AUTO DI SECONDA MANO
OCCHI APERTI CON L’USATO
SUL
MERCATO DI SE-
CONDA MANO SI POSSONO
FARE
OTTIMI
AFFARI, MA BISOGNA
PRESTARE ATTENZIONE
A DIVERSI ASPETTI. INCHIESTA IN SEI CITTÀ:
POCA
TRASPARENZA
DA PARTE DEI CONCESSIONARI SU COSTI E
GARANZIE.
COSTI E GARANZIE: LA NOSTRA INCHIESTA
Il prezzo “chiavi in mano” di una vettura comprende, oltre al costo dell’auto, le spese burocratiche imposte dal passaggio di proprietà (chiamato volgarmente “trapasso”). Queste ultime
sono più onerose nella vendita tra privati, per le
quali si calcola l’imposta provinciale in misura
proporzionale alla potenza del motore. Mentre
per le vendite fatte dal professionista (sottoposte
a Iva) l’imposta provinciale è composta da una
parte fissa, pari a 150,81 euro, e da un’eventuale
maggiorazione che può variare da provincia a
provincia fino a un massimo del 30%.
Costi diversi
Nella pratica, però, accade spesso che il commerciante di veicoli dichiari spese burocratiche
più alte di quelle realmente sostenute. Lo conferma il nostro test, che ha coinvolto 120 concessionari in sei città: Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino. Il costo medio si aggira tra
363 e 446 euro, ma abbiamo riscontrato punte
30
SOLDI&DIRITTI n.98 gennaio 2008
di 600 euro (a Torino). Guardando il dettaglio
città per città, a Milano (dove l’imposta provinciale è maggiorata del 30%), il costo medio è di
446 euro, a Bologna (25% di maggiorazione) è
di 406, a Bari (20 % di maggiorazione) è di 363
euro, a Napoli (nessuna maggiorazione) è di
364, a Roma (maggiorazione del 20%) il costo
medio è di 387 euro, a Torino (dove la maggiorazione per i concessionari è del 20%, 30% per i
privati) il costo medio è di 427. Troppe differenze, indipendentemente dalle maggiorazioni previste dalle diverse province. E soprattutto, quasi
mai le voci di costo sono spiegate al cliente, che
non ha così la possibilità di sapere quanto va in
imposta e quanto rappresenta invece il compenso che si trattiene il concessionario.
Poco informati sulla garanzia
Il venditore, privato o professionista che sia, ha
un dovere di correttezza nelle trattative, e non
deve nascondere all’acquirente informazioni
importanti, per esempio il fatto che l’auto abbia
subìto un incidente. Ogni venditore deve inoltre
prestare garanzia: dopo l’acquisto l’auto deve
funzionare, non come una macchina nuova, ma
come di norma funziona un veicolo con le percorrenze e con le caratteristiche che il venditore
ha vantato e che l’acquirente ha pagato.
La garanzia europea di conformità (legale) è a
carico del venditore e copre infatti ogni genere
di difformità del bene rispetto alla promessa
contrattuale, fino a garantire la sostituzione
dell’intero veicolo. La garanzia commerciale garantisce invece soltanto la riparazione di alcune
parti dell’automobile escludendone altre. Mentre la garanzia europea è obbligatoria per legge,
quella commerciale può esserci o meno, a discrezione del venditore o della casa produttrice.
Se viene offerta, la garanzia commerciale può
affiancare quella legale, ma non può mai sostituirla. Può essere conveniente sfruttare anche
questo tipo di garanzia quando sono previsti
S
ONO QUASI TRE MILIONI le auto
passate di proprietà nel 2006, dato
in aumento rispetto agli anni precedenti. Sul mercato dell’usato si possono
fare ottimi affari, basti pensare che
acquistando una vettura anche con un
solo anno di vita si risparmia circa il
30% sul prezzo di listino, senza contare
che un’auto nuova si considera usata (e
perde quindi valore) fin dal momento
in cui esce dal concessionario. D’altro
canto, con l’usato non si possono avere
gli ultimissimi modelli né scegliere gli
allestimenti, e soprattutto è difficile
conoscere esattamente in che stato si
trova l’auto o se ha subìto incidenti. Per
questo è indispensabile fare gli opportuni controlli (di cui parliamo nel riquadro “Prima dell’acquisto: quali controlli”
a pagina 32). E stare attenti alle spese
applicate dai concessionari: i costi legati al passaggio di proprietà possono
infatti variare da 200 a 600 euro. Una disparità di trattamento che non si spiega
se non con il fatto che i commercianti
spesso dichiarano spese burocratiche
più alte di quelle realmente sostenute.
Questo l’esito della nostra inchiesta
che ha coinvolto 120 concessionari di
Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e
Torino. Non solo problemi di costi, anche sul fronte della trasparenza le cose
Fra privati
Per la validità della vendita è sufficiente
annotarla sul certificato di proprietà o
sul foglio complementare. La firma del
venditore deve essere autenticata: ora
non è necessario andare dal notaio, ci si
può rivolgere agli uffici comunali o i titolari degli sportelli telematici dell’automobilista (Sta), che si trovano in genere
negli Uffici provinciali dell’Aci e della
Motorizzazione civile e nelle agenzie
di pratiche automobilistiche (anche se
non tutti i Comuni sono attrezzati per
questo servizio). Gli Sta sono tenuti a
rilasciare l’autentica gratuitamente, salvo i diritti di segreteria e il bollo di 14,62
euro, se previsti (dipende dal Comune).
Il passaggio deve essere anche registrato alla Motorizzazione civile e al Pra
entro 60 giorni, altrimenti si pagano
sovratasse fino a quattro volte l’ammontare delle imposte dovute.
In pratica, cosa deve fare ciascuna delle
due parti?
Via alla trattativa
Immaginiamo che abbiate individuato
l’auto usata che fa per voi. Arriva il
momento in cui ci si siede di fronte al
venditore per definire il prezzo, discutere della garanzia e valutare anche il
destino dell’eventuale vecchia auto da
lasciare in permuta o da rottamare.
Per stabilire il prezzo, fate riferimento
alla quotazione delle riviste specializzate (Quattroruote, Gente Motori, Auto, al Volante, per citare le più note,
mentre i concessionari si basano sul
bollettino di Eurotax). La quotazione
non è un riferimento assoluto, ma è
una base di partenza: a seconda delle
condizioni specifiche della macchina
(chilometraggio, optional...) il prezzo
potrà variare. Tenete presente che le
quotazioni sono calcolate ipotizzando
una percorrenza massima di 17.000 km
legale. Cinque concessionari (due di Roma, uno
di Napoli, uno di Milano e uno di Bologna) hanno
addirittura negato questo diritto, affermando che
la garanzia non è prevista trattandosi di auto
usata. Se nel contratto di vendita fossero clausole
del tipo: ”l’autoveicolo viene venduto nello stato
di fatto in cui si trova, convenendo le parti che,
trattandosi di autoveicolo usato la vendita non
è assistita da alcuna garanzia per vizi palesi o
occulti….” sappiate che si tratta di una clausola
nulla, per cui fatela depennare.
Solo sette concessionari hanno consegnato le
condizioni di garanzia scritte, uno a Milano, tre
a Bari e tre a Bologna.
AUTO USATE: LA NOSTRA INCHIESTA
Quanti
hanno fornito
contratto scritto
compreso
nel prezzo
non
comunicato
comunicato
costo
medio
(euro)
costo
minimo
(euro)
costo
massimo
(euro)
Bari
Bologna
Milano
Napoli
Roma
Torino
Quanti
hanno fornito
garanzie scritte
Città
Costo passaggio di proprietà
Concessionari
visitati
servizi aggiuntivi (come il soccorso stradale in
caso di guasto, il rientro garantito dei passeggeri, il proseguimento del viaggio con altri mezzi,
gli anticipi di denaro, la vettura sostitutiva…),
ma attenzione agli eventuali costi.
Siamo andati a vedere, a sei anni dall’entrata in
vigore della legge sulla garanzia europea, come
si comportano i concessionari, in particolare se
informano adeguatamente i consumatori su
quali sono i loro diritti. Lo abbiamo sperimentato con gli stessi 120 concessionari coinvolti
nell’inchiesta.
Sono pochi i venditori che fanno riferimento
alla garanzia legale. Molti parlano di particolari
garanzie fornite dalla casa produttrice o dal
concessionario stesso, che in genere coprono
solo alcune parti del veicolo e sono subordinate
al rispetto dei tagliandi periodici. Possono andare
bene come garanzie aggiuntive a quella legale,
purché non siano a pagamento. Ma è importante
dire al cliente che esiste comunque la garanzia
all’anno (35.000 se diesel), dunque se la
percorrenza media è più elevata il prezzo deve diminuire.
I costi per il trasferimento di proprietà
(che vedete in tabella a pagina 33) sono
a carico dell’acquirente, anche se nulla
impedisce di suddividerli tra le parti.
non vanno molto bene: in un solo caso
ci è stato dato il contratto da leggere,
in sette abbiamo potuto visionare un
documento scritto per quanto riguarda la garanzia. Insomma: acquistare la
macchina di seconda mano può essere
un’ottima soluzione, purché si tengano
gli occhi ben aperti. Discorso valido
sempre, che il venditore sia un concessionario o un privato.
20
20
20
20
20
20
3
3
1
0
0
0
0
1
0
0
0
0
6
5
4
11
0
3
0
0
1
0
0
0
14
15
15
9
20
17
363
406
446
364
387
427
320
400
200
300
200
200
450
450
500
500
540
600
SOLDI&DIRITTI n.98 gennaio 2008
31
OCCHI APERTI CON L’USATO
Il venditore deve compilare e firmare
(con l’autentica di cui si è detto) il modello di vendita che si trova sul retro
dell’atto di proprietà (che ogni automobilista deve avere). Questo documento
deve essere consegnato all’acquirente
insieme alla carta di circolazione (libretto). L’acquirente deve preoccuparsi
di chiedere al Pra la trascrizione della
vendita e fare aggiornare la carta di circolazione dalla Motorizzazione civile.
L’atto di vendita in sé contiene soltanto
gli estremi dei proprietari e del veicolo,
ma non riporta nulla sulle condizioni di
vendita. Per questo vi consigliamo di affiancare la vendita con un contratto dal
quale risultino in dettaglio gli obblighi
reciproci e tutti gli aspetti concordati.
sono però altri aspetti che devono essere chiariti: le condizioni di vendita e di
garanzia, lo “stato d’uso” dell’auto che
si acquista, l’eventuale rottamazione o
permuta del vecchio veicolo di proprietà del cliente.
Stato d’uso. Importante è farsi rilasciare la certificazione dello stato d’uso,
cioè una dichiarazione o un certificato
di garanzia che dichiari che “l’usato è
sicuro”. Il venditore deve dichiarare i
chilometri percorsi e le condizioni dell’auto. Nel caso abbia subìto riparazioni
a seguito di un incidente, il venditore
•
dovrebbe poter dichiarare che l’assetto
delle ruote e lo stato della scocca sono
regolari e che il motore è quello originale. Se il venditore non vorrà rilasciare
per iscritto la certificazione dello stato
d’uso, può significare che non conosce
l’auto, non ha fatto i controlli, oppure è
in malafede.
La vostra vecchia auto. Esiste la possibilità di acquistare una macchina usata
dando in permuta la propria. Valutate
se questa operazione vi conviene (o
se non vi conviene vendere per conto
vostro il vecchio veicolo). Se decidete
•
Dal concessionario
Le formalità sono le stesse che si devono affrontare tra privati (atto di vendita,
autentica, trascrizione...), ma in tal caso
è il professionista che se ne fa carico,
per poi far pagare i costi al cliente. Ci
PRIMA DELL’ACQUISTO: QUALI CONTROLLI
Acquistare un’auto usata comporta sempre qualche incognita. Ecco a cosa conviene prestare attenzione per evitare brutte
sorprese
1
Chiedete di vedere il libretto di circolazione e verificate che l’auto abbia le caratteristiche tecniche riportate (tipo di
gomme, numero di telaio...).
2
Controllate se l’auto è adeguata agli standard ecologici antinquinamento introdotti
dall’Unione europea ai quali le
automobili nuove devono adeguarsi. Se mancano questi codici
non vuol dire che l’auto non
vada bene, ma il proprietario
rischia di non poter circolare nei
periodi di blocco del traffico. Il
valore dell’auto ne tiene già conto. Ad ogni modo, usando questa
argomentazione, potete chiedere
una riduzione del prezzo.
3
Accertatevi della data di
revisione: se è in scadenza
chiedete una diminuzione del
32
SOLDI&DIRITTI n.98 gennaio 2008
prezzo, o meglio ancora, chiedete al proprietario di sottoporla al controllo.
4
Controllate il libretto di manutenzione, verificate le date
dei tagliandi, gli interventi eseguiti. Da questo potrete anche ricavare elementi utili per stabilire
se il chilometraggio segnato dal
contachilometri è reale.
5
Controllate il certificato di
proprietà (o in mancanza il foglio complementare) e
controllate nel quadro C che
non vi sia annotata un’ipoteca.
L’annotazione viene fatta sul
certificato di proprietà o sul foglio complementare. L’iscrizione
di ipoteca è prevista a garanzia
del pagamento di tutto o parte
del prezzo del veicolo (vendita
a rate) o a garanzia di altri
eventuali crediti.
6
Verifiche più approfondite
possono essere svolte direttamente al Pra o negli Uffici
Provinciali Aci, chiedendo una
7
Accertatevi che l’auto non sia
rubata. Il controllo può essere
fatto online sul sito del ministero
dell’Interno (coordinamento.
mininterno.it/servpub/ver2/
SCAR/cerca_targhe.htm), inserendo i dati della targa.
non paga più le tasse automobilistiche. Dunque non possono
circolare e l’eventuale reimmatricolazione potrà essere ottenuta solo se l’automobile possiede
le caratteristiche richieste dalla
normativa vigente in materia di
emissioni inquinanti e di sistemi
di sicurezza. In caso di reimmatricolazione il veicolo dovrà
cambiare la targa.
8
9
visura. È possibile fare la visura
online tramite il sito dell’Aci
(www.aci.it).
Controllate i veicoli d’epoca,
di interesse storico o collezionistico. Spesso questi veicoli
sono cancellati dal pubblico registro perché non superano la
revisione o perché il proprietario
Chiedere al venditore la fotocopia dell’ultima ricevuta
del bollo. Nel pagamento del
nuovo bollo l’acquirente dovrà
rispettare le scadenze imposte
al proprietario precedente.
PER CHI VENDE: VERIFICARE LA TRASCRIZIONE
Se siete voi il venditore di un’auto usata,
dovete accertarvi che l’acquirente trascriva il passaggio di proprietà. Se ciò non
avviene, l’auto rimane intestata a voi al
Pubblico registro automobilistico, e sarete
considerati responsabili dell’uso che ne fa
il reale possessore. Danni, multe non pagate, tasse automobilistiche non versate,
potranno essere richieste a voi.
In caso dovesse scoprire che l’acquirente
non ha trascritto il passaggio, il venditore
potrà chiedere la trascrizione di un nuovo
atto, la cosiddetta “Trascrizione a tutela del
venditore”, presentando una scrittura privata autenticata in duplice originale. In particolare, ecco cosa deve fare il venditore:
– presentarsi al Pra con la copia dell’atto
di vendita e del libretto, fare la trascrizione
a norma del Dm 514/92 art.11, che consente al venditore rimasto intestatario di
chiedere la trascrizione anche senza il documento di proprietà. Ci sono costi elevati,
ma meglio questi che le multe;
– rivolgersi al giudice per ottenere una
sentenza che faccia da titolo per ottenere
la trascrizione.
Per l’eventuale bollo non pagato, la circolare 122/E esonera da responsabilità
per i periodi d’imposta successivi alla
vendita. Attenzione però: la legge regionale 10/2003 della Lombardia attua lo
sgravio solo per la prima comunicazione
di pagamento. In seguito l’ex proprietario
deve procedere alla registrazione se vuole
evitare di pagare.
Per le multe, in base al Codice della strada
è possibile respingere l’addebito delle multe del nuovo possessore, comunicando agli
uffici di polizia che hanno contestato l’infrazione gli estremi dell’atto di vendita.
PASSAGGIO PROPRIETÀ: I COSTI (IN EURO)
Diritti motorizzazione
Aggiornamento carta di circolazione, imposta di bollo
Emolumento Aci
Trascrizione al PRA imposta di bollo
IPT (1) per auto fino a 53 KW
IPT (1) per auto che superano i 53 KW
Agenzia di pratiche, Aci (eventualmente)
9
14,62
20,92
29,24 (43,86 se manca il certificato di proprietà)
150,81 (1)
+ 3,5119 per ogni KW (1)
da 50 a 100
(1) Imposta di Trascrizione Provinciale, tale imposta può essere maggiorata fino al 30% da ogni provincia.
di lasciare la vostra auto in permuta,
sappiate che la trascrizione degli atti di
vendita a favore dei rivenditori di mezzi
di trasporto è esente dal pagamento
dell’imposta di trascrizione e che i diritti Aci sono ridotti a 7,44 euro (invece di
20,92). Attenzione, dunque, a chi invece
chiede di più. La vostra auto potrebbe
essere invece da rottamare: potete farlo
da voi, consegnandola a un Centro di
Raccolta autorizzato (per chi decide
di fare da sé) o a una Concessionaria o
Succursale di Casa automobilistica, oppure affidare l’operazione al venditore
nel momento in cui acquistate. In tal
caso, occhio ai costi non giustificati: il
costo corretto della pratica è di 38,42
euro se esiste il certificato di proprietà,
altrimenti 51,27 euro.
Il contratto. Prima di concludere,
prendetevi tutto il tempo che vi occorre per stabilire le condizioni. Oltre
•
agli estremi corretti dell’auto (marca
e modello, numero di telaio, numero
del motore, anno di immatricolazione,
chilometri percorsi) il contratto deve
riportare lo stato d’uso dell’auto, la data
dell’ultima revisione, i controlli effettuati, la garanzia prestata, eventuali accordi su interventi di cui si fa carico il venditore prima della consegna (lucidatura
della carrozzeria, sostituzione fanalino
rotto..), eventuali omaggi (autoradio,
antifurto...), data di consegna, acconto
versato, condizioni di pagamento.
L’anticipo. Il venditore può chiedere
al cliente un anticipo, da restituire al
cliente che decidesse di recedere a causa dell’eccessivo ritardo nella consegna.
Nella maggior parte dei casi, però, l’anticipo diventa una caparra confirmatoria,
cioè una somma che il cliente anticipa
al venditore con la funzione di garantire
l’acquisto: se il cliente dovesse cambiare
•
idea, e decidere di non acquistare più
l’automobile, o fosse in qualche modo
inadempiente, il venditore potrà sciogliere il contratto e trattenere i soldi. Di
norma, questa cifra non supera il 10%
del prezzo del veicolo. Attenzione, però:
il cliente, se è il venditore a non rispettare il contratto, ha diritto ad avere il
doppio della cifra versata.
Consegna e Ritardi. Difficile che un
veicolo usato venga consegnato in ritardo, dato che in genere l’usato è nella
disponibilità del venditore. Nonostante
questo, molti contratti prevedono un
periodo di tolleranza che va da 20 giorni
a un mese, durante il quale il cliente
deve sopportare il ritardo senza poter
recedere o chiedere i danni.
Il recesso. Può essere prevista questa
possibilità, in genere proprio per i casi
in cui il venditore abbia superato il
termine di tolleranza per la consegna.
Di regola non è stabilito un termine
entro il quale manifestare il recesso, ma
è importante agire tempestivamente.
Se invece è stabilito un termine, in
genere i tempi vanno da 5 a 15 giorni
entro i quali spedire la comunicazione,
e decorrono dalla scadenza del periodo
di tolleranza per il ritardo. Per recedere
bisogna inviare una raccomandata con
avviso di ricevimento.
•
•
∙
Poca trasparenza
Acquistare un’auto di seconda mano
può permettere di trovare buone
occasioni. Purché prima di acquistare si tengano gli occhi ben aperti,
facendo gli opportuni controlli (sulla
vettura, sui documenti...). E occhio
ai costi per il passaggio di proprietà:
la nostra inchiesta ha evidenzitao
che i concessionari addebitano gli
importi più disparati, e non è facile
per il cliente capire se si tratta di
imposte o del compenso trattenuto
dall’intermediario. Poca trasparenza anche sul fronte garanzia. Quasi
nessun concessionario la rilascia per
iscritto e molti non fanno alcun cenno alla garanzia legale, ma propongono forme di garanzia alternative.
E c’è una bella differenza.
SOLDI&DIRITTI n.98 gennaio 2008
33
Scarica

OCCHI APERTI CON L `USATO