Volume LIV Pag. 19 È una guida all’ascolto della musica del balletto in tre atti “Cristoforo Colombo” di Gaetano Donizetti, in occasione della rappresentazione del balletto stesso nel massimo teatro cittadino. Pag. 23 In occasione di una visita dei soci dell’Ateneo alle gallerie d’arte dell’Accademia Carrara si fa il punto sull’ordinamento e la catalogazione del patrimonio dell’importante istituzione bergamasca e si riflette sui criteri di distribuzione e di ostensione delle opere. Pag. 37 In occasione della XXX edizione del Festival pianistico di Brescia e Bergamo l’Ateneo ospita una conferenza dedicata alla musica di Schubert e Brhams, rappresentanti dei due poli estremi del romanticismo musicale europeo; gli Atti ne riportano un rapido sunto. Pag. 41 Il saggio fa il punto sugli studi storici e sulle conoscenze documentarie relative al “castellum” di Bergamo nell’894 d. C., anno in cui le truppe alemanne di Arnolfo di Carinzia conquistarono, misero ferocemente a sacco e distrussero la città, radendola al suolo in più punti. Si esclude con validi argomenti che il luogo in cui sorgeva il “castellum” fosse quello di San Vigilio in cui fu edificata una cappella intitolata a Maria Maddalena; da ragionevoli indizi si propone di localizzare il “castellum” nel luogo in cui sorse in epoca veneziana il forte di San Marco. Pag. 81 È un ampio e approfondito saggio dedicato agli organari Locatelli di Bergamo, dei quali si traccia la vicenda storica sulla scorta di documenti attendibili: dopo essere stati collaboratori dei Serassi, nel 1870 i Locatelli aprirono una loro fabbrica di organi in Bergamo Bassa e continuarono la loro attività fino al 1917, apprestando strumenti apprezzatissimi, dei quali sono descritte le caratteristiche. Il saggio richiama il clima culturale e in particolare quello della musica organistica al tempo in cui operarono i Locatelli, offre ampi ragguagli sulla struttura degli strumenti fabbricati dai Locatelli e prospetta una rigorosa e dettagliata appendice documentaria. Pag. 239 Si tratta di un excursus sulla storia di Chiuduno, antico abitato all’imbocco della Val Calepio, sorto prima dell’epoca romana, sulla sua morfologia, sulle attività agricole e commerciali, sulle sue frazioni. Sono ricordate alcune casate importanti e alcune personalità ecclesiastiche (Angelo Berzi, Francesco Vistalli, Pier Mauro Valoti). Corredano il testo alcune illustrazioni. Pag. 265 Il mondo contadino bergamasco è rievocato nel suo sostanziale isolamento e nella sua precaria sussistenza, sia in montagna sia in pianura, con il frequente richiamo all’autentica terminologia dialettale; voci e colori di quel mondo riemergono dal testo della conferenza nel ricordo delle tipiche attività stagionali e delle costumanze avite, delle malattie endemiche e dei rimedi tradizionali, dei giochi infantili e delle conte cantilenate con le quali dovevano principiare. Pag. 291 È una relazione tenuta dal prof. Francesco Bugada, docente alla Laurentian University di Sudbury, sulla presenza dell’emigrazione italiana in Canada e in particolare sul sistema scolastico canadese, con interessanti indugi sulla strutturazione degli studi universitari e sullo sviluppo dell’italianistica fra i giovani studiosi del Canada. Pag. 311 L’intervento riguarda il “Poliuto”, tragedia lirica musicata nel 1838 su libretto di Salvatore Cammarano da Gaetano Donizetti e andata in scena per la prima volta all’Opéra di Parigi nel 1840 nella versione francese in quattro atti intitolata “Les Martyres”. Si descrive la vicenda e si ricorda che l’edizione italiana in tre atti, rappresentata per la prima volta a Napoli nel 1848, ebbe maggior fortuna di quella francese. Pag. 321 L’articolo si riferisce all’opera lirica “Betly, ossia la capanna svizzera”, della quale Donizetti compose non solo la musica ma anche il libretto. Andata in scena per la prima volta con molto successo a Napoli nel 1836, “Betly” fu rimaneggiata ed ampliata per l’edizione rappresentata l’anno successivo a Palermo. Se ne descrive la vicenda, che nel secondo atto appare leggermente prolissa. Pag. 331 La comunicazione attiene all’opera farsesca “Il Campanello”, della quale Gaetano Donizetti compose il libretto e la musica ispirandosi ad una vaudeville. Andata in scena a Napoli nel 1836, l’opera ebbe successo non solo per la qualità della musica ma anche per la felicità degli esiti comici e caricaturali della vicenda, tratti sapientemente dalla tradizione buffa. Pag. 339 È la sintesi di una tesi di laurea dedicata al soggiorno messicano di Costantino Beltrami, famoso esploratore bergamasco della prima metà dell’Ottocento che pubblicò nel 1830 a Parigi l’opera “Le Mexique”. Completano il saggio una scheda biografica e una nota bibliografica relative al Beltrami. Pag. 375 Sono riprodotti i testi di quattro lettere inedite di Matteo Salvi inviate fra il 1842 e il 1843 da Vienna a Giovanni Simone Mayr. Esse forniscono notizie interessanti sul soggiorno viennese del musicista brembano che fu allievo di Donizetti. Pag. 395 È il testo della commemorazione pubblica del professor Andrea Valentino (1916-1992), socio accademico e chirurgo di fama nazionale.