Le dodici facce del Dome
perché dovevano esserci dodici facce del Dome ma non ci sono
PARTE SECONDA I/II
Ciao cari lettori come state? è da tanto che
non ci sentiamo... quasi un anno. Vi stavo
parlando della fine dell'anno scolastico 20112012. Dopo quel fantastico giorno di fine
anno, passai un estate molto movimentata.
Innanzitutto non ero ancora sicuro della mia
promozione a Giugno, in quanto in Fisica
avevo una media del 5,25 e certamente con
una valutazione del genere si rischia
sicuramente di essere rimandato. Una volta
conosciuta la mia promozione, decisi di andare
ad ascoltare gli orali dei miei cari amici di 5a,
così per vederli un ultima volta prima che se
ne andassero via da scuola. Gli orali andarono
abbastanza bene, anche se alla fine solo Ale
riuscì a prendere una buona valutazione di
81/100. Verso la fine di Giugno, Michel mi
invitò a casa sua, a Trezzano per giocare a
Ping Pong. Lì passai un pomeriggio molto
divertente in compagnia dello "Zio Behr".
Parlammo,mangiammo ..... ed alla fine lo
sfidai ad una partita di ping pong che vide il
Dome trionfare per pochi punti sopra il
fenomeno ceco. Arrivò luglio e fu il momento
di andare a parlare con il preside del mio
futuro cambio di sezione. Quel giorno arrivai
in segreteria con i miei; la commessa mi disse
di aspettare 5 minuti. Una volta seduto sulla
panchina all'ingresso mi ritrovai per caso,
come se fosse un duello western, Cecca con il
quale non volevo parlare di ciò che era
accaduto. Non seppi mai il vero motivo per
cui Cecca fu convocato dal preside. Ebbi un
intenso colloquio con il preside, il quale non
riusciva a capacitarsi della mia volontà di
cambiare sezione. Spiegai al Pino "Il nostro
caro preside" tutto quello che mi era capitato
durante l'anno e del mio desiderio di cambiare
sezione.
Solo
dopo
una
lunga
chiacchierata riuscì a convincerlo. La prima
persona che seppe di questa mia volontà fu
l'altro " Special", così chiamato da Cecca in
maniera dispregiativa. Riccardo che mi diede
subito tutti i compiti estivi e scrisse nel
gruppo di classe di facebook un simpatico
commento "Attenzione Arriva il Dome!!". La
prima settimana di luglio mi recai ad Acerra,
vicino Napoli, presso i miei zii Donato e Giusi.
Era la seconda vacanza "napoletana" che mi
permetteva di evitare lo "stress ballabiense",
si sa io preferisco "la ammuina" napoletana al
quel ramo del lago di Como di manzoniana
memoria. Questo periodo mi permise di
passare un pò di tempo con i miei
amati cugini Serena e Salvatore . Passai più
tempo con Serena, perchè Salvatore era
fuggito al mare con la fidanzata. Serena mi
fece conoscere i suoi amici. Francesco era un
ragazzo simpatico, allegro, anche lui aveva la
passione per il basket; ma rimasi soprattutto
colpito da due ragazze Rossella e Piera, belle
assaie! peccato che fossero già fidanzate
con Luigi ed Elio. Nel gruppo c'erano
anche Francesca e Domenico che ridevano
nel vedermi fare il pirlone milanese. Serena mi
portò al luogo di incontro di tutti i
ragazzi acerrani , la famosa Pretura; quel
posto mi ricordava il parco delle Basiliche al
Rattazzo, in quanto vi era la stessa confusione
e fiumi di birra e ....tutto il resto che si può
trovare il sabato sera a Milano. Alla pretura
oltre a bere feci una partita a carte con un
altro Luigi,era il decimo Luigi che conoscevo
in poco più di due ore... e Silvia, ragazza che
almeno aveva un nome comune anche a
Milano. Questo Luigi era un chiacchierone,
mentre era una affascinante
ragazza
e sorpresa dal fatto di vedere un milanese ad
Acerra, quasi un marziano. Ritornato
abbronzato
dal
mare
mio
cugino Salvatore mi presentò c due ragazzi
più grandi Lorenzo e Antonio anche loro
molto gioviali. Finita la festa fui recluso per
un mese sul ramo del lago di Como, a Ballabio.
Lì la vita scorreva noiosa e l'unico
divertimento
erano
le
liti
tra
i
vecchi condomini. Questi anziani, non
sopportavano il continuo rumore fatto da mia
madre
che
come
un
muratore
bergamasco stava ristrutturando la casa di
mio Zio Lino. Il condomino più infastidito dal
rumore materno era il "famoso"sciur Pellegri.
Un giorno, mentre mia mamma martellava i
chiodi del balcone, il sciur Pellegri scese dal
suo appartamento, entrò di soppiatto in casa
di mio zio, fissò mio madre e... chiese
sarcasticamente :" Ma ne avete ancora fino a
ferragosto" .Mia madre era indecisa su come
usare il martello ma sfortunatamente si calmò
e non lo seccò. L'estate terminò con il
fantastico viaggio di tutta la famiglia Barbato
a Londra. Essa era fantastica e capii che era la
città dove mi piacerebbe vivere. L'evento che
più mi rimase e rimane impresso fu quando
mi recai a vedere la partita nel nuovo stadio
dei Gunners. L'Emirates Stadium è bellissimo
e coinvolgente! L'Arsenal però giocò male e
pareggiò malamente con il Sunderland. Ed
anche la Picadilly Line che mi doveva
riportare in hotel a Gloucester Road saltò la
1
mia fermata, scendemmo quindi a Eros Court
e riuscimmo a tornare in albergo solo dopo
una lunga camminata pomeridiana. Arrivati
lì sfiniti, vedemmo all'opera dei pompieri
della City e tanti turisti nella hall dell'hotel
spenta ed al buio e non impiegammo molto
per capire che avremmo dovuto salire 9 piani
a piedi per raggiungere l' agognata stanza.
Salendo le scale mi accorsi che erano
bagnate... i firemen avevano sedato un
incendio. Dove si erano cacciate mia mamma e
mia sorella? Senza l'aiuto di Sherlock Holmes
scoprimmo
che
stavano
dormendo
profondamente nella loro camera e non si
erano accorte di nulla. Questo Black Out non
si risolse e anche i giorni successivi fummo
costretti a salire e scendere nove rampe di
scale. La zona di Londra di cui conservo un
vivo ricordo per la sua bellezza architettonica
è Canary Wharf ... sembrava di essere a New
York. Tornato in Italia , l completai i miei
compiti ed iniziai a usare dei pesi trovati a
casa dello Zio. Misi su un pò di muscoli! e con
stupore il primo giorno di scuola Andrea, la
Marti e la Chiara, le ragazze conosciute in
Marocco, si stupirono dell'aumento della mia
massa muscolare. Iniziò il nuovo anno
scolastico ed io iniziai con la nuova classe. Le
persone che conoscevo in questa classe erano
poche :il musicista Benci, che avevo
conosciuto grazie al mio amico Michel. Gli
inseparabili Dessy e Canci che vedevo sempre
insieme. Deborah che mi aveva presentato la
mia amica Ilaria e la Vale , la Ross e la Fra
conosciute
durante
la
gita
in
Marocco dell'anno precedente. Entrato in
classe mi accorsi, con un rapido sguardo, che
mancava la mitica Previti che era in tutte le
top ten dei ragazzi della scuola. Infatti seppi
in seguito che la Costanza si era messa in salvo
per sei mesi sulle coste della Tasmania, alla
ricerca della suo amico Tax (il diavolo della
Tasmania). Qualche giorno dopo tramite
Facebook riuscì a contattarla a Horbat e mi
riferì che sarebbe tornata in Italia il primo
dicembre!
Un
regalo
per
il
mio
compleanno. In seguito conobbi tutte le altre
mie compagne di classe. Il destino volle che la
mia prima compagna di banco fosse Tatiana,
alta e mora ragazza che partecipava
attivamente ai dibattiti della Prof. Fossali ;
successivamente conobbi Andrada che pur
essendo fisicamente in classe, si divertiva ad
ascoltare durante le lezioni musiche coreane.
Il suo cantante preferito era il rapper coreano
Minho Choi. Nel banco davanti l'insuperabile,
dal punto di vista del rendimento scolastico
Elisa che più volte infastidita dal
comportamento di Andrada, molte volte si
girava consigliando all'amica di smetterla. Vi
erano inoltre Naomi e Beatrice, le due attrici
teatrali del "mitico" Baldassari , le due
amiche Camilla e Ylenia,ragazze simpatiche
e sempre attente al gossip manzoniano .Ed
Infine la permalosa Sofia con cui era piacevole
chiacchierare e la dolce Marta con
cui condividevo le passioni per Bruce e per
l'Inter . Ho tenuto per ultima la persona che
più mi aiutò e favorì il mio ingresso nella
classe: La nipponica Giulia con la quale
riuscivo a comunicare in giapponese
attraverso le due parole che conosco sahionara
e Suzuki. Oltre al sottoscritto vi era una
nuova ragazza che entrava a far parte della
classe, il suo nome era Giulia. Giulia aveva
frequentato l'anno precedente il liceo psicopedagogico Virgilio; la scuola dove insegna
mia madre. Nel pomeriggio chiesi a mia madre
se conoscesse qualche Giulia che se ne era
andata dal Virgilio. Lei mi parlò di 00Giulia
Ferri, una ragazza che definì diligentissima,
simpatica e affidabile e che pensava si fosse
trasferita in Spagna con la famiglia. Giulia
non era andata in Spagna, come pensava,
bensì aveva cambiato scuola. Il passaggio dal
Virgilio al Manzoni fu vissuto da mia madre
come un tradimento in quanto riteneva
superiore il Virgilio rispetto alla Manzoni. la
presenza di una cara alunna di mia madre
rappresentò per me uno stimolo forte allo
studio per dimostrarle la bontà del mio liceo
rispetto a quello dove lei insegna. Il mio
ambientamento con i professori fu subito
ottimale tranne che con la docente di Italiana
che richiedeva una mia capacità di
collegamento tra i concetti, prassi a me
sconosciuta.
Insisteva
durante
le
interrogazioni sui collegamenti tra eventi e
concetti. Lo studente che non riusciva a
effettuare i collegamenti veniva apostrofato
con due parole "Aria Fritta". Un altro prof che
sicuramente faceva parlare molto di sé era il
Prof di Educazione Fisica. Lui lo avevo già
conosciuto, avendo visto un video, contenente
una sua plateale protesta nei confronti del
preside che gli aveva tolto due classi. Il gesto
era plateale perchè il docente si era legato ad
un
palo.
Ben presto si avvicinò il momento di entrare
per la prima volta a far spagnolo con la 4I e
pensai che uno dei motivi per cui avevo
deciso di cambiare classe era il fatto che
sarebbe stato molto bello conoscere altre
persone. Una volta entrato nella classe di
spagnolo vidi una ragazza di nome Greta,
gentile ragazza che avevo già conosciuto
precedentemente al bar della scuola. Lei si
sedette accanto a me e ricordo che questo
fatto mi emozionò.... era la prima volta in
quattro anni che qualcuno voleva stare in
banco con me. Vicino a noi c'era anche una
simpatica ragazza di nome Clelia, che come
me, aveva fatto un corso di teatro al Litta ed
aveva avuto la mia stessa insegnante la
Margot Volo. Clelia e Greta erano considerate
da tutti un pò particolari,in quanto restavano
spesso sole. Io al contrario degli altri e dei
pregiudizi, parlavo con loro di ogni cosa. Greta
aveva un portafortuna, una simpatica
scimmietta di peluche di nome Mate, con la
quale, per farla divertire parlavo. Riuscivamo
a parlare a volte per tutta la lezione senza che
la prof di spagnolo se ne accorgesse . Grazie
a Greta conobbi diverse ragazze, quelle che
ricordo con più simpatia sono la frenetica
Taisia,
alias
TAS
GAS
TAS,
la chiacchierona Cimini, la carina Alessia e le
inseparabili Fede Costa e Poli...e non
dimentichiamoci delle simpatiche secchione
Giulia ed Erika. Purtroppo non arrivavano
solo ragazze dalla 4I ma c'erano anche Cassi e
Pedotti. Dopo poche lezioni capii che mentre
Cassi era una persona alla mano, Pedotti
possedeva il fascino del mistero in quanto
differentemente dagli altri ragazzi che passano
il tempo a non fare un c....o, lui amava
dipingere e disegnare e per questo era
soprannominato "il Pittore". Giacca ,cappello
nero e il suo look stravagante rafforzavano il
suo nickname, in quanto sembrava sempre
essere
un'artista
a
Plein
Air
a
Montmartre. La sua sensibilità, oltre che
nell'arte si sprigionava anche nei rapporti con
le persone e mi trovai molto bene con lui.
Sempre in 4I rividi una ragazza che avevo
conosciuto grazie a Nico, la Roberta.
Settembre passò velocemente, fecero capolino
insieme a le prime prove di filosofia e
fisica anche le assenze strategiche di Benci.
Ottobre fu movimento da una serie di
avvenimenti. Il primo avvenne quando il
preside disse alla classe che ci sarebbe
stata un'estrazione per scegliere i fortunati 60
che
avrebbero
partecipato
all'
all'International Participant Meeting. Dopo
l'annuncio del preside tutti gli studenti della
Manzoni speravano di essere estratti per
partecipare
a
questo
meeting
che
rappresentava uno stage di preparazione
all'expo del 2016. L'ansia cresceva e Il giorno
del sorteggio arrivò; ero convinto che non mi
avrebbero mai estratto...In quanto nei
sorteggi, a differenza di mia sorella, non
ero mai stato fortunato. Durante l'estrazione
raccontai a Congiu e Depa la mia sfortuna nei
sorteggi... ma proprio in quel momento
spuntarono le corna del diavolo ... ed il
preside pescò il mio bigliettino. Un grande
applauso si scatenò in aula e in quel
momento ricordo solo che guardai la Giò,
facendoie un gesto di intesa, quasi
a ringraziarla per l'aiuto datomi nei momenti
difficili
dei
periodi
manzoniani.
Il 10 ottobre presi parte con gli altri 59
fortunati
all'International
Participant
Meeting. Arrivai al luogo del ritrovo in via
Dante prima di tutti gli altri e mi ricordo che
la prima ad arrivare dopo di me fu Greta,
l'amica di Marasco che mi salutò e restammo
lì a parlare in attesa degli altri. Per l'evento ci
vestimmo da gelataio con una maglietta ,
una cerata e un cappellino, tutti di uno stesso
colore, il bianco ed una scritta colorata expo.
Così vestiti destammo l' attenzione di un
turista inglese che mi chiese il motivo di quel
ridicolo travestimento. Io gli dissi che non
vendevo gli ice cream ma che dovevo da lì a
poco partecipare ad una sfilata di bandiere in
Galleria. Il nostro compito era di presiedere la
sfilata come un servizio d'ordine. Gli
sbandieratori(con le loro bandiere roteanti)
2
entrarono in galleria. Alzando lo sguardo si
potevano notare una moltitudine di colori,
erano le bandiere di tutti
gli stati
partecipanti all'expo. In questo meeting seppi
in seguito che erano arrivate tutte le
delegazioni dei paesi partecipanti all'expo, per
vedere
la
città
ospitante.
All'improvviso, durante la cerimonia una
ragazza si avvicinò a me chiedendomi l'ora.
Era mezzo giorno e mi stupii in quanto, lei
non se ne andò, anzi volle fare la mia
conoscenza, Il suo nome era Anastasia e
frequentava il Pacle. Poichè era del Pacle,
l'associazione di idee mi portò a chiederle se
anche lei avesse come docente d'italiana la
Tara... il suo nickname era Ana e timidamente
annuì, prese fiato e tutto d'un botto mi
raccontò le sue disavventure con l'Aria Fritta.
Dopo questo casuale incontro avrei
rivisto Ana tutti i mercoledì pomeriggi al
MUN e saremmo diventati amici. Un altro
compito che ci fu assegnato durante l'evento
fu quello di accompagnare le delegazioni
all'università Statale. Una volta giunto
all'università ricordo che c'erano vari giornali
di lingue diverse ed io presi un giornale arabo
e uno cinese per mio padre, amante della
cultura del paese del dragone. Nel chiostro
della Statale tentavo invano di leggere il
giornale arabo.... quando all'improvviso
comparve alle mie spalle un delegato
egiziano che mi prese il giornale dalle mani e
mi spiegò che la redazione di quel periodico
era una delle più antiche del mondo. Al
termine della mattinata decisi di non tornare a
casa con Teo Pusher visto che la
Margot era intenta a parlare con un suo
connazionale. Il mio vicino di casa Teo però
doveva tornare a scuola subito perchè aveva
una verifica; io fortunatamente no. In quel
momento, mentre Teo stava scendendo gli
scalini della metro; vidi tutto un ragazzo ben
vestito che mi sembrava Michel. Pensai: "Che
cosa ci fa lo zio Behr in questo luogo?... e così
ben vestito?" Era proprio Michel e quindi
salutai Teo e mi incamminai con il mio caro
amico verso il mitico Luini. Mentre
mangiavamo i famosi panzerotti mi spiegò
che era lì in Duomo perchè oramai lavorava
per suo padre. Infatti nel pomeriggio
avrebbe dovuto incontrare varie agenzie
assicurative. Concludemmo per non farci
mancare nulla, il pranzo con un bel gelato e
con una telefonata al nostro comune
amico Benci, che stava facendo l'intervallo a
scuola . Riccardo rimase incredulo del mio
incontro casuale con il nostro amico Mich. La
risposta era semplice... come tutti sanno Il
Dome è costantemente ovunque e quando uno
meno se lo aspetta arriva.
Ottobre
si concluse con i tornei sportivi della Manzoni,
le famose "Manzoniadi". Partecipavo per il
secondo anno consecutivo ai giochi e come
sempre nutrivo grandi ambizioni,ovviamente
nei miei sport cioè il basket e il Ping Pong. I
cari amici dell'ex quinta ritornarono in quei
giorni alla Manzoni per partecipare al torneo
di calcio. Pur avendo partecipato a molte gare
non avevo mai vinto alcuna medaglia. I miei
amici si diedero quindi come obiettivo quello
di far vincere al Dome almeno una medaglia
d'oro nella sua parentesi manzoniana. La loro
squadra era la più forte della scuola e aveva
già vinto le Manzoniadi precedenti, il nome
storico della squadra era la Puntura che
scendeva in campo con la mitica maglia
verde. La Puntura prelevò il Dome dalla
sua
squadra precedente (Almeno ci
impegniamo) e lo schierò nelle sue fila come
punta. Indossai con onore la Maglia della
Puntura con la scritta IL DOME con il 14,
che era un numero portafortuna con il
quale avevo partecipato e vinto il mio primo
triangolare di calcio durante le elementari. Le
Manzoniadi iniziarono il Lunedì con il torneo
di Ping Pong che organizzai insieme a Benci.
Il turno per i due ragazzi di 4G fu subito in
salita, soprattutto per il Dome che riuscì a
qualificarsi alla fase finale , posizionandosi
all'ultimo posto disponibile per accedervi. Nel
mio girone c'era il campioncino della scuola
Toma Toma con il quale pur giocando bene,
persi . Il martedì in assenza di Benci gestì il
torneo e capì che quelli più forti erano
sicuramente Spriano, un ragazzo di prima
molto abile nel palleggio, lo Zio Behr per i suoi
tagli fastidiosi e il campione in carica. Il
mercoledì si svolgeva il torneo di basket, dove
partecipavo in squadra con Benci, Cassi e
Dessy. Pur fiduciosi della nostra forza, non
riuscimmo a prendere medaglie. In quanto
incontrammo subito tre squadre ostiche al
primo turno come gli Sprite, Osa e la squadra
del prof. Marchesi che ci eliminarono dal
torneo. Una volta compreso che non saremmo
riusciti a passare il turno, decisi di lasciare la
squadra. Poichè volevo continuare a giocare il
torneo, a malincuore accettai di fare la riserva
nella squadra composta da Canci, Alfano e
Cecca.Nella nuova squadra incontrai il nuovo
arrivato Alfano con cui mi trovai subito bene
e contribuì molto al miglioramento dei miei
turbolenti rapporti con Cecca. il mio passaggio
all'altra squadra non fu ben accetto da Benci
che giustamente sentitosi tradito non mi parlò
per qualche giorno. Il girono dopo iniziò
il torneo di calcio, non vedevo l'ora di rivedere
i miei vecchi amici e di indossare la fantastica
maglia. Finalmente facevo parte della
Puntura!!!!!!! Dovevo dimostrare di essere
all'altezza. Il mio esordio fu segnato da un
quasi goal, se Nico non mi avesse preceduto
su un cross dalla destra. Nico fece goal ma
sentii quel goal anche un pò mio in quanto ero
pronto dietro di lui a spingere la palla in rete.
Come per molti giocatori l'importante per me
non fu segnare ma di giocare bene, aiutando la
squadra. Vincemmo e ci qualificammo per le
semifinali del giorno dopo. Nel pomeriggio di
quel giorno avvenne un fatto molto grave. Un
furto in uno spogliatoio del centro sportivo
dove si svolgeva il torneo, aveva fruttato ai
ladri un paio di Ray Ban, un Ipod, 50 euro. La
refurtiva fu restituita il giorno dopo da
qualcuno in presidenza. In vista delle elezioni
a rappresentante d'istituto e poichè avevo
deciso di candidarmi decisi di mettere nel mio
programma la sicurezza dai furti nella scuola.
Per questo motivo decisi di informarmi dai
diretti interessati sull'accaduto. Il giorno dopo
pensai di recarmi al primo piano, sia per far
notare la mia volontà di cercare di capire chi
fosse il colpevole e sia per farmi vedere in vista
della mia candidatura a rappresentante
d'istituto Tra i più incavolati c'erano i ragazzi
di prima, in particolare un certo Crisci che
aveva protestato per il furto attraverso molti
post sul gruppo dei rappresentanti d'istituto.
Parlai con lui e capii che era giustamente
arrabbiato per l'accaduto. Conoscendolo più
avanti compresi che pur essendo un bravo
ragazzo era solito nelle discussioni avere
l'ultima parola. Anche Paolo, fratello
di Cerretti mi espose la sua versione dei fatti.
Di lui sapevo che potevo fidarmi in quanto
ragazzo che sapeva muoversi in situazioni
delicate come questa. Circolavano diverse voci
all'interno della scuola,molti sostenevano che i
colpevoli fossero i calciatori della squadra
"Mulino Bianco" e in particolare alcuni ragazzi
della sezione M. Essi saputo delle mie indagini,
mi cercarono per spiegarmi la loro innocenza.
Il caso si risolse senza l'individuazione del
colpevole. Nel pomeriggio giocai i primi 25
minuti della semifinale dopo i quali passai il
testimone al mitico Dani. Questa mossa
risultò vincente, in quanto Dani fece un
grande assist a Fatto che segnò e ci portò in
finale. La finale era contro la Manza United,
orfana di due dei suoi grandi campioni Misha e
Van Cancie ed anche il loro campione
Olgiati non stava molto bene. Puntura e
Manza United si erano già affrontati nel
girone eliminatorio. La Puntura aveva vinto
2-1 ma Misha della Manza United aveva
accorciato le distanza. Anche Van Cancie,
proprio come Van Persie era stato un pericolo
costante per la difesa, con i suoi numeri e
accelerazioni. La partita era finita tra
le polemiche soprattutto tra due miei grandi
amici il caro Victor e Michel. Quella prima
partita fu un primo scontro tra le due finaliste
che si ritrovavano davanti una seconda volta.
Data l'importanza del match e le mie non
grandi capacità calcistiche Nico mi disse che
gli dispiaceva non farmi giocare la finale. In
quello stesso momento il prof Maruca mi disse
che c'era bisogno di un guardalinee ed accettai
di buon grado. Iniziai a fare delle buone
chiamate e anche il prof Maruca si congratulò
con me. Nonostante le numerose indecisioni
arbitrali di Faju ,il quale non convalidò un
goal palesemente regolare di Pedrazzini di
Manza United. Dopo quell'episodio la partita
diventò più cattiva e fu combattuta da una
parte e dall'altra. La dimostrazione si ebbe
quando Stocco della Manza United colpito da
crampi, strinse i denti fino alla fine. La partita
fu da cardiopalma in quanto 5 minuti dalla
fine la Manz united riequilibrò la gara e si
portò sul 2-2. A quel punto tutti pensavano
che all'eventualità dei rigori . Ma Il professor
Maruca in qualità di quarto uomo assegnò 2
minuti di recupero e proprio nel
recupero Dani scartò un difensore scagliò un
tiro nel sette e siglò il 3-2 finale. Al fischio
finale, proprio come Calcagno che aveva
esultato per il 2-2 di Fiorentina-Inter, esultai e
baciai il campo. Era la mia prima medaglia
alle Manzoniadi!!!!!! Ero molto felice sia
perchè non ero un fenomeno a calcio e sia
perchè avevo continuato la tradizione
calcistica di famiglia poichè anche mio padre
circa 40 anni prima aveva vinto una medaglia
d'oro al torneo di calcio della scuola.
Poi grazie a quel torneo avevo conosciuto il
mitico Fatto, ragazzo strasimpatico e allegro
con cui rimasi in contatto tramite facebook.
Le Manzoniadi non erano ancora finite e io
3
avevo da giocare ancora due finali, basket e
ping pong. Alla fase finale del basket decisi di
non partecipare poichè avevo già avuto delle
discussioni con Benci sulla mia partecipazione
a due squadre e non avevo intenzione di ferirlo
di nuovo. Quindi mi dedicai al ping pong.La
fase finale iniziò bene e vinsi con Mazza e
Vallejo , asfaltandoli rispettivamente 3 set a
0. Di seguito persi con il Professor Gualtieri il
primo match clou e per la seconda volta mi
ritrovai all'ultimo posto disponibile per
passare il turno . A questo punto per
procedere nel torneo dovevo battere un
avversario molto insidioso, il famoso Spriano,
che aveva asfaltato Benci in precedenza. Con
lui giocai bene, riuscii a batterlo tre set a 0.
Ripensandoci ancora oggi mi chiedo come sia
stato possibile batterlo... forse perchè non
aveva con se la sua racchetta abituale. Forse
vinsi perchè In precedenza di questo
importante match le due belle giornaliste Irina
e Miranda mi intervistarono sulle Manzoniadi
e di quell'increscioso episodio del furto
accaduto durante queste gare. L'avversario
successivo era Cerretti con cui avevo già perso
precedentemente e pur giocando meglio
ripersi. Alla fine della partita Sassi e Albi, due
suoi compagni di classe. mi fecero i
complimenti. Sassi era un ragazzo creativo che
aveva l'hobby dei Warhammer; Albi invece mi
assomigliava molto perchè condividiamo lo
stesso obiettivo : Trovare una ragazza.
Avendo perso giocai la finale per il terzo e il
quarto posto. In fondo era meglio giocarsi il
terzo posto piuttosto che arrivare in finale e
subire
una
lezione
di
Ping
Pong dall'imbattibile Toma Toma. Nella
finalina trovai nuovamente di fronte il prof.
Gualtieri con cui avevo perso nel girone di
qualificazione. Stavolta grazie anche all'aiuto
del Prof. Baldassari che lo aveva sfinito in
allenamento, vinsi e meritatamente ottenni la
medaglia di bronzo. Tra i miei sostenitori si
aggiunsero i mitici Sandre Matteo e
Cazzavillani, ragazzi molto simpatici che
condividevano la medesima antipatia per il
padrone della gatta Maggio, cioè il caro Prof.
Bonera. Riuscì quindi per la prima volta a
chiudere le manzoniadi con due medaglie,
purtroppo non c'era il Basket. Dopo le
Manzoniadi mia madre continuava a
chiedermi perchè non facessi uno sport.
Io avrei voluto riprendere Basket e sul finire
dell'anno chiesi informazioni sulla squadra
del0l'Aurora, perchè lì giocavano i campioni
della scuola e si sarebbe trasferito da lì a poco
Benci. Decisi di andare a vedere una partita
della
Aurora
e
lì
mi
accolse
caldamente Shoopster Romeri, il capitano
della squadra, il quale era ai box per un
infortunio alla caviglia ma presente in veste di
tifoso. Marco mi disse che era stato compagno
di classe del mio amico Dario Pesci. Vidi
giocare Troiani, Vecio e Jaky. Jaky mi
ricordava un pò Buongiorno e secondo me il
più forte, di fatti mise quattro triple di fila. Mi
stupii del fatto che un buon giocatore come
Sparano rimanesse in panchina; Benci entrò
nel quarto quarto e fece solamente un punto
su tiro libero. L'Aurora era proprio una buona
squadra e mi sarebbe piaciuto giocarci ma con
l'arrivo di Benci il reparto lunghi era
completo, quindi che avrei trovato
sicuramente poco spazio per giocare. Venne il
giorno in cui il Pacle e la Manzoni divennero
un'unica scuola e ciò mi permise di conoscere
molte ragazze e ragazzi del Pacle. I primi
ragazzi
con
cui
socializzai
furono
l'intraprendente e futuro rappresentante
d'istituto Bilotta, il carismatico Conga e
l'inseparabile amico di Depa Simo. Alcuni
giorni dopo il preside passò dalla mia classe
per avvertirci del fatto che gli servivano due
persone che avrebbero dovuto ritirare i
diplomi
dell'International
Participant
Meeting. La Ferri e la Ross rinunciarono per
la verifica di spagnolo, anch' io avevo questo
test di spagnolo ma come dice lo spot della
MasterCard ..." rappresentare la Manzoni non
ha prezzo ....". inoltre ero sicuro che la Prof. di
Spagnolo mi avrebbe fatto recuperare la
verifica e quindi mi recai a Palazzo Marino
con la mia compagnia di banco Sophie e tutti
gli altri ragazzi della Manzoni scelti. Io, la
Sophie, l'Erika e Vinicio rappresentavamo le
punte della squadra manzoniana a Palazzo
Marino. Nel gruppo c'erano anche delle
ragazze del Pacle tra cui Beatrice, che al
contrario della Beatrice Dantesca gentile e
dolce, è una ragazza determinata, tenace e
testarda!. Il gruppo decise che in qualità di
faccia tosta sarei dovuto andare io a ritirare i
diplomi dall'assessore. In quel momento
arrivarono la stampa e la televisione e come
una rockstar dovetti rilasciare un'intervista. il
giorno dopo quando rientrai a scuola, tutti i
miei compagni mi dissero: "Dome sei
diventato famoso! Ti hanno messo su una
pagina
del
corriere
della
sera!"
La pubblicazione dell'articolo sul corriere
pensai che potesse essere un volano per le
elezioni che si sarebbero tenute di lì a poco.
Volevo partecipare ma non sapevo con chi fare
la lista con cui potermi candidare. Cercai a
lungo persone che potevano candidarsi con me
ma non trovai nessuno fino a tre giorni prima
della presentazione delle liste stesse. In quel
momento Crisci mi chiese di far lista con me e
nel stabilimmo insieme gli obiettivi
programmatici della lista. A quel punto
rimaneva da cercare una persona del Pacle
interessata a entrare nella nostra lista. Decisi
comunque di andare dall'uomo che aveva più
conoscenze di me all'interno della scuola,
ossia Marasco che si autopropose. Ci pensai
un attimo e fui subito conscio che Jack
sarebbe stato eletto ed io no, come poi
avvenne. Jack era un mio caro amico e con le
sue amicizie poteva far votare maggiormente
la lista. Consegnammo la lista con il motto
Young ad Astra, suggeritoci dal preside e
avente il nome" I fantastici quattro e mezzo".
Puntavamo sulla curiosità degli studenti nel
capire chi fosse il mezzo.... Accadde che un
giorno prima della presentazione delle liste mi
fermò fuori la tenace Beatrice che mi chiese
cosa avrebbe dovuto dire il giorno dopo alla
presentazione delle liste. Io le consigliai di
parlare dei problemi della scuola. Arrivò Il
giorno delle presentazioni, il giorno atteso da
due anni era finalmente arrivato! Volevo
farmi valere e convincere tutti i manzoniani a
votare per me. Mi ricordo che la mattina mi
vestii elegantemente, indossai una camicia
turchese e cravatta. Appena arrivai a scuola
tutti mi fecero i complimenti per la mia
eleganza, tra quelli che ricordo più volentieri
c'erano quelli della Prof Fossali,della mia
amica Giò e quelli di una ragazza di seconda
molto carina Paola. L'ora x si avvicinava .....
dopo Jack sarebbe toccato a me....arrivò il
mio momento e parlai .... ricordo che ero
molto emozionato, non è facile parlare di
fronte a molte persone e per fortuna mi ero
scritto il discorso su un foglietto.
Ripensandoci, penso di aver fatto un bel
discorso anche se l'attenzione dei ragazzi nella
sala non era massima.... ricordo inoltre che la
presentazione si trasformò in un dibattito e
quelli che ebbero la meglio nel confronto
furono Jack, Bilotta e la Marghe, tre dei
quattro futuri rappresentanti di istituto. Così
si concluse la presentazione della lista al
biennio. Incontrai Crisci per rianalizzare i
punti programmatici della lista e tagliammo
quelli meno importanti. Il mio intervento al
triennio fu diverso in quanto fui molto più
deciso e convincente nel discorso e
conseguentemente più applaudito. Anche in
questo caso la parte finale della presentazione
delle liste si trasformò in un dibattito in cui
tentai di prendere il microfono per intervenire
ma non ci riuscì. Tornato a casa ero molto
amareggiato per lo svolgimento delle riunioni
in aula magna e pensavo che non avrei
ottenuto grandi consensi anche perchè i miei
compagni di classe non avevano potuto
assistere alla presentazione delle liste perchè
impegnati in una gita scolastica. Il giorno
dopo non andai a scuola e insieme al Professor
Cadelli e altri 30 ragazzi avrei partecipato al
GEMINIMUN 2012. Ero emozionato e
dovevo rappresentare le istanze del Venezuela.
Le clauses che avevo preparato non
sembravano perfette ma neanche da buttare,
quindi potevo provarci. Il viaggio per
Genova ebbe subito un contrattempo... il
treno preso era guasto e dovemmo aspettare
altri 10 minuti per prenderne uno sostitutivo.
Nel viaggio di andata mi intrattenni con il
fratello di Manidi Tommy e con molti della
sua classe Zacca, Francesca e Vittoria. Zacca
con il suo iphone mi fece giocare Akinator,
che successivamente avrei scaricato anch'io sul
mio iphone. Il gioco consiste nel pensare a
una persona ed il genio di Akinator dopo una
serie di domande l' avrebbe indovinata.
Arrivammo a Genova, lì il Prof Cadelli si perse
tra i carrugi della città ligure ma alla fine
riuscimmo a raggiungere l' università
ospitante. Ci fecero accomodare e dopo aver
assisto alla cerimonia d'apertura, iniziò la
lobbying, la fase di firma delle clauses che per
essere dibattute devono raggiungere un certo
numero di firme da parte dei delegati presenti.
proprio dibattito. Nella mia delegazione vi era
anche Karin, ragazza della Manzoni, timida
ma nei decisa a farsi accettare la propria
clause.
Lei lesse la mia clause e
simpaticamente mi disse che faceva schifo,
allora io lessi la sua e posso dire.... che faceva
altrettanto schifo. e lei mi disse che le mie
facevano schifo, beh le sue non erano certo
meglio. Alla fine decisi di consegnare la mia
alle chair(persone addette alla gestione della
riunione). Mi chiamarono subito e mi dissero
di recarmi da una loro prof di inglese. The
teacher was blonde, short and pain in the
ass.... lei mi ricordava un' altra persona con la
4
quale avevo già avuto a che fare,MD.
Ovviamente
mi
disse
che
avevo
completamente sbagliato a scrivere la clause e
mi suggerì di cancellare una frase per rendere
presentabile
il
documento.
La
teacher si permise pure di insultare il Prof
Cadelli, accusandolo di non aver fatto il
proprio lavoro. Il prof Cadelli mi disse:"Keep
Calm". Nel frattempo era arrivata la stampa e
finii per una seconda volta sul giornale, non
più il Corriere della sera ma quello meno
famoso del GEMINIMUN. Fui intervistato da
un gran bel pezzo di ragazza che purtroppo
non riuscì a portare a boccadasse per du'
spaghi al pesto. Arrivò il momento di
presentare la mia clauses ma non avevo
preparato elementi a supporto di essa. Un
delegato della Somalia, firmatario della
clauses, decise di cambiare posizione e fece
un discorso contro la mia proposta. Al
momento della votazione solo i delegati della
Manzoni votarono a favore della mia clause,
tutti gli altri no! Karin mi sfotteva
allegramente dell'accaduto, mentre io ero
incazzato con il delegato somalo. Decisi di
scrivere un messaggio serio al somalo...
cercando di fargli capire che non avevo
gradito il suo comportamento. Come un
etiope incazzato lo bombardai di messaggi.
Nel viaggio di ritorno ebbi occasione di
scambiare quattro chiacchiere le tre belle
ragazze del mio amico Mars: l'Ale, la Serena e
la Marti. Nel viaggio conobbi la simpatica
Zais che mi aveva votato come delegate più
elegante
Incontrammo una signora che si stupì nel
vedere 30 ragazzi così elegantemente vestiti e
mi chiese a quale evento era dovuto. Io le
risposi
cortesemente
dicendole
che
avevamo appena finito una riunione del
MUN; entrai così tanto nel ruolo di delegato
che la signora mi consigliò di fare teatro e il
prof. Cadelli dovette intervenire per
fermarmi. Durante il viaggio non sapevo cosa
fare ed iniziai a telefonare a tutte le persone
della mia rubrica telefonica, riuscendo quasi a
chiamare tutto l'elenco telefonico! Nel
frattempo che chiamavo le persone, i miei
genitori
tentavano
di
raggiungermi
telefonicamente per avvertirmi che avevano
intenzione di cenare con un amico di mio
padre. Io non avevo voglia e decisi di andare a
dormire da mia nonna. Novembre ci sono
poche cose da ricordare se non i mega- voti
del Dome, tra tutti l' 8 in matematica. In arte
fui interrogato con Benci, entrambi avevamo
studiato bene la Trinità e le varie opere di
Masaccio, la cupola del duomo di Firenze
di Brunelleschi e le varie sculture di
Donatello. La prof interruppe la mia
spiegazione della cupola di Santa Maria in
Fiore.... voleva che le raccontassi delle due
calotte interna e esterna della cupola. Tra le
varie battute della conversazione quella che
ricordo più piacevolmente avvenne quando la
prof mi disse:" Domenico mi stai dicendo il
numero della tegole della Cupola, ma non è
questo ciò che ti ho chiesto!"... comunque
riuscì a prendere 7. Qualche giorno dopo mi
fermai , dopo quattro anni, per la prima volta
al consiglio di classe per dimostrare il mio
attaccamento alla nuova classe. Agli incontri
pomeridiani del MUN ebbi la possibilità di
divertirmi molto, facendo delegazione insieme
alla Giò e alla Capraro. Poichè avevo
promesso a mia cugina Serena di assistere al
suo esame di pianoforte per entrare in
conservatorio, mi informai via facebook di
quando si sarebbe svolto. Sfortunatamente
Serena mi avvertì che il concerto era stato
spostato proprio il giorno del mio compleanno.
Dovetti quindi
declinare cortesemente
l'invito in quanto avevo già organizzato la
festa del mio compleanno con i miei amici
della Manza. Il 1 dicembre 2012, giorno del
mio diciassettesimo compleanno, mi recai a
scuola come al solito. La prima persona che mi
fece gli auguri fu la Di Gioia che stranamente
si ricordò che quel giorno era il mio
compleanno. Entrai in classe portando una
scatola di biscotti per festeggiare coi miei
compagni. Mi guardai intorno e mi resi conto
che non c'erano molte persone perchè quel
giorno vi era una possibile interrogazione di
matematica. Accadde che Il prof di
matematica contò le persone presenti e stilò
una mini-lista delle persone presenti che
poteva interrogare. Eravamo solo 4 persone
papabili; il prof risparmiò la Vale e la Marta
poichè erano state assenti a lungo, riducendo
così la lista dei papabili a due. Interrogò tutti
e due, la Nao e il sottoscritto. Fortunatamente
festeggiai il mio compleanno con un gran 7,5
in matematica. Al cambio dell'ora offrii ai
presenti i biscotti; Canci apprezzò molto i
biscotti
e
ne
fece
un'
indigestione. All'intervallo, aprì una nuova
scatola ed iniziai a spacciare biscotti, al pari di
uno spacciatore con la droga. Molte persone
mi videro ma la prima persona che mi
abbracciò fu la Giò che prese il suo dolcetto,
facendomi calorosi auguri. Vennero poi
molti altri amici. Scesi in cortile per
festeggiare con altre persone che non avevo
ancora
incontrato.
In
cortile
incontrai Marasco che era intento a parlare
con alcune ragazze di seconda.... offrì anche a
loro un dolcetto, fermandomi qualche minuto
a chiacchierare. Le tre ragazze formavano il
più famoso trio, dopo quello lescano, cioè
il Serbersal. Il trio era formato dalla Serafini
e la Sala, ragazze molto carine e simpatiche,
con le quali avevo già scambiato qualche
parola su facebook tempo prima, la Berneri,
ragazza di cui alla Manzoni tutti hanno
almeno una volta sentito parlare. Dopo
l'incontro con il fantastico trio incontrai la Di
Mauro, una loro compagna di classe che
avevo già conosciuto precedentemente. Anche
la Di Mauro rientrava nelle top ten delle
ragazze carine della Manzoni. Conobbi inoltre
tutte le persone del secondo piano ...
Altomani,
Belaz,
Dario,
Santucci,
Oppizzi, Davidino e Chen. Distribuì i
dolci fino alla fine della giornata... quando
incontrai la Chiara (conosciuta in Marocco)
che si arrabbiò perchè non mi ero fermato
molo con lei. Ero in ritardo e dovevo
incontrare Crisci all'uscita! Arrivai in ritardo.
Con Crisci gli altri suoi compagni di classe mi
recai a giocare a calcio in un campo a
Famagosta dove conobbi Gemi, Michele di cui
avevo già sentito parlare da mia sorella per la
sua bravura a Basket e a Calcio , il piccolo
Zoja e i simpatici Agiman e Baro. in quella
partita realizzai un goal a Crisci che giocava in
porta.
Lo
juventino
Crisci
giocò
discretamente anche se ogni tre per due era a
terra come Krasic, uno dei suoi giocatori
preferiti. Chiamai Nico, dopo aver ricevuto
una sua telefonata, mentre Crisci si faceva la
doccia. Saldammo il conto, prendemmo
qualcosa al bar e ci avviammo verso casa. Feci
una doccia veloce e mi preparai per l'Happy
Hour che avevo organizzato la sera stessa.
Alle 19.30 non c'era nessuno,alcuni cattivi
pensieri iniziavano ad addensarsi nella mia
testa quando arrivarono Benci e lo Zio
Behr a spazzarli via. Dopo poco arrivò il
mitico Gelo a seguire Papa con l'Eu e Dani
in compagnia delle "signorine", Giò, Ila e
Lodo. Uniche assenti erano la Margot e la
Greta, ciò mi dispiacque un pò, guardando
quel tavolo capii che tutte le persone più
importanti della mia vita erano lì e questo mi
rese felice. La componente femminile formata
dalla Giò, l'Ila e la Lodo e l'Eu era notevole di
per se. Iniziai la serata presi una birra e poi a
qualcuno venne la brillante idea di farmi finire
tutti i drink sul tavolo ... Una volta saldato il
conto da mio padre tutti decidemmo di andare
al Rattazzo, dove sarebbe proseguita la serata.
Nel tragitto lo zio Behr ci salutò dicendo che
doveva andare ad un'altra festa. Arrivammo
in piazza del Duomo dove ci aspettava il
ragazzo della Lodo Fede conobbi Fede che mi
risultò subito simpatico. Al Rattazzo Dani mi
offrì due chupiti ed io presi una birra.
Stavolta ero veramente ubriaco... del dopo
ricordo poco solo che andai al Mac con la
Julie, Violi, Santacroce e la Cavagna. Poi il
buio totale e mi ritrovai in via Manzoni. In
attesa del tram i regali mi caddero, li raccolsi.
Arrivò il tram e ritornai a casa in condizioni
pietosi ma felici. La settimana dopo andai
con Nico allo stadio a vedere Inter - Napoli.
Insieme a noi c'erano Tommy e l'immancabile
Virginia. Nico, Luca e Michele erano reduci
della sofferta ma allo stesso tempo vittoriosa
spedizione allo Juventus Stadium del 3
novembre, in cui l'Inter era la prima squadra
della storia a battere i gobbi juventini nel loro
nuovo stadio. Salì le scale insieme a Nico
ed una volta arrivati al primo anello, Nico mi
regalò il cappellino della Curva Nord. Vicino
ai nostri posti c'era il caro grande amico
Micheal che era lì con la sua ragazza. Era la
prima volta del Dome in Curva Nord.
Erano le 20.45, la tensione era alle stelle.
Decisi di cambiare il mio cappello con quello
regalatomi da Nico come gesto scaramantico.
L'Inter era entrata in campo e tutti
noi cantavamo "C'è Solo l'Inter". Mille canti
si susseguirono. quando la curva intonò Odio
Napoli, mi sentii un pò in imbarazzo date le
mie origini partenopee ma cantai. All'ottavo
minuto corner di Cassano, palla fuori
dall'area.. arriva Fredy Guarin che con un
potente tiro infila De Sanctis, 1-0 per l'Inter.
Noi tutti saltavamo come non milanisti
e successivamente seguì il goal di Diego. La
partita finì 2-1 per l'Inter. Quel giorno non
avevo fatto tanti gesti scaramantici... avevo
preferito parlare solo con interisti su facebook.
Il giorno dopo a scuola non avevo voce e
scambiai qualche parola con la Serafini
e Lizzi. Lizzi era un amico di Crisci burlone e
allegro, con il quale ebbi alti e bassi. Gli ultimi
giorni di scuola non furono caratterizzati da
5
grandi novità, se non per il fatto che iniziai a
parlare con Valentina su facebook, un amica
di Lodigiani e di Crespi. Lodigiani era un
grande, sapeva fare di tutto … alternava
imitazioni, battute a discorsi seri. Crespi era
un musicista che conobbi al Mun. Suonava
benissimo il basso!. Iniziai a parlare con la
Temelini una ragazza che mi aveva scritto in
bacheca tanti auguri dome una settimana
prima, ma io non sapevo neanche chi fosse. Il
giorno prima che iniziassero le vacanze di
Natale uscì con Albi,Crisci e la Paola ed
insieme andammo a fare shopping lì in corso
Buenos Aires. Sul corso trovammo la
Scatiggio in preda ad uno shopping frenetico.
Assistemmo a diverse sfilate di moda della
Paola, Terranova,Zara,…. Recandoci poi al
famoso bar del siciliano in Bacone. Tutti su di
giri … Crisci mostrò le sue abilità da
intrattenitore, … Albi invece non era
soddisfatto di ciò che gli era stato dato, infatti
aveva chiesto una mozzarella in carrozza
invece si era ritrovato una mozzarella che
definirei … “a piedi e assolutamente senza
carrozza”. Paola era sorridente come al solito
e ci mostrò il suo libretto fatto di valutazioni
molto alte, ma d'altronde lei si sa è la Vai e
quindi un complesso di bellezza ad intelligenza
…. Quell'uscita mi risultò molto utile per
conoscere meglio Paola ed Albi. L'ultimo
giorno di scuola fu un giorno molto particolare
in quanto alla 5a ora ci sarebbe stata l'ultima
lezione della nostra professoressa di
spagnolo Branchi, la quale sapevamo già che
sarebbe stata sostituita. La cosa mi dispiacque
molto, avrei gradito la sua presenza fino in
quinta. Una volta salutata la prof,andai a
ballare le musiche di natale in aula
magna con gli altri ragazzi del Pacle e della
Manza.
Ballai come un pazzo ,sembravo babbo natale.
All’improvviso chiesero a babbo natale di
salire sul cubo ed egli si prestò goffamente,
facendo sorridere l’intera platea, renne
comprese. Poi ci raggiunse il mitico Michel a
salutarci tutti e ad augurarci delle buone
feste. Il 23 di dicembre Benci mi invitò a
giocare a calcio con i suoi amici del
Fantacalcio. Arrivai al campo i cinque pioppi
in via Marostica con Crisci. Il campo non era
bellissimo ma in fondo lo avevamo pagato solo
5 euro a testa! Dopo aver aspettato un oretta
il gruppo fantacalcio giunse al campo. Le
squadre erano pressoché fatte ,il trio DomeBenci-Olgiati insieme ad altri 2 amici contro
Crisci e gli altri. Claudino era un fenomeno,
incantò subito la platea con un gran goal in
rovesciata. Il Dome fece dei veri e propri
miracoli in porta. Molti si chiesero se mi ero
allenato con i medici della Juventus. Dopo
aver sbagliato un goal incredibile un
avversario con la maglia del Genoa iniziò a
imprecare come un camallo del porto di
Genoa. il Dome si dimostrò insuperabile e
la partita si concluse con il risultato di 6-2 per
noi. La scuola chiuse per le vacanze di natale
ed io come al solito non avevo ancora
comprato nessun regalo. Durante l'anno
avevo racimolato un pò di soldi, così decisi di
investirli. Il giorno della vigilia di natale
decisi di andare nel nuovo Saturn della
Stazione centrale a comprarmi l'Iphone. Dopo
averlo comprato, sempre insieme a mio padre
facemmo un salto al centro sarca per comprare
le vongole per gli spaghetti della vigilia. Lì
pensai ad Alyssa, la mia cara amica che si era
trasferita a Como e che avevo incontrato in
quel luogo due anni prima. Mio padre decise
di prendersi il solito caffè ad un bar del
Centro Sarca. Mentre stava gustando il suo
caffè; mi sentii una pacca sulla schiena, mi
voltai era lei... come nel più bello dei sogni.
Scambiai con lei quattro parole, ci
abbracciammo forte forte e ci augurammo i
più sinceri auguri di un buon natale e anno.
Quell'anno non mi importò tanto dei regali che
trovai sotto l'albero perchè il più grande
regalo me l'aveva fatto il destino e le vongole
di mio padre, facendomi rincontrare una
delle persone che più mi mancavano . Passai
un bel natale con la mia famiglia, arrivò
velocemente l'ultimo giorno dell'anno. Quel
giorno mi stavo annoiando in montagna, in
quel posto di vecchi che si chiama Ballabio. A
10 minuti dalla fine dell’anno per sfogare la
mia rabbia della reclusione ballabiense, mi
misi a ballare come punto da una tarantola
delle grigne. Allo scoccare della mezzanotte
feci gli auguri praticamente a tutti. Stavolta
Margot non mi rispose, invece mi chiamò il
caro Gelo. Lui era insieme a Comerio, Papa, la
Chiara, Sparano ed altri con i quali scambiai i
migliori auspici per un anno migliore. Ricordo
che fui molto commosso da quella chiamata
perchè mai nessuno prima mi aveva cercato a
Capodanno per farmi gli auguri. Capii ancora
una volta quando era importante l’amicizia di
Nico nella mia vita. Gennaio fu un mese
molto duro perchè stava finendo il primo
quadrimestre. Infatti tutti i docenti avevano
messo una loro verifica proprio in quel
periodo. Io e Benci dovevamo esporre
Robinson Crusoe in inglese. Venne a casa mia
per
preparare
l’interrogazione.
Quel
pomeriggio oltre a studiare, ci sfidammo a
basket nel canestrino della mia camera,
realizzammo il fantomatico sito del Maruca e
infine filmai le imitazioni dell' insuperabile
Bencio. Sapevo già delle sue capacità da
imitatore ma non pensavo così tanto
bravo. Ebbi molte soddisfazioni dal punto di
vista scolastico, il 9 in geometria ne fu una
testimonianza. Un sabato di quel freddo
gennaio andai a giocare con Crisci e i ragazzi
di prima a calcio. Stavolta ci recammo alla
palestra dove avevano girato Benvenuti al
Nord, lì stupii la leva calcistica del ’98
compiendo altrettanti miracoli della partita
precedente. La settimana non riuscii a ripetere
l'impresa in un campo a 7, poichè in un campo
così piccolo gli attaccanti tirano da più vicino
e sono più pericolosi. Iniziai subito male la
partita, subendo la pressione del duello con
Frenza. La squadra di Benci mi scartò a metà
del match scambiandomi con il portiere
dell’altra squadra, affidandosi ai guanti sicuri
di Andrea Frenza. La scelta non li ripagò , mi
presi la mia rivincita, immobilizzando il
mitico Claudino davanti alla porta per due
volte. La squadra dei due Cassi vinse contro
quella di Benci. Che goduria! Noi avevamo dei
buoni giocatori che sapevano fare sia la fase
difensiva che offensiva come Fabio, Nick e
Ricky, mentre loro non difendevamo
praticamente mai. In quella occasione conobbi
meglio Fabio, Stefano e Nick, il cugino di
Cassi . Fabio si dimostrò una persona con la
quale andai subito d’accordo. Nick era un tipo
allegro che amava fare il cretino ballando
musichette techno insieme al cugino. Stefano
era uno sfegatato interista, aveva comprato
tutti i giocatori dell'Inter al fantacalcio., non
credo che abbia vinto lo scudetto … Il mese
di gennaio si concluse con ottimi voti, la
pagella consegnatomi dal preside ne era la
riprova. Un giorno che passeggiavo
tranquillamente per le scale lo incontrai e mi
disse che da me si sarebbe aspettato qualche
insufficienza, invece ancora una volta il dome
aveva sorpreso tutti. Chi mi conosce bene lo
sa, io sono fatto così..... alti e bassi !
Arrivarono le vacanze di carnevale ed io
malauguratamente le passai tutte a studiare
storia, avevo indietro duecento pagine . Il mio
carnevale posso dire di averlo passato nelle
vesti di Napoleone e fui fortunato che
l’ambulanza del Paolo Pini a prendermi.
Febbraio fu un mese fondamentale
perché grazie alle chiacchierate con il trio
Serbersal e con la Di Mauro, sia su facebook
che a scuola, tramutai la mia filosofia di vita
passando dall'essere pessimista in ottimista.
Tramite Lizzi conobbi Rovario che raccontò
come un suo compagno si era abbassato i
pantaloni di proposito mentre correva a
ginnastica con Il Di Roberto. Subito gli andai
a stringere la mano, Tommy chiamato da
tutti il "piccolo rasta"era infatti un ragazzo
simpatico e socievole, impegnato con la
filosofa Beatrice , in quanto amante di quella
materia. Scambiai con loro qualche
chiacchiera. Nei giorni a seguire conobbi il
mitico Santambrogio , che era impegnato a
giocare con MainCraft. Il mese più corto
dell'anno divenne ancora più corto grazie
all'autogestione che si presentava quell’anno
più interessante degli anni precedenti.. La
verità fu che il foglio coi corsi arrivò con
notevole ritardo, infatti potemmo sceglierli
solamente un giorno prima di essa. Il primo
giorno andai in aula magna per assistere ad un
interessante corso tenuto da un parente di
Jack che era un critico cinematografico del
corriere della sera. ascoltai interessato la sua
storia riguardante il cinema e decisi di fare
due interventi. Il primo riguardava la sua
opinione sull’ultimo film di Tarantino,
Django; mentre l'altro intervento era relativo
ad mia curiosità. Gli chiesi quali film avrebbe
fatto vedere ad una sua eventuale classe se
fosse stato lui un insegnante di teoria e storia
delle comunicazione di massa. La risposta fu
chiara e inequivocabile …. mi disse che i film
del prof Bonera erano importanti per la
storia del cinema. . A quella lista si doveva
aggiungere anche Arancia Meccanica, il
capolavoro di Stanley Kubrick che il mio
professore si ostinava ed ostina ad escludere
dal percorso didattico ….. la riunione grazie ai
diversi interventi degli studenti venne
apprezzata
dal
critico
invitato.
Dopo la riunione non sapevo che fare …. Albi
e gli altri avevano deciso di andare in palestra,
io non potevo entrare con la loro prof. di
ginnastica così decisi di andare a seguire il
corso di Bilotta. Lì conobbi Serena l’autrice
dei disegni sulle macchinette del terzo
piano. Bilotta mi pregò di andare a chiamare
altra gente così andai in cortile e proprio in
6
quel momento mi fermò Papa che mi propose
di andare a giocare a calcio con lui tra le due
palestre. Insieme a Dani, Lollo,Andre ed altri
ci recammo nel cortiletto dove rimasi per il
resto della mattinata, giocando con gli altri
ragazzi della scuola. Grazie a quel torneo
conobbi meglio Vince, che mi lodò per la mia
cattiveria nei contrasti di gioco.... quel giorno
mi resi conto che stavo giocando proprio
come Gargano. Vince avrebbe voluto
prendermi nella sua squadra che partecipava
al torneo 5 contro 5 di sabato, ma essendo già
in 5 dovette rinunciare all’idea. Quella
mattina avevo rivisto Bianco Fede con
cui scambiai quattro chiacchiere. Fede fece un
gran goal di tacco nella partitella … ed a
distanza di tempo ne ho ancora un ricordo
vivido. Il Giovedì successivo vennero a casa
mia per fare un lavoro di gruppo di Arte Benci
e l'Andra ; una volta concluso entrammo per
la verifica di Spagnolo. Fu una maledetta
verifica, in quanto era già stata spostata
precedentemente perché mancavano 10
persone dell'altra classe ed io per quella
verifica mi perdetti il cineforum con in
programmazione Diaz! Mentre passavo
dall'entrata della scuola arrivò un ragazzo che
mi salutò … in un primo momento non capì
chi fosse … ma successivamente realizzai che
era il mitico Marcello, compagno di avventure
contro il Bandura , nostro nemico giurato.
Quel giorno giocai tutto il tempo a basket con
Albi, Michele, il mitico Lodigiani ed altri ed
all'uscita decisi di accompagnare Albi a casa in
quanto non avevo nulla da fare e volevo
rivedere il quartiere dei giornalisti dove lui
abitava. Prendemmo l'autobus alla Stazione
Centrale e quando giungemmo nel suo
quartiere mi accorsi della sua enorme
popolarità … non solo conosceva tutti
giornalisti giovani ed anziani ma anche tutte
le modelle che farciscono i giornali ...
Possiamo dire tranquillamente che era il boss
della zona. Giunto a casa , pensando al Mun
del giorno successivo, mi apprestavo a scrivere
le clauses quando il gentile Benci mi scrisse su
facebook che avevo preso un bel 4,5 in
spagnolo. Lo ringrazai molto e gentilmente e
lui mi congedò con questo bellissimo
messaggio "Ciao Pirlone Riprenditi". La
mattina dopo mi vestii in giacca e cravatta
pronto per andare alla conferenza. Le prime
persone che mi videro furono Crespi, Lodigiani
e la sua amica Valentina. Mi intrattenni a
parlare con loro per circa 15 minuti, mentre
aspettavamo il pulmino e raccontai loro di una
mia disavventura di qualche giorno prima...
Un ragazzo che non conoscevo molto e con cui
avevo iniziato a parlare in rete, mi telefonò e
mi tenne mezz'ora al telefono. Era un certo
Leon the Coach, del quale avevo già sentito
parlare da Mazza. Loro conoscevano il Coach e
me ne raccontarono di tutti i colori sul suo
conto. … Giunto il pullman salimmo in
quanto era tempo di andare nella città dei
gobbi. Il viaggio fu tranquillo, cercai di
battere il mio record nel gioco delle capitali
sull'Iphone, non ci riuscì purtroppo. Davanti a
me la Vale e Crespi, parlarono per tutto il
tempo e quando il pullman prese l’uscita per
Torino e si diresse verso Chieri, dove si
trovava la scuola internazionale di Torino sede
del TOMUN
2013. L'autista sbagliò
innumerevoli volte strada ma alla fine
raggiungemmo il posto. Dall'esterno la scuola
sembrava una casa di campagna ma una volta
vedemmo campi di basket e di calcio … altro
che casa di campagna! L'aula magna era
enorme e piena di vessilli. Cercai di trovare un
accordo con un delegato di Singapore, la cosa
andò in porto.... anche se dopo in un mio
momento di difficoltà non mi aiutò. Feci il
mio discorso senza riscuotere un gran successo,
così. decisi di aprirmi a qualche Point of
information, domande di altri delegati. Fu un
uragano di domande … al confronto il tornado
Katrina e’ un venticello primaverile … presero
parola in successione delegati della Croazia, un
insopportabile "clown" che vinse il premio
come miglior rompiscatole e che mi fece una
domanda che non riuscii a capire, poi la Cina e
la Mongolia. Ovviamente la mia clause non
venne approvata!! Anche stavolta avevo
fallito ma avevo capito una cosa importante :
“Al mun sono tutti stronzi !! .... ed al minimo
errore te la fanno pagare.!!” La mattinata si
concluse con un ottimo pranzo offerto
gratuitamente dal bar della scuola torinese
panini al cotto con stuzzicadenti aventi la
bandierina bianca e nera e panini al crudo con
bandierina granata. Il pomeriggio fu la parte
più interessante della giornata in quanto la
passai a fare il "cazzone" con la Vale. Come si
fa il cazzone direte voi ? No … non ho
sbagliato non volevo dire il calzone ma proprio
il cazzone . La Manzoni ha una lunga
tradizione in cazzoni non dovevo che
continuarla! Iniziammo a mandare messaggi
stupidi come "Hai l'alito fresco?” al delegato
della Finlandia. “Balliamo un tango?” al
delegato
Argentino
“Mi prepari
un
marocchino” al delegato del Marocco … Non
mi divertivo a fare il cretino così da molto
tempo... e farlo in compagnia della Vale, beh
non ce n'era! era fantastico! Rischiammo di
essere cacciati dal Mun e di far dichiarare
guerra l’Afganistan di cui ero delegato …. e
così avvenne … Bush non la prese bene che
inviammo al delegato statunitense il
messaggio “Perche’ Saddam non apre mai la
coca cola?....” Decisi di farmi fare una foto con
la scritta UN dalle fotografe d'eccellenza del
MUN, la Tangari e la Cattaneo. Misi la foto su
facebook e commentai con una simpatica
faccia tosta … "Un Dome per salvare il
mondo", mentre … il povero Afganistan
veniva bombardato … comunque nel giro di 2
ore avevo già 10 mi piace, tutti di Al Qaeda.
Pubblicai 7 volte quella foto ed una mia
compagna
stufa,
commentò
ironicamente,"non è un caso che Dome abbia
pubblicato 7 volte questo post, perchè ci
vogliono 7 Dome per cambiare il mondo"
Tornai a casa stanco, ma pieno dei gadget
dell'istituto torinese. Il giorno dopo mi recai a
scuola per l'ultimo giorno di autogestione,
giocai la mia solita partitella a basket e tornai
a casa. Mancavano quattro giorni alla nostra
gita di classe ad Istanbul, ero entusiasta e non
vedevo l’ora di vederla. Prima di fare la
valigia però bisognava fare un’insidiosa
verifica di Mister Delfini... quella verifica mi
andò molto bene, di certo non si può dire lo
stesso per il mio amico Benci che l'aveva
proprio toppata. Il giorno della partenza,
arrivai al ritrovo alla Malpensa un minuto
dopo l'orario prestabilito ma per fortuna erano
ancora tutti lì ad aspettarmi. La Professoressa
Volpones era già preoccupata della mia
assenza... si vede proprio che la mia presenza è
necessaria !! Scherzo !!. Mancavano solo i soliti
ritardatari … la Ferri e il Professor Bonera. Il
prof arrivò insieme all'alunna e così potemmo
superare i controlli e recarci al gate . Stavo
parlando con Benci, quando improvvisamente
lui schizzò via … decisi di seguirlo e vidi
Boateng e El Shaarawy. Benci riuscì a farsi
fare un autografo dal faraone; io no … ma la
cosa non mi interessava molto, erano giocatori
del Milan!. Canci tentò in tutti i modi di
ottenere la firma di Stephan ma non gli venne
permesso. Il volo venne fatto con Turkish
Airlines, la migliore compagnia area europea
se la Turchia fosse in Europa. A bordo ci
offrirono uno gustoso spuntino che
preannunciava ciò che avremmo gustato in
Turchia. Potemmo usufruire di lavagnette
multifunzionali con Giochi, Film e altro.... alla
faccia della professoressa Festa, responsabile
dell'ufficio viaggi che aveva criticato
fortemente la nostra scelta di questa
compagnia aerea. Arrivammo all'aeroporto di
Istanbul... il Dome era sbarcato anche in
Turchia, a un anno di distanza dal Marocco.
Usciti dall'Ataturk Airport, la prima cosa che
notai fu una pubblicità con Turkoglu, un noto
cestista locale che giocava in NBA. In quel
momento il professor Bonera, sostenne di
averne uno forte tra i suoi alunni e da quel
momento, in onore di Hedo, convertì il nome
di Benci in Bencioglu. Arrivammo in albergo,
percorrendo la circonvallazione di Istanbul. Il
primo giorno arrivammo in Hotel alle 15, e
non facemmo molto. Appoggiammo i bagagli
in stanza e decidemmo di gironzolare intorno
al quartiere. Assaggiammo i baccalà cotti in
pentola tipici del luogo, a mio avviso molto
buoni. Dopo una bella doccia, arrivò il tempo
di mangiare e ci recammo giù nella sala pranzo
dell'hotel e capimmo subito quello che
ci sarebbe toccato mangiare per 4 giorni...
spaghetti al pomodoro freddi ,riso scottato e
altri scarti del giorno prima … kebab neanche
l’ombra! La serata si passò in gruppo in
camera Fornezza a fare diversi giochi. Il
secondo giorno si aprì con un "ottima"
colazione in hotel a base di robe dal sapore
acre … sembravano andate a male.
Raggiungemmo il palazzo del sultano, il
Topkapi. All'interno c'era un immenso
giardino adornato con splendidi fiori e nelle
varie aree del palazzo si potevano notare i
numerosi reperti del sovrano. Da questo
stupendo luogo si poteva avere un'affascinante
vista sul Bosforo. In quel momento decisi di
scattare una foto per provare a fare un album
fotografico di Istanbul e l'esperimento mi
riuscì ed ebbe un grande successo. Verso
mezzogiorno ci dirigemmo verso Agia Sofia e
quando arrivammo la guida ci spiegò in breve
la storia del simbolo di Istanbul. Finita la
visita alla Sofia potevamo andare a mangiare
e ci saremmo poi ritrovati lì alle 15. Era
arrivato il momento di un enorme kebab !!
Realizzai in seguito che i migliori sono quelli
che si trovavano alle bancarelle ai lati delle
strade principali. Come era già successo due
anni prima a Benevento anche questa volta
avevo capito male, credevo che bisognasse
7
visitare individualmente la cisterna e Agia
Sophia. Ci riuscii in mezz'ora arrivando in
tempo al ritrovo. Appena la guida mi vide, mi
chiese se fossi pronto per vedere i due
monumenti più rappresentativi della città,
cioè la cisterna e Agia Sophia. Io gli risposi,
sventolandogli in faccia i due biglietti
precedentemente acquistati …. non parlò
più! Era il colmo, ero nella città di Allen
Iverson, idolo di quando ero bambino che
segnava a due secondi dalla fine da metà
campo. Quando questo succedeva tutti i
telecronisti dicevano "Nulla è impossibile per
l'Allen Iverson"; pensai tra me e me bene
adesso vale anche "Nulla è impossibile per
Domenico Barbato". Tutti mi guardarono
stupiti, primo tra tutti Benci che non aveva
mai assistito a nulla del genere... se non
conoscete il Dome, fatti di questo genere sono
la normalità per lui … Io rimasi fuori con
Benci, il quale aveva già visto tutti questi
posti essendo già stato nella città posta a
cavallo tra i due continenti .La guida decise
però subito di andare nella moschea Blu. Lì
ammirai le splendide decorazioni e dopo
essermi tolto le scarpe …. vidi le mie
compagne con il velo sulla testa e così ne
approfittai per farmi una foto con una di loro
velata. Scelsi la Costanza, in quanto era quella
con cui mi premeva di più avere una foto!
Anche per la cisterna , avendola già vista,
rimasi fuori insieme a Benci ed alla Cami.
Parlammo di lei e capimmo si più i suoi gusti
in campo maschile. Prima di andare in
albergo, la guida ci fece fare un giro al Gran
Bazar,
dove
saremmo
ritornati
successivamente. Il bazar era grandissimo e
potevi trovare veramente di tutto!. Benci era
interessato a un tamburo per le sue
performance musicali e ci mancò poco perchè
non si facesse intortare dal venditore. La
giornata si concluse con il solito riso e la solita
pasta proposta dallo chef dell'hotel. Un cuoco
che a Masterchef sarebbe stato utilizzato solo
come spezzatino per cannibali! Il cuoco ci
guardava sempre con quello sguardo pallido e
assorto, come se non fosse contento del fatto
che noi non mangiavamo nulla !! . La sera non
essendo sazio, decisi di prendermi l'Efes Pilsen
(Birra tipica di Istanbul) accompagnato da un
Jack Daniels, diviso con Benci. Quel giorno mi
ricordo che passai la nottata a fare giochi in
cui non ero molto ferrato, come l'assassino...
infatti non sono capace a fare l'occhiolino. Ero
un pò accaldato dalla birra, il Jack… e dal
calore della stanza e mi venne un gran mal di
testa.
Domenico Barbato
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Le dodici facce del Dome