Sistemi Termici Solari
Puffermas 1-2 CTS TF
Sistemi a circolazione forzata completi per produzione
Acqua Calda Sanitaria e Riscaldamento Ambienti Installazione al suolo o su tetti piani
MANUALE D’USO
e
ISTRUZIONI DI MONTAGGIO
CORDIVARI Srl I-64020 Morro D’Oro (TE)
Zona Ind.le Pagliare - Cap. Soc. € 4.000.000,00 i.v.
Sistema Qualità Aziendale UNI EN ISO 9001:2008
RECIPIENTI IN PRESSIONE – ARIA COMPRESSA
SISTEMI TERMICI SOLARI
SISTEMI FUMARI – CONTENITORI ALIMENTI
Cod. Fisc. - Part. IVA - Reg. Impr. TE 00735570673
R.E.A. TE N. 92310 - VAT Id Nr. IT 00735570673
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RADIATORI – BOLLITORI – SERBATOI
Radiatori - Sistemi termici solari - Recipienti in pressione - Canne fumarie
Sistema Gestione Ambientale UNI ENISO 14001:2004
Tel +39 085 80.40.1 - Fax +39 085 80.41.418
Sommario
1.
GENERALITÀ ......................................................................................................... 3
1.1
Simboli utilizzati.......................................................................................................... 3
2.
NORME .................................................................................................................... 3
3.
DESCRIZIONE E FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA .................................... 3
4.
COLLETTORI SOLARI .......................................................................................... 3
4.1
5.
Caratteristiche tecniche .............................................................................................. 4
ACCUMULO: TERMOACCUMULATORE PUFFERMAS CTS......................... 4
5.1
Identificazione della categoria - Direttiva 97/23/CE (PED)..................................... 4
6.
STRUTTURE DI SOSTEGNO ............................................................................... 4
7.
KIT RACCORDERIA .............................................................................................. 4
8.
FLUIDO TERMOVETTORE.................................................................................. 4
9.
MONTAGGIO .......................................................................................................... 5
9.1
Luogo e posizione di installazione.............................................................................. 5
9.2
Montaggio struttura di sostegno ................................................................................ 5
9.2.1
9.2.2
9.2.3
Utensili occorrenti ..................................................................................................................5
Assemblaggio .........................................................................................................................5
Fissaggio della struttura al tetto ..............................................................................................9
9.3
Posizionamento e fissaggio collettore/i sulla struttura. .......................................... 10
9.4
Montaggio collettore/i ............................................................................................... 11
10.
Connessioni idrauliche....................................................................................... 11
10.1
Tubazioni solari ......................................................................................................... 11
10.2
Posizione pozzetto su collettore solare..................................................................... 12
10.3
Collegamento e componenti dell’impianto.............................................................. 13
11.
MESSA A TERRA .............................................................................................. 14
12.
RIEMPIMENTO ED AVVIAMENTO IMPIANTO SOLARE ........................ 14
12.1
13.
13.1
Valori limite di Temperatura e pressione per il collettore .................................... 14
CENTRALINA ELETTRONICA DI CONTROLLO........................................ 15
Regolazione della portata ......................................................................................... 15
14.
MANUTENZIONE E RICERCA DEI GUASTI............................................... 15
15.
SMALTIMENTO................................................................................................ 15
16.
GARANZIA......................................................................................................... 15
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1. GENERALITÀ
Il presente documento è destinato all’installatore ed
all’utilizzatore finale. Pertanto dopo l’installazione e l’avvio
dell’impianto occorre assicurarsi che esso sia consegnato
all’utilizzatore finale o al responsabile della gestione
dell’impianto. Il costruttore declina ogni responsabilità per
danni derivanti dalla mancata osservanza delle presenti
istruzioni e di quelle contenute in eventuali documenti
integrativi consegnati con il sistema.
I Sistemi Solari Termici Cordivari Puffermas CTS sono stati
progettati e realizzati per essere utilizzati nella produzione di
acqua calda igienico-sanitaria da energia solare e per
contribuire al riscaldamento degli ambienti.
Ogni utilizzo del prodotto diverso da quello indicato nel
presente documento solleva il costruttore da ogni
responsabilità e comporta il decadimento di ogni forma di
garanzia
1.1
Simboli utilizzati
UNI EN 12975-1:2006 - Impianti solari termici e loro
componenti - Collettori solari - Parte 1: Requisiti generali
UNI EN 12975-2:2006 - Impianti solari termici e loro
componenti - Collettori solari - Parte 2: Metodi di prova
UNI EN 1991:2004 parti 1-2, 1-3 e 1-4 – Azioni sulle
strutture, carichi di neve e carichi del vento
UNI EN 12976-1:2006 - Impianti solari termici e loro
componenti - Impianti prefabbricati - Parte 1: Requisiti
generali
UNI EN 12976-2:2006 - Impianti solari termici e loro
componenti - Impianti prefabbricati - Parte 2: Metodi di
prova
Direttiva 97/23/Ce - Direttiva del parlamento europeo e
del consiglio del 29 maggio 1997
per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri
in materia di attrezzature a pressione
UNI EN 12897:2007 - Adduzione acqua - Specifica per
scaldaacqua ad accumulo in pressione (chiusi) riscaldati
indirettamente
Pericolo Generico
Tensione
pericolosa
elettrica
UNI EN 1717:2002 - Protezione dall'inquinamento
dell'acqua potabile negli impianti idraulici e requisiti
generali dei dispositivi atti a prevenire l'inquinamento da
riflusso.
3.
Pericolo di caduta con
dislivello
Pericolo
sospesi
da
carichi
DESCRIZIONE E FUNZIONAMENTO DEL
SISTEMA
I Sistemi Solari Termici Puffermas CTS sono destinati al
riscaldamento di acqua per usi igienico e per contribuire
al riscaldamento degli ambienti sanitari tramite energia
solare. I componenti principali sono:
•
•
•
•
Protezione obbligatoria
degli occhi
Obbligo di indossare
calzature protettive
Obbligo di indossare
protezione individuale
contro le cadute
Obbligo di indossare il
casco protettivo
Collettori solari vetrati piani;
Struttura di sostegno;
Kit raccorderia;
Accumulo: Termoaccumulatore Puffermas CTS, con
Modulo MACS di produzione ACS integrato;
• Stazione solare completa di
− Gruppo di circolazione
− Centralina Professional
− Kit vaso di espansione
• Fluido termovettore.
Obbligo di indossare
guanti di protezione
La
centralina
elettronica
solare
garantisce
il
funzionamento del circolatore ogni volta che c’è la
possibilità di trasferire l’energia termica captata all’acqua
contenuta nell’accumulo attraverso apposito scambiatore
a serpentino fisso.
Informazioni inerenti il
contesto
2. NORME
UNI EN ISO 9488:2001 - Energia solare – Vocabolario
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4. COLLETTORI SOLARI
I collettori solari realizzati dalla Cordivari S.r.l. sono stati
progettati e realizzati per sfruttare nel migliore dei modi
l’energia del sole per produrre acqua calda per uso
sanitario. I collettori solari piani vetrati Cordivari
trasferiscono il calore del sole al fluido termovettore
attraverso una superficie metallica trattata con
rivestimento
altamente
selettivo;
il
particolare
rivestimento permette di sfruttare al meglio la radiazione
solare assorbendola e trattenendola per permettere al
Pagina 3
fluido che scorre nei tubi di riscaldarsi e trasferire poi il
calore all’acqua da riscaldare. La scelta dei materiali, e la
particolare attenzione per la coibentazione fanno dei
collettori Cordivari dei prodotti efficienti ed efficaci
nell’utilizzo dell’energia solare, GRATIS e SICURA. I
collettori solari CORDIVARI sono certificati secondo EN
12975-2 e Solar Keymark.
4.1
Caratteristiche tecniche
I collettori solari Cordivari sono così composti:
Assorbitore solare costituito da una superficie metallica
trattata con rivestimento altamente selettivo saldata al laser
su tubi in rame.
Vetro solare temperato di copertura, antigrandine 4 mm di
spessore, di bassa trasmittanza e contenuto minimo di ferro
rendono la copertura trasparente alla radiazione solare
entrante e capace di trattenere il calore presente all’interno
del pannello.
Struttura portante realizzata in alluminio resistente agli
agenti atmosferici.
Isolamento termico realizzato con il 100% di lana minerale,
sicura e resistente alle alte temperature che si possono
sviluppare all’interno del collettore solare.
Fondo in alluminio resistente agli agenti atmosferici, sicuro e
durevole.
Guarnizioni studiate per garantire perfetta tenuta e
resistenza alle alte temperature; realizzate in EPDM e
silicone a seconda dei diversi punti di tenuta.
5.1
Identificazione della categoria - Direttiva
97/23/CE (PED)
La gamma completa di bollitori e Termoaccumulatori
Cordivari ha valori inferiori a quelli di soglia riportati di
seguito:
• Recipiente destinato a contenere acqua (gruppo 2) con
una tensione di vapore alla temperatura massima
ammissibile inferiore a 0,5 bar oltre la pressione
atmosferica normale (1033 mbar), pressione massima
di esercizio PS > 10 bar , prodotto PS*V > 10.000
bar*L, PS > 1000 bar.
• Tubazioni destinate a contenere acqua (gruppo 2) con
una tensione di vapore alla temperatura massima
ammissibile inferiore a 0,5 bar oltre la pressione
atmosferica normale (1033 mbar), pressione massima
di esercizio PS > 10 bar, diametro DN >
200 e prodotto PS*DN < 5000 bar*mm.
Pertanto tutti i bollitori della gamma Cordivari,
rientrano nella fattispecie prevista nell’ Art.
3.3 Direttiva 97/23/CE (PED) e riportato
nell’allegato II tabelle 4 e 5 della suddetta Direttiva.
La Cordivari S.r.l. garantisce per tali prodotti, come
stabilito dalla direttiva, una corretta prassi costruttiva
(assicurata dal Sistema Qualità aziendale UNI EN ISO
9001:2000) che ne assicura la sicurezza di utilizzazione
e la individuazione del costruttore.
6. STRUTTURE DI SOSTEGNO
Le strutture di sostegno dei collettori solari sono
realizzate con profili in acciaio al carbonio zincati a caldo
a garanzia di resistenza e durata nel tempo. Le strutture
vengono fornite sotto forma di componenti smontati da
assemblare sul posto mediante bullonatura.
5. ACCUMULO: TERMOACCUMULATORE PUFFERMAS
CTS
I termoaccumulatori PUFFERMAS CTS, costruiti dalla
Cordivari S.r.l., sono destinati alla preparazione ed
accumulo di acqua del circuito di riscaldamento centrale
attraverso lo scambio termico realizzato dal serpentino fisso
inferiore destinato al collegamento con i collettori solari
termici. I termoaccumulatori PUFFERMAS CTS si fondano
sul processo di stratificazione termica realizzata grazie al
caricamento termico diretto nella sommità dell’accumulo che
ottimizza i tempi di riscaldamento prodotti dal circuito solare
e tramite l’impiego del diffusore a labirinto unitamente ad un
disco separatore che realizzano la perfetta stratificazione
dell’acqua di rientro.
I termoaccumulatori PUFFERMAS CTS inoltre sono dotati di
moduli MACS in acciaio inox (integrati nel carter) in grado di
preparare istantaneamente Acqua Calda Sanitaria in
maniera automatica, igienica e confortevole, sfruttando
l’acqua calda di impianto contenuta nel termoaccumulatore,
evitando così l’accumulo di ACS.
I termoaccumulatori PUFFERMAS CTS sono costruiti in
ottemperanza alla direttiva 97/23/CE (PED) relativa agli
apparecchi a pressione in relazione al fluido contenuto ed
alle condizioni di esercizio contemplate per l’utilizzo e alle
direttive sopra menzionate.
8. FLUIDO TERMOVETTORE
Con i sistemi solari Puffermas CTS viene fornita a
corredo un quantità di fluido termovettore da diluire al
40% (ossia 6 parti di acqua e 4 parti di prodotto) in modo
da creare una miscela anticongelante ed anticorrosiva a
base acqua+propilenglicole-1,2 particolarmente studiata
per sistemi termici solari con protezione antigelo sino a 25°C.
Il propilenglicole-1,2 non comporta rischio per la salute,
tanto da essere usato come refrigerante o fluido
convettore nelle applicazioni di purificazione di acqua e di
prodotti alimentari.
Gli inibitori della corrosione contenuti nel fluido
termovettore fornito dalla Cordivari proteggono a lungo
dalla corrosione, dall'invecchiamento e dalle incrostazioni
i materiali normalmente utilizzati nella tecnica solare e
nella costruzione degli impianti di riscaldamento. Le
superfici di trasmissione del calore rimangono quindi
pulite e garantiscono un rendimento costante
dell'impianto da proteggere.
E’ necessaria l’installazione di un adeguato sistema di
disaerazione automatico montato sulla sommità dell’
accumulo affinchè il suo meccanismo interno possa
garantire l’efficacia del Caricamento Termico Superiore
(CTS).
Vanno assolutamente evitate tubazioni
zincate per la realizzazione del circuito
primario su sistemi solari termici in
quanto lo zinco può essere sciolto dal
glicole propilenico.
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7. KIT RACCORDERIA
Ogni sistema Puffermas CTS viene fornito completo di
tutto l’occorrente (raccorderia e pozzetti) per collegare i
collettori e per inserire le termo-sonde.
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9.
MONTAGGIO
PERICOLO IN CASO DI VENTO!
I collettori solari presentano un’ampia
superficie esposta al vento, pertanto evitare
di svolgere le operazioni di montaggio in
presenza di vento forte.
PERICOLO DI CADUTA!
Il montaggio di impianti solari comporta
molto spesso la necessità di operare su
tetti o solai con conseguenti pericoli di
cadute. In queste condizioni occorre attenersi alle
vigenti disposizioni in materia di sicurezza. In
particolare predisporre adeguati sistemi anticaduta e di
protezione.
Nel caso in cui non fossero disponibili
sistemi di protezione anticaduta, utilizzare
adeguati sistemi di imbragatura individuale.
PERICOLO
DA
CARICHI
SOSPESI!
Nel
sollevare i materiali con l’ausilio
di gru o
sistemi simili mettere in atto
tutte le raccomandazioni e le norme inerenti questo tipo
di operazione. In particolare utilizzare mezzi di
sollevamento idonei e delimitare la zone di manovra in
modo da eliminare rischi di lesioni derivanti
dall’eventuale caduta di carichi sospesi.
9.1
Luogo e posizione di installazione
Preferibilmente orientare il/i collettore/i verso Sud tenendo
presente che, in ogni caso, orientamenti Sud-Est o SudOvest garantiscono in ogni caso un funzionamento
soddisfacente del sistema.
Una volta scelto il luogo di installazione, prima di procedere
al montaggio, verificare che la struttura del tetto piano sia in
grado di sopportare il carico generato dal sistema solare e
dal suo contenuto d’acqua.
9.2
9.2.1
Una volta estratta la struttura di sostegno dall’imballo,
procedere all’individuazione dei vari componenti come
descritti in Fig. 1, 2 e 3 .
Per l’installazione di un singolo collettore (cfr. Fig. 1)
occorrono solo i due moduli A con relativi accessori
(viteria e staffe inox), da fissare al tetto, uno in alto e uno
in basso alla giusta distanza, sui quali montare il
collettore.
Per l’installazione di più collettori (cfr. Fig. 2 e 3)
occorrono due moduli aggiuntivi B (con relativi accessori)
per ogni collettore in più da installare.
Questi moduli vanno assemblati l’uno al’altro in serie per
formare due strutture identiche da fissare al tetto (una in
alto e una in basso) su cui montare i collettori.
I due moduli A vanno montati sempre all’inizio della serie
ed ogni modulo B che si aggiunge va sempre bullonato
dallo stesso lato, quello con due asole; quindi, una volta
montati, i due moduli A risulteranno l’uno all’opposto
dell’altro, (uno fissato al primo collettore in basso e l’altro
all’ultimo in alto; cfr figura 2 e 3).
Per l’assemblaggio dei moduli trasversali procedere
come in figura 2 e 3:
far coincidere l’asola 1 (la più esterna delle due) del
modulo B all’asola del modulo adiacente (cfr dettaglio 1
figura 2 e 3), quindi bullonare i due moduli tramite due
delle sei asole che si andranno a sovrapporre in basso;
assicurarsi che tutte le asole combacino correttamente e
serrare bene i dadi E.
Utilizzare almeno 2 bulloni per fissare ciascun
modulo B al modulo adiacente (uno dei due bulloni può
essere utilizzato anche per il fissaggio della staffa).
NB: Nel collegamento tra moduli assicurarsi di
sovrapporre ciascun modulo B sempre dietro al
modulo precedente (e mai davanti, cioè tra quest’ultimo
e il collettore; cfr dettaglio 3 figura 2 e 3), in modo che
ogni collettore sarà avvitato e completamente a
contatto con un solo modulo.
(NB: è possibile verificare se la sovrapposizione dei
moduli è stata invertita perché in tal caso le asole non
combaciano, ma risultano leggermente disassate).
Montaggio struttura di sostegno
Utensili occorrenti
N°2 chiavi fisse da 13 mm
N°1 chiave fisse da 17 mm
9.2.2
Assemblaggio
Obbligo di indossare guanti di
protezione!
Obbligo di indossare calzature
protettive!
Obbligo di indossare il casco
protettivo
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Figura 1
1 collettore solare
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Figura 2
2 collettori solari
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Figura 3
3 collettori solari
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Pagina 8
9.2.3 Fissaggio della struttura al tetto
Per il fissaggio della struttura di sostegno al tetto si
consiglia di procedere come segue:
1) Individuare le posizioni sul tetto in cui fissare le
staffe sottotegola (G) della struttura di sostegno in
basso e rimuovere le tegole corrispondenti.
La distanza tra i moduli di fissaggio in basso e le tegole
sopra di essi deve essere minimo di 10 cm, mentre i
moduli in alto devono essere ad una distanza minima di
5 cm dalle tegole superiori (cfr figura seguente).
La posizione dei moduli in alto dipende da quella di
quelli in basso e dall’altezza dei collettori; quindi dopo
aver scelto le tegole da rimuovere in basso, prima di
fissare la struttura, è necessario controllare la posizione
che avranno quelli in alto, misurando una distanza L,
che deve restare tra i moduli, pari alla lunghezza del
collettore da installare (diversa a seconda che sia da 2 o
2,5 mq) e assicurarsi che i moduli in alto non vadano a
poggiare a ridosso delle tegole sopra gli stessi (cfr
dettagli figura seguente). In caso ciò accada, correggere
la posizione dei moduli in basso, utilizzando i fori della
staffa di fissaggio fino ad ottenere la distanza richiesta.
(con la vite C e il dado E).
ATTENZIONE: le staffe G vanno assemblate in modo da
poter essere fissate sulla parte più bassa della tegola,
non sulla bombatura.
4) Posizionare la struttura assemblata in basso,
fissando le staffe (G) sulla superficie di appoggio del
tetto sfruttando gli appositi fori tramite idonei sistemi
a seconda del tipo di tetto (vedi fig. seguente).
Protezione obbligatoria degli occhi
nelle operazioni di foratura!
NB. assicurarsi che
i
bulloni
di
collegamento tra i
moduli non vadano
a poggiare sulla
bombatura
delle
tegole onde evitare
la
rottura
delle
stesse.
Figura 1
2) Rimuovere le tegole sotto cui fissare le staffe (G).
3) Assemblare le staffe (G) ai moduli mediante
bullonatura.
Si consiglia l’utilizzo di 2
staffe per ogni modulo;
qualora
lo
si
ritenga
opportuno le staffe possono
essere
fissate
in
corrispondenza
della
sovrapposizione di due
moduli.
Dove i moduli non si
sovrappongono utilizzare
almeno 2 rondelle D per
fissare ciascuna staffa
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Suggerimento:
piegare la staffa G in
corrispondenza
del
bordo della tegola
superiore prima di
fissarla, in modo che
la tegola appoggi sul
tratto
piatto
della
staffa.
Prima di fissare le staffe alla
superficie di appoggio sotto le
tegole si raccomanda di
prestare attenzione che i
moduli trasversali risultino
tutti alla stessa altezza.
Un corretto posizionamento
delle
staffe
si
ottiene
controllando che la distanza
tra i fori delle staffe G e le
tegole soprastanti sia la
stessa per tutte le staffe (cfr
figura).
Pagina 9
9.3
Posizionamento e fissaggio collettore/i sulla
struttura.
Una volta fissata la struttura di sostegno in basso si
consiglia di posizionarvi il/i collettore/i per poi procedere
al posizionamento e al fissaggio dei moduli in alto come
di seguito illustrato:
Attenzione pericolo scottature!
Durante le fasi di montaggio e
riempimento
dell’impianto
è
consigliabile tenere coperta la
superficie del/i collettore/i.
Non utilizzare gli attacchi o le
filettature presenti sul collettore
come punti di ancoraggio per il suo
sollevamento ma, se necessario,
utilizzare
due
cinghie
di
sollevamento di adeguata lunghezza utilizzate
come in figura.
punti sul tetto in cui fissare le staffe sottotegola
(G) e rimuovere le tegole corrispondenti.
7) Avvitare la struttura assemblata in alto sui
collettori tramite le viti di fissaggio (F)
8) Quindi fissarla alla superficie di appoggio
ripetendo le operazioni (2 , 3 e 4) effettuate per
quella in basso.
NB: si consiglia di non serrare completamente le viti di
fissaggio (F) fino al completamento dei collegamenti per
permettere un montaggio e collegamento più agevoli.
Nei sistemi con più di 1 collettore, dopo aver posizionato
i collettori anche sui moduli trasversali superiori
(sempre con l’accortezza di non serrare completamente
le viti di fissaggio F), occorre collegare i vari collettori fra
di loro tramite i raccordi ad ogiva metallica forniti in
dotazione.
Si raccomanda di serrare tali raccordi come indicato in
figura: con due chiavi senza ruotare il tubo che fuoriesce
dal collettore per evitare danneggiamenti del collettore
stesso
5) Posizionare il/i collettore/i assicurandoli alla
struttura assemblata in basso tramite le viti di
fissaggio (F).
NB AL TERMINE DEL COLLEGAMENTO DEI
COLLETTORI RICORDARSI DI SERRARE TUTTE LE
VITI DI FISSAGGIO (F) DEI COLLETTORI.
6) Posizionare la struttura di sostegno assemblata
(A) in alto sotto il collettore ed Individuare i
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Pagina 10
9.4
Montaggio collettore/i
Una volta assemblata e fissata la struttura di
sostegno è possibile posizionare il/i collettore/i.
Attenzione pericolo scottature!
Durante le fasi di montaggio e
riempimento
dell’impianto
è
consigliabile tenere coperta la
superficie del/i collettore/i.
Non utilizzare gli attacchi o le
filettature presenti sul collettore
come punti di ancoraggio per il suo
sollevamento ma, se necessario,
utilizzare due cinghie di sollevamento di
adeguata lunghezza utilizzate come in figura.
10. Connessioni idrauliche
10.1 Tubazioni solari
Il collegamento fra collettore/i solare/i , gruppo di
circolazione e scambiatore del bollitore deve assicurare:
• Sufficiente stabilità nel tempo dalla temperatura
minima invernale del luogo di installazione fino a
temperature massime che possono arrivare a 180°C.
• Resistenza alla pressione costante di 6 bar.
• Inerzia chimica al contatto con glicole propilenico.
Pertanto nel circuito solare (primario) possono essere
impiegati tubi in rame, acciaio inossidabile (rigido o
flessibile) o in acciaio al carbonio non zincato. Non sono
idonee tubazioni in materiale plastico o “multistrato”.
Assicurarsi che anche la raccorderia utilizzata abbia
adeguate caratteristiche.
Tubazioni, raccordi e valvole vanno adeguatamente
coibentate con materiali idonei alle alte temperature
potenzialmente in gioco. Le coibentazioni devono inoltre
resistere agli agenti atmosferici ed ai possibili danni
causati da volatili.
Come già accennato, per i sistemi con un numero di
collettori da 6 in su è consigliabile prevedere due ranghi
di collettori con collegamento misto (in parallelo fra i
ranghi ed in serie fra i collettori appartenenti allo stesso
rango).
Nei sistemi con più di 1 collettore occorre collegare i vari
collettori fra di loro tramite i raccordi ad ogiva metallica
forniti in dotazione. Si raccomanda di serrare tali
raccordi come indicato in figura: con due chiavi senza
ruotare il tubo che fuoriesce dal collettore per evitare
danneggiamenti del collettore stesso.
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Con questo tipo di collegamento è necessario porre la
massima attenzione al bilanciamento idraulico del
circuito. Occorre, cioè, fare in modo che in ogni rango vi
sia la giusta portata di fluido termovettore. Per ottenere
questo risultato bisogna che ogni ramo del circuito abbia
la stessa lunghezza. Nella figura che segue sono
mostrati due esempi di collegamenti idraulicamente
bilanciati di cui la prima per due ranghi di 4 collettori
affiancati e la seconda relativa a due ranghi di collettori
montati l’uno dietro l’altro. Ovviamente il discorso è
identico e va ripetuto per sistemi caratterizzati da 6
collettori ( 2 ranghi da 3) e per sistemi caratterizzati da
10 collettori (2 ranghi da 5).
Pagina 11
Schema idraulicamente equilibrato relativo a due stringhe affiancate di 4 collettori ciascuna
Schema idraulicamente equilibrato
relativo a due stringhe di 4 collettori
ciascuna poste l’una dietro l’altra.
Relativamente ai diametri delle tubazioni di collegamento fra collettori e bollitore, nel caso di utilizzo di tubi in rame
occorre non scendere sotto i diametri di seguito indicati:
10.2 Posizione pozzetto su collettore solare
Sistema
Diametro tubo [mm]
500/7,5
18
500/10
22
600/10
22
800/12,5
22
1000/15
22
1500/20
22
2000/25
28
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Insieme ai raccordi per il collegamento dei collettori nella
fornitura sono compresi una croce di ottone da ½”, un
valvolino di sfiato manuale e un pozzetto da ½” lunghezza 150
mm completo di guarnizione siliconica il tutto va montato
seguendo
le
immagini
sottostanti:
Pagina 12
10.3 Collegamento e componenti dell’impianto
L’impianto solare Cordivari Puffermas CTS va collegato all’impianto di distribuzione di ACS e di riscaldamento ambienti
come indicato nella figura seguente.
Fig. 3 Impianto Termico Solare Puffermas 1 CTS
Fig. 4 Impianto Termico Solare Puffermas 2 CTS
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Pagina 13
È sempre consigliabile installare un gruppo di
sicurezza idraulica (obbligatorio in caso di accumulo
di ACS) conforme alla UNI EN 1487:2002,
comprendente un rubinetto di intercettazione, una
valvola di ritegno, un dispositivo di controllo della
valvola di ritegno, una valvola di sicurezza.
Attenzione!
Onde evitare i pericoli derivanti dalle
elevate
temperature
potenzialmente
raggiungibili
sull’ACS,
i
sistemi
Puffermas CTS Cordivari dispongono del
®
modulo MACS , integrato nell’accumulo, che, prima
dello scambio termico per la produzione dell’acqua
calda sanitaria, effettua la miscelazione sull’acqua
dell’accumulo, in modo da inviare ACS alle utenze
senza rischi di sovratemperature, evitando
contemporaneamente la formazione di calcare nello
scambiatore in acciaio inox .
11. MESSA A TERRA
Come tutte le strutture metalliche, ogni componente del
sistema Puffermas CTS va adeguatamente collegato a
terra prima della sua messa in servizio.
12. RIEMPIMENTO ED AVVIAMENTO IMPIANTO
SOLARE
Per l’avviamento dell’impianto
procedere
dapprima
al
riempimento del circuito sanitario
aprendo un rubinetto delle utenze
come spurgo.
Una volta riempito e verificato il
circuito secondario è possibile
procedere al riempimento del
circuito solare (primario), tale
operazione
risulta
particolarmente agevole se si usa
l’accessorio
“Sistema
per
riempimento
solare”
cod.
5765000001001
rappresentato a lato.
I Sistemi Puffermas CTS sono forniti completi di fluido
termovettore concentrato da diluire al 40% ( 6 parti di
acqua e 4 parti di glicole propilenico) per una protezione
fino a -25°C.
Attenzione!
Prima di procedere al riempimento del
circuito
primario
(glicole
diluito)
controllare la pressione -lato aria- del
vaso di espansione e, se occorre,
riportarla a quella consigliata di 2.5 bar, utilizzando
un compressore (non in dotazione). NB: se il
dislivello tra collettori e centralina supera i 10 m
verticali la pressione consigliata -lato aria- è di 3.5
bar, se supera i 20 m è di 4.5 bar; per dislivelli
superiori contattare il costruttore.
S_052_Rev.2_Del 12-05-2014
Nel gruppo di circolazione in dotazione è presente un
regolatore di portata con due rubinetti dotati di
portagomma, al rubinetto superiore va collegata la
mandata della pompa mentre a quello inferiore sarà
collegato il ritorno. Dopo aver effettuato i collegamenti
indicati bisogna ruotare con una chiave fissa o con un
giravite a taglio il dispositivo per la regolazione della
portata in modo che l’intaglio sia disposto
orizzontalmente e che quindi il regolatore risulti chiuso.
Prima di procedere al riempimento con la miscela di
acqua e glicole è opportuno effettuare un lavaggio del
circuito con acqua in modo da portare via eventuali
residui di lavorazione. Una volta iniziato il riempimento
del circuito con la miscela di acqua e glicole, far
circolare il tutto per circa 30 minuti ad una pressione di 3
bar, avendo cura di effettuare un adeguato spurgo
tramite il valvolino installato in precedenza sul collettore
tramite la croce in ottone da ½”.
Interrompere la circolazione del fluido termovettore
chiudendo i due rubinetti presenti sul gruppo di
circolazione assicurandosi che la pressione nel
circuito primario a freddo sia pari a 3 bar. Infine
riaprire il regolatore di portata.
NB: se il dislivello tra collettori e
centralina supera i 10 m verticali la
pressione consigliata è di 4 bar, se
supera i 20 m è di 5 bar; per dislivelli
superiori contattare il costruttore.
Attenzione!
Durante questa fase è opportuno coprire
i collettori solari oppure effettuare
questa operazione la mattina presto o la
sera tardi in modo da riuscire a lasciare
l ‘impianto alla pressione consigliata a freddo
12.1 Valori limite di Temperatura e pressione per il
collettore
Temperatura operativa
massima per il collettore
Pressione operativa
massima per il collettore
Cfr.
targa
dati
prodotto
Pagina 14
13.
CENTRALINA ELETTRONICA DI CONTROLLO
ATTENZIONE!!
PER LA PROGRAMMAZIONE DELLA
CENTRALINA
ELETTRONICA
DI
CONTROLLO
LEGGERE
ATTENTAMENTE
LE
ISTRUZIONI
D’USO
ALLEGATE!
13.1 Regolazione della portata
La portata consigliata sui sistemi a circolazione forzata
sarà tra 20 e 40 litri/h per ogni metro quadrato di
collettore solare.
Per la regolazione della portata procedere come di
seguito indicato:
o Attivare il circolatore alla velocità 1°;
o Impostare il regolatore di portata alla massima
portata agendo con un giravite a taglio sul
regolatore posto tra le valvole di carico e scarico, se
questa è maggiore o uguale a quella desiderata
regolare di conseguenza;
o Qualora la prima velocità non fosse sufficiente
portare il circolatore alla 2° velocità e procedere
come sopra;
o Qualora nemmeno la 2° velocità fosse sufficiente,
passare alla 3° velocità ed agire come sopra.
Attenzione!
Al primo avvio, anche in presenza di un
irraggiamento adeguato, occorrerà un
certo tempo prima che il sistema vada a
regime, normalmente si ha produzione
di acqua calda tramite energia solare dopo un
giorno dall’installazione.
In caso di irraggiamento solare insufficiente o di
utilizzo molto intenso di ACS, questo potrebbe
comportare un abbassamento della temperatura
dell’accumulo.
14. MANUTENZIONE E RICERCA DEI GUASTI
Per il buon funzionamento del sistema solare termico è
necessario effettuare periodicamente i seguenti controlli:
Nei primi 2 giorni di funzionamento dell’impianto
Acqua calda sanitaria: nei primi giorni di
funzionamento l’impianto produrrà acqua calda solo
da caldaia e con tempi maggiori, questo perché
dovrà andare a regime e vincere l’inerzia termica di
tutti i suoi componenti.
Nei primi 7 giorni di funzionamento dell’impianto
Struttura di sostegno: controllare il corretto serraggio
delle viti della struttura di sostegno.
Una volta all’anno
Pulizia vetri: effettuare la pulizia delle superfici
vetrate una volta all’anno;
Ph fluido termovettore: effettuare annualmente il
controllo del Ph del fluido termovettore e laddove
questo sia minore di 7 sostituirlo completamente;
15. SMALTIMENTO
Alla fine del ciclo di vita tecnico del prodotto
i suoi componenti metallici vanno ceduti ad
operatori autorizzati alla raccolta dei
materiali metallici finalizzata al riciclaggio,
S_052_Rev.2_Del 12-05-2014
mentre i componenti non metallici vanno ceduti ad
operatori autorizzati al loro smaltimento. I prodotti
devono essere gestiti, se smaltiti dal cliente finale, come
assimilabili agli urbani pertanto nel rispetto dei
regolamenti comunali del comune di appartenenza. In
ogni caso esso non va gestito come un rifiuto domestico.
16. GARANZIA
La durata della garanzia del sistema è di 5 anni per i
componenti idraulici (Collettori Solari, Circuito
Sanitario Accumulo..) e di 2 anni per i componenti
elettrici
ed
elettronici
(centralina,
sonde,
circolatore…).
La garanzia decade nei seguenti casi:
1) È presente un kit di riempimento automatico nel
circuito solare primario. Il reintegro automatico
unito all’utilizzo di valvole di sfiato causano una
diluizione
eccessiva
del
glicole
propilenico
comportando problematiche all’impianto come
eventuali rotture delle arpe solari in condizioni di gelo.
2) Il circuito sanitario e/o di riscaldamento è
sprovvisto di sistemi di sicurezza come valvola e
vaso
di
espansione
(assente
oppure
sottodimensionato). Il circuito secondario necessita
di un adeguato gruppo di sicurezza idraulica e deve
prevedere, inoltre, sempre un sistema di espansione.
3) Le tubazioni del circuito primario solare sono di
materiale non idoneo (ad es. multistrato o acciaio
zincato).
Il materiale da utilizzare deve supportare carichi
termici di oltre 130°C: pertanto possono essere
impiegati tubi in rame, acciaio inossidabile (rigido o
flessibile) o acciaio al carbonio non zincato.
4) La sonda S1 della centralina elettronica è inserita
all’ingresso del collettore solare oppure all’inizio
della stringa. La sonda anziché monitorare il punto
più caldo del sistema acquisisce la temperatura più
fredda ai danni del corretto funzionamento
dell’impianto.
5) I collegamenti tra mandata e ritorno del circuito
primario solare con lo scambiatore sono invertiti.
Il funzionamento del solare termico si fonda sul
processo di stratificazione termica perciò il
collegamento del circuito di ritorno dallo scambiatore
al collettore solare va sempre realizzato nel punto più
basso ( freddo) dell’accumulo.
6) Il sistema termico non è collegato con la messa a
terra. Al fine di evitare gli effetti di eventuali correnti
galvaniche vaganti e di sovratensioni causate da
fattori esterni è necessario prevedere sempre una
corretta messa a terra degli impianti (pannelli,
accumuli…).
7) Non è presente alcun sistema di protezione
contro la sovratensione. Eventuali perturbazioni
elettromagnetiche nelle vicinanze possono indurre
correnti nel cavo della sonda solare S1 e danneggiare
sia quest’ultima che la centralina stessa. Inoltre è
tassativamente necessario l’utilizzo di un cavo
schermato bipolare di adeguata sezione come
prolunga.
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MANUALE D`USO e ISTRUZIONI DI MONTAGGIO