Rilevatori Fissi di Fughe di Refrigeranti
Il nuovo regolamento F-Gas - REGOLAMENTO (CE) N. 517/2014 del 16 aprile
2014 abroga di fatto il Regolamento Ce n° 842/2007 anche per quanto riguarda la
ricerca delle perdite di gas.
Una importante novità è che non si parla più di cariche di Gas in kg, ma in “tonnellate di CO2
equivalente", si tratta della quantità di gas effetto serra espressa come il prodotto del peso dei
gas a effetto serra in tonnellate metriche (T) e del loro potenziale di riscaldamento globale (GWP).
Qui di seguito vi riportiamo i valori relativi ai gas più comuni
Ad esempio:
impianto frigorifero caricato con 1,3 kg di R404A deve essere verificato ogni 12 mesi
impianto frigorifero caricato con 12,7 kg di R404A deve essere verificato ogni 6 mesi
impianto condizionamento caricato con 23,9 kg di R410A deve essere verificato ogni 6 mesi
Per quanto sopra tutti gli impianti contenenti gas fluorurati ad effetto serra
dovranno avere un libretto dell'impianto dove annotare la periodica ricerca perdite pena sanzioni
amministrative pecuniarie e penali. (vedi Decreto Legislativo 5 marzo 2013 n. 26 scaricabile dal ns sito)
Anche la EN 378-3 - (Terza norma della famiglia EN 378 si occupa dell’installazione in cantiere e della protezione delle
persone.) parla dei controlli sulle perdite:
Le sale macchine devono essere equipaggiate con rilevatori nel caso in cui la carica superi
i 25 kg e il refrigerante abbia ODP o GWP maggiore di zero.
Non si specifica se i 25 kg si riferiscono alla carica massima o alla carica totale di tutti gli impianti
presenti in sala macchine e considera la carica in kg anziché il GWP moltiplicato per la carica (es.
26 kg di refrigerante con GWP 1 (CO2) sono soggetti a rilevazione, mentre 24 kg con GWP 3300
(R507A) non lo sono.
Perlomeno la norma EN 378-3 è universale, in quanto tutti i refrigeranti hanno GWP maggiore di
zero, eccetto l’ammoniaca.
I rilevatori sono necessari anche quando la concentrazione in sala macchine può raggiungere il
25% del limite di infiammabilità o il 50% di quello di tossicità o asfissia.
I rilevatori devono quindi attivare un allarme e la ventilazione di emergenza.
Per gli impianti ad ammoniaca contenenti più di 3000 kg di refrigerante, gli allarmi devono essere
rimandati a una postazione presidiata 24 ore su 24, garantendo l’intervento sul posto di personale
specializzato entro 60 minuti.
Per gli impianti ad ammoniaca con più di 50 kg, i rilevatori devono avere una soglia di pre-allarme
che attivi la ventilazione di emergenza, e una soglia di allarme che arresti l’impianto,
interrompendo anche l’alimentazione.
Per gli impianti ad ammoniaca con più di 500 kg, occorrono i rilevatori anche sull’eventuale circuito
secondario, miscela glicolata o altro, senza tuttavia inviare segnali di evacuazione.
Per tutte le sale macchine, occorre verificare almeno una volta l’anno la ventilazione,
l’allarme e i rilevatori eventuali, registrando la verifica nel libretto macchina.
LA SOLUZIONE ?
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