LICEO SCIENTIFICO “GIUSEPPE FERRO”
ANNO SCOLASTICO 2008/2009
INTRODUZIONE
Il presente libretto raccoglie alcune poesie epiche nate dalla “transcodifica” dei mini-racconti del libro “Lezioni di storia” di cui ne rappresenta l’appendice.
Dalla lettura di essi abbiamo immaginato l’inimmaginabile e lo abbiamo
fatto con un linguaggio antico e moderno.
Antico perché abbiamo utilizzato il linguaggio dell’epica che meglio di
ogni altro imprime nella mente le immagini evocate e i suoi messaggi,
moderno perché in esso abbiamo infuso i fatti e gli insegnamenti della storia
recente.
Il linguaggio dell’epica con il suo stile formulare ci ha dato gli strumenti per
fissare sul filo della memoria i fatti terribili della shoah, per migliorarne l’efficacia comunicativa, per rilevare i crimini contro l’umanità e per apprezzare
l’alto valore culturale, sociale, politico dei documenti quali la Costituzione e
la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che rappresentano l’epilogo di
civiltà contro la barbarie delle leggi razziali e del genocidio.
L’insegnante
Sucameli Maria Antonina
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I bambini del ghetto
Migliaia di bambini,al tempo di Hitler, sono stati costretti a fuggire e a
nascondersi, o per lo meno hanno tentato di farlo, spesso separandosi da
genitori e parenti.
Da un giorno all’altro hanno avuto la necessità di diventare improvvisamente adulti.
A questi bambini è stata negata la fase più bella e serena della loro vita.
Nel luglio del 1935 il regime nazista iniziò ufficialmente la politica razzista vietando molte cose al popolo ebreo tra cui espellere i bambini ebrei dalle
scuole pubbliche; i bambini che andavano a scuola dovevano portare una
stella gialla cucita sul bavero del cappotto, venivano allontanati e chiamati
“bastardi ebrei”. I bambini si chiedevano cosa ci fosse di strano in loro, si
sentivano diversi dai loro coetanei che li maltrattavano, insultavano, li allontanavano, li disprezzavano e come si evince in questo brano erano oggetto
di persecuzione.
Dopo le leggi razziali è la Costituzione a stabilire lo statuto dei diritti dell’infanzia,in cui il minore diventa soggetto dei diritti e non solo oggetto di protezione da parte degli adulti, è stato inoltre, superato il concetto di assistenza
all’infanzia con quello di “tutela” pubblico-sociale dell’infanzia.
La storia dei diritti fondamentali dell’uomo è stata segnata da lotte e dure
battaglie e ancora oggi alcuni diritti non sono rispettati in tutto il mondo. Tutti
i bambini sono titolari degli stessi diritti ma per molti di essi la negazione di
questi è la vera norma di vita.
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Decine di conflitti in tutto il mondo continuano a privare i bambini della loro
infanzia violando tutti i loro diritti: alla vita, alla salute, all’istruzione, alla nutrizione, alla protezione, a vivere in famiglia e nella propria comunità, a crescere sani e a sviluppare la propria personalità.
Una nuvola scura incupì tutto il quartiere
d’un tratto arrivarono uomini mostro
impartendo ordini di fuoco e di sangue
a fucili attenti e violenti
dappertutto spiando i solidi muri.
Io,rimasto fuori, andai in alto al querceto
seduto sul cavallo son rimasto a spiare.
Le donne nel ghetto
gettarono un grido femmineo.
Una mamma tese le braccia al figlio,
rubato, quelli impazzando
spingevano sui carri
uomini inerti, impotenti.
Una bambina, riccioli d’oro,correva
come preda sfugge al forte leone.
Ah,cani!
A lei non sono giacigli
né l’amore di madre
né le braccia sicure del padre.
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Sola, impotente, dal cuore magnanimo
piange, nutrendo grande dolore.
Cani!
Cosi misurate la forza?
Su quanti giovinetti pieni di lacrime
portate via dal ghetto?
Uomini stolti,malvagi,paurosi
ubbidite all’odio razziale perché
soffrano tutti gli ebrei grandi dolori.
Pensate forse di farla franca?
Di sfuggire voi ad un destino di morte?
Di vincere e vivere felici?
Volò via la vita per molti di loro.
Riccioli d’oro,
con occhi pieni di lacrime, fu chiusa.
Son tutti spariti,
nessuno di loro è riapparso.
In me l’ansia cresceva
e non potevo formare parole,
per quanto potessi,
per narrarne la sorte crudele
sconvolto in core per lo strazio terribile.
Perché anche Iddio
ci ha abbandonato?
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Qual è questo Dio
che destina alcuni uomini alla felicità
e altri all’atroce sofferenza?
Non nutro odio e vendetta
per gli uomini mostro
ma le mie mani
e il mio cuore non fermerò
per creare un destino di pace.
Dattolo Alessia
Messina Marta
Ruisi Sofia
Gioia Erika
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Quello che ho visto
Anche i bambini sono soggetti di diritto come recita la Costituzione ma è
solo del 1989 la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia adottata
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con Risoluzione 44/25 del 20
novembre 1989, entrata in vigore il 2 settembre 1990 e in Italia ratificata e
resa esecutiva nel maggio1991. I diritti e le garanzie sono:il diritto alla vita, il
diritto di sviluppo, il divieto alla tortura e di trattamenti penali disumani o
degradati,i diritti di libertà personale, di buona amministrazione della giustizia, di associazione e riunione, di religione, di espressione.
Ma il principio che taglia trasversalmente gli enunciati della convenzione è
il diritto all’uguaglianza, dall’uguaglianza maschi/femmine, e quella dei diritti dei bambini portatori di handicap a quella del diritto a pari opportunità di
sviluppo. Per la verità la convenzione accoglie la Dichiarazione dei diritti del
fanciullo 1958 che rappresenta uno statuto delle garanzie internazionali di
protezione della personalità minorile. In Italia prima della Costituzione mancava una tutela della personalità del minore e del fondamentale diritto del
fanciullo ad una adeguata crescita umana con la Costituzione nasce uno
statuto dei diritti dell’infanzia in essa vi è il superamento della vecchia concezione del minore come “progetto di uomo” ma di persona umana.
L’età dei diritti che è seguita all’età della barbarie
non ha riguardato solo gli
adulti ma anche i bambini.
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Quello che ho visto lì al ghetto tra la nebbia
Impalpabile e scialba, in quella lugubre,
cupa e malinconica giornata
Non si può ridire a parole,odio violenza,
ira funesta e nessuna pietà per i figli
Speranza di vita,progetto futuro.
Non ho visto solo la morte che impavida
getta nell’ade le anime dei vecchi e malati ma occhi di bimbi
Che presto i mostri uccideranno balzandogli incontro;
oh, meglio per me pensare che tu, riccioli d’oro, possa farcela,
ma se soccombi al destino, avrò solo una pena infinita.
Il profondo dolore che provo non è per i vecchi malati,
né per gli uomini adulti che forza lavoro gagliarda e veloce
Non sarà facilmente gettata nell’ade,
ma per quegli occhi ingenui e piccini, facili all’inganno,
volti alla speranza, indifesi dal male sui quali
voi misurate la vostra mostruosa barbaria.
Per te che hai oltrepassato il recinto del mio cuore
Di ghiaccio, salverò mille vite perché i tuoi occhi
possano rivivere in loro.
Alcamo Alessandra
Craparotta Maria Chiara
Accardo Giusy Ilenia
Lentini Greta
Pampalone Claudia
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Nel campo di concentramento
In questa lirica viene rappresentato un momento di “vita” del campo di
concentramento, un’esperienza devastante in cui i prigionieri venivano sottoposti al più inumano sfruttamento; il tiro al bersaglio sugli uomini uccide
corporalmente le vittime e fa spegnere la resistenza degli altri.
Anche dall’Italia partirono i vagoni della morte; nel 1938 furono introdotte
le leggi razziali discriminanti i cittadini di religione ebraica, risultato di un
lungo processo di “inculcamento dei pregiudizi”.
Il fascismo aveva accolto le teorie etnocentriche che si erano affermate
precedentemente sulle quali era nata la posizione nazionalista.
Questo indirizzo è confermato dalla politica compiuta dal fascismo nei confronti delle regioni di confine e nelle
colonie in queste ultime stroncò nella
violenza qualsiasi movimento di ribellione. Dopo la guerra si affermò il principio di eguaglianza com’è affermato
dall’art. 3 della Costituzione. Essa accoglie il principio “a ciascuno secondo i
suoi meriti”, nel rispetto dei meriti e
delle capacità mira a garantire a tutti il
minimo,tutelando le misure a favore dei
gruppi svantaggiati.
Una fredda e gelida mattina d’inver-
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no,
un generale barbaro delle Esse e spietato e infuriato e tracotante
si svegliò, e come bestia orrida e ripugnante
la sua arma prese, e sparò denudato, su dal balcone sporgente.
Qui sotto a un formicaio livido di anime innocenti che mai verrà
liberato, viene imposto il lavoro da uomini feroci
con cuore pieno di odio, come macchine
senza sosta, senza tregua.
Il generale arma maligna
compì il volere del Male.
E’ tempo di morire,
cominciò a sparare come una gara di tiro al bersaglio
colpì un vegliardo e stanco e innocente
egli si curvò e non sfuggì alla Moira;
si lasciò cadere sulla candida neve come foglia d’autunno
al lieve soffio del vento;
e come aurora mattutina si espande nel cielo
una chiazza di sangue macchiò lentamente la coltre bianca.
Non c’è uomo che possa evitare la morte,
dal momento che è nato
ma morire così! in modo insensato con un corpo non pianto e
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insepolto
lontano dai suoi, per mano violenta e brutale.
Chi sei tu? che sostituendoti a Dio
decidi la vita e la morte?
Hai bisogno d’uccidere per sentirti potente e glorioso?
la tua forza non è la vendetta né l’odio razziale,
né l’arma omicida ma la pietà, il coraggio di salvare una vita,
il donare la vita e morire per essa.
Ma, forse, io so chi tu sia, non uomo ma mostro.
Arcuri Giorgio
Milana Giuseppe
Genco Gabriele
Coppola Leonardo
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La donna del persecutore nazista
In questa lirica gli autori hanno immaginato il possibile ruolo delle donne
degli uomini della SS che non fermano la mano omicida (rendendosi pienamente conto del male compiuto come in questo caso) per paura o per
conformismo.
Nella Germania del dopoguerra è emersa la tendenza a minimizzare gli
aspetti più crudeli del genocidio perché quell’esperienza era stata condivisa e tollerata dalla maggior parte dell’opinione pubblica tedesca.
La Germania ha ritardato il momento di presa di coscienza delle sue
responsabilità e quindi anche il processo di rigenerazione morale.
La Dichiarazione Universale redatta dalle Nazioni Unite è dunque fondamentale per creare una comunità capace di garantire la pace,la fratellanza e la collaborazione fra gli uomini.
Ma basta la Dichiarazione per cambiare vecchie mentalità? I fatti di cronaca ci testimoniano che questi diritti rimangono sulla carta e sono disattesi.
Del resto anche la Dichiarazione Universale dei diritti rinvia alle leggi che
ogni stato emanerà per disciplinare la materia lasciata “scoperta” dal testo
internazionale
I fatti odierni ci dimostrano che la legge costituzionale di uno stato moderno può essere manovrata a piacimento dall’esecutivo e non rendere operativi i principi che con caratteri di “fuoco” sono scritti sulla Dichiarazione
Universale dei diritti.
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Cosi parlava,intanto il mostro prese il fucile e sparò sulla folla
inerme,il sangue del vecchio stanco schizzò qua e là per il campo
io mi fermai in piedi tremando,accanto a un pilastro del solido tetto.
Tirando i veli lucenti e vedendo l’atroce misfatto pensai nel mio cuore:
-Ma tu sei mortale di quelli che vivono in terra
che amano, soffrono, s’inteneriscono per
i figli che hanno,o hai solo la forma
di essere umano?
Questi uomini non portano guerra vengono tutti da Dio
diversi nel nome, negli usi, nei riti funerei
ma uguali nell’amore, nel dolore
e nella fatica.
Anche a loro sono i fratelli,il padre e la madre,
e i figli inteneriscono il cuore.
Non ti riconosco come essere umano…ma anch’io sono
un mostro, la donna del mostro,anch’io ho dormito
accanto al fucile,anch’io ho colpa la più grande di
tutte,non ho fermato la tua mano.
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Fuggire, fuggire, fuggire posso
ma ho paura, potresti uccidere anche me, sono un essere
umano come il vecchio disteso nel campo.
Lentini Greta
Alcamo Alessandra
Craparotta Mariachiara
Accardo Giusy Ilenia
Pampalone Claudia
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Piuttosto che aspettare la morte, ecco la invoco
Sull’antisemitismo e sul pensiero razzista si fonda il nazismo che ha trasformato gli Ebrei in “colpevoli” su cui scaricare la responsabilità della grave crisi
del ’29 che attraversò la Germania dopo la prima guerra mondiale. Per la
verità l’antisemitismo non fu un’invenzione di Hitler, gli Ebrei nella storia sono
stati sempre oggetto di discriminazione e persecuzione e per questo trasformati in capro “espiatorio” dal potere politico per incamerare i loro beni nei
momenti di crisi ma mai il potere politico si era spinto, come durante il nazismo, al genocidio. Fu questo un piano “razionale” e “scientifico” di annientamento di milioni di persone mediante maltrattamenti, lavoro coatto , denutrizione, camere a gas, forni crematori al di là di ogni immaginazione umana.
In questa lirica viene evocata l’esperienza devastante vissuta dai prigionieri che come forza-lavoro gratuita lavoravano nelle fabbriche tedesche che
si trovavano alle adiacenze dei campi di concentramento.
Gli autori qui sottolineano non solo la morte incombente nei prigionieri ma
anche la loro distruzione psicologica e morale. Il documento internazionale
su cui fare riferimento per combattere la persecuzione e lo sfruttamento è la
Dichiarazione Universale dei diritti umani approvata il 10 dicembre del 1948
in cui a chiare lettere,senza possibilità di errori di interpretazione, si afferma il
diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona e questi diritti fondamentali spettano a tutti senza distinzione di razza,di sesso, di lingua,
di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o
sociale, di ricchezza,di nascita o di altra condizione.
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Lavorando sto ormai da ore ed ore spezzandomi la schiena
in questa piccola e stretta e minuscola stanza
colma di macchinari,ove non si respira più, ove la gente lavora senza
sosta, come quando un mulo traina il suo carro pieno di oggetti pesanti;
sono stanco…
Arrivano uomini vestiti di spudoratezza, acidi di guadagno, sfrontati,
terribilmente gli lampeggiano gli occhi pieni di odio razziale.
-Ah poltroni, brutti vigliacchi, i pezzi mai sono pronti,
lavora, vecchio, il pezzo in un tempo dato,ordinato.
Dissero parole con gli occhi rigonfi dell’ira
che pareano fuoco lampeggiante.
Il pezzo ora è finito e credo che la mia opera sia stata apprezzata.
Ma non è abbastanza,mai per me una parola di pietà,
sempre malanni e odio
buona parola non dicono aspettano uomini veloci
come veloce è la freccia quando dall’arco saetta.
Non sono stato veloce abbastanza.
Ubbidii al comando di uscire,
lungo un sentiero di ghiaccio tacito urlante
ma poi, venuto in disparte, molto pregai.
Il grilletto premea sulle mie spalle inermi.
E scendeva su di me la morte.
E mentre m’agitava nell’anima in core pensai.
-Precipiterò anch’io nella ripida morte? Sciagurati!
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Anche per me sta arrivando la Moira.
Piuttosto che aspettarla, ecco la invoco, come dono.
Vinto ormai dalla paura stavo per perdere la speranza.
Spogliandomi delle vesti coraggiose.
Ma il primo grilletto pauroso fu invano
E in me mattutina riapparve la speranza di vita.
Ma egli d’un balzo allungò al compagno la mano.
E ne afferrò la pistola
Anche il secondo e anche il terzo grilletto fu invano.
I barbari scoppiarono a ridere di cuore di me,
e uno massacratore parlava così guardando l’altro massacratore
-Ma vero il grilletto non parte? Dovevo oliarla di più
l’altro ieri, che brutta figura mi ha fatto fare.
Io giunsi dai miei vivo e questo provocò e gioia e dolore
e pianto.
Piangevano me vivo e se stessi piangevano.
Non speravano più in nulla.
La forza silenziosa del bene quasi sempre prevale sul male
ma di vittime immolate
ha bisogno per compiersi.
Dattolo Alessia
Messina Marta
Ruisi Sofia
Gioia Erika
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Ne avrei potuto salvare di più!
Il 15 settembre del 1935 furono emanate in Germania le leggi di
Norimberga che “definirono lo stato di inferiorità razziale degli ebrei e fu la
legittimazione ad ogni futura violenza”; prima c’erano state le leggi: il boicottaggio dei negozi ebrei, il pensionamento dei burocrati non ariani, leggi
contro i soggetti nati da matrimoni misti … ma non solo in Germania, anche
in Italia. l fascismo adottò nei confronti delle minoranze nazionali comprese
all’ interno dei confini dello stato italiano metodi di “snazionalizzazione” fino
al “genocidio culturale”, e dopo l’intesa tra l’ Italia fascista e la Germania
nazista ad adottare la prime misure vessatorie nei confronti degli ebrei:
espulsione degli ebrei immigrati dopo la guerra mondiale anche se cittadini
italiani, esclusione dei professori ebrei dalle scuole di ogni ordine e grado,
esclusione degli studenti ebrei da tutte le scuole con la sola eccezione degli
universitari già iscritti anteriormente, dichiarazione sulla razza (1938), divieto
di matrimonio con individui non ariani, divieto agli impiegati statali di sposare individui di nazionalità straniera … “Molti italiani e tedeschi si impegnarono, anche sul piano personale e consapevole dei rischi a rendere meno
dure quella condizione e salvarono tanti ebrei destinati alla deportazione”.
Il protagonista della lirica è tra questi. Nel dopoguerra l’antisemitismo non è
scomparso, si sono verificati ancora atti di violenza e di ostilità nei confronti
degli ebrei fra cui la profanazione dei cimiteri ebraici. Gruppi neonazisti continuano ancora a fare propaganda antisemita non solo in Europa ma anche
in America latina dove molti nazisti hanno trovato rifugio.
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-Piene le mani e d’oro
e d’argento e diamanti
vengo a te per viziarti
e corromperti, pagare un
grande riscatto per le
creature, vittime
innocenti di un oscuro e
folle progetto – Costui delle
S, con cuore di ferro
nel petto, bramava altro
riscatto per le creature
vittime del folle omicida
che splendeva su tutti di rara ricchezza
per l’ oro versato.
Ma quanto vale una vita?
La sua unicità è il valore
più grande,
ma per lui tutte le
creature hanno un prezzo finito.
E io pensai:-Sopporta, dunque,
non gemere senza posa nel
cuore, nulla otterrai per
le creature tue della lista.
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E mentre il crudele mostro,
accecato dall’oro,
metteva l’odio da parte
per un umile dono, io
tra strazianti angosce
sognavo doni per un
riscatto infinito:
liberare tutti dai campi
per far dimenticare il dolore,
ridare il futuro.
Ma quando l’ inferno cessò di
ardere spento dai venti,
mi odiai e mi odio ancora:
ne avrei potuto salvare di più!
Melodia Luciano
Scala Ignazio
Renda Davide
Varvaro Gaspare
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Uccidere o morire, questa era la legge
La Dichiarazione Universale dei diritti umani rappresenta un programma
ambizioso e delinea un nuovo progetto di società fondato sul principio della
libertà, sul rispetto del “diverso” e sulla realizzazione del bene proprio e del
bene comune; la situazione del nostro tempo è molto lontana da questo progetto e non solo nei paesi poveri ma anche nei paesi appartenenti all’area
più ricca del mondo. La dichiarazione indica la strada, verso quali obiettivi
devono essere indirizzati gli sforzi dei popoli e dei governi ma non ha la funzione coercitiva della legge.
Questo è un elemento di debolezza e si spiega in parte la mancata attuazione di essa e la tendenza ad allargare i diritti a gruppi privilegiati restringendoli all’uomo in quanto tale.
La nostra costituzione lancia anch’essa una sfida “i diritti dell’uomo sono
inviolabili e devono essere garantiti”. Lo Stato deve dunque tutelare le minoranze e non può non riconoscere agli stranieri gli stessi diritti inviolabili in
quanto uomini. I diritti devono solo essere garantiti ai suoi cittadini o a tutti gli
uomini che si trovano nel suo territorio? La storia recente ci insegna che questi diritti nei confronti dei soggetti più deboli (immigrati, stranieri) si “allargano
e si restringono” a seconda delle esigenze della comunità che li ospita. Ma
non devono valere in assoluto?gli stranieri in quanto soggetti più deboli sono
diversi davanti alle norme? Se l’uomo non comprende che deve sacrificare
una parte del suo benessere per tutelare i diritti dei “diversi” allora non potrà
mai realizzare il buono proposito del soldato protagonista del brano
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Ero immobile, fermo, stupito, di pietra sembravo
con gli altri soldati e ascoltavo nuove e alate parole,
e il mio cuore era molto agitato,
la guerra che incendia la Terra era spenta.
Intorno a Colui che molti ebrei salvò dalla Morte,
s’eran raccolte le anime come gregge si raduna
intorno al pastore, così disse alla turba di quanti
non avevano forza e vigore ma vivevano ancora:
Finita è la guerra, ricostruite le solide case,
il destino oggi si compie per voi: ritornare nella terra dei
padri dopo tanto soffrire, la colpa è tutta di noi
ed è giusto pagarla, e voi soldati, che avete assistito
alle stragi di molti innocenti, uccisi nella mischia feroce,
ritornate e ai figli e alle mogli e alle case gradite,
scegliete la vita o la morte di questi.
-Io, soldato di guerra, guardai il fucile,
le nuove parole ribollivano dentro, io causa di tante
loro disgrazie, io messaggero di morte;
anni prima uomini, viso di cagna, stregarono me,
riversando la colpa di tanti malanni sul popolo ebreo,
di loro non c’è da fidarsi, dicevano,
32
uccidere o morire, questa era la legge;
ora tutto è cambiato
che sia salva la vita, scelgo, non che perisca
e questo sia per me il primo onore,
e il secondo costruire amori fraterni fra gli uomini.
Arcuri Giorgio
Milana Giuseppe
Coppola Leonardo
Genco Gabriele
Crimi Riccardo
Pace Gabriele
Di Giovanni Francesco Paolo
Milazzo Pietro
Renda Davide
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34
Morto è colui che con il corpo vivo non pensa e non spera
Il genocidio è distruzione fisica di un intero popolo ma soprattutto psicologica e morale come si evince nel brano.
Il razzismo, l’etnocentrismo e il nazionalismo portarono solo lutti, rovine,
guerra; la nostra Costituzione all’art. 11 recita che “l’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa…”, tutto l’articolo parla della pace e dell’azione
degli organismi internazionali che garantiscono la soluzione pacifica delle
controversie fra gli Stati.
L’articolo promuove la partecipazione italiana all’Organizzazione delle
Nazioni Unite e ha consentito la firma dei trattati che hanno costituito le
Comunità Europee e l’Unione Europea.
Il comandante barbaro comandò alle donne di vestire gli stracci e di
ritornare al lavoro;
le donne l’un l’altra si strinsero, avevano superato
la selezione, quel giorno la morte si tenne lontano,
articolarono così alate parole:
-Anche qui al campo la speme ancora non abbandona
noi a cui è stata tolta la luce della libertà,
mettiamo da parte nel corpo le nostre stanchezze,
nel cuore i dolori, verrà un giorno in cui
tutto questo finirà e noi saremo scampate alla furia e ai colpi dei barbari.
Anche al campo è lecito sperare.
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La speranza misura la vita.
Morto è colui che con il corpo vivo non pensa e non spera.
Ma un Dio che ben conosce i responsi del fato volse
ad affanno le rosee speranze scagliando rovina.
Lamenti di bimbi come d’agnelli si levarono all’improvviso
su da carri raccolti.
I figli rubati portavano e vennero incontro a loro pieni di speme
A loro si stravolsero gli occhi, gli invase in petto uno stordimento,
restarono attonite, la morte fu loro vicina.
Ah sarebbe meglio per loro scendere sotto terra che senza
I figli restare, perché non avranno conforto,
che senso ha scampare alla furia e ai colpi dei barbari
senza di loro?
Per le madri i figli son tutto.
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È ragione di vita che impedisce immaginarne la morte.
E leggere questo per noi è stato il dolore più grande.
Pensare a questi bambini strappati alle madri
verso un oscuro destino di morte, forse ci piace pensarlo
saranno sfuggiti agli esperimenti, agli inceneritori, alle camere a gas,
ma con il cuore pieno di dolore infinito.
Accardo Giusy Ilenia
Alcamo Alessandra
Craparotta Maria Chiara
Crimi Riccardo
Lentini Greta
Pampalone Claudia
37
Indice
Introduzione
3
I bambini del ghetto
5
Quello che ho visto
11
Nel campo di concentramento
15
La donna del persecutore nazista
19
Piuttosto che aspettare la morte, ecco la invoco
23
Ne avrei potuto salvare di più
27
Uccidere o morire, questa era la legge
31
Morto è colui che con il corpo vivo non pensa e non spera
35
Le ricerche sono state tratte da: “Stato e Società”
Dizionario di Educazione Civica
di Marchese, Mancini, Assini - LA NUOVA ITALIA 2003
39
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