Università degli Studi di Napoli Federico II
Classi: I L – 2 H
Carlo di Borbone
Ferdinando IV
Carlo di Borbone
istituì prestigiose strutture
Real Museo
Mineralogico
Museo
Zoologico
Real Orto
Botanico
Osservatorio
Astronomico
Stazione
Zoologica
Osservatorio
Vesuviano
Ferdinando IV
Successore di Carlo di Borbone nel 1777 approvò il riordinamento
degli studi universitari nell’ambito scientifico
con maggior interesse alla:
Fisica
Mineralogia
Sei giovani mineralisti andarono
presso le scuole minerarie
del Regno Austro-Ungarico
per raccogliere esemplari
per il Museo Mineralogico
Chimica
MINERALI
Sostanze solide formatesi
naturalmente con composizione
chimica ben definita e disposizione
ordinata e regolare degli atomi
Nel 1913 il fisico W.L.Bragg
determinò la prima struttura
cristallina
La scienza che studia i minerali
e che divenne la scienza del
Rinascimento è la
Grazie all’invenzione dei
raggi X si ebbe un notevole
sviluppo della mineralogia
Cosa abbiamo visto?
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Celestina
Topazio
Fluorite
Fluorescenza
Oro
Kunzite
Diamante
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Grafite
Quarzo
Ametista
Aragonite
Modello ed. vulcanico
In laboratorio ...
Tutti noi !!!
Si forma in ambiente sedimentario evaporitico ed anche
nelle cavità di rocce vulcaniche.
È il principale minerale per l’estrazione dello stronzio, i
suoi sali sono utilizzati nell’industria di fuochi d’artificio,
nella fabbricazione di proiettili traccianti, nell’industria
nucleare ed anche nell’industria agro-alimentare per
raffinare lo zucchero delle barbabietole.
Deve il suo nome a dei cristalli celesti provenienti dall’Usa.
Nell’antichità tutte le gemme di colore giallo, giallo bruno e verdi venivano chiamate
topazio; presenta colorazioni simili a quelle di altre specie mineralogiche. Il topazio
giallo e giallo-arancio è molto simile al meno pregiato quarzo citrino e il topazio
azzurro è usato molto spesso per imitare la più rinomata acquamarina.
In natura si rinviene anche in cristalli giganteschi, come quello rinvenuto in
Mozambico, lungo quasi un metro e del peso di oltre 2,5 t. per questo non mancano
esemplari tagliati di caratura eccezionale, spesso conservati nei musei.
Fluorite
La fluorite costituita da fluoro è importante nella nostra vita quotidiana per l’effetto
che ha su i denti.Può assumere un colore che va dal viola al bianco per le
impurezze contenute (allocromatici). Quando anche un solo atomo di fluoro su un
milione di atomi è sostituito da un altro elemento (es. Cl) cambia la struttura ed il
colore
Si forma in un ambiente idrotermale. Le fluoriti più importanti sono di Cumberland e di
Durham in Inghilterra. Da questi luoghi provengono le principali collezioni di minerali di
tutto il mondo.
Molti cristalli di fluorite hanno la particolarità
di mostrare una forte fluorescenza.
Unica foto a disposizione!!
L’oro, poche volte
purissimo, ha colore
giallo che può variare in
presenza di argento e di
rame.
E’ un elemento raro e si
trova sottoforma di
pagliuzze o di pepite
nei depositi alluvionali
Il suo nome deriva dalla località Aragon in
Spagna dove fu scoperta per la prima
volta da Werner nel 1797. Si forma in
depositi fumarolici e in cavità di rocce
vulcaniche, è molto impiegata
nell’industria edilizia per la produzione di
cementi e armamenti.
Kunzite
La kunzite deve il suo nome a George Kunz, il leggendario studente di
gemme, gemmologo e commerciante di gemme per Tiffany & Co all' inizio
del secolo.
Ha una durezza di sette proprio come il quarzo,
deve essere protetta dal calore ed inoltre, una continuata esposizione alla
luce può gradualmente farne svanire il colore.
Usata in gioielleria mostra i migliori colori nelle dimensioni più grandi.
Le pietre devono essere almeno dieci carati per essere veramente rosa.
L’ametista è la varietà di
quarzo cristallino con
tonalità porpora-lilla o
malva. E’ una gemma
dicroica che mostra una
tinta porpora,bluastra o
rossastra. Alcune gemme
vengono riscaldate per
convertire il colore al giallo
producendo il citrino.
L’ametista si trova in
depositi alluvionali o in
geoidi. Ha un sistema
cristallino trigonale ed è
composto da biossido di
silicio.
Il nome deriva dal greco adamas che
vuol dire indistruttibile e diaphanes che vuol dire
trasparante. Il minerale fu chiamato così da Teofrasto.
I primi studi risalgono a Isacc Newton nel 1675.
Il più grande diamante è il SixOneSix cioè ben seicentosedici
carati (616). Se consideriamo la scala di Mohs il diamante può essere
scalfito solo da un altro diamante, è 1000 volte più duro del talco
e 5 volte più del corindone.
I suoi colori possono essere: giallo, blu, verde, nero e bruno a
seconda delle impurità.
grafite
Il nome deriva dal greco
GRAPHEIN che significa
scrivere.
Costituita da Carbonio,
come il diamante, si
presenta sotto forma di
lamelle secondo piani
esagonali che formano
degli strati e la distanza
tra gli strati ne determina
la morbidezza.
E’ prodotta da
metamorfismo termico di
alto grado in rocce
sedimentarie ricche di
sostanze organiche.
Il quarzo è un silicato. Il più comune è quello
prismatico esagonale, con una piramide a sei
facce romboedriche. Il quarzo è incolore,
viola, giallo, arancio, marrone, nero, grigio,
rosa e bianco. Il quarzo si trova in ambiente
igneo, metamorfico e sedimentario.
I principali giacimenti sono in Brasile, in
Uruguay, Canada, Messico, India, Germania e
Russia. Il nome deriva dal tedesco quarz e la
sua formula chimica è SiO2.
Modello che riproduce un edificio vulcanico
In laboratorio abbiamo potuto osservare e toccare:
L’ematite usata
nell’antichità per i
graffiti nelle grotte
La malachite usata dai pittori che
allora polverizzavano i minerali e
li mescolavano all’acqua. Era
anche utilizzata dalle donne per il
trucco.
La magnetite che
genera un campo
magnetico ed attrae la
calamite.
mica
I nostri commenti
La gita a Napoli all’Università Federico II è stata la prima di questo anno
scolastico e per molti anche la prima visita all’Università.
Questi imponenti edifici così antichi e austeri sono piaciuti a molti, ad altri,
invece, sono parsi troppo lontani da noi.
L’Operatrice didattica Gina con tanta pazienza e gentilezza ci ha illustrato cose
nuove e interessanti.
Ci siamo sbizzarriti a fotografare tutto ciò che osservavamo come è nostra
abitudine fare.
Siamo partiti pensando che ci saremmo annoiati, non è stato così e questo lavoro
lo dimostra.
Altra cosa molto importante è che tra alcuni di noi si è creato un feeling, cosa che
sembrava abbastanza difficile dal momento che in classe ci pareva di non aver
niente da condividere.
Questa cosa per vari motivi non è da poco!
Ci siamo divertiti!
Ringraziamo:
• dott.a Carmela Petti Funzionario tecnico del
Centro Museo dell’ Università degli Studi di
Napoli Federico II
• L’Operatrice didattica del Real Museo
Mineralogico Maria Luigia De Lucia
PRODOTTO DA:
ROSARIO CAROTENUTO
MICHELE ACANFORA
ANNA FRANCAVILLA
RAFFAELE IAQUINANDI
ANNA COMENTALE
prof. ROSSANA ROSAPEPE
con la partecipazione di tutta la classe I L
e, per le foto ed i commenti, dei ragazzi della II H
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Visita al Real Museo Mineralogico