Workshop
Grazie
all’interazione
tra educazione
musicale
e NT,
la costruzione
di una guida
multimediale
di un ‘opera
studiata
Tra canti e … incanti
Fausto CICCARELLI *
Indagare l’opera con gli strumenti della multimedialità
olte sono le possibili interazioni
tra educazione musicale e nuove
tecnologie e penso debba essere
la concreta esperienza dell’insegnamento a validarne l’efficacia
sul piano educativo e didattico. Dare visibilità a
quanto si realizza nel contesto scolastico è importante per orientare quei docenti che intendono arricchire il loro strumentario didattico avvalendosi del supporto tecnologico. Con il piano
ForTIC, si è concretizzato l’impegno del MIUR di
fornire ai docenti un supporto formativo nel
campo delle nuove tecnologie, ma è ottimistico
pensare che esso abbia prodotto una radicale trasformazione della realtà scolastica italiana, così
diversificata sul piano tecnologico, dove convivono situazioni d’eccellenza e di forte degrado,
dal punto di vista delle risorse sia materiali, sia
umane. In “questa” scuola alcuni docenti, in modo solitario o a piccoli gruppi, hanno condotto
esperienze più o meno significative di uso delle
nuove tecnologie nell’attività didattica.
M
Il Progetto
Percorsi multimediali – l’opera in musica e le
nuove tecnologie: questo è il titolo che potrei
dare all’esperienza didattica che mi accingo a
presentare.
Da molti anni realizzo con alunni di terza media
un’attività di ascolto e di analisi di un’opera lirica integrale: riconosco che non è cosa usuale.
Spesso si ritiene che questo genere musicale sia
molto ostico per ragazzi di 13/14 anni e che comunque un ascolto integrale sia troppo lungo e
noioso. Da quanto ho potuto sperimentare, credo che l’opera lirica sia invece un oggetto musicale adatto a suscitare la curiosità e l’interesse
di un ragazzo e offra spunti e sollecitazioni di
ogni genere. La pluralità di linguaggi che in essa
si realizza presenta molti elementi di somiglianza con le abitudini di ascolto giovanile dove
suono, testo, immagine e azione convivono. Sia
chiaro che l’ultima cosa a cui penso è che un ra* Supervisore presso SSIS, indirizzo Musica e
Spettacolo, dell’Università di Bologna, [email protected]
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gazzo metta sullo stesso piano un video-clip con
il duetto “La ci darem la mano…”, ma credo, e
l’esperienza di questi anni mi ha sostenuto in
questa convinzione, che il dramma in musica
sia, tra i generi musicali “colti”, quello più facilmente fruibile da un ragazzo. Mi sento di affermare che l’opera ha un carattere seduttivo:
quando i ragazzi escono dall’aula canticchiando
a squarciagola dopo aver ascoltato per meno di
un’ora arie, duetti e cori, penso che in loro si sia
prodotta una fascinazione, anche se minima, e
che sia mio compito di insegnante alimentarla
per trasformarla in quell’energia che ci spinge in
un percorso di conoscenza.
Utilizzare le tecnologie multimediali mi è sembrato fosse un buon modo per “alimentare” e
sostenere questo percorso. Non è forse l’opera
un esempio di multimedialità? Perché non utilizzare questi strumenti per indagare-manipolare un melodramma?
Da qui nasce l’idea di proporre ai ragazzi la costruzione di una specie di guida ipertestuale e
multimediale dell’opera studiata. L’uso delle
tecnologie digitali rende possibile una totale
“virtualizzazione” dell’opera, fornendone una
rappresentazione come semplice collezione di
informazioni all’interno di una memoria digitale, con conseguente possibilità di manipolarla
in modo creativo da parte dei ragazzi.
Il percorso
Il primo passo è stato quello di predisporre il
materiale in forma di file per ciascuna opera
ascoltata: il testo del libretto, il testo della musica, la musica in formato mp3 e midi; successivamente, attraverso una ricerca in Internet, i ragazzi hanno raccolto immagini, recensioni e materiale vario. Già in questa prima fase si è evidenziata la necessità che i ragazzi lavorassero,
sia individualmente, sia a piccoli gruppi, in modo molto coordinato anche oltre le ore di lezione
in classe. Si rendeva in tal modo necessario disporre di un luogo virtuale che permettesse agli
studenti, anche da casa collegandosi via Internet, di condividere contenuti e sviluppare un apprendimento collaborativo. Nella nostra scuola
è attivo un server di rete (http://kidslink.scuole.bo.it/rodari-jussi/) su cui ho installato un
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Se mi prende son perduto
Uno dei fumetti realizzati per sostituire i
riassunti dell’opera Don Giovanni
Content Management Systems open source:
PHPNuke (1). Attraverso questa piattaforma è
possibile condividere i materiali, dialogare in forum tematici e coordinare le attività; in questo
modo mi è sembrato di rendere concreto quel
“valore aggiunto” all’attività didattica che è proprio della telematica. Ho potuto constatare come attraverso questo strumento si favorisse nei
ragazzi un atteggiamento interdisciplinare e si
stimolasse un atteggiamento curioso e aperto.
Le loro riflessioni diventavano lo stimolo per
proporre percorsi ed attivare collaborazioni.
Un ragazzo si domanda: “Perché nella nostra guida all’opera, non sostituiamo il riassunto della
storia con un fumetto?” – e questo è l’input per
mettere in moto una collaborazione con la collega di educazione artistica e realizzare un bellissimo fumetto come quello tratto dall’opera Don
Giovanni di Mozart che è possibile “ammirare”
all’indirizzo http://jussi.scuole.bo.it/Mozart/.
Nel libretto ci sono vocaboli poco chiari, incomprensibili e inusuali che spesso caratterizzano i testi melodrammatici? Si parte allora con
una ricerca lessicale che coinvolge l’insegnante
di lettere: usiamo vocabolari, enciclopedie, Internet e testi vari. Effettuata la ricerca viene
spontaneo pensare di utilizzarla per arricchire
la nostra guida: realizzeremo delle pop-up windows contenenti la spiegazione dei vocaboli dal
significato oscuro, che si attiveranno al passaggio del mouse su quella parola dando la possibilità al lettore del libretto da noi elaborato di trovare i frutti delle nostre ricerche.
Molti sono i percorsi che è stato possibile intraprendere e la nostra fantasia sembrava non essere sottoposta a vincoli precisi, ma due ele-
menti hanno condizionato la nostra rotta: 1) la
concretezza dell’obiettivo di realizzare la nostra
guida ipertestuale; 2) le competenze tecniche
che siamo stati in grado di mettere in gioco.
Per assemblare i materiali e costruiree la guida
ipertestuale ho scelto di utilizzare il linguaggio
HTML . Nella prima fase, ho preferito che i ragazzi operassero con programmi molto semplici: editor di testo come il blocco note o word
pad al posto di programmi complessi per la
creazione e gestione di siti web come Dreamweaver. Il motivo era quello di renderli più coscienti di quanto andavano costruendo attraverso la diretta manipolazione del codice html. Via
via che acquisivano consapevolezza del lavoro,
li ho condotti all’utilizzo di veri e propri editor
di HTML come 1st Page 2000. Operando in tal
modo abbiamo “confezionato” alcune guide
ipertestuali di opere quali: La traviata, Otello,
Rigoletto, Don Giovanni, Il barbiere di Siviglia. Alcune sono visibili sul sito della scuola in
http://jussi.scuole.bo.it/rodari-jussi/. Si tratta di lavori che, sebbene elaborati con cura, non
hanno certo la pretesa di essere completi; del
resto, sono la traccia di un percorso che ha visto maturare nei ragazzi, ma anche in noi insegnanti, nuove abilità e conoscenze e in questo
risiede la loro validità.
Trasferibilità
Non è scontato che in una scuola media si disponga di un apparato tecnologico come quello
descritto e comunque, anche nel momento in
cui questa struttura fosse presente, in questo livello scolastico non è prevista una figura che
provveda alla sua gestione. Questo è il vero tallone d’Achille di ogni seria iniziativa che punti a
un uso qualificato delle nuove tecnologie nella
formazione di base. A questo proposito, non
posso che considerare che la possibilità che ho
avuto, di realizzare strutture laboratoriali complesse e di servirmene nella attività didattica, è
stata determinata dalla situazione favorevole
della realtà scolastica bolognese dove da anni
gruppi di insegnanti, sostenuti istituzionalmente
da numerosi progetti (Kidslink, Marconi, scuoLan), portano avanti attività significative volte
alla realizzazione delle infrastrutture di rete e
della loro gestione. Inoltre, non è di secondaria
importanza che, a Bologna, con cadenza biennale, venga organizzata una rassegna
(http://provvbo.scuole.bo.it/) delle esperienze didattiche connesse all’uso delle nuove tecnologie realizzate nelle scuole: essa è stata e
continua ad essere un importante punto di riferimento e uno stimolo per l’innovazione.
Note
(1)
Per chi fosse interessato a saperne di più su questo
progetto open source, segnalo un sito tutto italiano
dove è possibile approfondire l’argomento
www.spaghettibrain.com/
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