Anno scolastico 2011/2012
Istituto Comprensivo Bertinoro
La locandiera
Liberamente ispirato
all’omonima commedia di Carlo Goldoni
CENA 1
2
SCENA 1
Personaggi
Gita scolastica, Conte e suo servitore, Marchese e suo servitore, i due
Autisti, Fabrizio, Cavaliere e suo servitore, le tre grazie.
Scena:
Fondale interno locanda, 2 tavoli con sedie, centrali, distanziati di un paio
di metri, a 1,5 metri dal boccascena, leggermente inclinati l’uno verso
l’altro, a favore dei microfoni di palco.
Materiale scenico:
una grande moneta di cioccolato, una monetina da 1 centesimo, un vasetto con una rosa senza spine, un vassoio, due bicchieri di
metallo, una bottiglia con succo ai frutti rossi, 2 valige.
QUADRO 1 – Ouverture
SIPARIO CHIUSO (se c’è)
♫ 01 - OUVERTURE (Soli, Coro e Orchestra)
All’inizio della parte veloce: APERTURA SIPARIO a palco vuoto I componenti del gruppo gita
scolastica entrano uno ad uno nell’ordine prefissato dagli interventi cantati, i solisti cantano la loro
frase vicini ai microfoni di palco, dopodiché di spostano lateralmente.
Alla fine del brano così come sono entrati, i componenti del gruppo gita scolastica escono in fila
indiana.
QUADRO 2 – i due rivali
Il Marchese entra da sinistra e, con calma, si siede al tavolo della parte opposta. dopo pochi
secondi entra Il Conte, anche lui da sinistra, e con calma si siede al tavolo rimasto libero.
MARCHESE:
chiama ad alta voce Cameriere! Passano alcuni secondi e, visto che il cameriere
non arriva, ripete la chiamata un po’ più forte e con tono spazientito: Cameriere!!!
CONTE:
con tono pacato e rassicurante: Suvvia caro Marchese, un po’ di pazienza! Sarà
impegnato a sistemare quei ragazzi appena arrivati… quella gita scolastica!
MARCHESE:
volge lo sguardo al Conte per qualche secondo, fa un sospiro e, con una punta di
disprezzo: Sentite! È inutile che vi diate tante arie, io e voi non siamo uguali!
CONTE:
sempre tranquillo Mah, qui siamo in una locanda, e il vostro denaro vale quanto il
mio
MARCHESE:
cominciando a perdere la pazienza Oh, insomma! Se qualcuno ha diritto ad un
trattamento più… soppesa un po’ la parola “importante”… quello sono io!
CONTE:
MARCHESE:
sorpreso e interrogativo Ohppiffero!! E perché mai?
dandosi importanza Perché.. “io”… sono il Marchese di Forlimpopoli! E tutti mi
devono rispettare per quel che sono!
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CONTE:
MARCHESE:
ancora un po’ sorpreso E io sono il Conte di Albafiorita, e allora?
sardonico Sì… Conte… contea comprata!
CONTE:
rispondendo come a chi ha detto una banalità L’ho comprata… la contea… quando
“voi” avete venduto il vostro marchesato…
MARCHESE:
spazientito Ohhh, insomma, basta! Io sono un Marchese, Voi un semplice Conte,
Mirandolina ha bisogno della “mia” protezione e voi dovete solo togliervi di
mezzo!
CONTE:
che ora ha capito dove voleva arrivare il Marchese Ahhh… batte le nocche delle
dita sul tavolo ecco finalmente il nocciolo della questione !! cambiando tono,
come per far capire una cosa ovvia Ma… caro Marchese… Mirandolina non ha
bisogno di… fa un gesto con le mani in aria come per descrivere una cosa astratta
“protezione”…, Mirandolina altro gesto per sottolineare la concretezza di ciò che
sta dicendo ha bisogno di de-na-ri!
MARCHESE:
Denari?… non me ne mancano!
CONTE:
Io, fra mance e regali, spendo mostra al pubblico una grande moneta d’oro uno
zecchino al giorno!
MARCHESE:
E io quel che spendo non lo dico, perché sono una persona raffinata!
CONTE:
ironico Sì, “voi” non lo dite, ma lo dicono i servitori risatina, mostrando al pubblico
una monetina da 1 cent. Tre miseri paoletti al giorno
MARCHESE:
irritato Oh, basta! Smettiamola con questi discorsi venali…! poi, più calmo A
proposito di servitori… quel tal Fabrizio mi piace poco! Ha uno strano modo di
fare, ronza sempre intorno a Mirandolina e pare che lei lo veda di buon occhio.
CONTE:
Può anche darsi che lo voglia sposare, d’altronde, suo padre è passato a miglior
vita 6 mesi fa, e adesso, per lei, non è facile gestire da sola questa locanda. Ma se
dovesse proprio sposare qualcun altro, invece che uno di noi, per buona creanza
dovremmo farle un bel regalo! Cosa ne dite di 300 scudi a testa?
MARCHESE:
di nuovo irritato Oh, soldi, soldi, soldi e ancora soldi! Io quel che faccio, lo faccio in
segreto, e non me ne vanto di fronte a tutti!!!
AUTISTI:
Giuseppe e Sebastian, fanno un passaggio alzando il dito in segno di monito Ehhh,
soldi e superbia: brutta coppia!! Brutta, brutta, brutta!!
Appena detta l’ultima parola parte Il brano
♫ 02 – TANGHERO TANGO (Conte, coro e orchestra) nella parte strumentale il Conte prende la
rosa dal vaso, la stringe fra i denti e fa qualche passo di tango col Marchese (o con una Ragazza
della gita). Finita la parte strumentale, il Marchese si siede (o la Ragazza elegantemente esce) e
alla fine del brano, all’ “Olè”, lancia la rosa al Marchese, che a sua volta la allontana con disprezzo.
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QUADRO 3 – Fabrizio
FABRIZIO:
entra da destra e si rivolge al Marchese Mi avete chiamato signore?
MARCHESE:
molto irritato Ma come… “Signore”… chi ti ha insegnato l’educazione ?!?!
FABRIZIO:
pentito… ma non troppo Perdonatemi, vi prego… “illustrissimo”
MARCHESE:
batte un pugno sul tavolo, ancora più irritato di prima Ancora !?!?!? io quindi sarei
un “illustrissimo”????
FABRIZIO:
Ma… è il titolo con cui mi rivolgo anche al Signor Conte…
MARCHESE:
Ma io e lui non siamo uguali!!!! Asino!!!!!
CONTE
fra sé e sé, ridacchiando Ma sentitelo!
FABRIZIO:
rivolto verso il pubblico Infatti c’è una grande differenza… me ne accorgo dalle
mance! poi si rivolge al Marchese con ironica formalità Scusatemi… “Eccellenza”
MARCHESE:
soddisfatto Oh!! Così ci siamo! E vedi di non dimenticarlo! E Comunque portami
un po’ di vino, che qua si muore di sete!
FABRIZIO:
Subito eccellenza! Poi si rivolge al Conte E per voi, Illustrissimo?
CONTE:
Guarda! un bicchiere di vino anche per me, e… prendi questo zecchino di mancia!
gli porge il monetone d’oro Prova a chiedere a Sue Eccellenza di fare lo stesso
FABRIZIO:
felice per la grossa mancia, con un sorrisone si rivolge al Marchese con la mano
aperta su cui giace lo zecchino datogli dal Conte.
MARCHESE:
sdegnoso Pfu! Io non mi vanto delle mance che do, anzi!
LE TRE GRAZIE: entrano in scena e tutti si bloccano a guardarle, poi, insieme: Buongiorno
Eccellenze! poi, la prima delle 3: Non c’è la locandiera? poi, la seconda: No, pare
proprio di no poi la terza: Scusateci Eccellenze ed escono.
CONTE:
quasi sospirando Ehhh, com’è bella giovinezza
MARCHESE:
continuando a recitare la poesia Che si fugge tuttavia
FABRIZIO:
poetando pure lui: Bandiera rossa trionferà
MARCHESE:
appena Fabrizio ha detto la frase, approfittando della distrazione generale, gli
ruba lo zecchino dalla mano
FABRIZIO:
dopo qualche secondo guarda la sua mano vuota e poi guarda stupito il Marchese
MARCHESE:
ai camerieri non piacciono le grosse mance, rimangono imbarazzati.
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FABRIZIO:
si gira verso il pubblico e, con ironia Sua Eccellenza sì… che è una persona
sensibile…!
CONTE:
con un sorrisino Visto? Cosa ti dicevo? Dai! Prendi la tua mancia gli da un altro
zecchino.
FABRIZIO:
con un inchino Obbligato, illustrissimo! e se ne va mostrando in maniera beffarda
lo zecchino al Marchese, il quale lo liquida con un gesto di sufficienza.
QUADRO 4 – il duello
MARCHESE:
rivolto al Conte: Scialacquatore!
CONTE:
con aria di compatimento Povero spiantato!
MARCHESE:
allora… volete la guerra!?!?
CONTE:
Ehhh… esagerato! Un bel duello sarà più che sufficiente!
MARCHESE:
E duello sia! Chiamiamo i nostri servitori a farci da testimoni!
MARCHESE E CONTE:
contemporaneamente, chiamano i loro servi Battista!
I 2 SERVITORI arrivano e si posizionano a lato dei rispettivi padroni, poi, man mano che Conte e
Marchese si scambiano le offese (vedere le righe di dialogo che seguono qui sotto),
sottolineano le offese stesse con gesti ed espressioni.
CONTE:
Dunque… dov’eravamo arrivati…?… Ah, sì! scandendo bene le consonanti
Taccagno! ♫ tamburata
MARCHESE:
piccola pausa per incassare il colpo, poi, scandendo anch’egli: Pidocchio!
tamburata poi scambia un gesto di assenso col suo servitore
CONTE:
pensa un attimo, poi, con un dito alzato: Bricconcello! ♫ buuuu (glissato in giù)
poi gesto di dissenso col suo servitore, a sottolineare la scarsa efficacia di
quest’ultimo colpo.
MARCHESE:
Stupido babbuino! ♫ tamburata tripla e contemporaneo triplo gesto del servitore
CONTE:
sardonico E poi sei anche brutto! ♫
servitore
MARCHESE:
rimane spiazzato da quest’ultima offesa, guarda il suo servitore come per
chiedergli conferma del fatto di non essere brutto, ma il servitore, tristemente e
con un po’ di imbarazzo, da ragione al Conte.
Dopo qualche secondo, con disprezzo e un po’ di sarcasmo: Sai cosa ti ci dovresti
pulire coi tuoi soldi? ♫ Ohhhhh
La locandiera
♫
tamburata e gesto di assenso col suo
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CONTE:
rimane un attimo perplesso, poi inizia a sorridere, quindi: Ne ho talmente tanti
che…
♫ lal-la-la-sil-la assumendo un’espressione soddisfatta completa la melodia
cantando po-trei!
MARCHESE:
si alza, in preda alla collera Basta! Basta! Basta così!
FABRIZIO:
entra con 1 vassoio e 2 bicchieri in una mano e una bottiglia nell’altra
Eccellenze… il vostro vino
MARCHESE:
Sono stufo di sentirmi offendere davanti alla servitù! E così dicendo colpisce il
vassoio, che si rovescia facendo cadere i bicchieri, poi, ancora più incollerito Fuori
di qui… tutti quanti!!!!
I SERVITORI E FABRIZIO scappano con aria spaventata.
QUADRO 5 – Il Cavaliere
CAVALIERE:
entrando in scena, seguito dal suo servitore che gli porta i bagagli Ma signori…!
cosa succede? Perché tutto questo fuoco e fiamme?
CONTE:
con fare rassegnato Per il motivo più vecchio del mondo
CAVALIERE:
ma quale motivo, di grazia?
CONTE:
Vedete, caro Cavaliere, semplicemente… siamo entrambi innamorati della
padrona di questa locanda, ed entrambi vorremmo sposarla, per questo talvolta
abbiamo gli animi… diciamo… un tantino agitati.
CAVALIERE:
non riesce a trattenere una sonora risata, poi: Cosa??? Cosa????? Voi… state
litigando… … … per una donna? Altra risata, poi continua trattenendo il riso a
stento e per giunta… una semplice locandiera??? Ma per favore!!!
MARCHESE:
che stava ancora girando per la sala cercando di sbollire la rabbia Sentite
cavaliere, o chiunque voi siate, io sono il Marchese di Forlimpopoli! E tutti devono
avere rispetto di me… e della donna che voglio sposare!!!
CAVALIERE:
Ma cosa sentono le mie orecchie?!?! Ma dov’è finita la vostra nobiltà??? Vi
riducete a perdere il contegno… per una donna?!?!?! Poveri noi… poveri noi! Poi,
con tono più amichevole: Datemi retta, caro Marchese, fatevi una bella
passeggiata sul Lungarno e levatevi certe stupidaggini dalla testa, lo dico per il
vostro bene.
♫ 04 - RAP DEL VERO UOMO (Cavaliere, Coro, Percussioni) Fabrizio entra a tempo di musica e fa
qualche passo di danza al ritmo del Rap. Poi, prima che il brano finisca, esce.
MARCHESE:
spazientito Sì, è proprio il caso di andare, altrimenti qui finisce male!
CONTE:
si alza dalla sedia ed esce anche lui sospirando e scuotendo la testa Ehhh, poveri
noi, poveri noi!
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CAVALIERE:
rimasto solo col suo servitore, si guarda un po’ intorno e poi mugugna: Ma qui non
c’è proprio nessuno a servirci?… Boh, diamo un’occhiata in giro ed esce, seguito
dal suo servitore.
Palco vuoto
♫ 01 - OUVERTURE da C a D (Orchestra)
FINE SCENA 1
FINE SCENA 1
La locandiera
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Scena 1 - istituto comprensivo bertinoro