Periodico trimestrale - gennaio - marzo 2015 - DIstribuzione gratuita
Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989
ANNO XXVII - Nuova Serie n. 10
LA RESISTENZA ARTIGIANA
MAGGIO 2015
Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave
per tutti i servizi affidati a
caaf confartigianato
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CONFARTIGIANATO
SOMMARIO
INFORMA
SOMMARIO
ANNO XXVII - Nuova Serie n. 10
MAGGIO 2015
Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave
5 IL PUNGIGLIONE
Periodico trimestrale - gennaio - marzo 2015 - DIstribuzione gratuita
Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989
Siamo tutti Serenella
6 IO NON VOGLIO FALLIRE
Storie di resistenza di una piccola impresa
7 IO NON VOGLIO FALLIRE
LA RESISTENZA ARTIGIANA
8 Il racconto di Serenella Antoniazzi
CONFARTIGIANATO INFORMA
Periodico trimestrale
di Confartigianato Imprese San Donà
Anno XXVII - Numero 01 Gennaio/Marzo 2015
Autorizzazione del Tribunale di Venezia
n.961 del 07/03/1989
Pubblicazione Registrata al ROC
n. 13094 del 17/12/2005
9 innovazione
I bandi e le novità
10 AMBIENTE
Le emissioni in atmosfera: scadono le autorizzazioni
Distribuzione gratuita
Bollettino degli organi direttivi di Associazione
sindacale
Direttore responsabile:
Aldo Trivellato
Comitato di Redazione:
Nicola Beccari, Monica Carrer, Sonia Cibin,
Ennio Galletti, Luisella Surian
Hanno collaborato a questo numero:
Fabrizio Boato, Chiara Franchin, Roberto Mazzardis,
Vito Molinaro, Luca Nardin, Claudia Poles
Direzione, Redazione, Amministrazione:
via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave
Tel 0421.3351 - [email protected]
Editore:
Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese
del Mandamento di San Donà di Piave
via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave
Tel 0421.3351 - Fax 0421.335444
Stampa:
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Pubblicità:
Per la pubblicità su Confartigianato Informa
Tel. 0421.3351
11 sicurezza
Attenzione alle responsabilità civili e penali
12 fiscale
Dopo le semplificazioni arrivano le complicazioni
13 fiscale
La fattura elettronica si estende
alla pubblica amministrazione
14 LAVORO
La legge di stabilità 2015
In copertina: Immagine tratta dal libro di Serenella
Antoniazzi e Elisa Cozzarini “Io non voglio fallire” Nuova Dimensione Editore
15 CATEGORIE
Pubblicazione chiusa in redazione e
data alla stampa il 21 Maggio 2015.
di riscaldamento e condizionamento
Patente e libretto per gli impianti
3
CONFARTIGIANATO
INFORMA
IL PUNGIGLIONE
Siamo tutti Serenella
Questa è una storia di guerra. Di resistenza partigiana.
Anzi artigiana. Questa è la storia di chi non si arrende, non molla. Di chi, onestamente, difende la propria
azienda. Questa è una storia che ha anche un nome
“partigiano”, Serenella. Sembra una vicenda nata in
un altro tempo, quando si combatteva per un’idea,
ma anche per sopravvivere e dare un futuro al proprio
mondo. Invece, è storia di adesso, di chi non si piega
a normative sbagliate ed inique, quelle che privilegiano i furbetti e lasciano naufragare gli onesti. Ecco perchè dedichiamo queste pagine alla storia di Serenella
Antoniazzi, imprenditrice di Concordia Sagittaria, che
si sta battendo per salvare la propria azienda e con
lei, la sua storia, il lavoro dei suoi dipendenti, il proprio
passato ed il proprio futuro. Perchè questa non è la
storia di chi non ha più avuto lavoro, soffocata dalla
crisi, ma di chi è finita nel buco nero favorito da leggi
sbagliate, da cavilli e meandri che consentono di non
pagare, invitando a fallire, a sparire, trascinando nel
gorgo anche gli onesti, anche chi ha rispettato le regole. Fino all’assurdo di punire chi cerca di restare in
piedi, perchè ha creduto nel proprio lavoro e nell’importanza di condividerlo con i propri dipendenti e le
loro famiglie. Una storia che è emersa prima sommessamente, poi con un grido rabbioso, infine con una
storia, un racconto, oggi affidato ad un libro: “Io non
voglio fallire”, pubblicato da Nuova Dimensione, editore di Portogruaro.
Vi invitiamo a leggerlo, a diffonderlo, a discuterlo, per
ragionarci sopra, convinti che si possa ancora fare
qualcosa, che ci siano ancora gli onesti, che anche
in questo paese, annegato nel malaffare e nella corruzione, ci siano i semi sani capaci di far germogliare
una nuova rinascita.
Quanto di sbagliato c’è stato nella vicenda che ha
coinvolto Serenella e molti altri artigiani, lo abbiamo
anticipato un anno fa. Allora, il Pungiglione della nostra
rivista, firmato da Ildebrando Lava, così si esprimeva:
“Sta accadendo una cosa subdola, infame, indegna,
che forse non tutti vedono e conoscono: mi riferisco a
quelle realtà che assumono commesse anche importanti, spesso inspiegabilmente a costi bassissimi, che
sbaragliano la concorrenza, che poi distribuiscono e
spalmano sapientemente fra i vari subappaltatori, i
quali, ben felici, portano a casa le commesse seppur
a prezzi risicati. Bene, con sempre con maggior frequenza si innescano spirali vergognose dalle quali poi
il subappaltatore non ne esce. In buona sostanza, con
la scusa della crisi economica, i pagamenti vengono
sempre più dilatati e spostati il più avanti possibile, il
subappaltatore inventa l’impossibile per onorare i propri impegni finanziari e contributivi, per esempio ben
conscio che non rispettando le scadenze contributive, non avrà il DURC regolare (il documento unico regolarità contributiva) e di conseguenza, il committente, forte della corresponsabilità prevista dalle attuali
normative, blocca inesorabilmente i pagamenti. Non
importa se l’origine del male è l’appaltatore che non
onorando i suoi impegni non consente al subappalta-
tore di pagare a sua volta i contributi. L’appaltatore,
in caso di DURC irregolare, avvalendosi delle attuali
leggi, blocca tutti i pagamenti, decretando in questo
modo la morte del subappaltatore! (...) Funziona così:
l’appaltatore sottoscrive il contratto anche sottocosto; affida i lavori in subappalto, non necessariamente sottocosto, preferibilmente ad aziende con scarsa
capacità finanziaria o trascinandole in questo stato; in
corso d’opera l’appaltatore non rispetta le modalità di
pagamento e magari prevede anche in fase contrattuale clausole che imbrigliano il subappaltatore; ad un
certo punto il subappaltatore si trova il DURC irregolare e di conseguenza il committente passa dai ritardati
pagamenti alla sospensione dei pagamenti concessa dall’attuale normativa; con i pagamenti bloccati il
subappaltatore sospende i lavori. E’ la fine! A questo
punto il subappaltatore non ha più via di fuga, pagamenti bloccati e contestazione per lavori interrotti
con relativa richiesta di risarcimento danni. Ecco che
miracolosamente la commessa, da sottocosto passa
in attivo, a spese di chi ha lavorato. Storia di ordinaria
follia legata a leggi inique. Allora noi, ancora una volta, chiediamo al mondo politico di fare propri i nostri
problemi, spesso frutto di leggi profondamente inique
che vanno modificate o rifatte, non per difendere posizioni di comodo, che non abbiamo, ma per difendere
il mondo produttivo sano, la vita stessa degli imprenditori onesti e dei loro collaboratori”.
Ad un anno di distanza nulla è cambiato. Ecco perchè, gli artigiani sono diventati partigiani che combattono, democraticamente, una giusta guerra.
Aldo Trivellato
Aldo Trivellato
Direttore Responsabile
“Confartigianato Informa”
Frecce
Serenella Antoniazzi con Elisa Cozz
Io non voglio fallire
Storie di resistenza di una piccola im
Una storia che colpisce dritta allo stoma
confessione senza censure di un’impren
allo stremo che ha saputo lottare per so
re, tra giorni bui e false speranze.
Una piccola azienda artigiana strozzata
limento in bianco cerca di resistere. Me
tutto: l’anima, il cuore e la disperazione
La testimonianza coinvolgente di una d
forte eNuova
coraggiosa,
che ha rimesso in dis
editore
Dimensione©
le priorità
della propria vita.
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Per Serenella il generali
lavoro è come
il sole:
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l’azienda di famiglia di levigatura del legno.
pagine
192che illumina tutto, che mette in mo
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che uneuro
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esigente: nel 1985 a soli sedici an
va a978-88-89100-82-0
lavorare nell’azienda; mettendo via sogni
isbn
zioni di arredatrice si dedica anima e corpo a
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Compiuti i diciotto anni
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formato 14 x 21 cm
pagine 192
5
prezzo € 14,50
isbn 978-88-89100-82-0
E l’azienda cammina, cresce, il lavoro continu
fino a qualche anno fa.
Nel 2008 si avvertono i primi sentori della cr
prattutto nel settore del mobile. Ma la piccola
resiste: attinge alle scorte, mantiene i posti di
Nel 2011 nuove e importanti commesse da pa
grosso committente portano nuova linfa e fan
PRIMO PIANO
CONFARTIGIANATO
INFORMA
Serenella Antoniazzi con Elisa Cozzarini
Io non voglio fallire
«Al mattino esco di casa nel buio, i fari illuminano la
Storie
di resistenza di una piccola impresa
prima nebbia di stagione, la vedo aleggiare
sui campi
spogli. Il lavoro è come il sole, mette in moto l’azienda
con il suo personale, i fornitori, la banca, i clienti, riattiva
il mercato, rimpolpa le casse dello Stato. Se manca, si
ferma tutto. Alzo il riscaldamento.
È il momento
cui
Una storia che colpisce
dritta alloinstomaco.
La consi, come una forza che la fa stringere attorno ai suoi
in cielo ci sono lunafessione
e sole insieme,
ho
sempre
pensato
senza censure di un’imprenditrice allo stredipendenti, contro un nemico che si nasconde nelle
che in questi attimi mo
ogniche
desiderio
può
prendere
forma.
ha saputo
lottare
per sopravvivere,
tra giorni
maglie della burocrazia.
Mi aggrappo a quell’idea,
non speranze.
voglio perdere
la speranbui e false
Una piccola
azienda artigiana
za, non voglio rinunciare
a tutto
ciò che hain costruito
miodi resistere.
strozzata
dal fallimento
bianco cerca
padre e che abbiamo
fatto crescere,
mioilfratello.
Mettendoci
tutto: con
l’anima,
cuore e la disperazione.
Sempre più mi rendo
che siamo
di passaggio
su donna forte e
Laconto
testimonianza
coinvolgente
di una
questa terra. Ma possiamo
scegliere
se
affondare
i
piedi
coraggiosa, che ha rimesso in discussione le priorità
nella sabbia, dove ildella
vento
cancellerà
propria
vita. presto ogni traccia di noi, o provare a calpestare un terreno più solido,
perché qualcuno ritrovi
le nostreil orme.
di aver
dimoPer Serenella
lavoro So
è come
il sole:
attorno a esso
strato a mio figlio che
lottare
e
credere
in
ciò
che
si
fada
è bambina, da
ha sempre ruotato tutta la sua vita, fin
faticoso,
ma è l’unica
stradasuo
perpadre
non ha
lasciarsi
annientare
Ildebrando
Lava
quando
costruito,
mattone su mattone,
Presidente
come persone. Questo
pensiero
mi fa sentire
in pace
con È un sole
l’azienda
di famiglia
di levigatura
del legno.
me stessa».
che illumina tutto, che mette in moto, ma anche un
astro esigente: nel 1985 a soli sedici anni si ritrova a
lavorare nell’azienda; mettendo via sogni e aspirazioni
«“Lei non sa niente di
di arredatrice
me, non ha
di anima
cosa voglia
dire
si idea
dedica
e corpo
a continuare
perdere tutto, avereilvoglia
di non
svegliarsi
più, idistrugprogetto
del padre.
Compiuti
diciotto anni si ritrova per
con aver
cinquanta
milioni
delle trascinato
vecchie lire in cambiali,
gersi per la vergogna,
fallito,
per aver
proprietaria
a metà della
ditta, responsabile
dei dipenla propria famiglia nella
disperazione,
lavorare
senza
l’azienda cammina,
il lavoro continua
percepire stipendio,denti.
senzaE gratificazione,
per cresce,
impiegare
a qualche anno fa. Nel 2008 si avverogni centesimo soloaagirare,
pagarefino
i debiti.”
tonoattente.
i primi sentori
dellacome
crisi, soprattutto
Mi ascoltano sorprese,
Continuo
un fiume nel settore
del mobile. Ma la piccola azienda resiste: attinge alle
in piena:
scorte,
mantiene
posti di lavoro.
“Lei non sa cosa vuol
dire sentire
il iproprio
padre deNel 2011 nuove
e importanti
commesse da parte di
siderare di vivere abbastanza
per estinguere
l’ipoteca
un grosso
committente
portano
sul capannone costruito
mattone
su mattone
con lenuova
sue linfa e fanno girare l’azienda. Ma nel 2012 l’amara sorpresa:
stesse mani”.
mole
fatto e consegnato,
Le lacrime sgorganoquell’enorme
sulle guance,
madilalavoro,
voce ègià
ferma,
nonClaudia
viene pagata.
Dasilenzio.
qui si innesca
un meccanismo
indignata, esasperata.
resta in
L’altro
perverso
di insoluti,
posticipi,
acrobazie bancarie da
avvocato è senza parole,
il Giudice
mi lascia
continuare.
parte del debitore. Dopo qualche mese Serenella, diE io non riesco a fermarmi:
scrive non
una lettera
Nuova Venezia,
un ap“Sapete perché sonosperata,
qui? Perché
voglioalla
chiudere
la
pelloundici
partito famiglie
dal cuore:senza
cercauno
l’aiuto,
l’appoggio degli
mia azienda, lasciando
stipenenti e delle
persone.
La suadi
lettera
viene
ripresa anche
dio da domani. Avvocato,
lei elenca
articoli
legge,
agida
La
Repubblica,
e
colpisce
l’attenzione
sce solo per difendere la sua assistita, eppure il sindacato di un imche aveva
passato un’esperienza
dovrebbe pensare a prenditore
tutti i lavoratori.
Seappena
mi costringete
a
L’imprenditore
chiama
Serenella, la conforta,
pagare Ana adesso, analoga.
avrete vinto
una battaglia
personale,
cerca di che
esserle
vicino.Sarà
lui a impedire un suo gesenza pensare a nient’altro
al vostro
interesse”.
sto
estremo
quando
Serenella
Mi ritrovo in piedi, il piumino è scivolato a terra. Guardo
cheleil gambe
suo debitore
ha avviato
il Giudice. Ho finito.scoprirà
Mi siedo,
di gomma
non un fallimento
bianco, del tutto legalizzato dalla legge, e che proreggono più, il cuorein scoppia,
le tempie pulsano».
babilmente non potrà più avere i suoi soldi. Da allora
Serenella riconsidera la sua vita, trova il coraggio di
lottare, il lavoro come una speranza a cui aggrapparSerenella Antoniazzi, classe 1968, è imprenditrice a Concordia Sagittaria, Venezia. Entra
in azienda a 16 anni e a 24 si sposa. Ha una
vita tranquilla, con il padre e il fratello porta
avanti la piccola attività di famiglia nel settore del mobile, ma nel 2012 la crisi si abbatte
pesantemente sull’azienda. A ridosso di Natale,
Serenella decide di iniziare a far conoscere ciò
che sta accadendo, scrive a La Nuova di Venezia
e Mestre e la sua lettera viene ripresa anche da
Repubblica. Da allora porta avanti una lotta
solitaria, per non chiudere l’azienda e per non lasciare a casa i
suoi otto dipendenti.
6
11
prima edizione: marzo 2015
© 2015 nuova dimensione
[email protected]
www.nuova-dimensione.it
Elisa Cozzarini, laureata in Scienze
Politiche a Trieste, è giornalista pubblicista. Scrive di tematiche sociali
e ambientali, collaborando con Vita
non profit e La Nuova Ecologia. Per
Nuova Dimensione, nel 2013 è autrice de Il deserto negli occhi, con Ibrahim Kane Annour. Nel 2014 ha vinto
il premio Cigana per il giornalismo
d’inchiesta in Friuli Venezia Giulia
per un servizio sul riutilizzo dei beni
militari dismessi. Attualmente collabora con l’associazione
Thesis per il coordinamento del Festival Dedica a Pordenone.
CONFARTIGIANATO
PRIMO PIANO
INFORMA
Il valore del lavoro
Levigare antine
Il mercato del mobile era in continua evoluzione.
Laccati dai colori più diversi entravano di prepotenza nelle case di tutto il mondo, vecchi mobili carichi
di ricci e intagli venivano sostituiti da linee lisce e lucide, maniglie in alluminio prendevano il posto delle
vecchie gocce di ottone. I servizi di piatti e bicchieri,
prima in bella mostra, finivano dietro a vetri satinati
con serigrafie in superficie, i lavandini a colonna, re
delle stanze da bagno, si circondavano di scaffali,
specchi, mensole e antine dai disegni fantasiosi.
Passavamo da un colore eccentrico all’essenzialità
delle linee nel giro di poche ore. Lavoravamo ancora con il sistema del “dopo incasso”, aspettando la
scadenza pattuita con il cliente per utilizzare i soldi.
Pagati gli stipendi, i contributi, l’IVA, i fornitori, riuscivamo sempre a mettere da parte una somma di
denaro. Non ci facevamo trovare impreparati dalle
tasse di maggio, le ferie d’agosto, quando la produzione si ferma e le uscite restano comunque fisse
e onerose, l’acconto di novembre, le tredicesime di
dicembre, lo sforzo per far fronte ai contributi doppi
in gennaio. Operavamo pensando al futuro. Le regole erano le stesse di oggi, ma vigeva ancora un’etica personale e professionale, i clienti ti pagavano
sempre nei tempi stabiliti. Non pagare equivaleva
a essere un ladro, un truffatore. Adesso sembra
una moda, anche chi potrebbe saldare una fattura
alla giusta scadenza gioca con il fornitore come il
gatto con il topo. Sembrano secoli fa. I nostri problemi erano diversi. La mole di lavoro aumentava,
avevamo appena acquistato una nuova macchina
levigabordi, c’era bisogno di personale. La difficoltà, adesso, era trovare manovalanza maschile. Da
qualche anno i ragazzi che portavano i curriculum
per un paio di mesi di stipendio estivo non c’erano
più. Assumere apprendisti era diventato più difficile,
le norme sempre più rigide, specie per le aziende
con muletto e macchinari in movimento come la
nostra. Ma, soprattutto, il benessere delle famiglie
non spingeva i giovani all’indipendenza, avevano
già tutto. Nel cambio generazionale fra noi e i nostri padri, forse si è persa un po’ di umiltà. «A mio
figlio non farò mancare niente» dicevamo. Ciò che
non dovremmo far mancare è lo studio, certo, ma
anche il sudore e la fatica per guadagnarsi le cose.
Invece ci siamo lasciati prendere dal desiderio di
vedere i nostri ragazzi vestiti con abiti di sartoria e
colletto bianco, senza pensare che potessero lavorare in fabbrica, come se l’operaio fosse una professione di secondo grado, adatta solo a chi è privo
di istruzione e capacità. Abbiamo dimenticato chi
siamo, un popolo che si è sporcato le mani per far
crescere l’Italia. E ci sembra quasi di essere crudeli
se mandiamo nostro figlio a lavorare, mentre i suoi
coetanei vanno a bere aperitivi. (...). Allora sono
arrivati gli immigrati, che hanno colmato questo
vuoto mentre noi non ci rendevamo conto che la
vita può cambiare in un attimo e qualsiasi mestiere
onesto merita rispetto.Assumemmo i primi due ragazzi neri della zona industriale di via Fratelli Cervi.
Il loro ingresso fu una novità in azienda, specie per
mio padre. Nella polvere bianca, Frank e Michael
si notavano subito. (...). Quando Michael e Frank
partirono, al loro posto arrivarono Luigi e Valeriu
dalla Romania, Vasile dalla Moldavia. Vasile era solo
in Italia, lontano dalla sua giovane sposa e dalla figlioletta Donatela. Era difficile per me restare fuori
da queste vicende. (...) Mio padre era severo con
loro, ma sapeva anche scherzare; li trattava come
dei figli. E Alessandro insegnava loro con passione
i trucchi del mestiere. In quel pugno d’anni all’interno della squadra dell’AGA c’era stato un profondo
cambiamento. Le ragazze che erano entrate come
apprendiste ormai erano donne mature. Alcune si
erano sposate e trasferite a diversi chilometri di
distanza, altre erano diventate mamme e avevano
dovuto lasciare il lavoro. In Ita lia è difficile conciliare
maternità e lavoro in fabbrica, se i nonni non sono
disponibili e devi pagarti una baby-sitter. (...).Da noi
non si lavora come robot, si parla, si usa la creatività. Solo così si riesce a essere completi, si impara
a trovare soluzioni in autonomia. Levigare può sembrare un’attività facile, per cui non sono richieste
qualità particolari. Per noi non è così. Il nostro impegno è concentrato sull’asportare dalla superficie
dei pannelli in poliestere il più piccolo difetto. Ogni
elemento va curato come se un giorno dovesse arredare le nostre case. (...) Nel capannone, il rumore
degli aspiratori sovrasta lo sfregare della carta, ma
dopo anni riesci a sentire la musica del movimento,
a capire come cambia in base alle fasi di lavorazione, ti accorgi quando i gesti diventano sinfonia
e quando è il momento di smettere. Il braccio si
muove sincronizzando polso e dita, la forza viene
distribuita in modo uniforme. La superficie all’inizio
viene solo sgrezzata, più si avanza nelle lavorazioni
più sono necessarie precisione ed esperienza. Alla
fine chiudi gli occhi e accarezzi i pezzi finiti con i
polpastrelli liberi dai guanti e tocchi la perfezione.
Impercettibile, solo una goccia del nostro sudore
resta impressa sulla superficie levigata. Noi siamo
l’ultimo passaggio prima della finitura, niente deve
essere lasciato al caso. A volte, però, quando soffio
via la polvere dalle ante per controllare che tutto sia
a posto, mi capita di trovare frammenti di smalto di
colori strampalati. Sono di Stefania. Non li tolgo, li
lascio andare, le antine verranno verniciate ma un
pezzetto di noi rimarrà dentro la casa di una famiglia, in un piccolo appartamento dove qualcuno, da
solo, si sta rifacendo una vita. Io, ricoperta di polvere bianca, stanca dopo i lavori più duri, sono orgogliosa di far parte di qualcosa di grande, la qualità
del Made in Italy. Se un giorno l’AGA non esisterà
più, avrò lasciato in eredità le mani sapienti delle
mie operaie.
Monica Carrer
Segretario
Tratto dal libro “Io non voglio fallire”
di Serenella Antoniazzi ed Elisa Cozzarini
Editore Nuova Dimensione
7
PRIMO PIANO
CONFARTIGIANATO
INFORMA
Le leggi, la politica,
le speranze
La legge per me
Rischio una denuncia per appropriazione indebita,
per non aver versato i contributi INPS e INAIL di dieci
mesi, nel 2012. È un reato penale. Lo sapevo, ma ne
avevo parlato con i miei dipendenti, avevamo deciso
di comune accordo che in mancanza di liquidità era
meglio lo stipendio immediato rispetto alla pensione
futura. Ho agito secondo coscienza. Adesso paghiamo le rate con Equitalia, gravate da interessi e sanzioni, per un totale di 1.200 euro al mese. Abbiamo
privilegiato i pagamenti verso i dipendenti e i fornitori,
usando il poco a disposizione per il sostegno delle
famiglie, prima che del sistema. Non dovrebbe essere
quel sistema, lo Stato, a valutare chi ha di fronte, non
dovrebbe proteggermi e tutelarmi, invece di condannarmi al pagamento di sanzioni ingiuste? (...)
Un’interrogazione parlamentare
(...) «Serenella, io non posso aiutarti, però se vieni alla
festa del PD ti faccio conoscere l’onorevole Sara Moretto e qualche altra personalità. Magari si riesce a
portare all’attenzione la tua vicenda».
Io i politici li avevo già cercati. Avevo chiamato la
Camera dei Deputati, a Roma, avevo parlato con le
segreterie dei vari partiti, mi ero fatta dare le e-mail
e avevo inviato a tutti la documentazione sulla mia
storia. Emanuele Prataviera della Lega Nord mi aveva
richiamato per primo. Ci conoscevamo ed era sorpreso, non immaginava che le mie osservazioni, che lui
aveva sentito altre volte, fossero un vero grido d’aiuto.
Poi avevo conosciuto David Borrelli e Mattia Fantinati
del Movimento Cinque Stelle e Magdi Cristiano Allam
di Fratelli d’Italia. Avevo letto un articolo a sua firma,
in cui accusava Equitalia della moria di partite IVA.
Vengo da una famiglia che è sempre stata di destra.
Seguo questa linea più per tradizione che per scelta
personale. Così, quando decido di andare all’incontro
del PD mi sento a disagio, un’opportunista, una che
cambia bandiera a seconda dei propri interessi. Sul
palco ci sono Flavio Zanonato e Alessandra Moretti,
candidati al Parlamento europeo. Mi dico che nella
vita le cose possono cambiare ed è un errore credere
che non sia così. Non può farmi male ascoltare anche
idee diverse dalle mie. Si parla di Europa, di globalizzazione, a me suona tutto astratto e lontano. Tra il
pubblico respiro la mia stessa perplessità,
finché si apre il dibattito e intorno inizia tutto un parlottare e commentare a bassa voce gli interventi, le
parole a effetto buttate lì per fare impressione. Stiamo sprecando un’occasione per dire apertamente ciò
che pensiamo, ma ho paura di parlare in pubblico.
La mia vicina mi sorprende: «Serenella, volevi intervenire? Dai, tocca a te». Mi ritrovo in piedi davanti a
tutti. In una frazione di secondo mi convinco che non
posso combattere una battaglia senza espormi, non
sono coraggiosa se non dimostro di credere nelle mie
azioni e nelle persone che lavorano con me. È tempo
di alzare la voce. Inizio incerta, come sempre, poi divento un fiume in piena, con i presenti stretti attorno
8
a me che applaudono. Tra loro si fa largo Alessandra
Moretti, mi abbraccia. Provo
imbarazzo per lei. È arrivata come una star e cerca di
mostrarsi semplice, alla mano. Da Zanonato percepisco lo stesso distacco, eppure lui è stato sindaco, ha
avuto modo di dialogare con i cittadini e la sua partecipazione al Governo è mirata a intervenire contro la
crisi. Andando verso il parcheggio, con le gambe molli
e il cuore che rischia di scoppiare, mi sento sollevata. Ho superato la vergogna, ho esposto le difficoltà dell’AGA. L’incontro a tu per tu con Sara Moretto,
promesso da Federico, è diverso: lontano dai riflettori,
entriamo subito in sintonia. Figlia di imprenditori, capisce al volo il cataclisma che ha stravolto la mia vita
lavorativa e personale. Non c’è bisogno di spiegarle i
passaggi e gli intoppi, li conosce già. È schietta, non
promette favoritismi né scorciatoie: presenterà un’interrogazione parlamentare almeno sul tema della rateazione straordinaria, prevista dal decreto “del fare”. La
norma consente di passare da 72 a 120 rate mensili
per il pagamento dei debiti con Equitalia. La scoperta
di questa possibilità era stata l’ennesimo abbaglio per
me, un vantaggio a cui non potevo accedere perché
per le imprese è necessario che il rapporto tra la rata
e il reddito mensile sia superiore al 10%.«Facendo un
esempio» chiarisce Sara Moretto nell’interrogazione
parlamentare, «un’azienda che ha un debito tributario
di 72.000 euro e ha ottenuto una rateazione ordinaria
con 72 rate mensili pari a circa 1.000 euro, se volesse
accedere a una rateazione straordinaria in 120 rate,
dovrebbe dimostrare lo stato di difficoltà presentando
un fatturato mensile inferiore a 5.000 euro, evidentemente troppo basso». Il punto è che la norma non
tiene conto del fatto che i problemi nei pagamenti
sono causati non dalla mancanza di ricavi, ma dalla
difficoltà a incassare. «Con questi criteri così stringenti» conclude la deputata «si rischia di vanificare una
misura che era stata accolta positivamente. L’obiettivo deve rimanere quello di dare ossigeno alle piccole
e medie imprese che vivono un periodo di difficoltà,
consentendo di saldare i debiti in un lasso di tempo
più lungo». Ora, perché l’iniziativa della Moretto abbia
maggiore risonanza, secondo me dovrebbero sostenerla anche gli altri partiti. Questa non è una questione
di colore politico, ma una richiesta per migliorare uno
strumento che aiuterebbe in concreto noi imprenditori. Quante Serenelle ci sono in Italia? Quante aziende
in difficoltà potrebbero trarne beneficio?
Tratto dal libro “Io non voglio fallire”
di Serenella Antoniazzi ed Elisa Cozzarini
Editore Nuova Dimensione
CONFARTIGIANATO
innovazione
INFORMA
i bandi e le novità
Giovani designer in Azienda!
L’Artigianato tra tradizione
e innovazione
Avviata un’importante collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Venezia (IED), un network internazionale di formazione avanzata nei campi del Design,
della Moda, della Comunicazione Visiva e del Management, che offre corsi triennali post-diploma, Master
e corsi di specializzazione.
L’obiettivo è far sì che le nostre Aziende artigiane percorrano la strada del design grazie a idee moderne e
innovative unite ad una realizzazione di alta qualità.
Già avviati i corsi sul design e la comunicazione e l’iniziativa “Adotta un Designer” che ha visto la collaborazione di studenti ed ex studenti dello IED con gli artigiani che vogliono proporre prodotti nuovi o rinnovare
quelli che già producono, con l’aiuto della creatività e
l’estrosità di questi giovani.
L’istituto aprirà, in seguito, un open call per gli studenti
che partecipano all’iniziativa e questi proporranno dei
progetti sulla base delle idee di sviluppo degli Artigiani
partecipanti all’iniziativa. Saranno poi questi ultimi a
selezionare i progetti ritenuti più interessanti e a realizzarli in Azienda.
L’iniziativa è completamente gratuita, grazie al cofinanziamento di Venezia Opportunità, l’Azienda speciale della Camera di Commercio di Venezia.
Agevolati progetti di investimento
con contributi a fondo perduto
Bandi aperti e di prossima apertura
Possibilità per le Aziende di ottenere contributi a fondo perduto tramite Bandi regionali e nazionali per investimenti in vari ambiti:
Bando ISI INAIL 2014 per il miglioramento dei livelli
di salute e sicurezza sul lavoro con contributi fino al
65% delle spese ammesse (fino ad un massimo di
130.000,00 Euro) per ristrutturazioni degli ambienti di
lavoro, installazione, modifica o adeguamento degli
impianti e per acquisto di macchine con sostituzione
di quelle vecchie.
Bando DIGITAL ANGELS per l’affiancamento in
Azienda, fino ad un massimo di 3 mesi, di giovani
laureandi con competenze digitali per lo sviluppo di
progetti che necessitano dell’utilizzo di strumenti informatici, con contributi di 1.500,00 Euro a titolo di
rimborso degli importi corrisposti agli studenti per l’attività svolta.
Bando VOUCHER DIGITALE per interventi di digitalizzazione dell’Azienda con contributi del 50% delle
spese ammissibili, per un importo non superiore ai
10.000,00 euro.
Do you speak English?
Corsi di inglese a prezzi agevolati
Di prossima organizzazione i seguenti corsi di inglese:
INGLESE BASE per PRINCIPIANTI: rivolto ai principianti assoluti della lingua inglese, cioè coloro che
non hanno mai studiato Inglese
Durata: 30 ore (15 lezioni da 2 ore)
Orario lezioni: 18.00 – 20.00
INGLESE BASE: rivolto a coloro che possiedono un
inglese scolastico
Durata: 30 ore (15 lezioni da 2 ore)
Orario lezioni: 18.00 – 20.00
INGLESE INTERMEDIO: rivolto a coloro che già
possiedono un inglese base (ovvero hanno già seguito almeno un corso di inglese base e sanno intrattenere conversazioni semplici sulla vita quotidiana, dare
e comprendere indicazioni e scrivere testi di base)
Durata: 30 ore (10 lezioni da 3 ore)
Orario lezioni: 18.00 – 21.00
CONVERSAZIONE (avanzato): rivolto a coloro che
hanno un buon livello di conoscenza della lingua e intendono ulteriormente approfondirla tramite esercizi
di conversazione
Durata: 24 ore (8 lezioni da 3 ore)
Orario lezioni: 18.00 – 21.00
INGLESE COMMERCIALE: rivolto a chi possiede già una conoscenza base della lingua e intende
approfondirla per comunicare con clienti, fornitori e
partner esteri, nonché migliorarne la comprensione e
l’utilizzo di termini specifici
Durata: 24 ore (8 lezioni da 3 ore)
Orario lezioni: 18.00 – 21.00
Per l’attivazione dei corsi è previsto un numero minimo di quindici persone.
Costituisce certamente un’iniziativa di successo per
Confartigianato Imprese la costituzione di Confartigianato for Expo Srl con la quale è stato proposto il
progetto Fuori EXPO, che prevede esposizioni tematiche, incontri B2B e molti eventi sul tema dell’“artigenialità” italiana.
Confartigianato è quindi riuscita a proporre condizioni agevolate per la visita all’Expo dei propri Associati
(1° maggio – 31 ottobre 2015) e a disporre di spazi
espositivi presso il Padiglione Italia nei quali presenterà le eccellenze dell’Artigianato e della Piccola Impresa italiana sul tema “NUTRIRE IL NOSTRO FUTURO:
ENERGIE DALLA TRADIZIONE”.
9
Claudia Poles
Internazionalizzazione
0421.335501
[email protected]
AMBIENTE
CONFARTIGIANATO
INFORMA
Il rinnovo delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera
Scadono tutte le autorizzazioni alle
emissioni in atmosfera degli impianti
realizzati prima del 2006 e autorizzati in data successiva al 31.12.1999
Vito Molinaro
Referente Servizio Ambiente
Tel. 0421.335410
Le aziende che effettuano emissioni in atmosfera sono
soggette all’ottenimento di una specifica autorizzazione e al periodico rinnovo della stessa.
L’attuale normativa ambientale prevede l’aggiornamento, mediante rinnovo da richiedere entro il 31.12.2015,
di tutte le autorizzazioni inerenti agli impianti già esistenti alla data del 01.01.2006 e autorizzati con decreti
successivi al 31.12.1999.
La richiesta di rinnovo deve essere presentata alla Provincia competente per territorio, esclusivamente per
via telematica, tramite lo sportello S.U.A.P. del Comune
dov’è installato l’impianto.
La mancata presentazione della domanda di rinnovo
entro i termini previsti comporta la decadenza della
precedente autorizzazione e, di conseguenza, l’impossibilità di utilizzo degli impianti.
Evidenziamo che, effettuare emissioni in atmosfera
sprovvisti di autorizzazione, o con autorizzazione scaduta, comporta, oltre al possibile sequestro dell’impianto, una sanzione penale che prevede l’arresto da
due mesi a due anni o l’ammenda da duecentocinquantotto euro a milletrentadue euro.
Invitiamo pertanto tutti gli interessati a rivolgersi con
la massima sollecitudine all’Ufficio Ambiente dell’Associazione (riferimento geom. Vito Molinaro - tel.
0421335410) per la verifica delle rispettive posizioni e
l’eventuale avvio della pratica in tempo utile per non
incorrere in sanzione.
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Riportiamo infine, a puro titolo esemplificativo, alcune
tra le più comuni tipologie di attività e impianti soggetti
ad autorizzazione:
- Tipografie, litografie, serigrafie;
- Verniciatura (sia di legno sia di metallo);
- Saldature su metalli (saldatura a gas o elettrica,
brasatura e saldobrasatura, taglio a caldo);
- Trattamenti superficiali dei metalli (es.: stampaggio
a caldo, trattamenti meccanici di pulizia, trattamenti
superficiali con acidi, elettroerosione, ecc…);
- Anodizzazione, galvanotecnica, fosfatazione
di superfici metalliche;
- Sgrassaggio superficiale dei metalli;
- Pressofusione con utilizzo di metalli e leghe;
- Tempra di metalli;
- Laboratori orafi con fusione di metalli;
- Lavorazioni meccaniche dei metalli con consumo
complessivo di olio (come tale o come frazione
oleosa delle emulsioni) superiore a 500 kg/anno;
- Produzione di mobili, oggetti, imballaggi, prodotti
semifiniti in materiale a base di legno;
- Produzione di mastici, pitture, vernici, cere,
inchiostri e affini;
- Utilizzazione di mastici e colle;
- Puliture a secco;
- Produzione di prodotti in vetroresina;
- Produzione di articoli in gomma e prodotti delle
materie plastiche;
- Panificazione, pasticceria e affini con consumo
di farine superiore 300 Kg/g;
- Trasformazione e conservazione,
esclusa la surgelazione, di carne con produzione
superiore a 350 Kg/g;
- Lavorazioni manifatturiere alimentari con utilizzo
di materie prime superiori a 350 Kg/g;
- Torrefazione di caffè e altri prodotti tostati;
- Trasformazioni lattiero-casearie con produzione
superiore a 350 Kg/g;
- Molitura di cereali con produzione superiore a
500 Kg/g;
- Prodotti di calcestruzzo e gesso;
- Produzione di oggetti artistici in ceramica,
terracotta o vetro.
CONFARTIGIANATO
SICUREZZA
INFORMA
LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
ATTENZIONE ALLE RESPONSABILITA’ CIVILI E PENALI TRA I SOCI
Informiamo i nostri associati che, durante i nostri sopralluoghi gratuiti presso le aziende associate per la
verifica dell’applicazione della normativa sulla sicurezza
nei luoghi di lavoro, riscontriamo spesso che, in presenza di società, non si riesce ad individuare in maniera
chiara ed univoca chi dei vari soci è effettivamente il
Datore di Lavoro, che risponde penalmente e civilmente in caso ispezioni con sanzioni o infortuni in azienda.
Purtroppo in questi casi risponderanno solidalmente
tutti i soci della società. Quindi, ad esempio, in una società in nome collettivo di tre soci, in caso di una sanzione per la mancata formazione dei lavoratori (si parte
da un minimo di 1.315,00 e a lavoratore) la sanzione
SARA’ MOLTIPLICATA PER TRE, e se ci sono anche
risvolti penali, saranno coinvolti TUTTI TRE I SOCI.
Per evitare tutto ciò è fondamentale che, all’atto della costituzione della società davanti al notaio, venga
scritto sull’atto stesso chi dei tre soci sarà l’unico responsabile in materia di sicurezza (ma anche ambiente, privacy e argomenti similari), e sarà lui e soltanto
lui che potrà effettuare il corso del Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) se si sceglie una nomina interna ai soci (che succede nella quasi totalità delle aziende artigiane). Se ciò non è stato
fatto originariamente nell’atto costitutivo della società
(l’Associazione è dagli anni novanta, con l’introduzione della famosa “legge 626”, che prevede questo importate passaggio nelle nuove società che costituisce
per nome e per conto degli associati) si può in parte
ovviare con un atto formale successivo tra i soci dove
esprimono a posteriori chi dei tre soci si assume questa responsabilità. Non esime totalmente dalle responsabilità degli altri soci in caso di cause in tribunale (non
è opponibile a terzi), ma almeno, durante le normali
ispezioni degli Enti preposti, viene di norma accettato,
e cosi si evita le sanzioni moltiplicate per enne soci. L’ideale sarebbe comunque tornare dal notaio e inserire
questo importante passaggio nell’atto costitutivo della
società di persone. Per le società di capitali è un po’
più semplice perché è sufficiente convocare una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione, verbalizzare questa decisione tra i soci, e darne evidenza
pubblica nelle forme previste dalla legge. Per saperne
di più l’Ufficio Ambiente-Sicurezza dell’Associazione è
a disposizione degli associati.
PREVENZIONE INCENDI AUTOFFICINE/CARROZZERIE E STRUTTURE RICETTIVE: ANCORA
PROROGHE DEI TERMINI DI ADEGUAMENTO
DEL C.P.I.
Si segnala che il cosiddetto Decreto Milleproroghe
di fine anno ha nuovamente prorogato i termini degli
adempimenti in materia prevenzione incendi, che di seguito riportiamo. Officine di autoriparazione e carrozzerie con superficie totale coperta degli ambienti di lavoro
superiore ai 300 mq totali (si devono contare anche le
metrature degli uffici, bagni, spogliatoi): il termine per
adeguarsi agli obblighi della Prevenzione Incendi e del
Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.) imposti dal
D.P.R. 151/2011 viene spostato al 7 ottobre 2016 a
condizione che le stesse presentino l’istanza di valutazione dei progetti di adeguamento al Comando dei
Vigili del Fuoco di Venezia entro il 1° novembre 2015.
Strutture turistico alberghiere: Il termine per l’adeguamento a fini del Certificato di Prevenzione
Incendi C.P.I. delle strutture turistico
alberghiere con oltre 25 posti letto,
esistenti all’11/05/1994 e in possesso dei requisiti per l’ammissione al piano straordinario
di adeguamento previsto
dal DM 16/03/2012, è
stato ulteriormente prorogato al 31 ottobre 2015.
Una proroga di altri sei
mesi rispetto alla scadenza inizialmente prevista del
30/04/2015 (siamo al 21°
anno di proroga!!).
Roberto Mazzardis
Referente Servizio Sicurezza
Te. 0421.335430
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FINANZIAMENTI CONTRIBUTI ED AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE
Le opportunità nel sito www.artigianisandona.it
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FISCALE
CONFARTIGIANATO
INFORMA
DOPO LE SEMPLIFICAZIONI
ARRIVANO NUOVE COMPLICAZIONI
Luisella Surian
Responsabile
Area Fiscale
Vice Direttore
1 - AMPLIAMENTO DEL REGIME IVA
“REVERSE CHARGE”
Come si dice “il lupo perde il pelo ma non il vizio”.
Dopo aver approvato il Decreto delle semplificazioni fiscali, ecco la Legge di Stabilità 2015 con nuove
complicazioni fiscali.
Ci riferiamo principalmente alla norma che ha ampliato l’applicazione del cosiddetto “Regime del Reverse Charge” (particolare sistema in forza del quale
chi emette la fattura non applica l’iva e colui che la
riceve deve provvedere ad integrare la stessa con l’iva
e registrarla sia tra gli acquisti che tra le vendite, vedi
il subappalto in edilizia o gli acquisti intracomunitari).
Ora la Legge Finanziaria 2015 ha esteso tale sistema
ad altri settori di attività e ampliato per altri.
Pertanto dal 01 GENNAIO 2015 le imprese con codice attività incluso tra i seguenti:
INSTALLATORI
43.21.01 – Installazione di impianti elettrici; 43.21.02
– Installazione di impianti elettronici; 43.22.01 – Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di
condizionamento dell’aria; 43.22.02 – Installazioni
di impianti per la distribuzione di gas; 43.22.03 – Installazione di impianti di spegnimento antincendio;
43.29.01 – Installazione di ascensori e scale mobili;
43.29.02 – Lavori di isolamento termico, acustico o
antivibrazioni; 43.29.09 – Altri lavori di costruzione e
installazione
EDILIZIA
43.11.00 - Demolizione di edifici
43.31.00 - Intonacatura e stuccatura; 43.32.01 Posa in opera di casseforti, forzieri, porte blindate;
43.32.02 - Posa in opera di infissi, arredi, controsoffitti, pareti mobili e simili; 43.33.00 - Rivestimento di
pavimenti e di muri; 43.34.00 - Tinteggiatura e posa in
opera di vetri; 43.39.01 - Attività non specializzate di
lavori edili; 43.39.09 - Altre attività di completamento
e di finitura degli edifici
IMPRESE DI PULIZIE
81.21.00 – Pulizia generale di edifici; 81.22.02 – Altre
attività di pulizia specializzata di edifici
quando emettono fattura, esclusivamente per interventi eseguiti su edifici (negozi, uffici, capannoni ecc.),
verso altri soggetti passivi Iva (imprese, professionisti,
in sostanza soggetti con partita iva), non devono assoggettarle a Iva ma deve essere applicato appunto il
regime dell’inversione contabile (Reverse Charge ex.
art. 17 comma 6 del D.P.R. 633/72), non rilevando se
le prestazioni sono effettuate in appalto o subappalto.
La norma, per come è stata espressa, si presta a
diverse interpretazioni (per esempio: per il settore
installatori le manutenzioni sono incluse o meno? In
caso di prevalenza di valore della fornitura rispetto alla
prestazione, si considera cessione di beni e quindi va
applicata l’Iva?). Per rispondere a questi dubbi non
rimane che attendere chiarimenti ufficiali.
Infine, per le prestazioni effettuate verso privati, Condomini ed Enti in possesso del solo codice fiscale,
si continua ad applicare l’iva in fattura con la relativa
aliquota prevista.
2 – SPLIT PAYMENT FATTURE PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Altra novità introdotta dalla Legge di Stabilità riguarda
i pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione
ai fornitori di beni e prestatori di servizi: per le fatture
emesse dal 01 GENNAIO 2015 nei confronti degli enti
pubblici che non sono debitori di imposta, al fornitore/
prestatore verrà corrisposto l’importo al netto dell’iva,
che sarà versata dall’ente stesso all’Erario. I riferimenti
a tale nuovo meccanismo, dovranno essere indicati anche nelle fatture, specificando “Operazione con
“scissione dei pagamenti” D.M. 23/01/2015”. Con la
circolare 1/E del 09 febbraio 2015 l’Agenzia delle Entrate, oltre a individuare meglio i soggetti della P.A. nei
cui confronti opera lo Split Payment, ha stabilito che
per le operazioni effettuate fino all’8 febbraio 2015
non verranno applicate sanzioni in caso di comportamenti difformi rispetto alla norma.
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CONFARTIGIANATO
FISCALE
INFORMA
IMPORTANTE!! 31 MARZO 2015:
LA FATTURA ELETTRONICA SI ESTENDE
A TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nessun rinvio in vista, anzi! E neppure deroghe. Dal
31 marzo le fatture per forniture di beni o prestazioni di servizi emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione saranno accettate (e di conseguenza
pagate) solo se inviate in formato elettronico. Cosa
significa? Significa che anziché emettere il consueto documento cartaceo, dovrà essere predisposto,
con l’ausilio di specifici programmi, un file contenente i dati della fattura, il Codice Univoco che identifica
l’ente destinatario della fattura (che lo stesso dovrà
comunicare ai propri fornitori/prestatori), l’eventuale
codice CUP e/o CIG attribuiti alla fornitura ovvero alla
prestazione. Il file poi dovrà essere firmato digitalmente, e infine inviato via ‘PEC’ (posta elettronica certificata) o attraverso il canale telematico “SDI” (necessarie
in questo caso le credenziali di Fisconline o Entratel)
all’ente di destinazione (quello che dovrà provvedere
al pagamento della fattura).
Non si tratta di una novità assoluta in quanto tale sistema era già stato avviato il 06 giugno dello scorso
anno, ma riguardava solo alcuni settori della Pubblica
Amministrazione (Ministeri, Agenzie fiscali, Enti nazionali di previdenza). Ora, a partire dal 31 marzo, è
esteso a tutti gli altri (solo per citarne alcuni a titolo di
esempio: Comuni, Province, Regioni, A.S.L. -Aziende
sanitarie locali-, Università).
Il ‘nuovo’ sistema prevede che oltre alla predispo-
della stessa. Anche Infocert ha messo a disposizione delle imprese, sempre gratuitamente, un servizio
analogo (limitato però a un numero massimo di documenti gestibili nell’arco di un anno).
L’Associazione, già dal 06 giugno dello scorso anno
(e sicuramente siamo stati tra i primi ad averlo fatto),
ha attivato e messo a disposizione degli associati, un
servizio completo di gestione della fattura elettronica,
dall’emissione, alla trasmissione dei file firmati digitalmente, alla conservazione elettronica per 10 anni.
Per informazioni sulle modalità del servizio offerto,
contatta l’Ufficio Contabilità.
sizione e invio in formato elettronico della fattura,
quest’ultima poi, assieme alle ricevute di consegna e
di accettazione da parte dell’ente, debba essere anche conservata in modalità elettronica (il documento
cartaceo non è ammesso), per un periodo di 10 anni.
I soggetti iscritti presso il MePA (Mercato elettronico
della Pubblica Amministrazione) possono usufruire
gratuitamente dei servizi messi a disposizione dallo
stesso per gestire il processo di emissione della fattura elettronica, l’invio e la conservazione elettronica
limiti diversificati in base all’attività esercitata (Codice
Ateco 2007) con percentuali forfettarie di reddito prestabilite e imposta sostitutiva del 15% (ridotta ad 1/3
per le nuove start-up per i primi tre anni). Il Regime dei
Nuovi Minimi invece prevede (così come in precedenza) il limite di ricavi per tutte le attività pari a 30.000
euro, il reddito determinato con il sistema (ricavi – costi) e l’imposta sostitutiva del 5%.
A VOLTE RITORNANO: RIPROPOSTO IL REGIME DI
VANTAGGIO (NUOVI MINIMI) FINO AL 31/12/2015
Con l’approvazione del Decreto Legge 192/2014
(meglio noto come ‘Decreto Milleproroghe’) è stato,
appunto, prorogato fino al 31/12/2015 il REGIME
DI VANTAGGIO PER I LAVORATORI IN MOBILITA’
E PER L’IMPRENDITORIA GIOVANILE (detto anche
“REGIME DEI NUOVI MINIMI”), che era stato soppresso (assieme al Regime delle Nuove Iniziative Produttive e al Regime degli “Ex Minimi”) dalla Legge di
Stabilità 2015, la quale aveva invece introdotto a partire dal 01/01/2015 un nuovo regime “forfettario” con
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Fabrizio Boato
Vice Responsabile
Area Fiscale
LAVORO
CONFARTIGIANATO
INFORMA
La legge di stabilità 2015
L’esonero contributivo per le assunzioni
a tempo indeterminato
ecco le novità
Nicola Beccari
Coordinatore Area Lavoro
Sono passati quasi due mesi da quando la Legge di
Stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n. 190) ha
introdotto una delle riforme più importanti nel mercato
del lavoro. Stiamo parlando della riforma che prevede
l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a
carico dei datori di lavoro in relazione alle nuove assunzioni a tempo indeterminato intervenute a partire
dal 1° gennaio 2015 fino al 31.12.2015. Tale riforma
mira da un lato a favorire l’(re)ingresso nel mondo del
lavoro di soggetti inoccupati o disoccupati e dall’altro
quello di stabilizzare rapporti di lavoro già in essere
ma ancora precari (es. contratti a tempo determinato).
Tale beneficio, la cui misura è pari all’ammontare dei
contributi a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi Inail, nel limite massimo di
un importo pari ad € 8.060,00 su base annua, spetta
a tutti i datori di lavoro privati aventi o meno natura
imprenditoriale (es. associazioni culturali, politiche o
sindacali, studi professionali, ecc..).
Come si è detto tale l’esonero riguarda tutti i rapporti
di lavoro a tempo indeterminato, ancorché in regime
di part-time, con l’eccezione dei contratti di apprendistato e di lavoro domestico per i quali esistono già
delle agevolazioni contributive specifiche.
E’ escluso altresì dal beneficio in parola il lavoro a
chiamata ancorché a tempo indeterminato, posto che
tale tipologia di lavoro non soddisfa la finalità della
legge che è quella di “promuovere un’ occupazione
stabile”. E’ noto, infatti, come il lavoro intermittente,
anche là dove preveda la corresponsione di un’indennità di disponibilità, rappresenta una forma contrattuale concepita al fine di far fronte ad attività lavorative
di natura discontinua e quindi del tutto incompatibili
con l’esigenza sottesa nella legge de quo riguardate
la stabilità del rapporto di lavoro.
Va fin d’ora osservato come il legislatore abbia posto
delle condizioni molto rigorose per la fruizione dell’esonero contributivo. In primis è richiesto il rispetto
delle norme fondamentali in materia di condizioni di
lavoro e di assicurazione sociale obbligatoria. Ciò significa che è necessario da parte del datore di lavoro
che assume il rispetto delle seguenti condizioni:
- regolarità del Durc;
- rispetto della normativa contenuta negli accordi e
contratti nazionali nonché di quelli regionali, territoriali
o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori
comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
14
Per quanto riguarda invece i vincoli introdotti dalla Legge di Stabilità 2015, la fruizione del diritto all’esonero
contributivo triennale è subordinata alla sussistenza,
alla data di assunzione, delle seguenti condizioni:
il lavoratore, nel corso dei sei mesi precedenti l’assunzione, non risulti occupato, presso qualsiasi datore di
lavoro, in forza di un contratto di lavoro subordinato a
tempo indeterminato. Al riguardo è da osservare che
è escluso dall’applicazione dell’esonero contributivo
in oggetto, il lavoratore che nei sei mesi precedenti l’assunzione sia stato assunto con un contratto di
apprendistato, posto che tale tipologia contrattuale
rientra nel novero dei contratti a tempo indeterminato;
il lavoratore non deve aver avuto un precedente rapporto di lavoro agevolato ai sensi della Legge di stabilità 2015, con lo stesso datore di lavoro che assume.
Di fondamentale importanza è il rapporto esistente
tra la normativa in parola e la legge n, 223/1991 che
prevede incentivi per l’assunzione di lavoratori iscritti
nelle liste di mobilità. Di recente l’Inps con circolare interpretativa ha precisato che il beneficio previsto dalla
Legge n. 223/1991 è cumulabile con l’esonero contributivo previsto dalla Legge di Stabilità con la conseguenza dunque che i datore di lavoro che, a partire
dal 1° gennaio 2015, effettuano nuove assunzioni con
contratto a tempo indeterminato di lavoratori iscritti
alle liste di mobilità, possono usufruire, dell’esonero
contributivo previsto dalla Riforma Renzi unitamente
all’incentivo di natura economica pari al 50% dell’indennità mensile che sarebbe spettata al lavoratore
per il residuo periodo di diritto all’indennità medesima,
fino ad un massimo di 12 mesi ovvero 24 per l’assunzioni di lavoratori over 50 anni.
Infine va ricordato che a seguito dell’entrata in vigore
della normativa in parola il legislatore ha provveduto
a sopprimere tutti i benefici contributivi previsti per le
assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari della CIGS da uguale periodo.
CONFARTIGIANATO
CATEGORIE
INFORMA
Avete un impiantO
di riscaldamento o DI condizionamento?
Patente e libretto prego!
Il panorama normativo relativo a gli impianti di riscaldamento e condizionamento, ora definiti impianti di
climatizzazione invernale ed estiva, è stato ampiamente modificato negli ultimi 3 anni. Si ritiene quindi
utile elencare la documentazione che accompagna
ogni impianto e, soprattutto, i soggetti responsabili di
tale documentazione, perché a questi soggetti fanno
riferimento le “n” sanzioni elevabili da pubblico ufficiale. I soggetti interessati sono:
- il responsabile dell’impianto (proprietario, conduttore
o terzo responsabile nei casi consentiti dalla legge), il
quale deve provvedere all’esercizio, alla conduzione,
al controllo, alla manutenzione dell’impianto secondo
norma di legge, e risponde del mancato rispetto delle
norme relative all’impianto termico;
- l’impresa installatrice, abilitata ai sensi del
DM37/2008, se l’impianto contiene F-Gas l’operatore
e l’impresa devono essere certificati secondo il DPR
43/2012, l’installatore deve rendere disponibili le istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione dell’impianto di nuova installazione;
- l’impresa di manutenzione, abilitata ai sensi del
DM37/2008, se l’impianto contiene F-Gas l’operatore
e l’impresa devono essere certificati secondo il DPR
43/2012, il manutentore deve rendere disponibili le
istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione dell’impianto esistente, qualora non presenti
Il responsabile dell’impianto deve possedere i seguenti documenti:
1) Impianti per le climatizzazione invernale di tipo tradizionale (es: caldaie):
- Nuovo Libretto d’impianto riportante codice catastale e codice chiave, per impianti esistenti verrà
compilato dal manutentore alla prima manutenzione
(entro 31/12/2015), per i nuovi impianti è compilato
dall’installatore;
- Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica, di
competenza del manutentore o dell’installatore per i
nuovi impianti;
2) Impianti di climatizzazione invernale/estiva contenenti gas fluorurati in quantità uguale o superiore a
3kg: - Nuovo Libretto d’impianto come sopra;
- Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica,come
sopra;
- Registro dell’apparecchiatura: pubblicato dal Ministero, deve essere compilato dal responsabile dell’impianto (detto operatore), il quale entro il 31 maggio di
ogni anno, deve presentare al Ministero dell’ambiente,
una dichiarazione contenete informazioni sull’apparecchiatura relative all’anno precedente;
- Rapporto d’intervento sull’apparecchiatura, rilasciato dall’installatore o dal manutentore in seguito a
manutenzioni, modifiche o interventi sull’apparecchiatura;
3) Impianti di climatizzazione invernale/estiva contenenti gas fluorurati in quantità inferiore a 3kg: - Nuovo Libretto d’impianto come sopra;
- Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica, come
sopra;
- Rapporto d’intervento sull’apparecchiatura, come
sopra.
Il responsabile dell’impianto tenga ben presente che
quest’anno la Regione Veneto ha istituito il Catasto
Elettronico degli impianti di climatizzazione, entro
il 31/12/2015 gli impianti devono essere registrati e
avere quindi un numero di catasto, la registrazione
telematica è demandata all’installatore/manutentore.
Quanto sopra scritto è indicativo, le norme risultano
maggiormente dettagliate per gli impianti di potenza
superiore a 10 kW, o 5 kW nel caso di stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia
radiante.
Per eventuali precisazioni è bene riferirsi al tecnico installatore/manutentore di fiducia.
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Chiara Franchin
Referente Ufficio Sindacale
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San Donà di Piave
Via Perugia, 2
Tel. 0421 3351
Fax 0421 335444
Jesolo
Via E.Borsanti, 11
Tel. 0421 951388
Fax 0421 335522
Eraclea
Via Roma, 20/b
Tel. 0421 232636
Fax 0421 335544
Quarto d’Altino
Piazza San Michele, 47 N/2
Tel. 0422 823105
Fax 0422 826301
Torre di Mosto
Via Roma, 31
Tel. 0421 325655
Fax 0421 326546
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