U.N.I.T.A.L.S.I.
Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari
Internazionali.
Comitato di Nova Milanese
1965 - 2012
47 anni di attività, di amore, di gioia e di servizio
Lettera del Presidente
E' con vera commozione che mi accingo a scrivere alcune frasi di commento a
questo volumetto, che prende corpo durante la mia presidenza.
Non è però un compito facile, perché, come vedrete, in queste pagine scorrono
momenti e persone e località buone, emergono obiettivi e sogni che abbiamo
saputo o voluto fare nostri, e che spesso ci sono stati suggeriti da persone che
oggi vivono solo nel nostro cuore.
GUARDANDO AVANTI
Il pensiero che però mi aiuta a superare questa commozione e questo iniziale
turbamento è nelle finalità che un volumetto come questo, riesce ad assumere.
La sua finalità risiede proprio nel suo sapere “ fare memoria” di avvenimenti
passati perché costituiscano esempio e stimolo a guardare avanti attraverso il
filtro della generosità, della gioia di fare del bene e dell'umiltà di saper
accettare il proprio ruolo al servizio degli altri.
E' lo spirito Unitalsiano che emerge e si fa concreto, ed è lo stesso spirito
unitalsiano che si rinnova nelle nuove generazioni disponibili a continuare
l'intenso lavoro portato avanti, con disinteresse e disponibilità da chi ci
accompagna e di chi ci ha preceduto.
Mi piace quindi pensare che le pagine che seguono non siano composte solo da
carta, parole e immagini ma che siano composte soprattutto dal respiro delle
persone, dalla loro passione, dal loro personale impegno nel promuovere idee e
ideali. Mi piace pensare che leggendole e sfogliandole, si possa recuperare e
riproporre la stessa carica di generosità, disponibilità e di impegno che ha
animato gli UNITALSIANI fin dall'inizio della sua storia in modo da
ricominciare a disegnare insieme, il nuovo percorso che ci condurrà a nuovi
traguardi e a nuovi significativi gesti di disinteressata generosità.
Angelo Paris
MISSIONE
Quella dell'Unitalsi è una “storia di servizio” che dal 1903, anno
della sua fondazione, si è sempre alimentata del desiderio di essere
uno “strumento” nelle mani di Dio, per portare la speranza dove
c'è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza.
E' una missione semplice che si nutre della volontà di vivere il
Vangelo nella quotidianità, offrendo, ciascuno secondo le proprie
possibilità, un contributo fondamentale per costruire una società
dove ci sia spazio per la carità.
Questa è la nostra missione che si costruisce ogni giorno grazie
all'impegno smisurato di quanti abbracciano il cuore della nostra
associazione che, partendo dai pellegrinaggi, con l'aiuto della
Provvidenza, ha realizzato una serie numerosa di progetti in grado
di offrire risposte concrete ai bisogni di ammalati, disabili, persone
in difficoltà.
Vogliamo essere uno strumento di “carità operativa” e di “carità
creativa” nelle mani del Signore. Vogliamo condividere un impegno
per
costruire
la
speranza.
I
molteplici
“Progetti
Unitalsi”
rappresentano una opportunità per quanti vogliono condividere con
noi questa missione di carità, scegliendo l'ambito più vicino alla
propria sensibilità e alle proprie attitudini.
ORGANIZZAZIONE UNITALSI
ROMA
Sede nazionale e presidenza
SEZIONI REGIONALI
(esempio Lombardia Milano)
SOTTOSEZIONI ZONALI
(esempio Monza)
COMITATI CITTADINI
(esempio Nova Milanese)
LA DIVISA
Gli attori principali di ogni “pellegrinaggio sono sicuramente gli
ammalati, ma una grande importanza assume la presenza
dei
volontari che sono al loro servizio.
Volontari che si prestano ai bisogni di ognuno con grande
disponibilità,
dedizione
e
che
si
sostituiscono
nelle
funzioni
impossibili a molti pellegrini.
Gesti semplici, come quelli di spingere la carrozzina, offrire un
bicchiere d'acqua ed altri più impegnativi, come aiutare gli
ammalati nelle loro funzioni giornaliere.
Sempre sorridenti e contenti, perché sanno che offrire con amore
ritorna sempre cento volte di più.
L'Unitalsi ha voluto per loro il nome di “dame” per le donne e
“barellieri” per gli uomini e li ha distinti con divise diverse.
DAME:
divisa bianca formata da gonna e camicetta bianca,
copricapo bianco con stemma Unitalsi sul frontale, pullover blue.
BARELLIERI: giacca blu con distintivo Unitalsi sul taschino.
LA PRESENZA DELL'U.N.I.T.A.L.S.I. A NOVA MILANESE
Nel 1965 il parroco don Rainaldo Grassi, particolarmente sensibile
ed attento verso le persone sofferenti, invitò i Novesi ad essere
generosi nell'offrire parte del tempo e delle risorse umane verso chi
era bisognoso di comprensione ed aiuto.
L'appello fu accolto e si costituì così l' U.N.I.T.A.L.S.I. Cittadina, un
gruppo capace di aiutare chi soffre attraverso visite nelle famiglie,
negli ospedali, nelle case di cura, nei pellegrinaggi mariani di
Lourdes, Loreto, Caravaggio e nei soggiorni marini.
A presiedere il neonato gruppo fu chiamato Pietro Viganò uomo di
grande sensibilità, provata fede e disponibilità. Attorno a lui si
aggregò un buon numero di persone.
Molti anni sono passati, le grandi trasformazioni sociali e la
globalizzazione
hanno
mutato
la
nostra
vita,
ma
lo
spirito
unitalsiano non ha subito alcuna variazione sostanziale perché alla
sua base vi è l'amore verso Dio, la Madonna ed il prossimo.
Alla morte di Pietro Viganò, avvenuta nel 1986, alla testa del
comitato fu nominato Angelo Paris che ancora oggi lo dirige con
grande capacità e dedizione.
Con lui opera un gruppo di collaboratori e collaboratrici che si
impegnano nelle funzioni per le quali l' U.N.I.T.A.L.S.I è nata.
L'Unitalsi, assieme alla “Caritas”, alla “San Vincenzo”, al “Centro
di
ascolto”
e
al
gruppo
“Famiglie
Aperte”,
fa
parte
delle
associazioni caritatevoli della comunità pastorale San Grato.
La sede si trova presso la sala Giovanni XXIII della Parrocchia
Sant'Antonino dove i componenti si riuniscono il secondo giovedì di
ogni mese per organizzare i molteplici impegni annuali.
Tutti i Novesi sono sollecitati a partecipare affinché il comitato
cittadino diventi più numeroso
e possa aumentare così il servizio
volontario d'amore ed aiuto verso coloro che più hanno bisogno.
Attualmente il Parroco Don Luigi Caimi è l'assistente spirituale e
madre Alice il collegamento con le parrocchie della comunità di
San Grato.
Nel 2010 è stato attribuito al comitato Unitalsi novese, da parte
del Rotary Club di Seveso e Varedo e del Seveso, il riconoscimento
“testimonianza di vita 2010” per il suo impegno nell'ambito sociale
cittadino.
LA VISITA CASALINGA AGLI AMMALATI, NEI LUOGHI DI
CURA E CASE DI RIPOSO
L'ammalato e le persone anziane molto spesso, specialmente nella
società attuale, sono per lunghe ore della giornata sole; questa
solitudine aumenta i loro problemi e li avvilisce.
Un buon gruppo di iscritti all'Unitalsi cittadina cercano di alleviare
questo problema con visite quasi giornaliere.
Per un saluto, una domanda sulle condizioni di salute, una
chiacchierata distensiva, una preghiera insieme, la recita di una
decina
del
S.Rosario,
un
bacio,
una
carezza,
un
arrivederci
sicuramente atteso con gioia da entrambi. Il sorriso che solitamente
appare sul volto dell'ammalato e qualche lacrima di gioia che
scende lungo le gote ripagano il volontario e lo spingono a ritornare
il più presto possibile per rivivere un momento così bello; si crea
così un rapporto affettivo che riempie il cuore ad entrambi.
Un
unitalsiano
novese,
assiduo
visitatore
degli
ammalati
specialmente nelle case di riposo, ci dice:
“ L'anzianità è un periodo di santificazione.”
Una frase semplice, ma piena di significato, che ci spinge ad essere
il più vicino possibile alle persone anziane e ricevere quella forza e
quella gioia che traspare in loro.
LA PRIMA VISITA CASALINGA DI LUIGI
“Con grande trepidazione ho suonato il campanello dell'abitazione di Mario
una persona che conoscevo e sapevo non essere in salute.
Era la prima volta, da quando mi ero iscritto all'Unitalsi, che andavo a
trovare un ammalato.
Non sapevo come comportarmi, ero impacciato, timoroso, pieno di dubbi, le
parole uscivano a fatica.
Chiesi aiuto alla Vergine Immacolata.
Mi sentii più sereno ed il sorriso di Mario sciolse ogni remora; iniziai con lui
un colloquio prima sulla sua salute e poi di molte altre cose con il piacere di
entrambi.
Il tempo trascorreva veloce, il momento di lasciarci si avvicinava, Mario mi
ringraziò della visita e gli promisi di ritornare a trovarlo.
Uscito mi sentivo felice e contento; avevo superato l'esame.
Da quel giorno la visita agli ammalati è diventata quasi quotidiana e la
felicità continua”.
Grazie Vergine Immacolata.
Molti sono i momenti di incontro comunitari a livello cittadino
programmati durante l'anno :
− la giornata dell'ammalato, solitamente nel mese di Settembre,
con la Santa Messa e il successivo momento di allegria.
− la giornata lourdiana, nel mese di Febbraio, con momenti di
preghiera comunitaria e vendita delle torte.
− le pizzate con lo scambio degli auguri in occasione del Santo
Natale e della Pasqua
− la gita sociale nel mese di Maggio.
La partecipazione alla “giornata dell'ammalato “ raccontata da un
unitalsiano.
“da diversi anni faccio il servizio “taxi” quello di portare gli ammalati dalla
loro abitazione in chiesa dove si svolge la S.Messa ed il successivo momento
di comunione. Solitamente sono pronti e mi ricevono con grande affetto. In
loro traspare la gioia di uscire di casa, di incontrare gli amici dello scorso
anno, di dialogare con loro e di incontrare l'amico per eccellenza “Il
Signore”. Ogni anno mi emoziono al momento dell'offertorio quando,
accompagnati dalle dame e barellieri dell'unitalsi portano all'altare il pane e
il vino da offrire al Signore insieme alle loro sofferenze”.
I PELLEGRINAGGI AI SANTUARI MARIANI
LOURDES Il santuario per eccellenza, che vede ogni anno milioni di
fedeli passare in preghiera davanti alla grotta dove la Madonna
apparve alla giovane Bernadette. Luogo di grandi miracoli, di
inspiegabili guarigioni, non solo fisiche, ma anche spirituali, dove si
sperimenta l'amore, la gioia, la pace, la fratellanza e la carità.
Molti i Novesi, ammalati e non, che in questi anni si sono recati a
Lourdes
con
i
viaggi
organizzati
dall'Unitalsi
che
mette
a
disposizione volontari (dame e barellieri) per l'assistenza personale,
rendendo più confortevole il viaggio e la partecipazione alle liturgie
che si svolgono nel grande piazzale antistante la Grotta.
Per gli ammalati che ne avessero bisogno, il comitato cittadino
offre anche un aiuto finanziario.
E' difficile descrivere i sentimenti e le sensazioni che si provano
durante il pellegrinaggio a Lourdes.
Da una lettera inviata all'Unitalsi e trovata nel suo archivio:
“Un pellegrinaggio a Lourdes è un pellegrinaggio nell'anticamera del
Paradiso. Le persone che si incontrano in quel luogo sono persone alla
ricerca di Dio, alla ricerca della gioia, della pace e della Sua misericordia. E'
vivere in un altro mondo, in un mondo in cui il sorriso, la fraternità e la
condivisione sono nella vita attimo per attimo. Gli ammalati, che giungono
lì, sanno che Maria è il miglior avvocato presso Dio per perorare le loro
cause. Loro credono nei miracoli”.
Qui di seguito, le impressioni di alcuni volontari che più volte vi si
sono recati.
“Nel 1987 sono andata a Lourdes con l'Unitalsi, per la prima volta, come
pellegrina ed è stato un pellegrinaggio indimenticabile. Sono partita da
Milano in treno assieme ad altri pellegrini ed ammalati accompagnati da
dame e barellieri dell' Unitalsi.Già in treno sentivo l'atmosfera di Lourdes
per i canti e le preghiere che venivano trasmesse dall' altoparlante.
Trasmisero anche la S.Messa ed il sacerdote passò negli scompartimenti del
treno con l'Eucarestia. E' stato un momento molto toccante, le dame e i
barellieri erano molto presenti, specialmente con gli ammalati. Quando sono
arrivata sul piazzale del Santuario, mi sono messa a piangere dalla gioia.
Prima di ripartire promisi alla Madonna che, se fossi tornata a Lourdes,
avrei indossato la divisa delle dame dell' Unitalsi. Nel 1995 si avverò il mio
desiderio, ritornai a Lourdes come unitalsiana e feci il mio servizio
all'ospedale Salus.
Un giorno accompagnai davanti alla grotta una bambina molto ammalata.
Dissi alla sua mamma: “Preghiamo e chiediamo alla Madonna una grazia
per la tua bambina”.Lei mi rispose: “Non c'è bisogno di chiedere nulla a
Maria, lei sa quello di cui ha bisogno la mia bambina.” Questa frase è
rimasta sempre nel mio cuore.
Sono tornata a Lourdes altre cinque volte: c'è sempre qualcosa da imparare,
qualcosa che ti riempie il cuore. Continuo a far parte dell'U.N.I.T.A.L.S.I
per svolgere quelle funzioni di visita agli ammalati.
Grazie, Maria. Donami sempre la forza, la volontà e l'amore per continuare
la mia opera di volontariato.”
Rosanna
CARAVAGGIO
Il santuario della Madonna di Caravaggio è uno dei luoghi di culto
più frequentati della Lombardia; fu costruito in ricordo di un
evento mirabile: l'apparizione della Madonna ad una contadina
intenta a raccogliere erba. Quale segno dell'apparizione, dal prato
sgorgò una sorgente d'acqua ed il fiorire immediato di un ramo
secco di una pianta.
Geograficamente è il santuario più vicino alla nostra città e meta
di visite giornaliere di molti Novesi. Ci si reca per una preghiera
alla Madonna, per un aiuto spirituale e corporale.
La sottosezione dell'U.N.I.T.A.L.S.I di Monza da più anni organizza,
nel mese di Settembre, un pellegrinaggio serale per gli ammalati e
portatori di handicap
con la recita, in processione, del Santo Rosario e l' ascolto della
Santa Messa.
Questa manifestazione, alla quale partecipa il comitato novese, vede
la presenza di altri comitati di zona per un totale di più di mille
partecipanti.
“Anch'io ero tra più di cento Novesi”
ci dice Luigi, presente per la prima volta.
“Una serata difficilmente dimenticabile, suggestiva e piena di fede.Sentivo
in me un'emozione di gioia ed amore nel vedere la serenità dei partecipanti
che si rivolgevano, attraverso la preghiera, alla Madonna sicuri di essere
esauditi.
Non mancherò di esserci il prossimo settembre e ringrazio gli amici novesi
dell' Unitalsi di avermi dato la possibilità di questa esperienza di fede.”
SOGGIORNI MARINI
Nel periodo estivo, da parte di tutti, si cerca un po' di riposo e un
po' di refrigerio nelle località marine e montane.
Nel 1984 al Presidente della sottosezione dell' Unitalsi di Monza,
Gianni Bettini, venne l'idea di poter offrire ai portatori di handicap
un soggiorno marino, in modo tale da garantire i benefici salubri ai
partecipanti e alleviare ai genitori e famigliari, per 15 giorni, il
faticoso onere dell'assistenza ai propri cari disabili.
Il comitato Unitalsi novese aderì con entusiasmo a questa iniziativa
ed il Presidente Angelo Paris e la sua signora parteciparono con
alcuni disabili alle prime vacanze a Peania, località montana in
provincia di Savona.
Da qui, ogni mattina, la discesa al mare per poi ritornare al
pomeriggio. Un grosso impegno per i volontari che si volle alleviare
cercando una struttura vicino al mare. La scelta cadde sulla “Casa
dei Sacerdoti” a Loano.
Qualche anno e si concretizzò l'acquisto della struttura, l'ex Colonia
Vanoni a Borghetto Santo Spirito, che necessitava di interventi per
adattarla alle esigenze di coloro che dovevano frequentarla: scivoli,
servizi igenici, ascensori e molte altre strutture.
Oggi si può dire che quasi tutto è stato fatto e la “ Casa della
Gioia”, così denominata da chi la frequenta, si presenta agli ospiti
piena di tutti i confort necessari.
Tutta la struttura ed il suo funzionamento è opera dei molti
volontari
che
oltre
all'aiuto
giornaliero,
si
occupano
della
preparazione dei pasti, delle pulizie ed ogni quant'altro necessario
per rendere sempre più agevole il soggiorno degli ospiti.
Ma come ben si sa, chi rende viva una casa, è chi la abita, chi la
frequenta, chi l'ama. Chi può rallegrarla più di coloro specialmente
giovani che volontariamente dedicano una parte delle loro vacanze,
a chi più ha bisogno.
La durata di ogni soggiorno è mediamente di due settimane.
Nel mese di maggio,
da più anni, la “Casa della Gioia” ospita un
gruppo di bambini di Chernobyl (luogo dell'esplosione di una
centrale nucleare) per
cure elioterapiche. Il comitato novese
partecipa a questa iniziativa.
Diversi sono i disabili novesi che usufruiscono delle vacanze e molti i
volontari a loro disposizione che ogni anno provano questa bella
esperienza.
Salvatore ci dice:
“Accompagno, da più anni, mio nipote spastico grave, ma molto
intelligente. Accudirlo è faticoso, ma con l'aiuto reciproco, con altri
volontari, tutto è possibile. Quando sono a Borghetto mi sento in una
grande famiglia; molta è la gioia che si prova a dare aiuto.Vedere questi
disabili felici, divertirsi in allegria, ti fa dimenticare la fatica fisica. Ti
dedichi a loro con amore e con l'aiuto del Signore, che ti dà forza e salute per
proseguire questo cammino di amore e solidarietà”.
“Sono andata a Borghetto S. Spirito in occasione di una gita dell'Unitalsi –
dice Maria- e nel rivedere la “Casa della Gioia”, come oggi si chiama, sono
ritornata con il pensiero ai tanti anni trascorsi come volontaria in occasione
delle vacanze estive.
Un ricordo incancellabile dal mio cuore. Ancora sento la gioia provata al
servizio dei ragazzi portatori di handicap; diventavano per me un fratello o
una sorella. Il loro sorriso, il loro abbraccio e la loro allegria erano il più
grande riconoscimento che ci si può augurare.
L'età e qualche acciacco mi hanno tolto la possibilità di continuare a fare q
uel tipo di volontariato, ma vorrei spronare tutti ed in particolare i
giovani a provare questa esperienza che riempie, oltre al cuore, la vita”.
L'esperienza di Angelo è frutto di un impegno lungo e costante:
“Dopo un viaggio a Lourdes, attratto dall'idea di Gianni Bettini, allora
Presidente della Sottosezione di Monza, ho aderito alla proposta di poter
offrire ai giovani portatori di handicap le vacanze marine. Così, trentanni
fa, ho iniziato il mio volontariato nei soggiorni marini coinvolgendo anche
mia moglie Tina.
Il ricordo dei primi anni è ancora vivo in me. Innanzitutto provavo
preoccupazione di non essere un vero aiuto per i “ragazzi” a causa della mia
inesperienza e che si potesse creare una barriera tra me e loro. Molto mi ha
aiutato la presenza di mia moglie, degli altri volontari e della Vergine
Immacolata. Con il passare degli anni ogni dubbio ed ogni timore sono
terminati ed ogni volta all'avvicinarsi del periodo delle vacanze, cresceva e
cresce in me e nella mia famiglia l'ansia per il momento della partenza. E'
bello ritrovare i ragazzi dello scorso anno e quelli nuovi, il loro sorriso, la
loro gioia di vivere e condividere con loro ogni momento della giornata: la
contentezza di giocare sulla spiaggia, di entrare in mare anche attraverso
l'uso, se necessario di semplici dispositivi, godere dei raggi di salubre sole.
E' bello sperimentare momenti di comunione nei pomeriggi all'ombra delle
piante del giardino dove inventarsi giochi divertenti, cercare il dialogo per
dimostrare che l'handicap non deve isolare ma riunire e creare la parità
senza nessuna discriminazione.
E' bello il momento del riposo notturno sereno e tranquillo con la certezza
di aver fatto del bene e di aver ricevuto di più.
Trentanni sono veramente tanti, ma quando una cosa ti appassiona, non
conta il tempo trascorso, ma la voglia di riviverla con lo stesso spirito degli
anni passati.
Ringrazio l'Unitalsi che mi ha dato la possibilità di scoprire ulteriormente
l'amore verso chi più ha bisogno.Un forte abbraccio a tutti i 'ragazzi' che mi
hanno dato l'opportunità di diventare loro amico.
A te, Signore Gesù, la mia preghiera “Grazie di avermi accompagnato in
questo mio volontariato. Fa che quella scintilla nasca nel cuore di molti
fedeli e fa che i nostri 'ragazzi' trovino sempre più amici”.
Dalla preghiera, letta dalla nipote Laura, in occasione del funerale
della nonna Linda, mamma di un ragazzo disabile più volte
presente alle vacanze a Borghetto S. Spirito.
…“Una delle prime rinunce dovute all'età, che forse Le è costata maggiore
sacrificio, è stata quella delle vacanze di Borghetto, che un tempo si
svolgevano a Loano, con il suo Carlo.
Era un momento particolarmente atteso perchè era un'occasione per
sperimentare nel concreto, nel disbrigo delle piccole faccende che una
'famiglia' così allargata richiedeva, quella carità cristiana e quel servizio
verso il prossimo che la parola del Vangelo Le annunciava ogni domenica.
Una gioia del donare che si portava a casa insieme a tanti volti, a tanti
sorrisi, al ricordo di tanti momenti di condivisione in spiaggia, nei pranzi
insieme, nei giochi e nella preghiera.
Quegli stessi nomi e quei volti che amava ricordare sempre anche negli ultimi
anni quando all'esperienza vissuta si sono sostituiti i racconti di quanti Le
riportavano qualche frammento di quei momenti.........”
La riflessione di Elio sulla “Casa della Gioia” di Borghetto S. Spirito.
“Ho avuto modo più volte di osservare a Borghetto, come 'spettatore'
colpevolmente non impegnato, il lavoro dei volontari, lo splendido rapporto
che riuscivano a costruire con i ragazzi ed ogni volta il mio ringraziamento
nei loro confronti si accompagnava al pensiero di uno schema che da sempre
mi porto dietro: quello di dividere le persone impegnate, specialmente nelle
attività istituzionali dove anch'io ho operato, in due categorie.
Ci sono quelli che sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa pur di ottenere
determinate posizioni e vi sono quelli che non si curano affatto del posto che
occupano pur di fare ciò che devono fare per gli ideali maturati, per il bene
di una comunità. Evidentemente i volontari dell'Unitalsi appartengono alla
seconda categoria.
Osservando ed apprezzando l'impegno di questi volontari mi convincevo
sempre di più di come la lungimiranza di Don Rainaldo Grassi, nell'istituire
la sezione dell'Unitalsi, abbia mosso un circuito virtuoso, svegliando dal
sopore tante persone.”
LORETO
Il santuario di Loreto conserva, secondo un'antica tradizione, la
Casa Nazaretana della Madonna, la dimora terrena di Maria a
Nazaret.
Secondo
la
tradizione
fu
trasportata
per
“mistero
liturgico” nel territorio di Loreto nel Dicembre del 1294. In questa
casa Maria attese la nascita del figlio e Gesù vi trascorse
l'adolescenza e la giovinezza. Molta la devozione verso la Madonna
di Loreto nel territorio italiano; nel Suo Santuario ci si reca per
devozione, per implorare una grazia o semplicemente per respirare
quel profumo di santità che il luogo ispira.
Da sempre la S.Casa di Loreto è meta di pellegrini malati, che
invocano dalla vergine Maria protezione e guarigione.
Dal 1936 vi confluiscono i “treni bianchi” organizzati dall'
UNITALSI.
Diversi sono i Novesi che attraverso l'Unitalsi cittadina si sono
recati in pellegrinaggio a questo santuario.
Le loro testimonianze ci dicono che la grande emozione provata in
quel luogo santo ha aumentato l'amore verso la Madre Celeste.
Ci dice Lidia.
“Più volte mi sono recata in pellegrinaggio al santuario di Loreto, traendo
ogni volta quel beneficio spirituale così indispensabile per la nostra vita
cristiana.
Ricordo in particolar modo quando mi sono recata con mio marito ed uno dei
miei figli, chiedendo che la nostra famiglia potesse essere un luogo di amore e
di pace”.
Grazie, Maria Santissima!!
Da uno scritto di una Unitalsiana novese del 1984.
“Forte di una mia esperienza a Lourdes, mi sono recata al santuario di
Loreto con intenti ben precisi che erano quelli di pregare in comunità e di
trascorrere ore liete con i portatori di handicap per poter trasmettere loro la
gioia di vivere, nonostante le avversità di cui erano stati oggetto.
Mentre i giorni trascorrevano, mi rendevo sempre più che tra me e loro si
instaurava un rapporto di vera amicizia.
Infatti non incontravo difficoltà nel restare in mezzo a loro, anzi ne traevo
benefici che mi davano una forza sempre maggiore per continuare ad
aiutarli a superare i loro problemi che potevano essere anche i miei, visto che
molti di loro avevano la mia età. Da questo ulteriore pellegrinaggio ho
rafforzato in me l'amore verso il prossimo con la convinzione che quello che
con il cuore doni, specialmente ai più bisognosi, ti ritorna moltiplicato per
mille.”
Caro amico/a
questo libretto, edito nel decennale della morte di don
Rainaldo Grassi, vuole essere un ringraziamento al
“Comitato Novese dell'Unitalsi” per i suoi 47 anni di
presenza nel tessuto sociale cittadino.
Abbiamo voluto scrivere una breve storia del gruppo
unitalsiano e riportare alcune impressioni di coloro che si
sono recati in pellegrinaggio nei vari santuari mariani o
svolto il servizio nella casa di vacanza a Borghetto
S.Spirito.
Un grazie a tutti coloro che , con testimonianza, ricordi,
foto e altro materiale trovato nell'archivio del Comitato,
hanno collaborato a questa stesura.
Non siamo né scrittori né editori di conseguenza ci
scusiamo degli eventuali errori e/o mancanze.
Cota Luigi
Nova Milanese maggio 2012
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Libretto anniversario - Comune di Nova Milanese