TIRATIRACHE
PRIMA DE £A TE£EVISION
SORAIMAR
Ass. Culturale Internazionale
SORAIMAR
per la tutela delle Identità
I testi delle canzoni del presente CD,
composte e interpretate dai Tiratirache
Attilio Boccalon e Augusto Prosdocimo,
sono leggibili al computer sull’ultima traccia
SRM0164
voce
voce, chitarra classica e ritmica
chitarra elettrica, acustica e cori
contrabbasso
sax soprano e clarinetto
fisarmonica
Pianoforte e tastiere
Le registrazioni e il mixaggio sono stati effettuati
presso lo Studio Roberto Scarpa Meylougan di Musile di Piave (VE)
da Roberto Scarpa Meylougan e Mauro Mazzon
In copertina: particolare di un disegno di Armando Buso sul filò
Prodotto dalla Ass. Culturale SORAIMAR.,
Villa Freja, 30011 Asolo (Italia).
La collana è curata da Gianluigi Secco
E-mail Segreteria presso: [email protected]
Nota: Il presente prodotto non ha scopo di lucro
ma di salvaguardia delle identità culturali.
Patrocinio del
Gruppo Culturale
Belumat
Iniziativa del
Gruppo Artistico
TIRATIRACHE
Nota
C D 4 68
Iniziativa realizzata in collaborazione
con la Giunta Regionale del Veneto,
Assessorato alle politiche per la cultura
e l’identità veneta
TIRATIRACHE
PRIMA DE LA TELEVISION
SRM 0164
SORAIMAR
Collana “Occasioni e tradizioni”
Serie CANTARE - Documenti d’Autore
TIRATIRACHE (VE) - PRIMA DE £A TE£EVISION
Ass. Culturale Internazionale
SORAIMAR
per la tutela delle Identità
CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE - Volume 06
Canzoni scritte e interpretate dai Tiratirache
(Augusto Prosdocimo e Attilio Boccalon)
SRM 0164
I testi dei brani sono contenuti in file (ultima traccia) del presente CD
01
02
03
04
05
06
07
08
Zòcoi co e broche
Toni el pomaro
Andaremo a Santo Domingo
Prima de ³a te³evision
El nono
El sacrestan
T ò vist
Vardar fora
(Prosdocimo)
(Prosdocimo)
(Prosdocimo)
(Prosdocimo)
(Prosdocimo)
(Prosdocimo)
(Boccalon-Prosdocimo)
(Prosdocimo)
5:00
4:16
6:50
6:12
6:31
4:29
3:12
5:08
TIRATIRACHE PRIMA DE LA TELEVISION
TIRATIRACHE PRIMA DE LA TELEVISION
CANTI D’ AUTORE NEL VENETO ORIENTALE - VOLUME 06
Patrocinio del
Gruppo Culturale
Belumat
Iniziativa del
Gruppo Artistico
TIRATIRACHE
Nota
SRM 0164
Esecutori:
Attilio Boccalon
Augusto Prosdocimo
Giovanni Buoro
Cristiano Da Ros
Pierangelo Scaramai
Gianni Fassetta
Roberto Scarpa M.
© Tiratirache
CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE - VOLUME 06
Collana “Occasioni e tradizioni”
Serie CANTARE - Canzoni d’Autore
CD 468
Iniziativa realizzata in collaborazione
con la Giunta Regionale del Veneto,
Assessorato alle politiche per la cultura
e l’identità veneta
06
06
SORAIMAR
ASSOCIAZIONE CULTURALE
PER LA TUTELA, LA CONOSCENZA E LA DIFFUSIONE DELLE CULTURE LOCALI
OBIETTIVI E PROSPETTIVE
la nostra associazione,
nasce dalla sensibilità di alcuni appassionati
autori e cultori delle tradizioni popolari e locali,
che, oltre a voler approfondire la reciproca conoscenza,
intendono usare tecnologie e criteri organizzativi d'avanguardia
per rendere maggiormente visibili le loro raccolte
e i loro prodotti culturali
affinché la possibilità di accesso a questi dati
sia di stimolo e incoraggiamento
alla valutazione critica della tradizione
e alla salvaguardia di ogni identità culturale
considerata bene fondamentale del singolo e delle collettività
e la cui conoscenza reciproca
è ritenuta base fondamentale
di apprezzamento, rispetto e tolleranza.
ASSOCIAZIONE CULTURALE INTERNAZIONALE SORAIMAR
PER LA TUTELA DELLE IDENTITà
VILLA FREYA, 31011 ASOLO, ITALIA - www.soraimar.it
LA COLLANA 'OCCASIONI E TRADIZIONI'
COMPRENDE PRODOTTI DEL SEGUENTE TIPO:
AUDIO
COME CD, VIDEO COME DVD O NASTRI VIDEO VHS
LIBRI
ESSI POSSONO APPARTENERE A TRE GRANDI GRUPPI INDICATIVI DEL CONTENUTO:
DIRE
CULTURA ORALE NARRATA, COME FIABE, FAVOLE, LEGGENDE, FILASTROCCHE, CONTE, ECC.
FARE
CULTURA POPOLARE PRATICATA, COME USI DI VITA, MESTIERI, EMIGRAZIONE, GUERRA ECC.)
CANTARE
CANTI, MUSICHE, BALLI POPOLARI
CANZONI D’AUTORE E CABARET D’IDENTITÀ
E POSSONO DISTINGUERSI A SECONDA DEL TIPO
DOCUMENTI ORIGINALI
REVIVAL
DOCUMENTI D'IDENTITÀ CONTEMPORANEA
ATTUALMENTE SONO APERTE LE SEGUENTI SERIE:
CD SERIE CANTARE
CANTI POPOLARI IN VENETO (DOCUMENTI ORIGINALI)
CANTI POPOLARI IN VENETO RIPROPOSTI (REVIVAL)
MUSICHE E BALLI POPOLARI DEL VENETO
CANTI DELLA TRADIZIONE 'TALIANA' DALI EMIGRATI NEL MONDO:
SUD DEL BRASILE - MESSICO - ECC.
CANTI POPOLARI DELLA TRADIZIONE ISTRO-VENETA
CANTI TRADIZIONALI DEL PERIODO NATALIZIO
CABARET D'IDENTITÀ
CANZONI D'AUTORE D'IDENTITÀ
I CD DELLE COLLANE SORAIMAR, OLTRE AI BRANI SONORI,
CONTENGONO GENERALMENTE UNO O PIÙ FILES DI LETTURA DEI TESTI
O DELLE PARTITURE MUSICALI SPECIFICHE CONSULTABILI DA LETTORE CD-ROM.
I CONTENUTI DEL PRESENTE CD SARANNO A BREVE DISPONIBILI
NELL’ARCHIVIO INFORMATICO DELLA TRADIZIONE ORALE
CHE LA NOSTRA ASSOCIAZIONE STA REALIZZANDO AL SITO
WWW.SORAIMAR.IT
IN COLLABORAZIONE CON L’ASSESSORATO ALLA CULTURA DELLA REGIONE VENETO AL SITO
WWW.VENETRAD.IT
CANTI D’AUTORE IN VENETO
DI QUESTA SERIE SONO USCITI FINO AD OGGI
I BELUMAT
TIRATIRACHE
CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004)
CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2004)
IUFUFU
KAMBUSA DANCING
SRM 0100
NOTA 410
Volume 01
SRM 0167
NOTA 569
Volume 07
I BELUMAT
UB BAND
CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004)
CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2000)
ARIA DE BELUN
DRIO E VAI
BELUMAT STORIA I (1975)
SRM 0175
NOTA 571
Volume 02
SRM 0162
NOTA 574
Volume 08
I BELUMAT
UB BAND
CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004)
CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2001)
BELUN DOI
VIN & SPUMA
BELUMAT STORIA II (1977)
SRM 0134
NOTA 572
Volume 03
SRM 0067
NOTA 575
Volume 09
I BELUMAT
CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004)
EMIGRATE
BELUMAT STORIA III (1978)
SRM 0148
NOTA 573
Volume 04
I BELUMAT
CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2003)
TEATRALIA
PER OPERE DEL TEATRO ‘PAR TALIAN’ IN BRASILE
SRM 0190
NOTA 467
Volume 05
TIRATIRACHE
CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2002)
PRIMA DE LA TELEVISION
SRM 0164
NOTA 468
Volume 06
CENNI SULLA GRAFIA
Nel tentativo di rendere il più agevole possibile la lettura dei canti, si è scelto di
non trascriverli scientificamente ma di utilizzare un modello intermedio di
grafia, poco distante dal modo corrente di scrivere.
Per le vocali, si sono distinte la o e la e, aperte e chiuse, rispettivamente con
l'accento grave (ò, è) e acuto ( ó, é ). Si è usato l'accento grave per le altre vocali,
nei casi ritenuti utili.
In fine parola si è usato ch per rappresentare il suono velare, come in "baco"; si
è adoperato c per l'affricata palatale sorda, come in "ciliegia".
Per le consonanti si è distinta la s sonora o dolce, come in "rosa", adottando la
lettera stampata in grossetto corsivo S, per distinguerla dalla s sorda, come in
"morso", rappresentata con la s del carattere normale. Così si scriverà caSa per
"casa" e casa per "cassa".
Ciò perché, essendo poco evidente, nella parlata veneta dialettale, il
raddoppio delle consonanti, non si ingenerino,comunque equivoci di
interpretazione.
Si è fatta una amorosa eccezione solo per lo storico xé veneziano (che si
sarebbe dovuto scrivere Sé).
Con s-c si è voluto indicare la pronuncia di s sorda seguita dalla c palatale; ad
esempio, mas-cio, per "maschio"; vis-cio, per "vischio".
La lettera z, nel dialetto dei Tiratirache (Veneto sud orientale), corrisponde
all'affricata alveolare sonora come in 'zanzara'.
Non si è usato il segno h ad inizio o fine parola, se non quando il suono
corrisponde realmente ad una aspirazione.
Si è indicata con ³ barrata la riduzione della lettera elle, sia semplice che
geminata, che si riscontra spesso nel veneziano e nelle parlate di sua diretta
influenza per cui la pronuncia assume un suono intermedio tra la i e la e come
in be³o per "bello", cava³o per "cavallo" e così via.
Per il resto vale quanto stabilito per la grafia italiana. Con ciò speriamo di aver
semplificato al massimo la comprensione del testo per facilitare una pronuncia
vicina alla reale. Il tema della grafia rimane comunque al centro dell'interesse e
si conta di poter migliorare in futuro contando sulla collaborazione di Soci ed
esperti.
PRIMA DE ÙA TEÙEVISION
TIRATIRACHE
AttilioBoccalon
Augusto Prosdocimo
Quanto della tradizione delle nostre terre, saggiamente tramandata dai nostri
vecchi durante le serate trascorse in compagnia nella stalla, conosciute come
sedute del “Filò” è rimasta in noi?
Quanto essa condiziona la vita di oggigiorno che ha a che fare con un dinamismo
irrefrenabile e un po' freddo, dove le relazioni umane spontanee e sincere
diventano sempre più sporadiche e difficilis Sono questi alcuni quesiti che i
Tiratirache si pongono e ci pongono con le loro parlate e le canzoni dialettali, quasi
dovessero ridare nuovo vigore a suoni e voci ormai sbiadite nel tempo, ma cariche
di significati. Lungi dal voler apparire nostalgici, Attilio e Augusto chiedono solo
un po' della vostra attenzione per riflettere assieme sul “nuovo”, prima di prendere
tutto per buono, prima di farsi travolgere dal fiume impetuoso di una modernità
che non ha tempo di pensare al passato e che rischia di cancellare e distruggere tanti
valori della nostra tradizione, della nostra storia.
I Tiratirache, da oltre un decennio, un po' per diletto, un po' per passione, si
esibiscono sui palcoscenici dei teatri del Triveneto, per graffiare le debolezze
dell'oggi con i suoni e le voci del passato, senza disdegnare sagre paesane,
battesimi, cresime, matrimoni ed estreme unzioni.
Parecchie loro canzoni sono state incise da altri gruppi.
Qualche anno fa hanno vinto il primo premio per la miglior interpretazione al
festival “Venezianote”, nella sezione canzone dialettale inedita.
Gruppo Artistico Tiratirache Via Emilia, 7 Portogruaro VE . Tel 0421 275523 0422 767580
1. ZÒCOI CO ÙE BROCHE
Su po, ndemo, aseme ndar, che ùa fortuna vae catar;
a Sacil mi son pasà pa l marcà de meza està.
Strade bianche no ghe n è par sti zocoi in ta i piè
Mi me lassarò portar dove i zòcoi vol andar.
Zòcoi co ³e broche, broche broche da tamiso;
el sa³uda i so parenti, el partiva par Treviso:
Varde³o là che l passa co ³e so braghe a righe.
Vuto che te ³o dighe…
A caval de ³a Bianchi corer sensa covertoni,
su ste strade bianche che sbatude de ba³oni.
E scarpe nove el se ³e g à messe in scarsea,
par no consumar a sio³a: el g à soltanto que³a…
E… na volta la jera cussì: se saltava tre pasti par dì;
no ghe jera ste comodità, se viveva de semplicità.
E na volta la jera cussì, ma na volta cossa vol dir:
no ghe jera tuto sto progresso
e se stava un fià mejo de adesso.
Su po, ndemo, aseme ndar…
Tersa alimentare pa i pì fortunadi:
i firmava co na crose, ma no te i g à mai ciavadi.
E bestie in sta³a, i campi e el pajón:
tuto del paron…
Schene piegade co ³e speranse soto tera;
quindese fioi che i partiva par la guera.
Sul calieron boje i fasioi:
E cusì stasera ghe sarà na guera
anca là soto i nizioi, ohi iho iho iho ihoi…..
E… Na volta la jera cussì…
2 . TONI EL POMARO
El se ciamava Toni, el vendeva i pomi,
el g aveva un trabico³o che l andava par miraco³o
e co rivava fora de ³a passada,
tute e fémene i lo spetava.
Toni, toni, pomi, peri, naranse e limoni…
El jera onesto Toni co l vendeva i pomi:
se jera un chi³o cressente no faseva gnente
e se ³e patate le g aveva el biss,
lu el fasea l oceto e ndava ben lo stess.
Toni, toni, pomi, peri, naranse e limoni…
E anca noialtri fioi, se spetava el zioba
parché rivava Toni co l so birocin;
se ghe coreva intorno, se faseva gran festa
e lu el ne rega³ava un mandarin a testa.
Toni, toni, pomi, peri, naranse e limoni…
E po el tajava zo par na stradeta bassa
che a porta drita drita a casa de ³a Maria,
che a jera tanto be³a: a somejava un fior
e tuti i zioba Toni, l ndava a far l amor.
Toni, Toni, pomi, peri, naranse e limoni.
Toni, Toni, svelta, svelta Maria,
senò el pomaro el va via,
Toni, Toni, pomi, peri, naranse e limoni.
3 . ANDAREMO A SANTO DOMINGO
Andaremo a Santo Domingo, in Brasil, a Cuba o in Argentina:
trovaremo la cicina che in Italia no g aven trovà,
inbranà, inbranà, te son proprio un inbranà.
El xé tre volte bon, el g à el so machinon,
el g à el te³efonin, el cave³o co l codin.
El dise mi son figo, mi son de ràssa bona,
però savemo tuti che quel figo xé un fià mona.
E alora?
Andaremo a Santo Domingo…
El torna dopo un mese, spompà e co ³e rece za³e,
portandose na gnoca co l abito nussia³e.
Ma el sogno el dura poco par chi no l g à capìo
che co a xé bea s-gionfa… la co³omba torna indrio.
El merlo xé restà béco…
Come el farà a becar, becar, becar.
(Parlato)
-Ah, la me xé scampada, sta bruta disgrassiàda,
pensa ghe g avevo comprà l anel, el vestito da sposa.
Ghe vée vert el conto in banca… in rosso.
La me vea promess che i me ³a dava… in bianco.
Cossa che posse far adess?-Dai, dai, no stà preocuparte, mona,
che g ò mi un sistema par rimediar a tuto, basta poco…Tornaremo a Santo Domingo, in Brasil, a Cuba o in Argentina:
trovaremo la cicina che in Italia no g aven trovà,
trovaremo la cicina che in Italia no g aven trovà.
Inbranà, inbranà, te son proprio un inbranà.
Inbranà, no te sa che in tuto el mondo xé come qua.
Varda in Russia, serca in Congo, ma la cicina…
la xé messa sempre par longo.
4 . PRIMA DE ÙA TEÙEVISION
Jera scure le sere, nere come el carbon
e le strade deserte, co le ste³è par lampion.
E se stava là in sta³a: veci, fémene e fioi;
se parlava de tuto, se curava fasioi;
e coi oci sgranai se scoltava la storia
che po el nono el contava:
quea de ³a vaca Vitoria, mh mh…
Ma, ma xé rivà…
Ma xé rivà la tivù, la xé rivada de boto
e tuto el mondo el se impinsa, là dentro quel case³oto,
e quanta zente che parla, mi no g ò ancora capìo
come che ³a staga là dentro, ma vardarò par dadrio.
E xé rivà la tivù e se g à roto l incanto,
cussì che adesso in faméja parlemo so³o ogni tanto.
Ormai la fa da parona messa là in alto in cusina
che se to fiol verze boca, el tase co na papina.
E xé rivà la tivù…
(Parlato) Tasi bocia che g ò da scoltar Maik.
Toni gira che scominsia Biutiful.
Ma va a remengo ti e Rig ... i cartoni, mamaaaaa …)
Jera scure le sere prima de ³a te³evision,
ma par s-ciarirse le idee ne bastava un lampion.
Anca el nono el se g à perso drio sto novo filò:
- No conosso i nevodi, fiabe no ghe ne so.E coi oci sgranai no se scolta pì storie:
né Petin, né Petè³e, e ne altre memorie, mh mh…
Ma, ma xé rivà…
Ma xe rivà la tivù, piena de brave persone;
se no fasen come lori ne par de èsser de i mone.
E quanta zente importante se vede in te³evision,
che basta sinque minuti par far famoso un cojon.
E xé rivà la tivù, la xé rivada de boto
e tuto el mondo se impinsa là dentro quel case³oto.
E quanta zente importante se vede in te³evision
che basta sinque minuti par far famoso un côjon.
5 . EL NONO
Me nono jera un bravo omo, pecà che l beveva!
Me nona la scondeva i fiaschi, lu li trovava.
E po co l jera pien el se butéa sul fien…oh yes,
e là el sognava, el se pensava co l fea l amor.
Po l bestemava, e l se rabiava:
anca inte l sogno no l ghe se alsava più.
- E no xé giusto, porco de un bòja:
no g ò più forse, ma me g à restà sta vòja!Me nono jera un bravo omo, pecà che l tentava
(oh Signor, el provea co tute, no ghe ne scampava gnanca una!)
El g aveva novanta ani e no l ghe ³a mo³ava.
E co l vedeva na foresta,
(inte l senso de una che vignea da fora)
el nono ndava via co ³a testa…oh yes,
che po me nona, l ultima volta, debot lo pesta.
Disea i parenti:- xé la so ma³atia,
che no l se ³a g à gnancora messa via!La zente parla; el nono tàse,
però el so cuor no l xé gnancora in pase.
Me nono jera un bravo omo, el faseva i fati sui,
ma co l tirava la pension el bandonava i fioi.
No so se ve ricordè, ma jera ancora el casin,
prima de ³a lege Merlin…
comunque el nono, co ³a cava³ina
el ndava a farse na vantadina.
(Parlato)
Ma el jera vecio, puareto, e quando che l rivava là,
ghe bastava poco: quatro baseti, do spisegoni par èser contento…
Ma no xé giusto che un ilusion
la ghe costasse do mesi de pension.
Me nono jera un bravo omo, ma i la g aveva fissa
che prima de morir el se g à cavà na spissa.
Jera bon de luna co l g à saltà intorno a ³a nona…oh yes,
che a jera in leto (sinque e tre oto, oto e do diese)
che a sgranociava la so corona
- Cossa te preghi, no serve pì.
Adess el miraco³o te ³o fasso véder mi.
El nono jera tuto sudà…
ma soto e coverte calcosa se g à alsà.
(Parlato)
A mi la storia i me ³a g à contada fin qua; quel che sia sucess dopo
no savarae proprio dirve³o. So che a na serta ora de ³a note
G aven sentio la nona che a sigava forte…
E tuti quanti sen corsi fòra:
lo ven trovà che l respirava ancora.
E po l xé morto co un gran soriso…
Satu nono che te ne g à insegnà na roba granda:
che ndando in mona se riva in paradiso.
Andando in mona se riva in paradiso
(Parlato)
Caro nono, ti sì che te jera un vero cavaliere:
in te l senso che te son morto a cava³o.
6 . EL SACRESTAN
Xé domenega matina e Giovani el va in cesa
co l vin bon de ³a so cantina che l se lo sgola el sior piovan;
xé na vita che l và avanti tra candele, madone e santi,
na fameja sora ³e spa³e, che la se g à zà rot le ba³e…
Giovani, Giovani sti qua no xé più ani
de ndarghe drio a i preti se manca i chiericheti.
Dentro in cesa gnanca un can, solamente el sacrestan;
qualche volta de matina se presenta la Rosina:
sgranociando la corona la ghe parla a la Madona,
la domanda che l tornasse so marìo dispers su ³e Russie…
Giovani, Giovani…
E te per soltanto ieri che stà cesa se impiniva,
jera forse devossion o paura del piovan,
jera fame e sti fedei, no i g aveva un toc de pan,
ma i g à sempre butà schei te l sestèl del sacrestan.
Giovani, Giovani…
Da i altari de ste cese tuti i preti i benediva
le disgrassie de i cristiani, el sudor e la so fadiga,
ma Giovani de ste robe poco o gnente ghe ciapava,
jera tanta la so fame e la fameja bronto³ava…
Sarà stà na tentassion o uno scherso de l demonio,
fato stà che l g à magnà el porzel de sant Antonio…
Giovani, Giovani, sti qua no xé più ani
de ndarghe drio a i preti se manca i chiericheti.
Giovani, Giovani sopresse e sa³ami,
museti e mortade³e al posto de ³e cande³e…
7 . T Ò VIST
T ò vist che te vantava i me me³oni,
te ghe tendeva sempre a quei pì boni,
te vea la brito³a in man, canaja, mort da fan,
ma mi te mo³o drio el can.
T ò vist che te vantava anca le angurie,
se no te ciape adesso mi me infurie,
te vea la boca piena,
te me parea na jena,
ma mi te spache un pal zo par la schena.
T ò vist again e t ò vist de novo
ciavarme anca le ga³ine a covo;
portarme via da soto i oci
capusi, verze e anca i fenoci.
T ò vist la sera drio far na manbassa:
ciavarme tre pitoni e anca na rassa.
Me g à vignùo el paniz, me se g à rissà el pel…
co no g ò visto più el porzel.
Te g ò coresto drio par el gavin,
però me son strambà sora un rampin.
Nevodo sarlatan, te brincarò doman,
se no te ciapa prima el can.
T ò vist again e t ò vist de novo
ciavarme anca le ga³ine a covo;
portarme via da soto i oci
capusi, verze e anca i fenoci.
VARDAR FORA
Diseme na roba, ma quant tempo e³o che no ciapè pì na carega e no ve sentè drio
na finestra? Eh, no ghe pensén, ormai no se fermén pì a… vardar fora; na volta se
³o fea spess. Anca se jera qualche lavoret da far, se se inzegnéa, se se sisteméa drio
na finestra, se tiréa in banda la tendina e, anca intant che se trafichéa, ogni tant se
alsea la testa e… se vardéa fora.
E vardando fora se se acorzéa de tante robe che adess ,oh, no se ghe fa pì caso.
Par esempio se capia che cambiea el tempo: - Vien su nuvo³o, l è el Garda che buta
su!- Sì, ma el mar el tira.- Se se acorzéa che cambiéa la stajon, che el scrinset el
saltea sua pa³ada in serca de qualche semet; che passea Toni, quel dei pomi boni
Ciao Toni, come che ndemo?- che rivea vanti na s-ciapada de tosatei sigando e
ridendo Ah, beata zoventù, a i me ani!No, adess, invese de perder tempo a vardar fora da ³a finestra (a parte chel schifo de
paesagio che col benessere e el progresso i ne à combinà) ven tante robe pì
importanti da far: sen diventadi tuti persone che conta. El tempo l è denaro. Che
piove, che tire vento o che sie fora el sol, mi no me ne interessa, basta che ³a borsa
la sie in rialzo (questi ormai l è i pensieri anca de ³a casa³inga), basta che i ne fae l
estrato conto co ghe ³o domanden: - Signorina, la me fassa el saldo parpiaser.Basta aver l ultimo model de monovolume, che po, a vardarle ben, te pàre³e
machine serie co che³a sagoma che le à; sarie mejo ciamarghe monavolume! E
naturalmente, basta aver el te³efonin No g ò campo, no g ò campo.- Eh se ghe fusse
me nono qua te vedarà che l te ³o trovarie lu el campo… ma da zapar, però!
Se proprio ne vien voja de vardar fora da ³a finestra, alora tachén el computer ,…
verzén la “vindow” de l ultimo programma e navighén su internet. O senò
impinsén la te³evision: che³altra finestra sul mondo che a ne informa de tuto e de
gnente (dentro par na recia e fora par che³altra) e la smussa i servei de tuto el
mondo in maniera che le ba³e che i ne conta qua a nojaltri, le sie compagne de que³e
che se beve un american a Nova York..
Se se vardesse fora pì spess se capirìa chi che vien vanti pa ³a passada, prima de
trovarse³o in cusina sensa saver chi che l è. Vardando fora se se acorzarìe che là in te
un canton i architeti moderni i à sparagnà, par caso, un fazo³et de tera e quando che
ca³a el sol e el siel se co³ora de ross (anca sensa el tecnicolor), le foje de chei quatro
alberi restadi, par che le se inpinse e quasi quasi me vien un fià de emossion,
proprio come na volta.
Ma qua³a emossion? L emossion le xé na debo³essa e po i spetacoi de ³a natura no
se i paga, l è roba gratis, no me fide! Ancuo nisun te rega³a gnent e mi vae sul sicuro
e compre sol che roba firmada.
La sarà anca cussì, ma mi in te i oci ò ancora el ricordo de me zia Santina che la
stéa ore e ore sentada drio ³a finestra a cusir fin che jera ancora un fil de luce
ogni tant la ferméa l ago, la alzea la testa dal lavoro e … la vardéa fora.
Ass. Culturale Internazionale
SORAIMAR
per la tutela delle Identità
Questo CD, che fa parte della collana SORAIMAR ‘Occasioni e Tradizioni,
nella serie canti d’Autore in Veneto (SRM 0164),
è stato promosso dalla Regione Veneto
Direzione Generale per la Cultura, l’informazione e i flussi migratori
con la collaborazione del Comune di Meduna di Livenza
Testi di Augusto Prosdocimo, con la collaborazione di Attilio Boccalon
Musiche di Augusto Prosdocimo (ad eccezione di Toni el pomaro)
Arrangiamenti musicali di
Attilio Boccalon , Augusto Prosdocimo, Pierangelo Scaramal
Le registrazioni e il mixaggio sono stati effettuati
presso lo Studio di registrazione Roberto Scarpa Meylougan
di Musile di Piave (VE),
da Roberto Scarpa Meylougan e Mauro Mazzon
nel gennaio 2000
Attilio Boccalon
Augusto Prosdocimo
Giovanni Buoro
Cristiano Da Ros
Pierangelo Scaramal
Gianni Fassetta
Roberto Scarpa Meylougan
voce
voce, chitarra classica e ritmica
chitarra elettrica, acustica e cori
contrabbasso
sax soprano e clarinetto
fisarmonica
pianoforte e tastiere
Studio grafico di G. Antonio Davi
Foto di Renato Piccolo
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AV06 0164 Prima de la tele libretto.cdr