Distretti rurali ed agroalimentari di qualità
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Quadro normativo:
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

Dlgs 228/2001
L.R. 1/2006 (2 MEURO l’anno per tre anni)
Distretti rurali:

Sistemi economici territoriali
caratterizzati da un’identità
storica e territoriale omogenea
derivante dall’integrazione fra
attività agricole ed altre attività
locali nonché dalla produzione di
beni e servizi di particolare
specificità, coerenti con le
tradizioni e le vocazioni naturali
e territoriali

Distretti Agroalimentari di qualità

Sistemi produttivi locali
caratterizzati da significativa
presenza economica e da
interrelazione e interdipendenza
produttiva delle imprese agricole
ed agroalimentari nonché da una
o più produzioni certificate e
tutelate ai sensi della vigente
normativa comunitaria o
nazionale, oppure da produzioni
tradizionali o tipiche
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Distretti rurali ed agroalimentari di qualità
I distretti sono strumenti di governance in grado di



Elaborare strategie di sviluppo coerenti con le politiche
regionali, i bisogni e le vocazioni locali
Convogliare attorno a tali strategie l’impegno e le risorse,
sia pubbliche che private, disponibili sul territorio
Realizzare percorsi di sviluppo locale che possano autosostenersi ed auto-finanziarsi nel medio periodo
I distretti rurali sono
caratterizzati dall’elemento
territoriale in quanto fattore
di aggregazione
PSR: Politiche territoriali
I distretti agroalimentari
di qualità sono
caratterizzati
dall’orientamento ai mercati
PSR: Politiche di filiera
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Distretti rurali ed agroalimentari di qualità
Percorso di realizzazione dei primi distretti laziali
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Gennaio 2006: Legge Regionale
Luglio 2006: Regolamento di Attuazione
Settembre 2006: identificazione dei primi distretti
ed avvio della concertazione per definirne i Piani
Presentazione dei Piani alla Regione, valutazione
ed adozione
I distretti realizzano il proprio piano anche
presentando progetti a valere sul nuovo PSR
(2007)
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Distretti rurali ed agroalimentari di qualità
Chi fa cosa
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
La Regione: identifica i distretti nell’ambito delle
politiche di sviluppo rurale (iniziativa propria o locale)
Il partenariato: determina le strategie del distretto ed
identifica il Soggetto Gestore
La Regione: valuta ed approva i Piani di Distretto, li
finanzia
Il Soggetto Gestore: è responsabile della
implementazione del piano (incluso l’accesso a fonti
aggiuntive di finanziamento)
La Regione: valuta e controlla
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Distretti rurali ed agroalimentari di qualità




Piano di Distretto
Descrive la situazione esistente e le prospettive
future sia rispetto alle specifiche produzioni
agricole ed agroalimentari che per l’ambito
territoriale nel suo complesso
Identifica il soggetto gestore
Identifica la strategia, ne verifica la coerenza con le
altre politiche regionali, con i bisogni locali e le
strategie delle aziende coinvolte (consenso)
Identifica le risorse disponibili (pubbliche e private)
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Distretti rurali ed agroalimentari di qualità
Provincia di Latina e Distretti
Le proposte della Provincia:

Distretto Agroalimentare di qualità della pianura
Pontina e Fondna

Distretto Rurale dei Monti Lepini, Ausoni e Aurunci

Distretto florovivaistico (Latina – Roma)

Distretto bufalino (Latina e Frosinone)
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Distretti rurali ed agroalimentari di qualità
Provincia di Latina e Distretti
Nella prima fase di realizzazione dei Distretti (Sett. 2006), sarà
identificato sulla Provincia di Latina il
Distretto Agroalimentare dell’Ortofrutta
Pianura Pontina e Fondana
Le filiere dell’area appaiono sin d’oggi mature per
realizzare un modello distrettuale orientato alla
qualità ed al mercato che sia in grado di diffondere
sviluppo anche oltre le filiere direttamente coinvolte
L’identificazione degli altri Distretti proposti sarà realizzata in seguito,
previa la verifica dell’esistenza delle necessarie condizioni,
soprattutto in termini di partecipazione del settore privato
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Distretti rurali ed agroalimentari di qualità
Distretto Agroalimentare dell’ortofrutta:
Principali sinergie attivabili con il PSR
 Politiche di filiera





Politiche per la qualità dei prodotti




Maggior legame tra produzione locale e sistema agroalimentare ed
investimenti sui segmenti di trasformazione e commercializzazione
Servizi per il trasferimento delle conoscenze e la formazione
Sostegno alle filiere corte ed al sistema associazionistico
Sostegno all’agricoltura professionale (investimenti aziendali)
Sostegno ai prodotti inseriti in sistemi di qualità certificati
Interventi di promozione, informazione, educazione alimentare
Incentivazione degli interventi per l’adozione dei nuovi standard
comunitari e della certificazione
Politiche ambientali, per il ricambio generazionale e
l’imprenditoria femminile, per il ruolo multifunzionale
dell’agricoltura
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