IAS
Incurred vs. Expected
Fair value
Elisabetta Magistretti
Associazione Investor Relations
Milano, 14 giugno 2005
Il presente documento integra un’illustrazione verbale degli argomenti in esso contenuti; non può essere
pertanto considerato esaustivo senza le informazioni e i commenti che lo accompagnano.
INCURRED VS. EXPECTED
Gli IAS privilegiano il concetto di “Incurred” rispetto a quello di “Expected”
IAS 39 e IAS 37 sono esempi dell’applicazione di questo approccio
Gli accantonamenti sono ammessi quando l’impresa ha un’obbligazione in
corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato, è probabile un
esborso e può essere effettuata una stima attendibile dell’importo (Incurred)
Non è ammesso l’accantonamento quando un’obbligazione è possibile, cioè
scaturisce da eventi passati, la cui esistenza sarà confermata solamente
dal verificarsi o meno di uno o più fatti futuri (Expected)
IAS 37
Fondi di ristrutturazione vanno accantonati quando la decisione aziendale è
stata “disclosed” e genera pertanto valide aspettative da parte dei terzi
Fondi generici per rischi o perdite future non vanno accantonati
Fondi a fronte di contratti onerosi vanno accantonati
Se l’evento è stimato a medio/lungo termine l’accantonamento deve essere
attualizzato
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INCURRED VS. EXPECTED
Gli IAS privilegiano il concetto di “Incurred” rispetto a quello di “Expected”
IAS 39 e IAS 37 sono esempi dell’applicazione di questo approccio
In bilancio sono iscritte solo le perdite Incurred. Non è prevista
dagli IAS l’inclusione nella stima dei flussi di cassa delle perdite
future attese (Expected)
IAS 39
Per le banche questo comporta dicotomia nei modelli di calcolo
rispetto a quanto previsto da Basilea 2 e pertanto una differenza
nel concetto di perdita tra IAS e Basilea
Per Basilea 2 ogni posizione, dalla nascita, si porta una quota di
rischio correlata alla sua P.D. (Probability of Default) e LGD (Loss
Given Default)
Per gli IAS la necessità di accantonare nasce con la notizia che si
è generato (Incurred) un rischio effettivo
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FAIR VALUE
Il FAIR VALUE
“importo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, in
una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili”
FAIR
Corretto, giusto, equo, non fuorviante, neutrale
Il Fair Value può essere rappresentato dal valore di mercato? Sì, qualora
esista un mercato attivo per quello specifico strumento finanziario
Il Fair Value incorpora, oltre al mark-to-market, anche il rischio di credito
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FAIR VALUE
Il FAIR VALUE
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
Gli strumenti finanziari di negoziazione sono valutati al Fair Value con contropartita a
conto economico
Gli strumenti finanziari Available for Sale (disponibili per la vendita) sono valutati al Fair
Value con contropartita a patrimonio netto

Le passività di trading possono essere valutate al Fair Value

I derivati sono valutati al Fair Value indipendentemente dalla ragione per cui detenuti


Inversione a 180° del criterio di contabilizzazione delle coperture: prima guidava lo
strumento coperto, ora è il derivato a prevalere
Gli strumenti finanziari coperti, per la parte del rischio coperta (tasso, prezzo, ecc.) sono
valutati a Fair Value, in coerenza col derivato di copertura: ne conseguono rilevanti
complicazioni nella valutazione in bilancio degli strumenti coperti
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FAIR VALUE
Il FAIR VALUE: pro & contro
Pro
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Riflette valori correnti
Se correttamente determinato offre agli utilizzatori di bilancio una
situazione patrimoniale che rappresenta valori effettivi di realizzo
sul mercato
L’informativa diventa più confrontabile
Contro
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Abbandona il parametro certo del costo
In taluni casi può essere difficile da documentare (strumenti non
quotati o quotati su più mercati)
Maggiore volatilità dei risultati
Necessità di sistemi di valutazione affidabili e verificabili
Genera complessità di correlazione tra poste di bilancio
(valutazione coerente)
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Elisabetta Magistretti, UniCredit