Capitolo 1
... e venne il giorno in cui un nuovo pianeta si
affacciò sulla galassia musicale.
Lo studio della propagazione delle onde
benefiche del suono del vetro crea nuovi
orizzonti alla percezione umana.
Il massimo risultato si concentra nell’esibizione
della prima mondiale di LCISSA.
Io sarò là. E tu?
1.testimonianze
Cara Susanne,
la nostra vacanza romana va benissimo: il tempo è bello, i romani
sono simpatici e alloggiamo in un piccolo albergo in pieno centro,
vicino alle famose quattro fontane.
Stasera è successa una cosa molto simpatica... Ero rimasta da sola
in albergo per smaltire gli stravizi di ieri e prima di cena sono scesa
nella hall; c’era gente nel piccolo cortile interno dell’albergo.
Tu lo sai quanto sono curiosa, no? Mi sono mescolata alle persone,
ho preso un bicchiere di vino e mi si è avvicinato un signore che mi
ha chiesto se ero anche io invitata allo spettacolo.
“Quale spettacolo?” ho chiesto nel mio italiano sgangherato,
rivelando subito che ero un’intrusa.
Ho capito che di lì a poco sarebbe successo qualcosa all’interno del
piccolo teatro ricavato da una vecchia biblioteca del piano terra.
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Ho chiesto se potevo assistere anch’io; il signore ha
tutti insieme, seguendo le sue parole e i suoi gesti, fino
chiesto l’autorizzazione al responsabile e sono stata
a quando lui stesso ci ha detto “bravi” e tutti insieme
ammessa, anche se il tutto aveva l’aria di una cosa
abbiamo applaudito compiaciuti.
abbastanza esclusiva.
Così il Maestro ha cominciato a spiegarci che
Siamo entrati e ci siamo seduti; eravamo una ventina
saremmo stati noi lo strumento del concerto: ci
di persone. L’organizzatore ha introdotto un uomo con
avrebbe usati come un coro, una specie di orchestra
i capelli bianchi chiamandolo “Maestro”.
rudimentale, e dopo cinquanta minuti ci saremmo
Ho intuito dunque che avrei assistito a un concerto,
ma il pianoforte era chiuso e messo da parte e altri
strumenti non ce n’erano.
Il Maestro ha cominciato dicendo “buona sera”, ma
non gli ha risposto nessuno; così lui ha continuato con
un tono più deciso, e allora i presenti hanno risposto
collegati via Skype con il professor Tran Nhat Minh a
New York.
Sembrava uno scherzo, ma la situazione era piuttosto
seria: c’erano tecnici impegnati a preparare il
collegamento – insomma, ero stata coinvolta mio
malgrado in una cosa pazza ma divertente.
un po’ più attivamente. Poi il Maestro ha urlato il suo
Il Maestro ci ha detto che avremmo dovuto fare in
“buona sera”, facendo capire che desiderava una
fretta e che la nostra esibizione sarebbe stata
risposta decisa, corale, e ho cominciato a rispondere
realizzata anche con degli strumenti musicali. Allora ci
anch’io insieme agli atri. Poi il “buona sera” lo ha
ha indicato un tavolo sul quale c’erano bottiglie e
declamato piano e pianissimo, e noi lo imitavamo
bicchieri vuoti, posate e un vassoio.
come pappagalli. Dopo qualche secondo andavamo
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Poi il Maestro ha chiamato a turno alcuni di noi,
Col passare dei minuti, abbiamo cominciato a capire
cominciando da quelli più appartati delle ultime file.
cosa aveva in testa il Maestro: stava preparando
"Dai, fammi sentire come suona questo bicchiere!" ha detto in tono perentorio a un signore che, un po’
imbarazzato, ha risposto:
"Ma io non so suonare!"
un’orchestra di bicchieri, mentre l’organizzatore
scandiva quanti minuti mancavano alla diretta.
Quel teatrino presentava ballatoi su diversi piani,
quindi alcuni di noi sono stati mandati con le loro
bottiglie al primo piano, mentre un altro signore al
"Come no, dai, suona!" e gli ha dato in mano un
secondo piano avrebbe suonato un grande vassoio al
cucchiaino.
cenno del direttore. Tutti gli altri con i bicchieri sono
Il signore allora si è preparato e con il cucchiaino ha
rimasti in platea.
colpito un po’ goffamente il bicchiere. C’era una
Abbiamo composto noi il brano da eseguire. Era una
grande attesa nell’aria, fin quando si è sentito: "Din!"
vera e propria partitura del tipo: si comincia con il
L’applauso di tutti i presenti è partito spontaneo.
gong del vassoio, disegnato con un grande cerchio;
poi due colpi di bicchiere grande, e per indicarli ci
Ci siamo alternati un po’ tutti a suonare bicchieri di
siamo inventati un segno a forma di onda; poi tre colpi
diverso tipo e bottiglie di varie forme: a vederla da
sulle bottiglie, rappresentati con un’asta obliqua. Il
fuori, doveva sembrare una riunione di matti che
Maestro e l’organizzatore hanno scritto il brano sulla
facevano a gara a colpire bicchieri, per poi applaudirsi
lavagna.
da soli.
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I tre colpi sul bicchiere, con un intervallo di tempo
interessato a sentirne l’effetto sulla propagazione a
costante, li dovevano dare tutti quelli che avevano il
distanza.
bicchiere in mano. Il Maestro dava l’attacco e noi
colpivamo il bicchiere con il cucchiaino – una, due, tre
volte (anche io avevo il bicchiere).
Il Maestro appariva un po’ nervoso, ma sicuro di sé; a
me tremavano le mani, perché ti giuro avevo paura di
sbagliare. Poi, quando il maestro ha sollevato le sue
Poi ci sarebbero stati due colpi di bottiglia da parte di
mani in aria, tutto è filato liscio. La nostra rudimentale
quelli in alto e poi ancora tre colpi di bicchiere (questa
orchestra se l’è cavata perfettamente, tanto che,
volta pianissimo però).
dall’altra parte del mondo, ci hanno pure applaudito.
Insomma, avevamo scritto un pezzo e poi abbiamo
Ma non è finita, il giovane professore che parlava da
fatto una vera e propria prova generale, fin quando
New York ha chiesto se c’era qualcuno tra di noi che
l’organizzatore ci ha avvisato che mancavano solo 10
poteva rispondere a qualche domanda, e tutti sono
minuti al collegamento con il professore a New York.
stati zitti. Il Maestro ha guardato verso di me e ha
A quel punto il Maestro è sparito per ritornare dopo
detto:
qualche minuto in frac; le luci si sono abbassate ed è
"Lei, signorina, che è l’unica straniera di questo
partito il collegamento via Skype. Non puoi capire
gruppo, venga lei, per favore! È francese, vero?"
l’emozione tra tutti noi. Una voce che parlava un
perfetto inglese ci ha spiegato che si era appena
concluso un convegno sull’influsso delle vibrazioni del
vetro nella psiche dell’essere umano, e per questo era
Arrossendo, sono salita sul palco per rispondere a un
paio di domande – non ricordo neanche più che cosa
ho detto!!!
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Non so a cosa servisse tutta quella messa in scena,
ma è stato un gran bel gioco e una volta rientrata in
camera, prima di andare a letto, ho visto in bagno un
bicchiere con il mio spazzolino dentro; ho preso lo
spazzolino, mi sono concentrata e ho colpito con una
certa decisione il bicchiere.
È uscito un bel suono, e sono andata a letto contenta.
Ci vediamo lunedì in ufficio.
Tua, Chantal
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“Lascia che il sogno si avveri”
Trovo straordinaria la magia dell’esecuzione del brano
nasce dall’idea del dono.
live: mai uguale, una vera e propria interpretazione di
Quando diversi mesi fa ho
pensato all’incontro con i
professionisti del settore del
cibo per la presentazione del
ciò che il compositore aveva dentro di sé quando ha
composto il brano. La massima espressione di quanto
sto affermando la ritrovo nella musica lirica: hai idea di
cosa vuol dire mettere in scena un’opera lirica?
mio Progetto “La Ricetta delle
ricette” – che poi si è trasformato in un evento
chiamato RDRLIVE – è nata subito l’idea del dono,
della sorpresa.
Così, naturalmente, mi è venuta in mente la mia
grande passione per la musica. Sì, sono anche un
musicista e con il tempo ho imparato ad amare la
musica composta ed eseguita dagli altri e quella
Ho avuto la fortuna e il privilegio di vivere
realizzata dal sottoscritto. Nel corso degli anni, dei
intensamente e direttamente anche lo spettacolo lirico
miei anni, ho suonato in tantissime band, con musicisti
e ho apprezzato fino in fondo l’impegno, la
affermati e con gruppi alle prime armi; e chi se lo
concentrazione e le capacità di chi partecipa alla
dimentica!!!
messinscena: orchestra, coro, cantanti solisti,
comparse, direttore, e poi macchinisti, costumisti,
registi, aiuto registi, suggeritori… un vero e proprio
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team orchestrato alla perfezione proprio per realizzare
Semplice, sbalordirli con la realizzazione in diretta di
un meraviglioso spettacolo dal vivo.
un sogno, il mio!!! Magari facendoli anche divertire
Ecco, volevo donare tutte queste “emozioni” ai
come dei bambini… Perché no?!
partecipanti di RDRLIVE. Già, ma come fare? Non
Ecco l’idea che prende corpo: trasformare per una
sarebbe più facile invitarli a vedere uno spettacolo
sera quei professionisti in musicisti e far comporre loro
realizzato da altri? Non sarebbe più facile invitarli a
e suonare dal vivo un vero e proprio brano musicale!!!
teatro o in qualche club ad ascoltare della bellissima
musica?
Le prime impressioni ricavate da chi mi stava intorno
sono state del tipo: bello, ma troppo faticoso; ma chi
Ti ho mai detto che non sono per le cose facili,
te lo fa fare, troppo complicato… tanto per citare
soprattutto quando penso al mio cliente unico? E poi i
quelle più accettabili.
miei clienti possono scegliere liberamente di andare a
bearsi di un concerto rock o di una sinfonia da
camera.
A quel punto mi sono
ricordato la favola della rana
sorda, l’ho applicata
No, la mia idea era un’altra: che cosa posso inventare
immediatamente e ho
per far comprendere a dei professionisti riuniti per una
smesso di ascoltare le
presentazione in cui si parla di strategie, di customer
persone che mi stavano
excellence, di marketing, di margine di utile lordo, che
accanto, anche se lo so che
ogni loro sogno si può veramente realizzare?
lo fanno per il mio bene, per proteggermi, per evitarmi
tante seccature…
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ma è proprio così che si smette di sognare e di
che certamente non avrebbe esitato a dirmi il suo
pensare che quello che hai in mente agli altri non
pensiero sulla fattibilità del mio progetto con tutta la
piace.
sincerità di cui gli amici sono capaci.
Pensa a dove sarebbero l’umanità e il mondo di cui
Nel 2010 avevo assistito al suo “Concerto per le Navi”
facciamo parte se l’uomo non avesse più voglia di
nel porto di Ancona: fantastico!!! La musica del
sfidarsi, di mettersi alla prova e di tentare nuove vie.
Seicento eseguita dalle sirene delle navi che venivano
Ogni volta mi vengono in mente Galileo, Einstein,
orchestrate e dirette dal Maestro da un palco virtuale:
Gandhi, Jobs, Lennon, ecc.
è stato un evento incredibile!!! E quel ricordo ancora
A un certo punto ho deciso che non ne avrei parlato
più con nessuno: sarebbe stata una vera e propria
sorpresa, per tutti!!!
Certo, non potevo
realizzare tutto da
solo, non sono
all’altezza di farlo.
Allora ho chiamato
un professionista,
il Maestro Marco
Mencoboni, mio carissimo amico da tantissimi anni,
vivo mi ha ispirato a chiedergli di aiutarmi a realizzare il
mio sogno (se vuoi vedere quel concerto, vai su
Youtube, canale Marco Mencoboni, concerto per le
navi).
Non sto a raccontarti la sua reazione di fronte al mio
sogno. Ti dico soltanto che è riuscito a coinvolgere
tutti coloro che ha incontrato lungo il “nostro”
percorso. Oltre che per la sua conclamata
professionalità – è un vero direttore d’orchestra – mi ha
stupito per il suo entusiasmo contagioso, per la cura
dei dettagli e per la sua estrema flessibilità nel far
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nascere il mio sogno nei 50 minuti che ha avuto a
E soprattutto ringrazio i professionisti che hanno
disposizione.
composto, provato ed eseguito dal vivo “LASCIA CHE
Già, perché da quando è entrato in sala per presentare
e spiegare la composizione ed esecuzione del brano,
IL SOGNO SI AVVERI”. Ho un solo aggettivo:
meraviglioso!!!
all’esecuzione stessa, sono passati esattamente 55
Ti lascio all’ascolto di questi 5 minuti registrati e
minuti, bis compreso.
montati artigianalmente, ma che trasudano energia,
Nel video vedrai anche
apparire sullo schermo
rendere magistrale un’esecuzione!!!
il Maestro Tran Nhat
Cosa ho imparato da questa esperienza?
Minh, professore
Sostanzialmente 3 cose:
vietnamita e direttore
d’orchestra, che segue
Marco e le sue
sperimentazioni da diversi anni.
Desidero ringraziare il professor Minh per il sostegno e
la testimonianza che ci ha voluto dare in collegamento
da New York.
concentrazione e impegno: tutto ciò che serve a
mai smettere di sognare
mai smettere di inseguire il proprio sogno
mai smettere di dare tutto se stesso per il proprio sogno
Buona “visione” e buon ascolto.
Un abbraccio
Filippo Scarponi
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