Sacra Rappresentazione di Natale
Rimanere Uomini
Sacro Cuore Gallarate
21_dicembre_2015
Introduzione e Scena #1
I ragazzi del ’99 vennero precettati e frettolosamente istruiti quando non avevano
ancora compiuto diciotto anni; i primi furono mandati al fronte a novembre dopo la
disfatta di Caporetto, del 24 ottobre 1917.
Di loro il Generale Armando Diaz disse: “Il loro contegno è stato magnifico […] io voglio
che l’Esercito sappia che i nostri giovani fratelli della classe 1899 hanno mostrato
d’essere degni del retaggio di gloria che su loro discende”.
Monte Canino
Non ti ricordi quel mese d’Aprile,
quel lungo treno che andava al confine.
Che trasportavano migliaia degli alpini:
su, su correte: è l’ora di partir! (2v)
Dopo tre giorni di strada ferrata
ed altri due di lungo cammino
siamo arrivati sul Monte Canino
e a ciel sereno ci tocca riposar... (2v)
Se avete fame guardate lontano,
se avete sete la tazza alla mano;
se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca la neve ci sarà. (2v)
La guerra non cambia niente! Non migliora, non redime, non cancella. Non fa miracoli.
Non paga i debiti, non lava i peccati. La guerra non serve a niente!
Scena #2
In molti tratti del fronte la prima linea della trincea italiana e di quella austrica
distavano poche decine di metri: le sentinelle potevano guardarsi negli occhi e sentir le
reciproche voci. La vita in trincea era monotona, interrotta soltanto dal grido
“All’attacco” oppure “Savoia!”. Gli assalti erano alla baionetta ed erano il dramma di
una guerra che logorava i soldati.
Per non opporsi alla libertà dell’uomo,
tutto ciò che Dio ha potuto fare è stato di morire –in Cristo- con noi:
innocente con gli innocenti in modo da accumunare il nostro sacrificio al Suo.
Scena #3
La guerra è solo un fratricidio: italiani, austriaci, tedeschi, inglesi...: tutti accomunati
dalla stessa condizione di precarietà, tutti fratelli nella sofferenza e nella nostalgia di
casa, tutti con le stesse paure e le stesse speranze: tutti con lo stesso cuore.
Era una notte…
Era una notte che pioveva
e che tirava un forte vento:
immaginatevi che grande tormento
per un alpino che stava a vegliar!
A mezzanotte arriva il cambio
accompagnato dal capoposto:
“O sentinella ritorna al tuo posto
sotto la tenda a riposar”.
Quando fui stato sotto la tenda
sentii un rumore giù per la valle
sentivo l'acqua giù per le spalle
sentivo i sassi a rotolar.
Mentre dormivo sotto la tenda
sognavo d'esser con la mia bella
invece ero di sentinella
fare la guardia allo stranier!
Fare la guerra è una cosa, uccidere un uomo è un'altra cosa.
Uccidere un uomo, così, è assassinare un uomo.
Scena #4
L’assalto era ciò che portava i soldati più vicino alla morte, ma talvolta, invece che
paralizzarli dal terrore e dalla paura di morire, li portava a provare l’esperienza (come
testimoniò anche Ungaretti) di sentirsi tanto attaccati alla vita: che vale la pena vivere!
Astro del Ciel / Stille Nacht
Astro del ciel, Pargol divin,
mite Agnello Redentor!
Tu che i Vati da lungi sognar,
Tu che angeliche voci nunziar,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor!
Stille Nacht! Heilige Nacht!
Alles schläft; einsam wacht
Nur das traute heilige Paar.
Holder Knab im lockigten Haar,
Schlafe in himmlischer Ruh!
Schlafe in himmlischer Ruh!
L’umanità ha bisogno di piangere, di non dimenticare l’esperienza del pianto: del
“patire con”. Non lasciamoci portare via la capacità di piangere, per ciascuno dei
nostri fratelli! Domandiamo al Signore la grazia di non dimenticare di piangere per ogni
essere umano che viene distrutto e preghiamo la Vergine Maria che ci doni la Sua
pace.
Adeste, fideles
Adeste fideles
Læti triumphantes
Venite, venite in Bethlehem
Natum videte Regem angelorum
Venite adoremus, venite adoremus,
venite adoremus Dominum
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LIBRETTO Sacra - Sacro Cuore