DAVIDE
SAC.
Ile
D'ANIMA
NAPOLETANO
gloriedi ^. Gennaro
VITA
OMAGGIO
MONUMRNT
AL
MIRACOLO
PROTETTORE
CIPALE
PRINDI
Napoli
Tip.
•
•
Michele
-
Editore
•
•
•
1912
d-
Auria
Pontificio
NAPOLI
DAVIDE
D'ANNA
SACERDOTE
NAPOLETANO
DI S. GENNARO
LE GLORIE
VITA
MONUMENTI
-
MIRACOLO
-
OMAGGIO
AL
PRINCIPALE
PROTETTORE
O
il
nei
4.*
edizione
ed
Patrono,
gran
Sangue
la
tua
da
Cittade...
monumenti
ventitré
da
d'alta
tuo
e
Napoli
PONTIFICIA
illustrazioni
Calata
Trinità
M.
M«KKÌore.
1912
Te
ampliata
NAPOLI
TIPOGRAFIA
l'età
D
5^
remola
ammanta
possanza
suoi
migliorata, corretta,
arricchita
NAPOLI
DI
AIRIA
devota
pur
decanta.
PROPRIETÀ
LETTERARIA
ino
RPLVISIONE
«ihil
Franciscus
obstut
Can.
191
Sorrentino
Theologus
Ceiisor
agosto
ARCIVESCOVILE
2.
Imprimatur
Januarius
Can.
De
Pompeis
Il Santo
Padre
Pio X
all'autore del libro
Dal
SHGRETERIA
DI
SUA
31406
^y
Se
''
amote
ae/Ta
^a/tono
ai
ne//
tian^eìite
,
(s"/?a porta
ciffà
nata
/e,
c/ei
afiimo
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ycoùo
/a
fìiaaaiotfnentc
popo/o.
pertanto graatto
fnotfo
o//tepu/o
poraeìcj/i
/tòro
òtcoòo.
ai
zmcnazia,
Co
per
cuore
e
tw/entieii
veti
incontro
favotsvo/e
per
nti
io
.^ono
^•"e
va/uo
ta/reìnHìttni
vi-
i/npaite
v.v
aenti/fnente
e^e^np/are
a/tro
t
fnentre
però,
(^7c"ene(/iztone. kStfic/i
(tìpoùto/i'ca
ticonoycente
ai
tjiteòto
.^cn^i
con
/a-
ai
òtinia.
sincera
aff.wo
R.
Rer.iio
Si(/.D,
lùf
ae/ novi/e
e
fi-
,
ne
votitomi
cof
prova
e
c/ie
accteòcetne
eòemp/ate c/eC
un
,,
c/ie i.\^//a/la vo/nto
otnagaio
fitee,
c/afo in
"^ennaro
il/ac/ze /la
(àJ/ Quanto
/
oua
propone
ut
aìvozione
/
(Òiqnote,
gloriedi ^.
tfi'ifnenòo
/le
c/o
lev.
tìSzo c/affa "S. 5^
e//
e
jgoS.
SANTITÀ
N."
/
Luglio
STATO
DI
to/o
ralicatio, 26
Sn/f/orr
Davide
d Anna
-
yapo/i.
Card.
/?"
'
^"
n'ir/a
Merry
del
Val
VOTO
uri
A
SUA
DEL
ILL.^'^
EMINENZA
CARDINALE
IL
Eminenza
al
nel
DI
del
gennaio
Le
''
nelle
Santo,
PRISCO
NAPOLI
Rev.ma,
lavoro
modesto
REV.^^a
E
GIUSEPPE
ARCIVESCOVO
Quando
CUORE
glorie di
S. Gennaro
il mìo
in omaggio
,,
centenarie
feste
sue
la luce
vide
1905
1'
edizione,
,
da
Confortato
fui
premurato
pari
della
Pochi
fecero
glorie di
dei
al
che
edizione
è
più
il
caro
tutti
questo
fatto
il vivo
napoletani
attraverso
grandioso
di
Martire
,
di
Chiesa
Gennaro.
desiderio
verso
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gloria della
buoni
detestato
far
quale
Lui
e
fece
le
conoscere
sia
la
zione
divo-
V abbiano
come
,
i secoli
miracolo
S.
la
fu dai
insigne
principalicittà,
delle
giro
forma
òi
il miracolo
,
antiscientifiche
e
ciando
incomin-
scienziati
pretesi
ed
insidiose
riprovevole
in
lusinghiere,
favore.
Napoli,
con
nascere
del
incontrò
certi
che
lodi
e
seconda
una
dopo
napoletana,
attestata
farne
esaurita.
,
anni
criticando
Tale
a
subito
venne
incoraggiamenti
prima
da
quello,
mio,
merito
ogni
contro
del
e
quali siano
Suo
sangue.
le
meraviglie
Per
edizione
terza
ed,
non
Grande
Protettore,
nostro
che
quello
poco
In
emendare
ed
V.
Eminenza
lavoro
Nella
porpora,
l'opera,
altri
che,
di
tale
alcuni
gratitudine
a
la
pitoli
ca-
portanti
im-
dedica.
bacio
Eminenza
dev.nio,
Sac.
1912.
meschino
nenza
1' Emi-
della
sacra
benedire.
U.mo,
agosto
la
prego
ringrazio
al
volermi
del
degni
accettazione,
inchinandomi
e
prego
4
storiche
argomenti
su
benignamente
Dell'
Napoli,
al
sempre
ricerche
rifacendo
si
perchè
Rev.ma,
Rev.ma
La
è
,
fiducia
fare
divozione
gloria
nuovi
di
pieno
accettare
V.""
di
mezzo
la
Cui
il Signore,
perchè
napoletana.
storia
questo
per
sono
contento
sono
dato
accurate
con
aggiungendone
di
E
cercato
arricchire
ed
estero,
ma
la
per
esaurita,
fa.
si
ho
questa
libro
più
sempre
Gennaro;
edizione.
ha
tutti,
tra
diffondere
e
conoscere
dall'
modestissima,
ultimo
me,
a
del
S.
una
questa
e
quarta
una
mia
opera
Italia
preparare
di
anche
mesi
dall'
a
Glorie
diffusione
larga
\
per
pochi
compilarne
questa
incitato
delle
richieste
a
Di
libro
dopo
insistenti
costretto
mio
del
essendosi
per
venni
rag^ioni
queste
Vostra
Rev.ma
obl)lig.mo
Davidk
d'
suddito
Anna
SEGRETERIA
DEL
CARDINALE
ARCIVESCOVO
DI
MHPOLI
o
-
3/CollaI^ev.da Sigasrc,
^a
fare
"
ririgra2ÌQdella
della
rae
a
dedica
per
l'alto
nobilissimo,
Ì)o
dal
mi
^.
deL
ristampa
nuova
ils gloriedi S. SeriRaro
e
che
lodevole
di
che
raggiungere.
congratulo con
voluto
suo
lavoro
dubbio
senza
,,
soggetto,
vuole
5. ha
cui
si
*^.
S.
Signore le migliori grazie
e
occupa,
ed
di
,
pel
implorandole
gran
cuore
benedico.
IKapoli,13 agosto
1912.
f
ili.'"" e
Sig.
Sac.
3/C. rCeverendo
©avide
9'
^^nna
G.
Card.
fine
Arcivescovo
la
"
della
Giudizi
sullibro
Le glorie
diS, (ieonaro
stampa
„
tutti
Da
di
e
i
conforto
grande
profondo
col
di
con
scrive
Egli
di
di
si
fanno
innanzi
l'eco
della
come
in
S.
e
il
S.
le
Gennaro
del
pressi
hanno
altri
Due
Gennaro.
miracolo
per
della
egli
In
tre
due
Napoli,
il Santo.
sette
libro
parte
porgono,
il
Gennaro:
S.
della
perimetro
ed
servato
con-
aveva
il
sesto,
ti
e,
tolo
capi-
quinto
mente,
diretta-
più
azione
è
da
dato
Antignano.
Coli'
bel
di
centro
zuoli,
Poz-
capitolo
ottavo
Napoli,
gantirsi
ingi-
per
il
monumenti,
grandiosi
da
Nola,
Soccorpo
(capitoli XV-XIX).
molte
e
di
nel
in
poi
di
chiese
in
amorosamente,
S.
di
d'
colle
afferma
Tesoro
Vesuvio,
ricordi
dal
del
primo.
il campo
si
perpetuarsi
cento
al
Il
intorno
quale
Iddio
che
secondo.
al
di
Il quarto
più
articoli
nel
Santo
vide
volta
della
primi
fasti
dei
Patrono.
connettono
ntoenia,
meraviglioso
Ma
il
siasmo
entu-
santo
capitoli
lato
I tre
del
al
sempre
o
ogni
istam.
prima
Santo
capitolo
da
selva,
complemento
si
extra
di
il culto
tefice,
Pon-
gli dirige
che
Napoli
articoli
sepolcro
la
del
di
settimo
dall'
a
primo
Napoli
il sangue
come
al
e
libro
suo
Sommo
ispirata
è
di
popolo
culminanti
punti
il
parola
sua
civitatem
tre
dove
la
e
densa
Protegam
il settimo
Eino
versità
Uni-
Scienze
il
dal
incoraggiamento,
trentacìnque
una
,
.sono
inizia
benedetta
fu
che
buon
I
martirio
vivo
di
Rivista
colto,
e
operoso
paterno
questo
come
città, il luogo
ed
di
popolo,
trittico,
un
Regia
della
nella
dotto
1908.
edizione
Gennaro.
voce
del
luogo
il
raccogliere
nome
Gaizo
esprime
del
quello
Arcivescovo.
per
al
si
sacerdote
lettera
una
del
libro, è sfato
questo
a
1' autore
per
Modestino
così
prima
Cardinale
nostro
Prof.
giugno
una
intorno
incoraggiamento
d'Anna,
ricordo
e
di
emessi
sono
Egli
mese
Davide
si
ed
Napoli.
DI
D.
che
scienziato,
del
Lettere
giudizi,
di
ancora
Ed
alle
capitoli
liquefazione
del
I).
sangue.
con
pietà pari
Seguono
nell'
antico
reame,
studia
d'Anna
del
piazze
specie ai
terre,
Davide
estendersi
Principali
parla,
vicine
sparsi
luoghi
il sacerdote
capitoli, questo
consacra
delle
molte
e
di
ed
culto
di
Xapoti
S.
dedicate
erudizione,
copiosi
ricordi
naro.
Gen-
del
storici
8
—
—
Protezione
sulla
di
notizia
egli
omaggio,
dell'
Opportunamente
i
che
Re
resero
luoghi
i
tradotti
porge
S.
a
dove
in
Napoli.
di
Città
la
verso
visitarono
che
insigni,
Gennaro
S.
è
Gennaro,
rima
ottava
Radente
Gennaro
il
di
sangue
della
inno
r
con
al
parla
ed
festa
è
T
modo
il
riassunse
(1760)
Gennaro
S.
nei
abbia
Si
Non
il
può
buono
suo
lodarsi
non
quale,
con
per
infine
il
Antonio
che
popolare
dire,
così
libro
Sodano
,
del
nobile
il
1905.
sacerdote
bravo
e
Santo.
latini,
Conchiude
popolo.
inno
centenario
del
giorni
versi
i
col
,
scrisse
naggi
perso-
del
,
,
cui
dei
e
memoria
la
inoltre
Dà
di
parola
una
egli
che
pensiero
sincero
ha
plauso.
nel
avuto
strare
mo-
,
il
che
di
popolo
Napoli
sia
il
di
popolo
Gennaro.
S.
M.
potendosi
Non
l'elenco
qui
1905
1908
e
30
e
20
(diario
agosto
giugno
e
Bollettino
1908.
Napoli
sacro)
luglio
del
Rivista
1905.
di
Cuore
1908.
L'
1908.
di
ad
Voi.
giugno
L'
Apostolato
Gesti
e
e
agosto
fase.
Indipendenza
della
1908.
maggio
giugno
Preghiera
Mattino
1905.
febbraio
sione
Discus-
ed
ottobre
1905
dicembre
V,
luglio
14
1909.
settembre
Antignano
XV,
19
settembre
Lettere
Ecclesiastico
Gennaro
S.
Nobilissima
15
Scienze
Monitore
1908.
1905
1905,
aprile
2
dà
febbraio
14
gennaio
Giudiziaria
maggio
12
Romano
28
si
stampa
favorevolmente:
parlarono
ne
Osservatore
Tribuna
e
della
giudizi
Cattolica
Libertà
1909.
febbraio
che
1915.
1908.
altri
gli
giornali,
e
novembre
i
settembre
1908.
Voce
periodici
giugno
sacro)
17
1905
dei
Cattolica
Civiltà
tutti
riportare
Gaizo
DEL
e
ed
1904
1906.
1908.
settembre
Roma
luglio
agosto
rio
(dia-
Mater
rosa
Dolo-
1908
e
la
Egli
vi
parìa
la
dopo
tnllora
mortt
.
Ebr.
della
Cenno
La
gloriosa
nobile
ai
greca
dai
aprile
21
Gennaro
(1)
da
casa
dei
Gianuari
di
Roma.
dell'
nella
272
anno
S.
nacque
Egli
al
Quieto
poli,
Na-
in
della
leggenda
dell'
tempo
vuole
si
nacque
imperatore
Boldumiano
e
Gennaro,
che
Gianuari,
,
Consoli
i
sotto
4.
nascita.
traduzione
,
Aureliano
Sua
—
cui
antica
Scherillo
lo
attesta
come
S.
famiglia,
ed
discendente
essere
di
avventurata
e
della
quella
è
vita
XI.
Publio
da
,
Stefano
Januario
Arconte
della
Città,
da
e
Teonoria
della
miglia
fa-
,
illustri
Amata,
ferv^enti
Gennaro
anche
molto
e
nobiltà
per
noti
divenne
la
per
pio
loro
pietà
virtuoso
e
Furono
ricchezza.
e
essi
carità
e
perciò
;
Egli
cristiano.
stiani
cri-
perchè
,
formava
primogenito,
battezzato,
dal
manuele,
di
segno
11
come
Santo
il
sollievo
dalle
appare
S.
Vescovo
memorie
Eufebio:
imbandì
giubilo
ebbe
tale
in
suoi
dpi
in
famiglia
ai
poveri.
vendo
vi-
che,
Agata,
nome
a
Em-
monaco
mensa
una
Venne
cari.
la
occasione
giorni
sorella
una
dei
storiche
sette
per
solamente
conforto
e
,
ancora
padre
suo
ad
maritata
venne
nul)ilis-
uomo
un
,
Bruto
simo,
Acaci.
degli
Sua
S.
Gennaro,
la
per
i
ogni
sua
(1)
e
naco
gli
loro
casa
di
V
dagli
le
una
vole
note-
bellezza,
rara
sua
dettero
dalla
autori
Aveva
I
casa.
e
nel
ai
che
di
«.
hanno
egli
che
genitori
di
anni
pochi
a
distribuin'
gueva
distin-
si
e
alla
recitava
renderlo
vole
ammire-
più
sempre
appena
incarico
V
vita
manifestava
si
preghiere,
elemosina
Ricavato
altri
giorno
santità.
per
oratorio
poveri
di
cresceva
divezzato,
ancora
non
e
,
molto
nell'
placidità
sua
la
per
bambino
ancora
istesso
tempo
fanciullezza.
Vergine
affettuoso
ogni
verso
in
settimana
l)isognosi.
Gennaro
seguita
dello
la
Scherillo,
vita
greca
del
P.
d")
s
TaKlialat.-I:!
n.f.i
.hi
mo-
P^innianiiele.
2
10
—
adolescenza.
Sua
santità
La
In
anni.
la
Fede
venne
le
sua^
I
e
chiese
allettandoli
o
dei
e
cibi
con
e
di
il voto
Ed
giunse
fino
castità
perpetua
istruire
i
altresì
ad
fanciulli,
li conduceva
lettere
casa
a
e
;
maestri
con
questi studi
da
verso
probi
molto
la
Vergine
la
Passione
verso
,
profitto.
cui
per
di Gesii
una
il ritiro
molto
Amava
cristiani.
il
ed
silenzio
digiunava
e
,
spesso
in
delizia
nel
baciare
per
avvia
da
divina
virtù
almeno
suo
addette
erano
quando
al
il puro
sentiva
ne
dei
servizio
Da quel
li pregava.
i pellegrinied infermi, e
poveri
li
malandati
loro
del
misero
stato
pubblico
braccia.
nella
Ammaestrato
suo
Vescovo,
Era
molto
tificazione.
sue
addivenne
spese
dormendo
subito
per
il
sua,
padrone, ma
come
fu
casa
come
aperta
da tenera
tanto
preso
li
che
trasportava in sua
suo
poche
la
un
sua
stanza
medici
procurava
nello
disciplinae
ammirato
e,
a
perfe
che
alle persone,
mai
comandi, e,
diede
sua
alla
più
tutti
a
cudiva
più scrupolosa diligenzali acnell' uscire,trovando
per istrada
ridotto
Aveva
ospedale, ed
siastica
eccle-
milizia
la
con
,
sulle
la
giorno
Spesse volte
in salute, era
curava.
casa
non
bisogno,non
amico
e
suoi,
avviò
si
famiglia agiata,in
di
Essendo
zione.
questa decisione
per
alla
sacerdozio.
al
ascendere
animo
suo
e
spirituali;
perciò
le cose
più attratto verso
sempre
il volere
contro
paterno, d' ascriversi
per
L' animo
d' affetto
segno
malattia,il
grave
una
sentiva
decise,
in
ecclesiastico.
lo stato
per
distribuito tutto
aveva
contentava
molta
Trovava
Gesìi.
poverellidi
i
Si
Guarito
sé, si
con
Cristo.
Gesù
poveri, e quando
i
sovvenire
aveva
di
Passione
della
onore
quello,che
volte
cose
,
morte, per
si
cose
martiri
i
grande pietà verso
carnefici i corpi di essi,dopo la loro
a comprarsi dai
dai
decente
dar loro una
sepoltura e farli venerare
avendo
Cristo.
nelle
doni.
con
divozione
tenera
una
istruito
vute
riceappena
essi soleva
condurli
cimiteri,e poi
genitori gli fecero studiare
cristiani,ed il Santo giovane trasse
Nutriva
di
avevano
affezionarsi
suoi
fece
ad
dal Vescovo
Per
cristiane.
delle
alla visita
molto
madre
,
verità
soltanto
discorrere
il Battesimo
ricevere
dovevano
che
stato
destinato
egli cresceva
negli
mava
cose
mondane, for-
di
parlasse
il sentire
dalla
che
misura
a
si
non
consolazione
sua
Essendo
spirituali.
della
che
voleva
casa
lui
in
aumentava
—
e
di
la
notte
a
a
,
ad
un
medicine.
dal
esemplare virtìi.
spirito di preghiera
ore
casa
simile
ecclesiastico
studio
modello
sione
compas-
terra,
e
di
aveva
mor
una
11
—
stuoia
per matera^'so
plicità,sembrando
-appartenesse
guanciale
poverello,ed
e
per
un
ricca
a
stimata
e
Suo
Per
queste virtù, che
che
vita
anni
di
per
tre
mesi
a
digiunato
fervore
30
celebrò
Il novello
abnegazione
studiato
con
teologo. La
nel
prima
L'
Apostolato
nel
subito
si mise
sacerdotali.
della
e
ebbe
ammiratori
dovunque:
ecclesiastiche
e
con
prime dignità
le
Perciò
ingegno:
molto
le
divine.
verità
Fedo
la
per
Per
delle
carità
sua
far
nei
il
da
ai
che
Chiesa
ed
mise
martiri,
sommo
eminenti
stiani.
cri-
il suo
profìtto
a
del
del
morte
Egli pianse
d'
e
da
lui
pania
Cam-
i caduti
e
si recava,
Dovunque
fedeli.
giamento.
incorag-
l' intiera
rialzare
fare
i cristiani
morte
alla
cristiano.
vero
e
pietà si era pubblicata
amicizia
singolare con
illustri
propositii
vantaggio
assisti
aveva
sua
piene di amore
spinse ad andare per
lo
santi
La
Il Santo
filosofo
lettere
conforto
arrecare
perseverare
immenso
era
della
ed
Egli, che
ed
gli erotici e fare conoscere
per confutare
il martirio
infervorare
i cristiani a subire
scrisse
scrisse
La
per
bene
egli per
ottimo
un
slancio
grande
con
presto
dottrina
sua
ed
sacerdozio.
doveri
adempiere i
addivenne
profìtto,
della
venne
ordinato
messa.
ad
fama
anni
1' angelica
per
iniziato
negli ordini
sacerdote,dopo avere
della
Pentecoste
con
giorno
grande
la
ministro
acquistato,e
aveva
vita fu
;
era
sacerdozio.
egli
sua
pietra.Vestiva con seni-,
disprezzato quantunque
una
famiglia.
all' età di 22
menava,
ed
fiacri,
—
ottenevano.
padre.
suo
con
genitore
lagrime di
il
(luale morì
,
dolore.
vero
I
dimostrazione
vera
una
padre, furono
i beni
reni
terfiliale amore.
suo
Dopo 1' esequie, disprezzaud("
la
Chiesa
metà
dell' eredità
e
dispose metà
per
paterna
sé.
nulla
riservare
i poveri, senza
per
funerali, che
del
fece
il
per
,
per
Il
In
per
morte
del
I
di
cuor
preghiere per
Dio,
Beneventani
ed
loro vescovo:
per
tale onorifico incarico.
che
all'autorità
dato
suo
Beneventana
T
il Santo
Ma
essi,
vescovo,
avere
il loro
lutti»
in
era
cevano
i f»MÌ»'li fa-
Teodato:
tempi difficili e
i
ebbero
egli godeva, tanto
del
Chiesa
pastore, il Vescovo
suo
fervorose
il
la
medesimo
quel tempo
la
episcopato.
suo
condo
pa"lre se-
nuovo
torbidi, che
vano.
corre-
ispirazionedi scegliere (ìennaro
per
umiltà
non
la fama
sa|)tMi(lo
insistettero,tinche
non
essendo
a
voleva
assumere
univei*sale di
tità,
san-
il Santo, cedendo
nulla
valsa
(juelU
12
—
della
madre,
a
essi si
cui
—
il vescovado
accettò
amor
per
Beneventani.
grande giubilo dei
per farlo
di Dio
e
recati
erano
Tale
persuadere, piangendo
nomina
della
Chiesa
arrecò
molto
con
spiacere
di-
di
Napoli, perchè esso si vedeva
privare di uno
che vantava
d' avere
degli ecclesiastici più illustri,
per scienza,
l'
nobiltà.
intervento
autorevole
Soltanto
del loro
per pietà e
la dispiacenzadel clero naMarciano
poletano,
vescovo
potette calmare
del suo
che nessuno
clero si poteva
il quale sentenziò
volere.
al divin
Gennaro, recatosi a Roma
gnato
accompaopporre
cembre
dai Beneventani, dopo tre giorni di permanenza
ai 25 diclero
al
,
del
302
e, dopo due
delle
esercizio
neir
Appia, facendo
accolto
venne
consacrato
venne
giorni
nel
Gennaro
di
fedeli.
suoi
dei
Fu
il
da
egli menò
pastore santo, pieno di zelo
padre
Roma
per
la via
dine,
rettituagito con
sempre
fu
della santità;e quale non
aveva
il sentiero
per
che
vita,
da
e
pastorale.
sacerdozio
camminando
il tenore
da
zelo
cellino;
Mar-
diocesi,in Benevento, ove
tutto
quel popolo.
sua
entusiasticamente
ponteficeS.
preghiera, in silenzio
m
ritornò
l' ingresso nella
Suo
S.
trascorsi
funzioni
sacre
dal
vescovo
vescovo?
Fu
veramente
gloria di Dio
poverelli l' aiuto
la
per
dei
un
per il bene
alle vedove
e
,
,
di tutti,il maestro
degli orfani, 1' amico
vigile tutore
degli
dei
una
censore
cura
ignoranti, 1' affettuoso
peccatori. Aveva
e
specialeper gì'infermi
per gli afflitti. Lo zelo episcopalenon
il
nel
spegnere
la sua
filiale verso
fece
ed
essa
,
,
dimora
in
Volgeva
303
di
dell'estrema
fu
la
editti
reggendo
Benevento
viver
a
dal
accompagnare
ciarla
riabbracamato
suo
per
fissar la
figlio.
suo
presso
di
dal
nipote Sosio
no
impero di Diocleziano nell'anil decreto
Cristo,allorché il feroce imperatore emanò
distruzione dei cristiani. Questa decima
persecuzione
anno
dell'
con
più fiera di tutte; vennero
inaudita
una
imperiali,
strage di
di vescovi,si ebbe
una
vera
d' Italia
di
lontano
di affetto
e
madre; fu perciò lietissimo
il decimonono
abbattute
più
non
si fece
di natura
i sentimenti
cuore
cara
,
Gennaro
sua
suo
le chiese
nello
diciasHettemila
e
bruciati
promulgatigli
pratutto
principio sorono
carneficina,dovunque fu-
i libri divini.
d'
spazio appena
cristiani
furore
gran
cristiani ebbe
un
mese
In
diverse
furono
vincie
Pro-
trucidati
potendosi nemmeno
non
,
tare
con-
della
11 Governatore
gli uccisi nelle altre parti del mondo.
ferocia senza
una
Campania, iJraconzio^con
pari bandì gli editti
infernali
dell' imperatore contro
i cristiani,
ed, avido del loro
in breve
carneficina da riempire
tempo operò tale una
sangue,
di
uccisi
e
di
sangue
il cimitero
di
Nola.
S. Gennaro
non
si
Io
f^marrì,nò
aumentò
nei
carceri
si
sgomentò per il pericolo,che poteva
lo zelo e dovunque v' era
bisogno della sua
luoghi oscuri e sotterranei a incoraggiarei
confortare
i santi
al
martirio, in
correre;
ma
dava
anopera
timidi nelle
ai
carnefici,
ai condannati.
La fede da questa
ispirare forza e costanza
molte
conversioni;
persecuzione molto
guadagnò, avvenendo
ed
il santo
nel
sabato
di Pasqua
amministrò
vescovo
molti
il
a
altri
Marco
Aurelio, a cui predisse che, vea
Battesimo, tra gli
nuta
la pace
alla Chiesa, egli sarebbe
stato
nel
suo
successore
e
mezzo
ad
vescovado
di
infieriva
la
Desiderio.
ossia
fossieri,
insieme
ministero
Miseno
A
il
e
Egli
dove
,
orrida
dal
per
i laici
lui
il Santo
ed
di
;
che
Tessalonica.
11
mato
accla-
entusiasticamente
abbracciato
con
città nativa
stati
erano
consolarli
,
che
diede
dopo
a
la
la
fino
per
cioè
l^)ZZUoli
una
martiri
Sosio
catturato
,
soffrire
consolarlo
a
il martirio;
subirono
fede di Cristo
a
suo
fede.
magistrato in
([uestidodici
pure
messo
accorsero
per
del
accompagnandoli
venne
venne
cinque
catturati
del
per online
di S. Gennaro
n"'l sostenere
da
espressamente
Euticliete
questa oittri
S. Gennaro.
di
presenza
di notte
e
,
prigione. A
di
diocesi,seppe
a
costanza
battuto
venuti
gioni
pri-
aiuto.
chierici,specialmente
d' essersi
dopo
e
rinchiusi
vescovo
sua
ai suoi
Teodosio
sepoltura. Frattanto
la
di
e
si
popolo fu
sua
corse
prigione. Alla
conveniente
nello
Napoli.
e
vescovo
vescovo
fedeli
suoi
vennero
ed il santo
che
nella
godette,e
ne
Nola
dei
sette
conforto
fede
distingueva molto nel
persecuzione ed al quale predisse il
Prigionia
clero
della
grande fu la
suoi
parenti; e dopo due
ed i poveri, inculcando
avendo
visitato gì'infermi
coraggio ai Cristiani,partì per Benevento.
e
giunto
banditori
Cuma
Napoli. Nella sua
specialmente dai
verso
di permanenza,
parole di
Appena
di
esempio
tali onori
vederlo
più
i chierici,
i lettori Modesto
e
portare ai martiri
Sosio, che
il
e
pochi
Miseno,
Eufemio
martirio,ed
abborrì
egli
giorni
di
Mentre
ordinò
Teodulo
e
lettere
come
trovò
essi,dal clero
nel
gioia
PI ozio
sue
della
tempo
si avviò
tutti
la città
proponeva
al
subì
;
le
Natale
S. Teofilo, S. Platone, i diaconi
non
pure
dovevano
diaconi, il diacono
ai
da
cibo
col
S. Gennaro
martirio.
Nominò
quelli che
Visita
pure
Santo
vigiliadi
Massimo, gliesorcisti
e
e
e
nella
sacerdoti
consacrò
si avverò.
veramente
come
persecuzione,
cui
tra
Festo
Benevento,
in
una
renda
or-
compagni,
taluni
il diacono
baramente
fu bar-
Proculo
ed
,
Acuzio;
martire
e,
Sosio,
poiché
loro
costoro
amico,
pubblicamente
perciò ancho
difesero
furono
14
—
—
S. Gennaro
crudelmente
percossie rinchiusi in carcere.
nella
d'amor
divino
si
tutti consolò ed infiammato
portò
pubblica
essi
Cristo
predicò Gesù
piiizza,
Draconzio
dagli angelied alla
gli idoli pagani,che
sentire
il
evangelo:il popolo1' applaudì.
suo
cattura,il Santo
sua
in
preghieravengono
sua
la città. Il
adornavano
fu custodita
rotti
attimo
un
Timoteo,nel
preside
infernale, ordinò
rabbia
da
ciò, preso
ed
la
ordinò
fosse
che
gionato
impri-
8. Gennaro.
Suo
Santo
Il
,
fede;ma
la
rimproverò al tiranno
eipii,
esortandolo
in Cristo,
in
1' accolse
perfidoConsole
dalla
smuovere
di
alla presenza
cortesia per farla
il Santo Vescovo,fermo nei suoi princondotto
fu
arrestato
,
Il
Timoteo.
martirio.
Nola
con
cecità nel
grande
voler
non
dere
cre-
lo
sdegno divino.
di piìifattola
A siffatta esortazione il perfido
ancora
inviperito
fosse gittato
ordinò che Gennaro
nace
forin una
trarre in prigione,
di carcere
1' empio comando
ardente. Dopo tre giorni
venne
il
la
Ma
il
fuoco
un'
ora
sua
e
potenza,
perdette
eseguito.
per
fosse
in
stato
florido
rimase
un
come
se
illeso,
prato,,
pio vescovo
Iddio. L' imperterrito
si
Timoteo
lodando
non
e
ringraziando
fattolo
di
innanzi
venire
nuovo
commosse
e,
per questo miracolo,
altri
rinunziassedi
minacciò
crudeli
lo
se
non
a
tormenti,
sé,
non
a
provocare
,
alla
fede. Il Santo
sua
sorrise
sdegnato lo fece ricondurre
dell' eculeo. I tendini
da
cedette
neppure
in
nel
e
I Beneventani
nutrivano
trascorsi
amato
pastore,che
l'offrì
cuore
dal
dolore
se
,
averle
resi
a
fu
ne
morì.
I buoni
che essi
ordine
per
i suoi
con
una
Vescovo,
che
e
si
la verità
a
Nola
incominciarono
lora
della fede di
la
quale di
sopraffatta
dopa
sepoltura.
di notte
,
conveniente
al cocchio di Timoteo
Nola a Pozzuoli.
di costui da
il diacono
,
corsero
prividel
erano
Beneventani
dettero
chierici della chiesa
,
S. Gennaro.
singolare
per
,
aggiogato
viene
affetto
pativaper
resa
consapevolela madre
Dio e prostrataal suolo pregò; ma,
ne
quegli
tormenta
madre.
sua
sostenere
le
pietosiuffici,
Il Santo
Due
un
esporloal
stesi
questo martirio talmente digiunturaa suo posto.Il Santa
di nuovo
portatoin prigione.
parecchigiorni,da
Erano
Cristo,quando
venne
di
Morte
ed
con
corpo
semivivo
queste minacele; onde
carcere
glifurono
rimanere
non
a
venire
per
a
in
censurare
Pesto
e
il lettore Desiderio
del loro Santo
soccorso
naro
i carnefici di S. Gen-
scagliavanoingiustamentecontro
un
Santo.
Sapu-
10
—
sulla
Dio
gli
—
confortati tutti i suoi compagni
dopo aver
raccomandò
al
si
si
col bacio dell' amore,
a
suolo,
prostrò
la
sieme
introncata
testa
gliocchi, gli venne
e, fattosi bendare
della mano
coir indice
destra,e dopo di lui furono tutti
Solfatara. S. Gennaro,
altri
decollati.
similmente
I.
Chiesa
Fu
costume
sul
templi
martirio.
di
S. Gennaro
della
alla
Chiesa,
luogo stesso
Quei luoghi
fin
dove
gli
Meda^lioue
quello
loro
Nei
di
dai suoi
eroi
gli altri
tra
,
di
di
Solfatara
8.
Pozzuoli.
primordi,
del
Vangelo
nomi
,
di
edificare
subivano
prendevano
il
ancora
Gennaro.
al
ìnartyris perchè quivi innalzavasi, sacro
Dio l'incruento
sacrificio.
a
nome,
l'altare,e s' immolava
del loro natale,cioè il giorno del martirio
giorni anniversari
i fedeli visitavano
dere
specialmente le loro tombe
per renwensa
.
,
tra
la
stessa
celebrazione
,
loro
dei
sacri
riti
,
memoria.
Gli
Omelie.
loro
la
martirio, inseriti nei libri della
cio;
in detto
sacra
liturgia,venivano
giorno recitati nel divino uffii vescovi
dell'epistoladella messa,
e, prima della lettura
ascendevano
a
venne
spiegarlidalla cattedra; onde
l'origine
delle
atti del
piìi solenne
17
—
Seguendo
cioè
11
questa pia costumanza,
anni
dopo
dove
il Santo
ed
Foro
di
e
così
:
i suoi
ne
«
di
corpi
ebbero
ed
pellirli^
i
la
e? tra
napoletani
cittadino
sul
cristiana
Con
fede
corpi,
ad
santi
Questa
Nel
i
chiesa
Una
sito
dare
L' iscrizione
è
anche
corpo,
Fin
una
loro
spp-
il santo
ìnorto
era
tire
mar-
la
per
i renti
paloro
ai
sepoltura
Gennaro
apparve
suo
parente, avvertendo
dito, che
stato
ciso
reera
un
da
ed
amici
gli
S.
visione
questa
Gennaro
ceduto
bella
esistente
Capitolo di
dal
di
modo
che
Pozzuoli
V antica
dritta.
S.
la
seguente
posteri
ai
testimone
è
di
è
riedificata.
volte
più
chiesa
cappella a
una
del
vero
Gennaro.
:
lannarii
Sancii
decollazione
seconda
fu
,
decollai ionis
Il sito della
Una
diverse
deceììtenfente
modesta
un
essere
testa.
napoletani
martirio
Lociis
delle
soldati,S.
dei
nell'ampio suolo
lapide quivi
del
quali si esprimono
dorè
volte crollante,
pii^i
formasse
ne
tani,
napole-
napoletani.
chiesa
1580,
eressero
col
alla
dei
i fedeli
i cittadini
,
credo
che
insieme
tutto
atti, i
i cittadini
mentre
martiri
unitamente
era
e
suo
.
napoletano,
cercare
in
tempio
Bolognesi.
presto rapirliper
per loro patrono
pensavano
dalla
custodia
ricuperabili
un
di
luogo
un
chiesa
medesimo
sul
»
ragione, perchè,
dei
suddetti
Slf),
detto
mai-tiri(j,
scelsero
laoc/o
,
Pozzuoli,
questa
quei martiri^
di
il
Vaticani
di
dai
edificarono
sostennero
di
dagli atti
chiaro
appare
/
si
e
compagni
all' edificazione
nell'anno
i cristiani
di S. Gennaro,
morte
si rileva
Concorsero
città
la
Vulcano, oggi Solfatara
come
onore,
—
di S.
sulla
messa
(iennaro
e
dei
della
porta
Ejns.
Sociornm
et
coìnpagni.
suoi
ed
chiesa
è
la
guente
se-
,
:
lANUARIO
DFVO
lAM
NE
OLIM
QUOD
SOIXM
XEAPOLITANA
(1) Questa
di
questa
ÌMcrizione
chiesa.
SACRI
CIVITAS
^
CORPORIS
HONORE
SINK
OBTRrNC.VTO
SCKLKKF.
DIOCLETIANI
.\J':RE
variaiinMito
MADKRVT
S.\NOUINE
DIUTIUS
(1)
RKMANERCT
PCU.
riportata
P.
di
F.
autori
MDI-XXX
che
hamio
tato
trat-
18
—
Tradotta
italiano
in
si
esprime
S.
A
PERCHÈ
SANGUE
DAL
primo
Le
decollato.
fu
vive
osservano
nel
e
maggio, neir ora
liquefa il sangue
L' altro
la
Guida
,
è
Duomo
nel
cui
si
S. Chiara
in
o
Santo, di
del
statua
una
e
piìi vera
raccogliendo
dice
le
si
pario^
marmo
chiesa
della
e
di
da
testa
sua
S.
fu
eretta
nella
scultore
sua
S. Gennaro
chiesa^
una
facendosi
Gennaro,
uno
di
statua
fedeli
Quivi dai
«
tradizione
della
notizie
memoria
la
marmo
della
:
piccola, in
bianco
in
visibili:
tuttavia
sono
S. Gennaro.
di
,
sebbene
in
appunto
Solfatara
sulla
insigni monumenti.
quale il santo Vescovo
solennità,specialmentenel
di
precedente la prima domenica
sabato
parlando
»
1580
ANNO
antica.
Il Sarnelli,
«
due
sulla
di
monumento
dicesi
che
ONORE
NELL'
sangue
rosseggianti nelle
e
settembre
19
macchie
SENZA
POSE
tempio si venerano
pietra marmorea,
la
è
CORPO
NAPOLETANA
COLLETTIZIO
DANARO
suddetto
Nel
Il
SACRO
LUNGO
A
BAGNATO
STATO
ERA
CITTADINANZA
LA
CON
PIÙ
DIOCLEZLYNO
EMPIO
DEL
RIMANESSE
NON
GENNARO
CHE
SUOLO
IL
così:
DALL'
DECOLLARE
FATTO
—
scolpire
gentilecon
segni
oltre
suo
quella matrona, che raccolse
sangue
la vera
alla nobile
effigie».
maestria, reputasi da tutti essere
zuoli,
A
dei
molti
Saraceni
devastarono
luoghi di Pozquesti
tempo
le più belle statue
fra le altre questa di San
e
ruppero
cui tagliarono il naso;
il quale, essendosi
Gennaro,
poi disperso^
datiglida
rifatto
fa
inutile
dalla
molti
e
farsi
vedere,
alla
alla
lasciando
Sotto
fine fu
segno
in molte
ed
(l) Sia
nella
ecc.
queHto
sua
di
che
perfetta.
dai pescatori dentro
rinvenuto
riconosciuto
e
si
visibile il segno
della
di
liberazione
parti
il
del
precedente
grande opera:
S. Gennaro-Napoli
«
L'
affisse,
del taglio.
come
alla
appunto
la
ancora
intera
»,
vengono
storia
Fu
della
coutradetto
oppugnati
si
cicatrice
peste, che avvenne
nel
1656
(1).
miracolo,
a
statua^
dalla
regno,
1713
avvicinato
rimasta
è
statua
lo
continuando
petruzza; ma,
magistero alcuno,
solo
riuscito
,
come
buttato,'
.
Xapoli
fu
essendo
indarno
ma
,
sostituzione
però
r orecchio
bubone
Napoli
di
fu
quale, senza
vede,
del
anni
piìi volte
reti:
di
città
tentativo
ogni
Dopo
; ed
il
dal
in
cone
Fal-
racoli
fatniglia, vita, mida
Ruberto
Beni
19
—
Annesso
alla
"CÌardinoed
una
che
n'
era
decoro
con
1697
Nel
1701
Nel
1860,
Nel
di
Napoli
rifarla:
la
il
de
Vivo.
dì
31
dicembre
di
Napoli
marmo.
la
chiesa.
dal
soppresso
che
n'
,
molto
somministrò
rifece
consacrata
Napoli
in
tutta
Pozzuoli
di
fu
vi
,
giorno delle Ceneri, scoppiò
e 1'unica
piede le sole mura:
di
del 1866,
Municipio
il
città
1877
Cantelmo
il
in
popolo
settembre
6
bel
un
,
restaurò
precedente
notte
S. Gennaro
il
con
Cardinale
Napoli
incendio, rimanendo
per
Mons.
di
pregevole bassorilievo
città
la
cappella di
monastero
un
zelo.
con
la
terribile
ed
e
altare
Nel
denaro
fabbricato
1' Arcivescovo
un
eresse
fu
poli,
meravigliosa cisterna,e dal municipio di Naed è tutt' ora
ed affidato
padrone, fu concesso
ai Frati Cappuccini, i quali ancora
ciano
oggi 1' uffi-
santuario
quel
un
chiesa
—
il
to,
pavimenlocale
Vescovo
dei
il Convento
era
padrone,
puccini,
Cap-
dicò
riven-
ne
il possesso, nominandone
custode
il P. Diego da Sorrento,
lode del nostro
Municipio bisogna dire che in questo spazio
ed
a
di
tempo,
settemila
lavori
diversi
per
fatti
eseguire,ha
più di
speso
lire
(1)
U.
catacombe
Nelle
di
Napoli
di
S.
primitiva tomba
La
Gennaro.
la pace
alla Chiesa
Magno, i
per l'editto di Costantino
Napoletani vollero possedere il corpo del loro concittadino. San
Marciano,
Gennaro,
sepolto, dopo il martirio, nel campo
pn»sso
Data
Solfatara
la
Lasciamo
avvenuta
di
impregiudicata la questione se detta traslazione sia
la cattedra
di Napoli, o mentre
sotto
Zosimo, Vescovo
città
questa
il
Severo,
Pozzuoli.
di
quale
Il Vescovo
di
da
occupata
era
ne
(Jiovanni
San
Miseno
Nola, Acerra, Atella, Cuma,
l'intervento
ed al popolo, con
clero
nel
naro,
in
nn
1714.
bellÌHsirao
Sarebbe
tieile
così
(1) P.
di
S.
giorno
mani
Die^o
Gennaro
.Ipologia
deniderabile
del
del
anniversario
libretto
una
delle
i Vescovi
invitò
Napoli
per
la
editicata
certamente
avea
I,
suo
li
ristampa
martirio.
miracoli
di
diocesi
vicine
congiunti
dei
S.
San
basilica.
I^)zzuoli, ed
e
da
ovvero
19
insieme
di
S.
(ìen-
Sapcli
per
ve«lerla
popolo.
da
Sorrento
in
Pozzuoli
—
—
Cenni
Pozzuoli
Storici
1H96.
huI
Monumento
al
settembre
(ittmaro,
di «ì beli' operetta
di
e
Convento
20
—
del
si recò
315,
ciano
che
su
secondo
d'
della
su
tutti
cui
del
il corpo
in
lo involse
le
in
gì'indizi
fondo
un
doveva
Mdr-
chiamato
appartenere
a
sona
per-
di Napoli.Esso è alle falde
dentali
occifamiglia launaria
un
monticello, detto Monte Marcimio^ nei colli Leu-
Le
cogei^ di
collina
una
,
—
S.
Gennaro.
e
poi, scavato
parla Plinio. Ivi celebrò la messa,
soavissimo
nostro
odore,
Martire, che tramandava
adorni
di oro, e tra
panni di porpora riccamente
dei ministri
salmodie
di
catacombe
ed
sacri
il
giubilo universale, recò
su
nella
città.
nostra
deposito
colle
di
L' imponente corteo, giunto al
Antignano, si fermò
lo
dopo il percorso di diverse miglia. Indi, con
per riposarsi,
entusiasmo
stesso
e
solenne, portò quel santo corpo al
pompa
fuori la città,in un
Cimitero
di mezzo,
sepolcro quivi presso
il
cimitero
che
sinistra
tiene
scavato
e
a
superiore ed a dritta
inferiormente, quello detto di S. Agrippino, il quale, già da due
i colli
per
secoli
Leucogei
avuto
aveva
il
sacro
colà
la
sua
ed
tomba
oratorio.
Ciò
viene
,
anche
Le
da
Catacombe
molti
mai
non
La
dagli atti vaticani
napoletane, come
confermato
scrittori,furono
cave
prima
di
nella
pietre,né
notizia
si ha
loro
vie
dal
e
bolognesi.
diffusamente
è
stato
detto
origine semplicisepolcreti,
sotterranee.
tempo
della
morte
di Sant'
Agrip-
lil
—
pino, celebre
nostro
—
del
vescovo
li,
secolo
il
quando
corp«)
suo
avello gentilizio.
E per i m"»lti miracoli,
quivi sepolto in un
da quella tomba
il Santo
che
piac([ue ai napoletani di
operava,
essere
dappresso a lui, e così ebbe cominciamento
e
seppelliti
dicesi inferiore.
che
sviluppo la catacomba,
I cittadini
che
le tombe
di famiglia fuori la città,
aveano
1'
delle
XII
anche
antica
la quale vietava
i
Tavole,
legge
per
in
vollero
conservare
sepolcri città,
quest'uso sino all' ottocento.
la
8.
cui
Ed
ecco
ragione, per
Agrippino e S. (rennaro furono
gentilizie.
sepoltinelle loro tombe
il loro
I cristiani di Napoli, per la grande venerazione
verso
San
Gennaro,
martire
pastore "S. Agrippino ed il concittadino
scelsero
d' essere
sepoltipresso i loro avelli : così ivi i sepolcri
si moltiplicarono da formare
vastissima
dare
una
necropoli.Coli' andel tempo,
in Oratorio.
quel sepolcro fu convertito
fu
,
S. Severo
(pialeè
a
la
sinistra
del
Le
da
fu
t("mba
colle
vede
si
tuttora
come
Severo
S.
mani
proprie
il
ed
;
sferito
tra-
dolo
questa contigua basilica,collocan-
in
sepolcro, sul quale
un
Santo
reliquie del
della
luogo
Anche
eo
vestibolo
la
alle catacombe,
1' altare
eresse
la fine di
verso
secolo.
quel
del
S. Gennaro
di
,
dall'antica
in
basilica
S. Gennaro
di
corpo
fondò
Giovanni,
sepolcro
di
oratorio...
l'oratorio, vi
S. Severo, il corpo
casione
dentro
Per
ciò
qual motivo
maggior culto
SS.
dei
tempo,
tolte
dai
basilica
di
Culto
col
T
ove
ed
Gennaro,
mar-
alla
in
avea
(piesta
•)C-
lo trasferì
sangue
la città.
le teste
nella
S.
tomba
///
:
in fondo
Avendo
d;ilhi
insieme
od
il capo
staccò
ne
di
Diacono
beat issi ìhkìh
rondidissc
trasferì
cavato
parte al culto
ebbe
( Jiovanni
dice
stthlattiìn.
Mftrcidtio
a
Napoli,
come
flicitnr
sua
ìnnìtìi
di
Vescovo
S. Gennaro,
tijreìn lannarimii^
collocato
nuMlcsim»»
noi
sempre
basilica.
S.
basilica
restarono
imn
di
S.
Patrono,
al santo
Apostoli
loro
Pietro
corpi
alle
catacombe,
in
S. Giovanni
modo
quel
a
Paolo
e
fine fu di
? Il suo
S. Giovanni
fece
Laterano.
dere
ren-
che
stesso
,
(piellostosso
verso
furono
trasportate
(Vedi Taglialatela,
Gennaro).
HI.
monumenti
Antichi
e
ad
Il celebre
21)1, dice
che
cardinale
tra
i
pontificia di S. Gennaro
Antignano.
Basilica
Baronio
nei
suoi
pietosiministeri
Annali,
al
toni.
atììdati al sesso
2.°,anno
debole
in
""'"
di
tempi
"liiei
per
le altre
il sangue
e
compivano il loro
ufficio
martiri
dei
reliquie dei
morte,
subendo
e
talvolta
S.* Prassede
di
e
sudore
raccolto
Una
dubitare
può
in
ampolle
non
ma
facile
è
anni
suo
col
Villa
0
la
dal
suo
e
finora
e
la
1' occasione
colle
sangue
primo prodigio
Non
Cristo.
traslazione
del
depositariadi
,
tutto
quel tempo
podere
alcun
da
contrastata
non
quel
che
soro,
te-
il corpo
,
Marciano.
delle
al santo
che si
vescovo,
; ed
ampolle con
popolo, offerse le sacre
domicilio
e
vu(jle
tradizione
immediatamente
che
fermato
era
tizia
le-
somma
le
collocava
all'
accanto
in
urna
cui
rinchiuse
erano
,
dell'insigne Martire, quel sangue,
allora
che
liquefece,in modo
pareva
Santo.
dapprima impietrito,
ampolle dal capo
lo avvicinarono
di
del
Santo, ed
nuovo,
dubitare,le
piiida
allegrezzaportate
nella
allora
di
e
s'indurì
il sangue
si
nuovo
dal corpo
allontanarono
uscito
miracolo
l'Inaspettato
convalidare
Per
le
avendo
il santo
mentre
,
ossa
liquefece.E
prodigioseampolle
prima;
come
furono
così, non
con
grande
città.
La
si fa il sabato
tanta
processione, che con
pompa
la prima domenica
di maggio, ricorda
tra 1' altro
miracolo
della liquefazionedel sangue
di S. Gennaro.
Un
a
della
gioia.
presule
si
donna
il
di
alla
,
del
martirio.
del
atleta
donna
pia
per
nel
tumulato
traslazione
clero
e
le
stato
,
suo
La
affermi;
fosse
sul
seco
recar
nel
corteo
reliquie,passando il sacro
Antoniana, oggi detta Antignano, la pia raccoglitrice
abitava
di
che
costei
in
quelle vicinanze,
nipote
,
uscì
di
lo
pietosa
del Santo
martirio
nascosto
rimase
prima
la
che
una
dell' invitto
dal
ritiene, che
serbasse
Santo
per
dagliatti
raccogliervidentro
per
sangue
passarono
,
Nella
la
S. Gennaro.
nel
documento
del
pensiero
Napoli.
tradizione
più antica
lo
anche
in
corpo
La
che
precisare il tempo
avvenuto
memoria
a^ì è
afferma
il bel
martire
dell' inclito
molti
vetro
apposite ampolle
Solfatara
Xon
di
ebbe
Eusebia
nome
quie
reli-
S. Gennaro
di
compagni
,
il sangue
di S. Gennaro
sul luogo stesso
del
che
tradizione
costante
o
si rileva
martirio,come
nare
adu-
S.* Pudenziana.
dei
sei martiri
Se il sangue
martirio, sia stato raccolto, non
si
sangue
eroine
per
altre
pericoli,sfidando
i
il
gliere
racco-
Quelle
talvolta
che
del
o
di
quello
era
martiri.
zelo,
tanto
con
temevano
non
v'
,
goccioledel prezioso
le
di
i cristiani
fervore
tempo
,
per
legge nelle
la
la
processionesi
quale passò
antiche
costituzioni
il
faceva
sacro
su
quellacollina
corteo
della Chiesa
;
di
dente
preceil
primo
gnano
d' Anti-
si
secondo
dopo
Napoli, dal^Duomo
,
24
—
(li
del
iiiarmu
miracolo
dedicato
Santo,
—
da
quei
fedeli
di tal
memoria
iu
»
.
Nel
signori in
Nel
del
ricordo
1855
cappellina,fu
alla
vicino
1707,
miracolo,
re
volta
comprò a sua
Calenda, e gettò le
città
ed
chiesa
fatto
voto
per
in
proprio
avvenuto
II,
Ferdinando
in
,
prima pietra
del
a
cardinale
dei
causa
Nel
fu
la
Sisto
del
politici
i
quali
manutenzione
risparmiato
dal
archivio
nei
tempi
di
di
La
memoria
santa
interrotti
però
i lavori
1860.
Stato
andati
famiglia
spalle
alle
abbattuta.
essere
Sforza ; furono
Riario
mutamenti
reale
dovea
dalla
pontificale
rito
con
messa
nostro
con
per
fu
grande tempio
un
quale poi
la
chiesa
antica
della
d'
della
nome
dalla
adiacenze
pii
quel luogo.
,
fondamenta
da
un'iscrizione
messa
esiste
quantità di
una
si accordarono
questo tempio
piccone demolitore
; ma
con
sovvenzioni
tutto
nell'anno
creti,
de-
questo
1895,
non
senza
?^P^"^-
Facciata
della
chiesa
Basilicale
sulla
collina
del
Vomero.
molizione
nei registridegli edifizi abbattuti.
figurare neppure
Dopo la dela lapide suddetta
altri oggettiappartenentialla
con
al
cappellina furono
trasportatinella chiesa di San Gennarello
Ma
Vomero.
spondere
Napoli, divota a S. Gennaro, ha saputo ben ria
riuest'onta
sofferta.
25
—
Una
eletta
ed
chiesa
schiera
Il suolo
le
Corigliano,e
pietà
santi.
Il
nell'anno
tempio poi
dal
Basiliche
Pio
Papa
minori
Santa
i lavori
Conte
di
X
di
con
Roma,
una
Marino
la costruzione
sono
spese
per
Il progetto fu del Commendatore
fedeli.
Basilica
gentiluomini napoletani,
superando
iniziarono
ostacoli,nel 1904
quello stesso sito.
fu acquistato e donato
dal
in
dei
di
—
ficoltà
dif-
nuova
Saluzzo
di
dalla
sostenute
Pi-
Giuseppe
1905, fu elevato alla dignità di
gli stessi onori e |)rivilegidelle
alla
e
sottoposto immediatamente
anche
Sede, a
venne
gli appartiene ed apparterrà.
cui
a
donato
tempo
suo
quanto
con
IV.
Chiesa
Una
delle
cattedrale
più
di
celebri
Stefania
volgarmente
II
secolo
dell'antica
di
tema
di
poveri
la chiesa
sciuta
ricono-
,
San
detta
Gennaro,
v"ì1-
(fuori le mura).
extra-UKtMiia
le adiacenti
presso
catacombe,
nel
ove
sul principio del IV
e
sepolto S. Agrippino
il glorioso corpo
di S. (ìennarn.
sul)ito
Queste cripte cimiteriali dei due santi divennero
fu
colo,
se-
,
di
ed
Nel
in
descrivere
nota
r antica
basilica
mani
e
in
i
ciò
che
di
a
i divini
celebrare
i
fecero.
vi
presuli na[)oletani
il
vescovo
S. Gennaro
ove
S. Severo
tutto
di
offici.
collocò
ne
questo
quella eretta
deve
sul
della
intendersi
corpo
Il cf"rpo del Santo
concittadino
nostro
fino al secolo
IX, quando fu rapito dal
del
colle
a
tutti
una
proprie
basilica
teriale,
cimi-
Martire.
santo
restò
E
edificasse
,
il corpo:
i
nelle catadi S. (Jcnnaro
combe
primitiva tomba
fedeli napoletani convertirono
(pielsepolcro
tradizione,che
onore
come
divotamente
la
come
oratorio
dosi
j)i-esso i padri nostri, rendenfreciuentatiche in essi si portavano
tanto
il clero
dissi
numenti
mo-
venerazione»
somma
quei luoghi
vescovi
la
Napoli, dopo
è
errare
il titolo
dei
chiesa
questa
extra-moenia.
basiliche
sotto
S. Gennaro
Sorse
Gennaro
senza
,
garmente
S.
quel luogo
in
principe di iienevento
Io Sciupa
attesta
1' anno
S.n, come
propriamente verso
il quale (1) riporta pure
le memorabili
parole che un soldato
dei Ix)ngobardi piangendo,
dal campo
napoletano, ritornando
ri vintr
// prrstdio ({ella ritta
rapito: il
gridando diceva :
tmtfK),
(irìinaro, rhr ri ha fjaardatoper tanto
patrono nostro
irriIl
ìtostri
ria
Principe,
inerito
dei
perrati
ne
ne
va
prr
Sicone,
e
,
«
^
.
(1)
11
Ducato
«li
Napoli,
20
—
tato
i
contro
decise
la
catacombe
di
s.
pirle il più grande
S. Gennaro,
S.
ed
(essendo
e
fosse
stata
sotto
di
città
l'altare
di
basilichetta
dappresso
cemeteriale,
di
corpo
860,
coni' è
dalla
edificò
critica)
silica,
grande ba-
catacombe
cenobio,
un
ra-
Benevento.
1' anno
delle
dendola
ve-
di
cercò
consiglio,
con
dopo
vescovo,
l' immediata
altre cause,
Napoli possedesse, il
,
la
per
tributaria;ma,
sua
altro
iNapoli
che
e
questa opinione più accettabile
fondò
benedettini
ad
in
tesoro
nostro
V antica
vi
Ueunaro
alleanza
renderla
e
arricchirne
Attanasio,
presso
città
fortificata, si volse
ben
Le
violata
napoletani per
assediare
di
—
dipendenza
la
che
diede
del
denza
cre-
ai monaci
perchò
vescovo,
officiata.
continuo
11 motivo
cui venne
per
eh' essendo
tolto il corpo
santi
vescovi, che ivi si
edificata
del
santo
trovavano,
questa
Patrono,
di
S.
i
fu
chiesa
nuova
,
corpi deglialtri
Agrippine,vescovo,
di Napoli,
sepolto nel II secolo, di S. Lorenzo, anche
vescovo
455
,sepoltoneir anno
726, di S. Gaudioso, sepolto nell' anno
di S. Nostriano
e
si esprime il de Lellis, ancome
vescovo,
che
di Cristo
444
egli di Napoli, che visse nell' anno
(1)
rimasti
erano
venerazione.
quasi senza
«
«
»
(1) Aggiunta
con
la
segnatura
alla
Napoli
X-H—
24.
Sacra
Ms.
d. Bib:
Nazionale
voi.
5
e
distinto
27
—
Si ha
memoria
che
i
•chiesa fino all' anno
—
padri benedettini
1445, essendo
officiata questa
in quel tempo
Nicolò
avessero
abate
Napoli.
da
loro
della
lasciarono
essi
Perchè
di
officiar
emigrazione sono
patrie memorie.
tempio
questo
le
e
cause
trovandosene
sconosciute,non
fatto
nelle
cenno
La
basilica
grande
in
eretta
Santo
del
onore
di forma
è
ramente
ve-
classica.
Il
serba
tempio
ed
finestroni
livello
forme
È
il soffitto.
gradini dal
per
le belle
sopra si eleva
stemperati colori; ma
e
con
laterali
(iuelli
ed
pila dell'
osservato
steso,
In
è
ma
S. Gennaro
dipinto
antiche
restano
morie
me-
appena
furono
mente
orribil-
cattedra
pale
episco-
S. Pietro
e
plichevoli
supsi credono
quasi perduti,
e
notasi
una
iscrizione.
mo,
Fu
fatto
esso
sotto
catacombe
adiacenti
nelle
sere
es-
San
di
rigidezzadel braccio
lo pose
che
ritrovata
fu
È degno di
bassorilievo
la
cadavere.
un
Cantei
e
chi entra
restaurata.
specialmente
d'
Cardinal
questa basilica
di
il bellissimo
altare
quello
con
dritta
a
sconciamente
un
ove
come
dal
basilichetta
lustrale
sotto
morto,
1701
nel
pittured'
un' antica
resta
ove
Triade, sono
acqua
catacomba,
dritto
antiche,
Malinconico.
Pietro
Gennaro
le
tutte
rappresentano
alla
innanzi
nella
quasi
cona,
abadiale, che
opera
La
colonne
con
circolare,
semi-
ò
inverniciati.
della
affreschi
di
arco
Degli antichi affreschi
maggior altare,e questi pure
al
restaurati
o
;
principale: l'abside
nave
un
i
meno
italo-greche,
il presbiterio
si eleva
distrutte.
furono
Gli
navi
tre
a
della
antiche
della
l'altare
furono
importantissime iscrizioni, le quali, vandalicamente
aggiustate,vennero
adoperate per gradini per
medesima.
il pavimento della chiesa
lavorar
tempo
spezzate ed
un
mensole
e
p»»r
,
Vari
al
incastonati
lodevolmente
anni
iscrizioni
dette
di
frammenti
che
muro,
timi
questi ul-
in
stati
sono
alle
mena
cii-
tacombe.
donati al
pietà dei fedeli napoletani furono
alla chiesa
non
pochi beni stabili,specialmente nei
di Massa^ di Sómma,
Pollena, R'jsina, Portici e Torre
Dalla
Anche
la chiesa
di
stero
a
basilica
r architetto
restaurata
tori
e
Maria
Santa
benedettini, situata
anticamente
La
di
quella
era
S.
cadente,
(Gaetano
Fazzini.
sulle falde del
e
noi
la
Vesuvio,
fuori
(ùMinaro
1SH4
Ultimamente
fine gusto artistico
con
sotto
di
col
d»'lla Vetrana
le
ttMiimenti
del (ìreco.
UKum-
suo
apparteneva
mura.
«lal-
n'staurata
venne
ò stata
dagli Kcc. mi
ed
cenobio
,
di bel
nuovo
signori (fovonia-
vigilanza del eh. archeologo Mons.
(t. A.
(Jainnte.
28
—
—
Y.
[Napoli,che
fatto
ha
die
ridestar
sa
Coir
uscita
Gennaro
S.
di
istituì
formò
badia
della
laicale,e
1468
II, nel
Paolo
Pontefice
del
confraternita
una
viero
Oli-
Cardinale
il
XY
secolo
del
,
bolla
con
basilica
nella
dei
la fine
verso
Carafa
insegnata dal divin Maestro,
cristiani gentilezza di sentire,
carità,
nobiltà di propositi.
affetti, generosa
dal cenobio
extra-murano
benedettini
dei monaci
di
delicatezza
sofferenze
potente della
negli animi
e
soave
le
lenire
per
ai sacri
accanto
sorgere
per S. Gennaro,,
di beneficenza
templi, sublimi
opere
scino
dei
poverelli,spinta dal fail culto
serbato
ha
vivo
sempre
Poveri.
dei
Ospizio di S. Gennaro
un
ospedale.
La
del
bolla
missione
com-
una
plebei.
e
la
affidare
1474,
ad
affidate
vennero
Y
Sisto
loro, il Pontefice
dissidi tra
dei
con
nobili
cittadini
di
Sorti
amministrazione
ed
direzione
tuno,
oppor-
plebei, colsi spendeva
soli
ai
cura
stimò
della rendita,che
il supero
obbligo di destinare
doti alle donzelle
dei poveri e per
r ospedale,a beneficio
per
San
Selleria
delle quattro piazze del popolo.Capuana
nubili
r
,
,
Mercato,
Giovanni
e
i maestri
ed
Fu
piazze
ed
chiesa
che
tempo
monumenti
dei
danno
eletti
erano
triennio
per
ospedale.
un'
si commise
lamentata
tanto
dalica
vanopera
dal
Celano
,
,
facendo
1' antica
perdere
vollero restaurare
del tempo
della
bellezza
basilica; e,
la
chiesa,
quello che
dalla
e
lapidi strappate dalle catacombe
basilica, fecero il pavimento della chiesa, disperdendo
più
le
con
grave,
vecchia
così
questo
gli amministratori
perchè
è
in
cui
della
economi
proprio
a
dalle
,
elementi
^'li amatori
preziosiper
e
delle
studiosi
cose
antiche.
L'anno
la
1479
Napoli
cara
fu
afflitta
da
fiero
un
nella città per
sviluppatosi diffusamente
pestilenziale,
d' Aragona,
di Calabria, Alfonso
dal duca
sostenuta
morbo
guerra
le armi
con
1' ospedale
giovamento
e
sventura
vivo
nelle
il
sofferta,
vittime,
stipulata una
la quale
con
che
e
furono
di
leato,
al-
tuosa
lut-
grande
ricoverati
nell'
catacombe
furono
soccombettero
convenzione
fu
catacombe
le
questa
la
ospedalevennero
i cadaveri.
seppelliti
dolore
dei napoletaniper la grave
nel cuore
ai posteri
far perdere la memoria
non
per
sollievo,perchè
gli appestati,e
Rimasto
e
Per
i fiorentini.
contro
pontificie
circostanza
delle
nostra
nel
stabilito che
nell' immane
1 5bb
in
da
ogni
Carlo
anno
sciagura, venne
Caracciolo
dalla
celebre
di Yico;
chiesa
29
—
dell' Annunziata
dovesse
novembre
recarsi
alle
per
benedette, recitandosi
r officiatura
Lo
dei
ivi
15
fatte
a
lette ed
messe
cure,
delicato
1479
lenì
Ma
in
fu
del
aiuto
nel
solenne
una
e
Viceré
Papa
che
1656
raccolse
i loro
ufficio, dando
dal
venire
nel
del
4
con
dolori:
nel
e
alle
Las
164."]
sche
tede-
truppe
Torres
piva
com-
duca
di
,
il duca
contro
gli appestati,prodigò
ricovero
tempo
,
Medina,
processione il dì
suffragarequelle anime
morti.
affettuose
altro
un
solenne
una
catacombe
ospedale, che
stesso
loro
uscire
—
di
Parma.
benemerito
ospedale compì la
più grande opera di carità,raggiungendo così l' apice della sua
grandezza. In questo tempo scoppiò in Xapoli un' epidemia
di peste, tanto
terribile e spaventevole da rimanere
deserta
«m1
ammiserita
solo la città,ma
anclie
bucina parte del reame
non
napoletano.Fu alhjra che vennero
gittate le basi per fondare
un
ospizio,dove raccoglierei poveri, dei (jualiera gremita la
città dopo il terribile flagello.
il voto
Xel 1667
fu adempito, e fu appunto
scelto all'uopo
di S. Gennaro, ceduto
dalla congrega,
l'ospedaleextramurale
la quale ritenne
sé la basilica.
Così ebbe
termine
l' ospeper
dale,
ed ebbe
dei poricovero
origine 1' attuale ospizio,come
veri
dell'
Mercè
uno
Con
severe
del
di
.
Pietro
Antonio
mondo
Rai-
la
missione
comcooperazione d' una
ospizio venne
ampliato con
pene
febbraio
23
Gli
800.
al
accolti dell'
L'
per
Al
anche
diviso
ospizio venne
il secondo
i celibi
titolo
quello
di
"
é
S.
il
e
stesso
dei
soltanto
atti
di
di
numero
il
primo
del
Viceré
del
e
onde
nome,
suo
(Jennaro
iiggiunto
Ma
"
.
negli
tempo
per
i fanciulli.
ordine
la denominazio
(piesto
ufficiali, perché tutti,come
dei
Gennaro
Poveri.
Il
fronte-
,
di
decorato
del
re
due
assegnarono
Foggia,
di
statue
del
una
marmo,
Vicen\
II.
Carlo
(juesto ospizio il giovine He
Spagna
al
ascesero
Pietro
Santi
8.
di
zelle,
per doni coniupiti, il (piarto
il terzo
per
di
spazio
cinque reparti:
il santo
lo chiamano
gli
anno.
sesso
t[UÌntoper
fu
Pietro,
Ospizio
rimasto
oggi ancora
"pizio venne
r altra
vedovi,
S. Gennaro
di
in
le adulte,
per
ed
dello
dell' altro
e
tutti
a
minaccia
sotto
nello
ubbidito
i) marzo
obbligo
,
avessero
uno
fatto
all' ospizio
presentare
non
se
fu
1667
febbraio
14
doversi
,
A
e
V
cittadini
cospicui
editto
accattoni
e
Viceré,
Cardona,
di
affettuosa
fabbriche.
nuove
nome
sesso.
ed
efficace
di
di
dal
dell' altro
e
l' opera
Felch
questo
annui
mentre
ducati
e
350
la
su
la r^Ntle Tesoreria
Regina
i
Reggente
proventi della
ne
"iava
di
gana
do-
altrettjuiti
30
—
--^
questi bisogna aggiungere ducati 400, oltre
ducati
600, su gli stipendi dpi viceré Cardona.
ligiosi,
gli ordini di cittadini,le Università, alcuni Ordini re-
Supplemento. A
"li
annui
ad
Tutti
offerte
annue
con
spizio.I governatoridella
all' ospiziotutti i
Si
distinse
basilica
beni
i cittadini
tra
primo
governatore,
Selvaieza, sita nelle
Questa opera raggiunse il
di
illustre
un
del
avvocato
a
favore
al
lasciò
donzelle, che
le
di
dall' età
d'una
si
10
Capua.
Kegio Consiglio
sacro
a
;
donnesche, dopo
Per
monastico.
fondò
le
zione
amministra,.
anni, fondò un Collegio sotto
le donzelle,istruite nella musica
un
di
anno
donne
buona
di
povere
conservatorio
un
seppe
Giu-
gli statuti
il personale;
giose
più pie e reli-
le
distinguevanocome
mezzo-
nome
rezione
la di-
14
a
badessa
la tenuta
perfezionamento per
suo
la
sotto
dettero
ce-
questa pia
pio luogo
di
vicinanze
o-
chiesa.
di
popolo a capo di questa
altri sei nuovi
su
governatori. Egli rifece
alla beneficenza; restrinse
indirizzo
nuovo
dando
arti
dall' antica
testare
che
dell'
scritture
dal
Pandolfi, eletto
per
pubbliche
con
derivanti
nel
il
opera,
chiamata
al mantenimento
concorsero
qualunque
direzione
d'
età
e
nelle-
l'abito
vestivano
prova,
e
condizione
superiora
una
,
,
fissando
doti di ducati 50, rimanendo
annue
per ogni donzella
negli altri repartil'antica divisione dei maschi^ fanciulli,celibi,,
vedovi
seminario
il reparto, dove
e
eranoconiugati: e chiamò
i fanciulli
che
s' istruivano
nelle
lettere
Nel
1702
cui
in
del
pia
però
valsero
a
musica.
dallo
decadere
splendore,
del viceré
volere
gli sforzi ed il buon
fu distrutto,
il conservatorio
aggregato:,
Il seminario
tempo.
cominciò
opera
collocata.
stata
era
nulla
A
la
nella
e
,
debiti e miserie.
precipitò a rovina con
successivi
1' ag1806
e
e
provvedimenti presi nel 1738
gregazion
1808
dell' ospizio di S. Onofrio
nel
dei Vecchi
e
riuscirono
nel 1809
1'
non
a
ringiovanire ospizio.
Visto poi che tale stato di cose
niente
a
sierì
approdava, s'impen-
tutto
I
,
molto
dei
lo
sé
a
Stato,tanto 'da richiamare
Luoghi per sottoporlialla direzione
Pii
Interno; il quale
primo dei quali venne
creò
una
del
di
commissione
dichiarato
1' amministrazione
Ministero
tre
l'
del-
individui, il
Sopraintendente,come
tuttora
esiste.
Ora
il
patrimonio
rimanendo
In
un
non
ben
bilancio
pio luogo
di
del
ammentava
ricovera
iiccogliepoveri
questo ospizio é quasi del
poca
1871
L.
a
la rendita
mila.
piìi le cinque
da
50
a
70
mato,
trasfor-
dell' antico.
cosa
175
tutto
anni.
del
L'
diverse
Prima
patrimoniodi questo-
colo
ospizio già da un sesoltanto
famiglie,ma
della legge 16 luglio
32
e
tra
essi
quello
S. Procolo,
seno,
S.
contro
levita
Sosio, diacono
Pozzuoli
di
della
Chiesa
Ss. Eutichete
ed
,
nobili signoridella
stessa
iìiiianzi
Tra
a
Acuzie
,
città, tutti rinchiusi
iS. Geiinuro
di Mi-
nel
carcere
ivi esi-
Timoteo.
i
dovette
certamente
essere
consiglieridi Timoteo
inutile
tirio
mara
qualcuno,
menare
gli fece osservare
esser
tanti cristiani, senza
i vescovi, i quali
togliere di mezzo
stente.
che
faceano
era
si
che
che
successo,
facevano
la fede
v'
più
sempre
del
era
per
aumentare
uno
solo
il
che
uno
a
nome
subiva
il
il sangue
peiTra
della
si
i vescovi
Campania
seppe
nobili
oriundo
dai
Gianuarii,
(ìonnaro,
cristiani, pronti anch'
Nazareno.
fedeli ; spesso
martirio,diecimila
dei
numero
essi
a
versar
o.»
d'
e
ingegno
sublime
venerato
da
«li manierf
il
Timoteo
faticarono
alla
di
religione
emise
ordini
molto
le
comporre
della
dei
riguardi
tere
dei
pagani
,
ad
un
pure
per
affettato
e
la
di
imputato
stato
satelliti
tario,
volonNola
riso,
disse
così
e
essere
dei
uno
,
nobiltà, per il tuo
sapere
condizione, che «levi
subito, sempre
a
abl)racciare
religiosa ed
preparati
sono
; non
sm«*t-
la
religione
più crudeli
i
te
per
al
cipali
prinvoglio
Benevento
di
vescovo
pre
sem-
cercò
circostanza
la tua
per
altrimenti
:
Cristo.
severo
professione
tua
vertire
con-
Cond(jtto
cristiana
setta
da
autoritii
tanta
a
quindi S. (ìennaro
fosse
console, questi, quantunque,
Sei
voglio condannarti
la
di
labbra
sue
:
prigioniero
usarti
amato
presto catturarlo; ed i suoi
trovarlo, piùcliùeo:li,martire
sé.
del fiero
presenza
di aspetto truce
e
santo
affettuose
di
per
da
presentò
esercitava
quale
,
si
ed
,
tutti
alla
tutti
non
buone
,
tormenti.
Il
vescovo,
da
preso
santo
intimidirsi, dignitosamente
senza
orrore,
dal pronunziare al suo
rispose, che smettesse
cospetto
nei castighidtdla
incorrere
bestemmie, per non
queir esecrande
Il console
divina
indignato pel coraggio del Santo,
giustizia.
.Dove
che
minacce:
attingi
giungeva perfinoa fargli deHe
tanta
potenza? gli disse. Nella magia ? crederai forse ch«* il tuo
Dio
mi
farà
impaurire?
Il Santo
soltanto
di farlo bruciare
sentenza
In
in
potenza
magistrato, credutosi
il
che
attesa
un'
orrida
Intanto
si avviava
assistere
al
vista
fra
sorse
di
lui cosi
gli
astanti.
trovare
della
tre
alla
Gennaro
aperta
spinsero
in
croce,
fanciulli
dignità, emise
sua
il Santo
pronta,
gente
luogo
dove
S.
lui
rinchiuso
venne
al
la
armati
della
a
resistenza,
in
fornace
della
forza
mentre
di
fornace,
il
a
per
rilevare
j)opolo
,
di
dai satelliti del
Ad
un
pietà
sole,
con-
loro
del
cenin»
credendo
entrarvi
ad
,
il Santo,
quale
Babilonia
del
e
sentimento
fornace.
viva
Colui,
la
paosi limitrofi
andarono
corte
un
placido e sereno
silenzio
imposto
(Jennaro
dai
martirio.
presenza
porta
e
situata
era
Ma.
sperando
nella
Nnla
da
i soldati
condurlo
per
di
venne
capo
di
supplizio,mentre
Comparso
alla
fosse
folla
Cimitile.
il Santo
nella
offeso
squallida prigione.
gran
a
ma
vivo.
la fornace
e
una
potenza alcuna,
aveva
non
di Dio.
nella
fidava
Allora
rispose che
Vescovo
avea
entrò
,
il segno
custodito illesi i
fattosi
proferendola
che
con
(icsù
io
Cn'stfK cenf
Sifji/nrr
soffrirei/urstie altri
voijlio
a/fnno
pronto pel tuo sant(" noinr
da
tormeìiti; spero però che tìt rotf/inassistcntti, r ini aspetto
preghiera:
}[io
Dio
r
5
34
—
fedel sei.
te, che
di
cuore
nella
e
di
;
e
fornace
di
liberar ini
da
accorresti
Babilonia^
"
.
grande portento
illeso
A
tal
tra
ammirevole
confessando
Dio
dei
le fiamme
tre
di esaudire
tuo
a
chi
a
preghiere dei
ti prego
cosi
onore
e
ti
ama
fanciulli
anche
gloria ed
me
a
(Atti Vaticani).
»S. Geuuaro
un
alle
tormento
(jftesto
coìifusione degli idolatri
Ma
hai promesso
quello^ che
tutto
siccome
—
«ull'
si verificò
eculeo.
:
si vide
il Martire
nere
rima-
passeggiare tra esse con gliangeli.
prodigio rimasero
meravigliati tutti i presenti,
nel cuor
loro la grandezza e la potenza del
ciistifini. tanto
e
che
Timoteo
revocò
1' ordine.
35
—
Da
—
questo prodigio,avvenuto
il dotto
Gesuita
P.
Putignani nella
gitineS. laniiarìi,
teggitore sulle fiamme
perpetuare
ed
ai
fornace
la
Colà
dove
i divoti
Vesuvio
dal
eressero
riedificata
Nola, essendo
in
De
rcdirìvo
Dio
al nostro
a
martirio
di
del
dalla
quel tempo
prò-
grande
Nola, in
il Santo,
sì
un
da
fu rinchiuso
fuoco.
1()31,
nel
venne
dei
pietà
sau-
S. Gennaro,
di
distanza
poca
in cui
ossen-a
—
cappella, la quale, quasi
una
nell'eruzione
interamente
opera
dato da
memoria
nel
gettato
venne
di Xola
del
posteri la
si venerano,
avvenimento, ancora
un
luogo detto Cimitile, il carcere,
e
fornace
sublime
tratto
questo
tramandare
a
sua
risulta il potere
del Vesuvio.
—
A
nella
medesimo
Giovanni
anno
Duomo
del
canonici
vescovo
distrutta
di
Lan-
Battista
cellotti.
Nel
il
1700
tempietto
sacro
minacciando
fare
ed
dimenticare
mina
tale
un
elegante forma,
;
nuovamente
era
la divota
ma
rilevasi
come
da
in
iscrizione
una
potendo
più ampia
Napoli,non
lo rifabbricò
monumento,
strutto,
di-
essere
per
ivi esistente.
VII.
Cappella
]\)Zzuoli
è
le tante
per
Il
origine antichissima.
che
sorgenti calde (puteoli),
il
521
marittimo
eccellente
ai disastri
loro
ville, fra
Lucullo
cui
al
Pozzuoli
pa.sto delle
del
settembre
In
305,
sotto
sul
martire
essa
vi
ebbe
Nerone
Haia.
a
golfo
imitare
per
di Pozzuoli,
una
città.
questa
è
Poma, dove
Diocleziano,
a
Caligola
Cicerone.
e
il santo
che
fiere.
Colosseo
treiìiuoti. Molti
l^zzuoli
da
parando
per l^ozzuoli,rivi ebbero
romani
assai
fecero
pont"* di barche
un
predilezionespecialeper
in
Traiano
e
cagionati dai
Serse, fece costruire
per passarvi a cavallo
Fu
le imposero
che
fuma,
città
porto.
Augusto, Vespasiano
le
La
Conquistata nella seconda guerra
al già esteso
molto
questi contribuirono
della città,dovuto, in gran
parte, al suo
Romani,
commercio
di
dato
venne
la circondano.
abitanti
da
C.
a.
le
nome
suo
di Dicaiarchia.
nome
dai
punica
nel
Pozzuoli.
di
d'
fondata
venne
nell' Anfiteatro
eretta
(ionnaro
esposto
nore
(juarto miil martire, nel 19
antiteatro,
un
S.Gennaro
fu
venne
esposto
alle
un
fiere, restando
illeso.
In
un
Artemisia
corridoio
delT
(ientileschi
,
trovasi
nel
Duomo
anfiteatro
è
raffigurante
della
città
una
copia
il martirio,
di
Pozzuoli.
dei
ed
quadro
il cui
di
nale
origi-
—
L' antiteatro
di
r aiuto
Sebbene
minor
Anfiteatro
e
suir
arena
pietre su
di
m.
S.
girati a
Colosseo
del
Geunnro
pilastri eretti
archi
pietre,con
diametro
dove
di
fieli'anfiteatro
—
(luattro ingressi, ha
lia
malta,
3()
di
alle
esposto
veiiiio
metri
Capua (esso misura
72,22 sopra 42,33), pure
e
anche
fiere.
147,50
si fa
ordini.
tre
Roma
senza
su
conto
116,44
potesse
35,000
contenere
Dalle
persone.
altezze
V occhio
sue
luogo
Iddio
santo
martire
volle
Timoteo
.
si estende
la
manifestare
sua
a
due
mari.
In
questo
onnipotenza per opera
del
ai
più
Gennaro.
non
contento
d'
aver
sottoposto
il martire
37
—
duri
in
tornienti
vista
C'imitile,
di placarsi,
più
Dio, invece
superbo, crudele,
fla
S.
volle
innan/ì
al
in
martirio
"ta^ioue
da
autunnale
senatori,
nesse
vescovo
venissero
ed
tutta
i suoi
Timoteo
il Santo
inferocì, ed essendo
Pozzuoli
in
quel tempo della
catriM*
cHHer»*
per
avea
vanitoso,
v«'n";ono
Mottopusti
al
Po/.znoli.
«ifiollata da
centurioni,
divertita
di
s'
protezione che
con
(-(Mn|i:i;^MÌ
;^M"v;nii
cocchio
la
in
recarsi
"*"! i suoi
Gennaro
—
iinhill
tribuni, per
«renti'.
(|U«'IIa
dare
Ordinò
uno
rd
preferenza
spettacolo,che tpil Santo
che
(piindi,
romani
lo^^atiorrcudanuMite
in cui egli dnvea
cocclii«»
clii«*rici
a
con
catione
.
ag^^iogatial
,
sedere
,
per
.
38
—
Nola
da
recarsi
donne,
si passava,
uomini,
tale spettacolo.
Qui
mi
intanto
tradizione
che
in
l)retto il parroco
rev.mo
storiche
delPantichissima
di
facile
che
iinagiiiare
fanciulli
si presenta
corre
,
È
Pozzuoli.
a
—
1' occasione
Afragola. La
Can.
D.
chiesa
Luigi
dovunque
curiosi
corressero
di
riferire
riferisce
nel
lazzetta
nelle
di S. Marco
vedere
a
pia
una
bel
suo
Notizie
«
Sylvisnella
in
li-
Afragola
11 prefato autore
la relazione
riportatra i documenti
Adorisio
de lentile,che
la scrisse nel
1569.
città
»
.
nel
Questi
a
tempo,
suo
fuori,
ma
antica
descrivere
Santo
da
questo luogo
r
Afragola
marmo
€he
Fede
è
poi
da
S. Marco
ora
si
vede, non
di
che
marmo
beneùitto
passò
«
dice
più
havimo
nella
chiesa,
tradizione
pigliassela protezione
sedesse
et
stita
esi-
essere
per
questa selva, prima
per
reposasse
che
fosse
se
pietra
una
sopra
di
di
pietra avesse
predecato la
Cristo e Io suo
santo
evangelio agli uomini,
fare legne a questa selva
dalli paesi del vicinato.
questa
a
sopra
a
questo luogo della chiesa
S. Marco,
stato
riuso, quando
in
di
di Giesù
venivano
A
che
e
chiesa
ancora
Marco
che
,
e
,
Santa
come
pietra
una
che
la
di Don
selva
questa
ma
lo
ci
ancora
portarono
a
Santo
di
Marco
passato Santo
è
martirizzare
lennaro
Pozzuoli
a
solo
non
e
se
ci
glofermò
»
.
Stabilito
il
giorno dei giuochi essendosi
preventivamente
dal
editto
così
detto munerario
pubblico
dere
per ren,
intimato
con
più
di
solenne
la
festa
richiamare
e
grande moltitudine
una
il
solenne
proconsole con
pompa
tale
presiedere a
per
spettacolo.
Il Santo
i
con
messo
compagni venne
gente,
condotto
essere
in
una
sciolto
il segno
,
colla
cella
ed
dalle
catene,
il maestro
fuori
detta
dell'antiteatro,
nell'
all'anfiteatro
si recò
del
carcere
spoUatorium^
aspettativa che
Timoteo
e
per
desse
dei
gladiatori che dirigeva lo spettacolo
li
asta
nell'
sua
ferrata, spingesse
anfiteatro,mentre
i
ossia
le
aprivano
vivai,
gabbie,per fare che le fiere
,
"
i venatori
si avventassero
al
martirio
Ma,
oh
sopra
colla
!
i martiri.
Questi
intanto
preghiera.
portento
divino.
I
santi
martiri,muniti
col
della croce
entrarono
augusto
segno
,
crudeli
bestie, stizzite per fame, aizzate
di
si preparavano
emettendo
nel
dai
orrendi
circo
e
fortificati
; e
quelle
sime
gladiatori,avidis-
ruggiti, si accinsero
air impresa, muovendo
le terribili zampe
aprendo le orrende
fauci e le narici
insanguinate; ma, quando si trovarono
a
che
qualsi
ammansirono
fino
divenire
passo di distanza da
essi,
a
carne
umana,
,
40
-
—
Vili.
Duomo
Antico
La
sui
Imsilica
ruttami
del
il Grande
La
Ciò
S.
Restituta
tempio
alla
decollazion»^
di
S.
Restituta.
edificata
venne
Apollo,dopo
data
la
col
materiale
pace
da
o
tino
Costan-
Chiesa.
dol
i
ni.irtiiio
di
«.
Geiiiiiiro
(V.
pii."r.
39).
principiidel ([iiartosecolo, essendo vescovo
Zosinio.
nelTanno
Napoli
:\\ì secondo
alcuni, e nei
avvenne
di
di
in
'ó'S4:secondo
verso
altri
41
—
Sebbene
se
facesse
ne
Costantino
.
sul Calendario
rio
fu
in
di
secoli
titolo
noi
tuttora
trovò
dei
di
di
La
chiesa
è
due
corintio
Le
e
colonne,
alcune
due,
che
dal
tre
per ordine
la porta
veri
statue
che
si
osservano
di
marmo
con
un
giunse
l'
al-
dina
citta-
maggiore
edificato il
porte. Le
nel
chiesa,
e
la Caritii.
sime;
antichis-
sono
di
granito. Jje
T
sostengono
L' interno
di
di ordine
e
altre
maggiore
cole
pic-
1742
colonne
due
detta
due
Spinelli,
ponendovi
fu ornata
con
bianco.
nuovo
cattedrale.
ed
cipollazzo,
all'altare
Capitolo
rev.mo
Cardinale
del
in
arco
basilica
della
che sono
cappellegentilizie,
di tanti
esistenti
ivi
i sepolcri
arte
come
lebre
CapitoloMetnìpolitano,([ualicpiellidel ce-
la descrizione
d'
Cristo,gittata
divenne
rappresentanti la Fede
due
monumenti
e
tre
con
Cardinale
stesso
di marmo
tribuna, sono
alla gotica.
costruito
Tralasciando
di
illesa
così
cui,
quale
navate
della
è
ella
; e
in
tempo,
in
laterali
sono
che fra
isola.
divisa
sono
Restituta,
S.
battello
pertinenza dell' ill.mo
dallo
con
ed
santamente
abbandonata
monumenti;
bianchi
marmi
di
venerazione,
vecchio
un
si spense,
questa
chiuse
vennero
Commonta-
([ualenel vol^^ere
il titolo
trrande
la
sopra
questa
è
Metropolitanodi Napoli
venne
addirittura
spirò
,
duomo,
Stefonia, la
per
Napoli.
il corpo
di S. Restituta
del VII secolo dall' isola di
cattedrale
venti
dove
patrona
Questa chiesa
tom.
in
che
la metà
Il fuoco
acceso.
e
mai
del
S
vergine africana, aperta seguace
questa
d' Ischia
isola
nella
nel
dice
marmo,
all' imperatore
e^li venuto
essere
conserva,
all' arbitrio
ivi
la costruzione
Mazzocchi
posterioriprese
che
tizzone
sa
Napoli dopo
portato
Ischia, e fu posto
dei
risalire
si
non
pure
Il dottissimo
canonico
—
delle
,
illustri del
uomini
archeologo Simmaco
ed altri,scrittori
Iorio
di
a
parlare solamente
di
Mazzocchi,
lettorati
e
Simeoli, Ciampitti,de
tilosoti
,
di
m"Miti
San
L'altare
ciò, che
tutto
ha
profondi,mi
attinenza
dal
uscire
per non
antico, bollissimo, di cui
(lennaro,
maggiore
con
fermerò
i
monu-
compito prefìssomi.
app«Mia due
d'Ischia, già canonico
restano
del Vescovo
restaurato
venne
a sposo
grifi,
si rileva da una
del Duomo, Mons.
Cotignola, nel 1 1)1)7. come
di quel tempo.
dal Capitolo
che era dietro l'altare,messa
iscrizione,
tuale.
tolto e sostituito dall'atnel 1S()2 venne
Questo prezioso cimelio
Nel
e
M.
e
11)12
rimuoverlo
del nostro
per
solenne
urna
e
di
marmo
la loro
con
IV.
S. Restituta
In
V.
quest'anno
venimento
cinquantesimo anniversario del rinrendere
più
corpi il Capitolo volle
bella
sepoltura,facendo costruire una
del
(piestisanti
maestoso
corpi di
S. (riovanni
illustre Vesc("vo
la ricorrenza
di
trovati i sacri
furono
i simboli
,
del
martirio
e
quelliepiscopali,
6
42
—
trovasi
elle
visibile
sotto
sacri
corpi
i due
In
altare
si
la testa
di
questo
—
maggiore, ed
T altare
di S. Restituta
cui
chiusi
rin-
sono
S. Giovanni
dipinto antico
un
osserva
e
in
vescovo.
pietra,rappresentante
su
S. Gennaro.
alla
del
è opera
soffitta,
Giordano.
indica
Esso
S. Restituta,
celebre
pennello di Luca
estinta,condotta
dagliangelisopra un battello piccolo,la Vergine
in braccia, e S. Gennaro, che^ supplicol suo
Bambino
Maria
chevole,
da
Sirena.
impetra grazie per Partenope, figurata una
Il
quadro,
In
questa
basilica
Principio
del
in
campeggia
che
che
s'
fu
mezzo
1' antico
osserva
il
,
dove
oratorio
primo
i convertiti
di
santuario
in
alla
nei
Napoli
fede
S. Maria
primi
esercitavano
cultamente
ocChiesa,
della
cristiana
timore
della
atti
religione
gli
per
Maria
cipio.
SS. del Prinnicchia
In
vi
una
dipinsero
persecuzione.
del
Iddio per opera
Ma, fatto libero il culto del vero
Costantino, fu demolito quest'oratorio per costruirvi la
magno
vi
di questa città,
e
nuova
basilica,che fu la prima cattedrale
si fece r imagine della Vergine del Principio.L' imagine, che
lamente
si vede
attualmente
a
mosaico, sedente sopra nobil seggio,belstata dipintaprima,
è quella stessa che era
lavorato, non
dalla pietà del clero napoletano,
rifatta nel 1322
essendo
stata
nel decimoquarto secolo, e vi
la basilica
quando fu restaurata
si aggiunsero le due
e S. Restituta,che
imagini di S. Gennaro
della
secoli
,
in
stanno
vita
di
piedi.
gli affreschi,che
Maria, sono
opera
Tutti
di
cupolino, rappresentantila
allievo,
Balducci, ritoccati da un
nel
sono
del
Solimene.
di
Tralasciando
in
descrivere
Nelle
laterali
mura
è
di bello
corativo
de-
del
lettore
due
larghe
,
glorie di S. Gennaro,
sulle
vi
1' attenzione
richiamo
oratorio
questo
quello,che
tutto
ivi
esistenti.
detta
della
cappella vi
sono
quella nel muro,
dalla parte dell'epistola,
vj sono
scolpitiquindici quadretti;nei
di S. Gennaro, ed in
cinque di sopra vi è espresso il martirio
manenti
di essi si vede
S. Gennaro, che sta nella fornace. Nei riuno
di S. Eustachio
e
poi vi è r istoria di Sansone
; e neldi
tavole
r altro
marmo
marmo,
pure
Ferve
in
come
insieme
lavorate
che
trovasi
a
In
bassorilievo.
in
«
Evangeli!»,
cornu
vi
ò
pita,
scol-
quadretti,l'istoria di Giuseppe il Giusto.
naro,
questione tra gli scrittori dei fatti gloriosidi S. Gentire,
del santo Maril capo
da quale vescovo
e
quale epoca
di praticarsiin quel tempo,
fosse,
era
pio costume
slazione,
colle sacre
una
specialetraampolle trasportato con
in
,
neir
antica
cattedrale
della
«
Stefania
Dai
»
.
opinione
che
S. Giovanni
1.°
vescovo
di
Napoli
più si
ha
trasferì il capo
43
—
il sangue
da S. Gennaro
sul principio del V
ed
che
nel
—
nella
nioenia
extra
secolo.
Sulla
fede
chronìcmt
cattedrale
fania
Ste-
(riovanni
cono,
Dia-
di
episcopale libro prezioso(a dire
solo ecclesiastica,
Schipa) per la storia nostra
particolare non
anche
ma
profana, e non
priva di utilità per la storia
Italia
d'
nelT 850
»
generale
sappiamo che S. Attanasio, vescovo,
suo
«
dello
,
ebbe
di
cura
che
fare
fu
le
V altare
rivestito
cui
d'
tutto
piccole porte
circondato
argento,
fece
cappella di
nella
marmoreo
d' argento
pure
ricami
di ornamenti
drappi con
come
cappella fu demolita, quando
di
e
dirò
in
il
sorse
pensiero
Stefania
cattedrale
la
ai
ed
Angioini
re
innalzare
di preziosi
Essa
oro.
nel
appresso
di
stra,
balau-
coperto
e
naro,
Gen-
S.
una
ligure in
,
XIV
d'
colo
se-
,
in
diroccare
parte
Duomo.
l'attuale
Di
ai
il (piadro.che
fu donato,
grande importanza è ancora
nostri
canonico
della cattedrale
tempi, dal defunto
Luigi Paravanni
di ingresso alla cappella di S. Giosul muro
scandolo, e messo
(ìarin Fonte, opera
del celebre
pennello di Domenico
giulo, detto Micco
Spadaro, che dipinse cogli usi e costumi del
del Vesuvio
la processione di S. Gennaro
nella eruzione
tempo
del
1631.
Fu
anche
di
statua
spesa
Gennaro
S.
sulla
là
tomba, detta
nel luglio 1891
L'altare
un
del
Patrono
Santo
XVIII
secolo
nel
eretto
tidto
poi
e
la
che
di
stile del
all'antico
T altare
rimettere
per
nella basilica
collocate
sinistra di chi entra
a
S. Restituta.
di
da
Socrorpo,
furono
monumento,
barocco,
V altare
e
Parascandolo
canonico
detto
del
a
e
la statua
allievo per
suo
eseguiti
furono
Vaccaro
dal
modellati
,
Borbone,
Carlo
del Re
divozione
nel
1747.
IX.
Chiesa
S.
Gennaro
ora
detta
di
"
ad
Diaconiam
„
all' Olmo.
detta di San
ora
piazzetta di S. (iennari^dlo all' Ohno.
di S. Gennaro
Biagio dei Librai, si eleva la chiesa parrocchiale
del
in onore
contiene
che
la quale pei monumenti,
air Olmo,
santo
Martire, ha grande importanza storica.
mente
dciriHnio, perchr-ivi anticaLa piazzetta portava il nome
Nella
v'
ai
ed
dono
in
un
era
altri
del
di
Santi»,
e
S.
appendeva
andavano
giuochi simili
Dicesi
s'
dove
vincitori,che
molti.
on«"re
olmo,
sulla
dall'altra di S. (iennaro
d' armi,
piazza ili Carbonara,
con
la chiesa
per
questo
fuori
le
si metteva
profare giostre
premio, che
tirare
a
(irnuftrirlln
nominata
il
diminutivo
mura
a
cw-
come
ivi
eretta
per
stinguerl
di-
(e.\tra moenia).
44
—
alcuni
Sebbene
delle
sei
Costantino
il
una
tutta
Grande,
pure
credono
ri
in
della
città
ove
,
imperatore
che
meritano
vanni
particolarmenteGiodella
cose
chiesa
edificata
chiesa
da
un
propriamente di rinconPolluce
(ove oggi sorge la
stato il palagio dei Gianim-
quel recinto,
,
diaconia
Agnello, trigesimoterzo successore
tempio di Castore e
S. Paolo
maggiore) fosse
Arconti
deir
delle
questa
ti*o air antico
di
tempo
altri autori,
sono
essere
nome
a
tradizione, che
chiesa
questa
la loro autorità,
napoletano
Aspreno.
Santo
E
vi
essere
per
autorevolissimo
scrittore
napoletana,che
vescovo
nel
greche fondate
chiese
Diacono,
di
asseriscono
scrittori
considerazione
la
—
e
Santo
il nostro
nacque
così
:
signor
mon-
Falcone.
Quel
luogo
si veggono
lo
ad
ancora
tuttavia;
attesta
come
detto
è
Arco^
perchè
ma
dagli
non
che
vi
degliArconti,
1' abitazione
era
archi
Capaccio.
scrittore
parla la
in ospizio dei
leggenda greca, che il Santo stesso poi mutò
pellegrinied in ospedale degli infermi, provvedendola d' ogni
di comodità, di medici, di farmaci, ecc.
mezzo
Questa
dovette
Il codice
nobiltà
antica
nostro
ciò viene
ritenendosi
costante
e
da
di
o
che
tutto
formato
abbia
i Sedili
questo
assai
parte
sospetto,
di
distinzione
come
S.
Gennaro
che
secolo
Sedile
dei
e
Vili
fu
eretta
molto
cosa
meno
dal
anche
alle
stampe.
quel tempo
ente
come
pubblica.
questo,
una
a
di
nobili
è
basilica
in
certo, che
in
di
onore
quel tempo, S. Agnello,
al 701
sulla cattedra
di S. Aspreno dal 680
vernando
gochiesa
Egli
napoletana per lo spazio di 21 anno.
dal
sedette
del
non
classe
,
nel
la
esistendo
1' amministrazione
della
per
governo
Checché
però dir si voglia di tutto
({uelluogo
che
magistralmente dimostrato
Teatino, in un opuscolo, che diede
è
tradizione
dalla
venne
Caracciolo
padre
Ma
il
;
della
famiglia Giàsferita
Roma, poi emigrata e tra-
molti
già patriziadi
,
Forcella
favore
,
Gennaro,
iXapoli
a
a
confermato
,
laiaria
di cui
testimonianza
aperta
e
eroe;
S. Gennaro,
di
casa
rende
vaticano
del
la
essere
di
vescovo
Napoli
di
,
la
fu
Laterache
al Concilio
vescovo,
prese parte in Roma
il pontificato
di S. Agatone, come
clie si tenne
sotto
leg-
quel
nense,
della Chiesa
gesi nelle memorie
napoletana del dotto Can. Parascandolo, appellandosiil santo Vescovo
Agnello umile vescovo
di
Napoli.
Le
notizie
cronista
IX
ed
del
il X.
intorno
tempo
Egli
nell'interno
a
Giovanni
Diacono
,
così
della
registrate dal
vengono
che
visse tra il secolo
diiesa
questa
,
si
(Agnello)edificò una
del suo
Napoli, in onore
esprime
città
di
:
«
silica
banome
4i
—
institiiì la
diaconia
il mantenimento
di
al Natale
lique (monete)
e
avere
Diaconia
al Ih
Bagno
Per
ospedaleper
un
quei ricoverati
frumento, di altrettante
(misure) di
nell'una
ed
ed
«li S.
a
idea
della
Vescovi
r elemosina
ai
vescovo
erano
orfani,
pov»*ri
L'assegnare poi
Agnello
tanta
alla
ducento
dieci
urne
Geuuaro
diaconia
di
vino,
di
per
moggia
mille
sé-
all'Olino.
tanta
per
di
copia di sapone
tutto
l'anno».
"|U«d tempo,
rirò
rife-
esprime in proposito. E da
tutte quelle chiese, nelle (|uali
distril)uire
a
assegnati i diaconi
parole,con cui il Celano
si dicevano
sapersiche Diaconie
le
da^di antichi
poveri,dotandola,
,
bastare
festività da
esatta
di
Fascina,di
nell'altra
un'
i
si
vedove
copia
".
ed altri' ptTsoin» miserabili ".
che
fece il santo
di sapone,
diaconia, il Celano
dice
servisse
per
la-
4(;
—
—
alla diaconia
panni dell' ospedale, che era annesso
il dotto
P. Taglialatelanel
la vera
ragione ce V assegna
libro, intitolato : Il Culto di S. Gennaro^ quando in fatto
i
vare
ma
;
suo
dice
dei bagni,
fare menzione
il sapone
r assegnare
significava
di essa, servendo
uniti alla diaconia, e diretti dal diacono
per
che
quelli,che
di
uso
Di
diaconia.
della
questa
il
restando
bagnavano,
si
già
aveva
usanza
carico
a
sapone
scritto anche
il
lebre
ce-
Mazzocchi.
L'
non
uso
dei
era
nuovo.
dalle
bagni
Il
pratica nelT
la
suir
edificare
Codice
»
greco
di che
Ecco
L'
Chiesa
di
Santo
al
la chiesa
di sì
S.
cui
Agnello
diaconale
napoletana,si
cramento
Sa-
augusto
in
da
greco, riportata dal Tutini,
di S. Gennaro», riprodottaanche
nella
opera
sua
di San
onore
ricava
«
di
vescovo
,
in
Scherillo
si amministrava
un'omelia
al
capo
X
in greco
Esame
d' un
si tratta.
scoppiò
estinta
venne
diacono
Iacopo
.
685
anno
stero
mona-
purgarsi».
a
basilica
questa
Can.
dal
latino
in
il
pratica dei bagni nei
la ragione. Egli
anche
quei giornisolenni per
Eucaristia,per la riverenza
«Memorie
sue
donato
da
in
preghiera,scritta
ed
assegni
ne
(rennaro, pati'ono della chiesa
delle
di tale
uso
,
Napoli,volle
o
Lucca
conferma
che
»
veniva
il corpo
poi il motivo
per
fosse
Lucca,
si vide
«
in
ricavato
,
ospedale,
dell' anno,
santa
anche
Quale
Vitale
S.
di
dei monasteri
e
istrumento
un
di
quando
690,
scrivendo
Siccome
«
diaconie
Arcivescovile
anno
giorni pili solenni
:
riporta
1' annesso
con
Il Mabillon,
dice
Muratori
monache
delle
insieme
uffizi delle
dell' archivio
carte
tale
gli
tra
Napoli
volle
del
intercessione
per
Agnello, il
il Vescovo
fabbricare
santo
la
basilica
Essa
del Vesuvio.
terribile eruzione
una
Martire, reggendo la
quale per gratitudine
diaconia
1' annessa
con
ed
ospedale.
Niente
ripugna
fatto,riportatoper
prim-O
il Parascandalo
napoletana
essere
una
A
prova
-,
nella
asserendo
l' istoria
dire
suo
invenzione
di
contro
«
sorge
in-
Chiesa
del Vesuvio
Tutini.
che
in
verun
altro
conoscere
l'originedella
il fatto indicato
mento
monu-
Diacono,
il silenzio
di Giovanni
che
questo
essa
della
Memorie
«
opera
di questa eruzione
afferma
menzione, ed
che
meglio di ogni altro poteva
di cui era
titolare,fa supporre,
trovasene
.sia una
Pure
escogitata dal
invenzione
del
vera
per
dal Tutini.
sua
di
la narrazione
ritenere
a
chiesa,
dal Tutini
»
.
L' aff'ermazione
dal
dotto
del
J^arascandalo
è alla
Filippino P. Taglialatelanella
sua
sua
volta
citata
combattuta
opera.
48
—
Allora
dato
fu
al
santo
fu tolto dai
capo
dai fratelli della
Michele,
8.
nella
Un
—
solennemente
vescovo
sacro
rinchiuso
e
corpo
in
dei
72 sacerdoti
congrega
fondata
in detta parrocchianel
ultimo
S.
di
chiesa
restauro
antico
il
argenteo busto
un
il titolo
sotto
1645,
e
di
rita
poi trasfe-
principiidel secolo passata
Stanislao Adinolfi, il quale ridusse la
si trova
numento
oggi, priva di qualunque moai
avvenne
impulso del parroco
per
chiesa
nello stato
in cui
; ed
Eort' Alba.
fuori
Michele
il culto
artistico.
ed
X.
Chiesa
La
data
non
credendosi
fosse
tutti
Da
del
S. Gennaro
Spogliamortì.
di questa chiesa, eretta in
precisa della fondazione
martire
naro,
e
glorioso
patrono della nostra città S. Gensi può chiaramente
precisare. Essa è antichissima,
del
onore
dì
gli
nome:
delle
scrittori
«
Duca
dal
eietta
Sergio I,
patrie
cose
Spogliamorti
dato
»
a
,
nel
secolo
viene
Vili.
spiegato
il perchè
questa chiesa.
In
fatto dimora
da
è attestato
gli ebrei, come
Napoli hanno
8. Gregorio Magno, quando scriveva
ludaei siquia Pascasio
dem
la
Neapoli habitantes», e da Procopio, il quale attesta
grande resistenza, fatta dai giudei di Napoli,all' aggressione di
«
Bellisario
Neil'
gli
dell'
537
molestati
i
In
in
Napoli
quei tempi
chiesa
di
da
di
dai
giudei
sulla
via.
Oiudeca
Da
che
non
Napoli.
appare
chiaro
essere
esistiti
secoli.
nella
deporre i cadaveri
zioni
si compivano
le funspogliavano degli abiti i cadaveri, e
si
senza
extra-moenia.
ivi
decretò
ordinanza
solcano
Spogliamorti,dove
direttamente
S. Gennaro
di
parecchi
i becchini
S. Gennaro
pollavano
sua
con
testimonianze
religiose,e dopo
si
I
giudei
queste solenni
ebrei
comune.
era
Carlo
1278
anno
fossero
Da
nel
altre pompe
al
comune
Queste spoglievenivano
cimitero
comprate
le esponevano
alla pubblica vendita
1' uso
nelle antiche
vie di Napoli della
abitanti,che
ciò nacque
A^ecchia
abitate pure un
tempo dagli ebrei ,
diramato
alla pubblica
in altre strade
di esporre
e
poi anche
,
abiti vecchi
mostra
alla gente del popolo, come
venderli
per
si
pratica anche
e
Nuova,
popolare quartiere del Mercato.
Nel
1581
il rettore
di questa chiesa,Ottavio Vulcano, la cedette
alla congrega
di S. Maria
ciava
che
degli Angeli
prima offinella chiesetta di S. Andrea
a
Capuana. Quei confrati
diroccarono
1' antica
si
chiesa
di S. Gennaro,
bellamente
che
ricostruierigeva sopra quattro colonne di pregevole marmo,
e
oggidì
nel
,
49
—
rono
l'odierno
dopo
il 1(307.
L' antica
1440
tempietto
alla
accosto
in
titolo
luogo più
Maria
molto
degli Angeli erano
i sodalizi si fusero, formando
in questo tempietto.
In
tale
furono
del
coro
secolo
una
Mare,
a
siccome
e
chiesa
non
si
delle
sale
delT
quadro
dei
dei
musei
altare
si
tuttora,
le
con
siano
andate
crede
Marco
di
S.
e
da
Siena
Nella
fecero
dal
compiuta
lire
abbel-
:
1" altro
Questa
di
i fratelli
chiesetta
dell'ospedale
lU'lle vicinanze
Cardinale
collocato
Francesco, ora
Vaccaro.
appunto
relazione, che
ad
F'irenze.
di
degl'Incurabili,nel vicolo, propvianientedetto:
la Visita
magnifiche
gF intagli
Sossio.
e
che
Domenico
di
trovasi
e
Severino
S. Gennaro
poi della Vergine tra
in sagrestia,
è
opera
di Santa
i confrati
quivi trasportate
che
gareggia
dicesi
e
nirsi
riu-
di numero,
due
ambeassottigliati
sola
nendosi
una
corporazione e riu-
santi
vedono,
il
verso
desiderava
,
più
esiste
XV
,
della
Ora
Il
circostanza
lavoro
prospere
del
conveniente:
un
degli Angeli,
Battista, fondata
di S. Giovanni
chiesa
Maria
fli S.
S. Giovanni
di
congrega
col
—
Limoncello.
detta
per
congrega
Sforza nell'
Sisto Riario
anno
di essa:
si espressero
sulla fondazione
Nelle
"
1860,
alle regole stampate, di cui
innanzi
storiche,messe
così
la
si esibisce
presente
fu fondato
Maria
nel
la
le
di
stanza
mura
Carrello
nel
dai
Tutte
modo
dei
fedeli
ebbero
che
luogo
ecc.
nel
V oratorio
l'altra
ufficiava
funzionato
in
S.
da
suo
di
pra
so-
de
Maria
S.
D. AHonso
si facevan*»
ticamente
an-
congregazione e precipue tra
poveri carcerati in Vicaria
negli ospedali,
accompaLMiare
fino
S.
Maria
a
,
le varie
vicend»'
a
"legliAngeli
poco
oltre
politiche
disperse,per
rimase
il 184H
,
per
recchi
pa-
l'
(juando al-
mente
degli Angeli si riunì legalchr
Battista delle Discijìlinc
prima
Maria
di S. Giovanni
(ìiovanni
dal
fal"bricati
napoletano, andarono
S.
di
di
ruine
»
reame
di
confraternita
antica
ai
S.
Il vestibolo
beneficiati)
misericordia
sodalizio, per
interdetto
anni
questa
agli infirmi
del
le rendite
rettor»*
di
opere
di
censo
a
Vulcano.
il
suo
mangiare
apprestare i servizi
i cadaveri
dal
Varie
a
Ottavio
le
sopra
di
Cristoforo
S.
di
chiesa
sono
(piai-tino,
diruta,
cappella, pure
censo
fratelli
il dare
erano
segreteriaed
a
1606.
Rev.
perpetuo
di un' altra
Virginibus,messa
che
nella
con
attuale
congregazione
che
fu fondato
e
Capuano
cappella, detta S. Gennariello, messa
beneficiato
e
della
V oratorio
che
.
rettore
e
esistente
dice
il sedil
un' antica
esse
confratelli
degli Angeli, già
presso
poi
dai
15tS0
copia, si
una
tizie
no-
Mare.
parrocchia,per
Alcune
i restauri
ha
vctlte (|U»'sta chiesa
fatti nella chiesa
par7
50
—
rocchiale
di
Giovanni
S.
—
Porta
in
onde
;
è
qualclie notizia di quest'ultima.
Negli atti della visita pastorale del Cardinale
telmo
si trovano
registratele seguenti parole:
anche
Fondazione
"^
sa
da
chi
quando
ne
,
signor
Domenica
SS. Sacramento
nella
agosto,
Cappella dei
In
vari
Negli
antichi
nel
di
chiesa
22
S.
certo
fu
l' intervento
si fa
del
dei
Giovanni
in
l'anno
nelil
conservato
KR.
Canonici,
Porta
non
questa chiesa.
Sisto Kiario
legge,che
fu estaurita
non
di
menzione
Cardinale
si
luglio 1863,
è, che
interim
dal
trasportato». (1)
istrumenti
S. Visita
atti della
fatta
novazione
rin-
Margherita e Paolo vicino
dal detto
processionaimente
donde
Caracciolo, con
Parrocchia
detta
in
La
fu
si
non
la benedizione
1683,
ed
Can-
ss.
,
signor Cardinale
Porta
in
antichissima.
nell'anno
13
Giacomo
però è
propriis sumptibus,
et
Parrocchiale
chiesa
Giovanni
essa
Caracciolo
Cardinale
S.
di
ecc.,
fundamentis
1684,
la detta
Chiesa
della
ex
fu
riferire
opportuno
'*
venuta
Sforza,av-
la fondazione
«
della
strarsi;
dimopuò chiaramente
della regione di Montagna,
D' Eugenio
seggio della Casa di Carmignani
nella Najwli Sacra
Caracciolo
ne
rava
curiporta, che questa casa
zitelle
il mantenimento, ed ogni anno
maritava
10 povere
sovveniva
i poveri vergognosi.Fu
a
e
posteriormenteelevata
nell'anno
1568, perchè
parrocchia;e pare che ciò sia avvenuto
da tale epoca
hanno
cominciamento
i libri parrocchiali
avuto
Fu
un
tempo questa chiesa di dritto patronato della chiesa
dei Santi Severino
delle antiche
tidue
e
prime venSossio,e fu una
parrocchie della città di Napoli, fino al secolo XVI, quando
la chiesa
in Porta^ divenendo
parrocchiale fu trasferita in S. Giovanni
appartenente
al
»
.
«
»
.
da
essa
La
accosto
monache
questo
semplice rettoria.
tempo
trasferita
in Porta
trovasi ora
parrocchia di S. Giovanni
all' ingresso della porta principaledell'ospedale
degl'Incurabili
nella chiesa
di S. Patrizia,un
tempo appartenente alle
del contiguo ex
monastero.
XI.
Antico
nella
Nella
della
Tesoro
venerabile
Congrega
del
Xlll
line
secolo
e
di
al
(1) Diario
Arcivescovile
della
bella
Ms:
funzione.
voi.
s.
principio
del
in
angusta, ed
VI
pag.
dei
Restituta
diroccare
pensiero ai nostri Ke Angioini di
Stefania,perchè erasi resa
relazione
Cattedrale
912,
Neri.
XIV
parte
l'antica
innalzare
dove
si
legge
il
sorse
il
tedrale
Catma-
l'intera
*
gnifico
si-
—
Duomo.
nostro
della
Stefania
di
S. Gennaro,
r oratorio
ed
restaurò
abbellì
Ecclesf'ae
Neap.
Fu
deir
abbattuto
le
in
1305,
con
al
anche
oratorio
al
lb4(i,
dal
a
fine di
dell' altare
degnamente
la
conservare
Esso
oratorio.
nuovo
alle
mezzo
condo
(]uali,se-
la nuova
Cattedrale.
sorgere
situato
di chi
sinistra
a
ad
visibili
essere
S.
di
Il
di
del
argento
fedeli
ai
Gennaro, onde
lavoro
le
fu fatto
trono,
Pa-
Santo
il 30
Aprilo
inaugurandosi
eseo:uito dagli
venne
chiudendole
ampolle,
sacre
in
più secoli fu il Tesoro della chiesa
in esso
(|ueste preziose
depositate tutte
ed
fu
ultimata
aporta al pubblico
quando
per
è
non
ed
arricchire
volume
alla
giorno
8
della
pagina 0
aprile 1542
Visita
viene
torre
sinistra
di chi entra
per
nunziato
an-
cappella
moclosto
fervidi
nelP
sacro
al
suo
ingrandire,
nomo.
,
Francesco
dell' Arcivescovo
descritto
questo oratorio:
Francese»)
l'oratorio chiamato
e
Carafa,
Tosoro,
angolo maggiore
la porta maggiore,
noli'
mcìlto
Napoletani, sempre
il Keverendi.ssimo
esistonto
Tale
era
un
preziose relicjuiefurono
gareggiassero
oratorio
(juest'
visitò
N^apoletano,
j)osto nella
i
se
Patrono,
così
le
che
editìzio
uno
Da
dirò.
tempo
nel Duomo,
Protettore.
in
Dopo
Santa
sporge
del santo
meraviglia
santo
sut"
a
che
e
miracolo
accessibile.
al loro
amore
come
principio consisteva
poco
Carafa
mano
ziosi
pre-
avvenuta
S. Gennaro.
a
il capo : il che
avvenne
dai registridella Zecca,
esiste
tuttora
popolo il
qui collocate,
Nel
fornico
pensò
un
busto
cappella del Tesoro,
ed
Pastori,
si
-4 torri, in
sangue
praticato con
finestrino,che
ornare
delle
V attuale
rimanendo
reliquie fino
oratorio
di tanti
reale.
sacro
cattedrale,
od
Antistititìn
:
Patrono
nostro
edificare
processione.
casa
fu
tare
lamen-
a
d' argento
Questo
r attuale
di
si rileva
di
stesso
teca
neir
dalla
conveniente
dentro
come
argentieri
una
reliquiedel
del
e
capo
Carlo II
solenne
una
Lo
fuori
incominciarono
tempo
mettendovi
del
le
una
reliquie del
da
si ebbe
sua
santi
che
,
maggiore.
porta
questo
Diacono
opera
distruzione
cioè
quei tempi, doveva
propriamente venne
oratorio
lavorare
nella
estratte
si stabilì
di
dalla
Da
di questo
quelle preziose reliquie; ed,
l'uso
Quest'
E
anche
Cattedrale.
era
fabbricato
entra
parla Giovanni
,
memoria,
venne
cui
numenti
preziosi mo-
e
sventuratamente
sepolcri dei
vennero
come
,
loro
tanti
cubicolo
tosto
custodire
di
la presente
allora, che
Ben
di
vetusti
distrutto
S. Attanasio.
e
edificare
andò
Cdtaloijns,della
monumenti
neir
tanti
a
il Chioccarello
ragione
con
Insieme
della
Nel
civescovo
Ar-
situato
e
chiesa
a
trovandovi
tre
52
—
altari
nicchie, nelle quali erano
nove
e
—
nell' argenteo
imbusto, V Ostensorio
Due
circostanze
specialiconcorsero
del
di San
Capo
del
sangue
far
a
Gennaro
Santo, ecc.
»
migliorare questo
oratorio.
sacro
Essendo
a
il
in
ed
lumaca
di
quella
le
sacerdote
sangue
Ciò
del
legno
che
della
esiste
nei
si
giorni
può
caddero
—
del
cappellacostruita
mentovata
come
—
ampolle
calare
solito
scalinata
la
S.
solenni
mità
som-
del
dalle mani
Gennaro,
si
poiché
Cattedrale
nella
alla
osservare
casualmente
di
sangue
tuttora
tutta
il
capo
il
Patrono.
santo
il 13
avvenne
era
ed
trovandosi
a
gennaio 1557
reggere
della cappella il Rev.
Mariano
Catalano
e le
piede nel primo scalino,sdrucciolò,
in
,
qualità di custode
quale, ponendo il
rotolarono
Gli
astanti
ed
rotte,
1' uso,
venne
ampolle
che
fatto
Questo
vige
Cattedrale
tutt^
delle
»
si
ampolle
fossero
miracolosamente
ma
si
ora
si
osservano.
punto infrangersi,
di
sospendere le reliquie delle
di
chi
,
al collo
le
Loreto
Galante
dal
le
ampolle, senza
riportato dal
ò
che
disperso;
ancora
laccio
un
con
credendo
illese,come
caduta
della
polle
am-
scala.
si fosse
ed
sane
fatto
la
tutta
piangevano,
il sangue
rinvennero
Dal
per
; il
«
Guida
«
nelle
reca
Guida
mani.
della
Sacra
tana
Metropolipoli
Città di Na-
della
,
Taglialatela Culto di S. Gennaro
prodigio verificatosi fu la liquefazionedel
dal
e
»
vittoria
una
d' Alba
«
il
;
riportata dal
la
per
ed altre
combattenti, la pia
detta
Bernardo
che
tutta
era
comoda
circostanza
voto
recò
e
sua
pericolo,che
S.
a
Gennaro,
salvo
che
avrebbe
Ed
infatti,conchiusa
nell'
stucchi
solo, ina
legno
ad
ed
per
duca
Toledo,
a
Civitella
istanza
del
e
Quivi
altri
alla
pregevole
di Giovanni
fresco
nata,
scali-
la
marito
,
a
lumaca
fu
fatta
fabbricare
,
ed
da
dono
i due
tra
bellendo
eseguì il voto, ab-
elegante.
dipinti a fresco,rappresentanti fatti del nuovo
stimati
ritoccati
in seguito da
bellissimi,vennero
fece
ornata
spese
1
renzio
del
moglie. Maria
in quella guerra
il duca, suo
se
dipintia
e
sangue
la pace
1557
anno
di
sue
a
,
duchessa
di
si
parti. La duchessa
cappella di
non
sig. Ferrante
il grave
fosse tornato
sano
sposo,
la cappella del Duomo.
la
Viceré
quale
Tronto, ad Ostia
di Toledo, considerando
il marito, fece
correva
assai
»
.
L' altro
opera
della
scuola.
sua
Cappella del
di
arte,
suo
Inoltre
ritratto
attribuita
e
la
di
testamento,
Bellisario
moglie del
Co-
viceré
quello del marito,
al Tiziano.
di S. Gennaro,
per ben tre secoli il capo ed il sangue
fino all' edificazione del Tesoro, dove furono
tate
traspor-
stettero
cioè
dette
preziose reliquie con
i santi
patroni
meno
principali.
53
—
—
La
dal cardinale
arcivescovo
cappella fu concessa
Ascanio
marino
Filoalla congregazione dei Neri
di .S. Kestituta, che
per carità
interveniva
aHe
di
che
morivano
elezione
esequie
senzfi
quelli,
di sepoltura e che, prima di
concessione
ufficiava nella
questa
in Fonte, dove
ha la propria sepoltura,
cappella di S. Giovanni
dove
e
Mario
primamente fu istallata dall' arcivescov(j
Carafa.
I fratelli
ed
al
di
culto
che
I
naro
della
hanno
non
mai
al decoro
mancato
detta
la
cappella.Il quadro dell' altare maggiore,
del Redentore, è del pennello
nascita
.Santafede.
quadri
di
e
congrega
rappresenta
Fabrizio
di
questa
laterali
questo altare,cioè
a
S. Kestituta
come
,
gli
pure
di S.
laterale
il martirio
esprimenti le figure
di Paolo
?S. Kestituta, sono
di Maio.
affreschi
Gennarr»
di S.
in
un
(ienmuro
Francesco
S.
e
,
XTT.
Facciata
II cardinale
di
arcivescovo
decorare
d'
essendo
lavoro
1876
del
il
per
stato
V antico
da
Roma,
dal
Morelli
,
il
Aloe
migliore tra
dal
e
un
assai
La
concorsero.
connn.
vero
ponell'anno
poletani,
na-
venuto
Vesj)ignani,
vinta
fu
Alvino
l'
dal-
essendo
,
commissione
archeologica
Fiorelli, direttore
professore Monsignore
del
minatrice,
esa-
Museo,
(ìalante
dal
,
il
Kuggi"'ro, come
comm.
solo
non
gara
Enrico
poletana,
na-
guasto
concorso
altri il
il bisogno
Cattedrale
architetti
gli
tra
senatore
dal
Chiesa
di stucco
", bandì
eseguirsi.Molti
napoletano
progetto giudicato dalla
]))ofessored'
Sforza,sentendo
XVIII
secolo
composta
Kiario
costruito
architetto
"ial senatore
Duomo.
degno prospetti^ la
un
espressamente
il
Sisto
disegno da
anche
e
forestieri,
ma
illustre
del
bello
più
ed
i
presentati.
dell' arte architettonica
maestro
geniale disegno di questo valente
ideato
forma
era
a
tricuspidale ispirandosi sui prosj)ettidelle più belle chiese italian»' di siffatto stile, modidlan«li Siena,
di Orvieto
dolo specialmente su
e
quelli dei Duomi
la parte decorativa
del secolo Vili, rimanendo
quei
per
opera
Duomo
del
dallo
stih*
richiesti
napoU'tano.
proprio
])articolari
Ir tre cudovevam»
decorare
Tre
mosaico
spidi,
grandiosi «piadria
Il
,
che
altre
sorgevano
decorazioni
a
corrispondenza delle
in
ed
bassorilievi
di
abatr
Hainboccio
dell' Arcivescovo
Errico
Minutolo.
,
prelatoè
huo
dei
nel
navi
mentre
,
raccolte
mosaico
da
sii-
.
in"iuadravano
piente ordinamento
maggiore, clu' T
illustre
linee
a
tre
1407
la
magniti(*a porta
esegui per ordine
La porta fatta costruire
migliori lavori
«li
da questo
«pieltemp»».
—
L' architrave
è
di
un
sol
Faccciata
54
—
pezzo:
del
ai
Duomo.
due
lati sul dorso
di due
56
-
centrale
parte costruttiva
La
i due
lavoro,
molto
torri
le due
laterali
la loro
stantechè
70, trovasi
m.
ognuna
avendo
raggiunto
per
della Facciata
pinnacoli
pilastricon
Per
navata.
--
che
richiede
costruzione
ancora
elevazione, dovendo
raggiungere
eseguita per soli m. 25,
il basamento, che
unisce
la cornice,
attualmente
soltanto
ora
presi
terminata, comlimitano
la maggiore
,
la
è
corre, superiore alla porta centrale.
rivestite di pietre; mentre
la porzione, che
sono
che
Esse
eseguirsi,dovendosi
ad
in
lati
quattro
eseguire, secondo
che
spesa,
una
giusto
mi
ed
Miola,
la
I
dal
,
della
Egli
la
alla
manifestò
lava
minacciosa
pagno,
le sacre
al
Nel
città
del
dal
due
si richiede
con
pure
direttori
relatore
due
prof.
Gra-
Monsignor
fatti
di
voro,
la-
del
dal
e
bassorilievi
rappresentano
marmo.
memorabili
Gennaro, il Patrocinio cioè,che
ed
Napoli nel fermare
estinguere
s.
di
Vesuvio, quando
dell'eruzione
tempo
dai
nei
effigiarsi
Patrono
del nostro
vita
Volendole
.De Rosenheim
comm.
fatta
da
storie
centrali
bassorilievi
rivestite
essere
competenti,
300,000 lire, fatta
composta
proposta
per le diverse
lante
case
decorazione.
e
resta
stanti,
circo-
economicamente.
Galante,
approvò
disopra delle
riferito dai
stato
artistica
Mons.
da
travertino
oltrepassa le
commissione
La
di
è
non
criterio
sviluppare
dovranno
e
visibili,
scoverte
essere
per
tutti i
al
il Cardinale
vulcanica
del
Buoncom-
mostrando
1631
,
ampolle, fece
arrestare
i costumi
primo
dall'artista;
di
si vedono
e
la lava
di
quel tempo
confusi
in
fuoco;
ed
il
tirio.
mar-
suo
tutti
vengono
bellissimo
un
dotti
ripro-
insieme
prelati,governatori ed alcuni popolani,che si spingono avanti
nel vedere
la processione mostrando
denza
conficuriosità
e
paura
nella preghiera.Nel secondo
bassorilievo poi, che ricorda
di 8. Gennaro, si vede
la decollazione
questi in ginocchio con
le braccia
allargatee con
gli occhi al cielo. Intorno al Santo
anche
i compagni
sono
cano
martiri,un manipolo di militi,che cerd' allontanare
la folla
ed il carnefice
che
s' accinge ad
lerace.
Francesco
eseguire il martirio. Tutto ò opera del comm.
del Salvatore, in memoria
al ReLa statua
della dedicazione
dentore
di questo nuovo
fu piazzata
secolo, dalla Commissione
nel luogo più alto della Facciata,propriamente nell'occhio
della
cuspide centrale.
,
,
il Redentore
siede
in
trono
in
atto
di marmo
un
lavoro, eseguito
masso
fu scolpito dal Copparulo.
Delle tre porte, la principale,come
in
del
Bamboccio
decorano
a
:
e
destra,
le minori
sono
raffiguranola
nuove.
di
benedire;
del
peso
l' ho
1' ottimo
e
di 25
late,
tonnel-
descritta,e opera
I
consacrazione
che
bassorilievi
,
di
s.
Aspreno,
rti
primo
di
Napoli, che
Candida,
s.
sinistra
A
il
di
vescovo
e
queste
sono
dello scultore
opere
Pietro
s.
alla presenza
i barbari.
istituisce
Agrippino, che
s.
e
fuga
che
Attanasio,
s.
degli ebdomadari,
coro
che
Agnello
s.
si ammira
fatta da
venne
benedice
e
sana
una
litica:
para-
Nel portale
Pellegrino.
sulla
destra
tunato,
cuspide è la statua di S. Eustasio,a destra s. Fordi Napoli,ed a sinistra s. Massimo, anche
vescovi
nostro
essendone
stato autore
Alberto Ferra. Sulla cuspide del
vescovo
cola
portalea sinistra è la statua di S. Giovanni lo Scriba,nelP edidestra
S. Pomponio
sinistra S. Nostriano
tutti vea
a
scovi
di Napoli, che
hanno
lollo.
Domenico
per autore
a
,
,
Nel
a
due
sono
,
s.
delle
centro
Stefano
a
cuspidi, con
medaglioni,i
destra, di cui
è
vescovi
Negli
destra
di
e
I
di
ne
II
S.
sono
decorano
sinistra
a
i
sono
medaglioni,
S. Restituta
e
e
Belliazzi.
torre
di
ticali
ver-
zone
4
con
blemi;
em-
Lista.
le finestre delle
torri,sono
opere
artisti.
primo
Gennaro
simboli,
a
stessa
sinistra
Busciolani, Irdi
autori
che
bassorilievi,
valenti
ed
Eufebio
s.
Raffaele
autore
angolidelle cuspidi della
S. Gennaro
le due
cui terminano
nella
raffiguranel tondo
destra
a
lateralmente
e
che
torre
due
glorioso
recanti
angeli in adorazione,
il detto
caratterizzano
il
Il secondo
santo.
i
nell'altra
raffiguras. Restituta,anche
fiancheggiatada due angeli
nelle
Allo
in adorazione.
stesso
piano dei detti bassorilievi
la Facciata, sono
facce
interne
delle torri,che guardano verso
torre
,
due
di
figuredi altorilievo dello scultore Tommaso
l'imperatoreCostantino e s. Aspreno
decorare
Napoli.I medaglioni,che dovranno
Solari, rappresentanti
,
la
primo
vescovo
parte centrale
Facciata,rappresentano le immagini dei Ss. Pietro e Paolo,
santi, di cui si gloriaNapoli,
i principali
gli altri,che saranno
sono
poi degli artisti Belliazzi e Lettieri.
Di questi lavori,molti
sono
già completi ed a posto, ed altri
si debbono
gli artisti nei loro studi.
completare,lavorando
lieve somma
si è speso fino ad oggi la non
Per quest'opera
di più che
700000
lire, raccolte da elargizionidei nostri Car-
della
"linali
dai
ottenuti
sussidi
Economato,
dal
Comune,
Si è lavorato
circa, avendo
per
la
dalla
cardinale
di
di
essa.
La
Fondo
Arcivescovo
Facciatji
per
quest'opera
avuta
Napoli,che
Provincia
Facciata
Riario, SautVlice,
sa
dal
,
,
tanto
velino
per
T arcivescovo
e
il Culto
per
da oblazioni
dallo
,
private.
spazio di 29 anni
i cardinali
specialiprotettc»ri
uni)
Sarnelli, ed
il nostro
Prisco, gloriosameiìtereggente la Cliieha speso
interesse
per il compimento
inauirunUa
il IS
iriuirno 1!M)5,
con
grande
8
58
—
alla
solennità
autorità
civili ed
Kestano
ora
del
clero,
,
popolo
immenso
feste
con
delle
lavori
compiersi i
a
Prisco
Cardinale
lodato
del
presenza
—
due
civili
religiose.
e
torri.
XIII.
Duomo.
Napoli capitale del Reame,
suU' antica
Stefania. Sospesiin
la nuova
Cattedrale
con
Filippo Minutolo
lavori,li riprese l'Arcivescovo
del popolo, e furono
poi compiuti sotto re Roberto
fondata
fu
seguito i
il
concorso
d'Angiò, essendo
II
Carlo
Sotto
d'Angiò. Per
del tempio
Alfonso
Lo
Notar
I
d'
,
scrittore
fu
paurosa
correre
a
Giacomo
essere
,
dove
torre
,
si
il miracolo
e
,
rimasero
che
da
due
maggiore. Fu
il
tuta
abbat-
cadute
travi
le
difesero
e
e
caduti.
S. Gennaro
di
tetto
triste
marmi
di
ivi
a
polle,
am-
sacre
(1).
la tribuna
Spinellirifece
il Cardinale
della
Maggiore che tolse dal centro
Cardinale
FilippoCaracciolo, che
con
ridusse
Ducati
e
,
y Altare
collocò
vi
illese
XVIII
secolo
Nel
avvenuto
funzionavano
diagonale
forma
con
avanzi
il sangue
cioè, che
conservava
,
gotico.
Napoletani
forto
grande sconrotti
e
pilastri
osservando
grandi
pietre
stile
buoni
,
di
dispersi montagne
La
dei
appresero
Cattedrale
la
sullo
parte
una
quel!'ora
in
pietoso
e
donde
Duomo,
nostro
crollata
che
attesta
unanime
grido
un
nel
crollata
1456, essendo
Aragona la rifece
nel
tremuoto
un
navata
l'ingente
poi il
quarantamila (Lire 170,000)
naco
in cui oggi si trova
stato
Duomo
sgombrando 1' intodalle colonne
Altri restauri vennero
eseguitisotto
marmoree.
del cardinale
Sisto Riario Sforza; il quale nel 1871
il governo
Michele
dell'illustre
la direzione
fece rifare, sotto
Ruggiero,
di
spesa
,
nello
,
,
della
le dorature
La
di
due
nell'interno
chiesa
latina.
essi
più grandi
di
colonne
Caracciolo
quello
Sotto
a
Tribuna.
navate
tre
di
in forma
nel
bianco
della
r
granito
cinque.
prima era
di altro
e
di
e
perfettacroce
delle
navate,
maggiore. Ognuno
africano;
marmo
mattoni, fu
Scipione Caracciolo nel
il cardinale
Nel 1744
bardiglio.
1443.
fatto da
1631
e
è
i due
Ciarletta
lo rifece
di
Spinelliterminò
crociera.
altare,in
un'urna
Agrippino, Eutichete
(1) Rivista
1' arco
reggono
,
di
maggiori no hanno
11 pavimento, che
marmo
è
o
Quattordici pilastrisostengono gli archi
,
adorno
maggiore
cona
«Scienza
ed
e
di
porfido,sono
Acuzio.
Ferie»'
voi.
65.
i
corpi dei
Santi
59
—
Tralasciando
la
descrizione
—
di
i belli
tutti
che
monumenti
,
Duomo
nel
sono
soltanto
che
e
di
formano
la
gloriapartenopea,
riguarda s. Gennaro,
per
vera
([uello,che
dal compito propostomi.
uscire
Sui finestrone superiore vedesi
dal
tutto
Filomarino
cardinale
Vesuviana
del
in memoria
1(5 dicembre
1631,
nel
di S.
busto
un
della
che
lerò
parnon
Gennaro,
famosa
sovi
mes-
eruzione
costernazione
tanta
crittò
eruttata
popolo napoletano per
e
cenere
che coprì il cielo di Xapoli da sembrare,
mentre
si era
in pieno meriggio, cupa
il
giorno
giunto
notte, e come
in una
di queste terribili giornate,che su
del giudizio. Fu
la
punta del finestrone fu vista una
luce, che rischiarò tutta la
cattedrale
nella
vestito
quale appaiava S. Gennaro
calmente
pontifi-
il fuoco
la
fitta
,
dal
Vesuvio,
,
,
in
Nella
benedire
piangendo
monumento
superba cappella ]ilinutolo,
veramente
fa
cui
menzione
Decamerone,
suo
Dalla
il
popolo, che
di
del
di
atto
tribuna
vi
è
dal cardinale
(fatta costruire
Capece Minutolo)
il cardiiuile
tolse
che
i mausolei
Errico
il Duomo
abbellire
alla
lateralmente
collocare
giornata
Arcivescovo
Spinelli nelT
li fece
2.*
blime,
su-
S. Gennaro.
dipinto di
un
nella
Boccaccio
anche
lo supplicava.
,
porta
naro
quadro, raffiguranteS. Gencolla
(ìesualdo
col cardinale
inginocchioni vestito
cappa
nella
destra
in seconcistoriale:
gno
S. Gennaro
gli tiene la mano
in
di protezione, ed alla sinistra vi è un
giovanetto, con
Nel giovanetto è
di S. Gennaro.
le ampolle del sangue
mano
8. Restituta.
di
Si
osserva
il ritratto del cardinale
del
la metà
dopo
con
(quadro
La
detta
in
Il quadro
l'invasione
poi,che
nella
Saraceni
dei
di
la Cattedrale
sta situato
tutti
Sicilia,dove
trasportarlein
nostra
i vasi
in
e
EvnngfUi
reli(juiedei
nel
di S. (iennaro
gliata
spo-
di altre ricchezze
per
sede.
la loro
era
coniu
(|ualiavevano
città, i
sacri
rata
deco-
esprime
Kpistolae,
mi
cor
opera
altrove
venne
delle
Eutichete, compagni
ed
Acuzio
poi
età,
situato
tribuna
(juadripiù grandi : quello
maggiore esprime la traslazione
martiri
martirio.
Questo
XVIII.
secolo
fu
altri
dell'altare
santi
del
in tenera
Filomariiio
Ascanio
Halducci.
pennello di
un
pure
di questi barbari
napoletaniafflitti dall' invasione
la
non
pompa
potendo celebrare con
spoglio subito
l
e
dallo
festa
dei
,
loro
santi
essi
ad
Protettori
con
,
e
visibilmente
che
S.
apparvero
i Saraceni;
e, sortii poi
in
aria
fugarono
più legni,e,
"lante
della
Detti santi
preghiere ric(»rsero,
S. Agrippino
(iennaro
e
fervide
fra
,
una
fiera
tempesta,
essi, quelloin cui si trovava
il
merse
som-
coman-
flottiglia.
si manifestarono
ad
alcuni
napoN*t:iiningiungendo
loro
co-
—
di
recarsi
i Saraceni
Ciò
rubato
avevano
accadde
Attanasio
città
secondo
V
III.
Il
Del
di
è
dopo
Il cardinale
tiene
rafa
la
il
—
Perugino
trovasi
987
anno
essendo
Vescovo
primo quadro
il celebre
quadro
gli Apostoli e S.
ancora
SS.
con
spalla del cardinale
dipingere detto quadro dal
questa
il
,
fece
d' Urbino
Raffaello
di
nella
cappella
,
Ca-
Pietro
presentemente
e
—
Gennaro
celebre
funziona
dove
tavola
su
Oliviero
la
sopra
maestro
Parrocchia
la
,
,
invece
tuttora
come
vede
si
la
altare
dell' Assunta,
statua
,
,
suir
di
pittore Corrado
del
è
,
mettendovi
che
fatto.
,
Maria
mano
esposto
ciò
tutto
Pozzo.
di
quale
fu
così
e
:
Spinellitolse
deir Assunzione
che
Sicilia liberamente
in
prendere
a
quale fu
la
maggiore,
scultore
dallo
eseguita
Bracci.
romano
di patronato della
famiglia
cappella del Sacramento
.vi
dedicata
al
è un
Salvatore,
Capece Galeota,
dipinto di San
Gennaro, vestito pontificalmentealla greca, giudicandosiopera
Nella
,
Tommaso
di
In
degli Stefani,
fiorì nel
che
decimo
secolo.
terzo
che rapdipinta da Santolo Cirillo,
presenta
di
allontanare
della
S. Gennaro
atto
in
a
Triade,
pio
tutti i mali, che
alla città di Napoli.
sovrastare
possono
Annibale
Nella
de Capua
cappella fatta dall' arcivescovo
tare
dove trovasi pure
il suo
sepolcro,e dove era egli solito di ascolle confessioni
in tempo del precetto pasquale, si vede un
sagrestia vi
la volta
è
,
,
busto
mezzo
in
bronzo
S. Gennaro
di
alla
vestito
lasciato
città
Alfonso
alla
Carafa
dal
chiesa
ritenendosi
card,
di
arcivescovo
molti
da
che
sia
tichissimo,
an-
greca,
,
il
questa
tratto
ri-
vero
,
S. Gennaro.
di
XIY.
Montevergine.
Uno
dei
più
decimoprimo
non
era
fu
la
e
fra
la
nelle
ancora
fasce
da
Pervenuto
conforto
un
all'
suo
uso
si convinse
non
,
cielo,ed all' età di 15
penitenza nella solitudine
diversi
Nel
viaggi,recandosi
1106
ebbe
il
i suoi
che
del
a
pensiero di
sola
abbandonato
altro
padre
proponimento
nudi
A
santamente.
privo
e
che
andare
più
di vivere
celebri
in Terra
di
ogni
Dio
nel
,
questo scopo
nei
il
cristiana
e
l'educò
e
volta
quando egli
coltura
sana
secolo
quantunque
,
una
,
deserto.
piedi
almeno
lo allevò
aver
foce
anni
quale
genitorimorirono
s' ebbe
ragione
di
il
chiamare
parente,
di
Vercelli
del
Eremiti
,
pure
,
educazione
da
di
sorte
madre, poiché
Padri
i solitari
Guglielmo
avuto
avesse
padre
illustri
vita di
intraprese
Santuari.
Santa,per
ve-
61
—
i
nerare
tal fine
—
di
luoghi santificati dalla presenza
si recò
nelle Puglie, sperando trovare
porto di quella regione:
Gesù
incontratosi
ma.
Cristo,ed a
in qualche
imbarco
S. (ìiovanni
con
Moutevergine.
di
di specchiata vita, tu da lui rieontrrmato
nel
blatera, uomo
vita «li penitenza e di mortificazione,
proponimento di menare
dimora
alto e roccioso
ed elesse per sua
in luogo solitario,
un
morato
diF//y////«//o,
monte, che chiamavasi
per fama, che ivi avesse
M(nit(
chiamò
il poeta Virgilio,
che
e
rrnjinp, da
poi si
alla Vergine Maria,
chiesa
consacrata
cmii
un
annesse»
e
una
Fu
nel
costruito
monastero,
questo santuario
in
h'grinaggi,che
vi
Quantun(iue
specialmente dai
Benevento,
si possano
r epoca
di questa traslazione
e
degli scrittori, pure è certo che
di altri santi
collocati
in
in
14S0
commenda
Ferdinando
non
furono
vasi
maggiore,
Nel
celebre
ormai
reso
tra
il XII
?*
pei continui
napoh*tani
il XIII
pelche
—
"p('"»lo. il
S. Gennaro.
di
corpo
—
si fanno,
trasportato da
venne
1129.
dove
e
,
il
nel
trasportati
marmorei
rimasero
le
con
precisione stabilire le cause
disconli
siem»
le "»pinioni
di s. (ìennaru
e quelli
corpo
con
fino
detto
Questo porporato
e
singole
iscrizioni
all'anno
M-'^O
del Monastero
il governi»
(ìiovanni
al Cardinale
I.
monastero,
di
di
sotto
1'altare
dopo.
poco
o
Moutevergine
Aragona,
vennero
fu dato
tìgliodel
intraprese il restauro
di
re
(|uel
02
-
tempio,
maggiore, si trovarono
santi martiri,e tra gli
di
parecchi corpi
marmo,
S.
di
quello
anche
1' Altare
rimuovere
,
di
vaso
nel
e
-
fatto
Questo
Gennaro.
adoperarono
si
napoletanigrande gioia, e
suscitò
varie
in
,
altri
cuori
nei
tutti i mezzi
con
dei
per
fu
vicende
non
possibile
quel tesoro.
per
del
il
cardinale
al
declinare
tale
Solo
1496,
raggiungere
scopo.
di
abdicato
all'
Arcivescovado
che
Carafa
Oliviero
già aveva
VI
Breve
ad
diretto
dal Papa Alessandro
un
Napoli, ottenne
Alessandro
Carafa, fratello di Oliviero, succedutoglinella sede
di trasportare
autorizzato
veniva
napoletana col quale Breve
Ma
ottenere
,
,
da
città di
nella
Montevergine
Napoli il
corpo
del santo
martire
Gennaro.
mettere
Alessandro, senza
indugio,subito partì
conte
Montevergine in compagnia di suo fratello Ettore
per
Vicario
del suo
di Ruvo
Arduino, vesc.
generale Giacomo
e
del seguito.
il rimanente
di Lipari,con
di facile riuscita
fu
L' opera
perchè i religiosi
però non
di quellagita,
si avvidero
dello scopo
della badia, non
appena
di opporsi con
nella deliberazione
rando
ogni mezzo;
vennero
e, sernale
Cardial
intendere
difesa
fecero
la porta
pronti alla
L'Arcivescovo
,
,
,
,
,
che
Il Cardinale
Santo.
del
mai
avrebbero
non
consentito
volle
non
maggiore rigore:e, ritiratosi in un
Mercogliano, scrisse in Napoli al
di
di
allora
per
il corpo
consegnare
a
venire
consigli
a
prossimo villaggio,detto
gnava
Federico, il quale rere
500
soldati a scopo di
quei tempi, perchè mandasse
all' obbedienza.
ed obbligare quei monaci
il monastero
assediare
da
il priore fra Bernardino
nella badia
Ritornato
frattanto
del fatto,
ripresei suoi
Napoli,che ne era assente, ed, informato
dell' accaduto.
Con paterni suggerimenti
frati,dispiacendosi fortemente
in
i
padri
Severino
e
di
selva
una
del
Furono
tutto
ricevere
con
che
un
il
tutti
in
sacerdote
dopo
quello
atto
di
in
quel
veramente
di
la
celebrare
di
1' urna
di
notte
quelle
in
tempo
—
come
di
Cardinale
per
tarlo
invi-
pio Pastore si recò con
accolto
cenobio, dove venne
dignità; e per assicurarsi
gli venisse
alla
messa
invitò
il corpo
ciò, ordinò
sua
frode
nessuna
la consacrazione
e
sacro
alla
dovuti
gli onori
questo
,
da San
Il
bramava.
quanto
dal
monaci
due
mandati
seguito
suo
sito
monte.
intanto
a
nascondere
per
nell' antico
tal Francesco
un
profonda fossa,scavata
reliquieii^una
sante
di
giovatidell' opera
altri cenobiti
ossa
sacre
tefice,
Pon-
Sommo
del
comandi
ai
le
rimettere
obbligandoli a
essendosi
ubbidire
ad
li indusse
ordinò
fatta
presenza
,
dei
monaci
,
a giurare
religiosi
tento
conAnzi, neppure
praticarsiin quei tempi
tutti
i
essere
S. Gennaro.
solca
,
ad
—
64
—
deir
formati
ipogeo,
orizzontali, ed
minori
stile
di bellissimo
(li bronzo,
perfettamente concordante
da
ognuno
offrono
bastoni
due
dalla
superiore.L'ornamentazione
immaginare.
possa
ornati
Gli
insieme
unite
cose
ravvivati
sono
da
sapienza ed
confondere
anziché
la
ed
vista
delicatezza
la
per
dei
Fa
La
questo
in
stadera
una
di
tutta
la
marmo,
di
soffitta anche
La
delle
maimoree
quali
,
molti
da
stimandosi
da
fare riposare
lo
spirito
di
altarino
poggia
fac
et
di
sono
splendida
è
dieci
sopra
lonne
co-
cipollazzo
marmo
cella del
dette
di
del Sole
tempio
colonne
si vedono
di
ogni due
essi
vi
è
o
di
irltorno
vaghi ornamenti,
il Card.
Carafa
in
avea
di bassorilievi
nicchia
una
dei
Patroni
santi
care
collo-
di
mente
reliquie dei santi, secondo
le
nicchie
nelle
Hoc
:
marmo.
dice, che
Il Celano
stemma
^
ricchi
disegnati.Fra
ben
,
motto
ricchezza
sua
,
sette
della
avanzo
tutti
pilastri,
18
mura
con
modo
scolpitolo
è
col
marmo
Apollo. In corrispondenzadelle
alle
in
si
Mille
fantastiche.
ammaliare
Yi
armonica.
sino
vivrai.
e
cappella è
severa.
e
dolcezza
e
consistente
Carafa,
rives.
altezza
,
,
tre
nello
piìiricca, che
figuregentilie
somma
con
loro
la
ò
all'estremità
da
e
bronzo
in
della
metà
quello
con
verticali
traforata
rete
una
rettangolare,rinchiuso
spazio
—
altri le
statue
di
Napoli.
degli Apostoli 0
di tre navi, distinte dalle colonne, la
La cappella ha forma
sua
lunghezza è di palmi 48, la larghezza di 36 e l'altezza di 15
fu fabbricata
sotto la tribuna
tato
riporquesta, avendo
e, siccome
,
notevole
mutamento,
lavorato
finissimo,
di
composta
in
basso
sono
al
urna
modo
in
cassettoni
da
di
e
di
S. Gennaro
ed
è
ss.
marmo
La
soffitta
di essi
in ciascuno
figure dei
di
tutto
mosaico.
un
rifatta.
Carafa
Alessandro
sembrare
marmo
rilievo diverse
napoletani
Vi
in
dal card.
pavimento del Soccorpo
Il
è
fu
Apostoli,di
si
ss.
dono
ve-
scovi
Ve-
dottori.
dicato
altari,oltre l'altare maggiore, il quale è dedi bronzo
chiusa
cassa
Santo, e sotto del quale in una
di marmo
fu
naro,
deposto il prezioso corpo di' S. Gendodici
,
essendosi
].*
ivi
collocato
con
solennità
grande
e
festa nella
viero
1506, dal card. Olidopo l'Epifania,nell'anno
VI
l' indulgenza
dal Pontefice
Alessandro
Carafa,il quale ottenne
plenaria per tutti i fedeli,che furono presentio che
di tale giorno in
visitata la cappella nella ricorrenza
domenica
avessero
ogni
anno.
Dietro
card.
r altare
Oliviero
congiunte,
maggiore si vede
Carafa
inginocchioni
vestito
con
cappa
la
al
statua
naturale
concistoriale
tutta
,
in
marmo
con
le
di
marmo
del
mani
in
65
—
Di
(li pregare.
vito da Como.
atto
—
bel lavoro
questo
Il
disegno della cappella con
mente
bassorilievi
disposti con
dei
Malvito, uno
primi architetti
fu
Tommaso
autore
i suoi
l)iaiiclii i)t'lla-
marmi
,
Il
Fra
citato
già
da
et
de
et
la
in
arte
citate
fo
luy
della
si
in
destra
a
Como
cita
quella
de
di
quadro
al
di
il corpo
col corpuscolo d'
cospetto
Si trova
confessato
avere
col
Bambino
della
S. Paolo
in
la fede
cristallo
con
e
Massimo,
che
fanciullo,
cattolica:
avanti.
nell'antica
posti
febbraio
drale,
catte-
es.sendo
1207,
lora
al-
altare
ò
dipinto il
nianire
santo
mano
fu-
figura di San
gine
olio;è della scuola di Solimene, e la Verdi (inolia
d' oro
rabescato, imitazione
campo
nella
Giuseppe dipintaad
un
S.
preside Flaviano.
del
ancora
di
Anselmo.
Napoli
questo
sana
Milano.
trovasi
d' argento,
urna
nomo
stabilito
trasportatiin Napoli
detta Stefania,nel giorno 26
Nel
In
gran
:
scolpito
furono
Arcivescovo
detta
in
nell' ottava
cognomo
ben
ducato
di
conservano
Essi
scultura
Cuma, insieme
eglimartirizzato,per
città
anch'
fu
altarino
primo
suo
si chiama
soa
loda
conosciuto
figure
nutrito
Io
lo
grato
suo
lo
e
tante
de
lo
certo
Malvito
subta
Nel
gente
ha
qnal
Siculo
(lieto
e
multa
dello stosso
opera
di quel tempo.
è
scultori
e
Bernardino
Thotiiase
fregi
e
Mal-
detta
Purità, che
cappellauna
nolla
trovasi
mezza
Teatini
(lei JM*.
cliics;!
in
Maggiore.
sagrestia si
dalle
custodiva
fiamme.
La
nel
archivio,che
un
d'
di
f«unita
liccamento
cappellaera
strutto
di-
andò
1812
redi
ar-
lìvco
ricordati:
un
essere
degni
sacri,e fra gli altri sono
di
fondo
tenerissimo
di
stoffa
fiori
a
d'argento su
larghi
piviale
di
la
Margherita
colore
splendida veste della duchessa
fragola:
di tutti,
la (pialeaveva
attirato lo sguard"» invidioso
f^ignatolli,
della
anche
nclT accompagnarla
regina Carolina: poicht*
da un
forte temporale e fece
fu scampata
gita a mare
portarla a S. Gennaro
Borbone, offerto per
della
santa
La
del card.
per
Arcivescovo
nel
il
ed
due
farne
ni;#itoreale
del
re
Carlo
voto
di
III di
il sacrificio
splendidepianete per
Messa.
di
costruzione
J" anni
:
una
per
(piesta
Arciv.
terminarla,
Vincenzo
1511, avendolo
cappella fu
Oliviero
e
ciò
Carafa.
avvenne
fatta
Vi si
nel
tutta
ficenza
muni-
impiegarono circa
iriO(", «piando era
Carafa, nipote di Oliviero,
già preceduto nella
dalla
tomba
nel
il
(pialemorì
150:^^ Ales9
60
—
Sandro.
Per
fu spesa la bella somma
di 15000
scudi,
il dritto di patronato, che ora
è del duca
quest'opera
riservandosi
d'
1' Oliviero
Andria,
—
la cappella di parecchi
discendente, e dotando
fondi
12 cappellanie,come
anche
per fare celebrare
dere
per provveallo stipendio del rettore
dei
a
ddetti
al
servizio
e
chierici,
della cappella.
il Chariteo
cantare
Opera più che regale,e che mosse
a
zone
(canXY
v.v.
78-88):
suo
Chi
i
appieno
nionnmenti,
Honor
del
sumptuosi
alta
opra
et
rara
insieme
sede
tempio, et
qnei beati santi, gloriosi,
Di
Ch'
essendo
Tu
gli
D'
un
in
sacello
un
hai
construtto
bianco
marmo
magnificentia
Bara
anchor
Casa
d' oration
nobile
La
:
degna
et
sacrata,
architetto,
et
benegna.
man
privilegiodi lucrarsi
Sisto Y, con
del
breve
festa
di
La
S. Gennaro
di
di
le
18
19
visiteranno
arricchita
dal
da
anche
Pontefice
tutti
quelli,che
primi vesperi della
,
dai
settembre.
nel
Carafa
teleone,genitori di
fu
indulgenze concesse
imbarocchita
Riccardo
Gennaro
s.
gennaio 1586,
la
comunicati,
cappella
nali
cardi-
degliArcivescovi
Oliviero.
ed
del
e
sacrario
etade,
nostra
a
caritade
cappella del soccorpo
confessati
ara
ascosi,
oscuro
imniortal
un
questo ipogeo riposano le ceneri
Alessandro
et
pario
Rara
Di
In
lodare
può
Eterni
Ettore
1747
1' occasione
per
del
trimonio
ma-
di MonMargherita Pignatelli
con
Carafa
che
fu
,
decapitatonella
voluzion
ri-
del
1799, perdette tutta la sua bellezza.
Nel luglio del 1891
Riccardo
Carafa, duca di Andria, tardo
fece togliere 1' altare
barocco
Oliviero
nipote del Cardinale
,
eretto
sulla
tomba
del
Santo
insieme
alla
balaustra
,
alla
ed
,
statua, che
allievo
suo
Come
dal
pure
colore
si ritiene
nel
il
ad
1747
dal Yaccaro
modellata
divozione
per
prelodato duca va
olio,gli stupendi
del
ed
esegnita
Carlo
monarca
menzionato
battenti
avere
per
di bronzo
da
un
Borbone.
liberati
del cancello.
XYI.
Un
Nei
corpo
capitoliprecedenti
di
S. Gennaro
avvenimenti,
che
lo
da
voto.
scrissi
della
Montevergine
accompagnarono
solenne
a
; come
del
traslazione
Napoli, con
pure
tutti
scrissi
gli
della
(i7
-
grande
venerazione
Oliviero
divozione
e
Carata
che
—
che
fece
nutriva
edificare
a
,
monumentale
il
prezioso
che
Per
del
tesoro
sacerdote
,
padre
ha
noi,
così
solenne
quale
,
quello
è
morte
sua
potente
alla
mi
venerazione
Storia
ad
formulato
Ecclesiastica
un
intercedere
per
così
della
ed
è
riosa
glo-
stato
tamente
cer-
l'attenzione
8. Gennaro.
di
di
E
qui
queir insigne professore
P. Taglialateladei Filippini,
da
il Kev.mo
il detto
tore
protet-
un
centenario
,
proposto per
tefici
Pon-
avvenimento
commemorazione;
voto
un
sistenza
as-
indulgenze.
rieliiamare
piace riprodurre
di
1905,
i romani
per
l'Altissimo
pii^i
propizio per
del gloriosocorpo
trimonio
pa-
chierici.
decimosesto
solenne
con
il momento
tutti
del
un
coli'
messe:
figliaftettuosissimi
presso
nell'anno
festeggiare
fatto
deposto
assegnò
il gran
Santo
verso
col
delle
tesoro
essi,
sante
e
perba
su-
Protettore,e
e
12
due
e
hi
venne
il Santo
giornaliera di
sagrestano
pur
credenti
dei
amore
ove
Martire
verso
scovo
Arcive-
spese
la divozione
aumentare
e
il culto
celebrazione
concorsero
L'
dell'inclito
corpo
vivo
la
per
d' un
sue
cappella,detta soccorpo,
mantenere
per
il Card.
centenario,sicuro
di faro
grata
cosa
lettori.
ai
Ecco
il voto
del
l^ertanto
«
fo
chiai'o
professore:
ardentissimi.
perdio
voti
si ridesti
il culto
e,
del
tenario
cen-
grande Maitire
del
il corpo
verso
,
che
in nccasinno
,
goglio
l'orquell'insignedeposito,che a ragione formerebbe
di ogni popolo cristiano,venga
avvenire
in
con
maggiore
venerazione
Chi
tenuto.
corpi
dei
di
S.
Cecilia
in
Montecassino
conosce
in Roma
come
Pietro
principi degli Apostoli,S.
di S.
e
Agnese:
chi
in
sa
modo
i
conservano
Paolo,
S.
e
qual
si
(pielli
e
custoditi
sono
in Assisi
il corpo
di S. Benedetto
quello di
chi ^ noto
in Padova
a
quello di S. Antonio:
,
S. Francesco
quale
con
ed
venerazione
Lecce
S.
Nicola, di
già compreso,
avrà
di
Perchè
maggior
non
nostro
quanto
sia
si pensa
a
tempio alla
Martire
invitto
di
giusto
S.
Cataldo,
l' ardente
spogliedi
8. Oronzio,
sacre
di
per il corpo
voto
e
lampade
del
venerazione
principalePatrono
le due
quelli che
richiamare
scale.
?
preziosocorpo
Perchè
non
l'
del-
si circondano
('".iif«vxÌMii.' di
mHi
"'!»?'ìiiettono
nel
entrano
(rennaroV
Nel
«
che
dalla
dopo
1707,
,
S.
le
8. Gennaro.
«
S.
Apostolo, di
Andrea
S.
ranto,
Ta-
Bari, Amalfi,
culto
altre città custodiscono
tante
e
maj^nitìcenzadi
e
erompeva
che
la città
a
,
gara
Napoli
fu
dal
liberata
mandando
furiosamonto
fuoco
e
suvio
Ve-
cenere
,
spalancata voragine,
Gennaro
di
i
concorsero
napoletani,erratial
per
fare
dodici
lon»
lib»»ratorf
aquile d'
ar-
08
—
—
delle quali sosteneva
nella
testa
grandi ciascuna
di
Su
una
lampada e negli artigliuna
targhetta.
queste erano
i
motti
Sancto
lanuario
Vindici
Grati
Cives
:
scolpiti
ben
^eiito
,
—
MDCCVII
Coìicordia
—
^Bcf/?w
Cinere
Parta
Barc/ato
Ahacto
Laetitia
—
Tenebris
—
Bello
—
Bepresso
Bestituta
Destriictis
—
Patria
—
Vesuvio
—
Igne
—
rata
Ser-
Coercito
Bestincto
Motu
—
Propìdsato.
Le
«
furono
lampade
situate
donate
alla
cappella del
Soccorpo
e
capitellidelle dodici colonne, che sostengono la
il luogo d' investigare,come
è questo
cappella. Non
e
quando
disfatte. L' esempio però dei
quelle argentee lampade andarono
nostri
da imitarsi
nel prossimo centenario
maggiori sarebbe
e
collocare
e
di
dodici
le
presso
i
sotto
scale, che
che
la
così
riuscire
«
r ardentissimo
è
Si facciano
voto
le
Soccorpo
ma
,
le
di giorno
quali accese
culto dei napoletani e forestieri
coloro
mio,
che
e
desidererei
sentono
,
S.
per
il
del
dell' animo
tutti
pensassero
al santo
interno
conducono,
desto
sempre
Patrono.
venerazione
rispettoe
nelP
non
esso
il santo
Questo
anche
per
ad
terrebbero
notte
verso
«
lampade,
Gennaro.
Non
dare
oso
stima,
consiglio
scopo.
dodici
di
lampade
qualsiasi metallo
dai
o
dodici
quartieri della città,o dai diversi ordini del clero e del
ri,
laicato,dal Capitolo cioè, dal Corpo insegnante e dai Seminadai Maestri
di Teologia e in Dritto, da' Parroci
della città,
da quei della diocesi,dal clero
della città e della diocesi, dai
di Napoli, dagli Ordini
nobili
l'
dalReligiosi dalle Collegiate,
,
Archidiocesi
dal
Municipio
,
della
paesi
in
ovvero
a
Gli
basta
me
alunni
1' avere
del
Napoli
manifestato
,
e
da'
Municipi
si crederà
il vivissimo
desiderio.
seminario
specialmente quelli della
S. Gennaro, potrebbero avere
la
,
che
di
dette
lampade,
il Patrono
A
s' intitola
voto
miei
del
il corpo
i fedeli
disporre così
e
alla
divozione
merata,
cacura
verso
(1).
»
questo
modesti
di
dei
altro modo
qualunque
,
meglio :
«
diocesi
di
fatto dal
voti
santo
di
per
dotto
infervorare
scrittore
filippinoaggiunsi due
i fedeli sempre
più
alla
razione
vene-
Patrono.
S.
Gennaro, deposto nella sacra
urna, resta nella
chiusa
che
viene
visitata
a
cappella sempre
guisa di museo
soltanto
da quei forestieri,
il
che
desiderano
osservare
superbo
forse
Santo
sulla
tomba
del
moìiumonto,
senza
profferire
neppure
Cauna
preghiera. Sono sicuro che l'illustre patrono, Riccardo
,
(1) Vedi
di
Napoli
Bollettino
n.
4—16
—
Pel
marzo
XVI
1904.
centenario
di
S, Gennaro
1' Archidiocesi
69
—
—
(V Aiidria, nobile
rafa, Duca
patrizio,che restituì ai
nella primiera semplicità T altare principale di
pura
to*j:lien(lol'altare
forma,
provvedere,affinchè
nelle
il duca
così
io
feci
S.
di
aprire V
urna,
Gennaro,
Cardinale
nostro
vojjlia
almeni^
aperta al publìlioo,
ai sacerdoti
di potere ivi
dare
per
importanza massima
del sacro
riposano le ossa
dove
la
tutta
con
concorrendo
pregare,
le feste centenarie.
solenni
più
che
voto,
alle feste, fu
di
rendere
a
altro
corpo
la
semplice
e
nascondeva,
lo
ed ai fedeli di potere liberamente
celebrare
Un
che
cappella venga
mattino, per dare agio
del
ore
barocco,
oriorni nostri
Vescovi
dei
,
delle
comitato
feste, rivestire
de' sacri indumenti,
abbellita,
riccamente
il busto
del
insieme
Santo, sull'
sacre
di
ossa
della
in un'altra
ampolline del
maggiore del Duomo
altare
,
festa
le
con
del
,
prendole
rico-
bambagia
e, nell' occasione
fi-a mille
cerei
esporle solennemente
dignitari
,
le
del
solennità, alla presenza
dei
Arcivescovo
un'
tenaria,
cenurna,
sangue
ed
alla
blica
pub-
venerazione.
Formulando
S.
Ed
i
questi
Gennaro,
che
e
—
del
e
Di
su
Santo
questi
Prisco,
che
state
si effettui
due
in
celebre
chiese, si
queste proposte,
naro
S. Genglorificare
e
presiedutoda
a
Card.
Arcivescovo,
pose
prodi poli
Na-
degne
riuscissero
del
lampade
artista
lerace
Fiancesco
Comm.
Cav.
Cardinah»
lodato
del
dono
un
ricchissime
conim^Mnorativr,
ed
eseguitecon
Esse
Catello.
Vincenzo
porte del Soccorpo, ed
all'ingresso delle
collocate
e
loro
attuare
nominato
le feste centenarie
soltanto
voti
disegni artistici
dal
ad
l^rotetton*.
Protettore.
consistente
finezza
e
mirino
beneamato
il ncjstro
delle
care
glorifi-
che
mira
Padre
nostro
solo
non
altre,che
di
città
apposito Comitato
K.ma,
facendo
—
le
tutte
un
*S. Eminenza
i mezzi
tutti
bensì
altro
della
tutti, amanti
con
ma
ebbi
non
concittadino,
nostro
napoletani
industriarono
voti
sono
ardono
In tal»'
Arcivesc(jvo.
ch'Ilo stesso
giorno e notte
per divozione
Cardinale
dal medesimo
congiuntura si ebbe anche V ordine emanato
del
se,
medi fare aprire la cappelladel Soccorpo, ogni 19
al
Rev.Mons.
vescovo,
Castelli,sacerdote
Errico
che
zelante
e
ed al"nogazionene
scrupolosità
con
la
affidandone
specialifunzioni,
pubblico, con
di fiducia
cura
cura
al
dt'lTArci-
resecuzi"»ne.
XVII.
di
Tesoro
Entrando
stra
niente
si
osserva
Tesoro
nel
Duomo
la
S.
Architettura.
Gennaro
di
magnifica
di.S. (Jennaro,
printMpah'a d»'superba cappella,detta nn'rita-
Napoli per
e
in cui si
la porta
conservano
non
solamente
70
—
il
prezioso
martire
del
tesoro
prodigioso
benanche
ma
—
sangue
voti e
i molti
,
Pii.icipiReali,
i
cittadini, patrizi e
di
Cancello
Essa
sorse
la
città
lo
spazio di
Il voto
che
fatto
venne
la
governavano
dopo
la
messa
Mons.
di
e
Donato
degli Eletti
si doveva
dove
dì
spazio
S. Gennaro
liberata
strage
menava
per
per
degli Eletti
1527, nel Duomo,
De Bossis,alla presenza
mezzo
^
Vincenzo
notar
recarono.
Genuaro.
Gennaio
13
vi
al 1528.
1526
si
Strino, vescovo
d'Ischia, vicario generale,
di
la
tale
promise
spendere per
opera
ed
altre lire 4250
conservare
per
un
tabernacolo
Eucaristia;ma
la santa
questa
d' oro,
somma
di
lunga superata.
gran
critiche
circostanze
di quel
poi
Le
città,il
Per
S.
morbo
pubblicamente
solenne.
di lire 42500
somma
fu
anni,
di
Tesoro
questo
dal
cioè
popolani,
avendo
cittadini,
allorché
peste,
tre
del
dei
voto
per
dalla
brouzo
dell' inclito
il capo
tributi, che i Sovraui, i
ed
di
80
anni
si
differisse
tempo
fecero
l' adempimento
sì
del
che
per
lo
che
voto
,
72
-
di
sellila
Paolo,
del
opera
dal Fanelli.
La
maggiore,
tutto
argento
corintio.
porfidocon
disegno
maggiore vi sono
che
quattro più piccoli,
e
ss.
una
croce
A'anta
di
cornice
Francesco
di
su
d'
Essa
l'altare
Oltre
Apostoli Pietro e
dato
Corset, francese, molto lo-
forma
in
ordine
di
dei
statue
Cristofaro
costruita
di
è
le
celebre
cappella è
architettura
di
si levano
esse
—
La
greca.
prezioso
un
dorato
rame
sua
altare
fregi
e
Solimene.
due
altari laterali nei
cappelloni
che
pilastri,
i
sotto
sorgono
due
la
cupola.
sostengono
colonne
Quarantadue
delle
quali
dieci
palmi
n
su
le
sedici,che
d' altezza,
è
pavimento
disegno e coli'
Dietro
fronte
l'altare
chi
a
di
broccatello
sono
le
e
di
tutto
altre
maggiore
nella
;
di
minori, sono
cappella
eseguito
connesso,
Fanzaga.
cav.
nel
propriamente
e
altari
ventisei.
bellamente
del
i sette
altari
quattro
di
marmo
assistenza
entra
ai
adornano
che
muro,
scavati
due
sono
è di
armadi
,
e
all'altro,
accanto
uno
alti poco
più
d'
non
,
comunicanti
metro, profondi 50
un
loro. Questi
tra
centimetri
sono
larghi 64
e
chiusi da due porte d' argento, ciascuna
delle
centimetri, e sono
i vertici degli angoli liberi. Le
quali ha due serrature
presso
custodite
dall' Arcivescovo
chiavi, che aprono
superiormente, sono
di
Napoli ; mentre
Deputazione del Tesoro
della
di
San
due
affidate all' Ecc.ma
sono
Gennaro
e
per
,
al Sindaco
essa
,
città.
Neil' armadio
che
ò
a
sinistra
dimezzata
statua
una
le altre
di
chi
di
S.
il muro,
guarda
Gennaro
fatta
si
serva
con-
da
costruire
,
Carlo
ed
II
d'Angiò, re di Napoli,in oro
fu deposta (e tuttora
1305, ove
il
ed
si
argento
conserva)
; mentre
,
vengono
sulla cima
dal
custodite
quale si pongono
Ascanio
Arcivescovo
balaustrate
laterali
sì
furono
,
ad
eccezione
,
La
armadio.
della
Cardinale
Le
nell'altro
le
base
ampolle,
del
la testa
regnando lo stesso sovrano
meglio vogliono altri,suo figlioRoberto, fu fatta la
in cui si contengono
le ampolle col
sangue
Martire
nostro
il 1304
tra
della
come
o
,
,
teca
le
,
detta
fu fatta
di
gento
ar-
quali
teca,
eseguire
Filomarino.
loni
maggiore, che dei due cappelzaga
Faneseguite su disegno del cavaliere
laustrate
le dette badelle porticine che chiudono
dell' altare
,
le
,
quali
sono
di
bronzo
,
e
furono
fatte
da
Onofrio
d' Alessio.
In
fondo
all' altare
armadi
si erge
i due
maggiore
sopra
la
di
di S. Gennaro
statua
grandezza
bronzo,
,
,
maestosamente
in
oltre il naturale, in
Giuliano
atto
di benedire
Finelli,che
nel
1635
il
popolo :
fu
chiamato
del celebre
opera
da Carrara
a
73
—
bella
posta. Questa
maggiore, fa parte
d'
altrettante
lateralmente
bronzo
di
nicchie
S.
alla
della
di
S.
r altare,
Aspreno,
Finelli. del
febio, S.
Nel
vi
è
pure
la
Andrea
S.
cappellone
riniello
,
Marca
e
San
Sotto
di
statua
su
sulla
della
Teresa
dirimpettoS.
S. Francesco
e
le statue
alle
di
disegno
porta
Gaetano
e
di
S.
le statue
statue
poi.aumentando»,!
\i
sinistra
a
fli
S. Tommaso
e
statue*
Padova
Domenico
d'Atpiino
Eucaristia,
Fanzaga
dritta
a
come
,
cesco
Fran-
Finelli, S.
del
dei
sinistra: S. Ku-
a
del
Viiuiccia.
Uiandomenico
(pu'lht
di
(piella
r
Attanasio
S.
presbitero
Neil* altro
sagrestiavi è S. Filippo del Madella
del
Fanzaga. S. Giacomo
Paola
sono
del
Nicola,
sono
d'
di bronzo
in
sono
statue
sono
Uciinan»,
la santa
di
S.
di ".
le tre
conserva
Antonio
S.
Avellino
rinchiuse
dif'i. lìia
si
cappella:
Abate
pure
Patrizia.
8.
e
statue, che
^lontani,
lato del
sono
cappellone,dove
Saverio
cioè
quale
^ìevero
dietro l'altare
Teca.
sialiia
Tommaso
S. Agnello
Monterossi,
fratelli
del
della
(U-lla
di
«jpera
del
Agrip|)in() Finelli,al
S.
sono
diitta
a
situata
città.
Ostensorio
Dietro
Gennaro,
delle diciannove
una
Patroni
santi
di
statua
—
si
osservano
d' argento con
superiori.I*rima
j calili
Finelli:
e
le altre
due,
napoletano ignoto.
un
le altre
le
erano
nicchie,
iu cui
dentro,
reli(iuie
in
patroni.!.•nuove
numero
"tatue
rispondenti
cor-
di
si
m»-
io
con-
74
—
-
delle statue
e la luce
sagrestia.Il colore di bronzo
nell'ombra, questi superbi lavori.
non
propizia mettono
sempre
Sopra le cornici soprastantiai quattro altari minori vi sono due
dell'intera
na,
tribuorgani presso l'altare maggiore. Sul cornicione
le nuove
che
corre
nicchie,stanno
puttini di marmo.
sopra
La
fabbrica
della cupola è meravigliosamente costruita, contenendo
due
volte, Tuna
l'altra,però quella di sopra è
sopra
foderata
di piombo
all' esterno
ambedue
si può libera
tra
e
in
servano
,
camminare.
mente
La
alla
bellezza
si
divisa
è
osserva
in
d' incominciare
di
si
non
ammirare
restringe
Sulla porta del
la mitra
Gennaro
con
di*S.
grestia,
sa-
primo
gresso
in-
in
i sacerdoti
purificare
per
misteri, è
la
anche
stanze.
Il lavacro
i divini
monumento
necessità
varie
busto
un
pietra di paragone.
del
insigne
questo
cappella,essendo
sola
che
in
di
di
tutto
prima
ed
marmo
testa,
è
opera
Fanzaga.
La
stanza
di
sinistra
mano
a
chi
entra
è
,
Concezione
colle
; r altare
è
fiancheggiato da
colonne
dove
sauza,
S. Gennaro,
parano
altre due
ed
le statue
contengono
decreto
i ministri
si
del
si
1891
questa
di
paretiincastrate
di
si
brocatello.
conservano
mo
mar-
è
Cappellafu
una
gioie di
gli armadi,
Patroni.
santi
Vi
le
conservano
dei
d'argento
febbraio
25
dove
e
bellissima
una
,
alla
cappella dedicata
Con
che
regio
dichiarata
numento
Mo-
nazionale.
Metto
termine
la
Chiesa
ha
artistico
di
questo capitolocon
a
e
saputo
promuovere
essendo
; ed
letterario
la
la
storia
considerazione.
una
e
il
conservare
viva
fra
i
tanto
Sol-
monio
patri-
napoletani
ha
come
quei tempi
fede,
potuto registrare,
quest' opera
della
sola
si
avendo
a
grandiosa
eseguisse
città,
spese
essa
respinta da D.^ Caterina della Cerda e Sandoval
moglie
del viceré
di Xapoli, il vecchio
di Lemos, l'offerta di 30
conte
mila
scudi, pari a L. 138,000 per la fabbrica di essa; la quale
fu poi donata
ai PP.
della Compagnia di Gesìi per fondazione
somma
del collegio e chiesa
di S. Francesco
Saverio,ora detta
,
di
S. Ferdinando.
XYIII.
Tesoro
I
lavori
di
di
S. Gennaro
scultura
dell'
eseguiti col
opera ; non
che dovevano
—
insigne cappella
e
consenso
parere
toccò
però l' istessa
decorare
il
Affreschi
unanime
sorte
e
di
Pitture.
S. Gennaro
dei
alle opere
magnifico tempio.
deputati
di
rono
ful'
del-
pittura
,
75
—
Si
da
misero
racci
i
parte
(Annibale), il
—
napoletani
Reni
i suoi
e
e
invitati
vennero
,
discepolied
il Car-
il Domenichino.
Sorse
triumvirato
elie
questo tra i napoletani pittoriun
per
loro aspra
fece
perchè il solo Zampieri (Domenichino)
guerra,
riuscì
le pitture dei peducci della cupola
a
vincere, assumendo
,
degli
e
Ma
pagò
durante
lendo,
caro
a
il lavoro
di
prezzo
fatica
di
e
nio-
pena
,
della
cupola.
rate
considevanno
pitture
pittore bolognese non
le
come
più belle, ma come
quelle che preludiarono la sua
Le
fine
altaretti.
r infelice
dell' esimio
di
nulla
:
rendono
disposizionedei
ed
colori
il
le
disegno
rilevanti.
Nel
peduccio
imagini
superiormente
il quale, insieme
Fortezza,
Gesù
in
con
la città
difende
della tribuna
dritta
a
della
le
Vi
la
meno
di
convertito,
della
e
conforta
che
Tobia
due
col
espresse
Munificenza, e
il martire
gliArcangeli Michele,
Napoli.
dipinti anche
sono
Fiducia
della
trono,
il Domenichino
Gabriele
Raffaele,
e
del
simbolo
pesce
(lennaro,
tore
pecca-
,
abbracciantisi
di
simbolo
e
putti
pace
le
di giustizia.Nel
in basso
peduccio dell' altro lato si vedono
vano
immagini della Fede, della Speranza e della Carità, che solleda puttini recanti i
le mani
S. Gennaro, circondato
verso
simboli
della dignità del martirio
ò
e
d^ trionfi di lui che
Gesù
Cristo, il quale dall'alto gli viene incontro.
trasportato verso
e
,
,
,
Nel
peduccio
"i vedono
nel
religiosadei
del
"lonna
di
basso
nella
inalbera
fiducia
nella
e
volto
è
la
verso
fede
costante
Maria,
di
Madre
della
il vessillo
indic^ata
di
,
di
pietà
alla
Mapolle
am-
avversione
nelT
sacerdote,
un
ai domini,
porta
le cui
S. Gennaro,
verso
da
mostrat»^
Concezione
che
chi
le
sono
sangue
e
di
immagini delle specialiopere
napoletani,rappresentate nella divozione
Carmine
all'eresia
destra
mano
a
macolata
specialmente dell'Imdalla figura «b'ilo Zelo,
Dio
e
calpesta i corpi e
Penitenza,
il peccato
tigre.
doma
che coi flagelli
simboleggiato da una
a
questi siml)oIi,
che, accennando
Sopra si vede la Vergine
angioletto toglie
un
placa r irato Gesù, clie è in alto, mentre
gli scritti
di Calvino
Lutero;
di
e
nella
finalmente
e
,
,
delicatamente
nella
la
spada
dalla
di lui, id
mano
un
la ricaccia
altro
guaina.
Nel
quarto peduccio, nella
"lella Pietà
che
offre
il
parte interiore,
e
cuore
Protettori, che
Nella
volta
Agrippino
la
per
pregam»
della tribuna
loro
nella
.
e
l^enitenza,
S.
che
,
,
fanciulli, e della
S.
immagini
Carità
della
V incenso
,
ai due
])orge monete
in alto S. Gennaro,
le
sono
Agnello
si
che
flagella,
antichissimi
.
città.
part»»
di
iìp'7./«»
"i
v.'d.- S:»n
76
—
—
compagni Festo, Sossio,Procolo, Desiderio,Acuzio
ed Eutichete,
compagni di martirio, nell' anfiteatro di Pozzuoli
alle fiere,le quali riverenti
si prostrano.
in mezzo
mansuete
e
due
Nei
scompartimenti laterali è San Gennaro, che nudo viene
Gennaro
i
e
sottoposto
air eculeo
ridona
e
la vista
cappellone a destra si osserva
S. Desiderio, aggiogati al
S. Festo
e
al cieco
Nel
fa
così
da
trascinare
della
vòlta
Nola
nel
S.
mezzo
morto,
diacono
Nel
che
un
povero,
e
nel
S.
mezzo
Timoteo.
Gennaro
,
di
carro
Pozzuoli.
a
Nei
Gennaro
Timoteo, che li
piccoli scompartimenti
che
,
,
ad
in
tiranno
il
sinistro,
Santo,
che
dopo
appare
,
il
abbraccia
S. Sossio.
cappellone,a sinistra è dipinto S. Gennaro
da Napoli, ed ai lati, è effigiato
Saraceni
quando
del
mezzo
scaccia
i
alla
appare
Desiderio.
Festo
e
egli
madre,
sua
e
quando
Sopra la porta è dipinto il clero ed
processionalmentele reliquie del Santo
visitato
è
il
per
popolo
essere
in
carcere
,
da
che
,
portano
protettidalle
d' essere
osservati : il
degni pure
melitano,
cappuccino dipinto,che esorta il popolo alla penitenza,un carche
l'apparizione
impartisce l'assoluzione,come
pure
ad un
del Santo
fedele, al quale ordina
dopo la sua morte
il
col
la pia donna
trovare
suo
e
dito, reciso insieme
capo
che
del suo
raccoglieil sangue
martirio,la traslazione delle sue
Tutte opere
del sangue.
reliquie a Napoli, ed il primo miracolo
eruzioni
del
Vesuvio.
Sono
,
,
,
del
,
Domenichino.
Altri
affreschi
da
nella
in più
sagrestia,divi^
Nella
di Nicola Rossi, nelle stanze
stanze.
prima, i dipinti sono
destra
di Luca
mano
a
Giordano,,
gli affreschi della volta sono
S.
Gennaro
nella
sinistra
in
stanza
a
mano
esprimenti
gloria,
di Giacomo
Fanelli.
gli affreschi sono
La
menichino
essere
cupola della cappella doveva
dipinta anche dal Donarla
il quale si mise
all' opera,
che
ma
non
potè termiLa
della sua
che gli sopravvenne.
causa
per la morte
poli
è ignota : il certo
morte
si è, che
egli dovette fuggire da Nagl'inganni tramatiglida Bellisario Corenzio; il quale
per
usò
le arti per
intimorire
tutte
Guido Reni, che, recatosi
pure
in Napoli por tal proposito,malgrado le insistenze
del cardinale
Arcivesc("vo
di quel tempo,
Francesco
Buoncompagno, volle per
forza
in patria sua.
allora affidata
ritornarsene
L' opera
venne
al celebre
Giovanni
da Parma, il quale ordinò, che
Lanfranco
fossero
prima cancellati i dipintidel Domenichino, e vi dipinse
magistralmente la gloria dei beati.
la
Nell'anno
1787
dentro
notte
in una
caddero
più fulmini
cupola, e depreziarono in vari punti questo meravigliosoedifisono
,
notarsi
77.
—
zio,
specialmente col
1' oro
delle
fu
poi
disegno dall'ingegnere
Ignazio di Nardi.
di recente
sembrava
minacciasse
la cupola, essendosi
fenditure, che mettevano
in pericoloi dipintidel Lanfranco;
rinnovato
osservate
dell' Ecc.ma
per opera
ottimo
restauro, e
ma
eseguito
un
Conte
dal
mura
tutto
ma
:
sull' antico
e
Anche
si
rodere
—
adottato
Cattaneo,
Deputazione del
affresclii
lieto di
sono
membro
della
stato
essere
lodata
Tesoro
venne
rato
assicu-
Commissione,
che
sistema
ticano
nel Vatenuto
gli
di
hi
faello,
Rafcupola
Michelangelo e per
loggia di
per
cioè
della
bene
reticella,
incastrati
nel
({uello
per tenere
i dipinti.
muro
sei quadri dfl DomeniSopra i sei altarini laterali vi sono
di rame
chino
dorato
intarsiate
di lapislazzoliin
tra cornici
tavole
di rame
quello del cappellone sinistro,
argentate, meno
che
del celebre
è opera
lo Spanominato
Giuseppe Ribera
gnoletto
è
per
lo stesso
la
,
,
,
che
e
rappresenta
cappellone in
del
S. Gennaro
nella
11
fornace.
dro
qua-
Evangelii esprime la decollazione
di S. Gennaro
i suoi compagni. Quello della prima cappelcon
letta da parte dell' evangelo è un
abbozzo
del Domenichino, e
vi
ò
sola testa
una
Quello, che
r olio dalla
ciechi
ed
Dair
è di
che
altri
infermi
maggiore,
si
all'urna
petto esprime
di
esprime
la
con
dinota
del
infermi,
senta
rappre(xennaro.
dell' olio.
parte della
i
(Quello di
fede
rim-
doli' immagine
esibizione
colla
Epistola
viva
quali con
sani.
ritornano
e
San
unzione
dalla
è
risuscitato
uomo
un
al
semplice
i vari
Santo
di
e
pia donna, che prende
Santo
e guarisce storpi,
una
innanzi
parte poi quello, che
dell' altare
portano
arde
punto finita,
tutto
intercessione
per
rincontro,
lampada,
altra
putto, di
un
risuscitato
morto
un
di
cornK
S. Gennaro.
Questi quadri
dres, il quale non
furono
restaurati
nel
secolo
passato
dall' An-
perfezione il lavoro,
modo, che dopo qualche tempo
più di prima i
per
comparvero
del tutto
tolti dal celebre
difetti,
pittore Nicola La Volpe, che
bellezza.
nelT antica
nel restauro
li ha rij)ristinati
di Luca
Li sagrestia vi sono
4 (juadriin rame
(ìiordano,
che
indicano
la sacra
Famiglia, cioè la Vergine col {^ambino,
S. Anna,
S. Gioacchino
S. Giuseppe.
e
di rame,
Gli ovali, che
gì' inginocchiatoi anche
sono
sopra
del medepure
rappresentanti (ìesù all' Orto ed in Croce, son
eseguì
esattezza
con
e
,
siuKj
Gli
zione,
(ìiordano.
la
altri ovali
sono
Quattro
di
tela, cioè
sopra
i^iolo di Mai»».
altri ovali, aneli»»
l'Adulazione
dei
di
rame,
Magi,
SS.
di
Trinità
e
Vincenzo
la Circoncisione,
l'Annunzia-
Frate,
presentano
rapla Nascitii o
78
—
la
di
—
osservato
un
degno anche di essere
dro
quatesta del Salvatore, e sotta
della scuola
tiamminga : ò una
si legge essere
stata
essa
copiata dal velo della Veronica.
Dopo si nota pure il disegno dello Zampieri, fatto col lapis
rosso
i suoi
la decollazione
dinotante
carta,
sopra
E
i Dottori.
disputa tra
S. Gennaro
di
con
comgagni.
XIX.
di
Il Tesoro
Gioie, Indulgenze
Cappella del
La
sovrani
del
e
Tesoro
Amministrazione.
ha
doni
straordinarie
ricchezze
di
,
conservati
popolo gelosamente
di
senza
eccezione
in
Napoli. Basti
avvenuti
S. Gennaro
ed
in
sorta,
dire, che
tutti
vi
si
secoli
spettati,
rie
per
i mutamenti
politici
circa
conservano
90
straordinario
di
numero
quintali d' oggetti in argento ed un
di
doni
Sono
anche
brillanti
rarissimi,smeraldi, topazi, ecc.
evidentemente
sovrani, di principi,di divoti,che dimostrano
nutrito
i nostri padri
quanto sia stata la fede, che hanno
sempre
,
y
L' imbusto
protettore S. Gennaro.
inclito
il nostro
verso
argenteo
di
11
d'Angiò, di Napoli, in
alla Teca^ che
conserva
le
La mitra
preziosa con
ed
oro
fatto costruire
fu
S. Gennaro
in
argento
il sangue.
infule
sue
di
dorato,
di
col
di
3694,
denaro
fu
diamanti,
lavorata
raccolto
da
nel
di
smeraldi
1713
e
di
dall'artista
pii cittadini,del
1305,
piastre
,
incastrata
nel
d'
lo
Car-
mente
unita-
argento
rubini
in
Matteo
Treglia
20,000
di ducati
valore
da
mero
nu-
(85mila lire).
36 diamanti,
grande composta di un nodo con
cati
12 smeraldi, e 16 gianate, del valore di du-4 rubini, 3 zaftìri,
150
(lire 637,50).
Un'altra
collana
più ricca, composta di 13 pezzi, di 1540
del valore di ducati 700 (lire2975).
di smeraldi
di bozzetti,
jiietre
di Casacadono
della duchessa
Una
di brillanti,
luna
mezza
240
di ducati
del valore
lenda, d'undici
(lire1020).
brillanti,
vi sono
Una
in tre pezzi;in quello di mezzo
ciappa movibile
Una
collana
,
4
zaffiri ed
un
brillante
grande
circondato
,
da
altri brillanti
,
il nuformando
altri 4 biillanti,
mero
negli altri due vi sono
I di Borbone, nella prima
di 175, dono
Francesco
del re
visita al Santo, sabato 5 marzo
1825, del valore di ducati 2891
(lire 12286,75).
Una
savignè, regalata dalla regina Maria Cristina di Savoia,
nel 1836,
di brillanti e smeraldi
di 130, del valore
in num.
di ducati
3682
(lire15648,50).
come
.so
—
triarre,
ve
spetti
clie
non
ampolline
le
riporvi
Lo
Cristo
un
la
per
in
ostie, tutto
stesso
da
è
di
gloria,croci, lampade,
porte di custodia,scatole
messa,
panelli,
cam-
per
argento.
nelle
osservarsi
Sotto
Risorto.
di carte
—
1' altare
cappelle minori
da
maggiore è anche
paliotto,tutto fuso in argento ; di peso
(lire84471,75).
importo di ducati 8111
di
,
il
meno
ammirarsi
libre
451,
l'
del-
rappresenta la traslazione del corpo di S. Gennaro
sandro
Montevergine in questa capitale,compiuta dall'Arciv. Ales-
In
da
si
esso
Carafa:
dal
d'
del valore
di
del
titolare
in
detta
,
Santi
II. Xel
pure
sul modello
d'argento, donati
del
nell'anno
due grandi
presbiterosi osservano
dal Municipio di Napoli nel 1745,
argento, offerti
due. 11,199 (lire47595,25).
d'
poli
Agrippino, di s. Severo, tutti Vescovi di NaL' epoca
del
di questi
di s. Agnello Abate.
Patronato
è ab immemorabili.
d'Aquino (epoca
Seguono: s. Tommaso
Eusebio,
s.
paliottisono
A^inaccia
della
città di Napoli
argento dei santi Patroni
di 50; le quali-,
unite
num.
a
quella dell' Immacolata
tuttora
della cappella,sommano
a
51, si conservano
Esse
di
di s. Aspreno,
s. Attanasio, di
sono
cappella.
statue
sono
dell'artista
lavoro
Francesco
re
candelabri
Le
un
Gli altri
Marinelli.
1884
è
di
s.
del
patronato 1605)
(1625) s. Francesco
s.
Andrea
d'Avellino
(1625)
s.
Patrizia
Y.
como
(1641) s. Giacesco
della Marca
di Padova
(1650) s. Fran(1647) s. Antonio
V. (1664) s. FilippoNeri (1666)
Saverio
(1656) s. Teresa
di Bari
Gaetano
Tiene
s.
(1675) s. Gregorio
(1671) s. Nicola
triarca
M.
Armeno
Pietro
M.
Vesce
(1690) s. Giuseppe, Pa(1676) s.
chele
(1690) s. Chiara V.(1689) s. Biagio Vesc. e M.(1690) s. Milena
d' Assisi
(1691) s. MaddaArcangelo (1691) s. Francesco
Battista
sco
dei Pazzi
(1692) s. Giovanni
(1695) s. FranceJuniore
(1699) s. Maria Egiziaca
Borgia (1695) s. Candida
Abate
(1699) s. Antonio
(1707) s. Ignazio Loyola (1754) s. M.
cangelo
Maddalena
penit. (1757) s Irene V. M. (1760) s. Raff'aele Ar(1797) s. Luigi Gonzaga (1835) s. Agostino Vesc. (1836)
s.
Vincenzo
Dott.
Ferreri
(1840)
s.
di
Paola
(1838)
Francesco
s.
(1625) s.
Alfonso
Caracciolo
Domenico
M.*
(1840)
de
s.
Liguori Vesc.
Francesco
di
e
rolamo
Gi-
(1842) s. Giov.
Giuseppe della Croce
(1841) s. Anna
(1845) s. Pasquale Ba3^1on (1845) s. Rocco
(1856) s. Gioacchino
cia
LuV. (1895) s. Maria
V. (1901) e s.
Padre
di M.
Francesca
V.
Un
nostra
M.
(1904).
cumulo
intine
questa granspirituali
privilegiadornano
diosa
silica
Bala
di
i
si
cui
cappella,
simigiianti riscontrano,dopo
nella
dei ss. Apostoli Pietro e Paolo
in Roma, solamente
chiesa
di s. Pietro
il Principe degli Apoad Aram,
ove
di
SI
—
stoli, venendo
in
Napoli,celebrò la messa,
di Napoli.Basti dire
primo vescovo
spreno
in
tamente
qualunque
liberano
plenaria,si
domenica
quaresima,
spirituali.
anime
dal
contare
senza
Pontefici
diversi
dell'
che
hanno
Sant'A-
consacrando
che, visitandnla
oltre
annn
divu-
V indul«i:enza
,
due
di
I
—
purgatorio,tre in una
gli altri innumerevoli
arricchito
il Tesoro
menica
do-
nefici
be-
d" indulgenze
,
da
alle anime
del purgatorio, sono
sto
Siapplicarsianche
Vili (1635) ecc.
(13 giugno 1586), Paolo V (1605) Urbano
Non
è prescritta nessuna
preghiera per guadagnare le dette
indulgenze.
il privilegiodi poter celeIn detta Cappella si gode anche
brare
V
la
pure
tutti
i
Pio
detta
X
solennità
hchfhnutria
in
,
dalla
di
per
l'intiera
2
luglio1911
quali
Pontefice
ebbero
ed
mnggi""
di
come
potere in
"'»'lp-
"f'ttembr»'
?*
feste di
abolì molte
([uelledei
anche
Sede
Santa
ottava.
del loro Arcivescovo
mezzo
il Romano
due
decreto
le
tra
per
ottenuto
messa
con
precetto,
si è
delle
giorni
la
seìne/
,
recentemente
brare
del Santo
votiva
messa
l'atroni.
Santi
Prisco
Uanl:
suj)plicarono
di
subito
la soddisfazione
doppio
I napoletani
nerla
otte-
di
dopo il detto decreto
K stato pure di somma
soppressione lo stesso Pontefice ripristinò.
poli
munificenza
gioia quest'atto di sublime
pontificiaperchè Nadi temj)o
ha potuto essere
interruzione
orgogliosa senza
di
di doppio preil giorno 19 settembre
festa
celebrare
con
cetto,
bolla
ordinato
sua
già dal Pontefice Gregorio XIV con una
20
maggio 1591.
La Cappella del Tesoro
è sottoposta all' autorità
pontificia
anche
fu
e
la
prima
festa
che
.
.
essendo
dalla
esente
l'Arcivescovo
il diritto di
soltanto,durante
le
per
La
ricevuto
dal
10
vescovile
col
Capitolouna
Deputazion»'.
sono
12
scelti
da
li
ed
:
sola
in
volta
volta
una
pubblica
forma
all'anno,
dietro
av«Miti insegno pr»'('aj)p»'liani.
famiglie patrizienapoletane e
viene
prcsiiMh» scelto da essi
da
ufficiata
Visita
in santa
solfanti»
.
,
sono
dati
anpatriziiscritti al libro d' oro
vacanti,
finire e non
si possiuio rimpiazzare i i)osti
Di'putazione volerli
soggetti,feci voto all' Ecc. ma
i nobili
che
ora
,
quasi
a
i
scegliere,come
del
del
risulta
Popolo,
vengono
nel
che
clero
,
pure
gestione
avendo
Tesori"M'e.
mancando
simi
recarsi
poter
popolo : (juegliche
chiamato
Ed
dalla
Cappella è
latizie,di cui
due
la
funzioni
sacre
invito
arcivescovile,
giurisdizione
da
dalla
quale
costituzione
si trovano
quantunque
buone
non
famiglie,ovvero
"lel
r.
Tesoro,
dal
dile
so-
personagiririsjìettabili^da
discendenti
patrizi
.
sono
dotati
di
alto
li
sa-
82
—
—
pietà insigne,di zelo ed operosità.Il tempo pare mi
ragione.
fin dalla fonè affidata
dazione
come
parte poi amministrativa
della cappella,alla regia Deputazione, di cui è presidente
di Xapoli ; la città ha il diritto di patronato
il Sindaco
le paga
annui
ducati 4000
e
(Lire
cappella del Tesoro
di
pere
ha dato
,
La
,
la
su
,
17,000) per
Santo
al
fatto
voto
in
sono
pari che i cappellani,
patrizie due dal popolo.
al
I
perpetuo.
nominati
dal
deputati infine
dieci
re,
scelti
i
tra
XX.
di
Chiesetta
chiesetta
Questa
nella
d' Ambra
di
origine.Il
esprime :
d' incerta
e
antica
Xapoli
«
dell' arte
storie
dedicata
S.
a
di
e
si
così
»
Gennaro,
d'incerta
Dentice
Passò
quindi
ceduta
di
uso
per
fabbricato
nel
Caracciolo
casa
bello
e
essi
sec.
libro
dal
ancora
dal
il
presso
comm.
una
di
lato
quasi
del
metà
d'Aloe, Xapoli
le
sotto
questa Cappella fu
di
dette
Somma
di
del
case
concessa
S.
Si ricava
pelle
Cap-
XVII, pubblicato
«
S. Januario
beneficiale
sita
,
marchese
ad
un
Gennaro,
successo
il
diocesana».
sec.
1885:
Cappella
fu
tutto
Chiese
le
tutte
gio.
pala-
suo
,
alla
antichissima
l' incendio
di
Catalogo
sin
»
vergini povere
dopo
è
è
1' uso
di
1681;
Xapoli
seggio Capuano,
taggiosa ;
insieme
«
Stanislao
Martire
e
intitolato
rifatta
finalmente
e
174-1:,
D' altro
cappella serotina.
in
Oratori
ed
Vesc.
Xel
«
trovasi
fu
il
apparteneva all'antica sede arcivescovile
Maximo.
Patrono
porta leggesi:Divo lannario
Sulla
cav.
chiesetta,
una
XVI
gentilizia,
presso
,
alla
ad
origine.Xel
divenne
e
grandioso
Precede
scale.
nelle
Eleonora
mai
quanto
pareti e
nelle
altresì
da
sua
Capuano.
Capuano i tre grandi palazzi feudali dovrebbero
spiegarsinella via nuova
per dignità di civili ere
veramente
e
data
d' antica
è
Sedil
a
Sedil
di
vico
Gennaro
S.
ai
di
certo
Motservatorio
con-
congregate
16
dicembre
,
amministrata
da
di S.
detta
instituita,
Francesco
Buoncompagno
fetto
congregazione a questo efGennaro, presiedutadal Card. Arciv.
una
certa
»
.
XXL
S.
Il
Celano
nel
così
1631
,
del
Vesuvio
Gennaro
Cavalcanti.
gine
l'oriesprime circa questa chiesa: «Ebbe
dello strepitosoincendio
quando in occasione
si
stabilitasi dal
,
dei
Cardinale
Arciv.
di
Xapoli
Buon-
83
—
congregazione di signori, dottori e mercanti, a
l'Arciv.
di Napoli ed unitasi
presiedeva per sempre
una
compagno
di cui
capo
neir
—
Tesoro
antico
San
di
Gennaro
che
esercitandosi
in
varie
,
raccolsero
pie
opere
in
racchiusero
d'
Acjuino
donzelle
povere
nella
casa
una
«Bartolomeo
,
pericolanti
principe di
Capuano.
Caramanica,
d("nò
vi
si
ad
recarono
la
edificarono
presente chiesa
coli'
solo
donzelle
Il governo,
prima afHdato
da governatori,scelti
retto
venne
Il Dalbono
nella
la chiesa
S.
di
Guida
«
nel
numero
di
ta,
estincongrega
avvocati
"
e mercanti
tra
detta
dintorni
e
dei
edificazione
ilCardinale
ardente.
.
vere
descri-
Cavalcanti, ci fa anche
Ricordevoli
Massimo
di
Bartolomeo
e
Clemente.
la
placa con
in questa
sono
e
Buoncompagno
nel
»
,
il vulcano
tarono
mu-
di civili condizione
chiesa
in detta
esistere
«
una
piccola tela
sapere
nella
che
Stanzioni.
quale si effigia 8. Gennaro
mano
e
alla detta
Napoli
Gennaro,
miracolosa
1750
monastero
annesso
dote.
con
di
zelle
don-
,
ammettendo
istituzione,
Cresciute
abitarle.
loro
1642
sue
in
le
e
,
Sedil
strada
in Monteoliveto,ed a dì 20 gennaio
proprie case
solenne
giorno di domenica, con
processione le dette
le
e
varie
,
d'Aquino
-".
XXII.
Chiesa
Nella
contrada
II, duca
è
di
di
dedicato
a
al
1707,
furono
raccolte
ivi
quali,essendo
di
numero
a
60
iji
la
ivi
tempo
fedeli.
Ma,
contenerle, si
chiesetta
ritirate
state
effetto, presso
prima
coir
del
por
8.
Clomoute
poter
sotto
De
fonso
Al-
Aragona,
vi
un
torio
conserva-
Riconosce
la
Vesuvio
Matteis
il sacerdote
molte
con
che
guita
se-
popolo
cina
Lu-
HIuto
;
le
altre donzelle
in
povere
affitto per detto
mantenuto
dato
venivano
per
dalla
piota
più sufficiente a
di Napoli
generosità dell'Arcivescovo
colT
annossiì
unendosi
era
consorvatorio,
la direzione
di
la sussistenza.
rappro"«'nt;ìS
Ch'Hiroto
elemosine
NolPaltaro
o
S.
e
nendo
rima-
vescovo.
dall' Arci-
sacerdoti, scelti
raccogliendo
già
ove
(|Uoste
con
,
andavano
Paolo.
al
Antoni«"
donn«'
palazzonon
donzelle
ricavarno
(juadro che
un
insieme
il detto
dalla
quindici
erano
ed
penitenza
elemosine,
ebbe
di
prediche,
palazzo, che si prese in
parrocchia di 8. Matteo, furono
Anticamente
è
villa di
facevano
che
un
perchè
sempre
città
d'
del
eruzione
di Geronimo
,
la
I
figliodi Ferrante
Clemente
s.
Papa con
S.
(Jennaro.
glorioso
le
per
apostolo 8. Francesco
dei
dalla
,
nell'anno
molto
detta
così
Neil' orrenda
fondazione.
seguente
r
Calabria,
intitolata
donne,
Gennaro
Duchesca,
della
chiesetta
una
Ss.
dei
per
la
maggioro vi
(nMuuiro.
opera
84
—
Ed
considerazione.
una
ora
natura
fatta
si è
Napoli
bensì
ma
loro
carità
povere
monasteri
culto
che
molti
V idea
tutta
bellezze
sue
i nostri
della
antenati
,
Cavasola
dal
le
per
ayendo
generosità
ferente.
sofbisogni dell' umanità
patrimonio delle Opere pie. Una
ai
il ricco
n' è
donzelle
le
la
solo
non
provveduto
Pruova
legge voluta
scomparire
ammirare
per
,
colla
—
sul
seri
di
chiudere
col
conservatori
fatto
ha
esse
beneficenza, riducendo
della
nei
di
raggruppamento
nuuiero
vendere
e
i
,
tutti i legatidi
appartenenti alle opere pie:
essere
soppressi.Con dolore profondo
chiese
e
vanno
per
di
la chiesa
S. Gennaro
de' Cavalcanti
di
nuovo
poi finalmente
manifesto.
Perchè
è
non
pericolo
la legge ci dà, gP interessi
dei
mesi
;
riaprì al
si
chiusa
stata
era
constatai
per
culto.
salvaguardare con i mezzi,
che
nostri
poverelli?
cattolica
potrà scegliere nel
Napoli che ò eminentemente
far rispetseno
tare
suo
uomini, che riunitisi in comitato
sapranno
disfatti
sodtutti i legati di culto, che per legge debbono
essere
fondo
stati soppressi dal
dai gruppi, perchè non
sono
del culto, provvedendo così
ai bisogni del povero
anche
clero,
a
come
quelli della beneficenza.
pure
11
,
,
XXllI.
Chiesa
L'
non
del
origine
di Torre
trovandosi
di
12(57
stimò
Sola
S. Gennaro
che
la
città
demolire
Greco
del
memorie
essa
in
Torre
non
va
più
Chiarito
riportata dal
,
fece
di
il
,
fosse
la fortezza
dei
quale
Baroni.
Greco.
in là del
più
antiche
fondata
stata
del
in
una
Era
vicino
XIII,
pergamena
molta
con
Federico
da
sec.
ragione
II,
allorché
due
a
villaggi
non
Calastro, che ora
più esistono ; e si trova ad esser
l'ottava
le Torri, che
s'incontravano
tra
lungo la via venendo
da Napoli
ebbe
minor
vanto
e
perciò fu detta Ottava. Non
la cosidetta Lagrima, che
celebrato
anche
vino,
oggi è un
per
che
da
dicesi Greco
bellissimo
epigramma
inneggiato in un
Pietro Gravina.
L' eruzione, che
più 1' ha tormentata, fu quella
del 1631, la più memorabile
dopo quella del 79. Rimase Torre
del Greco
distrutta per due
terze
parti ed il territorio tutto
e
,
,
,
consumato.
Il Vesuvio
che
rispettònel
fece parlare
tanto
grande
scavi, e
ed
arco
un
del
rifatta
di
se
il famoso
Greco
ed
,
alla
il castello
di
avanzo
si rinvenne
torre, detta
1794
moderna
avendo
di Alfonso
I
bellissime
cornici
un
,
,
torre.
Nel
1799
Mercurio
di
due
statue
fatti
vennero
bronzo.
oggi campanaria,
con
d'Aragona,
di
è
la
E.
Presso
chiesa
Cali.
gli
la
cipale
prin-
85
—
Romanzesco
il
ed
dipartirsi
—
il
giunp^eredei marinai di Torre
la pesca
Greco
del corallo, che qui si lavora, e s' invia
per
e
dapertutto,i cui trafficanti, divenendo
agiati edificano case
splendidimagazzini.
Operai, artigiani,industrianti, marinai, hanno ciascuno il loro
nelle fesanto
in chiesa
stività,
per speciale protettore, e lo portano
essendo
un
popolo religioso.
Le eruzioni
furono
sì precipitevolisopra
Torre, che la lava
è
del
,
raffreddata
si vedeva
ancora
,
città.
Specialmente
la
aprì lungo
pietre
Alle
falde
della
S.
di
a
di
Fu
questa
lo
e
le altre
stesso
fare
nel
di Torre
circuito
Salerno,
a
della
vicine
città
edificata
dalla
dalia
del
Greco,
dei
cura
essendo
sorte,
amministrata
col
Vesuvio,
dal
celebre
tremuoti,
che
spesso
anche
e
Napoli
danni,
risentiva
ne
scrittore
della
vita
di
il lavon»
della
fabbrica
S.
conoscere
volle
Si
retta.
e
sieme
sorteggiati in-
stati
Napoli, per
in
Scalzi,
Carmelitani
PP.
la chiesa
della Solfatara
a
per
PP.
ai
Cappuccini. Per grazie del
dai
stra
sini-
a
la chiesa
eretta
venne
praticare
che
Pozzuoli
quella città
si
protezione del Santo spiegata
di Napoli in quella eruzione.
città dopo l'incendio
nostra
religioniesistenti
essere
il suolo
fuori
larga lista, mandando
seguire un totale sprofondamento.
conduce
favoriti
1(531
in
affi(hita alla
venne
della
vicoli
nei
del
eruzione
metri
memoria
chiesa
doveva
affidata
da
delle
e
furono
chi
in
Torre
con
da
più
per
strada, che
1681:
molto
,
violenta
Vesuvio,
Gennaro,
perchè
nella
tanto
del
prò
del
via
fuoco
e
ha
non
,
venne
,
Santo
la
per
vicinanza
sua
riferito
viene
come
F.
(rennaro,
libera
rest«"
Girolamo
di
S. Anna.
S'iniziò
venendo
1632,
Monsignore
Napoli
Martino
de
ìielT
chiesa
grande
prima pietra con
dalla
raccolto
denaro,
questa
genorositàdei
ivi annesso.
del convento,
per 1' edificazione
dei
il collegio per lo studio
istallarono in esso
Padri
essendovi
una
volta
festa da
fedeli, servendo
anche
esse
anno
di Pozzuoli.
Vescovo
y Cardenas,
molte
somministrò
di detta fabbrica
Lion
la costruzione
per
di
somme
la
inaugurata
di
una
,
biblioteca
superba
per
I detti
loro
vizi
no-
eftetto di
rimasti
100
ducati
signor Vincenzo
legato di annui
È pure da
di nuove
opere.
Cessa, da imi)iegarsiper l'accpiisto
di saarricchita
cre
ammirarsi
la sagrestia, assai graziosa, essendo
solevano
e
reli(|uie
preziosi paramenti sacri. In c»gni anno
dal
un
nel
mese
detta
di
chiesa
calice
a
d' argento
della
dal
gli
ringraziare
Kletti
dicembre
Municipio
e
buona
chiesa.
di Torre.
della
il Patrono
somma
Kssi
città «li Napoli recarsi
8.
ntìVendo
un
e
tenimento
manper il decoro
nu..ri
tutti L-b
rii-evuti con
di denaro
venivano
Gennaro,
in
8G
—
—
XXIV.
Il Vomero,
antichi.
Or
è
da
e
poco resta; un
anni
su
queste
di
funicolari
ed
elettrica
anche
al Vomero
menano
il
nuovo,
le vecsito. Fra
chie
più frequentato tale ameno
sempre
la Floridiana
è la più celebre. Al Vomero
rono
villeggiaillustri personaggi napoletani : Salvator Rosa, Pietro
il Fontano
il Panormita
(j. B. Della
Porta, ecc.
rendendo
ville
molti
Giannone
,
Nella
nuovo
alture
costrnzione
recente
dai
tempi
splendido quartiere
con
piazze, palazzi,
trazione
a
fin
ameiùssime
ville
dell' antico
tram-elettrico
al Vomero.
S. Gennaro
posto in alto, ha
parecchi
giardini.Due
sorto
ville
di
chiesa
Parrocchiale
,
,
Ricciardi
villa
stette
Leopardi. In
Giacomo
tempo
poco
a
tuosi
sonVomero, in mezzo
loroso
doche
tanta
e
ra
gente attira,
palazzie graziose piazze
solamente, che il rione fosse privo d' un tempio
pensare
di codedicato
al Signore per provvedere ai bisogni spirituali
loro,
questa
amena
deliziosa
e
del
collina
,
che
La
r abitavano.
santa
Commissione
una
Mons.
comune,
venne
sua
eletti sacerdoti,presiedutadal
di
principaledi questo
Si
ai nuovi
nerale
ge-
nei
A-ari
pietà non
rioni; e, come
così
ebbe
Essa
il V^omero.
e
la
chiesa
rione
presso la piazza
al gloriosoprotettore
si trova
dedicata
ò
,
Fu
in
osserva
suo
di
,
nuovo
Gennaro.
1884
Vie.
vita
Vasto
del
nel
santa
chiese
il rione
per
anche
parrocchiale
Bottino.
delle
l'edificazione
provveduto
S.
di
Carbonelli,sacerdote
per
istituì
Sanfelice
Card.
dell' Arciv.
mem.
disegno dell' architetto
grandezza ed eleganza rispondente
costruita
essa
con
tempi.
XXV.
Cappelle
in
Dopo
che
esiste
non
le
chiesa
o
di San
onore
della
città
di
Gennaro
Napoli.
principalichiese
glorioso S. Gennaro
del
onore
chiese
descritto
avere
in
erette
varie
il dovere
in
erette
m'
Napoli in
di
impone
,
cappellettain Napoli
Gennaro
una
cappella
che
dire
,
abbia
non
,
dedicata
statua,
al
un
che
Per
glorioso S.
quadro, per la divozione
i napoletani per
nutrono
di
amore
Nella
Certosa
di
S.
ne
il hn-o
accennerò
Martino
è
ed
immensa
da
una
,
affetto
lare,
partico-
principaleProtettore.
soltanto
osservarsi
le
principali.
nella
tale
monumen-
sul disegno di
cappella dedicata a San Gennaro
di finissimi marmi.
Merita specialeatVaccaro, ornata
chiesa
Antonio
brevità
altare
un
,
la
88
—
Lorenzo
Caso.
cartacea
del
In
qnesta
chiesa
che
nell'anno
Santo,
—
da
è
osservarsi
immagine
sendo
agli 11 dicembre, espericolodell' attiguo
1635
una
con
grande incendio
tosto
fu gittatanelle fiamme, e l' incendio
conservatorio,
venne
L'
illesa
le
di
ciò
si
domato.
tra
fiamme, e
immagine rimase
nella curia arcivescovile.
informazione
fece giuridica e canonica
da osservarsi
al Santo
Altre cappelle dedicate
a Napoli
sono
Santa
in S. Domenico
i
n
alle
Caterina
Soriano,
Sacrariientine,
al Reclusorio,ecc.
Porta
a
a
Formello, in S. Anna
Capuana
scoppiato
un
,
Il culto
che
città
nostra
basso
S. Gennaro
è
XVI.
Nel
S. Gennaro
di
rione
consacrò
S.
Biagio
superiore vi è
con
coro
Le
S. Andrea.
e
rincontro
distrutta
esente.
S.
quadro
di
i santi
Nella
una
o
del
scala
1656
e
di
Gennaro.
Nella
chiesa
ex
Sanfelice,che
Ferdinando
i santi
Gennaro.
con
quasi
era
quella
casa
ne
di S. Sebastiano:
rappresentava
la
fu
un
tra
un
Vergine
In sagrestia
dei Loìnbardi.
S. Anna
colo
se-
l' immagine
Agnello Maggiore. Nella 1^ cappellaa dritta v' è
Giambattista
Caracciolo,rappresentante la Vergine
e
in
palazzo
S. Felice
Napoli
in
un
rappresentante
S. Gennaro
nel
del
opera
uscio,vedesi
un
Sanfelice
peste. Francesco
Giuseppe
quadro
Nicola,
affresco
un
questo monastero, sopra
a
dalla
S.
e
Trentatrè.
meravigliosa della Vergine con
la quale ricorda
che
iscrizione,
una
chiesa
una
nella
vivo
così
tempo
un
Donnaregina. Nella 2.* cappella a sinistra v' è
Vergine fiancheggiata da santi francescani,ed
di
della
quadro
fu
S. Gennaro.
a
(liiesa
Patrono
quasi ogni
,
cappella
Santo
air inclito
Giuseppe e
Nella
del De Maria.
Bonnalhina.
un
quadro di S. Gennaro
delle Grazie
2.* cappella a dritta v' è un
S. Maria
S. Gennaro.
In sagrestia
Toledo. S. Gennaro
del De Vivo. Spirito Santo.
a
del Falciatore.
S. Gennaro
un
e S. Antonio
quadro della Vergine con
legrini.
La
Giorgia. Un quadro del Santo d' ignoto autore. Pelallontana
i fulmini
In una
che
cappella S. Gennaro
da Napoli di Onofrio
Palumbo, discepolo del Caracciolo. Madi Paola,
La
S. Francesco
terdoinini.
e
Aderginecon S. Gennaro
tra
,
della
scuola
Monache.
ed
del
Santo
del
Giordano.
Sull' altare
altri santi
del
Nella
maggiore
del
Vaccaro.
v'
Santafede.
S. Maria
chiesa
ex
era
la
della
Vergine
ogni
bene.
con
Un
Montecalvario.
d^
Trinità
"^wW
delle
naro
S. Gen-
quadro
^M'àiQ
m?i^-
cordia.
e
Biagio. Con((uadro della Vergine con
naro,
Nella
prima cappella a sinistra un (juadro di S. Gen4.* ca})pella
di Fixxofalcone. Nella
l^arrocchia
a sinistra
S. Marco
di Luigi
S. Gennaro
un
e
quadro della Vergine con
ed
^Musto.
*S'. Fa.sfjualea
Ghiaia.
L'Immacolata^ S. Gennaro
altri santi del Sarnelli. Fiedigrotta. Un
(juadro del Santafede
giore un
S. Gennaro
S.
89
—
la
rappresentante
sinistra
a
Gennaro
S. Gennaro
Rocco.
S.
cappella
una
Parrocchia
S. Gennaro.
un
con
Un
Ss. Francesco
dei
della
v' è
di
statua
arciconfraternita
due
Rossi
in
un
In
la
S.
altri santi.
Liborio.
Un
R(v
quadro
di
Maffeo,
ledo.
Tosopra
altare dedicati» al Santo
e
ed
Vergine
iscrizione
una
nella
Tarchiui.
,
cnri
,
S.
e
un
sala della
Annnnxiafn.
S. (Gennaro.
P/"/// dei
si vedono
cui
S.
sagrestiae
di
pella
cap-
p«'ste del Kió^j.
(ìennaro.
chiale
Parroc-
S. Gennaro
quadri
S. Gennaro.
di
quadro
(riovanni
Vergine
Capodimonte,
*S'.Giuseppe dei Xadi.
marmo.
reale
di
cappella a sinistra,
una
fac-simile
di
libera
1 .*
Sebastiano
S.
quadro
un
chiesa^ nel reale bosco
in
Nella
la
con
che
Giuseppe,
dipingereper la preservazionedalla
In
In
(ti Mt/sro.
Calabrese
del
S.
e
salia,fatto
Cesarea.
quadro
un
S. Ubaldo,
e
*S'.Agostiìtodegli Scalxi
ossesso.
un
Vergine, S.
—
V
tela di
è una
8. Gennaro
ed
,
altro
S. (rennaro
versi
die
quadro con
santi. Sìwr
Orsola. Un
del Fischetti.
quadro del Santo
S. E fre ino.
Un
N. Maria
S. Mofiica
a
quadro di S. (iennaro.
di Angelo Roccadirame,
la Nova.
Un
quadro di S. Gennaro
1456.
L'Addolorala
Poha
discepolodello Zingaro nelT anno
L' Immacolata
teuKOVo.
Un
quadro
Giacinto
di
Monache.
In
Vergine
diversi
S. Paolo
X\'I
del
Festo
appoggiati
della cupola v' ò un
Busto
di
S.
Tra
maggiore,
i bassorilievi
di
San
.s'. ('aferina
del
S.
Gennaro.
(piadrodi San
Ffsfo.
e
figuradi
mezza
una
sagrestia un
S. (iennaro
in
V"
naro
Gen-
sco
affre-
un
r
al
In
e
v' è
uno
legno,
dei
Statua
Corfr.
l'na
Parrocchia
S.
Maria
con
peducci
Verrhio.
X.
dritta
Agrippina.
cappelladella
di
S.
Madonna
(iennaro.
di
l'
del-
di Lorefa.
Nel
quadro della Vergine
Oliviero.
S. Maria
a
v' ò uiui
frontespizio
v' è un
quadro di
capp«dl"»ni
Mercafo.
8. Nicola.
Crocifisso
nella
Lama
del
e
N. Domenico
Bottiglieri.
dal
8. (Jennaro.
S. G(Minaro.
un
Magno.
in
modellato
([uadrodi
un
dei
uno
d»'l H«'llisario. (irsit
cappellone del
Nel
Foro
lu
Timoteo,
di
(MMinaro
(Gennaro
»S'.Giovanni
(ìiovanni
delle
che
v' è
Marcellino
carro
S.
v' è
in
Purgatorio
un
naro
Gen-
e
iS'.(ìirolanìo
tela
una
tribuna
In
Xs.
al
Gennaro
Maggiore.
altare
S. Domenico
Simonelli, rappresentante 8. (Jennaro, 8. Desiderio
del
S.
sinistra
cappellaa
8.*
la
rappresenta
del Solimei (pialiS. (ìennaro
ne.
tra
Anfore.
secolo.
dre.
ma-
Vac-
,
santi
Virino
Chiesa
di Domenico
(iennan»
Nella
v' C*
Maggiore. Nella
Gennaro.
S.
S.
delle Monache.
(juesta chiesa
con
di
Lìrnrahili.
Vergine del Rosario cJn
Popoli,allievo del Massimo.
della
quadro
un
altare
un
Francesco
S.
caro.
ed
8. Gennaro.
con
S.
dretto
(QuaPietà.
Croce
statua
S.
di
naro.
(ien-
stile antico
con
Nella
i^' pella
di Portauova.
capdi
e"ì
altri
santi
(iennam
8.
delle Ora
\
ir
dei
|N'";civendoli. In
13
90
—
cappella v'
una
S.
al
è
S.
un
Martire.
-S. Pietro
Gennaro,
che
Nella
cappella a
2.^
si attribuisce
di Porto
Chiesa
del Massimo.
S. Gennaro
un
V
Vecchi.
Marco.
de
\' è
sinistra
dei Ciechi.
dei
Onofrio
S. Gennaro
e
Vergine con
V
S. Genè la Vergine con
naro.
(Iella
quadro
un
"S. Girolamo
Nicola.
8.
è
-
Salvo.
S. Anna
S. Gennaro
e
con
; nella
piazza
Vergine Immacolata
v' è un
obelisco,nel cui lato, che guarda a mezzodì, e' è una
rilievo. S. Nicola
alla Dogana. Un
a
immagine di S. Gennaro
La
S. Gennaro
di
Quadro
S. Gennaro
Un
{lei Genovesi.
attribuito
a
Gaetano
della
*S'.Giorgio
Guarino.
del Massimo.
scuola
ìn-
L
S. Giacomo
pittura di S. Gennaro.
degli spagnoli.
In
S. Maria
del
quadro di S. Gennaro.
sagrestia un
Il Giordano
Pianto.
dipinse, in due soli giorni, il Crocefisso
la Vergine con
S. Gennaro.
Miracoli.
i santi patroni e
con
Immacolata
v'
l'
altri
resa
S.
Anche
Gennaro
ed
è
con
dipinti.S. TeV
al Museo.
ò una
prodigiosa immagine di S. Gennaro,
dalla quale dicesi sia uscita
del sangue.
(Per tutte e piìiancora
Scalzo Cronache
vedi
Pietro di S. Andrea, Carmelitano
d'Italia,
Chiesa
al
Un
altare
al
Bnoncammino
Vasto.
santo.
toni.
II).
di S. Alfonso all' Arenaccia.
Un
quadro di S. Gennaro.
Una
coroììota.
XXVI.
edificate
Chiese
Il
r
in
all' inclito
culto
Ma
onore.
le
grande
chiese
volume
sulla
Madonna
per tutte
noi vicine.
nominerò
via
la
ingrandita e
venne
state
edificate molte
le
sarebbe
trattarle
da
Rimaìsta
goduto
sempre
chiese
in
suo
tanto
sol-
accennerò
lunghe
un
neppure
proposito.Parlerò delle
S. Gennaro
ficata
Pollena, edi-
in
della
al santuario
Napoli mena
da
riaperta al
ha
sufficiente
in
di
chiesa
Napoli.
fuori
Gennaro
non
principale,che
dell' Arco.
Gennaro
troppo per
principali,perchè
più a
prima
In
andare
non
per
sono
San
San
nostro
che
universalità,tanto
di
onore
lungo tempo
pubblico per
lo
in
abbandono,
del
zelo
sacer-
Ilardi.
"lote
Havvi
un' altra
chiesa
del
Santo
in
Secondigliano
pietà di Giulio
edificata
,
Jiel
principio
Moccia
Una
bisogni
nell'anno
1630
e
monastero
in
Santo.
In
quella
di
contrada.
S. Gennaro
Ottaiano, edificata
napoletano Ferdinando
del
di
Cesare
sorge
in
ficata
Aversa, edi-
Battista Lilla. La
per lo zelo del canonico
alla chiesa,venne
intitolata al detto Santo.
pure
mena
chiesa
dalla
passato secolo
per i
chiesa
strada,che
Una
del
essa
Sanfelice
sono
nel
notevoli
nel
1716,
il
podere
eretta
venne
quadro
del
di
cavaliere
in
S. Gennaro
onore
ed
91
—
nonché
dipinti del Saiifelice,
altri
Martire, donata
rioso
Benevento, che
Ottajano stesso è da
La
esistere
nel
di
chiesa
la
per
pietà
in
podere
suo
nel
di
in
Annunziata
Pagano,
riconoscimento
della
Xel
intanto
3
Orsini
scovo
arcive-
1685
marito
Pagano
agosto
ed
che
ha
ragione
la volle
di
fahbricare
del
Santo
protezione
la signora ChieroUa,
anche
dei suoi
ai Francescani
donava
Montella,
Napoli.
Torre
Andrea
di
suo
r istrumento
cardinale
napoletano Francesco
sac.
Duomo
1681.
sperimentata
rimasta
priva del
am
del
Gennaro
S.
dal
di Benedetto
XIII.
poi papa col nome
ricordarsi
anche
un'altra
stente
chiesa, esi-
del
sagrestano maggiore
del gl"»preziosareli(|uia
fu
la divozione
per
una
Sanfelice
al
di
In
—
dell'
figli,
Ospedale
tre
una
Napoli
m^vssa
avere, coli' obbligo di fare celebrare
in
I
dei
suoi.
frati
la
ingrandirono
suffragio
giornaliera
chiesa,
Per le vicende
vi fabbricarono
monastero.
u
un
e
politichesciti i
di
il
la chiesa
monaci,
€he
da
alla
mena
La
Tanno
dal
bel
In
chiesa, chiama
8.
tempi
1614
il
vi
di
in
una
il martirio
esprimente
di
chiese
S.
1S()0.
(ùillo,sul
Gennaro,
suolo
nato
do-
chiesa
con
riformati.
due
tutte
rocchiali.
par-
costruzione
menti
con
eleganti ornaampia
Tra
le
altr»»
cose
oggetti preziosi.
delle di^te
bel
(juadrn,
parrocchie un
di S. Gennaro,
su
lebre
(juellodel cecopiato
di
sono
dalla
strada,
fin
eretta
Nola, venne
pietà dei fedeli. Nel-
Scipione edificò V attuale
poi ai padri Francescani
due
arricchite
di
Nola, Francesco
di
concesso
ammirarsi
Palma
dormitorio
un
sono
di spirito.
La
per congrega
vasi di S. (iennaro
tino al
in
Lauro
monastero,
ed
da
con
vescovo
Esse
ò
(xennaro
marchese
Amalfi
adibita
rimase
di
chiesa
antichi
un
suo
molti
Bellisario.
In
edificata, per divozione
(riialtit'ro,napoletano, una
Benevento
"li Taranto
Mons.
nell'anno
1129,
come
e
messi
ivi
vennero
di Pesto
"l'ielli
Altra
Altre
al
dei
v' è
clu'
del
e
dei
Santo
in
si
in
(iu»vsta città
Neofiti,
detta
ti'\a\;nin
Gennaro
con
dedicata
il
S.
a
del
nome
(ion-
Santo
pJM* la loro
(jnellaili S. (J»Minaro
H^Uf'ViMito,
m
distrutte,coni»'
tutt(»
poi
senza
città,
dell' Annunziata,
padri
Nella
bella
B;"neventano;
i santi
parrocchia,pigliandoancora
in
chiese,
chiesa
as"ai
contrada.
sono
Greci
grandt' divozione
con
ancora
eretta
Falcone
lo storico
attesta
chiesa
Desiderio.
e
chiesa
naro, ed
r intera
dell' arcivescovo
\ cniit'
come
quellaesistentt»
Duomo,
nel
di S. Diod
nel monastero
dei
cappidh* erotte
molte
enumerar»'
tichità
an-
nella
ito, india chiesi
SiMviti.
diocesi
(hi ricordarsi
di
pure
Benevento,
l'antica
e
propriamente
chiesa,
la
«(uab'
r
in
Tcrvinura,
ricca
di
orna-
v
92
—
menti
rendite;
di
e
di
titolo
Carmine
del
fare
poteva
clero
sul
Morena
di
comune
chiesa
di S.
go~
Gennaro,
zione
giurisdi-
aveva
pontificali,
la
collazione
gli
luogo. Queste prerogative dopo
del
furono
Madonna
della
minori
dal
prima
della
beneficiato
ordini
detto
in
Trento
di
il concilio
Nel
e
dei
dette
Il rettore
abate
e
conferiva
esistenti
benefici
dei
mitra
della
uso
la
,
due
morti.
Si chiamava
privilegi.
molti
deva
altre
le
dei
Monte
del
o
laicali
congreghe
tre
sono
Cristo, e
di
Corpo
dal
consacrata
venne
Orsini.
vi
chiesa
detta
In
1687
nell'anno
e
arcivescovo
cai'dinale
—
e
abolite.
tutto
da
si rileva
esisteva, come
legio
privi-
un
San
Pasquale II, una
di Feniculo.
di Ugone Infante, conte
concessione
Gennaro
per
In Pietra di Pusi, sempre
paesi appartenentialla diocesi di
edificata da quei buoni
del Santo
chiesa
v' è una
Benevento,
altro
un
quale
il
di
l'edificò
solo
non
il
patronato
Neil'
venne
staurata
re-
1703
anno
famiglia Coscia;
alla
anche
ma
nuovo,
anno
cornicione, sopraggiunto
distrutta.
fu del tutto
concesse
giugno 1688,
5
ultimava
si
tremuoto,
Orsini
il Cardinale
nel
tremuoto
Mentre
1602.
nel
la
dal
Conquassata
1631.
di
dell'
Vesuvio
del
incendio
il formidabile
dopo
terrazzani
Pontefice
del
1112
del
chiesa
l'accrebbe
di
Orsini.
il lodato Cardinale
pingue patrimonio,consacrandola
chiesa di San
di Pescara, trovasi una
In Abruzzo, nel comune
rico
dell' imperatore Federescritto
da un
si rileva
Gennaro, come
un
II
del
1247.
nel
fondata
dalla
pietà del
nel contado
Termolense
1027
di
nel Girso
Santo
al
chiesa, dedicata
Altra
Abruzzo, venne
Oderiso, che la dotò
conte
di
rendite.
molte
In
Puglia
si può
come
da
osservare
In
Lucca
v' è
Martire.
ogni
Di
fa
essa
ville
intitolata
una
S.
menzione
in
S.
a
al
parrocchiadedicata
la festa
celebrata
anno
altre
antica
un'
anche
esistendovi
le
tra
detta
grazie spiritualialla
molte
1176, concedendo
del
chiesa^
una
III
di Alessandro
pontificia
bolla
una
al Santo
è eretta
Gregorio
quella contrada
chiesa.
Gennaro,
stro
gloriosono-
Viene
papa.
solennità.
con
I
in
e
Terranova, soggetta per lo spirituale
per il temporale
chiesa
quei tempi ai Padri di Montevergine, fu edificata una
in
onore
In
dallo
"f
del
storico
II
Santo
di
un
Essa
monastero.
ritornò
nei
confini
così descritta
viene
de
Montevergine P. Ovidio
Ruggiero
re
ed
Lueias:
di Benevento
con
ostinatissima,si ritirò
quella città
esercito,ritrovando
santo
di Covante, nominato
Gianuario;
il Casale
un
predetto con
monastero
ove
.
la chiesa
il re,
di
conversando
santo
con
donò
a
Gianuario
i
S.
il
nel
suo
sale
Ca-
Guglielmo
e
monaci,
v' istituì
udiva
la
93
—
ed
messa
altri divini
ed
offici,
si esercitava
Cenesa,
ed
per le guerre
Nell'anno
1350
I donato
monaci
invitarono
fondare
in
nel
il detto
in
detto
feudo
Euggiero. Oggi
abate di Montevergine
una
terza
che
della
chiesa
S.
di
preferenza di
D.
di
Napoli
La
1' entrate
ha
del
di
cura
finanche
anime
di
le
dal
dipende
e
re
l'
dal-
grande
festa
Monsignor Cosenza,
pose la prima pietra di
1904
di Caserta
ad
Via
nella
sede
essere
della
nella
Fu
altre menzionata.
di
Toledo,
duca
eretta
d'
d'
merita
Spagna
dalla
a
pietà
signe
in-
viceré
Alba, già
è celebrata
essere
il
in tutto
di
mondo,
Americhe.
nelle
Il culto
donate
Covante,
,
del
Filippo IL
del gloriosoSanto
memoria
dell' istesso
onore
».
Gennaro
molte
sale
Ca-
un
città.
Ferdinando
sotto
destare
in
in
parrocchia
La
la chiesa
e
edificarono
un
punto centrale
sorge
dedicata
S. Gennaro
destinata
a
e
Napoli^
parte,
col monasterc».
una
vi
e
d'ottobre
Caserta, con
chiesa
lasciato
in
,
chiesa
domenica
di
oggi posseduti
convento,
un
detta
Vescovo
la Selva
Guglielmo
S.
Lodovico
il re
la Regina
e
circa, avendo
Monte vergine il vassallaggio
del feudo, i
a
i vassalli di 8. Gianuario
del Covante, per
oggi detto Terranova
Gianuario, assegnandovi
Nell'ultima
fu
tevole,
dilet-
,
a
Covante,
molto
territorio
quel
Donò
Casale
,
S.
in
cacce.
altri territori
ma
Giovanna
nelle
—
di
tale
consacrate
a
gode perciò
più grandi meraviglie.
S. Gennaro
da
universalità
XXVII.
Le
principali piazze
il dotto
più
di
In
—
di
esso
delle
cose
che
entrando
vide
comoda
una
Duomo
cemente
(ora sempli-
piazza,
attesta
come
sopra
al
1252
tempio,
stemma.
Corrado
un
V attuale
Guglia,
alto
antico
-
lo
emblema
Il Dalbono
Svevo, dopo
della
fino
nella
città, che
sua
espugnata
passando per la piazza del
destriero.
lo sfrenato
piedistallo
trionfatore
da
è
al
Nettuno.
Circa la tradizione
a
cavallo, sacro
danno
tori
le versioni, che
molte
ne
gli scritsono
di Nettuno, Corsiero del sole,
patrie. Simbolo
nello
nel
piazza, dove
questa
—
innanzi
conserva
dice
antico
il famoso
esisteva
situato
Guglia del Duomo.
napoletano Celano, edificata fra due strade,le
del Sole e
l' una
e
maggiori di Nap("li,chiamata
in essa
già il tempio di Apollo e
Luna, essendo
della
Diana
1322
esisteva
S. Gennaro.
scrittore
antiche
r altra
la
e
principaledell'
alla porta
secondaria)
Napoli
cavallo
Il famoso
Innanzi
a
e
"
tora
tut-
(ruida
•
la Città,
Duomo
,
Temendo
94
—
il
che
domato
in
versi
qui
Fili
Un
,
e
\iene
alle brijjliedel padrone
cavallo.
sojffjiogòquesto
!
studi
il bel
:
fuso
essere
e
fatti da
Gaetano
lavoro
Filangieri,
del
greco
lavorato
con
dotti
il
cavallo^
freno, che
imposto dopo.
fu
non
fiaba
vera
dovuto
origine, ha
in
una
egli
dotti
:
ultima
dichiarata
con
obbedisce
ora
lìnpoletano
re
suonano
che
lo celebrò
dopo accurati
particolarità
principe
principalmente dal chiarissimo
Questa
e
e
sfrenato,
j;in8to
tradotti
che
libertà
in Repubblica
dimostrare
per
,
di
si reggeva
Napoli
freno
un
indizio
o
popolo troppo ardente,
un
latino
in cui
tempo,
imporgli
volle
,
aveva
dal
sin
ardente,
troppo
sinonimo
fosse
significatonon
suo
—
vallo
superstizioso,credeva, che il capopolo napoletano,sempre
da Virgiliosotto
certa
costruito
avesse
una
costellazione,
del popolo,
virtù
di guarire i cavalli ed era
tale la fiducia
Il
la
che
poco
mancò
a
lui
ad
volte
esso,
succedeva
culto
ducevano
speciale.Si congli prestassero un
torno
i cavalli ammalati, facendoli
girare tre volte inper impetrarne la guarigione, e quello,che alle
non
fortuito
un
per
Villani
Giovanni
nelle
cronache, della
sue
,
di
questo cavallo
dice, che
di
vedere
a
andare
attribuito
veniva
caso,
di
i maniscalchi
a
colo.
mira-
voluta
magia
Napoli, indegnati
carono
interessi,di notte tempo si redel magico destriero,e conchiude
ventre
del qual percussione et rottura, il dicto
male
i loro
perforare il
la narrazione:
«dopo
cavallo
perdi le virtù ».
di più la superstizione del popolo
Nel
1322, accentuandosi
del tempo ordinò, per
il detto cavallo, il pio arcivescovo
verso
zione
tradievitare
mali
maggiori, la disfatta del cavallo. Esiste una
al
la testa
unita
solamente
restata
popolare di essere
di Maddalonl, situandola
collo, che venne
acquistata dal conte
monumentale
poi in fondo al cortile del suo
palazzo presso la
di Colombrano^
strada Nilo
Carafa, Duca
a
Forcella,e Francesco
dettò
così:
l'iscrizione
in latino,che
suona
a
eccellenza
la mia
Quale sia stata
Quale la grandezza del corpo
testa
la sopravanzata
Lo
mostra
gittò i freni
superstizione e l'avarizia
Un
diedero
Gli
Il desiderio
dei
Qui
Le
Sappiano
Che
ciò
gli
si
osservi
del
morte
il valore
accresce
il
capo
maggior
tempio
il corpo.
1' insigne della
hanno
finì
me
la
mi
buoni
tu
campane
Ne
Con
vi
barbaro
La
amanti
deve
a
città
d' arte
genere
Carafa.
Francesco
di
tal
96
—
queste parole scolpite
v' è
Cav.
del
latinista
Cosmo
Sulla base
Fanzaga fece
cui
faccia principalesi legge l'epigrafe
Francesco, che tradotta, vale così:
«
»
.
piedistallo,sulla
un
—
Amenta
S.
A
Gennaro
Potentissimo
Della
protettore
Patria
Napoli
Al
del
e
Regno
riconoscente
cittadino
benemerito
Innalzò.
Nella
facciata, che
guarda la porta piccola del Duomo, v' ò
scudo
della città,al quale sovrasta
il busto
di S. Gennaro,
cui piviale viene
sollevato
da due putti.Sul piedistallo
sorge
colonna
d'ordine composito, ricca di festoni e d'intaglialla
lo
il
una
cui
sommità
è
la
di
statua
il
popolo,opera di
doinenico
Monterossi,e
bronzo
del Patrono
Tommaso
forse
in atto
Montanaro,
molto
Cristofaro
di benedire
e
Cian-
di Griuliano Finelli.
meglio
che
ha
non
questo stupendo monumento,
fondazione,e si sostiene per ragione d' equilibriocolla periferia
della base
poggiata all' orlo dello scandinato
sottoposto. Per
questa opera si spesero più di 125,000 lire,raccolte dai generosi
napoletani, divotissimi del Santo.
Il Falcone
riporta,che il dotto giureconsulto Matteo Egizio
È
dettò
da
4
considerarsi
iscrizioni
nel
1711
la festa
per
del
Santo,
tasi
solennizza-
dette
iscrizioni
furono
e
speciale pompa,
messe,
ricchi ornamenti, attorno
alla Guglia. Per
la loro
bellezza
ho curato
la versione, credendo
fare cosa
grata al lettore.
con
I.
glorioso
AI
S.
gì' innumerevoli
Per
Un
eletti
gli
ricevuti
peristilio con
temporaneo
Devoti
Gennaro
benefici
il popolo
ed
ornati
napoletano
Posero
II.
Al
Dal
La
Fu
AI
loro
glorioso
cui
aiuto
Arcivescovile
Gennaro
e
voi.
tutela
conservata
gli eletti
Napoletano
Salvatore,
Mh.
e
napoletana
repubblica
accresciuta
Donano
(I; Diario
S.
potenza
ed
il
popolo
dedicano
1."^
pag.
204
a
206.
con
ne
97
—
III.
A
Per
primo
te
il cui
sanjjne
Ricorrendo
La
i
tra
il giorno
deputazione
Secondo
padri nostri
pubblica
la salute
la
del
difesa
è
trionfo
tuo
napoletana
degli
costumanza
antenati
Pose
IV.
Con
disposizione d' animo
quella pietà
quale religiosainente
qaella
E
Con
la
Noi
Così
con
tu
facciamo
voglia
che
E
la
Accetta
i voti
festa
per
siano
salvi
te
i cittadini
cittji.
glorioso
o
santo.
XXVIII.
Le
principali piazze
di
Napoli
Porta
Venne
famoso
denominata,
così
Ferrante
da
Giuliano
Ha
pilastriscanellati
ordine
cliitrave. in
t'
coir
:
«
attico, diviso
di
d'
casa
di
seicento
Carlo
votivi,commessi
Calabrese,
dalla
fece
fu
al
Una
un
:
S.
di
da
Gennaro
tempo c'era
esso
porta la
Patria
due
tempo
.
San-
e
lievo
bassori-
un
solita
Patriae
Al
»
scompartimentied
subito
dalla
varie
V, si vuole
tutto
innalzata
per essere
orribile
famosa
voto
è formata
composito e dello stesso
fregio e la cornice. SuH'ar-
imperiale.Sul
ha
fregiomarmoreo,
Nel
il
architetto
di
»
zione
iscri«
Carlo
cornicione
s' eleva
ha
in
ancora
dinando
FerV
un
lo'
mezzo
Aragona.
monumento
tempo
:
Nobilissimae
rex
Nobilissima
vari
il
esse,
Ferdinandus
in
fatta
fu
;
ordine
Ferrante
re
lo stemma
messo
Questo
ad
di
rirfù
r
le statue
sono
mezzo
della
Re
Nel
nicchie,
immagine
latina
stemma
l'architrave,
in
Capua
a
il 1484,
verso
Onore
d'
capitello
con
due
Agnello, ed,
venne
torri,dette
anche
sono
conduce
Maiano.
da
due
accanto
Capuana
perchè
Aragona
di
onore
S. Gennaro.
di
costruire
in
consacrate
città
stata
che
sia stat») decorato
di
contesto
una
a
edicola
Mattia
la città di
ed
modificazioni
trofei
con
tistico
ar-
guerreschi.
barocca, con
Preti
aggiunte.
aft'reschi
detto
il Cavaliere
nel
Itìóf) liberatii
,
Napoli
si
In «piesta luttuosa evenienza
pestilenza.
dicanti.
Santo
di edificare un
ospedale per i poveri mensolenne
processionecolle reliquieebbe luogo ai i»
13
98
-
novembre
11 sangue
testimonianza
del
--
del
gloriososan
del
miracolo.
1G59.
Gennaro
si vide
liquefatto,come
Ma
gli affreschi del Calabrese^sparirono ben presto per opera
delle pioggie, ed un
mediocre
pittoresostituì ad essi un Trionfo
di S. Gennaro.
Xel
1837, la nostra città fu travagliatada una
forte invasione
al patrocinio di S. Gennaro,
colerica,e, ricorrendo
si vide
ben
presto liberata
dal
morbo
della
di
Napoli
offerta
grazia ricevuta, oltre
Principe di Pettoranello
,
farsi dal
da
settembre
dicembre
e
,
in
al
torri
novembre
14
d'
Santo
nelle
ciascun
tre
anno
di gio
magsi dette
anche
feste
,
che
buona
una
volta
di
far
abbattere
le
il nostro
Municipio-
ripetutamente
voto
casupole,che
si addossano
far sorgere
innanzi
una
e
piazza, che faccia ad
nel suo
artistica
del
splendore la bellezza
ammirare
una
,
presente ed accogliere il
dagli studiosi
sindaco
si vede.
Voglio augurarmi,
tenere
dal
noscenza
rico-
di rifare 1' edicola,
compianto artista Maldarelli
linee
donna,
e
gli ornati barocchi
dipingendoviuna Ma-
le
correggere
che ancora
voglia
fatto
,
,
r incarico
due
al
Municipio
al voto
ai
Per
asiatico.
fatto
alla
ognuno
superbo-
monumento.
S.
Porta
Fu
intitolata,
perchè
così
fuori
Pietro
di
ed
operoso
suo
conduceva
conosciuta
alla
col
oggi
di
chiesa
di
nome
S.
naro
Gen-
Gennaro
S.
Poveri.
dei
del
le mura;
Gennaro
celebre
Toledo, spagnuolo
del
amante
Gian
di
bel paese.
nostro
da
viceré
,
Napoli,
fu
Giovandosi
uu
dei
noma
consigli
Nola,
Questa porta, dietro gli allargamenti murali fatti eseguire per
ordine nel 1547, ebbe
maggiore importanza e decoro.
Neil' interno
di S. Gennaro, collocatavi
è la statua
dai cittadini
fatto al tempo della peste del 1656
voto
colla seun
guente
per
fece costruire
la bella
strada
di Toledo.
iscrizione:
Divo
JanuariO'
Sospes
«
A
S.
Gennaro
"
All' esterno
molti
da
giorno
vi
è
un
lui fatti sulle
Apoiropaeo
Neapolis
Napoli
affresco
porte
trovandosi
di
liberatore»
grata
»
del
Preti,1' unico, esistente,dei
ò andato
Napoli, ma
sparendo
in uno
stato
deplorevoletanto,
ora
giorno,
è
pittura
proprio irriconoscibile.
Il Preti, è risaputo por tradizione,con
un'arma
la
XMBÒ»
che
di
stok,
sentinella,
era
guardia ad
che
per
la
bianca,detta
una
porta della
99
—
città
che
lo
non
voleva
fare
—
Ebbe
entrare.
,
e
mettersi
uffici col
del
il
debet
Papa,
conoscendone
pur
quale interpose
troppo la valentia
fu»;^ire
i buoni
nel
pingere.
di-
non
derogare alla legge di punire
per
di morte
secondare
i l)uoni uffici
e
pena
,
di far dipingere le 12 porte
di Napoli di
si stabilì
senza
niente
detto
in
mori
il
che,
la
con
Papa,
affreschi
il
presso
governo,
Fu
allora
delitto
tale
salvo
in
di
tempo
ed
egli pretendere,
circostanza
questa
excellens
«
anche
rimasto
è
lebre
ce-
arie,
ut
non
»
.
Statua
L' Immacolatella
di
S.
Gennaro
al Molo
architettonica
Domescultoria di nico
e
opera
Antonio
il quale le dette forma
Vaccaro,
ottagona, ponendovi
simboli
dell'
V
i
da
editicio
cui
Immacolata,
prende
sopra
Ivi risiede
il nome.
la Capitaneria del porto
uffici
di
con
gli
approdo
al
e
porto,
banchine
essendo
con
stazione
viene
rapisce
e
divenuto
mercantile
mano
il
a
anche
una
punto
nel
è
dotto
ha
bella
attribuita
stata
e
documento
comprovante
detti
portata
furono
ne
Ispiigna.11 Capasso pubblica pure
forma
sotto
popolo in quella occasione
ed
i
ha
autori
il
ma
blicato
pubbale
Anni-
diga
Fontana,
o
che
Nel
L' Arsenale
lanterna
!
T'
hai
A
minef
Gigante
iiniriiiolo
pigliato
li "iiiatto «le Io
io
non
Htato
militare
lung(" i^OO
Viceré
il molo
la fabbricò
1S26
venne
di
ripetuto
dialogo tra
muoio
songo
1' ha arrohhato.
se
nel
Francesco
di marina
il motto
Molo:
(juattro del
Lo
La
IbHO
anno
in
Ah
Olivares.
Merliano,
dei
diedero luogo alla tradizione
ivi erano,
L' op»'ni sphMidida fu
I (juattro del molo».
rapita
^^
Gigante
La
tutto
d' Auria.
Domenico
Giovan
e
Aveva
tori
([uasitutti gli scrit-
star,
che
porto militare
Martorelli.
detto
Nola,
nuove
completatadi
e
da
opera
con
figure, che
dal
il
1560,
Capasso wi^WArchir.
Bartolomeo
4
nel
da
Gian
il
separa
pitturadel
bellissima
a
illuminazione
dominio
suo
che
con
eretta
Questa
Caccavello
così
fontana
1562.
un
Le
chiesetta
una
ed
ha
,
fatti
importanza sviluppata. Indi magazzini di scalo
arricchendosi
,
dal
grandissimo
di
marittima
mano
poco
della
movimento
costruzione
nuova
al mare
poco
Il mare
costruzioni.
a
del
conto
,
una
essa
si tiene
,
Il movimento
nostro
elettrica,
dove
partenza
e
navigazione.
dato
ò
ò (?p^'ni di
Unmrnico
del conte
il governo
ai legni da guerra.
I la destinò
151)6
fu costruito
innalzata
m.
per
sotto
nel
1555
ordine
dal viceré
di
Ferdinando
Medina.
1 di
100
—
Per
Aragona.
del
volere
incendio
rimanendo
fino
così
bella scalinata
A
di
al
un
una
bella
di
forma
stessa
rinnovò
della
prima,
1' architetto
all'
del
esterno, con
una
all' interno.
alla
;
illumina
che
ed
di S.
il nostro
di
esterna
porta
al naturale
marmo
il forte
nome
la
riedificata per
e
quale tempo
grandioso faro,
statua
il
prende
nel
Fonseca
piccolofortilizio
v' è
sulla
1842,
marmo
del
sinistra
Lo
d' Alba
Clemente
civile
genio
sviluppatosifu distrutta
Duca
viceré
—
Porto
s' innalza
esso
Gennaro,
da
e
essa
il molo.
Ceva
Grimaldi, Notizie di Napoli circa questa
S. Gennaro, così si esprime :
Carlo III ampliò la città dalla parte di Porto
mando
fordel Pillerò con
strada
al pasun
ponte che sovrasta
saggio
scrittore
,
di
statua
Il
«
re
,
la
barche
delle
la
r Immacolatella.
difesa
a
Suir
e
Fece
edifizio della
neir
altro
del
piccolo intorno
di
magistrato
fuori
e
salute,detto
il
deputazione della
dell' Immacolata
marmo
molo
braccio
del molo
prosieguo del secondo
lanterna
in avanti, vi costruì
il forte di S. Gennaro
del
ciò eseguito nell'anno
1740.
porto. Venne
dalla
grande
al
mare
magnificoedifizio
col
spianata
dal
lato
Concezione,
v' innalzò
la
statua
salute
vi
è
la
statua
di
da
Carlo
III
fattavi apporre
di S. Gennaro
acciò
trambi
en-
,
vegliasseroalla
A
dei
causa
franco
la
recenti
statua
lavori
commissione
ivi
rimossa
venne
,
della
protezione di
Napoli
»
.
il così
eseguitiper
da quel luogo
dei monumenti
e
,
Punto
ad
istanza
e
le intime
per
detto
dei
premure
il Santo, fu collocata
verso
grande divozione
in alto del grandioso fabbricato,che
il Vesuvio.
guarda verso
Ed
d' innalzare
a
una
ragione i nostri antenati
pensarono
di S. Gennaro
statua
sul nostro
porto perchè esso, difensore
marinai, avendo
essi
,
della
dal
città
Vesuvio
lo
anche
dovea
del
essere
sendo
es-
mare
,
,
la nostra
Il Celano
note
del
colle
epigrafilatine
di
curarsene
è
la
S. Gennaro
di
statua
Napoli
; nel
al
un
amanti
articolo
delle
"'
8. Gennaro
che
di S. Gennaro
ha
del
dal
di
la
tutte
per
patrie.Ma
appunti
Antignano
del
da
n.
la statua
Carlo
III Borbone
furono
sono
Molo
1.° 2-3
di
1905.
S. Gennaro
; e
le
i
benigni
ripubblicatein
state
della
e
Barbuto,
an.
mi
non
privarne
non
senza
mente
personal-
sostenute
grande
Federico
rimosse
fatta
ricerca
le fatiche
trovarle
essere
Cari etti.
statua
Malgrado ogni
l'ornava»
ad
dimostrato
tempo
Pochi
cose
le marine.
cav.
rimuovere
rimetterle.
fra
città
Chiarini, nel descrivere
questa
anche
delle
Molo, dice, che v'erano
per rintracciarle con
riuscito
in nessun
modo
lettori
bella
più
nel
statua
Bollettino
L'amico
molto
epigrafipoi
di
autore
più antica
le
ha
vate
rica-
101
—
Edicola
la
Napoli per
apprensione.
S.
Gennaro
vicinanza
molto
di
Autori
di
—
del
eredito
Porta
presso
Capuana
Vesuvio
munte
affermano,
in
è
solo
che, non
continua
il territorio
Vesnvio.
intero
della
del
vicino
da
storici
sentire
le
Vesuvio,
la
più volte
terribile
influenza
triste
Vieno
città lontanissime.
questo
più spaventevolile
riferito
allurchè
munte
faceva
,
detonazioni
sue
ad
appena
argentea di S. Gennaro
la statua
si ò
risentito
anche
ma
che
nostri
eruzioni,
sue
ha
Campania
non
esso
e
più
state
sono
poste
di
erano
fronte
immediatamente
l'ostensorio,
e
violente
calmato.
Ricordo
L'eruzione
del
471
solo
brevità
di
amore
per
fu
alcune
eruzioni.
principali
spaventevole,che di.strusse molti
così
circonvicini.
villajT:^i
Xeir
insieme
a
dui
eruzione
a
Teocrito,
Duca,
extra
moenia^
S. Gennaro
il capo
alla
vista
fatta coniare
l'elogio di
Essendo
ora
«
giaceva
il Suo
a
del
ÌM).'? e
Napoli,coli'
della
(juesta
del
ricordato
è
dalle
eruzioiK'
fiamme
sotto
t«'m|)o ;Mniiin/i;n«'ii.»
in
un' antica
del Santo
immagine
città
e, recando
corpo
voragine
(ju"'lla
all' istante
Ij' avv»Miimento
avvenuta
Il cardinale
delle
dove
Vesuvio
del
Liberatore
tice, gli scrittori
e
della
Napoli Agnello (()72-695)
città, si recò col clero e popolo
di
,
si estinse.
i)S:{
(iS.j il vescovo
ed
dente
arneta,
mo-
in greco
".
HeiuMlctio
eh'»'!;!
li runic-
"iiMira
tima
T ul-
mondo.
Haronio
di
del
r»'li*|uir
narra
un'altra
taumatin-M
di due
nel
l.U)!
altre
che
eruzioni
"'essaron"»
Mi.iftM.,.if,,i('di
avvenute
nel
all'apparire
X.iunlj
102
—
si soleva
che
cavalcata
in
appunto
era
1 canonici
Vesuvio.
bianchi
i cavalli
si
ogni
altra
un'
ecco
poi il Vesuvio
del
moenia^
facevano
rituali
diede
dal
su
e, dopo
ritorno
della
Chiesa
pilispavento,
fruttifero
Dicembre
16
Fortissimi
questo flagelloe
accompagnarono
sembrare
notte
città
all' arcivescovo
non
divenne
cime
eruzione
sione
Pas-
Corniti.
detti
in
celebre
di
della
extra
dagli antichi
speciale menzione.
una
insieme
cerimoniale
stesso
la
domenica
liberazione
S. Gennaro
a
fin sulle
secoli
tre
della
rilevasi
clie forse
nella
anno
cattedrale
recavano
Napoletana, comunemente
Ma
da quest'epoca
per
ricordare
memoria
della
Così
al vescovado.
Ma
fare
collo
pontificale
il solenne
e
anche
proposito giova
tale
A
—
del
tremuoti
ed
rita
1631, che meprecedettero ed
densissimo
un
ubertoso.
fumo
faceva
pienissimo giorno. Il popolo
e
spaventato si diede alle pie pratiche, le chiese ed
insufficienti
erano
pel loro ministero, specie per le
s'
mentre
in
era
,
intimorito
i sacerdoti
Il cardinale
confessioni.
trovavasi
Torre
in
venne
,
S. Gennaro,
direzione,spingendo il fuoco e
l' intercessione
Napoli venne
per
1' anno
grazia ottenuta
appresso
1698,
anche
festa
del
la città
1707
ha
eretto
di
S. Elmo
materie
un
cavalli
tiro
con
a
destra
a
4
dì antecedente
che
con
preceduto
don
a
dal
Domenico
camera,
ognuno
i ministri
ed
di
s'
avevano
nelle
ed
a
di
il Sindaco
di
ed
appresso
del
carrozza
veniva
maestro
incedeva
cerimonie
e
la
cedeva
per la città. Pre-
cavalcata
sinistra
stelli
ca-
province.
Napoli per l'imperatore
nostre
viceré
nuovo
i
segnata
,
la
dal
quattro
trom-
Viceré,
tirata
della
carrozza
Sindaco
del
e
sinistra
resi
erano
così
dopo seguiva la carrozza
i baroni
e
titolati,
gli eletti
Napoli. I nobili
Viceré
questa
del
eruzioni
dell' Ovo
spagnuolo
Marlinez,
.
città
Per
trocinio
istituita la festa del Pa-
venne
VI
6
liberata.
Santo
del
austriaco,ordinò farsi una
una
compagnia di cavalleria
b(»ttieri della città, seguiva poi una
da
altra
prese
altrove.
bituminose
spaventevole
del
e
1682, 1697
di speciale menzione,
bisogno anche
ai posteriper ricordare
monumento
Il 2 agosto 1707
fu un
giorno di
Napoli.Il
e
dominio
Il conte
Carlo
le
gloriosoavvenimento.
per
di
fine
del
fu
che
tanto
il
ricordarsi
da
quella
ma
le
a
S. Gennaro.
di
Sono
mare
il vento
che
ecco
di
Napoli,
cero
Napoli.Si feper
la stamente
tua
portatasiprocessionai
Greco
del
pubbliche preghiere e
di
Arcivescovo
Euoncompagno,
gravemente
capitano
di
dopo. 11
venivano
a
delle
cavallo,
giuirdie
due aiutanti di
al V. re, andavano
bacile pieno d' oro.
Seguivano poi tutti
Sangro.Accosto
con
un
un
gran
cavalleria
che
numero
chiudeva
d' ufficiali
il reale
ed
corteo.
un'
altra
Esso
pagnia
com-
uscì
da
104
—
di
primo Vescovo
di
Napoli, colle armi della città, ed
1' una
tempo distruggitoredi ogni cosa
dal
nuovo
distrutta,nel
memoria
Deputazione
Ecc.ma
spesa restituita
Dalla stessa
circostanza
Parlare
ai
per
di
Tesoro
in
da
somma
S.
e
questo
Gennaro.
alla
S.
di
onore
Gennaro,
onorare
d' opera.
S. Gennaro
in
tutti
r oriente
della
Vesuvio,
un'
S. Gennaro.
di
col
pregare
a
sua
della
encomio
alla
Reale
il
procurato
avere
tale
a
Patrono
nel
benefìci
vi
con
marmo
Rocco
spesso
1' edicola
napoletani,chi
una
soleva
dal
ebbe
seguirono.
ne
è,
al Ponte
Padre
detto
divoto
essere
ricevuti
maggiore
cole,
queste edi-
di S. Gennaro
che
dalena
Mad-
ebbe
con
ai buoni
Marinella
di
della
descrivere
divozione, che
edicola
patria, dei due
Ponte
al
ricordare,chi
Perciò
strada
Marinella
alia
storia
e
senza
popolo, invogliarload
per gli innumerevoli
molto
Cade
ora
la
per
deliberando
gli avvenimenti,
Padre
coniare
epigrafe.
Gennaro
la statua
la
ricorderò
S.
ricorderò
descrivere
; nel
Maddalena
busto
Marinella
alla
Rocco
il
di
il Santo
fuor
un
un'
per
Marinella
via
importanza
guarda
anche
fatta
monumento,
Edicola
sarebbe
Verso
la stessa
spendersi.
nell'
fu Padre
forma
pubblico
S. Gennaro
degni lettori,amanti
di S. Gennaro
per
di
innalzati
monumenti
della
rendere
restauro
Rocco
Padre
1' antica
anche
Deputazione venne
di
medaglia
argento con
cospicua
una
secondo
1793
anno
1' altra
e
.
del
del
progetto
uopo
1' ha
all'
essendosi
»
una
Deputazione
di dicembre
mese
V occasione
Colgo
—
destra
a
statua
di
di
Santo
mezze
a
ad
innanzi
chi
essa
S. Gennaro
Patrono.
la figuradi questo
proposito far conoscere
di Napoli oggi specialmente,che i signori
insigne benefattore
socialisti si vogliono fare chiamare
del popolo.
i salvatori
a
,
il 4 ottobre
Nacque
in
dei
uno
battezzato
nella
Francesco.
sicuro
era
le
all'Ordine
Rocco.
e
In
a
se
quale
del
amico
popolo,P.
quartieripopolaridi Napoli, Pendino,
di S. Giovanni
Parrocchia
ordinato
in Corte
a
sacerdote
col
e
nome
co,
Roc-
venne
di
1723.
di
il nostro
stesso, molto
afflitto
volta
giovani studenti
disimpegnò per 2
ai
incarico.
quel tempo
sua
nel
insegnare la filosofia
malincuore, pure lodevolmente
incaricato
tale onorifico
a
vero
e
giovane, dotato di molta intelligenza
studioso,
di raggiungere un
zando
gloriosoavvenire; ma, disprezfarsi
ascrivendosi
grandezze mondane, pensò
religioso,
il
di P. Gregorio
nome
Domenicano, e prendendo
sebbene
anni
il
Il
Fu
Venne
del 1700
viveva
abbandonato
popolo minuto
dal pauperismo, generato dall' ozio,il
promoveva
lo
scostume,
il delitto.
!(»""
—
Commosso
in
vedere
tanti
—
monelli
coperti da luridi cenci,
panche de^^liacquafrescai o
,
dormire
sugli
ciel
a
scalini
sereno
delle
e
le
sotto
chiese,delle
fanciulle abbandonate
dalle
loro
i.
cmsenza
imparare arte alcuna, e fare causa
crescere,
dulore.
l*.
Kocco
un
coi ragazzi debosciati,era
gran
mune
per
lerare
Pa(b"»
L' animo
buon
del
non
nobile
poteva più a lungo tol-
madri,
tale
sua
attività
badare
a
stato
de|)lorevoI(»
e
zelo
fatiche
a
ed
favore
ostacoli.
di
del
c«»se.
Drcist*
popolo
1*. Kocco
sp^ndcn* tutta
moralizzarlo,senza
per
scenda
in
la
alla
mezzo
u
100
—
il
esercita
ed
plebe
largo la nostra
rioni più luridi,
frequentati e con
di
consolazione,
la
vede
Si
città.
in
le
osterie
nelle
la
amabilità
sua
la
egliguadagna
il popolo napoletano 1' ama
vero
padre e benefattore.
ed
suo
il
Benanche
di
morale
del
sociale
di
quest'uomo
studiò
Egli
III
Carlo
re
cuore
lo
e
della
i
tutti,
il
come
venera,
grande
superiore alla
molto
Dio,
di
la benevolenza
convinto
era
forza
forza
armata.
principaledella degradazione
vagabondaggio e l'ozio. Napoli
causa
il
popolo,cioè
nostro
stima,
di
si
la
amore
con
bisogni
infervora
i discoli,
famiglie, corregge
nelle
pace , di
Ritutti. stabilisce
di
ai
disinteresse, provvede
pace
parole di
le
con
,
breve
in
deboli;
lungo ed
in quartieripiù popolari,nei
più chiassose, nei ritrovi più
in
girando
apostolato,
nobile
suo
—
il
avendo
più profonda oscurità,non
i governanti pensabenefìcio
della pubblica illuminazione, ne
vano
di
avendo
di rimediare
a
sconcio,
questo
per programma
non
imporre tasse.
della pubblica illuminazione, da
fu l'inventore
Il 1^. Rocco
il pubblico
cui hanno
aggravare
copiatogli altri regni senza
erario.
Una
notte
egli,girando per le vie,trovò uccisa a terra
fatto rattristò tanto
Tale
col suo
amante.
una
giovane donna
alla
nella
si trovava
sera
,
del
r anima
r
di
accaduto, pregando
delle
ad
P.
loro
delle
case
delle
esse
fu
Rocco
il
di lasciare
sovrano
tutta
mettere
immagini ed accendere
sacre
lampade,
Napoli
così
e
ad
contò
gli rac-
re
lui il modo
a
di
Napoli. Consigliòtutti i cittadini
illuminare
innanzi
presentatosial
subito
frate, che
buon
un
a
stodia
cu-
la sera,
di
cenno
illuminata.
predilezioneper gli orfanelli.
buon
li va
Di sera
trovare
a
numero,
per le vie,li raccogliein
sulla sponda del fiume
li reca
Sebeto, li fa spogliaredi luridi
cenci, li fa lavare, ripuliree poi li veste, affidandoli a delle
buone
bisogno di un sussidio dal re, un giorno
famiglie.Avendo
Ebbe
questo
III
Carlo
che
del
il
sx
tutti
sovrano
cenno
un
cappello gridando:
Vedendo
fonnava
città,ne
non
esse
avesse
viva
una
dalla
reggia
derelitti
lui
Portici
,
alla
Al
Maddalena.
della
del
con
di
il re;
ed
testa,
il
gli diede
al
giungere
tutti i fanciulli
frate
saggio
pasdella
si tolsero
gridò
commosso
sovrano
di
pensò
pingue
Rocco, e
di
fanciulle
che
senza
un
guida
un
giorno,
gruppo
il futuro
perdute,gira per la
contingente delle donne
altra moneta
raccoglie un buon numero,
e, quantunque
si scoraggia, cerca
lire 4,25, non
in tasca, che
per
volta:
sua
quei
sul Ponte
reale, ad
carrozza
ritorno
faceva
schierati
mettere
frate
buon
viva
la carità ai
queste ragazze,
il P.
napoletani,dicendo
gli
abitanti
di
esse
«
somma.
una
Queste
le
vie mi
debbono
hanno
mantenere
dato
»
.
107
—
La
cittadini,
di
raccolta
prima
arrivò
arrivarono
poi
Le
Ferreri
P.
'Cioè
Rocco
delle
esiste
Sanità.
Da
la
generosità dei
ancora
27
genti
alla
di
e
voler
eh' eraiio,
aite
poter
lire 127,500.
ad
e
per
s'
esse
eraao
malaffare.
attuare
un
progetto,
suo
ospizio,che
grande
un
a
di
re
dismisura
viziose
si cliiaiuii
e
ra«razze.
apprendendo un'
pia gli costò
opera
Tale
il
persuade
edificare
Mercè
cresciute
erano
anche
1275.
alla
vivere.
ricoverate
lire
il ritiro, che
ivi ricoverate,
300,
a
onestamente
mescolate
fondare
a
S. Vincenzo
fruttò
—
raccogliessela povera gioventù,
un'
ricoverare
ancora
insegnare
arte,
si doveva
quale
gli storpi ed i ciechi di (jualunque età e la vecchiaia
ed
immediatamente
la
indigente. L' idea piacque al sovrano
alla regina Amalia,
la quale, entusiasta
comunicò
dell' idea dell'
illustre frate, consegnò nelle mani
del re
le sue
tutte
gioie
far
subito
in
esecuzione
il
mettere
grandioso
progetto, che
per
affidato al genio del celebre architetto fiorentino
venne
cav.Fuga,
il quale immantinente
presentò il disegno, ed il Reale Albergo
fu principiatoad edificarsi nel luglio del 1751.
dei Poveri
Altre
i giuochi d' azzardo
piaghe da guarire in Xapoli erano
la prostituzione:ed anche
il buon
a
frate,
e
questo rimediò
di giuoco
le case
di far chiudere
tutte
consigliando al sovrano
mila
lire
allo stato
225
fruttavano
d'azzardo, malgrado che
i sordi,
Gli
annue.
ordini
impoverite
Per
propria
furono
tale
per
vita
,
l'avvenuta
del
fatto
girando egli
di
chiusura
moltissime
anche
giuoco
sicuro
essere
severissimi,
emanati
mette
suo,
essendo
rimaste
famiglie
tiche.
aristocra-
repentaglio la
a
le strada' per verihcare
per
ha ritegno di entrare
locali. Non
stesso
quei
la sua
C(Ui^
con
e
parola affascinatrice
luoghi
in luogo
verte
quelle disgraziate ed a sue
spes»» le rinchiude
lo sdegno delle più riottose e di (juelle
temere
sicuro, senza
da
il più turpe guadagno. E si ebbe
che
di esse
facevano
su
e
non
poche volte venne
quelle degli schiaffi, calci v percosse
innominabili
in
liberato
da
certa.
mort»'
Xel
il
con
seppelliti
nobile
suo
grave
nell'
fossa esistente
gran
Il deirno Padre
riesce
utile
inente
un
Xapoli: come
17()l.
grande
un
per
di
Venne
fatto
era
cuore
della
danno
salute
a
convincere
le
re,
mura
della
edificato
Dio
stava
n«'lla orribile
avvenne
il
una
eh'
in"bili, pi»polo,
,
ca.stigo,che
pubblica,in
degl' Incurabili.
ospedale stesso
fuori
camposanto
.
ai
sollievo
|)»*r dare
tanti
trafìtto in vedere
ogni giorno sugli ospedali
recarsi
poveri infermi,
morti
terialmente.
guarirla ma-
di
anche
pensò
MigliorataXapoli moralmente,
Camposanto,
ora
città,
è
sptH'iala
infliggere
per
epidemia
cosi
no
dell'an-
detto
v..^-
108
—
Come
che
quello
ed
Somma,
suole
sempre
esiliato
venne
queste buone
di tutte
compenso
Rocco
di
dal
mandato
e
andò
egli vi
nel lutto
Napoli, immersa
piange e vuole per forza il suo
che,
delle
baionette
della
sua
il fischio delle
e
per
porte del Duomo
dire
era
che
ha
a
brodo
punto,
punte
potevano
col magistero
otteneva
le
non
del
del
Rocco
re
timore
sdegno
viva
a
si
di San
di
volevano
giori
magscassinare
la statua.
forza
egli
pieno giorno
tanto
e
dell' arcivescovo.
e
colla
si espresse
così
Vesuvio,
negò per
prendersi
L' 8
ammirabile.
la statua
dallo
e
tale
a
inoltrata
sera
cibi
sani
epidemia.
arrivata
prova
1' eruzione
si
i barrac-
e
dalla
una
per
per
compiacimento
Il Padre
farlo
a
costruire
chiamare
P. Rocco
d' urgenza
in
la processione uscì
al popolo, che
molto
con
costretto
fece
L' arcivescovo
s'era
tanto
trasportare gì'infermi,
ciare
biancherie, facendo bru-
palle,si
ne
ottenere
fece
buon
P. Rocco
Sangue. 11 cardinale
disordini,i popolani mossi
seppe
fu
Napoli
col
Gennaro
nardo
Ber-
stesso
,
solo
sé
verso
al Duomo
le
frate
nuove
con
parola.Nel 1779 se
popolo in movimento
agosto il
avviò
del
popolo
rivolte popolari,quello
nelle
lo
e
ministro,che
come
somministrò
da
del
fiducia
La
salvò
mezzi
questi
con
della
spoglievecchie,
le
spaventosa epidemia,,
,
degno frate
Maddalena, vi fece
lavare, rivestendoli
li fece
di Dio.
il
arrivato
appena
al Ponte
suo
novellamente.
Napoli
in
venire
Padre
a
gente dabbene : il
superiore nel monastero-
una
per
benefattore
Tanucci, reggente lo Stato
cooperato per 1' allontanamento
coni
re
li-
alla
amore
per
accadde
opere
accadere
Ma
Non
tale opera
Fuga, spendendosi per
cav.
mila.
200
frate
del
disegno
chic, sul
—
predica al popolo
sua
nel
di timore
di paura
e
quella sera
di stile fu così graziosa
Duomo.
Siccome
quella forma
rirla:
di rifenel popolo la calma, vale la pena
da insinuare
Sentite^ napoletani mei concittadini^prima che fossi
raccolto
tumultuante
nostro
tanto
in
"'
chiamato
da
staììchfxxa
S.
arcìido
d' andare
in
mi
V Arcivescovo
E.
itn
preso
Paradiso:
pò
di
sonno^
ci arrivai
due
bussai^ ribussai;finalmente S. Pietro
mi
disse: che vai facendo P. Rocco
e
Soìt
pini
di
Protettore
Vaitelo
di
Uri
e
feci
voltare
Iddio
Napoli.
trovare.
a
lo riconobbi
a
far
risposi, vorrei
timore
e
lo
cessare
Pietro
S.
Io subito
:
mi
il
ini
si
a
ad
fuoco
e
"per
la
,
mi
il desiderio
venne
fa aW oscuro, e
mi riconobbe^
affacciò^
qiiesVora importnna?
ore
al
dei
coro
vicino^gli tirai
interporsipresso
dal
letto
sul
S. Geìinaro^
parlare con
aprì la porta^ e mi disse:
tw' indirizzai
accostai
pregai
posi
Vesuvio.^ed
il
delV
avere
SS.
Mar-
piviale,lo
Altissimo
pietà
del
109
—
—
fedele popolo napoletano. Egli
in
solamente
popolo napoletano
mi
finire con
Dio
è
mattina
che
ti
mi
servirò,
di continuo
ed
vattene
svegliai
intesi
m'
di
esclude
nui
io
di
ma
in
offesadi
continuo
è
non
assiste
la vuole
non
commette
ai
chiamare,
,
r Arcivescovo
mi
non
,
tuo
peccati
veramente
sdegnato; ma
Immacolata
a
placarsi^
Maria
questo
Questo
tanti
che
con
disse:
veritii
prego
domani
ora:
tuoi
che
lo
A
napoletani.
mi
S.
voleva
E.
itnportanxa. Sicché
tani
napolevi ripeto quello, che mi ha risposto S. Gennaro,
che
cioè.,
è ora,
71071
ma
ino.,
fattogiorìio,onde pazientate un altro poco.
L' opera
benefica
fino a tarda
età
sua
egli la continuò
rando
gicosa
per
soìnma
*
,
la città
per
Nella
sovrano.
fu
generaleil
dolore
cadavere,
«acro
folla
morte
sua
e
immensa
calesse
un
sopra
bastava
piangeva il
napoletani, dopo tanti anni,
delle
una
E
strade
perchè
di
non
II fiume
di
«
poeti
S.
che
intitolata
Ponte
sul
ha
Il Celano
»
buon
un
micello
?detto
è
non
»
dato
ed
(|uelloche
miglio
dalle
della
?s'introduce
nei
d'Angiò,
trovandolo
chiudere
ed
di Porto,
sicché
"ì:
al
scorre
dicono,
che
città dal
alla
lato dt»!
Carlo
mare.
1
lini, lo fece
da
per
Xapoli
sito,
acipiedotto
dei
macerazione
il
dal
vengono
1' altro
mentre
che
questo tìu-
che
ingrandire la città
credere
che (piest'
acqua
asciugare tanto
d' onore,
ricco
per dimostrare
di
lato orientale
acque,
della
destinato
zioni
disserta-
tante
a
quanto
mura,
delle
luogliil)assi
si deve
nome
Maddalena
occasione
Vesuvio,
il monte
sotto
suo
il Carletti
antiche
trasporta porzione
Bolla,
al
rioni.
è sempre
storiografi,
e
la
trattenere
a
?
Gennaro
»
il
benefattore.
hanno
nuovi
perciò
baciare
a
pubblica
.
Sebeto
per
di
recava
amato
suo
monumento
Sebeto
«
d' onde
povero
Xapoli
un
Edicola
nei
agosto 1782,
si
la forza
che
,
I
2
pianto, ognuno
dal
disposizione
sua
a
il dì
avvenuta
ed il
non
messo
([U(dlato
raccolta
nei
,
bassi
fondi
quah'
del
arco
ponti,
La
Di
Scelgo
dal
di
ne
del
che
ivi è
vi
alla statua
fronte
posta,
sotto
del
di S. (ìiovanni
del
P.
Hocco
P.
Rocco
Km.nio
od
di
in
onore
S.
verso
di
p»*ricolanti
S. Gennaro.
Gennaro
fu
grandi» «'d
nionnnKMito.
parola
fanno
prot»'ttore ch'i
come
l'ediccda
anche
è
(|ualche brano
lodato
vesuviani,
ai comuni
m"Mia
'Sebeto
erigerò quosto
ciò
storico
che
,
divozione
egli fece
lava
par-
,
Nepomuceno
dei
cui
Columella.
t»
ponte,
il
scorre;
di
,
Virgilio,Stazio
Suir
Stdx'tt)
il favoloso
formato
avesse
il P.
Pietro
il dottissimo
vita
del
Capocelatn».
P.
degli Onofri
cardinale
ncH'
Klogio
Capecelutro.
Hocco, pubblicatanel
ISSI
no
—
L' eruzione
«
^
Rocco
Padre
Vesuvio
all'aperto.Già
il
pisse
in
statua,
da
marmo
sul Ponte
sinistra
comanda
V
del
ha
il
da
dinanzi
ricordato
poi
è
un' iscrizione,
L* iscrizione
pietà
Il
Per
In
Questa
Ma
ogni
attorno
la
che
statua,
il
dove
collocate
Fece
iun:ilzare
una
maggiormente
adoperava anche
e
si col^
pressa
fu
Ponte
della
della
dei
ed
pago
Rocca
Maddalena
statua.
:
frati
sue
Predicatori
nella
spese
città
statua
la
dopo
ben
S.
di
patrocinio
anno
il P.
immagini
qnesta
GeJinaro
del buon
mone
presto il popolo si diede
divotissima
una
frate.
adornata
sta.
allegrafe-
ed
lumi
bellamente,
attorno
legrava
ral-
mentre
festosa.
in
onorava
non
Ed
celebrano
sacre
a
musica
eccitare
per
che
d' artifizio, si accendevano
infiorata
popolo
ottava
ogni
fuochi
era
e
insistè
statua.
così
Rocco
le
si appose
colà
fu eretta
statua
Si pregava
si
e
Intanto
P. Rocco,
Neil'
dice
dell' etficact^
Si facevano
sul
raeritainente
P. Gregorio
qnale oltre
memoria
iscrizione
Rocco
statua,
sinistro
italiano
in
la
appena
per celebrarvi
non
colà
al lato
è
volta
del
della
questa
a
ancora
che
I cittadini
La
Il P.
si scol«
danna
guarda fissamente, di non recar
dal
XIII con
breve
ottenne
Papa Clemente
di
cento
l'indulgenza
giorni a chiunque-
divotamente
stesso
S. Gennaro
rappresentante
Maddalena.
Gennaro^
popolare-
che
ordinò,
al
che
1878,
maggio
prega
l'occasione
compiuta
per
È
Celebrano.
vestito
pontificalmente: nella
la destra benedice
pastorale e con
e quasi
Napoli. Il P. Rocco
del
data
avea
Napoli
il lavoro
Vesuvio,
al
di
comune
della
città
scolaro
uno
mano
a
una
eletti della
gli
1767
di
fatta
locasse
nel
vieppiù la divozione a S.
promuovere
d' aggiungere alle alti-e feste una
festicciuola
anche
ed
del
—
diversi
modi
di queste
divozione
Protettore,^
il santo
pubbliche manifestazioni,,
la
S. Gennaro
verso
,
ne-
altre.
nella
delle
novena
feste
due
al
primo ad
popolani il Santa
il
era
Duomo, ed a pregare con chiassosi
la consueta
liquefazioneprodigiosa del sangue.
per
Nei suoi sermoni
lo additava
e
spesso parlava di S. Gennaro
come
esempio.
Donava
V immaginetta del santo
Protettore, e diceva a tutti
i suoi cari devoti, che
fossero
principalmente affezionati della
accorrere
Madonna
pietà
di
antico
neir
animo
storiche
era
al
S. Gennaro.
di
e
suo
stampo,
dei
apogeo.
In
non
P.
somma
solo
era
da
Rocco,
vero
piissimo e promuoveva
del
conservava
popolo, ma
tempi remotissimi, in cui
fra
la
noi
napoletano
la
le tradizioni
pietà napoletana
112
—
ed
alle volte tale nobile
Si
narra
atto
—
meritava
la
nella storia ecclesiastica,
come
corona
del martirio.
ho
che Santa
giàdetto,
Prassede spesero tutte le loro ricchezze per
la cura,
che avevano
di seppellire
i cadaveri dei martiri e per
r eroica generosità
di raccoglierne
il sangue. Xelle loro abitazioni,
Pudenziana
Santa
e
convertite
secondo
le due
sorelle
spugne
dall' urna
Ma
poi in chiese,si
V antichissima
come
si
Negli atti
e
non
da
raccoglieva
questo
del martirio
serbatoi,
in cui
,
il sangue
dei
dove ricadeva.
versavano
e
dei
ancora
veggono
mai interrotta tradizione
di S.
martiri,raccolto
con
V
sangue
Ciprianosi legge,che
i fedeli
presentialla morte gittavanoai piedidei martiri dei pannolini.
Lo stesso si leggenegliatti di S. Cecilia; anzi si sa che i fedeli
terzo
il sangue
dal collo reciso dopo il
presentiraccoglievano
colpo dato dai carnefici. Di S. Massimo di Cuma si dice
che la terra non
be vette il suo sangue. Il celebre scrittore Mabillon dice che le spugne, i pannolini,
ad asi veli servivano
sorbire
il sangue dei martiri,
che posciasi faceva gocciolare
in
vasi d' argilla
in ampolledi vetro: le quali venivano
o
messe
conservati i corpidei
dove venivano
neglistessi cubicoli,
Di questa opinionesono
tutti gliscrittori,
che hanno
di Roma
tiri.
mar-
tato
trat-
dal
Bosio al De Rossi. E la sacra
,
Congregazionedei Riti nell'anno 1668 stabilì,
come
regolagenerale
sotterranea
un
che, quando sui sepolcritrovasi dipintoo graffito
ramo
pahiiae nell' interno si rinviene una fialettamacchiata
di sangue, ò indizio certo che in quel sepolcrovi è il
corpo
di
di
un
santo
martire.
Gli antichi monumenti
ci
della storia
dicono,che la fortunata
di S. Gennaro. Essa venne
ed
al
Agata,sorella
e la
napoletana
matrona, Eusebia,raccolse
da
di San
Napoliinsieme
Gennaro
,
per
col
tradizione
il sangue
vescovo
trovarsi
sma
Co-
presente
martirio,
pia
del Sangue,di S. Gennaro
le j^ri
unitive.^
sono
(unpollirte
Vi sono quelli
che l'attestano,
di grandeautorità,
che lo
ed altri,
aft'ermando che le ampollinedi sangue, che si trovano
negano,
di diversa fattura.
presso i corpi dei martiri di quell'epoca,
sono
Carlo A^III venuto
cese
in Italia nel 1495, dice lo scrittore franRoberto Guaguin, si trovò a Napoli nel terzo giorno di
Stando il re innanzi al maggiore
maggio, ed entrò nel Duomo.
altare di questa chiesa,gli si portò il prezioso sangue del
Santo dentro una
grande ampolla di vetro. Poi glifu data una
bacchetta d' argento per toccare il detto sangue, il quale era
duro,come
pietra:ma, appena fu per poco tempo ripostoin
r altare,
ad ammollirsi,
su
incominciò immantinente
quasifosse
come
Le
è
tradizione.
113
—
stato
allora caduto
da un
vivente.
Con
uomo
sangue
le ampolle state aperte in
chiaramente
essere
il sangue
1647
nacque
estrarre
anno
la celebre
ed i nobili della
voluto
•civescovo
rimasta
il rito
colle
passare
custodito
il
tutto
per
Nella
della
duca
della
potersi
fatto.
lomarino
Fil'ar-
processione.
fu
stretto
co-
il vico
per
Regina, per evitare
quella agitazione il
in
mentre
da
avere
il cardinale
ampolle
sacre
fu
armata
mano
a
,
dalla
nobiltà
.
nella
chiesa
l'ottava, in
per
contesa
l' itinerario
e
Nilo, nel palazzo dirimpettoal
i furori del
popolare tumulto,
trasportato
guisa
dal seguente
tra il cardinale
quella giornata,quando
nel
rifugiarsi,
glorioso sangue
anche
ciò si dimostra
Deputazione del Tesoro, per
mutare
storica
si rileva
come
,
Neil'
E
—
cui
decisione
Angelo
si
sempre
che
tempo
S.
di
Nilo, restando
a
avverò
la contesa
il
miracolo,
essersi
anche
ma
dalla S. Sede.
risoluta
venne
solo
non
istituito
regolare processo,
essendosi
duto
veche,
ragioni
per esperienza che, o per trascuraggine o per malizia dei
che doveva
passati arcivescovi,si faceva dono di quel sangue,
dall' essersi
si rileva
essere
gelosamente custodito, come
messo
peri nobili
dal
di
le altre
tra
chiuse,
l' infermità
deposte
r altra
di
versione
quale
avere
con
difeso
i famosi
torbidi
lo
(2),(juaiidocioè
Arcivescovile
1649
invitato
del
Tesoro
a
di
ami)olle del
chiuse,
in
san,i;uo
un
nuovo
la
vera
poi di dichiarane
buto,
signor Federico Bararticoli
(1) ha difes.»
stato
fare
doveva
di S. (Jennaro,
colla
1911
pajf.
V artefice
che
già
6
n.
35
a
erano
(hu?
ben
Per
reliciuiario.
anno
«r Aiitigiiftix»
(1) BoUettiiio
1"
voi.
Arcive8c«)vile
Diario
(2)
nel
v"Mine
?•
37
1913
a
1° settembr»'
Dé'puta-
Reale
1' intervento
con
e
Masaniello.
di
riportatodal Diaria
documento
il Cardinale
Gennaro
che
p"*llani,
l'operazione,
e
il Cardinale
tali attacchi, essendo
da
presenziare,insieme
S.
tonuta
contro
popolaria tempo
un
con
prova
del Tesoro,
maggiore
critici^» p»'r
ad aspre
sempre
segno
i dritti della Chiesa, finanche
(|uando
coraggio
Il Barbuto
dotti
due
con
fatto
arcivescovo
avvennero
zione
recentemente
al
spetta
ecc.
era
Il merito
narrazione
casa
dall' arcivescovo
una
nobili
dai
iigura del pio Cardinale
la bella
innesto
tenuta
Filomarino.
Ascanio
V altare
in
ermeticamente»
fossero
gli scrittori
tutti
asserito
fatto
(juesta bugiarda
il
del
da
ampolle
dietro
doppia chiave,
Deputazione.
tale
Arcivescovo
falsa
una
ecc.
tìglia,
sua
le
nicchia
quest'epoca
a
di
con
dalla
Fino
in
il sangue
fatto condurre
stabilito, che
venne
chiuse
addussero,
Filomarino
cardinale
Castiglioneper
Perciò
dopo
emanata,
di caph*
mettere
pun'
per
ermeticamente
volte
n.
l' artefice.
1.
tjf."
16
114
—
lorzaiulo
Ja
svoltare
le
ampolle, che stavano
dere
per caIl pio cardinale
molto
s' impensierì per tale fattoterra.
a
qualche disastro,con
e, prevedendo
giubilo di tutti
successo,
ordinò
che
le ampolle seguitasseroa rimanere
nella vecchia
teca
mano,
ebbe
Napoli
perdere il Suo
così
e
fece
—
da
S.
prezioso
Gennaro
altro
un
miracolo
di
non
sangue.
XXX.
Il miracolo
Le
1.
S.
ampolle
Gennaro
ed
ha
una
S. Gennaro
d' anello
corona
(1)
La
contenuto.
loro
forma
da
sormontata
il
di
teca
circolare
piani, i quali proteggono
le fiale
reliquiariodi,
d'
cornice
o
crocifisso
con
o
chiusa
e
da
argento,,
due
stalli
cri-
ampolle, fissate per
roso.
gli estremi e ben otturate con mastice cenericcio,d' aspetto terDelle due
è più grande, schiacciata,
ampolline, 1' una
a
forma
di pera,
della capacità di circa
50 cmc.
drica,
cilin; l'.altra,
più piccola. La prima è piena, per due terzi circa, di
di caffè
sostanza
una
come
bruno-rossiccia,
torrefatto,dura,,
1' altra
secca;
Pare
piena,
solo
presenta
che
scritto
è
anche
tempo
un
alcune
o
macchie
sulle
rossastre
questa piccola
fiala fosse
reti.
pa-
stata
Visita
nella
pastorale dell' Arcivescovo
civescovi
1542, e posteriormente, per volere di Ardi
fu
il
vuotato
contenuto.
Una
e
Re, ne
porzione fu
III di Borbone, e pare che
portata in Spagna, dicesi,da Carlo
sia quella conservata
oggi in ricco
reliquiario nella Cappella
reale
di Madrid.
Nel principio del secolo
18." furono
estratti
dalla piccola fiala parecchi granelli per donarli
a
Filippo V di
dice l' importante documento
Spagna, infermo in Napoli, come
d" autenticità
riportato da Taglialatela
rata
(2).Tale reliquiaè venecome
Francesco
nella
anche
Carafa
del
Chiesa
di
dalla
S. Gennaro
piccola ampolla
moenia.
extra
furono
Probabilmente
altre
reliquie,come
di Donnalbina, oggi dispersa,
quella del Monastero
e sulla quale
scrisse
di
egregiamente il Barbuto
(8); quella che era in casa
manoscritto
Aquino, secondo
un
posseduto dal Galante,e l'altra
(1)
Nella
trattazione
di
utile
chiedere
1' efficace
della
Hcienza,
competente
quale,
piò
lare
di
che
esternare
la
i miei
prestato
(2) Mem.
(3)
il prete,
conoscere
Boll,
st.
della
in
in
All'
del
d'
e
Antonio
versato
nelle
del
miracolo
e
sangue
Antiguano,
sento
il
suo
per
S. Gennaro.
di
di
1910,
S.
n.
Genn.
4
e
ho
creduto
l'uomo
Amitrano,
naturali, il
spassionatamente
glio
me-
saprà
amico
egregio
ringraziamenti
culto
capitolo
àottovQ
occasione
questa
verità.
difesa
Bas.
del
materia
sinceri
crit.
importantissimo
questo
cooperazione
in
estratte
5.
scienze
perciò
gentile
Napoli.
il
bisogna
mento
interessa-
1893.
ili
us-
—
Ferrara,
casa
Amitrano
che
liquefazione descritti
eli
segni
mostra
da
(1).
Che
il contenuto
lo
sangue
delle
validamente
provano
sia
ampolle
le
guenti
se-
ragioni:
1) La
a
cui
tradixione
contraddicono
non
martii-io
e
dalla
granellinel
frammisti
gli Atti
Leggenda
la
confermata
delle
raccogliere
sulle
zolle
in
è
minuti
ampolle,
di
il
fretta
vulcaniche
iSolfatara. Infatti anche
del
che
e
greca,
di
presenza
contenuto
nel
sangue
.secolare, continua,
della
quello
della
fiala
più grande lo Sperindeo (2),dopo
la li(iuefazione ha
potuto osservare
tini granelli con
forti lenti d' ingrandimento.
,
2) L' a.spetto della
occhi
di
chi
è
mostra
,
in
versato
di
caratteri
il contenuto
quando
li(|uefazionenon
per
agli
.sostanza
fisiologia,
coagulato,
sangue
è solido
pastoso
o
completa e di
di recente
quando la
sangue
emesso,
talora
con
liquefazione è completa
riflessi rossastri
sanguigni alla superficie
.
,
formazione
con
e
di bollicine
tenaci
ed
studiò
profondamente
quando,
aderenti,
a
lo
vetro,
bruno
strato
Pico
tutti
e
della
aderente,
strisce
11 l'imzo,
il miracolo,
fiala aderisce
{:\)che
che,
notò
alla parete
del
guardato
stra
p»»r trasparenza, moillustri osservatori, primo
Molti
rossastre.
Mirandola
della
vivo.
sangue
scientificamente
il contenuto
sera,
parecchie
tra
nel
come
Teca.
così
Machiavelli
che
chiamò
uomo
,
ed
quasi divino, riconobbero
nei
attermarono
loro
delle ampolle.
sanguiirna elei contenuto
libere da p(»terle
sturare
le fiale erano
Quamlo
il contenuto,
del
prima
e,
di
vetro
come
al
tempo
miracolo, notare
dopo avvenuta
uscire
intinta
di
di Carlo
al
prof.
ed
era
(14$).')),
tura
na-
osservarne
permesso,
guigno,
pietradel coagulo sanbacehotta
vedere
la li(|uefazione.
una
si
Xè
saiiLMie.
può'ammettei'e ìulmuiìo.
la durezza
1910.
15
del
»
(1) € La Croce
mag^'"
ed.
3'
Napoli,
(2) Il niirac. di !^. Genn.
1S80:
di S. fimiuaro.
teca
Napoli
(3) La
RÌ8poHta
Vili
scritti la
Albini.
Napoli,
di
d' Aiiriii.
1K90.
idem.
Siili»
t«oA
di
naro.
S. Gen-
116
—
il sangue
sostanza
è una
stessi luterani,che
furono
perchè
e
gli
dei
potersi usare
L'
era
chimici
o
settembre
bande
1902
del
D
tra
nere
mostrò
e
E
ed
quello
analisi
spettroscopica fu
in Napoli 1' anno
tenuta
trattata
stata
di
altre
L' aumento
dell' aumento
il
mento
spettro d'assorbile
cioè
due
,
si
non
sostanze,
come
solutamente
può asil picro-
diminuzione
o
sul
di
mostrerà
Davanti
di
r analisi
ai
chimica
del contenuto
per
dell'
nalment
fi-
poiché
preconcetta, insiste
idea
miracoli
(1).
dovrebbe
la scienza
incredula
sì evidenti
prove
di sangue;
convincersi
che
si tratta
ma,
credere
suo
il peso
specificodi esso
Ciò meglio si
del sangue.
a
vuol
nel
S. Gennaro
di peso della teca in rapporto
volume
(reale ed obbiettiva)del
che
ampolla dimostra
1,055, quale è quello medio
in seguito.
circa
S. Gennaro
di
Isenkrahe
da
miracolo
dell'
contenuto
za
Conferen-
una
miracolo
competenza
diminuzione
in
Zirpoli
sul
scorso
tedesco
in
la
o
dallo
data
alta
con
volume
recentissimo
non
lo
Sperindeo
e
solo nel
per altro è stato scoperto dalla chimica
lucida
esposizione dell' importanza di tale
passato. Una
secolo
è
Januario
chiaramente
scere
ricono-
per
che
carminio,
4)
sensibilissima
ossigenato, vivo
sangue
di Fraunofer, col quale
confondere
è
facilmente,
primi
miracolo,
mentre
poi dicevano
sangue,
fisici per liquefarlo.
oppositoridel
esame
caratteristico
ed
i
tutti riconoscibile
spettroscopico^prova
qualsiasicorpo, fu praticato da
3)
25
mezzi
da
che
affermavano
concordemente
—
unico
ampolla,come
essa
sul-
mezzo
sfuggita,e noi
ed ogni
siamo
che, se si permettesse di fare quell'esame
dolenti solo
altra rigorosa indagine fisica,di cui saremmo
lieti,
della profanazione di tanta
insigne reliquia, sorgerebbero altri
nell' amohe
assodato
polla
dubbi, anche
quando fosse certamente
sicuro
per
certi
si
la
conoscere
contenga
puro
verità.
sangue.
fatte,sui metodi seguiti,ed
di metter^
in dubbio
analizzatori,
pur
accadei'e
che
scientifiche
2.
anno
nuove
prove,
le ampolle si
esauriscano
Dks(;kizioxe
per
circostanze
dkl
il risultato
si
degli
; si
ottenuto
e, di prova
potrebbe anche
vuotino,
le commissioni
in prova,
prima che
(2).
Il miracolo
celebrano,
eccezionali, quando si è
feste,che
delle
sul valore
sull' autorità
anche
la controversia
miracolo.
una
Si discuterebbe
ricerche
chiederebbero
di
Si tratta
ma
avviene
si è
avverato
«fatta baciare
(1) Neapolitaiiinche BIiitwnuder-Regensburg,
di S. Gennaro.
Roma,
(2; Silva. Il miracolo
tre
volte
anche
la teca
l'
alin
a
re
1912.
Civiltà
cattolica,
1905.
117
—
illustri
ad
o
personaggi
tre
domenica
Catacomba
o
infine
del
traslazione
della
portata in
processione per bliche
pubsi è dovuta
o
aggiustare.
festività ricorrono
nel
sabato
che precede la prima
: a)
di maggio e negli otto giorni consecutivi, in ricordo
calamite
Le
si è
—
Santo
del
corpo
dell' agro
Marciano
alla
della
secondo
la tradizione,
prima liquefazione,avvenuta,
ad Antignano in quell'occasione
nel
19
b)
settembre,
del martirio
nei
dell'
anniversario
ottava
e
giorni
seguente
festa
del
nel
]6
nel
in
istituita
1632
Patrocinio,
dicembre,
e)
stata
suviana
veringraziamento d' esser
Napoli liberata dall' eruzione
del 1631, la più tremenda
ricordo storico di ?pò quella
a
e
—
—
Pompei.
distrusse
che
che
tanto
mancare,
In
il miracolo
18°
secolo
altri
da
fatta
iniziati
cenno
che
Il
la
il secolo
a
reliquie
solo
del
di
precedenza,
dei
alle
ottava
del
9
estratti
sono
anche
seguente,
mattino,
dalle
la festa
chè
perPatrocinio
del
che
del Duomo
fatto
(1659), è
occasione.
queir
noli' ottava
l' argenteo
sizione
espo-
forse
maggio ed
imbusto
prima e
di
rispettive nicchie,
della
e
in
naio
gen-
Tale
1497.
Cerimonieri
13
naro
di S. Gen-
corpo
nel
a
volte.
37
il
anche
anni, poi fu disusata,
avveniva
e
talvolta
Deputaziono
davanti
ai
dol
'W'-
laica
maggiore di ([ucllaCa[)pelia,
viene
avfanno
preghiere dai sac^erdoti e dal popolo tinche non
della
Festività di maggio,
nel sabato
il miracolo.
Invece
dalla nicchia
è estratto
?'
poi
mezzogi"uno, il solo imbusto
altare
.
dal
clero
nella
e
Chiesa
le statue
patriziinapoletaniè condotto
dai
di
Chiara.
S.
d'argento
dei
Nelle
Patroni
suddetta
nella
capitolo conviene
ore
processionalmente
con
pomeridiane, insieme
la
In
dei
del
capovolgendola
lentamente
il miracolo
avvenuto.
se
per confondere
s' abolisse l' uso
ri)
tiene
Tes(»ro,
V.
€
Lii
Croce
è
in
mano
di
»
«lei 5
miiKKÌ""
la teca
tratto
in
Il Cardinale
più i nemici
sempre
di avvicinare
per un
11)12.
l'ostensorio
recando
chiesa,
d'ordinario
avvicn»»
ampolle. Il miracolo
nel Duomo.
processionedopo si riconduce
dei giorni d' esposizioneil Tesoriere,
ognuno
Prelati
col
secondarli, l'Arcivescovo
le
con
e
si ebbe
del
metà
incominciò
19°
traslazione
150
rappresentantidel Cardinale
soro, ed, espostiai lati delT
si
le
arcivescovili
il miracolo
dopo
dopo
alla
(1610) prima di quello del Tesoro
dicembre,
teca
tino
Napoli, avvenuta
a
mese
settembre
19
il 16
un
Diarii
furono
costante:
circa
per
con
istituita,
(1) Nei
fu
tutto
Montevergine
fu
questa Festività
si esponevano
della quarta
tempi
ricordo
per
in
In
della
in
che
S.
«•
Chijira
a
capo
tura,
l'impugna-
per
rarsi
per assicunel 1907,
Prisco
tratto
ordinò
verità
che
,
momento
la candela
dietnv
118
—
—
tale
constatazione.
per
si mantiene
liquidotutto il
Avvenuto
r ostensorio
sant::iie
e
al
baciare
dai
popolo
Canojiici
giorno, ed
Cappellani del
nel
settembre.
Duomo
dai
proprie
nicchie
V imbusto
si trova
indurito.
osservare
maggio
ripongono
a
si
sera
L' indomani
il
miracolo,
fatto
è
Tesoro
A
la teca.
e
il
nel
e
nelle
d' ordinario
il
si
ripete l'esposizione.
più appariscente del complesso
Uquefaxioìie
miracolo
di S. Gennaro, è il passaggio del contenuto
dell' ampolla
dallo stato
talvolta
un
come
solido,
pietra,che si toccava
la
allo
fluidità
stato
variabile
verghetta,
liquido,con
tempo con
dalla pastosa a quella dell' acqua
tìn
dell'
volta
tale
etere, mutevole
da un
all'
da
un'
all'
altra.
inizio
della
L'
ora
altro,
giorno
anch'
è
avviene
esso
liquefazione
variabile, ma
graduale
per
della
rammollimento
che
si
distacca
generale
raneamente
contempomassa,
sangue
La
e
fenomeno
^
da
è
lento, ora
talvolta
lascia
non
durante
a
il
superficiedel vetro. Dippiù
rapido, dopo che per parecchio tempo
è
si è
mantenuto
clnro. La
tenacemente
di
regola
movimento,
aderisce
sera
la
tutta
di
traccia
fatto
se
che
viscosamente
sulla
il
al
ora
il sangue
liquefatta
massa
abbandona
che
parete
caratterizza
l'inizio
miracolo, e
solo
(Punzo).
alle pareti d' aspetto
il corso
della giornata,come
durante
si è osservato,
ultimi
delle
un
esempio recente, negli
giorni
Eccezionalmente
si vede
vetro
attaccaticcia
,
limacciosa, anche
dare
per
del settembre
ottave
Talvolta
1910el911.
la
del sangue
liquefazione ò parziale e nel mezzo
resta
centrale
rale,
una
o lateparte solida o globo^ che può essere
al vetro, di forma
libero o aderente
sferica o a sbarra,e
che
lo piii si conserva
integro per tutto il giorno e certe
per
volte fino all' indomani, estraendosi
dalla nicchia
il mattino
guente,
sesi era
Il globo ò evidentemente
come
riposto la sera.
costituito
dalla stessa
di quella liquefatta sia perchè
sostanza
la sua
formazione
è costante, sia perchè altrimenti
non
gerebbe
galleg,
e
Il
"Jra
se
tempo^
è
basta
che
e
che
di
un
per la
nicchia
Teorica
discorso
dei
tempo
della
Fergola
Napoli (]),mentre
(1)
il
susseguente
è
stessa
illustre
,
il 3
miracoli
apologetico
diversa
si
densità.
liquefazione,è variabilissimo.
la teca, ora
prima di estrarre
nata
gioraspettano delle ore, una
il fenomeno
raramente
ancora
altra
s' attende
la
nella
già avvenuta
qualche minuto, talvolta
intera
notare
noterebbe»
ne
sul
maggio
ospoHta
miracolo
del
manca
variabile
da
una
ottava, in modo
professore della
1795
cou
il sangue
metodo
tutto.
l'
liquefazionealche
K.
si
in
uu
rimento
espedi
Università
liquefecedopo
dimostrativo,
di S. Gennaro.
Bisogna
Napoli,
He^iiita da
ed.
del
1841.
120
—
—
persisted' ordinario fino
di maggio la teca resta
in
dopo che nelF ottava
a
sera, anche
la Cattedrale
riposo per alcune ore del pomeriggio nel Tesoro, mentre
del
fenomeno
tale
che
è
La persistenza
è chiusa.
che
qualdalla
il
indurito
la teca
nicchia, sangue
volta, neir estrarre
si era
la
servata
osinalterata,come
presenta alla superficie spuma
di
formazione
La
alcuni
mesi
bolle
nel chiuderla
prima.
nei
diversi
costante
è sempre
giorni di un' ottava.
non
nerastra
Questo
rossastra.
o
fenomeno
d' ordinario
che
notato
tempo si era
(raramente in settembre,come
Da
e
di volume
11)
nel
del
corso
riempire fin tutta la
dicare
negli ultimi giorni dell' esposizionedi giuil 19 settembre,
è solida o liquida.Invece
di volume,,
così aumentato
dell'ampolla,
talvolta
notte
la
difficoltà
la
sostanza
se
il contenuto
the
duro
è restato
1910
di gio
magil sangue
sì
da
,
fiala, con
dopo
di
anche
giorno ed
1870,
progressivamente
liquefarsiaumenta
nel
nel
nell' ottava
giorni,si riduce di botto alla massa
ampolla.Queste variazioni volumetriche
100
circa
per
circa 2[3 dell'
primitiva,
non
leggi stabili e
seguono
perchè in condizioni
ratura
rapporto della tempenel
di calore
identiche
maggio e
studi
di
risulta dagli
nel settembre, come
Fergola e di Punzo,
dice
tali fasi opposte, e quando si tenga conto, come
si hanno
Silva, da quali minime
quantità sieno rappresentatii coefficienti
cubica
di dilatazione
(calcolidi Sperindeo),partendo dallo stata
in
sono
non
,
solido
ad
sangue,
ci può dimostrare
liquidodel
0
pilielementare
della
C. il livello
26°
sostanza,
potrebbe
progressivoaumento
non
Il
spazio
dopo
che
piiidi
piana
un
alle
;
il sangue
,
in
modo
pareti
b)
centrale
del
sangue,
affermato
esser
ha
di
tante
girando
la
talvolta
e
massa,
faccia
le
vetro, si vede
di millimetro.
che
credere
lo
e
detto
si è
come
,
lo strato
ad
rente
ade-
aumento
traspaparetidella fiala,rente
la
nettamente
spumeggiante (Silva); d)
di
volume
si deve
notare
l' aumento
nella
bolle
volte
vecchio
3 decimi
a
l'ampolla,
capacità del-
illusorio,
perchè : a)
prima
ampolla è identico
volume; e) guardando,attraverso
quanto
della
16° C.
da
aumento
conto
tenuto
nell'
massa
il vuoto
mascheri
un
per
reale, non
è
aderisce
non
il calcolo
pressione
,
che
sollevarsi
liquefazione (Punzo)
la
d' ordinario
di
la
occupa
data
una
dovuto
che
superficie
contro
alla
1' aumento
chi
zione
formasi ha
appariscenza di gallozzolee dippiìiqueste,
disperse.
teca, sarebbero
senza
zioni
corrispondonovariadi un' importanza affatto singolarefenomeno
di peso
da Silva. Sperindeo nel
da Sperindeo e confermate
dimostrate
sicure
bilance
e
sibili,
sen19 settembre
1902, pesando la teca con
e
poi quando , avvequando 1' ampolla era quasi colma
Alle
variazioni
—
volumetriche
della
massa
121
—
il miracolo
nuto
il volume
differenza
25
di
cmc.
rimastane
27
medio
; onde
scema
delT
del
quanti
sangue,
il contenuto
del
pesate
conterrebbe
ne
ha
con
la
nel
di
un
al
19
da
teca
26
and»j
kg. 1,015
continuava
ad
è
quel sangue
mostrando
tra
che
fasi
La
tradizione
altrove,che
nel
Antignano
il
il
mentre
lume
vo-
volume
tra
si
come
secolare,
e
sottragga
sia
nuto
avve-
documento
nessun
rico
sto-
Non
indubbiamente.
avvalorarla
possa
documento
ferma,
af-
continua,
miracolo
primo
Finora
4° secolo.
che
trovato
più
ancor
meravigliosemuta
volta
una
sandosi,
abbas-
fìsica (1).
miracolo.
detto
fatto
discordanza
le tante
anche
leggi della
ho
stato
Tale
,
del
come
decrescere.
a
che
Storia
3.
liala
1,004.
a
sensibilmente
il peso diminuì
fino al 21, ma,
sorprendente,dal 22 in poi andò aumentandosi,
spesso densità
del tutto alle
a
peso
della
peso
liquido dal
mostra
2-4
elementare
mentre
peso
di
porzione di
calcolo
un
,
il peso
cioè
,
la
notò
metà
a
specificouguale a quello
1,055. Silva,ripetendo 1' esperienza con
settembre
notò
nei
1904,
diversi giorni
variazioni
Il livello
circa
cioè
sangue,
ottava
due
ricavasi
ampolla
diligentiricerche
dell'
le
tra
gr.
ridotto
era
.
di
—
criteri
vi sono
che
la neghi e
però alcun
della anla grande solennità
tichissima
importanti per confortarla, come
duceva
processione di maggio, che nei primi tempi si condicate
sul posto, dedi due
chiese
ad Antigiiano: l'esistenza
1'
antica
al Vomero,
al Santo, V una,
S. Gennarello
lungo
la pia
dice la tradizione, abitava
via Antiniana,
in sito
ove
vi
ha
,
,
donna,
che
Antignano
miracoh»,
antico
del
di
ora
,
e
oggi
documento
miracolo,
de
:
Blasiis
"
dal
nel
al
consistono
d'altra
menti
N.
il
è
guente
se-
grande
una
Cristo
S. Gesù
dal
sul
gue
san-
ampolla,si
era
in una
contenuto
sangue,
beato
dal
».
fosse uscito in (jurlgiorno
corpo
se
il
miracolo,
che
riguardano
15*^ tino al 17° id^Kumcnti,
di S. Gennaro.
secolo
fece
luogo
più
parli
specie
illustrato
al miracolo
ha avut«"
i;jS9
anno
che
autore,
ed
studiato
relativo
Il passo
ISSI.
processione del miracolo, che
Dal
1390.
Il
Basilica.
rinvenuto,
òict^/tt/t/ "!'incerto
i:UO
11 17 agosto dell*
come
liquefatto,
finora
autentico,
il ("hronicon
va
la bella
costruendo
si sta
storico
giornale,che
Prof,
il
avvenuto
.
dove
è
di
la Piazza
V altra, presso
il sangue,
e
sarebbe
demolita
nel luogo ove
conservava
Quel
in
tilosotiche «"
sacre,
opere
viaggi. Dal secolo 17** tali dncu-
cenni
brevi
di
indole, in relazioni
in
acciuistanomaggiore imp(»rtanza v
(1) Volume-omaggio
pel
16.
«
CViit.
di
S.
pel
Oennaro
valore
—
ed
l"*Aiiria.
aut""»'»
l^O.'.
iri
122
—
degli
scrittori
e
tanto
da
larghezza,
Diario
del
cui
con
alcuni
permetterciin
dati
i
la
per
—
del
si
dell' mento,
argodi studiare
rativamente
compa-
casi
Tesoro
tratta
quelliforniti da altri
osservatori
1' accordo, specialmente se questi,come
rilevarne
e
Fergola, Punzo, Sperindeo,Silva,hanno voluto istituire ricerche
rigorose scientitìche sull' argomento.
fino al 1647
di una
l'assenza
Per
vera
e
propria Deputazione
al
d
edicata
culto
delle reliquie di S. Gennaro,
ecclesiastica,
e
s' iniziò che nel
dispiacevolmenteun Diario ufficiale non
1659, 12 anni dopo l'inaugurazione della Cappella del Tesoro,
solo, per
e
fortunata
una
del
particolari
le
per
notizie
ricchi
e
prodigio,in
riferite
di
dal
è
che
al
lasciano
alcuni
a
noi
come
E'
ricordo
fino
fare
al
alcuni
dati
il Pietrasanta
orale, di cui vi ha
riportatiin appendice
modo
dal
costumi
e
sulle
del Tesoro
le
con
reliquie sono
il sangue;
nel
con
un'
4.
Le
fasi del miracolo,
distici latini
nei
eco
del
dente,
Ra-
alla
presente Opera.
semplicitàdi dire e
una
nello stesso
estratte
tempo
prove
del
di
,
seguenti indicazioni
dalle
ed
ora, in cui
nicchie; stato^ in cui si è trovato
:
giorno
vava
stato^ in cui si troper liquefarsi;
nella nicchia; variazioni
di volume
ed
impiegato
riporlola sera
misura; altri fenomeni
che
osservazioni
storici,le afifermazioni
(1) il Putignano e la
,
in
che
principio finoggi,malgrado le profonde differenze
di epoche
dice Gavóne
constatato
come
(2) vien
il miracolo
le
stati studiati
,
tradizione
Diario
delle
1610
,
Xel
tici
auten-
dispiacevoleconstatare
nessun
supporre
scrittori
sapere
recchi
padal
seguiti,
1610,
modo
certo
di
documenti
arcivescovili,
storici,che di recente
sono
Barbuto.
si dovettero
certo
come
di
fino
pervenuto
dato
è
Diari
nei
preziosidati
diligentemente
non
circostanza, ci
notevoli
soprannaturale
tanti
attraverso
Mingzw^
un' eccezione
assolutamente
osservati.
secoli
ed
conservazione
a) La
—
allo stato
del
vivo, ossigenato, ò
tabile
legge inelut-
soprannaturale della
di
decomposizione dei corpi. E' noto infatti che il sangue
è già in
dopo 8 a 10 giorni da che è stato emesso,
umano,
quida,
completa putrefazione ed in seguito evaporatasi la parte lisi condensa
di polvere nericcia,come
si ossotto forma
serva
,
n^lle
fiale trovate
,
presso
il corpo
Giustamente
andati
ed
come
parecchi scrittori,
insistito
oggi il Gavóne, hanno
(1) TbauinaHÌa
(2) Le célèbre
rÌ9. Beauchesne
verae
rniracle
1909.
Religionis,
de
Saint
di
il
su
molti
martiri.
Putignano
questo
nei
miracolo
tempi
per-
III.
Janvier
à
Naples
et
h
Poiizzole.
Pa-
123
—
che
manente,
i5i
Sicilia,nel
di
il
di tanti altri che
primo, dirò, il fondamentale
Fra
prodigio napoletano. Anche
Bernardino
di
le meravipubhlicato nel 1503, caiìta
glie
poema,
ò
nel
osservano
sno
tale
—
miracolo:
fo
E
Dh
ral
Sjiiigiie,per
[nitrefatione
b) Liquefazione (cambiamento
tino
sangue
dalle
riprendere i
a
virtù
di
chimici, come
si
riuscire
può
di
recente,
assolutamente
inadatta
il Cavéne
quindi
Gennaro
ò
le
dice
che
ecc.)
e
volume
la
aggregazione) del
allora
fuoriuscito
altri fenomeni
con
di
venti
solpeso. Con
di
Malassez,
Potain,
e
di
volta
una
sola, del sangue
fibrina
seconda
una
rendendola
e
gulato
coa-
(juindi
(ìiustamente
coagulazicuie.
ogni liquefazione del
fenomeno
un
miracoloso.
Che
di San
sangue
di miracoli
traverso
at-
somma
secoli !
tanti
Date
ad
d'
di sangue
artificiale
sciogliere,ma
disgregando
a
Cristo,
stato
caratteri
(colore, fluidità, spuma,
vene
le variazioni
di
sorprendenti, come
il siero
de
conservato.
elementari
di
dell'
mento
impossibilitàdi audel
dei
massa
e
corpi,
spontaneo
peso
di volume
di
studiate
fico
scientile variazioni
e
con
rigore
peso,
da uomini
la
cui
ed
onestà
non
valorosi,
può
competenza
fatti assolutamente
mettersi
in dubbio, sono
soprannaturali.Ijjidenburg, professore all'Università di Breslavia, in pohMuica con
frode
la possibilità
di una
rinon
Cavéne, osò ammettere
per
all' universale
1' impossibila verità, quando è noto
-conoscere
lità
rante
dumateriale
quelle mutazioni
dell'inganno, continuando
Io spero
il sangue.
la giornata, mentre
si bacia
che, se
leggi
di
natura
dell' immutabilità
WtduT
il parroco
ad uno
sciena
dissiparecerti pregiudizi,che fanno vergogna
(Muivincere
bel
libro il prof. Isenkrahe
;;iato, riesca col suo
a
la
con
celebre
sua
è
non
scommessa
riuscito
Ladenburg.
cioè
il iniraroh,
che accontpaif/iatto
speciali^
e) Le circostanze
le pn'ghion» d"M sacerdoti
la ricorrenza
e
di Festività del Santo,
della testa, raccliiusa
popolo, la presenza
cristiano.
glorificazionedell' invitto martire
del
è
avvenuto
1(394
e
la
senza
1701,
nel
a
Francesco
II, re
(pielladel
Due
delle
del miracolo
d) Coincidenxa
posti.Sperindeo,Cav^'Mie
Pozzuoli,
formazione
che
di
consiste
e
nel
174-^
maggio
cui
straordinarie, tra
della
presenza
Talvolta
testa,
ed
24
nell' imbusto,
in
però
il miracolo
nel
come
diverse
luglio
corno
ls;"«)
tembre
set-
zioni
esposi.ji\ niti
Sicilie.
a
Poxitwli
Xapoli, a
Isenkrahe
hanno
rosseggiament»»
studiato
e
talvolta
sulla pietra,conservata
perlineli(|uide
ed in altri
il mirami.»
anche
di
nella
nella chiesa
124
—
Cappuccini
de'
secondo
da
immemorabile,
a
secolo
del
metà
che
maggio
di
ha
Cappella
reale
ampolla
III.
Carlo
con
miracolo
di
Napoli, sia a
rento,
Diego da Sor-
altra
parte del libro,si leggono-
di Madrid
reliquiarioesiste una
cola
picda
dicesi
di
S.
Gennaro
portatovi
sangue
de Ruberto, sacerdote
sua
napoletano, in un
la
viaggio
in
Spagna
avviene
la
liquefazione (1).
in
potette
osservare
e
meraviglioso si ripete
Il fenomeno
di Pozzuoli,
al miracolo
preziosi intorno
,
Il R.do
servato
os-
scritti
illustrato.
Cavéne
che
Nella
dati
fu
primi
parecchi di questi affermano
e
in
cenno
dei
interesse
vivo
con
fatto
ho
cui
decollato^
fenomeno
opuscolo del P.
Neil'
settembre.
a
fu
documenti
i
ma
18"
il Santo
questo
prodigio col
del
contemporaneità
la
quale
Certamente
credenza.
tempo
risalgono
Solfatara,sulla
sulla
pia
una
—
,
gli fu
che
assicurato
di
mo'
a
ancora,
,
eco,
in
di S. Gennaro, come
i granelli
piccole reliquie di sangue
visti
che talvolta si sono
in S. Gennaro
di sabbia
coLira-rucenia^
di piccolisil ravvivamento
sime
rosseggiare il 19 settembre; come
di
di
cui
è
un
cotone, stropicciato»
impronte,
pezzo
sporco
il
ed anche
della
Solfatara
sulla
settembre
1894
il 19
pietra
rosseggiamento su d'un
frammento, da quest'ultima staccato.
il ravvivamento
di Barbuto
ha osservato
Amitrano
in compagnia
Posildi quelle impronte nella
chiesetta di Yillanova
a
la
da parecchi anni
osserva
1910, come
lipo il 19 settembre
rara,
FerTommaso
del Ccmm.
in casa
leliquia di sangue, conservata
altre
,
,
donataglida
In
o
aderenti
di
sostanza
al vetro.
rosso-vive
Giovanni
Santo
del
Festività
vischiosa
sostanza
una
e, per
alle
letano.
napo-
laminette
poche
contengono
di
color
nero
indurita,
piceo, non
secca
Nelle
sacerdote
Nappa,
si
piccola ampolla
una
straterelli
D.
zio
suo
da
diventano
nere
emettono, alcune
in trasparenza un
che
pareti del vetro, mostrando
Talvolta
color
di sangue
vivo.
rosso
compaiono
rubino, come
sul vetro
minutissime
(2).
goccioline rosse
di cui parecaltre liquefazionidi sangue^
e) Analogia con
chie
si attaccano
in
Napoli, come
di
in
S.
Gregorio Armeno;
di
S.
Luigi
nel
Gesù
chiesa
di
S. M.
nella
Presso
Pantaleone
ciò
avviene
Napoli a
medico,
in
Battista
S. Giovanni
di S. Stefano
vecchio
della
il 2G
S.
o
(1) Boll.
La
Bas.
"Croce,,
Ant.
del
1911,
15
n.
della
de
M.*
Alfonso
in Nicomedia
luglio
,
(2)
4.
maggio
1910.
S. Chiara;
protomartirein
nel
sangue
nel 311.
cantare
i
Liguori
dei cattivi.
Redenzione
(Amalfi)si liquefail
martire
morto
di
Mercede
Ravello
Ravello
e
Patrizia
S
di
e
di San
Mentre
vespridel
125
—
—
Santo, contemporaneamente
un' altra porzione dello stesso
gue
sansi liquefa a Madrid
nella chiesa
dell' Incarnazione.
Fa meraviglia come
manifestazioni
sì straordinarie
sieno state
ed
anche
nel mondo
pel passato
oggi poco conosciute
e studiate
"3attolico, mentre
costituiscono
analogia
?e
per
Gennaro
confermano
validissimo
argomento
un
ed
illustrano
il
di fede
di
miracolo
San
(l).
f) Rapporti
alcune
tra
fasi del miracolo
e
gli avveniìurnti
Se
storicamente
in general»^
contemporanei (criteri pronostici).
indiscutibili, formando
sono
una
importantissima degli alti
prova
fini della
Provvidenza
però arduo
problema
ed
interessa
lo
in
il
no
studio
pochi
Putignano,
tale
tale
e
altra
prodigio. Per
delle
del
fasi
ha
circostanza
tali
Santo,
talvolta
è
stici,
prono-
passati,come
interessato
che
ò
(fennaro,
criteri
secoli
di voti del
sono
S.
dei
nei
che
ma
di
cavarne
e
da
quanti
miracolo
sempre
e,
dir
per
vogliono
avvenuto
a
scutere
di-
sito
propo-
investigazioniè importantissimo
miracolo
i
attraverso
documenti
rici
sto-
anche
della tradizione
conto
orale, consacrata,
(2),tenendo
ho detto,nei distici del Radente.
del miracolo
Se gli oppositori
come
posto
avessero
Il criterio
od
da
è
tutto
Prima
1529
delle
"la
Calabrie
nel
delle
regno
il sabato
19
si sarebbero
studio, non
fatte
affermazioni.
settembre
2
Napoli),nel
a
da
dell' armata
parte
tale
fondamentale
(terribilepeste
carestia
a
è
pronostico è se il miracolo
È certo che quando nel solo giorno di una
anche
in alcuni
seguenti la liquefazione manca
La
storia
prevedersi (jualche grande calamità.
del Diario
si hanno
esempii di tal g«'nere «lai
no.
o
niente
falsissime
gratuite e
tante
al
al
gli oppositori del miracolo,
se
o
solo
vivamente
anche
così,
il
ordine
determinarli
trattato
argomento
il Pietrasanta
^d
in
Nel
secolo
e
quasi
1885
19"
del
sangue
già liquefattonella
alcuni
come
miracolo
gni.
inseir)27
avvenuto
non
tutto
Festività
nelle
nicchia
mente
completa-
mancò
il 80
aprile e
il
colerica). Il trovarsi
(terribile invasione
188(j
del
mento
(depreda-
155S
e
stività
Fe-
(grande
parte dei Turchi), nel 1569
l)ue Sicilie),nel 1571
(assedio di Malta
turca).
maggio
1550
nuto
avve-
a
tempo
ò
"ia
ritenuto
opportuno
cioè
,
quindi un segno
(scioltocon
globo),ma in alcuni
infausto,come
maggio
«»ttave,
casi, essendosi
conservato
|)iij
li(|UÌdo
per uno
sempre
dice il Tutini, come
come
o
più anni, deve int»'i'j)etrarsi,
per uno
dopo
preghiere del popolo,e potrebbe esser
le
1887
nel
o
(1)
V.
La
«
Cnx»-
«
"l.l
9
muikkIo
1909,
del
16
^
•e
26
(2)
settembre
Boll.
B.I8.
1909.
Antig.
nov.
e
die.
1910.
raaRgio 1910.
«lol
1!»
126
—
di
segno
—
rono
Così,ad esempio,i napoletanifugrande protezione.
nel rinvenire
confortati
liquidoil sangue durante1631,
presagiodi liberazione.
s
econdo
1'
è quando il sangue,
Segno felice,
esperienzasecolare,
incontro
alla
si
testa
tenne
rim
entre
si
posto
liquefa,
appena
di signitìcato
infausto la colliquazione
indipendentemente
tremenda
l'eruzione
dalla
sempre
del
nel
testa,come
come
6 ottobre
1496
d'
Checché
Aragona (cronaca di Passaro).
discutere
volte
Iddio
si
che,
può
quante
il
davanti
Ferrante
a
pensi,non si
benignadi far seguire
dico per dissipare
quel
se
ne
di protezionee ciò
segno
invalso tra noi
tanto
che il miracolo
pregiudizio
,
,
del
Festa
sia segno
di triste
Patrocinio,
miracolo,e
,
detto
che
già
ai tempi nostri,mentre
il miracolo
sventuratamente
Il miracolo
fino
a
metà
II
si
ai
nuova.
fatto
e
del secolo
16
più
cembre
diHo
raro
18° fu costante.
in
mità
tempi luttuosi con minaccia di calaè stato bastevole per tranquillizzare
A tal propoNapoli.
sito
fatti di grande importanzae che non
si possono
sono
gare
spieagevolmente dalla scienza medica,tenuto conto della mancanza
di mezzi
ed igienicidell' epoca, quelliavveprofilattici
nuti
nel 1692
dalla peste che infieriva a Bari)^
(Napoliimmune
nel 1743
(dallapeste a Messina) e nel 1816 (pestelimitata a
Noia), facendo le più fervide preghiereal Santo. Questi fatti
avvenuto
ed altri moltissimi
evidentemente
Gennaro
e
legatoal miracolo del suo
dimostrò il prof,del Gaizo (1).
di San
Criteri
atteso
dimostrano
importantisono
per
aversi
anche
il miracolo
e
il Patrocinio
che
sangue,
come
lamente
bel-
il tempo
quelliche riguardano
è
stato
se
questo
completo o
parziale.
In previsionedi grandiepidemieil miracolo o è mancato
del
ho detto,o ò tardato molto. È un fatto,
si può dire,
tutto,come
Il 19 settembre 1835
il prodigio
ad un' ora
avvenne
di notte; il 19 settembre
1884
si attesero circa 4 ore.
In quanto alla liquefazione
cioè con globo,pare che
parziale,
sia segno infausto,
quando il fenomeno
persisteimmutato
per
0 più giornidopo la Festività,
uno
trovandosi
al mattino,nelP estrarre il sangue
dalla nicchia,
s'era
la sera
come
costante.
riposto
e
mancando
maggio
quindi per
1884
e
1910.
uno
Di
o
più giorniil miracolo,come
questo segno
detto nei
è
nel
distici del
Kadente.
Comunemente
diverso secondo
Chiesa,ora
ai
si afferma
le
che il miracolo
riferendosi
Festività,
regnanti.Ciò
che
(1) Volume-omaggio pel 16» Cent,
si
abbia
al
ora
può dire
di S. Gennaro.
significatopopolo,ora alla
un
solo
su
quest'ar-
Napoli, d'Aiiria
1906.
128
—
la
(li natura,
è
scoperte
assurdo.
un
è fuori
della
le
tutte
note
ancor
sono
Anzitutto
di dubbio
che
le
principiigenerali della
l' immutabilità
fisiologia come
leggi
nuove
tìsica,
del
peso
,
,
corpi, l' invariabilità
dei
non
distruggere i
potranno
non
chimica
della
che
affermazione
solita
—
del
di fusione
punto
di ciascuno
di essi
fuoriuscito
putrefazione del sangue
solo
è
La
dai vasi.
natura
un
non
complesso di leggi, ma
anche
mente
una
grande armonia, onde si può esser certi scientificadi una
che, data 1' esistenza
legge reale di natura, questa
anche
da un' altra
reale ; quindi è chiaro
smentita
verrà
non
stabilire il fatto miracoloso
bene
si possa
che
senza
bisogno di
conoscere
(1).
perfettamente tutte le leggi di natura
ad
data
una
pressione
la
,
«
Nondimeno
verità
hanno
i nemici
della
tra
ipotesi l' una
più falsa dell' alsimpatia ed antipatia a quella spiriticae
,
quella della
forza
psichica
,
luterana
tante
emesso
da
della
Riforma
della
dall' epoca
la
contare
senza
stufa
che
,
secondo
,
,
di S. Gennaro!
ham
Graliquefare il sangue
E importante notare
23.
(2) ne confuta
egregiamente ben
che
ipotesi per venir fuori ha dovuto
ogni nuova
distruggere
dimostra
molte
le altre. Ciò
che 1' errore
assume
pre
semforme, ma
tutti
che
che
si
convinti
è
resta
sono
quello
Oggi, dopo
di
da
che
vi
ha
non
quei Prelati,
frode, ne soperchieria
parte
di
fatti
occhi
i
sotto
numeroso
svolgendosi
gli
popolo, quando
V Aranti,
si
usa
per
—
provato fino all' evidenza
si è
da' moderni
anche
miscugli
tanti
che
è
oppositori,non
di
più
è
fusibili
sostanze
bassa
a
fatto
sangue,
il
riconosciuto
di
caso
ricordare
i
temperatura, proposti
Quelli che ammettevano
giornali politici.
1' esistenza
miscela
di una
gue
senza
qualsiasi invece di sanprove
da
avvalorata
la
tradizione
storica,
senza
secoli,e,
negavano
dico
di non
mai
volerlo, confessavano
non
aver
studiato,ma
In secondo
di S. Gennaro.
il miracolo
osservato
nemmeno
luogo
fatto che
di liquefare un
hanno
tentativi
non
miscuglio,come,
si
di
Luca
'de
fecero
a
non
e
esperienze,
Sperindeo, ma
scopo
e
discussi
anche
su
,
è
mai
riuscito
temperatura
variabile
di
di
per
la
di
e
tempo
fenomeni
volume
fr»rmare
i
e
di
Da
articolo
un
Hul
miracolo
di
fine
state
sono
di
8.
Mnriuo
Mons.
Gennaro,
a
le sostanze
carminata,
,
la
scoperte
d' uu'
proposito
pubblicato
complesso
sì
sulla
«
Croce
The
Mistery
of
Naples
-
1909.
St.
Louis
e
riazioni
va-
proposte
cioccolatta,
molto
dopo
tica
ipotesi spiri»
del
1906.
(2)
le
escluse
non
tutte
la lacca
solforico
,
(1)
Li
peso.
miscugli, come
parafiiiia 1' etere
quell'insieme
con
di
diverse
condizioni
1' accompagnano,
che
e
nelle
il miracolo
rifare
a
(Nord-America).
25
vembre
no-
120
—
la
reliquia del sanj^ue
attestano
la tradizione, il
€lie
fin dal
Né
luterani
ipotesi,già
nuovo
pochi
una
o
più
di
di
miscuglio
con
sangue
temperature relativamente
a
può
nel
ammettere
mischiatovi
che
i
nel
sostanze
è
che
sangue
di
a
d Italia
Seneca,
altri
abbia
quella
che
caratteri
die
microbi
si
recchie
pae
riori,e
sangue
e
bassa
a
di
,
d'
dovrebbero
di
massa
l' assurdo
per
gelatina,e
deve
essere
dalla
scienza
potersi ben
conservarsi
moderna.
per
un
due
e
di volume.
tiObtanza,
nei
e
si
post»--
pensi che
sostanze,
come
il
la
t«'mpo sf'uipre limitato,
tutte
praticheaccjuisite
che
tecnica tìsi"»iogica
(juegli
sterilizzato, con
Non
P^usebia
,
altre
con
inalterato
di
sa
spremendo
che,
ampolla
mischiare
e
secolo
(|uando
evidente.
dei
col
omogenea
beli' agio ed a
densità
4."
altre
avere
,
più
ancor
defibrinato
atfermato
neir
è
nel
nota
ogni tempo
all' i\7Ìone
resistenza
di
temperatura
del
scuole
tica
organica, idenquei
Napoli con
degli scienziati
una
quella
con
e
i
con
miscela
invincibile
formare
la facoltà
per le mani
nelle
teosofiche
Duomo
sostanze
principio del
il
e
coaguhusi a
sciogliersi
temperature, oltre quella di variare di peso
tutti questi requisiti
non
può risponderenessuna
fusibile
ha
non
Leibnitz
da
4.° secolo,
nel
una
nel
ed
quelle
di
Galeno
conserva
perenne
proprietà,cioè
di
ed
1906
«che
1' ammirazione
.
a
dimostrare
stravaganze
potuto formare
Inoltre
»
del
di
furono
quella
con
la fine
tra
Plinio,
di
fioritura
tempo,
Ora
riccio
ter-
provano
come
si
dimostrato
de' martiri,
quella eseguita
liquido di S. Antonino
si dovrebbe
mirabile
sangue
diverse
po' di
un
con
cui
tra
un
miscuglio, che
conservatrici
del
Giornale
1907,
e
socialisti,di
capaci di fondere
sostanze,
raccogliere il
dei
in Piacenza,
sangue
del S° secolo. D' altra parte la storia della chimica
parla
il miscuglio. Ben
disse Arena
in una
polemica,svoltasi
contro
libri
menti
docu-
tempo
L'archeologia ha
raccoglierlo.
chimiche,
recente
martire
sul
dal
fa dai
anni
.
analisi
r altra
come
antichi
fin
emessa
S. Gennaro,
di
sangue
mischiarvi
usavano
venerata,
ed
L'unico
basse.
cristiani, nel
primi
ò stata
Martirologioromano
V
è
ventilata
e
di S. Gennaro
14.*' secolo.
assurda
meno
—
o
il sangue
chi per
di S. (ìennaro
lei,fosse
riuscita
gna
spudetì-
con
a
dovuto
aggiungervi, agitando,pniehèsolo
poi avrebbe
tali sostanze
r agitamento si può aver"'
miscuglio, (juelle
un
con
eseguite suUa
Tutte queste operazionisi sarebbero
conservatrici.
Solfatara,quando i cristiani presential martiri»» appena el)bern
il tempo
e
fuggire ! So poi
di raccoglierequel poco di .sangue
fossero state
che
post"'riormente
ipotesisi ardisse supporre
per
comba
nelT ampolh»
d(»pn che fu t«)lta dalla Cataaggiunte sostanze
libere ed aperte, non
fino a (piando le ampolle erano
e
brinarlo
e
.
17
130
—
—
potrebbe spiep:areil prodigio
aggiuntavi si
qualunque sostanza
e
si sarebbero
gli oli
nel
avvenuto
si
ammuffiti,
4.°
secolo
sarebbe
poi
grassi
le
le
e
alterata,
poiché i
gelatineinverminate,
senze
es-
le
avrebbero
formato
evaporazione,
gomme
dell'
nel
dei grumi eterogenei
contenuto
ampolla (Silva).
modo
L' ipotesidel calore.
Ad
facile ammettere
è
cosa
ogni
essiccate
fondamento
alcun
senza
per
nell'
che
,
ad
altre
ampolla
ciò
vi
sia
schiato
mi-
sangue
la
è risoluta,
questione non
perchè, qualunque sia il contenuto, i fatti meravigliosinon
il miscuglio,.
si possono
Pure
quelli che ammettono
negare.
all' ipotesi del calorico
che
dice Silva
è
ben
tornano
come
r unica
che
e presentarsiin
può parlare il linguaggio moderno
scientifica
avviene
la liquefazione,
veste
come
e
che, pel modo
che
escluso
il rammentre
va
mollimento
può discutersi per un momento,
sia cagionato da solventi,dissolventi o dall' azione
dell' umidità
su
corpi deliquescenti(Punzo). Però anche 1' azione
del calorico
in chimica
è esclusa
a
priori pel fatto assodato
il calore
che
accelera
il
la coagulazione del sangue,
fisiologica
tra i corpi refrattarii
quale, quando è coagulato va compreso
mezzi
fisici.
a
liquefarsicon
L' azione
del calorico,si affermò, sarebbe
favorita
dalle agitazioni
della teca, ma
migliaia d'osservatori, tra cui Punzo,.
hanno
il
ripetutoche
movimento, cui è sottoposta, è lentissimo,
sostanze,
con
ma
,
,
,
,
,
consistendo
se
e
solo
quando
neLcapovolgerla
la
si
massa
di
Ben
muova.
in tratto
tratto
vedere
per
Isenkrahe,
osserva
che
del sangue
di S. Gennaro
agitazionila massa
ci vorrebbe
di calore pari a 425
un
equivalente meccanico
di mosi può parlareassolutamente
vimento
Kilogrammetri! Del resto non
il sangue
nella nicchia:
trovasi già liquefatto
: a) quando
il miracolo
avviene
b) quelle volte,in cui il 16 dicembre
tre
menla teca
bera,
li1' ampolla era
è posta sul piedistallo
; e) quando
cioè non
chiusa nella teca e quindi capovolgibile
; d) quante
volte pel passato il miracolo
la teca ferma
0 avvenuto, tenendo
sul piedistallo,
del Tesoro.
è scritto nel Diario
come
Come
agirebbe, per ipotesi,il calorico ? Di calore diretto noa
metri
è a parlare,perchè le poche candele
alcuni
sono
accese
lontano
anche
dalla teca
dal 1907, come
detto
ho
è stato
e
abolito
r uso
della
candela
che
fuggevolmente si avvicinava
le
con
sciogliere
per
,
,
alla
teca
il vetro
ai
raggi
per
della
osservare
teca
e
delle
si lascia
calorifici),
termiche
,
come
se
dimostrò
sopratutto
Melloni.
superficiepiana, non
si
il miracolo
ampolle per
difficilmente
per
Dippiù
prestano
Per
avvenuto.
era
dalle
permeare
bassa
sorgenti
di
le lastre
della
altro
(oj^acità
1' atermaneità
zioni
irradia-
temperatura^
essendo
teca
a
,
a
concentrare
i
raggi calorifici.
131
—
Pensare
di
comunicazione
a
che
stringono
che
baciano
le
calore
della
appendici
reliquiario
il
—
è
dalle
teca
e
assurdo.
un
del
mani
dalle
sacerdote,
dei fedeli,
labbra
AVeedal
diceva
Ben
,
controversia
celebre
nella
candela
una
che
I
che
li(iuefare
la teca
che
da
labbra,
dei
giorni dell' ottava
e
si è
sangue
alcuno
cui
fatto
giornata
rindeo
,
La
essa
delle
subire
deliere
can-
Nel
il vetro.
senza
calore
di
comunicazione
sfiorano
ammettere
pomeriggio
alla
fanno
3
maggio
stessa
dice
mai
—
che
causa
massa
sempre
perdita
li(|uidadurante
è
E
ore,
questo
il sangue
nell' esti-arre
avvenuto
stanze,
specialicirco-
con
quella supposizioire.Ad es.
1° giorno dell'ottava, il sangue
1694,
11
per
la notte.
fluido
si trova
non
,
fatti.
dei
all' evidenza
talora
calore
di
Speperfetto
il
,
cadere
che
assurda
la
teca
il fenomeno
nicchia,
in
il tempo,
per un' intera
durante
cosa
—
nella
ampolle
eccezionalmente
la doni.
piede
simili condizioni.
persistenzadella fluidità
altro prodigio,perdio, come
un
conservarla
dalla
a
dere
accen-
del
il miracolo,
si mantiene
perfettamente contrario
Se
mano
avvenuto
pensare
come
volesse
si
se
dovrebbe
è
baciato,
anche
isolamento
farebbe
al
di
osservare.
è
dopo
fuggevolmente
l'abbia
è
la
facile
più
esser
maggio, quando la Cattedrale è chiusa,
sperimentali rigorosi,come
quelli di Speriudeo, il
che
visto sempre
liquido per pareccliieore, senza
studi
per
solo
fisicamente
falso
(1)
qualsiasiin
sostanza
una
è
1831
1* appressare
con
fedeli baciano
dire
del
mentre
,
fu trovato
liquido,nel lunedì seguente fu duro e si attese un'ora e
l' indurirsi o no
si può dire che
mezza
j)er la liquefazione.Nò
del sangue
dipen"lada differenza di
dopo riposto nelT armadio
la notte rispettoa quelladella
temperatura della nicchia durante
esperienze esatte ha «liiìiostrato
Cappella,perchè Sperindeo con
"li grado centigrado.
di 3 decimi
è appena
tale differenza
in media
che
Ciò
cause
si
spiega, perchè
l'unica
d' umidità:
tappezzate di damasco.
modo
ad
(|uindi in
della
solidificazione
il sangue
(1) De
terra
Lue»
intorno
e
le
ore
della
sono
dell'altare
paretidi legno sono
sue
del
1' indurirsi
vi
in
certo
quandi»,i)ur
sera,
pel bacio, come
e
perciò aderente
sangue
tinuando
con-
i^unzo,
osservò
Non
al vetn».
più densa
tale
generale la posizione di riposo cagione fondamen-
tesi
aft'ermazione
prime
mossa
esser
diventa
massa
correnti
Dippiù
dalle
fin
s" inizia
non
apertura dà nel recinto
sua
riparato da
sito
maggiore,
nicchia
alla
intorno
nel
sta
si è
Cani.
alla
ò
di tale
Tua
prova ••vidcnti'
sangue.
talvolta
nella Festività di magche
gio
del
fatto
nello
rinvenuto
Sopra
la
una
liquefazione
celebra»
del
suDgae
controversia
di
di
stato
stesso
S.
li"iuefazione
dibattuta
Gennaro.
in
Iii|flul-
N»|"oli,
1836.
132
—
—
avvenuto
a
tre
dicembre, menriposto dopo il miracolo
al mattino, durante
risce
s'indudalla sera
un'ottava, la massa
fatto soprannaturale
completamente. E' anche
questo un
s'era
come
che
i tanti
tra
Infine
s'
di
fusione,
si
la
raggiunge
allora
non
ora
mai
quello
globo per
legge di fusione.
alla
delle
vi
miracolo
del
V esistenza
manifestamente
nel
osservano
due
l'una:
uno
più giorni contraddice
o
sia il
Qualunque
nell'avveramento
o
di
temperatura
S. Gennaro.
di
fusione
vederlo
sarebbe
del
anche
del
punto
suo
fenomeno
nucleo, ed
ora
ora
ragione
no, ora
laterale,grande o piccolo;o quest'ipotesi non
ed il globo dovrebbe
esistere contrariamente
sempre
che
Infine
l'osservazione.
mostra
sì
se
trale,
cen-
s' avvera
ipotesisi
per
a
ministrasse
som-
la liquefazio
dopo
diventar
dovrebbe
tutta la massa
liquidae della stessa
persisteretalvolta
densità,dagli strati esterni agliinterni,e non
il globo immutato
un'intera
liquida.
giornata nella massa
per
calorico
Che
il calore
quella
c("me
(1)
ed
aggiustar
per
dal
altre
Conte
la
avvenuta
—
Grabinski
scottava
saldatura,ed
sul
sorta
miracolo
osservazioni
registratenel Diario
teca, questa
dall'argentiere
per
di
alcune
luminosamente
riferita
la
è falsissimo
influenza
abbia
non
infine
dimostrano
ciò che
—
lo
accertate,
nella
del
pel
zionale
Rassegna naTesoro, nelle quali,
comunicatole
calore
il sangue
si manteneva
duro
pietra.
l' influenza
diretta di
Riassumendo, va esclusa assolutamente
retto
di calore indinemmeno
sorgenti calorifiche sulle ampolle; ma
si sa, nei grandi amsi può parlare, perchè, secondo
ben
bienti,
le
del
del
navate
la
maestose
come
Tesoro,
Cappella
Duomo
19'',una piazza della città
e, fin al principio del secolo
di maggio, le oscillazioni di temperatura sono
nella Festività
eliminare
lente. Per
le sole piccole sorgenti di calorico
bili,
possi-
come
Sperindeo nel 1901
sperimentarono di
il popolo,
seguire il miracolo a ceri spenti ed allontanando
volte
dire che
il prodigio è iiv venuto
tante
zioni
per esposistraordinarie
ad illustri personaggi senza
davanti
popolo.
Rho
far
senza
8e
nel
1643
solo
dunque
e
la
,
temperatura
dell'ambiente
esterno
può
fluire
in-
mostrata
esperienze rigorose è stata dida Sperindeo uguale a quella del sangue,
bisogna conalla
contrariamente
ohiudere
che
il sangue
di 8. Gennaro,
di ogni corpo,
legge del punto di fusione fisso ed invariabile
fonde
a
già si ò detto,da pochi
temperature diversissime,come
sulla
gradi
sopra
teca,
zero
e
se
a
30" C.
Sorgono qui spontanee
(1)
Vedi
r
opera
del
con
essa
Cavéne
secondo
le
l'ambiente.
seguenti domande,
pag,
242.
come
coroUarii,
133
—
la
cui
a
scienza
variabile
il
anche
spesso
il fenomeno
avviene
dovuto
si è
mentre
qualche
è
anno
è tanto
risposta alcuna. Perchè
impiega a liquefarsia diverse ture
temperaalla stessa temperatura ? Perchè
in dicembre
talvolta rapidamente, dopo breve
tempo,
che
tempo,
e
dare
può
non
—
attendere
lungo tempo
finanche
mancato
la
liquefazioneavviene
atmosferica
è ancora
più bassa
dell' ampolla si scioglietalvolta
in
? Perchè
settembre
altre
in
e
volte
cembre
di-
in
la
la temperatura
sera, quando
del
? Se
mattino
il contenuto
si spiega che
dicembre, come
trovasi
sciolto a maggio ed a settembre
? Se per
non
sempre
straordinarie
il
26 e 31
quefatto
esposizioni
gennaio 1687 fu trovato lidice
Cavéne
si spiega che
fu rinvenuto
come
duro,
in piena estate, l'S giugno 1667
ed il 18 luglio 16i"l ? lutine,
la stessa
si spiega con
come
tava
temperatura dell' ambiente, nell' otdi maggio l'aumento
di volume
ed a settembre
la riduzione
il sangue
di S. Gennaro
rapida? Evidentemente
sfugge alla legge
a
,
di
fusione.
U
ifotesispiritica o ìnedianica
come
dunque
ipotesidel calorico
della
e
forza psichica. La
le altre
tutte
,
tramontata
per
ma
sempre
anch'
è
essa
,
gli oppositoridel
non
,
miracolo
i
,
quali, non
potendo oggi più negare trattarsi di sangue vivo, pur
ricorsi all' aiuto
allo
di forze
occulte
non
arrendersi, sono
Tali ipotesi,
spiritismo^alla forxa j^sichica...
perchè fondate su
meritano
di esser
discusse
seriamente,
incognite scientifiche, non
di
,
solo
ma
L'
dimostrare
per
la
bancarotta
che
ipotesispiriticaammette
dei
in
nemici
di S. (iennam.
quella piccola parte
di
gue
san-
il
vuole
altri
come
spiritodisincarnato o
fluido
di
vitale o perispiritoo corpo
astrale del Santo
che
e
Chi
lo ridestereb
secolare.
in tratto
si sveglierebbe dal
tratto
sonno
? Un' ignota affinità con
lo spiritod* un
vivente, o,
di uno
il meglio
dimenticavo
chiedo
o
scusa
più medium
posti tra la folla che prega, ed a preferenza tra le così detto
del nostro
Povere
devote
donne
parenti di S. Gennaro.
popoda
Dumas!
Alessandro
siete
state
calunniate, specie
1ÌD0,quanto
sia
lo
restato
.
,
,
Meno
il
male
che
quale, dopo
che
so
circa
r incarico
è
antico
hanno
non
prima
—
di
delle
medium,
furie, delle
esistevano
non
di
donne
devote
ha
detto
corretta.
delle
Perciò
grosse
per
un
ha
—
nelle
Questa ipotesispiritica,
sapendo
d'esser
brava
ma
dirigt'reil popolo
costume
delle
coscienzioso
sono
dei
difens(»ri, ultimo
dei
trovato
esame
un
anche
io, ora
,
,
,
cose,
in
ha
Cavène,
potuto
sicurarsi
as-
?' che
istero-epilettielie
gente, che
assunto
invocazioni
molto
il
molte
da
due
per dir
,
al Santo,
chiese
di occultismo,
di
coli
se-
cosi,
coFiie
Napoli.
meritava
francese, che ne
preteso scienziato
supina ignoranza della fenomenologia
134
—
e
come
meglio dematerializzazioni,
0
di
po' di
un
del
sangue
la
verso
del
del miracolo,
siero,
acqua,
medium,
crede
o,
come
dell'
invisibile
fessura
ampolla
o
e
zioni
esteriorizza-
sedute
nelle
spiritiche,
più probabile,
le
onde
addirittura
che
volerebbe
herziane, il
s' introdurrebbe
attraverso
Ecco
il sangue.
si scioglierebbe
tutto
vetro
qualche
gato
spie-
amici!
teneatis
! Bisum
di
ma
sottilissimo effluvio
teca, attraverserebbe,come
reliquiarioe
parlato più del
ha
non
agiterebbenell' ampolla,
s'
che
vitale
fluido
serio
storico
studio
dello
—
perfezionedi queste peregrine vedute è
aria cattedratica,
della forxapsichica^un
r ipotesi
sorta
po' con
ad
la quale toglie il privilegiodi far il miracolo
o
uno
più
tutti
di
contenti
Così
il
dà
tutto
lo
medium
son
a
popolo.
e
! Che
è cofar un
sì grande miracolo
cosa
senza
accorgersene
che
vorrebbe
testa
esprimere
forxa psichica? E' un termine
Ma
Come
basta.
non
quindi
parte della scuola spiritista:
di esso
militano
contro
tutte le
non
acquisito dalla scienza, ma
le persuasioni,la letteratura
ragioni, le discussioni,gli esperimenti,
l'alto valore scientifico della scuola
immensa
spiritualista.
e
della scuola
dentro
i confini
cotesta
In verità, anche
spiritista,
modo
solo spiegata,
nò ad un
universalmente
è ammessa,
forza ne
da
tanto
essere
pressocchè un enigma. A presentarla nella sua
la forza
psichicasarebbe qualche cosa del
più facile intelligenza,
fuori di noi,trasmetdi uscir
tendosi
anche
fluido nervoso,
nostro
capace
concetto
un
di
nuovo
1' etere
attraverso
Lombroso,
che
una
è
tra
i
cosmico
più caldi
e
producendo
come
a
sostenitori dell'esistenza
però (1) che, 1' energia del
distanze
il quadrato delle
forza, riconosce
effetti
distanza.
di
tale
moto
vibratorio
si
potrebbero
distanza, non
,
con
i
a
spiegare
vorrebbero
anche
alcuni
fatti telepatici che
in questo modo
spiegare. Tutti gli esperimenti addotti per provarne l' esistenza,
fenomeni
di
ad es. le spettacolose
esperienze di de Rochas, sono
Richet.
ha dimostrato
come
suggestione in soggetti ipnotizzati,
atto
In ogni caso
trasmesso
teccia
un
psichico dalla corperò sarebbe
da un
cervello
ad un
cerebrale
di uno
altro,e non
sante
penfiala.
Nel
in
contenuta
ad un
materia
una
di
inerte,
po'
le trasmissioni
solo
essa
brevissima
crescend
de-
,
caso
del
miracolo
di
S. Gennaro
si afferma
la
che
somma
delle
deli
dei fein tensione
dal cervello
energie psichiche,esteriorizzate
di
sia capace
il miracolo
che
perchè avvenga
pregano
far
di
dare
effetti fisici, chimici, ecc., i quali sarebbero
causa
dimostrato
ha
La
scuola
cora,
anliquefareil sangue.
spiriticanon
di
via
né
ragionamento come
per via di esperienza,nò per
,
,
(1)
La
Lettimi,
1906,
p.
985.
136
—
d'
esporlo
—
Come
pubbliche preghiere^
alle
spiegare
si
in tutte
affermato
ste
que-
che
ò
liquefazione, quando
per
ò
della
forza
mensa
imnecessaria
ottenerla
una
mezzo
psichica
per
forza
atmosfera
una
cogitatoria,una
potentissima come
risultante
della
forze
delle
dinamo
somma
elettrica,
algebrica
Ed
d'
a
un
più forte ragione,
popolo pregante?
psichiche
ancora,
alla sera
s' indurisce, perchè
quando si è detto, che il sangue
la potentissima forza ?
s' allontana, finisce pure
la folla, che
con
E
chiusa, nel pomeriggio dei giorni
va
che, a Cattedrale
come
si mantiene
il
di maggio, il sangue
dell' ottava
liquido,mentre
la
circostanze
.
popolo
lontano
è
Il miracolo
?
volte
altre
segue
in
di
presenza
scarsissimo
mero
nu-
rapidamente : 1) quando in circostanze
il sangue
in tempi
straordinarie, anche
recenti, si è mostrato
il
a
qualche illustre visitatore; 2) quelle volte che è avvenuto
16
dicembre, nella 'quale Festività vi ha pochissima gente in
Cattedrale:
ottave, nei quali il numero
3) nei giorni delle due
si è dovuto
dei fedeli è in generale limitato; 4) quando
stare
aggiuil
talvolta
avvenuto
è
la teca, nel qual caso
prodigio.
altri
due
dati
di
fatto
A
tutti questi
aggiungiamo
tissimi.
importantardato
ò mancato
Il primo è che
il miracolo
o
qualche
di persone
volta
uno
per
e
spesso
più giorni, fino
o
per
più
o
uno
anni
nei
secoli
preghiere per ottenerlo,delle processioni
Così
di penitenza, del risveglio del sentimento
religioso.
19
1836
nel
tembre
setnel
fu
date
vicine
dire
di
e
a
noi,
più
per
all' 1 pom.
avvenne
1884, nel quale giorno il miracolo
le circostanze
quando la folla pregante, che gremiva il Duomo,
per
ardentemente
di quei tempi paurosi,desiderava
storiche
fatto è che
il prodigio. 11 secondo
che
si avverasse
talvolta^
Alluda
il miracolo, questo avviene.
vorrebbero
quando tutti non
del Patrocinio, il 16 dicembre, nel qual giorno, quando
alla Festa
è ritenuto
il fenomeno,
si verifica
presagio
volgarmente come
passati, ad
di
triste
cosa.
da
Riassumendo,
fondata
vacua,
della
alla
e
effetti
quando
scienza
forze
potesse
ò
vera,
nulla
tre
su
sua
psichiche
a
del
un
tale
di
ecc.
e
gran
su
di operare, e il
di persone
numei'O
materia
spiegarla.
inerte;
teoria
di
8.
1' esistenza
modo
giorno questa
la fenomenologia,
miracolo
assolutamente
mostra
incognite scientifiche:
natura
fisici, chimici,
molteplici
per
è
come
di
se
parte l' ipotesi si
una
psichica, la
forza
ottenere
fervide
delle
onta
la
centramento
con-
per
dall'altra
acquisita
stanze
storia,le circo-
essere
(iennaro','che
essa
non
rebbe
var-
137
—
—
XXXI.
Autorevoli
testimonianze
sul
Il carattere
illustri
miracolo
di
S.
soprannaturale del
ed
riconosciuto
anche
scrittori
miracolo
di S. (Gennaro
stranieri
da
Tra
nazionalità
ogni
,
illustri
ad
venuti
dovuto
il
ammirare
confessare
che
sempre
dire
che
Tra
sul
testimonianza
miracolo
di
di
trattasi
alcuni
altr"^
o
religioni
modo
fatto oltre-
un
«lavanti
Inro
tra
do
prodigio.
,
meraviglioso, senza
convertiti
prodigio, si sono
che
con
gli illustri scrittori,
tanto
dai
italiani
personaggi
questi parecchi protestantio appartenenti ad
hanno
ò stato
i secoli, oltre che
,
d'
scienziati
e
Gennaro
attraverso
attestato,
ecclesiastici
cumenti
di
a
.
alla
i\ii\e.
vera
la loro autorità,
S. Gennaro,
ci
hanno
reso
piace riferire i
guenti
se-
:
Silvio
Enea
Piccolomini
,
d'
celebre
un
poi i^ipa Pio
Andrea
giureconsulto
11, nel
Panoimitano
Palermo
I d'
disse
Aragona,
di
.sangue
da
liquido.Giovan
hile
dirsi
a
della
entusiasmo
nel
1(345
il
Battista
ina
^
scrisse
qtiale Uilvolta
Fregoso
150i)
Fortunio
litjuf'fazione.
un
colto
dallo
pure
il
uri
Mere
nel
.stuporee
Duval, geografo francese, nel
discepolodi Campanella, accusati)
solo
non
fasi
negò,
non
parlando,
i' da
diffidentee
uoìuo
parlò
del
di
credere
satufue
ehe
S. (ieniuiro
a
rariffliosu.
stato
rasrr
Così
Severino,
stesso
al
prodigio, dell»'
ai
luitacoli
Il
lurioso.
cui
dtnut
sofo
filo-
somnn»
omaggio poeticoa Carlo
l'epigrafe
liquefa, ed è sua
nelT
178S,
nu
affermò
sospetto d'eresia, pure
tetnerariatnetite
nel
Vico
uiirahile
dell'edicola
Hi')!). Lo
come
mostrò
filosofo,
il tnirae(du.
re
hircstiijareiutariio
scrisse:
Giambattista
III,
ma
mira-
di S. (Mannaro.
KiliT) dice
ndi
#"
parla c«»n
sommo
uuutivra
(
cosa
il l(i20.
verso
ratupanus
dall' affettanel
t(d' altra
\7ùA
Liceti,
n.s
e
scrisse:
sul mirac("lo
volume
intero
df/ro,
r
I^igio inA
Stefano
rera.
pur
nel
Kormann, giureconsultotedesco, morto
che si vede fìttoad 0()(ji
liquefareiti tuia
Guicciardini
.
da Alfonso
Napoli, ove era stato chiamato
sarrosonto
che
i Napoletani ìnostrcmo
(//tri
Genìiaro,
S.
al ritorno
che
,
,
in
scrive
145G
si
S. Caterina
a
F(»rmiell(».l)e
di
il regno
Cepeda, scrittore spagnuolo, nel 1747 descrivendo
può negare qursto pniNapoli dice: patente a tutti e neasuiu)
lini:
I"" dicIl filosofo ingh'se Huth'r
diijio.
protestante, nel ls44
li
inir(uolo infìtti,
d' ituotuprensiluleut*
qualehe eosa
,
,
de
Heller, protestante, esclamò:
il .sangue
Mabillon
di
S.
la
Gennaro
,
nel
suo
Musaeuni
«
Oh!
patria
italirutn
se
tuia
chiama
la
Sri
nera
nresae
sareltfte ratioliea
questa
•".
lijpiefjizione
18
138
—
scrisse
Questo
:
miracolo
dison
gli scrittori
e
Alessandro
mia
Dumas
io
una
che
davanti
piangere
al Direttorio
1799,
la prima
diceva:
Dopo
fu
,
Gennaro^
Per
dire
mia
cui
a
cura
diedi
Catone
Sii valici
?
questo
Supinate
(1474)
Pico
—
della
parte
fu visto
eglistesso
data
le
tutte
28
porte
ai
pregare
nella
in
gennaio
della
di
piedi
qualità di medici
giudizio,citerò: An
autorevole
Quali
opere.
rf'onore.
Pandectae
nelle
scrisse:
a
guardia
il loro
naturalisti,emisero
gelo
d^ andare
una
ed
Parigi,in
visitato
aver
:
Ad-
da
Championnet
a
degli scienziati,che,
ora
scrisse:
liquefazione del sangue
inviava
sue
di
e
contro
IS"" delle
Il Generale
ateo,
devozione
difese
(1842)
»
lettera,che
città
quantunque
di
lo
tomo
Corricolo
«
ci credo.
alla
così
di
Voltaire
stesso
protestanti nel
nel
dichiaro
astronomo,
oggetto continuo
è
Lo
ammiraxioìie.
somma
S.
celebre
Lalande,
))icrnviijUa.
una
—
Medicinales
miracoli
o
Matthaei
evidenti
di
Mirandola, profondo scienziato,scrisse
nel
più
sono
V opera
della natura
è impossibileche avveìiga
1506, che con
In un
quel miracolo.
periodicoinglese.The Catholic Magazine^
si scrisse (1831) che il celebre fisico Onofrio
racolosa
Davj riputava mila liquefazionee poi ixì.^o^gÌMwìo : La
testimonianza
di Sir
Onofrio equivale a molti volumi^ poiché egliteneva il
tra i chimici
ed a renderlo
immortale
basteranno
primato anche
la sua
Lanterna
di sicurezza,
sue
gli esperimenti e deduzioni
in fatto di metallurgia.
A
lui non
erano
ignote le proprietà del
calore.
AVaterton,naturalista
inglese,nel
1845
biamente
indub-
scrisse:
miracolosa.
prodotta da un'azione
Pergola, illustre
di Napoli
nel 1820
scrisse
morto
professore dell' Università
un' importante opera
in difesa del miracolo, ricca di dati sperimentali
,
conchiuse
e
riputarsisoprannaturale.Il
ad esso
non
sono
applicabili
è da
che
,
celebre
Zannotti
1871
nel
disse:
le
leggi della scienza; però
L'insigne geologo Stoppani scrisse
plinto
leggi comuni
della
Oliimica
neir
"Ii studiare
a
di
il miracolo
dire
in
al
de
Napoli, che
le
e quindi
scienze.^
Professore
Luca
:
un
Ancor
chii
miracolo
non
vi
di
Punzo
credeva
dopo
teria^
quella ma,
fossesangue
non
Il I^unzo
»
il Prof.
incaricò
prima
mentre
Punzo
seìnpre
cui
nel
,
Università
sarebbe
miracolo.
e vero
puro
alle
1881
che si sottrae
un
Sebastiano
,
giunse
è
natura.^ iìiesplicabile
per
L' illustre
soprannaturale.
,
nei
suoi
due
.
scoli
opu-
riferisce le
esperienze scientifiche rigorosamente
sterioso
eseguite, conchiude:
non
sappiamo per nulla risolvere il MiProblema.
che ha comLo Sperindeo,il valoroso
piuto
fisico,
le ricerche
sul
di
8.
più importanti
Gennaro, spesangue
cialmente
,
in
ordine
così
alle
conchiude
variazioni
nel
suo
di
libro
peso
:
ed
all'esame
al Miracolo
troscopic
spet-
di S. Oen-
130
—
{ne tutto
varo
facesse canzonar
dai
reryofpta
preti
Alle
negare.
Janiiario.
Prof.
senza
Lo
stesso
di
alla
maggio
principe
credeva
se
ci credo
per
spiegarlo
a
risposta
di
si
essa
fatto che
Viene il compianto
^
dal
espresso
venerando
si trovava
mentre
in
un
Cap«Mlimontt\ Kicliiestn da un
S. (jennaro, rispose:Sì, Altezza,
Da
scienza.
sarebbero
ed
sdenta;
Iti secoli
di
della
e
oltre
spieijarnn
fu
insidie,
miracolo
onor
da
della
onore
conclusioni
concetto
Specola
al
in
saper
stesse
Rinonapoli, astronomo
sabato
che
^
può
non
pur
Prof.
crederci
bisoffìffi
ìnancasse)
sarebbe
una
altriìncnti
—
i
preti
1600
ad
anni
sciamo
riu-
non
infinocchiarci
La
?
il
sorrise
principe non
piìi anzi anni
S.
Il
Gennaro.
omaggio a
Gavóne, che ha
può dire, il libro più completo e più suggestivo sul
era
secca
;
,
si recò
dopo
scritto, si
di
miracolo
vi
in
sono
fare
a
S. Gennaro,
verità
-che
miracoli
5
scambievolmente
dice:
che
formando
ogni contraddixione
può indebolire la
che
seria
I nemici
della
che
discussione,
in
conoscono
pur
tali fatti
fossero
nulla
e
in
troppo
di
prove
^
Gennaro
1
»
avversari
1.
asseriscono.
periodo,
in
pnMlicando
cui
da
sMmpongono
avrebbero
sé,
e
vunque,
do-
jiosto
I cattolici
vi
.som»
se
non
che,
m«'ttorli
a
ò
tutt«»
C(»ntinuo.
in progresso
di S. Gennaro
miracolo
nel
motivo
nessun
fuga degli
S.
un
è
che
rafforzino
XII.
miracoli
la scienza
straordinari, che
tali,
vi
si vive
oggi
insieme
che neme
meno
può distruggere,
stessa
delle forxe sconosciute.
di
dei
verità
si
e
ìion
teoria
miracolo
S. Getniaro
di
coinpletauo
Disastrosa
—
del
si
ìuiracolo
ammirabile
un
XX
Contraddittorio
nel
innanzi
:
ossi
perderebbero.
parlano di (jueavvenimento
sto
sono
«•
[)»»rciò
meraviglioso sfMiza
preconc^'tti,
da parte degli ornasti studiosi. (ìi«"1' att^Mizione
df'gni di tutta
vandosi
dei principiiammessi
dagli stessi liberi pensatori, li
solamente
Amanti
hanno
sul
è
di
invitati sempre
miracolo
della
stata
che
«
opera
le scienze
setnpre
un
(1)
sostenere
naturali
litnite»,
loro
con
verità,
un
e,
V
serio contra«ldittorio
di
S.
(ìennaro.
sapendo
avanti
ricavalo
«lalla
€
pur
/////
ma
troppi»
hanno
,
pot»*n' in
il prodigiosoavvenimento,
conoscendo
stato
o
andare
posstnu)
provare
(^iH'Hto capitolo
ili S. Gennaro;
ji.ig. 333.
la
cono.scere
liquefazionedol sangu»»
inutile, pj'rchè gli avversari,
leggi naturali
"'on
a
far
«li
*lul
Civiltà
non
liliro di Leon
Cattolica»
anno
v»"run
mo"lo
dovevano
r«v""ti«:
iyt"H
Il miracolo
voi.
2.
140
--
finire per
vengo
dezze
il fatto del miracolo.
ammettere
ai
sottoporre
a
coloro
sprezzantiverso
molti
di
esempi
lettoli,essi
questi miscredenti
di
che
vi
non
sono
prestano
véne,
hanno
un'
Il
suo
ed
importanza
1' evidenza
troppo
pur
libro
fu
primo interpellato
pro«
miracoli
citare
cerità
sin-
tutta
con
S.
di
porterò
Ri-
Leon
scrittore
e^
degli
dagli avvversari.
dotto
e
Ca-
i
Gennaro, quali
straordinario,e dimostrano-
valore
un
del
dei
dai cattolici
miracolo
sul
che-
delle
Potrei
fede.
accettati
quelli richiesti dall' illustre
riferiti nel
studio
questo
sdegnosi
richiesti
stati mai
Da
si convinceranno
sempre
che
contradittori
,
—
miracolo
stesso.
francese,Alfonso Aulard, professore
della Sorbona
ed ecco
in quale occasione.
Al congresso
detti liberi pensatori^tenuto
dei così
in Roma
nel 1904, il Bertholt noto
chimica
come
materialismo,
per la sua
per il suo
mandato
dichiarazione
un' ampia
in lode
dei soci che
aveva
lavorano
stabilire nel mondo
il regno
della ragione francata
a
dai
vecchi
Il giornale
pregiudizi e da ogni stima di domma.
un
,
,
1' Univers
francese
impugnando
,
vecchio
del
parole
queste
materialista
provocò i liberi pensatori a spiegare il fatto del
S. Gennaro, c1h3 in maggio e settembre
si rinnova
da
tanti
secoli:
che
il
il sangue
già
sig.Bertholt ci dica come
si liquefacciain due
tempi per ordine del clero di Napoli: o, se
darne
A questa stìda
taccia
non
sa
dunque ecc. »
spiegazione,
tholt
1' Au-lard
con
una
rispose il 29 settembre
prosa intitolata: Bernel giornalelibero
S, Gennaro
e
pensatore La Depèche
de
mazioni
decladi frasi sarcastiche,di vuote
Toulonse^ prosa tessuta
,
miracolo
di
«
—
difendere
per
mettendo
sangue
in
di
ridicolo
8.
la
il
scienza
grandioso
Gennaro.
8.
Ed
è
Gennaro
così
la
detta
voluto
suo
ciò
a
confutare
tal
significa
che
v' ha
non
fatti,
essi
Cattolica
Civiltà
di
difensore,
liquefazionedel
della
prosa
dei
intendono
che
il
miracolo
Dottamente
proposito fece rilevare che in
ragione, spiegazione scientifica
cenno.
ed
neppure
il miracolo
un
di
!
Il dottore
Ladenburg
di
,
all' Università
professore di chimica
d'inaugurazione,fra 1' altro disse: «Noi
Breslavia,nel discorso
possiamo dii-e che la credenza
mai
vi è
stato
un
al miracolo
miracolo
non
Il zelante
»
ha alcun
parroco
.
mento,
fonda-
Weber
di
lettera aperta a dare
lo sfidò con
Mertendorf, nel 4 aprile 1905
nella sua
di
di scienza,e sopratutto di professore
qualità d'uomo
al fatto della liquefazionein
chimica, una
spiegazione naturale
dimostrare
esservi inganno o frode,per rendere
a
parola, oppure
così
stata
un
$ervixio alla scienza
arnica
guadagnarsi
così
della
un
verità
e
ed
alla
nemica
posto onorevole
Chiesa^ che
della
fra
è
pre
sem-
e per
menzogna;
gli uomini benemeriti
141
-
tleir umanità
professoreper
stesso
e
(1). Il parroco
dichiarò
italiane)per
Gennaro,
si mise
altresì
contradittorio
un
pronto
esser
—
sostenere
quando
lo stesso
contro
dove
e
mille
scommettere
a
disposizionedello
a
che
oirlicredeva,
nel
lire
(lOóO
corone
di San
miracolo
il
v' è ne
ria,
soverchiequale riproducesirealmente, non
Il professore,messo
così
ne
alle strette, pensò
menzogna.
finalmente
ai
più di quattro mesi per prendere un
e
pai-tito;
18 agosto rifiutò la scommessa
senza
allegare né motivo, ne
contradittorio
che
si vuole dagli
non
ragione. Ed è il secondo
Ecco
avversari.
S. Gennaro
feste
filla
si ebbe
il Duca
perchè
L'
il terzo.
del
centenarie
chia.ssosa seduta
una
la Duchessa
e
seguente
anno
al nostro
rarlamento,
partecipatoalle
d' Aosta
avevano
1905,
assistendo
nel
Santo
di
il miracolo
per
al
miracolo
ed
nel duomo
di Xapoli.Si immagini
gno
lo sdepontificale
n' ebbero
i,furibondi
gli arral)biati deputati massoni
Il
focoso
anticlericali.
terpella
Gaudenzi, repubblicano, ne fece una inmessa
che
,
S.
di
della
aveva
per
suscitato
in
dalla
famosa
Gavóne
indirizzò
avendo
letto
cioè
servizio
ebbe
lui
coraggio
civile
verità.
sicuro
essere
per
raccomandata.
mai
poteva
le
che
ragioni
sue
da
uscire
come
volontariamente
s'
a
era
o"xni parte
che
tanto
dal
favore
alhi
di
che,
sere
italiana,es-
Camera
il Cavane
"|uesta lettera
di
sentimento
essa
un' altra
rità,
ve-
blicano,
deputato repub-
sfidato
Povero
fìaudenzi,
pubblicamente
quello che
asseriva!
(piesto increscio.so imbarazzo,
messo,
la
conoscere
al
non
pervenissea destinazione,
speranze!
venisse
Leon
scienziato
un'impostura, lo pregava
addurne
le ragioni, onde
dere
ren-
scrisse
che
Dopo quattm
onesti.
l' illustre
fatta
di
A
Vane
supporre
gue
san-
lotterà, in cui gli diceva
S. Gennaro
di
alla
da
incidente
animi
tornata,
da
risposta: ed. animato
dopo dodici giorni ne
spedì
gli
una
e
la
tutti
(Jaudenzi
il miracolo
un
V increscioso
il
baciato
e
,
V asserzione
lo stesso
avere
al
venerato
proteste si elevarono
e
soffocare
trascorsi
giorni
principi reali
Urli
Gennaro.
Camera
sdegno
i
avere
per
preferì il
silenzio.
Vn
a
non
nere
soste-
Non
pendo
sa-
in cui
egli
altro
tamente
cer-
avrebbe
dell'onorevole
duto
creed accorto
più asseniuito
si
prima di aft'ermare (pielloche non
prudente di tacere
dell' umiliazione.
1' onta
subire
si può sapere,
sa, e non
per non
torno
di riTanto
più che la posta gli fece sottos(»rivero il modulo
ricevuta
a
t.'rz;i
l^'Oi; in K-.r..:. .mI uhm
5 a|)ril»'
in data
Forlì suo
collegio.
di
Alberto
scrisse
Lo stesso
pure al prof.
professoreCavéne
(1)
Tnftu
l:i I.-tteia. "Mii acciMiiio,
il cit"ito
libro
di
L*foii
CiivéiK*.
vi.I.-inlosi
I.'ifirrrejmt
intiTo.
ni
fluiti
con-
142
—
Ladeuburg,
predandolo
asseriva
ciò
fargli conoscere
a
disinvoltura
tanta
con
—
in
che
qual
,
esso
modo
fessore
pro-
cioè
pesse
sa-
egli pure far liquefare il sangue di S. Gennaro
(sic)come
Il Ladenburg, con
Chiesa.
i preti della
un
po' piìi di garbo
del vivere
nelle forme
che
civile,rispose al Cavéne, adducendo
ragioni di salute egli non
poteva recarsi a Napoli; e così
per
senza
sfuggiva alla discussione,che rimaneva
risposta,onde non
dalla
vedersi
schiacciato
che
lo stesso
dimostrazione
professore
di chimica
Cavéne
fatto
della
avrebbe
personalmente
zione
liquefadi S. Gennaro,
in cui
niente
sangue
i preti della chiesa né lo fanno, né
del
essendoché
ciò
ripugnando
ed
alla
loro
coscienza
ed
v' ha
lo
falso ;.
di
fare,
lique-
sanno
al loro
merato
inte-
onore
anche
taminata
perchè, agendo diversamente, avrebbero conla Religione e si sarebbero
resi ridicoli e spregiatiinnanzi
tutti
credenti
scrissecredenti. 11 sig. Cavéne
e
non
:
a
,
seconda
una
lettera in
invitandolo
di
data
recarsi
a
grande curiosità, trovare
altri
Cavéne,
a
tanti
secoli
e
il
liberarsi
dal
studiare
si
in
col
a
sua
data
di
denburg
Il La-
18
aprile
salute,ma
una
patoia,
scap-
pretesto di
impegno
Certamente
disposizione.
,
il sangue
poter avere
che
altri scienziati
di
sterioso
di questo mi-
diversivo,trovando
suo
dagli
tentata
piìia questione
solenne
fessore,
pro-
oggetta
un
invano.
cerca
Breslavia
da
accennò
non
al succennato
sempre
chiave
la
conoscere
scrisse
chiaramente
conoscere
per
da
soluzione
,
volta
questa
fece
che
aprile 1906
in Napoli per
una
finalmente
e
scienziati,
problema
1907
5
non
lo sapeva
nuti
veimportanza di lui, erano
essi da lontano
ad esaminare
i fatti,e studiarli accuratamente,
derazione;
tratto
e
ne
avevano
degne di consiconseguenze
nuare
ma
l'egregiochiìnico pntssicuto amò meglio contiche
essi non
stono.
esiignorare questi fatti,ed affermare
anch'
ad
Questo
è
un
non
sistema
minore
comodo
forse
non
ma
scientifico.
,
Non
debbono
questi negatori del soprannaturale,
i quali,non
avendo
argomenti scientifici per appoggiare la loro
incredulità,non
vogliono neppure
vagliare il prò e il contra
delle ragioni proposte. Gli apprezzamenti di questa loro condotta
li lasciamo
lettori.
onesti
agli
Finalmente
il Cavéne
si rivolse
al professore della Sorbona
Aulard
da costui
anche
una
qualunque della
per avere
prova
contra
opinione che lo stesso aveva
pubblicamente manifestata
il miracolo
«
Voi
così
di S. Gennaro.
negate,
io
vostro
scusarsi
non
Nella
avete
delle
buone
r ho
trovato
nel
lettera
ragioni per
vostro
giornale libero pensatore Le
voi
che
avete
una
il Cavéne
competenza
dirlo. Però
articolo
Depeche
gli scrisse:
de
tali
gioni
ra-
pubblicatonel
Toulou.se.
dovrete
scientifica,
tamente
Ceravere
144
—
suftVaiianei
scovi
soggetti per
,
Napoli,
di
o
arcivescovo
nel capo
di
ramoscelli
mani
di
di
corone
di fiori ;
rose
perciò
dell' Inghirlaìidata^
venuti
e
gì'inter-
la festa
questa
essere
e
high tri andati.
si chiamavano
V
ornati
fiori,portando nelle
altri
disse
si
giurisdizioneall' arcivescovo
andare
tutti
dovevano
—
la chiesa dove
veva
si doprima determinare
condurre
la processione
lo
piì^i
designava quelle di
; e per
"S. Ilaria in Cosmodin
(Portauova) di Santa Maria
Maggiore,
(lei Ss. Apostoli,di S. Giovanni
S.
di
Paolo
tano)
Maggiore,
(S. Gaedi S. Andrea
Nilo. Questa costumanza
si praticòfino
a
e
x^ir anno
In quell'anno l'eletto del popolo fu Girolamo
1525.
Pellegrino,il quale, per far cosa
grata alla cittadinanza,pregò
il Cardinale
Vincenzo
Carafa
arcivescovo
di poter solennizzare
in queir anno
la festa di maggio in onore
di S. Gennaro
nella
Piazza
della Sellarla, invece
che in una
delle chiese
assegnate;
soleva
,
ed
il cardinale
Da
annuì
tale istanza.
a
quel tempo si stabilì farsi la festa per giro in ciascuna
mavano:
Piazze, detti Sedili della città. Essi erano
sei, e si chiadi Capuana, di Montagna, di Nilo, di Porto, di Portasi eseguiva nel seguente
e del Popolo. Il rito.della funzione
delle
nova
modo.
Al
Sedile
nel
mattino
doveva
si
ove
fermare
la
portavasi solennemente
S. Gennaro
coli' intervento
Sedile
governatoridella Reale
dei
e
del Tesoro.
Nelle
r Arcivescovo
ed
appartenenti a quel
Deputazione della Cappella
interveniva processionalmente
vespertinev'
clero regolare e secolare,il
ore
col
popolo in gran folla
preziosa reliquia del Sangue di
fondo
addobbata
veniva
si
erigeva
r imbusto
recitava
ed.
avveratosi
dei
fedeli, faceva
il
maestoso
un
d'
e
argento
per
Santo
biltà
no-
della
piazza per la
archi
trionfali,ed in
altare,su cui si esponevano
bellissimo
del
colla
La
Gennaro.
San
Viceré
1' accompagnamento
festa, con
a
di
statua
Cavalieri
dei
il
occasione
sola
la
processione,
argento di
,
le
e
sacre
ampolle.L'
civescovo
ar-
preghiere per la liquefazionedel sangue,
miracolo, la processione,con
grande giubilo
le
ritorno
al
Duomo.
la
1800, aboliti dal governo i Sedili che amministravano
città,si abrogò pure la processionedi maggio in dette piazze;
traversar
atin poi venne
stabilito che la processione doveva
e da allora
attinenze
che
vie
in parte tutte
con
avevano
quelle
Nel
gli antichi
si
Sedili
osserva
ne
fermarsi
e
fedelmente
tuttora
di S. Chiara.
chiesa
nella
non
essendo
:
che
a
va
a
alcun
farsi nel
sabato
mezzogiorno
a
S.
nulla
in
tica
prabiata
cam-
,
variato
che
dell'antico
della
,
seguita
Tale
esce
Chiara
ove
,
precedente la prima
dalla
cattedrale
accompagna
la
processione.Essa
domenica
prima
la statua
del
di maggio
processione
ed
Santo
,
145
—
il
si forma:
corteo
sacro
lo stendardo
di
dai
portato
una
congrega
lani
naro.
che
ore
presidentedi
e
pomeridiane
i solenni
Cattedrale
d»'ir
la
massima
()spizio di
Parrocchie
della
Severiana;
S.
antiche
roci, le collegiatedi
e
aste
vie che
con
delle
cui
la
percorre
S. Chiara.
S. Sebastiano.
Le
Nelle
nella
Chiesa
musicale
detta
di
S.
S.
di
v^Migono
della
i membri
Prelati; seguono
Sindaco
tana,
napole-
concerto
sacerdoti
della
pallio,le
il
sotto
naro
precede
un
dei chierici
dei cento,
Chiara
di
portantisulle spalleriml)Usto
dalmatiche
di
che
gentiluomini dell' aristocrazia
di
Interno
vestiti
di
—
dritto
sost»Miut«»
Heah-
della
di
C'aiipolla
Duomo,
(ien-
('api)t'i-
Deputazione
processionesono:
dctt(»
dai
S.
San
con
il
(ìen-
rio,
Purgato-
gi«»rno. dopt»essersi cantati
cessione
vespridel Santo, esce la secoiKhi prei
Ad
essa
veri
poprendono parte
pompa.
(renniiro:
indi
seguono
le eroci
astili
maggiori della città,il collegiodei I*JirMaria Maggiore, di S. (riovaniii Maggiore
tutte
le statue
argentee
dei
Santi
che
sono
11»
14:6
—
Patroni
Stati dichiarati
chiese,
cui
a
si
di
minori
—
della
città
(le quali statue
appartengono
esse
i cleri delle
con
in
tive
rispetnumera
cinquanta
il Capitolo Metropolitano,l'Arcivescovo
ed i Cappellani
che
Prelati
del quale i
sostengono le aste del pallio sotto
chierici
vestiti dei
sacri paramenti, portano sulle spalleil magnifico
di S. Gennaro.
La
argenteo reliquiariodel sangue
cessione
pronella
conservano
Cappelladel
nario,
Tesoro); il Semi-
,
,
passa per le vie
S. Chiara. Le statue
Duomo,
e
1' Arcivescovo
e
L'
e
argento
tutti
1' obbedienza
immemorabile;
tempo
Vescovi
dai
di
Concilio
latela
Il
e
dai
del
vita
beneficiati
del
polo
poSanto.
in
è
uso-
viene
non
stati esentati
dopo
P.
propositoil dotto
prestata
del
Taglia-
Santo.
di
tale
Sommo
dal
emanato
in
si fa
,
solenne,,
maggiore,^
messa
altare
ora
chiesa
dal
clero, come
quale obbedienza
come
alla
al
del
e
manifestata
ampolle sull'
sacre
scrive
primo documento
troviamo
sacerdoti
assiste
essendone
suffraganei,
Trento,
nella
dei
protezione
le
giore,
Mag-
parroci ritornano
rimangono in
avveratosi
il quale
indomani, domenica, l'Arcivescovo
riceve
i
altri
fra i lieti cantici
S. Gennaro
Trinità
,
con
gli
,
V evidente
per
esponendosi
da
d'
il miracolo
per ottenere
alla Cattedrale
festante
Forcella
,
con
pregano
ritorno
Duomo
del
festa fatta
Pontefice
solennità
più
con
IV
Clemente
lo
sotto
il
,
dell'Arcivescovo
governo
In
il Sommo
questo decreto
settembre
Vili
ad
il lustro
Ayglerio, nell'anno
Idus
Gerarca
Mail
trasferiva
farne
per
1267.
la festività del
crescere
la
è
solennità, e dare agio come
ai contadini, occupati in settembre
(1),anche
a
prender parte alla Festa.
e
più
sempre
detto
nel
ve
Bre-
,
In
tale
occasione
si
aveva
1' atto
pure
di
per
obbedienza
la
demmia,
ven-
dei beneficiati
al nostro
In prosieguo
Arcivescovo.
maggiori e minori
si ebbe
come
migliore svolgimento e regolaritàdi tale festa
dal rituale
Orsiniano
vanni
Giopubblicato dall' Arcivescovo
appare
,
Orsini
Un'
altra
Patrocinio
processione
suole
di S. Gennaro.
per ricordare
formidabile
la data
farsi al 16
Venne
scelto
memorabile
del
1857.
a
della
del Vesuvio
incendio
trerauoto
e
Questa
dicembre
nei
essa
liberazione
fatta intorno
(1) Riportato
Napoli, ristampa
dal
del
Tutiiii.
1856.
Mem.,
di
Napoli dal
posteriormentequella del
processione
(1650) ò stata tradizionale per
decretato
stato
napoletani, essendo
venisse
la festa del
per
preferenza questo giorno
XVI
secolo
che
1387.
nel
all' isolato
vita,
fin
dalla
metà
del Duomo.
miracoli
e
,
culto
del
tato
susci-
l' entusiasmo
fin da
ribile
ter-
quel tempo
Vi
di
prendeS.
Genti.
147
—
parte il Viceré,
vano
dai
diari
date
la
ai
pure
vi fossero
Gennaro
e
che
«
cetto
«
camino
«
questa
L' altra
della
1
cavalli
ecpopolo
processione
la
p.
porta
la irrande
p.
(1)
.
nella
celebre
del
dall' eruzione
suvio.
Ve-
all' Arcivescovo
insieme
dal Duomo
il solenne
su
San
a
lo
con
pontificale,
al Vescovado,
Chiesa
cavalcata
si rileva
corno
nafìcìletana ('omun»MiHMite
,
Ora
loro
Duomo
astile
E
feste
Senatore
il
Maestà
Sua
pagina
222
Carlo
re
da
reduce
notte
A
il
Carmignano
dei Personaggi
una
18
Borbone,
caccia,
tenuta
Si
settembre.
di
(juanto
l'autore
(^pera
venne
del 17.'U. Inter-
detta
di
n«»l settembre
di
Per
17;U-1735
l'anno
Sicilia
e
naro
Gen-
morte?
gi«»rnah'storico
«
Napoli
si fecero
che
il
Poveri.
S.
di
onore
beatissima
la
di
".
in
si facevano
che
la
sotto
dei
S. (ìennaro
a
solennizzarne
reami
le feste
quali, incedendo
recano
potrà leggere
si
due
Giuseppe
descrive
salmi, si
per
idea
nei
avvenne
di
delle
i
partendo
col
insieme
i cantori,
cioò
cimiliarca,
recitando
settembre
un'
averne
e
dire
che
in
ebdomadari,
i soli
il canonico
capo,
croce
di Passione,
questa processione nella domenica
si fa
dal
ore
la nobiltà
e
la
uscendo
città
ritorno
della
processione^
Coni iti.
detti
di
Rittiali
antichi
dagli
facevano
perla
def^^nadi ricordarsi,è quella
dopo
e,
del
S. Elmo,
mente
processionai
,
la
Filomarino,
entrò
et
della
recavano
cerimoniale
zione
eru-
farsi.
Cattedrale
moenìa
extra
si fece
generale
capo
vecchio,
della
si
e
corda
ri-
che
malgrado
il Cardinale
liberazione
canonici
bianchi
stesso
1647,
Passione, consistente
della
Gennaro
Tesoro
di
17:^1
manoscritto
ancora
popolari,pure
processione seguita a
processione, che è pure
domenica
nel
come
jsi^rande
rivò
splendore,ar-
non
paura
sparasse
il lar^ro dell'Arcivescovato
al
Si ha
della Citt"à dall'
con
che-
p.
solo
memoria
in
dicembre
del
funzionante
vicino
piccola
Ora
conserva
il Viceré,
Annese
fatta
si
tumulti
prendendovi parte
del tempo,
il clero.
,
16
dei
ed
Formiello.
a
che
,
che
nobiltà
liberazione
processione
diario
prezioso
città
della
Caterina
santa
a
la
del Duomo
centenarie
vesuviana,
fino
Un
il Cardinale,
dei Cerimonieri
nel 1881,
—
che
vi si recò
due
a
nella
villa del
condusse
col
chese
Mar-
seguito
,
anche
Duomo
in
ad
triduo
in
molto
per
fiori,per
Diario
corte
piazzettadella
illuini nazione
la fantastica
che
Guglia
del
si faceva
il solito annuale
per
Principale Patrono
si compìac(iue
apparecchio alla sua festa. Il sovrano
di
di arazzi
e
ammirato
gli splendidiaddobbi
avere
la magnifica illuniin;i/i..ì).' p«'r hi i:randiosa orche-
del
onore
(1)
osservare
di
nella
nostro*
«'
Ma.
Arcirescovile
voi.
-."
non
nuiif
r.ti^t.
148
—
che
";tra
C'
cui
era
avevano
,
astiche
A
voci, che
questa festa
parte
prese
armonia
dolce
con
—
le
rinomate
più
arti-
le lodi del Santo.
cantavano
molto
popolo e specialmente non
pochi della nobiltà, che prendevano posto in tribune distinte
godersi del grandioso spettacolo.
per
Da
,
breve
questa
ben
accorreva
narrazione
delle
feste
in
S.
di
onore
naro,
Gen-
si
apprende con
quale ardore di fede, e con quanto
vivo
i napoletani solennizzassero,specialmente in
entusiasmo
settembre, il loro santo Patrono.
XXXIY.
I Sedili
di
Napoli, ed
del
La
storia
merita
delle
cose
Tesoro
a
per
si
raccoglievanoi
questo
emergevano
erano
attinenza
i lettori
interessa
erano
cittadini
per
degli antichi
semplice
trattenimento.
uso
di
sono
data
antichissima
di
tempi del Ducato
napoletano molto
primi tempi questi Sedili erano
quattro
Capuana^
di
Forcella,
stenti
esi,
prima del
dai
Nei
amanti
delle
,
mille.
S. Gennaro
con
grandi sale o
delle rispettivecontrade
i principali
o solo cose
private; ed
pubblici affari,
Siffatte istituzioni
associazioni.
fin
Deputazione
generale
popoli italiani. Quando
chiamati
di cose
tutti quelliche
pubbliche, vi erano
per ricchezze,per natali e per scienza. Dello stesso
le piazze,le fraterie ed altre simili
i sodalizi,
pure
un
trattava
tenore
trattarvi
Reale
S. Gennaro.
questi Sedili che hanno
di essere
qui ricordata ed
patrie.In origine i Sedili
si radunavano
Fu
di
della
di
portici,ove
convegno
anche
si
i Patrizi
di
Montagna
e
e
si chiamavano
,
di
Nilo;
ai
Portauova.
aggiunsero poi gli altri due di Porto e
di
I d' Angiò occupò il Regno, vi erano
29
Carlo
questi Sedili o piazze,cioè sei maggiori e 23 minori ; ed, avendo
stabilita Napoli sede
cedere
principale del suo
dispose congoverno
di privilegie predistinzioni
ai Sedili maggiori rilevanti
rogative,
formandone
Si
ebbero
un
patriziatomunicipale.
lamenti
regol'
di
ammissione
nuove
famiglie patrizie.
rigorosi per
quali
di
si
Allorché
,
Da
questa epoca,
la cittadinanza
per
venne
effetto
della
divisa
in
due
succennata
riforma
classi, cioè
in
sovrana,
patrizidi
piazza e popolo. I primi, che erano
pochissimi,venivano
sentati
rappreda cinque Sedili con
sei eletti ; ed il secondo, che dava
il massimo
l'eletto del popolo.
contingente, da un solo,chiamato
le altre prerogative delP epoca
il 1800, si
Fra
Angioina, verso
eleggevano due sindaci, uno nobile e 1' altro per il popolo,che
alcuna
autorità
tranne
non
avevano
quella per i ricevimenti
,
sovrani.
Più
tardi
a
tale
carica
si
eliggevaun
solo
sotto
il Vi-
140
—
Marchese
cere
di Villafraiica. I
—
Sedili
le spese
formavano
votavano
donativi,
eleggevano i deputati della salute, che
tribunale, ed altre deputazioni.Questi eletti si
Lorenzo,
S.
oltre
ad
i
per
un
radunavano
iiì
altre
esercitavano
un
giurisdizioni,
tere
poassoluto
sull'annona:
gli editti e Ixuidi della fedelissima
di Napoli, ai trasgressoridei quali comminavano
vere
pene se-
città
di
e,
carcere
di
e
galera,ritenendo
che
si
così
1' abbondanza
aveva
nel
popolo. Quello che più era importante, e formava
la gemma
piìi fulgida dei privilegiche loro spettavano, era il
dei magistrati che
sindacato
in precedenza giudic^ira
doveva
d'
dell' operato
un
magistrato, ed anche dell' intiera Corte della
le
le lagnanze del popolo, disoutore
le accuse,
Vicaria, sentire
bandono
si decretava
V allontanamento, 1' abquali se risultavano
vere,
tuzione
costidall' ufficio dei magistrati,come
risulta da una
del 1231
si ordinava
Federico
del sovrano
2**,
pure che il
della l()ro
in possesso
collegiodei magistrati prima di mettersi
di S. Lorenzo
doveva
carica
prestare il giuramento nel Tribunale
le
tutte
alla presenza
degli eletti ed obbligarsi di osservare
poli.
consuetudini, capitolie grazie che riguardavano la città di Na,
,
Nel
ed
in
il
nobili
di
appartenevano
Oro.
Per
il governo
pure
non
la durata
carica
in
processionisolenni
Col
1646
due
nominare
al
beneplacito
1811
del
il
temp(»
elevato
a
elevato
a
beni,
Re
Sedile
eletti per ciascun
biennio
(1) e le fu atìì-
V incarico
e
farsi
in
del
ciascun
Sedile
con
di
decreto
Horo
dodici,
senza
tutti
(1) Vedi
il (lotto
libro:
di
Geiiiiaro
deU'
S.
23
naio
gen-
il Sindaco
di
limitazione
nobili.
Nel
tempo:
1861
e
nel
«
Notiziario
Archivario
dell»4
C'av.
1852
IS15
venne
venne
d' Italia, per
di
l'autonomia
il governo
grata ai
cosa
del
presidentedi detta Deputazione
Napoli. Con un altro decreto del IT) agosto
Deputati per la Cappella di S. (iennaro
dieci,
trono.
Pa-
attribuito
venne
Napoletani, volle risi"ettare
"•..!
|)atrim"'i.!..
questa insigne Cappella e il "um
fare
Santo
le
e
(piesta prerogativa
1S06
Gioacchino
la festa
per
onore
ottobre
13
per
un
putazion
De-
la Reale
stabilì
dei
numero
Deputati
i
deputazioni,
per la cappella
poi creata
due
di
poitata ad
del
sovrano.
il voto
venne
solevano
che
decreto
reale
di
fu
stinato
de-
venne
varie
creare
popolo emisero
dei
r amministrazione
data
di
attribuzioni
del Tesoro, composta
e
registrati
vennero
della Città
era
Gennaro, nel
di S.
renzo,
Lo-
S.
ai tempi. Però
più conforme
Siccome
tutti i privilegi.
pcnh^ttf-ro
che
eletti del
come
del Tesoro
essi
Sedili
ai
avevano
1527
ad
Regio Senato
di
tribunale
col
i Sedili
aboliti
che
detto
ascritti
i Sedili
nel
i nobili
libro
un
furono
1799
Reale
Giuseppe
dr.r.'t..
I.ii..-
l)fpiit«/.i«n»e«Ini |V.
Zampa
».
150
—
—
nominò
vella
nouna
gotenenzialedel 5 gennaio dello stesso anno
della rappresentanza popoconto
Deputazione, e, tenuto
lare,
scelse
dieci deputatida famiglie patrizieascritte al libro
due
dal popolo, restando
d' oro,
il Sindaco
Presidente
e
sempre
decreto
di Napoli. Con
reale
colle
il
Sovrano
stesse
e
norme,
nominò
eletti. Veramente
i nuovi
della
oggi
è encomiabile
il governo
Reale
Deputazione, che con a capo l' illustre gentiluomo
da altri nobili
patrizionapoletano Principe Sirignano,coadiuvato
tutti
delle
finanze
del
patrizi,
gelosi
Tesoro, ha
pubbliche
radicali
mentarne
miglioramenti alle stesse coli'aui redditi,e spendendoli in parecchie migliaiadi lire
i restauri
dei monumenti,
dei fabbricati,
per il consolidamento
di un
gli ornamenti
gano
ordecorativi,per la costruzione
per
le prescrizionipontifìcie,
nonché
liturgicosecondo
per il
portato
per
mutamenti
e
dei Prelati,del clero inferiore e del
miglioramento economico
personale della Real Cappella. Onore e gratitudine va dovuta
dai Napoletani agi'insignibenemeriti
di questa pubblica amministrazione.
Ed
brevemente
scrivo
ora
questa Reale
Fin
Urbano
per
essi
Vili
la
,
detta
Cappella,che pure ha
quando la Cappella venne
da
Bolla
con
Monsignori Prelati di
grande importanza.
aperta al culto,il pontefice
l' istoria dei
del
febbraio
27
1635
stabilì
le
norme
il capo
scelta dei Cappellani; del Tesoriere, che era
del clero inferiore
offici da celebrarsi
e
per i divini
Cappella.I
da
Cappellani dovevano
menzionati
di
in
nati
nomi-
essere
questi il dritto di patronato
in
il
del
1527
riservato
dominiuni
voto
perpetuum
per
non
capellae aedificcmclae,nec
praesentatio et confirììiatio
eapdei
editto
del
25
l'abolizione
pellanorum. Dopo
Sedili,con
aprile
la
ai
nomina
dei
riservata
scelta
e
era
1800,
cappellani
legi
prividella Corona, dietro
di
siastici
eccledi
terna
una
presentazione
alle
famiglie iscritte nel Libro d' oro, che
appartenenti
ed aventi
le qualità richieste
gli antichi Sedili
rappresentano
dalla detta Bolla
pontificia.Questa terna viene poi presentata
dei sei
ciascuno
Sedili
avendo
,
,
dalla
Reale
Sovrano
Deputazione
col
dritto
di
dei
Nel
di
nomi
per
1878
le
due
essi fin dal
onorificenze
Leone
Xlll
Tesoro
scegliere
Cappellani,nominati
Prelati
del
per
1646.
loro
loro
chi
con
stesse
meglio crede.
Sedile, si hanno
Vennero
accordate
accordò
le
chiamati
dai romani
la mantelletta
al
norme
Circa
dici
i do-
tizie
precise no-
nel
1736
pontefici.
violacea
ad
X
del 6 novembre
Papa Innocenzo
1647
dilucida
la questione sulla nomina
del Cappellano
sero
fosche
in ogni vacanza
Maggiore, detto Tesoriere, stabilendo
di nomina
bussolate
le sei Piazze, ed il più anziano
risul-
unum
AntUtitinn.
La
Bolla
di
152
—
del
quella voragine ardente si estinse. Questa
in \uv
antica
fatta
moneta
prodigioso è ricordato
napoletanicoli' effigiedel Santo ed in greco 1' elo-
all' istante
monte,
avvenimento
dai
coniare
S.
gio
di
fece
poi
tempi
Vescovo
edifìcaif
1' effìgiedi
che
fJ61
—
in
del
e
((hilquadro
Gennaro
Llheratoìf
air Olmo
A'
—
de/la
la Dinroiiia
rendimento
governo
Duca
di
fiamme.
e
la cliiesa
di
grazie.
Sergio Duca
Napoli, vennero
di
S. CJennaro
la città
città dalle
vestito
piofessava
Napoli, protetta
da
Solimene).
del
alla
al
suo
S. Gennaro
di
Il Vescovo
detta
—
A/rni
Napoli e
coniate
oggi
837
Agnello
naro
8. Gen-
di
877
e
di Attanasio
delle
monete
—
II
col-
zione
la grande divogreca
per
A/rno
Tutelare.
Santo
—
e
dal Vescovo
S.
Agrippi^
]r)3
—
incolume
ilo, restò
Questo
?dal
Patrono,
Capua.
per
Santo
di
colle
offrì
anno
pregio
gran
,
come
,
Sommo
donativo
alla
Martirio
del
si
chiesa
nel
dai
lettura
ad
vedi
In
—
Nella
spesa
a
peste
del
Carafa
appellatiKlrfti
la
si voleva
frndrrr
han
VII.
4.
a
r^vitarsi
ns.
qui
vi
Gi-
Anno
—
"ia
era
vennero
nell' istesso
Carafa,
superba Cappella sotto
Soccorpo, fu fatta costruire
detta
ro,
il corpo di S. GennaA
.4?///o 1527
causa
custodire
—
i
(lualivi
fecero
Ne
sacre
fu
in
Tfsoro
rogate»
on
onore
,
nt
n
grande
di S. (Gennaro
ai
pubblico istrumento
coli'
Reli(pii«s
Cappella
prrrntis rt
Città
Sanfelice
Antonio
edificare
di
voto
del
D.
era
detta
a
:
dal
trasferite
assistenza
Eletti della Città. In questo istrumento
Ciritatrm
spare
(ratinue
con-
chiamato
Patron
appena
—
Cattedrale.
edificare
di
di S. (ìeìinaro
corpo
la Città
13 gennaio,
ai
di
Anno
—
delle
officio da
viene
Per
proteirirore la
nel
suo
vennero
protezione.
della
in' Napoli, i rappresentanti
tra
alle
il
peste. La
Cappella,detta
davanti
ria
l'isto-
tutta
attestato
nosfer
del
per
,
Montagna,
la famosa
gennaio
sua
di
panno
Sinodale
Alessandro
Duomo,
intìeriva
che
di
la
vanni
(Gio-
—
Bollettino
2
pag.
Gennaro
S.
san-
Gennaro,
un
Barbuto,
4
il
mese
Traslazione
della
monumento
e
degli
Cai)itolo
che
ai
di
Clemente
Gennaro
S.
S.
S. Anna,
da
Napoli, in
elargitida
cessare
Oliviero
dentro
13
di
(lieti
IHSS
accompaf^nava
Costituzione
una
a
maggiore
Sedile
pel
In
Costituzione
cominciò
da Cardinale
allora
N."
Reliquie dall'Arcivescovo
r altare
7
Capitolo Metropolitano.
F.
di
Napoli, avvenuta
ed
orribile
pestilenza,
da
desolata
della
?
solenne
che
antipapa
prinuis
farorrthilisT)rfpìisoì\
gi(»rno
e
osser-
tessito
lavorata
era
lettera
1911
volta
una
questa
Montevergine
a
si
domenica
a
Napoli
del
T articolo
Arcivescovo
grazie e
s
?città,i stabiliva
sacre
del
argento
arazzo
divozione
ove
La
dell'
seguaci
favori
—
nella
Anno
—
il P. Girolamo
Antignano
Diano
de
le
in
novembre
18
—
1407
An;;iò
la testa
reverentinm
di
maggiore
Francia,
arazzi,secondo
Gennaro
in
d'
tuttora
ricco
un
per
nell' Archivio
1387
più ampia
n
Principe
11
spese
simulacro
di
ab
costo
S. Gennaro.
di
conservava
Questi due
olerò.
Carlo
sue
a
il documento
Pontefice,
prezioso, comprato
rubati
Santo
al
e
dice
XXII
1440
città, difesa
Riccardo
Napoli
che
nella
,
oro
8.
di
magnifico
Casa d' Angiò
come
Roberto
d' Angiò
Re
—
detto
di
di
-dono
ordinò
un
della
131S
{"ti lannrni
oro
di
situata
La
,
maggio
fece
Il Re
—
in
armi
Anno
—
in
dall' assedio
S. Gennaro
si racchiudesse
oro,
A'a.
liberata
l:iO')
a
tela
—
fu
dall' Africa.
venuti
—
Anno
divozione
Saraceni
in
una
espresso
gran
Duomo.
.l////o 10T7
nostro
—
dei
si vede
del
di
dall'invasione
fatto
tribuna
suo
—
del
si
R.mo
legge
ditjnrtnr Drua
mnrlHt
rpidrmiar
desru
154
—
rcsUtnere
et
pe-sfe^
celebre
La
alla
pristinum
delle armi
quale presero
da
città
in
vittoria
fausti
di
Napoli
in
Pozzuoli
y"
Aìino
—
1571
il Turco
contro
S. Gennaro
di
sue
a
Armo
—
panto,
Le-
a
pronosticata
La
1580
chiesa
una
spese
convento
annesso
—
.
cristiane
edificare
coir
siatum
parte parecchi Napoletani,fu
miracoli
fece
—
—
S. Gennaro
a
pei Cappuccini
Napoli dai tremuoti.
a
renne
pe-
,
memoria
detta
1701
della
chiesa
dell' Eletto,
liberazione
fu
D.
cav.
poi
di
Ferdinando
abbellita
ed
restaurata
Sanfelice
il
a
quadri della chiesa.
processioni colle Reliquie
tela
i
piogge
continue
e
vide
subito
Si
Napoli
nel
e
miracolo
molte
del
di
città
con
Tesoro
Nella
la
La
neir
anno
1646
culto
a
S. Gennaro
poi
ed
B.
Miri
Vindici
sangninis
ape
1621
Santo, che
Spagne
vi
nelle
sida
dei
un
grosso
napoletani. I
Patrono.
che
totins
Anno
—
al
mundi
ruzione
ordinata
e
la
una
di
le
di
sacre
un
Ai
—
Conte
dai
cronista
colle
in
città
di
Vesaevi
Ac
Givi Patrono
Per
riparò
orribili
ai
di
a
Formello
a
ampolle
del
bisogni
«
».
sìipremum
VeDurante
detonazioni
coli' intervento
a
Porta
dell'
sangue
fece
Capuana
ignivomo
il segno
sul
di
fu
civescovo
dell'Ar-
del
vista
Diva
vio,
del Vesu-
Capitolo col Clero
seguiva un popolo immenso.
Buoncompagno,
corso
ri-
pesta
tem-
una
grazieal
sincrono
pareva
solventìtr
fece
all' isola di Ni-
Eruzione
dicembre.
Napoli,
Napoli.Si
resero
lo
poco
legge questa
—
—
fino
che
,
Cardinale
si
peste
venti
grano
16
delle
una
non
miracolosamente.
Monterey :
Reliquie di S. Gennaro
S. Catarina
Tesoro
grano
finem^ quo cnncta
igne
fitta pioggia di cenere
con
processione di penitenza
Card.
Viceré
di
rappresentantidella
1631
dire
bello
di
carico
è
dell' Oratorio
fame
spinto
venne
vascello
che
contribuì
porta
provvide
dosi
ponen-
Cappelladel
città,venne
compiuta
dei
pietà
napoletanipel
la
Carestia
—
la
giugno
1527,
ÈreptaNeapoUs
—
porta
nostra
del
E
—
il
vute
le do-
resero
7
la
,
Ancina
Sulla
al
fu
nel
nuova
Tesoro
cappella vi
Giovenale
Janiiario
Anno
—
al
della
Li
—
vi
Ai
—
anno
prima pietra della
detta
Saluzzo.
di
epigrafe:Divo
—
Napoletani
nell'
rinfocolare
a
Traslazione
1608
Cappella del
in
Giovanni
Vescovo
igne
I
,
del
zelo
lità.
morta-
ricorso
giorno comparvero
emesso
più ragguardevolimeraviglie
di
penitenza, recandosi
Aimo
—
il voto
di
della
grano.
Patrono.
Napoli eseguì
gran
pompa
nel Duomo.
festa
di
Si fece
carestia.
nello stesso
e
cariche
Santo
al
occasione
in
,
processione
Testa.
sua
estere
grazie
rie
Straordina-
—
S. Gennaro
di
notabile
era
una
Sangue,
navi
1600
dipinse
—
vi
con
reliquia della
1599
vi
dirotte,che cagionarono una
grande
Aimo
1607
fugato quel flagello.
regno
Patrono
Santo
Aìini
—
direzione
colla
quale
,
Nel
e
del
,
Giunto
piazzale
il
monte
,
croce,
ed
l.")")
—
air istante
iiicomiiiciù
Duomo
del
popolo. In
nel
seguente
nonché
quel
visto
colla
gnglia
terribile
tale
in
al Iti dicembre
anno
Buoncompagno
portandosi S. Gennaro
Essendo
Cai'd. Filomarino
e
di
lo
1650
che
gli
Ospedale
ntoiìiio
exfrrf
due
di
si sciolse
Att/io
con
1()()7
Anno
poveri
Ifi.lS
scosse
case.
al
A'
tutti,
tempi
tanto
la città.
ficare
edi-
di
la chiesii
presse»
di notte avdicembre
vennero
IH
del
la festa
Napoli.Il
in
sangue
Pati(K'ini«", dopo un'ora
gioia di tutto il popolo, e(l il flagellosi arrestò
Principiò (piest'anno c(»lla dirotta e continuata
soro
Nella
danni.
cappella del Tecagionò moltissimi
30 gennaio,
dalla domenica
esposte le reliqui*»
—
A'
—
ó
il cielo
Il sangue
si sciolse e si rasserenò
che
tremuoto,
giugno -Orribile
Maggiore
fece
e
la
e
cupola
del (ìesù
ili chiese
rovina
grande
si esp(»se la testa di S. Gennam
e «lalla
ulteriori danni.
ebbe
la preservazioneda
in questa cattedra
a' 5 giugno
anno
si
ringraziamento
Caracciolo
episcopaledi
Iunico
si rendessero
solenni
pratica.
—
della
J////o
liberazi"»ne
KiU'J
di
XU
Innocenzo
di
azioni
—
Napoli
.V
—
le
rovinò
Nel Tesoro
tuttora
-
peste, dopo
Patrono
Santo
tremuoto
protezione Napoli
Card. Antonio
Pignatelli—poi Papa
come
di
il
mendicanti
—
di
del
Nuovo,
di
i
per
orribile
le Reliquie.
baciò
cappellae
aut^nirioper
dalla
voto
tempio di S. Paolo
danneggiò la Cattedrale
colonne
e
fecero
ricorrendo
seguente.
lf)88
esposte
nuovo
—
si tennero
martedì
Città
Anno
—
per la città si
delle
al rumore
ottobre
di
le Reliquie
e
in detta
liberata
venne
fortissime
pioggia, che
nel
»
Gennaro,
S.
Tesoro
felice
di
—
cappelladel
Messa
stimato
Napoli
—
Eletti della
un
"v
fu
che
Luglio
—
l'Arcivescovo
di S. Gennaro,
la
(/nififirnìn
Masaniello,
nella
sangue
Costantinopoli,
prò
l(i47
Anno
Nei
del Card.
Reliquie
—
di
di
ogni
li)^i2-
liquido,con ammirazione
sempre
veduto
in
così bello,come
mai
averlo
non
calamitosi:
Anno
le
peste.
esporre
celebrò
osservandolo
disse
Fanzaga,
dopo
Patrocinio
Anuo
8. Maria
a
tutte
della
del
e
11 cardinale
sangue,
Viceré
Nel seguente
processioni.
dei vascelli spagnuoli furono
cannonate
del
processione.
poi
Cavalcanti.
dei
—
presso
rimaste
povere
la festa
istituita
Cf"n
fece
testa
molte
opera
poli,
Na-
venne
del
S. Gennaro
detto
la rivoluzione
scoppiata
fecero
del
e
liberazione
della
Napoli
bronzo,
processione generale coli' intervento
Are.
dalla
A
il
città di
al Santo
chiesa
una
le fanciulle
votiva
con
dì dell'Ascensione
actlone
fu
giore
pvu'ta mag-
benedire
di
atto
Greco.
in
oggi
occasione
in
eretta
del
per
incendio
Sulla
rappresentanti della
statua
,
Anche
dai
Torre
conservatorio
un
(Gennaro
venne
anno,
in
Vesuvio
la
innalzata
S.
ringraziamento
del
falde
le
1" incendio.
cessare
a
fu
—
sua
11
successore
t»gni
ordinò
che
grazie
al Santo,
21
dalla
febbraio
-—
In
peste infierita
150
—
1691
nel
Bari
a
od
colT
processione
Aììììo
dì 8
fu difesa
martirio
del
1698
nelle
lumi
e
S. Gennaro
delle
che
di
Si fece
elevato, in vista del Vesuvio,
il legno della Santa Croce.
Appena
la pioggia
Arciv.
cessò
Cantelmo
fuoco
del
1701
città,il Card.
iSanto
Patrono
a' 23
morie
me—
del
rata
Vesuvio, duNapoli tale una
si
accesero
i
una
cessione
pro-
seguente
di
tutto
il
dal Card.
la lava
fermò
e
cenere
celebre
si tratteneva
a
si sedò. In
la liquefazione,il tumulto
fuoco
il
pregare
Tesoro
nel
reliquia del sangue
di
congiura
si faceva
settembre, mentre
la
con
le
in Nola
la benedizione
data
Cantelmo
Arciv.
esposto
avvenuta
abbellire
Scoppiata in Napoli la
—
Principe di Macchia,
sulla
ed
Amio
—
—
clero,del popolo,
sulla piazza
Formello
a
altare sul quale fu posto
un
era
dì
di
S. Caterina
A
liquefece.
osservano
al
ceré
del Vi-
e
rappresentantidella
piovve in
mezzogiorno
5
una
terribile tremuoto.
ed
si
coli' intervento
autorità.
si
eruzione
che
le vie.
per
I
restaurare
giorno
folta,pesante,
case
di
e
Il
altare
un
Memoranda
—
settimana.
densa,
suU'
successe
vollero
Cautelino
Arciv.
S. Gennaro.
da
S. Gennaro
di
Giugno
—
una
per
cenere
settembre
ringraziamento
Città, in
Alino
e
Card.
posto
e
liberata
si fece
provincie napoletane,
del
duro
uscì
—
Napoli
altre
intervento
il sangue
A
1694
,
in
—
;
rendimento
quella di maggio, a' 26
processione,come
grazie si fece una
ed il Viceré
il Clero, l'Arcivescovo
settembre, intervenutovi
Anno
1703
Continue
piogge in Napoli e nel Regno. Si fece
vi fu
di esposizione al Tesoro, ed a dì 11 febbraio
triduo
un
il Viceré.
Le piogge
processione di penitenza, intervenendovi
di
—
—
cessarono
Aìifio
—
1706
Ai
—
Terribile
novembre.
3
tremuoto
Si ordinò
una
processione
negli Abruzzi.
il clero
di S. Gennaro, e v'intervenne
di penitenza colla statua
Aimo
1707
col Viceré.
ed il Patriziato
Napoli fu salva.
del Vesuvio
con
fuoco, saette strepitie treAgosto. Eruzione
con
danni
moltissimi
—
muoti.
per
la
ostante
Alle
21
ore
fitta
pioggia
i lumi
di
2
fuori
Porta
l'aria
si oscurò
agosto
cene^'e; non
sulle
vie. Si
accesi
.sta di S. Gennaro
dì
del
si vedeva
fece
la
—
camminare, non
processione colla tea
del Card.
coli' intervento
Capuana
Napoli
in
Pignatellie del Viceré conte di Martinez, del
2 di
Alle
folla immensa.
ore
e
clero, dei Deputati del Tesoro
la pioggia di cenere,
la processione,cessò
notte, rientrando
Arciv.
l'aria
Francesco
divenne
circostanza
serena.
S. Francesco
di
peccatori,predicando
di
S. On(»frio
alla Vicaria.
parve
di Geronimo
ad
un
operò
immenso
Il Santo
quella
grandi conversioni
popolo
di Geronimo
predica ad ore 22 quando la tenebria
ditemi^ è
queste parole: ((Napolitani^
In
evidentissimo.
Il miracolo
hi
fuori
cominciò
porta
la
ed esordì
piìifitta,
A
notte
o giorno?
era
"•"
—
sua
con
mo-
107
—
della
iiuniento
col
disegno del
innalzare
busto
celebre
sulle
in
da
liberazione
scale
di
marmo
Gennaro
signori Deputati del
le immagini
argento con
commemorativa
in
Tesoro
di
atto
Testa
del
e
esistente
1707,
del
Forniello
a
e
del
Tesoro
l'inno
di
1709
Xapoli
nel
di
ogni
ringraziamento
s'intimò
nostro
per
giorni
lo
del
privata
una
molte
tartane, die
stale
100,000
e
grano
i quali in rendimento
olio
di
et
di
collezione
di
da
cappella
si
agosto
canta
no
An-
pericolo.
—
di olio
e
Di
in
vennero
130,(100
grande gioia dei
grazie fecero
Urbis
flftinìnit
t/ttirrit.
Nella
scampato
recavano
con
l'a-
Santo
ììhrraiori
la
Per
porto
Dio
a
di
medaglia
di grano
grande scarsezza
esposizione al Tesoro, ed al dì
Marzo.
—
due
primi
nei
anno
col
(1).
questa
con
fece
il Vesuvio.
una
Sangue
laìinario
epigrafe:Dico
collapsirincrrsfinidatori quiftis.Postfjinn/f
A. D. MlJCCVJJ.
Civcs Neapolitani inrohiìitrs
trono
Xapoli,
obelisco
un
benedire
nella
Prota
Carlo
di
Sanfelice,
fu fatta coniare
della
signor
del
la città
1). Ferdinando
S. Caterina
di
S.
eruzione
questa
architetto
Dai
Medaglia
—
t«unola
dini,
concitta-
solenne»
sione
procescesco
(Jard. Fran-
una
l'Arcivescovo
Gennaro, intervenendovi
affollato
ed
rignatelli,il Viceré, i Deputati del Tesoro
per poter celel)rare
popolo, r Patrizi del Seggio di l*ortanova
S.
con
della
la festa
magnificenza e pompa
in giro si s(dennizzava
che
di S. (Gennaro,
Seggio di Nnpnli. fecero diroccare dalle fondamenta
colla
più grande
di
(1) Su
giovine
no—
meuti
Carlo
letterato
1906
anno
per
la
medaglia
questa
n.
bella
5—
Al
ha
Prota
distinto
nel
scritto
Ijollissimo
un
Hollettino
signore
figurina favoritaci.
di
S.
porgiamo
zione
Trasla-
per ciasr'in
molti pali
articolo
Cienuaro
vivissimi
ad
il
...
AhIìk
;
'
riugratia-
158
—
grandi alluvioni. Si supplicòcon
si
tranquillitàdell'atmosfera
alterata
più
di Borbone
del
altro.
un
Anno
—
il Re
medesimo
consisteva
in
Protettore
—
cui
S. Gennaro
La
razione
deco-
il
effigiato
hi sanguine
vi è
motto:
Anno
—
III
Carlo
re
di
centro
giglid'oro e col
protezione del Santo.
naro,
S. Gen-
né
all'istante,
Maestro.
gran
vennero
Av-
—
a
luglio il
con
alla
novena
cavalleresco
nel
croce,
1729
ottenne
3
si dichiarava
una
S. Gennaro
foedus^alludendo
A'
l' insigne Ordine
istituiva
quale
1738
Aimo
—
una
la
e
venne
costruendone
Portico,
colP antico
—
1743
sendo
Es-
—
scoppiata la peste in Messina, e temendosi per Napoli,a' 22
la testa
giugno si fece una
processione di penitenza recandosi
di S. Gennaro.
Xon
si vide qui contagio di peste, ed il miracolo
del
Sangue
del grano
settembre
in
biade
e
Crescendo
la
fu fausto.
fu scarsissima
fame,
nel
Tesoro
di
nel
popolo
penitenza
nel
una
fin
che
di
dal
fame,
di
giorno
due
si fecero
morte
in
A'
Napoli.
6
marzo
segni
con
veniva
marzo
provvide. A' 9
e poi altri
grano:
in
in
novene
dieci bastimenti
terribile
mortalità
giorno
di
i casi
causa
a
malattia
Nel
Gennaro.
S.
a
vennero
marzo
non
anno,
una
cessione
pro-
aspettatiin quel
essendosi
sviluppato per
sì, ma
,
crescendo
4
vi
legni carichi di
approdarono commessi
A'
15 lugliodello stesso
tempo.
la città lui morbo
epidemico ed
della
la carestia
si sentiva
raccolta
,
tre
porto
(li grano
La
—
patrociniodel Santo.
S. Gennaro,
a
novena
Il Santo
Duomo.
al
1704.
al
si ricorse
s' incominciò
e
Anno
—
e
di
corso
,
queste
il morbo
cominciò
ogni malore.
ottobre scoppiò una
rombi
spaventevoli
cessato
scemare.
a
Anito
—
Nel
1707.
terribile
dì
Nella
—
del
eruzione
settembre
19
notte
dal
era
al 20
19
Si udivano
Vesuvio.
copia di fiamme, bitume, sassi e
al
Il popolo a schiere,preceduto da Crocefissi,
correva
cenere.
Si
Duomo
furono
ove
esposte le leliquie del Santo Patrono.
fece poi una
processione di penitenza, accompagnata dal Clero,
della Maddalena, ove
nobiltà e popolo, al Ponte
giunta, il Card.
con
gran
,
Arciv.
Sersale
ignivomo. Si
udì
cosicché
tutto:
TJeiun
di
sul
eretto
ed
allora
ringraziamento. In
ponte
della
al
ogni anno
del ringraziamento.
1770
continuarono
ricorse
al
Santo
1771
questo
piogge
Patrono
si fece
Il Cardinale
si
21
una
e
tempeste
Dal
di
e
di
preghierenel Tesoro. Il
processione di penitenza colla
Sersale
tornando
pure
benedisse
il
sereno
l'inno
di settembre
mese
terra
venne
di S. Gennaro,
al Tesoro
si canta
—
fatto
statua
con
Arcivescovo
acchetò
ottobre
questo
marmorea
1770-71.
Anni
—
la
Maddalena
in
di
memoria
cessò
il Te
cantando
al Duomo
processioneritornò
la
orribile,e poi
detonazione
una
al monte
di rincontro
di S. Gennaro
la testa
pose
Si
mare.
dì 8 naio
gensta.
Tesacra
lora
ed alil mare,
cielo.
nel
—
160
—
Capeee Zurlo. A'
preghiere il Servo
sciolse,avvenendo
si espose
22
—
il
Sangue
nel
Tesoro, e facenda
di Dio
D. Tommaso
sac.
Fiore, il Sangue si
il miracolo
della liquefazioneestemporaneamente.
11 Generale
Championnet venuto
qui coi francesi e come^
della Repubblica Partenopea volle visitare S. Gennaro.
capo
Aimo
1805
A' 26
in Napoli.
luglio.Spaventevole tremuoto
le
fabbriche
tutte
Quasi
ne
risentirono,molte si dovettero puntellare
crollanti
si
Nel Tesoro
e
perchè
riparare sollecitamente.
—
—
fece
triduo
un
S. Gennaro.
a
questo flagelloogni
del
Murat,
fare
per
Re
come
concede
Anno
—
nel
alla
di
del
protezione
del
Vesuvio
a' 21
rossiccia
cenere
Noia
che
giorno
al
e
Duomo
accesi
ricorso
A7ino
—
1822
pregare
Anno
ringraziamento.
18S1
—
all'
oscuro
li
del
la
centenario
Card.
il Vesuvio
Invasione
colerica
colle
in
il Sindaco
novembre
emise
Santo
Patrono
da
settembre
27
si
processioni
la
Formello, ove
il Te Deiim^
Anno
Sangue,
—
renza
ricor-
naro,
S. Gen-
di
1' Arcivescovo
a
intonò
di
l' inno
cantò
Patrocinio
del
del
molte
il
tutto
per
dicembre, per
S. Caterina
a
e
fuori
1836-37
—
naro,
patrociniodi S. GenCittà, Principe di Pettoranello,a' 14
rinnovò
farsi
15
Festa
Napoli. Si
ricorse
al
il solenne
dal
dicembre
e
A'
ampolle
della
e
,
A'
Ruffo-Scilla
Luigi
benedisse
ed
della
arrivò
processione
Vennero
via.
—
Eruzione
—
fece
che
si rimase
S. Gennaro.
per
Napoli
in
fuggire le lazioni
popo24, Napoli,ebbe tanta pioggia
dì
sulla
Patrono
Decreto,
gioie, e con
ai RR.
Cappellani del
tata
(Bari) che rimase limi-
,
fanali
coi
al Tesoro
solenne
facendosi
ottobre,
Nel
Gioacchino
,
Tutelare.
circostanti.
paesi
di
origine
Santo
cominciata
dei
di
ebbe
di
sta
la Te-
giorno
offre al Santo
un' abazia
Peste
—
ove
paese
ed
detto
forma
in
reca
di
liberazione
9 ottobre
A'
—
adornata
argento
1816
in
S. Gennaro:
a
Prelatizi
onori
gli
Tesoro
omaggio
sfera
ricca
una
di
atto
1808
Napoli, si
della
esposta
Anno
—
di
memoria
viene
anno
Patrono.
Santo
In
Municipio
iji ciascun
voto
di
nelle
tre
di
feste
gio,
magbilito
sta-
venne
come
anno
al
offerta
una
,
nel
Anno
1849
da
bacia
il
Santo
Patrono
la
Cardinali
S.
di
2000.
novena
in
L' Arcivescovo
Clero
Al
Dal
col
e
Duomo
5
al
popolo
atfluenza
7
ottobre
fu
d'
oro
Anno
—
vi
col
celebra
ed
Riario
la
al Tesoro:
messa
in
tal
intimò
al
dona
del
,
Il colera
—
e
celebrato
aveva
—
IX,
Pio
Pontefice
quale
1854
1863.
al
solennemente
reca
settembre,
Card.
ad
si
fino
continuata
Il Sommo
Gennaro,
il calice
scudi
offerta
settembre.
20
varii
Sangue
di
ordinò
A'
—
circondato
valore
Questa
1656.
mese
e
a
Napoli. Si
il morbo
prese
parte
sparve.
dicol
pubblica processione di penitenza.
cojitinuata
di popolo a pregare
S. Gennaro.
si resero
pubblici ringraziamential Santo.
una
—
101
—
Anno
di
1857
A'
—
16
che
tremuoto
S.
di
della
Sforza
Riario
luglio. Solenne
colla Regina Maria
24
nuovo
al
il
di
Sangue
Duomo
del
del
Vesuvio
croce
dal
fatto
iSdl
.inno
—
tremu«jti
e
crisoliti
Re
Anno
—
dalla
che
Greco.
del
S. A.
Emanuele
si recò
eruzione
detonazioni
le
esposte
erano
di
carovane
Vesuvio.
Si
compì
le
al
del
Duomo
triduo
di
dal
Card.
Annit
gala
il Sangue
baciò
Spaventevole
grande (piantità,
aprile
26
—
in
intense.
Patrone^
Al
Dunmo,
fu
un
ove
continuo
.
Riario
Arciv.
in
veniva
limitrofi al
paesi
preghiere
Sforza.
in
Il popolo
grandissimonumero
tenere
sera.
—
di
aperto dalle |)rimeore
sempre
nella
danno
si deplorò alcun
Non
e la
Il R"' Cmberto
21^ novembre
di Napoli e col seguito in tre
si dovette
1878
—
Vittorio
carrozze
esposizione con
Traslazione
fino alla
mattino
città.
un
sera
gennaio
ó
neonato
e
sibilmente
sen-
di
e
fu
e
andò
A'
—
due
«lai minacciati
venute
della
ove
Santo
trono
Pa-
colerica
al Tesoro
col
4000,
come
il morbo
cenere
ed
continue
chiese, ordinate
neir ottava
Piovve
10
soro
al Te-
I^atrono,
Tesoro,
A'
—
Ai
invasione
1870
nel
1872
reliquiedel
accorrere
tutte
Anno
—
Vesuvio.
del
si udivano
Patrono
il Santo
di
—
S. Gennaro
a
1806
Anno
di
triduo
di due.
valore
straordinario
—
con
all'inclito
novene
bre
dicem-
S
consegnò
Terza
—
settembre
illuminazioni.
1' altare.
dietro
e
e
Concorso
visitare
a
trono.
Pa-
1862
solenne
Principessa Margherita di Savoia
Gennaro,
Principe di Napoli,in
la
il Santo
Il dì
—
Anno
—
II
18()5-18()()
del
metà
gioiaed
di
II,
Si ricorse
fìlagrana,del
a
tridui
scemando.
fuochi
Francesco
gravissimi danni
con
A'ittorio Emanuele
Napoli.
Napoli. Si fecero
notato
Ai
—
—
Torre
di
di
di
in
1859
visitare
per
preghiere alla protezione di S. Gennaro.
maggio. 11 Principe d' Ecpiilein forma
dono
Re
cembre,
di-
il 16
V
Gennaro.
S.
il fabbricato
una
Anno
—
Baviera
baciava
dopo
giorno.
scovo
Arcive-
il
eruzione
tutto
di
Sofia
domenica
A
Patrocinio
del
processione
la
stesso
al
il Card.
Napoli,
scosse
Basilicata.
nella
—
Vittorio
si recò
la
Forti
soro,
ampolla dietro 1' altare del Temento
avveniprezioso Sangue abbassarsi e li([uefarsi.
Il
Anno
noviMubre.
ISfJO
A' 7
e
singolare.
II venne
Emanuele
la prima volta a Napoli e
per
dietro
ciare
Duomo:
V altare del Tesf"ro gli fu dato a ba-
si vide
Re
nello
ingresso
il Re
Mentre
che
danni
di
celebrarsi
a
luogo
avesse
liberazione
dispose
solita
Gennaro,
festa del Patrocinio.
cagionarono gravi
,
memoria
perenne
dicembre,
—
Ai
—
Regina Margherita col Principe
carrozze
in
di
Corte
ringraziamento
il «lì 17
del
si
Te
Deuin
a
a
recarono
Dio
per
dell«) stesso
i
Sovrani
lo
visitare
scampato
mese.
osservarono
S.
al
Gennaro
al
attentato
Messa
Tesor»)
Re,
venuto
av-
e(l il canto
la
I)«"|)o
privatamente
il
Sangue
?l
162
—
1' altare.
dietro
in
brillanti
e
liotti di
di
23
il valore
nelle
'gennaio
di
Tommaso
Gennaro
in
di
colera
L.
la
invase
quattro
S.
Gennaro
6
pain
suo
—
Duchessa
di
Baviera, colla
loro
al Tesoro
di
la
e
recarono
gala,
venerarono
e
Neil' Anno
—
Ai
—
—
si
di
carrozze
a
Re
1884
raa-
San
le
preziose
Il
terribile
molte
mietendo
città
nostra
—
nova,
Ge-
gliaia
mi-
,
vittime.
I
Napoletani,non
fiduciosi
avi,ricorsero
Il nostro
Sassonia
di
Anno
del
nando
genitore re FerdiA?ino
1884
100,000.
dal
fatta
di circa
1884
si collocarono
II
Comm.
episcopale
croce
una
—
Il
—
il dono
recò
Francesco
re
Patrono.
Santo
oro.
il Duca
p. m.
ed Isabella di
Savoia
quattro
reliquie del
flagellodel
d'
ore
Elisabetta
di'e Maria
gennaio
era
Tesoro
promessa
una
Hanno
IL
dal
donati
argento
adempimento
A'
cappella del
Nella
—
dono
laccio
con
26
solenne
questo
:
smeraldi
Ai
—
forma
in
S. Gennaro
a
fel)braio
1879
Xoia
di
lN»nipeo Carafa
Umberto
Atmo
—
—
Porporato
ad
invocare
Arcivescovo
—
degeneri della
la protezione di
in quella
che
pietà degli
S. Gennaro.
luttuosa
costanza
cir-
di
rità
caesempi splendidissimidi abnegazione e
esposto
prescrisse specialipreghiere al Santo Patrono
19
dì
che
nel Duomo,
si vide
settembre,
stipato di popolo.Nel
andò
morbo
il
del Sangue di San
il miracolo
avvenuto
Gennaro,
sto
sensibilmente
cessando
giorno per giorno e cessò del tutto. Que-
diede
—
visibile
segno
di
protezione
Card.
Arcivescovo
dallo stesso
pubblicamente
di S. Gennaro
attestato
venne
Sanfelice,il quale
«
del ringraziamen
V inno
popolo,ordinando
Dio
accosì :
scriveva
per lo scampato pericolo,
cogliendo le preghiere dei Santi da noi invocati e special-
«
mente
«
Patrono
«
vendette
«
contine
«
venire
«
assaliti
al
Pastorale
Lettera
nella
suo
«
della
S.
la
di trattenere
tuam
—
—
Anno
con
A'
1886—
,
e
angelo
—
ed inconianente
decrescendo^qua^i
».
mano
sua
Maria
alV
comandò
Gennaro,
manum
Madre
nostra
comune
dixit
dell'inclito Nostro
ministro
delle
sue
angelo percutienti:
noi vedemmo
il morbo
rapiditàonde ci aveva
soro,
() maggio nella Cappella del Tela stessa
dell'ostensorio che
argentiereaggiustò il manico
raccliiude
le reliquiedel Sangue di S. Gennaro, presente il Card.
SuH' altare era esposta
Arciv. Sanfelice,
i Deputatied i Cappellani.
del Cardinale,
in mano
la testa del Santo.
Mentre
la reliquiaera
il Sangue prima tutto
si sciolse in parte e così
indurito
venne
venuto
era
riposto il reliquiario.Simile caso
pure precedentemente avla
1886
a' 5 ago.sto 1869.
In questo anno
prima volta,
per
distinti
i
1'
della
festa
durante
ottava
per Parprincipale, fedeli,
in pelParroci
sacerdoti vennero
roccliie con
i rispettivi
legrina
e molti
tando
il Tesoro
al Duomo,
visitando
ed il Soccorpo, recicdn
il Santo
Rosario. Questa pia praticasi ripete,sempre
un
artefice
ìiV^
—
maggior
no.
in
successo,
Anno
1S87
—
Parrocchie
pel
al
due
della
novena
feste
dei
Traslazione
Città, per turno, si recarono
delle Litanie Lauretane
in
in
le
niairgio,
pellegrinaggio
la recita
e
i'atro-
Santo
della
ghiera
pre-
Patrono;
Santo
anni,
venti
canto
nello
anno
Nella
—
della
al Tesoro
ogni
—
ripigliandosiper la prima volta, dopo
dini
pratica divota, clie si comj)iva già dagli Or19
rE.mo
Card.
Sanfelice
discese
nel
luglio
questa
A'
Religiosi.
—
1' antico
altare scoperto dopo la demolizione
per osservare
dell'altro
barocco
che
lo copriva, già fatto eseguire dal
Soccorpo
Re
III.
Carlo
in
1889
dal
settembre
19
volta
prima
altare
ricca
una
dal
e
pianeta
A'
"?ento
20
il
diretto
Gerusalenmie
a
al Tesoro
cuore
si espose
la messa,
ove
il Card.
di
dopo
e
ad
esortava
Sanfelice
evitare
la
ordinava
della
di
Traslazione
Ussima
grafia
fu
deposto
Coro,
fu
ìììonet.
"Tennaro
Terra
Santa
Anno
1902
D.
Giuseppe
il ijrrandioso
e
—
Anno
cinipiestico
Eucari-
—
dai
diretto
10
Prisco,
S.
preci.
—
Lettera
trascorsi
al
doppio
rito
de spenaIn detto
addncenda.
secoli
propriamente
et Mari,
addi«»tro
dietro
coq
sitnnlarrnm
sjxrtas
ejnsdrni
enr^nis
rondituìn
si recc^
anfe-
faisse
visitare
a
il
questa
reduce
Pellegrinaggio francese
didl* .V^sunz'
Padri
Ag(»stiniani
San
da
'
dicembre
T L.mo
pubbli(V)uiui
avvenimento
Dennt
la festa
tanti
ove
setteml)re
i
u^yyw
Riti elevò
transjcrrctnr
29
nacciava
mi-
finire di
Te
secondaria,
sarrnla
phts
A'
novena
dei
festa
Ep.
giorni
di S. (»en-
la effìgiedel Santo
con
storale,
Pa-
che
sulla
solenne
(Gennaro
e
trono,
Pa-
agosto. Papa Leone
cxeìnphiìn
MCDXCVll
1899.
\'
la
27
(iennaro
iria
numerosissimo
un
S.
lannarii
ara
an.
Avno
—
nei
un
,
Divi
Neapo/im
qnam
di
Montevergine
edicola
una
A'
—
benché
in
di
Corpo
snh
che
Congregazione
,
Qnod
mariììta
1894
ottava,
con
eretta
i.scrizione:
hac
il
chiesa
Santo
varie
l'ichiaina
cantarsi
Reliquie
ìtnnqnam
di
Santuario
nel
anno
che
celebrarsi
festa
S.
delle
classe
del
])ubblicòuna
colpa
di
Anno
della
decreto
prima
dotale,
sacer-
—
di oltre
cantando
,
—
della
Gennaro.
la testa
accennato
aver
,
con
XIII
alla
aitale
trepidante per il morbo
pei disordini popolariavveratisi sul
castighi di Dio, ed
nel giorno
e
naro
di ringraziamento.
XIII
donata
la
per
giubileo
suo
stato
era
Napoli
agosto,
usò
pel Congresso
,
cui
Anno
,
settembre
suo
pel
Pontefice
mente
nuova-
—
8. S. Leone
a
S.
pellegriniascoltarono
in
offerta
in
,
8
Arcivescovo
rossa,
Sommo
,
Agli
poi ricomposto
di S. Restituta.
Napoli
omaggio a
il
francese,
aprile
pellegrinagtrio
persone
si recò
i
chiesa
Lateranese
medesimo
Metropolitana di
—
fu
il Cardinale
Basilica
Capitolo della
189S
demolito
apposita cappellanella
A'
—
Il detto
d«'l
XVI
Cardinale
Lettera
Arciv'
Pa.storale notificando
Centenario
del
martirio
di
164
—
S. Gennaro
che
Lui
da
pel
1905
1905
si svolsero
del
dal
r imbusto
SS.
Settembre
10
Sacramento
d' oro,
Parroci
ebbe
S. Gennaro.
di
di
le
nostro
nel
feste-
settembrevescovile
Arci-
Arcivescovo.
Nella,
processione col-
i Nobili
Parrocchie,
Le
—
le associazioni
parte
presero
lennità
so-
Commissione
solenne
luogo una
missione
com-
straordinaria
Gennaro,
della
Prisco
Vi
tutte
S.
di
la
S. Gennaro
di
Programma
Card.
un'apposita
celebrarne
Martirio
il
giusta
approvato
creando
e
Centenario
—
Centenario
domenica
1905,
presiedutaper
A?ino
—
XVI
nel
ricorreva
—
del
ascritti al libro-
Ordini
Religiosi,la Congrega dei Cento Sacerdoti,i
ed
le Collegiatedella città e diocesi,i due Seminari
e
il Capitolo della Cattedrale.
Seguirono la processione 1' Ecc. ma
chese
Deputazione del Tesoro, vari Prelati,il Sindaco di Napoli Margli
del
Carretto, le
Nella
al
domenica
—
Patrono
v'era
dalla
un
Schola
da
professoriromani
solenne
un
illuminazione
la via
per
gli edifici
pirotecnici.Si
fece
il Card.
da
ogni giorno
donzelle
24
Palazzo
il 21
pranzo
Nel
dì 21
distrusse
Ottaiano
Anno
—
Spaventosa
Giuseppe ed
Annunziata
ed
di
S.
L.
125
fuochi
e
nel
di
di
—
del
eruzione
argento
Si
Gennaro.
nel
ciascuno
a
nica
dome-
cortile del
scovile
Arcive-
salone
poesia e
1906
feste-
delle
città. Nella
poveri
dicembre
Arcivescovo.
S.
di
300
accademia
,
Torre
a
musicali
lampade
della
sezione
ogni
splendida
alla Marina
ricordo
Soccorpo
maritaggi
un
Palme.
domenica
delle
12
di
allepellegrinaggio
ricche
solenne
una
Card.
al
e-
carrozze
vi fu
sere
numeroso
due
davanti
per
Arcivescovile.
si tenne
tre
poveri. Come
donò
di
una
povere,
fu imbandito
un
dei
Arciv.
distribuzione
dal
il Duca
Feria
dall'angolo
del
S. Gennaro
centenarie
una
Per
ottavario.
pure
di
fece
napoletani.Assistettero
e
Duomo,
privati della città,bande
catacombe
ardere
camente
ric-
era
della Valle in
di S. Andrea
Cantorum
pontificaledel Card. Arcivescovo
d'Aosta, venuti
appositamente in due
Seguì
tutti
del Duomo
messa
la Duchessa
Corte.
L' interno
—
con
eseguita
solenne
di
Chiese
e
alla
della
musica
Roma,
e
toliche.
cat-
lampadari, drappi ed arazzi. In fondo
dipintoesprimente la gloriadi S. Gennaro, coronatofunzioni
vennero
doppieri. Le sacre
accompagnate
numerosi
alla
le Parrocchie
in tutte
esulta.
Napoli
parato
di
associazioni
—
suo
cona
17
le
principalie
principali
conferenze
si tennero
popolari.Sulla porta maggiore del
si leggeva questa iscrizione : Ogfii compiono sedici
seDal
dì che il Sangue di S. Gennaro
Grata
fu sparso
Duomo
foli
autorità
musica
Il dì
seduta
pre-
aprile,
8
che
Vesuvio
,
in
altri
nacciando
parte Boscotrecase, mi-
paesi
campi e vigneti,sepellendostrade e
la
abbattendo
pioggia di genere e lapillo,
dendo
inva-
circonvicini
campagne
ferrovia
,
sotto
fitta
circumvesu-
i(;r"
—
\ì
Tiaiia.
furono
mercoldì
11
sant"j,
fìtta
con
r
danni
era
l'imbusto
uscire
di
Gennaro
Duomo
luiUt'iiali
aprile,si sentivano
pioggia
iniagine di S.
popolo al
immensi
—
Processioni
cenere.
vi furono
Napoli,
A
boati
di
del
vivissime
dispose,che
del
ressa
istanze
per far
il Cardinale,
S. Gennaro
di
suvio
Vecol-
penitenza
le vie. La
tutte
per
facea
ohe
enorme,
vittime.
t'
cuntinui
le vie. Informatone
per
esaudito
il desiderio
del popolo.Allora
venisse
processione. La statua incominciò
a
portarsi
chierici, poi da robuste persone
a spalledai
popolari, accompagnata
da tre Cappellani del Tesoro
Sersale
Lezzi.
e
Sangro
Mons.
Gen.
Ferrari
Vie.
altri sacerdoti.
seguiva con
Appena
dal
la
Duomo
uscì
simo
processione, mentre
prima era buio densisda migliaia di persone
si constatò
luce che
una
irragiò
sul volto
del simulacro
del Santo
Patrono.
La processione per
la via del Duomo
arrivò
alla Marina, ove
M.r
Vicario intonò
s'improvvisò
una
,
,
,
il Miserere
ed
Litanie
Duomo
tra
S.
Santi
dei
andò
die
alla
Erano
Tesoro.
data
,
viano
Vesu-
dell' Osservatorio
della
ordine
le litanie
soro
riportataal Te-
fu
aprile cominciò
11
porta di
dalla
intonò
statua
a
Curia
il
attenderlo
ad
Duomo
tendosi
ripe-
ritorno
si fece
processione
La
dalena,
Mad-
della
al Vesuvio,
vie
stesse
del
maggiore
Per
si canta
e
le
popolo.
inc(ìntro
dì
dal
r eruzione.
solenne
di
Ponte
al
rinconti'o
esposta. Il direttore
riferì, che
questa
Per
Benedizione.
la
rimase
ove
,
fitta folla
Sostò
di
messo
Santi.
All' altare
e
Santi.
CapitoloMetropolitano,i Cappellani del
Arciv.
Restituta.
fu
dei
una
il
Seminario,
Il Card.
dei
il simulacro
le
al
Litanie
le
e
bilmente
sensi-
decrescere
ogni
corda
ri-
che
anno,
la
S. Gennaro, si celebra
si espone
il Te Detim
in ringraziamento dello
messa
pato
scam-
pericolo.
XXXV.
L'
In
tutti
^d
i
tutti
ci
e
fosse
Protettore
ideali
gli
,
iianno
recato
di
fatto
Napoli
della
S. Gennaro
a
hanno
Xapoli
nostra
professato per
napoletani ne hanno
non
sapere
le sacre
esservi
la nostra
scritto
stato
religione.
in
che
re,
e
reliipiie
presa
strato
dimo-
divozione,
della città la loro ardente
hanno
storici
venerare
a
re
i Sovrani
tempi
nobili
più
Difatti
i
inclito
air
dei
omaggio
sito,
proposi
non
parte alle
lenni
so-
processioni.
La
brevità
ne
dello
citerò
Il dotto
importante
P.
a
un
s|)azÌMh.mi
mi
noterli
p.'rm.'tf.*
tutti
rare,
enume-
solo.
d' Onofri
dell' Oratorio
propositodel
re
Carlo
ci
III.
fornisce
una
relazione
166
—
1734
capitò in Napoli dalla Cortedi Madrid,
e
propriamente da Aranquez, il corriere con la gradita
della Spagna, Filippo Y, dinovella
di avere
il Monarca
chiarato
volontà
la sua
ed investiva
a riguardo delle due
Sicilie,
Infante
il Reale
D. Carlo, suo
della
glio,
fiproprietà e del dominio
Re. Si spedirono perciò ordini
e vero
come
legittimosovrano
di subito
A'assalli della Corona
ai Feudatari
e
portarsi nella
Al
e
capitale per riconoscere
re.
prestare 1' omaggio al nuovo
giorno la 3Iaestà Sua, dopo desinato, volle col solito treno di
tissimo
gala portarsinella chiesa metropolitana a rendere
grazie all'AlS.
fosse
la mattina
stato
a
e
Gennaro, quantunque
a
Sul
del
—
mattino
15
maggio
baciare
il sangue
(1).
Neil' archivio
della sagrestiadel Tesoro
fu
maggio 1734,
D.
Gennaro, dal sig. Protesoriere
z' ora
si liquefece; il giorno venne
il Serenissimo
Principe, D. Carlo
15
il
«
Deum
Te
in
»
rendimento
registrato:
trovo
il sangue
ritrovato
del
Vincenzo,
a
di
di
grazie
al
gloriosoSan
duro
dopo mezsacre
reliquie
si
cantò
Spagna, e
e
le
venerare
Infante
Signore Iddio ed al
Spagna dichiarato
avendolo
suo
glorioso Santo
padre re di
di Napoli ; quale
Te
fu intonato
nel Tesoro
Deum
re
Eminentissimo
di
Pignatelli Arcivescovo
sig. Cardinale
,
,
,
l'
dal-
»
«
bato,
Sa-
«
poli,
Na-
,
da
assistito
la
porta del
gli Ecc.mi
4
Canonici.
ricevuto
mi
SignoriDeputati,assieme
dagli Ecc.
Tesoro
Giovanni
D.
Eletti
detto
Venerato
Carlo
re
avanti
con
Protesoriere
,
Francesco
Don
,
Gargiulo,Sagrestano
«Memoriale»
Dal
Fu
della
essersi
,
»
.
città
nostra
si
rileva, che
sulla
scovo
l'arcive-
della
soglia
porta del
dato
ordine
e
Croce, venne
Legno
di presentare l' omaggio
vassalli del regno
ai feudatari
al
e
il loro giuramento.
ricevendo
nuovo
re,
Il giornale istorico
ci fa sapere,
di Giuseppe Senatore
che
dopo
,
Duomo
tutto
il
fatto
popolo
era
trovare
della
il
baciare
fatto
in
curiosità
somma
di
conoscere
compiaciuto di fare il miracolo
Carlo, nella processione di maggio. In sedile
re
del Martire, alla vista del suo
sacro
capo,
immenso
si liquefece meravigliosamente con
stato
non
era
popolo che da parecchio tempo
miracolo
così
un
pronto ed efficace.
Gennaro
si sarebbe
S.
come
sotto
il
di Porto
in
nuovo
il
gue
san-
nuti
quattro mi-
giubilo del
consolato
con
,
Il re,
in
Aversa,
questo
nel
16
2"
di
perdio
anno,
di
Nabuto
detto
mese.
Pasriua
maggio,
subito
corse
Iddio
ringraziaresolennemente
a
(1) In
notizia
avutane
cioè
venne
il
e
a
in
tedrale
quellacat-
S. Gennaro.
25
aprile, si
giorno 8,
e
Un
ebbe
1' ottava
altro
la
nella
cessione
promenica
do-
1G8
—
€
S.
storia
d'
Efraì/fo: u catafalco
popolare napoletana di
fa
anni
effettnava
si
al
del
cioè
ebbe
stato
distrutto
ed
Stemmi
iscrizioni.
per
s' innalzava
sfarzo
occupava
le case
altezza
volta
a
festa
di
di
vano
questo
e
arco
vano
passa-
Il
grande
grandi
ste
Le femeravigliarci.
parte grandissima nella
feste.
non
nache,
storiche^Diari,Croreali,
giornali,specialmente quelli pubblicati nei tempi viceracconti
hanno
meravigliosidi quanto si operava ogni anno
ardore
tali festeggiamenti,sempre
con
maggiore.
dei
vita
per
Lo
il
Duca
3.*
ai
giorno
di
Orilia
del
Governo
del
Popolo
nel
S. Giovanni
Al
ogni
per
di
della
scrisse
si andava
abiti
industria
Come
volume
un
1681
cavalcata, le
di
lo
e
popolo,per
27
la
cesco
Fran-
scrittore
la
500
festa
popolarefatta
in
onore
Battista.
catafalco
sontuoso
1629
primo
1626
nel
fedelissimo
Nel
del
onore
pomposispagine su
settimo
celebrata
Battista
anno
S. Giovanni
pel
Bernardino
Duca;
dello stesso
Giuliani,Segretario
scrisse
di
festa
un
opuscolo
compose
brate
delle grandi feste cele-
Capaccio
dal
all'apparatofatto
volta,pel Duca' d'Alba.
4.*
1581
Cesare
scrittore
intorno
o
sima
nel
posteri la memoria
ad
S. Giovanni
(o la vigilia)
Lo
d'Ossuna.
scrisse
Costa
Tommaso
scrittore
memorie
antiche
paesi.Le
nostri
tramandare
per
in
Piazza
deve
acquistato una
religiose avevano
di
600
religiosanel
di statue
commemorativo
nelle
i cortei
processionied
Era
500.
larghezza della
laterali. Nel
1' altare
volta
a
scrive
completavano
ed arazzi
la
era
frontoni,
adorne
nicchie
erano
tutta
Quest'arco
superava
le
vi
cartoni,festoni
e
dove
e
del
monumenti
grandi
ì frontoni
ed
le colonne
l'addobbo.
e
dei
colonne
bili,
no-
innalzava
trionfale.
arco
sopra
architettonico
dei
trova, vassallo
si
citato,in un immenso
e
dipinto con
legno lavorato
da
tipo
popolo
abbattimento
tale
Dopo
popolo.Esso consisteva, come
del
il sedile
scrittore
sostenuto
circolo.
piena loro balìa. Il catafalco,che si
Popolo, .ricordava appunto il luogo
del
piazza
per fare
il
dire che
a
in
era
nella
Fra
falco
cata-
di
scrittore
anche
ma
governo,
Carlo Vili
sul
il
,
,
iibbattimento
il detto
sessantaquattro
;
all' origine
quanto
gine
ori-
seppe
GiuNapoli Nobilissima
lo fa risalire
Montemavor
appunto a quel famoso
del sedile del popolo, detto del seggio pittato^che
solo per gli afrari
popolo, che ivi si radunava, non
De
serviva
ancora.
L'
importanza.
secoli
4
a
fatti di
ricordano
che
straordinaria
In
il dotto
Pendino,
del
Pennino,
u
rimonta
catafalco
del
storica
—
dame
e
in
in
di
gran
cocchi
livree;
per riceverli
la festa di S.
il
sfarzosi,sfoggiando
popolo
da
degnamente.
Giovanni, così
parte
anche
i nobili
ed
il viceré
pompa,
sua
per
un
lusso
metteva
il
Corpus
1("9
—
Doinini
«'
di
di
e
fede
S.
(iennaro, il popolo
ebbe
il
nell'anno
—
L'eletto
1525.
Napoli pieno
di fantasia
Questo di S. (iennaro
catafalco.
suo
di
ebbe
nane
ori-
del
popolo (rirnlaino Pellegrino
la processione di S. Gennaro
nella piazza popolare, ove
si recasse
si sarebbero
portate
le due
Reliquie, perchè da molto tempo prima si era introdotto
della processione con
r uso
ambedue
le reliquiee si faceva incontrare
dall' Arcivescovo
ottenne
il sangue
Dopo sullo
Piazze
nel
1527
il
le
di
piazze
giro
di
ritornò
si faceva
152"Sin
1530
in
Popolo
quello
quello di
d'allora
e
tutte
Per
strare
dimo-
piazze la festa
esempio
20
puana,
Ca-
di
piazze:sicché
nelle
per
nel
che
Piazza
nel
8. (iennaro.
a
lusso
trovo
e
la
del
le sei
trascrivo
la festa
le conclusioni
fu
agosto Ì"22
ciso
de-
del
con
glorioso Santo
per tre sere
ed
altri ornamenti, furono
legname, pitture
grandiosadi
macchina
Piazza
tutte
per
e
Montagna
celebrarsi
Montagna,
Porto, nel
di
consacrarono
entusiasmo
di
l'ottenne
di
alla
sessennale
si
,
1526
quello
per S. Gennaro
del catafalco
Sedile
in
Napoli
alT uopo
fece costruire il catafalco.
chiesero
lo stesso
favore
le
esempio
nel Sedile
1531
che
con
andò
nel
si stabilì
ed
nell'anno
e
1529
Napoli che
capo;
stesso
nobili,
Portauova,
del
col
dei
Nilo, nel
di
di
Deputati ducati mille per farsi la luminaria, aj)e"l altro.
parare la piramide (catafolco)di lumi e torcie, musica
Il popolo è sempre
nelle sue
tradizioni.
tenace
stato
I). Michele
Nel 1848
il conosciutissimo
Vi.scusi,predicando
ai
pagati
le
per
Pendino
al
libertà
della
piazze
,
che
disse
la
popolo, accalcatosi
lata:
il
idìto
tutte
doìi
le tasse
Ir
che
alta
si
passato
col
voce
fa
feste antiche.
lo
per
aìiehe
Parlan"lo
popolar»'sarebbe
vita
lui,gli gridava: E si lepresso
Michelet'
Sì
egli rispose loro. E si
festaiu"»Io
Tattr
le feste. Il celebre
,
costruito
aveva
il
Sissignore! anehe
il
e
i noti
ebbe
ed
luogo
soltanto
Scrivo
in
del
piazzaiuoli
movimenti
la
della
di
festa
ora
delle
la
Cuìitate, che
tusiasta
popolo en-
ma
per
processionenon
Armieri
brò
cele-
solevano
farsi
nella
sua
dotta
nel
(.'ircolo cattolico
del
che
le (.'antate
dice,
lirico,che
si cantava
delle feste del catafalco.
sulle Cantatr
conferenza
eatafaleo,tenuta
poema
! Si
Mi( Itele. Viscusi
degli
il parroco
per 1' occasione
S. Gennaro
Borrelli
lt»05,
il
lo fece costruire,
maggio
15
Miehek
Messa.
sommariamente
onore
Mons.
il dì
IK
rira
ad
il catafalco
decorato
ratafalro,don
eatajalea. VA
gridò: Vira la rostitaxione,
promise ed il Municipit» veramente
lo
miglio-
stata
di
popolo gridava.E
—
prometteva al popolo
in
un
giorno
mezzo
^
^
no
rifa)/
costituzionale
dell'oro.
dell'età
il ritorno
"li
Napoli il M)
e
sul
dicembre
speci»'"li piccolo
acc(»mpagnato da strumenti e che,
erano
una
23
170
—
dall' artista
avere
Furono
teatrale.
alla
destinato
quatitunque
musica, cosidetta
la grazia della
e
il fuoco
fatte
—
che
cantate
di
doveva
camera,
musica
imitativa
ricordavano
e
della
i misteri
,
Vita,
e
Giovanni
Sem
le feste di
per
ìnìììi
Battista^per
?S'.Gennaro.
per
il
Corpus
Do-
'
scritte
piìidotti poeti e dai migliori
di musica
di quel tempo. La
maestri
prima cantata, di cui si
di S. Gennaro, è del 1645
ha notizia, fatta in onore
del dott.
Luise
loele : poi si ha notizia
di quella del Porpora
di Giovanni
di Camera
maestro
Campagna
(1768); Pasquale Cafaro
Queste
cantate
erano
dai
,
,
S.
di
Valente
Giuseppe
zia
Q778).
da
encomiarsi.
Il
del
1769
Sedile
del
conto
per
nel
Maestà,
Mons.
poeta
Nilo.
le
parole
per
e
stata
del
bella
del celebre
Cercià
Conchiudo
affetto
per
che
della
Cappella
del
Tesoro
col
questo capitolo storico
S. Gennaro
rivolgevano al Santo, anche
dei rivolgimenti politiciper essere
fu
affisso
di
primi giorni del mese
Xapoli. Così si esprimeva :
S.
«
Gennaro
Prega
Che
nce
Che
nce
«
Noi
La
r ira
di
questo
libertà.
per
fare io
€
Si
fosse
sarrìa
Si
foHsemo
era
lo
perchè
ultimo
un
grata
cosa
L' avarrìa
Tale
del
ma
cartello,
ebbe
per
».
per
trovato
Se
Ma
»
sione
parte dell' autorità dopo 1' affiscartello;perciò vennero
dippiìiraddoppiate
fu
e
mura
:
,
affìsso che
alle
Governo
stu
l' autore
dippiù
secondo
le ricerche
napoletano
1798
stati, Signor mio
il calamaro,
ed io
la carta
crebbe
zioso
protetti.Gra-
in dialetto
dicembre
letani
napo-
bidi
più tor-
siamo
quattro
penna,
dei
cuore
Lui
il divoto
'Eterno.
Patre
cagna
dia la
polizia tentò conoscere
risposta un altro cartello
di
che
momenti
nei
da
dal
beneditto
lu
tu
La
Però
nel
manoscritto
nei
(1787).
musicata
ricordare
si
il manifesto-cartello
è pure
1860.
nel
radicato
tanto
era
Feni-
Paisiello
venne
,
maestro
di
musica
Capriglia,
Cappellano
che
cantata
la
Gennaro
S. Gennaro
Miglione su
di
San
Giovanni
poeta abate
Caracciolo
Vincenzo
una
cantate
pure
le musiche
sono
scrisse
Bella
Gaetano
di
Belle
Tesoro
di
su
Il poema
due
musicò
state
mo
saputo
state
ditto
so
al
cartello
lo
lettore
,
manoscritto
riportopure
tre,
da
te ;
duie,
uno
stato
spirito e l'ingegno
de
nuje ;
sulo,
del
nostro
Popolo!!!
:
171
—
-
XXXVll.
che
Personaggi
vennero
di
1644
6
—
messa
alla
—
vedere
presenza.
sua
milanese,
vedere
D.
maggio
delle reliquie di S.
2
—
Sicilia
di
venne
Gennaro.
del
che
7
maggio
reliquie ed
—
le sante
esposero
grande
1662
—
gennaio
Il
venne
venne
Il
Un
—
1678
—
rero,
Benevento,
il
nome
di
Duca
celebrò
22
23
—
conte
dalla
Legato
della
Gennaro.
Si
minuti
otto
di
1674
Sicilia
Il
11
—
di
sulla
81
—
del
S(»ro.
Scozia
—
—
Cattedrale
alla
Orsini
di
1686
—
gennaio
alla
tornò
drale.
I 1
—
della
"b'l sangue
fì
a
processione
protettore
—
ed
1702
latcì'p del
giugno
21
—
di
18
aprile
due
volte
Pietro
—
maggio
al
Sedile
II
n^llo
de
(rennaro
aprile
25
—
Filippo V.
—
di
Montagna
re
e
S.
dì
II
Orsini
—
Sardegna,
di Span*
gna
di
giorno
por
dal
lui presentato
Filippo V.
di
n»
n»*l Te-
(MMinaro
Spagna
dichiarò
Il
-
Oennarn.
stj'sso
a
sotto
gennaio
Filippo V.
-
di
i»»li(|uie
assistette
S. Geniìaro
il mirac(»Io dtdla li(|Ut»fazione
Spagna. Avvenne
il re
accompagnò la procfssinn»»tino alla Cattt*Barberini
Carlo
11 Cardinale
7 giugno
legato
—
si recò
Carlo
II Cardinale
Martinis,
—
Viceré
di
al Tesoro
1707
(T argento.
assistette allo stilare della
conte
S.
—
b'
venerar»»
calicò
lonia
Vi-
maggio
S.
il Virerò
Tesoro
1702
—
6
Papa
-
—
Portncar-
Il Cardinale
—
il Tesoro
al
liquefattodi
,
1702
1668
—
Arcivescovo
S.
22
—
1696
—
visitò
1702
Arcivescovo.
—
—
visitò
stato
era
spagnuolo
Cattedra
Santo.
Venne
—
il sangue
Spagna
con
giugno
,
Cardinale
si
1666
—
Baviera
dove
Cardinale
XIII.
16""7
—
Altamira
baciare
si
S.
del Tesoro.
—
Viceré
il sangue
Principe Polacco.
Boemia.
—
ascese
air altare
venne
Un
Il
—
di Benevento
«lelT Eletto
-
Benedetto
febbraio
di
Cappella
processione
Il
dopo
Il Cardinale
—
poi
Papa
messa
8
febbraio
settembre
che
Cancelliere
gran
1697
la
fratello
marzo
Mantova.
di
che
—
,
—
di
di
Il Gt"vernatore
Principe della
Lignì reduce
—
1679
—
18
—
—
il Tesoro
sangue
—
visitare
a
Principe
1668
Principe di
"^erè.
a
febbraio
1
—
visitare
—
—
—
marzo
—
ampolline
1 gennaio
pompa
il Tesoro.
18
presenza.
del
le
sciolse.
24
sua
Maltese
stazione
1648
—
alla
parte
sciolse
Trivulzio,
S. Gennaro.
di
prese
1656
1661
si
Cardinale
,
alla
sciolse
Tesoro
tedesco, celebrò
Oeiiiiaro
maggio —Il
—
visitare
a
S.
il sangue
d'Austria
Giovanni
Cappella
Harrac,
A.
di
—
a
la
Gennaro.
il sangue
1647
5
—
venne
S.
Il Cardinale
aprile
volle
e
visitare
a
di
S.
Barberini
7
maggio
Gennaro.
—
offrì al Santo
—
La
1702
un
—
lissimo
bel-
regina «li l*o-7 luglio
proe»»ssion»'.1707
Napoli per l'Imperatored'Austria,
—
172
—
S. Gennaro.
visitò
1717
—
Austriaco
III offrì
1738
Gennaro
offrì
calice
un
d' Austria
Carolina
zaffiri.
1775
—
d'
1760
—
oro
maggio
rubini.
e
lo
Car-
—
1736
—
—
11
—
giugno
—
Venne
—
di brillanti
croce
una
a
le
venerare
Massimiliano
1' Arciduca
S. Gennaro
—
S. Gennaro
a
dinando
Fer-
—
rispettivapatena con
1775
La regina
rubini
e
donò
settembre
27
—
la
con
brillanti
einquecentottantaseitra
di
di brillanti
croce
brillanti.
di
croce
una
e
10
—
basciatore
l'Am-
—
—
IV
Maria
1734
—
al Duomo
Il Cardinale
—
il Cardinale
—
una
Venne
—
Acquaviva di Napoli accompagna
naro.
Belluga, spagnuolo, a visitare il Tesoro di S. GenLa
offrì a San
3 luglio
regina Maria Amalia
settembre
23
dicembre
Galasso.
conte
S. Gennaro
a
16
—
—
liquie
re-
tello
fra-
d' Austria
,
regina Maria
della
Alberto
1777
dicembre
16
—
Gravina.
di
S. Gennaro
di
statua
dicembre
16
re
settembre
Il Re
—
Duchessa
1814
—
da
accompagnato
re
1825
in
II
di
re
di
nella
Napoli
donò
—
per
e
la
di
d'
tutto
nascita
argento
"r Austria
offrì
di
altezza
—
al
ter.
1844
miracolo
—
1849
a
a
le notabilità
lire.
1831
S. Gennaro
a
—
Francesco
getto.
1836
suo
1837
—
S. Gennaro
—
—
—
un
con
miglia
fa-
sua
—
di zaffiri
d'
chiesa
932
con
oro
di
Savoia,
a
gliame
fo-
Ferdinando
—
baldacchino
Maria
Teresa
l'
del-
dorato
argento
smeraldi
brillanti
nile
mo-
brillanti
e
lavorato
Regina
—
Ferdinando
Cristina
monile
-in
Carlo
aprile
gennaio
figliodonò un
sfera
rato
do-
città si recò
16
La
—
una
palmi quattro circa
5 maggio
Nella
della liquefazione del
Molti
4 maggio
—
—
la
—
Maria
—
—
pietre preziose.
gennaio
pissidedi
—
una
dicembre
—
1808
di S. Gennaro.
il sangue
offrì un
visita al Santo
tempestato
—
conia
argento
con
4
—
22
—
e
—
di
della
1818
—
prima
tutto
smeraldi
di brillanti
Murat
S. Gennaro
a
pietre preziose. 1832
Regina di Napoli, donò
JI
sua
13000
circa
Gioacchino
venerare
a
Duca
molte
con
S. Gennaro.
pezzi amovibili
tre
valore
del
I
Francesco
—
—
sfera
una
bre
settem-
1801
—
col
sostengono
tutte
di
gala al Tesoro
di Spagna venne
gran
la
19
—
Genova.
alla
parte
di S. Gennaro.
il Tesoro
—
Adelaide
ven.
presero
1801
,
Sardegna
S. Gennaro
a
angeli che
8 maggio
due
con
—
offrì
Murat
di
Regina
la
e
—
di
la
—
Sardegna
Anna
visitarono
d'Aosta
Gioacchino
la
e
di
di S. Gennaro.
Maria
L' Arciduchessa
—
di
—
offrì per
brillanti.
1800
Savoia
di
regina
e
Patrocinio
processione del
luna
Emanuele
bre
settem-
Casacalenda
di
mexza
25
—
Cappella.
d'Aragona dei duchi
Orsini
Duchessa
una
Carlo
—
Borbone
Clotilde
IV
La
—
1777
—
Il Principe
aprile
alla visita della
Il Cardinale
—
25
—
IV.
Acquaviva
—
1799
—
1776
—
Ferdinando
re
il Cardinale
Tornò
—
del
zio
Carolina.
e
bini.
ru-
,
di S. Chiara
il famoso
sangue
dei Cardinali
e
assistette
storico
dei
Hur-
Vescovi,.
173
—
che
in
erano
Napoli
del
settembre
Tesoro
del
patena.
1860
di
10
—
dono
fece
13
—
maggio
a
crisoliti
IX
celebrò
di
1849
—
nella
messa
Santo
al
il calice
11
della
salito
quefazio
li20
—
cappella
d'oro
sentò
pre-
una
placca
una
cui
ò sospesa
la
e
al trono
patena d'argento dorato.
Emanuele
II visitò il Tesoro
e
Vittorio
—
al miracolo
S. Chiara.
Francesco
—
calice
Gennaro
S.
di
donò
e
un
assistere
chiesa
Pio
agosto
S. Gennaro
a
1862
sangue
Santità
S. Gennaro
di
—
ad
nella
Sua
—
andarono
—
una
—
e
croce
1878
23 nofìlogranacon brillanti e diamanti.-vembre
I e Margherita col seguito reale visitarono
Umberto
la cappella di S. Gennaro
e
ringraziarlodello scampato
per
del
offrirono
al
Santo
adorna
pericolo
di
regicidio,
una
croce
a
—
—
,
brillanti
19
smeraldi
e
settembre
Il duca
—
visitare
da
sostenuta
il
la
e
laccio
un
duchessa
Santo, partendo
di
oro.
d'Aosta
1905
—
tamente
apposi-
vennero
dalla
—
di
reggia
Capodimonte
splendide
Religiosamente assistettero
al miracolo, osservarono
la cappella del Tesoro, e poi in coro
nel Duomo
in apposite tribune
reali furono
presenti al solenne
A' 30
nella chiesa di
pontificaledel Cardinale.
aprile 1910
a
in
due
di
carrozze
Corte.
—
8.
Chiara
Salvatore
1910
maggio
il miracolo
osservò
insieme
nella
S. A.
K.
T Arciduca
all'Arciduchessa
Ca])pelladel
d'Austria
consorte.
sua
Tesoro
assistè
Ambrogio Agius benedettino,
Apostolico nelle Isole Filippine.
Arcivescovo
seppe
GiuA'
—
Mons.
al miracolo
tit. di
6
legato
Palmira, De-
XXXVIII.
Ordine
Il
Carlo
re
di
Cavalleresco
istituito
dal
111
Re
celebrato
con
figliadel
con
re
solennemente
consorte
sua
in
1738,
a
Amalia,
S. Gennaro
L'anno
dopo
diversi
divozione
il
Xll
e
regnante,
cerimonie,
i
;
La
l'ordine
un
j)rimi erano
XIV,
Henodetto
e
di
di
Tesoriere
nominati
un
che
onore
cavalleresco.
(rran
Vesc«"vo
ed
o
Maestro, ch'era
dovevano
Arcivescovo,
un
sere:
es-
stro
Mae-
Segretario.Kssi dovevano
un
istituiti Cavalieri
per
anche
concessero
(piattro Ufficiali, che
un
prestare giuramento. Vennero
titoli di
luglio del
maggior
accrescere
per
solenne
si costituiva
Cancelliere,cioè
un
di
re
e
il 3
e
,
decreto,
statuti, portanti l'approvagli
zione
pubblicati
Esso
privilegi.
sempre
Napoli
in
venne
istituì, con
furono
Clemente
di
di
attestato
Borbone.
di
il matrimonio
grande pompa
di Polonia, il giorno do[)o colla
,
Maria
S. Gennaro
III
Carlo
dal
favore
di
stizia
gnizia e giu-
re, i secondi
por
nobiltà.
divisa
dell'Ordine
consisto
in
mi
I
O'-..
i".i-"tr..
.li
^.-ta
174
—
dalla
pendendo
che
rossa,
colle
S.
in
Gennaro
di
serve
per
fregiarsi il petto col
Oltre
a
Il
funzione.
propria
altari
innalzare
casa
plenaria nei
e
XIY
Benedetto
prelevare
i
per
fra
r
come
vi
i
Faccio
S.
di
voto
previa
In
i
vi
del
decorati
,
delle
regno
dine,
questo Or-
di
molti
sono
ter
po-
entrate
commende
truppe
Cavalieri
sovrani
^
,
Francia
di
re
di
dalle
almanacco
un
facoltà
ricche
delle
i Generali
di Eccellenza.
la
tante
fessione
con-
il titolo
cento
per
formare
d' Austria
di
Baviera
e
,
,
Tesoro
1808
fare
Sassonia
di
altri.
tanti
e
,
scadere, fiorisca per
tale
A
i detti
onorificenza
onore
le
del
medaglie
parte (1)
una
Patek
Custos
Tutela
SiciLiARUM
di
(1)
e
Reale
seta
Giiiscardi
187.
rossa
—
e
gore
in vi-
del
ottobre
5
del
Tesoro
detto
nelle
la maes'tà
sacre
dell' Arcivescovo
consenso
sopra
loro
,
aveva
gli
prelatizila
abiti
e
concesso
che
essi
^
tennero
ne
più conto.
francese, non
ha fatto di nuove
Tesoro, a sue
spese,
con
oro
cinque raggi, rappresentanti da
la leggenfra le palme del martirio
con
da:
; e
nel
Reltgionis
Rex;
la
d'
il Santo
et
col
e
tazione
Depu-
governo
L' Amministrazione
coniare
nel
Cappellani
decoro
Reale
richiamare
voluto
Murat
indossassero
il Murat
del
caduta
piìiil
la
,
che
oro
ha
ai
ordinò
uopo
Cappellani
d'
medaglia
dopo la
Gennaro
sempre
1912
quest' anno
Gioacchino
che
accrescere
funzioni.
San
di
una
concesse
in
che
onorificenza
r
186
Carlo
re
quarto
un
e
riferire
qui
del
che
al
dulgenza
in-
Gennaro.
Debbo
per
avevano
Prussia, di Sardegna
1' Ordine, anziché
che
di
Danimarca,
Gennaro
anche
è
Imperatore
lucrare
messa,
,
dei
riportato 1' elenco
quali oltre i principi reali
Sicilie
Due
90
a
y
S.
a
concesse
per
Ordine.
tale
di
sacri
regni, per
reali
principi
divisa
colla
due
dei
fissato
a
celebrare
cavalieri
annualmente
ecclesiastiche
e
I
far
e
giorni
comunione.
specialeper
statuto
per
diminuirsi
o
dei
anche
1' abito
piacere del Gran
privilegi spirituali: poter nella
aumentarsi
erano
fu
la
con
più grande
In sanguine foedns.
1' Ordine
per
Cavalieri
dei
anche
V
Maestro.
anche
era
numero
potevano
ma
v'
nistro
si-
altra
Un'
latino
motto
croce
una
smaltato.
oro
al fianco
si riunisce
si attacca
nastro
immagine
questo,
destra
spalla
Al
punte.
sue
—
nel
suscepta;
nell' esergo
Deputazione
fra due
rovescio
die
ha
Joachimus
octobius
nona
dato
giro
ai
scrizione
l'i-
d'alloro
rami
1808.
Napoleo:
Colla
Cappellani anche
daglia
me-
il
stro
na-
scarlatta.
Saggio
di
storia
civile
del
Municipio
di
Napoli
pag.
176
—
xinìnentì
stn
pe
Cristo^
(iiesii
lame
chi
a
graxia
accrìsce
Oh!
aspettammo.
la
dato.
nosta
Gnappone
de
e
Fede^
la
naro.
Genchesta
Fede
santa
Fede
nosta
dà
e
S.
cu
chesta
pe
de
Fede^
Maria
santa
vevimmo,
Cavaliere
santa
evviva
nosta
Fede
chesta
cu
la
Giesù^
de
martere
ha
'noe
Evviva
crede.
nascimmo,
Fede
che
Santo^
gran
Gennaro
S.
Santo
gran
nun
-—
fa
a
^
faccia
tosta
putente.
qine.
2)e
putente
sola
aiutace
pe
Così
del
Dio
la
le
resia
carità
cielo,
de
Dio.
grazie
per
vraccio
pe
nuie
fa
vulimmo
V
'nce
vraccio
grazie
de
Vergine,
de
Verche
Paraviso^
lu
e
vuosto
carità.
putente^
de
ditte
martirii^
hi
e
rità
ca-
munno
ascurdaste^
Angelo
necessità.
la
terminano
mezzo
grazie
Maria
lu
tu
tuie
lu
cu
vuosto
Maria^
tanta
religioso,
gloria.,
de
li
patre^
colonna
Core
'w
popolane
sentimento
le
lu
vinciste^
e
vraccio
lu
necessità.
'nchesta
tu
de
cu
de
presientale
Signore
gran
Madre,
onore
Trinità^
mamma
Colomba
V
!
Maria
santa
sente.
de
Oh
graxia.
fance
Ss.
la
cu
innato
del
loro
nei
miracolo
fervorosa
preghiera,
napoletani,
del
loro
nel
santo
frutto
chiedere
Patrono.
a
177
—
Distici
latini
—
sul pronostico
del
miracolo
/ seguenti distici delV Elegia del (Jan. Gmnaro
Hadente, scritti nel
le varie
riguardano
fasi dtlla liquefazione del ,iangue di S. Gennaro,
8%
liete o tristi della città e della Chiesa:
sogliono presagire le cose
Saepe
mann
rubet,
Cnm
speculor
versans,
Martem
et
Si
subita
nigricat,
Cum
fluitai, coelo
Si
durescit
Cum
adhuc,
mihi
et
Si
sala
Quel Sangue
Sdegno
Se
IN
Saran
guerre
di pallor,
tinto
Se
I funeste
arene.
la
peste
il frutto
è
Se
ondeggia,
Se
bolle,
si
vedrà
! scaccia,
se
Patrio
vedi
lo
di
Vedrai
fiorir
un
come
Salvò
Così
Finché
la
sarai
valle
mali
tu
e
quel Sangue
(juesta
o
la
terra
guerra.
mio
felice,
Pio
di
dall'ira
sarai
piante;
i prati;
all'arpeggio
la pendice.
«lì l'Arcang«'lo
le soglie ebree
dai
da
i turbini,
tu
su
infuocati.
Protettor,
Cherubi
mille
(luauto
tonante
globi
soggiorno,
le
piomberà
cupo
spumeggiare,
Perchè
oh
I
"laran
non
peste, il fuoco,
La
E
o
Sangue,
cacciati
turbo
un
innalzar
Vesevo
Deh
Ma
duro,
porte,
morte.
al
mezzo
dolor
nel
saremo
Se
Il
in
globo
un
sorge
Volte
canit.
])ene.
scene.
Apportatrice di funeree
Se è nero,
picchierà le nostre
Non
aspettato, l'An«»*l «Iella
Se
pestis,
il celeste
Ih
verrà
è
!
RIMA
sehezie
alle
le
me
mala:
fausta
ahimè
si mira,
rosseggiar
heu
hoi'rida
OTTAVA
verserà
:
Sanguine,
erit
parlerà, quando
i falli
su
:
ntyat,
mihi
nnm
PARAFRASI
parat
superando
sunt
laetor,
spumat,
:
obortas
in
pallet, pecorique, hominique
Cum
tela
terra
liquefacto
monte»
ceu
antris
mihi
mors
pluvias exhorreo
globus adparet
Quot
Fesuvius
et
cruorem,
indomitum.
monet
me
Si fervei, ruptis erumpet
fata,
mea
1760,
da
nitrire,
campato.
ti starà
d' allato.
93
cui
178
—
A
S. Gennaro,
è
POPOLARE
patria,
sua
Quando
il collo
fede
sua
Dalle
vene
Alla
suoi
piegò a morte,
suggellar.
lo
patria
accorta
mano
nascose,
serbò.
lo
colle
di
Antiguano
Nell'angustia
lo
trovò.
Che
sul
Dietro
i vetri
Guarda
A
un
Dalla
rotta
ai
un
Vigilante
Piange
chi
un
ginocchi
tuoi
ai
chi
t'
ama
occhi
crede.
occhi
versò.
tuo
fede
della
il sangue
e
apristi gli
giorno
il sangue
gli
chi
A
precursor,
sentinella.
qui
che
Apri
:
protettor.
Gennaro,
A
favella
divini,
segno
Premuroso
Tu
cittadini
i fulmini
Ferma
rosso
e
il chiedono
dà
bolle,
uscì.
vena
morto,
Quando
O
fumante
dì
Come
è
commosso
il sangue
e
sangue,
vivido
così.
quel
Non
ampolle
delle
popolo
il
Torna
O
a
raccolse,
Lo
Forte.
il
i cari
generose
il sangue;
Spicciò
noi
a
abbandonar,
volle
nou
La
mezzo
il Sauto,
ancora
La
Ei
in
morto;
Vive
Napoli
di
patrono
INNO
Non
—
negò.
tuo
brontola
il Vulcano,
Quando
morbo
rio s' avanza,
un
Quando
1'
freme
Quando
uragano.
i campi
isterilir,
Quando
Nel
Di
tuo
sangue
torbido
men
è
la speranza
avvenir
!
MoNS.
Prelato
V
venne
uxno
della
al
dal
premiato
Basilica
Santo
di
daW
nel
autore
dal
domestico
Comitato
per
Sodano
di
S.
S.
zione
la riedifica-
vozione
dimusicare,
e fatto
Jntignano,
per
di questo libro, in occasione
delle feste centenarie,
S. Gennaro
genio artistico
bandito
concoreo
Antonio
ad
napoletano
del
noto
maestro
Scalella.
INDICE
Pontificia
Lettera
Dedica
S.
a
di
Risposta
II.
Prisco
G.
4
5
Chiesa
Vita
di
di
libro
D
Solfatara
alla
di
7
Gennaro
s.
Gennaro
s.
catacombe
di
sol
stampa
della
Nelle
Card.
accettazione.
della
Cenno
il
....
Giudizi
I.
E.
3
pag.
......
Napoli
in
La
—
Pozznoli
16
tomb
primitiva
19
Gennaro
8.
.....
III.
Antichi
monumenti
IV.
V.
VI.
Chiesa
di
Ospizio
di
in
Cappella
VII.
Vili.
IX.
Duomo
Chiesa
di
Chiesa
XI.
Antico
XIII.
prigione
la
e
la
for
:n
uell'
in
di
Anfiteatro
Pozznoli
35
40
Restituta
s.
Diacouiam,,
"ad
Gennaro
s.
detta
ora
43
Olmo
di
Facciata
Cattedrale
della
Tesoro
di
48
Spogliamorti
Gennaro
s.
Congrega
XII.
fu
dove
28
Poveri.
Santo
eretta
Antico
X.
25
....
Cappella
all'
dei
C'imitile,
del
nace
Gen
s.
extra-moenia
Gennaro
8.
di
....
Gennaro
s.
Pontificia
21
Antignano
ad
naro
Basilica
e
nella
dei
Restituta
s.
venerabile
50
Neri
Dnomo
del
:"8
Duomo
....
XIV.
XV.
XVI.
XVII.
XVIII.
XIX.
?50
Moutevergine
«li
Soccorpo
Un
di
Dnomo
nel
Gennaro
H
63
Napoli
.
66
voto
Tesoro
di
s.
Gennaro
Tesoro
di
s.
Gennaro
Tesoro
di
s.
Chiesetta
di
—
—
6»
Architettnru
Affreschi
Gioie,
Gennaro—
e
7i
Pitture
Indulgenze
.
ed
Am
78
ministrazione
XX.
....
.
......
s.
Gennaro
a
SediI
l'apuano
H2
180
—
XXI.
S.
Genuaro
dei
—
Cavalcanti
pag.
.....
XXII.
XXIII.
Chiesa
dei
Chiesa
di
Gennaro
ss.
Gennaro
s.
Clemeute
e
in
Torre
83
...»
Greco
del
.
XXIV.
Parrocchiale
XXV.
Chiesa
Cappelle
XXVI.
XXVII.
Chiese
Le
della
edificate
Le
II famoso
8.
di
s.
e
s.
Le
di
2.
Descrizione
3.
Storia
4.
Le
miracolo
.....
del
i
con
Rapido
delle
cenno
miracolo
di
storica
di
...»
s.
ed
di
XXXVII.
L'
omaggio
Catafalco,
ossia
di
8.
ziati
scien-
e
137
143
Patrizi
i
s.
R.
della
Gennaro
Gennaro
re
di
Arco
Gennaro
zione
Deputa148
...»
città
sulla
Napoli
di Trionfo
.......
139
feste
delle
e
di
Napoli
—
storici.
dei
127
......
.
XXXVI.
»
»
processioni
di
s.
122
....
Gennaro
s.
Tesoro
protezione
Gennaro
»
.
avversari
degli
fuga
delle
Napoli,
del
Ricordi
Gennaro
Disastrosa
onore
di
scrittori
s.
.
il miracolo
contro
di illustri
di
logia
ana-
l'apporti
pronostici)
ipotesi
testimonianze
Importanza
posti,
avvenimenti
gli
e
criterii
colo
mira-
del
altri
in
ed
miracolo
contemporanei,
miracolo
speciali, che
liquefazioni di sangue,
fasi
Contraddittorio.
(conservazione del
circostanze
Pozzuoli
altre
sul
.
miracolo, coincidenza
il
a
Gennaro
s.
....
soprannaturale
Napoli,
Maddalena
contenuto
liquefazione,
alcune
Autorevoli
La
Gennaro
s.
.....
miracolo
del
di
Sangue
il loro
ed
del
con
XXXV.
del
del
provo
sedili
dì
della
Ponte
Gennaro
s.
ampolle
tra
I
onore
Capuana
Edicola
—
sul
ampolle
miracolo
a
XXXIV.
93
....
Porta
presso
Gennaro
s.
delle
in
in
consacrate
"
Capuana
Gennaro
accompagnano
XXXIII.
Duomo
.......
di
del
del
90
naro
Gen-
s.
a
»
Marinella
sangue,
XXXII.
Napoli
86
Molo
al
Genuaro
Rocco
varie
fuori
Guglia
la
Napoli
86
»
consacrate
e
»
.......
Gennaro
s.
di
Storia
—
Gennaro
8.
Edicola
XXXI.
Napoli
Si
....
Gennaro
s.
cavallo
Gennaro
alla
5.
di
Porta
Padre
1.
di
onore
in
Gennaro
s.
Napoli
di
Edicola
Il
in
di
principali piazze
Statua
XXX.
di
città
Voraero
al
»
.
.
di
Porta
XXIX.
Genuaro
s.
onore
principali piazze
—
XXVIII.
in
erette
Chiese
di
82
.
a
s.
e
Gennaro
cantate
»
151
»
165
.
.
.
.
in
onore
167
181
—
XXXVIIi.
Personaggi
che
di
Tesoro
—
vennero
a
visitare
la
«lei
cappella
Gennaro
8,
pay.
.....
XXXIX.
Ordine
re
Cavalleresco
Carlo
di
di
III
a.
Gennaro
istituito
Preghiere
"
lane
Di
sogliono
che
a
s.
Gennaro
distici
alcuni
dal
Borbone
.
173
.
recitare
divot.
le
p^pu-
175
...,.."
dell*
171
elegia
del
Can.
Radente
,
Inno
che
riguardano
del
sangue
popolare
le
di
s.
varie
fasi
della
liquefazione
Gennaro
»
177
....
al
Santo
'.
.
.
.
.
»
178
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