(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ 00394
ALBO NAZIONALE
1a
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
CRESCERE DIRITTI
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi
allegato 3):
ASSISTENZA – MINORI - A02
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il
quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite,
rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei
destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il progetto CRESCERE DIRITTI si sviluppa nel contesto regionale dell’EMILIA ROMAGNA
nell’area di intervento Minori e si articola su 5 Province: Piacenza Bologna, Ferrara, Ravenna,
Forlì – Cesena e Rimini con interventi specifici a seconda della differente situazione dei
contesti provinciali. Congiungendo ogni singolo intervento si è elaborata anche una azione
sinergica che risponde ad un problema delicato e profondo di livello regionale dell’area di
intervento: la vulnerabilità delle famiglie multiproblematiche con minori.
Pertanto si descrive in sintesi il contesto regionale per poi analizzare le peculiarità delle
singole province coinvolte.
Come si evince dal Profilo di Comunità della Regione Emilia Romagna dell’ottobre 2009 il
quadro d’insieme che emerge rispetto alle famiglie, ai bambini e agli adolescenti conferma
un aumento delle problematiche relative ai minori e alle loro famiglie: è confermata la
tendenza all’aumento delle prese in carico dei minori, così come delle famiglie (disagi
famigliari, problematiche socio educative relazionali, incapacità genitoriali, problemi penali,
economici/abitativi, di dipendenza). Cresce l’attenzione alle “nuove povertà” in quanto
crescono le situazioni di precarietà e vulnerabilità famigliare.
Si rileva inoltre la polarizzazione dei casi più complessi nelle città capoluogo.
L´affidamento familiare in regione si va consolidando in diversi territori e in molti casi
costituisce una riposta garantendo al minore un ambiente adeguato in cui poter soddisfare
le proprie esigenze educative ed affettive, tenendo conto anche della specificità delle
condizioni del nucleo familiare d’origine.
La Regione Emilia-Romagna, gli enti territoriali e le associazioni familiari (terzo settore) sono
intensamente impegnati a promuovere e potenziare in un´ottica di integrazione il sistema
dell´accoglienza dei minori temporaneamente allontanati dalla propria famiglia.
Minori in affidamento eterofamiliare a tempo pieno per provincia – periodo 2001-2003
Provincia
Durante
l'anno 2001
v.a.
%
Durante
l'anno 2002
v.a.
%
Durante
l’anno 2003
v.a.
%
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
FORLI'-CESENA
RIMINI
76
94
283
149
199
54
58
145
39
6,9
8,6
25,8
13,6
18,1
4,9
5,3
13,2
3,6
106
99
261
196
162
48
70
81
44
9,9
9,3
24,5
18,4
15,2
4,5
6,6
7,6
4,1
93
129
303
193
160
58
77
86
59
8,0
11,1
26,2
16,7
13,8
5,0
6,6
7,4
5,1
Regione
1.097
100,0
1.067
100,0
1.158
100,0
Tabella 1 - Fonte: Regione Emilia-Romagna - Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fin dai primi anni ‘80 è impegnata attivamente
sul fronte dell’affidamento famigliare di minori soprattutto di quelli provenienti da famiglie
multiproblematiche, con gravi disabilità o maltrattati e abusati.
Il Servizio Minori Affidamento ha come finalità principale la promozione ed il sostegno della
cultura dell'accoglienza, per garantire ad ogni bambino il diritto a vivere in una famiglia.
Quando la permanenza nella famiglia di origine non è possibile per il minore, l'accoglienza in
un'altra famiglia attraverso l'affidamento è la risposta più giusta nel contesto sociale odierno.
Il progetto CRESCERE DIRITTI coinvolge in modo diretto 28 sedi di attuazione in Emilia
Romagna (Case Famiglia – Pronto Soccorso per Minori) e ad inizio 2010 accoglievano:
MINORI
PROVINCE
Rimini
Bologna
Ferrara
Forli Cesena
Ravenna
Piacenza
TOTALE
Abbandono
Maltrattamento
Disabili
30
18
13
33
17
4
115
Tabella 2 - Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII
Dei minori riportati nella tabella 2 un 70% dei minori proviene da famiglie multiproblematiche
con diversi tipi di disagio e difficoltà così nel corso di questi anni parallelamente
all’attenzione per l’istituto dell’affido dell’Associazione sempre più è cresciuta la
consapevolezza della necessità di intervenire direttamente sulle famiglie multiproblematiche,
anche attraverso prassi innovative e di condivisione familiare per dare un sostegno alla
genitorialità, e lavorare alla radice del problema, là dove c’è un margine di recupero, per
evitare che i minori vengano allontanati dalla loro famiglia naturale.
La prevenzione delle diverse forme di fragilità e di disagio nei minori può snodarsi anche
attraverso la condivisione diretta della multiproblematicità di una famiglia e l’attivazione di
alleanze educative fra famiglie che esplicitamente sottoscrivono un comune patto formativo
per il minore.
L’intervento dell’Associazione in questo ambito sempre più spesso passa attraverso
l’affiancamento del nucleo debole e a rischio da parte di un’altra famiglia, in un’ottica di
rimozione delle cause che creano il problema. La prossimità di una famiglia strutturata e
stabile, inserita in un contesto associativo come quello della Comunità Papa Giovanni XXIII
crediamo possa diventare “risorsa” a tutela dei diritti dell’infanzia e della genitorialità
permettendo in molti casi di far mantenere al nucleo familiare debole la sua unità.
Si riportano di seguito le descrizione dell’area di intervento MINORI e del contesto territoriale
specifico provinciale entro il quale si realizza il progetto con il seguente ordine:
- PIACENZA
- BOLOGNA
- FERRARA
- RAVENNA
- FORLI’ CESENA
- RIMINI
PROVINCIA DI PIACENZA
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
La Provincia di Piacenza conta 287.485 abitanti (Fonte Istat, dati al 20/01/2010). Il Comune di
Piacenza, ove è locata la struttura coinvolta nel progetto, ospita 102.574 abitanti (Fonte Istat,
dati al 20/01/2010). Il tasso di natalità attuale è compreso tra l’8% e il 9%, con incrementi
costanti negli anni dovuti perlopiù alla forte presenza di immigrati stranieri che rappresentano
più del 10% della popolazione totale. Nella recente graduatoria sulla Qualità della Vita,
pubblicata da “Il Sole 24 Ore”, Piacenza si mantiene nella top ten, manifestando tuttavia un
peggioramento rispetto agli anni precedenti. Da uno studio realizzato qualche tempo fa
dall’Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Piacenza, in collaborazione con
Università Cattolica e Caritas, è emerso un quadro sociale complesso, fatto di elevato rischio
di povertà relativa, crescente precarietà nel lavoro, diffuso sradicamento partecipativo,
gravi forme di vulnerabilità cumulata che assommano situazioni di carenza reddituale a
debolissime strutture relazionali interpersonali e sociali.
CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE
Nella Provincia di Piacenza sono presenti 42.046 minori. Nel Comune di Piacenza se ne
contano 14.698. Essi sono suddivisi per fascia d’età come segue.
Fascia
6 – 10
11 -13
14-17
0 – 2 anni 3 – 5 anni
d’età
anni
anni
anni
N. minori
5.192
5.039
7.524
4.216
3.449
Tabella 1 (Fonte: Osservatorio Infanzia e Adolescenza – Regione Emilia-Romagna – Novembre 2009)
Piacenza è la seconda provincia in regione per presenza relativa di immigrati con effetti
evidenti soprattutto sulle classi minorili (18% sui ragazzi con meno di 14 anni) e sul loro
inserimento nel sistema scolastico provinciale. Albania, Marocco, Romania e Macedonia le
provenienze più numerose.
I minori in carico ai servizi territoriali di tutela sono 3.957 (9,8% dei minorenni residenti), con
valori più elevati a Piacenza città (13,2%) e più bassi nel distretto di Levante (6,7%). Il
confronto con la regione mostra anche in questo caso valori percentualmente più alti sul
territorio piacentino (la media regionale è del 6,4%).
Provincia di Piacenza
Regione Emilia-Romagna
v.a.
% su pop di
riferimento
v.a.
% su pop. di
riferimento
3.957
9,80%
40.386
6,37%
Incidenza %
Provincia
di
Regione E. R.
Piacenza
36,2%
36,1%
Tabella 2 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Piacenza)
I minori stranieri in carico sono 1.728. pari al 43,7% del totale (l’incidenza media regionale è
del 34,4%), di cui 107 non accompagnati. La maggioranza di questi minori richiedono
un’accoglienza temporanea per supplire alle esigenze di nuclei familiari problematici che
devono attraversare un periodo di assestamento e integrazione nel nuovo contesto di vita.
Vi sono anche 205 disabili in carico ai servizi territoriali di tutela dei minori, inclusi negli 821
iscritti nelle scuole statali di ogni ordine e grado. A tale riguardo la situazione è
particolarmente critica e negativa relativamente alla capacità di accoglienza di alunni sia
con disabilità che con problemi di integrazione scolastica, con particolare riferimento agli
alunni stranieri neo arrivati.
I minori per i quali è stata disposta una forma di tutela dai servizi sociali con provvedimento
del Tribunale dei minorenni sono complessivamente 421 (1% dei minori residenti, contro l’1,4%
della regione). Per quanto riguarda l’accoglienza dei minori fuori famiglia, sotto forma di
affido familiare e inserimento in struttura, si evidenzia una quota di minori coinvolti
leggermente più alta di quella regionale. In particolare, si sottolinea un maggior ricorso
all’affido familiare. Il dato sulle strutture presenti sul territorio (comunità di tipo familiare,
comunità educative e di pronta accoglienza) evidenzia tuttavia un livello di offerta inferiore
al bisogno espresso e parecchio più basso rispetto alle Province della Regione. Gli
allontanamenti dalla famiglia e le collocazioni in luogo protetto mostrano valori simili a quelli
regionali. I centri educativi semi-residenziali ospitano complessivamente 671 minori,
rappresentando una realtà di storica rilevanza sul territorio.
Si rende dunque necessario il potenziamento dell’offerta residenziale, soprattutto
temporanea, insufficiente al momento (44 posti per 111 inserimenti in strutture residenziali, il
che implica il trasferimento in altre Province ove l’offerta è maggiore) e inferiore alla media
regionale, per accogliere i minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici (abusanti,
maltrattanti, con forte incompatibilità genitoriale, ecc.).
Provincia
Piacenza
v.a.
% su minori
48
0,12%
Regione E.R.
v.a.
% su minori
Minori con provv. di tutela ai Servizi 2004
1.117
0,195
Minori con provv. di vigilanza ai Servizi
121
0,31%
3.022
0,50%
2004
Minori con provv. di affido ai Servizi 2004
252
0,66%
4.484
0,74%
Adozioni
12
0,03%
266
0.04%
Allontanamenti e colloc. in luogo protetto
77
0,19%
1.414
0,22%
Affidi familiari
146
0,36%
1.614
0,25%
Inserimenti in strutture residenziali
111
0,27%
1.483
0,23%
Posti in strutture residenziali sul territorio
44
0,11%
891
0,14%
Utenti in centri educativi sul territorio
671
1,66%
Tabella 3 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Piacenza)
Tabella 4 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Piacenza)
(continua)
Tabella 5 (Profilo di comunità 2009-2011 - Conferenza territoriale sociale e sanitaria di
Piacenza)
Un dato rilevante riguarda il numero di famiglie che beneficiano di trasferimenti economici
pari 2.697 (2,19% delle famiglie totali). Si tratta non solo di meri interventi di integrazione del
reddito, ma anche di aiuti per il pagamento di servizi specifici, come i servizi scolastici
(mensa, trasporto), le rette per asili nido o per la frequenza di centri educativi.
Le richieste di accesso al Fondo sociale per l’affitto è così in crescita e riguarda oltre 2200
nuclei familiari, pari all’1,8% del totale delle famiglie piacentine. La quota dei nuclei stranieri
è superiore al 40%. L’incidenza dei canoni di locazione sui budget delle famiglie disagiate
risulta particolarmente elevata, pari al 35,3% del reddito delle famiglie considerate. Le
domande inevase coinvolgono il 24% delle famiglie richiedenti.
Anche l’edilizia residenziale pubblica registra una domanda in crescita e inevasa. Un quinto
delle famiglie che accedono agli alloggi ERP è rappresentato da nuclei con presenza di
minori. Ma il dato su cui riflettere è rappresentato dalla domanda non soddisfatta: nel 2006 su
993 nuclei che hanno fatto domanda di alloggi ERP solo 119 (12%) hanno avuto accesso a
tali abitazioni.
Un elevato numero di questi nuclei familiare presenta dunque al suo interno minori, sui quali
sovente ricadono le conseguenze di tali condizioni di povertà.
La Casa Famiglia Santa Marta è situata nel cuore della città di Piacenza, in una zona dove è
sempre più forte la presenza di immigrati nei confronti dei quali si rende necessario un
ingente sostegno per favorirne l’integrazione sociale. La zona è anche sede di molti licei
piacentini rendendo così possibile un forte contatto coi giovani.
La Casa Santa Marta ha preso avvio nel 1993 a Rottofreno dove è rimasta fino al 2005
quando si è trasferita a Piacenza per rispondere a una richiesta pervenuta dalla diocesi,
desiderosa di avere una Casa Famiglia in città. L’utenza della casa è prevalentemente
minorile con la forte presenza di bambini affetti da handicap fisico e mentale. La struttura
offre loro la sicurezza di un ambiente accogliente che garantisca familiarità, affetto e
sostegno per ogni necessità, permettendo così una rivalutazione in quanto persona dotata di
diritti inalienabili.
I componenti della Casa Famiglia sono integrati a livello territoriale attraverso un lavoro in
rete con gli altri movimenti impegnanti nel campo sociale. Partecipano attivamente alla vita
parrocchiale e ospitano con costanza giovani animatori che si mettono a disposizione per
supportare le quotidiane attività della struttura.
Età
Provenienza
Provin
cia
Fuo
ri
Disturbo
accertato
Entità del
disturbo
Percorso
dell’accoglienza
Rapporto con
famiglia d’origine
7
X
Disabilità
psicofisica
Grave
Servizi Sociali
Nessuno
12
X
Disabilità
fisica
Grave
Servizi Sociali
Saltuario
Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII
Costante
15
Disagio
sociale
X
Disabilità
Lieve
Servizi Sociali
mentale
Tabella 6 (Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII)
16
X
Nessuno
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
Il Profilo di Comunità della provincia di Piacenza che tratta il dato della presa in carico dei
minori evidenzia un aumento dei soggetti in carico ai servizi e un aggravarsi delle
problematiche che i servizi devono affrontare per far fronte ad una domanda che risulta
essere sempre più complessa rispetto ai minori e alle loro famiglie. Destinatari diretti di questo
progetto sono dunque i minori, anche disabili, del territorio della Provincia e della città di
Piacenza e le famiglie multiproblematiche da cui provengono.
INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI
Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere altri beneficiari quali:
• le famiglie di origine di potenziali nuovi minori accolti
• i minori problematici residenti nel circondario che potranno partecipare alle attività
pomeridiane svolte nella struttura di afferenza (es. compiti, attività ludiche)
• altre associazioni ed enti che lavorano nel campo dei minori presenti sul territorio
• la Provincia e i Servizi Sociali per Minori del Comune di Piacenza
INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO
Offerta residenziale e semiresidenziale insufficiente a livello territoriale per accogliere i minori
provenienti da nuclei familiari multiproblematici.
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
Dai dati presi in esame si deduce che occorre ancora sviluppare interventi per dare risposte
ai bisogni della popolazione target che richiede di:
•
•
Aumentare i processi atti a integrare e comprendere le culture e i bisogni dei cittadini
stranieri e di presidiare le condizioni di nuclei con neonatalità a rischio psicosociale;
Potenziare e consolidare gli interventi a tutela dei minori coinvolti nelle vicende
separative e di alta conflittualità dei genitori attraverso il servizio di mediazione
familiare realizzato da specifiche figure professionali e in collaborazione con la rete
•
•
•
•
dei soggetti coinvolti;
Promuovere, sostenere e potenziare gli interventi di contrasto alla violenza a danno
dei minori, assicurando forme di integrazione fra i soggetti della rete con particolare
attenzione alla prevenzione e al contenimento del disagio in situazione di multiproblematicità;
Assicurare, interventi psico-sociali di presa in carico e assistenza del minore vittima di
violenza ed interventi terapeutici di trattamento e superamento del trauma infantile;
Potenziare, differenziare e qualificare la risposta accogliente per minori con
provvedimento di allontanamento dal nucleo d’origine disposto dalla Magistratura
Minorile, sia in struttura residenziale, semiresidenziale che in affidamento familiare, con
particolare attenzione ai bisogni dei bambini molto piccoli;
Promuovere interventi a sostegno del sistema scolastico, con particolare riferimento
ad azioni di contrasto del disagio, ai processi di integrazione degli alunni disabili
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI
Piacenza
Cortemaggiore
Fiorenzuola
d’Arda
Monticelli
d’Ongina
Castel S.
Giovanni
Gragnano
Trebbianese
Oianello Val
Tidone
Rottofreno
Ziano Piacentino
Caorso
Ospizi Civili di Piacenza
Coop. sociale Casa del Fanciullo
Istituto delle Figlie di Maria SS:
dell’Orto
Ass. Solidarietà La Ricerca
Azienda Usl di Piacenza
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII
1
Tot. Utenti
Centro Diurno
Comunità
educativa
Comunità di
tipo familiare
Soggetto Gestore
Comunità
Pronta
Accoglienza
Ubicazione
Casa Famiglia
Secondo il Sistema Informativo delle Politiche Sociali dell'Emilia-Romagna, l'offerta di servizi
nel campo dei minori e del collocamento in affido presso strutture di accoglienza residenziali
si articola nelle seguenti risorse:
1
1
1
10
32
1
9
1
2
35
41
10
Azienda Usl di Piacenza
1
21
Azienda Usl di Piacenza
2
42
Azienda Usl di Piacenza
2
46
Azienda Usl di Piacenza
1
21
1
29
4
1
Azienda Usl di Piacenza
Coop. sociale Casa Ulisse a.r.l
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII
1
1
7
Tabella 7 (Fonte: Sistema Informativo delle Politiche Sociali – Regione Emilia-Romagna
PROVINCIA DI BOLOGNA
CONTESTO TERRITORIALE: DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI GENERALI
Caratteristiche demografiche del territorio (Provincia di Bologna)
Numero Comuni
Dati al 31/12/2007
60
Popolazione residente
964.065
Popolazione residente straniera
75.277
Incidenza popolazione residente straniera
7,8%
Previsione sulla popolazione residente al 2013
+5,1%
Previsione sulla popolazione residente al 2018
+8,3%
Residenti nei territori delle sedi del progetto: Bologna
373.743
Residenti nei territori delle sedi del progetto: Ozzano dell’Emilia
12.145
Residenti nei territori delle sedi del progetto: Sala Bolognese
7.283
Tabella 1 (Fonte: Provincia di Bologna Anagrafi comunali e Piani di Zona 2005-07)
Breve descrizione
Il territorio della provincia di Bologna si estende su una superficie di 3702,5 kmq, il 43% del
quale in pianura, il 36% in collina e il 21% in montagna. Le strade provinciali sono 95, con
un'estensione totale di 1.383 Km.
I settori trainanti dell'economia sono: l'agricoltura (ortaggi, cereali), l'allevamento (suini e
bovini) e la piccola e media industria nei settori alimentare, meccanico, della ceramica e
dell'elettronica. Di rilievo l'attività della Fiera di Bologna, sede di svariate manifestazioni
internazionali e l'infrastruttura dell'Interporto di Bologna per il carico e lo scarico delle merci
provenienti in container dal porto di Ravenna.
CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE
Caratteristiche demografiche del target d’intervento
Popolazione minorenne
Dati al 31/12/2007
146.816
Incidenza su popolazione totale
15,2%
Popolazione fascia 14-17 anni
27.970
Incidenza su popolazione totale
2,9%
Popolazione minorenne straniera
16.588
Incidenza su popolazione straniera
22,0%
Incidenza su popolazione minorenne
11,3%
Tabella 2 (Fonte: Provincia di Bologna Anagrafi comunali e Piani di Zona 2005-07)
Principali tendenze demografiche
La popolazione della provincia è in aumento dal 1995; tale aumento riguarda in modo
diffuso l’intero territorio ed in particolare i comuni della cintura del capoluogo provinciale.
Negli ultimi anni tale aumento manifesta una significativa accelerazione dovuta al
fenomeno immigratorio (incremento di oltre il 50% nell’ultimo triennio della popolazione
straniera residente), alla ripresa degli indici di fecondità (+9,9‰ dal 1995) e al conseguente
aumento della nascite (+ 36% dal 1995). L’indice di vecchiaia della popolazione
(popolazione >64 anni su 100 residenti 0-14 anni) è diminuito di 5 punti percentuali; e la
popolazione giovanile regionale in età 0-14 anni è in aumento dal 2000 di circa 12.000 unità
all’anno (+19,6% dal 1996).
Queste tendenze che riguardano in modo particolare la popolazione giovanile stanno
producendo un significativo mutamento del profilo demografico del territorio. Le previsioni
regionali confermano tale evoluzione:
- previsione al 2013 della popolazione:
+ 8,2%
- previsione al 2013 della popolazione 0-17 anni:
+19,3%
- previsione al 2013 della popolazione 14-18 anni:
+22,9%
(Fonte: ISTAT e Piani di Zona 2005-07)
Sono in atto da tempo profonde trasformazioni demografiche e sociali che riguardano il
modello di famiglia presente sul territorio, e in particolare dimensioni e composizione dei
nuclei familiari, condizione femminile, instabilità coniugale e nuove tipologie familiari:
- contrazione numerica dei nuclei familiari
2,2
(nel 2003)
- aumento dei nuclei monogenitoriali
14,1%
(nel 2001)
- tasso di occupazione femminile
44,2%
(in Italia: 32,8%)
- tasso di disoccupazione femminile
3,1%
(in Italia: 11,6%)
- tasso di nuzialità
3,4
(dal 2000: -12%, maggiore solo a Val d'Aosta)
- coppie non coniugate
7,6% nel 2001, +3,6% in Emilia-Romagna dal 1997)
- nuclei familiari ricostituiti
7,5%
- tasso di separazioni + divorzi
9,9‰ (nel 2002, in Italia 8,4‰)
- n. figli affidati per separazioni e divorzi
5.638
(nel 2002)
- n. figli affidati per separazioni e divorzi/100 minori +35,6%
(periodo 1995-2000).
(Fonte: Istat e Piani di Zona 2005-07)
Nel quadro di questi fenomeni sociali, i cui dati riferiti alla provincia di Bologna indicano
tendenze ancora più spiccate rispetto al quadro nazionale, nonchè dell'incremento della
popolazione straniera residente ancora in fase di integrazione, va collocato l'aumento delle
forme di disagio che, a partire dalla famiglia di origine, colpiscono la popolazione
minorenne.
Gli ultimi dati disponibili dimostravano il costante aumento assoluto e percentuale di minori
assistiti dai servizi socio-territoriali nella provincia di Bologna:
Anno
N. minori assistiti
% pop. minorenne
2001
8.491
7,01%
Incremento annuo
2002
8.792
7,10%
+3,5%
2003
10.899
8,61%
+24,0%
Tabella 3 (Fonte: Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali)
Strumento elettivo di intervento nelle situazioni di disagio dei minori in carico ai servizi socioterritoriali è il collocamento in affido presso famiglie affidatarie o strutture di accoglienza
residenziali.
Dei 341 minori collocati nel 2003 nei presidi socio-assistenziali residenziali della provincia
risultavano le seguenti tipologie di disagio:
Minori collocati in presidi socio-assistenziali residenziali in provincia
341
minori coinvolti in procedimenti penali o misure alternative
minori con problemi familiari e relazionali, economici, abitativi
gestanti madri con bambino a carico
utenti con handicap fisico
utenti con handicap psichico
utenti con handicap plurimo
altro
2,2%
66,7%
4,9%
0,7%
6,7%
2,6%
16,1%
Tabella 4 (Fonte: Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali)
L'incremento dell'andamento demografico e dei flussi migratori, insieme alle profonde
modificazioni socio-culturali del modello familiare con le problematiche ad esse
accompagnate, portano ad un aumento assoluto e percentuale dei minori in carico ai
servizi socio-territoriali. Si vengono via via a creare sempre nuovi bisogni, rispetto ai quali la
pur ricca offerta di servizi presente nel territorio non può offrire piena e tempestiva risposta.
ª Principali bisogni generali rilevati:
1. Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il
collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali
2. Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi educativi
rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali
Tra le risorse e i servizi sopra indicati operano anche le strutture della provincia di Bologna
dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la cui offerta si articola in: case-famiglia,
famiglie aperte all'accoglienza, altre strutture presenti sul territorio. Obiettivo generale di tutte
le azioni è la realizzazione di un intervento integrato a più livelli che parte dall’accoglienza
dei minori in situazione di bisogno per arrivare ad agire sulla rimozione delle cause del disagio
e della marginalità sociale, attraverso una metodologia fondata sulla condivisione diretta e
la nonviolenza. Ciò si traduce nell’offerta di accoglienza di minori in qualunque situazione di
bisogno/disagio (purché compatibili con le esigenze di una genitorialità responsabile)
attraverso l’istituto dell’affidamento nelle diverse realtà dell'Associazione, dove i suoi membri
con una scelta stabile di vita offrono una disponibilità 24 ore su 24 ad essere le figure
genitoriali dei minori accolti senza limiti di tempo. A partire da questa relazione stabile di
accoglienza con i minori accolti vengono conseguentemente intraprese tutte le altre azioni
necessarie di educazione accompagnamento e inserimento sociale, nonché di
sensibilizzazione informazione e rimozione delle cause del disagio e della emarginazione,
finalizzate alla promozione di una cultura di solidarietà, pace e cooperazione nella società e
tra i popoli.
Elenco delle strutture dell’Associazione nella provincia di Bologna che hanno accolto minori
nel periodo 2005-09:
Casa-famiglia “Gesù Bambino”
Bologna
Casa-famiglia “Marta”
Sala Bolognese (BO)
Casa-famiglia “Porta Aperta”
Ozzano dell'Emilia (BO)
Casa-famiglia “S.Maria 2”
Ozzano dell’Emilia (BO)
Casa-famiglia “Madonna della Tenerezza”
Ozzano dell'Emilia (BO)
Casa-famiglia “Compagni di Sogni”
Monterenzio (BO)
Casa-famiglia “S. Clelia”
Monterenzio (BO)
Casa-famiglia Pirani-Ercoles
Monterenzio (BO)
Casa-famiglia Magli-Spadoni
Monterenzio (BO)
Nucleo familiare Giardini-Righini
Bologna
Nucleo familiare Pieri-Zoni
Bologna
Nucleo familiare Zucchero-Crovetti
Bologna
Nucleo familiare Taglioli-Colella
Sala Bolognese (BO)
Nucleo familiare Patterson-Bonazza
Argelato(BO)
Nucleo familiare Dalmonte-Morlini
Budrio (BO)
Nucleo familiare Sorrentino-Nascetti
Pianoro (BO)
Casa di fraternità ed accoglienza
Bologna
Minori accolti nelle strutture dell’Associazione nella provincia di Bologna nel periodo 2005-09:
- 2005: 72
- 2006: 65
- 2007: 70
- 2008: 75
- 2009: 60
(Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)
Le sedi di attuazione del progetto e le corrispondenti attività di accoglienza di minori al mese
di dicembre 2009 sono le seguenti:
Comune
Nome struttura
Bologna
Sala
Bolognese
Ozzano
Emilia
Mordano
Casa Famiglia
Gesù Bambino
Casa Famiglia
Marta
Casa Famiglia
Madonna della
tenerezza
Casa Famiglia
Madonna della
Provvidenza
Classi d'età
0/3
4/6
2
7/10 11/14 15/17
2
4
2
2
3
1
Tot.
1
Provenienza
Provin Fuori
i
2
2
2
4
3
1
2
4
2
2
1
6
Tabella 5 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)
6
TREND ACCOGLIENZE
2006
2007
2008
2009
Area Intervento Minori
18
20
16
16
Tabella 6 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)
Nel 2009 vi sono stati 2 casi di reinserimento di minori accolti nella famiglia di origine e 1 caso
di passaggio ad altra comunità di accoglienza; questo spiega il differenziale tra i dati al
dicembre 2009 (tabella 5) e i dati complessivi dell’anno (tabella 6). La provenienza dei minori
accolti è prevalentemente dalla provincia. Le Case-famiglia rappresentano per il territorio
una “integrazione” all’azione svolta dalle strutture presenti che rispondono alle
problematiche relative allo stato di abbandono e di bisogno in generale dei minori in utenza
presso le comunità dell’area provinciale. La condivisione diretta con i minori in stato di
disagio è il tratto distintivo dell’azione dei membri delle Comunità che si realizza mettendo in
atto un modello di intervento globale e integrato a più livelli attraverso l’accoglienza a
tempo pieno nella comunità educativa di tipo familiare, attraverso lo svolgimento di
appropriate attività educative tese a valorizzare le potenzialità del singolo, attraverso una
azione sociale che favorisca una cultura di sensibilità e prevenzione verso le cause del
disagio.
L’intervento dal punto di vista qualitativo delle Case Famiglia si è sviluppato nell’anno 2009
attraverso le seguente azioni:
• attività educative;
• 2 percorsi di accompagnamento per il reinserimento nella famiglia di origine;
• sostegno alla genitorialità (10 interventi);
• attività di sostegno scolastico (4 volte alla settimana);
• 1 colloquio mensile con lo psicologo per i minori in affido;
• 1 incontro mensile con i Servizi Sociali;
• attività ludico-ricreative (5 laboratori di educazione musicale);
• 2 volte all’anno campi di condivisione realizzati in collaborazione con i Servizi Sociali
aperti alla società provinciale;
• promozione e divulgazione delle tematiche inerenti l’affido e l’accoglienza (2 incontri
all’anno);
• uscite ludiche nel territorio 1 volta alla settimana;
• attività sportive circa 3 volte alla settimana.
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
Gli ultimi dati disponibili registravano nel 2003:
- 180 collocamenti in affido familiare consensuale/giudiziale
- 323 inserimenti lavorativi/formazione professionale
- 402 interventi socio-educativi individuali
- 787 interventi socio-educativi in centri di aggregazione.
Questi dati erano già allora chiari indicatori della domanda di:
- sviluppo delle reti di soggetti impegnati nell'affidamento familiare
- qualificazione delle risorse con servizi diversificati mediante l'incremento e la formazione
degli operatori
- potenziamento della capacità operativa e di rete delle strutture rispetto ai servizi e risorse
del territorio.
(Fonte: Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali)
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI
Secondo l'Osservatorio per l'Infanzia e l'Adolescenza dell'Emilia-Romagna, l'offerta di servizi
nel campo dei minori e del collocamento in affido presso strutture di accoglienza residenziali
si articola nelle seguenti risorse:
Tipologia dell'offerta
N.
Attività di tutela dei minori dei servizi socio-territoriali
v. Tab. 8
Centri provinciali per le famiglie
Presidi socio-assistenziali residenziali e semires. per minori e famiglie in
diffi
Enti di ltà
volontariato - Associazioni culturali con attività rivolte a famiglie e
2
38
88
i dii volontariato - Associazioni sportive con attività rivolte a famiglie e
Enti
i dii volontariato - Organizzazioni che associano famiglie e minori
Enti
186
Enti di volontariato - Organizzazioni di volontariato per famiglie e minori
Cooperative sociali (tipo A, B e C) con servizi per infanzia e famiglie in
diffi
Ex IPABltà
operanti nell'area infanzia e famiglie in difficoltà
243
59
48
9
Tabella 7 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali)
Attività dei servizi socio-territoriali di tutela dei minori
N.
collocamenti in affido familiare consensuale/giudiziale
180
inserimenti lavorativi/formazione professionale
323
interventi socio-educativi individuali
402
interventi socio-educativi in centri di aggregazione
787
Tabella 8 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali)
Attività dei Centri provinciali per le famiglie
N.
Accessi sportello informativo
4.061
Colloqui di counseling familiare ed educativo
1.877
Corsi e gruppi per genitori
370
Interventi di mediazione familiare
295
Contributi economici erogati
445
Famiglie coinvolte in progetti di accoglienza e reti
551
Tabella 9 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali)
Presidi socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali
N.
Posti
12
95
Comunità di tipo familiare
8
104
Comunità di pronta accoglienza
2
28
Comunità educative
Centri diurni
2
20
Case-famiglia
14
93
Totale
38
340
Tasso di utilizzo
Tasso minori in struttura x 1.000 minori residenti
78,50%
2,57%
Tabella 10 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali)
INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI SPECIFICI AI QUALI L'ENTE VUOLE RISPONDERE
CON IL PROGETTO
Alla luce dei bisogni generali rilevati e dell'intervento specifico condotto attraverso le
strutture sedi di attuazione del progetto, l'Ente punta a rispondere ai seguenti bisogni
specifici.
BISOGNI SPECIFICI
A.
Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei
casi in cui è richiesto il collocamento in affidamento presso
famiglie affidatarie e strutture residenziali
B.
Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione
degli interventi educativi rivolti ai minori in affidamento
presso famiglie affidatarie e strutture residenziali
INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Numero minori assistiti dai Servizi sociali
Numero di nuovi inserimenti in strutture di accoglienza di minori collocati in affidamento
Numero di contatti/colloqui con i Servizi sociali
Numero di percorsi di sostegno alla genitorialità
Numero di attività di sostegno scolastico
Numero di attività ludico ricreative
Numero di attività sportive
Numero di colloqui di terapia psicologica
Numero di reinserimenti familiari
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
1. Nuovi minori in carico al Servizio sociale, per i quali viene data risposta positiva alla
richiesta di collocamento in affidamento temporaneo nelle 3 strutture di accoglienza sedi
di attuazione del presente progetto
2. Minori già attualmente collocati in affidamento temporaneo nelle 3 strutture di
accoglienza sedi di attuazione del presente progetto, ai quali verrà offerta una gamma
più vasta e qualificata di interventi educativi per il rasserenamento e rafforzamento del
proprio sviluppo psico-fisico
IDENTIFICAZIONE DEI BENEFICIARI DEL PROGETTO
1. Famiglie naturali dei minori in affidamento temporaneo, impegnate nel percorso di
recupero del proprio equilibrio psico-fisico, nel ripristino di idonee condizioni socioeconomiche nonché nel consolidamento delle proprie capacità genitoriali
2. Contesto sociale d’origine (paese, quartiere, città) in cui i minori destinatari del progetto
vengono sottratti ai fattori di formazione del disagio sociale e alle dinamiche di sviluppo
dei fenomeni di devianza
3. Istituzioni scolastiche che beneficiano di qualificati interventi educativi in ambito
domestico rivolti ai minori destinatari del progetto
4. Rete dei servizi sociali operanti nel territorio delle sedi di attuazione del presente progetto,
che si giovano di una rigenerazione delle risorse sociali del territorio, mediante il
potenziamento della capacità ricettiva e la qualificazione dell’azione educativa delle
strutture di accoglienza ivi inserite
FONTI
ISTAT: Censimento nazionale 2001
Regione Emilia-Romagna: Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza
Provincia di Bologna: Settore Programmazione Controlli e Statistica
Comuni della provincia di Bologna: Uffici delle Anagrafi
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII: Centro di documentazione
Fonti specifiche:
1. La popolazione in provincia di Bologna, Rapporto al 31/12/2007 con schede demografiche per
comune a cura del Servizio studi per la programmazione della Provincia di Bologna.
E’ consultabile sul web agli indirizzi:
http://www.provincia.bologna.it/statistica/download//DemografiaDatiAnagrafici/report_2007_definitivo.pdf
e
http://www.provincia.bologna.it/statistica/download//DemografiaDatiAnagrafici/schede_demogra
fiche.pdf
2. Piani di zona 2005/07 della provincia di Bologna
in: Assessorato Sanità e Servizi Sociali della Provincia di Bologna: Rapporto sull’offerta di servizi sociali,
socio-sanitari ed educativi del territorio provinciale di Bologna (a cura di F. Paltrinieri e M. Michielli),
Bologna 2005.
E’ consultabile sul web all’indirizzo:
http://www.provincia.bologna.it/pianidizona/pianidizona2005.html
3. Primo rapporto sui servizi e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Emilia-Romagna, a
cura dell’Osservatorio Infanzia e Adolescenza della Regione Emilia-Romagna e dell’Assessorato alle
politiche sociali e alle politiche educative per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia
Romagna; pubblicato in: L. Campioni, A. Finelli, M. T. Tagliavento (a cura di), Crescere in Emilia-Romagna: primo rapporto sui servizi e
sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, © 2005 Edizioni Junior srl (BG).
E’ consultabile sul web all’indirizzo:
http://www.regione.emilia-romagna.it/ wcm/infanzia/sezioni/osservatorio/primo_rapporto.htm
PROVINCIA DI FERRARA
La Provincia di Ferrara comprende 26 Comuni e occupa 2632 kmq. La popolazione residente
nella Provincia è di 353.304 abitanti. Il progetto interviene nella provincia di Ferrara e nello
specifico nei seguenti comuni dove sono ubicate le case famiglia e le strutture sedi di
attuazione del progetto: 2 case famiglia a Ferrara, 1 pronto soccorso minori a Cento, 1 una
casa giovani a Bondeno
FERRARA: la Popolazione residente nella città di Ferrara è di 133.214 ab. Di questi 12.891 sono i
minori compresi nella fascia di età da 0 a 14 anni.
DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGET DEL PROGETTO
La struttura e la composizione delle famiglie della provincia di Ferrara, con una dimensione
media di 2,24 persone a nucleo risulta essere inferiore a quella nazionale e conferma la
necessità di azioni trasversali a tutte le aree di sostegno alle famiglia, al lavoro di cura e alle
politiche per i minori e i disabili, da parte delle amministrazioni locali. Anche la progressiva
riduzione del tempo scolastico e delle risorse per l’integrazione di minori svantaggiati, già in
atto, produrrà conseguenze sulle realtà famigliari chiamate a farsi carico di situazioni non più
gestite in maniera integrata dai servizi pubblici, prevalentemente statali. Ciò si ripercuote
inevitabilmente sulle scelte a carico degli enti locali nelle diverse modalità di presenza e di
ambiti di intervento territoriale. La crescente presenza di immigrati ha apportato di
conseguenza anche un aumento dei minori stranieri presenti nel territorio ferrarese. Secondo
quanto emerge dal Dossier 2006 “I giovani ferraresi attraverso le statistiche”, elaborato
dall’Ufficio Statistica del Comune e dal Rapporto “L’immigrazione a Ferrara”, le
caratteristiche demografiche della popolazione da rilevare sono: l’aumento della
popolazione anziana e l’aumento della popolazione determinato dai flussi migratori.
Fra le donne partorienti, sono in aumento quelle straniere. In conseguenza alle difficoltà
occupazionali di queste ultime, aumenta il bisogno di prese in carico di minori stranieri da
parte dei Servizi sociali.
In relazione al target del progetto si evidenziano i seguenti dati demografici:
PROFILO DEMOGRAFICO DINAMICO DEL TERRITORIO
INDICATORI PRIORITARI: SERIE STORICA POPOLAZIONE 0 - 14 ANNI FONTE: Servizio Statistica Reg. EmiliaRomagna
POPOLAZIONE RESIDENTE
POPOLAZIONE STRANIERA
TOTALE
RESIDENTE
Prov
ZONE SOCIALI
ANNO
ANNO
ANNO
ANNO
ANNO
ANNO
2004
2005
2006
2004
2005
2006
FERRARA
FE
16.588
16.786
728
944
1.151
16.288
CENTRO-NORD
FE
FERRARA OVEST
8.147
8.572
8.982
635
817
1.021
FE
FERRARA SUDEST
FERRARA
EMILIA ROMAGNA
9.857
9.995
10.154
584
729
895
34.292
35.155
35.922
1.947
2.490
3.067
509.122
521.947
533.637
51.199
58.899
66.047
Minori e famiglie problematiche:
Minori (0-18 anni)
Dati totali della Provincia
Dati percentuali
Minori residenti nella Provincia di Ferrara
45.855 (al 31/12/2004)
47.889 (al 31/12/2006)
153.847 (al 31/12/2005)
1.796
432
2.596
96
11
838
1,18%
0,28%
5,26% del totale prov ‘04
3,89% “
“
0,37% “
“
0,58% “
“
Nuclei familiari
Nuclei familiari in carico ai Servizi Sociali
- di cui stranieri
Minori in carico
- di cui disabili certificati
- di cui stranieri non accompagnati
- di cui stranieri
Minori con provvedim. di tutela
Minori con provvedim. di affido ai Serv.Soc.
Minori con provvedim. di vigilanza
Minori con provvedim. penale
Minori con provvedim. di allontanamento
Interventi socio-educativi individuali
Interventi socio-educativi di aggregazione
77
365
174
14
94
25
71
Violenze e maltrattamenti sui minori
Anche gli episodi di violenza rappresentano una drammatica realtà che spesso si consuma
in silenzio tra le mura domestiche e colpisce soprattutto donne e minori. Nella tabella sono
presentati i casi emersi in provincia da questo silenzio ma rappresentano solo una piccola
parte del problema emerso da questo silenzio:
Violenze e maltrattamenti sui minori in carico ai Servizi Sociali nella Prov, di Ferrara al
31/12/2006
Distretto Centro Nord
Distretto Ovest
Distretto Sud Est
Totale
Violenza
sessuale
14
12
10
36
Maltrattamento
fisico
10
5
1
16
Maltrattamento
psicologico
1
0
0
1
Violenza assistita
25
5
0
30
Fonte: dati resi disponibili dai Servizi minori del Territorio: Ferrara, Copparo, Cento, Bondeno,
Portomaggiore, Codigoro.
Di questi minori descritti sopra alcuni sono accolti presso le strutture dell’Ente interessate al
progetto e presenti nel territorio. Si tratta di 2 Case famiglia, di 1 Pronto Soccorso in
emergenza per minori anche neonati e di 1 casa famiglia indirizzata soprattutto ad
adolescenti e giovani con problematiche di disagio sociale e abuso:
STRUTTURA
FERRARA: Nucleo
Famigliare
Compagno
FERRARA: Casa
famiglia Madre
Teresa
CENTO: Pronto
Soccorso Minori
“Angeli Custodi”
BONDENO
Casa Giovani
“Beppe e
Gianni”
MINORI
ACCOLTI
2009
3
3
5
2
DISTURBO ACCERTATO
PERCORSO
ACCOGLIENZA
- Disabilità psicofisica
- Maltrattamenti e abuso
- Disabilità fisica
- Sindrome Down, abbandono
- Sindrome di Rett, abbandono
- Disagio sociale
- Disabilità psicofisica
- Disagio sociale
- Disagio sociale
- Disagio sociale
- Maltrattamenti e abuso
PROVENIENZ
A
GEOGRAFIC
A
Campo Rom
Italia
Kossovo
Siria
Italia
Nigeria
Rom
Italia
Italia
Italia
Cina
- Maltrattamenti e abuso
- Disagio sociale
Italia
Italia
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO
Bisogni specifici rilevati per utenti minori sul territorio della Provincia di Ferrara
I dati presentati testimoniano come le problematiche relative ai minori siano una
drammatica realtà che, per essere affrontata, necessita di risorse importanti: una risposta
qualificata deve necessariamente riguardare l’accoglienza soprattutto in strutture di tipo
famigliare e disponibili a farsi carico anche di minori disabili, e/o adolescenti e/o stranieri.
Analizzando i dati della Provincia, appare evidente come, nonostante lo sforzo nell’ambito
della promozione di politiche di accoglienza e tutela dei minori, a fronte di 2596 minori a
carico dei servizi sociali, solamente 153 (il 6% circa) è inserito in strutture diversificate come
comunità di tipo familiare, educative o centri diurni che però non sono necessariamente
collocate nel territorio ferrarese. Inoltre sempre analizzando i dati SISA emerge l’esiguità di
accoglienze sul territorio di minori disabili a carico dei servizi sociali: a fronte di 96 certificati
solamente 3 sono inseriti in strutture residenziali o semiresidenziali. Tra questa tipologia di
minori che maggiormente richiedono interventi mirati, sono da annoverare i minori con
ritardo mentale certificato. A questo proposito, occorre segnalare le numerose richieste,
giunte alla nostra Associazione, di inserimento temporaneo o permanente in strutture di tipo
familiare, nel periodo “cerniera” (compreso tra i 17 e i 18 anni), di minori adolescenti con
ritardo mentale non certificabile, in particolare utenti di sesso femminile, che hanno subito
abusi proprio nel contesto familiare e pertanto non possono farvi ritorno. Anche sul fronte dei
minori stranieri cresce l’urgenza di dare risposte adeguate all’aumento dei bisogni che
necessitano di interventi diversificati. In particolare aumenta la richiesta di accoglienza di
minori stranieri non accompagnati in Pronte accoglienze e Case-famiglia. Un altro punto che
affiora dai dati è l’aumento delle prese in carico di minori stranieri irregolari, frequentemente
assistiti dai Servizi insieme alla madre, che richiedono strutture specifiche per madrebambino/i.
Possiamo dunque individuare un bisogno specifico nell’emergenza adolescenti che
necessitano di un allontanamento famigliare e accanto a questo appare evidente un’altra
criticità nel territorio provinciale riguardante la scarsità di famiglie o realtà famigliari
affidatarie disponibili ad accogliere minori disabili e la scarsità di famiglie o realtà famigliari
disponibili ad attivarsi in casi di emergenza per un minore, anche neonato, per il quale si
abbia necessità indifferibile di allontanamento dalla famiglia (pronto soccorso minori).
A questi bisogni vuole contribuire a dare risposta il progetto.
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
Come si evince da quanto sopra dimostrato, l’ obiettivo del nostro progetto riguarda:
-
adolescenti problematici e/o disabili e/o con disagio sociale
minori prima infanzia/neonati anche per accoglienze in emergenza
INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI
I beneficiari che il progetto intende raggiungere attraverso un potenziamento delle risorse e
una qualificazione degli interventi mirati, sono molteplici:
- Le sedi dell’ente che già da anni sul territorio ferrarese fanno accoglienza al loro
interno di minori (dalla prima infanzia all’adolescenza) con problematiche molteplici
- Le famiglie dei minori già accolti e le famiglie dei minori che, attraverso il progetto, si
andranno a raggiungere in futuro
- la Provincia di Ferrara, il suo Distretto Centro Nord, i comuni di Cento e Bondeno che,
attraverso l’accoglienza concordata e in convenzione nelle strutture dell’ente di
minori della prima infanzia e di adolescenti problematici, potranno contare sulla rete
di case famiglia e di strutture di pronta accoglienza presenti sul territorio ferrarese e
gestite dalla Comunità Papa Giovanni XXIII.
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
In questo contesto di riferimento, pur riconoscendo l’importanza della presenza sul territorio di
iniziative a favore dei minori, promosse dai Piani per la Salute e il Benessere dell’AUSL, dalla
Provincia di Ferrara dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune, da enti privati o
dall’associazionismo e dal volontariato, dai dati si deduce che occorre ancora sviluppare
interventi per dare risposte ai bisogni della popolazione target che richiede di:
•
•
•
•
Incrementare la capacità di accoglienza temporanea, permanente o di emergenza
di minori e adolescenti (periodo tra i 13/14 e 17/18 anni) in situazione di disagio e
potenziare interventi di sostegno per i genitori con particolare riguardo a quelli
stranieri.
Aumentare l’offerta di posti in pronta accoglienza indifferibile che può essere di
emergenza e divenire successivamente temporanea o permanente di minori della
prima infanzia, anche neonati, che vivono in situazioni a rischio.
Qualificare i percorsi specifici individualizzati volti al recupero dell’autonomia
individuale e sociale dei minori e degli adolescenti accolti nelle sedi di progetto
implementando le loro attività ludico-ricreative e di sostegno scolastico
Sensibilizzare il territorio attraverso incontri e dibattiti sulle tematiche del disagio
giovanile, dello sfruttamento e della violenza sui minori
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI PER MINORI:
Significativo è l’impegno degli Enti Locali nella provincia di Ferrara, dei privati e di molte
associazioni di volontariato e del terzo settore nell’ambito della promozione di politiche di
accoglienza e tutela dei minori, dell’affidamento familiare e in comunità, come certificato
anche dai Piani Attuativi 2009 e dai Piani per la salute e il benessere e sociale di Zona
Triennali 2009-2011.
Da segnalare inoltre il coordinamento del Tavolo Minori – Gruppo Affido, attivato in Provincia,
che ha visto la partecipazione di operatori dei servizi sociali e delle politiche familiari dei
Comuni, dei servizi sanitari dell'Azienda USL e dei rappresentanti dell'Associazione delle
Famigli Affidatarie e che ha avviato il primo piano provinciale di intervento annuale di
promozione dell'affidamento familiare allo scopo di
promuovere l'affidamento e il
volontariato familiare, nonché le altre forme di sostegno e mutuo aiuto fra le famiglie.
Da segnalare anche la costituzione di un Tavolo di confronto e pianificazione, promosso
dalla Provincia in attuazione alle indicazioni regionali di cui alla DGR 2608/2002, con gli Enti
titolari e gestori delle funzioni in materia di minori, Il Centro Giustizia Minorile di Bologna, le
Istituzioni scolastiche e il Forum del Terzo settore che ha elaborato e approvato un piano
degli interventi finalizzati alla realizzazioni di attività di contrasto alle forme di abuso e
maltrattamento in danno ai minori.
Riassumendo L’offerta di servizi analoghi a quelli proposti nel progetto vede, in provincia di
Ferrara, i seguenti posti disponibili all’accoglienza residenziale di minori con provvedimenti di
allontanamento famigliare:
SERVIZI, RISORSE INFORMALI, DOMANDA ESPRESSA E DOMANDA SODDISFATTA
MINORI INSERITI IN
STRUTTURA
AMBITO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO provincia di Ferrara
AREA MINORI POSTI E UTENTI AL 31.12.2006
fonte sips: sistema informativo politiche sociale
Prov
Distretto
FE
Centro
Nord
FE
Ovest
FE
Sud Est
FERRARA
Reg .EMILIA
ROMAGNA
Comunità di
pronta
accoglienza
Utenti
Posti
totali
-
Comunità di
tipo familiare
-
Comunità
educativa
Centro diurno
Posti
Utenti
totali
Posti
Utenti
totali
Posti
Utenti
totali
2
1
16
14
38
29
10
4
20
19
38
29
2
1
46
37
520.853 534.456 543.826
51.784
59.856
66.979
PROVINCIA DI RAVENNA
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
La provincia di Ravenna conta 388.029 abitanti. L’Associazione Comunità Papa Giovanni
XXIII è presente nel territorio ravennate dal 1983 con strutture quali Case Famiglia e 1
Laboratorio di avviamento al lavoro, accogliendo minori e disabili in difficoltà. La tabella
seguente indica il numero di abitanti nei Comuni ove è presente l’Associazione,
accompagnato dal numero di famiglie e dal numero di componenti per famiglia, dati utili
per successive analisi relative alle problematiche familiari.
N. abitanti
(dati al 20/01/2010)
Comuni
Ravenna
Faenza
Lugo
Cervia
Russi
N. Famiglie
(dati al 31/12/2008)
157.034
71.150
57.377
24.547
32.755
14.070
28.732
13.006
11.967
5.234
Tabella 8 (Fonte: Istat)
N. medio di componenti
per famiglia
(dati al 31/12/2008)
2,2
2,3
2,3
2,3
2,2
DATI DEMOGRAFICO-STATISTICI E BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET DEL
PROGETTO
Il primo dato da cui occorre partire è la composizione percentuale della popolazione
residente per età e per genere. Un confronto tra i dati dal 2000 e il 2007 fornisce indicazioni
utili. La popolazione in generale è aumentata del 6,5%. In particolare è in forte crescita la
popolazione più giovane fino ai 14 anni di età anche se, essendo da anni il tasso di natalità
molto basso, le fasce demografiche giovanili sono destinate ad assottigliarsi in maniera
acuta nei prossimi 10 anni. Si consideri, inoltre, che sull’aumento del tasso di natalità e sulle
tendenze demografiche incide il numero di immigrati stranieri. Infatti, la crescente presenza
di stranieri ha contribuito al ringiovanimento della struttura per età della popolazione: da una
parte perché gli immigrati stessi sono per la maggior parte giovani, dall’altra per la loro più
alta prolificità.
Nel periodo 2000-2006 si è assistito ad una modificazione della struttura della popolazione
che si è ripercosso sul fabbisogno di servizi sociali: è aumentato, infatti, il fabbisogno di
istruzione e di servizi sociali per l’infanzia e i minori.
Un dato rilevante riguarda i minori in carico ai servizi sociali territoriali per varie e diverse
problematiche individuali che, nel 2006, erano pari a 4.025, di cui un terzo stranieri.
Minori in carico ai servizi sociali territoriali per problematiche individuali, anno 2006
Coinvolto in
procedura
penali
Con
disagi
o
relazi
onale
scolas
tico
Con gravi
patologie
psichiatri
che o
fisiche
Gestanti
e madri
Handicap
fisico
Handicap
plurimo
Handic
ap
psichic
o
Handicap
sensoriale
uditivo/vi
sivo
v.a
v.a
v.a
v.a
v.a
v.a
v.a
v.a
v.a
15
154
6
6
22
22
25
13
43
2
88
6
1
8
19
20
2
15
5
32
5
5
11
18
3
18
22
274
17
7
35
52
63
18
76
286
3.17
5
231
113
378
380
564
72
Solo con
problema
tiche
familiari
Straniero
irregolar
e
Straniero
non
accompagnato
Tossicodipendente
Vittima
di
violenze
Totale
minori
1.923
12
38
8
33
2.327
708
11
1
0
9
892
646
2
47
4
8
806
3.277
25
86
12
50
4.025
Raven
na
Lugo
Faenz
a
Prov.
di
Raven
na
Region
e
EmiliaRoma
gna
Lavoro
minorile
(non
dovuto
a tratta)
Minore a
rischio
maltratta
-mento/
abuso
Ravenna
2
Lugo
Faenza
Provincia
0
2
In stato di
adottabilità
585
di
Ravenna
Regione
EmiliaRomagna
6
94
26.294
393
740
49
529
33.925
Tabella 9 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e
dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009)
La presa in carico da parte dei Servizi Sociali è riferibile prevalentemente a problematiche
economiche-abitative dei nuclei familiari a cui i minori appartengono, un dato che evidenzia
la crescita del livello di povertà delle famiglie.
Nei tre distretti e nel triennio 2004 – 2006 si evidenzia un trend in crescita anche per le
“problematiche socio-educative” e per il numero di nuclei familiari con “grave conflittualità”,
dati che testimoniano la presenza di fattori di rischio per la crescita e lo sviluppo dei minori.
I dati testimoniano come le problematiche relative alla violenza quali: gravi conflittualità,
abbandono, abuso nei confronti dei minori e nella dinamica intrafamiliare, costituiscono una
realtà presente che richiede risorse e la messa in campo di modalità organizzative dei servizi
sociali e sanitari più efficaci nel contrastare il fenomeno.
I disabili certificati ai sensi della L. 104/92 dal servizio di Neuropsichiatria Infantile sono un terzo
dell’utenza complessiva del Servizio nel 2007 e costituisce circa il 2% della popolazione
scolastica a livello provinciale.
Ai minori disabili a livello territoriale viene garantita assistenza dal Consorzio per i Servizi
Sociali, inserendo gli utenti in percorsi di scolarizzazione e/o di formazione professionale.
Con le risorse assegnate si riesce a far fronte alle priorità ma non alle necessità complessive,
soprattutto quelle legate a condizioni non solo di svantaggio, ma anche di disagio sociale.
La gravità di molti minori, peraltro, non esaurisce nel curriculum scolastico il bisogno di una
assistenza permanente, specializzata, e, talvolta, di sostegno e sollievo alle famiglie.
E’ la ragione per la quale un certo numero di minori disabili usufruisce anche di servizi
aggiuntivi: un supporto educativo a domicilio (5), la frequentazione di centri pomeridiani
(16).
In alcuni casi si è reso necessario, per disposizione dell’autorità giudiziaria, laddove a
condizioni di handicap si sono sovrapposte condizioni di forte rischio per la tutela del minore
con conseguente allontanamento familiare, il ricovero presso strutture residenziali.
In tutti e tre i distretti è in crescita il numero di nuclei con 1 o entrambi genitori stranieri, assistiti
dai Servizi Sociali nei 3 anni di riferimento 30,9% (2004), 34,3% (2005) e 40,8% (2006).
Nella tabella seguente vengono rappresentati i dati relativi alle adozioni internazionali e
nazionali e il numero di allontanamenti dei minori disposti dall’Autorità Giudiziaria nella
provincia di Ravenna con decreto di allontanamento dalla famiglia al 31.12.2006.
I dati evidenziano che i minori allontanati dalla famiglia sono complessivamente 89.
Nel territorio sono inoltre stati realizzati 86 affidi etero familiari e parentali e 9 su 86 sono riferiti
a minori stranieri (10%).
Si riporta la seguente tabella al fine di leggere il dato anche a livello di distretto.
Minori con intervento di affidamento familiare e a parenti; interventi iniziati, conclusi ed in corso al 31/12
di ciascun anno in provincia di Ravenna, anni 2004-2006
Totale
2
concl
usi
Totale
2
In
corso
Totale
19
22
22
32
Etero familiare giudiziale a tempo pieno
2
7
33
A parenti consensuale a tempo pieno
2
1
7
1
29
1
33
10
101
iniziati
ANNO 2005
Etero familiare consensuale a tempo pieno
Etero familiare consensuale part time
A parenti giudiziale a tempo pieno
Totale 2005
ANNO 2006
Etero familiare consensuale a tempo pieno
3
5
10
23
24
29
Etero familiare giudiziale a tempo pieno
8
9
40
A parenti consensuale a tempo pieno
0
1
6
Etero familiare consensuale part time
A parenti giudiziale a tempo pieno
2
3
9
Totale 2006
36
42
94
Tabella 10 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e
dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009)
Minori con intervento di affidamento familiare e a parenti per tipologie in Provincia di Ravenna, anni 2004-2006
% sul
% sul
% sul totale
in corso al
totale
in corso al
in corso al
totale
degli
31/12/200
degli
31/12/200
31/12/200
degli
interventi di
4
interventi
5
6
interventi
affido
di affido
di affido
Etero familiare
consensuale a tempo
19
17,1
19
18,8
10
11,6
pieno
di cui stranieri
1
0,9
3
3
2
2,3
di cui disabili certificati
0
0
1
1
2
2,3
Etero familiare
31
27,9
32
31,7
29
33,7
consensuale part time
Etero familiare
giudiziale a tempo
41
36,9
33
32,7
40
46,5
pieno
di cui stranieri
11
9,9
7
6,9
7
8,1
di cui disabili certificati
2
1,8
2
2
2
2,3
di cui part time
0
0
0
0
0
0
A parenti consensuale
10
9
7
6,9
6
7
a tempo pieno
A parenti giudiziale a
10
9
10
9,9
9
10,5
tempo pieno
Totale
111
100
101
100
94
100
Tabella 11 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e
dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009)
Dai dati riportati nelle tabelle emerge che gli affidamenti giudiziali (in seguito alla limitazione
della potestà genitoriale da parte dell’Autorità Giudiziaria) sono più numerosi rispetto a quelli
consensuali (realizzati condividendo il progetto con la famiglia di origine che riconosce il
proprio stato di bisogno).
E’ importante rilevare l’incidenza di minori di origine straniera più elevata negli affidamenti
giudiziali: un descrittore che evidenzia l’entità delle problematiche sociali, economiche e
familiari con cui le potenziali famiglie affidatarie si confrontano.
L’esigenza di un concreto aiuto alla genitorialità per genitori, bambini e adolescenti insieme
agli interventi di contrasto all’esclusione sociale sono obiettivo di lavoro dei centri per le
famiglie, dei consultori familiari dei servizi educativi e scolastici; uno strumento di aiuto alla
famiglia è rappresentato anche dal ricorso all’affido etero familiare (86 minori coinvolti nel
2007) o a strutture protette. Sono altresì oltre 200 le famiglie coinvolte in progetti di sostegno
alla genitorialità (attraverso i centri per le famiglie).
Nella provincia di Ravenna i bambini e i ragazzi assistiti dai servizi territoriali con inserimenti
iniziati ogni anno in comunità residenziali presenta un trend in decremento da 69 nel 2004 a
55 nel 2006.
Nel triennio la “Comunità educativa” come tipologia residenziale evidenzia un utilizzo
potenzialmente superiore alle altre tipologie e pari al 54,5% come evidenziato nella tabella
sotto riportata. I dati evidenziano che 12 minori (21,8%) nell’anno 2006 hanno avuto la
necessità di essere inseriti in Comunità di pronta accoglienza.
Interventi iniziati in strutture residenziali per tipologia in Provincia di Ravenna anni 2004-2006
2004
2005
2006
Valore
Valore
Valore
Provincia di
assolut
%
assolut
%
assolut
%
Ravenna
o
o
o
Comunità
24,
37,
54,
17
16
30
educativa
6
2
5
Comunità di
15,
tipo
11
2
4,7
5
9,1
9
familiare
Comunità di
23,
16,
21,
pronta
16
7
12
2
3
8
accoglienza
Casa
11,
27,
8
12
4
7,3
famiglia
6
9
Struttura per
1
1,4
1
2,3
0
0
disabili
Altro tipo di
23,
11,
16
5
4
7,3
struttura
2
6
Totale
69
100
43
100
55
100
Tabella 12 (Piano Provinciale per la Promozione delle Politiche di Tutela e Accoglienza dell’Infanzia e
dell’Adolescenza – Provincia di Ravenna - Anno 2009)
Sul totale dei minori inseriti in comunità a livello provinciale i minori stranieri sono negli anni
2004 – 2005 – 2006 rispettivamente il 45%, 56% e 54%; un dato che conferma la vulnerabilità
sociale di questa fascia di popolazione minorile.
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, cercando di rispondere alle esigenze dei
minori, opera nel settore, sul territorio provinciale, principalmente attraverso l’accoglienza
nelle Case Famiglia.
L’ente è presente sul territorio ravennate con 4 case-famiglia che accolgono minori e disabili,
inviati principalmente dagli enti pubblici. Prioritario è il rapporto con i Comuni di Faenza e
Lugo e frequenti sono le richieste dei Comuni/AUSL limitrofi. Altro canale importante di
accesso al Servizio proviene dagli organi giudiziari: Tribunali per i Minorenni, Questure, stazioni
dei Carabinieri e di Polizia.
La Casa Famiglia rappresenta una realtà di famiglia allargata, la presenza di figure genitoriali
e parentali di età e vissuti diversi, rappresentano i differenti componenti di una famiglia
(padre, madre, fratelli, nonni, zii, cugini), là dove la perdita dei legami familiari di origine ha
causato o potrebbe causare forti disagi comportamentali e di identità. Tutte le Case
Famiglia coinvolte nel progetto sono disponibili per la Pronta Accoglienza residenziale,
secondo le possibilità ricettive del momento.
Nell’anno 2009 l’intervento delle Case Famiglia si è realizzato attraverso le seguenti attività:
• Accoglienza in un contesto famigliare affettivo-relazionale significativo
• proposta di figure genitoriali di riferimento
• Accompagnamento quotidiano a scuola;
• Sostegno scolastico pomeridiano;
• 1 Incontro mensile con gli assistenti sociali di riferimento;
• 2 vacanze di condivisione all’anno (estiva e invernale)
• Partecipazione a corsi sportivi a cadenza settimanale;
• 1 uscita ludico-ricreativa alla settimana.
Comu
ne
Nome
struttura
Casa
Famiglia
San
Giuseppe
Lugo
Classi d’età
Russi
Santi
Angeli
Custodi
Faenz
a
della
Gioia 1
Permanenza
13-17
Disabi
lità
Sine
die
1
2
3
1
1
2
5
7
1
1
1
3
0-5
1
2
2
Rapporto
famiglia
d’origine
Tot
Disagi
o
social
e
612
Santa
Teresina
del
Bambin
Gesù
Disturbo
2
2
Temporanea
5
3
3
TREND ACCOGLIENZE
2007
2008
2009
MINORI
11
14
15
Nessu
no
Costa
nte
1
3
4
5
2
7
3
3
3
3
Reinserimenti andati a buon fine
negli ultimi 3 anni
5
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
Il progetto si rivolge ai 17 minori accolti nelle strutture dell’Associazione, affidati ai nuovi nuclei
familiari dai Servizi Sociali. Gli utenti sono caratterizzati perlopiù o da disagio sociale o da
disabilità e provengono da un contesto familiare d’origine problematico.
A ciò si aggiunge il sostegno alla famiglia naturale per favorire l’integrazione sociale e il
possibile riavvicinamento e reinserimento del minore, ove questo sia possibile.
INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI
Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere altri beneficiari quali:
• gli altri utenti e componenti della struttura di riferimento, beneficiari ove possibile delle
varie attività svolte nella struttura e di un migliore clima di integrazione
• le famiglie di origine dei minori, le quali, attraverso un opportuno percorso di
riavvicinamento, potranno ricreare un rapporto di fiducia con i figli
• i minori residenti nel circondario che potranno partecipare alle attività pomeridiane
svolte nelle strutture di afferenza (es. compiti, attività ludiche)
• altre associazioni ed enti presenti sul territorio beneficiari delle eventuali attività
esterne offerte dall’Associazione
• i servizi sociali del territorio, il Comune e la provincia che potranno contare su una rete
di accoglienza più allargata
INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO
BISOGNI SPECIFICI
A.
Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a
disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le
necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio
sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e
specializzata.
B.
Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi
Sociali di minori provenienti da nuclei familiari con problematiche socioeducative e gravi conflittualità che necessitano di accoglienza in strutture
residenziali protette.
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
A livello territoriale emergono una serie di necessità:
- Affrontare l’aumento delle difficoltà complesse di natura economica, sociale,
relazionale ed educativa che incontrano le famiglie con figli minori (considerando
che nella zona sociale di Ravenna 1 minore su 10 è in carico alla rete dei servizi);
- Affrontare le problematiche connesse a conflittualità tra persone nei contesti di
convivenza e al progressivo aumento delle separazioni e divorzi;
- Rispondere alla necessità - in aumento - di accoglienza eterofamiliare di bambini e di
mamme con bambini o in gravidanza;
- Rispondere all’aumento delle richieste di ascolto rivolte dai cittadini alla rete dei
servizi con particolare riguardo a fasce di popolazione più fragili (famiglie straniere,
monogenitoriali, maternità difficili);
- Individuare azioni socio-educative capaci di promuovere educazione per i bambini
ed i ragazzi ed informazione per la comunità;
- Correlare i temi della salute, del benessere a interventi di prevenzione del disagio con
attenzione particolare a fasce di bambini, ragazzi e famiglie a” rischio”;
- Affrontare la situazione di disagio che in campo infantile ed adolescenziale si esprime
con modalità diverse (difficoltà della crescita in un mondo che chiede sempre molto,
scarsa integrazione, carenza di reti familiari, ecc.);
- Rispondere al bisogno di servizi educativi che supportino la famiglia nel compito di
cura e accompagnino la crescita e l’educazione dei bambini e delle bambine;
- Supportare le esigenze di conciliazione delle famiglie ed in particolare delle donne
che lavorano;
- Individuare percorsi facilitati per sostenere le famiglie che affrontano nella scuola e
nel territorio il problema dell’integrazione di bambini disabili;
- Orientare e sostenere le famiglie provenienti da altre realtà culturali nell’approccio
con i servizi educativi e scolastici;
- Promuovere l’affidamento familiare come intervento di solidarietà e responsabilità
sociale a favore di famiglie con figli minori in situazione di disagio, rafforzando la rete
dei soggetti sociali che collaborano per la diffusione della cultura dell’affido;
- Sensibilizzare la comunità locale, facendo riferimento in particolare alle associazioni di
famiglie affidatarie e adottive, alla generalizzazione dell’esperienza delle reti familiari
per l’accoglienza in caso di emergenza, alla sperimentazione di forme innovative di
affidamento, allo sviluppo di una informazione accogliente rivolta ai minori stranieri
ed alle loro famiglie.
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI
Le tabelle seguenti illustrano la distribuzione di strutture per minori in difficoltà a disposizione nella
provincia, il numero di posti disponibili e il numero di utenti effettivamente accolti con dati aggiornati al
2007.
Presidi per minori per distretto e tipologia di presidio
Comunit
à Pronta
accoglie
n-za
Comunità
di tipo
familiare
FAENZA
LUGO
RAVENNA
1
Centr
o
diurno
Centro
diurno
educativopiscologico
Casa
Famiglia
(tutti i
presidi)
1
1
8
2
3
5
2
2
4
6
7
2
5
8
6
20
1
RAVENNA
TIPOLOGIA PRESIDIO
Comunit
Totale
à
residenzia
educativ
li
a
Tabella 13 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007)
Posti per minori per distretto e tipologia di presidio
TIPOLOGIA PRESIDIO
Comunità
Comunit
Centro
Comunità
Centr
Pronta
à
Totale
diurno
di tipo
o
accoglienz
educativ
residenziali
educativofamiliare
diurno
a
a
piscologico
FAENZA
LUGO
RAVENNA
10
10
54
18
24
41
16
18
34
590
42
16
46
68
590
137
6
RAVENNA
6
Casa
Famiglia
(tutti i
presidi)
Tabella 14 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007)
Comunità
Pronta
accoglienz
a
Utenti al 31/12/2007 per distretto e tipologia di presidio
TIPOLOGIA PRESIDIO
Comunit
Centro
Comunità
Centr
à
Totale
diurno
di tipo
o
educativ
residenziali
educativofamiliare
diurno
a
piscologico
FAENZA
LUGO
RAVENNA
6
6
8
14
19
15
15
18
33
631
1
15
38
58
631
24
5
RAVENNA
5
Casa
Famiglia
(tutti i
presidi)
Tabella 15 (Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007)
Dai dati emerge come l’offerta di servizi per minori sia relativamente coperta, se non
addirittura tendenzialmente satura. Restano tuttavia numerosi posti nelle Case Famiglia,
offrendo così la possibilità di soddisfare la domanda territoriale.
PROVINCIA DI FORLI’
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
La provincia di Forlì-Cesena conta 390.495 abitanti. Da un punto di vista amministrativo, il
territorio della provincia di Forlì-Cesena è diviso in due circondari, detti anche comprensori,
ciascuno di 15 comuni: il comprensorio di Forlì, con una popolazione residente pari a 186.042
abitanti, e il comprensorio di Cesena, con una popolazione residente pari a 204.453 abitanti
(Fonte: Istat - Dati aggiornati al 21/12/2009). La provincia comprende inoltre tre comunità
montane: Acquacheta, Appennino forlivese e Appennino cesenate. I centri più popolati
sono Forlì e Cesena, seguiti da Cesenatico e Savignano sul Rubicone.
La tabella seguente mostra la popolazione dei comuni in cui si trovano le strutture
dell’Associazione coinvolte nel presente progetto.
Comuni
N. abitanti
Forlì
117.058
Cesena
95.909
Savignano
sul 17.116
Rubicone
Predappio
6.482
Roncofreddo
3.332
Tabella 16 (Fonte: Istat - Dati aggiornati al 21/12/2009)
CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE
Da un recente rilevamento pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna emerge come i minori
presenti nella Provincia di Forlì-Cesena siano pari a 60.103, di cui 5.169 stranieri (11,63%).
COMPRENSORIO FORLIVESE
Nel comprensorio forlivese i minori sono 27.672, suddivisi per fascia d’età come segue.
Fascia d’età
0 – 2 anni
3 – 5 anni
6 – 10 anni
11 -13 anni
14-17
N. minori
5.192
5.039
7.524
4.216
5.701
Tabella 17 (Fonte: Osservatorio Infanzia e Adolescenza – Regione Emilia-Romagna – Novembre 2009)
Nel comprensorio, come emerge dal Profilo di Comunità del 2008, l’incremento dei giovani
tra 0 e 18 anni nel periodo 2003-2008 aveva superato quello regionale, 12,35% versus 10,69%.
Tale gruppo nel comprensorio tuttavia costituisce solo il 15,57% della popolazione a fronte del
16,21% della regione. L’incremento della popolazione inferiore ai 18 anni, è una tendenza
che deve essere attribuita a due fattori: da un lato all’incremento della fecondità, in quanto
negli ultimi anni i livelli di fecondità hanno cominciato a recuperare gli “anni di ritardo” e
dall’altro l’incremento dei ricongiungimenti familiari. Quest’ultimo fenomeno da una parte
aumenta il numero dei minori, dall’altra incide a sua volta sul numero delle nascite in quanto
le donne immigrate hanno tassi di fecondità più elevati. Nel periodo 2005-2008 in particolare,
l’incidenza della popolazione straniera in età inferiore ai 14 anni del comprensorio forlivese è
aumentata costantemente fino a raggiungere un valore pari a 14,15%, leggermente
superiore al dato regionale (13,64%).
I minori in carico ai Servizi Sociali, confrontando i dati del 2002 e del 2007, evidenziano un
progressivo e costante aumento della casistica. Sono stati, infatti, 2.020 (13% della
popolazione di riferimento, + 5% rispetto al 2005 e + 2% rispetto al 2006) i nuclei familiari seguiti
nel 2007, con più di 3000 minori.
Tabella 18 (Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato
ad aprile 2008)
N. minori
N. nuclei familiari
(Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile
08)
Nel 50% dei casi i nuclei familiari in carico hanno prevalentemente problematiche legate alla
povertà economico-abitativa. Sono, tuttavia, in aumento i nuclei in carico per conflittualità
familiare (14% del totale) e scarsa capacità di gestire le relazioni interpersonali a seguito di
separazioni, che si riflettono poi negativamente sullo sviluppo affettivo e relazionale dei
minori. Si stima oggi che i nuclei monogenitoriali rappresentino circa il 18% dei nuclei familiari
con minori e spesso prefigurano un rischio di povertà relativa. La situazione comprensoriale,
nello specifico, mostra un andamento relativamente stabile per le separazioni (300 ricorsi per
separazione pari a 4,6 per 10 matrimoni) e ancora in leggera espansione per i divorzi;
significativa la presenza di iter giudiziali. Il 52,8% delle separazioni coinvolge un figlio minore,
spesso addirittura un bambino in età prescolare, se poi si considerano le separazioni con figli
da 0 a 11 anni, si scopre che proprio questa è la fascia più criticamente coinvolta: il 60%
delle separazioni si lascia “alle spalle” un bambino appartenente a quella fascia d’età.
Gli episodi di abuso, maltrattamento e trascuratezza sono più rilevanti di quanto non emerga,
da una realtà spesso sottaciuta. Sono dunque necessarie azioni volte ad accogliere le
vittime di questo fenomeno e soprattutto a prevenire forme di prevaricazione su minori e
adolescenti, creando una cultura diffusa che agisca come deterrente. La tabella sottostante
indica il numero di minori vittime di abuso. Il reperimento di dati risulta difficile e per tale
ragione ci si rifà a dati relativi al 2005/2006.
CIRCONDARIO DI FORLÌ
Minori in carico al servizio per ABUSO
SESSUALE
di cui stranieri
Nuovi nel
2005
Dimessi nel
2005
In carico al
31/12/2005
21
10
33
5
1
6
di cui disabili certificati
0
0
0
di cui con nucleo abusante/maltrattante
11
6
17
(Fonte: Programma Attuativo - Azioni di Contrasto alle Forme di Abuso e Maltrattamento in Danno a Minori Provincia di Forlì-Cesena - Anno 2006)
Nel territorio si è notato inoltre un veloce cambiamento, negli ultimi anni, della situazione
delle famiglie di migranti che mediamente costituiscono oltre l’8 % della popolazione totale.
Rispetto a queste famiglie si rilevano ulteriori problematiche:
Rischio di esclusione sociale;
Utilizzo improprio dei servizi;
Alta conflittualità familiare e intergenerazionale.
Tuttavia, le famiglie dei migranti, non esenti da conflitti coniugali, ma prima di tutto con
esigenze di conciliazione ancora più difficili per la mancanza di reti, attribuiscono ai nonni,
anche se presenti in misura molto esigua, una posizione straordinaria come fonte di stabilità,
sicurezza ed equilibrio ma soprattutto perché sono disponibili a offrire consigli e sostegno
nell’educazione, secondo la tradizione del Paese d’origine, come persone che portano
dunque i valori della terra nativa e soprattutto il mantenimento della lingua d’origine che
rappresenta un fattore importante per i processi d'integrazione e al tempo stesso d'identità.
L'affidamento familiare costituisce la risposta a quei nuclei che si trovano temporaneamente
in difficoltà. Nel corso dell’anno 2007 l’affido ha riguardato 109 bambini del comprensorio
forlivese con un complessivo di 115 interventi a tutela degli stessi. Gli affidamenti eterofamiliari sono in aumento rispetto a quelli parentali, sia a tempo pieno che part-time, sia
consensuali sia giudiziali e spesso richiedono tempi lunghi di risoluzione.
Andamento
affidi
Consensuali
Giudiziali
Totale
200
4
40
55
95
200
5
55
68
123
200
6
47
58
105
200
7
51
58
109
(Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile 2008)
Affidi familiari anno 2007
In corso al
31\12\2006
A famiglie esterne alla cerchia parentale (etero-familiare)
consensuale
7
Di cui stranieri
2
Di cui disabili certificati
0
A famiglie esterne alla cerchia parentale (etero-familiare) giudiziale
32
Di cui stranieri
8
Di cui disabili certificati
4
A parenti consensuale (part time)
1
A parenti giudiziale (part time)
15
Totale
55
(Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile
2008)
L’accoglienza dei minori nelle strutture residenziali del territorio è certamente l’intervento
principale nell’ambito della tutela dei bambini e ragazzi, sia per numero di minori coinvolti,
sia per investimento di risorse finanziarie. Sono molte le Associazioni che si occupano di
accoglienza di minori o che gestiscono comunità di tipo familiare.
Nel corso dell’anno 2007 sono stati accolti 170 bambini o ragazzi con un complessivo di 224
interventi a tutela degli stessi. Sono aumentati gli inserimenti in comunità educative (+ 14,5%
rispetto al 2006) e in casa famiglia (16,7%). In aumento anche il numero di minori inseriti in
pronta accoglienza (n. 76). Importante è rilevare il turnover con 55 nuovi inserimenti all’anno
e 61 dimissioni, ad evidenziare come si riduce la durata dell’inserimento e si effettuano più
dimissioni, che coincidono con un ritorno in famiglia, un passaggio alla famiglia affidataria o
l’adozione. Al contempo, però, è in aumento il ricorso all’inserimento in comunità educativa,
almeno nel primo periodo di presa in carico dei minori, in particolare adolescenti e
preadolescenti, provenienti da situazioni familiari altamente conflittuali o con genitori con
patologie psichiatriche significative.
L’accoglienza di minori in strutture residenziali socio-educative
Var. minori
Tot minori
Tot minori
inseriti 2007inseriti nel
inseriti nel
2006
2006
2007
COMUNITA’ EDUCATIVA
COMUNITA’ DI TIPO FAMILIARE
COMUNITA’ DI PRONTA
ACCOGLIENZA
CASA FAMIGLIA
STRUTTURA PER DISABILI
ALTRO TIPO DI STRUTTURA
TOT MINORI inseriti in strutture
69
79
+14,49%
13
11
-15,38%
54
76
+40,74%
24
28
+16,67%
0
0
0,00%
14
11
-21,43%
174
205
+17,82%
Di cui in struttura con la MADRE
20
18
-13,00%
(Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile
2008)
I tavoli di lavoro inter-istituzionali, infine, hanno evidenziato un aumento progressivo
dell’utenza che si rivolge ai Servizi per valutazioni in ambito neuropsichiatrico, un aumento di
nuove segnalazioni di bambini nelle fasce d’età più basse (1° e 2° infanzia ) e la necessità di
attivare interventi di sostegno, sia domiciliare sia territoriale, per facilitare l’accesso a servizi
educativi/aggregativi e favorire occasioni di maggiore integrazione.
(Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile
2008)
(Fonte: Programma attutivo piani di zona 2005-2007 del comprensorio forlivese - aggiornato ad aprile
2008)
COMPRENSORIO CESENATE
Nel comprensorio cesenate i minori sono pari a 32.431, suddivisi per fascia d’età come
segue, con un 2% di essi disabili. 6.883 14-17 anni
Fascia d’età
0 – 2 anni
3 – 5 anni
6 – 10 anni
11 -13 anni
14-17 anni
N. minori
5.802
5.648
9.035
5.113
6.883
Tabella 19 (Fonte: Osservatorio Infanzia e Adolescenza – Regione Emilia-Romagna – Novembre 2009)
Complessivamente nel 2008 sono nati 1.951 bambini (Fonte: Istat, dati al 31/12/2008). Il tasso
di natalità attualmente è pari a 8.8 nel Distretto Cesena Savio e 10.5 nel Distretto Rubicone,
dove è maggiore l’aumento di immigrazione straniera, prevalente determinante
dell’aumento.
Le nascite da madri nella fascia 35-45 anni sono in aumento, mentre decrescono le
gravidanze sotto i 30 anni.
I dati di accesso ai servizi dell’Azienda Sanitaria che si occupano di minori con disagio
psichico e sociale (Servizio di Neuropsichiatria infantile e Unità Operativa infanzia, età
evolutiva e famiglia del Dipartimento Sociale) sono espressione di disagio sociale non
facilmente rilevabile da altre fonti.
Nel 2007 i minori seguiti dal Dipartimento Sociale dell’Azienda Sanitaria di Cesena sono stati
2.225 (6% della popolazione di riferimento), un dato in costante aumento. L’accesso ai servizi
sociali è determinato da:
- disagio del minore all’interno della propria famiglia;
- incapacità dei genitori di assicurare cure adeguate a seguito della presenza di varie
criticità (abuso di sostanze, disturbi psichiatrici, conflitti tra coniugi, disadattamento sociale,
assenza di reti parentali di sostegno).
I minori in carico ai servizi socio sanitari a seguito di difficoltà e disagi presenti nell’ambito
familiare usufruiscono sia di interventi di sostegno che consentono la permanenza del minore
presso la propria famiglia che alternativi alla famiglia. Nel primo caso si tratta di interventi di
tipo domiciliare o extrafamiliare quali assistenza domiciliare, inserimenti in strutture
semiresidenziali, frequenza di centri pomeridiani o appoggi diurni presso famiglie. Nel
secondo caso si tratta di interventi di affido familiare o di inserimento in comunità educativa.
Di seguito vengono riportati alcuni dati riferiti ai minori in carico ai servizi.
Tabella 20 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
In generale, continua a essere considerevole e in aumento il numero dei minori figli di
immigrati in carico e il numero di minori stranieri non accompagnati; il maggior numero di
prestazioni rivolte a questa fascia di minori si riferisce a contributi economici e sostegno
educativo, indicatori di difficoltà di inserimento ed adattamento al nuovo contesto di vita.
Essi, pari al 10% della popolazione pediatrica, inoltre presentano indicatori di salute
complessivamente peggiori rispetto ai figli di cittadini italiani, con un maggior rischio di
nascite premature, basso peso alla nascita, patologie perinatali, asma, otiti e gastroenteriti.
Nel 2007 i minori affidati al Servizio Sociale per una situazione familiare ad alto rischio sono
stati complessivamente 302 (di cui il 14% stranieri; dato allineato con la quota di minori
stranieri residenti pari al 10%).
Tabella 21 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
Il dato più aggiornato e dettagliato si riferisce al 2006.
Minori affidati al servizio sociale per incompatibilità genitoriale
Comprensorio Cesenate (2003 e 2006)
200
200 Differenza %
Cause
3
6
2003-2006
Per inadeguatezza genitoriale
71
120
+69%
Per tossicodipendenza e alcolismo dei
57
64
+12%
genitori
Per separazione dei genitori
55
60
+9%
Per malattia psichiatrica dei genitori
21
26
+24%
Per abuso o maltrattamento
11
11
0%
Numero complessivo
215
281
+30%
Tabella 22 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
La tabella sottostante mostra la distribuzione dei minori inseriti in strutture residenziali. Il dato
più rilevante che emerge dalla lettura della tabella è il notevole aumento degli inserimenti di
minori stranieri non accompagnati in strutture di pronta accoglienza, un dato che esprime le
notevoli problematiche che riguardano questo particolare target e evidenzia la necessità di
una risposta efficace e adeguata a livello territoriale.
Tabella 23 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
Nel triennio 2005-2007 gli affidi familiari sono rimasti costanti.
Tabella 24 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
Si evidenzia un andamento costante nel triennio del numero di decreti di adozione nazionale
ed internazionale.
Tabella 25 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
Il numero di disabili con età inferiore ai 18 anni presente nel territorio nel 2004 era pari a 591
(17% della popolazione disabile). Tra i minori le cause di invalidità più rilevanti sono i “disturbi
dell’apprendimento” (185 casi) e le “insufficienze mentali” (116 casi).
TIPOLOGIE DI DISABILITÀ
<18 anni
(dati al 2004)
n.
%
116
20%
76
13%
55
9%
42
7%
26
4%
Insufficienze mentali
Patologie psichiatriche
Patologie organiche
Patologie neuromotorie
Neoplasie
Disturbi
185
31%
dell’apprendimento
Patologie sensoriali
32
5%
Sindrome di Down
21
4%
Sindrome epilettica
18
3%
Altro
20
3%
Tabella 26 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
Il Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Psicologia, Riabilitazione dell’Età Evolutiva (NPEE) del
Dipartimento di Salute Mentale ha assistito nel 2006 1.840 minori (di cui 656 nuovi utenti) con
un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. I principali disturbi diagnosticati nei minori
seguiti dal Servizio riguardano i disturbi del linguaggio e i disturbi di apprendimento (47% del
totale).
La percentuale di minori disabili in carico ai servizi sociali, come già emerso nella tabella, è
omogenea nel territorio e sostanzialmente costante nel triennio 2005-07.
Comprensorio Cesenate. Anni 2005-2007
Distretto Cesena-Valle
Distretto Rubicone
Savio
2005
2006
2007
2005
2006
2007
Comprensorio
Cesenate
2005
2006
2007
N. complessivo minori
disabili in carico ai
servizi sociali per
123
109
120
102
105
110
225
214
minori
Tabella 27 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Anno 2008)
230
Nelle strutture della Associazione, in particolare nelle Case Famiglia e nei nuclei familiari
vengono accolti minori sia italiani che stranieri, anche con disabilità, allontanati da un
contesto familiare non adatto alle loro esigenze. Essi vengono allontanati dalla famiglia
d’origine per motivi economici, abitativi, sociali, relazionali, psicologici. Nelle strutture
dell’Associazione riescono a trovare un clima di accoglienza che prima mancava. Le
famiglie mirano a essere la base sicura per ciascun componente che permette il recupero
della propria identità, il recupero delle proprie capacità e potenzialità specifiche, il ritorno (in
molti casi la scoperta) ad un’esistenza “normale”, aperta al positivo, ricca di significato e di
prospettiva per il proprio sé. Tuttavia essa è - e vuole essere - una famiglia supplente, mai
alternativa, alla famiglia naturale.
L’intervento dell’Associazione sul territorio, nell’ambito sopra descritto, si struttura con
differenti modalità e opera con differenti strumenti. L’ente è presente con 4 Case Famiglie e
2 nuclei familiari aperti i quali accolgono minori inviati principalmente dagli enti pubblici.
Prioritario è il rapporto con i Comuni di Forlì e Cesena e molto frequenti sono le richieste dei
Comuni/AUSL limitrofi. Altro canale importante di accesso al Servizio proviene dagli organi
giudiziari: Tribunali per i Minorenni, Questure, stazioni dei Carabinieri e di Polizia. Inoltre, è
attivo un canale interno all’Associazione che viene utilizzato per divulgare rapidamente le
richieste di bisogno rispetto a minori che non trovano risposte sul territorio competente e che,
in accordo con i Servizi Sociali locali, possono essere anche collocati fuori territorio. Infine c’è
la libera utenza, cioè l’accesso diretto o indiretto, tramite parenti, ad esempio, di persone in
stato di bisogno con figli minori (o mamme in gravidanza) che si rivolgono spontaneamente
all’Associazione. Presso gli uffici dell’Associazione si presentano anche aspiranti famiglie
affidatarie e adottive, per conoscere i percorsi e l’attività dell’ente in collaborazione con i
Servizi Sociali. Tutte le Case Famiglia coinvolte nel progetto sono disponibili per la Pronta
Accoglienza residenziale nella fascia 0 – 18 e per le mamme, secondo le possibilità ricettive
del momento. Inoltre, l’Associazione mette a disposizione del territorio una struttura specifica
per la pronta accoglienza di minori stranieri non accompagnati e alcune famiglie per la
pronta accoglienza dei bambini da 0 a 3 anni. Oltre al lavoro di accoglienza residenziale le
Case Famiglia della zona di Forlì e Cesena, nell’ottica della rimozione delle cause che
creano l’ingiustizia, si sono assunte tutti quei progetti chiamati, genericamente, di “Sostegno
alla Genitorialità”.
Nello specifico sono stati realizzai:
‐
‐
‐
‐
‐
‐
1 progetto di “affido a domicilio”
1 progetto “famiglie tutor/famiglie d’appoggio”
1 “percorso educativo con i genitori per il sostegno alla genitorialità”
1 progetto “affido familiare”
1 “tirocinio per famiglie aspiranti all’affido”
partecipazione al gruppo di lavoro INSIEME PER I MINORI – coordinamento di
associazioni - (incontri quindicinali o mensili) con la rappresentazione di numerose
associazioni e cooperative.
Nell’anno 2009 l’intervento dell’Associazione, con l’aiuto di 7 operatori, a favore dei minori si
è realizzato attraverso le seguenti attività:
•
•
•
•
•
•
•
•
Accompagnamento quotidiano a scuola e nei luoghi di svolgimento di attività
esterne;
Sostegno scolastico pomeridiano;
1 incontro mensile con gli assistenti sociali di riferimento;
2 vacanze di condivisione all’anno;
Accompagnamento a corsi sportivi a cadenza settimanale;
1 uscita ludico-ricreativa al mese;
3 incontri pubblici sull’affido;
5 incontri pubblici sulle tematiche legate al disagio adolescenziale.
Di recente nel comprensorio forlivese ha iniziato a svilupparsi un nuovo progetto: il Villaggio
della Gioia. Questo progetto innovativo consentirà ai bambini a rischio di allontanamento di
continuare il loro cammino di crescita insieme ai genitori in quanto il dolore di un bambino
separato dalla propria mamma e dal proprio papà è immenso e difficile da cancellare.
Tutti i bambini, anche quelli con una famiglia disagiata, hanno diritto di crescere con la
madre e col padre: per loro sono la cosa più importante. Separarli,a causa di difficoltà
economiche o relazionali, non è sempre la giusta soluzione. Si verrà a creare un “ambiente
terapeutico” in risposta ai bisogni di numerose famiglie in gravi difficoltà. Queste ultime,
infatti, saranno accolte nel Villaggio e affiancate dal calore e dall’esperienza di alcune
famiglie dell’Associazione, già istallatesi nelle nuove strutture, che da anni accolgono
bambini allontanati dai loro genitori. Grazie alla collaborazione con i servizi sociali, le famiglie
dell’Associazione supporteranno le famiglie in difficoltà per costruire insieme a loro un
rapporto unico e irripetibile.
Il Villaggio della Gioia è dunque una comunità residenziale impostata sul modello familiare
organizzata per moduli funzionali:
a)
un modulo in cui l’accoglienza viene svolta direttamente nell’unità abitativa dove gli
operatori responsabili pongono stabile dimora con i rispettivi nuclei familiari accoglienti – al
momento sono tre nuclei accoglienti;
b)
un modulo dove l’accoglienza viene svolta in unità abitative direttamente collegate,
pur mantenendo la propria possibilità di autonomia, ai singoli moduli precedenti – al
momento sono 3 unità abitative;
c)
un modulo dove l’accoglienza viene svolta in unità abitative autonome, in cui
possono vivere minori con i rispettivi nuclei familiari sotto la supervisione degli operatori; al
momento non sono ancora state realizzate tali unità abitative, ma sono già programmate.
Le tabelle seguenti mostrano le tipologie di inserimenti nelle strutture dell’Associazione di
minori in difficoltà. Si evidenzia una prevalenza di minori in condizione di disagio sociale
provenienti da contesti familiari multiproblematici (in particolare 8 minori vittime di abuso,
maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori e 4 minori stranieri), i quali
hanno perlopiù contatti con la famiglia d’origine.
Classi d’età
Comu
ne
Forlì
Nome
struttura
Casa
Famiglia S.
Andrea
Nucleo
familiare
TappariDall’Agat
a
Casa
Famiglia S.
Leonardo
Casa
Disturbo
Permanenza
Tot
13-17
Disagi
o
social
e
Disabil
ità
Sine
die
Temporan
ea
1
1
5
1
4
2
1
4
1
5
1
6
1
4
1
6
3
4
2
0-5
612
4
4
Rapporto
famiglia
d’origine
Nessu
no
Costan
te
6
6
2
4
6
3
3
3
6
2
2
2
4
Cesen
a
Famiglia
Mamma
del Cielo
Nucleo
Familiare
1
3
1
5
3
2
4
RestelliMattarelli
Casa
Famiglia S.
1
3
2
6
2
4
Alberto
Tabella 28 (Fonte:Associazione Comunità papa Giovanni XXIII – Anno 2009)
TREND ACCOGLIENZE
2007
2008
2009
MINORI
39
40
33
1
5
6
6
Reinserimenti andati a buon
fine negli ultimi 3 anni
14
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
Il progetto si rivolge a 33 minori accolti nelle strutture dell’Associazione, affidati ai nuovi nuclei
familiari soprattutto da enti pubblici. Gli utenti sono caratterizzati perlopiù o da disagio
sociale o da disabilità e provengono da un contesto familiare d’origine problematico. Essi
necessitano di assistenza e sostegno durante lo svolgimento delle loro attività pomeridiane
quali aiuto nei compiti, accompagnamento presso i luoghi dove svolgono attività ludicoricreative. A ciò si aggiunge il sostegno per favorire l’integrazione sociale e il possibile
riavvicinamento alla famiglia naturale, ove questo sia possibile.
INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI
Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere altri beneficiari quali:
•
gli altri utenti e componenti della struttura di riferimento, beneficiari ove
possibile delle varie attività svolte nella struttura e di un migliore clima di integrazione
•
le famiglia di origine dei minori, le quali attraverso un opportuno percorso di
riavvicinamento, potranno ricreare un rapporto di fiducia con i figli
•
i minori residenti nel circondario che potranno partecipare alle attività
pomeridiane svolte nelle strutture di afferenza (es. compiti, attività ludiche)
•
altre associazioni ed enti presenti sul territorio beneficiari delle eventuali attività
esterne offerte dall’Associazione
INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO
BISOGNI SPECIFICI
A.
Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio
Forlivese, 8% Comprensorio Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati
dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e problematiche quali abuso,
maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
B.
Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di
sostegno e accoglienza temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei
familiari in cui sono presenti problemi legati a conflittualità e al difficile
adattamento al nuovo contesto di vita.
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
COMPRENSORIO FORLIVESE
Da un’analisi del Piano sociale per la salute e il benessere relativo al triennio 2009-2011
emerge la necessità di:
Sviluppare azioni volte a rispondere al bisogno delle famiglie immigrate di
essere supportate rispetto al ruolo genitoriale, attraverso azioni finalizzate a creare
occasioni di confronto e di dialogo con gli enti territoriali e con altri genitori, rispetto
alla crescita dei propri figli, affinché riescano a muoversi verso le iniziative offerte nel
territorio;
Promuovere la mediazione familiare e sociale per la prevenzione/riduzione dei
conflitti nelle relazioni familiari anche attraverso il raccordo tra iniziative del Centro
per le Famiglie e del Centro Conviviamo e sviluppando appieno le potenzialità del
servizio educativo domiciliare e degli incontri protetti anche per favorire processi di
normalizzazione da parte dei genitori che presentano buone potenzialità nelle
competenze genitoriali residue;
Promuovere e sviluppare percorsi di accompagnamento e cura rivolti
complessivamente al nucleo familiare in difficoltà anche attraverso le potenzialità
offerte dalle reti di famiglie ed i “villaggi comunitari” realizzati dal privato sociale (es.
Villaggio della Gioia);
Rafforzare il sostegno alla genitorialità nelle famiglie con problemi, a rischio
rispetto alla cura dei bambini, anche attraverso il potenziamento e la qualificazione
dei centri diurni e dell'appoggio educativo domiciliare;
Rafforzare i percorsi di presa in carico integrata delle situazioni di violenza,
maltrattamento e abuso di donne e minori;
Realizzare percorsi integrati per i minori a rischio, per il bambino malato
cronico e la famiglia;
Potenziare le competenze dei servizi di presa in carico dei bambini con disturbi
emotivi precoci;
Rafforzare la presa in carico integrata di situazioni patologiche di ragazzi
multiproblematici (disturbi del comportamento alimentare o della sessualità), in
particolare nella fase di accompagnamento alla maggiore età di ragazzi a forte
rischio di marginalità sociale e delle loro famiglie o contesti di vita;
Predisporre moduli di presa in carico in ambito ospedaliero e/o in strutture
residenziali degli adolescenti con problemi psichiatrici.
COMPRENSORIO CESENATE
Da un’analisi del Piano sociale per la salute e il benessere relativo al triennio 2009-2011
emerge come sia necessario:
Sviluppare interventi di sostegno ai redditi delle famiglie in condizione di
disagio economico integrandoli con i progetti individuali di assistenza socioeconomica;
Sostenere la rete dei servizi per la prevenzione e il contrasto del disagio
genitoriale;
Sviluppare attività integrate tra servizi sanitari e sociali finalizzati a migliorare la
gestione delle prese in carico;
Sostenere la rete dei servizi a tutela dei minori in situazione di grave di disagio
e/o di violenza, con particolare attenzione allo sviluppo dei servizi che garantiscono
ove possibile il mantenimento del minore all’interno di un contesto famigliare;
Promuovere l’educazione alla salute e a stili di vita sani fin dall’infanzia nei
diversi contesti di vita ricercando anche lo sviluppo delle risorse e delle opportunità
presenti sul territorio in particolare per quanto riguarda l'educazione all'affettività e
alla sessualità, la prevenzione delle dipendenze e/o di disturbi psichiatrici in
adolescenza;
Consolidare gli interventi assistenziali, riabilitativi ed educativi per i minori con
disabilità, adottando procedure semplificate per l’accertamento dell’invalidità,
insieme a un maggiore supporto per la rimozione degli ostacoli verso la piena
integrazione, potenziando forme di sostegno alla continuità scolastica e
all’integrazione sociale e lavorativa, anche al compimento della maggiore età;
Attuare azioni di prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico di patologie
psichiatriche in età evolutiva, anche al fine di prevenire l’insorgenza di disturbi mentali
nella età adulta.
Favorire l’integrazione scolastica dei bambini ed degli adolescenti in
condizione di fragilità attraverso azioni che possono aiutare a superare le difficoltà
relazionali e di apprendimento di tipo fisico, sociale e culturale;
Prevenire il disagio sociale degli stranieri di “seconda generazione” partendo
da un’attenta lettura dei loro bisogni e dalla promozione delle risorse di crescita
personale e professionale che la comunità offre.
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI
Le tabelle seguenti illustrano la distribuzione di strutture per minori in difficoltà a disposizione
nella provincia, il numero di posti disponibili e il numero di utenti effettivamente accolti con
dati aggiornati al 2007.
Presidi per minori per distretto e tipologia di presidio
TIPOLOGIA PRESIDIO
Comunità
Pronta
accoglienza
CESENAVALLE SAVIO
FORLI’
1
RUBICONE
1
FORLI’CESENA
2
Centro
diurno
educativopiscologico
Casa
Famiglia
(tutti i
presidi)
Comunità
di tipo
familiare
Comunità
educativa
Totale
residenziali
Centro
diurno
1
2
3
1
2
3
5
9
4
10
3
4
1
5
10
16
6
17
4
(Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007)
Posti per minori per distretto e tipologia di presidio
TIPOLOGIA PRESIDIO
Comunità
Pronta
accoglienza
CESENAVALLE SAVIO
FORLI’
12
RUBICONE
10
FORLI’CESENA
22
Centro
diurno
educativopiscologico
Casa
Famiglia
(tutti i
presidi)
Comunità
di tipo
familiare
Comunità
educativa
Totale
residenziali
Centro
diurno
5
14
19
25
12
17
70
99
50
63
32
42
45
30
116
160
120
105
22
(Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007)
Utenti al 31/12/2007 per distretto e tipologia di presidio
TIPOLOGIA PRESIDIO
Comunità
Pronta
accoglienza
Comunità
di tipo
familiare
Comunità
educativa
Totale
residenziali
Centro
diurno
Centro
diurno
educativopiscologico
Casa
Famiglia
(tutti i
presidi)
CESENAVALLE SAVIO
9
13
22
29
FORLI’
20
69
89
11
30
23
33
45
7
105
144
85
37
RUBICONE
10
FORLI’CESENA
10
29
(Fonte: Regione Emilia-Romagna, dati al 31/12/2007)
Da un’analisi dei dati emerge come nel territorio vi sia un’alta disponibilità di strutture
d’appoggio per i minori la cui offerta risulta non pienamente sfruttata. Ciò può essere sia un
segnale positivo in quanto mostra che nel territorio i casi non sono così elevati, però dall’altro
lato una disponibilità così alta di posti può essere stata progettata in seguito ad un’attenta
analisi territoriale. Il dato che emerge probabilmente è che effettivamente molti casi di
maltrattamento, abuso, trascuratezza rimangono nel sommerso e non vengono presi in
carico dai Servizi Sociali. L’unico dato negativo che emerge è lo scarto tra i posti nelle
comunità di tipo familiare inferiori rispetto agli utenti realmente inseriti. Ciò indica la necessità
di prevedere e autorizzare un numero maggiore di posti in tale tipo di struttura socioassistenziale.
PROVINCIA DI RIMINI
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI DEL
TERRITORIO GENERALE
Nel territorio provinciale riminese, composto da 27 comuni, alla data del primo gennaio 2010
si conta una popolazione residente di 325.265 unità, rilevando un incremento rispetto all'anno
2009 di 3.794 nuovi residenti, pari ad un +1,2%. Sul totale degli abitanti gli stranieri
costituiscono 30.549 unità il 9,4% dei residenti, con un incremento del 9,8% rispetto al 2009.
DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI
INTERVENTI/UTENZA DEL PROGETTO
IN
RELAZIONE
AL
TARGET
DI
I cittadini minori (0-17 anni) residenti al 1° gennaio 2010 sul territorio riminese sono 53.216unità,
costituiscono il 16,4 % del totale della popolazione (media regionale 14,5%) . L'incremento
della popolazione minorile è realmente significativo (più 2,1%), dovuto soprattutto al
costante crescere della presenza di minori starnieri che nel 2010 si attestano intorno alle 6.226
unità (circa il 12% del totali) rispetto ad un 8,5% del 2007. Le principali fonti di disagio che
creano di conseguenza la presa in carico di minori da parte dei servizi sociali sono il disagio
familiare, le difficoltà economiche e le separazione/divorzio, in particolare l'osservatorio sulla
famiglia della Provincia di Rimini rileva che ogni 100 matrimoni ci sono 24 separazioni e ogni
100 separazioni ci sono 46,5 divorzi.
DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE E DEI BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET
I minorenni seguiti dai servizi sociali della Provincia di Rimini sono 3.340 prevalentemente
provenienti da contesti familiari caratterizzati da disagio familiare ed economico. Al terzo
posto tra le cause notiamo l'incidenza di separazione/divorzio tra le tematiche di presa in
carico.
Tematiche presa in carico
Distretto Rimini Nord
v.a %
Distretto Rimini Sud
v.a. %
DISAGIO FAMILIARE
DISAGIO ECONOMICO
SEPARAZIONE/DIVORZIO
884
830
239
38,02%
35,70%
10,28%
314
392
118 1
30,97%
38,66%
1,64%
DISAGIO FAMILIARE CON
DIPENDENZA PATOLOGICA
73
3,14%
46
4,54%
DISAGIO FAMILIARE PSICHICO
AFFIDO PREADOTTIVO
TRASCURATEZZA
MALTRATTAMENTO
ABUSO
DEVIANZA
ABBANDONO
DEVIANZA CON
PROVVEDIMENTO PENALE
TRATTA SFRUTTAMENTO
HANDICAP
68
55
39
38
36
33
12
2,92%
2,37%
1,68%
1,63%
1,55%
1,42%
0,52%
36
9
15
19
25
19
9
3,55%
0,89%
1,48%
1,87%
2,47%
1,87%
0,89%
10
4
4
0,43%
0,17%
0,17%
3
0
9
0,30%
0%
0,89%
Totale
2325
100%
1014
100%
I minori sui quali l'Autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento d'affidamento, tutela o
vigilanza, cioè provvedimenti che regolamentano e limitano l'esercizio della potestà
genitoriali, sono oltre 700 con circa il 22 % dei minori seguiti dai servizi sociali.
Per invitare le famiglie ad aprirsi alla pratica dell'affido, la Provincia e l'Ausl di Rimini hanno
messo a punto un campagna di sensibilizzazione tramite incontri formativi, dal titolo “L'affido
porta sorrisi”. L'iniziativa finanziata dalla Regione Emilia Romagna, rivolta a diversi comuni
della provincia di Rimini, mira a diffondere la cultura dell'accoglienza dei minori
temporaneamente in difficoltà. Gli incontri organizzati in collaborazione con le associazioni
“Famiglie per l'accoglienza” e “Comunità Papa Giovanni XXIII” sono stati strutturati in un ciclo
di appuntamenti in diversi comuni della provincia.
A livello provinciale inoltre emerge un crescente interesse per la tutela della salute in età
evolutiva, cercando di lavorare alla prevenzione e alla tempestiva presa in carico delle
patologie. Come osservano i tavoli di lavoro inter-istituzionali si riscontra un aumento
dell'utenza che si rivolge ai Servizi Sociali per valutazioni in ambito neuropsichiatrico: ovvero
2.977 minori in carico necessitano dell'attivazione d'interventi di sostegno, sia domiciliare che
territoriale, facilitando l'accesso a servizi educativi aggregativi e favorendo occasioni di
integrazione, soprattutto in funzione dei disturbi più frequenti (disturbo del linguaggio
espressivo e disturbi misti delle abilità scolastiche).
Analizzando il piano di zona rispetto alle condizione dei minori in stato di disagio emergono
diverse criticità rispetto alla Provincia di Rimini:
− Carenza di procedimenti di affido familiare e a comunità di tipo famigliare;
− Necessità di supporto alle “nuove” famiglie (Famiglie monogenitoriali, famiglie
multiple, famiglie immigrate),
− Crescita dei problemi economi che gravano sulle famiglie legati alla mancanza di
lavoro;
− Richiesta di creare percorsi funzionali al supporto scolastico
− Esigenza di aumentare le occasioni di integrazione sia per minori disabili, che
stranieri o minori a rischio di esclusione sociale.
Le Case Famiglia della Associazione Papa Giovanni XXIII sul territorio forniscono un intervento
integrato a più livelli nel campo dell'accoglienza minori. Nella provincia di Rimini l'intervento
d'accoglienza è rivolto nello specifico a minori, anche con disabilità grave. La metodologia
della
Comunità
fondata
sulla
condivisione
e
l'integrazione,
si
concretizza
nell'apertura/offerta/opportunità d'accoglienza in qualunque situazione di disagio. Le Case
Famiglia sono considerate una grande risorsa per l'accompagnamento educativo di ragazzi
minori nel difficile percorso dell'integrazione sociale, e l'appoggio costante di figure
genitoriali e/o educative di riferimento rappresenta una sicurezza per gli accolti. Le strutture
durante tutto l'anno svolgono attività di vario genere all'interno e con il territorio:
− 2 giorni a settimana accompagnamento nelle attività psicomotorie per minori
con disabilità;
− Appoggio scolastico pomeridiano;
− Uscite ludico ricreative costanti nei fine settimana;
− sensibilizzazione e promozione di incontri riguardanti la necessità di politiche a
favore della famiglia (da 2/4 incontri l'anno);
− attiva partecipazione ai Piani di Zona collaborando con gli attori socio-sanitari
presenti sul territorio;
− durante il periodo estivo per due mesi 2 volte a settimana, giornate al mare e
attività ludico/ricreative;
− consolidato rapporto di collaborazione con la AUSL-servizio affido;
− 1 volta al mese giornata di aggregazione con le altre strutture presenti sul
territorio;
− assistenza scolastica all'interno delle strutture e collaborazione nell'organizzazione
di gruppi di studio con gli altri attori sociali sul territorio;
− organizzazione di settimane di vacanza durante l'arco dell'anno (1 o 2 estate/
inverno).
L'associazione collabora e partecipa attivamente alle iniziative degli enti provinciali in special
modo attraverso il “Tavolo provinciale minori-sostegno alla tutela” e al “Tavolo provinciale
minori sezione affidamento familiare”. Ha realizzato nel 2007, 3 corsi di formazione
coinvolgendo
12
famiglie
candidate
all'affidamento.
L'offerta
rappresentata
dall'Associazione Papa Giovanni XXIII sul territorio riminese è consistente sia a livello numerico
che rispetto alla diversificazione delle modalità di interventi e dei servizi proposti. In questo
senso, sia l'Associazione sia le politiche sociali collaborando cercano di costruire “itinerari”
certi d'integrazione in grado di evitare la frammentazione e la duplicazione degli interventi.
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
Il progetto coinvolge 70 minori allontanati dalla famiglia di origine e presi in carico dall'ente,
che presentano problematiche legate al disagio sociale e minori con patologie
neuropsichiatriche, con provvedimenti di affido ai Servizi Sociali da parte del Tribunale dei
Minori.
INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI
Beneficiari indiretti del progetto sono
• le famiglie naturali dei minori che, attraverso supporti alle loro capacità genitoriali
cercheranno di ricreare una situazione familiare adatta al rientro dei propri figli,
mantenendo contatti con i minori collocati momentaneamente in un contesto
sereno dove vivere.
• Gli attori sociali (Enti pubblici territoriali, Associazioni, scuole ecc.) presenti sul territorio
che beneficeranno di
INDIVIDUAZIONE BISOGNO SPECIFICO
Si evidenzia nel contesto territoriale una difficoltà di intervento a supporto dei minori
svantaggiati sia per problematiche sociali che di disabilità. Si rende necessario dunque
qualificare i percorsi specifici individualizzati volti al recupero dell’autonomia individuale e
sociale dei minori e degli adolescenti accolti nelle sedi di progetto implementando le loro
attività ludico-ricreative e di sostegno scolastico
7) Obiettivi del progetto:
Si riportano gli obiettivi specifici seguendo l’ordine della costruzione dei singoli
contesti, in sintesi:
1. Obiettivo specifico trasversale
2. Obiettivi Specifici Piacenza
3. Obiettivi Specifici Bologna
4. Obiettivi Specifici Ferrara
5. Obiettivi Specifici Ravenna
6. Obiettivi Specifici Forlì Cesena
7. Obiettivi Specifici Rimini
1.CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE
BISOGNO SPECIFICO:
vulnerabilità delle famiglie multiproblematiche con minori
OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE:
Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà
nei compiti genitoriali educativi.
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
- elaborazione di manuale di
buone prassi e linee di lavoro per
famiglie e case famiglia che
aiutano famiglie in difficoltà
- Sensibilizzazione 200 operatori di
casa famiglia sulla vulnerabilità
delle famiglie con minori
- realizzazione di un incontro con
tutti i referenti zonali del Servizio
Minori Affidamento
- Impostare un primo sostegno a
circa 100 famiglie
multiproblematiche con minori
2. PROVINCIA DI PIACENZA
BISOGNO SPECIFICO:
Offerta residenziale insufficiente (cfr. Tabella 3) a livello territoriale per
accogliere i minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici.
OBIETTIVO SPECIFICO:
Incrementare e qualificare le accoglienze, soprattutto
temporanee e indifferibili, di minori provenienti da nuclei familiari
problematici.
INDICATORI
DI RISULTATO
-
-
-
-
Incremento del numero di
contatti con i Servizi Sociali
Incremento del numero di
incontri mensili con la Rete
dei movimenti e
associazioni piacentini
Realizzazione di 2 incontri
pubblici sull’affido
Realizzazione di 1 corso per
potenziali famiglie
affidatarie
Realizzazione di un dossier
sull’affido da distribuire nel
territorio
Incremento degli incontri
con le famiglie d’origine
Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
per l’integrazione tra minori
accolti e minori del
territorio circostante
RISULTATI ATTESI
-
-
-
-
-
-
Incremento del 20% delle
accoglienze nelle strutture
dell’Ente
Incremento del 10% della
collaborazione tra
movimenti e associazioni
del territorio
Sensibilizzazione di 150
persone sulle tematiche
dell’istituto dell’affido
famigliare
Formazione di 10 nuclei
familiari affidatari
Incremento del 20% del
numero di incontri tra
famiglia d’origine e minori
Informazione e
sensibilizzazione di 500
persone nel territorio sulle
modalità di affido, di
accoglienza di minori, ecc.
Aumento della
socializzazione e
dell’integrazione10 minori
accolti
SITUAZIONE DI ARRIVO: Incremento del 50 % delle presenze in
struttura con qualificazione del supporto ai minori.
2. PROVINCIA DI BOLOGNA
BISOGNO SPECIFICO A
Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il
collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in
affidamento nelle strutture sedi di attuazione del progetto
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
• Aumento degli inserimenti di
• Incremento degli inserimenti di
minori da 10 a 16.
minori >50%
• Aumento da 1 a 2 degli incontri
• Raddoppio degli incontri mensili
mensili con i Servizi Sociali di
con i Servizi Sociali di Zona
Zona
• Incremento del 50% degli affidi
• Incremento degli interventi di
in famiglie
“sostegno alla genitorialità” alle
• Sensibilizzazione di 350 persone
famiglie con minori dati in affido
sulle tematiche inerenti l’affido
da 10 a 15
e l’accoglienza
• Aumento
degli
incontri
• Sensibilizzazione di 80 persone
promozionali
e
di
sulle tematiche inerenti l’affido
sensibilizzazione sulle tematiche
e l’accoglienza
inerenti l’affido e l’accoglienza
• Contatti diretti con 20 famiglie
da 2 all’anno a 4.
bisognose
• Realizzazione di 1 dossier sulle
• Formazione di 10 operatori di
tematiche inerenti l’affido e
sostegno
nelle
attività
l’accoglienza
quotidiane delle strutture
• Realizzazione di 1 volantino sullo
sportello delle famiglie con i
recapiti dell’Associazione
• Realizzazione di 1 corso di
formazione
SITUAZIONE DI ARRIVO: Qualificazione dell’offerta residenziale e semi-residenziale
BISOGNO SPECIFICO B
Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi
educativi rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture
residenziali
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per
gli utenti
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
• Aumento dei colloqui con
• Miglioramento significativo della
psicologo da 1 volta al mese a
condizione psicologica di 16
2.
minori
• Aumento reinserimenti familiari
• Significativo miglioramento del
da 2 a 4
rapporto
minore-nucleo
• Realizzazione di 1 laboratorio di
familiare d’origine
arti manuali
• Coinvolgimento di 15 minori
• Realizzazione di 1 mostra• Sensibilizzazione di 100 persone
mercato
• Coinvolgimento di 15 minori
•
•
•
Realizzazione di 1 laboratorio
teatrale
Realizzazione di 1 spettacolo
teatrale pubblico
Realizzazione di 1 corso di
formazione per operatori
•
•
Sensibilizzazione di 100 persone
Formazione di 10 operatori
coinvolti nelle attività ludicoricreative
SITUAZIONE DI ARRIVO: Miglioramento significativo della fiducia in se stessi
4.PROVINCIA FERRARA
BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO
Aumento della richiesta di accoglienza di minori adolescenti e di minori della
prima infanzia (anche neonati) che necessitano di un allontanamento famigliare
immediato.
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di minori
adolescenti e di minori della prima infanzia
INDICATORI
DI RISULTATO
o
Aumento del 30% dei contatti e degli
incontri con i servizi sociali del
territorio.
o
Realizzazione di una convenzione
con l’assessorato alle politiche sociali
del comune di Bondeno per
l’accoglienza in emergenza 24/24 h
di minori della prima infanzia.
o
o
o
Aumento
del
20%
della
partecipazione a convegni pubblici,
seminari, incontri parrocchiali sulle
tematiche del disagio minorile e
dell’affido.
Realizzazione
di
un
corso
di
formazione di 16 ore specifico per
operatori sugli inserimenti in struttura
e la realizzazione dei Piani Educativi
individualizzati
RISULTATI ATTESI
o
Accrescimento di
n. 3
adolescenti e di n. 4 minori
della prima infanzia accolti
in 4 strutture dell’ente
o
Accoglienza di 4 minori
tramite la convenzione con
l’assessorato alle politiche
sociali
del
comune
di
Bondeno
o
Aumento della conoscenza
da parte di 5 responsabili di
struttura della situazione
territoriale
rispetto
alle
problematiche del mondo
minorile e incremento del
10% dei casi di minori con
cui l’ente entra in contatto
o
7 operatori di casa famiglia
e strutture dell’ente formati
su tematiche relative alle
nuove forme di disagio
minorile e alla realizzazione
dei P.E.I.
o
N.
10
operatori
che
partecipano agli incontri
dell’equipe affido e n. 4 sedi
aggiornate e preparate per i
nuovi inserimenti
Realizzazione di 12 incontri a
cadenza mensile dell’ equipe degli
operatori dell’ente per pianificare,
programmare e gestire i nuovi
inserimenti di minori.
SITUAZIONE DI ARRIVO: Attraverso l’attuazione del progetto si punta a rendere
possibile come Ente un’offerta complessiva di accoglienza
temporanea,
permanente o di emergenza di 8 adolescenti (periodo tra i 13/14 e 17/18 anni) in
situazione di disagio, Inoltre si punta a concretizzare l’offerta di posti in pronta
accoglienza che può essere di emergenza e divenire successivamente
temporanea o permanente di 12 minori della prima infanzia, anche neonati, che
vivono in situazioni a rischio.
BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO
Necessità di qualificare e potenziare gli inserimenti di minori nelle strutture di
accoglienza dell’Ente.
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Implementare le attività di sostegno scolastico e
ludico-ricreative e sportive per i minori accolti nelle sedi di progetto
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
o
Organizzazione di 2 doposcuola
bisettimanali di supporto scolastico
o
o
Aumento del numero di contatti con
le scuole e gli insegnanti
o
o
Aumento del numero delle attività
ludico ricreative in 4 strutture
dell’ente
o
o
Aumento del numero dei laboratori
di creatività
o
o
-
Partecipazione ai corsi di:
tecniche di massaggio su neonati
la tecnica dell’origami
o
Aumento dei corsi di acquaticità e di
nuoto in piscina
o
Aumento delle uscite socializzanti del
gruppo adolescenti dell’ente
o
o
Realizzazione di incontri d’equipe
generale di analisi dei percorsi di
inserimento e qualificazione dei
percorsi individualizzati
o
o
o
o
o
Partecipazione di n. 5 minori
scolarizzati alle attività di
doposcuola.
Promozione alla classe
successiva di n. 4 minori in
difficoltà di apprendimento
Miglioramento dei risultati
scolastici per n. 3
adolescenti accolti in 3
strutture dell’ente
N° 6 uscite comuni per la
partecipazione ad eventi
ricreativi come feste di
compleanno, carnevali,
gite, uscite in parchi
divertimenti.
N° 4 laboratori di attività
manuali e artistico pittoriche
finalizzati al miglioramento
della motricità fine
N° 2 operatori e volontari
esperti in origami per lo
sviluppo della motricità fine
nei minori
N° 2 operatori e volontari
esperti in massaggi
neonatali
N° 10 minori inseriti nei corsi
di nuoto in collaborazione
con il C.S.I. di Ferrara
N° 6 uscite annuali riservate
agli accolti della fascia di
età 14/18 anni
N° 2 incontri semestrali con
l’equipe generale del
Servizio Minori dell’Ente per
verificare i percorsi di
inserimento
SITUAZIONE DI ARRIVO: Inserimento degli 8 adolescenti accolti e dei 12 minori ad
attività sportive, di socializzazione, ludico-ricreative del territorio e dell’ente e
miglioramento dei risultati scolastici per i minori scolarizzati.
5.PROVINCIA RAVENNA
BISOGNO SPECIFICO A
Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a
disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le
necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio
sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e
specializzata.
OBIETTIVO SPECIFICO 1:
Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza
a minori disabili accolti in strutture dell’ente
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
Incrementare i contatti con i
‐ Migliorare l’assistenza per 17
Servizi Sociali
minori
‐ Aumento dei colloqui e degli
‐ Sensibilizzazione di 60 bambini e
interventi con i servizi per disabili
120 genitori
minori (psicologo,
‐ Coinvolgimento di 20 minori
neuropsichiatria, logopedista)
disabili
‐ Programmazione di 4 laboratori
‐ Sensibilizzazione di 100 persone
ludico ricreativi per minori
‐ Coinvolgimento di 10 minori
accolti con altri minori del
‐ Sensibilizzazione di 100 persone
territorio
‐ Coinvolgimento di 150 minori
‐ Realizzazione di 1 laboratorio
disabili
assistito di arti manuali per
‐ Miglioramento significativo
minori disabili
dell’approccio genitoriale alla
‐ Realizzazione
di
1
mostra
disabilità dei figli
mercato dei manufatti prodotti
‐ Significativo miglioramento del
dai minori nel laboratorio
rapporto minore/nucleo
‐ Realizzazione
1
laboratorio
famigliare d’origine.
musicale aperto ai minori del
territorio
con
attività
di
musicoterapia
‐ Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
‐ Realizzazione di 2 eventi sportivi
annuali che coinvolgono i
minori disabili del territorio
‐ Programmazione di 1 incontro
settimanale con le famiglie
d’origine dei minori accolti
SITUAZIONE DI ARRIVO: Miglioramento qualificando servizi e supporto ai minori
disabili.
‐
BISOGNO SPECIFICO B
Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi
Sociali di minori provenienti da nuclei familiari con problematiche socioeducative e gravi conflittualità che necessitano di accoglienza in strutture
residenziali protette.
OBIETTIVO SPECIFICO 1:
Incrementare le accoglienze indifferibili di minori provenienti da nuclei
familiari multiproblematici
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
‐
‐
‐
‐
‐
‐
Incrementare da 17 a 22 le
accoglienze di minori nelle sedi
Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Incrementare i contatti con i
Servizi Sociali
Incrementare i contatti con 6
famiglie d’origine
Realizzazione di 1 report sulle
problematiche minorili
‐
‐
‐
‐
Incremento del 25% delle
accoglienze
Miglioramento della condizione
psicologica da parte di 15
minori
Incremento significativo del
coinvolgimento
dell’Associazione nelle attività
territoriali favore dei minori
problematici
Incremento significativo dei
contatti tra 6 minori e famiglie
d’origine
Sensibilizzazione di 200 persone
sulle problematiche minorili
SITUAZIONE DI ARRIVO: Incremento di minori accolti in strutture attraverso percorsi
di sostegno e supporto.
6.PROVINCIA DI FORLI’ CESENA
BISOGNO SPECIFICO A
Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio
Forlivese, 8% Comprensorio Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati
dal nucleo familiare per inadeguatezza genitoriale e problematiche quali abuso,
maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare le accoglienze nelle sedi di bambini e adolescenti vittime di
abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
INDICATORI
DI RISULTATO
-
-
-
Incrementare da 8 a 12 le
accoglienze di bambini e
adolescenti vittime di abuso,
maltrattamento, trascuratezza,
tossicodipendenza dei genitori
Realizzazione di 1 laboratorio di
teatro dell’oppresso con adolescenti
Incrementare da 7 a 14 il numero di
operatori che sostengano gli utenti
nelle attività scolastiche pomeridiane
Aumento da 1 a 2 delle uscite ludicoricreative
Incrementare da 1 a 2 gli incontri
mensili con gli assistenti sociali e gli
specialisti (psicologi, neuropsichiatri,
logopedisti)
RISULTATI ATTESI
-
-
-
-
Incremento del 50% delle
accoglienze
Coinvolgimento
di
35
minori, tra cui 15 potenziali
nuovi utenti
Raddoppio del livello di
supporto agli utenti e
conseguente
miglioramento
del
rendimento scolastico
Incremento
significativo
della
conoscenza
del
territorio da parte di 30
utenti
Incremento del 100% dei
minori accolti
SITUAZIONE DI ARRIVO
L’intento finale è di qualificare i servizi di accoglienza e supporto per
provenienti da nuclei familiari multiproblematici.
minori
BISOGNO SPECIFICO B
Elevata percentuale 37% di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità
di sostegno e accoglienza temporanei, non accompagnati o provenienti da
nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a conflittualità e al difficile
adattamento al nuovo contesto di vita.
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti
famigliari problematici tramite accoglienze temporanee
INDICATORI
DI RISULTATO
-
-
Aumentare da 4 a 8 le accoglienze
temporanee di minori stranieri
Aumentare da 2 a 4 gli incontri
mensili con le famiglie d’origine
Creazione di 1 laboratorio di arti
manuali per minori accolti e del
territorio
Creazione di 1 corso di lingua italiana
per piccoli
RISULTATI ATTESI
-
-
-
-
Incremento maggiore del
100% delle accoglienze
temporanee
Miglioramento significativo
del rapporto costruito con
le famiglie d’origine di 9
utenti
Coinvolgimento
e
integrazione di 25 minori
nel gruppo dei pari
Coinvolgimento
di
15
minori stranieri nel gruppo
Miglioramento delle abilità
di uso della lingua italiana
per minori stranieri
SITUAZIONE DI ARRIVO
Il progetto si prefigge di sostenere minori stranieri con problematiche di disagio
familiare, al fine di favorirne l’integrazione sociale e culturale.
7.PROVINCIA DI RIMINI
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incremento qualitativo e quantitativo delle attività di sostegno scolastico
rivolto ai minori accolti
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
-
Laboratorio didattico integrativo
all'itinerario scolastico
-
-
Creazione di un percorso
scolastico specifico di supporto
scolastico
-
-
Costruzione di un solido rapporto
con i docenti e il personale
scolastico che segue i minori
-
Raggiungimento di una soglia
di studio autonomo che limiti
aiuti esterni
Ottimizzazione
della
collaborazione tra scuola e
famiglia
Incremento sostanziale delle
ore di studio settimanali
Aumento delle attività di supporto
- Aumento
qualitativo
dei
scolastico da 2 a 4 giorni
risultati scolastici
settimanali
SITUAZIONE DI ARRIVO
Il progetto si prefigge di offrire gli strumenti per creare una maggiore integrazione
sociale di minori con diversi problemi di disagio sociale. Lo sviluppo di percorsi
didattici individualizzati contribuisce a qualificare e a favorire l’integrazione
sociale e culturale dei minori accolti .
-
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in
modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare
riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le
risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
PREMESSA
L’ente accogliendo le riflessioni del Servizio Minori Affidamento ha deciso di creare sinergie rispetto all’area
di intervento MINORI apponendo delle riflessioni ed alcune idee al fine della realizzazione del presente
progetto
Ideazione e Progettazione
-
-
Comunicazione all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione (Consiglio dei Responsabili)
dell’idea progettuale
Istituzione di un gruppo di lavoro provinciale, composto dal progettista/referente locale, uno o più
operatori locali di progetto, il responsabile dell’ente della zona/provincia. L’equipe ha il compito di
definire gli obiettivi di zona e gli intenti progettuali.
Incontro preliminare con tutti i responsabili delle strutture presenti sul territorio dove verrà presentata
-
-
l’idea progettuale
Valutazione da parte delle strutture di un proprio coinvolgimento nel progetto: tempi, risorse e
strumenti.
Individuazione puntuale delle strutture provinciali che desiderano essere coinvolte nel progetto
Somministrazione da parte del gruppo di lavoro di un questionario specifico per le possibili sedi di
attuazione di progetto nel quale si richiede: indicazione degli obiettivi specifici per singola sede,
analisi delle criticità/bisogni del territorio rispetto agli ambiti predefiniti, interventi svolti, quantità e
qualità delle accoglienze, rapporti con i Servizi sociali territoriali ed eventuali collaborazioni con
partner.
Raccolta da parte del referente/progettista della provincia/zona di tutti i questionari
Ulteriore intervista agli operatori delle strutture tramite colloquio per verificare ed accertare i dati
inviati e completare i dati mancanti.
Consultazione con Uffici del Servizio minori di zona/provincia per avere un quadro generale delle
aree di intervento
Elaborazione ed analisi dei dati e delle informazioni ricevute dalle sedi e dai servizi, producendo un
lavoro di sintesi ove vengono individuati gli obiettivi specifici della provincia/zona
Invio del lavoro di sintesi sotto forma di project work alla sede centrale di gestione del servizio civile
Stesura di una prima bozza progettuale
Presentazione, da parte dei referenti/progettisti, della bozza progettuale agli operatori delle sedi
coinvolte per valutazione, confronto ed eventuali correzioni.
Presentazione dell’elaborato progettuale all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione.
Indagine e Ricerca
-
Visita alle strutture da parte del referente/progettista, per programmazione delle attività che vi si
andranno a svolgere
Verifica della corrispondenza dei bisogni rilevati e capacità di offerta delle strutture coinvolte
Verifica dei requisiti tecnici e di sicurezza e delle compatibilità organizzative delle sedi di attuazione
di progetto
Ricerca e contatti con formatori specifici interni ed esterni all’ente
Individuazione di attività da porre in essere per l’organizzazione di corsi di formazione per gli
operatori inerenti ai temi generali del progetto
Ricerca e contatto di sedi dove svolgere formazioni, affinché siano luoghi adeguati allo svolgimento
delle attività e attrezzate con gli idonei ausili per la formazione
Budget
-
Il gruppo di lavoro provinciale predisporrà il budget della zona
I vari documenti vengono assemblati e verificati dal responsabile amministrativo della Sede
Centrale di Gestione del Servizio Civile al fine di costruire il budget generale che verrà presentato
all’Amministrazione centrale e all’organo direttivo ed esecutivo dell’ente (Consiglio dei
Responsabili)
Individuazione partner
-
Avvio
-
Ricerca ed analisi dei possibili partner locali per eventuali collaborazioni al progetto
Ricerca di partner locali e nazionali per donazioni di beni materiali e alimentari
Ricerca ed analisi dei possibili partner locali per eventuali collaborazioni al progetto
Comunicazione al Consiglio dei Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente dell’avvio del
progetto
Incontro presso la Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile di tutti i gruppi di lavoro locali
Ridefinizione delle modalità attuative ed operative per lo sviluppo del progetto
Verifica degli eventuali cambiamenti locali strutturali e tecnic
Valutazione complessiva del progetto - Rendiconto economico
Verranno attuate le seguenti attività di valutazione e verifica dopo i 12 mesi di progetto:
- elaborazione ed analisi dei questionari inseriti nel sistema di monitoraggio accreditato per verifica
dell’andamento e del raggiungimento degli obiettivi
- indagine, da parte del gruppo di lavoro provinciale, con interviste ad operatori ed utenti coinvolti
sull’andamento del progetto
- valutazione dei punti di forza, delle criticità e della sostenibilità degli esiti raggiunti
- consultazione con i Servizi sociali e i referenti degli Enti locali per valutazione dell’impatto sul territorio
- redazione di una relazione finale per ogni singola zona/provincia
- incontro tra i soggetti operativi coinvolti per presentazione della valutazione generale e redazione
di della relazione finale
- presentazione dell’andamento generale e della relazione al Consiglio dei Responsabili e
all’Amministrazione centrale dell’ente.
Il box in questione verrà analizzato per facilità di lettura con il seguente criterio: per ogni singola provincia
interessata dal progetto verranno sviluppati nel seguente ordine i relativi punti: 8.1 – 8.2 – 8.3, nello
specifico:
1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Contesto specifico trasversale
2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Piacenza
2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Bologna
3. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 –Ferrara
4. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Ravenna
5. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Forlì – Cesena
6. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Rimini
1.CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
BISOGNO SPECIFICO:
Vulnerabilità delle famiglie multiproblematiche con minori
OBIETTIVO SPECIFICO
Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali educativi.
MESI
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Pianificazione, programmazione e
coordinamento
AZIONE 2 Organizzazione di uno studio a livello
regionale
AZIONE 3 Analisi e valutazione dei risultati ottenuti
AZIONE 4 Elaborazione di un manuale di buone
prassi
AZIONE 5 Diffusione e divulgazione
1
2
3
Le azioni per sviluppare l’obiettivo sopra riportato individuato sono:
4
5
6
7
8
9
10
11
12
AZIONE 1
Pianificazione, programmazione e coordinamento dei gruppi di lavoro per provincia/zona per impostare il
piano dell’intervento a livello regionale
• Incontro con i responsabili e le equipe direttive del “Servizio Minori” dell’Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII
• Focus sull’obiettivo da raggiungere rispetto all’aiuto a famiglie con minori in difficoltà e a rischio di
esclusione sociale
• Predisposizione dell’organigramma dell’equipe di ricerca
• Organizzazione dei referenti delle rispettive province in piccoli gruppi di ricerca territoriali
• Creazione di un’agenda con calendarizzazione del percorso
AZIONE 2
Organizzazione di uno studio a livello regionale sulle problematiche interessando le varie province
coinvolte nel progetto
• Reperimento e lettura di fonti bibliografiche
• Individuazione dei dati relativi ai minori e alle loro famiglie, alla genitorialità e alle necessità delle
strutture famigliari in ogni provincia
• Creazione di un questionario di rilevazione da sottoporre alle famiglie e alle case famiglia
dell’Associazione in Emilia Romagna per individuare i casi, le modalità e i contesti nei quali si
effettua un affiancamento a nuclei famigliari con minori in difficoltà
AZIONE 3
Analisi e valutazione dei dati ottenuti
• Stesura di un report riassuntivo dei dati emersi dai questionari per ogni provincia
• Lettura e interpretazione dei dati emersi nelle equipe provinciali
• confronto a livello di equipe generale minori dei dati raccolti a livello regionale
• analisi contestuale per capire come poter utilizzare in modo concreto i dati ottenuti
AZIONE 4
Elaborazione di un manuale di buone prassi e linee di lavoro per famiglie e case famiglia che aiutano
famiglie in difficoltà
• creazione di un documento in cui sono presentati tutti i dati emersi sul problema
• individuazione dei bisogni più diffusi tra i minori di famiglie problematiche della regione con le quali
l’Associazione entra in contatto
• raccolta di tutti gli interventi di affiancamento famigliare che vengono attuati nelle varie realtà
provinciali dell’Ente
• creazione di un documento che raccoglie le buone pratiche e le linee di lavoro per migliorare il
supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali ed educativi.
• Assemblaggio e stampa dei vari documenti realizzati
AZIONE 5
Diffusione e divulgazione
• presentazione del manuale di buone pratiche e linee di lavoro all’organo direttivo ed esecutivo
dell’associazione
• incontro di confronto tra tutti i referenti dei servizi minori dell’associazione in Emilia Romagna del
manuale prodotto
• diffusione per presa visione del manuale anche agli altri servizi minori delle altre zone dell’Ente
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con
la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Si riportano il personale per ogni azione individuata il quale sarà il responsabile della conduzione delle
specifiche attività che attuerà con l’aiuto ed il supporto di equipe strutturate riportate nella tabella
sottostante
N°
Personale specifico per raggiungimento dell’obiettivo trasversale regionale
Ruolo e specificità
Azioni
Coordinatore nazionale del Servizio
Minori Affidamento dell’associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII
1
AZIONE 2
Organizzazione di
uno studio a livello
regionale sulle
problematiche
interessando le varie
province coinvolte
nel progetto
AZIONE 4
Elaborazione di un
manuale di buone
prassi e linee di
lavoro per famiglie e
case famiglia che
aiutano famiglie in
difficoltà
Coordinatore Nazionale delle attività
del Servizio Civile – Responsabile
Nazionale
del
Servizio
Civile
dell’associazione
1
AZIONE 1
Pianificazione,
programmazione e
coordinamento dei
gruppi di lavoro per
provincia/zona per
impostare il piano
dell’intervento a
livello regionale
AZIONE 5
Diffusione e
divulgazione
1
Educatore professionale – Operatore
della sede centrale del servizio civile –
Esperto in sistemi di monitoraggio ed
analisi dati
6 Coordinatori provinciali/zona del
Servizio Minori affidamento dell’ass.ne
Esperinze pluriennali nel campo dei
minori
AZIONE 3
Analisi e valutazione
dei dati ottenuti
4 Operatori della Sede del Servizio
Centrale di Gestione del Servizio
Civile – Esperi nelle attività di
pianificazione – programmazione e
budget
AZIONE 1
Pianificazione,
programmazione e
coordinamento dei
gruppi di lavoro per
provincia/zona per
impostare il piano
dell’intervento a
livello regionale
Equipe Minori
Equipe
di
coordinamento
AZIONE 4
Elaborazione di un
manuale di buone
prassi e linee di
lavoro per famiglie e
case famiglia che
aiutano famiglie in
difficoltà
Inoltre le risorse umane complessive che parteciperanno anche alla realizzazione di tale obiettivo regionale
sono:
Ruolo
Mansione
48 Coordinatori
Gestione della casa e attività educative
1 Educatore
Attività educative
25 Animatori educativi
Attività educative e ludiche
2 Catechisti
Attività religiose
1 Supervisore
Controllo e coordinamento delle attività
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
A livello generale volontari del progetto saranno impegnati per 6 ore giornaliere e per 5 giorni settimanali
nelle diverse sedi di attuazione di progetto e svolgeranno le attività specifiche riportate nei diversi punti 8.3
provinciali. Gli orari ed i giorni di attività verranno decisi e fissati nella fase di avvio al servizio da parte degli
Operatori locali di progetto, che potranno prevedere un servizio anti-meridiano o post-meridiano. Il
volontario e l’Olp converranno alla compilazione di un piano di impiego a seconda dei bisogni della sede
e delle attitudini e delle capacità del giovane.
Il progetto prevede come citato precedentemente un elemento che va oltre agli interventi specifici tecnici
di assistenza e supporto che è la condivisione ossia mettere la propria vita con la vita dei minori target del
progetto, facendosi carico della loro situazione, mettendo la propria spalla sotto la loro croce. Ai volontari
viene richiesto di condividere uno stralcio della loro vita affinché si instauri un rapporto che con il tempo
travalichi il rapporto educatore/animatore – utente. Successivamente anche con l’azione regionale
trasversale si vuole passare dal livello di condivisione al livellodi rimozione delle cause e della tutela dei diritti
sociali e ai servizi alla persona affinché l’esperienza che il ragazzo/a vive durante i 12 mesi sia ancor più
riconducibili ai valori del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE e concorra maggiormente con un’azione corale e
trasversale alla difesa della patria con mezzi ed attività nonviolente e non armate.
Il progetto prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e alloggio quasi su tutte le
posizioni di servizio civile a progetto per i seguenti motivi:
- nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di tale servizio per
svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi a pieno anche oltre l’orario
regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino alla mera necessità di un alloggio.
- è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una sistemazione abitativa ma
vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani
che dal sud del paese hanno svolto servizio civile nel centro nord e viceversa.
- infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti, matura non solo nei
momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali ove il rapporto diventa quasi paritario
come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto.
I volontari supporteranno i referenti del Servizio Minori Affidamento all’organizzazione di uno studio a livello
regionale nelle varie province coinvolte nel progetto tramite:
• Reperimento e lettura di fonti bibliografiche
• Creazione di un questionario di rilevazione da sottoporre alle famiglie e alle case famiglia
dell’Associazione in Emilia Romagna per individuare i casi, le modalità e i contesti nei quali si
effettua un affiancamento a nuclei famigliari con minori in difficoltà
• Supporto nella stesura di un report riassuntivo dei dati emersi dai questionari per ogni provincia
• Partecipazione alla lettura e interpretazione dei dati emersi nelle equipe provinciali
• Aiuto nella raccolta di tutti gli interventi di affiancamento famigliare che vengono attuati nelle varie
realtà provinciali dell’Ente
• Collaborazione nella creazione di un documento che raccoglie le buone pratiche e le linee di
lavoro per migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà nei compiti genitoriali ed
educativi.
•
•
Partecipazione alla presentazione del manuale di buone pratiche e linee di lavoro all’organo
direttivo ed esecutivo dell’associazione
diffusione del manuale anche agli altri servizi minori delle altre zone dell’Ente
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
PROVINCIA DI PIACENZA
BISOGNO DEL CONTESTO
Offerta residenziale insufficiente a livello territoriale per accogliere i minori provenienti da nuclei familiari
multiproblematici.
OBIETTIVO SPECIFICO
Incrementare e qualificare le accoglienze, soprattutto temporanee, di minori provenienti da nuclei
familiari problematici.
MESI
AZIONI-Attività
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
AZIONE 1 Valutazione stato attuale della
situazione
Attività 1. 1
Valutazione qualitativa interventi
Attività 1.2
Valutazione quantitativa interventi
AZIONE 2 Comunicazione/contatto con il
territorio
Attività 2.1. Confronto con i servizi sociali
Attività 2.2. Comunicazione con territorio e
sensibilizzazione
AZIONE 3 – Pianificazione e programmazione
interventi
Attività 3.1. – Definizione intervento
Attività 3.2. – Preparazione sede
AZIONE 4 – Attuazione interventi di accoglienza
(diurna – residenziale)
Attività 4.1. – attività inserimento
Attività 4.2. – attività assistenziali educative
Attività 4.3. – attività ludico ricreative
AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione
Questa fase sarà propedeutica all’attuazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi al fine di
rendere l’intervento dell’ente il più possibile mirato rispetto alla specifica area di intervento.
Attività 1. 1 Valutazione interventi passati
• Organizzazione di un incontro di confronto tra gli operatori della struttura
• Rendicontazione utenti inseriti
• Rendicontazione qualitativa e quantitativa delle attività svolte in favore degli utenti
• Elaborazione di un documento di sintesi sul risultati passati ottenuti
12
AZIONE 2 Comunicazione/contatto con il territorio
Successivamente alla fase di valutazione si condivideranno i risultati ottenuti con i Servizi Sociali e si
interverrà sul territorio tramite attività di informazione e comunicazione al fine di far emergere le situazioni
problematiche su cui intervenire.
Attività 2.1. Confronto con i servizi sociali
•
•
•
•
Confronto tra referente dell’ente e referente Servizi sociali
Valutazione delle necessità e dei bisogni
Valutazione delle possibili risposte
Confronto a livello territoriale
Attività 2.2. Comunicazione con il territorio e sensibilizzazione
-
contatti con i presidenti di quartiere
programmazione attività aggregative con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte
alle famiglie multiproblematiche e ai minori del territorio
partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine.
partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere.
incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire
disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori e alle
problematiche familiari
testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi.
AZIONE 3 – Pianificazione e programmazione interventi
Successivamente alle attività di contatto ed informazione si pianificheranno e predisporranno le attività e
gli ambienti ove realizzare le attività.
Attività 3.1. – Definizione intervento
- incontro di equipe per:
individuazione delle finalità specifiche
individuazione degli obiettivi specifici individuali
elaborare progetti educativi
Attività 3.2. – Preparazione della sede
Sistemazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti diurni sia a livello organizzativo che strutturale
- verifica degli spazi
- messa a norma degli impianti
- organizzazione del materiale
- acquisti eventuali di materiali
AZIONE 4 – Attuazione di interventi di accoglienza (diurna – residenziale)
Fase attuativa del progetto di accoglienza dei minori problematici e inizio del percorso di affido vero e
proprio, delle attività educative e di qualificazione del percorso in rete con i servizi di invio
Attività 4.1. – attività inserimento
- attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, degli operatori e degli accolti
- colloqui individuale tra il minore e gli operatori per individuare i bisogni
- analisi del loro percorso di vita e valutazione di eventuali casi
- contatto e colloqui con psicologo
- colloqui con i servizi sociali per individuare problematicità e tipologia del disagio
- individuazione di un percorso individualizzato
- consegna di indumenti e prodotti per l’igiene personale
- predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento
-
che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo;
esercizio attivo della vigilanza rispetto a possibili intromissioni o interferenze di adulti pregiudizievoli in
accordo con il servizio affidatario;
monitoraggio dei contatti e delle visite tra genitori e bambino e loro registrazione;
lavoro di preparazione e di sostegno del contesto sociale (scuola, tempo libero, sport) che accoglie il
minore tramite un uso corretto delle informazioni circa la sua storia e le sue problematiche da attuarsi
in collaborazione con il servizio sociale territoriale;
utilizzo di modalità osservative documentabili sui comportamenti del minore e sulle sue relazioni
sociali e affettive significative;
Attività 4.2. – attività assistenziali educative
-
riconoscimento e ascolto del materiale simbolico portato dal minore nelle attività quotidiane e
nel gioco;
organizzazione della vita della comunità che garantisca un adeguato controllo sulle possibili
interazioni problematiche tra i minori (comportamenti aggressivi, comportamenti sessualizzati);
interventi educativi basati sul bilanciamento tra contenimento e comprensione dei comportamenti
problematici e sintomatici;
organizzazione di attività individuali e/o di gruppo atte a valorizzare le capacità del bambino nella
costruzione di un’identità personale positiva ed a promuovere spazi di “normalità”;
presenza degli operatori accanto al minore nei vari momenti del percorso giudiziario (perizie,
audizione protetta, visite mediche...) in accordo con le decisioni della magistratura e del servizio
sociale affidatario;
attivazione di alleanze educative con i genitori valutati recuperabili ed aiuto al bambino nel
riconoscimento del cambiamento avvenuto;
cura igienico sanitaria personale (gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia
igienica personale quotidiana);
gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi
mediche e visite specialistiche;
servizio di trasporto;
attività di riordino e pulizia per i minori (attività quotidiane alle quali i minori sono invitati e aiutati a
svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale);
predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa
l’andamento del percorso individuale degli utenti);
colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato
con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche);
attività terapeutiche individuali settimanali
Attività 4.3. – attività ludico ricreative
- utilizzo del computer sia a scopo scolastico che ricreativo (esempio giochi multimediali, per consentire
la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici);
- apprendimento di uno strumento musicale;
- attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio)
- partecipazione a incontri con altri giovani del territorio
- attività di sostegno scolastico
- attività musicali (ascolto, canto);
- attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa);
- giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di
socializzazione);
- attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani )
- visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ;
- attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni,
stoffa);
- attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori (tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito)
e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata)
- organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage, …
- escursioni nel territorio (periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero
all’aria aperta, anche sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite
-
organizzate);
organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la
socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità
organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza
durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in
montagna o al mare)
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con
la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
N°
1
RUOLO
SPECIFICA PROFESSIONALITA’
Coordinatore
(dipendente)
Figura genitoriale materna
Attività educative con gli utenti
Attività ludiche e sostegno scolastico
Attività assistenziali
Trasporto nelle attività esterne alla struttura
Mantiene i rapporti con enti territoriali
Gestione della casa
1
Coordinatore (volontario)
Figura genitoriale paterna
Coordinamento della sede
Attività assistenziali con gli utenti
Attività educative
Insegnante di religione
1
Educatore (volontario)
Esperienza pluriennale in attività educative
ATTIVITA’
Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per
famiglie affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella
strutture dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3.3. Verifica periodica del percorso
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel
territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie
affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più
opportuno del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti
Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per
famiglie affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella
strutture dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3.3. Verifica periodica del percorso
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel
territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie
affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più
opportuno del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti
Attività 2.4
Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.1
Redazione di un report da diffondere sul territorio
Attività 4.2
Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3
3
8.3.
2 giornate informative sull’affido
Attività 5.2
Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3
Sistematizzazione dati raccolti
Animatori educativi (volontari)
Attività 2.4
Esperienza pluriennale in attività educative e Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
animazione di gruppi scout
Attività 4.1
Redazione di un report da diffondere sul territorio
Attività 4.2
Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3
2 giornate informative sull’affido
Attività 5.2
Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3
Sistematizzazione dati raccolti
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
OBIETTIVO SPECIFICO: Incrementare e qualificare le accoglienze, soprattutto temporanee, di minori
provenienti da nuclei familiari problematici.
Il volontario seguito ed accompagnato dell’OLP svolgerà le seguenti attività:
AZIONE 2 Comunicazione/contatto con il territorio
Attività 2.2. Comunicazione con territorio e sensibilizzazione
- contatti con i presidenti di quartiere
- programmazione attività aggregative con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte
alle famiglie multiproblematiche e ai minori del territorio
- partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine.
- partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere.
- incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire
disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori e alle
problematiche familiari
- testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi.
AZIONE 3 – Pianificazione e programmazione interventi
Attività 3.2. – Preparazione sede
- Preparazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti diurni sia a livello organizzativo che
strutturale
- verifica degli spazi
- organizzazione del materiale
- eventuali acquisti di materiali
AZIONE 4 – Attuazione interventi di accoglienza (diurna – residenziale)
Attività 4.1. – attività di inserimento dei minori
- attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, degli operatori e degli accolti
- consegna di indumenti e prodotti per l’igiene personale
- predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento
che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo;
- lavoro di preparazione e di sostegno del contesto sociale (scuola, tempo libero, sport) che accoglie il
minore tramite un uso corretto delle informazioni circa la sua storia e le sue problematiche da attuarsi
in collaborazione con il servizio sociale territoriale;
Attività 4.2. – attività assistenziali educative
-
riconoscimento e ascolto del materiale simbolico portato dal minore nelle attività quotidiane e nel
gioco;
organizzazione della vita della comunità che garantisca un adeguato controllo sulle possibili
interazioni problematiche tra i minori (comportamenti aggressivi, comportamenti sessualizzati);
interventi educativi basati sul bilanciamento tra contenimento e comprensione dei comportamenti
problematici e sintomatici;
organizzazione di attività individuali e/o di gruppo atte a valorizzare le capacità del bambino nella
costruzione di un’identità personale positiva ed a promuovere spazi di “normalità”;
attivazione di alleanze educative con genitori valutati recuperabili ed aiuto al bambino nel
riconoscimento del cambiamento avvenuto;
servizio di trasporto;
predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa
l’andamento del percorso individuale degli utenti);
colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato
con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche);
attività terapeutiche individuali settimanali
Attività 4.3. – attività ludico ricreative
- utilizzo del computer sia a scopo scolastico che ricreativo (esempio giochi multimediali, per consentire
la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici);
- apprendimento di uno strumento musicale;
- attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio)
- partecipazione a incontri con altri giovani del territorio
- attività di sostegno scolastico
- attività musicali (ascolto, canto);
- attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa);
- giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di
socializzazione);
- attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani )
- visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ;
- attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, carta, cartelloni, stoffa);
- attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito)
e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata)
- organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage
- escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero
all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite
organizzate);
- organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la
socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità
- organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza
durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in
montagna o al mare)
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
PROVINCIA DI BOLOGNA
BISOGNO DEL
CONTESTO
A.
Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è
richiesto il collocamento in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture
residenziali
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione
del progetto
MESI
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Valutazione stato attuale
della situazione
Attività 1.1
Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2
Valutazione quantitativa delle
attività
AZIONE 2 Incremento operatori
Attività 2.1.
Progettazione del corso di
formazione
Attività 2.2.
Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3
Incontri degli operatori
AZIONE 3 Incremento utenti
Attività 3.1
Incremento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2
Ricerca contatti con Parrocchie e
altre Associazioni
Attività 3.3
Incremento interventi di “sostegno
alla genitorialità”
AZIONE 4 Sensibilizzazione del
territorio
Attività 4.1
Realizzazione di 4 conferenze
pubbliche
Attività 4.2
Realizzazione di 1 dossier riguardante
le tematiche dell’affido e
dell’accoglienza
Attività 4.3
Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
AZIONE 5 Valutazione risultati
Attività 5.1
Confronto con gli utenti
Attività 5.2
Confronto con gli operatori
Attività 5.3
Confronto d’équipe
B.
Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi
educativi rivolti ai minori in affidamento presso famiglie affidatarie e strutture
residenziali
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti
MESI
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Valutazione stato
attuale della situazione
Attività 1.1
Verifica qualitativa
Attività 1.2
Verifica quantitativa
AZIONE 2 Formazione nuovi
operatori
Attività 2.1.
Progettazione del corso di
BISOGNO DEL
CONTESTO
formazione
Attività 2.2.
Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3
Incontri degli operatori
AZIONE 3 Miglioramento attività
educative
Attività 3.1
Realizzazione di 1 laboratorio di
arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 3.3
Incremento colloqui con
psicologo
Attività 3.4
Incremento reinserimenti familiari
AZIONE 4 Sensibilizzazione del
territorio
Attività 4.1
Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1
spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3
Realizzazione di 1 mostramercato con gli oggetti realizzati
dagli utenti
AZIONE 5 Valutazione risultati
Attività 5.1
Confronto con gli utenti
Attività 5.2
Confronto con gli operatori
Attività 5.3
Confronto d’équipe
BISOGNO DEL CONTESTO A
Crescita del numero dei minori in carico ai servizi sociali e dei casi in cui è richiesto il collocamento in
affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di
attuazione del progetto
AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione
La fase è propedeutica alla realizzazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi al fine di rendere
gli inserimenti nelle strutture dell’ente il più possibile mirati e qualificati
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
• Individuazione referente Associazione
• Contatti referente-responsabili strutture
• Valutazione processi di inserimento in strutture
• Valutazione attività svolte
• Avanzamento proposte
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
•
•
•
•
•
Contatti referente-responsabili strutture
Conteggio utenti inseriti
Conteggio posti disponibili
Conteggio attività svolte
Conteggio operatori di supporto
AZIONE 2 Incremento operatori
Questa fase è funzionale alla formazione di personale preparato per inserire nuovi utenti minori
multiproblematici nelle strutture del progetto
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
• Incontri d’équipe
• Confronto su necessità e bisogni formativi
• Ricerca tematiche di discussione
• Ricerca di formatori specializzati
• Redazioni di un calendario di incontri
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
• Realizzazione volantino con date incontri
• Distribuzione volantino
• Programmazione di comunicati nelle Parrocchie
• Contatti con gruppi scout
• Contatti con amici di operatori già inseriti
• Realizzazione database operatori
Attività 2.3 Incontri degli operatori
• Incontri d’équipe
• Bozza di discussione per gli incontri
• Ricerca degli spazi per gli incontri
• Condivisione esperienze
• Suggerimenti per il miglioramento
AZIONE 3 Incremento utenti
Successivamente alla fase formativa si attiveranno i confronti con i Servizi Sociali e le associazioni del
territorio per creare sinergie atte a far emergere le situazioni problematiche su cui intervenire con azioni di
sostegno alla genitorialità.
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
• Ricerca referente per l’Associazione
• Ricerca referente stabile per i Servizi Sociali
• Confronto sulle necessità
• Confronto sulle offerte già esistenti
• Confronto sulle risposte
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
• Ricerca referente per l’Associazione
• Ricerca referente stabile nelle Parrocchie
• Confronto sulle necessità
• Confronto sulle offerte già esistenti
• Confronto sulle risposte
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
• Incontri d’équipe
• Valutazione necessità territori
• Progettazione interventi
• Ricerca formatori
• Programmazione date incontri
AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio
In questa fase si interverrà sul territorio tramite attività di informazione e comunicazione al fine di far
emergere le risorse delle potenziali famiglie affidatarie.
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
• Incontri d’équipe
• Valutazione necessità
• Valutazione tematiche di discussione
• Ricerca relatori
• Decisione sulle date degli incontri
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza
• Incontri d’équipe
• Raccolta dati
• Valutazione situazione territoriale
• Sistematizzazione informazioni raccolte
• Preparazione dossier
• Ricerca tipografia
• Raccolta fondi per le stampe
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
• Scelta di un referente
• Raccolta informazioni
• Impaginazione
• Stampa volantini
• Distribuzione
AZIONE 5 Valutazione risultati
E’ la fase conclusiva per il raggiungimento dell’obiettivo e mira ad aumentare la consapevolezza delle
dinamiche e delle problematicità che sottendono alla situazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
• Incontri d’équipe
• Scelta del metodo per comprendere il grado di soddisfazione degli utenti
• Applicazione del metodo
• Confronto tra gli utenti sull’offerta
• Avanzamento proposte
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
• Incontri d’équipe
• Discussione sulla situazione
• Preparazione questionario
• Somministrazione questionario
• Confronto tra gli operatori sulle risposte
• Avanzamento proposte
Attività 5.3 Confronto d’équipe
• Programmazione data incontro
• Discussione risultati raggiunti
• Discussione sui confronti con operatori e utenti
• Avanzamento proposte e suggerimenti
• Bozza di programmazione per l’anno successivo
BISOGNO DEL CONTESTO B
Aumento della richiesta di qualificazione e diversificazione degli interventi educativi rivolti ai minori in
affidamento presso famiglie affidatarie e strutture residenziali
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti
AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione
Rappresenta la fase è propedeutica alla realizzazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi al
fine di rendere l’intervento dell’ente il più possibile mirato rispetto alla specifica area di intervento.
Attività 1.1 Verifica qualitativa
• Contatti referente-responsabili strutture
• Conteggio utenti inseriti
• Conteggio posti disponibili
• Conteggio attività svolte
• Conteggio operatori di supporto
Attività 1.2 Valutazione qualitativa delle attività
• Individuazione referente Associazione
• Contatti referente-responsabili strutture
• Valutazione processi di inserimento in strutture
• Valutazione attività svolte
• Avanzamento proposte
AZIONE 2 Formazione nuovi operatori
Questa fase è funzionale alla formazione di personale preparato a rapportarsi con l’utenza di minori
multiproblematici e a gestire in modo qualificato il progetto
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
• Incontri d’équipe
• Confronto su necessità
• Ricerca tematiche di discussione
• Ricerca di formatori specializzati
• Redazioni di un calendario di incontri
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
• Realizzazione volantino con date incontri
• Distribuzione volantino
• Programmazione di comunicati nelle Parrocchie
• Contatti con gruppi scout
• Contatti con amici di operatori già inseriti
• Realizzazione database operatori
Attività 2.3 Incontri degli operatori
• Incontri d’équipe
• Bozza di discussione per gli incontri
• Ricerca degli spazi per gli incontri
• Condivisione esperienze
• Suggerimenti per il miglioramento
AZIONE 3 Miglioramento attività educative
L’azione mira a offrire agli utenti interventi che qualifichino la loro esperienza educativa e formativa
all’interno delle strutture
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
• Incontro d’équipe
• Valutazione necessità
• Ricerca educatori
• Ricerca materiale
• Ricerca spazi
• Scelta giorno attività
• Pubblicizzazione
• Ricerca aderenti
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
• Incontro d’équipe
• Valutazione necessità
• Ricerca esperti
• Programmazione corso
• Ricerca spazi
• Scelta delle giornate di incontro
• Ricerca aderenti
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
• Incontri d’équipe
• Valutazione necessità
• Contatti con psicologo
• Decisione incontri
• Comunicazione date agli utenti
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
• Incontri d’équipe
• Valutazione situazione famiglie d’origine
• Valutazione possibili effetti reinserimenti
• Confronto con la famiglia d’origine
• Confronto con l’utente
• Progettazione inserimento step by step
AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio
In questa fase si interverrà sul territorio tramite attività di informazione e comunicazione al fine di far
emergere le risorse delle potenziali famiglie affidatarie.
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività
• Scelta di 1 operatore
• Raccolta informazioni
• Impaginazione volantino
• Stampa volantino
• Distribuzione
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
• Scelta educatore-guida
• Ricerca utenti
• Confronto sulla trama
• Decisione data
• Distribuzione parti
• Prove
• Realizzazione manifesti pubblicitari
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti
• Scelta referente
• Realizzazione oggetti
• Raccolta oggetti
• Ricerca spazi
• Scelta data
• Ricerca tavoli
• Realizzazione manifesti pubblicitari
•
AZIONE 5 Valutazione risultati
E’ la fase conclusiva per il raggiungimento dell’obiettivo di qualificazione degli interventi e mira ad
aumentare la metaconoscenza e la consapevolezza delle abilità e delle competenze acquisite dai minori
attraverso i laboratori
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
• Incontri d’équipe
• Valutazione modalità di verifica
• Attuazione modalità di verifica
• Confronto tra gli utenti
• Avanzamento proposte
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
• Incontri d’équipe
• Realizzazione questionario
• Somministrazione questionario
• Confronto sulle risposte
• Avanzamento proposte e suggerimenti
Attività 5.3 Confronto d’équipe
• Scelta data incontro
• Confronto sulle risposte ricevute da utenti e operatori
• Avanzamento proposte e suggerimenti
• Confronto su proposte e suggerimenti
• Bozza di programmazione anno successivo
8.2. Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle
professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle strutture.
La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.
Ruolo
8 Coordinatori
6 Animatori Educativi
Mansione
Gestione della casa e attività educative
Attività educative e ludiche
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di
attuazione del progetto
N°
1
1
RUOLO
SEDE DI RIFERIMENTO
SPECIFICA PROFESSIONALITA’
Coordinatore
Casa Famiglia Gesù Bambino
Figura genitoriale materna
Operatore socio-assistenziale di
comunità per minori ai sensi della
delibera regionale n° 564/2000
Accudimento (assistenza igenico
sanitaria) dei minori
Attività educative e ludiche con gli
utenti
Gestione della casa
ATTIVITA’
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Coordinatore
Casa Famiglia Gesù Bambino Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Figura genitoriale paterna
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Operatore socio-assistenziale comunità
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Animatore educativo
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Casa Famiglia Gesù Bambino
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Esperienza pluriennale nell’animazione di Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
minori
Associazioni
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Coordinatore
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Casa Famiglia Marta
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Figura genitoriale paterna
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Operatore nella comunità terapeutica
Attività 2.3 Incontri degli operatori
San Giuseppe
Attività educative con minori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Attività di animazione musicale
Gestione organizzativa della casa
Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Coordinatore
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Casa Famiglia Marta
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Figura genitoriale materna
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Operatore socio-assistenziale comunità
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
per minori ai sensi della delibera
Attività 2.3 Incontri degli operatori
regionale 564/2000
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Responsabile di Casa Famiglia
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Gestione della casa
Associazioni
Riferimento educativo degli utenti
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
per minori ai sensi della delibera
regionale n° 564/2000
Accudimento (assistenza igenico
sanitaria) dei minori
Attività educative e ludiche con gli utenti
Gestione della casa
1
1
1
1
Animatore educativo
Casa Famiglia Marta
Esperienza pluriennale nell’animazione di
minori
1
Animatore educativo
Casa Famiglia Marta
Esperienza pluriennale nell’animazione di
minori
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madonna della Tenerezza
Figura genitoriale materna
Insegnante Scuola Materna
Gestione della casa
Riferimento educativo per gli utenti
Assistenza igienico sanitaria dei minori
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madonna della Tenerezza
Figura genitoriale paterna
Operatore socio-assistenziale di
comunità per minori ai sensi della
delibera regionale 564/2000
Responsabile del centro diurno e di
avviamento lavorativo “Fiori nel deserto”
Riferimento educativo per gli utenti
Mantiene e cura i rapporti con gli enti
locali e i servizi sociali
Insegna attività sportive ai minori
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
1
1
3
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Coordinatore
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Casa Famiglia Madonna della
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Provvidenza
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Figura genitoriale materna
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Laurea in Economia e Commercio
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Responsabile amministrativo di zona
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Gestione della casa
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Coordinamento attività
Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Animatori educativo
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Casa Famiglia Madonna della Attività 2.3 Incontri degli operatori
Provvidenza
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre
Esperienza pluriennale nell’animazione di Associazioni
minori
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le
tematiche dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Coordinatore
Casa Famiglia Madonna della
Provvidenza
Figura genitoriale paterna
Educatore professionale
Attività educative con minori
Gestione della casa
Gestione dei rapporti con gli enti esterni
(scuole, asl, palestre)
Partecipazione agli incontri del consiglio
parrocchiale
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti
N°
1
RUOLO
SEDE DI RIFERIMENTO
SPECIFICA PROFESSIONALITA’
Coordinatore
Casa Famiglia Gesù Bambino
Figura genitoriale materna
Operatore socio-assistenziale di comunità
ATTIVITA’
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di
formazione
per minori ai sensi della delibera regionale
n° 564/2000 Accudimento (assistenza
igenico sanitaria) dei minori
Attività educative e ludiche con gli utenti
Gestione della casa
1
1
1
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Coordinatore
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Casa Famiglia Gesù Bambino Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di
Figura genitoriale paterna
formazione
Operatore socio-assistenziale comunità per Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
minori ai sensi della delibera regionale n°
Attività 2.3 Incontri degli operatori
564/2000
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
Accudimento (assistenza igenico sanitaria)
manuali
dei minori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività educative e ludiche con gli utenti
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Gestione della casa
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Animatore
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Casa Famiglia Gesù Bambino
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Esperienza pluriennale nell’animazione di
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
minori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Coordinatore
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Casa Famiglia Marta
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Figura genitoriale paterna
Attività 2.1. Progettazione del corso di
Operatore nella comunità terapeutica San formazione
Giuseppe
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività educative con minori
Attività di animazione musicale
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
Gestione organizzativa della casa
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
1
Coordinatore
Casa Famiglia Marta
Figura genitoriale materna
Operatore socio-assistenziale comunità per
minori ai sensi della delibera regionale
564/2000
Responsabile di Casa Famiglia
Gestione della casa
Riferimento educativo degli utenti
1
Animatore
1
Animatore
Casa Famiglia Marta
Esperienza pluriennale nell’animazione di
minori
Casa Famiglia Marta
Esperienza pluriennale nell’animazione di
minori
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madonna della Tenerezza
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di
formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Figura genitoriale materna
Insegnante Scuola Materna
Gestione della casa
Riferimento educativo per gli utenti
Assistenza igienico sanitaria dei minori
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madonna della Tenerezza
Figura genitoriale paterna
Operatore socio-assistenziale di comunità
per minori ai sensi della delibera regionale
564/2000
Responsabile del centro diurno e di
avviamento lavorativo “Fiori nel deserto”
Riferimento educativo per gli utenti
Mantiene e cura i rapporti con gli enti locali
e i servizi sociali
Insegna attività sportive ai minori
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madonna della Provvidenza
Figura genitoriale paterna
Educatore professionale
Attività educative con minori
Gestione della casa
Gestione dei rapporti con gli enti esterni
(scuole, asl, palestre)
Partecipazione agli incontri del consiglio
parrocchiale
Attività 2.1. Progettazione del corso di
formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di
formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di
formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madonna della Provvidenza
Figura genitoriale materna
Laurea in Economia e Commercio
Responsabile amministrativo di zona
Gestione della casa
Coordinamento attività
3
Animatori
Casa Famiglia Madonna della Provvidenza
Esperienza pluriennale nell’animazione di
minori
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di
formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con
l’elenco e gli orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato
con gli oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
8.3. Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di
attuazione del progetto
Il volontario collabora in:
AZIONE 2 Incremento operatori
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
• Realizzazione volantino con date incontri
• Distribuzione volantino
• Programmazione di comunicati nelle Parrocchie
• Contatti con gruppi scout
• Contatti con amici di operatori già inseriti
• Realizzazione database operatori
Attività 2.3 Incontri degli operatori
• Ricerca degli spazi per gli incontri
• Condivisione esperienze
• Suggerimenti per il miglioramento
AZIONE 3 Incremento utenti
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
• Ricerca referente stabile nelle Parrocchie
• Confronto sulle necessità
•
•
Confronto sulle offerte già esistenti
Confronto sulle risposte
AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
• Incontri d’équipe
• Valutazione necessità
• Valutazione tematiche di discussione
• Ricerca relatori
• Decisione sulle date degli incontri
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche dell’affido e dell’accoglienza
• Incontri d’équipe
• Raccolta dati
• Valutazione situazione territoriale
• Sistematizzazione informazioni raccolte
• Preparazione dossier
• Ricerca tipografia
• Raccolta fondi per le stampe
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
• Scelta di un referente
• Raccolta informazioni
• Impaginazione
• Stampa volantini
• Distribuzione
AZIONE 5 Valutazione risultati
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
• Incontri d’équipe
• Discussione sulla situazione
• Preparazione questionario
• Somministrazione questionario
• Confronto tra gli operatori sulle risposte
• Avanzamento proposte
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti
Il volontario collabora in:
AZIONE 2 Formazione nuovi operatori
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
• Realizzazione volantino con date incontri
• Distribuzione volantino
• Programmazione di comunicati nelle Parrocchie
• Contatti con gruppi scout
• Contatti con amici di operatori già inseriti
• Realizzazione database operatori
Attività 2.3 Incontri degli operatori
• Ricerca degli spazi per gli incontri
• Condivisione esperienze
• Suggerimenti per il miglioramento
AZIONE 3 Miglioramento attività educative
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
• Incontro d’équipe
• Valutazione necessità
• Ricerca educatori
• Ricerca materiale
• Ricerca spazi
• Scelta giorno attività
• Pubblicizzazione
• Ricerca aderenti
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
• Incontro d’équipe
• Valutazione necessità
• Ricerca esperti
• Programmazione corso
• Ricerca spazi
• Scelta delle giornate di incontro
• Ricerca aderenti
AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio
Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle attività
• Scelta di 1 operatore
• Raccolta informazioni
• Impaginazione volantino
• Stampa volantino
• Distribuzione
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
• Scelta educatore-guida
• Ricerca utenti
• Confronto sulla trama
• Decisione data
• Distribuzione parti
• Prove
• Realizzazione manifesti pubblicitari
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti realizzati dagli utenti
• Scelta referente
• Realizzazione oggetti
• Raccolta oggetti
• Ricerca spazi
• Scelta data
• Ricerca tavoli
• Realizzazione manifesti pubblicitari
AZIONE 5 Valutazione risultati
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
• Incontri d’équipe
• Realizzazione questionario
• Somministrazione questionario
• Confronto sulle risposte
• Avanzamento proposte e suggerimenti
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
PROVINCIA FERRARA
OBIETTIVO SPECIFICO
1.Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della
prima infanzia
MESI
AZIONI
AZIONE 0 (preparatoria)
attività 0.1.
AZIONE 1:
contatti ed incontri con i servizi
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
sociali
1.1. attività di segreteria
1.2. Incontri con assistenti
sociali
1.3. Incontri dell’equipe affido
per le proposte di inserimenti
alle sedi
1.4. Verifica delle proposte e
del lavoro svolto con i Serv.
Soc.
AZIONE 2
Realizzazione di un corso di
formazione
per operatori e per la stesura
dei PEI
attività 2.1. Pianificazione e
programmazione del corso
attività 2.2.
Realizzazione del corso
attività 2.3.
Raccolta e divulgazione tra le
strutture dei materiali prodotti
nel corso
AZIONE 3 Convenzione con il
comune per accoglienza di
neonati
attività 3.1.
Incontri di preparazione con i
Serv. Soc. territoriali
attività 3.2 Stesura della
convenzione tra Ente e
Assessorato Sociale
Attività 3.3.
Attuazione e realizzazione
della convenzione in 12 mesi
Attività 3.4.
Monitoraggio e verifica degli
inserimenti e della
convenzione
OBIETTIVO SPECIFICO
2. Implementare le attività di sostegno scolastico e ludico-
ricreative-sportive per i minori accolti nelle sedi di progetto
MESI
AZIONI
AZIONE 0 (preparatoria)
attività 0.1.
AZIONE 1:
Realizzazione di 2 doposcuola
di supporto scolastico in 2
strutture
attività 1.1.
incontri con le scuole e
operatori del servizio materno
infantile e adolescen
1.2.
programmazione mensile di
recupero scolastico individualizzato in accordo con gli
insegnanti
1.3.
Attivazione di doposcuola per il
recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
1.4.
Verifiche trimestrali dei percorsi
di recupero con i docenti e
specialisti
AZIONE 2 Realizzazione di
attività ludico ricreative sportive
per accolti minori
e adolescenti
attività 2.1.
Partecipazione ai corsi di
tecnica dell’origami
attività 2.2 attivazione di
laboratori creatività
attività 2.3.
Partecipazione ai corsi di
acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
attività 2.4.
Uscite culturali-ricreative per la
socializzazione del gruppo
adolescenti
Attività 2.5.
Gite o visite di città ed
esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori
accolti
AZIONE 3 : Realizzazione di
gruppi di massaggio neonatale
attività 3.1.
Partecipazione ai corsi di
tecnica di massaggio
neonatale
attività 3.2
preparazione degli spazi e dei
materiali necessari
Attività 3.3. attivazione dei
gruppi settimanali di massaggio
neonatale
Attività 3.4.
Monitoraggio, verifica delle
attività di massaggio
AZIONE 4: incontri d’equipe
locale e generale dei percorsi
di accoglienza
attività 4.1.
organizzazione degli incontri di
zona
attività 4.2
conduzione dell’incontro di
analisi e confronto sui singoli
casi
Attività 4.3.
Scrittura verbali
incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3.
Partecipazione agli incontri
nazionali dell’equipe affido
minori dell’Ente
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima
infanzia
AZIONE 1: Contatti ed incontri con i servizi sociali
Questa fase è propedeutica all’attivazione di collaborazioni tra gli operatori pubblici e l’associazione, al
fine di qualificare gli inserimenti di accoglienze residenziali
ATTIVITA’
1.1. attività di segreteria (svolte presso la sede della Casa Famiglia 6 a Massafiscaglia)
• Attività di centralino per i contatti e le chiamate dei Servizi Sociali
• Lettura e analisi delle relazioni sui casi inviati dai Servizi Sociali
• Smistamento delle relazioni alle sedi interessate agli inserimenti.
1.2. Incontri con assistenti sociali
• incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara per analizzare le
possibilità di accoglienza e inserimento minori nelle sedi di progetto
• incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara per verificare i margini
di miglioramento delle relazioni e delle sinergie
• partecipazione a convegni pubblici, seminari, incontri parrocchiali sulle tematiche del disagio
minorile e dell’affido.
1.3. Proposta degli inserimenti alle sedi
• Incontri dell’equipe affido dell’ente con le strutture individuate per i nuovi inserimenti e accoglienze
• preparazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti sia a livello organizzativo che
strutturale
1.4. Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i servizi sociali
• incontro con tutti gli operatori dell’associazione per verificare le risposte ai bisogni formativi dei
minori accolti nelle strutture
• stesura delle singole relazioni semestrali sui minori accolti in struttura al tribunale per i minori di
Bologna
• incontri d’equipe per l’analisi, il confronto e la rielaborazione delle singole relazioni semestrali sui
minori accolti in struttura
• incontri di verifica con le equipe dei servizi sociali di competenza sui minori accolti
AZIONE 2: Realizzazione di un corso di formazione per operatori delle strutture per la stesura dei Piani
Educativi Individualizzati (P.E.I.)
Questa fase è funzionale alla formazione di personale preparato alla progettazione educativa e all’uso di
strumenti di raccordo, come prevede la legge, di tutti gli interventi per gli utenti minori accolti
ATTIVITA’
2.1. Pianificazione e programmazione del corso
• analisi dei bisogni formativi
• elaborazione di una agenda formativa
• individuazione e contatti con i formatori necessari
• individuazione e preparazione della sede del corso
2.2. Realizzazione del corso
• promozione e informazione sul corso
• gestione e svolgimento di 4 incontri a scadenza quindicinale per un totale di 16 ore
• scrittura dei verbali dei lavori
• realizzazione di una griglia per la stesura dei P.E.I.
• monitoraggio e valutazione sullo svolgimento del corso da parte dei partecipanti
2.3. Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso
• trascrizione degli interventi dei relatori
• realizzazione di una dispensa con gli interventi dei relatori e una griglia per la stesura dei P.E.I.
• incontro di confronto con tutti gli operatori delle strutture di zona dell’ente per divulgare la dispensa
•
AZIONE 3: Realizzazione di una convenzione con il comune per l’accoglienza di minori della primissima
infanzia
La rete di supporto all’accoglienza di minori, anche neonati, è costruita attraverso questa fase che
concretizza le sinergie con l’ente locale territoriale di riferimento
ATTIVITA’
3.1. Incontri di preparazione con l’Ente e i Servizi Sociali territoriali competenti
•
incontri con i Servizi Sociali Minori del Comune di Bondeno per analizzare i bisogni del territorio
rispetto all’accoglienza in emergenza e all’inserimento di neonati
• raccolta e analisi dei dati sul problema a livello locale
• mappatura delle sedi disponibili al progetto
• incontri con gli operatori delle sedi interessati all’accoglienza
• incontri con i responsabili del Servizio Generale dell’Ente per verifica linee guida
3.2. Stesura della convenzione tra l’Ente e l’Assessorato alle Politiche Sociali per l’accoglienza di minori in
emergenza
• preparazione della bozza di convenzione
• analisi e verifica da parte dei responsabili dell’ente e delle strutture interessate
• analisi e verifica della bozza di proposta da parte dell’Amministrazione Comunale competente
• incontri di confronto tra l’Ente e i Servizi Sociali per la stesura definitiva della convenzione
• Accettazione e firma della convenzione da parte dei responsabili
3.3. Attuazione e realizzazione della convenzione
• preparazione delle sedi per l’accoglienza dei nuovi inserimenti sia a livello organizzativo che
strutturale
• accoglienza dei minori in emergenza
• raccolta e analisi delle informazioni sul minore accolto per la compilazione della scheda di pronta
accoglienza
• contatti con i Servizi Sociali, specialisti e medici per creare il progetto sul minore
• costruzione del P.E.I. in stretta relazione con i Servizi Sociali di invio
• contatti con Tribunale per i Minori per lo sviluppo del progetto e il reinserimento del minore
3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione
• raccolta dei dati sui minori accolti in emergenza attraverso la convenzione
• Incontri di equipe del servizio affido dell’ente per la Valutazione sull’andamento della convenzione
e l’inserimento dei minori accolti
• Incontri di verificai con gli Assistenti Sociali dei servizi competenti per l’inserimento dei minori
• Divulgazione e rendicontazione a tutti gli operatori dell’Ente dell’esperienza
OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i
minori accolti nelle sedi di progetto
AZIONE 1: Realizzazione di 2 doposcuola bisettimanali di supporto scolastico in 2
strutture dell’Ente.
Fase attuativa finalizzata alla creazione di attività integrative alla scuola con percorsi di appoggio e
recupero scolastico individualizzato per i minori accolti
ATTIVITA’
1.1. Contatti ed incontri con le scuole (insegnanti, educatori) e operatori del servizio materno infantile
(psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti e fisioterapisti)
• Incontri e colloqui con il corpo insegnante delle scuole in cui sono inseriti i minori accolti che hanno
problemi di apprendimento.
• Incontri e colloqui con l’equipe del Servizio Infanzia e Adolescenza del territorio da cui sono seguiti
alcuni dei minori e adolescenti accolti
1.2. Predisposizione di una programmazione mensile per le attività di recupero
scolastico individualizzato in accordo con gli insegnanti di classe
• Conoscenza e analisi dei programmi scolastici delle classi nelle quali sono inseriti gli adolescenti e i
minori interessati alle attività per il recupero scolastico
• Compilazione di una programmazione mensile di massima sugli obiettivi da raggiungere e i metodi
da applicare nello svolgimento del percorso di recupero
• Reperimento di testi, materiali, programmi informatici, riviste, giochi didattici e sussidi necessari per lo
svolgimento dei gruppi di studio pomeridiani
1.3. Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo svolgimento dei compiti
• Predisposizione e allestimento degli spazi nelle due strutture dell’Ente (Nucleo Famigliare Compagno
e Casa Giovani Beppe e Gianni) nelle quali svolgere le attività di recupero
•
•
Accompagnamento dei minori nella struttura predisposta per il doposcuola
Svolgimento assistito dei compiti e delle attività di studio a livello individualizzato da parte degli
educatori e dei volontari
• Svolgimento di attività di approfondimento scolastico in piccoli gruppi di livello
• Attivazione di gruppi con gli adolescenti per l’acquisizione di metodi e tecniche di studio e
apprendimento.
• Attività di lettura(racconti, libri, fiabe, quotidiani)
1.4. Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero scolastico con i docenti e gli
specialisti per lo sviluppo dell’apprendimento
• Monitoraggio del percorso in itinere e incontri e colloqui con il corpo insegnante delle scuole in cui
sono inseriti i minori accolti che hanno problemi di apprendimento.
• Monitoraggio del percorso in itinere, incontri e colloqui con l’equipe del Servizio Infanzia e
Adolescenza del territorio da cui sono seguiti alcuni dei minori e adolescenti inseriti nel doposcuola
AZIONE 2: Avviare attività ludico ricreative per gli accolti della prima infanzia minori e adolescenti in 4
strutture dell’ente
Questo punto tende a qualificare gli interventi degli educatori della struttura per migliorare l’offerta
formativa, di integrazione e di inserimento e fruizione delle risorse del territorio da parte dei minori
ATTIVITA’
2.1. Attuazione di laboratori di creatività
• Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami e tecniche di massaggio neonatale
• Predisposizione e allestimento degli spazi nelle due strutture dell’Ente nelle quali si svolgono le
attività per lo sviluppo degli atelier e dei gruppi
• Accompagnamento dei minori nella struttura predisposta per il laboratorio
• Svolgimento assistito delle attività per lo sviluppo della creatività e della fantasia con utilizzo di
diversi materiali (decoupage, pittura, origami, bricolage, piccolo artigianato)
• Organizzazione di banchetti espositivi con gli adolescenti per la mostra dei manufatti realizzati.
• Svolgimento di attività di massaggio neonatale, in piccoli gruppi
2.2. Partecipazione dei minori e degli adolescenti accolti ai corsi di acquaticità e di
nuoto in collaborazione con il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) di Ferrara
• Contatti con le piscine e i centri sportivi (C.S.I.) per l’individuazione degli spazi e dei tempi funzionali
all’inserimento dei minori accolti nelle strutture
• Incontri con gli istruttori di nuoto per progettare il percorso individualizzato di apprendimento della
disciplina sportiva specifico per ogni minore o adolescente
• Inserimento e accompagnamento dei minori ai corsi bisettimanali di nuoto o acquaticità
• Verifica con gli istruttori di nuoto delle attività svolte
2.3. Uscite culturali-ricreative in centro città a Ferrara o sul territorio della
provincia a scopo di socializzazione del gruppo adolescenti dell’ente
• Programmazione con il gruppo adolescenti delle gite, delle visite e delle uscite
• Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente per realizzare la gita o
la visita culturale
• Accompagnamento e effettuazione dell’evento
• Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro sistematizzazione e
rielaborazione dei vissuti e contenuti
2.4. Gite ed esperienze ludico-ricreative in parchi giochi e dei divertimenti (Minitalia,
Gardaland, Acquajoss, Mirabilandia, ecc) o visite di città o sul territorio per i
minori accolti in struttura
• Programmazione con i responsabili delle strutture e le famiglie dell’ente delle gite, delle visite e delle
uscite
• Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente per realizzare la gita o
l’uscita ludico ricreativa
• Accompagnamento dei minori ed effettuazione dell’evento
• Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro sistematizzazione e
rielaborazione dei vissuti e contenuti
AZIONE 3: Realizzazione di gruppi di massaggio neonatale
Con questa azione si tende a creare per i neonati accolti spazi e tempi di relazione privilegiata e
significativa con le figure di care giver che esprima anche affettività e tenerezza.
ATTIVITA’
3.1.
Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio neonatale da parte degli operatori dell’ente
• Raccolta informazioni sui corsi di massaggio neonatale organizzati dai centri per le famiglie del
Comune di Ferrara
• Iscrizione di 2 operatori/volontari ai corsi
• Presenza alle lezioni del corso di massaggio neonatale presso i centri per le famiglie
• Superamento del test finale
3.2.
preparazione degli spazi e dei materiali necessari
• individuazione della sede dove effettuare gli incontri
• preparazione degli spazi attrezzati
• acquisto dei materiali necessari (olii, candele, musiche)
3.3.
attivazione dei gruppi settimanali di massaggio neonatale
• divulgazione della proposta di gruppi di massaggio neonatale per i neonati delle strutture
• raccolta adesioni e accordi sui tempi degli incontri
• incontri con i neonati e le mamme/figure di riferimento e gli operatori esperti
• accompagnamento dei bambini e delle mamme
3.4.
Monitoraggio, verifica e aggiornamento delle attività di massaggio neonatale
• Documentazione fotografica dei momenti di massaggio neonatale
• Confronto tra le mamme presenti e gli operatori esperti
• Supervisione finale con i formatori del Centro per le Famiglie
AZIONE 4: incontri d’equipe locale e generale di analisi dei percorsi di inserimento e
qualificazione dei percorsi individualizzati
Questa fase è propedeutica all’attivazione di collaborazioni e scambi di informazione tra gli operatori
dell’associazione, al fine di applicare con ogni accoglienza la tecnica del confronto in equipe sotto la
supervisione di un esperto
ATTIVITA’
4.1.
Organizzazione degli incontri locali dell’equipe affido minori della zona di
Ferrara
• individuazione della sede dove effettuare gli incontri
• preparazione degli spazi attrezzati
• Contatti con tutte le strutture per fissare tempi e orari
• Contattare la figura dello psicologo/supervisore
4.2. conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi tra gli operatori
• Relazione introduttiva dello psicologo/supervisore
• Analisi dei singoli casi dei minori presenti nelle strutture dell’ente
• Confronto tra gli operatori
• Sintesi e linea da adottare nei singoli casi
4.3. Scrittura verbali degli incontri e divulgazione tra le strutture di zona dell’Ente
• Registrazione vocale dell’incontro
• Scrittura del verbale
• Correzione verbale
• Copia del verbale e divulgazione tra tutte le strutture
4.4. Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido minori dell’Ente
• Contatti con la sede nazionale del servizio affido dell’ente e tutte le strutture per fissare tempi e orari
degli incontri
• Divulgazione degli appuntamenti
• Organizzazione del viaggio di spostamento alla sede nazionale
• Partecipazione all’incontro
• Divulgazione in zona tra le strutture che fanno accoglienza minori dei verbali degli incontri generali
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con
la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima
infanzia
e
OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i
minori accolti nelle sedi di progetto
RUOLO
7 Coordinatori
1 Animatore educativo
1 Supervisore
N°
1
MANSIONE
Gestione della casa ed attività educative
Attività educative e ludiche
Controllo e coordinamento delle attività
RUOLO
SEDE DI RIFERIMENTO
SPECIFICA PROFESSIONALITA’
ATTIVITA’
Coordinatrice
Nucleo famigliare Compagno
Figura genitoriale materna
Corresponsabile di Casa Famiglia
Riferimento educativo degli utenti
Laurea in pedagogia
Insegnante di Lingua Italiana
- Svolge attività di segreteria
- Incontra i servizi sociali
- partecipa agli incontri con i servizi sociali per la
stipula della convenzione
- Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la
progettazione della convenzione
- Partecipa alla stesura della convenzione
- effettua il monitoraggio della convenzione
- Realizza di 1 laboratorio di arti manuali
- Predispone programmazioni mensili per le
attività di recupero scolastico
- Attiva un doposcuola
- Programma le uscite culturali e ricreative sul
territorio
- Partecipa alle attività di confronto con gli
utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido
dell’Ente
1
Coordinatore
Nucleo famigliare Compagno
Figura genitoriale paterna
Corresponsabile di Casa Famiglia
Riferimento educativo degli utenti
Laurea in pedagogia
Operatore nella comunità terapeutica di
Tenore
Formatore specifico di volontari in servizio
civile
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madre Teresa
- Incontra i servizi sociali
- Partecipa alla stesura della convenzione
- organizza il corso per operatori sui P.E.I.
- Programma le uscite culturali e ricreative sul
territorio
- Partecipa alle attività di confronto con gli
utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido
dell’Ente
- Effettua i contatti con le piscine, gli enti sportivi
per i corsi degli utenti
- Accompagna i minori nelle uscite culturali,
ricreative
- Realizza di 1 laboratorio di arti manuali
- effettua il monitoraggio della convenzione
- partecipa agli incontri con i servizi sociali per la
stipula della convenzione
- Effettua la verifica quantitativa e qualitativa
degli obiettivi
- svolge attività educative con minori
- svolge attività di animazione musicale
Figura genitoriale paterna
Riferimento educativo degli utenti
Diploma di perito industriale
Corresponsabile di Casa Famiglia
- ha la gestione organizzativa della casa
- Realizza di 1 laboratorio di arti manuali
- Svolge attività di segreteria
- accompagna i minori alle attività di
doposcuola
- accompagna i minori ai corsi di nuoto in
piscina
1
Coordinatore
Casa Famiglia Madre Teresa
Figura genitoriale materna
Responsabile di Casa Famiglia
Laurea di Infermiera
Gestione della casa
Riferimento educativo degli utenti
-Effettua la verifica quantitativa e qualitativa
degli obiettivi
-Progetta il corso di formazione sul massaggio
neonatale
- Incontra i servizi sociali
- partecipa agli incontri con i servizi sociali per la
stipula della convenzione
- Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la
progettazione della convenzione
- Partecipa alla stesura della convenzione
- Realizza di 1 laboratorio di arti manuali
- Predispone programmazioni mensili per le
attività di recupero scolastico
- Attiva un doposcuola
- Programma le uscite culturali e ricreative sul
territorio
- Partecipa alle attività di confronto con gli
utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido
dell’Ente
-Ricerca gli operatori disponibili
-Partecipa agli incontri degli operatori
-Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
1
Coordinatrice
Casa Famiglia Pronto Soccorso minori
“Angeli Custodi”
Figura genitoriale materna
Responsabile di Casa Famiglia
Laurea di Scienze biologiche
Gestione della casa
Riferimento educativo degli utenti
esperienza pluriennale nell’animazione di
minori
- Svolge attività di segreteria
- organizza il corso per operatori sui P.E.I.
- Incontra i servizi sociali
- partecipa agli incontri con i servizi sociali per la
stipula della convenzione
- Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la
progettazione della convenzione
- Partecipa alla stesura della convenzione
- effettua il monitoraggio della convenzione
- Realizza 1 laboratorio di arti manuali
- Predispone programmazioni mensili per le
attività di recupero scolastico
- Attiva un doposcuola
- Programma le uscite culturali e ricreative sul
territorio
- Partecipa alle attività di confronto con gli
utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido
dell’Ente
1
Animatore educativo
Casa Famiglia Pronto Soccorso minori
“Angeli Custodi”
Figura educativa
Volontaria di casa Famiglia
Laurea di Scienze matematiche
Gestione della casa
-Progetta e partecipa al corso di formazione sul
massaggio neonatale
- Realizza di 1 laboratorio di arti manuali
- Programma le uscite culturali e ricreative sul
territorio
- Partecipa alle attività di confronto con gli
utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido
Riferimento educativo degli utenti
dell’Ente
- Attività ludico ricreative sul territorio
1
Coordinatrice
Casa di condivisione Giovani “Beppe e
Gianni”
Figura genitoriale materna
Responsabile di Casa Famiglia
Laurea di Scienze della comunicazione
Giornalista
Mediatrice culturale
Gestione della casa
Esperienza pluriennale nell’animazione di
giovani
- Incontra i servizi sociali
- partecipa agli incontri con i servizi sociali per la
stipula della convenzione
- Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la
progettazione della convenzione
- Partecipa alla stesura della convenzione
- effettua il monitoraggio della convenzione
- organizza il corso per operatori sui P.E.I.
- Realizza di 1 laboratorio di arti manuali
- Predispone programmazioni mensili per le
attività di recupero scolastico
- Attiva un doposcuola
- Programma le uscite culturali e ricreative sul
territorio
- Partecipa alle attività di confronto con gli
utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido
dell’Ente
1
Coordinatore
Casa di condivisione Giovani “Beppe e
Gianni”
Figura genitoriale paterna
Operatore socio-assistenziale di comunità
per minori ai sensi della delibera regionale
564/2000
Riferimento educativo per gli utenti
- Incontra i servizi sociali
- partecipa agli incontri con i servizi sociali per la
stipula della convenzione
- Collabora con i servizi sociali di Bondeno per la
progettazione della convenzione
- Partecipa alla stesura della convenzione
- Realizza di 1 laboratorio di arti manuali
- Predispone programmazioni mensili per le
attività di recupero scolastico
- Attiva un doposcuola
- Programma le uscite culturali e ricreative sul
territorio
- Partecipa alle attività di confronto con gli
utenti, gli operatori, l’équipe per l’affido
dell’Ente
-Ricerca gli operatori disponibili
-Partecipa agli incontri degli operatori
-Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
1
Supervisore
Laurea in Psicologia Esperienza pluriennale
nell’ambito minori e – Corso di formazione
su minori borderline
- Contatti ed incontri con i Servizio Sociali
- Pianificazione e programmazione per il PEI
- Verifica ed accompagnamento inserimenti dei
minori
- Conduzione degli incontri di analisi e confronto
sui singoli casi nell’equipe affido dell’ente
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
OBIETTIVO SPECIFICO 1.
Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima infanzia
Il volontario:
•
•
•
Collabora nelle attività di segreteria finalizzate all’inserimento di minori
Partecipa, insieme ai responsabili di struttura, a convegni pubblici, seminari, incontri di settore e Piani
di Zona sulle tematiche dei minori e dell’affido
Collabora attivamente nella preparazione delle sedi di progetto all’accoglienza dei nuovi ospiti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
minori, anche neonati, per favorire l’inserimento sia a livello organizzativo che strutturale
Assiste agli incontri di conoscenza tra i responsabili della struttura e il minore accompagnato dalla
sua famiglia o del contesto sociale nel quale vive
Collabora nella cura e nell’accudimento dei minori e dei neonati accolti in struttura
Coopera nelle attività di tipo domestico per la gestione quotidiana della struttura
Partecipa alla programmazione di un corso di formazione sulla stesura di P.E.I
Affianca i responsabili nella preparazione della sede del corso di formazione
Partecipa al corso di formazione per la stesura dei Piani Educativi Individualizzati
Collabora a realizzare una dispensa ed una griglia per la stesura dei PEI da parte delle strutture
dell’Ente
Partecipa agli incontri dell’equipe minori e affido con tutti gli operatori dell’associazione per
verificare le risposte ai bisogni formativi e di integrazione dei minori accolti nelle strutture
Partecipa alla ricerca e alla raccolta dei dati sui bisogni di accoglienza dei minori del territorio per
la stesura di una convenzione con il comune di Bondeno.
OBIETTIVO SPECIFICO 2.
Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i minori accolti nelle sedi di
progetto
Il volontario:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Collabora nella stesura di una programmazione mensile per le attività di recupero scolastico
individualizzato da effettuarsi nei 2 doposcuola organizzati dal progetto
Collabora attivamente nella preparazione delle sedi nelle quali si svolge il doposcuola per il
recupero scolastico e nel reperimento dei materiali necessari
Accompagna bisettimanalmente i minori dalle altre sedi al doposcuola
Affianca i minori e gli adolescenti nello svolgimento dei compiti, nell’approfondi-mento e rinforzo
delle abilità e nella realizzazione dei gruppi di studio
Collabora nell’attivazione di gruppi di adolescenti per l’acquisizione del metodo di studio
Coopera nelle attività di riordino e pulizia per la gestione dei doposcuola e della struttura
Collabora nel monitoraggio e nella verifica trimestrale sull’andamento del progetto dei doposcuola
Partecipa ai corsi per l’apprendimento di tecniche artistiche e creative da utilizzare nei laboratori
con i minori accolti (origami, bricolage, pittura, creta,…)
Collabora nella realizzazione e nello svolgimento dei laboratori sulla creatività assistendo i minori
nelle attività programmate
Accompagna i minori nella struttura predisposta per il laboratorio
Coopera nell’organizzazione e nella realizzazione di banchetti espositivi per la mostra dei manufatti
realizzati
Collabora nell’inserimento e accompagnamento dei minori ai corsi bisettimanali di nuoto in piscina
Collabora nella organizzazione, preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e
dell’occorrente per realizzare le uscite ludico ricreative e culturali
Insieme ai responsabili delle strutture accompagna e assiste i minori e gli adole-scenti accolti alle
visite culturali, gite, uscite sul territorio, esperienze ludiche, …
Coopera nell’attivazione, organizzazione e gestione dei gruppi di massaggio neonatale per i
neonati delle strutture
Collabora nel monitoraggio, nella raccolta di documentazione (foto, video, relazioni), nella
sistematizzazione del materiale sulle attività relative all’accoglienza e allo svolgimento delle attività
per minori e adolescenti nelle strutture dell’Ente.
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
PROVINCIA RAVENNA
BISOGNO DEL
CONTESTO
Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a
disposizione a livello territoriale non riescono a soddisfare pienamente le necessità
complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio e disagio sociale;
molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e
specializzata.
OBIETTIVO SPECIFICO 1:
Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili
MESI
0
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Verifica stato
attuale della situazione
Attività 1.1
Valutazione qualitativa
dei servizi
Attività 1.2
Valutazione
quantitativa dei servizi
AZIONE 2 Formazione
nuovi operatori
Attività 2.1
Progettazione corso
Attività 2.2
Ricerca operatori
Attività 2.3
Incontri di formazione
Attività 2.4
Partecipazione
alle
attività
AZIONE 3 Incremento n.
minori disabili seguiti
Attività 3.1
Consolidamento
contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2
Realizzazione di eventi
sportivi
a
livello
territoriale
Attività 3.3
Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4
Favorire
un
miglioramento
del
rapporto genitori-figli
AZIONE 4
Miglioramento
qualitativo offerta
Attività 4.1
Realizzazione
di
1
laboratorio
di
arti
manuali
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Attività 4.2
Potenziamento
accompagnamenti
verso
luoghi
di
svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3
Realizzazione
di
1
laboratorio musicale
AZIONE
5
Sensibilizzazione
del
territorio
Attività 5.1
Realizzazione giornate
di incontro ludiche con
altri minori
Attività 5.2
Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3
Realizzazione di 1
mostra mercato
AZIONE 6 Valutazione
dei risultati
Attività 6.1
Verifica con gli utenti
Attività 6.2
Verifica con gli
operatori
Attività 6.3
Confronto d’équipe
BISOGNO DEL CONTESTO
Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori
provenienti da nuclei familiari con problematiche socio-educative e gravi conflittualità che necessitano
di accoglienza in strutture residenziali protette.
OBIETTIVO SPECIFICO 2:
Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici
MESI
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Verifica stato attuale della
situazione
Attività 1.1
Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2
Valutazione qualitativa accoglienze
AZIONE 2 Incremento accoglienze
Attività 2.1
Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2
Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Consolidamento contatti con le Parrocchie
AZIONE 3 Miglioramento offerta educativa
Attività 3.1
Formazione nuovi operatori
Attività 3.2
Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro
dell’Oppresso
Attività 3.3
Sostegno durante lo svolgimento dei compiti
scolastici
AZIONE 4 Miglioramento rapporti con
famiglie d’origine
Azione 4.1
Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2
Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3
1 incontro mensile genitori-figli
AZIONE 5 Monitoraggio situazione
Attività 5.1
Confronto équipe-operatori
Attività 5.2
Confronto équipe-minori
BISOGNO SPECIFICO A
Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a disposizione a livello territoriale non
riescono a soddisfare pienamente le necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio
e disagio sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e specializzata.
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili
AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione
Questa fase è propedeutica alla progettazione di nuove attività per potenziare qualitativamente e
quantitativamente il sostegno
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
‐ Designazione referente
‐ Contatti referente-responsabili strutture
‐ Conteggio minori disabili inseriti
‐ Conteggio operatori già in supporto
‐ Conteggio attività svolte
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
‐ Contatti referente-strutture
‐ Predisposizione domande per gli utenti
‐ Confronto responsabili-utenti
‐ Esposizione giudizi da parte degli utenti
‐ Esposizione giudizi da parte dei genitori
AZIONE 2 Formazione nuovi operatori
Fase funzionale alla formazione di personale qualificato per supportare i minori disabili
Attività 2.1 Progettazione corso
‐ Incontri d’équipe
‐ Valutazione necessità
‐ Reperimento formatori
‐ Reperimento spazi
‐ Calendarizzazione incontri
Attività 2.2 Ricerca operatori
‐ Realizzazione volantino
‐ Distribuzione volantino
‐ Contatti con amici di operatori già inseriti
‐ Comunicati nelle Parrocchie
‐ Contatti con gruppi scout
Attività 2.3 Incontri di formazione
‐ Comunicazione presenze
‐ Proposte di discussione
‐ Suggerimenti per il miglioramento
‐ Confronto sulle proposte
‐ Sunto conclusivo
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
‐ Decisione orari attività
‐ Comunicazione orari agli operatori
‐ Comunicazione calendario presenze operatori
‐ Confronto responsabili-operatori sulle necessità dei singoli utenti
‐ Preparazione da parte degli operatori degli spazi per le attività
AZIONE 3 Incremento n. minori disabili seguiti
Il maggiore inserimento di minori disabili in contesti sociali protetti ne favorisce un miglioramento
dell’integrazione
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
‐ Ricerca referente per la zona locale
‐ Ricerca referente stabile dei SS
‐ Confronto sulle necessità
‐ Confronto sulle possibili risposte
‐ Progettazione interventi
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
‐ Incontri d’équipe
‐ Progettazione eventi
‐ Realizzazione di volantino pubblicitario
‐ Distribuzione volantino pubblicitario
‐ Ricerca esperti di motricità
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
‐ Contatto di ogni responsabile con la Parrocchia del suo quartiere
‐ Ricerca referenti per singole Parrocchie
‐ Confronto sulle necessità
‐ Confronto sulle possibili risposte
‐ Progettazione interventi
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
‐ Incontri tra i responsabili delle singole strutture
‐ Valutazione situazione singolo utente
‐ Valutazione situazione familiare d’origine
‐ Contatto con i genitori
‐ Programmazione incontri
AZIONE 4 Miglioramento qualitativo offerta
Fase di implementazione dei servizi offerti dall’associazione al fine di favorire miglioramento della
condizione di vita
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
‐ Incontri tra i responsabili
‐ Ricerca spazi
‐ Ricerca materiale
‐ Realizzazione volantino con la proposta
‐ Publicizzazione volantino
‐ Incontri settimanali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive
‐ Calendarizzazione impegni per singolo utente
‐ Ricerca operatori disponibili
‐ Comunicazione orari
‐ Presenza durante lo svolgimento delle attività
‐ Contatti con eventuali educatori presenti durante lo svolgimento delle attività
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
‐ Incontri d’équipe
‐ Ricerca educatori
‐ Ricerca spazi
‐ Ricerca strumenti
‐ Realizzazione volantino per gli utenti
‐ Distribuzione volantino
‐ Incontri settimanali
AZIONE 5 Sensibilizzazione del territorio
Fase tesa a creare una rete di cittadini attivi sensibili alle problematiche legate al mondo dell’infanzia e
dell’adolescenza
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
‐ Incontri d’équipe
‐ Valutazione situazione territoriale
‐ Progettazione attività
‐ Ricerca fondi
‐ Ricerca sponsor
‐ Ricerca spazi
‐ Reperimento referenti di associazione che potranno fare da partner
‐ Realizzazione manifesti pubblicitari
‐ Affissione manifesti pubblicitari
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
‐ Incontri d’équipe
‐ Progettazione evento
‐ Ricerca fondi
‐ Ricerca sponsor
‐ Ricerca spazi
‐ Realizzazione manifesti pubblicitari
‐ Affissione manifesti pubblicitari
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
‐ Incontri d’équipe
‐ Valutazione data
‐ Ricerca spazi
‐ Ricerca tavoli
‐ Ricerca fondi
‐ Raccolta oggetti realizzati dagli utenti
‐ Realizzazione manifesti pubblicitari
‐ Affissione manifesti pubblicitari
AZIONE 6 Valutazione dei risultati
Con questa fase si verifica la coerente implementazione delle attività programmate
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
‐ Incontri d’équipe
‐ Valutazione metodologia di verifica
‐ Contatti con i responsabili delle strutture
‐ Attuazione metodologia
‐ Raccolta feedbacks
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
‐ Incontri d’équipe
‐ Discussione su questioni da porre
‐ Realizzazione questionario
‐ Distribuzione questionario
‐ Raccolta questionari
Attività 6.3 Confronto d’équipe
‐ Programmazione incontro
‐ Discussione sui feedbacks raccolti
‐ Proposte e suggerimenti
‐ Confronto su proposte e suggerimenti
‐ Programmazione anno successivo
BISOGNO SPECIFICO B
Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori
provenienti da nuclei familiari con problematiche socio-educative e gravi conflittualità che necessitano di
accoglienza in strutture residenziali protette.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari
multiproblematici
AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione
Fase preliminare alla programmazione di nuove azioni/attività
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
‐ Designazione referente
‐ Contatti referente-responsabili strutture
‐ Conteggio utenti minori inseriti
‐ Verifica disponibilità nuove accoglienze per struttura
‐ Comunicazione disponibilità a referente
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
‐ Contatti referente-responsabili
‐ Confronto con gli utenti
‐ Valutazione sul processo di inserimento in struttura di ogni singolo utente
‐ Avanzamento proposte per il miglioramento
‐ Progettazione nuovo anno
AZIONE 2 Incremento accoglienze
Fase funzionale all’inserimento di minori in ambienti familiari protetti
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
‐ Ricerca referente per la zona locale
‐ Ricerca referente stabile dei SS
‐ Confronto sulle necessità
‐ Confronto sulle possibili risposte
‐ Progettazione interventi
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
‐ Ricerca referente per la zona locale
‐ Ricerca referente stabile nelle singole Associazioni
‐ Confronto sulle necessità
‐ Confronto sulle possibili risposte
‐ Progettazione interventi
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
‐ Contatto di ogni coordinatore con la Parrocchia del suo quartiere
‐
‐
‐
‐
Ricerca referenti per singole Parrocchie
Confronto sulle necessità
Confronto sulle possibili risposte
Progettazione interventi
AZIONE 3 Miglioramento offerta educativa
Fase attuativa finalizzata al potenziamento dei percorsi educativi per migliorare l’integrazione a vari livelli
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
‐ Incontri d’équipe
‐ Valutazione necessità
‐ Reperimento formatori
‐ Reperimento spazi
‐ Calendarizzazione incontri
‐ Realizzazione volantino da distribuire
‐ Distribuzione volantino
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
‐ Incontro d’équipe
‐ Valutazione opportunità
‐ Ricerca esperti di TdO
‐ Programmazione incontri
‐ Comunicazione opportunità agli utenti
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
‐ Programmazione orario di studio degli utenti
‐ Comunicazione degli orari agli operatori
‐ Comunicazione disponibilità degli operatori
‐ Approccio operatori-utenti
‐ Ricerca comune del metodo di studio più efficace
AZIONE 4 Miglioramento rapporti con famiglie d’origine
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
‐ Ricerca referente stabile SS
‐ Valutazione situazione di vita dei genitori
‐ Valutazione opportunità incontri
‐ Comunicazione ai genitori della possibilità di incontrare il figlio
‐ Comunicazione al minore di poter incontrare i genitori
‐ Calendarizzazione incontri
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
‐ Verifiche nella banca dati dell’Associazione
‐ Valutazione situazione di vita dei genitori
‐ Valutazione opportunità incontri
‐ Comunicazione ai genitori della possibilità di incontrare il figlio
‐ Comunicazione al minore di poter incontrare i genitori
‐ Calendarizzazione incontri
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
‐ Comunicazione data incontri a entrambe le parti
‐ Verifica volontà di incontrarsi
‐ Presenza di uno dei responsabili delle strutture come eventuale figura mediatrice
‐ Verifica reazione minore all’incontro
‐ Contatto coi genitori per verificare l’efficacia dell’incontri
AZIONE 5 Monitoraggio situazione
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
‐ Incontro d’équipe
‐ Decisione data incontro con gli operatori
‐ Comunicazione data agli operatori
‐ Confronto sulle attività svolte
‐ Proposte miglioramenti per l’anno successivo
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
‐ Incontro d’équipe
‐
‐
‐
‐
Valutazione metodologia più efficace per un confronto con i minori
Confronto con i minori sulle attività svolte
Discussione proposte con i minori
Raccolta suggerimenti per l’anno successivo
8.2
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle strutture.
La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Ruolo
Mansione
8 Coordinatori
Gestione della casa e attività educative
2 Catechisti
Attività religiose
5 Animatori educativi
Attività educative e ludiche
BISOGNO SPECIFICO A
Come si evince dai dati esaminati precedentemente le risorse messe a disposizione a livello territoriale non
riescono a soddisfare pienamente le necessità complessive dei minori disabili quali condizioni di svantaggio
e disagio sociale; molti di essi in particolare necessitano di un’assistenza permanente e specializzata.
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili
N°
1
1
RUOLO
SEDE DI RIFERIMENTO
SPECIFICA PROFESSIONALITA’
Coordinatore
Casa Famiglia San Giuseppe
Figura genitoriale materna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
Coordinatore
ATTIVITA’
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Casa Famiglia San Giuseppe
Figura genitoriale paterna
Psicologo
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
Responsabile provinciale del monitoraggio
dei percorsi individualizzati
2
1
1
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Catechisti
Attività 2.3 Incontri mensili
Casa Famiglia San Giuseppe
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Esperienza pluriennale in attività educative in Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
ambito religioso
Parrocchie/Caritas
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Animatore educativo
Attività 2.2 Ricerca operatori
Casa Famiglia San Giuseppe
Attività 2.3 Incontri mensili
Insegnante
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Esperienza pluriennale in ambito educativo e Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
ricreativo
manuali
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Coordinatore
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Casa Famiglia Santi Angeli Custodi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Figura genitoriale paterna
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
1
Coordinatore
Casa Famiglia Santi Angeli Custodi
Figura genitoriale materna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
Gestione dei rapporti con i SS territoriali e
con il Servizio Centrali Minori
dell’Associazione
2
Animatori educativi
Casa Famiglia Santi Angeli Custodi
Esperienza pluriennale in attività ludiche in
ambiente parrocchiale
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
1
Coordinatore
Casa Santa Teresina del Bambin Gesù
Figura genitoriale materna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
1
Coordinatore
Casa Santa Teresina del Bambin Gesù
Figura genitoriale paterna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
1
Animatore educativo
Casa Santa Teresina del Bambin Gesù
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Educatore professionale
1
Coordinatore
Casa Famiglia della Gioia 1
Figura genitoriale materna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
1
Coordinatore
Casa Famiglia della Gioia 1
Figura genitoriale paterna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite
Parrocchie/Caritas
2
Animatori educativi
Casa Famiglia della Gioia 1
Esperienza pluriennale in attività educative
con gruppi scout
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del
rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti
verso luoghi di svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio
musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti
manuali
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro
ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo
musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
BISOGNO SPECIFICO B
Come si evince dalla tabella 4 è in crescita la presa in carico da parte dei Servizi Sociali di minori
provenienti da nuclei familiari con problematiche socio-educative e gravi conflittualità che necessitano di
accoglienza in strutture residenziali protette.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari
multiproblematici
N°
1
RUOLO
SEDE DI RIFERIMENTO
SPECIFICA PROFESSIONALITA’
Coordinatore
Casa Famiglia San Giuseppe
Figura genitoriale materna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
ATTIVITA’
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
1
2
1
1
1
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Catechisti
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Casa Famiglia San Giuseppe
Parrocchie
Esperienza pluriennale in attività educative in Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
ambito religioso
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Animatore educativo
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Casa Famiglia San Giuseppe
Associazioni
Insegnante
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Esperienza pluriennale in ambito educativo e Parrocchie
ricreativo
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Coordinatore
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Casa Famiglia Santi Angeli Custodi
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Figura genitoriale paterna
Sociali
Attività educative con minori
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Gestione organizzativa della casa
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Coordinatore
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Casa Famiglia Santi Angeli Custodi
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Figura genitoriale materna
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Attività educative con minori
Sociali
Coordinatore
Casa Famiglia San Giuseppe
Figura genitoriale paterna
Psicologo
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
Responsabile provinciale del monitoraggio
dei percorsi individualizzati
Gestione organizzativa della casa
Gestione dei rapporti con i SS territoriali e
con il Servizio Centrali Minori
dell’Associazione
2
Animatori educativi
Casa Famiglia Santi Angeli Custodi
Esperienza pluriennale in attività ludiche in
ambiente parrocchiale
1
Coordinatore
Casa Santa Teresina del Bambin Gesù
Figura genitoriale materna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
1
Coordinatore
Casa Santa Teresina del Bambin Gesù
Figura genitoriale paterna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
1
Animatore educativo
Casa Santa Teresina del Bambin Gesù
Educatore professionale
1
Coordinatore
Casa Famiglia della Gioia 1
Figura genitoriale materna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
1
Coordinatore
Casa Famiglia della Gioia 1
Figura genitoriale paterna
Attività educative con minori
Gestione organizzativa della casa
2
Animatori educativi
Casa Famiglia della Gioia 1
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi
Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori
dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre
Associazioni
Esperienza pluriennale in attività educative
con gruppi scout
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le
Parrocchie
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di
Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei
compiti scolastici
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori disabili
Il volontario collabora in:
Attività 2.2 Ricerca operatori
‐ Realizzazione volantino
‐ Distribuzione volantino
‐ Contatti con amici di operatori già inseriti
‐ Comunicati nelle Parrocchie
‐ Contatti con gruppi scout
Attività 2.3 Incontri mensili
‐ Comunicazione presenze
‐ Proposte di discussione
‐ Suggerimenti per il miglioramento
‐ Confronto sulle proposte
‐ Sunto conclusivo
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
‐ Decisione orari attività
‐ Comunicazione orari agli operatori
‐ Comunicazione calendario presenze operatori
‐ Confronto responsabili-operatori sulle necessità dei singoli utenti
‐ Preparazione da parte degli operatori degli spazi per le attività
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
‐ Progettazione eventi
‐ Realizzazione di volantino pubblicitario
‐ Distribuzione volantino pubblicitario
‐ Ricerca esperti di motricità
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
‐ Contatto di ogni coordinatore con la Parrocchia del suo quartiere
‐ Ricerca referenti per singole Parrocchie
‐ Confronto sulle necessità
‐ Confronto sulle possibili risposte
‐ Progettazione interventi
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
‐ Ricerca spazi
‐ Ricerca materiale
‐ Realizzazione volantino con la proposta
‐ Publicizzazione volantino
‐ Incontri settimanali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di svolgimento di attività sportive
‐ Calendarizzazione impegni per singolo utente
‐ Ricerca operatori disponibili
‐ Comunicazione orari
‐ Presenza durante lo svolgimento delle attività
‐ Contatti con eventuali educatori presenti durante lo svolgimento delle attivit
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
‐ Ricerca educatori
‐ Ricerca spazi
‐ Ricerca strumenti
‐ Realizzazione volantino per gli utenti
‐ Distribuzione volantino
‐ Incontri settimanali
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
‐ Valutazione situazione territoriale
‐ Progettazione attività
‐ Ricerca fondi
‐ Ricerca sponsor
‐ Ricerca spazi
‐ Reperimento referenti di associazione che potranno fare da partner
‐ Realizzazione manifesti pubblicitari
‐ Affissione manifesti pubblicitari
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
‐ Progettazione evento
‐ Ricerca fondi
‐ Ricerca sponsor
‐ Ricerca spazi
‐ Realizzazione manifesti pubblicitari
‐ Affissione manifesti pubblicitari
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
‐ Valutazione data
‐ Ricerca spazi
‐ Ricerca tavoli
‐ Ricerca fondi
‐ Raccolta oggetti realizzati dagli utenti
‐ Realizzazione manifesti pubblicitari
‐ Affissione manifesti pubblicitari
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
‐ Valutazione metodologia di verifica
‐ Contatti con i responsabili delle strutture
‐ Attuazione metodologia
‐ Raccolta feedbacks
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
‐ Discussione su questioni da porre
‐ Realizzazione questionario
‐ Distribuzione questionario
‐ Raccolta questionari
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari multiproblematici
AZIONE 2 Incremento accoglienze
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
‐ Confronto sulle necessità
‐ Confronto sulle possibili risposte
‐ Progettazione interventi
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
‐ Confronto sulle necessità
‐ Confronto sulle possibili risposte
‐ Progettazione interventi
AZIONE 3 Miglioramento offerta educativa
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
‐ Realizzazione volantino da distribuire
‐ Distribuzione volantino
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
‐ Incontro d’équipe
‐ Valutazione opportunità
‐ Ricerca esperti di TdO
‐ Programmazione incontri
‐ Comunicazione opportunità agli utenti
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
‐ Programmazione orario di studio degli utenti
‐ Comunicazione degli orari agli operatori
‐ Comunicazione disponibilità degli operatori
‐ Approccio operatori-utenti
‐ Ricerca comune del metodo di studio più efficace
AZIONE 5 Monitoraggio situazione
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
‐ Comunicazione data agli operatori
‐ Confronto sulle attività svolte
‐ Proposte miglioramenti per l’anno successivo
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
PROVINCIA DI FORLI’ CESENA
BISOGNO SPECIFICO A
Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio
Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e
problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di
bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei
genitori.
MESI
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Analisi dello stato attuale
della situazione
Attività 1.1
Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2
Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
AZIONE 2 Analisi della situazione
territoriale
Attività 2.1
Contatti con gli enti pubblici coinvolti
nell’area minori
Attività 2.2
Raccolta dati
Attività 2.3
Realizzazione di un dossier da
distribuire
AZIONE 3 Pianificazione attività
ludiche, ricreative ed educative
Attività 3.1
Valutazione della situazione
Attività 3.2
Progettazione attività
Attività 3.3
Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
AZIONE 4 Formazione di nuovi
operatori
Attività 4.1
Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2
Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3.
Incontri degli operatori
Attività 4.4
Redazione di regole condivise
Attività 4.5
Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
AZIONE 5 Incremento delle
accoglienze
Attività 5.1
Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2
Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3
Incontri mensili
Attività 5.4
Pianificazione e nuove accoglienze
AZIONE 6 Monitoraggio risultati
raggiunti
Attività 6.1
Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2
Incontri d’équipe
BISOGNO SPECIFICO B
Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza
temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a
conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici
tramite accoglienze temporanee.
MESI
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Verifica stato attuale della
situazione
Attività 1.1
Verifica quantitativa dei minori già inseriti
nelle strutture
Attività 1.2
Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle
strutture
AZIONE 2 Gestione e incremento
dell’offerta ludica ed educativa
Attività 2.1
Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2
Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.3
Ricerca di nuovi aderenti alle attività
Attività 2.4
Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
AZIONE 3 Incremento delle accoglienze
Attività 3.1
Contatti con gli enti pubblici competenti
Attività 3.2
Contatti con Parrocchie
Attività 3.3
Sistematizzazione informazioni raccolte
AZIONE 4 Gestione e incremento dei
rapporti con le famiglie d’origine
Attività 4.1
Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2
Contatti con le Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3
Organizzazione di incontri di sostegno alla
genitorialità
Attività 4.4
Organizzazione di momenti ludici ove
partecipino minori e genitori
AZIONE 5 Sensibilizzazione del territorio
Attività 5.1
Organizzazione incontri sulle possibilità di
affido temporaneo
Attività 5.2
Realizzazione di un dossier da diffondere
sul territorio
AZIONE 6 Valutazione risultati raggiunti
Azione 6.1
Interviste ai minori accolti
Azione 6.2
Incontro finale con i genitori in difficoltà
BISOGNO SPECIFICO A:
Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio
Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e
problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini
e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
AZIONE 1 Analisi dello stato attuale della situazione
Fase di raccolta dati finalizzata alla comprensione del contesto sociale di attuazione
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
• Individuazione referente
• Contatti con strutture
• Conteggio minori inseriti nelle strutture
• Conteggio minori con contatti saltuari con strutture
• Conteggio minor inseriti in sole attività pomeridiane
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
• Incontro responsabili
• Previsione domande da sottoporre agli utenti
• Distribuzione del “questionario”
• Condivisione con gli utenti
• Sistematizzazione risultati raggiunti
AZIONE 2 Analisi della situazione territoriale
Fase di monitoraggio territoriale funzionale all’individuazione dei bisogni
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori
• Valutazione urgenze tra referente e responsabili
• Contatti con i Servizi Sociali
• Contatti col Tribunale dei Minori
• Contatti con le Forze dell’Ordine
• Contatti con la Caritas diocesana
Attività 2.2 Raccolta dati
• Reperimento dati tramite contatti diretti con gli enti
• Reperimento dati tramite forti informatiche
• Reperimento dati tramite contatti con le scuole
• Realizzazione di interviste a responsabili di altre strutture
• Sistematizzazione dati raccolti
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier
• Raccolta dati
• Raccolta disegni realizzati dagli utenti
• Contatti con tipografia
• Ricerca fondi per le stampe
• Distribuzione dossier
AZIONE 3 Pianificazione attività ludiche, ricreative ed educative
Fase di stesura e attuazione delle attività ad hoc per i minori, finalizzate al supporto e sostegno a vari
livelli
Attività 3.1 Valutazione della situazione
• Conteggio attività
• Conteggio operatori
• Confronto con gli operatori
• Confronto tra responsabili sui risultati
• Condivisione con gli utenti
• Verifica dei bisogni degli utenti
Attività 3.2 Progettazione attività
• Sistematizzazione opinioni raccolte
• Reperimento degli spazi
• Raccolta materiale
• Ricerca formatori (es. Teatro dell’oppresso)
• Confronto sulle modalità di attuazione
Attività 3.3 Contatti con gli utenti nuovi e potenziali
• Realizzazione di un volantino con le proposte
• Distribuzione volantino nelle Parrocchie, Ausl, scuole ecc
• Contattare gli utenti già inseriti
• Verifica contatti raccolti
• Realizzazione “rubrica” contatti
AZIONE 4 Formazione di nuovi operatori
Qualificazione degli operatori rispetto alle problematiche riguardanti i minori
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
• Incontri d’équipe
• Ricerca formatori
• Valutazione tematiche da discutere
• Calendarizzazione incontri
• Realizzazione volantino con date incontri
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
• Distribuzione volantini
• Contattare operatori tramite Parrocchie, Gruppi scout ecc
• Contatti telefonici con operatori
• Realizzazione rubrica operatori
• Verifica presenza
Attività 4.3. Incontri degli operatori
• Comunicazione date incontri
• Ricerca degli spazi per gli incontri
• Preparazione bozza di discussione
• Condivisione delle esperienze
• Avanzamento proposte
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
• Discussione riguardo alla qualità del servizio
• Ricerca dei bisogni principali degli utenti
• Confronto su modalità di sostegno
• Stesura regole
• Distribuzione regole
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività
• Reperimento vetture per il trasporto
• Comunicazione orari attività
• Contatti con gli animatori già inseriti
• Calendarizzazione presenze
• Presenza costante durante le attività
AZIONE 5 Incremento delle accoglienze
Qualificazione dei servizi residenziali e semi-residenziali
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
• Contatti con Servizi Sociali e Associazioni
• Contatti con Parrocchie
• Verifica condizione di vita dei genitori
• Verifica possibilità di incontro genitori-minori
• Confronto tra responsabili
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto opportuno
• Verifica volontà minore di incontro col nucleo familiare
• Verifica volontà genitori di incontro col minore
• Sistematizzazione informazioni raccolte
• Confronto tra responsabili su risposte ottenute
• Decisione sulle modalità d’incontro
Attività 5.3 Incontri mensili
• Calendarizzazione incontri
• Comunicazione date ai minori
• Comunicazione date ai genitori
• Reperimento spazi per gli incontri
• Presenza di un Coordinatore come figura di mediazione
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
• Incontri d’équipe
• Sistematizzazione dati raccolti
• Confronto sulle modalità d’accoglienza
• Confronto con gli altri utenti presenti nelle strutture
• Organizzazione struttura in base alla nuova accoglienza
AZIONE 6 Monitoraggio risultati raggiunti
Fase di raccolta dati e di lettura critica dei risultati ottenuti
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti
• Incontri d’équipe
• Preparazione verifiche
• Attuazione verifiche
• Confronto tra gli utenti
• Avanzamento proposte
Attività 6.2 Incontri d’équipe
• Sistematizzazione informazioni raccolte
• Confronto sui risultati raggiunti
• Confronto con in Servizi Sociali
• Proposte per miglioramenti
• Progettazione anno successivo
BISOGNO SPECIFICO B
Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza
temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a
conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici
tramite accoglienze temporanee.
AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione
Fase di ricerca dati e verifica della situazione riguardo ai minori stranieri
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
• Individuazione referente
• Contatti con responsabili strutture
• Confronto referente-responsabili strutture
• Conteggio minori inseriti nelle strutture
• Conteggio minori vicini all’Associazione in famiglie problematiche
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
• Incontri d’équipe
• Confronto con i responsabili delle strutture
• Confronto con gli utenti
• Contatti con gli insegnanti scolastici
• Discussione valutativa sull’intervento in atto
AZIONE 2 Gestione e incremento dell’offerta ludica ed educativa
Fase propedeutica all’attivazione di percorsi condivisi con gli enti territoriali, promuovendo la creazione
di spazi comuni
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
• Contatti con enti pubblici e privati presenti sul territorio
• Contatti con SS e AUSL
• Verifica risorse finanziarie a disposizione
• Ricerca di spazi ove svolgere le attività
• Ricerca di fondi per sostenere le attività
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
• Incontri di équipe
• Valutazione dei questionari pervenuti
• Confronto tra i responsabili
• Realizzazione di un calendario delle attività
• Ricerca responsabile attività
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
• Realizzazione di dépliants
• Distribuzione di dépliants
• Contatti con Parrocchie o altre Associazioni di Volontariato
• Preparazione manifesto da affiggere nelle scuole
• Affissione manifesti
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
1 laboratorio di arti manuali
• Ricerca spazi
• Ricerca materiale
• Ricerca operatori
1 corso di lingua italiana per piccoli
• Ricerca insegnanti
• Ricerca spazi
• Raccolta materiale
AZIONE 3 Incremento delle accoglienze
Fase di messa in pratica dei percorsi di supporto sviluppati a vari livelli
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti
• Incontri d’équipe
• Ricerca appuntamenti
• Previsione bozza di discussione
• Incontri
• Valutazione risposte ottenute
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
• Incontri d’équipe
• Contatti con Parroci e animatori
• Scambio di dati e informazioni
• Raccolta contatti famiglie bisognose
• Valutazione risposte ottenute
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte
• Incontri d’équipe
• Raccolta dati
• Valutazione dati raccolti
• Analisi del contesto generale
• Valutazione offerta territoriale
AZIONE 4 Gestione e incremento dei rapporti con le famiglie d’origine
Fase funzionale alla creazione della rete che lega l’ente alle criticità territoriali
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
• Incontri d’équipe
• Appuntamenti con SS
• Confronto con gli Assistenti sociali
• Valutazione necessità
• Valutazione possibili risposte
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas
• Scambio di informazioni sulle necessità
• Valutazione sulle possibili risposte
• Contatti d’approccio con le famiglie bisognose
• Valutazione situazione effettiva
• Valutazione necessità
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
• Incontri d’équipe
• Valutazione necessità
• Ricerca relatori
• Calendarizzazione incontri
• Confronto finale sui risultati
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori
• Incontri d’équipe
• Sistematizzazione opinioni raccolte dai contatti con enti e genitori
• Valutazione delle necessità attraverso un esame dell’atteggiamento del minore
• Ricerca degli spazi
• Organizzazione attività da fare svolgere
AZIONE 5 Sensibilizzazione del territorio
Fase di divulgazionee sensibilizzazione informativa rispetto al disagio minorile
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido temporaneo
• Incontri d’équipe
• Contatti con altri enti e associazioni
• Ricerca relatori
• Valutazione necessità
• Calendarizzazione incontri
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
• Raccolta dati sulla situazione dei minori stranieri sul territorio
• Raccolta disegni realizzati dai minori
• Raccolta dati sull’offerta di accoglienza e sostegno nel territorio
• Sistematizzazione materiale raccolto
• Contatto con tipografia per le stampe
• Raccolta fondi perle stampe
AZIONE 6 Valutazione risultati raggiunti
Fase di analisi della coerenza nell’attuazione delle attività
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
• Incontri d’équipe
• Discussione sui metodi per intercettare il giudizio degli utenti
• Messa in pratica dei metodi
• Condivisione con i minori
• Confronto conclusivo d’èquipe
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà
• Incontri d’équipe
• Decisione sulla bozza di discussione
• Decisione sulla data
• Possibilità offerta ai genitori di intervenire attraverso domande
• Confronto
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle strutture.
La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Ruolo
10 Coordinatori
6 animatori educativi
Mansione
Gestione della casa e attività educative
Attività educative e ludiche
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei
affidatari di bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza,
tossicodipendenza dei genitori.
N°
RUOLO e
ATTIVITA’
SPECIFICA PROFESSIONALITA’ E
SEDE DI RIFERIMENTO
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Andrea
Figura genitoriale materna
Consulente per l’affido
Attività educative con minori
Gestione della casa
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Andrea
Figura genitoriale paterna
Collaborazione nella gestione
della casa
Attività educative con minori
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
1
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Andrea
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di
gruppi parrocchiali
1
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Andrea
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di
gruppi parrocchiali
1
Coordinatore
Nucleo familiare TappariDall’Agata
Figura genitoriale paterna
Educatore professionale
Counselor 1° livello
Attività educative per minori
Gestione della casa
Attività di sostegno scolastico
Gestione dei momenti liberi con
attività ludico-ricreative
Accompagnamento degli utenti
alle attività sportive e musicali
esterne alla struttura
Collaborazione nelle attività di
segreteria della struttura e
dell’ufficio di zona della
Comunità
Mantenimento e sviluppo di
relazioni con Servizi Sanitari ed
enti privati e pubblici operanti
nel territorio
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.4 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.2 Incontri mensili
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.2 Incontri mensili
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
1
Coordinatore
Nucleo familiare TappariDall’Agata
Figura genitoriale materna
Educatore professionale
Attività educative con minori
Gestione della casa
Attività assistenziale
Attività di sostegno scolastico
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Leonardo
Figura genitoriale materna
Educatore professionale
Attività educative e sostegno
scolastiche con i minori
Gestione della casa
Servizio maternità difficile
Partecipazione alla consulta
comunale delle associazioni
familiari
Partecipazione alla consulta
diocesana degli organismi socioassistenziali
Esperienza pluriennale nella
realizzazione di bomboniere
solidali
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Leonardo
Figura genitoriale paterna
Attività educative con minori
Gestione della casa nella cura
degli spazi esterni
Trasporto utenti
Gestione banco alimentare
Gestione piccolo laboratorio per
il recupero dei metalli
Gestione di un centro raccolta e
distribuzione vestiario
1
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Leonardo
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di
gruppi parrocchiali
1
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Leonardo
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di
gruppi parrocchiali
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.2 Incontri mensili
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.2 Incontri mensili
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
1
1
Coordinatore
Casa Famiglia Mamma del Cielo
Figura genitoriale materna
Educatore professionale
Esperienza pluriennale
nell’assistenza di minori e disabili
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Coordinatore
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
Casa Famiglia Mamma del Cielo minori già in carico
Esperienza
pluriennale
nel Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
ambito educativo e formativo di minori già in carico
minori
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Alberto
Figura genitoriale materna
Laurea in Scienze Motorie
Attività educative con minori
Gestione della casa
Condivisione diretta con utenti
Attività motorie con utenti
Accompagnamento alle attività
che si svolgono all’esterne della
struttura
Progettazione ed esecuzione di
attività mirate per gli utenti in
relazione ai progetti educativi
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Alberto
Figura genitoriale paterna
Educatore professionale
Attività educative con minori
Gestione della casa
Coordinatore e responsabile di
strutture sociali
1
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Alberto
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di
gruppi parrocchiali
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attivit
4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori,
ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.2 Incontri mensili
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
OBIETTIVO SPECIFICO 2: : Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da
contesti problematici tramite accoglienze temporanee.
N°
RUOLO e
ATTIVITA’
SPECIFICA PROFESSIONALITA’ E
SEDE DI RIFERIMENTO
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Andrea
Figura genitoriale materna
Consulente per l’affido
Attività educative con minori
Gestione della casa
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Andrea
Figura genitoriale paterna
Collaborazione nella gestione della
casa
Attività educative con minori
2
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Andrea
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di gruppi
parrocchiali
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
1
Coordinatore
Nucleo familiare TappariDall’Agata
Figura genitoriale paterna
Educatore professionale
Counselor 1° livello
Attività educative per minori
Gestione della casa
Attività di sostegno scolastico
Gestione dei momenti liberi con
attività ludico-ricreative
Accompagnamento degli utenti
alle attività sportive e musicali
esterne alla struttura
Collaborazione nelle attività di
segreteria della struttura e
dell’ufficio di zona della Comunità
Mantenimento e sviluppo di
relazioni con Servizi Sanitari ed enti
privati e pubblici operanti nel
territorio
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
1
Coordinatore
Nucleo familiare TappariDall’Agata
Figura genitoriale materna
Educatore professionale
Attività educative con minori
Gestione della casa
Attività assistenziale
Attività di sostegno scolastico
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Leonardo
Figura genitoriale materna
Educatore professionale
Attività educative e sostegno
scolastiche con i minori
Gestione della casa
Servizio maternità difficile
Partecipazione alla consulta
comunale delle associazioni
familiari
Partecipazione alla consulta
diocesana degli organismi socioassistenziali
Esperienza pluriennale nella
realizzazione di bomboniere solidali
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Leonardo
Figura genitoriale paterna
Attività educative con minori
Gestione della casa nella cura
degli spazi esterni
Trasporto utenti
Gestione banco alimentare
Gestione piccolo laboratorio per il
recupero dei metalli
Gestione di un centro raccolta e
distribuzione vestiario
1
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Leonardo
Gestione banco alimentare
Gestione piccolo laboratorio per il
recupero dei metalli
Gestione di un centro raccolta e
distribuzione vestiario
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
1
Animatore educativo
Casa Famiglia S. Leonardo
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di gruppi
parrocchiali
1
Coordinatore
Casa Famiglia Mamma del Cielo
Educatore professionale
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
1
Coordinatore
Casa Famiglia Mamma del Cielo
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Alberto
Figura genitoriale materna
Laurea in Scienze Motorie
Attività educative con minori
Gestione della casa
Condivisione diretta con utenti
Attività motorie con utenti
Accompagnamento alle attività
che si svolgono all’esterne della
struttura
Progettazione ed esecuzione di
attività mirate per gli utenti in
relazione ai progetti educativi
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
8.3.
1
Coordinatore
Casa Famiglia S. Alberto
Figura genitoriale paterna
Educatore professionale
Attività educative con minori
Gestione della casa
Coordinatore e responsabile di
strutture sociali
1
Animatore
educativo
Casa Famiglia S. Alberto
Esperienza pluriennale in attività
educative e animazione di gruppi
parrocchiali
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già
inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori
inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la
Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di
sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle
possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in
difficoltà
Attività 2.1 Organizzazione logistica e
strumentale
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle
attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e
“nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici
competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni
raccolte
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici
ove partecipino minori e genitori
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da
diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
BISOGNO SPECIFICO A:
Elevata percentuale di minori in carico ai servizi sociali (13% Comprensorio Forlivese, 8% Comprensorio
Cesenate), con necessità di accoglienza, allontanati dal nucleo familiare per incompatibilità genitoriale e
problematiche quali abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini
e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei genitori.
Il volontario collabora in:
Attività 2.2 Raccolta dati
• Reperimento dati tramite contatti diretti con gli enti
• Reperimento dati tramite forti informatiche
• Reperimento dati tramite contatti con le scuole
• Realizzazione di interviste a responsabili di altre strutture
• Sistematizzazione dati raccolti
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier
• Raccolta dati
• Raccolta disegni realizzati dagli utenti
• Contatti con tipografia
• Ricerca fondi per le stampe
• Distribuzione dossier
Attività 3.3 Contatti con gli utenti nuovi e potenziali
• Realizzazione di un volantino con le proposte
• Distribuzione volantino nelle Parrocchie, Ausl, scuole ecc
• Contattare gli utenti già inseriti
• Verifica contatti raccolti
• Realizzazione “rubrica” contatti
Attività 4.3. Incontri degli operatori
• Condivisione delle esperienze
• Avanzamento proposte
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
• Discussione riguardo alla qualità del servizio
• Ricerca dei bisogni principali degli utenti
• Confronto su modalità di sostegno
• Stesura regole
• Distribuzione regole
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività
• Reperimento vetture per il trasporto
• Comunicazione orari attività
• Contatti con gli animatori già inseriti
• Calendarizzazione presenze
• Presenza costante durante le attività
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli utenti
• Preparazione verifiche
• Attuazione verifiche
• Confronto tra gli utenti
• Avanzamento proposte
BISOGNO SPECIFICO B
Elevata percentuale di minori stranieri affidati ai Servizi Sociali con necessità di sostegno e accoglienza
temporanei, non accompagnati o provenienti da nuclei familiari in cui sono presenti problemi legati a
conflittualità e al difficile adattamento al nuovo contesto di vita.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici
tramite accoglienze temporanee.
Il volontario collabora in:
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
• Contatti con enti pubblici e privati presenti sul territorio
• Contatti con SS e AUSL
• Verifica risorse finanziarie a disposizione
• Ricerca di spazi ove svolgere le attività
• Ricerca di fondi per sostenere le attività
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
• Realizzazione di dépliants
• Distribuzione di dépliants
• Contatti con Parrocchie o altre Associazioni di Volontariato
• Preparazione manifesto da affiggere nelle scuole
• Affissione manifesti
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
1 laboratorio di arti manuali
• Ricerca spazi
• Ricerca materiale
• Ricerca operatori
1 corso di lingua italiana per piccoli
• Ricerca insegnanti
• Ricerca spazi
• Raccolta materiale
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori e genitori
• Incontri d’équipe
• Sistematizzazione opinioni raccolte dai contatti con enti e genitori
• Valutazione delle necessità attraverso un esame dell’atteggiamento del minore
• Ricerca degli spazi
• Organizzazione attività da fare svolgere
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
• Raccolta dati sulla situazione dei minori stranieri sul territorio
• Raccolta disegni realizzati dai minori
• Raccolta dati sull’offerta di accoglienza e sostegno nel territorio
• Sistematizzazione materiale raccolto
• Contatto con tipografia per le stampe
• Raccolta fondi perle stampe
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
• Incontri d’équipe
• Discussione sui metodi per intercettare il giudizio degli utenti
• Messa in pratica dei metodi
• Condivisione con i minori
• Confronto conclusivo d’èquipe
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
PROVINCIA DI RIMINI
MESI
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Organizzazione di corsi di aggiornamento per gli
operatori
Attività 1.1
Azione preparatorie al corso
Attività 1.2
Realizzazione corso di aggiornamento/formazione
AZIONE 2 Monitoraggio territoriale
Attività 2.1
Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
Attività 2.2
Attuazione degli interventi
AZIONE 3 Azioni di supporto ai minori
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Attività 3.1
Pianificazione delle attività
Attività 3.2
Attività di assistenza Scolastica
Attività 3.3
Attività educative ed assistenziali
Attività 3.4
Attività ludico/ricreativo/artistiche
Attività 3.5
Attività di aggregazione territoriale
AZIONE 4 Sostegno territoriale alle famiglie
Attività 4.1
Monitoraggio dello stato familiare
Attività 4.2
Attività di sostegno alle famiglie
1.
Organizzazione di un corso di aggiornamento/formazione per gli operatori
Fase di specializzazione e qualificazione del personale che supporta i minori in situazioni di disagio
1.1 Azioni preparatorie al corso
•
•
•
•
definire un programma formativo con gli operatori, relativo alle necessità territoriali
individuare il budget disponibile
definizione delle tematiche d'interesse e seguente coinvolgimento di formatori specifici
scelta del materiale e delle sedi e relativa tempistica
1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione
•
•
•
•
•
stesura dell'agenda formativa e comunicazione agli operatori
valutazione tramite un test sul trend/svolgimento del corso
svolgimento del corso
supporto didattico ai partecipanti del corso, con distribuzione di materiale
questionari per la valutazione delle conoscenza dei partecipanti
2.
Monitoraggio territoriale sui bisogni di famiglie in situazioni di disagio con minori
Fase di ricerca di materiale funzionale alla contestualizzazione delle problematiche riguardanti i
minori e il contesto familiare di provenienza
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
•
•
•
valutazione delle situazioni familiari di provenienza del minore e reperimento di informazioni
riguardo alla sua situazione scolastica
individuazione delle problematiche che coinvolgono i minori
coordinamento degli attori sociali (Servizi Sociali, Istituti scolastici, Enti locali...), al fine di collaborare
al raggiungimento degli obbiettivi comuni
2.2 Attuazione degli interventi
•
•
•
analisi degli interventi effettuati e analisi critica della loro efficacia
coinvolgimento di figure professionali e attuazione dell'intervento
creazione di percorsi comuni d'integrazione tra Associazione e istituzioni
3.
Azioni di supporto ai minori
Fase attuativa e creativa di percorsi scolastici ed educativ a sostegno delle problematiche che
riguardano i minori
3.1 Pianificazione delle attività
•
•
•
•
•
individuazione degli operatori da coinvolgere nelle attività d'intervento
determinare un periodo d'intervento mirato sul quale lavorare
definire un budget con il quale riuscire a reperire le risorse umane e strumentali necessarie
all'attuazione di laboratori e seminari
valutazione la situazione dei beneficiari e analisi delle criticità
analizzare l'adeguatezza degli interventi in relazione alla situazione dei minori
3.2 Attività di assistenza scolastica
•
•
•
•
•
•
rapporto di collaborazione con le figure scolastiche, monitorando l'andamento scolastico e
comportamentale del minori
pianificazione di un percorso didattico di supporto
accompagnamento quotidiano nelle attività di studio
definire degli obbiettivi da perseguire nell'anno scolastico
metodologia d'insegnamento creativa, volta a stimolare l'interesse nell'apprendimento
identificazione delle situazioni di disagio su cui intervenire
3.3 Attività educative e assistenziali
•
•
•
•
•
attività all'interno delle strutture di riordino e pulizia, così da responsabilizzare gli accolti facendoli
riflettere sul loro stato di autonomia
accompagnamento durante le sedute terapeutiche settimanali
attenzione agli aspetti della vita quotidiana, dalla cura alimentare a quella sanitaria
servizio di accompagnamento da parte degli operatori in sedi esterne per attività di vario tipo
colloqui mirati con degli psicologi che con gli accolti individuano le problematiche emergenti
3.4 Attività ludico/ricreative/artistiche
•
•
•
•
•
•
•
giornate di condivisione con altre famiglie dell'Associazione, come momento ricreativo e di
integrazione con altri minori
soggiorni programmati a centri estivi/invernali per tutta la struttura
itinerari di studio creativo per sviluppare interesse scolastico nei minori
collaborazione con le associazioni sportive territoriali usando lo sport come forma di integrazione
sociale
attività ludiche varie all'aperto in parchi o zone dove poter organizzare dei giochi di gruppo
laboratori artistici-visivi di vario tipo utilizzando come mezzi espressivi il disegno e l'espressione
corporea
cineforum guidato su tematiche adatte alle problematiche del minore
3.5 Attività di aggregazione territoriale
•
•
•
4.
promozione di eventi e seminari che coinvolgano le famiglie con minori presenti sul territorio con
l'aiuto degli attori sociali (Enti, Associazioni ecc.)
creazione di un'agenda d'incontri con gli altri enti territoriali per l'organizzazione e promozioni di
politiche ed itinerari sociali da proporre alle famiglie con minori
organizzazione d'iniziative culturali e sportivi al fine di valorizzare le qualità dei minori e permettergli
di acquisire fiducia in se stessi
Sostegno territoriale alle famiglie
Attività a sostegno e supporto di famiglie multiproblematiche sviluppata a vari livelli in
collaborazione con le istituzioni sociali
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
•
incontri mirati con assistenti sociali, famiglie e istituzioni scolastiche per avere un quadro generale
•
•
•
•
della situazione
valutazione dell'andamento di interventi già in opera o conclusi
monitoraggio specifico sulla situazione familiare, colloqui con genitori e minori
individuazione delle problematiche emergenti dal contesto familiare del minore
creazione di un programma strutturato sulle criticità da risolvere da attuare con le famiglie e i minori
coinvolti
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
•
•
•
•
•
aiuti materiali con distribuzione di beni alimentari e di vestiario
supporto e accompagnamento nell'accesso ai servizi
creazione di percorsi supplementari e integrativi alle attività educative
l'ente svolge la figura di intermediario in situazioni di conflittualità familiare
accoglienza dei minori in modalità residenziale/semiresidenziale
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con
la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Ruolo
12 Coordinatori
4 Animatori
educativi
Mansione
Gestione della casa e attività educative
Attività educative e ludiche
OBIETTIVO SPECIFICO : Incremento del supporto socio-educativo, al fine di prevenzione
rispetto ai rischi di emarginazione finalizzato ad recupero sociale, cercando la
collaborazione delle famiglie affidatarie.
OBIETTIVO SPECIFICO 1:
N°
2
2
RUOLO
SEDE DI RIFERIMENTO
SPECIFICA PROFESSIONALITA’
Coordinatori
Figura materna e paterna della
Casa Famiglia Angeli Custodi
Coordinatori
Figura materna e paterna della
Casa Famiglia di Montegridolfo
ATTIVITA’
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2
Coordinatori
Figura materna e paterna della
Casa Famiglia 10
2
Coordinatori
Figura materna e paterna della
Casa Famiglia per bambini
S.Lorenzino
2
Coordinatori
Figura materna e paterna della
Casa Pronta Accoglienza bambini 2
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
2
Coordinatori
Figura materna e paterna del
Nucleo familiare Carolli Bertuccioli
1
Animatore educativo
Esperienza pluriennale nell’ambito
dell’animazione con minori
Casa Famiglia per bambini
S.Lorenzino
1
Animatore educativo
Esperienza pluriennale nell’ambito
dell’animazione con minori
Casa Pronta Accoglienza bambini 2
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
1
Animatore educativo
Esperienza pluriennale nell’ambito
dell’animazione con minori
Casa Famiglia di Montegridolfo
1
Animatore educativo
Esperienza pluriennale nell’ambito
dell’animazione con minori
Casa Famiglia 10
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1. Organizzazione di corsi di
aggiornamento per gli operatori
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione corso di
aggiornamento/formazione
2. Monitoraggio territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3. Azioni di supporto ai minori
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4. Sostegno territoriale alle famiglie
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
I volontari supporteranno nelle seguenti attività:
− supporto didattico ai partecipanti del corso, con distribuzione di materiale
− individuazione delle problematiche che coinvolgono i minori
− determinare un periodo d'intervento mirato sul quale lavorare
− rapporto di collaborazione con le figure scolastiche, monitorando l'andamento scolastico e
comportamentale del minori
− pianificazione di un percorso didattico di supporto
− accompagnamento quotidiano nelle attività di studio
− definire degli obiettivi da perseguire nell'anno scolastico
− metodologia d'insegnamento creativa, volta a stimolare l'interesse nell'apprendimento
− attività all'interno delle strutture di riordino e pulizia, così da responsabilizzare gli accolti
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
9
facendoli riflettere sul loro stato di autonomia
accompagnamento durante le sedute terapeutiche settimanali
attenzione agli aspetti della vita quotidiana,
servizio di accompagnamento da parte degli operatori in sedi esterne per attività di vario
tipo
giornate di condivisione con altre famiglie dell'Associazione, come momento ricreativo e di
integrazione con altri minori
soggiorni programmati a centri estivi/invernali per tutta la struttura
itinerari di studio creativo per sviluppare interesse scolastico nei minori
collaborazione con le associazioni sportive territoriali usando lo sport come forma di
integrazione sociale
attività ludiche varie all'aperto in parchi o zone dove poter organizzare dei giochi di gruppo
laboratori artistici-visivi di vario tipo utilizzando come mezzi espressivi il disegno e l'espressione
corporea
cineforum guidato su tematiche adatte alle problematiche del minore
promozione di eventi e seminari che coinvolgano le famiglie con minori presenti sul territorio
con l'aiuto degli attori sociali (Enti, Associazioni ecc.)
creazione di un'agenda d'incontri con gli altri enti territoriali per l'organizzazione e promozioni
di politiche ed itinerari sociali da proporre alle famiglie con minori
organizzazione d'iniziative culturali e sportivi al fine di valorizzare le qualità dei minori e
permettergli di acquisire fiducia in se stessi
.Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
25
10 Numero posti con vitto e alloggio:
24
11 Numero posti senza vitto e alloggio:
0
12 Numero posti con solo vitto:
1
13 Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore
annuo:
14 Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15 Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di
servizio:
I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a:
1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro
2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate
3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni
o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile
4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione,
sensibilizzazione e promozione del servizio civile
30
5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del
servizio
6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività
(uscite domenicali, campi invernali ed estivi)
Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno
festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di
riposo di cui non si è usufruito
Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di
formazione non è possibile prendere giornate di permesso.
16 Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Sede di
N. attuazione del Comune
progetto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
Nominativi degli Operatori Locali
di Progetto
N. vol.
per sede
Cognom
ee
nome
Data
di
nascit
a
VEDI FILE SEDI PROGETTO
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di
Ente Accreditato
Cognom
ee
nome
Data
di
nascit
a
C.F.
17 Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile
nazionale:
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse
nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di
coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia
che all’estero.
Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei
valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione
non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di
emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino
trasversalmente le altre attività dell’Ente.
L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla
gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane
ed estere, ove opera.
Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei
giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno
portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari
aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e
sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile
tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento,
scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata.
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e
sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e
sensibilizzazione del progetto CRESCERE DIRITTI
TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C =
A = 82
C = 26
108
Alle suddette 82 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e
quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi
un elevato grado di rilevanza.
Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività:
Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
A
EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’
Banchetto
in
occasione
della
“Tre
Giorni
Generale”
dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a
cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui
partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed
internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il
territorio si occupano della gestione del banchetto.
Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica
“Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di
Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti
dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia
che all’estero
Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze
mostra/convegno sulle buone pratiche di sostenibilità. I volontari di
tutto il territorio nazionale vengono invitati a partecipare nella
gestione dell’attività.
N° ORE
14
32
16
Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex
volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose
manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc.
20
TOTALE ORE QUANTIFICABILI
82
EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili
Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei
giovani interessati: 800 913 596
Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a
livello nazionale.
Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati
acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio
B Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico
Programma di promozione del progetto CRESCERE DIRITTI
PIACENZA
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del
presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani
interessati a
presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate
le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con
l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e
sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio
provinciale.
Promozione del servizio civile all’interno del progetto “Educare alla
solidarietà: studenti a confronto” tramite lo S.V.E.P.
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
N.
ORE
8
10
8
26
Pubblicizzazione del progetto
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
- www.peacelink.it
- www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito
da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
- Mensile “Sempre”
- “Il Nuovo Giornale”
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
- Parrocchia S: Fiorenzo di Fiorenzuola d’Arda
- Parrocchia S. Maria in Gariverto
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
- Parrocchia S: Fiorenzo di Fiorenzuola d’Arda
- Parrocchia S. Maria in Gariverto
Promozione attraverso l’Informagiovani di:
- Piacenza
BOLOGNA
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
N. 3 incontri pubblici in collaborazione con i Comuni in cui operano
le sedi di attuazione del progetto che illustrino e chiarifichino ai giovani
interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Ci si avvarrà di
testimonianze dei giovani volontari che hanno svolto l’esperienza di SCN
con l’Ente nelle stesse sedi di attuazione dello stesso territorio in progetti
degli anni precedenti:
‐ Comune di Bologna - Quartiere Santo Stefano
‐ Comune di Ozzano dell’Emilia
‐ Comune di Sala Bolognese
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e
sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio
provinciale. interventi presso istituti scolastici superiori del territorio
provinciale e in luoghi d’incontro e ritrovo dei giovani, (cinema, teatri,
locali, centri d’aggregazione, ecc…)
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi
pubblici:
‐ “Diversamente Insieme”, Giornata dedicata al Volontariato
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
Pubblicizzazione del progetto
N.
ORE
12
10
4
26
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
- www.peacelink.it
- www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- Informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito
da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
- Mensile “Sempre”
- Corriere di Bologna
- “Bologna sette”, supplemento di “Avvenire”
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
- San Silverio di Chiesa Nuova (Bologna)
- Santa Caterina da Bologna (Bologna)
- San Giovanni Battista di Mercatale (Ozzano dell’Emilia)
- Santa Maria Assunta di Padulle (Sala Bolognese)
- Santa Maria del Suffragio di Pizzano (Monterenzio)
- Cristo Re (Monterenzio)
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
- Università di Bologna
- San Silverio di Chiesa Nuova (Bologna)
- Santa Caterina da Bologna (Bologna)
- San Giovanni Battista di Mercatale (Ozzano dell’Emilia)
- Santa Maria Assunta di Padulle (Sala Bolognese)
- Santa Maria del Suffragio di Pizzano (Monterenzio)
- Cristo Re (Monterenzio)
Promozione attraverso l’Informagiovani di:
- Bologna
Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti
di Servizio Civile) di Bologna per la promozione. In occasione della pubblicazione
dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti
aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività
di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento
dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio
Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole
e altri contesti. Nello specifico il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della
provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso:
- carta d’impegno etico e previsioni della L.R.20/03: valori
dell’obiezione di coscienza e tematiche collegate (nonviolenza,
difesa civile, povertà, solidarietà, mondialità e intercultura, pace e
diritti umani, ecc.).
- servizio civile svolto sia in Italia che all’estero, con le dirette
testimonianze dei giovani già coinvolti
Inoltre in collaborazione col Coordinamento Provinciale Enti Servizio Civile di
Bologna partecipazione alla realizzazione di interventi presso le seguenti Facoltà
dell’Università degli Studi di Bologna:
‐ Scienze della Formazione
‐ Lettere e Filosofia
‐ Scienze Politiche
FERRARA
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del
presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani
interessati a
presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate
le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con
l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e
sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio
provinciale
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi
pubblici:
- Baloons Festival
- Vulandra
- Salone Universitario della Cooperazione Internazionale
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
Pubblicizzazione del progetto
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
N.
ORE
4
10
12
26
-
www.peacelink.it
www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito
da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
- Mensile “Sempre”
- Il Resto del Carlino
- La voce di Ferrara
- IL FE’
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
- Università di Ferrara
- Diocesi di Ferrara-Comacchio (bollettini)
Promozione attraverso gli Informagiovani di:
- Ferrara
- Codigoro
- Cento
Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti
di Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della
pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN,
gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando
attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di
orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova
solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa
presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero
territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso:
- i propri sportelli informativi
- il proprio sito internet
- la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline,
pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.)
RAVENNA
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del
presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani
interessati a
presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate
le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con
l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e
sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio
provinciale.
‐ Istituto Tecnico e Commerciale per Geometri “A. Oriani” di
Faenza
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi
pubblici:
‐ Festa del Volontariato a Ravenna
‐ Festa del Volontariato a Cervia
N.
ORE
4
10
12
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
26
Pubblicizzazione del progetto
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
- www.peacelink.it
- www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito
da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
- Mensile “Sempre”
- Il Resto del Carlino
- Settimanale “Risveglio Duemila”
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
- Università di Bologna (sede di Ravenna)
- Arcidiocesi di Ravenna-Cervia (bollettini)
-
Parrocchia S.S. Redentore in Ravenna
Parrocchia S. Maria Maddalena in Faenza
Chiesa dei SS. Francesco ed Ilaro (Collegiata) in Lugo
Promozione attraverso gli Informagiovani di:
- Ravenna
- Faenza
- Lugo
Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti
di Servizio Civile) di Ravenna per la promozione. In occasione della pubblicazione
dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti
aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività
di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento
dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio
Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole
e altri contesti. Nello specifico il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della
provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso:
- i propri sportelli informativi
- il proprio sito internet
- la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline,
pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.)
FORLI’-CESENA
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del
presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani
interessati a
N.
ORE
4
presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate
le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con
l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e
sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio
provinciale:
- I.T.I. Marconi di Forlì
- Liceo Ginnasio Statale “V. Monti” di Cesena
- Istituto Tecnico Statale per Geometri “L. Da Vinci” di
Cesena
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi
pubblici:
- Festa Annuale del Volontariato organizzata da Ass. I. Pro. V
- “Festa per la vita” in Piazza Duomo a Cesena
- “2 x Bene”, manifestazione ciclistica a Longiano di Cesena
- Torneo di pallacanestro al palazzetto dello sport di Bellaria
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
12
10
26
Pubblicizzazione del progetto
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
- www.peacelink.it
- www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito
da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
- Mensile “Sempre”
- Corriere di Romagna
- Forlì Forlì
- La Voce
- Settimanale “Il Piccolo”
- Settimanale “Settesere”
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
- Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio
- Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta
- Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena
- Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli
- Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone
- Parrocchia San Biagio in Roncofreddo
- AZIONE CATTOLICA dei RAGAZZI
- AZIONE CATTOLICA dei GIOVANI
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
- Università di Bologna (sede di Forlì e sede di Cesena)
- Diocesi di Forlì-Bertinoro (bollettini)
- Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio
- Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta
- Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena
- Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli
-
Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone
Parrocchia San Biagio in Roncofreddo
Promozione attraverso gli informa giovani di:
- Forlì
- Cesena
- Predappio
- Cesenatico
- Forlimpopoli
Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti
di Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della
pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN,
gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando
attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di
orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova
solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa
presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero
territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso:
- i propri sportelli informativi
- il proprio sito internet
- la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline,
pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.)
RIMINI
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
Incontri pubblici (all’atto dell’eventuale approvazione del presente
progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare
domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le
esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con
l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e
sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio
provinciale
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi
pubblici:
− Festa del Volontariato organizzata da Volontarimini
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
Pubblicizzazione del progetto
N. ORE
8
10
8
26
Promozione su siti web:
− www.apg23.org
− www.odcpace.org
− www.peacelink.it
− www.antennedipace.org
Newsletters a:
− gruppi scout a livello nazionale
− informagiovani del territorio nazionale
− centri missionari diocesani d’Italia
− giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito
da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
− Mensile “Sempre”
− Corriere di Romagna
− Mensile “La piazza della Provincia”
− Il Resto del Carlino
− La Voce
− Settimanale “Il ponte”
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
− Università di Bologna (sede di Rimini)
− Diocesi di Rimini (bollettini)
− Parrocchia della Resurrezione in Rimini
− Parrocchia S. Michele Arcangelo in Morciano di Romagna
Promozione attraverso gli Informagiovani di:
− Rimini
− Morciano di Romagna
− Cattolica
− Riccione
Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti
di Servizio Civile) di Rimini per la promozione. In occasione della pubblicazione dei
bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti
concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di
promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei
giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio
Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole
e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della
provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso:
− i propri sportelli informativi
− il proprio sito internet
− la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline,
pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.)
DURATA TOTALE DELLE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE:
A+C = 108 ORE
18 Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC
19 Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento
(eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio):
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
20 Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle
attività del progetto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC
21 Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento
(eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio):
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
22 Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto
oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
NESSUNO
23
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo
particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla
promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse
tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e
specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione e l’organizzazione della
formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei
progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione
del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il
raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto.
RISORSE FINANZIARIE GENERALI
A. Formazione specifica di 1° e 2° livello
Sottovoci
Materiale didattico
Organizzazione
logistica del
coordinatore
Tutor d’aula
Formatori
Risorse
finanziarie
Descrizione spesa
Durante il corso vengono somministrati
materiali cartacei didattici e vengono
utilizzati materiali di cancelleria vari
La programmazione e la preparazione del
percorso formativo richiede il tempo di un
coordinatore per contatti telefonici con
docenti e volontari, affitto e predisposizione
delle aule
Come previsto nei box della formazione
specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una
figura all’interno dell’aula che faciliti la
partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors
coinvolti richiedono compenso.
Alcuni formatori effettuano la loro docenza
in forma gratuita altri richiedono un
compenso. Numericamente il 50% dei
formatori richiede il pagamento
Totale spesa A:
B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto
50 euro
150 euro
200 euro
800 euro
1.200 euro
Risorse
finanziarie
Sottovoci
Descrizione spesa
Elaborazione grafica
materiale
promozionale
Ogni anno il materiale grafico viene
rivisitato e modificato, attualizzando i
contenuti e la presentazione
Il prodotto grafico viene stampato da una
tipografia in 500 copie di volantini e 100
copie di manifesti (come da box 18)
Il numero verde è attivo quotidianamente
(in orario di ufficio) per rispondere alle
domande dei giovani interessati (come da
box 18)
Vengono
acquistati
da
aziende
specializzate indirizzi privati in riferimento al
target giovani del territorio
L’ente invia ai giovani del territorio materiale
tramite posta prioritaria (mailing list – Promo
Posta – spedizioni varie)
L’ente partecipa come descritto nel box
“sensibilizzazione e promozione” a diversi
eventi con propri operatori su tutto il
territorio italiano. Rimborsa le spese di
viaggio ai volontari coinvolti.
Stampa materiale
promozionale
Spese Numero
Verde
Acquisto indirizzario
target giovani
Invio lettere
informative
Partecipazione ad
eventi
Totale spesa B:
25 euro
75 euro
10 euro
25 euro
75 euro
100 euro
310 euro
C - Risorse finanziarie per la realizzazione dell’obiettivo trasversale
regionale
Obiettivo TRASVERSALE REGIONALE
Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà
genitoriali educativi.
AZIONI/Attività
AZIONE 1 Pianificazione,
programmazione e
coordinamento
AZIONE 2
Organizzazione di uno
studio a livello regionale
AZIONE 3 Analisi e
valutazione dei risultati
ottenuti
AZIONE 4 Elaborazione
di un manuale di buone
prassi
AZIONE 5 Diffusione e
divulgazione
Risorse Tecniche e strumentali
- 10 Uffici attrezzati con 16 Pc,
stampanti,10 fax,
connessione Adsl, materiale
di cancelleria, 18 telefoni, 5
videoproiettori, 3 lavagna a
fogli, 2 schermi per
proiezione, video 7
registratori, 8 lettori Dvd
8 striscioni promozionali e di
sensibilizzazione
6 mostre fotografiche relative
a minori
Materiale promozionale su
affido
2 Rilegatrici a caldo
8 Fotocopiatrici con
caricatore
nei compiti
Euro
500 euro stampa e
diffusione elaborati
100 euro quota uso uffici
300 euro materiale di
cancelleria
500 euro Rimborsi spese
viaggio
1500 euro personale
dedicato in modo
specifico al progetto
TOTALE
2.600 euro
D- RISORSE FINANZIARIE SPECIFICHE
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate ad alcune
delle attività del progetto elencate nel punto 8.1 e alle risorse tecniche previste alla
voce 25. Nell’elenco sottostante non saranno riportate tutte le azioni/attività, ma
soltanto quelle per cui è previsto lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive.
Vengono riportate le risorse finanziarie per ogni singolo obiettivo e ogni singola
provincia:
PIACENZA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli
accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione
sociale
Risorse tecniche e
Attività
Euro
N.
strumentali
1
Pulmino – Quota
carburante
1
Computer – Acquisto
software specifici
Attività
1.
1
Valutazione
qualitativa interventi
Attività
1.2
Valutazione
quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi
Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso
di formazione per famiglie
affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di
disponibilità
nella
strutture
dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3 3. Verifica periodica del
percorso
Attività 4.1 Redazione di un
report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri
minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative
sull’affido
Attività 5.1
Somministrazione
questionari
alle
famiglie
affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la
ricerca
del
metodo
più
opportuno
del
grado
di
soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati
raccolti
Attività
1.
1
Valutazione
qualitativa interventi
Attività
1.2
Valutazione
quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi
Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso
di formazione per famiglie
affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di
400
50
disponibilità
nella
strutture
dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3 3. Verifica periodica del
percorso
Attività 4.1 Redazione di un
report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri
minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative
sull’affido
Attività 5.1
Somministrazione
questionari
alle
famiglie
affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la
ricerca
del
metodo
più
opportuno
del
grado
di
soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati
raccolti
n.q.
Materiale per laboratorio di
decoupage, pittura,
patchwork, collage (
pennelli; colla; acquarelli;
pennarelli; colori a
tempera, a matita, a dito, a
cera; materiale in legno;
cartone; stoffa; tele; creta)
n. q.
Materiale di cancelleria
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
Attività 2.4 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Incontri ludici con altri
minori presenti nel territorio
Attività
1.
1
Valutazione
qualitativa interventi
Attività
1.2
Valutazione
quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi
Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso
di formazione per famiglie
affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di
disponibilità
nella
strutture
dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi
Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3 3. Verifica periodica del
percorso
Attività 4.1 Redazione di un
report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri
minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative
sull’affido
Attività 5.1
Somministrazione
questionari
alle
famiglie
affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la
ricerca
del
metodo
più
opportuno
del
grado
di
soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati
raccolti
Attività 2.4 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 4.2 Incontri ludici con altri
minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative
300
300
400
n. q.
Materiale di facile consumo
per l’igiene (guanti
monouso, spugnette,
detergenti per igiene
personale)
n. q.
Produzione, stampa,
distribuzione di materiale di
sensibilizzazione e
promozione
sull’affido
Attività 5.2 Verifica attraverso la
ricerca
del
metodo
più
opportuno
del
grado
di
soddisfazione degli utenti
Attività 2.4 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 4.2 Incontri ludici con altri
minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative
sull’affido
Attività 5.2 Verifica attraverso la
ricerca
del
metodo
più
opportuno
del
grado
di
soddisfazione degli utenti
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
300
BOLOGNA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di
attuazione del progetto
Euro
Risorse tecniche e
Attività
N.
strumentali
2
Pullmini – Quota carburante
4
Autovetture – Quota carburante
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Incremento contatti
con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti
con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento
interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4
conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1
dossier riguardante le
tematiche dell’affido e
dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione
volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
600
500
4
Computer – Acquisto software
specifici
n. q.
Materiale di cancelleria
Attività 3.1 Incremento contatti
con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti
con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento
interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4
conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1
dossier riguardante le
tematiche dell’affido e
dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione
volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Incremento contatti
con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti
con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento
interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4
conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1
dossier riguardante le
tematiche dell’affido e
dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione
volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Incremento contatti
con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti
con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento
interventi di “sostegno alla
genitorialità”
150
300
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
n. q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso,
spugnette, detergenti per igiene
personale)
Attività 4.1 Realizzazione di 4
conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1
dossier riguardante le
tematiche dell’affido e
dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione
volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Incremento contatti
con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti
con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento
interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4
conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1
dossier riguardante le
tematiche dell’affido e
dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione
volantini con i recapiti
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Incremento contatti
con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti
con Parrocchie e altre
Associazioni
Attività 3.3 Incremento
interventi di “sostegno alla
genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4
conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1
dossier riguardante le
tematiche dell’affido e
dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione
volantini con i recapiti
400
300
dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
n. q.
Produzione, stampa, distribuzione
di materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti
N.
Risorse tecniche e strumentali
2
Pullmini – Quota carburante
4
Autovetture – Quota carburante
Attività
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività
1.2
Verifica
quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui
con psicologo
Attività
3.4
Incremento
reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1
volantino con l’elenco e gli
orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1
spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1
mostra-mercato
con
gli
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività
1.2
Verifica
quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui
con psicologo
Attività
3.4
Incremento
reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1
volantino con l’elenco e gli
orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1
spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1
mostra-mercato
con
gli
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Euro
600
500
4
Computer – Acquisto software
specifici
5
Strumenti musicali
n. q.
Materiale di cancelleria
n. q.
Materiale per laboratori di
découpage, pittura, patchwork,
collage ( pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli; colori a
tempera, a matita, a dito, a cera;
materiale in legno; cartone;
stoffa; tele; creta)
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività
1.2
Verifica
quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui
con psicologo
Attività
3.4
Incremento
reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1
volantino con l’elenco e gli
orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1
spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1
mostra-mercato
con
gli
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 4.2 Realizzazione 1
spettacolo teatrale pubblico
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività
1.2
Verifica
quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del
corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli
operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli
operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui
con psicologo
Attività
3.4
Incremento
reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1
volantino con l’elenco e gli
orari delle attività
Attività 4.2 Realizzazione 1
spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1
mostra-mercato
con
gli
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 5.2 Confronto con gli
operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 3.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.3 Realizzazione di 1
mostra-mercato con gli
oggetti realizzati dagli utenti
150
300
400
300
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
n. q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso,
spugnette, detergenti per igiene
personale)
n. q.
Produzione, stampa, distribuzione
di materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività
1.2
Verifica
quantitativa
Attività 3.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui
con psicologo
Attività
3.4
Incremento
reinserimenti familiari
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1
mostra-mercato
con
gli
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività
1.2
Verifica
quantitativa
Attività 3.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui
con psicologo
Attività
3.4
Incremento
reinserimenti familiari
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1
mostra-mercato
con
gli
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli
utenti
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
300
300
FERRARA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della
prima infanzia
Risorse tecniche e
Euro
N.
Attività
strumentali
4
Pullmini – Quota carburante
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con
assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe
affido per le proposte di
inserimenti alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle
proposte e del lavoro svolto
con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e
programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del
corso
Attività 2.3 Raccolta e
divulgazione tra le strutture dei
materiali prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di
preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della
convenzione tra Ente e
Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e
realizzazione della
convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e
1000
4
Computer – Acquisto software
specifici
n. q.
Materiale di cancelleria
n. q.
Alimenti, vestiario e medicinali.
n. q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso,
spugnette, detergenti per igiene
personale)
verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con
assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe
affido per le proposte di
inserimenti alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle
proposte e del lavoro svolto
con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e
programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del
corso
Attività 2.3 Raccolta e
divulgazione tra le strutture dei
materiali prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di
preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della
convenzione tra Ente e
Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e
realizzazione della
convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e
verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con
assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe
affido per le proposte di
inserimenti alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle
proposte e del lavoro svolto
con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e
programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del
corso
Attività 2.3 Raccolta e
divulgazione tra le strutture dei
materiali prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di
preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della
convenzione tra Ente e
Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e
realizzazione della
convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e
verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.2 Incontri con
assistenti sociali
Attività 3.3 Attuazione e
realizzazione della
convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e
verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.2 Incontri con
assistenti sociali
Attività 3.3 Attuazione e
realizzazione della
convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e
150
300
400
300
verifica degli inserimenti e della
convenzione
n. q.
Produzione, stampa, distribuzione di
materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i
minori accolti nelle sedi di progetto
N.
Risorse tecniche e strumentali
4
Pullmini – Quota carburante
4
Computer – Acquisto software
specifici
Attività
Attività 1.1 Incontri con le
scuole e operatori del servizio
materno
infantile
e
adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione
mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con
gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di
doposcuola per il recupero
scolastico e lo svolgimento dei
compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali
dei percorsi di recupero con i
docenti e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di
laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai
corsi di acquaticità e di nuoto
con il C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli
spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei
gruppi
settimanali
di
massaggio neonatale
Attività
3.4
Monitoraggio,
verifica
delle
attività
di
massaggio
Attività
4.1
Organizzazione
degli incontri di zona
Attività
4.2
Conduzione
dell’incontro
di
analisi
e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali
incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli
incontri nazionali dell’equipe
affido minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri con le
scuole e operatori del servizio
materno
infantile
e
adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione
mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con
gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di
doposcuola per il recupero
scolastico e lo svolgimento dei
Euro
1000
150
5
Strumenti musicali
n. q.
Materiale di cancelleria
compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali
dei percorsi di recupero con i
docenti e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di
laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai
corsi di acquaticità e di nuoto
con il C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli
spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei
gruppi
settimanali
di
massaggio neonatale
Attività
3.4
Monitoraggio,
verifica
delle
attività
di
massaggio
Attività
4.1
Organizzazione
degli incontri di zona
Attività
4.2
Conduzione
dell’incontro
di
analisi
e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali
incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli
incontri nazionali dell’equipe
affido minori dell’Ente
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 1.1 Incontri con le
scuole e operatori del servizio
materno
infantile
e
adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione
mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con
gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di
doposcuola per il recupero
scolastico e lo svolgimento dei
compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali
dei percorsi di recupero con i
docenti e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di
laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai
corsi di acquaticità e di nuoto
con il C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
200
300
n. q.
Materiale per laboratori di
disegno,decoupage, pittura,
patchwork, collage ( pennelli;
colla; acquarelli; pennarelli; colori a
tempera, a matita, a dito, a cera;
materiale in legno; cartone; stoffa;
tele; creta)
n. q.
Materiale didattico
n. q.
Attrezzature sportive (biciclette,
palloni, materiale specifico, ecc…)
n. q.
Alimenti, vestiario e medicinali.
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli
spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei
gruppi
settimanali
di
massaggio neonatale
Attività
3.4
Monitoraggio,
verifica
delle
attività
di
massaggio
Attività
4.1
Organizzazione
degli incontri di zona
Attività
4.2
Conduzione
dell’incontro
di
analisi
e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali
incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli
incontri nazionali dell’equipe
affido minori dell’Ente
Attività 2.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di
laboratori creatività
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 1.1 Incontri con le
scuole e operatori del servizio
materno
infantile
e
adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione
mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con
gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di
doposcuola per il recupero
scolastico e lo svolgimento dei
compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali
dei percorsi di recupero con i
docenti e specialisti
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 1.1 Incontri con le
scuole e operatori del servizio
materno
infantile
e
adolescenziale
Attività 1.3 Attivazione di
doposcuola per il recupero
scolastico e lo svolgimento dei
compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali
dei percorsi di recupero con i
docenti e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica dell’origami
300
300
300
400
Attività 2.2 Attivazione di
laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai
corsi di acquaticità e di nuoto
con il C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 1.1 Incontri con le
scuole e operatori del servizio
materno
infantile
e
adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione
mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con
gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di
doposcuola per il recupero
scolastico e lo svolgimento dei
compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali
dei percorsi di recupero con i
docenti e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di
laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai
corsi di acquaticità e di nuoto
con il C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturaliricreative per la socializzazione
del gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città
ed esperienze ludico-ricreative
in parchi divertimenti
per i
minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai
corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli
spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei
gruppi
settimanali
di
massaggio neonatale
n. q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso,
spugnette, detergenti per igiene
personale)
n. q.
Produzione, stampa, distribuzione di
materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
300
RAVENNA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a
minori disabili
Risorse tecniche e
Attività
Euro
N.
strumentali
1
Pullmino con sollevatore – Quota
carburante
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle
attività
Attività 3.1 Consolidamento
400
2
Pullmini – Quota carburante
4
Autovetture – Quota carburante
contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di
eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti
tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un
miglioramento del rapporto
genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1
mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli
utenti
Attività 6.2 Verifica con gli
operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle
attività
Attività 3.1 Consolidamento
contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di
eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti
tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un
miglioramento del rapporto
genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1
mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli
utenti
Attività 6.2 Verifica con gli
operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
600
500
3
Computer – Acquisto software
specific
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle
attività
Attività 3.1 Consolidamento
contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di
eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti
tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un
miglioramento del rapporto
genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1
mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli
utenti
Attività 6.2 Verifica con gli
operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle
attività
Attività 3.1 Consolidamento
contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di
eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti
tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un
miglioramento del rapporto
genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1
mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli
utenti
Attività 6.2 Verifica con gli
150
5
Strumenti musicali
n. q.
Materiale di cancelleria
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
Attività 2.4 Partecipazione alle
attività
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle
attività
Attività 3.1 Consolidamento
contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di
eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti
tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un
miglioramento del rapporto
genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1
mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli
utenti
Attività 6.2 Verifica con gli
operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
Attività 3.2 Realizzazione di
eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.4 Favorire un
miglioramento del rapporto
genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
200
300
400
n. q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso,
spugnette, detergenti per igiene
personale)
n. q.
Materiale per attività sportive
esterne (palloni da calcio,
pallavolo, basket, canestro,
monopattini e tricicli)
n. q.
n. q.
Materiale per laboratori di
découpage, pittura, patchwork,
collage ( pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli; colori a
tempera, a matita, a dito, a cera;
materiale in legno; cartone;
stoffa; tele; creta)
Produzione, stampa, distribuzione
di materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1
mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli
utenti
Attività 1.1 Valutazione
qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione
quantitativa dei servizi
Attività 3.2 Realizzazione di
eventi sportivi a livello
territoriale
Attività 3.4 Favorire un
miglioramento del rapporto
genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1
laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1
spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1
mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli
utenti
Attività 4.2 Potenziamento
accompagnamenti verso
luoghi di svolgimento di attività
sportive
Attività 5.1 Realizzazione
giornate di incontro ludiche
con altri minori
Attività 4.1 Realizzazione di 1
laboratorio di arti manuali
300
100
200
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Incrementare le accoglienze di minori provenienti da nuclei familiari
multiproblematici
N.
Risorse tecniche e strumentali
1
Pullmino con sollevatore
Attività
Attività
1.1
Valutazione
quantitativa accoglienze
Attività
1.2
Valutazione
qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento
contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento
contatti con altre Associazioni
Attività
2.3 Consolidamento
contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi
operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio
di
Teatro
500
2
Pullmini – Quota carburante
4
Autovetture – Quota carburante
3
Computer – Acquisto software
specifici
dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo
svolgimento
dei
compiti
scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i
Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il
Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile
genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipeoperatori
Attività 5.2 Confronto équipeminori
Attività
1.1
Valutazione
quantitativa accoglienze
Attività
1.2
Valutazione
qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento
contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento
contatti con altre Associazioni
Attività
2.3 Consolidamento
contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi
operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio
di
Teatro
dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo
svolgimento
dei
compiti
scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i
Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il
Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile
genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipeoperatori
Attività 5.2 Confronto équipeminori
Attività
1.1
Valutazione
quantitativa accoglienze
Attività
1.2
Valutazione
qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento
contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento
contatti con altre Associazioni
Attività
2.3 Consolidamento
contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi
operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio
di
Teatro
dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo
svolgimento
dei
compiti
scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i
Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il
Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile
genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipeoperatori
Attività 5.2 Confronto équipeminori
Attività
1.1
Valutazione
quantitativa accoglienze
1000
500
150
5
Strumenti musicali
n. q.
Materiale di cancelleria
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
n. q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso,
spugnette, detergenti per igiene
personale) e vestiario
Attività
1.2
Valutazione
qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento
contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento
contatti con altre Associazioni
Attività
2.3 Consolidamento
contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi
operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio
di
Teatro
dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo
svolgimento
dei
compiti
scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i
Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il
Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile
genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipeoperatori
Attività 5.2 Confronto équipeminori
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio
di
Teatro
dell’Oppresso
Attività
1.1
Valutazione
quantitativa accoglienze
Attività
1.2
Valutazione
qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento
contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento
contatti con altre Associazioni
Attività
2.3 Consolidamento
contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi
operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio
di
Teatro
dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo
svolgimento
dei
compiti
scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i
Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il
Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile
genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipeoperatori
Attività 5.2 Confronto équipeminori
Attività
1.1
Valutazione
quantitativa accoglienze
Attività
1.2
Valutazione
qualitativa accoglienze
Attività 3.2 Realizzazione di 1
laboratorio
di
Teatro
dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo
svolgimento
dei
compiti
scolastici
Attività
1.1
Valutazione
quantitativa accoglienze
Attività
1.2
Valutazione
qualitativa accoglienze
Attività 3.2 Realizzazione di 1
200
300
400
300
laboratorio
di
Teatro
dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo
svolgimento
dei
compiti
scolastici
n. q.
Produzione, stampa, distribuzione
di materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
FORLI’-CESENA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di
bambini e adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza,
tossicodipendenza dei genitori
N.
Risorse tecniche e strumentali
3
Pullmini – Quota carburante
5
Autovetture – Quota
carburante
Attività
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori
minori, ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori
minori, ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Euro
1000
500
2
Strumenti musicali
6
Computer – acquisto software
specifici
1
Piscina in gomma
n. q.
Materiale scolastico
n. q.
Materiale di cancelleria vario
(penne, fogli, colori, das, creta,
colla, stoffa ecc.)
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori
minori, ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici
coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della
100
150
70
300
300
n. q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso,
spugnette, detergenti per
igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
n. q.
Materiale per la costruzione di
strumenti musicali
n. q.
Materiale per attività sportive
esterne (palloni da calcio,
pallavolo, basket, canestro,
monopattini e tricicli)
n. q.
n. q.
Materiale per laboratori di
découpage, pittura,
patchwork, collage ( pennelli;
colla; acquarelli; pennarelli;
colori a tempera, a matita, a
dito, a cera; materiale in legno;
cartone; stoffa; tele; creta)
Produzione, stampa,
distribuzione di materiale di
sensibilizzazione e promozione
situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori
minori, ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un
corso
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di
minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di
minori già in carico
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori
minori, ove ritenuto opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di
soddisfazione degli utenti
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e
potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da
distribuire
300
500
100
150
300
300
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici
tramite accoglienze temporanee.
N.
Risorse tecniche e strumentali
Attività
Euro
3
Pullmini – Quota carburante
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei
minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei
minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica
e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti
alle attività
1000
5
Autovetture – Quota carburante
4
Computer – Acquisto software specifici
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti
pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione
informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi
sociali
Attività 4.2 Contatti con le
Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri
di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di
momenti ludici ove partecipino
minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri
sulle possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un
dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i
genitori in difficoltà
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei
minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei
minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica
e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti
alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti
pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione
informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi
sociali
Attività 4.2 Contatti con le
Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri
di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di
momenti ludici ove partecipino
minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri
sulle possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un
dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i
genitori in difficoltà
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei
minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei
minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica
e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti
alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti
pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione
500
150
1
Piscina in gomma
n. q.
Materiale scolastico
n. q.
Materiale di cancelleria vario (colori, das,
creta, colla, stoffa ecc.)
n. q.
Materiale di facile consumo per l’igiene
(guanti monouso, spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi
sociali
Attività 4.2 Contatti con le
Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri
di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di
momenti ludici ove partecipino
minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri
sulle possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un
dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i
genitori in difficoltà
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei
minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei
minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica
e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove
opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti
alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti
pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione
informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi
sociali
Attività 4.2 Contatti con le
Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri
di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di
momenti ludici ove partecipino
minori e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri
sulle possibilità di affido temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un
dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i
genitori in difficoltà
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei
minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei
minori inseriti nelle strutture
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 4.4 Organizzazione di
momenti ludici ove partecipino
minori e genitori
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei
minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei
minori inseriti nelle strutture
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 4.4 Organizzazione di
momenti ludici ove partecipino
75
300
300
300
800
n. q.
n. q.
n. q.
n. q.
Materiale per la costruzione di strumenti
musicali
Materiale per attività sportive esterne
(palloni da calcio, pallavolo, basket,
canestro, monopattini e tricicli)
Materiale per laboratori di découpage,
pittura, patchwork, collage ( pennelli;
colla; acquarelli; pennarelli; colori a
tempera, a matita, a dito, a cera;
materiale in legno; cartone; stoffa; tele;
creta)
Produzione, stampa, distribuzione di
materiale di sensibilizzazione e
promozione
minori e genitori
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
100
150
Attività 2.4 Svolgimento attività
“vecchie” e “nuove”
300
Attività 2.3 Realizzazione di un
dossier da distribuire
300
RIMINI
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incremento del supporto socio-educativo, al fine di prevenzione rispetto ai rischi
di emarginazione finalizzato ad recupero sociale, cercando la collaborazione
delle famiglie affidatarie.
N.
Risorse tecniche e strumentali
13
Pullmini – Quota carburante
11
Autovetture – Quota carburante
4
Computer
Attività
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di
aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato
familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di
aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato
familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di
aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
Euro
4000
1100
1500
10
Computer – acquisto software specifici
1
Tavolo da ping-pong
4
Strumenti musicali
1
Piscina in gomma
n. q.
Materiale scolastico
n. q.
Materiale di cancelleria vario (penne,
fogli, colori, das, creta, colla, stoffa ecc.)
n. q.
Materiale di facile consumo per l’igiene
(guanti monouso, spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato
familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di
aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato
familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
3.1 Pianificazione delle attività
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di
aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato
familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato
400
200
200
70
300
300
200
1000
n. q.
Materiale per attività sportive esterne
(palloni da calcio, pallavolo, basket,
canestro, monopattini e tricicli)
n. q.
Materiale per laboratori di découpage,
pittura, patchwork, collage ( pennelli;
colla; acquarelli; pennarelli; colori a
tempera, a matita, a dito, a cera;
materiale in legno; cartone; stoffa; tele;
creta)
n. q.
Produzione, stampa, distribuzione di
materiale di sensibilizzazione e
promozione
familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività
ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione
territoriale
2.1 Identificazione della situazione
territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: A+B+C+D =
300
300
300
43.475 EURO
24 Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Parrocchia la Resurrezione: promozione del servizio civile e del progetto attraverso
l’affissione e la distribuzione di materiale pubblicitario presso gli spazi della
parrocchia; messa a disposizione dei locali per attività ludiche e ricreative per i
minori delle case famiglia del territorio
Istituto Cortivo: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi che
l’istituto potrà mettere a disposizione presso le proprie sedi locali. Pubblicizzazione
del bando attraverso propria newsletter del proprio sito
Pasticcere Gino Fabbri: Promozione del servizio civile e del progetto, donazione di
beni alimentari a favore delle donne vittime del racket della prostituzione,
destinatarie delle attività di assistenza ed accoglienza previste dal progetto
Comune Ozzano dell’Emilia: promozione e pubblicizzazione del servizio civile e del
progetto, diffusione di materiale informativo, agevolazioni per le attività rivolte ai
minori inseriti nelle case famiglie poste a progetto presenti sul territorio comunale:
accesso gratuito o agevolato alle strutture comunali per il tempo libero.
Associazione Territoriale per l’integrazione IL VOLO Onlus: promozione del servizio
civile e del progetto attraverso il proprio sito internet e affissione di
manifesti/distribuzione di volantini presso la sede associativa; messa a disposizione
dei locali dell’associazione per attività legate al progetto, supporto alla
realizzazione del progetto attraverso collaborazione con l’ente titolare finalizzata
all’integrazione di bambini con disabilità e delle loro famiglie.
Coop Estense: fornitura di generi alimentari freschi alle strutture coinvolte nel
progetto
Paciamoci: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi propri
dell’associazione
Copresc Bologna: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli
associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
Copresc Forlì-Cesena: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà
la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con
gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
Copresc Rimini: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli
associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
Copresc Ferrara: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli
associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
25 Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie
all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività
previste nel punto 8.1.
Obiettivo TRASVERSALE REGIONALE
Migliorare il supporto alle famiglie con minori in difficoltà
nei compiti genitoriali educativi.
AZIONI/Attività
AZIONE 1 Pianificazione,
programmazione e
coordinamento
AZIONE 2 Organizzazione di
uno studio a livello
regionale
AZIONE 3 Analisi e
valutazione dei risultati
ottenuti
AZIONE 4 Elaborazione di
un manuale di buone
prassi
AZIONE 5 Diffusione e
divulgazione
Risorse Tecniche e strumentali
- 10 Uffici attrezzati con 16 Pc,
stampanti,10 fax, connessione Adsl,
materiale di cancelleria, 18 telefoni,
5 videoproiettori, 3 lavagna a fogli,
2 schermi per proiezione, video 7
registratori, 8 lettori Dvd
8 striscioni promozionali e di
sensibilizzazione
6 mostre fotografiche relative a
minori
Materiale promozionale su affido
2 Rilegatrici a caldo
8 Fotocopiatrici con caricatore
PROVINCIA DI PIACENZA
PIACENZA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli
accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale
N.
Risorse tecniche
Attività
e strumentali
1
Struttura attrezzata
1
Pulmino
1
Computer
5
Giochi
Materiale per
laboratorio di
decoupage, pittura,
patchwork, collage (
pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli;
colori a tempera, a
matita, a dito, a cera;
materiale in legno;
cartone; stoffa; tele;
creta)
n.q.
n.q.
Libri
n. q.
Materiale di
Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie
affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture
dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3 3. Verifica periodica del percorso
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti
Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie
affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture
dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3 3. Verifica periodica del percorso
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti
Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie
affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture
dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3 3. Verifica periodica del percorso
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 1. 1 Valutazione qualitativa interventi
cancelleria
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
Attività 1.2 Valutazione quantitativa interventi
Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali ed enti vari
Attività 2.2 Progettazione corso di formazione per famiglie
affidatarie
Attività 2.3 Verifica logistica di disponibilità nella strutture
dell’Associazione
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.1 Contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 3 3. Verifica periodica del percorso
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.1 Somministrazione questionari alle famiglie affidatarie
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 5.3 Sistematizzazione dati raccolti
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
Attività 2.4 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Incontri mensili
Attività 4.2 Incontri ludici con altri minori presenti nel territorio
Attività 4.3 2 giornate informative sull’affido
Attività 5.2 Verifica attraverso la ricerca del metodo più opportuno
del grado di soddisfazione degli utenti
BOLOGNA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare gli inserimenti di minori in affidamento nelle strutture sedi di attuazione
del progetto
Risorse tecniche
N.
Attività
e strumentali
4
Strutture attrezzate
1
Ufficio attrezzato
2
Pullmini
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
4
Autovetture
4
Televisori
3
Lettori dvd
1
Videoregistratore
4
Computer
n. q.
Materiale audiovisivo
(videocassette, dvd)
n. q.
Materiale di
cancelleria
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle attività
Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle attività
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Incremento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Ricerca contatti con Parrocchie e altre Associazioni
Attività 3.3 Incremento interventi di “sostegno alla genitorialità”
Attività 4.1 Realizzazione di 4 conferenze pubbliche
Attività 4.2 Realizzazione di 1 dossier riguardante le tematiche
dell’affido e dell’accoglienza
Attività 4.3 Distribuzione volantini con i recapiti dell’Associazione
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Qualificare e potenziare le attività educative per gli utenti
Risorse tecniche
N.
Attività
e strumentali
4
Strutture attrezzate
1
Ufficio attrezzato
2
Pullmini
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle
attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle
attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
4
Autovetture
3
Televisori
3
Lettori dvd
1
Videoregistratore
4
Computer
5
Strumenti musicali
n. q.
Materiale audiovisivo
(videocassette, dvd)
n. q.
Materiale di
cancelleria
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle
attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle
attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle
attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
Attività 4.1Realizzazione di 1 volantino con l’elenco e gli orari delle
attività
Attività 4.2 Realizzazione 1 spettacolo teatrale pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 5.2 Confronto con gli operatori
Attività 5.3 Confronto d’équipe
n. q.
Materiale per
laboratori di
découpage, pittura,
patchwork, collage (
pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli;
colori a tempera, a
matita, a dito, a cera;
materiale in legno;
cartone; stoffa; tele;
creta)
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
Attività 1.1 Verifica qualitativa
Attività 1.2 Verifica quantitativa
Attività 3.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio teatrale
Attività 3.3 Incremento colloqui con psicologo
Attività 3.4 Incremento reinserimenti familiari
pubblico
Attività 4.3 Realizzazione di 1 mostra-mercato con gli oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 5.1 Confronto con gli utenti
FERRARA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare il numero di accoglienze di minori adolescenti e di minori della prima
infanzia
Risorse tecniche
N.
Attività
e strumentali
4
Strutture attrezzate
1
Ufficio attrezzato
4
Pullmini
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti
alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali
prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti
alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali
prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti
4
Televisori
4
Lettori dvd
1
Videoregistratore
4
Computer
n. q.
Materiale audiovisivo
(videocassette, dvd)
n. q.
Materiale di
cancelleria
n. q.
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali
prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti
alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali
prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali
Attività 1.3 Incontri dell’equipe affido per le proposte di inserimenti
alle sedi
Attività 1.4 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Serv. Soc.
Attività 2.1 Pianificazione e programmazione del corso
Attività 2.2 Realizzazione del corso
Attività 2.3 Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali
prodotti nel corso
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e Assessorato Sociale
Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali
Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della
convenzione
Attività 1.2 Incontri con assistenti sociali
Attività 3.3 Attuazione e realizzazione della convenzione
Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della
convenzione
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Implementare le attività di sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative per i
minori accolti nelle sedi di progetto
Risorse tecniche
N.
Attività
e strumentali
4
Strutture attrezzate
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
1
Ufficio attrezzato
4
Pullmini
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio
neonatale
Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli
casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido
minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio
neonatale
Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli
casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido
minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio
neonatale
Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli
casi
4
Computer
5
Strumenti musicali
n. q.
Materiale di
cancelleria
n. q.
Materiale per
laboratori di
disegno,decoupage,
pittura, patchwork,
collage ( pennelli;
colla; acquarelli;
pennarelli; colori a
tempera, a matita, a
dito, a cera;
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido
minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio
neonatale
Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli
casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido
minori dell’Ente
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio
neonatale
Attività 3.4 Monitoraggio, verifica delle attività di massaggio
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli
casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe affido
minori dell’Ente
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
materiale in legno;
cartone; stoffa; tele;
creta)
n. q.
Materiale didattico
n. q.
Attrezzature sportive
(biciclette, palloni,
materiale specifico,
ecc…)
n. q.
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 1.1 Incontri con le scuole e operatori del servizio materno
infantile e adolescenziale
Attività 1.2 Programmazione mensile di recupero scolastico
individualizzato in accordo con gli insegnanti
Attività 1.3 Attivazione di doposcuola per il recupero scolastico e lo
svolgimento dei compiti
Attività 1.4 Verifiche trimestrali dei percorsi di recupero con i docenti
e specialisti
Attività 2.1 Partecipazione ai corsi di tecnica dell’origami
Attività 2.2 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.3 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il
C.S.I.
Attività 2.4 Uscite culturali-ricreative per la socializzazione del
gruppo adolescenti
Attività 2.5 Gite o visite di città ed esperienze ludico-ricreative in
parchi divertimenti per i minori accolti
Attività 3.1 Partecipazione ai corsi di tecnica di massaggio
neonatale
Attività 3.2 Preparazione degli spazi e dei materiali necessari
Attività 3.3 Attivazione dei gruppi settimanali di massaggio
neonatale
RAVENNA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Potenziare qualitativamente e quantitativamente il sostegno e l’assistenza a minori
disabili
Risorse tecniche
Attività
N.
e strumentali
4
Strutture attrezzate
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
1
Ufficio attrezzato
1
Pullmino con
sollevatore
2
Pullmini
4
Autovetture
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
4
Televisori
3
Lettori dvd
1
Videoregistratore
3
Computer
5
Strumenti musicali
n. q.
Giochi
n. q.
Materiale audiovisivo
(videocassette, dvd)
n. q.
Materiale di
cancelleria
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 2.1 Progettazione corso
Attività 2.2 Ricerca operatori
Attività 2.3 Incontri mensili
Attività 2.4 Partecipazione alle attività
Attività 3.1 Consolidamento contatti con i Servizi Sociali
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.3 Ricerca contatti tramite Parrocchie/Caritas
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q.
n. q.
Materiale per attività
sportive esterne
(palloni da calcio,
pallavolo, basket,
canestro,
monopattini e tricicli)
Materiale per
laboratori di
découpage, pittura,
patchwork, collage (
pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli;
colori a tempera, a
matita, a dito, a cera;
materiale in legno;
cartone; stoffa; tele;
creta)
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 6.2 Verifica con gli operatori
Attività 6.3 Confronto d’équipe
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 1.1 Valutazione qualitativa dei servizi
Attività 1.2 Valutazione quantitativa dei servizi
Attività 3.2 Realizzazione di eventi sportivi a livello territoriale
Attività 3.4 Favorire un miglioramento del rapporto genitori-figli
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 4.3 Realizzazione di 1 laboratorio musicale
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 5.2 Realizzazione di 1 spettacolo musicale
Attività 5.3 Realizzazione di 1 mostra mercato
Attività 6.1 Verifica con gli utenti
Attività 4.2 Potenziamento accompagnamenti verso luoghi di
svolgimento di attività sportive
Attività 5.1 Realizzazione giornate di incontro ludiche con altri minori
Attività 4.1 Realizzazione di 1 laboratorio di arti manuali
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Incrementare le accoglienze
multiproblematici
Risorse tecniche
N.
e strumentali
4
Strutture attrezzate
1
Ufficio attrezzato
di
minori
provenienti
da
nuclei
familiari
Attività
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
1
Pullmino con
sollevatore
2
Pullmini
4
Autovetture
3
Televisori
3
Lettori dvd
1
Videoregistratore
3
Computer
5
Strumenti musicali
Materiale audiovisivo
(videocassette, dvd)
n. q.
n. q.
Materiale di
cancelleria
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 2.1 Consolidamento contatti con Servizi Sociali
Attività 2.2 Consolidamento contatti con altre Associazioni
Attività 2.3 Consolidamento contatti con le Parrocchie
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
e vestiario
Attività 3.1 Formazione nuovi operatori
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Azione 4.1 Contatti tramite i Servizi Sociali
Azione 4.2 Contatti tramite il Servizio Minori dell’associazione
Azione 4.3 1 incontro mensile genitori-figli
Attività 5.1 Confronto équipe-operatori
Attività 5.2 Confronto équipe-minori
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
Attività 1.1 Valutazione quantitativa accoglienze
Attività 1.2 Valutazione qualitativa accoglienze
Attività 3.2 Realizzazione di 1 laboratorio di Teatro dell’Oppresso
Attività 3.3 Sostegno durante lo svolgimento dei compiti scolastici
FORLI’-CESENA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare le accoglienze nelle Case Famiglia e nei nuclei affidatari di bambini e
adolescenti vittime di abuso, maltrattamento, trascuratezza, tossicodipendenza dei
genitori
Risorse tecniche
N.
Attività
e strumentali
5
Strutture attrezzate
1
Ufficio attrezzato
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
3
Pullmini
5
Autovetture
6
4
1
Televisori
Videoregistratori
Lettore dvd
12
Biciclette
2
Strumenti musicali
6
Computer
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
1
Piscina in gomma
n. q.
Materiale scolastico
n. q.
Giocattoli vari
n. q.
Materiale audiovisivo
(videocassette, dvd)
n. q.
Materiale di
cancelleria vario
(penne, fogli, colori,
das, creta, colla,
stoffa ecc.)
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Libri
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 2.1 Contatti con gli enti pubblici coinvolti nell’area minori
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
Attività 4.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 1.1 Verifica quantitativa del numero di minori già in carico
Attività 1.2 Verifica qualitativa del numero di minori già in carico
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 2.2 Raccolta dati
Attività 2.3 Realizzazione di un dossier da distribuire
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 4.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
n. q.
Giochi di società
n. q.
Materiale per la
costruzione di
strumenti musicali
n. q.
n. q.
Materiale per attività
sportive esterne
(palloni da calcio,
pallavolo, basket,
canestro,
monopattini e tricicli)
Materiale per
laboratori di
découpage, pittura,
patchwork, collage (
pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli;
colori a tempera, a
matita, a dito, a cera;
materiale in legno;
cartone; stoffa; tele;
creta)
Attività 4.3. Incontri degli operatori
Attività 4.4 Redazione di regole condivise
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 5.1 Valutazione qualitativa della situazione
Attività 5.2 Pianificazione incontri genitori minori, ove ritenuto
opportuno
Attività 5.3 Incontri mensili
Attività 5.4 Pianificazione nuove accoglienze
Attività 6.1 Verifiche bimestrali del grado di soddisfazione degli
utenti
Attività 6.2 Incontri d’équipe
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
Attività 3.1 Valutazione della situazione
Attività 3.2 Progettazione attività
Attività 3.3 Contatti con gli utenti vecchi e potenziali
Attività 4.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le
attività
OBI ETTIVO SPECIFICO 2
Incrementare il sostegno a minori stranieri provenienti da contesti problematici
tramite accoglienze temporanee.
Risorse tecniche
N.
Attività
e strumentali
5
Strutture attrezzate
1
Ufficio attrezzato
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti
3
Pullmini
5
Autovetture
6
Televisori
1
Lettore dvd
4
Videoregistratori
12
Biciclette
4
Computer
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
1
n. q.
n. q.
Piscina in gomma
Materiale scolastico
Giocattoli vari
n. q.
Materiale audiovisivo
(videocassette, dvd)
n. q.
Materiale di
cancelleria vario
(colori, das, creta,
colla, stoffa ecc.)
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n. q.
Libri
n. q.
Giochi di società
Materiale per la
costruzione di
strumenti musicali
Materiale per attività
sportive esterne
(palloni da calcio,
pallavolo, basket,
canestro,
monopattini e tricicli)
Materiale per
n. q.
n. q.
n. q.
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.3 Ricerca di nuovi aderenti alle attività
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 3.1 Contatti con gli enti pubblici competenti
Attività 3.2 Contatti con Parrocchie
Attività 3.3 Sistematizzazione informazioni raccolte
Attività 4.1 Contatti con i Servizi sociali
Attività 4.2 Contatti con le Parrocchie e la Caritas
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Azione 6.2 Incontro finale con i genitori in difficoltà
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Attività 1.1 Verifica quantitativa dei minori già inseriti nelle strutture
Attività 1.2 Verifica qualitativa dei minori inseriti nelle strutture
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Azione 6.1 Interviste ai minori accolti
Attività 2.1 Organizzazione logistica e strumentale
Attività 2.2 Progettazione di nuove opportunità
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 4.3 Organizzazione di incontri di sostegno alla genitorialità
Attività 4.4 Organizzazione di momenti ludici ove partecipino minori
e genitori
Attività 5.1 Organizzazione incontri sulle possibilità di affido
temporaneo
Attività 5.2 Realizzazione di un dossier da diffondere sul territorio
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
Attività 2.4 Svolgimento attività “vecchie” e “nuove”
laboratori di
découpage, pittura,
patchwork, collage (
pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli;
colori a tempera, a
matita, a dito, a cera;
materiale in legno;
cartone; stoffa; tele;
creta)
RIMINI
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incremento del supporto socio-educativo, al fine di prevenzione rispetto ai rischi di
emarginazione finalizzato ad recupero sociale, cercando la collaborazione delle
famiglie affidatarie.
Risorse tecniche
Attività
N.
e strumentali
7
Strutture attrezzate
2
Uffici attrezzati
13
Pulmini
11
Automobili
3
Abbonamenti a riviste
acquisto di libri
specifici
4
Computer
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione
10
Software didattici in
cd-ro
1
Tavolo da ping-pong
4
Strumenti musicali
1
Piscina in gomma
n. q.
Giochi per svariate
fasce di età
n. q.
n. q.
n. q.
n. q.
Lettore DVD e
Videoregistratori
Giochi per esterno
(casetta, scivoli,
elefantino a molla)
Televisori
Materiale scolastico
n. q.
Materiale di
cancelleria vario
(penne, fogli, colori,
das, creta, colla,
stoffa ecc.)
n. q.
Materiale di facile
consumo per l’igiene
(guanti monouso,
spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
n. q.
n. q.
Alimenti, vestiario e
medicinali.
Materiale per attività
sportive esterne
(palloni da calcio,
pallavolo, basket,
canestro,
monopattini e tricicli)
Materiale per
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
3.1 Pianificazione delle attività
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
1.1 Azione preparatorie al corso
1.2 Realizzazione del corso di aggiornamento/formazione
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
3.1 Pianificazione delle attività
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
4.1 Monitoraggio dello stato familiare
4.2 Attività di sostegno alle famiglie
3.1 Pianificazione delle attività
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
3.1 Pianificazione delle attività
n. q.
laboratori di
découpage, pittura,
patchwork, collage (
pennelli; colla;
acquarelli; pennarelli;
colori a tempera, a
matita, a dito, a cera;
materiale in legno;
cartone; stoffa; tele;
creta)
Produzione, stampa,
distribuzione di
materiale di
sensibilizzazione e
promozione
3.2 Attività di assistenza Scolastica
3.3 Attività educative ed assistenziali
3.4 Attività ludico/ricreativo/artistiche
3.5 Attività di aggregazione territoriale
2.1 Identificazione della situazione territoriale riguardante i minori
2.2 Attuazione degli interventi
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NESSUNO
27Eventuali tirocini riconosciuti :
NESSUNO
28Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante
l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Il progetto “CRESCERE DIRITTI” consente l’acquisizione delle seguenti
competenze rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE
COMPETENZE
EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE DELLA REGIONE IN
CAPO AI
VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla Regione Emilia-Romagna,
1 – COMPETENZE DI BASE
E’ in grado di:
- Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di
governo.
2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI
2d - 2f) MINORI, SCUOLA E PROGETTI ESTIVI
E’ in grado di:
- applicare tecniche di animazione, socializzazione e di gioco per favorire
l’integrazione dei singoli
e dei gruppi
- di accompagnare e supportare il minore nell’attività di studio e ricreativa
- collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di
socializzazione, di
ricostruzione della rete relazionale
- utilizzare le tecniche specifiche di animazione, attività di intrattenimento (giochi,
musica, film),
attività culturali (drammatizzazione), supporto alle attività scolastiche (compiti).
3 - COMPETENZE TRASVERSALI
E’ in grado di:
- costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati
alle
attività organizzate dall’associazione
- adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia
- integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non
- adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari
- gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità
- lavorare in team per produrre risultati collettivi
- relazionarsi e collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi in rapporto ai
propri compiti
ed ai risultati da raggiungere
- trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti
- fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria emotività
rispetto a
situazioni di difficoltà.
Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della
“Dichiarazione delle
competenze, a valere come credito formativo” come da allegato, e riconosciute
dalla Regione EmiliaRomagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 2003 1.
Inoltre
il progetto “CRESCERE DIRITTI “ rende possibile l'acquisizione delle
seguenti competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio
accreditato presso
l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali
strategie di
relazione d’aiuto.
2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione
del lavoro di
equipe.
3. Conoscenza delle tecniche educative (animazione, gioco e socializzazione) per
favorire
l’integrazione dei singoli e dei gruppi.
4. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale.
5. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del
lavoro in rete con
le istituzioni.
6. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti.
7. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani.
Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio
Condividere Papa Giovanni
XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa denominato “Protocollo di
intesa fra il
Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII per il
riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti
di servizio civile
nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”, come da
allegato.
_____________________________________________
Nota 1:
si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna
stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui
all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata
valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le
selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che
indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari
durante il servizio civile, in coerenza con le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci
analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista
dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie
competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse
finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione
triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative.
Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER
L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO
DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE
PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni
persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il
riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un
diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le
componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la
certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il
riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi
formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di
formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del
libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite.
2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le
caratteristiche del libretto formativo, nonché le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo
richiedono.
3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non
formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonché dichiarazioni di
autoformazione.")
VEDI ALLEGATI
Formazione generale dei volontari
29
Sede di realizzazione:
La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione
dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la
formazione di tipo residenziale.
Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti
sedi:
1
Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013
Mercatino Conca (PU)
2
Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)
3
Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
30 Modalità di attuazione:
La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto
l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe
nell’albo nazionale.
31 Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed
eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio:
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII
32 Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee
guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile
2006, la metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente:
Elementi metodologici generali:
Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo).
Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo):
- Training
- Teatro dell’Oppresso (TDO)
- Simulazioni
- Giochi di ruolo
- Materiali video
- Dibattiti
- Brainstorming
- Lavoro di gruppo
- Formazione di Gruppo
- Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi
- Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo
- Materiali cartacei (dossier etc.)
- Libri e testi
- Cd-Rom tematici
- Testimonianze
- Auto-formazione
- Verifiche periodiche
- Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente,
eventualmente offerte dal territorio
- Cineforum
- Laboratori tematici
La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006,
è finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni,
esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito.
L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su
alcune tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e
la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti
possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante
che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo
scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le
proprie opinioni.
La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di
unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che
sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di
contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio
Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco.
La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che
impegna i volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e
tempi e favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della
comunità locale, giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona
di provenienza dei volontari, visite ad esperienze sul territorio.
Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici
compiti di:
- organizzazione logistica
- creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali
- valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli
- mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo
La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati
nel corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina.
33 Contenuti della formazione:
Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle
mansioni richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di
educazione alla cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro
dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi
ed attività non militari e nonviolenti.
La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via
via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di
progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e
mondiale.
Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti”
Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio
Civile volontario
L’identità del gruppo in formazione
1
−
−
−
−
Conoscenza fra i volontari
Costruire un’identità di gruppo
Condivisione di motivazioni e aspettative
Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile
Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di
un’identità di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di
gruppo. Il gruppo, nel corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile
condividendo idee, aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali.
La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o
attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo.
Presentazione dell’Ente
2
Approfondimenti
− La storia
− I valori
− La mission dell’ente
− Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi
L’intervento sociale dell’ente
− Modus operandi
− Ambiti e tipologie d’intervento
− Beneficiari
− Il progetto di servizio civile
I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause
− Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII
− La differenza tra condividere e prestare un servizio
− Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova
− La società del gratuito
Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto
in cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le
caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente.
Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa
Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in
quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di
accoglienza dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”,
come strumento di rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie
sociali.
La modalità utilizzata è frontale.
Il lavoro per progetti
3
5.
6.
Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla
valutazione dei risultati attesi.
Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto.
Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti
illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia
generali che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione
e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per
seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie.
Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio
di strumenti multimediali.
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
4
La storia del servizio civile la sua evoluzione:
− La storia dell’Obiezione di Coscienza
− Dalla legge 772/72 alla legge 230/98
− I valori e le finalità della legge 64/2001
− Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze
Gli attori del servizio civile:
− UNSC
− Enti (figure coinvolte nel servizio civile)
− I Volontari
Il dovere di difesa della patria
5
La Costituzione italiana:
− Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità
− Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05
Diritti Umani:
7. Dichiarazione dei diritti umani
8. Organismi di tutela
9. Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani
10. Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani
La difesa civile non armata e nonviolenta
6
−
−
−
−
−
−
Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili
Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta
Elementi fondamentali del conflitto
Dimensioni e livelli del conflitto
Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti
Gli strumenti della nonviolenza
I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno
affrontati in successione.
Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e
ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il
concetto di difesa civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi
storici, fino ad arrivare alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La
costituzione, approfondita nel modulo 5, servirà da riferimento trasversale
all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche.
Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta
del conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale
importanza nella relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto
che caratterizzerà l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché
nella costruzione della pace.
L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in
luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le
caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne
evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che
possono derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se
stessi e con gli altri.
Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità
di
prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di
alcuni esempi storici.
Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i
fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali
quali video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il
confronto e i lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la
rielaborazione dei contenuti proposti.
La normativa vigente e la carta di impegno etico
7
−
−
La carta di impegno etico
Le norme attuali
Diritti e doveri del volontario del servizio civile
8
−
−
Ruolo del volontario
Diritti e doveri del volontario in servizio civile
Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le
norme messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale,
approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla
luce della circolare sulla gestione.
La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo
spazio adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte.
Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori
strumenti”
Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile
volontario
L’identità del gruppo in formazione
1
−
−
Ri-definizione dell’identità di gruppo
Recupero delle motivazioni iniziali
Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e
dinamiche, gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali
che hanno portato i volontari alla scelta del servizio civile.
La difesa civile non armata e nonviolenta
2
−
−
−
Modello M-m e modello E
Pace positiva e pace negativa
Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile
Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si
analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno
vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere
potenzialità ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il
conflitto.
Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni,
brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e
l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e
dibattiti.
La solidarietà e le forme di cittadinanza
3
−
−
−
−
−
Ruolo del volontario in servizio civile nella società
Concetto di cittadinanza attiva
Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore
Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo
Il ruolo degli organismi internazionali.
Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
4
−
−
−
Le forme di associazionismo sociale
I diversi attori sociali: pubblico e privato
Il volontariato: quali competenze?
La protezione civile
5
−
−
−
−
Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile
Concetto di rischio: P x V x E
Il metodo Augustus
Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni
Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia
della società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà,
esclusione sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e
solidarietà sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato
delle istituzioni e del Terzo Settore.
Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile,
consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato.
Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza
attiva, facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria,
centrale quando si parla di servizio civile volontario.
Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e
partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di
riflessione, brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO,
discussioni e confronti di gruppo.
Lavoro per progetti
6
−
−
−
Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari
Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza
Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale?
Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad
analizzare e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e
cercherà di rispondere ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase.
Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di
approfondimento, simulazioni.
Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare
emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i
cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento.
34 Durata:
Moduli formativi
L’identità del gruppo in formazione
Presentazione dell’Ente
Il lavoro per progetti
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile
Nazionale: evoluzione storica, affinità e
differenze tra le due realtà
Il dovere di difesa della patria
La difesa civile non armata e nonviolenta
La normativa vigente e la carta di impegno
etico
Diritti e doveri del volontario del servizio civile
La solidarietà e le forme di cittadinanza
Servizio civile nazionale, associazionismo e
volontariato
La protezione civile
TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE
Ore
Ore
Totale
lezioni dinamiche ore
frontali non form.
3
6
9
4
0
4
3
1
4
2
2
4
1
1
2
3
3
4
1
1
2
2
1
0
3
2
4
3
1
4
3
1
4
24
20
44
Formazione specifica dei volontari
35 Sede di realizzazione:
La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa
Giovani XXIII, si struttura su due livelli:
Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in
servizio Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere
residenziale. Questi incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione
generale.
Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che
prestano servizio sul medesimo territorio.
Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del
posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la
formazione residenziale, dalla disponibilità di fruizione delle strutture stesse.
Le province coinvolte nel progetto “CRESCERE DIRITTI”, sono raggruppate, per la
formazione specifica, sulla base della loro vicinanza geografica, pertanto in alcuni
casi, i volontari che prestano servizio in province appartenenti a regioni diverse
effettueranno la formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori.
I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi:
Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA
PRIMO LIVELLO
•
Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013
Mercatino Conca (PU)
•
Colonia Stella Maris, viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)
•
Casa Parrocchiale – Scout, via Colombara – 47854 – Monte Colombo
(RN)
SECONDO LIVELLO
BOLOGNA
•
Nucleo familiare Giardini/Righini, via Pirandello 7 – 40127 – Bologna
(BO)
• Centro Fiori nel deserto - Cooperativa sociale La Fraternità, via Idice
202 – 40064 – Ozzano dell’Emilia (BO)
FORLI’–CESENA/RAVENNA
• Segreteria zona Faenza, via San Domenico di Cesato 7 fraz. Albereto –
48018 – Faenza (RA)
• Segreteria Zona Forlì, via Cristoforo Colombo 7 – 47100 – Forlì (FC)
• Comunità diurna di condivisione, via San Tommaso 2353 – 47023 –
Cesena (FC)
RIMINI
• Uffici amministrativi dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, via
Valverde 10/b – 47900 – Rimini (RN)
• Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013
Mercatino Conca (PU)
• Centro Diurno Il bianco Spino Via della Grotta Rossa 6 – 47921 Rimini
Province di PIACENZA e FERRARA
PRIMO LIVELLO
•
Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013
Mercatino Conca (PU)
•
Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo
(RN)
•
Casa per incontri di San Pietro in Trigogna 115 – 36100 – Vicenza (VI)
SECONDO LIVELLO
•
Cooperativa Rinascere, via Tecchio 93 – 36075 – Montecchio Maggiore
(VI)
•
Casa di pronta accoglienza, via Caldieraro 16 – 36075 – Montecchio
Maggiore (VI)
•
Casa famiglia Santa Teresa, via Sottopassaggio, 18 – 36050 - Lisiera di
Bolzano Vicentino (VI)
36 Modalità di attuazione:
a) In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente
37 Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA
PRIMO LIVELLO
Nome cognome
NICOLA LAPENTA
LUCA PIERI
TANIA PRESEPI
MARIA PAOLA CAMPORESI
CATERINA RIVOLA
Luogo di
nascita
Bra (CN)
Bologna (BO)
Rimini (RN)
Forlì (FC)
Rimini (RN)
Data di
nascita
09/04/1974
07/04/1954
17/11/1975
26/04/1975
27/02/1975
Codice fiscale
LPNNCL74D09B111P
PRILCU54D07A944U
PRSTNA75S57H294B
CMPMPL75D66D704V
RVLCRN75B67H294O
SECONDO LIVELLO
BOLOGNA
Nome cognome
LUCA PIERI
CRISTIANA CROVETTI
SILVIA NOCETTI
FELICIANA SCARCELLI
ALBERTO ZUCCHERO
LUISA TASSI
Luogo di
Data di
nascita
nascita
Bologna (BO)
07/04/1954
Bologna (BO)
16/05/1970
Modena (MO)
16/06/1964
Cerignola (FG) 10/11/1974
Bologna (BO)
29/09/1964
Bologna (BO)
03/11/1953
Codice fiscale
PRILCU54D07A944U
CRVCST70E56A944P
NCTSLV64H56F257L
SCRFCN74S50C514F
ZCCLRT64P29A944R
TSSLSU53S43A944E
FORLI’-CESENA/RAVENNA
Nome cognome
Luogo di nascita
Data di
nascita
Codice fiscale
GHETTI ELISABETTA
Forlì (FC)
FLORA AMADUZZI
Roncofreddo (FC)
SEVERI DANIELE
Liestal (Svizzera)
FABBRI DANIELE
Forlì (FC)
GASPARINI STEFANO
Urbino (PU)
PARISI CHIARA
Messina (ME)
DE CAROLIS VALERIA
Ascoli Piceno (AP)
22/02/196
6
04/09/195
5
04/05/196
6
14/06/196
8
26/09/195
5
20/10/198
5
04/08/197
8
GHTLBT66B62D704X
MDZFLR55P44H542D
SVRDNL66E092133T
FBBDNL68H14D704X
GSPSFN55P26L500N
PRSCHR85R60F158G
DCRVLR78M44A462F
RIMINI
Nome cognome
Luogo di nascita
FRANCESCA PALMIERI
DONATA CREMONESE
OSCAR BAFFONE
CRISTINA GIUNGI
Riccione (RN)
Pesaro (PU)
Sassocorvaro (PU)
Rimini (RN)
San Giovanni in
Marignano
MARIA ROSARIA RUSSO
Data di
Codice fiscale
nascita
14/06/1970
PLMFNC70H54H274F
06/11/1958
CRMDNT58S46G479V
22/08/1957
BFFSCR57M22I459Q
03/03/1973 GNGCST73D43H294O
13/08/1961 RSSMRS61M53I676L
Province di PIACENZA e FERRARA
PRIMO LIVELLO
Nome cognome
Luogo di
nascita
Data di
nascita
Codice fiscale
PERDONCINI DAMIANA
BONAVIGO
17/06/1966
PRDDMN66H57A964B
SOSO DARIO
ZIMELLA
14/01/1956
SSODRA56A14M178Q
TUGGIA FRANCESCA
MONTAGNANA 21/11/1958
TGGFNC585617394B
SECONDO LIVELLO
Nome cognome
Luogo di
nascita
Data di
nascita
Codice fiscale
MIGLIORINI AGOSTINO
GRANTORTO
09/05/1955
MGLGTN55E09E145A
PERETTO ARCISO
ALTAVILLA
VICENTINA
29/09/1953
PRTRCS53P29A231U
DAMIANA PERDONCINI
BONAVIGO
17/06/1966
PRDDMN66H57A964B
SOSO DARIO
ZIMELLA
14/01/1956
SSODRA56A14M178Q
PESAVENTO VALERIA
SANDRIGO
01/02/1971
PVSVLR71B41H829O
FILIPPO TULLIO
VICENZA
05/09/1979
FLPTLL79P05L840I
GRANDIS DEBORA
MILANO
21/05/1975
GRNDBR75E61F205C
TUGGIA FRANCESCA
MONTAGNAN
A
21/11/1958
TGGFNC585617394B
LONGO GIUSEPPE
VALDAGNO
08/04/1971
LNGGPP61D08L551X
FATTORI ILARIA
VICENZA
04/08/1976
FTTLRI76M04L840C
GRIGGIO UGO
PADOVA
05/03/1973
GRGGUO73C05G224N
PIERA MURADOR
Milano (MI)
02/06/1961
MRDPRI61H42F205I
IRENE CIAMBEZI
Modena (MO)
27/09/1973
CMBRNI73P67F257K
GUIDO CATOZZI
Ferrara (FE)
02/11/1955
CTZGDU55S02D548Y
CATERINA BRINA
Ferrara (FE)
03/06/1976
BRNCRN76H43D548U
38 Competenze specifiche del/i formatore/i:
Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA
PRIMO LIVELLO
NOME COGNOME
NICOLA LAPENTA
LUCA PIERI
TANIA PRESEPI
MARIA PAOLA
CAMPORESI
CATERINA RIVOLA
COMPETENZE SPECIFICHE
Responsabile del servizio civile, con esperienza pluriennale di
intervento in aree e situazioni di conflitto, formazione al servizio
civile di obiettori di coscienza, volontari ed operatori,
educazione alla pace.
Laureato in scienze politiche con esperienza pluriennale circa le
tematiche di relazione d’aiuto, devianza, disabilità, inserimento
al lavoro, formazione di operatori sociali e pace.
Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia.
Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, colloqui
clinici con bambini, adolescenti e pazienti affetti da disturbi
psichiatrici.
Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia.
Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in
età adolescenziale, disturbi borderline della personalità.
Conduzione di attività di gruppo
Psicologa, iscritta all’albo. Esperienza circa le tematiche di
relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi
borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo.
SECONDO LIVELLO
BOLOGNA
NOME COGNOME
LUCA PIERI
CRISTIANA CROVETTI
SILVIA NOCETTI
FELICIANA SCARCELLI
ALBERTO ZUCCHERO
LUISA TASSI
COMPETENZE SPECIFICHE
Laureato in Scienze politiche. Esperienza pluriennale
sulle tematiche di relazione d’aiuto, disabilità,
formazione di operatori sociali e pace.
Laureata in Lingue e Letterature straniere. Educatrice
professionale. Lavora da 15 anni nell’ambito della
disabilità. Ha esperienza decennale di affido familiare.
Fisioterapista. Educatrice di comunità per minori.
Esperienza nella gestione di una casa famiglia e
nell’ideazione e gestione di percorsi ergoterapici rivolti
a minori e disabili.
Laurea in scienze dell’educazione. Esperta in
economia dello sviluppo e diritti umani. Esperienza di
lavoro pluriennale con disabili
Laureto in Lettere classiche, ha esperienza ventennale
di docente di scuola media. Ha conseguito il diploma
di specializzazione per docenti di sostegno agli alunni
disabili. Da 4 anni tutor di progetto di SCN.
Assistente sociale. Esperienza pluriennale di gestione
delle attività socio-assistenziali con la Comunità Papa
Giovanni XXIII
FORLI’-CESENA/RAVENNA
NOME COGNOME
ELISABETTA GHETTI
FLORA AMADUZZI
SEVERI DANIELE
FABBRI DANIELE
STEFANO GASPARINI
CHIARA PARISI
DE CAROLIS VALERIA
COMPETENZE SPECIFICHE
Psicoterapia. Psicologia dei rapporti di gruppo.
Logoterapia del linguaggio
“MusicoTerapia nella Globalità dei Linguaggi” per
interagire con i disabili minori e adulti attraverso le
capacità residue.
Consulente per l’affidamento famigliare. Diplomato
come tecnico per servizi sociali. Diplomato come
“Counsellor di primo livello” presso l’istituto IACP di
Roma.
Educatore professionale. Formatore esperto in percorsi
di educazione alla pace. Responsabile di casa famiglia
multiutenza. Tutor per la zona Forlì del servizio civile.
Educatore professionale. Esperienza pluridecennale
nell’assistenza a minori e in Centro Diurno per disabili.
Responsabile
del
Centro
di
Documentazione
dell’APG23.
Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Esperta
di
economia
dello
sviluppo.
Elaborato
di
approfondimento sui meccanismi di Aggiustamento
Strutturale
Laurea in Scienze Politiche. Esperienza di Servizio Civile
in Centro Diurno con disabili con l’APG23. Esperta di
tematiche riguardanti l’affido familiare. Responsabile di
un progetto dell’APG23 in Olanda.
RIMINI
NOME COGNOME
FRANCESCA PALMIERI
DONATA CREMONESE
OSCAR BAFFONE
CRISTINA GIUNGI
MARIA ROSARIA RUSSO
COMPETENZE SPECIFICHE
Laureata in psicologia clinica e di Comunità, con esperienza
pluriennale circa le tematiche relative alla relazione
d’aiuto
Attestato di coordinatore e responsabile di servizi e
strutture sociali, con esperienza pluriennale circa le
tematiche relative alla relazione d’aiuto e alla
riabilitazione di disabili fisici e psichici
Laureato in sociologia, con esperienza pluriennale circa le
tematiche relative all’inserimento lavorativo di disabili
fisici e psichici
Laureata in psicologia con esperienze pluriennali circa le
tematiche di relazione di aiuto, relazione educativa e
sviluppo e recupero psicologico. Da anni membro
dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
Esperienza pluriennale inerente l’affidamento di minori –
Assistente per l’infanzia
Province di PIACENZA e FERRARA
PRIMO LIVELLO
NOME COGNOME
PERDONCINI
DAMIANA
COMPETENZE SPECIFICHE
Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione
del servizio civile nazionale e internazionale. Collabora
SOSO DARIO
TUGGIA
FRANCESCA
con scuole e centri di ascolto su progetti inerenti alle
dipendenze e ai giovani
Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità
terapeutica, psicologo professionista, esperto in temi
riguardanti le dipendenze negli adolescenti e giovani.
Responsabile casa-famiglia per minori dal 1989
Infermiera professionale/operatore.
Impegnata da anni nella sensibilizzazione nelle scuole,
nelle parrocchie e incontri pubblici su temi riguardanti
l’accoglienza, il disagio, l’handicap, il mondo giovanile.
Autrice di un libro su questi temi
SECONDO LIVELLO
NOME COGNOME
MIGLIORINI
AGOSTINO
PERETTO ARCISO
LONGO GIUSEPPE
PESAVENTO
VALERIA
GRANDIS DEBORA
GRIGGIO UGO
FATTORI ILARIA
FILIPPO TULLIO
PERDONCINI
DAMIANA
SOSO DARIO
COMPETENZE SPECIFICHE
Conoscenza approfondita dell’Ente, delle sue attività e
modalità operative nel contesto territoriale di riferimento. E’
responsabile
per
le
attività
di
carattere
politicdell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
Collabora da numerosi anni con i Servizi Sociali territoriali.
Coordinatore delle cooperative sociali dell’Ass. Com. Papa
Giovanni
XXIII, esperto in integrazione lavorativa dei
diversamente abili, tra i primi ad aderire all’associazione
negli anni 70.
Animatore del Servizio Carcere, effettua incontri periodici
con i detenuti all’interno del carcere, è titolare di alcune
attività di recupero dei carcerati in pene alternative.
Laurea in Medicina e Chirurgia, formazione specifica in
Medicina Generale, gestisce corsi di primo soccorso.
Laureata in Assistenza Sociale, da anni segue ragazze
uscite dalla tratta della schiavitù della prostituzione
accogliendole presso la propria struttura, contattandole
con un’unità di strada settimanalmente per dare risposte
adeguate.
Laurea in “magistero delle scienze religiose” insegnante di
religione nelle scuola secondaria. Esperienze di intervento
nonviolento in situazione di conflitto in un progetto
dell’Operazione Colomba.
Laurea in “scienze della formazione” operatrice presso
strutture d’accoglienza “madri-figli” ha svolto il SCV nel
progetto “Caschi Bianchi” con la Caritas, ha partecipato a
vari corsi di formazione su tematiche quali: nonviolenza,
diritti umani e no-profit.
Laurea in “ingegneria edile”
libero professionista, è
consulente per le emergenze della Provincia di Vicenza e
per la Prefettura di Vicenza. Opera da molti anni nella
Protezione Civile e conta varie esperienze in situazioni di
crisi.
Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione del
servizio civile nazionale e internazionale. Collabora con
scuole e centri di ascolto su progetti inerenti alle
dipendenze e ai giovani
Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità
terapeutica, psicologo professionista, esperto in temi
riguardanti le dipendenze negli adolescenti e giovani.
PIERA MURADOR
IRENE CIAMBEZI
GUIDO CATOZZI
BRINA CATERINA
Laureata in Pedagogia. Insegnante con esperienza
pluriennale nell’educazione e formazione permanente
degli adulti e nell’educazione interculturale
Laureata in Lettere Moderne. Giornalista. Mediatrice
culturale con esperienza pluriennale circa le tematiche
della comunicazione sociale e della formazione di
operatori per strutture residenziali socio-assistenziali per
minori
Corso quinquennale di Teologia, sacerdote diocesano,
responsabile della provincia di Ferrara dell’Associazione,
con esperienze di volontariato internazionale e animazione
di campi e attività estive per giovani e famiglie, per
persone diversamente abili e soggetti psichiatrici.
Infermiere professionale con specializzazione in Assistenza
Curativa, riabilitativa ed educativa di minori e disabili.
Esperienza pluriennale di lavoro terapeutico/riabilitativo
con cavalli ed animali.
Si allegano Curricula Vitae
Vedi allegati 6
39 Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto
favorisce il coinvolgimento dei volontari, non solo in lezioni frontali ma anche lavori
di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito.
Entrambi i livelli hanno come obiettivo la fornitura dei contenuti specifici necessari
ai volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto ma si differenziano
per tempistica e periodicità degli eventi formativi.
Elementi metodologici generali:
- Lezioni frontali
- Training
- Teatro dell’Oppresso (TDO)
- Simulazioni
- Giochi di ruolo
- Materiali video
- Dibattiti
- Brainstorming
- Lavoro di gruppo
- Materiali cartacei (dossier etc.)
- Libri e testi
- Cd-Rom tematici
- Testimonianze e lezioni di esperti in materia
- Verifiche periodiche
- Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente,
eventualmente offerte dal territorio
- Cineforum
- Laboratori tematici
40 Contenuti della formazione:
Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi
volti a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi
generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto.
PRIMO LIVELLO
I contenuti caratterizzanti di questo primo livello, che coinvolge simultaneamente
tutti i volontari in servizio civile presso l'ente sono:
1. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale)
Elementi generali ed introduttivi
− Il rapporto “aiutante-aiutato”
− Le principali fasi della relazione di aiuto
− La fiducia
− Le difese all’interno della relazione di aiuto
− Presa in carico della persona aiutata
− Ascolto ed empatia
− Gestione della rabbia e dell’aggressività
− Il disagio psicologico dei minori
− La devianza
Elementi di approfondimento suddivisi per aree
In particolare:
Area Minori
− Il mondo interno del bambino
− Il passaggio dalla dipendenza all’autonomia
− L’attaccamento
− Il vissuto psicologico del bambino in affido
− La gestione dell’aggressività nella relazione con il minore
Area Devianza
− Le radici della devianza
− Principali manifestazioni comportamentali della devianza
− Analisi di casi borderline
− La conquista della fiducia e la gestione dell’aggressività nella
relazione di aiuto con adolescenti devianti
2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio)
Verifica, valutazione ed analisi di:
− Obiettivi del progetto
− Andamento del servizio
− Competenze acquisite
− Il sistema formativo
L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una
valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore
guiderà il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di
cogliere i punti critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di
forza e, sulla base di questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare
l’esperienza di servizio civile.
Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima
fase di lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio
civile: analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e
le caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il
formatore, sulla base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a
costruire un proprio profilo dal punto di vista delle conoscenze e competenze
acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e professionale futuro, che
verrà esplicitato in modo assembleare.
SECONDO LIVELLO
Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò,
anche una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte
le province coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo
progetto vuole passare ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti:
− viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente;
−
−
modello e ruolo dell’operatore;
analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione
del primo e secondo corso di formazione generale.
I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di
vista formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari
porteranno avanti nelle singole sedi di servizio.
Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA
BOLOGNA
Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente:
− la storia dell’Associazione sul territorio
− le strutture presenti sul territorio
− ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione
sul territorio
Modello e ruolo dell’operatore:
− analisi del ruolo dell’operatore
− obiettivi e compiti dell’operatore
− competenze generali e trasversali
− l’impianto dei servizi nel territorio delle province
− i servizi a tutela del cittadino nel territorio
− il ruolo del volontario nelle strutture di accoglienza del territorio
− operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo
Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale:
− la condivisione diretta
− la relazione d’aiuto
− area minori
− area devianza
Sostegno alla genitorialità:
− la crisi della famiglia
− l’affido a domicilio
− il supporto alle famiglie naturali/affidatarie di ragazzi/e portatori di
handicap fisico e psichico o a rischio psicosociale
− i gruppi di auto-mutuo aiuto per genitori in difficoltà
− le potenzialità del lavoro di rete tra i Servizi coinvolti
La famiglia del bambino con problemi:
− la famiglia non curante e/o maltrattante
− la famiglia abusante
− la famiglia disgregata e/o monoparentale
− la gestione dei rapporti tra bambino in affido e famiglia d’origine
− il supporto psicologico ai minori in situazione di disagio
Minori e territorio:
− la gestione quotidiana di minori con vissuto di disagio
− i minori a rischio: prevenzione e proposte alternative
− la realtà degli istituti e le possibili alternative
− intervento educativo ed integrazione di minori stranieri
− minorenni abusati: realtà in crescita
− abuso: conseguenze e ferite nel vissuto quotidiano
− l’osservazione partecipante
FORLI’-CESENA/RAVENNA
Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente:
− la storia dell’Associazione sul territorio
− le strutture presenti sul territorio
− ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione
sul territorio
Modello e ruolo dell’operatore:
− analisi del ruolo dell’operatore
− obiettivi e compiti dell’operatore
− competenze generali e trasversali
− conoscenze tecnico-specialistiche
− operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo
Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale:
− la condivisione diretta
− la relazione d’aiuto
− area minori
− area handicap fisico e psichico
− area devianza
La famiglia del bambino con problemi:
− la famiglia non curante e/o maltrattante
− la famiglia abusante
− la famiglia disgregata e/o monoparentale
− la gestione dei rapporti tra bambino in affido e famiglia d’origine
Sostegno alla genitorialità:
− la crisi della famiglia
− l’affido a domicilio
− il supporto alle famiglie naturali/affidatarie di ragazzi/e portatori di
handicap fisico e psichico o a rischio psicosociale
− i gruppi di auto-mutuo aiuto per genitori in difficoltà
− le potenzialità del lavoro di rete tra i Servizi coinvolti
Cittadinanza attiva, promozione della Pace:
− come diventare cittadini attivi
− storia della globalizzazione
− formazione ad una cultura di Pace
− Operazione Colomba: storia, progetti presenti, obiettivi futuri
− obbiettivi e proposte
RIMINI
Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente:
− la storia dell’Associazione sul territorio
− le strutture presenti sul territorio
− ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione
sul territorio
Modello e ruolo dell’operatore:
− analisi del ruolo dell’operatore
− obiettivi e compiti dell’operatore
− competenze generali e trasversali
− conoscenze tecnico-specialistiche
− operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo
Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale:
− la condivisione diretta
− la relazione d’aiuto
− area minori
− area devianza
Psicologia dell’età evolutiva:
− teoria dell’attaccamento
− infanzia (0-3 anni)
− scuola materna (3-6 anni)
− età della latenza (6-10 anni)
− pre-adolescenza
− adolescenza
L’affido:
−
−
−
−
−
l’inserimento di un minore in struttura di accoglienza: dal benvenuto alla
gestione
affido: riferimenti normativi
la famiglia affidataria e quella adottiva
organi di servizio competenti, collaborazione territoriale tra: Servizi sociali,
Enti e Tribunale per i minorenni
la realtà degli istituti e le possibili alternative
Province di PIACENZA e FERRARA
Tematica da affrontare
MODULO 1
Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente e della gestione dei minori
accolti:
− storia e peculiarità delle strutture Case Famiglia rispetto all’area minori
MODULO 2
Il ruolo dell’operatore nell’area minori:
− obiettivi e compiti
− competenze
MODULO 3
Relazione di aiuto con il minore portatore di un disagio, storia e percorso:
− minori con problemi familiari
− minori borderline
− minori con handicap
− affidamento, famiglie aperte
MODULO 4
Dinamiche di primo soccorso:
− come comportarci in caso di urgenze con minori
MODULO 5
Protezione Civile:
− come può diventare strumento di aiuto, in casi critici come confortare e
tutelare i minori
MODULO 6
Progettazione, organizzazione e realizzazione di laboratori ed attività educative:
− conoscenza e applicazione delle principali strategie ed attività educative
− dinamiche di gruppo
− il role playing
− le simulazioni
− la manualità e la creatività come strumento educativo
− pensare e realizzare un laboratorio ludico-educativo
MODULO 7
Dinamiche di relazione, il disagio sociale:
− rapporto con i minori iperattivi e borderline
− rapporto con gli adolescenti
− conoscenze tecnico specialistiche
− operatore / volontario: differenze e analogie di ruolo
− le attività terapeutiche per i minori
MODULO 8
Conoscere varie forme di disagio:
− carcere (la realta’ dei bambini in carcere con le madri)
− tratta della prostituzione (lo sfruttamento dei minori a sfondo sessuale)
− maltrattamento dei minori, cause
MODULO 9
Cittadinanza attiva, promozione della Pace nel territorio provinciale
41 Durata:
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 72 ORE
Di seguito si riporta la scansione temporale dettagliata di ogni modulo formativo sia
del primo che del secondo livello:
Province di RIMINI, BOLOGNA, FORLI’-CESENA, RAVENNA
PRIMO LIVELLO
Modulo formativo
A La relazione di aiuto:
- elementi generali ed introduttivi
- elementi di approfondimento
suddivisi per aree
B
Il lavoro per progetti
Quando
Durata
Nel corso de primi due
mesi di servizio
12h
Nel corso dell’ultimo
mese
Durata totale primo livello (A+B)
8h
20 h
SECONDO LIVELLO
BOLOGNA
C
Modulo formativo
Viaggio formativo nella realtà
territoriale dell’ente
Quando
Durata
Nel corso del primo mese
10 h
Modello e ruolo dell’operatore
Nel corso del secondo e del
settimo mese
8h
Analisi, rielaborazione e
approfondimento dei contenuti emersi
in occasione del primo e secondo
corso di formazione generale
Nel corso del terzo e del
quinto mese
8h
Nel corso del quarto e nono
mese
Nel corso dell’ottavo e
La famiglia del bambino con problemi
decimo mese
Nel corso dell’undicesimo
Minori e territorio
mese
8h
Sostegno alla genitorialità
Durata totale secondo livello (C)
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) =
8h
10 h
52 h
72 ORE
FORLI’-CESENA/RAVENNA
C
Modulo formativo
Viaggio formativo nella realtà
territoriale dell’ente
Quando
Durata
Nel corso del primo mese
10 h
Modello e ruolo dell’operatore
Nel corso del secondo e del
settimo mese
8h
Analisi, rielaborazione e
approfondimento dei contenuti emersi
in occasione del primo e secondo
corso di formazione generale
Nel corso del terzo e del
quinto mese
8h
La famiglia del bambino con problemi
Sostegno alla genitorialità
Nel corso dell’ottavo e
decimo mese
Nel corso dell’undicesimo
mese
10 h
8h
Cittadinanza attiva, promozione della
Pace
Nel corso del dodicesimo
mese
Durata totale secondo livello (C)
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) =
8h
52 h
72 ORE
RIMINI
F
Modulo formativo
Viaggio formativo nella realtà
territoriale dell’ente
Quando
Durata
Nel corso del primo mese
10 h
Modello e ruolo dell’operatore
Nel corso del secondo e del
settimo mese
12 h
Analisi, rielaborazione e
approfondimento dei contenuti emersi
in occasione del primo e secondo
corso di formazione generale
Nel corso del terzo e del
quinto mese
10 h
Psicologia dell’età evolutiva
L’affido
Nel corso dell’ottavo e
decimo mese
Nel corso dell’undicesimo
mese
Durata totale secondo livello (C)
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) =
10 h
10 h
52 h
72 ORE
Province di PIACENZA e FERRARA
PRIMO LIVELLO
Modulo formativo
A
B
La relazione di aiuto:
− elementi generali ed introduttivi
− elementi di approfondimento
suddivisi per aree
Il lavoro per progetti
Quando
Durata
Nel corso de primi quattro
mesi di servizio
12 h
Nel corso dell’ultimo mese
8h
Durata totale primo livello (A+B)
20 h
SECONDO LIVELLO
Modulo formativo
C
Viaggio formativo nella realtà
territoriale dell’ente e della gestione
dei minori accolti
Il ruolo dell’operatore nell’area minori
Relazione di aiuto con il minore
portatore di un disagio, storia e
percorso
Dinamiche di primo soccorso
Protezione Civile
Progettazione, organizzazione e
realizzazione di laboratori ed attività
educative
Dinamiche di relazione, il disagio
sociale
Quando
Durata
PRIMO MESE
6h
SECONDO MESE
6h
QUARTO MESE
6h
QUINTO MESE
SESTO MESE
4h
4h
SETTIMO MESE
6h
OTTAVO MESE
6h
Conoscere varie forme di disagio
Cittadinanza attiva, promozione della
Pace nel territorio provinciale
NONO MESE
6h
DECIMO MESE
8h
Durata totale secondo livello (C)
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: (A+B+C) =
52 h
72 ORE
Altri elementi della formazione
42 Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica)
predisposto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento
01/03/2010
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
LAPENTA NICOLA
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