1.2013 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS
La tecnologia militare
aiuta le foreste
TEST DI SHAPE
Ecco la tuta
CHE TI FA
INVECCHIARE
Relazioni comunitarie
PROGETTO
TO
SCIENTIFICO
O PER
SALVARE
IL MONDO
I SEMI DEL
CAMBIAMENTO
Aziende globali con un approccio locale
“Qual è il vostro miglior consiglio
per difendere l’ambiente?”
Shape è la rivista trimestrale di SCA
ed è rivolta principalmente ai clienti,
agli azionisti e agli analisti, ma anche ai giornalisti, agli opinion leader
e a tutti coloro che sono interessati
alle attività e allo sviluppo di SCA.
La pubblicazione del prossimo numero è prevista per giugno 2013.
Publisher
Joséphine Edwall-Björklund
Direttore responsabile
Marita Sander
Redazione
Anna Gullers, Göran Lind,
Ylva Carlsson, Inger Finell
Appelberg
Ideazione
Markus Ljungblom, Kristin Päeva
Appelberg
Stampa
Sörmlands Grafiska AB.
Katrineholm
Indirizzo
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Box 200, SE-101 23 Stoccolma,
Svezia.
Telefono +46 8 7885100
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SCA Shape è pubblicata in svedese, inglese,
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italiano, ed è stampata su carta GraphoCote
90 g/m² prodotta da SCA. Ne è ammessa
la riproduzione solo previa autorizzazione
di SCA Corporate Communications. Il contenuto della rivista esprime il punto di vista
degli autori degli articoli e delle persone intervistate e non riflette necessariamente le
opinioni della redazione o di SCA. SCA Shape
è disponibile in abbonamento o può essere
letta in formato pdf su www.sca.com.
Cambiamenti di indirizzo vanno segnalati a
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1.2013 L A RIVISTA DI SCA SU TREND, MERCATI E BUSINESS
La tecnologia militare
aiuta le foreste
TEST DI SHAPE
Ecco la tuta
CHE TI FA
INVECCHIARE
Relazioni comunitarie
PROGETTO
TO
SCIENTIFICO
O PER
SALVARE
IL MONDO
I SEMI DEL
CAMBIAMENTO
Aziende globali con un approccio locale
Foto in copertina:
Getty Images
2 SCA SHAPE 1 2013
Jonas Rehnberg
Scrittore, Svezia
– Il mio consiglio è lasciare
a casa l’auto (e andare a
nuotare). E poi ricordarsi
di riempire sempre la
lavastoviglie o la lavatrice
e di non farla funzionare a
mezzo carico!
Jonas è l’autore dell’articolo sulla collaborazione
tra aziende e stilisti per la
valorizzazione dei rispettivi
marchi (pag. 36).
Ëlodie
Illustratrice, Francia
– Essendo figlia di un ostricoltore, mi sta molto a cuore la natura e soprattutto il
mare. Cerco di non gettare
nulla nel mare né di lasciare nulla sulla spiaggia.
Quando torno in vacanza
sull’isola di Oléron, a volte
passo un pomeriggio a
pulire la spiaggia dai rifiuti.
Poi faccio la raccolta differenziata, il bucato a 40° e
non a 60° per risparmiare
energia e uso una borsa in
tela invece dei sacchetti
di plastica quando vado al
supermercato (pag. 6-9).
Il contributo
I SITI DI SCA SUI SOCIAL NETWORK
Youtube.com/
SCAeveryday mostra
spot e video tratti dalle conferenze
stampa di SCA, nonché da presentazioni e interviste con top manager e
dipendenti dell’azienda.
Slideshare.com/
SCAeveryday
è uno spazio dedicato agli investitori e
agli analisti, che possono scaricare le
presentazioni relative ai rapporti trimestrali e alle assemblee generali annuali.
Facebook.com/SCA si
propone di attirare nuovi
talenti, di coinvolgere gli utenti e di fornire informazioni complementari a quelle
già presenti su sca.com.
Scribd.com/
SCAeveryday
rende disponibili online una cinquantina
di pubblicazioni, tra cui il rapporto sulla
sostenibilità di SCA, il rapporto “Hygiene Matters” e la rivista Shape.
Twitter.com/SCAeveryday
offre una sintesi efficace
di tutte le ultime novità su sca.com e
sulle pagine SCA dei social network a
beneficio dei vari utenti, dei giornalisti
e dei blogger.
Flickr.com/
HygieneMatters
supporta il lancio del rapporto internazionale “Hygiene Matters”, corredato
di immagini.
SOMMARIO
06. Il bene comune
Un po’ strategia aziendale, un po’ filantropia. Le buone
relazioni con la collettività creano valore per la comunità e
l’azienda.
14. Salviamo la terra
Il più autorevole ambientalista svedese analizza gli attuali
problemi del pianeta. E spiega come si potrebbero risolvere.
20. Vendere meglio
Le aziende cercano di fare leva sulla consapevolezza del
marchio. Aggiungendo prodotti nuovi e insoliti.
24. Largo ai cingolati nelle foreste
La tecnologia militare è alla base di una silvicoltura più
efficiente ed ecocompatibile.
26. Il prezzo dell’età
La 44enne giornalista di Shape Sara Bergqvist diventa
88enne con la tuta invecchiante di SCA.
36. Griffato è bello
In cerca di nuove soluzioni per valorizzare i loro marchi,
le grandi aziende richiedono sempre di più la collaborazione
di stilisti famosi.
43. Crescita dell’e-commerce
TENA, il marchio SCA di prodotti per l’incontinenza,
trova un nuovo mercato in Sudafrica.
Dietro le quinte: Volvo Ocean Race
A pagina 34
NOVITÀ
News dal mondo di SCA
Un appalto
da record
SCA TRANSFOREST, società logistica di
SCA, ha lanciato la più grande gara d’appalto internazionale per la movimentazione di container nella storia dell’azienda,
in collaborazione con tutte le business
unit della divisione dei prodotti per l’igiene
SCA e con il coordinamento di SCA
Global Hygiene Supply. I volumi complessivi ammontano a circa 75.000 TEU* su
base annua, per un valore totale di circa
700 milioni di SEK (80 milioni di Euro).
TEU = unità equivalente a venti piedi
(capacità di trasporto delle navi portacontainer)
SCA Transforest
è una società di
logistica e trasporti
che fa capo a SCA Forest
Products (la nave nella
foto non è di proprietà
di SCA).
NOVITA’ DI PRIMAVERA
Richiesta continua
di prodotti in legno
NEL 2012 SCA ha incrementato le quote di
mercato e i volumi dei segati di legno massiccio in Nord Africa, per esempio in Egitto,
dopo che nel 2011 i tumulti della Primavera
araba avevano temporaneamente rallentato
le consegne a Uni4 Marketing, società partecipata da SCA Timber.
L’approccio dell’azienda è combinare la
conoscenza della cultura imprenditoriale
locale con una logistica efficiente e una vasta
gamma di prodotti. Tutto ciò al fine di vendere
legname da costruzione in paesi come Egitto,
Arabia Saudita e Algeria, dove le società proprietarie non hanno rappresentanze proprie.
Nel 2011 questo approccio ha portato alla
vendita di circa 600.000 metri cubi di segato.
SCA è anche il primo fornitore di prodotti di
legno in Marocco.
Facciata in legno di un palazzo al Cairo.
E il profilo ecologico è più forte
SCA RAFFORZA IL PROPRIO PROFILO ECOLOGICO per la carta da stampa. Tutti i tipi
di carta SCA (carta per fotocopie e carta
grafica, ad esclusione della carta da giornale)
saranno certificati con l’Ecolabel della Ue (EU
flower).
L’Ecolabel Ue tiene conto del carico ambientale del prodotto nell’intero ciclo vitale,
dalla materia prima allo smaltimento. Inoltre
garantisce ai consumatori prodotti con un
impatto ambientale inferiore o comparabile a
quello degli analoghi già in commercio.
Il logo si adegua ai cambiamenti
GETTY IMAGES
GLI IMPORTANTI cambiamenti degli ultimi
anni hanno dato a SCA
una forte immagine di
sostenibilità nel settore
dei prodotti per l’igiene
e forestali.
Il logo di SCA si adegua perciò con colori più
decisi e brillanti e linee
più morbide. Anche
la scritta “Care of life”
sottolinea il messaggio.
SCA ambisce a
costruire un forte marchio di gruppo e, come
azienda capogruppo,
a garantire che marchi, dipendenti, prodotti, processi e l’intero
business si sviluppino
in modo sostenibile e
responsabile.
RAPPORTI
CON I MEDIA
SCA ha un
nuovo vicepresidente
responsabile
dei rapporti con
i media. È Boo
Ehlin, giornalista con una
lunga esperienza nel settore,
ex capo ufficio
stampa delle banche
svedesi SEB e Nordea,
nonché capo ufficio stampa ad interim della società
energetica Vattenfall.
COLLABORAZIONE
ESTESA
Un investimento di circa 380 milioni di SEK
(55 milioni di Euro) per la
collaborazione tra le industrie di SCA nella regione
di Sundsvall e la società
svedese Sundsvall Energi
AB. Con questo accordo
SCA potrà aumentare le
sue forniture di energia
verde alla rete elettrica
del distretto di Sundsvall.
L’investimento permetterà
inoltre di convertire due
caldaie, passando dal gasolio ai pellet di legno. La
collaborazione con la comunità locale di Sundsvall
ridurrà di 30.000 m3 il consumo di idrocarburi.
SCA SHAPE 1 2013 5
6 SCA SHAPE 1 2013
RELAZIONI CON
LA COLLETTIVITÀ
Buon
vicinato
Spa
Sempre più aziende vedono nelle relazioni con la comunità locale
una chiave per l’integrazione sul territorio e il successo economico.
Non si tratta solo di filantropia, ma di una strategia aziendale che
crea valore. Sia per l’impresa che per la collettività.
testo MATTIAS ANDERSSON Illustrazioni ËLODIE
L ’IMPRENDITORIA È NATA nella preistoria.
Ma quella che conosciamo oggi è una realtà
nuova, sia per portata che per rilevanza
sociale. Le imprese, però, non hanno ancora
compreso come fare i conti con tale cambiamento, né si rendono conto delle loro responsabilità per il futuro della civiltà. È questo il concetto
espresso da Wallace Brett Donham, rettore della
Harvard Business School, in un discorso del 1929
sul nuovo ruolo che andavano assumendo nella
società le aziende sempre più grandi e potenti.
Non è certo una novità che i rapporti pacifici e la
buona reputazione giovino al business. Nelle alte
sfere dei potenti, sono in molti ad aver intuito l’importanza di offrire qualcosa in cambio, organizzando panem et circenses per il popolo o, come nel
caso del pioniere dell’auto Henry Ford, balli per gli
operai e le loro mogli.
Quella che oggi si chiama responsabilità sociale
d’impresa (RSI) è nata negli anni ’20 e ha seguito
un percorso piuttosto tortuoso. Ancora agli inizi
degli anni 2000 quelle iniziative volenterose,
seppur effimere, delle aziende che dichiaravano
il proprio impegno per qualche causa benefica
o ambientale, venivano accolte dall’opinione
SCA SHAPE 1 2013 7
RELAZIONI CON
LA COLLETTIVITÀ
pubblica con una buona dose di scetticismo.
Ora finalmente, dopo una fase di intensa accelerazione, i tempi sono maturi e l’impegno è una
prassi consolidata.
La creazione di valore, radicata nelle attività e
nelle strategie aziendali, unita ai buoni rapporti
con le comunità locali, sono la formula sostenibile alla base delle relazioni di un’azienda con la
collettività.
“Oggi non parlerei più di RSI, ma di relazioni
con la comunità”, precisa Lutz Meyer, direttore
di un’azienda di PR responsabile della campagna
per la rielezione di Angela Merkel. “I rapporti con
la popolazione locale sono fondamentali per il
successo a lungo termine di tutte le organizzazioni
moderne”.
“Oggi le aziende devono comportarsi da bravi
cittadini: responsabili, trasparenti, corretti con il
prossimo. Come disse John F. Kennedy, ‘non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti
cosa tu puoi fare per il tuo paese’”.
Molte delle aziende più importanti al
mondo adottano una politica di buon
vicinato per ragioni commerciali.
“Essere un’azienda sana non
basta”, sottolinea Allyson Park,
8 SCA SHAPE 1 2013
vicepresidente responsabile delle relazioni esterne
della Coca-Cola. “Se vogliamo centrare i nostri
obiettivi, dobbiamo crescere in modo da continuare ad arricchire il mondo che ci circonda”.
La Coca-Cola è il prototipo dell’azienda che coltiva attivamente i rapporti con le comunità locali
nelle zone in cui opera. Questo approccio è un
modo per proteggere il marchio da eventuali danni, siano essi azioni legali intentate per presunte
discriminazioni razziali o accuse di attentare alla
salute pubblica favorendo l’obesità.
SCA rende più verdi
le comunità e le aree
disboscate. Ad esempio
in Mongolia (pag. 13).
La crescente
popolazione anziana
della Cina beneficia del
programma di SCA volto
ad educare le infermiere
nella gestione dell’incontinenza.
“Investire nella collettività
dovrebbe essere nel DNA
di ogni azienda”.
La Fondazione Coca-Cola stanzia ogni anno più
di 70 milioni di dollari per vari progetti locali in
tutto il mondo. Qualche esempio? Attuazione di
soluzioni ecologiche, gestione idrica sostenibile,
riciclaggio. Gran parte di questa somma va però
alle iniziative che promuovono l’esercizio fisico e
l’alimentazione consapevole tra i giovani.
“Investire nella collettività dovrebbe essere
nel DNA di ogni azienda, non solo per mostrare la
propria integrità, ma anche l’impegno per la crescita e lo sviluppo della comunità nella quale i suoi
dipendenti vivono e lavorano”, sostiene Carsten
Krebs, direttore delle comunicazioni aziendali di
Volkswagen America.
U
NA FORZA TRAINANTE per le relazioni con
la collettività è spesso l’organico aziendale. Lo testimonia il progetto “Ericsson
Response”, che con i suoi 140 volontari si
occupa di ripristinare tempestivamente le
reti di telecomunicazione e dati nelle zone colpite
da disastri. Lo sforzo più considerevole è quello
compiuto ad Haiti dopo il devastante terremoto
del 2010. Su richiesta dell’ONU 18 volontari si sono
alternati, 24 ore su 24 per sei mesi, per assicurare
il funzionamento delle comunicazioni delle altre
organizzazioni impegnate nei soccorsi.
Come molti progetti a lungo termine, anche
Ericsson Response non si discosta dalle attività
dell’azienda promotrice e ne rispecchia un valore
fondamentale: usufruire di comunicazioni che
funzionano è un diritto di tutti.
L’attenzione alla comunità locale è da tempo
una tradizione di molte aziende, parte integrante
della loro cultura aziendale. Ma ora sta iniziando
ad avere un notevole impatto, rappresentando una
parte della strategia aziendale.
“La prospettiva è decisamente cambiata”, osserva Mats Jutterström, ricercatore della Stockholm
School of Economics e coautore di un libro sulla
RSI come concetto di management. “Oggi la maggioranza delle aziende si rende conto che questo
facilita la loro attività e migliora il loro business”.
Alla base del crescente interesse per le problematiche della RSI e le relazioni con la collettività
c’è una miglior comprensione del mondo complesso in cui operano le aziende.
“La maggioranza delle società capisce quali sono i tanti e mutevoli interessi che ruotano
intorno alle attività di un’impresa. Non tutti
all’interno dell’azienda condividono lo stesso
impegno nei confronti di queste problematiche.
L’interesse maggiore lo dimostrano i reparti PR, le
SCA SHAPE 1 2013 9
RELAZIONI CON
LA COLLETTIVITÀ
LA SFIDA
di SCA è locale
risorse umane e coloro che si occupano di gestione
ambientale, mentre i reparti finanziari sono più
scettici. Intravedo tuttavia un cambiamento: credo
che ora si cominci a capire che questo è un modo
per creare valore aggiunto per l’azienda”.
Jutterström ritiene che le relazioni con la collettività siano una partita vincente, sia per l’azienda
che per la comunità di riferimento. La costruzione
di queste relazioni risponde a vari scopi: può servire a promuovere l’impresa presso i target di clienti
locali, ma può anche essere utile per prevenire
eventuali crisi attraverso un rapporto empatico
con i principali soggetti portatori di interesse.
O
Realizzando prodotti che impattano
direttamente sulla vita dei consumatori, SCA è attenta alle relazioni con
la collettività. Il coinvolgimento della
comunità locale è parte integrante
della strategia aziendale.
GGI ASSISTIAMO a un allineamento, una
parziale convergenza dei diversi concetti
alla base della RSI e delle relazioni con la
collettività.
“Si tratta di capire come l’azienda si
deve rapportare al mondo che la circonda, perché
gestire bene questo rapporto risulta positivo per il
business a lungo termine”.
“I Le aziende si stanno dunque facendo carico di
un ruolo che un tempo era di competenza della
società in generale?
“È difficile dirlo”, conclude Jutterström. “In
molti ambiti è la società a creare le basi per la definizione delle norme e delle regole a livello nazionale o internazionale, come nell’Unione europea.
Ma ci sono differenze importanti tra paesi diversi
con tradizioni differenti. Negli Usa, le aziende
hanno tradizionalmente un ruolo più forte come
attori della comunità. Ma anche da noi aumentano
le iniziative, come i pala-eventi sponsorizzati”.
Oggi sono quasi tutti d’accordo: per garantire un
miglior ritorno agli azionisti serve una prospettiva a lungo termine. Perfino Jack Welch, ex CEO di
General Electric, uno dei supereroi del capitalismo, sembra essere della stessa idea.
“La creazione di valore per l’azionista è apparentemente l’idea più stupida del mondo”, ha
dichiarato Welch al Financial Times nel 2009. “È
un risultato, non una strategia. Un’azienda deve
rendere conto soprattutto ai suoi dipendenti, ai
suoi clienti e ai suoi prodotti”.
10 SCA SHAPE 1 2013
Kersti Strandqvist,
Senior Vice President
Sustainability.
L NOSTRO È SEMPRE stato un ruolo importante.
Questa è per noi l’occasione di fare la differenza nella vita delle persone”, sostiene Kersti
Strandqvist, Senior Vice President Sustainability
di SCA. “Mantenere buone relazioni con la collettività fa bene a tutti, perché instilla orgoglio nei
nostri dipendenti, crea apprezzamento nella comunità e contribuisce alla fedeltà dei clienti”.
Ben radicata nell’industria forestale svedese,
SCA ha una lunga tradizione di relazioni con la collettività. Pur avendo oggi un business globale, la
sua prospettiva resta locale e favorisce le collaborazioni su piccola scala nelle varie parti del mondo:
dall’organizzazione di programmi di formazione
al superamento dei tabù sulla distribuzione di
assorbenti igienici nei campi profughi.
“Il nostro obiettivo non è assumerci il ruolo che
spetta alla società civile, ma dare il nostro contributo in ambiti dove possiamo far valere le nostre
competenze e i nostri interessi. Ciò crea i presupposti per un impegno di lungo periodo e per effetti
concreti, misurabili”.
SCA è attenta a
creare relazioni a lungo
termine con le comunità.
Il coinvolgimento in progetti
di sviluppo locale è parte
della strategia di
business.
SCA aderisce a un progetto quando crede che
questo possa creare valore per l’azienda, garantendo al contempo l’impegno a lungo termine.
“Ciò avviene per esempio aumentando la consapevolezza in ambiti importanti per noi, come
spiegare l’igiene delle mani ai bambini o la pubertà
e il ciclo mestruale alle ragazzine, o addestrare
gli infermieri alla gestione dell’incontinenza. Il
nostro coinvolgimento aumenta sempre il valore
del marchio e contribuisce a creare rapporti reciprocamente gratificanti”.
Per essere un buon cittadino, SCA si affida a
principi ben precisi: i progetti devono essere chiaramente collegati alla sua strategia aziendale e
alle aree geografiche in cui l’azienda opera; tutte
le collaborazioni devono essere a lungo termine
e con una chiara attribuzione dei ruoli; i progetti devono essere legati a doppio fi lo ai prodotti
dell’azienda, come nel caso delle campagne di
sensibilizzazione in tema di salute, igiene e gestione dell’incontinenza.
“Il nostro coinvolgimento aumenta
il valore del marchio”.
Kersti Strandqvist, SCA.
Relazioni comunitarie
area per area
Ambiente 28%
Igiene e Salute 25%
Emergenze 19%
Sport/Cultura 12%
Altro 6%
Donazioni 5%
Educazione 5%
SCA SHAPE 1 2013 11
RELAZIONI
FEATURE CON
LA COLLETTIVITÀ
Piantare alberi in
Europa
GERMANIA
POLONIA
FRANCIA
Aiutare i senzatetto in
Francia
STATI UNITI
Partnership con la
squadra di football
americano Philadelphia
Eagles
Educazione sessuale
per le adolescenti in
America Latina
28
28
Ogni
azione
conta
Migliorare l’igiene
in Niger e Sud
Sudan
PORTO
RICO
NIGER
SUD SUDAN
COLOMBIA
ECUADOR
AIUTARE I SENZATETTO
FRANCESI
Partendo dalla consapevolezza del forte
legame tra igiene, salute e dignità dei
gruppi a rischio, SCA ha partecipato a
un progetto di formazione e volontariato
gestito insieme alla Croce Rossa francese.
Obiettivo: aiutare i numerosi cittadini senza
fissa dimora. Nel 2012 sono stati distribuiti
circa 40.000 kit per l’igiene contenenti
sapone, shampoo, crema per la pelle,
12 SCA SHAPE 1 2013
67
REPUBBLICA
DOMINICANA
PERU
BRASILE
BOLIVIA
45
CILE
SCA ha avviato oltre 200 progetti
nel mondo: dalla formazione
degli infermieri per la gestione
dell’incontinenza alla
piantumazione di alberi in Brasile.
1
AUSTRIA
Piantare alberi in
Brasile
assorbenti igienici, profilattici e rasoi.
Secondo una valutazione dell’ESSEC
Business School, l’iniziativa ha prodotto
effetti duraturi, proponendosi come modello ispiratore per altri progetti.
2
PIÙ IGIENE
PER L’AFRICA
Insieme all’organizzazione umanitaria
Oxfam, SCA è impegnata a migliorare le condizioni igienico-sanitarie delle
MSEK
Nel 2012 SCA ha investito 45 milioni
di SEK in progetti con le comunità
locali. A cosa sono serviti i fondi?
Ecco alcuni esempi.
popolazioni del Niger e del Sud Sudan
attraverso la costruzione di latrine, lavatoi e
la fornitura di sapone alle scuole.
Nell’ambito del progetto, chiaramente collegato ai marchi TENA, Edet, Tork e Libresse,
si insegna l’importanza delle norme igieniche agli alunni delle scuole e si concedono
sovvenzioni per garantire l’istruzione delle
bambine e delle ragazze. In Niger, SCA aiuta
anche le donne divenute incontinenti a causa
dei parti in età precoce.
“In Brasile SCA ha
piantato finora quasi
5 milioni di alberi”.
Nuovi alberi nella
Mongolia Interna
CINA
5
%
Insegnare a gestire
l’incontinenza in Cina
5
MALESIA
Educare le giovani donne
in Malesia
Relazione comunitarie
regione per regione
Europa/Africa 67%
Americhe 28%
Asia 5%
3
FORMARE INFERMIERI
IN CINA
Dall’inizio del progetto, nel 2009, circa
6.500 infermieri cinesi di oltre 1.000 ospedali hanno partecipato alla formazione SCA
sull’incontinenza. Lo scopo è migliorare la qualità della vita della popolazione
cinese in rapido invecchiamento. Come?
Affrontando, con cognizione di causa, un
problema comune a milioni di anziani, ma
che ancora rappresenta un tabù.
Nata come iniziativa locale, l’idea è di ripristinare l’equilibrio ecologico e rallentare i
cambiamenti climatici piantando 1 milione
di alberi in uno degli ambienti più inospitali
del mondo.
Finora SCA ha messo a disposizione
2.000 nuovi alberi, piantati da volontari
reclutati tra i suoi dipendenti.
L’azienda sostiene progetti analoghi in
Europa e Brasile, paese nel quale finora
sono stati piantati quasi 5 milioni di alberi
(articolo su Shape, n. 3 del 2012).
Il corso di formazione ha incontrato il
favore del personale infermieristico ospedaliero e ora è stato esteso ad altre nuove
e importanti categorie del settore sanitario,
come gli infermieri domiciliari.
4
UN MILIONE DI NUOVI ALBERI
IN MONGOLIA
SCA partecipa al “Million Tree Project”,
un progetto pensato per combattere la
desertificazione nella Mongolia Interna.
PER LE RAGAZZE DELL’AMERICA LATINA E DELLA MALESIA
SCA sostiene molte campagne di sensibilizzazione sui temi del ciclo mestruale
e dello sviluppo fisico delle ragazze in
Bolivia, Colombia, Ecuador, Repubblica
Dominicana, Cile, Perù e Porto Rico. Al
progetto hanno finora partecipato oltre
1,5 milioni di ragazze. Un’iniziativa analoga,
collegata ai marchi Nosotras, Donnasept e
Libresse di SCA, è in corso in Malesia e altri
mercati.
6
IL FOOTBALL AMERICANO
DIVENTA VERDE
Nel 2007 SCA ha iniziato una collaborazione con la squadra di football americano
dei Philadelphia Eagles, ben noti per la loro
“coscienza ecologica” e l’impegno a ridurre
al minimo l’impronta ambientale in tutti i
contesti, dal riciclaggio dei rifiuti ai bicchieri
biodegradabili. SCA ha svolto un ruolo
cruciale nel programma “Go Green” degli
Eagles, facendone la squadra “più verde”
dell’intero sport statunitense.
Grazie al suo impegno per la sostenibilità, la società è il fornitore esclusivo del
club per i prodotti per l’igiene: nello stadio
si utilizza solo tissue riciclato al 100% ed
erogatori di sapone SCA.
L’accordo di collaborazione prevede
anche eventi di interesse reciproco, come
la piantumazione di alberi.
SCA SHAPE 1 2013 13
10 DOMANDE
“Il pianeta è malato e
la diagnosi è infausta.”
Parola dell’ecologo
Johan Rockström.
Che ha però qualche
idea per migliorare
la situazione.
testo CHATARINA ALMQVIST
foto PETER CEDERLING
14 SCA SHAPE 1 2013
PROVIAMO
a salvare la Terra
I
l mondo è di fronte a problematiche ambientali
serie. The Human Quest: Prospering Within Planetary Boundaries è un nuovo libro che illustra
a leader politici, top manager e opinione pubblica i risultati delle ultime ricerche. Off rendo
anche alcuni spunti sui rimedi da adottare. Johan
Rockström, direttore esecutivo dello Stockholm
Resilience Centre, ci ha parlato del libro scritto insieme a Mattias Klum, uno dei migliori fotografi naturalisti del mondo. La prefazione è dell’ex-presidente
americano Bill Clinton.
Perché ha scritto questo testo?
Come molti miei colleghi ricercatori, penso di
dover risolvere le problematiche ambientali del pianeta molto più in fretta di quanto stiamo facendo ora.
Nei suoi 25 anni di attività come fotografo naturalista, Mattias ha visto posti meravigliosi. Ma anche
interi habitat distrutti, con tutto ciò che questo comporta per l’umanità.
Abbiamo iniziato a parlarne nel 2009, alla conferenza di Copenaghen sul clima. È allora che è nata
l’idea di realizzare insieme un libro in cui fare il punto delle ultime ricerche ricollegandole a una narrazione fotografica. Lo scopo è fare breccia nel cuore
e nella mente delle persone, aiutandole a cambiare
prospettiva e a legare a doppio filo le loro comunità
allo stato di salute del pianeta.
Che cosa dicono le ultime ricerche?
La prima parte del libro sottolinea che siamo
SCA SHAPE 1 2013 15
Johan Rockström
Età: 46.
Famiglia: la moglie Ulrika,
veterinaria, e i figli Isak,
Alex e Vera.
Vive a: Rindö, periferia di
Stoccolma.
Background: laureato in
agraria presso la Swedish
University of Agricultural
Sciences, docente di scienze
Il celebre botanico Carl von Linné (Carl Linnaeus) osserva Johan dalla parete.
entrati in una nuova era geologica, l’Antropocene, in cui l’uomo è diventato una forza geologica.
Per molte migliaia di anni, l’uomo ha avuto uno
scarsissimo impatto sul Pianeta, ma negli ultimi
50 anni le pressioni sull’ambiente sono cambiate
in modo esponenziale. Tutte le curve indicative di
questo cambiamento puntano diritte verso l’alto.
Il clima, il buco dell’ozono, l’inquinamento atmosferico: tutte le curve iniziano nello stesso modo
intorno alla metà degli anni ’50, epoca che coincide con il pieno impatto della rivoluzione industriale e dell’economia di mercato e con l’avvento della
moderna società dei consumi.
Nella seconda parte ci chiediamo se abbia rilevanza o meno il fatto che l’uomo sia diventato una
forza geologica. La nostra economia e il nostro
benessere sociale dipendono da un equilibrio
sostenibile del pianeta. Può sembrare un’ovvietà,
ma abbiamo creato un sistema economico e un
modello di sviluppo che si basano sulla previsione
di un pianeta dalle infinite risorse perennemente
sfruttabili. Quanto all’Antropocene, la nostra conclusione è che il solo stato in grado di supportare la
16 SCA SHAPE 1 2013
Volete sapere come fare per
salvare il Pianeta? I suggerimenti li trovate nel libro di
Rockström, The Human Quest.
ambientali presso l’Università
di Stoccolma.
Hobby: vela, sci, famiglia e
natura.
Gusti musicali: “Dipende
dal momento, ma preferibilmente musica degli anni
’80 e del rapper svedese
Timbuktu”.
moderna economia globale – e a cui quindi dobbiamo ritornare rapidamente – è l’Olocene, l’era geologica degli ultimi 12.000 anni.
Infine, ci interroghiamo su come agire. Dobbiamo iniziare a prenderci cura dell’intero pianeta.
Dalle nostre ricerche allo Stockholm Resilience
Centre, abbiamo ricavato un piano d’azione che
individua nove confini planetari sostenibili e stabilisce come questi possano aiutare l’umanità a
garantire un futuro sostenibile. Oggi la ricerca
dimostra che, finché manterremo il pianeta entro
questi confi ni di sicurezza, potremo continuare a
svilupparci positivamente. Se superiamo questi
confini per quanto riguarda l’acqua, la terra, la biodiversità e l’inquinamento atmosferico, corriamo
il rischio di cambiamenti improvvisi con conseguenze disastrose per l’umanità.
Qual è ora la sua diagnosi per il pianeta?
Che è malato e la diagnosi è infausta. Ma è un
paziente con grande resistenza, che vuole dimostrare la sua straordinaria capacità di sopportare i
cambiamenti. Il problema è che questa resistenza
si sta affievolendo. Un esempio è il Mar Glaciale
Artico, che per qualche mese nel 2007 ha perso il
30% dei suoi ghiacci estivi. Nessuno è tuttora in
grado di dire se sia un effetto soglia che potrebbe
improvvisamente diventare eccessivo e causare
un ribaltamento, ma il 2012 è stato un altro anno
record in negativo per l’Artide.
Com’è riuscito a convincere Bill Clinton a
scrivere la prefazione del libro?
Ho tenuto alcune conferenze in occasione di
eventi a cui lui partecipava. Anche Mattias lo aveva
incontrato. Un grande aiuto ci è poi venuto da Niclas
Kjellström-Matseke, CEO di Swedish Postcode
Lottery, che sostiene la Global Initiative di Clinton.
Quando l’ex-presidente ha visto una bozza del libro,
era entusiasta. Abbiamo prefazioni anche di top
10 DOMANDE
manager, vincitori di premi Nobel e politici, come
Gro Harlem Brundtland, ex primo ministro norvegese ed ex direttore generale dell’OMS.
Nel 2012 l’hanno giudicata la persona più
influente in Svezia per le tematiche ambientali. Si considera tale?
No, non influente come molti pensano dopo
un’onorificenza del genere. Il riconoscimento dato
a un ricercatore è un modo per sottolineare che la
scienza è estremamente importante nei processi
decisionali.
Però lei riesce a organizzare un incontro sulle
tematiche ambientali con ben 17 premi Nobel.
Come fa?
Faccio naturalmente leva sul mio ruolo di direttore di un istituto di ricerca e con i miei colleghi
facciamo del nostro meglio per creare un ponte tra
la scienza e la società. Ma il merito va soprattutto
al fatto che in campo ambientale siamo uno dei
massimi centri di ricerca interdisciplinare al mondo: questo rende le cose più facili.
Già da piccolo voleva salvare il Pianeta.
Da dove nasce questa determinazione così
precoce?
Sono cresciuto in Brasile e da svedese ero molto
orgoglioso della campagna ambientalista “Keep
Sweden Tidy.” Quando vivi a San Paolo, circondato da spazzatura e povertà, il tuo impegno cresce.
Ma non è che a cinque anni mi sono svegliato e ho
detto che volevo salvare il mondo. Il mio impegno
ambientale è nato piuttosto quando ho iniziato a
studiare alla Swedish University of Agricultural
Sciences di Ultuna e ho incominciato a capire i
legami tra produzione alimentare mondiale, cambiamenti ambientali globali e sviluppo sostenibile.
Quando ci sono troppi disastri ambientali e
troppi summit che si concludono con un fallimento, come si continua a lottare?
Sono ispirato dai miei colleghi ricercatori. Qui
abbiamo un ambiente di lavoro incredibile, fatto
di persone che dedicano ogni giorno tutta la loro
energia alla ricerca di soluzioni sostenibili. Non ci
lasciamo vincere dallo sconforto: ci sforziamo di
capire come diffondere queste conoscenze.
E poi è sempre motivante vedere gli esempi positivi della gestione sostenibile, come i tentativi di
migliorare la situazione delle barriere coralline o
dei merluzzi del Baltico.
Si rende mai responsabile di qualche reato
ambientale?
Tutti noi siamo responsabili di reati ambientali.
È frustrante: vorresti essere perfetto, ma è difficile
esserlo nella società moderna. In famiglia usiamo
STOCKHOLM
RESILIENCE CENTRE
Lo Stockholm Resilience Centre è
un centro internazionale di ricerca
interdisciplinare. Si conducono
ricerche sui sistemi socio-ecologici, si studiano uomo e natura
come parte di un unicum. Lo scopo è acquisire nuove conoscenze
e strumenti che consentano la
produzione sostenibile di servizi
eco-sistemici a lungo termine e
una minor fragilità del benessere
umano.
“Non ci lasciamo vincere dallo sconforto, sforziamoci
piuttosto di capire come diffondere queste conoscenze”.
COME
POSSIAMO
CONTRIBUIRE?
Conoscere e condividere. La comprensione dei rischi
ambientali globali e
delle possibilità di migliorare è importante
per un cambiamento
rapido e positivo.
Passare alle energie
rinnovabili è più facile
di quanto si pensi.
Andare in bicicletta e
prendere i mezzi pubblici. Sottoscrivere
petizioni per facilitare
l’accesso a piste ciclabili, treni e bus.
Consumare possibilmente alimenti
biologici.
energia eolica e geotermica, ma poi consumiamo come una tipica famiglia svedese: mangiamo
carne, andiamo nei centri commerciali in auto e
io viaggio spesso in aereo per lavoro. Perciò, sia in
termini di consumi che di trasporto, non ho una
“fedina penale” immacolata…
Nel 1996 ha corso la Vasaloppet (la classica
maratona svedese di sci nordico) in rappresentanza di un paese africano, il Niger. Come si è
preparato?
Facevo skiroll. Studiavo in Niger per il dottorato
di ricerca e una mattina ho visto un auto con un adesivo della Vasaloppet. Era di un operatore ambientale danese, patito dello sci. Siamo diventati amici e
abbiamo scritto una lettera agli organizzatori della
Vasaloppet dicendo che volevamo gareggiare per
il Niger. Abbiamo chiesto se potevano coprire loro
i costi della nostra partecipazione, promettendo al
contempo che ci saremmo allenati solo con gli sci
a rotelle! In realtà la nostra intenzione era anche
quella di richiamare l’attenzione sui problemi delle regioni colpite dalla siccità. Così ho sciato con
indosso il caftano dei Tuareg nigerini e ad ogni
rifornimento trovavo la TV a intervistarmi.
SCA SHAPE 1 2013 17
ECONOMIA
“L’obiettivo è
creare 6-10
piattaforme di
marchi globali
nei prodotti per
l’igiene”.
ALTRI MARCHI
GLOBALI IN ARRIVO
Oggi SCA ha due piattaforme di
brand globali, ma in futuro prevede di
aumentare il numero a 6-10. Perché
le esigenze sono sempre più simili
ovunque. Per questo uno stesso
prodotto per l’igiene può funzionare
in tutti i mercati.
testo GÖRAN LIND foto GETTY IMAGES
T ENA PER LA CURA dell’incontinenza e Tork
per il tissue Away-From-Home sono piattaforme di brand globali di SCA ormai consolidate. Ma il gruppo punta a sviluppare altri
brand di livello mondiale, ciascuno con un
fatturato di almeno 1 miliardo di euro.
“L’obiettivo è creare 6-10 piattaforme di marchi
globali nei prodotti per l’igiene”, spiega Christoph
Michalski, presidente Global Hygiene di SCA.
“Questo significa sia lanciare prodotti nuovi che
ampliare l’offerta di quelli esistenti. Uno dei grandi
vantaggi delle piattaforme di brand a livello globale sono le economie di scala, soprattutto nella fase
di ricerca e sviluppo. In questo modo si possono
infatti spalmare i costi su volumi maggiori”.
18 SCA SHAPE 1 2013
La strategia si basa sulla crescita nei mercati
esistenti e l’espansione in nuovi mercati di Asia e
America Latina.
“Nella cura dell’igiene, le esigenze sono più o
meno le stesse in tutto il mondo, dalla Scandinavia alla Cina”, osserva Michalski. “Questo non
significa però che il nome del marchio sia lo stesso
ovunque. Lo stesso prodotto può essere venduto
con nomi diversi in mercati differenti”.
IL POTENZIALE DI CRESCITA è notevole nei paesi
emergenti. Mentre le esigenze sono le stesse in tutto
il mondo, i consumi non sono uguali nelle diverse
regioni. Ad esempio, le vendite pro capite dei prodotti per l’incontinenza nel mondo occidentale sono
10 volte maggiori rispetto a quelle nei paesi emergenti. Lo stesso vale per i pannolini se si confrontano Asia, Europa occidentale e Nord America.
Un altro fattore a favore dei marchi posseduti da
SCA nei paesi emergenti è che la loro struttura di
mercato è diversa da quella in Occidente.
“In Europa una quota notevole di fatturato è
generata dai marchi dei rivenditori, mentre i mercati emergenti in Asia sono dominati dai brand dei
produttori”, conclude Michalski.
“Nella cura
dell’igiene i
bisogni sono
simili”.
Christoph Michalski, SCA
fait, bien fait.
“ Vite
S’il y avait une expression pour
décrire Lola ce serait celle-là.
Une fonceuse efficace.
Alors lorsqu’elle entend parler
du nouveau truc qui vient de sortir,
qui fait les choses bien et vite, elle
n’hésite pas une seconde, elle le prend,
”
SCA HYGIENE PRODUCTS – S.A.S. au capital de 83 390 129 € - RCS Bobigny 509 395 109
elle l’essaie, vite fait, bien fait.
Nouvelle serviette Nana Dry Fast
elle absorbe plus vite que jamais*.
*comparée aux anciennes serviettes Nana ultra
MERCATI
Per l’igiene dei cani in
Sud America si utilizzano le speciali salviettine
umidificate del marchio
Familia di SCA.
I nuovi confini
del business
Cercare margini di crescita è fondamentale per qualsiasi azienda.
I prodotti “adiacenti”, quelli che fanno leva su un marchio di fiducia,
rappresentano un’opportunità per ulteriori guadagni.
testo ANNA MCQUEEN foto SCA
20 SCA SHAPE 1 2013
“Oggi, se resti
immobile, perdi
nel mercato”.
Mats Berencreutz, executive vice president
di SCA per Hygiene Products
S
ECONDO UN RECENTE studio, per i con-
sumatori la familiarità con un prodotto è
più importante del suo valore intrinseco.
Questa è una buona notizia per le aziende
che cercano di sfruttare la consapevolezza
del marchio per incrementare le vendite con l’introduzione di linee di prodotti “adiacenti”.
In Francia, Peugeot ha iniziato producendo
macinacaffè e biciclette, per poi diventare la
seconda casa automobilistica europea. La giapponese Yamaha è partita fabbricando pianoforti e ora
realizza vari strumenti musicali, articoli elettronici e moto. Negli Usa, Apple non è più solo un’azienda di personal computer, ma un colosso mondiale
dell’elettronica di consumo. Anche SCA è alla
ricerca di nuovi orizzonti per i suoi prodotti.
“CI STIAMO PENSANDO da un paio d’anni: voglia-
mo utilizzare i punti di forza del nostro marchio
per allargare i confi ni del nostro business attuale”,
conferma Mats Berencreutz, vicepresidente esecutivo di SCA per Hygiene Products. “Il nostro scopo
è valutare i continui cambiamenti del mercato
e puntare sulle nostre piattaforme di brand per
assecondarli”.
Il marchio Libero in Scandinavia, Russia e altri
mercati comprende ora una gamma di prodotti
che coprono tutte le esigenze dell’infanzia: dalle
salviettine umidificate alle creme detergenti, fino
all’abbigliamento. “Per i genitori è come quei
AUTO “HOT”: Peugeot e il
macinapepe.
MARCHI IN
MOVIMENTO
TENA (protezioni per l’incontinenza)
oggi offre anche prodotti per la cura della
pelle e perfino un test per le infezioni urinarie da inserire direttamente nella protezione. Un altro prodotto recente è il guanto
imbevuto, utilizzato nelle RSA per l’igiene
dei pazienti anziani.
Tork (prodotti “away from home”)
non significa più solo tissue, ma anche
saponi e gel alcolici, deodoranti per l’ambiente, contenitori per rifiuti e salviettine
umidificate.
Libero (pannolini) propone una linea
completa di soluzioni, da quelle per prematuri fino a quelle per lo svezzamento
da pannolino, l’enuresi notturna e il nuoto,
oltre a una vasta gamma di coppette paralatte, salviettine umidificate, prodotti detergenti e oli per bambini, lozioni e creme,
materassini per fasciatoio e bavaglini.
Familia (prodotti tissue per la casa)
ha lanciato anche prodotti per la cura del
viso e del corpo, deodoranti per ambienti,
deodoranti personali, gel antibatterici e
salviettine umidificate per cani.
SCA SHAPE 1 2013 21
MERCATI
“I prodotti adiacenti sono
importanti, perché i
consumatori cercano
soluzioni dalla A alla Z”.
Nel mondo di Yamaha dopo le moto
arrivano gli strumenti musicali.
negozi dove si trova di tutto, con in più il vantaggio
della fiducia e del legame emotivo che già hanno
con il marchio”, osserva Berencreutz. “Si può fare
leva su questo per incrementare le vendite”.
Come sottolinea Kristoffer Wendelboe Jensen,
direttore marketing regionale per Libero, ampliare
l’offerta di prodotti ad altri settori è un passo naturale per SCA. “Libero ha una posizione saldissima
sul mercato in termini di sicurezza e qualità: questi
punti di forza possono essere trasferiti ad altri
prodotti”.
SECONDO WENDELBOE JENSEN, diversificare nei
prodotti adiacenti non significa sminuire il core
business di SCA: “Serve a darci un’immagine più
forte e una presenza più completa nelle case dei
consumatori, oltre a consentirci di ottenere allestimenti espositivi speciali e maggiori opportunità
promozionali nei punti vendita. È un modo per sottolineare il nostro impegno nei confronti dei figli
22 SCA SHAPE 1 2013
dei nostri clienti e per facilitare la vita alle persone,
in cambio della loro fedeltà e del loro entusiasmo”.
In Colombia “i prodotti adiacenti sono importanti, perché i consumatori cercano soluzioni dalla
A alla Z”, racconta Cristina Arbelaez Bridge, direttore marketing dei prodotti per la casa di Familia,
joint-venture di SCA al 50%. “I clienti non vedono
il mondo con gli occhi dei produttori: quando riusciamo a capire le loro abitudini di vita e offriamo
loro strumenti complementari che soddisfano queste abitudini, acquisiscono una percezione migliore del marchio e iniziano a generare una nuova
domanda. I prodotti adiacenti ci distinguono dalla
concorrenza e creano una crescita redditizia”.
“Noi di SCA abbiamo sempre cercato di usare il nostro legame forte con i clienti e la conoscenza delle loro esigenze per rafforzare i nostri
marchi e diversificare la nostra crescita. Oggi,
se resti immobile, perdi nel mercato”, conclude
Berencreutz.
Guanti umidificati e oli per
bambini fanno parte della
gamma di SCA.
TECNOLOGIE
Un’impronta
forestale più leggera
Sembra strano, ma la tecnologia militare potrebbe essere
una soluzione per una silvicoltura più efficiente e sostenibile.
I mezzi cingolati facilitano infatti l’accesso alle foreste e
hanno un minor impatto
mpatto sul suolo.
testo SUSANNA LINDGREN Illustrazioni
zioni BAE SYSTEMS foto GETTY IMAGES
L
’INDUSTRIA FORESTALE svedese collabora
da tempo con il colosso della difesa BAE
izzare un forwarSystems. Obiettivo: realizzare
oce per l’esbosco.
der cingolato agile e veloce
Questi mezzi sono stati testati negli anni
’50, ma in seguito superati dalle più efficienti
e, oggi il mezzo
versioni gommate. Quest’ultime,
rreno i tronchi
più comune per asportare dal terreno
sare 40 tonnellaabbattuti, possono arrivare a pesare
te. Insomma, i loro pneumatici hanno un enorme
ie dove il terreno
impatto sul suolo forestale, specie
ome nelle foreste
ha una bassa capacità portante come
esbosco è dundi abeti. L’accesso alla zona dell’esbosco
ante la stagione
que difficoltoso, soprattutto durante
uesto problema
umida. Ecco che per risolvere questo
ambientale l’industria forestale svedese guarda
ngolati.
con grande interesse ai veicoli cingolati.
“Estetica a parte, le impronte dei cingoli in sé
blema”, premetnon costituiscono un grosso problema”,
Ufficio tecnico di
te Magnus Bergman, capo dell’Uffi
SCA. “L’unico svantaggio è che possono favorire
uente accuil deflusso dell’acqua e il conseguente
mulo di humus nei ruscelli. Ma con i cingoli
in gomma l’impatto sul terreno è notevolmente ridotto, perché il veicolo ha una galntirebbe
leggiabilità maggiore e ci consentirebbe
quindi di accedere alla materia prima tutto
l’anno”.
estry Truck) utiIl forwarder HFT (Hybrid Forestry
icolo ATV BvS10
lizza la stessa cingolatura del veicolo
V90, costruiti
e di quello da combattimento CV90,
24 SCA SHAPE 1 2013
“Raddoppiare la velocità
sul terreno rispetto
al forwarder gommato
significa aumentare
la produttività del 20%”.
da BAE Systems e utilizzati dalle forze di pace in
Afghanistan.
“Oltre al peso ridotto del veicolo, il cingolato in
gomma ha un altro vantaggio: eliminando le vibrazioni e i contraccolpi sui terreni accidentati, la guida risulta più confortevole”, osserva Carl-Gustaf
Löf, responsabile BAE Systems dei veicoli civili in
Svezia. “Inoltre, riducendo l’altezza della cabina
diminuisce l’‘effetto pendolo’, ancora oggi un problema per il guidatore”.
Questa tecnologia avanzata, inizialmente progettata per i veicoli militari, è già impiegata sui
mezzi civili come i cingolati in uso alle società
energetiche che se ne servono per la manutenzione
delle reti elettriche o la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi.
“Tre anni fa abbiamo anche lanciato sul mercato
civile il nostro sistema di propulsione elettrica ibrida, pensato per migliorare l’efficienza dei veicoli
minerari”, aggiunge Löf. “Il risultato è una macchina più veloce che consuma meno carburante. E
anche questo si tradurrà in un notevole vantaggio
per il nuovo tipo di forwarder”.
G
Il progetto HFT è
una delle principali
collaborazioni avviate nel
settore per una silvicoltura
più efficiente ed ecocompatibile.
RAZIE ALL’USO della tecnologia milita-
re, dunque, oltre a consumare meno, il
forwarder sarà anche molto più veloce:
basti confrontare la velocità di un mezzo
normale, che è di 5 km/h, con quella di
un CV90, che raggiunge i 70 km/h.
“Raddoppiare la velocità sul terreno rispetto al
forwarder gommato significa aumentare la produttività del 20%”, continua Löf.
Finora del forwarder cingolato esistono solo
modelli in 3D, che i progettisti possono manovrare
e testare in un ambiente virtuale su diversi terreni
per verificarne e modificarne le caratteristiche.
Secondo Löf, “non si può dire che sia divertente
come un videogioco, perché l’ambiente è molto
matematico e non ha certo una grafica accattivante, ma è uno strumento perfetto per verificare
già nella fase preliminare alcune caratteristiche
progettuali importanti, individuare e quindi modificare potenziali difetti. Questo significa che al
momento di iniziare la produzione, avremo già
tra le mani un progetto definito nei particolari e
abbondantemente conforme ai requisiti richiesti”.
La fabbricazione del primo prototipo dovrebbe
iniziare nel 2013 e terminare agli inizi del 2014.
SCA SHAPE 1 2013 25
88
ANNI
PARASCHIENA RIGIDO
CON PUNTE CONICHE
SOTTO IL GILET
Causa un dolore costante,
che diventa più acuto
quando ci si piega
TAPPI AURICOLARI
E PARAORECCHIE
Riducono notevolmente l’udito
DOPPIE
GOMITIERE
Limitano
la mobilità
per un giorno
“D’un tratto sono quasi sorda e cieca,
e i dolori alla schiena sono così forti che
mi vien da piangere. Per qualche ora
vivo come se avessi il doppio dei miei
44 anni”. Sara Bergqvist, giornalista di
Shape, ha sperimentato per un giorno
cosa significa essere vecchi.
testo SARA BERGQVIST foto PONTUS JOHANSSON
L
A POPOLAZIONE mondiale invecchia rapidamente. Per capire
meglio le esigenze dei consumatori
anziani, diversi dipendenti e clienti
SCA hanno provato una “tuta”
speciale che invecchia di 30-40 anni chi
la indossa. Ora tocca a me. Con addosso
20 chili in più, appesantita da zavorre e
protezioni che limitano i miei movimenti
e rendono precario il mio equilibrio, con
occhiali che simulano la cataratta e tappi
auricolari e paraorecchie che mi rendono
praticamente sorda, sono pronta per uscire
a fare la spesa.
Ammetto di essere un po’ nervosa. E
se cado e mi rompo qualcosa? O se vengo
investita da un auto, dato che non ci vedo
26 SCA SHAPE 1 2013
SCARPE CON SUOLA
ARROTONDATA
Aumentano l’instabilità
DOPPI GUANTI
Limitano la mobilità
e rendono difficile
la presa
MERCATI
OCCHIALI CHE
SIMULANO
LA CATARATTA
Riducono notevolmente la vista
GILET DEL PESO
DI 10 KG
Rende difficoltosi i
movimenti
Composizione
della tuta
invecchiante
Non mostrato nell’immagine:
collare cervicale che riduce
la mobilità del collo
ZAVORRE
AI POLSI
Rendono difficoltosi i movimenti
e non ci sento e vado lenta come una
lumaca? La tuta invecchiante ha un’altra
caratteristica: un paraschiena rigido con
punte coniche che penetrano nella spina
dorsale al minimo movimento. Quando
cerco di piegarmi per infi larmi le scarpe,
sudo freddo e mi vengono le lacrime agli
occhi. Essere vecchi per un giorno è difficile, ma essere vecchi e pieni di dolori è
insopportabile.
Ed ecco subito il primo problema.
Come fai a chiudere a chiave la porta se
non ci vedi? Vado a tentoni per trovare il
buco della serratura e fi nalmente riesco
ad afferrare la chiave giusta. Il secondo problema è scendere le scale senza
cadere. Per fortuna riesco ad arrivare in
fondo, muovendo un piede alla volta. E
meno male che le scale non erano appena
lavate, altrimenti sarei probabilmente
scivolata.
FUORI C’È NEBBIA, ma è colpa degli
occhiali. Mi sento sola e chiusa nel mio
mondo silenzioso. Improvvisamente, a
mezzo metro di distanza, mi si materializzano davanti delle ombre e mi scanso.
Magari tra loro c’è qualcuno che conosco.
Quanto ci si sente isolati da vecchi!
Il primo negozio in cui entro è nuovo
per me: mi disorienta. Come faccio a
trovare le cose? Vedo gli scaffali ma non
riesco a distinguere cosa c’è sopra, a parte
un’insegna della Coca-Cola. Sulle mie
GINOCCHIERE
CON DOPPIE
ALLACCIATURE
Limitano la mobilità
LA TUTA INVECCHIANTE DI SCA
ZAVORRE ALLE
CAVIGLIE
Rendono
difficoltosi i
movimenti
Molti consumatori di prodotti SCA sono
ben più anziani del dipendente medio di
SCA. Per le persone più giovani, la tuta
invecchiante è un’opportunità unica per
scoprire cosa significa essere vecchi.
Questa consapevolezza potrebbe tornare
utile in sede di sviluppo e realizzazione
dei prodotti e delle relative confezioni.
In ambito extra-aziendale, SCA utilizza
la tuta per far capire meglio le esigenze
dei consumatori anziani in vari contesti:
negozi, case di riposo, ospedali e assistenza domiciliare.
SCA SHAPE 1 2013 27
MERCATI
Allungarsi per raggiungere i prodotti è difficile e provoca dolore. E perché le scritte sono così piccole?
gambe rigide mi trascino fino al negozio
successivo, che è più vicino a casa e mi è
più familiare. Non è facile raggiungere i
prodotti sugli scaffali. La tuta si ribella e
io mi sento pesante. Nel banco frigo trovo
un piccolo contenitore rotondo con un’etichetta arancione.
“Perché non c’è scritto niente?”, chiedo
mentre lo rigiro tra le mani.
“C’è scritto insalata di gamberetti,
ma in caratteri molto piccoli”, mi aiuta il
fotografo.
LA MAGGIOR PARTE delle confezioni è
così. Nel reparto carni ne trovo una dove
distinguo la figura di una mucca, ma non
riesco a leggere l’etichetta. Forse è una
bistecca? Riesco invece a individuare altri
prodotti: il latte parzialmente scremato,
le caramelle, le bibite, gli snack, la carta
igienica. Forse la mia dieta non sarebbe
delle più sane se dovessi comperare solo
quello che riesco a vedere. Comincio a
28 SCA SHAPE 1 2013
essere stanca. È dura cercare dei prodotti
che non vedi e allungarsi per prenderli
sugli scaffali in alto. Forse ci vorrebbe una
sedia. E un WC, visto che la tuta mi strizza la pancia. Vado a pagare. Un signore
anziano prende qualcosa da uno scaffale vicino alla cassa, ma fa cadere a terra
un’intera pila di tavolette di cioccolato.
Muta solidarietà da parte mia. Quando
tocca a me pagare, ecco l’altro grosso problema: con le dita goffe che mi ritrovo non
riesco a introdurre la carta nel POS.
Nonostante l’aiuto della cassiera, digito
il PIN sbagliato e devo ricominciare da
capo. Mi chiedo se gli altri clienti in coda
non stiano perdendo la pazienza. Per
fortuna non riesco a vedere le loro facce.
Fuori dal negozio mi strappo via i paraorecchie, i tappi auricolari e gli occhiali
per poter tornare a casa sana e salva. Sono
contenta di avere di nuovo la mia età, ma
ora capisco molto di più che cosa significa
essere vecchi.
15%
Il 15% della popolazione nei paesi
in via di sviluppo ha più di 65 anni
(sarà il 25% intorno al 2050). Entro il
2100 in Cina, Usa, Giappone, India e
Brasile i centenari saranno più
di 1 milione.
VIVIAMO PIÙ A LUNGO
Dall’Età della pietra fino all’Ottocento, l’aspettativa media di
vita si è mantenuta abbastanza costante intorno a 30-40
anni, principalmente a causa
dell’elevata mortalità materna e
infantile. Da allora è raddoppiata nella maggior parte dei paesi.
Nel 2009 la nazione con la più
alta aspettativa media di vita era
il Giappone: 86,5 anni per le donne e 79,6 anni per gli uomini.
FONTI:
DIVISIONE POPOLAZIONE DELLE
NA Z I O N I U N I T E 2 0 0 9, S C B S TAT I S T I C S
SWEDEN 2012.
www.sca-tork.com
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SHAPE UP
Notizie dal mondo esterno
Sci estremo
LA MOUNTAIN HILL CABIN, realizzata dallo
studio di architettura norvegese Fantastic
Norway, è l’ultima risposta alle fantasie degli
sciatori. L’eco-capanna di legno, che sarà ultimata nell’estate 2013, sorge in un’area isolata
tra le montagne, raggiungibile solo con gli sci
in inverno. Progettata come un elemento paesaggistico che si integra perfettamente nell’azione del vento e della neve, questa singolare
costruzione permette di sciare o scendere in
slittino sulla pista ricavata dalla pendenza angolare del tetto (23°).
www.fantasticnorway.no
X
La mancanza di privacy e di infrastrutture per la pulizia
e l’igiene, la paura di macchiarsi e di avere un odore
sgradevole, la mancanza di igiene nei bagni delle scuole
sono tra i principali motivi delle assenze scolastiche
delle ragazze durante il periodo mestruale, con ovvie
ripercussioni negative sul loro diritto all’istruzione.
Catarina De Albuquerque, relatore speciale ONU, nel rapporto sulle problematiche dell’igiene mestruale
Ri-ciclette
L’ISRAELIANO IZHAR GAFNI, appassionato di
ciclismo ed esperto nella progettazione di linee
automatizzate per la produzione in serie, ha realizzato una bicicletta di cartone. Pesa 10 chilogrammi ma può reggere il peso di un ciclista
di 200. Fabbricata principalmente in carbone
e materiali riciclati trattati con un rivestimento
impermeabile, ha un costo di produzione inferiore ai 12 euro: si tratta quindi di una delle bici
più economiche che si possano immaginare,
oltre che una delle più ecosostenibili.
Nonostante tutti gli dicessero che era un’idea irrealizzabile, Gafni era sicuro che la carta
avrebbe retto se adeguatamente trattata.
30 SCA SHAPE 1 2013
Il vaso perfetto
Meno parassiti significa più cibo per gli
agricoltori kenyani e le loro famiglie.
SE VOLETE PREPARARE dei vasi
speciali per mettere a dimora ogni
anno le vostre pianticelle, potete
riciclare i giornali vecchi e risparmiare sui costi del giardinaggio.
Sul sito Internet ehow.com troverete istruzioni dettagliate su come
piegare la carta da giornale fino a
formare un robusto vaso. Per trapiantare le pianticelle in giardino
è sufficiente tagliare il fondo del
vaso e posizionare il tutto nel terreno. Mantenendo la pianticella
nel vaso proteggerete le radici
durante la messa a dimora e nel
frattempo la carta da giornale si
biodegraderà in giardino.
PARASSITI,
BENEDETTA PUZZA
ALCUNI RICERCATORI del Centre for Insect Physiology and
Ecology (ICIPE) di Mbita, in
Kenya, hanno messo a punto
una tecnica antiparassitaria
speciale, che consiste nel
sostituire i pesticidi con delle
piante il cui odore allontana i
parassiti e le erbe infestanti,
dirigendoli verso zone prestabilite del campo.
GETTY IMAGES
L’INFLUENZA MASCHILE?
ESISTE
SEMBRAVA UNA leggenda popolare e
invece é realtà: quando si ammalano,
gli uomini soffrono più delle donne. Secondo alcuni scienziati dell’Università di
Cambridge, sono gli ormoni a stabilire in
che misura avvertiamo il dolore e i sintomi dell’influenza.
Negli uomini, già a una temperatura corporea di 37,7 °C la produzione di testosterone cala,
facendoli sentire malati. Nelle
donne, invece, gli estrogeni
iniziano a calare a 39,6 °C.
metri
...è l’altezza della prima turbina eolica realizzata in legno
ad Hannover, in Germania.
X www.timbertower.de
SCA SHAPE 1 2013 31
12 ORE
con Ulrika Libander
Tecnico di laboratorio per SCA a Göteborg,
in Svezia, Ulrika Libander esegue test
preliminari sui prodotti per l’incontinenza:
un compito che richiede impegno, capacità
di valutazione e tantissima pazienza.
testo SARA BERGQVIST foto SVANTE ÖRNBERG
Una giornata di lavoro tipo in SCA
Ulrika esce di casa con la
figlia più piccola, Maja, e la
accompagna al centro estivo.
Poi prosegue fino alla sede di
SCA. Foto 1
La giornata di lavoro inizia
con la lettura delle email.
Ulrika attende una consegna
per poter avviare un nuovo
progetto con il suo gruppo,
ma finora non è arrivato nulla.
Controlla di aver prenotato
le apparecchiature di prova
necessarie.
7:00
7:40
32 SCA SHAPE 1 2013
Rapida pausa caffè e breve
ripasso con i colleghi.
8:00
A 16 ANNI ULRIKA LIBANDER iniziò un programma
di apprendistato con il padre nella società farmaceutica AstraZeneca. Da qui la decisione di voler
un giorno lavorare in laboratorio. Così è stato: ora
è in SCA da 16 anni, di cui 14 passati nella ricerca e
sviluppo, due e mezzo nel laboratorio dedicato ai
prodotti per l’incontinenza.
“Apprezzo molto la varietà, poter associare il
lavoro pratico a quello teorico, sia in squadra che
da sola. La soddisfazione più grande è quando hai
una teoria, cerchi di dimostrarla e le tue analisi la
confermano”.
Test preliminari di un nuovo
metodo nel laboratorio di
simulazione su manichini.
Foto 2
8:15 -11:00
Pranzo. Ulrika inizia sempre
la pausa pranzo con una
telefonata alla nonna novantenne, che vive sola a 600 km
di distanza. Foto 3
11:00
12 ORE
“Per apprezzare
questo lavoro
bisogna essere un
po’ ‘secchioni’.”
In genere Ulrika testa i prodotti nella fase iniziale.
A volte si tratta di strumenti completamente nuovi,
a volte di varianti di qualcosa già esistente. “Per
esempio”, dice, “se in un prodotto si vuole sostituire
uno dei materiali con un altro più economico, prima
bisogna dimostrare che la qualità resta invariata”.
I test riguardano in genere la funzionalità del
prodotto, ma al momento Ulrika si sta occupando
di testare un metodo già utilizzato nel caso delle
protezioni classiche per l’incontinenza. “Presto
vedremo se è applicabile anche alle nostre mutandine assorbenti”, spiega.
Ulrika e i suoi colleghi lavorano con una sessantina di metodologie diverse per testare l’assorbenza di un prodotto, l’aderenza e molto altro. Prima
di ogni test, devono anche verificare che il liquido
abbia le caratteristiche giuste, calibrare gli apparecchi di misura e adattare il software.
“Per apprezzare questo lavoro bisogna essere
un po’ ‘secchioni’,” ride. “In un certo senso non
stacco mai… ogni volta che vado all’estero devo
sempre andare a controllare che tipo di prodotti
per l’igiene usano e se corrispondono ai nostri
di SCA.”
Il pranzo si conclude con
un caffè in reparto insieme
alle colleghe Emma e Linda.
Arriva un’altra collega per
comunicarle che la consegna
che attendeva è arrivata.
Ulrika esegue altri due tipi di
test nel laboratorio aperto.
Brita Jungenfelt, diretto
superiore di Ulrika, si ferma
un istante in laboratorio per
discutere delle sostanze
chimiche che ha ricevuto dal
laboratorio di Shanghai.
Ulrika spacchetta i nuovi
prodotti appena arrivati.
Dovranno essere installati
in laboratorio prima dei test
di domani così da adattarsi
all’umidità e alla temperatura
ambiente.
11:30
11:40-14:40
14:40-15:40
Segue un po’ di lavoro di
analisi e stesura di rapporti.
15:40-17:00
ULRIKA
LIBANDER
Qualifica: tecnico di laboratorio SCA per i prodotti per
l’incontinenza.
Età: 43
Vive a: Särö, periferia di
Göteborg.
Famiglia: il marito Patrik e le
figlie Hanna, 11 anni, e Maja,
8 anni.
Hobby: palestra, cucina,
musica lirica, barca, famiglia
e casa. Vive in una fattoria
con le galline e canta nel coro
di SCA.
Cibo preferito: thailandese.
Talento nascosto: molti anni
di danza classica.
Di nuovo a casa dopo essersi
fermata a fare la spesa. Si dedica alle bambine, controlla i
compiti e prepara le cose per
il giorno dopo. Più tardi esce
per andare in palestra.
18:00
SCA SHAPE 1 2013 33
FATTI
VOLVO OPEN 70 VOLVO ONE(ALLENAMENTO) DESIGN
Lunghezza linea di
galleggiamento:
Altezza dell’albero:
Numero di vele:
Superficie
velica della randa:
Peso:
Pescaggio:
21,5 m
31,5 m
10
19,8 m
30,3 m
7
175 m2
14-14,5 t
4,5 m
151 m2
11,6 t
4,7 m
Chiglia (entrambi gli yacht): la chiglia
basculante può essere portata fino a 40°
sopravento. Anche nella nuova barca, le
due derive possono essere completamente
abbassate per consentire un buon angolo di
risalita al vento.
ALLENATE
alla
In attesa che sia pronto il suo yacht, l’equipaggio tutto
al femminile di SCA ha scelto di allenarsi su una barca
di dimensioni maggiori: il 70 piedi Puma, giunto terzo
nell’ultima edizione della Volvo Ocean Race.
testo ANNA GULLERS foto SCA
34 SCA SHAPE 1 2013
VOLVO OCEAN RACE
N
grande
EL BEL MEZZO delle tempeste di
vento d’inverno, lo scorso dicembre SCA ha acquistato una barca
per consentire al suo equipaggio
tutto al femminile, Team SCA, di allenarsi
in vista della partecipazione alla Volvo
Ocean Race (VOR).
L’imbarcazione è il 70 piedi Puma,
giunto terzo all’ultima edizione della VOR
lo scorso luglio. Più grande e più pesante
di quello che prenderà il via nell’autunno
2014, lo yacht è stato riadattato nel Regno
Unito e ora sfoggia un nuovo design con il
logo SCA.
“Succede spesso che gli equipaggi
acquistino una barca d’allenamento per
le sessioni di test pre-regata”, afferma
Killian Bushe, consulente tecnico del
Team SCA.
Nella prossima edizione della VOR
saranno in gara solo yacht della stessa
classe “Volvo One-Design”. Le imbarcazioni sono l’una la copia esatta dell’altra e
tutte le dotazioni di bordo sono identiche.
La differenza? La faranno le persone a
bordo.
Gli yacht della nuova classe ora in
costruzione sono 65 piedi (19,8 m), più
piccoli e quindi adatti anche a un equipaggio solo femminile.
“Per le veliste è meglio allenarsi su un
70 piedi, perché una volta in gara la loro
barca risulterà molto più facile da governare”, osserva Bushe.
Il 65 piedi di SCA, che sarà pronto per
agosto o settembre, è stato progettato
dalla Farr Yacht Design americana ed è
costruito da un consorzio di armatori di
Regno Unito, Francia, Italia e Svizzera.
Mentre fervono i lavori di realizzazione
degli yacht, continuano le selezioni per le
11 veliste del Team SCA.
“Speriamo di riuscire a definire già il
primo gruppo verso marzo-aprile 2013 e
avere quasi tutto l’equipaggio completo
per l’estate”, auspica Richard Brisius,
CEO di Team SCA.
SCA SHAPE 1 2013 35
PROSPETTIVE
“Voglio vestire la
Coca-Cola secondo
Gaultier”.
Jean Paul Gaultier,
al lancio della prima bottiglia
disegnata dalla sua griffe.
Il telefono
veste Prada
Ci sono aziende in vari settori che collaborano con stilisti famosi.
Per valorizzare i loro marchi e attirare nuovi clienti.
testo JONAS REHNBERG Illustrazioni TEAM HAWAII
S TRINGERE TRA LE MANI un corset-
to di Gaultier quando si beve una
Coca. Accarezzare la texture delle
finiture Porsche quando si tocca
l’hard drive esterno del computer. O vestire Prada rispondendo al cellulare. Tutto
questo, e molto di più, è possibile nell’era
del cross-branding, quando le grandi
aziende cercano inedite soluzioni per valorizzare il marchio e raggiungere nuovi
target di clienti affidandosi agli stilisti più
in voga.
Design ed eleganza diventano ogni
giorno più importanti in un’epoca in cui
lo stile di vita griffato è molto ambito
dai consumatori, soprattutto in quei
mercati dove il potere d’acquisto della
classe media è salito alle stelle. E le
Coca-Cola in versione Gaultier.
collaborazioni con gli stilisti non si limitano ai prodotti, ma si allargano anche ai
servizi, come la ricettività alberghiera.
Diversi hotel portano la firma di Missoni,
mentre Giorgio Armani ha sottolineato
ancora una volta la presenza totalizzante
della moda siglando un accordo con la
Emaar Hotel & Resorts.
“Oggi più che mai la moda domina
tutti gli aspetti del nostro stile di vita: non
solo come ci vestiamo, ma anche dove
viviamo, in quali ristoranti mangiamo,
quali auto guidiamo, dove andiamo in
vacanza e in quali hotel soggiorniamo”,
ha dichiarato Armani. “Questo rafforza la
nostra strategia attuale, cioè trasformare
l’universo Armani in uno stile di vita a
360 gradi”.
SCA SHAPE 1 2013 37
S
PROSPETTIVE
Collezione Lindex Missoni.
Un altro nome prestigioso, oggi declinato in una miriade di prodotti diversi, è
Porsche: Ferdinand Alexander Porsche,
nipote del fondatore, ha disegnato non solo
occhiali e orologi da uomo, ma anche hard
drive per LaCie, cellulari per BlackBerry
e perfino tram per il comune di Vienna.
Prada disegna cellulari per la LG sudcoreana, mentre la Disney ha chiesto allo
stilista di calzature Christian Louboutin
di realizzare una scarpa di Cenerentola
adatta alla generazione “Sex and the City”
in previsione della nuova uscita in DVD del
suo classico d’animazione.
“È stata una fortuna incrociare la mia
strada con quella di un personaggio come
Cenerentola, così fortemente simbolico
non solo per il mondo delle fiabe ma
anche per quello delle calzature”, fa notare Louboutin.
Per ovvie ragioni, l’abbigliamento è
il settore dove le collaborazioni con gli
38 SCA SHAPE 1 2013
stilisti trovano il loro terreno naturale.
Proprio gli accordi stipulati con i grandi
nomi dell’alta moda, da Karl Lagerfeld
a Stella McCartney, hanno consentito
al colosso svedese H&M di figurare tra i
25 marchi più prestigiosi nella classifica
2012 dei Best Global Brands stilata da
Interbrand, superando altre catene di
abbigliamento e perfino nomi come Nike
e American Express.
Q
UANDO LA CATENA svedese di
abbigliamento Lindex, con oltre
460 negozi in Europa e Medio
Oriente, ha concretizzato la sua
collaborazione con Missoni nel settembre
dello scorso anno, l’impatto è stato fenomenale. Spiega il direttore marketing,
Johan Hallin: “Le vendite hanno superato
le nostre più rosee aspettative. Perfino
nelle città piccole avevamo lunghe code
di clienti davanti ai negozi e i nostri server
“Le vendite
hanno superato
le nostre più rosee
aspettative”.
Johan Hallin,
direttore marketing Lindex.
FEATURE
SCA
PANNOLINI
FIRMATI
SCA HA REALIZZATO diverse collezioni
H&M e la maison Martin Margiela.
Prada in linea.
La scarpa di Cenerentola firmata Louboutin.
sono quasi andati in tilt per l’eccessivo
numero di visitatori on-line. Nel terzo
trimestre del 2012 abbiamo fatturato
l’11% in più rispetto allo stesso trimestre
dell’anno precedente”.
Lindex vende abbigliamento da donna
e ha scelto di collaborare con Missoni,
anche perché l’azienda italiana ha molte
donne in posizioni di vertice. I due partner hanno deciso di donare il 10% dei
proventi delle vendite della linea Missoni
alla ricerca del tumore al seno.
“Volevamo che la nostra collaborazione approdasse a qualcosa di utile”, continua Hallin.
collaborazione era per noi l’occasione di
offrire a tutte le donne una moda griffata
a prezzi accessibili e nello stesso tempo
sensibilizzarle sul tumore al seno”.
Quando Target, seconda catena
discount degli Usa, ha avviato una collaborazione con lo stilista d’avanguardia
Isaac Mizrahi per una linea d’abbigliamento femminile, alcuni temevano una
svalorizzazione della griffe. Collaborare
a trasformare un colosso della grande
distribuzione in un paladino della moda
giovane a poco prezzo era considerato un
grosso rischio professionale per un nome
d’alta gamma come Mizrahi. Come ha
dichiarato lo stesso Mizrahi al Wall Street
Journal, “non è questione di svendersi,
ma di smuoversi dall’immobilismo”.
La collaborazione, estesasi poi anche
a casalinghi, accessori e biancheria da
letto, è stata un enorme successo per
entrambi.
A
PRESCINDERE DAL guadagno,
perché una griffe dell’alta moda
decide di collaborare con la grande distribuzione?
Risponde Angela Missoni, direttore creativo della maison: “Questa
primaverili per il suo marchio Libero
(prodotti per l’infanzia), ciascuna
incentrata su una tematica esclusiva
che ricorre nelle campagne di marketing, nel packaging e nelle fantasie
dei pannolini. Molte collezioni sono
ispirate al mondo della moda, come
dimostra il materiale promozionale in
cui si vedono bambini felici che trotterellano in passerella.
Nel 2010 Libero aveva lanciato una
collezione dedicata al calcio in concomitanza con i Mondiali in Sudafrica.
Scopo: sottolineare l’importanza
dell’attività fisica nello sviluppo delle
capacità motorie dei bambini.
Gli spot dei prodotti hanno spopolato su YouTube.
“Le collezioni primaverili hanno
contribuito enormemente alla riconoscibilità del marchio”, afferma
Kristoffer Wendelboe Jensen, direttore marketing regionale di SCA per
Libero in Scandinavia.
Per la primavera 2013 non è prevista
una collezione speciale, visto che
l’intera linea Libero sta per essere
riprogettata dalla celebre designer di
SCA Karoline Lenhult (foto sotto).
Altre collezioni:
2011: ”Libero Action” (YouTube
search: “Libero climbing baby”) e
”Dance Collection”
2012: ”Art Edition”and “Love collection” (su YouTube cercare “Libero
sprin
spring
ng collection”).
collection ).
2013: La nuova collezione Libero fairy-tale
presenta
nta diversi paesaggi.
paesaggi
SCA SHAPE 1 2013 39
SCA INSIDE
News da
from
SCA
SCA
PARTENZA
Antartide orientale
Partita il 21 marzo, la spedizione
coprirà una distanza di 3200 km
in condizioni proibitive, con
oscurità completa e temperature
di 90°C sotto zero.
POLO SUD
Antartide occidentale
ARRIVO
Viaggio nel freddo
per Tork
I prodotti Tork viaggiano
ggiano al seguito della
spedizione che sta compiendo
pienndo llaa ttraversata
raversata
invernale dell’Antartide.
O
LTRE A ENTRARE nel Guinness World
Records, la spedizione Coldest Journey
permetterà di acquisire dati preziosi dal
continente antartico e di raccogliere
milioni di euro a scopo benefico.
Nel viaggio, che è iniziato il 21 marzo 2013 e in
sei mesi coprirà una distanza di circa 3200 km (la
maggior parte dei quali percorsi nell’oscurità più
completa e a temperature fi no a 90 °C sotto zero),
gli esploratori utilizzeranno sapone liquido Tork,
gel igienizzante per le mani Tork Premium e relativi dispenser, oltre a 180 rotoli di carta igienica
tradizionale Tork.
Obiettivo principale: compiere la prima
40 SCA SHAPE 1 2013
traversata antartica invernale della storia, l’ultima
sfida polare ancora incompiuta dopo che un team
norvegese ha recentemente concluso la traversata
invernale dell’Artico.
Coldest Journey punta anche a raccogliere 10
milioni di dollari per l’iniziativa globale “Seeing is
Believing” (Vedere per credere), dedicata alla prevenzione della cecità nei paesi in via di sviluppo.
La spedizione, da cui sarà
tratto un documentario,
è guidata da Sir Ranulph
Fiennes.
Per saperne di più:
X www.thecoldestjourney.org/
X www.seeingisbelieving.org.uk/
X www.tork.co.uk
FEATURE
Photos SCA, ISTOCKPHOTO
Accordo
sull’energia
eolica
SCA HA FIRMATO un accordo con E.ON per
cooperare nello sviluppo di diversi progetti
eolici in Svezia. L’accordo riguarda circa 270
centrali eoliche e una produzione energetica
totale di oltre 2 TWh. Il progetto dovrebbe
essere operativo entro il 2017.
Tempo sbarca ad
Hong Kong
LA CARTA IGIENICA Tempo approda a Hong
Nella cartiera di Patrasso in Grecia si risparmiano energia e denaro grazie ai collettori solari.
Un esempio di come
brilla il sole in Grecia
É UNA CONSEGUENZA inattesa
dell’acquisizione di nuove cartiere
fatta da SCA nel 2012. A Patrasso, in
Grecia, una fila di collettori solari sul
tetto della cartiera cattura l’energia
del caldo sole greco con una triplice
funzione. I collettori riscaldano l’acqua destinata al serbatoio di alimentazione della caldaia, aumentandone
la temperatura da una media di 15 °C
fino a quasi a 29 °C: così si riducono
i costi rispetto al precedente sistema
di preriscaldamento a GPL. In questo modo si riduce inoltre dell’1,5%
il consumo energetico per il tissue
prodotto nella cartiera. Infine, si assicura acqua calda a sufficienza per
la mensa e le docce del personale.
“Prima preriscaldavamo l’acqua per
la caldaia con il GPL, che in Grecia
è molto costoso”, osserva Betty
Peppas, responsabile per l’ambiente
e la sicurezza. “Attraverso il nuovo
metodo risparmiamo sui costi ma
anche sulla quantità di energia, che
già viene consumata in abbondanza
dalla paper machine. Il progetto è
ammortizzabile in meno di un anno e per ora siamo molto contenti
dei risultati”.
Kong, dove il marchio ha incontrato un
grande successo negli ultimi anni dopo che
SCA lo ha acquistato da P&G nel 2007: oggi
è il leader nelle veline in box con una quota
di mercato superiore al 70% per i fazzoletti
di carta.
“A Hong Kong per il tissue è ora di passare alla categoria successiva e il successo
della carta igienica Tempo, lanciata nel settembre 2012, non può che riempirci di soddisfazione”, dichiara Stephan Dyckerhoff,
Presidente di SCA Hygiene North Asia.
La carta igienica Tempo è prodotta con
carta importata dalla Germania e trasformata
in Cina utilizzando una speciale tecnologia
innovativa. I tre veli, due esterni più morbidi e
uno interno più robusto, sono contraddistinti
dal classico motivo a foglia Tempo.
SCA SHAPE 1 2013 41
SCA INSIDE
Nuova sede a Mumbai
Marita Sander, communication director sustainability di
SCA (a destra: Ingalill Östman, SKF).
Il miglior report
sulla sostenibilità
“REPORT SULLA SOSTENIBILITA equilibrato,
trasparente e proiettato verso il futuro”. Con
questa motivazione, SCA è stata premiata per
il miglior report sulla sostenibilità 2011 dal FAR,
l’istituto svedese dei revisori ufficiali dei conti.
L’evento annuale ha avuto luogo a Stoccolma
agli inizi del mese di dicembre 2012.
“Il report di SCA evidenzia l’impegno dell’azienda per la sostenibilità. Oltre a proporre
soluzioni innovative, dimostra un’elevata
consapevolezza del mondo circostante e degli
effetti che SCA ha su di esso”, ha detto Åse
Bäcklund, presidente del gruppo di lavoro del
FAR per lo sviluppo sostenibile.
“Il report di SCA
dimostra un’elevata
consapevolezza del
mondo circostante”.
Åse Bäcklund, FAR
42 SCA SHAPE 1 2013
CON LA COSTITUZIONE della società
SCA Hygiene Products India Pvt.
Ltd., avvenuta nel maggio 2012, SCA
ha una presenza fisica anche in uno
dei mercati a più rapida crescita nel
mondo. La nuova sede di Mumbai è
stata inaugurata a dicembre con una
cerimonia tradizionale indù.
“L’India offre a SCA opportunità
commerciali molto interessanti”,
spiega Thomas Wulkan, presidente
MEIA, business unit di SCA per Medio
Oriente, India e Africa. “Aprire una
sede a Mumbai significa essere più
vicini ai nostri clienti e consumatori
indiani e ci aiuta a capire ancora meglio le loro esigenze e ad adeguare la
nostra offerta. La cerimonia indù del
Puja* è servita a caricarci di energia
positiva per affrontare meglio la sfida
impegnativa di aumentare la nostra
presenza sul mercato indiano”.
*Durante l’inaugurazione, un pandit
(sacerdote) ha officiato la cerimonia
del Puja come rituale di buon auspicio per l’azienda.
“L’India offre a SCA
opportunità commerciali
molto interessanti”.
Thomas Wulkan, presidente MEIA
Premiato lo schiuma party
LA CAMPAGNA delle veline per il viso
Icy Menthol Tempo si è aggiudicata
diversi premi Kam Fan, uno dei riconoscimenti più prestigiosi assegnati a
Hong Kong per la creatività.
A parte i vari siti Facebook, per il
lancio della campagna, i realizzatori
hanno puntato su uno spot TV seguito da un video virale.
Per il video su YouTube,
cercare “Tempo Icy Menthol”
I premi di Kam Fan:
Argento: miglior campagna TV per
i prodotti per la casa
Argento: miglior campagna integrata
Argento: campagna TV di maggior
successo (nessun oro, quindi massimo riconoscimento)
Argento: campagna integrata di
maggior successo (nessun oro, quindi massimo riconoscimento)
SCA INSIDE
L’e-commerce
fa il boom
in Sudafrica
I WEB-SHOP DI TENA
In Sudafrica i prodotti per l’incontinenza non sono
facilmente accessibili e sono di difficile distribuzione.
Per TENA, il marchio SCA di prodotti per
l’incontinenza, questo rappresenta un’opportunità.
testo SUSANNA LINDGREN foto GETTY IMAGES
IN SUDAFRICA è boom dell’e-commerce:
+30% all’anno, specie nei prodotti di
consumo. Nel novembre 2012 TENA ha
lanciato il suo ultimo web-shop nel paese,
dove l’incontinenza è ancora tabù.
“L’e commerce consente di fare shopping senza dare nell’occhio”, fa notare
Carolina Liljendal, responsabile e-business di SCA. Nel nostro web-shop i clienti
possono controllare la gamma completa
dei nostri prodotti con calma e nella massima privacy. È essenziale capire che oggi
l’e-commerce è importante come canale
di vendita autonomo, non solo complementare”.
Lo Stato sudafricano non concede rimborsi: significa che i privati devono farsi
carico delle spese sanitarie. L’incontinenza è una categoria merceologica relativamente nuova nel paese. I prodotti non
sono facilmente accessibili, nè uniformemente distribuiti nella nazione.
“Notiamo un grande interesse da parte
di clienti che hanno parenti ricoverati nelle RSA, molto spesso in province diverse”,
osserva Jana Joeaas, direttore commerciale per il Sudafrica.
I “PARADISI DEI PENSIONATI” non sono
concentrati in zone particolari: sono sparsi un po’ ovunque. Il web-shop di TENA
permette quindi ai clienti di fare shopping
in modo discreto e con comode consegne
evitando grandi spostamenti.
Poiché sono pochi coloro che in Sudafrica hanno un computer in casa, la
maggior parte delle comunicazioni elettroniche, compreso lo shopping, avviene
attraverso gli smartphone. Il web-shop
è presente anche sui social network, ma
altrettanto importanti sono i tradizionali
opuscoli distribuiti dai medici locali con
le istruzioni su come ordinare on-line.
TENA attualmente ha 14 webshop dedicati ai consumatori
europei e africani. Il concetto è
identico ovunque. Compilando
un breve questionario, i consumatori ricevono suggerimenti
sui prodotti più adatti per le loro
esigenze. Gli acquisti verranno
recapitati in anonime confezioni
marroni.
Finora i mercati principali dei web-shop TENA sono
o
stati Regno Unito e
Finlandia. Ma l’ebusiness cresce e
in Europa: si prevede
evede
un incremento
to delle
vendite del
el 25%
all’anno.
L’utilizzo
di dispositivi
mobili è sempre
più frequente, come dimostra
anche l’esperienza di TENA.
ENA. Per
soddisfare questa esigenza,
a,
quest’anno TENA lancerà un sito
web “responsivo”.
Il web design responsivo è
strutturato in modo da adattare
la visualizzazione dei contenuti
al tipo di dispositivo che si utilizza: computer, tablet o cellulare.
SCA SHAPE 1 2013 43
FEATURE
Scarica

i semi del cambiamento