Liceo Angelo Fortunato FORMÌGGINI Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2015/2016 Via Bologna – 41049 Sassuolo (Mo) Tel. 0536 – 88.25.99. – Fax 0536 – 88.20.73 – e-mail: [email protected] 1 PREMESSA IL P.O.F.: carta d’identità della scuola Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 Art. 3 Piano dell'offerta formativa 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità. 3. Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di circolo o di istituto. 4. Ai fini di cui al comma 2 il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli Enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio. 5. Il Piano dell'offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all'atto dell'iscrizione. 2 Il Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.) è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche e, in quanto tale, definisce le linee programmatiche generali del servizio offerto dall'Istituto e fonda l'impegno educativo-didattico della scuola. Il P.O.F. è quindi un documento di mediazione tra le prescrizioni a livello nazionale, le risorse della scuola e la realtà locale programmazione delle scelte culturali, educative e didattiche, nel quadro delle finalità del sistema scolastico nazionale progettazione di attività curricolari ed extracurricolari mirate ad ampliare ed arricchire l'offerta formativa identità culturale dell'Istituto che delinea il quadro delle scelte didattiche della scuola, chiarendone le finalità educative impegni di cui l'Istituto si fa carico nei riguardi del personale, dell'utenza e del territorio, riferimenti normativi e procedurali che regolano la vita dell'Istituto, ne organizzano le risorse e disciplinano i comportamenti della comunità scolastica informazione nei confronti dell'utenza sulle attività, le risorse e gli strumenti che costituiscono l'offerta formativa dell'Istituto trasparenza nei confronti degli studenti e dei genitori sulle scelte formative, educative ed organizzative 3 SEZIONE 1 LA PRESENTAZIONE DEL LICEO 1.1. L'IDENTITA' STORICO-CULTURALE DEL "FORMIGGINI" 1.1.1. Un po' di storia. Il Liceo Scientifico Statale "Angelo Fortunato Formiggini" nasce nell'anno scolastico 1972/73, come sede staccata del Liceo "Alessandro Tassoni" di Modena; ha la sua prima sede in via Menotti, presso l'Oratorio "Don Bosco".In questo primo momento è costituito da cinque classi, tutte prime e seconde. L'anno successivo è aggregato al nuovo Liceo scientifico "Wiligelmo", appena istituito a Modena. Nell'anno scolastico 1975/76 ottiene l'autonomia e viene intitolato ad Angelo Fortunato Formìggini, editore modenese. Si assesta per alcuni anni su tre corsi completi, cui spesso si aggiunge una classe collaterale. Verso la metà degli anni Ottanta si assiste ad una forte espansione con il passaggio a quattro corsi stabili e alcune classi collaterali. E’ in questo periodo che il Liceo viene trasferito nell'edificio che occupa attualmente in via Bologna. Alla fine degli anni Ottanta, gli Organi Collegiali interni al Liceo recepiscono l'esigenza di rispondere ad una richiesta, fortemente sentita nel territorio, di offerta formativa diversificata e decidono di aderire al Piano Nazionale di Informatica introducendo una mini sperimentazione di questo insegnamento nelle classi del Biennio; l'offerta si allarga ulteriormente con l'istituzione dell'indirizzo linguistico che incontra un deciso favore dell'utenza, tanto che a metà degli anni Novanta è necessario articolarlo su due corsi; sempre in questa fase di espansione viene attivato anche l'indirizzo socio-psico-pedagogico. A partire dall’a.s. 2003/2004 è attivato anche il Liceo Classico. La nostra scuola, pertanto, diventa Istituto di Istruzione Superiore (I.I.S.), con due sezioni: Liceo Scientifico e Liceo Classico. A partire dall’a.s. 2011/2012, con l’avvio della riforma dei Licei, l’istituto torna assume la seguente denominazione: Liceo A. F. Formiggini – Scientifico e Classico Nell’a.s. 2015/2016 il Liceo conta 58 classi, di cui una articolata: 18 per il Liceo scientifico, 16 per il Liceo linguistico, 12 per il Liceo delle Scienze umane e 6 per l’opzione economico-sociale, 6 per il Liceo Classico, per un totale di 1.430 alunni. Con l’inizio dell’a.s. 2014/12015 al Liceo Formìggini sono state aggregate la classe prima e la classe seconda opzione economico-sociale del Liceo “Maria Immacolata” di Palagano. Nell’a.s. 2015/2016 anche la classe terza è aggregata al Liceo Formìggini. Con l’entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di II grado, nel nostro istituto sono attivati quattro indirizzi liceali ed un’opzione: - Liceo scientifico - Liceo linguistico - Liceo delle Scienze umane ed opzione economico-sociale - Liceo classico La dirigente scolastica Rita Turrini 4 1.1.2.Angelo Fortunato Formiggini. Il suicidio di un editore ebreo. Angelo Fortunato Formíggini, editore modenese, è nome conosciuto probabilmente solo dai bibliofili che apprezzano ancora oggi le sue curate e deliziose edizioni, o da qualcuno che lo ricorda come l'ebreo che si era suicidato gettandosi dalla Ghirlandina, la torre campanaria del Duomo di Modena, al primo comparire delle leggi razziali. In realtà l'editore modenese è un personaggio di straordinaria caratura e rilevanza, che getta una luce vivida e forte sui primi quarant'anni del nostro secolo. Formíggini infatti, modenese di sette cotte, è uno degli spiriti più brillanti che la terra geminiana abbia allevato. Amante del libro e della cultura, ha dedicato tutta la sua vita, come per missione, alla diffusione della cultura, ha dato tutto se stesso alla parola scritta, fino alla morte. La morte di un ebreo che rifiuta come incomprensibile l'odio razziale, perché animato dal suo spirito umanistico e pacifista, eclettico e conciliante, perché non capace di comprendere il truce volto dell'odio, lui che ha colto nel riso uno dei fondamenti della vita umana. Lui, quell'Angelo Fortunato Formíggini, zikhronò livrakhà, di benedetta memoria, che ha incarnato nella propria vita e nella propria morte le parole di Qohelet: la semita. Avvicinamento che anche la sua storia personale mostrerà non ancora possibile. Ottenuta la laurea, Angelo Fortunato, che non voleva, tuttavia, porre fine alla gaia e gaudente vita studentesca, frequentò , a partire dal 1902, i corsi della Facoltà di lettere e filosofia a Roma. Ai corsi romani ebbe modo di conoscere la pedagogista Emilia Santamaria, che egli sposerà il 19 settembre 1906. Il 28 febbraio 1907 si laureò a Bologna, città in cui aveva allora stabilito la sua residenza, con una tesi in Filosofia morale, dal titolo che riassume un programma di vita e di lavoro, dell'uomo e dell'editore: La Filosofia del ridere. " Il ridere - scrive Ernesto Milano - sua esigenza insopprimibile e irrefrenabile perché interamente radicato nel proprio temperamento che lo porta necessariamente al comico..., è assurto in Formìggini in dottrina, e di qui a pratica di vita" (2). E per usare le parole dello stesso Formìggini: " il ridere non si trova in tutti gli animali; nel vero e completo senso della parola si trova solo nell'uomo e costituisce... il più caratteristico sigillo dell'umanità". Qui, in nuce, troviamo il germe di quella di poco successiva attività editoriale che troverà il suo vertice di originalità e di qualità nella pubblicazione dei Classici del Ridere, collana che dal 1912 al 1938 vedrà l'uscita di ben 105 titoli. Come nasce l'attività editoriale di A. F. Formìggini? Quasi per caso, o per gioco e scherzo, per essere più fedeli alla figura dell'editore. In occasione della Festa mutino-bononiense, da lui organizzata il 31 maggio 1908 alla Fossalta, per celebrare Tassoni e la rinata amicizia fra Modenesi e Bolognesi, fece stampare a sue spese due pregevoli volumi: La Secchia, volumotto dall'aspetto incunabolesco che raccoglie i sonetti burleschi del Tassoni, e la Miscellanea tassoniana di studi storici e letterari, che porta la prefazione di Giovanni Pascoli, al quale dobbiamo forse la più perspicua presentazione di Formìggini: " Egli è il filosofo del riso, e del riso, proprio dell'uomo come il pianto, egli suol ragionare eloquente, con la sua lunga e bruna faccia malinconica". Così nasce l'avventura di Angelo Fortunato Formiggini editore dilettante, cioè un signore benestante e colto che scelse di essere editore soltanto per suo gusto, per soddisfare i propri interessi di natura intellettuale e sentimentale, un editore atipico nel panorama italiano, un editore che stampava non per guadagno ma per proprio diletto personale, e, fatto straordinario, con successo trentennale. Così Formiggini ricorda, in tono burlesco e parodistico, l'inizio di questa attività: "un bel mattino di maggio, nel 1908, svegliandomi mi accorsi che avevo le mani come prima, il naso come prima, tutto come prima, pur essendo completamente diverso: non ero più uno studioso, ero diventato un editore" . La sigla "A. F. Formiggini - Editore" inizia il suo cammino con sede in Bologna-Modena, ma già l'anno dopo, alla fine del 1909, Angelo sposta la sede a Modena dove rimarrà fino al 1911. I primi anni Un buon nome vale più dell'olio buono, ed il giorno della morte più del giorno della nascita (Qoh. 7,1). A.F. Formíggini nacque a Collegara, frazione di Modena, il 21 giugno 1878, ultimo dei cinque figli di Pellegrino e di Marianna Nacmani. Apparteneva ad una famiglia ebrea (1), modenese da vecchia data ( la notizia più antica risale al 1629), che deriva il nome - a detta dell'editore stesso - dal paese di Formigine (Mo). Dopo avere svolto gli studi liceali a Bologna e Modena, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Ateneo di Modena, alternando lo studio ad una intensa attività goliardica e culturale. Scrisse poesie satirico-dialettali, con lo pseudonimo Furmajin da Modna ( Formaggino da Modena), fondò l'Accademia del Fiasco e, al termine del regolare corso di studi, si laureò magna cum laude il 27 novembre 1901, con una tesi dal titolo significativo: La donna nella Thorà in raffronto con il Manâva-Dharma-Sâstra. Contributo storico giuridico ad un riavvicinamento tra la razza ariana e la semita. Tale tesi di laurea, che, come avrà modo di scrivere Formíggini ventidue anni dopo, " mi fruttò la lode, senza che nessuno avesse osato di aprirla", pone in primo piano un problema che stava a cuore al futuro editore: l'avvicinamento delle due razze, l'ariana e 5 di lavoro sono fervidi ed intensi: 6 volumi pubblicati nel 1908, 16 nel 1909, 19 nel 1910, 31 nel 1911 fino a giungere ai 52 volumi del 1913, che segnano la punta più alta di tutta la produzione del trentennio. Nel gennaio del 1909 vede la luce il primo volume della collezione dei Profili, Sandro Botticelli di Igino Benvenuto Supino. Della serie, che verrà pubblicata e ripubblicata fino al 1938, usciranno 129 titoli: " L'editore ha avuto l'idea, e la mette subito in pratica, di pubblicare via via una sintetica ed estetica rievocazione di figure significative, non rivolta agli studiosi, ma alle persone di gusto. I profili sono destinati a figure che già appartengono alla storia e sono destinati a tratteggiare una figura attraente e significativa, per l'editore e per il lettore di gusto, della filosofia, delle arti, della religione, della politica" (3). Per dirla con le parole dell'editore, che palesa le sue intenzioni e si rivela autentico apostolo della cultura:" è un pane spirituale veramente indispensabile per tutte le persone amiche della coltura" . Nel primo anno di edizione (1909) uscirono ben sei titoli, riguardanti, oltre Botticelli, Darwin, Gaspara Stampa, Esiodo, Federico Amiel, Malthus. E' interessante notare che l'anno successivo ( 1910) viene pubblicato un profilo di Gesù di Nazareth, curato da Baldassarre Labanca, professore di Storia del Cristianesimo all'Università di Roma, alle cui lezioni aveva assistito anche Angelo Fortunato (4). Questa opera è testimonianza di un altro filone del poliedrico spirito del Formìggini: la tematica religiosa, che egli affronta non tanto come ortodosso seguace dell'ebraismo, quanto approdando ad una sorta di religiosità laica, o piuttosto agnostica, e a un vissuto impegno di fratellanza universale, condita di una retorica dei buoni sentimenti tardo ottocentesca, che, non a torto, è stata definita pascoliana. A questo filone fa capo, assieme a diversi volumi pubblicati nella collana Profili, anche una audace e provocatoria collana, le Apologie, su cui ritorneremo dopo. Nell'ottobre del 1911 Formìggini trasferisce l'attività editrice a Genova, con la seguente motivazione, come scriverà in Trent'anni dopo: "sembrandomi che la grande città potesse meglio di una città di provincia, pure a me così cara, mettermi in più stretto contatto con autori e pubblico, mi trasferii nel 1911 da Modena a Genova". E a Genova viene portato a compimento il progetto, a lungo covato, dei Classici del ridere, quelle "cosucce di carte" che costituiscono il vanto editoriale di Formìggini. Il primo volume, quello che dà inizio alla collezione, è la Prima giornata del Decameron. La copertina della collezione è illustrata da Adolfo de Karolis e porta un motto RISUS QUOQUE VITAST, che fa da contrappunto al motto stampato nella prima di copertina di tutte le opere dell'editore: AMOR ET LABOR VITAST. Due motti che includono tutta la personalità del Formìggini, ai quali qualche anno dopo, nel periodo romano, quando egli sarà in aperta polemica con Gentile, se ne aggiungerà un terzo: ATQUE MIHI CONFRICOR, che fa il verso al Me ne frego della roboante retorica fascista. L'alacre attività di quegli anni genovesi viene interrotta dalla Prima guerra mondiale: dal maggio del 1915 al marzo del 1916 Formìggini è al fronte. Ottenu- to il congedo per infermità, vorrebbe continuare l'attività editoriale a Genova, ma a Genova non ha più la sede e, pertanto, cedendo alle insistenze della moglie, trasferisce le sue tende a Roma, sul Campidoglio. Inizia così la fervida e stupenda stagione editoriale romana, che consente a Formìggini di spaziare in nuovi orizzonti e di cullare nuovi progetti, di cui il più importante e significativo è L'Italia che scrive, indicata con la sigla ICS , progetto che si concretizza il 1 aprile 1918 con l'uscita del primo numero. Lo scopo del giornaletto è " di mettere sotto gli occhi di coloro che leggono una bibliografia fresca, sistematica e vivace della produzione editoriale italiana". E' la sua creatura più cara, a cui lavorò per venti anni con impegno impareggiabile, assieme ai collaboratori e alla moglie: la rivista ha recensito 13.124 libri, ne ha annunciato 52.434, ha pubblicato 1152 articoli. Un lavoro immane. L'ICS non è un fatto isolato, si inserisce in un contesto di iniziative che il Formìggini progetta ed attua: in primo luogo l'Istituto per la propaganda della cultura italiana (IPCI), finalizzato " ad armonizzare le varie correnti della cultura nazionale". Il lavoro per la creazione dell'istituto, iniziato nel 1918, assorbe tutte le energie dell'editore; l'istituto, infatti, vede la propria nascita il 14 marzo 1921, ma subito dopo, su proposta di Giovanni Gentile, muterà il nome in Fondazione Leonardo per la cultura italiana. Con un colpo di mano, gestito da Gentile, Formiggini nel 1923 verrà estromesso dalla Fondazione, che nel 1925 verrà assorbita dall'Istituto Nazionale Fascista di cultura. Fu questo un fallimento che pesò notevolmente su Formìggini, il quale però già si era gettato a capofitto in un altro progetto La Biblioteca Circolante dell'ICS, inaugurata a Palazzo Doria (sede della casa editrice) il primo aprile 1922. L'idea di istituire una biblioteca circolante nasce dal desiderio di non tenere chiusa e inutilizzata tutta quella congerie di materiale librario che l'I.C.S riceveva per la recensione, materiale, proveniente dalla produzione letteraria italiana e straniera contemporanea, che egli intende mettere a disposizione di una classe medio-colta,. Si tratta non di una operazione propagandistica o di facciata, ma della realizzazione di ideali che egli sentiva fortemente, in primo luogo l'amore per il libro e l'azione pedagogica verso il lettore. La Biblioteca raggiunge, in seguito ad acquisizioni e donazioni, i 40.000 volumi e Formìggini a più riprese ne pubblica il catalogo. La gestione è, però, impegnativa e dispendiosa, tanto che l'editore, dopo avere invano cercato di cederla gratuitamente al Comune di Roma, la cede nel 1934, in un momento in cui gli affari non vanno più tanto bene, ad un amico anonimo. In questo stesso periodo Formìggini dà vita ad una iniziativa editoriale, le Apologie, che poco incontrò l'interesse del pubblico e della critica, ma che racchiude, al di là dei fatti contingenti, un germe di modernità che ancora oggi è percepibile: alcune delle tredici Apologie pubblicate, negli anni dal 1923 al 1928, costituirebbero ancor oggi motivo di attenta lettura e riflessione. Ne cito due a titolo di esempio: la stimolante Apologia dell'ebraismo (1923), del rabbino Dante Lattes e la stupenda e pionieristica Apologia dell'Islamismo (1925) di Laura Veccia Vaglieri. Formìggini, 6 che si dichiara alieno da ogni specifica confessione religiosa, si propone di: " aprire gli occhi all'umanità che sta tuffandosi a capofitto in un nuovo fervore mistico, affinché questo fervore valga ad affratellarla di più, non a separarla in più profonde correnti di odio, perché tutte le religioni, se hanno un vario contenuto morale ed un variato apparato esterno, rappresentano ciascuna uno sforzo egualmente intenso ed equipollente per scrutare e per interpretare il supremo e imperscrutabile mistero dell'essere; poiché, se il mio temperamento pagano e realistico mi fa poco propenso verso le religioni costituite, non m'induce affatto a combattere il sentimento religioso in astratto, come quello che può fare l'umanità migliore e più fraterna" (5). E' un sentimento religioso in grado di fare l'umanità migliore e più fraterna, un sentimento religioso non chiuso, ma aperto, volto a cogliere la necessità della presenza dell'altro, anzi degli altri, come inesauribile necessità di risposte alle domande degli uomini. Tale atteggiamento di fondo deve farci da guida per comprendere le parole che egli scrisse agli Ebrei d'Italia pochi giorni prima di darsi la morte, parole da qualche studioso interpretate come segno della "tragedia... dell'uomo e dell'ebreo italiano", e " dell'iter fallimentare" dell'editore (6). In primo luogo, Formìggini, che si sente per quel che ha vissuto e per come ha vissuto più ariano che ebreo, non comprende e non riesce a giustificare l'odio razziale in quanto tale, proprio perché categoria che non appartiene al suo pensiero e al suo approccio alla vita. In secondo luogo, egli che è di famiglia ebrea, che molto ha meritato nei rapporti con lo stato dal 1700 in poi, famiglia ebrea che presenta molti rami passati da tempo al cristianesimo, vuole dare, in articulo mortis, un suo personale contributo per conservare lo spirito dell'ebraismo in una realtà politica e sociale, che non fa più differenze e riduce tutto alla razza, alla carne e al sangue. In altro momento, forse, Formìggini sarebbe stato zitto e non avrebbe sentito il bisogno di scrivere le sue ultime parole, non come il testamento del figliuol prodigo ma come il riconoscimento di chi sa non potere essere altro che ebreo quindi non ariano, anche alla comunità ebraica con cui non aveva più rapporti, esclusi evidentemente i rapporti culturali con i singoli e numerosi ebrei che collaboravano alle sue collane editoriali. In altro momento, forse, Formìggini sarebbe stato zitto, ma il suo anelito di armonizzazione e di convivenza possibile lo spinge a parlare, a dire parole non comprensibili o non accettabili, nella loro crudezza, da chi non è animato dal medesimo anelito e dalla medesima storia personale, che affonda le sue radici in un humus padano, e modenese in particolare, da cui emerge lo strato ebreo, come retaggio famigliare e come giogo personale. Egli, che non può concepire un atto religioso che in sé si chiuda e non si apra ad una dimensione pedagogica, propone, tra le altre cose, agli ebrei italiani di abbandonare l'uso della lingua ebraica negli atti di culto e di preghiera: " il culto popolare dovrebbe svolgersi in lingua italiana comprensibile ai fedeli e comprensibile agli spettatori estranei" (7); propone inoltre l'abolizione del sabato, per festeggiarlo "nel dì in cui lo festeggiano gli altri, cioè la domenica" (8). Queste non sono le proposte di chi vuole l'integra- zione a tutti i costi, di chi vuole annullare la diversità, sono le parole di chi ha vissuto fino alla morte la propria carne e il proprio sangue ebrei, di chi ha sacrificato la propria vita perché ebreo, anche se non professante, anche se non attento alle regole alimentari e liturgiche; anzi, proprio per questo ancor più ebreo: morto non nella separazione, ma per il giogo della nascita. Le sue parole, dunque, sono come l'ultimo respiro di chi non vuole esimersi dal dare il proprio contributo per un domani di libertà, che la sua morte, come quella di altri dopo di lui, non ha evitato o avvicinato, ma solo prefigurato. L'attenzione rivolta dall'autore ad imprese non solo editoriali, il calo delle vendite e la crisi generalizzata dell'editoria italiana negli anni attorno al '30, costrinsero Formíggini ad abbandonare l'approccio dilettantistico e famigliare, e a costituire una società editoriale vera e propria: la Società Anonima A.F. Formíggini Editore in Roma, nata il 21 dicembre 1931 e di cui Formíggini è l'Amministratore delegato. La produzione editoriale, ormai stabilizzata a livelli bassissimi, non si risollevò nonostante la costituzione dell'Anonima: 25 titoli nel 1933, 12 titoli nel 1934, 11 nel 1935, 13 nel 1936, 15 nel 1937; troppo pochi per consentire un qualche ritorno economico, l'azienda diventava sempre più " un ramo secco". Ma nel 1938 altri saranno i problemi che Angelo Fortunato Formìggini dovrà affrontare: il problema della campagna razziale antisemita, la presa di coscienza che per lui tutto è finito. Il 27 giugno 1938 apprende che la commissione per la razza appositamente insediata ha concluso i suoi lavori formulando la teoria razziale: a quella data Formìggini dirà - qualche mese dopo - di avere pronunciato la sentenza contro se stesso. Chiaro e dichiarato il proposito di darsi la morte in un’epigrafe scritta il 21 agosto: Ghirlandeina! Ghirlandeina dâm un cocc pr'ajutèrm a fèr al bocc! I diran: cus'è 'so fagot? To! L'é al pover Furmajot, Un mudnes ed qui de 'd via che, oramai, a-n va piò via! Furmajin da Modna (9). Il 31 agosto Formìggini visiterà la Ghirlandina, per fare un sopralluogo e gli studi preliminari, come scrive sul biglietto d'ingresso da lui conservato. Gli eventi precipitano: il 15 settembre 1938 Il Ministero della Cultura Popolare chiede informazioni dettagliate su tutti i dipendenti non ariani dell'Anonima: l'unico non ariano era l'Amministratore delegato, A. F. Formìggini. Pertanto gli viene intimato di cambiare nome all'azienda, che divenne la Società Anonima delle Edizioni dell'ICS., del periodico cioè che più gli stava a cuore e che voleva gli sopravvivesse. 7 Sant’Ambrogio, secondo la sua volontà, per raggiungere le terre di Collegara. Vennero sepolte nel cimitero di Modena, non nella parte israelitica perché morto suicida. L'antivigilia della morte, nell'appello ai Modenesi, aveva scritto: " il piccolo spazio che c'è fra la Ghirlandina e il monumento al Tassoni lo chiamerete ' al tvajiol ed Furmajin' (10) per indicare la limitatezza dello spazio: non direte 'sudario' perché tvajiol è parola più allegra e simposiale". Oggi il silenzio dei morti rimbomba nel cuore dei vivi, ed Angelo Fortunato Formìggini, che alla biblioteca della sua Modena, la Biblioteca Estense, ha lasciato in eredità gli archivi famigliari e della casa editrice, ha trovato a Sassuolo, lontano dal suo Tassoni e dalla sua Ghirlandina, in una scuola a lui intitolata e in un fazzoletto di terra che porta un leccio piantato in suo ricordo, là ha trovato al tvajiol, che può essere per tutti ancora segno di vita, di amore e di fervida laboriosità, nel nome della cultura e della pacifica convivenza. Il 17 novembre il governo fascista emana i Provvedimenti per la difesa della razza italiana; il 28 novembre, dopo avere sistemato tutti i suoi affari, Angelo Fortunato parte per Modena, la città da lui prediletta, con un biglietto di sola andata, e il giorno successivo, il 29 novembre 1938, pone fine alla sua vita gettandosi dalla Ghirlandina. Pochi giorni prima della morte ha modo di scrivere un’epigrafe che contiene lo spirito del suo gesto: Né ferro né piombo né fuoco possono salvare la libertà, ma la parola soltanto. Questa il tiranno spegne per prima. Ma il silenzio dei morti rimbomba nel cuore dei vivi. Oggi il silenzio dei morti rimbomba nel cuore dei vivi. Allora la sua morte passò tassativamente, per ordine del Regime, sotto silenzio. Né fu concesso che le sue ceneri venissero versate nel Panaro dal ponte di Testo a cura del professor GIANPAOLO ANDERLINI NOTE: (1) Sulla famiglia Formìggini cfr. Lazzaro PADOA, La famiglia Formiggini a Modena, in L.BALSAMO - R. CREMANTE (edd.), A.F. FORMIGGINI. Un editore del Novecento, Il Mulino, Bologna, 1981, pp. 45-54. (2) Ernesto MILANO, Angelo Fortunato Formíggini, (Nuovi Profili, 1), Luisé Editore, Rimini, 1987, p.29. (3) Ernesto MILANO, op.cit., p.39. (4) A Gesù verrà dedicato un secondo Profilo: Ernesto BUONAIUTI, Gesù Cristo, A.F. Formiggini, Roma, 1926. Interessante segnalare anche la pubblicazione in lingua italiana della seguente opera fondamentale: C.G. MONTEFIORE, Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico contemporaneo, introd. di F. Momigliano, A.F.Formiggini, Genova, 1913. (5) Angelo Fortunato FORMIGGINI, Trent'anni dopo. Storia della mia casa editrice, R.F. Levi Editore, Vaciglio (Mo), 1977, p. 93. Cfr. per una discussione generale: Maurizio TORRINI, Religione e religiosità nei primi anni del '900, in L. BALSAMO - R. CREMANTE (edd.), A.F. FORMIGGINI. Un editore del Novecento, Il Mulino, Bologna, 1981, pp.363-390. (6) Piero TREVES, Formiggini e il problema dell'ebreo in Italia, in L. BALSAMO - R. CREMANTE (edd.), A.F. FORMIGGINI. Un editore del Novecento, Il Mulino, Bologna, 1981, pp. 71. (7) Angelo Fortunato FORMIGGINI, Parole in libertà, Edizioni Roma, Roma, 1945, p. 44. Cfr. Piero TREVES, op.cit., pp. 69-71. (8) Angelo Fortunato FORMIGGINI, op. cit., p.47. (9) " Ghirlandina./ Ghirlandina, dammi una spinta/ per aiutarmi a fare il botto!/ La gente dirà: Cos'è questo fagotto?/ Toh ! E' il povero Formaggiotto,/ un modenese di quelli di fuori/ che, oramai, non va più via!/ Formaggino da Modena". La Ghirlandina è la torre campanaria del Duomo di Modena. (10) " Il tovagliolo di Formaggino". 8 1.2. I FINI ISTITUZIONALI L’Istituto di Istruzione Superiore "A.F. Formiggini", in quanto scuola pubblica statale, ha come proprio fine istituzionale quello di contribuire, attraverso l'istruzione, alla formazione della persona e del cittadino, nel rispetto del dettato costituzionale. In quanto Liceo, nell’ambito dell’istruzione secondaria di II grado, fornisce "allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali" (DPR 89/2010 art. 2 comma 2). Coerentemente, le finalità della scuola devono ispirarsi ai principi della Costituzione della Repubblica Italiana, là dove si enuncia che: " La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale"(art.2); " Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" (art.3); " La scuola è aperta a tutti" (art.34). 1.3. LE FINALITA' FORMATIVE DEL LICEO "A. F. FORMIGGINI" la fiducia in se stessi e l’accoglienza dell’altro, il desiderio e la capacità di ascolto, di comunicazione e di solidarietà; Il Liceo "A.F.Formiggini" assume come istanza fondamentale su cui strutturare e articolare la sua specifica programmazione educativa la necessità di rispondere in modo adeguato ai bisogni formativi degli studenti ed alle aspettative delle famiglie, nel rispetto dei ruoli e in conformità a quanto contenuto nel “Patto educativo di corresponsabilità”. L’azione formativa del Liceo "A.F.Formiggini" si fonda sugli elementi portanti che devono guidare il processo formativo del singolo studente e la vita della comunità scolastica, sulla base di quanto indicato dallo Statuto delle studentesse e degli studenti: “La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio” (art. 1 comma 2). I pilastri su cui fondare il processo formativo sono quattro: b. la legalità trasmessa ed attuata attraverso la conoscenza e il rispetto, in primo luogo, delle norme e delle regole che guidano la vita scolastica, nella piena consapevolezza che la scuola è parte integrante di un contesto democratico più vasto i cui principi e i cui valori trovano espressione piena nella Carta Costituzionale e nelle Leggi dello Stato; c. la cittadinanza, raggiunta, nel contesto della comunità scolastica, con il rispetto della legalità e la partecipazione attiva ai momenti collegiali e ai percorsi formativi finalizzati alla realizzazione della persona e al suo inserimento consapevole nella società civile; d. la responsabilità conseguita per mezzo di percorsi educativi e didattici che favoriscano l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza, e tramite l’assunzione dei doveri e dei compiti previsti dal modello organizzativo scolastico in un’ottica di piena realizzazione civile e morale della persona. a. la socialità come riconoscimento attivo e partecipato dei ruoli e delle interazioni dentro e fuori la comunità scolastica, attraverso esperienze capaci di accrescere 1.3.1. La proposta educativa generale La proposta educativa dell’Istituto si fonda sulle seguenti finalità generali: a. finalità formative ed educative 2. 1. Promuovere uno sviluppo pieno e armonico della persona umana che consenta una partecipazione critica e consapevole alla vita sociale, politica, e- 3. 9 conomica e culturale del Paese; questo a partire dal presupposto che la vita stessa nell’ambiente scolastico rappresenta un campo privilegiato per esercitare diritti e doveri di cittadinanza; fornire gli strumenti per la comprensione dei meccanismi e dei processi che incidono sulla vita dei singoli e della comunità; favorire la comprensione della realtà quotidiana e 4. 5. promuovere la capacità di operare scelte ragionate nel campo individuale e in quello sociale; stimolare un cambiamento culturale che renda l'allievo capace di interagire in un contesto più ampio di quello locale o nazionale; promuovere una formazione umana, sociale e culturale che, attraverso il contatto con altre realtà culturali, porti a una ridefinizione degli atteggia- 6. b. finalità didattiche 1. 2. 3. 4. Promuovere un'acquisizione autonoma dei saperi, fornendo un corpo organico di metodi e contenuti finalizzati ad un'adeguata interpretazione dei fenomeni naturali, storici, culturali, utilizzabili anche nelle scelte successive di studio e di lavoro; stimolare la consapevolezza della fondamentale unitarietà dei saperi e della possibilità di riferire a cause e principi unitari fenomeni apparentemente diversi; contribuire a rendere gli allievi capaci di individu- 5. 6. 7. menti nei confronti dell'altro da sé; promuovere una cultura ed un'etica condivisa della conoscenza dell'altro, della tolleranza e dell’accoglienza e della solidarietà. are in fenomeni intrinsecamente unitari gli aspetti di pertinenza dei diversi ambiti disciplinari; sviluppare l'abitudine al rispetto dei fatti, alla verifica e alla ricerca di riscontri alle proprie ipotesi; fare acquisire capacità di organizzazione e di collaborazione interpersonale e di gruppo; fare acquisire saperi e strumenti intellettuali che consentano una partecipazione attiva e consapevole alla vita politica e culturale del Paese; promuovere la padronanza della lingua italiana, in quanto lingua primaria, nella varietà delle forme e delle diverse funzioni. c. finalità proprie dell'area scientifica 1. 2. 3. 4. 5. Far acquisire la capacità di utilizzare procedimenti euristici; far acquisire la consapevolezza degli aspetti culturali e tecnologici emergenti dei nuovi mezzi informatici; promuovere la crescita culturale, attraverso lo studio dell'apporto delle scienze alla evoluzione delle conoscenze umane e allo sviluppo della società moderna; far acquisire specifici strumenti di interpretazione e di orientamento nella realtà quotidiana e nel mondo circostante; far comprendere il ruolo essenziale delle ipotesi e la funzione indispensabile degli strumenti metten- 6. 7. 8. do così in luce i procedimenti caratteristici della scienza sperimentale; fare comprendere che la scienza, nonostante abbia un carattere di "verità relativa", costituisce comunque lo strumento fondamentale che l'uomo ha a disposizione per la conoscenza del mondo fisico; comprendere l'evoluzione storica dei modelli di interpretazione della realtà evidenziandone l'importanza, i limiti e il progressivo affinamento; contribuire alla consapevolezza che, in una società complessa permeata di scienza e tecnologia, una formazione scientifica è indispensabile per le scelte che ogni cittadino è chiamato a compiere nella vita democratica. d. finalità proprie dell'area linguistica (lingue straniere) 1. 2. 3. 4. Promuovere la padronanza di competenze recettive e produttive efficaci nelle lingue straniere di curricolo; promuovere la capacità di produrre testi scritti e orali in lingua straniera corretti , sotto il profilo lessicale e grammaticale, ed adeguati alle differenti situazioni comunicative sotto il profilo formale, espressivo e prosodico; promuovere la padronanza di competenze metalinguistiche che consentano di formalizzare e descrivere i fenomeni linguistici, di interpretarne in chiave diacronica l'evoluzione e di comparare i sistemi delle diverse lingue note o studiate; promuovere la capacità di operare scelte traduttive ragionate, frutto di processi esegetici ed interpretativi consapevoli; 5. promuovere la conoscenza della civiltà e della cultura dei paesi europei di cui viene studiata la lingua; 6. stimolare la capacità di relazionare con soggetti, culture ed ambienti diversi da quelli di appartenenza; 7. promuovere la capacità di cogliere le caratteristiche fondamentali della cultura europea, individuandone le principali linee di sviluppo, le persistenze ed i fenomeni di lunga durata; 8. individuare gli apporti di pensiero, di categorie mentali, di modelli culturali delle singole culture nazionali alla formazione della cultura europea; 9. promuovere la capacità di interpretare i fenomeni contestualizzandoli nella loro dimensione storica, sociale e culturale e comprendendo le relazioni tra dimensione locale, nazionale e sovranazionale. 10 e. finalità proprie dell'area delle Scienze umane 1. Acquisire conoscenze, capacità e competenze, scientificamente fondate, che consentano di interpretare la propria e l'altrui esperienza sociale, misurandone la valenza educativa; 2. comprendere i problemi del territorio, della società civile, del mondo del lavoro, delle agenzie formative e dei mezzi di comunicazione di massa; 3. acquisire l'abitudine a contestualizzare fenomeni sociali, teorie, sistemi interpretativi nella loro dimensione storica, istituzionale, culturale; 4. cogliere l'educazione come processo di crescita umana nell'integrazione individuo-società; 5. acquisire abilità e competenze derivanti da esperienze di metodologia della ricerca pedagogica, psicologica e sociologica; 6. applicare in modo critico e consapevole i modelli epistemologici ed i procedimenti euristici propri delle discipline di indirizzo; 7. maturare un interesse specifico per le scienze dell'educazione, ovvero per la dimensione formativa dei servizi alla società; 8. acquisire saperi e competenze che permettano una consapevole partecipazione alla comunità nazionale, europea e mondiale attraverso la comprensione della complessità dei problemi sociali e delle tematiche legate all’integrazione sociale e culturale.. f. finalità proprie dell’area classica e umanistica 1. Far acquisire la capacità di accesso diretto e concreto al patrimonio di civiltà e di pensiero del mondo classico, che è base fondamentale della nostra cultura; 2. comprendere il senso di continuità tra passato e presente e dell’importanza della conoscenza dell’antico per vivere consapevolmente la contemporaneità; 3. acquisire la conoscenza delle lingue classiche in particolare, come strumento di accesso privilegiato alle civiltà antiche, che sono alla base della cultura occidentale moderna; 4. saper utilizzare la conoscenza delle lingue classiche in operazioni che si configurano come metodo d’indagine scientifica quali la decodificazione, la selezione lessicale, la contestualizzazione e l’interpretazione critica del testo; 5. acquisire una cultura compiuta ed articolata che consenta un’ampia e consapevole scelta degli indirizzi universitari, fine, quest’ultimo, specifico e caratterizzante del liceo classico sin dalla sua iniziale istituzione; 6. potenziare una formazione adeguata alla civiltà moderna, la quale più che mai necessita del recupero dei valori umanistici quali, ad esempio, la libertà e la dignità dell’individuo, che si basi sul rispetto delle esigenze di una ricerca storica integrale; 7. attivare la capacità di interpretare concettualmente, attraverso la acquisizione del sapere filosofico, l’esperienza personale, i contenuti culturali e le vicende storico-sociali. 1.3.3 La formazione liceale. tinuare ad apprendere lungo l’intero arco della propria vita) e di favorire l’eventuale riorientamento e passaggio da un percorso all’altro ai fini della lotta alla dispersione scolastica e del successo formativo”. In sintesi, l'azione educativa e formativa del Liceo si orienta a favorire l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza tramite percorsi educativi e didattici che prevedono: Il Liceo ha una funzione educativa oltre che formativa, promuove quindi sia l'acquisizione di competenze, abilità e conoscenze sia lo sviluppo delle potenzialità e dello specifico umano dell'alunno, posto al centro delle scelte culturali e pedagogiche. L'acquisizione di conoscenze specializzate e lo sviluppo dell'attitudine a pensare e a giudicare in modo critico costituiscono strumenti indispensabili per affrontare consapevolmente i mutamenti in corso. L 'educazione liceale tende quindi a suscitare e a rafforzare un atteggiamento attivo nei confronti del proprio tempo e a “garantire il raggiungimento di alcune conoscenze e competenze comuni (anche al fine di fornire a tutti gli strumenti culturali utili ad esercitare la propria cittadinanza, ad accedere all’istruzione superiore, a poter con- 11 promozione di abilità personali, intese come capacità di apprendere, di scegliere, di cooperare, di risolvere problemi; acquisizione delle conoscenze legate ai nuclei fondanti delle diverse discipline, secondo il ri- spettivo statuto epistemolgico, attraverso una formazione che si caratterizzi per la dimensione teorica, storica e critica dei saperi; promozione di un sapere integrato che si realizzi nell'equilibrio fra le aree culturali umanistica e scientifica e nell'approccio metodologico adottato; promozione di una conoscenza critica del patrimonio culturale su cui si fonda, pur nelle sue articolazioni, l'identità personale e collettiva. o o Per quanto riguarda il profilo formativo in uscita dello studente liceale, la cultura liceale consente di approfondire e sviluppare conoscenze e abilità, maturare competenze e acquisire strumenti nelle aree metodologica; logico argomentativa; linguistica e comunicativa; storico-umanistica; scientifica, matematica e tecnologica. Nelle indicazioni contenute nei documenti relativi alla riforma del sistema dei licei vengono tratteggiate le seguenti specificità che debbono caratterizzare il percorso dello studente liceale e la meta formativa che deve raggiungere. seconda dei diversi contesti e scopi comunicativi; saper leggere e comprendere testi complessi di diversa natura, cogliendo le implicazioni e le sfumature di significato proprie di ciascuno di essi, in rapporto con la tipologia e il relativo contesto storico e culturale; curare l’esposizione orale e saperla adeguare ai diversi contesti. Aver acquisito, in una lingua straniera moderna, strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento. Saper riconoscere i molteplici rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e altre lingue moderne e antiche. Saper utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per studiare, fare ricerca, comunicare. 4. Area storico umanistica Conoscere i presupposti culturali e la natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed economiche, con riferimento particolare all’Italia e all’Europa, e comprendere i diritti e i doveri che caratterizzano l’essere cittadini. Conoscere, con riferimento agli avvenimenti, ai contesti geografici e ai personaggi più importanti, la storia d’Italia inserita nel contesto europeo e internazionale, dall’antichità sino ai giorni nostri. Utilizzare metodi (prospettiva spaziale, relazioni uomo-ambiente, sintesi regionale), concetti (territorio, regione, localizzazione, scala, diffusione spaziale, mobilità, relazione, senso del luogo...) e strumenti (carte geografiche, sistemi informativi geografici, immagini, dati statistici, fonti soggettive) della geografia per la lettura dei processi storici e per l’analisi della società contemporanea. Conoscere gli aspetti fondamentali della cultura e della tradizione letteraria, artistica, filosofica, religiosa italiana ed europea attraverso lo studio delle opere, degli autori e delle correnti di pensiero più significativi e acquisire gli strumenti necessari per confrontarli con altre tradizioni e culture. Essere consapevoli del significato culturale del patrimonio archeologico, architettonico e artistico italiano, della sua importanza come fondamentale risorsa economica, della necessità di preservarlo attraverso gli strumenti della tutela e della conservazione. Collocare il pensiero scientifico, la storia delle sue scoperte e lo sviluppo delle invenzioni tecnologiche nell’ambito più vasto della storia delle idee. Saper fruire delle espressioni creative delle arti e dei mezzi espressivi, compresi lo spettacolo, la musica, le arti visive. 1. Area metodologica Aver acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, che consenta di condurre ricerche e approfondimenti personali e di continuare in modo efficace i successivi studi superiori, naturale prosecuzione dei percorsi liceali, e di potersi aggiornare lungo l’intero arco della propria vita. Essere consapevoli della diversità dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari ed essere in grado valutare i criteri di affidabilità dei risultati in essi raggiunti. Saper compiere le necessarie interconnessioni tra i metodi e i contenuti delle singole discipline. 2. Area logico-argomentativa Saper sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui. Acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad identificare i problemi e a individuare possibili soluzioni. Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione. 3. Area linguistica e comunicativa Padroneggiare pienamente la lingua italiana e in particolare: o dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da quelli elementari (ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa, precisione e ricchezza del lessico, anche letterario e specialistico), modulando tali competenze a 12 Conoscere gli elementi essenziali e distintivi della cultura e della civiltà dei paesi di cui si studiano le lingue. 5. Area scientifica, matematica e tecnologica Comprendere il linguaggio formale specifico della matematica, saper utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico, conoscere i contenuti fondamentali delle teorie che sono alla base della descrizione matematica della realtà. Possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia), padroneggiandone le procedure e i metodi di indagine propri, anche per potersi orientare nel campo delle scienze applicate. Essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici nelle attività di studio e di approfondimento; comprendere la valenza metodologica dell’informatica nella formalizzazione e modellizzazione dei processi complessi e nell’individuazione di procedimenti risolutivi. 1.3.4. L’inclusione 1.3.4.1. Finalità, obiettivi e destinatari FINALITA’ Favorire il successo formativo degli alunni OBIETTIVI E AZIONI - Rimuovere o minimizzare l’impatto degli ostacoli temporanei o duraturi che inficiano l’apprendimento degli alunni. - Saper individuare i ragazzi che manifestano o che si trovano in difficoltà temporanea o duratura rispetto al rendimento scolastico e al conseguimento di competenze sociali. - Approntare una didattica inclusiva che sia motivante e facilitante. - Approntare modalità di verifica consapevoli e adeguate alle specifiche difficoltà dei ragazzi - Approntare criteri valutativi che sappiano considerare l’adeguatezza di tutte le azioni intraprese e dei relativi miglioramenti riscontrati - Saper considerare le conseguenze di una valutazione negativa sull’autostima e sullo sviluppo complessivo del ragazzo bilanciando le azioni in senso costruttivo - Riflessione coinvolta e responsabile dell’intero consiglio di classe - Redazione dei PDP - Coinvolgimento delle famiglie 13 DESTINATARI Studenti che si rilevano in situazione di difficoltà anche temporanea e/o non certificata di apprendimento, in esposizione ad insuccesso e demotivazione scolastica e relazionale che conseguono a cause sociali, personali, culturali, ecc. SEZIONE 2 IL PROGETTO DI ISTITUTO 2.1. IL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA 2.1.1. SCELTE CULTURALI E PEDAGOGICHE rale, educativo, culturale, professionale presenti sul territorio. A tal fine, l’Istituto ha individuato specifici referenti che fungano da elemento di collegamento tra gli Organi collegiali interni e i soggetti sopra menzionati. La libertà dello studente consiste, dunque, nell'essere considerato soggetto attivo in grado di elaborare autonome opinioni e convincimenti che, in quanto tali, non possono essere censurati, ma solo corretti nei loro eventualmente inadeguati presupposti cognitivo-metodologici; l'istituzione si impegna a garantirne comunque il rispetto. A tal fine, anche in osservanza degli artt. 33 e 34 della Costituzione, l’Istituto vuole assicurare il diritto allo studio, favorendo il successo formativo ed il più alto livello possibile di imparzialità e regolarità nelle erogazioni dei servizi. E' strettamente legato al diritto allo studio il compito della scuola di favorire la prima accoglienza e un clima positivo capace di favorire il successo formativo. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione. L’Istituto, pertanto, mette in atto una specifica azione educativa e formativa volta a favorire l’integrazione di ogni studente e di ogni altro componente della comunità scolastica, cercando di eliminare ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Il soggetto dell'educazione. Lo “Statuto delle studentesse e degli studenti” all’articolo 1 comma 1 afferma: “la scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica”. Soggetto centrale dell'attività scolastica è lo studente quale soggetto portatore di diritti e di doveri. Come indicato dallo “Statuto delle studentesse e degli studenti” all’articolo 2 comma 1: “Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee”. La scuola, nel perseguire la continuità verticale dell'apprendimento, valorizza le inclinazioni personali degli studenti e offre loro la possibilità effettiva di essere soggetti attivi e responsabili del proprio percorso formativo e della vita della comunità scolastica. Gli studenti, pertanto, sono chiamati, nel rispetto del diritto alla libertà di apprendimento ed alla libertà di opinione, a formulare richieste, sviluppare temi liberamente scelti e realizzare iniziative autonome. Il criterio secondo il quale sono progettati, attuati e valutati gli interventi educativi e didattici, curricolari ed extracurricolari, sono i suoi bisogni formativi, i quali sono individuati, secondo le loro competenze, dagli organi scolastici, ma anche indicati dagli studenti attraverso i loro specifici istituti di rappresentanza e partecipazione. Per garantire ad ogni studente l'esercizio costituzionale della libertà, intesa come conquista di maturazione cui l'alunno può pervenire mediante l'attività didattica e formativa, la scuola si impegna a rimuovere, nel limite del possibile, gli ostacoli che impediscono l'esercizio della libertà attraverso l'esame del punto di partenza dell'alunno, interventi di recupero, personalizzazione dei processi di apprendimento, nelle forme consentite dalla disponibilità di risorse economiche ed umane dell’Istituto. Per rispondere in modo adeguato ai bisogni formativi dello studente e predisporre il Piano dell'Offerta Formativa, l’Istituto tiene anche conto delle indicazioni, dei progetti, delle richieste, e delle analisi che provengono dagli Enti locali, associazioni di carattere mo- a. Educazione all'Europa e alla mondialità Consapevoli che una moderna cultura liceale passa necessariamente attraverso la conoscenza del contesto internazionale in cui siamo inseriti, crediamo che compito dell'educazione all'Europa e alla mondialità sia quello di contribuire a formare, nello studente e nell'insegnante, una sempre maggiore sensibilità verso la dimensione internazionale dei processi culturali e sociali della civiltà attuale. Particolare significato acquisisce tale scelta culturale in questo momento storico in cui il cittadino italiano è divenuto a pieno titolo cittadino dell’Europa. L'offerta formativa dell’Istituto vuole contribuire all’ 14 acquisizione di una coscienza europea anche ripercorrendo le tappe della nascita e dell'evoluzione della specifica e sempre articolata e composita identità culturale europea. A questo obiettivo contribuiscono con le loro specifiche istanze formative tutte le discipline, quelle umanistico-linguistiche e quelle scientifiche, se si considera che la civiltà e l'identità europea sono in buona parte legate alla cultura scientifica e che la consapevolezza di una netta superiorità tecnologica è stata sia fattore di legittimazione nell'ideologia della superiorità europea rispetto al resto del mondo sia fattore di crisi quando questa stessa superiorità tecnologica è venuta e meno nel XX secolo . Nel contesto storico, economico e sociale attuale è indispensabile ampliare l’orizzonte educativo aprendo la ricerca e la riflessione verso la prospettiva più ampia della mondialità e della educazione interculturale. Gli studenti,infatti, sono chiamati, nel processo di definizione del proprio progetto di vita, a divenire uomini e cittadini della società della globalizzazione che non conosce confini geografici, economici e culturali. Il Liceo Formìggini adotta, di conseguenza, strategie educative incentrate sulla globalità e sulla unitarietà dei processi educativi e di apprendimento che prevedono, tra l'altro, il superamento della rigida separazione tra i programmi delle diverse discipline per favorire l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza. Nella medesima ottica, il Liceo Formìggini aderisce al progetto E.L.O.S. (European Learning Outcomes for Students) (vedi punto 2.3.) come scelta consapevole per un accresciuto ‘orientamento ‘ europeo ed internazionale del percorso formativo dello studente. Questo orientamento si evidenzia in tutto il curriculum, nelle diverse discipline, ed in progetti internazionali che ampliano e qualificano le normali attività in classe. equo, funzionale, trasparente, dove ogni parte esercita i propri diritti come corrispettivo di obblighi e doveri assolti: a tale scopo nell’Istituto si dà massima diffusione dello "Statuto degli studenti e delle studentesse" e del "Regolamento di Istituto"; - dare allo studente la consapevolezza di vivere in una società i cui diversi ambiti sono governati dalle regole della convivenza e dalle esigenze di funzionalità sociale, di giustizia e di libera espressione dell'uomo. c. Educazione alla salute Con “educazione alla salute” si intende una proposta formativa finalizzata all'acquisizione di conoscenze, comportamenti, abitudini di vita che contribuiscano efficacemente alla tutela della personalità psichica e del corpo. Al perseguimento di questo obiettivo concorrono tutti gli ambiti disciplinari che forniscono risposte diverse coerenti alla loro specificità. Ogni singolo insegnamento avrà, in modo privilegiato, un approccio attento alla prospettiva relazionale, alla personalità degli alunni, agli eventuali condizionamenti, al clima familiare, al livello sociale, allo stile di vita. In particolare l’Istituto comprende, all'interno della sua programmazione annuale, particolari iniziative, diversificate per anno di corso, relativamente all’educazione alla salute. Tali attività sono proposte e discusse nei Consigli di Classe, che le inseriscono nella loro programmazione in modo che trovino una loro integrazione con le discipline curricolari. Gli interventi prevedono, in linea di massima, la collaborazione con enti esistenti sul territorio, che si occupano istituzionalmente delle tematiche proposte (ASL in particolare). Tematiche affrontate nelle classi in collaborazione con esperti esterni: Prevenzione oncologica femminile Classi V Prevenzione dei comportamenti di abuso Classi II (alcool, tabacco, sostanze stupefacenti) Guida sicura Classi IV b. Educazione alla legalità e alla cittadinanza Ogni iniziativa comporta una lezione introduttiva da parte di un insegnante della classe e due incontri con gli operatori. Un ruolo di grande rilevanza è assunto inoltre dall'insegnamento di Scienze motorie, disciplina particolarmente rispondente ai bisogni psico-motori dell'individuo in crescita.. Le Scienze motorie, quindi, svolgono un ruolo essenziale nella formazione di una personalità integrale contribuendo a determinare le condizioni per una migliore qualità della vita. Al fine di potenziare la valenza di questa disciplina, il Liceo ha attivato il Gruppo sportivo scolastico che offre agli studenti ulteriori spazi e opportunità nel tempo pomeridiano. Le attività di educazione alla salute si avvalgono delle seguenti risorse umane: - un docente referente - docenti interni con competenze specifiche Con “educazione alla legalità e alla cittadinanza” si intende il perseguimento dei valori civili come la dignità della persona, la libertà individuale, la tolleranza, la solidarietà, l'uguaglianza, l’accoglienza e la responsabilità. L'educazione alla legalità e alla cittadinanza viene promossa da iniziative formative che vadano al di là della programmazione didattica dell'attuale educazione civica. Considerata l'assenza, nel piano di studio ministeriale dei Licei (salvo due soli anni al biennio dell'indirizzo Linguistico delle Scienze umane ed opzione economico-sociale), di un percorso curricolare specificamente giuridico, il Liceo incentiva tutte quelle attività che si propongono di: - dare allo studente la consapevolezza di vivere in una scuola - istituzione democratica, cioè sistema regolato, 15 - Attività svolte nell’a.s. 2008/2009 in collaborazione col centro di educazione ambientale San Cristoforo del Comune di Sassuolo: esperti esterni. d. Educazione ambientale 1. L'Educazione ambientale rappresenta, oggi, una finalità che la scuola non solo non può trascurare ma che deve costituire riferimento essenziale della sua offerta formativa. L’Istituto interpreta l'educazione ambientale come interazione uomo-ambiente-territorio e si pone come finalità da perseguire, attraverso la sua azione educativa, l'acquisizione della consapevolezza, da parte dello studente, delle relazioni che intercorrono tra realtà geologica, realtà biologica ed attività umane, della sempre crescente influenza dell'uomo sull'ambiente, dell'importanza delle risorse, esauribili e non sempre rinnovabili, che l'uomo ricava dalla terra. Al perseguimento di questa finalità contribuiscono diverse discipline presenti nei curricoli dell’Istituto, perché educazione ambientale vuole anche dire prendere coscienza della complessità di ogni avvenimento che deve essere inserito in un contesto di rapporti temporali, spaziali e causali per la cui comprensione è necessario ricorrere a metodi e concetti elaborati da diverse discipline. Il punto di partenza di tale percorso formativo è il confronto con la realtà del territorio locale. In questo senso la proposta formativa si muove nella direzione di promuovere nello studente la capacità di individuare, anche in prospettiva diacronica, i fattori di ordine storico, sociale ed economico che interagiscono nel modellare la fisionomia del territorio; i fattori di ordine ambientale e geologico che, a loro volta, influenzano l'evolversi della realtà storica, economica e sociale del territorio; le relazioni e le interazioni tra realtà ambientale e realtà storico-sociale e la loro incidenza sulla vita dei singoli; gli elementi di continuità e persistenza che caratterizzano la realtà storica e ambientale locale; le principali cesure che hanno caratterizzato le trasformazioni della realtà sociale, economica e ambientale. 2. Aria che respiriamo. I licheni sentinelle dell’inquinamento I macroinvertebrati: mappaggio biologico dell'acqua e. Educazione stradale Dopo l'introduzione del nuovo Codice della Strada, il Ministero della Pubblica Istruzione ha invitato le Scuole a collaborare, con la predisposizione di interventi mirati, affinché i giovani assumano comportamenti corretti e responsabili nei confronti di se stessi e degli altri. L’Istituto ha programmato un piano di intervento (curato dai docenti di educazione fisica, storia e diritto) che si articola per anni di corso e che, nell'arco del quinquennio, vede coinvolti gli alunni di tutte le classi su iniziative specifiche e differenziate. In particolare: 1. 2. 3. 4. 5. 6. visione materiale informativo (biennio somministrazione questionari (biennio) partecipazione a incontri informativi organizzati dal C.S.A. (classi quarte) . progetto Guida Sicura in collaborazione con ASL. attività specifiche in collaborazione col Comando dei Vigili Urbani di Sassuolo attivazione dei corsi per il conseguimento del patentino previsto per la guida dei ciclomotori (a.s. 2003/2004; a.s. 2004/2005; a.s. 2005/2006; a.s. 2006/2007; a.s. 2007/2008; a.s. 2008/2009). 2.1.2. Integrazione scolastica L'integrazione degli alunni diversamente abili è regolata dalla Legge 104 del 1992, che sancisce il diritto delle famiglie ad accedere o meno alle facilitazioni previste dalla legge stessa in tema d’integrazione scolastica. L'attività educativo-didattica nei confronti dell'alunno diversamente abile si sviluppa e si attua nel rispetto delle norme vigenti che intendono l'integrazione come sviluppo delle potenzialità della persona nella comunicazione, nella relazione, nell'apprendimento. La scuola vive la diversità come aspetto della persona da valorizzare e ritiene importante pensare la presenza della persona diversamente abile come occasione di conoscenza, dialogo, confronto, crescita umana e culturale per tutti i componenti della comunità scolastica. Per realizzare l'integrazione, la scuola si muove lungo due piani strettamente legati tra loro: 1) attiva una procedura di lavoro che prevede le seguenti fasi: - presentazione agli insegnanti, da parte dell'equipe medico-psico-pedagogica dell'A.S.L., della diagnosi funzionale; - stesura del profilo dinamico-funzionale da parte degli operatori A.S.L. dei docenti, dei genitori; - progettazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) da parte del Consiglio di Classe; - incontri periodici tra operatori A.S.L., insegnanti e genitori per verificare e valutare l'efficacia dei percorsi seguiti. 2) promuove iniziative educative e di integrazione predisposte dal Piano Educativo Individualizzato (es.: dotazione di attrezzature multimediali, suggerimenti di organizzazione didattica, rimozione di barriere architet- 16 Coordina progetti per favorire l’integrazione (di tutte le componenti alunni) e la comunicazione (alunni, genitori, insegnanti), promuovere il successo formativo ed evitare la dispersione scolastica. toniche, ecc.) e specifici progetti volti a favorire l’integrazione. I docenti di sostegno fanno parte a pieno titolo del Consiglio di Classe, sono contitolari e partecipano alle operazioni di valutazione di tutti gli alunni della classe; se agissero isolatamente, infatti, non si potrebbe realizzare l’integrazione auspicata. L’Istituto favorisce la frequenza di tali alunni e attiva rapporti con Enti, professionisti e famiglie. Docente di Sostegno E’ un docente disciplinare specializzato per le attività di sostegno alle classe in cui è inserito un alunno disabile. Interviene per • garantire un reale supporto alla classe nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative; • svolgere un lavoro di effettiva consulenza a favore della classe e dei colleghi curricolari nell’adozione di metodologie individualizzanti e quindi dirette a costruire un piano educativo personalizzato per l’alunno diversamente abile; • condurre direttamente interventi specializzati, centrati sulle caratteristiche e le risorse dell’allievo diversamente abile, a partire dalla conoscenza di metodologie particolari, che non sono in possesso dell’insegnante curricolare. • Instaurare e condurre rapporti con le realtà esterne alla scuola (ASL, EELL, Associazioni Assistenziali, realtà produttive e ricreative, ecc.) per promuovere il percorso di integrazione dell’alunno diversamente abile. Orientamento in entrata Allo scopo di garantire un inserimento coerente per l'alunno diversamente abile, si avviano rapporti con la scuola secondaria di primo grado di provenienza, che consentano l'elaborazione di un progetto continuità. Risorse per l’integrazione Le risorse umane che la scuola mette in campo per l’integrazione sono: Gruppo di lavoro H di Istituto; Dipartimento di Sostegno e Integrazione Referente Funzione Strumentale Integrazione e Relazione Docente di sostegno Personale Educativo Assistenziale (PEA) Collaboratori Scolastici GLH di Istituto È’ una Commissione composta da docenti dei Consigli di Classe in cui gli alunni diversamente abili sono inseriti e da docenti dell'istituto particolarmente interessati alle tematiche dell'integrazione o portatori di specifiche professionalità (Docente Funzione Strumentale area 4, insegnanti di sostegno, PEA, ecc.). Il gruppo di lavoro così composto si riunisce regolarmente per valutare ed attivare iniziative a sostegno dell'integrazione degli alunni diversamente abili, in collaborazione con i Consigli di Classe. Educatore E’ un operatore esperto nell'area educativa e sociale. Svolge la propria attività dentro e fuori la scuola. L’educatore: – collabora attivamente nell'individuazione dei bisogni dell'alunno e dei contesti ; – contribuisce all'individuazione di strategie e strumenti necessari per rispondere a specifici bisogni riferiti a relazioni, affettività, costruzione dell'identità, autonomia della persona disabile e della sua possibilità di interagire positivamente e in modo propositivo con il contesto scolastico ed extrascolastico; – è in grado di documentare il proprio lavoro, di dedicarsi ad attività di studio e ricerca e di autoformazione; – è in grado di leggere le caratteristiche del contesto, individuando in esso gli elementi di risorsa e quelli che possono costituire barriere; – predispone e organizza il contesto. Dipartimento di sostegno e Integrazione E costituito dai docenti di sostegno operanti all’interno dell’Istituto. Fornisce le indicazioni necessarie per la stesura dei documenti didattico metodologici dell’integrazione; favorisce il confronto sugli obiettivi educativo-cognitivi propri di ogni percorso individualizzato; propone l'uso di sussidi didattici, libri di testo, nuove tecnologie,attività laboratoriali e progetti integrativi dell'azione didattica; partecipa all’elaborazione di tipologia delle prove e degli strumenti di valutazione. Collaboratore scolastico dei servizi È addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza, sorveglianza, custodia e di collaborazione con i docenti; in particolare ha mansioni di: • assistenza all'handicap; • attività di monitoraggio delle esigenze igienico-sanitarie della scuola. Referente Funzione Strumentale Integrazione e Relazione Viene eletto dal Collegio dei Docenti. Si occupa delle attività per il passaggio ad altri istituti, ad altro indirizzo (per alunni classi I) e fornisce consulenza per alunni e genitori. 3. Orientamento in uscita 17 Per gli alunni diversamente abili il Liceo sulla base dell’analisi delle reali conoscenze, abilità e competenze, può prevedere due percorsi: • una programmazione differenziata • una programmazione globalmente riconducibile agli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali (programmazione equipollente). In entrambi i casi “capacità e merito vanno valutati secondo parametri peculiari, adeguati alle rispettive situazioni…” (Corte Costituzionale 215/87) Nel caso di programmazione individualizzata, per agevolare l’uscita dal mondo dell’istruzione, l’Istituto favorisce, a partire dal quarto anno di frequenza, l’attivazione di percorsi mirati, progettati e condivisi con famiglia, ASL, Ente Locale. Sulla base del progetto di vita di ciascun alunno, si possono individuare: • percorsi di alternanza scuola-centro diurno; • percorsi di alternanza scuola-formazione in situazione; • percorsi di alternanza scuola-lavoro; Nel caso di programmazione equipollente, l’alunno disabile può seguire un percorso di orientamento agli studi universitari. In sede di esami di stato la programmazione differenziata permette di conseguire un Attestato di Credito Formativo, mentre la programmazione equipollente porta al possibile conseguimento del Diploma. 2.1.3. Il Liceo e l’internazionalizzazione Il Liceo Formìggini opera con diverse modalità all’internazionalizzazione. per rendere concreta l’educazione Progetto ELOS Comenius / Erasmus+ A partire dall'anno scolastico 2000-01 il Liceo ha attivato il partenariato con alcune scuole europee e centinaia di studenti delle classi quarte, in particolare dell'indirizzo linguistico, hanno avuto la possibilità di partecipare a scambi ed attività didattiche all’interno del progetto europeo “Comenius”, ora “Erasmus+”. Scambi e settimane di studio all'estero Da diversi anni scolastici è stata introdotta la consuetudine di scambi e settimane di studio all'estero per gli studenti delle classi seconde e terze del Liceo linguistico. Per l’a.s. 2015/2016 sono previsti i seguenti progetti: 1. Stage linguistico in Germania (2AL, 2BL, 2CL) 2. Stage linguistico in Francia (3AL, 3BL, 3CL) Progetto MIDA Progetti di disseminazione del metodo CLIL 1. Pre-CLIL in francese (2AL) 2. Corso di storia e di cultura tedesca (3AL, 3BL, 3CL) Formazione linguistica e formazione metodologica dei docenti per il CLIL. 18 2.1.3.1. Il Progetto ELOS Il Liceo Formìggini aderisce al progetto ELOS come scelta consapevole per un accresciuto ‘orientamento ‘ europeo ed internazionale per far sì che l’istruzione diventi più interessante ed allettante. Questo orientamento si evidenzia in tutto il curriculum, nelle diverse discipline, ed in progetti internazionali che ampliano le normali attività in classe. Le tre caratteristiche principali del progetto ELOS sono: a) Il progetto si basa su alcune delle key competencies europee che sono state puntualizzate nella “ Strategia di Lisbona “ redatta dai Ministri della Pubblica Istruzione di ciascun paese Europeo. ELOS racchiude queste competenze in un'unica espressione ‘Europe competence‘ , che contiene a sua volta tre componenti: 1. Lo studente deve essere in grado di scrivere e parlare, in modo critico, su argomenti relativi al processo di ‘Integrazione Europea’ e problemi che hanno avuto e che continuano ad avere un ruolo significativo in questo processo. Inoltre, lo studente deve essere in grado di formulare e difendere la propria opinione sui suddetti argomenti. 2. Lo studente deve essere in grado di parlare e scrivere, in modo critico, su argomenti relativi alla ‘globalizzazione‘ nella consapevolezza dell’esistenza di istituzioni internazionali . 3. Lo studente deve sapersi relazionare ad un gruppo internazionale all’interno di un contesto europeo sia nel campo del lavoro che dello studio. Altresì deve essere in grado di fornire informazioni attendibili sul proprio paese e cultura in relazione alla situazione europea. Ciascuna di queste componenti possiede un aspetto cognitivo, sia d’ abilità che emotivo (atteggiamento/emotività). Il Progetto ELOS svilupperà un quadro dettagliato per la ‘Europe competence’ che fornirà alle scuole uno strumento utile per giudicare l’efficacia dei materiali utilizzati ai fini dell’insegnamento e dell’ apprendimento, nonché della pianificazione del curriculum e delle decisioni da prendere. Dopo avere raggiunto questa competenza lo studente riceverà un attestato. b) Nel promuovere l’ ‘European Learning Environment’ nelle scuole, il progetto ELOS incoraggerà lo studente a proseguire una parte della sua istruzione in un altro paese della comunità europea. Le scuole ELOS dovranno così creare una rete di collaborazione reciproca con le scuole partner degli altri paesi europei. Dovranno fornire dei corsi in una o più di quelle lingue europee che possano essere utili come lingua veicolare nei progetti internazionali. Una buona intesa tra docenti e dirigenti, progetti tra studenti (prevedendone possibilmente la mobilità ) e corsi di formazione per docenti in altri paesi europei rappresentano alcuni esempi attraverso i quali le scuole possono creare nuovi ed efficaci legami tra le scuole partner del progetto ELOS. c) Il progetto è caratterizzato dal connubio ‘studiare’ e ‘fare esperienza’ europea ed internazionale al di fuori del contesto classe. Questo è un elemento importante del progetto ELOS e dovrebbe essere una parte integrante nella pianificazione e sviluppo del curriculum scolastico. Il portfolio dell’alunno, riportando tutti gli aspetti che avranno caratterizzato il coinvolgimento attivo degli studenti nel progetto ELOS, contribuirà alla valutazione formale degli obiettivi raggiunti per la Certificazione ELOS. Si individuano le seguenti azioni specifiche: 1. Si prevede di inserire nel POF una programmazione dettagliata delle attività e di come verrà integrato l’orientamento europeo ed internazionale nei curricula sia all’interno delle lezioni in classe che al di fuori della classe (scambi, ecc.) 2. L’Istituto manterrà la rete multilaterale costituita con il progetto Comenius 3. Tutti gli studenti dovrebbero avere accesso a posta elettronica/internet (a scuola o altrove) 4. Il maggior numero possibile degli studenti almeno una volta nella propria carriera scolastica dovrebbe partecipare ad un progetto europeo per incontrare concretamente i propri partner ed esprimersi in una lingua comune considerata come veicolo di comunicazione. 5. Le lezioni di lingua nelle scuole ELOS devono comprendere una formazione intensiva nelle competenze comunicative. Si favorirà l’uso da parte degli insegnanti della lingua straniera 19 come lingua veicolare. Saranno, pertanto, potenziate le esperienze CLIL, oltre a quelle introdotte dalla riforma dei Licei 6. l’Istituto organizzerà sia l’apprendimento che la valutazione della conoscenza, e delle abilità ‘europee‘. Gli studenti avranno un portfolio e conseguiranno una valutazione maggiore (Certilingua) rispetto ad altri studenti di altre scuole 7. Almeno una disciplina non linguistica del curriculum sarà insegnata in un'altra lingua europea (progetto CLIL) secondo le modalità operative proprie della riforma dei Licei 8. si approfondirà la conoscenza dell’Europa attraverso le discipline quali la geografia, la storia, l’educazione civica, le scienze sociali ed economia nel primo Biennio e altre disciplini quali Storia e Filosofia nel secondo Biennio e nell’anno terminale 2.1.3.2. Il CLIL - Content and Language Integrated Learning (Apprendimento integrato di lingua e contenuto) Il Piano di Studi del Liceo Scientifico, del Liceo Classico e del Liceo delle Scienze umane riportato nelle Indicazioni Nazionali dei nuovi Licei prevede, nel corso del quinto anno, “l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato”. Per il Liceo Linguistico è previsto che il CLIL venga attivato nell'insegnamento di una disciplina non linguistica in una lingua straniera tra quelle studiate a partire dalla casse terza; dalla classe quarta ad esso si deve aggiungere l’insegnamento di una seconda disciplina non linguistica in una diversa lingua straniera,. Il Liceo Formiggini ha accolto in modo completo e tempestivo le Indicazioni Nazionali attivando l'insegnamento di discipline non linguistiche con la metodologia CLIL in tutte le classi terze dell'indirizzo linguistico nell'a.s. 2012-13 e proseguendo negli anni successivi fino ad arrivare a coprire tutto il triennio (secondo biennio e ultimo anno) dell'indirizzo linguistico. Dallo scorso anno (a.s. 2014-15) il CLIL in lingua inglese è stato introdotto anche nelle classi quinte di tutti gli altri indirizzi liceali in Filosofia, Fisica e Scienze. Nell'indirizzo linguistico è stato attivato in inglese in Scienze o in Storia a partire dalla terza. Si è aggiunto dallo scorso anno l'insegnamento di Storia in tedesco in alcune classi. Quest'anno è stato anche introdotto il pre-CLIL in Storia in francese in una classe del biennio. I vantaggi del CLIL Numerose ricerche sulla efficacia della didattica dimostrano gli indiscutibili vantaggi della metodologia CLIL per l’apprendimento. Vengono evidenziati infatti: - - il potenziamento dell’apprendimento sia dei contenuti disciplinari che della lingua straniera l’aumento della motivazione allo studio lo sviluppo di abilità cognitive complesse l’utilizzo della lingua straniera non solo nella comunicazione interpersonale (BICS – Basic Interpersonal Comminication Skills), ma anche come strumento per la comprensione e l’apprendimento di contenuti accademici (CALP - Cognitive Academic Language Proficiency) l'apertura di nuove prospettive culturali. La metodologia La didattica CLIL ha caratteri fortemente innovativi: 1. è una didattica attiva che si avvale di tecnologie multimediali, di lavoro di gruppo e di ricerca. 2. ha un approccio interdisciplinare e cooperativo 3. mette in atto un'ampia gamma di processi cognitivi e rende l'apprendimento profondo e duraturo. 20 2.1.4. SCUOLA DIGITALE Il Liceo Formiggini è una scuola digitale. Per quanto riguarda la DIDATTICA è dotato di: a) Registro elettronico con le seguenti funzioni: a. registro di classe b. registro del docente c. sistema elettronico di rilevazione delle presenze degli studenti d. comunicazioni scuola/famiglia e. gestione digitale delle attività didattiche delle classi e delle comunicazioni tramite le seguenti funzioni aggiuntive: - b) Quaderno elettronico - che consente di condividere materiali didattici tra docenti e studenti Aula virtuale – che permette di utilizzare tecnologie elettroniche per la didattica sincrona e asincrona Sistema di Learning Management Systems che rende possibile strutturare le lezioni multimediali e le verifiche e la loro archiviazione digitale (Moodle) Sistema di comunicazione interna “Messenger” Aule “aumentate”: tutte le aule sono dotate di PC con connessione wired (succursale1, sede di Palagano) o wireless (sede centrale, succursale2) a internet con schermo e tastiera per il docente, videoproiettore e altoparlanti per la classe La connettività internet è garantita da: 4. Collegamento internet in fibra ottica in sede centrale e tramite linea telefonica nelle succursali 1 e 2 5. Rete wireless per la didattica - nella sede centrale e nella sede staccata 1 - che permette l'accesso a tutti gli studenti e docenti tramite accreditamento 21 2.2. L'OFFERTA FORMATIVA 2.2.1. GLI INDIRIZZI LICEALI DEL LICEO FORMIGGINI Con l’a.s.2010/2011 prende avvio, con le classi prime, la riforma della scuola secondaria di secondo grado. Il nostro istituto, sulla base delle tabelle di confluenza elaborate dalla Regione EmiliaRomagna, ha attivato quattro indirizzi liceali: Liceo Scientifico Liceo Linguistico Liceo delle Scienze umane Liceo classico A partire dall’a.s. 2012/2013 è stata attivata l’opzione economico-sociale nell’ambito del Liceo delle Scienze umane I nuovi percorsi liceali, come previsto dal DPR 15 marzo 2010 n. 89, forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. I nuovi percorsi liceali hanno durata quinquennale. Si sviluppano in due periodi biennali e in un quinto anno che completa il percorso disciplinare. I biennio II biennio V anno Il primo biennio è finalizzato all’iniziale approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle abilità e a una prima maturazione delle competenze che caratterizzano le singole articolazioni del sistema liceale. Le finalità del primo biennio sono volte a garantire il raggiungimento di una soglia equivalente di conoscenze, abilità e competenze previste al termine dell’obbligo di istruzione. Il secondo biennio è finalizzato all’approfondimento e allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità e alla maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del sistema liceale. Nel quinto anno si persegue la piena realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale dello studente, il completo raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento, e si consolida il percorso di orientamento agli studi successivi e all’inserimento nel mondo del lavoro 22 2.2.1.1. Il Liceo scientifico Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura latina Lingua straniera - Inglese Storia e geografia Storia Filosofia Matematica* Fisica Scienze naturali** Disegno e storia dell'arte Scienze motorie e sportive Religione cattolica o att.alt. 1° biennio I II 4 4 3 3 3 3 3 3 S.O. S.O. S.O. O O O S.O. S.O. S.O. O.G. O.P. 5 2 2 2 2 1 5 2 2 2 2 1 27 27 2° Biennio III IV 4 4 3 3 3 3 0 0 2 2 3 3 4 4 3 3 3 3 2 2 2 2 1 1 30 30 V 4 3 3 0 2 3 4 3 3 2 2 1 30 * con informatica al primo biennio ** Biologia, Chimica, Scienze della Terra Risultati di apprendimento del Liceo scientifico “Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica. Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale (DPR 89/2010, art. 8 comma 1). Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, dovranno: • aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-storicofilosofico e scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione storica, e i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri dell’indagine di tipo umanistico; • saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica; • comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica, anche attraverso la padronanza del linguaggio logico-formale; usarle in particolare nell’ individuare e risolvere problemi di varia natura; • saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di problemi; • aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia) e, anche attraverso l’uso sistematico del laboratorio, una padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali; • essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo, in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare quelle piu recenti; • saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana. 23 2.2.1.2. Il Liceo linguistico 1° biennio I Lingua e letteratura italiana S.O. 4 II 4 Lingua latina S.O. 2 2 Lingua straniera 1* S.O. 4 Lingua straniera 2* S.O. Lingua straniera 3* 2° Biennio III 4 IV 4 V 4 4 3 3 3 3 3 4 4 4 S.O. 3 3 4 4 4 Storia e geografia O 3 3 Storia O 2 2 2 Filosofia O 2 2 2 Matematica** S.O. 3 3 2 2 2 Fisica O 0 0 2 2 2 Scienze naturali*** O 2 2 2 2 2 Storia dell’arte O 2 2 2 Scienze motorie e sportive O.P. Religione cattolica o att.alt. 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 27 27 30 30 30 * Sono comprese 33 ore annuali di conversazione col docente di madrelingua ** con informatica al primo biennio *** Biologia, Chimica, Scienze della Terra Risultati di apprendimento del Liceo linguistico “Il percorso del liceo linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano e per comprendere criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse” (DPR 89/2010 art. 6 comma 1) Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, dovranno: • avere acquisito in due lingue moderne strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento; • avere acquisito, in una terza lingua moderna, strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento; • saper comunicare in tre lingue moderne in vari contesti sociali e in situazioni professionali utilizzando diverse forme testuali; • riconoscere in un’ottica comparativa gli elementi strutturali caratterizzanti le lingue studiate ed essere in grado di passare agevolmente da un sistema linguistico all’altro; • essere in grado di affrontare in lingua diversa dall’italiano specifici contenuti disciplinari; • conoscere le principali caratteristiche culturali dei Paesi di cui si è studiata la lingua, attraverso lo studio e l’analisi di opere letterarie, estetiche, visive, musicali, cinematografiche, delle linee fondamentali della loro storia e delle loro tradizioni; • sapersi confrontare con la cultura degli altri popoli, avvalendosi delle occasioni di contatto e di scambio. 24 2.2.1.3. Il Liceo delle Scienze umane Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura latina Lingua e cultura straniera Storia e geografia Storia Filosofia Scienze umane Diritto Matematica** Fisica Scienze naturali*** Storia dell’arte Scienze motorie e sportive S.O. S.O. S.O. O O O S.O. O S.O. O O O O.P. Religione cattolica o Attività alternative * ** *** 1° biennio I II 4 4 3 3 3 3 3 3 2° biennio III IV 4 4 2 2 3 3 V 4 2 3 2 3 5 2 3 5 2 3 5 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 4 2 3 4 2 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 27 27 30 30 30 Antropologia, Pedagogia, Psicologia e Sociologia con informatica al primo biennio Biologia, Chimica, Scienze della Terra Risultati di apprendimento del Liceo delle Scienze umane “Il percorso del Liceo delle Scienze umane è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali.Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane” (DPR 89/2010art. 9 comma 1). Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, dovranno: • aver acquisito le conoscenze dei principali campi d’indagine delle scienze umane mediante gli apporti specifici e interdisciplinari della cultura pedagogica, psicologica e socio-antropologica; • aver raggiunto, attraverso la lettura e lo studio diretto di opere e di autori significativi del passato e contemporanei, la conoscenza delle principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e del ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea; • saper identificare i modelli teorici e politici di convivenza, le loro ragioni storiche, filosofiche e sociali, e i rapporti che ne scaturiscono sul piano etico-civile e pedagogico-educativo; • saper confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere la varietà della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi, ai luoghi e alle pratiche dell’educazione formale e non formale, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali; • possedere gli strumenti necessari per utilizzare, in maniera consapevole e critica, le principali metodologie relazionali e comunicative, comprese quelle relative alla media education. 25 2.2.1.4. Opzione economico- sociale Lingua e letteratura italiana Storia e geografia Storia Filosofia Scienze umane* Diritto ed Economia politica Lingua e cultura straniera 1 - Inglese Lingua e cultura straniera 2 - Francese Matematica** Fisica Scienze naturali*** Storia dell’arte Scienze motorie e sportive S.O. O 1° biennio I II 4 4 3 3 2° biennio III IV 4 4 V 4 2 2 3 3 3 2 2 3 3 3 S.O. S.O. S.O. 3 3 3 3 3 3 2 2 3 3 3 S.O. 3 3 3 3 3 S.O. 3 3 3 2 3 2 3 2 O 2 2 2 2 2 2 O.P. Religione cattolica o Attività alternative 2 2 2 2 1 1 1 1 1 27 27 30 30 30 * Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia e Sociologia **con informatica al primo biennio ***Biologia, Chimica, Scienze della Terra Risultati di apprendimento del Liceo delle scienze umane “Nell’ambito della programmazione regionale dell’offerta formativa, può essere attivata l’opzione economico-sociale che fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali”(art. 9 comma 2) Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, dovranno: • conoscere i significati, i metodi e le categorie interpretative messe a disposizione delle scienze economiche, giuridiche e sociologiche; • comprendere i caratteri dell’economia come scienza delle scelte responsabili sulle risorse di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza sociale; • individuare le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e classificazione dei fenomeni culturali; • sviluppare la capacità di misurare, con l’ausilio di adeguati strumenti matematici, statistici e informatici, i fenomeni economici e sociali indispensabili alla verifica empirica dei princìpi teorici; • utilizzare le prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle interdipendenze tra i fenomeni internazionali, nazionali, locali e personali; • saper identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche sia in relazione alla dimensione nazionale ed europea sia a quella globale; • avere acquisito in una seconda lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento. 26 2.2.1.5. Il Liceo classico 1° biennio IV GIN V GIN Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura latina Lingua e cultura greca Lingua e cultura straniera 1 Storia e geografia Storia Filosofia Matematica * Fisica Scienze naturali** Storia dell’arte Scienze motorie e sportive Religione cattolica o Attività alt. S.O. S.O. S.O. S.O. O O O S.O. O O O O.P. 4 5 4 3 3 4 5 4 3 3 3 3 2 2 2 1 27 2 1 27 2° biennio 1 2 3 4 4 3 3 4 4 3 3 4 4 3 3 3 3 2 2 2 2 2 1 31 3 3 2 2 2 2 2 1 31 3 3 2 2 2 2 2 1 31 * con informatica al primo biennio ** Biologia, Chimica, Scienze della Terra Risultati di apprendimento del Liceo classico “Il percorso del liceo classico è indirizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica. Favorisce una formazione letteraria, storica e filosofica idonea a comprenderne il ruolo nello sviluppo della civiltà e della tradizione occidentali e nel mondo contemporaneo sotto un profilo simbolico, antropologico e di confronto di valori. Favorisce l’acquisizione dei metodi propri degli studi classici e umanistici, all’interno di un quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consente di cogliere le intersezioni fra i saperi e di elaborare una visione critica della realtà. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze a ciò necessarie” (DPR 89/2010 art. 5 comma 1). Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, dovranno: • aver raggiunto una conoscenza approfondita delle linee di sviluppo della nostra civiltà nei suoi diversi aspetti (linguistico, letterario, artistico, storico, istituzionale, filosofico, scientifico), anche attraverso lo studio diretto di opere, documenti ed autori significativi, ed essere in grado di riconoscere il valore della tradizione come possibilità di comprensione critica del presente; • avere acquisito la conoscenza delle lingue classiche necessaria per la comprensione dei testi greci e latini, attraverso lo studio organico delle loro strutture linguistiche (morfosintattiche, lessicali, semantiche) e degli strumenti necessari alla loro analisi stilistica e retorica, anche al fine di raggiungere una più piena padronanza della lingua italiana in relazione al suo sviluppo storico; • aver maturato, tanto nella pratica della traduzione quanto nello studio della filosofia e delle discipline scientifiche, una buona capacita di argomentare, di interpretare testi complessi e di risolvere diverse tipologie di problemi anche distanti dalle discipline specificamente studiate; • saper riflettere criticamente sulle forme del sapere e sulle reciproche relazioni e saper collocare il pensiero scientifico anche all’interno di una dimensione umanistica. 27 2.2.2. Sede associata di Palagano Con l’a.s. 2014/2015 la classe 1 e la classe 2 del Liceo paritario “Maria Immacolata” di Palagano, in seguito a statalizzazione, sono state associate al Liceo Formìggini; con l’a.s. 2015/2016 si è aggiunta, per scorrimento, anche la classe 3. L’indirizzo liceale attivato presso la sede associata di Palagano è l’opzione economico-sociale nell’ambito del Liceo delle Scienze umane. Le scelte operate dagli organi del Liceo Formìggini vanno nella direzione di porsi in continuità con la storia dell’istituto palaganese per quanto riguarda sia l’organizzazione sia la didattica. In particolare, si sottolinea la volontà di proseguire nell’azione di rapporto diretto con le famiglie e le comunità locali avviata dall’istituto paritario, favorendo: l'opportunità per le famiglie di far proseguire gli studi superiori ai propri figli in una scuola di qualità e in un contesto sociale sano; il tentativo di ovviare alla frammentazione e allo spopolamento della montagna, causati dal pendolarismo e dalla migrazione; la custodia e la trasmissione della ricchezza e specificità delle tradizioni e dello stile propri della montagna, anche attraverso la collaborazione con gli Enti pubblici e privati locali; la possibilità di partecipazione alla vita scolastica da parte delle famiglie e di tutta la comunità della zona. Anche per quanto riguarda le scelte didattiche, si è dato spazio alla continuità per garantire un clima di fattiva collaborazione che renda possibile, nel futuro, la vita della sede associata. In questa prospettiva, di conservata la scelta di studiare come seconda lingua straniera la lingua spagnola. Opzione economico- sociale (sede associata di Palagano) Lingua e letteratura italiana Storia e geografia S.O. O 1° biennio I II 4 4 3 3 Storia Filosofia Scienze umane* Diritto ed Economia politica Lingua e cultura straniera 1 - Inglese Lingua e cultura straniera 2 - Spagnolo Matematica** S.O. S.O. S.O. S.O. S.O. 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 O 2 2 Fisica Scienze naturali*** Storia dell’arte Scienze motorie e sportive O.P. Religione cattolica o Attività alternative V 4 2 2 3 3 3 3 3 2 2 2 3 3 3 3 3 2 2 2 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 27 27 30 30 30 * Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia e Sociologia **con informatica al primo biennio ***Biologia, Chimica, Scienze della Terra 28 2° biennio III IV 4 4 2.3. OBBLIGO D’ISTRUZIONE L’attuazione dell’obbligo di istruzione, innalzato dalla Legge 27 Dicembre 2006 n. 296, art. 1 commi 622 a dieci anni nel quadro delineato dall’articolo 34 della Costituzione, prevede un percorso formativo, che ora si estende anche al primo biennio della scuola secondaria di secondo grado, finalizzato a fornire a tutti gli studenti quei saperi e quelle competenze necessarie sia per continuare il cammino formativo sia per avviarsi ad un percorso professionalizzante. L’elevamento dell’obbligo di istruzione intende favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale. L’elevamento dell’obbligo di istruzione offre anche strumenti per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e formativa, che rappresenta uno dei problemi ancora presente drammaticamente nel nostro Paese, soprattutto per i giovani di 14/ 18 anni. I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico–tecnologico, storico-sociale). Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa. In questa prospettiva fortemente innovativa il Collegio dei docenti ha avviato una riflessione comune sulle modalità operative dell’azione didattica riguardante principalmente i seguenti aspetti: l’individuazione delle strategie più appropriate per l’interazione disciplinare, allo scopo di superare progressivamente la frammentazione dei saperi negli attuali curricoli, quale fattore che genera disorientamento e dispersione scolastica; l’approfondimento degli aspetti fondanti i quattro assi culturali dei linguaggi; matematico; scientifico-tecnologico; storico-sociale, che costituiscono la trama su cui si definiscono le competenze chiave per la cittadinanza attiva (imparare ad imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire ed interpretare l’informazione); l’organizzazione dei processi didattici in termini di apprendimento per competenze, da articolare in forme coerenti con le scelte generali del Piano dell’Offerta Formativa; 29 2.3.2. Competenze chiave di cittadinanza da raggiungere nell’arco del biennio e relative strategie Competenze chiave Class. I.I. Imparare ad imparare Progettare Pro Comunicare Com Collaborare e partecipare C.P. Agire in modo autonomo e responsabile A.A.R. Risolvere problemi R.P. Individuare collegamenti e relazioni I.C.R. Acquisire ed interpretare l’informazione A.I.I. Strategie - Partecipare in modo attivo al lavoro scolastico : selezionare elementi di metodo di studio utili al proprio apprendimento ( sottolineatura, parole –chiave, connettivi, lessico contestuale, indicatori); pianificare l’ascolto mediante appunti scritti ; -Individuare e selezionare fonti d’informazione di vario genere e provenienza in funzione del lavoro intrapreso - Utilizzare varie modalità d’informazione e comunicazione (testi scolastici e non , strumenti multimediali etc.) - Essere consapevoli della necessità di memorizzare alcune irrinunciabili nozioni (lessico specifico, definizioni, elementi di cronologia) -Elaborare percorsi relativi ad ambiti monografici di approfondimento (utilizzo corretto di repertori: vocabolario, bibliografia, biblioteca, rete) -Individuare obiettivi pertinenti e concreti in rapporto alle conoscenze possedute -Realizzare percorsi di lavoro verificando i segmenti parziali e gli esiti globali -Decodificare messaggi in contesti diversi e di diverso genere (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) -Utilizzare in modo appropriato diversi tipi di supporti (cartacei, informatici e multimediali) - Valorizzare l’espressione di concetti, stati d’animo, emozioni, utilizzando linguaggi diversi (verbale, grafico, scientifico) - Distinguere, nel momento dell’esposizione, tra la semplice riproduzione dei contenuti e una resa degli stessi in modo personale e argomentato -Favorire un atteggiamento costruttivo all’interno del gruppo di studio e di lavoro -Stimolare apporti positivi per il raggiungimento di obiettivi comuni all’interno del gruppo -Indirizzare all’ascolto dei diversi punti di vista anche valorizzando le altrui capacità -Promuovere l’acquisizione ed il rispetto delle regole di corretto comportamento in classe e nei contesti quotidiani di socializzazione -Promuovere la conoscenza e il rispetto del Regolamento d’Istituto -Favorire la partecipazione in modo consapevole agli organi collegiali -Indirizzare ad un comportamento autonomo e consapevole nelle diverse situazioni -Costruire e verificare ipotesi -Reperire e organizzare fonti, risorse e dati - Individuare e utilizzare, all’interno dei diversi ambiti disciplinari, il metodo più opportuno per la soluzione di problemi -Collegare conoscenze e concetti anche appartenenti ad ambiti disciplinari diversi -Cogliere analogie e differenze di eventi e fenomeni - Individuare cause ed effetti Promuovere l’acquisizione dell’informazione da diversi contesti e con diversi strumenti comunicativi -Selezionare le informazioni utili al proprio lavoro - Stimolare una valutazione critica dei fatti e dell’attendibilità delle opinioni Le competenze chiave di cittadinanza sopra definite vanno intese come il risultato di un unico processo di insegnamento/apprendimento attraverso la reciproca integrazione ed interdipendenza tra i saperi e le competenze contenute negli assi culturali. Si allegano pertanto gli assi culturali (vedi Decreto ministeriale 139 del 22-08-07) con le rispettive competenze, conoscenze ed abilità, come strumento per determinare le modalità operative delle singole programmazioni disciplinari. 30 2.3.3. Gli assi culturali I saperi, le abilità e le competenze sono organizzati in quatto assi culturali: - asse dei linguaggi asse matematico asse scientifico-tecnologico asse storico-sociale 2.3.3.1. Asse dei linguaggi L’asse dei linguaggi ha l’obiettivo di fare acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana come ricezione e come produzione, scritta e orale; la conoscenza di almeno una lingua straniera; la conoscenza e la fruizione consapevole di molteplici forme espressive non verbali; un adeguato utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La padronanza della lingua italiana è premessa indispensabile all’esercizio consapevole e critico di ogni forma di comunicazione; è comune a tutti i contesti di apprendimento ed è obiettivo delle discipline afferenti ai quattro assi. Il possesso sicuro della lingua italiana è indispensabile per esprimersi, per comprendere e avere relazioni con gli altri, per far crescere la consapevolezza di sé e della realtà, per interagire adeguatamente in una pluralità di situazioni comunicative e per esercitare pienamente la cittadinanza. Le competenze comunicative in una lingua straniera facilitano, in contesti multiculturali, la mediazione e la comprensione delle altre culture; favoriscono la mobilità e le opportunità di studio e di lavoro. Le conoscenze fondamentali delle diverse forme di espressione e del patrimonio artistico e letterario sollecitano e promuovono l’attitudine al pensiero riflessivo e creativo, la sensibilità alla tutela e alla conservazione dei beni culturali e la coscienza del loro valore. La competenza digitale arricchisce le possibilità di accesso ai saperi, consente la realizzazione di percorsi individuali di apprendimento, la comunicazione interattiva e la personale espressione creativa. L’integrazione tra i diversi linguaggi costituisce strumento fondamentale per acquisire nuove conoscenze e per interpretare la realtà in modo autonomo. 2.3.3.2. L’asse matematico L’asse matematico ha l’obiettivo di far acquisire allo studente saperi e competenze che lo pongano nelle condizioni di possedere una corretta capacità di giudizio e di sapersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo. La competenza matematica, che non si esaurisce nel sapere disciplinare e neppure riguarda soltanto gli ambiti operativi di riferimento, consiste nell’abilità di individuare e applicare le procedure che consentono di esprimere e affrontare situazioni problematiche attraverso linguaggi formalizzati. La competenza matematica comporta la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (dialettico e algoritmico) e di rappresentazione grafica e simbolica (formule, modelli, costrutti, grafici, carte), la capacità di comprendere ed esprimere adeguatamente informazioni qualitative e quantitative, di esplorare situazioni problematiche, di porsi e risolvere problemi, di progettare e costruire modelli di situazioni reali. Finalità dell’asse matematico è l’acquisizione al termine dell’obbligo d’istruzione delle abilità necessarie per applicare i principi e i processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione. 31 2.3.3.3. L’asse scientifico-tecnologico L’asse scientifico-tecnologico ha l’obiettivo di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo circostante, per osservarne i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle attività umane come parte integrante della sua formazione globale. Si tratta di un campo ampio e importante per l’acquisizione di metodi, concetti, atteggiamenti indispensabili ad interrogarsi, osservare e comprendere il mondo e a misurarsi con l’idea di molteplicità, problematicità e trasformabilità del reale. Per questo l’apprendimento centrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio assumono particolare rilievo. L’adozione di strategie d’indagine, di procedure sperimentali e di linguaggi specifici costituisce la base di applicazione del metodo scientifico che - al di là degli ambiti che lo implicano necessariamente come protocollo operativo - ha il fine anche di valutare l’impatto sulla realtà concreta di applicazioni tecnologiche specifiche. L’apprendimento dei saperi e delle competenze avviene per ipotesi e verifiche sperimentali, raccolta di dati, valutazione della loro pertinenza ad un dato ambito, formulazione di congetture in base ad essi, costruzioni di modelli; favorisce la capacità di analizzare fenomeni complessi nelle loro componenti fisiche, chimiche, biologiche. Le competenze dell’area scientifico-tecnologica, nel contribuire a fornire la base di lettura della realtà, diventano esse stesse strumento per l’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza. Esse concorrono a potenziare la capacità dello studente di operare scelte consapevoli ed autonome nei molteplici contesti, individuali e collettivi, della vita reale. E’ molto importante fornire strumenti per far acquisire una visione critica sulle proposte che vengono dalla comunità scientifica e tecnologica, in merito alla soluzione di problemi che riguardano ambiti codificati (fisico, chimico, biologico e naturale) e aree di conoscenze al confine tra le discipline anche diversi da quelli su cui si è avuto conoscenza/esperienza diretta nel percorso scolastico e, in particolare, relativi ai problemi della salvaguardia della biosfera. Obiettivo determinante è, infine, rendere gli alunni consapevoli dei legami tra scienza e tecnologie, della loro correlazione con il contesto culturale e sociale con i modelli di sviluppo e con la salvaguardia dell’ambiente, nonché della corrispondenza della tecnologia a problemi concreti con soluzioni appropriate. 2.3.3.4. L’asse storico-sociale L’asse storico-sociale si fonda su tre ambiti di riferimento: epistemologico, didattico, formativo. Le competenze relative all’area storica riguardano, di fatto, la capacità di percepire gli eventi storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporali, cogliendo nel passato le radici del presente. Se sul piano epistemologico i confini tra la storia, le scienze sociali e l’economia sono distinguibili, più frequenti sono le connessioni utili alla comprensione della complessità dei fenomeni analizzati. Comprendere la continuità e la discontinuità, il cambiamento e la diversità in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali è il primo grande obiettivo dello studio della storia. Il senso dell’appartenenza, alimentato dalla consapevolezza da parte dello studente di essere inserito in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e dei doveri, concorre alla sua educazione alla convivenza e all’esercizio attivo della cittadinanza. La partecipazione responsabile - come persona e cittadino - alla vita sociale permette di ampliare i suoi orizzonti culturali nella difesa della identità personale e nella comprensione dei valori dell’inclusione e dell’integrazione. La raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo 18 dicembre 2006 sollecita gli Stati membri a potenziare nei giovani lo spirito di intraprendenza e di imprenditorialità. Di conse32 guenza, per promuovere la progettualità individuale e valorizzare le attitudini per le scelte da compiere per la vita adulta, risulta importante fornire gli strumenti per la conoscenza del tessuto sociale ed economico del territorio, delle regole del mercato del lavoro, delle possibilità di mobilità. 2.3.4. Valutazione e certificazione La valutazione in termini di risultati di apprendimento, il concetto di competenza in relazione a conoscenze e abilità, il ruolo degli assi culturali sono al centro del percorso di sperimentazione appena avviato e presuppongono un ripensamento profondo sia delle strategie didattiche sia della valutazione. L’obiettivo è quello di coniugare l’accertamento dei livelli di conoscenza disciplinare con la verifica dei livelli di competenza acquisiti dagli studenti, che diventano protagonisti consapevoli del processo valutativo. Di conseguenza, la valutazione contribuisce alla motivazione/rimotivazione dello studente, in quanto costituisce uno strumento per valorizzarne i saperi e le competenze già possedute. Il raggiungimento di questo obiettivo richiede un costante lavoro collegiale dei docenti per individuare e sperimentare metodologie didattiche (in particolare di carattere laboratoriale) e modelli di valutazione coerenti con un impianto culturale e pedagogico centrato sugli assi e sulle competenze. Per quanto riguarda il documento di certificazione delle competenze raggiunte al termine dell’obbligo di istruzione, il Collegio dei docenti ha adottato il modulo predisposto dal Ministero. 2.5. CRITERI PER L'ISCRIZIONE E LA FORMAZIONE CLASSI 2.5.1. Modalità per la formazione delle classi Per la formazione delle classi prime è costituita apposita commissione così composta: - Dirigente scolastico Collaboratori del Dirigente scolastico 1 docente per ogni indirizzo attivato, indicato dal Collegio dei Docenti La formazione delle classi prime è effettuata, di norma, nel mese di luglio. Si adottano i seguenti criteri: 1. ripartizione omogenea degli alunni per fasce di livello per quanto riguarda il profitto 2. ripartizione omogenea degli alunni per quanto riguarda la scuola media e il comune di provenienza 3. ripartizione omogenea degli alunni per quanto riguarda il sesso (ove possibile) 4. accorpamento di piccoli gruppi di 2/3 alunni al massimo, su richiesta degli studenti all’atto dell’iscrizione 5. non è ammessa la richiesta della sezione da parte degli studenti 6. una volta formati i gruppi classe, si procederà all’estrazione della sezione 7. eventuali cambiamenti di alunni da una sezione all’altra saranno decisi dal Dirigente scolastico solo in presenza di gravi motivazioni non indicate o non emerse all’atto della formazione delle classi. Per quanto riguarda la lingua straniera si segnala quanto segue: 33 Liceo scientifico: Liceo linguistico: Liceo delle Scienze umane: Opzione economico-sociale: Opzione economico-sociale Sede associata di Palagano: Liceo Classico: Inglese Inglese, Tedesco, Francese* Inglese Inglese, Francese Inglese, Spagnolo Inglese 34 2.6. LA STRATEGIA FORMATIVA 2.6.1 LA PROGRAMMAZIONE L' attività di programmazione prende avvio dall'accertamento dei bisogni conoscitivi e formativi degli allievi e, tenuto conto delle diverse fasi del percorso educativo, individua i contenuti , gli obiettivi cognitivi ed educativi, i metodi e le attività didattiche che costituiscono il curriculum, cioè " l'insieme delle attività che gli allievi devono compiere con la guida degli insegnanti e con il sostegno di tutte le attrezzature logistiche e la strumentazione didattica che la scuola mette a disposizione, la programmazione è quindi l'esplicitazione operativa del curriculum". La programmazione elabora inoltre i criteri e le strategie per la valutazione dell'intero processo formativo. 2.6.1.1 LE FASI DELLA PROGRAMMAZIONE a. Rilevazione della situazione iniziale L'analisi delle condizioni iniziali è il punto di partenza imprescindibile della programmazione che deve, infatti, incentrarsi sui concreti destinatari del servizio scolastico. Occorre perciò che essa tenga conto delle condizioni di partenza degli studenti, intese come: condizionamenti socioeconomici e culturali determinati dal territorio, dall'ambiente, dalla situazione familiare che intervengono a caratterizzare atteggiamenti, comportamenti, conoscenze; il vissuto personale dell'allievo (personalità, attese, motivazioni ecc.); le abilità, conoscenze e competenze pregresse, cioè i saperi che l'alunno ha acquisito negli anni precedenti sia nelle sue esperienze di vita che nella scuola. La rilevazione iniziale dei livelli di partenza e dei prerequisiti prevede il riferimento a criteri e l'uso di strumenti mirati per: indagini mirate sul territorio, questionari, interviste questionari, prove aperte semi strutturate, attività specifiche test, prove strutturate e semistrutturate, esercitazioni ad hoc di competenza dell'Istituto di competenza dei Consigli di Classe di competenza delle discipline di insegnamento. b. Le risorse educative E' necessario, per operare una programmazione realistica ed efficace, l'esame preliminare delle risorse e disponibilità presenti all'interno della scuola perché queste determinano e, in parte, possono condizionare, in termini di opportunità o di vincoli, l'intero progetto educativo. c. competenze, abilità e conoscenze In riferimento al “Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli (EQF)” il Piano dell’Offerta Formativa elabora strategie formative e didattiche che portino al possesso stabile di competenze: “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. “Abilità”: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). “Competenze”: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia E’ fondamentale, in questa prospettiva educativa, insistere sul concetto di competenza, che deve essere intesa come l’agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze ed abilità acquisite, adeguato, in un determinato contesto, a ri- 35 spondere in modo soddisfacente e socialmente riconosciuto ad un bisogno, oppure a risolvere un problema, eseguire un compito, realizzare un progetto. Non è mai un agire semplice, atomizzato, astratto, ma è sempre un agire complesso che coinvolge tutta la persona e che connette in maniera unitaria ed inseparabile i saperi (conoscenze) e i saper fare (abilità), i comportamenti individuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le scelte valoriali, le motivazioni e i fini. Per questo nasce da una continua interazione sistemica tra persona, ambiente e società, e tra significati personali e sociali, impliciti ed espliciti. d. Contenuti e metodi Devono essere coerenti con gli obiettivi prefissati e costituiscono le tematiche, le problematiche, i concetti, le categorie, gli argomenti selezionati allo scopo di conseguire gli obiettivi stessi. Costituiscono l'insieme delle strategie che il dipartimento disciplinare, il Consiglio di Classe, il singolo docente decideranno di adottare in funzione degli obiettivi da perseguire e che saranno modellate in relazione alle singole classi, a specifici gruppi di allievi, a singoli allievi. e. Strumenti, spazi e tempi Sono l'insieme di tutte le attrezzature fisiche, tecnologiche, elettroniche, informatiche e multimediali di cui la scuola dispone e di tutti i supporti su cui sono veicolati contenuti e informazioni. La programmazione funzionale degli spazi, in cui è più produttivo condurre i processi di apprendimento e dei tempi, è operazione essenziale per un'azione educativa efficace. f. La valutazione Nella programmazione uno spazio importante va riservato all’individuazione delle modalità e delle strategie da prevedere e adottare perché la qualità dell'offerta formativa e gli esiti della didattica realizzata siano valutabili rispetto a tutti gli attori del processo educativo: istituzione, strutture, obiettivi minimi e massimi, metodi di insegnamento dei docenti, apprendimento degli alunni, risultati attesi. A tal fine si deve prevedere una successione di azioni volte a determinare: - la valutazione iniziale - la valutazione in itinere - la valutazione finale. 36 2.6.2. Gli obiettivi OBIETTIVI TRASVERSALI PER TUTTE LE CLASSI OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI OBIETTIVI COMPORTAMENTI ATTESI Partecipazione L'alunno interviene in modo consapevole e con contributi personali rispetto alle dinamiche della classe Sviluppo della socialità L’alunno è consapevole di essere parte integrante di una collettività; non subordina gli interessi dei compagni ai propri. Conosce il regolamento di Istituto e lo rispetta Sviluppo dell'individualità L’alunno integra in modo propositivo con l'ambiente: mette in atto comportamenti consoni all'ambiente, alla situazione educativa ed alle attività in corso Obiettivi didattici comuni a tutte le discipline migliorare la capacità di attenzione, di gestione autonoma del lavoro personale o, eventualmente, del gruppo abituarsi ad un approccio problematico e progettuale alla realtà acquisire più consistenti capacità di operare scelte nel presente (autonomia) e nel futuro (orientamento) rafforzare l'acquisizione di un lessico appropriato e rigoroso potenziare le capacità logiche di analisi e di sintesi, anche a livello interdisciplinare promuovere l’attenzione ai processi logici interni alle discipline, alle procedure operative, ai nessi causali, più che alla massa dei dati – pur necessari – accumulati nel corso del lavoro di studio e di ricerca preparare l’alunno a storicizzare i fenomeni linguistici, storico-politici e scientifici oggetto di studio educare al ragionamento argomentato, all’astrazione, alla concettualizzazione e all’approccio problematico e problematizzante agli argomenti valorizzare le principali forme di linguaggio non verbale, iconico, musicale e teatrale usare strumenti informatici e multimediali per ricercare informazioni, seguire percorsi didattici, produrre sintesi globali 37 PER LE CLASSI PRIME OBIETTIVI EDUCATIVI SPECIFICI MINIMI MASSIMI - sapere ascoltare: disponibilità nei confronti di compagni ed insegnanti sapere rispondere: reagire consapevolmente agli stimoli esterni e relazionarsi agli altri - imparare a rispettare l'ambiente di studio acquisire la capacità di relazionarsi ad ambienti culturali diversi dai propri - - acquisire la capacità di collaborare con gli altri per la realizzazione di un progetto comune OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI MINIMI MASSIMI - conoscere i contenuti essenziali pertinenti ai programmi delle singole discipline - comprendere i contenuti essenziali proposti dai programmi delle singole discipline - applicare, sotto la guida dell'insegnante, norme e procedimenti appresi - analizzare, sotto la guida dell'insegnante, fenomeni, sistemi, oggetti e testi - applicare in modo autonomo regole, norme, procedimenti appresi OBIETTIVI LINGUISTICI TRASVERSALI - capacità di produrre testi scritti e orali in forma pertinente allo scopo comunicativo e corretti sotto il profilo grammaticale e lessicale - capacità di utilizzare i linguaggi specifici delle diverse discipline - capacità di leggere e comprendere un testo estrapolandone le informazioni essenziali. OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITA' DI STUDIO MINIMI MASSIMI - portare regolarmente il materiale e conservarlo secondo i criteri d'uso - utilizzare, sotto la guida dell'insegnante, materiali e strumenti di studio - sottolineare in modo guidato i testi oggetto di studio - schematizzare in modo logico le informazioni disponibili dai testi - prendere appunti sotto indicazione dell'insegnante - sottolineare in modo coerente e critico - utilizzare autonomamente materiali e strumenti di studio - costruire mappe concettuali 38 PER LE CLASSI SECONDE OBIETTIVI EDUCATIVI SPECIFICI MINIMI MASSIMI - acquisire capacità d'ascolto: disponibilità nei confronti dell'altro - acquisire capacità di risposta: reagire in modo adeguato ad uno stimolo esterno e relazionarsi con gli altri e con ambienti differenti dai propri - consolidare la capacità di collaborare con gli altri per la realizzazione di un progetto comune - acquisire capacità di confrontarsi con ambienti e culture differenti dai propri OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI MINIMI MASSIMI - conoscere i contenuti pertinenti ai programmi delle singole discipline - comprendere i contenuti proposti dalle singole discipline - acquisire la padronanza delle abilità di base promosse dalle singole discipline - analizzare, in modo guidato, fenomeni, eventi, sistemi, oggetti, testi - applicare in modo autonomo ed in contesti nuovi regole, norme, procedimenti appresi - analizzare, in base a modelli proposti dall'insegnante, fenomeni, eventi, sistemi, oggetti, testi OBIETTIVI LINGUISTICI TRASVERSALI - capacità di produrre testi scritti e orali in maniera pertinente allo scopo comunicativo ed in forma corretta sotto il profilo grammaticale e lessicale - saper utilizzare i linguaggi settoriali delle singole discipline - acquisire competenze linguistiche e metalinguistiche sia in relazione alla lingua italiana che alle lingue straniere studiate OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITA' DI STUDIO MINIMI MASSIMI - portare regolarmente il materiale e conservarlo secondo criteri d'uso - utilizzare, sotto la guida dell'insegnante, materiali e strumenti di studio - estrapolare dai testi le informazioni e schematizzarle in base ad un criterio gerarchico - prendere appunti - accettare e applicare le indicazioni dell'insegnante in merito al metodo di studio - organizzare le attività di studio in modo da eseguire puntualmente i compiti - organizzare le attività di studio in modo da rispettare i tempi stabiliti per le prove di verifica scritte e orali - utilizzare, autonomamente, materiali e strumenti di studio - costruire mappe concettuali - collaborare con l'insegnante nell'individuazione delle proprie lacune e delle proprie carenze metodologiche. 39 Per le classi terze OBIETTIVI EDUCATIVI SPECIFICI MINIMI MASSIMI - riconoscere le linee fondamentali della propria cultura - acquisire capacità di ascolto e disponibilità a conoscere realtà sociali e culturali diverse da quelle di appartenenza - acquisire capacità di confrontarsi con ambienti e culture differenti dai propri - acquisire la capacità di interagire in modo responsabile con la società OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI MINIMI MASSIMI - conoscere i contenuti pertinenti ai programmi delle singole discipline - comprendere i contenuti proposti dai programmi differenti delle diverse discipline - acquisire la padronanza delle abilità minime promosse dalle singole discipline - applicare, in modo autonomo, regole, norme e procedimenti appresi nell'ambito delle singole discipline - attivare procedimenti di analisi, utilizzando in modo autonomo, all'interno delle singole discipline, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti - operare, in modo guidato, procedimenti logici di carattere induttivo e deduttivo - applicare, in modo autonomo ed in contesti nuovi, regole, norme e procedimenti appresi in ambiti disciplinari diversi - attivare procedimenti di analisi, utilizzando, in modo autonomo ed in contesti ed ambiti disciplinari diversi, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti - acquisire una adeguata padronanza delle abilità massime promosse dalle singole discipline. OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITA' DI STUDIO MINIMI MASSIMI - sottolineare in modo personale (aggiungere note, simboli, rimandi, integrazione...) - prendere appunti spontaneamente, riordinarli ed archiviarli secondo un criterio d'uso - costruire mappe concettuali - programmare consapevolmente il proprio lavoro - formulare ipotesi e verificarle sotto la guida dell'insegnante - saper individuare le proprie lacune e carenze metodologiche, per apportare adeguati correttivi OBIETTIVI LINGUISTICI TRASVERSALI - riflettere sui fenomeni linguistici - oggettivare e descrivere le strutture delle diverse lingue studiate o conosciute - utilizzare in modo pertinente e consapevole i linguaggi specialistici e settoriali delle diverse discipline studiate - produrre il discorso scritto e orale in forma pertinente allo scopo comunicativo ed in maniera corretta sotto il profilo grammaticale, lessicale e prosodico - leggere, comprendere, analizzare, contestualizzare ed interpretare le diverse tipologie del testo scritto sia di carattere pragmatico che letterario. 40 Per le classi quarte OBIETTIVI EDUCATIVI SPECIFICI MINIMI MASSIMI - collaborare coi compagni per la realizzazione di un progetto comune - interagire responsabilmente con la realtà sociale e politica, - maturare consapevolmente un sistema di valori a cui ispirare comportamenti responsabili OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI MINIMI MASSIMI - conoscere i contenuti pertinenti alle singole discipline - comprendere i contenuti proposti dai programmi delle diverse discipline - operare processi logici deduttivi e induttivi - applicare, in modo autonomo ed in contesti nuovi, regole, norme e procedimenti appresi in ambiti disciplinari diversi - attivare procedimenti di analisi, utilizzando, in modo autonomo ed in contesti ed ambiti disciplinari diversi, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti - acquisire un’adeguata padronanza delle abilità minime promosse dalle singole discipline - acquisire una adeguata padronanza delle abilità massime promosse dalle diverse discipline - sintetizzare, in una concettualizzazione significativa, i dati raccolti e le conoscenze apprese anche in ambiti disciplinari diversi - attuare procedure di astrazione e formalizzazione - valutare coerentemente contenuti, teorie, ipotesi, testi OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITA' DI STUDIO - prendere appunti spontaneamente, riordinarli e archiviarli secondo un criterio d'uso - pianificare in modo autonomo la propria attività di studio nel rispetto delle scadenze fissate per le verifiche - partecipare all'attività didattica intervenendo in modo critico e consapevole - reperire in modo autonomo gli strumenti di studio e di ricerca. OBIETTIVI LINGUISTICI TRASVERSALI - conoscere ed utilizzare in modo consapevole i linguaggi specialistici delle singole discipline - produrre testi scritti e orali organici e coerenti nel contenuto, pertinenti allo scopo comunicativo nella forma e corretti sotto il profilo lessicale, grammaticale e prosodico - leggere, comprendere, analizzare, contestualizzare ed interpretare le diverse tipologie del testo scritto letterario e pragmatico - oggettivare e descrivere le strutture delle diverse lingue studiate o possedute. 41 Per le classi quinte OBIETTIVI EDUCATIVI SPECIFICI MINIMI MASSIMI - acquisire capacità di confronto e relazione con realtà sociali e culturali diverse dalla propria - acquisire la capacità di interagire con la realtà sociale e politica e di valutarla in modo critico - maturare consapevolmente un sistema di valori a cui ispirare comportamenti responsabili OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI MINIMI MASSIMI - conoscere i contenuti pertinenti ai programmi delle singole discipline - comprendere i contenuti proposti dai programmi delle differenti discipline - acquisire un’adeguata padronanza delle abilità minime promosse dalle singole discipline - applicare, in modo autonomo ed in contesti nuovi, regole, norme e procedimenti appresi nei diversi ambiti disciplinari - attivare procedimenti di analisi, utilizzando, in modo autonomo ed in contesti ed ambiti disciplinari diversi, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti - integrare ed ampliare, in maniera autonoma e funzionale al proprio progetto di ricerca, le conoscenze acquisite - operare procedimenti logici di carattere induttivo e deduttivo - sintetizzare in una concettualizzazione significativa i dati raccolti e le conoscenze apprese anche in ambiti disciplinari diversi - utilizzare procedimenti euristici e attivare procedure di astrazione e formalizzazione - acquisire una adeguata padronanza delle abilità massime promosse dalle singole discipline - impostare procedimenti di valutazione intesa come: a) capacità di valutazione estetica in relazione a fenomeni, oggetti e testi di carattere letterario e artistico b) capacità di valutare l'incidenza sul piano storico di eventi e fenomeni di carattere politico e sociale c) capacità di valutare il valore conoscitivo di teorie, modelli esplicativi e sistemi di analisi d) capacità di valutare la qualità dell'apporto e la dimensione della incidenza di singole teorie e sistemi di pensiero nel determinare i lineamenti della tradizione culturale italiana ed europea. OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITA' DI STUDIO - utilizzare in modo autonomo e coerente rispetto alle proprie esigenze di apprendimento e di ricerca gli strumenti di studio (manuale, apparecchiature di laboratorio ecc.) - programmare consapevolmente il proprio lavoro, rispettando i tempi stabiliti per le prove di verifica - autovalutare il livello di apprendimento raggiunto e gli eventuali progressi compiuti in relazione con gli obiettivi esplicitati dai docenti - potenziare le proprie capacità e recuperare le abilità eventualmente non possedute OBIETTIVI LINGUISTICI TRASVERSALI - produrre testi scritti e orali corretti sotto il profilo lessicale, grammaticale e prosodico, pertinenti nella forma allo scopo comunicativo, organici e coerenti nell'organizzazione dei contenuti - utilizzare linguaggi specialistici delle diverse discipline studiate - leggere, capacità intesa come: a) capacità di estrapolare le informazioni contenute in un testo e di riorganizzarle secondo un criterio gerarchico b) capacità di compiere inferenze e di integrare le informazioni presenti nel testo con le conoscenze possedute c) capacità di classificare il testo, riconoscendone gli elementi formali, tipologici e retorici d) capacità di comprendere la strategia comunicativa del testo. 42 2.6.3. Pluralità delle metodologie La complessità dell'azione educativa, la diversità degli obiettivi in relazione alle abilità e competenze che perseguono, la specificità delle condizioni di una classe o di uno studente richiedono il ricorso ad una vasta gamma di metodologie e strumenti, che devono essere sempre sottoposti a verifica della loro efficacia e che sono in continua evoluzione. L'offerta del Liceo, in questo ambito, si concreta nell'adozione di alcuni approcci particolari che la ricerca pedagogica contemporanea individua come portatori di maggiore efficacia e flessibilità: la didattica laboratoriale = modalità di insegnamento/apprendimento che prevede una partecipazione attiva degli studenti e modalità specifica di analisi e di ricerca la modularità = insegnamento per moduli consiste in sequenze di unità tematiche tradotte dagli insegnanti in sequenze di unità didattiche relativamente alla loro programmazione e in sequenze di apprendimento relativamente agli studenti pluridisciplinarietà = insegnamento che prevede l'attraversamento dei saperi multimedialità o ipermedialità = insegnamento che attraversa vari linguaggi e vari media e-learning = insegnamento che prevede l’utilizzo di Internet per l’apprendimento. All'interno di tali strategie si innestano vari modelli didattici che vanno dalla lezione frontale alla lezionediscussione, al problem-solving, allo studio e analisi autonoma di materiali forniti dal docente, ai lavori di gruppo, all'uso dei laboratori, alla stesura di relazioni su ricerche effettuate o su esperimenti condotti. 2.6.4. La valutazione: modalità e comunicazioni La valutazione non costituisce un momento a sé stante e non verte sui meri risultati, in termini di profitto, delle singole verifiche, ma è parte dell'intero processo educativo. Si articola in valutazione diagnostica o predittiva, formativa e sommativa: - la valutazione diagnostica o predittiva: finalizzata a conoscere la situazione di partenza del percorso didattico; riguarda le conoscenze, le competenze, le abilità, le motivazioni e i bisogni formativi degli studenti, ma anche le risorse e le caratteristiche del contesto educativo in cui il percorso si attuerà - la valutazione formativa si effettua in itinere e permette ad alunni e insegnanti di raccogliere gli elementi necessari per proseguire la relazione insegnamento-apprendimento con efficacia, individuare le eventuali difficoltà e costruire interventi di recupero o approfondimento; - la valutazione sommativa consiste nella valutazione disciplinare e contribuisce alla valutazione del Consiglio di Classe. Per quanto riguarda la valutazione in itinere, con l’introduzione del registro elettronico, esteso a tutte le classi a partire dall’a.s. 2006/2007, è data possibilità ai genitori di accedere direttamente alla consultazione delle assenze effettuate e delle valutazioni (scritte, orali e pratiche) ottenute dal proprio figlio. Le famiglie possono comunicare con i docenti secondo l'orario di ricevimento settimanale e durante i ricevimenti generali pomeridiani previsti in numero di due l’anno, indicativamente a dicembre e ad aprile. Il docente coordinatore del consiglio classe costituisce l'elemento di mediazione tra scuola e famiglia durante l'intero anno scolastico. 43 2.6.5 Criteri generali per la valutazione finale degli studenti Il Collegio dei Docenti del Liceo "Formiggini" - esaminata l'O.M. n. 80 del 9-3-95 e le sue integrazioni con l'O.M. n. 266 del 21-4-97; preso atto dell'art.12 e sue modifiche che fissano la modalità degli scrutini finali; acquisito che è sua competenza determinare i criteri da seguire per lo svolgimento degli scrutini anche in relazione all'abolizione degli esami di riparazione, al fine di assicurare omogeneità di comportamenti nelle decisioni dei singoli Consigli di Classe; -vista l’OM n.92 del 5 novembre 2007 che prevede all’art. 6: “3. Per gli studenti che in sede di scrutinio finale, presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti, il consiglio di classe, sulla base di criteri preventivamente stabiliti, procede ad un valutazione della possibilità dell'alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero. 4. In tale caso il consiglio di classe rinvia la formulazione del giudizio finale e provvede, sulla base degli specifici bisogni formativi, a predisporre le attività di recupero” - vista l’OM n. 89 del 17 ottobre 2012 riguardante la valutazione periodica degli apprendimenti nelle classi degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado – indicazione per gli scrutini dell’a.s. 2012-13 - ricordando e ribadendo che rimane esclusiva ed autonoma competenza di ciascun Consiglio di Classe stabilire i criteri di valutazione e attribuire il grado di rilevanza ai diversi elementi che concorrono alla valutazione stessa; ha deliberato i seguenti parametri di riferimento: 1) Gli alunni ottengono la promozione alla classe successiva per effetto dello scrutinio finale, purché riportino voto non inferiore a 6/10 in ciascuna disciplina; 2) i voti sono proposti dai singoli docenti e devono tradurre concretamente un giudizio motivato e articolato; 3) il giudizio relativo ad ogni singola disciplina deve essere desunto da un "congruo numero di interrogazioni e esercizi scritti, grafici o pratici svolti a casa o a scuola, corretti e classificati nel corso dell'intero anno scolastico"; 4) il giudizio inoltre deve tenere conto: a) del livello di acquisizione degli obiettivi formativi e di contenuto della disciplina b) delle abilità attitudinali specifiche c) del grado di autonomia raggiunto nell'organizzazione del proprio lavoro d) dell'interesse e della partecipazione prestati al lavoro in classe e) dell'impegno dedicato alla rielaborazione personale f) della partecipazione ad eventuali offerte formative integrative e dei progressi conseguiti g) del tipo e della gravità delle carenze che eventualmente permangono nel processo di apprendimento h) del percorso compiuto rispetto alle condizioni di partenza 5) Il Consiglio di Classe, acquisite le singole votazioni e i relativi giudizi, in sede di scrutinio finale assume, nella sua veste di organo collegiale, la competenza a deliberare il voto finale per ogni singola disciplina relativamente ad ogni singolo studente. Non è superfluo ricordare che il voto non può essere solo un atto discrezionale del singolo docente ma è espressione del Consiglio di Classe, che perverrà alla sua decisione coerentemente ai criteri e ai parametri autonomamente stabiliti, esplicitati e verbalizzati prima di procedere alle operazioni di scrutinio. 6) Il Consiglio di Classe procede quindi a deliberare per ogni alunno il giudizio finale di - promozione non promozione oppure procede alla sospensione del giudizio, secondo quanto previsto dall’art. 6 dell’O.M. n. 92 del 5 novembre 2007. A tale riguardo si ribadisce il carattere strettamente individuale del giudizio stesso e si evidenzia come questo non possa essere la mera risultanza di dati numerici né limitarsi a parametri di tipo prettamente quantitativo. Il giudizio globale dovrà quindi risultare da un complesso di elementi quali: - livello di maturazione culturale e personale - livello di acquisizione degli obiettivi formativi e delle abilità relativamente all'anno di corso frequentato e in rapporto alla globalità della classe di appartenenza 44 - progresso globale compiuto rispetto alle condizioni di partenza - grado di interesse e partecipazione complessiva - impegno nello studio - profitto delle diverse discipline - risultati del primo quadrimestre. 7) Qualora l'alunno presenti insufficienze, il Consiglio di Classe, prima dell'approvazione dei voti, sulla base dei parametri stabiliti preventivamente, procede ad una valutazione che tenga conto dei seguenti elementi di rifetimento: A) SE L’ALUNNO PRESENTA VALUTAZIONI INSUFFICIENTI: il consiglio di classe, sulla base di criteri preventivamente stabiliti, procede ad un valutazione della possibilità dell'alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero. In tal caso il Consiglio di Classe procede alla “SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO FINALE”, e provvede, sulla base degli specifici bisogni formativi, a predisporre le attività di recupero. La SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO FINALE prevede la predisposizione di specifiche attività di recupero (= corsi di recupero estivi) e di itinerari di apprendimento che lo studente dovrà gestire autonomamente nei mesi estivi, su indicazione dei docenti, e la somministrazione di una prova di verifica da effettuarsi nel periodo dal 1 al 7 settembre. Effettuate le prove, il Consiglio di Classe procederà allo scrutinio integrativo dell’alunno. B) SE L'ALUNNO PRESENTA UN QUADRO DI INSUFFICIENZE MOLTO GRAVI, non viene promosso alla classe successiva. In tal caso il Consiglio di Classe valuterà: a) il livello di gravità delle insufficienze b) la non efficacia di interventi di recupero, relativamente ad una situazione di carenze che rendono impossibile l'accesso al programma di studi della classe superiore. 8. Per l’a.s. 2014/15 il Collegio dei Docenti ha deliberato le seguenti modalità di valutazione finale: 8.1. Classi del primo e del secondo biennio: Liceo Scientifico Liceo Classico Liceo Linguistico Liceo delle Scienze umane L’alunno è promosso alla classe successiva in presenza di 3 (tre) insufficienze di cui una sola grave 8.3. Classi quinte: Per le classi quinte si applica la normativa specifica relativa all’ammissione all’Esame di Stato. 9. Modalità di valutazione in sede di scrutinio intermedio (I quadrimestre) LA CM 89/2012 prevede per le classi dalla prima alla terza “l’opportunità di deliberare che negli scrutini intermedi delle classi prime, seconde e terze la valutazione dei risultati raggiunti sia formulata, in ciascuna disciplina, mediante un voto unico, come nello scrutinio finale”. Il Collegio dei Docenti, nella seduta del 14 novembre 2012, ha deliberato di mantenere in sede di scrutinio intermedio (I quadrimestre le modalità valutative utilizzate nei precedenti anni scolastici, che prevedono voti distinti per le diverse tipologie valutative previste per ogni singola disciplina (scritto, orale, pratico, grafico, pratico), come previsti nei quadri orari sopra riportati. 10. Modalità di valutazione in sede di scrutinio integrativo: In sede di scrutinio integrativo il Consiglio di Classe si atterrà alla normativa vigente (art. 8 comma 4 dell’OM n. 92 del 5/11/2007), che prevede una valutazione complessiva dell’alunno che tenga conto: - dei progressi evidenziati nel percorso di recupero 45 - dell’impegno dimostrato nel corso dell’anno della persistenza di insufficienze negli anni precedenti della possibilità, da parte dello studente, di affrontare in modo proficuo l’anno successivo. Tali modalità valgono come indicazioni generali, fatte salve le competenze del Consiglio di Classe di decidere anche diversamente con motivazione appropriata. 2.6.5.1. Griglia per la valutazione del comportamento - Visto il D.P.R. n. 235/ del 21.11.07 integrativo del DPR n. 249 del 1998 - Visto il Decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito in legge 30 ottobre 2008, n. 169 - Viso il Decreto ministeriale n. 5 del 16 gennaio 2009 - Visti il Regolamento d’Istituto ed il Regolamento di disciplina - Considerata la necessità di rendere trasparente i sistemi valutativi adottati dall’istituzione scolast ica Il Collegio dei Docenti approva la seguente GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI La valutazione del comportamento degli studenti risponde alle seguenti finalità fissate dal DM n.5 del 16 gennaio 2009: -accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile; -verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica; -diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri; -dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10. La valutazione del comportamento degli studenti è attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe, in sede di scrutinio intermedio e finale, utilizzando i seguenti indicatori, desunti dai doveri dello studente come stabiliti dal DPR n. 249 del 1998: 1. frequenza regolare delle attività curricolari e assolvimento assiduo degli impegni di studio 2. rispetto, anche formale, nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni 3. comportamento corretto e coerente con i principi che ispirano la vita della comunità scolastica 4. scrupolosa osservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti 5. utilizzazione corretta delle strutture, dei macchinari e dei sussidi didattici e comportamento nella vita scolastica tale da non arrecare danni al patrimonio della scuola 6. condivisione della responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico come importante fattore di qualità della vita della scuola. 46 A norma dell’art. 3 comma 2 del DM 5/2009 “La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno.” La valutazione del comportamento è effettuata mediante l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi (da 10 a 5, e, in casi particolarmente gravi, minore di 5) e tiene conto degli indicatori sopraccitati e di ogni altro elemento utile per la valutazione di ogni singolo alunno. La valutazione del comportamento di ogni studente riguarda tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica (attività curricolari, extracurricolari,ecc.) e si estende anche alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi attivati dalle istituzioni scolastiche fuori della propria sede (es. viaggi d’istruzione, visite guidate, partecipazione a spettacoli teatrali, ecc.). La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, all’unanimità o a maggioranza, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’Esame di Stato, conclusivo del ciclo di studi. Considerati i criteri suddetti il Collegio dei Docenti adotta la seguente griglia per l’attribuzione del voto di condotta: Voto 10 Voto 9 Voto 8 Voto 7 Voto 6 ottimo livello di interesse e partecipazione attiva alle attività didattiche frequenza costante e assidua regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche rispetto degli altri e delle norme scolastiche scrupoloso e puntuale rispetto del regolamento d’Istituto ottima socializzazione buon livello di interesse e partecipazione attiva alle attività didattiche frequenza costante e assidua regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche rispetto degli altri e delle norme scolastiche rispetto del regolamento d’Istituto buona socializzazione discreta partecipazione alle attività didattiche frequenza costante adeguato adempimento dei doveri scolastici equilibrio nei rapporti con gli altri rispetto del regolamento d’Istituto collaborazione con il gruppo classe sufficiente partecipazione alle attività didattiche frequenza discontinua alle lezioni, ritardi, assenze giustificate in ritardo svolgimento discontinuo dei doveri scolastici disturbo delle attività di lezione in presenza o meno di richiami scritti*, rilevati sul giornale di classe da parte del docente e/o del Dirigente scolastico o di una ammonizione scritta formale * da parte del Dirigente scolastico disinteresse per l’attività didattica non costante svolgimento dei doveri scolastici 47 Voto 5 o < di 5** funzione negativa all’interno del gruppo classe frequenza saltuaria, ritardi, assenze non giustificate e uscite anticipate frequenti (1/3 di assenze rispetto al monte ore quadrimestrale) e/o non adeguatamente giustificate rapporti in parte problematici con gli altri componenti il gruppo classe, che hanno dato luogo alla sospensione dalle lezioni* per un periodo da 1 a 15 giorni episodi di mancato rispetto del Regolamento d’Istituto, che hanno dato luogo alla sospensione dalle lezioni per un periodo da 1 a 15 giorni comportamento scorretto e/o violento nei rapporti con insegnanti e/o compagni e/o personale ATA, segnalato con precisi provvedimenti disciplinari che hanno comportato la sospensione dalle lezioni per più di 15 giorni, ma non l’esclusione dallo scrutinio finale e/o mancato rispetto del regolamento d’Istituto e di disciplina, segnalato con precisi provvedimenti disciplinari che hanno comportato la sospensione dalle lezioni per più di 15 giorni, ma non l’esclusione dallo scrutinio finale unitamente a: generale disinteresse per le attività didattiche; numero elevato di assenze non giustificate * Per la definizione di richiamo scritto, ammonizione scritta formale e sospensione dalle lezioni si rinvia al Regolamento di disciplina. ** Vedi art. 4 del DM 5 del 16 gennaio 2009. Ai fini dell’attribuzione del voto di condotta si precisa quanto segue: in presenza di richiami scritti o di una ammonizione scritta il voto in condotta non può essere superiore a 7 in presenza di un provvedimento di sospensione da 1 a 15 giorni il voto in condotta non può essere superiore a 6 per l’attribuzione del voto di condotta non è necessaria la presenza di tutti i parametri indicati per ogni fascia di voto Deve essere adeguatamente motivata e verbalizzata l’attribuzione di una valutazione insufficiente e di una valutazione uguale a 6 (sei) o inferiore. Per la valutazione del comportamento non sono considerati i provvedimenti disciplinari che, sulla base del DPR 21 novembre 2007, n. 235, comportano l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione agli Esami di Stato secondo le modalità previste nel Regolamento di disciplina, in quanto i suddetti provvedimenti determinano la non valutazione degli studenti in sede di scrutinio finale. Nel caso in cui tali provvedimenti siano comminati nel corso del I quadrimestre, in sede di scrutinio intermedio il Consiglio di classe assegnerà una valutazione numerica compresa fra il 4 e l’1. La presente delibera è inserita nel P.O.F. e, sulla base del Patto educativo di corresponsabilità, è portata a conoscenza delle famiglie secondo le modalità informative predisposte. 48 2.6.5.2. Griglia di riferimento per la valutazione finale Il Collegio dei Docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore "Formìggini" ha predisposto una griglia di riferimento a cui i singoli docenti, per la loro disciplina, si attengono all'atto della valutazione finale: GIUDIZIO: GRAVEMENTE INSUFFICIENTE (VOTO: da 1 A 4) Nessuna/ frammentarie/ superficiali/ lacunose CONOSCENZE OBIETTIVI MINIMI DI APPRENDIMENTO Non raggiunti/ la padronanza delle competenze relative risulta gravemente carente Non raggiunti OBIETTIVI MASSIMI Nessuno/irrilevante PROGRESSO Nessuno/ totalmente inadeguato PARTECIPAZIONE ED IMPEGNO Nessuno/ totalmente inadeguato METODO DI STUDIO GIUDIZIO: INSUFFICIENTE (VOTO 5) CONOSCENZE OBIETTIVI MINIMI DI APPRENDIMENTO OBIETTIVI MASSIMI PROGRESSO PARTECIPAZIONE ED IMPEGNO METODO DI STUDIO Superficiali con lacune localizzate La padronanza delle competenze risulta carente Non raggiunti Insufficiente/ sufficiente Insufficiente/sufficiente Mnemonico/ disorganizzato GIUDIZIO: SUFFICIENTE (VOTO 6) CONOSCENZE OBIETTIVI MINIMI DI APPRENDIMENTO OBIETTIVI MASSIMI PROGRESSO PARTECIPAZIONE ED IMPEGNO METODO DI STUDIO Conoscenza degli elementi basilari La padronanza delle competenze risulta sufficiente Non raggiunti Adeguato/ non adeguato Adeguato Organizzato GIUDIZIO: DISCRETO (VOTO 7) Conoscenza di gran parte dei contenuti CONOSCENZE OBIETTIVI MINIMI DI APPRENDIMENTO La padronanza delle competenze è adeguata, il loro impiego autonomo La padronanza delle competenze è carente OBIETTIVI MASSIMI Adeguato PROGRESSO Costanti PARTECIPAZIONE ED IMPEGNO Personalizzato METODO DI STUDIO GIUDIZIO: BUONO (VOTO 8) Sicura conoscenza dei contenuti CONOSCENZE OBIETTIVI MINIMI DI APPRENDIMENTO La padronanza delle competenze è adeguata, il loro impiego critico e personalizzato La padronanza delle competenze è adeguata OBIETTIVI MASSIMI Adeguato PROGRESSO Costanti e attivi PARTECIPAZIONE ED IMPEGNO Personalizzato e coerente METODO DI STUDIO 49 GIUDIZIO: OTTIMO (VOTO 9) Conoscenza approfondita dei contenuti disciplinari CONOSCENZE OBIETTIVI MINIMI DI APPRENDIMENTO La padronanza delle competenze è adeguata, il loro impiego critico e personalizzato La padronanza delle competenze è adeguata, il loro impiego autoOBIETTIVI MASSIMI nomo significativo PROGRESSO Costanti e attivi PARTECIPAZIONE ED IMPEGNO Personalizzato, coerente e rielaborativo METODO DI STUDIO GIUDIZIO: ECCELLENTE (VOTO 10) Conoscenza approfondita dei contenuti con capacità di rielaborazione critica OBIETTIVI MINIMI DI APPRENDIMENTO La padronanza delle competenze è adeguata, il loro impiego critico e personalizzato La padronanza delle competenze è adeguata, il loro impiego autoOBIETTIVI MASSIMI nomo rilevante PROGRESSO Costanti e attivi PARTECIPAZIONE ED IMPEGNO Personalizzato, coerente, critico e rielaborativo METODO DI STUDIO CONOSCENZE 2.6.5.3. Parametri e criteri per la valutazione finale del Consiglio di Classe Parametri Abilità e competenze Conoscenze Applicazione nello studio Partecipazione Progresso Situazione personale 50 % 30 30 10 10 10 10 2.6.6. Criteri per l'attribuzione del credito formativo e scolastico Il Collegio dei docenti ha deliberato i seguenti criteri per l'attribuzione del credito formativo e scolastico per le classi III, IV e V a.s. 2012/2013, sulla base della seguente tabella (DM n.99 del 16 dicembre 2009): 2.6.6.1. La normativa vigente (Artt. 11 e 12 D.P.R. 23 luglio, 1998, n. 323; D.M. 24 febbraio, 2000, n. 49; art. 1 legge nr. 1 del 11 gennaio 2007; DM n. 42 del 22 maggio 2007): Art. 11 (Credito scolastico) 1. (L. 425, art.5, comma 1 e Regolamento) Il consiglio di classe attribuisce ad ogni alunno che ne sia meritevole, nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni della scuola secondaria superiore, un apposito punteggio per l’andamento degli studi, denominato credito scolastico. La somma dei punteggi ottenuti nei tre anni costituisce il credito scolastico che, ai sensi dell'articolo 4, comma 6, si aggiunge ai punteggi riportati dai candidati nelle prove d’esame scritte e orali. Per gli istituti professionali e gli istituti d’arte si provvede all’attribuzione del credito scolastico, per il primo dei tre anni, in sede, rispettivamente, di esame di qualifica e di licenza. 2. (Regolamento) Il punteggio di cui al comma 1 esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun alunno nell’anno scolastico in corso, con riguardo al profitto e tenendo in considerazione anche l’assiduità della frequenza scolastica, ivi compresa, per gli istituti ove è previsto, la frequenza dell’area di progetto, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo, alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Esso è attribuito sulla base dell'allegata tabella a) e della nota in calce alla medesima. 3. (Regolamento) Non si da’ luogo ad attribuzione di credito scolastico per gli anni in cui l’alunno non consegue la promozione alla classe successiva. In caso di promozione con carenze in una o più discipline, il consiglio di classe assegna il punteggio previsto nella nota alla predetta tabella a) e può integrare tale punteggio, in sede di scrutinio finale dell’anno scolastico successivo e previo accertamento di superamento del debito formativo riscontrato, secondo quanto precisato nella medesima nota. 4. (L. 425, art.5, comma 1 e Regolamento) Fermo restando il massimo dei 25 punti complessivamente attribuibili, il consiglio di classe, nello scrutinio finale dell’ultimo anno, può motivatamente integrare il punteggio complessivo conseguito dall’alunno ai sensi del comma 2 in considerazione del particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presentatesi negli anni precedenti in relazione a situazioni familiari o personali dell’alunno stesso, che hanno determinato un minor rendimento. 5. (L. 425, art.5, comma 3 e Regolamento) Il credito scolastico, nei casi di abbreviazione del corso di studi per merito ai sensi dell’articolo 2, comma 2, è attribuito, per l’anno non frequentato, nella misura massima prevista per lo stesso dalla tabella a), in relazione alla media dei voti conseguita nel penultimo anno; nei casi di abbreviazione per leva militare, ai sensi del medesimo articolo 2, comma 3, è attribuito nella misura ottenuta nell’ultimo anno frequentato. [...] Art. 12 (Crediti formativi) 1. (Regolamento) Ai fini previsti dal presente regolamento, il credito formativo consiste in ogni qualificata esperienza, debitamente documentata, dalla quale derivino competenze coerenti con il tipo di corso cui si riferisce l’esame di Stato; la coerenza, che può essere individuata nell’omogeneità con i contenuti tematici del corso, nel loro approfondimento, nel loro ampliamento, nella loro concreta attuazione, è accertata per i candidati interni e per i candidati esterni, rispettivamente, dai consigli di classe e dalle commissioni d’esame. I consigli di classe e le commissioni d’esame potranno avvalersi, a questo fine, del supporto fornito dall’amministrazione scolastica e dall’Osservatorio di cui all’articolo 14. Il Ministro della pubblica istruzione individua le tipologie di esperienze che danno luogo al credito formativo con proprio decreto. 51 2. (Regolamento) Le certificazioni comprovanti attività lavorativa devono indicare l’ente a cui sono stati versati i contributi di assistenza e previdenza ovvero le disposizioni normative che escludano l’obbligo dell’adempimento contributivo. 3. (Regolamento) Le certificazioni dei crediti formativi acquisiti all’estero sono convalidate dall’autorità diplomatica o consolare". Si richiama l’attenzione su alcuni punti essenziali della normativa sopra riportata: a. Il consiglio di classe attribuisce ad ogni alunno nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni di corso un apposito punteggio denominato credito scolastico. La somma dei punteggi ottenuti nei tre anni costituisce il credito scolastico che si aggiunge ai punteggi riportati dai candidati nelle prove d’esame. b. Il punteggio esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunto da ciascun alunno nell’anno scolastico in corso, con riguardo al profitto e tenendo in considerazione anche l’assiduità della frequenza scolastica, [...] l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo, alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi c. Non vi è attribuzione di credito scolastico se l’alunno non consegue la promozione. d. Fermo restando il massimo di 25 punti complessivi, il consiglio di classe può integrare motivatamente il punteggio complessivo in considerazione del particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presentatesi negli anni precedenti in relazione a situazioni familiari o personali dell’alunno stesso. e. Il credito formativo consiste in ogni qualificata esperienza, debitamente documentata, dalla quale derivino competenze coerenti con il tipo di corso cui si riferisce l’esame di Stato; la coerenza può essere individuata nell’omogeneità con i contenuti tematici del corso, nel loro approfondimento, nel loro ampliamento, nella loro concreta attuazione. Le esperienze che danno luogo all’acquisizione dei crediti formativi sono acquisite, al di fuori della scuola di appartenenza, in ambiti e settori della società civile legati alla crescita umana, civile e culturale della persona quali quelli relativi, in particolare, alle attività culturali artistiche e ricreative, alla formazione professionale, al lavoro, all’ambiente, al volontariato, alla solidarietà, alla cooperazione, allo sport. f. Le certificazioni dei crediti formativi acquisiti all’estero sono convalidate dall’autorità diplomatica o consolare italiana, fatti salvi i casi di esonero da tali adempimenti previsti dalle convenzioni o accordi internazionali vigenti in materia. g. I Consigli di Classe procedono alla valutazione dei crediti formativi sulla base di indicazioni e parametri preventivamente individuati dal Collegio dei Docenti. h. La partecipazione ad iniziative complementari ed integrative non dà luogo all’acquisizione dei crediti formativi, ma rientra tra le esperienze acquisite all’interno della scuola di appartenenza, che concorrono alla definizione del credito scolastico. * Le tabelle per l’attribuzione del punteggio sono la seguenti: Tab. A Credito scolastico classi III, IV e V a.s. 2012/2013 Media dei voti M=6 6 < M =< 7 7 < M =< 8 8 < M =< 9 9 < M =<10 I anno Classe III 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8 Credito scolastico - Punti II anno Classe IV 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8 III anno Classe V 4-5 5-6 6-7 7-8 8-9 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe 52 successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti. 2.6.6.2. I criteri per l’attribuzione del credito scolastico 2.7.6.2.1. I principi ispiratori La trasparenza nell’attribuzione del punteggio L’assoluta preminenza delle attività curricolari onde promuovere la consapevolezza che innanzi tutto occorre acquisire le conoscenze e competenze di base, promosse appunto dalle attività curricolari, e partecipare attivamente al dialogo educativo proposto dal consiglio di classe. 2.6.6.2.2. I parametri Il punteggio più alto della fascia di appartenenza viene attribuito ad ogni studente che abbia conseguito per proprio merito una media 0.50 della fascia stessa (es. 6,50; 7,50; etc.) Il consiglio di classe può derogare a tale parametro in caso di: accertati e seri problemi di salute gravi problemi familiari evidente svantaggio sociale Agli studenti che abbiano conseguito per proprio merito una media superiore a 9 viene attribuito, in ogni anno di corso, il punteggio più alto della fascia Agli studenti delle classi III e IV che ottengono l’ammissione alla classe successiva in sede di scrutinio integrativo viene attribuito il punteggio più basso previsto dalla fascia di appartenenza anche una media 0.50 della fascia stessa (es. 6,50; 7,50; etc.) e/o di crediti formativi Agli studenti delle classi V che vengono ammessi all’esame di stato con voto di consiglio viene attribuito il punteggio più basso previsto dalla fascia di appartenenza anche una media 0.50 della fascia stessa (es. 6,50; 7,50; etc.) e/o di crediti formativi La partecipazione ad attività non curricolari promosse dalla scuola (ad esempio: Dantedintorni, Gruppo naturalistico, corso di Spagnolo, Progetto Theatron, ecc.) dà adito all’attribuzione del punteggio più alto della fascia di appartenenza: se l’alunno ha conseguito per proprio merito una media 0.30 della fascia stessa (es. 6,30; 7,30; etc.); e con i seguenti precisi requisiti: - numero minimo di ore di presenza: 2/3 del monte ore complessivo previsto dal progetto: i progetti devono prevedere un minimo di 20 ore di attività, con possibilità di deroga motivata dai dipartimenti; - superamento di un test che attesti la ricaduta formativa. Tali requisiti dovranno essere fissati dai dipartimenti, essere esplicitati dai coordinatori dei progetti nella stesura degli stessi e risultare dalla certificazione. 53 N.B. Non dà luogo all’attribuzione del punteggio più alto della fascia di appartenenza la partecipazione alle attività, anche pomeridiane, classificabili quali progetti curricolari cui ha aderito il consiglio di classe (es. Comenius, tirocinio, stages) o rientranti nella Legge 567. Dà adito all’attribuzione del punteggio più alto della fascia di appartenenza: la partecipazione ad attività di tutoraggio (quali quelle nell’ambito del piano IDEI, o del gruppo sportivo pomeridiano, o eventualmente previste da progetti, come Integrazione@Interculturalità): se l’alunno ha conseguito per proprio merito una media 0.20 della fascia stessa (es 6,20; 7,20; etc.); e in presenza di attestato di proficua collaborazione rilasciato dai docenti cointeressati all’iniziativa, dopo almeno 20 ore di presenza ed una relazione finale, prodotta dallo stesso alunno, in cui, a giudizio del docente, emerga la ricaduta formativa dell’esperienza. Il credito for mativo sarà attribuito con estremo rigore, solo in presenza di attività certificate da enti riconosciuti, non sporadiche, che abbiano prodotto risultati positivi documentati. Saranno riconosciuti, attribuendo il punteggio più alto della fascia di appartenenza, anche con media ≥ 6,10; 7,10; etc., i crediti formativi derivanti da attività di approfondimento e di studio: solo se la certificazione, che attesti il superamento di prove, è rilasciata da istituti e scuole riconosciute dal Ministero della P.I. (es: scuola di lingue, conservatorio) solo se certificati da enti esterni riconosciuti dallo Stato, quali ad esempio AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatica), ALTE (Association of Languages Testers in Europe) e, in generale, le associazioni che rispettano il Quadro di Riferimento Comune per le Lingue. Con la stessa modalità sarà riconosciuto il credito formativo ai vincitori di concorsi o attività approvate dal Ministero della P.I. nell’ambito della certificazione delle eccellenze (es,: Certamen Carolinum). N.B. In quest’ultimo caso, il Consiglio di classe assegnerà il credito formativo solo se il livello del titolo certificato risulterà coerente con la classe di appartenenza dello studente, secondo le tabelle ufficiali di riferimento. Saranno riconosciuti, attribuendo il punteggio più alto della fascia di appartenenza, i crediti formativi derivanti da attività lavorative, attività sociali, attività sportive: solo se l’alunno, con una media ≥ 6,20; 7,20; ecc., è in grado di certificare almeno due attività riconducibili alle tipologie sopraelencate; oppure un’attività di questo tipo e un’attività non curricolare promossa dalla scuola; oppure una sola attività di questo tipo in presenza di una media 6,30; 7,30; etc.; ed inoltre: solo se le attività lavorative sono attestate da libretto di lavoro o contratto oppure sono state coordinate dalla scuola e hanno avuto la durata di almeno un mese; solo se l’impegno nelle attività sociali è certificato da enti, associazioni o partiti aventi personalità giuridica, si è protratto per almeno un anno ed ha comportato la frequenza di corsi di formazione previsti dall’ente; solo se le attività sportive sono certificate da società legalmente riconosciute e svolte a livello agonistico/semiprofessionale. N.B. I certificati attestanti tali attività (lavorative, sociali e sportive) dovranno contenere più informazioni possibili, quanto meno quelle relative ai requisiti richiesti. 2.6.6.2.3. Casi particolari Dopo attenta valutazione dei titoli e dell’andamento didattico-educativo del triennio, in singoli casi, il Consiglio di Classe può avvalersi della propria discrezionalità nell’assegnare il credito scolastico, previa verbalizzazione delle motivazioni. 54 2.6.7. Modalità previste per i corsi di sostegno e recupero Il Collegio dei Docenti ha previsto specifiche modalità per il sostegno e il recupero degli alunni in difficoltà o con carenze non superate in itinere e alla fine dell'anno scolastico precedente. Si è ritenuto utile programmare per gli alunni più opportunità, diversificando l'offerta per il recupero e il sostegno. E’ consuetudine dell’Istituto programmare attività di sostegno già nel corso del I quadrimestre (laboratori e sportello), allo scopo sia di intervenire per tempo nei casi di difficoltà sia di prevenire eventuali insufficienze nello scrutinio del I quadrimestre, 2.6.7.1. Modalità di applicazione della normativa relativa al recupero dei debiti formativi Il Collegio dei Docenti in data 8 settembre 2011 ha proceduto a modificare e ad integrare il documento adottato per l’a.s. 2007/2008, attuativo delle norme per il recupero dei debiti formativi, come previsto dal DM n. 80 del 3 ottobre 2007, dall’OM n. 92 del 5 novembre 2007, dalla Nota ministeriale del 6163 del 4 giugno 2008 e la Nota ministeriale n. 7783 del 10 luglio 2008. - - Ad integrazione del P.O.F. a.s. 2014/2015, tenuto conto che tutte le attività curricolari ed extracurricolari contenute nel POF sono finalizzate alla diminuzione degli insuccessi scolastici ed all’elevamento della qualità dell’insegnamento/apprendimento, valutata la disponibilità economica nel Bilancio d’Istituto che consente la realizzazione di 200 ore di recupero nel II quadrimestre e 200 nel periodo estivo si approvano le sotto elencate attività di recupero e di sostegno. 1. Le competenze degli organi collegiali Le attività di recupero sono programmate ed attuate dai consigli di classe sulla base di criteri didattico-metodologici definiti dal Collegio docenti e delle indicazioni organizzative approvate dal Consiglio di istituto 1.1. Le competenze del Collegio dei docenti Il Collegio dei Docenti definisce e determina: - Le modalità degli interventi di recupero: tempi, durata, modelli didattico-metodologici; indicazioni generali per verifica e valutazione (punto 2) I criteri per la composizione dei gruppi di studenti (punto 2.3.) I criteri per l’assegnazione dei docenti ai gruppi (punto 2.4.) I criteri generali per lo svolgimento degli scrutini I quadrimestre (punto 2.5.) I criteri generali per lo svolgimento dello scrutinio finale (punto 2.6.) I criteri di qualità per assegnazione a enti esterni 1.2. Le competenze del Consiglio di Classe - - su indicazione dei singoli docenti individua la natura delle carenze, indica gli obiettivi dell’azione di recupero e sceglie la tipologia di recupero più idonea per il singolo fra quelle attivate dall’Istituto provvede a compilare la scheda di comunicazione alla famiglia riportando le indicazioni previste dalla normativa e quanto determinato dal Consiglio di classe, sia per lo scrutinio del I quadrimestre sia per lo scrutinio finale 55 - - definisce le tipologie delle verifiche secondo le indicazioni del Collegio dei Docenti e dei Dipartimenti disciplinari certifica gli esiti delle verifiche al termine delle attività di recupero ai fini del superamento delle carenze riscontrate negli scrutini del I quadrimestre ed ai fini del saldo del debito formativo contratto nello scrutinio di fine anno scolastico valuta la possibilità per lo studente di raggiungere autonomamente gli obiettivi formativi previsti 1.3. Le competenze del Consiglio d’istituto Adotta la norme approvate dal Collegio dei Docenti con particolare riferimento a - definizione dei criteri di collaborazione con eventuali enti ed esperti esterni verifica della compatibilità finanziaria degli interventi previsti. 2. Percorso di recupero Tenuto conto del fatto che le istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di attivare gli interventi di recupero e che, nell’ambito della propria autonomia, individuano le discipline e/o le aree disciplinari che necessitano degli interventi; considerate le specifiche competenze del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto, si deliberano le seguenti modalità di attuazione dei percorsi di sostegno e di recupero. 2.1. Insufficienze contratte nel I quadrimestre 2.1.1. Percorso previsto dalla normativa Il Collegio dei Docenti determina i criteri per lo svolgimento dello scrutinio del I quadrimestre Il Consiglio di classe predispone interventi di recupero per gli alunni che presentano una o più insufficienze Il piano delle iniziative di recupero organizzate è comunicato alle famiglie degli studenti interessati Se le famiglie non intendono avvalersi delle iniziative programmate, sono tenute a darne comunicazione scritta alla scuola Al termine di ogni intervento di recupero i docenti delle discipline interessate svolgono verifiche documentabili sia per gli studenti che hanno partecipato alle attività di recupero sia per gli studenti che non se ne sono avvalsi Le modalità di verifica sono deliberate dai consigli di classe (prove scritte o scrittografiche e/o orali) Il risultato delle verifiche è comunicato alle famiglie 2.1.2. Attività di recupero delle insufficienze del I quadrimestre Considerato che le attività di recupero sono finalizzate al tempestivo recupero delle carenze rilevate in sede di scrutinio del I quadrimestre, si prevede il seguente percorso: 1. Pausa didattica: il docente ha l’obbligo di utilizzare, entro il mese di febbraio, prima dello svolgimento della prova di verifica del superamento del debito nella propria materia, un numero di ore di pausa didattica pari almeno al monte ore settimanale di ogni disciplina 56 2. utilizzo del monte-ore (200 ore) per l’attivazione di corsi di recupero delle insufficienze riportate dagli alunni nello scrutinio I quadrimestre 3. Calcolo del numero delle ore da destinare ai corsi di recupero secondo i seguenti criteri: - nr. delle insufficienze riportate, nelle varie discipline, nello scrutinio finale dello scorso a.s. - incidenza delle materie d’indirizzo con lo scritto - presenza dello scritto all’Esame di Stato (Classi quinte) 4. Attivazione di corsi di recupero per le sole discipline con lo scritto per le classi dalla I alla IV (corsi fino a 8 ore ) e per le discipline oggetto della seconda prova d’esame per le classi V (corso di 6 ore), nell’ambito del monte ore come sopra ripartito. 5. Attivazioni di corsi di recupero nelle discipline sopra indicate solo per le insufficienze uguali o inferiori a 5 (cinque), con la sola eccezione di Italiano nel Biennio (corso per chi ha insufficienza anche solo allo Scritto) 6. Assegnazione, da parte del Consiglio di Classe, di massimo due corsi di recupero per alunno 7. Numeri di alunni per corso: fino a 15 alunni con possibilità di giungere fino a 20 8. Per le materie per le quali non sono previsti i corsi di recupero restano validi i percorsi individualizzati deliberati dal CdC e le attività di recupero curricolari predisposte dal Consiglio di classe. In particolare sarà possibile effettuare, secondo la scelta dei docenti, ulteriori ore di pausa didattica (fino a un massimo di cinque) 9. Tipologia della prova di verifica: prova scritta (di 1 o 2 ore), da svolgersi dal 23 al 27 febbraio 2015, per tutte le discipline con insufficienza (sia con corso di recupero sia con percorso individualizzato) 10. Calendario: dopo gli scrutini del I quadrimestre, la Presidenza, in base alle indicazioni emerse dai C.d.C., procederà ad una verifica della fattibilità dei corsi in base alla disponibilità oraria definita. Se il numero dei corsi risulterà troppo elevato in relazione alla reale disponibilità, si ridurranno le ore per corso (7 o 6, comunque in numero non inferiore a 6). 11. I corsi di recupero si terranno nella II e III settimana di febbraio 2.2. Insufficienze di fine anno scolastico 2.2.1. Percorso previsto dalla normativa Il Collegio dei docenti determina i criteri per lo svolgimento dello scrutinio finale Il Consiglio di classe, per gli alunni che presentano una o più discipline, valuta la possibilità di recupero entro il termine dell’a.s. (studio personale – corsi di recupero) e rinvia la formulazione del giudizio finale Il Consiglio di classe predispone le attività di recupero Le iniziative di recupero, le verifiche e le valutazioni integrative finali sono attuate secondo il calendario deliberato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto Le operazioni di verifica sono organizzate dal consiglio di classe, secondo il calendario stabilito dal collegio dei docenti e condotte dai docenti delle discipline interessate, con l’assistenza di altri docenti del medesimo consiglio di classe 57 La competenza per la verifica degli esiti nonché per l’integrazione dello scrutinio finale appartiene al consiglio di classe nella medesima composizione di quello che ha proceduto alle operazioni di scrutinio finale. 2.2.2. Modalità attuative delle attività di recupero estive 1. Si prevedono corsi di recupero di un massimo di 10 ore rivolti agli alunni che presentano valutazione insufficiente nelle seguenti discipline: Italiano, Latino, Matematica, Lingua straniera (Inglese); I, II e III Lingua (Liceo linguistico); Greco (Liceo classico). Per le ore necessarie al raggiungimento delle quota di 15 ore e per le discipline per le quali non vengono attivati corsi di recupero, i docenti, in sede di scrutinio finale, predisporranno percorsi di studio individuale che saranno comunicati alle famiglie 2. tempi di svolgimento dei corsi: ogni insegnante, in servizio presso l’Istituto, può dare 15 giorni di disponibilità nei mesi estivi; tale disponibilità,unitamente al periodo di effettuazione dei corsi, potrà essere espressa entro il termine delle lezioni 3. data di inizio dei corsi: giorno di esposizione degli esiti delle prove scritte dell’esame di stato; data di termine dei corsi: sabato 29 agosto 2015 4. svolgimento delle prove di verifica e scrutinio integrativo: a partire da martedì 1 settembre 2015, secondo il calendario che verrà comunicato. 5. qualora le famiglie non intendano avvalersi delle iniziative di recupero programmate, sono tenute a darne comunicazione scritta alla scuola; la partecipazione alla prova di verifica, secondo il calendario che verrà comunicato, è comunque obbligatoria per tutte le discipline insufficienti. Per quanto riguarda la formazione dei gruppi di studenti per l’attivazione delle attività di recupero, sia per le insufficienze del primo quadrimestre sia per quelle finali, si fissano i seguenti criteri: - gruppo composto da studenti della stessa classe - gruppo composto da studenti di classi parallele con uniformità di obiettivi. Il numero massimo di studenti per gruppo per corso è fissato in 15 studenti. 2.4. Criteri per l’assegnazione dei docenti ai gruppi Per l’assegnazione dei docenti ai gruppi si fissano i seguenti criteri in ordine di priorità: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Docente della classe (per gruppi mono classe) Docente di materia di classe parallela coinvolta nell’intervento Docente di materia di classe parallela non coinvolta Docente di materia in servizio nell’Istituto Docente interno con abilitazione nella disciplina interessata Docente esterno (secondo normativa) Qualora più docenti si rendano disponibili per effettuare lo stesso corso, si procederà all’assegnazione sulla base della graduatoria d’Istituto (punti 2, 3. 4. 5) 2.5. Criteri per lo svolgimento degli scrutini del I quadrimestre 58 Per quanto riguarda le modalità di esecuzione degli scrutini del I quadrimestre si applica la griglia di valutazione finale contenuta nel POF a.s. 2014/2015. 2.6. Criteri per lo svolgimento degli scrutini finali Per quanto riguarda lo svolgimento degli scrutini finali, si confermano i criteri precedentemente approvati e contenuti nel POF a.s. 2013/2014. 2.7. Criteri per l’assegnazione dei corsi a docenti esterni Per l’assegnazione dei corsi a docenti esterni si fissano i seguenti criteri in ordine di priorità: Docenti che hanno cessato il servizio alla data del 9 o del 30 giugno Docenti in servizio presso l’istituto negli anni scolastici precedenti Docenti con abilitazione nella disciplina Docenti della III fascia. A decorrere dall’anno scolastico 2008-2009, per gli studenti dell’ultimo anno di corso che nello scrutinio del primo trimestre o del primo quadrimestre presentino insufficienze in una o più discipline, il consiglio di classe predispone iniziative di sostegno e forme di verifica, da svolgersi entro il termine delle lezioni, al fine di porre gli studenti predetti nella condizione di conseguire una valutazione complessivamente positiva in sede di scrutinio di ammissione all’esame di Stato. 59 2.6.7.2. PER MODULI DIVERSIFICATI RIVOLTI AGLI ALUNNI IN DIFFICOLTÀ nel corso dello svolgimento dei programmi curricolari (ed in particolare nel I quadrimestre), individuati ed attivati dai singoli Consigli di Classe e dai dipartimenti disciplinari, secondo i tempi e le modalità ritenute più opportune: B.1. ATTIVITA' DI SOSTEGNO EXTRA-CURRICULARI (pomeridiane e/o oltre il quadro orario settimanale di lezione) Tipologia Metodi e attività Destinatari Pacchetto orario Tempi Chi approva e gestisce i corsi Chi tiene i corsi Sostegno Tutte le classi Rinforzo del lavoro curricolare Percorsi individualiz- Sostegno Classi del biennio zati per situazioni par- Rinforzo di conoticolarmente proble- scenze e abilità di matiche base Settembre-febbraio Consiglio di classe Docenti della classe o di classi parallele Ottobre-Maggio Consiglio di classe Insegnanti di materia Docenti di materia e della classe Sportello "a richiesta" Per tutti gli studenti Tutti gli studenti Settembre-gennaio Coordinamento per materia Docenti di materia Studenti tutor con possibilità di accedere al credito formativo Tutte le classi Settembre-gennaio Coordinamento per materia In collegamento con lo svolgimento dei programmi Tutti gli studenti Settembre-gennaio Coordinamento per materia Docenti di classi parallele Studenti-tutor con possibilità di accedere al credito formativo Docenti-tutor Studenti-tutor con possibilità di accedere al credito formativo Classi 2 Classi3/4 Settembre-gennaio Coordinamento per materia Docenti di materia Classi 3 Classi 4 Classi 5 Settembre-gennaio Coordinamento per materia Docenti di materia Gli studenti indicano, entro la settimana precedente, la materia e l'argomento su un apposito registro Sportello sui "nodi" Pacchetti orari, scanditi nel corso dell'anno, sui nodi concettuali delle singole discipline Sportello " libero" Predisposizione di materiale autocorrettivo, gestito in modo autonomo dagli studenti e con il sostegno di un docente Laboratorio di tradu- Acquisizione di zione competenze sintattico-grammaticali, lessicali e linguistiche operative su testi Laboratorio di scrittura Acquisizione di competenze specifiche di scrittura relative alle tipologie di I prova dell’esame di stato B2. ATTIVITA' DI SOSTEGNO CURRICULARI (durante le ore di lezione) Tipologia Metodi e attività Destinatari Percorsi di aggiorna- Ricerca metodologica disciplinare Classi 2 mento interno Classi 3 Pausa didattica Sospensione dei programmi per favorire l'assimilazione e il consolida- Tutte le classi mento degli ultimi argomenti svolti Interventi sulla classe Compresenza con Classi aperte Suddivisione della classe per livelli, possibilità di recupero e approfondimento Sostegno Rinforzo Approfondimento Classi 1 Classi 2 Classi 3 Tutte le classi 60 Tempi Chi approva e gestisce le attività Anno scolastico Chi svolge le attività Consiglio di classe Nel mese di febbra- I singoli docenti io per un numero di ore pari al monte ore settimanale della disciplina Anno scolastico I singoli docenti Alcuni docenti del consiglio di classe I singoli docenti Anno scolastico Docenti di classi parallele Consiglio di classe I singoli docenti 2.6.8. Regolamento relativo alla quota di assenze per la validità dell’anno scolastico (art. 14, comma 7 del DPR 122/2009) - l’art. 11 comma 1 del DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n.59 (scuola dell’infanzia e I ciclo) prevede: “Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 10. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite. - L’art. 13 comma 2 del Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 prevede: “2. Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione dello studente, e' richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato complessivo di cui all'articolo 3.” - L´art. 14, comma 7 del DPR 122/2009 prevede: "A decorrere dall´anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado, ai fini della validità dell´anno scolastico, compreso quello relativo all´ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell´orario annuale personalizzato. Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo1, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l´esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all´esame finale di ciclo". - l’art. 11 del DPR 122/2009 prevede: “1. Per gli alunni che frequentano per periodi temporalmente rilevanti corsi di istruzione funzionanti in ospedali o in luoghi di cura, i docenti che impartiscono i relativi insegnamenti trasmettono alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza in ordine al percorso formativo individualizzato attuato dai predetti alunni, ai fini della valutazione periodica e finale. 2. Nel caso in cui la frequenza dei corsi di cui al comma 1 abbia una durata prevalente rispetto a quella nella classe di appartenenza, i docenti che hanno impartito gli insegnamenti nei corsi stessi effettuano lo scrutinio previa intesa con la scuola di riferimento, la quale fornisce gli elementi di valutazione eventualmente elaborati dai docenti della classe; analogamente si procede quando l’alunno, ricoverato nel periodo di svolgimento degli esami conclusivi, deve sostenere in ospedale tutte le prove o alcune di esse”. - la CM n.20 del 4 marzo 2011 specifica le modalità applicative: “Le istituzioni scolastiche, in base all’ordinamento scolastico di appartenenza, vorranno definire preliminarmente il monte ore annuo di riferimento per ogni anno di corso, quale base di calcolo per la determinazione dei tre quarti di presenza richiesti dal Regolamento per la validità dell’anno, assumendo come orario di riferimento quello curricolare e obbligatorio.” “L’istituzione scolastica comunica all’inizio dell’anno scolastico ad ogni studente e alla sua famiglia il relativo orario annuale personalizzato e il limite minimo delle ore di presenza complessive da assicura- 1 Per quanto riguarda il primo ciclo l’art. 11 comma 1 del DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n.59 prevede: “1. Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 10. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite.” 61 re per la validità dell’anno; pubblica altresì all’albo della scuola le deroghe a tale limite previste dal collegio dei docenti” art. 1 Gli studenti, secondo quanto previsto dallo “Statuto delle studentesse e degli studenti”, sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere agli impegni di studio. art. 2 Per l’accesso alla valutazione finale di ogni studente è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Per l’a.s. 2014/2015 il limite massimo di ore di assenze concesse, nel quadro dell’orario annuale personalizzato, ai fini della validità dell’anno scolastico, è fissato, per ogni classe e per ogni indirizzo liceale, secondo le seguenti tabelle: Liceo scientifico 668,25 668,25 742,5 742,5 742,5 Limite minimo di ore Limite di presenza no IRC Massimo assenze 643,5 222,75 643,5 222,75 717,75 247,5 717,75 247,5 717,75 247,5 Limite Massimo Assenze IRC 214,5 214,5 239,25 239,25 239,25 668,25 668,25 742,5 742,5 742,5 643,5 643,5 717,75 717,75 717,75 222,75 222,75 247,5 247,5 247,5 214,5 214,5 239,25 239,25 239,25 668,25 668,25 742,5 742,5 742,5 643,5 643,5 717,75 717,75 717,75 222,75 222,75 247,5 247,5 247,5 214,5 214,5 239,25 239,25 239,25 Liceo delle Scienze umane: opzione economico-sociale 668,25 643,5 I 27 891 668,25 643,5 II 27 891 742,5 717,75 III 30 990 222,75 222,75 247,5 214,5 214,5 239,25 Liceo classico IVG 27 VG 27 222,75 222,75 214,5 214,5 I II III IV V Ore Sett. 27 27 30 30 30 Liceo linguistico I 27 II 27 III 30 IV 30 V 30 Monte ore annuale 891 891 990 990 990 891 891 990 990 990 Liceo delle Scienze umane I 27 891 II 27 891 III 30 990 IV 30 990 V 30 990 891 891 Limite minimo di ore di presenza 668,25 668,25 643,5 643,5 62 no 1LC 2LC 3LC 31 31 31 1023 1023 1023 Legenda: - Colonna II: - Colonna III: - Colonna IV: - Colonna V: - Colonna VI: - Colonna VII: 767,25 767,25 767,25 742,5 742,5 742,5 255,75 255,75 255,75 247,5 247,5 247,5 ore settimanali ore annuali limite minimo di ore di presenza avvalentesi IRC/Att. alternative limite minimo di ore di presenenza non avvalentesi IRC/Att. alternative monte ore assenze alunni avvalentesi IRC/Att. alternative monte ore assenze alunni non avvalentesi IRC/Att. alternative Art. 3 Sono computate come ore di assenza secondo il numero delle ore giornaliere effettive: - entrate in ritardo dopo 15’ dall’inizio della I ora di lezione uscite in anticipo assenze per malattia assenze per motivi famigliari astensione dalle lezioni (scioperi degli studenti) e dalle assemblee d’Istituto non frequenza in caso di non partecipazione a viaggi d’istruzione o a visite guidate non partecipazione alle attività organizzate in ore curricolari art. 4 Non sono computate come ore di assenza: - - la partecipazione ad attività organizzate dalla scuola (campionati studenteschi, progetti didattici inseriti nel POF e/o approvati dal Consiglio di classe, attività di orientamento rivolte agli alunni della scuola media, ecc.) la partecipazione ad attività di orientamento universitario con certificato di presenza per un massimo di 2 giorni (Classi V) partecipazione ad esami di certificazione esterna o a concorsi (es.: certificazione di lingua straniera; Certamen carolinum, ecc.) art. 5 Sulla base di quanto disposto nell´art. 14, comma 7 del DPR 122/2009, si considerano assenze continuative che possono consentire di derogare ai limiti sopra riportati: - - - assenze per ricovero ospedaliero o in casa di cura, documentato con certificato di ricovero e di dimissione e successivo periodo di convalescenza prescritto all’atto della dimissione e convalidato dal medico curante assenze continuative superiori a 30 giorni o assenze ricorrenti per grave malattia documentata con certificato del medico curante attestante la gravità della patologia partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I. adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo donazione del sangue. 63 Tali deroghe sono concesse a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il Consiglio di classe determina nel merito con specifica delibera motivata. Art. 6 Il mancato conseguimento, tenuto conto delle deroghe riconosciute, della quota di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato comporta la non validità dell’anno scolastico e la conseguente esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale. 2.6.9. Regolamento relativo al Registro elettronico e all’uso del badge Art. 1 Uso del Badge elettronico e del libretto delle giustificazioni L’ingresso a scuola, le entrate in ritardo e le uscite in anticipo sono gestiti col sistema del Registro elettronico. Ad ogni alunno è assegnato un badge che permette la registrazione della presenza e delle eventuali entrate in ritardo o uscite in anticipo. Il badge è lo strumento di identificazione di ogni studente, pertanto: a) ogni alunno è tenuto a portare sempre con sé il proprio badge quale documento che ne legittima la presenza all’interno dell’Istituto b) è fatto obbligo di registrare l’entrata a scuola secondo le modalità sotto riportate c) è necessario registrare l’uscita solo in caso di uscita anticipata II Badge elettronico e il libretto delle giustificazioni vengono rilasciati dalla Segreteria didattica a chi esercita la potestà genitoriale, che contestualmente deposita la propria firma e la appone sul libretto stesso, o dallo studente maggiorenne presso la Segreteria didattica in orario di apertura al pubblico. Con le stesse modalità può essere richiesto un duplicato in caso di smarrimento, tramite pagamento. Gli/le alunni/e maggiorenni possono apporre la propria firma sul libretto e assumere personalmente la responsabilità delle richieste di giustificazione e dei permessi di entrata e di uscita. Ogni alunno è responsabile del proprio badge. Il badge è strettamente personale, deve essere custodito con cura e soprattutto non va ceduto ad altri pena sanzioni disciplinari. Art. 2 Entrata a scuola L’alunno è tenuto a registrare l’entrata in Istituto tramite badge dalle ore 7.45 alle ore 7.58. L’entrata dopo le ore 7.58 è ammessa con le seguenti modalità: Ore 7.58-8:05: entrata in ritardo da non giustificare Ore 8:05-9:53 l’alunno, dopo avere registrato l’ingresso col badge può entrare in classe con la firma di autorizzazione del Dirigente scolastico o suo delegato e l’entrata deve essere giustificata come entrata posticipata (salvo comprovate situazioni di emergenza). 64 Dopo le ore 9.53 non è ammesso l’ingresso in classe con adeguata motivazione. In questo caso l’ammissione alle lezioni può essere fatta solo dal Dirigente scolastico o suo delegato. Il modulo d’ingresso deve essere stampato in Segreteria didattica o in Vicepresidenza Qualora nelle variazioni di orario per assenza dell’insegnante o per altro motivo sia prevista l’entrata posticipata di classi gli alunni sono tenuti a registrare la presenza prima dell’inizio dell’ora di ingresso autorizzata Art. 3 Uscita: L’uscita in anticipo è consentita solo per comprovate esigenze. . Per gli alunni minorenni le uscite anticipate devono essere giustificate dalla presenza di un genitore o, in casi eccezionali, di una persona maggiorenne con delega. L’uscita è, comunque, ammessa previa autorizzazione del Dirigente scolastico o di un suo delegato. Per gli alunni maggiorenni sono ammesse uscite anticipate previa autorizzazione del Dirigente scolastico o di un suo delegato. Dalle ore 7.58 alle ore 9.53 non è ammessa l’uscita in anticipo fatte salve comprovate esigenze (es. malattia, visita medica, impedimento grave) . In questo caso il modulo d’uscita deve essere stampato in Segreteria didattica o in Vicepresidenza e firmato per autorizzazione dal Dirigente scolastico o da un suo delegato. Dalle ore 9.53 in poi l’uscita in anticipo deve essere registrata utilizzando il badge. Il modulo rilasciato deve essere firmato per autorizzazione dal Dirigente scolastico o da un suo delegato In entrambi i casi il modulo deve essere controfirmato dal genitore che preleva l’alunno. La firma del genitore costituisce giustificazione Qualora nelle variazioni di orario per assenza dell’insegnante sia prevista l’uscita anticipata di classi sarà valida la comunicazione interna notificata almeno il giorno precedente. Art. 4 Sanzioni L’alunno sprovvisto di badge o che dimentica di registrare viene segnalato nel Registro elettronico con apposita annotazione nella sezione Note disciplinari. Dopo la quinta annotazione all’alunno verrà assegnata una nota disciplinare. L’alunno che passa il proprio badge ad altra persona è sottoposto a sanzione disciplinare specifica secondo quanto previsto dal Regolamento di disciplina. L’alunno che perde il proprio badge deve darne comunicazione alla Segreteria didattica e versare la somma di 10 euro per avere il duplicato. Art. 5 Comunicazioni scuola-famiglia Il Registro elettronico favorisce una più veloce ed efficace comunicazione tra la scuola e le famiglie. Le informazioni che vengono trasmesse alle famiglie tramite il supporto elettronico e le diverse modalità di lettura dei dati costituiscono comunicazione valida a tutti gli effetti per quanto riguarda: - presenza ed assenza a scuola dell’alunno voti assegnati dai singoli docenti valutazione infraquadrimestrale valutazione del I quadrimestre e finale. Note e sanzioni disciplinari. 65 2.6.10. Attività alternativa all’IRC Premessa La definizione delle attività didattiche e formative alternative all’IRC spetta al Collegio dei Docenti, quale organo responsabile dell’azione didattica. Questo impegno è obbligatorio per il Collegio dei Docenti, come emerge chiaramente da varie disposizioni, come la C.M. n. 302 del 1986, la C.M. n.. 316 del 1987, l’art. 28 del CCNL del 2007, la sentenza del Consiglio di Stato n. 2749 del 7 maggio 2010. La C.M. 368/85 precisa poi che i contenuti di queste attività non devono costituire un’opportunità educativa discriminante e in quanto tale non devono appartenere a programmi curricolari, poiché in tal modo avvantaggerebbero i non avvalentesi all’IRC. La C.M. 204 del 2010 fornisce poi tutti i chiarimenti in merito ai docenti che possono svolgere queste attività e al pagamento degli stessi. E la C.M. n. 28 del 10.01.2014, relativa alle iscrizioni nelle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2014-2015, recita: “Insegnamento della religione cattolica e attività alternative La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica viene esercitata dai genitori (o dagli studenti negli istituti di istruzione secondaria superiore), al momento dell’iscrizione, mediante la compilazione dell’apposita sezione online. La scelta ha valore per l’intero corso di studi e, comunque, in tutti i casi in cui sia prevista l'iscrizione d'ufficio, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l’anno successivo entro il termine delle iscrizioni esclusivamente su iniziativa degli interessati. La scelta specifica di attività alternative è operata, all’interno di ciascuna scuola, utilizzando il modello di cui all’allegato C. Si ricorda che tale allegato deve essere compilato, da parte degli interessati, all’inizio dell’anno scolastico, in attuazione della programmazione di inizio d’anno da parte degli organi collegiali, e trova concreta attuazione attraverso le seguenti opzioni possibili: di studio e/o di ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per studenti delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di secondo grado); La scuola è dunque chiamata a predisporre un proprio progetto di attività didattica e formativa da proporre a coloro che non si avvalgono dell’IRC. Già la C.M. n. 316 del lontano 1987 indicava come una possibile risposta alle esigenze di individuare un quadro di riferimento per i contenuti delle attività formative, da prevedere in alternativa all'IRC, potrebbe essere offerta dallo studio dei "diritti dell'uomo", a partire dalle Dichiarazioni maturate soprattutto negli ultimi quarant'anni a livello internazionale. La proposta che viene qui avanzata si collega proprio a queste indicazioni ministeriali. 66 I DIRITTI DELL’UOMO nella storia, nell’attualità, nella riflessione filosofica Finalità generale La finalità fondamentale dello studio dei Diritti umani può essere individuata nella presa di coscienza del valore inalienabile dell'uomo come persona, delle responsabilità individuali e sociali che ne derivano e nella maturazione individuale di una visione critica e partecipativa al fine della sempre maggiore riaffermazione dei diritti umani e dei relativi doveri, in ogni ambiente sociale e presso ogni popolo. Finalità educative Le finalità educative da conseguire si possono identificare nelle seguenti: - conoscenza dei principali documenti nazionali ed internazionali in tema di diritti umani e relativa conoscenza delle istituzioni previste per la loro attuazione; - valutazione del valore primario della dignità dell'uomo e dei suoi diritti fondamentali irrinunciabili e della solidarietà tra gli uomini a livello nazionale ed internazionale al di sopra di ogni pregiudizio razziale, culturale, di sesso, politico, ideologico e religioso; - maturazione di un atteggiamento critico o di una personale disponibilità al fine di collaborare in tutti i modi utili ed efficaci per la sempre più solida ed ampia radicazione dei diritti umani nel costume individuale e sociale, nonché nell'organizzazione funzionale ed istituzionale della società. In correlazione alle finalità sopraindicate, gli obiettivi educativi dello studio dei diritti umani possono essere così precisati: - maturazione della capacità di "lettura" dei documenti e loro inquadramento storicoculturale; - maturazione di alcuni strumenti di valutazione critica al fine di promuovere un atteggiamento di interpretazione della realtà contemporanea in rapporto alla difesa dei diritti umani fondamentali; - maturazione della capacità di cogliere e riaffermare il valore delle relazioni interpersonali ed il rapporto tra persone e sistemi e tra sistemi diversi; - presa di coscienza di sé, delle proprie responsabilità e dei valori individuali in relazione ai diritti-doveri di giustizia, libertà, tolleranza, dignità, partecipazione di tutti gli uomini in un'ottica sovranazionale ed universale; al di là di ogni barriera politica, razziale, ideologicoculturale e religioso; - maturazione della disponibilità a collaborare per la crescita umana del proprio gruppo di appartenenza, al fine di una sempre più ampia e solidale integrazione del corpo sociale. Approccio ai contenuti programmatici Per quanto riguarda i contenuti, si possono delineare alcuni approcci di carattere generale: 1) un approccio storico-culturale, che metta in rilievo la genesi e la progressiva determinazione dei diritti dell'uomo sanciti nei vari documenti, dichiarazioni e testi legislativi; 2) un approccio antropologico, finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento del pensiero e delle testimonianze di personaggi emblematici che, nel corso della storia, si sono battuti per la difesa dei fondamentali diritti umani; 3) un approccio etico-sociologico, rivolto a fare constatare l'applicazione ed il rispetto dei diritti umani, sia in sede privata, sia in sede pubblica, nonché l'assimilazione di essi nel costume e nella vita delle varie comunità, al di là del semplice riconoscimento giuridico. Nel quadro di tale riflessione, va messa in chiara evidenza la necessità che al quadro dei diritti corrisponda un quadro di doveri, che si traducano in comportamenti individuali e collettivi coerenti; 4) un approccio di carattere documentario, che renda possibile la conoscenza diretta delle più importanti dichiarazioni internazionali e delle carte costituzionali, dai quali emerga la riaffermazione dei diritti dell'uomo e degli strumenti giuridici per difenderli; 5) un approccio di carattere filosofico, teso ad approfondire le riflessioni di quei pensatori 67 che nel corso della storia hanno sviluppato le tematiche relative al rapporto fra i diritti e i doveri, fra la coscienza e la legge, fra l’individuo-cittadino e lo Stato, fino all’affermazione e al tentativo di fondazione di quelli che oggi chiamiamo “diritti umani”, propri di ogni persona, dunque imprescrittibili e inalienabili. Come possibili punti di riferimento, a titolo puramente indicativo, si fa l'elenco di alcuni documenti, a carattere internazionale: - La Carta delle Nazioni Unite del 1945; - La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 (Nazioni Unite); - La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950); - La Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959 (Nazioni Unite); - La Dichiarazione sulla decolonizzazione del 1960 (Nazioni Unite); - La Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale del 1965 (Nazioni Unite); - Il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e ai diritti economici, sociali e culturali del 1966 (Nazioni Unite); - La Carta di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa del 1975; - La Dichiarazione del Messico sull'eguaglianza delle donne del 1975; - La Dichiarazione universale dei diritti dei popoli di Algeri del 1976; - la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna del 1979 (Nazioni Unite); - la Convenzione contro la tortura e gli altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti (Nazioni Unite 1984); - la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 1989 (Nazioni Unite). Nello studio di tale tematica, come è ovvio, il periodo che va dal 1945 ad oggi richiede un particolare approfondimento, in quanto costituisce il periodo storico in cui ha trovato la sua più chiara e puntuale definizione: dalle Convenzioni del dopoguerra (1945-1953) ai diritti dei paesi emarginati (diritti economici o sociali) (1954-1963), ai Patti Internazionali di cooperazione e di tutela del lavoro (1964-1975), alla iniziativa di carattere umanitario (19741980). Considerando le caratteristiche psico-cognitive degli alunni nelle diverse fasce di età e dei diversi indirizzi presenti nel nostro Istituto, possono essere oggetto di analisi e di riflessione: - il contesto storico in cui si sono sviluppati i diritti dell'uomo; - le varie concezioni della vita da porre su un terreno di totale rispetto di ciascuno e le teorie sui diritti umani; - il rapporto tra le Dichiarazioni e le Costituzioni dei Paesi occidentali ed europei; - la relazione tra documenti di diverse aree culturali (Occidente, terzo mondo, ecc.) evitando ogni pregiudiziale di carattere storico, politico, ideologico, religioso; - la presentazione di recenti iniziative in difesa dei diritti umani (Amnesty International, Tribunale Russell, Tribunale Sacharov, Corte Penale Internazionale ecc.); - l’approfondimento filosofico in materia di diritti e di doveri, di coscienza e di legge. 2.7. Continuità - orientamento - riorientamento 2.7.1. ORIENTAMENTO IN ENTRATA 2.7.1.1 Presentazione del Liceo 68 E' consuetudine della presidenza e dei docenti dell’Istituto organizzare incontri con studenti e genitori delle Scuole Medie del territorio allo scopo di presentare i corsi di studio attivati presso il nostro Istituto e il Piano dell'Offerta Formativa (POF). Il periodo è solitamente quello compreso tra novembre e gennaio. Docenti, in rappresentanza delle Presidenza, sono disponibili a recarsi presso le scuole medie del territorio per illustrare il POF e gli indirizzi di studio. 2.7.1.2 Incontri tra studenti del Liceo e studenti delle Scuole Medie Nell'ambito delle attività di orientamento sono previsti incontri tra gruppi di studenti delle classi terze della Scuola Media e studenti del Liceo allo scopo di presentare sia i corsi di studi attivati presso il nostro istituto sia le diverse esperienze scolastiche. E’ prevista anche la possibilità per gli studenti delle classi terze della Scuola Media di assistere a momenti di attività didattica presso il Liceo, previo accordo con la scuola di provenienza. 2.7.2. ACCOGLIENZA E RIORIENTAMENTO 2.7.2.1 Prima accoglienza All'inizio di ogni anno scolastico, il Liceo organizza, per gli alunni delle classi prime, attività di accoglienza, che si propongono i seguenti obiettivi: favorire il primo impatto con la realtà istituzionale e culturale dell'indirizzo scolastico frequentato fare incontrare i nuovi liceali tutti insieme facilitare l’instaurarsi di relazioni positive col gruppo classe e con la nuova realtà scolastica fare conoscere le attività complementari e integrative Nell’a.s. 2002/2003 è stato predisposto uno specifico progetto incentrato sull’accoglienza: Progetto 1 – Progetto Accoglienza a.s. 2002/2003: rivolto alle classi prime del Liceo scientifico tradizionale Progetto 2 – Progetto Bussola: rivolto alle classi prime dei corsi sperimentali. Nell’a.s. 2003/2004 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto 1 – Progetto Accoglienza a.s. 2003/2004: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2004/2005 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto 1 – Progetto Accoglienza a.s. 2004/2005: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2005/2006 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2005/2006: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2006/2007 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2006/2007: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2007/2008 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2007/2008: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2008/2009 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2008/2009: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2009/2010 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2009/2010: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. 69 Nell’a.s. 2010/2011 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2010/2011: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2011/2012 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2011/2012: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2012/2013 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2012/2013: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2013/2014 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2013/2014: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. Nell’a.s. 2014/2015 è stato predisposto il seguente progetto: Progetto Accoglienza a.s. 2014/2015: rivolto a tutte le classi prime del Liceo. A partire dall’a.s. 2004/2005 il Progetto Accoglienza è stato affiancato dal Progetto “Conoscere, comprendere,condividere”. Il progetto, nato dall’intento di rendere sempre più effettiva ed efficace l’integrazione di tutti gli studenti, non solo di quelli diversamente abili, all’interno dell’Istituto, è rivolto, in modo particolare, alle classi prime in cui sono inseriti alunni diversamente abili. A partire dall’a.s. 2012/2013 si è attivato anche il Progetto Peer-education che prevede nelle attività di accoglienza l’intervento di alunni che hanno frequentato il corso di peer educator. 70 2.7.2.1.1. Il progetto Accoglienza per l’a.s. 2015/2016 Il progetto si articola in due aree: interventi socio-affettivi ed interventi cognitivi. I destinatari delle attività previste nella prima area sono tutti gli studenti delle classi prime a.s. 2015/2016. Area socio-affettiva: accoglienza e socializzazione Obiettivi: favorire la conoscenza dell’ambiente scolastico favorire il processo di socializzazione e di integrazione favorire l’inserimento nella nuova organizzazione scolastica favorire la conoscenza della struttura scolastica impostare relazioni positive con il gruppo classe Attività: incontro con coordinatore e docenti del consiglio di classe definizione di regole e strategie per il lavoro in classe incontro con studenti del triennio introduzione alle norme sulla sicurezza integrazione (classi con alunno diversamente abile) Area cognitiva: metodo di studio, recupero di abilità logico-linguistiche, approccio alle discipline d'indirizzo DESTINATARI FINALITA’ OBIETTIVI METODI CONTENUTI PERIODO SVOLGIMENTO INSEGNANTI COINVOLTI COSTI Metodo di studio: tutte le classi prime Recupero di abilità logico-linguistiche: classi prime del Liceo scientifico e del Liceo classico Approccio alle discipline d'indirizzo: classi prime del Liceo linguistico e del Liceo delle scienze umane e dell’opzione economico-sociale avvio all’acquisizione di un metodo di studio e di lavoro maturazione dei processi di astrazione e di formalizzazione dei concetti sviluppo di abilità logico-deduttive - avvio all'uso di una forma espositiva chiara ed ordinata, mediante l’utilizzo: a. di un linguaggio appropriato b. di procedimenti logici rigorosi - approccio ad elementi fondanti delle discipline - prevalentemente induttivi per l’area umanistico/linguistica - prevalentemente deduttivi per l’area scientifica - analisi di brevi testi scelti dal singolo docente nell’ambito delle discipline letterarie - geometria euclidea piana - cultura dei Paesi di cui si studia la lingua DI 15-16-17 settembre 2015 - 13 insegnanti di lettere classi prime - 4 insegnanti di matematica (Liceo Scientifico e Liceo Classico) - 9 insegnanti del Liceo Linguistico, delle Scienze umane e dell’opzione economicosociale - ore di docenza: 40 71 2.7.3.2 Riorientamento In riferimento alla Legge 9/99 ed al successivo regolamento applicativo, la "Commissione orientamento" ha individuato alcuni punti di riferimento o linee operative che consentano agli studenti delle classi prime di usufruire di occasioni di verifica della propria scelta e di eventuali percorsi di riorientamento come strumento per tradurre l'innalzamento dell'obbligo d’istruzione in successo formativo: progetto accoglienza (vedi sopra) monitoraggio dei consigli di Classe interventi didattici integrativi mediante docenti tutor sia per attività in ingresso che in uscita strumenti (questionari, colloqui con studenti e genitori, materiale informativo) che consentano allo studente di ridefinire il proprio percorso formativo con la valorizzazione delle risorse personali 2.7.4. ORIENTAMENTO IN USCITA Nell'intento di fornire agli studenti delle classi IV e V un concreto sostegno per la scelta post-diploma, in particolare nell'ottica di una prosecuzione del percorso formativo mediante l'accesso all'Università, l’Istituto ha individuato diverse iniziative e attività: pubblicazione di informazioni aggiornate su percorsi di studio post-diploma sul sito del Liceo; predisposizione, in sede e in succursale, di raccoglitori contenenti materiali informativi sulle opportunità di studio post-diploma; segnalazione di saloni e fiere dell’orientamento di rilievo (es. il salone Job Orienta di Verona); partecipazione alle giornate di orientamento – sulla base degli interessi personali – delle università di Modena e Reggio-Emilia, Bologna, Parma; incontro a scuola – per aree disciplinari – con gli ex-studenti (per classi quarte e quinte); incontri pomeridiani per la presentazione di particolari percorsi post-diploma (es. servizio civile, Accademia, corsi di formazione); incontro con orientatori della Provincia sulle opportunità di lavoro del territorio; ricognizione degli esiti conseguiti dai nostri ex-studenti nei test d’ingresso e nei corsi di laurea. 2.8. Liceo e territorio Rapporti col territorio L'entrata in vigore delle norme di legge relative all'autonomia organizzativa e didattica richiede alle singole istituzioni scolastiche di definire in modo puntuale i rapporti col territorio e con le specifiche istituzioni amministrative e non, e di individuare nuove strade di programmazione e di collaborazione che vedano coinvolte, a diversi livelli e con diverse modalità: - le pubbliche amministrazioni (Provincia, Comuni del bacino di utenza dell’Istituto, ASL) altre istituzioni scolastiche associazioni di categoria (Confindustria Ceramica, Assoindustria, CNA, LAPAM, ecc.) centri di formazione (Cerform, Modena Formazione, ecc.) associazioni e gruppi di volontariato sociale associazioni sportive associazioni culturali (Rotary Club) altre realtà operanti sul territorio (Banche, liberi professionisti, ecc). Gli obiettivi generali sono i seguenti: a. b. c. d. e. integrare l'istituzione scolastica nella realtà del territorio definire in modo più puntuale il ruolo dei singoli attori all'interno del processo formativo ed educativo individuare specifiche aree di collaborazione e progetti educativi mirati reperire i fondi necessari per la realizzazione dei progetti formativi ed educativi propri dell'istituzione scolastica favorire l'applicazione delle norme di legge relative all’obbligo d’istruzione e all’obbligo formativo. 72 A partire dall' a.s. 1999/2000 si sono avviati i seguenti rapporti specifici con istituzioni operanti sul territorio in stretto rapporto con la nostra scuola. 1. Amministrazione provinciale di Modena. Approvazione e sottoscrizione delle seguenti convenzioni: convenzione quadro per l'autonomia; convenzione per l'osservatorio della qualità; convenzione per l'assegnazione delle strutture edilizie; convenzione per il funzionamento degli istituti scolastici di II grado. 2. Amministrazioni comunali. Il bacino d'utenza dell’Istituto comprende comuni ricadenti nella Provincia di Modena e comuni ricadenti nella Provincia di Reggio Emilia. In particolare: Sassuolo, Fiorano Modenese, Formigine, Maranello, Prignano sulla Secchia; Montefiorino, Frassinoro; Palagano, Castellarano, Scandiano, Baiso, Toano, Serramazzoni. 2.1. Comune di Sassuolo. Il rapporto dell’Istituto con l'Amministrazione Comunale, negli ultimi anni, ha permesso di attivare i seguenti canali di collaborazione: - qualificazione scolastica: progetti di educazione ambientale e di educazione stradale; programmazione e partecipazione alle attività delle giornate della scuola ("La scuola che piace a noi") integrazione di alunni diversamente abili: progetto tutor, PEA integrazione di alunni extracomunitari progetto biblioteca: convenzione per l'accesso al sistema bibliotecario intercomunale di Sassuolo e della Provincia di Modena utilizzo di strutture sportive (Ca' Marta; palestra di San Michele) collaborazione nell’organizzazione di attività con ricaduta esterna (Progetto Viaggio con l’Islam, Progetto Best Seller; Progetto Hebraica veritas; inaugurazione della Biblioteca Biasin; ciclo di conferenze “… e se Einstein non ci fosse stato?”; conferenze in ambito scientifico e attività del GNF; ciclo di conferenze “Filosofia al Formiggini) 2.2. Altri Comuni. Si sono avviati rapporti specifici con il comune di Fiorano Modenese, di Prignano sulla Secchia, di Formigine, di Maranello e di Sassuolo per la definizione di attività specifiche relative all'integrazione di alunni diversamente abili (progetto tutor, PEA). Con il comune di Castellarano si è avviata una collaborazione che prevede la partecipazione di studenti del corso socio-psico-pedagogico ad attività del Laboratorio di Archimede. Con il comune di Palagano si è avviata uno stretto rapporto per la gestione della sede associata. 3. ASL di Modena. Da diversi anni si sono avviati stretti rapporti, prima con l'ASL di Sassuolo, ora con l'ASL di Modena distretto di Sassuolo, per definire e realizzare specifici progetti di educazione alla salute che hanno coinvolto diverse classi dell’Istituto. I rapporti con l'ASL riguardano anche altri campi, in particolare: integrazione alunni diversamente abili, volontariato. 4. Altre istituzioni scolastiche. 4.1. Le scuole secondarie di I grado del Distretto 19 Si è avviata una stretta collaborazione con le scuole medie del Distretto 19 per definire percorsi didattici e azioni specifiche volti a favorire la continuità nel percorso formativo degli studenti, per facilitare sia l'orientamento degli studenti sia il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore. Nell’a.s. 2010/2011 si è avviato un progetto di rete con tutte le scuole secondarie di secondo grado del distretto per la creazione di un giornalino interscolastico. 73 Dall'a.s. 2012/2013 è stato avviato il progetto "Laboratorio di biologia e fisica per le scuole secondarie di I grado di Sassuolo" che viene svolto in occasione della “Settimana della Cultura Scientifica”. Il progetto è realizzato dai docenti di Scienze e Fisica dell’istituto e consiste in attività di laboratorio gratuite per gli studenti delle classi terze 4.2. Università L’Istituto ha avviato rapporti di collaborazione con alcune Università (Bologna, Parma) per il tirocinio previsto nei corsi delle Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (S.S.I.S.). Di particolare rilevanza è l’attività svolta nell’ambito della Didattica Breve e della R.M.D., che ha visto la collaborazione dei docenti e dei Consigli di classe coinvolti con l’IRRE della Regione Emilia Romagna e con l’Università di Bologna. L’attività svolta ha portato alla pubblicazione del volume: La verbodipendenza, a cura di F. Piazzi. L’Istituto ha instaurato un rapporto con le facoltà scientifiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia che ha portato alla realizzazione del progetto Lauree Scientifiche (vedi POF allegato 2: Progetti didattici speciali) e all’effettuazione di cicli di conferenze aperte alla cittadinanza (a.s. 2006/2007 ciclo di conferenze “Quale energia?”). 5. Modena Formazione. A partire dall'a.s. 2000/2001 l’Istituto ha partecipato ad uno specifico progetto di formazione e orientamento, promosso e gestito in collaborazione con l'agenzia formativa Modena Formazione, rivolto agli studenti delle classi quarte del corso socio-psico-pedagogico (Progetto Or.So). Il progetto è nato dall'esigenza di costruire un percorso di osservazione della realtà dei servizi assistenziali, socio-assistenziali ed educativi, nel quale gli studenti sono guidati gli studenti in un lavoro di analisi e di confronto con la realtà dei servizi. Nell’a.s. 2006/2007 il progetto ha coinvolto due classi: 4ASP e 4BSP. A partire dall’a.s. 2007/2008 la collaborazione con Modena Formazione ha avuto termine a causa della mancata erogazione dei finanziamenti da parte degli organismi pubblici competenti. Nel corso dell’a.s. 2002/2003 è stato attivato, in collaborazione con Modena Formazione, il Progetto Bussola, rivolto agli studenti delle classi prime dei corsi sperimentali (linguistico e socio-psico-pedagogico), finalizzato alla prevenzione della dispersione scolastica. Il progetto non è stato riproposto negli anni scolastici successivi. Nel corso dell’a.s. 2003/2004 è stato attivato un ulteriore progetto, rivolto alla classe 1ASP: Labor…attori, laboratorio sperimentale per scoprirsi registi del proprio inserimento scolastico. Il progetto non è stato rifinanziato nell’anno successivo. 6. CERFORM A partire dall’a.s. 2002/2003 si è avviato un progetto specifico di stage aziendale “Comunicazione aziendale Export” rivolto alle classi 4ASL e 4BSL. Lo stage prevede attività di preparazione gestite da esperti ed un periodo di attività lavorativa presso una azienda del comprensorio ceramico. Nell’a.s. 2006/2007 al progetto hanno partecipato le classi 4B (Information Technology), 4ASL e 4BSL (Tecniche dei servizi Export). Per l’a.s. 2007/2008 non si è proceduto all’attivazione del progetto per mancato finanziamento da parte degli organismi pubblici competenti. 7. CONFINDUSTRIA CERAMICA – Progetto Logos Nell’a.s. 2008/2009 è stato avviato, in collaborazione con Confindustria Ceramica, il Progetto LOGOS di durata triennale, rivolto in entrata a trenta studenti delle classi terze. Il progetto, finalizzato al potenziamento delle abilità degli studenti, prevede attività rivolte allo studio dell’informatica e della logistica. Il progetto ha continuato le sue attività anche negli a.s. 2009/2010 e 2010/2011. Attualmente al progetto partecipano tre gruppi: - gruppo del I anno di corso: classi terze gruppo del II anno di corso: classi quarte gruppo del III anno di corso: classi quinte. Il progetto si sviluppa nell’arco del triennio con specifiche attività (lezioni extraccuricolari, stage in azienda, visite guidate mirate) per ogni anno successivo di corso; prevede 190 ore di attività, così suddivise nell’arco dei tre anni: 80 ore nel primo anno di corso, 80 nel secondo e 30 nel terzo; sono previste, inoltre, 12 settimane di stage in azienda (6 settimane nel primo anno di corso, 6 settimane nel secondo anno di corso). 74 Tab. 1 I anno II anno III anno Classe III Classe IV Classe V Insegnamento in aula 76 ore 76 ore 22 ore 174 ore Visite guidate 4 ore 4 ore 8 ore 16 ore Stage in azienda 6 settimane 6 settimane 12 settimane Le attività sono articolate e distribuite in modo da non incidere, in modo gravoso, sullo svolgimento delle attività curricolari. Sono, infatti, previste 100 ore extracurricolari pomeridiane e 90 ore da articolare durante il tempo scuola del mattino con giornate “a tema” e con visite guidate, in sei giornate per anno di corso. Tab. 2 I anno II anno III anno Classe III Classe IV Classe V Mattino 30 ore 30 ore 22 ore + 8 ore (2 visite guidate) 90 ore Pomeriggio 46 ore + 4ore (1 visita guidata) 46 ore + 4 ore (1 visita guidata) 100 ore Le discipline affrontate sono suddivise in aree tematiche ed affrontano programmi articolati in modo da approfondire diversi nuclei tematici che affrontano specifici argomenti necessari per comprendere le caratteristiche specifiche delle scienze logistiche. Tab. 3 Totale Area 1 Matematica e statistica 38 ore Area 2 Informatica 56 ore Area 3 Logistica 64 ore Area 4 Organizzazione e finan15 ore za Area 5 Visite guidate 16 ore Area 6 Orientamento (durante gli stages) I anno 24 28 14 10 II anno 14 28 34 - III anno 16 6 4 - 4 - 8 - 80 80 30 Il progetto si sviluppa in rapporto diretto e continuo col mondo dell’industria; tale rapporto prevede, nello specifico, la presenza di docenti segnalati dall’associazione degli industriali per specifiche aree disciplinari (logistica, organizzazione e finanza), stage in azienda e visite guidate. Lo stage in azienda, da effettuare nel periodo estivo durante la chiusura della scuola, assume importanza particolare, in quanto, essendo il corso “finalizzato all’acquisizione di conoscenze teoriche e pratiche per la corretta impostazione della logistica d’impresa” (come recita la convenzione), consentirà agli studenti di entrare in diretto contatto, all’interno di aziende produttrici del comparto ceramico, con le specifiche attività legate alla logistica. Anche le visite guidate, previste nel progetto, sono finalizzate ad entrare in contatto diretto col sistema logistico del comparto ceramico. Sono previste tre visite guidate: una ad un’azienda ceramica, una alla piattaforma di Dinazzano (scalo internodale che serve il distretto ceramico), una al porto di Ravenna. 2.9. LA PROGETTUALITA’ 2.9.1. I PROGETTI INTEGRATIVI E SPECIALI 75 sperimentazione didattica e di ricerca metodologica elaborati dall'IRRE (istituto regionale per la ricerca educativa) rivolti sia all'innovazione della scuola che all'aggiornamento dei docenti (vedi sotto: Progetto R.M.D.). Tali esperienze hanno rappresentato un banco di prova efficace per la sperimentazione di nuovi modelli didattici che hanno promosso una mentalità ed un modus operandi sicuramente spendibili nella gestione dei mutamenti in atto nel sistema scolastico italiano. Nell'ambito delle sollecitazioni contenute nel DM 765 e della CM 766 del 27-11-97 e successivamente nella Direttiva 238 del 18-12-97, l’Istituto di Istruzione Superiore "A.F. Formiggini", a partire dall'anno scolastico 1998/99, ha elaborato numerosi progetti di sperimentazione dell'autonomia didattica ed educativa che, unitamente alle iniziative di sperimentazione didattica già realizzate prima di tale data, sono divenuti un momento centrale dell'offerta formativa del Liceo ed un elemento fondamentale dell'identità culturale della nostra scuola. Sulla base di questi orientamenti ormai consolidati, infatti, a partire dall'anno scolastico 2000/2001, il Liceo "Formiggini" ha aderito ad alcuni progetti di 2.9.2. Attività pomeridiane (DPR 576/96) Giornalino scolastico Attività pomeridiana gestita dagli studenti e coordinata dal docente referente prof. Gianluca Giannini con la supervisione del docente incaricato di Funzione Strumentale, prof. Adriano Nicolussi. L’attività ha portato alla pubblicazione di tre numeri del giornalino scolastico. A partire dall’a.s. 2006/2007 l’attività connessa con la redazione del giornalino scolastico rientra in uno specifico progetto didattico speciale. A partire dall’a.s. 2010/2011 è stato avviato un progetto che prevede la pubblicazione di un giornalino interscolastico al quale partecipano tutti gli istituti superiori del Distretto di Sassuolo. Corso di scacchi Attività pomeridiana gestita dagli studenti e coordinata dal prof. Gaudio Gandini Cineforum Attività pomeridiana gestita dagli studenti e coordinata dal prof. Remo Montanari (mercoledì dalle 14.15 alle 16.00). Questi i film programmati nell’a.s. 2003/2004: I cento passi; Il pianista; Io non ho paura; Taxi driver; 28 giorni dopo; Snatch; La vera storia di Jack lo Squartatore; American History X; The ring; Noi i ragazzi dello zoo di Berlino. Nell’a.s. 2004/2005 sono stati programmati i seguenti film: Minority report, Shining, La regina dei dannati, Thirteen 13 anni, Sotto corte marziale, Veronica Guerin, Ti do i miei occhi, Prova a prendermi, Elephant, Animal factory. Negli ultimi anni scoalstici il Cineforum non è stato attivato. Laboratorio artistico Nell’a.s. 2003/2004 tale attività pomeridiana è stata gestita dagli studenti e coordinata dalla studentessa Camilla Andreani; responsabile sorveglianza alunni: prof. Enrico Zanasi. Il laboratorio non è stato attivato negli anni scolastici successivi Corso di spagnolo Nell’a.s. 2006/2007 è stato riattivato il corso di Spagnolo, rivolto a studenti di I e di II livello. Le attività del corso di spagnolo sono continuate anche negli anni scolastici successivi. 2.9.3. Centro scolastico sportivo a.s. 2014/2015 76 Le attività del Centro scolastico sportivo (pallavolo, pallacanestro, calcio, danza, ecc.) si svolgono di pomeriggio, in orario extracurricolare, e sono coordinate dai docenti di Educazione fisica, secondo modalità che vengono definite di anno in anno in ottemperanza a quanto stabilito dalle vigenti normative. 2.9.4.SOSTEGNO AL LAVORO DOCENTE Da diversi anni il Liceo “Formiggini” organizza corsi di aggiornamento rivolti al personale interno e dedicati a diversi ambiti disciplinari e professionali: archeologia, storia, letteratura, matematica, utilizzo di strumenti informatici e multimediali nella didattica (nel corso dell’anno scolastico 2000/2001 è stato realizzato anche un corso per l’utilizzo di Internet rivolto al personale ATA), nuovo esame di stato (nell’a.s. 1998 / 99 e nell’a.s.2000/2001), integrazione. Le iniziative di aggiornamento svolte o programmate nell’a.s. 2002/2003 sono state dedicate a tre delle aree caratterizzanti il piano dell’offerta formativa: qualità dell’insegnamento e strategia per il recupero (ricerca medotologica disciplinare e didattica breve), autonomia e riforma dei curricoli (DOMUS - multimedialità); integrazione alunni diversamente abili (Per una integrazione efficace). 2.9.4.1. PROGETTO DIDATTICA BREVE) R.M.D. (RICERCA METODOLOGICA DISCIPLINARE E Il corso di aggiornamento è nato da un'esperienza di sperimentazione avviata in due classi prime dei corsi A e B del Liceo Formiggini nell'a.s. 2000/2001 in collaborazione con l'IRRE Emilia Romagna. La sperimentazione attuata (che ha coinvolto gli insegnamenti di matematica, fisica, italiano, latino e inglese) ha una duplice finalità : migliorare la qualità dell'insegnamento, mediante un'attività di ricerca metodologica condotta dai docenti a partire dalle esigenze didattiche delle singole discipline; recuperare e rafforzare negli allievi le competenze logiche e linguistiche fondamentali nel processo di apprendimento. La sperimentazione si è svolta in due fasi che hanno ricalcato la tradizionale articolazione dei licei in biennio e triennio. Nel corso del biennio l'attività di recupero è stata integrata nell'attività curricolare al fine di rafforzare abilità, competenze e conoscenze di base che consentissero, nell'arco del triennio, di applicare una metodologia di didattica breve che non solo recuperasse i contenuti disciplinari non trattatati nei primi due anni, ma permettesse di approfondire conoscenze e saperi spesso accantonati dalla tradizionale pratica didattica delle discipline coinvolte nella sperimentazione. I primi due incontri, aperti a tutti i docenti del Liceo, sono serviti a chiarire i presupposti teorici della sperimentazione e ad esporre l'attività già realizzata tramite l'intervento di un esperto e dei docenti dei consigli di classe che stavano realizzando l'esperienza. Negli altri quattro incontri, specificamente rivolti agli insegnanti dell' area linguisticoletteraria e scientifico-matematica, è stata illustrata la metodologia del progetto tramite la sua messa in atto in lezioni rivolte agli alunni ed aperte ai docenti corsisti (secondo la modalità delle classi in vetrina, tipica del progetto RMD promosso dall' IRRE E.R.). 1. Presentazione del Progetto RMD dell' IRRE Emilia Romagna Lunedì 22 ottobre dalle 14.30 alle 16.30. Relatore prof. Filippo Ciampolini ( Università di Bologna - IRRE Emilia Romagna ) 2. Il progetto RMD del Liceo " Formiggini " Giovedì 15 novembre 2001 dalle ore 14 alle ore 16. Relatori : Benassi M. Teresa, Capacci Beatrice, Caprara Chirio, Debbia Mirta, Nava 77 Patrizia, Sgarbi Irma, Zoboli Barbara, Zoboli Cecilia (insegnanti dei corsi A e B ). 3. La metodologia del progetto : una classe del biennio in vetrina Venerdì 23 novembre 2001 dalle ore 14 alle ore 16. Relatrici: Benassi M. Teresa, Zoboli Barbara. 4. La metodologia del progetto: una classe del biennio in vetrina Martedì 27 novembre dalle ore 14 alle ore 16. Relatrici: Benassi M. Teresa, Zoboli Barbara. 5. Laboratorio di didattica breve: una classe del triennio in vetrina Lunedì 3 dicembre dalle ore 14 alle ore 16. Relatrici : Debbia Mirta, Zoboli Cecilia. 6. Laboratorio di didattica breve: una classe del triennio in vetrina Mercoledì 5 dicembre dalle ore 14 alle ore 16. Relatrici: Debbia Mirta, Zoboli Cecilia. 2.9.4.2. PER UN’INTEGRAZIONE EFFICACE Il corso di aggiornamento, programmato dalla commissione integrazione nell’a.s. 2001/2003 e tenuto da esperti esterni e docenti interni, ha voluto fornire un supporto al lavoro dei docenti operanti nei Consigli di Classe in cui è inserito un alunno diversamente abile e, per il valore che le attività di integrazione rivestono nell'offerta formativa della scuola, a tutti i docenti del Liceo. 1. Scuola ed handicap: l'aspetto normativo Relatrice prof. Paola Mengoli Giovedì 6 settembre dalle ore 9.00 alle ore 11.00 2. Cos'è l' handicap? Relatrice dottoressa Liliana Guerra Venerdì 7 settembre dalle ore 9.00 alle 11.00 3. Handicap e didattica Relatrice prof. Monica Barbolini Venerdì 7 settembre dalle ore 14.30 alle ore 16.30. 2.9.4.3. DO.MU.S. - MULTIMEDIALITA' A partire dall'anno scolastico 2001/2002, il Liceo Formiggini, nell'ambito dei processi dell'autonomia scolastica, ha avviato un progetto di riforma dei curricoli, denominato Progetto A (si vedano a tale proposito la sezione Autonomia e curricoli del presente documento e l'Allegato I al P.O.F) che prevede l'inserimento di una nuova disciplina, multimedialità, nel biennio di tutti i corsi del Liceo. Il monte ore dedicato a tale insegnamento è stato ricavato utilizzando, come consentito dalla normativa, il 15% del monte ore di latino. L'insegnamento di multimedialità è stato pertanto affidato a docenti esperti che operano in codocenza con l'insegnante di latino. Al fine di consentire una sinergia efficace tra le competenze dei diversi docenti che si trovano a collaborare alla realizzazione dei moduli di multimedialità, l’Istituto ha programmato un'attività di 78 aggiornamento che consenta agli insegnanti di materie umanistiche di integrare le loro competenze professionali con l'acquisizione delle abilità necessarie all'utilizzo delle nuove tecnologie. Il corso, per motivi organizzativi, è stato realizzato nel corso dell’a.s. 2002/2003. Scuola promotrice Liceo scientifico A.F. Formiggini Sassuolo Approvazione Ambito Destinatari Collegio dei docenti Autonomia, Nuovi curricoli , POF Max 25 docenti della scuola. Priorità nell’iscrizione per i docenti coinvolti nella realizzazione del Progetto A di riforma dei curricoli (moduli di multimedialità nel biennio) Periodo e durata Febbraio-Maggio Cadenza Settimanale 3 ore (2 teoria +1 laboratorio) Spazi Laboratorio informatico-multimediale Area tematica e formati- Nuove tecnologie e didattica va Nuovi curricoli Motivazione Sostegno e supporto al lavoro docenti a seguito dell’introduzione dei nuovi curricoli 2001-2002 (vedi Pof: Progetto A). Necessità di un corso che permetta agli insegnanti di materie umanistiche di unire alle competenze disciplinari già possedute l’acquisizione delle competenze relative alle nuove tecnologie. Obiettivi prioritari fornire ai docenti di materie letterarie le competenze tecniche per la gestione dei nuovi curricoli Metodologie di condu- Lezione frontale + laboratorio operativo zione. Produzione materiale Documentazione esperienza, prodotti multimediali (cd, floppy) Nuclei tematici . Introduzione metodologica 2 ore 1 modulo (Livello elementare) Word : competenze elementari e di base elaborazione testi, inserimento di immagini. 6-8 ore raccordo metodologico didattico 2 ore 2 modulo (livello intermedio) PowerPoint , link ipertestuali 9-10 grafica e immagini (4-6 ore) raccordo metodologico didattico 2ore 3 modulo (livello avanzato ) FrontPage multimedialità e ipertestualità 9-10 ore Verifica laboratori di approfondimento ( gruppi di lavoro a richiesta) 4/6 ore questionari per corsisti, , test finali Progettazione GIULIANA BONI (FO1) M.GIOVANNA NAVA (FO2) Relatori,coordinatori Tutor GIULIANA BONI (modulo di raccordo) M.GIOVANNA NAVA (power point) CHIRIO CAPRARA (word) GIANPAOLO ANDERLINI (front page) 79 2.9.5. ATTIVITA’ RIVOLTE AI GENITORI 2.9.5.1. QUANDO LO STUDENTE “SCOPPIA” L’iniziativa, rivolta ai genitori e agli insegnanti, ha voluto affrontare, con l’ausilio di esperti, un tema particolarmente importante nel percorso formativo: in che modo genitori ed insegnanti possono prevenire o affrontare i problemi legati all’ansia da prestazione e al senso di inadeguatezza negli alunni, problemi che sono, a volte, causa di abbandono o insuccesso nel percorso scolastico. Gli incontri con gli esperti si sono tenuti in due pomeriggi nel corso dell’a.s. 2002/2003: I incontro: Problemi di rendimento e ansia da prestazione nella relazione alunno-insegnante-famiglia: quali stili famigliari possono favorire l’insorgere del problema Docente: dottoressa Alessandra Del Vecchio, psicologa Martedì 12 novembre 2002, ore 18.30 – Aula Magna del Liceo II incontro: Come sostenere l’apprendimento nella scuola superiore; quali stili di comunicazione privilegiare nell’esporre le richieste e nel correggere gli errori Docente: dottor Giorgio Giorgi, psicologo analista Lunedì 25 novembre 2002, ore 18.30 – Aula Magna del Liceo 2.9.5.2. GRUPPI DI RIFLESSIONE, DISCUSSIONE E CONFRONTO Le tematiche dell’adolescenza sono particolarmente sentite dai genitori, in quanto l’adolescenza dei figli porta cambiamenti e trasformazioni non solo nei figli, ma anche nei rapporti famigliari e nei genitori. Il ciclo di incontri ha avuto lo scopo di aiutare i genitori a riflettere sull’importanza del loro ruolo e sulla necessità di adottare strategie comunicative e soluzioni personali per accompagnare i figli in questa fase di passaggio all’età adulta. Gli incontri sono stati tenuti dalla dottoressa Francesca Parisoli, psicologa dello Spazio Giovani dell’ASL di Modena: I incontro: Essere genitori: processo di crescita e di cambiamento Mercoledì 11 febbraio 2004 II incontro: Vivere con gli adolescenti: come incontrarsi e confrontarsi con i figli in questa fase della vita 80 Mercoledì 18 febbraio 2004 III incontro: Limiti che sostengono: le nuove regole della comunicazione, un’arte da imparare ogni giorno Mercoledì 25 febbraio 2004. Il corso è stato effettuato anche negli a.s. 2004/2005, 2005/2006, 2006/2007. Nell’a.s. 2005/2006 è stato attivato un corso di secondo livello riservato ai genitori che hanno partecipato alle attività di primo livello. Nell’a.s. 2005/2006 è stato organizzato un ciclo di due incontri, rivolti ai genitori, tenuti dalla prof.ssa Alessandra del Vecchio: Ho fatto un sogno: ero grande ed ero me stesso Gli incontri si sono tenuti venerdì 24 febbraio 2006 e venerdì 3 marzo 2006. 2.9.6. ATTIVITA’ PUBBLICHE 2.10.6.1. VIAGGIO CON L’ISLAM (a.s. 2002/2003) Nell’ambito delle attività promosse dal Progetto Viaggio con l’Islam, l’Istituto ha organizzato, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Sassuolo, una pubblica conferenza, rivolta alla cittadinanza, sul seguente tema: Musulmani in Italia: la sfida dell’integrazione Relatore: Hamza Roberto Piccardo (rappresentante dell’UCOII) Data: 6 maggio 2003 – Sala conferenze – Via Rocca – Sassuolo – ore 21.00 2.9.6.2. BEST SELLER. NARRATORI D’OGGI (a.s. 2002/2003) Nell’ambito del Progetto Best Seller sono state organizzate, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Sassuolo, due conferenze di presentazione di testi narrativi: I Conferenza: Io non ho paura di Niccolò Ammaniti Presentato dalla prof.ssa Daniela Brogi dell’Università di Siena Data: 15 maggio 2003 – Sala conferenze – Via Rocca – Sassuolo – ore 21.00 II Conferenza: Almost blue di Carlo Lucarelli Presentato dal prof. Elvio Guagnini dell’Università di Trieste Data: 22 maggio 2003 – Sala conferenze – Via Rocca – Sassuolo – ore 21.00 81 2.9.6.3. Hebraica veritas (a.s. 2004/2005) Il progetto Hebraica veritas, inserito dal Comune di Sassuolo nell’ambito delle manifestazioni per la celebrazione del Giorno della Memoria, ha visto la partecipazione di un nutrito numero di persone alle attività previste: Conferenza: La Bibbia grande codice dell’occidente Prof. Brunetto Salvarani Corso di ebraico biblico: 5 lezioni tenute dal prof. Gianpaolo Anderlini Spettacolo musicale Il ritorno alla fede del cantante di jazz di Enrico Fink. 2.9.6.4. ... E se Einstein non ci fosse stato? (a.s. 2004/2005) Ciclo di tre conferenze di contenuto scientifico: - Le nubi che aleggiavano sulla fisica alla fine del diciannovesimo secolo e come Einstein le ha dissipate Prof. Silvio Bergia - Relatività, quante storie! Prof. Luca Malagoli - Il principio di Mach e la rilettura in chiave relativistica della teoria copernicana Prof. Giorgio Goldoni. 2.9.6.5. Onda su onda (a.s. 2005/2006) Ciclo di quattro conferenze scientifiche, organizzate col patrocinio del Comune di Sassuolo e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Modena e Reggio Emilia: - Onde, suono e musica Prof. Carlo Andrea Rozzi - Lo sviluppo della teoria della luce: onde e fotoni Prof. Carlo Maria Bertoni - Onde di materia: la meccanica quantistica Prof. Carlo Jacoboni - Dalla meccanica quantistica alla tecnologia: uno sguardo sulle nanoscienze Prof. Guido Goldoni 82 2.9.6.6. Un oriente per l’Europa (a.s. 2005/2006) Ciclo di conferenze finalizzato alla conoscenza della storia, della cultura, della letteratura... dei paesi dell’Europa orientale - Dostoevskij e l’uomo del sottosuolo prof. Filippo Ghermandi - Il grande inquisitore prof. Filippo Ghermandi e prof.ssa Federica Fioroni - Solov’ev e Florenskij. L’altra filosofia prof. Adriano Nicolussi - L’Europa ed il proprio oriente - prof. Ermes Segatti - Le scintille dell’uccello di fuoco. Da Mussorsghij a Stravinskij - prof. Corrado Nicolini - Dall’est qualcosa di nuovo. L’arte come necessità interiore - prof. Marco Bosi - Il nostro oriente quotidiano: la Cina - Padre Stefano Andreotti. 2.9.6.7. Quale energia? (a.s. 2006/2007) Ciclo di quattro conferenze scientifiche, organizzate col patrocinio del Comune di Sassuolo e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Modena e Reggio Emilia: - “L’energia nella storia”, prof. Pietro Greco - “Che forma ha il campo?”, prof. Luca Malagoli - “L’equazione più nominata e meno conosciuta della fisica”, prof. Luca Malagoli - “L’energia e le sue applicazioni”. 2.9.6.8. “A scuola di... natura” Conferenze e uscite naturalistiche per conoscere meglio la natura del nostro territorio: - Zone umide e biodiversità, dott. Ivano Ansaloni Pesci, anfibi e rettili del comprensorio sassolese, dott. Luigi Sala 2.9.6.9. Cambia il mondo, cambia la terra: tutti giù per terra (a.s. 2008/2009) Ciclo di quattro conferenze scientifiche, organizzate col patrocinio del Comune di Sassuolo e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Modena e Reggio Emilia: - Non esistono più le mezze stagioni! Prof. Silvio Gualdi 83 - Un clima che cambia: un oceano che si trasforma Dott.ssa Simona Masina - Clima ed ecosistemi marini Dott. Marcello Vichi - La dimensione economica del cambiamento climatico Dott. Francesco Bosello 2.9.6.10. La Scienza è nell’aria (a.s. 2010/2011) Conferenza, tenuta presso la Sala Biasin, mercoledì 22 settembre dal magg. Attilio Di Diodato e dal dottor Paolo Cristofanelli sugli aspetti climatologici legati all’Osservatorio del Cimone. Domenica 3 ottobre si è svolta l’iniziativa “Una domenica tra le nuvole”, escursione scientifica sul “Sentiero dell’atmosfera”. 2.9.6.11. Una domenica sull’acqua Escursione naturalistica guidata (domenica 8 maggio 2011) sul Delta del Po, organizzata dal Gruppo Naturalistico del Formiggini e rivolta ad alunni e genitori. 2.9.6.12. Filosofia e ambiente (a.s. 2012/2013) Ciclo di conferenze pubbliche aperte alla cittadinanza. La sostenibilità sfida per le chiese e per la teologia prof. Simone Morandini - Giovedì 4 aprile 2013 Filosofia ed etica ambientale prof. Giuseppe Ferrari - Giovedì 11 aprile 2013 Dalla crisi ambientale allo sviluppo “verde” prof. Matteo Mascia - Giovedì 18 aprile 2013 Wilderness and the American Mind prof. Antonello La Vergata - Lunedì 13 maggio 2013 2.9.6.13. Buone prassi ed inclusione (a.s. 2013/2014) Giornata seminariale dedicata all’approfondimento delle buone prassi finalizzate all’inclusione. Nel corso di lavori è stato presentato il volume “Come una rosa blu”, in cui sono raccolti gli scritti e gli articoli pubblicati dalla prof.ssa Maria Assunta Barbieri La formazione del docente di sostegno: l’esperienza S.S.I.S Prof.ssa Aurora Pederzoli Integrazione ed inclusione: un luogo percorso, una sfida ancora da vincere Prof.ssa Rita Turrini La definizione del ruolo dei docenti di sostegno specializzati Prof. Nicola Quirico 84 Al centro la Pedagogia: dall’ottica dei Disturbi e dei Bisogni Educativi Speciali all’ottica dei Bisogni educativi di tutti e di ciascuno Prof. Ermanno Tarracchini – prof.ssa Valeria Bocchini Didattica per problemi e progetti Prof. Enzo Zecchi Creare con le mani per muovere il pensiero Prof.ssa Susi Bagni. 2.10. MONITORAGGIO L'attività di monitoraggio si pone l'obiettivo di misurare la qualità del lavoro scolastico sia in termini di risultati ottenuti e di servizi offerti (qualità erogata), sia in termini di soddisfazione delle diverse componenti della scuola (qualità percepita). Per avviare il monitoraggio sono state individuate sette aree da sottoporre a verifica, gli indicatori, gli strumenti di rilevazione e gli operatori del rilevamento. Viene, di seguito, presentata una sintesi del progetto stesso che costituisce un'attività in fieri nella scuola e che, come tale, può andare soggetta alle modifiche e alle revisioni che la Commissione POF giudicherà necessarie od opportune nel proseguimento dei suoi lavori. a. Le aree 1. CONTESTO 2. RISORSE 3. GESTIONE FINANZIARIA 4. RISULTATI 5. PROCESSI 6. AUTONOMIA 7. P.O.F. b. Articolazione delle aree CONTESTO: alunni; genitori, territorio. RISORSE: spazi, laboratori, organico docenti, organico ATA. GESTIONE FINANZIARIA: fondo d’Istituto, fondo IDEI, finanziamenti straordinari, sovvenzioni e donazioni. RISULTATI: confronto ingresso uscita, risultati intermedi, abbandoni e bocciature, qualità percepita dalle diverse componenti della scuola. PROCESSI: tempi e metodi dell'attività didattica, qualità percepita. AUTONOMIA: utilizzo quota oraria riservata; forme d’attuazione flessibilità e integrazione. P.O.F: finalità e obiettivi trasversali; recupero; sostegno; orientamento; continuità; monitoraggio progetti speciali e progetti D.P.R. n.567/ 96. c. Strumenti di rilevazione e fonti Questionari a docenti, alunni, genitori Archivio della segreteria Bilancio Dati ricavabili dalla documentazione relativa all'attività dei diversi organi collegiali Relazioni dei docenti incaricati di Funzione strumentale. 85 Sezione 3 L’organizzazione 3.1. IL MODELLO ORGANIZZATIVO. Organismo Dirigente scolastico Collaboratori del D.S. Collegio Docenti Docenti incaricati di Funzione strumentale all’offerta formativa Dipartimenti disciplinari Coordinamento per aree disciplinari Consiglio di Classe Organismo Comitato scientifico Commissioni speciali Area delle competenze Dirige e organizza l'attività amministrativa e didattica della scuola Si tratta di due docenti nominati dal Dirigente scolastico; collaborano con il Dirigente scolastico per la gestione organizzativa dell'Istituto anche attraverso l'affidamento di deleghe specifiche. Ha il potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell'Istituto, di scelte culturali e didattiche, di programmazione e valutazione. È tenuto a predisporre il P.O.F. da sottoporre all'adozione da parte del Consiglio di Istituto. Adotta i libri di testo e promuove iniziative di sperimentazione e aggiornamento (si veda l'art.48 del Regolamento di Istituto) Hanno il compito di attuare, con delega specifica, interventi previsti dal Piano dell'Offerta Formativa (vedi allegato)* I Dipartimenti disciplinari, quali articolazioni funzionali del Collegio dei Docenti per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica, hanno il compito di elaborare strategie formative e didattiche nell’ambito curricolare e, più in generale, nell’individuazione delle metodologie e delle strategie da utilizzare. Le funzioni e le modalità operative dei Dipartimenti disciplinari sono definite al punto 3.1.2. Individua le finalità educative e le finalità didattiche nel proprio ambito di pluridisciplinarità; indica gli obiettivi trasversali generali, educativi e cognitivi per le diverse classi di corso e i diversi indirizzi; esplicita gli obiettivi relativi alle abilità di studio; promuove la ricerca sulle metodologie comuni da adottare e sulla tipologia delle verifiche in collaborazione con i dipartimenti disciplinari; studia le modalità della valutazione delle strategie formative e didattiche. Individua esplicitamente gli obiettivi delle singole discipline per classe, sia come conoscenze che come capacità e comportamenti; definisce gli obiettivi comuni e trasversali, le metodologie e gli strumenti, le attività integrative e complementari; indica modalità, natura e numero per quadrimestre delle verifiche scritte e orali; valuta il procedere della didattica, lo svolgimento dei programmi, il progresso degli alunni rispetto ai livelli di partenza e ai traguardi successivamente raggiunti; vaglia la posizione degli alunni in difficoltà, li assegna alle attività di sostegno o, nei casi di eccellenza, consiglia la partecipazione ad attività di approfondimento e di valorizzazione di talenti individuali; coordina l'organizzazione didattica, onde evitare l'affollamento delle prove scritte e orali. Area delle competenze Ha funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità previsti dalla vigente normativa Sono istituite dal Collegio Docenti e dotate del potere di auto organizzazione ogniqualvolta se ne verifichi la necessità; hanno una funzione preparatoria delle delibere conclusive; in taluni casi, le commissioni sono permanenti e sono delegate dal Collegio a deliberare in sua vece, per far fronte con rapidità a esigenze urgenti o molto specifiche. Le Commissioni attivate nel Liceo sono: 86 Referenti e coordinatori Comitato di valutazione 1. POF e riforma 2. Orientamento 3. Attività integrative e di sostegno 4. Comenius 5. CLIL 6. ELOS 7. Formazione classi Si tratta di figure di docenti che assumono specifici compiti di coordinamento sia di natura didattica che organizzativa; tengono i rapporti con gli enti esterni e coi servizi attivati a livello dell'istituzione provinciale. Il Liceo ha istituito le seguenti figure: - referente sicurezza (RSPP) - responsabili dei vari laboratori - referenti educazione alla salute (vedi Funzioni strumentali) - referente educazione stradale (vedi Funzioni strumentali) - referente educazione ambientale (vedi Funzioni strumentali) La composizione e i compiti del Comitato di valutazione sono stati ridefiniti dalla Legge 107/2015. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, e' presieduto dal dirigente scolastico ed e' costituito dai seguenti componenti: a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; c) un componente esterno individuato dall'ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. Ha i seguenti compiti 1. individua i criteri per la valorizzazione dei docenti 2. esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo 3. valuta il servizio di cui all'articolo 448 su richiesta dell'interessato e esercita altresì le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all'articolo 501 del T.U. D.Lgs. n.297 del 1994 4. Il comitato esprime altresì il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. A tal fine il comitato è composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti di cui al comma 2, lettera a), ed e' integrato dal docente a cui sono affidate le funzioni di tutor. *) Funzioni strumentali a.s. 2015/2016: Nr. Funz. Area di intervento 1 Integrazione culturale 2 Rapporto con gli alunni 3 Orientamento Attività e/o commissioni coordinate Potenziamento del profilo europeo del Liceo: certificazione esterna di lingua soggiorni di alunni all’estero MEP Comenius Portfolio europeo delle lingue Commissione ELOS Coordinamento delle attività del giornalino scolastico Rapporti con il Comitato studentesco per l’organizzazione delle assemblee di Istituto e per eventuali feste scolastiche Coordinamento delle attività pomeridiane Coordinamento della attività di Ed. stradale Attività di orientamento classi V e pre-orientamento 87 4 5 6 classi IV Pianificazione delle uscite di orientamento classi V Ricognizione degli esiti post-diploma Archivio dati test d’ingresso all’università Giornate di apertura della scuola Commissione orientamento Attività per il passaggio ad altri istituti, ad altro indirizzo Integrazione e relazione (per alunni classi I), consulenza per alunni e genitori Coordinamento progetti per favorire l’integrazione (di tutte le componenti alunni) e la comunicazione (alunni, genitori, insegnanti) promuovere il successo formativo ed evitare la dispersione scolastica gestione stage Commissione alunni diversamente abili Commissione integrazione alunni stranieri Educazione alla salute e ambienta- Progetti di educazione alla salute e rapporti con l’ASL Progetti di educazione ambientale le Raccolta differenziata e risparmio delle risorse Coordinamento progetti dell’area scientifico-ambientale Coordinamento dei docenti coinvolti nelle attività CLIL CLIL Coordinamento delle attività di aggiornamento CLIL Commissione CLIL 3.1.1. Le figure gestionali intermedie. Funzioni Il coordinatore del Consiglio di Classe A) Rispetto al Dirigente scolastico: - Indirizza l'attività del Consiglio di Classe perché sia coerente col POF - Presiede le riunioni dei Consigli di Classe (su delega del Dirigente scolastico) - Opera per la costituzione di un positivo clima di classe e per la realizzazione di una collegialità effettiva - E' tenuto informato dai colleghi sull'andamento didattico e disciplinare della classe o di singoli studenti - Tiene informato il Dirigente scolastico sulle situazioni degli studenti - Redige il verbale dello scrutinio finale. Livelli di autonomia decisionale Forme di riconoscimento Può segnalare al Consiglio gli ambiti 10 ore l'anno dal Fondo di di sospetta incoerenza Istituto Agisce come delegato del Dirigente 12 ore per le classi quinte scolastico Chiede al Dirigente scolastico la convocazione straordinaria del Consiglio B) Rispetto agli studenti: - E' il docente della classe referente per i problemi sollevati dagli studenti - Effettua il controllo mensile delle assenze degli studenti e convoca i genitori interessati nel caso di situazioni non regolari - Raccoglie la documentazione utile all’attribuzione del credito formativo e scolastico. C) Rispetto ai genitori: - Presiede gli incontri con le famiglie e illustra l'andamento didattico-disciplinare della classe 88 - E' il docente referente per le richieste dei genitori - Nel caso di diffuse difficoltà di un alunno convoca, a nome del Consiglio, i genitori per un colloquio individuale Il coordinatore di dipartimento - Ha il compito di raccogliere e promuovere progetti e iniziative - Coordina la discussione del Dipartimento e ne riferisce in Collegio Di norma il compito di coordinamento Il responsabile di commissione: delle commissioni è affidato alla Fun- Organizza, in accordo con il docente incari- zione Strumentale a cui è affidata cato di F.S, le attività della Commissione l’area specifica - Convoca le riunioni e le presiede - Svolge funzioni di coordinamento dell'attività della commissione perseguendone le finalità istitutive - Riferisce sulle proposte formulate al Dirigente scolastico, al docente F.S. e al Collegio Coordina le attività del progetto come Responsabile di progetto deliberato nel P.O.F. E' previsto un riconoscimento dal Fondo d’Istituto (come per tutti i membri della commissione) 3.1.2. I dipartimenti disciplinari - L’art. 10 comma 2 punto a del DPR nr 89/2010 prevede: “2. Ai fini della realizzazione dei principi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo1999, n. 275 e per il conseguimento degli obiettivi formativi di cui al presente regolamento, nell’esercizio della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, le istituzioni scolastiche: a. possono costituire, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica”. Art. 1 Il Collegio dei docenti,in continuità con l’organizzazione definita nei precedenti Piani dell’Offerta Formativa, istituisce i seguenti dipartimenti quali articolazioni funzionali per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica: Dipartimento articolazione Dipartimento delle discipline umanistiche e letterarie - articolazione lettere biennio - articolazione lettere triennio Discipline Italiano Latino Storia e geografia Greco Dipartimento delle lingue straniere Inglese Francese Tedesco Dipartimento delle discipline filosofiche, Filosofia storiche e giuridiche - articolazione filosofia e sto- Storia ria Diritto ed economia - articolazione diritto Dipartimento delle scienze umane Scienze umane Pedagogia Psicologia 89 Sociologia Matematica Fisica Scienze naturali Biologia Chimica Scienze della terra Scienze motorie Disegno e storia dell’arte Storia dell’arte Religione Dipartimento delle discipline matematiche e fisiche Dipartimento delle discipline scientifiche Dipartimento delle scienze motorie Dipartimento delle discipline artistiche Dipartimento delle scienze religiose Dipartimento del sostegno dell’integrazione e Art. 2 I dipartimenti hanno le seguenti funzioni relative alla progettazione formativa e didattica - - definizione del curriculum verticale disciplinare definizione degli elementi comuni relativi alla programmazione disciplinare definizione dei livelli minimi essenziali per anno di corso relativi all’area metodologica, all’area logico-argomentativa, all’area linguistica e comunicativa, all’area storicoumanistica, all’area scientifica, matematica e tecnologica definizione delle strategie per il conseguimento delle competenze, abilità e conoscenze così come previste nella articolazione degli assi culturali (obbligo d’istruzione) definizione delle griglie di valutazione delle verifiche formative e sommative definizione delle griglie di valutazione delle prove d’esame di Stato verifica della attività didattica svolta e dei risultati raggiunti elaborazione di progetti didattici da sottoporre al Collegio dei Docenti Art. 3 I singoli dipartimenti, formati dai docenti delle discipline afferenti, si riuniscono secondo il calendario stabilito nel Piano annuale delle attività. Nella prima riunione il Dipartimento nomina al proprio interno un coordinatore, che ha il compito di programmare e di gestire le attività del dipartimento, ed un verbalizzatore. I Dipartimenti organizzati in articolazioni si riuniscono, nella prima e nell’ultima seduta, in forma congiunta, nelle rimanenti in forma articolata. Due o più dipartimenti, sentiti i rispettivi coordinatori, possono riunirsi in forma congiunta per concordare modalità di programmazione e strategie didattiche ed educative comuni. Art. 4 La partecipazione alle riunioni di dipartimento rientra, in quanto articolazione funzionale del Collegio dei Docenti, negli obblighi relativi alle attività di carattere collegiale previsti dal CNL art. 29 comma 3 punto a.2 2 “3. a) Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da: partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali 90 3.1.3. Il comitato scientifico - L’art. 10 comma 2 punto b del DPR nr 89/2010 prevede: “ b. possono dotarsi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di un comitato scientifico composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità; ai componenti del comitato non spettano compensi a nessun titolo” art. 1 E’ istituito il Comitato scientifico dell’ I.I.S. “A. F. Formiggini” con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità previsti dalla vigente normativa. Art. 2 Il Comitato scientifico è composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni. Il comitato scientifico è formato dalle seguenti figure: - Dirigente scolastico 6 docenti nominato dal Collegio dei Docenti (indicativamente uno per ogni indirizzo liceale e opzione) 1 rappresentante del Comune di Sassuolo 1 rappresentante della Provincia di Modena 2 rappresentanti dell’Università di Modena (1 dell’area matematica, 1 dell’area linguistica) 1 rappresentante di Confindustria Ceramica di Sassuolo 2 personalità significative della cultura, dell’arte e della scienza in ambito locale, individuate dal Dirigente scolastico Il Comitato scientifico è presieduto dal Dirigente scolastico. Funge da verbalizzatore uno dei docenti membri del Comitato. Il Comitato scientifico si riunisce almeno due volte per anno scolastico. Per la validità delle sedute è necessaria la presenza della metà più uno dei membri nominati. I membri nominati rimangano in carica per tre anni, salvo la perdita delle prerogative di nomina. Art. 3 Il Comitato ha funzione consultiva e propositiva in merito a: a. b. c. d. e. utilizzo degli spazi di autonomia utilizzo degli spazi di flessibilità attivazione di nuovi indirizzi o opzioni attivazione di progetti o di percorsi di alternanza scuola-lavoro, di stage rapporto con la realtà produttiva ed economica del territorio e sull’andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue”. 91 Le materie soggette a parere obbligatorio sono quelle contenute nei punti a e b. Il Comitato scientifico può proporre al Collegio dei Docenti e al Consiglio d’Istituto progetti di qualificazione educativa e didattica, iniziative di raccordo scuola- università e/o scuola-mondo del lavoro. art. 4 Ai componenti del comitato non spettano compensi a nessun titolo. 3.2. La funzione docente La Costituzione all'art.33 recita: "L'arte e le scienze sono libere e libero ne è l'insegnamento". La libertà del docente consiste nel diritto di disporre la propria didattica autonomamente, secondo le sue personali scelte di metodo, in virtù della coscienza personale e professionale cui si sente vincolato, e in vista della libera crescita culturale degli alunni e dell'obbligo dell'efficacia didattica. Infatti, “l’esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni” (art. 1 T.U. ). La libertà di insegnamento non è sminuita ma meglio definita all'interno degli organi collegiali. L’Istituto favorisce la sperimentazione didattica e l'attività di aggiornamento. La funzione docente è così definita nel T.U. (Decr. Legisl. del 16 aorile 1994, nr. 297): Art. 395 - Funzione docente 1. La funzione docente è intesa come esplicazione essenziale dell'attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità. 2. I docenti delle scuole di ogni ordine e grado, oltre a svolgere il loro normale orario di insegnamento, espletano le altre attività connesse con la funzione docente, tenuto conto dei rapporti inerenti alla natura dell'attività didattica e della partecipazione al governo della comunità scolastica. In particolare essi: a) curano il proprio aggiornamento culturale e professionale, anche nel quadro delle iniziative promosse dai competenti organi; b) partecipano alle riunioni degli organi collegiali di cui fanno parte; c) partecipano alla realizzazione delle iniziative educative della scuola, deliberate dai competenti organi; d) curano i rapporti con i genitori degli alunni delle rispettive classi; e) partecipano ai lavori delle commissioni di esame e di concorso di cui siano stati nominati componenti. Il contratto di lavoro del comparto scuola (CCNL 2007/2009) così individua le caratteristiche della funzione docente: ART. 26 – FUNZIONE DOCENTE (art.38, comma 3, del CCNL 4-8-1995 ed art.23 del CCNL 26-5-1999) 1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione. 2. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio. 3. In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, attraverso processi di confronto ritenuti più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno informate le famiglie con le modalità decise dal collegio dei docenti. 92 ART. 27 – PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE (art.23 del CCNL 26-5-1999) 1. Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologicodidattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola. ART.29 - ATTIVITÀ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO 1. L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi. 37 2. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie. 3. Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da: a) partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue; b) la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti; nella predetta programmazione occorrerà tener conto degli oneri di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiore a sei in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue; c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione. 4. Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell'istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie. 5. Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni e ad assistere all'uscita degli alunni medesimi. 3.3. Il piano annuale delle attività. Il contratto di lavoro del comparto scuola (CCNI 2002/2003) differenzia gli obblighi di lavoro dei docenti in: a) Attività di insegnamento di 18 ore settimanali. b) Attività funzionali all'insegnamento: b.1. adempimenti individuali ( preparazione delle lezioni, correzione compiti...): non è fissato limite di ore ART. 27 – ATTIVITÀ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO (art.42 del CCNL 4-8-1995 ed art.24, comma 5 del CCNL 26-5-1999) 1. L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi. 2. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie. 93 b.2. adempimenti collegiali: - Collegio docenti e colloqui collegiali con le famiglie: 40 ore annuali - Consigli di classe: 40 ore annuali - Scrutini quadrimestrali e finali: non è fissato limite di ore b.3. attività aggiuntive: interventi didattici integrativi, progetti speciali, funzioni organizzative (compenso attraverso il Fondo d'istituto). 94 SEZIONE 4 LE STRUTTURE 4.1. LE CONDIZIONI AMBIENTALI 4.1.1. LE CONDIZIONI URBANISTICHE La collocazione urbanistica dell’Istituto di Istruzione Superiore "Formiggini" risulta particolarmente favorevole: l'istituto si trova, infatti, nella prima periferia della città e si affaccia, ma senza un immediato e diretto sbocco che risulterebbe pericoloso, a OVEST sulla Circonvallazione e a SUD su Via Indipendenza. L’Istituto è facilmente raggiungibile dal centro cittadino con ogni mezzo, anche a piedi o in bicicletta, attraverso il "Parco Ducale" ed altrettanto agevolmente da tutto il bacino di utenza, in particolare da quello reggiano e della montagna. I parcheggi sono adeguati e prospicienti l'edificio; il servizio di autobus da e per tutte le direzioni presenta un punto di fermata esattamente davanti all'Istituto su di una parallela alla Circonvallazione, in modo tale che le operazioni di salita e di discesa possono avvenire senza rischi di traffico esterno. Nell’a.s. 2004/2005, visto l’aumento delle classi, si è dovuto utilizzare una sede succursale: cinque classi (corso ASP) sono state trasferite in aule ricavate presso le Scuole Medie Statali P. Levi di Via Mercadante. A partire dall’a.s 2005/2006 si è utilizzata una nuova sede succursale, ubicata nell’area della Parrocchia di San Giovanni Neumann di Sassuolo. Utilizzo della succursale a.s 2005/2006 2006/2007 2007/2008 2008/2009 I quadr. Nr. classi 10 13 13 13 Corsi B–C ASL – BSL - CSP A – triennio D – Classico A – B – triennio C La costruzione del I stralcio della nuova sede dell’Istituto, i cui lavori erano stati appaltati dalla Provincia di Modena nel corso dell’a.s. 2007/2008, è stata ultimata nella fase iniziale dell’a.s. 2008/2009 (15 aule). Con l’inizio del II quadrimestre 15 classi (corsi A, B, C) sono state trasferite nella nuova sede succursale. Utilizzo della nuova sede succursale 2008/2009 II quadr. 2009/2010 2010/2011 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 15 15 14 14 16 16 17 A – B- C A – D- ASP ASL – BSL – CSL – BSP ASL – BSL – CSL – BSP ASL – BSL – CSL – BSP AL – BL – CL – triennio BSU AL –BL – CL – triennio BSU 4.1.2. LE CONDIZIONI ARCHITETTONICHE La situazione ambientale della Sede centrale dell’Istituto appare, dal punto di vista architettonico per quanto attiene alla tipologia degli spazi e alle possibilità di utilizzo degli spazi stessi, non del tutto rispondente alle esigenze di una scuola superiore. Ciò dipende sostanzialmente dal fatto che l'edificio, attuale sede centrale dell’Istituto, non era stato originariamente progettato ed edificato per l’uso scolastico. 4.1.3. LE CONDIZIONI DI SICUREZZA 95 E’ stato elaborato e predisposto, sia per la Sede centrale sia per la sede succursale, un piano di prevenzione per la sicurezza e la salute dell’utenza e dei lavoratori della scuola ed un piano di evacuazione che sarà sottoposto a verifica periodica con la partecipazione di tutte le componenti della scuola. In tutto l'edificio sono esposti ben visibili i cartelli con le modalità e i percorsi da attivare in caso di emergenza. 4.1.4. LE CONDIZIONI DI PULIZIA L'attività di pulizia viene svolta dai collaboratori scolastici nei modi e nei tempi stabiliti dalla normale gestione della scuola. L'educazione al rispetto e alla cura degli ambienti scolastici deve riguardare tutte le componenti scolastiche. In questa direzione anche gli insegnanti richiameranno gli studenti al rispetto del lavoro degli operatori e degli spazi della scuola ogni volta si renda necessario. 4.2. LABORATORI E SPAZI ATTREZZATI I laboratori sono strumenti fondamentali per l’innovazione didattica; in questa prospettiva il Liceo Formiggini, negli ultimi anni, ha cercato di aumentare il numero dei laboratori e di potenziarne le strumentazioni. Nell’ottica di una maggiore diffusione degli strumenti multimediali è stato avviato un piano per la introduzione delle LIM (lavagna interattiva multimediale) nei laboratori e nelle classi. Al momento le LIM installate sono quattro. 4.2.1. I laboratori della sede centrale 4.2.1.1. Il laboratorio di Informatica Il laboratorio di informatica si trova al primo piano della sede centrale, in una posizione facilmente raggiungibile da tutte le aule. E’ dotato di 15 computer multimediali a disposizione degli studenti più la postazione per l’insegnante tutti collegati in rete locale (LAN) con la conseguente possibilità di trasmettere dati, elaborazioni, risultati da una postazione all’altra in tempo reale, consentendo così un proficuo ed ordinato lavoro, oltre che per singola macchina, per gruppi interagenti. Le unità centrali di tutti i computer sono dotate di tecnologia Pentium IV, in grado dunque di supportare l’ultima generazione di software prodotto ed attualmente usato: in particolare WINDOWS Vista e OFFICE , qualunque browser per utilizzare INTERNET, programmi per la realizzazione di ipertesti oltre naturalmente a Turbopascal, Cabri, Derive, pacchetti per applicazioni grafiche e multimediali, ecc. La rete installata permette anche la navigazione in Internet gestita sotto il controllo del docente. Il laboratorio consente un proficuo lavoro fino a classi composte da 25-30 alunni e copre così le esigenze del nostro Istituto. 4.2.1.2. Il laboratorio multimediale Un secondo laboratorio di informatica, destinato alla multimedialità, è ubicato in un ampio ambiente posto al primo piano della sede centrale. Il laboratorio, dotato di 19 postazioni multimediali collegate in rete locale con accesso ad Internet, consente la realizzazione di lezioni in ambiente multimediale. Il laboratorio è collegato in rete con gli altri laboratori dell’Istituto in cui si utilizzano computer (laboratorio di informatica, biblioteca, laboratorio di fisica, sala insegnanti). . 4.2.1.3. Il laboratorio di scienze naturali Il laboratorio per esperienze di scienze è situato al piano terreno della sede centrale e consiste di un ambiente sufficientemente ampio con 6 postazioni di lavoro per singoli gruppi di 4-5 studenti ciascuno; consente la realizzazione di ricerche ed esperimenti di base a supporto della trattazione teorica della disciplina. E’ dotato di una discreta raccolta di fossili, di modelli vari, scheletri e microscopi per diverse applicazioni di scienze sia dal punto di vista macroscopico che microscopico. 4.2.1.4. Il laboratorio di chimica Il laboratorio per esperienze di chimica è situato al piano terreno della sede centrale, in un ambiente ampio con 30 postazioni di lavoro attrezzate per esperimenti di chimica organica ed inorganica ed esperienze di distillazione. 4.2.1.5. Il laboratorio di fisica Situato al piano terreno della sede centrale è dotato di postazioni di lavoro che consentono esperienze di fisica, di meccanica, ottica, termodinamica ed elettromagnetismo. Il laboratorio è attrezzato anche per consentire a gruppi di studenti la realizzazione di attività on-line (cioè con collegamento diretto e in tempo reale al computer). 96 4.2.1.6. Aula Fiore Aula speciale per i progetti di integrazione per gli alunni diversamente abili. E’ dotata di libri, giochi didattici, materiale strutturato ed è fornita di apposita strumentazione informatica. L’aula, facilmente raggiungibile, è situata la piano terreno della sede centrale. 4.2.1.7. Laboratorio audiovisivi – Aula Magna E’ attrezzato per consentire l’utilizzo di materiale video-analogico e digitale. Dispone inoltre di un sistema di videoconferenza, antenna satellitare e decoder. Per la sua ampiezza può essere utilizzato anche come aula magna per assemblee, conferenze ed attività varie. 4.2.1.8. Aula linguistico-multimediale E’ un’aula-laboratorio, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dotata di 15 postazioni di lavoro e di strumentazione multimediale (LIM). Consente di effettuare lezioni di lingua e lezioi che prevedono l’utilizzo di strumenti multimediali. 4.2.1. I laboratori della succursale 4.2.2.1 Il laboratorio linguistico-multimediale Con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena è stato realizzato un laboratorio linguisticomultimediale, con 30 postazioni di lavoro. Il laboratorio permette di realizzare sia attività didattiche specifiche per lo studio delle lingue, sia lezioni multimediali. 4.2.2.2. Laboratorio di Fisica e Scienze Con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena è stato realizzato un laboratorio di Fisica e di Scienze. Il laboratorio permette di svolgere esperimenti di Fisica e attività di Scienze con una moderna ed adeguata strumentazione. 4.2.2.3. Laboratorio di arte e disegno Il laboratorio, dotato di LIM (lavagna interattiva multimediale) è utilizzato per le lezioni e le attività di arte e di disegno. La biblioteca “Gian Paolo Biasin” 97 SEZIONE 5 LA CARTA DEI SERVIZI Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 5.1. IL DIRIGENTE SCOLASTICO Il Dirigente scolastico riceve il pubblico previo appuntamento. 13.40-17.00 13.40-17.00 13.40-17.00 13.40-17.00 13.40-17.00 Le attività pomeridiane possono essere organizzate: 5.2 I SERVIZI SCOLASTICI L'attività scolastica si svolge tutti i giorni della settimana secondo gli orari settimanali delle lezioni previste dai diversi indirizzi. L’ingresso è previsto alle ore 7.53, mentre le lezioni hanno inizio alle ore 7.58. L’orario delle lezioni per i Licei della Riforma (Liceo scientifico, Liceo classico, Liceo Linguistico, Liceo delle scienze umane e opzione economicosociale): I ora II ora III ora Intervallo IV ora V ora 7.58 8.53 9.53 10.48 10.58 11.53 8.53 9.53 10.48 10.58 11.53 12.53 10.58 11.53 12.48 dai docenti, - all'interno di progetti specifici previsti dal P.O.F. e deliberati dai Consigli di Classe - nell'ambito delle attività di recupero e del sostegno dagli alunni autonomamente, nell'ambito delle iniziative previste dal DPR 567/96. Per tali attività gli alunni possono usufruire dei locali della scuola, secondo un piano organico definito dai loro organi interni e deliberato dal Consiglio di Istituto per gli aspetti di sua competenza. In ogni caso, la scuola autorizza l'attivazione delle attività richieste dagli studenti solo qualora sia possibile garantire la vigilanza di un adulto. Chi usufruisce di tale servizio si assume direttamente la responsabilità di adottare un corretto comportamento ed eventualmente di risarcire i danni provocati (vedi Regolamento di disciplina). Nella quinta del Liceo Scientifico PNI e nelle classi del triennio del Liceo classico, nelle giornate in cui si effettuano sei ore di lezione, l’orario è così modificato: IV ora V ora VI ora 11.53 12.48 13.40 5.3 I SERVIZI CULTURALI 5.3.1 LA BIBLIOTECA Per classi V del Liceo Linguistico e il Sociopsico-pedagogico (Progetto Brrocca) l’orario delle lezioni è il seguente: I ora II ora III ora Intervallo IV ora V ora VI ora 7.58 8.53 9.53 10.48 10.58 11.53 12.48 5.3.1.1.Sede e patrimonio. Nei locali a pianterreno dell’Istituto di Istr. Sup. "Formiggini" ha sede la Biblioteca “Gian Paolo Biasin”, dotata di un consistente patrimonio librario accumulatosi negli anni e che oggi è stimabile in oltre 5000 volumi. Il personale della biblioteca comunale di Sassuolo, con cui è stata stipulata una convenzione, sta completando la schedatura del patrimonio librario secondo il sistema decimale Dewey, cioè per materie. Scopo primario della biblioteca è quello di stimolare e di soddisfare la domanda culturale di docenti, studenti e di genitori, collegandosi strettamente 8.53 9.53 10.48 10.58 11.53 12.48 13.40 L'apertura pomeridiana della scuola è garantita nei seguenti giorni: 98 con lo svolgimento curricolare della programmazione di Istituto e con le caratteristiche stesse del Liceo che copre due aree: quella scientifica e quella linguisticoumanistica. I testi presenti in biblioteca si articolano nei settori scientifico, storico, filosofico, letterario (sia moderno che classico) e archeologico con una significativa presenza di testi in lingua inglese, francese e tedesca. Sono inoltre disponibili, per una rapida consultazione, alcune enciclopedie tra cui l'enciclopedia Cambridge in lingua inglese. Una sezione è dedicata alle pubblicazioni di orientamento e contiene riviste, testi, cd. Nei locali della biblioteca è installata una postazione multimediale collegata a Internet, che permette l'accesso al Sistema Bibliotecario Provinciale. La biblioteca è stata intitolata a Gian Paolo Biasin, italianista e studioso sassolese di letteratura italiana moderna e comparata. 5.3.1.2. Gestione e organi Per l’a.s. 2012/2013 si prevedono i seguenti progetti volti a valorizzare il ruolo della biblioteca scolastica: Il patrimonio è organizzato per la consultazione secondo tre catalogazioni: Servizio al pubblico: si rimanda agli artt.26/33 del Regolamento di Istituto. 5.3.1.3. Progetti per l’a.s. 2012/2013 - l'orario di apertura in relazione alla disponibilità oraria dei docenti componenti il prestito la consulenza alla consultazione dei volumi progetto Amico libro potenziamento del patrimonio libraio. 5.4 I SERVIZI SPORTIVI Il gruppo di docenti di educazione fisica programma annualmente l'attività sportiva in vista della partecipazione degli alunni dell’Istituto ai "Campionati studenteschi" in tutti gli sport di squadra e individuali all’interno dell’attività del Centro scolastico sportivo. In particolare, le principali attività sportive in cui si allenano i nostri studenti sono: atletica, corsa campestre, sci di fondo e sci nordico, pallavolo, basket, pallamano, calcio, calcetto, tennis. La palestra è a disposizione degli alunni dal martedì al venerdì, dalle ore 14.00 alle ore 16.00. Inoltre si occupa: per autore per materie per soggetto. La schedatura del patrimonio librario è curata dalla Biblioteca Comunale di Sassuolo. La responsabilità della biblioteca è demandata ad un docente subconsegnatario designato dal Dirigente scolastico. Il docente subconsegnatario coordina i seguenti aspetti organizzativi: del prestito interbibliotecario secondo quanto previsto dalla convenzione stipulata con la Biblioteca comunale. dell'ordinamento, valorizzazione, custodia e conservazione del materiale librario e degli arredi del coordinamento per la stesura dell'elenco dei libri da acquistare del coordinamento dell'abbonamento annuale alle riviste del collegamento al sistema bibliotecario locale 5.5. I SERVIZI AMMINISTRATIVI Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza nei modi e nei tempi previsti dalle norme vigenti e dal CCNL in rapporto di collaborazione con il capo di Istituto e con il personale docente. Tutti gli operatori scolastici indossano il cartellino di identificazione in maniera visibile per l'intero orario scolastico e i collaboratori scolastici la divisa fornita loro dall'amministrazione di appartenenza. La scuola assicura all'utente tempestività del contatto telefonico stabilendo al proprio interno modalità di risposta che comprendano il nome dell'istituto, il nome e la qualifica di chi risponde, la persona o l'ufficio in grado di fornire le informazioni richieste. 99 La segreteria studenti si occupa di: - iscrizioni - tasse scolastiche - domanda di ritiro e/o trasferimento dalla scuola - certificati di iscrizione e frequenza (il rilascio è effettuato entro 5 giorni lavorativi) - pagelle scolastiche - rilascio diplomi esami di stato - esoneri dalle lezioni di educazione fisica - raccolta documentazioni assenze - conservazione compiti in classe - distribuzione libretti delle giustificazioni - libri di testo: raccolta della documentazione e affissione all'albo dell'elenco ufficiale - infortuni: raccolta della documentazione e trasmissione agli organi competenti - preparazione della documentazione relativa agli scrutini - preparazione, distribuzione e raccolta della documentazione relativa alle elezioni degli Organi Collegiali. - compilazione statistiche - tenuta registri obbligatori per legge: registro infortuni, registro tasse scolastiche e contributi, registro certificati - tenuta e conservazione dei fascicoli personali degli studenti - tenuta registro generale delle iscrizioni - registro delle assenze degli alunni - protocollo attestati idonei all’attribuzione del credito formativo e scolastico - registro degli esami; registro dei diplomi - raccolta delle domande per esami di idoneità e integrativi - tenuta del protocollo della corrispondenza - preparazione e raccolta della documentazione didattica - predisposizione e raccolta della documentazione relativa ai viaggi di istruzione ed alle visite guidate - battitura avvisi, circolari, testi di pubblicazioni varie - comunicazioni individuali alle famiglie - ricorsi delle famiglie - registro protocollo ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA DIDATTICA : da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 8.30 dalle ore 11.00 alle ore 13.30 (sabato fino alle 13.00) La segreteria docenti si occupa di: - contratto individuale di lavoro a tempo determinato - graduatorie d'istituto - formalizzazione delle assenze del personale - domande di trasferimento - domande di collocamento a riposo - raccolta e rilascio delle certificazioni relative all'aggiornamento - rilascio del mod.101 - esami di Stato (domande e documentazione relative alla partecipazione dei docenti) - compilazione statistiche - ricorsi dei docenti - tenuta e conservazione dei fascicoli personali dei docenti - rilascio dei certificati di servizio - registro dei certificati - registri relativi al personale; stato di servizio del personale - registro dei decreti - richiesta e distribuzione del materiale di cancelleria e pulizia; richieste di interventi per la manutenzione; distribuzione di opuscoli e pubblicazioni dell’Istituto al pubblico 100 - segnalazioni scioperi; compilazione statistiche - infortuni docenti - gestione orario di servizio personale ATA ORARIO DI APERTURA : da lunedì a sabato dalle ore 11.30 alle ore 13.30 L'ufficio di coordinamento si occupa di: - attività di coordinamento dei servizi amministrativi e generali - stipendi del personale e relativi versamenti contributivi - riepilogo annuale INPS - bilancio di previsione e conto consuntivo - pagamenti e incassi - liquidazioni compensi al personale docente e non docente (Fondo di Istituto ecc.) - rapporti con Istituti di Credito e Assicurativi - tenuta registri contabili - registro degli inventari; registro facile consumo - giornale di cassa - partitario delle entrate e delle uscite - registro del conto corrente postale - registro delle riunioni della Giunta Esecutiva APERTURA POMERIDIANA AL PUBBLICO DELLA SEGRETERIA: LUNEDI' E GIOVEDI': DALLE ORE 14,30 ALLE ORE 16,00. 5.6 IL TECNICO DI LABORATORIO Le competenze del tecnico di laboratorio sono le seguenti: - manutenzione e assistenza nei laboratori di fisica - chimica - informatica - lingue - audiovisivi preparazione e assistenza nelle esperienze specifiche di chimica e fisica applicata - nei momenti di una non necessaria presenza nei diversi laboratori, il tecnico è a disposizione delle esigenze della segreteria 5.7 I SERVIZI GENERALI Si tratta dei servizi cui è addetto il personale che il CCNL del Comparto Scuola ha definito come Collaboratore Scolastico. Il collaboratore scolastico si occupa di: - accoglienza e sorveglianza degli studenti negli spazi comuni prima dell'inizio delle lezioni - accoglienza e orientamento del pubblico - sorveglianza degli studenti nelle aule, nei laboratori, in palestra, in occasione di momentanea assenza dei docenti - custodia e sorveglianza degli ingressi della scuola - collaborazione con la presidenza e la segreteria per servizi interni ed esterni con riferimento a: trasmissione circolari, informazioni ai docenti e alle classi, servizio di centralino, servizio di centro stampa, consegna e ritiro della posta - trasferimento dei sussidi didattici su richiesta degli insegnanti - pulizia dei locali scolastici e degli arredi. 101 La suddivisione e il carico di lavoro dei collaboratori scolastici vengono effettuati in maniera equa a mezzo ordini di servizio firmati dal responsabile amministrativo e dal Dirigente scolastico (o suo vicario). 102 SEZIONE 6 STATUTI,REGOLAMENTI, PROTOCOLLI 6.1. – PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ L’Istituto di Istruzione Superiore A. F. Formìggini - in piena sintonia con quanto stabilito dal dallo Statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. 249/98), che all’art. 1 commi 1e 2 prevede: “1. La scuola è il luogo di promozione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza civile. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, alla realizzazione del diritto allo studio e lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno.” - in ottemperanza con quanto previsto dal D.P.R. 21 novembre 2007 n. 235 art. 5bis comma 1: “Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, e' richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.” PROPONE il seguente “Patto educativo di corresponsabilità” finalizzato a definire in maniera puntuale e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica, famiglie e studenti. Il rispetto di tale Patto costituisce la condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia reciproca, per potenziare le finalità dell’Offerta Formativa e per guidare gli studenti nel processo formativo I Docenti si impegnano: - a mettere in primo piano la formazione morale e civile dello studente, con particolare riguardo ai valori della cittadinanza, della collaborazione e della solidarietà; - a collaborare nell’interesse della formazione dello studente; - a metter in atto un’azione didattica condivisa a livello di Consiglio di Classe; - ad agire sempre nel rispetto delle decisioni collegiali; - ad offrire ad ogni studente tutte le occasioni per una formazione adeguata alle sue potenzialità; - ad attuare forme di recupero e di sostegno per gli studenti in difficoltà secondo le modalità previste nel Piano dell’Offerta Formativa; - a favorire attività di potenziamento per favorire l’eccellenza; - ad esprimere la propria offerta formativa curriculare; - a motivare il proprio intervento didattico in itinere; - a esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione. Gli studenti si impegnano: - a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente gli impegni di studio 103 -a rispettare le regole della convivenza civile nei rapporti con i compagni, con i docenti e con tutto il personale scolastico; - a rispettare le norme del Regolamento d’Istituto e quanto stabilito da eventuali accordi sottoscritti dai rappresentanti eletti; - a rispettare le strutture dell’edificio scolastico, gli arredi e le attrezzature; - a rispettare gli altri e le loro opinioni imparando ad accettarne le diversità e a cercare di risolvere positivamente i conflitti; - a non creare occasioni di disturbo all’attività didattica concentrandosi e partecipando attivamente alle lezioni; - ad applicarsi nello studio secondo le indicazioni date dai docenti; - a cogliere tutte le occasioni offerte dalla scuola per una più completa formazione, comprese quelle autogestite dagli studenti stessi; - a partecipare responsabilmente alla scelta dei propri rappresentanti ed a collaborare con loro nell’elaborazione dei programmi e nella organizzazione delle attività. La famiglia si impegna: - a collaborare con i docenti e con la Presidenza nell’interesse della formazione degli studenti; - a fruire di tutte le occasioni offerte dalla scuola per seguire il percorso formativo degli studenti; - a curare che gli studenti seguano quotidianamente le lezioni, evitando di autorizzare assenze per futili motivi o per evitare verifiche; - a curare che gli studenti svolgano sistematicamente i compiti assegnati; - a rispettare il Regolamento d’Istituto e ad adoperarsi perché gli studenti lo rispettino; - a collaborare con l’Istituzione scolastica per favorire le azioni volte al contenimento del fenomeno del bullismo; - a partecipare ai momenti associativi ed assembleari della vita scolastica offrendo la propria disponibilità per gli impegni elettivi; - a confrontarsi dialetticamente con i docenti in merito alle scelte educative, esprimendo il proprio eventuale dissenso in modi civili e costruttivi. Il Dirigente Scolastico, i docenti, gli studenti e i genitori di tutte le sezioni e le classi dell'Istituto concordano, per l’anno scolastico 2010/2011, quanto segue: 1. Entro la fine del mese di gennaio il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto approvano, per quanto di rispettiva pertinenza, il Piano dell’Offerta Formativa per l’anno scolastico successivo. 2. Il Piano dell’Offerta Formativa è integrato, entro la fine del mese di giugno, con l’approvazione dell’allegato riguardante i progetti educativo-didattici speciali (allegato II). Copia dell’allegato è consegnata agli alunni che si iscrivono alla classe prima nella prima settimana di luglio o, comunque, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Copia del Piano dell’Offerta Formativa è consultabile all’Albo dell’Istituto e on-line nel sito dell’Istituto: http://liceoformiggini.scuolaer.it/ 3. Entro la fine del mese di Novembre ogni docente, per le proprie materie, presenta in classe i contenuti del programma previsto per l'anno scolastico, i relativi obiettivi in termini di conoscenze, capacità ed abilità che intende raggiungere nel corso dell’a.s., e le principali tappe ed i tempi necessari per lo svolgimento dello stesso. 4. Entro lo stesso termine ogni docente evidenzia i metodi di lavoro, gli strumenti ed i criteri di valutazione che intende adottare durante l'anno. 5. I voti delle prove scritte ed orali sono comunicati agli studenti. Per le prove scritte (compresi i testi di verifica validi per l’orale), la comunicazione dei voti e la correzione in classe delle prove deve avvenire, di norma, entro 15 giorni dal sostenimento della stessa. 6. Al fine di garantire agli studenti un’informazione completa e tempestiva nel corso dell'anno, verranno depositate in Presidenza copie della programmazione didattica di ogni docente, uno schema di sintesi delle ini- 104 ziative concordate nel primo Consiglio di Classe (incluso il presente contratto). Una copia della Carta dei Servizi, del Piano dell’Offerta Formativa e il presente Contratto saranno affisse all'apposito Albo. 7. Il materiale di cui al punto 6) é a disposizione, sempre presso la Presidenza, anche dei genitori, i quali possono prenderne visione. 8. Studenti e genitori, se interessati ad ottenere copia del materiale suddetto, ne fanno richiesta scritta indirizzata al Dirigente Scolastico. La richiesta sarà evasa in massimo dieci giorni, dietro pagamento delle spese di copia. 9. Studenti e genitori possono avanzare proposte tese al miglioramento dell'attività scolastica nelle sedi competenti (Consigli e Assemblee), ove è garantita la discussione delle stesse. 10. Il controllo delle assenze avverrà tramite l’utilizzo del Registro elettronico che consente una comunicazione diretta scuola-famiglia tramite l’accesso on-line e l’invio di SMS. 11. L’andamento scolastico degli alunni è comunicato alle famiglie anche tramite l’utilizzo del Registro elettronico (voti on-line). L’utilizzo delle procedure previste dal Registro elettronico non sostituisce, ma integra, il rapporto diretto tra docenti e genitori secondo le modalità previste (ricevimento settimanale, ricevimento quadrimestrale, colloqui programmati, ecc.) 105 6.2- IL REGOLAMENTO DI ISTITUTO TITOLO I COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI E REGOLAMENTAZIONE DI RITARDI, USCITE, ASSENZE, GIUSTIFICAZIONI Art.1 La disciplina è affidata al comportamento responsabile dei giovani e alla vigilanza del personale docente e non docente. Art.2 Gli studenti sono tenuti ad entrare a scuola nei cinque minuti che precedono l'inizio delle lezioni e devono essere nell'aula della loro classe al secondo suono della campana, indicante l'inizio delle lezioni. Le lezioni hanno inizio alle ore 7.58. Art.3 La durata di ciascuna lezione è di 60 minuti, salvo autorizzazioni degli organismi competenti. Art.4 E' stabilito un intervallo di 10 minuti, dalle ore 10,48 alle ore 10,58 per tutti gli indirizzi. Durante l'intervallo gli studenti possono accedere alle macchine erogatrici di bevande e altre forme di ristoro; per motivi di sicurezza è vietato recarsi a piani diversi da quello in cui è ubicata la propria aula. E' vietato, inoltre, uscire dall'edificio scolastico. Il prelievo delle bevande è limitato alla durata dell'intervallo e ai cambi d'ora: è vietato consumare le bevande in classe. Art.5 Gli alunni possono essere ammessi in classe dopo l’inizio delle lezioni con un modulo di permesso disponibile presso il personale non docente; il giorno successivo devono presentare all'insegnante della prima ora la giustificazione firmata sul libretto delle assenze. Il Dirigente scolastico, o un insegnante da lui delegato, può autorizzare a lasciare la scuola prima del termine delle lezioni solo in casi del tutto eccezionali e per comprovati motivi. Quando si tratta di minori, è necessaria la presenza di un genitore o di chi ne fa le veci. . Art.6 La frequenza alle lezioni è obbligatoria. I motivi delle assenze sono vagliati dal Dirigente scolastico e da docenti da lui delegati. Gli alunni che siano stati assenti non possono essere riammessi senza giustificazione di un genitore o di chi ne fa legalmente le veci. La giustificazione deve essere sottoscritta con firma autografa e corrispondere a quella depositata presso la Segreteria dell'Istituto o sul libretto delle assenze. La giustificazione può essere sottoscritta dallo studente maggiorenne, che ne assume piena responsabilità. Il Dirigente scolastico o il coordinatore di classe ha facoltà di invitare il genitore o chi ne fa le veci a presentarsi personalmente per fornire chiarimenti sulle assenze o per essere informato sulla condotta del figlio. In caso di assenza per malattia, protrattasi per sei giorni consecutivi o più, il motivo dell'assenza e l'avvenuta guarigione devono essere comprovati, conformemente alle disposizioni vigenti, per mezzo di certificato medico. La giustificazione deve essere inderogabilmente prodotta il giorno del rientro a scuola. Art.7 In caso di astensione collettiva dalle lezioni, da qualunque motivo determinata, la riammissione in classe è subordinata alla dichiarazione, per i minorenni firmata da un genitore, attestante la conoscenza del motivo dell'assenza. Tale dichiarazione va annotata nello spazio del libretto destinato a "comunicazioni scuola-famiglia". Art.8 In tutti i casi di assenze frequenti, assenze non giustificate nei modi previsti, ritardi ripetuti e ingiustificati, abituale inosservanza dei doveri scolastici, il Dirigente scolastico è tenuto a convocare i genitori, o chi ne fa le veci, degli studenti interessati. 106 In seguito all’introduzione del Registro elettronico per tutte le classi, la comunicazione delle assenze mensili è affidata alle modalità informative previste (accesso on-line, sms, e-mail). Art.9 Nel corso delle ore di lezione e durante i cambi d’ora gli studenti non possono allontanarsi dall'aula se non uno per volta, per dichiarati motivi leciti e con l'autorizzazione dell'insegnante. Non è consentito allontanarsi dalla classe nella prima ora di lezione e nell'ora successiva all'intervallo. Non è inoltre consentito lasciare la classe per rispondere a telefonate durante le ore di lezione: le eventuali comunicazioni di genitori saranno raccolte dal Dirigente scolastico e trasmesse alla fine della lezione. Art.10 Le classi che si recano in palestra, nelle aule speciali o nei laboratori devono essere accompagnate da un insegnante e devono avere cura di rispettare il silenzio e di evitare ogni motivo di disturbo a quanti stanno svolgendo lezione. Le classi e/o singoli alunni possono trasferirsi dalla sede succursale alla sede centrale e viceversa, solo se accompagnati da un docente. Art.11 In presenza di circostanze particolari, il Dirigente scolastico ha facoltà di modificare, previo avviso alle famiglie, l'orario di entrata e di uscita delle singole classi. Art.12 A norma delle vigenti disposizioni di legge, è vietato fumare in tutti i locali della scuola. Il Dirigente scolastico, il personale docente e non docente sono tenuti a rispettare e a far rispettare tale divieto. TITOLO II ACCOGLIENZA E VIGILANZA Art.13 Presso l'ingresso della sede centrale e della succursale e presso gli uffici di segreteria sono presenti e riconoscibili operatori scolastici in grado di fornire all'utenza le informazioni per la fruizione del servizio e per l'accesso alla struttura scolastica. Art.14 Al fine di garantire agli utenti il pieno accesso al servizio, gli uffici di segreteria sono aperti al pubblico in una fascia oraria giornaliera che permetta e garantisca la piena fruibilità dei servizi offerti. Gli orari di apertura al pubblico, oltre ad essere comunicati all'inizio dell'anno scolastico ad alunni e genitori, devono essere affissi all'albo della scuola. Gli operatori scolastici devono indossare il cartellino di identificazione in maniera ben visibile per l'intero orario di lavoro. Art.15 Il Dirigente scolastico riceve gli studenti e/o i genitori nell'orario fissato per il ricevimento e ogni altra volta che motivi didattici o disciplinari lo richiedano. L'orario e le modalità di ricevimento, oltre ad essere comunicati all'inizio dell'anno scolastico ad alunni e genitori, devono essere affissi all'ingresso della scuola. Art.16 Al fine di regolamentare l'accesso alla scuola, durante lo svolgimento delle lezioni, la porta d'ingresso rimarrà aperta dalle ore 7,53 alle ore 8,10 per consentire l’ingresso degli alunni. L’ingresso degli alunni dopo le ore 8.10 è consentito purché muniti di giustificazione e/o autorizzazione del Dirigente scolastico o suo delegato. Il Dirigente scolastico può disporre variazioni della fascia oraria di apertura in relazione agli orari specifici dei diversi corsi o a variazioni dell'orario di inizio della prima ora di lezione. E' consentito, nelle fasce orarie di chiusura della porta d'ingresso, l'accesso dei genitori diretti in Segreteria, in Presidenza o a ritirare il figlio. Art.17 In ottemperanza alle norme vigenti in materia di vigilanza sui minori, si precisa che l'opera dei docenti non si esaurisce nell'impartire l'istruzione, ma si estende alla sorveglianza e alla disciplina degli alunni durante tutto il temposcuola. 107 I docenti cui è assegnata la prima ora di lezione sono tenuti ad essere presenti a scuola cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni, per assistere all'entrata degli alunni nelle rispettive aule. Analogamente, al termine delle lezioni, l'uscita degli alunni avviene sotto la sorveglianza del personale docente. L'assistenza durante l'intervallo è garantita secondo modalità definite dal Dirigente scolastico. TITOLO III USO DEGLI SPAZI, DEI LABORATORI E DELLA BIBLIOTECA Capo I Uso e conservazione degli spazi Art.18 In relazione alla proposta educativa elaborata dal POF e ai bisogni educativi degli studenti, la scuola garantisce il pieno, funzionale e razionale uso degli spazi sia nel tempo-scuola sia per le attività pomeridiane e serali programmate dai diversi organismi presenti nell'Istituto. Art.19 Il Comitato studentesco, il Comitato genitori, i Consigli di classe possono richiedere l'utilizzo degli spazi all'interno della struttura scolastica per organizzare riunioni, conferenze, gruppi di studio, attività specifiche derivanti e collegate col ruolo svolto all'interno della scuola, o in conformità alle opportunità previste dalla L.133. La scuola garantisce, nei limiti connessi alla propria struttura organizzativa, lo svolgimento di tali attività. Art.20 La conservazione delle aule, degli arredi e delle suppellettili è affidata alla cura e all’educazione degli studenti. Di eventuali danni alle strutture, agli arredi e alle suppellettili sono chiamati a rispondere coloro che li hanno cagionati. La scuola non è responsabile di valori, preziosi o oggetti lasciati incustoditi o dimenticati. Per motivi di sicurezza non è consentito l'accesso ai balconi (II e III piano) e al terrazzo, nonché l'uso improprio delle uscite e delle scale di sicurezza. Capo II Uso e conservazione dei laboratori Art.21 I laboratori e le aule speciali sono affidati dal Dirigente scolastico ad un sub consegnatario, che diviene responsabile sia della loro organizzazione sia della loro conservazione. I docenti subconsegnatari si avvalgono nella organizzazione, nella conservazione e nella predisposizione di unità didattiche specifiche, del Tecnico di laboratorio. Art.22 L'accesso ai laboratori e alle aule speciali, ad esclusione della biblioteca, avviene previa prenotazione in apposito registro ed indicazione della attività didattica che si intende svolgere. Art.23 Per l'accesso alla palestra è obbligatorio l'uso di scarpe da ginnastica col fondo di gomma pulito. Agli alunni che utilizzano una palestra ubicata al di fuori del plesso scolastico non è consentito, indipendentemente dalla maggiore età, l'uso di mezzo proprio per il trasferimento da e per la scuola. Capo III Uso della biblioteca di istituto Art.24 La responsabilità della biblioteca è demandata ad un docente subconsegnatario designato dal Dirigente scolastico. Per la gestione egli si avvale della Commissione Biblioteca. 108 Art.25 La Commissione Biblioteca è composta dagli insegnanti nominati dal Collegio docenti. I membri durano in carica un anno. Art.26 La biblioteca è aperta al pubblico solo alla presenza di uno dei responsabili negli orari stabiliti dalla Commissione sulla base della disponibilità oraria degli stessi. Art.27 L'accesso alla biblioteca è consentito a studenti e docenti nelle forme previste dagli articoli precedenti. Art.28 I testi registrati nel Registro di inventario e quelli considerati di interesse generale, come dizionari ed enciclopedie, non vengono posti al prestito. Art.29 Il prestito è consentito alla stessa persona per un massimo di tre libri e per la durata di 30 giorni. Ogni volume dato in prestito è annotato su apposito registro. Le opere ricevute in prestito devono essere conservate con la massima cura. Art.30 Le riviste possono essere date in prestito per la durata massima di 15 giorni. Art.31 Nel caso di smarrimento o danneggiamento, colui che ha usufruito del prestito è tenuto a sostituire l'opera smarrita con una identica o a rifondere il danno. TITOLO IV MODALITA' DI CONVOCAZIONE E DI SVOLGIMENTO DELLE ASSEMBLEE DI CLASSE, DI ISTITUTO E DEL COMITATO GENITORI Art.32 Le assemblee degli studenti e dei genitori degli alunni della scuola sono regolate dagli artt.42-43-44 del DPR 31 maggio 1974 n.416 e dalla Circolare 27-12-79 n.312. Art.33 Agli studenti è consentito usufruire di due ore mensili per le assemblee di classe, non cumulabili, salvo casi eccezionali, nello stesso giorno. L'assemblea di classe non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana durante l'anno scolastico o utilizzando ore della medesima disciplina d'insegnamento. Le assemblee di classe non possono avere luogo nel mese conclusivo delle lezioni. Art.34 L'assemblea di classe viene autorizzata dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, previa presentazione della richiesta contenente: la sottoscrizione degli studenti della classe, l'ordine del giorno, il consenso del docente che assegna la propria ora per l'assemblea. L'autorizzazione viene trascritta sul registro di classe. Della discussione deve essere redatto verbale da comunicare al Dirigente scolastico o a suo delegato entro dieci giorni dallo svolgimento dell'assemblea. Art.35 All'assemblea di classe possono assistere, oltre al Dirigente scolastico o suo delegato, gli insegnanti che compongono il Consiglio di classe. Art.36 I rappresentanti degli studenti eletti nei Consigli di classe possono esprimere un Comitato studentesco di Istituto. 109 Il Comitato studentesco, che si riunisce in orario extra scolastico, promuove l'organizzazione delle assemblee di istituto e coordina le attività degli studenti ad esse collegate o da esse derivanti. Il Comitato studentesco può dotarsi di un proprio regolamento, che deve essere inviato in visione al Capo d’istituto. Art.37 E' consentito lo svolgimento di un'assemblea di istituto al mese, nel limite delle ore di lezione di una giornata. L'assemblea di Istituto non può tenersi nell'ultimo mese di scuola. Per una migliore programmazione delle attività scolastiche, il Comitato studentesco è invitato a produrre il calendario annuale delle assemblee di Istituto. Art.38 L'assemblea di Istituto è convocata su richiesta della maggioranza del Comitato studentesco o su richiesta del 10% degli studenti della scuola. La data di convocazione e l'ordine del giorno dell'assemblea devono essere presentati al Dirigente scolastico almeno otto giorni prima della data di convocazione. Della convocazione delle assemblee e dell'ordine del giorno è data comunicazione agli studenti mediante avviso da affiggere all'albo e nelle classi. Non è ammessa, se non in casi eccezionali e in connessione con specifici argomenti o modalità organizzative, l'effettuazione dell'assemblea fuori dalla scuola. Dei lavori dell'assemblea e della discussione deve essere redatto breve verbale da comunicare al Dirigente scolastico entro dieci giorni dallo svolgimento dell'assemblea. Art.39 Alle assemblee di Istituto svolte durante l'orario delle lezioni, ed in numero non superiore a quattro, può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da inserire all'ordine del giorno. Detta partecipazione deve essere autorizzata preventivamente dal Consiglio di Istituto. All'assemblea possono assistere, oltre al Dirigente scolastico o un suo delegato, gli insegnanti che lo desiderano. Art.40 Il Comitato studentesco, ovvero il presidente dell'assemblea, garantisce l'esercizio democratico dei diritti dei partecipanti. Il Dirigente scolastico ha potere di intervento nel caso di violazione del regolamento o in caso di constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell'assemblea. Art.41 A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, di seminario o per lavori di gruppo. Art.42 I genitori eletti nei Consigli di classe possono esprimere il Comitato genitori. Il Comitato può dotarsi di un proprio regolamento, che deve essere inviato in visione al Capo di Istituto. Il Comitato può riunirsi nei locali della scuola previa richiesta indirizzata al Dirigente scolastico. Art.43 Il Comitato dei genitori non può interferire nelle competenze del consiglio di classe e del Consiglio di Istituto avendo solo una funzione promozionale della partecipazione dei genitori TITOLO V FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI Art.44 La convocazione degli organi collegiali deve essere disposta dal presidente dell'organo con un congruo preavviso - di massima non inferiore ai 5 giorni - rispetto alla data delle riunioni. 110 La convocazione deve essere fatta con lettera diretta ai singoli membri dell'organo e mediante affissione all'albo di apposito avviso; in ogni caso l'affissione all'albo dell'avviso è adempimento sufficiente per la regolare convocazione dell'organo collegiale. La lettera e l'avviso devono indicare la data, l'ora e l'ordine del giorno da trattare nella seduta. Di ogni seduta dell'organo viene redatto verbale, firmato dal presidente e dal segretario, steso su apposito registro a pagine numerate. Art.45 Le elezioni per gli organi collegiali hanno luogo possibilmente nello stesso giorno ed entro il secondo mese dell'anno scolastico. Sono fatte salve diverse disposizioni ministeriali. Art.46 Il Collegio Docenti Il Collegio docenti è composto dal personale insegnante di ruolo e non di ruolo in servizio nell'Istituto ed è presieduto dal Dirigente scolastico. Si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qual volta il Dirigente scolastico ne ravvisi la necessità, oppure quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia la richiesta. Le funzioni di segretario sono attribuite dal Dirigente scolastico ad uno dei docenti collaboratori. Al Collegio docenti sono deputate le seguenti funzioni: a) delibera in materia di funzionamento didattico; cura la programmazione dell'azione educativa anche al fine di adeguare i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun insegnante; b) formula proposte al Dirigente scolastico per la formazione e la composizione delle classi, per la formulazione dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto; c) valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'attività didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli obiettivi e agli orientamenti programmati; d) provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i Consigli di Classe, e alla scelta dei sussidi didattici; e) adotta e promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione, ricerca educativa, aggiornamento culturale e professionale; f) elegge i suoi rappresentanti nel Consiglio di Istituto; g) elegge i docenti che fanno parte del comitato di valutazione h) esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe. Art.47 Il Consiglio di Classe Il Consiglio di classe è composto dai docenti della classe, da due rappresentanti dei genitori, da due rappresentanti degli studenti della classe stessa. E' convocato dal Dirigente scolastico di propria iniziativa o su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri. E' presieduto dal Dirigente scolastico o, su sua delega, dal Coordinatore di classe. Per le competenze e il funzionamento si rimanda alla Sezione 4 - Modello organizzativo. Art.48 Il Consiglio di Istituto La prima convocazione del Consiglio di Istituto, immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri da parte del Provveditore agli studi, è disposta dal Dirigente scolastico. Art.49 Nella prima seduta il Consiglio di Istituto è presieduto dal Dirigente scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori, il proprio presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio. E' eletto il genitore che abbia riportato la maggioranza assoluta dei voti; qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano presenti alla seduta metà dei componenti più uno. A parità di voti risulta eletto il più anziano. Il Consiglio può deliberare di eleggere anche un vicepresidente secondo le stesse modalità. La decadenza di un membro può avvenire o dopo tre assenze consecutive non giustificate o per spontanea rinuncia a mezzo lettera di dimissioni. 111 La nomina del subentrante dovrà avvenire per decreto del Provveditore, o su sua delega per decreto del Dirigente scolastico, su proposta del Consiglio di Istituto, che indicherà per la nomina il primo dei non eletti nella lista cui apparteneva il membro decaduto. Art.50 Il Consiglio di Istituto è convocato dal presidente su richiesta del presidente della Giunta esecutiva ovvero della maggioranza dei componenti del Consiglio stesso. E' tenuto inoltre ad iscrivere, nell'ordine del giorno, punti proposti da almeno 50 genitori o 50 alunni o 20 insegnanti. Art.51 Il presidente assicura il regolare svolgimento del consiglio e svolge tutte le iniziative necessarie per garantire la gestione democratica della scuola e la realizzazione dei compiti attribuiti al Consiglio. In particolare: - convoca e presiede il Consiglio ed adotta i provvedimenti necessari per garantirne il miglior funzionamento; - affida le funzioni di segretario del consiglio ad un membro scelto fra la componente docente; - autentica con la propria firma i verbali delle adunanze redatti dal segretario in un registro a pagine numerate. In caso di assenza o di impedimento del presidente, ne fa le veci il vicepresidente o, in mancanza di quest'ultimo, il membro più anziano. Art.52 La convocazione delle sedute deve essere fatta almeno cinque giorni prima della data della seduta e deve contenere: - numero di protocollo - indicazione della data e dell'ora della seduta - ordine del giorno Il materiale relativo ai punti inseriti all'o.d.g. deve essere depositato in presidenza e disponibile per la visione da parte dei consiglieri alla data della convocazione. E' consentito, in casi del tutto eccezionali, la predisposizione di un o.d.g. suppletivo che deve essere notificato ai consiglieri almeno ventiquattro ore prima della seduta. Art.53 Le riunioni del Consiglio sono valide quando è presente la metà più uno dei consiglieri componenti il Consiglio. Qualora venga a mancare il numero legale, la seduta non è più valida e può continuare solo a condizione che venga di nuovo raggiunto il numero legale. La votazione delle deliberazioni avviene per alzata di mano, salvo i casi in cui la legge prevede espressamente il voto segreto. La votazione è segreta quando si fa questione di persone o quando lo richieda almeno 1/3 dei consiglieri presenti. Art.54 Alle sedute del Consiglio di Istituto possono assistere gli elettori delle componenti rappresentate nel Consiglio; a tal fine le riunioni si tengono in un'aula che permetta l'accesso al pubblico. Non è ammessa la presenza del pubblico quando siano in discussione punti riguardanti persone. Art.55 La pubblicità degli atti del Consiglio avviene mediante affissione all'albo scolastico della copia integrale del testo delle deliberazioni adottate: l'affissione deve avvenire entro 8 giorni dalla seduta e la copia deve rimanere esposta per almeno 10 giorni. Art.56 Il Consiglio elegge al suo interno una Giunta esecutiva, composta da un docente, un non docente, un genitore e uno studente. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente scolastico e il capo dei servizi di segreteria che svolge anche le funzioni di segretario della Giunta stessa. La giunta viene eletta nella seduta di insediamento del Consiglio. Art.57 La Giunta esecutiva ha le seguenti competenze: - predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo - prepara i lavori del Consiglio di Istituto - cura l'esecuzione delle relative delibere 112 - predispone, nel mese di settembre, la relazione annuale da sottoporre alla discussione e all'approvazione del Consiglio. TITOLO VI OBBLIGHI DEL PERSONALE DOCENTE Art.58 Ogni docente in servizio deve essere presente almeno cinque minuti prima dell'inizio dell'ora per consentire il puntuale avvio della lezione. Il docente a disposizione volontaria o obbligatoria alla prima ora sarà presente nell'istituto per la sollecita sostituzione dei colleghi assenti. Non sarà consentita alcuna informazione telefonica. Il docente a disposizione volontaria nelle ore successive alla prima può chiedere in anticipo e ottenere informazione telefonica circa il suo eventuale impegno, garantendo, comunque, in caso negativo, la sua pronta reperibilità. Art.59 Ogni docente, all'inizio della prima ora di lezione, riceve gli alunni al loro arrivo in classe e giustifica le assenze. Il docente non può consentire l'uscita di più di un alunno per volta per i bagni e non durante la prima ora di lezione e l'ora successiva alla ricreazione. Durante la ricreazione ogni docente garantisce la vigilanza secondo le modalità stabilite dal Dirigente scolastico su indicazione del Collegio dei Docenti. Il docente che, per urgente o grave motivo o per ragioni di servizio, dovesse allontanarsi dalla classe, è tenuto a chiamare il personale ausiliario per la vigilanza. Art.60 I permessi brevi, i permessi per motivi di famiglia, esami ecc., previsti dal CCNL sono, a seguito di domanda, autorizzati dal Dirigente scolastico. Art.61 Ciascun docente che abbia acconsentito a destinare la sua ora di lezione all'assemblea ha il dovere di vigilare e di garantire il corretto svolgimento dell'assemblea stessa. Art.62 Gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione dell'insegnamento; sono inoltre previste eventuali attività aggiuntive (artt.26-27-283 CCNL). L'attività di insegnamento si svolge in 18 ore settimanali distribuite in non meno di cinque giorni. Ogni docente tiene costantemente aggiornato, in ogni sua parte, il registro personale e il registro di classe . Ogni insegnante avrà cura di consegnare alla classe gli elaborati, di norma, entro 15 giorni dal loro svolgimento. Ogni insegnante avrà cura di non impartire lezioni private ad alunni della propria scuola ed informare il Dirigente scolastico delle lezioni private eventualmente impartite. TITOLO VII VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Art.63 Principi fondamentali 1. Ogni visita guidata e ogni viaggio di istruzione promosso e organizzato dall’Istituto è finalizzato allo svolgimento dei programmi scolastici approvati dai Consigli di Classe e delle linee educative evidenziate dal Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F). 2. I singoli viaggi di istruzione e le singole visite guidate possono essere approvati soltanto quando il Consiglio di Classe ha individuato il docente responsabile del progetto, i docenti accompagnatori e a condizione che la percentuale dei partecipanti raggiunga il 75%. 3. Essendo entrambe momento di attività didattica e formativa approvata dal Consiglio di Classe, la loro organizzazione compete principalmente ai docenti responsabili con la collaborazione del Consiglio di classe; in fase di progettazione e di programmazione è necessario anche il contributo del docente di sostegno. 113 4. Il docente di sostegno, per una corretta e funzionale organizzazione, nonché per la determinazione del costo del viaggio, comunicherà la partecipazione di allievi disabili, i relativi servizi necessari e l'eventuale presenza di assistenti educatori. 5. Il docente coordinatore del viaggio d’istruzione o della visita guidata deve consegnare in Segreteria, nei tempi indicati nei successivi articoli, la seguente documentazione - programma analitico del viaggio d’istruzione o della visita guidata - obiettivi educativi e didattici - presenza di criteri di sicurezza e agibilità per alunni disabili valutati dal Docente di sostegno - classi coinvolte e numero di alunni partecipanti per classe; - indicazione dei docenti accompagnatori e dichiarazione degli stessi relativa all’assunzione di responsabilità; - mezzo di trasporto; - delibera di approvazione del Consiglio di Classe. 6. I docenti accompagnatori debbono essere docenti della classe nel rapporto di 1 a 15, secondo le vigenti normative in materia. In presenza di un alunno disabile deve essere aggiunto un docente accompagnatore o un genitore. Il personale educativo assistenziale, non sostituivo del docente accompagnatore, può partecipare in aiuto in caso di necessità o di specifica richiesta. Per lezioni decentrate nel comune di Sassuolo e comunque entro i 10 km è sufficiente un accompagnatore per classe. Per i docenti accompagnatori è obbligatoria la sottoscrizione di una specifica polizza assicurativa. 7. Per le visite guidate e per i viaggi d’istruzione si applicano i criteri e i parametri contenuti nella seguente tabella: Classi Prime Seconde Terze Quarte Quinte Giorni a disposizione Tetto massimo di per singolo viaggio* spesa complessivo** 2 2 4 4 5 150 € 200 € 250 € 250 € 320 € Totale di giorni utilizzabili per visite e viaggi 6 6 8 8*** 9 Percentuale partecipanti 75% 75% 75% 75% 75% * E’ previsto un solo viaggio d’istruzione per classe. Il limite di giorni a disposizione per singolo viaggio è inderogabile salvo progetti approvati dal Consiglio d’Istituto e inseriti nel Piano dell’Offerta Formativa. ** Il limite di spesa complessivo comprende tutti gli eventi (viaggi d’istruzione e visite guidate) deliberate dal Consigli di classe. Per i viaggi d’istruzione la quota deve comprendere il viaggio e il trattamento di mezza pensione. *** Per le classi quarte sono previste deroghe per progetti didattici di particolare importanza (es. Comenius) 8. Il docente che partecipa in qualità di accompagnatore di visite guidate o di viaggi di istruzione può utilizzare un numero massimo di 9 giorni scolastici con esclusione del giorno libero. Art. 64 Le visite guidate 1. Si intende per visita guidata ogni uscita della classe dall’istituto scolastico di durata non superiore alla giornata. 2. Per ogni visita guidata per cui è necessario l’uso di bus privati è necessario attuare l’accorpamento di 2 o più classi, salvo diversa organizzazione. 3. Il materiale relativo alle visite guidate va consegnato in Segreteria con un anticipo non inferiore a gg. 20 (venti). 4. Non è possibile effettuare due o più visite guidate nella stessa settimana da parte della stessa classe, salvo differenti disposizioni. 5. Il docente coordinatore della visita guidata è tenuto a compilare la modulistica necessaria per la sua regolarità. La modulistica va ritirata con anticipo e consegnata per la parte generale (escluso tabelle di missione e relazione finale) in Segreteria Didattica almeno 20 (venti) giorni prima dell’effettuazione della visita guidata.. Il docente referente ritira le autorizzazioni dei genitori e provvede al recupero delle quote di partecipazione degli studenti ed effettua il versamento su c/c postale intestato all’Istituto prima della partenza La modulistica restante (tabelle di missione e relazione finale) va consegnata entro una settimana dal termine della visita guidata. Art.65 I viaggi di istruzione 1. Si intende per viaggio di istruzione ogni uscita didattica programmata dal Consiglio di classe di due o più giorni. 114 2. Il materiale relativo al viaggio d’istruzione deve essere consegnato in Segreteria entro il 30 novembre e comunque 30 giorni prima della data di partenza. 3. Per i viaggi di istruzione si applicano i criteri e le disposizione contenuti nell’art. 64 comma 2.3.4.5. Per quanto riguarda il comma 5 si precisa che, nel caso di visita d’istruzione, il docente coordinatore del viaggio oltre alla autorizzazioni dei genitori è tenuto a ritirare le ricevute degli anticipi versati dai genitori. 6.3. STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 modificato D.P.R. 21 novembre 2007 n. 235 Regolamento recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. (Pubblicato nella Gazz. Uff. 29 luglio 1998, n. 175; D.P.R. 21 novembre 2007 n. 235 -Testo in vigore dal 02/01/2008 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione; Visto l'articolo 328 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297; Visto l'articolo 21, commi 1, 2 e 13, della legge 15 marzo 1997, n. 59; Vista la legge 27 maggio 1991, n. 176, di ratifica della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989; Visti gli articoli 104, 105 e 106 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti o sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309; Visti gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n. 104; Visto l'articolo 36 della legge 6 marzo 1998, n. 40; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567; Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, espresso nell'adunanza del 10 febbraio 1998; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 4 maggio 1998; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 29 maggio 1998; Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione; Emana il seguente regolamento: Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria Art 1. Vita della comunità scolastica - 1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. - 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia, fatta a New York il 20 novembre 1989, e con i principi generali dell'ordinamento italiano. -3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva. 115 -4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Art 2. Diritti - 1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso una adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. -2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza. -3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. -4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. -5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola, gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione; analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori. -6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. -7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte alla accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. -8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità; b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti anche con handicap; e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. -9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto. -10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte di studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni. Art 3. Doveri 1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. 2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, de i docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'articolo 1. 4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti. 5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. 6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola. Art. 4 Disciplina (modificato da DPR 235/2007) 1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolasti- 116 ca e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati. 2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica. 3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. 5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente e' sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto. 7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. 8. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica. 9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata dell'allontanamento e' commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma 8. 9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l'anno scolastico, la sanzione e' costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico. 9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato. 10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola. 11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.». Art 5. Impugnazioni (modificato da DPR 235/2007) 1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti nella scuola secondaria superiore e dai genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è composto da un docente designato dal consiglio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di primo grado da due rappresentanti eletti dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico. 2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento. 3. Il direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione e' assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell'ambito della comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore dell'ufficio scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori. 117 4. L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti, svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della documentazione acquisita o di eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall'Amministrazione. 5. Il parere di cui al comma 4 e' reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al comma 3 abbia rappresentato esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale può decidere indipendentemente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241. 6. Ciascun Ufficio Scolastico Regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di designazione delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia regionale al fine di garantire un funzionamento costante ed efficiente dello stesso. 7. L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici. Art. 5-bis Patto educativo di corresponsabilità (aggiunto da DPR 235/2007) 1. Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, e' richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. 2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione condivisa, del patto di cui al comma 1. 3. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano dell'offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità. Art 6. Disposizioni finali 1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. 2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione. 3. E' abrogato il capo III del titolo I del regio decreto 4 maggio 1925, n. 653. 6.3.1. IL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA Art. 1. Principi generali Il presente regolamento dà attuazione a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica del 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, così come modificato dal DPR 235/2007. I doveri delle studentesse e degli studenti sono quelli indicati nell’art. 3 del D.P.R. 249/1998: 1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. 2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'articolo 1 del D.P.R. 249/1998. 4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti. 5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. 118 6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto delle singole discipline. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità e dignità. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta, per le infrazioni che comportano l’allontanamento dalle lezioni fino a 15 giorni, la possibilità di convertire la sanzione disciplinare in attività in favore della comunità scolastica. Più specificamente: personalità: la responsabilità disciplinare è personale nel senso che nessuno può essere chiamato a rispondere di fatti e comportamenti imputabili ad altri; tipicità: i provvedimenti e le sanzioni disciplinari applicabili devono essere previste nel presente regolamento di disciplina; proporzionalità: la sanzione deve essere commisurata alla gravità del fatto; diritto al contraddittorio: la sanzione disciplinare deve essere preceduta dalla formale contestazione dell’addebito e non può essere inflitta senza avere sentito preventivamente lo studente per iscritto o verbalmente sui fatti contestati; temporaneità: la sanzione deve essere comminata per periodi temporali delimitati, secondo quanto previsti dalla vigente normativa, e non incidere permanentemente nella sfera giuridica dello studente; convertibilità: la sanzione può essere, su espressa domanda dello studente, convertita dall’organo competente ad infliggerla in attività in favore della comunità scolastica; risarcimento e riparazione del danno: in caso di danno patrimoniale, ossia di danno suscettibile di valutazione economica, viene richiesto il risarcimento e/la riparazione del danno arrecato; il risarcimento e la riparazione non annullano la sanzione disciplinare, che ha in primo luogo carattere educativo e formativo, ma cancellano eventuali cause civili; Art. 2. Disposizioni e provvedimenti disciplinari In caso di non ottemperanza delle norme contenute nei regolamenti vigenti nell’Istituto si prevedono due livelli di interventi disciplinari: a) i provvedimenti disciplinari; 119 b) le sanzioni disciplinari. Provvedimenti disciplinari I provvedimenti disciplinari sono i seguenti: a. richiamo verbale (privato o in classe) ad opera dell’insegnante; b. allontanamento dalle lezioni con annotazione sul registro di classe e con accompagnamento dello studente in locale sorvegliato della scuola (vicepresidenza, biblioteca) dove possa svolgere attività supplementari assegnate dall’insegnante; c. richiamo scritto sul giornale di classe ad opera dell’insegnante e/o del Dirigente scolastico; d. ammonizione scritta formale ed informazione alla famiglia ad opera del Dirigente scolastico. Tali provvedimenti rientrano nel normale processo educativo e si configurano come strumenti primi che gli insegnanti utilizzano per intervenire nei casi meno gravi di non osservanza dei doveri scolastici o in applicazione di specifiche previsioni del Regolamento d’Istituto e del Regolamento di disciplina; pertanto essi non costituiscono sanzione disciplinare e possono influire sul voto di condotta sulla base della griglia di valutazione stabilita dal Collegio dei Docenti. Sanzioni disciplinari Le sanzioni disciplinari sono: a. sospensione dalle lezioni fino a 5 giorni con obbligo di frequenza b. sospensione dalle lezioni fino a 5 giorni senza obbligo di frequenza c. sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni con obbligo di frequenza d. sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni senza obbligo di frequenza e. allontanamento dalle lezioni per più di 15 giorni f. allontanamento dalle lezioni fino al termine dell’anno scolastico g. esclusione dallo scrutinio finale o non ammissione all’Esame di Stato. Le sanzioni disciplinari possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato. L’irrogazione delle sanzioni disciplinari ha effetto sull’attribuzione del voto di condotta, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalle modalità inserite nel Piano dell’Offerta Formativa, e sull’attribuzione del credito scolastico e del credito formativo previsti dagli articoli 11 e 12 del DPR 23 luglio 1998, n. 323, recante norme in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore. Tali provvedimenti sono, inoltre, inseriti nel fascicolo personale dell’alunno. Art. 3 Articolazione dei provvedimenti e delle sanzioni disciplinari Provvedimenti disciplinari 1. richiamo verbale (privato o in classe) Natura delle infrazioni Mancanze lievi 2. allontanamento dalla classe - comportamenti che impediscono il normale e regolare svolgimento dell’attività didattica - reiterazione dei comportamenti di cui al punto 1 - comportamenti che ostacolino il regolare svolgimento delle attività didattiche - mancato rispetto di norme del Regola- 3. richiamo scritto sul giornale di classe 120 Organo competente Docente Dirigente Scolastico Docente Docente Dirigente Scolastico mento d’Istituto che prevedano l’annotazione sul registro di classe (es. uso di telefonino, presenza a scuola senza badge) - reiterazione dei comportamenti di cui al punto 2 4. ammonizione scritta (contestazione scrit- - mancato rispetto del Regolamento ta formale del fatto avvenuto ed informa- d’Istituto o delle disposizioni emanate zione alla famiglia) dal Dirigente scolastico o relative alla sicurezza - allontanamento dall’edificio scolastico senza autorizzazione - danni lievi e/o involontari alle strutture e al patrimonio scolastico Dirigente scolastico Sanzioni disciplinari 5. sospensione dalle lezioni da 1 a 5 giorni Organo compente Consiglio di classe Natura delle infrazioni - comportamenti che violino i doveri di correttezza (offese alle persone, lesioni lievi) - danneggiamento di strutture, arredi, macchinari e atti di vandalismo - danneggiamento, alterazione o manomissione di elaborati, prove di verifica, compiti in classe e relative valutazioni, dati e voti inseriti nel Registro elettronico - cessione ad altro studente e utilizzo da parte di altro studente del badge elettronico per la registrazione della presenza - uso improprio del telefono cellulare e/o di apparecchiatura elettronica atta a registrare o a fotografare - reiterazione dei comportamenti di cui ai punti 3e 4 6. sospensione dalle lezioni da 6 a 15 giorni - gravi comportamenti che violino i doveri di correttezza (offese alle persone, lesioni gravi; atti di bullismo; atti di discriminazione razziale o nei confronti di alunni diversamente abili, ecc.) - uso improprio, offensivo e lesivo della dignità delle persone di immagini, filmati e registrazioni audio (es. loro diffusione a mezzo stampa, e-mail; loro immissione nella rete internet o diffusione tramite sms o altro) - introduzione nell’Istituto di oggetti o materiale pericolosi (pugnali, armi, sostanze chimiche, sostanze alcoliche, oggetti atti ad offendere, ecc.) - danni gravi alle strutture, agli arredi e ai macchinari 7. allontanamento dalle lezioni per più di - reati che violano la dignità e il rispetto 15 giorni della persona umana o situazione di pericolo per l'incolumità delle persone. La durata dell'allontanamento (punti 7, 8 e 9) e' commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo 8. allontanamento dalle lezioni fino al ter- Vedi punto 7 mine dell’anno scolastico 9. esclusione dallo scrutinio finale o non Vedi punto 7 121 Consiglio di classe Consiglio d’Istituto Consiglio d’Istituto Consiglio d’Istituto ammissione all’Esame di Stato conclusivo del ciclo di studio Per i punti 5 e 6, il Consiglio di Classe, all’atto dell’irrogazione della sanzione, valutati i diversi aspetti formativi ed educativi, determina se la sospensione comporti l’obbligo di frequenza alle lezioni o sia effettivo allontanamento dalle stesse. Per i danni a strutture, arredi e macchinari è richiesto il risarcimento del danno, che non annulla la sanzione irrogata. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica. Art. 4. Modalità di irrogazione delle sanzioni disciplinari Il procedimento per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari di cui ai punti 5,6,7,8 e 9, è avviato sulla base di una segnalazione scritta, indirizzata al Dirigente scolastico, da parte di chi ha rilevato l’infrazione. Il Dirigente scolastico dà comunicazione scritta all’alunno, se maggiorenne, o alla famiglia, se l’alunno è minorenne, in merito all’infrazione segnalata ed indica le modalità di sviluppo del procedimento. L’organo collegiale che è chiamato a deliberare è convocato entro 10 giorni dall’invio della comunicazione all’alunno. Lo studente sottoposto a procedimento disciplinare può presenziare, assieme ai genitori se minorenne, alla fase istruttorio-dibattimentale del Consiglio di Classe o del Consiglio d’Istituto ed essere ascoltato in merito all’infrazione contestata. Per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari di cui ai punti 5 e 6, il Consiglio di classe, riunito in tutte le sue componenti (docenti, genitori, alunni), deve essere perfetto nella componente docenti e delibera a maggioranza dei presenti. Per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari di cui ai punti 7, 8 e 9, la seduta del Consiglio d’Istituto è validamente costituita con la presenza della metà più uno dei componenti. La sanzione disciplinare è comunicata in forma scritta all’alunno, se maggiorenne, o alla famiglia, se l’alunno è minorenne. Art. 5. Commutazione delle sanzioni 1. Per le sanzioni disciplinari di cui ai punti 5 e 6, allo studente è offerta la possibilità di commutazione in attività in favore della comunità scolastica: - lavori di pulizia dei locali al termini dell’orario di lezione prestazioni di servizio in biblioteca o altro servizio connesso al funzionamento della scuola da rendere al termine dell’orario di lezione ripristino di eventuali danni arrecati alle strutture scolastiche (es. tinteggiatura dei locali). 2. Per ottenere la commutazione della sanzione in attività in favore della comunità scolastica, il genitore, se l’alunno è minorenne, o l’alunno, se maggiorenne, deve presentare apposita richiesta indirizzata al Dirigente scolastico, entro 3 giorni dalla data di comunicazione del provvedimento e, comunque, prima della data di inizio della sanzione disciplinare. 122 La determinazione in merito è effettuata dallo stesso organo che ha irrogato la sanzione (Consiglio di classe). 3. Le attività in favore della comunità scolastica devono essere svolte in orario extracurricolare secondo le modalità operative stabilite dal Dirigente scolastico, sentito il Dirigente dei servizi generali e amministrativi. 4. Non sono commutabili le sanzioni che prevedono l’allontanamento dalla comunità scolastica per più di 15 giorni Art. 6 Impugnazioni delle sanzioni disciplinari 1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte degli studenti o da chiunque ne abbia interesse, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, al Comitato di garanzia d’Istituto di cui all’articolo seguente. 2. Il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, sentito il parere dell’organo di garanzia regionale, decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti o da chiunque abbia interesse, contro la violazione dei dispositivi di legge e dei relativi regolamenti. Art. 7 Comitato di garanzia 1. È istituito, a livello d’Istituto, il Comitato di garanzia formata da: - il Dirigente Scolastico che lo presiede - un docente designato dal Consiglio d’Istituto - uno studente e un genitore eletti dalle rispettive componenti. La componente docente, dei genitori e degli studenti viene designata dal Consiglio d’Istituto su proposta delle singole componenti del Consiglio stesso e viene nominata a scrutinio segreto. Il Consiglio d’Istituto designa e nomina anche i membri supplenti. 2. Il Comitato di garanzia decide in merito ai ricorsi presentati dagli studenti o da chiunque ne abbia interesse. Il Comitato di garanzia decide anche, su richiesta degli studenti, o di chiunque vi abbia interesse, sui conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente regolamento di disciplina. 3. Il Comitato è regolarmente costituito con la presenza di tutti i componenti. 4. Il Comitato si riunisce e delibera entro tre giorni dalla data di presentazione del ricorso. 5. Le delibere del Comitato di garanzia sono adottate a maggioranza; in caso di parità, prevale il voto del presidente. 6. Il Comitato di garanzia dura in carica un anno scolastico. Art. 8. Disposizioni finali Il presente Regolamento di disciplina si applica anche alle visite guidate, ai viaggi d’istruzione ed alle attività formative ed educative organizzate dalla Scuola in orario extracurricolare anche al di fuori delle 123 6.3.2. REGOLAMENTO RELATIVO ALL’USO DEL CELLULARE Il Consiglio di Istituto di questa istituzione scolastica, riunitosi in data 2.04.07, di fronte ai fatti di cronaca che hanno interessato la scuola, trasgressione delle più banali regole di convivenza sociale (uso improprio dei telefonini cellulari e altri comportamenti di disturbo allo svolgimento delle lezioni) vieta l’utilizzo del telefono cellulare e/o di altri dispositivi elettronici durante le attività scolastiche del mattino e del pomeriggio (compreso l’intervallo). Il divieto risponde ad una generale norma di correttezza, in quanto l’utilizzo del telefono cellulare e/o di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa sia per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto nei confronti del docente. L’utilizzo del telefono cellulare e/o di altri dispositivi elettronici si configura come un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria della scuola, a favorire un corretto comportamento. Il divieto è così regolamentato: È vietato utilizzare il telefono cellulare e altri dispositivi elettronici durante le ore di lezione. E’ vietato l’uso del telefono cellulare e dispositivi elettronici all’interno dell’istituto (classi, corridoi, bagni, scale, cortili). E’ vietato tenere acceso il cellulare durante il periodo di permanenza a scuola. Si chiede, quindi, agli alunni di non portare telefono cellulare e/o dispositivi elettronici a scuola. Ci si raccomanda anche alle famiglie di aprire un dialogo con i propri figli e convincerli a lasciare il telefono cellulare e altri dispositivi elettronici a casa. Per coloro che dovessero utilizzare, durante l’attività didattica, cellulari e/o dispositivi elettronici si erogano le seguenti sanzioni ispirate al criterio di gradualità: 1. ritiro immediato del cellulare e/o dei dispositivi elettronici da parte del docente (consegna in presidenza). L’alunno lo potrà ritirare al termine dell’orario delle lezioni della giornata. La trasgressione verrà segnalata sul registro di classe a cura del docente (prima volta) 2. all’alunno che dovesse infrangere il divieto per la seconda volta, il telefono cellulare e/o i dispositivi elettronici saranno ritirati dal docente, consegnati in presidenza e potranno essere riconsegnati solo ai genitori, previo appuntamento con il dirigente scolastico o un suo delegato. Anche in questo caso la trasgressione sarà annotata sul registro di classe da parte del docente. 3. qualora l’alunno dovesse incorrere per la terza volta nello stesso divieto, oltre al ritiro e alla consegna del medesimo ai genitori, dietro appuntamento, al ragazzo sarà comminata una sanzione disciplinare di sospensione dalle lezioni di uno o più giorni a seconda della gra124 vità (fino a un massimo di tre) con l’obbligo di frequenza. La sanzione potrà essere commutata nello svolgimento di attività “riparatorie” di rilevanza sociale o, comunque, orientate verso il perseguimento di un interesse generale della comunità scolastica (quali la pulizia delle aule, lo svolgimento di attività di assistenza o di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, lavori di segreteria, pulizia del cortile, piccola manutenzioni: tinteggiatura di pareti interne ed esterne ecc.) 4. nel caso in cui, durante lo svolgimento di un compito in classe o di una verifica scritta, un alunno venga sorpreso a copiare facendo uso del telefono cellulare o di altri strumenti elettronici per collegarsi a internet o per utilizzare dati registrati, l’elaborato viene immediatamente ritirato dal docente. Il docente riporta annotazione dell’accaduto sul registro di classe e ne dà informazione al Dirigente scolastico e al coordinatore del Consiglio di classe. A norma dell’art. 3 comma 5 del Regolamento di disciplina il Consiglio di classe può irrogare la sospensione dalle lezione da 1 a 5 giorni. L’elaborato ritirato viene annullato e classificato col voto minimo della scala di valutazione (1, uno). I genitori rispondono direttamente dell’operato dei propri figli nel caso in cui gli stessi arrechino danni ad altre persone o alle strutture scolastiche o, più in generale, violino i doveri sanciti dal regolamento di istituto e subiscano, di conseguenza, l’applicazione di una sanzione anche di carattere pecuniario. Durante lo svolgimento delle attività didattiche, eventuali esigenze di comunicazione tra gli studenti e le famiglie, in caso di urgenza o gravità, potranno essere soddisfatte, come è sempre avvenuto, mediante gli uffici di presidenza e di segreteria amministrativa. Eventuali fotografie o riprese fatte con i videotelefonini, senza il consenso scritto della/e persona/e si configurano come violazione della privacy e quindi perseguibili per legge. Il divieto di utilizzare il cellulare è da intendersi rivolto anche al personale della scuola. Al personale che non osserva la disposizione verrà inviata comunicazione di richiamo scritta. L’utilizzo del telefono cellulare è consentito solamente al di fuori del proprio orario di servizio e non all’interno dell’istituto. I docenti e il personale ATA hanno il dovere di vigilanza sui comportamenti degli alunni in tutti gli spazi scolastici. Eventuali infrazioni devono essere segnalate tempestivamente alla dirigenza, in particolare quando si tratta di episodi di violenza, dovere la cui inosservanza è materia di valutazione disciplinare. 125 6.3.3. Regolamento sul divieto di fumo Art.1 . FINALITÀ La scuola è impegnata a far sì che le studentesse e gli studenti acquisiscano comportamenti e stili di vita maturi e responsabili, finalizzati al benessere e improntati al rispetto della qualità della vita, dell’educazione alla convivenza civile e alla legalità. Pertanto, si prefigge di: · prevenire l'abitudine al fumo · incoraggiare i fumatori a smettere di fumare o almeno a ridurre il numero giornaliero delle sigarette · garantire un ambiente di lavoro salubre, conformemente alle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro · proteggere i non fumatori e, in particolare, i minori dai danni del fumo passivo · promuovere iniziative informative e educative sul tema, inserite in un più ampio programma di educazione alla salute · favorire la collaborazione delle famiglie e del territorio, condividendo con genitori ed istituzioni obiettivi, strategie e azioni di informazione e sensibilizzazione · fare della scuola un ambiente che favorisca il rispetto della persona e della legalità e che faciliti nelle studentesse e negli studenti scelte consapevoli orientate alla salute propria ed altrui. Art. 2. LOCALI E AREE SOGGETTI AL DIVIETO DI FUMO È stabilito il divieto di fumo in tutti gli spazi interni e in tutte le aree all’aperto di pertinenza della diverse sedi del Liceo. È, altresì, vietato l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali chiusi e in tutte le aree all’aperto di pertinenza della diverse sedi del Liceo. Negli spazi interni e nelle aree all’aperto di pertinenza della scuola saranno apposti cartelli con l'indicazione del divieto di fumo, delle sanzioni disciplinari applicabili, nonché l'indicazione delle persone preposte all’accertamento. Per aree all’aperto di pertinenza delle diverse sedi del Liceo, si intendono le seguenti: - Sede centrale (Via Bologna): area cortiliva delimitata dalla recinzione - Sede succursale (Piazza Falcone e Borsellino): tettoia di accesso - Sede associata di Palagano: area cortiliva delimitata dal muro perimetrale. Si ricorda che durante l’intervallo e in ogni altro momento del tempo scuola è tassativamente vietato uscire dalle aree all’aperto di pertinenza come sopra definite e delimitate. Art. 3. SOGGETTI PREPOSTI AL CONTROLLO DELL’APPLICAZIONE DEL DIVIETO In attuazione dell'art. 4, comma 1, lettera b) del D.P.C.M. 14/12/1995 e dell'Accordo Stato-Regioni del 16/12/04, è facoltà del Dirigente Scolastico individuare i soggetti incaricati della vigilanza e dell’accertamento e contestazione delle infrazioni. I compiti loro assegnati sono i seguenti: a. vigilare affinché sia rispettato il divieto di fumo in tutti le aree loro indicate; b. accertare le relative infrazioni e verbalizzarle, seguendo la procedura di cui al successivo art. 5; c. individuare l’ammenda da comminare; d. utilizzare gli appositi moduli di contestazione; e. controllare che siano affissi, nell’ambito delle aree di loro competenza, gli appositi cartelli contenenti l’indicazione del divieto di fumo, della normativa di riferimento, delle sanzioni applicabili e del nominativo degli addetti alla sorveglianza I soggetti incaricati della vigilanza e dell’accertamento e contestazione delle infrazioni sono individuati dal Dirigente Scolastico con apposita nomina scritta. 126 L’incaricato preposto non può, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione; in tal caso la motivazione dovrà essere comunicata per iscritto. I soggetti incaricati della vigilanza e dell’accertamento e contestazione delle infrazioni che continuano a prestare servizio nel Plesso restano in carica fino a revoca dell’incarico da parte del Dirigente Scolastico. Il personale incaricato della vigilanza e dell’accertamento e contestazione delle infrazioni deve essere munito di apposita disposizione di nomina. Tale disposizione deve essere esibita in caso di contestazione immediata delle infrazioni al divieto di fumo, qualora il trasgressore sia persona non a conoscenza delle relative funzioni, unitamente a valido documento di riconoscimento e comunque sempre a richiesta del trasgressore stesso. Art. 4 PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO a. Nei casi di violazione del divieto, i soggetti preposti all’accertamento delle relative infrazioni procedono alla contestazione immediata della violazione al trasgressore e provvedendo alla redazione in duplice copia del verbale di accertamento, previa identificazione del trasgressore tramite documento d’identità. La compilazione del verbale va previamente preceduta dalla numerazione progressiva e dalla personalizzazione con il timbro della struttura. b. I soggetti preposti alla vigilanza e all’accertamento della violazioni consegnano una copia del verbale di contestazione al trasgressore, unitamente all’invito a depositare presso la segreteria amministrativa di questo Istituto, entro sessanta giorni, copia della ricevuta di pagamento, secondo le modalità specificate nel verbale di accertamento, e consegnano la seconda copia alla segreteria amministrativa. c. Qualora il trasgressore sia persona minorenne la copia del verbale di contestazione dovrà essere notificata ai titolari della potestà genitoriale. d. Nel caso in cui il trasgressore si rifiuti di sottoscrivere la relata di notifica del verbale, il verbale stesso gli dovrà essere trasmesso entro 30 giorni mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. e. Entro trenta giorni dalla contestazione o notificazione l’interessato può far pervenire all’Autorità competente scritti difensivi e documenti e può chiedere di essere sentito dalla medesima autorità. La violazione deve essere contestata immediatamente (consegna di una copia del verbale); Se ciò non è possibile, va notificata entro trenta giorni mediante Raccomandata A/R a cura della scuola; Il verbale è sempre in duplice copia: a. una per il trasgressore (consegnata o notificata) b. una per la scuola. Art. 5 SANZIONI Ai contravventori sarà applicata una sanzione come previsto dalla normativa vigente: 127 a. così come stabilito dall'art. 7 L. 584/1975, modificato dall'art. 52 comma 20 della L. 28/12/2001 n. 448, dalla L. 311/04 art.189 e dall'art. 10 L. 689/1981, dall'art. 96 D. Lgs. 507/1999, infatti, i trasgressori sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 27,5 a € 275,00. In applicazione dell’art.16 della L. 689/81 il pagamento viene previsto sempre con un importo pari al doppio del minimo, quindi pari ad euro 55,00 b. la misura della sanzione è raddoppiata anche qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni. b. Chiunque violi il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche di cui all’art. 4, comma 2 del Dl. n.104/2013 cit., è soggetto alle sanzioni amministrative pecuniarie previste dall’art. 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584 e successive modificazioni, di cui al precedente punto a. e. Coloro che, pur essendo preposti al controllo dell’applicazione del divieto e del presente regolamento, non fanno rispettare le singole disposizioni, sono soggetti alla sanzione amministrativa , prevista dalla Legge 11.11.1975, n. 584 e successive modifiche, del pagamento di una somma da € 220,00 a € 2.200,00. f. ai sensi della vigente normativa il soggetto incaricato dell’accertamento non può ricevere direttamente il pagamento dal trasgressore; g. I dipendenti e gli alunni del Liceo che non osservino il divieto di fumo, in aggiunta alle sanzioni pecuniarie, possono essere sottoposti a procedimenti disciplinari. Art. 6 MODALITA’ DI PAGAMENTO DELLA SANZIONE AMMINISTRATIVA Il pagamento deve essere effettuato, come previsto dal punto 10 dell’Accordo Stato Regioni del 16/12/04, a. in banca o presso gli Uffici postali utilizzando il modello F23 Codice tributo 131T e indicando la causale del versamento (Infrazione al divieto di fumo – Liceo Formiggini - Sassuolo - Verbale N. ____ del ______); b. direttamente presso la tesoreria Provinciale competente per territorio; c. presso gli Uffici Postali tramite bollettino di conto corrente postale intestato alla Tesoreria Provinciale competente per Territorio, indicando la causale del versamento (come sopra). L’interessato dovrà far pervenire, entro 60 giorni, a mano o per posta, la ricevuta del versamento alla Scuola, onde evitare l’inoltro del rapporto al Prefetto territorialmente competente. Art. 7 NORMA FINALE Per quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento si rimanda alle disposizioni di legge vigenti in materia (all. 1). 128 Allegato 1 Normativa vigente · art. 32 della Costituzione che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo · Legge n. 584 dell'11 novembre 1975 (in Gazzetta Ufficiale 5 dicembre 1975, n. 322); · Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 dicembre 1995 (in Gazzetta Ufficiale 15 gennaio 1996, n. 11); · art. 52, comma 20, della legge n. 448 del 2001 (in Gazzetta Ufficiale 29 dicembre 2001, n. 301); · art. 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 (in Gazzetta Ufficiale 20 gennaio 2003, n. 15); · Accordo Stato-Regioni del 24 luglio 2003; · Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 dicembre 2003 (in Gazzetta Ufficiale 29 dicembre 2003, n. 300); · art. 19 del decreto-legge 9 novembre 2004, n. 266. · Decreto Legislativo 81/2008 · CCNL scuola 2006-2009 · D. L. n. 81 del 9-04-2008 · D.L. n. 104 del 12/09/2013 129 Iter amministrativo definito da Accordo Stato-Regioni del 16.12.2004 Organo accertatore Autorità Competente (a cui pagare) e modalità Forze di polizia dello stato (es. carabinieri, polizia di stato) Funzionario di organi statali (es. insegnante di scuola pubblica,…) Polizia Amministrativa locale Ispettore delle ASL Funzionario di un ente non statale (es. caposala in ospedale, insegnante di scuole paritarie) Luogo dell’infrazione Allo Stato (tesoreria provinciale) Modello F23, codice tributo 131T Al Sindaco Autorità Competente a ricevere il rapporto e gli scritti difensivi In amministrazioni statali (es. scuola pubblica, ..) In enti di rilevanza nazionale (es. INAIL, INPS,..) In amministrazioni non statali (es. ASL, comune, scuola paritaria) In tutti gli altri luoghi (es. bar, ristorante, negozio, fabbrica, ufficio,…) Al Prefetto Al Sindaco 130 Sanzioni amministrative per il fumatore applicabili nella scuola (utente esterno, dipendente, studente) Legge e articolo L.584/75 art. 1 L.3/2003 art.51 comma 1 Fumare in un luogo chiuso aperto al pubblico o all’utenza LEGGE 128 del 8/11/2013 Art. 4 Comma 1bis Fumare nell’area esterna di pertinenza di un istituto scolastico LEGGE 128 del 8/11/2013 Art. 4 Comma 1bis Utilizzare sigarette elettroniche nei locali chiusi e nelle aree all'aperto di pertinenza Fumare in un luogo chiuso aperto al pubblico o all’utenza in presenza di donna incinta di bambini fino a 12 anni L.584/75 art. 1 L.3/2003 art.51 comma 1 Fatto illecito LEGGE 128 del 8/11/2013 Art. 4 Comma 1bis Fumare nell’area esterna di pertinenza di un istituto scolastico […] LEGGE 128 del 8/11/2013 Art. 4 Comma 1bis Utilizzare sigarette elettroniche nei locali chiusi e nelle aree all'aperto di pertinenza […] Procedimento L. 689/81 ** Importo in Euro Da 27,5 a 275 *Riducibile a 55 L. 689/81 Da 55 a 550 *riducibile a 110 Chi vigila Funzionario incaricato (o il dirigente stesso se non ha provveduto alla nomina) Di propria iniziativa: tutti gli agenti o ufficiali di PG nell’ambito dei servizi a cui sono incaricati Chi fa la multa Funzionario incaricato (o il dirigente stesso se non ha provveduto alla nomina) Di propria iniziativa: tutti gli agenti o ufficiali di PG nell’ambito dei servizi a cui sono incaricati Funzionario Funzionario incaricato incaricato (o il dirigente (o il dirigente stesso se stesso se non ha provnon ha veduto provveduto alla nomina) alla nomina) Di propria Di propria iniziativa: iniziativa: tutti tutti gli agenti gli agenti o o ufficiali di ufficiali di PG PG nell’ambito dei nell’ambito dei servizi a cui servizi a cui sono incaricati sono incaricati ** Art. 7 c.1 L. 584/75; art 52 L. 448/01; art 51 c. 5 L.3/03; art. 1 L.311/04. * Si riduce nella forma più favorevole fra il doppio del minimo e il 1/3 del massimo. 131 Allegato 2 ACCERTAMENTO DI ILLECITO AMMINISTRATTIVO “ Processo verbale per infrazione al divieto di fumo “ n. …………… del …………………… L’anno ………………, il giorno ……………., del mese di ……………….. , alle ore ……….., nei locali/oppure: nell’area all’aperto di pertinenza dell’istituzione scolastica sede di Via ………………, Comune di ………………………………., il sottoscritto ……………………………………………………………., in qualità di Funzionario Incaricato all’accertamento e contestazione delle violazioni del divieto di fumo di cui alla Legge 11.11.1975, n. 584, e all’art. 51 della Legge 16 gennaio 2003 come integrato dall’art. 4 del Decreto-legge 9 settembre 2013, n. 104, accerta che: il Sig./la Sig.ra …………………………………………………., nat … a …………………………. (…) e residente a ……………………………………………………………… (…), Via ………………………….., n. …………………, documento d’identità ………………………………………………………………….., ha violato le disposizioni della normativa antifumo in quanto ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………… Per la violazione accertata è prevista una sanzione da 27,5 Euro a 275 Euro. Tale sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino ai 12 anni di età. Ai sensi dell’art. 16 della L.689/1981, il trasgressore ha facoltà di pagare, entro 60 (sessanta) giorni dalla notifica degli estremi delle violazione, un importo pari al doppio del minimo previsto dalla legge. Pertanto, per la violazione accertata potrà versare la somma di: 55 Euro in quanto violazione semplice 110 Euro in quanto la violazione è stata commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino ai 12 anni di età.. Il trasgressore ha chiesto che sia inserita nel processo verbale la seguente dichiarazione: ………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………… Il pagamento della sanzione amministrativa può essere effettuato: a) in banca o presso gli uffici postali, utilizzando il modulo F23, codice tributo 131 T, e indicando la causale del versamento (Infrazione al divieto di fumo – Liceo Formiggini - Sassuolo n._________ del ___________) b) direttamente presso la tesoreria provinciale competente per territorio; c) presso gli uffici postali tramite bollettino di conto corrente postale intestato alla Tesoreria provinciale competente per territorio, indicando la causale del versamento (come sopra). 132 L’interessato dovrà far pervenire, entro 60 gg., a mano o per posta, la ricevuta del versamento all’Istituto onde evitare l’inoltro del rapporto al Prefetto territorialmente competente. L’interessato, inoltre, nel termine di 30 giorni dalla data di contestazione della violazione, può inviare al Dirigente Scolastico scritti difensivi e documenti e chiedere di essere sentito; in alternativa, il medesimo ha facoltà di ricorrere al Giudice Ordinario territorialmente competente. Il presente verbale viene compilato in due esemplari, uno dei quali viene consegnato all’interessato, presente, che appone la propria firma, per ricevuta. Non viene consegnato all’interessato perché ________________________________________ Il Trasgressore ____________ Il Verbalizzante ______________ 133 Allegato 3 Prot. n. , Al Sig. PREFETTO di OGGETTO: Ai sensi della Legge 24/11/1981 n. 689 e dell'art. 4 della L.R. 14.04.1983 n. 11, si comunica che al nominativo in oggetto è stato regolarmente notificato il verbale n. del di accertata violazione delle norme sul divieto di fumo (Legge n. 584/75 e successive modifiche e integrazioni), con invito a definire il fatto contestato in via amministrativa con le modalità nello stesso specificate. A tutt'oggi, trascorsi i termini di legge, l'interessato non ha esibito l'attestazione di pagamento della sanzione. Si provvede pertanto a trasmettere alla S.V. copia del predetto verbale, completo di prova della eseguita contestazione o notificazione, per i conseguenti adempimenti previsti dal punto 12 Accordo Stato Regioni del 16.12.2004. Si prega cortesemente di voler comunicare allo scrivente l’esito della procedura avviata. Distinti saluti Il Dirigente Scolastico Prof. Giulio Menetti Allegato 4 Prot. n. Oggetto: Attribuzione funzioni di agente accertatore in applicazione della Direttiva Presidente del Consiglio Ministri del 14.12.95 sul "Divieto di fumo". Attestazione Si attesta che il Prof. ____________________________________, nato a _________________ il_____________ è delegato ad effettuare gli accertamenti e incaricato delle altre attività previste dalla Legge 689 del 24/11/1981 e successive modifiche e integrazioni, in ottemperanza al divieto di fumo nei luoghi in cui vige il divieto stesso, secondo quanto disposto dalla Legge n. 584/75 e sue modifiche e integrazioni, giusto decreto del Dirigente scolastico Prot. __________del________ Il dirigente scolastico Prof. Giulio Menetti 134 6.3.4. Regolamento della Biblioteca d’Istituto 1. ACCESSO La biblioteca è aperta secondo l’orario ufficiale esposto, in presenza di uno dei docenti addetti al Servizio di Biblioteca. 2. PRESTITO LIBRARIO 2.1 PRESTITO AD INTERNI 1. E’ assolutamente vietato l’auto – prestito 2. Il prestito di libri, riviste, video , CD o altro materiale in dotazione alla Biblioteca deve avvenire in presenza di uno dei docenti addetti al Servizio di Biblioteca, secondo l’orario ufficiale esposto: è perciò vietato il prestito fuori orario di servizio; 3. il prestito può essere effettuato solo dai docenti che hanno dato la disponibilità al servizio in biblioteca in modo stabile e continuativo; 4. I docenti addetti si cureranno della annotazione sul foglio excel, mentre l’utente compila il tagliando e lo ripone nello scaffale al posto del libro. 2.2 PRESTITO AD ESTERNI 1. Per gli studenti della succursale i docenti possono effettuare prestiti collettivi, secondo le norme del prestito. 2. Il prestito ad utenti esterni può avvenire previa fotocopia di un documento di identificazione (da conservare in busta trasparente nell’ultima pagina del registro); nella colonna 5 oltre a cognome e nome si riportano numero di telefono e recapito; occorre anche accertare che il libro non sia a disposizione per eventuali progetti della Scuola che hanno priorità. 2.3 DURATA DEL PRESTITO Il prestito ha durata di un mese, rinnovabile nel caso in cui il libro o altro materiale non sia stato prenotato da altro utente; 2.4 PRESTITO CD, DVD, MATERIALE AUDIOVISIVO E MULTIMEDIALE Per motivi organizzativi e didattici, i materiale audiovisivi e multimediali (VHS, CD, DVD) non possono essere concessi in prestito se non al personale docente per uso didattico interno, registrando sempre il prestito. 3. RIENTRO LIBRARIO 1. E’ assolutamente vietata l’auto – restituzione. 2. E’ vietato lasciare libri in restituzione sulla scrivania dei bibliotecari, il rientro viene registrato da un docente addetto. 3. L’utente riporta il testo preso a prestito, recupera il tagliando dallo scaffale e li porge all’insegnante addetto che scarica il testo eliminando la riga del prestito sul foglio excel. 4. L’insegnante addetto o l’utente ripongono il libro nello scaffale. 5. L’insegnante addetto straccia il tagliando 135 6. L’insegnante addetto salva il foglio excel, lo chiude, lo copia e incolla nella cartella PRESTITO BIBLIOTECA BACK UP presente sul desktop del pc del bibliotecario. 4. NORME RELATIVE ALLA CORRETTA COMPILAZIONE DEL FOGLIO EXCEL 1 N° 2 AUTORE 3 TITOLO 4 5 6 COLLOCAZIONE COGNOME DATA PRESTITO NOME SIGLA PROF CLASSE 1. PRIMA COLONNA, N: il numero sul foglio è progressivo quindi non devono effettuarsi salti; 2. SECONDA COLONNA, AUTORE: va posto il nome e cognome dell’autore; 3. TERZA COLONNA, TITOLO: va posto il Titolo (completo) dell’opera; 4. QUARTA COLONNA, COLLOCAZIONE: va posta la collocazione che si trova in costa del libro e cioè: - Per la quasi totalità dei libri la classificazione del sistema decimale Dewey come segue: ad es 909.82 JUD; non è necessario scrivere LSF che sta per Liceo Scientifico Formiggini; - Per il prestito di libri del settore Giovani Adulti si scriverà la classificazione come segue GA LEV 6613 [sta per Giovani Adulti, Levi l’autore, numero di inventario] - per i libri del settore Memoria si trascriverà tutto ciò che in lettere o numeri è riportato in costa; 5. QUINTA COLONNA, COGNOME NOME CLASSE: va posto il nome e cognome dello studente e la classe, oppure nome e cognome del docente, personale di segreteria, personale ausiliario o assistente ai disabili e relativa qualifica ( per capire meglio) se sono utenti del Servizio; 6. SESTA COLONNA, DATA PRESTITO SIGLA PROF: sarà apposta la sigla del docente addetto che ha effettuato la registrazione e la data. 5. MANCATA RESTITUZIONE LIBRO DA PARTE DELL’UTENTE La mancata restituzione del libro comporterà per l’utente: 1. il riacquisto del libro non riconsegnato; 2. il rimborso in contanti del libro non riconsegnato. 6. USO DEI PC DELLA BIBLIOTECA 1. L’uso dei 2 PC della scrivania dei bibliotecari è riservato in primo luogo al prestito e agli insegnanti addetti, in secondo luogo agli insegnanti che ne necessitino. 2. L’uso degli altri 2 PC è consentito agli insegnanti che ne necessitino. 7. USO DELLA STAMPANTE DELLA BIBLIOTECA 1. La stampante è collegata in rete con 3 dei 4 PC della biblioteca. 2. E’ consentito stampare solo materiale didattico per le classi e in quantità contenuta. 136 Sezione 7 Azioni e strumenti per l’inclusione 7.1. Alunni con particolari problemi di salute Diverse tipologie di situazioni possono presentarsi in relazione ai problemi di salute (fisica e/o psicologica) degli alunni. L’Istituto attiva una serie di risposte in base ai diversi bisogni educativi: 1) Scuola in ospedale e istruzione domiciliare (alunni ricoverati in ospedale e alunni dimessi ma impossibilitati alla frequenza scolastica). Gli alunni ricoverati in ospedale per periodi lunghi hanno diritto a ricevere l’istruzione nei reparti in cui si trovano (a condizione che ciò sia possibile: non tutti i reparti consentono la presenza di personale che potrebbe portare contagi). La scuola in ospedale, in Emilia-Romagna, è strutturalmente presente in 4 province: Bologna, Ferrara, Modena e Parma. Le sezioni di scuola ospedaliera fanno parte dell’organico di istituzioni scolastiche statali dei diversi ordini e gradi. Negli ospedali in cui la scuola ospedaliera non è presente è possibile che le scuole cui gli alunni ricoverati sono iscritti prestino istruzione domiciliare in ospedale. Per gli alunni dimessi dopo un ricovero ospedaliero (con specifiche categorie di patologie 3) e impossibilitati a riprendere la regolare frequenza scolastica è prevista l’istruzione domiciliare. Il servizio in questione può essere erogato anche nel caso in cui il periodo temporale, comunque non inferiore a 30 giorni, non sia continuativo, qualora siano previsti cicli di cura ospedaliera alternati a cicli di cura domiciliare oppure siano previsti ed autorizzati dalla struttura sanitaria eventuali rientri a scuola durante i periodi di cura domiciliare. Tale impedimento deve essere attestato o dall’ospedale da cui l’alunno è dimesso o da uno specialista della patologia di cui l’alunno soffre. La scuola non può accogliere certificati medici rilasciati dal medico di base o da altri specialisti di altri tipi di patologie. Gestione del servizio: titolari della gestione del servizio di istruzione domiciliare sono gli Uffici Scolastici Regionali competenti per territorio, ai quali sono assegnate le risorse finanziarie per gli interventi. A seguito di apposita motivata richiesta a detti Uffici da parte dell’Istituto, potranno essere assegnate le risorse necessarie per la realizzazione delle azioni programmate. A tal fine: - L’Istituto elabora un progetto di offerta formativa nei confronti dell’alunno impedito alla frequenza scolastica, con l’indicazione del numero dei docenti coinvolti e delle ore di lezione previste. - Il progetto dovrà essere approvato dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d’Istituto, in apposite sedute d’urgenza previste dal dirigente scolastico. - La richiesta, con allegata certificazione sanitaria, e il progetto elaborato verranno presentati all’ Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia romagna che procederà alla valutazione della documentazione presentata, ai fini dell’approvazione e della successiva assegnazione delle risorse. 3 Patologie onco – ematologiche; patologie croniche invalidanti, in quanto possono comportare l’allontanamento periodico dalla scuola; malattie o traumi acuti temporaneamente invalidanti; patologie o procedure terapeutiche che richiedono una terapia immunosoppressiva prolungata, oltre il periodo di ospedalizzazione, tale da impedire una normale vita di relazione, per l’aumentato rischio di infezioni. 137 - Poiché potrebbero essere più d’una le richieste avanzate e non tutte presentate all’inizio dell’anno scolastico, le Direzioni Generali Regionali procederanno, eventualmente attraverso un’apposita commissione di valutazione, ad elaborare un elenco di priorità degli interventi, anche in considerazione delle risorse finanziarie disponibili. Docenti ed ore aggiuntive: l’istruzione domiciliare viene generalmente impartita dai docenti della scuola di provenienza, attraverso le prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo, da liquidare a carico del fondo dell’istituzione scolastica, secondo la previsione contenuta nell’art. 28 del CCNL comparto scuola 2002/2005 (che rimanda agli artt. 30 e 31 del CCNI 31/8/99) e le misure del compenso orario lordo di cui alla Tabella 5 allegata al medesimo CCNL. Inoltre, il Dirigente scolastico, nell’ambito delle relazioni sindacali d’istituto, potrà autonomamente concertare con la RSU e con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria territoriali delle OO.SS. una eventuale specifica destinazione delle risorse del fondo per riconoscere il maggiore impegno e carico di lavoro del personale coinvolto nell’istruzione domiciliare. Nel caso in cui l’Istituto di provenienza non abbia ricevuto, da parte del personale docente interno, la disponibilità alle prestazioni aggiuntive suddette, potrà reperire personale esterno anche attraverso l’ausilio delle scuole con sezioni ospedaliere del relativo ambito territoriale provinciale e regionale. Può accadere che l’alunno ricoverato, al termine della cura ospedaliera, non rientri nella sede di residenza, ma effettui cicli di cura domiciliare nella città in cui ha sede l’ospedale. In tal caso, il servizio di istruzione domiciliare verrà erogato, in ore aggiuntive, da docenti della sezione ospedaliera funzionante presso la struttura sanitaria dove l’alunno è stato degente oppure da docenti disponibili di altre scuole. L’Istituto, una volta attivato il servizio, promuove incontri tra il personale docente e quello della ASL di appartenenza dell’alunno per chiarire gli aspetti relativi alla patologia e per integrare l’eventuale intervento di assistenza sanitaria domiciliare con quello di istruzione domiciliare, al fine di una presa in carico globale dell’alunno malato, come peraltro previsto dal protocollo d’intesa siglato in data 24 ottobre 2003 tra il MIUR e il Ministero della Salute. Metodologie didattiche: particolare importanza riveste l’approccio con l’alunno che, per vari motivi, patologia, situazione scolastica preesistente, contesto socio-culturale, potrebbe rifiutare l’intervento pedagogico domiciliare. Si tratta quindi di mettere in atto strategie per ottenere risultati sia sotto il profilo didattico-curricolare, sia sul piano della qualità della vita dell’alunno. In una situazione in cui l’alunno malato è costretto a subire il piano terapeutico, è bene privilegiare modelli didattici che gli permettano di agire sul piano culturale, che lo facciano sentire l’artefice dei prodotti che realizzerà. Vanno poi considerati i limiti strumentali dovuti alle patologie, con le conseguenti ridotte abilità. Tempi di applicazione allo studio, limiti fisici e psicologici vanno considerati attentamente prima di qualunque tipo di intervento. Il rapporto insegnante-allievo falsa il normale rapporto insegnante-classe. Se da una parte favorisce l’approfondimento, sia sul piano didattico che emotivo, dall’altra pone l’allievo in una condizione di isolamento. Le scelte metodologico didattiche cercheranno di superare tale condizione, sia sfruttando le possibilità offerte dalle moderne tecnologie telematiche per la comunicazione, come la videoconferenza, le chat, la posta elettronica, sia favorendo, quando le situazioni cliniche e logistiche lo permettono, le visite dei compagni. Saranno quindi privilegiati modelli didattici che favoriscano la comunicazione attraverso diversi linguaggi e la progettualità interdisciplinare. 138 Elementi del Progetto: Certificazione medico ospedaliera; Richiesta/assenso della famiglia; Identificazione Responsabile del progetto; Progetto educativo (rilevazione dei bisogni, Obbiettivi, Metodologie, Risorse e tempi, Fasi operative, Modalità di verifica e valutazione Progettazione: 1. Definizione di un progetto condiviso tra scuola, operatori sanitari e famiglia 2. In presenza di scuola in ospedale, questa concorda con la scuola di appartenenza il progetto e individua una figura tutoriale 3. In assenza di scuola in ospedale, è il consiglio di classe dell’alunno a presentare il progetto 4. In assenza di scuola in ospedale e nella impossibilità di intervento della scuola di appartenenza dell’alunno, sarà il coordinatore del servizio scolastico erogato in ospedale ad attivare il progetto mediante l’affidamento del ragazzo o ad una scuola territoriale corrispondente oppure attraverso la costituzione di un pool di scuole, con presentazione del progetto all’U.S.R Realizzazione: In presenza; Prevalentemente a distanza; Mista Metodologie: 1. Coerenti con le scelte culturali del P.O.F. 2. Mirate ai saperi essenziali per conseguire in particolare le competenze richieste 3. Che prevedano ambienti simulati utilizzando il contesto virtuale 4. Che privilegino apprendimenti relativi alle aree disciplinari pur con valutazioni e verifiche nelle singole materie Verifiche e valutazioni:. 1. che evidenzino i processi di apprendimento; 2. che consentano la declinazione delle competenze acquisite ( Portfolio formativo individuale) Il percorso seguito con l’istruzione domiciliare, i progressi educativi realizzati ed i prodotti dell’alunno verranno a costituire un portfolio di competenze individuali, che accompagnerà l’allievo al suo rientro a scuola e durante tutto il percorso scolastico. Il portfolio è compilato ed aggiornato a cura rispettivamente del docente o dei docenti domiciliari e dei docenti della classe di provenienza, anche sulla base della relazione degli insegnanti ospedalieri. Qualora non tutte le materie possano essere oggetto di istruzione domiciliare, è opportuno che la scuola che ha preso in carico l’alunno preveda anche attività di insegnamento a distanza. Che si tratti di istruzione ospedaliera o di domiciliare, alcuni tra i più comuni indicatori usati nella valutazione vanno esaminati con attenzione: - La valutazione del rendimento scolastico deve tenere costantemente presente il percorso di cura. A scuola, nella gran parte dei casi, gli indicatori non sono influenzati da condizioni invalidanti e/o da trattamenti. - L’impegno e la partecipazione possono essere alterati anche profondamente dalle condizioni psico-fisiche dello studente. Questi indicatori vengono spesso utilizzati anche nella proposta di voto di condotta che, con i recenti adeguamenti normativi, entra a pieno diritto come elemento di valutazione concorrente al risultato finale. - Le stesse abilità linguistico-espressive, la manualità o altri aspetti legati alla sfera cognitiva possono temporaneamente essere invalidati, ma ciò non significa che il ragazzo non possa recuperarle anche velocemente con il miglioramento dello stato di salute e con l’attenuarsi degli interventi farmacologici. Si deve tenere presente che si lavora in modo individuale, quasi mai con gruppi omogenei per età e per indirizzo di studi; questo rende la lezione molto efficace e la valutazione “in itinere” si realizza quotidianamente Per maggiori informazioni - Vademecum sul Servizio di Istruzione Domiciliare http://archivio.pubblica.istruzione.it/news/2004/vademecum.shtml 139 consultabile sul sito - CTS Centro Territoriale di Supporto Modena c/oIPSIA FERMO CORNI Viale A. Tassoni 3 - Modena Telefono 059212575 - Fax 059212499 - email [email protected] Referente Prof.ssa Simonetta Spaggiari 7.2. Percorso pilota “Far Scuola ma non a scuola” Il percorso è rivolto ad alunni impossibilitati alla frequenza scolastica per motivi di salute non rientranti nell’istruzione domiciliare) L’Istituto attiva il progetto “Far scuola ma non a scuola” al fine di prestare istruzione a casa (o in altri contesti) per alunni che non riescono a frequentare la scuola anche per periodi lunghi, talvolta per problemi di natura psicologica o psichiatrica o per conseguenze dell’abuso di sostanze o per problemi alimentari, ragazzi che non escono più dalla loro stanza o che sono ricoverati in strutture specialistiche (ma non ospedaliere) di cura e riabilitazione. (impossibiliti alla frequenza scolastica ma non rientranti nell’istruzione domiciliare. Si tratta, ad esempio, di alunni che manifestano improvvisi attacchi di panico o fobie che non consentono loro di uscire di casa; alunni con problemi alimentari o di dipendenza da sostanze a volte ricoverati in strutture specialistiche ma non ospedaliere nel senso stretto del termine.) L’Istituto potrà chiedere all’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna il finanziamento di ore eccedenti, previo documento di assenso della famiglia e dei curanti. I progetti potranno durare non più di 16 settimane; oltre tale termine e persistendo la necessità sarà inviata una richiesta di prosecuzione del progetto con richiesta di nuovo finanziamento, accompagnata da un nuovo certificato medico e dalla relazione sull’andamento della prima fase di attuazione. L’Istituto potrà richiedere il finanziamento per un massimo di 4 ore settimanali di insegnamento aggiuntivo (ivi comprese le eventuali attività a distanza) Per sostenere le scuole in ospedale, l’istruzione domiciliare e il progetto dell’USR Emilia-Romagna “Far scuola ma non a scuola”, viene avviata una complessa rete di azioni di potenziamento delle dotazioni tecnologiche e di formazione del personale docente denominata “Nuove Tecnologie e istruzione a distanza per alunni con problemi di salute”: l’I.C. Amaldi di Cadeo (PC), scuola cui afferisce il CTS (Centro Territoriale di Supporto) della provincia di Piacenza, ha il compito di occuparsi della formazione sull’uso delle TIC per l’istruzione a distanza, attivando un seminario regionale per dirigenti e docenti delle scuole che faranno progetti di istruzione domiciliare. Per maggiori informazioni: [email protected] 7.3. Somministrazione dei farmaci a scuola (alunni che necessitano di somministrazione di farmaci salvavita nei contesti educativi e scolastici). Il problema della somministrazione a scuola di farmaci salvavita è molto sentito e presenta anche elementi oggettivi di preoccupazione. Dopo la firma, alcuni anni or sono, di un documento nazionale concordato tra Ministero dell’istruzione e Ministero della Salute, in Emilia-Romagna l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Emilia-Romagna hanno predisposto delle linee guida per coordinare i diversi protocolli provinciali, alcuni dei quali già approvati ed altri in dirittura d’arrivo. In particolare per il minore che necessita di assumere farmaci durante l’orario scolastico, perché affetto da malattia cronica, la famiglia deve presentare alla Pediatria di comunità dell’Azienda Usl uno specifico certificato del pediatra di fiducia o del medico di famiglia del ragazzo, con i farmaci da assumere e la relativa modalità di somministrazione. La Pediatria di comunità valuta la situazione, 140 esprime il proprio parere alla dirigenza scolastica e addestra il personale della scuola sulle modalità di somministrazione dei farmaci, anche qualora debbano essere assunti al bisogno. 7.4. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L’INSERIMENTO E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI Premessa Questo documento intende presentare un modello di accoglienza che illustri una modalità corretta e pianificata, con la quale affrontare e facilitare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri. Tale documento può essere considerato un punto di partenza comune che orienta le modalità operative dei vari Consigli di classe. Il protocollo è opera del lavoro della COMMISSIONE INTERCULTURA dell’Istituto ed è stato deliberato dal Collegio docenti ….. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e come tale può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola. 1. FINALITA’ Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo d’Accoglienza, il Collegio dei Docenti si propone di: - definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza di alunni stranieri; - facilitare l’ingresso a scuola dei ragazzi stranieri e sostenerli nella fase d’adattamento al nuovo ambiente; - favorire un clima d’accoglienza nella scuola; - entrare in relazione con la famiglia immigrata; - promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale. 2. CONTENUTI Il Protocollo d’Accoglienza: - prevede la costituzione di una Commissione di Accoglienza; - contiene criteri e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri; - traccia fasi e modalità dell’accoglienza a scuola, definendo compiti e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che partecipano a tale processo; - propone modalità di interventi per l’apprendimento della lingua italiana e dei contenuti curriculari. 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA La Commissione Accoglienza è formata : 141 dal Dirigente Scolastico dal Docente referente per gli alunni stranieri e/o da uno o più componenti della Commissione Intercultura, nominata dal Collegio ad inizio d’anno. E’ aperta alla collaborazione di alunni, possibilmente della stessa nazionalità, che possano assistere il nuovo compagno grazie alla conoscenza della lingua di origine, e alla collaborazione eventuale di genitori e di quanti si rendano disponibili a dare un contributo per l’accoglienza. Ha il compito di seguire le varie fasi dell’inserimento degli alunni stranieri di recente immigrazione a partire dal momento della richiesta di iscrizione alla scuola. La Commissione Accoglienza, sempre in collaborazione con i Consigli di Classe, si occuperà in particolare delle attività destinate agli alunni stranieri, delle difficoltà da loro incontrate e dei risultati ottenuti. 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA (per alunni di recente immigrazione) COSA CHI QUANDO MATERIALI a. Domanda di iscrizione - Dare prime informazioni sulla scuola; fornire la documentazione; fissare un appuntamento con un membro della commissione accoglienza. Persona designata Al momento del pri- Materiale tradotto in dalla segreteria, re- mo contatto con la varie lingue. ferente e/o mediato- scuola. re culturale. b. Colloquio con genitori e alunno - - Raccolta di informazioni sul ragazzo e la famiglia: storia scolastica, progetto migratorio dei genitori; illustrazione delle varie opzioni presenti nell’Istituto e dei criteri adottati per la determinazione dell’anno di corso a cui iscrivere l’alunno Docente della Commissione Accoglienza (eventualmente affiancato da mediatore culturale) 142 Su appuntamento nei giorni successivi al primo contatto con la scuola. - Scheda rilevazione dati; opuscolo informativo sugli indirizzi della scuola. c. Approfondimento della conoscenza - Rilevazione della situazione di partenza dell’alunno tramite test di livello (framework europeo: quadro comune europeo di riferimento per le lingue); - definizione dell’anno di corso in cui viene inserito l’alunno; - aiuto ai genitori nella compilazione della domanda di iscrizione e nella scelta delle opzioni offerte dalla scuola. Docente della Commissione Accoglienza (eventualmente affiancato da mediatore culturale o da alunno della scuola che conosce la lingua) - Somministrazione di un questionario e/o di prove ; - materiale bilingue. Una o più giornate nell’arco della prima settimana dall’ ingresso a scuola. 5. INSERIMENTO DEGLI ALUNNI NELLE CLASSI 5.1. Proposta di assegnazione alla classe La Commissione Accoglienza, tenuto conto delle disposizioni legislative (vedi nota 1) e delle informazioni raccolte tramite questionario e colloquio con i genitori e con l’alunno, valutate le sue abilità e competenze, propone l’assegnazione alla classe 1^ -2^ - 3^ ecc. Si riconosce il fatto che l’inserimento in una classe di coetanei appare la scelta da privilegiare, in quanto consente al neoarrivato di instaurare rapporti più significativi, “alla pari” con i nuovi compagni. Tuttavia, si ritiene necessario tenere conto soprattutto del livello di conoscenza della lingua italiana, poiché, essendo l’Istituto un liceo, i curricola , in particolare del triennio, sono caratterizzati da una forte componente teorica che richiede un sicuro possesso della lingua di studio. Pertanto, qualora la somministrazione dei test evidenziasse una conoscenza della lingua italiana del livello A1 - A2, risulta consigliabile, indipendentemente dall’età, l’inserimento solo nella classe prima; se invece l’alunno presenta competenze di livello B1 - B2 potrà essere inserito nella classe seconda. In questo modo, come affermano tutti gli studiosi delle modalità di apprendimento di una lingua come L2, si concede all’alunno il tempo necessario per acquisire le competenze necessarie prima dell’approccio allo studio specifico delle discipline che è richiesto dal triennio. Tuttavia, consapevoli del fatto che un grande divario di età non è motivante allo studio e potrebbe creare un significativo disagio emotivo-relazionale tanto nell’alunno straniero quanto nei compagni di classe, si suggerisce la possibilità di prevedere biennalizzazioni, frequenza di classi aperte in verticale, interventi personalizzati. Sarà compito della Commissione Accoglienza delineare i percorsi e proporli ai Consigli di Classe interessati. 143 Nota 1 NORMATIVA PER L’ INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI L’inserimento scolastico dei ragazzi stranieri avviene sulla base della LEGGE N. 40 del 1998 sull’immigrazione straniera in Italia e sul D.P.R. 394 Novembre 1999. Tale normativa sancisce che: - tutti i minori stranieri, sia regolari che non, hanno il diritto dovere dell’inserimento scolastico - l’iscrizione dei minori stranieri … può essere richiesta in un qualunque periodo dell’anno scolastico - i minori devono essere iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto di: - ordinamento degli studi del paese di provenienza (con iscrizione alla classe immediatamente superiore o immediatamente inferiore) - competenza, abilità e livelli di preparazione dell’alunno - corso di studi svolto - titolo di studio posseduto. Disposizioni Legislative Informazioni raccolte dalla Segreteria Informazioni desunte dal colloquio Abilità e Competenze Soprattutto linguistiche Inserimento in classe 5.2. Scelta della sezione La Commissione Accoglienza, sentito il parere di un docente della Formazione Classi, valuta poi tutte le informazioni utili sulle classi della stessa fascia ( 1^ - 2^ - 3^ ecc.) in un’ottica che supera il criterio numerico e che tiene conto anche di altri fattori utili ad individuare non solo in quale situazione l’allievo starà meglio, ma anche quale sarà la classe, che per le sue caratteristiche, potrebbe trarre beneficio da questo inserimento. Saranno presi in considerazione : - presenza nella classe di altri alunni provenienti dallo stesso paese; - situazione di complessità delle classi (disagio, handicap, dispersione ecc.); - ripartizione degli alunni nelle classi evitando la costituzione di sezioni con predominanza di alunni stranieri specialmente se provenienti tutti dallo stesso paese. 6. INDICAZIONI AI CONSIGLI DI CLASSE 6.1. Prima accoglienza nella classe Si sottolinea l’importanza della prima accoglienza di un alunno straniero nella classe, specialmente se arriva in corso d’anno, al fine di creare rapporti di collaborazione da parte dei compagni, in modo che si sentano anch’essi coinvolti nell’accoglienza. L’insegnante coordinatore, preventivamente contattato da un membro della Commissione Accoglienza, provvede a informare il Consiglio di Classe del nuovo inserimento. L’insegnante in servizio accoglie il nuovo alunno e lo presenta la classe. 144 I ragazzi e gli insegnanti cercheranno di trovare forme di comunicazione e modi per facilitare l’inserimento: l’importante è avere un atteggiamento di disponibilità così da far sentire da subito il nuovo alunno parte della classe. 6.2. Compiti del consiglio di classe - - Favorisce l’integrazione nella classe del nuovo alunno; individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina da usare appena l’alunno acquisisce una minima conoscenza dell’italiano; programma o prende informazioni sui percorsi di alfabetizzazione o consolidamento linguistico che potranno essere attuati sulla base delle risorse disponibili (docenti con ore a disposizione, insegnanti volontari, fondi ex-i.d.e.i., progetti di istituto e finanziamenti extrascolastici) in orario scolastico ed extrascolastico e prevede la possibilità di uscita dal gruppo classe per interventi di supporto, individuali o in piccolo gruppo, insieme ad alunni di altre classi anche in orario curriculare; mantiene i contatti con i docenti che seguono l’alunno nelle attività di recupero. 7. VALUTAZIONE Sarà cura dei Consigli di Classe operare affinché gli alunni stranieri di recente immigrazione che hanno una conoscenza più o meno limitata della lingua italiana e che dunque partono da una evidente situazione di svantaggio possano avere una valutazione, almeno nelle materie pratiche e meno legate alla lingua italiana come educazione fisica, disegno, la lingua straniera e matematica. Nelle materie i cui contenuti sono più discorsivi e presentano maggiori difficoltà a livello linguistico (come diritto, psicologia, scienze, storia, latino, geografia, etc.), solo nel caso che alla fine del primo quadrimestre gli alunni non abbiano raggiunto competenze linguistiche sufficienti ad affrontare l’apprendimento di contenuti anche semplificati, e pertanto non possano essere valutati, si potrà mettere N.C. sulla scheda di valutazione, spiegandone poi le motivazioni a verbale. Il Consiglio di Classe potrà altresì prevedere un percorso individualizzato che contempli la temporanea esclusione dal curriculum di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica. In loro luogo verranno predisposte attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico. Ne consegue che tali discipline, nel primo quadrimestre, non verranno valutate. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline, nel caso in cui durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. L’attività di alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti disciplinari, sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curriculare. Quando sarà possibile affrontare i contenuti delle discipline curriculari, essi dovranno essere opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici irrinunciabili sulla base delle indicazioni emerse nella programmazione dei dipartimenti disciplinari, e semplificati in modo da permettere almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione. Nel caso che gli alunni stranieri abbiano una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese o francese), essa, almeno in un primo tempo, potrà essere utilizzata come lingua veicolare per l’acquisizione dei contenuti e l’esposizione degli stessi, previa la predisposizione di opportuni materiali. 145 Si ricorda che per tutti gli alunni, e quindi anche per gli alunni stranieri, il voto/valutazione sommativa non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma deve tener conto del raggiungimento degli obiettivi trasversali che sono comunque disciplinari quali impegno, partecipazione, progressione nell’apprendimento e eventuali condizioni di disagio. Per la valutazione degli alunni stranieri inoltre è opportuno prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’italiano come L2. Per le norme che disciplinano la valutazione degli alunni stranieri si fa riferimento all’art. 45, comma 4, del D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999. 8. DEFINIZIONE DEI NUCLEI TEMATICI IRRINUNCIABILI PER LIVELLI DI COMPETENZA LINGUISTICA E PER MATERIA I Dipartimenti Disciplinari individuano i nuclei tematici irrinunciabili che costituiscono le linee guida in base alle quali i Consigli di Classe definiranno i criteri di valutazione degli alunni stranieri. 9. STRUMENTI E RISORSE A tutte le classi che hanno alunni stranieri saranno forniti, su richiesta, “Parole per accogliere”, una sorta di pronto soccorso plurilingue, e vocabolari bilingue. L’alunno della stessa nazionalità che ha assistito il compagno neoarrivato durante la prima fase di accoglienza, potrebbe essere coinvolto, soprattutto nei primi tempi, con la funzione di tutor, “un compagno di viaggio” a cui anche gli insegnanti potranno rivolgersi nelle situazioni di difficoltà linguistica. Già da alcuni anni sono stati attivati nella scuola corsi tenuti da insegnanti volontari della scuola ai quali hanno partecipato alunni di varie classi : un corso di alfabetizzazione per alunni del primo livello un corso di consolidamento per alunni del secondo livello moduli relativi ai principali ambiti disciplinari, finalizzati all’acquisizione dei prerequisiti specifici di studio Finchè ci sarà la possibilità, si continuerà ad attivare nella scuola tali corsi. La Commissione Accoglienza, in collaborazione con i docenti dei Consigli di classe che accolgono alunni stranieri e con i docenti di italiano L2, si incarica di costituire un archivio (cartaceo e informatico) che raccolga testi semplificati di argomenti di varie discipline, esercitazioni, schemi e sintesi, testi di lezioni tradotti in altre lingue (inglese, francese…), indicazioni bibliografiche ecc. Tale archivio si arricchirà di anno in anno dei contributi dei docenti che vorranno mettere a disposizione dei colleghi il loro lavoro. La Commissione Accoglienza, in collaborazione con i docenti dei Consigli di classe che accolgono alunni stranieri e con i docenti di italiano L2, lavorerà altresì per rendere disponibili alla consultazione e al prestito corsi di italiano come lingua 2, testi di narrativa bilingue, libri di educazione interculturale, rivista “Intercultura”, testi per l’apprendimento della casa editrice “Erikson”, CD, etc.. 146 7.5. Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) La legge 170/2010 “riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (DSA) che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.” La diagnosi dei DSA può essere effettuata dal Servizio Sanitario Nazionale e da specialisti o strutture accreditate. E' compito della famiglia consegnare la segnalazione al Dirigente Scolastico che ne dà comunicazione ai docenti della classe in cui l’allievo è iscritto. Questi ultimi predispongono la stesura del piano didattico personalizzato (PDP) costruito insieme alla famiglia (nel rispetto dei ruoli e delle competenze) e, ove possibile in relazione all’età, con lo studente stesso. Agli studenti con diagnosi di DSA l’Istituto riconosce il diritto di fruire di: una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti; strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, e misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere; per l'insegnamento delle lingue straniere, uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento. Agli studenti con DSA l’Istituto garantisce, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato. Per verificare con continuità l’andamento didattico e relazionale-emotivo dello studente, all’interno dell’Istituto si prevedono incontri periodici con la famiglia, l’allievo (quando in età adeguata per condividere il proprio piano didattico) e i docenti della classe. 7.6. Il P.A.I. a.s 2015/2016 ALUNNI CON CERTIFICAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 104/92 CLASSE NUMERO Prime Scientifico 1 Prime Scienze Umane 1 Prime Opzione Economico Sociale 3 Seconde Scienze Umane 2 Seconde Opzione Economico Sociale 3 Terze Scientifico 2 Terze Scienze Umane 3 Quarte Scientifico 1 Quarte Scienze Umane 1 Quarte Opzione Economico Sociale 1 Quinte Scientifico 5 Quinte Scienze Umane 1 Prime Liceo Classico 1 Seconde Liceo Classico 1 Terze Liceo Classico 1 147 ALUNNI CON SEGNALAZIONI DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN BASE ALLA LEGGE 170/2010 CLASSE NUMERO Prime Scienze Umane 6 Prime Opzione Economico sociale 4 Prime Linguistico 1 Prime Ginnasio 1 Seconde Scientifico 1 Seconde Scienze Umane 2 Seconde Opzione Economico Sociale 5 Terze Scienze Umane 2 Terze Opzione Economico Sociale 5 Quarte Scienze Umane 2 Quinte Scienze Umane 2 Quinte Linguistico 1 ALUNNI STRANIERI NON ALFABETIZZATI IN ALFABETIZZAZIONE INSUFFICIENTE RISPETTO ALLE NECESSITÀ DI STUDIO CLASSE Seconde Scienze Umane Seconde Opzione Economico Sociale Terze Opzione Economico Sociale ALUNNI IN PARTICOLARI CONDIZIONI DI SALUTE CLASSE Prime Scienze Umane Seconde Scientifico Seconde Linguistico Terze Scientifico Prime Liceo Classico Quarte Scientifico Quinte Scientifico Quinte Linguistico LINGUA ITALIANA NUMERO 1 1 1 NUMERO 1 1 1 1 1 1 2 2 ALUNNI CON SEGNALAZIONE AI SENSI DELLA C.M. n°8 del 6.3.2013 CLASSE NUMERO 148 O CON Terze Scientifico Quarte Scientifico 1 1 QUADRO DELLE RISORSE A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA Dirigente scolastico Collegio Docenti; Gruppo di lavoro per l’Inclusione di Istituto; Referente Funzione Strumentale Integrazione e Relazione; Dipartimento di Sostegno e Integrazione; GLH operativi; Docenti di sostegno; Docenti curricolari; Personale Educativo Assistenziale (PEA); Tutor Collaboratori Scolastici. Il Dirigente scolastico Il Dirigente scolastico, nella logica dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, è il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi. Tale azione si concretizza anche mediante la promozione e la cura di una serie di iniziat ive da attuarsi di concerto con le varie componenti scolastiche, atte a favorire il coordinamento dei vari interventi rispetto alle norme di riferimento. In particolare, il Dirigente: - garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali; - stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con Organi collegiali e famiglie, e precisamente: attiva interventi preventivi; trasmette alla famiglia apposita comunicazione; riceve la certificazione/segnalazione consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il gruppo docente. promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse; promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, nonché assicurando il coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti); definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati di alunni con bisogni educatici speciali e ne coordina l’elaborazione e le modalità di revisione; gestisce le risorse umane e strumentali; promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni con bisogni educativi, favorendone le condizioni di confronto e di dialogo; attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche. Per la realizzazione degli obiettivi previsti e programmati, il Dirigente scolastico potrà avvalersi della collaborazione di un docente (Referente o Funzione strumentale) con compiti di informazione, consulenza e coordinamento. Collegio dei Docenti All’ inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi dell’Istituto proposti dal G.L.I. da perseguire e le attività da porre in essere che confluiscono nel Piano Annuale per l’Inclusione. Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti. 149 G.L.I. di Istituto Fermo restando quanto previsto dall’art. 15 comma 2 della L. 104/92, i compiti del Gruppo di lavoro d’Istituto (GLHI) si estendono alle problematiche relative a tutti i bisogni educativi speciali, tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione ( G.L.I.): a tale scopo il Gruppo di lavoro è stato integrato da una serie di risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola: - Dirigente Scolastico; - Collaboratore del D.S.; - Funzione Strumentale per l’Integrazione; - Coordinatore Progetto Accoglienza; - Docenti per il sostegno; - Docenti disciplinari con esperienza e/o formazione specifica; - Docenti disciplinari con compiti di coordinamento delle classi; - Rappresentanti dei genitori; - Referenti degli Enti locali e delle Cooperative sociali; - Referenti delle A.S.L. di pertinenza in modo da assicurare un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi e della scuola. Il G.L.I. di Istituto svolge le seguenti funzioni: · rilevazione e monitoraggio dei bisogni educativi presenti nella scuola; · raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi; · consulenza ai docenti sulle strategie e metodologie di gestione delle classi; · rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; · raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai GLH Operativi ; · elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con bisogni educativi entro il mese di giugno di ogni anno; · interfaccia con CTS, Servizi sanitari e sociali del territorio per attività di formazione, tutoraggio ecc. A tale scopo, il Gruppo procede ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione e formula un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività della scuola. Nel mese di Settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il Gruppo di lavoro provvede ad un adattamento del Piano deliberato dal Collegio docenti, sulla base del quale il Dirigente scolastico procede all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini funzionali. Il G.L.I. si riunisce regolarmente per valutare ed attivare iniziative a sostegno dell'inclusione degli alunni in collaborazione con i Consigli di Classe. Referente Funzione Strumentale Integrazione e Relazione Viene eletto dal Collegio dei Docenti con funzioni di : - collaborare con il Dirigente Scolastico per l’organizzazione delle risorse e delle azioni volte ad implementare l’inclusione della scuola; - predisporre la modulistica per la rilevazione dei bisogni e la progettazione degli interventi didattico educativi; - fornire informazioni circa le disposizioni normative vigenti; - collaborare all’individuazione di strategie volte al superamento dei problemi esistenti nella classe con alunni con bisogni educativi; - offrire supporto ai colleghi insegnanti riguardo agli strumenti per la didattica e per la valutazione degli apprendimenti; - curare la dotazione di ausili e di materiale bibliografico all’interno della scuola; - diffondere le notizie riguardanti l’aggiornamento e la formazione specifica; - richiedere la convocazione e coordinare il Gruppo di lavoro per l’inclusione; - fornire informazioni riguardanti Enti, Associazioni ed Istituzioni di riferimento; 150 - fornire informazioni riguardo a strumenti web per la condivisione di buone pratiche; - fare da mediatore tra famiglia, studente (se maggiorenne) e strutture del territorio; - informare gli insegnanti che effettuano supplenze nelle classi, della presenza di eventuali alunni con bisogni educativi. Dipartimento di Sostegno E’ costituito dalla Funzione strumentale Integrazione e Relazione, dai docenti di sostegno e dal personale educativo assistenziale operante all’interno della scuola; fornisce indicazioni per la stesura dei documenti didattico metodologici dell’inclusione; favorisce il confronto sugli obiettivi educativo - cognitivi propri di ogni percorso individualizzato; propone l'uso di sussidi didattici, libri di testo, nuove tecnologie, attività laboratoriali e progetti integrati all'azione didattica; predispone linee d’azioni condivise per i Progetti di vita degli alunni. Consiglio di Classe Il Consiglio di classe ha il compito di indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche o sulla base della eventuale documentazione clinica, segnalazione e/o certificazione fornita dalla famiglia. L’adozione delle misure dispensative è finalizzata ad evitare situazioni di affaticamento e di disagio in compiti direttamente coinvolti dal disturbo, senza peraltro ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento previsti nei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. GLH operativo Il GLH operativo, composto da Consiglio di classe, Funzione strumentale Integrazione se necessario, Referente N.P.I., educatore e famiglia, elabora il Profilo dinamico funzionale ed il Piano educativo individualizzato in presenza della certificazione di disabilità, come stabilito dalla legge 104/92, individua e programma gli obiettivi, le metodologie didattiche e di verifica e gli strumenti necessari al percorso di formazione dell’alunno. Docente di Sostegno E’ un docente disciplinare specializzato per le attività di sostegno alle classe. Interviene per garantire un reale supporto alla classe nell’assunzione di strategie pedagogiche, metodologiche e didattiche integrate; svolgere un lavoro di effettiva consulenza a favore della classe e dei colleghi curricolari nell’adozione di metodologie dirette alla costruzione di un piano educativo personalizzato per l’alunno certificato ai sensi della legge 104/1992; condurre direttamente interventi specializzati, centrati sulle caratteristiche e le risorse dell’allievo, a partire dalla conoscenza di strategie e metodologie che non sono in possesso dell’insegnante curricolare; instaurare e condurre rapporti con le realtà esterne alla scuola (Asl, EE.LL, Cooperative sociali, realtà produttive e ricreative, ecc.) per promuovere il percorso di vita dell’alunno. Il docente di sostegno all’inizio dell’anno scolastico, in base alle esigenze emerse dopo un periodo di osservazione, stabilisce, in accordo con il Dirigente scolastico, un orario didattico individuando, insieme al Consiglio di Classe, le discipline su cui intervenire; redige congiuntamente con i referenti della N.P.I., con i genitori e il Consiglio di classe il PEI ed il PDF; partecipa alle riunioni del Gruppo di lavoro per l’inclusione; alla fine dell’anno scolastico riferisce il suo operato in una relazione finale. Educatore E’ un operatore esperto nell'area educativa e relazionale che svolge la propria attività dentro e fuori la scuola. L’educatore: collabora attivamente nell'individuazione dei bisogni dell'alunno e dei contesti di intervento; contribuisce all'individuazione di strategie e strumenti necessari per rispondere a specifici bisogni riferiti a relazioni, affettività, costruzione dell'identità, autonomia della persona e della sua possibilità di interagire positivamente e in modo propositivo con il contesto scolastico ed extrascolastico; 151 documenta il proprio lavoro, si dedica ad attività di studio e ricerca e di autoformazione; legge le caratteristiche del contesto, individuando in esso gli elementi di risorsa e quelli che possono costituire barriere; Collaboratore scolastico dei servizi È addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza, sorveglianza, custodia e di collaborazione con i docenti; in particolare ha mansioni di: assistenza alla disabilità; attività di monitoraggio delle esigenze igienico-sanitarie della scuola. SINTESI DEI PUNTI DI CRITICITÀ ED AZIONI VOLTE ALL’INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ DELLA SCUOLA Progettazione di percorsi di formazione e aggiornamento degli insegnanti. La scuola propone attività di aggiornamento e formazione sui temi dell’educazione inclusiva anche attraverso la consulenza ed il supporto tecnico-scientifico fornito dal C.T.S. provinciale; inoltre aderisce ai corsi di formazione sull’uso delle nuove tecnologie per l’istruzione e per la personalizzazione dell’insegnamento. Rilevazione, monitoraggio e valutazione del grado di inclusività della scuola. La scuola partecipa all’attività di analisi e di valutazione interna, per tappe successive nel prossimo triennio, secondo il percorso delineato dal Rapporto di autovalutazione, al fine di pianificare azioni di crescita e di formazione per le varie componenti scolastiche attraverso il coinvolgimento di docenti, personale ATA, genitori ed alunni allo scopo di realizzare un controllo dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione svolta dalla scuola e di orientare al miglioramento della qualità dei servizi offerti anche in termini di inclusione e differenziazione dei percorsi formativi. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. - La scuola si impegna nel definire puntualmente e condividere con la famiglia e l’alunno con bisogni educativi speciali prassi che esplicitino concretamente le modalità di individualizzazione e personalizzazione insieme ai criteri attraverso i quali si intendono valutare i livelli di conoscenza abilità e competenza nelle diverse discipline; - La scuola si impegna a perseguire, anche attraverso le reti scolastiche, accordi e intese con i servizi sociosanitari territoriali finalizzati all’integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico. Tali accordi dovranno prevedere l’esplicitazione di procedure condivise tra i diversi servizi in relazione agli alunni con bisogni educativi presenti nella scuola. Aspetti organizzativi e gestionali La scuola pone in essere una serie di azioni per accrescere la propria capacità di rispondere ai diversi bisogni degli alunni; in particolare figure di sistema e gruppi di lavoro formalizzati (G.L.I., Funzione Strumentale Integrazione e Relazione, Tavolo disabili Unione dei Comuni) provvedono alla redazione dei documenti per la presa in carico dei bisogni educativi di alunni con disabilità, disturbi evolutivi specifici, svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. CRITERI CONDIVISI PER LA STESURA DEL P.D.F. E DEL P.E.I. PER GLI ALUNNI CON CERTIFICAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 104/92 A. Per gli alunni in ingresso - Entro il mese di Aprile: inoltro all’Ente Locale di residenza della richiesta di risorse umane (profili professionali di LIS e PEA ) e materiali (ausili, sussidi didattici, arredi speciali, ausili sanitari) individuate dal referente clinico della N.P.I. dell’ASL; - Maggio/Giugno: incontri tra Referente F.S. Integrazione e Relazione, famiglia, docenti ed educatori della scuola secondaria di primo grado per la condivisione di un progetto di continuità; - Inizio Settembre: individuazione del docente di sostegno secondo i criteri approvati dal GLH di Istituto nell’a.s. 2012/2013: Continuità didattica; 152 Competenze del docente in relazione a specifiche disabilità (Lis, Comunicazione alternativa aumentativa etc); Indicazioni N.P.I. di riferimento/scuola di provenienza. - Consiglio di classe di Settembre: presa visione del fascicolo dell’alunno (Certificazione, Diagnosi funzionale, P.E.I. precedenti e relative Relazioni di verifica) ed attivazione dell’osservazione pedagogica in classe; - Consiglio di Classe di Ottobre : incontro tra insegnanti, equipe medico-psico-sociale dell'Asl, eventuali educatori o facilitatori e famiglia per la predisposizione del Profilo dinamico funzionale (P.D.F.) e del Piano educativo individualizzato (P.E.I.); - Consiglio di classe di Novembre: condivisione e firma da parte della famiglia del P.D.F., del P.E.I. e della Programmazione didattica. B. Per gli alunni di classi successive alla prima - Inizio Settembre: individuazione del docente di sostegno secondo i criteri approvati dal GLH di Istituto nell’a.s. 2012/2013: Continuità didattica; Competenze del docente in relazione a specifiche disabilità (Lis, Comunicazione alternativa aumentativa etc); Indicazioni N.P.I. di riferimento/scuola di provenienza. - Consiglio di classe di Settembre: presa visione del fascicolo dell’alunno (Certificazione, Diagnosi funzionale, eventuali Piani educativi individualizzati precedenti e relative Relazioni di verifica) ed attivazione dell’osservazione pedagogica in classe; - Consiglio di Classe di Ottobre : incontro tra insegnanti, equipe medico-psico-sociale dell'Asl, eventuali educatori o facilitatori e famiglia per la predisposizione del P.E.I.; - Consiglio di classe di Novembre: condivisione e firma del P.E.I. e della Programmazione didattica. Sono previsti incontri periodici tra operatori Asl, insegnanti e genitori per verificare e valutare l'efficacia dei percorsi progettati. CRITERI CONDIVISI PER LA STESURA DEL P.D.P PER GLI ALUNNI CON SEGNALAZIONE DI DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO AI SENSI DELLA LEGGE 170/2010 - Inizio anno: la Segreteria didattica consegna la Segnalazione ai Coordinatori di classe; - Consiglio di Classe di Settembre: lettura e condivisione della Segnalazione; - Entro il 15 Ottobre incontro tra Coordinatore di classe, Dirigente scolastico o responsabile Funzione strumentale Integrazione, famiglia o alunno maggiorenne per condividere i percorsi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative; - Consiglio di Classe di Ottobre: individuazione dei bisogni educativi dell’alunno e predisposizione del PDP; - Consiglio di Classe di Novembre: approvazione definitiva del PDP; - Entro il 30 Novembre firma del patto educativo con la famiglia o l’alunno maggiorenne. CRITERI CONDIVISI PER LA STESURA DEL P.D.P PER ALUNNI STRANIERI NON ALFABETIZZATI IN LINGUA ITALIANA O CON ALFABETIZZAZIONE INSUFFICIETE RISPETTO ALLE NECESSITÀ DI STUDIO - Consiglio di classe di Settembre: individuazione dei bisogni educativi dell’alunno; - Entro il 15 Ottobre incontro tra Coordinatore di classe, Dirigente scolastico o responsabile Funzione strumentale Integrazione, famiglia o alunno maggiorenne per condividere i percorsi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative; - Consiglio di classe di Ottobre: predisposizione PDP, attivazione Progetto di Italiano L2 previsto nel Piano dell’Offerta Formativa; - Consiglio di classe di Novembre: approvazione definitiva del PDP; 153 - Entro il 30 Novembre firma del patto educativo con la famiglia o l’alunno maggiorenne. Il Consiglio di Classe avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati. CRITERI CONDIVISI PER LA STESURA DEL P.D.P PER ALUNNI IN PARTICOLARI CONDIZIONI DI SALUTE Scuola in ospedale e istruzione domiciliare - Predisposizione PDP per alunni ospedalizzati e seguiti in collaborazione con la sezione ospedaliera; - Predisposizione PDP per alunni dimessi dopo ricovero ospedaliero e seguiti in istruzione domiciliare (numero dei docenti coinvolti, numero complessivo delle ore di insegnamento a domicilio, programmazione verifiche ed esami a domicilio). Far scuola non a scuola Predisposizione PDP per alunni seguiti a domicilio per particolari condizioni di salute (alunni, classi di appartenenza, ragioni per la domiciliazione temporanea dell’insegnamento, numero docenti coinvolti, programmazione, verifiche ed esami a domicilio ecc.) Alunni con fabbisogno di somministrazione di farmaci in orario scolastico Predisposizione del Protocollo di Somministrazione Farmaci con l’individuazione delle persone incaricate della somministrazione, formazione specifica per la somministrazione, incontri con la famiglia ed il medico referente per monitorare l’andamento della situazione. CRITERI CONDIVISI PER LA VALUTAZIONE DEI PERCORSI PERSONALIZZATI Per conseguire gli obiettivi formativi, i docenti curano la personalizzazione delle attività educative la cui valutazione è affidata ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati. Ogni insegnante adotta modalità valutative che consentano all’alunno di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza delle conoscenze, abilità e competenze disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria. Dal punto di vista operativo i docenti specificano nel PDP le modalità attraverso le quali intendono valutare i livelli di apprendimento nelle diverse discipline. Nello stesso tempo è esclusa la valutazione degli aspetti che costituiscono il disturbo stesso (ad esempio negli allievi disgrafici o disortografici non sarà valutata la correttezza ortografica e sintattica in tutte le materie disciplinari). CRITERI CONDIVISI CON LE FAMIGLIE NELLA STESURA DEI PERCORSI PERSONALIZZATI E PER COMUNICAZIONE IN ITINERE DELLE VALUTAZIONI IN ORDINE AI RISULTATI RAGGIUNTI DAGLI ALLIEVI Le famiglie sono informate, con professionalità e continuità, sulle azioni che la scuola mette in atto e sulle strategie didattiche progettate, sulle verifiche e sui risultati ottenuti, sulle possibili riprogettazione dei piani individualizzati. Il PDP, una volta redatto e sottoscritto da scuola e famiglia, viene consegnato alle famiglie in modo tale che tutti i protagonisti del processo possano applicarsi per il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi e secondo modalità integrate, evitando fraintendimenti, contraddittorietà ed improvvisazione. Nella progettazione del PDP sono indicate le modalità di accordo tra i docenti e la famiglia. In particolare sono considerati i seguenti elementi: - assegnazione dei compiti a casa, modalità di assegnazione e scadenze; 154 - quantità di compiti assegnati; - modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro scolastico a casa può essere realizzato. CRITERI CONDIVISI PER LA PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DELLA TRANSIZIONE ALL’ETÀ ADULTA, ALLA VITA INDIPENDENTE ED AUTONOMA E AL LAVORO La scuola sulla base dell’analisi delle conoscenze, abilità e competenze degli alunni in ingresso può prevedere due percorsi : una programmazione differenziata; una programmazione globalmente riconducibile ai nuclei fondanti previsti dai programmi ministeriali (programmazione equipollente). In entrambi i casi “capacità e merito vanno valutati secondo parametri peculiari, adeguati alle rispettive situazioni …” (Corte Costituzionale 215/87) In sede di Esami di stato la programmazione differenziata permette di conseguire un Attestato di Credito Formativo, mentre la programmazione equipollente porta al conseguimento del Diploma. La scuola attiva a partire dal sedicesimo anno di età dello studente o dal quarto anno scolastico, l’attivazione di percorsi mirati, progettati e condivisi con famiglia, Asl ed Ente Locale. Sulla base del progetto di vita di ciascun alunno, si possono individuare: Percorsi di alternanza Scuola-Centro diurno Percorsi di alternanza Scuola-Formazione in situazione; Percorsi di alternanza scuola-lavoro; I progetti di vita sono attuati in collaborazione e raccordo con il Servizio Handicap Adulti dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, il S.I.L - Servizio Inserimenti Lavorativi - e i Servizi Sociali territoriali dei Comuni, la N.P.I.A. e Area Fragili dell’ASL di competenza, attraverso il gruppo di lavoro denominato Gruppo di Orientamento all'Età Adulta che valuta i bisogni e le prospettive di progetto di vita per i ragazzi certificati ai sensi della L.104/92, soprattutto nella direzione di definire prospettive future al termine del percorso di istruzione secondaria di secondo grado. Nel percorso di definizione saranno valutate ed attuate le strategie più idonee ai singoli casi, prevedendo successivi momenti di valutazione multidimensionale condivisi con la famiglia. 155 SEZIONE 8 INFORMAZIONE E CONTROLLO DEL PROCESSO FORMATIVO 8.1 MODALITA' DI INFORMAZIONE 8.1.1 Gli spazi dell'informazione. Albo scolastico All'albo scolastico sono affisse le seguenti informazioni: - orario di apertura dell’Istituto - orario settimanale delle lezioni - orario di apertura e ricevimento degli uffici di presidenza e segreteria - orario di apertura della biblioteca - orario di apertura della palestra per le attività sportive pomeridiane - composizione dei Consigli di Classe - quadro generale degli incarichi - piano annuale delle attività e calendario degli impegni - informazioni generali su iniziative culturali interne ed esterne - copia del POF - elenco dei libri di testo in adozione - copia della convocazione del Collegio Docenti con relativo o.d.g. (entro 5 giorni dalla stessa) - copia delle lettere di convocazione del Consiglio di Istituto con relativo o.d.g. (entro 5 giorni) - copia della convocazione della Giunta esecutiva con relativo o.d.g. (entro 5 giorni) - copia del calendario di convocazione dei Consigli di Classe con relativo o.d.g.(entro 5 giorni) - copia delle delibere approvate dai vari OO.CC. (dopo 7 giorni dall'approvazione) - copia del verbale dell'ultimo Consiglio di Istituto (entro 15 giorni dalla data della seduta) - copia del verbale dell’ultimo Collegio dei Docenti (entro 15 giorni dalla data della seduta) Albo docenti All'albo dei docenti sono affisse le seguenti informazioni: - organico d'Istituto - graduatoria d'Istituto per le supplenze - decreti di nomina dei supplenti - circolari interne - iniziative di aggiornamento - iniziative culturali Albo studenti All'albo degli studenti sono affisse le seguenti informazioni: - regolamento di istituto - orientamento universitario 156 - concorsi per studenti - copia della convocazione del Comitato studentesco (entro 5 giorni dalla convovazione) - iniziative culturali - iniziative sportive Spazi di informazione gestiti dagli studenti: - informazioni rivolte ai compagni - comunicazioni del Comitato studentesco - informazioni e comunicazioni relative alle attività autogestite secondo la L.133 - copia del giornale degli studenti Al Dirigente scolastico spetta esercitare il potere di sorveglianza. Albo genitori All'Albo genitori sono affisse le seguenti informazioni: - copia delle convocazioni dei genitori in occasione dei Consigli di Classe (entro 5 giorni) - copia delle convocazioni dei genitori in occasioni particolari dell'attività scolastica - copia della convocazione dei genitori in occasione delle elezioni dei rappresentanti (secondo i tempi stabiliti dalla legge) Spazi gestiti dai genitori I genitori possono autonomamente affiggere informazioni o comunicazioni rivolte agli altri genitori. Al Dirigente scolastico spetta esercitare il potere di sorveglianza Albo biblioteca Sono affisse le informazioni che riguardano iniziative culturali interne ed esterne Albo sindacale Sono affisse le informazioni sindacali. L'albo è curato dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali o dal Dirigente scolastico cui compete la diffusione delle comunicazioni sindacali inviate alle scuole. Albo palestra Sono affisse le informazioni riguardanti le attività del Gruppo sportivo o le attività pomeridiane degli alunni. 8.2 ACCESSO ALLA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA E AMMINISTRATIVA (L.241/90). La legge n.241 del 7-8-90 riconosce il diritto, ai soggetti interessati, alla visione o alla copia dei documenti al fine di garantire la trasparenza e l'imparzialità dell'attività amministrativa. In particolare gli artt. 22 e 25 recitano: "- Al fine di assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa e di favorire lo svolgimento imparziale è riconosciuto a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti il diritto di accesso ai documenti amministrativi secondo le modalità stabilite dalla presente legge" (art.22); "- Il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi, nei modi e nei limiti indicati dalla presente legge. L'esame dei documenti è gratuito. Il rilascio di copia è subordinato soltanto al rimborso del costo di produzione, salvo le disposizioni vigenti in materia di bollo, nonché i diritti di ricerca e di visura. - La richiesta di accesso deve essere motivata. Essa deve essere rivolta all'Amministrazione che ha formato il documento o che lo detiene stabilmente. 157 - Il rifiuto, il differimento e la limitazione dell'accesso sono ammessi nei casi e nei limiti stabiliti dall'art.24 e debbono essere motivati. - Trascorsi inutilmente 30 giorni dalla richiesta, questa si intende rifiutata. - Contro le determinazioni amministrative concernenti il diritto di accesso e nei casi previsti dal comma 4 è dato ricorso, nel termine di 30 giorni, al T.A.R., il quale decide in camera di consiglio entro 30 giorni dalla scadenza del termine per il deposito del ricorso, uditi i difensori delle parti che ne abbiano fatto richiesta. La decisione del tribunale è appellabile, entro 30 giorni dalla notifica della stessa, al Consiglio di Stato, il quale decide con le medesime modalità e negli stessi termini" (art.25). Il diritto di accesso si può esercitare in ogni momento dell'anno scolastico. Esso esclude, tuttavia, la facoltà di genitori e studenti di intervenire nella individuazione delle finalità educative e degli obiettivi formativi e didattici, nella scelta dei contenuti e delle metodologie didattiche, nella definizione dei criteri di valutazione: tale ambito, infatti, appartiene alle competenze degli organi collegiali e del singolo docente. 8.3 PROCEDURE DEI RECLAMI E DELLE PROPOSTE 8.3.1 I reclami. Per l'area didattica, studenti e genitori debbono rivolgersi in primo luogo ai singoli insegnanti (per difficoltà o disagi relativi ad una singola disciplina) o al docente coordinatore (per problemi generali). Se, dopo tali incontri, non ci si considera soddisfatti né del chiarimento avvenuto né delle risposte ricevute, ci si può rivolgere al Dirigente scolastico. Per situazioni riguardanti l'area dei servizi generali e/o amministrativi, studenti e genitori debbono rivolgersi in primo luogo al responsabile di detti servizi e successivamente al Dirigente scolastico. Studenti e genitori possono rivolgersi direttamente al Dirigente scolastico anche attraverso la forma scritta, chiarendo in modo circostanziato i rilievi critici che si intendono fare. La lettera deve recare la firma e l'indirizzo di chi l'ha inviata: in nessun caso saranno presi in considerazione reclami anonimi. Il Dirigente scolastico, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponde all'interessato in forma scritta entro 15 giorni, e si adopera ( se il reclamo appare fondato) per rimuovere le cause che lo hanno prodotto. Se la materia del reclamo non è di competenza della scuola, il Dirigente scolastico dà ogni utile informazione al riguardo, nei termini dei 10 giorni. Il Dirigente scolastico dà conto dei reclami al Consiglio di Istituto mediante la sua relazione finale. 8.3.2 Le proposte. In ogni momento dell'anno scolastico studenti e genitori possono, individualmente o attraverso i propri organi rappresentativi, fare proposte di integrazione o cambiamento del servizio al fine di migliorarne il funzionamento. Le proposte dovranno naturalmente tenere conto delle norme che regolano la scuola pubblica statale e degli ambiti di competenza dei vari soggetti scolastici. 158 Sommario PREMESSA .................................................................................................................................. 2 IL P.O.F.: CARTA D’IDENTITÀ DELLA SCUOLA .......................................................................................................... 2 SEZIONE 1 ................................................................................................................................... 4 LA PRESENTAZIONE DEL LICEO .......................................................................................... 4 1.1. L'IDENTITA' STORICO-CULTURALE DEL "FORMIGGINI" ....................................................................... 4 1.2. I FINI ISTITUZIONALI ................................................................................................................................... 9 1.3. LE FINALITA' FORMATIVE DEL LICEO "A. F. FORMIGGINI" ................................................................... 9 SEZIONE 2 ................................................................................................................................. 14 IL PROGETTO DI ISTITUTO .................................................................................................. 14 2.1. IL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA ....................................................................................................14 2.1.3. IL LICEO E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE ........................................................................................................18 2.1.4. SCUOLA DIGITALE ..................................................................................................................................21 2.2. L'OFFERTA FORMATIVA ............................................................................................................................22 2.3. OBBLIGO DI ISTRUZIONE ..........................................................................................................................29 2.5. CRITERI PER L'ISCRIZIONE E LA FORMAZIONE CLASSI ........................................................................33 2.6. LA STRATEGIA FORMATIVA ....................................................................................................................35 2.6.5 CRITERI GENERALI PER LA VALUTAZIONE FINALE DEGLI STUDENTI ..................................................................44 2.6.5.1. GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ................................................................................46 2.6.6. CRITERI PER L' ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO E SCOLASTICO ...........................................................51 2.6.8. REGOLAMENTO RELATIVO ALLA QUOTA DI ASSENZE PER LA VALIDITÀ DELL’ANNO SCOLASTICO (ART. 14, COMMA 7 DEL DPR 122/2009) ................................................................................................................................61 2.6.9. REGOLAMENTO RELATIVO AL REGISTRO ELETTRONICO E ALL’USO DEL BADGE ...............................................64 2.6.10. ATTIVITÀ ALTERNATIVA ALL’IRC ...............................................................................................................66 2.9. LA PROGETTUALITA’ .................................................................................................................................75 SEZIONE 3 ................................................................................................................................. 86 L’ORGANIZZAZIONE ............................................................................................................. 86 3.1. IL MODELLO ORGANIZZATIVO. ...............................................................................................................86 SEZIONE 4 ................................................................................................................................. 95 LE STRUTTURE ........................................................................................................................ 95 4.1. LE CONDIZIONI AMBIENTALI ..................................................................................................................95 4.2. LABORATORI E SPAZI ATTREZZATI ........................................................................................................96 SEZIONE 5 ................................................................................................................................. 98 LA CARTA DEI SERVIZI ......................................................................................................... 98 5.1. IL DIRIGENTE SCOLASTICO ......................................................................................................................98 5.2 I SERVIZI SCOLASTICI ...............................................................................................................................98 5.3 I SERVIZI CULTURALI .................................................................................................................................98 5.4 I SERVIZI SPORTIVI .....................................................................................................................................99 5.5. I SERVIZI AMMINISTRATIVI ......................................................................................................................99 5.6 IL TECNICO DI LABORATORIO ................................................................................................................. 101 5.7 I SERVIZI GENERALI .................................................................................................................................. 101 SEZIONE 6 ............................................................................................................................... 103 STATUTI,REGOLAMENTI, PROTOCOLLI ........................................................................ 103 6.1. – PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ ................................................................................. 103 159 6.2- IL REGOLAMENTO DI ISTITUTO ............................................................................................................ 106 6.3. STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI ......................................................................... 115 6.3.1. IL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ...................................................................................................... 118 6.3.2. REGOLAMENTO RELATIVO ALL’USO DEL CELLULARE .................................................................. 124 6.3.3. REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO ......................................................................................................... 126 6.3.4. REGOLAMENTO DELLA BIBLIOTECA D’ISTITUTO ........................................................................................... 135 SEZIONE 7 ............................................................................................................................... 137 AZIONI E STRUMENTI PER L’INCLUSIONE .................................................................... 137 7.1. ALUNNI CON PARTICOLARI PROBLEMI DI SALUTE ............................................................................................. 137 7.2. PERCORSO PILOTA “FAR SCUOLA MA NON A SCUOLA” .................................................................................... 140 7.3. SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI A SCUOLA .................................................................................................. 140 7.4. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L’INSERIMENTO E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI ........................................................................................................................................................ 141 7.5. DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) .............................................................................................. 147 7.6. IL P.A.I. A.S 2015/2016.................................................................................................................................. 147 SEZIONE 8 ............................................................................................................................... 156 INFORMAZIONE E CONTROLLO DEL PROCESSO FORMATIVO ............................... 156 8.1 MODALITA' DI INFORMAZIONE ............................................................................................................... 156 8.2 ACCESSO ALLA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA E AMMINISTRATIVA (L.241/90). ......................... 157 8.3 PROCEDURE DEI RECLAMI E DELLE PROPOSTE ................................................................................... 158 SOMMARIO ............................................................................................................................. 159 160