15º anno - n. 146 - febbraio 2006
“... incisioni eseguite con una punta su una superficie
dura, per lo più mettendo allo scoperto un sottostante strato di colore diverso...”
Direzione, Redazione, Amministrazione: Darfo Boario Terme, vicolo Oglio - Direttore responsabile: Tullio Clementi - Autorizz. Tribunale di Brescia n.3/92
del 10.01.92 - Spedizione in abbonamento postale, art. 2 comma 20/d legge 662/96 - Filiale Bs - Ciclostilato in proprio, Darfo Boario Terme.
la storia è ancora
maestra di vita?
Domanda: «Ma non si fa confusione
a introdurre categorie morali? Non è
una questione politica?»
Risposta: «Quando Berlinguer
parlò di questione morale aveva forse
smesso di fare il politico? No, io penso
piuttosto che sia stato un momento di
grande realismo politico».
da un’intervista a Paolo Flores d’Arcais
di Tullio Clementi
Secondo Mario Pirani, no. Secondo l’opinionista di Repubblica, «la storia non insegna [più]
nulla a nessuno», e lo spiega in un lungo commento dal titolo “Lezioni di storia per la Quercia”, partendo da due precedenti, volti entrambi
a dimostrate che, pur con le migliori intenzioni
di questo mondo, quando l’obiettivo politico
principale consiste nel «mirare a governare il
paese attraverso l’occupazione di tutti gli spazi
di potere possibile, compresi quelli economici», prima o poi si cade di brutto.
Il primo precedente risale a Fanfani, quando,
al fine di «combattere l’influenza della grande
industria e darsi una struttura economica controllata dalla Dc», creò il sistema delle Partecipazioni statali che, dopo aver fatto alcune
cose buone, «degenerò fino a Tangentopoli».
Il secondo precedente riguarda Craxi che,
aspirando giustamente all’autonomia del Psi
ma essendo privo delle sovvenzioni che arrivavano alla Dc, da un lato, e al Pci, dall’altro,
«s’inventò un meccanismo tangentizio che inizialmente poté apparire indispensabile al suo
disegno politico, ma fini, poi, per annientare
l’inventore e il suo partito».
La scelta di fondo alternativa per la Quercia,
quindi, secondo Mario Pirani (ma non solo)
consiste nell’«intraprendere, assieme all’Unione, una grande opera che ridia alle forze
democratiche una salda egemonia culturale,
recuperi valori dispersi, liberi gli spazi dell’amministrazione, dell’economia, della gestione sociale dalla occupazione partitica, e
tracci nei fatti e nei comportamenti un profilo
alternativo al berlusconismo».
ABBONAMENTO 2006
ordinario: € 12,00
sostenitore: € 25,00
Gli abbonati sostenitori riceveranno in
omaggio un libro sulla Valcamonica.
Versare sul c.c.p. 44667335 (intestato
all’Associazione culturale Graffiti),
tramite l’allegato bollettino.
UN’OPPORTUNITÀ PER GIOVANI LAUREATI
apprendistato d’... alta classe
a cura della Redazione
Nel corso di una conferenza stampa,
martedì 7 febbraio, a Brescia, viene presentato un progetto di formazione (un
Master) realizzato congiuntamente dalle
facoltà di Economia e di Ingegneria dell’Università degli studi di Brescia, in collaborazione con il “Consorzio Università
& Impresa”, costituito nel 1999 dalla
stessa Università di Brescia, dalla Camera di Commercio, da Isfor 200 e dalle organizzazioni imprenditoriali dell’industria
e dell’artigianato della provincia.
La finalità del Master, che oltre all’approvazione della Regione Lombardia ha ottenuto pure un finanziamento di 1.800 euro,
è quella di «formare professionisti che
sappiano realizzare il coordinamento fra le
varie aree della gestione aziendale interessate ai progetti di internalizzazione
produttiva e di collegamento fra le imprese e i mercati esteri», ovvero, «figure professionali che dovranno assumere la responsabilità di progetti complessi nei
quali interagiscono le scelte di natura
produttiva e distributiva derivanti dalle
strategie di proiezione all’estero delle imprese attraverso la creazione o l’acquisizione di unità produttive estere e l’implementazione di reti distributive collegate
ad accordi commerciali o a joint venture».
In sostanza, per aggirare un po’ la ridondanza descrittiva del progetto, si tratta di
un’offerta rivolta a 15 laureati (preferibilmente in ingegneria o materie economiche), di età inferiore ai 29 anni, per un
contratto di apprendistato di 30 mesi (dall’aprile 2006 al settembre 2008) così organizzato e suddiviso: 2.100 ore (circa) destinate all’attività lavorativa e all’apprendimento in azienda; 500 ore per l’attività
formativa in aula (presso l’apposita struttura dell’Università degli studi di Brescia); 500 ore per specifiche attività formative in azienda, «con particolare attenzione all’elaborazione di un project
work»; 200 ore di autoformazione guidata
in azienda e 300 ore di «studio individuale assistiti in orario extralavorativo».
Un progetto la cui affidabilità è garantita
anche dal sindacato (Cgil e Cisl di Brescia
e Valcamonica-Sebino e Uil di Brescia)
che, hanno sottoscritto il “Contratto di
apprendistato” collegato al Master unisegue a pagina 2
dalla presa della Bastiglia
al... topolino bresciano
(Redazione, a pag. 4)
Cevo, fischia il vento...
della restaurazione
(Mario Salvetti, a pag. 5)
Darfo Boario Terme in
attesa della nuova “civica”
(Tullio Clementi, a pag. 6)
febbraio 2006 - graffiti
2
dalla prima pagina
apprendistato di...
versitario per la «gestione dei progetti di
internalizzazione produttiva».
Le richieste di partecipazione al Master,
in carta libera e corredate dalla necessaria
documentazione (curriculum personale,
fotocopia del certificato di laurea o autocertificazione attestante il conseguimento
della laurea entro il 19 aprile del 2006, attestazione degli esami sostenuti e relativa
votazione), dovranno pervenire «entro e
non oltre le ore 12 di mercoledì 19 aprile
2006, all’Università degli studi di Brescia,
Segreteria Studenti Facoltà di Economia,
in via San Faustino 74/b, Brescia.
I candidati in possesso dei requisiti verranno successivamente convocati per un
test psicoattitudinale, che completerà la
fase di selezione.
Post scriptum.
Per eventuali ulteriori ragguagli, gli interessati possono rivolgersi anche alle sedi
sindacali del comprensorio camuno-sebino, a Darfo Boario Terme.
“Solo una cultura formatasi nella
tranquillità delle passioni può condurre
le nazioni alla piena maturità”.
Johann Wolfgang Goethe
Siamo contenti di poterci ricredere
Nel numero 138, del maggio 2005, Graffiti pubblicava un breve corsivo dal titolo “Una
cittadella culturale nel... deserto”, il cui testo riproponiamo integralmente, al fine di
poter poi rientrare adeguatamente nel tema in questione.
«Se ci fosse consentito stimare il territorio camuno-sebino con il metro dei fermenti
culturali in atto – scrivevamo –, ne sortirebbe un risultato davvero straordinario, tanto in termini di intensità e diversificazione dell’offerta quanto, conseguentemente, in
termini di ricchezza delle opportunità e, quindi, di prospettiva politica.
É più che significativo, a titolo di esempio, quanto viene pubblicato in queste pagine
centrali di Graffiti,* ma potremmo aggiungere le molteplici iniziative promosse dalle
“frange” giovanili della sinistra politica, gli “Incontri Tra/montani” e, perché no?, la
stessa associazione culturale Graffiti, di cui la redazione del giornale è sostanzialmente
il... braccio operativo. Una vera e propria “mecca” per un potere politico-amministrativo
che fosse appena un po’ più aperto alle proposte (ed alle critiche) della cosiddetta
“società civile”. Null’altro che una inevitabile sciagura, invece, per un “principe” suscettibile, autoritario ed autoreferenziale che, ben lungi dal manifestare un qualche
bisogno di “consiglieri”, non sa tollerare neppure l’irriverenza dei giullari, ma soltanto
la silenziosa, piatta e servile subalternità delle... truppe al seguito».
Ebbene, proprio in questi giorni il Servizio Cultura e Valorizzazione del Territorio della
Comunità montana, dopo aver diffuso una scheda per la rilevazione dei gruppi e delle
associazioni attive in Valle Camonica, ha promosso un “forum” delle associazioni e
dei gruppi culturali della Valcamonica (nell’intera giornata di Sabato 25 febbraio) allo
scopo di «fare il punto sulle attività delle singole attività culturali del territorio, presentare programmi per il futuro, analizzare le necessità e le priorità dell’iniziativa culturale in Valle Camonica [e] trovare campi di ricerca comuni a tutte le possibili sinergie utili alla realizzazione dei progetti». Bene! Possiamo forse aggiungere altro, oltre
al sincero piacere di poterci (una volta tanto) ricredere?
* Le pagine in questione riassumevano, in modo particolare, le varie iniziative culturali
e sociali promosse da Tapioca per il suo decennale, oltre ad alcuni progetti del Circolo
culturale Ghislandi e dell’Università popolare.
educare all’arte, ovvero, l’arte di educare
a cura di Monica Andreucci
Venerdì 13 gennaio, presso il Centro Congressi di Boario, il Centro culturale Teatro
camuno (Cctc) nell’ambito del Progetto
“Educamuniarte 2” propone alle scolaresche delle Scuole primarie di tutto il comprensorio lo spettacolo teatrale “Il Castello
della strega” (scheda a pag. 4) della compagnia Teatro Evento di Bologna. Da gennaio fino ad aprile, poi, continueranno attività di “laboratorio” nelle scuole primarie e
letture animate dedicate ai più piccoli.
Eccone alcuni titoli: “Il grande volo”, “Storiemoltissimestorie”, “Il giro del mondo in
5 fiabe”, “Il posto delle favole”... Letture
che coinvolgeranno i bambini delle scuole
materne da Pontedilegno a Darfo Boario
Terme. “ Educamuniarte 2” è un progetto
finanziato in buona parte dalla Fondazione
Cariplo, che da qualche anno è molto vicina a tutte le attività del Cctc, consentendogli così di realizzare in Valcamonica progetti scolastici che diversamente non potrebbero essere messi in atto.
Oltre alle ormai conosciute e apprezzate
Nini Giacomelli e Bibi Bertelli, alla realizza-
zione dei progetti di quest’anno collaborano operatori teatrali (autori, attori, registi,
musicisti, scenografi e costumisti, tecnici,
illustratori, macchinisti, consulenti ) di prestigio, come Gabriele Marchesini, Gigi
Monfredini, Rina Sanzogni, Irene Testa,
Alessandra Minetti, Renata Besola, Davide Bassanesi, Emanuele Testa, Livia Morandini, Silvye Bellicini, Francesca Buzzi.
In sostanza, leggiamo in un comunicato
stampa del Cctc, si tratta di proporre il
«Teatro vissuto come metodo aggregante
ed educativo», ovvero, per dirla ancora
col sottotitolo del progetto (“Educare all’arte, l’arte di educare”), «dell’impegno
che ogni operatore profonde per attivare,
attraverso il gioco teatrale, percorsi educativi dei quali i ragazzi di oggi particolarmente necessitano».
Inoltre, gli operatori del Centro camuno
stanno curando laboratori teatrali indirizzati a tutti gli studenti degli Istituti Superiori di Vallecamonica.
Dal mese di novembre 2005, infatti, è iniziato il quinto progetto in rete sul territorio
camuno, che vedrà in scena una settantina
di allievi provenienti dagli Istituti Superiori
di Breno, Edolo, Cemmo e Darfo Boario
Terme. Progetto che sviluppa un percorso
sui linguaggi teatrali e televisivi, che privilegerà il genere comico e prevede, oltre al
laboratorio, la realizzazione di un saggio finale nel mese di febbraio, presso il Centro
Congressi di Darfo Boario Terme.
tanto di cappello
Nello scorso gennaio l’emittente
Più Valli Tv realizza e trasmette
una breve intervista al direttore di
Graffiti, giunto ormai al suo 15º
anno di vita. Alla fine, l’intervistatrice chiede qual’è l’obiettivo principale
del periodico. La risposta del direttore è lapidaria, fino a rasentare l’...
inospitalità: «distogliere un po’ la
gente dal telecomando», e l’emittente la manda in onda senza fare una
piega. Chapeau!, direbbero i francesi.
graffiti - febbraio 2006
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PROFONDO NORD
(di Tullio Clementi)
a ciascuno il suo
Bresciaoggi di domenica 12 febbraio da in anteprima la notizia, sotto un titolo piuttosto scialbo:
“Candidati, scatta il toto-nomi”. Scialbo, e comunque tutt’altro che originale, visti i precedenti.
Nel merito, poi, la cosa scade a livello di gossip quando ci si presentano le prospettive elettorali,
con tanto di candidati “blindati” (Ferrari dei Ds e Zipponi di Rifondazione, per esempio), candidati
di “fascia alta” (ma non garantita) e, infine, candidati da “gettare nella mischia”, come Bino e
Bonomelli della Margherita, e a insindacabile giudizio delle segreterie di partito.
Un po’ di ressa in più la troviamo invece dalle parti della Lega dove, dando per scontata l’intoccabilità del Caparini (come si conviene ad ogni rampollo nato all’ombra di un... castello, fosse
pure costruito sulle macerie di una fabbrica fallita), pare che il parlamento di “Roma ladrona” stia
intrigando molti... statisti camuni: dalla Monica Rizzi a Franco Camossi, passando per Riccardo
Minini e Marco Reghenzani. La Lega, quindi, è costretta a scalciare un po’ per conquistarsi il...
posto al sole. E dato che la palestra in cui esercitarsi non può che essere quella della “capitale”
camuna, i colleghi della... casa (“delle libertà”) in quel di Darfo Boario Terme se la sono presa un
po’, a giudicare dalla lettera del capogruppo di Alleanza Nazionale, Giuliano Gualeni, che richiama il proprio sindaco (in “quota” leghista) alla necessità di «porre la massima attenzione nella
gestione della cosa pubblica... lasciando perdere dichiarazioni avventate».
Bienno: Legambiente si... costituisce
Dopo anni di attività in Valcamonica, nel corso dell’assemblea ordinaria, sabato 14 gennaio 2006,
la sezione camuna di Legambiente si è costituita in associazione, dotandosi di un proprio statuto.
Prima di questo importante adempimento, i soci in assemblea hanno passato in rassegna gli argomenti più significativi del 2005: dai risvolti ambientali del “Grande Sogno” in alta Valle ai timori
per il paventato insediamento della Carbofer a Piancamuno; dal problema dell’acqua a quello
dell’energia, con particolare attenzione alla necessità di interramento di alcune linee aeree. Con
alcune note positive, infine, in merito ai campi scuola per l’educazione ambientale (a Bienno,
Malegno e Capodiponte), che stanno funzionando bene da qualche anno, ed al “sodalizio” promozionale con l’associazione Bed & Breakfast di Valcamonica. (t.c.)
AMBIENTE & DINTORNI (di Guido Cenini)
osservatorio ambientale
Siamo di fronte a troppe emergenze ambientali, in valle, per far finta di niente e continuare a credere che tanto tocca agli altri risolvere i problemi e i problemi sono sempre
del vicino e mai nostri. Da diversi anni funziona un osservatorio economico, di cui fan
parte, se non erro, gli enti comprensoriali, i sindacati e la SECAS. A questo punto, visti i
casi di inquinamento del suolo a Forno per l’ex UCAR, l’inquinamento dell’aria sempre
a Forno per nuovi insediamenti in corso do accertamenti, l’inquinamento da fumi a Breno e Berzo Inferiore, paura di PCB nella media valle, gli uccellini morti a Piancamuno, la
questione Carbofer ed altre, sempre nella bassa valle, il progetto dell’inceneritore, tanto
per citare i più noti, ci portano a proporre a Comunità Montana, BIM, SECAS e sindacati un osservatorio ambientale che si prenda cura dello stato di salute del territorio
valligiano. Non si può pensare che tra acqua, aria e suolo la valle stia sempre più diventando una grande pattumiera a cielo aperto oppure un grande tappeto sotto cui nascondere tutto lo sporco che industrie ed artigiani vari producono nel nostro territorio.
C’erano tutte le bonifiche dei residui dell’industrializzazione degli anni sessanta e soprattutto della deindustrializzazione degli anni novanta che andavano eseguite prima
dei nuovi e numerosi insediamenti. Quasi nulla è stato fatto. Si costruiscono capannoni sui residui minerali e chimici dei precedenti insediamenti. Credo veramente che,
se procedessero ad analizzare il suolo e le falde acquifere di profondità, ci sarebbero
delle grosse sorprese, in termini di piombo, cadmio, cromo, cianuro e tanti altri elementi che alla salute non certo fanno bene. Il problema sta soprattutto nel controllo,
chi esegue i controlli, quando li fanno, dove e chi rende pubblici i dati.
La Comunità Montana, proprio per la sua funzione sovracomunale e comprensoriale,
dovrebbe avere un “ministero della salute dei cittadini e del territorio” o almeno
istituire e coordinare l’osservatorio che ci garantisca sulla qualità della vita nostra
e del nostro territorio.
CONTROMANO
a cura di Guido Cenini
5 Dalle biomasse nuovi posti di lavoro e una ripresa per l’agricoltura
europea. Le biomasse rappresentano
un’importante opzione per rispondere
alle problematiche energetiche, agricole e occupazionali dell’Unione europea nei prossimi decenni. È quanto
sostiene Bruxelles che ha messo a
punto un piano d’azione per rilanciare le bioenergia.
5 Secondo l’Epia il mercato del fotovoltaico ha un potenziale di 5,4 GW/
anno. Secondo le stime dell’Associazione Europea dell’Industria Fotovoltaica (European Photovoltaic Industry
Association-EPIA), il mercato mondiale
ha le potenzialità per mettere in commercio 5,4 gigawatt (GW) di impianti all’anno fino al 2010.
5 Per Legambiente il nuovo decreto
fotovoltaico è valido ma da semplificare. Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, commenta così
nuovo testo di incentivazione della
produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici: “Un provvedimento fondamentale, come ha dimostrato il successo del sistema Conto
Energia, ma ancora insufficiente”.
Emergenza gas: l’Italia deve incominciare a rispettare gli obiettivi Ue sui
biocarburanti. La Coldiretti afferma
che dalle coltivazioni agricole nazionali è possibile produrre un milione di
tonnellate di biocarburante per combattere lo smog e ridurre la dipendenza
energetica dall’estero.
febbraio 2006 - graffiti
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SEMPRE A PROPOSITO DI “STATI GENERALI DELL’ECONOMIA”
dalla presa delle Bastiglia al... topolino bresciano
a cura della Redazione
Le origini affondano nel Medioevo,
quando gli Stati Generali venivano convocati dal monarca ogni qualvolta si rendeva necessario l’avvallo dei sudditi per
questioni importanti, in particolar modo
di carattere economico. Ma il caso più
eclatante rimane pur sempre quello francese del 1789, soprattutto perché gli Stati Generali (le tre classi di sudditi con
voce in capitolo, in sostanza: clero, nobili e borghesia, perché i “sanculotti” sarebbero stati chiamati in causa solo al
momento di assaltare la Bastiglia), convocati da Luigi XVI nel tentativo di arginare il clima di rivolta popolare imposto
dalla situazione di miseria, grazie ad una
sorta di escamotage nella procedura
elettorale riusciranno a costituirsi in Assemblea nazionale, dando così origine
alla Rivoluzione francese.
In tempi meno... storici, il richiamo più
attuale a questa “assemblea” viene offerto dai “principi” dell’urbe e dell’orbi
bresciana (con molta più attenzione all’urbe che alla periferia, naturalmente),
Paolo Corsini e Alberto Cavalli, attraverso la convocazione degli «Stati generali
dell’economia e della società», nella primavera del 2005.
Ora, dopo quasi un anno di audizioni, fra
cui quelle dei sindacalisti camuni, che
proponevano di «aiutare la gente di
montagna facendola restare in montagna» (Domenico Ghirardi) e, quindi, di
poter fare affidamento su «un patto per
lo sviluppo che consideri il sistema sociale, economico, produttivo, finanziario
e infrastrutturale nella sua globalità»
(Gian Bettino Polonioli), la “montagna”
bresciana ha partorito il classico “topolino”: un documento sottoscritto da ben
undici associazioni di... mestiere (dall’Aib al Collegio dei Costruttori edili,
passando per le varie associazioni, confederazioni e unioni di artigiani, agricoltori, commercianti ed autotrasportatori),
in cui, fra l’altro, si scopre che «paghiamo i costi di un Paese in cui i tempi della
politica sono in ritardo rispetto alle esigenze dell’imprenditoria» e, dunque, si
auspica un anelito dell’imprenditoria
bresciana verso «il ritorno alla centralità
dell’impresa». Sensazionale! E soprattutto rivoluzionario. Come se i costituenti
nella Francia del 1789 avessero sottoscritto un documento per il ritorno alla
centralità della monarchia...
Ma va messo pure in conto che a Brescia,
diversamente da Versailles, l’ultima parola
è toccata al... principe (in ordine alfabetico:
Beccalossi, Cavalli, Corsini)...
Quanto all’incontenibile esuberanza delle
buone intenzioni, infine, le poche... steccate fuori dal coro vengono quasi unicamente dal versante dei... sanculotti, fra i
quali merita una citazione particolare il segretario della Cisl, Renato Zaltieri: «Non
ho sentito il dove, il quando, il come».
Ps: In altra sede (ma sempre in tema), intanto, il professor Giuseppe Bertagna, già consulente del ministro di quella che fu la Pubblica Istruzione, afferma che una società,
per non deindustrializzarsi, «ha bisogno di
tecnici qualificati, di tecnici superiori, di
quadri di alta formazione professionale...»,
ma vola via lieve sul fatto che l’unica prospettiva rimasta aperta in ambito scolastico
pare orientata in ben altra direzione.
il castello della strega
di Nini Giacomelli
Sono spunto per questo spettacolo due fonti:
una storia popolare venata di filosofia orientale; il film Principi e Principesse del regista M.
Ocelot, in particolare il terzo episodio, dove
si narra una vicenda ambientata nel Medioevo
in cui motore della storia è il castello della
strega Maga.
Come è consuetudine nel percorso di ricerca di
Teatro Evento, il soggetto della narrazione è
stato ampliato e rielaborato in un’ottica attuale.
Temi principali di questo spettacolo sono il binomio pace/guerra e la tolleranza, temi che hanno sempre accompagnato la storia dell’uomo, e
con una valenza sempre contemporanea.
Ma che cosa una bambina e un bambino percepiscono fin da piccoli nel gioco, a scuola, in
famiglia, di tutto ciò? In ognuno di loro è insito un desiderio di accettazione da parte del
gruppo dei propri coetanei. La voglia di comandare e dirigere i compagni nel gioco, lo
sfogo dell’aggressività e l’uso della violenza
influenzano fin dall’infanzia, i bambini. La famiglia e la scuola hanno il dovere di aiutarli e
stimolarli verso un percorso di maturazione
dove la convivenza e il confronto con l’altro
siano fonte di ricchezza interiore.
Tre sono i protagonisti de Il Castello della
strega, contornati da moltissime altre comparse: la strega Maga che abita in un castello
impenetrabile; Astolfo, re guerriero; Fausto,
un giovane figlio di un mugnaio.
La strega per antonomasia è un soggetto diverso: è una persona che incute paura. Vive
isolata nel suo castello e da questo luogo inaccessibile incute timore agli abitanti dei dintorni. Lo spettacolo è la storia di un tentativo di
conquista visto secondo due ottiche: la penetrazione in quel luogo con l’uso della forza e
della violenza (Astolfo); l’intelligenza supportata dall’osservazione e la riflessione, armi
non-violente che utilizzerà Fausto.
La drammaturgia de Il Castello della Strega è
una narrazione a tutto tondo. Teatro di narrazione, elementi scenici e teatro di figura si
amalgamano. È un continuo gioco degli attori
l’alternare parti epiche e drammatiche. È un
riscrivere la tradizione (in questo caso una fiaba popolare), attraverso la contemporaneità.
Fiabe come questa sono viaggi che non deludono, anzi, consentono, in modo mediato e
simbolico, di affrontare, anche con bambini
piccoli, temi molto importanti quali il superamento di ostacoli e difficoltà, la necessità di
guardare alle persone che si incontrano senza
fermarsi alle apparenze, ma utilizzando l’intelligenza e il cuore, imparando a discernere
bene e male, giusto e sbagliato, buono e cattivo, senza schematismi gratuiti. Regalano inoltre la possibilità di entrare in contatto con
usanze, tradizioni, riti, miti di diversi popoli,
aspetto questo fondamentale per promuovere
un reale avvicinamento e un incontro fra le
culture dell’umanità.
graffiti - febbraio 2006
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CEVO: LA MEMORIA VELATA, TRA “SANGUE DEI VINTI” E CROCI DEL PAPA
fischia il vento... della restaurazione
di Mario Salvetti
Nico Gozzi, 22enne consigliere di opposizione a Cevo, presenta nell’ultima seduta
di consiglio comunale l’ordine del giorno
dell’Anpi in cui si chiede che non venga
riconosciuta la qualifica di “militari belligeranti” ai combattenti della Repubblica
Sociale Italiana, così come da disegno di
legge governativo n. 2244.
Gozzi sostiene che questo titolo è illegittimo giuridicamente e scorretto storicamente: i partigiani – portatori di ideali di
giustizia e di libertà – non possono essere messi sullo stesso piano di chi ha
difeso la dittatura. Cevo, inoltre, nella vicenda resistenziale camuna, ha avuto un
ruolo particolare, come ricordano alcuni
segni presenti anche nella sala consiliare: la fotografia dell’incendio appiccato
dai nazifascisti ed il gonfalone con la
medaglia di bronzo ed il gagliardetto della 54ª Brigata Garibaldi.
Il Sindaco Mauro Bazzana sostiene che
è meglio non dividersi su queste questioni: vi è stata una dittatura sconfitta e
non vanno rivisti i valori sanciti dalla
Storia. Ribadisce che per i vivi deve valere il valore della riconciliazione e cita la
Croce del Papa quale esempio di pace e
superamento delle diatribe.
Anche il Vicesindaco Francesco Biondi insiste sui valori del Santuario dell’Androla:
da Cevo deve partire un segnale di forte
pacificazione, un segnale che spenga i piccoli fuochi della polemica ed accenda quelli della pacifica convivenza civile. Lo stesso Biondi legge poi citazioni del libro di
Giampaolo Pansa “Il sangue dei vinti” e
fornisce la sua esperienza personale.
Queste le parole verbalizzate dal segretario comunale: «Non posso dimenticare la
visione di un carretto, proveniente da Saviore, che trasportava il cadavere di Anna
Pasinetti di Ponte, giustiziata dai partigiani perché sospettata di essere una spia:
da un telo spuntavano i piedi coperti da
calze verde-bottiglia». «Non posso neanche dimenticare la visione del cadavere di
Bortolo Scolari, guardia boschiva comunale, steso su un tavolo nell’attuale sala
degli assessori, anch’egli giustiziato dai
partigiani perché sospettato di connivenza con i fascisti».
E ancora: «Ho davanti agli occhi la scena
raccapricciante del linciaggio del milite
Luigi Cerri, avvenuto in piazza, in uno
squallido scenario all’irachena che disonora chi l’ha fatto e chi l’ha permesso».
«Come poi dimenticare le scorribande che
noi ragazzini facevamo con quelli più
grandi di noi sulla strada di Cargadoj,
dove era stato sepolto provvisoriamente
il colonnello Valzelli? Qualcuno sostiene
FINESTRA ELETTORALE
ad aprile si cambia?
Nell’intento di rendere esplicito il senso di “Quello che chiediamo all’Unione”, al fine di contribuire per quanto possibile ad “impostare il cambiamento, il Circolo culturale Ghislandi ha
promosso nella serata di mercoledì 9 febbraio un incontro-dibattito con i rappresentanti dei
partiti del centrosinistra: Claudio Bragaglio per i Democratici di sinistra; Giorgio Faccardi per i
Comunisti italiani; Guido Galperti per La Margherita; Giovanni Migliorati per L’Italia dei valori; Paolo Mori per i Verdi per la pace e Osvaldo Squassina per Rifondazione comunista
(assente giustificato Dionigi Guindani dei Socialisti democratici).
Apprezzabile (e apprezzata) la novità nel modo di introdurre la discussione: una ventina di
cartelli con scritti, in forma estremamente sintetica, gli argomenti da affrontare nel dibattito e,
cosa ben più importante, nella futura attività di governo da parte dell’Unione: Difesa della
Costituzione; Conflitto di interessi; Equità fiscale; Lavoro precario; Infortuni sul lavoro; Prospettive per i giovani; Scuola e riforma Moratti; Tossicodipendenze e carcere; Politiche per la
famiglia; Laicità dello Stato; Autonomie locali; Pluralismo dell’informazione; Diritti civili; Immigrazione; Politica internazionale; ...
Nel merito del dibattito, ci limitiamo a riportare un breve stralcio delle prime considerazioni
(erano già in “rete” fin dal primissimo mattino del giorno successivo al convegno) di Silvano
Parolari: «Bisogna lavorare sui bisogni come diceva Squassina, i diritti, la tutela del lavoro, della
casa, del potere d’acquisto, del rispetto dell’ambiente, rimettere l’uomo in primo piano impostando un approccio più umanista alle problematiche sociali. Rispetto verso i giovani, le donne,
gli anziani e pensionati e senza tralasciare un nostro grave impegno verso gli stranieri che cercano
dignità e lavoro nel nostro paese: basta con le Guantanamo sia a Cuba che in Italia...».
che proprio il Valzelli fosse stato torturato
qui negli scantinati del Comune e gli fossero stati cavati pure gli occhi. Su quel
cumulo di terra i più grandi del gruppo si
esercitavano a saggiare, con il macabro
rito di un bastone, la profondità di sepoltura del cadavere».
La votazione si conclude quindi con
l’astensione della maggioranza e il voto
favorevole della sola minoranza.
Testimonianze, opinioni e scelte, quelle di
cui sopra, esercitate in perfetta libertà,
grazie soprattutto a quella lotta di popolo
(combattuta senza... mazzi fiori) per la liberazione dal giogo nazifascista che oggi
si vorrebbe quantomeno ridimensionare.
Ma più ancora del nostro commento, forse, può essere illuminante il seguente, crudo brano di Italo Calvino: «Dietro il milite
delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere
di tortura, le deportazioni e l’Olocausto;
dietro il partigiano più ignaro, più ladro,
più spietato, c’era la lotta per una società
pacifica e democratica, ragionevolmente
giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, che di queste non ce ne sono».
«... occorre un rapido, deciso, ricambio
di classe dirigente che sia anche allo
stesso tempo un drastico ricambio generazionale, non diversamente da
quanto è avvenuto nella Spagna postfranchista, con i risultati che sono sotto
gli occhi di tutti. L’Italia possiede ancora una generazione di trenta-quarantenni che vanta curriculum professionali di altissimo livello, che è cresciuta in un mondo già globalizzato,
che conosce le lingue e che in parte
considerevole lavora oggi al di fuori
dei confini del nostro Paese e guarda
con preoccupazione – e sempre più
spesso con amarezza e sarcasmo – a
una realtà che vista dal di fuori, e da
contesti di osservazione privilegiati
come quelli delle grandi istituzioni
internazionali, appare come una specie
di fragile imbarcazione senza guida,
sulla quale i timonieri si disinteressano della rotta e pensano solo a darsele
di santa ragione». (Pier Luigi Sacco,
Il Sole-24 ore, 4 febbraio 2006)
febbraio 2006 - graffiti
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SI VOTERÀ NELLA PRIMAVERA DEL 2007
Darfo Boario Terme in attesa della nuova “civica”
di Tullio Clementi
Fra poco più di un anno la città di Darfo
Boario Terme potrebbe essere governata
da una lista civica. Si voterà nel 2007, ma i
gruppi di opposizione stanno già da tempo... affilando gli argomenti, i progetti e le
strategie al fine di presentarsi agli elettori
come efficace alternativa nel governo del
Comune. Certo, ci sono ancora diversi
problemi organizzativi e progettuali da affrontare e risolvere (e come potrebbe essere diversamente?), ma negli ultimi incontri assembleari promossi dai due
gruppi di minoranza hanno cominciato a
delinearsi alcuni elementi fondamentali.
La lista che si presenterà nella prossima
competizione elettorale, tanto per cominciare, pur valorizzando l’esperienza civica
fin qui condotta dai banchi dell’opposizione non potrà certo riproporne il nome,
e ancor meno la somma dei due nomi (“Le
Nuove Arche” e “L’Ulivo”) dei gruppi di
minoranza, ma dovrà necessariamente costruire una immagine nuova, che sappia
mettere a profitto tanto l’esperienza del
lavoro unitario (in Consiglio comunale e
fuori) svolto negli ultimi anni, quanto la
premessa d’impegno diffuso e disinteressato che si respira ampiamente nella folta
e qualificata partecipazione alle assemblee (che ricordano, e forse in qualche
modo ricalcano, le affollate discussioni
nelle vecchie sezioni dei partiti popolari).
Più facile a dirsi che a farsi, naturalmente.
Tuttavia pare sufficientemente affermata
e diffusa la consapevolezza che il carattere della proposta può diventare un elemento vincente soltanto a condizione che
sia chiaro e condivisibile non solo il progetto, ma pure il significato della novità,
nel senso che non può assolutamente essere disgiunta da un segnale di discontinuità col passato (a prescindere da ogni
giudizio di merito sulle singole persone),
anche solo per onorare il vecchio adagio
secondo il quale “non ci possono essere
uomini per tutte le stagioni”.
Non certo meno importante, il problema
relativo al modo di rapportarsi con gli
elettori, soprattutto se si parte dal presupposto essenziale della loro maturità
e, quindi, della loro capacità di apprezzare la differenza tra le sirene della propaganda – che si annuncerà a suon di monete nei prossimi mesi, grazie ai cavalli
di razza... padana piazzati dall’attuale
maggioranza in Provincia, in Regione e
nel Parlamento nazionale, da dove tenteranno di spiegarci che il benessere diffuso è direttamente proporzionale alla
quantità di pubblico denaro elargito attraverso la “provvidenziale” intraprendenza
di pochi... eletti – e, per altro verso, lo
scambio di idee e proposte e commenti
fra la gente sul futuro della città
Via Badetto, 21 - Ceto (Bs)
«... Oggi che non ci si può più dividere
sulle ideologie, sulle filosofie, oggi che
si usa sempre di più il termine “trasversale” ogni qualvolta non si può “schierare” un’opinione. Oggi che si percepisce che la gente vuole essere sempre più
protagonista al di là dell’appartenenza
e dello schieramento...
Ora hanno concordato non tanto di
“scendere in campo” ma più precisamente di “riappropriarsi del campo”:
che il contadino ritorni a zappare, arare
e seminare, al posto delle macchine, degli apparati che appaiono ingolfati...».
Fabio Di Rosa, coordinamento
nazionale delle Liste Civiche)
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graffiti - febbraio 2006
utopici?, ovvero: “insieme per un sogno”
Sedici fogli di carta stampata col ciclostile ed ecco il “Giornale degli utopici” (sottotitolo: “Insieme per un sogno”). Un giornale per «trasmettere agli altri le nostre sensazioni», per «combattere la disperata sfera della solitudine» e, quindi, «per uscire dal
nostro mondo e confrontarci e entrare in intelligenza, in virtù, in etica sociale nella
realtà». Il giornale di quanti stanno tentando di uscire
dal “sole nero” della depressione, da quel cono d’ombra della psiche dove si i rischia pure la beffa dell’essere considerati dei “malati immaginari”, attraverso
quella che amano definire come la «terapia di gruppo».
Un giornale, o se preferite un “opuscolo” (che tanto
la sostanza rimane assolutamente immutata) realizzato
grazie all’impegno di alcuni “utenti” del Cps (Centro
psico sociale) di Malegno, magari anche al costo non
lieve di dover attingere alle residue energie di una volontà «che si è come annullata, frantumata...».
Il primo numero porta la data di gennaio 2006. (t.c.)
«Il guaio in Italia non sono i ladri, ma “la maledetta questione morale che, come è
noto, ha saputo ricattare non poco la vita politica italiana e che in queste ore tenta, con
perfida spregiudicatezza, di offendere la dignità e l’onore di alcune indiscutibili persone perbene”. Questi e altri detti memorabili sono contenuti in una pubblicità di mezza pagina che da giorni ammorba diversi giornali, sotto l’imprudente titolo: “Craxi è
vivo”. Imprudente perché noi non sappiamo se sia vivo, ma se lo fosse sconsiglieremmo
di farlo sapere in giro. Qualcuno potrebbe chiedergli 50 miliardi indietro».
Marco Travaglio, L’Unità, 20 gennaio 2006
LA CLASSIFICA DEL MESE (a cura di Gastone)
Valsaviore, ombelico della... camunia
Voto 1 al consorzio forestale Valle dell’Allione. L’enfasi con cui la direzione continua a
rivendicare il pareggio di bilancio è molto sospetta. Si sta alzando il tiro per mantenere
la posizione quando la Comunità Montana finalmente ridurrà il numero dei consorzi?
Voto 2 all’assessorato ai lavori pubblici del Comune di Darfo. Sono esteticamente
pessimi i paletti bianchi antitraffico posizionati di recente in corso Lepetit e fuori dalla stazione ferroviaria: sembrano i marmi utilizzati nei cimiteri.
Voto 3 all’Amministrazione comunale di Cevo. In consiglio si è astenuta sull’ordine
del giorno che boccia la proposta di legge di Alleanza Nazionale, volta ad equiparare
partigiani e militanti della Repubblica di Salò. Sacrosante le critiche dell’Anpi.
Voto 4 al Comune di Darfo e alla Provincia di Brescia. È tempo ed ora di darsi una
mossa nel sistemare l’ex consolata, ormai abbandonata a se stessa e vittima di continui vandalismi.
Voto 5 al Comune di Cedegolo. I 6 milioni di euro ottenuti dall’Obiettivo 2 per la realizzazione dell’incubatore per le imprese paiono eccessivi. A Cividate, infatti, non sta
per niente funzionando.
Voto 6 a Mauro Bazzana, sindaco di Cevo e attuale Presidente dell’Unione dei Comuni
della Valsaviore. Tra i provvedimenti che vuole mettere in atto da subito figura la convenzione con l’Arpa per effettuare indagini più approfondite sui siti critici come l’ex Ucar.
Voto 7 al sindaco di Cedegolo. Che i suoi ripetuti solleciti per costituire il Comune
unico della Valsaviore siano finalmente ascoltati dai colleghi e dai cittadini.
Voto 8 al tavolo tecnico sulla cartellonistica stradale composto da Comunità Montana, Bim, Soprintendenza e Provincia. Ottima l’idea di uniformare i pannelli turistici da
posizionare sulle statali 510 e 42: finalmente si potrà porre un limite all’invasiva e pericolosa pubblicità commerciale.
Voto 9 alla giunta comunale di Lozio. Una modifica al piano regolatore ha limitato i
danni del cospicuo insediamento abitativo previsto nella piana.
Voto 10 ai cittadini del basso sebino bresciano che hanno raccolto nel giro di poco
tempo 1.800 firme contro la chiusura della divisione di oncologia dell’ospedale di Iseo.
Il direttore generale Gabriele Tonini ha fatto subito retromarcia e si è rimangiato tutto.
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recensioni
di Mario Salvetti
Titolo: Storia della Valsaviore
Autore: Franco Bontempi
Editore: Unione Comuni Valsaviore
Distribuito gratuitamente a tutte le famiglie dell’Unione, il testo scritto dal parroco di Ono San Pietro è una panoramica completa, che parte dall’ultima glaciazione, attraversa il neolitico, l’età del
rame, del ferro, l’epoca romana, il medioevo, fino ad arrivare all’analisi dettagliata di tutti i secoli dello scorso millennio,
Novecento compreso.
Diciannove capitoli molto densi, frutto
di un lavoro di ricerca durato quasi
trent’anni, grazie alla costanza di recuperare di volta in volta notizie preziose e
documenti e di archiviarli con pazienza.
Don Bontempi, nell’introduzione, racconta che tutto è iniziato nel 1974 quando prestava servizio come parroco a
Ponte, frazione di Saviore. Lì, con alcuni
ragazzi, cominciò a spolverare l’archivio
e a riordinare quanto di utile c’era: un
primo passo, un manoscritto ancora embrionale, ma che poi, a distanza di tempo, è diventato una pubblicazione.
Scorrendo i capitoli ed i paragrafi si ha
l’impressione che la storia superi i confini dei quattro paesi, che ci sia già
(praticamente sin dall’origine) uno spirito comunitario unico tra gli abitanti
della Valsaviore.
L’accelerazione politica di qualcuno –
che mira a superare i quattro campanili
per creare un unico comune – avrebbe
pertanto anche un fondamento storico
e non sarebbe dettata solamente da
un’utilità economica ed organizzativa,
che è sempre più stringente in tempi di
tagli drastici ai trasferimenti statali e di
razionalità imposta dall’alto.
Addirittura, nella presentazione – immediatamente dopo la copertina – i sindaci di Cedegolo, Berzo Demo, Cevo e
Saviore non si firmano dalle rispettive
residenze municipali, ma da un ipotetico centro, la Valsaviore appunto. È il
preludio di un unico futuro municipio?
febbraio 2006 - graffiti
8
buone notizie dal Perù
Cinzia è appena rientrata a Lima e già ci manda nuove informazioni sulla scuola dell’anno che sta per iniziare. Ero riuscita a darle 1.500 euro. In più le erano stati consegnati 250
euro dalla scuola materna o elementare (non ricordo) di Pellalepre (un’iniziativa di solidarietà da loro realizzata). Ancora
le erano stati consegnati 1.000 euro dall’Università popolare per il
progetto biblioteca. Ma come vedete i bisogni sono urgenti.
Eravamo stati con lei a trovare Vittoria [Savio] sabato scorso a Chieri. Vittoria sta bene, la
sua convalescenza procede senza intoppi ed è determinata a rientrare per il 10 febbraio. Ci
siamo lasciate con la promessa che l’avremmo rivista il 4 febbraio nell’iniziativa del coordinamento dei gruppi: c’è l’idea di una mostra fotografica con delle bellissime fotografie
che lei ha ci ha mostrato. Ciao Margherita.
Rieccomi qui a Lima, già con un programma abbastanza pieno per le prossime settimane,
tutto concentrato sulla selva amazzonica.
Ieri sera ho parlato con Ronald, il quale mi ha comunicato che le due nuove insegnanti
sono già a Cusco e in settimana si aspettano anche i nuovi due maestri dell’area matematica.
L’equipe quindi è al completo e stanno già lavorando per la programmazione del prossimo
anno scolastico. Immagino che poi con l’arrivo di Roberto sarete informati di tutto.
Per necessità urgenti ho già anche anticipato e depositato sul conto di Caith quasi tutta
la cifra che mi avete dato e che dovrebbe arrivare con trasferimento bancario nei prossimi
giorni. A risentirci presto e saluti anche da Piero. Cinzia
Le lettere di Margherita Moles e Cinzia Arzu si riferiscono al progetto, di cui abbiamo già scritto fin dal dicembre del 2004, “Una scuola per le bambine lavoratrici e i
bambini lavoratori di Cuzco (Perù)”.
GRAFFITI
vicolo Oglio, 10
25040 DARFO BOARIO TERME
[email protected]
http://www.voli.bs.it/graffiti
in Redazione: Bruno Bonafini, Guido
Cenini, Valeria Damioli, Valerio Moncini.
hanno collaborato: Monica Andreucci, Cinzia
Arzu, Gastone, Nini Giacomelli, Margherita
Moles, Silvano Parolari, Mario Salvetti.
Direttore responsabile: Tullio Clementi.
Disegni e vignette di Staino, Ellekappa,
Vauro, Vannini e altri sono tratte dai
quotidiani: l’Unità, il Corriere della Sera,
il Manifesto, la Repubblica, dal periodico
Linus e dalla Rivista del Manifesto
“Anche quando le leggi sono
scritte, non dovrebbero mai
rimanere immutate”.
Aristotele
Rai: tanto tuonò, che piovve!
Sempre dalla stampa locale (Bresciaoggi del 12 febbraio), apprendiamo che «quasi una
famiglia su quattro in provincia di Brescia non paga il canone della Rai». Il quotidiano
aggiunge poi che se l’analisi viene circoscritta al Nord (perché al sud, secondo il sottosegretario all’Economia Daniele Molgora, sarebbero già molto più... avanti), «solo Torino, Sondrio, Cuneo e Lodi evadono più di noi [bresciani]». Bene, forse siamo sulla
buona strada per liberarci finalmente di un odioso balzello sulla pubblicità, il cattivo
gusto e l’alienazione culturale imposto al popolo dall’autorità costituita.
diritto & rovescio
«Forse, a questo punto, è legittimo
chiedersi se questa classe politica è in
grado di farci uscire dalle nostre tante
difficoltà. La cultura berlusconiana ha
cambiato le regole del gioco. Come la
Rai ha abbandonato il suo modello di
televisione, e si è adeguata a quella
commerciale, così il modo di far politica
dei leader del centrosinistra rischia, di
adeguarsi a quello di Berlusconi basato
sul sospetto, le promesse non mantenute, la demonizzazione dell’avversario.
La strategia dei grandi condottieri è
sempre stata quella di portare il nemico
a combattere sul proprio terreno, ma
non abbiamo bisogno di Alessandro
Magno. Ci servirebbero uomini come
La Pira, Pietro Nenni, Giuseppe Dossetti, Enrico Berlinguer, Alcide De-Gasperi,
Giorgio Amendola, Luigi Einaudi, Sandro Pertini e Amintore Fanfani».
da “Strettamente personale”, di Enzo Biagi,
Corriere della Sera del 15 gennaio 2006
VALCAMONICA ON-LINE (di Mario Salvetti)
un rifugio nel cuore delle Alpi (http:www.pontedilegno.it
“Pontedilegno, il tuo rifugio nel cuore delle Alpi”. Lo slogan ed il
breve filmato che aprono il sito della località sciistica dell’Alta
Valle indicano chiaramente che il portale è commerciale e destinato ai turisti, ma la ricchezza di informazioni è utile anche per
chi è della zona.
Le fotografie e le elaborazioni grafiche sono professionali e c’è
da perdersi aprendo le numerose pagine interne.
Parlare di ragnatela virtuale non è esagerato: dalla home page infatti si può accedere a cinque sezioni, che ne rimandano ad altre
interne ed ancora di più cliccando sui numerosi rimandi che si incontrano via via.
Si parte con Località (all’interno “Storia”, “Mappa”, “Passo del Tonale”, “Trasporti”
e “Apt”); poi Activities e events (all’interno “Golf”, “Tour”, “Ski area”, “Ski club”,
“Scuole di sleddog” e “Motoslitte”); quindi Montagna (all’interno “25 laghi”, “Rifugio Bozzi”, “Galleria foto” e “Scuola italiana sci di fondo”); Memoria storica (all’interno “Tour culturali” e “Tour naturalistici”) ed Ospitalità (all’interno “Motore di ricerca”, “Immobiliari” e “Meeting e Congressi”).
Particolarmente interessanti i tour, scaricabili in formato pdf. In quelli culturali figurano “Tesori delle Chiese”, “Il Ponte”, “Incisioni rupestri”, “Via Crucis”, “L’impero romano” e “Madonne e streghe”; mentre in quelli naturalistici “Attività tradizionali”,
“Il bosco di abete”, “Habitat faunistici”, “Il bosco e la luce”, “Il modellamento glaciale” e “La Guerra Bianca”.
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febbraio