Iscrizione al n. 1763 del registro stampa del Tribunale di Padova del 22.10.2001 Spedizione in abbonamento postale art.2 comma 20/c legge 662/96 aut. D.C.I. - Regione E/R GENNAIO 2004 N. 21 - STAMPATO IN PROPRIO LA RICCHEZZA DI AD P di Alberto Mabilia Mi ero quasi abituato a dover scrivere per sollecitare qualcosa o per contrastare qualcos’altro, ma oggi proprio non mi riesce di essere scontento. Per una volta guardando AdP mi sento felice ed appagato per le cose che vedo. Che cosa è accaduto? Sono andato in missione in America Latina ed ho visto come lavorano i nostri volontari. E basta questo per farmi felice? Sì, basta e avanza, perchè vedere la sintonia con la quale lavorano Andrea, Jacopo, Federica e Francesca fa riscoprire il gusto di fare del volontariato. Non me ne vorranno gli altri volontari sparsi per l’Africa che sudano e lavorano per AdP, ma io ho visto gli argentini e dal loro modo di comportarsi sono rimasto colpito. La loro scelta di vivere all’insegna della semplicità, anche se apparentemente scontata, esprime il senso di solidarietà con le persone che li circondano e con le situazioni gravi che ogni giorno devono affrontare. L’accordo nei comportamenti e le scelte, in linea con la missione di AdP, sono poi il frutto di discussione e di ragionamento e non di mera sottomissione alle regole imposte. L’impegno nelle scelte dell’attività a favore dei più poveri deriva da una intima convinzione della giustezza dell’opera di cooperazione e di sostegno con gli ultimi. La metodicità del lavoro e il non disdegnare lo stare insieme con i collaboratori argentini, anche al di fuori dell’orario di lavoro, indicano un coinvolgimento pieno in questo progetto. La generosità con la quale arrivano ad autoridursi i rimborsi spese, per aiutare situazioni difficili, è certamente meritevole del massimo rispetto. La compostezza nel loro divertirsi, che non sfocia mai nell’esagerazione, ma che resta sempre nei limiti della giusta allegria, invita ad unirsi a loro e ad essere felici con loro. Oggi i nostri volontari costituiscono più che mai la ricchezza e la forza di AdP e in questa stagione in cui diventano trenta gli anni della nostra associazione, vediamoli come il segno di una raggiunta maturità e di una continuità di azione. Crescano sempre più frequenti volontari come questi e come quelli attualmente in Africa, che non sono da meno, e l’opera di AdP sarà sempre più vasta ed efficace. O R G A N O D I I N F O R M A Z I O N E D E L L’ O . N . G . A M I C I D E I P O P O L I 1 ORGANO DI INFORMAZIONE dell’O.N.G. “Amici dei Popoli” SEDE LEGALE: c/o Istituto Salesiano Via Zanovello, 1 24047 Treviglio - BG Tel. 036340536 SEGRETERIA OPERATIVA: c/o Parrocchia S. G. Bosco Via Bartolomeo M. Dal Monte, 14 40139 Bologna Tel. 051460381 Fax 051451928 http://www.amicideipopoli.org [email protected] [email protected] REDAZIONE: c/o Amici dei Popoli Via Palladio, 32 Bis 35134 Padova Sommario EDITORIALE La Ricchezza di AdP .....................................................................1 ATTALITA’ Due o tre cose che non so del Guatemala . . ..............................3 Un Futuro più Umano nel Mondo Globale.....................................6 PROGETTI Situazione progetti al dicembre 2003............................................8 DAL GRUPPO Attività della sede di Bologna.....................................................12 Attività della sede di Treviglio......................................................14 Che si fa a Padova?....................................................................17 Anche gli Amici dei Popoli sono caduti nella rete......................20 DAI PROGETTI Relatività (dall’Argentina)...........................................................22 Rwanda: tutto è cambiato? . . . . .Non proprio tutto!................24 SEGNALIAMO Tel. 049600313 Fax 0498757277 [email protected] PROGETTO GRAFICO: Annalisa De Pasquale, Paola Mariani FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPA: Grafica 2000 Vigodarzere (Padova) Oltre l’immagine..........................................................................25 Strumenti per una maggiore conoscenza ……….......................26 Il mondo da un oblò...................................................................27 APPUNTAMENTI Convegno “L’AFRICA IN PIEDI a gridare la vita e a guarire le ferite”................................................................................................28 Congresso Amici dei Popoli per i 30 anni dalla fondazione........28 Ultime notizie dai Gruppi di Appoggio........................................28 Questo giornale ti giunge gratuitamente, se vuoi contribuire alle spese, utilizza il bollettino inserito. Grazie fin da ora!! DIRETTRICE RESPONSABILE: Monica Andolfatto REDAZIONE: Gianfranco Riello, Domenico Castellani, Paola Mariani, Alberto Mabilia HANNO COLLABORATO: Alberto Mabilia, Andrea Calvi, Gianfranco Riello, Segreteria Operativa, Roberta Passerini, Irene Villa, Paola Mariani, Carlo Pentimalli, Federica Stocco, Cinzia Agostini, Gruppi di Appoggio AdP Africa e America Latina Questa pubblicazione è stampata su Carta Riciclata 2 ATTUALITÀ DUE O TRE COSE CHE NON SO DEL __________________________ GUATEMALA ... di Andrea Calvi CONDIZIONI GENERALI DEL PAESE Il Guatemala è un paese di 11.2 milioni di abitanti, di cui più del 65% sono indigeni di origine maya, divisi in 22 etnie e stanziati principalmente nelle aree rurali. Il paese è diviso in 22 dipartimenti e storicamente improntato alla produzione agricola per l’esportazione, iniziata all’epoca della conquista spagnola che non trovò nella zona un suolo ricco di risorse minerarie. Questa dimensione è tuttora la causa di forti squilibri nella distribuzione della ricchezza. Infatti i conquistadores stabilirono un “binomio latifondo-minifondo”, in cui la manodopera a basso costo potesse sostenersi da sola nella maggior parte dell’anno, ma allo stesso tempo non potesse assicurare la sussistenza familiare, vedendosi quindi obbligata al lavoro stagionale (la raccolta del caffè). La situazione non migliorò con l’indipendenza e la creazione di uno stato liberale, che confiscò terre alla chiesa e alle comunità indigene; tantomeno nell’ultimo secolo, caratterizzato da massacri e violenze effettuate nei confronti di contadini e indigeni, soggetti all’esclusione e al continuo sfruttamento ad opera del potere locale, costituito da latifondisti, militari e oligarchia locale. La guerra civile, iniziata negli anni ‘60, ha causato nel paese circa 200 mila morti, 40 mila desaparecidos e più di 1.5 milioni di rifugiati. Gli Accordi di Pace firmati nel 1996 hanno posto fine al conflitto interno, ma le speranze di miglioramento sono state deluse da governi che non hanno mantenuto gli impegni presi, Bimbi guatemaltechi aumentando anzi il livello di discriminazione interno alla società, grazie anche all’attuazione di politiche neoliberiste. Il rispetto delle popolazioni indigene, che rappresentano la maggioranza del popolo guatemalteco, è ancora lungi dall’essere raggiunto. La firma degli Accordi di Pace non ha migliorato la situazione della redistribuzione della terra. Non è stata varata una vera riforma agraria che risolvesse la questione della terra: la legge del 1996, Ley de Fondos de Tierra, prevede la creazione di una “banca” dei terreni statali, da vendere a prezzo di mercato ai contadini. Le carenze di questa legge sono legate alla mancanza di un catasto ufficiale e di una trasparente valutazione dei terreni, nonché alla corruzione dei funzionari e alla difficoltà dei contadini di accedere a questi fondos. Allo stesso modo, l’istituzione di Contierra, un organismo preposto alla risoluzione dei conflitti sulla proprietà della terra tra contadini e latifondisti, non ha risolta la questione agraria, che rimane la causa principale delle diseguaglianze esistenti in questo paese. Secondo il rapporto sullo sviluppo umano del 2003 (UNDP), il Guatemala risulta essere il secondo paese più povero del Centroamerica, con il 74.5% della popolazione rurale che vive al di sotto della soglia di povertà e il 10% dei più ricchi si spartiscono il 40.3% della ricchezza del paese, mentre il 40% più povero solo il 12.8%. La crescita del PIL, secondo la CEPAL, è prevista intorno al 2%, ma una grossa porzione delle entrate è dovuta alle rimesse degli immigrati dagli Stati Uniti, dopo che la ca3 ATTUALITÀ duta del prezzo del caffè ha mandato in crisi il settore, una volta asse portante della produzione nazionale. Tutto questo mentre i bambini e i giovani rimangono i settori più vulnerabili della società; lo sfruttamento sessuale e sul lavoro aumenta; le donne sono le maggiori impiegate del settore informale dell’economia. In questo quadro socio-economico, il 9 novembre si terranno le elezioni, con un’elevata possibilità di brogli, paventata dai maggiori partiti. In 32 municipi è già stata segnalata la presenza di carte di identità false, un escamotage con cui sono stati eletti diversi governi in passato. La situazione politica è resa ancora più instabile dall’iscrizione come candidato a presidente di Rios Montt, generale che governò negli anni ‘80 e reo – impunito – di aver annientato intere comunità, con una politica di terra arasada (bruciata). La Corte Costituzionale, ignorando la Costituzione guatemalteca, che vieta la candidatura a persone legate a crimini di genocidio, ha permesso all’ex-generale di concorrere per il posto di Presidente della Repubblica. avrà soluzione finché i governi nazionali non si decideranno ad affrontarne seriamente le cause strutturali. La questione della terra e dei diritti indigeni, non si troverà pace fino a quando non verranno affrontate le cause che le hanno generate e che continuano a inasprire il conflitto sociale. A questo si deve aggiungere che il percorso di riconciliazione della società guatemalteca, iniziato nel 1996 dopo 36 anni di conflitto armato interno, ancora deve compiersi. In quest’ottica, la prospettiva di brogli e la presenza di un ex-dittatore come candidato alle elezioni di novembre non sembra possa portare miglioramenti alla società guatemalteca. Tuttavia mi sembra molto importante che si possano effettuare azioni di monitoraggio, come ha proposto Sergio Morales, Procuratore nazionale per i Diritti Umani, che sta cercando volontari come osservatori al processo elettorale, così come sarà effettuato dall’Unione Europea e dall’Organizzazione degli Stati Americani (OEA). In un paese in cui per votare è necessario empadronarse (cioè iscriversi ad un registro MONITORAGGIO CARENZE MATERIALI E elettorale, dato che non è automatica l’iscrizioSTRUTTURALI ne alle liste elettorali) e meno di 5 milioni di La popolazione indigena, fortemente discrimiguatemaltechi (su 11.2 milioni di popolazione) nata e con un tasso di analfabetismo che raghanno avuto la possibilità di farlo. giunge il 70%, vive principalmente nell’area Inoltre il Guatemala ha ratificato il Trattato di rurale. Le scuole e i centri di salute, laddove esiLibero Commercio (TLC), l’Accordo di Libero stenti, sono trascurati dalle politiche governaCommercio delle Americhe (ALCA) e il Plan tive, che negli ultimi anni hanno iniziato una Puebla Panama (PPP): tutti e tre i trattati preselvaggia politica di privatizzazione di tutti i vedono spregiudicate politiche neoliberiste, che servizi: di conseguenza nelle scuole mancano tanti danni hanno fatto negli anni ‘80 e contispesso i maestri, nuano a fare somentre nei centri di prattutto ai settori salute è cronica la più deboli e vulnemancanza di medirabili della società. cinali e medici (in Sotto le mentite parte ovviata dalla spoglie di politiche presenza delle bridi sviluppo, per gate mediche costruire infracubane che lavorastrutture e richiano nei centri ruramare gli investili). menti stranieri, si Questo scenario di nascondono dinaemarginazione e miche di sfruttapovertà, nonché di mento e oppressiosfruttamento, non La chiesa come punto di aggregazione ne: ad esempio la 4 ATTUALITÀ costruzione di dighe per aumentare il potenziale energetico, ma che distruggono interi ecosistemi e comunità; la creazione di un corredor biologico (parco naturale per salvaguardare la biodiversità), su cui hanno messo le mani le multinazionali farmaceutiche in cerca di nuovi brevetti; la creazione di nuovi impieghi grazie alle maquilladoras, fabbriche dove non vengono rispettati i diritti dei lavoratori (turni massacranti, condizioni igieniche precarie, ecc.) e i sindacati sono “fuori legge”. organizzare i propri archivi come contributo alla Commissione per la verità, creata dal governo per indagare sulle violazioni dei diritti umani e sui fatti di violenza di cui è stata vittima la popolazione guatemalteca. Nell’aprile del 1995 fu presentato il Progetto Interdiocesano per il Recupero della Memoria Storica, quando il conflitto armato non si era ancora esaurito, prevedeva le seguenti tappe: - preparazione, - raccolta delle testimonianze, - studio e analisi, - restituzione e continuazione. Le varie Diocesi del paese iniziarono le indagini sul loro territorio per valutare le violazioni dei diritti umani, dopo aver formato catechisti, animatori e personale degli uffici pastorali a raccogliere testimonianze nelle comunità, timorose di aprirsi a raccontare le tragedie vissute. Nel caso di San Marcos furono preparate 36 persone per lavorare sul campo e quasi la metà dei 29 municipi del dipartimento parteciparono al progetto, nonostante la cautela e i timori di molti che non aderirono al coraggioso progetto. Tutte le testimonianze raccolte in questo difficile compito erano trasmesse all’ufficio centrale del REMHI, che il 24 aprile 1998 presentò i quattro tomi del Rapporto Guatemala – Nunca Más (disponibile in italiano, nella versione ridotta, edito da Sperling&Kupfer). Ma la notte del 26 aprile, Mons. Gerardi veniva barbaramente assassinato; il governo negò la propria complicità nell’assassinio, ma ha collaborato ben poco per chiarirlo, tanto che ancora oggi questo crimine rimane impunito. L’assassinio del principale artefice del REMHI fu un duro colpo per tutto il progetto, ma fortunatamente ebbe un effetto di stimolo per la gente ad aprirsi e raccontare le proprie storie di violenze subite. Nonostante mille difficoltà, non solo economiche, il lavoro del REMHI continua ancora oggi, con l’obiettivo non tanto di portare casi davanti ai tribunali, bensì di promuovere altri tipi di processi, come la celebrazione della memoria e l’educazione alla pace o l’esumazione di cimiteri clandestini, la riparazione psicosociale e l’ accompagnamento psicologico delle comunità colpite. Delle 11 diocesi che collaborarono inizialmente DIOCESI DI SAN MARCOS – UFFICIO REMHI (RECUPERACIÓN DE LA MEMORIA HISTORICA) Il dipartimento di San Marcos è una regione di frontiera con il Messico, che si affaccia sull’oceano Pacifico, a 250 km da Città del Guatemala, in cui abitano circa un milione di persone, in maggioranza indigeni. Il vescovo Mons. Alvaro Ramazzini ha dato un grande impulso ai vari uffici della Pastoral Social diocesani, in particolar modo all’ufficio locale del REMHI, che si occupa del recupero della memoria storica del popolo guatemalteco fin dal 1995. Va ricordato che nel 1996 vengono finalmente firmati in Guatemala gli Accordi di Pace, che pongono fine a 36 anni di guerra civile. Lunghi anni di terrore, soprattutto nel periodo che va dal 1978 al 1984, in cui sono morte più di 200.000 persone e in cui il numero dei desaparecidos si aggira intorno ai 40.000 (numero tristemente e di gran lunga maggiore degli scomparsi in Argentina o Cile durante gli anni della dittatura), mentre coloro che hanno dovuto abbandonare il proprio paese superano il milione e mezzo. Cifre terribili. Ma ancor più terribile è pensare che questa opera di sistematico genocidio prodotta dall’esercito, responsabile di più del 90% delle atrocità commesse nei 36 anni di guerra civile, ha colpito quasi esclusivamente le popolazioni indigene che vivono nelle aree rurali in condizioni di estrema povertà. Tutti questi tristi dati sono il frutto di un lungo, faticoso e coraggioso lavoro voluto dall’allora Arcivescovo di Città del Guatemala, Mons. Juan Gerardi, che nel 1994 aveva proposto alla Conferenza Episcopale del Guatemala di preparare uno studio sulla violenza politica nel paese e 5 ATTUALITÀ al progetto REMHI solo 7 continuano oggi nel loro impegno di recupero della memoria storica, lavorando con un’organizzazione a rete. Vi lavorano 4 persone, più di 40 promotori che si occupano della coscientizzazione ed educazione nelle parrocchie e nelle comunità; si aggiungono ora due caschi bianchi, obiettori in servizio civile per Caritas Italiana. Le attività che ad oggi svolge l’ufficio del REMHI di San Marcos consistono in: - mantenere viva la memoria di Mons. Gerardi e continuare nell’esecuzione del progetto, - redigere un rapporto regionale per ottenere un quadro più preciso sui tragici avvenimenti occorsi sul territorio diocesano, - collaborare con le altre diocesi che portano avanti il progetto, - promuovere le esumazioni delle persone morte durante il conflitto armato, poiché tali momenti possiedono una forte valenza di giustizia, sia come una forma di risarcimento psicologico, sia come stimolo per continuare nel recupero della memoria storica, - recuperare la dimensione comunitaria nelle UN FUTURO PIÙ popolazioni indigene, sulla base della riconciliazione tra vittime e artefici di atti di violenza all’interno delle medesime comunità, per poi facilitare l’esecuzione di progetti di sviluppo, - promuovere nelle comunità la sensibilità e la cultura del rispetto dei diritti umani, - sensibilizzare i giovani nelle scuole e nei gruppi parrocchiali, nonchè trasmettere loro le informazioni raccolte nel lavoro di indagine, - promuovere un programma di accompagnamento e di erogazione di borse di studio per i giovani sfollati con scarse opportunità, - promuovere un programma di volontariato che consenta di conoscere il lavoro del REMHI e condividere, collaborando, l’esperienza di recupero della memoria storica. Il lavoro del REMHI ha pertanto come punto di riferimento delle proprie attività il bisogno di recuperare la memoria storica del paese e trasmetterla al suo popolo, dal momento che è impossibile costruire un futuro di pace, senza prima intraprendere un percorso di giustizia e riconciliazione tra la sua gente. UMANO NEL MONDO GLOBALE ___________________________ a cura di Gianfranco Riello D gli ultimi anni del secolo scorso, erano tempi di una opo gli evidenti fallimenti delle ultime “esuberanza irrazionale” dei mercati monetari. conferenze mondiali di Johannesburg e A guardarla più da vicino, questa Cancun, l’orizzonte sembra oscurarsi mondializzazione è un singolare miscuglio di opancor più. Questo mondo investito dalla globalizzazione portunità e di rischi; questi rischi nutrono la contestazione attuale. sembra portarci Il gioco combiogni giorno dei nato dell’allargavantaggi, ma conmento di campo statiamo che più il mondo si globalizdella economia di mercato, dell’uniza e meno questo processo è goverficazione mondiale dei mercati nabile; l’opinione monetari e delpubblica lo percel’irruzione delle pisce e questo nunuove tecnologie tre le sue domande, che sono divendell’informazione e della comutate sempre più pressanti anche nicazione crea quando, come ne- Effetti della globalizzazione: antenne paraboliche su un caseggiato in Albania condizioni obiet6 ATTUALITÀ tivamente molto favorevoli allo sviluppo dell’economia mondiale. Si viene a creare una specie di alleanza tra democrazia ed economia di mercato, che favorisce enormemente lo sviluppo. Mai prima d’oggi, in tutta la storia dell’umanità abbiamo avuto altrettante potenzialità intellettuali, scientifiche ed economiche per combattere i nostri mali secolari: la fame, la guerra, l’esclusione, l’oppressione. Ci troviamo cioè in un mondo che pur nel disordine e non senza molti guasti e sofferenze, “si fa uno” e niente arresterà questa marcia verso una unificazione crescente, ma queste opportunità non sono automaticamente massimizzate ne’ rese accessibili a tutti i Paesi e a tutti gli uomini. Quanto ai rischi, essi sono numerosi, di dimensione mondiale ed hanno un nome: instabilità finanziaria, livellamento culturale, incapacità dello Stato di far fronte ai nuovi problemi che senza preavviso si manifestano a livello mondiale, minacce ecologiche, marginalizzazione dei più poveri, ineguaglianze sempre più stridenti, migrazioni, tutti problemi di fronte ai quali lo Stato si trova pietosamente disarmato. Specialmente la guerra che genera povertà senza risolvere i problemi e “la povertà è la peggiore delle violenze fatte ai popoli”(Gandhi). Allora “o lo sviluppo diventa comune in tutte le parti del mondo, oppure subisce un processo di regressione anche nelle regioni caratterizzate da un progresso continuo”.(G. Paolo II). Questo problema non risolto è già diventato terreno fertile per il terrorismo. E’ facile capire che in un mondo ove il mercato impone il suo ordine “senza regole” la legge del più forte facilmente elimina i diritti dei più deboli. Di fronte alla violenza del mercato, una solidarietà universale senza frontiere è la sola forza adeguata per contrastare e resistere (Dahrendorf). QUATTRO DIRETTIVE DI LAVORO. A questo punto mi permetto di suggerire quattro direttive di lavoro: - Dare alla Società Civile la sua dimensione. Solo se sarà completamente mobilitata per la realizzazione di questo obiettivo di fratellanza avrà qualche possibilità di successo. - E’ indispensabile attuare la riforma delle Organizzazioni Finanziarie Internazionali, allo scopo di mettere la finanza al servizio del Bene Comune Universale. - Sostituire al sistema delle Nazioni Unite, ereditato dalla seconda guerra mondiale, un sistema che risponda ai problemi sollevati dalla globalizzazione. Si dovrà dare ai Paesi Poveri un peso reale nella assunzione delle decisioni. - E’ necessario che nel mondo l’Europa eserciti pienamente e non timidamente il ruolo di partner degli Stati Uniti. Sono solo i primi passi, ne serviranno molti altri; dobbiamo diventare tutti, quì dove siamo, degli “inventori di fratellanza”. E’ il cammino più sicuro per trasformare le nostre aspettative. IL SEGRETO DELLA SPERANZA Ecco il mondo nel quale bisogna far nascere molto più che l’aspettativa: la Speranza. Ma dove andarla a prendere? Da dove viene? In quale modo si manifesta? Qual’è il suo segreto? Lo scopro in un pensatore che era lontano dall’essere un padre della chiesa ed anche un credente “la risposta alla disperazione, al male assoluto” ha detto Andrè Malraux “è la fratellanza che ognuno di noi deve tessere instancabilmente”. Sì, perchè la fratellanza/speranza si apprende nel compiere azioni con i poveri, loro detengono questo segreto. Contro il disordine stabilito, lo sfruttamento delle persone, la fame, la violenza, saranno cristiani oppure no, saranno loro a portare la Società a pretendere, con la non violenza, il cambiamento e l’avanzata verso un mondo più umano. Allora capiamo ancora meglio, che una Società per trovare il proprio equilibrio perchè possa essere armonioso nella crescita, deve attuare tutti gli sforzi possibili affinchè i POVERI SIANO ASSOCIATI ALLA PROPRIA GESTIONE E NON EMARGINATI. Ma attenzione! Non si tratta assolutamente di opere buone o di un impegno filantropico; questo deve essere il NOSTRO PROGETTO DI CIVILTA’ a prescindere dalla fede religiosa di ciascuna persona. Dall’articolo “Come costruire una Speranza nel mondo globale” di Michel Camdessus, già presidente del Fondo Monetario Internazionale, dal libro New Global - Zelig editore - Anno 2003 7 PROGETTI SITUAZIONE PROGETTI AL DICEMBRE 2003 __________________________ a cura della Segreteria Operativa orfani colpiti dall’AIDS e degli adulti sieropositivi assistiti dall’Orfanotrofio S. Antonio. Nyanza si trova nel Sud del Rwanda. L’ Orphelinat Antonien di Nyanza è un Centro d’accoglienza per gli orfani e gli handicappati gestito dal 1988 dai Padri Rogazionisti in Rwanda. Dopo gli avvenimenti del 1994 l’Orfanatrofio indirizza la sua attenzione non solo agli orfani, ma anche ad altre categorie di persone in difficoltà, tra le quali in particolare i malati di AIDS Attualmente l’Orfanotrofrio assiste, nel quadro del progetto “Mwigira ubwoba” (Non abbiate paura), 60 adulti, capifamiglia, dei quali 35 colpiti dalla malattia, e 90 orfani, di cui 25 sieropositivi. Dal 1996 esiste un Bureau Social che ha come obiettivo lo sviluppo di azioni di sostegno morale, sanitario ed economico verso i bambini orfani di AIDS e i capifamiglia infetti. Questo sostegno si concretizza sia in aiuti sanitari viveri e abiti, che nel pagamento delle tasse scolastiche. I sieropositivi sono emarginati dal contesto sociale ed economico e si trovano spesso senza lavoro e senza alcuna possibilità di prendersi cura di se stessi. Allo scopo di offrire agli orfani ospiti dell’Orfanatrofio S.Antonio, e in particolare ai 90 orfani colpiti dall’AIDS oltre che alla popolazione del quartiere, un servizio sanitario specializzato in materia di prevenzione e cura dell’AIDS e un servizio di assistenza e sostegno morale ed economico alle persone malate e sieropositive, il progetto si propone una serie di azioni finalizzate al reinserimento sociale e alla crescita umana e economica delle persone colpite dall’AIDS: allestire un ambulatorio medico che possa offrire un servizio specializzato nel seguire da vicino l’evoluzione della malattia nei soggetti affetti da AIDS; potenziare il servizio di assistenza sociale in favore delle persone colpite dall’AIDS in quanto spesso emarginate dal contesto sociale, attraverso un’azione di sostegno morale, sanitario ed economico come partecipazione alle spese scolastiche; formare e riqualificare gli animatori e in- AFRICA RWANDA GATENGA - Bonifica Marais (PROGETTO NUOVO) Si attende una donazione globale dalla Unione Europea, cioè una linea di finanziamenti che vanno da 15.000 a 150.000 euro. E’ un progetto in fase di avvio che prevede la bonifica di 24 ettari di terreno da destinare all’agricoltura per sostenere i corsi professionali di agricoltura e sostenere economicamente il centro per Giovani. Il 2 dicembre è partito Paolo Maracani per iniziare in accordo con Guido Acquaroli e P. Danko alcuni lavori relativi alla bonifica del “marais” (la valle vicina al Centro per giovani), è rientrato il 27 gennaio 2004. Attività con i bambini a Gatenga RICONOSCIMENTO GOVERNO RWANDESE 2004 E’ stata presentata la documentazione per la richiesta di riconoscimento per l’anno 2004, che ci consente la possibilità di realizzare progetti e di inviare personale. Siamo in attesa di risposte. AMIZERO Progetto di microcredito, nato nel ’97 con l’obiettivo iniziale di favorire il reinserimento degli sfollati. Dal ’98 è stato costruito un centro polifunzionale con l’obiettivo di fornire a circa 60 associazioni locali, di 12 -15 persone ciascuna una serie di servizi a carattere agricolo: stoccaggio merci, vendita di sementi e prodotti fitosanitari. Ogni associazione può accedere al massimo a 3 crediti. Percentualmente il livello di rimborso è sopra il 90%; nonostante questo lo sviluppo dell’area è ancora molto lento. Il 31 dicembre 2003 il progetto si è ufficialmente concluso; Adp ha comunque preso l’impegno di “accompagnare” la controparte in questa delicata fase di passaggio di gestione del progetto, con missioni periodiche di verifica e con il sostegno al pagamento degli stipendi del CDPNYA per l’anno 2004. segnanti del Centro attraverso delle sessioni formative sull’assistenza soprattutto psicologica ai malati di AIDS; offrire un’opportunità lavorativa a queste persone coinvolgendole nella gestione dell’allevamento bovino e caprino, allestito presso l’Orfanotrofio e finalizzato alla produzione di latte caprino e di mucca da utilizzare in parte per l’alimentazione degli orfani malati di AIDS e per la produzione di formaggi da vendere sul mercato locale. I proventi derivanti dalla vendita del formaggio e dei becci saranno utilizzati dal Bureau Social come fondo a sostegno del servizio di assistenza sociale. Il progetto, cofinanziato dalla Regione Veneto, è in fase conclusiva. NYANZA - Progetto di assistenza medica degli 8 PROGETTI REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO zio con VIS e gli altri organismi salesiani europei e cofinanziato dall’Unione Europea e anche dal Ministero degli Affari Esteri Italiano. Progetto destinato ai ragazzi di strada, ha enormi potenzialità. Si stanno approntando le strutture necessarie per l’avvio delle attività di formazione professionale e di accoglienza dei ragazzi. Si stanno altresì selezionando i volontari che dovranno occuparsi del progetto, con particolare attenzione al settore educativo e alla formazione professionale per l’avvio di micro-imprese. Il contesto però è molto difficile in quanto il Burundi è in una situazione quasi di guerra civile. LUBUMBASHI - Accoglienza, recupero e reinserimento sociale dei ragazzi di strada Dal giugno scorso siamo entrati nel 3° ed ultimo anno di progetto, che, ricordiamo, è realizzato in consorzio con il VIS ed è cofinanziato dalla Commissione Europea. Le attività stanno procedendo bene. Seguito da Maria Vittoria ed Elisabetta e destinato ai bambini di strada, sta dando ottimi risultati grazie all’eccellente rapporto che si è creato tra volontari e controparte. Roberta Passerini ha introdotto il metodo di alfabetizzazione di Freyre già sperimentato da lei stessa con successo in Angola e anche in questo ci sono stati eccellenti esiti. Si sono tenute con successo altre sessioni di formazione per gli insegnanti e gli operatori locali. E’ rientrata a fine ottobre Giulia Capitani, che ha trascorso un periodo di circa 2 mesi a Lubombashi per uno stage. L’obiettivo era di rendere trasmissibile l’esperienza dell’Opera Maman Marguerite anche a categorie di persone che non conoscono il fenomeno dei ragazzi di strada e le azioni preventive o di recupero. Si sta elaborando il materiale preparato per renderlo disponibile per le attività di ADP in Italia. GOMA - Sostegno del Centre des Jeunes Don Bosco La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha finanziato l’intervento richiesto a seguito dell’eruzione del Vulcano Nyiragongo (fondi dell’8 per mille dell’IRPEF a gestione diretta statale). Anche se con ritardo, rispetto al momento dell’emergenza, questo ha consentito di sostenere le attività scolastiche dei ragazzi di Goma attraverso l’acquisto di arredi scolastici e di materiale (quaderni, libri, biro, ecc.) oltre a contribuire alle spese sanitarie, al sostegno alimentare e all’acquisto di coperte. TANZANIA DAR ES SALAAM - OYSTER BAY Corsi professionali La Conferenza Episcopale italiana ha cofinanziato il progetto. Il “Don Bosco Vocational Training Center (VTC)” (Centro professionale Don Bosco) ha iniziato la propria attività nel 1986. La formazione professionale è cominciata con la falegnameria con corsi di 1 anno basati sul tirocinio pratico, successivamente estesi a 2 anni, in modo da consentire agli studenti di accedere agli esami per conseguire il diploma riconosciuto dall’autorità scolastica tanzana competente in materia di formazione professionale (VETA: Vocational Education and Training Authority). Attualmente, il “Don Bosco VTC di Oyster Bay” organizza: Corso biennale di falegnameria per 60 studenti; Corso biennale di saldatura per 30 studenti; Corso biennale di impiantistica elettrica per 30 studenti; Corso biennale di meccanica e macchine utensili per 20 studenti; Corsi di formazione culturale generale per tutti gli studenti in: Inglese, Kiswahili, Matematica di base, Disegno Tecnico, Contabilità e Amministrazione; Unità di produzione di articoli di falegnameria; Unità di produzione di manufatti di carpenteria metallica (infissi, cancelli, inferriate, ecc.); Laboratorio di assistenza e manutenzione di attrezzi e macchinari di base. Il VTC si distingue per l’elevato livello della sua proposta educativa e formativa: questo è particolarmente importante in una città come Dar Es Salam, caratterizzata da un’economia senz’altro sviluppata rispetto al resto del Paese e da un mercato in continua evoluzione, sia nel settore artigianale-industriale, sia in quello terziario (commercio, servizi). Al duplice fine, da un lato di fornire formazione professionale sempre più al passo con i tempi e rispondente alle esigenze del mercato e dall’altro di offrire opportunità educative e professionali anche alle ragazze ed alle giovani donne, il Don Bosco Vocational Training Center ha deciso di avviare corsi di informatica e segretariato d’azienda, indirizzati a persone che mirano a trovare occupazione nel settore dei servizi, del commercio, del turismo, degli enti statali o parastatali, delle organizzazioni non governative, ecc., BURUNDI BUJUMBURA - REALIZZAZIONE DELLA CITE’ DES JEUNES A partire dal 1/1/2003 si è avviato il progetto di realizzazione della “Cité des Jeunes” di Buterere in consor- Bimbi burundesi 9 PROGETTI monitoraggio (15/24 gennaio 2004). con particolare attenzione alle ragazze. Dopo l’acquisto delle attrezzature necessarie, i corsi sono stati avviati nello scorso mese di luglio 2003. URUGUAY SARANDI DEL YI’ – Progetto di promozione integrale e di sviluppo rurale Il progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea, è stato avviato dal maggio 2003. In questo periodo sono state approntate gran parte delle strutture necessarie allo svolgimento dei corsi. Nel novembre scorso hanno ricevuto la visita della DELEGAZIONE dell’UNIONE EUROPEA che ha verificato l’avvio e lo svolgimento delle attività: l’edificio destinato all’estrazione del miele e ai corsi di “conserve” è quasi terminato, quando terminerà, inizierà la costruzione delle aule; la costruzione del nuovo dormitorio è iniziata, le opere dovrebbero terminare a marzo (inizio del nuovo anno scolastico) per poter poi restaurare il vecchio dormitorio; dopo l’uscita degli alunni a dicembre 2003, inizieranno le opere del refettorio, affinché siano completate in marzo. Le costruzioni dovrebbero essere concluse in giugno 2004. La Delegazione UE ha verificato anche il calendario dei corsi che sono previsti: - Corso di tosatura: iniziato a settembre 2003 per preparare il periodo della tosatura reale che inizia in ottobre; - Corsi di apicoltura inizieranno con la parte teorica a maggio 2004: stanno costruendo le cassette per le arnie con gli alunni dell’internato; - Corsi di conserva: 3 corsi inizieranno alla fine del 2004; - Corsi per lavoratori rurali, corsi di formazione umana, corsi di orto biologico sono previsti, ma ancora senza una data precisa. AMERICA LATINA ARGENTINA SAN MIGUEL DE TUCUMAN - Centro socio educativo polifunzionale per i ragazzi del quartiere Los Chañaritos Il progetto nella sua globalità è cofinanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero Affari Esteri (a quest’ultimo ente è stato presentato in consorzio con il VIS). Obiettivo del Centro è offrire alle ragazze/i poveri o in situazione di disagio sociale del quartiere Los Chañaritos, opportunità di aggregazione e di crescita in un contesto con forte valenza educativa, nel quale essi possano trovare occasioni ed ambienti di incontro, di socializzazione, e di formazione per offrire loro, in ultimo, la possibilità di (re)inserirsi nella società e nel mondo del lavoro. Le attività aggregative e formative realizzate dal Centro coinvolgeranno in particolare ragazzi/e di età compre- PROGETTI IN ISTRUTTORIA – IN ATTESA DI APPROVAZIONE DONAZIONE GLOBALE 2003 – Unione Europea Siamo ancora in attesa di informazioni riguardo l’esito della Donazione Globale. Ricordiamo che i progetti presentati sono i seguenti: 1. Sostegno alle attività agricole del “Centre des Jeunes” di Gatenga – Kigali – Rwanda, attraverso la deviazione di un canale d’irrigazione. 2. Creazione di un centro di formazione e di animazione Gli edifici in costruzione per ilCentro ObispoColombres sa tra i 6 e i 18 anni che non hanno terminato la scuola; adolescenti in condizione di disagio sociale; ragazzi/e. Le principali attività previste prevedono la costruzione delle strutture nelle quali realizzare i laboratori per la formazione professionale, l’avvio di corsi annuali di qualificazione professionale supportati da corsi di alfabetizzazione e l’organizzazione di corsi di aggiornamento per gli insegnanti. Le attività sono iniziate nel corso del 2003. Alcuni problemi e ritardi sono sorti a seguito della modifica della normativa scolastica in Argentina, che ha cambiato nella sostanza la formazione professionale. Sono in servizio 4 volontari italiani: Francesca, Iacopo, Federica, Andrea che dovranno curare la parte sociale del progetto e l’avvio delle attività lavorative dei ragazzi. In gennaio è stata effettuata una missione di per i giovani e i gruppi vulnerabili – Gisenyi – Rwanda. 3. Animazione dei giovani e formazione professionale – Rango – Butare – Rwanda 4. Progetto per le ragazze e le adolescenti-madri della strada – Shyrongi – Rutonde - Kigali - Rwanda 5. Sviluppo della “Ferme Chem Chem” attraverso l’elettrificazione e la costruzione di due aule – Lubumbashi – Rep. Dem. Congo. REPUBBLICA DOMINICANA Santo Domingo – Ministero Affari Esteri E’ stato presentato dal V.I.S. al M.A.E. (sempre in 10 PROGETTI consorzio) un nuovo progetto di formazione professionale e avviamento al lavoro per ragazzi/e lavoratori e le madri sole ”capifamiglia” nella città di S. Domingo. PROGETTI di Educazione Allo Sviluppo IN ISTRUTTORIA PROGETTI IN PRESENTAZIONE Abbiamo aderito a due progetti da realizzare sul territorio italiano in collaborazione con altri o.n.g. . C.V.M. (Comunità Volontari per il Mondo) in collaborazione con le ONG associate: A.C.C.R.I., Amici dei Popoli, A.S.P.Em., Ce.L.I.M., CELIM Bergamo, C.I.S.V., C.L.M.C., L..V.I.A.., MO.C.I., O.S.V.I.C., PRO.DO.C.S., S.V.I. Per una formazione alla cittadinanza globale Presentato al M.A.E. il 22/7/2002, il progetto prevede alcune iniziative comuni a tutte le ONG coinvolte e altre iniziative da svolgersi nelle città in cui operano le suddette. La finalità ultima del progetto è quella di favorire forme di pensiero critico e divergente per promuovere una coscienza politica di cittadinanza attiva segnata da azioni precise e puntuali, volte alla costruzione di un nuovo ordine internazionale più equo e più giusto per tutti, di un saper vivere con gli altri nell’interesse della collettività in un’ottica che privilegia la formazione della persona. Le città coinvolte nel progetto sono: Ancona, Bologna, Trieste, Cantù, Bergamo, Milano, Torino, Genova, Cuneo, Reggio Calabria, Oristano, Roma, Brescia; in esse verranno attivati o potenziati Centri di Risorsa che costituiranno una Rete Nazionale di Centri per l’Educazione allo Sviluppo con funzione di stimolo, confronto, sensibilizzazione, raccolta dati; in tutti Centri saranno reperibili i materiali didattici e di sensibilizzazione prodotti dalle ONG. ERITREA – COSTRUZIONE DI 2 POZZI E’ stato presentato alla Regione Emilia Romagna, in accordo con il VIS, un progetto per la realizzazione di 2 pozzi per acqua nella regione di Dekamhare per favorire l’accesso durevole all’acqua potabile per gli abitanti dei villaggi di Mai Edaga e Mai Ayni. L’accesso all’acqua potabile è uno dei principali fattori di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale. La maggior parte delle famiglie, che vive nella regione è affetta da problemi fisici causati dall’acqua malsana (problemi intestinali e dermatologici). Il miglioramento nella qualità e nella quantità di acqua accessibile alle comunità rurali, accompagnato da momenti di educazione alla salute, migliorerà le condizioni sanitarie delle comunità, fornendo protezione contro una vasta serie di malattie. Le azioni coinvolgeranno anche agli animali, poiché il bestiame rappresenta la base economica delle famiglie. Riducendo il numero delle perdite dei capi di bestiame dovute alla mancanza di acqua, il reddito delle famiglie migliorerà. Inoltre un migliore accesso all’acqua porterà anche ad un risparmio di tempo da parte delle donne, che potrà essere reimpiegato per attività produttive, contribuendo a migliorare gli standard di vita. In caso di approvazione, la realizzazione dovrebbe avvenire nel corso del 2004. CELIM (Centro Laici Italiani per le Missioni Milano) in collaborazione con le ONG associate: A.S.P.E.M., Amici dei Popoli, C.I.S.V., C.P.S., C.L.M.C., C.V.C.S., C.V.M.-AN, ESSEGIELLE, L.V.I.A., PRO.DO.C.S. Progetto cittadini del mondo: ambienti e stili di vita sostenibili. A fine anno è stato presentato il progetto globale al M.A.E. – Il progetto prevede iniziative educative sull’ambiente naturale e sociale con attività rivolte ai bambini, ai ragazzi e agli insegnanti della scuola di base e secondaria superiore, oltre a percorsi specifici per adulti. - Percorsi educativi teorici e pratici in classe: per scoprire la varietà e ricchezza dell’ambiente sociale in cui si vive; per scoprire l’ambiente naturale vicino e lontano; per incontrare altri stili di vita, attraverso lo scambio con le persone provenienti da altri Paesi, il gemellaggio nord/sud e il viaggio. - Soggiorni formativi per scolaresche, soggiorni formativi per famiglie e gruppi a contatto con il mondo naturale e con relatà che promuovono stili di vita sostenibili. - Incontri di sensibilizzazione rivolti a persone interessate ad affrontare viaggi di turismo responsabile attraverso il Corso di preparazione per un’esperienza estiva di un mese nelle realtà del sud del mondo dove già Amici dei Popoli sostiene dei progetti di sviluppo. - Organizzazione dell’esperienza estiva. LUBUMBASHI - PROGETTO DI ALFABETIZZAZIONE METODO DON BOSCO Visto il grande interesse che hanno riscosso i corsi di Alfabetizzazione per alfabetizzatori tenuti a Lubumbashi da Roberta Passerini con il “Metodo Don Bosco”, è in fase di elaborazione un progetto per la presentazione di questa attività ad alcuni enti finanziatori particolarmente attenti a questa tematica. Corsi di alfabetizzazione 11 DAL GRUPPO ATTIVITÀ DELLA SEDE DI BOLOGNA ___________________________ a cura di Roberta Passerini Attività specifiche della sede ANNO 2003 e relativi coordinatori: - Corso di formazione per le esperienze estive: Laura Mannozzi - Educazione allo Sviluppo e interventi nelle scuole: Manuela Moscatelli e Sara De Riu - Gruppo di appoggio Africa: Paolo Piana - Gruppo di appoggio America Latina: Veronica Villa - Attività di raccolta fondi e sensibilizzazione: Alberta Simoncini e Nuccio Sudano - Amministratore: Vincenzo Maselli Coordinatore di Sede: Roberta Passerini Volontariato civile Dal mese di novembre Veronica Villa ha cominciato a prestare il proprio servizio di volontariato civile, per la durata di dodici mesi a disposizione dell’ong di Bologna, soprattutto per le attività legate all’Educazione allo Sviluppo. Presso la sede di Bologna, l’elevato numero dei partecipanti, la sostanziale continuità delle presenze e l’impegno da loro profuso durante le serate sono state, oltre che fonte di gratificazione per i conduttori, anche testimonianza di un solido lavoro di organizzazione. Benché numeroso ed eterogeneo per età, formazione culturale e provenienza geografica, il gruppo si è ben amalgamato sia tra i suoi componenti che con i coordinatori, dando luogo durante le attività proposte a dinamiche ricche e interessanti. Il corso di formazione 2002/2003 tenuto nelle sedi di Bologna, Padova e Treviglio ha permesso a 37 persone di vivere un’esperienza in un paese del sud del mondo. Dalla sede di Bologna, abbiamo fatto partire 17 persone distribuite sulle varie destinazioni. In complesso sono stati formati in sei gruppi: uno in Argentina (Tucumán), uno in Albania (Shenjin) e quattro per il Rwanda con destinazioni Gatenga, Nyanza, Gatare e Gisenyi, Attività svolte a Bologna Presso la sede di Bologna si svolgono inoltre le seguenti iniziative, che vengono però portate avanti a nome di tutta l’o.n.g. Amici dei Popoli : -Partecipazione al Coordinamento delle Ong Dell’Emilia Romagna. - Partecipazione alla cooperazione decentrata presso la scuola di Pace del Quartiere Savena. - Gestione del sito web da parte di Carlo Pentimalli . PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ Corso di formazione per le esperienze estive Il corso della sede di Bologna, presentato nel dicembre del 2002 e avviato nel gennaio del 2003, è stato suddiviso in dieci serate, ognuna con un contenuto particolare. Nello specifico abbiamo affrontato: i principi di Amici dei Popoli, le dinamiche delle attività di cooperazione internazionale, le caratteristiche (storiche, culturali, sociali…) dei paesi che ci ospitano durante l’esperienza estiva, gli squilibri tra nord e sud del mondo. Inoltre, il corso, è stato integrato con alcune serate di carattere generale, si informazione e sensibilizzazione. Altra parte integrante del corso di formazione sono stati i tre week-end organizzati insieme alle sedi di Padova e Treviglio, completati da una giornata dedicata ai partenti, a giugno. Il nuovo corso è stato presentato nel dicembre del 2003 e avrà inizio nel gennaio 2004: sono previsti undici incontri che oltre ai temi affrontati lo scorso anno, avranno una serata dedicata unicamente al volontariato a alla cooperazione internazionale e, verso il termine del corso, una serata specifica sui bambini di strada. A questi incontri si aggiungeranno tre week-end comuni con le altre sedi e una giornata di attività sulle dinamiche di gruppo gestita da ogni sede separatamente al fine di approfondire la conoscenza dei potenziali partenti prima di formare i gruppi per destinazione. La novità rilevante del corso 2003/2004 è il 12 DAL GRUPPO fatto che è stato presentato come corso di primo orientamento nell’iter di formazione complessivo della F.o.c.s.i.v. In un Istituto tecnico, dove abbiamo lavorato con sette classi per un elevato numero di ore, i ragazzi hanno prodotto alla fine del percorso un supporto multimediale sui contenuti del progetto (verteva sui molteplici aspetti dell’economia globalizzata) che è stato presentato sia alla cittadinanza (parte dei fondi erano comunali) sia al resto della scuola durante una conferenza conclusiva tenuta da Gianni Vaggi. Credo che questo sia un ottimo risultato dato anche dalla buona collaborazione tra scuola, associazioni e istituzioni pubbliche. Educazione allo Sviluppo Amici dei Popoli progetta e realizza interventi di educazione interculturale e alla pace nelle scuole di ogni ordine e grado e presso altri gruppi giovanili, avendo come obiettivo il contribuire a educare persone ad avere un approccio problematizzante e critico della realtà, consapevoli di essere cittadini di un unico mondo e, in quanto tali, corresponsabili delle dinamiche che lo caratterizzano; credendo nella necessaria esistenza di in una cittadinanza attiva e responsabile si cerca sempre di proporre possibili scelte concrete e stili di vita alternativi. I temi trattati variano in base all’interesse dei ragazzi e alle richieste delle insegnanti spaziando dai Diritti Umani agli squilibri economici tra Nord e Sud del Mondo, al tema delle differenze e dei pregiudizi sociali e culturali, allo Sviluppo Umano, ecc. - Le metodologie utilizzate sono attivo-partecipate: in particolare vengono utilizzate tecniche afferenti all’ambito del gioco, della narrazione e della decostruzione. - Come sede abbiamo progettato fino ad ora più di dieci percorsi della durata di circa 6 ore l’uno. - Ogni anno raggiungiamo più di 20 classi di diverse scuole di Bologna e della provincia. Con la maggior parte di queste scuole è nato un proficuo rapporto di collaborazione che nell’anno passato ha portato a buoni risultati. Gruppo di appoggio L’idea dei gruppi di appoggio Africa dei Grandi Laghi e America Latina è nato in seguito ad un corso di formazione interna ad Amici dei Popoli che si è tenuto tra il gennaio e il marzo 2003. Sono ormai in via di attivazione effettiva, anche se alcune attività e incontri sono già stati tenuti a livello informale nelle varie sedi. Gli obiettivi dei gruppi di appoggio sono essenzialmente: - Fare informazione sull’area dei Grandi Laghi o America Latina. Questo significa raccogliere dati storici, geografici, sociali, economici in modo da poter avere persone interne all’associazione capaci di poter intervenire sempre più con cognizione di causa sull’argomento ogniqualvolta ciò sia richiesto (serate di sensibilizzazione, incontri del corso di educazione alla mondialità. Significa inoltre creare una documentazione multimediale aggiornata (libri, relazioni, video, foto, relazioni, cdrom, musica, sito dell’associazione). - Avere conoscenza sempre più approfondita dei progetti in corso da parte di ADP nell’area. Questo ha obiettivi di divulgazione/ sensibilizzazione, ma nel medio lungo periodo potrà portare alcuni del gruppo a partecipare a missioni per lo studio/verifica di progetti o a partire come volontaria lungo termine in progetti dell’associazione; - Fare raccolta fondi sull’area, sapendo bene ciò per cui li si raccoglie; - Fare da elemento di contatto con i volontari a lungo termine in servizio in paesi di quell’area per attività che non siano di competenza della 13 DAL GRUPPO Sito WEB Amici dei Popoli Carlo Pentimalli, della sede di Bologna, coordina un gruppo di lavoro per la manutenzione del sito web, coinvolgendo un referente per ognuno degli altri gruppi (formazione, eas, gruppi di appoggio). L’obiettivo è un’attività dinamica, che cerca di aggiornare continuamente le informazioni da far circolare e di mettere in rete tutti materiali prodotti dagli Amici dei Popoli. segreteria dell’associazione (sono quindi esclusi tutti compiti di carattere burocratico- amministrativo) o che riguardino direttamente i rapporti dei volontari con il consiglio direttivo. Attività di raccolta fondi e sensibilizzazione Alcune persone della sede si sono prese l’incarico di organizzare alcune attività per la raccolta fondi e per fare campagne di sensibilizzazione a favore di Amici dei Popoli. Si partecipa a varie iniziative, presso parrocchie, quartieri , mostre, campagne, diffondendo il materiale divulgativo dell’ong e vendendo artigianato proveniente dai paesi visitati durante le esperienze estive o nelle missioni operative, o prodotti alimentari del commercio equo e solidale. Lo stesso gruppo ha organizzato anche cene di beneficenza, per sostenere la sede di Bologna. ATTIVITÀ Sede Amici dei Popoli - Bologna Verso la fine di settembre, è stato attrezzato un locale della parrocchia, presso la Segreteria operativa. Questa stanza è stata adibita a sede gli Amici dei Popoli di Bologna. A poco a poco si stanno sistemando le attrezzature necessarie per poter utilizzare l’ambiente come punto di riferimento per le molte iniziative della sede. DELLA SEDE DI TREVIGLIO ___________________________ a cura di Irene Villa Attività specifiche della sede ANNO 2003 e relativi coordinatori: - Corso di formazione per le esperienze estive: Roberto Cavalli - Educazione allo Sviluppo e interventi nelle scuole: Dario Ravazzi - Gruppo di appoggio Africa: Roberto Cavalli - Gruppo di appoggio America Latina: Michele Morgese - Attività di redazione e rapporto con la stampa locale: Irene Villa - Organizzazione Mostra: Donata Sonzogni - Attività Segreteria e Archivio: Adele Casiraghi - Attività di raccolta fondi e sensibilizzazione: Adele De Ponti - Amministratore: Marco Brambilla Coordinatore di Sede: Domenico Resmini P er la sede di Treviglio il 2003 è stato un anno ricco di soddisfazioni e di impegni. La mostra da allestire, gli incontri nelle scuole da preparare, le riunioni con le altre realtà associative operanti nella zona, hanno reso ancor più frenetici e vivaci gli incontri del mercoledì sera. Numerosi sono gli Amici che si sono uniti al gruppo portando nuovo entusiasmo e non sono mancate le occasioni per tagliare una torta e per raccontare o ascoltare storie di esperienze in terre lontane compiute trenta anni fa o solo da qualche mese. Un’occasione importante di festeggiamento è stata la partenza per Tucumán, in Argentina, di Francesca Ferrandi, che per i prossimi anni seguirà il progetto di riqualificazione della scuo14 DAL GRUPPO Ferrari che ci ha messo a disposizione i locali per allestire la mostra e a tutti i cittadini che l’hanno visitata contribuendo al sostentamento dei nostri progetti. Formazione Partenti Esperienza Estiva 2003 Il corso iniziato il 22 gennaio, ha accompagnato i partecipanti lungo un impegnativo percorso formativo, fornendo gli strumenti e suggerendo spunti per la creazione di una coscienza critica nei confronti di tematiche relative ai valori della giustizia e della solidarietà nel rispetto delle diversità. Il calendario degli incontri è stato intenso; fondamentale l’intervento di alcuni esperti che ringraziamo calorosamente per i loro interventi qualificati e costruttivi: - Roberto Calmi della Caritas Ambrosiana, esperto in diritti civili e impegnato con i rifugiati politici, ci ha parlato di etica, giustizia e stili alternativi. - Padre Vittorio Bonfanti, missionario dei Padri Bianchi, e Don Oreste Aspesi, missionario Salesiano, hanno messo in luce le aspettative dei missionari e delle comunità che ci ospitano durante l’esperienza estiva: l’amicizia, la condivisione e l’ascolto è ciò che le comunità si aspettano. - La visione del video “Siamo tutti clandestini” e l’intervento di Giancarlo Domenghini e Hamat Diane, dello Sportello Immigrazione del Comune dei Treviglio, ci hanno portato alla scoperta dei molti disagi che gli immigrati con permesso di soggiorno hanno quotidianamente nel rapportarsi con gli uffici pubblici. Il video che è un lavoro realizzato con gli immigrati e non sugli immigrati, è il tentativo di vedere le cose dal loro punto di vista. Francesca, Federica ed alcuni ragazzi del Centro Obispo Colombres la professionale di Arti e Mestieri Obispo Colombres, gestita dalla congregazione dei Padri Rogazionisti, che si preoccupa di istruire e insegnare un mestiere ai ragazzi, provenienti da famiglie povere, che abitano nei quartieri più degradati della città. Mostra di Artigianato La Mostra si è svolta dal 29 Novembre all’8 Dicembre. Accanto agli oggetti provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo il visitatore ha potuto trovare interessanti spunti di riflessione su due grandi temi di interesse mondiale: l’acqua, l’ONU ha decretato il 2003 anno internazionale dell’acqua, e la disabilità in occasione dell’anno Europeo del Disabile. Chi visitava la mostra riceveva un opuscolo con gli aggiornamenti dei progetti che AdP sostiene in Rwanda, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania, Burundi, Argentina e Uruguay e notizie dei volontari in missione all’estero (un grazie a quanti hanno risposto al nostro appello e ci hanno fatto pervenire considerazioni sul significato dell’essere volontari). La mostra è stata anche importante momento di incontro con chi, non potendo più partecipare attivamente all’associazione, coglie l’occasione per rivedere amici che non vede da tempo ed è così che si assiste a scene di abbracci, di presentazioni di figli da poco nati o di nuove famiglie, si ricordano i “vecchi tempi” con nostalgia e le nottate passate a studiare il progetto per l’acquedotto di Musha in Rwanda (primo progetto realizzato dall’associazione nel 1977, quando ancora ci si chiamava Amici del Rwanda). Un doveroso e sentito grazie alla Comunità Salesiana guidata dal Direttore Don Antonio Da Treviglio quest’anno sono partiti in cinque, tutti diretti in Rwanda ma ospitati in differenti realtà: Eleonora Parolari a Gatare; Daniele Baffi a Nyanza; Roberto Cavalli, Alberto Marchetti e Raffaella Ati a Gatenga. Percorsi di Educazione allo Sviluppo nelle Scuole L’attività si è svolta negli Istituti di Scuola Media Inferiore di Mozzanica, Fornovo S. Giovanni e Misano Gera d’Adda in provincia di Bergamo e 15 DAL GRUPPO Rivolta d’Adda in provincia di Cremona. Il programma è stato preparato in accordo con il corpo docente con cui abbiamo concordato: le metodologie (basate sulla tecnica dei Giochi di Simulazione e di Ruolo) e gli argomenti (Interdipendenza Nord/Sud - Commercio mondiale - Rapporti tra le culture - Sfruttamento esistente dietro l’approvvigionamento delle risorse - Quali aiuti per lo sviluppo - Rapporto armi/sottosviluppo – Politiche economiche internazionali). Gli interventi sono stati 16 per un numero complessivo di 44 ore con la presenza di circa 350 allievi. Con l’Istituto Tecnico Industriale di Palazzolo sull’Oglio (Bs) abbiamo effettuato 3 interventi per un totale di 9 ore con un’unica classe di 18 studenti affrontando i seguenti argomenti: cooperazione internazionale, sviluppo sostenibile, meccanismi finanziari internazionali. interculturali, incontri e scambi fra emigrati che vivono sul territorio e la cittadinanza trevigliese. L’incontro del 9 dicembre “...Ma prima di tutto l’uomo” ci ha visti impegnati in una tavola rotonda con CTM Altro Mercato, PIME Giovani e Missione, Emergency, Diversamente; associazioni operanti sul territorio che si occupano di educazione allo sviluppo e cooperazione internazionale. Si sono trattati due aspetti: - Quale “Uomo” incontro attraverso l’impegno particolare della realtà associativa o ecclesiale che rappresento e a quale dimensione dell’Uomo (cultura, fede, salute, diritti…) mi sta a cuore dare dignità e valore attraverso questo impegno? - Che cosa mette in discussione della mia vita e quali cambiamenti opera nel mio relazionarmi con gli altri questo particolare tipo di impegno? Nell’ambito della manifestazione “Adotta un Popolo: Ospita una persona incontra un popolo” promossa dalla Provincia di Lodi, dai Comuni Lodigiani, Amnesty International, Emergency, Rete Lilliput, Unicef, siamo stati invitati come relatori alla conferenza “ Il processo di pacificazione nelle guerre fratricide: due casi a confronto: Rwanda e Balcani” nel quale sono intervenuti Luc Bucyana, abate ruandese della diocesi di Kibungo, Mauro Cereghini direttore dell’Osservatorio Permanente sui Balcani. Su settimanali e riviste locali abbiamo pubblicato una serie di articoli riguardanti le attività della nostra sede, i progetti promossi da AdP, e prese di posizione su argomenti di attualità. Attività sul Territorio Anche quest’anno abbiamo aderito a due progetti promossi dall’Amministrazione Comunale di Treviglio: “PROGETTO RETE” che coordina le iniziative dell’associazio-nismo e viene sostenuto e diretto dallo “Sportello Immigrazione”. “G.I.A’. ORA” (Giovani Incontrano le Associazioni Ora) promosso dall’assessorato ai Servizi Sociali con l’obiettivo di far conoscere ai giovani, fra i 16 e i 25 anni, le associazioni che lavorano sul territorio comunale e creare occasioni di contatto fra ragazzi e associazioni. E’ stato creato un opuscolo, inviato dal Comune a tutti i ragazzi. Collaborando con altre realtà cittadine abbiamo dato vita a manifestazioni e incontri che ci hanno molto impegnato, le più significative: Il 15 febbraio, giorno della manifestazione internazionale promossa dal Comitato “Fermiamo la Guerra”, siamo stati fra le associazioni promotrici di “Tutti in piazza”, a sostegno della pace. Nell’ambito del Maggio Interculturale dal 26 maggio al 1 giugno abbiamo aderito alla manifestazione “Tutto il mondo è paese il nostro paese è il mondo” in cui erano promosse iniziative Tutto questo lavoro seppur portato avanti da un numero esiguo di persone e in condizioni spesso precarie ci ha permesso di avere una maggior visibilità sul territorio e di incominciare a raccogliere i primi frutti: alla presentazione del corso Formazione al volontariato: condividiamo un mese nel sud del mondo 2004 c’erano una trentina di persone, un numero forse esiguo per le sedi di Padova e Bologna, ma che supera di molto le poche presenze degli ultimi dieci anni. Speriamo di potervi raccontare molto di più il prossimo anno, noi siamo fiduciosi. 16 DAL GRUPPO CHE SI FA A PADOVA ? ___________________________ a cura di Paola Mariani Attività specifiche della sede ANNO 2003 e relativi coordinatori: - Corso di formazione per le esperienze estive: Raffaella Massaro - Educazione allo Sviluppo e interventi nelle scuole: Paola Tiso, Palmino Paolucci e Alessandra Callegaro - Gruppo di appoggio Africa: Luca Vitaliani - Gruppo di appoggio America Latina: Alessandra Callegaro - Attività di raccolta fondi e sensibilizzazione: Alberto Mabilia - Stand informativi: Gian Franco e Marica Riello - Redazione Unsolomondo: Paola Mariani - Segreteria Padova: Palmino Paolucci e Paola Mariani - Amministratore: Stefano Casali Coordinatore di Sede: Luca Vitaliani C HI U HA M ANGIATO LA MIA na bimba cresciutella si affaccia in quella che non è una casetta nel bosco, ma uno stanzone al secondo piano di un edificio alto e lungo in Via T. Minio a Padova, sulla porta la scritta: AMICI DEI POPOLI PADOVA. Non trova nessuno, ma la porta è aperta e lei è stanca, quindi entra e si siede ad un lungo tavolo su cui sono posati tre grandi piatti di . . . . . pardon tre grandi classificatori aperti, pieni di carte. Si annoia e quindi “assaggia” un po’ del contenuto del primo classificatore: un colorato calendario con segnati strani titoli “Gioco delle etichette” “Un mondo di giochi” “Pango Pango” “Scegliamo la pace” “Mondializzazione: problemi e soluzioni” quasi ogni giorno nei mesi di febbraio, marzo e aprile ci sono queste ed altre scritte vicino al nome di scuole di tutti i gradi. Che sarà? Il Progetto Scuole I volantini presentano ogni percorso, sono da eseguire con i bambini o i ragazzi e comprendono: giochi, laboratori di manipolazione, visione di immagini, studio di testi, racconto di favole, incontri con immigrati, con gli esponenti del commercio equo e solidale, con le associazioni impegnate M INESTRA ? per la pace. Allegate ci sono (un po’ in disordine . . . ) le spiegazioni che illustrano le attività per ogni percorso, i materiali da usare, quelli da fornire agli insegnanti, i giochi da proporre, le eventuali alternative e alcuni suggerimenti. Chi si cimenterà con questi percorsi? . . . . Ma certo! . . . . .il fedele Palmino, l’attenta Alessandra, la precisa Rossana, l’appassionata Claudia, il filosofo Domenico, l’esperta Lucia ed altri che riescono a ritagliare qualche mattina libera. Non mancano i nostri “pilastri”: Muyumba, Zoodo, Luis, Asha, John, Pablo con i loro giochi, favole, testimonianze, musiche, relazioni, lasciano molto ai nostri ragazzi! Per fortuna ci sono questi aiuti! Lo scorso anno scolastico si sono tenuti 90 incontri da gennaio a maggio. Un po’ faticosa la faccenda, come mettere d’accordo le esigenze dei volontari che dedicano preziose porzioni di tempo” liberato” con gli orari degli insegnanti? Come far capire ai docenti i contenuti e lo spirito della proposta che non si vuole sostituire alla loro didattica, anzi vuole dare nuovi stimoli da ridiscutere poi con gli alunni? Ed ecco che viene in aiuto l’ufficio Interventi educativi nelle scuole - Scuola materna Via Bach PD Servizi educativi del 17 DAL GRUPPO Comune di Padova che prima presenta le proposte agli insegnanti e poi riunisce quelli interessati per le spiegazioni del caso e per organizzare gli orari senza urtare la suscettibilità dei colleghi che non credono nell’importanza di queste iniziative. All’importanza di stimolare riflessioni che possano portare a creare mentalità aperte pronte al confronto con la diversità senza averne timore, ma anzi riconoscendola come una ricchezza. Ci sono anche alcuni “bocconcini” più piccoli, ma già ben avviati: - CACCIALFUTURO progetto di orientamento scolastico per i ragazzi della scuola superiore, la nostra parte è seguire in particolare gli studenti stranieri di 5 scuole, per fortuna Paola Tiso ha esperienza e coinvolgendo altri volonterosi riesce ad incontrare e interloquire con ragazzi e ragazze un po’ ritrosi e spesso convinti che gli italiani non li accettino e li escludano. - IL FUMETTO INTERCULTURALE in collaborazione con la rivista “Cittadini dappertutto” abbiamo collaborato con la fantasia di Palmino e la competenza di Paola Tiso ai testi di un fumetto che sarà pubblicato in un libretto. Ci sono poi alcune proposte “pietanze pronte, ma non ancora cucinate”, preparate con la collaborazione di altri, sono in attesa dei fondi della Regione Veneto: - PROGETTO SENEGAL scambio fra i Licei padovani ed un Liceo della città di Kolda in Senegal con scambi epistolari, lezioni sulla realtà dei due paesi, scambi fra insegnanti e poi fra studenti, la nostra parte è preparare gli studenti italiani ad incontrare una realtà culturale molto diversa dalla loro. - KALIMERA progetto di rete fra le Scuole Professionali e Istituti Tecnici Superiori e le Associazioni per formare gli insegnanti all’accoglienza degli studenti stranieri, per sostenere gli studenti già inseriti nella scuola, per sensibilizzare gli studenti italiani all’incontro con i compagni di altre culture, la nostra parte è formare gli insegnanti e gli studenti italiani all’approccio con gli studenti stranieri. - QUA’ LA MANO progetto di formazione per operatori interculturali in ambito scolastico, in collaborazione con il commercio equo e associazioni che si occupano dell’accoglienza degli immigrati, con particolare attenzione alle problematiche dell’inserimento degli alunni stranieri e conseguente tirocinio nelle scuole per i partecipanti al corso. Non stupitevi! Tutti questi progetti, se finanziati, saranno eseguiti in collaborazione con altre realtà, ogni componente segue una parte specifica, noi siamo a volte i promotori a volte i partner. Interessante, ma il tempo passa e c’è un altro piatto . . . . pardon, classificatore da” assaggiare” . . . . Qui trova un bel disegno con il mondo che perde i pezzi (solo quelli sotto all’equatore) ed un girotondo di bambini che lo circondano e si sorreggono gli uni gli altri, anche nelle posizioni più scomode, c’è scritto: Corso di Formazione E giù un lungo elenco di incontri, ben 15 da gennaio a metà aprile, ognuno con un titolo. Che sarà? Per fortuna ci sono dei sottotitoli: “Condividiamo un mese nel sud del mondo”, “Formazione al volontariato internazionale”. A quanto pare si parla un po’ di tutto: degli squilibri fra paesi ricchi e poveri, del senso del volontariato, della situazione di qualche particolare paese, di alcune proposte quali la finanza etica ed il commercio equo e solidale, del volontariato internazionale e del servizio civile, dell’immigrazione, delle caratteristiche dell’o.n.g. Amici dei Popoli. E qui ci sono anche alcuni personaggi che partecipano: Missionari (Padre Enzo Comboniano), Rappresentanti di Choros (Finanza etica), del Commercio Equo e Solidale, delle Associazioni che accolgono gli immigrati, Asha dalla Somalia, Pablo dall’Uruguay e chi più ne ha, più ne metta . . Gli incontri, non spaventiamo i futuri partecipanti, comprendono: comunicazioni frontali, semplici giochi di presentazione dei partecipanti, 18 DAL GRUPPO dinamiche di gruppo, giochi di simulazione, questionari etc etc. Fra incontri e weekend formativi se ne vanno più di 6 mesi e poi alcuni partiranno per l’esperienza estiva, l’anno scorso da Padova sono partite 14 persone, ma altre sono comunque rimaste in contatto con l’associazione. finanziamenti, contabilità, comunicazioni via posta e via e-mail, lavoro pratico per raccolta fondi (sistemazione artigianato, imbottigliamento, etichettatura e sistemazione prodotti “della solidarietà”, diffusione prodotti commercio equo e solidale e testi dell’editrice EMI), è un po’ una fatica, ma per fortuna Stefano, Germana, Elisabetta, Marica e Gianfranco danno una mano, e all’occorrenza anche tanti altri. E poi . . . . . . . Unsolomondo Il nostro giornale! Che raccoglie faticosamente contributi da tutte le sedi di Amici dei Popoli, da amici e simpatizzanti, dai nostri gruppi estivi, dai nostri formatori, dalla segreteria, da esperti, ma, ripeto, faticosamente. Ebbene.... fateci arrivare valanghe di testi, immagini, comunicazioni, favole, barzellette, disegni, novità e quanto altro vorreste far vedere a tutti gli amici! Si intende Amici dei Popoli. E noi procederemo ad impaginare, inserire, organizzare, integrare, allineare, masterizzare, anche noi nel tempo “liberato”, sarebbe un grande aiuto. Bene bene, e questo cos’è? Un piattone (leggi mega contenitore) che straripa, cosa ci sarà di così goloso? Attività sul territorio STAND informativi nelle Feste missionarie, interculturali, Civitas, Festa dei Popoli etc. etc. ANIMAZIONI per bambini in queste ed altre occasioni, per le Parrocchie, per altre Associazioni: in marzo Festa della Pace di una scuola elementare, in maggio Animazione vicariale A.C.R, in giungo per le famiglie dell’o.n.g. CUAMM, in dicembre a Thiene (VI) con i bambini dell’Associazione A.S.A. che sostiene alcune realtà in Ecuador. SERATE DI SENSIBILIZZAZIONE per il progetto di S. Miguel de Tucumán in Argentina, per ora le abbiamo svolte nei paesi di Federica Stocco ed Andrea Pavan partiti come volontari per l’Argentina, poi numerosi Comuni si sono resi disponibili a cederci sale e pubblicizzare incontri informativi sulla realtà argentina e sul progetto in particolare: Comune di Cadoneghe (PD), Ponte S. Nicolò (PD), Chiampo (VI) dati i forti legami del Veneto per la numerosa presenza di emigranti in quel paese, questi incontri li organizzeremo nel 2004. COORDINAMENTI partecipiamo, anche se non sempre in ruolo attivo, alla Rete Lilliput, al Centro Servizi per il Volontariato, ai contatti tessuti dal Centro Missionario Diocesano, alla Conferenza delle Associazioni del Comune di Padova, alla realizzazione della Festa dei Popoli. SEGRETERIA con la sua biblioteca, aggiornamento del sito internet, creazione di materiali divulgativi (avete visto il nostro nuovo tabellone?), stesura progetti sul territorio e richiesta Non è che vogliamo sostenere con il volontariato una mole di lavoro che richiederebbe un po’ di dipendenti scattanti ed efficienti? Ma non sosteniamo sempre che il volontariato è un modo di vivere e non un’attività per un piccolo ritaglio del nostro tempo? La Provvidenza finora ci ha aiutati, ma l’impegno del volontariato rimane sempre preziosissimo e speriamo aumenti, è comunque uno degli obiettivi che l’o.n.g. si propone, è la crescita di un bene prezioso. Con tutto questo da fare, per fortuna ci viene in aiuto il SERVIZIO CIVILE. Ma non dimentichiamo la bimba cresciutella che si è affacciata nella sede di Amici dei Popoli Padova, alla fine è rimasta rapita da tutto questo ben di Dio ed ha deciso di fermarsi e di svolgere con noi il Servizio Civile, noi ne siamo veramente felici, BENVENUTA ALESSIA! Ma non è tutto! . . . Un’altra si sta affacciando . . . . . . . . MARIA! 19 DAL GRUPPO ANCHE GLI AMICI DEI POPOLI SONO CADUTI NELLA RETE __________________________ a cura di Carlo Pentimalli L a tentazione è quella di fare il verso alla presentazione fatta dal nostro segretario generale: la metafora della barca e del barcaiolo, con qualche battuta troppo facile. Siamo un popolo di navigatori, o almeno lo stiamo diventando velocemente, se è vero che il numero di utenti Internet è circa il 35% della popolazione in Veneto e Lombardia, e 30% in EmiliaRomagna, quasi il 50% nella sola Bologna. D’altro canto negli ultimi anni è cresciuto sensibilmente il numero di coloro che si avvicinano ai nostri percorsi di formazione o chiedono informazioni di qualsiasi genere dopo aver trovato la nostra pagina su web. Fenomeni che ci spingono a riservare una sempre maggiore attenzione alla nostra visibilità sulla Rete. Amici dei Popoli è presente su web dal 1997. Inizialmente ospitata dalle reti civiche di Bologna (Iperbole) e Padova (Padovanet), l’associazione ha poi registrato il proprio dominio, amicideipopoli.org, dove oggi si trova la quasi totalità delle pagine. Anche se ho sempre trovato assurde le guide “scritte” alle pagine Internet, riassumerò qui di seguito le principali caratteristiche del nostro sito, per i più distratti, o per chi non ha familiarità con la tecnologia. L’idea intorno cui si è sviluppato il nostro sito web negli ultimi anni è il passaggio graduale da una semplice pagina pubblicitaria (essenzialmente il nostro pieghevole in versione ipertestuale) a una bacheca sulle attività delle sedi e dell’organismo, aggiornata il più possibile in tempo reale. Grazie a un lavoro di squadra, in cui ognuno dei gruppi delle varie sedi si sta prendendo la responsabilità dei contenuti di propria competenza, contiamo di offrire uno strumento sempre attuale e di facile consultazione sullo stato dei progetti e delle attività sostenute da AdP. Forse i palati più fini non troveranno nelle nostre pagine l’attrattiva estetica di altre pagine più moderne, dotate di animazioni ed effetti speciali sempre più sofisticati (e francamente anche fastidiosi, alla lunga), ma è stata nostra scelta sin dall’inizio privilegiare la semplicità a vantaggio dell’immediatezza dei contenuti e del reperimento delle informazioni. La pagina di copertina, oltre alla presentazione essenziale di AdP, mette in evidenza gli appuntamenti “caldi”, come i bandi del servizio civile, i seminari e i corsi, gli eventi supportati da AdP (si segnala a fine 2003 il Seminario di Educazione alla Mondialità co-organizzato al CDM del Centro Poggeschi a Bologna). Oltre ai link sparsi un po’ per tutte le pagine (per i più esperti, o per chi ama la “navigazione a vista”), il menu di sinistra permette di accedere ai contenuti del sito per sezioni principali: - CHI SIAMO sono le pagine introduttive per conoscerci: la descrizione di AdP (pagina iniziale), i principi fondamentali, lo statuto. - SEDI permette di trovare le attività, il calen20 DAL GRUPPO dario degli appuntamenti e i principali referenti nelle varie sedi. - TEMPO REALE raccoglie i link che variano piu’ spesso: da qui si può raggiungere la rivista Unsolomondo, consultabile on line, e ancora i calendari delle varie sedi; ci auguriamo di avere presto anche una sorta di notiziario aggiornato con una certa frequenza. - ATTIVITÀ, dove i diversi ambiti di intervento di AdP sono descritti in generale, per poi rimandare alle descrizioni specifiche ancora una volta alle pagine delle singole sedi. Queste pagine sono in corso di aggiornamento: in particolare, cercheremo di introdurre più dettagli sulle attività di formazione nelle scuole, che ha avuto un forte sviluppo, soprattutto negli ultimi tempi. - PROGETTI, in cui sono descritti, sotto forma di singole schede, i progetti in corso. Fondamentali per avere una visione completa dell’impegno di Amici dei Popoli nel resto del mondo. I nascenti gruppi di appoggio si faranno carico di alcuni approfondimenti sulle varie località oggetto del loro studio, e ci aspettiamo che a breve vengano prodotte sezioni specifiche sulle loro attività. Per finire, abbia- mo raccolto nella pagina LINK UTILI alcuni collegamenti ad altri siti di associazioni o portali legati in qualche modo al volontariato o alla cooperazione internazionale, senza alcuna pretesa di completezza, ma per dare qualche riferimento interessante. La pagina CERCA permette infine di cercare rapidamente, tramite parole chiave, i contenuti di proprio interesse all’interno del sito. Inutile dire che il sito web degli Amici dei Popoli è nato e cresciuto con la collaborazione di molti ed è certamente una risorsa per tutti, sia come riferimento interno all’organismo, sia per dare visibilità della nostra attività al resto del mondo (anche se per il momento i potenziali lettori sono limitati ai navigatori di lingua italiana!); e, come risorsa di tutti, tutti sono invitati a condividerla, non solo consultandola e diffondendola (a chi vuole saperne di più, date pure il nostro indirizzo web!), ma anche contribuendo al suo miglioramento inviandoci suggerimenti, idee, correzioni o qualunque altra informazione utile, come referente potete scrivere al sottoscritto: [email protected] 21 DAI PROGETTI RELATIVITÀ __________________________ a cura di Federica Stocco C ari amici, finalmente scrivo questa famosa lettera nella quale vi spiego e vi descrivo quello che sto vivendo. Parto dal ricordo “piu’ fresco” e cioe’ il Natale: molti di voi mi chiedevano com’é il Natale in Argentina...purtroppo é un Natale occidentale con l’albero di natale, i panettoni e il torrone (con questo caldo è proprio stonato), i regali (certo, chi più chi meno), le luci (pochi soldi poche luci). Si festeggia così: si va a Messa, solitamente alle 21.00 o 22.00 e poi ci si ritrova in famiglia a mangiare delle pietanze veramente strane...almeno per me! Carne ce n’è in abbondanza e poi mescolano molto il salato con il dolce...tipo: rotolo di carne (molto saporita!) con il purè di mele che alla fine è semplicemente una marmellata di mele. E per finire, una cosa per noi strana, a mezzanotte si sparano petardi, fuochi d’artificio e quant’altro...come se fosse l’ultimo dell’anno! E sembra che in questo caso i soldi non manchino, dalla città alla periferia! Mi è mancata molto la mia Messa di mezzanotte, la cioccolata e il vin brulè nel mio tranquillo paese. Qui in casa non abbiamo la tv ma penso siano passate tutte quelle pubblicità sui regali, la spesa, ecc. La gente “che sta bene” non si fa mancare niente: ma la cosa che mi ha stupita, beh . . non stupita lo sapevo già, ma vederlo è tutta un’altra cosa, è che la gente che sta bene (e per stare bene fa due o tre lavori perchè gli enti pubblici e privati ti danno lavoro per quattro ore circa...beh . . non tutti, non ho ancora il polso della situazione) a volte non ha neanche un auto con cui spostarsi. Qui funzionano bene i trasporti: ci sono autobus (che si chiamano colectivo: che bel nome, mi piace, sa di condivisione, di quel sano comunismo!) e taxi che ti portano ovunque. Il problema è l’inquinamento che è fatto di auto e autobus che camminano dopo 30 anni di servizio!! Dicevo che chi ha un auto è proprio fortunato e per due motivi: * perchè si può spostare (che novità!) * perchè senza saperlo fa un’esperienza di condivisione che noi ci sognamo. Cioè non è che Federica e Mariela nel barrio Los Chañaritos a Tucumàn ci sognamo, ci sono mille modi per condividere. Forse noi facciamo più fatica a trovare queste occasioni; in Italia te le devi cercare (gruppi, volontariato, ecc.). Questa esperienza mi insegna che tutto è RELATIVO. A volte penso alla mia via (in Italia) e vedo, come in una fotografia, questa stretta strada perimetrata senza sosta dalle auto (nuove e catalizzate!!). È tutto relativo perchè anche chi possiede solo una moto è fortunato, cioè sta bene. Quindi che fa una famiglia nelle belle giornate? Esce con la moto, sopra la moto c’è il marito, la moglie, dietro un figlio di 6 o7 anni, tra il papà e la mamma c’è il neonato, e qualche volta c’è il terzo figlio!! La strada é variegata: strada di sassi (per esempio per uscire dal nostro barrio), asfalto normale, asfalto con buche, asfalto apparentemente liscio ma con qualche dosso all’improvviso....forse qui gli “angeli custodi” hanno un bel po’ di lavoro per questi piccoli che escono con mamma e papà (rigorosamente senza casco)!! Noi ci teniamo il seggiolino da mettere in auto con la cinghia di sicurezza, antisoffocamento, antistress, antistrappo, ignifuga..........relatività. L’ultimo dell’anno ho avuto la fortuna di andare da amici nella regione di Jujuy che si trova ai confini con la Bolivia, quindi zone pre-andine. La fortuna è che siamo stati ospitati da una famiglia di una cultura non indifferente. Le chiacchierate sono state le più svariate: dall’acqua che nel mondo sta finendo (e l’Argentina è già la preda viste le enormi 22 DAI PROGETTI differenza che non era trasmissione televisiva quindi tutto vero! Ad un certo punto mi mi chiede: “ma perchè in Italia non si fanno figli?!” Non ho saputo rispondere subito perchè con la testa argentina dicevo “ma siamo proprio “pazzi” a non fare figli e lamentarci poi che nelle scuole dell’obbligo ci sono marrocchini, albanesi, congolesi, ecc.” Poi con la testa italiana mi son detta “una famiglia in Italia fa fatica a crescere dei figli!! È chiaro, il ritmo è diverso, nessuno in Italia se ne andrebbe per strada con un bambino in braccio senza carozzina, o se ne andrebbe in moto con tre figli, o non possederebbe un’auto, o non curerebbe la casa e l’arredamento con tanta esatezza e passione, o non penserebbe di .......relatività!” Poi che dire, cosa ho visto....l’Argentina è proprio strana ma nello stesso tempo affascinante: te ne accorgi anche visitando alcuni musei nelle città più importanti dove ti immergi nella storia...purtroppo la storia raccontata dai colonizzatori! Ma per fortuna ci sono anche tante iniziative che si rifanno alla cultura degli indios...dev’essere bella, per esempio, la festa della Pachamama (Madre Terra) che spero di vedere presto. Poi ancora, un’altra cosa strana che mi ha colpita: in un parco, nel centro, la municipalità a fatto mettere un insegna di marmo dove si ringrazia la comunità degli arabi per avere contribuito alla crescita del paese....ma possibile che nei paesi “poveri” la convivenza tra comunità e religioni diverse sia sempre migliore? Beh no, anche in Australia e in Canada per quel che ne so. Scusate le cose da dire sono veramente tante, salto di palo in frasca. In questi giorni abbiamo iniziato le attività estive per i ragazzi della scuola e del barrio e prendendo contatto con i ragazzi e le mamme (c’è anche un gruppo di mamme che sta lavorando con una assistente sociale sopra il tema del corpo e la consapevolezza delle loro vita e personalità: molto interessante) ho avuto la sensazione che quel pezzo di mondo “sfigato” (scusate, è il termine più indicato!) fosse il centro del mondo...mi spiego meglio: non si parla di sfortuna perchè la strada è piena di fango o le case non sembrano case, o c’é chi è più stracciato di un altro, sì, anche questo Ghiacciaio Perito Moreno in Patagonia - Argentina quantitá d’acqua che possiede), dal boicottaggio che in Europa si sta facendo rispetto a molti prodotti e multinazionali, dalla prepotenza degli Stati Uniti in questo momento storico...il papà è un deputato della regione di Jujuy e nella sua grande umiltà e sapere ci ha dato un’altra, l’ennesima, lezione di relatività!! L’America Latina è ancora molto distante da questi temi perchè, anche chi avesse la volontà di affrontare le questioni di giustizia, di politica e sociali si troverebbe (e si trova) veramente da solo. Lo può fare nell’intimità della sua famiglia perchè il “sistema”, il governo più in generale, deve (dovrebbe!!) sistemare tutta la questione povertá che é molto antica e profonda, è culturale, è educativa. Nello stesso paese (Argentina) infatti ci sono mille mondi, troppe diversità e anche questo impedisce il nascere di un unica coscienza. “Noi” siamo proprio ricchi e ci possiamo permettere di fare i boicottaggi, le lotte, gli scioperi.....ed è giusto tenerci stretto quello che abbiamo (tranne il governo Berlusconi mi raccomando!), ci mancherebbe! Ma quanto abbiamo, come stiamo bene!! Solo tre mesi per vedere queste differenze...che mi hanno segnata nonostante i miei tanti corsi sui paesi del sud del mondo. Una sera ho incontrato in un locale (il locale si chiama “Plaza de Alma”: locale che fa da mangiare, vende artigianato, fa mostre) una psicologa, di una associazione che si ocupa di droga e aids con la quale stiamo collaborando ad un progetto e con la quale si parlava del più e del meno: come siamo noi donne in Italia, gli uomini spaventati dalle donne moderne, i soliti discorsi da trasmissioni televisive, con la 23 DAI PROGETTI (secondo i nostri occhi) ma la sfortuna è che tanta intelligenza, teste e cuori e anima non trovano un riscatto, una rivincita sulla vita e il destino (non so come chiamarlo!!). Per esempio: i primi giorni di attività estiva abbiamo sistemato il campo da calcio che si trova dentro la scuola e una delle scene è stata questa: un ragazzino non aveva voglia di lavorare, giustamente aveva voglia di giocare. Uno degli adolescenti più scalmanati gli ha detto: “ora tu lavori come tutti gli altri perchè qua giocherai anche tu. È giusto che tutti si impegnino perchè il campo è di tutti!”. Che lezione ragazzi...neanche nei master sulla cooperazione più costosi una roba del genere!! Sembreranno cose semplici ma viste da qui diventano veramente speciali come la mamma con sei figli che considera il gruppo delle mamme come un opportunità per conoscersi e conoscere “ l’altro ”, e tante altre che vi racconterò nelle prossime puntate. RWANDA: TUTTO È CAMBIATO Che dire di me: per ora trovo molte soddisfazioni, l’unica cosa che mi dispiace è non rendervi partecipi abbastanza delle mie soddisfazioni ma come dicevo in altre lettere faccio veramente fatica a scrivere tutto e a tutti. Vi chiedo di pensarmi e per chi vuole dire anche una preghiera...in fondo credo che questa esperienza sia “condita” di Spirito Santo!! Ora vi lascio, vado a finire di cucinare le melanzane, domenica abbiamo a pranzo il nostro professore di castigiano, che non sarà proprio contento di come parliamo!! A proposito, con i ragazzi del centro estivo sto tenendo il corso di italiano nel quale spesso c’è molta confusione e sono costretta ad arrabbiarmi...è proprio divertente arrabbiarsi e sgridarli in un altra lingua! Ricordandovi il mio indirizzo che e‘ sempre [email protected] Vi lancio un abbraccio cosmico e solare! A presto, Federica ?. . . . . .NON Q PROPRIO TUTTO! partner delle destinazione dell’esperienza estiva che attività potremo fare. Tutto è cambiato! Ma per alcune cose tutto è rimasto uguale, le strade sono piene di buche, i bambini, con la pancia gonfia per la denutrizione, affollano i centri nutrizionali. Peggio: i malati di SIDA (AIDS) non si contano e non si possono curare, mancano i farmaci, manca la prevenzione. Anche il nostro impegno deve restare fedele e contemporaneamente cambiare, cambiare in meglio; come tanti anni fa la generosità ci ha spinti a fare qualcosa, anche oggi bisogna, ancor di più, condividere con questi fratelli i nostri privilegi. ueste poche righe per segnalarvi che alcune cose sono cambiate. La foto qui sotto sembra essere di un paese sconosciuto: guardate la bandiera! L’azzurro in alto, il giallo in centro, il verde in basso. L’hanno scattata quest’estate in Rwanda. E’ la nuova bandiera rwandese, come nuovo è l’inno nazionale, le banconote, l’organizzazione scolastica. La nuova Riforma scolastica, entrata in vigore quest’anno, stabilisce che l’anno di scuola va da gennaio a settembre, le vacanze saranno da ottobre a dicembre, nel mese di agosto è quindi impossibile attuare il tradizionale “ p a t r o n age ” . S t i a m o studiando con i Dintorni di Gisenyi - Rwanda 24 SEGNALIAMO OLTRE L’IMMAGINE recensione a cura di Cinzia Agostini R uolo e portata della dimensione economica, rapporti tra multinazionali - economia - globaliz-zazione, relazioni tra il Nord e il Sud del mondo e loro implicazioni nella vita quotidiana di ciascuno: temi di indubbia grande attualità, da sempre cari a noi di AdP, che - da più parti è stato riscontrato - suscitano un certo interesse anche tra il mondo giovanile. Il rischio che si incorre nel presentarli in ambito scolastico è però quello di veicolarli in modo specialistico, con informazioni legate a interventi sporadici o fini a se stessi, spesso ostiche per i ragazzi. “E tuttavia, la dimensione dell’economia e il peso delle imprese multinazionali ha oggi un ruolo chiave nei processi di globalizzazione ed è uno dei riferimenti dominanti per i media che descrivono i rapporti Nord-Sud e i processi di interdipendenza nel mondo”: in questi termini, ribadendo l’importanza culturale e civica di affrontare tali tematiche con i giovani, Alessio Surian della fondazione Fontana di Padova presenta il percorso educativo “Oltre l’immagine - strategie di comunicazione nell’era della Globalizzazione”, che nella versione italiana, da lui stesso curata, grazie al sostegno finanziario della provincia di Trento dal gennaio 2004 è a disposizione nelle librerie per le edizioni Emi. “Oltre l’immagine” è l’adattamento di “Seeing through the Spin”, prodotto dall’organizzazione britannica Baby Milk Action con ventennale esperienza sul monitoraggio dei comportamenti delle imprese multinazionali, e realizzato dal Reading International Solidarity Centre, un centro educativo che studia e realizza “pacchetti formativi” e metodologie innovative nell’ambito dell’edu- cazione allo sviluppo. Si tratta di un percorso interdisciplinare nato con l’obiettivo di fornire strumenti per superare queste lacune, che la stessa fondazione in collaborazione con Amici dei Popoli e rete EduNet, un insieme di associazioni del Padovano che costituiscono il “braccio educativo” del nodo locale della rete di Lilliput e già impegnate nei temi della solidarietà, nonviolenza, diritti umani, educazione allo sviluppo e interculturalità, propone con l’avvio del nuovo anno scolastico ai ragazzi degli istituti superiori di alcune città del nord Italia. Pensato per giovani fra i 15 e i 25 anni, il percorso si articola in dodici moduli con quattro diversi livelli di difficoltà, che si basano sull’apprendimento partecipativo attraverso discussioni di gruppo, giochi di simulazione, ricerca sul web, e possono essere combinati in programmi di difficoltà e lunghezza variabili. I diversi moduli di volta in volta condurranno i ragazzi a osservare come il nome e il marchio diventino talora determinanti nelle scelte soggettive e collettive; a valutare il ruolo del linguaggio visivo nella pubblicità (e a decomporlo scoprendone i messaggi nascosti) e quello delle nuove tecnologie nelle strategie di marketing e comunicazione; a verificare in prima persona, con giochi di ruolo, la difficoltà di mantenere un comportamento etico nella conduzione degli affari; a sviluppare propri criteri di valutazione sull’etica di un’organizzazione. DAVE RICHARDS, ALESSIO SURIAN.- OLTRE L’IMMAGINE - 2003 - EDITRICE EMI BOLOGNA - PAGINE. 143 EURO 10,00 25 SEGNALIAMO STRUMENTI PER UNA MAGGIOR CONOSCENZA: INTERCULTURA INFANZIA, FAVOLE INTERCULTURALI – anni 2002-2003 AA. VV. AA. VV. AA. VV. AA. VV. AA.VV. La zuppiera di Marzuk (Italiano-arabo) 2002 Carthusia euro 7,20 Il sale e lo zucchero (italiano-spagnolo) 2002 Carthusia euro 7,20 La coda della volpe(Italiano-albanese) 2002 Carthusia euro 7,20 Vent’anni di poesia 2002 Passigli pp.158 euro 18,00 I COLORI DEL SOLE 2002 EMI pp. 80 euro 10,00 Daniela Benevelli IL TESORO INVISIBILE Favole, fiabe e racconti di 15 Paesi 2003 EMI pp.112 euro 11,00 La Teef Nelda Il cacciatore e l’albero d’ebano 2003 Ape pp. 28 euro 9,00 AA. VV. Kirikù e la iena nera 2003 Ape pp. 28 euro 9,00 Muzi Jean Storie del re leone 2003 Fabbri pp. 94 euro 7,00 Menchu Rigoberta Il vaso di miele (favola Maya) 2003 Sperling&Kupferpp.134 9,50 Ellis Deborah Sotto il burqa. Avere 11 anni a Kabul 2003 Fabbri pp.168 euro 9,50 AA. VV. Storie da tutto il mondo 2003 Usborne pp.127 euro 8,50 Levine Karen La valigia di Hana 2003 Fabbri pp.132 euro 8,50 De Saint Mars D.- Bloch Serge No alla violenza 2003 Emme pp. 39 euro 5,68 Duthel Florence - Fellner Henri No all’intolleranza e al razzismo 2003 Emme pp. 39 euro 5,68 De Saint Mars D.- Bloch Serge Per imparare a dire no 2003 Emme pp. 39 euro 5,68 Schlossmacher Martina La gallina nera 2003 Nord Sud pp. 26 euro 12,00 Johnson Paul Faccio festa con i bambini del mondo 2003 Sonda pp. 71 euro 18,00 Musci Elena, Pentasuglia (a cura di) I nuovi mondi del millennio. Gioco di un altro mondo possibile 2003 La Meridiana pp.92 euro18,50 Benevelli Daniela Il tesoro invisibile Favole, fiabe e racconti di 15 paesi 2003 EMI pp.107 euro 11,00 Ferrario Alessandra Il nuovo laboratorio sulla fiaba africana. Costruiamo libri animati 2003 EMI pp.112 euro 12,50 Cercenà Vanna Sharif e il leopardo afgano, e altri racconti 2003 Fatatrac pp. 63 euro 9,50 Sucur Aleksandra Fiabe dei Balcani 2003 EL pp.140 euro 13,94 Marcè Hasan Siliman Leone il generoso (Racconto curdo) 2003 De Vecchi pp.42 euro 5,50 Toumanian Hovhannes Il fiore del paradiso (Racconto armeno) 2003 De Vecchi pp.42 euro 5,50 Hamadi Da dove viene il vento? (Racconto berbero) 2003 De Vecchi pp.42 euro 5,50 Soto Porras Sebastian La gallina nera (Racconto gitano) 2003 De Vecchi pp.42 euro 5,50 Piumini Roberto Il grande cavallo 2003 Piemme pp.148 euro 7,50 Lazzarato Francesca La fata della luna (Filippine) 2003 Mondadori pp.84 euro 8,50 Lazzarato Freancesca L’esilio di Re Salomone (cultura ebraica) 2003 Mondadori pp.84 euro 8,50 Mazzoleni Khurshid Nava Emmanuela Sognando l’India 2003 Piemme pp.118 euro 7,50 Senno Toni L’elefante e la capra Favole della Sierra Leone 2003 Emi pp. 64 euro 7,00 Errera Eglal Le avventure di Goha 2003 Motta pp. 66 euro 11,50 Bresner Lisa Il segreto di un nome 2003 Motta pp. 48 euro 10,50 Oz Amos Una pantera in cantina (Racconto Palestina) 2003 Fabbri pp.214 euro 8.00 Puech Michel - Labbè Brigitte Ridere piangere 2003 Ape pp. 42 euro 6,50 Alvarez Julia Cafecito La canzone del caffè 2003 Salani pp. 48 euro 6,00 Lavatelli Anna Mostruosissimo 2003 Città Nuova pp.68 euro7,00 AA. VV. Fiabe Persiane 2003 Giunti pp.242 euro 12,50 Vargas Llosa Mario I cuccioli i capi (Perù) 2003 Einaudi pp.156 euro 8,50 AA. VV. Fiabe Tuareg 2003 Datanews pp.132 euro 23,00 Ichikawa Satomi Baobabà 2003 Babalibri pp. 28 euro12,50 Tordjman Nathalie Il sale a piccoli passi 2003 Motta pp. 64 euro 9,50 Deer od Autumn Withe Il piccolo grande popolo raccontato ai ragazzi (Indiani America) 2003 Punto d’Incontro pp164 6,90 Barbara Diane Il topolino e il grande Lama (con CD) 2003 Motta pp. 28 euro 18,50 Solet Bertrand Storie dell’afghanistan 2003 Fabbri pp.112 euro 7,00 AA. VV. Runa Simi - Racconti e leggende del popolo Inca 2003 Stam.Alternativa pp136 9,00 Luka Gino La sposa delle acque Nusja e ujerave Versione bilingue italiano-albanese con test e giochi linguistici 2003 Vannini pp.105 euro 9,00 Dayak Mano Sono nato con la sabbia negli occhi (Racconto Tuareg) 2003 EMI pp.223 euro 10,00 26 SEGNALIAMO Per ulteriori informazioni bibliografiche o per ordinare i libri: EMI Via di Corticella, 181 - 40128 Bologna (Italy) tel: (+39-51) 32.60.27 - fax: (+39-51) 32.75.52 LE NOVITA’ EDITORIALI http://www.emi.it/novita e-mail: [email protected] - mailto:[email protected] Libreria dei Popoli – CSAM via Piamarta. 9 - 25121 Brescia (Italy) Tel: 030-3772780 - Fax: 030-3772781 http://www.saveriani.bs.it/ Email: [email protected] IL MONDO DA UN OBLÒ recensione a cura di Paola Mariani L’unico vero viaggio, l’unico bagno di giovinezza, sarebbe non andare verso nuovi paesaggi ma avere nuovi occhi, vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è. (Marcel Proust) C sul gioco, le storie, le informazioni, l’elaborazione personale dei ragazzi, i quiz, i disegni, i brani da discutere assieme ai compagni, le vignette e tanti altri stimoli utili per procedere “giocosamente” in un percorso di informazione e riflessione su temi che possono sembrare difficili per i bambini ed i ragazzi. Infatti anche concetti astratti ed apparentemente teorici come: INTERCULTURA, GLOBALIZZAZIONE, DIRITTI UMANI, sono resi alla portata dei ragazzi trattandoli a partire dalla loro esperienza personale. Ad esempio ci si approccia alla “diversità” dall’osservazione e descrizione del compagno di banco, si scopre che possono esistere “punti di vista diversi”, e ugualmente legittimi, dall’analisi della favola di Cappuccetto Rosso dal punto di vista del lupo, si impara cos’è uno “stereotipo” leggendo le impressioni di un bambino cinese che arriva in Italia. Ogni capitolo finisce riepilogando i concetti espressi e spiegando le parole chiave del tema trattato. Non mancano, per fortuna, informazioni e spunti su possibili soluzioni ai problemi che si affrontano e, ancor più importante, soluzioni alla portata dei ragazzi come ad esempio il Commercio Equo e Solidale o il gemellaggio con i coetanei del sud del mondo attraverso gli Organismi di Volontariato Internazionale. La divisione del testo in due parti: una per l’elaborazione dei ragazzi, l’altra con ulteriori informazioni e strumenti per gli insegnanti rende il tutto facile da usare, vivace e stimolante. on questa impegnativa, ma centrata frase, inizia il libro “IL MONDO DA UN OBLÒ” sottotitolato “Risorse per una didattica della mondialità” scritto da Luca Cristaldi dell’o.n.g. Vis e destinato ai ragazzi ed agli insegnanti delle scuole elementari. Alcune recenti dinamiche: - la crescente facilità di comunicazioni, - il fenomeno della globalizzazione che ha coinvolto l’economia, i commerci ed il turismo internazionale, - le necessità di tutela dell’ambiente viste le conseguenze che problemi, anche lontani, possono produrre nella nostra realtà quotidiana, - l’immigrazione, hanno portato inevitabilmente ad un contatto, convivenza, interdipendenza fra realtà territoriali e culturali molto diverse. Attuare percorsi formativi in ambito scolastico ha lo scopo di aiutare i ragazzi nella comprensione di fenomeni complessi e tendenzialmente allarmistici, con l’obiettivo di promuovere un approccio sereno ai problemi e stimolare l’elaborazione di proposte. La sensibilizzazione é necessaria per favorire la formazione di mentalità aperte al confronto e alla scoperta della differenza nel momento della crescita della persona, in cui non si sono già radicati stereotipi, rigidità o diffidenze non chiaramente motivate. Non a caso le sedi di Amici dei Popoli sono molto impegnate in questo ambito: elaboriamo l’esperienza diretta di conoscenza e convivenza con culture diverse nei loro paesi, mettendola a frutto, con gli strumenti più adatti, nella realtà italiana. “Il Mondo da un oblò” fornisce strumenti basati LUCA CRISTALDI - IL MONDO DA UN OBLÒ – 2003 EDITRICE SEI TORINO - PAGINE 120 - EURO 10,00 27 APPUNTAMENTI Prossimi incontri 13/14 marzo a Camposampiero (PD) I weekend formazione corso esperienza estiva 13/14 marzo a Camposampiero (PD) Incontro gruppi di appoggio 19/21 marzo ad Ancona “L’AFRICA IN PIEDI a gridare la vita e a guarire le ferite” Convegno Internazionale Ass. Chiama l’Africa Segreteria: [email protected] 17 aprile a Treviglio (BG) II weekend corso esperienza estiva - formazione gruppi 18 aprile a Treviglio Congresso Amici dei Popoli per i 30 anni dalla fondazione Ultime dai gruppi di Appoggio di Amici dei PPopoli opoli Gruppo di Appoggio America Latina - referente: Michele Morgese La prima missione del Gruppo Appoggio con la presenza di Domenico Resmini in terra tucumana, ha fornito preziosi elementi discussi nella riunione del 25 gennaio a Treviglio. La progressiva conoscenza della realtà di Tucumàn e dei bisogni della scuola e del barrio da parte dei volontari stanno facendo nascere nuove idee di microprogetti: - Realizzazione di una radio comunitaria del barrio: La radio, gestita direttamente dagli studenti della scuola e da persone del barrio e con una copertura di circa 3 chilometri di raggio, potrebbe essere un valido strumento di coesione per il barrio, un veicolo di informazione e formazione, un valido ed originale strumento educativo. - Realizzazione di un laboratorio artigianale per la fabbricazione e la riparazione di calzature: Per organizzare corsi di fabbricazione e riparazione di calzature per dare ai ragazzi la possibilità di imparare una professione e di fabbricarsi le calzature per sè ed alla scuola di avere un introito con la vendita, nel barrio a prezzi bassi, dei prodotti realizzati nel laboratorio. Chiunque fosse interessato ad approfondire i temi che trattiamo o desiderassero partecipare all’attività del G.A. SudAmerica, può contattarci all’indirizzo di posta elettronica: [email protected], oppure chiedere informazioni alle sedi AdP. Gruppo di Appoggio Africa Grandi LLaghi aghi - referente: Paolo Piana Prossimo incontro: 13-13 marzo in occasione della due giorni del corso di formazione esperienza estiva. In merito agli obiettivi del gruppo di appoggio, alcune delle attività in corso sono: - Fare informazione sull’Area Grandi Laghi: Sara e Claudia (Padova) si occuperanno del monitoraggio delle agenzie di stampa internazionali e della raccolta di materiale a carattere storico, sociale ed economico dell’area Rwanda-Burundi. Alberto (Treviglio) si occuperà dell’aggiornamento della parte relativa ai progetti, in collaborazione con francesca e Chiara (Bologna. In tutte le sedi si terrà una copia di ogni documento. Luca e Paolo (Bologna) seguiranno la Rep. democratica del Congo. - Fare raccolta fondi sull’area: Luca (Padova) ha preparato alcune schede di microprogetti per la missione di Gatare-Rwanda, come campione per la diffusione e raccolta fondi da persone, gruppi, aziende interessati. - Fare da elemento di contatto con i volontari a lungo termine: Attualmente sono in servizio Maria Vittoria ed Elisabetta Maiolini a Lubumbashi. I contatti saranno tenuti da Luca e Paolo. - Avere conoscenza approfondita dei progetti in corso o da avviare da parte di AdP nell’area: Ogni sede si sta documentando. - Fare da elemento di contatto con i paretner locali, in particolare per l’esperienza estiva: Sono stati definiti i referenti per ogni destinazione dell’esperienza estiva, ogni referente terrà i contatti tramite la segreteria di AdP. Chiunque fosse interessato ad approfondire i temi che trattiamo o desiderasse partecipare all’attività del G.A. Africa Grandi Laghi può contattarci per e-mail tramite le sedi di AdP o chiedere informazioni alle stesse. INCONTRI PERIODICI “AMICI DEI POPOLI” SEDE DI ALTAMURA (BA) Tel. 080/3105222 Riunione Via Po, 5/B Altamura (BA) SEDE DI BOLOGNA Tel. 051/460381 Fax 051/451928 www.amicideipopoli.org - [email protected] Riunione alcuni giovedì del mese ore 21 c/o Parr. S.Giovanni Bosco Via Bartolomeo Maria dal Monte, 14 SEDE DI PADOVA Tel. 049/600313 Fax. 049/8757277 www.padovanet.it/adp - [email protected] Riunione II e IV martedì del mese, ore 21 c/o Parr. Gesù Buon Pastore Via T. Minio, 19 SEDE DI TREVIGLIO (BG) Tel. 0363/40758 [email protected] Riunione mercoledì ore 21,00 c/o Ist. Salesiano Via Zanovello, 1 28