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Domenica 8 marzo 2015
ANNO L NUMERO 58 EURO 1,40*
Domani parte il Qe di Draghi
di GIAMPAOLO PANSA
Arrivano trecento miliardi
Ecco come guadagnarci
Il rendimento di Bot e Btp sarà vicino a zero: fondi, azioni e bond per fare ancora soldi
Risparmi fino a 40 miliardi sui mutui. Gode pure lo Stato: 5 miliardi in meno di interessi
di UGO BERTONE - CARLO PELANDA - ANTONIO SPAMPINATO alle pagine 2-3
Nel Cremlino di Renzi
dire di sì oppure tacere
«Sai che cosa mi ricorda
Palazzo Chigi? Il Cremlino» dice un vecchio collega che ha fatto per parecchio tempo il corrispondente dall’Unione sovietica. La sua
sicurezza mi sorprende: «Perché il
Cremlino?». Lui risponde: «Per molti motivi. Il primo è che nessuno conosce davvero che cosa accada in
quel palazzo. Quali sono gli obiettivi
di chi ci lavora? Che intendono fare
dell’Italia e del potere che hanno raccolto per strada, grazie a un insieme
di circostanze oscure e senza essere
eletti da nessuno? Ma la ragione più
forte è un’altra. Come nel vero (...)
segue a pagina 7
Le tragedie parallele di Fitto e Tosi
I KAMIKAZE DEL CENTRODESTRA
Altro che padani e Casa Pound
Gli squadristi sono a sinistra
E vogliono menare Salvini
VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO
di MAURIZIO BELPIETRO
L’ultima puntata della guerra dei Roses scoppiata nel centrodestra pare
riguardi il logo di Forza Italia. Raffaele Fitto per ottenere ciò che Silvio Berlusconi non gli vuol dare,
cioè la guida del partito, sarebbe ricorso agli avvocati, cercando di strappare con il codice civile il marchio che
l’ex Cavaliere lanciò nel lontano 1994.
Statuto alla mano, l’uomo che oltre vent’anni fa fondò Forza Italia non potrebbe né guidare Forza Italia né decidere
chi mettere in lista alle prossime elezioni. Dunque l’ex governatore
della Puglia chiede che sia la
magistratura a pronunciarsi.
Che l’esponente (...)
di MARIO GIORDANO
Alla fine i fascisti sono sempre gli stessi.
Quelli rossi. Non c’è verso: abbiamo
passato una settimana a sentire ironie
sulla marcia romana della Lega, Salvini il nuovo Mussolini, «felpetta nera
con la scrittina aspetta e spera che il
Nord s’avvicina», Casa Pound in salsa
verde, il pericolo della nuova destra, il
fascio-leghismo, all’armi siam razzisti,
i «balilla della Le Pen» (...)
segue a pagina 8
La sfida nella Chiesa
segue a pagina 5
E Papa Bergoglio demolisce
i precetti sacri dei ciellini
di ANTONIO SOCCI
:::
Tra toghe e partiti
In prescrizione
la giustizia
e le sue riforme
di FILIPPO FACCI
Sulla giustizia fioccano
trattative - essenzialmente
tra Pd e Ncd - come se si
trattasse di una spartizione politica e non diun confronto tra riforme utili o
inutili. Un emendamento
Pd-Scelta civica ha addirittura proposto che i tempi
diprescrizione della corruzione passino da 10 anni a
quasi 22, un’eternità che
lascia perplessianche molti esponenti della maggioranza. Ma in attesa che il
disegno di legge approdi
in Senato - il 17 marzo - è
la retorica sulla (...)
segue a pagina 6
La richiesta dell’inviato Onu. Già operative tre navi italiane
Appena il 18 febbraio, erano Lega Nord e Fratelli
d'Italia a chiedere un blocco navale per fermare
sulle coste libiche i barconi carichi (...)
Che cosa è accaduto ieri in piazza San
Pietro fra papa Bergoglio e gli aderenti
a Comunione e liberazione? Per capirlo bisogna fare un passo indietro. Il 3
marzo scorso,nell’omelia di santa Marta, il papa disse: «Ma come posso convertirmi? La sporcizia del cuore non si
toglie come si toglie una macchia... Si
toglie col “fare”... cioè la strada del fare
il bene.E come faccio il bene? È semplice! “Cercate la giustizia, (...)
segue a pagina 10
segue a pagina 9
Flotta Ue per fermare i clandestini in Libia
di MAURIZIO STEFANINI
Decliniamo in “U” il terzo sesso
di GILBERTO ONETO a pagina 8
Nella Roma di Marino
La resistenza solidale dei pendolari
Un appartamento dentro la scuola Viaggiare in due con un biglietto
Così 200 bidellivivono da abusivi La scatola per aggirare gli aumenti
di BRUNELLA BOLLOLI
Vedute mozzafiato da un attico a
due passi da via Veneto e palme
tropicali in giardino senza spendere un euro: Roma non finisce
di stupire in quanto a sprechi comunali e cattive abitudini. Capitale delle occupazioni abusive, ora
con lo scandalo Affittopoli (...)
segue a pagina 14
LEGGINE SALVA-CASTA
Se i cassintegrati Alitalia
prendono 30mila al mese
è colpa di Letta e Renzi
di SANDRO IACOMETTI
a pagina 17
* Con: "I 100 CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA" CD 1 € 2,00; "I MIEI GIORNI CON ORIANA FALLACI" € 7,00; "IL TEATRO DELLE MASCHERE" € 11,00; "50 SUPERALIMENTI" € 9,00.
di ALESSANDRO DELL’ORTO
Un po’ per una questione di soldi
- di questi tempi chissenefrega di
passare per tirchi -, un po’ per
protesta - a quel paese i continui
rincari -, un po’ per sentirci più
vicini alle grandi capitali europee
che sono sempre un pizzico (eufemismo) avanti di noi. (...)
segue a pagina 16
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40
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PRIMO PIANO
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::: I NOSTRI PORTAFOGLI
PIOVONO SOLDI
In arrivo 300 miliardi da Draghi
Domani parte il Qe: 60 miliardi al mese fino al 2016. All’Italia andranno più dei 150 miliardi previsti
■■■ Domani prende il via il
quantitative easing della Banca centrale europea. Fortemente voluto da Mario Draghi e osteggiato dalla Germania, il piano prevede l’acquisto da parte dell’istituto di
Francoforte di 1.140 miliardi
di titoli di debito, per la gran
parte pubblici (quasi 800 miliardi), di titoli cartolarizzati
(Abs), obbligazioni bancarie
garantite (covered bond), obbligazioni di sette istituzioni
europee (quali Bei e i due
fondi Salva stati Efsf e Esm) e
di sette agenzie nazionali.
Il piano durerà 19 mesi, fino a settembre 2016, e permetterà l’acquisto di titoli pari a 60 miliardi di euro al mese. L’importo che verrà “investito” in Italia sarà di complessivi 147 miliardi. Ma potrebbero arrivare a 300 a se-
conda delle scelte di investimento delle diverse banche
centrali europee. L’offerta è
rivolta agli operatori professionali e quindi esclude (direttamente) i privati. L’obiettivo dichiarato della Bce è
quello di portare l’inflazione
a un valore prossimo ma inferiore al 2%. L’istituto guidato
da Draghi però non nasconde altre finalità, seppure siano al di fuori del suo mandato, quali la ripresa economica,la riduzione della disoccupazione, l’aumento degli investimenti e la fine del credit
crunch.
Per quanto riguarda l’indice europeo dei prezzi al consumo,il recente calo del prezzo del petrolio, seppure sia
una notizia positiva per privati e imprese, ha portato a
un’ulteriore drastico calo del-
le attese inflattive. Nel 2015,
nonostante il Qe, l’inflazione
si manterrà prossima allo zero con punte negative mentre i primi effetti sui prezzi,
prevede la Bce, arriveranno
alla fine dell’anno. Nel 2016
l’inflazione dovrebbe attestarsi intorno all’1,5% e nel
2017 all’1,8%.
Uno degli effetti del quantitative easing sarà l’ulteriore
indebolimento della moneta
unica che, già con l’effetto annuncio, è scivolata ai minimi
da 11 anni e mezzo nei confronti del biglietto verde, a
1,0961 dollari. Questo spingerà ulteriormente le esportazionideiprodotti europei verso i mercati extra-Ue, con notevoli vantaggi alle economie nazionali che hanno già
un forte supportoo dall’export, come l’Italia.
A caccia di occasioni
::: UGO BERTONE
■■■ Attenti, sta per piovere.
Ma non aprite l’ombrello.
Semmai preparate i secchi
per raccogliere almeno qualche goccia della liquidità innaffiata dal giardiniere della
Bce, ovvero Mario Draghi.
Prendono il via stamane gli
acquisti di titoli da parte della
Banca Centrale: 1.140 miliardi in 19 mesi per l’eurozona,
ovvero almeno 170 miliardi
destinati all’economia di casa nostra. In una cornice così
favorevole, tutto sembra facile, anche troppo: la Borsa
guadagna, da inizio anno il
18%; i titoli di Stato decennali
hanno dimezzato lo spread
nei confronti dei titoli tedeschi garantendo guadagni a
due cifre a chi ha venduto dodici mesi dopo l’investimento. Ed è andata addirittura
meglio a chi ha puntato sul
dollaro: il 2,7% di guadagno
da mercoledì scorso, il 15%
circa da gennaio. Ma c’è ancora tempo? Oppure il bazooka di Draghi si limiterà a premiare le banche e la grande
finanza,che siè mossa in anticipo? Un po’ di spazio c'è. Anche con i rendimenti ridotti
al lumicino.
1) Già, quel che colpisce di
più è la caduta impressionante dei rendimenti. Un terzo
dei titoli che circolano oggi in
Europa oggi rendono meno
di zero. A partire dai due terzi
delle emissioni tedesche, negative fino ad una durata di
sei anni. I titoli fino a due anni, gli Schatz, hanno valori inferiori a -0,2%, cioè il costo
delconto corrente che le banche devono pagare per parcheggiare i titoli presso la
Bce. La cosa ci interessa perché il regolamento del Qe vieta alle banche centralidi com-
Titoli di Stato, azioni e polizze
come guadagnare con la Bce
Per chi punta su Bot, Btp (rendimenti vicini allo zero) e bond meglio affidarsi a un gestore
La Borsa ha già corso molto, ma ci sono ancora margini.Magari investendo negli Etf
prare titoli che rendano meno del c/c presso la banca
centrale. Perciò, domani (e
ancor di più nel prossimo futuro se i rendimenti scenderanno) gli istituti potranno
comprare pochi Bund ma saranno costretti a puntare su
Italia, Spagna o Portogallo.
2) Anche così si spiega l’accelerazione della corsa dei
Btp: su un orizzonte a 1 anno
ormai il Tesoro paga meno
dello 0,10% (Bot 12 mesi) per
finanziarsi, a 2 anni paga lo
0,14%, a 5 anni lo 0,50% e a 10
anni l’1,27%. Rendimenti all’apparenza ridicoli. E i costi
di gestione non possono superare, qualunque sia l’importo del deposito, i 10 euro
al semestre. In realtà, non è
affatto escluso che la forbice
tra titoli italiani e quelli tedeschi scendano ancora, verso i
50-60 punti punti. Nella sostanza, per chi già possiede i
Btp non è il momento di vendere.
3) Anche chi entra oggi sul
mercato delle obbligazioni
statali può fare buoni affari. I
titoli italiani potrebbero seguire la strada di quella di Dublino,già oggilargamente sotto il rendimento dell’1%.
L'importante è saper costruire un portafoglio capace di
privilegiare le scadenze più
lunghe (dieci anni ma anche
una spruzzata di quindicen-
nali), di sfruttare anche le
eventuali«mode» (i nuovisettennali, ad esempio) e differenziare gli acquisti tra Italia,
Spagna e Portogallo, forse il
Paese più conveniente. Insomma, si richiede grande
competenza, molto tempo e
pure grandi capitali. Ma non
temete. Esistono gli strumentiadeguati a partire dainumerosi fondi di investimento
monetari,obbligazionari e bilanciati. Un’occhiata al sito
Morningstar consentirà al risparmiatore di valutare rendimenti e volatilità delle varie
proposte.
4) Una soluzione a basso
costo e ad alta efficienza anche per i portafogli più mode-
il graffio
Allarme Padoan
Passi che secondo Renzi
l’economia sia in miglioramento grazie alle sue
riforme. Ma se lo dice
Padoan, allora la cosa si
fa seria. Visto che anche
uno studente universitario al primo anno sarebbe in grado di spiegare
che dipende da Draghi.
Ora capiamo perché
non lavora più all’Ocse.
sti può essere rappresentata
dagliEtf, una speciale categoria di fondi che si limitano a
replicare indici di Borsa, senza intervento attivo di un gestore. Per intervenire sul segmento dei titoli di Stato italiani si può puntare su iShares
Italy Government Bond UCITS ETF (da identificare in
banca con il codice Isin
IE00B7LW6Y90) quotato su
Borsa Italiana. Per chi vuol distribuire il rischio anche su
Madrid esiste l’iShares Spain
Government Bond UCITS
ETF (Isin IE00B428Z604)
quotato su Deutsche Borse.
5) Per chi punta a soluzioni
«tranquille» anche in un momento così propizio, vale la
pena di guardare alle polizze
vita che offrono: garanzia sul
capitale, un seppur modesto
rendimento minimo garantito e si presentano con risultati interessanti delle gestioni
separate, resi possibili dalle
plusvalenze sui titolidi stato
accumulai in magazzino da
banche ed assicurazioni. Attualmente le gestioni separate rendono l’1,5-2% in più del
Btp decennale (ma al lordo
del rendimento trattenuto
dalle compagnie).È inevitabile che questi valori siano però destinati a scendere.
Anche se i gestori stanno
puntando verso emissioni
corporate.
6) Non esistono, infatti, solo i titoli di Stato ma anche le
emissioni delle varie aziende, destinate a crescere in
questi mesi. Le società, infatti, hanno interesse a sostituire con nuovi bond i vecchi
prestiti, assai più cari. Per i risparmiatori conviene inserire (anche qui attraverso quote di fondi specializzati) acquisti di "carta" che renda un
po' di più dei titoli pubblici.
Ma gli emittenti migliori, vedi Nestlè, Bmw, Ferrovie tedesche, rendono ormai solo
lo 0,1% o anche meno. In Italia Terna è scivolata allo
0,48% (durata 2 anni e nove
mesi), l'Eni tratta a 0,556% a 4
anni e due mesi.
7) Per chi vuol cavalcare la
buona stagione c’è anche la
Borsa. Nonostante il forte
rialzo degliultimimesi,esistono ampi margini di ripresa.
Per più motivi: 1) Il miglioramento della congiuntura; 2)
Il calo del petrolio; 3) Il recupero del dollaro sull'euro; 4)
La maggior fiducia nei confronti dell’Italia.
Ma l’imminente svolta dei
tassi americani si tradurrà in
una stagione di turbolenza
per tutti i mercati, Piazza Affari compresa. Forse, per sfruttare la manna di Draghi è meglio non prendere il largo con
le azioni. Le alternative non
mancano.
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Commento
I quattrini non arriveranno alle Pmi
se il governo non dà garanzie sui prestiti
::: CARLO PELANDA
Mario Draghi ha fortemente voluto il Qe
che prevede l’acquisto di 60 miliardi di
titoli di Stato al mese per i prossimi 19 mesi:
dal marzo del 2015 fino a settembre del
2016 per un totale di 1.140 miliardi.
All’Italia ne dovrebbero andare 147, alla
Germania 215 e alla Francia 169 [Ansa]
I conti tornano
Mutui leggeri e interessi in calo
Così gli italiani risparmieranno
L’ondata di liquidità ridurrà il costo dei prestiti per circa 40 miliardi. Vantaggi anche
per il credito al consumo e per lo Stato che spenderà 5 miliardi in meno per il debito
::: ANTONIO SPAMPINATO
■■■ I risparmi per le casse dello Stato derivantidal qualtitative easing della Bce saranno rilevanti, circa 5 miliardi all’anno. Il fatto di avere un acquirente certo per il proprio debito,
schiaccia infatti il tasso di interesse
che il Tesoro dovrà pagare per le prossime emissioni di titoli.
Solo fino a qualche settimana fa,
con lo spread tra i Btp decennali e gli
omologhitedeschi- i più virtuosid’Europa e quindi il punto di riferimento
per tutti - che aveva appena superato
verso il basso l’asticella dei cento punti base, il ministro dell’Economia Pier
Carlo Padoan gongolava per i risparmi in conto interessiche potevano toccare i 2 miliardi di euro nel 2015. Ma
l’ottimismo, seppure cauto, della Bce
ha portato gli esperti a stracciare le
precedenti previsioni e a farne di nuove: la spesa per il servizio del debito
sarà tra 67,9 e 69,8 miliardi, tra i quattro e i sei miliardi in meno rispetto ai
74,3 miliardi preventivati dal Tesoro.
Manna dal cielo. I benefici per lo Stato saranno enormi e c’è già chi chiede, come Unimpresa, che vengano girati pari pari a imprese e privati tagliando il carico fiscale.
Ma quanto durerà questo stato di
euforia? Non a lungo, visto che al termine del piano di quantitative easing,
settembre 2016, l’inflazione prevista
dovrebbe attestarsi intorno all’1,5%
contro lo zero, o meno, attuale e visto
che la Federal Reserve Usa dovrebbe
iniziare il suo processo di rialzo dei tassi. E anche se Draghi ha detto più vol-
te che i tassi di interesse rimarranno
bassi per molto tempo, non è certo
scritto sulla pietra che rimarranno rasoterra. È bene però godersi il momento.
I benefici derivanti dal Qe non si fermano certo allo Stato. Anche i privati
avranno la propria rivincita, in particolare chi negli anni scorsi è indebitato
per acquistare casa. Le banche avranno a disposizione una buona quantità di denaro aggiuntivo che aumenterà ulteriormente se andrà in porto il
progetto della “Bad bank” a cui girare,
a prezzi da super-saldo, i debiti incagliati o in sofferenza che hanno nei bilanci e che impediscono, anche per le
regole sempre più rigide volute dall’Europa, una corretta circolazione
del denaro. I tassi di interesse sui nuovi mutui ipotecari, già in costante ca-
il graffio
Non sapere un Fico
«Noi e Salvini siamo mondi lontani,
non ci piace quello che dice e che fa
la Lega e non ci piace l’alleanza con
Forza Nuova». Lo ha detto Roberto
Fico, M5S, che confonde Forza Nuova con CasaPound. Ma soprattutto
non sa che in Europa i grillini sono
alleati con l’anti-immigrati Farage e
con un polacco di estrema destra
(Iwaszkiewic), che sostiene sia legittimo picchiare mogli e figli. Qualcuno
informi Fico. Naturalmente via mail.
lo negli ultimi mesi, dovrebbero subire un’ulteriore contrazione. Grazie alla surroga del mutuo, è possibile estinguere il vecchio prestito più caro per
accenderne uno più conveniente. Secondo i calcoli effettuati da Mutuionline, la surroga potrebbe portare a liberare risorse per 30-40 miliardi. Nel
2002 un mutuo a tasso fisso su un importo di 120 mila euro poteva costare
il 6,45% all’anno di interessi, tasso che
scendeva al 4,8% nel 2013 e che oggi
in media supera ancora il 3,5% (a volte abbondantemente).
Naturalmente i risparmi, e non pochi, ci saranno anche nel caso di apertura di nuovi mutui. E se a questo si
aggiunge che i prezzi degli immobili
impiegheranno un po’ di tempo prima di mettere a segno rimbalzi consistenti - con alcune eccezioni derivanti
da eventi straordinari come l’Expo a
Milano - c’è un’alta probabilità di mettere a segno buoni affari: comprare casa a prezzi bassi e con costi finanziari
minimi.
Costi finanziari che scenderanno
anche per altri tipi di prestiti, come i
crediti personali o al consumo e
questo agevolerà l’acquisto da parte
delle famiglie di beni e servizi grazie
alla riduzione dei costi sull’approvvigionamento del denaro. Costeranno
meno le vacanze pagate con i prestiti
delle banche e con le carte di credito
revolving. In quest’ultimo caso il taglio dei costi potrebbe essere rilevante visto che in genere i tassi di interesse per le carte “a rate” sono spesso salatissimi (persino superiori al 20% per
importi fino a 5 mila euro).
■■■ Il governo va pressato affinché interpreti in modo attivo e non passivo
l’opportunità di crescita offerta dal programma Bce
che inizierà domani. Se farà troppo poco, infatti, lo
stimolo monetario non
produrrà crescita. Non si
tratta solo del rischio diperdere un’opportunità, ma
di uno più grave: se alla fine del 2016, quando la Bce
terminerà il programma e
smetterà dicomprare debito italiano,la crescita restasse bassa, allora il mercato
sconterebbe nuovamente
un destino di insolvenza
del debito stesso aumentandone i costidi rifinanziamento, con conseguenze
già viste nel 2011, questa
volta peggio. Quindi fare
crescita e ridurre il debito è una assoluta priorità,
adesso e non domani. Per
questo osservo con preoccupazione una posizione
per lo più passiva del governo. Non vorrei essere scorretto: è molto attivo, ogni
giorno una novità economica, ma queste novità sono insufficienti. Lo si ricava
dai programmi e dalle previsioni del governo stesso:
la crescita prevista nel
2015-16 è minima, di fatto
stagnazione;la pressione fiscale resterà sostanzialmente inalterata e depressiva, la riduzione della spesa irrilevante, sul debito
niente: tanto rumore per
nulla. Per altro, basterebbe
leggere le dichiarazioni di
Padoan in merito alla dottrina fiscale a cui aderisce:
le tasse vanno spostate dove pesano di meno, ma
non ridotte, posizione tipica degli economisti di sinistra che si pongono il problema di come mantenere
sostenibile un modello di
statalismo assistenziale e
non quello di stimolazione
del mercato.In sintesi,questo governo ha una missione di manutenzione del
modello, ma non di crescita, e sulla riduzione del debito tace. Cosa vorrà e potrà realisticamente fare un
governo così orientato in
base al requisito di crescita, legato alla solvibilità del
debito, detto in apertura?
Temo ci metterà nei guai
perché quello che vorrà e
potrà fare nel prossimo biennio sarà molto meno di
quanto è necessario.
Sarebbero salvifiche elezioni e la vittoria di un centrodestra con mandato liberalizzante? Certo, ma è
del tutto improbabile che
ciò avvenga in tempo utile,
anche qualora la destra rinsavisse offrendo un progetto razionale e credibile capace dicompattare ilpopolo del mercato che è maggioranza nella nazione.
Quindi, pragmaticamente
e per interesse nazionale,
bisogna trovare soluzioni
che, inevitabilmente, siano compatibili con la missione di manutenzione statalista del governo ed allo
stesso tempo risanatrici e
almeno un po’ pro-crescita. Provo ad abbozzare un
menù.
Le piccole imprese che
costituiscono più dell’80%
del nostro sistema industriale non godranno della
liquidità creata dalla Bce
per la loro non piena aderenza agli esagerati requisiti di merito di credito emessidalle varie autorità di vigilanza bancaria europea e
hanno bisogno di una garanzia temporanea per accedere al credito stesso, soprattutto, a basso costo:
non peserebbe molto allo
Stato creare una temporanea garanzia integrativa
perl’accesso alcredito molto più ampia di quella in atto. Migliaia di aziende ancora vitali, ma con problemi di continuità aziendale
per le perdite subite durante la recessione, si salverebbero se fossero aiutate da
un fondo di ri-patrimonializzazione, già pensato dal
governo, ma molto più
esteso. Prioritaria, poi, sarebbe la predisposizione
di un’operazione patrimonio (pubblico) contro debito,così sintetizzabile:(a) inserire in un veicolo societario unico la proprietà di immobili, partecipazioni, valori di concessione, sia statali sia locali; (b) emettere
delle obbligazioni con rendimento sottostante la valorizzazione di tali beni, disegnandole in modo da
renderle attraenti; (c) pagare i titoli di debito giunti a
maturazione con tali obbligazioni invece di emettere
nuovo debito. Il mio gruppo di ricerca stima che in
tal modo si potrebbe ridurre il debito, ora oltre i 2 trilioni, di circa 400-500 miliardi in un triennio. Impostare subito tale azione significa poter arrivare alla fine del programma Bce
con un progetto (non-deflazionistico) credibile di riduzione dell’enorme debito nazionale e dei suoi costi annui che, anche se con
crescita ancora non convincente, almeno manterrebbe l’Italia a galla. Anche
un governo socialistoide
può fare queste semplici e
sane cose. Ma chi lo presserà? Il Parlamento attuale è
troppo vago e disordinato.
Mi chiedo se il Presidente
della Repubblica, di cui
ho stima, veda il pericolo
qui tratteggiato per la nazione e possa pensare ad
un gesto di indirizzo.
www.carlopelanda.com
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verso le Regionali
DI NUOVO IN CAMPO Oggi interverrà via telefono
per lanciare la candidatura di Schittulli in Puglia:
«Presto sarò anche fisicamente in giro per l’Italia»
Ore 12, Silvio torna libero
«Ma non c’è da festeggiare»
Berlusconi può ricominciare a fare campagna anche se crescono i timori per la decisione
in Cassazione sul caso Ruby. Su Salvini: «Si è montato la testa, così perdiamo due Regioni»
::: PAOLO EMILIO RUSSO
ROMA
■■■ È il giorno tanto atteso,
della «liberazione». Quest’oggi a mezzogiorno, infatti, Silvio Berlusconi avrà finito di
scontare la sua pena ed ora è
un uomo libero. «Non c’è
niente da festeggiare», smorza
però gli entusiasmi di chi lo
chiama. Terminata venerdì
l’assegnazione ai Servizi sociali, finita la pena comminata
dal Tribunale di Milano, l’ex
premier potrà finalmente lasciare la Lombardia, muoversiliberamente sul territorio nazionale, cosa che prima gli era
impedita. Di più: nel giro di
qualche giorno riavrà anche il
passaporto e, di conseguenza,
la possibilità di lasciare l’Italia,
partecipare ai vertici internazionali. «Non è finito niente,
continua la persecuzione,
non so cosa succederà martedì...»,aggiunge, sempre al telefono. I legalidel Cavaliere hanno «brutte sensazioni» rispetto al pronunciamento della
Cassazione sulprocesso cosiddetto Ruby. Già due settimane fa aveva stoppato l’iniziativa proposta da Marcello Fiori,
capo dei Club Forza Silvio,
che intendeva organizzare un
“evento-festa” per la sua liberazione.
La fine dei “lavori forzati” a
Cesano Boscone non significherà l’abbandono degli anziani coi quali è stato a contatto per quasi un anno, anzi:
«Tornerà ogni settimana all’Istituto Sacra Famiglia», annuncia - a sorpresa - Il Mattinale. Che quella cui è stato costretto sia stata «un’esperienza toccante» lo ripete spesso,
ma che avrebbe proseguito il
lavoro con gli anziani malati,
non lo sapeva nessuno. Da
questa sera l’ex premier non
sarà più costretto a rincasare
per le 23 e potrà tornare nelle
sue ville in Piemonte o a in Sardegna,se vorrà, ma, soprattutto, potrà tornare sui palchi per
tenere comizi, condurre «da
protagonista» la campagna
elettorale per le Regionali.
Questa mattina interverrà al
telefono all’apertura della
campagna elettorale di Fracesco Schittulli, ex fittiano che
ha candidato governatore di
centrodestra alla Regione Puglia. «Ci ha promesso che verrà fisicamente da noi, più
avanti», garantisce il candidato, che ha il sostegno di tutti gli
altri partiti della coalizione.
Berlusconi ha fretta di chiudere la partita per le candidature e ancora ieri ha parlato di
«fastidio» per i continui rinvii
dovuti ai «problemi che sta
creando» Matteo Salvini.Il fac-
cia a faccia avuto col leader
della Lega Nord, infatti, non
ha risolto nè il problema del
Veneto nè quello della Campania. «Si sta montando la testa, ma se qualcuno non lo fa
ragionare, corriamo il rischio
diregalare le nostre due Regioni più importanti al Pd», avvi-
sa il Cavaliere, sempre in contatto con Maria Rosaria Rossi,
Deborah Bergamini e Altero
Matteoli, titolari della praticaalleanze per Fi.
L’ex premier sembra molto
preoccupato per quanto sta
avvenendo in Campania, dove l’alleanza con Ncd e Udc è
Manifestazione di Fdi a Venezia
Meloni ancora in piazza
Con lei pure un ex grillino
■■■ Venezia blindata per la manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia e da alcuni esponenti della Lega, e
«guidata» da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Ieri, per partecipare, sono arrivati da tutto il Paese. Secondo
gli organizzatori i partecipanti sono
stati tra gli otto e i diecimila. Quasi
trecento i poliziotti mobilitati per impedire il «contatto» con la contro-manifestazione organizzata dalla sinistra antagonista.
Sul palco in campo San Geremia ci
sono anche il tecnico veneziano rapito in Libia Gianluca Salviato, Adriano
Sabbadin figlio di Lino, ucciso da Cesare Battisti, e Walter Rizzetto, ex Cinquestelle, il padre di Matteo Vanzan,
militare italiano, primo caporal maggiore dei Lagunari, morto in combattimento in Iraq. Numerosi gli slogan
in favore del benzinaio di Nanto Graziano Stacchio, che però non è intervenuto.
«Vogliamo far nascere un nuovo
centrodestra», ha detto La Russa , «e
oggichiudiamo il cerchio dopo la manifestazione della Lega a Roma, di
cui siamo stati ospiti. Oggi ricambiamo il gesto per fare fronte comune
contro la politica di Matteo Renzi». A
Venezia si è vissuto «un altro impor-
decisiva e governa l’unico forzista in carica, Stefano Caldoro. Il «veto» del Carroccio ha
già fatto “scappare” l’Udc, ma
Silvio vuo tenersi almeno Angelino Alfano e isuoi.La Regione che alle Politiche ha garantito al Pdl il pareggio al Senato
è quella dove l’ex premier ha
ATTACCO
A NORDEST
Due momenti della
manifestazione
organizzata da Fratelli
d’Italia a Venezia. Sul
palco però stavolta non
c’era Salvini [Ipa e Ansa]
tante momento di quel fronte antiRenzi che abbiamo costituito per costruire un'alternativa al governo e ai
suoimandanti, cioè l'Europa di burocrati e tecnocrati, che tiene conto solo degli interessi delle lobby». Così
Giorgia Meloni ha spiegato il senso
della manifestazione. È stata scelta
Venezia, ha poi sottolineato la Meloni, «sia perché qui si vota, sia perché
è un simbolo di quelle piccole e medie imprese vessate e costrette a chiudere, di quegli imprenditori costretti
a gesti estremi dal governo. Ma siamo qui anche per manifestare la nostra solidarietà a Graziano Stacchio,
che merita una medaglia d’oro. Non
è voluto intervenire, ma rispetto le
sue scelte perché capisco il suo non
voler essere trasformato in un eroe».
Una Lega spaccata, con Tosi in
uscita, non piace ai Fdi, ha detto la
Meloni: «Spero in una ricomposizione all’interno della Lega tra Matteo
Salvini e Flavio Tosi. Vorrei che tornassero a dialogare per il bene del loro movimento e del centrodestra». Al
corteo in molti hanno inneggiato a «il
Faro libero», in riferimento ai circoli
nati a sostegno della Fondazione di
Tosi.
C.MA.
Per Berlusconi stasera finisce l’obbligo di rientro alle 23 [Lapr.]
scelto personalmente il coordinatore, Domenico De Siano, e dove è cresciuta politicamente la sua compagna, Francesca Pascale. A Caldoro,illeader Fi ha dato pieno mandato
a ricostruire la coalizione e il
governatore, dopo lunghe trattative con la capogruppo Ncd
Nunzia De Girolamo, ieri ha
sentito al telefono Raffaele Fitto. «Il modello che funziona è
il modello-Lombardia», avvisa l’ex ministro Maria Stella
Gelmini. Lì il centrodestra governa unito, con dentro tutti:
«O siamo uniti o perdiamo tutti», avverte Berlusconi.
Per niente Serenissimi
Nuovo vertice della Liga
Ma Salvini snobba Tosi
■■■ Resta ilgrande gelo tra Flavio To-
si e Matteo Salvini, ma non è chiaro
quando finirà questa guerra fredda
che continua da settimane. Da una
parte, il leader della Liga Veneta e i
suoi fedelissimi non intendono stracciare la tessera della fondazione del
sindaco, Ricostruiamo il Paese, come
via Bellerio ha chiesto difare entro domani per evitare l’espulsione. Dall’altra, Salvini ripete che in Veneto è impegnato «a lavorare con Luca Zaia.
Non ho più tempo per le polemiche
interne, per i litigi e per le beghe». Tosi
ha chiesto al leader di non mettere
fuorigioco la sua creatura (inaugurata
nel 2013 col via libera di Maroni), e
soprattutto pretende che venga ritirato il«commissario elettorale» Giampaolo Dozzo. Che nelle intenzioni di Salvini dovrebbe mediare tra Tosi e Luca
Zaia su liste e candidature. Ma Matteo non ha convocato alcun vertice
per analizzare le richieste di Tosi: «Discorso chiuso». E quindi c’è curiosità
per domani: cosa succederà se - come è praticamente scontato - Tosi e i
suoi non stracceranno la tessera di Ricostruiamo il Paese? La sensazione è
che da ambo le parti tirino la corda,
ma senza voler dare lo strattone decisivo. Quello che certificherebbe la rottu-
ra. Per ora, l’unica novità arriva proprio dal Veneto, perché per sabato
prossimo Tosi ha convocato il Parlamentino della Liga per «dare comunicazioni» e discutere delle liste. È la seconda riunione nel giro di una decina
di giorni. L’ultima è andata in scena
mercoledì scorso, 48 ore dopo il federale, e aveva rispedito al mittente le
decisioni di via Bellerio.
Ieri pomeriggio Salvini non s’è presentato a Venezia, alla manifestazione contro Renzi organizzata da Giorgia Meloni, per impegni familiari (tra
cui la partita del figlio, come ha detto
alle agenzie). In laguna s’è fatto sostituire dal capogruppo alla Camera,
Massimiliano Fedriga. In mattinata
Salvini è andato a Genova per rilanciare la candidatura di Edoardo Rixi in
Regione. Il comizio è stata disturbato
dai centri sociali. «Ma qui possiamo
vincere» dice il leader che lascia aperta la porta per un’intesa con gli azzurri. Non s’è scomposto neanche per la
frecciata di Raffaella Paita, candidata
del Pd: «Chi semina fascismo raccoglie Resistenza». Risposta: «La Paita è
l’assessore alla difesa del suolo, pensavo che prendesse lo stipendio per difendere i cittadini dalle alluvioni».
M. PAN.
5
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verso le Regionali
PARADOSSI Assurdo pensare di sottrarre Fi a
Berlusconi: è lui il partito. E i lumbard rischiano di fare il
record di voti e contare meno di quando erano al 5%
C’è una follia suicida nel centrodestra
Fitto va dagli avvocati per strappare il simbolo di Forza Italia al Cav e nella Lega litigano sulla candidatura in Veneto: beghe
interne il cui risultato sarà cancellare quel che resta dei moderati. E consegnare il Paese a Renzi per i prossimi vent’anni
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
(...) di un partito che dello strapotere dei giudici fece una delle sue principali ragioni di vita
alla fine si rivolga ai giudici affidando loro la responsabilità
di dirimere una bega politica
è già di per sé comico e anche
un po’ incredibile. Ma che Fitto lo faccia rivendicando per
sé e non per Berlusconi il diritto di usare il simbolo di Forza
Italia è ancora più comico e
surreale. Per un motivo semplice: Forza Italia è Berlusconi. I voti, tanti o pochi che siano rimasti, sono voti di Berlusconi. Dunque estrometterlo
a suon di articoli statutari non
solo è bizzarro, ma è soprattutto una follia. Anzi, un atto di
autolesionismo politico. Lo
scontro dentro quello che un
tempo era il partito più votato
dagli italiani credo infatti che
abbia raggiunto il suo punto
più basso. Peggio di così sarà
difficile fare. Soprattutto dopo
questo, sarà difficile trovare
elettoriche siano disposti a dare il loro voto ai protagonisti di
battaglia combattuta all’ultimo colpo basso.
Ma se Forza Italia è ridotta
male, non meglio sta la Lega,
che pur essendo salita nei sondaggi rischia di regalare il Veneto alla sinistra perché i suoi
capetti litigano. Tutto nasce
dalconflitto fra l’attuale governatore Luca Zaia e il sindaco
diVerona Flavio Tosi. Il secondo ambiva a prendere il posto
del primo sulla base di promesse passate al pubblico
non del tutto note.Tuttavia,
quando si è trattato di decidere la scelta è caduta su Zaia,
forse per calcolo interno, forse
per non regalare a Tosi una tribuna che poi gli consentisse
la scalata al partito. Bega Nord
l’abbiamo soprannominata
noi di Libero. Sta di fatto che il
bocciato non ci sta e minaccia
dicandidarsi contro Zaia,mettendo insieme una sua lista appoggiata da Ncd, Italia Unica
(ilmovimento fondato da Corrado Passera) e altri. Nella
guerra di Kramer contro Kramer, una battaglia fra fratelli
coltelli, ovviamente rischiano
di rimetterci tutti e due, consentendo alla candidata del
Pd di trionfare. Un risultato
che regalerebbe al partito del
premier una vittoria inattesa e
donerebbe alla sinistra una regione che di sinistra non è
mai stata, neanche nella prima Repubblica, dove anzi la
Dc stravinceva facendo incetta di voti a mani basse.
Il risultato di questa bella
operazione porterebbe a rendere ancor più ininfluenti di
quanto già ora non siano i partitidicentrodestra.La Lega nonostante le sia attribuito un
consenso che dalla sua nascita non è mai stato nemmeno
sfiorato, sarebbe fuori da quasi tutto, dal governo e, fatta eccezione per la Lombardia, dalle regioni del Nord,cioè avrebbe meno voce in capitolo di
quando aveva il cinque per
cento. Stesso risultato per Forza Italia, che, se perdesse la
Campania, dove per il Pd corre Vincenzo De Luca, ossia un
osso duro, non disporrebbe di
un solo governatore in tutta
Italia. Per non parlare poi di
Ncd e Fratelli d’Italia, ovvero
delle formazioni minori, che
si troverebbero schiacciati, i
primi da Renzi e i secondi da
Salvini. Insomma, un capolavoro, che forse soltanto impegnandosi si potrebbe raggiun-
::: CHI SONO
L’AZZURRO
Raffaele Fitto è nato a Maglie
il 28 agosto 1969. Già governatore della Puglia e ministro
per gli Affari regionali dal
2008 al 2011
IL LEGHISTA
Flavio Tosi è nato a Verona il
18 giugno 1969: sindaco di
Verona dal maggio 2007, è stato rieletto nel 2012
LE RIMOSTRANZE IN FI
Eletto all’Europarlamento nel
2014, Fitto ha criticato più volte le scelte del Cav: «Facciamo
da scendiletto al governo». Silvio lo definisce «un dc»
MARETTA NELLA LIGA
Tosi, leader della Liga Veneta,
pretende di avere l’ultima parola su liste e candidature. Ma
Zaia non ci sta: per risolvere la
lite, Salvini ha individuato un
commissario elettorale (Giampaolo Dozzo) ma il sindaco,
contrariato, minaccia di candidarsi contro il Carroccio
SFIDA FINALE
Tra Fitto e il Cav è polemica
anche per il finanziamento al
partito. Tosi, invece, ha convocato il consiglio della Liga per
sabato prossimo. Ma entro domani dovrebbe stracciare la
tessera della sua Fondazione
«Ricostruiamo il Paese», pena
l’espulsione dal Carroccio
[email protected]
@BelpietroTweet
Adulatori interessati
La sinistra elogia Flavio
ma lo mollerà come Fini
■■■ È quando iniziano a elogiarti perché sei «moderato» che devi
sentire puzza di fregatura. Con
quelli di sinistra, d’altronde, funziona così: se tutto ad un tratto
smettono di darti del pericolo per
la democrazia e prendono a sotterrarti di salamelecchi i più impensati, è perché si sono resi conto
che potresti tornare utile. In attesa, si capisce, di scaricarti con le
cattive una volta venuta meno detta utilità.
È successo con l’ex leader di An
Gianfranco Fini, è successo con
l’ex premier Mario Monti, sta succedendo adesso con Flavio Tosi.
Che, da quando medita di rompere le uova nel paniere a Lega e Forza Italia correndo en solitaire contro il governatore uscente Luca Zaia, è improvvisamente diventato
un beniamino: un coraggioso,
uno con cui si può dialogare, una
bravissima persona che non si capisce cosa ci faccia ancora in quel
partito pieno di estremisti brutti e
cattivi. Un moderato, per l’appunto.
A sentire la candidata del centrosinistra alla Regione Alessan-
gere.
Ora, può darsi che tutto ciò
risponda a un disegno, ma io
non riesco a intravedere quale sia e temo che con me non
lo vedano neppure gli elettori.
A che serve dividersi e litigare
per il logo o la leadership se
poi si finisce fuori da ogni gioco? I protagonisti di queste
guerra all’ultimo dispetto capiscono che così consegneranno il Paese a Renzi per i prossimi vent’anni e cancelleranno
per altrettanti la possibilità
che in Italia esista un centrodestra? E se lo comprendono
perché insistono su una linea
che porta solo alla disfatta di
un’intera area politica? Possibile che personalismi e ambizioni riescano a prevalere su
tutto e l’idea di uno schieramento moderato che rappresenti la maggioranza venga invece dopo di tutto?
A queste domande, non
mie ma digran parte deglielettori che votano o hanno votato Forza Italia e Lega, mipiacerebbe che rispondessero i protagonisti di questa guerra dei
Roses formato italiano. Non
sono io a dover spiegare ma
loro. Per questo motivo mi
aspetto che, in una pausa tra
una bega e l’altra, qualcuno si
faccia vivo. Altrimenti dovrei
concludere che i litiganti sono
già morti.
I due ribelli del centrodestra:
il forzista Raffaele Fitto, che
da lealista è diventato il
nemico interno del Cav, e il
sindaco leghista di Verona,
Flavio Tosi ai ferri corti con
Salvini
[Lapresse]
dra Moretti, Tosi è addirittura «un
bravo amministratore, una persona moderata con cui ci si può confrontare sui contenuti».
E pazienza se è la stessa Moretti
che, fino a pochi mesi fa, se parlava di Tosi era per dargli del razzistone e pazienza se questa caterva
di elogi viene da quella stessa sinistra che, da che il sindaco di Verona ha fatto la propria comparsa
sulla ribalta politica, non aveva fatto altro che dipingerlo come uno
squadrista bello e buono formatosi politicamente nella curva degli
ultrà dell’Hellas e buono tutt’al
più a farci fare brutta figura con
l’estero multando i bambini che
mangiano i panini in piazza.
Tutto perdonato, tutto dimenticato. Intuito che Tosi a questo giro
può rivelarsi il più inatteso degli
alleati nel tentativo di azzoppare
l’odiato ticket Silv-Salv, a sinistra
sono partiti con lo spellamento
delle mani con secondo fine incorporato. Ci manca giusto che, dalemianamente, arrivino a gridare
«Tosi costola della sinistra», ma
forse è solo questione di tempo.
M. G.
Le mosse dell’ex ministro
Fitto pensa alle vie legali
E perde pezzi per strada
::: ROMA
■■■ «Se la prendono più con me
che con Matteo Renzi...». Raffaele
Fitto non si presenterà questa mattina all’apertura della campagna
elettorale di Francesco Schittulli, il
candidato del centrodestra per la
sua Regione, la Puglia. Il suo forfait - dal valore fortemente simbolico - sarà compensato da una telefonata di Silvio Berlusconi, da oggi
formalmente “libero”.
L’ex ministro per gli Affari regionali ha tenuto ieri un altro incontro pubblico dei suoi “Ricostruttori” e lo ha fatto nella Regione che insieme al Veneto - avrà un ruolo
decisivo alle prossime elezioni,
cioè a Napoli, in Campania. «Non
offendiamo e non siamo contro
qualcuno», ha garantito Fitto, «ma
non siamo disponibili ad assistere
a soprusi come i commissariamenti». L’ex capo del “lealisti”,
che il Cavaliere continua ad ignorare, ha in mente una escalation
che potrebbe, «in caso di nuove
epurazioni» diventare addirittura
una questione giudiziaria. I fittiani, infatti, ventilano l’ipotesi di ri-
volgersi alla magistratura per contestare la «legittimità» degli organismi dirigenti di Fi - mai completati
per volontà del fondatore - e, di
conseguenza, tutti gli atti firmati
dall’amministratrice straordinaria
del partito, Maria Rosaria Rossi.
La minaccia dei fittiani tradisce il
sospetto che la capo segreteria del
Cavaliere, al momento di controfirmare le liste, possa escludere i
membri del gruppo. L’opa giudiziaria potrebbe addirittura essere
sul simbolo di Fi. La “campagna”
dei fittiani prosegue oggi in Sicilia.
Ieri, alla Mostra d’Oltremare, si sono visti (a sorpresa) anche due ex
An come l’ex ministro Mario Landolfi ed Enzo Nespoli, oltre alla deputata Fi,Pina Castiello. Era assente Vincenzo D’Anna, senatore di
Gal, «amico di Nicola Cosentino
dal 1985». Se Fitto ha sentito Stefano Caldoro al telefono e gli ha garantito il suo appoggio, D’Anna la
pensa diversamente: «Tra Caldoro o De Luca propenderei per il secondo...». Cosentino, nel 2010, avversò la candidatura del governatore.
P.E.R.
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i guai della sinistra
:::
DOSSIER APERTI Esecutivo in affanno pure su banche
popolari, giustizia, riforma istituzionale. Fitto avverte
il Cav: «Se lo aiutiamo è imbarazzante»
Riforma inutile
Allungare i processi è una barbarie
La colpa delle prescrizioni è dei pm
::: segue dalla prima
FILIPPO FACCI
(...) demonizzata prescrizione
a lasciare basiti, stante l’impressionante quantità di sciocchezze che si va sentendo e
leggendo. Se i processi vanno
in prescrizione, infatti,è essenzialmente colpa dei magistratie del sistema in cuisimuovono: lo dimostra il semplice fatto che tre quarti delle prescrizioni matura durante le
indagini preliminari e non dopo il rinvio a giudizio. I dati sono quelli che sono: ecco perché le ipotesi al vaglio della
Commissione Giustizia suonano troppo assurde per essere vere, troppo fuori bersaglio
per essere serie. Si è parlato,
oltretutto,di congelare i termini di prescrizione sino al rinvio a giudizio o addirittura sino alla sentenza di primo grado, senza intervenire sulla durata della fase preliminare
che appunto è quella che incide dipiù, e che dura semplicemente - al di là di ogni termine teorico - quanto pare ai
pubblici ministeri. I quali, da
una parte, sono costretti a fascicolare anche una spaventosa quantità di notizie di reato
farlocche,dovute, destinate all’oblio; ma dall’altra sono comunque coloro che decidono
- in virtù dell’ipocrita «obbligatorietà dell’azione penale» quali fascicoli prenderanno la
polvere e quali invece passeranno in corsia di sorpasso.
Sono i magistrati a decidere le
sorti delle montagne di pratiche che ogni tanto mostrano
in tv a proposito di tempi geologici della giustizia: mentre
non è chiaro chi controlla i fascicoli che vengono dimenticati e quelli che diventano improvvisamente urgenti.
La semplice verità è che, all’ipertrofia della giustizia,i magistrati pongono parziale rimedio in maniera del tutto discrezionale. Che cosa ha dimostrato nei mesi scorsi, tra
l’altro, il caso Bruti LiberatiRobledo? Che un cittadino,
nel registro degli indagati,
può essere iscritto o non iscritto secondo discrezione, che si
può farlo, non farlo o farlo sei
mesi dopo, farlo col suo nome o con uno di fantasia, si
può dimenticarsi di un fascicolo per un mese o addirittura per sei mesi e lasciarlo chiuso in cassaforte. Sono infinite
le cose che si possono fare:
mandare un fascicolo a un dipartimento oppure a un altro,
farlo rimpallare in eterno, rubricarlo a modello 45 o 44 o su
altri binari morti, regolarsi diversamente a seconda che ci
siano delle elezioni politiche
o delle trattative d’affari, riesumare un fascicolo dormiente
solo perché è uscito un articolo di giornale. E, se qualcosa
non quadra, si può dire che è
tutta colpa degli incombenti
tempi di prescrizione. Il maggiorresponsabile dei tempi geologici della giustizia, beninteso, resta un sistema farraginoso e assurdo, quello dei fascicoli appunto obbligati, ciò
che porta in particolare alcuni
reati - soprattutto ambientali
ed edilizi - a prescriversi la metà delle volte. Mentre la corruzione, che in termini di prescrizione non è un’emergenza, si prescrive il 10 per cento
delle volte, non di più. Ma è
facile che l’occuparsene, ora,
sulla base di sondaggi e contingenze, torni politicamente
utile al governo Renzi: a costo
di ripropinare la balla storica
della prescrizione dovuta all’azione dilatoria degli avvocati:
perché si sa, il nostro sistema
è troppo garantista, c’è gente
che se condannata pretende
addirittura di impugnare le
sentenze.Se un avvocato chiede un rinvio, la prescrizione si
sospende: ma i cronisti spesso si dimenticano di ricordarlo; la schiacciante maggioranza dei rinvii è richiesta dai magistrati, ma anche questo passa in secondo piano. I magistrati in compenso incolpano
i politici o meglio la legge ex
Cirielli, quella che nel 2005 diminuì i termini di prescrizione e però aumentò le pene
per i recidivi: ma resta inspiegato come mai i prescritti prima della Cirielli erano 210mila e successivamente sono diventati 113mila: in altri termini,dal2006 a oggi le prescrizioni sono diminuite del 50 per
cento. E si potrebbe ottenere
molto di più, se non si pretendessero cose assurde (tipo
abolire l’Appello) e se i riti alternativi venissero riformati
in modo da essere un po’ meno respingenti, o, ancora, se si
decidesse a procedere a una
depenalizzazione vera anziché istituire commissioni su
commissioni. Nei ritagli di
tempo, poi, si potrebbe addirittura perdere qualche minuto per spiegare agli italiani magari durante un talkshow,
peccato che siano pochi - che
cosa sia esattamente la prescrizione e perché appartenga alla civiltà giuridica dei
principali sistemi penali d’Occidente: spiegare che non è
un oggetto misterioso teso ad
assicurare impunità ai colpevoli, ma un istituto che oltretutto tutela il corretto accertamento dei fatti e quindi una
giustizia degna di tanto nome.Ai magistrati che lamentano il prezzo sociale ed economico della prescrizione, insomma, andrebbe spiegato
che devono guardarsi in casa;
di passaggio - a proposito di
prezzi sociali ed economici si potrebbe ricordargli il numero di procedure aperte in
vent’annidi ingiusta detenzione: 22mila fascicoli per 567
milioni di euro pagati dallo
Stato.
Fisco e Italicum nella palude
Renzideve mendicare voti
La delega fiscale è ancora in alto mare dopo 11 mesi. E la nuova legge elettorale è rinviata
in estate, un anno dopo la tabella di marcia originaria. Il premier spera in ex grillini e forzisti
::: MARCO GORRA
■■■ Fosse tutto facile co-
me fare un’intervista in tv.
Alle otto della sera, Matteo
Renzisi presenta ai microfoni del Tg1 per spargere la
consueta dose di futuro roseo e avvenire luminoso: va
tutto bene, e per quello che
non va ancora bene è solo
questione di minuti. «Sul fisco», spiega il premier,
«non dobbiamo fare pasticci». Dato che «per fare un fisco più semplice bisogna
da un lato stangare quelli
che non pagano le tasse, gli
evasori veri,ma dall’altro bisogna creare un clima che
non sia di oppressione», ne
consegue che il governo voglia prendersi tutto il tempo
necessario. Quanto si debba ancora aspettare il famoso ddl, però, non è dato sapere: «Ci siamo quasi», si limita a dire il premier.
Il problema è che è suppergiù un anno che «ci siamo quasi». Più precisamente, sono undici mesi da che
il governo ha ricevuto dal
Parlamento la delega in materia fiscale. Undici mesi
nei quali è stato fatto poco e
niente: «Da allora», nota il
parlamentare forzista Daniele Capezzone, sono arrivati «solo 3 decreti (appena
il 10-15% dei contenuti della delega)».
Se la delega fiscale piange, la legge elettorale non ri-
de. E, anzi, rischia persino
di sopravanzare la riforma
di cui sopra quanto a lungaggine. L’ultima tempistica l’ha data ieri mattina il
ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, la quale
ha assicurato che «l’obiettivo è il varo definitivo l’entro
l’estate». Sorvolando sul fatto che si tratta della stessa
identica frase che veniva
proferita nella primavera di
un anno fa, l’allungamento
subito dal cronoprogramma della legge elettorale negli ultimi mesi ha del fantascentifico.
Sotto Natale giuravano
che,insieme alla riforma costituzionale, l’Italicum sarebbe stato l’ancella dell’elezione del nuovo presidente
della Repubblica, con approvazione non oltre l’ultima settimana di gennaio.
Avvertiti i primi marosi da
incipiente rottura del Nazareno, l’orizzonte temporale
del via libera alla riforma
delsistema di voto era slittato prima a febbraio (deadline a sabato 8, successivamente corretta a sabato 15)
per poi essere ulteriormente spostata ad un indefinito
momento di inizio marzo.
La scorsa settimana, poi, il
governo aveva messo nero
su bianco nella lettera di intenti inviata alla Commissione europea che la nuova
legge elettorale sarebbe stata approvata «entro aprile».
Ieri,l’ultimo allungo annunciato dalla Boschi,con l’Itali-
DDL IN SENATO
Corruzione, Grasso inciampa sul canguro
«Tempi rapidi», ma Nitto Palma lo smentisce
Botta e risposta sul ddl anticorruzione tra il presidente
del Senato Piero Grasso e il presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama Francesco Nitto Palma (Forza Italia). «Spero che il governo, come promesso, presenti in commissione l’emendamento sul falso
in bilancio e la commissione, come assicurato dal presidente Palma, porti in Aula il testo in tempi rapidi», ha
detto Grasso. Qualche ora e Nitto Palma lo ha gelato:
«Il presidente Grasso mi attribuisce una promessa su
un fatto che fuoriesce dalla mia disponibilità. In commissione non è previsto il contingentamento dei tempi
né il cosiddetto canguro, quantomeno nei modi recentemente utilizzati in Aula». Tempi lunghi, insomma.
cum da licenziare in tempo
utile per la pausa estiva dei
lavori parlamentari.
Delega fiscale e riforma
elettorale, dunque. Ma anche ddl popolari, prescrizione, anticorruzione, riforma
istituzionale. Dovunque si
volga lo sguardo, l’immagine che si vede è sempre la
stessa: quella del pantano.
E non potrebbe essere diversamente: da quando è
venuta meno l’intesa con
Forza Italia, il Senato è diventato ufficialmente un
Vietnam dove è pericoloso
anche solo pensare di mettere piede, figurarsi farci
passare le leggi. Per questo,
il governo cerca di blindare
il blindabile a Montecitorio
e di ridurre all’osso i passaggi a Palazzo Madama.
Il problema, però, è che
per blindare servono i voti,
e con questi chiari di luna è
sempre meglio allargare il
perimetro.Per la pratica Italicum, il premier confida
nel soccorso (magari propiziato da qualche voto a scrutinio segreto) di ex grillini e
forzisti di varia osservanza.
Circostanza, quest’ultima,
che mette sul chi va là l’ala
più anti-renziana degli azzurri, quella che fa capo a
Raffaele Fitto: «Un voto a favore dell’Italicum da Forza
Italia», mette le mani avanti
l’ex governatore pugliese,
«sarebbe paradossale e imbarazzante».
7
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UOMO SOLO I centri di potere burocratico, economico,
giudiziario e culturale non hanno il coraggio di
combatterlo. I rivali politici non ne hanno la forza
i guai della sinistra
Matteo non tollera dissensi
Ilrottamatore diventa zar
Non ricorda nessun leader del passato, è egocentrico, cinico, strafottente, vendicativo
Tiene i ministri sottomessi e non ha veri oppositori: un pericolo per la democrazia
::: segue dalla prima
GIAMPAOLO PANSA
Il presidente del
Consiglio Matteo Renzi,
40 anni, è a Palazzo
Chigi dal 22 febbraio
2014 [LaPresse]
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti [LaPresse]
Jobs Act non per tutti
Poletti cancella i co.co.co
ma ne assume 7 al ministero
::: TOBIA DE STEFANO
■■■ «Oggi è il giorno atteso da anni.
Il JobsAct rottama cococo e cocopro
vari e scrosta le rendite di posizione
dei soliti noti». Cosìtwittava, trionfante, il 20 di febbraio Matteo Renzi. Il
riferimento era ai decreti attuativi
della riforma del lavoro che a partire
dal 7 marzo hanno introdotto il contratto a tutele crescenti. Nelle intenzioni del governo, grazie agli sgravi
contributivi e alle nuove regole che
«facilitano» i licenziamenti, dovrebbe diventare la porta d’ingresso pricipale al mondo del lavoro e sostituire
le sacche di mala-precarietà.
Peccato che alle parole non corrispondano gli esempi. Perché, se è vero che le nuove regole valgono solo
per i privati e non per la pubblica amministrazione, è altrettanto vero che
nel ministero principe della riforma,
quello del lavoro di Giuliano Poletti,
negli ultimi mesi sono stati sottoscritti ben sette contratti di collaborazione (4 a partire dal novembre del
2014). Lo rivela il giornale on line
Linkiesta con tanto di nomi e cognomi dei nuovi assunti e la sottolineatura di una coincidenza: la stessa provenienza geografica del consulente
e del suo capo. Maurizio Ferlaino,
tanto per dire, è un giornalista freelance di Novara e darà una mano al-
la sottosegretaria Franca Biondelli
(Pd) di Borgomanero, provincia di
Novara. Oppure, Costantino Monteleone che prima del contratto di collaborazione al ministero era consigliere comunale a Bari, la citta del
«suo» sottosegretario, Massimo Cassano (Ncd). E Alessia Fragassi che è
salentina come Teresa Bellanova
(Pd). Compensi? L’economista Giacomo Vaciago avrà un compenso di
25 mila euro lordi all’anno, mentre
Monteleone e Fragassi di cui sopra
raggiungono quota 30 mila.Ma il paradosso più evidente è che proprio
nei mesi caldi del Jobs Act (fine 2014,
inizio 2015), quando si discuteva
con forza della necessità di varare un
contratto a tutele crescenti che andasse a sostituire la maggior parte degli altri contratti precari, il ministero
accellerava la sua caccia ai co.co.co.
Il 10 novembre (20 mila euro) era la
volta di Ferlaino, appunto. E il 13 dello stesso mese veniva assicurato un
compenso da 25 mila euro al professore della Statale di Milano Stefano
Sacchi. Mentre il 24 dicembre 2014 e
il 26 gennaio 2015 iniziavano gli incarichi del consigliere giuridico Olga Pirone (20 mila euro) e del professore
Riccardo Del Punta (25 mila euro)
come esperto del mercato del lavoro. Quando si dice, fai quello che dico, ma non fare quello che faccio.
(...) Cremlino, la fortezza di molti
leader sovietici e oggi di Vladimr
Putin, anche quello di largo Chigi
è abitato da una persona sola che
sta diventando sempre più potente».
La persona sola è Matteo Renzi,
il nostro premier. Non esiste ancora un’analisi spassionata del leader fiorentino. Tuttavia qualche
elemento del suo identikit lo conosciamo. Ha un alto concetto di sé.
L’autostima non ha incertezze. È
tutto preso dalla propria volontà e
intelligenza.Non assomiglia a nessuno dei leader della Prima Repubblica. Neppure Alcide De Gasperi
o Palmiro Togliatti erano come lui.
Soltanto Amintore Fanfani, un altro toscano, ma di Arezzo, presentava gli stessi difetti: l’arroganza, il
fastidio sprezzante per le lungaggini del Parlamento, la convinzione
di essere il meglio del meglio. Era
sicuro di vincere sempre. Poi incontrò la disfatta nel referendum
contro il divorzio. Matteo rifletta.
È il carattere a suggerire a Renzi
la forma di governo che preferisce.
L’ha spiegata più volte e l’ha ripetuta nell’ultima, importante intervista a Marco Damilano dell’Espresso. Ha detto: «Per il governo io ho
in testa il modello di una giunta
che funziona con un forte potere
di indirizzo del sindaco». In apparenza la parola «giunta» è innocua.
Ma pronunciata dal nostro premier assume un significato equivoco. La politica mondiale ne ha conosciute molte di giunte, comprese quelle dei militari golpisti. E dal
dopoguerra in poi abbiamo visto
molti leader autoritari che sostenevano di essere soltanto gli amministratori della loro nazione.
SINDACO D’ITALIA
Renzi si presenta come il sindaco d’Italia. Ma non ha nulla di chi
si accolla la difficoltà di lavorare
per i cittadini. Lui lavora per se stesso. Matteo è il centro della vita di
Matteo. È un logorroico, capace di
pronunciare un’infinita quantità
di parole. Si sente un gigante tra i
nani. È un cinico senza limiti, lo ha
dimostrato nella conquista volpina di Palazzo Chigi, attuata con
l’assassinio politico di un premier
del suo stesso partito. È un campione della promessa a vuoto, dell’annuncio senza costrutto, dell’ottimismo predicato in ogni istante.Sempre a velocità folle.
Un vecchio motto dice: puoi illudere uno per un’infinità di volte e
puoi illudere tutti una volta sola.
Ma non puoi ingannare tutti ogni
volta. Renzi non si cura di questa
regola saggia. Nel Cremlino di Matteo domina la strafottenza.La parola renzista è sostanza. Le promesse
si avverano da sole. Il suo verbo
non ammette dubbi e meno che
mai resistenze. Pensa di avere la
meglio su tutto e su tutti. Il dissenso è un atteggiamento proibito che
rasenta il reato. La regola è una sola: obbedire o tacere.
La sottomissione di chi gli sta accanto è la virtù indispensabile per
sopravvivere. Lo dimostra la sorte
deiministri di Renzi. Un critico sorprendente, il direttore del Foglio
Claudio Cerasa, venerdì ci ha spiegato che non contano quasi nulla.
Tranne una:la ministra per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, che ha ottenuto persino un
ufficio all’interno del Cremlino. Gli
altri e le altre, nel giro di appena
un anno, appaiono comparse.
La ministra Maria Carmela
Lanzetta aveva l’incarico degli
Affari regionali, ma è sparita,
oggi sta da qualche parte in
Calabria. La ministra della
Difesa, Roberta Pinotti, voleva invadere la Libia, ma il
premier l’ha bacchettata
sulle dita e ridotta al silenzio. La stessa sorte è
toccata al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che ha parlato ignorando le intenzioni del premier. Il
ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan,non sapeva nulla deldecreto fiscale. La ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, è stata
messa nell’angolo da Renzi sulla
questione dei professori da assumere. Si è dichiarata «basita», ossia stupefatta, ma non ha trovato il
coraggio di dimettersi.
Un sindaco «dal forte potere
d’indirizzo» può preoccuparsi dei
suoi assessori? Ma non scherziamo! Il premier tiene conto soltanto
della cerchia ristretta degli uomini
di mano, a cominciare dal sottosegretario Luca Lotti,il meno raccontato dai media, uno sconosciuto.
Un gradino più sotto stanno i consiglieri, primo fra tutti Andrea
Guerra,già amministratore delegato di Luxottica. Sono figure difficili
da definire. Senza un profilo istituzionale certo, il loro potere è uno
stato di fatto. Contano perché il
premier ha deciso così. Almeno
per oggi.
il graffio
La tempistica
di Passera
Il governo Renzi «ha sprecato
un anno con riforme che non
sono la priorità del Paese e che
sono peraltro pessime». Così
Corrado Passera, a proposito
della legge elettorale e delnuovo Senato. D’altronde l’ex ministro sa di cosa parla: il suo
governo Monti è durato circa
un anno e mezzo, interamente inutile e dannoso. Teme che
il record venga eguagliato.
Nel vero Cremlino sovietico accadeva di peggio. Una ministra ripudiata come la povera Lanzetta
sarebbe finita in un gulag siberiano. La Federica Mogherini, spedita in Europa con un incarico di cartapesta,prima dipartire per Bruxelles avrebbe fatto un corso rapido
di rieducazione nel collegio della
Lubianka, la polizia segreta. Il
Cremlino di Renzi è meno sanguinario. Qui bisogna soltanto dire di
sì, oppure tacere. E se non sei disposto al silenzio, non ti resta che
accomodarti fuori dall’uscio.
Comunque sia, la vita all’interno di Palazzo Chigi potrebbe essere soltanto un affare del giornalismo d’inchiesta. Non è una specialità oggi molto diffusa,
ma in fondo i media non
sono l’unica arma da usare
per mettere in sicurezza
una democrazia. Il vero interrogativo che ci dobbiamo porre è se il modello Cremlino possa
espandersi nei rapportifra ilcittadino e il potere politico. Qui arriviamo al dunque. Ossia alla domanda delle domande: il forte «potere
d’indirizzo» che connota il renzismo può mutarsi in qualcosa di
peggio?
DOMANDA DELLE DOMANDE
Per peggio intendo una democrazia che, giorno dopo giorno, si
incammina verso una mutazione
profonda che ha un unico traguardo: il regime di un uomo solo al
comando. Sappiamo che Renzi irride quanti ne parlano. Ritiene che
sia una fantasia malata fatta circolare da Renato Brunetta, l’oppositore più tenace nel giro di Silvio
Berlusconi. Eppure il quesito non
è ozioso. Se al Cremlino ci sta un
signore che si ritiene investito di
una missione storica e non ha modi cortesi, anzi è molto vendicativo, il risultato è fatale. Qualunque
centro di potere, burocratico, economico,giudiziario o culturale,prima di prendere una decisione vorrà sentire l’opinione del premier.
Tanti si arrendono senza avere il
coraggio di combattere. E consegnano all’uomo del Cremlino la loro libertà.
Siamo già di fronte a una democrazia dimezzata. Una condizione
che può soltanto peggiorare. Per
una circostanza che sta sotto gli occhi ditutti. Ilmodello Cremlino, ovvero il renzismo nella versione più
dura, non ha oppositori. La destra
e la sinistra mostrano le stesse pulsioni suicide. All’interno dei loro
fortini sempre più fragili, si insultano, si combattono, si distruggono.
La loro stupidità rasenta il tradimento. Sono le quinte colonne del
generalissimo calato in armi da Firenze. Non s’illudano: dentro Palazzo Chigi è già pronto il mattatoio dove verranno decapitate.
8
ITALIA
__Domenica 8 marzo 2015__
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@
::: LE FIGURACCE DELLA SINISTRA
La provocazione
Non solo donne:
il terzo sesso
va declinato in «u»
::: segue dalla prima
MARIO GIORDANO
(...) e «peccato non ho messo il
fez», come cantava l’altra sera
Maurizio Crozza. Abbiamo passato una settimana a interrogarci sulla piazza violenta, la retorica lumbarda-ducesca, l’estremismo in versione brianzola. E poi
però guarda che scoperta, a menare le mani a Genova ieri sono
stati i centri sociali. Gli anarchici. I soliti, insomma. Quelli che
ogni volta che vedono uno che
non la pensa come loro ritengono doveroso impedirgli di parlare. O, in qualche caso, impedirgli anche di esistere. Quelli che,
se va bene, quando scendono
in piazza spaccano le vetrine.
Quando va male spaccano le teste. Comunque, in ogni caso,
spaccano.I veri antidemocratici,insomma. Veri fascisti. Ovviamente, di sinistra.
Fateci caso: c’è
mai stato un leghista che ha tentato di
impedire con la violenza una manifestazione della sinistra? Ho provato a
pensarci: non mi è
venuto in mente
niente. Le uniche
aggressioni che ricordo ad opera dei
leghisti sono quelle
alla polenta col formaggio, quando si avventano
sui banchetti delle feste padane.
Non innalzano barricate:almassimo barbecue. Piuttosto che
gonfiare di botte qualcuno si
gonfiano lo stomaco con ruspanti mangiate. Alle bottiglie
incendiarie preferiscono quelle
della grappa. Si può dire lo stesso dei sinceri democratici della
sinistra barricadera? Macché.
Anche ieri a Genova l’hanno dimostrato. «Sono stufo di fare comiziblindati», s’è lamentato Salvini. Difficile dargli torto, non vi
pare? Eppure, chissà perché,
non si sono sentiti appelli per
salvare la democrazia dai soliti
fascisti rossi. E vi sfido a trovarne qualcuno sui quotidiani di
questa mattina.
Forse che aggredire un leghista non è un reato? L’altro giorno si è scoperto che il procedimento contro i no Tav che nel
2005 pestarono Borghezio mandandolo all’ospedale, è stato archiviato alcuni anni fa, all’insaputa di tutti, soprattutto all’insaputa dell’interessato. Oggi si scopre che il segretario della Lega
non può organizzare una normale manifestazione in piazza
in vista delle elezioni regionali
perché c’è qualche facinoroso
che vuole impedirglielo a suon
di botte. E allora: possibile che,
VIOLENTI IN AZIONE
La protesta dei centri sociali contro la
visita a Genova di Salvini. I manifestanti
hanno anche distrutto due targhe dedicate
a Ugo Venturini, operaio militante del Msi
morto nel 1970 dopo essere stato colpito al
capo da una bottiglietta piena di sabbia,
partita da un gruppo di contestatori
dell’estrema sinistra, mentre assisteva a un
comizio di Almirante [Ansa]
Lo sfogo del segretario: stufo di fare comizi blindati
Tornanoipicchiatorirossi
per romperela faccia a Salvini
A Genova i no global hanno spaccato tutto per impedire una manifestazione padana
Altro che Casa Pound e il pericolo fascio-leghista, gli anti-democratici stanno a sinistra
“
■ Salvini vuole
liberare la Liguria:
gli ricordo che qui
i fascisti hanno perso
già una volta,
per sempre, 70 anni fa
RAFFAELLA PAITA
(candidata del centrosinistra
per la presidenza
della Regione)
nonostante questo, tutti parlino
solo del pericolo fascista della
Lega? Insomma: possibile che
si veda il pericolo fascista in chi
vuolfare una pacifica manifestazione e non in chi la vuole impedire? In chi si presenta in piazza
armato tutt’al più di una felpa
colorata e non in chi si presenta
in piazza in assetto da guerriglia?
Già sento nelle orecchie l’obiezione di specie: «Eh, ma i toni di Salvini…». I toni, ecco. Alle
orecchiette sensibili dei benpensanti danno fastidio i toni. Forse
il segretario della Lega non ha
fatto abbastanza gargarismi con
l’Eau di Chanel, forse usa termini un po’ grezzi, forse a volte
non sciacqua l’eloquio nel fiu-
il graffio
O il Colle o niente
Laura Boldrini, 6 marzo, sull’ipotesi di una donna al Quirinale:
«L’opinione pubblica sembra fidarsi più delle donne, che meglio
di altri possono svolgere ruoli determinanti per il Paese». Laura
Boldrini, 7 marzo, sulle indiscrezioni giornalistiche secondo le
quali Renzi le avrebbe proposto la candidatura a sindaco di Milano: «Siamo fuori da ogni realtà. È una cosa che non esiste, sono
solo voli pindarici». Evidentemente per una donna come lei ci
vuole un ruolo più determinante per il Paese.
me deisalotti banal-chic.Si capisce. E certamente urla per farsi
sentire da un popolo incazzato.
Alza la voce, sicuro. Ma non ha
mai alzato le mani. E allora perché continuiamo a sentire persone che si scandalizzano per
chi alza la voce e non si scandalizzano invece per quelli che alzano le mani? Perché le aggressioni dei centri sociali sono considerate quasi routine? Solo perché questi giovanotti sono di sinistra? Solo perché nascondono la violenza sotto le magliette
di Che Guevara? Hasta il pestaggio siempre?
Fra l’altro è andata bene che
ieri a Genova erano in pochi.
Ma avanti di questo passo, voi
capirete, la violenza corre il rischio di moltiplicarsi. Il meccanismo, in effetti, è consolidato:
si grida al finto pericolo fascista
di Salvini e così si dà il via libera
ai veri fascisti per aggredirlo. Lui
è già stufo di fare comizi blindati, ma forse non basta ancora. Bisognerà aumentare le misure di
sicurezza intorno a lui. Bisognerà proteggerlo a dovere. Adottare protocolli adeguati, come insegna il nostro premier quando
va a sciare a Courmayeur o in
gita ad Arezzo. Che dite: che ci
voglia un Renzicottero anche
per il segretario della Lega?
■■■ In tanti se la sono presa con la Boldrini per la storia della «presidenta». Ogni persona sensibile deve invece apprezzare e sostenere questa fondamentale riforma linguistica che mette fine a secoli di incertezze e paturnie, soprattutto giovanili, collegate alla sgangheratezza e alla scarsa logica
della lingua italiana. Chi di noi, sui banchi
delle elementari, non ha infatti vissuto dei
piccoli drammi in grado di incrinare certezze e lasciare imperiture cicatrici nella
psiche: perché uomo al plurale non fa uomi, come logica e regola vorrebbero? Perché un dito e un uovo quando sono più di
uno sono costretti a cambiare sesso e diventare dita e uova?
Ci sono casi anche più drammatici di
confusione di genere e di numero: una forbice e due forbici sovvertono ogni ordine e
appartenenza sessuale. Anarchia e parolibertarismo inquinano il dizionario. Fa benissimo la presidenta a lanciare questa rivoluzione copernicana e dovrebbe spingere il suo afflato riformista fino a toccare i
cognomi, imponendo desinenze «alla russa»: lei dovrebbe diventare Laura Boldrina
e il suo consorte Boldrino. Solo pochi autorevoli casi, come Renzi e Belsusconi, potrebbero restare invariati sia perché meriterebbero a pieno di rientrare nella fattispecie dei plurali maiestatis, sia come riconoscimento del valore famigliare (anzi familistico) di tali patronimici.
Proprio per la sua profonda essenza progressista, la riforma dovrebbe anche tenere conto di tutte le sfumature che la lingua
di Dante (Danto?) ignora: nel suo impianto reazionario e anche un po’ fascista, l’italiano non contempla infatti il genere neutro che esiste invece in idiomi più politicamente corretti. Ci sono situazionidolorosamente scabrose che non sfuggono alla sensibilità della presidenta: Luxuria va chiamato onorevolo oppure onerevola? Per
non parlare di casi aggrovigliatissimi come
quelli di Vendola o Crocetta. Serve una soluzione davvero radicale. Purtroppo le vocali a disposizione sono quasi esaurite e si
può solo ricorrere alla «u» per il singolare e
alla «y» per il plurale, come in gay.
La cosa è complicata dalla crescente variegazione del mondo LGBT (LesbicheGay-Bisessuali-Transgender): si potrebbe
ricorrere alle vocali celtiche in un turbinio
di dieresi che a qualcuno potrebbe sembrare però un po’ troppo leghista. Un
sindacü rischierebbe di perdere un po’ di
autorevolezza in parecchie città della Padania più rozza e profonda. La cosa non risolverebbe neppure il caso dei bisessuali che
dovrebbero ricorrere a dittonghi, un vezzo
molto francese ma scomodo.
La vicenda è complessa e la presidenta
dovrebbe affidarla a un comitato scientifico di alto livello.
Resta un dubbio: a un uomo, segretario,
onorevolo o presidento si può dare tranquillamente dello stupido o del cretino; di
una donna, segretaria, onorevola o presidenta si può dire che è stupida o cretina.
Dar del pirla a una signora va bene, ma
come si fa a dire che un maschio è pirlo
senza attribuirgli immeritate doti calcistiche?
GILBERTO ONETO
(con la “o”)
9
ITALIA
__Domenica 8 marzo 2015__
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::: FEDE E POLITICA
Contraddetti anche Wojtyla e Ratzinger
::: segue dalla prima
ANTONIO SOCCI
Così Bergoglio demolisce
i sacri precetti di Cielle
(...) soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova”».
In quelle stesse ore don Julian Carron, responsabile pro
tempore di CL, sul tema della
conversione scriveva l’esatto
opposto: «Ogni volta che davanti a questa o quella situazione ci chiediamo che cosa papa Bergoglio e don Cardobbiamo fare, dimostriamo ron,pur da posizionicontrapche non abbiamo ancora ri- poste, si sono trovati conversposto a quella domanda. genti nel tentativo di liquidaNiente lo documenta più di re proprio questa via, che
questo “che cosa fare?”. Ab- Giussani ha percorso dando
biamo una cosa da fare, solo vita a Comunione e liberaziouna: convertirci».
ne, la via che Giovanni Paolo
Bergoglio identifica la con- II e Benedetto XVI hanno riversione con un “fare”, con conosciuto e sostenuto, esun attivismo sociale che ab- sendo anche la loro e quella
biamo già visto in America della Chiesa. Certo, ieri a RoLatina e qui negli anni Settan- ma si è reso omaggio all’uota in certi gruppi cattolici di mo Giussani, ma trasformasinistra, dove alla fine Cristo to in un santino e isolato dalsi riduceva a “pretesto” per la sua storia. Tentando di deun attivismo sempre più poli- legittimare e archiviare l’opetico e ideologizzato. Invece ra che da lui è nata, il popolo
don Carron percorre la via di di Comunione e liberazione
un ripiegamento intimistico e la sua formidabile presenza
che toglie alla fede e alla co- sociale e culturale, la sua orimunità cristiaginale creativina ogni dinatàche daglianmica umana
ni Settanta ha
espressiva e si
incontrato e
risolve in quelcoinvolto tanla “scelta relitissimi giovagiosa” che deni e molti non
cenni fa venne
credenti. Oggi
fatta dall’Aziorestare fedeli
ne Cattolica e
con il cuore a
fu
sempre
quella storia,
c o m b a ttu ta
«a quella forda don Giussama diinsegnani come il suimento, alla
cido delcattoliquale siamo
cesimo. Giusstaticonsegnasani aborrì al- Don Giussani [Fotogramma] ti» (Ratzinlo stesso moger), significa,
do la riduzione “sociale” e at- secondo Bergoglio, essere
tivistica del cristianesimo che «guide da museo e adoratori
considerava succube delle di ceneri». E purtroppo don
ideologie.
Carron converge su questa
Fra la risposta bergogliana “liquidazione” di una storia
del “fare” e quella carroniana comunitaria e di una presendell’intimismo psicoanaliti- za eccezionale.
co, c’è infatti una terza rispoCosì però Bergoglio dice il
sta, quella giusta, che è sem- contrario di quanto hanno afpre stata espressa, potente- fermato Giovanni Paolo II,
mente, da don Giussani, da Benedetto XVI e don GiussaGiovanni Paolo II e da Bene- ni. È innegabile, se non si
detto XVI. Si potrebbe sinte- vuol nascondere la testa sottizzare così: l’incontro con to la sabbia. Faccio due esemCristo, attraverso il volto dei pi.Una delle bastonate di Bersuoi amici, della comunità goglio
a
CL
è
cristiana, dà senso e bellezza sull’autoreferenzialità. In efalla vita, abbraccia e cambia fetti CL, come altre realtà ectutta la persona, tutta la sua clesiali, oggi ha questo grave
esistenza, e genera un popo- problema, tanto è vero che la
lo che ha uno sguardo origi- sua presenza pubblica è presnale su tutto, che ha un giudi- soché svaporata, e però Berzio cristiano su ogni aspetto goglio non ha colpito solo l’atdella vita personale e sociale, tuale CL carroniana, ma anproponendo a tutti un oriz- che e soprattutto il forte senzonte più umano e più vero so di appartenenza che Giusdi quello delle ideologie do- sani ha insegnato, cioè
minanti.
l’identità comunitaria tuttora
Ieri, in piazza San Pietro, viva dei ciellini.
Il Papa esalta l’attivismo sociale proprio dei cattolici di sinistra. Mentre riduce
don Giussani a un santino e bolla il movimento come «autoreferenziale»
Papa Francesco durante la visita effettuata ieri alla parrocchia di Ognissanti [Lapresse]
Infatti ha detto: «Quando
siamo
schiavi
dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una spiritualità di etichetta: “Io sono CL”.
Questa è l’etichetta. E poi cadiamo nelle mille trappole
che ci offre il compiacimento
autoreferenziale». Ma è facile
ricordare parole opposte di
Giussani sull’ “essere di CL”.
Proprio l’altroieri il portavoce
di CL, Alberto Savorana, in
un’intervista, ricordava che il
nome del Movimento nacque da un volantino degli uni-
versitari nel 1969: «Un giorno, entrando in uno dei locali frequentati da questi studenti, in via Ariosto a Milano,
don Giussani vede quel volantino appeso, con riferimento al nome scelto da
quelli della Statale, e dice:
“Ecco, noi siamo il nome che
si sono dati gli universitari,
perché comunione è liberazione”».
La seconda bastonata bergogliana è arrivata quando
ha contrapposto il carisma a
Gesù Cristo, mentre invece -
L’ESAGERAZIONE DI UN PARROCO DI COMO
«Ideologia gay più pericolosa dell’Isis»
«L’ideologia gender è più pericolosa dell’Isis. La prima ci
attacca dall'interno, la seconda dall’esterno». Una frase
shock pronunciata a fine messa da don Angelo Perego,
parroco di Arosio, piccolo comune in provincia di Como,
in un breve discorso per presentare un incontro aperto ai
fedeli, in programma il 27 marzo, sul tema delle identità di
genere. E scoppia la bufera, anche perchè uno dei presenti
in chiesa pubblica tutto su Facebook, criticando apertamente l’episodio. Ne è nato un «caso», a cominciare dal
paese ora diviso fra chi difende il sacerdote e chi lo condanna per quanto detto. Perchè la frase crea un quanto meno
azzardato accostamento tra terrorismo e teoria
dell’identità sessuale. Contattato, don Angelo ribadisce:
«Non sono omofobo, per nulla. E' una sciocchezza quella
di cui mi chiedete conto, è una piccola cosa. Non sono
contro l’omosessualità, ho parlato di ideologia gender e ho
detto che è più pericolosa del terrorismo Isis o islamico».
come ha spiegato mille volte
don Giussani - «il carisma è
l’avvenimento di Cristo secondo la modalità con cui investe il mio presente... facilita
l’appartenenza a Cristo, cioè
è l’evidenza dell’avvenimento presente oggi... In questo
senso il carisma introduce alla totalità deldogma».Giussani spiegava bene la parola:
«Un carisma si può definire
come un dono dello Spirito
dato a una persona in un determinato contesto storico, affinché quell’individuo dia inizio a una esperienza di fede
che possa risultare in qualche modo utile alla vita della
Chiesa. Sottolineo il carattere
esistenziale del carisma: esso
rende più convincente, più
persuasivo, più “abbordabile” il messaggio cristiano proprio della tradizione apostolica. Un carisma è un terminale ultimo dell’Incarnazione,
cioè una modalità particolare attraverso la quale il Fatto
di Gesù Cristo uomo-Dio mi
raggiunge e, per il tramite della mia persona, può raggiungere altri». Invece Bergoglio
contrappone le due cose: «Ricordate che il centro non è il
carisma, il centro è uno solo,
è Gesù, Gesù Cristo! Quando
metto al centro il mio metodo spirituale, il mio cammino spirituale, il mio modo di
attuarlo, io esco di strada». Il
messaggio implicito era il seguente: adesso dimenticate
la vostra storia e il vostro carisma per seguire me e le mie
idee.In realtà, nella storia della Chiesa, la ricchezza è stata
proprio nella diversità di carismi: i benedettini sono diversi dai francescani, i domenicani dai gesuiti, i carmelitani
dai comboniani. E tutti sono
centrati su Cristo.
Anche i papi
dei nostri anni
hanno affermato cose opposte
all’idea bergogliana.Per esempio,GiovanniPaolo II, in una lettera a Giussani
peril50˚anniversario della nascita del Movimento, nel febbraio
2004, volle ripetere ai ciellini ciò
che già tante volte aveva detto:
«Rinnovate continuamente la
scoperta delcarisma che vi ha affascinati ed esso
vi condurrà più
potentemente a
rendervi servitori di quell’unica
potestà che è
Cristo Signore!». Poi espresse
un altro giudizio diametralmente opposto a quello pronunciato ieri da Bergoglio: «Il
vostro Movimento ha voluto
e vuole indicare non una strada, ma la strada per arrivare
alla soluzione di questo
dramma esistenziale. La strada, quante volte Ella lo ha affermato, è Cristo».
Papa Wojtyla definiva il
Movimento «uno dei germogli della promettente “primavera” suscitata dallo Spirito
Santo negli ultimi cinquant’anni». E, considerato che
erano stati anni segnati «da
una sofferta contrapposizione con le ideologie imperanti,da una crisi deiprogetti utopistici e, più recentemente,
da una diffusa tendenza al relativismo, allo scetticismo, al
nichilismo, che rischiano di
estinguere i desideri e le speranze delle nuove generazioni»,il grande papa Wojtyla invitava tutti i ciellini «a risalire
all’esperienza sorgiva da cui
il Movimento ha preso le
mosse, rinnovando l’entusiasmo delle origini. È infatti importante mantenersi fedeli al
carisma degli inizi per poter
rispondere efficacemente alle attese e alle sfide dei tempi».
L’opposto di quello che si è
sentito ieri.
10
ESTERI
__Domenica 8 marzo 2015__
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::: ALLARME IMMIGRAZIONE
BLOCCO ANTI-INVASIONE
L’Onu si sveglia: muro di navi per fermare gli sbarchi
L’operazione dovrebbe essere messa in atto dall’Ue sotto guida italiana. Ma non si può prescindere dal sì di Putin
::: segue dalla prima
MAURIZIO STEFANINI
(...) di fuggiaschi: poveri disgraziatiin grande maggioranza, ma tra i quali si sa che l'Isis
infiltrerebbe i propri uomini,
e sui quali stanno ingrassando mafie di tutti i tipi. Sono
passate appena due settimane, e adesso è addirittura
l'Onu che propone di farlo, attraverso Bernardino León.
Non è un politico a sospetto
di demagogia, ma lo stesso inviato dell'Onu incaricato della mediazione che in Marocco sta cercando di togliere terreno all'Isis attraverso la creazione di un esecutivo libico di
unità nazionale tra quelli che
vengono attualmente definiti
Governo di Tripoli e Governo
di Tobruch. E non lo ha detto
in un comizio, ma in un'intervista al molto istituzionale
Corriere della Sera. Tra l'altro,
León propone il blocco navale proprio in alternativa a un
intervento militare in Libia,
che considera irrealistico.
Dunque, non si tratterebbe
di un intervento di peace-keeping. Nel ricordare che «l’Unione è già presente nel Mediterraneo con le navi di Frontex,assieme a quelle della Marina italiana, per salvare coloro che rischiano la vita in mare, ma questo non è legato all'
ipotesi di una forza navale Ue
allargo della Libia»,la Mogherini chiarisce pure che sarebbe cosa diversa dallo stesso
Frontex. Esperto di diritto internazionale marittimo, l'ammiraglio Fabio Caffio ha a sua
volta avvertito che «blocco navale è un termine improprio».
Indica infatti una misura di
guerra: come quella adottata
da Israele nei confronti di Libano e Gaza nel 2006 e nel
2009, o quella che Kennedy
impose contro Cuba all'epoca della crisi dei missili. Eventualmente, a dichiararlo dovrebbero essere ilgoverno egiziano e/o quello di Tobruc,
che ha ilriconoscimento internazionale. Quello di cui parla
León sarebbe più propriamente un embargo navale,come quello che già fu fatto per
la Libia nel 2011. Potrebbe però integrarsi con un blocco costiero deciso da Tobruc. L'Ue
non ha grande tradizione di
azioni militari, mentre la sigla
della Nato appare compromessa dal coinvolgimento
nella guerra contro Gheddafi.
Proprio per l'offerta di León
l'operazione dovrebbe essere
sotto etichetta Onu. Per questo è importante l'assenso russo, e a parte il sì in Consiglio di
Sicurezza Putin potrebbe anche fornire navi.
Si parla anche di una partecipazione di Francia, Regno
Unito, Germania, Spagna,
Malta e Stati Uniti. Il nucleo
principale delle forze dovrebbe però essere italiano, come
la guida: dopo tutto, il problema è soprattutto nostro. Già
uno schieramento è precostituito dalla tre navi che la settimana scorsa sono salpate per
la Libia ufficialmente per esercitazioni: il cacciatorpediniere Caio Duilio, la fregata Carlo
Bergamini e la nave da sbarco
San Giorgio. Ma al momento
dell'intervento militare internazionale che portò alla caduta del regime di Gheddafi, la
Marina Militare aveva invece
mobilitato la portaerei Giuseppe Garibaldi con a bordo i
caccia Av8 Harrier, il cacciatorpediniere Andrea Doria, la
fregata Euro e il rifornitore Etna.
Il think tank GeopoliticalCenter ha stimato che per un
blocco navale ci vorrebbero
almeno 5000 uomini sul terreno a difesa delle struttura strategiche: potrebbero venire
dalle brigate alpine Julia e
Taurinense o dalla brigata corazzata Ariete. Poi dai 4 ai 6
droni da media e bassa quota, per la sorveglianza delle coste. E una nave con funzioni
di comando e capacità di appoggio aereo, tipo la portaerei
Cavour. Due cacciatorpediniere, per la protezione aerea.
Una decina di unità minori,
corvette e pattugliatori, per
VERSO L’ITALIA
Da portavoce
dell’Unhcr la Boldrini
criticò aspramente gli
accordi tra Berlusconi
e Gheddafi che
impedivano gli sbarchi
di clandestini
[LaPresse]
imporre fisicamente il blocco
navale. E, soprattutto, chiare
regole di ingaggio. Le imbarcazioniche portano armio petrolio potrebbero infatti essere fermate senza troppi complimenti: se necessario, anche sparandogli addosso. Ma
bisognerebbe stabilire che fare delle navi che partono con
a bordo migranti: eventualmente, stabilendo anche dove gli stessi migranti dovrebbero essere sbarcati e risistemati. Non in Europa, perché
incentiverebbe le partenze.
Se riportarli in Libia fosse pericoloso, bisognerebbe trovare
una terza soluzione del tipo
degli statarelli dell'Oceania in
cui l'Australia sistema coloro
che sbarcano sulle sue coste
in attesa di stabilire se hanno
diritto di asilo o no.
Omicidio Nemtsov
Pista islamica, Mosca ci crede davvero
Arrestati due caucasici, forse ceceni. Sarebbero gli esecutori materiali, ma sui mandanti è silenzio
::: CARLO PANELLA
■■■ Due caucasici, probabilmente
ceceni, sono stati arrestatiieri dalla polizia di Mosca come esecutori assassini
di Boris Nemtsov. Il capo dei servizi di
sicurezza federali russi (Fsb), Alexander Bortnikov è stato parco di spiegazioni: «Come risultato del lavoro investigativo svolto, oggi sono stati arrestati
due sospettati di aver commesso il crimine, Anzor Kubashev e Zaur Dadayev». Più loquace Vladimir Markin,
portavoce del Comitato Investigativo
Federale, l'Fbi russo: «Siamo in grado
di confermare che i due fermati sono
responsabili dell'organizzazione e dell’esecuzione dell'uccisione di Nemtsov». Frase ambigua che pare significare - al solito - che le forze di sicurezza
russe si limiteranno a addossare tutte
le colpe ai soli sicari, senza preoccuparsi di rintracciare i mandanti del delitto
(come accadde, fra le molte critiche deglioppositori di Putin, per i due assassinidella giornalista dell'opposizione Anna Politkovskaja, uccisa nell'ottobre
del 2006).
I due sicari sarebbero stati individuati non solo ricorrendo alle registrazioni
delle tante telecamere piazzate sul luogo del delitto, ma anche grazie alle
“tracce organiche” riscontrate sui sedili dell'auto usata per l'agguato, rintracciata dopo il delitto. Segno questo, che
il Dna dei due sospettati era noto alle
forze di sicurezza e che quindi si tratta
o dimilitanti politici ceceni, o dimalavitosi, o di qualcuno comunque sotto
controllo.
Si conferma così la pista caucasica,
avanzata con rilievo dai media ufficiali
i giorni successivi la morte di Nemtsov,
con molti possibili sbocchi. Il primo, su
cui punterà probabilmente tutto l'impianto accusatorio, porta a frange islamiste dell'estremismo ceceno, in lotta
da anni contro la “pacificazione” col
pugno di ferro operata da Putin tramite lo spietato governatore della Cecenia, Ramazan Kadyrov. È sicuramente
questa la versione più gradita alCremlino, perché fa emergere il ruolo - reale -
Il politico russo dell’opposizione
Boris Nemtsov assassinato per le vie
del centro di Mosca il 27 febbraio
scorso. I principali sospetti cadono
ora su due persone provenienti dal
Caucaso arrestate ieri [Ansa]
di Putin come intransigente oppositore del terrorismo jihadista, che in Cecenia imperversa da anni e che oggi vede
sicuramente l'impianto di consistenti
nuclei legati al Califfo Nero Abu Bakr al
Baghdadi. Il non piccolo problema, però, è che l'intensa opera di denuncia di
Boris Nemtsov, non ha mai riguardato
la questione cecena. Manca insomma
ENNESIMO SCEMPIO
L’Isis si accanisce contro i tesori di Hatra
Dopo aver distrutto il museo di Mosul e le rovine di Nimrud, i militanti dell’Isis hanno colpito i resti dell’antica città di Hatra, a circa cento
chilometri a Sud di Mosul, fondata dalla dinastia seleucide nel III
secolo a.C. e patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Non è ancora
chiara l’entità dei danni - sicuramente inestimabile - ma un residente della zona ha dichiarato di aver sentito una forte esplosione e altri
testimoni affermano di aver visto gli jihadisti distruggere alcuni degli
edifici più grandi dell’antica città. Ad Hatra sono presenti i templi
dedicati a Nergal, Ermes, Atargatis, Allat, Shamiyyah e Samas. Un
portavoce del Partito democratico curdo, Saeed Mumuzini, alla tv
curda Rudaw ha affermato che «gli jihadisti hanno rubato le monete
d’oro e d’argento usate dai re assiri che erano custodite nella città».
L’Unesco ha definito le azioni degli jihadisti «una pulizia culturale»
paragonandole al pari dei crimini di guerra.
il movente, a meno che non si sostenga
l'ardita tesi che i terroristi ceceni hanno
eliminato Nemtsov per incrinare l'autorità di Putin. Scenario abbastanza tortuoso, ma comunque possibile. La seconda ipotesi è che i due siano jihadisti
che hanno ucciso Nemtsov perché
ebreo e perché si era molto esposto come sostenitore pieno di Charlie Hebdo
dopo la strage di Parigi. Ipotesi possibile e drammatica, se vera. Se i fratelli
Kouachi e Hamid Hussein, l'attentatore di Copenaghen, hanno trovato emuli a Mosca, saremmo di fronte a un fenomeno epidemico più che inquietante.
È comunque certo che non verrà
mai seguita la terza pista: i due sono
pedine dei servizi segreti russi deviati.
L'attentato può infatti essere nato all'interno degli opachi centri di potere russi, per ottenere il risultato, pienamente
conseguito, di mostrare al mondo e al
paese che Putin è incapace di garantire
la sicurezza, che non ha tutto sotto controllo, come ama far credere. Sarebbe
insomma opera diuna spietata opposizione interna al regime, pronta a tutto
pur di colpire Putin. Ma se così è stato,
non lo sapremo mai.
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ESTERI
__Domenica 8 marzo 2015__
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::: ALLARME IMMIGRAZIONE
Memoria corta
Le colpe di Ue e Nazione Unite
sugli scafisti e l’Isis in Libia
Sono stati loro ad opporsi agli accordi con Gheddafi, a fargli la guerra
e ad aprire le braccia agli immigrati. Ora sono costretti ad intervenire
::: FRANCESCO BORGONOVO
■■■ All'improvviso scopriamo di essere circondati da determinati paladini
della lotta all'immigrazione. Prima il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans si premura di
spiegarci che per contrastare i flussi migratori fuori controllo bisogna venire a
patti con regimi dittatoriali. Poi Fabrice
Leggeri, il direttore esecutivo di Frontex, dichiara allarmato che «a seconda
delle fonti, ci viene segnalato che ci sono tra i 500mila e un milione di migranti pronti a partire dalla Libia». Infine, ieri, si è espresso Bernardino Léon, l'inviato delle Nazioni Unite in Libia. In
un’intervista al Corriere ha dichiarato
che «c'è una misura che l'Unione Europea può prendere subito: presidiare in
forze il mare davanti alla Libia. L'Italia
non può farlo da sola, ha bisogno di aiuto.Sono certo che ilConsiglio di sicurezza dell'Onu appoggerebbe l'iniziativa».
Peccato che le istituzioni che ora parlano di interventi radicali siano le stesse
che hanno prodotto questa situazione
disastrosa.
È stato un rapporto di Frontex a spiegare che ilmotivo principale per cui dalla Libia è in arrivo un'orda di disperati è
il caos totale in cui versa il Paese nordafricano: «Una condizione ideale per i
:::
trafficanti di esseri umani che operano
impunemente». Basterebbe ricordare
che fu l'Unione europea, nel febbraio
2011, a imporre sanzioni economiche
alla Libia di Gheddafi e a vietare al raìs
l'ingresso sul proprio territorio.
E oggi ci vengono a parlare di dialogo
con i regimi? Anche l'Onu, sulla Libia,
ha fatto la sua parte: il 17 marzo del
2011, con la risoluzione 1973, ha autorizzato «la comunità internazionale ad
istituire una no-fly zone in Libia e a utilizzare tutti i mezzi necessari per proteggere i civili ed imporre un cessate il fuoco». È stata quella risoluzione a fornire
una copertura all'intervento militare,
avviato dalla Francia appena due giorni dopo.
Del resto, sono state sempre l'Onu e
l'Unione europea a porre le basi del
conflitto. Un ruolo di primo piano fu
giocato da Laura Boldrini, che allora
era portavoce dell'Unhcr, ovvero il programma Onu per i rifugiati politici. Fu
proprio questa organizzazione a alimentare le voci secondo cui il regime si
sarebbe reso responsabile di torture e
violenze. Questa campagna cominciò
poco dopo gli accordi che il governo
Berlusconi prese con Gheddafi, sempre aspramente criticati dalla Boldrini,
ma non solo. La commissaria dell'Unione europea Cecilia Malmström, per
Ildiario diBuonanno
Ma più che nell’Occidente qui a Tobruk si spera nel generale Haftar
::: GIANLUCA BUONANNO
■■■ Questo é il mio secondo gior-
no di missione in Libia, e adesso mi
sto recando nella città di Al Bayda,
nel Nord del Paese, nella regione
della Cirenaica, che un tempo era
un lembo di terra italiana. Mi sono
spostato in aereo da Tobrouk ad Al
Bayda, perché c’erano molti rischi e
abbiamo dovuto risolvere non pochi problemi legati alla sicurezza: la
zona,infatti, è bersagliata dai terroristi dello Stato islamico di Al Baghadi, che stringe la sua morsa anche
qui in Cirenaica, così come nella zona di Tripoli, dove da poche settimane è entrata in azione un’ala dello
Stato islamico, denominata «Isis
per la Provincia di Tripoli».
I libici mi stanno dando una grossa mano e adesso sto percorrendo
questo tratto di strada in automobile.Questa vasta area di recente è stata bersagliata dai terroristi dell'Isis
che hanno colpito utilizzando il metodo classico dell'attacco suicida.
Qui tutti ricordano come un incubo
i due kamikaze che si sono fatti
esplodere seminando morte e terrore. Prima a Tobrouk nei pressi del
quartier generale dell'intelligence
militare, e poi ad Al Bayda, uccidendo e ferendo vittime innocenti. Nel
pomeriggio sono iniziati i colloqui
con i massimi vertici del governo libico: prima un incontro con il vice
ministro degli Esteri e poi il colloquio con Akila Saleh Issa, presidente del Parlamento libico. Qui tutti
mi vedono come l'unico italiano
che ha avuto il coraggio di venire fin
da loro; vorrebbero che io li rappresentassi sia in Italia che in Europa e
che diventassi così la voce del governo libero della Libia. Per domani è
previsto un nuovo incontro con il
presidente del Parlamento, che mi
accompagnerà fino a Tobruk per
una visita ufficiale al Parlamento riunito in seduta straordinaria.
La Libia è un Paese martoriato
dalla guerra civile: vi sono attualmente due governi che devono far
fronte all'avanzata jihadista, il gover-
no di salvezza nazionale di Omar al
Hasi, con base a Tripoli, e il governo
di al Thani, con base a Bayda, dove
mi trovo in questo momento. Vi sono anche due Parlamenti, quello di
Tripoli, e quello di Tobrouk. E vi sono anche due eserciti chiamati,
l'uno “Alba della Libia”, finanziato
dal governo di Tripoli e l'altro “Dignità della Libia”, guidato dal generale Khalifa Haftar,un eroe nazionale che proprio domani presterà giuramento come comandante supremo dell'esercito libico. Il generale
Khalifa è stato imprigionato e torturato da Gheddafi, e qui tutti lo considerano come l'unico in grado di riportare l'ordine e liberare il Paese
Akila Saleh Issa e Gianluca Buonanno [A. Carugati@Kika Press]
dall'avanzata jihadista, che colpisce
duramente sia con i miliziani dell’Isis, che con i terroristi di Ansar al
Sharia, non meno feroci e brutali.
Il generale Khalifa che incontrerò
domani,sta lavorando per riorganizzare l'esercito e abbattere i terroristi:
molti lo hanno visto andare in prima linea e combattere con i suoi uomini ed è per questo che qui molti
giovani si arruolano come volontari:sifidano solo di lui,e vogliono cacciare quanto prima i jihadisti dalla
città di Misurata. Mi rendo conto di
un'altra cosa: qui tutti vedono male
sia l'America che il Qatar e la gente
non vuole un governo misto o di
unità nazionale: il popolo si fida solo del governo di al Thani e del suo
eroico comandante, il generale Khalifa Haftar. Prima dell'incontro con
il presidente del Parlamento, mi sono immerso per un attimo nella realtà di questa città di 250 mila abitanti, la quarta città del Paese per popolazione: al Beyda la Bianca, in epoca
fascista era chiamata Beda Littoria.
Tutti parlano l'italiano e molte parole sono comuni come parcheggio,
cancello, volante, cambio. Mi chiamano per nome e midicono: «Italiano kawi, italiano sei forte!». Domani
dopo la visita al parlamento e il colloquio con il generale Khalifa Haftar,sarà la volta diun altro importante colloquio: quello con il primo ministro al Thani.
esempio, dichiarò che non si poteva
sottoscrivere alcun accordo con Gheddafi poiché la Libia non aveva firmato
la Convenzione di Ginevra.Nel frattempo, l'alto commissariato per i rifugiati
sosteneva che nel Paese ci fossero «spaventose condizioni di accoglienza»,
dunque costruire dei centri di raccolta
per gli immigrati sarebbe stato in qualche modo irrispettoso dei diritti umani.
La Boldrini, da portavoce Onu, ha
sempre sostenuto che gli immigrati presenti sul suolo libico erano profughi, e
dunque andavano accoltie aiutati. Ilgoverno libico rispondeva che per la maggior parte, invece, sitrattava di «migranti economici», cioè persone in cerca di
fortuna su un territorio che ha sempre
accolto altissime percentuali di immigrati provenienti dal Centro Africa.
Non a caso la rivista panafricana New
African ha denunciato il fatto che in Libia, dopo la “primavera araba”, gli immigrati neri sono discriminati o rimpatriati.Eppure, sulla base delle stesse teorie che in Italia hanno portato alle politiche delle porte aperte senza limiti, il governo libico fu accusato di violare i diritti umani. Per tutta risposta, i libici fecero sapere che sul loro territorio l'Unhcr
della Boldrini non era più gradito. Risultato: ennesima campagna contro la Libia che se la prende con le associazioni
umanitarie. Ecco, questo è il clima culturale che ha portato alla guerra. Lo
stesso che è stato costruito anche nei
confronti della Siria di Assad. Sempre
la Boldrini, un paio di anni fa, andava
ripetendo che la situazione del Paese
era insostenibile, che si assisteva a un
indegno «spargimento di sangue». Bene,ad oggi anche la Siria è stata destabilizzata, creando le condizioni che hanno permesso allo Stato islamico di imporsi.
L'Onu ora propone di collaborare
nel blocco navale. Però l'Ue, nel vertice
di Roma sull'immigrazione dell'agosto
2014, ci disse che Frontex non poteva
aiutarci nella gestione di Mare Nostrum perché non aveva fondi. Parole
di Cecilia Malmström, quella che tifava
contro Gheddafi. Non c'erano soldi,
certo, però l'Europa ha finanziato con
almeno 175 milioni di euro la “ricostruzione” della Libia dopo la guerra civile.
Mare Nostrum costava all'Italia circa
114 milioni di euro all'anno. L'Ue contribuiva stanziando appena 12 milioni.
La Grecia, però, tra il 2011 e il 2013 ha
ricevuto circa 230 milioni di aiuti per il
contrasto all'immigrazione. E mentre
noi dovevamo cavarcela da soli e salvare i migranti, i greci costruivano un muro di 12,5 km per proteggere il confine
con la Turchia. Nel 2013, il Parlamento
europeo se l'è presa con la Bossi-Fini,
proponendo di «modificare o rivedere
normative che infliggono sanzioni a
chi porta assistenza in mare». Peccato
che la legge non proibisse di portare assistenza, semmai multava chi si rendeva responsabile di trasportare i clandestini. In pratica, colpiva gli scafisti. Ma il
Parlamento europeo, in nome del consueto buonismo pro immigrati, voleva
cancellare le sanzioni a chi trafficava in
esseri umani.
E adesso vengono a dirci che l'Italia è
a rischio e urgono contromisure.
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ATTUALITÀ
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DENUNCIATE DUE AMERICANE
BANDE ITINERANTI
Scrivono sul Colosseo
e sifanno un selfie
Le responsabili sono
due californiane di
21 e 25 anni che ora
devono rispondere di
danneggiamento aggravato su edificio di
interesse storico per
aver inciso le loro iniziali con una moneta
su un muro interno
del Colosseo. Poi non
contente, davanti allo sfregio, si sono fatte un selfie con il cellulare. Le due turiste
americane sono state
denunciate ieri dai
carabinieri della stazione di piazza Dante. [Ansa]
::: segue dalla prima
BRUNELLA BOLLOLI
(...) torna alla ribalta delle cronache anche la storia dei bidelli in pensione che vivono
nelle scuole pubbliche a spese nostre e non se ne vogliono andare. Dimore di tutto rispetto, nella maggior parte
dei casi, anche di 80-100 metri quadrati, in pieno centro,
come a via dell’Olmata (di
fronte alla basilica di Santa
Maria Maggiore), o nella storica via Giulia, dietro piazza
Farnese. In angoli da sogno
dove una casa, anche piccola, ai comuni mortali costa in
media 1.500 euro al mese.Zero, invece, per gli ex custodi
pur se titolari di una pensione di oltre mille euro al
mese.
A Roma si calcola
che siano tra 200 e 300
le situazioni da sanare,
con bidelli abusivi dentro gli istituti, anche
perché dal primo gennaio di quest’anno,
con la fine delle province e la creazione di Roma città metropolitana tutte le scuole, comprese le medie superiori prima di competenza di Palazzo Valentini, rientrano nel demanio comunale. Tradotto: è il Campidoglio di Ignazio Marino a dovere gestire
tutte le scuole, dagli asili nido
ai licei.
Pare che gli assessori Masini (Scuola) e Cattoi (Patrimonio) abbiano assicurato entro il 2016 un monitoraggio
completo degli immobili romani ad uso scolastico, ma
intanto poco o nulla è cambiato da quando, ancora con
Walter Veltroni primo cittadino, si sono registrate le prime denunce sulle case a sbafo occupate da personale
non più in servizio. L’associazione nazionale presidi, guidata da Mario Rusconi, si è
rivolta alle varie amministrazionisenza ottenere grandirisultati. «Vada lei direttamente alla Finanza a fare la denuncia di occupazione abusiva mi sono sentito dire dalle
istituzioni quando ero al
Newton», spiega a Libero il
Fermano i turisti
fingendosi poliziotti
e li derubano
La Roma degli scandali
Una casa a sbafo nella scuola
Così 200 bidelli vivono da abusivi
Hanno smesso di lavorare, ma non di vivere negli alloggi all’interno degli istituti
Per loro è una pacchia: non pagano un euro d’affitto né le bollette di luce e gas
::: LA SCHEDA
QUASI 300 CASI
Sono quasi 300 i pensionati,
ex custodi delle scuole romane che si occupavano di aprire
e chiudere i portoni di licei ed
elementari, che vivono ancora
negli appartamenti di proprietà pubblica che avrebbero dovuto restituire, ma che occupano con mogli, figli e nipoti
QUARTIERI
Sono le scuole di primo grado
a risentire maggiormente delle occupazioni abusive. Si va
dal Centro al quartiere TriesteSalario, da Trionfale a Prati fino a Ponte di Nona, Labaro e
Prima Porta
LICEO NEWTON
Nella succursale del liceo
Scientifico Newton la sala docenti è allestita in mezzo a un
corridoio perché il custode, in
pensione da oltre 10 anni non
ha intenzione di lasciare lo stabile con giardino e terrazza. E
non paga né luce, né gas
dirigente scolastico, «come
se dovesse essere un preside
a procedere con lo sfratto di
un bene pubblico. Mi sono
fatto sentire con il governo
Monti, quando si era in piena fase di rispetto dell’etica e
della legalità e ci sollecitavano a segnalare gli abusi. Sono andato perfino in tv a
Ballarò, ma non è cambiato
niente. Mi creda», allarga le
braccia Rusconi, che oggi insegna all’università, «più che
Affittopoli qui siamo di fronte a Gratisopoli».
Se, infatti, fino agli anni
’90, una legge consentiva al
bidello-custode di abitare in
locali della scuola pubblica,
spesso con utenze pagate e
niente canone di locazione
da versare in cambio del controllo e della vigilanza del
plesso, ora non è più così.
Mancano gli spazi per gli studenti,servono nuove aule do-
ve fare lezione e il custode
spesso possiede un proprio
alloggio altrove, che magari
affitta a terzi. Inoltre, molti
Comuni hanno dismesso la
figura del custode, che è del
tutto scomparsa dai profili
delpersonale comunale transitato nel 2000 alle dipendenze dello Stato. Eppure, e qui
viene il bello, l’appartamento già assegnato è rimasto
nelle disponibilità dell’ex-custode e della sua famiglia. Solo in rarissimi casi, forse per
placare le polemiche, si è deciso di fare corrispondere un
affitto, comunque irrisorio:
non oltre 80 euro al mese.
Ma c’è di più. Visto che siamo in Italia dove il malcostume sale in cattedra, ecco che
fioccano i casi di appartamento abusivo ereditato illegalmente. Cioè, il bidello-custode dalla pensione è passato direttamente a miglior vi-
Nella capitale si gira il nuovo film di James Bond
Strade chiuse e paparazzi in terrazza: 007 frutta 16 milioni
::: BEATRICE NENCHA
■■■ «Ma quando arrivano i boli-
di?». È la domanda che serpeggia fra
residenti e commercianti del rione
Monti, che da domani sera alle 21 alle 5.30 di martedì vedranno un’intera strada della zona, via Panisperna,
trasformata nel set di un rocambolesco inseguimento nel nuovo «007Spectre» , 24˚ episodio della saga di
James Bond. I bolidi non sono ancora arrivati, ma al loro posto sono già
in funzione da ieri, in tutte le vie, gli
«squaletti» dell'Ama per una pulizia
straordinaria pagata dalla produzione. Nonostante i motori siano ancora spenti - oggi il ciak si sposta su via
Nomentana,dove i residentipare abbiano affittato i terrazzi a mille euro
per i curiosi - l’economia del rione si
è già messa in moto. «Sono tre mesi
che sto parlando con tutti, residenti e
attività commerciali, che sono stati
contattati, tanto che alla fine qualcuno, che il lunedì è chiuso, ha provato
a riaprire solo per noi» commenta
ironico il responsabile delle riprese,
Giuseppe Linardi della Toro Media,
che segue la produzione in Italia per
conto della Mgm. Lo incontriamo a
via Panisperna. C'è un accordo di riservatezza con la casa americana
che vieta di svelare dettagli, cifre incluse, ma ci conferma i 16 milioni di
euro che il film avrebbe generato «solo diindotto tra gli stipendi delle maestranze, gli hotel e i locali affittati per
la produzione». Il Campidoglio stima tra 600mila e un milione di euro i
soli incassi per l'occupazione di suolo pubblico. A svelare altri dettagli,
pensano iresidenti. «Il mio condominio ha preso 500 euro per ospitare
un addetto alla sicurezza all'interno,
che ci accompagnerà nel caso dovessimo uscire con urgenza - racconta
Pasquale Molinari, 83 anni, inquilino di uno degli stabili interessati inoltre faranno riprese dalmio terrazzo, affittato per altri 1600 euro. Tra
scioperi o maratone, benvenga un
evento che fa guadagnare la giornata
a tutti». Filosofia sposata dal gestore
del bistrot Barzilai, che terrà chiusa
l'attività ma in cambio l'affitterà per
l'intera giornata alla troupe: «Chiudere di lunedì non sarà un grosso danno, e se ne ricaverà una pubblicità a
livello mondiale». Meno contenti i
ta, ma la casa dentro la scuola è sempre occupata dai congiunti. «Solo due vani niente
dipiù»,è la giustificazione degli inquilini senza contratto.
«Erano forse ex lavatoi», si è
detto dell’attico dello storico
liceo Tasso, poco distante da
Villa Borghese. Ma c’è anche
chi si è trovato a non sborsare mezzo euro per la manutenzione (ci pensa il Comune, cioè i contribuenti romani) e chi ha faticato, come il
dirigente dell’elementare Alfieri, per farsi ridare indietro
dall’ex guardiano la chiave di
uno spazio che serviva per allargare la mensa. Eclatante
l’abuso nella siccursale del liceo Newton dove la sala docenti è allestita in mezzo a un
corridoio perché il custode,
andato in pensione da più di
dieci anni non ha alcuna intenzione di lasciare lo stabile.
Sono bande specializzate,
itineranti, che si fingono
poliziotti, fermano il turista, mostrano la placca fasulla appartenente alle
forze dell’ordine, perquisiscono il malcapitato, si
fanno consegnare il portafogli con documenti e soldi e il furto è compiuto. Il
denaro sparisce e anche i
falsi agenti. Nel 2014 di impostori ne sono stati denunciati (o arrestati) una
trentina. Nel 2015, in due
mesi, sono già 12 gli indagati finiti nelle maglie di 5
operazioni. Ieri i carabinieri hanno arrestato 5 romeni. Due si fingevano poliziotti con due turisti finlandesi a piazza Venezia,
a Roma. E subito dopo, poco distante, in via Torino, i
militari hanno acciuffato
altri tre dell’Est che truffavano un cinese. Il giorno
prima stessa storia. All’Eur, nei pressi dello Sheraton Hotel, in via del Pattinaggio, due iraniani stavano controllando una
coppia di assistenti di volo
dello Sri Lanka. Passava
una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile e i
militari hanno capito subito che qualcosa non andava. I falsi agenti sono montati sulla Fiat Punto e sono
scappati. Solo che i militari li hanno inseguiti e bloccati. Hanno portato i due
in caserma e li hanno arrestati con l’accusa di furto
aggravato in concorso. Gli
stranieri hanno moltissimi precedenti penali per
azioni eseguite non solo a
Roma ma anche in altre
città d’arte. Risultano residenti a Castel Volturno, in
Campania. E l’auto è intestata a un pluripregiudicato di Mondragone, nella
stessa regione.
Il fenomeno criminale è
in aumento. Il malaffare
rende parecchi soldi e si
corrono meno rischi di
una rapina in banca: al
massimo si può prendere
una condanna per furto o
truffa.
Daniel Craig sul set del nuovo film
di James Bond «Spectre», girato a
Roma. Per le scene con l’Aston
Martin sono state riparate le buche
piccoli artigiani, come il falegname
Paolo: «La vera generosità è quella
dei monticiani, che hanno devoluto i
cento euro di indennizzo al rifacimento delle strisce pedonali ma col
rischio che un’auto ci sfondi la vetrina: non era meglio fare la scena in
digitale?». Oltre ai vari indennizzi ai
negozi e ai condomini di via Panisperna, «al termine delle riprese, la
produzione eseguirà una pulizia straordinaria della strada e rifarà a sue
spese la segnaletica orizzontale» assicura la consigliera del territorio Nathalie Naim, «ho anche chiesto, come piccolo risarcimento al rione, di
rimettere i parapedonali rotti, perché in fondo hanno sequestrato un
angolo di centro storico che è tra i
più belli ma più fragili della città».
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ATTUALITÀ
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Autolesionismo all’italiana
Basta un viadotto rotto e il Sud si blocca
Chiuso un tratto della Salerno-Reggio:solo gli allungamenti di percorso dei tir provocano un danno da 1,5 milioni al giorno
::: ENRICO PAOLI
■■■ Almeno per una volta ri-
ponete nell’armadio delle frasi fatte termini come «mafia»
e «coppola», «lupara» e «comitati d’affari» . Perché la Sicilia
che stiamo per raccontarvi è
un’altra cosa. Talmente altro
da non sembrare Italia, visto
che un pilone crollato sulla Salerno-Reggio Calabria rischia
di bruciare qualcosa come un
milione mezzo di euro al giorno. A tanto ammonta il valore
commerciale dei prodotti agricoli che, per 10 mesi all’anno,
partono dall’isola verso il
Nord. Per non dire della Calabria.
Frutta,verdura,ortaggi e primizie devono arrivare entro
22 ore dalla raccolta sui banchi dei mercati. La chiusura
dell’autostrada a Laino Borgo,
in provincia di Cosenza, con
tanto di sigilli e commissione
parlamentare d’inchiesta, costringe gli autotrasportatori siciliani e calabresi a cambiare
strada e allungare i tempi.Corridoio tirrenico e costa jonica.
E le 22 ore diventano 30, se tutto va bene, con la merce che
arriva già da buttare. «Tangenti e mazzette» contro la rivincita dell’agricoltura. Medio evo
contro futuro. Lo Stato contro
gli imprenditori. Con un’inchiesta in corso la stessa Anas
afferma che «non sono prevedibili i tempi di riapertura del
tratto».
Modesto flashback. Un articolo apparso sul New York Times nell’ottobre 2012 diceva
che «nulla rappresenta il fallimento dello Stato Italiano più
dell’autostrada che da Salerno arriva a Reggio Calabria». I
lavori sono iniziati nel 1960 e
chissà quando finiranno. Se finiranno mai. Dal 2010 ad oggi
nei cantieri infiniti dell’autostrada della vergogna sono
morti 12 operai. L’ultima vittima si chiama Adrian Miholca.
Venticinque anni, lavorava
sul viadotto «Italia», il più alto
del nostro Paese, all’altezza di
Laino Borgo. Quel pomeriggio era a bordo di una piccola
ruspa durante i lavori di «predisposizione della demolizione» del vecchio viadotto,
quando è precipitato da 80
metri insieme a uno dei piloni
portanti del ponte.
Ora il tratto tra i caselli di La-
gonegro Nord e Sibari è stato
chiuso per ragioni di sicurezza, e l’Anas ha aperto una
commissione d’inchiesta interna. Nessuno sa quando riaprirà. «L’unica vera soluzione» dice Salvatore Bella, presidente dell’Aitras che rappresenta circa 15 mila trasportatori siciliani, «è il rilancio delle
autostrade del Mare. Più volte
abbiamo sottoposto la questione al ministro Lupi, ma
l’Europa ha tagliato fondi e il
governo non è più in grado di
garantire lo sconto del 30%».
Cosa voglia dire tutto ciò è
presto detto. Un carico di prodotti ortofrutticoli, da Palermo a Milano, vale in media fra
i 3 e 4 mila euro. Il costo per
l’autotrasportatore, via terra, è
di 800 euro. Via Mare si sale a
1300. Con la riduzione del
30%, come avveniva sino al
::: LA SCHEDA
IL DANNO ECONOMICO
La chiusura dell’autostrada a
Laino Borgo, in provincia di
Cosenza, con tanto di sigilli e
commissione parlamentare
d’inchiesta, sta costringendo
gli autotrasportatori siciliani e
calabresi a cambiare strada ed
allungare così i tempi.Tutto
questo si calcola provoca un
danno economico di 1,5 milioni di euro ogni giorno
L’AUTOSTRADA SA-RC
I lavori della Salerno-Reggio
Calabria sono iniziati nel
1964 e chissà quando finiranno. E se, alla fine, termineranno. Nel 1997 il termine dei lavori era stato previsto per il
2003, poi rinviato al 2008 e
quindi nuovamente posticipato al 2013. Alla fine del 2013,
poi, il Governo ha previsto fondi per terminarla entro la fine
del 2016. Si tratta di 442,9 km
in gestione all’Anas
2010 prima l’Europa bloccasse l’intervento governativo, i
trasportatori erano passati tutti dall’autostrada alle navi,
con grande vantaggio per il
traffico e l’ambiente.
E gli autotrasportatori, coi
loro 500 tir all’anno, sono un
tassello strategico del sistema
Sicilia,dove l’agricoltura muove un volume di affari che
oscilla fra i 5 e i 10 miliardi di
euro. «Forse nessuno se rende conto davvero, ma le vere
industrie dell’isola sono l’agricoltura e il turismo», dice
Salvatore Giardina, imprenditore delsettore ed ex vicepresidente di Confagricoltura, «ilresto è marginale. Gli imprenditori agricoli, però, sono legati
agli autotrasportatori, perché
la competitività dipende dalla
rapidità con la quale la merce
arriva nei mercati. Senza le au-
I DUE ERANO SCOMPARSI IN MESSICO 50 ANNI FA
■■■ Stavolta è proprio il caso di par-
lare di Enel «salvavita». Infatti, senza
l’intervento dei tecnici della società
elettrica,un ragazzo gravemente malato di Oriolo Romano (Viterbo), costretto a vivere attaccato a un macchinario salvavita, probabilmente non
ce l’avrebbe fatta. A causa del maltempo che ha colpito mezza Italia
nelle scorse ore, nella zona era saltata la luce e la madre del giovane ha
subito chiamato i carabinieri che, dopo avere reperito un gruppo elettrogeno (il macchinario aveva un’autonomia di solo un’ora e mezza), hanno contattato una squadra di tecnici
dell’Enel. Che, in poco tempo, hanno raggiunto l’abitazione e riattivato
l’elettricità. Per i due tecnici interve-
tostrade del mare, visto che la
Salerno-Reggio è un imbuto
sempre più stretto, rischiamo
di essere battuti dalla Spagna». Nel settore agricolo, in
Sicilia, lavorano almeno 20
persone in forma diretta, a cui
va aggiunto un consistente indotto, stimato in 10 mila unità.
Ma non ci solo i produttori
siciliani a pagare un prezzo altissimo, peraltro non richiesto, al moloch dello spreco autostradale. Anche gli imprenditori calabresi, altro segmento importante della filiera agricola nazionale, sono costretti
ad allungare di almeno 3 o 4
ore i tempi per il trasporto delle loro merci. «Col blocco dell’autostrada siamo anche noi
nel dramma», dice Nicola Cilento, componente della giunta di Confagricoltura, «le produzioni di fragole del lamentino o le primizie della piana di
Sibari rischiano di arrivare sui
mercati che sono già da buttare. Oggi il settore chiede A per
B, ovvero oggi per domani. Solo così si è competitivi». E così
l’Italia delle eccellenze, delle
produzioni di alto livello che
vanno al di là dell’immaginario collettivo, a dettare legge è
un pilone, un’autostrada che
è solo una lingua d’asfalto che
mangia soldi e divora vite. E
dove il ponte sullo Stretto non
la affatto una soluzione, almeno a breve termine. È l’Italia
bellezza, e tu non puoi farci
niente...
Scalatori mummificati
abbracciati nella neve
I corpi di due alpinisti
mummificati sono stati ritrovati a circa 5.270 metri
sulla vetta più alta del
Messico, El Pico de Orizaba, detto anche «Citlaltépetl» («monte della stella»). I corpi sarebbero rimasti sul ghiacciaio per
circa 50 anni. Subito le famiglie di vari alpinisti
scomparsi (anche dagli
Stati Uniti, Germania e
Francia) hanno chiesto
la prova del Dna per l’identificazione delle salme.
Emergenza maltempo
Tecnici Enel «eroi» salvano la vita a un ragazzo malato
nuti - Paolo Cioccolini e Simone Verrocchia, entrambi di 33 anni - quella
diieri ovviamente resterà una giornata indimenticabile. «Appena ci hanno spiegato la situazione, abbiamo
fatto una corsa corso contro il tempo
per raggiungere il luogo del guasto
ed effettuare il ripristino» hanno raccontato, «per riallacciare l’elettricità
abbiamo tagliato grossi rami e piante che si erano abbattuti sulla linea
elettrica per il maltempo. Siamo felici che tutto sia andato per il meglio».
Intanto per il maltempo, in Abruzzo sono ancora 55mila le famiglie
Una frana a Chiani (Napoli) [Ansa]
senza energia elettrica. Intanto, la
Protezione Civile ha diramato l’allerta maltempo anche per i prossimi
giorni in diverse regione del Meridione: Abruzzo, Molise ma in particolare Calabria e Sicilia orientale con venti forti e nevicate sui rilievi anche a
bassa quota.
Per comprendere la gravità della
situazione basti pensare che nelle ultime ore, nelle regioni maggiomente
colpite dall’ondata di maltempo, gli
interventidei vigili del fuoco sono stati oltre 8.500. Nel frattempo, la
Coldiretti ha calcolato i primi danni:
CONTROLLI NAS
Sequestrate
18 tonnellate
di cibo avariato
Diciotto tonnellate di alimenti scaduti, in cattive
condizioni igienico sanitarie
e
privi
di
tracciabilità sono state sequestrate dai carabinieri
del Nas, nell’ambito di
una serie di controlli eseguiti in Abruzzo, Campania, Piemonte e Puglia negli ultimi 15 giorni. In diversi stabilimenti di produzione e vendita sono
stati trovati prodotti scaduti anche da 7 anni, uccelli ed escrementi nei locali. I Nas di Pescara hanno sequestrato tre tonnellate di alimenti di origine
animale nel corso dei
controlli a 14 negozi itineranti che operano nei
mercati delle principali
città abruzzesi: elevate
decine di sanzioni per
mancata tracciabilità e
scarse condizioni igieniche e strutturali. Durante
i controlli alle macellerie
e agli stabilimenti di lavorazione carni, i carabinieri sono intervenuti sulla
macellazione clandestina di agnelli privi di bollo
sanitario e hanno rinvenuto carcasse di animali
attinte da muffe che però, ripulite e sezionate, sarebbero arrivate comunque sulle tavole dei consumatori.
l Nas di Foggia, in un’industria dolciaria della zona della Capitanata, hanno sequestrato dieci tonnellate di materie prime,
tra cui farine, margarina
e sciroppi, utilizzate per
la produzione di coni e
cialde per gelati, scaduti
da anni, nonché prodotti
dolciari pronti per la vendita, conservati in locali
in stato di degrado, con
macchinari e attrezzature sporche. All’interno
della struttura c’erano
poi volatili ed escrementi
sul pavimento.
solo in Toscana ammontano a circa
300 milioni di euro. E nelle prossime
ore ha annunciato che chiederà l’immediato avvio delle procedure per
avviare la dichiarazione di calamità
naturale nei territori colpiti.
Infine il Codacons ha già lanciato
l’allarme prezzi: «Più volte» spiega il
presidente Carlo Rienzi, «abbiamo
assistito a immediati rincari speculativi dei prezzi in occasione delle ondate di maltempo. Il rischio concreto
è che qualcuno, nei vari passaggi di
filiera dal campo alla tavola, decida
di lucrare sulle condizioni meteo aumentando da subito i prezzi e generando ricarichi ingiusti che provocano un danno sia ai coltivatori sia ai
consumatori».
16
ATTUALITÀ
__Domenica 8 marzo 2015__
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Il «ticket crossing» si diffonde in molte città italiane
::: segue dalla prima
ALESSANDRO DELL’ORTO
(...) Un po’ per tutto questo anche
Torino, così come molte altre città
italiane, si è convertita al “Ticket
crossing”, il metodo organizzato (al
confine della legalità) per viaggiare
sui mezzi pubblici
spendendo meno.
Anzi, sprecando
meno.
E allora via con il
risparmio, se dovete girare in tram e
autobus sotto la
Mole (sia in centro
che in San Salvario), perché basterà prestare attenzione alla targhetta di
cartone arancione
bordata di nero
con la scritta “Fino
al novantesimo”
per partecipare attivamente all’iniziativa: l’invito, per ora
anonimo, è affisso
a molte fermate
deitrasporti pubblici.
SOLIDARIETÀ DA BUS
Il biglietto non scaduto silascia in un contenitore
così potrà essere utilizzato dal viaggiatore successivo
notazione «titolo strettamente personale», che parecchie aziende
pubbliche stampano sui propri biglietti, a Torino non compare neppure.E dunque non c’è nulla di illecito. Basta infilare il ticket nella busta e sperare di trovarne uno buono quando se ne ha bisogno. Quello che a noi sembra una grande novità, in realtà è una pratica molto
diffusa in Europa. In Portogallo,
per esempio, qualcosa del genere
era stato fatto da cittadini che appendevano alle fermate bottigliette in plastica dell'acqua minerale
tagliate a metà, dove si era invitati
a lasciare i biglietti “semiusati”,
contro l'aumento del prezzo dei
trasporti.
LA PROPOSTA DI SALVINI
LO SCAMBIO
Già, ma come
funziona il “Ticket
crossing”? Facile
capire il meccanismo, anche perché
troverete una spiegazione sotto la targhetta: «Se non utilizzi tutti i novanta
minuti del tuo biglietto non buttarlo, lascialo qui per i
prossimi passeggeri». Tradotto, dopo
aver obliterato il tagliando ed essere
giunto a destinazione, il titolare di un
titolo di viaggio
controlla quanto
tempo di validità rimane e in caso passa a un nuovo passeggero il suo biglietto oppure lo
deposita nel punto
di ticket crossing che si trova appeso vicino alle fermate. Al contrario,
prima di salire sul mezzo di trasporto, il viaggiatore può controllare
che qualcuno non abbia lasciato
un biglietto ancora valido nel punto di scambio o attendere da chi
scende un atto di generosità: in in
questo modo si può approfittare
del minutaggio rimanente e se si arriva prima del termine della validità si può addirittura ripetere l’operazione a favore di altri.
LEGALE O ILLEGALE?
OCCHIO ALLE PALINE
DEI MEZZI PUBBLICI
Esempi di «ticket crossing»
in varie città italiane: in alto
da sinistra, un contenitore
di biglietti davanti a una
fermata di mezzi pubblici
a Brescia, poi volantini
a Padova, una bottiglia
ad Alessandria, un altro
contenitore di Bologna [web]
Ma tutto ciò è lecito? E cosa ne
pensano gli addetti ai lavori? A Torino il Gtt (Gruppo torinese trasporti), che - ovviamente - si dichiara
del tutto estraneo alla questione,
non ritiene di dover protestare contro la nuova “solidarietà”. Teoricamente, il biglietto è un titolo personale di viaggio, ma una volta acquistatolo ognuno in effetti può donarlo a chi gli pare, anche perché l’an-
Sì, perché uno dei primi motivi
per cui affidarsi al riciclaggio dei tagliandi è proprio quello di combattere i costi ufficiali.In Italia, a sposare (la prima è stata Padova) e pubblicizzare questa idea, è stata la Lega Nord nell’estate di quattro anni
fa. Per protestare contro il rincaro
del 50 per cento del biglietto per i
mezzi pubblici Atm, deciso a Milano dalla giunta di Giuliano Pisapia,
Matteo Salvini aveva invitato a mettere in pratica il “Ticket crossing”:
«Contro il caro biglietto invitiamo i
milanesi che scendono da bus e
tram a offrire a chi sale i loro biglietti usati e non ancora scaduti», aveva spiegato il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale.
Piano piano, ora, tutte le città italiane si stanno organizzando. Da
Genova a Bologna (promosso nel
2013 dal collettivo Làbas: «Certo, è
una risposta piccola al caro biglietto, ma mettendola in piedi anche
con altri comitati può diventare
sempre più grande»), da Vicenza a
Trento (lo organizzarono nel 2011
il centro sociale Bruno e il collettivo studentesco: su internet c’è addirittura una mappa con segnalate
le fermate che lo prevedono), da
Milano a Torino fino a Roma (nel
2012 lo proposero i gruppi Facebook chiamati “Piano Bit”, “Ticket
Crossing Roma”" e “Atac Timbra&
Condividi”): viaggiare con i mezzi
pubblici riciclando i biglietti usati
ora è possibile. E pure comodo. Un
po’ per una questione di soldi, un
po’ per protesta, un po’ per sentirci
più vicini alle grandi capitali europee.
Rovigo, l’uomo denunciato per uccisione di animale. Michela Brambilla: veterinario da radiare
Getta dal finestrino il cane, che sopravvive e torna a casa. E poi lo sopprime
::: DANIELA MASTROMATTEI
■■■ Era stanco del suo cagnolino e
ha pensato di gettarlo dal finestrino
dell’auto in corsa, mentre percorreva la Transpolesana. A compiere il
terribile gesto un rodigino che ha caricato in macchina il suo cane (un
carlino) e ha iniziato a percorrere la
regionale, in direzione di Verona. Ad
un certo punto, l’uomo ha abbassato
il finestrino anteriore dell’automobile e ha scaraventato il povero animale sull’asfalto. Una storia orribile.
Innanzitutto c’è da chiedersi, chi è
questo essere umano che si «stanca»
del suo cane. Ci si può stancare dell’automobile, del frigorifero, della lavastoviglie, di un mobile di casa, ma
non dell’amico a quattro zampe. Chi
è che questo essere umano che invece di amare e coccolare il proprio cane lo prende come fosse un sacco
della spazzatura e lo trascina in auto
magari con l’inganno, facendoglicredere di andare a fare una corsa al parco. E lui tutto contento di poter trascorrere deltempo con ilsuo padroncino,si ritrova invece catapultato fuoridal finestrino. Disumano. Ma l’ani-
male nonostante una zampa fratturata e alcuni ematomi, sanguinante,
ha iniziato a percorrere la Transpolesana per far ritorno a casa. Lungo la
strada ha incontrato una ragazza
che si è fermata per soccorrerlo ed
evitargli di essere investito. Lo ha accompagnato da un veterinario che
dopo avergli prestato le prime cure,
grazie al microchip, è riuscito a risalire al suo proprietario. Il medico, ignaro di quanto fosse accaduto, ha dunque riconsegnato il cane al padrone
che ha finto di averlo smarrito e ha
raccontato che lo stava cercando da
giorni. Quella specie di essere umano, a questo punto, invece di pentirsi
del suo orribile gesto si è rivolto a un
secondo veterinario di Rovigo per finire il lavoro: ucciderlo. E un veterinario omicida lo ha trovato.
Il medico che aveva prestato le prime cure all’animale, dopo aver saputo che il suo collega aveva accettato
di praticargli l’eutanasia, lo ha denunciato. Il proprietario del cagnolino è ora indagato per maltrattamenti e uccisione di animale e rischia da
4 mesi a due anni di reclusione. Da
chiarire anche la posizione del veteri-
Cucina in tv e obesità
Il legame è certo
Tanti programmi di cucina in tv e il girovita si allarga. Secondo i ricercatori della Cornell University, negli Usa, esiste un
legame fra i «cooking
show» e i kg di troppo:
guardare cuochi che cucinano piatti elaborati e
calorici rende queste
pietanze più socialmente accettabili. E la popolarità degli chef può peggiorare il problema. L’equipe ha intervistato
500 donne con un’età
media di 27 anni, confrontando il peso di quelle che cucinavano e guardavano anche programmi di cucina in tv con le
altre che si preparavano
da mangiare ma non
erano appassionate di
queste trasmissioni. Ebbene, secondo i risultati
pubblicati sulla rivista
«Appetite», le prime pesano circa 6 kg in più.
Arriva «Hello»
la Barbie che parla
L’ultima nata di casa
Mattel è «Hello Barbie»:
la bambola che conversa con le bambine realizzata con la collaborazione di ToyTalk. Presentata pochi giorni fa al New
York Toy Fair, sarà in
commercio entro la fine
del 2015 e costerà all’incirca 80 dollari. La novità, forse lanciata dal colosso dei giocattoli per
tentare di risalire nelle
vendite sempre più in calo, viene connessa alla
rete via wi-fi e può avere
delle vere e proprie conversazioni, oltre ad intrattenere con giochi interattivi, raccontare storie e scherzare con i
bambini. I piccoli potranno interagire con la
Barbie attraverso un microfono e altoparlante situato sulla collana argentata e fashion della
bambola. «Hello Barbie» è dotata di batterie
ricaricabili che permettono di giocare per un’ora di seguito prima di doverla ricaricare. La bambola vestita con jeans e
una maglietta bianca
con la scritta «Hello Barbie».
nario che ha praticato l’eutanasia.
«Spero che il veterinario, che deve
salvare gli animali e non ucciderli,
venga radiato», dice con rammarico
l’onorevole Michela Vittoria Brambilla,presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente.
«Purtroppo nessuno dei due finirà
in carcere, tutto si risolverà con un
patteggiamento», continua l’ex ministro del Turismo, «le pene attuali nei
confronti di chi maltratta gli animali
sono inconsistenti; ora aspettiamo di
vedere quanti danni farà la depenalizzazione dei reati per “particolare
tenuità del fatto”. Saranno cancellati
con un colpo di spugna trent’anni di
battaglie animaliste». Speriamo di
no.
Leggine ad personas
Il Pd ci fa pagare i cassintegrati Alitalia
Prima il governo Monti e poi quello Letta hanno alzato a tre euro a biglietto il contributo per il fondo degli ex piloti e hostess
Un tesoretto da 220 milioni che paga «stipendi» fino a 30mila euro lordi al mese. E Renzi ha allungato il paracadute di due anni
::: SANDRO IACOMETTI
:::
■■■ Qualcuno, come i 36 piloti ex Alitalia e Meridiana pizzicati dalla Gdf qualche settimana fa,
aveva persino deciso diarrotondare la cassa integrazioni lavorando illegalmente all’estero. Un
bel coraggio, considerato che grazie ai contribuenti italiani i dipendenti delle compagnie aeree in esubero possono intascare fino a 30mila
euro lordi al mese.
Ad alzare definitivamente il velo sul generoso
aiutino pubblico destinato al personale di volo e
di terra dei vettori nazionali, che in diverse occasioni anche noi di Libero abbiamo denunciato,
è stato il neo presidente dell’Inps, Tito Boeri, nell’ambito dell’operazione trasparenza con cui la
sezione del sito Inps chiamata «porte aperte» si
ripropone di svelare i retroscena dei fondi speciali gestiti dall’istituto. Quello per il Trasporto
aereo (Fsta), si legge nella scheda tecnica, preleva circa 220 milioni l’anno dai cittadini, «più del
finanziamento annuo per la lotta alla povertà attraverso il Sostegno di inclusione attiva». La legge istitutiva del Fondo per l’integrazione dei trattamenti di mobilità, cig e solidarietà (del 2004)
prevedeva un contributo solo a carico di datori
di lavoro (0,375%) e dei lavoratori (0,125%),
escluse le componenti accessorie del salario.
Ma la musica è rapidamente cambiata. Ed oggi
l’Fsta è alimentato principalmente dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco di 3 euro.
Un’anomalia a cui la Fornero ha dato un termine temporale (il 2014), ma che il Destinazione
Italia di Letta nel dicembre 2013, con l’attuale
premier Matteo Renzi che già faceva il severo
cane da guardia del governo, ha tranquillamente prorogato fino al 2019 per agevolare la vendita
di Alitalia agli arabi. A questo scopo l’addizionale è stata aumentata di 1 euro (era a 2) mentre la
scorsa estate accordi di governo con le parti sociali hanno aumentato il periodo di godibilità
del beneficio da parte dei lavoratori fino a 9 anni
dai precedenti 7, aggiungendo anche il pagamento dei contributi previdenziali.
In questo periodo, alla faccia degli esodati, gli
ex lavoratori delle compagnie aree prendono stipendi da favola semplicemente stando a casa. Il
Fondo garantisce, infatti, un’integrazione del salario all’80%. Il che significa, come scrive Boeri,
che i lavoratori percepiscono una prestazione
che supera di gran lunga il massimale di 1167,91
euro previsto per cig e mobilità. Con assegni che
scavallano spesso i 10mila euro lordi mensili e in
alcuni casi limite si avvicinano ai 30mila euro. Il
tutto dal 2007 al 2014 è costato quasi 1,4 miliardi.
Di cui, stando alle percentuali definitive del
2013, il 98% a carico dei viaggiatori attraverso
l’addizionale.
twitter@sandroiacometti
Commento
Per agganciare la ripresa mondiale
è l’ora del ricambio generazionale
::: BRUNO VILLOIS
■■■ La crescita delle impre-
Confusione fiscale
Unico escluso dal 730 precompilato
Occhio al Pin per chi vuole fare da sé
■■■ Alla faccia della semplificazio-
ne, continuiamo a ricevere moltissime segnalazioni di lettori disorientati dal nuovo 730 precompilato. Per
tentare di tranquillizzare almeno
una fascia di contribuenti che la semplificazione se l’erano già fatta in casa compilando e presentando autonomamente il modello per la dichiarazione dei redditi senza ricorrere ad
un professionista abilitato ricordiamo, innanzitutto, che la riforma non
interessa Unico. Il modello Unificato
compensativo dovrà essere presentato obbligatoriamente (tranne rari casi in cui è possibile optare per la forma cartacea) per via telematica (direttamente o tramite intermediario)
entro il 30 settembre 2015. Per quanto riguarda il 730, il contribuente può
continuare a presentare il modello
ordinario al sostituto d’imposta compilando il modulo cartaceo. In alternativa, può utilizzare il modello precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate sul proprio sito dal 15 aprile. In questo caso, se
non si vuole ricorrere al Caf, bisognerà prima entrare in possesso del pin
per accedere al cassetto fiscale, poi
scaricare il modulo, verificare la correttezza deidati, aggiungere eventuali spese mediche (che l'amministrazione dovrebbe inserire dal 2016) e
infine, entro il 7 luglio, rispedirlo tramite la stessa sezione internet, che
provvederà a rilasciare una ricevuta.
Strada, quest’ultima, un pochino più
tortuosa. Che costringerà molti a rivolgersi ad un professionista.
con il patrocinio di
golden sponsor
Osservatorio Med-Golfo
Expo Milano 2015 - Dubai 2020
Gulf&Med
Il mercato, gli investimenti
e la finanza islamica
Hub Italia, business per la crescita
European Business Forum
Mercoledì 25 marzo 2015
Blend Tower Business Center
Piazza IV Novembre, 7 - Milano
(di fianco alla Stazione Centrale)
Ore 9.30 - 13.00
Iscrizione gratuita. Posti limitati.
Partecipazione fino a esaurimento posti in sala.
se a capitale famigliare ha
avuto un’impennata, aumentando di oltre un quarto negli
ultimi 10 anni. IlFortunal Global 500 ha stimato che quasi
un quinto della maggiori imprese del mondo sono sotto
controllo famigliare. Sono state le economie emergenti a
dare la scossa, in aree geografiche dove il controllo delle
imprese, digrandi e media dimensione, è a maggioranza
assoluta, a livello famigliare.
In Europa la media è di circa
un terzo, da noi supera il 40%
delle maggiori 300 imprese
nostrane, delle quali un numero non certo irrilevante è
costituito da multinazionali,
situazione che fa ulteriormente aumentare la percentuale
vicina alla maggioranza assoluta delle aziende italiane.
Conduzione famigliare significa radicamento sul territorio e senso di appartenenza
molto marcati, Ferrero, Del
Vecchio,Aleotti, Barilla, ne sono esempi acclarati, essi, come moltissimi altri, rappresentano una certezza invidiabile per i territori dove sono
nate.
Purtroppo ci sono anche
numeri elevati di imprese di
medie dimensioni che non
hanno ancora intrapreso le
vie del mondo e che quasi sicuramente, visto ormai l’affollamento, difficilmente riusciranno ad intraprenderle. Oltre all’internazionalizzazione
il tema del ricambio generazionale è sicuramente ilpiù rilevante e sovente lontano da
sponsor
avvenire. Sono pochi i casi di
grandi e medie imprese a capitale famigliare, in cui la guida è nelle mani di under 50, si
contano sulle dita delle mani
quelle a guida under 40. Il
cambio generazionale porta
con sé modernizzazione, sia
nelle produzioni che in tutti
gli altri aspetti aziendali, tra i
quali la digitalizzazione è ormai una componente indispensabile per potersi affermare e competere a livello internazionale. Il caso del più
grande gruppo farmaceutico,
a capitale interamente italiano della famiglia Aleotti di Firenze, è un esempio di grande lungimiranza del papà, il
quale, ben oltre due lustri or
sono, ha affidato ai due figli
posizioni strategiche, grazie
alle quali, negli ultimi 10 anni, hanno portato il gruppo a
raddoppiare fatturato e
redditività. Purtroppo il caso
citato non ha molti altri esempi nel nostro Paese. Negli Usa
esistono soci di riferimento, i
quali dettano le linee programmatiche e tengono saldamente in mano il timone,
l'età media di costoro è ampiamente under 50 anni, e il
ricambio generazionale è avvenuto nei piani alti del management, con il loro imprimatur. L’uscita dalla crisi, forse prossima, sarà banco di
prova per le nostre imprese
per continuare a crescere e
aumentare il peso globale. I
migliori risultati arriveranno
dalle aziende che affideranno alle nuove generazioni la
loro guida.
supporting
partner
albaraka.com
media partner
Per informazioni e iscrizioni:
Fondazione ISTUD | Tel. 0323.933.801 | [email protected] | www.istud.it
18
__Domenica 8 marzo 2015__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
SALVINI
strappo con Berlusconi e Forza
Italia per il proseguo delle riforme, quelle riforme che si sono
arenate, in seguito alla arroganza e testardaggine delprimo ministro Renzi che è andato per la
sua strada imperterrito come
se fosse un dittatore. Ora trova
difficile convincere la sua minoranza dem, andare avanti, e
che fa? Spudoratamente dice:
io sono stato leale riguardo al
famoso e criticato dai suoi Patto delNazareno.Questicattocomunisti credono di fare il bello
e il cattivo tempo a loro piacimento. Il guaio è che gli interlocutori interessati (Berlusconi,
con i suoi Verdini, Brunetta
ecc...) per troppa lealtà che li distingue si faranno ancora una
volta mettere nel sacco dalla
volpe Renzi. E cosi via fino al
2018 quando ilcentrodestra andrà inevitabilmente in soffitta.
Quanti voti
guadagnati
Caro Mainiero, a proposito di anglicismi: whistleblowing (soffiata
nel fischietto)! Scopro che è nato
per smantellare ifunzionariinfedeli del Fisco. Di fatto si fonda sulla
delazione. A me, che ho fatto le serali, ricorda tanto le “Boche de Leon” del Palazzo Ducale intorno al
1300! Mi tolga la curiosità, ci vede
tanta differenza?
Non so se la Lega sia di destra o
di sinistra, secessionista o fascista e se il suo programma sarà
salvifico. Sono certo tuttavia
che ogni barcone di immigrati
le porterà voti. Salvini, come un
ragno al centro della ragnatela,
aspetta le mosche (voti) che la
politica dissennata sulla gestione dell’immigrazione gli porterà.La situazione è oramai intollerabile sotto ogni aspetto: politico (sicurezza), finanziario e
morale. Come italiano mi sento responsabile di quei disperati che incontrano la morte nel
viaggio verso la speranza.
Alessandro Giusti
e.mail
Luigi Callegari
Voghera (Pv)
Whistleblowing:
delazione
o dovere civico?
***
La differenza c’è. Nelle “Bocche di
Leone” della Repubblica di Venezia tutti potevano depositare la propria denuncia. Erano sparse per la
città, le Bocche, quasi fossero moderne cassette postali. C’era chi si
lamentava per le tasse, chi denunciava criminali o presunti tali, chi
segnalava soprusi amministrativi,
chi se la prendeva con i potenti, il
vicino di casa, l’amante della moglie. Vendette private, faide, immondizia a non finire assieme ai reati veri. Così, verso
la metà del ’500, la
Repubblica fu costretta a correre ai
ripari: pur non abolendo le Bocche,
stabilì che ogni denuncia, per essere
presa in considerazione, doveva essere accompagnata dal nome di almeno tre testimoni. Immagino che per colpa delle
Bocche, assieme a tanti colpevoli,
molti innocenti finirono nei guai.
Il “whistleblowing” no. Il “whistleblowing” non è la Bocca del Leone:
è riservato ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, è rigorosamente
regolamentato, è sottoposto al vaglio di appositi uffici ed è pratica
diffusa all’estero dove pare funzionare bene. In Inghilterra e negli
Usa nessuno storce il naso, perché
lì denunciare chi è corrotto, chi
sbaglia, è un dovere civico. Da noi
è una delazione e un sopruso, perché pare che da noi a sbagliare sia
chi segnala, non chi è corrotto o ruba o è fannullone, salvo poi arrabbiarci per i corrotti, i ladri e i fannulloni. P.S. Concordo: “whistleblowing”, come il corrispondente
sostantivo “whistleblower”, è termine orribile. Ma in italiano (come avverte l’Accademia della Crusca) non esiste un corrispettivo
adeguato. Ovvio: se certe pratiche
non fanno parte della nostra cultura, perché dovremmo avere un termine per indicare il tentativo di far
funzionare correttamente i nostri
pubblici uffici? [LaPresse]
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RENZI/1
ce, una politica che sapesse decidere assumendosi le proprie
responsabilità senza farsi immobilizzare da veti contrapposti e discussioni infinite. Che
non sono sinonimo di democrazia ma ne rappresentano
spesso la negazione.
Renzi vorrebbe infinocchiare
con qualche supercazzola anche Putin, ma lui lo guarda con
aria beffarda e lo rimanda a
scuola di politica estera.
Prescrizione lunga
o processi brevi?
I sinistri spingono per allungare i tempi della prescrizione. Signori, cambiate prospettiva e
attivatevi per ridurre i tempi dei
processi. Se ce la farete riusciremo ad averli in tempi civili, oltretutto secondo le indicazioni
dell’Europa alla quale ricorrete
ogniqualvolta vi fa comodo. Se
i tempi saranno contenuti potremo avere la certezza di condannare dei colpevoli reali e
non supposti e la condanna inflitta sarebbe a questo punto
giusta.
Un consiglio
per il futuro
L’amico
Putin
Quando Berlusconi andava
dall'amico Putin, stampa e politici di sinistra si scatenavano
contro il Cav perché se la faceva con un nemico della democrazia, dimenticando che molti
di loro erano stati per anni sul
libro-paga dell'organizzazione
umanitaria (il Kgb) per il quale
Zar Vladimir lavorava. Adesso
che Renzi si è presentato al
Cremlino facendo allo stesso
salamelecchi e vantandolo come sicuro alleato contro il terrorismo, dove sono tutti quei ciarlatani di cui sopra? Eppure pochi giorni fa lo accusavano ancora difar ammazzare i suoi nemici politici per strada come il
peggiore dei mafiosi!
RENZI/3
Il ripensamento
sulle riforme
Abbandonati
dal Comune di Roma
Estrazione del 7/03/2015
REDDITI
Ministre «povere»
ma belle
Risulta dai redditi dei politici relativi all’anno 2013 che Marianna Madia e Maria Elena Boschi
sono le più povere tra i ministri.
A questo punto si potrebbe fare
il remake in versione femminile del mitico film "Poveri ma
belli".
DEMOCRAZIA
Il ritorno necessario
della politica
Ritengo che i recenti governi
tecnici, sfociati nel governo
Renzi, hanno rappresentato
una forzatura della democrazia. In Italia sarebbe utile, inve-
BARI
72 82 86 35
CAGLIARI
13 42 76 49 77
FIRENZE
77 14 64 30 86
1
4
GENOVA
7
MILANO
55 26 10
48 29 44
NAPOLI
78 85 74 27 50
PALERMO
70 43 65 16 55
ROMA
43 45 17 23 86
TORINO
30 71
VENEZIA
81 54 61 67 66
NAZIONALE
4
2
7
33
12 23
18 33 90 71
10eLOTTO N. oro 72
1 7 13 14 26 30 42 43 45 54
55 70 71 72 77 78 81 82 85 86
SUPERENALOTTO
Rudi Vido
e.mail
Da quanto si apprende dai giornali, intenzione di Renzi sarebbe quella di voler ricucire lo
EDILIZIA POPOLARE
LOTTO
Benito Cheli
e.mail
Carlo Xavier
e.mail
Claudio Iona
e.mail
Fulvio Bellani
e.mail
Un consiglio al Signor Maurizio Landini, egregio sindacalista della Fiom. Facile è fare il
padrone nelle aziende altrui.
Adesso vuole fondare un nuovo partito (lo so che è facile fondare un nuovo partito). Provi a
creare un'azienda tutta sua,
con le capacità e conoscenze
che ha, il successo è assicurato.
Perché non ci prova?
RENZI/2
Alla fine è risultato che Berlusconi non ha mai affermato
che «Angela Merkel è una culona inchiavabile». Ce n'è abbastanza per citare perdiffamazione chi ha diffuso la diceria, richiedendo il risarcimento dei
danni morali e materiali. E dovrebbe costituirsi parte civile
l'Italia, lesa nella dignità e nell’immagine da coloro che hanno descritto in tal modo il presidente del Consiglio.
GIUSTIZIA/1
LANDINI
Marco Gladiatore
Firenze
La falsa
intercettazione
Mario Pulimanti
Lido di Ostia (Roma)
Salvatore Naldi
e. mail
La visita
in Russia
GIUSTIZIA/2
La combinazione vincente
26 - 36 - 56 - 68 - 73 - 81
Numero jolly: 62
Numero SuperStar: 5
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 7.000.916, 33) • Nessun ”5+1” • Ai 9 ”5” vanno € 27.999,78
• Ai 754 “4” vanno € 339,20 • Ai 25.807 ”3”
vanno € 19,67.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Ai 4 “4 stella”
vanno € 33.920,00 • Ai 168 “3 stella” vanno
€ 1.967,00 • Ai 2.024 “2 stella” vanno €
100,00 • Ai 14.297 “1 stella” vanno € 10,00 •
Ai 35.554 “0 stella” vanno € 5,00.
• Montepremi: € 1.679.986,41
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STAMPA
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VICE DIRETTORI
Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis
Fausto Carioti - Pietro Senaldi
L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA)
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Gli inquilini delle case d’edilizia popolare del Comune di Roma hanno ricevuto la seguente
comunicazione: «Per tutte le richieste ed esigenze di natura
manutentiva, La invitiamo a
contattare esclusivamente il Dipartimento Patrimoni di Roma
Capitale». Il che significa che
quando c’è un guasto, un muro esterno il cui intonaco cade
a pezzi, un’infiltrazione d’acqua, una ringhiera erosa dalla
ruggine che rischia di travolgere qualche bambino, un’invasione della schifosissima blatta
rossa americana, tutte cose assieme a molte altre presenti in
Via A. Mammucari, 25 – 3 A,
non bisogna più rivolgersi alla
Romeo Gestioni. Per vostra fortuna, dirà qualcuno, visto che
vi lamentavate della cattiva amministrazione della Romeo Gestioni. Ed invece gli inquilini
adesso hanno cominciato a
rimpiangerla, la Romeo Gestioni,giacché se prima qualche diritto si poteva ottenere, adesso
non c’è speranza alcuna. La segnalazione per quella ringhiera
pericolante, tanto per fare un
esempio,aspetta invano da mesiuna risposta. Eppure gliinquilini, tranne qualche eccezione,
pagano tutti regolarmente il loro bravo equo canone (non
qualche euretto come certi privilegiati nel centro di Roma), e
pagano per gli oneri accessori,
acqua, luce, manutenzione (?).
Comune di Roma, Comune di
Roma, perché ci hai abbandonati?
Veronica Tussi
e.mail
EDITORIALE LIBERO S.r.l.
SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE: Arnaldo Rossi
CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti
CERTIFICATO N. 7804
DEL 09/02/2015
ISSN 1591-0423
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
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Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 58 anno L
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
La tiratura di domenica 8 marzo 2015
è di 107.582 copie
19
__Domenica 8 marzo 2015__
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Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
Lo strano silenzio sul processo a Standard & Poor’s
Caro Giordano, le vicende della macroeconomia vengono in genere percepite da noi
gente comune come questioni tecniche
complicate o come manovre occulte delle
stanze dei bottoni che passano sopra le nostre teste. L’informazione ha un dovere:
spiegare al popolino cosa accade, e lo dovrebbe fare anche se le faccende da illustrare possano spiacere al governo o disturbare
i manovratori. È accaduta una cosa gravissima, di cui voi e pochi altri vi siete occupati:
il declassamento dell’Italia da parte delle
agenzie di rating internazionali che è costa-
BUROCRAZIA
La burocrazia trae sostegno dalla propria inefficienza, facendo
credere al cittadino, mediante
assoluta mancanza di trasparenza e tramite un vocabolario
incomprensibile ai più, di essere funzionale al buon andamento della società. In realtà il
cittadino è in questo modo costretto a ricorrere ad intermediari (i burocrati d’apparato
per finire agli impiegati comunali) per farsi aiutare a districare matasse complicatissime fatte di norme astruse e borboniche, il cui impiego in una società veramente liberale sarebbe
ridicolo ed obsoleto.
BANCHE
Andrea Danubi - Castiglione della Pescaia
stro patrimonio industriale è
fatto di pmi manifatturiere cui
sitoglierebbe terreno sotto ipiedi. Sarebbe un genocidio. Ma
chi suggerisce queste cose al
premier Matteo Renzi? Vogliamo distruggere i nostri gioielli
perché le piccole banche, nate
nel XIX secolo contro le usure
delle monete dei sette stati preunitari,sono di estrazione cattolica e furono fondata da preti di
campagna? Vogliamo le banche estere che fanno finanza
soltanto? La Germania salvò le
banche popolari regionali con
il denaro pubblico perché considerava la loro diversità una
ricchezza.
I cittadini
ostaggi
Angelo Catalano
e.mail
to al Paese due miliardi e mezzo di euro.
Una manovra che aveva lo scopo di indebolire il governo in carica nel 2011 fino a portarlo alla resa. Questa manipolazione del
mercato fu un colpo di Stato attuato scientemente contro l’Italia e avvallato in malafede dai signori Monti e Napolitano. Il pm
Ruggiero della procura di Trani sta portando avanti una inchiesta meritoria, ma un
governo serio avrebbe avuto il dovere di
spalleggiarlo, costituirsi e chiedere i danni
perché tutti noi ne abbiamo pagato le conseguenze. Invece no: silenzio totale dei politici, per ragioni ideologiche e di poltrona, e
della grande informazione, che invece dovrebbe occuparsene diffusamente. E gli italiani, che vanno in piazza per qualunque
richiamo populista, che organizzano fiaccolate per qualsiasi bischero che voleva fare
l’eroe pacifista in Medio Oriente, si dimostrano, per gran parte, un branco di pecoroni ignoranti e quel che è peggio rassegnati.
Mi dà una parola di conforto, caro Giordano?
Giancarlo Politi
e.mail
LINGUA
Un milione
di nuovi arrivi
La grammatica
politicamente corretta
Un milione di immigrati sono
pronti a sbarcare sulle nostre
coste. Non ho ancora capito se
il nostro governo ha mandato
gliincursori della S.Marco e della Consubin sulla nave S.Giorgio a prendere il sole oppure a
fare azioni preventive, distruggendo i barconi (vuoti) in procinto di partire per l’Italia.
Abele Ardemagni
e.mail
Chiederei a Laura Boldrini perché la donna è una persona e
l'uomo non è un persono. D'altra parte lei ricopre una carica
istituzionale e ogni deputato è
un carico! Ogni donna dovrebbe pagare una tassa, ma ad
ogni uomo dovrebbe toccare
un tasso (d'interesse). Povera
Italia! Ogni italiano finirà in un
fosso, ma ogni italiana in una
fossa!
NORD: Alta pressione e tempo stabile su tutto le regioni con clima
asciutto. Da segnalare il passaggio di nubi alte nella seconda parte
del giorno, anche spesse sul Triveneto.
CENTRO: Bel tempo tutte le regioni con cieli in prevalenza sereni e clima
ben asciutto. Residua variabilità solo su Abruzzo, ma senza precipitazioni
associate. Temperature stazionarie.
SUD: Tempo ancora a tratti instabile tra Calabria e Sicilia con piogge
ed acquazzoni sparsi, neve sui rilievi oltre i 500/900m; bel tempo prevalente altrove con ampi spazi soleggiati.
NORD: Tempo stabile e per buona parte soleggiato, salvo velature
di passaggio anche compatte sul Triveneto ma senza fenomeni. Temperature in lieve calo.
CENTRO: Nubi in contenuto aumento su Toscana e Sardegna occidentale; ampiamente soleggiato su Lazio, Umbria e regioni adriatiche. Temperature in lieve rialzo.
SUD: Insiste il maltempo su Sicilia e bassa Calabria con precipitazioni
sparse. Bello invece su Campania e basso Adriatico. Temperature in
lieve aumento.
Gianni Darrico
e.mail
IMMIGRAZIONE/2
Governo
irresponsabile
RASSEGNA STAMPA
Ogni torinese brucia 776 euro
l’anno alle slot machine? Secondo la statistica del famoso
pollo di Trilussa, dato che io
spendo zero, qualcuno ne
spende 1552...
Italo Lovrecich
e.mail
Mirko Sannino
e.mail
Spese
pazze
Adesso basta! Che è questo tentativo maldestro di rovinare le
banche popolari e le banche di
credito cooperativo trasformandole in società per azioni? Il no-
IMMIGRAZIONE/1
Fontex (non inutili voci di paese): arriveranno presso il nostro paese nel 2015 un milione
di immigrati. Bene, sarebbe il
caso di fermare questa invasione, trovare una soluzione. No,
il nostro ministro Gentiloni dice di non fare allarmismo. Queste sono parole vergognose e
pericolose, se dettate dal responsabile degli affari esteri.
GIOCO
La congiura
contro le popolari
Più che darle una parola di conforto, caro Andrea, posso assicurarle che continueremo a informarla puntualmente al
contrario di altri. Non si sarà perso i servizi del bravissimo Giacomo Amadori. E
quindi non le sarà sfuggito che, l’altro
giorno, sul Corriere della Sera è comparso magicamente un ritratto agiografico,
lungo mezza pagina e dedicato a Maria
Cannata, la dirigente del Tesoro che fece
materialmente il pagamento a Morgan
Stanley. Una specie di santino, in cui si
scoprono le passioni della signora Cannata, dal tifo calcistico (tiepidamente Juve) ai gialli d’autore, la sua frequenza in
palestra (due volte la settimana). Ma ci
si dimentica banalmente di chiederle
conto delle dichiarazioni che lei ha fatto
a Trani. Anzi, della inquietante vicenda,
nello sdolcinato quadretto nemmeno si
fa menzione. Che è un po’ come fare un
bel ritratto di Harrison Ford dimenticandosi di dire che s’è appena sfracellato al
suolo con il suo aereo. È il giornalismo
(italiano) bellezza.
«Libero»
censurato
Quel “simpaticone” di Gerardo
Greco alle otto di mattina, presentando la rassegna stampa
delle prime pagine dei vari giornali, quando arriva il turno di
Libero, non solo evita di commentarlo ma lo copre subito
con altri giornali: come è democratico, vero?
Ugo Gaiera
e.mail
NORD: Proseguono le condizioni di cieli sereni su tutti i settori, salvo
qualche possibile passaggio di nubi sulle Alpi centrali ma senza fenomeni. Temperature senza grosse variazioni.
CENTRO: Poco o parzialmente nuvoloso su dorsale laziale e interne. Cieli generalmente sereni su coste tirreniche e adriatiche. Temperature stazionarie.
SUD: Tempo in netto miglioramente su tutti i settori. Continua instabilità con qualche pioggia su Sicilia. Più soleggiato su tutte le altre regioni. Mari calmi o poco mossi.
Temperature previste oggi
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Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le
copie dell’ultimo anno. € 3,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata
dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano
CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
5
2
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0
3
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4
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MIN MAX
NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
VENEZIA
7
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0
3
1
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__Domenica 8 marzo 2015__
SPECIALI
21
Numero 158
__Domenica 8 marzo 2015__
SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA a cura di Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro
G
entile ministro,
inutile dire che
come tutti gli
italiani sono innamorato di lei.
Volevo chiederle:
per quanto riguarda
la riforma della Pubblica Amministrazione, può lasciare
tutto così? Non riformiamo le cose perfette. Anche perché
bene o male abbiamo tutti un parente
o un familiare che
lavora nella PubbliAmministrazione.
di Maurizio Milani ca
Non andiamo a complicare le cose con spostamenti di dipendenti
da un settore all’altro. Va tutto benissimo così.
C’è qualche inefficienza, okay, ma nel settore
privato non ce ne sono?
No, perché le parlo francamente, pensavo che
lei facesse finta di voler riformare la Pubblica
Amministrazione ma in realtà come tutti quelli
che l’han preceduta... Invece stavolta mi sto
preoccupando. Ripeto: pensiamoci bene ad
andare a toccare un meccanismo che funziona
al 100%! Anche i permessi sindacali se ci sono
avranno il loro motivo. Tutto, tutto va lasciato
così, tutto! Gentile ministro, la saluto e le
comunico che domani mi sposo con un’altra
(anche lei donna funzionaria). Sì, sono stufo di
aspettare una risposta che non arriva mai!
In arrivo dalla Libia un milione di migranti
Mare Mostrum
MILANI
ITALIA
P.S. Ho cambiato idea. Gentile ministro, prosegua nella sua riforma, è la cosa più giusta da
fare. Un saluto sincero.
***
Ieri in un momento di sconforto ho cercato di
entrare alla Pinetina. Intanto che i giocatori
dell’Inter si allenavano, sono andato a rubare
negli spogliatoi. Campagnaro mi ha bloccato,
era andato a fare la doccia prima. Io ho spiegato che sono disoccupato e lui mi ha lasciato
andare. La refurtiva l’ho data indietro. Alla
sera l’Inter non c’era. Sono tornato alla Pinetina e ho rubato quel che c’era. Con i soldi della
vendita della refurtiva seguirò l’Inter a Wolfsburg, dove spero di stabilirmi e iniziare una
nuova attività.
di Ottavio Cappellani
G
razie ai servizietti
deviati, perversi e
un po’ feccia, noi
di LiberoVeleno
siamo andati con Gianluca Buonanno in Libia.
Ecco l’intervista sull’aereo.
LIBEROVELENO: Cosa
stiamo andando a fare in
Libia?
BUONANNO: Andiamo
a battere l’Isis.
LIBEROVELENO: Noi?
BUONANNO: E che
c’entrate voi? Io da solo!
Voi siete qui solo per parlare di me. Senza che
appena vedete l’Isis piglia
e vi viene in mente di batterlo voi. L’idea ce l’ho
avuta prima io, quindi lo
batto io.
LIBEROVELENO: Si
figuri. Ma perché lo sta
facendo?
BUONANNO: Ma scusate, li leggete i giornali?
Ormai la Lega è il partito
di maggioranza in Sicilia.
L’Isis vuole invadere la
Sicilia. Vado a difenderla,
ormai è padana.
La Padania dichiara
guerra all’Isis
LIBEROVELENO: Ha un
piano per battere l’Isis?
BUONANNO: No, credo
che improvviserò. Avete
visto come sono bravo in
diretta? Ho battuto i Rom
in diretta, posso battere
anche l’Isis.
LIBEROVELENO: Ma
almeno ha delle armi?
BUONANNO: Ho i carto-
nati sagomati di Formigli.
I cartonati sagomati di
Formigli sono la feccia dei
cartonati sagomati. Li uso
come esca. L’Isis va lì, gli
sembra che Formigli lo
vuole invitare in trasmissione, e io ZAC gli zompo
addosso. Poi ho i santini,
una copia di Charlie Hebdo, la bandiera del Pie-
monte, una foto di D’Annunzio, due snack al cioccolato e malto e un sudoku per passare il tempo
mentre mi apposto.
Modestia a parte sono
abbastanza equipaggiato.
LIBEROVELENO: E se
dovessero rapirla?
BUONANNO
(RIDE
SUPERIORE): Non dovete pagare il riscatto. Mica
sono come a quelle due,
come si chiamavano,
Tetra e Granfessa. Io, se
mi rapiscono, piglio l’Isis
e gli faccio fare sesso non
consenziente. Non so se
mi sono spiegato.
LIBEROVELENO: Programmi per il futuro?
BUONANNO: Innanzitutto battere i terremoti. I
terremoti sono la feccia
delle catastrofi naturali. E
poi voglio battere i Reptiliani. I Reptiliani sono i
terroni degli alieni. Se ho
tempo mi piacerebbe battere anche l’euro. Ma c’è
Salvini che dice che l’euro
lo vuole battere lui. Non è
che posso fare tutto io.
22
SPECIALI
__Domenica 8marzo2015__
La giornata di...
Joseph
Ratzinger
di Simone Morano
ORE 9.56 “Santità, c’è al telefono ancora
quello che non crede in Dio”. “Ma chi, Bertone?”. “No, non quello, l’altro: Odifreddi”.
“Digli che finisco di guardare l’ultima puntata di The Big Bang Theory e lo richiamo”.
ORE 10.04 “Piergiorgio, sono io, ciao. Dimmi
tutto. Ancora dubbi su Gesù?”. “No, Santità,
stavo solo pensando una cosa. Il nome. Gesù
Bambino. Insomma, per essere il vicepresidente di Dio, potevano dargli un nome
diverso, un po’ meno da Melevisione”. “Gesù
non è il vicepresidente di Dio”. “Ah”.
ORE 12.00 Va a un brunch con Lorena Bianchetti. “Santità, se Lei potesse parlare con
Dio, cosa gli chiederebbe?”, chiede Ratzinger
alla Bianchetti. “Guarda, Peppe, noi scopriremo se Dio esiste solo una volta morti.
Come mossa non mi sembra geniale, ecco.
Da parte di Dio, intendo. Ah, e poi un’altra
cosa. I cinepanettoni. Se Gesù non fosse nato
il 25 dicembre, Natale in India sarebbe mai
esistito?”.
ORE 13.20 Legge su Tvblog che Raiuno sta
pensando di realizzare una fiction dedicata
alla sua vita, con protagonista Beppe Fiorello. Beh, gli è andata bene. Fosse stata su
Canale 5, lo avrebbe interpretato Manuela
Arcuri.
ORE 19.30 Poiché, da quando è stato esonerato, durante il giorno si annoia spesso, chiama il centralino di TV2000 fingendo di essere Bergoglio, ma lo riconoscono subito. Allora va a cena con Claudia Koll e Giovanni Lindo Ferretti, con i quali sta tentando di
modernizzare la Chiesa.
“Proposte?”. “Una cosa che mi sono sempre
chiesta su Dio è: come fa a ricordarsi se uno è
andato a Messa o no? C’è qualcuno che gli
tiene la contabilità? Cioè, metti che c’è uno
che è sempre andato a Messa tranne che nell’ultimo mese di vita, e uno che c’è andato
solo l’ultimo mese, chi è che fa più bella
figura? Secondo me dovrebbero prendere le
firme, come all’università”.
“Ehm, sì, d’accordo, Claudia, ci penseremo.
Tu, Giovanni, che dici?”. “Credo che la Messa
sarebbe più interessante se il prete usasse
delle diapositive durante la predica. «Ecco,
vedete, qui è quando Gesù è in croce. Purtroppo c’era brutto tempo, d’altronde è sempre così, oh. Ah, questo invece sono io in
spiaggia che dico il Credo. Qui è dove do le
ostie, quelli lì a fianco sono i chierichetti».
Piuttosto, ripenserei alla confessione. Cioè:
come funziona? Il parroco improvvisa al
momento o c’è un tariffario stabilito? «Dunque, guida senza cintura tre Ave Maria, rapina in banca cinque Gesù d’Amore Acceso,
partecipazione a un meet-up M5S tre preghiere a scelta». Bisognerebbe chiarire,
magari fare una cosa sul web, le Confessionarie, qualcosa del genere”.
Il tecnico di Montecitorio resetta la Boldrini
L
Massimiliano Ciarrocca
d
Il bug della presidente Laura
LANDINI “Laura, il sindacato è con te.”
BOLDRINI “Gra-zie.”
BERSANI “Quello che Renzi sta facendo in parlamento
non ci piace per niente santiddio. Perché non passi con
noi?”
BOLDRINI “Gra-zie.”
LANDINI “Non ti stiamo
chiedendo di far cadere il
governo, è chiaro. Anche
perché senza Renzi noi
dove andiamo? Siamo finiti…”
BOLDRINI “Gra-zie.”
BERSANI “Passa con noi
Laura…”
BOLDRINI “Gra-gra-zie.”
BERSANI “Come?”
BOLDRINI “Gra-gra-gragra.”
LANDINI “Che?”
cambiarle l’hard disk. Lei
monta un BX971, un po’
vecchio come processore ma
molto affidabile. Allora Laura, adesso resetto il sistema
e installo la nuova versione
del firmware. Sei pronta?”
BOLDRINI “Gra-gra-gra.”
TECNICO “Niente, è ancora impallata. Va bene. Riavvio e vediamo cosa succede,
ok Laura?”
BERSANI “Impallata?”
TECNICO “Sì. Abbiamo un
piccolo bug software. Questo modello in genere non
esprime mai opinioni personali e tende a non contrastare i capi. Ce la siamo vista
brutta con la storia del jobs
act.”
BERSANI “Cioè, Laura è..”
Nella stanza entra un tecnico
informatico.
TECNICO “Permesso.”
BERSANI “Prego?”
TECNICO “Avete notato se
il sistema si è riavviato?”
LANDINI “Che sistema?”
TECNICO “Ha dato messaggi strani?”
BERSANI “Ah, dice gragra-gra. Lei chi è?”
TECNICO “Adesso provo a
TECNICO “Un BX971, sì.
Che poi sapete chi vanno a
incularsi se succede qualcosa no? Sempre noi tecnici, è
chiaro.”
LANDINI “Cos’è, uno
scherzo?”
TECNICO “No no. È un
BX971 originale, giuro. Non
avete visto come leggeva le
schede? Bian-ca. Bian-ca.
Ma-tta-re-lla. Ok, scusate.
Sistemi riavviati. Salve,
Laura. Come stai?”
BOLDRINI “Be-ne.”
TECNICO “Cosa ci dici del
jobs act?”
BOLDRINI “Siamo in linea con il senso del governo: portare l’Italia fuori dal
pan-tano. Lavoriamo in
emer-genza per il bene del
paese.”
TECNICO “Perfetto. Dimmi altro di te, Laura.”
BOLDRINI “Amo i comunisti ricchi. Amo gli scialli
colorati e farmi fotografare
in mezzo ai negri e ai poveracci. Non disdegno un sussurro di Chanel e i piatti
macrobiotici.”
BERSANI “Laura…”
BOLDRINI “Non parlo con
voi due. Addio.”
TECNICO “Ora va alla perfezione.”
Dopo la standing ovation per Buonanno
Omicidio Nemtsov
Una claque di non
udenti per Formigli
Verificare l’alibi
di Fernando Alonso
di Gemma Gaetani
di Adelmo Monachese
O
spite di Piazza Pulita lunedì scorso, Gianluca Buonanno
della Lega Nord, ha affermato che “i Rom sono la feccia
della società”. È seguito un applauso SCROSCIANTE.
Dal quale il conduttore, mentre le palle degli occhi gli cadevano a terra per lo stupore, si è dissociato, affermando di
provare vergogna per il plauso nei confronti di una tale
affermazione. In effetti, siamo rimasti fortemente stupiti
anche noi che
il pubblico di
una trasmissione tv orientata a centrosinistra un altro
po’ facesse la
ola, poi gridando slogan
come “Sì al
rum, no al
Rom, ghiaccio
sul rum, fuoco
sui Rom!”. Ci
siamo chiesti
se erano gli
stessi che battevano le mani quando Nichi Vendola, festeggiando la vittoria di Giuliano Pisapia in Piazza Duomo a Milano, il 30
maggio 2011, disse che grazie al neosindaco PD era arrivato il tempo di “abbracciare i nostri fratelli e le nostre sorelle
Rom alla faccia loro” (del centrodestra).
Se erano gli stessi, forse allora anelavano a un abbraccio col
coltello in mano per piantarlo nelle schiene dei Rom, ci siamo detti... Oppure hanno capito che Buonanno avesse detto che i rom fossero la faccia della società. Oppure erano
non udenti, non hanno sentito niente e hanno semplicemente applaudito. Non sappiamo.
Comunque Formigli sta valutando la possibilità di prender
davvero dei non udenti come claque che applaude a
comando, per evitare nuovi scollamenti tanto clamorosi tra
l’indirizzo ideologico del polit talk e quello del suo pubblico. A quel punto, anche un monologo pro Rom di tre ore
riceverà 92 min di applausi come la definizione del ragionier Ugo di “cagata pazzesca” de La Corazzata Potemkin nel
film Il secondo tragico Fantozzi. E Corrado sarà felice.
S
veglia!1! Informatevi!1!1! Striscia la notizia ha dato in
anticipo il vincitore di Masterchef ma mica possono svelarli tutti loro i segreti del potentato Cottocomunista
che ci governa segretamente. Ecco la verità sull’omicidio
Boris Nemtsov. L’oppositore di Putin è stato ucciso il giorno in cui in Russia si festeggiavano i servizi segreti perché,
si, in Russia da quest’anno è stata istituita la festa dei servizi segreti. A dire il vero la festa esisteva da 66 anni ma solo
ora è stato tolto il segreto di Stato sull’usanza che prevede
celebrazioni ed esibizioni di sculture di insabbiamenti.
Ci sono tre correnti di pensiero nell’analisi di questo colpo
mortale alla persona fisica di Boris ma anche alla democrazia russa dove sono, come è noto, talmente tolleranti con le
minoranze che dispongono solo d’acqua frizzante perché i
due atomi di idrogeno picchiano in continuazione quello di
ossigeno. Il 49,5% pensa che Putin sia stato il mandante,
troppe le coincidenze, come nel caso di Anna Politkovskaja, uccisa il giorno in cui Putin festeggiava il compleanno
spegnendo 54 molotov. Forse non ha dato lui l’ordine diretto, immagino i sottoposti che avranno pensato: “E ora che
gli regaliamo? Ha già tutto!”, ed ecco che a qualcuno viene
la bell’idea per compiacerlo. Non il mandante ma l’utilizzatore finale si. L’altro 49,5% sostiene che non possa essere
stato Putin per gli stessi identici motivi del 49,5% precedente. L’1% si chiede se il Parma finirà il campionato.
Per me è stato Alonso.
A
SPECIALI
__Domenica 8 marzo 2015__
Lo Stato islamico apre allo sport
L’Isis: “Sì al lancio del gay”
di Giuseppe Pollicelli
.
a
è
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e
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A
lcuni tra i maggiori
esperti internazionali
di terrorismo e politica
estera si stanno interrogando, in queste ore, sul significato da attribuire all’inattesa
apertura mostrata dall’Isis nei
confronti dello
sport, una delle
attività umane
che fino a oggi
erano state considerate vietatissime dallo Stato
islamico.
In un filmato fatto circolare a partire da ieri sera e
già visionato su
Internet da milioni di persone, un
uomo incappucciato - esprimendosi in un arabo dalle
chiare inflessioni ciociare, il
che ha indotto gli analisti a
pensare a un ennesimo caso
di foreign fighter - ha reso
noto che l’Isis intende elevare addirittura al rango di
sport nazionale il
lancio dell’omosessuale.
Tale pratica era
già stata fatta
conoscere
al
mondo,
nelle
scorse settimane,
per mezzo di
alcuni filmati in
cui si vedono dei
gay bendati venire scaraventati
giù da un alto
palazzo, ma ora
l’Isis ha deciso di
darle delle regole
precise così da
farne uno sport a
tutti gli effetti. Il
vincitore sarà naturalmente
chi riuscirà a scagliare
l’omosessuale più lontano,
ma è allo studio la possibilità di assegnare punteggi più
alti ai giocatori che, per rendere maggiormente difficoltosa la propria prova, scegliessero di effettuare il getto
bendando se stessi anziché il
gay. L’iniziativa dell’Isis ha
suscitato ovunque reazioni
contrastanti, anche in Italia.
C’è chi, come il presidente
della Figc Carlo Tavecchio,
la giudica positivamente
(“Di fronte a uno sport, qualunque esso sia, bisogna
comunque gioire”) e chi
invece, come Matteo Salvini,
la trova inammissibile: “Perché i gay sì e i rom no?”, si è
domandato il leader leghista.
Non solo Isis e migranti
Tutti i negoziati
dell’Unione
di Stefano Pisani
L’
i
e
i
Europa ha annunciato che il problema
migranti va affrontato “stringendo
accordi con i dittatori per risolvere il
problema all’origine”.
Siamo venuti in possesso di un dossier che
contiene i prossimi negoziati pianificati
dalla Commissione Ue per la risoluzione di
questioni internazionali.
n
-
Aridatece Baffone
di Giovannino Guareschi (a cura di Egidio Bandini)
AUSTERITÀ
NUOVE PROSPETTIVE
- Un sovversivo! Ha ordinato una bistecca!
- Dice d’aver trovato il sistema per diminuire i costi
e rallentare la corsa all’inflazione?
- Sì; adesso pago i fornitori soltanto con assegni a vuoto
SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA Fondato da Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro
COLLABORANO Egidio Bandini, Ottavio Cappellani, Massimiliano Ciarrocca, Silvio Di Giorgio, Dragan, Gemma Gaetani,
Flavio Gipo, LaFont, Walter Leoni, Maurizio Milani, Adelmo Monachese, Simone Morano, Panif, Giuseppe Pellegrini, Stefano
Pisani, Giuseppe Pollicelli, Renato Santin, Scronda CONTATTI [email protected] - twitter @liberoveleno
VIRUS EBOLA
Occorre persuadere il virus Ebola a non sterminare la specie umana. A questo proposito, il virus è già stato contattato da un
ambasciatore e si è detto disponibile al dialogo (nota: inviare condoglianze a vedova
ambasciatore). Su sua iniziativa, si terrà
prossimamente un tavolo di trattative in
Sierra Leone senza tute né vaccini sottomano. Ottime prospettive.
’NDRANGHETA
L’inaugurazione ufficiale di Expo2015 è alle
porte e la ’Ndrangheta non ha ancora finito
i lavori. Inviare sollecito. Nota: catturare
zingari da gettare nei pilastri, per accelerare i lavori? (v. Salvini)
MATTEO SALVINI
Ora che la Lega sta per spaccarsi, è “emergenza negri”. Salvini e Tosi si disputeranno
gli extracomunitari da demonizzare in
campagna elettorale. Una contesa che
potrebbe far nascere grave confusione nella base, con i salviniani che ameranno i
“negri” che Tosi vuole espellere e i tosiani
che nutriranno analoghi sentimenti verso
quelli odiati da Salvini. Crisi da scongiurare. (nota: rimuovere le ragnatele dal seggio
in Parlamento Ue di Matteo Salvini)
ISIS
Organizzare in Siria il workshop: “Quali
sono i limiti dello sbudellamento?”. Assicurarsi che tutti i relatori siano laureati in
diritto e teologia e abbiano fatto testamento.
LOTTO
Risolvere urgentemente il problema della
quaterna 5-7-47-63 che non esce da 38 anni
sulla ruota di Roma. Emissario Ue designato: James Bond.
23
A Salsomaggiore in campo e a tavola con don Camillo
Al via la III edizione del concorso fotografico «Italian Liberty»
Domani alle 15,30 in campo, allo stadio Francani di Salsomaggiore (Parma), le squadre impegnate
nel triangolare «A tavola con don Camillo e Peppone»: la Nazionale Sindaci, la Seleçao Sacerdoti e
la Nazionale Ristoratori. Ospiti d’onore Gene Gnocchi ed Enrico Beruschi. L’incasso a offerta libera
andrà alla Scuola “Gocce d’acqua” in Congo. Alle 19,30, cena di gala all’Hotel Porro: il ricavato
andrà all’associazione “Faro 23” di Salsomaggiore che si occupa di disabili. Info 0523/385130.
Al via la terza edizione del concorso «Italian Liberty», creato da Andrea Speziali per celebrare
e censire il patrimonio Art Nouveau del nostro Paese (ville, palazzi, monumenti, sculture e
arti applicate) tramite fotografie (massimo 30) e video (solo un filmato). Per questa edizione è
stata aggiunta un’ulteriore categoria: «The World Art Nouveau», per raccontare le opere
liberty presenti fuori dall’Italia. Iscrizioni fino al 31 ottobre. Info: www.italialiberty.it.
Antologia di racconti
Tutte le sfumature (rosa) del crimine
Investigatrici, vittime e assassine: le regine del giallo svelano l’altra metà - quella oscura - del cielo
Perché le femministe possono essere più spietate del Kgb e le mogli più subdole di ogni uxoricida
::: GIANLUCA VENEZIANI
Dal mito alla cronaca
■■■ Le femministe sanno es-
sere più spietate del Kgb. E, infischiandosene della solidarietà
e della lotta di genere, possono
arrivare a uccidere altre donne
per ragioni economiche, invidie sentimentali e rivalità professionali. O addirittura per vendere una copia in più del proprio giornale. A gettare una luce sinistra sul movimento di liberazione femminile, nel giorno in cui si celebra la Festa della Donna, ci pensa la raccolta di
racconti Signore in giallo (Einaudi, pp. 266, euro 12), che
schiera in campo una squadra
di 11 autrici di razza, capaci di
indagare la perversione “in rosa” nelle sue diverse declinazioni: dai profili di donne detective
che fiutano i crimini delle loro
consimili ai casi di donne assassine e di donne vittime delle loro stesse nefandezze.
Sembra un’esecuzione da
Guerra Fredda, ma è una vendetta tra scrittrici rivali,ad esempio, la storia raccontata da Barbara Wilson in Assassinio alla
fiera internazionale del libro
femminista, in cui la russa Olga
Stanislavkigijovic, viene uccisa
nel bel mezzo di una rassegna
letteraria a Vladivostok, alla fine degli anni ’80. Subito si pensa a un’epurazione da parte del
regime sovietico nei confronti
di un’intellettuale dissidente,
rea di chiedere maggiori diritti
per le donne. E invece si scopre
che, dietro l’omicidio, si muove
una trama oscura di illazioni e
macchina del fango ordita da
una rivista femminista, Trash
Out, che si occupa di stroncare
le scrittrici e le artiste poco gradite al movimento e di gettare
discredito, tra gossip e commenti volgari, sulle loro vite private, tanto più se depravate o
sessualmente
disordinate.
«Non possiamo vivere nell’aria
rarefatta della solidarietà femminista. Le nostre divisioni sono troppo profonde per essere
colmate», commenta dopo il
delitto la direttrice del giornale,
cinica e determinata come «un
diavolo che veste Pravda».
Tutto interno al mondo femminile è anche lo scontro che si
consuma nel racconto della regina del genere, Agatha Christie (Il caso della domestica perfetta): qui il gioco della delazione e della calunnia femminili
non conduce al delitto, ma a licenziamenti immotivati e a furti ai danni di altre donne; mentre la pratica della simulazione
e della dissimulazione, di cui
Signore belle e mortali
Quando il male è donna
■■■ È insondabile il mistero per cui chi è capace
ROSA DIABOLICO
Dall’alto in basso: Anne
Parillaud nel film «Nikita»
(1990) di Luc Besson; le
scrittrici Daphne du
Maurier (1907-1989)
e Patricia Highsmith
(1921-1995) e la copertina
dell’antologia Einaudi
due sorelle, Lavinia ed Emily
Skinner, sono maestre, porta il
lettore a credere che possa esistere un perfetto maggiordomo
donna. Ci vorrà il fiuto di un’altra donna, l’investigatrice Miss
Marple, per scoprire che delle
due l’una: o la domestica in
questione non esiste, oppure
non è così perfetta.
Ma l’astio delle donne può
anche oltrepassare il confine
del proprio sesso e rivolgersi
verso il maschio. È il caso della
vicenda raffinata scritta da
Daphne du Maurier, talento
di razza della narrativa thriller e
horror, che stavolta - in una fiction story che parla di assassine
- riesce anche a raccontare una
(tragica) storia d’amore. Le atmosfere diBaciami ancora, sconosciuto, nonostante il titolo
mucciniano, sono quelle cupe,
quasi macabre, di un’Inghilterra ferita dai bombardamenti tedeschidurante la Seconda guerra mondiale,che prova a risollevarsi attraverso gli attacchi aerei della Raf. Quegli scontri in
cielo causano tuttavia le morti
di soldati, che rendono vedove
le loro mogli, nonché distruzioni di case e famiglie di civili.
Una donna non ce la fa reggere
lo stress e si vendica proprio
contro ipresuntifautori della difesa d’Inghilterra: gli aviatori
della Raf, che lei squarcia e lascia morire vicino a un cimitero, ergendosi così a eroina della
ritorsione femminile contro lo
spirito marziale mascolino.
Le donne che odiano gli uomini, però, sanno esercitare la
propria crudeltà anche nei confronti di individui loro molto
più vicini, come mariti e amanti.In questa spietatezza tutta domestica, una forma di uxoricidio al contrario, si esercita la
malvagità della protagonista
del racconto inquietante di Patricia Highsmith, Trappola di
ghiaccio. Qui la volontà di sbarazzarsi del proprio coniuge si
appella alle formule più subdole dell’astuzia femminile, simulando incidenti in casa, organizzando trappole ingegnose, attirando la preda ignara all’interno del patibolo. Così la tattica
della signora Olivia Armory funziona - nel giro di pochi mesi
vengono fatti fuori, quasi fossero semplici disgrazie, sia il marito Peter che l’amante Stephen fino a quando la donna non inciampa nel congegno da lei
stessa messa a punto. E si suicida a sua insaputa, passando da
carnefice a vittima.
A dimostrazione che il Male
sa ritorcersi contro chi lo compie: maschi e femmine o, meglio,Male e Female, come dicono gli inglesi.
di dare la vita è in grado allo stesso modo di toglierla. Dal mito alla storia fino alla cronaca nera, colpisce la potenza distruttiva di donne, geniali o gelose, comunque grandi nel male. Ecco perché affascina e sgomenta allo stesso tempo il volume Il
cuore nero delle donne. Otto storie di assassine
(Guanda, pp. 288, euro 17,50), un viaggio a cura
di Luca Crovi nell’altra metà del cielo, ma anche
nel suo lato più oscuro.
Ne è paladina Clitemnestra, madre e protagonista della tragedia greca, nonché anti-Penelope per
eccellenza: se questa accoglie amorevolmente
l’uomo che l’ha tradita,l’altra uccide alritorno l’uomo che lei ha tradito. Nessuna donna efferata come lei, però, agisce da sola. La moglie di Agamennone si avvale del sostegno di Egisto, così come la
monaca di Monza (al secolo, Marianna de Leyva)
si fa trascinare da Egidio, lo sciagurato.
Ma non solo per
amore (proibito) agisce la mano delle donne assassine. Spesso i
loro omicidi sono una
ribellione contro ilpotere costituito, verso cui
provano ripugnanza,
puressendone parte integrante. Si dovette alla
mente criminale e alla
conoscenza di erbe velenose di una donna,
chiamata Locusta, se mezza classe dirigente ai
tempi di Nerone venne eliminata (dall’imperatore Claudio a Britannico, da Agrippina fino ad Afranio Burro) e se la stessa dinastia Giulio-Claudia si
esaurì, con il suo ultimo Cesare trascinato nella
follia omicida.
Di un altro Cesare (era il fratello) provò a sbarazzarsi un’altra grande avvelenatrice della storia, Lucrezia Borgia, «la più grande puttana di Roma»,
come lei stessa si definiva, ma anche l’unica figura
in grado di contrastare l’ascesa dell’uomo indicato dal Machiavelli come l’unificatore d’Italia: il duca Valentino.
Alla nobiltà vanno ricondotti altri due crimini al
femminile, alimentati dal senso dell’onore tradito.
Due contesse, Maria Elena Tiepolo e Pia Bellentani, si trasformarono in omicide, credendo di salvare la rispettabilità del marito e dell’esercito (la Tiepolo, moglie di un capitano, si sbarazzò così dell’amante, il bersagliere Quintilio Polimanti) o di riscattare la propria dignità di donna ferita e disprezzata (è il caso dell’altera e adultera Bellentani).
Nondimeno, spesso il demone del Male attecchisce nel cuore di una donna per nessun’altra
ragione che il gusto del Male stesso: ne fu spinta
Leonarda Cianciulli, la Saponificatrice di Correggio, la cui storia sconvolse l’Italia dell’epoca fascista. Per poi essere dimenticata dall’irrompere della Grande Storia, con metodi di eliminazione dei
nemici - cremati o trasformati in saponi - che
avrebbero ricordato tristemente quelli della Cianciulli.
G. VEN.
25
CULTURA
Appello online
I resti di Dante Virgili
rischiano di finire
nell’ossario comune
__Domenica 8 marzo 2015__
commenta
su www.liberoquotidiano.it
@
È stato il nostro Céline, ma senza la riabilitazione postuma. Il nome di Dante Virgili è noto in Italia solo a una piccola comunità di
cultori di libri maledetti. Tale è senz'altro il
suo romanzo La distruzione, del 1970, scritto
in uno stile acido e sperimentale, pieno di
visioni apocalittiche, di ossessioni hitleriane
e di incubi sadomaso, un po’ alla Burroughs
e un po’ alla Ballard. Edito da Mondadori,
nel 2003 fu ripubblicato da Pequod, scatenando un caso editoriale. Ci si domandò chi
fosse questo profeta del nichilismo nostrano
e, non esistendo foto dell’autore, fu messa in
dubbio perfino la sua esistenza. Nel 2008 la
Pequod pubblicò anche il suo secondo romanzo inedito, Metodo della sopravvivenza.
Fosse stato americano, Virgili sarebbe un autore underground di culto. Essendo italiano,
oggi persino i suoi resti vivono nell’oblio.
Secondo quanto riportato dal giornalista
Gerardo de Stefano sul quotidiano online Il
Primato Nazionale, infatti, al cimitero mila-
JOE ABERCROMBIE
DUELLI, CAVALLI
E CORSA ALL’ORO
Un particolare
della copertina
dell’edizione
originale di «Red
Country» (2012) con
la mappa del mondo
creato dall’autore.
Sotto, lo scrittore
britannico Joe
Abercrombie (1974):
i suoi libri sono
pubblicati in Italia
da Gargoyle
l’episodio «Co-Dependent’s Day» (tradotto in italia con «Fatti e assuefatti»), i
pestiferi Bart e Lisa si rivolgono al regista
Randall Curtis, evidente parodia di George Lucas, invitandolo a riprendere la
retta via con la saga di Star Wars che
non ha più il fascino dei primi tempi.
Randall nicchia, poi fa ammenda e giura che «tornerà a saccheggiare le trame
dei film western, così come ha fatto nelle opere di maggior successo in tutta la
sua carriera». Ecco risolto in due corrosive parole il dilemma della classificazione come fantascienza o fantasy...
Joe Abercrombie, che del fantasy è
un giovane alfiere di enorme successo,
saggiamente non si fa scrupoli nel rendere nota la sua posizione anagrafica di
figlio legittimo del genere western. Tanto da dedicare spudoratamente - lui che
ha scritto la popolarissima trilogia epicfantasy La prima legge e figura tra gli autori della serie della BBC The Worlds of
Fantasy - nientemeno che a Clint Eastwood il suo ultimo romanzone Red
Country (Gargoyle, pp. 640, euro
24,90, traduzione di Benedetta Tavani).
Inoltre, prima che qualcuno glielo rinfacci, ha creduto bene di ammettere -
Tra delirio e poesia
Le «Lettere d’amore»
di Maurizio Milani
a donne fuori portata
■■■ «Gentilissima Naomi, non da oggi ma da
Lo scrittore britannico si cimenta in un avvincente fanta-western senza pistole
Sofisticate tecnologie e arti magiche convivono in un mondo tutto da scoprire
■■■ I Simpson hanno capito tutto. Nel-
A. SCI.
::: PAOLO BIANCHI
Il fantasy incontra Butch Cassidy
e lo massacra a colpi di mannaia
::: FELICE MODICA
nese di Musocco la salma di Virgili è stata sul
punto di finire nell’ossario comune. L’intervento di pochi appassionati ha fatto sì che ciò
non accadesse e si è riusciti a mantenere temporaneamente ferme le spoglie nel deposito
del cimitero, fino al 31 marzo, in attesa di
una soluzione. È nata anche una raccolta fondi sul sito http://www.gofundme.com/nxnsf8 oppure tramite Paypal: [email protected] (causale: La distruzione).
nella pagina dedicata ai ringraziamenti
- di aver gloriosamente massacrato la
storia di Butch Cassidy.
Chiarito che Abercrombie ha scritto
un soggetto western, ambientato in un
mondo di fantasia e con personaggi dai
nomi strani e dalle improbabili vicissitudini, si deve dire anche che la storia è
avvincente e le oltre seicento pagine
scorrono veloci che è una bellezza. C’è
tutto del grande film di cowboy: i cavalli,
il bestiame, l’assalto alla diligenza (anche se proprio diligenza non è, piuttosto
un carro rinforzato che trasporta tesori),
lo strizzabudella, persino la corsa all’oro
e, naturalmente, i nativi “selvaggi”, che
poi tanto selvaggi non sono e qui si chiamano «Spettri». Ci sono i banditi, i mercenari, i cattivi, i cattivissimi, i buoni e
quelli che non si capisce bene dove stanno o da che parte andranno a finire, proprio come nella vita. Ci sono le puttane,
gli ubriaconi, i giocatori d’azzardo, i saloon e i politici corrotti. C’è pure - fatto
inedito per il genere - una donna a capo
di un’intera città. La chiamano «Il Sindaco», al maschile, ma non fatelo sapere
alla Boldrini…
Non mancano poi gli autoctoni depositari di una antica sapienza e pronti alla
futura riscossa grazie al combinato disposto di sofisticate tecnologie e vecchie
arti magiche. Il tutto, però, si svolge in
un tempo in cui l’uomo non ha sostanzialmente inventato nulla di più intelligente di una lama o una freccia, per difendersi ed offendere. Eppure, la contraddizione in termini- quasi un ossimoro - del western senza pistole prende vita e convince. Sono duelli entusiasmanti con le sciabole, mattanze a colpi di
mannaia e alabarda, accoltellamenti furiosi, imboscate con archi e balestre,
che saettano dardi infuocati. A volte
scontri all’ultimo sangue all’interno di
un ring, addirittura per decidere le sorti
di una città e forse di un mondo. Scontri
condotti a mani nude, da campioni nati
per uccidere.
Tutto questo sarà superato quando
un bandito mercenario troverà applicazione pratica a una micidiale polvere
esplosiva che permette di scagliare lontano proiettili cavi, progettati per espandersi, dilaniando, all’interno del corpo
del bersaglio. Ma qui si esula dal campo
del fantasy. Sono infatti facilmente riconoscibili i famigerati Dum-Dum bullets,
dal nome del deposito di munizioni che
l’esercito coloniale inglese aveva a Calcutta sul finire del XIX secolo. Munizioni poi vietate dalla Convenzione dell’Aja del 1899. La realtà supera sempre
la fantasia, anzi, il fantasy.
sempre sono innamorato fisso di lei. Siamo a
livello di donna più bella della storia. Sono un
diplomato di cinquantun anni compiuti ieri. Sono del segno del sagittario, per cui sensibile e
romantico. Amo il teatro, la poesia e di conseguenza ho subito installato sulla mia villetta i
pannelli solari. Secondo lei è giusto che adesso il
governo italiano levi gli incentivi? Se sapevo che
faceva così non li mettevo e lasciavo il tetto in
amianto».
Così inizia una delle missive che il comico
Maurizio Milani spedisce a una settantina di
destinatarie, nel volume Lettere d’amore (Wingsbert House, pp. 224, euro 14) che già nel sottotitolo, «Perché le donne vogliono l'uomo che
nel parlare esagera», rivela la natura sbilenca e
surreale dell’umorista di Codogno. Milani ha costruito ed elegantemente dilapidato una carriera televisiva, è stato uno dei cabarettisti più brillanti di Zelig, poi un bel giorno si è concentrato
sulla scrittura, sfornando una serie di libri tanto
strampalati quanto esilaranti. Collabora regolarmente a quotidiani come Il Foglio e Libero e dice cose intelligenti con leggerezza e apparente
disprezzo del senso comune. Milani è sempre
stato un uomo libero, e nel mondo dello spettacolo è famoso per le scelte antitetiche a qualunque
opportunismo.
La sua lingua riproduce l’inflessione della parlata della
Bassa padana, anche in forma scritta.
Ilsuo registro è continuamente sospeso
tra temi alti e bassi, e
da lì trae forza la sua
vis comica. Fra le lettere d’amore che si diverte a rivolgere a femmine completamente al di fuori della sua portata (e
da quella di ogni uomo comune) ne inserisce
alcune a donne che invece conosce, o potrebbe
aver conosciuto, e che forse frequenta. E qui sta
il bello. Per esempio, quando scrive «Marianna!
Non ho mai cominciato una lettera d'amore così sincera. Parliamoci chiaro, tutte le altre lettere
d'amore (specialmente a Mia Ceran) erano dei
depistaggiper farti ingelosire» sta parlando a Marianna Rizzini, giornalista del Foglio. Segue una
serie di divagazioni deliranti.
Al delirio tuttavia Milani alterna momenti di
poesia e di dolcezza. Per esempio in una lettera,
una delle più corte, rivolta a una campionessa di
tennis russa (e donna bellissima): «Gentilissima
Maria Sharapova, la amo e basta! Il mio sogno
sarebbe fare un set con lei in un campetto di
periferia a Milano (superficie veloce). La gente
passa, vede due che giocano a tennis ma non fa
caso a noi. Non sanno che c'è la più bella e brava
tennista della storia. PS: Fine lettera d’amore».
Le donne a cui l’autore scrive in fin dei conti
costituiscono uno spaccato di quello che il pubblico ammira o addirittura venera nella società
dei media occidentali, che è in fin dei conti una
società dello spettacolo. Forse non a caso, la prima lettera va a Valérie Trielweiler, la ex première
dame di Francia. Una donna caduta, anche per
sua volontà, al centro di infiniti pettegolezzi. Ma
un’altra va ad Angela Cavagna, una delle prime
veline televisive, amata per le sue grazie abbondanti. Come dire, nel Grande Tritacarne c’è posto per tutti. Anzi, per tutte.
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SPETTACOLI
__Domenica 8 marzo 2015__
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JOAN BAEZ
«Tutto sui miei amori: Dylan e Steve Jobs»
La cantautrice è in Italia per una serie di concerti: «Sul palco canto anche Gianni Morandi»
::: LEONARDO IANNACCI
■■■ È ancora una figlia degli anni Sessanta, non soltanto una sopravvissuta ad essi.
Joan Baez ha raggiunto le 74
primavere, le porta molto bene e gira il mondo per continuare a fare la cosa che le riesce meglio: cantare.
E incantare con i suoi classici - We shall overcame e
Diamond&Rust in testa - chi
di anni ne ha tanti e la ricorda
usignolo nella celebre tre
giorni di pace, amore e musica a Woodstock, quando era
l’icona femminile di quell’ideale pacifista che andava
tanto di moda.
Oggi, di quell’ideale, la signora Baez, che si trova in Italia per quattro concerti soldout (il primo ieri sera a Bologna, oggi a Udine, lunedì a
Roma e giovedì 12 a Milano),
ha ricordi ancora nitidi e soltanto sfumati dall’età e dal
tempo che scorre: era una ragazzina quando alla Casa
Bianca c’era Lindon Johnson, è una signora dai modi
eleganti oggi, nell’era di Barack Obama.
Su Obama la signora Baez
dice: «Sono felice che in questi giorni abbia deciso di recarsi in Alabama per celebrare la ricorrenza della storica
marcia degli afroamericani
contro il razzismo, avvenuta
Joan Baez dopo il
concerto di Bologna
oggi è a Udine, domani
a Roma e il 12 a Milano
nel 1965. Momento che ha
ispirato il film Selma. Io c’ero
quel giorno di 50 anni fa, così
come ero presente due anni
prima alla convention durante la quale Martin Luther
King pronunciò la famosa frase anti-razzista: I have a dream. Per questo ho votato per
Obama, mi ha stregato per la
sua capacità dialettica assaisimile a quella di King. Tuttavia oggi non so se lo rifarei. La
politica e tutto quello che avviene nella sala Ovale della
Casa Bianca, restano sempre
più forti degli ideali più nobili». Donna libera, intelligente,
coraggiosa da qualunque
parte (politica) la si guardi, Joan Baez è stata la compagna
di personaggi epocali: Bob
Dylan, per esempio: «Eravamo giovani e ci unì, nel 1963,
l’attivismo sociale. Gli anni
nei quali abbiamo iniziato a
suonare hanno rappresentato un periodo straordinario e
irripetibile. Però bisogna
smettere di pensare di farli rivivere perché questo non accadrà mai. Da 25 anni non
scrivo più canzoni e non so
perché, forse nel mio intimo
sento che non sono più in grado di farlo e per questo mi sono data alla pittura, che è la
mia vera grande passione attuale».
Altri amori importanti nella vita di Joan Baez sono stati
l’attivista David Harris, suo
marito sino al 1973, e Steve
Jobs, il genio e fondatore della Apple: all’epoca della loro
relazione lui aveva 26 anni,
Joan 40. «Steve era un non rivoluzionario che ha dato vita
a una rivoluzione unica», ricorda.
Infine Furio Colombo, il
giornalista italiano che lei definisce «più di un fidanzato,
una persona che mi ha fatto
amare l’Italia e mi ha guidato
verso un percorso di conoscenza verso il vostro paese
più che unico».
Itinerario che ha portato la
Baez, a fine anni ’60, a scoprire una canzone diventata la
bandiera musicale di Gianni
Morandi. Quel brano era C’era un ragazzo che come amava i Beatles e i Rolling Stones,
coverizzata dalla Baez su tutti
i palcoscenici pop-folk del
mondo. «Feci mia anche Un
mondo d’amore di Gianni.
In questi concerti italiani non
potrei togliere dalla scaletta
queste canzoni, amo l’Italia e
questa musica. Se mi esibisco in un Paese che ha una
cultura così profonda come il
vostro non posso esimermi
da rispettare la sua musica».
Conclude l’artista: «Sono
sempre attenta a quello che
sta succedendo nel mondo e
nel posto in cui suono e questo influenza il concerto. In
queste quattro date sarò in
compagnia di due soli musicisti: Gabriel Harris, percussionista, e Dirk Powell, un
multistrumentista capace di
passare dal banjo al violino o
alle tastiere».
Di Caprio produce
per Netflix
Dopo l’esperienza di Virunga, il film denuncia
sui bracconieri di gorilla
in Congo, la casa produttrice di Leonardo Di Caprio, l’Appian Way (letteralmente, via Appia), ha
trovato un accordo pluriennale con Netflix, la
regina della tv via streaming mondiale, per la
produzione di altri doc o
docu-series. Il tema rimane quello dell’ambiente, della tutela e conservazione. Di Caprio seguirà tutti i progetti che
saranno identificati insieme a Netflix (la piattaforma che ha trasmesso
il cult House of cards).
Sky Arte, non-stop
per l’8 marzo
Oggi, per la Festa della
donna, Sky Arte HD
(120 e 400 di Sky) celebra alcune delle figure
femminili più grandi di
tutti i tempi con una programmazione ad hoc, tesa sia a ricordare le conquiste sociali, politiche
ed economiche conseguite dalle donne, sia a
sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alle tante discriminazioni
e violenze di cui le donne sono purtroppo ancora vittime in molti paesi
del mondo. A dare il via
a questa maratona tutta
al femminile sarà Siouxsie Sioux - Finale (ore
6.00), il concerto dell'eccentrica e anticonformista fondatrice delle Banshees Susan Janet Ballion.
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SPETTACOLI
__Domenica 8 marzo 2015__
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Al lavoro su due film
UNA FRASE OMOFOBA
UNA VITA DA LEROY
«Ho fatto l’attore anche se tutti mi dicevano che era un mestiere da gay»
::: ANNAMARIA PIACENTINI
■■■ È l’ora di cena, a Monte-
carlo,quando incontriamo Philippe Leroy, l’attore più prolifico degli ultimi 40 anni. Ha il viso rilassato e un drink in mano.
Al Festival della commedia di
Ezio Greggio è pronto per ritirare ilPremio alla Carriera durante la serata di Gala (in onda tra
due settimane su Rete4). Come i personaggi dei suoi film è
terribilmente determinato.
Temi che in lui ci sia più virtuosismo che anima, ma bastano dieci minuti e qualche battuta per sciogliere il ghiaccio e
cogliere la sua gentilezza di
azione e di pensiero: «Non
amo farmiintervistare», annuncia, «se posso evito sempre. E
se accetto e poi mi stanco, vado via». Lo dice con quel sorrisetto ironico che dopo 190 film
non ha ancora cancellato. Ripercorriamo con lui le tappe
delsuo cinema. Da L’occhio selvaggio, di Paolo Cavara, dove
interpreta un reporter in giro
per il mondo a I cavalieri della
vendetta, di Carlos Saura. DaLe voci bianche a Sette uomini
d'oro a La Mandragola di Alberto Lattuada. Anche se in Italia lo ricordano nei panni di un
personaggio che ha tenuto incollati davanti alla tv milioni di
telespettatori Yanez De Gomera nello sceneggiato televisivo
Sandokan, di Sergio Sollima.
Una carriera divisa tra Francia
e Italia, sempre con lo stesso
successo. Non si considera
una star, ma un attore per caso. E ci confessa: «Sono stato
un ufficiale paracadutista e ho
fatto la guerra». E allora, partiamo da qui.
Leroy, come è cominciata
la sua avventura?
«Non credo nella scaramanzia, ma posso assicurarle che
con tutto ciò che ho vissuto, oggi non dovrei essere qui».
Si spieghi meglio.
«Sono stato protagonista di
esperienze forti,incredibili, perché ho sempre creduto nella
mia bandiera. Ero giovane e
pieno di sogni quando mi sono
arruolato per essere utile al
mio Paese. Con il grado di sottotenente,nel ’58 ho combattuto in Algeria e Indocina».
Per il suo comportamento
ha ricevuto due Legion d’O-
“
LA GUERRA
■ Ero giovane e
pieno di sogni
quando mi sono
arruolato per
essere utile al mio
Paese. Con il grado
di sottotenente, ho
combattuto in
Algeria e Indocina
PROGETTI
■ Ho girato «Una
gita a Roma» con
Claudia Cardinale
e «La notte è
piccola per noi», di
Gianfrancesco
Lazzotti. Nel
frattempo, mi
lancio ancora con
il paracadute!
Philippe Leroy al Festival
della Commedia di
Montecarlo, diretto da
Ezio Greggio [Splash]
nore. Ma perché ha scelto di
arruolarsi e di rischiare la vita?
«Ho sempre creduto in ciò
che ho fatto. Ancora oggi penso che sia inutile stare comodamente seduto in poltrona a lamentarsi».
Cosa ha fatto dopo il suo
rientro a Parigi?
«Dopo la guerra ho trovato
un lavoro. A Parigi vendevo
prodotti chimici per gli americani. Sono sempre stato un tipo molto equilibrato e serio in
ogni cosa che facevo. Poi gli
americanimi hanno detto: arrivederci e grazie!».
Per quale motivo?
«Mi hanno chiamato per girare il mio primo film che invece di durare quattro settimane,
è terminato dopo nove. Lo ammetto, sono un attore per caso.
Infatti, ero indeciso se accettare o meno. Fare l’attore per me
era una cosa assurda. Inoltre
mi avevano detto che gli attori
erano tutti omosessuali».
Con tutto il rispetto per gli
omosessuali, era una bufala
pazzesca. Però il film lo ha
fatto, giusto?
«Infatti non era vero nulla!
Accettai di girare Le trou (Il buco) di Jacques Becher, con
Jean Keraudy e Michael Constantin. Un film molto interessante, che non ho mai dimenticato. In seguito, sono andato in
Italia».
Si dice che sia fuggito in Italia per ragioni politiche, vero
o falso?
«Sì, ma è acqua passata, meglio non parlarne. Sono arrivato a Roma,era una bella giornata. Mi sono recato a Piazza di
Spagna: ero solo, senza soldi e
non parlavo l’italiano».
Come ha fatto a cavarsela?
«Sono stato fortunato.Considero la mia buona stella quella
che mi sono tatuato al ritorno
dall’Algeria. Stavo per entrare
in un alberghetto, ex casa diappuntamenti, quando mi sono
sentito chiamare: Leroy, cosa
fai in Italia?».
Chi era?
«Vittorio Caprioli. Parlammo un po' e lui mi disse: vieni
con me, sei un bravo attore e ti
voglio nel mio primo film. Era
Leoni al sole. Ho accettato per
sopravvivere, ma di quel film,
non mi sono mai pentito».
Di film ne ha girati 190.
Qual è quello che ha amato
di più?
«La vita di Leonardo Da Vinci di Renato Castellani. Una storia formidabile e un personaggio indimenticabile. Miha insegnato tutto».
Se si volta indietro, quanti
errori ha fatto?
«Non ho rimpianti, ma di errori ne ho fatti tanti. E me ne
frego!».
La scelta perfetta è la sua
famiglia. Ha sposato Silvia
Tortora e ha due figli meravigliosi. Il merito è della sua
buona Stella?
«Perché no! Sono la cosa più
bella e importante della mia vita. Amo mia moglie e i miei figli
con cui ho un ottimo rapporto.
Si può chiedere di più?».
Intanto torna sul grande
schermo. Titoli e regie, s'il
vous plait...
«Ho due progetti in uscita:
Una gita a Roma con Claudia
Cardinale, per la regia di Karin
Proia e La notte è piccola per
noi, di Gianfrancesco Lazzotti.
Nel frattempo, quando posso
mi lancio ancora con il paracadute. I personaggi che ho interpretato spesso erano a rischio.
Dalla guerra e dal mio mestiere ho imparato che la vita va vissuta».
Con Caterina Collovati
■■■ Un talk su cronaca, politica e
attualità, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 11.30 alle 13, sul canale 53
delDigitale Terrestre (Italia 53). Ospiti autorevoli in studio, ma soprattutto
una grande interazione col pubblico,
vero protagonista del format. Detto
da Voi è il contenitore del mattino
condotto con successo da Caterina
Collovati.
Un programma, nato a fine 2013,
che ha subito alcuni cambiamenti,
come ci spiega la conduttrice: «Intan-
to, prima andavamo in onda solo nei
giorni dispari, mentre adesso siamo
in diretta dal lunedì al venerdì. Quindi, abbiamo due puntate in più. Inoltre, la scorsa edizione ci occupavamo
per lo più di politica; ora diamo più
spazio ad altri argomenti, come
l’attualità e la cronaca. Per esempio
abbiamo appena trattato gli ospedali, con particolare attenzione ai casi
di malasanità. Non mancano, di tanto in tanto, alcune parentesi di leggerezza». La Collovati tiene molto a
chiarire l'essenza del programma,
che «come dice il titolo stesso, è l’in-
tervento del pubblico. Per una rete
che va in onda in tutta Italia - dichiara la presentatrice -, ritengo che questa sia una rarità: diamo voce agli
spettatori e ci basiamo prevalentemente su quello che per loro conta
davvero, sugliargomenti da cuidimostrano di essere più toccati. Per esempio, parlando di malasanità, una signora di Salerno ci ha telefonato in
studio raccontando di aver chiamato
un’ambulanza del 118 che non aveva neanche il medico a bordo».
Un format basato sull’interazione,
dunque, che avviene grazie ai nuovi
Ritorno al Futuro è un
film omofobo? A partire
da recenti scoperte, qualcuno ha iniziato a domandarselo. Sono passati trent’anni dall’uscita
della pellicola cult con
Michael J. Fox, eppure,
gli strampalati Marty e
Doc continuano a far parlare di sé. Stavolta, il viaggio nel tempo della mitica macchina DeLorean è
tornata sotto i riflettori a
causa della diffusione
sul web di una scena inedita: a quanto pare, la sequenza sarebbe stata tagliata per via di una battuta omofoba; da qui la
polemica.
Stiamo parlando del primo capitolo della trilogia di Ritorno al Futuro:
il protagonista riesce ad
andare avanti e indietro
nei decenni e così si ritrova
involontariamente
nel passato, portando
scompiglio nella storia
d'amore (ancora agli inizi) dei suoi genitori.
I due protagonisti vengono catapultati negli anni
Cinquanta. Marty discute con Doc a proposito
dell'incontro
galante
che, paradossalmente,
sta per avere con sua madre: «Sono queste le cose
che rovinano tutto in modo irreversibile - dice il
giovane, interpretato da
Fox - E se poi tornassi nel
futuro e venisse fuori che
sono gay?».
Nella scena tagliata, dunque, il protagonista è agitato dall’appuntamento
con la sua mamma e
chiede consiglio al mentore e compagno di viaggio Doc: «Non so se riesco andare fino in fondo
a questa cosa. Non posso
credere che devo provarci con mia madre, sono
queste le cose che mandano tutto a rotoli. Cosa
succerebbe se tornassi
nel futuro e venisse fuori
che sono gay?». Confortante, ma non troppo la
risposta di Doc: «E perché non dovresti essere
felice?». Marty resta attonito, muto e visibilmente
imbarazzato.
G.L.M.
Caterina Collovati conduce
«Detto da voi» sul canale 53 del
Digitale Terrestre (Italia 53)
«Detto da voi», talk in cui è il pubblico che fa le domande
::: GIOVANNI LUCA MONTANINO
«Ritorno al futuro»
Dopo 30 anni
spunta la censura
mezzi: «Le nostre scalette vengono
stravolte ogni giorno dalla gente che
partecipa attivamente: è quello il senso. Rispetto al passato - spiega ancora la Collovati -, oltre alle telefonate,
quest’anno gli spettatori intervengo-
no attraverso i social e mandano le
proprie testimonianze via Twitter».
Caterina Collovati ha una lunga
carriera televisiva alle spalle e oggi, al
timone di un programma pensato da
lei,si sente appagata: «Ho la soddisfazione di andare in onda con un format mio su una tv nazionale. Non mi
sento inferiore a tante conduttrici dei
cosiddetti canali di punta Detto da
Voi mi dà grandi soddisfazioni, perché sono costretta a fare quasi tutto
da sola: certo, sarebbe più facile lavorare con decine di autori, come in
Rai».
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PALINSESTI
__Domenica 8marzo2015__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.00
8.30
8.55
6.00
7.55
8.00
8.00
8.45
8.50
8.20
7.50
6.00
6.30
10.30
10.55
12.00
12.20
13.30
14.00
16.30
16.35
18.50
20.00
20.35
21.30
23.35
0.40
1.05
2.20
2.50
3.20
4.30
Rai Parlamento Punto
Europa
UnoMattina In Famiglia. Condotto da Tiberio Timperi e Ingrid
Muccitelli
A sua immagine
Dalla Chiesa San Giovanni Battista in San
Giovanni La Punta
(Catania) Santa Messa
Da Piazza San Pietro
Recita dell’Angelus
Da Sanremoinfiore
Linea verde “Sanremoinfiore 2015” (Dir.)
TG1
L’Arena. Condotto da
Massimo Giletti
TG1 - Che tempo fa
Domenica in “Omaggio a tutte le donne”.
Condotto da Paola Perego e Pino Insegno
L’eredità. Condotto da
Fabrizio Frizzi
TG1
Affari tuoi. Condotto
da Flavio Insinna
Prima tv
Braccialetti rossi 2
“Quarta puntata”
TG1 60 Secondi
Speciale TG1
Settimanale del TG1
TG1 Notte Che tempo fa
Applausi
Settenote
“Musica e musiche”
Sottovoce
Joe Petrosino
“Quarta puntata”.
Con Adolfo Celi,
Pino Ferrara
DA DA DA
10.00
10.45
11.30
13.00
13.30
13.40
13.45
15.30
17.05
17.10
18.10
19.35
20.30
21.00
21.45
22.40
1.00
1.20
1.50
1.55
2.00
3.35
Heartland “La ragazza
dei miracoli”
“La piccola Taylor”
con Amber Marshall
Alla ricerca dei lupi
della costa
Cronache animali
Mezzogiorno in famiglia “Sfida tra Bienno
e Matelica”
TG2
TG2 Motori
Meteo 2
Quelli che aspettano
Quelli che il calcio.
Condotto da Nicola
Savino con Massimo
Caputi, Daniele Tombolini
TG2 L.I.S. - Meteo 2
RaiSport Stadio Sprint
Rai Sport 90° Minuto
Squadra Speciale
Cobra 11 “Il talento di
Semir”
TG2 - 20.30
Prima tv N.C.I.S. “Così
vanno le cose” con
Mark Harmon
Novità - Prima tv
C.S.I.: Cyber “Sequestro 2.0” con Peter
MacNicol
La Domenica Sportiva
TG2
Sorgente di vita
Meteo 2
Appuntamento
al cinema
Prima tv Two Days
(Drammatico, 2011)
con Randy Molnar,
Kevin DeLeon, Chelsea
Lee. Regia di José
Zambrano Cassella.
Videocomic
10.25
11.10
11.30
12.00
12.25
12.55
13.00
14.00
14.15
14.30
15.00
15.05
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18.55
19.00
19.30
20.00
20.10
21.45
23.30
23.45
Abbasso la ricchezza!
(Commedia, 1946) con
Anna Magnani, Virgilio Riento, Lauro Gazzolo. Regia di Gennaro
Righelli.
Community - L’altra
Italia
TGR Estovest
TGR RegionEuropa
“Mattarella a Bruxelles”
TG3
TGR Mediterraneo
“Dalla Francia al Marocco, sfida verde”
FIGU - Album di persone notevoli “Eusebio”
Il posto giusto
TG Regione - Meteo
TG3
In 1/2 h. Condotto da
Lucia Annunziata
TG3 L.I.S.
Kilimangiaro - Il
borgo dei borghi
Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo
Meteo 3
TG3
TG Regione - Meteo
Blob
Che tempo che fa
“Ospite la pop star
Madonna”. Condotto
da Fabio Fazio con Filippa Lagerback e Luciana Littizzetto
Presa diretta
“Spending Review”.
Condotto da Riccardo
Iacona
TG3 - TG Regione
Gazebo “Focus sulla
politica”
10.10
11.10
12.00
13.00
13.40
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19.55
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5.45
Prima Pagina
Traffico
Meteo.it
TG5 Mattina
TGCom
Le frontiere dello
spirito
Madagascar L’isola delle
meraviglie
Le storie
di Melaverde
Melaverde
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L’arca di Noè
Domenica Live.
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d’Urso
Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti
TG5 - Prima Pagina
TG5 - Meteo.it
Paperissima Sprint.
Condotto da Juliana
Moreira con il Gabibbo
Prima tv Il segreto
“Soledad riceve un
telegramma da Pia e
Roque”. Con Alex
Gadea, Maria Bouzas,
Sandra Cervera
L’isola dei famosi La settimana
X-Style
TG5 Notte Meteo.it
Paperissima Sprint.
Condotto da Juliana
Moreira con il Gabibbo
Quo Vadis, Baby?
TG5 - Meteo.it
Eleventh Hour
“Miracolo” con
Rufus Sewell
TG5 - Meteo.it
Mediashopping
SATELLITI
FILM
SPORT
19.25 Ultraviolet
Con Milla Jovovich SCM
19.30 Boog & Elliot a caccia
di amici
SCF
20.15 Teen Beach Movie
Con Ross Lynch
DY
21.00 Justin e i Cavalieri
valorosi
SCF
21.00 Jack e Jill
Con Adam Sandler
SCC
21.00 17 ragazze
Con Louise Grinberg SCU
21.00 Red Eye
Con R. McAdams
SCM
21.00 A Mighty Heart - Un
cuore grande
Con Angelina Jolie
SCP
21.00 Empire Prima parte
Con Santiago Cabrera F
21.00 Sons of Liberty Ribelli per la libertà
Un gioco pericoloso
Con Ben Barnes
THC
21.10 The Twilight Saga:
Breaking Dawn Parte 1
Con Kristen Stewart SCH
21.10 Prima tv Allacciate le
cinture
Con Kasia Smutniak SC1
22.30 Sotto il segno
del pericolo
Con Harrison Ford SCM
22.35 Shaolin Soccer Arbitri, rigori e
filosofia zen
Con Stephen Chow SCC
22.40 Il mio amico Ted
Con Alyssa Shafer
SCF
22.40 Still Life
Con Tao Zhao
SCU
22.55 Friends with
Money
Con Jennifer Aniston SCP
LEGENDA
C
CN
D
ES
DY
Cult
Cartoon Network
Discovery Chan. HD
Eurosport HD
Disney Channel
14.00 Salto con gli sci, Coppa
del mondo Lahti: HS
130 (Diretta)
ES
15.25 Calcio, Bundesliga Colonia - Eintracht Francoforte (Diretta)
SP3
15.45 Biathlon, Mondiali Inseguimento F (D)
ES
18.00 World Golf Championships - Cadillac Championship Giornata finale
(Diretta)
SP3
18.15 Basket, Coppa Italia A2
Finale (Diretta)
SP2
19.00 Automobilismo, FIA
WTCC GP Argentina:
Gara 1 (Diretta)
ES
20.00 Automobilismo, FIA
WTCC GP Argentina:
Gara 2 (Diretta)
ES
20.30 Basket, NBA Golden
State - LA Clippers
(Diretta)
SP2
20.35 Calcio, Serie A Napoli Inter (Diretta)
SP1
22.00 Calcio, Major League Soccer 2015 (Diretta)
ES
0.00 Calcio, Major League Soccer 2015 (Diretta)
ES
HD
13.00
13.55
14.10
14.15
17.30
17.45
18.30
19.00
19.55
20.30
21.30
23.50
10.00
10.50
11.30
12.00
13.55
14.40
14.45
17.15
18.55
19.35
21.15
23.30
23.35
1.30
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
21.00 N.C.I.S.
“Doppio gioco”
FC
21.00 Le streghe dell’East
End
“Buon compleanno”
FL
21.10 House of Cards Gli intrighi del potere
“Chapter 27”
SKA
21.20 I Thunderman
NCK
21.45 Sam & Cat
NCK
21.50 Sabrina vita
da strega
DY
21.55 C’era una volta
“Eroi e cattivi”
F
22.00 N.C.I.S. “Il miglior
amico”
FC
22.10 Sam & Cat
NCK
22.10 House of Cards - Gli
intrighi del potere
“Chapter 28”
SKA
22.20 Cyber Girls
DY
22.45 In Tour
DY
22.50 N.C.I.S.
“Affari interni”
FC
22.50 Prima tv New Girl
“Squalo”
F
22.55 Grey’s Anatomy “Una
scala per il paradiso”
FL
22.55 Doggywood
DY
21.10 Prima tv Doctor Who 8
“Mummy on the Orient Express” con Peter Capaldi
22.00 Agents of S.H.I.E.L.D.
“L’Hub” con Clark Gregg
22.45 Fist of the North Star
(Azione, 1995) con G. Daniels. Regia di T. Randel.
21.15 I grandi fenomeni
della natura
22.10 Luca Ronconi
23.15 Donne senza uomini
(Dram., 2009) con P. Ferydoni. Regia di S. Neshat.
DOCUMENTARI
RAGAZZI
20.10 Disney Topolino
DY
20.15 Steven Universe
CN
20.40 Lo straordinario
mondo di Gumball CN
21.30 Regular Show
CN
22.20 Lo straordinario
mondo di Gumball CN
22.35 La leggenda di
Korra
NCK
22.45 Lo straordinario
mondo di Gumball CN
23.00 La leggenda di
Korra
NCK
Canale disponibile anche in alta definizione
NGC
SC1
SCC
SCF
SCH
12.25
8.30
9.00
Superpartes. Condotto
da Piero Vigorelli
Magnifica Italia
Terra!. Condotto da
Toni Capuozzo (Repl.)
Dal Santuario della
Beata Vergine - Pompei (Napoli) Santa
Messa
Le storie di viaggio
a...
TG4 - Meteo.it
Walker Texas Ranger
“La vera forza”
Prima tv
Donnavventura
Dietro le quinte
Tootsie (Commedia,
1982) con Dustin
Hoffman, Jessica
Lange, Charles Durning. Regia di Sydney
Pollack.
L’uomo della valle
(Western, 1958) con
George Montgomery,
Randy Stuart, Susan
Cummings. Regia di
Paul Landres.
TG4 - Meteo.it
CentoVetrine
Io sto con gli
ippopotami
(Avvven
ntura, 1979) con
Terence Hill, Bud
Spencer, Joe Bugner.
Regia di Italo Zingarelli.
I bellissimi di R4
Identità violate (Thriller, 2004) con Angelina Jolie, Ethan
Hawke, Kiefer Sutherland. Regia di D.J. Caruso.
TG4 Night News
6.55
7.00
7.30
7.50
7.55
9.45
11.00
12.40
13.30
14.00
14.40
16.15
18.15
20.00
20.35
21.10
0.00
0.15
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
20.55 Prima tv Indagini ad
alta quota
NGC
21.00 Come è Fatto
D
21.10 Ink Master: tatuaggi in
gara
SKU
21.50 Cosa ti dice il
cervello?
NGC
21.55 Quattro matrimoni in
Italia
FL
21.55 Tatuaggi da
incubo
SKU
22.00 Prima tv Marchio di
fabbrica
D
F
Fox HD
FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
10.20
Lupin III e l’escusività
della nebbia (Animazione, 2007) Regia di
Toshihiko Masuda.
Junior (Commedia,
1994) con Arnold
Schwarzenegger,
Danny De vito, Emma
Thompson. Regia di
Ivan Reitman.
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset - XXL
L’isola dei famosi
Speciale Flash vs
Arrow
Impatto dal cielo
(Azione, 2008) con
David James Elliott,
Yee Jee Tso, Natasha
Henstridge. Regia di
Mike Rohl.
Speciale Lucca Comics
2014
The Big Bang Theory
“L’obliterazione estrattiva” “La configurazione abitativa”
Studio Aperto Meteo.it
Transporter - The Series “Punto morto”
L’isola dei famosi
Wild - Oltrenatura
Lanterna verde
(Azione, 2011) con
Ryan Reynolds, Blake
Lively, Peter Sarsgaard.
Regia di Martin Campbell.
The Island (Fantascienza, 2005) con
Ewan McGregor, Scarlett Johansson, Steve
Buscemi. Regia di Michael Bay.
National Geo.HD
Cinema 1 HD
Cinema Comedy HD
Cinema Family HD
Cinema Hits HD
SCM Cinema Max HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Storia
20.55 Il tempo e la storia
21.30 Binario Cinema Rosenstrasse (Drammatico,
2003) con Katja Riemann.
Regia di M. von Trotta.
23.45 Il tempo e la storia
Rai Movie
21.15 Padrona del suo destino
(Drammatico, 1998) con
Catherine McCormack.
Regia di M. Herskovitz.
23.10 The Newsroom “Amen”
Cielo
21.10 The Green Hornet (Azione,
2011) con Seth Rogen.
Regia di Michel Gondry.
23.25 Prima tv The Invisible War
(Documentario, 2012) con
Amy Zieringm Kirby Dick.
Regia di Kirby Dick.
TGLa7 Morning News
- Meteo - Oroscopo Informazione
Movie flash
Omnibus - Rassegna
Stampa
TG La7
Meteo
Omnibus
Coffee Break.
Condotto da Tiziana
Panella
L’aria che tira Il Diario. Condotto da
Myrta Merlino
Le strade di San
Francisco “Il tempo è
scaduto” con Karl
Malden
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Suor Thérèse “Omicidio nel seminterrato”
con Dominique Lavanant
Joséphine, ange gardien “Sorelle nemiche”
L’ispettore Barnaby
“La strega di paglia”
con John Nettles
TG La7
Crozza nel paese delle
meraviglie. Condotto
da Maurizio Crozza
La Gabbia. Condotto
da Gianluigi Paragone
(Diretta)
TG La7
Il mio amico Eric
(Commedia, 2009) con
Éric Cantona, Steve
Evets, John Henshaw.
Regia di Ken Loach.
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
14.00
15.50
17.00
18.00
20.30
21.00
Class Life
Art TV
My Tech
Ride&Drive
Design&Living
Tefas
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
18.30 Highlights FEI World Cup
Driving 2015: Budapest
20.10 Around the World on
Horseback
20.30 Class Horse TG Weekend
Iris
Class TV Moda
21.00 Mediterraneo (Commedia,
1991) con D. Abatantuono.
Regia di G. Salvatores.
23.55 Amnèsia (Commedia,
2002) con D. Abatantuono.
Regia di G. Salvatores.
18.00 Full Fashion
Designer
20.30 Fashion Dream
21.00 Full Fashion Designer
23.30 Ladies
(Canale 180 di Sky)
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Mya
19.35 Dr. House - Medical
Division “Brutto”
“Non voglio sapere”
21.15 The Big Bang Theory
“La minimizzazione del
rientro” “L’eccitazione
olografica”
22.05 How I Met Your Mother
“Il medaglione”
“Il ritorno”
19.30 Transporter - The Series
“Soldi, donne e guai”
20.25 Supernatural “Un pezzettino di Kevin”
21.15 I signori della fuga “Il
venditore di fumo” con
Domenick Lombardozzi
22.00 Action Magazine
22.10 I signori della fuga “Il
piano di Emmy”
19.30 Hart of Dixie “Una gara
per l’amore” con Rachel
Bilson
20.25 The Originals “Vivi e vegeti” con Joseph Morgan
21.15 Prima tv The Originals
“Ad ognuno il proprio figlio” con Joseph Morgan
22.05 The Vampire Diaries
“Voltare pagina”
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.15 Il principe del deserto
(Drammatico, 2011) con
Tahar Rahim, Antonio
Banderas. Regia di JeanJacques Annaud.
23.35 Il grande Match (Commedia, 2013) con Sylvester
Stallone, Robert De Niro,
Jon Bernthal. Regia di
Peter Segal.
21.15 Incontri ravvicinati del
terzo tipo (Fantascienza,
1977) con François Truffaut, Richard Dreyfuss,
Bob Balaban. Regia di
Steven Spielberg.
23.40 Fog (Horror, 1980) con
Janet Leigh, Jamie Lee
Curtis, Adrienne Barbeau.
Regia di John Carpenter.
17.05
17.20
19.05
19.30
20.45
Highlights serie A
Serie A Live
Highlights serie A
Serie A Live
Calcio, Serie A
2014/2015 Napoli - Inter
(Posticipo 26a giornata)
(Diretta)
22.40 Serie A Live
0.00 Premium Sport
SPECIALI
29
QUOTIDIANO
__Domenica 8 marzo 2015__
Alendronato e vitamina D, le due guardie per combatterla
Presentato a Darmstadt il bilancio di un anno difficile
Osteoporosi, ladra di ossa Merck chiude bene il 2014
silenziosa e sottovalutata Kley: «Un anno di successo»
FLAVIA MARINCOLA
Solo in Italia colpisce più
di 5 milioni di persone. Capace
di togliere qualità di vita ma anche di portare all’invalidità. Eppure la malattia non è considerata. Infatti, solo il 24, 5 % degli
italiani (è l’Istat a dirlo) dopo i
45 anni si sottopone a
un controllo in assenza di sintomi. Ma, la
frattura da fragilità ossea, è il primo campanello d’allarme che la
situazione è già seria e
compromessa. Ma se
ben gestita la malattia
non deve far paura ma
nonostante questo appena il 24% di chi dovrebbe seguire una terapia si vede prescrivere il farmaco (lo rivelano i dati Aifa) e di questi il 12% abbandona.
Da vittime a complici.
Perché non basta bere
un bicchiere di latte o
assumere un po’ di vitamina D per combattere
l’osteoporosi. Addirittura servono due guardie per una ladra: il
principio attivo, l’alendronato,
e la vitamina D, che lavorando
in stretta sinergia in un’unica as-
PER I MEDIA UN PREMIO GIORNALISTICO
La FEDIOS (Federazione Italiana Osteoporosi e Malattie dello
Scheletro) , in collaborazione con SIOMMMS (Società Italiana
dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello
Scheletro), anche quest’anno lanciano il Premio giornalistico
scientifico ‘Osteoporosi: la malattia di cui non si conoscono i rischi’
sulla prevenzione dell’osteoporosi, allo scopo di diffondere una
maggiore conoscenza dell’osteoporosi e, soprattutto, sulla sua prevenzione. Per maggiori dettagli
sulle modalità di partecipazione
consultare il bando del Concorso
disponibile sul sito della FEDIOS
all’indirizzo www.fedios.org e sul
sito della SIOMMMS all’indirizzo www.siommms.it. (F. MAR.)
sunzione settimanale, consentono una gestione della malattia
più semplice ed efficace. La terapia con alendronato/colecalciferolo è una delle strategie terapeutiche a disposizione del
medico per combattere l’osteoporosi. L’osteoporosi non fa
paura perché non si conosce,
perché la si considera un ‘acciacco’ dell’età. È per questo che
la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale
e delle Malattie dello Scheletro
(SIOMMMS) insieme alla Federazione Italiana Osteoporosi e
Malattie dello Scheletro (FEDIOS) hanno realizzato una
campagna informativa, ‘Osteoporosi-Storia di una Ladra di
Ossa’ resa possibile grazie al
contributo non condizionante
di MSD Italia: un opuscolo informativo rivolto ai pazienti con
consigli pratici su come prevenire e gestire ‘la ladra di ossa’.
ANDREA SERMONTI
Merck ha dimostrato di
avere ‘le spalle larghe’: i risultati
di bilancio presentati nei giorni
scorsi a Darmstadt (Ger) in tutti
e tre i settori oeprativi – Healthcare, Life Science e Performance Materials hanno fatto definire
dal CEO di Merck Karl-Ludwig
Kley il 2014 “Un anno di successo’, chiuso con importanti acquisizioni. «Abbiamo fortemente
rafforzato tutti e tre i settori in
cui opera la nostra azienda - ha
aggiunto Kley - E inoltre, con
l’acquisizione di AZ Electronic
Materials, l’offerta di acquisto di
Sigma-aldrich e l’alleanza con
Pfizer nel settore dell’immunooncologia abbiamo gettato il seme per un ‘ulteriore crescita ed
espansione». Che nel 2015 porterà, secondo gli analisti, ad una
leggera crescita nelle vendite organiche. Parlando del ramo biofarmaceutico di Merck, Kley ha
sottolineato come si sia registrata
una crescita organica delle vendite del 3,6% nel 2014, guidata
prevalentemente nei mercati
emergenti. E a questa crescita
hanno contribuito quasi tutti i
franchising di MerckSerono, anche se il record lo detiene il ramo
‘fertilità’, in modo particolare nei
mercati emergenti. Rebif, Erbitux Euro 904.000.000. Con Gonal-f,
e Gonal-f. Utilizzato per trattare l'ormone principale ricombile forme recidivanti di sclerosi nante utilizzato nel trattamento
multipla, il farmaco ha registrato della sterilità, Merck ha registrato
un lieve calo delle vendite orga- una crescita organica delle venniche dello -0,2% nel
dite del 9,1% nel 2014. Tra No2014, nonostante la
nostante gli effetti negacrescente pressiotivi dei cambi, le venne competitiva
dite di Gonal-f sono
delle formulacresciute raggiunzioni orali. Tra
gendo il montante
turbolenze vadi Euro 628 milioni.
lutarie del «Questi dai di svi1,2%, vendite
luppo sono il risulRebif pari a € 1,8
tato della nostra promiliardi. Nel 2014,
gressiva trasformazione
le vendite del farmaco
e
della strategia di creKarl-Ludwig Kley
oncologico Erbitux sono
scita a lungo termine cresciute organicamente del ha concluso Karl-Ludwig Kley 5,9%. Compresi gli effetti negativi Merck si sta così trasformando
dei cambi di -3,4%, le vendite di in una società di ‘tecnologia gloErbitux sono aumentate com- bale’ altamente specializzata,
plessivamente di 22 milioni di con l'obiettivo di contribuire a
euro, raggiungendo un tetto di migliorare la vita dei pazienti».
Al Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica
Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI
Siringa pre-riempita e nuova posologia
Gori: «Input imprenditoriale
per lo studio medico estetico»
Infermieri sul territorio
Novità sul ‘ranibizumab’
LARA LUCIANO
Ing. Gori, anche quest’anno al Congresso SIME si
parlerà dello sviluppo imprenditoriale dello studio medico
estetico?
Ritengo che per la figura professionale del medico estetico,
oltre ad essere fondamentale
una pratica medica impeccabile, sia necessario sviluppare delle competenze manageriali che
gli permettano di gestire al meglio la propria ‘imprenditorialità’. Affinché questo avvenga
nel migliore dei modi è necessario proporre ai medici estetici
gli aggiornamenti sulle tendenze del mercato della Medicina
Estetica, odierne e future; è proprio in quest’ottica che è stato
definito un argomento chiave
per la discussione di quest’anno
ovvero ‘Come aumentare la
soddisfazione del paziente che
si rivolge al medico estetico’. In
altre parole questo significa rivolgersi la seguente domanda:
oltre ad un trattamento medico
effettuato a regola d’arte quali
altri strumenti ha il medico a
disposizione?
Come pensa di proporre questa item/1033-intervista-con-l%E
sessione perché sia di massima 2%80%99ing-giacomo-gori.html.
utilità per il medico?
Tutto ciò per favorire il dibattito
Si è deciso di coinvolgere alcune e la massima interazione neldelle aziende più rappresentati- l’ambito della sessione.
ve del settore per un confronto Appare dunque utile, secondo
con i medici, in modo tale da Lei, il connubio Società Scienpoter meglio valutare quali siano tifiche-aziende?
gli obiettivi del paziente quando Secondo me il confronto è
egli ricorre agli interventi di me- estremamente utile e non a cadicina estetica. Infatti, sarà or- so per quest’anno si è scelta la
ganizzata una tavola romodalità della Tavola Rotonda nella quale si
tonda che permette un
affronteranno aperconfronto diretto e
tamente le nuove
costruttivo. Sono
frontiere legate alconvinto che la
le attività, non somassimizzazione
lo mediche, che
delle opportunità
possano portare ad
che il settore della
una massimizzazioMedicina Estetica ofGiacomo Gori fre passano sempre di
ne della soddisfazione
del paziente. Inoltre sarà
più attraverso una codata la possibilità a tutti i medici struttiva collaborazione tra Meche lo volessero di inoltrare do- dico, Società Scientifiche ed
mande che saranno poi rivolte, Aziende, le quali, con la loro riattraverso una rappresentanza cerca e sviluppo, contribuiscodella società SIME, ai responsa- no al miglioramento del servibili aziendali. Per porre eventuali zio finale che viene reso al padomande basterà inviarle al por- ziente. Un dialogo costruttivo
tale www.lamedicinaestetica.it tra i tre soggetti non può che
al seguente link:
migliorare la percezione del sethttp://www.lamedicinaestetica.i tore nel pubblico e la soddisfat/categorie-articoli-argomenti/ zione del paziente finale.
«Abbiamo la migliore ‘sanità’ del mondo»
ci dicono gli esperti. Sarà, ma già l’anno scorso
circa un italiano su sei ha usufruito di prestazioni
di assistenza infermieristica erogate privatamente e hanno speso per queste, di tasca propria, 2,7 miliardi di euro. I dati sono quelli della
ricerca del Censis “Infermieri e nuova sanità:
opportunità occupazionali e di upgrading. Le
prestazioni infermieristiche nella domanda di
assistenza sul territorio”, elaborata per la Federazione dei Collegi IPASVI in occasione del XVII
Congresso nazionale, che si è chiuso ieri a Roma
e che per tre giorni ha visto riuniti gli infermieri
d'Italia per dibattere sul ruolo di questa figura
professionale nella nuova Sanità e per sancire
un nuovo Patto per l'assistenza con i cittadini.
«Credo sia nostro compito intervenire – commenta la senatrice Annalisa Silvestro, Presidente
della Federazione IPASVI – non solo per ridare
appropriatezza e continuità alle prestazioni infermieristiche, ma anche per mettere in sicurezza il cittadino nei casi in cui ricorre a persone
al di fuori della professione. Potremmo coinvolgere il Parlamento per una proposta di legge che
defiscalizzi le prestazioni assistenziali sanitarie
se effettuate da infermieri e le Aziende sanitarie
perché inseriscano e mantengano strutturalmente nel territorio infermieri educatori per informare, educare ed addestrare i familiari o i
loro sostituti ad un accudimento informato, corretto e sicuro dei loro cari». (N. COG.)
Edema maculare diabetico (DME), una
complicanza della retinopatia diabetica, che costituisce la causa più comune di perdita della
funzione visiva e rappresenta nei Paesi industrializzati la principale causa di cecità in età lavorativa, che nel nostro Paese colpisce il 40%
degli oltre 3 milioni gli italiani con diabete. Ne
hanno parlato gli oltre 150 gli oftalmologi e gli
esperti riuniti a Milano alla terza edizione dell’evento ‘Maculive’ organizzato da Novartis per
discutere l’attuale scenario clinico terapeutico
e le prospettive future, con un approccio multidisciplinare, al fine di garantire una terapia
sempre più individualizzata per una sempre più
efficace gestione del paziente affetto da patologie retiniche. Occhi puntati su ranibizumab,
il primo farmaco anti-VEGF autorizzato e rimborsato per il trattamento della perdita della vista dovuta a DME in Italia. Nelle patologie maculari secondarie a diabete, ha dimostrato un’efficacia superiore ai trattamenti in precedenza
ritenuti lo standard terapeutico (laser e cortisonici). Durante il Convegno sono state presentate anche le ultime novità sul farmaco: la formulazione in siringa pre-riempita e l’aggiornamento dello schema posologico, entrambi di
recentissima approvazione, consentono non
solo una maggiore precisione dell’iniezione, ma
anche la potenziale riduzione del rischio di
eventi avversi correlati alla sterilità. (E. SER.)
Redazione: [email protected]
Calcio: pari Dortmund, ko del Wolfsburg
Sci, terzo Heel nella libera di Kvitfjell
Europei di Tiro, argento per Campriani
In Bundesliga il Dortmund, avversario della Juve in Champions, pareggia (0-0) ad Amburgo. Il Wolfsburg, giovedi contro l’Inter in E-League, perde in trasferta (2-1) con l’Augsburg.
Nella Liga il Real Madrid sconfitto (1-0) in casa del Bilbao.
La pista di Kvitfjell, in Norvegia, porta bene a Werner Heel:
aveva vinto la prima volta nel 2008. Ieri l’azzurro, nella discesa
libera, ha chiuso al terzo posto alle spalle dell’austriaco Hannes Reichelt e del canadese Manuel Osborne-Paradis, terzo .
Niccolò Campriani ha vinto ieri l’argento nella carabina 10
metri agli Europei di tiro a segno, in svolgimento ad Arnhem. L’argento olimpico diLondra 2012 ha chiuso alle spalle del bulgaro Rizov e davanti all’altro bulgaro Charheika.
:::
Ilpallone diLuciano
Campionato falsato?
Qualcuno ora può dirlo
::: LUCIANO MOGGI
■■■ Nella settimana che ha portato alla decisione di far giocare il Parma, dopo due
giornate saltate, il calcio italiano non ha fatto una bella figura. Questa settimana è stata
anche quella di Roma-Juventus, la sfida più
importante della nostra Serie A. Due eventi
che hanno confermato come il nostro movimento è oramai anni indietro a federazioni
come quella tedesca, spagnola o inglese,
sia come struttura organizzativa e apicale,
ma anche dal punto di vista qualitativo e
tecnico.
La sfida tra giallorossi e bianconeri non è
stato un bello spettacolo. Ma se da un lato
la tattica della Signora era comprensibile e
funzionale, visto il +9, non si capisce come
la Roma di Garcia (che ieri ha modestamente ammesso che a questo punto è meglio
difendere il 2˚ posto che sognare il Tricolore)non abbia giocato con la voglia e la determinazione necessarie per vincere.I roboanti proclami del francese sono ora ricondotti
ad una più mite idea di guardarsi le spalle
invece che puntare verso una ormai irraggiungibile Juve. Lunedì scorso si è visto un
gioco scialbo, senza grandi occasioni, un
1-1 firmato da Tevez e Keita (miglior giallorosso in campo) che ha lasciato il distacco
inalterato tra le due compagini. Che sono le
più forti, ma più che per bravura propria,
soprattutto per negligenza degli avversari.
Negligenza che bisogna attribuire anche
ad alcuni dirigenti e direttori sportivi del nostro campionato. Come per esempio quelli
della Roma che, a gennaio, hanno fallito il
mercato con gli acquisti di Doumbia (sponsorizzato da Garcia) e Ibarbo, lasciandosi
scappare un gioiello come Salah che, invece, gli ottimi osservatori della Fiorentina
avevano già adocchiato quando l’egiziano
era al Basilea, prima di finire al Chelsea alla
corte di Mourinho. Doumbia e Ibarbo, al di
là dei loro infortuni, non sono neanche
adatti al gioco giallorosso. Il primo è stato
preso per sostituire Destro, ma ha caratteristiche completamente diverse, mentre l’ex
cagliaritano è un contropiedista, tattica che
non si addice alla Roma. Chi, invece, l’affare l’ha fatto è proprio la società di Della Valle con il Chelsea. I viola hanno dato via Cuadrado, troppo individualista e spesso avulso nel contesto fiorentino, per avere a disposizione il Messi d’Egitto che si è integrato
perfettamente negli schemi di Montella.
Consoliamoci, ma non troppo, con il ritorno al calcio giocato del Parma. Troppi
faccendieri senza possibilità economiche si
sono accostati a questa gloriosa società.
Nessuno di loro, fino ad ora, ha dimostrato
di poter gestire il club. In soccorso dei
gialloblù è arrivata la Lega calcio con i 5 milioni di euro attinti dal «fondo multe». Una
scelta che ha creato molte polemiche. Il voto non unanime delle 20 società di serie A
sul voler prestare questi soldi al Parma alimenta le accuse di campionato falsato, rilanciate ieri anche da Gasperini, critiche
che potranno tornare fuori in ogni momento da qui alla fine.
A San Siro intanto il Milan butta via una
vittoria già sua, per colpa di una dormita
della difesa a tempo scaduto. La classifica è
quella che il Diavolo si merita, però basta
con le accuse a Inzaghi: se i suoi commettono simili errori... Chi vince e convince è invece la Samp, organizzata e con un Eto’o
pericolo costante: l’Europa non è un sogno.
Povero
Diavolo
Filippo Inzaghi, 41
anni, mister del
Milan: finora vinte 8,
pareggiate 11, perse 7
[Ansa]
::: GIAMPIERO DE CHIARA
MILANO
Il Milan pareggia col Verona
a San Siro 2-2 e recrimina per
una vittoria sfumata in pieno
recupero. Torna in pericolo
la panchina di Inzaghi. I rossoneri soffrono molto nel primo tempo la verve dei veneti.
Toni su rigore (18’) segna
l’1-0, ma sempre con un penalty (41’) Menez fa l’1-1. Poi
il gol di Mexes (ad inizio ripresa) sembra regalare i tre punti al Milan. Ma a gelare il Meazza ci pensa Lopez con un
diagonale vincente a trenta
secondi dal fischio finale.
MILAN (4-3-3)
Diego Lopez 6: Toni, sul rigore,
lo beffa con il «cucchiaio». Sul 2-2
non può far nulla.
Bonera 6: frastornato dall’inizio
sprint dei veneti, si riprende col
passare dei minuti.
Paletta 5.5: troppierroriin impostazione.
Mexes 7: si procura il rigore e segna il gol dell’2-1. Un giocatore rigenerato.
Antonelli 6.5: sempre propositivo, una vera freccia sulla sinistra.
Poli 6: solido ed ordinato.
Muntari 5.5: ingenuo sul penalty dato al Verona. Confusionario.
Bonaventura 6: non ha il fisico
dell’interno di centrocampo, ma
l’intelligenza e la visione di gioco
sì.
Menez 6: segna il rigore che fa
rinascere il Milan (dal 47’ st Destro sv).
Cerci 5: non sfrutta la chance da
titolare che gli regala Inzaghi (dal
19’ st Honda 6: più vivace di Cerci).
Pazzini 5.5: gioca al posto di De-
Suicidio del Milan al 94’. Al Meazza, Toni porta in vantaggio il Verona su rigore
Menez-Mexes firmano la rimonta, ma Nico Lopez trova il 2-2 a tempo scaduto
Su Inzaghi restano nuvole minacciose. Cerci delude, Destro entra solo al 92’
MILAN-VERONA
2-2
RETI: 18’ rig. Toni, 41’ rig. Menez, 2’ st Mexes, 49’ st N. Lopez.
MILAN (4-3-1-2): Diego Lopez; Bonera, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, Muntari,
Bonaventura; Menez (47’ st Destro); Cerci (19’ st Honda), Pazzini (32’ st Bocchetti).
All. Inzaghi.
VERONA (4-3-3): Benussi; Ionita, Moras, Marques (5’ st Rodriguez), Pisano; Sala,
Tachtsidis, Hallfredsson (18’ st Obbadi); Jankovic (34’ st Nico Lopez), Toni. All.
Mandorlini.
ARBITRO: Giacomelli.
NOTE: ammoniti Poli, Ionita, Hallfredsson.
stro,ma non incide (dal 32’ st Bocchetti sv).
VERONA (4-3-3)
Benussi 5.5: sul rigore di Menez
si tuffa troppo presto.
Ionita 6: dopo l’inizio arremban-
te, si limita a difendere. Ammonito, era diffidato salterà la prossima
sfida in casa contro il Napoli.
Moras 5.5: commette, ingenuamente, il fallo da rigore su Mexes.
Marques 6: bene in marcatura,
difetta con la palla tra i piedi. Esce
per infortunio (dal 5’ st Rodriguez 6: subito reattivo).
Pisano 6.5: salva bene su Antonelli e si spinge spesso in attacco.
Sala 6 : centrocampista di lotta e
di governo.
Tachtsidis 6: sfiora il pareggio
con una clamorosa traversa, ma
sbaglia sulla rete di Mexes.
Hallfredsson 5.5: tatticamente
intelligente, ma i piedi non sono il
suo forte (dal 18’ st Obbadi 6: copre la sua zona)
Jankovic 6: giocatore di classe e
di tocchi sopraffini. Cala nella ripresa (dal 34’ st N. Lopez 6.5: al
94’ regala il pareggio al Verona).
Toni 6.5: segna il suo 31˚gol in 60
partite col Verona.
Gomez 5.5: in ombra.
Sampdoria-Cagliari 2-0
Primo squillo di Eto’o, Mihajlovic inguaia Zola
::: GENOVA
■■■ Seconda vittoria consecutiva e quinto posto
per la Sampdoria, che aggancia momentaneamente la Fiorentina in zona Europa League.A Marassi, Mihajlovic batte il Cagliari e inguaia ancora
di più Zola, fermo a un solo punto nelle ultime sei
partite. Apre le danze De Silvestri, di testa, su un
corner di Muriel. Il raddoppio porta la firma di
Eto’o, preferito a Okaka e al primo gol con la maglia blucerchiata, grazie a un destro potente sul
primo palo sul quale però il portiere dei sardi
Brkic non è immune da colpe. A complicare la
situazione degli ospiti l’espulsione di Avelar all’82’, per doppia ammonizione. Cartellino giallo,
fra i doriani, per Acquah, che, diffidato, salterà la
trasferta di lunedì 16 marzo in casa della Roma.
SAMPDORIA-CAGLIARI
2-0
RETI: 33’ De Silvestri, 27’ st Eto’o
SAMPDORIA (4-3-3-): Viviano 7; De Silvestri 7, Silvestre 6, Romagnoli 6.5, Regini 6; Acquah 6.5 (66’ Soriano 5.5), Palombo 6.5,
Obiang 6; Muriel 6 (59’ Okaka 6), Eto’o 7 (86’ Duncan Sv), Eder
6.5 All.Mihajlovic.
CAGLIARI (4-3-3): Brkic 6.5; Ale. González 6 (88’ Ceppitelli Sv),
Rossettini 6, Capuano 6, Avelar 6; Dessena 5.5 (61’ Sau 5.5),
Cossu 6, Crisetig 6 (77’ Husbauer 5,5); M’Poku 7, Longo 6.5,
Farias 5. All. Zola.
ARBITRO: Tommasi.
NOTE: amm Cossu, Acquah, Romagnoli. Esp. Avelar (doppia amm.).
31
SPORT
__Domenica 8 marzo 2015__
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Tanti auguri Trost: agli Europei argento nel salto in alto Coppa Davis, il doppio italiano vale il 2-1 sul Kazakistan
■■■ Con un finale thrilling agli Europei indoor di Praga, Alessia Trost conquista la medaglia
d’argento nel salto in alto. Dopo tanti podi nelle
categorie giovanili, ecco la prima affermazione
tra le “grandi” per la pordenonese: seconda al
termine di una gara molto combattuta dove,
pur su quote non altissime (1,97 metri), ha do-
vuto arrendersi a Maria Kuchina, amica-nemica per le tante sfide da ragazzine. Appaiate a
1,97, è stato necessario lo spareggio a oltranza
fra quota 1,99 e 1,97: al quarto salto a 1,97, Alessia fallisce, la russa no,ma la medaglia è comunque uno strepitoso regalo per il compleanno
dell’azzurra (21 anni) che cade proprio oggi.
■■■ Grazie a una buona solidità mentale e
all’Hawk-Eye (se non ci fosse stato, chissà cosa avrebbero combinato i patriottici giudici di
linea...), il doppio azzurro Bolelli-Fognigni batte in quattro set (7-6 6-3 6-7 6-4) quello kazako
Nedovyesov-Golubev, portando l’Italia sul
2-1. Un punto fondamentale, ottenuto nono-
stante un rocambolesco tie-break (durato 25
minuti con 6 matchpoint cancellati ai nostri),
che ci rende i favoriti d’obbligo. Oggi (dalle 9
su Supertennis) gli ultimi due singolari, con la
sfida tra i numeri 1 Seppi e Kukushkin e, a
seguire, Bolelli (ieri il migliore, riscattata la
brutta sconfitta di venerdì) contro Golubev.
NON SOLO PARMA
Queiclub a rischio crac senza riflettoritv
Da Monza a Lecce, tante le realtà in crisi: ma per loro il calcio dei big non si mobiliterà
::: FRANCESCO P. GIORDANO
■■■ Più che il campionato, ad
2-0
2-2
Juventus
Roma
Napoli
Lazio
Fiorentina
Sampdoria*
Genoa**
Torino
Inter
Milan*
Palermo
Sassuolo
Verona*
Empoli
Udinese**
Chievo
Atalanta
Cagliari*
Cesena
Parma*** (-1)
58
49
45
43
42
42
36
36
35
35
34
29
29
28
28
25
23
20
19
10
SERIE B, 30ª GIORNATA
Carpi e Bologna avanti tutta
Avellino da solo al 3˚posto
La 30ª di Serie B: Catania-Spezia 2-2; Crotone-Trapani 1-0; Latina-Carpi 0-1; Livorno-Ternana 3-1; Modena-Frosinone 1-0;
Perugia-Lanciano 0-0; Pescara-Vicenza
2-2; Vercelli-Brescia 0-0; Varese-Bologna
1-3; Avellino-Bari 2-0; Entella-Cittadella
(domani 20:30). Classifica: Carpi 59, Bologna (-1) 51, Avellino 49, Vicenza 48, Frosinone 47,Livorno 47, Pescara 43, Spezia
43, Lanciano e Perugia 40, Bari 37, Ternana 36, Modena 36, Vercelli 34, Cittadella,
Trapani e Latina 34, Entella 33, Brescia
33, Catania 31, Crotone 31, Varese (-3) 28.
essere salvate sono state le apparenze. Oggi il Parma torna in
campo dopo aver saltato le gare
contro Udinese e Genoa, ma la
sfida contro l’Atalanta ha tanto di
surreale. «Lavoriamo per dimostrare le nostre capacità, questo è
l’aspetto che affrontiamo con
maggiore serenità», ha sottolineato iltecnico Donadoni. Ma nessuno,tantomeno igiocatori, può essere sereno. Il salvataggio da parte della Lega, che ha garantito al
Parma 5 milioni di euro per concludere la stagione, è un omaggio più alle pay tv che alla squadra ducale. Terminato il campionato, il Parma resterà abbandonato a se stesso,a meno di ipotetici mecenati. Ecco perché la situazione nello spogliatoio resta tesa,
perché il futuro continua ad essere scuro: «Negli ultimi due mesi,
questo gruppo ha avuto una notevole caduta», ha proseguito Donadoni.
Il caso Parma ha scosso la coscienza del calcio italiano. Eppure è un fenomeno tutt’altro che
nuovo: negli ultimi 5 anni, sono
state 37 le società fallite nel panorama professionistico. Tra Serie
B e Lega Pro, dove i riflettori delle
pay tv sono meno luminosi o del
tutto spenti, succede che società
nascono e muoiono nell’arco di
poche stagioni, il tutto nell’impotenza, se non nell’indifferenza,
delle istituzioni calcistiche. La riforma della Lega Pro, che ha portato da 90 a 60 le società iscritte al
campionato, è stata attuata proprio in funzione di premiare le realtà sane. Ma strumenti in grado
di prevenire casi di club insolventi non sono mai stati introdotti.
Proprio in Lega Pro, il Monza,
vittima di una storia grottesca, è
sull’orlo del fallimento. A inizio
stagione si perdono le tracce del
presidente Armstrong, che viene
coinvolto in uno scandalo finanziario. Nessuno paga più i giocatori, che fanno partire la messa in
mora: a dicembre, un misterioso
compratore inglese, Dennis Bingham, promette di saldare tutte
le pendenze, prima divolatilizzarsi anche lui. Mentre la squadra
cola a picco, con l’ultima vittoria
datata 7 dicembre (ieri 0-0 a Como), una nuova cordata, guidata
da Piero Montaquila, prova a salvare il club. Ma la procedura fallimentare è già in atto, martedì si
attende il responso del tribunale.
Ci sono poi altre società che,
pur non rischiando nel breve periodo il fallimento, fanno i conti
con un equilibrio finanziario precario. In B, il presidente del Varese Laurenza, ha messo in vendita
a titolo gratuito le sue quote. Do-
po aver garantito un milione di
euro per permettere la sopravvivenza del club, il vicepresidente
Imbrogia sta cercando nuovi soggetti in grado di garantire stabilità.
Un incubo da cui sembra essere uscito da poco il Brescia, dove
Corioni ha passato la mano dopo
23 anni. Dopo il rischio concreto
della messa in mora da parte dei
giocatori, l’arrivo di Rinaldo Sagramola, ex ad di Palermo e
Samp, ha sbloccato la situazione:
«Tutti gli stipendi sono stati pagati, ora risaneremo la società».
Epiloghi lieti si attendono a
Lecce, dove la famiglia Tesoro ha
messo in vendita il club, annunciando di non voler più versare
un euro nelle casse societarie; a
Barletta, dove per ora il fallimento è scongiurato; a Torre Annunziata, dove il Savoia ha un rosso
di due milioni di euro; a Mantova
e Reggio Calabria, dove si invocano nuove figure che possano garantire un futuro più roseo. Per
loro il fondo-multe difficilmente
sarà di nuovo scomodato.
Napoli-Inter alle 20.45
Mancio pensa al futuro: «Scudetto il prossimo anno»
::: MATTEO SPAZIANTE
no poi riusciti ad invertire la tendenza, visto il pari
con i campani all’andata, il ko con la Roma all’O■■■ L’Inter all’esame big. I nerazzurri stasera limpico e l’1-1 contro la Juve a gennaio. Una vitto(20.45) contro il Napoli tornano al
ria soprattutto per rimanere agganSan Paolo dopo la cocente eliminaciati altreno Europa,questo l’obiettizione in Coppa Italia, ma soprattutvo dell’Inter: «In quest’ottica, batteto sfidano la terza forza del campiore un avversario che sta sopra di noi
nato, match che Ranocchia e comin classifica ci farebbe bene», dice
pagni falliscono da ben tre anni.
Mancini, che guarda già alla prossiL’ultima vittoria infatti contro una
ma stagione: «Stiamo facendo un ladelle prime tre in classifica è datata
voro importante per raccogliere i
9 dicembre 2012, quando a San Sifrutti nell’immediato ma anche
ro i gol di Guarin e Cassano manda- Roberto Mancini [Credit]
guardando al futuro. L’anno prossirono ko proprio il Napoli. In panchimo dovremo lottare per lo scudetna c’era Stramaccioni, né Mazzarri né Mancini so- to», la promessa dell’allenatore nerazzurro.
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VIA TORTONA
Quadri d’autore a 100 euro
Ecco la fiera d’arte low cost
servizio a pagina 39
LOTTA AL DIVIETO
I NUMERI DI IERI
::: 12 Borseggi
::: 3 Scippi
::: 4 Rapine
::: 11 Truffe
::: 1 Furti in appartamenti e negozi
::: 1 Furti di autovetture
::: 3 Furti a bordo di autovetture
::: 5 Arresti
La Brambilla all’attacco
«Fate entrare i cani all’Expo»
servizio a pagina 39
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
La scelta diMatteo
SeSalvininonsicandida
creiundelfinoleghista
oappoggiazzurrieNcd
::: MASSIMO COSTA
■■■ Guardando alla faida quotidiana
che si sta consumando nella sinistra milanese, verrebbe da dire che il centrodestra tra un anno avrà una occasione irripetibile per riconquistare Milano. Il Pd
pronto a fare le scarpe a Pisapia, Pisapia
vicino al passo indietro dopo un solo
mandato, una serie grottesca di ipotetici
successori Dem, il continuo piagnisteo
dell’ala arancione contro i renziani pigliatutto.
Insomma, dopo cinque anni di governo deludente - per ammissione di una
larga parte dell’elettorato progressista - il
centrodestra si presenta sul dischetto
del rigore. Però i rigori bisogna tirarli e
segnarli. Soprattutto bisogna trovare il rigorista: Matteo Salvini, il leader più in vista oltre che il più temuto dai suoi avversari, non ha ancora deciso. Sfido Renzi
per la premiership o mi butto su Palazzo
Marino? Prima o poi dovrà imboccare
una strada. Qualunque sia la decisione,
una cosa è certa: oggi Salvini è l’unico
cavallo leghista in grado di scendere in
campo. Non ci sono all’orizzonte altri
ronzini lumbard con chance di vittoria.
Proprio per questo, se dovesse scegliere
l’impervia strada verso Palazzo Chigi il
leader leghista avrebbe davanti due strade: coltivare una classe dirigente cittadina del Carroccio in grado di affermarsi,
ma i tempi non paiono ancora maturi;
oppure appoggiare, turandosi il naso e
seppellendo magari controvoglia l’ascia
di guerra, un eventuale candidato di Forza Italia (o, peggio, del Nuovo centrodestra). Altrimenti ci sarebbe un vincitore
già scritto, e non sarebbe nel campo del
centrodestra. Paradossalmente, se dovesse sfilarsi dalla corsa, Salvini dovrebbe lottare con ancora più forze per un
centrodestra unito. Scrivendo prima un
programma, mettendo in chiaro prima
le priorità per la città. A questo punto presentarsi insieme contro il favorito candidato Pd sarebbe un segnale di maturità
politica.A meno che Salvini voglia coprirsi ancora un po’, ripetendo ancora per
qualche mese che «non vuole lasciare
campo libero a Renzi». Per poi presentarsi sul dischetto e provare a conquistare
la poltrona oggi occupata da Pisapia.
Dopo le polemiche sul cantiere di viale Tunisia
Guerra infinita di Pisapia alle auto
Piste ciclabili per altri 118 milioni
Da corso Sempione a via Mecenate: nuovo piano con 186 km di corsie. Il centrodestra: soldi buttati
■■■ Immaginando il futuro
di Milano, Giuliano Pisapia e
gli assessori della sua giunta,
vedono solo biciclette. Niente più automobili, o meglio,
lo stretto indispensabile perché i milanesi dovranno
muoversi fondamentalmente a bordo delle ecologiche
due ruote. Complice di questo progetto non può essere
altro che la creazione di piste
ciclabili. Chilometri di corsie
destinate alla circolazione di
biciclette. Per questo c’è un
piano da 118 milioni per fare
186 km di nuove piste.
LA ROMENA: FETO MORTO PER LE BOTTE. MA ORA È INDAGATA PER CALUNNIA
L’unico aborto era quello della verità
servizio a pagina 35
MANOVRE A SINISTRA
Il Pd festeggia Renzi
e archivia Giuliano
■■■ Piangeva, parlava alle telecamere con l’affanno di chi è agitato. Diceva di aver abortito a
causa delle manganellate ricevute dalla polizia
durante lo sgombero del 18 novembre scorso,
quando gli agenti liberarono i due centri sociali
anarchici in zona Corvetto. La donna, una ro-
■■■ Una festa (con tanto di
torta) per dire «Buon compleanno governo Renzi». Così il
Pd ha celebrato il primo anno del Matteo premier e messo una pietra sopra l’eventuale ricandidatura di Pisapia a
Milano che, per prendere
tempo, è andato in vacanza.
mena di 37 anni che aveva occupato abusivamente un appartamento Aler, secondo i giudici
del tribunale di Milano si è inventata tutto ed è
stata denunciata per calunnia. A smentire le
sue parole è l’autopsia sul feto di sei mesi.
SALVATORE GARZILLO a pagina 34
servizio a pagina 37
Continua il sondaggio di «Libero» sul nome ideale
Il dossier a Palazzo Marino
Forza Italia: per vincere a Milano
replichiamo l’alleanza del Pirellone
Il trans fa la sentinella antidegrado
«Denuncio il caos di via Padova»
■■■ Se nel Pd crescono le fibrillazioni attorno alla ricandidatura di Giuliano Pisapia, nel
centrodestra sale la voglia di riprendersi una città che da sempre è il simbolo della rivoluzione liberale: Milano.Per farlo pe-
■■■ Federica risiede da anni in
rò,secondo il capogruppo al Pirellone,Claudio Pedrazzini «Bisgona andare tutti assieme,
senza divisione, come succede
in Lomabrdia». E dice «no» sui
gruppi uiniti Fi-Ncd.
FABIO RUBINI a pagina 37
via Padova (il laboratorio multiculturale di Pisapia) ed è uno degli angeli custodi della zona. Il suo vero
nome, però, cela una storia completamente diversa. Lei, Federica,
in passato, era un lui. Ma questo
San Colombano al Lambro (Mi)
Pattuglia armata per difendere il vino doc dai cinghiali
::: MARIANNA BAROLI
■■■ Sulla collina di San Colombano al Lambro è
partita la grande caccia al cinghiale. Non una caccia qualsiasi, ma una vera e propria missione per
uccidere gli animali colpevoli di rovinare i vigneti
pregiati dell’unico vino doc milanese. La guerra
contro i cinghiali era iniziata già nelle scorse settimane quando i 50 esemplari di suino selvatico si
erano resi protagonisti di incidenti stradali. Il gruppo, infatti, dopo aver conquistato la collina, aveva
deciso diespandere la loro area di azione dalle campagne del lodigiano alle colline pavesi. Da qui, la
decisione di intervenire e di avviare una campagna
di contenimento per gli animali, ormai ritenuti
completamente fuoricontrollo. A firmare l’ordinanza per legalizzare l’abbattimento dei cinghiali, il
consiglio comunale di San Colombano in accordo
con l’ambito di caccia locale.
Il bottino, nella prima notte, fa sperare il sindaco:
durante la prima battuta di caccia sono stati abbattuti un maschio adulto di oltre un quintale di peso e
due giovani da cinquanta chilogrammi l’uno. La
missione è di abbattere almeno 15 capi dei 50 nel
branco composto soprattutto da femmine agguerrite e dai loro piccoli.
per i molti residenti che si affidano
a lei come baluardo della sicurezza della zona, non conta. Da anni
denuncia il degrado della zona e
lamenta: «Pisapia ci ha abbandonato».
servizio a pagina 35
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CRONACA
__Domenica 8 marzo 2015__
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Dopo lo sgombero di novembre al Corvetto
GIALLO A BERGAMO
«Ho abortito per le botte»
La romena accusò la polizia
Ora è indagata per calunnia
Donna di29 anni
arrivain ospedale
con un neonato morto
La donna aveva attribuito la perdita del feto a una presunta manganellata degli agenti
Perla Procura,che l’ha intercettata mentre cercava falsi testimoni,siè inventata tutto
::: SALVATORE GARZILLO
■■■ Piangeva, parlava alle
telecamere con l’affanno di
chi è agitato. Diceva di aver
abortito a causa delle manganellate ricevute dalla polizia
durante lo sgombero del 18
novembre scorso, quando gli
agenti liberarono i due centri
sociali anarchici in zona Corvetto, il Corvaccio e il Rosanera.
La donna, una romena di
37 anni che aveva occupato
abusivamente un appartamento Aler,ha detto tante cose da quel giorno ma secondo i giudici del tribunale di
Milano erano tutte bugie e
per questo è stata denunciata per calunnia. A smentire le
sue parole è l’autopsia sul feto di sei mesi, dalla quale si
scopre che l’aborto è stato
spontaneo e dovuto «con certezza» a cause interne. La
consulenza di un anatomopatologo e di un ginecologo
sostiene che non è stata colpa della presunta manganellata.
Cisono dubbianche sulfat-
LA DENUNCIA
E GLI SCONTRI
A sinistra la donna che ha
denunciato di aver perso il
bambino per le violenza; a
destra due immagini degli
scontri di quel giorno [Ftg]
to che abbia davvero ricevuto il colpo. Gli investigatori
hanno guardato centinaia di
foto e quaranta ore di filmati
registrati quel giorno senza
trovare traccia della manganellata. Neppure i testimoni
ascoltati hanno potuto confermare la presenza della
donna al momento degli
scontri. Le uniche persone
che hanno giurato di aver visto la botta sulla pancia sono
state sua sorella e un’amica,
entrambe però denunciate
per calunnia.
Nel decreto di perquisizione a casa delle indagate si legge inoltre che le intercettazioni disposte dal pm Prisco e
dal procuratore aggiunto Romanelli hanno rivelato il tentativo di convincere altre persone a raccontare una versione diversa dalla verità. Altre
bugie per incastrare i poliziotti. Tra i potenziali testi c’era
una donna romena che si è
rifiutata di partecipare alla
truffa e ha così evitato la denuncia.Non sapeva che mentre parlava al telefono con la
connazionale c’erano gli
agenti della polizia locale ad
ascoltare. Secondo l’avvocato della donna,Danilo La Monaca, «è più facile prendersela con i più deboli piuttosto
che con i più forti. E la Procura, a mio avviso, non ha fatto
indagini a sufficienza, mentre la polizia ha fornito po-
chissimi filmati e non tutti
quelli che aveva a disposizione».
Si riaccende intanto lo
scontro politico. «I centri sociali riescono ad essere paladini non solo dell’illegalità,
ma anche della menzogna:
gli attivisti si prodigano nella
ricerca di testimoni falsi a sostegno di fatti mai avvenuti
contro le forze dell’ordine» attacca Riccardo De Corato, vice-presidente del consiglio
comunale e capogruppo di
Fdi-An in Regione. «Se il problema delle occupazioni abusive è scoppiato in tutta la sua
forza è conseguenza del fatto
che il Comune ha abbassato
la guardia su questo fronte.
Pisapia prenda concreti provvedimenti per il ripristino della legalità».
Arriva all’ospedale Papa
Giovanni XXIII di Bergamo con un bimbo di due
settimane senza vita. Un
bimbo che non risulta nato in nessuna struttura
ospedaliera, né è stata
mai registrata la sua nascita. Una donna di 29 anni,
A.M., è indagata per omicidio colposo. «L'ho partorito in una casa... stava bene», avrebbe detto. I medici, però, non hanno potuto fare altro che verificare
il decesso. Sarà l’autopsia
a chiarire le cause. Una vicenda dai molti contorni
inspiegabili sulla quale
sta cercando di far luce la
Procura di Bergamo. La
donna è ora ricoverata in
stato confusionale in Psichiatria. Rischia l’accusa
di infanticidio o di abbandono di neonato, qualora
dovesse emergere che il
bambino sia morto perché non accudito adeguatamente. Il piccolo, stando a un primo esame
esterno del corpicino,
non avrebbe segni di violenze. A.M. è arrivata al
pronto soccorso con il neonato in braccio, accompagnata da un conoscente. La donna, separata da
circa un anno, era tornata
a vivere nel quartiere Colognola, nella stesso complesso di case in cui risiedono anche i genitori.
G. SPA.
CRONACA
__Domenica 8 marzo 2015__
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Dopo le polemiche sul cantiere di viale Tunisia
Guerra alle auto: altre ciclabili per 118 milioni
Da corso Sempione a via Mecenate: per la giunta serve un nuovo piano con 186 km di corsie. Il centrodestra: soldi buttati
::: MARIANNA BAROLI
■■■ Immaginando il futuro di Milano, Giuliano Pisapia e gli assessori della sua
giunta, vedono solo biciclette. Niente più automobili, o
meglio,lo stretto indispensabile perché i milanesi dovranno muoversi fondamentalmente a bordo delle
ecologiche due ruote. Complice di questo progetto non
può essere altro che la creazione di piste ciclabili.Chilometri di corsie destinate alla
circolazione di biciclette.
Il programma è stato messo per iscritto nel «Pums», il
Piano della Mobilità Sostenibile. Approvato dalla giunta, rimarrà a disposizione di
tutti per 60 giorni per permettere a coloro che vorranno di prenderne non solo visione ma di formulare eventuali proposte e obiezioni. È
questo il caso di Ciclobby
che, entro il 27 aprile (data
ultima per presentare i propri progetti e le proprie
idee), formulerà le proprie
ipotesi da consegnare al Comune di Milano proprio in
merito dimobilità a due ruote. Intanto, quello è sotto gli
occhi di tutti è il fatto che a
Milano si cercheranno 118
milioni di euro per la realizzazione di una rete portante
di186 km di cui 110 sui grandi percorsi radiali e 38 su
percorsi anulari. Oltre alla
creazione di nuovi percorsi,
quindi, per cui è già stato individuato l’asse SempioneCertosa-Gallarate ma anche il Naviglio Pavese e l’itinerario Venezia-Buenos Aires-Monza, ci saranno però
migliorie per i percorsi già
esistenti oltre che la manutenzione, il risanamento e la
pulizia dei bordi delle strade
e degli assetti circolatori difficili per i ciclisti.
In una città in cui le buche per strada sono ormai
all’ordine del giorno, il progetto di costruire nuove piste ciclabili fa dicutere la politica. Non solo per l’effettiva
mancanza di fondi e la difficoltà di coprire spese straordinarie per la manutenzione stradale cittadina, ma anche per i toni di critica con
cui, ultimamente, i milanesi
hanno accolto questo tipo
di lavori. È il caso per esempio della tanto discussa e criticata pista ciclabile di viale
Tunisia. Vista dall’amministrazione come uno dei progetti di punta, si è rivelato essere un cantiere interminabile che ha creato disagi e lamentele continue tra negozianti e residenti costretti a
vivere tra le grate del cantiere. A storcere il naso per la
pista, i cui lavori attualmente sono in ritardo di oltre tre
mesi, anche gli stessi ciclisti
che lamentano la mancanza di cura dei dettagli e il percorso a ostacoli in alcuni
punti.
«Pensavamo di averle viste tutte con la pista ciclabile
di via Gallarate che compa-
OPERE CONTESTATE
Nella tabella il piano delle nuove piste ciclabili della
giunta Pisapia. Nella foto sopra quella in via di
costruzione in viale Tunisia, sotto la
ciclo-pedonalizzazione di piazza Castello [Fotogramma]
re e scompare a ogni nuova
asfaltatura e invece, eccoci
di nuovo» ha commentato
ironico il consigliere di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale. «Considerando il livello di utilizzo da parte dei
ciclisti, i lavori effettuati fino
a ora sono costati un milione di euro a ciclista» ha continuato De Pasquale secondo cui, simbolo di questa
«follia da pista ciclabile» è «il
percorso che unisce via Stephenson al centro che è diventato il percorso preferito
per collegare i campi rom di
viale Certosa al centro città». Critico sul progetto di
spostare ulteriori fondi per
la costruzione di piste ciclabili, anche Riccardo De Corato, ex vice sindaco e consigliere comunale di Fratelli
d’Italia. «La loro politica è
quella disincentivare l’utilizzo delle auto» ha ricordato
De Corato «e hanno pensato bene di farlo tagliando il
calibro delle strade con piste ciclabili che non servono
a nessuno visto che, così co-
me le fanno, ingolfano il traffico e basta». «Questo è un
inutile spreco di denaro» ha
concluso De Corato «tanto
ormai i ciclisti si sentono padroni della città e sfrecciano
ovunque, piste ciclabili e
non».
La «sentinella»
«Io, trans, denuncio il degrado di via Padova»
Federica ha raccolto un dossier sull’emergenza sicurezza: «Aggressioni e inciviltà, siamo lasciati soli dal Comune»
LA MOZIONE
La Lega all’attacco:
«Per Expo via le lucciole
dalle strade di Milano»
Una mozione della Lega per chiedere al Consiglio comunale di «ripulire» in vista di Expo le strade
della città dalle prostitute. «La stima - spiega il capogruppo del Carroccio Alessandro Morelli - è che
l’Esposizione porterà a Milano
circa 15 mila operatori e operatrici del sesso in più. Per questo
chiediamo al sindaco sotto sfratto di Milano, di attuare da subito
tutte le iniziative possibili per evitare che le nostre strade siano invase durante i sei mesi di Expo da
prostitute creando degrado in intere aree della città». E ancora: «I
milanesi si sono accorti del cambio di gestione della città anche
dal fatto che molte strade sono di
nuovo invase da prostitute. Gli
proponiamo di intervenire prima di lasciare la città per interrompere subito anche la tratta
delle donne, un gesto che, alla vigilia della festa della donna, varrebbe molto di più dell'inutile
mazzetto di mimosa».
■■■ Federica risiede da anni in via
Padova (quello che per il sindaco Pisapia doveva essere il laboratorio
multiculturale della città) ed è uno
degli angeli custodi della zona. Il
suo vero nome, però, cela una storia completamente diversa. Lei, Federica, in passato, era un lui. Ma
questo per i molti residenti che si
affidano a lei come baluardo della
sicurezza della zona, non conta. Federica infatti combatte da anni contro «il disagio che si vive nel quartiere».
Può raccontarci, dal suo punto
di vista, come si vive in via Padova?
«Si vive sentendosi impotenti.
Non è una situazione facile, la nostra. Qui c’è gente che continua a
delinquere indisturbata perché siamo abbandonati da tutti».
Chi vi ha abbandonato? L’amministrazione?
«Quale amministrazione? Siamo
abbandonati da tutti e non solo dalla giunta comunale, anche da chi
dovrebbe provvedere alla nostra sicurezza».
Lei provvede a segnalare quasi
quotidianamente i disagi della zona. Le rispondono?
«Io faccio fotografie e invio costantemente email agli assessori, al sindaco, al prefetto. Le risposte tardano sempre ad arrivare».
Ha anche avuto un incontro
Federica, «sentinella» di via Padova
con l’assessore Granelli. Com’è
andato?
«Mi sono recata con le mie segnalazioni in piazzale Baracca. La sua
risposta mi ha lasciata molto male.
“Contro l’inciviltà non possiamo fare nulla”. E allora chi dovrebbe aiutarci?».
Delusa?
«Moltissimo. E dal prefetto e dal
questore. Dopo le mie segnalazioni
sono stata contattata dall’ispettrice
di zona che mi ha anche chiesto “come mi sono permessa” di contattarli».
Insomma, una Milano da cambiare secondo lei.
«Completamente, e iniziando
proprio da via Padova».
Cosa vi aspettate da Pisapia nel
futuro?
«Che si accorga come l’anomalia
di questa zona ormai sia sotto gli occhi di tutti. Di come la gente scappi
da qui, preferisca lasciare Milano
piuttosto che trasferirsi in questa zona. Qui è la vera Expo, quella del degrado però».
Un problema che si ripercuote
anche sull’economia.
«Certo. Gli appartamenti qui sono completamente svalutati e anche chi vende ci rimette sempre almeno 50-70 mila euro».
Può raccontarci quale episodio
di violenza le è rimasto impresso?
«In via Arquà uno dei residenti,
stanco delle continue scorribande,
ha urlato ai ragazzi in auto di smetterla. Lui abita al primo piano, i ragazzi in tutta risposta gli hanno lanciato delle pietre contro, rompendo
i vetri delle finestre. E ancora. Le
continue segnalazioni sui dieci centri massaggi in fila che non ammettono donne. Perché? Sappiamo tutti benissimo cosa succede all’interno ma nessuno fa nulla».
Anche lei è stata vittima di minacce.
«Continue. L’ultima giovedì perché ho chiesto a un ragazzino se,
per favore, di giorno può spegnere
la luce all’ingresso del palazzo».
M. BAR.
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CRONACA
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Continua il sondaggio di «Libero» sul candidato ideale
La ricetta di Pedrazzini
«Per vincere a Milano
serve il modello Pirellone»
Il capogruppo azzurro in Regione: subito un’intesa con Lega Nord e Ncd,
il nome può arrivare dalla società civile. No al gruppo unico con gli alfaniani
::: FABIO RUBINI
■■■ Se nel Pd crescono le fi-
DA DOMANI
L’ortomercato
apre le porte
nei giorni feriali
Da oggi l’Ortomercato sarà aperto anche nei giorni
feriali. Da lunedì a venerdì si potrà andare a comprare dalle 10 alle 12.
Un’allargamento importante se si considera che
fino a ieri l’Ortomercato
era aperto solo al sabato
mattina (in questo caso resta l’orario tradizinale dalle 9 alle 11). La decisione
di cambiare politica d’apertura è stata presa dalla
Commissione Mercato Ortofrutticolo riunitasi lo
scorso 25 febbraio e che
ha visto la partecipazione
dei rappresentati dell'Amministrazione, Sogemi,
grossisti, dettaglianti, ambulanti e produttori agricoli.
«La scelta di estendere l’orario di apertura al pubblico dei mercati generali,
dal sabato a tutti i giorni
della settimana, esclusa la
domenica - spiega l’assessore al Commercio e Attività produttive Franco
D’Alfonso - rappresenta
un segno tangibile della
volontà di Sogemi e dell’amministrazione di avvicinare sempre di più i milanesi a una realtà come i
mercati generali, che vogliono porsi quale vero e
proprio moderno hub
agroalimentare al servizio della città. Sono lieto
che l’accordo tra Sogemi,
grossisti, commercianti
sia fissi che ambulanti prosegue D’Alfonso - abbia permesso di superare
le problematiche relative
all’apertura anticipata alle 4, trasformando così
una criticità in una concreta opportunità di miglioramento dei servizi offerti ai cittadini».
brillazioni attorno alla ricandidatura di Giuliano Pisapia,
nel centrodestra sale la voglia
di riprendersi una città che
da sempre è il simbolo della
rivoluzione liberale: Milano.
La preda è in affanno e ora come mai in questi quasi quattro anni, è il momento di lanciarsi all’inseguimento. Ed è
qui che emergono tutti i dubbi di un centrodestra diviso
tra le voglie di grandezza di
Matteo Salvinie la ragion politica che vorrebbe un’alleanza
aperta a tutte le forze che storicamente rappresentano quella parte politica. Di questa se- dialogo di coalizione. Tutti inrealtà ha dovuto scendere a
SCAMPATO PERICOLO
conda schiera fa parte Clau- sieme dobbiamo fare uno
patti con l’Europa. Non vordio Pedrazzini, capogruppo sforzo per condividere un prorei che anche qui finisse in
di Fi in Regione e membro getto comune.Dobbiamo priquesto modo...».
del coordinavilegiare il reaAl Pirellone si parla di riumento regionale, all’ideale».
nificare i gruppi di Fi e Ncd.
le di Mariastella
De Gasperi?
La notizia è confermata da
I milanesi possono tirare un sospiro di sollievo. Lau- diversi esponenti dei due
Gelmini.
«Sì. È necesra Boldrini, presidente in carica della Camera, non partiti. Lei cosa ne pensa?
Pedrazzini,
sario fare i conha nessuna intenzione di concorrere alla carica di
come vede la siti con la realtà,
«(ride). Le basta come risindaco della città. «Faccio questo lavoro (il presi- sposta?».
tuazione a Mialtrimentisifinidente della Camera, ndr), mi basta e mi avanza e
lano?
sce su un palco
Anche no...
sono onoratissima di farlo», ha spiegato la Boldrini
«Lo scenario
a urlare e a dire
«Scherzi a parte è scontato
a chi le chiedeva conto di alcune indiscrezioni di dire che noi e Ncd abbiamo
mi sembra inteparolacce, ma i
stampa che la vedevano quale candidata di Matteo valori e progetti in comune,
ressante. C’è
problemi della
Renzi alla poltrona oggi occupata dal non più ap- ma credo che la divisione in
molta confusiogente non si riprezzato (dal premier) Giuliano Pisapia.
ne nel centrosi- Claudio Pedrazzini [Ftg] solvono. Prendue gruppi abbia notevolLa risposta della Boldrini, intercettata al Quirinale mente rasserenato il clima e
nistra perché si
diamo Tsipras.
a margine delle celebrazioni della «Giornata inter- favorito il dialogo. Andiamo
sono resi conto che la rivolu- Secondo me i suoi elettori
nazionale della Donna», però è stata lapidaria. avanti così. Marciamo divisi
zione arancione non ha fun- non sono più molto contenti
«Faccio questo lavoro, mi basta e mi avanza e sono per colpire uniti... E poi non
zionato. Noi dobbiamo esse- di averlo votato. In campaonoratissima di farlo».
re bravi ad approfittarne».
gna elettorale ha fatto fuoco e
sono mai andato così d’accorHa un candidato?
fiamme, ma alla prova con la
F.RUB. do con i ciellini come ora...».
«Gallera si sta muovendo
bene, ma penso si possa attingere anche dalla società civile».
E Salvini?
«Mi sembra si sia già chiamato fuori...».
Tutti insieme o solo con
la Lega, senza Ncd?
Torta di compleanno per celebrare il primo anno di governo del premier. Via alla lotta per la successione all’avvocato arancione
«Fatico a pensare a come si
■■■ Per sfogliare la margherita «mi
possa battere il centrosini::: LA SITUAZIONE
candido, non mi candido, mi candido,
stra, sia a livello locale sia nanon mi candido...», Giuliano Pisapia
zionale, stringendo il recinto
I DUBBI DI GIULIANO
s’è preso qualche giorno di vacanza aldelcentrodestra anziché allarDa tempo Giuliano Pisapia sembra avel’estero con la moglie Cinzia Sasso. Il
garlo. No, si deve andare tutti
re dubbi su una sua eventuale ricandidaPd milanese, invece, per sfogliare la
insieme, anche con Ncd. Gli
tura. Il sindaco si era dato tempo fino
sua di margherita «lo ricandido, non lo
esempi di quello che possiaalla fine di Expo (30 ottobre) per sciogliere la riserva, ma la sua decisione potrebricandido, lo ricandido, non lo ricandimo fare andando uniti sono lì
be arrivare anche prima
do...» si è riunito al Cam di corso Garida vedere, in Lombardia cobaldi per fare la festa a Renzi e al suo
me in Veneto».
E QUELLI DEM
governo che giusto ieri compiva un anA proposito di Veneto.
I dubbi sulla ricandidatura di Giuliano
no.
C’è una gran confusione. Si
Pisapia li ha anche il Pd. Il partito di Matteo Renzi rinfaccia al sindaco di non aver
«Buon compleanno governo Renzi»
sente di escludere che quesaputo imprimere a Milano quel cambiaera iltitolo dell’incontro che si è conclusta situazione possa non
mento sperato. Sotto accusa sono finite
so con tanto di taglio di torta. In passaavere riflessi al Pirellone?
soprattutto le politiche della casa e la
to non si ricordano feste per il «Buon
«Da parte nostra sì, con Mavicinanza, ritenuta eccessiva, al mondo
La torta in onore del primo compleanno di Renzi [Ftg]
degli antagonisti dei centri sociali
compleanno governo Prodi» o per il
roni lavoriamo bene. Certo
«Buon compleanno governo D’Aleche se in Veneto si dovesse
IPOTESI
ma». Segni dei tempi che cambiano.
so per decidere il mio successore deve da giorni: «Non è detto che la coalizioandare alla rottura è difficile
Nel caso, sempre più probabile, in cui
Quello che non cambia in casa Pd è
passare dalle primarie e non è detto ne debba essere una fotocopia di quelimmaginare che tutto fili liPisapia non si ricandidi a sindaco sono
invece la voglia di non ricandidare Pisache il Pd vinca». Dall’altra il Pd che an- la del 2011. Nel Pd c’è chi come me
scio in Lombardia...».
già pronti alcuni nomi da sottoporre alle
segreterie (se si trova l’accordo niente
pia a sindaco di Milano. A furia di senuncia: «Le primarie? Se troviamo un vorrebbe fare un ragionamento diverLa riunificazione del cenprimarie). Tra questi spiccano quelli degnali lo ha capito anche ilsindaco, semcandidato comune, anche no». Poi c’è so». Con chi? I nomi che spuntano con
trodestra è auspicabile già
gli attuali assessori Pierfrancesco Majoripre più dubbioso nel presentare la sua
la questione della coalizione. Per Pisa- più insistenza sono quelli di Emauele
per le prossime amminino e Cristina Tajani, il parlamentare Emaricandidatura. Del resto le due parti
pia «si deve riproporre quella vincente Fiano, Pierfrancesco Majorino, Crististrative?
nuele Fiano e Umberto Ambrosoli, già
perdente alle regionali contro Roberto
non potrebbero essere più distanti. Da
del 2011». Pietro Bussolati, segretario na Tajani e Umberto Ambrosoli.
«Noi siamo dell’idea che
Maroni
un lato c’è Pisapia che dice: «Il percormetropolitano del Pd, ammette invece
nei territori debba prevalere il
F.RUB.
Dopo i rumors la Boldrini si chiama fuori
«Non voglio correre a Palazzo Marino»
Le manovre a sinistra
Il Pd festeggia Renzi e archivia Pisapia
38
CRONACA
__Domenica 8 marzo 2015__
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I EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3
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I FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8
I SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
I GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9
I ARPINO - Via Ferrieri - zona 7
I SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5
I CAMBI - Via Cambini - zona 2
I TRECHI - Via Trechi - zona 9
I CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
I ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7
I DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8
Martedì
I GHINI - Via Ghini - zona 5
I A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7
I KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3
I BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4
I SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9
I MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1
I B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3
I STROZZI - Via Strozzi - zona 6
I PALMI - Via Forze Armate - zona 7
I BONOLA - Via A. Cechov - zona 8
I VASARI - Via Vasari - zona 4
::: le lettere
I GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5
I MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4
I PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1
I PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8
Chiusura al traffico: Viale Lodovico
Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali
per M5 secondo tratto. Termine previsto per
il l’inizio del 2015. Alzaia Naviglio Grande
(tratto da via Valenza al civico 98): chiusura
al traffico della strada nell'ambito dei lavori
Expo 2015. Termine dei lavori previsto: 31
marzo 2015. Via Cristina Belgioioso e via
G.B. Grassi - Lavori Expo 2015: chiusura al
traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso,
con deviazione di tutto il traffico veicolare in
entrata e uscita da Milano sulla Strada
Statale n° 233 "Varesina”. Via Ponte
Vecchio: all'altezza di Piazza dei Piccoli
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
CONTI IN BILICO
La faida a sinistra
Lucia Ghezzi
Milano
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Romeo e Giulietta - Dal Bolshoi di Mosca
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Noi e la Giulia
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Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza
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GLORIA MULTISALA
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
American Sniper
Nessuno si salva da solo
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
MEXICO
11.00-15.20-17.20
19.30
22.00
15.30-17.40-20.15-22.30
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Patria
Selma - La strada per la libertà
15.30-19.40
17.15-21.30
ODEON - THE SPACE CINEMA
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Focus - Niente è come sembra
12.00-14.30-17.00-19.30-22.00
Spongebob - Fuori dall’acqua
12.00-14.30-17.00-19.20
Superfast & Superfurious
12.10-14.35-17.00-22.15
Nessuno si salva da solo
19.25-20.40-21.50
Cinquanta sfumature di grigio
13.00-16.00-19.00-22.00
Nessuno si salva da solo
12.00-14.25-17.00
Superfast & Superfurious
19.25
Selma - La strada per la libertà
21.45
Mune - Il guardiano della luna
12.00
Noi e la Giulia
14.05-16.40-19.15-21.50
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
11.50-14.00
Mortdecai
16.50-19.25-22.10
Automata
13.30
Selma - La strada per la libertà
16.20
Le leggi del desiderio
19.35-22.10
Kingsman - Secret Service
13.30-16.20-19.20-22.15
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
14.00-16.30
ORFEO MULTISALA
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
Spongebob - Fuori dall’acqua
Spongebob - Fuori dall’acqua (3D)
Non sposate le mie figlie!
Kingsman - Secret Service
Focus - Niente è come sembra
PALESTRINA
14.45-16.40
18.35
20.30-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.15-17.40-20.05-22.30
La teoria del tutto
The Repairman
Dancing with Maria
PLINIUS MULTISALA
16.00
18.15-21.30
20.00
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Focus - Niente è come sembra
Birdman
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Nessuno si salva da solo
Noi e la Giulia
Superfast & Superfurious
Mortdecai
UCI CINEMAS BICOCCA
15-17.30-20.20-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15-17-19.30
21.15
15-17.30-20-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15
17.30-22.30
20.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Birdman
Superfast & Superfurious
Selma - La strada per la libertà
Spongebob - Fuori dall’acqua
Superfast & Superfurious
15.15-17.40-20.10-22.40
Focus - Niente è come sembra
11.20-14.00-16.30-19.00-21.30
Cinquanta sfumature di grigio
14.10-17.00-19.45-22.35
Mune - Il guardiano della luna
11.30
Noi e la Giulia
14.30-17.10-19.55-22.30
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
11.10
The Search
15.30-18.30-21.30
Nessuno si salva da solo
14.55-17.25-19.55-22.25
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
11.25
Kingsman - Secret Service
11.15
Non sposate le mie figlie!
15.10-17.35-20.05-22.25
American Sniper
19.00-22.00
Spongebob - Fuori dall’acqua
14.20-16.40
Le leggi del desiderio
19.50
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
14.45-17.20
Vizio di forma
22.20
Automata
21.30
Cinquanta sfumature di grigio
15.30-18.30
Black Or White
14.15-17.00-19.50-22.30
Mortdecai
14.50-17.20-20.00-22.35
Cinquanta sfumature di grigio
21.30
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
14.10-16.15-18.25
Kingsman - Secret Service
16.15-19.30-22.35
Focus - Niente è come sembra
15.00-17.30-20.00-22.40
Il settimo figlio
17.30-19.50-22.20
Mune - Il guardiano della luna
15.15
UCI CINEMAS CERTOSA
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Noi e la Giulia
17.15-19.50-22.25
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
11.30-14.45
Kingsman - Secret Service
19.35-22.30
Superfast & Superfurious
11.30-14.15-17.00
Focus - Niente è come sembra
19.50-22.25
Spongebob - Fuori dall’acqua
11.40-14.30-17.25
Kingsman - Secret Service
11.00-14.00-17.00
Superfast & Superfurious
20.00-22.30
Nessuno si salva da solo
19.45-22.15
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
11.30-14.20-17.10
Birdman
22.20
Focus - Niente è come sembra
11.15-14.30-17.25
Spongebob - Fuori dall’acqua
20.00
Cinquanta sfumature di grigio
11.15-14.15-17.00-19.50-22.40
Birdman
19.40
Mortdecai
22.20
Nessuno si salva da solo
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SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925
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11.30
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11.15-15.10-17.30-19.50
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Goltzius and the Pelican Company
Words with Gods
Difret - il coraggio per cambiare
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante
14.30
16.45
19.15
21.15
HINTERLAND
ASSAGO
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
Birdman
Cinquanta sfumature di grigio
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Kingsman - Secret Service
Superfast & Superfurious
Nessuno si salva da solo
Non sposate le mie figlie!
Spongebob - Fuori dall’acqua
Kingsman - Secret Service
Superfast & Superfurious
Turno diurno
I CENTRO v. Orefici, 2; v. San Calimero, 1; c.so Garibaldi, 49; v. San
Vittore, 12. I NORD v.le Certosa, 121; v. Murat, 5; v.le Affori, 10; v. Palanzone, 33; v. E. De Marchi, 45; v. Fabio Filzi, 10. I SUD v.le Lucania, 10;
v. Val di Sole, 22; c.so San Gottardo, 1; v.le Famagosta, 36. I EST c.so Buenos Aires, 39; v.le Monza, 177; v. E. Lussu, 1; V. Denti, 2; v. Casoretto, 37; v.
Nino Bixio, 1; v. Amadeo, 40; v. Cadore, 29; v. Toscolano, 1. I OVEST p.za
Bolivar, 11; v. Giambellino, 131; v. delle Forze Armate, 212; v. Rembrandt,
22; v. E. Kant, 8; v. Silva, 39; v. Pier della Francesca, 3.
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
Villa Corvini
celebra la natura
EVENTO Domani, alle
ore 17.30, presso la Pinacoteca di Brera, in sala della
Passione, si terrà la conferenza Bramante tra pittura e architettura.Le incisioni, le medaglie, di Howard
Burns, docente dell’Architettura alla Harvard University, professore emerito alla Normale di Pisa. L’evento sarà presentato da Sandrina Bandera, soprintendente e direttore della Pinacoteca di Brera. In questa
occasione verrà presentato il catalogo della mostra
Bramante a Milano. A 500
anni dalla morte di Bramante, Brera lo celebra
con questa mostra, che
tratteggia la sua poliedrica
personalità e ricostruisce il
suo lungo soggiorno in
Lombardia e a Milano, e
l’impatto che le sue opere
hanno avuto sugli artisti
lombardi.
Domani, Pinacoteca
di Brera. Ingresso libero
Che fine hanno fatto le stazioni sponsorizzate del metrò? Se ne parlava più di
un anno fa, poi tutto era stato rimandato. Eppure mi sembrava un’ottima
idea quella di incassare i fondi dei privati accostando il nome dell’azienda alle stazioni. Grazie ai soldi delle aziende, poi, si potrebbe garantire il restyling delle stazioni o almeno un minimo di manutenzione.Forse non basteranno, ma gli eventuali proventi potrebbero anche evitare nuovi rincari
dei ticket. Insomma, era un’ottima
idea sotto tutti i punti di vista. L’altro
capitolo ancora inesplorato riguarda la
cessione delle aziende partecipate del
Comune. Possibile che non si sia ancora pensato, vista la penuria di fondi nelle casse di Palazzo Marino, a cedere
mense, impianti sportivi e aeroporti?
Siamo sicuri che il servizio peggiorerebbe, se il Comune avesso solo un compito di controllo e non di gestione diretta? Bisognerebbe quantomeno aprire
un dibattito, ma invece noto che si preferisce sempre frignare contro il governo che taglia i fondi. Oppure, ancora
peggio, si preferisce alzare le tasse.
Luca Vincini
e-mail
MILANO
Martiri sarà chiusa la traffico, per consentire
l'esecuzione di lavori stradali di riqualificazione. Termine lavori previsto: 12 aprile
2015. Via Carissimi: in prossimità del civico
12, sarà chiusa al traffico veicolare in
entrambe le direzioni. Termine dei lavori
previsto: 2 aprile 2015. Traffico difficoltoso
in: Via Gallarate, Molino Dorino: traffico
difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per
modifica della viabilità, ambito lavori Expo
2015. Via Varesina: traffico intenso, in
entrambi i sensi di marcia, per lavori di
costruzione pista ciclabile. Termine lavori
previsto: 31 marzo 2015.
Bramante a Brera
Mostra e dibattito
Vendiamo le municipalizzate
Davvero stucchevole il rimpallo tra Pisapia e il Pd. Mi candido, non mi candido.
Non mi candido ma voglio scegliere il
successore. Mi candido ma decido io. A
poco più di un anno dal voto, i problemi di Milano sembrano passati in secondo piano. Tiene banco solo la questione interna alla sinistra sulle candidature. La sensazione è che ormai si tiri a
campare, senza davvero pensare a fare
qualcosa di buono. Troppo diverse le
varie anime del centrosinistra di governo, probabilmente,per tentare di guidare Milano per altri 5 anni.
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
PISAPIA E IL PD
Farmacie
UCI CINEMAS FIORI
22.35
11.20-17.00-19.50-22.15
14.40
11.20-17.10-22.30
14.50-20.10
11.20-14.30-17.15-19.40-22.10
11.40-14.50-17.10-19.30-21.45
11.40-14.20-17.25-19.50
14.20-19.40
11.40-17.20-22.30
Il corteo medievale
parte dal Castello
RASSEGNA Nella settecentesca Villa Corvini a
Parabiago (Mi), sabato
14 e domenica 15 marzo, dalle ore 10 alle 19,30
sisvolgerà la nona edizione di Arte & Natura- Fiori in Villa. Una ricca
esposizione di artigianato artistico di qualità ispirato alla natura, florovivaismo e prodotti naturali. A interpretare, rappresentare e celebrare la natura ci sono ceramisti, vivaisti specializzati, particolari scultori, pittori, sartorie, orafi e altri artisti e
artigiani. È patrocinato
da Regione Lombardia e
Comune di Pariabago,
ideato ed organizzato da
Associazione culturale e
artistica Iperbole ed
Eventi doc di Myriam
Vallegra in collaborazione con Centro Servizi
Corvini.
Dal 14/03, Villa Corvini,
Ingresso libero
Noi e la Giulia
19.50-22.25
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
15.00-17.20
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
11.30
Cinquanta sfumature di grigio
14.10
Il settimo figlio
22.25
Noi e la Giulia
17.10
Selma - La strada per la libertà
19.45
Mortdecai
11.20-17.20-19.50-22.25
Focus - Niente è come sembra
11.30-14.50-17.30-20.00-22.30
Spongebob - Fuori dall’acqua
15.00
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Spongebob - Fuori dall’acqua
11.40-14.05-16.30
Automata
14.25-17.00
Nessuno si salva da solo
15.00-17.30-20.00-22.30
Non sposate le mie figlie!
19.35-21.55
Kingsman - Secret Service
14.30-17.30-20.30
Superfast & Superfurious
12.00-14.35-17.00-19.25-21.50
Cinquanta sfumature di grigio
14.20-17.10-18.55-21.50
Focus - Niente è come sembra
20.00-21.10-22.30
Vizio di forma
15.30
Spongebob - Fuori dall’acqua
12.40-18.50
Birdman
21.15
Le leggi del desiderio
19.40
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
11.50-14.20-16.40
Il settimo figlio
22.15
Noi e la Giulia
19.00-21.45
Focus - Niente è come sembra
11.30-14.15-16.45-19.15-21.50
Mortdecai
14.40-17.10-19.40-22.10
Mune - Il guardiano della luna
11.55-15.10-17.25
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
11.30-12.30
MELZO
ARCADIA MULTIPLEX
Nessuno si salva da solo
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
Superfast & Superfurious
Birdman
Kingsman - Secret Service
Focus - Niente è come sembra
14.50-17.10-20.10-22.10
14.30-16.30-18.30-20.25
22.20
15.10-17.40-20.20-22.35
17.40
14.40-17.20-20.00-22.30
15.00-17.30-20.30-22.40
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
PADERNO DUGNANO
LE GIRAFFE
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
Cinquanta sfumature di grigio
11-14.20-16.40-19-21.20
Il settimo figlio
16.40-20.40
Le leggi del desiderio
10.50-14.40-18.40-22.40
Cinquanta sfumature di grigio
15-17.30-20.20-22.40
Spongebob - Fuori dall’acqua
14.40-16.40-18.40-20.30
Selma - La strada per la libertà
22.30
Noi e la Giulia
10.50-14-16.20-18.30-20.40-22.50
Superfast & Superfurious
10.40-15-17-19-21
Spongebob - Fuori dall’acqua
11-15-17-19
Focus - Niente è come sembra
21.20
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 10.40-14.40-16.40-18.40
Mortdecai
20.40-22.40
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
10.40-14.30-16.30-18.30
Black Or White
20.20-22.40
Taken 3 - L’ora della verità
14.20-18.40
Automata
11-16.30-21
Kingsman - Secret Service
11-14-16.30-19-21.30
Nessuno si salva da solo
10.40-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30
Focus - Niente è come sembra
10.50-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30
PIOLTELLO
UCI CINEMAS PIOLTELLO
Noi e la Giulia
Nessuno si salva da solo
Kingsman - Secret Service
11.10-14.45-17.30-20.10-22.45
11.10-14.30-17.30-19.50-22.10
22.15
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
INIZIATIVA Oggi, alle
ore 17, da Piazza Castello
a Palazzo Reale, vi sarà
un corteo di 60 figuranti
in abiti trecenteschi.In testa al corteo ci sarà Francesco Sforza a cavallo, a
seguire nobili, armati,popolani, musici, dame e
cavalieri. Sforza porterà
con sé un manoscritto
appartenuto alla sua famiglia, che consegnerà
agli organizzatori della
mostra al suo arrivo a Palazzo Reale, dove verrà
esposto lo stendardo della mostra. Ad accompagnare il corteo ci saranno
tamburi e chiarine. Il corteo è a cura dell’Associazione Italia Medievale,
che ha come principale
obbiettivo la promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano. L’evento è
gratuito.
Oggi, piazza Castello
Ingresso libero
Spongebob - Fuori dall’acqua
11.00-15.10-17.30-20.00
Il settimo figlio | Imax (3D) 11.05-14.00-16.10-18.25-20.40-22.50
Cinquanta sfumature di grigio
11.15-14.10-17.00-19.50-22.40
Birdman
19.40-22.15
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
11.05-15.00-17.20
Focus - Niente è come sembra
11.10-14.15-17.00-19.40-22.10
Superfast & Superfurious
11.20-14.00-16.10-18.20-20.30-22.40
Le leggi del desiderio
22.30
Selma - La strada per la libertà
19.50
Spongebob - Fuori dall’acqua
11.10-14.40-17.10
Focus - Niente è come sembra
20.15-22.45
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
11.05-14.00-16.05-18.10
Automata
22.35
Kingsman - Secret Service
11.00-14.00-16.55-19.45
Black Or White
11.20-14.15-16.55-19.35-22.15
Non sposate le mie figlie! 11.15-14.00-16.10-18.20-20.30-22.40
Mortdecai
11.20-17.15-19.40-22.10
Mune - Il guardiano della luna
14.50
ROZZANO
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Spongebob - Fuori dall’acqua
Mortdecai
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Noi e la Giulia
Focus - Niente è come sembra
Mortdecai
Le leggi del desiderio
Vizio di forma
Birdman
Nessuno si salva da solo
Automata
Il settimo figlio
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Non sposate le mie figlie!
Spongebob - Fuori dall’acqua
Focus - Niente è come sembra
Superfast & Superfurious
Cinquanta sfumature di grigio
Mune - Il guardiano della luna
SAN GIULIANO MILANESE
14.10-16.30-18.50
21.50
15.30-18.25-21.40
15.40-18.35-21.35
16.50-19.30-22.15
14.55-17.25-20.00-22.30
16.15
18.45
21.25
18.55-21.45
14.50-17.20-19.50-22.25
14.20
17.00-19.30-22.10
14.30-16.45
19.15-21.40
15.10-17.30-20.00
16.30-19.00-21.30
14.55-17.15-19.35-22.00
22.20
14.40-16.10
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Spongebob - Fuori dall’acqua
Noi e la Giulia
Focus - Niente è come sembra
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Nessuno si salva da solo
SESTO SAN GIOVANNI
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
20,00
22,30
14,50-17,20-19,50-22,30
15,00-17,20
14,50-17,20-19,50-22,30
14,30-17,00-19,40-22,30
15,00-17,20-20,00-22,30
SKYLINE MULTIPLEX
Mune - Il guardiano della luna
11.15-14.30
The Search
16.45-19.35-22.20
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
11.15-15.55-17.50
Le leggi del desiderio
13.35
Birdman
19.50-22.20
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
11.15-15.30-17.30
Noi e la Giulia
17.40-20.10-22.35
Focus - Niente è come sembra
11.15-13.35-15.50-18.05-20.20-22.35
Spongebob - Fuori dall’acqua
11.15-14.00-16.05-18.10-20.20
Cinquanta sfumature di grigio
22.35
Kingsman - Secret Service
11.15-14.40-17.20-20.00-22.40
Superfast & Superfurious
11.15-14.00-16.05-18.15-20.25-22.35
Nessuno si salva da solo
14.00-16.10-18.20-20.30-22.35
Black Or White
11.15-15.00-19.40-22.10
Interstellar | Imax
15.00-18.25-21.50
CRONACA
__Domenica 8 marzo 2015__
39
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Lotta al divieto
La Brambilla all’attacco:
«Spazi per gli animali
dentro il sito di Expo»
■■■ «É inaccettabile che il posto per gli ani-
ESPOSITORI INTERNAZIONALI
Due scatti dell’ultima edizione della
fiera dell’arte low cost, che sbarca in via
Tortona dal 19 marzo con un’ampia
sezione di opere sotto i 500 euro [Ftg]
L’evento «Affordable Art Fair»
Quadri d’autore a 100 euro
La fiera dell’arte low cost
In via Tortona prezzi per tutte le tasche nella rassegna di opere provenienti da tutto il mondo
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ L’arte «low cost» sbarca a
Milano. Prendete un giovane pittore,scultore o fotografo, poiindividuate una galleria con la missione di promuovere i baby talenti e
infine immaginate un appassionato desideroso di investire a lungo termine su una promessa del
futuro.Mescolate questi tre ingredienti e viene fuori «Affordable
Art Fair», la mostra mercato dedicata ai collezionisti e a chi si avvicina per la prima volta al settore
con tanto entusiasmo ma pochi
soldi da spendere. La manifesta-
zione,unica nel suo genere, si terrà negli spazi del «Superstudio
Più» di via Tortona dal giovedì 19
marzo a domenica 22, per quattro giorni di full immersion negli
stand di 95 espositori internazionali.
Al pubblico verranno mostrate
al pubblico solo opere di valore
non superiore a 6mila euro, mentre sarà sviluppata un’apposita sezione con proposte comprese
nel range da 100 a 500 euro, soglia psicologica per un principiante.Viene garantita la partecipazione di gallerie di assoluto livello,
italiane e straniere, capaci di sele-
zionare oggetti interessanti per diversi gusti e soprattutto qualsiasi
budget. Il principio della kermesse è proprio quello di rendere accessibile l’arte, trasformandola
da elitaria (e irraggiungibile) alla
portata di tutte le tasche. Non solo business o trattative di lavoro,
in quanto sono anche in calendario attività didattiche per adulti o
ragazzi, tra laboratori e tavole rotonde, così da trascorrere un pomeriggio all’insegna dell’arte contemporanea. Per conoscere meglio i giovani creativi, e valorizzarne le capacità, ogni giorno all’ora
del tè saranno programmate esi-
bizioni dal vivo, con un occhio di
riguardo alla street art. I migliori
under 40 dell’anno, potranno invece presentare i propri lavori attraverso canali privilegiati e la
consulenza di noti collezionisti.
Due comunque gli appuntamenti da non perdere: l’evento inaugurale con la performance «decostruttiva» di Michelangelo Pistoletto e venerdì 20 marzo la maratona «Night Out» alla scoperta,
dalle 19 alle 24, di 50 location milanesi,spesso fuori dei circuiti tradizionali, dove ammirare la produzione di opere d’arte. Sempre
a un prezzo abbordabile.
mali ad Expo sia solo nei piatti». Michela Vittoria Brambilla, ministro per il Turismo nell’ultimo governo Berlusconi, nota per la spiccata sensibilità ambientalista, pretende risposte dagli organizzatori dell’Esposizione universale di Milano.
Le critiche mosse alla manifestazione sono due: all’esponente forzista non va giù che
nei padiglioni tematici non sia previsto spazio per le culture vegane e vegetariane, così
come non piace che
nella cittadella in via di
costruzione a Rho non
sarà consentito l’ingresso agli animali domestici. «Mi aspetto
che Expo sia anche
un’occasione per riflettere sullo status degli
animali - afferma la
La Brambilla[Ftg]
Brambilla - «sulla sofferenza negli allevamenti intensivi, sulla loro non sostenibilità ambientale ed economica».
L'invettiva della deputata forzista, che è anche presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, arriva durante un convegno organizzato con l’Associazione italiana
turismo responsabile. Dalla soluzione delle
due criticità segnalate, sostiene,non passa solo la completezza del programma di Expo,
ma la stessa riuscita dell’evento. «C’è il rischio concreto - spiega - di vedere una manifestazione ambiziosa ridursi ad una versione
planetaria delle sagre di villaggio, dove governi o multinazionali si contendono gli spazi
per impiantare il chiosco e vendere le proprie
specialità». Le soluzioni: fare in modo che a
Expo si possa incontrare la cultura vegana
(«Rappresenta 75 milioni di persone») e allestire spazi per i visitatori con animali domestici. «Al momento non è un buon inizio».
R.PRO.
__Domenica 8 marzo 2015__
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