Eidgenössisches Institut für Geistiges Eigentum
Institut Fédéral de la Propriété Intellectuelle
Istituto Federale della Proprietà Intellettuale
Swiss Federal Institute of Intellectual Property
Einsteinstrasse 2 · CH-3003 Berna · telefono +41 (0)31 325 25 25 · fax +41 (0)31 325 25 26 · www.ipi.ch
Rapporto annuale 2001/2002
Impressum
Edizione e redazione:
Istituto Federale della Proprietà Intellettuale,
in seno al Dipartimento federale di giustizia e polizia
Traduzione italiana: Monica Bruno-Savoldelli, Gerra Piano
Composizione: Typopress Bern AG, Berna
Fotografie/fonti:
pagine 3 e 4: Roland Blattner, Jegenstorf
pagine 6 e 14 (dall’opuscolo «La protezione del design»):
Croci & du Fresne, Worblaufen
pagina 13: si ringrazia la Société des Produits Nestlé S.A.
di Vevey per avere acconsentito alla riproduzione del suo
marchio «Thomy» nel presente rapporto annuale.
Stampa: Fischer AG für Data und Print, Münsingen
Il presente rapporto annuale è pubblicato in italiano,
francese, tedesco e inglese. È ottenibile gratuitamente
e può anche essere scaricato in formato PDF dal nostro
sito www.ipi.ch (rubrica «Istituto/Rapporto annuale»).
Istituto Federale della Proprietà Intellettuale
Einsteinstrasse 2
CH-3003 Berna
Tel. +41 (0)31 325 25 25
Fax +41 (0)31 325 25 26
www.ipi.ch
Novembre 2002
Indice
Prefazione
2
Registrazione di marchi:
Il 500 000esimo marchio: un motivo per festeggiare Natale
anche in estate
3
La protezione del design nel 2002:
Una legge afferrabile per una materia afferrabile
5
Relazioni commerciali internazionali:
La conferenza ministeriale dell’OMC a Doha
nell’ottica della proprietà intellettuale
7
e-government:
«e-trademark»: presentare domande di registrazione
di marchi semplicemente via Internet
9
Rapporto d’attività 2001/2002:
Compendio del 6° anno d’esercizio
11
L’organigramma
22
Rapporto finanziario 2001/2002:
Cifre nere a dispetto di un contesto difficile
23
Finanze in cifre
24
1
Prefazione
In occasione della festa per la registrazione del
500 000° marchio svizzero, abbiamo avuto l’onore
di avere nostra ospite l’onorevole Ruth MetzlerArnold, nostra superiore a livello politico, la quale
ha pronunciato il discorso ufficiale. Rendendoci
visita, la consigliera federale ha sottolineato
l’importanza che attribuisce alla proprietà intellettuale nella sua funzione di capo del Dipartimento
federale di giustizia e polizia, e nel suo discorso
ha infatti evidenziato il ruolo svolto dall’Istituto al
servizio dell’economia pubblica svizzera.
Se volessimo considerare questo ruolo come
un tetto comune, allora potremmo distinguere
quattro colonne che lo reggono congiuntamente:
la prima colonna è costituita dall’esame, dal rilascio e dalla gestione dei diritti di protezione commerciali. A questo riguardo rappresentiamo
l’autorità statale e operiamo in una rete di norme
giuridiche nazionali e internazionali che concretizziamo mediante la nostra prassi. In tale contesto, la nozione di «cliente» va differenziata.
È ben vero che possiamo e dobbiamo fare tutto
quanto il possibile per avvicinare gli utenti al
sistema di protezione, indicare loro il percorso da
seguire nel sistema e facilitare questa operazione,
ma dobbiamo comunque attenerci alle regole e
rispettare gli interessi di terzi. Qualità, nel nostro
lavoro, non significa soltanto essere gentili, rapidi
e competenti, ma anche, e soprattutto, essere
prevedibili.
La seconda colonna è costituita dalle prestazioni di servizio a livello politico, vale a dire la preparazione della legislazione, la rappresentanza
della Svizzera su scala internazionale e la consulenza fornita al Governo. È fuor di dubbio che
nell’adempimento di questo compito esercitiamo
un influsso importante, ma siamo sempre coscienti del fatto che a questo riguardo siamo subordinati ai decisori politici e che è esclusivamente nel loro interesse che siamo autorizzati a
esercitare questo influsso. Il nostro punto di
forza consiste dunque nella padronanza delle diverse tematiche, nella conoscenza delle loro
interrelazioni e nella forza degli argomenti.
Per quanto riguarda le prestazioni di servizio
fornite liberamente, che rappresentano la terza
colonna, abbiamo a disposizione un margine di
manovra più ampio rispetto alle prime due colonne.
Possiamo e dobbiamo offrire tali prestazioni
di servizio disciplinate dal diritto privato, e siamo
chiamati a commercializzarle. Questo mandato
2
ci è stato conferito dal legislatore nei nostri statuti:
con la consapevolezza che in tal modo viene a
crearsi un ulteriore utile per l’economia nazionale.
In tale contesto vi è il cliente in senso classico, che ha sempre ragione. Perché il successo
nell’adempimento di questo compito si misura
con la quantità delle prestazioni richieste. Tuttavia,
queste devono coprire le loro spese: altrimenti,
che successo sarebbe? Ecco quindi che la prova
della qualità è fornita dal mercato.
I settori trasversali, la quarta colonna, fanno sì
che possiamo far valere i nostri punti di forza sapendo di essere ben approvvigionati, equipaggiati e
finanziariamente sani. Essi sono i fornitori di prestazioni interni, e ad essi incombe la gestione dal
profilo dell’economia aziendale. In tal modo fanno
sì che gli altri settori possano concentrarsi sulle
loro competenze prioritarie. Ma ciò non deve affatto
indurre a pensare che siano orientati esclusivamente verso l’interno, al contrario: con l’informatica, per esempio, assistono anche interfacce
estremamente importanti con i clienti e i partner,
mentre ad esempio le finanze e il controlling
svolgono un ruolo decisivo nei confronti del Consiglio d’Istituto e delle autorità di vigilanza.
Come si vede, ciascuna di queste colonne, che
sostengono insieme il tetto comune, svolge una
funzione complementare, ma anche un ruolo diverso che all’interno dell’orientamento comune soggiace a regole differenziate e richiede una configurazione specifica del comportamento.
Nel suo insieme, tuttavia, l’Istituto serve alla
nostra economia nazionale, come ha sottolineato l’onorevole Metzler. E questo servizio lo forniamo prendendo decisioni corrette, coerenti e
moderne nel settore di sovranità e quindi offrendo
l’indispensabile certezza del diritto, lavorando
con competenza, forza di persuasione e grinta per
ottenere, su mandato dei decisori politici, un ordinamento giuridico nazionale e internazionale che
sia ottimale, e preparando nel migliore dei modi
quella che è la più importante materia prima del
nostro Paese, cioè il sapere, offrendola in maniera
adeguata alle esigenze dei clienti.
Roland Grossenbacher
Il 500 000esimo marchio: un motivo
per festeggiare Natale anche in estate
Il 13 giugno 2002
l’Istituto ha registrato il
500 000esimo marchio:
si tratta di «2x Natale»,
l’omonima colletta
a scopo benefico della
SRG SSR idée suisse,
della Posta Svizzera e
della Croce Rossa
Svizzera (CRS). In occasione di una suggestiva cerimonia, la consigliera federale Ruth
Metzler-Arnold ha
espresso apprezzamento per la protezione dei
marchi e per l’azione
caritativa.
Il maestoso abete nel cortile era stato adornato
per la solenne occasione e contornato da pacchi
regalo. Sono stati serviti biscotti di Natale e
vino brûlé, mentre dagli altoparlanti note natalizie
facevano da sfondo alla suggestiva atmosfera.
Mancava solo qualche bel fiocco di neve a completare il quadro. Ma fortunatamente non è
cominciato a nevicare: quando invitati e giornalisti si sono riuniti nel cortile dell’Istituto eravamo esattamente a sei mesi da Natale – era il
25 giugno, il sole splendeva e la colonnina del
mercurio segnava 28 gradi.
Il motivo per questa festa di Natale in piena
estate era dato da mezzo milione di marchi iscritti nell’apposito Registro svizzero e dallo stesso
nome del 500 000esimo marchio: «2x Natale».
La grande importanza dell’evento è testimoniata
dal fatto che la consigliera federale Ruth Metzler
non ha voluto fare a meno di congratularsi di
persona con l’Istituto e con i titolari del marchio.
Questi ultimi erano rappresentati dai signori
Armin Walpen, direttore generale della SRG SSR
idée suisse, Ulrich Gygi, direttore generale
della Posta Svizzera e René Rhinow, presidente
della Croce Rossa Svizzera.
La protezione dei marchi: grande importanza
dal profilo dell’economia pubblica
Ogni anno l’IPI registra all’incirca 12 000 marchi.
Mentre la protezione dei marchi è da molto tempo
radicata nella strategia dei marchi delle grandi
imprese, anche le piccole e medie imprese beneficiano sempre più della registrazione dei marchi.
Questa tendenza al rialzo è dimostrata anche dalla
statistica: nel 1880 è stato registrato il primo
marchio, 61 anni dopo sono stati registrati i primi
100 000 marchi, nel 1973 il primo quarto di milione e solo 29 anni più tardi, il 13 giugno 2002, è già
stato possibile registrare il 500 000esimo marchio.
Nella sua allocuzione ufficiale, la signora
Metzler ha sottolineato la grande importanza del
marchio e della protezione dei marchi. In particolare ha ricordato il ruolo estremamente importante dell’Istituto a favore dell’economia pubblica
della Svizzera: senza il prezioso lavoro dell’Istituto, il mercato moderno, ma anche la piazza
scientifica e intellettuale svizzera, sarebbero privati
di una condizione quadro determinante.
La responsabile del Dipartimento federale di
giustizia e polizia ha elogiato l’azione «2x Natale»
come un’idea originale, di successo e quindi
degna di essere protetta, ma soprattutto come
contributo sensato e simpatico a favore delle
persone sfortunate.
I protagonisti della festa
(da sinistra): Ulrich Gygi,
Roland Grossenbacher,
la consigliera federale
Ruth Metzler-Arnold, René
Rhinow, Armin Walpen
e Eric Meier
Registrazione di marchi
3
Un’offerta al posto delle cartoline d’auguri
per Natale
A nome dell’Istituto, il direttore Roland Grossenbacher ha consegnato a René Rhinow un simbolico assegno di 40 000 franchi fatto di pane
con spezie, a favore dell’azione. Metà di tale
importo sarà impiegato in Svizzera, l’altra metà
all’estero. In compenso, quest’anno l’Istituto
rinuncia all’invio di cartoline d’auguri per Natale.
E intanto i collaboratori dell’Istituto lavorano
da bravi alla registrazione del secondo mezzo
milione di marchi. Non è necessario essere profeti
per pronosticare che difficilmente passeranno
altri 122 anni prima di potere organizzare la festa
per il milionesimo marchio.
Congratulazioni dalle alte sfere: la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold sottolinea la
grande importanza della protezione dei marchi.
René Rhinow, presidente della CRS, prende in consegna dal direttore
dell’Istituto Roland Grossenbacher un’offerta di 40 000 franchi, sotto forma
di un simbolico assegno fatto di pane con spezie.
Il 500 000esimo marchio
L’azione «2x Natale»
«2x Natale» è un’azione congiunta della SRG SSR idée suisse, della Posta Svizzera e della Croce Rossa Svizzera (CRS):
dal 1997 la Radiotelevisione svizzera invita la popolazione di tutte le regioni del Paese a dividere i regali di Natale, tra
il 24 dicembre e il 6 gennaio, con le persone sfortunate. Durante questo periodo tutti gli uffici postali della Svizzera prendono gratuitamente in consegna i pacchi e li forniscono alla Centrale della CRS. In occasione dell’azione dell’anno scorso
sono stati consegnati complessivamente 63 500 pacchi. I regali vengono distribuiti per metà in Svizzera e per metà
nei Paesi dell’Europa orientale. Oltre alla versione italiana, i titolari del marchio «2x Natale» hanno fatto registrare anche
le corrispettive versioni romancia («2x Nadal»), francese («2x Noël») e tedesca («2x Weihnachten»).
4
Registrazione di marchi
La protezione del design nel 2002: una legge
afferrabile per una materia afferrabile
Dopo oltre sei anni
di lavori preliminari,
nell’anno in rassegna è
giunta a buon porto
la revisione totale della
legislazione svizzera
in materia di design: il
1° luglio 2002 è entrata in vigore la nuova
legge sul design.
Quest’ultima ha sostituito l’ultracentenaria
legge sui disegni e
modelli industriali, la
quale infine non era
più in grado di rispondere alla crescente
importanza della protezione del design e
alle maggiori sollecitazioni da parte dell’economia.
In seguito a un’iniziativa dell’Unione svizzera
di commercio e d’industria (VORORT, attualmente
economiesuisse), nel 1996 il Consiglio federale
ha incaricato l’Istituto di elaborare un progetto di
revisione totale della legge sui disegni e modelli
industriali. Grazie alla stretta collaborazione con
le cerchie interessate, per quanto possibile l’Istituto ha tenuto conto delle loro esigenze specifiche già durante la genesi del progetto, di modo
che si è potuto rinunciare a una procedura di
consultazione formale. Lo scopo della revisione
totale era quello di mettere a disposizione una
protezione del design moderna ed efficace che
tenesse conto delle mutate condizioni economiche e degli sviluppi a livello internazionale. Nel
contempo si intendevano però mantenere i punti
di forza indiscussi della legge sui disegni e modelli
industriali, ossia la protezione a basso costo e
la rapida e semplice procedura di registrazione.
Il 16 febbraio 2000 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento il messaggio e il disegno di
una nuova legge sul design. Dopo le deliberazioni
nelle due Camere, il 5 ottobre 2001 l’Assemblea
federale ha infine approvato la nuova legge sul
design.
Maggiore importanza al titolare della protezione
Già lo stesso titolo dell’atto legislativo denota
l’innovazione probabilmente più vistosa: la nozione
di «design», che ha sostituito l’espressione
«disegni e modelli industriali». Di fatto, in un primo
momento l’introduzione di un termine inglese
in una legge svizzera aveva suscitato concitate
discussioni, ma finalmente si è imposta la
convinzione che il termine «design» è da parecchio
tempo pienamente acclimatato nel linguaggio di
tutti i giorni e che presenta inoltre il vantaggio di
essere compreso in pari misura nelle tre lingue
ufficiali. La nuova nozione simbolizza non da ultimo
anche la pretesa della nuova legge di garantire
una protezione moderna ed efficace. L’intento di
potenziare la protezione rispetto al diritto anteriore si manifesta in diversi aspetti. Ad esempio,
la legge sul design si orienta a nuovi parametri a
proposito della definizione delle condizioni e
dell’estensione della protezione. A tale riguardo,
il tenore della legge sui disegni e modelli industriali si era spesso rivelato troppo limitato, inducendo spesso i giudici a interpretare in maniera
restrittiva l’estensione della protezione. La conseguenza è stata una protezione che si limitava
praticamente alle imitazioni pedisseque e quindi
risultava troppo restrittiva per poter dotare i titolari della protezione di uno strumento efficace per
proteggere i loro investimenti. Per contro, la legge
sul design si basa ora, sia per le condizioni che
per l’estensione della protezione, sull’effetto generale. Se un design si differenzia soltanto per
una serie di dettagli da un design già registrato, il
titolare della protezione può adire le vie legali.
Una protezione moderna e adeguata
alle esigenze
Ma la protezione del design è stata ampliata
anche dal punto di vista temporale: mentre con la
vecchia legge un disegno o modello industriale
veniva cancellato dal registro al più tardi dopo
15 anni, in futuro i design potranno avvalersi della
protezione per un periodo fino a 25 anni. Di questa nuova normativa beneficeranno in particolare
le creazioni di prodotti non soggette alla moda
dei tempi, le quali si sono imposte con successo
sul mercato e quindi rappresentano un importante valore economico per il loro titolare. Inoltre
sono state rielaborate radicalmente le disposi-
A un tempo informativo e
attrattivo: il nuovo opuscolo
relativo alla nuova legge sul
design
La protezione del design nel 2002
5
zioni concernenti la protezione dal profilo del diritto civile e penale, adeguandole in ampia misura
ai più recenti atti legislativi in materia di beni immateriali, in particolare alla legge sulla protezione dei marchi. La legge sul design è inoltre il
primo atto legislativo in materia di beni immateriali che offre ai titolari di licenze esclusive la
possibilità di procedere autonomamente contro
le violazioni. Una delle esigenze principali della
revisione era infine costituita dalla pubblicazione
con riproduzione dei design depositati. Precedentemente si pubblicavano soltanto i cosiddetti
dati bibliografici, mentre dalla pubblicazione
non era possibile evincere l’informazione più importante, e di per sé più interessante per gli
attori del mercato, ossia l’immagine del disegno
o modello industriale depositato. In futuro, in
linea di principio tutti i design saranno pubblicati
con riproduzione dopo la loro registrazione. In
tal modo risulterà facilitata anche la ricerca di
design già registrati.
Parallelamente all’elaborazione della legge sul
design, l’Istituto ha progettato anche nuove ordinanze d’esecuzione, approvate dal Consiglio federale l’8 marzo 2002 e poste in vigore assieme
alla legge. La nuova ordinanza sul design apporta
in diversi punti un’ulteriore semplificazione della
procedura di registrazione. Ad esempio, in futuro
la domanda di registrazione non dovrà più essere
firmata e la tassa di registrazione non dovrà più
essere pagata contemporaneamente alla presentazione della domanda. D’altro canto, ai fini della
pubblicazione con riproduzione, per ogni design
occorrerà in linea di principio inoltrare una o più
immagini atte ad essere riprodotte.
a essenziali adeguamenti del sistema informatico,
è stato in particolare necessario assicurare
anche la pubblicazione con riproduzione dei design
depositati nell’organo di pubblicazione dell’Istituto (per ulteriori informazioni a questo riguardo
si veda il rapporto d’attività). Ma anche l’opuscolo e il sito Internet sono stati dotati di una nuova
veste. Dopo un periodo di 21 mesi e complessivamente oltre 600 giorni-uomo, questi adeguamenti sono stati portati a compimento tempestivamente per l’entrata in vigore della nuova legge.
Il progetto «Implementazione della legge sul
design» rivestiva il carattere di progetto pilota ed
è stato pianificato e realizzato secondo nuovi
metodi. Questa forma di gestione di un progetto
ha dato buone prove e sarà costantemente
adeguata e affinata alla luce delle esperienze
fatte, allo scopo di raggiungere un’efficienza
e un’efficacia ancora maggiori.
Un’implementazione portata a termine
con successo
Questa e altre innovazioni hanno reso necessari
cambiamenti in grande stile nell’ambito amministrativo. Per questo motivo, nell’ottobre 2000
è stato avviato un progetto destinato a garantire
il passaggio indisturbato alla nuova legge. Oltre
6
La protezione del design nel 2002
La Conferenza ministeriale dell’OMC a Doha
nell’ottica della proprietà intellettuale
In occasione della
Conferenza ministeriale
dell’OMC a Doha, nel
mese di novembre del
2001, è stato lanciato
un nuovo round commerciale a livello mondiale. Una valutazione
dei risultati dal punto
di vista del diritto dei
beni immateriali evidenzia la crescente interdisciplinarietà e importanza della proprietà
intellettuale.
Appena due mesi dopo lo shock degli attentati
terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati
Uniti, che ha paralizzato l’economia mondiale,
dal 9 al 14 novembre 2001 si sono riuniti a
Doha (Qatar) eminenti rappresentanti di governo
e negoziatori provenienti da 142 Stati membri
dell’OMC. Con questo evento hanno voluto segnalare al mondo che la comunità internazionale
non permetterà agli atti di violenza di matrice fondamentalista di impedire il raggiungimento del
loro obiettivo di avvicinarsi vicendevolmente grazie a una politica e un commercio comuni,
favorendo così la comprensione reciproca, la
pace e il benessere.
Doha è stata la quarta Conferenza ministeriale da quando, il 1° gennaio 1995, l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha avviato
le proprie attività. L’obiettivo principale perseguito dai ministri era quello di trovare a Doha un
consenso tra le 142 delegazioni per il lancio di
un nuovo round commerciale a livello mondiale.
Visto che un tentativo analogo era fallito due
anni prima a Seattle (Stati Uniti), la Conferenza
di Doha era sottoposta a una forte pressione
perché ci si attendeva un successo a questo riguardo. Tenuto conto delle crescenti critiche
mosse alla globalizzazione, si trattava inoltre
di segnalare in maniera inequivocabile che
l’OMC riserva una particolare attenzione e il suo
sostegno ai problemi e alle esigenze dei Paesi
in via di sviluppo.
Un tema centrale: i brevetti a e l’accesso
ai medicamenti
Già nel corso delle sessioni ordinarie del Consiglio OMC/TRIPS (Consiglio per gli aspetti dei
diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio) e dei relativi lavori preparatori per la
Conferenza ministeriale, si andava delineando la
certezza che il tema «TRIPS e accesso ai medicamenti» avrebbe occupato una posizione centrale
nell’ambito della proprietà intellettuale a Doha:
nella discussione, condotta in seno a diversi consessi internazionali, sulla lotta all’epidemia
dell’AIDS e sull’accesso insufficiente ai medicamenti necessari in determinati Paesi in via di
sviluppo africani e asiatici, la protezione dei brevetti, e quindi anche l’Accordo TRIPS, erano stati
oggetto di aspre critiche, soprattutto da parte
di alcune organizzazioni non governative. E ciò
Relazioni commerciali internazionali
senza che tenessero conto del fatto che nei più
poveri Paesi in via di sviluppo particolarmente
colpiti da AIDS, malaria o tubercolosi l’importanza
pratica dei medicamenti protetti da brevetto è
esigua. Infatti, la par te da essi occupata all’interno della lista dei farmaci essenziali (EDL)
dell’Organizzazione mondiale della salute (OMS)
è inferiore al 5 per cento. Per quanto concerne
l’obbligo relativo alla protezione dei brevetti previsto dall’Accordo TRIPS, la maggior parte dei
Paesi in via di sviluppo maggiormente interessati
dalle crisi in ambito sanitario beneficia inoltre
di un periodo transitorio che dura fino al 2006.
La discussione in seno ai consessi internazionali
ha avuto una certa risonanza anche a livello nazionale. Nel quadro della sua preparazione quale
membro della delegazione Svizzera per Doha,
l’Istituto si è coordinato con gli altri servizi coinvolti dell’Amministrazione, ha consultato le cerchie economiche e industriali rilevanti, si è seduto
al tavolo con le organizzazioni non governative
impegnate e ha dato risposta a numerose domande della stampa. Sia nell’ambito di questi
contatti che durante il lavoro legato all’OMC,
l’Istituto ha attribuito parecchia importanza al lavoro informativo in merito al ruolo e al funzionamento della protezione dei brevetti, allo scopo
di fronteggiare gli equivoci diffusi. Si trattava
di mostrare che la protezione dei brevetti quale
incentivo alla ricerca di nuovi e più efficaci
medicamenti è fondamentale e quindi rappresenta una parte integrante della soluzione al
complesso e multiforme problema dell’accesso
insufficiente ai medicamenti nei Paesi in via
di sviluppo.
Adozione di una dichiarazione ministeriale
Dagli intensi negoziati prima e durante Doha è
risultata una dichiarazione ministeriale separata
sul tema «Accordo TRIPS e salute pubblica».
Tenuto conto della complessità giuridica della
materia, delle implicazioni politiche e del breve
tempo a disposizione, tale dichiarazione è da
ritenersi un grande successo. L’enunciato principale della dichiarazione è che l’Accordo TRIPS
lascia ai Paesi in via di sviluppo una sufficiente
flessibilità per attuare una politica efficace
volta a combattere le crisi sanitarie. La dichiarazione conferma inoltre in modo chiaro l’importanza della protezione della proprietà intellettuale
7
per lo sviluppo di nuovi medicamenti. Inoltre
si è concordato di prorogare di 10 anni, e quindi
fino al 2016, il periodo transitorio valido per il
gruppo dei 30 membri dell’OMC meno sviluppati
per quanto riguarda l’attuazione dei loro impegni TRIPS relativi ai prodotti farmaceutici. Al
Consiglio TRIPS è stato conferito il mandato di risolvere, entro un anno, il problema di come gli
Stati privi di una propria capacità produttiva nel
settore farmaceutico possano fare uso, in caso
di necessità, dello strumento della licenza obbligatoria previsto nell’Accordo TRIPS. L’Istituto,
che dirige la delegazione svizzera in seno al Consiglio TRIPS, si adopererà affinché venga adottata, come già nella stessa Doha, una soluzione
attagliata al problema effettivo, senza minare
in tal modo il sistema di protezione multilaterale
dell’Accordo TRIPS.
Indicazioni di provenienza geografica
e sapere tradizionale
Accanto alla protezione dei brevetti, la lista delle
trattande di Doha era capeggiata, dal punto di
vista della proprietà intellettuale, anche dal tema
«Indicazioni geografiche dell’origine». Fin dall’entrata in vigore dell’Accordo TRIPS, la Svizzera si
è impegnata a favore di un miglioramento di tale
protezione, collaborando a tal fine con un numero sempre crescente di delegazioni associate,
tra cui molti Paesi in via di sviluppo. Nella sua
versione attuale, l’Accordo TRIPS prevede due
livelli di protezione: uno più elevato, per le indicazioni geografiche per vini e alcolici, e uno
più basso, per tutti gli altri prodotti. La Svizzera
persegue lo scopo di raggiungere l’estensione
della protezione più elevata alle indicazioni di
provenienza geografica per tutti i prodotti. A ciò
si oppongono tuttavia importanti delegazioni,
in particolare i grandi Paesi esportatori del gruppo
Cairns, come l’Argentina, l’Australia e gli Stati
Uniti. Questi Paesi temono che l’introduzione di
una simile protezione più elevata possa escluderli dall’utilizzazione di indicazioni di provenienza geografica conosciute ma estranee per
i propri prodotti. A Doha si è riusciti a inserire
nella dichiarazione ministeriale l’esigenza relativa
all’estensione della protezione. Per l’economia
svizzera, che nel mercato mondiale e nella concorrenza globale si impone piuttosto con la
8
qualità che con la quantità dei suoi prodotti di
nicchia tradizionali, le indicazioni di provenienza
geografica costituiscono un importante strumento di marketing. Pertanto, la Svizzera si impegnerà nell’ambito del round di Doha affinché
l’estensione della protezione sia parte integrante
dei risultati finali. Per quanto riguarda le indicazioni di provenienza geografica occorre ancora
menzionare il fatto che a Doha è stato fissato un
termine, fino alla 5a Conferenza ministeriale nel
Messico nel settembre 2003, per la conclusione
dei negoziati, in corso da anni, concernenti un
sistema multilaterale per la registrazione delle
indicazioni di provenienza geografica.
Il round commerciale a livello mondiale
lanciato a Doha ha il valore di un «Development
Round». Ciò significa che nell’ambito di questi
negoziati si riserverà una particolare attenzione
alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo e alla
loro integrazione nel commercio mondiale. Una
richiesta formulata dai Paesi in via di sviluppo
nell’ambito dell’Accordo TRIPS e della proprietà
intellettuale è costituita dalla protezione del
«sapere tradizionale». Con tale termine si intende
ad esempio il sapere tradizionale delle popolazioni indigene in merito all’utilizzazione di piante
a scopi medicinali. Anche se l’oggetto da proteggere non è ancora definito in modo chiaro,
esso sembra sottrarsi ai settori esistenti del
diritto dei beni immateriali. Occorre quindi creare
uno speciale meccanismo di protezione. Nonostante non figuri tra i «demandeurs», la Svizzera
intende mostrarsi ricettiva nei confronti di questa
esigenza dei Paesi in via di sviluppo e collaborare in maniera costruttiva alla ricerca di una soluzione.
L’OMC si è prefissa l’obiettivo ambizioso di
concludere i negoziati del round di Doha entro
il 2005. Nell’ambito della proprietà intellettuale,
la Svizzera auspica un risultato negoziale che
sia equo e volto a proteggere il diritto dei beni
immateriali, tenendo conto degli interessi giustificati dei Paesi in via di sviluppo.
Relazioni commerciali internazionali
«e-trademark»: presentare domande di registrazione di marchi semplicemente via Internet
Nell’estate 2002
l’Istituto ha introdotto
«e-trademark», il sistema elettronico per la
presentazione di domande di registrazione di
marchi. I depositanti di
marchi svizzeri hanno
quindi a loro disposizione una nuova possibilità
per registrare e trasmettere via Internet tutti i
dati rilevanti.
Accanto a «CH-EASY», la soluzione già esistente,
lanciando «e-trademark» l’Istituto offre ai suoi
clienti una seconda procedura per il deposito in
forma elettronica.
«CH-EASY»: lo strumento del professionista
Già dal settembre 2001 i depositanti che dispongono di una propria banca dati relativa ai marchi
possono servirsi di CH-EASY, un sistema per il
deposito di marchi in forma elettronica. L’aspetto
centrale di CH-EASY consiste nell’esportazione diretta dei dati della domanda dalla banca dati del
cliente e nella trasmissione automatica di tali
informazioni all’IPI. Allo scopo di garantire la maggiore sicurezza possibile nella trasmissione dei
dati l’Istituto si serve di firme elettroniche. I clienti
sono costantemente tenuti al corrente di ogni
fase dell’elaborazione automatica. Diverse regole
di convalida concorrono a garantire la qualità dei
dati.
Software di registrazione CH-EASY
Passaggio dei dati
al modulo di
trasferimento
Trattamento
automatico dei dati
E-mail con i dati
della domanda e
informazioni
sull’elaborazione
Generazione
dell’E-mail
di elaborazione
Immissione automatica
dei dati nel sistema
interno dell’IPI
Sistema proprietario
banca dati
Versante cliente
Versante IPI
Iter di una domanda di registrazione di un marchio con «CH-EASY»
«e-trademark»: lo strumento «easy» per tutti
Per i clienti che non dispongono di una propria
banca dati relativa ai marchi, e che non intendono
sviluppare la corrispondente interfaccia d’esportazione, il sistema «e-trademark» offre ora la possibilità di registrare i dati on-line. Dato che «e-trademark» viene utilizzato mediante un sito Internet, è
sufficiente avere un computer qualsiasi con accesso a Internet. L’unico requisito di sistema è un
browser capace di lavorare con una codificazione
a 128 bit.
Sulla pagina iniziale di «e-trademark» il depositante registra innanzitutto il suo indirizzo di posta
elettronica. Questa informazione serve in primo
luogo da indirizzo del destinatario per la comunicazione automatizzata d’elaborazione che viene inviata dopo la trasmissione elettronica; in secondo
luogo, l’indirizzo di posta elettronica può essere
utilizzato, assieme al numero d’elaborazione assegnato da «e-trademark» per ogni nuova domanda
di registrazione, per rielaborare dati già registrati
ma non ancora trasmessi.
La pagina iniziale di «e-trademark»
e-government
9
Un passo dopo l’altro per presentare
definitivamente la domanda di registrazione
Sulle successive pagine web vengono registrate
tutte le indicazioni necessarie per la domanda
di registrazione di un marchio svizzero. Per ogni
settore ha inoltre luogo una convalida dei dati immessi. Se mancano dati essenziali, «e-trademark»
lo fa notare al depositante. La registrazione dell’indirizzo del rappresentante, ad esempio, implica
automaticamente un’osservazione in merito
alla procura necessaria. Per le domande di registrazione che non concernono puri marchi verbali,
«e-trademark» richiede la corrispondente raffigurazione in forma digitalizzata. Dopo la scelta del
file d’immagine corretto, quest’ultimo viene visualizzato sullo schermo. Anche altri allegati alla
domanda di registrazione, quali ad esempio regolamenti relativi a marchi collettivi o di garanzia,
possono essere annessi e inviati in forma elettronica. Nel settore dei prodotti e dei servizi,
«e-trademark» offre la registrazione diretta e la
scelta dall’elenco standard della classificazione di Nizza. Una modalità d’interrogazione speciale consente inoltre di cercare determinate
espressioni e le corrispondenti classi di prodotti e
servizi. Anche le tasse legate al deposito vengono visualizzate da «e-trademark», come pure la
tassa di classe che ci si deve attendere sulla
base del numero di classi di prodotti e servizi che
sono state scelte.
Soltanto quando tutti i settori sono stati registrati in modo completo e corretto, la domanda di
registrazione può essere trasmessa all’IPI. Il depositante ha però anche la possibilità di interrompere il processo di registrazione e di riprenderlo
entro cinque giorni. A tale scopo sono necessari
il già citato numero d’elaborazione e l’indirizzo
di posta elettronica immesso all’inizio. I dati già
registrati potranno quindi essere richiamati e
rielaborati.
Una volta registrati completamente, i dati relativi alla domanda di registrazione possono
essere trasmessi all’IPI. A trasmissione avvenuta,
«e-trademark» visualizza al depositante un riepilogo dei dati con la data del deposito. Nella fase
successiva, la domanda di registrazione del
marchio viene elaborata automaticamente e inserita nel sistema di banca dati interno dell’Istituto.
In seguito, il depositante riceve automaticamente,
mediante e-mail, una comunicazione relativa
allo stato dell’elaborazione tecnica dei suoi dati.
Successivamente i collaboratori del settore
dell’entrata delle domande procedono all’esame
dal quale scaturisce la decisione in merito ai
dati trasmessi: se essi costituiscano cioè una domanda ai sensi dell’articolo 28 della legge sulla
protezione dei marchi, nel merito della quale si
possa dunque entrare.
La presentazione elettronica delle domande
aiuta a risparmiare
Riassumendo si può quindi affermare che con
«e-trademark» è possibile elaborare in modo
semplice, rapido e sicuro una domanda di registrazione di un marchio svizzero e trasmetterla
all’Istituto. Considerato che chi trasmette elettronicamente la propria domanda beneficia inoltre
di una riduzione della tassa di deposito, l’Istituto
è convinto che con le due varianti di presentazione di domande di registrazione «CH-EASY»
e «e-trademark» vengano offerte soluzioni
ottimali e orientate alle esigenze dei clienti per
la presentazione di domande di registrazione
per via elettronica.
Grazie all’attenzione alle
esigenze dell’utente,
con «e-trademark» anche
il navigatore profano
giungerà a buon porto.
10
e-government
Compendio del 6° anno d’esercizio
Marchi: stabilizzazione delle domande
di registrazione
Nel 2001 il numero delle domande di registrazione per marchi svizzeri è diminuito del 30 per
cento rispetto all’anno precedente. Sembrerebbe
che il 2000, con oltre 15 600 domande di registrazione (il 30 per cento in più rispetto all’anno
precedente), sia stato uno straordinario anno
da primato. Il calo delle domande, che si è fatto
sentire anche a livello internazionale ed è riconducibile soprattutto a motivi d’ordine congiunturale, si è fermato dall’inizio del 2002. Nel primo
semestre di quest’anno ci sono infatti pervenute
5994 domande di registrazione, il che fa ammontare a 11 615 il numero delle domande di
registrazione presentate nell’esercizio in rassegna.
Abbreviazione della procedura di registrazione
I provvedimenti adottati nell’esercizio 2000/01,
soprattutto l’aumento dell’effettivo del personale
nella Divisione dei marchi, stanno già dando
i primi frutti: il tempo necessario per il disbrigo
degli incartamenti è stato ulteriormente abbre-
Domande di registrazione
Registrazioni
Opposizioni
18 000
16 000
14 000
12 000
10 000
1200
8000
1000
800
6000
600
4000
400
Domande di registrazione nazionali
Registrazioni nazionali
Opposizioni presentate
2000
200
0
0
92
93
94
95
Evoluzione nel settore dei
marchi: dopo il boom
verificatosi nel 2000 nel set-
96
97
98
99
tore dei marchi, il numero
delle domande di registrazione è ritornato, per motivi
00
01
2002
congiunturali, al livello del
1999. Per l’anno in corso si
attendono cifre analoghe.
Rapporto d’attività 2001/ 02
viato, con la gradita conseguenza che il numero
degli incartamenti inevasi è stato ridotto notevolmente: dai 10 000 del mese di luglio del 2001
a poco più di 6000 incartamenti un anno dopo.
Collaborazione tecnica
L’Istituto ha portato avanti l’eccellente collaborazione con l’Ufficio per l’armonizzazione nel
mercato interno (UAMI). Vanno menzionati tre
aspetti prioritari: primo, l’incontro tra esperti sui
temi «esame dei marchi» e «procedura d’opposizione»; secondo, la formazione di due esaminatori dell’Istituto e di due dell’UAMI a Berna e ad
Alicante per una durata di due settimane; e terzo,
la partecipazione di rappresentanti dell’Istituto
quali osservatori ai tre incontri di collegamento
dell’UAMI con gli esperti degli Uffici nazionali.
Queste diverse forme di cooperazione consentono all’Istituto di partecipare attivamente allo
sviluppo del diritto e, nel contempo, di rimanere
indipendente nell’applicazione dei criteri d’esame.
Il 18 giugno 2002 ha inoltre avuto luogo a Zurigo una conferenza organizzata dall’IPI d’intesa
con l’UAMI, intitolata «La Svizzera e il marchio comunitario dell’UE», alla quale si sono iscritti più di
60 partecipanti e che ha riscosso un ampio successo. La manifestazione, animata da conferenzieri di fama internazionale, ha permesso di tracciare un bilancio intermedio in merito ai più
recenti sviluppi nel settore del diritto dei marchi.
L’attuale giurisprudenza della Corte europea a
proposito dei motivi assoluti d’esclusione e delle
relative conseguenze per gli Uffici ha provocato
accese discussioni.
Sviluppi giuridici in ambito internazionale
(OMPI)
Il 1° gennaio 2002 è entrata in vigore l’ottava
edizione della Classificazione di Nizza. La principale modifica materiale di questa edizione
consiste nell’introduzione di tre classi di servizi
supplementari, risultate dalla suddivisione della
vecchia classe 42 in quattro classi. Questo
cambiamento è stato attuato dall’Istituto senza
alcun problema.
I lavori concernenti la revisione del regolamento d’applicazione comune relativo all’Accordo
di Madrid e al Protocollo di Madrid sono stati
portati a termine con successo. Accanto ad altre
modifiche, dal 1° aprile 2002 è possibile registrare una licenza nel Registro internazionale.
11
Compendio statistico della protezione
dei marchi, dei brevetti e dei design
Esercizi
Marchi
A livello nazionale
Domande di registrazione di marchi
– di cui con procedura accelerata
Registrazioni
Domande pendenti
Proroghe
Opposizioni
Nuove procedure
Procedure concluse
Procedure pendenti
A livello internazionale
Registrazioni internazionali con estensione della
protezione alla Svizzera, incl. rinnovi
Brevetti
Domande di brevetto e brevetti nazionali
Domande di brevetto presentate
– di cui provenienza Svizzera
– di cui provenienza estero
Brevetti rilasciati
Domande di brevetto evase
Domande di brevetto pendenti
Brevetti in vigore
Domande di brevetto e brevetti europei
Presentate all’Istituto e trasmesse all’UEB
Totale domande per venute all’UEB
Brevetti europei rilasciati con validità per la Svizzera
e il Liechtenstein
Brevetti europei in vigore con validità per la Svizzera
e il Liechtenstein
Domande di brevetto internazionali (PCT)
Presentati all’Istituto quale ufficio d’accettazione
e trasmessi all’OMPI
Totale domande trasmesse dagli uffici d’accettazione
all’ufficio internazionale
Design
Numero di depositi
– Numero di oggetti
Numero di seconde proroghe
Numero di terze proroghe
Cancellazioni
Design in vigore
2001/2002 2000/2001
Variazione in %
rispetto all’anno
precedente
1999/2000 1998/1999
1997/1998
11 615
1 550
14 025
6 175
2 254
14 136
1 500
12 574
10 118
2 056
–17,8
3,3
11,5
–39,0
9,6
14 342
1 197
11 269
10 157
1 984
11 360
563
9 987
7 603
1 807
10 565
–
9 108
–
1 809
737
870
1 053
718
615
1 162
2,6
41,5
–9,4
817
1 014
1 036
719
768
1 249
817
442
1 298
15 484
16 970
–8,8
15 892
–
–
2001/2002 2000/2001
Variazione in %
rispetto all’anno
precedente
1999/2000 1998/1999
1997/1998
2 311
1 885
426
1 125
3 214
10 009
10 718
2 451
1 927
524
1 053
2 993
10 839
11 843
–5,7
–2,2
–18,7
6,8
7,4
–7,7
–9,5
2 495
2 019
476
720
2 571
11 202
12 596
2 412
1 890
522
630
1 799
11 235
13 739
2 799
2 201
598
735
3 115
10 548
16 893
1 184
–
1 324
–
–10,6
–
1 227
–
1 234
–
1 222
–
19 199
9 333
105,7
14 176
15 999
14 751
73 013
75 845
–3,7
76 526
73 850
70 267
691
740
–6,6
699
569
510
–
–
–
–
–
–
2001/2002 2000/2001
Variazione in %
rispetto all’anno
precedente
1999/2000 1998/1999
1997/1998
809
3 939
417
160
802
7 276
961
4 370
410
146
931
7 269
12
–15,8
–9,9
1,7
9,6
–13,9
0,1
Rapporto d’attività 2001/ 02
958
3 770
406
178
921
7 239
948
3 877
318
159
895
7 202
940
4 408
277
181
817
7 149
Anni civili
2001
2000
Variazione in %
rispetto all’anno
precedente
1999
1998
1997
12 361
1 618
13 412
8 075
2 235
15 622
1 452
11 889
10 743
1 939
–20,9
11,4
12,8
–24,8
15,3
11 933
921
10 515
8 194
1 862
10 862
490
9 596
7 323
2 041
10 472
–
13 400
–
1 738
716
777
1 062
814
729
1 145
–12,0
6,6
–7,2
722
1 000
1 100
684
522
1 350
1 025
374
1 224
16 674
16 956
–1,7
11 061
–
–
2001
2000
Variazione in %
rispetto all’anno
precedente
1999
1998
1997
2 387
1 859
528
1 276
3 508
10 160
11 256
2 551
2 083
468
877
2 933
11 200
11 903
–6,4
–10,8
12,8
45,5
19,6
–9,3
–5,4
2 405
1 916
489
651
1 919
11 404
12 975
2 589
2 025
564
591
2 251
10 877
15 174
2 989
2 408
581
1 104
3 837
10 465
19 698
1 276
56 857
1 259
54 626
1,4
4,1
1 219
50 236
1 275
48 550
1 032
45 438
14 363
11 381
26,3
14 783
15 662
16 978
73 245
74 150
–1,2
73 643
75 762
72 705
744
689
8,0
632
563
484
103 947
90 948
14,3
74 023
67 007
54 422
2001
2000
Variazione in %
rispetto all’anno
precedente
1999
1998
1997
878
4 265
375
164
861
7 281
971
3 961
432
157
897
7 264
–9,6
7,7
–13,2
4,5
–4,0
0,2
956
3 272
371
146
934
7 190
930
4 392
272
186
870
7 168
897
4 093
303
170
768
7 108
Rapporto d’attività 2001/ 02
Dopo la conclusione positiva del primo «Internet Domain Name Process», che ha condotto alla
formulazione di raccomandazioni concernenti la
protezione dei marchi dalla registrazione abusiva
come nomi di dominio, nel luglio 2000 l’OMPI
ha avviato una secondo processo di consultazione
internazionale, che verte sulla protezione di ulteriori generi di contrassegni. Il rapporto finale
relativo al «Second WIPO Internet Domain Name
Process» è stato pubblicato il 3 settembre 2001.
Sulla base dei risultati, nel settembre 2002
l’Assemblea generale dell’OMPI deciderà in merito
all’ulteriore modo di procedere.
Revisione del 1° luglio 2002 dell’ordinanza
sulla protezione dei marchi
Il 1° luglio 2002 è entrata in vigore la revisione
parziale dell’ordinanza sulla protezione dei
marchi. Tale revisione parziale ha implicato per
diversi aspetti inerenti al diritto procedurale
un’uniformazione con il settore di protezione
relativo al design. È stato inoltre necessario
adeguare alle nuove disposizioni legali la parte
formale delle direttive per l’esame dei marchi
e delle direttive per la procedura d’opposizione.
Ricerca in materia di marchi
Nell’esercizio 2001/02 la cifra d’affari della
ricerca in materia di marchi è calata del 20,5 per
cento, assestandosi a CHF 1 640 000. Questo
risultato è riconducibile in primo luogo alla situazione congiunturale e al mutato comportamento
dei clienti nell’ambito della ricerca: le prime ricerche vengono oggi effettuate sempre più frequentemente su banche dati Internet; non appena
si vogliono risultati qualitativamente affidabili,
si conferiscono mandati di ricerca all’Istituto.
Abbiamo già reagito a questa situazione: per
le ricerche in materia di marchi è stato istituito
recentemente un rapidissimo servizio completo
via Internet. Per l’esercizio corrente sono previsti
diversi provvedimenti di promozione che porranno
in rilievo i vantaggi dei punti forti offerti dall’IPI,
ovvero «qualità» e «individualità». Questo impegno
sarà appoggiato dall’opuscolo «Ricerca in materia di marchi» (presentato nel rapporto annuale
2000/01), che in occasione dei «New York
Festivals 2002», internazionalmente importanti
per gli ambienti del marketing, è stato insignito
di una medaglia d’oro. È lecito interpretare l’assegnazione di questo premio in questo senso: gli
13
operatori pubblicitari, che rappresentano uno dei
gruppi target, sono evidentemente stimolati dal
modo di presentarsi del documento in questione
e quindi sono sensibilizzati sull’importanza delle
ricerche.
Protezione delle indicazioni di provenienza
L’Istituto ha nuovamente trattato un gran numero
di casi inerenti all’utilizzazione illecita di indicazioni di provenienza svizzere e dello stemma svizzero. Mentre a livello nazionale è stato necessario
ricordare a diverse imprese che merci estere importate non possono essere commercializzate
con indicazioni di provenienza svizzere, all’estero
si è dovuto intervenire numerose volte, in collaborazione con le rappresentanze diplomatiche svizzere e gli ambienti economici interessati, presso
le ditte in questione e le autorità competenti.
Registri privati
Nel settore dei registri privati l’Istituto ha svolto,
come l’anno precedente, un lavoro d’informazione
mirato e ha fornito numerosi ragguagli in merito.
80 000
70 000
60 000
50 000
40 000
30 000
20 000
10 000
0
92
93
94
95
96
97
98
99
00
01
■ Brevetti nazionali
■ Brevetti europei validi in Svizzera e nel Liechtenstein
Brevetti in vigore alla fine
dell’anno: tasse annuali
pagate alla data di scadenza
del 31 dicembre
14
Divisione dei brevetti: l’attività di ricerca
acquisisce importanza
L’esercizio trascorso è stato il primo «anno di collaudo» delle nuove prestazioni di servizio legate
alle ricerche, sviluppate dal 1999 al 2001 e descritte dettagliatamente nell’ultimo rapporto annuale. La Divisione dei brevetti può ora basarsi
su obiettivi chiaramente misurabili per quanto
concerne la cifra d’affari, cosa che implica aspetti alquanto gradevoli dopo la lunga fase di consolidamento.
I collaboratori della Divisione dei brevetti
hanno profuso sforzi particolari e non solo hanno
raggiunto gli ambiziosi obiettivi prefissati, ma
li hanno addirittura superati leggermente. Non
meno importante del raggiungimento di mere
cifre è stata la volontà di assicurare che il fondamento della Divisione rimanesse stabile anche in
presenza di condizioni mutate. Infatti, nonostante
il forte aumento dei valori della cifra d’affari nel
settore delle ricerche, è stato necessario ridurre
ulteriormente anche le pendenze nell’ambito degli
esami delle domande e rispettare sia gli standard
qualitativi che i termini di realizzazione. Tutto ciò
è stato conseguito senza incrementare l’orario di
lavoro e con buona soddisfazione del personale.
Ricerche
Le ricerche sullo stato della tecnica continuano
a rappresentare la spina dorsale delle prestazioni
di servizio fornite liberamente. Tuttavia la loro
quota rispetto alla cifra d’affari è calata da oltre il
60 per cento al 50 per cento circa. In compenso
gli accertamenti d’ampia portata, quali le analisi
sulle tendenze tecnologiche o le valutazioni
di portafogli di brevetti, hanno interessato circa
un quinto della cifra d’affari di quasi 2 milioni
di franchi svizzeri (l’anno precedente poco più di
1,3 milioni!).
Questo dato di fatto dimostra una chiara
esigenza del mercato nei confronti di ricerche di
nuovo genere. Un benchmarking da parte di una
ditta esterna ha evidenziato che i rapporti sulle
ricerche realizzati dall’Istituto sono prodotti di
punta sia per quel che riguarda profilo materiale
che per quello della rappresentazione e della
comprensibilità.
L’attuale struttura organizzativa della Divisione
dei brevetti non soddisfa più la crescente complessità del ventaglio di servizi. In vista di una per-
Rapporto d’attività 2001/ 02
Organi di pubblicazione con nuovo
nome e nuovo look
In seguito al trasferimento della parte concernente i marchi nel Foglio ufficiale svizzero di
commercio (FUSC) e all’introduzione della
nuova legge sul design, è stato necessario trovare un nuovo nome per il venerabile «Foglio
svizzero dei brevetti, disegni e marchi»: dal
1° luglio 2002 l’organo di pubblicazione per la
parte concernente i brevetti si chiama «+pat+»,
mentre quello per i design ha preso il nome
«mod. dép.». Alle copertine delle due pubblicazioni è stata conferita una veste moderna.
manente gestione della qualità e di un aumento
della flessibilità, occorrerà introdurre adeguamenti
nei processi lavorativi e un’organizzazione orientata alle esigenze dei clienti.
Brevetti
Dopo una temporanea ripresa del numero delle
domande nazionali di registrazione di brevetti,
in calo per molto tempo, la tendenza al ribasso
sembra proseguire il suo corso. Si rivela quindi
più che giusta la decisione di spostare verso le
ricerche il fulcro delle attività della Divisione. Parallelamente a tale calo, le oltre 1000 registrazioni
nazionali di brevetti effettuate implicano un netto
calo delle domande in sospeso e una sensibile
riduzione dei tempi d’attesa. Le tasse d’esame
vengono riscosse al più tardi 43 mesi dopo
l’inoltro della domanda, mentre nel 90 per cento
dei casi l’avvio dell’esame avviene nel giro
di tre mesi dal pagamento della tassa d’esame.
Rapporto d’attività 2001/ 02
Contrariamente ai brevetti nazionali, quelli
internazionali si trovano ancora in pieno boom:
come si evince dalle tabelle, sia le domande presentate all’Ufficio europeo dei brevetti sia le
domande PCT hanno raggiunto nuovi valori da primato. Alla fine del 2001 il numero complessivo
dei brevetti in vigore per la Svizzera e il Liechtenstein ammontava a 84 501.
Design
Come evidenziano le cifre, il settore del design ha
subíto un calo delle domande, analogamente a
quello dei marchi. È comunque motivo di consolazione osservare che se tale calo si fosse prodotto dopo l’introduzione della nuova legge sul
design, saremmo stati indotti a trarne conclusioni sbagliate. I lavori preliminari in vista della
legge sul design, entrata in vigore il 1° luglio
2002, hanno sollecitato sino allo stremo i collaboratori coinvolti. Tutti loro hanno dato prova
di esemplare coraggio nel far fronte alla sfida;
l’infrastruttura è stata approntata entro i termini
prefissati e in maniera competente – il courant
normal ha poco a poco ripreso piede. A questo
riguardo si veda anche l’articolo a pagina 5.
Centro di formazione per la proprietà
intellettuale
Dopo un’intensa fase di costruzione, in questo
settore delle prestazioni di servizio fornite
liberamente abbiamo raggiunto un primo livello
intermedio. Il compito della diffusione del sapere
nell’ambito della proprietà intellettuale viene
adempita in maniera esemplare: oltre un centinaio di manifestazioni formative presso università
e scuole universitarie professionali rappresentano una prestazione di tutto riguardo. Molte scuole
hanno nel frattempo assegnato alle conferenze
dell’Istituto un posto fisso nei loro programmi
didattici e alcune hanno adottato la proprietà
intellettuale come materia d’esame. Una novità
è costituita dall’integrazione dei nostri corsi nel
programma di formazione per i docenti delle scuole
universitarie professionali. Le attività attecchiscono sempre più anche all’interno delle associazioni professionali, le quali in misura crescente
conferiscono all’Istituto mandati permanenti.
Vi è un potenziale supplementare a proposito
della formazione per le imprese private e le professioni di consulenza. A tale riguardo è stato
sviluppato un modello con cosiddette settimane-
15
Basel
Winterthur
St. Gallen
Aarau
Zürich
Olten
Vaduz
Sul nostro sito www.ipi.ch («News/Fiere specializzate») è riportato un compendio aggiornato
delle attività fieristiche dell’esercizio in corso.
Biel
Burgdorf
Luzern
Bern
Neuchâtel
Thun
Yverdon
Chur
Fribourg
Davos
Diritto d’autore: revisione parziale
della legge sul diritto d’autore
Lausanne
Sierre
Sion
Lugano
Genève
● Università, ETH e EPFL
● Scuole universitarie professionali
Il sapere della proprietà
intellettuale viene trasmesso negli istituti d’insegnamento e di ricerca
di tutta la Svizzera, parzialmente anche nell’ambito
di corsi organizzati a scadenze regolari.
blocco che dovrebbe avere un effetto d’accellerazione: corsi intensivi compatti permettono ai
partecipanti di trascorrere un solo giorno a Berna,
o se necessario più giorni consecutivi, assistendo
a conferenze in maniera molto selettiva.
Fiere ed esposizioni
In occasione di una decina di fiere specializzate,
il pubblico interessato all’informazione tecnologica
e ai brevetti ha avuto l’opportunità di effettuare
ricerche su determinati argomenti, autonomamente o sotto la guida di specialisti, all’interno
della banca dati dei brevetti «Espacenet» o di altre
banche dati liberamente accessibili. Gli esperti
dell’Istituto hanno fornito qualsiasi informazione
in merito alla proprietà intellettuale e hanno presentato le più diverse ricerche professionali nel
settore dei brevetti e dei marchi.
Alla Fiera internazionale delle invenzioni di
Ginevra abbiamo informato, per la prima volta,
assieme ad altri dodici uffici dei brevetti nazionali
e internazionali. In particolare, grazie alla collaborazione con l’OMPI e con l’Ufficio Europeo dei
Brevetti, sia i visitatori che gli espositori hanno
avuto l’occasione di accedere a informazioni di
prima mano in merito a tutti gli aspetti legati alle
domande internazionali.
16
In occasione della consultazione informale sull’avamprogetto elaborato dall’Istituto, la maggior
parte delle organizzazioni che si sono espresse
ha giudicato necessaria la revisione della legge
sul diritto d’autore per la prevista ratifica dei
«trattati Internet» dell’Organizzazione Mondiale
della Proprietà Intellettuale (OMPI). Tuttavia solo
una minoranza era del parere che tale revisione
fosse urgente. Diversi partecipanti alla consultazione hanno proposto di far proseguire i lavori
preliminari da una commissione peritale. Non vi
era però affatto unanimità di vedute circa la composizione di una siffatta commissione e il mandato da conferirle.
L’11 febbraio 2002 ha avuto luogo un colloquio con le cerchie interessate in merito all’ulteriore modo di procedere. Sulla base dei risultati
di tale colloquio, l’Istituto ha deciso di proseguire
per intanto i lavori preliminari a livello dell’amministrazione. Sono due gli obiettivi da perseguire:
da un lato, attuare i due trattati dell’OMPI e,
dall’altro, tenere conto delle tematiche introdotte
nella revisione da diversi interventi parlamentari.
Le modifiche legislative a cui occorre procedere
per la ratifica dei trattati dovranno essere armonizzate con i corrispondenti sforzi intrapresi
a livello comunitario. Le questioni supplementari
sollevate dagli interventi parlamentari saranno
invece trattate da tre gruppi di lavoro composti da
rappresentanti delle cerchie interessate. Si tratta
della posizione degli utenti nei confronti delle
società di gestione, della posizione dei produttori
nei confronti degli aventi diritto originari e della
posizione degli autori di opere d’arte figurativa
nei confronti del commercio dell’arte.
Nell’anno trascorso sono stati presentati
numerosi interventi parlamentari. Alcuni di essi
infoltiscono il già lungo elenco delle «questioni
supplementari» alle quali occorre dare risposta
nell’ambito della revisione della legge sul diritto
d’autore, mentre altri mirano a escludere proprio
tali questioni e a limitare la revisione parziale
alla ratifica dei due trattati dell’OMPI:
Rapporto d’attività 2001/ 02
Panoramica delle società
svizzere di gestione
SUISA
SUISSIMAGE
PROLITTERIS
SSA
SWISSPERFORM
Anno di fondazione
1923
1981
1974
1986
1993
Repertorio delle
Opere musicali
non teatrali
Opere
audiovisive
Opere letterarie,
drammatiche
e delle arti
figurative
Opere drammatiche, letterarie
e musicali ed
opere audiovisive
Diritti di
remunerazione
nell’ambito
dei diritti affini
Soci
Compositori,
autori di testi,
editori di musica
Sogettistisceneggiatori,
registi,
produttori
e altri titolari
dei diritti
Scrittori, giornalisti, artisti delle
arti figurative,
fotografi, grafici,
architetti, editori
di libri, giornali,
riviste, nonché
editori d’arte
Drammaturghi,
compositori,
sceneggiatori,
registi
Artisti interpreti,
produttori di
supporti audio
e audiovisivi
e organismi
di diffusione
Numero soci
ca. 18 000
ca. 1500
ca. 6200
ca. 1500
ca. 3500
129 813 000.–
134 571 000.–
34 602 296.–
35 397 326.–
20 267 689.–
19 701 962.–
14 610 237.–
15 239 469.–
23 037 196.–
24 111 495.–
Società di gestione
collettiva
opere
Entrate conseguite
dalla gestione
dei diritti in franchi
svizzeri
2000
2001
postulato del 3 luglio 2001 della Commissione degli affari giuridici del Consiglio Nazionale
(01.3417; Legge sul diritto d’autore. Revisione
parziale);
interpellanza Saudan del 20 marzo 2002
(02.3090; Tasse per le fotocopie. A che punto
sta la questione);
mozione Nabholz del 22 marzo 2002
(02.3146; Ratifica dei due accordi OMPI);
iniziativa parlamentare Lombardi del 22 marzo
2002 (02.421; Modifica della LDA – copia
di supporti audio allo scopo
di trasmetterli alla radio e alla televisione);
mozione Suter del 17 aprile 2002 (02.3206;
Ratifica di due accordi WIPO sulla protezione
contro la pirateria);
Rapporto d’attività 2001/ 02
mozione Triponez del 20 giugno 2002
(02.3322; Moderazione nell’applicazione dei
diritti d’autore);
postulato Baumann J. Alexander del 21 giugno
2002 (02.3356; Diritti d’autore: ratifica
di due trattati OMPI e norme applicabili alle
copie per uso privato).
Anche gli Stati membri dell’Unione Europea
stanno lavorando intensamente per adeguare le
loro legislazioni nazionali ai trattati dell’OMPI.
A tale riguardo essi si orientano alla Direttiva
2001/29/CE sull’armonizzazione di taluni aspetti
del diritto d’autore e dei diritti connessi nella
società dell’informazione. L’Istituto segue con
attenzione questi lavori allo scopo di garantire
un adeguamento il più eurocompatibile possibile
17
della protezione del diritto d’autore all’era della
tecnologia digitale. In tale contesto, esso partecipa anche ai lavori dell’OMPI volti a migliorare la
protezione degli organismi di diffusione e delle
banche dati e si impegnerà a far confluire i risultati di questi sforzi profusi a livello internazionale
nei lavori di revisione in corso.
Diritto e affari internazionali
Persiste con sempre uguale intensità la tendenza
a politicizzare ed emozionalizzare il dibattito intorno alla protezione della proprietà intellettuale,
intesa come materia interdisciplinare (con aree
d’intersezione segnatamente con il diritto in
materia di concorrenza, con questioni etiche e di
politica dello sviluppo, con la sanità pubblica
e così via) che diventa sempre più oggetto privilegiato di discussione in seno a organismi
nazionali e internazionali. Per questo motivo è
necessaria un’intensa attività d’informazione
e convincimento sia nei confronti del Parlamento,
dell’Amministrazione federale e dell’opinione
pubblica svizzera, sia su scala internazionale, allo
scopo di giungere a risultati appropriati nelle
varie questioni.
Qui di seguito forniamo un compendio dei
principali sviluppi registrati nell’esercizio in esame.
L’Istituto informa sullo stato attuale dei diversi
dossier sia sul proprio sito Internet (www.ipi.ch,
rubrica «Informazioni giuridiche») sia sulla «Pagina
dell’Istituto» della rivista «sic!», che si occupa di
diritto in materia di beni immateriali, informazione
e concorrenza.
Importazioni parallele
Anche nell’esercizio trascorso, la problematica
delle importazioni parallele (cfr. rapporti annuali
1999/2000 e 2000/01) ha occupato la politica,
in relazione alla revisione della legge sui cartelli.
La Commissione dell’economia e dei tributi del
Consiglio nazionale, incaricata dell’esame preliminare, aveva chiesto al Consiglio federale di presentare un rapporto complementare in cui si
esprimesse anche in merito a quegli aspetti della
problematica delle importazioni parallele che
sono rilevanti dal punto di vista del diritto in materia di concorrenza. Il Consiglio federale ha
espresso il chiaro parere che le intese di concorrenza verticali, con le quali è possibile ostacolare
le importazioni parallele indipendentemente dal-
18
l’esistenza di diritti dei beni immateriali, sottostanno illimitatamente al giudizio del diritto dei
cartelli. Il Governo ha inoltre dichiarato che le importazioni parallele di beni protetti dal diritto
d’autore e dei marchi sono possibili incondizionatamente, in virtù dell’estinzione internazionale
vigente nel diritto d’autore e dei marchi. In virtù
della giurisprudenza del Tribunale federale, i titolari di brevetti potrebbero inoltre opporsi alle importazioni parallele di beni brevettati soltanto
nella misura in cui ciò non implichi un ostacolo
alla concorrenza che viola il diritto dei cartelli.
Pertanto il Consiglio federale non ha ritenuto necessario agire in relazione alla legge sui cartelli.
Esso ha tuttavia segnalato la sua disponibilità
a precisare il campo d’applicazione della legge
sui cartelli per quanto concerne il diritto dei beni
immateriali (articolo 3 capoverso 2), fondandosi
sulla sentenza del Tribunale federale emessa
nella vertenza Kodak (DTF 126 III 129). Il Collegio
governativo ha del resto rinviato ai lavori in corso
del gruppo di lavoro interdipartimentale «Importazioni parallele», che sta attualmente elaborando
le basi necessarie che permetteranno di riesaminare il disciplinamento dell’estinzione nel diritto
dei brevetti.
Revisione totale della legge sui disegni e
modelli industriali
L’8 marzo 2002 il Consiglio federale ha deciso di
mettere in vigore per il 1° luglio 2002 la nuova
legge sul design. Contemporaneamente esso ha
approvato la nuova ordinanza sul design e i necessari adeguamenti del regolamento sulle tasse
dell’Istituto. Per ulteriori informazioni sulla
nuova legislazione in materia di design, si veda
la pagina 5.
Revisione parziale della legge sui brevetti
Il 7 dicembre 2001 il Consiglio federale ha deciso
di avviare la consultazione sull’avamprogetto di
revisione parziale della legge sui brevetti, elaborato dall’Istituto. Il punto centrale della revisione
parziale è costituito dall’adeguamento della legge
sui brevetti alla direttiva dell’UE sulla protezione
giuridica delle invenzioni biotecnologiche, per la
quale si intendono definire criteri uniformi e chiari. Lo spunto per tale revisione proviene dalla mozione 98.3243 della consigliera agli Stati Helen
Leumann. La consultazione in merito a questo oggetto era stata rinviata in seguito alla discussione
Rapporto d’attività 2001/ 02
sulla problematica delle importazioni parallele.
Si volevano inoltre attendere gli ulteriori sviluppi
all’interno dell’UE. L’azione dei Paesi Bassi contro
la direttiva è stata respinta dalla Corte europea
nell’ottobre 2001, consolidando la situazione giuridica in seno all’UE.
L’avamprogetto di revisione parziale della
legge sui brevetti conferma la possibilità, già oggi
esistente, di proteggere le invenzioni biotecnologiche mediante brevetti. Lo scopo è di cogliere
le opportunità che si attendono dalla biotecnologia segnatamente nell’ambito della salute. A tale
riguardo la protezione dei brevetti crea un incentivo essenziale a investire nella ricerca e nello
sviluppo, settori spesso estremamente costosi.
Nel quadro della revisione parziale della legge sui
brevetti si intendono però anche porre chiari limiti
alla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche, senza tuttavia trascurare gli interessi economici della Svizzera. L’obiettivo è di sostenere la
forte posizione del nostro Paese nell’ambito della
biotecnologia, istituendo un’adeguata protezione
dei brevetti.
Oltre alla questione della brevettabilità delle
invenzioni biotecnologiche, la revisione contempla
anche le modifiche di legge necessarie per la ratifica di tre convenzioni internazionali nel settore
del diritto dei brevetti. Si tratta dell’Atto di revisione della Convenzione sul brevetto europeo (CBE),
dell’Accordo sulle lingue e dell’Accordo sul diritto
dei brevetti (PLT).
Il termine per inoltrare i pareri è scaduto il
30 aprile 2002. Delle 328 organizzazioni invitate
a esprimersi nell’ambito della consultazione,
130 hanno risposto. La valutazione non è ancora
conclusa.
Armonizzazione del regolamento delle
controversie per i brevetti europei
Nell’esercizio trascorso, un sottogruppo del gruppo di lavoro «Regolamento delle controversie»
ha portato avanti con grande zelo i lavori in vista
della creazione di un Accordo facoltativo concernente il regolamento delle controversie derivanti
dai brevetti europei (European Patent Litigation
Agreement; EPLA). Il punto di partenza era costituito dal documento di struttura, presentato alla
Conferenza governativa degli Stati contraenti
della CBE nel 2000, che definisce i principi per
l’istituzione di un sistema giudiziario europeo dei
brevetti. Non da ultimo grazie alla partecipazione
Rapporto d’attività 2001/ 02
attiva dell’Istituto, il gruppo di undici Stati, tra
cui Germania, Francia e Regno Unito, è riuscito a
stendere, nel breve periodo di un anno e mezzo,
un progetto di accordo completamente elaborato,
compreso uno statuto per un tribunale.
Il sottogruppo ha concordato di istituire un tribunale europeo dei brevetti di prima e seconda
istanza, il quale deciderebbe negli Stati contraenti esclusivamente sulla violazione e la legalità di
brevetti europei. Allo scopo di garantire la prossimità delle parti nella prima istanza, in linea di
principio ogni Stato contraente sarà libero di costituire un massimo di tre camere regionali, le
quali dovrebbero tuttavia essere dotate di giudici
provenienti da diversi Paesi europei. In tal modo
si intende assicurare la diffusione delle differenti
culture giuridiche, necessaria in vista dell’armonizzazione del diritto dei brevetti. Si prevede di
sottoporre i progetti al gruppo di lavoro «Regolamento delle controversie» nel dicembre 2002.
Il gruppo di lavoro dovrà pure decidere in merito
all’ulteriore modo di procedere in relazione al
progetto.
Nuovi sviluppi nell’ambito della diversità
biologica
All’inizio del mese di novembre del 2001, dopo
un periodo di sette anni, sono state portate
a termine, con l’approvazione del testo riveduto
dell’accordo, le trattative in vista della revisione
dell’«International Undertaking on Plant Genetic
Resources» dell’Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). La Svizzera ha preso parte attivamente alle trattative e,
assieme ad altri Stati industrializzati, ha lottato
contro l’«annacquamento» dell’attuale protezione
giuridica dei beni immateriali.
Nel quadro della Convenzione delle Nazioni
Unite sulla diversità biologica (Convenzione sulla
biodiversità), nell’aprile 2002 ha avuto luogo
la sesta conferenza delle Parti contraenti (COP6),
in occasione della quale sono state approvate le «Bonn Guidelines on Access and Benefit
Sharing». Tali direttive disciplinano, su base
facoltativa, l’accesso alle risorse genetiche e la
ripartizione dei vantaggi che derivano dalla loro
utilizzazione.
L’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) ha portato avanti le sue attività
nel settore «diritto dei beni immateriali – biodiversità». L’«Intergovernmental Committee on
19
Intellectual Property and Genetic Resources,
Traditional Knowledge and Folklore», istituito
nell’autunno 2000, si è riunito in altre due occasioni, nel dicembre 2001 e nel giugno 2002.
L’Istituto si è impegnato, a nome della Svizzera,
affinché in una prima fase vengano affrontate
le problematiche fondamentali che si pongono.
Si tratta di questioni terminologiche e della definizione dello scopo perseguito con la protezione
del «sapere tradizionale» e del «folclore».
Organizzazione mondiale del commercio /
Accordo TRIPS
I lavori nell’ambito dell’Organizzazione mondiale
del commercio (OMC) e, più particolarmente,
del suo Consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (Consiglio TRIPS), alle cui sedute l’Istituto detiene la
conduzione della delegazione, sono stati influenzati dalla Conferenza ministeriale di Doha/Qatar,
durata dal 9 all’14 novembre 2001. Doha è
stata un successo: l’obiettivo di lanciare un nuovo
round commerciale a livello mondiale è stato
raggiunto. Per quanto riguarda il settore «Proprietà
intellettuale», a proposito dei risultati ottenuti
a Doha, vanno evidenziati soprattutto due aspetti:
primo, è stata approvata una dichiarazione ministeriale separata sul tema TRIPS e salute pubblica. Con tale dichiarazione l’OMC ha lanciato un
segnale politico per sottolineare quanto prenda
sul serio la pandemia dell’AIDS, che imperversa
soprattutto in determinati Paesi africani e asiatici
in via di sviluppo. Dal profilo contenutistico, la
dichiarazione conferma che l’Accordo TRIPS
non impedisce l’accesso ai medicamenti e che
esso è sufficientemente elastico per combattere
attivamente i gravi rischi per la salute quali
l’AIDS, la malaria o la tubercolosi. Il miglioramento della protezione delle indicazioni di provenienza geografica grazie all’Accordo TRIPS è il secondo aspetto importante per il quale la Svizzera si è
impegnata d’intesa con numerose delegazioni alleate nelle sedute del Consiglio TRIPS, ma anche
alla Conferenza ministeriale di Doha. (Per una
valutazione dettagliata dei risultati di Doha e una
descrizione dei futuri negoziati, dal punto di vista
della proprietà intellettuale, si veda il contributo
speciale a pagina 7.)
A proposito dell’OMC occorre inoltre menzionare l’adesione della Cina e di Taiwan. Il numero
dei membri dell’OMC è quindi salito a 144.
20
Mentre l’adesione di Taiwan all’OMC ha implicazioni soprattutto politiche, l’adesione della Cina
riveste anche una grande importanza economica:
infatti in Cina, dove falsificazioni e pirateria sono
molto diffuse, vigono ora gli impegni dell’Accordo
TRIPS per la protezione e l’imposizione dei diritti
della proprietà intellettuale.
Organizzazione mondiale della proprietà
intellettuale
Il programma e il budget per gli anni 2002–2003
confermano la solida situazione finanziaria
dell’Organizzazione. Il budget ammonta a 678,4
milioni di franchi svizzeri, il che corrisponde a un
aumento del 19,9 per cento rispetto al budget
precedente. I ripetuti sorpassi di budget, riconducibili all’ampliamento del parco immobiliare
dell’OMPI, hanno tuttavia indotto gli Stati membri
a sollecitare una valutazione della nuova costruzione. I risultati di tale valutazione, eseguita
dal Controllo federale delle finanze, saranno
esaminati nel settembre 2002 dal Comitato di
programma e budget.
Nell’ambito della sua riforma degli statuti,
quest’anno l’OMPI ha proseguito i lavori intesi a
razionalizzare la sua struttura e il suo funzionamento. Le raccomandazioni del gruppo di lavoro
saranno verosimilmente approvate nel settembre
2002, in occasione delle assemblee degli Stati
membri. Tali raccomandazioni implicheranno una
modifica di diversi accordi gestiti dall’OMPI allo
scopo di adeguarli alla prassi vigente, soprattutto
per quanto concerne i contributi degli Stati membri.
Altre organizzazioni internazionali
L’Istituto è stato membro della delegazione svizzera alla 55a Assemblea mondiale della sanità,
l’organo supremo dell’Organizzazione mondiale
della sanità, e ha nuovamente partecipato attivamente al dibattito sull’accesso ai medicamenti,
in particolare in relazione a pandemie quali
HIV/AIDS, malaria o tubercolosi. Considerate le
tragedie provocate da queste malattie, l’Istituto
si è impegnato affinché la protezione della
proprietà intellettuale non sia indebolita, ma sia
considerata, al contrario, come elemento fondamentale per l’accesso ai medicamenti e motore
per la ricerca e lo sviluppo di nuovi medicamenti
e di un vaccino. Esso ha inoltre seguito con la
massima attenzione anche la discussione sulle
questioni concernenti la proprietà intellettuale in
Rapporto d’attività 2001/ 02
occasione delle sedute della Commissione dei
diritti dell’uomo e del Comitato per i diritti economici, sociali e culturali. Infine, l’Istituto ha preso
parte attivamente, nel quadro della Commissione
economica per l’Europa del Consiglio economico
e sociale dell’ONU, al gruppo consultivo per la
protezione e l’imposizione dei diritti dei beni immateriali nel settore degli investimenti.
Associazione europea di libero scambio
Consapevole dell’importanza di uno sviluppo dinamico degli accordi regionali, la Svizzera ha portato avanti il suo impegno nell’ambito dell’Associazione europea di libero scambio (AELS).
L’Istituto vi ha contribuito difendendo gli interessi
della Svizzera nel settore della proprietà intellettuale in occasione della negoziazione di accordi
di libero scambio tra l’AELS e Stati terzi. Nel corso
dell’esercizio in rassegna hanno avuto luogo
nuovi round di negoziazione con il Cile. L’AELS
prevede inoltre di intavolare anche con il Sudafrica negoziati su questioni inerenti la proprietà
intellettuale. Anche con Singapore è stato firmato un accordo di libero scambio. Questa è la
prima volta che l’AELS conclude un accordo
di questo genere con un Paese asiatico, assumendo così un ruolo pionieristico visto che fino
ad oggi né l’Unione europea né gli Stati Uniti
hanno concluso un accordo di libero scambio
con Singapore.
commerciali. Inoltre è stata commissionata una
perizia volta ad accertare la situazione e le
lacune della legislazione vietnamita in materia di
protezione della proprietà intellettuale e ad indicare dove occorra intervenire ai fini della compatibilità con l’Accordo TRIPS. Lo studio fornirà inoltre preziose indicazioni circa le priorità da definire
per il progetto di cooperazione nei due anni rimanenti. E infine sono stati tradotti in lingua vietnamita i principali accordi internazionali nel settore
della proprietà intellettuale, i quali saranno stampati e distribuiti in occasione del 20° anniversario
del NOIP.
Sia nel quadro delle attività dell’Accademia
Mondiale dell’OMPI che a livello bilaterale,
l’Istituto ha accolto nei propri uffici delegazioni
provenienti da oltre 25 Paesi e organizzazioni.
I seminari d’informazione e di perfezionamento
organizzati dall’Istituto erano dedicati ai diversi
settori del diritto dei beni immateriali nonché allo
statuto e alla struttura dell’Istituto stesso.
Cooperazione tecnica
Assieme agli uffici vietnamiti preposti alla protezione della proprietà intellettuale (NOIP) e dei
diritti d’autore (COV), l’Istituto ha portato avanti
solertemente il progetto di cooperazione nell’ambito del diritto dei beni immateriali, che è basato
sull’accordo dell’8 giugno 2000 sulla proprietà
intellettuale e la relativa cooperazione tra i due
Paesi. Nell’esercizio in esame sono stati organizzati quattro nuovi seminari. In questa occasione
sono stati discussi argomenti importanti per il
Vietnam quali la protezione del design e la protezione delle specie vegetali, sono stati analizzati
gli sviluppi più recenti nell’Organizzazione Mondiale
del Commercio in seguito alla Conferenza ministeriale di Doha e è stato approfondito il tema
dell’imposizione dei diritti dei beni immateriali. A
questi seminari hanno partecipato sia rappresentanti degli enti governativi preposti alla proprietà
intellettuale sia rappresentanti delle comunità
Rapporto d’attività 2001/ 02
21
Direttore
Direzione Roland Grossenbacher
Diritto e
affari internazionali
Felix Addor
Marchi
Brevetti*
Risorse e ser vizi
Eric Meier
Andreas Kurt
Christian Bock
André Escher
Diritto d’autore
Carlo Govoni
Servizio giuridico
Diritto generale
Ueli Buri
Servizio giuridico
Marchi
Anja Herren
Stato maggiore
Valerio Candolfi
Finanze e contabilità/
controlling
Matthias Kläy
Servizio giuridico
Rapporti commerciali
internazionali
Mathias Schäli
Stato maggiore
Melchior Caduff
Edilizia e tecnologia
ecologica
Beda Bischof
Personale
Erika Kirchen
Servizio giuridico
Brevetti e design
Lukas Bühler
Martin Girsberger
Ricerche in materia
di marchi
Christian Peter
Biotecnologia
e chimica
Michele Bordoni
Marketing
Yvonne Kohler
Amministrazione 1
Brigitte Bolli Jost
Elettronica e ottica
Walter Hofmann
Logistica
Urs Lehmann
Amministrazione 2
Mathias Lörtscher
Tecnologia
dell’informazione
Walter Hofmann
Informatica
Matthias Günter
Esame dei marchi 1
Michel Chavanne
Ingegneria e energia
Theodor Nyfeler
Userdesk
Gerda Steck
Esame dei marchi 2
Eric Rojas
Sviluppo prodotti
Alban Fischer
IS-Operations
Rolf Leuenberger
Esame dei marchi 3
Leo Longauer
Centro di formazione
Roland Tschudin
Gestione progetti
e Internet
Pietro Nottaris
Esame dei marchi 4
Roland Hutmacher
Registrazione brevetti
Rolf Hofstetter
Sviluppo software
Gino Colombo
Procedura
di opposizione
Roland Bucher
Design
Beat Schiesser
* La Divisione dei brevetti è posta sotto la conduzione congiunta di Andreas Kurt e André Escher.
La struttura organizzativa dell’Istituto è caratterizzata da una gerarchia piatta.
Il Consiglio d’Istituto
Il Consiglio d’Istituto, nominato dal Consiglio federale, è l’organo direttivo supremo nell’ambito della gestione aziendale
dell’Istituto. Esso approva il bilancio preventivo, il rapporto di gestione e il conto annuale. Il Consiglio d’Istituto è composto
dai seguenti membri:
Klaus Hug, presidente, dott. iur., avvocato e consulente economico, Berna
Carlo Gaggini, vicepresidente, ing. ETHZ, agente di brevetti, Agno
Andreas Huber-Schlatter, dott. rer. publ. HSG, segretario generale del Dipartimento federale di giustizia e polizia, Berna
Michel P. Micheli, ing. EPFL, agente di brevetti, Ginevra-Thônex
Eric A. Notegen, dott. phil., responsabile della divisione dei brevetti presso la Hoffmann-La Roche AG, Basilea
Marianne Panchaud, lic. iur., consulente marchi, Société des Produits Nestlé SA, Vevey
Claudia Bolla-Vincenz, dott. iur., avvocato, Berna
Barbara Schaerer, dott. iur., avvocato, LL.M., vicedirettrice, Amministrazione federale delle finanze, Berna
Jean-Claude Badoux, prof. dott., Rete svizzera per l’innovazione, Losanna
Stato al 31 ottobre 2002
22
Organigramma
Cifre nere a dispetto di un contesto difficile
Neanche l’Istituto è
stato risparmiato dal
difficile contesto
economico. Specialmente nel settore
dei marchi si è osservato un sensibile calo
delle registrazioni
e quindi anche delle
entrate derivanti
dalle ricerche in materia
di marchi. Grazie a
rigorosi sforzi di risparmio, è stato possibile
realizzare un utile
di CHF 3,0 milioni,
risultante da uscite per
CHF 62,8 milioni ed
entrate per CHF 65,8
milioni.
Costi coperti in tutti i settori di diritti
di protezione
È motivo di particolare soddisfazione il fatto che
tutti i settori di diritti di protezione (brevetti,
marchi e diritto d’autore) sono riusciti a chiudere
con un bilancio positivo. Mentre il settore del
diritto di protezione dei brevetti beneficia soprattutto delle tasse annuali dei brevetti europei,
elevate ma in continuo calo, il settore del diritto
di protezione dei marchi è direttamente esposto
al mercato e alle oscillazioni della domanda.
In tale settore è stato realizzato un risultato positivo, nonostante una modifica della prassi di
separazione abbia comportato una correzione pari
a CHF 2,7 milioni. Questa modifica concerne il
conto economico dell’esercizio 2001/02, ma non
è considerata nella valutazione della copertura
dei costi nella media quadriennale secondo l’articolo 13 capoverso 2 della legge federale sullo
statuto e sui compiti dell’Istituto federale della
proprietà intellettuale (LIPI), perché riguarda
segnatamente l’esercizio 1996/97.
dente. Ciò è riconducibile ai risparmi realizzati
nell’ambito dell’informatica e all’assunzione in
proprio di compiti informatici.
Nel prossimo esercizio, un’importanza particolare sarà rivestita dall’introduzione del software
finanziario SAP R/3. Dal nuovo sistema ci si
attendono gestioni finanziarie più precise e una
maggiore trasparenza delle finanze.
Standard in materia di contabilità
Gli International Accounting Standards (IAS; nuovo:
International Financial Reporting Standards IFRS)
stanno evolvendo sempre più in direzione di
uno standard per la stesura di rapporti finanziari
trasparenti. Ciò dimostra che la decisione
dell’Istituto di allestire il bilancio in conformità
agli IAS è stata giusta. A partire dal 2004, gli
IFRS saranno applicati anche dall’Organizzazione
europea dei brevetti.
Ripartizione delle entrate
Le principali fonti d’entrata operative dell’Istituto
sono le tasse, le retribuzioni per prestazioni
di servizio fornite liberamente e le indennità per
prestazioni economiche generali da parte della
Confederazione. Rispetto all’anno precedente, le
percentuali delle tre fonti d’entrata sono rimaste
praticamente immutate:
tasse (nette): 85,6% (86,7%)
prestazioni di servizio fornite liberamente:
8,0% (7,5%)
prestazioni economiche generali: 5,8% (5,3%)
Un’ulteriore fonte d’entrata è costituita dal risultato finanziario. Secondo la LIPI, l’Istituto è tenuto a investire i suoi mezzi eccedenti presso la
Confederazione a tassi d’interesse di mercato.
Visto che ciò equivale a un investimento privo di
rischi in prestiti di Stato, siamo riusciti a realizzare un risultato pari a CHF 2,7 milioni, il che
corrisponde praticamente al risultato dell’anno
precedente.
Uscite
Sforzi particolari sono stati profusi sul versante
delle uscite. Nonostante i costi del personale
siano aumentati del 6,4 per cento, le spese complessive sono diminuite rispetto all’anno prece-
Rapporto finanziario 2001/02
Rapporto finanziario dell’Istituto
Il rapporto finanziario dettagliato dell’Istituto,
conforme agli IAS, è ottenibile scaricandolo dal
nostro sito Internet www.ipi.ch (rubrica «Istituto,
Rendiconto annuale/Bilancio») oppure ordinandolo mediante la cartolina-risposta allegata.
23
Finanze in cifre
Bilancio
In migliaia di franchi (CHF)
Conti
Anno precedente
al 30 giugno
2002
al 30 giugno
2001
Disponibilità
Crediti da prestazioni
Determinazione di ratei e risconti attivi
Crediti residui
3 410
1 026
3 731
503
1 945
753
4 215
1 014
Capitale circolante
8 670
7 927
Beni patrimoniali
Investimenti finanziari
Beni immateriali
963
82 370
301
1 337
78 513
825
Capitale di investimento
83 634
80 675
Totale attività
92 304
88 602
1 899
5 409
9 170
4 815
2 359
4 906
8 370
5 719
Prestiti a breve termine
21 293
21 354
Accantonamenti/obblighi dell’Istituto verso la cassa pensioni
19 354
18 554
Prestiti a lungo termine
19 354
18 554
Utile
Riserve
2 963
48 694
4 345
44 349
Capitale proprio
51 657
48 694
Totale Passività
92 304
88 602
Debiti da prestazioni
Conto corrente
Determinazione di ratei e risconti passivi
Debiti residui
Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento.
24
Rapporto finanziario 2001/02
Conto economico
In migliaia di franchi (CHF)
Conti
Anno precedente
Periodo dal
1.7. 2001 al
30. 6. 2002
Periodo dal
1.7. 2000 al
30. 6. 2001
Tasse
Prestazioni di servizi
Pubblicazioni
Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI)
Prestazioni inerenti all’economia collettiva
Ricavi diversi
53 956
3 785
224
1 911
2 900
320
56 818
3 455
241
2 000
2 632
236
Ricavi diretti
63 096
65 382
Prestazioni di servizi
Costi diversi
Tasse annuali UEB
–527
–544
–15 426
– 399
– 518
–15 985
Costi variabili
–16 497
–16 902
46 599
48 480
Retribuzioni
Prestazioni sociali
Onorari, spese, formazione
Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI)
Pubblicazioni
Informatica
Spese di materiale
Locali
Ammortamenti
–24 262
–4 506
–2 497
–684
–1 376
–6 325
–1 828
–3 373
–1 487
– 22 704
– 4 055
– 3 097
– 684
– 1 778
– 7 248
– 2 249
– 3 441
– 1 636
Costi fissi
–46 338
– 46 892
261
1 588
Proventi finanziari
Oneri finanziari
Risultato finanziario
2 735
–33
2 702
2 790
– 33
2 757
Utile
2 963
4 345
Quota di copertura 1
Quota di copertura 2 (Risultato operativo)
Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento.
Rapporto finanziario 2001/02
25
Calcolo del
flusso medio
In migliaia di franchi (CHF)
Conti
Anno
precedente
Periodo dal
1.7. 2001 al
30. 6. 2002
Periodo dal
1.7. 2000
al 30. 6. 2001
2 963
4 345
1 486
5
1 636
–2
Entrate/(Uscite) derivate dall’attività commerciale
Utile
Voci del calcolo del risultato positivo che non influiscono sulle spese
– Ammortamenti su beni patrimoniali
– (Annullamento)/Creazione di delcredere
– (Annullamento)/Creazione di accantonamenti per capitale
di copertura mancante per la cassa pensioni
– (Annullamento)/Creazione di accantonamenti per accomodamenti
Variazione del capitale aziendale circolante e dei debiti a breve termine
– (Aumento)/Diminuzione di crediti da prestazioni
– (Aumento)/Diminuzione di crediti residui e ratei attivi
– Aumento/(Diminuzione) di debiti da prestazioni
– Aumento/(Diminuzione) di crediti residui e ratei passivi
– (Ricavi da interessi di investimenti finanziari)
– Costi per interessi da investimenti finanziari
– Entrate da interessi
– (Uscite per interessi)
– Flusso medio netto derivato dall’attività commerciale
900
–100
614
– 851
–98
1 051
–459
363
–2 703
0
2 647
0
6 055
42
– 2 198
– 542
1 678
– 2 757
0
2 640
0
4 605
Entrate/(Uscite) derivate da attività di investimento
– (Investimenti)/Disinvestimenti di capitale costituito da beni patrimoniali
– (Investimenti)/Disinvestimenti di capitale di investimento finanziario
– (Investimenti)/Disinvestimenti di beni immateriali
Flusso medio netto derivato da attività di investimento
–252
–4 037
–337
–4 626
– 327
– 4 448
– 190
– 4 965
36
36
352
352
1 465
–8
1 945
1 953
3 410
1 945
Conti
Anno
precedente
Periodo dal
1.7. 2001 al
30. 6. 2002
Periodo dal
1.7. 2000
al 30. 6. 2001
48 694
2 963
51 657
44 349
4 345
48 694
Entrate/(Uscite) derivate da attività di finanziamento
– (Diminuzione)/Aumento di conto corrente
Flusso medio netto derivato da attività di finanziamento
Aumento/(Diminuzione) netto/a della disponibilità liquida del periodo contabile
Disponibilità liquide all’inizio dell’anno amministrativo,
al 1° luglio 2001 e al 1° luglio 2000, rispettivamente
Disponibilità liquide alla fine dell’anno amministrativo,
al 30 giugno 2002 e al 30 giugno 2001, rispettivamente
Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento.
Informazioni sul
capitale proprio
In migliaia di franchi (CHF)
Consistenza iniziale al 1.7. 2001 o 1.7.2000
Utile
Consistenza finale al 30. 6. 2002 o 30. 6. 2001
26
Rapporto finanziario 2001/02
Copertura
dei costi
In conformità con l’art. 13 cpv. 2 LIPI, le tasse
sono stabilite in modo che, insieme ai compensi
per prestazioni di servizi e pagamenti per prestazioni inerenti all’economia collettiva, a favore
del settore dei diritti di protezione, risultino
in grado di coprire i costi nella media dei quattro
anni. Vengono identificati come settori dei diritti
di protezione il settore Marchi, il settore Brevetti
(compresi Disegni e Modelli) e il settore Diritti
d’autore. Il presente resoconto per settori non è
un relazione di periodo in base allo IAS 14 (rivisto
nel 1997).
Il settore Diritti d’autore è stato utilizzato per
la prima volta dall’anno amministrativo 1998/99.
I valori del precedente settore «Prestazioni inerenti all’economia collettiva», sono stati convertiti
nella nuova struttura. Con effetto all’esercizio
2001/02 è stato portato a compimento con successo l’adeguamento della prassi inerente alla
separazione nel settore del diritto di protezione
relativo ai marchi. Considerato che tale modifica
concerne soprattutto il primo esercizio 1996/97,
il conto per settori di diritto di protezioni diverge
dal conto annuale conforme agli IAS.
Brevetti
2001/ 02
Tasse
37 729
Prestazioni di servizi
1 992
Pubblicazioni
129
Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI)
219
Prestazioni inerenti all’economia collettiva
839
Ricavi diversi
7
Ricavi diretti
40 915
Prestazioni di servizi
–526
Costi diversi
–525
Tasse annuali UEB
–15 426
Costi variabili
–16 477
Quota di copertura 1
24 438
Costi fissi
–10 257
Quota di copertura 2
14 181
2000/ 01
39 269
1 380
241
226
763
0
41 879
– 399
– 496
–15 985
–16 880
24 999
– 9 478
15 521
1999/2000
46 355
1 142
376
209
420
0
48 502
–302
–316
–18 609
–19 227
29 275
–8 913
20 362
1998/99
49 319
905
485
198
343
11
51 262
–257
–341
–19 646
– 20 245
31 017
–8 402
22 615
Quota
–12 369
–13 899
–11 962
–10 032
1 812
1 622
8 400
12 583
Risultato del titolo di protezione
Risultato cumulativo dei quattro anni
Rapporto finanziario 2001/02
24 417
27
Copertura
dei costi
(continuazione)
Marchi
2001/ 02
Tasse
18 868
Correzioni dovute a separazioni di tasse1)
0
Prestazioni di servizi
1 782
Pubblicazioni
0
Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) 1 693
Prestazioni inerenti all’economia collettiva
271
Ricavi diversi
0
Ricavi diretti
22 614
Prestazioni di servizi
–1
Costi diversi
–15
Costi variabili
–16
Quota di copertura 1
22 598
Costi fissi
–11 827
Quota di copertura 2
10 771
2000/01
17 529
–88
2 072
0
1 774
202
0
21 489
0
–24
–24
21 465
–10 470
10 995
1999/2000
15 858
–112
1 970
0
1 381
79
1
19 177
–2
–4
–6
19 171
– 9 112
10 059
1998/99
14 146
–119
1 757
0
1 160
130
1
17 076
0
–4
–4
17 072
– 8 346
8 726
Quota
–9 665
–10 963
– 8 876
– 8 567
Risultato del titolo di protezione
1 106
32
1 183
159
Risultato cumulativo dei quattro anni
2 480
1)
Nella copertura dei costi secondo settori di diritti di protezione, le correzioni dovute a separazione per
un ammontare di CHF 2,665 milioni, contenute nel conto annuale 2001/02 conforme agli IAS, sono registrate
negli esercizi in cui sono intervenute (esercizio 96/97: CHF 2,299 milioni; 97/98: CHF 47000; 98/99:
CHF 119 000; 99/00: CHF 112 000; 00/01: CHF 88 000).
Diritti d’autore
2001/ 02
Tasse
24
Prestazioni di servizi
3
Pubblicazioni
0
Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI)
0
Prestazioni inerenti all’economia collettiva
764
Ricavi diversi
0
Ricavi diretti
791
Prestazioni di servizi
0
Costi diversi
0
Costi variabili
0
Quota di copertura 1
791
Costi fissi
–631
Quota di copertura 2
160
Quota
2000/01
20
0
0
0
759
0
779
0
0
0
779
–710
69
1999/2000
20
0
0
0
517
0
537
0
0
0
537
–662
–125
1998/99
27
0
0
0
886
2
915
0
0
0
915
–647
267
–147
–222
–353
–232
13
–153
– 478
35
Risultato del titolo di protezione
Risultato cumulativo dei quattro anni
–583
Tutte le cifre sono da considerarsi in migliaia di CHF.
Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento.
28
Rapporto finanziario 2001/02
Scarica

ipi.ch - Eidgenössisches Institut für Geistiges Eigentum