52 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri 1.5 LA MOBILIT• CICLABILE: ODENSE, AALBORG E FERRARA 1.5.1 Mobilit€ ciclabile: non solo tempo libero Le iniziative ed i risultati delle citt€ danesi e l’esperienza di Ferrara, che sono trattati piƒ avanti, hanno molto da insegnare. L’aspetto piƒ importante „ che occorre diffondere la consapevolezza che la bicicletta „ o pu… ritornare ad essere un modo di trasporto efficiente e rapido e non soltanto un passatempo ed una attivit€ sportiva. Politiche adeguate sulle infrastrutture, sulla comunicazione e sui servizi possono portare la bicicletta ad essere uno dei principali mezzi di spostamento quotidiano, con un peso superiore a quello del trasporto pubblico, soprattutto nelle citt€ medio-piccole. La separazione dal traffico veicolare „ fondamentale per garantire la sicurezza e migliorare il senso di piacevolezza e salubrit€ del ciclista, che altrimenti „ un soggetto “debole” e dunque ad alto rischio di incidentalit€. Sono altresˆ indispensabili le azioni di promozione e sensibilizzazione della cittadinanza verso la bici ed i suoi benefici e gli interventi di semplificazione del suo utilizzo quotidiano. . Spesso basta, per esempio, creare un piccolo spogliatoio o un reparto doccia in una grande impresa per aumentare considerevolmente il numero di dipendenti “ciclisti”. Interventi solo infrastrutturali, specialmente se realizzati sporadicamente e senza analisi della domanda e delle abitudini dei ciclisti o dei potenziali nuovi ciclisti, sono spesso poco efficaci ed anzi rischiano di diffondere una percezione limitativa della bici quale mezzo di trasporto. La tecnologia, inoltre, permette oggi di aprire nuovi spazi alle biciclette anche in quelle realt€ non completamente pianeggianti grazie ai modelli a pedalata elettrica assistita. Va, infine, considerato che, tra le cause atmosferiche, quelle che possono limitare significativamente l’utilizzo della bici sono soltanto la neve (riduce del 100% l’utilizzo) e la pioggia (riduce del 50%). Se si considera che l’Italia gode di un clima eccellente, „ evidente come la bici possa affermarsi anche nel nostro paese e che nelle citt€ di piccole e medie dimensioni si possano raggiungere tassi di utilizzo paragonabili a quelli di paesi ben piƒ piovosi e nevosi. I casi studio 53 1.5.2 Danimarca: un esempio di mobilit€ ciclabile Parlando di mobilit€ ciclabile „ naturale trattare il caso della Danimarca, uno dei paesi europei con il piƒ alto tasso di ciclisti. Gi€ nella pubblicazione “Pedalando verso l’avvenire”, edita dalla Commissione Europea nel 1999, si rilevano una serie di dati eloquenti: nel 1997 in Danimarca erano presenti 980 biciclette ogni 1.000 abitanti (in Italia il valore era di 440); nel 1991 il 50,1% della popolazione ha utilizzato la bici almeno una volta a settimana e il 58% almeno una volta al mese (in Italia tali valori si fermavano al 13,9% per l’utilizzo almeno settimanale e al 20,7% per l’utilizzo almeno mensile); nel 1995 ogni cittadino danese ha compiuto mediamente 958 km annui in bicicletta contro i 168 km di un cittadino italiano. Figura 21 - Traffico su un pista ciclabile in Danimarca Le stesse Autorit€ danesi, consapevoli della necessit€ di gestire e monitorare la mobilit€, svolgono studi e report sul settore. Particolarmente importante „ lo studio “Collection of Cycle Concepts” del 2000, che fornisce interessanti spunti di analisi e riflessioni sulla mobilit€ ciclabile in generale e non solo danese. Una prima serie di dati riferiti all’anno 1998 indica il numero di spostamenti e il modo di trasporto utilizzato per una serie di tipologie di spostamento della popolazione di et€ compresa tra 10 e 84 anni. 54 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri La media di spostamenti persona/giorno „ di 2.76 di cui il 40% per lavoro/educazione. Nel complesso la ripartizione modale registra un 18% di spostamenti in bici, poco meno del 60% in automobile/moto e il resto a piedi o con il trasporto pubblico. La bici „ utilizzata sopra la media per gli spostamenti per lavoro/scuola, con una quota superiore al 20% per gli spostamenti verso il luogo di lavoro e del 40% per quelli verso la scuola e (tra i ragazzi di 10-15 anni arriva al 50%). La bici non viene quasi mai utilizzata come attivit€ di piacere in s‰ (solo 1%), per fare una “passeggiata”, mentre l’utilizzo nel tempo libero „ comunque superiore alla media per le attivit€ sportive (25-30%). La bicicletta si afferma dunque nella mobilit€ danese come un modo di trasporto a tutti gli effetti e non come un’attivit€ da svolgere esclusivamente nel tempo libero, per piacere o attivit€ fisica. Altri dati sono relativi alle differenti ripartizioni modali al variare della distanza percorsa e al variare della tipologia di unit€ abitativa. In relazione alla distanza si evidenziano i seguenti dati: l’utilizzo della bicicletta • per percorsi fino a 50km; la met€ degli spostamenti „ inferiore a 2 km e il 90% inferiore a 5,5km. In relazione alle unit€ abitative, si evidenzia che i residenti nelle case cittadine (appartamenti) utilizzano la bici come mezzo di trasporto in misura superiore a quelli delle case di campagna ed effettuano mediamente minori viaggi/giorno. Negli ostelli per studenti la bici „ la modalit€ di spostamento prevalente (40%), mentre nelle fattorie di campagna ha valori molto bassi (8,5%). Il ruolo svolto dalle citt€ danesi nella promozione della bicicletta „ fondamentale. In moltissime citt€ della Danimarca si registrano importanti iniziative in questo senso ed infatti i dati delle 7 maggiori citt€ sulla mobilit€ ciclabile mostrano una ripartizione modale tra il 10% e il 30%. I casi studio 55 Citt€ Copenhagen Šrhus Odense Alborg Esbjerg Kolding Vejle Km piste ciclabili/km strade 27% 33% 28% 32% 13% 8% Auto/ 1.000 abitanti 218 287 312 321 320 361 360 Viaggi in bici al giorno per persona Km in bici al giorno per persona 0,65 0,44 0,61 0,37 0,48 0,38 0,27 2,39 1,53 2,05 1,15 1,59 0,85 0,81 Modal split bici 29% 18% 26% 17% 19% 12% 11% Tabella 12 - Dati sulla mobilit€ ciclistica in Danimarca Tra le citt€ danesi sono particolarmente interessanti le politiche seguite da Odense e Aalborg. ODENSE Odense „ la terza citt€ danese per dimensione (180.000 abitanti), che sorge sull’isola di Fionia, nella parte meridionale del paese, ed „ un importante porto commerciale dove trovano sede molte tra le piƒ grandi industrie del paese. Figura 22 - La citt€ di Odense Nel 1999 il Ministero dei Trasporti ha nominato Odense “la cittƒ nazionale della Danimarca per le bici”, sia per il giƒ elevato numero di ciclisti sia perch… tale nomina ha rappresentato l’inizio di un nuovo progetto quadriennale (1999-2002) che aveva degli scopi ambiziosi: incrementare di un ulteriore 20% il numero di spostamenti effettuati in bici; ridurre contestualmente del 20% il numero di ciclisti coinvolti in incidenti; fare di Odense “una cittƒ migliore in cui pedalare”. 56 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri Il progetto era ancora piƒ impegnativo dato che, gi€ negli anni ’90, la citt€ aveva visto crescere gli spostamenti in bici del 50% e ridurre gli incidenti ai ciclisti del 20%. Nei 4 anni del progetto sono state sviluppate oltre 50 iniziative che hanno interessato sia le infrastrutture ciclabili ma soprattutto campagne di informazione, educazione e promozione dell’uso della bici. Le aree di intervento del progetto sono state nel dettaglio: migliore accessibilit€ a parcheggi per bici; migliori percorsi ciclabili; iniziative di promozione dell’immagine della bici; attivit€ di promozione verso bambini e ragazzi; studio del comportamento dei ciclisti; applicazione del concetto di qualit€ alla mobilit€ ciclabile. Ogni anno l’intervista a circa 600 cittadini ha rilevato le attitudini ed i comportamenti verso gli interventi preposti. Per i ciclisti i miglioramenti alle infrastrutture ciclabili rappresentano una priorit€, mentre per i non ciclisti sono piƒ importanti gli interventi organizzativi e promozionali. Al termine del progetto l’82% degli intervistati ha dichiarato che la rete ed i servizi per i ciclisti di Odense sono di eccellente livello. Figura 23 - Odense: Esempi di iniziative per bambini e famiglie Un principio interessante alla base degli interventi • che “il primo viaggio del giorno influenza il modo di spostamento dei viaggi nel resto della giornata”19. Questa „ la motivazione delle campagne rivolte ai bambini ed ai loro genitori anche sugli spostamenti scolastici, oltre al fatto che le fasce piƒ giovani della popolazione sono quelle che piƒ flessibilmente modificano le loro abitudini di trasporto. Le campagne 19 Troels Andersen, Project Manager Odense I casi studio 57 rivolte a questo target si sono concentrate sugli spostamenti da e verso le scuole e i centri di salute e ricreativi per i piƒ piccoli. Nel 2002 sono stati messi a disposizione alcuni “rimorchi” per portare bambini e oggetti presso questi centri, raggiungendo cosˆ una platea di 6.000 genitori. Ad oggi una media di 7 famiglie per centro utilizzano tali rimorchi contro una media di 2,5 delle altre citt€ danesi. L’iniziativa “cycle duckie” ha permesso di avvicinare alla bicicletta oltre 5.000 bambini con eventi gioco svolti appositamente per loro. Gli interventi sulle infrastrutture sono stati i piƒ rilevanti. In particolare, la realizzazione di 510 km di piste ciclabili ha migliorato il grado di sicurezza dei ciclisti ed ha incrementato gli utilizzatori del 18%. Figura 24 – Odense: Svolta agevolata per ciclisti in incroci a T Sono state inoltre creati appositi corner e svincoli in prossimit€ degli incroci, per agevolare la svolta a destra e negli incroci a T si sono creati appositi percorsi che non richiedono lo stop al semaforo rosso. Figura 25 - Parcheggi dedicati alla bici presso la stazione di Odense Nelle stazioni sono state create oltre 2.000 piazzole protette e stalli per bici di elevata qualit€ urbana ed estetica. Sono state inoltre costruite strutture di parcheggio automatiche per le bici lungo le strade e molte 58 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri stazioni di bus sono state dotate di stalli di sosta per bici e altri stalli all’aperto, con sistemi di bloccaggio ad alta protezione. Lungo un percorso ciclabile „ stata sperimentata l’istituzione delle “green wave”, nelle quali si garantisce il semaforo verde a determinate velocit€: degli appositi segnali verdi lungo il percorso indicano al ciclista se sta andando alla giusta velocit€ (15km/h). Questo sistema ha consentito di ridurre del 15% le fermate. Un questionario svolto presso 2.000 ciclisti che hanno utilizzato tale pista ha posto in evidenza come per il 47% degli intervistati tale sistema rappresenti un miglioramento. Per il 56% il sistema deve essere ampliato alle altre piste, mentre i contrari rappresentano il 31%. Lungo i percorsi ciclabili si trovano inoltre piccole stazioni per il controllo ed il gonfiaggio della pressione delle gomme, fontanelle per bere e sono installati contatori di accesso nonch‰ rilevatori di velocit€ che, unitamente a cartelli indicanti la velocit€ consigliata, hanno consentito un aumento della velocit€ media del 2%. Figura 26 – Odense: Manutenzione dei percorsi ciclabili contro neve e ghiaccio La citt€ di Odense ha inoltre messo in funzione un servizio di manutenzione dotato di un proprio veicolo che garantisce il controllo, l’agibilit€ e la qualit€ dei percorsi ciclabili e di tutte le strutture (servizio 24 ore per la pulizia da ghiaccio e neve); un servizio di pattuglia con videocamera indica tempestivamente al Comune i principali problemi riscontrati. E’ stato realizzato un apposito portale20 nel quale „ anche possibile pianificare il proprio tragitto utilizzando i percorsi ciclabili21. Esiste 20 http://www.cykelby.dk, conta oltre 3.000 visite al mese 21 Il sistema „ oggi accessibile anche tramite telefono mobile I casi studio 59 inoltre un simulatore22, pensato per i piƒ giovani, che permette di imparare le nozioni fondamentali per l’utilizzo della bici su strada. Figura 27 - La bici: modo di trasporto per consegna merci Odense ha sviluppato con successo altre numerose iniziative, tra le quali: la creazione di un corpo ciclabile di polizia; l’iniziativa “al forno con la bici – prima pedali e poi mangi”; che ha coinvolto 32 strutture, distribuito 40.000 biglietti per una lotteria associata e 5.000 mele; l’iniziativa “non trasformarti in un sacco”per le persone di mezza etƒ contro la sedentarietƒ e l’obesitƒ. L’iniziativa • stata apprezzata dal 75% delle persone, trasmessa su tutti i media e ha raggiunto oltre 100.000 persone. Un sondaggio tra le persone di 30 e 60 anni ha evidenziato come l’11% abbia utilizzato di pi‡ la bici a seguito della campagna; l’iniziativa “una luce nel buio” per dotare la bici di luci permanenti e magnetiche senza batteria. Data la specificitƒ dell’iniziativa, rivolta esclusivamente ai ciclisti, si • attivata una campagna di promozione molto “particolare”. Sono state formate tre squadre di polizia che avevano il compito di fermare e multare chi non aveva le luci obbligatorie. Ma ai ciclisti veniva offerto, al posto della multa, la possibilitƒ di ricevere sul momento un kit gratuito di lampadine e 4 cartoline da spedire a propri amici ciclisti per incoraggiarli a chiedere il kit. Per l’installazione l’Autoritƒ ha messo a disposizione tre giovani della scuola tecnica locale che nei 6 giorni della campagna hanno montato 200 kit. Al termine dell’iniziativa oltre 2.000 kit sono stati distribuiti, il 98% dei ciclisti si sono dichiarati felici dell’iniziativa e si • avuta una riduzione del 32% degli incidenti; 22 http://www.b-game.dk/test/ 60 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri l’iniziativa “personal transport marketing”, con la quale sono state contattate oltre 25.000 cittadini, per studiare le abitudini di trasporto e le esigenze di mobilitƒ ed individuare insieme le possibili modifiche. Il risultato • stato una diminuzione del 9% degli spostamenti tramite automobile. Figura 28 - Alcune campagne delle iniziative svolte Odense ha ricevuto un finanziamento del progetto di 20 milioni di corone, pari ad oltre 2 milioni di Euro. I risultati quadriennali del progetto sono stati significativi ed hanno centrato gli obiettivi prefissati: + 20% di spostamenti in bici per un totale di nuovi 25.000 spostamenti al giorno; + 3 minuti di attivit€ fisica al giorno per ogni abitante di Odense; - 15% spostamenti in automobile e -45% spostamenti con autobus; - 20% incidenti con ciclisti coinvolti; riduzione del rapporto automobili/cittadini; 82% della popolazione indica un miglioramento eccellente delle condizioni urbane per la mobilit€ ciclabile; guadagnati complessivamente oltre 2.100 anni di vita grazie al miglioramento delle condizioni di salute e la riduzione degli incidenti; risparmi sanitari pari al doppio del costo di investimento; recuperi di produttivit€ pari a cinque volte il costo dell’investimento. L’amministrazione di Odense ha realizzato diverse campagne dopo la conclusione del progetto, per garantire una continuit€ d’intervento ed un alto grado di partecipazione. I casi studio 61 AALBORG Aalborg „ la quarta citt€ danese per dimensione (circa 160.000 abitanti, 130.000 solo nell’area urbana) e si trova nella parte settentrionale del paese. Nel 1996 la citt€ di Aalborg ha sviluppato il progetto ABC “ArbejdeBolig Cykel” (“spostamento casa-lavoro con la bici”) con lo scopo di incrementare del 6% l’utilizzo della bicicletta, a scapito dell’automobile, tramite la creazione di un corridoio nord-sud da realizzare in due anni e contemporaneamente di non aumentare il numero di incidenti che vedono ciclisti coinvolti. Figura 29 - Logo iniziativa ABC Il nuovo percorso ciclabile si „ sviluppato per 17 km ed „ studiato in modo da evitare pericoli di collisione con le automobili, ma anche con i pedoni, specialmente alle fermate degli autobus (nella Figura 30 sono riportati in rosso i luoghi di lavoro interessati, in verde le strade trafficate utilizzate dalle bici ed in blƒ i percorsi ciclabili). Oltre all’attenzione alla nuova infrastruttura, il progetto ha previsto lo sviluppo di una intensa collaborazione con le imprese finalizzata a modificare le abitudini di mobilit€ dei dipendenti. Prima dell’avvio del progetto l’Autorit€ comunale ha invitato le societ€ a partecipare al progetto, chiedendo di indicare un referente aziendale e sottolineando le ricadute positive d’immagine per le stesse aziende a seguito delle campagne di comunicazione previste. L’adesione di 9 aziende ed istituzioni ha permesso all’iniziativa di essere diffusa tra 12.000 dipendenti. Le aziende aderenti hanno prima somministrato un questionario ai propri dipendenti, che ha permesso di evidenziare i motivi per i quali i dipendenti preferivano l’utilizzo dell’automobile, quali sarebbero state le iniziative e le modifiche che avrebbero maggiormente attratto gli 62 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri stessi per l’utilizzo della bici e quali problemi evidenziavano nei percorsi ciclabili (per coloro che gi€ utilizzavano la bici). Figura 30 - Il progetto ABC. Il progetto „ stato avviato con una conferenza inaugurale della sperimentazione su strada e sono state date alle 9 aziende aderenti 35 biciclette promozionali, con le quali le aziende si impegnavano a sostituire i percorsi in taxi all’interno della citt€, con l’accordo che le bici usate per almeno 300 km sarebbero state concesse gratuitamente alle aziende. Le aziende avrebbero inoltre utilizzato i risparmi23 per costruire parcheggi ed agevolazioni per le biciclette e servizi di promozione, nonch‰ per distribuire un opuscolo ai propri dipendenti. Ad esempio le aziende si sono dotate di docce per ciclisti, di rastrelliere per bici e di un servizio di controllo della pressione sanguigna ogni 6 mesi (per monitorare i positivi effetti dell’attivit€ fisica sui dipendenti), organizzando anche competizioni amatoriali, incontri ed altre iniziative. I risultati della prova sono stati ottimi: oltre 22.000 km percorsi dalle 35 bici in 6 mesi, il numero di spostamenti in bici „ derivato per il 57% da precedenti spostamenti in automobile/taxi e per il 21% da spostamenti in autobus. Le aziende, visti i risultati, hanno di propria iniziativa acquistato ulteriori 40 bici24. Alcune aziende sono arrivate a risparmiare 0,4 milioni di Euro l’anno “Il numero di assenze dovute a malattia dei dipendenti • diminuito nel periodo di prova;”adesso forniamo anche una piccola officina e non sosteniamo piƒ investimenti per nuovi parcheggi di automobili” ha dichiarato Morten Boldvik, direttore finanziario della Berner Ltd 23 24 I casi studio 63 Nel frattempo „ stata completata la costruzione della pista ciclabile nord-sud. L’inaugurazione „ stata molto pubblicizzata, anche con la diffusione di circa 75.000 opuscoli informativi per tutta la citt€. Il risultato „ stato rilevante: circa il 9% dei dipendenti ha cambiato le proprie abitudini di trasporto a favore della bicicletta e non solo per gli spostamenti casa/lavoro; si „ inoltre registrato un aumento del 30% dell’utilizzo dei parcheggi per bici nella zona dell’ospedale. La quasi totalit€ degli addetti si „ espressa positivamente verso questa iniziativa. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante l’esiguo numero di bici, che ha permesso soltanto ad un quarto dei 12.000 addetti di testare il servizio durante il periodo di prova (soltanto la met€ dei 12.000 addetti usava la bici prima della prova). Il progetto ha registrato un costo complessivamente contenuto, pari a 1,5 milioni di Euro (valore 1995), di cui la met€ per la nuova infrastruttura ciclabile e l’altra met€ per le altre iniziative di promozione. 1.5.3 Ferrara: 15 anni di mobilit€ ciclabile Ferrara „ un caso riconosciuto come “best practice” nell’ambito della mobilit€ ciclabile urbana. La citt€ conta una popolazione di circa 130.000 abitanti ed un centro storico dichiarato nel 1995 patrimonio mondiale dell’umanit€ dall’UNESCO quale "...mirabile esempio di citt• progettata nel Rinascimento che conserva il suo centro storico intatto."25 L’attenzione per la mobilitƒ ciclabile • stata evidente fin dalla metƒ degli anni ’90, quando l’Amministrazione Comunale intraprese una serie di azioni volte a favorire l’utilizzo della bicicletta, che hanno interessato non solo l’aspetto infrastrutturale, con la creazione di piste e corsie ciclabili, ma anche l’informazione, la sensibilizzazione, la sicurezza e l’offerta di servizi accessori. La Politica del Comune di Ferrara per lo sviluppo della mobilitƒ ciclabile si • realizzata attraverso numerose iniziative ed interventi, tra i quali si ricordano i principali: 1995 - nasce la tessera Bicicard che consente di parcheggiare l'auto in apposito spazio e prendere una bicicletta a noleggio; 1996 - viene costituito l'Ufficio Biciclette per la promozione e la valorizzazione dell'uso della bicicletta; 25 Fonte www.artecultura.fe.it 64 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri 1998 - viene approvato il Piano Urbano del Traffico al cui interno „ inserito il Biciplan per la pianificazione degli interventi a favore della mobilit€ ciclabile; 1997-2002 - si realizzano numerosi interventi e azioni di divulgazione per agevolare l'uso della bicicletta (nuovi cicloparcheggi, servizio Bicitaxi, Bici Bus, bici di cortesia presso gli hotel, bici di servizio per i dipendenti comunali); 2000-2002 - si interviene sulla moderazione della circolazione per garantire ai ciclisti la massima sicurezza; 2001 - si realizza la Carta Ciclabile di Ferrara, una carta della rete ciclabile, dei comportamenti corretti da tenere, della segnaletica dedicata ai ciclisti e di informazione sui servizi di riparazione per i ciclisti; 2002 - si avvia l’operazione “Ladri di biciclette”, contro i furti di biciclette; 2002-2005 - si realizza l’iniziativa “In bici sul posto di lavoro”, con la distribuzione di bici anche a pedalata assistita per i dipendenti comunali che si impegnano a lasciare l'auto a casa per andare al lavoro; 2004 - si avvia il sistema "C'entro in bici" per l'utilizzo gratuito di biciclette da parte di pendolari ampliato nel 2006; 2002-2005 - si estende progressivamente la rete di piste e percorsi ciclabili da 45 km (1995) a 84,37 km (2005); 2007 - si realizza il Piano Parcheggi Biciclette(PPB), su iniziativa della Circoscrizione Centro Cittadino, nel quadro dei Programmi Partecipati di Quartiere. Ferrara partiva gi€ da una elevata diffusione della bicicletta. Nel 1991 il 30,7% dei ferraresi utilizzava la bici e nel 2000 tale valore si era assestato al 30,9%. Il Biciplan „ stato pertanto lo strumento che ha integrato gli interventi in favore della bicicletta, ponendo particolare attenzione al delicato e ad alto valore del tessuto urbano del centro storico. La bicicletta „ vista come il modo di trasporto che garantisce la migliore armonia tra le esigenze di spostamento e la tutela di aree di grande prestigio. I casi studio 65 Figura 31 - Piazzale della Stazione FS di Ferrara I dati sulla mobilit€ ciclabile forniti dal Comune26 consentono anche un confronto con la realt€ italiana. Ad oggi circa il 90% delle famiglie possiede la bici con una media di due bici per famiglia. Anche per alcune attivit€ tradizionalmente svolte con l’automobile, quale la spesa periodica, i dati del Comune indicano come il 44% dei cittadini utilizzino comunque la bici, contro il 24% che utilizzano l’automobile. La variazione del numero di biciclette negli ultimi 12 anni „ stata analizzata tramite l’indagine campionaria triennale sulle “Condizioni di vita a Ferrara”: dalle 110.000 bici del 1994 si „ passati alle 123.000 nel 2006 (Tabella 13 - Possesso delle biciclette a Ferrara). Anno 1994 1997 2000 2003 2006 Bici 110.000 111.200 121.700 119.200 123.200 Famiglie 55.900 56.122 57.446 58.599 62.159 Bici/Famiglie 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 Tabella 13 - Possesso delle biciclette a Ferrara Dall’indagine • inoltre emerso che l’80% delle bici sono modelli da cittƒ, a testimonianza dell’utilizzo quotidiano prevalente per esigenze di spostamenti e non per attivitƒ sportiva. 26 La fonte precisa „: SISTAN, Comune di Ferrara, Unit€ Operativa di Statistica 66 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri Relativamente alle infrastrutture ciclabili, Ferrara ha visto un’importante crescita delle piste ciclabili nel periodo di riferimento27 (Tabella 14). Anno Km Pop. Residente 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 33,0 50,0 60,8 60,8 60,8 62,0 68,1 86,1 131.713 131.032 130.169 131.135 131.907 132.471 133.214 133.591 Km/ 1.000 ab. 2,5 3,8 4,7 4,7 4,6 4,7 5,2 6,5 Km/100 kmq superficie Ferrara 8,2 12,4 15,0 15,0 15,0 15,3 17,0 21,3 Tabella 14 - Evoluzione delle piste ciclabili a Ferrara Degli attuali 86,1 km, 29,18 km sono piste ciclabili fisicamente separate dalla sede carrabile e altri 4,2 km sono piste ciclabili separate da segnaletica orizzontale o spartitraffico28. Italia capoluoghi Studio Lavoro Treno, Tram e 4,2% Metropolitana Autobus urbano, 15,3% extraurbano, filobus Autobus aziendale o 2,8% scolastico Auto privata, conducente 5,7% Auto privata, passeggero 30,0% Motocicletta, 7,6% ciclomotore, scooter Bicicletta 2,8% Altro mezzo 0,2% A piedi 31,4% Totale 100,0% Ferrara Studio Lavoro 5,3% 0,0% 0,0% 9,2% 11,6% 2,3% 0,4% 3,5% 0,2% 52,7% 4,1% 8,2% 33,9% 58,2% 3,0% 9,8% 6,7% 5,4% 4,1% 0,5% 14,1% 100,0% 25,7% 0,0% 10,3% 100,0% 22,8% 0,2% 7,9% 100,0% Tabella 15 – Ripartizione modale (fonte: ISTAT. Censimento Italia 2001) 27 Dati forniti dal Comune di Ferrara nella pubblicazione mensile “Informanumeri”, numero 12 di Settembre 2008, a cura dell’Ufficio statistico del Comune. 28 La fonte della ripartizione • il “Ferrara Test di ciclabilitƒ” del 2008 redatto su richiesta dell’Associazione Italiana Cittƒ Ciclabili I casi studio 67 Il confronto tra Ferrara e gli altri capoluoghi italiani, pur non tenendo conto delle differenti dimensioni e caratteristiche dei centri urbani, fornisce spunti interessanti (Tabella 15). L’ufficio statistico del Comune di Ferrara ha rilevato nelle indagini triennali i seguenti valori relativi alla quota di spostamenti effettuati in bicicletta di residenti con et€ superiore a 14 anni: 26,58% (1997), 27,1% (2000), 27,4% (2002), 26,4% (2005). Le indagini svolte invece dell’AMI (Agenzia per la Mobilit€ provinciale), relative ad un campione comprendente anche non residenti, evidenziano valori superiori (30%33%). La bicicletta sembra essere particolarmente competitiva con il trasporto pubblico e le due ruote motorizzate e mostra tutta la sua efficacia su tratte entro i 5 km. Elemento principale della strategia del Comune di Ferrara per il potenziamento della ciclabilit€ „ il citato Biciplan, inserito nel PGTU del 1998. Il Biciplan parte dalla constatazione che quasi il 75% dei viaggi effettuati dai residenti – con qualunque mezzo – avviene su distanze minori di 5 km e che la bici „ piƒ veloce di ogni altro modo per distanze fino a 3 km. Gli interventi, sia infrastrutturali che di servizi e regolazione, sono stati definiti per sviluppare un’offerta capace di rispondere ad una domanda variegata di utilizzatori e per una gamma estesa di motivi di spostamento. In base al piano, lo sviluppo delle infrastrutture per la bicicletta si traduce in una politica di investimenti in due tempi, che consiste nell’attrezzaggio ad uso ciclabile prima delle zone a forte potenziale di utilizzo e, successivamente, degli itinerari che consentono di percorrere distanze piƒ lunghe per convergere verso le zone a piƒ alto potenziale. Molta attenzione „ stata posta alla necessit€ di assicurare un adeguato livello di sicurezza e confort. Per questo sono fondamentali piste e tracciati in sede propria, ma la mancanza di spazio, le difficolt€ di inserimento e i costi di sistemazione viaria rendono problematico realizzare molti chilometri di piste riservate. Un maggior livello di sicurezza e confort per i ciclisti si pu… per… ottenere anche dalla limitazione del traffico veicolare motorizzato, in termini di velocit€ e volumi. Provvedimenti di questo tipo possono favorire la pratica della bici anche piƒ che le sistemazioni infrastrutturali. Per questo si „ scelto di favorire la diffusione delle zone “30”, di “ciclistizzare” gli assi viari adduttori alle zone centrali, di contenere l’uso delle moto, di rafforzare la tariffazione della sosta e di 68 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri mantenere elevato lo standard delle infrastrutture ciclabili con adeguanti interventi di manutenzione. A questo proposito, il Comune di Ferrara sottolinea che i miglioramenti e gli adattamenti continui sono necessari per garantire la credibilit€ della politica di promozione della bici. Oltre alle misure appena ricordate, si sono attuate altre azioni importanti per favorire i ciclisti, tra le quali: un’organizzazione delle fasi semaforiche che permette i movimenti diagonali di attraversamento delle bici; la libert€ di circolare anche contro-senso. Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali in senso stretto, si „ privilegiata la realizzazione di opere finalizzate a: realizzare percorsi radiali in sede separata per collegare le frazioni al centro citt€; favorire percorsi di avvicinamento diretti e sicuri, in particolare per evitare lunghi percorsi di aggiramento attraverso la costruzione di sottopassaggi nei punti di maggiore interferenza con la circolazione motorizzata e per superare barriere infrastrutturali; adeguare e proporzionare lo spazio di movimento destinato alle bici in rapporto alle altre componenti di mobilit€. Figura 32 - Alcuni sottopassi ciclabili a Ferrara Sono cosˆ state realizzati 14.1 km di nuove piste radiali, costate 7,1 milioni di Euro (circa 500.000 di Euro per chilometro). I casi studio 69 Figura 33 - Piste ciclabili a Ferrara Si segnalano altre tre iniziative realizzate per estendere la platea dei fruitori e degli estimatori della bici: la diffusione dei BICIBUS presso le scuole per rendere possibile il percorso da casa a scuola e viceversa, in gruppo con accompagnatore; il bike sharing attuato tramite postazioni di interscambio nei punti di accesso principali della “citt€ murata”; l’offerta di bici in comodato o in uso presso le sedi di lavoro per tragitti casa-lavoro e motivi di servizio (in particolare per i dipendenti comunali). Nell’ambito delle iniziative di bike sharing, va ricordato il servizio “Bike Bus Key”, un sistema di biciclette pubbliche abbinate al trasporto pubblico che, organizzate in speciali rastrelliere, sono messe a disposizione in prossimit€ dell’Ospedale per gli utenti del servizio bus extraurbano; attraverso un’apposita chiave e previa registrazione „ possibile scendere dal bus, prelevare una bicicletta e utilizzarla gratuitamente per gli spostamenti cittadini. 70 Mobilit€ sostenibile nei piccoli e medi centri Figura 34 - Parcheggio "Bike Bus Key" a Ferrara Nei tre anni compresi tra il 1999-2001 il 7,1% delle famiglie di Ferrara ha subito un furto di bicicletta, primo reato in quanto a diffusione. Le iniziative attivate nel territorio comunale sono state diverse, tra queste si ricordano: la possibilit€ di iscrivere la bicicletta al RIB (Registro Italiano Biciclette), ottenendo una propria targa identificativa. Viene rilasciato un libretto della bici contenente tutti i dati utili per l’identificazione e l’indicazione di eventuali aggiuntivi sistemi di riconoscimento applicati sulla bici. L’etichetta se rimossa si autodistrugge e lascia una scritta “VOID”; l’operazione “Ladri di biciclette” con l’utilizzo di biciclette-esca dotate di sensore che permettono di risalire agevolmente al luogo nel quale vengono portate le bici rubate e la diffusione delle informazioni sugli effetti penali del furto di bici; la promozione dei sistemi di identificazione Securmark (incisione sul telaio di un codice) e Bikeguard (installazione microchip elettronico per il rilevamento della posizione). Tra gli aspetti “non infrastrutturali” di promozione della bicicletta, ha rivestito un ruolo importante la diffusione di un messaggio positivo focalizzato sul binomio bicicletta/rispetto della citt€. Come infatti sottolinea il Responsabile Ufficio Biciclette del Comune di Ferrara, lo scopo era quello di “contrastare l’immagine mediatica positiva che viene assegnata all’automobile e ci… si poteva attuare solo nel medesimo campo della pubblicit† lavorando sul principio chiave dell’appartenenza ad una comunit† che vive la bicicletta come un I casi studio 71 prodotto d’uso a tipicit† locale di cui andare fieri, gradito a tutti senza distinzione sociale”29 Per questo motivo „ stato creato lo slogan “Ferrara, citt€ amica delle biciclette” promosso con cartelli all’ingresso della citt€, sugli autobus e anche sulle bustine di zucchero per caff„. Tra le iniziative culturali e di sensibilizzazione si ricorda inoltre il “2008 anno della bicicletta”. Durante tutti i 12 mesi sono previste iniziative sportive, culturali, di informazione e di intrattenimento. Per l’occasione „ stato creato un portale www.ferrarainbici.it che raccoglie tutte le informazioni sugli eventi. In conclusione, oltre agli effetti gi€ analizzati sul sistema della mobilit€, la bicicletta si pone come uno strumento “di comunit€”, specialmente in citt€ medio/piccole come Ferrara connotate da una forte ed antica cultura e tradizione. In queste realt€ la bicicletta „ non solo strumento di trasporto, ma simbolo di identit€ in quanto si integra nel tessuto urbano e storico garantendo l’accessibilit€ senza impatti negativi sui valori ambientali, urbanistici e architettonici. In queste situazioni la promozione della bicicletta ottiene la sua massima efficacia, come evidenzia il caso di di Ferrara, agendo su aspetti culturali, di informazione e di promozione ed accompagnando cosˆ le misure strutturali necessarie per garantire la sicurezza (intesa come security e safety30), la rapidit€ e la comodit€ degli spostamenti ciclabili. 29 Gianni Stefanati “Comunicare la bicicletta. Strategie di fidelizzazione del ciclista urbano. Il caso di Ferrara” 30 La security attiene a minacce derivanti da una precisa volont€ e nel nostro caso si riferisce ad esempio ai furti; la safety si riferisce a minacce “non volontarie” come gli incidenti stradali.