TIPOLOGIA DELLE BIBLIOTECHE
● L’Italia possiede un ricchissimo patrimonio librario (da uno studio dall’Ufficio centrale per i beni librari – circa 110 milioni di libri, 500.000 manoscritti) disseminato in biblioteche molto diverse per storia, tradizione, finalità, amministrazione e regolamenti, molto diffuse in alcune aree e meno rappresentate in altre (45% al Nord, 29/% al Centro, 25% al Sud). ● Le biblioteche possono essere empiricamente distinte in: ● nazionali ● universitarie ● specializzate ● pubbliche ● scolastiche ● ecclesiastiche
Biblioteche nazionali
● La biblioteca che in ogni stato si denomina nazionale rappresenta il punto di ●
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raccolta e di conservazione di tutta la produzione a stampa di quel Paese; il punto di riferimento per la cultura nazionale. In ogni Paese una sola biblioteca è definibile nazionale.
Anomalo è il caso dell’Italia che, dal 1860 a oggi, ha visto riconosciute come nazionali ben dieci biblioteche: la Biblioteca nazionale universitaria di Torino; la Biblioteca nazionale Braidense di Milano; le Biblioteca nazionale Marciana di Venezia; le due Biblioteche nazionali Centrali di Roma e di Firenze; la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli; la Biblioteca nazionale Sagarrariga Visconti Volpi di Bari; la Biblioteca nazionale di Potenza; la Biblioteca nazionale di Cosenza, La biblioteca Nazionale di Macerata.
● Quasi tutte queste biblioteche hanno ricevuto il riconoscimento del titolo di nazionale in omaggio alla funzione di biblioteca centrale dello Stato pre-­‐unitario cui appartenevano (prima dell’Unità d’Italia ogni stato aveva la sua biblioteca). ● In altri casi, ci troviamo di fronte a meccanismi di conversione o elevazione di biblioteche di importanza locale, in città come Bari (1958) e Potenza (1986), che non solo non hanno avuto ruolo di preminenza politica nel corso della storia, ma che non possedevano e non possiedono biblioteche di tradizione e dimensioni tali da giustificare la riconosciuta “nazionalità”.
E’ evidente che il termine nazionale si è inflazionato al punto da perdere il suo significato originario e da creare confusione sui ruoli e le competenze.
Per l’art. 5 del D.P.R. n. 1501 del 1967, le biblioteche nazionali hanno il compito di documentare la cultura italiana “con particolare riguardo a quella della Regione in cui hanno sede” e la cultura straniera.
Le Biblioteche Nazionali Centrali
● Le biblioteche nazionali centrali, a Firenze e a Roma, hanno insieme il compito di raccogliere e conservare quanto si stampa in Italia, di documentare al meglio la cultura straniera e di coordinare le iniziative e servizi bibliografici di interesse nazionale e internazionale
● Il deposito legale è ora disciplinato dalla legge 15 aprile 2004, n 106 e successivo ●
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regolamento che ha esteso l'obbligo, oltre ai libri, anche agli opuscoli e ad altri documenti. (pubblicazioni periodiche, carte geografiche e topografiche, atlanti, manifesti e musica a stampa.); esso prevede la creazione di due archivi della produzione editoriale italiana, uno nazionale, in cui convergono due copie di ogni documento di interesse culturale pubblicato in Italia (fisicamente collocato presso le Biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze) e uno regionale, in cui convergono due copie di ogni documento di interesse culturale pubblicato nella regione. Gli editori, a cui la nuova normativa impone l'onere del deposito legale, dovranno quindi inviare quattro copie di ogni loro pubblicazione: 1 copia alla Biblioteca Naz. Centrale di Firenze 1 copia alla Biblioteca Naz. Centrale di Roma 2 copie all'archivio regionale della regione competente. Il Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali (MIBAC)
● Le biblioteche nazionali sono parte della costellazione della biblioteche che fanno capo al MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali), nato nel 1975 per consentire una gestione unitaria, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del’ambiente.
MIBAC
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Il Ministero esercita tale funzione attraverso la consulenza tecnica ed operativa di due Istituti Centrali: Istituto Centrale per la Patologia del Libro (conservazione e restauro) Istituto Centrale per il Catalogo Unico (per la gestione ed il coordinamento di progetti bibliografici e catalografici nazionali)
MIBAC
● Al Ministero afferisce dunque una rilevante serie di biblioteche. Alcune sono strettamente funzionali allo svolgimento delle sue attività istituzionali (soprintendenze, musei, archivi di stato) ● Oltre a queste vi sono anche 46 biblioteche pubbliche statali gestite formalmente come suoi organi periferici e disciplinate dal D.P.R. 417/1995.
LE BIBLIOTECHE PUBBLICHE
STATALI
● 10 nazionali (precedentemente elencate) ● 9 biblioteche universitarie (Genova, Pavia Modena – Estense, Padova, Pisa, Roma, -­‐ Alessandrina, Napoli, Cagliari, Sassari) ● 16 altre biblioteche, la maggior parte delle quali classificabili tra le biblioteche con più spiccata attività conservativa, alcune di ricerca o di tipo locale ● 11 biblioteche annesse a monumenti nazionali
Le biblioteche di ente locale
● Gestite da finanze locali !
● Leggi di soppressione delle corporazioni religiose (7 luglio 1866 e 15 agosto 1867), che le caricarono di libri poco rispondenti alle nuove esigenze di lettura !
● Esperienza delle biblioteche popolari, nate in forma volontaristica alla metà dell’Ottocento, alle quali le amministrazioni locali non offrirono forme di radicamento istituzionale e che esaurirono la loro efficacia durante il fascismo
● D.L. 393/1941: si prevedeva l’apertura di una biblioteca in ogni comune capoluogo di provincia ● Realtà anglosassone della public library (Servizio informativo della comunità) ● Creazione delle Regioni a statuto ordinario (1975) permise di riempire il vuoto legislativo che caratterizzava le biblioteche di ente locale e di intervenire in modo efficace per favorirne lo sviluppo ● Le leggi regionali hanno svolto infatti un ruolo determinante per la diffusione ed il radicamento del modello della public library, richiamandosi espressamente al Manifesto dell’UNESCO
Biblioteche di università
● Decontestualizzazione delle biblioteche storiche degli antichi atenei affidate alle amministrazioni statali e crescita esponenziale dei nuclei librari negli atenei ● 1961: riconoscimento di specifiche competenze tecniche alla figura del bibliotecario dell’università e conseguente sottrazione della loro gestione al personale docente e amministrativo; ● 1989: autonomia universitaria ed emanazione degli statuti. Creazione di sistemi bibliotecari dinamici.
Biblioteche scolastiche
● A lungo confuse con le biblioteche popolari, spesso ospitate nelle scuole ● La legge Casati del 1859, che riformò in modo organico l'intero ordinamento scolastico -­‐ dall'amministrazione all'articolazione per ordini e gradi alle materie di insegnamento -­‐ confermando la volontà dello Stato di farsi carico del diritto-­‐dovere di intervenire in materia scolastica, prevede la presenza di biblioteche ● Di fatto non hanno mai goduto di un sostegno efficace e vivono tuttora carenze strutturali e di personale specializzato (normalmente è adibito a bibliotecario scolastico lo stesso docente)
SBN
Servizio Bibliotecario Nazionale
● Il sistema bibliotecario italiano è, come abbiamo visto, complesso e disarticolato ● L’unico progetto di un suo sviluppo coordinato ed integrato è costituito da SBN, che, in quanto servizio, ha come obiettivo la creazione di un catalogo unico, attraverso il quale superare la frammentazione del patrimonio bibliografico nazionale e permetterne la più ampia circolazione
SBN : nascita
● Nasce nel 1979 dalla Conferenza nazionale delle biblioteche promossa dal MiBAC che individuò nell’automazione bibliotecaria e nelle nuove tecnologie di comunicazione la possibilità concreta di un dialogo tra le biblioteche e alla successiva realizzazione di una struttura cooperativa fondata su accordi tra MiBAC, Regioni ed Università
SBN: elementi ● Formazione dei poli bibliotecari locali (regionali, provinciali, comunali) che gestiscono in forma automatizzata tutti i servizi e le attività e a cui possono aderire tutte le realtà bibliotecarie del territorio ● Struttura centrale – SBN – per il coordinamento dei cataloghi realizzati a livello locale e per la loro integrazione in un catalogo collettivo
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