Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 1 GUIDA AL PROGETTO A.R.G.O. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 2 Il progetto A.R.G.O. - Accreditare le Risorse umane a Garanzia dell'Occupabilità - si sviluppa nell'ambito del programma d'azione comunitario in materia di formazione professionale LEONARDO DA VINCI. L'obiettivo a cui si riferisce è sintetizzato in "migliorare la qualità della formazione professionale continua e l'accesso alla stessa", in riferimento allo "sviluppo di pratiche che agevolino l'accesso alla formazione per le persone più svantaggiate sul mercato del lavoro, inclusi i disabili", e alle "pari opportunità tra le donne e gli uomini, al fine di combattere la discriminazione nella formazione". Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 3 I PARTNER DEL PROGETTO BATA - Bulgarian Association of Travel Agents - Sofia Akademie Überlingen - Rheine FEMP - Federación Española de Municipios y Provincias - Madrid Instituto de Enseñanza Secundaria Basoko - Pamplona PGP - Personas Gestion Proiectos - Consultores - Madrid CR2i-CIEP - Centre de Ressources et d'Initiatives pour l'International-Centre International d’études Pédagogiques AITA - Associazione Italiana Tecnologia e Ambiente - Napoli CPV - Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto - Vicenza FIAVET Veneto - Federazione Italiana Associazioni imprese di Viaggi E Turismo CGIL - Confedereazione Generale Italiana del Lavoro Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Turistici "G. Fortunato" - Napoli Liceo Ginnasio "Antonio Canova" - Treviso Liceo Scientifico "Galileo Galilei" – Verona (Project Leader) Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 4 PREMESSA La guida al progetto A.R.G.O. è stata realizzata con l’intento di raccogliere e illustrare i materiali usati nel corso dello sviluppo delle attività previste e il percorso compiuto per arrivare ai prodotti progettuali. Nelle diverse sezioni della guida sono presentati così sia i prodotti richiesti nel formulario sia i materiali di ricerca più significativi reperiti, analizzati, studiati e utilizzati dai membri degli Stati partner nel loro lavoro. I prodotti finali sono opera del partenariato nel suo complesso, la loro redazione è stata curata dalla dottoressa Simonetta Bettiol. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 5 INTRODUZIONE Il progetto Il progetto A.R.G.O. (Accreditare le Risorse umane a Garanzia dell’Occupabilità) riferisce le attività progettuali alla dimensione della lifelong learning, nella piena consapevolezza che garantire l’accessibilità ai sistemi di istruzione e formazione costituisca condizione necessaria per una sostanziale acquisizione ed un effettivo esercizio del diritto di cittadinanza, da parte di ciascun cittadino europeo. Nell’iter progettuale i partner hanno condiviso e sperimentato l’opportunità di costruire e testare processi e strumenti per l’apprendimento, nell’ambito della formazione superiore non universitaria e nel rispetto del principio di sussidiarietà. I processi dunque sono costruiti in modo tale da supportare la flessibilità del sistema nel suo complesso, per garantire a ciascuno la possibilità di personalizzare il proprio percorso formativo, in una prospettiva in cui il singolo è responsabile della propria crescita personale e professionale. Gli strumenti riguardano la definizione di standard minimi di competenza caratterizzanti la figura di “Tecnico superiore per l’organizzazione ed il marketing del turismo integrato”; la costruzione di modalità per accreditare le competenze conseguite in percorsi non formali ed informali, in modo tale da migliorare la trasparenza, la valorizzazione e la gestione delle opportunità formative “on the job”. Questi strumenti sono finalizzati sia agli utenti, in quanto consentono loro di autovalutarsi e valorizzare le competenze possedute e quindi di utilizzare al meglio le opportunità formative, sia agli operatori della formazione, in quanto facilitati nelle azioni di verifica, valutazione ed accreditamento delle competenze di un studente o di un lavoratore. In considerazione di quanto esposto, i partner essendo soggetti con diversa mission e nazionalità, ma comunque portatori d’interesse rispetto alle problematiche di A.R.G.O., hanno apportato e condiviso le loro esperienze e costruito il vero valore aggiunto del progetto stesso. La guida In questo documento si sono raccolti cinque degli otto prodotti previsti nel formulario di candidatura del progetto A.R.G.O. e rappresentati in cinque parti distinte e di seguito descritte. o Prima parte – definizione dello standard minimo, inteso come insieme (cluster) di competenze, per la figura di “Tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato” o Seconda parte – definizione di un modello per l’accreditamento delle competenze trasversali e tecnico professionali o Terza parte – realizzazione di test e prove simulate reperibili nel portale o Quarta parte – creazione di una tabella di corrispondenza - equipollenza nel riconoscimento delle competenze tra i diversi Stati partner. o Quinta parte – Vademecum, pubblicazione divulgativa per lavoratori del settore turistico Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 6 La prima parte rappresenta il primo risultato di prodotto che consiste nel definire lo standard minimo, inteso come cluster di competenze per la figura professionale del “Tecnico superiore per l’organizzazione ed il marketing turistico integrato”. Comprende la descrizione della figura professionale e delle attività che consentono il riconoscimento, in quanto corrispondono a dei veri e propri processi lavorativi, delle competenze di base trasversali e tecnico professionali. Tale descrizione tiene conto dell’evoluzione del dibattito a livello europeo, delle legislazioni vigenti in ciascuno stato partner, delle esperienze di cui è portatore ciascuno dei partner. Lo standard sopradescritto ha subito un processo di affinamento grazie al coinvolgimento degli stakeholder a mezzo di questionario somministrato a opinion leader del settore turistico. Questa parte del documento si articola in tre sezioni in cui: 1. si mettono a confronto i sistemi nazionali della formazione superiore non universitaria nei paesi partner 2. è definito lo standard della figura professionale di “Tecnico superiore per l’organizzazione ed il marketing turistico integrato”, condividendo la descrizione generale della figura, le attività caratterizzanti, le competenze tecnico professionali relative alle attività. Il confronto con esperti del mondo del lavoro e della formazione ha portato a dettagliare una mappa delle competenze 3. si riportano i risultati della validazione realizzata nel settore del turismo riguardo allo standard della figura professionale e alla relativa mappa delle competenze La seconda parte costituisce il secondo risultato di prodotto previsto in A.R.G.O. e definito modello di accreditamento consistente: a) nel descrivere e confrontare nei tre paesi Spagna, Francia ed Italia, le modalità per la definizione delle competenze trasversali - comportamenti in situazione lavorativa - e tecnico professionali da accreditare parzialmente attraverso la rilevazione delle competenze possedute dal personale addetto ai servizi turistici, b) nell’arricchire tale descrizione con una parte relativa alle modalità e alle procedure per l’accertamento delle competenze e la loro certificazione. In relazione alla modalità con cui descrivere le competenze comunque acquisite si ritiene che un modello significativo, anche perché validato dalle diverse componenti del mondo del lavoro del settore turismo, sia la mappa delle competenze rappresentata nella parte prima di questo documento e a cui si rimanda. Si presenta in questa seconda parte invece, il contributo relativo all’accreditamento delle competenze cioè alle modalità per il riconoscimento formale attuata in Francia, Spagna ed Italia e le conclusioni relative ad un ipotetico modello comune. Questa parte del documento si articola in due sezioni di lavoro 1. vi si sviluppa l’analisi e la sintesi ragionata di documenti dell’Unione Europea per la formazione permanente e l’accreditamento delle competenze 2. vi si rappresenta il percorso compiuto per l’accreditamento in A.R.G.O, articolato nei seguenti step o sviluppo di un confronto sull’istituto dell’accreditamento in Spagna, Francia e Italia e descrizione delle modalità ivi usate o analisi delle ricadute su A.R.G.O. dell’evoluzione del dibattito europeo Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 7 o descrizione delle procedure previste dal modello francese della VAE come esempio di best practice o conclusioni di sintesi in cui si specifica come non si sia realizzato un modello unico per l’accreditamento, in quanto in contraddizione con le ultime indicazioni comunitarie; si siano invece sviluppate modalità per la messa in trasparenza dei sistemi da un lato e di supporto al cittadino dall’altro. La terza parte costituisce il terzo risultato di prodotto previsto dal formulario di candidatura del progetto A.R.G.O. e consiste nella realizzazione di test e prove simulate, reperibili nel portale www.leonardo-argo.it, redatte nelle tre lingue dei partner ed utilizzabili da due tipologie di soggetti: a) gli organismi deputati a svolgere le funzioni di accreditamento in ingresso in quanto possono reperire materiale metodologicamente giustificato e utile per strutturare le prove e b) i destinatari potenziali della formazione, che possono autovalutare il gap tra competenze necessarie e risorse individuali disponibili e prepararsi alla prova stessa. Questa parte del documento si articola in tre sezioni di lavoro in cui: 1. si mettono in evidenza i modelli e le metodologie per l’elaborazione di test nonché i criteri per la misura delle competenze 2. si documenta il lavoro svolto dal primo gruppo e una raccolta di item a risposta chiusa ricavati dalle domande a risposta aperta sottoposte alla valutazione di opinion leader del settore turistico 3. si documenta il lavoro svolto dal secondo gruppo e una raccolta di item a risposta chiusa relativi anche alle competenze trasversali. La quarta parte costituisce il quarto risultato definito tabella di equipollenza. Questo prodotto prevede la creazione di una tabella di corrispondenza per il riconoscimento delle competenze tra i diversi stati partner. L’analisi delle offerte formative, nei cinque stati partner, è riportata nella sezione “i sistemi nazionali della formazione superiore non universitaria” di questo documento. Si è poi inserita una tabella comparativa tra i diversi sistemi formativi che consente di dare evidenza al fatto che le figure professionali siano espresse in termini di competenze solo in Italia e Francia; in Spagna il catalogo delle professioni non è ancora completato, in Bulgaria e Germania il riferimento è a contenuti. In questa parte del documento si riporta lo studio promosso dal partenariato relativamente alla tematica in esame, alla luce dei risultati dei gruppi di lavoro avviati con il processo di Bruges Copenaghen. L’approfondimento ha portato alle seguenti conclusioni. Per le competenze, associate alle attività di un diploma comune, si rende necessario esplicitare gli obiettivi di certificazione (rappresentati per esempio nel caso italiano dalla unità capitalizzabile). I profili professionali riferibili, nei diversi sistemi formativi esaminati, al “Tecnico superiore per il marketing e per l’organizzazione del turismo integrato” risultano essere caratterizzati da competenze, conoscenze e abilità diverse per cui si rende necessario stabilire un’unità di misura (il credito) basata per esempio, come avviene nel sistema ECTS (Europea credit tranfert System), sul carico di lavoro. Questo è attualmente uno dei temi allo studio del TWG per la definizione dell’ECVET (European Credit Vocational Edicational Training). · La pubblicazione si propone di costituire per i destinatari del progetto un utile strumento: • di consultazione per le strutture formative • di orientamento per gli studenti ed i lavoratori Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • p. 8 di informazione alle associazioni di categoria e alle imprese del settore La quinta parte costituisce il quinto risultato, definito redazione di una pubblicazione divulgativa, nelle tre lingue dei partner, per lavoratori del settore turistico redatta su supporto cartaceo e disponibile sul sito e in cd. Lo scopo di questo Vademecum è di esemplificare un percorso progettuale, che aiuti chi voglia migliorare la sua posizione nel settore turistico, provenendo da percorsi informali e/o non formali e con esperienze nel mondo del turismo, a verificare il grado delle competenze acquisite. Il Vademecum offre anche un sistema di riferimento formato da enti, organizzazioni ed imprese informati sulla metodologia implementata dal progetto A.R.G.O., in grado di consigliarla e di monitorarne i risultati. Questa parte del documento si articola in : • una sezione informativa sul programma Leonardo da Vinci e sul progetto A.R.G.O. • una sezione dedicata alla definizione di competenze caratterizzanti la figura professionale del “Tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato” • una sezione dedicata agli strumenti, sotto forma di test, che consentono a chi ne usufruisce l’individuazione delle competenze e la possibilità di autovalutarsi • una sezione dedicata al database, che riporta: gli enti pubblici e privati che operano a vario titolo nel settore turistico, distinti per Stati i corsi progettati e organizzati in ambito turistico dai diversi Stati partner Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 9 PARTE PRIMA Definizione di standard minimo, inteso come insieme (cluster) di competenze, per la figura professionale di “Tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato”. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 10 SEZIONE 1 I SISTEMI NAZIONALI DI FORMAZIONE SUPERIORE NON UNIVERSITARIA PREMESSA METODOLOGICA I partner, in coerenza con quanto previsto dal progetto, hanno fornito una descrizione dei sistemi formativi nazionali in relazione al settore d’intervento. Le descrizioni prodotte e documentate nel sito, pur risultando esaustive, sono state strutturate in modo eterogeneo per cui si è reso necessario definire una griglia di comparazione. Tale strumento è stato costruito in modo tale da consentire un confronto tra i sistemi formativi che mettesse in evidenza: 1. la diversa denominazione dei corsi di formazione superiore non universitaria e il loro inserimento nel contesto formativo nazionale – rif. Punto 1 – definizione 2. le motivazioni storico culturali che hanno portato all’istituzione dell’offerta formativa - rif. Punto 2 – motivazione 3. il quadro normativo di riferimento. Trattandosi di formazione integrata le leggi, i regolamenti, le circolari di riferimento sono emanati da più soggetti e sono spesso frutto di concertazione tra il Ministero dell’Istruzione e del Lavoro e tra potere centrale e autonomie locali. Interessante è senz’altro il confronto tra il sistema francese, consolidato e centralizzato, e i sistemi italiano e spagnolo decentrati e di recente istituzione - rif. Punto 3 –quadro normativo 4. le diverse modalità di programmazione, gestione e controllo. Ciò consente anche di capire chi sono gli stake-holder, gli opinion leader e i decisori politici più significativi da intervistare per ottenere dei feedback indicativi nella definizione della figura professionale - rif. Punto 4 – organi di programmazione gestione controllo 5. il grado di formalizzazione degli standard di competenze delle figure professionali nei diversi Stati partner e l’incidenza dell’indicazione dei fabbisogni professionali nell’elaborazione di quelli formativi. E’ fondamentale infatti capire se la distinzione tra fabbisogni formativi e professionali risulti essere elemento di consapevolezza nei sistemi consolidati (Francia e Germania) o in quelli di più recente istituzione (Italia e Spagna) e come si sviluppa l’analisi dei fabbisogni in stati come la Bulgaria - rif. Punto 5 - analisi dei fabbisogni professionali e formativi ed individuazione delle figure professionali 6. come vengono strutturati i percorsi dal punto di vista organizzativo - rif. Punto 6 – standard organizzativi (durata, lezioni in aula, stage) 7. quali siano le modalità usate per innovare la formazione non solo sotto il profilo didattico e pedagogico, ma soprattutto per la formazione di un cittadino lavoratore in Europa - rif. Punto 7 – standard formativi 8. quali siano le misure di supporto al successo formativo del corsista e al job placement - rif. Punto 8 - selezione ed accoglienza, misure di orientamento ed accompagnamento 9. le modalità di riconoscimento delle competenze formali, informali e non formali, di certificazione delle competenze in esito, di garantire e riconoscere crediti in passaggi da o verso altri sistemi – rif. punto 9 - il riconoscimento, accreditamento e la certificazione delle competenze, il sistema dei crediti 10. le modalità attuate per monitorare, valutare, documentare le offerte formative - rif. punto 10 - il monitoraggio, la valutazione e la banca dati Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 11 11. possibili scenari evolutivi di breve e medio termine anche in riferimento al contesto europeo – rif. punto 11 - l’evoluzione del sistema formativo non universitario 12. l’offerta formativa nel settore d’intervento, il turismo – rif. Punto 12 – formazione superiore per il turismo Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.1 1.1.1 p. 12 IL SISTEMA ITALIANO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE - I.F.T.S. DEFINIZIONE La formazione superiore in Italia oltre a quella accademica prevede anche un canale non universitario rappresentato dal sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (I.F.T.S.). La legislazione che regola il sistema I.F.T.S si caratterizza per: • flessibilità: dal momento che la situazione socio-economica-culturale evolve rapidamente, è necessario avere degli strumenti normativi che siano in grado di adeguarvisi. La legge è istitutiva e indica le caratteristiche fondamentali puntualizzate successivamente dal regolamento attuativo. L’iter di messa a punto, che tiene conto sia della necessità di concertazione con le Regioni e i partner sociali, sia dei contributi del processo di sperimentazione, viene recepito e normato attraverso accordi della Conferenza Unificata Stato, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane (decreto legislativo 28 agosto 1997, n° 281) – di seguito Conferenza unificata. In questo modo si rende possibile un processo di cambiamento e adeguamento continuo e condiviso delle norme. • sussidiarietà: favorire il più possibile il raccordo tra la base e il vertice (processo bottom up) e la partecipazione a tutti i livelli decisionali. • decentramento: l’offerta formativa I.F.T.S è programmata dalle Regioni, secondo standard concordati a livello nazionale. In tal modo si garantisce, attraverso il riconoscimento delle competenze acquisite, la mobilità del cittadino a livello nazionale e europeo. I corsi I.F.T.S. sono corsi di formazione professionale di livello post secondario non universitari, aperti a diplomati e non. 1.1.2 MOTIVAZIONI Il sistema IFTS ha l’intento di dare vita ad un’offerta formativa articolata, condivisa e integrata fra Istruzione, Università, Formazione professionale e Lavoro, che consenta: • ai giovani, l’acquisizione di competenze a livello post-secondario rispondenti ai fabbisogni del mondo del lavoro, spendibili all’interno di un sistema integrato di certificazione, atte a favorire ed accelerare un loro idoneo inserimento occupazionale, nonché facilitare l’eventuale continuazione degli studi all’interno di percorsi formativi successivi • agli adulti occupati, di esercitare il diritto alla formazione in ogni fase della vita, a partire dal completamento e dalla qualificazione delle competenze possedute e delle esperienze professionali maturate, per favorire la mobilità e Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 13 l’estensione di conoscenze e competenze professionali pertinenti al proprio lavoro • agli adulti inoccupati o disoccupati, la riconversione e l’ampliamento delle opportunità professionali mediante l'acquisizione di specifiche competenze connesse ai fabbisogni del mondo del lavoro Costituisce inoltre l’adeguamento del sistema italiano al contesto europeo. 1.1.3 QUADRO NORMATIVO Le principali fonti normative del sistema I.F.T.S. sono: a) nota operativa del 13/11/98 emanata dal Ministero della Pubblica istruzione stabilisce i primi standard organizzativi per la nascita del sistema in via sperimentale b) Accordi Conferenza unificata contenenti le linee guida approvate dal CNP (Comitato Nazionale di progettazione) per l’avvio delle sperimentazioni 98/99 e 99/00 c) legge 144/1999 art. 69: istituzione dei corsi IFTS con indicazione dei titoli e delle modalità di accesso nonché degli enti che concorrono alla loro realizzazione d) decreto interministeriale 436/2000: individua le caratteristiche dei percorsi (art. 2); modalità di accesso (art. 3); standard di percorso (art. 4); standard minimi delle competenze per l’accesso e la valutazione dell’esito (art. 5); riconoscimento dei crediti (art. 6); istituzione finanziamento dei percorsi (art. 7); certificazione dei percorsi (art. 8); banca dati (art. 9); monitoraggio e valutazione (art. 10). e) Accordi Conferenza unificata: • 2/3/2000 Criteri e modalità relativi alla valutazione finale, alla costituzione delle commissioni d’esame e allo schema di dispositivo di certificazione finale • 15/7/2000 Nota sulla classificazione delle figure professionali (CNP) Dichiarazione dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Certificazione intermedia) • 14/9/2000 Modalità di attuazione del decreto 436/00, relativamente alla programmazione a livello nazionale, all’individuazione delle figure professionali, al percorso di programmazione a livello regionale, alla definizione e suddivisione delle risorse economiche a livello nazionale e regionale. Il documento tecnico, che fa parte integrante dell’accordo, contiene, tra l’altro, la definizione degli standard di percorso, degli standard minimi delle competenze, e norme per l’accreditamento delle competenze in ingresso (All. A); lo schema di disciplinare dei bandi 2000/2001 (All. B); la scheda di presentazione dei piani regionali (All. C) e il formulario per la presentazione dei progetti (All. D). Vengono inoltre istituiti i Comitati di Settore. • 1/8/2002: documento tecnico e relativi allegati contenenti le figure professionali di riferimento, individuate dai Comitati di settore (all. A); i percorsi formativi per adulti occupati (All. B); gli standard di percorso e Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 14 modalità per la definizione degli standard minimi nazionali delle competenze per l’accesso e la valutazione dell’esito (All. C); le classificazioni ISTAT (All.D); le modalità di accesso, selezione e accreditamento delle competenze in ingresso ai percorsi (All. E); la certificazione dei percorsi (All. F); Banca Dati (All. G); monitoraggio e valutazione di sistema (All. H) • 19/11/2002: adozione, in via sperimentale, degli standard minimi delle competenze di base e trasversali, con i relativi descrittori e indicatori (vedi documento tecnico all. A). • 29/4/2004: definizione degli standard minimi delle competenze tecnicoprofessionali, afferenti alle figure professionali dei percorsi I.F.T.S, individuate dall’accordo del 1/8/2002 • 25/11/2004: adozione, in via sperimentale, delle “Linee guida per la programmazione dei percorsi dell’I.F.T.S. e delle misure per l’integrazione dei sistemi formativi 2004-2006“. Si stabiliscono nuovi criteri per la costituzioni di poli formativi per l’I.F.T.S., nuovi criteri per il relativo finanziamento, l’individuazione di nuove figure professionali nel settore “Servizi assicurativi e finanziari”. 1.1.4 ORGANI DI PROGRAMMAZIONE GESTIONE E CONTROLLO La predisposizione dei percorsi formativi di I.F.T.S. richiede la costituzione di forme associative (ATS – Associazioni Temporanee di Scopo) e consortili tra diversi soggetti promotori come Scuola, Formazione professionale, Università e il Mondo del lavoro, imprese e loro associazioni e da poco i Centri di Ricerca. E’ quindi fondamentale l’attenzione posta agli organismi di gestione che si rendono responsabili della programmazione e del controllo delle diverse fasi operative. La progettazione e la gestione avvengono a vari livelli, nazionale e regionale, e coinvolgono i seguenti organismi con ruoli e competenze diverse. I principali sono: A - COMITATO NAZIONALE DI PROGETTAZIONE (CNP - rif. legge 144/99 ART. 69 comma 2; DM del 28/1/2000) Il Comitato è stato formalmente istituito con decreto ministeriale del 28/1/2000, anche se è attivo, in via sperimentale, già dal 1998. Ha lo scopo di contribuire, attraverso linee guida concertate tra i soggetti istituzionali interessati e le parti sociali, alla riqualificazione e all'ampliamento dell'offerta formativa destinata ai giovani e agli adulti, occupati e non occupati, nell'ambito del sistema di formazione tecnico professionale superiore integrata (art. 1) Ha il compito di formulare proposte per l'adozione di linee guida per l'accesso, la determinazione degli standard, il riconoscimento dei crediti, le modalità di certificazione dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (art.2) E’ composto da: • due rappresentanti del Ministero del lavoro e della previdenza sociale; • due rappresentanti del Ministero dell’istruzione, dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica; • otto rappresentanti della Conferenza dei presidenti delle regioni; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 15 • • • • due rappresentanti dell'UPI; due rappresentanti dell'ANCI; un rappresentante dell'UNCEM; otto rappresentanti delle parti sociali di cui quattro in rappresentanza dei lavoratori e quattro in rappresentanza dei datori di lavoro. Per ciascuno dei rappresentanti titolari è designato un supplente. Il Comitato è coordinato dal Ministro della pubblica istruzione o dal Sottosegretario delegato. Si avvale dell'assistenza tecnica dell'ISFOL e dell'ISTAT, della consulenza del CNEL, nonché di qualificati centri di ricerca in relazione a specifiche problematiche da trattare. Ai lavori del Comitato possono essere chiamati a partecipare, con riferimento agli argomenti all'ordine del giorno, rappresentanti di altre amministrazioni dello Stato ed esperti individuati dal Comitato stesso. (Art. 3) Al suo interno sono stati costituiti dei “Comitati di settore” per la definizione e l’aggiornamento delle figure professionali e degli standard minimi delle competenze. I settori individuati sono: • agricoltura • industria e artigianato • commercio e turismo, trasporti • servizi assicurativi e finanziari • servizi pubblici e servizi privati di interesse sociale. B – CONFERENZA UNIFICATA (rif. Decreto legislativo 28/8/97 n° 281- legge 144/99 art. 69): è la sede in cui i soggetti istituzionali interessati discutono e sanciscono gli accordi necessari per la realizzazione dei corsi. C – COMITATI REGIONALI DI PROGETTAZIONE Sulla base delle linee guida emanate dal CNP le Regioni costituiscono dei Comitati Regionali di Progettazione (C.R.P.), con le seguenti funzioni: • proposta per la programmazione dell'offerta • promozione del nuovo canale formativo • monitoraggio e valutazione del piano regionale • proposta e verifica delle procedure di certificazione e riconoscimento dei crediti, sulla base delle linee guida nazionali ed in relazione alle specificità regionali • definizione dei contenuti, delle condizioni e dei reciproci impegni per lo svolgimento dei corsi IFTS • concertazione con le parti sociali per un raccordo diretto ed un’immediata spendibilità nel mondo del lavoro • integrazione fra i sistemi e raccordo con il mondo del lavoro. Il CRP è presieduto dall'Assessore competente per materia ed è composto dai rappresentanti dei soggetti istituzionali e sociali coinvolti nella progettazione, in numero contenuto per garantire la reale funzionalità ed efficacia delle attività. In considerazione del fatto che Regioni ed Autonomie locali hanno competenze di governo sul sistema della formazione professionale, ma non su quello dell'istruzione (scuola ed Università), si prevede una composizione che garantisca il coinvolgimento degli attori fondamentali dell'integrazione a pari dignità. A tal fine, la composizione del CRP è la seguente:- rappresentanti Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 16 dell'Amministrazione regionale- rappresentanti delle Autonomie locali (province e comuni)rappresentanti dell'Amministrazione periferica del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR)- rappresentanti delle Università- rappresentanti delle Parti sociali, significativamente rappresentative a livello regionale. Il Comitato può avvalersi nello svolgimento delle sue funzioni del contributo tecnico-scientifico di qualificati soggetti operanti sul territorio Il CRP si raccorda con gli altri organismi regionali competenti per le politiche formative, nonché per le politiche attive del lavoro, di cui alle leggi regionali. Esso si raccorda altresì con il CNP, anche attraverso specifici momenti di incontro, nell'ambito delle seguenti funzioni: • individuazione delle macro aree/figure professionali e dei relativi standard formativi minimi • programmazione dell'offerta IFTS • monitoraggio e valutazione della sperimentazione • misure per l'integrazione e la qualificazione del sistema • certificazione e crediti. D - GIUNTA DI GOVERNO REGIONALE • partecipa alla Conferenza Unificata e al CNP • nomina il CRP • predispone, avvalendosi del CRP, le linee della programmazione regionale • approva i progetti IFTS selezionati dalle apposite commissioni da essa stessa costituite, e presentati secondo il formulario contenuto nell’allegato D dell’accordo Stato-Regioni del 14/9/2000 • approva il Piano regionale IFTS e lo presenta agli organismi nazionali per l’approvazione • emana i bandi dei corsi IFTS, secondo lo schema di disciplinare approvato nell’accordo Stato-Regioni del 14/9/2000, allegato B • stabilisce mediante delibera la misura delle risorse finanziarie disponibili. E – COMITATO TECNICO SCIENTIFICO (CTS) • è composto da rappresentanti dei diversi soggetti del partenariato • ha responsabilità di coordinamento e supervisione relativamente a: • programmazione delle attività • gestione operativa • monitoraggio e valutazione interna ed esterna • armonizza operativamente i contributi delle varie tipologie di operatori coinvolti • rappresenta comunque il riferimento funzionale di tutti gli altri organismi di gestione. 1.1.5 ANALISI FABBISOGNI PROFESSIONALI E FORMATIVI E INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL PROFILO PROFESSIONALE (rif. nota operativa del 13/11/98; Linee guida per la progettazione dei percorsi formativi, del Comitato Nazionale di Progettazione – consulenza ISFOL; Accordo Conferenza Unificata del 14/9/00 punto 1.2.1; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 17 Accordo Conferenza Unificata 1/8/02; Accordo Conferenza Unificata del 25 novembre 2004 ) Alla base della progettazione di un percorso formativo IFTS c’è l'analisi dei fabbisogni professionali e formativi di breve e medio termine, riferiti al contesto sociale, economico e produttivo. Gli strumenti e le modalità attuative dell’analisi sono: • esame di fonti statistiche e di risultati di indagini specifiche (Organismi bilaterali delle Parti sociali, Osservatori regionali, Camere di Commercio, Associazioni professionali e di categoria, ecc.) • indagini mirate delle stesse agenzie formative dei soggetti economici del territorio • interazione strutturata tra i soggetti istituzionali e le parti sociali, coinvolti nella progettazione del percorso al fine di fornire un quadro completo della rilevazione dei fabbisogni • esame delle linee di programmazione regionale e nazionale nonché di eventuali patti territoriali, contratti d'area • verifica che tali fabbisogni non siano già soddisfatti attraverso altri canali formativi • formulazione dei fabbisogni formativi tenendo conto sia di quelli professionali, sia dei trend di sviluppo del territorio, sia delle aspettative dell’utenza Le figure professionali sono • individuate dai Comitati di settore del CNP secondo le modalità indicate nell’allegato C del documento tecnico dell’Accordo Conferenza Unificata dell’1/8/02. • definite a livello nazionale • sono inoltre ampie e non parcellizzate, “a banda larga”, ideali, delineate in una logica di anticipazione dei fabbisogni professionali di medio periodo. Le Regioni, a loro volta, sulla base dell’analisi di fabbisogni professionali locali e attraverso la concertazione, possono individuare competenze aggiuntive per rispondere alle esigenze locali, dando luogo a specifici profili professionali regionali. Le figure professionali di riferimento attualmente individuate dai Comitati di Settore sono elencate nel documento tecnico dell’accordo Stato – regioni dell’1/8/02, allegato A e nel documento tecnico allegato all’accordo governo – regioni del 25 novembre 2004. Esse possono essere correlate alla CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE – ESTRATTO ISTAT METODI E NORME SERIE C – N° 11 (ed. 1991)(1), per quanto riguarda le attività economiche, ed alla classificazione delle PROFESSIONI INTERMEDIE (TECNICI) – ISTAT CP 91(2), per quanto riguarda le figure professionali, e corrispondono al quarto livello della classificazione comunitaria delle certificazioni adottata con decisione del Consiglio 85/368/CEE. La classificazione delle attività economiche ISTAT - ATECO 91 è derivata dalla classificazione europea NACE Rev. 1. La classificazione delle professioni ISTAT – CP 1991 è derivata dalla classificazione Internazionale delle Professioni ISCO-1988. Tale riferimento può essere raccordato alla C.P. ISTAT 2001 - Metodi e Norme n. 12. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 18 Il profilo professionale costituisce la declinazione della figura professionale in prospettiva glocal, che tiene conto cioè sia della dimensione globale, in particolare di quella europea, sia di quella locale. In prospettiva europea non può essere sottovalutata la regolamentazione comunitaria dell'esercizio delle professioni e la potenziale mobilità lavorativa, all'interno dei paesi membri. In prospettiva locale vanno focalizzati i potenziali sbocchi occupazionali, prevedendo possibili collocazioni differenziate, lavoro dipendente, libera professione, costituzione d'impresa. La declinazione del profilo professionale inoltre, muove dall'analisi dei processi lavorativi legati al ruolo professionale (descrizione della figura professionale) e sono articolati nelle diverse attività e compiti/operazioni da svolgere. Si precisa che i compiti/operazioni sono aggregati – logicamente o temporalmente - tra loro in attività. Questo passaggio è sotteso nella normativa italiana che elenca soltanto le attività e deve comunque essere evidenziato all’interno del gruppo di progetto. Alle attività corrispondono le competenze suddivise in competenze di base, tecnico-professionali e trasversali. Gli standard nazionali aggregano le competenze in unità capitalizzabili e/o di competenza per consentire il riconoscimento dei crediti formativi. Le unità capitalizzabili sono il risultato di un percorso formativo comunque maturato attraverso un iter di tipo formale, non formale ed informale. Non sempre le unità capitalizzabili coincidono con quelle formative . Nel caso di figure professionali già consolidate, viene evidenziata l’opportunità/necessità, nella definizione del profilo professionale, di promuovere il potenziale di innovazione legato alle trasformazioni dei sistemi produttivi e professionali. 1.1.6 STANDARD ORGANIZZATIVI rappresentano le caratteristiche strutturali del percorso e sono: • numero di allievi da un minimo di 20 a un massimo di 30 (il numero massimo può essere ampliato solo nel caso dell'utilizzo della FaD – Formazione a Distanza) • durata da 2 a 4 semestri, comunque non inferiore alle 1200 ore • attività di tirocinio non inferiore al 30% del monte ore totale, svolta in luoghi di lavoro, oltre all'attività di formazione pratica • docenza composta, per almeno 50%, da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro • differenziazione delle sedi di attività didattica, da porre in relazione alle caratteristiche delle strutture e agli obiettivi formativi da conseguire. 1.1.7 STANDARD FORMATIVI (rif.: 1. documento tecnico allegato all’accordo governo-regioni del 14 settembre 2000; 2. decreto n.436/2000 art.5; 3. accordo governoregioni del 1° agosto 2002 e relativo documento tecnico; accordo governo-regioni del 29 aprile 2004 e relativo documento tecnico; accordo governo-regioni del 25 novembre 2004 e relativo documento tecnico.) Gli standard delle competenze determinano i requisiti minimi per l’accesso al percorso formativo degli I.F.T.S. e il risultato minimo in esito ad esso, specificato in termine di Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 19 competenze verificabili e certificabili. Queste ultime possono essere riconosciute come crediti formativi in modo autonomo. A livello nazionale sono definiti gli standard minimi di competenze, base minima comune per una figura di riferimento, che si devono dimostrare posseduti in esito al percorso formativo. Le Regioni, sulla base dell’analisi dei fabbisogni professionali locali e attraverso la concertazione, possono implementare tali standard minimi, cioè individuare competenze aggiuntive per rispondere alle esigenze locali, dando luogo così a specifici profili professionali regionali. Gli standard fanno riferimento a competenze di base, trasversali e tecnico-professionali: • competenze di base: insieme di conoscenze e abilità nonché della loro capacità d’uso, costituiscono sia la base minima per l’accesso al lavoro e alle professioni, sia il requisito per l’accesso a qualsiasi percorso di formazione ulteriore • competenze trasversali: insieme di competenze che vengono espresse nelle diverse situazioni lavorative e che consentono al soggetto di trasformare i saperi in un comportamento lavorativo efficace in un contesto specifico. Rappresentano inoltre obiettivi strategici di un processo formativo fondamentale per rafforzare l’apprendimento e le risorse dell’individuo • competenze tecnico-professionali: insieme di saperi e tecniche connessi all’esercizio delle attività operative richieste dai processi di lavoro e strettamente correlate alle diverse figure professionali. A) STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE IN INGRESSO Indipendentemente dai settori e dalle figure professionali di riferimento, le competenze alfabetico-funzionali e aritmetico-matematiche (literacy e numeracy) sono da considerarsi requisiti culturali minimi fondamentali e irrinunciabili per l’accesso ad un percorso formativo di livello post-secondario. Per la literacy come per la numeracy gli studi di riferimento sono le ricerche internazionali sviluppate in ambito OCDE-OECD sulle competenze alfabetiche della popolazione adulta. Gli indicatori di standard minimo di tali competenze, in accesso ad un canale post-secondario, sono: • competenze alfabetico-funzionali (literacy) – per le quali ci si riferisce al livello 3 di IALS-SIALS (International Adult Literacy Survey) e che sono rappresentate da: • comprensione di un testo in prosa come effetto di una positiva capacità di lettura ed utilizzo delle informazioni raccolte in una comunicazione efficace • capacità di comprensione e di utilizzo di informazione che deve essere raccolta e restituita attraverso grafici, schemi di tabelle, carte meteorologiche, formulari • competenze di tipo aritmetico-matematico (numeracy) per le quali ci si riferisce al livello ISCED 3 (di equivalenza dei diplomi di scuola secondaria superiore) di ALLS (Adult Literacy and Life skills Survey) e che sono rappresentate da: • capacità di letture, di comprensione e di calcolo, in relazione a testi di contenuto quantitativo Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 20 • il sapere e le abilità per rispondere alle necessità di utilizzare la matematica in diversi contesti B) STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE IN USCITA Gli standard in esito ai percorsi prevedono competenze nei seguenti ambiti: • competenze di base: • in lingua inglese, per le quali viene indicato il livello PET o First Certificate • informatiche, per le quali si fa riferimento alla certificazione europea ECDL • giuridiche (con riferimento al diritto comunitario e internazionale, disciplina del rapporto di lavoro e contrattualistica, tecniche di ricerca attiva del lavoro, prevenzione e tutela della salute, sicurezza sul lavoro) • economico-aziendali (con riferimento all’economia territoriale e al settore professionale oggetto del corso) • competenze trasversali, che riguardano i seguenti ambiti: • comunicativo/relazionali (diagnosticare, relazionarsi, affrontare, con particolare riferimento allo sviluppo di capacità di autoapprendimento) • organizzative (osservare, analizzare e situarsi in un contesto organizzativo, pianificare le risorse e gli obiettivi, lavorare in gruppo, negoziare). • competenze tecnico-professionali specifiche per ogni figura professionale. Sulla base delle indicazioni fornite nell’allegato C del documento tecnico approvato nell’ambito dell’accordo Conferenza Unificata del 1° agosto 2002, il CNP ha definito, il 19 novembre 2002, gli standard di competenze minime nazionali di base e trasversali: • non si devono confondere, quindi non devono coincidere, con il programma dei corsi • costituiscono elementi essenziali dell’occupabilità delle persone • hanno caratteristiche di essenzialità e chiarezza terminologica • realizzano un sistema di comunicazione diretta tra persona, ambiente sociale ed economico. Gli standard minimi delle competenze tecnico-professionali, relative alle trentasette figure professionali individuate nel documento tecnico allegato all’accordo della Conferenza unificata del 1/8/2002, allegato A, sono stati elaborati dai gruppi di settore e definiti nell’Accordo della Conferenza Unificata del 29/4/2004. Tutti gli standard minimi sono articolati secondo Unità Capitalizzabili - U.C., definite da: • denominazione specifica (titolo) • competenze obiettivo ( Il soggetto è in grado di…) • contenuti ( il soggetto ha bisogno di sapere come…) • modalità di valutazione ( il soggetto deve dimostrare di = descrittore…..secondo un livello di difficoltà definito = indicatore ) Ogni U.C. è: • un insieme di competenze autonomamente significativo ed autoconsistente, riconoscibile dal mondo del lavoro come componente specifico di Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 21 professionalità ed identificabile (dall’impresa e dal sistema formativo) quale risultato atteso di un processo formativo • un riferimento per la certificazione delle competenze acquisite da ciascun soggetto – nella propria esperienza di vita – e la base per il riconoscimento dei crediti formativi • uno standard minimo nel senso che può essere personalizzata e arricchita nel contenuto. Le U.C. di base e trasversali sono suddivise in 4 aree ritenute fondamentali, secondo lo schema seguente: • area delle competenze linguistiche, con due U.C.: • utilizzare l’inglese in modo autonomo • utilizzare l’inglese come linguaggio tecnico • area delle competenze scientifiche e tecnologiche con due U.C.: • informatica di base • dati e previsioni • area delle competenze giuridico-economico-aziendali con cinque U.C.: • le norme di diritto nazionale, comunitario, internazionale • la sicurezza e la prevenzione • il rapporto di lavoro • l’impresa e la sua organizzazione • la realizzazione dell’idea di impresa • area delle competenze trasversali con tre U.C.: • diagnosticare • relazionarsi • affrontare Per quanto riguarda l’inglese la progettazione delle U. C. fa costante riferimento agli standard definiti nel Common European Framework, a partire dalla sua prima edizione del 1996. Nella declinazione delle competenze in esito, si è assunto come obiettivo il grado B2, corrispondente ad un utilizzo autonomo della lingua, superiore al livello “di soglia” (threshold) e denominato anche vantage ovvero limited operational proficiency. Le U.C. tecnico-professionali sono di numero e fisionomia diversi a seconda delle figure professionali considerate. 1.1.8 MISURE DI ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO (rif. - Linee guida 98/99 e vademecum ISFOL) La selezione costituisce un’operazione propedeutica all’avvio dell’attività formativa alla quale vengono ammessi tutti coloro che ne facciano richiesta. Ai candidati si richiedono prove per testare sia le competenze già possedute, sia le motivazioni dell’aspirante corsista in relazione agli obiettivi del percorso. A questo fine si analizzano le aspettative, gli interessi, i bisogni formativi percepiti ed i progetti individuali degli aspiranti. Tali informazioni, adeguatamente registrate, costituiscono, per i corsisti ammessi, il primo nucleo del Dossier individuale, del quale fa parte anche la documentazione relativa alle pregresse esperienze di studio e di lavoro, che viene esibita dal candidato. Durante la selezione vengono considerate anche le competenze di lingua inglese e di informatica di base, i cui livelli d’ingresso vengono accertati coerentemente con gli obiettivi Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 22 formativi del percorso. Al fine di facilitarne o consolidarne il possesso, sono realizzati, ove previsti dai relativi progetti, specifici moduli quale misura di accompagnamento al percorso. Il momento dell’accoglienza costituisce una fase delicata del percorso formativo, nella quale vengono poste le basi per un positivo avvio delle attività di formazione. Viene effettuato il bilancio di competenze degli allievi selezionati, che consentirà di elaborare piani individualizzati, anche alla luce dei risultati delle attività di selezione. Il bilancio di competenze è una metodologia attiva di orientamento, in cui il soggetto è protagonista del processo poiché contribuisce alla sua definizione in collaborazione con gli esperti coinvolti. Attraverso tale metodo si persegue l'obiettivo di individuare competenze, attitudini professionali e personali, bisogni, aspirazioni del soggetto e di utilizzare tali informazioni per tracciare le possibili evoluzioni professionali. E’ da considerarsi anche come un valido strumento della progettazione formativa, in particolare dei percorsi individualizzati, in quanto consente la rilevazione di specifici bisogni formativi. Viene stipulato il patto formativo, relativo ai risultati attesi dagli allievi e dagli operatori della formazione e vengono illustrate le modalità logistico - organizzative del percorso. Le misure di accompagnamento costituiscono l’insieme dei servizi non formativi di supporto all’allievo e relativi alle azioni che rendono maggiormente fruibile il percorso formativo e ne favoriscono il successo, anche in termini di inserimento lavorativo o di ulteriore formazione. I servizi costituiscono le condizioni per l’ampliamento dell’accesso a tali percorsi, da parte di diverse tipologie di soggetti, anche a rischio di esclusione sociale e lavorativa, e per la loro percorribilità con risultati positivi. Le misure di accompagnamento sono: • azioni d’informazione che vanno sviluppate soprattutto in fase di avvio dei percorsi, ma devono essere comunque garantite con continuità durante il loro svolgimento, attraverso modalità da definire, per consentire gli eventuali ingressi o uscite in itinere degli allievi • servizio di orientamento che si configura come un supporto all’allievo: • all’ingresso, per aiutarlo nella scelta e nella predisposizione di un percorso di formazione individualizzato • all’uscita, per assisterlo nell’eventuale scelta di proseguire verso ulteriori opportunità formative • consulenza individuale che consta di un’attività personalizzata, sul modello del counselling, finalizzata a sostenere l’allievo durante il percorso formativo, a prevenirne l’abbandono, a supportarlo nella costruzione di un percorso individualizzato. E’ inoltre necessario stabilire uno stretto collegamento con gli operatori del percorso formativo (coordinatori, docenti, formatori, tutor, ecc.) per operare con maggior efficacia • inserimento lavorativo che promuove l’incontro tra la potenziale domanda di lavoro e gli allievi in uscita dal percorso, interessati a trovare un’occupazione. In questo tipo di percorsi la progettazione formativa viene svolta con un ampio ricorso alla collaborazione con i soggetti del mondo del lavoro e si basa sulla pratica dell’alternanza: queste stesse dinamiche facilitano ovviamente l’incontro domanda e offerta di lavoro. Tale servizio, in particolare, vede il coinvolgimento delle strutture per l’impiego, in quanto costituisce uno dei possibili canali che facilitano sia l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, sia i processi di riqualificazione. Il Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 23 servizio opera soprattutto nella fase conclusiva del percorso, prevedendo comunque momenti finalizzati alla conoscenza del mercato del lavoro specifico, anche in itinere. 1.1.9 RICONOSCIMENTO, ACCREDITAMENTO DELLE COMPETENZE - I CREDITI e CERTIFICAZIONE • A) ACCREDITAMENTO DELLE COMPETENZE IN INGRESSO L’accreditamento delle competenze in ingresso ai percorsi IFTS: • è funzionale a: • verificare le caratteristiche individuali (titoli, esperienze, competenze, ecc.) • accertare, con modalità non scolastiche, eventuali competenze già acquisite da considerarsi quali crediti formativi per la determinazione della durata del percorso individuale • definire, ove necessario, l'opportunità di predisporre misure specifiche di accompagnamento e/o integrazione del percorso a garanzia del successo formativo • viene attivato, a seguito della richiesta del candidato, ammesso alla frequenza del corso, al termine della fase di selezione • prevede che il candidato presenti la documentazione attestante eventuali esperienze di studio e di lavoro precedentemente maturate e che costituisce la prima parte del Documento individuale • consiste di due fasi: • individuazione e definizione delle eventuali acquisizioni pregresse • riconoscimento del/i credito/i formativo/i corrispondente/i • comprende: • l’esame della documentazione presentata • il colloquio • eventuali prove di riscontro, che possono essere standard oppure costruite ad hoc Le Commissioni, tenuto conto del Documento individuale del progetto IFTS e della relativa figura professionale, deliberano sul riconoscimento dei crediti formativi, argomentando per iscritto la propria decisione al riguardo e trasmettono la relativa verbalizzazione agli interessati e ai Comitati Tecnici di progetto, che ne prendono atto in funzione della personalizzazione del percorso Il possesso dei requisiti per l’accesso, la selezione e l’accreditamento delle competenze è accertato da commissioni costituite secondo procedure e criteri stabiliti dalle Regioni B) DICHIARAZIONE INTERMEDIA L’utente, per motivi personali o nel caso di uscita anticipata dal percorso, può richiedere la Dichiarazione intermedia - secondo il modello Dichiarazione dei Percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (rif. Accordo Conferenza Unificata 2 marzo 2000) - del percorso seguito, con l’indicazione delle competenze acquisite al fine di facilitare il riconoscimento dei crediti formativi in altri percorsi. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 24 C) CERTIFICAZIONE FINALE I percorsi dell'IFTS si concludono con verifiche finali delle competenze acquisite, condotte da Commissioni d'esame costituite in modo da assicurare la presenza di rappresentanti della scuola, dell'università, della formazione professionale ed esperti del mondo del lavoro. La documentazione propedeutica alla prova è costituita da • un dossier del percorso individuale, predisposto dai docenti del corso, riguardante la documentazione delle diverse fasi del percorso, la valutazione dello stage, delle conoscenze culturali e delle competenze professionali acquisite dall’utente • un documento individuale, predisposto dall’utente, riguardante la presentazione e riflessione personale del lavoro svolto durante il percorso. A questo fine l’utente correda il dossier anche con i materiali da lui prodotti nel corso stesso e con la documentazione relativa alle conoscenze e competenze acquisite. Il dossier ed il documento individuale dovranno pervenire alla Commissione d’esame in tempo utile, e comunque almeno 5 giorni prima della seduta preliminare. Le prove di valutazione si articolano in • un colloquio individuale • una prova di simulazione, che deve consentire di verificare, per ciascun utente, l’acquisizione delle conoscenze e competenze che costituiscono il riferimento del percorso dell’I.F.T.S.. La predisposizione dei documenti medesimi è condizione di ammissibilità alle prove di valutazione. Le prove di valutazione finale sono predisposte dalla Commissione d’esame, in coerenza con il progetto definito dal Comitato tecnico scientifico. La valutazione finale è espressa in centesimi dalla Commissione d’esame come risultato di sintesi della valutazione dei membri della stessa, sulla base di una ponderazione del 70% da attribuire al colloquio e analisi dei citati documenti e del 30% alla prova di simulazione. Si considerano acquisite le competenze oggetto del percorso dell’I.F.T.S. ove l’utente abbia conseguito 60 punti su 100 nelle due prove (almeno 42 nella prima e 18 nella seconda). Il certificato finale viene rilasciato solo nel caso di superamento delle prove. La valutazione viene riportata sul certificato finale solo se raggiunta con il massimo dei voti. In tal caso viene espressa l’indicazione: “con lode”. Di tutte le operazioni d’esame deve essere redatta apposita verbalizzazione, da cui risulti anche la valutazione conseguita e il relativo punteggio attribuito a ciascun utente. La dichiarazione della votazione conseguita è rilasciata a richiesta dell’interessato. A coloro i quali superano tutte le prove previste per il conseguimento del titolo, viene rilasciata una certificazione finale da parte delle Regioni, secondo il dispositivo di certificazione finale dei percorsi I.F.T.S. e relative linee guida approvato dalla Conferenza Unificata Stato Regioni Città ed Autonomie locali il 2 marzo 2000. Con il termine credito formativo si intende un insieme di esperienze di studio, di percorsi formativi (formali e non) accumulabili allo scopo del raggiungimento di un diploma, attestato, o certificato. Il sistema di crediti nei percorsi di IFTS deve garantire il loro riconoscimento rispetto a due ambiti: • interno: al fine di costruire percorsi individualizzati che prevedano anche un itinerario più breve o l’ingresso/uscita in itinere degli allievi; si tratta di crediti didattici, Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 25 utilizzabili per riconoscere all’allievo competenze maturate in ambito disciplinare, conseguite attraverso percorsi formativi e professionali precedenti • esterno: per consentire il proseguimento nel sistema universitario e di formazione professionale, nonché per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro e lo sviluppo dei percorsi di sviluppo professionale. In relazione ai crediti verso l’esterno è fondamentale che siano coinvolte, fin dalla fase di progettazione didattica, le strutture (università, strutture regionali) che poi dovranno formalmente riconoscere i crediti per l’ingresso nei loro percorsi, per concertare il percorso e garantire il passaggio. Per questa ragione devono essere effettuati degli accordi quadro a livello nazionale e/o regionale, in modo da consentire successivamente la formulazione di accordi rispetto al singolo percorso di I.F.T.S.. Per il riconoscimento di crediti formativi rispetto all’ingresso in percorsi universitari, è possibile far riferimento al sistema universitario di crediti, valido a livello europeo, (ECTS) European Credit Transfer System. 1.1.10 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE SISTEMA DI DOCUMENTAZIONE - BANCA DATI (rif. DI. 436/00 art. 10; Accordo Conferenza Unificata 1/8/02 allegato H) (DI 436/00 art. 9; Accordo 1/8/02 allegato H) Il sistema di monitoraggio e valutazione è finalizzato ad osservare e valutare gli aspetti peculiari dei percorsi I.F.T.S. e a produrre informazioni utili a sostenere lo sviluppo quantitativo e qualitativo della nuova filiera e ad analizzare i risultati e i fattori di efficacia per il contesto locale. Le linee guida per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi sono proposte dal Comitato nazionale per l’I.F.T.S. Le attività previste sono realizzate attraverso l'assistenza tecnica dell' ISFOL utilizzando le informazioni e i dati disponibili presso i soggetti responsabili a livello regionale e presso la Banca Dati. Le modalità per l'effettuazione del piano di monitoraggio e valutazione sono determinate in modo da realizzare un'azione integrata tra i livelli nazionale e regionale. Il piano di monitoraggio e valutazione: • è validato, per ogni anno di programmazione, dal Comitato nazionale • prevede la realizzazione di un rapporto per ciascuna annualità di programmazione dei corsi, contenente anche informazioni statistiche relative a ciascun ambito regionale • prevede idonee attività per seguire tutte le fasi del processo formativo • prende in considerazione non solo i risultati finali ma anche le condizioni, le risorse impiegate, le attività svolte per conseguire tali risultati La valutazione partecipata coinvolge i diversi soggetti e permette una distinzione tra: • valutazione interna, riguarda sia il raggiungimento dei traguardi di apprendimento dei singoli soggetti in formazione, sia la valutazione complessiva del progetto. • valutazione esterna, riguarda gli aspetti di congruità delle singole fasi rispetto all’intero percorso formativo, e del percorso stesso con l’impianto progettuale generale; ne è responsabile in genere un soggetto esterno al processo formativo. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 26 Gli elementi emersi dalla valutazione esterna dei singoli progetti confluiranno nella valutazione esterna della sperimentazione nel suo complesso, consentendo di effettuare parallelamente due azioni: • un’attività di monitoraggio dell’andamento delle sperimentazioni in modo da verificarne l’evoluzione, individuando per tempo i punti di forza e di debolezza, al fine di programmare gli interventi più opportuni di sostegno volti a garantire il buon esito dell’iniziativa; • una verifica dei risultati finali raggiunti dalle sperimentazioni in modo da poter fare un bilancio complessivo dell’esperienza e diffonderla successivamente ad altri contesti. • la funzione generale della Banca Dati e dello spazio web dedicato www.indire.it/ifts è quella di documentare lo sviluppo delle pratiche e delle conoscenze nel Sistema IFTS. La documentazione descrittiva delle pratiche prodotte nella didattica, nelle misure di accompagnamento e di sistema, nella raccolta dei dati della programmazione, della pianificazione e della realizzazione dei percorsi IFTS, sono la base per le successive azioni di monitoraggio e di valutazione. La rilevazione condivisa, trasparente e sistematica realizzata con le procedure informatiche è condizione sia di un fondato confronto nazionale e internazionale a partire dall’Unione europea, sia dell'analisi approfondita e della diffusione delle buone pratiche. A tal fine il Gruppo “Sviluppo Banca Dati e Reti” condivide la costruzione di procedure di raccolta e rappresentazione on line delle pratiche e delle conoscenze prodotte e utilizzate nel Sistema IFTS. Le procedure di raccolta si alimentano con il raccordo ai siti regionali e/o con il contributo diretto degli utenti del Sistema (progettisti, docenti, tutor, corsisti, ecc.). Appositi strumenti di lavoro on line sono costruiti e mantenuti • a sostegno delle attività svolte dalle Regioni, dal Comitato nazionale, dai Gruppi di lavoro, dai Comitati di settore • per le azioni di sperimentazione • per facilitare la comunicazione interattiva con l'obiettivo di favorire la pubblicizzazione dell'IFTS, l'aggiornamento continuo degli utenti del Sistema e la consultazione delle informazioni. La realizzazione e gestione è affidata all’Istituto nazionale per la documentazione, l’innovazione e la ricerca educativa (I.N.D.I.R.E.). La Banca dati costituisce il nucleo dell’impianto informativo e documentale del Sistema I.F.T.S., ivi comprese le misure per l’integrazione dei sistemi formativi a livello post-secondario (F.I.S.), a norma dell’articolo 9 del D. I. 436 /2000. Presso l’I.N.D.I.R.E. è attivo inoltre il gruppo di lavoro denominato “Sviluppo Banca Dati e Reti”, composto dai rappresentanti di tutte le Regioni e dai rappresentanti dell’ANCI, dell’UPI, dell’UNCEM, dell’ISFOL, dell’ISTAT e del MIUR, che presidia la funzionalità strutturale e organizzativa del sistema informativo e documentale I.F.T.S.. Il Gruppo di lavoro definisce strumenti e procedure condivise e trasparenti per la raccolta, l’aggiornamento, la documentazione e la pubblicazione di dati, informazioni e conoscenze prodotte nel Sistema IFTS e opera in base alle Linee Guida definite dal Comitato nazionale. Tra la Banca Dati e i sistemi informativi regionali si crea uno scambio di informazioni che facilita le azioni di programmazione, di sviluppo, di documentazione, di monitoraggio e valutazione nel Sistema I.F.T.S., in linea con il Piano d’Azione di e-government. Per ogni nuova programmazione nazionale, il formulario per la presentazione dei progetti è ridefinito Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 27 dal Gruppo Sviluppo Banca Dati e Reti ed è fornito, in formato elettronico, dall’INDIRE alle Regioni. 1.1.11 L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA Dall’analisi dell’Accordo della Conferenza unificata del 25.11.2004 emergono le linee d’indirizzo per la programmazione della fase di messa a regime del sistema I.F.T.S.. Al fine di consolidare e stabilizzare l’offerta formativa IFTS è opportuno: • dare maggiore visibilità, stabilità e qualità all’offerta stessa • superare progressivamente la precarietà e la frammentazione degli interventi e facilitare l’ accumulazione delle conoscenze e delle esperienze • stabilire un più stretto raccordo con: • i fabbisogni formativi del mercato del lavoro • le linee per la programmazione dei percorsi dell’IFTS • capitalizzare i risultati delle sperimentazioni degli standard minimi delle competenze di base e trasversali e sperimentare gli standard minimi delle competenze tecnico-professionali delle 37 figure professionali di riferimento nonché di quelle allegate all’acc. 25.11.04 (banche e assicurazioni) • promuovere progetti pilota anche su figure relative ai servizi alla persona, alla salvaguardia dell’ambiente e alla assistenza zooiatrica Si prevede allo scopo la redazione di piani regionali contenenti programmi di intervento assegnati a istituzioni scolastiche o a sedi formative accreditate dalle regioni, che possano operare su base pluriennale. Esse vengono individuate con gli strumenti di cui al punto 9, comma 1, lett. a). (strumenti della programmazione negoziata e gli Accordi di cui alla legge 662/96, art. 2, comma 203,) I programmi regionali comprendono: • i percorsi formativi • eventuali misure di accompagnamento e di sistema, da realizzare con la modalità del partenariato di cui all’art. 4 del Regolamento. I soggetti attuatori assumono, in questa fase, la denominazione di “Poli formativi per l’istruzione e la formazione tecnica superiore”con l’indicazione: • del settore di riferimento per alta formazione • delle priorità per aree e settori del proprio territorio • di particolari esigenze connesse all’innovazione tecnologica e alla ricerca, in collaborazione con Università, imprese, Istituti superiori, Organismi di formazione e Centri di ricerca • del riposizionamento strategico dei comparti più importanti del made in Italy. 1.1.12 FORMAZIONE NEL SETTORE TURISTICO IN ITALIA L’Italia è un paese in cui il turismo costituisce uno dei settori economici più importanti. La formazione nel settore turistico offre una pluralità di opportunità. A livello di scuola secondaria superiore: l’istituto tecnico per il turismo con diploma quinquennale e l’istituto professionale per i servizi turistici e alberghieri con qualifiche triennali e quinquennali con postqualifiche finanziate anche dalle regioni Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 28 A livello postsecondario le figure professionali del settore turistico sono previste dall’Accordo della conferenza unificata del 1.8.02 e 29.04.04 sono quattro: • Tecnico superiore per l’assistenza alla direzione di agenzie di viaggio e ai tour operator • Tecnico superiore per l’assistenza alla direzione di strutture ricettiva • Tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche • Tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato Molte sono anche le iniziative di formazione superiore realizzate con i finanziamenti del FSE In tale settore inoltre si rendono necessarie modalità formative tipiche della life long learning e in considerazione del fatto che la gran parte dei lavoratori e lavoratrici non dispone di una certificazione che accrediti la loro qualifica professionale, si rende sempre più urgente un intervento che consenta al soggetto di valorizzare le competenze acquisite e di rientrare in iter formativi flessibili. La figura I.F.T.S. contribuisce al progetto ARGO in quanto ritenuta strategica ed innovativa del settore del turismo. 1.2 1.2.1 IL SISTEMA SPAGNOLO DI FORMAZIONE SUPERIORE DEFINIZIONE La legislazione nell’ambito della Formazione Professionale in Spagna è frutto di un lavoro concertato da parte dei quattro attori sociali: le istituzioni pubbliche dello Stato e delle comunità autonome, le forze sociali e le organizzazioni dell'impresa. Il sistema di Formazione Professionale spagnolo è formato da tre sottosistemi • la Formazione Iniziale, ordinata e dipendente dal Ministero dell’Educazione, la cui gestione è stata demandata ai Governi Regionali • la Formazione per l'occupazione, di competenza del Ministero del Lavoro a livello centrale e delle comunità autonome a livello locale; è integrata nel sistema di informazione dei centri per l'impiego • la Formazione Continua organizzata e gestita in forma tripartita tra l’amministrazione centrale del Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, le organizzazioni datoriali e i sindacali. Negli ultimi anni si evidenzia sempre più la necessità di definire meccanismi che permettono di coordinare i tre sottosistemi e di definire le modalità di riconoscimento delle qualifiche nei passaggi dall’uno all’altro. La necessità di trasparenza e garanzia di mobilità delle persone è condivisa, stabilita a livello di enunciati, ma realizzata solo parzialmente. La formazione professionale especifica, in Spagna, è organizzata su due livelli: • di grado medio – ramo professionale della scuola secondaria superiore, comincia alla fine dell’istruzione secondaria obbligatoria • di grado superiore – è la formazione superiore non universitaria, comincia dopo il diploma. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.2.2 p. 29 MOTIVAZIONI La crisi occupazionale spagnola della fine anni ‘70 ed inizi anni ‘80 evidenzia l’importanza che la formazione professionale dovrebbe avere nel fornire una risposta positiva all’occupabilità. Il dibattito si concentra sulla modalità di far formazione in Spagna. Il linguaggio della formazione professionale si arricchisce di concetti nuovi, quali ad esempio quello di competenza. Si ritiene infatti che il concetto di competenza costituisca un efficace strumento nell’interfaccia tra mondo della formazione e mondo del lavoro in quanto facilita, orientandole, le iniziative e promuove scambi e sinergie. In particolare: • avvicina il mondo del lavoro a quello dell’educazione-formazione • favorisce l’adeguamento del mondo del lavoro alle evoluzioni della tecnologia e dell’organizzazione sociale dei processi di produzione • promuove l’innovazione dei processi di educazione e di formazione • facilita le sinergie e le collaborazioni in un’ampia gamma di istituzioni che possono essere considerate dei veri e propri agenti dello sviluppo e della fornitura di formazione professionale • favorisce le modalità di acquisizione, di riconoscimento e quindi anche di messa in trasparenza delle Qualifiche Professionali. Del resto sono queste motivazioni a favore della formazione professionale che caratterizzano il dibattito non solo spagnolo, ma dell’intera Europa, in un momento di crisi occupazionale e sollecitano la rimozione dei fattori che ostacolano l’occupabilitá delle persone. Le trasformazioni del mercato del lavoro, sempre più rapide e influenzate dai mutamenti economici, tecnologici e sociali e dalla decentralizzazione produttiva, obbligano a nuove forme di organizzazione del lavoro ed esigono competenze nuove che devono adattarsi alle menzionate trasformazioni. Negli ultimi anni si sono prodotti in Spagna cambiamenti significativi nei sistemi di formazione professionale. Le motivazioni sono chiare e condivise: • adeguare i sistemi di formazione alle necessità di cambiamento del mondo del lavoro • creare sistemi flessibili che garantiscano l’acquisizione di competenze chiave necessarie al sistema produttivo 1.2.3 QUADRO NORMATIVO Si ritiene indispensabile presentare una breve cronologia dei punti più importanti nella configurazione del sistema di Formazione Professionale in Spagna. 1986 - Creazione del Consiglio Generale sulla Formazione Professionale 1990 - Legge sull’ordinamento generale del Sistema Educativo (LOGSE), segna un significativo momento di ammodernamento e di trasformazione del sistema di educazione. Il disegno vigente fino al momento dell’approvazione di detta legge era un modello degli anni ’70. La LOGSE ha come topic fondamentali: Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • • • • • p. 30 ampliare l’Educazione di Base e l’estensione, in condizioni di obbligatorietà e gratuità, fino ai diciassette anni, età minima prevista dalla legge per l’ingresso nel mondo del lavoro riordinare il sistema educativo e le sue articolazioni in educazione infantile, educazione primaria, educazione superiore, che comprende l’educazione superiore obbligatoria, il liceo, la formazione professionale di grado medio, la formazione professionale di grado superiore e l’educazione universitaria attribuire valenza di istanza sociale all’educazione nella società del futuro in quanto questa si configura come società della conoscenza trasmettere informazioni e conoscenze organizzare il sistema criticamente, in modo tale da fornire all’educazione un senso personale e morale. La LOGSE • pianifica la formazione professionale basandosi sul sistema di analisi delle competenze • stabilisce il concetto di unità di competenza • assegna al sistema di formazione professionale la valenza di mobilitazione sociale e di partecipazione e rappresentanza della società civile 1993 - Real Decreto che regola il piano nazionale di formazione e inserimento professionale (FIP) Il FIP comprende un’insieme di azioni di formazione professionale dirette ai lavoratori disoccupati, nel caso in cui questi ultimi siano carenti di formazione professionale specifica o quando la loro qualifica risulti insufficiente o inadeguata, al fine di fornire qualifiche rispondenti alle richieste del sistema produttivo e spendibili nel mondo del lavoro. Il Real Decreto riordina le azioni di formazione professionale: • pone maggior enfasi sul reinserimento professionale di persone disoccupate (in situazione di “paro”) che per il fatto di trovarsi in questa situazione, vedono crescere la difficoltà ulteriore di reingresso nel lavoro • approva il Piano Nazionale di Formazione e d’Inserimento Professionale • gestisce il passaggio di competenze nella gestione della Formazione Professionale alle Comunità Autonome • promuove negli attori del dialogo sociale un alto grado di responsabilità nell’erogare formazione continua ai lavoratori occupati • assicura la complementarietà tra la formazione professionale regolare e quella occupazionale, in relazione al contesto socio economico • vincola strettamente la formazione occupazionale all’inserimento lavorativo e garantisce, mediante la compilazione di certificati di professionalità, un’adeguata trasparenza del mercato del lavoro, a livello interno e comunitario, a beneficio di imprese e lavoratori • attribuisce rilevanza alla corrispondenza fra le conoscenze acquisite nella formazione professionale occupazionale e l’insegnamento di formazione professionale, impartiti dal sistema educativo. 1993 - 1º PROGRAMA NAZIONALE SULLA FORMAZIONE PROFESSIONALE In relazione al mandato stabilito dal Consiglio generale della formazione Professionale, si promulga il primo Programma Nazionale di Formazione Professionale che si fonda sui seguenti pilastri: Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • • p. 31 l’investimento in capitale umano della Formazione Professionale l’integrazione della Formazione Professionale con le politiche attive del lavoro nella prospettiva tracciata a livello comunitario • la partecipazione dell’Amministrazione Generale dello Stato, delle Forze Sociali e delle Comunità Autonome all’interno del Consiglio Generale di Formazione Professionale • la creazione del Sistema Nazionale delle Qualifiche • il miglioramento dei livelli di qualifica della popolazione impiegata • il miglioramento della trasparenza del mercato del lavoro • l’incrocio tra offerta e domanda • il miglioramento della qualità e della coerenza del sistema di Formazione Professionale • l’informazione relativa alle esigenze professionali del mercato del lavoro interno ed esterno 1998 - 2º PROGRAMA NAZIONALE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Definisce il sistema di Formazione Professionale come la somma di tre sottosistemi interrelati tra loro e al tempo stesso riferiti alla dimensione europea. Fra questi sottosistemi è introdotta la Formazione Continua, non inserita nel precedente programma, che diventa invece uno degli assi fondamentali del nuovo programma e si integra nel Sistema Nazionale delle Qualifiche. Gli obiettivi principali del programma sono: • creazione del Sistema Nazionale delle Qualifiche da parte dell’Istituto Nazionale delle Qualifiche e degli Osservatori Professionali. Il sistema deve garantire corrispondenze e validazioni tra i diversi titoli dello Stato • garanzia dell’inserimento lavorativo attraverso una stretta collaborazione tra impresa e organismo di formazione • incremento della spendibilità delle azioni formative nei diversi sottosistemi • promozione della formazione nei luoghi di lavoro, attuata attraverso contratti formativi, altre pratiche e sinergie fra scuola e impresa • creazione di un Sistema Integrato di informazione e orientamento professionale, che consenta all’offerta formativa di fornire le competenze professionali richieste dal mercato lavorativo • qualità della Formazione Professionale attraverso la promozione dell’aggiornamento del corpo docente e dei formatori, la qualità dei metodi di insegnamento/apprendimento e la riformulazione dei programmi di formazione in termini di competenze dei profili professionali • coerenza dello scenario della Formazione Professionale spagnola con quello europeo attraverso la promozione della trasparenza delle qualifiche e della libera circolazione dei lavoratori (rif. agli obiettivi dei fondi strutturali e alle indicazioni rilevabili dai Programmi e dalle Iniziative Comunitarie della Formazione Professionale) • programmazione di offerte mirate a gruppi con necessità specifiche: giovani, donne con difficoltà di accesso all’impiego, immigranti e adulti con qualifiche non adeguate. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 32 Gli obiettivi di base che il nuovo Programma Nazionale di Formazione professionale assegna alla Formazione Professionale Continua sono: • lo sviluppo della Formazione Professionale per una maggiore professionalizzazione e integrazione con gli altri sottosistemi • il consolidamento della certificazione della Formazione Professionale Continua in relazione al Sistema Nazionale delle Qualifiche, attraverso la sua integrazione nei Certificati Professionali • la formazione della popolazione occupata come fattore di competitività, di stabilità nell’impiego e di integrazione e coesione sociale 1992 – 1996 – 2000 - ACCORDI NAZIONALI SULLA FORMAZIONE CONTINUA La Formazione Professionale nel suo insieme é stata oggetto di trattamento speciale da parte degli interlocutori sociali,e il frutto di questi lavori sono stati i successivi Accordi Nazionali di Formazione Continua firmati dalle Organizzazioni più rappresentative dei lavoratori e degli imprenditori. I risultati ottenuti con i primi accordi di Formazione Continua, sono stati considerati di gran valore da parte delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali sottoscrittrici degli stessi accordi. La messa in moto di accordi ha supposto che in poco tempo quasi un milione e mezzo di lavoratori e cento mila imprese partecipassero ogni anno ad attività formative sviluppate. La Formazione Continua diventa così parte fondamentale delle politiche attive del lavoro e un aspetto chiave dei processi di cambiamento economico, tecnologico e sociale, nonché del miglioramento delle qualifiche dei lavoratori e lavoratrici. 1999: CREAZIONE DELL’ISTITUTO NAZIONALE DELLE QUALIFICHE 2000: LEGGE SULLA QUALIFICAZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE. Il principale obiettivo di questa Legge é la messa a sistema dell’offerta di formazione professionale, delle relative qualifiche e modalità di accreditamento, in grado di rispondere con efficacia e trasparenza alla domande della società civile. L’offerta formativa, sostenuta con fondi pubblici, risponderà sia ai fabbisogni delle persone (aspettative) sia a quelli professionali (necessità del sistema produttivo) Il nuovo ACCORDO TRIPARTITO DEL FEBBRAIO 2001, presenta alcune novità di contenuto e gestione: • inclusione di nuove modalità e iniziative formative dirette alle imprese dell’Economia Sociale • miglioramento del modello di gestione e modifica attraverso una nuova Fondazione in cui, insieme alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali più rappresentative, siano presenti gli Enti locali 2003: REAL DECRETO SUL CATALOGO NAZIONALE DELLE QUALIFICHE 1.2.4 ORGANI DI PROGRAMMAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Il Consiglio Generale sulla Formazione Professionale dipende dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E’ un organo di consulenza, di partecipazione istituzionale e di supporto al Governo in materia di formazione professionale. Vi partecipano le forze sociali ed economiche e i rappresentanti del Ministero dell’Educazione. Attualmente ne fanno parte anche gli Enti locali, essendosi concluso il processo di trasferimento di competenze in tema di politiche attive del lavoro. Il Consiglio Generale di Formazione Professionale: Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 33 • elabora e propone al Governo, per l’approvazione, il programma nazionale di formazione professionale • controlla l’esecuzione del programma nazionale e propone la sua attuazione • si occupa dei piani di studio e delle certificazioni per la formazione professionale occupazionale • definisce le equivalenze tra iter accademico e/o professionale regolare • può decidere delle corrispondenze con i gradi di formazione professionale regolare, senza il giudizio delle competenze del consiglio scolare di stato in questa materia • emette proposte e raccomandazioni ai dipartimenti ministeriali competenti in materia di formazione professionale • propone azioni per migliorare l’orientamento professionale • valuta e monitora costantemente gli interventi, che si sviluppano, in materia di formazione professionale con lo scopo di: • sviluppare l’integrazione delle qualifiche professionali • promuovere l’integrazione delle diverse forme di acquisizione delle competenze professionali • conseguire l’integrazione dell’offerta di Formazione Professionale • costruire un catalogo modulare integrato di formazione, associato con il Sistema delle Qualifiche, costantemente aggiornato • osservare l’evoluzione delle qualifiche stesse, aggiornarle • valutare il sistema nazionale delle qualifiche • stabilire i procedimenti di collaborazione e consulenza con le differenti Comunità Autonome, le Amministrazioni pubbliche competenti e gli interlocutori sociali. INEM - Istituto Nazionale dell’Impiego Essendo la Formazione Professionale Occupazionale (FPO) di competenza del Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, l’INEM si occupa di • pianificare gli obiettivi della FPO, le azioni da sviluppare a livello triennale, le specialità formative da potenziare e la valutazione dei corsi • stabilire i requisiti minimi a cui devono attenersi tutti i tipi di centri, sia pubblici che privati, che volessero avviare dei corsi di formazione • inviare le programmazioni al Consiglio Generale della Formazione Professionale affinché sia informato. COMUNITA’ AUTONOME (Enti Locali) • gestiscono la formazione continua sviluppando la formazione in aree con maggiore professionalizzazione • stabiliscono la certificazione delle sue azioni in relazione al Sistema Nazionale delle Qualificazioni • inviano le programmazioni al Consiglio Generale della Formazione Professionale affinché siano informati • promuovono la formazione della popolazione occupata per incrementare la competitività delle imprese e del tessuto imprenditoriale Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 34 • • perfezionano i processi di sostegno e valutazione garantiscono in qualsiasi momento la corrispondenza tra le qualificazioni professionali e le necessità del marcato del lavoro • facilitano il dialogo e la partecipazione delle forze sociali • raggiungono accordi di collaborazione con INEM, cercando di promuovere l’integrazione sistemica e di includere la totalità delle offerte formative in materia di formazione professionale. I corsi di formazione superiore (advanced) sono organizzati dalle Istituzioni di istruzione e da quelle della formazione superiore. 1.2.5 ANALISI DEI FABBISOGNI DI PROFESSIONALITÀ E INDIVIDUAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI Nella formazione professionale regolata non esistono dei meccanismi istituzionali che assicurino l’aggiornamento continuo dell’offerta formativa. La nuova formazione professionale, assumendo il concetto di competenza professionale, richiede un contatto continuo tra mondo della formazione e del lavoro per l’individuazione delle competenze chiave. Manca uno strumento idoneo allo scopo. Tanto il Primo Programma Nazionale di Formazione Professionale (1993) come il secondo (1998), indicano necessaria la creazione di un Sistema Nazionale delle Qualifiche Professionali in grado di rilevare i fabbisogni professionali e di adeguare quelli formativi. Ma tale indicazione non ha ancora trovato adeguata concretizzazione Le forze sociali lamentano uno scarsa rappresentatività nella definizione delle qualifiche, delle procedure di validazione delle stesse e nella tendenza ad attribuire molta valenza formativa soprattutto all’attività d’aula e relativamente poca a quella realizzata nei luoghi di lavoro. E’ invece convinzione comune dei partner sociali e degli imprenditori che la formazione costituisca un fattore d’importanza strategica per lo sviluppo e la competitività delle imprese. Le forze sociali ritengono che la via più adeguata per stabilire criteri e orientamenti politici per definire fabbisogni professionali e formativi, sia quella del dialogo sociale, dell’integrazione delle offerte, della flessibilità, nello sviluppo del concetto di unità di competenza. I fini che il Sistema Nazionale delle Qualifiche e della Formazione professionale si propone di raggiungere sono: • abilitare all’esercizio di attività professionali, in modo che si possano soddisfare sia le necessità individuali sia quelle del sistema produttivo e dell’impiego • promuovere un’offerta formativa di qualità, attualizzata e adeguata ai distinti destinatari • valutare e accreditare ufficialmente le competenze professionali comunque acquisite. Si evidenzia che per legge la qualifica professionale è intesa come: • insieme di competenze con valenza per l’occupabilità, comunque acquisite attraverso processi formativi formali e non formali, soggetti a valutazione e accreditamento. In funzione delle necessità del mercato del lavoro e delle qualifiche, si svilupperanno le offerte pubbliche di formazione Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 35 professionale, nella cui pianificazione si deve prestare speciale attenzione all’insegnamento delle nuove tecnologie, dell’informazione e della comunicazione, delle lingue dell’ Unione Europea e della prevenzione dei rischi nel lavoro. I Principi di base del sistema sono: • la formazione professionale orientata tanto allo sviluppo personale e all’esercizio del diritto al lavoro quanto alla libera elezione di professioni e uffici, alla soddisfazione delle necessità del sistema produttivo e dell’impiego durante tutta la vita • l’accesso, in condizioni di uguaglianza, di tutti i cittadini alle diverse offerte di formazione professionale • la partecipazione e cooperazione dei partner sociali nonché degli enti locali • l’adeguamento della formazione e delle qualifiche alle indicazioni dell’Unione Europea, in funzione degli obiettivi del mercato unico e della libera circolazione dei lavoratori. La Legge Organica 5/2002, all’articolo 7.2 attribuisce al governo, previa consulta del Consiglio Generale della Formazione Professionale, la determinazione della struttura e del contenuto del Catalogo Nazionale delle Qualifiche Professionali, così come il riconoscimento delle qualifiche e il loro periodico aggiornamento. Il Catalogo è lo strumento modulare che • ordina sistematicamente le qualifiche identificate nel sistema produttivo, stabilisce i contenuti formativi corrispondenti in relazione ai fabbisogni professionali, • definisce la figura professionale • definisce i relativi certificati di professionalità ottenibili anche con percorsi non formali ed informali • definisce la modalità di accreditamento valida in tutto il territorio nazionale. Le finalità del Catalogo sono: • l’integrazione delle offerte professionali, adeguate alle caratteristiche e alle richieste del sistema produttivo • la trasparenza • la conoscenza e la diffusione delle qualifiche tra i cittadini • la promozione della formazione durante tutto l’arco della vita • la facilitazione della mobilità dei lavoratori • la garanzia di livelli base di qualità • la facilitazione dell’informazione e dell’orientamento professionale. L’organizzazione delle qualifiche nel catalogo: • è per “famiglie professionali”, risponde ai criteri di affinità della competenza professionale • si articola in “unità di competenza”, intese come aggregati di competenze, specifiche di un’attività professionale • le unità di competenza rappresentano il “minimo” risultato certificabile e accumulabile per il rilascio di un titolo (diploma) nonché accreditabile Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 36 • la formazione, associata alle qualifiche professionali, è parte integrante del catalogo modulare e si struttura in moduli formativi, che prendono come riferimento le unità di competenza. L’ordinamento del sistema stabilisce i seguenti livelli di qualifica coerenti con quelli stabiliti dall’UE: • livello 1: competenza in un’insieme ridotto di attività di lavoro relativamente semplici, corrispondenti a processi normalizzati, essendo limitate le conoscenze teoriche e le capacità pratiche da applicare • livello 2: competenze in un insieme di attività professionali ben determinate con la capacità di utilizzare gli strumenti tecnici e scientifici propri. Richiede conoscenze dei fondamenti tecnici e scientifici della sua attività e capacità di comprensione e applicazione del processo • livello 3:competenze in un insieme di attività professionali che richiedono il dominio delle diverse tecniche e possono essere eseguite autonomamente. Comporta responsabilità di coordinazione e supervisione di lavoro tecnico e specializzato; esige la comprensione dei fondamenti tecnici e scientifici delle attività e la valutazione dei fattori del processo e delle sue ripercussioni economiche • livello 4: competenze in un grande insieme di attività professionali complesse, realizzate in una grande varietà di contesti che richiedono di coniugare variabili di tipo tecnico, scientifico, economico e organizzativo per pianificare azioni, definire o sviluppare progetti, processi, prodotti o servizi. • livello 5: competenza in un ampio insieme di attività professionali di grande complessità realizzati in diversi contesti a volte imprevedibili, che implicano la pianificazione di azioni o l’ideare prodotti, processi e servizi. Necessita di grande autonomia personale e di responsabilità nell’assegnazione di risorse, nell’analisi, nella diagnosi, nel disegno, nella pianificazione, nell’esecuzione e nella valutazione 1.2.6 STANDARD ORGANIZZATIVI La struttura dei corsi di formazione superiore (configurata dal governo centrale) è la medesima in tutti i paesi a livello generale (55%), mentre le comunità autonome integrano i curricoli di ciascuna qualifica disponibile nell’area di cui hanno la responsabilità (45%). I corsi hanno una durata che varia dalle 1300 alle 2000 ore. I corsi sono organizzati in cicli di formazione e in famiglie occupazionali. I cicli di formazione sono costituiti da: • moduli tecnico pratici, il cui peso è relativo alle competenze richieste per ciascun certificato • moduli professionalizzanti e di guida al lavoro, comuni a tutti i corsi • moduli professionalizzanti sul posto di lavoro, specifici per ciascun ciclo • lo stage è obbligatorio, da attuarsi in laboratorio o in impresa, per tutti i percorsi, tranne per coloro che possono dimostrare di aver parzialmente o totalmente sostenuto un’esperienza lavorativa nel settore di specializzazione Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 37 Lo stage non presuppone necessariamente la presenza del corsista in azienda e assicura un compenso economico, per alunno e ora di stage, da parte delle imprese coinvolte. È inoltre importante rilevare che i corsi di formazione professionale possono avvenire in loco oppure a distanza, e in questo ultimo caso dipendono dal ministero del lavoro. I settori delle occupazioni sono 29 e 78 sono i corsi professionalizzanti Il governo definisce il ciclo base di formazione, la durata minima del corso di formazione e il numero di ore richieste per ciascun modulo. Ciascuna comunità autonoma può organizzare la sua quota al fine di curvare il corso alle specificità del contesto socio-economico 1.2.7 STANDARD FORMATIVI QUALIFICA PROFESSIONALE: insieme di competenze professionali con riferimento all’impiego, che possono essere acquisite con la formazione modulare, con altri tipi di formazione, con l’esperienza lavorativa Deve contenere i seguenti elementi: • dati di identificazione della qualifica, denominazione ufficiale, “famiglia” professionale alla quale appartiene, il livello di qualifica e un codice alfanumerico. • competenza generale, che descriva in maniera abbreviata la proposta e le funzioni essenziali del professionista. • le unità di competenza, che rispondono alla qualifica • ambiente professionale, nel quale si indica l’ambito professionale, i settori produttivi e gli sbocchi occupazionali • la formazione associata, strutturata in moduli formativi. UNITA’ DI COMPETENZA: l’aggregato minimo di competenze professionali, suscettibili di riconoscimento e accreditamento parziale. COMPETENZA PROFESSIONALE: l’insieme di conoscenze e capacità che permettono l’ esercizio dell’attività professionale. MODULI FORMATIVI: blocco coerente di formazione associato a ognuna delle unità di competenza che identificano la qualifica; costituisce l’unità minima di formazione professionale, accreditabile e contenente gli insegnamenti che consentono di ottenere i titoli di formazione professionale e i certificati di professionalità. 1.2.8 MISURE DI ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO Sono requisiti per l’ammissione: • il diploma, che consente un accesso diretto. Nel caso in cui il numero delle richieste risulti superiore a quello dei posti disponibili verrà data precedenza a coloro che hanno già competenze specifiche • il test di ammissione, per la partecipazione al quale l’età minima è 20 anni, a meno che il partecipante non abbia già un diploma tecnico, nel qual caso l’età minima è di 18 anni. Le Comunità Autonome possono fissare il numero di posti riservati ad ammissione tramite test. Il test è finalizzato a verificare la maturità del candidato e le sue propensioni rispetto alle specificità del corso. Il candidato Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 38 che possa dimostrare di aver maturato esperienze di lavoro nel settore di riferimento può essere esonerato dal sostenere il test. La creazione di un sistema integrato di informazione, orientamento professionale e al lavoro deve essere considerata come una componente costitutiva del Sistema delle qualificazioni e della FP. Per questo risulterà più adeguato denominarlo Sistema Integrato di Qualificazione, Formazione e Orientamento Professionale. Compongono uno degli obiettivi principali la definizione, la regolamentazione e lo sviluppo di un Sistema Integrato delle Qualifiche, della Formazione e dell’Orientamento Professionale (SICFOR), costituito, come abbiamo detto, dal Sistema Nazionale delle qualificazioni Professionali (SNCP), dal Sistema di Formazione Professionale (che includa i sottosistemi di FPR,FPO e di FC) e dal Sistema Integrato di Informazione e Orientamento Professionale. 1.2.9 RICONOSCIMENTO, ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - I CREDITI Il Sistema Nazionale delle Qualificazioni Professionali (SNCP) in Spagna istituito a metà degli anni Ottanta, è attivo solo dalla metà degli anni 90. In questo processo un ruolo chiave é stato dato dal 1º Piano Nazionale della formazione Professionale e dai successivi Accordi Nazionali sulla Formazione Continua, con il protagonismo dei partner sociali, che enfatizzano e negoziano il riconoscimento delle qualificazioni professionali. Il nuovo Piano Nazionale sulla Formazione Professionale (2ºPNFP), ha sviluppato soprattutto misure orientate ad adeguare le azioni formative alle necessità di qualificazione richiesta dal mercato del lavoro, attraverso un processo finalizzato a: • articolare i diversi sistemi di formazione professionale • prevedere meccanismi di riconoscimento delle qualifiche anche nel corso dell’esperienza lavorativa • creare meccanismi di accreditamento parziale delle competenze La formazione professionale è finalizzata all'entrata nel mondo del lavoro ma anche dell'Università, verso le carreras afines oppure altri corsi tramite il riconoscimento di crediti. Nella formazione permanente, nonostante nella LOGSE si prevedano: • prove dirette per accedere ai Cicli Formativi • un sistema di corrispondenze e convalide tra la formazione permanente e professionale • modalità per accreditare le competenze non formali i livelli di attuazione sono del tutto insufficienti e ciò principalmente per le rigidità della formazione professionale regolata, che non adeguano l’organizzazione dei percorsi formativi con eventuali riconoscimenti di crediti. Alla popolazione occupata non vengono riconosciuti incentivi e spazi (congedi) per la formazione permanente. Non esiste inoltre corrispondenza tra il sistema delle qualifiche professionali e il sistema di Riconoscimento, Valutazione e Certificazione della competenza professionale (SISREVAL) Si ritiene inoltre centrale affrontare, da parte dei decisori politici, in tema di competenze delle qualifiche professionali: • il loro riconoscimento Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 39 • la loro definizione sia in relazione alle competenze fondamentali sia a quelle integrative • la consapevolezza delle capacità che rendono possibile l’esercizio delle competenze. La mancanza di accordo fra le amministrazioni competenze genera procedure di accreditamento con valenza esclusivamente territoriale e senza un riconoscimento su scala nazionale. Per i sindacati, i principali problemi evidenziati sono la lentezza del processo, visto il ritardo dell’Istituto Nazionale delle Qualificazioni (INCUAL) nel portare a compimento i suoi obiettivi, e la necessità che gli agenti sociali accordino criteri attraverso la negoziazione collettiva con le Commissioni Paritarie della Formazione. Nel Secondo Programma Nazionale di FP (1998) si riconosce questo processo di conversione delle qualifiche acquisite nella FPO attraverso l’indicazione delle certificazioni corrispondenti. Il problema fondamentale è costituito soprattutto dal riconoscimento nella pratica delle Unità di Competenza (UC) alle quali sono associate le certificazioni. Nonostante i certificati abbiano una validità normativa, la mancanza di un Sistema Nazionale delle qualifiche Professionali che legittimi il riconoscimento reale delle Unità di Competenze identificate nei Certificati, ne limita la validità. In altre parole, senza un Sistema Nazionale delle Qualifiche Professionali, il solo atto amministrativo dei Certificati di Professionalità (sanzionato, inoltre, dalla Legge sulla Qualificazione e FP) non assicura la validità e quindi la spendibilità di tali certificati. L’attuale sottosistema di FPO manca di un dispositivo che garantisca la revisione e l’attualizzazione permanente dei Certificati di Professionalità: detto dispositivo dovrà essere comune ai due sottosistemi della formazione. 1.2.10 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE - SISTEMA DI DOCUMENTAZIONE (BANCA DATI) Il controllo della qualità dei programmi formativi si limita, praticamente, al controllo amministrativo in termini di: installazioni, equipaggiamento, titoli del corpo docente, mentre le valutazioni sui rendimenti e sui processi di formazione/apprendimento dei suddetti programmi sono limitate; non esiste, inoltre, un sostegno all’inserimento lavorativo degli alunni che si avvalgono di questo tipo di formazione, né esiste un riconoscimento reale di tale formazione nel mondo del lavoro, elemento questo che non contribuisce a dare prestigio a questa tipologia di formazione. Il SISREVAL e’ un sistema che deve essere costituito da norme, dispositivi, procedimenti, organi di accreditamento e autorizzazione, istituzioni e agenti di valutazione, reti di informazione e orientamento, garanzia di qualità, corresponsabilizzazione permanente dei partner sociali. Per il momento questo sistema, così come previsto dalla legge istitutiva, si limita ad essere un semplice procedimento con requisiti ancora da definire. Non esiste un Catalogo Modulare Integrato di Formazione associata alle qualifiche che integri e omogeneizzi i rispettivi insiemi di moduli formativi della FPR e della FPO e che possa essere utilizzato come segno di referenza formativa nelle azioni di Formazione Continua. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 40 É evidente come il carattere più specifico delle modalità formative di FC conosciuto come ”adattamento al posto di lavoro “ richieda una struttura flessibile e non eccessivamente formalizzata. Tuttavia i programmi di FC sovvenzionati con fondi pubblici – almeno quelli che rilasciano le qualifiche stabilite nel SNCP - dovranno disporre di qualche criterio o procedimento per valutare la loro utilità e interesse. Nella FC, anche se ciò appare strano, non è stato definito qualcosa di simile a quello che potrà considerarsi in futuro “formazione associata alla qualifica professionale (FASIC)”. Le uniche valutazioni realizzate dalle azioni di FC si limitano a offrire dati statistici di copertura di tali azioni, il profilo dei suoi beneficiari, i settori produttivi, però in nessun caso forniscono la valutazione della qualità dei processi di formazione/apprendimento della FC, né la sua efficacia e i suoi effetti negli individui e nelle imprese. 1.2.11 BREVE ANALISI DELLA SITUAZIONE Le criticità rilevabili nei sistemi hanno connotazioni diverse. • La formazione professionale regolata ha registrato un calo soprattutto in riferimento ai cicli medi, probabilmente per gli stereotipi che assegnano a questa tipologia di formazione minor prestigio, nonostante gli sforzi di alcune autonomie locali che si stanno adoperando per incrementare la formazione professionale con esiti positivi. Le azioni spesso sono integrate con quelle che mirano a superare la dispersione. Nella formazione professionale manca inoltre una “formazione dei formatori” che assicuri competenza ed aggiornamento professionali. La formazione professionale superiore, in particolare, richiede una propria identità che la distingua da quella accademica da un lato e dall’altro la vincoli maggiormente al sistema produttivo. Nuovi orientamenti si sono promossi da parte della LOGSE che si sono concretizzati in un nuovo disegno dei Titoli di FP e in nuovi curricoli. Insufficienti risultano tuttavia i progetti e i programmi di innovazione e sviluppo della didattica della FP. • La FPO é stata tradizionalmente considerata come la formazione professionale non regolata diretta alla popolazione disoccupata. La maggiore disponibilità di risorse, sembra indicare un cambio sensibile nella futura FPO verso una forma di regolarizzazione dell’offerta stessa. Un sistema di formazione permanente non deve limitarsi a definire con un certo rigore le necessità formative del richiedente e le sue effettive possibilità di formazione/qualificazione, ma deve valorizzare le competenze già possedute. • La Formazione Continua pur gestendo un volume consistente di risorse economiche destinate a programmi formativi, manca di regolazione giuridica e amministrativa in relazione a modalità formative, stimoli e/o incentivi alla formazione, sistema di valutazione e accreditamento dell’acquisizione di formazione /competenza professionale, strumenti per l’analisi dei fabbisogni di formazione/qualificazione della popolazione attiva. Manca inoltre il collegamento tra offerta formativa e qualifica. Non da ultimo la formazione continua è ostacolata dalle stesse imprese, restie ad investire nella formazione delle proprie risorse professionali e a concedere anche i permessi. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 41 1.2.12 FORMAZIONE NEL SETTORE TURISTICO IN SPAGNA. La Spagna è un paese in cui il turismo costituisce uno dei settori economici più importanti e per molte regioni, province e città rappresenta la più importante fonte di reddito. Da parte dell’amministrazione dello Stato e delle Comunità Autonome si sono impegnate consistenti quantità di risorse per appoggiare lo sviluppo di tale settore economico ed in particolare sono state utilizzate non tanto nell’adeguamento delle infrastrutture, ma soprattutto per la formazione delle competenze dei lavoratori del settore. In Spagna del resto, in questo settore la gran parte di lavoratori e lavoratrici non dispone di una certificazione che accrediti la loro qualifica professionale. La maggior parte di lavoratori e lavoratrici del settore possiedono dunque competenze non formali. Per questo motivo la definizione di un sistema nazionale di qualificazioni che contenga un sistema di accreditamento delle competenze acquisite con l’esperienza di lavoro risulta di assoluta necessità. Nel sistema spagnolo attuale, la formazione specifica nel settore turistico alberghiero è presente già nell’insegnamento obbligatorio con moduli di grado medio che nella “famiglia” professionale contempla cucina, pasticceria e panetteria, servizi di ristorante e bar. Nella “famiglia” professionale turistico-alberghiera i moduli di grado medio sono principalmente nel settore alberghiero, mentre i moduli di livello superiore riguardano soprattutto il turismo (agenzia di viaggio, informazione e commercializzazione turistica, animazione turistica, ristorazione e ricezione ). Fra le qualifiche professionali è stata recentemente inserita la qualifica di “Vendita di servizi e prodotti turistici”. All’elaborazione hanno partecipato diversi gruppi di esperti, le Comunità Autonome e i partner sociali. Si tratta di una qualifica professionale che comprende tre unità di competenza basilari: • vendere prodotti turistici • sviluppare la Gestione economico-amministrativa delle agenzie di viaggio • gestire unità d’informazione e distribuzione turistica, nonché la vendita di prodotti Il livello di qualifica è associato a un livello 3. La figura oggetto di analisi del progetto ARGO, nonostante risulti strategica, non è presente nel repertorio spagnolo. 1.3 IL SISTEMA FRANCESE DI FORMAZIONE SUPERIORE 1.3.1 DEFINIZIONE Nel quadro di una strategia europea globale di educazione e formazione lungo tutto l’arco della vita (EFTLV – Education et Formation Tout au Long de la Vie - o Life Long Learning), uno degli obiettivi principali è quello di “facilitare l’accesso di tutti ai sistemi di educazione e formazione”, in particolar modo grazie ad un tipo di insegnamento di base di alta qualità accessibile a tutti. Questo obiettivo s’inserisce ovviamente nella prospettiva di una migliore impiegabilità degli individui al fine di ottenere un più alto rendimento dell’economia europea. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 42 Il sistema postsecondario francese è organizzato su più livelli a seconda degli anni dopo il diploma (baccalaureat) – BC+2, BAC+3, BAC4. I corsi di diversa durata sono gestiti sia dagli Istituti Superiori sia dall’università. Normalmente i frequentanti devono avere più di 18 anni ed essere in possesso di diploma, sebbene il decreto n. 85 del 23 agosto 1985 stabilisca che al fine di avere accesso ai vari livelli di formazione presso gli istituti dell’istruzione è possibile richiedere il riconoscimento delle esperienza professionali precedentemente acquisite. • BTS (Brevetto di tecnico superiore) sono organizzati dal Ministero della Gioventù, Educazione e Ricerca nella sezione tecnica di più alto livello della scuola secondaria(STS). • DTU (Diploma universitario di tecnologia) sono organizzati dagli Istituti Universitari in tecnologia 1.3.2 MOTIVAZIONI Nel rispetto dell’obiettivo generale di accesso per tutti alla formazione e al raggiungimento di almeno un diploma professionale di base (C.A.P*. = Certificat d’Aptitude Professionnelle) il sistema formativo francese finalizza la propria azione nei seguenti obiettivi operativi: diversificare le modalità di accesso al EFTLV in un ambiente aperto • rendere i sistemi di educazione e formazione più accoglienti per tutti i tipi di pubblico e più flessibili dal punto di vista dell’organizzazione (formazione “à la carte”, possibilità di cambiamento d’indirizzo degli studi durante il corso degli stessi, aiuto alla mobilità…) • rendere i servizi d’informazione e orientamento più accessibili e capaci di proporre dei percorsi personalizzati • rendere gli ambienti educativi e formativi più aperti grazie all’ampliamento delle attrezzature presenti negli stabilimenti formativi introducendo i TIC (tecnologie d’informazione e comunicazione). Per il raggiungimento di tale obiettivo si richiede l’impegno per una cultura di divisione delle responsabilità, di valorizzazione delle iniziative locali, di concertazione tra gli interlocutori sociali, di articolazione tra il settore pubblico e quello privato, e di nuovi meccanismi di cofinanziamento. rendere l’educazione e la formazione più appetibili • sostenere gli sforzi individuali grazie ad un’offerta e a delle strutture adatte, in particolare a livello locale, e anche grazie a degli aiuti finanziari • favorire il proseguimento degli studi grazie a degli aiuti in modo da evitare un inserimento precoce nella vita attiva • attuare dei sistemi di convalida dell’esperienza acquisita. promuovere la cittadinanza attiva, l’uguaglianza delle opportunità e la coesione sociale • lottare contro l’insuccesso scolastico (vedi scheda Missione generale d’inserimento, allegato N. 2) • combattere qualsiasi forma di discriminazione (provenienza, età, sesso, classe sociale, zona di residenza, invalidità…) Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 43 • incoraggiare la partecipazione di tutte le parti coinvolte, in particolare a livello locale. Secondo l’Unione europea, promuovere l’accesso al programma EFTLV costituisce una sfida maggiore per un migliore utilizzo delle risorse umane nella società della conoscenza. Benché in Francia l’insegnamento professionale iniziale non abbia una storia molto diversa da quella degli altri paesi europei, la formazione professionale continua è un concetto innovativo e originale ormai da trent’anni. Tale concetto ha influenzato molto positivamente l’organizzazione e le metodologie pedagogiche dell’insegnamento professionale. 1.3.3 QUADRO NORMATIVO In un contesto politico di grande sensibilità ed attenzione per le tematiche dell’educazione, considerata priorità nazionale, si afferma che tutti i giovani devono avere la possibilità di frequentare corsi di formazione professionale prima del loro inserimento lavorativo. Ciò è infatti dichiarato nell’art 54 della legge quinquennale del 20 dicembre '93, che, unitamente alla legge sull'orientamento dell' 89, norma la politica generale del sistema educativo francese. In questa prospettiva si colloca anche la formazione terziaria o superiore. Le direttive fondamentali, rilevabili dalla legge 84-52 del 26 gennaio 84, attribuiscono all’insegnamento superiore funzione di pubblico servizio attuabile in una pluralità di azioni formative di carattere scientifico, culturale nonché professionale. Gli obiettivi sono sintetizzabili nei seguenti punti: • la formazione non solo iniziale, ma anche continua; • la ricerca scientifica e tecnologica con particolare attenzione anche alla valorizzazione applicativa dei risultati ottenuti; • la diffusione della cultura e dell'informazione scientifica e tecnica ad un pubblico il più vasto possibile; • la cooperazione internazionale. Questi ultimi allargano il campo d’azione ad uno scenario ampio e complesso in cui l’insegnamento tecnico professionale superiore assume grande rilievo.Le principali leggi che contribuiscono a formare il quadro dei dispositivi di formazione professionale in Francia risalgono agli ultimi tre decenni. • 1971, la prima di queste leggi costituisce il fondamento del diritto permanente dei salariati alla formazione, integrato con mezzi finanziari adeguati. All’inizio degli anni ’70, la gran parte della popolazione francese lasciava la scuola senza aver conseguito il diploma: la metà di una classe d’età affrontava la vita attiva con un basso livello di studi generali, senza qualifica professionale e senza prospettiva di formazione futura. In quel periodo, l’11% della popolazione attiva continuava gli studi oltre i 18 anni, mentre al giorno d’oggi la proporzione è del 34%. La percentuale di coloro che hanno continuato gli studi superiori lunghi, ovvero oltre i 22 anni, è passata dal 5% a più del 18%. D’altra parte, coloro i quali hanno interrotto precocemente gli studi e che non hanno superato il livello della scuola obbligatoria (16 anni) durante il periodo di riferimento sono passati dal 70% al 28% della popolazione attiva. L’evoluzione economica di quell’epoca rendeva necessarie misure di adattamento della manodopera ai nuovi bisogni delle Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 44 imprese. Gli obiettivi della legge del 16 luglio 1971 sulla formazione professionale derivano da tale contesto: • padroneggiare il mestiere e i cambiamenti della vita moderna grazie al concetto di educazione permanente che raccomanda l’accesso universale ad un livello di conoscenza di base e a una formazione professionale continua • lottare contro la disuguaglianza delle opportunità rivalorizzando l’insegnamento professionale iniziale • promuovere la politica contrattuale e la concertazione permanente tra i vari interlocutori nelle imprese e nelle collettività territoriali. Rispetto agli obiettivi prefissati, la legge del 1971 crea un nuovo diritto iscritto nel codice del lavoro e integrato da misure finanziarie: il diritto di acquisire formazione durante l’orario di lavoro, di progredire socialmente e professionalmente. • 1982 – l’ordinanza sulla formazione alternata arricchisce il sistema tradizionale di apprendistato, organizza la formazione alternata dei giovani dai 16 ai 18 anni. A partire dall’anno successivo, si avviano i contratti di qualifica e quelli di adattamento all’impiego per i giovani con meno di 26 anni. Con una durata massima di 24 mesi, questi contratti mirano a far ottenere una qualifica o un diploma. La formazione si svolge in parte in centri di formazione pubblici o privati e in parte presso un’impresa. Questi contratti avranno un successo crescente, in particolare grazie a misure fiscali molto incentivanti. Inoltre, essi sono ora aperti anche ad un pubblico adulto. • 1987- La riforma dell’apprendistato permette attraverso l’apprendistato di preparare l’insieme dei diplomi e titoli professionali, dal livello di base a quello universitario superiore. • 1989 - La legge di orientamento sull’educazione promuove l’accesso per tutti alla formazione professionale; fissa come obiettivo di portare l’80% di una classe d’età al diploma e il 100% di una classe d’età al CAP*, diploma professionale di base. L’anno successivo, una legge instaura il principio alla qualifica per tutti i tipi di pubblico. La legge quinquennale del 1993 rinvigorisce le iniziative prese e riafferma il diritto a una formazione professionale aperta a tutti i giovani, qualsiasi sia il loro livello scolastico. • 1991 - riconosce, attraverso il bilancio delle competenze, il diritto a tutti i salariati la valorizzazione delel competenze comunque acquisite. Dei Centri Interistituzionali di Bilancio delle Competenze (CIBC = Centres Interinstitutionnels de Bilans de Compétences)* vengono creati per supervisionare i percorsi individuali di elaborazione del progetto personale e professionale (vedi scheda nell’allegato N. 3). • 1991- La generalizzazione dello sforzo formativo dei datori di lavoro. Le imprese con meno di 10 dipendenti vengono incluse nella partecipazione finanziaria legale a partire dal. Il contributo minimo obbligatorio viene aumentato fino all’1,5% della massa salariale lorda a partire dal 1993. • 1992 - Legge di convalida dell’esperienza professionale acquisita (VAP* = Validation des Acquis Professionnels) rende universale per tutti la possibilità di essere esonerati da certe prove previste dal diploma professionale. Dal gennaio 2002, la nuova legge di Convalida dell’esperienza acquisita (VAE* = Validation Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • 1.3.4 p. 45 des Acquis de l’Expérience) consente l’ottenimento completo di un diploma grazie alla convalida 2002 “Legge di modernizzazione sociale”, segna una nuova tappa nella messa in pratica di un concetto di mobilizzazione sempre più attuale. ORGANI DI PROGRAMMAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO La legge del 1971 fa riferimento a principi chiari e ben definiti: • obbligo per i datori di lavoro di partecipare al finanziamento della formazione professionale dei loro dipendenti nella misura dello 0,8% della massa salariale lorda per le imprese con più di 10 dipendenti • creazione di strutture paritetiche incaricate di raccogliere, mutuare e ridistribuire i fondi in tal modo disponibili (strutture all’origine denominate FAF = Fonds d’Assurance Formation ovvero Fondi d’Assicurazione Formazione che con la legge quinquennale del 1993 sono diventate delle OPCA* = Organismes Paritaires Collecteurs Agréés ovvero Organismi Paritetici Collettori) • partecipazione di interlocutori sociali nella determinazione della politica di formazione professionale e del piano di formazione dell’impresa • instaurazione del diritto al Congedo Individuale di Formazione (CIF = Congé Individuel de Formation), che permette di beneficiare di una formazione gratuita e remunerata di un anno con diritto di reinserimento nell’azienda (per imprese con più di 10 dipendenti) • instaurazione di un sistema di protezione sociale per tutti i tirocinanti di formazione professionale • creazione di un aiuto statale per la remunerazione dei tirocinanti di formazione professionale il cui peso sarà proporzionale al numero di richiedenti un impiego I programmi professionalizzanti sono stabiliti dalla Commissione Professionale Consultativa (CPV). Se la politica della Francia ha potuto essere qualificata come originale e innovatrice nel 1971, oggi è integrata alla Strategia Europea per l’Impiego (Vertice di Lussemburgo del 1997) e le nuove misure proposte dalla Francia sono scritte nel Piano Nazione d’Azione per l’Impiego (PNAE* = Plan National d’Action pour l’Emploi) trasmesso alla commissione europea 1.3.5 ANALISI DEI FABBISOGNI DI PROFESSIONALITÀ E INDIVIDUAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI Il sistema della formazione superiore in Francia definisce i referentiel a partire dal confronto con il mondo produttivo. 1.3.6 STANDARD ORGANIZZATIVI In generale: Le principali caratteristiche del sistema avviato in Francia si possono definire come segue: Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • p. 46 il ruolo chiave degli interlocutori del dialogo sociale implicati nella formazione professionale: Stato, Regioni, imprese e sindacati • l’obbligo rivolto a tutte le imprese di contribuire al finanziamento della formazione professionale in misura dell’1,5% della massa salariale • la diversità delle modalità di accesso alla formazione in base alla condizione delle persone: salariati, richiedenti un impiego, funzionari, giovani … Tra le recenti evoluzioni di questo sistema, in Francia se ne osservano tre dominanti in un contesto globale che avvantaggia la dimensione europea nelle politiche di formazione professionale: • il trasferimento di competenze sempre più ampie in materia di formazione dallo Stato alle 22 regioni amministrative e ai settori professionali come fattore dinamico della politica pubblica in favore dello sviluppo locale (legge di decentralizzazione del 1982-83 e 1986, legge quinquennale del 1993 e riforme in corso) • la presa in considerazione delle necessità specifiche di ogni individuo attraverso azioni che riguardano il bilancio personale e professionale, i dispositivi di formazione individuale e di formazione alternativa, la creazione di strutture specializzate per l’accoglienza, l’informazione e l’orientamento, un rinnovo dei diplomi professionali che consentono l’ottenimento di moduli indipendenti, la presa in considerazione dell’esperienza professionale… • la promozione di nuove modalità pedagogiche legate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e ai nuovi modi di organizzazione del lavoro: formazione multimediale aperta e a distanza effettuata quanto più vicino al luogo di lavoro, al domicilio del tirocinante o presso i micrositi di formazione sparsi sul territorio… In relazione ai corsi BTS: • BTS ha uno scopo prevalentemente professionalizzante, i contenuti di carattere tecnico professionale investono i due terzi dell'attività di aula, mentre alle competenze di carattere generale è riservato il rimanente terzo, comune a tutti gli indirizzi di specializzazione. Tali indirizzi si possono raggruppare in tre macro aree: industriale, terziario e dei servizi • la durata di un corso è di due anni • questi percorsi si sviluppano sia con modalità tipiche della formazione in aula, sia con modalità idonee per uno studente lavoratore • si prevedono infatti tre diverse tipologie legate rispettivamente ad un percorso di apprendistato o di formazione continua oppure ad un corso a distanza • nell'età compresa fra i 16 e i 25 anni è infatti possibile un contratto speciale di qualificazione che coinvolge contemporaneamente l'allievo e l'azienda; si tratta quindi di una formazione in apprendistato pari almeno a 1500 ore • nella formazione continua il BTS si struttura in corsi serali oppure all'interno della giornata lavorativa. Il percorso di durata variabile dalle 600 alle 1500 ore si sviluppa all'interno di un piano di formazione o di un “congedo individuale di formazione” • per gli adulti, che non possono garantire la presenza fisica, il centro nazionale di insegnamento a distanza (CNED) istituisce alcuni corsi per corrispondenza. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • • • • p. 47 i BTS si articolano in 86 differenti specializzazioni nei settori industriale, commerciale, dei servizio e delle arti applicative. Il consistente numero delle diverse tipologie di corsi, conferma il loro elevato grado di specializzazione requisiti di ammissione: diploma di scuola media superiore o qualifica equivalente; ammissione a diploma universitario, 3 anni di esperienza professionale (anche se non in possesso di diploma) la certificazione delle competenze acquisite non è legata solo all’attività di aula ma anche a quella di stage sono previsti viaggi di studio professionalizzanti In relazione ai corsi DTU: • la finalità di questi percorsi è duplice: professionalizzante attraverso l'acquisizione di competenze di progettazione analisi e studio nel settore di riferimento, e di ammissione ad un terzo anno di approfondimento • i contenuti formativi proposti nel DUT sono di tipo generale e di tipo specialistico • l'offerta formativa prevede l'opzione di 15 specializzazioni nel settore secondario e 9 nel terziari • la durata di un corso è di due anni • requisiti di ammissione sono: diploma di scuola media superiore o qualifica equivalente; ammissione a diploma universitario, VAE • sono previsti viaggi di studio professionalizzanti • sono possibili sbocchi: o ammissione al corso per ottenere il Diplôme National de Technologie Specialisée o ammissione in alcune scuole per ingegneri dopo un apposito concorso o un colloquio o lo studio del dossier del candidato o equivalenza al 1° anno di un DEUG (Diplôme d'Etudes Universitaires Générales) o ammissione alla licence professionale in un ambito di formazione compatibile con quello del diploma ottenuto • Alla fine del percorso la certificazione corrisponde ad un BAC + 2 1.3.7 STANDARD FORMATIVI D’altra parte, queste tendenze hanno un impatto significativo sull’insegnamento professionale iniziale che ha tratto beneficio da questa grande corrente innovatrice, corrente che si appoggia a testi, già citati, ma che fa anche ricorso a nuove pratiche didattiche risultanti dalla formazione continua. In effetti, quest’ultima ha costituito sia uno spazio di libertà per la creazione e l’innovazione pedagogica che un campo di sperimentazione per l’ingegneria dei dispositivi e degli strumenti d’apprendimento. Le misure e i prodotti innovativi della formazione continua hanno potuto essere capitalizzati e adattati all’uso in formazione iniziale. I formatori sono stati degli importanti vettori di trasferimento ed evoluzione nelle pratiche professionali poiché molti di essi sono insegnanti sia per un pubblico giovane che per un pubblico adulto. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 48 Citiamo a titolo d’esempio alcuni degli ambiti che hanno tratto beneficio dalla sinergia tra la formazione continua e quella iniziale: la personalizzazione dei percorsi e delle sequenze di apprendistato, l’avvio del progetto, l’approccio pedagogico trasversale, la formazione integrata e il rafforzamento della relazione scuola-impresa, l’utilizzo delle tecnologie d’informazione e comunicazione (TIC), la professionalizzazione dei tutori all’interno delle aziende. 1.3.8 MISURE DI ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO La legge di orientamento sull’educazione del 10 luglio 1989, e successivamente la legge quinquennale del 20 dicembre 1993 relativa al lavoro, all’impiego e alla formazione professionale, fissano come obiettivo prioritario l’accesso aperto a tutti i giovani alla preparazione nell’ambito del sistema scolastico di un diploma professionale di base (CAP)*. In questo quadro, la Missione Generale d’Inserimento risponde ad un doppio obiettivo: • prevenire le interruzioni di scolarizzazione preparando tutti i giovani coinvolti ad un inserimento professionale attraverso la sensibilizzazione di tutti gli interlocutori del sistema educativo • proporre azioni specifiche e personalizzate in base alla condizione scolastica, adattate ai giovani in grande difficoltà. Il pubblico di riferimento di queste azioni è composto da giovani con più di 16 anni (età legale della scolarizzazione obbligatoria in Francia) e usciti da meno di un anno dal sistema scolastico. Queste azioni riguarderanno l’accoglienza e la rimotivazione, la qualificazione e la certificazione, e l’assistenza verso un impiego. La loro durata si potrà estendere a più di un anno e comprenderà dei periodi da svolgersi presso un’impresa. La flessibilità del dispositivo lascia molto spazio al contesto lavorativo locale. In totale, più di 72.000 giovani hanno tratto vantaggio da una o più azioni specifiche della MGI nel corso del 2002 (5.230 azioni). Al termine di queste azioni, più della metà di questi giovani ha seguito una formazione a tempo pieno o in alternanza, mentre circa il 15% ha trovato lavoro. 1.3.9 RICONOSCIMENTO, ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - I CREDITI In Francia è garantito l’accesso universale alla qualifica professionale ed è favorito l’inserimento in un mercato del lavoro in continua evoluzione. Il riconoscimento di competenze ha origini lontane nella legislazione francese. Fin dal 1934, era possibile ottenere il titolo di Stato di ingegnere diplomato attraverso la convalida dell’esperienza acquisita presso un’azienda. Ancora oggi si consegnano un centinaio di questi titoli ogni anno. Un nuovo impulso è stato dato nel 1985 dai decreti propri dell’insegnamento superiore che hanno istituito la Convalida dell’esperienza professionale (VAP). La legge del 20 luglio 1992 ha completato queste disposizioni estendendo la convalida a tutti i diplomi professionali emessi dal ministero dell’Educazione, della Giovinezza e degli Sport, e dell’Agricoltura. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 49 Questo testo permetteva a chiunque di chiedere la convalida della sua esperienza professionale e di essere esonerato da una parte delle prove richieste per ottenere un diploma. Il solo requisito era quello di aver esercitato un’attività professionale per 5 anni in relazione alla finalità del diploma richiesto. La VAP veniva decisa da una commissione d’esame speciale dopo aver visionato un elaborato scritto dal candidato e, eventualmente, dopo un colloquio complementare. Se lo desideravano, i candidati potevano beneficiare di un supporto proposto a livello locale dai Dispositivi Accademici di Convalida dell’Esperienza (DAVA = Dispositifs Académiques de Validation des Acquis). Questo aiuto alle persone permetteva loro di capire meglio la situazione, di determinare il diploma adatto al loro corso di studi e d’identificare gli esami suscettibili di esonero che potevano essere loro accordati. La VAP ha costituito un grande passo avanti per il sistema di certificazione del ministero francese dell’Educazione. Essa ha condotto al rinnovamento dell’insieme dei diplomi professionali ormai divisi in moduli. La Convalida dell’Esperienza Acquisita (VAE), istituita dalla legge del 17 gennaio 2002, riprende i principi fondamentali della legge del 20 luglio 1992, ma modificandone sensibilmente certi aspetti. Essa prevede la creazione di un nuovo strumento di riferimento per l’offerta di certificazione al fine di permettere una migliore conoscenza delle qualifiche riconosciute in Francia attraverso la certificazione: si tratta di un Repertorio nazionale delle certificazioni professionali. Esso risponde alle necessità di accesso universale ad una formazione affidabile e aggiornata, tanto per le qualifiche che per i diplomi e i titoli a scopo professionale. Una Commissione nazionale di certificazione professionale avrà l’incarico di compilare e aggiornare questo repertorio. Tali lavori saranno svolti di concerto con gli altri paesi europei in una prospettiva di trasparenza delle qualifiche, di intelligibilità dei percorsi formativi e di facilitazione della mobilità. La nuova legge introduce altre novità: • la VAE è ormai un diritto riconosciuto a chiunque dal Codice del lavoro • essa si applica a tutti i diplomi e titoli professionali iscritti al Repertorio nazionale delle certificazioni professionali • un diploma può essere ottenuto tramite la sola convalida dell’esperienza acquisita • la VAE è una modalità di accesso alla formazione, allo stesso titolo della formazione iniziale, dell’apprendistato e della formazione continua • la durata di attività richiesta per ottenere la VAE passa da 5 a 3 anni • le competenze acquisite nell’ambito di attività sociali o assistenziali possono essere ugualmente riconosciute. D’altronde, è stato istituito un congedo a fini della VAE e le spese affrontate da un’impresa o da un organismo paritetico collettore (OPCA) per procedure di VAE sono imputabili allo stesso titolo delle spese di formazione. Inoltre le procedure VAE sono ormai inserite tra quelle messe in atto dalle imprese verso i dipendenti minacciati di licenziamento. Queste modifiche hanno dato nuova vita alla convalida dell’esperienza: nel 2003, sono stati depositati 15.782 elaborati che hanno portato all’ottenimento di 6.958 diplomi completi; inoltre, 5.405 persone hanno ottenuto una parte del diploma richiesto. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 50 Di fronte all’entusiasmo per queste nuove misure, conviene essere attenti per quel che riguarda i seguenti aspetti: • la regolamentazione dei diplomi e le modalità di costituzione e deliberazione delle commissioni d’esame, • la metodologia del processo di convalida e in particolar modo la valutazione di altre esperienze diverse da quelle professionali, • gli strumenti utilizzati e in particolare l’elaborato del candidato o le griglie di valutazione, • l’organizzazione e la messa in atto dell’accettazione dei candidati, delle riunioni delle commissioni d’esame… • i mezzi finanziari necessari alla messa in atto della VAE. In base alle informazioni riferite dal partner, nel sistema francese non esiste un sistema di crediti, esiste invece un modello codificato di passaggi tra i sistemi formativi e del lavoro 1.3.10 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE - SISTEMA DI DOCUMENTAZIONE (BANCA DATI) Il monitoraggio e valutazione nel sistema francese è attuato dal corpo ispettivo del ministero dell’educazione. Il partner francese non ha fornito indicazioni specifiche sull’esistenza di una banca dati dei sistemi BTS e DTU 1.3.11 EVOLUZIONE DEL SISTEMA Tra le numerose iniziative recenti adottate per affrontare gli ostacoli persistenti, ci si può soffermare in particolare su tre di esse avviate dal ministero francese per l’Educazione. Questa scelta è stata guidata dal concetto di EFTLV e di adattamento alle evoluzioni del mercato del lavoro, poiché gli esempi proposti rimandano, a testi e dispositivi destinati sia ai giovani che agli adulti favorendo l’accesso universale alla formazione professionale: • l’istituto professionale nel quadro del concetto di professionalisation durable • la convalida dell’esperienza acquisita, • la lotta contro le discriminazioni durante la formazione professionale. Sottolineiamo che tutti beneficiano del co-finanziamento del Fondo Sociale Europeo (FSE). L’istituto professionale Non si tratta di un nuovo tipo di istituto scolastico, ma di un marchio attribuito a degli istituti che rispondono a dei criteri precisati in una circolare del ministero dell’Educazione nazionale (Bollettino Ufficiale del ministero dell’Educazione Nazionale, BOEN, N. 47 del 20.12.01). Organizzato attorno ad una piattaforma tecnologica specializzata, l’istituto professionale è incentrato su una “famiglia” di mestieri appartenenti ad un settore professionale o a dei settori connessi tra loro e spinge i professionisti coinvolti alla formazione di associazioni locali. L’istituto professionale propone dei percorsi di formazione personalizzati che uniscono: • sezioni professionali a decorso breve e lungo • insegnamento secondario e superiore • formazione iniziale, apprendistato e formazione continua. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 51 Esso coinvolge: • un centro risorse su sito o a distanza • un centro di ricerche applicate, • un centro di convalida dell’esperienza acquisita. L’istituto professionale sviluppa delle associazioni professionali e culturali con altri paesi dell’Unione europea, in particolare attraverso azioni di mobilità degli apprendisti e degli insegnanti. La sua identificazione come professionale e le sue associazioni gli permetteranno di disporre di un largo riconoscimento da parte dei professionisti. L’istituto professionale dovrebbe contribuire attivamente allo sviluppo locale e ad un più facile inserimento nel mondo del lavoro. L’istituto professionale s’inserisce nel più ampio progetto di professionalisation durable che mira a fornire ad ogni studente di formazione iniziale una base solida che gli permetterà di seguire la sua formazione per tutto l’arco della vita. Questo aspetto, sostenuto dalla Commissione europea e messo in atto in più paesi, tra cui l’Italia e la Francia, ha già condotto alla creazione di due diplomi europei di tecnico superiore (nel settore logistico e in quello alberghiero) e si completa nell’ambito di vari progetti Leonardo. Il termine professionalisation durable indica dunque sia il contenuto della formazione che il sistema educativo globale di riqualifica lungo tutto l’arco della vita. L’efficacia e la credibilità di un tale dispositivo a livello europeo richiede un’armonizzazione delle certificazioni professionali che dipenderà da una nomenclatura comune delle professioni e dei loro referenziali. Si tratterà di una garanzia sia in termini di contenuto per i datori di lavoro che in termini di mobilità per i dipendenti. Ad oggi, sono stati accreditati più di 150 istituti professionali e 30 presidi hanno la facoltà di attribuirne il marchio. Il sistema di formazione professionale francese riflette la creatività dei diversi interlocutori di fronte alle necessità economiche e sociali, sia a livello nazionale che locale. Nondimeno, constatiamo che al giorno d’oggi questo sistema non è sempre abbastanza efficace. E resta, da certi punti di vista, un sistema non paritario. Moltiplicando i testi e i dispositivi, esso è divenuto complesso per i vari utenti. Una riflessione sulla sua riforma è stata intrapresa da parecchi mesi nell’ambito delle nostre istituzioni nazionali e regionali di concerto con i nostri partner europei. Non è solo l’efficacia del sistema che va messa in discussione, ma ancor più il posto occupato dalla formazione nella ricomposizione dei tempi della vita. Qualsiasi riforma del sistema di formazione che mira a realizzare l’accesso universale alla formazione professionale dovrà prendere in considerazione una doppia temporalità: • in primo luogo, quella dell’urgenza: per affrontare i bisogni produttivi dei vari settori dell’economia, bisogna qualificare e riqualificare una parte importante della popolazione. Questo include i giovani e gli effettivi che invecchiano, ovvero i lavoratori dai 40 anni in su. • in secondo luogo, quella della durata: le realtà economiche e sociali attuali indicano un superamento delle formule tradizionali di divisione delle fasi della vita. L’esperienza scolastica non è più una garanzia di adattamento soddisfacente alle evoluzioni, né da un punto di vista di una cittadinanza attiva, né da un punto di vista professionale. Si rende dunque necessario fornire agli individui il contesto adeguato che favorisca una progressione lungo tutto l’arco della vita. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 52 Per quel che riguarda il contesto francese, la riflessione in atto tende verso un più ampio trasferimento delle iniziative dal livello nazionale ai vari livelli locali. Si tratterà di far evolvere il concetto di territorializzazione, cioè la delega a livello locale delle misure decise a livello centrale. 1.4 IL SISTEMA TEDESCO DI FORMAZIONE SUPERIORE Il sistema di istruzione e formazione professionale di terzo livello si può dividere in: • Istruzione superiore, fornita dalle Fachhochschulen (Università delle scienze applicate) • Istruzione di terzo livello non superiore, fornita dalle Berufsakademien (Accademie ad indirizzi professionali) La prima è regolamentata dalla legge quadro della Hochschule (Ufficio federale dell’istruzione superiore) e dalla legislazione dei singoli Länder; la seconda dai regolamenti sulla formazione stabiliti dai Ministeri dei singoli Länder. Le Fachhochschulen (Università delle scienze applicate) provvedono a garantire la qualità della formazione e degli standard dei diplomi. Esiste una disposizione di riferimento a livello federale, il Musterrahmenordnung per gli ordinamenti degli esami di diploma, della Conferenza permanente dei Ministri dell’Istruzione dei Länder della Repubblica Federale Tedesca, del 13 ottobre 2000. Sulla base della disposizione di riferimento, le Fachhochschulen formulano i programmi individuali, stabiliscono i contenuti dei corsi di formazione e le norme che regolano la formazione nelle aziende, soprintendono a questa formazione. DURATA La durata dei corsi per ottenere il diploma è fissata in quattro anni. A causa della flessibilità della struttura del programma del corso di studi, spesso gli studenti impiegano uno o due semestri supplementari. La durata dei corsi per ottenere il Bachelor è di tre anni. REQUISITI DI AMMISSIONE Per accedere alla Fachhochschule è necessario essere in possesso del diploma di maturità, un titolo di istruzione secondaria di secondo livello che dà accesso alla Fachhochschule. E’ anche possibile accedere alla Fachhochschule con una qualifica professionale, superando un test di ammissione. I lavoratori sono forniti di assistenza per ottenere il diploma di maturità. Inoltre i lavoratori, e specialmente quelli ad alta specializzazione, possono essere ammessi pur non essendo in possesso dei prerequisiti. CARATTERISTICHE PRINCIPALI Una parte obbligatoria dei corsi di studio della Fachhochschule è un semestre di tirocinio, un periodo di esperienza lavorativa che dura come minimo 20 settimane, distribuiti in uno o due semestri e che termina con un esame. L’azienda nella quale il tirocinio è portato a termine è obbligata a stendere una relazione per valutare l’esperienza. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 53 STANDARD E SPECIALIZZAZIONE Le Fachhochschulen sono organizzate a livello di Länder e offrono corsi di specializzazione di interesse preminentemente locale. E’ possibile specializzarsi in una delle seguenti materie: • ingegneria • scienze economiche • scienze sociali • amministrazione pubblica e giuridica • tecnologie informatiche e uso del computer • design • matematica • comunicazione • salute La Conferenza permanente dei Ministri dei Länder stabilisce le linee guida che forniscono precise informazioni circa la struttura dei corsi di formazione, la metodologia e i tipi di testi, per garantire gli standard. CERTIFICAZIONE Nella Fachhochschule si possono ottenere due titoli: • Il Diplomgrad (diploma universitario): la certificazione indica esattamente entrambe le specializzazioni e indica il tipo di scuola, per esempio Diplom-Ingenieur (FH), dove Ingenieur si riferisce alla specializzazione e l’abbreviazione FH si riferisce alla Fachhochschule. • Il Bachelor (primo livello di diploma) si divide in: Bachelor in Ingegneria, per studi più pratici, applicati Bachelor della Scienza o Bachelor delle Arti, che sono più teorici OPPORTUNITA’ Il diploma universitario ottenuto presso le Fachhochschulen è un titolo valutabile sul mercato del lavoro. Il livello Bachelor offre prospettive di lavoro immediato o si possono continuare gli studi per ottenere un diploma di Master. In Germania, il decentramento delle competenze, nelle scelte di politica formativa, costituisce un elemento caratterizzante. All'interno della Hochschulrahmengesetz, i singoli Länder: • ·recepiscono le disposizioni emanate a livello centrale e, a loro volta, emanano proprie leggi quadro a cui le FH, pur nella loro autonomia, devono riferirsi; • provvedono, in una conferenza comune, alla funzione di coordinamento per determinare gli standard minimi e l’equipollenza dei titoli a livello nazionale; • garantiscono uno stretto rapporto con il territorio e quindi una maggiore rapidità nell’introduzione di nuovi profili professionali che vengono proposti autonomamente dalle FH in base alle esigenze e agli sviluppi del mercato locale. Ciascun organismo di formazione invece elabora autonomamente il curriculum del corso quadriennale di 8 semestri, di cui due di stage, secondo gli standard minimi di competenza stabiliti dalla legge federale e a livello di singolo Land. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 54 Il quadro della formazione superiore non universitaria, relativamente soprattutto all’organizzazione delle strutture formative e ai curricoli, risulta pertanto piuttosto differenziato nei diversi Land. Nella maggior parte dei casi tuttavia, si possono rilevare comuni affermazioni di principio sul diritto del cittadino ad avere una formazione superiore gratuita, sull’inquadramento giuridico delle agenzie formative, sulle modalità di finanziamento. Vi si tracciano inoltre le indicazioni delle modalità organizzative e di gestione per le strutture e le modalità di certificazione e valutazione finale nonché gli standard minimi di competenza richiesti a livello territoriale. 1.5 IL SISTEMA BULGARO DI FORMAZIONE SUPERIORE La formazione professionale (non universitaria) successiva alla scuola media si sviluppa negli Istituti per l’insegnamento e la formazione professionale. La formazione professionale non universitaria riguarda: • Istruzione formale (FE) o Il sistema di educazione professionale: -scuole d’arti e mestieri -scuole professionali secondarie -scuole di istruzione generale – di profilo tecnologico • Istruzione non formale o I centri di formazione professionale (CFP) ELENCO DELLE PROFESSIONI Il campo delle professioni e delle aree di specializzazione soggette a una formazione professionale è delineato nell’Elenco delle Professioni (LOP), approvato per la prima volta dall’Agenzia Nazionale per l’Istruzione e la Formazione Professionale (NAVET) presso il Consiglio dei Ministri nel maggio 2001. Si tratta di un documento normativo sviluppatosi ai sensi dell’Articolo 6, comma 1 del Decreto per l’ Istruzione e la Formazione Professionale (VETA), ai sensi dell’articolo 42, comma 6 del Decreto sulla Pubblica Istruzione (PEA) ed in conformità al comma 2 dei Successivi Ordinamenti del VETA. L’Elenco delle Professioni (LOP) è soggetto a sviluppo da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Istruzione e la Formazione Professionale (NAVET) e ad approvazione da parte del ministro dell’istruzione e della scienza, previo accordo con il ministro del lavoro e delle politiche sociali e con le rappresentanze sindacali. L’Elenco delle Professioni (LOP) è considerato un insieme per categoria di nomi di professioni e aree specialistiche, classificate per aree professionali in conformità all’ ISCED – 97 (Classificazione Internazionale Tipo dell’Istruzione). L’Elenco delle Professioni (LOP) è d’obbligo per qualsiasi istituto preposto a fornire istruzione, formazione e qualifiche. Tra gli obiettivi del LOP, l’adeguamento alle normative europee al fine di ottenere il riconoscimento internazionale delle qualifiche professionali. CONCETTO CHIAVE E DEFINIZIONI utilizzate nell’Elenco delle Professioni - LOP (in conformità a quanto stabilito dal VETA): p. 55 Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Area professionale – un’insieme di professioni nell’ambito di un settore dell’economia (secondo la Classificazione Nazionale delle Branche dell’Economia ) in accordo con la pertinente area di studio dell’ISCED 97. Professione – un genere di attività lavorativa soggetta a istruzione e formazione professionale Parte della professione – una specifica attività lavorativa nell’ambito di una professione che possa essere soggetta a formazione professionale Area specialistica – un’attività di lavoro indipendente nell’ambito di una professione Qualifica professionale – con riferimento ad una professione o ad una parte della professione, prevede un insieme di competenze che includano conoscenze e capacità di base e specifiche. Livello della qualifica professionale – Il campo di studio e l’estensione di contenuto delle competenze professionali oltre alla conoscenza di base (istruzione generale) e alle capacità necessarie al conseguimento delle competenze. Elenco delle professioni nel settore del turismo previste dal LOP (Approvato nel Maggio 2001) Il Turismo e le professioni affini rientrano nell’ambito dell’Area Educativa dei “Servizi ai Privati” che seguono: Area Professionale Professione Area specialistica 811 Albergo, ristorante e ristorazione collettiva 811010 Albergatore 8110101 Organizzazione e gestione di albergo 8110201 Organizzazione del servizio alberghiero 811020 Amministratore /direttore alberghiero 811030 Cameriera d’albergo 811050 Fattorino d’albergo 811050 lavoratore per l’unità alberghiera 811060 Tecnico addetto alla produzione e ai servizi negli esercizi di ristorazione Livello di Qualifica professionale * * 8110301 Mansioni di albergo * 8110401 Mansioni di albergo * 8110501 Mansioni di albergo * 8110601 produzione e servizi negli esercizi di ristorazione * p. 56 Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 812 Travel, tourism and leisure 811070 Cuoco 811080 Cameriere – barman 811090 Lavoratore negli esercizi di ristorazione 8110701 Mansioni di albergo 8110801 Mansioni di albergo 812010 specialista del settore turistico 812011 Viaggi per turismo 812012 Ricreazione e divertimento 8120201 Turismo 8120301 Animazione nelle visite guidate 812020 Guida alpina 812030 Guida turistica – animatore 813 Attività sportive 813010 Allenatore sportive per il turismo 8110901 Mansioni di albergo 8130101 Attività sportive e turismo * * * * * * * GLI ELEMENTI STRUTTURALI DEL LOP I principali elementi strutturali del LOP in conformità a quanto stabilito dal VETA sono: • Orientamento professionale – fornisce informazioni, consulenza e consigli a studenti, disoccupati e altri gruppi di persone relativamente alla scelta della professione e allo sviluppo della carriera; • Formazione professionale – il conseguimento di qualifiche per una professione o parte della professione. Comprende: o avvio alla formazione professionale – qualificazione iniziale per una professione o parte della professione o perfezionamento professionale – miglioramento delle qualificazioni acquisite per una professione o parte della professione. Orientamento professionale, formazione e istruzione sono stabilite nell’ambito delle professioni e delle aree specialistiche nel LOP. Il LOP prevede 3 dimensioni per ciascuna professione: • necessità di un livello minimo di cultura generale; • durata della formazione; • livello di qualificazione professionale. Requisiti validi a livello nazionale (sur), 2001 Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 57 La definizione dello standard educativo, i requisiti necessari a conseguire un livello praticoscientifico dopo il completamento di un determinato livello di istruzione, rappresenta un passo importante nel processo di riforma del sistema dell’istruzione professionale e della formazione. Si tratta di un’unità di misura della qualità dell’istruzione e della formazione professionale. Elementi principali: • competenza di base – fa riferimento alle competenze professionali obbligatorie per ciascuna determinata branca economica, tenendo in considerazione le caratteristiche di ciascuna professione • competenza chiave - fa riferimento alle competenze professionali generali ed è valida per tutte le aree professionali: la sicurezza e protezione, l’abilità nell’uso del computer, la capacità di comunicazione, di lavorare in gruppo, imprenditoriali, le conoscenze dell’economia, del diritto del lavoro, delle lingue straniere e della di psicologia • competenze specifiche – fanno riferimento alle competenze professionali specifiche ed obbligatorie determinate da ciascuna area di specializzazione Le funzioni principali del SUR sono: • precisare le competenze chiave, di base e specifiche del lavoro • assicurare la qualità della formazione • garantire la trasparenza delle qualifiche professionali • rendere possibile l’identificazione della conoscenza e delle capacità acquisite formalmente ed informalmente • assicurare l’equivalenza dei diplomi rilasciati da istituzioni diverse • assicurare il collegamento al mercato del lavoro La documentazione normativa del quadro di riferimento del SUR è stata messa a punto da un gruppo di esperti tra cui rappresentanti dei ministeri, dell’industria del turismo e dei sindacati. Il principio di base del SUR è includere un profilo professionale, una rete di attività svolte secondo una determinata sequenza. Secondo il piano stabilito dal NAVET, lo sviluppo e l’applicazione del SUR per le professioni incluse nel LOP si svolgeranno in tre momenti: 1° – sviluppo dei requisiti del quadro di riferimento del SUR quale modello per tutte le professioni. Obiettivi : assicurare una unità strutturale e di terminologia comune a tutti i SUR per l’acquisizione di qualifiche nelle varie professioni incluse nel LOP assicurare concordanza e riconoscimento delle qualifiche acquisite sia nel sistema di istruzione formale (FE) che in quello dell’istruzione non formale (VTC) tramite una preparazione individuale, come stabilito nell’Articolo 9, comma 2 del VETA. Requisiti principali per lo sviluppo del SUR: o documentare chiaramente gli obiettivi e i risultati (uscita) del processo di formazione o definire le abilità professionali e tecniche e le qualità personali dimostrate per mezzo di determinate competenze Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 58 o determinare quali siano le competenze professionali chiave, di base e specifiche o essere pertinenti non solo al complesso insieme delle attività lavorative all’interno di un’area professionale, ma anche alle tipiche mansioni lavorative che caratterizzano un gruppo di professioni nell’ambito di un’area professionale o avere attinenza a varie aree di specializzazione nell’ambito di una determinata professione o regolare i requisiti per la certificazione delle competenze professionali a vari livelli di qualificazione professionale Struttura del SUR Caratteristiche iniziali: o livello di qualifica professionale o breve descrizione della tecnologia di preparazione della documentazione (il ruolo delle parti sociali) o livello di istruzione iniziale Profilo professionale (caratteristiche): o descrizione delle attività (per grado di complessità) nel processo di esecuzione delle mansioni lavorative o descrizione dell’oggetto e degli effettivi di lavoro o descrizione delle competenze professionali richieste per uno svolgimento di qualità delle attività o tendenze nello sviluppo dell’area professionale e della professione in questione o possibilità di realizzazione e avanzamento di carriera offerto dalla professione Obiettivi della formazione: o rendere ciascun livello di qualificazione professionale differente dall’altro o definire i risultati di uscita (competenze professionali) e il livello di acquisizione o assicurare la copertura delle competenze chiave Concetto di formazione: o preparazione professionale unificata per tutte le professioni o preparazione professionale unificata per le aree professionali o preparazione professionale per la professione o preparazione professionale per l’area di specializzazione Sistema di valutazione e certificazione: o sistema per la valutazione delle competenze professionali o meccanismo per la verifica e la certificazione di ciascun livello corrispondente di qualificazione professionale in conformità a quanto stabilito da PEA, VETA, SUR e NAVET Risorse fisiche: o requisiti generali per le risorse fisiche - attrezzature, beni deperibili o requisiti specifici – laboratorio, ufficio e altre attrezzature Requisiti degli addetti alla formazione: Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 59 o abilitazione all’insegnamento e qualifica conformi a quanto previsto dal SUR – PEA, articolo 16 2° – sviluppo del quadro di riferimento del SUR per le aree professionali incluse nel LOP Il quadro di riferimento del SUR verrà verificato sull’esempio di una professione scelta dal Consiglio degli amministratori del NAVET. Il SUR relativo a questa particolare professione sarà migliorato e verificato. In seguito si procederà all’elaborazione di una tabella relativa allo sviluppo del SUR per le professioni incluse nel LOP Fino a tutt’oggi non è stato prodotto un SUR per il turismo benché siano stati compiuti alcuni forzi in questo campo. 3°– sviluppo del SUR per ciascuna professione inclusa nel LOP Per l’istruzione e la formazione professionale nel campo del turismo in Bulgaria è cruciale: • il perfezionamento del LOP in termini di: • definizioni più chiare e nomi maggiormente pertinenti a professioni e aree di specializzazione Esempio: amministratore (assistente turistico) – organizzazione dei servizi negli alberghi (mansioni di albergo) • sviluppo di un’intera gamma di professioni nell’ambito di aree professionali, in particolare la 812 (viaggi, turismo e svago) • migliore accordo tra professioni e aree di specializzazione, p. es. cuoco • operazioni d’albergo ; cameriere/barman - operazioni d’albergo – le competenze di cuoco e cameriere sono le stesse Sarebbe di grande aiuto se il BATA potesse ottenere da parte delle altre nazioni partner: • Elenchi delle professioni nel turismo nelle nazioni partner • Esempi dei requisiti standard per le qualifiche professionali nel turismo CONCLUSIONI Il lavoro, fin qui svolto, consente le seguenti conclusioni: • negli stati partner è presente un’offerta formativa postsecondaria non universitaria, legata sia alla formazione accademica sia a quella professionale della scuola secondaria: • IFTS in Italia • BTS in Francia • Formazione professionale superiore in Spagna • Fachhochschulen e Berufsakademien in Germania • Perfezionamento professionale in Bulgaria • le motivazioni, pur espresse con linguaggi diversi, sono riassumibili in: • garanzia del diritto di cittadinanza attiva attraverso il raggiungimento di alcune competenze di base comuni al cittadino europeo Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • p. 60 garanzia dell’occupabilità per il cittadino attraverso una formazione professionale di livello superiore capace di sostenere lo sviluppo tecnologico ed economico • possibilità di riqualificazione per l’adulto e quindi supporto all’inclusione sociale attraverso un’offerta formativa flessibile in grado di valorizzare anche le competenze maturate nel non formale e nell’informale • l’iter legislativo • è consolidato in Francia e Germania • in fase di completa attuazione in Italia in quanto si è passati dalla fase sperimentale a quella di messa a regime • da poco avviato in Spagna e Bulgaria con buone premesse ma difficoltà di misure organiche per la messa a regime • gli organi di programmazione e controllo sono diversi e dipendono dalla struttura centralizzata o federalista dello stato. Appare soprattutto diverso il ruolo delle autonomie locali • forte potere decisionale delle regioni in Italia, delle comunità locali in Spagna e dei lander in Germania • potere solo gestionale dei dipartimenti in Francia e Bulgaria • la definizione degli standard di competenze delle figure professionali è frutto di un lavoro di concertazione con tra gli organismi dell’educazione e del lavoro rappresentati sia dagli esperti (imprenditori e tecnici) sia dalle forze sociali. La distinzione tra fabbisogni professionali (esigenze del modo del lavoro) e fabbisogni formativi (esigenze che integrano quelle del mondo del lavoro con i trend di sviluppo previsti a medio termine e le aspettative dei cittadini) è evidenziata soprattutto nell’impianto italiano. Il confronto di Napoli ha consentito di chiarire che tale distinzione è praticata ma non espressa nei sistemi francese e tedesco, non presente nei sistemi spagnolo e bulgaro. • dagli standard organizzativi e possibile rilevare che tali corsi • hanno una durata media di 2 anni (1 anno solo in Italia) • l’attività formativa comprende anche attività di stage consistente (30-50%) • è stato possibile chiarire che solo in Italia esperti del mondo del lavoro intervengono nelle lezioni in aula e comunque è prevista una docenza mista (laica) • dagli standard formativi appare evidente la necessità e la ricerca di nuove modalità didattiche per la formazione professionale superiore in grado di avvalersi dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie (formazione a distanza) e di garantire il trasferimento tecnologico (lavoratori della conoscenza) • le misure di orientamento e accompagnamento sembrano assumere particolare rilievo soprattutto nei sistemi formativi di recente istituzione: Italia, Spagna e Bulgaria. • le modalità di certificazione riconoscimento ed accreditamento risultano molto diverse. Il riconoscimento delle competenze non formali ed informali è ben strutturato in Francia, quasi inesistente in Germania, in via di definizione in Italia, Spagna e Bulgaria. In tutti gli stati emersa la necessità di avere come riferimento un sistema di qualifiche ben definito anche se i format appaiono molto diversi e difficili da confrontare tra loro. Spesso l’equivoco è a livello di traduzione sul piano linguistico in quanto i termini usati non consentono la comprensione del significato. I Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • • • p. 61 il monitoraggio e la valutazione nonché la documentazione (banche dati) è formalizzata in Italia, gestita dall’apparato ispettivo in Francia, non formalizzata ma di fatto attuata, sia pure con modalità molto diverse da regione a regione, in Germania, in Spagna è istituito un sistema (SISVERAL) apposito che però attualmente si limita ad essere un semplice procedimento con requisiti ancora da definire i sistemi della formazione superiore non universitaria si stanno consolidando nei cinque paesi partner in particolare la formazione superiore non universitaria costituisce un canale formativo di grande interesse per il settore del turismo Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 62 SEZIONE 2 LA FIGURA PROFESSIONALE DEL TECNICO SUPERIORE L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO PER Definire lo standard minimo di competenze della figura professionale di “Tecnico superiore per l’organizzazione e marketing del turismo integrato” costituisce uno dei risultati progettuali di A.R.G.O. Al fine di pervenire alla definizione della figura professionale, attraverso un processo di costruzione comune, durante il Convegno di Napoli il gruppo di progetto ha articolato le attività nei seguenti punti. 1) Riflessione sull’impostazione proposta dalla metodologia di Professionalizzation Durable (PD)1 per la definizione di un profilo professionale. Si è condivisa la suddivisione proposta da PD tra area comune e area della sussidiarietà; P.D. mira infatti a far coesistere due necessità apparentemente contrastanti e condivisibili peraltro con gli obiettivi progettuali di ARGO di: • garantire la leggibilità dei diplomi e delle qualifiche (area comune) • evitare l’omologazione delle offerte formative attraverso il mantenimento, da parte di ogni Stato membro, se lo desidera, della specificità del suo sistema educativo, nel rispetto delle sue regole e della sua cultura (area della sussidiarietà). 1 PROFESSIONALIZZAZIONE PERMANENTE Professionnalization Durable nasce nel 2000, durante il semestre di presidenza francese dell’Unione Europea Vi partecipano nove Paesi in qualità di partner (Belgio, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Regno Unito- firmatari dell’accordo del 21 febbraio 2002) e quattro in qualità di osservatori (Germania, Irlanda, Danimarca e Lussemburgo). E’cofinanziato dalla Commissione europea nella misura del 40%) e alcuni Paesi osservatori Il progetto si inserisce nel quadro di iniziative comunitarie (promosse dalla Commissione o dagli Stati membri) volte alla conoscenza e alla mobilità in ambito europeo. P.D. è una metodologia di costruzione condivisa di diplomi professionali finalizzata a creare un quadro di riferimento comune per i sistemi nazionali delle qualifiche professionali. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 63 L’architettura d’insieme di un diploma comune prevista in P.D. si compone di quattro moduli (più uno) [rif. figura guida Asseraf] suddivisi nelle due aree. L’area comune, si articola a sua volta in tre punti: profilo professionale, competenze ed obiettivi da certificare e l’area della sussidiarietà articolata a sua volta nelle due modalità d’accesso ed attestazione del diploma. Area comune: • Modulo 1: il profilo professionale che comprende una serie di attività professionali esplose in mansioni professionali, mansioni che richiedono una serie di competenze professionali (vedi Modulo 2). • Modulo 2: il sistema di riferimento delle competenze. L’accento è posto sulle competenze e su cosa il professionista può utilizzare per realizzarle, cioè le risorse concesse dal suo ambiente professionale (mezzi, procedure, metodi e informazioni) e quelle acquisite dal professionista (conoscenze associate). Trattasi di tutte quelle risorse a cui il professionista attinge per le esigenze professionali attese. • Modulo 3: Obiettivi da certificare. La finalità del progetto “professionalizzazione sostenibile” è la sperimentazione di una certificazione comune a diversi Paesi europei. Il modulo “Obiettivi da certificare” pone l’accento sugli obiettivi comuni da certificare secondo gli assi comuni ai professionisti e ai formatori. Tali obiettivi sono elaborati sulla base di una metodologia messa a punto dal gruppo di lavoro e ispirata ai “metodi qualità”. Tenuto conto della diversificazione dei modi di accesso ai titoli e diplomi (tra Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 64 un Paese e l’altro e all’interno di uno stesso Paese) sarebbe inaccettabile che gli obiettivi da certificare all’interno dei diplomi europei non fossero comuni all’insieme dei Paesi che ne faranno uso. Area della sussidiarietà • Modulo 4 - Modi di accesso al diploma. Tre sono i percorsi possibili per raggiungere tale finalità: la formazione iniziale; la formazione continua; la convalida della formazione di esperienza Il modulo 4 si suddivide in due sotto moduli: 4.1.a. centrato sugli obiettivi della formazione 4.1.b. centrato sui contenuti della formazione Tali obiettivi devono essere validati e certificati e comunque dipendono dai sistemi formativi di ciascun paese. 4.2.a. obiettivi formativi riconoscibili all’interno di un’esperienza formativa 4.2.b. procedure per il riconoscimento non formale ed informale 4.2.c. le modalità di certificazione Modulo 5: Attestazione del diploma. Le modalità concrete di certificazione (procedure) sono di competenza nazionale e possono solo essere eventualmente integrate (v. Europass). Le conclusioni del gruppo di lavoro consistono nella definizione degli strumenti comuni e, a partire dalla descrizione dell’attività professionale, lo sviluppo dei primi due punti dell’area comune descrizione della figura/profilo professionale attività (processi lavorativi) che caratterizzano la figura. Le attività risultano dalle aggregazione temporali e/o logiche di operazioni (taches), che però non sono state espresse in questo lavoro. Se da un lato infatti il sistema francese ed in particolare la metodologia proposta nell’ambito della sperimentazione di Professionnalization durable (rif www.leonardo-argo.it) rileva nel mondo del lavoro le operazioni abitualmente svolte nei processi lavorativi (taches) e le raggruppa in attività, dall’altro i sistemi italiano e spagnolo definiscono le attività sottintendo le operazioni che le compongono le competenze sono associate alle attività è inoltre emersa l’impossibilità di un confronto sulle competenze di base e trasversali. Le competenze di base e trasversali sono formalizzate soprattutto nel sistema italiano. Negli altri sistemi le competenze di base vengono assimilate ad elementi di cultura generale, mentre quelle trasversali - dei comportamenti - sono assunte come significative solo in contesti di lavoro definiti. Si è condiviso pertanto focalizzare l’analisi alle competenze tecnico professionali. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 65 2) Chiarimento fornito dalla dr.ssa Giulia Antonelli, dirigente formazione della Regione Emilia Romagna: • sul significato assunto dalle Unità capitalizzabili nel sistema italiano dell’I.F.T.S.. Le unità capitalizzabili costituiscono degli obiettivi di certificazione, delle macrocompetenze da raggiungere in esito. Queste vengono maturate dall’individuo non solo attraverso un percorso di formazione ma anche attraverso in attività lavorative e della vita quotidiana. Le parole chiave sono “il soggetto per essere in grado deve dimostrare di sapere come” • sulla differenza tra figura e profilo professionale. Figura professionale è un archetipo, a banda larga, declinabile in più profili professionali In relazione a quanto appena esposto le conclusioni del gruppo di lavoro sono: • la figura professionale di tecnico superiore in organizzazione e marketing del turismo integrato realtà possa essere declinata successivamente anche in profili professionali con alcune competenze aggiuntive. Si tratta comunque di una figura a banda larga con livelli diversi di performance (v. distinzione Giacomon) • che la definizione di obiettivi di certificazione data l’eterogeneità dei sistemi nazionali non sia perseguibile e che risulti un’esercitazione senza possibilità di applicazione a livello dei singoli Stati; che comunque non rientri negli obiettivi progettuali • che le competenze debbano essere descritte con un maggior dettaglio e sviluppata una mappa di competenze, funzionale anche all’elaborazione di test (rif. parte terza) • che le competenze e in particolare la loro mappa corrisponda alle esigenze del mondo del lavoro. Per raggiungere una macrocompetenza sono necessarie altre competenze e così si evidenzia un diagramma ad albero che definiremo mappa delle competenze. Si è cercato di dettagliare tale mappa a livelli successivi, invitando gli esperti a spingersi fino al 5° e 6° livello, la qual cosa ha richiesto, oltre all’analisi, molte riunioni e confronti. Laddove la macrocompetenza è riferibile ad un processo si è cercato di evidenziare invece la procedura. La gerarchia formulata risulta particolarmente utile sia in eventuali processi di progettazione formativa sia nella definizione dei test per l’autovalutazione (rif parte terza) Il gruppo di lavoro ha pertanto condiviso la descrizione comune della figura professionale, delle attività e competenze sulla base di descrittori comuni e non di una corrispondenza tra i concetti usati nei diversi sistemi educativi. A. LA FIGURA PROFESSIONALE Descrizione della figura Il tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato interviene in relazione con i soggetti pubblici e privati come attore dello sviluppo sostenibile di un territorio. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 66 Si caratterizza prevalentemente per la realizzazione di progetti (analisi, progettazione, avvio, gestione, valutazione) per l’integrazione e la valorizzazione delle risorse locali. Descrizione delle attività e delle relative competenze 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività professionale quotidiana Competenze (essere in grado di) : • padroneggiare le tecniche di raccolta e trattamento delle informazioni, nell’attività professionale quotidiana; • avvalersi di tecniche di comunicazione e di informazione nell’attività professionale quotidiana 2. Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione (anche quelle legate alle nuove tecnologie) applicate al settore turistico Competenze (essere in grado di) : • avvalersi di tecniche di comunicazione nell’organizzazione e promozione del turismo integrato • comunicare, in forma orale e scritta, utilizzando le nuove tecnologie nell’ambito del marketing turistico • utilizzare le informazioni professionali ed extra professionali pertinenti adeguate alla promozione del prodotto e dell’immagine turistica del territorio. 3. Censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico Competenze (essere in grado di) : • identificare gli operatori e i partner [pubblici e privati] coinvolti nello sviluppo di un polo turistico • identificare [e trattare] l’informazione pertinente per valorizzare le risorse geografico-ambientali, paesaggistiche, storiche, artistiche, culturali, giuridiche e regolamentali socio-economiche, logistiche e strutturali del territorio di riferimento 4. Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Competenze (essere in grado di) : • identificare l’offerta turistica e le sue diverse componenti con particolare riferimento a quelle destinate ai clienti e ai loro bisogni specifici; • analizzare la domanda turistica e le tendenze del mercato; • anticipare le tendenze della domanda per adeguare ad essa il prodotto turistico. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 67 5. Partecipare alla definizione e alla promozione della vocazione e dell’immagine turistica del territorio in accordo con i soggetti pubblici e privati coinvolti Competenze (essere in grado di) : • interagire con i soggetti pubblici e privati per la definizione [della vocazione e] dell’immagine turistica del territorio; • favorire accordi ed intese finalizzati alla predisposizione di piani per l'offerta turistica integrata; • individuare strategie di sviluppo del turismo integrato. 6. Stabilire relazioni e sinergie tra portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio Competenze (essere in grado di) • intrattenere relazioni e collaborare con gli attori pubblici e privati per l’avvio dei piani di sviluppo definiti; • gestire le relazioni con i diversi partner della società civile coinvolti nello sviluppo turistico; • stabilire canali di comunicazione efficaci ed efficienti tra i diversi soggetti coinvolti. 7. Sviluppare e realizzare un’offerta turistica integrata (azioni e prodotti) nel rispetto del sistema qualità e della normativa vigente Competenze (essere in grado di) • individuare forme di promozione adeguate ai diversi mercati, sulla base delle risorse disponibili; • padroneggiare strategie di marketing globale per la promozione del prodotto e dell’immagine turistica del territorio; • ideare, sviluppare e mettere in opera attività di promozione turistica locale conformi ai principi della qualità e nel rispetto della legislazione vigente • applicare le normative regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali all’interno del contesto di riferimento con particolare riguardo alle norme preposte alla tutela del consumatore. 8. Gestire un progetto turistico Competenze (essere in grado di) • definire, pianificare, gestire e valutare il progetto turistico in base al piano strategico • raccogliere ed elaborare i dati economici e finanziari del progetto;· • prevedere soluzioni alle criticità emergenti nel progetto; • valutare la qualità di un progetto turistico. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 68 9. Monitorare la qualità dell’offerta turistica integrata Competenze (essere in grado di) • controllare e migliorare costantemente la qualità dell’offerta turistica integrata sulla base delle richieste e in vista della soddisfazione del cliente; • implementare piani di miglioramento continuo della qualità dell’offerta turistica integrata • attivare azioni di sensibilizzazione finalizzate alla soluzione dei problemi individuati ed al superamento delle carenze riscontrate • sviluppare metodologie di rilevazione e monitoraggio della Customer Care e della Customer Satisfaction. B. LA MAPPA DELLE COMPETENZE 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (T.I.C) nell’attività professionale quotidiana 1.1 essere in grado di padroneggiare le tecniche di raccolta e trattamento delle informazioni nell’attività professionale quotidiana 1.1.1 sapere come utilizzare dati e informazioni per l’attività professionale 1.1.1.1 Saper come riconoscere le fonti più idonee per raccogliere dati e informazioni utili 1.1.1.1.1 Persone fisiche 1.1.1.1.2 Istituzioni 1.1.1.1.3 Aziende, associazioni, enti vari non istituzionali 1.1.1.1.4 Mezzi di comunicazione (stampa, radio, TV, internet 1.1.1.2 Saper come utilizzare le fonti più idonee per raccogliere dati e informazioni utili 1.1.1.2.1 Saper contattare e comunicare con persone e aziende, enti, associazioni (con chi,dove, quando, come parlare) 1.1.1.2.2 Conoscere le modalità per comunicare con le istituzioni del territorio (a quali istituzioni chiedere che cosa, come, quando, dove, a chi rivolgersi….) 1.1.1.2.3 utilizzare i mezzi di comunicazione per raccogliere informazioni 1.1.1.2.3.1.1 Stampa (nazionale, internazionale, locale, specializzata) 1.1.1.2.3.1.2 Radio-TV: canali nazionali, internazionali, locali, programmi specializzati 1.1.1.2.3.1.3 Internet (utilizzando motori di ricerca, siti professionali, portali turistici Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.1.1.2.3.1.4 1.1.1.2.3.1.5. p. 69 Posta elettronica: a chi e come chiedere informazioni 1 Newsgroup o chat su internet 1.1.2. sapere come elaborare le informazioni utili 1.1.2.1 scrivere documenti o report con software diversi utilizzando funzioni avanzate (indici, modelli, stili, incorporazione di oggetti dinamici, ecc.) 1.1.2.2 utilizzare un foglio di calcolo per effettuare analisi statistiche ed elaborazioni grafiche 1.2 essere in grado di avvalersi di tecniche di comunicazione e di informazione (T.I.C) nell’attività professionale quotidiana 1.2.1. sapere come valutare l’utilizzo attuale delle Tecniche di Informazione e Comunicazione e delle loro potenzialità rispetto agli obiettivi strategici dell’azienda 1.2.2 sapere come conoscere le strategie di marketing e di comunicazione possibili con le T.I.C. 1.2.3 sapere come integrare le politiche di marketing dell'azienda con le opportunità di offerte dalle T.I.C. 1.2.4 sapere come fornire servizi aggiuntivi agli utenti attraverso le T.I.C. 1.2.5 sapere come conoscere gli strumenti utilizzabili attraverso le T.I.C. per integrare il SIM (Sistema Informativo di Marketing) 1.2.6 sapere come definire gli obiettivi di marketing di un sito o di un programma radiotelevisivo 1.2.7 sapere come valutare le opportunità dell'e-commerce con riferimento al prodotto turistico offerto 1.2.8 sapere come gestire le problematiche organizzative legate all'introduzione del commercio elettronico in azienda 1.2.9 sapere come strutturare una presentazione utilizzando un software per presentazioni multimediali 2. Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione applicate al settore turistico 2.1. essere in grado di elaborare un’analisi SWOT: per evidenziare i punti di forza e di debolezza al fine di far emergere quelli che vengono ritenuti capaci di favorire, ovvero ostacolare o ritardare, il perseguimento di determinati obiettivi. Più specificamente nell'analisi SWOT si distinguono: fattori endogeni che possono essere punti di forza o punti di debolezza. Si considerano tutte quelle variabili che fanno parte integrante del sistema stesso, sulle quali è possibile intervenire per perseguire obiettivi prefissati. 2.1.1 Sapere come rilevare i fattori esogeni che possono costituire opportunità o rischi, ossia l’insieme delle variabili esterne al sistema che però possono condizionarlo sia positivamente che negativamente. In quest'ultimo caso non è possibile intervenire direttamente sul Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 70 fenomeno, ma è opportuno predisporre strutture di controllo che individuino gli agenti esogeni e ne analizzino l'evoluzione al fine di prevenire gli eventi negativi e sfruttare quelli positivi. L'efficacia di questa metodologia d'indagine dipende, in modo cruciale, dalla capacità di effettuare una lettura "incrociata" di tutti i fattori individuati nel momento in cui si definiscono le politiche. E' necessario, infatti, appoggiarsi sui punti di forza e smussare i difetti per massimizzare le opportunità e ridurre i rischi. Per rendere più agevole tale lettura "incrociata" i dati vengono, solitamente, presentati in forma di tabella sintetica e poi descritti più diffusamente. L'analisi, dunque, si sostanzia nella classificazione dei risultati dell’ indagine "preliminare" all'interno di un diagramma predefinito che agevoli l'individuazione delle priorità di intervento ed offra un valido supporto all'attività di programmazione. Inoltre, attraverso l'individuazione delle opportunità e dei rischi connessi all'adozione di un determinato progetto o di una particolare politica, si offre al decisore la possibilità di fare leva su aspetti sinergici o su opportunità esogene e di individuare le azioni preventive da attuare per limitare l'impatto di eventuali fattori di rischio. Nel complesso, dunque, la valutazione SWOT è un utile strumento a sostegno delle attività operative di soggetti pubblici e privati.. Per realizzare un’analisi SWOT, propedeutica alla definizione di un piano marketing, occorre raffigurare un quadro d’insieme contenente le potenzialità turistiche espresse o latenti di un territorio e i plus o minus dello stesso. L’analisi SWOT viene fatta attraverso la ricognizione [da effettuare tramite interviste ad opinion leader, analisi dei dati sui flussi turistici in possesso degli organi preposti (APT, Regione, Comuni, Provincia), interviste motivazionali dirette ai turisti, censimento diretto sul territorio] dei principali fattori che attribuiscono valore alla risorsa turistica e che possono essere compresi nell’analisi SWOT come punti di forza o di debolezza. Sapere dunque come distinguere ed utilizzare 2.1.1.1 Fattori naturali, costituiscono l’insieme delle attrattive utilizzabili a fini turistici per valorizzare il territorio. Possono essere considerate come entità a se stanti, e dunque capaci da sole di attrarre potenziali turistici, o in maniera integrata tra di loro attraverso una comunicazione dedicata. Alcuni fattori naturali possono essere la posizione geografica, il Clima, l’Idrografia, l’Orografia, la Flora e la Fauna esistente; 2.1.1.2 Fattori sociali, sono l’insieme delle caratteristiche sociali di una zona che caratterizzano il territorio. Possono essere la Lingua regionale, la Mentalità della popolazione residente, il senso di Ospitalità nei confronti dei turisti, gli Usi e i costumi, la Storia, la Cultura, la Gastronomia locale e le specialità alimentari, la Politica locale di accoglienza dei turisti, il Costo della vita, l’Ecologia, il senso di Sicurezza degli ospiti; 2.1.1.3 Fattori strutturali, sono l’insieme degli elementi artificiali costruiti dall’uomo che rendono usufruibili le potenzialità Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 71 espresse dai due fattori precedenti. Sono le Comunicazioni ferroviarie, le Comunicazioni aeree, l’insieme della Rete di trasporti urbani (bus, tram, taxi) e la loro fruibilità, esistenza di fonti energetiche, la dotazione di attrezzature alberghiere ed extralberghiere, i Teatri, i Musei, gli Stadi, le Guide turistiche. 2.1.1.4 Fattori aggiunti o strumentali sono l’insieme delle attività ideate per permettere la divulgazione, la diffusione della conoscenza dei fattori esistenti in un territorio e la fruibilità delle stesse. Sono l’insieme delle iniziative pubblicitarie, delle Manifestazioni culturali, degli Avvenimenti sportivi, del Materiale promozionale predisposto, delle forme di Assistenza ai turisti, delle modalità attuative di strumenti pubblici per il Controllo costi, di un Marchio d’Area a garanzia del turismo. 2.2 essere in grado di costruire un piano di marketing strategico. Partendo dai risultati dell’analisi SWOT e alla luce delle sue risultanze, devono essere sviluppate alcune analisi sull’ambiente interno al territorio, sull’ambiente esterno e sulla concorrenza. 2.2.1 Sapere come condurre un’analisi dell’ambiente esterno all’area di riferimento. 2.2.1.1 nota: azione sviluppata al punto 3.6.1. In questa fase si utilizzano i dati emersi dalle analisi quantitative e qualitative sviluppate in precedenza 2.2.1.2 sapere come segmentare il mercato turistico in relazione ai punti di forza delineati nell’analisi SWOT; 2.2.2 Sapere come condurre un’analisi dell’ambiente interno, inteso come stato di fatto del territorio. 2.2.2.1 nota: azione sviluppata al punto 3.6.2. In questa fase si utilizzano i dati emersi dalle analisi quantitative e qualitative sviluppate in precedenza 2.2.2.2 sapere come analizzare le potenzialità di crescita; 2.2.2.2.1 valutare il livello di know – how delle imprese e degli enti preposti al turismo; 2.2.2.2.2 valutare la tipologia e la qualità dei servizi offerti sul territorio; 2.2.2.2.3. valutare l’assetto sociale in termini di: 2.2.2.2.3.1. governo della città (eventuali piani urbanistici, iniziative di valorizzazione della cultura e del turismo, ecc.) 2.2.2.2.3.2. coinvolgimento dell'associazionismo tra privati e fra enti 2.2.2.2.3.3. capacità di sviluppo dei servizi da parte dei privati e del pubblico 2.2.2.2.3.4. condizioni di legalità e coesione sociale sul territorio (calcolo dell’indice di criminalità) 2.2.2.2.3.5. ammontare degli investimenti in comunicazione turistica 2.2.2.2.4 valutare il Rapporto qualità \ prezzo dei servizi offerti; 2.2.2.2.5 analizzare l’esistenza di un’immagine complessiva della marca, se esiste, o del territorio sul mercato turistico; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 72 2.2.3. Sapere come condurre un’analisi del mercato turistico : 2.2.3.1 sapere come individuare i bisogni e le attese del cliente e/o consumatore per qualificare la domanda; 2.2.3.1.1 analizzare i fattori che influenzano la domanda: 2.2.3.1.1.1. motivi del viaggio, 2.2.3.1.1.2. tempo libero a disposizione, 2.2.3.1.1.3. reddito 2.2.3.1.1.4. propensione al consumo (marginale e non) 2.2.3.1.1.5. prezzo dei servizi 2.2.3.1.1.6. moda turistica, 2.2.3.1.1.7. fattori naturali 2.2.3.1.1.8 fattori sociali 2.2.3.1.1.9 fattori economici. 2.2.4 Sapere come condurre un’analisi della concorrenza attuale o potenziale sapendo come 2.2.4.1. identificare i Competitor d’area, di settore o di prodotto, 2.2.4.2.identificare le loro strategie, i loro obiettivi, i loro punti di forza e debolezza, la capacità di risposta competitiva che dimostrano 2.2.4.3. confrontare aziende/aree/territori con prodotti simili, venduti agli stessi prezzi e rivolti alla medesima clientela 2.2.4.4. confrontare aziende/aree/territori che offrono gli stessi prodotti o gli stessi servizi o prodotti sostitutivi 2.3. essere in grado di identificare la strategia di marketing: individuazione ed elaborazione del marketing mix (il marketing mix è l’insieme degli elementi che l’azienda può utilizzare per mettere a punto la migliore strategia relativa al mercato che intende aggredire); attraverso l’utilizzo degli elementi del Marketing Mix, sapientemente miscelati, si riescono a creare prodotti /servizi che rispondono esattamente alle aspettative del consumatore; gli elementi del marketing mix sono: la distribuzione, la comunicazione, il prezzo, il prodotto 2.3.1. sapere come elaborare una strategia distributiva , cioè individuare il canale distributivo (Place) compatibile con la restante strategia che assicura la reperibilità del prodotto turistico dal consumatore prescelto attraverso l’identificazione dei target. Place. Tre sono gli aspetti che, pur differenti tra loro, si deve sapere come efficacemente studiare, analizzare, integrati e utilizzare nel miglior modo: 2.3.1.1. il punto di vendita inteso come migliore localizzazione dal punto di vista fisico del punto vendita; 2.3.1.2. il merchandising, inteso come insieme di metodologie e tecniche atte ad incrementare, anche attraverso stimoli psicologici, le vendite 2.3.1.3. il canale distributivo che è l’insieme dei passaggi che la merce o il prodotto fa per arrivare al consumatore. Svolge una serie di fondamentali funzioni tra cui: 2.3.1.3.1 funzione produttiva, intesa come arricchimento di valore dovuto al trasferimento nello spazio, nel tempo e nelle quantità di un prodotto Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 73 2.3.1.3.2 funzione finanziaria, in quanto gli operatori che partecipano al processo distributivo pagano i prodotti che acquistano dai loro produttori e dunque l’azienda produttrice non deve aspettare che il prodotto faccia tutti i passaggi e venga venduto sul mercato. 2.3.1.2.3 funzione economica, direttamente correlata alla precedente, in quanto i diversi operatori che intervengono nella catena distributiva si accollano gli eventuali rischi di invenduto sollevando ogni altro soggetto dal rischio che il prodotto una volta arrivato sul mercato non incontri i gusti e le preferenze dei consumatori. 2.3.1.4. saper come distinguere, nella prassi commerciale, i tre tipi di canali distributivi: 2.3.1.4.1 canale lungo, in cui il bene o il servizio passa dal produttore, al grossista, al dettagliante ed infine al consumatore; 2.3.1.4.2. canale medio o breve, in cui il bene o il servizio passa dal produttore, al dettagliante, al consumatore; 2.3.1.4.3 canale diretto o corto, in cui bene o il servizio passa direttamente dal produttore al consumatore. 2.3.1.5. sapere come rapportarsi con le peculiarità del canale distributivo del prodotto turistico composto da intermediari turistici che non acquistano il prodotto ma fanno solo da intermediari tra il produttore e il turista. 2.3.1.5.1. gli intermediari turistici sono: 2.3.1.5.1.1 tour operator: impresa specializzata nella pianificazione e nella realizzazione di viaggi/vacanze preconfezionati e prepagati che vengono venduti al pubblico dagli agenti di viaggio (dettaglianti) 2.3.1.5.1.2 agenzie di viaggio, (retailer o dettaglianti):operatori che vendono al pubblico singoli servizi di biglietteria (aerea, marittima, terrestre, ferroviaria, ecc.), alberghieri o al dettaglio i Package dei tour Operator 2.3.1.5.1.3 tour organizer, impresa specializzata che opera solo su commessa fornendo opera di consulenza, prestazione diretta di alcuni servizi e definizione di un prezzo del committente.complessivo per l'intero package erogabili solo nei confronti 2.3.1.5.1.4. wholesaler, impresa che acquista gli invenduti di altri tour operator e li rivende direttamente al pubblico 2.3.1.6. saper riconoscere la qualificazione giuridica degli intermediari. Dal punto di vista giuridico FATTORE COMUNE di tutte queste forme di intermediazione è il rappresentare una attività di agenzia ex art. 1742 Codice civile. 2.3.1.6.1. Art. 1742 Codice Civile:” col contratto di agenzia una parte assume stabilmente l’incarico di promuovere per Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 74 conto dell’altra verso retribuzione la conclusione di contratti in una zona determinata”. 2.3.1.6.2..L’attività di agenzia presuppone un mandato ex art. 1703 codice Civile: “il mandato è il contratto mediante il quale una parte si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra”. Il MANDATO può essere: 2.3.1.6.2.1. CON RAPPRESENTANZA, in cui i mandatari operano in nome e per conto del mandante (ex art. 1704) spendendone il nome; 2.3.1.6.2.2. SENZA RAPPRESENTANZA: i mandatari operano in nome proprio ma per conto dei mandanti (ex. Art 1705). Così l’Agente di viaggio agisce in base ad un mandato con rappresentanza del T.O. spendendone il nome. Qualsiasi atto nell’esecuzione del contratto viene fatto dal mandatario (agente di viaggio) è come se fosse stato fatto dal mandante (T.O.). Unico contratto perché gli effetti sono in capo al mandante.Il Tour operator agisce invece come mandatario senza rappresentanza agendo in nome proprio ma per conto del mandante (fornitore del servizio). Necessitano due contratti uno di acquisto (intermediazione) e uno di vendita (trasferimento degli effetti del contratto in capo al mandante) 2.3.1.7. saper riconoscere la caratteristica del canale distributivo turistico è che non si realizza la c.d. “funzione economica” perchè i soggetti che intervengono nella distribuzione del prodotto turistico non acquistano nè rivendono nulla, ma assemblano, ideano e creano, combinando tra loro i diversi addendi che compongono un pacchetto, un nuovo prodotto. 2.3.1.8. i contratti alla base dell’intermediazione, ossia gli accordi pattizi tra fornitore del servizio e tour operator possono essere stipulati sotto forma di: 2.3.1.8.1. allotment, contratto mediante il quale il Tour Operator impegna anticipatamente i servizi turistici ad un prezzo concordato riservandosi di recedere dall’impegno, senza il pagamento di penali, entro una scadenza prestabilita (termine di release), trascorsa la quale pagherà una penale progressiva nel tempo fino a raggiungere l'intero prezzo di acquisto. 2.3.1.8.2. vuoto per pieno, in cui il Tour Operator acquista e paga prima della stagione turistica, i servizi turistici (posti letto in albergo, spazio aereo, posti ristorante, ecc.) per un periodo determinato, assumendo direttamente il rischio dell'invenduto e spuntando prezzi assai bassi che in genere riversa sul cliente 2.3.1.8.3. tariffe confidenziali, in cui il tour operator ottiene un prezzo di favore a cui aggiunge una provvigione di agenzia. Non vi è qui alcun impegno e non vi è dunque alcun rischio 2.3.1.9. saper riconoscere e rapportarsi con le principali funzioni svolte dall’intermediario turistico quali: Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 75 2.3.1.9.1. ramificazione territoriale, in quanto attraverso l’inserimento in un catalogo turistico il fornitore usufruisce della distribuzione e dei fornitori (agenzie di viaggio) del tour operator e dunque arriva a clienti/turisti in tutte le zone in cui non era presente 2.3.1.9.2. assistenza pre e post vendita al turista, 2.3.1.9.3. merchandising, identificazione del punto vendita con loghi, marchi, slogan e allestimenti coordinati. 2.3.1.9.4. punto vendita: ogni dettagliante diventa venditore del fornitore. 2.3.1.9.5. centrale finanziaria, il TO incassa e paga trattenendo la differenza come provvigione 2.3.1.9.6. informazioni sul mercato, l’ADV conosce il cliente ed ha conoscenza diretta di quello che cerca. 2.3.2 saper come elaborare la strategia promozionale sapendo come utilizzare 2.3.2.1. il mix promozionale: insieme di metodi che vengono utilizzati dall’azienda per comunicare con il pubblico potenziale. Il mix si compone di: 2.3.2.1.1. Pubblicità, termine generico con cui si intende qualsiasi forma di presentazione e promozione di idee, beni o servizi effettuata da un soggetto ben identificato solitamente dietro compenso. Si divide in: 2.3.2.1.1.1. Pubblicità inserzionistica, che è qualsiasi forma, a pagamento, di presentazione o promozione realizzata da un definito offerente attraverso qualsiasi mezzo che non comporti contatti diretti. Può essere utile quando si devono introdurre nuovi prodotti, quando si devono incentivare le vendite nei confronti della concorrenza o quando necessita un richiamo e un rafforzamento dell’immagine aziendale. 2.3.2.1.1.2 Pubblicità tramite i Mass Media, che è l’utilizzo di forme stampate o audiovisive. 2.3.2.1.1.3 Pubblicità esterna, che è l’impiego ottimizzato della cartellonistica, dei manifesti, e permette di utilizzare al massimo il potere visivo delle immagini che arrivano prima e si fermano più a lungo delle parole. 2.3.2.1.2 Pubbliche Relazioni, che comprendono una molteplicità di iniziative tese a mantenere, migliorare o proteggere l’immagine di un’azienda o di un prodotto nei confronti degli utenti potenziali o reali. E’ l’insieme continuo e pianificato di contatti e rapporti condotti a livello personale teso soprattutto alla conservazione e alla formazione dell’immagine. 2.3.2.1.3 Promozione delle vendite, che comprendono tutti gli incentivi di breve periodo volti a incoraggiare gli acquisti o le vendite. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 76 2.3.2.1.4 Vendita personale, ossia la presentazione orale ad uno o più acquirenti potenziali 2.3.2.2. sapere come analizzare le tecniche di comunicazione; 2.3.2.2.1. Valutazione dell'insieme dei segnali che l'impresa deve emettere per raggiungere destinatari specifici quali i clienti, i distributori, gli azionisti, le istituzioni pubbliche, il personale interno. 2.3.2.2.2.elaborazione di una comunicazione efficace tenendo conto di alcuni elementi: 2.3.2.2.2.1. la fonte o emittente cioè chi emette il messaggio; 2.3.2.2.2.2. la codifica cioè la trasformazione del pensiero che si vuole trasmettere in forma simbolica. L'emittente, tenendo conto delle caratteristiche del target a cui vuol far pervenire il messaggio, definisce quali simboli (linguaggio, suoni o immagini), dovranno essere utilizzati per comunicarlo; 2.3.2.2.2.3. il canale cioè il mezzo attraverso il quale il messaggio raggiunge il ricevente. Si dovrà stabilire quale mezzo di comunicazione utilizzare per far pervenire il messaggio al destinatario (televisione, stampa, radio, ecc.); 2.3.2.2.2.4. il destinatario cioè colui a cui il messaggio è rivolto; 2.3.2.2.2.5. la decodifica:cioè il processo attraverso il quale il ricevente assegna un significato ai simboli emessi dalla fonte. Il messaggio trasmesso, una volta ricevuto dal destinatario, verrà da esso interpretato; 2.3.2.2.2.6. la risposta cioè la reazione del target al ricevimento del messaggio; 2.3.2.2.2.7 il feed-back cioè la parte di risposta che il ricevente rimanda all'emittente. 2.3.2.2.3. verifica dell’efficacia della comunicazione; 2.3.2.2.4 analisi dell'andamento delle vendite successiva all’azione di comunicazione; 2.3.2.3 sapere come elaborare gli strumenti di comunicazione; 2.3.2.3.1. creazione di catalogo, depliant, la brochure o folder. Tali strumenti assolvono la duplice funzione commerciale, in quanto contengono i prezzi, le condizioni, gli sconti e le promozioni, e promozionale, in quanto è il principale strumento con cui si comunica con il mercato. 2.3.2.3.2. elaborazione della strategia creativa di un catalogo o di un depliant; 2.3.2.3.2.1. valutazione del posizionamento di mercato desiderato e corrispettiva attribuzione di un ruolo preciso Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 77 ed identificabile al prodotto in relazione al target cui ci si rivolge; 2.3.2.3.2.2. dedicare particolare attenzione alla copertina, in quanto la maggior parte dei lettori non va al di là; 2.3.2.3.2.3. invogliare il consumatore con materiali e grafica ed esprimere posizionamento in maniera molto diretta; 2.3.2.3.2.4. elaborare un testo accattivante, in quanto il consumatore legge se si riesce ad interessarlo 2.3.2.2.2.5. prendere a riferimento 5 componenti:1) Obiettivi: cosa realizzare attraverso l’uso della brochure; 2) Target: chi è il nostro consumatore; 3) Benefici: quali saranno i benefici del cliente attraverso l’acquisto del package; 4) Supporto: dare un motivo al consumatoreper credere ai benefici; 5) Tono: assegnare una personalità al prodotto cercando di comunicarla in quanto spesso si vende la marca e non il prodotto. 2.3.3 Sapere come elaborare la strategia di prezzo, ossia determinare l'importo che viene corrisposto per l'ottenimento di un bene o un servizio di cui siano stati determinati utilità e valore. E' una delle variabili del marketing mix insieme a prodotto, promozione e distribuzione. Infatti il consumatore paga un certo prezzo per un dato prodotto, che viene promosso con specifiche modalità e che viene distribuito attraverso un dato canale. Il prezzo influenza direttamente il livello della domanda, determina la redditività dell'attività, influenza la percezione del prodotto o della marca fornendo un'idea di qualità e permette un confronto diretto con i beni succedanei presenti sul mercato. 2.3.3.1. sapere come intervenire nelle diverse fasi in cui si articola il processo di formazione del prezzo quali: 2.3.3.1.1 fissazione degli obiettivi che possono essere orientati: 2.3.3.1.1.1 alla sopravvivenza, si mira alla sensibilità del mercato rispetto alla riduzione di prezzo, soprattutto in corrispondenza di situazioni di eccesso di capacità produttiva, forte concorrenza, cambiamento nei gusti dei consumatori. 2.3.3.1.1.2 al profitto, si procede alla stima della domanda e dei costi e si opta per quel prezzo che permette di massimizzare il profitto, il flusso di cassa, o la redditività dell'investimento. 2.3.3.1.1.3 alle vendite, si mira a massimizzare il volume di affari o la quota di mercato, o ad assicurare un determinato tasso di crescita delle vendite. 2.3.3.1.1.4 al comportamento della concorrenza attraverso lo stabilizzare i prezzi per allinearli con quelli dei concorrenti. 2.3.3.1.2. determinazione della domanda che è influenzata da alcune variabili: Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 78 2.3.3.1.2.1. possibilità e volontà del mercato di pagare un determinato prezzo; 2.3.3.1.2.2. immagine del prodotto che consente prezzi più elevati; 2.3.3.1.2.3 concorrenza, la cui assenza o presenza permette variazioni sostanziali; 2.3.3.1.2.4 ulteriori esborsi che si devono affrontare per svolgere il viaggio 2.3.3.1.3 stima dei costi, ossia l'impegno economico che un'azienda deve sostenere per realizzare la produzione del prodotto turistico. I costi fissano il livello minimo al di sotto del quale la produzione viene effettuata in perdita. Nella fissazione del prezzo l'impresa cercherà di coprire tutti i costi, siano essi di produzione, di distribuzione, di vendita più il margine di guadagno.Tale valutazione si effettua analizzando: 2.3.3.1.3.1 costi fissi, ossia quei costi indipendenti dalla quantità prodotta (es. il canone d'affitto); 2.3.3.1.3.2 costi variabili, quindi direttamente connessi al livello di produzione (es. il costo del materiale utilizzato). 2.3.3.1.3.3 costi totali, ossia l'insieme dei costi fissi e dei costi variabili 2.3.3.1.3.4 costi diretti, attribuibili direttamente ad un'unità di prodotto (es. il costo delle materie prime) 2.3.3.1.3.5 costi indiretti, non riferiti al prodotto (es. le spese di ricerca e sviluppo, l'affitto, ecc.). 2.3.3.1.4 valutazione dei fattori interni ed esterni al territorio o alla singola azienda 2.3.3.1.4 1 fattori interni o endogeni: 2.3.3.1.4.1.1 obiettivi strategici, che dipendono dai convincimenti imprenditoriali e dalle stime occupazionali a disposizione; 2.3.3.1.4.1.2 posizionamento, in quanto attraverso la fissazione del prezzo si ottiene il punto di contatto tra ciò che l’azienda vuole essere e ciò che di fatto è nella mente del consumatore; 2.3.3.1.4.1.3 obiettivi di marketing, in quanto tutte le decisioni devono essere omogenee ed integrate in un ottica globale di marketing; 2.3.3.1.4.1.4 caratteristiche del prodotto, in termini di capacità di erogazione e sua sostituibilità; 2.3.3.1.4.1.5 i costi di produzione che varia da azienda ad azienda e dunque non permettono il solo effetto imitativo tra concorrenti; 2.3.3.1.4.2 fattori esterni o esogeni : 2.3.3.1.4.2.1 qualità del prodotto o del servizio, intesa sia come qualità intrinseca, che come capacità Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 79 dell’azienda di far percepire la qualità del servizio erogato; 2.3.3.1.4.2.2 domanda, disaggregando la domanda si ottengono, attraverso la segmentazione, target che devono avere almeno due requisiti: il desiderio di acquistare quel prodotto e la reale disponibilità finanziaria all’acquisto; 2.3.3.1.4.2.3 struttura dei costi, in quanto ogni azienda ha una propria struttura dei costi per cui occorre verificare la capacità del prezzo di remunerare o coprire il complesso dei costi; 2.3.3.1.4.2.4 grado di competizione, caratteristico di ogni settore e di ogni segmento; 2.3.3.1.4.2.5 grado di differenziabilità del prodotto, ossia possibilità di personalizzazione del prodotto che consente di dissociarsi dal prezzo di mercato: si può basare tanto su elementi reali che su elementi non esistenti o non fondamentali, perché l’importante è che questi vengano percepiti come tali dal mercato. 2.3.3.1.5 La scelta del metodo per la determinazione del prezzo che può essere basata su criteri razionali/matematici o irrazionali/empirici; 2.3.3.1.5.1 criteri razionali/matematici 2.3.3.1.5.1.1 Metodo full costing: metodo di calcolo che permette la determinazione del costo pieno del prodotto attraverso la sommatoria dei costi dei suoi singoli componenti. E’ il metodo di calcolo che nel campo turistico viene utilizzato dai Tour Operator per la definizione del prezzo di un pacchetto turistico. Schematicamente il tour Operator individua una serie di costi specifici, ossia di costi immediatamente riconducibili all’acquisizione di uno specifico servizio, a cui aggiunge un Mark UP, ossia una quota di costi comuni, oneri figurativi e utile desiderato. I costi comuni sono i costi generali ossia tutti quei costi non riferibili direttamente all’acquisizione di un bene o servizio, mentre gli oneri figurativi sono una quota ipotetica di mancati ricavi che si sarebbero ottenuti con investimenti alternativi 2.3.3.1.5.1.2 Metodo direct costing. metodo di calcolo basato sulla determinazione degli oneri e dei costi che si sostengono per una intera produzione e non per un singolo prodotto. metodo usato quando non è utile o risulta impossibile determinare i costi specifici dei singoli componenti del prodotto, in quanto c’è una forte incidenza dei costi fissi. Per questo motivo si ricorre al cosiddetto “Break Even Point” (B.E.P.), Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 80 ossia al punto di pareggio tra costi e ricavi o punto critico in cui i costi eguagliano i ricavi. Con il B.E.P. si effettua una previsione della produzione che occorre vendere per assicurare la copertura dei costi ed il conseguimento di un utile. 2.3.3.1.5.2 criteri irrazionali/empirici; 2.3.3.1.5.2.1 metodo del valore percepito in cui la determinazione del prezzo viene effettuata, invece che a partire dai costi sostenuti dal venditore, utilizzando il valore percepito dall'acquirente, che si cercherà di aumentare utilizzando gli elementi del marketing mix non legati al prezzo. Il fattore determinante nell'adozione di tale metodo è l'individuazione del valore che il mercato attribuisce all'offerta. Il problema che si pone è sostanzialmente quello di effettuare una determinazione quantitativa della percezione della qualità, ostacolo che si cerca di superare con l'adozione di metodologie di misurazione delle preferenze di consumo tramite, ad esempio, ricerche di mercato. 2.3.3.1.5.2.2 metodo della determinazione del prezzo sulla base dei prezzi della concorrenza, in cui si determinano i prezzi basandosi sull'analisi della concorrenza. In tal modo non si tiene conto del fatto che la dinamica dei costi è diversa da azienda ad azienda e dunque è diversa anche la redditività: il terrore di “essere fuori mercato” rende necessario e vitale l’adeguamento a quanto fanno gli altri in termini di prezzo trascurando tutte le altre variabili del marketing mix. 2.3.3.2. sapere come valutare la peculiarità del prezzo in campo turistico, occorre dunque tener conto: 2.3.3.2.1. l’immaterialità del servizio offerto, che rende difficile la percezione da parte del cliente di cosa sta acquistando, della qualità insita nel prodotto e soprattutto del rapporto prezzo/qualità che viene invece sviluppato a posteriori, una volta consumato il servizio; 2.3.3.2.2. una struttura dei costi totali delle aziende turistiche che in genere presenta una forte incidenza dei costi fissi; 2.3.3.2.3. una modesta dimensione rispetto al mercato con esclusione delle grandi imprese di trasporto e delle compagnie aeree; 2.3.3.2.4. una strategicità del personale nella qualità dei servizi 2.3.3.2.5. un costo unitario che è direttamente influenzato dalla quantità dei servizi erogati; 2.3.3.2.6. l’alta deperibilità dei prodotti; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 81 2.3.3.2.7. alcuni elementi dei prodotti turistici (pacchetti all’inclusive) sono determinati dagli enti pubblici e quindi non manovrabili (ad esempio gli ingressi ai musei); 2.3.3.2.8. lo sfasamento temporale che esiste tra il momento in cui si crea il prezzo ed il momento in cui si eroga effettivamente il servizio; 2.3.3.2.9. l’elevato coinvolgimento psicologico ed emotivo del turista; 2.3.3.2.10. l’impossibilità di stoccaggio ed immagazzinamento dei prodotti turistici. 2.3.4. sapere come elaborare la strategia di prodotto. Il prodotto costituisce un elemento che tende al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze del mercato obiettivo o target, nella convinzione che il consumatore non acquista il prodotto di per sé, ma, piuttosto, per i vantaggi che ne può trarre. Con il termine prodotto, dunque, si intende, in senso lato, tutto ciò che può essere offerto ai consumatori per soddisfare un loro desiderio o bisogno. Nella prassi comune, tuttavia, si associa alla parola "prodotto" un oggetto fisico, anche se, a ben vedere, essa racchiude un concetto più esteso, comprendendo anche servizi, persone, luoghi, attività, organizzazioni e idee. Ogni prodotto va “posizionato” nella mente del consumatore come bene adatto al soddisfacimento di un certo potenziale o reale bisogno. 2.3.4.1. sapere come intendere il prodotto turistico come insieme cioè, più o meno coordinato, di servizi che vengono erogati ai turisti. Si compone sempre di due fattori che sono caratteristici del settore: 2.3.4.1.1. fattori ambientali, rappresentati dal complesso delle attrattive materiali ed immateriali che caratterizzano l'area di destinazione delle vacanze ed il tipo di soddisfazioni psicofisiologiche che i turisti ritengono di poter trarre da esse; 2.3.4.1.2. fattori strumentali, costituiti dal complesso dei servizi offerti dalle imprese turistiche che, attraverso le loro prestazioni, rendono effettivamente fruibili le attrattive espresse dai fattori ambientali. 2.3.4.2. sapere come definire il prodotto turistico, come insieme dei fattori naturali, culturali, religiosi, umani, commerciali, infrastrutturali, di accessibilità di un’area. Il prodotto “vacanza” non è solo un insieme di singoli fattori materiali ed immateriali, ma è un insieme di componenti interdipendenti e complementari. 2.3.4.3. sapere come riconoscere ed utilizzare le caratteristiche del prodotto turistico: 2.3.4.3.1. intangibilità, in quanto si vende qualcosa di immateriale e non un bene concreto, testabile e su cui dunque fare agevolmente delle politiche di marca; 2.3.4.3.2. inseparabilità, in quanto non è separabile l’aspetto produttivo e l’aspetto del consumo: mentre infatti i prodotto industriale si progetta su specifiche tecniche, si crea e poi al momento giusto si vende, il servizio si crea e si eroga all’istante con la partecipazione del cliente; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 82 2.3.4.3.3. complessità, in quanto formato da più componenti che coesistono e che pariteticamente contribuiscono alla soddisfazione del cliente; 2.3.4.3.4. non immagazzinabililità, in quanto proprio perché inseparabile non permette un immagazzinaggio del prodotto: nelle aziende industriali il magazzino svolge anche una funzione di “polmone” che assorbe i momenti di surplus produttivo da utilizzare poi in un secondo momento nei momenti di massima richiesta del prodotto, mentre in campo turistico ciò che non si vende oggi non si può vendere domani; 2.3.4.3.5. differenziabilità, in quanto basti pensare a come spesso delle destinazioni uguali vengano vendute in maniera diversa sia dal punto di vista della tipologia di vacanza che della tipologia di target; 2.3.4.3.6. eterogeneità dal punto di vista tipologico, in quanto tutte le località in linea teorica potrebbero essere prodotto turistico; 2.3.4.3.7. deperibilibilità, in quanto non può essere conservato per essere poi venduto in periodo di forte richiesta; 2.3.4.3.8.. fruibilità solo quando il cliente è presente ed ha già acquistato; 2.3.4.3.9. programmabilità spesso difficile in quanto presume la prevedibilità dei flussi e dei comportamenti della domanda. 2.3.4.4. sapere come definire dal punto di vista tecnico turistico il prodotto 2.3.4.4.1. incoming (o inbound) per indicare tutti i servizi sia ricettivi che complementari (visite, escursioni, tour ecc.) offerti ai turisti in arrivo 2.3.4.4.2. outgoing (o outbound) in riferimento al turista in partenza. 2.3.4.4.3. sia i servizi incoming che outgoing possono assumere la forma di : 2.3.4.4.3.1. servizi isolati semplici se prevedono una sola prestazione (per esempio un trasporto aereo o una prenotazione alberghiera); 2.3.4.4.3.2.. servizi isolati composti se prevedono più prestazioni (per esempio un trasporto aereo e una prenotazione alberghiera); 2.3.4.4.3.3.. complessi quando si ha un insieme di servizi isolati tra i quali quelli di trasporto e di ricettività che vengono venduti in maniera unitaria. Questi servizi complessi sono indicati nella prassi comune come prodotto turistico o Package turistico se organizzato da un operatore autorizzato che intende poi rivenderlo. Il Package è l'integrazione di più servizi turistici quali i servizi di trasporto e di soggiorno, in particolari aree o località di destinazione Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 83 che i tour Operator acquistano, assortiscono e vendono al pubblico ad un prezzo unitario. 2.3.4.5. sapere come individuare gli elementi costitutivi di un pacchetto turistico: 2.3.4.5.1. periodo è l’intervallo di tempo che intercorre tra il momento della partenza e quello dell’arrivo del turista, inteso sia come durata (una settimana, un week end, ecc.) sia come epoca (estate, inverno, alta stagione, ecc.). 2.3.4.5.2. servizi sono le prestazioni fornite ai viaggiatori. Generalmente si parla di: 2.3.4.5.2.1 servizi palesi per indicare quelli visibili al cliente (trasporti, alloggio, escursioni, ecc.) 2.3.4.5.2.2 servizi occulti per indicare quelli di cui il viaggiatore non ha percezione (i fax e le telefonate per le prenotazioni e le conferme, il lavoro di organizzazione, ecc.), 2.3.4.5.2.3 servizi primari quelli senza i quali il viaggio non può esistere (trasporto e ricettività) 2.3.4.5.2.4 servizi secondari quelli che invece lo migliorano e lo perfezionano. I servizi secondari possono a loro volta essere di: 2.3.4.5.2.4.1. accoglienza (servizi offerti al viaggiatore in arrivo o in partenza quali interpreter assistance o meeting, transfer), 2.3.4.5.2.4.2 di accesso (insieme di servizi che permettono la massima fruibilità del territorio visitato quali visite e escursioni) 2.3.4.5.2.4.3 accessori (servizi che vengono messi a disposizione del viaggiatore per assisterlo quali cambio valute, spedizione bagagli assicurazione, ecc.). 2.3.4.5.3. L’itinerario è l’insieme di elementi (percorso, periodo, mezzi di trasporto e servizi) che permette di soddisfare lo scopo del viaggio. Tali elementi si condizionano a vicenda e vanno scelti in maniera conseguente. 3. Censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico 3.1. essere in grado di effettuare un’analisi socioeconomica del territorio; 3.1.1 sapere come analizzare l’evoluzione della popolazione e delle attività economiche (artigianato, piccola industria e terziario avanzato) e dei loro flussi in entrata e in uscita; 3.1.1.1.rilevare presso il Comune, la Provincia e la Camera di Commercio i dati relativi le licenze rilasciate; 3.1.1.2 l’indotto creato dalle varie attività; 3.1.1.3 la presenza di distretti industriali o di centri di eccellenza; 3.1.1.4 presenza di Ente Fiera e l’entità delle sue attività; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 84 3.2. essere in grado di analizzare l’accessibilità ed il livello di utilizzo delle risorse turistiche ambientali ed infrastrutturali; 3.2.1 sapere come censire ed analizzare le risorse accessibili e non; 3.2.1.1 raccogliere la documentazione utile presso gli enti preposti (Curia,Comuni, Provincia, Demanio, Associazioni, Fondazioni, Privati); 3.2.1.2. analizzare e valutare il grado e le modalità di fruibilità delle risorse, interrogando gli enti preposti (Curia , Comuni, Provincia, Demanio, Associazioni, Fondazioni, Privati); 3.2.1.3 analizzare la frequenza delle visite alle risorse accessibili attraverso la rilevazione diretta e indiretta. Rilevazione indiretta attraverso i dati da analisi statistiche dell’APT, proloco o della Provincia o interrogare direttamente i custodi di alcuni siti (vedi chiese, ville private, ecc.) 3.2.1.4 analizzare le potenzialità attrattive di risorse non accessibili e valutare l’importanza storico-artistica dei siti, il contesto ambientale, la loro rilevanza nel contesto territoriale; 3.2.1.5. valutare l’impegno economico necessario per rendere disponibili tali risorse attraverso un ipotesi di budget che preveda; 3.2.1.5.1 quantità e qualità delle risorse umane per rendere accessibili i siti considerati; 3.2.1.5.2 costi di manutenzione ordinaria e straordinaria; 3.2.1.5.3 ricavi da biglietteria e/o da finanziamenti da privati, e/o regionali, e/o nazionali e/o comunitari, 3.3. essere in grado di valutare il livello di integrazione tra i siti di interesse e la loro raggiungibilità; 3.3.1 analisi delle modalità di raggiungimento dei siti di interesse; 3.3.1.1. consultare una cartina stradale del territorio; 3.3.1.2. rilevare i percorsi dei mezzi pubblici; 3.3.1.3. consultare una cartina della sentieristica; 3.3.2 verificare l’esistenza di itinerari che connettono i siti in esame; 3.3.3 definire nuovi itinerari percorribili; 3.3.3.1. analizzare l’esistenza di tematismi in grado di collegare il territorio; 3.3.3.2. studiare connessioni storico-artistiche, enogastronomiche, tradizioni artigianali, paesaggistico-ambientali; 3.4. essere in grado di analizzare la filiera turistica locale ossia le attività collegate al turismo. Essa è composta da: trasporti (di tutte le tipologie compresi il noleggio di auto, cavalli, biciclette, scooter,.); intermediazione (agenzie viaggi e tour operator); informazione (servizi di accoglienza pubblica e privata); alloggio (tutte le attività ricettive, alberghi, campeggi, agriturismi, appartamenti, per ferie); ristorazione (dalla ristorazione rapida allo slow food); intrattenimento (diurno e di prima serata, dallo sport al cinema); shopping e artigianato (dal merchandising alle produzioni locali, dal mercatino locale alle “abilità” di nicchia). Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 85 3.4.1 sapere come censire il numero delle imprese coinvolte nella filiera turistica presenti sul territorio di interesse; attraverso una ricerca da effettuarsi presso gli enti preposti al rilascio delle licenze: Provincia, Comune, Camera di Commercio; 3.4.2 saper come valutare le loro caratteristiche tipologiche; 3.4.2.1 analisi del target di clienti cui si riferiscono e la tipologia dei servizi erogati verificando la categoria di appartenenza (ad esempio alta, medio , bassa – numero delle stelle per le strutture ricettive, ecc). 3.4.2.2.verifica dell’eventuale assegnazione delle certificazioni ISO 9000, ISO 14.000, EMAS; 3.4.2.3 verifica dell’appartenenza a catene internazionali; 3.4.2.4. verifica dell’appartenenza ad un marchio di qualità; 3.4.2.5. verifica dell’esistenza di consorzi, cooperative o altre forme associate per la gestione di tutto o parte dell’attività tipica. 3.5 essere in grado di analizzare il livello di infrastrutturazione del territorio in termini di 3.5.1 sapere come utilizzare le modalità di raggiungimento dell’area; e distanze da aeroporti, stazione ferroviaria, caselli autostradali, strade statali, strade provinciali, ecc. 3.5.1.1 consultare una cartina stradale 3.5.1.2 ricerca diretta sul territorio 3.5.2 sapere come studiare il sistema viario del territorio e il suo stato di percorribilità sapendo verificare ; 3.5.2.1 la raggiungibilità dei siti di interesse turistico; 3.5.2.2.la possibilità di transito e stazionamento di bus turistici; 3.5.2.3.la presenza e dislocazione di piste ciclabili; 3.5.2.4.la presenza e la navigabilità di eventuali corsi fluviali e/o canali collettori; 3.5.2.5.la presenza e l’efficienza del trasporto pubblico; 3.6 essere in grado di analizzare le tendenze del mercato turistico, l’offerta e la domanda turistica esistente attraverso l’analisi dei dati forniti dagli organi pubblici preposti (Azienda di Promozione Turistica, assessorato al turismo della Regione, assessorato al turismo della Provincia, uffici statistica del comune, della locale C.C.I.A.A., della Provincia e della Regione, ufficio studio dell’ENIT),; 3.6.1. sapere come analizzare quantitativa e qualitativa della domanda in termini di consistenza dei flussi turistici, tendenze future, potenzialità di crescita e mercati di provenienza, provenienza geografica, tipologie di turismo prevalente, tipologia di alloggio preferita, motivazioni principali, durata media del soggiorno, modalità di prenotazione.. (tramite le succitate fonti). 3.6.2. sapere come analizzare quantitativa e qualitativa dell’offerta turistica esistente in termini di : 3.6.2.1.consistenza del patrimonio ricettivo. 3.6.2.2 consistenza e composizione del patrimonio agenziale 3.6.2.3 esistenza di forme di associazionismo e modalità di intermediazione nella vendita del prodotto turistico; 3.6.2.4 consistenza e fruibilità delle risorse naturali Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 86 3.6.2.5 consistenza, fruibilità e capacità di attrazione delle risorse naturali, sociali, strutturali e aggiunte identificate con l’analisi SWOT 3.6.2.6 grado di conoscenza delle risorse da parte del pubblico potenziale 3.6.2.7 capacità di attrarre i consumi turistici (rapporto numero dei turisti/residenti) 3.6.3 sapere come considerareconsistenza della situazione ambientale in termini di qualità (grado di conservazione della natura, delle acque, dell'aria, grado di contenimento dell'inquinamento acustico, esistenza di aree protette) e delle pressioni esercitate sull'ambiente (popolazione, infrastrutture, agricoltura, industria, esistenza di una rete di monitoraggio della gestione dei rifiuti) 3.6.4 sapere come rilevare i principali indicatori turistici: 3.6.4.1. Dimensione media degli esercizi ricettivi – Alberghi. Algoritmo di calcolo: (Numero letti esercizi alberghieri per stelle (1....5) + Numero letti residenze turistico alberghiere) / (Numero esercizi alberghieri per stelle (1....5) + Numero residenze turistico alberghiere) Interpretazione: Dimensione media degli esercizi alberghieri (numero medio di posti letto per esercizio); 3.6.4.2.Utilizzazione lorda – Alberghi. Algoritmo di calcolo: [(Presenze totale alberghi + Presenze residenze turistico alberghiere) * 100) / (Numero letti alberghi per stelle (1....5) + Numero letti residenze turistico alberghiere) * 365] Interpretazione: Indice di utilizzazione delle strutture alberghiere 3.6.4.3.Rilevazione del movimento turistico: Utilizzazione lorda - Altre strutture. Algoritmo di calcolo: (Presenze totale altre strutture * 100) / (Numero letti altre strutture * 365) Interpretazione: Indice di utilizzazione delle altre strutture; 3.6.4.4.Indice di utilizzazione lorda (U.L.): rapporto tra le presenze registrate negli esercizi e la disponibilità di letti alberghieri espressi in termini di giornate-letto: UL=P/(L*G)*100 dove P = presenze registrate negli esercizi, L = letti degli esercizi corrispondenti, G = numero delle giornate di disponibilità dei letti al lordo delle chiusure stagionali 3.6.4.5.Rilevazione del movimento turistico: Percentuale presenze in alberghi – Stranieri. Algoritmo di calcolo: (Presenze stranieri alberghi + Presenze stranieri residenze turistico alberghiere)/ (Presenze totale alberghi + Presenze totale residenze turistico alberghiere) * 100 Interpretazione: Peso delle presenze straniere negli alberghi e nelle residenze turistico alberghiere sul totale delle presenze negli alberghi e nelle residenze turistico alberghiere 3.6.4.6. Durata media del soggiorno. Algoritmo di calcolo: Presenze totale / Arrivi totale. Interpretazione: Numero medio di nottate trascorse da un cliente in una struttura ricettiva. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 87 4. Analisi del mercato turistico di riferimento del territorio 4.1 Essere in grado di identificare il segmento di mercato turistico locale. 4.1.1. sapere come suddividere in gruppi di utenti omogenei e significativi, dove ogni gruppo può essere selezionato come obiettivo da raggiungere con una specifica azione di marketing. 4.1.2. sapere come individuare quali percezioni, necessità, esigenze, preferenze, caratteristiche od altri simili aspetti motivazionali, di scelta o di comportamento collegano fra loro un medesimo gruppo di acquirenti. 4.1.3. sapere come utilizzare criteri per la segmentazione in base a criteri Socio demografici, Economici, Psicografici, Motivazionali o ricorso a più criteri incrociabili 4.2 Essere in grado di identificare le caratteristiche di un segmento di mercato : 4.2.1. quantificabilità 4.2.2. misurabililità 4.2.3. identificabilità 4.2.4. raggiungibilità 4.2.5. difendibilità 4.2.6 appetibilità 4.3 Essere in grado di identificare il grado di attrattività di un segmento 4.3.1. sufficientemente grande, 4.3.2. delimitato 4.3.3 potenziale 4.3.4. insoddisfatto 4.3.5. remunerativo 4.4. Essere in grado di per ogni segmento identificato definire il posizionamento della zona, della marca, della singola azienda. Il posizionamento è necessario per capire come i consumatori percepiscono il prodotto tramite un esame delle immagini che questo proietta nelle loro menti e dei bisogni che soddisfa. 4.4.1. sapere come definire lo spazio che il prodotto o la marca può occupare in un dato mercato ed il modo in cui sono percepiti da un gruppo rilevante di consumatori rispetto ai prodotti concorrenti. 4.4.2. sapere come misurare le percezioni che gli acquirenti hanno riguardo alle alternative che loro offre il mercato 4.4.3. sapere come definire gli obiettivi del posizionamento 4.4.3.1. obiettivo di difesa, permette di mantenere le posizioni raggiunte dal prodotto nel segmento in cui opera. 4.4.3.2. obiettivo di riposizionamento, permette di spostare il prodotto in un segmento più idoneo creatosi per varie concause 4.4.3.3. obiettivo di appoggio, permette di entrare con un nuovo prodotto non innovativo in un nuovo segmento. 4.4.3.4. obiettivo di lancio, permette di introdurre un prodotto altamente innovativo sia per i consumatori che per il mercato Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 88 5. Partecipare alla definizione e alla promozione della vocazione e dell’immagine turistica del territorio in accordo con i soggetti pubblici e privati coinvolti 5.1 essere in grado di interagire con i soggetti pubblici e privati per la definizione dell’immagine turistica del territorio; 5.1.1. sapere come individuare i soggetti pubblici interessati allo sviluppo turistico di un territorio (CCIAA, assessorati regionali, provinciali, comunali, associazioni Pro loco, Rappresentanti dei patti territoriali, Enti parco, associazioni di categoria confcommercio e confesercenti) 5.1.2. sapere come individuare i soggetti privati (consorzi e cooperative di albergatori, associazioni ristoratori e albergatori, singoli imprenditori locali); 5.1.2.1. analisi della filiera turistica. 5.1.2.2 Nota: azione già svolta nel punto 3 5.2 essere in grado di definire le politiche di intervento per la creazione dell’immagine turistica 5.2.1. sapere come approfondire la conoscenza del potenziale naturale e culturale per poterlo rendere un elemento essenziale dell’offerta. (nota: azione già sviluppata al punto 3) 5.2.2. sapere come realizzare inventari del potenziale turistico prendendo in considerazione insiemi geografici coerenti e non unità amministrative 5.2.3. sapere come promuovere una politica di tutela del patrimonio che garantisca l’attrattiva della zona e la perennità del potenziale 5.2.4. sapere come incitare i poteri locali che amministrano l’area a dotarsi di schemi di protezione e valorizzazione abbinati a misure operative 5.2.5 sapere come far partecipare la popolazione alla protezione e alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali, 5.2.6. sapere come programmare attività di sensibilizzazione e di educazione in materia di ambiente, con il sostegno ad associazioni locali di tutela al patrimonio e dell’ambiente. 5.2.7. sapere come personalizzare l’accoglienza, sviluppare il contatto, i rapporti interpersonali, un ambiente culturale, una “filosofia dell’ospite”. 5.2.8. sapere come prevedere programmi di formazione all’accoglienza turistica associando le organizzazioni socio-professionali del settore alberghiero, le organizzazioni agricole e di alloggi rurali. 5.2.9. sapere come promuovere l’uso dei prodotti locali e della cucina tradizionale 5.3. essere in grado di definire le politiche di intervento per la promozione della vocazione turistica del territorio 5.3.1 sapere come creare itinerari di scoperta con un’adeguata segnaletica e opportuni supporti didattici 5.3.2. sapere come definire ed attuare un programma di valorizzazione dei siti e dei monumenti di particolare interesse che garantisca la promozione globale della zona 5.3.3. sapere come definire piani relativi al paesaggio che valorizzino l’immagine globale della zona 5.3.4. sapere come mettere a disposizione del pubblico documenti di informazione Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 89 5.3.5. sapere come organizzare l’attività promozionale in base ad un’immagine comune del territorio e in base alla clientela su cui si desidera puntare. 5.3.6. sapere come rendere la zona presente sul mercato del turismo attraverso un piano di comunicazione sui mass media e l’ideazione di iniziative promozionali. 5.3.6.1 creazione di un consorzio per la promozione. 5.3.6.2. formazione dei fornitori del servizio per l’assistenza alla commercializzazione. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 90 6. Stabilire relazioni e sinergie tra portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio 6.1 essere in grado di intrattenere relazioni e collaborare con gli attori pubblici e privati per l’avvio dei piani di sviluppo definiti 6.1.1. sapere come conoscere i piani di sviluppo a livello locale e regionale. Ad esempio i P.I.T. (Piano Integrato Territoriale) e i P.I.L.S. (Piano Integrato Locale Strategico), 6.1.2. sapere come definire l'idea guida del piano turistico e presentarla agli attori locali; 6.1.3. sapere come conoscere l’intera filiera turistica presente sul territorio e le relativa dinamiche 6.1.4. sapere come individuare gli attori coinvolti nel piano di sviluppo e il loro contributo all’interno della compagine; 6.1.5. sapere come schematizzare l'articolazione generale del piano, identificando il ruolo di ciascun partner ed il valore aggiunto dallo stesso apportato. 6.1.6. sapere come individuare gli elementi di specificità dei soggetti pubblici e privati coinvolti; 6.1.7. sapere come utilizzare tecniche adeguate di negoziazione e concertazione 6.1.7.1. organizzare focus group per la definizione degli obiettivi; 6.1.7.2. organizzare forum di discussione per l’attivazione del piano 6.1.7.3. organizzare incontri di monitoraggio per la verifica dello stato di realizzazione ed eventuale predisposizione di azioni di miglioramento o rimodulazione degli obiettivi; 6.1.8. sapere come schematizzare l'articolazione generale del piano, identificando il ruolo di ciascun soggetto ed il valore aggiunto dallo stesso apportato. 6.2 essere in grado di stabilire canali di comunicazione efficaci ed efficienti tra i diversi soggetti coinvolti. 6.2.1. sapere come costruire un’immagine condivisa del territorio, evidenziando e comunicando a tutti i punti di forza e di debolezza; 6.2.2. sapere come attivare ed incrementare una comunicazione in rete su tutto il territorio; 6.2.3. sapere come responsabilizzare l’intera filiera sulla fruibilità del territorio e sulla partecipazione ad eventi organizzati; 6.2.4. sapere come stendere in un report le scadenza sull’andamento del piano; 6.2.5 sapere come formulare e condividere le azioni di miglioramento; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 91 7. Organizzare un’offerta turistica integrata relativa ad uno specifico territorio nel rispetto della normativa vigente; 7.1. essere in grado di progettare il Pacchetto Turistico 7.1.1 sapere come elaborare un’analisi SWOT del territorio: acronimo di Strengths (Punti di Forza), Weaknesses (Punti di Debolezza), Opportunities (Opportunità), Threats (Minacce).; (nota: azione già sviluppata al punto 2.1) 7.1.2. sapere come censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico 7.1.3. sapere come (nota: azione già sviluppata al punto 3) In questa fase se ne utilizzano i risultati 7.2 essere in grado di confezionare il Pacchetto Turistico. Il pacchetto turistico è l'integrazione tra servizi turistici quali il servizio di trasporto e di soggiorno in particolari destinazioni che i tour Operator acquistano, assortiscono e vendono al pubblico ad un prezzo unitario 7.2.1 sapere come assemblare i pacchetti turistici 7.2.1.1 contattare gli operatori locali appartenenti alla filiera turistica; 7.2.1.2 rilevare i costi dei servizi richiesti; 7.2.1.3 individuare il mark-up per ciascuna tipologia di servizio; (nota: analisi già sviluppata al punto 2.3.3.1.5.1.1). 7.2.1.4 negoziare i prodotti con i fornitori del servizio; 7.2.1.5 applicare le politiche di pricing ai prodotti/servizi in corso di elaborazione. (nota: azione già sviluppata al punto 2.3.3;) 7.2.2 sapere come predisporre i contratti con strutture ricettive e di ristorazione, compagnie di trasporto passeggeri, guide ed accompagnatori, autonoleggi ed altri fornitori di servizi turistici, gli eventuali corrispondenti; 7.2.2.1 redigere le diverse tipologie contrattuali tipiche del settore in base alla normativa vigente: vuoto per pieno, allotment e accordi similari; nota: azione sviluppata nel punto 7.5; 7.2.2.2 stipulare contratti con i differenti fornitori dei servizi di viaggio; 7.3 essere in grado di distribuire il pacchetto turistico: vedi punto 2.3.1.1 7.3.1 sapere come assistere il responsabile della funzione nello sviluppo dei canali commerciali di; 7.3.1.1 attivazione di reti distributive nel settore turistico; 7.3.1.1.1 recuperare presso gli enti preposti (ENIT, Province, Associazione di categorie, corrispondenti esteri, ecc.) l’elenco degli operatori turistici (agenzie di viaggio, Tour operator) per categoria e tipologia, utili a distribuire il prodotto confezionato; 7.3.1.1.2 contattare a livello nazionale ed internazionale gli operatori che, dal materiale recuperato, risultano distribuire il proprio segmento di prodotto; 7.3.1.1.3 affidare a tale operatori la distribuzione del proprio prodotto turistico; 7.3.1.1.4 individuare canali di distribuzione telematici; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 92 7.3.1.1.4.1 censire gli strumenti di Information and Comunication Tecnology (portali turistici, CRS, GDS,) utili a distribuire il proprio prodotto turistico; (Cfr. punto 1.1 e 1.2) 7.3.1.1.4.1.1 navigare in internet 7.3.1.1.4.1.2 intervistare alcuni operatori che usufruiscono di tali strumenti, 7.3.1.1.4.1.3 rivolgersi a professionisti del settore 7.3.1.1.4.1.4 consultare stampa di settore 7.3.1.1.4.2 definire accordi di inserimento del proprio prodotto all’interno degli strumenti telematici in base alle strategie di distribuzione analizzate al punto 2.3.1.1; 7.3.1.1.4.3 creazione di un sito telematico o inserimento sul sito esistente della possibilità di teleprenotazione dell’offerta turistica territoriale affidando la gestione ai tecnici competenti; 7.3.2 sapere come monitorare l’andamento di mercato del prodotto turistico, 7.3.2.1 rilevare con cadenza prestabilita il volume di vendita del prodotto turistico 7.3.2.1.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.3.2.2 rilevare la tipologia di prodotto maggiormente venduto; 7.3.2.2.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.3.2.3 rilevare le nazionalità degli acquirenti; 7.3.2.3.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.3.2.4 rilevare la capacità di spesa dell’acquirente per nazionalità; 7.3.2.4.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.4 essere in grado di promuovere l’offerta turistica 7.4.1 sapere come partecipare a fiere e manifestazioni nazionali ed internazionali; 7.4.1.1 ricercare le informazioni necessarie a consentire la partecipazione alle manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali di settore; 7.4.1.1.1 contattare gli Enti preposti alla promozione nazionale ed internazionale (Enit, Regioni, Province, Enti fiera, Consorzi di promozione turistica, Enti di promozione turistica internazionali, ecc.); 7.4.1.1.2 consultare la stampa di settore; 7.4.1.2 prendere contatti con i referenti esterni che organizzano gli eventi e le manifestazioni di interesse per il settore; 7.4.1.3 definire i termini economici, spaziali, temporali della partecipazione a fiere e manifestazioni; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 93 7.4.1.3.1chiedere ai responsabili dell’organizzazione logistica della manifestazione preventivi diversificati a seconda dello spazio occupato; 7.4.1.4 predisporre il materiale informativo da distribuire durante gli eventi e le manifestazioni a cui si intende partecipare; 7.4.1.4.1 creazione di catalogo, depliant, brochure o folder a seconda della strategia di comunicazione definita (nota: azione analizzata al punto 2.3.2) 7.4.1.5 gestire la sistemazione logistica, l'arredamento e quant' altro occorra per l'ubicazione di stand all'interno di fiere e manifestazioni cui si partecipa; 7.4.1.6 pianificare iniziative a latere per rendere produttivo l'investimento; 7.4.1.6.1 distribuzione di inviti agli operatori del settore per promuovere la propria presenza all’interno della manifestazione; 7.4.1.6.2 partecipazioni ufficiali a convegni e dibattiti all’interno della manifestazione 7.4.1.6.2.1 concordare con gli organizzatori della manifestazione la possibilità di intervento; 7.4.1.6.3 indire conferenze stampa per la promozione del prodotto; 7.4.1.6.3.1 contattare i referenti della stampa nazionale e delle riviste di settore; 7.4.2 sapere come organizzare di eventi promozionali locali e/o internazionali 7.4.2.1 organizzazione di educational rivolti ad operatori del settore; 7.4.2.1.1 definire alcune date in cui offrire a stampa ed operatori selezionati ospitalità per la presentazione e promozione dell’offerta turistica territoriale; 7.4.2.1.2 inviare gli inviti agli operatori e raccogliere le adesioni; 7.4.2.1.3. realizzare visit tour della zona per far conoscere sia le realtà turistiche che le forme di ricettività presenti sul territorio 7.4.2.2 indire conferenze stampa; 7.4.2.2.1 contattare i referenti della stampa nazionale e delle riviste di settore; 7.4.2.3 presentazione del prodotto turistico presso le sedi estere della Camera di Commercio (ICE) ad operatori stranieri; 7.4.2.3.1 contattare le sedi estere della Camera di Commercio; 7.4.2.3.2 richiedere preventivo per la presentazione; 7.4.2.3.3 definire la data della presentazione; 7.4.2.3.4 commissionare all’Ente l’organizzazione dell’incontro e l’invito agli operatori; 7.4.2.4 creazione di campagne di offerte speciali per l’immissione del prodotto sul mercato; 7.4.3 sapere come organizzare di campagne promozionali visive nazionali ed internazionali; 7.4.3.1 contattare ed affidare l’incarico a professionisti del settore; 7.4.4 sapere come utilizzare le tecniche ICT (information & Comunication tecnology); (Cfr.punto 1.2) 7.4.4.1 costruzione di un sito web per la promozione del territorio e della sua offerta turistica; Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 94 7.4.4.1.1 affidare l’incarico a tecnici competenti; 7.4.4.1.2. dare le specifiche di marketing e commerciali del sito 7.4.4.2 interagire con altri siti tematicamente simili 7.4.4.2.1 effettuare scambio link 7.4.4.2.2 realizzazione di advertising reciproco; 7.4.4.2.3 posizionamento nei motori di ricerca; 7.4.4.2.4. intraprendere azioni di comarketin 7.4.4.3 creazione di mailing list 7.4.4.3.1 acquistare mailing list di settore da specifiche aziende; 7.4.4.3.2 selezione di indirizzi tra gli operatori, stampa, clienti nazionali ed internazionali 7.5 essere in grado di conoscere e gestire la Normativa vigente in ambito turistico 7.5.1 sapere come applicare le normative regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali nell’organizzazione e gestione dell’offerta turistica; 7.5.1.1 conoscere le principali leggi sul turismo 7.5.1.1.1. legge quadro per il turismo Legge 17.05.1983 n. 217, 7.5.1.1.2 le conseguenti leggi regionali di attuazione, 7.5.1.1.3 codice civile per tutto quanto non regolamentato, in tali leggi, 7.5.1.1.4. legge 1084 del 1977, 7.5.1.1.5.D.Lgs 111/1995, 7.5.1.1.6. legge 730 del 1985 (agriturismi) 7.5.1.1.7 legge quadro 135/01 Riforma della legislazione nazionale del turismo, relative attuazione regionali e le convenzione comunitarie che regolano i rapporti tra operatori turistici; 7.5.2 sapere come orientarsi tra i principali contratti che regolamentano i rapporti giuridici tra gli attori del processo di erogazione, vendita e consumo dei servizi turistici; 7.5.2.1 saper stipulare il contratto di albergo, i contratti di intermediazione, il contratto di organizzazione di viaggio, i contratti per la distribuzione dei pacchetti turistici, il contratto di assistenza turistica, ecc. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 95 8. Gestire un progetto turistico 8.1 essere in grado di definire un progetto turistico in base al piano strategico 8.1.1. sapere come creare un’immagine turistica del territorio condivisa e partecipata tra gli attori sociali (nota azione già sviluppata nel punto 5) 8.1.2. sapere come pianificare un progetto turistico 8.1.2.1. stesura di un piano di lavoro che possa essere monitorato in tutte le sue fasi: 8.1.2.1.1. nome(i) attività, del Piano di lavoro 8.1.2.1.2.una spiegazione, se necessaria, di cosa è il lavoro. 8.1.2.1.3.data di inizio e data di fine. Se i membri del team non possono rispettare le date, devono comunicarlo al project manager tempestivamente. 8.1.2.1.4.ore di impegno stimate. 8.1.2.1.5.costi stimati. Se i membri del team non riescono a completare il lavoro nei costi stimati, devono comunicarlo al project manager tempestivamente. 8.1.2.1.6.Deliverable. I responsabili devono comprendere l'oggetto da consegnare o il componente (una parte di una deliverable più grande) atteso. 8.1.2.1.7.correlazioni. Assicurarsi che i soggetti coinvolti siano consapevoli della relazione tra le altre attività - quelle in attesa, o quelle che devono essere terminate prima che questa attività possa partire. 8.1.2.1.8.altre risorse. Se più risorse lavorano sulla stessa attività, tutti devono comprendere chi è responsabile, cosa deve fare per ciascuna attività. 8.1.2.2. accertarsi che il progetto sia chiaro a tutti i soggetti coinvolti e che gli stessi siano consapevoli delle loro responsabilità; 8.1.2.2.1 Valutare tutte le informazioni che possono essere già disponibili per il progetto. Ciò include qualsiasi precedente documento, memoria, etc. effettuare alcune analisi di costi/benefici o valutazione della proposta. Tutte queste informazioni dovrebbero essere raccolte come punto di partenza per comprendere il lavoro da realizzare. 8.1.3. sapere come gestire il progetto turistico 8.1.3.1 assistere il Capo Funzionale del progetto per capire il processo di approvazione del Progetto, delle singole fasi e della sua rendicontazione. 8.1.3.2. Incontrarsi con gli interessati appropriati e intendere la loro percezione del progetto. Prima di incontrare i vari interessati, assicurarsi di avere familiarità con le informazioni di base che sono necessarie per definire un progetto di simili dimensioni. 8.1.3.3.Descrizione Abbreviata del Progetto. Assicurarsi di scrivere il contenuto per il lettore e non per sé stessi. Le informazioni devono essere facilmente comprensibili dal lettore. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 96 8.1.3.4. formulare una bozza del piano di lavoro, sulla base delle informazioni note al momento. Le informazioni inserite nel Piano di Lavoro servono da input alla Definizione Abbreviata del Progetto. 8.1.3.5 Documentare, esplicitare e fare accettare dal management, utenti ed interessati (stakeholders) le procedure di gestione del progetto. 8.1.3.6. fare circolare la Descrizione Abbreviata del Progetto e le Procedure di Project Management in formato bozza per raccogliere le osservazione e creare il consenso. La prima bozza può andare ad un gruppo ristretto di parti interessate. 8.1.3.7. aggiornare i documenti sulla base delle osservazioni accumulate. (feedback). 8.1.3.8. effettuare Audit esterni che dovrebbero essere attivati come parte di un intero programma di gestione della qualità 8.1.4. sapere come monitorare l’andamento del progetto 8.1.4.1. individuare gli interventi sui prodotti / servizi nel rispetto degli obiettivi progettuali 8.1.4.2 definire i tempi di attuazione del progetto e monitorarne la corretta cadenza (diagramma di Gantt). 8.1.4.3 monitorare costantemente il diagramma di flusso delle attività in essere in maniera tale da intervenire con eventuali ed opportune azioni correttive 8.1.4.4 elaborare indicatori utili a valutare il corretto andamento del progetto 8.1.4.5 monitorare il grado di interesse e di partecipazione dei soggetti coinvolti 8.1.4.6 monitorare l’effettiva fruibilità del sistema integrato 8.1.4.7. definire un piano congiunto di gestione del rischio per assicurare proattivamente che il progetto resti in linea con gli obiettivi preposti. 8.1.4.8. elaborazione di piani integrativi; 8.1.4.9. applicazione di strategie di problem solving :Analisi Causa - Effetto, Origine della causa e Analisi di Pareto. 8.1.4.10 formulazione ed analisi di opportuni indicatori; 8.1.4.11.valutazione e monitoraggio del percorso critico del progetto. Il percorso critico è la sequenza di attività che deve essere ultimata per concludere in tempo e con gli obiettivi prefigurati l'intero progetto. Se il progetto si discosta da quanto pianificato, almeno un'attività sul percorso critico non è stata svolta dovutamente. E' importante comprendere il percorso critico per sapere quali attività devono essere perfezionate per completare coerentemente il progetto. 8.1.4.12. aggiornare in tempi cadenzati il piano di lavoro in base alle risultanze del percorso critico Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 97 9. Monitorare la qualità dell’offerta turistica integrata 9.1 essere in grado di promuovere lo sviluppare una cultura della qualità nel settore del turismo, 9.1.1. sapere come attuare piani di qualità che stabiliscano obiettivi prioritari, strumenti e procedure di controllo e revisione 9.1.2. sapere come trovare programmi di formazione alla qualità di tutti gli operatori 9.1.3 sapere come fornire assistenza tecnica ai professionisti del settore 9.1.4 sapere come creare una struttura di coordinamento ad hoc per controllare, nel tempo, l’applicazione dei piani di qualità 9.2 essere in grado di sorvegliare costantemente la qualità dell’offerta globale nella zona 9.2.1. sapere come mediante moduli per la valutazione del grado di soddisfazione della clientela 9.2.2. sapere come agevolare la creazione di un sistema di informazione appropriato per la prenotazione dei servizi in loco (alloggi, attività ricreative, risorse della zona) 9.2.3. sapere come identificare un insieme di indicatori per misurare il grado di soddisfazione del cliente interno ed sterno; 9.2.4 sapere come analizzare i dati di misurazione raccolti per determinare come i processi di lavoro possono essere migliorati. 9.2.5. sapere come implementare i miglioramenti identificati e proseguire costantemente nel monitoraggio; 9.3 essere in grado di conoscere i principali sistemi di certificazione della qualità: Es. ISO 9000, Iso 14.000, EMAS 9.4. essere in grado di conoscere gli strumenti della qualità: 9.4.1. il ciclo P-D-C-A 9.4.2. Il brainstorming 9.4.3. la matrice di priorità 9.4.4 la selezione ponderata 9.4.5 il diagramma di Pareto 9.4.6. il diagramma causa/effetto 9.4.7 la stratificazione 9.4.8 i diagrammi di flusso 9.5 essere in grado di sviluppare un Piano della Qualità dell’offerta turistica integrata 9.5.1. sapere come identificare i criteri di completezza e di correttezza, 9.5.2 sapere come identificare le attività di controllo e di garanzia della qualità. 9.5.3 sapere come identificare descrivere i processi e le attività che si effettueranno per assicurare il corretto svolgimento del progetto. 9.6. essere in grado di monitorare il piano di qualità 9.6.1. sapere come rivedere il Piano di Qualità su base mensile o al completamento delle maggiori fasi progettuale. La revisione dovrebbe appurare se il Piano di Qualità è ancora adeguato per assicurare che gli obiettivi del progetto siano raggiunti secondo le aspettative del cliente. 9.6.2 sapere come fornire un feedback costante a tutti gli stakeholder sul processo di qualità e la metrica raccolta. Ciò può essere adottato dall'organizzazione per ampliare Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 98 la metrica da utilizzare e costituisce un valido input per le best practices riutilizzabili. Questo passo viene saltato se l'organizzazione non sostiene l'utilizzo di queste informazioni o non raccoglie le metriche standard dei progetti. 9.7. essere in grado di conoscere ed avere attitudine con le tecniche del Controllo Qualità Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 99 SEZIONE 3 VALIDAZIONE ATTRAVERSO INTERVISTE ALLE PMI, ALLE FORZE SOCIALI ED AGLI STAKEHOLDER DEL PROFILO AFFERENTE ALLA FIGURA PROFESSIONALE DI TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE ED IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO Relazione finale attivita’ 1. I partner coinvolti Nel progetto, la definizione dello standard, rappresentato da un set di competenze per profili afferenti alla figura professionale del “Tecnico superiore per l’organizzazione ed il marketing del turismo integrato”, prevede un forte coinvolgimento di opinion leader delle PMI del settore turistico e di partner sociali, non solo nell’elaborazione, ma soprattutto nella validazione. Quest’ultima, sviluppata durante la quarta fase, ha visto coinvolti i seguenti soggetti: Fiavet Veneto e CGIL in Italia, BATA in Bulgaria, Akademie Überlingen in Germania, CR2i in Francia e PGP in Spagna. Questi organismi hanno condotto, ognuno nel proprio Paese, delle indagini conoscitive presso le aziende maggiormente rappresentative del settore turistico, in particolare in quelle specializzate nel marketing turistico integrato. Il progetto prevedeva di svolgere in due modi alternativi l’indagine: la realizzazione di interviste strutturate, sulla base di un questionario e colloqui con gli opinion leader delle PMI e delle forze sociali. Nel corso del meeting di Napoli, realizzato dal 15 al 19 dicembre 2003, si è deciso di procedere con almeno sette colloqui per paese, della durata approssimativa di un’ora e mezza ciascuno. I colloqui sono stati condotti secondo una traccia definita, al fine di poter comparare i risultati e coprire gli stessi macro ambiti di indagine. Solo nel caso in cui le interviste, attraverso colloqui nei diversi paesi, avessero evidenziato la necessità di correzioni significative del profilo, si sarebbe ricorsi ad una seconda indagine attraverso questionari strutturati a risposta multipla. Tale soluzione, finalizzata ad una migliore definizione degli aspetti critici, non si è resa necessaria vista la buona rispondenza del profilo alle esigenze del settore turistico. Gli organismi coinvolti sono stati lasciati liberi di aumentare il numero dei colloqui, di integrare le domande ed anche di scegliere gli intervistati più idonei alla valutazione del profilo in questione. Si è anche lasciata libertà di integrare i colloqui con un invio di questionari strutturati e per integrare le informazioni attravesro un campionamento quantitativamente significativo. Solo il partner Bulgaro si è avvalso di questa seconda modalità. Il Profilo è stato sottoposto anche alla validazione delle forze sociali dei paesi coinvolti attraverso un’indagine indipendente condotta da CGIL. Gli strumenti utilizzati per tale analisi sono stati interviste, colloqui e questionari appositamente studiati e formulati. Ciascun partner incaricato, ha compilato una redazione definitiva dei risultati dell’indagine che è stata sottoposta all’attenzione di tutti i componenti la partnership ed ha portato ad alcune modifiche (anche se non rilevanti) delle competenze previste nel profilo. FIAVET VENETO ha proceduto alla stesura del presente rapporto finale, che riassume tutte le considerazioni. Si segnala infine che il partner francese non ha provveduto a realizzare le interviste previste in quanto la procedura interna al Ministero del quale fa parte prevede la partecipazione delle forze sociali (datoriali e dei lavoratori) alla stesura dei profili professionali. Anche in questo caso l’elaborazione e la condivisione del profilo, da parte dei francesi, ha visto la Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 100 partecipazione di rappresentanti del mondo del lavoro e delle PMI del settore turistico. Nel caso francese quindi, la validazione da parte delle forze sociali è implicita nella condivisione ufficiale dei profili. Quando questa è rilasciata non vi è più bisogno di ulteriore indagine. 2. Le modalita’ operative Ciascun partner incaricato ha elaborato, nell’ambito dello schema fondamentale contenente i requisiti minimi (allegato 1), un proprio modello utilizzato come traccia per la conduzione delle interviste alle aziende coinvolte nell’iniziativa. Tutti i Paesi hanno sottoposto il profilo del “Tecnico superiore di marketing e organizzazione del turismo integrato” ai soggetti coinvolti, allo scopo di validarne le competenze e porre in evidenza eventuali integrazioni e/o correzioni segnalate dagli esperti intervistati. In Italia FIAVET VENETO ha predisposto due diversi modelli di questionario, uno rivolto alle aziende, l’altro rivolto a Università e Consorzi. (allegati 2 e 3) Si è resa necessaria tale differenziazione perchè le aziende e gli Enti impegnati nel settore turistico hanno caratteristiche e svolgono attività molto diverse. Fiavet Veneto (Associazione italiana imprese di viaggi e turismo) ha selezionato le aziende e gli enti da intervistare in relazione alla loro mission e alle attività specifiche svolte all’interno del sistema turistico. Il colloquio con il responsabile dell’azienda o dell’Ente è stato condotto da un addetto esperto dell’Asssociazione nel posto di lavoro e seguendo la traccia del questionario, in modo tale da rendere comparabili gli esiti delle interviste. Si sono coinvolti: • quattro Agenzie di viaggi e turismo • un Tour Operator • un’Azienda di Promozione Turistica • un’Università (CISET) • un Consorzio di Promozione turistica • un Consulente di marketing turistico • tre Alberghi. Il campione è significativo in quanto vi sono rappresentati i diversi attori del sistema turistico e il loro numero è proporzionale alla loro presenza nel settore. I criteri attuati nella scelta degli intervistati hanno portato a professionisti con un’esperienza pluriennale e con una profonda conoscenza del mercato in cui operano. Non di meno le aziende intervistate, attive nel settore ricettivo, sono impegnate nella promozione a livello locale, nazionale e internazionale del prodotto turistico e del territorio di appartenenza. In Spagna il PGP per validare il cluster di competenze ha rivolto le interviste a professionisti che svolgono le attività previste per la figura di riferimento nei territori e in organizzazioni, pubbliche e private. Le interviste rilasciate hanno consentito di mettere in evidenza gli ambiti di attività e i processi lavorativi svolti quotidianamente e periodicamente, nonché gli strumenti utilizzati. Successivamente si sono rilevate le competenze richieste affinché le attività possano essere svolte in modo adeguato. PGP ha selezionato imprese e istituzioni che promuovono prevalentemente lo sviluppo del turismo nel proprio territorio. Il partner ha posto particolare attenzione nella scelta del campione da intervistare in modo tale che a ragione si potesse considerare rappresentativo di Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 101 luoghi diversi della Spagna. La differenziazione delle caratteristiche ha indotto infatti gli operatori ad elaborare e promuovere offerte turistiche distinte sotto il profilo culturale e naturalistico, tali tuttavia da integrare le offerte tradizionali. Le interviste, realizzate da un tecnico PGP, sono state rivolte a responsabili di istituzioni politiche e a tecnici professionisti del settore turistico e hanno prodotto dei risultati che mettono in rilievo le specificità degli ambienti in cui si svolge l’attività e le risorse a disposizione di ogni organizzazione. L’intervista si compone di due parti, una finalizzata ad identificare il tipo di impresa/Ente/istituzione e la funzione dell’intervistato, un’altra a mettere a fuoco i compiti svolti dal soggetto intervistato, le modalità operative di svolgimento delle sue mansioni e le risorse utilizzate (allegato 4). Il gruppo degli opinion leader intervistati è espressivo di agenti di sviluppo locale, personale tecnico, manager del settore turistico, imprenditori, consiglieri/consulenti di turismo e decisori politici in quanto, pur non avendo specifiche competenze tecniche, tuttavia sono risultati molto utili nel tracciare il quadro di sistema. Tutte queste competenze sono state comparate con il profilo del Tecnico Superiore per l’organizzazione ed il marketing del turismo integrato in modo da ricavare la maggiore o minore utilità delle stese per il profilo professionale indicato. In particolare quelle di comunicazione, trasversali e linguistiche sono risultate particolarmente utili per lo sviluppo del settore turistico. In Bulgaria BATA (Bulgarian Association of Travel Agents) ha intervistato circa 40 imprese del settore turistico, selezionandole secondo i seguenti criteri: - adesione dell’azienda alla BATA o, se non aderente, connessa in altro modo alle iniziative e alle attività promosse dalla BATA; - attività rivolta allo sviluppo del turismo outgoing e incoming; - esperti professionisti di marketing, aggressivi nel mercato e attivi nei seminari, nelle tavole rotonde, nei workshop e in tutte le iniziative organizzate dalla BATA, dal Ministero della Cultura e del Turismo; - aver prodotto un feed-back alla BATA inerente gli studi di fattibilità sul marketing prodotti dalla stessa associazione. Le interviste sono state proposte in due modi diversi. Sette aziende/enti sono state coinvolte attraverso un colloquio svolto in azienda, mentre le altre via mail, telefonicamente e via fax. A tutti gli interessati è stato proposto il profilo della figura di esperto del marketing turistico integrato: nel corso delle interviste i soggetti coinvolti hanno commentato il profilo e suggerito le integrazioni che ritenevano opportune. In Germania Akademie Überlingen ha predisposto un modello di questionario che integrava le informazioni minime richieste per la validazione con ulteriori elementi adattati alle esigenze locali. (allegato 5) Sono state intervistate diverse tipologie di enti selezionati con l’intento di coprire le principali componenti del sistema turistico. Le interviste sono state condotte da un addetto di Akademie eberlingen e sono state realizzate presso le aziende coinvolte attraverso un colloquio con il responsabile dell’azienda o dell’Ente intervistato sulla base della traccia del questionario predisposto. Tutti i soggetti intervistati hanno analizzato il cluster di competenze della figura di “Tecnico Superiore per l’organizzazione ed il marketing del turismo integrato” ed hanno espresso le loro opinioni sulle competenze in esso contemplate. I criteri guida erano: il raffronto con le competenze e le mansioni dell’intervistato e l’opinione dell’intervistato relativamente ad aspetti come Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 102 l’occupabilità del profilo e la sua rispondenza ad esigenze aziendali. Su tutti questi punti la discussione era libera. Sono stati intervistati i seguenti soggetti: o Consulenza ed assistenza agli hotel e alle imprese di ristorazione o Hotel o Consorzio turistico o Agenzie di Viaggi (incoming) Il campione è stato definito in modo da integrare le diverse tipologie di attori del sistema turistico rispettando il loro peso relativo. Tutti gli intervistati hanno un ruolo direttivo nelle aziende in cui operano. In Francia CR2i non ha proceduto alla realizzazione delle interviste per i motivi specificati sopra (vedi introduzione). 3. Il Target dei Destinatari I destinatari sono stati selezionati secondo criteri scelti dai partner incaricati dell’attività di indagine nei diversi paesi. A Napoli il partenariato aveva condiviso di rivolgere le interviste ad operatori del settore turistico che potesseo dimostrare buona esperienza e rappresentassero un campione significativo delle diverse componenti del sistema turistico. Gli intervistati sono stati dunque strutture che svolgevano le attività previste dal profilo qualii consorzi di sviluppo turistico territoriale, gli enti pubblici del settore, le agenzie di viaggio operanti nell’incoming. Le parti sociali dei lavoratori sono state sentite da CGIL, mentre i n rappresentanza dei datori di lavoro le interviste sono state eseguite da FIAVET Veneto, BATA e il partner francese che, nell’ambito del Ministero francese, elabora ed approva i profili professionali, con la collaborazione delle parti sociali. Tutti i partner hanno rispettato scrupolosamente i criteri condivisi rivolgendosi a soggetti che potessero documentare un’esperienza pluriennale nel settore e occupassero posizioni dirigenziali e decisionali all’interno delle proprie organizzazioni. Per una analisi puntuale dei destinatari nei diversi paesi si rinvia alle relazioni nazionali. Si sono rilevate alcune varianti nazionali: il partner spagnolo si è dedicato maggiormente ad intervistare organizzazioni che sviluppassero prevalentemente attività coerenti con quelle del profilo professionale (marketing turistico di area) ed ha svolto un’analisi puntuale delle competenze richieste agli operatori di tali organismi per eseguire un raffronto con quelle del profilo. Il partner italiano ha preferito una maggiore diversificazione del campione per coprire le diverse tipologie di organizzazioni presenti nel sistema turistico ed ha intervistato anche la componente accademica, in quanto ritenuta un importante opinion leader nel delineare i trend di sviluppo del settore. Il partner Bulgaro ha preferito rimanere nel campo delle Agenzie e dei Tour Operator di propria competenza. Ha realizzato, accanto all’analisi qualitativa richiesta, anche un’indagine quantitativa che ha permesso di affinare le considerazioni emerse. Il partner tedesco ha operato con un metodo simile a quello italiano anche se si è concentrato maggiormente sulle organizzazioni di tipo alberghiero. Il partner francese ha avuto l’opportunità di collaborare con rappresentanti del settore turistico durante i lavori nelle commissioni per la definizione del profilo. In totale sono state realizzate, con colloqui approfonditi, circa 30 interviste in azienda a tutte le componenti del sistema turistico. Sono anche state realizzate, in Bulgaria, 36 interviste attraverso un questionario strutturato via e.mail, fax e telefono. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 103 La Francia ha operato con rappresentanti delle parti sociali nei propri organismi. 4. Le tabelle con i risultati delle interviste Riportiamo di seguito l’elenco completo delle organizzazioni intervistate cui va il nostro ringraziamento per il contributo al presente progetto. La tabella riporta le attività prevalenti dell’impresa nonché una brevissima descrizione delle azioni svolte dall’azienda nell’ottica della promozione del territorio per comprendere la significatività dell’esperienza dell’intervistato in relazione alle competenze del profilo. I campi sono da intendersi secondo la seguente legenda: Nomeazienda: denominazione dell’azienda intervistata; Attività prevalente: il core business aziendale; Azioni intraprese: processi aziendali per la promozione del territorio; Compiti: operazioni concretamente svolte per realizzare le azioni indicate; Mezzi impiegati: strumenti utilizzati nella realizzazione delle suddette azioni; Competenze: ciò che consente lo svolgimento delle azioni che portano l’azienda ad essere in grado di promuovere efficacemente e in modo professionale il territorio. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 In Italia FIAVET Veneto ha intervistato personale delle seguenti organizzazioni: NOME AZIENDA ATTIVITA’ AZIONI PREVALENTE INTRAPRESE COMPITI MEZZI IMPIEGATI soggiorni 1. BELMONDO VIAGGI Incoming, balneari e affitto di E TURISMO SRL appartamenti, servizio di guide turistiche Utilizzo del pc, conoscenza dei sistemi operativi di word e excell, accesso a internet escursioni 2. MIRCO SANTI VIAGGI SRL Incoming, outgoing In base alla richiesta dei t.o. vengono redatte delle offerte specifiche sia di soggiorno che di tour contatti con consorzi di promozione turistica e collaborazione con gli operatori privati unici interlocutori per la commercializzazione dell’offerta turistica crociere, Direzione e supervisione delle attivita’, attivita’ di commercialee marketing, pubbliche relazioni, rapporto con le istituzioni regioni, province Partecipazione a fiere del turismo, anche internazionali, workshop, promozione diretta via internet o mailing Gestione di un sito web, redazione di brochure, partecipazione a fiere nazionali e internazionali sul turismo p. 104 COMPETENZE Contrattazzione fornitoriclienti, marketing delle strutture ricettive, tecniche di marketing e di web marketing, promozione turistica (Italia e estero), consulenza per i consorzi di promozione turistica, gestione dell’offerta turistica, analisi e ricerca di mercato, gestione del sistema qualità, capacità di comunicazione e di relazione, conoscenze informatiche, comprese quelle di gestione dei dati, nozioni di statistica e diritto, organizzazione di servizi incoming, viaggi individuali, di gruppo ed escursioni, buona conoscenza del territorio e delle strutture ricettive della zona, padronanza di almeno due lingue straniere Accesso a internet, utulizzo Esperienza nell’attivita’ di del pc e dei sistemi di marketing delle strutture informatica ricettive, conoscenza delle tecniche di marketing e di web marketing, promozione turistica (italia e estero), Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 e comuni) e collaborazione con consorzi, enti fieristici, customer satisfaction e sviluppo di nuovi progetti 3. JOCKEY VIAGGI Incoming area veneto, Consulenza di marketing e organizzazione di congressi promozione dei prodotti ed eventi turistici, contrattualistica con le strutture ricettive, preparazione di pacchetti turistici e/o soggiorni per aziende e individuali, collaborazione con enti di promozione turistica e consorzi e con strutture private quali t.o., associazioni di categoria p. 105 consulenza per i consorzi di promozione turistica, capacità di contrattazione fornitori e clienti, , gestione del sistema qualita’, gestione dell’offerta turistica, analisi e ricerca di mercato, padronanza di almeno 2 lingue straniere (quelle maggiormente utilizzate nell’area turistica di riferimento), capacità di comunicazione e di relazione, conoscenze informatiche, comprese quelle di gestione dei dati, buona conoscenza del territorio e delle strutture ricettive della zona, nozioni di statistica e diritto, organizzazione di servizi incoming, viaggi individuali, di gruppo ed escursioni Redazione e divulgazione di Impiego del pc e in Attività di promozione depliants, accesso a particolare di windows, turistica (Italia e estero), internet, adesione a word, excell marketing delle strutture manifestazioni fieristiche ricettive, tecniche di marketing e web marketing, consulenza ai consorzi di promozione turistica, capacità di contrattazione fornitori clienti, gestione dell’offerta turistica, analisi e ricerca di mercato, gestione del sistema qualità, Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 4. Antoniana serivizi srl Incoming, turismo outgoing soggiorni, Contratti con le strutture congressuale, ricettive, incoming tour operator con il marchio “i battelli del brenta”, organizzazione di congressi ed eventi, cooperazione con strutture consortili, associazioni di categoria, enti locali, consorzi di marchio incoming, 5. Hotel residence villa dei Turismo accoglienza dei clienti carpini (trattasi di struttura ricettiva) Web marketing, comunicazione nelle varie forme ma mirata per target, realizzazione di brochure e cataloghi, parteicpazione a fiere sul turismo Organizzazione di congressi Gestione del sito ed eventi, collaborazione cataloghi e manifesti con comuni, camere di commercio e province e con associazioni di categoria web, p. 106 capacità di comunicazione e relazione, conoscenze informatiche, buona conoscenza del territorio e delle strutture ricettive della zona, nozioni di statistica e diritto, organizzazione di servizi di incoming, viaggi individuali, di gruppo ed escursioni, conoscenza di almeno due lingue straniere Web marketing, utilizzo dei Gestione contabilita’ e del sistemi informatici budget aziendale, conoscenza delle tecniche di marketing e di web marketing, e marketing delle strutture ricettive, organizzazione e unita’ di progetto, gestione dell’intera filiera del prodotto turistico, capacità di comunicazione e di relazione, conoscenze informatiche comprese quelle di gestione dei dati, conoscenza di almeno due lingue straniere Impiego del pc e dei sistemi Marketing delle strutture operativi, utilizzo delle ricettive, tecniche di lingue straniere marketing e web marketing, gestione della contabilità (budget aziendale), gestione e controllo reparto commerciale, promozione, gestione delle risorse umane (comunicazione e Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6. Hotel canon d’oro Incoming ricettiva) 7. Albergo eurorest Incoming, alberghiera (struttura Front office e back office, Vendita via web, redazione Utilizzo del pc e dei sistemi attivita’ di cooperazione di brochure e cataloghi informatici di gestione delle con consorzi di promozione prenotazioni turistica e con la provincia e gli enti locali struttura Attivita’ di front office e di back office, collaborazione con consorzio di promozione turistica, con l’ascom Sito internet, attivita’ di promozione turistica, pubblicizzazione delle iniziative e delle promozioni Utulizzo del pc, compresi i sistemi informatici gestionali e i software di prenotazione alberghiera 8. Azienda turismo Gestione dell’attivita’ di Servizio di accoglienza e informazione, accoglienza e fornitura di informazioni padova terme euganee assistenza turistica e turistiche promozione locale in ciascuno degli ambiti territoriali a tipologia di Definizione di un progetto strategico per lo sviluppo del turismo padovano. Tale progetto deve individuare obiettivi, linee di intervento e azioni specifiche da Realizzazione e stampa di materiali informativi e depliants promozionali, realizzazione di periodici bimestrali contenenti informazioni turistiche, p. 107 relazione), relazioni esterne, conoscenza di almeno due lingue straniere, conoscenze informatiche Attivita’ di front office e di back office, gestione delle risorse umane (comunicazione relazione), gestione amministrativa e finanziaria (budget aziendale), capacita’ di contrattazione nel settore, marketing delle strutture ricettive e web marketing, conoscenze informatiche, conoscenza di almeno due lingue straniere, Nozioni di marketing delle strutture ricettive e web marketing, conoscenza di almeno due lingue straniere, gestione dei rapporti con i clienti (comunicazione e relazione), rapporti con i fornitori, rapporti con le banche, rapporti con le associazioni di categoria, conoscenze informatiche e gestione della contabilità (budget aziendale) Saper esercitare attivita’ di informazione, accoglienza e assistenza turistica, promozione turistica, gestione dell’offerta turistica: produrre e Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 offerta turistica omogenea, fornire assistenza e accoglienza agli operatori turistici, ai giornalisti e agli addetti alle attivita’ di comunicazione, Gestire attivita’ ricolte all’utenza turistica anche attraverso la commercializzazione di beni e servizi 9. Ciset università di Ricerca e consulenza per il Ricerca e tutoraggio master settore turistico universitario in economia e venezia gestione del turismo 10. Consorzio giotto Promozione e Realizzazione di commercializzazione del manifestazioni, eventi prodotto turistico promozionali, attivita’ di attuarsi triennio nel prossimo gestione di un portale del turismo padovano, partecipazione alla realizzazione di manifestazioni locali con finalita’ di carattere informativo e di accoglienza turistica p. 108 distribuire materiale promo pubblicitario e informativo relativo alle risorse turistiche locali, conoscere e saper valorizzare le risorse turistiche, paesaggistiche e storico-artistiche del territorio, Diffondere e veicolare le manifestazioni, le iniziative e gli eventi locali nei mass media e con i supporti informatici e telematici, conoscenza delle tecniche di marketing e web marketing, organizzazione e coordinamento unità di progetto, padronanza di almeno due lingue straniere, capacità di comunicazione e di relazione Formazione agli operatori del settore turistico, tutoraggio del master in economia e gestione del turismo, attivita’ di ricerca e consulenza per progetti legati al turismo culturale e naturalistico, padronanza di almeno due lingue straniere, capacità di comunicazione e si relazione, conoscenze informatiche Partecipazione a Sito web, realizzazione di Marketing strutture manifestazioni, eventi, fiere deplaint e brochure, portale ricettive, tecniche di nazionali e internazionali del turismo marketing e web marketing, Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 nell’ambito territoriale di consulenza e assistenza del settore, gestione di un appartenenza tecnica alle imprese sito web associate al consorzio per sostenere e favorire la domanda e l’offerta turistica nei mercati interessati 11. Agenzia viaggi rallo Incoming, soggiorni in italia e all’estero, outgoing, snc organizzazione viaggi individuali e di gruppo 12. Montanari tour Incomng, organizzazione di pacchetti di viaggio per gruppi, soggiorni i italia e all’estero Redazione e divulgazione di depliants, accesso a internet, adesione a manifestazioni fieristiche Organizzazione dell’attivita’ aziendale, rapporti con banche e fornitori, pianificazione di Utilizzo del pc, conoscenza dei sistemi operativi di word e excell, accesso a internet e sito web Partecipazione a fiere e Utilizzo dei sistemi workshop, redazione e informatici, redazione di divulgazione di materiale cataloghi e manifesti informativo, accesso a p. 109 promozione turistica (italia e estero), gestione dell'offerta turistica, organizzazione e coordinamento unità di progetto, padronanza di almeno 2 lingue straniere (quelle maggiormente utilizzate nell’area turistica di riferimento), capacità di comunicazione e di relazione, conoscenze informatiche , comprese quelle di gestione dei dati, buona conoscenza del territorio e delle strutture ricettive della zona Marketing strutture ricettive, tecniche di marketing e web marketing, consulenza per i consorzi di promozione turistica, consulenza nella gestione dei progetti, padronanza di almeno 2 lingue straniere (quelle maggiormente utilizzate nell’area turistica di riferimento), capacità di comunicazione e di relazione, conoscenze informatiche , comprese quelle di gestione dei dati Conoscenza delle tecniche di comunicazione, nozioni delle tecniche, di marketing e web marketing, Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 strategie commerciali internet p. 110 promozione turistica, consulenza per i consorzi di promozione turistica, capacità di contrattazione fornitori clienti, gestione dell’offerta turistica, analisi e ricerca di mercato, gestione del sistema qualità, capacità di comunicazione e di relazione, conoscenze informatiche, buona conoscenza del territorio e delle strutture ricettive della zona, nozioni di statistica e diritto, organizzazione di servizi incoming, viaggi individuali e di gruppo, escursioni, consocenza di almeno due lingue straniere Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 I tre riquadri sotto riportati riassumono le caratteristiche professionali degli intervistati in italia Intervistati: mansioni 8% 8% Intervistati: titolo di studio Imprenditore 42% ricercatore Impiegato 42% Intervistati: anni di esperienza nel settore 33% 17% <10 10 - 20 > 20 50% 42% direttore 58% laurea diploma p. 111 Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 112 In Spagna PGP ha intervistato le seguenti imprese: 1. Sant Attività Incarichi Risorse utilizzate Competenze Uso degli strumenti informatici: foglio di Selezione dell’informazione Pianificazione • Amministrazi pertinente e disseminazione calcolo, data-base , elaborazione testi. Organizzazione one Ricerca Internet, gestione posta elettronica dell’informazione. Comunicazione Gestione pratiche amministrative e Conoscenza lingue straniere . cura di pratiche. Interrelazioni personali, con istituzioni Utilizzare delle risorse e delle tecnologie pubbliche e private dell’informazione e della comunicazione nell’attività quotidiana Ricerche sul territorio e Tecniche statistiche basilari Previsione dei trend di sviluppo del territorio sull’ambiente circostante. Uso dell’informazione statistica. Previsione sviluppo commerciale Ricerche sul mercato e le sue Strumenti informatici, fogli elettronici Comunicazione tendenze. Gestione dell’informazione documentale. Bibliografia. Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Localizzazione di risorse e Censire catalogare e valutare le valutazione delle stesse risorse del territorio Censire le offerte turistiche esistenti nel territorio . Identificare altri spazi e risorse che possono essere trattati e valutati come risorsa turistica Uso strumenti informatici Identificazione e trattamento informazioni Relazioni interpersonali Interagire con altre entità e istituzioni simili. Identificare opportunità per scambiare esperienze. Anticipazione delle linee di sviluppo Visione commerciale Ascolto Lavoro di gruppo Innovazione Creatività Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse d un polo turistico. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Attività di promozionale: interne all’organizzazione esterne e rivolte al territorio e alla zona in cui si svolge l’attività. Realizzazione di campagne promozionali Organizzazione di eventi e fiere. Elaborazione articoli e comunicati stampa Realizzazioni grafiche di manifesti, opuscoli ecc. Avvio contatti con agenti e operatori di turismo esterni. Redazione di piccoli articoli per la stampa. Attività legate alla gestione di Formulazione di progetti. progetti Gestione di progetti Promozione di partnership tra diversi agenti per generare progetti attuabili nel territorio Uso delle tecniche di comunicazione: orale, scritte, utilizzo di nuove tecniche per la comunicazione, la grafica, l’ict. Strumenti e tecniche del marketing applicate al settore turistico Capacità relazionali interpersonali, capacità di persuasione Uso della tecnologia informatica. Agenda, posta elettronica, internet Gestione dell’informazione. Relazioni interpersonali. Tecniche di comunicazione. Padronanza di altre lingue. Tecniche di dinamismo sociale p. 113 Comunicazione Organizzazione Pianificazione Visione commerciale Leadership Creatività Partecipare alla promozione della immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. Stabilire relazioni tra diversi gruppi portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio. Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Orientazione ai risultati Gestire un progetto turistico. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Attività legate al Stabilire sinergie tra l’area dell Relazioni interpersonali. mantenimento e al controllo turismo e le altre aree in modo da Tecniche della comunicazione. poter avviare attività complementari Strumenti informatici delle determinate attività . Monitoraggio e controllo delle risorse d’offerta (servizi, infrastrutture ecc) Controllo Lavoro di gruppo comunicazione Leadership Altre Leadership Comunicazione Visione commerciale Innovazione creatività Incentivazione e rinnovamento Conoscenza delle politiche locali regionali dinamico delle aziende relazionate nazionali di supporto alle pmi con il turismo nel territorio. Conoscenza del linguaggio e delle procedure Stabilire partnership tra delle amministrazioni pubbliche. organizzazioni pubbliche e private Tecniche di dinamismo sociale. Conoscenza basica degli strumenti per la del territorio. Lancio e dinamismo di azionii gestione della qualità innovative per le aziende Supporto alle aziende del settore privato per la messa in moto d’iniziative di promozione turistica p. 114 Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione legate alle nuove tecnologie applicate al settore turistico - Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 2. Valla ATTIVITÀ Amministrazione Ricerca INCARICHI Gestione amministrativa Gestione di pratiche amministrative.e cura delle pratiche Preparazione di riunioni RISORSE UTILIZZATE Uso degli strumenti informatici: foglio di calcolo, data-base , elaborazione testi. Internet, gestione posta elettronica Conoscenza lingue straniere . Relazioni interpersonali, con istituzioni pubbliche e private Analisi di risorse e prodotti turistici. Tecniche statistiche basilari Analisi delle tendenze di mercato. Uso dell’ informazione statistica. Valutazione e analisi di Strumenti informatici, Excel. stabilimenti turistici Tecniche intervista. Cartografia p. 115 COMPETENZE Pianificazione Organizzazione Comunicazione Utilzzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività quotidiana. Anticipazione visione commerciale iniziativa comunicazione Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Localizzazione di risorse e Informazione sui prodotti turistici valutazione delle stesse. integrali. Stilatura di percorsi e prodotti turistici specifici. Stilatura percorsi culturali. Uso strumenti informatici Identificazione e trattamento dell’informazione. Identificare opportunità per scambiare esperienze. Grafica per elaborazione guide Anticipazione Visione commerciale Ascolto Lavoro di gruppo innovazione Creatività Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Attività di carattere promozionale: interne all’organizzazione esterne: rivolte al territorio o zona in cui si svolge l’attività . Gestione di progetti Informazione e diffusione agenti socio-economici, enti e istituzioni relazionate con il mondo turistico Organizzazione eventi e fiere Elaborazione articoli e comunicati stampa Redazione di piccoli articoli per la stampa Uso delle tecniche di comunicazione: orale, scritte , nuovi supporti di comunicazione : grafici , ICT. Strumenti e tecniche de marketing applicate al settore turistico Capacità relazionali interpersonali, capacità di persuasione Uso della tecnologia informatica. Agenda, posta elettronica, Internet Formulazione di progetti. Stesura, pianificazione valutazione progetti Gestione progetti Espletamento pratiche per sussidi e relativi Promozione di partnership tra gestione diversi agenti per generare progetti attuabili nel territorio Organizzazione di attività formative Comunicazione Organizzazione Pianificazione Visione commerciale Leadership Creatività Partecipare alla promozione della immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. Stabilire relazioni tra diversi gruppi portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio. Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Orientazione verso i clienti Gestire un progetto turistico. Attività legate al Gestione economica dei progetti mantenimento e controllo di Elaborazione rapporti. determinate attività Monitoraggio e valutazione delle attività. Relazioni interpersonali. Tecniche della comunicazione. Strumenti informatici Elaborazione documenti (schede monitoraggio progetti) Elaborazione e trattamento inchieste p. 116 Controllo Lavoro di gruppo Comunicazione per Leadership Flessibilità Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Altre Contrattualistica servizi. Contrattualistica per il personale p. 117 Interviste personali Organizzazione Elaborazione pratiche contrattuali Pianificazione Leggi contrattuali delle pubbliche Visione commerciale amministrazioni Deleghe Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione legate alle nuove tecnologie applicate al settore turistico - Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 3. Dip.Za ATTIVITÀ Amministrazione Ricerca INCARICHI RISORSE UTILIZZATE Raccolta informazioni Gestione di pratiche amministrative. Cura pratiche Distribuzione dell’informazione tra i diversi comuni della provincia Uso degli strumenti informatici: foglio di calcolo, data-base , elaborazione testi. Internet, gestione posta elettronica Conoscenza lingue straniere . Interrelazioni personali, con istituzioni pubbliche e private Uso delle Gazzette Ufficiali Ricerche di carattere applicato al Tecniche statistiche basilari territorio e ambiente circostante Uso dell’ informazione statistica. Ricerche sul mercato e le tendenze Strumenti informatici, Excel. Ricerche sul mercato del lavoro Gestione dell’informazione documentale. Esecuzione piani strategici Bibliografia p. 118 COMPETENZE Pianificazione Organizzazione Comunicazione Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività quotidiana. Anticipazione Visione commerciale Iniziativa Comunicazione Consulenza cliente esterno ed interno Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Localizzazione di risorse e valutazione delle stesse. Censire le risorse che può offrire il territorio per lo sviluppo economico. Censire le offerte turistiche esistenti nel territorio Uso strumenti informatici Identificazione e trattamento dell’informazione. Relazioni interpersonali Interagire con altri enti e istituzioni simili. Identificare partner per interscambio di esperienze Anticipazione Visione commerciale Ascolto Lavoro di gruppo Innovazione Creatività Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse d un polo turistico. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Attività di carattere promozionale: interne: all’organizzazione esterne: relative al territorio o zona in cui si svolge l’attività Gestione di progetti Elaborazione fogli informativi da distribuire tra i comuni della provincia Elaborazione opuscoli informativi Formulare progetti. Gestire progetti Stabilire partnership tra diversi agenti per generare progetti attuabili nel territorio Uso delle tecniche di comunicazione: orale, scritte , nuovi supporti di comunicazione : grafici , ICT. Strumenti e tecniche de marketing applicate al settore turistico Capacità relazionali interpersonali, capacità di persuasione Uso della tecnologia informatica. Agenda, posta elettronica, Internet Gestione dell’informazione. Relazioni interpersonali. Tecniche di comunicazione. Padronanza di altre lingue. Tecniche di dinamismo sociale Internet Comunicazione Organizzazione Pianificazione Visione commerciale Leadership Creatività Participare alla promozione dell’ immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. Stabilire relazioni tra diversi gruppi portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio. Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Gestire un progetto turistico. Attività legate al Elaborazione schede di consulenza Relazioni interpersonali mantenimento e controllo di tra i responsabili dei diversi comuni Tecniche della comunicazione. determinate attività Rapporti mensili sull’ andamento Strumenti informatici del progetto 7. Altre 4.PAT-T ATTIVITÀ INCARICHI RISORSE UTILIZZATE p. 119 Controllo Lavoro di gruppo Comunicazione Leadership COMPETENZE Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Amministrazione Ricerca . Controllo della documentazione Gestione delle pratiche amministrative Proposte per i Contratti del personale Controllo finanziario Studi a livello locale sul turismo: Nº visitatori , provenienza . Tempo di permanenza Preferenze e gusti dei visitatori Archivio e documentazione. Strumenti informatici Gestione della documentazione amministrativa: Gazzette ufficiali: Internet Archivio. Data-base Legislazione del lavoro Conoscenza aiuti ai contratti di lavoro. Conoscenza sconti contratti per i giovani Elaborazione inchieste Preparazione e formazione di gruppi per effettuare inchieste Analisi inchieste. Elaborazione di rapporti Strumenti informatici p. 120 Pianificazione Organizzazione Comunicazione Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività quotidiana Anticipazione Visione commerciale Iniziativa Comunicazione Orientazione cliente esterno - interno Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Localizzazione di risorse e Identificazione delle risorse che offre il valutazione delle stesse comune e che possono assumere un valore turistico Ambienti naturali Elementi architettonici Catalogazione delle risorse Inventario Nuovi prodotti da offrire Gestione della documentazione storica Progettazione di nuovi prodotti turistici Organizzazione di destinazioni e prodotti per diversi tipi di pubblico Conoscenze di marketing p. 121 Anticipazione Visione commerciale Ascolto Lavoro di gruppo Innovazione Creatività Orientamento cliente Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico. Attività di carattere promozionale: Interne all’organizzazione Esterne: rivolte al territorio o alla zona in cui si svolge l’attività Riunioni con imprenditori commercianti, organizzazioni comunali Organizzazione eventi : feste , programmazione di attività culturali Progettazione campagne di marketing Partecipazione fiere Tecniche dinamica di gruppo Comunicazione Tecniche di motivazione Organizzazione Conoscenza organizzazione eventi Pianificazione Conoscenza progettazione Vision e commerciale Conoscenza tecniche di Leadership organizzazione Creatività Orientamento cliente Flessibilità Partecipare alla promozione della immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. Stabilire relazioni tra diversi gruppi portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Gestione di progetti Elaborazione di progetti Elaborazione di proposte Conoscenze relazionate elaborazione di progetti Progettazione Esecuzione Valutazione Elaborazione di preventivi Conoscenza lingue con p. 122 la Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Delegazione Gestione delle persone Gestire un progetto turistico. Attività legate al Monitoraggio e valutazione dei progetti Strumenti informatici mantenimento e controllo attivati Conoscenza della normativa. delle attività determinate Progettazione e monitoraggio dei Valutazione programmi di qualità Controllo Lavoro di gruppo Comunicazione Leadership Altre Comunicazione Leadership Visione commerciale Anticipazione Iniziativa Creatività Contatti con tour-operators. Elaborazione articoli per la stampa Contatti con la stampa specializzata Elaborazione dossier Elaborazione relazioni e articoli per la stampa Supporto ai responsabili politici Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione legate alle nuove tecnologie applicate al settore turistico - Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5. SAN ATTIVITÀ Amministrazione INCARICHI Organizzazione e documentazione RISORSE UTILIZZATE Strumenti informatici - Office Concorsi pubblici Gestione della documentazione amministrativa Gazzette ufficiali Internet Legislazione del lavoro Conoscenza aiuti ai contratti di lavoro. Conoscenza sconti contratti per i giovani Elaborazione inchieste Preparazione e formazione di gruppi per effettuare inchieste Analisi inchieste. Elaborazione di rapporti Strumenti informatici 3.Stesura contratti. Collaboratori Ricerca Studi a livello locale Sul turismo: Nº visitatori , provenienza . Tempo di permanenza Preferenze e gusti dei visitatori p. 123 COMPETENZE Pianificazione Organizzazione Comunicazione Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività quotidiana Anticipazione Visione commerciale iniziativa comunicazione Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Localizzazione di risorse e Identificazione delle risorse che offre il Gestione della documentazione storica valutazione delle stesse comune e che possono assumere un valore turistico Ambienti naturali Elementi architettonici Catalogazione delle risorse Inventario p. 124 Anticipazione Visione commerciale Ascolto Lavoro di gruppo Innovazione Creatività Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico. Attività di carattere promozionale: Interne all’organizzazione Esterne rivolte alla zona in cui si svolge l’attività Riunioni con imprenditori commercianti, Tecniche dinamica di gruppo organizzazioni comunali Tecniche di motivazione Organizzazione di eventi e: feste , programmazione di attività culturali Progettazione campagne di marketing Partecipazione fiere Comunicazione Organizzazione Pianificazione Vision e commerciale Leadership Creatività Partecipare alla promozione della immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. Stabilire relazioni tra diversi gruppi portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Gestione di progetti Elaborazione di progetti Elaborazione di proposte Conoscenze relazionate elaborazione di progetti Progettazione Esecuzione Valutazione Elaborazione di preventivi con l’ Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Gestire un progetto turistico. Attività legate al Monitoraggio e valutazione dei progetti mantenimento e controllo attivati delle attività determinate Progettazione e monitoraggio dei programmi di qualità Altre. Controllo Lavoro di gruppo Comunicazione Leadership p. 125 Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6.Los Al ATTIVITÀ Amministrazione Ricerca INCARICHI RISORSE UTILIZZATE Controllo della documentazione Archivio e documentazione Gestione pratiche amministrative Strumenti informatici Proposte per Contratti del personale Office Controllo finanziario Gestione della documentazione Organizzazione delle risorse umane e amministrativa: Gazzette ufficiali tecniche del ufficio Internet Controllo offerte alloggi negli alberghi Data base Legislazione del lavoro Conoscenza aiuti ai contratti di lavoro. Conoscenza sconti contratti per i giovani Pianificazione stagionale Fabbisogno di personale Internet- posta elettronica Elaborazione inchieste Studi a livello locale Preparazione e formazione di gruppi per effettuare inchieste sul turismo: Analisi inchieste. Nº visitatori , provenienza . Elaborazione di rapporti Tempo di permanenza Strumenti informatici Preferenze e gusti dei visitatori Presenze negli alberghi p. 126 COMPETENZE Pianificazione Organizzazione Comunicazione Anticipazione Visione commercilale Iniziativa Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività quotidiana Anticipazione Visione commerciale Ascolto Lavoro di gruppo Innovazione Creatività Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Localizzazione di risorse e Identificazione delle risorse di alloggio Comunicazione con imprenditori e esistenti nel comune che possono essere privati valutazione delle stesse offerte per vie informali Data-base delle offerte di alloggi informali p. 127 Comunicazione Organizzazione Pianificazione Vision e commerciale Leadership Creatività Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico. Attività di carattere promozionale: interne all’organizzazione esterne rivolte a zone in cui si svolge l’attività . Riunioni con imprenditori commercianti, organizzazioni comunali Organizzazione eventi : feste , programmazione di attività culturali Progettazione campagne di marketing Partecipazione fiere Tecniche dinamica di gruppo Tecniche di motivazione Conoscenze per la preparazione di eventi Conoscenza di disegno Disegno di materiale promozionale Distribuzione Informazione permanente ai visitatori Padronanza lingue straniere Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Orientamento cliente esterno-interno Participare alla promozione dell’ immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. Stabilire relazioni tra diversi gruppi portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Gestione di progetti Elaborazione di progetti Elaborazione di proposte Conoscenze relazionate elaborazione di progetti Progettazione Esecuzione Valutazione Elaborazione di preventivi con p. 128 la Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Gestire un progetto turistico. Attività legate al Monitoraggio e valutazione dei progetti mantenimento e controllo attivati delle attività determinate Progettazione e monitoraggio dei programmi di qualità Altre Contatti con tour-operators. Contatti con la stampa specializzata Elaborazione relazioni e articoli per la stampa Supporto ai responsabili politici Coordinamento con tutti i responsabili delle diverse aree del Comune per preparare le infrastrutture Strumenti informatici Conoscenza della normativa. Valutazione Comunicazione Lavoro di gruppo Orientamento : risultati Elaborazione articoli per la stampa Elaborazione dossier Comunicazione Leadership Organizzazione Pianificazione Flessibilità Innocazione - creatività Antizipazione – visione commerciale- orientameto risultati Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione legate alle nuove tecnologie applicate al settore turistico Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 7.Lar ATTIVITÀ Amministrazione INCARICHI Controllo della documentazione RISORSE UTILIZZATE Archivio e documentazione. Strumenti informatici p. 129 COMPETENZE Pianificazione Organizzazione Comunicazione Gestione pratiche amministrative Gestione della documentazione Utilzzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e amministrativa: Gazzette ufficiali: della comunicazione nell’attività quotidiana Internet Archivio. Data-base Organizzazione delle risorse umane e Pianificazione stagionale tecniche dell’ufficio Fabbisogno di personale. Ricerca Studi a livello locale sul turismo: Nº visitatori , provenienza Tempo di permanenza Preferenze e gusti dei visitatori Presenze negli alberghi Elaborazione inchieste Svolgimento inchieste Analisi inchieste. Elaborazione di rapporti Strumenti informatici Anticipazione visione commerciale iniziativa comunicazione Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Localizzazione di risorse e Identificazione delle risorse culturali e Lavori di campo di ricerca valutazione delle stesse naturali che può offrire il Comune per Inchieste arricchire l’offerta turistica. p. 130 Anticipazione visione commerciale ascolto lavoro di gruppo innovazione – creatività Identificare e analizZre le caratteristiche e le risorse d un polo turistico Attività di carattere promozionale: Interne all’organizzazione Esterne rivolte alla zona in cui si svolge l’attività Riunioni con imprenditori commercianti, organizzazioni comunali Organizzazione eventi : feste.Contatto con tour-operators. Programmazione attività culturali Progettazione campagne di marketing Partecipazione fiere Tecniche dinamica di gruppo Tecniche di motivazione Conoscenze per la preparazione di eventi Conoscenza di disegno Disegno di materiale promozionale Distribuzione Informazione permanente ai visitatori Padronanza lingue straniere Comunicazione Organizzazione Pianificazione Lavoro di gruppo Visione commerciale Leadership- creatività Partecipare alla promozione della immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. Stabilire relazioni tra diversi gruppi portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Gestione di progetti Elaborazione di progetti nazionali, internazionali e europei Ricerca di finanziamenti per progetti Ricerca di nuovi partner Elaborazione di proposte al governo centrale e regionale Conoscenze relazionate elaborazione di progetti Progettazione Esecuzione Valutazione Elaborazione di preventivi con la Pianificazione Controllo Comunicazione Lavoro di gruppo Leadership Gestire un progetto turistico. Attività legate al Monitoraggio e valutazione dei progetti Strumenti informatici mantenimento e controllo attivati Conoscenza della normativa. delle attività Progettazione e monitoraggio dei Valutazione determinate programmi di qualità Revisione dei programmi attivati Comunicazione Controllo Lavoro di gruppo Leadership p. 131 Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Altre Contatti con la stampa specializzata Elaborazione relazioni e articoli per la stampa Supporto ai responsabili politici Coordinamento con tutti i responsabili delle diverse aree del Comune per preparare le infrastrutture p. 132 Elaborazione articoli per la stampa Lavoro di gruppo comunicazione Elaborazione dossier Leadership Elaborazione di informazione periodica per la radio locale Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione legate alle nuove tecnologie applicate al settore turistico La BATA in Bulgaria ha svolto interviste in presenza nelle seguenti aziende: NOME AZIENDA TOURIST SERVICE LTD ATTIVITA’ PREVALENTE incoming, outgoing, rent a car, ticketing, prenotazioni individuali e business travel AZIONI INTRAPRESE redazione di brochures, cataloghi, volantini e manifesti COMPITI un esperto di marketing organizza presentazioni dell’offerta turistica e la proiezione di film e documentari sull’area geografica oggetto della promozione MEZZI IMPIEGATI inviti e volantini inviati per posta, telefonate e email COMPETENZE capacita’ organizzativa, abilita’ nella professione di guida turistica, maggiore attenzione alle preferenze e alle esigenze espresse dai clienti ai quali sono rivolte le presentazioni dell’offerta turistica, capacita’ di lavorare in gruppo. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 UNION SPUTNIK BGUSB-TRAVEL LTD turismo culturale, org. di congressi, soggiorni al mare, biglietteria aerea, biglietteria di autolinee, escursioni redazione di brochures, cataloghi, volantini e manifesti BALKAN HOLIDAYS SERVICES LTD tour operator e agenzia di viaggi, prenotazioni alberghiere, fornitura del servizio di guide turistiche, biglietteria, soggiorni balneari, soggiorni sulla neve, sul lago e in montagna, turismo congressuale, voli charter, pacchetti turistici personalizzati incoming, outgoing, soggiorni al mare, soggiorni in montagna, pacchetti turistici redazione di brochures, cataloghi, volantini e manifesti TOURIST AGENCY SOLVEX LTD redazione di brochures, cataloghi, volantini e manifesti un esperto di marketing organizza presentazioni dell’offerta turistica e la proiezione di film e documentari sull’area geografica oggetto della promozione un esperto di marketing organizza presentazioni dell’offerta turistica e la proiezione di film e documentari sull’area geografica oggetto della promozione un esperto di marketing organizza presentazioni dell’offerta turistica e la p. 133 inviti e volantini inviati per posta, telefonate e email capacita’ organizzativa, abilita’ nella professione di guida turistica, maggiore attenzione alle preferenze e alle esigenze espresse dai clienti ai quali sono rivolte le presentazioni dell’offerta turistica, capacita’ di lavorare in gruppo. inviti e volantini inviati per posta, telefonate e email capacita’ organizzativa, abilita’ nella professione di guida turistica, maggiore attenzione alle preferenze e alle esigenze espresse dai clienti ai quali sono rivolte le presentazioni dell’offerta turistica, capacita’ di lavorare in gruppo. inviti e volantini inviati per posta, telefonate e email capacita’ organizzativa, abilita’ nella professione di guida turistica, maggiore attenzione alle preferenze e alle esigenze espresse dai clienti ai quali sono rivolte le presentazioni dell’offerta turistica, capacita’ di lavorare in gruppo. Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 culturali, congressi TEDDY KAM turismo ricreativo redazione di (soggiorni al mare e in montagna), turismo ecologico, congressi, viaggi per bambini, ragazzi e studenti brochures, cataloghi, volantini e manifesti TURAL –G LTD soggiorni al mare e in montagna redazione di brochures, cataloghi, volantini e manifesti LIDIA TOURS LTD incoming e outgoing, soggiorni balneari, soggiorni in montagna, redazione di brochures, cataloghi, volantini e manifesti proiezione di film e documentari sull’area geografica oggetto della promozione un esperto di marketing organizza presentazioni dell’offerta turistica e la proiezione di film e documentari sull’area geografica oggetto della promozione un esperto di marketing organizza presentazioni dell’offerta turistica e la proiezione di film e documentari sull’area geografica oggetto della promozione un esperto di marketing organizza presentazioni dell’offerta turistica e la p. 134 inviti e volantini inviati per posta, telefonate e email capacita’ organizzativa, abilita’ nella professione di guida turistica, maggiore attenzione alle preferenze e alle esigenze espresse dai clienti ai quali sono rivolte le presentazioni dell’offerta turistica, capacita’ di lavorare in gruppo inviti e volantini inviati per posta, telefonate e email capacita’ organizzativa, abilita’ nella professione di guida turistica, maggiore attenzione alle preferenze e alle esigenze espresse dai clienti ai quali sono rivolte le presentazioni dell’offerta turistica, capacita’ di lavorare in gruppo inviti e volantini inviati per posta, telefonate e email capacita’ organizzativa, abilita’ nella professione di guida turistica, maggiore attenzione alle preferenze e alle esigenze espresse dai clienti ai quali sono rivolte le presentazioni dell’offerta turistica, capacita’ di lavorare in gruppo Programma Leonardo - Progetti Pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali, materiali di riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 turismo culturale, turismo congressuale, incentive e biglietteria proiezione di film e documentari sull’area geografica oggetto della promozione p. 135 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 136 Successivamente BATA ha anche intervistato attraverso e.mail, fax e telefono le seguenti aziende: 1. Alder - Sofia 2. Albena - Dobrich 3. Alma - Sofia 4. Astral - Plovdiv 5. Alexander - Sofia 6. Balkantourist - Sofia 7. Best Tours - Sofia 8. Bulgarian Vip tours - Sofia 9. Boyana MG - Sofia 10. DM Travel - Sofia 11. Dan Tea - Sofia 12. Easy Travel - Sofia 13. Elittour Service AD 14. Euroschool Holidays - Sofia 15. Extra tour - Sofia 16. Fortuna 7 - Sofia 17. Global Travel - Sofia 18. Interclass - Sofia 19. Jamadvice - Sofia 20. Light - Velingrad 21. Mistral - Sofia 22. Nikona - Sofia 23. Oversun - Sofia 24. Pandion - Sofia 25. Rad Festa - Sofia 26. Reise Bureau - City Center - Sofia 27. Riviera - Golden Sands 28. Royal - Pamporovo 29. Samokov’ - Borovetz 30. Solvex - Sofia 31. Spartak - Sandanski 32. Tourchance - Plovdiv 33. Ustrem - Sofia 34. Unicorn - Sofia 35. Vegena - Sofia 36. Zarevgradtarnov - Veliko Tarnovo In Germania Akademie Überlingen ha intervistato aziende che preferiscono non divulgare il proprio nome: Hotel, società di consulenza a strutture alberghiere e della ristorazione, agenzie di p. 137 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 incoming e aziende di intermediazione locale e marketing territoriale. Le dimensioni delle aziende erano variabili ma ristrette all’ambito della piccola impresa dalla microsocietà di consulenza da 2 addetti ai 60 dipendenti della struttura più grande. Il ruolo dei soggetti intervistati è sempre molto elevato mantenendosi su quello dei direttori esecutivi o direttori commerciali. L’ambito di azione delle suddette organizzazioni variava dal regionale (territoriale) al nazionale e internazionale. 5. Sintesi dei risultati delle interviste per ciascun paese partner In Italia dall’esame dei risultati ottenuti emerge che il “Tecnico superiore per l’organizzazione ed il marketing del turismo integrato” è molto richiesto dai Consorzi di promozione turistica, dagli Enti Fieristici, dagli Enti locali e in generale da forme consortili di imprese turistiche, ossia da strutture che hanno come “mission” proprio la promozione del territorio o di una circoscritta aerea geografica, ma non dalle agenzie di viaggi, dagli alberghi e dai T.O.. Le interviste realizzate presso i Consorzi di imprese turistiche (Aziende e Consorzi di promozione turistica) hanno evidenziato che i soggetti, che operano in questa tipologia di organizzazione, sono in grado di: 1. esercitare attività di informazione, accoglienza e assistenza turistica, elaborazione, produzione, distribuzione di materiale informativo e promo-pubblicitario relativo alle risorse turistiche locali 2. favorire la promozione locale mediante la conoscenza e la valorizzazione delle risorse turistiche, paesaggistiche e storico-artistiche del territorio • diffondere e veicolare le manifestazioni, le iniziative e gli eventi locali a spiccata valenza promozionale nei mass-media anche con supporti informatici e telematici 3. fornire assistenza ed accoglienza ad operatori turistici, giornalisti e addetti alle attività di comunicazione 4. gestire attività rivolte all’utenza turistica anche attraverso la commercializzazione di beni e servizi Le competenze indicate rispecchiano quelle previste a dimostrazione che tale profilo professionale è coerente con i fabbisogni professionali di questa particolare componente del sistema turistico. Il confronto tra le competenze degli intervistati con quelle del profilo professionale evidenzia una sostanziale corrispondenza soprattutto con quelle possedute dai rappresentanti di consorzi e l’APT. Legenda: le competenze descritte sono quelle dichiarate dagli intervistati, a fianco in neretto i numeri delle macro competenze del profilo professionale del “Tecnico Superiore dell’organizzazione e del marketing del turismo integrato” Competenze/Aziende Consorzi di Consulenti Aziende di Agenzie di Tour di Promozion Università Promozion viaggi e Operators e Turistica (CISET) e turistica marketing Alberghi (1) turistico (1) turismo (4) (1) (1) (1) (3). Marketing strutture ricettive 2. 7. Tecniche di marketing e web marketing 2. Promozione turistica (Italia e estero) X X X X X X X X X X X X 7. X X X Consulenza per i consorzi di promozione turistica 1. 4. Consulenza nella gestione dei progetti 4. 8. X X X X p. 138 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Capacità di contrattazione fornitori e clienti 6. 7. 7. 8. Analisi e ricerca di mercato 1. 4. Gestione del Sistema Qualità 7. 9. Gestione dell'offerta turistica Organizzazione e coordinamento unità di progetto 7. 8. Gestione dell’intera filiera del prodotto 1. 4. Padronanza di almeno 2 lingue straniere (quelle maggiormente utilizzate nell’area turistica di riferimento) 1. Capacità di comunicazione e di relazione 1. 2. Conoscenze informatiche , comprese quelle di gestione dei dati 1. Buona conoscenza del territorio e delle strutture ricettive della zona 3. 5. Nozioni di statistica e diritto 7. Organizzazione di servizi di incoming 7. 8. Viaggi individuali, di gruppo ed escursioni, 7. 8. Gestione contabilità - BUDGET AZIENDALE 7. X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Si riportano di seguito in forma di diagramma a torta le risposte ad alcuni dei quesiti posti: Ritiene che nel profilo emergano alcune carenze nelle competenze indicate ? Ritiene che la figura professionale sia richiesta dal mercato ? 8% 8% 33% Molto NO 67% Moltissimo SI 84% Poco Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Quanto ritiene sia efficace la realizzazione di politiche di marketing territoriale integrato? 0% 33% Poco Molto 67% Moltissimo In quali organizzazioni inserirebbe un Tecnico Superiore per l'organizzazione e il marketing del turismo integrato? 14 12 10 8 6 4 2 Ag C en on zi so a di rz io Vi To ag di Az gi Pr ur ie om nd O pe a oz di ra i on to Pr e r om Tu oz As r is io so tic ne a ca Tu zi on ris e tic Al a be rg at C or Al oo i tre p er As f or at so iv m ci e e az c o io ns ne or di til i ca te go ria 0 p. 139 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 140 Tutti i soggetti intervistati da Fiavet Veneto hanno espresso giudizi molto positivi sul profilo esaminato. Segnaliamo tuttavia i suggerimenti rilevati nel corso delle interviste: - approfondimento delle nozioni di base sui principali attori dei pacchetti turistici - approfondimento dello studio delle motivazioni di viaggio, elemento importante nello svolgimento dell’attività di marketing e quindi nella promozione dell’offerta turistica. In Spagna le interviste condotte dal PGP hanno consentito di cogliere una sostanziale coincidenza fra le competenze previste per la figura professionale e quelle possedute nella realtà lavorativa Attività 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività professionale quotidiana 2. Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione legate alle nuove tecnologie applicate al settore turistico 3. Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico. 4. Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio 5. Partecipare alla promozione dell’immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. 6. Stabilire relazioni tra gruppi portatori d’interessi diversi finalizzate allo sviluppo turistico del territorio 7. Sviluppare e realizzare un’offerta turistica integrata, azioni e prodotti , nel rispetto del sistema di qualità e della normativa vigente. Competenze possedute nella realtà lavorativa o Padroneggiare le tecniche di raccolta e analisi dell’ informazione o Avvalersi di tecniche di comunicazione e di informazione nell’attività quotidiana o Utilizzare le tecniche della comunicazione per la promozione turistica o Comunicare in forma orale e scritta utilizzando le nuove tecnologie nell’ambito del marketing turistico o Utilizzare le informazioni professionali ed extraprofessionali pertinenti e adeguate alla promozione del prodotto turistico o Identificare insieme agli operatori pubblici e privati le risorse che possono valorizzare il polo a destinazione turistica o Identificare l’offerta turistica e le sue diverse componenti con particolare riferimento a quelle destinate ai clienti e ai loro bisogni specifici o Analizzare la domanda turistica e le tendenze del mercato o Anticipare le tendenze delle domande specifiche o Interagire con i diversi soggetti pubblici e privati per la definizione dell’immagine turistica del territorio o Favorire accordi finalizzati a consolidare un’offerta turistica integrata. o Individuare strategie di sviluppo del turismo integrato o Stabilire relazioni tra i diversi gruppi per garantire l’ obiettivo . o Gestire le relazioni con i diversi partner della società civile presenti nel territorio o Stabilire canali di comunicazione efficaci ed efficienti tra i diversi soggetti coinvolti o Individuare forme di promozione adeguate alle risorse disponibili. o Padroneggiare strategie di marketing per la promozione dei prodotti e dell’immagine turistica o Sviluppare modelli di promozione turistica di qualità o Applicare la normative regionali , nazionali, Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 8. Gestire un progetto turistico o o o 9. Monitorare la qualità dell’offerta o turistica integrata o o o p. 141 internazionali nel rispetto delle norme di qualità del prodotto turistico Definire, pianificare e gestire progetti turistici in base al piano strategico Gestione economica e finanziaria del progetto. Valutare la qualità di un prodotto turistico Sviluppare programmi di qualità . Implementare piani di continuo miglioramento Attivare azioni di sensibilizzazione finalizzate alla soluzione dei problemi con partecipazione attiva Attivare misure per valutare Customer-satisfaction Nelle tabelle, che raccolgono i risultati delle interviste fatte a ognuna delle organizzazioni, sono state incluse quelle descrizioni della attività delineate nel profilo di partenza che coincidono con le dichiarazioni espresse dalle persone intervistate relativamente alle attività e lavori da loro svolti. La maggior parte delle persone hanno segnalato, nelle loro risposte ai punti richiesti, attività e lavori raccolti nel profilo delineato come ipotesi di lavoro. Non hanno segnalato espressamente aspetti relativi alla qualità e all’attivazione di piani relativi, probabilmente perché ritengono che questo sia un aspetto tipico dei soggetti privati che operano nel settore Nel rapporto tuttavia con esperti del mondo del lavoro, si è reso necessario far riferimento a processi lavorativi e competenze usando un linguaggio più aderente a quello usato nell’impresa turistica quali: pianificazione; controllo; orientamento risultati; leadership-direzione; comunicazione; innovazione; lavoro di gruppo; delegazione; gestione di persone; anticipazioneiniziativa; flessibilità; orientamento cliente esterno interno; visione commerciale; organizzazione; creatività. Nei seguenti grafici si sono evidenziate, nelle attività relative a dei processi lavorativi, le competenze possedute dai soggetti intervistati. Sono emerse competenze comuni a più attività ed altre più specifiche. Le competenze possedute dipendono dal tipo di organizzazione e dal fatto che l’intervistato, nel suo lavoro, abbia responsabilità politica e decisionale soltanto una funzione tecnica. Un’altra significativa differenza è rappresentata dal fatto che le organizzazioni siano interessate al turismo estero o soltanto interno. Le competenze identificate sono: p. 142 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Grafico1. Attività amministrative Pianificazione Organizzazione Controllo Orientamento risultati Leadership Comunicazione Innovazione Creatività Lavoro di gruppo Delegare Gestione delle Anticipazione Iniziativa Flessibilità Orientamento clienti Visione commerciale 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Il grafico 1. mostra come nelle attività di carattere amministrativo le competenze che appaiono in tutte le persone intervistate siano legate all’organizzazione, pianificazione e comunicazione . Solo in due casi appaiono competenze legate alla visione commerciale, iniziativa e anticipazione. Grafico 2 Attività di ricerca Pianificazione Organizzazione Controllo Orientamento risultati Leadership Comunicazione Innovazione Creatività Lavoro di gruppo Delegare Gestione delle persone Anticipazione Iniziativa Flessibilità Orientamento clienti esterni-interni Visione commerciale Ascolto 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Il grafico 2. mostra come nelle attività di ricerca la maggior parte delle persone intervistate sia dotata di un consistente bagaglio di competenze, soprattutto riferite agli aspetti relazionali, della comunicazione e della visione.. p. 143 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Grafico 3. Localizzazione e valutazione risorse Pianificazione Organizzazione Controllo Orientamento risultati Leadership Comunicazione Innovazione Creatività Lavoro di gruppo Delegare Gestione delle persone Anticipazione Iniziativa Flessibilità Orientamento clienti estenri-interni Visione commerciale Ascolto 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Il grafico 3 mostra competenze significative come l’anticipazione, la creatività e la visione commerciale. In questo caso si tratta di essere capaci di innovare e creare nuove opportunità per la promozione dell’ambito di lavoro, come vantaggio competitivo rispetto ad altri. Grafico 4 Attività di promozione Pianificazione Organizzazione Controllo Orientamento risultati Leadership Comunicazione Innovazione Creatività Lavoro di gruppo Delegare Gestione delle persone Anticipazione Iniziativa Flessibilità Orientamento clienti estenri-interni Visione commerciale Ascolto 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Anche nel grafico 4 si osserva che nelle attività legate al lavoro con l’estero si evidenziano come importanti sia le competenze di tipo relazionale come la comunicazione, il lavoro di gruppo, sia le competenze relazionate con la capacità di innovare e creare. p. 144 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Grafico 5. Gestione di progetti Pianificazione Organizzazione Controllo Orientamento risultati Leadership Comunicazione Innovazione Creatività Lavoro di gruppo Delegare Gestione delle persone Anticipazione Iniziativa Flessibilità Orientamento clienti estenri-interni Visione commerciale Ascolto 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Nel grafico 5 nuovamente appaiono competenze molto legate all’organizzazione, pianificazione. Queste sono competenze molto simili a quelle osservate nelle attività di tipo amministrativo. Grafico 6. Mantenimento e controllo delle attività Pianificazione Organizzazione Controllo Orientamento risultati Leadership Comunicazione Innovazione Creatività Lavoro di gruppo Delegare Gestione delle persone Anticipazione Iniziativa Flessibilità Orientamento clienti estenri-interni Visione commerciale Ascolto 0 1 2 3 4 5 6 7 8 p. 145 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Il grafico 6 mostra competenze necessarie per le attività di controllo e mantenimento dei piani e progetti stabiliti. In questo caso le competenze evidenziate sono quelle relative al controllo, al lavoro di gruppo e alla leadership per riuscire a svolgere una certa funzione di aggregazione delle persone. Grafico 7. Altre attività Pianificazione Organizzazione Controllo Orientamento risultati Leadership Comunicazione Innovazione Creatività Lavoro di gruppo Delegare Gestione delle persone Anticipazione Iniziativa Flessibilità Orientamento clienti estenri-interni Visione commerciale Ascolto 0 1 2 3 4 5 Non tutte le persone intervistate sono state in grado di esplicitare altri tipi di lavori (attività), comunque una parte di loro ha proposto nuovi lavori da sviluppare. Le tabelle sopra rappresentate hanno consentito di rilevare come le competenze siano strattamente correlate con la tipologia di organizzazione e di processo lavorativo. Comuni ai diversi ambiti lavorativi del turismo sono risaltate essere: la visione commerciale, la capacità di anticipazione/previsione, la pianificazione e la comunicazione. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 146 Il BATA in Bulgaria ha intervistato circa 42 aziende con modalità diverse. Indichiamo di seguito alcune integrazioni al profilo suggerite dagli intervistati: Innanzitutto la valorizzazione delle risorse locali deve avvenire in conformità con le strategie politiche nazionali e regionali per lo sviluppo di un turismo sostenibile. Nella tabella di seguito riportata si sono riportati i suggerimenti. Attività 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività professionale quotidiana 2. Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione legate alle nuove tecnologie applicate al settore turistico 3. Identificare e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico. Suggerimenti o È importante aggiornare le informazioni seguendo l’evoluzione del settore a livello mondiale o Sarebbe utile organizzare corsi di formazione professionale condotti da esperti di fama nazionale/internazionale o Sarebbe opportuno partecipare nel ruolo di partner a progetti finanziati dal Fondo di programmazione Internazionale di interesse storico, culturale, ambientale e rurale o Redigere per ogni specifico territorio offerte turistiche costruite ad hoc, secondo le peculiarità della zona turistica pubblicizzata o Organizzare campagne di disseminazione per portare l’attenzione del pubblico su come l’immagine della zona, intesa come destinazione turistica, viene pubblicizzata o Ad esempio organizzare convegni e brainstorm tra esperti nel campo del turismo 4. Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio 5. Partecipare alla promozione dell’immagine turistica del territorio in accordo con i diversi partner pubblici e privati coinvolti. 6. Stabilire relazioni tra gruppi portatori d’interessi diversi finalizzate allo sviluppo turistico del territorio 7. Sviluppare e realizzare un’offerta o Assicurarsi che in tutti i Paesi vengano rispettati il turistica integrata, azioni e prodotti , codice di comportamento e i criteri che determinano nel rispetto del sistema di qualità e la qualità dei servizi turistici. Tali criteri dovrebbero della normativa vigente. inoltre essere uniformati a livello mondiale ed essere controllabili attraverso un sistema di controllo universalmente riconosciuto 8. Gestire un progetto turistico o Identificare un target al quale fa riferimento il progetto. Dare continue informazioni sulle modalità di realizzazione del progetto turistico. Organizzare conferenze stampa per comunicare i risultati dei progetti 9. Monitorare la qualità dell’offerta o Organizzare corsi di formazione professionale sulle turistica integrata metodologie e sulla base degli interessi degli impiegati coinvolti nel progetto Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 147 BATA ha ritenuto importante segnalare un’ulteriore attività, non prevista nel profilo: 10. La segmentazione del mercato per la quale necessitano le seguenti competenze (essere cioè in grado di): • identificare i segmenti chiave del mercato • definire le caratteristiche e i profili • costruire e implementare strategie di mercato altamente specializzate • ricercare mercati emergenti e identificare segmenti con i migliori potenziali In Germania Akademie Überlingen Ha rilevato dal confronto tra le competenze tecnico professionali possedute dai soggetti intervistati e quelle del profilo che le macro aree descritte dal profilo sono tutte molto importanti tranne la numero 3 “censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico” e la numero 5 “Partecipare alla definizione e alla promozione della vocazione e dell’immagine turistica di un territorio in accordo con i soggetti pubblici e privati coinvolti”: In entrambi i casi un 25% del campione ritiene che tali aspetti siano di minore rilievo per l’attività da loro svolta. Rispetto all’occupabilità del profilo professionale sul mercato del lavoro il 50% degli esperti contattati ritiene che sia buona mentre un 25 % ritiene che il profilo si adatti bene alle esigenze del mercato, ma che la disponibilità di posti, per questo tipo di addetti, sia relativamente limitata. Il tipo di organizzazioni, in cui tale profilo dovrebbe inserirsi, corrisponde infatti a quanto rilevato negli altri paesi e cioè in Consorzi di promozione, enti pubblici e agenzie di incoming . Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 148 6. Considerazioni finali per partner L’analisi dei dati raccolti nel corso delle interviste condotte in Italia da Fiavet Veneto mette in evidenza i seguenti aspetti: 1. la figura professionale di esperto di marketing turistico è generalmente molto richiesta dal mercato ma trova uno sbocco occupazionale principalmente nelle strutture consortili del sistema turistico, aziende e Consorzi di promozione turistica. Nelle aziende di piccole o medie dimensioni operanti nel turismo (vedi alberghi, agenzie di viaggi, tour operator) non dedicate unicamente alla promozione dell’offerta turistica le mansioni e le competenze del Tecnico superiore in esame vengono assolte e svolte direttamente dalla direzione generale. 2. Alcune competenze si riscontrano con maggiore frequenza o addirittura emergono da tutte le interviste effettuate da Fiavet Veneto: si tratta di competenze di base richieste ad un soggetto che intenda operare nel settore turistico ricettivo: o la conoscenza di almeno 2 lingue straniere o la conoscenza dei sistemi informatici, compresa la gestione dei dati o una buona capacità relazionale e di comunicazione o una buona conoscenza delle tecniche di marketing, di web marketing e del marketing delle strutture ricettive Queste capacità operative rappresentano i requisiti minimi per per l’accesso al lavoro in questo settore; gli intervistati sono infatti convinti che solo l’esperienza sul campo e l’affiancamento a operatori esperti possano permettere, a chi inizia, l’acuisizione e la padronanza di tutte le nozioni specialistiche necessarie per operare con professionalità nel settore ricettivo. 3. le aziende intervistate utilizzano come strumenti per la promozione del territorio depliant, brochure, siti internet, web marketing, partecipazione a manifestazioni fieristiche e workshop tra operatori del settore. Allo scopo di promuovere la propria offerta turistica molti collaborano con i Consorzi di Promozione Turistica di cui fanno parte e tutti sono in contatto con partner pubblici quali Provincia, Comune, Camera di Commercio, Enti Locali) e privati (Consorzi, associazioni di categoria, Tour Operators nazionali e internazionali. 4. gli intervistati ritengono che il ruolo di un operatore privato, che operi in sinergia con la sfera pubblica, sia determinante e strategico in quanto il privato, essendo più attento al profitto, è in genere più oculato e concreto negli investimenti e può rendere i progetti concreti e attendibili in fase di realizzazione. Il privato è inoltre l’unico interlocutore per la commercializzazione del prodotto turistico. 5. alcuni dei soggetti intervistati hanno dichiarato di aver già realizzato un progetto di offerta turistica integrata: si tratta di agenzie di viaggi e turismo che svolgono prevalentemente attività di incoming, aderenti a Consorzi di Promozione turistica locali che hanno creato, in sinergia con il Consorzio, le Aziende di Promozione Turistica, i Comuni e le Pro Loco, un “evento”, ossia una manifestazione progettata per offrire un pacchetto turistico innovativo e per creare nuovi flussi turistici o incrementare quelli già esistenti. Normalmente l’evento è stato pubblicizzato e venduto dalle agenzie di viaggi con un pacchetto di servizi (la cena, il pernottamento e le escursioni) ed è diventato uno strumento di promozione di quel territorio poiché è stato commercializzato in Italia e all’estero. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 149 6. un Consorzio di Promozione Turistica del Veneto si è impegnato nella realizzazione di un “marchio d’area”: in pratica enti pubblici (Comuni, Provincia, Pro loco) e privati (agenzie di viaggi, aziende produttrici di vini, salumi e formaggi tipici della zona, e aziende dedite all’artigianato) hanno creato un marchio d’area (per un’area geografica delimitata) valorizzando tutte le caratteristiche tipiche della stessa attraverso adeguate forme di pubblicizzazione e di vendita in ambito nazionale ed internazionale. Tuttavia i soggetti coinvolti in tali iniziative hanno rilevato difficoltà nel rapporto con i fornitori di servizi che impongono regole rigide e non negoziabili. In Spagna gli esiti delle interviste effettuate dal PgP conducono alle seguenti considerazioni finali: 1. le competenze identificate nel profilo professionale non devono essere necessariamente acquisite in percorsi formativi formali. Molti dei soggetti intervistati possiedono la conoscenza, le capacità operative e le motivazioni sufficienti e necessarie per consolidare tali competenze 2. in alcuni casi si rende comunque necessario l’approfondimento di alcune competenze specifiche indispensabili per lo svolgimento del ruolo di “Tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato” al quale è richiesta la partecipazione a specifiche azioni formative per implementare le proprie capacità, conoscenze e competenze 3. dall’analisi dell’indagine conoscitiva emerge che alcune competenze appaiono con maggiore frequenza rispetto ad altre: la conoscenza delle tecniche di comunicazione e di relazione, la predisposizione al lavoro di gruppo, le capacità organizzative e gestionali dei progetti turistici; ciò significa che tali competenze sono fondamentali per il profilo professionale oggetto del nostro studio 4. una delle competenze che risulta particolarmente richiesta è la comunicazione alla quale e associata una buona conoscenza delle lingue 5. nella maggior parte delle persone intervistate e in ripetute occasioni si rilevano competenze legate alla creatività. Possibilmente in questi casi le conoscenze dovrebbero collegarsi all’ uso di strumenti tecnologici atti a facilitare il lavoro delle persone con capacità limitate in questo campo. 6. nella maggior parte delle attività le persone intervistate hanno segnalato la necessità di interagire con i diversi gruppi della società civile dell’ambiente per cercare la loro complicità, in modo di rafforzare il “destino turistico comune”. Vale a dire che le competenze per svolgere attività come: leadership, comunicazione, iniziativa, organizzazione delle persone, devono essere legate alla conoscenza di tecniche di dinamica di gruppo e di persuasione, ecc. Dall’analisi dei dati emersi dalle interviste condotte da BATA in Bulgaria si possono trarre le seguenti considerazioni: 1. le competenze nel marketing e nelle tecniche relative sono fondamentali e richieste agli operatori del sistema turistico poiché sono determinanti per lo sviluppo di una forte competitività tra le organizzazioni operanti nel settore del turismo. Il profilo e le relative competenze rispondono adeguatamente a tale esigenza Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 150 2. un elemento del profilo altamente apprezzato consiste nel fatto che tutte le competenze di base (comunicazione, marketing, tecniche organizzative) sono state previste nel profilo, compresa la conoscenza delle lingue straniere che appare come un pre requisito per il ruolo del Tecnico superore in esame 3. un altro elemento positivo previsto nel profilo è l’importanza attribuita alla necessità di migliorare le abilità e le competenze operative combinando la conoscenza teorica con l’esperienza sul campo 4. un aspetto fondamentale del profilo consiste nell’utilizzare con competenza e abilità le nuove tecnologie applicate al marketing e alle tecniche di comunicazione. Infatti una buona preparazione sull’impiego dei mezzi tecnologici rappresenta un pre requisito (o competenza di base) per lo svolgimento del marketing turistico. (vedi punto I del profilo). Inoltre la rapida diffusione dell’information technologies nel mercato turistico e dei viaggi è fondamentale per il miglioramento della qualità del prodotto turistico offerto e la qualità dei servizi turistici erogati ai clienti e l’incremento della domanda di nuovi servizi 5. è opportuno un cambiamento dell’ordine degli item del profilo nella seguente sequenza: item 1, item 2, item 3, item 4, item 5, item 8, item 9, item 7 l’elaborazione, la gestione di un progetto turistico (item 8) e il monitoraggio dell’offerta turistica (item 9) vengono posti dopo l’item 5 poiché rappresentano il risultato o prodotto delle ricerche e delle analisi. la gestione delle relazioni e la collaborazione con gli attori pubblici e privati del sistema turistico (associazioni, organizzazioni, ecc.), ossia l’item 6, e l’item 7 consistente nella realizzazione di un’offerta turistica integrata sono la conseguenza delle competenze previste negli item precedenti. BATA suggerisce inoltre alcune integrazioni agli item 5 e 9 come segue: Integrazione all’item 5: • prevedere che i fornitori possano accedere a nuove forme di opportunità promozionali, a beneficio dei clienti e degli intermediari • fornire ai clienti, al mercato e ai mezzi di informazione maggiori informazioni sia di carattere generale che specifiche sulle destinazioni integrazione all’item 9: • monitorare la soddisfazione del turista e saper consigliare e nel fornire consulenza sul pacchetto turistico 6. si suggerisce l’integrazione di un nuovo e ulteriore punto nel profilo del “tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato”: o La segmentazione del mercato, essere cioè in grado di: • identificare i segmenti chiave del mercato • definire le caratteristiche e i profili • costruire e implementare strategie di mercato altamente specializzate • ricercare mercati emergenti e identificare segmenti con i migliori potenziali L’analisi dei dati raccolti nel corso delle interviste condotte in Germania da Akademie Überlingen mette in evidenza i seguenti aspetti: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • • • • • p. 151 la figura professionale trova uno sbocco occupazionale principalmente nelle strutture di promozione del sistema turistico territoriale ed appare quindi rispondente ad esigenze concrete, ma limitate, rispetto ad altri settori come quelli delle agenzie di viaggio o delle strutture ricettive e della ristorazione, dove i fabbisogni sono numericamente più elevati le aziende tedesche avvertono l’esigenza di una costante innovazione nel settore per rispondere a delle richieste di qualità sempre più alta da parte del cliente. In questo senso il profilo descritto ha delle caratteristiche di specializzazione che vanno nella direzione auspicata molte delle competenze inserite nel profilo sono formate nelle Hochschule che sono in buona sostanza degli Istituti Tecnici tedeschi il profilo in generale è buono e rispondente alle esigenze del mercato le competenze sembrano pertinenti ed esaustive 7. Indagine del partner sindacale- CGIL Le priorità politiche a livello europeo e nazionale L’insieme dei paesi europei, specie dopo l’avvio della moneta unica e la globalizzazione dei mercati, sono chiamati ad una maggiore competitività sui mercati internazionali. La crescita della competitività presuppone, tra l’altro, il miglioramento dei sistemi educativi e formativi per far fronte alla sfida costituita dall’avvento della società della conoscenza. L’obiettivo che l’Unione Europea – accordo di Lisbona - si è data di divenire l’area più competitiva nella società della conoscenza, presuppone il miglioramento delle competenze dei/le lavoratori/trici, un sistema di qualificazione trasparente e comparabile, in grado di favorire l’innovazione delle imprese, la mobilità e la flessibilità della forza lavoro. Per raggiungere tali obiettivi diviene fondamentale saper leggere in anticipo i nuovi fabbisogni professionali e la riqualificazione e/o aggiornamento di quelli esistenti; questa questione costituisce la sfida comune in Europa per i governi, le parti sociali e gli studiosi, dato che solo attraverso forti investimenti nella ricerca e formazione per lo sviluppo di competenze si può avere un significativo impatto sulla competitività del sistema delle imprese e sulle prospettive di crescita professionale delle persone. Ciascun Paese sta, così, sperimentando la costituzione, lo sviluppo e l’ammodernamento del proprio sistema nazionale di qualificazione, introducendo, con modalità diverse, che derivano dalle storie proprie di ciascun Paese, un sistema nazionale di certificazione delle competenze professionali come fondamento delle politiche necessarie a dotare ogni cittadino/a del diritto di cittadinanza primario “alla conoscenza”. L’anticipazione dei fabbisogni L’insieme dei paesi del partenariato sta sviluppando un approccio di tipo sistemico alla rilevazione dei fabbisogni professionali. Le ragioni di questo impegno risiedono nella necessità di fronteggiare, con nuove professionalità o con l’aggiornamento di quelle esistenti, il veloce cambiamento tecnologico, di processo e di prodotto indotto dai nuovi paradigmi dell’economia di mercato. L’anticipazione dei fabbisogni professionali permette di pianificare in anticipo la formazione iniziale e continua e costituisce lo strumento per affrontare i cambiamenti sopraccitati. Lo sviluppo di iniziative per la rilevazione e l’anticipazione dei fabbisogni professionali non sembra condizionata dalla situazione strutturale del mercato del lavoro : sia in situazioni di alta disoccupazione che in situazioni di tensione occupazionale l’anticipazione dei fabbisogni costituisce Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 152 una risorsa fondamentale per orientare le scelte di politica del lavoro e di formazione continua. La disponibilità di queste informazioni è tanto più essenziale quanto più le politiche del lavoro diventano targed-oriented, ovvero indirizzate a specifiche figure o al soddisfacimento di bisogni di professionalità nel contesto dei mercati locali del lavoro o di singole imprese. Alcune soluzioni adottate 1. istituzione all’interno dei Ministeri del Lavoro o dell’Educazione o in Agenzie Specializzate, di organismi responsabili delle politiche di formazione professionale, che comprende anche la realizzazione delle attività di rilevazione dei fabbisogni 2. costituzione di organismi pubblici nazionali, finanziati dallo stato, comunque dipendenti dal Ministero del Lavoro o dell’Educazione, con l’obiettivo di gestire o di coordinare le attività sul campo 3. decentramento di questi organismi con il compito di realizzare e/o promuovere indagini su scala regionale e/o locale 4. devoluzione di responsabilità sui temi della formazione ad autorità politiche regionali o alle autonomie locali, che si fanno promotrici di iniziative di ricerca volte all’anticipazione dei fabbisogni 5. presenza, nei sistemi di governance delle attività di anticipazione dei fabbisogni, con modalità differenti tra paese e paese, delle parti sociali. I concetti chiave L’anticipazione dei fabbisogni professionali implica – forse sarebbe meglio dire “pretende” -, nei paesi del partenariato, la definizione di un linguaggio di scambio tra il sistema produttivo e quello della formazione. Le modalità di espressione della domanda di professionalità costituisce uno degli ostacoli maggiori al miglioramento dell’offerta formativa2, mancando una definizione concettuale condivisa del termine “competenza”3. L’orientamento generale che sta prevalendo in Europa è quello di utilizzare la nozione di competenza intesa come prestazione professionale che una persona è in grado di fornire in un determinato contesto produttivo. L’anticipazione dei fabbisogni fa, così, emergere la necessità che i sistemi nazionali si dotino di un lessico comune fino alla formulazione, nei diversi paesi, di : 1. cataloghi nazionali delle qualificazioni 2. occupational standard relativi a ciascuna qualificazione 3. procedure di riconoscimento, valutazione, accreditamento delle competenze professionali Qualche riflessione intorno al tema della comparazione Le indagini sui fabbisogni professionali possono avere diversi approcci e quindi diversi esiti. Una prima questione diviene, quindi, quella di comparare le metodologie di indagine. Cerchiamo le 2 v. Le ricerche compiute da OBNF, EBNA, ENFEA, CHIRONE, COOPFORM – organismi paritetici tra le parti sociali nei vari comparti merceologici - sui fabbisogni di competenze ai fini formativi 3 v. Competenze a cura di Anna Maria Ajello – Il Mulino editore Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 153 prestazioni ideali della figura o quelle contestuali ?; l’indagine è svolta da una sola parte sociale o concertata tra le parti – imprese e sindacati -?; come avviene la campionatura dei soggetti da coinvolgere nell’indagine, random o con qualche scientificità?; la ricerca avviene solo attraverso questionari e/o con interviste in profondità o attraverso focus-group finalizzati?; si fa qualche tara sulla completezza/attendibilità delle risposte?; gli attori coinvolti sono omogenei nel ruolo e nel linguaggio – i responsabili delle risorse umane, i sindacalisti contrattualisti…-?; queste ed altre questioni sono state affrontate in un progetto Leonardo A.Th.E.Net4 che ha visto come promotore il Ministero del Lavoro con la consulenza dell’ISFOL, come attuatore l’organismo bilaterale Confindustria-Cgil-Cisl-Uil e come partners attori istituzionali e sociali in Francia–CESI-; in Germania-SFS-, in Inghilterra-QCA e in Spagna-IER, Forcem-. Si è partiti con l’idea di comparare i sistemi di rilevazione dei fabbisogni, si è approdati all’idea di mettere in trasparenza le varie modalità per meglio leggerne le differenze. Queste brevi note introduttive per condividere la grande difficoltà che esiste nel momento in cui si cercano comparazioni attorno ad un tema complesso come quello dell’indagine anticipata dei fabbisogni di competenze, sia per leggere le necessità dei sistemi competitivi interessati, sia per fornire utili informazioni al sistema educativo. La figura del “tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato” configurata nel progetto Argo e nella commissione IFTS presso il Ministero dell’Istruzione in Italia La figura e le unità di competenze del tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato, che è stata ricercata nel progetto Argo attraverso interviste ad operatori d’impresa del settore nei paesi del partenariato, trova un primo riscontro nella medesima figura espressa nella commissione nazionale IFTS del MUIR e successivamente validata il 29 aprile 2004 nella Conferenza Stato e Regioni in Italia. La commissione IFTS è composta dal MUIR, le Regioni, l’Università, le associazioni di rappresentanza di Confindustria, Confcommercio e Confesercenti, i sindacati di categoria del settore. Prima di provare a comparare gli esiti dei due lavori sono però necessarie due osservazioni. Come detto prima per comparare occorre che le misure siano almeno omologhe, specie in un campo dove le differenze di approcci teorici e metodologici sono così ampie come nella ricerca delle competenze. Nella discussione intervenuta nella commissione IFTS, da parte sindacale, è stato fatto osservare che quanto descritto in termini di macro-competenze e poi in unità capitalizzabili non corrisponde a nessuna definizione contrattuale né alle realtà di lavoro della suddetta figura. Il motivo di questa osservazione risiede nella complessità e profondità di competenze descritte, che se rappresentano un forte bagaglio di informazioni per il sistema formativo al fine di progettare attività didattiche nel merito – dipenderà poi dalla domanda o dalla simpatica autoreferenza di molto mondo della formazione proporre tutto o quella o quell’altra unità capitalizzabile che in sé, spesso, rappresenta già una, o quasi una, figura professionale -, non possono dare risposte esauriente a quell’azienda, a quel territorio, a quello specifico fabbisogno che si presenta nel rischio d’impresa. Anche se diversamente organica, anche la figura descritta in Argo presenta questa questione. Quale logica ricaduta di questa prima osservazione è stato fatto presente che, proprio in virtù della sua complessità e profondità, la descrizione della figura non coglieva aspetti contrattuali e/o di specifiche realtà lavorative. Per sapere quali unità o quali somme di parti di unità capitalizzabili 4 CD con i materiali del progetto Leonardo presso Cgil-Cisl-Uil Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 154 descritte sono necessarie in quel luogo turistico, in quell’albergo, in quel tour operator, in quell’agenzia di viaggi, occorrerebbe leggere i contesti locali e la natura delle organizzazioni che richiedono quella figura. Ad esempio, in Spagna i contratti del turismo sono solo territoriali e fondamentalmente dell’industria alberghiera. Comparare i fabbisogni “spagnoli” con quelli “italiani”, che hanno una struttura contrattuale nazionale forte e poi decentramenti contrattuali, a fronte di un settore turistico più articolato sul territorio sembra un esercizio difficile, oltrechè soggetto a piccole diacronie. Queste due osservazioni, centrate per quanto riguarda l’annoso tema delle ricerche delle competenze professionali, permettono di offrire da parte, dello scrivente, due suggestioni nel merito della validazione della figura descritta nel progetto Argo. La ricerca del progetto Leonardo “Argo” ha fatto proprie metodologie di ricerca concertata atte a descrizioni condivise di figure professionali tra le parti sociali. Sembra anche significativo il campione di attori imprenditivi a cui è stato richiesto di offrire il loro sapere specifico, al fine di individuare gli standard minimi di competenze della figura in esame. Si può così ragionevolmente affermare che la descrizione della figura presente nel progetto potrà permettere ai vari Paesi una omogenea certificazione, elemento chiave per qualsivoglia idea di mobilità della forza lavoro nell’Unione Europea. La ricchezza delle competenze descritte e la loro condivisione dei partners del progetto permette di offrire ai sistemi formativi dei vari Paesi informazioni condivise per la progettazione di attività didattiche capaci di “formare” il tecnico superiore dell’organizzazione e il marketing del turismo integrato di livello europeo. La stessa passione ed il rigore scientifico con cui sono descritte le possibili metodologie didattiche di offerta degli standard minimi di competenze offrono al panorama del difficile incontro lavoro/formazione delle importanti sponde di suggerimento e proposta. Il fatto è che le competenze sono come l’araba fenice, risorgono sempre dalle loro ceneri. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 155 8. Conclusioni Da un esame dei dati raccolti nei diversi paesi partner possiamo trarre le seguenti considerazioni: • la figura professionale elaborata in sede seminariale da tutti i partner del presente progetto, è stato ritenuta pertinente alle richieste del mondo produttivo • le competenze previste nel profilo rispondono ai requisiti richiesti alla figura professionale oggetto della nostra indagine; in particolare possiamo riassumere di seguito quelle che tutti i paesi hanno indicato come prioritarie definendole pre requisiti: - l’impiego delle risorse e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è richiesto nell’attività professionale quotidiana; tutti gli intervistati hanno dato fondamentale importanza alla conoscenza dei sistemi informatici e tecnologici (utilizzo del pc e dei sistemi operativi) come previsto nell’item 1 del profilo. - grande importanza è assunta anche dalle tecniche di marketing e della comunicazione, anche quelle legate alla nuove tecnologie e applicate al settore turistico: in particolare appare indispensabile la conoscenza delle lingue straniere, poiché il settore del turismo prevede un contatto quotidiano con gli attori del mercato turistico necessario per lo sviluppo di sinergie e per la promozione e commercializzazione del prodotto turistico; tale competenza rispecchia l’item 2 del profilo. • le organizzazioni che hanno condotto le interviste nei diversi paesi partner hanno evidenziato che la figura professionale delineata, tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato, trova uno sbocco occupazionale prevalentemente nelle Aziende e nei Consorzi di promozione turistica e in generale nelle strutture di promozione turistica territoriale perchè tali organizzazioni hanno come mission proprio lo sviluppo e la promozione del territorio o di una circoscritta area geografica. Invece le agenzie di viaggi, i tour operator e le altre tipologie di aziende appartenenti al sistema turistico sono maggiormente orientate al profitto aziendale e configurandosi come piccole-medie imprese tendono a concentrare la profilo di esperto di marketing nel direttore generale dell’azienda (titolare/imprenditore). Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 156 ALLEGATI ALLEGATO 1 INTERVIEW OUTLINE LEONARDO ARGO CAREER BRIEF Assessed time – 90 minutes • • • • • • Collecting data about the company status • Sales revenue Trade name Company title Foundation year • Workforce • Turnover • Activities • Market: o National o International 2) Collecting information about the interviewee • Role of the interviewee • Professional experience of the interviewee 3) During the interview the attention should be focused on the following aspects • • • Global functionality of the career brief described ( consistent with present company roles); Typology of institutions by which such a career brief is required; Demand for such a career brief on the market. Analysis of individual competences • Alterations • Supplements • Non-necessary competences Description of the level of competences required from a person at his/her first placement in the work environment In order to assess differences among the different countries it is also important to get information about specific tools used, organisations involved and so on e.g. : information gathering and process techniques communication techniques new technologies (SW HD etc.) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 157 operators and partners (public and private) involved in the development of a tourism pole. Please send any information to these addresses. [email protected] [email protected] p. 158 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 fiavet Federazione Italiana Associazione Imprese Viaggi e Turismo veneto ALLEGATO 2 PROGETTO PILOTA LEONARDO “A.R.G.O. ACCREDITARE LE RISORSE UMANE A GARANZIA DELL’OCCUPABILITA’” DATA: DATI AZIENDA NOME DITTA: _________________________________________ RAGIONE SOCIALE: _____________________________________ INDIRIZZO:____________________________________________ CITTÀ:_______________________________PROV.:_____________ TEL.:________________FAX:______________E-MAIL:____________ LEGALE RAPPRESENTANTE:________________________________ ANNO DI FONDAZIONE:__________________________________ NUMERO DI ADDETTI:____________________________________ NUMERO DI CLIENTI ALL’ANNO:_____________________________ VOLUME D’AFFARI:________________________________________ ATTIVITA’ PREVALENTI:___________________________________ MERCATO DI RIFERIMENTO: NAZIONALE Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 159 INTERNAZIONALE DOMANDE: 1. REFERENTE __________________________________________ 2. RUOLO FUNZIONALE DELL’AZIENDA:__________________________ DELL’INTERVISTA: ALL’INTERNO 3. IN QUALE SETTORE DELL’AZIENDA OPERA? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 4. FASCIA DI ETA’: 25 – 30 anni 30 – 40 anni 40 – 50 anni oltre 50 anni 5. TITOLO DI STUDIO: diploma (specificare ________________________________________ laurea (specificare _________________________________________ quale): quale): 6. ANNI DI ESPERIENZA MATURATI NEL SETTORE DEL TURISMO (specificare il n.): ________________________________________________________________ ___ Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 160 7. ANNI DI ESPERIENZA NEL RUOLO ATTUALE (specificare il n.): ________________________________________________________________ ___ 8. ANNI DI ESPERIENZA MATURATI ALL’INTERNO DELL’AZIENDA ATTUALE (specificare il n.): ________________________________________________________________ ___ 9. NELLO SVOLGIMENTO DELLE SUE MANSIONI, QUALI SONO LE COMPETENZE SPECIFICHE CHE HA ACQUISITO? a) __________________________________ b) __________________________________ c) __________________________________ d) __________________________________ e) __________________________________ 10. CI PUO’ DESCRIVERE LE SPECIFICHE ATTIVITA’ DA LEI SVOLTE? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________ 11. IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA E ALLA SUA CONOSCENZA DEL SETTORE RITIENE CHE LA SUA FIGURA PROFESSIONALE SIA RICHIESTA DAL MERCATO: poco molto moltissimo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 161 12. QUAL’E’ LA TIPOLOGIA DI AZIENDE O DI ENTI CHE A SUO AVVISO RICHIEDONO L’ESERCIZIO DELLE SUE COMPETENZE? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 13. QUALI SONO LE COMPETENZE NECESSARIE ALLO SVOLGIMENTO DELLA SUA ATTIVITA’? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 14. QUALI ANDREBBERO ULTERIORMENTE APPROFONDITE? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 15. IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA QUALI SONO LE COMPETENZE CHE ANDREBBERO MIGLIORATE? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 16. CI PUO’ DESCRIVERE QUALI SONO LE CAPACITA’ OPERATIVE RICHIESTE AD UN IMPEIGATO AL SUO PRIMO IMPIEGO CHE VIENE INSERITO NELL’AZIENDA IN CUI LEI ATTUALMENTE OPERA? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ __________________________________________________ 17. ESAMINANDO LE COMPETENZE DESCRITTE NELL’ALLEGATO PROFILO DEL “TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO”, CI PUO’ INDICARE SE LE COMPETENZE INDICATE SODDISFANO A SUO AVVISO I REQUISITI RICHIESTI A TALE FIGURA PROFESSIONALE? Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 162 ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________ 18. RITIENE CHE DAL PROFILO EMERGANO ALCUNE CARENZE NELLE COMPETENZE INDICATE? o Sì o NO SE SI’, QUALI SONO A SUO GIUDIZIO LE COMPETENZE PROFESSIONALI DI UN TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO MANCANTI NEL PROFILO? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 19. QUALI SONO EVENTUALMENTE LE COMPETENZE SUPERFLUE? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 20. IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA NEL SETTORE DEL TURISMO, IN QUALE TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ AZIENDALE INSERIREBBE UN TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO? o AGENZIA DI VIAGGI o TOUR OPERATOR o CONSORZIO DI PROMOZIONE TURISTICA o AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA o ALTRO (INDICARE) _______________________________________________________ Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 21. QUALI SONO GLI STRUMENTI DI PROMOZIONE DEL p. 163 TERRITORIO UTILIZZATI NELLA VOSTRA AZIENDA? ________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ 22. GLI STRUMENTI DELL’I.C.T. (Information Communication Tecnology) SONO CONSIDERATI STRATEGICI ALL’INTERNO DELLA VOSTRA AZIENDA? o Sì o NO SE Sì, A CHE LIVELLO? LOCALE NAZIONALE INTERNAZIONALE 23. QUALI SONO GLI OPERATORI PUBBLICI CON I QUALI LA SUA AZIENDA E’ IN CONTATTO PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UN POLO TURISTICO? _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ ___________________________________________________________ 24. E QUALI SONO GLI OPERATORI PRIVATI CON I QUALI LA SUA AZIENDA E’ IN PARTNERSHIP PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UN POLO TURISTICO? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 25. LA SUA AZIENDA RITIENE STRATEGICA L’ATTUAZIONE DI SINERGICHE POLITICHE MIRANTI ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO? o Sì o NO Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 26. QUANTO RITIENE SIA EFFICACE p. 164 LA REALIZZAZIONE DI POLITICHE DI MARKETING TERRITORIALE INTEGRATO? POCO MOLTO MOLTISSIMO 27. QUALE RUOLO RIVESTE NELLA DEFINIZIONE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO DEL TERRITORIO UN OPERATORE PRIVATO CHE OPERA IN SINERGIA CON LA SFERA PUBBLICA? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 28. LA SUA AZIENDA HA GIA’ REALIZZATO UN PROGETTO DI OFFERTA TURISTICA INTEGRATA? o Sì o NO 29. SE SI’, CI PUO’ DESCRIVERE BREVEMENTE IL PROGETTO SVILUPPATO? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ __________________________________________________ 30. AVETE INCONTRATO MAGGIORI DIFFICOLTA’ IN QUALE DELLE SEGUENTI FASI: FASE DI PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA INTEGRATA FASE DI SCELTA, CONTATTO E COINVOLGIMENTO DEI DIVERSI PARTNER FASE DI AVVIO DEL PROGETTO FASE CONCLUSIVA DEL PROGETTO Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 165 31. NELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO QUALI SONO STATI I PUNTI MAGGIORMENTE CRITICI? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 32. SONO EMERSE DIFFICOLTA’ NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI CON I PARTNER DEL PROGETTO? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 33. I RISULTATI OTTENUTI ERAVATE POSTI? o Sì o NO HANNO ATTESO ALLE ASPETTATIVE CHE VI p. 166 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 fiavet veneto Federazione Italiana Associazione Imprese Viaggi e Turismo ALLEGATO 3 PROGETTO PILOTA LEONARDO “A.R.G.O. ACCREDITARE LE RISORSE UMANE A GARANZIA DELL’OCCUPABILITA’” DATA: DATI ENTE ENTE: ________________________________________________ INDIRIZZO:____________________________________________ CITTÀ:_______________________________PROV.:_____________ TEL.:________________FAX:______________E-MAIL:____________ ANNO DI FONDAZIONE:__________________________________ RESPONSABILE/REFERENTE:_________________________________ ATTIVITA’ PREVALENTE:___________________________________ Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 167 DOMANDE: 4. REFERENTE __________________________________________ DELL’INTERVISTA: 5. RUOLO FUNZIONALE DELL’ENTE:______________________________ ALL’INTERNO 3. FASCIA DI ETA’: 25 – 30 anni 30 – 40 anni 40 – 50 anni oltre 50 anni 4. TITOLO DI STUDIO: diploma (specificare ________________________________________ laurea (specificare _________________________________________ quale): quale): 5. ANNI DI ESPERIENZA MATURATI NEL SETTORE DEL TURISMO (specificare il n.): ________________________________________________________________ ___ 6. ANNI DI ESPERIENZA NEL RUOLO ATTUALE (specificare il n.): ________________________________________________________________ ___ Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 168 7. IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA E ALLA SUA CONOSCENZA DEL SETTORE RITIENE CHE LA FIGURA PROFESSIONALE DI ESPERTO DI MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO SIA RICHIESTA DAL MERCATO: o poco o molto o moltissimo 8. CI PUO’ DESCRIVERE QUALI SONO LE CAPACITA’ OPERATIVE RICHIESTE AD UN IMPIEGATO AL SUO PRIMO IMPIEGO CHE VIENE INSERITO IN UN’AZIENDA OPERANTE NEL SETTORE DEL TURISMO? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ __________________________________________________ 9. ESAMINANDO LE COMPETENZE DESCRITTE NELL’ALLEGATO PROFILO DEL “TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO”, CI PUO’ INDICARE SE LE COMPETENZE INDICATE SODDISFANO A SUO AVVISO I REQUISITI RICHIESTI A TALE FIGURA PROFESSIONALE? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________ 10. RITIENE CHE DAL PROFILO EMERGANO ALCUNE CARENZE NELLE COMPETENZE INDICATE? o Sì o NO SE SI’, QUALI SONO A SUO GIUDIZIO LE COMPETENZE PROFESSIONALI DI UN TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO MANCANTI NEL PROFILO? Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 169 ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 11. QUALI SONO EVENTUALMENTE LE COMPETENZE SUPERFLUE? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 12. IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA NEL SETTORE DEL TURISMO, IN QUALE TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ AZIENDALE INSERIREBBE UN TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO? o AGENZIA DI VIAGGI o TOUR OPERATOR o CONSORZIO DI PROMOZIONE TURISTICA o AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA o ALTRO (INDICARE) _______________________________________________________ 13. LA SUA STRUTTURA E’ STATA COINVOLTA IN UN PROGETTO DI OFFERTA TURISTICA INTEGRATA? o Sì o NO 14. SE SI’, CI PUO’ DESCRIVERE BREVEMENTE IL PROGETTO SVILUPPATO? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 170 ________________________________________________________________________________ __________________________________________________ 15. NELLO SVOLGIMENTO DEL VOSTRO RUOLO AVETE INCONTRATO MAGGIORI DIFFICOLTA’ IN QUALE DELLE SEGUENTI FASI: FASE DI PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA INTEGRATA FASE DI SCELTA, CONTATTO E COINVOLGIMENTO DEI DIVERSI PARTNER FASE DI AVVIO DEL PROGETTO FASE CONCLUSIVA DEL PROGETTO 16. NELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO QUALI SONO STATI I PUNTI MAGGIORMENTE CRITICI? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 17. SONO EMERSE DIFFICOLTA’ NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI CON I PARTNER DEL PROGETTO? ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________ 18. I RISULTATI OTTENUTI ERAVATE POSTI? o Sì o NO HANNO ATTESO ALLE ASPETTATIVE CHE VI Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 171 ALLEGATO 4 ENTREVISTA EMPRESAS. IDENTIFICACIÓN DE LAS COMPETENCIAS PARA LA FIGURA PROFESIONAL : TÉCNICO SUPERIOR PARA LA ORGANIZACIÓN Y EL MARKETING TURÍSTICO. Introducción: Entiendo que en la entrevista a los responsables de las empresas y/o organizaciones ( publicas o privadas) debería centrarse en averiguar que actividades debe realizar la personas que ocupa el puesto de: técnico en organización y marketing turístico. Y un detalle minucioso de las tareas que conllevan dichas actividades o bloques de actividades. Posteriormente los expertos deberán extraer de dichas actividades las competencias necesarias para poder realizar las tareas que conducen a dar respuesta al bloque de actividades diseñadas. Por lo tanto el guión de entrevista que sugiero debería mantener la siguiente estrucutra: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.- DATI D’IDENTIFICAZIONE Nome della azienda/ ORGANIZZAZIONE Anno di costituzione dell’azienda Forma giuridica Principali attività svolte Principali Prodotti / servizi offerti La sua attività è sviluppata in un mercato Identificazione della persona intervistata • • Regionale Nazionale Internazionale Nome. Posto/ funzione/responsabilità. p. 172 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Scheda 2. Descrizione delle attività ATTIVITÀ 1. di carattere amministrativo 2. Attività di ricerca. 3. Attività di localizzazione delle risorse e valutazione delle stesse 4. Attività di carattere promozionale: Interne: relative all’organizzazione Esterne : relative al territorio o zona in cui si svolge l’attività 5. Attività legate alla gestione di progetti 6 .Attività legate al mantenimento e controllo di determinate attività 7. Altre INCARICHI-LAVORI 1 2 3 RISORSE CHE UTILIZZA p. 173 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 174 ALLEGATO 5 Das Projekt: A.R.G.O. - (the human resources accreditation to grant occupation) ist ein Pilotprojekt im Rahmen des Programms „Leonardo da Vinci“ der Europäischen Union. Das Ziel des Projektes ist es, die erforderlichen Kompetenzen für eine höher qualifizierte Tätigkeit im Bereich Tourismusorganisation und Marketing auf einem europäischen Standard zu definieren, Instrumente zur Messung der Kompetenzen zu entwickeln und zu testen und die formalen, informellen und nicht-formalen Fähigkeiten und auch die Berufserfahrung anerkennen zu lassen, um die Mobilität zu erhöhen und Fortbildungsangebote auf europäischer Ebene zu standardisieren. Am Projekt beteiligt sind Organisationen aus Italien, Frankreich, Spanien, den Balearen, Bulgarien und Deutschland. Die Federführung liegt bei den italienischen Partnern. Die Akademie Überlingen ist ein Projektpartner und bittet Sie um eine Bewertung des Kompetenzprofils aus deutscher Sicht. Bitte beantworten Sie uns die folgenden Fragen: Angaben zu Ihrer Organisation Name der Organisation: Tätigkeitsfeld der Organisation: Arbeitsschwerpunkte: Sind Ihre Aktivitäten international, national oder regional ausgerichtet? Anzahl der Mitarbeiter/Innen: Mit welchen Organisationen arbeiten Sie zusammen? Angaben zu Ihrer Person Vorname, Name, Position: Tätigkeitsbereich: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Durch Erfahrung im Beruf erworbene Kompetenzen: p. 175 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 176 Das im Folgenden beschriebenen Kompetenzprofil ist in der europäischen Zusammenarbeit im Projekt entwickelt worden. Es beschreibt die notwendigen Fähigkeiten und Erfahrungen, die jemand mitbringen muss, der eine höher qualifizierte Tätigkeit im Bereich Tourismusorganisation und Marketing ausüben möchte. Bitte bewerten Sie die einzelnen Basiskompetenzen danach, wie wichtig sie für Ihre Organisation sind. Im Anschluss daran bitten wir Sie um die Beantwortung von drei weiteren Fragen. Vielen Dank für Ihre Mühe! Technischer Experte im integrierten Tourismusbereich Organisation und Marketing Beschreibung der beruflichen Aufgaben Der technische Experte im integrierten Bereich Tourismusorganisation und Marketing ist tätig in Zusammenarbeit mit öffentlichen und privaten Gesellschaften zum Zweck der bestmöglichen Entwicklung eines Gebietes. Er/Sie führt in erster Linie Projekte durch (Analyse, Pläne, Beginn, Management, Entwicklung) für die Einbindung und Erhöhung der örtlichen Ressourcen. Kompetenzen Beschreibung der Aktivitäten Informations- und Kommunikationstechnologien in der täglichen beruflichen Arbeit sinnvoll einsetzen können. Er/Sie sollte in der Lage sein: Informationen einzuholen und Verfahrenstechniken im täglichen Berufsleben anzuwenden Kommunikationsund Marketingtechniken (einschließlich den neuen Technologien) anwenden, die dem jeweiligen Tourismusbereich entsprechen. Er/Sie sollte: Kommunikationstechniken anwenden können in der Organisation und der Förderung des integrierten Tourismus effektiven Nutzen aus Informationen und Kommunikationstechniken im Berufsalltag zu ziehen in mündlicher und schriftlicher Form kommunizieren können durch Einsatz der neuen Technologien im Bereich Tourismusmarketing die relevanten beruflichen und darüber hinausgehende Informationen nutzen können, um das Produkt und das Tourismusimage angemessen zu fördern sehr wichti g wenige nicht r relevant wichtig Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Die Prüfung und Analyse von Charakteristiken und Quellen einer Aufbaugruppe für den Tourismus Er/Sie sollte: Partner und Interessierte (privat und öffentlich) erkennen können, die in den Aufbau einer Interessensgruppe involviert sind oder sein müssten Relevante Informationen erkennen und diese anwenden können, um die geografische Umwelt, Landschaft, Geschichte, Kunst, Kultur, gerichtliche und gesetzgebende, soziowirtschaftliche, logistische und strukturelle Ressourcen des in Frage kommenden Gebietes nutzen zu können Die Analyse von Marktstrukturen und Trends sowie des touristischen Angebots in dem Gebiet Er/Sie sollte: fähig sein, das touristische Angebot und seine verschiedenen Teilbereiche zu analysieren, die sich insbesondere auf die Kunden und ihre speziellen Bedürfnisse beziehen Touristische Nachfrage und Markttrends analysieren können Nachfragetrends erkennen können, um das Tourismusprodukt einer solchen Nachfrage entsprechend anpassen zu können Teilnahme an der Bestimmung und Förderung des Tourismus- und Urlaubsimages des Gebietes in Übereinstimmung mit den involvierten öffentlichen und privaten Gesellschaften. Er/Sie sollte: zusammenarbeiten mit öffentlichen und privaten Gesellschaften, um das Tourismus- (Urlaubs-) Image des Gebietes zu definieren Die Schaffung von Beziehungen und Synergien zwischen interessierten Er/Sie sollte: eine Zusammenarbeit fördern und Beziehungen aufbauen zwischen öffentlichen und privaten Gesellschaften, Vereinbarungen unterstützen, die auf die Planung des integrierten Tourismusangebots abzielen Strategien für die integrierte Tourismusentwicklung erkennen können p. 177 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Parteien, die auf die Tourismusentwicklung des Gebietes abzielen um die festgelegten Entwicklungspläne auszuführen die Beziehungen zwischen den verschiedenen Partnern koordinieren, die in die Tourismusentwicklung involviert sind effektive und effiziente Kommunikationskanäle zwischen den unterschiedlich eingebundenen Personen und/oder Gesellschaften schaffen Die Entwicklung und Schaffung eines integrierten Tourismusangebotes (Tätigkeiten und Produkte), das dem Qualitätssystem entspricht und die gültigen Rechtsvorschriften erfüllt. Management eines Tourismusprojektes Er/Sie sollte: Werbungsmethoden kennen, die für unterschiedliche Märkte auf Grund der vorhandenen Ressourcen passend sind Globale Marketingstrategien handhaben können, um für das Produkt und das Tourismusimage des Gebiets zu werben Aktivitäten für die örtliche Tourismuswerbung entwickeln und ausführen können, die mit den Qualitätsprinzipien und den gültigen Rechtsvorschriften des Gebietes übereinstimmen Regionale, nationale, europäische und internationale Rechtsvorschriften anwenden können innerhalb des entsprechenden Kontextes, insbesondere im Hinblick auf Verbraucherschutzrichtlinien. Er/Sie sollte: Tourismusprojekte entsprechend der vereinbarten Vorgehungsweise oder eines Plans definieren, designen, managen und auswerten können; Finanzielle und wirtschaftliche Daten des Projektes sammeln und verarbeiten können, Lösungen für kritische Probleme vorhersehen können, die eventuell im Projekt auftreten könnten; Die Qualität eines Tourismusprojektes p. 178 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Die Qualitätsüberwachung eines integrierten Tourismusprojektes p. 179 bewerten können. Er/Sie sollte: Die Qualität des integrierten Touristikangebotes kontrollieren und kontinuierlich verbessern können, entsprechend den Wünschen der Kunden Pläne für eine kontinuierliche Verbesserung der Qualität des integrierten Tourismusangebotes erstellen können bewusste Problemlösungsstrategien entwickeln Methoden entwickeln für die Erhebung und Überwachung der Kundenpflege und Kundenzufriedenheit. Halten Sie das beschriebene Kompetenzprofil auch global gesehen für gültig? In welchen Organisationen oder Unternehmen werden entsprechend qualifizierte Personen eingesetzt? Gibt es einen Arbeitsmarkt für diese Personen? Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 180 PARTE SECONDA Definizione di un modello per l’accreditamento delle competenze trasversali e tecnico professionali Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 181 SEZIONE 1 ANALISI E SINTESI RAGIONATA DI DOCUMENTI DELL’UNIONE EUROPEA PER LA FORMAZIONE PERMANENTE E L’ACCREDITAMENTO DELLE COMPETENZE PREMESSA METODOLOGICA Il progetto A.R.G.O. - Accreditare le Risorse umane a Garanzia dell'Occupabilità - fonda i suoi contenuti sul tema della lifelong learnin, quale parte integrante di un nuovo concetto di cittadinanza europea. La promozione di quest’ultima si accompagna alla necessità di eliminare gli ostacoli alla mobilità professionale, di investire maggiormente sulle risorse umane, di ridurre il fenomeno di esclusione sociale, di poter disporre di opportunità formative diversificabili, flessibili e certificabili. In una società fondata sulla conoscenza, che vuole diventare quella “più competitiva del mondo entro il 2010”, è indispensabile considerare le opportunità di apprendimento lungo tutto l’arco della vita dei fattori fondamentali. La riqualificazione delle competenze professionali (skill) permette infatti a giovani e adulti, donne e uomini, occupati e disoccupati o a rischio di disoccupazione, in quanto incapaci di adeguarsi alle richieste del mondo del lavoro, di accedere a migliori e più articolate possibilità lavorative. Per rendere una persona occupabile e capace di avere una vita economicamente redditizia, sono necessarie competenze che vanno riconosciute e certificate, comunque siano ottenute, cioè anche in un percorso non formale e/o informale e ciò non può che avere ricadute positive sul piano economico e a livello sociale. Sono queste tematiche di grande rilevanza nel dibattito comunitario i cui risultati costituiscono orientamenti per ciascun Stato Membro. Per questo motivo si è ritenuto indispensabile far precedere l’analisi di un argomento tanto innovativo e tanto complesso da una ricognizione sui più importanti documenti dell’Unione Europea e riportarne una sintesi ragionata in quanto utile strumento di studio per chiunque voglia approfondire questa tematica. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 182 LIBRO BIANCO DELLA COMMISSIONE EUROPEA 1995 ISTRUZIONE E FORMAZIONE INSEGNARE E IMPARARE VERSO LA SOCIETA’ DELLA CONOSCENZA Nella prefazione il documento: si situa nel processo mirato a fornire analisi e a proporre linee guida per le azioni nel campo dell’istruzione e della formazione; afferma che “l’investimento nella conoscenza gioca un ruolo essenziale nell’occupazione, nella competitività, nella coesione sociale”; ricorda il Consiglio europeo di Madrid e le Conclusioni del Consiglio europeo di Cannes del giugno 1995; quest’ultimo afferma: “ Le politiche di formazione e apprendistato, che sono fondamentali per migliorare occupabilità e competitività, devono essere potenziate, specialmente la formazione continua”; cita inoltre gli articoli 126 e 127 dei Trattati costitutivi della Comunità europea, dove si dice che: • “la Comunità contribuirà allo sviluppo di un’istruzione di qualità incoraggiando la cooperazione tra gli Stati membri e, se necessario, supportando e integrando la loro azione” • “la Comunità realizzerà una politica di formazione professionale che supporterà e integrerà l’azione degli Stati membri”; conferma, sulla base degli articoli e del Libro Bianco stesso, il 1996 come anno che il Consiglio e il Parlamento europeo hanno indicato Anno Europeo della Formazione Permanente”; introduce i successivi argomenti: sfide e cambiamenti da considerare e azioni da intraprendere a livello europeo; propone gli obiettivi delle principali linee di azione a livello europeo: • incoraggiare l’acquisizione di nuove conoscenze • avvicinare scuola e settore degli affari • combattere l’esclusione sociale • sviluppare abilità in tre lingue europee • fare in modo che investimenti di capitale e sulla formazione evolvano su basi uguali. Nell’introduzione il documento: descrive ( pag.1) la situazione attuale: • della disoccupazione, • della crescita della disoccupazione di lungo periodo, • dell’inefficacia degli sforzi prodotti • dei problemi che ne conseguono, soprattutto la diffusione dell’esclusione sociale tra i giovani; afferma ( pag.1) che: • istruzione e formazione sono gli strumenti emersi più recentemente per affrontare il problema della disoccupazione, che non possono comunque risolvere da sole • a livello europeo il ruolo è di sostenere e integrare le azioni condotte dagli Stati membri • gli Stati devono investire di più in conoscenza e competenze ricorda che la Commissione ha costruito la struttura generale per l’ analisi nel Libro Bianco “ Crescita, competitività e occupazione” redatto su iniziativa di Jacques Delors nel 1994, accentrato Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 183 sul fatto che “istruzione e formazione sono una delle condizioni per lo sviluppo di un nuovo modello di crescita intensiva di occupabilità” ricorda inoltre che gli stessi concetti sono stati affermati nel Consiglio europeo di Essen del dicembre 1994 e in quello di Cannes del giugno 1995. Tenendo sempre presente la preoccupazione di ogni cittadino europeo, giovane o adulto, che affronta il problema di trovare o di cambiare lavoro. propone le due sfide maggiori: • fornire soluzioni per le necessità delle attuali istruzione e formazione • delineare un approccio complessivo, unendo gli sforzi degli Stati membri e della U.E. analizza la situazione attuale: • …il cambiamento dell’ organizzazione del lavoro e delle abilità richieste determina ”… incertezza per tutti e per alcuni un’intollerabile situazione di esclusione”; • “… le nuove opportunità… richiedono uno forzo da parte di ciascuno per mettere assieme titoli sulla base di blocchi di conoscenza acquisita in tempi e luoghi diversi” affermando che “la società del futuro sarà una società della conoscenza o dell’ apprendimento”, conferma il ruolo fondamentale di insegnanti, formatori e parti sociali, prevede (pag.2) che: • istruzione e formazione “diventeranno sempre più principali veicoli per: • la consapevolezza di sé, • la partecipazione, • il progresso e l’appagamento personale • istruzione e formazione ricevuti nel sistema formale, sul lavoro o in un percorso più informale saranno la chiave per controllare il futuro e lo sviluppo personale • istruzione e formazione rimangono uno dei fattori determinanti per la parità di opportunità fra uomo e donna • istruzione e formazione giocano un ruolo essenziale nell’emancipazione e nell’avanzamento sociale e professionale delle donne Rileva ( pag.3) la necessità di: • istruzione e formazione lungo tutto l’arco della vita • accessi permanenti e allargati a differenti forme di conoscenza e quindi: “ Ciascuno deve essere in grado di afferrare le opportunità per il progresso nella società e per l’appagamento personale, indipendentemente dalle origini sociali e dall’istruzione pregressa…, soprattutto i gruppi più svantaggiati…” Osserva ( pag.4) come: • l’intenzione sia di “ tracciare la strada per identificare le opzioni disponibili…nell’istruzione e formazione.” • l’obiettivo sia “non di imporre regole, ma di identificare i punti di convergenza e le azioni in grado di far fronte alle attuali sfide.” • “il considerare istruzione e formazione nel contesto dell’occupabilità non voglia dire ridurli semplicemente a mezzi per ottenere delle qualificazioni, ma il loro fine deve essere lo sviluppo della persona e l’integrazione… .”, che deve però, pena il fallimento, essere accompagnata da prospettive di occupazione. • la formazione deva “andare oltre la struttura dell’istruzione iniziale e sviluppare una capacità continua per il rinnovamento delle competenze tecniche e professionali…”. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 184 Nella prima parte: le sfide il documento: • tratta: 1. dei cambiamenti della società attuale, nei sistemi di istruzione e di formazione, 2. dell’incremento della necessità di istruzione lungo tutto l’arco della vita • affronta gli argomenti proposti in precedenza, suddividendoli in: 1. tre fattori di cambiamento 2. un primo approccio: focalizzare l’attenzione su di una larga conoscenza di base 3. una seconda risposta: sviluppo dell’occupabilità e della capacità di ciascuno per una vita redditizia 4. indicazioni per il futuro Puntiamo l’attenzione sul terzo punto, sviluppato a sua volta in: • quali sono le competenze richieste? Il documento definisce ( pag.13) la conoscenza: “ un corpo acquisito di conoscenze di base e tecniche, connesse a competenze sociali”, afferma ( pag.13) che: “ E’ l’insieme di questa conoscenza acquisita attraverso il sistema di educazione formale, in famiglia, sul lavoro e attraverso varie reti di informazione che la rende l’esteso e trasferibile corpo di conoscenze più vantaggioso per l’occupabilità”. descrive poi ( pag.14) l’individuo: “è il principale costruttore delle sue abilità e può combinare le competenze acquisite attraverso strade istituzionali con quelle acquisite attraverso le sue esperienze occupazionali e quelle acquisite per merito del suo personale sforzo di formazione.” • come può una persona diventare occupabile? Il documento analizza (pag.14): la strada tradizionale, all’interno del sistema di istruzione e formazione, che porta alla qualificazione certificata ( qualification paper) ma osserva (pag.15) che: • si deve fare il miglior uso di competenze e abilità, indipendentemente da come esse sono state ottenute • c’è bisogno di un apporto più aperto e flessibile • si deve arrivare a concepire l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, “per permettere e incoraggiare un continuo processo di acquisizione di competenze”. La strada moderna: integrazione all’interno di una rete che cooperi, educhi, formi ed insegni. Il documento propone ( pag.16) una possibile soluzione per cercare di mantenere la qualità delle qualifiche, pur ampliando il numero di chi le può ottenere: • “Questa soluzione … è di riconoscere competenze parziali sulla base di un affidabile sistema di accreditamento.” • “Si tratterebbe non di certificazioni in senso lato, ma di competenze basate su abilità specifiche fondamentali o professionali … possedute da adulti che hanno qualche competenza dovuta ai loro sforzi personali di autoapprendimento”. Riguardo poi al riconoscimento delle competenze acquisite il documento afferma ( pagg.19 e 20) che: • “Le persone devono poter vedere riconosciute le loro competenze di base, tecniche e occupazionali, comunque acquisite.” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 185 • “Un documento che riporti tutte le competenze e conoscenze ( nell’area di base, tecnica ed occupazionale) accreditate in questo modo dovrebbe essere disponibile per tutti coloro che ne vogliano uno.” • “Un sistema come questo di accreditamento volontario … completerebbe il sistema di qualificazione formale e non ne sarebbe un sostituto.” Ricorda inoltre ( pag.25) che: • “ Molti Stati membri stanno discutendo sui processi di certificazione, validazione e riconoscimento delle competenze acquisite, specialmente quelle ottenute in situazioni lavorative…” Nella seconda parte: costruire la società dell’apprendimento il documento propone riguardo a nuovi metodi di riconoscimento delle competenze di: • ( pag.34) “…identificare competenze chiave e le strade migliori per acquisire, valutare e certificare tali competenze” • introdurre un sistema europeo per confrontare e diffondere tali definizioni, metodi e pratiche e quindi di: • indicare con esattezza le aree di conoscenza di natura generale o più specialistica • individuare sistemi di validazione per ciascuna di esse • introdurre nuove strade, più flessibili, per il riconoscimento delle competenze afferma poi ( pag.35)che: • “… questo approccio che implementa i sistemi di qualificazione formale spingerà le persone più autonome a raccogliere le loro qualifiche” • “ …questo sistema di accreditamento della conoscenza a livello europeo è un grande passo verso la società dell’apprendimento” ripropone (pag.35): • il progetto di personal skills cards: “…questo documento permetterebbe alle persone di avere riconosciute le loro competenze e abilità come e quando sono state acquisite” a questo scopo indica come importanti: • quali tipi di dati sono rilevanti • come le persone possono usare tale card conclude dicendo che: • “ un sistema di accreditamento europeo che comprende abilità tecniche e professionali sarà basato su attività cooperativa che coinvolge istituti di istruzione, settore degli affari e professionale, camere di commercio e partner sociali”. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 186 LIBRO VERDE DELLA COMMISSIONE EUROPEA 1996 EDUCAZIONE – FORMAZIONE – RICERCA. GLI OSTACOLI ALLA MOBILITA’ TRANSNAZIONALE tenendo presente quanto affermato nei seguenti documenti: • Libro bianco su “la crescita , la competitività e l’impiego: le sfide e i percorsi per entrare nel XXI° secolo“ del 1993 • Libro bianco sulla politica sociale europea del 1994 • Libro bianco sull’educazione e la formazione “insegnare e imparare: verso la società cognitiva” del 1995 • Libro verde sull’innovazione del 1995 • Documento di lavoro XXII/24/96 “Orientamenti per un servizio volontario europeo per i giovani” • Comunicazione alla Commissione del 24/1/96 “Gruppo di esperti di alto livello sulla libera circolazione delle persone” presieduto da Simone Veil e sulla base di quanto previsto nel Trattato di Roma art. 3,c e 8,a e 126§2 (“l’azione della Comunità mira a favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti, anche incoraggiando il riconoscimento accademico dei diplomi e dei periodi di studio”) analizza: 1. Le sfide della mobilità transnazionale (pag. 1-6): “L’abolizione degli ostacoli alla libera circolazione delle persone è uno degli obiettivi costitutivi della costruzione europea. E’ evidente che la libertà di andare e venire è una delle condizioni fondamentali per l’esistenza di una vera Europa dei cittadini. Senza di essa non può parlare di spazio sociale europeo. La mobilità è ugualmente una delle risposte ai mutamenti economici in corso e alle loro conseguenze sociali, in particolare in tema di creazione di posti di lavoro. “ ( Pag. I) 2. Gli ostacoli alla mobilità (pag. 7-25): difficoltà legate al diritto di soggiorno; trattamento differenziato dei ricercatori in formazione nei diversi paesi; prelievo fiscale e contributivo a carico delle diverse categorie di persone; la protezione sociale territorialità delle borse di studio; ostacoli socio-economici, amministrativi, linguisti- ci e culturali, pratici; e in particolare il riconoscimento, la certificazione, la validazione delle competenze (B5 pag. 1920) indica delle piste d’azione per rimuovere ciascuno di questi ostacoli (pag. 26-32) IN PARTICOLARE per il problema del MUTUO RICONOSCIMENTO ACCADEMICO E PROFESSIONALE A - si riconosce che “la mancanza di riconoscimento, ma anche di trasparenza, dei diplomi e degli attestati/certificati di formazione, come l’assenza di certificazione o di validazione dei periodi di stage effettuati in un altro stato membro può penalizzare i partecipanti a delle azioni di mobilità.” Per gli STUDENTI, Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 - p. 187 nel quadro del programma comunitario SOCRATES/ERASMUS il reciproco riconoscimento accademico è una condizione sine qua non della mobilità ( Un modello interessante è il SISTEMA ECTS, anche se non ancora generalmente applicato, vedi rete NARIC) nella FORMAZIONE PROFESSIONALE la situazione è difficile. E’ vero che ”nelle professioni non regolamentate non ci sono ostacoli giuridici alla mobilità, ma l’insufficiente riconoscibilità transnazionale delle qualifiche costituisce un freno considerevole.” (pag. 20) Sono state tuttavia intraprese diverse iniziative comunitarie: LEONARDO DA VINCI con l’appoggio del CEDEFOP pag. 20) Pubblicazione sul JOCE dall’’89 al ’93 di tavole comparative di 209 professioni al livello di “lavoratore qualificato” Portfolio individuale di competenze NCVQ 1995 Appello: “ Promozione delle iniziative in materia di riconoscimento reciproco delle competenze” (1994) ha permesso di sostenere 35 progetti transnazionali per la comparazione, la trasparenza o il riconoscimento delle qualifiche. Per gli INSEGNANTI: 1) Direttiva 89/48/CEE: mutuo riconoscimento dei diplomi di insegnamento, non ancora recepita da tutti gli stati. B) - si indica la pista d’azione n° 4: Creare uno spazio europeo delle qualifiche. - il mutuo riconoscimento accademico deve essere sviluppato con una generalizzazione del sistema di trasferimento “di unità di valore” di insegnamento - metodi equivalenti devono essere applicati alla formazione professionale con l’obiettivo di arrivare al mutuo riconoscimento di moduli di formazione. Questo procedimento dovrà privilegiare gli accordi fra istituti/agenzie di insegnamento e di formazione come pure tra settori professionali - è indispensabile instaurare un sistema di riconoscimento reciproco degli stages negli stati membri come pure la loro integrazione nei curricoli - conviene incoraggiare ogni proposta che tende a facilitare al livello europeo l’accesso, la validazione e la valorizzazione delle competenze acquisite durante tutta la vita - è necessario continuare a riflettere, in collaborazione con tutti gli attori interessati, sui metodi più efficaci per rendere trasparenti le competenze e le qualifiche - devono essere messe in atto azioni specifiche per facilitare il riconoscimento delle qualifiche tra i diversi stati membri - bisogna allo stesso modo esaminare la possibilità di incorporare nella direttiva sulle professioni regolamentate (direttiva 89/48/CEE) l’obbligo per lo stato che accoglie di prendere in considerazione l’esperienza acquisita dopo l’ottenimento del diploma. - la Commissione e gli stati membri devono valutare l’opportunità di identificare delle procedure a livello nazionale o comunitario allo scopo di facilitare la ricerca di soluzioni amichevoli alle controversie in materia di riconoscimento dei titoli, in risposta a richieste individuali. Contiene alcuni ALLEGATI: 1. definizione delle persone di cui si tratta 2. dati statistici riguardanti la mobilità transnazionale nel quadro dei programmi comunitari ERASMUS, SOCRATES, LEONARDO, ecc. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 188 3. descrizione dei programmi comunitari nel campo dell’educazione e della formazione: ERASMUS, LINGUA, SOCRATES, GIOVENTU’ PER L’EUROPA, TEMPUS, PETRA, COMETT, EUROTECNET, FORCE, LEONARDO 4. contesto e programmi comunitari relativi alle borse comunitarie di formazione e mobilità dei ricercatori (Borse Maria Curie) 5. testi di riferimento 6. ostacoli incontrati nelle C.E. e nei paesi dello Spazio Economico Europeo dai beneficiari di sovvenzioni comunitarie provenienti dai paesi dell’Europa centrale e orientale 7. un Glossario Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 189 DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO - 7 giugno 1999 istituisce un meccanismo di riconoscimento dei diplomi per le attività professionali coperte dalle direttive di liberalizzazione, che riporta misure transitorie e che completa il sistema generale di riconoscimento dei diplomi definisce il campo d’applicazione (Titolo I) e il riconoscimento dei diplomi ufficiali rilasciati da un altro Stato membro (Titolo II), nel Titolo III tratta del “Riconoscimento delle qualifiche professionali sulla base dell’esperienza professionale acquisita in un altro Stato membro”e stabilisce: Art. 4: Quando, in uno Stato membro, l’accesso a una delle attività elencate nell’allegato A, o il suo esercizio, è subordinata al fatto di possedere delle conoscenze e attitudini generali, commerciali o professionali, questo Stato membro riconosce come prova sufficiente di queste conoscenze e attitudini l’esercizio precedente dell’ attività considerata in un altro Stato membro. Vengono di seguito precisate le modalità di questo riconoscimento. Negli altri titoli la direttiva tratta del riconoscimento delle altre qualifiche professionali acquisite in un altro Stato membro (Titolo IV), delle disposizioni procedurali (Titolo V) e delle disposizioni finali (Titolo VI). Fra le attività professionali che vengono regolamentate sono comprese nei gruppi 718 e 720 della nomenclatura CITI che consistono in particolare nell’organizzare, presentare e vendere, a forfait o su commissione, gli elementi isolati o coordinati (trasporto, alloggio, vitto, escursioni, ecc.) di un viaggio o di un soggiorno, qualsiasi sia il motivo dello spostamento [ art. 2, punto B, a)] (Allegato A, parte 1^, lista II) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 190 CONSIGLIO EUROPEO LISBONA 23-24 MARZO 2000 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA Il Consiglio europeo, in questa sessione straordinaria, ha concordato un nuovo obiettivo strategico per l’Unione, per sostenere: - l’occupazione - le riforme economiche - la coesione sociale nel contesto di “un’economia competitiva, dinamica, basata sulla conoscenza” e che investa nelle persone. Analizzando i punti di forza e di debolezza dell’Unione, il documento mette in rilievo tra questi ultimi: • la disoccupazione • l’insufficiente partecipazione al mercato del lavoro di donne e lavoratori anziani • la mancanza di qualificazione • l’esclusione sociale. Sottolinea poi tra i punti chiave da sottoporre all’esame di Consiglio e Commissione: • “ attribuire una più elevata priorità all’attività di apprendimento lungo tutto l’arco della vita” • “ favorire tutti gli aspetti della parità di opportunità” • “sviluppare azioni prioritarie indirizzate a particolari gruppi bersaglio (…anziani, disabili) Risulta quindi necessario “migliorare il livello e la qualità dell’occupazione” E’ indispensabile che “ogni cittadino possieda le competenze necessarie per vivere e lavorare in questa nuova società…” In questo ambito rivestono ”un ruolo fondamentale l’istruzione e la formazione per vivere e lavorare nella società dei saperi” Perciò si dovrà: 1. offrire “ possibilità di apprendimento e formazione adeguate ai gruppi bersaglio, adulti disoccupati e persone occupate a rischio…” 2. “definire le nuove competenze di base da fornire lungo tutto l’arco della vita” 3. dare “ maggiore trasparenza nel riconoscimento delle qualifiche” 4. contribuire alla “valutazione delle competenze acquisite sia negli istituti di insegnamento e formazione che presso i datori di lavoro” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 191 CONSIGLIO EUROPEO SANTA MARIA DE FEIRA 19-20 GIUGNO 2000 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA Nel contesto della strategia per l’occupazione il Consiglio europeo di Feira del giugno 2000 ha spronato gli Stati membri a sviluppare e attuare strategie per l’ apprendimento permanente. Nel paragrafo Occupazione, riforme economiche e coesione sociale – seguito del Consiglio europeo di Lisbona ( pag.4), sono definite e illustrate le misure prioritarie per l’applicazione della strategia d’azione: • preparare la transizione verso un’economia competitiva, dinamica e basata sulla conoscenza • modernizzare il modello sociale europeo investendo nelle persone e creando uno stato sociale attivo Proprio in questo secondo ambito, alla voce Istruzione e formazione per vivere e lavorare nella società dei saperi ( pag.6), si afferma che: • “la formazione permanente è essenziale per lo sviluppo della cittadinanza, della coesione sociale e dell’occupazione” Quindi: • “gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione sono invitati, ciascuno nelle rispettive sfere di competenza, ad individuare strategie coerenti e misure pratiche al fine di favorire la formazione permanente per tutti…” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 192 COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE BRUXELLES 30.10.2000 MEMORANDUM SULL’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PERMANENTE Il memorandum focalizza l’attenzione sull’istruzione e la formazione lungo tutto l’arco della vita (lifelong learning) E’ ora il momento opportuno per agire, favorendo lo sviluppo e la diffusione dell’istruzione e formazione permanente con lo scopo di migliorare conoscenze, abilità e competenze, in vista della creazione di cittadini europei occupati e realizzati. E’ il momento di accettare le sfide lanciate dal rapido cambiamento della società e di mettere in pratica, riconoscendone l’importanza, l’idea di apprendimento lungo tutto l’arco della vita e le sue necessarie continuità e flessibilità, come parte della strategia per l’occupazione. E’ il momento di avvicinarsi in modo nuovo ai concetti di istruzione e formazione e alla loro realizzazione, che necessita di grande collaborazione da parte di tutti. Considera (pag.9) che: - “ l’apprendimento permanente… consente l’inserimento dell’apprendimento non formale e informale in un unico contesto”, - vista la necessità di “un’adeguata motivazione nei confronti dell’apprendimento”, “le conoscenze, le qualifiche e le competenze già acquisite” dovranno essere “riconosciute in maniera adeguata…”, - “ciascuno dovrà avere la possibilità di seguire percorsi di formazione a sua scelta” - “i sistemi di istruzione e di formazione devono adattarsi ai bisogni dell’individuo e non viceversa”. Fra i 6 messaggi chiave del Memorandum, consideriamo quanto contenuto nel quarto: Valutazione dei risultati dell’apprendimento. ( pag.17 e 18) Obiettivo di tale messaggio è: migliorare considerevolmente il modo in cui sono valutati e giudicati la partecipazione e i risultati delle azioni di formazione, in particolare nel quadro dell’apprendimento non formale e informale. Nel quarto messaggio il Memorandum afferma che: “la domanda crescente di manodopera ha portato ad una richiesta fino ad ora inesistente di riconoscimento della formazione acquisita” in un’economia della conoscenza, in cui “la piena valorizzazione delle risorse umane costituisce uno dei fattori decisivi del mantenimento della competitività”, “i diplomi, gli attestati e le qualifiche rappresentano punti di riferimento importanti…” è necessario “garantire un riconoscimento visibile e adeguato all’apprendimento”; è importante che “le conoscenze, le competenze e le qualifiche siano più trasparenti e più facilmente trasferibili da uno Stato membro all’altro” è importante che siano introdotte “forme innovative di certificazione dell’apprendimento non formale…”. è “indispensabile elaborare sistemi di alta qualità per la convalida dell’esperienza precedente” che “valutano e riconoscono le competenze, l’esperienza e il sapere acquisito Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 193 nel corso del tempo e in diversi contesti, anche nel quadro della formazione non formale e informale.” “è indispensabile ricorrere all’aiuto di esperti”. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 194 CONSIGLIO EUROPEO DI NIZZA 7, 8. 9 DICEMBRE 2000 Tra i vari argomenti trattati (Allargamento dell’UE, approvazione della Carta dei Diritti Fondamentali [vedi]) il Consiglio approva l’AGENDA SOCIALE EUROPEA, che definisce “conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona (n° 11) e sulla scorta della comunicazione della Commissione, priorità d’azione concrete per i prossimi cinque anni secondo sei orientamenti strategici in tutti i settori della politica sociale. “ (pag. 3) prende atto della proposta della Commissione relativa agli orientamenti per l’occupazione 2001, che “devono permettere….la presa in considerazione dell’obiettivo trasversale dell’istruzione e della formazione permanente.” Quanto all’Europa dell’innovazione e dei saperi il Consiglio approva LA RISOLUZIONE adottata dal Consiglio e dai rappresentanti dei Governi degli stati membri riuniti in sede di Consiglio, RELATIVA AL PIANO D’AZIONE PER LA MOBILITA’ (pag. 5) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 195 ALLEGATO 1: AGENDA SOCIALE EUROPEA 1 – Orientamenti politici delineati dal consiglio europeo 1 - “Il Consiglio Europeo di Lisbona (n° 11) ha fissato per l’Unione Europea l’obiettivo strategico di diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” (pag. 14) 2 – Modernizzare e migliorare il modello sociale europeo 7 – “ A Lisbona gli Stati membri hanno ricordato che il modello sociale europeo, con i suoi progrediti sistemi di protezione sociale, deve fornire un supporto alla trasformazione dell’economia della conoscenza. .Le persone sono la principale risorsa dell’Europa e su di esse dovrebbero essere imperniate le politiche dell’Unione.” (pag. 15) 10 – L’aumento quantitativo e il miglioramento qualitativo dei posti di lavoro costituiscono la chiave dell’inclusione sociale. 3 – Le sfide comuni 15 – E’ di fondamentale importanza migliorare le qualifiche e incrementare le possibilità di educazione permanente, affidando un ruolo essenziale alle parti sociali. Lo sviluppo e l’evo luzione delle competenze sono infatti indispensabili per migliorare la capacità d’adattamento e la competitività e per combattere l’esclusione sociale. (pag 16-17) 23 - L’occupazione è la miglior protezione contro l’esclusione sociale. 4 – Modalità di attuazione Il Consiglio “Occupazione e politica sociale”, in considerazione degli orientamenti definiti dal Consiglio europeo di Lisbona e di Feira e sulla base della comunicazione della Commissione, propone al Consiglio Europeo di Nizza di esprimere il suo accordo sui punti sottoelencati: • I seguenti orientamenti per la politica sociale, illustrati qui appresso: I – miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione: “La scelta di una società basata sulla conoscenza presuppone l’investimento nelle risorse umane per promuovere la qualificazione e la mobilità dei lavoratori. Parallelamente, occorre promuovere la qualità dell’occupazione e sviluppare effettivamente, a vantaggio del maggior numero di persone, strategie di istruzione e di formazione permanenti.” In particolare: f – “migliorare l’effettivo accesso all’istruzione e alla formazione permanente” h - “ agevolare la mobilità dei cittadini europei, sviluppare l’Europa della conoscenza promuovere il riconoscimento a livello europeo delle competenze e delle capacità acquisite II – anticipazione e sfruttamento dei cambiamenti dell’ambiente di lavoro mediante lo sviluppo di un nuovo equilibrio tra flessibilità e sicurezza nelle relazioni di lavoro; III – lotta contro tutte le forme di esclusione e di discriminazione per favorire l’integrazione sociale; IV – ammodernamento della protezione sociale; V – promozione della parità tra uomini e donne; VI – rafforzamento del capitolo sociale nell’ambito dell’allargamento e delle relazioni esterne dell’Unione Europea. • Le seguenti modalità di attuazione di tali orientamenti: vengono definite per ogni organismo (Commissione, Consiglio) le rispettive competenze e incarichi. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 196 ALLEGATO 5: RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO E DEI RAPPRESENTANTI DEGLI STATI MEMBRI IN SEDE DI CONSIGLIO del 14 dicembre 2000 relativa al PIANO D’AZIONE PER LA MOBILITA’ “IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO RILEVANO che per conseguire l’obiettivo (della mobilità) l’Europa beneficia già di un ricco patrimoni; al riguardo i programmi comunitari SOCRATE, LEONARDO DA VINCI e GIOVENTU’ hanno costituito un progresso considerevole e svolgono un ruolo essenziale… OSSERVANO che il Consiglio Europeo straordinario di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 ha riconosciuto l’urgenza di eliminare gli ostacoli e di promuovere la mobilità e che, nelle sue conclusioni, si invitano il Consiglio e la Commissione a definire “entro il 2000 i mezzi atti a promuovere la mobilità di studenti, docenti e personale preposto alla formazione e alla ricerca, sia utilizzando al meglio i programmi comunitari esistenti, eliminando gli ostacoli, sia mediante una maggior trasparenza nel riconoscimento delle qualifiche e dei periodi di studio e formazione” (punto 26) ACCOLGONO favorevolmente il piano d’azione per la mobilità riportato in allegato e presentato ai ministri dell’Istruzione alla Sorbona il 30 settembre 2000, d’accordo nel considerare di particolare importanza: riconoscere i periodi di mobilità nei cicli che consentono di conseguire un diploma definire e adottare una carta di qualità che garantisca l’accoglienza dei cittadini di altri paesi che seguono corsi di formazione redigere un inventario dei percorsi di mobilità e delle buone prassi esistenti in materia di scambi di studenti , di persone che seguono corsi di formazione e di formatori. Nel PIANO D’AZIONE è importante l’obiettivo n° 42 “Riconoscere l’esperienza acquisita” che recita: Misura 421: Un’esperienza riconosciuta: rilascio da parte delle istanza competenti del paese di accoglienza di un documento che certifichi le competenze acquisite durante il periodo di mobilità, in particolare nel campo delle lingue, e presa in considerazione dalle istanze competenti del paese d’origine dei periodi di studio o di formazione effettuati con successo in mobilità ( A cura degli stati membri) Misura 422: Un documento ad hoc: generalizzazione dell’attestato “Europass-Formation” (Commissione, stati Membri) Misura 423: il volontariato: prendere in considerazione il volontariato nello stato membro di origine ( Stati Membri) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 197 LIBRO BIANCO DELLA COMMISSIONE EUROPEA 2001 UN NUOVO IMPULSO PER LA GIOVENTU’ EUROPEA Nella linea della strategia di promuovere una nuova forma di “governance” europea (vedi: La governance europea – un libro bianco, del 25 luglio 2001) la Commissione pubblica questo libro bianco che, in seguito ad un’ampia consultazione fra i giovani dai 15 ai 25 anni svoltasi con varie modalità dal maggio 2000 al maggio 2001, analizza: 1) il contesto socio-economico-culturale europeo in cui vivono i giovani oggetto della consultazione 2) le sfide che emergono da tale contesto: evoluzione demografica, mutamenti che interessano la gioventù, globalizzazione 3) i dati emersi dalla consultazione evidenzia i messaggi chiave che emergono dalla consultazione: • esigenza di maggiore partecipazione e cittadinanza attiva dei giovani • ampliare i campi di sperimentazione e dare loro un maggior riconoscimento: “I giova- ni vorrebbero che i poteri pubblici riconoscessero che l’istruzione e la formazione non sono solo quelle di tipo tradizionale o formale. Dal loro punto di vista questo periodo fondamentale di apprendimento e di esperienze andrebbe trattato in modo più globale, includendovi gli aspetti non formali dell’istruzione e della formazione” (pag. 13) • sviluppare l’autonomia dei giovani • condividere dei valori fondanti per l’UE ambisce a dotare l’UE di un nuovo quadro di cooperazione nel campo della gioventù, che comporta due grandi capitoli: - coordinamento delle attività nel campo specifico della gioventù - maggior considerazione delle tematiche della gioventù all’interno delle altre politiche. A questo proposito “la Commissione Europea ritiene che l’istruzione e la formazione (indipendentemente dal fatto che avvengano a scuola, all’università o al di fuori di esse secondo altre modalità di apprendimento non formali), l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, la mobilità, l’occupazione e l’integrazione sociale………. siano tematiche nel cui ambito e prioritariamente si dovrebbe tenere in maggior conto della dimensione giovanile”. Il LIBRO BIANCO presenta alcuni ALLEGATI: I risultati della consultazione da cui emergono 5 filoni di riflessione: 1. La partecipazione 2. L’istruzione. (Vedi Socrates e Leonardo, piano d’azione eLearning, comunicazione “Making, relazione sugli obiettivi futuri….). Si sottolinea che ”molti giovani lasciano la scuola e la formazione prima di acquisire qualifiche formali. Oltre a motivare i giovani a rimanere nell’istruzione e nella formazione tradizionale, vi sono altre soluzioni al problema dell’abbandono scolastico, per esempio sarebbe possibile conciliare lo studio , il lavoro e le attività ricreative sulla base di esperienze formative informali, non formali e formali, in modo da aumentare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e formazione” “Secondo i giovani, sono troppi gli ostacoli sociali ed economici all’istruzione. Per migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione è necessario innanzitutto garantire un accesso facile e continuo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 198 all’istruzione lungo tutto l’arco della vita e in tutti gli ambiti della vita.””Uno dei compiti fondamentali consiste nel riunire l’apprendimento e gli studenti. Il presupposto è il mutuo riconoscimento dei risultati”. (Pag 33) “Deve inoltre essere impartita un’istruzione mista che offra una vasta gamma di metodi e di materiale per acquisire le qualifiche e gli strumenti per imparare lungo tutto l’arco della vita.(pag 34). “ Devono essere individuate modalità efficaci per il riconoscimento delle competenze acquisite mediante metodi di apprendimento formali e non formali. Deve essere valorizzato il ruolo dell’apprendimento non formale e la necessità di comprendere meglio e di riconoscere le competenze acquisite in maniera non tradizionale attraverso il lavoro dei giovani. Inoltre è necessario migliorare il riconoscimento reciproco e la complementarietà dell’istruzione e della formazione professionale. L’apprendimento non formale è generalmente sottovalutato e non è considerato un “vero” aprrendimento.” (pag. 35) “Nelle consultazioni con i giovani è emerso che l’apprendimento non formale è spesso percepito come positivo ed efficiente ed è considerato un’alternativa più attraente rispetto ad un sistema di istruzione formale talvolta inefficiente e con poche attrattive.Il vantaggio dell’apprendimento non formale risiede principalmente nella volontarietà e nel frequente carattere auto-organizzativo, nella flessibilità, nelle possibilità di partecipazione, nel “diritto di sbagliare” e nel collegamento stretto e sempre vivo con gli interessi e le aspirazioni dei giovani. Un altro vantaggio dell’apprendimento non formale è stato indicato nell’integrazione dei giovani svantaggiati. Sta diventando sempre più importante sviluppare modalità efficaci e flessibili per il riconoscimento delle competenze acquisite al di fuori dei sistemi formali di istruzione e formazione. Sarebbe opportuno trovare il giusto equilibrio tra una serie di strumenti atti a garantire soluzioni appropriate e soddisfacenti per la certificazione e il riconoscimento in linea con l’evoluzione degli standard di qualità, delle procedure di (auto)valutazione e assegnazione di voti per l’apprendimento non formale. Tale tipo di apprendimento non deve essere privato della sua caratteristica di apertura e non deve trasformarsi in una struttura formale alla stessa stregua del sistema di istruzione formale.” (pag. 36) In linea con queste affermazioni il documento suggerisce alcune proposte, in particolare per quanto riguarda il riconoscimento dell’istruzione e formazione non formale e la partecipazione ai programmi SOCRATES, GIOVENTU’ e LEONARDO 3. L’occupazione, la formazione professionale, l’integrazione sociale. “I giovani sostengono che la transizione tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro dovrebbe essere più facile” (Pag. 41) 4. Il benessere, l’autonomia personale, la cultura. “I programmi LEONARDO, SOCRATES e GIOVENTU’ devono essere più accessibili ai giovani disabili e ai giovani svantaggiati” (Pag. 55) 5. I valori europei, la mobilità, le relazioni con il resto del mondo. “Attuare il piano d’azione per la mobilità e la raccomandazione sulla mobilità Sintesi delle azioni europee nel settore della gioventù . Fra le iniziative politiche che producono un impatto sui giovani, secondo quanto previsto dal TCE ( in particolare art. 125, 136,137,146, 149, 150, 151, 152, 153, 163-173, 177), il Libro Bianco ricorda: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 199 a – Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 (Sviluppo dei centri di istruzione e formazione; promozione di nuove competenze di base; maggiore trasparenza nelle qualifiche) b – Comunicazione della Commissione “Fare dell’educazione e della formazione lungo tutto l’arco della vita, una realtà. c - Piano d’azione della Commissione “eLearning – Pensare all’istruzione di domani” d – Raccomandazione del Consiglio dei ministri e del Parlamento Europeo sulla mobilità degli studenti e delle persone in formazione. e – Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio circa il rafforzamento della cooperazione con i paesi terzi del campo dell’istruzione superiore. f – Raccomandazione del Consiglio d’Europa sull’istruzione non formale del gennaio 2000. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 200 RELAZIONE DELLA COMMISSIONE BRUXELLES 31 gennaio 2001 GLI OBIETTIVI FUTURI E CONCRETI DEI SISTEMI DI ISTRUZIONE Il Consiglio europeo di Lisbona (23 – 24/3/2000) ha chiesto al Consiglio istruzione “di intraprendere una riflessione generale sugli obiettivi concreti futuri dei sistemi d’istruzione, concentrandosi sulle problematiche comuni…”. Nel giugno 2000 il Consiglio ha chiesto alla Commissione di elaborare un progetto di relazione. Il presente documento è il progetto di relazione in questione, elaborato sulla base dei contributi degli stati membri e a seguito di una discussione in seno al Consiglio il 9 novembre 2000. Nella relazione si procede inizialmente con un’analisi dei principali elementi dei contributi degli stati membri, sintetizzati e suddivisi in elementi di interesse per quanto riguarda la qualità dell’insegnamento: l’accesso all’apprendimento, il contenuto dello stesso, l’apertura delle scuole e dei centri di formazione nei confronti del mondo esterno, nonché l’efficacia con cui le risorse dei sistemi d’istruzione sono utilizzate. Inoltre si suggerisce che il Consiglio adotti un PROGRAMMA DI LAVORO A LUNGO TERMINE nel contesto del metodo aperto del coordinamento definito a Lisbona, nell’ambito del quale gli stati membri, con il sostegno della Commissione, si attiverebbero in cinque settori principali: o Migliorare il livello dell’apprendimento in Europa, migliorando la qualità della formazione per insegnanti e formatori e compiendo uno sforzo specifico a livello dell’alfabetizzazione; o Rendere l’accesso all’apprendimento più facile e più diffuso lungo tutto l’arco della vita, facendo in modo che l’apprendimento sia più accessibile e più attraente e facilitando il passaggio da un ciclo all’altro del sistema d’istruzione ( ad esempio, verso l’istruzione superiore, provenendo dalla formazione professionale); o Aggiornare la definizione delle capacità di base per la società cognitiva, in particolare integrando le capacità relative alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, concentrandosi maggiormente sulle competenze personali (soprattutto sulla capacità di apprendimento), sempre più necessarie nel contesto complesso e dinamico del lavoro e della società di oggi (“spesso i sistemi di istruzione si concentrano sulla trasmissione di capacità professionali, lasciando le competenze personali più o meno al caso. Tuttavia è possibile sviluppare questo aspetto e favorirlo contemporaneamente all’insegnamento delle capacità professionali, tramite l’insegnamento stesso”. N° 20) e esaminando il fabbisogno per quanto riguarda particolari competenze. o Aprire l’istruzione e la formazione nei confronti dell’ambiente locale, dell’Europa e del mondo, attraverso l’insegnamento delle lingue straniere , la mobilità, rafforzando i legami con le aziende e sviluppando l’istruzione mirata; o Utilizzare al meglio le risorse, introducendo la garanzia di qualità nelle scuole e nei centri di formazione; curando maggiormente l’adattamento delle risorse alle esigenze e consentendo alle scuole di sviluppare nuovi partnerariati per sostenere un ruolo nuovo, più ampio. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 201 La relazione propone quindi un approccio al “metodo aperto del coordinamento” proposto dal vertice di Lisbona, che prende in considerazione l’elemento della sussidiarietà connesso all’istruzione; si conclude che gli obiettivi definiti nella relazione non possono essere raggiunti dai soli Stati membri e pertanto occorre una cooperazione a livello europeo. La relazione contiene alcuni allegati: ALLEGATO 1: Analisi dei contributi nazionali sul seguito dato dagli stati membri ai vertici di Lisbona e Feira. Gli Stati membri, nelle risposte, hanno citato le misure attuate o quelle previste. Occorrerebbe comunque intraprendere ancora numerose iniziative. In particolare • • • • l’insieme dei sistemi d’istruzione destinati agli adulti dovrebbe essere oggetto di una riflessione per rendere l’offerta più compatibile con la domanda. Sono previste disposizioni per mettere a disposizione dei candidati test di valutazione delle competenze che permettano di personalizzare i programmi di formazione e facilitino l’apprendimento. (pag 20) adottare un contesto europeo che definisca le nuove competenze di base che si possono acquisire attraverso l’istruzione e la formazione lungo tutto l’arco della vita. Ad esempio in alcuni paesi le competenze di base in materia di tecnologie dell’ informazione e della comunicazione sono convalidate da un “patentino” riconosciuto a livello nazionale. definire, entro la fine del 2000, i mezzi che permettono di favorire la mobilità degli studenti, degli insegnanti, dei formatori e dei ricercatori mediante un’utilizzazione ottimale dei programmi comunitari esistenti (Socrates, Leonardo, Gioventù, RST), eliminando gli ostacoli e con una maggiore trasparenza per quanto riguarda il riconoscimento delle qualifiche e dei periodi di studio e di formazione; entro il 2002 adottare misure per eliminare gli ostacoli alla mobilità ( vedi “Piano d’azione a favore della mobilità” adottato dai consiglio europeo di Nizza del 7-9 dicembre 2000). In diversi stati membri si esamina un “supplemento di diploma”, sia per valorizzare gli studi e le formazioni effettuate all’estero, che per definire con maggior precisione gli insegnamenti seguiti nell’ambito del programma di insegnamento principale. definire un”modello europeo di curriculum vitae”, che permetterebbe di far figurare anche le competenze acquisite in un contesto non formale, ovvero informale [vedi “Raccomandazione della Commissione dell’11/3/2002 relativa a un modello comune europeo per i curriculum vitae ALLEGATO 2: Iniziative adottate a livello comunitario nell’ambito dell’attuazione delle conclusioni del vertice di Lisbona. Sono elencate e descritte le varie iniziative adottate. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 202 CONSIGLIO EUROPEO - STOCCOLMA 13 LUGLIO 2001 RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO SUL RUOLO DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE NELLE POLITICHE CONNESSE ALL’OCCUPAZIONE considerati i documenti pubblicati in seguito ai Consigli di Lisbona 2000, Nizza 2000, Stoccolma 2001, il parere del Consiglio “Istruzione” del novembre 2000, la relazione del Consiglio “ Istruzione” presentata a Stoccolma nel marzo 2001, la Comunicazione intitolata “ Nuovi mercati europei del lavoro, aperti e accessibili a tutti”, il Memorandum della Commissione sull’ istruzione e formazione permanente riconosciuta l’importanza dell’istruzione e formazione nella strategia europea per l’occupazione, nello sviluppo della società e del singolo, nella crescita economica il consiglio prende atto ( pag. 2) dell’ importanza “ di una strategia coerente in materia di istruzione e formazione e per favorire il riconoscimento della formazione ufficiale e non ufficiale “. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 203 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE - BRUXELLES 21.11.2001 REALIZZARE UNO SPAZIO EUROPEO DELL’APPRENDIMENTO PERMANENTE ( Making a European area of lifelong learning a realty) La Comunicazione: si struttura (pag.8) sui risultati di un’ampia consultazione a livello europeo, culminata nella Conferenza di Bruxelles del settembre 2001, basata a sua volta sul Memorandum rilasciato dalla Commissione nel novembre 2000 riafferma ( pag.3) che: o l’apprendimento permanente è “un elemento chiave… per fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo” (vedi Lisbona) o è necessario che gli Stati membri identifichino “strategie coerenti e misure pratiche per favorire la formazione permanente di tutti” (vedi S. Maria de Feira). contiene (pag.4) proposte che contribuiscono alla realizzazione di uno spazio europeo dell’apprendimento permanente, per porre i cittadini in grado, tra l’altro, di trarre “il massimo profitto dalle loro conoscenze e competenze”. Ciò implica di “fare un uso più coerente ed economico degli strumenti e delle risorse esistenti”, nell’ottica di investimenti più cospicui e di finanziamenti mirati. definisce (pag.8) l’apprendimento permanente come il processo che “dovrebbe anche coprire l’intera gamma di modalità di apprendimento formale, non formale e informale, acquisito in tutti gli ambiti della vita moderna” riporta (pag.8) alcuni degli obiettivi dell’apprendimento permanente: • la cittadinanza attiva • l’autorealizzazione • l’inclusione sociale • l’occupabilità di uomini e donne afferma (pag.4) il bisogno che “il settore formale riconosca il valore dell’apprendimento non formale e informale”. propone (pag.5) azioni strategiche che concernano “innanzitutto l’identificazione, la valutazione e il riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 204 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE E AL COMITATO DELLE REGIONI - BRUXELLES 13.2.2002 Piano d’azione della Commissione per le competenze e la mobilità Il Piano d’azione, presentato al Consiglio europeo di Barcellona, muove dai processi già avviati con: • la comunicazione della Commissione sui nuovi mercati del lavoro europei del febbraio 2001 • le conclusioni del Consiglio europeo di Stoccolma del marzo 2001 • la relazione della Task force ad alto livello sulle competenze e la mobilità del dicembre 2001 • la comunicazione “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente” del novembre 2001 e porta avanti (pag.4) “una politica coerente onde promuovere le risorse umane nell’Unione conformemente agli obiettivi di Lisbona, creare opportunità per i cittadini di spostarsi nell’Unione a fini educativi o professionali”. Conferma ( pag.4) che ”realizzare gli obiettivi di Lisbona . . . richiede una forza lavoro qualificata”, per cui sono necessari: • “una maggiore mobilità sul mercato del lavoro, tra posti di lavoro o tra Stati membri • il miglioramento dei livelli di competenze • l’eliminazione degli ostacoli che si frappongono alla mobilità” • ribadisce (pag.4) che “le azioni legate all’istruzione e alla formazione verranno portate avanti contestualmente al seguito della Comunicazione sull’apprendimento permanente e della Relazione sugli obiettivi dei sistemi d’istruzione e formazione.” Evidenzia ( pag.4) le tre sfide fondamentali per rendere più aperti ed accessibili i mercati del lavoro europei: - mobilità professionale inadeguata, che richiede di: 1. adattare i sistemi di istruzione e formazione alle esigenze del mercato del lavoro 2. potenziare l’apprendimento permanente e l’acquisizione di competenze 3. migliorare i sistemi di riconoscimento delle qualifiche e delle competenze - livelli ridotti di mobilità geografica - carenze nell’accesso alle informazioni Il Piano d’azione intende ( pag.5) “espandere la mobilità occupazionale e lo sviluppo delle competenze, • assicurando che: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • p. 205 1. i sistemi di istruzione e formazione sappiano meglio reagire alle esigenze del mercato del lavoro 2. si elaborino strategie di sviluppo delle competenze 3. l’apprendimento sia riconosciuto indipendentemente da dove sia stato acquisito 4. le qualifiche sia più facilmente trasferibili investendo di più nelle risorse umane.” Riafferma (pag.6) che “le strategie di apprendimento permanente e di mobilità sono essenziali per raggiungere la piena occupazione nell’ambito della strategia europea dell’occupazione. . . , per promuovere una cittadinanza attiva e l’inclusione sociale, per ridurre le disuguaglianze”. INOLTRE Approfondisce (da pag.8 a pag.12) gli argomenti già trattati riguardo a mobilità occupazionale. Afferma che: - “ tutti i cittadini devono disporre di un adeguato livello di istruzione iniziale e dell’opportunità di aggiornare le loro conoscenze e acquisire nuove competenze lungo tutta la vita lavorativa e anche oltre” - “i sistemi di istruzione e formazione devono adattarsi ai bisogni del mercato del lavoro e a un’economia e a una società sempre più basate sulle conoscenze” - “…i lavoratori adulti devono avere maggiori opportunità per migliorare le loro competenze…” - “possono essere necessari interventi speciali per promuovere le competenze e la mobilità di coloro che si trovano in situazioni di svantaggio e di esclusione” (donne, disoccupati, anziani) - deve essere migliorata l’accettazione dell’apprendimento non formale acquisito nella società civile, nel lavoro e nel volontariato, infatti “i problemi legati al riconoscimento dell’apprendimento non formale o informale… possono essere una barriera alla mobilità occupazionale” Approfondisce ( da pag.12 a pag.16) gli argomenti già trattati riguardo a obiettivi e azioni in particolare: • “ridurre gli ostacoli al riconoscimento dell’apprendimento indipendentemente da dove sia stato acquisito • promuovere la trasparenza e la trasferibilità delle qualifiche in Europa”, per cui si dovrebbe: - ”sviluppare un quadro europeo di metodologie e di standard per l’identificazione, la valutazione e il riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale…” - “sviluppare e rafforzare strumenti atti a corroborare la trasparenza e la trasferibilità delle qualifiche..” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 206 RAPPORTO CONGIUNTO DEL CONSIGLIO E DELLA COMMISSIONE approvato il 14 febbraio 2002 e presentato al Consiglio europeo di Barcellona del 23-24 marzo 2002 COOPERAZIONE POLITICA RIGUARDANTE GLI OBIETTIVI FUTURI DEI SISTEMI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE IN EUROPA La cooperazione in materia di politica dell’educazione e della formazione si sta ampliando nell’UE, come è dimostrato dall’approvazione , il 14 febbraio, del PROGRAMMA DI LAVORO SUGLI OBIETTIVI FUTURI DEI SISTEMI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE. Questo programma è centrato sui tre obiettivi strategici qui sotto descritti, che sono suddivisi in tredici obiettivi collegati: migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell’UE; facilitare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e di formazione; aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e di formazione. I progressi realizzati nella cooperazione in materia di politiche di educazione e formazione devono contribuire in modo decisivo al successo della strategia di Lisbona. In questa prospettiva, il Consiglio e la Commissione domandano insieme che lo spazio europeo dell’istruzione e della formazione sia ormai riconosciuto espressamente come un campo prioritario essenziale della strategia di Lisbona. Il Consiglio e la Commissione sottolineano che sono determinati a rispondere in modo esauriente alle sfide poste dalla società della conoscenza , dalla mondializzazione e dall’allargamento dell’UE; pertanto si fissano degli obiettivi ambiziosi, ma realisti. Bisogna che da ora al 2010: 1) la qualità dell’educazione e della formazione sia portata al livello più elevato……….. 2) i sistemi di educazione e di formazione in Europa siano sufficientemente compatibili affinché i cittadini possano passare da un sistema all’altro e approfittare della loro diversità; 3) le persone che possiedono delle qualifiche, delle conoscenze e delle competenze acquisite dovunque sia all’interno dell’ UE possano farsele riconoscere effettivamente in tutta l’ UE per riuscire nella loro professione o per perfezionarsi; 4) gli Europei di tutte le età abbiano accesso all’educazione e alla formazione lungo tutta la vita; 5) l’Europa sia aperta alla cooperazione con tutte le altre regioni, per il loro reciproco beneficio. Contestualmente al suddetto RAPPORTO viene presentato il: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 207 CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO DEL 14 FEBBRAIO 2002 riguardante il GRADO DI REALIZZAZIONE DELLA RELAZIONE SUGLI OBIETTIVI CONCRETI FUTURI DEI SISTEMI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE in vista dell’elaborazione di un rapporto congiunto del Consiglio e della Commissione da presentare al Consiglio europeo nella primavera 2002 Il Consiglio dell’Unione Europea ricordando: • il nuovo obiettivo strategico fissato per l’UE dal Consiglio Europeo di Lisbona “divenire l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo” • il mandato affidato dal Consiglio Europeo di Lisbona al Consiglio “Educazione” di “intraprendere una riflessione generale sugli obiettivi concreti futuri dei sistemi di insegnamento…in vista di contribuire al processo di Lussemburgo e di Cardiff e di presentare una relazione più ampia al Consiglio Europeo della primavera 2001” • la RELAZIONE SUGLI OBIETTIVI CONCRETI FUTURI DEI SISTEMI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE adottato dal Consiglio “Educazione” del 12/2/2001, che prevede tre obiettivi strategici concreti oltre a tredici obiettivi connessi e prende in considerazione le finalità globali che la società assegna all’educazione e alla formazione • il Consiglio Europeo di Stoccolma DEL 23 E 24 MARZO 2001 che ha sottolineato ancora una volta la “priorità di un apprendistato che dura tutta la vita” • il Consiglio europeo di Stoccolma che ha inoltre incaricato il Consiglio e la Commissione di presentare al Consiglio Europeo della primavera 2002 una relazione contenente un PROGRAMMA DI LAVORO DETTAGLIATO SUL PROSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI RIGUARDANTI I SISTEMI DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE • LE CONCLUSIONI DEL Consiglio del 13 luglio 2001 sul proseguimento della relazione, indicanti in particolare il programma d’inizio dei lavori • la comunicazione intitolata “Progetto di programma di lavoro dettagliato sul proseguimento della relazione concernente gli obiettivi concreti dei sistemi di istruzione e di formazione” adottato il 7 settembre e presentata dalla Commissione (vedi sopra n° 6) sottolinea la prossima comunicazione della Commissione sulla realizzazione di uno spazio europeo di educazione e di formazione lungo tutta la vita, in seguito al “MEMORANDUM SULL’EDUCAZIONE E FORMAZIONE LUNGO TUTTA LA VITA” approva, tra gli altri, il seguente principio: “ Il Consiglio, in cooperazione con la Commissione, ha la responsabilità di fissare i principali argomenti degli obiettivi in materia di educazione e di formazione, e di decidere se conviene ricorrere a degli indicatori, a dei sistemi d’esame da pari a pari, allo scambio di buone prassi e all’applicazione di criteri di riferimento, e in quali campi per ciò che riguarda il calendario per il periodo 2001-2004, conviene che: • i lavori riguardanti tutti gli obiettivi dovranno essere iniziati entro il 2004 • i lavori saranno organizzati in tre fasi, che sono presentate nel calendario proposto nel rapporto di avanzamento allegato. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 208 Il documento riporta Allegato un rapporto di avanzamento del programma di lavoro dettagliato per la messa in opera dei tredici obiettivi. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 209 PROGRAMMA DI LAVORO DETTAGLIATO PER LA MESSA IN OPERA DEI TREDICI OBIETTIVI Adottato dal Consiglio e dalla Commissione il 14 febbraio 2002 e presentato al Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 • OBIETTIVO STRATEGICO 1: MIGLIORARE LA QUALITA’ E L’EFFICACIA DEI SISTEMI DI EDUCAZIONE E FORMAZIONE NELL’ UE 1.1 – Migliorare l’educazione e la formazione degli insegnanti e dei formatori 1.2 - Sviluppare le competenze necessarie nella società della conoscenza. Dopo aver rilevato che “non c’è attualmente nell’ UE una concezione comune di ciò che sono le competenze di base”, la Commissione elabora in questa sede un primo documento che descrive quelle che dovrebbero essere”le competenze-chiave”. Esse potrebbero corrispondere ai seguenti ambiti principali: Sapere contare, leggere e scrivere (competenze fondamentali) Capacità di imparare a imparare Competenze di base in matematica, scienze e Competenze che facilitano la vita in tecnologia società Lingue straniere Spirito di impresa Competenze nelle tecnologie della informazione e della comunicazione e utilizzazione delle tecnologie Cultura generale E’ necessario che le competenze-chiave siano validate per mezzo di strumenti appropriati. E’ indispensabile un lavoro metodologico in questi campi, anche se la valutazione può essere difficile in certi ambiti come l’acquisizione di competenze che facilitano la vita in società, che tuttavia sono necessarie nell’interesse della coesione sociale - permettere a tutti di avere accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. - aumentare il reclutamento nelle linee (trafile) scientifiche e tecniche - ottimizzare l’utilizzazione delle risorse • OBIETTIVO STRATEGICO 2: FACILITARE L’ACCESSO DI TUTTI AI SISTEMI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE 2.1. Creare un ambiente propizio all’apprendistato. “Conviene facilitare il passaggio da un settore all’altro del sistema di istruzione e formazione. Bisogna semplificare la complessità dei sistemi di istruzione e formazione affinché le persone che devono passare da un settore all’altro del sistema possano contare sui loro sforzi e acquisizioni anteriori e trasferire le unità capitalizzabili richieste. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 210 2.2. Rendere l’educazione e la formazione più attraenti 2.3. Mettere in atto mezzi per la validazione ufficiale delle esperienze di Educazione e di formazione non formali 2.4. Favorire la cittadinanza attiva, l’uguaglianza delle opportunità e la coesione sociale • OBIETTIVO STRATEGICO 3: APRIRE AL MONDO ESTERNO I SISTEMI DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE 3.1. Rinforzare i legami con il mondo del lavoro, la ricerca e la società nel suo insieme (es. possibilità di stages) 3.2 - Sviluppare lo spirito d’ impresa 3.3 - Migliorare l’insegnamento delle lingue straniere 3.4 - Accrescere la mobilità e gli scambi 3.5 - Facilitare la validazione e il riconoscimento delle competenze acquisite nel quadro della mobilità: valutazione dei risultati e dell’evoluzione di EUROPASS ECTS in materia di formazione professionale Elaborazione di un “supplemento alla qualifica” per la formazione professionale, simile ai supplementi ai diplomi esistenti nell’insegnamento superiore. 3.6 - Rafforzare la cooperazione europea: “Conviene incoraggiare le istituzioni di insegnamento superiore e le altre autorità nel campo dell’educazione a concepire dei sistemi di qualificazione più compatibili a livello europeo e a mettersi d’accordo sui livelli di qualità minimi per la validazione di queste qualifiche”. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 211 RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE dell’11 marzo 2002 relativa a un modello comune europeo per i curricula vitae (CV) La Commissione delle Comunità Europee Considerando la risoluzione del Consiglio delle Comunità Europee; le conclusioni della presidenza del consiglio europeo di Lisbona del 23-24 marzo 2000; la raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 10 luglio 2001, relativa alla mobilità; la comunicazione della Commissione “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente”; la comunicazione della Commissione al Consiglio “Nuovi mercati europei del lavoro, aperti e accessibili a tutti” raccomanda: il modello comune europeo per i curriculum vitae di cui all’allegato dovrebbe essere utilizzato, su base volontaria, per fornire in dettaglio le proprie qualifiche e le proprie competenze ai datori di lavoro e agli istituti di istruzione e formazione del relativo paese di residenza ovvero all’estero. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 212 CONSIGLIO EUROPEO - BARCELLONA 15-16 MARZO 2002 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA Le Conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona riportano nella prima parte anche considerazioni riguardo a: rafforzamento della coesione sociale politica sociale dell’occupazione La Presidenza individua (pag.10) “…grandi settori che richiedono un impulso specifico in considerazione del loro ruolo centrale nel completamento di un autentico spazio economico comune e nel perseguimento degli obiettivi a lungo termine dell’Unione”. Tra gli altri: • occupazione • economia basata sulla conoscenza Al paragrafo ( pag. 13) Promozione delle competenze e della mobilità nell’Unione europea identifica come una delle priorità: • “ ridurre … e gli altri ostacoli derivanti dal mancato riconoscimento delle qualifiche formali e dell’apprendimento non formale…” Nella seconda parte, a proposito di Politica sociale e dell’occupazione la Presidenza ( pag.13) ritiene che: • “ … i disoccupati dovrebbero poter migliorare la propria occupabilità.” • “nella lotta contro l’esclusione … il miglior strumento per ottenere l’integrazione è il lavoro…” • è essenziale la collaborazione tra i vari servizi per “ migliorare l’occupabilità delle persone socialmente escluse” Pone poi l’accento ( pag.15) sulla necessità di: - “sviluppare e riconoscere le qualifiche e le competenze, comprese quelle acquisite con mezzi informali” - “investire nelle risorse umane” - “ proseguire gli sforzi per garantire la formazione permanente” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 213 DICHIARAZIONE DEI MINISTRI EUROPEI DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE E DELLA FORMAZIONE, E DELLA COMMISSIONE EUROPEA Copenhagen 29 e 30 novembre 2002 PROMOZIONE DI UNA MAGGIORE COOPERAZIONE EUROPEA IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE – IL “PROCESSO DI BRUGES – COPENHAGEN” I Ministri dell’Istruzione di 31 paesi europei e la Commissione europea hanno adottato la dichiarazione di Copenhagen, nella quale si legge tra l’altro: “… la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione è andata svolgendo un ruolo decisivo per la creazione della futura società europea…Strategie di formazione e di mobilità permanente rivestono importanza fondamentale in sede di promozione dell’occupabilità, della cittadinanza attiva, dell’integrazione sociale e dello sviluppo personale. Promuovere un’Europa fondata sulla conoscenza e provvedere affinché il mercato del lavoro europeo sia accessibile a tutti costituisce un’importante sfida…”. La dichiarazione segue la Risoluzione del Consiglio Educazione del 12 novembre sul medesimo argomento, che coinvolge anche i Paesi candidati all’adesione, i paesi SEE-EFTA e le parti sociali. Rifacendosi anche alla: • comunicazione della Commissione: “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente” • risoluzione del Consiglio sull’apprendimento permanente • conferenza su una maggiore cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale la riunione di Copenhagen ha ribadito l’importanza essenziale di una rafforzata cooperazione in materia di istruzione e di formazione professionale, per la realizzazione del mandato del Consiglio europeo di Barcellona sulla qualità dei sistemi europei di istruzione e formazione. E’ stato poi sottolineata la sempre maggior necessità per i cittadini di “seguire sentieri di apprendimento e di lavoro personalizzati, attraverso diversi livelli di istruzione e formazione, occupazioni, settori e paesi.” Il processo Bruges – Copenhagen: è stato elaborato in vista dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita ha sottolineato l’importanza per i cittadini di: 1. valersi di un’ampia gamma di opportunità di formazione professionale 2. collegare e utilizzare gli insegnamenti acquisiti nelle varie fasi dell’esistenza, in contesti sia formali che informali. In vista dell’allargamento e del successivo aumento della mobilità, è assolutamente necessario sviluppare una “valuta comune” di qualifiche e competenze”. Si avvieranno quindi iniziative concrete riguardo a: • trasparenza • riconoscimento Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 214 • qualità basate sulla cooperazione tra i vari enti al fine di ottenere: • “un quadro unico per la trasparenza di competenze e qualifiche”, riunendo i vari attuali strumenti di trasparenza esistenti”: CV Europeo, supplementi ai certificati, supplementi ai diplomi, Europass-formazione, punti di riferimento nazionali. • “un sistema di trasferimento dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale”; • “dei principi quantitativi comuni in materia di istruzione e di formazione professionale”; • “dei principi comuni per la convalida dell’istruzione formale e non formale”, per garantire una maggiore compatibilità fra le modalità dei vari paesi, a diversi livelli. • “orientamento professionale permanente” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 215 CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA 19 DICEMBRE 2002 RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO PROMOZIONE DI UNA MAGGIORE COOPERAZIONE EUROPEA IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE Il Consiglio dell’Unione europea ribadisce tra l’altro che: • “l’istruzione e la formazione sono mezzi indispensabili per promuovere l’occupabilità, la coesione sociale, la cittadinanza attiva, la realizzazione personale e professionale”( pag.1) • “ … è importante garantire l’apertura e l’accessibilità del mercato europeo del lavoro a tutti” ( pag.1) ricorda (pag.1) il contenuto dei documenti relativi a: • la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea, in particolare l’articolo 14 • il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 • il Consiglio europeo di Stoccolma del marzo 2000 • la raccomandazione 2001/613/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 giugno 2001 ( mobilità) • il piano d’azione per la mobilità del Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000 • il Consiglio europeo di Barcellona del 2002 • la Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 ( apprendimento permanente) • la Risoluzione del Consiglio del 3 giugno 2002 ( competenze e mobilità) prende atto ( pag.2) che: • riguardo all’apprendimento permanente “occorre perseguire a tutti i livelli, compreso quello dell’apprendimento formale e non formale, una maggiore cooperazione europea nel settore dell’istruzione e formazione… assicurare collegamenti tra l’istruzione e la formazione iniziale e continua” • “concordato un quadro di azioni per lo sviluppo delle competenze e delle qualifiche lungo tutto l’arco della vita” sottolinea ( pag.2) che: • “ occorre sostenere l’idea che i cittadini possano muoversi liberamente in Europa” • “le iniziative devono incentrarsi sui bisogni dei cittadini” • “si dovrebbe prestare speciale attenzione al principio dell’integrazione tra uomini e donne e dell’inclusione sociale” ribadisce ( pag.2)l’impegno a : • “intensificare la cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale al fine di eliminare gli ostacoli alla mobilità… e di promuovere l’accesso all’apprendimento permanente; • accrescere la trasparenza e il riconoscimento delle competenze” riconosce ( pag.3) come priorità ,tra l’altro: • “ definire una serie di principi comuni concernenti la convalida dell’apprendimento non formale e informale al fine di assicurare una maggiore compatibilità tra le impostazioni seguite dai vari paesi e a differenti livelli” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 216 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE - BRUXELLES 10.01.2003 INVESTIRE EFFICIENTEMENTE NELL’ISTRUZIONE E NELLA FORMAZIONE: UN IMPERATIVO PER L’EUROPA La Comunicazione afferma ( pag. 2)la necessità di investimenti nel campo dell’istruzione e della formazione nell’Unione europea allargata, rifacendosi all’obiettivo strategico fissato a Lisbona dal Consiglio europeo nel marzo 2000 e al Programma di lavoro dettagliato sugli obiettivi dei sistemi di istruzione e formazione pone(pag.2) l’attenzione in particolare sull’apprendimento permanente, sull’occupazione, sull’investimento nelle risorse umane ribadisce ( pag. 2) la necessità di spendere in modo più efficiente le risorse esistenti, identificando come inefficienze l’elevato grado di insuccesso e di abbandoni, i bassi risultati e il tasso di disoccupazione evidenzia ( pag. 3) come il riconoscimento delle qualifiche sia una delle condizioni di base per un investimento efficiente riprende ( pag. 4 e sgg.) tutti i documenti fin qui pubblicati ( tra cui Lisbona 2000, Stoccolma 2001, Barcellona 2002, “ Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente 2001”, Piano d’azione della Commissione per le competenze e la mobilità), riaffermando il ruolo dell’istruzione e della formazione per fare dell’Europa “ l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo” ( Lisbona 2000) ricorda (pag. 17) l’obiettivo “ Fare l’uso più efficiente delle risorse” a proposito delle politiche di apprendimento permanente e della strategia europea dell’occupazione affermando che “le risorse devono essere ridirette trasversalmente all’intero spettro dell’istruzione formale, non formale e informale per tutte le fasce di età” conferma ( pag. 20) “l’attenzione recentemente consacrata in Europa alla convalida dell’apprendimento informale e non formale visto alla stregua di un investimento effettivo” definisce ( pag. 21) “ vicolo cieco nel campo dell’istruzione” “…la mancata valutazione dell’apprendimento previo e informale…” concorda ( pag.25) sulla necessità, ribadita a Barcellona nel marzo 2000, di “ rimuovere le barriere…risultanti dal mancato riconoscimento delle qualifiche formali e dell’apprendimento non formale” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 217 CONSIGLIO EUROPEO BRUXELLES - 20-21 MARZO 2003 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA Nella riunione del Consiglio europeo dedicata alla situazione economica, sociale e ambientale dell’Unione è stata discussa la strategia di Lisbona e la sua attuazione: il Consiglio europeo “ assume il ruolo centrale di determinare la direzione dell’azione economica, sociale e ambientale dell’Unione, al fine di realizzare gli obiettivi della strategia di Lisbona volti a rendere l’economia europea l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale.” Nella prima parte delle Conclusioni il Consiglio europeo individua come priorità riguardo ad Accrescere l’occupazione e la coesione sociale: “…promuovere ( pag.3) l’istruzione permanente e incoraggiare una più stretta cooperazione volta ad accrescere la trasparenza dei criteri europei in materia di competenze.” Nella seconda parte riguardo a Creazione dell’economia basata sulla conoscenza il Consiglio afferma che: • “l’efficacia e l’aumento ( pag.14) degli investimenti pubblici e privati in tutti i settori della catena della conoscenza costituisce un fattore chiave nella creazione … e dell’innovazione necessaria per sostenere la competitività.” • “Investire ( pag.17)nel capitale umano è un requisito preliminare ai fini… del conseguimento di tassi elevati … e di occupazione.” Quindi invita a: • “ attuare ( pag. 17) il programma decennale relativo agli obiettivi per i sistemi di istruzione, dimostrando in tal modo il contributo dell’istruzione e della formazione alla crescita economica…” • “proseguire ( pag.18) i lavori nei settori tanto dell’istruzione quanto della formazione professionale… e contribuire ad accrescere la mobilità e le opportunità…promovendo …, il riconoscimento e la garanzia della qualità delle qualifiche.” • “…porre l’accento ( pag.18)su… e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita…” Riguardo a Ammodernare il modello sociale europeo il Consiglio: • “conferma ( pag.19) che la strategia per l’occupazione svolge un ruolo guida nella realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona…” • “ chiede ( pag.19) che gli orientamenti in materia di occupazione affrontino le tematiche seguenti: 1. misure attive e preventive per i disoccupati e le persone inattive 2. sviluppo del capitale umano e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 218 CONSIGLIO EUROPEO - SALONICCO 19 - 20 GIUGNO 2003 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA Il documento riporta al punto: Seguito del Consiglio europeo della primavera 2003 gli INDIRIZZI DI MASSIMA PER LE POLITICHE ECONOMICHE E ORIENTAMENTI IN MATERIA DI OCCUPAZIONE Il Consiglio europeo richiama in particolare l’attenzione ( pag. 14) su: • “ riforme che creino posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità per promuovere la piena occupazione, rendendo i mercati del lavoro più efficienti, adattabili e capaci di integrare gli esclusi,. . . , aumentando la partecipazione al mercato del lavoro conformemente agli obiettivi di Lisbona, . . . , agevolando la mobilità dei lavoratori e migliorando e aggiornando le competenze per ottenere una produttività più elevata e posti di lavoro di qualità migliore.” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 219 COMUNICATO DI MAASTRICHT sulle priorità future di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale (vet) 14 dicembre 2004 (Esame della dichiarazione di Copenhagen del 30 novembre 2002) Nel corso di una riunione informale dei Ministri dell’Istruzione dei Paesi dell’UE, tenutasi il 15 dicembre 2004 a Maastricht, è stato approvato il “Comunicato di Maastricht”, che riprende e porta avanti il “Processo di Bruges – Copenhagen” riguardo a l’implementazione della cooperazione politica in materia di istruzione e formazione professionale a livello europeo. I punti di maggiore interesse riguardano: • la proposta per l’elaborazione di un quadro comune europeo delle qualifiche • la proposta per l’elaborazione di un sistema per il trasferimento dei crediti • l’esigenza di assicurare la qualità dei percorsi formativi L’obiettivo della cooperazione tra i Ministri responsabili dell’Istruzione e formazione professionale di 32 paesi europei, delle parti sociali europee e della Commissione europea, è di: • modernizzare i sistemi di istruzione e formazione professionale, per rendere più competitiva l’economia europea • offrire a tutti i cittadini europei le qualifiche e le competenze necessarie per integrarsi pienamente nella emergente società della conoscenza, contribuendo così a creare nuovi e migliori posti di lavoro Il documento ricorda: • la Risoluzione del novembre 2002 approvata da Consiglio “Istruzione, Gioventù e Cultura” sulla promozione di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale, per migliorare i risultati, la qualità e l’attrattiva dell’istruzione e formazione professionale • la relazione intermedia comune del Consiglio e della Commissione “Istruzione e formazione 2010” della primavera del 2004 che sintetizza i primi risultati del processo di Copenhagen e ne riconosce la funzione nell’incoraggiare le riforme e nel sostenere l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita; i risultati concreti derivanti dalla maggior cooperazione riguardano, tra l’altro, “i principi concernenti l’individuazione e la convalida dell’apprendimento non formale ed informale”. Il processo di Copenhagen stabilisce le priorità politiche per conseguire gli obiettivi di Lisbona nell’ambito del programma di lavoro “Istruzione e formazione 2010”. E’ necessario che le riforme e gli investimenti si concentrino su alcuni punti chiave, tra i quali si devono ricordare: • “le necessità dei gruppi scarsamente qualificati (circa 80 milioni di persone tra i 25 e i 64 anni nell’UE) e svantaggiati, al fine di migliorare la coesione sociale e di incrementare la partecipazione al mercato del lavoro”. Devono quindi essere considerati prioritari, tra gli altri punti, a livello nazionale: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • • p. 220 l’utilizzo di strumenti, riferimenti e principi comuni, ad esempio per l’identificazione e la convalida dell’apprendimento non formale e informale l’ulteriore sviluppo di sistemi per soddisfare le necessità delle persone e dei gruppi che sono a rischio di esclusione dal mercato del lavoro e di emarginazione. A livello europeo, deve poi essere considerata prioritaria, tra gli altri punti: • l’elaborazione di un quadro europeo delle qualifiche aperto e flessibile, che serva come riferimento per il riconoscimento e la trasferibilità delle qualifiche e per la convalida delle competenze acquisite in modo informale. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 221 APPENDICE ELENCO DEI MATERIALI UTILIZZATI PER LA RICERCA 1. Libro bianco su istruzione e formazione "Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva" 1995/96 UE. Commissione europea 2. Libro verde “Istruzione, formazione e ricerca: gli ostacoli alla mobilità transnazionale", 1997 - redatto sulla base del documento COM(96)462 def/UE, Commissione europea 3. Decisione 1999/51/CE del Consiglio del 21.12.1998 mirante a promuovere percorsi europei di formazione in alternanza, tra cui l'apprendistato ( Europass-Formazione) 4. Direttiva 1999/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio 7/6/99: Meccanismo di riconoscimento dei diplomi per l’artigianato, il commercio e taluni servizi 5. Consiglio europeo di Lisbona, 23-24.03.2000: conclusioni e sintesi 6. Consiglio europeo di Santa Maria Da Feira, 19-20.06.2000: conclusioni e allegati 7. Documento di lavoro dei servizi della Commissione “Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente” Bruxelles, 30.10.2000 8. Consiglio Europeo di Nizza, 7-8-9.12.2000: conclusioni e allegati 9. Libro Bianco della Commissione europea “Un nuovo impulso per la gioventù europea”, 21.01.2001 - COM(2001)681 definitivo 10. Relazione della Commissione: “Gli obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione”, Bruxelles, 31.01.2001 – COM(2001)59 final 11. Risoluzione del Consiglio Europeo “Il ruolo dell’istruzione e della formazione nelle politiche connesse all’occupazione”, Stoccolma, 13.07.2001 GU C 204 20.07.2001 12. Comunicazione della Commissione “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente”, Bruxelles, 21.11. 2001 _ COM(2001)678 definitivo 13. Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni – “Piano d’azione della Commissione per le competenze e la mobilità”, Bruxelles, 13.02.2002 14. Conclusioni del Consiglio: “Grado di realizzazione della relazione sugli obiettivi concreti futuri dei sistemi di educazione e di formazione”, Bruxelles, 14.02.2002, in vista dell’elaborazione di un rapporto congiunto del Consiglio e della Commissione da presentare al Consiglio europeo nella primavera 2002 15. Rapporto congiunto del Consiglio e della Commissione: “Cooperazione politica riguardante gli obiettivi futuri dei sistemi di istruzione e formazione in Europa”, approvato il 14.02.2002 e presentato al Consiglio europeo di Barcellona del 23-24.03.2002 GU n° C58 dl 5.03.2002 16. Programma di lavoro dettagliato per la messa in opera dei tredici obiettivi, adottato dal Consiglio e dalla Commissione il 14.02.2002, presentato al Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 17. Consiglio europeo di Barcellona, 15-16.03.2002 : conclusioni 18. Raccomandazione (2002/236/CE) della Commissione relativa al modello comune europeo per il curriculum vitae (CV), 11.03.2002, [notificata con il numero C(2002)516] 19. Dichiarazione dei Ministri europei dell'istruzione professionale e della formazione, e della Commissione europea “Promozione di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale” - il "processo Bruges-Copenhagen", Copenhagen 2930.11.2002 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 222 20. Risoluzione del Consiglio dell’Unione europea “La promozione di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale”, Bruxelles, 19.12.2002 GU C 013 18.01.2003 21. Comunicazione della Commissione “Investire efficientemente nell’istruzione e nella formazione: un imperativo per l’Europa” Bruxelles, 10.01.2003 22. Consiglio europeo di Bruxelles, Bruxelles, 20-21.03.2003: conclusioni della Presidenza 23. Consiglio europeo di Salonicco, Salonicco, 19-20.06.2003: conclusioni della Presidenza 24. Relazione intermedia comune del Consiglio e della Commissione sull’attuazione della strategia di Lisbona “Istruzione e formazione 2010: l’urgenza delle riforme per la riuscita della strategia di Lisbona”, febbraio 2004 25. Comunicato di Maastricht sulle priorità future di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale (VET), 14 dicembre 2004 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 223 NOTA ALLA REDAZIONE DELLE SCHEDE Riguardo agli argomenti: • occupazione • competitività • istruzione e formazione • competenze • apprendimento lungo tutto l’arco della vita • inclusione sociale • mobilità • pari opportunità i documenti citati e sintetizzati sono i più completi ed esaustivi; si possono consultare anche: - Consiglio europeo di Essen, dicembre 1994 – Conclusioni della Presidenza - Consiglio europeo di Cannes, giugno 1995 – Conclusioni della Presidenza - Consiglio europeo di Lussemburgo, dicembre 1997 – Conclusioni della Presidenza - Consiglio europeo di Bucarest – 5° conferenza del Consiglio d’Europa – aprile 1998 - Consiglio europeo di Cardiff, giugno 1998 – Conclusioni della Presidenza - Consiglio europeo di Colonia, giugno 1999 – Conclusioni della Presidenza - Risoluzione del Consiglio del 17 dicembre 1999 su “Nel nuovo millennio”: sviluppare nuove procedure di lavoro per la cooperazione europea nel campo dell’educazione e della formazione - Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti dei Governi degli Stati Membri, riuniti all’interno del Consiglio, del 14 dicembre 2000 sull’inclusione sociale dei giovani - Consiglio europeo di Stoccolma, marzo 2001 – Conclusioni della Presidenza, anche in estratto - Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti degli Stati Membri riuniti all’interno del Consiglio, del 28 giugno 2001 sulla promozione dell’iniziativa, dell’imprenditorialità e della creatività dei giovani: dall’esclusione all’emancipazione - Quarta conferenza dei Ministri europei dell’istruzione, Bucarest, giugno 2000 "Rinforzare la casa comune europea dell’istruzione – Coesione sociale e qualità – Una sfida per l’istruzione" - Consigli europeo di Laeken, dicembre 2001 – Conclusioni della Presidenza - Opinione del Consiglio del 14 febbraio 2002 concernente questioni di istruzione e formazione nella proposta per una decisione del Consiglio sulle linee guida per le politiche sull’occupazione degli Stati Membri per il 2002 e inoltre: - Trattato di istituzione della Comunità Europea, 1957 - Decisione 85/368/CEE:del Consiglio: corrispondenza delle qualifiche professionali - Direttiva 89/48/CEE del Consiglio modificata dalla direttiva 2001/19/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio 14/5/2001: riconoscimento dei diplomi, dei certificati e dei titoli conseguiti al termine dell’insegnamento superiore prolungato - Trattato di Maastricht sull’Unione europea,1992 - Direttiva 92/51/CEE del Consiglio 18/6/92: riconoscimento dei diplomi, dei certificati, e dei titoli diversi da quelli rilasciati al termine dell’insegnamento superiore prolungato Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 - p. 224 Trattato di istituzione della Comunità europea, 1957 Decisione 85/368/CEE del Consiglio: corrispondenza delle qualifiche professionali Direttiva 89/48/CEE del Consiglio, modificata dalla direttiva 2001/19/CE del Parlamento europeo e del Consiglio: riconoscimento dei diplomi, dei certificati e dei titoli conseguiti al termine dell'insegnamento superiore prolungato Trattato di Maastricht sull'Unione europea, 1992 Direttiva 95/51/CEE del Consiglio: riconoscimento dei diplomi, dei certificati e dei titoli diversi da quelli rilasciati al termine dell'insegnamento superiore prolungato Trattato di Amsterdam, 1997 Dichiarazione di Bologna, 1999 Relazione della Commissione al Consiglio ed al Parlamento europeo: "Pensare l'istruzione domani - Promuovere l'innovazione con le nuove tecnologie", Bruxelles, 2000 Trattato di Nizza, 2001 Documento di lavoro del servizi della Commissione - allegato: guida ai programmi e agli strumenti collegati: "Piano d'azione eLearning - Pensare all'istruzione di domani", Bruxelles, 2001 Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 225 GLOSSARIO con la spiegazione di alcuni termini chiave utilizzati nel testo APPRENDIMENTO FORMALE: percorso di apprendimento scolastico, di formazione professionale o universitario, alla fine del quale viene rilasciato un titolo da un ente esterno ed istituzionale APPRENDIMENTO INFORMALE: percorso di apprendimento realizzato autonomamente dal soggetto, alla fine del quale si acquisiscono competenze non certificabili da alcun soggetto esterno APPRENDIMENTO NON FORMALE: percorso di apprendimento non tradizionale, ad esempio lavoro o attività formativa, alla fine del quale è rilasciato da un ente non istituzionale un attestato delle attività svolte e di eventuali competenze acquisite. APPRENDIMENTO PERMANENTE (anche istruzione e formazione permanente, lungo tutto l'arco della vita, lifelong learning): ogni attività di apprendimento affrontata in varie fasi della vita per migliorare conoscenze, abilità e competenze in un’ottica personale, sociale o occupazionale COMPETENZA (anche skill) : capacità di usare efficacemente esperienze, conoscenze e qualifiche ACCREDITAMENTO DELLE COMPETENZE: modalità certificatoria, di convalida, attraverso la quale si riconoscono ufficialmente competenze acquisite con percorsi informali e non formali IDENTIFICAZIONE DI COMPETENZE: azione volta a specificare e definire ambiti e contenuti di competenze RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE: processo che garantisce ufficialità alle competenze nei contesti formale, informale e non formale VALORIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO: nell’apprendimento formale, informale e non formale riconoscimento del valore insito CERTIFICATO (anche diploma): documento ufficiale per la registrazione formale dei risultati conseguiti CERTIFICAZIONE: processo di riconoscimento di risultati conseguiti, in conseguenza di una valutazione riconosciuta e condivisa INCLUSIONE SOCIALE (contrapposta ad esclusione sociale): possibilità di partecipare alla vita economica, civile e sociale data dall’accesso al reddito e ad altre risorse, in modo tale da poter sostenere un livello e una qualità di vita considerati socialmente accettabili, e da godere dei diritti fondamentali OCCUPABILITA’: capacità di una persona di essere occupabile, di avere un’occupazione, in base a conoscenze, competenze, incentivi e opportunità Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 226 POSSIBILITA’ DI PARTECIPAZIONE ATTIVA ( anche empowerment): possibilità della persona di prendere iniziative responsabili nei campi economico e sociale SOCIETA’ DELLA CONOSCENZA: una società che basa il suo agire su sviluppo, diffusione e utilizzo delle conoscenze MOBILITA’: possibilità di spostarsi in ambito professionale europeo, godendo di uguali opportunità derivanti dalla certificazione delle competenze acquisite PARI OPPORTUNITA’: opportunità di istruzione, formazione, occupabilità offerte in ugual misura a donne e uomini, a giovani e anziani disoccupati o a rischio di disoccupazione, a disabili Alcune definizioni, particolarmente esaustive, sono state tratte dal glossario presente in “Comunicazione della Commissione: Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente”, Bruxelles, novembre 2001 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 227 SEZIONE 2 IL PERCORSO COMPIUTO PER L’ACCREDITAMENTO IN A.R.G.O. PREMESSA METODOLOGICA Uno dei risultati finali del progetto A.R.G.O. consiste nella ricerca di uno strumento per l’accreditamento delle competenze trasversali e tecnico/professionali, acquisite attraverso apprendimenti formali, non formali ed informali, per l’accesso ad un percorso di formazione superiore non universitario, nella prospettiva della lifelong learning. L'acquisizione di competenze avviene con modalità diverse in seguito ad un percorso: • formale, quando il percorso di apprendimento scolastico o di formazione professionale o universitario viene documentato con un titolo rilasciato da un Ente esterno ed istituzionale • informale, quando il percorso di apprendimento è realizzato in modo autonomo e per il quale si acquisiscono competenze non certificabili da alcun soggetto esterno • non formale, quando il percorso di apprendimento avviene per vie non tradizionali, attraverso il lavoro o un'attività formativa presso altri soggetti e, al termine viene rilasciato, da un soggetto esterno non istituzionale, un attestato dell'attività svolta e delle eventuali competenze acquisite. L’accreditamento di competenze appartiene all’area della sussidiarietà, in altre parole della competenza di ciascun Stato Membro esercitata in modo tale da rendere il servizio migliore al cittadino in virtù della vicinanza ai suoi bisogni. L’accreditamento inoltre integra due aspetti fra loro complementari e disgiunti: • la certificazione e riconoscimento formale che spetta all’Istituzione delegata; tale aspetto si sostanzia in procedure • il riconoscimento di pezzi di formazione da inserire in un percorso; tale riconoscimento presume un criterio quantitativo di attribuzione di valore (credito) e una sostanziale fiducia reciproca tra i soggetti del negozio, motivati dal favorire la crescita del richiedente (il cittadino studente e/o)lavoratore. In questa sezione si è pertanto ritenuto opportuno analizzare come avvenga la certificazione e il riconoscimento formale in Francia (sistema più evoluto ma organizzativamente centralizzato), in Italia (sistema in via di definizione ma riferito ad un impianto federalista), in Spagna (sistema appena istituito). Allo scopo si sono esaminati l’Istituto dell’accreditamento e le modalità di attuazione. 1. L’ISTITUTO DELL’ACCREDITAMENTO IN ITALIA, FRANCIA E SPAGNA 1.a. Il progetto è riferito ai percorsi di formazione superiore non universitaria e in particolare riguarda: • in Italia, il sistema dei corsi I.F.T.S. (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) • in Francia, il B.T.S. (Brevetto di Tecnico Superiore); • in Spagna, la Formazione Professionale di Grado Superiore. I confronti sviluppati durante il convegno di Napoli hanno ampliato lo scenario di riferimento come di seguito riportato: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 228 • in Italia la procedura di accreditamento degli apprendimenti non formali ed informali è introdotta normativamente solo per il sistema dei corsi I.F.T.S.. Tuttavia l’importanza di tale istituto è confermata anche in altre leggi dell’istruzione e della formazione nonché del lavoro. Ai corsi I.F.T.S. si accede anche senza diploma di scuola media superiore, previo accreditamento Legge 144 Art. 69 – comma 1 - Istruzione e formazione tecnica superiore Per riqualificare e ampliare l'offerta formativa, destinata ai giovani e agli adulti, occupati e non occupati, nell'ambito del sistema di formazione integrata superiore (F.I.S.), è istituito il sistema della istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), al quale si accede di norma con il possesso del diploma di scuola secondaria superiore. Il Decreto Interministeriale 436/00 definisce, a norma del predetto articolo 69, comma 1, le condizioni di accesso ai percorsi dell'IFTS, i criteri per la definizione dei relativi standard, le modalità per l'integrazione tra i sistemi formativi, i criteri per il riconoscimento dei crediti e le modalità per la loro certificazione e utilizzazione D.I. 436/00 - Art. 3. Modalità di accesso ai percorsi 1. I giovani e gli adulti accedono ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore con il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. L'accesso ai percorsi è consentito anche a coloro che non sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivi all'assolvimento dell'obbligo scolastico, tenendo conto, in particolare, della qualifica conseguita nell'assolvimento dell'obbligo formativo di cui all'articolo 68 della legge n. 144 del 1999. 2. Ai fini dell'accesso ai percorsi dell'IFTS l'accreditamento delle competenze consiste nella attestazione delle capacità acquisite, anche attraverso l'esperienza di lavoro e di vita, e del riconoscimento di eventuali crediti formativi per la determinazione della durata del percorso individuale. Le procedure di accreditamento delle competenze sono definite mediante gli accordi di cui all'articolo 5, comma 3. 3. I requisiti minimi richiesti per l'accesso ai corsi sono definiti nell'ambito degli standard di cui all'articolo 5 e possono essere integrati dal comitato tecnico di progetto, previsto dall'articolo 4, lettera i), in riferimento a contenuti professionali specifici connessi al mercato del lavoro locale. • In Francia l’accreditamento delle competenze non formali ed informali è un istituto importante definito «validation des acquis de l'expérience (VAE)» che permette ad un soggetto impegnato nella vita attiva, dopo un periodo di tre anni, di farsi riconoscere ufficialmente le sue competenze professionali attraverso un titolo, un diploma professionale o un certificato di qualifica (CQP). Il quadro generale della certificazione in Francia è divisa in tre grandi gruppi: o diplomi rilasciati dal ministero dell’Educazione Nazionale (diplomi nazionali di scuola secondaria o superiore) e da altri ministeri (Ministero del Lavoro, Ministero dell’Agricoltura Ministero della Gioventù e dello Sport, Ministero della Sanità e degli Affari Sociali, Ministero del Lavoro e della Solidarietà). I diplomi rilasciati dall’educazione nazionale sono concepiti in un’ottica di formazione iniziale, mentre quelli rilasciati dai ministeri sono concepiti in un’ottica di formazione continua o un secondo gruppo è composto da diplomi e titoli rilasciati da organismi consolari, da organismi di formazione sia pubblici che privati che ne fanno domanda.. L’omologazione dei titoli e dei diplomi dell’insegnamento tecnologico è una validazione pubblica che consiste nel classificare per livello e specializzazione i titoli Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 229 rilasciati. Queste certificazioni vengono omologate dalla Commissione Tecnica d’Omologazione o un terzo gruppo è composto da certificati (certificato di formazione professionale, certificato di perfezionamento professionale) definiti e rilasciati dalle parti sociali nel quadro di commissioni paritetiche di settore. Questi titoli attestano generalmente una qualifica professionale acquisita in seguito a un percorso formativo nell’ottica di una spendibilità immediata in un settore specifico. Nei tre casi la certificazione rilasciata attesta una qualifica, cioè una capacità di realizzare attività professionali nel quadro delle diverse situazioni lavorative o del grado di responsabilità. L’insieme delle esperienze è definito in “Référentiel National, si tratta di una griglia unica di definizione e di composizione delle competenze. Questi tre gruppi di certificazioni rappresentano circa 15.000 diplomi, titoli o certificati diversi (11.000 provengono dalla scuola superiore). Nel contesto francese attuale, le certificazioni ufficiali nazionali attestano le competenze individuali e non il risultato prodotto da un percorso formativo. Per i “validatori” ed i “certificatori” la validazione delle competenze acquisite e le certificazioni che vengono rilasciate sono le stesse qualunque sia lo stato dei candidati (disoccupato o dipendente di un’impresa). Il valore della certificazione è identico sia che il candidato abbia seguito un percorso formativo iniziale o continuo, finanziato da una regione, sia per un lavoratore che abbia ottenuto l’acquisizione delle competenze attraverso la sua esperienza lavorativa. Le modalità di valutazione permettono di verificare che ogni individuo possegga effettivamente i requisiti descritti nella certificazione prodotta. Sono previsti degli strumenti per facilitare l’accesso dei candidati a questa valutazione. Ogni ministero fissa le regole per la validazione delle competenze individuali acquisite e per il tipo di certificazione che verrà rilasciata. Le competenze possono essere validate o certificate soltanto da una commissione d’esami o da personaggi designati come competenti e legittimati allo svolgimento di tale attività. La certificazione si ottiene sostenendo una serie di prove la cui forma e natura sono predefinite. I certificati ottenuti rispondono ai nuovi bisogni di qualificazione La legge del 17 gennaio 2002 di riforma sociale, precisamente laddove si riferisce alla formazione professionale, dedica una parte alla validazione delle competenze acquisite con l’esperienza. Tale dispositivo è del resto già descritto nel libro IX del codice del lavoro e nel codice dell’educazione. La VAE si propone di sostituire l’istituto della VAP (validation des acquis professionnels) ma rispetto a quest’ultimo ha un campo di applicazione molto più vasto. Infatti rispetto alla VAP la VAE si riferisce non solo ai diplomi descritti nei repertori ma anche alle competenze professionali acquisite dai lavoratori in rapporti di lavoro retribuito, non retribuito o di volontariato e collegabili a quelle competenze professionali che caratterizzano un titolo o un diploma professionale • In Spagna l’istituto dell’accreditamento delle competenze non formali ed informali rimane ancora lontano dall’essere attuato. In questo paese infatti il sistema della formazione professionale è costituito da formazione iniziale (ministero istruzione nazionale e ora trasferito a enti locali regionali), formazione occupazionale (ministero lavoro e ora trasferito a enti locali regionali), formazione continua (ministero lavoro, partner sociali dei datori di lavoro e dei lavoratori); per l’integrazione tra sistemi negli ultimi anni si sono definite delle passerelle tra questi ultimi. Con il 2° programma Nazionale di Formazione professionale – 1998 - si è tentato di regolare maggiormente il sistema attraverso la definizione di corrispondenze, riconoscimenti ed equivalenze fra i sistemi e includendo anche le esperienze lavorative attraverso la costituzione di un sistema nazionale delle qualifiche. Nel 2000 la legge sulle qualifiche e sulla formazione professionale si pone come obiettivo principale la definizione di un sistema Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 230 integrato di formazione professionale, qualifiche e accreditamento, che risponda con efficacia e trasparenza alla domanda socio economica attraverso modalità formative differenziate. Fra le finalità di questa legge, oltre all’elaborazione del catalogo delle qualifiche professionali, quella di valutare e accreditare ufficialmente la qualificazione professionale qualsiasi sia stata la modalità di acquisizione. La legge organica 5/2002 art 7.2 attribuisce al governo, consultato il consiglio generale della formazione professionale, la determinazione della struttura e dei contenuti del catalogo nazionale delle qualifiche professionali, così come la loro approvazione e manutenzione continua, nonché un’appendice dedicata all’accreditamento. 1.b A.R.G.O. agisce nel settore del turismo. In tale settore sono stati individuati sia la figura professionale da esaminare e per la quale definire lo standard di competenze e la tipologia dei test, sia gli esperti e gli opinion leader da coinvolgere. Il settore d’intervento riveste una funzione di bacino di sperimentazione, in quanto nell’elaborazione dei risultati si è posta particolare attenzione agli aspetti metodologici che ne consentano la trasferibilità ad altri settori. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 231 2. LE MODALITÀ USATE PER L’ACCREDITAMENTO IN ITALIA, FRANCIA E SPAGNA - 2.a. in Italia o Chi - Utente Accordo Conferenza Unificata del 14.09.00 All A - Comma 2 2. Modalità di accesso Accedono ai percorsi IFTS, di norma, i giovani e gli adulti in possesso del diploma di scuola secondaria superiore. L'accesso è consentito inoltre anche a coloro che non sono in possesso di tale titolo, previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivi all'assolvimento dell'obbligo scolastico, tenendo conto, in particolare, della qualifica conseguita nell'assolvimento dell'obbligo formativo di cui all'art. 68 della L.144/99. Tale accreditamento consiste nell'attestazione delle competenze acquisite in precedenza, anche attraverso l'esperienza di lavoro e di vita, e nel riconoscimento di eventuali crediti formativi al fine di determinare la durata del percorso individuale. Per le procedure da seguire nella fase 2000-2001 si fa rinvio al successivo paragrafo 6. o Chi - Soggetto attuatore Il Comitato Tecnico Scientifico del Corso di Formazione Professionale superiore (IFTS) valuta che la persona che fa richiesta del riconoscimento delle competenze per l’accesso alla formazione sia in grado di portare avanti il percorso e segnala alla Regione. La Regione nomina una commissione (a composizione variabile ) presieduta da un funzionario regionale. La commissione deve come minimo essere composta da un esperto del mondo del lavoro e della formazione professionale e da persone con competenze di psicologia del lavoro. o Come Non viene definita una metodologia per lo svolgimento del lavoro e la commissione designata lavora secondo le proprie determinazioni. Solitamente vengono acquisiti molti elementi e viene svolto un colloquio approfondito. E’ possibile che vengano somministrati dei test. La commissione decide l’ammissibilità. La commissione può anche decidere il riconoscimento di competenze in esito, attivando così un percorso personalizzato ( prevedendo ad esempio la non frequenza ad alcune unità formative, con certificazione sostitutiva di unità capitalizzabile). Accordo Conferenza Unificata del 14.09.00 All A – Comma 6 6. L'accreditamento in ingresso Ai percorsi dell’IFTS accedono, di regola, coloro che sono in possesso del Diploma di istruzione secondaria superiore. E’ consentito l’accesso anche a coloro che, pur non in possesso di tale titolo, possiedano adeguate competenze acquisite in ambito lavorativo o nell'adempimento dell'obbligo formativo da verificarsi nell'ambito delle procedure di accreditamento; di conseguenza possono accedere ai percorsi Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 232 dell’IFTS soltanto coloro che abbiano comunque dimostrato di possedere i requisiti culturali minimi fondamentali ed irrinunciabili per l’accesso ad un canale di livello post secondario, indicati al punto 5. Il percorso di accreditamento viene avviato una volta espletate le procedure per la selezione dei partecipanti ai corsi. Tali procedure vengono gestite direttamente dai comitati tecnico-scientifici di progetto sulla base dei criteri stabiliti a livello regionale. L’accreditamento delle competenze in ingresso ai percorsi IFTS è funzionale a: · verificare le caratteristiche individuali (titoli, esperienze, competenze… ) all’avvio del percorso · accertare eventuali competenze già acquisite da considerarsi quali crediti formativi per la determinazione della durata del percorso individuale · definire, ove necessario, l'opportunità di predisporre misure specifiche di accompagnamento e/o integrazione del percorso a garanzia del successo formativo. L'accreditamento in ingresso si attua nelle fasi di individuazione delle acquisizioni pregresse e nel riconoscimento di eventuali crediti formativi. In tali fasi le procedure di accreditamento dovranno essere condotte attivando un percorso sequenziale che preveda, previa una fase di orientamento volta all’approfondimento delle motivazioni, del fabbisogno formativo e della progettualità individuale a garanzia e nel rispetto delle istanze dell’utente, le seguenti funzioni: · valutazione/accertamento, funzione di natura tecnica posta a garanzia delle istanze progettuali, finalizzata a porre in trasparenza le effettive caratteristiche degli utenti e definirne la coerenza con i prerequisiti del percorso, al fine di assicurare il successo nel raggiungimento dei risultati attesi · riconoscimento/attestazione, funzione di natura formale posta a garanzia istituzionale, finalizzata a sancire da un lato le competenze già acquisite per l’accesso (particolarmente laddove sia necessario stabilire una equiparazione al titolo di studio), dall'altro i crediti formativi ai fini di una fruizione personalizzata del percorso. Nello svolgimento del processo di accreditamento indicato occorrerà considerare la sostanziale diversità delle dimensioni poste al centro dell'analisi a seconda che si tratti di: · giovani per i quali occorrerà accentuare gli aspetti legati al supporto motivazionale e alla progettualità nella prospettiva di primo inserimento nel mondo del lavoro · adulti, in possesso di un patrimonio di esperienze formative e professionali, per i quali il percorso dell’IFTS rappresenta una opzione formativa nella prospettiva del lifelong learning, e che quindi occorrerà sostenere particolarmente nella fase di ricostruzione dell’esperienza pregressa e di definizione di prospettive di sviluppo professionale. Nel rispetto delle indicazioni nazionali, ciascun Comitato di progetto dei percorsi dell’IFTS individua le modalità specifiche e gli strumenti per svolgere l’accreditamento tenendo conto del progetto formativo e della tipologia di utenti. Al fine di garantire omogeneità nelle procedure, vengono di seguito indicate alcune modalità generali: · a fini di orientamento: colloqui condotti da consiglieri di orientamento o da insegnanti, docenti, tutor dotati di competenze psicologiche e pedagogiche, designati dal Comitato di Progetto; · a fini di valutazione/accertamento: composizione di un Dossier individuale per la ricostruzione e documentazione del curriculum pregresso. Tale Dossier, elaborato dal partecipante con l’assistenza di una delle professionalità indicate per le funzioni di orientamento, conterrà informazioni, messe a disposizione degli utenti, documentate, autodichiarate e/o eventualmente approfondite nell’ambito di colloqui specifici, nei seguenti ambiti: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 233 1. istruzione/formazione (ad es. titoli di studio, certificazioni o attestazioni formative, esperienze formative interrotte o in corso, contenuti dei percorsi, conoscenze e competenze acquisite) 2. lavoro (ad es. documentazione relativa alle esperienze professionali in corso o pregresse, settore di riferimento, attività svolte, prodotti/risultati, conoscenze e competenze acquisite) 3. tirocini, volontariato o altro (ad es. documentazione relativa alle esperienze, attività svolte, conoscenze e competenze acquisite). Il Dossier individuale, così come le informazioni e documentazioni in esso contenute, è legato a vincoli di riservatezza e quindi fruibile solo dall’utente interessato o dallo staff di progetto nell’ambito del percorso formativo. Ai fini del riconoscimento/attestazione il Dossier individuale è sottoposto alla valutazione di una Commissione tecnica per l'accreditamento, istituita dalle Regioni con i medesimi criteri e procedure della Commissione d’esame finale, così come previsto dall’accordo sancito dalla Conferenza Unificata il l 2/3/2000, pubblicato sulla G.U. 161 del 12 luglio 2000. La Commissione tecnica per l'accreditamento, tenendo conto del Dossier individuale e del progetto formativo, formula e motiva le determinazioni in ordine al riconoscimento di competenze già acquisite per l’accesso o di crediti per la fruizione personalizzata del percorso oppure alla necessità di particolari misure di accompagnamento o di moduli integrativi. Tali determinazioni, opportunamente verbalizzate, hanno valenza generale e, in quanto tali, possono dare luogo, su richiesta dagli interessati, al rilascio di una attestazione sugli esiti della valutazione. L’accreditamento nei percorsi formativi per adulti prevede anche misure di accompagnamento Accordo Conferenza Unificata del 1.08.02 All. b. - I PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI OCCUPATI Le caratteristiche strutturali dei percorsi dell’IFTS (modularità, unità capitalizzabili, certificazione integrata intermedia e finale, riconoscimento dei crediti in ingresso) ne fanno di per sé un’offerta formativa particolarmente idonea alla formazione permanente di quadri e tecnici intermedi. Nell’attuale fase di ristrutturazione e di riorganizzazione dei sistemi produttivi e dei servizi, indotta dall’innovazione tecnologica e dalla internazionalizzazione dei mercati, la domanda di aggiornamento e di riqualificazione di queste figure professionali è particolarmente significativa, sia nell’ambito del lavoro dipendente che in quello autonomo. E’ pertanto necessario che la programmazione regionale riferita al 2002-2003 rafforzi e qualifichi gli interventi che consentono la fruibilità dei percorsi dell’IFTS anche ai lavoratori occupati. La procedura dell’accreditamento, già definita nei documenti approvati dalla Conferenza unificata il 14/9/2000, deve essere generalizzata in modo da considerare l’accreditamento delle competenze come una delle modalità ordinarie per l’accesso ai corsi, destinata sia a chi non ha il titolo di studio richiesto, sia a chi, anche in possesso del titolo, intenda ottenere il riconoscimento di competenze acquisite in altri contesti, in termini di crediti formativi che consentano di ridurre la durata del percorso. La finalità è quella di procedere al più ampio riconoscimento delle competenze acquisite nei contesti formali, informali e non formali, per ottenere un computo di crediti formativi in coerenza con il percorso prescelto, che ne consenta una fruizione abbreviata. Nel percorso individualizzato, la durata è quella necessaria a perseguire gli obiettivi formativi definiti in esito, per raggiungere gli standard minimi di competenze della figura professionale indicata, a partire dal livello posseduto di competenze coerenti ed omogenee. Il percorso di accreditamento viene espletato prima di avviare le procedure per la selezione dei Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 234 partecipanti ai percorsi formativi, gestite dai Comitati tecnici di progetto. Il percorso da attivare è sequenziale e prevede: 1. una fase di orientamento volta all’approfondimento delle motivazioni del fabbisogno formativo e della progettualità individuale a garanzia e nel rispetto delle istanze dell’utente; tale fase è gestita da professionalità competenti designate dal comitato di progetto (consiglieri di orientamento, docenti, tutor dotati di competenze psicologiche e pedagogiche); 2. una fase di valutazione/accertamento, attraverso l’esame delle indicazioni e documentazioni contenute nel Dossier individuale per la ricostruzione e documentazione del curriculum pregresso elaborato dal partecipante con l’assistenza di professionalità presenti nella fase di orientamento; 3. una fase di riconoscimento/attestazione, nell’ambito della quale le indicazioni, cui perviene il Comitato di progetto sulla base delle due precedenti fasi, vengono sottoposte alla valutazione di una specifica Commissione tecnica per l’accreditamento istituita dalla Regione o, su delega, dalla Provincia, con i medesimi criteri e procedure della Commissione d’esame finale. La Commissione tecnica formula e motiva le determinazioni in ordine al riconoscimento di competenze già acquisite per l’accesso o di crediti per la fruizione personalizzata del percorso, oppure alla necessità di particolari misure di accompagnamento o di moduli integrativi. Tali determinazioni, opportunamente verbalizzate, hanno valenza generale e danno luogo ad un’attestazione sugli esiti della valutazione. - 2.b. in Francia o Chi - Utente Soggetti che possano dimostrare un’esperienza lavorativa compresa fra i 3 e i 5 anni. Il salariato per questo colloquio può ottenere un congedo (disposizione del 6 maggio 2002) al massimo di 24 h e solo in certe condizioni. Le spese finanziarie possono esser sostenute da un organismo collecteur detto CIF. Tali azioni sono finanziabili anche attraverso i fondi della formazione continua. o Chi - Soggetto attuatore Il gran jury per la validazione può accordare anche la certificazione completa ed equivalente ad un titolo. o Che cosa La certificazione delle competenze e l’esperienza della legge di Modernizzazione Sociale (17/01/2002). La legge di Modernizzazione Sociale ha creato un nuovo diritto per ogni individuo: “Certificare le competenze acquisite dalla propria esperienza in vista di una certificazione”. La VAE (Validation des acquis de l’expérience) permette a tutti coloro che hanno accumulato almeno 3 anni di esperienza nella vita attiva di farsi riconoscere ufficialmente le competenze professionali acquisite e conseguire un titolo, un diploma professionale o un certificato di qualificazione professionale (CQP). La legge di modernizzazione sociale e il concetto di VAE, che estende quello precedente di VAP (Validation des acquis professionnelles), introducono cinque cambiamenti principali rispetto ai testi precedenti: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 235 1. la possibilità di ottenere l’intera certificazione sulla base delle esperienze maturate: la validazione delle competenze acquisite dall’esperienza diventa dunque uno strumento per accedere all’intera certificazione 2. tutte le forme di certificazione sono equiparate: diplomi rilasciati da organismi di Stato (Scuole, Università), titoli rilasciati dai ministeri o dalla commissione di omologazione, certificati di qualificazione professionali (CQP) 3. nella validazione vengono considerate tutte le esperienze, comprese le attività di volontariato e quelle caritative 4. la durata minima dell’esperienza acquisita per accedere alla validazione è di 3 anni 5. i candidati non devono obbligatoriamente presentare un diploma o un altro titolo per candidarsi alla certificazione completa; la VAE é un processo secondo il quale vengono validati i percorsi formativi e l’esperienza lavorativa maturata dal candidato per il rilascio di un diploma professionale. In termini semplici, un diploma valida ciò che uno studente ha acquisito durante il suo ciclo formativo e le esperienze pratiche che questo comporta: in questo tipo di formazione la parte che è particolarmente carente è proprio l’esperienza pratica. o Come Il funzionamento della VAE. La Commissione Nazionale per la Certificazione professionale (CNCP) ha come compito quello di stabilire e attualizzare il Repertorio Nazionale delle Certificazioni professionali. Tale repertorio è in corso di elaborazione e dovrebbe essere disponibile nel primo trimestre 2004. Attualmente è possibile accedere alla validazione delle competenze acquisite per tutti i titoli accessibili, indirizzandosi a un “Point Relais” (Centri accreditati all’assistenza per la validazione) o rivolgendosi direttamente all’organismo che rilascia il diploma che si intende certificare. Procedura per il riconoscimento e la certificazione delle competenze professionali. La procedura relativa alla certificazione cambia a seconda del Ministero preposto a rilasciare il titolo. In questo caso ci occupiamo dei titoli relativi alla formazione professionale rilasciati dal Ministero del lavoro. Il riconoscimento e la certificazione delle competenze professionali per i titoli rilasciati dal Ministero del lavoro e della solidarietà è effettuato dall’AFPA (Association National Formation Professionelle des Adultes) e da altri enti di certificazione accreditati (DRTEFP-DDTEFP) I titoli che vengono omologati sono: - Certificati di formazione professionale (CFP) - Certificati di perfezionamento professionale (CPP) - Certificazione delle competenze professionali (CCP) Le modalità di funzionamento della VAE - La Commissione nazionale per la certificazione professionale (CNCP) creerà, a partire dalla legge, il repertorio delle certificazioni professionali . - Niente impedisce di accedere alla VAE per tutti i titoli attualmente accessibili sia andando in un Point relais sia contattando direttamente l’istituzione che delibera la certificazione Per ottenere il riconoscimento di alcuni di questi titoli, l’Ente di certificazione organizza delle sessioni di Valutazione delle Competenze Professionali Acquisite (ECAP). Questa valutazione viene effettuata attraverso la verifica delle competenze acquisite e la presentazione delle stesse da Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 236 parte del candidato che sosterrà un esame: Examen de Validation des Compétences Professionnelles (EVCP). L’Iter da seguire è il seguente: 1. Fase 1 Il candidato deve rivolgersi all’Ente di certificazione competente, in seguito sostiene un colloquio con un formatore che lo aiuta a: • ricostruire le esperienze professionali maturate in un periodo superiore a 3 anni • preparare un dossier, nel quale il candidato descrive le attività esercitate e le confronta con le competenze richieste dalla certificazione che si intendono conseguire • scegliere di certificare tutto o una parte delle competenze previste dal titolo professionale che si intende conseguire. Se il formatore ritiene che le competenze professionali del candidato siano insufficienti a conseguire la certificazione avverte il candidato, che può comunque decidere se inoltrare la domanda. 2. Fase 2 Il direttore dipartimentale del lavoro, dell’impiego e della formazione professionale valuta il dossier del candidato. Un formatore esperto del settore di competenza informa il candidato sul luogo, la data e le modalità della valutazione. 3. Fase 3 Il candidato viene valutato da un professionista e da un formatore, durante una dimostrazione pratica del proprio mestiere. 4. Fase 4 Il direttore dipartimentale del lavoro, dell’impiego e della formazione professionale, nel caso in cui l’esame venga superato, rilascia il certificato relativo alle competenze professionali e l’eventuale titolo professionale. I valutatori esprimono il loro parere favorevole all’entrata nel mondo del lavoro o al proseguimento di un percorso di formazione. Nel caso in cui l’esame non venga completamente superato il candidato ottiene il riconoscimento parziale delle competenze. Quando si parla di “validation des acquis” la struttura francese individua delle procedure differenti tra loro ma che hanno in comune il fatto di prendere in esame anche le esperienze del candidato La VAE individua tre procedure: • la prima (classica), che prevede un periodo di formazione regolare di tipo scolastico, un esame con il rilascio di un diploma (questo tipo di validazione è praticato nell’insegnamento superiore) • la seconda (ridotta), che prende in esame le esperienze del candidato e valida ciò che è stato acquisito al fine di definire un percorso formativo abbreviato; il candidato non è dispensato dall’esame nè da alcuna prova prevista per il rilascio del diploma.: per tale ragione la definizione del percorso formativo deve essere attentamente valutato • la terza, che prende in esame l’esperienza maturata dalla persona, validandola al fine di riconoscere integralmente o in parte un diploma professionale, un titolo professionale o un certificato di qualificazione professionale. La procedura di riconoscimento parte dall’esame di una apposita commissione che determina le conoscenze, le attitudini e le competenze del candidato e definisce le eventuali prove integrative al titolo da conseguire Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 237 - 2.c. in Spagna Il catalogo delle qualifiche nazionali a cui si fa riferimento per l’accreditamento è stato approvato con regio decreto nel 2003 e si struttura in unità di competenza, intese come aggregazioni di competenze professionali che costituiscono l’unità minima suscettibile di accreditamento e di riconoscimento. Comprende sia competenze specifiche di un’attività professionale sia quelle determinanti per un impiego professionale. Va sottolineato che la definizione delle qualifiche ed il meccanismo di validazione e di descrizione delle esperienze lavorative, in modo tale che vi possano essere riconosciute le competenze acquisite, costituisce uno degli elementi di maggior disaccordo tra partner sociali ed autorità locali. Una delle finalità principali del catalogo delle qualifiche è di facilitare la formazione lungo tutto l’arco della vita mediante l’accreditamento e la capitalizzazione degli apprendimenti professionali acquisiti in ambiti diversi. Una delle funzioni del documento dovrebbe infatti essere quella di dare indicazione per validare, riconoscere e accreditare le competenze professionali acquisite attraverso l’esperienza professionale o modalità non formali di formazione Si tratta però di enunciazioni di principio a garanzia della mobilità del cittadino e della trasparenza delle qualifiche, senza adeguati regolamenti attuativi. L’Istituto nazionale delle qualifiche ha come obiettivi prioritari: • l’osservazione dell’evolvere delle qualifiche • la definizione delle qualifiche • la certificazione delle qualifiche • l’integrazione delle qualifiche associate ai sistemi di formazione professionale • la valutazione del sistema nazionale. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 238 3. LE RICADUTE SU A.R.G.O. DELL’EVOLUZIONE DEL DIBATTITO EUROPEO - 3.a. Le considerazioni di partenza In relazione al tema “accreditamento delle competenze”, le considerazioni di partenza per il progetto ARGO hanno come riferimento fondamentale il “Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente” dell’ottobre 2000. Gli elementi cardine si riferiscono: • alla dimensione europea in cui viene proiettato il tema della lifelong learning, sia pure col riconoscimento ai singoli Stati di un ampio spazio di autonomia nell'ambito del quale definire le modalità operative più appropriate per dare attuazione a tale sistema • all’esigenza di supportare la flessibilità del sistema nel suo complesso, per garantire a ciascuno la possibilità di personalizzare il più possibile il proprio percorso formativo, in una prospettiva in cui il singolo è responsabile del proprio processo di crescita personale e professionale • all’interessante accezione del principio di sussidiarietà, riferita ai processi di apprendimento, che implica il massimo coinvolgimento a diversi livelli di governo delle imprese, delle parti sociali e dei cittadini, nel dibattito finalizzato all'individuazione ed alla realizzazione del sistema • al bisogno di disporre di strumenti finalizzati all’"auto-realizzazione" dell'individuo, ancor prima che strumenti di inserimento e sviluppo professionale. E’ quanto esprime il Memorandum quando afferma che "l'istruzione apre la via ad una vita produttiva foriera di soddisfazioni, indipendentemente dalla situazione professionale e dalle prospettive d'impiego", fermo restando che un corretto processo di istruzione e formazione ha delle ricadute positive sia a livello sociale (in quanto riduce i fenomeni di esclusione e promuove il processo di coesione sociale) sia sul piano economico, garantendo la presenza di professionalità adeguate alle esigenze del mercato del lavoro e stimolando l'aumento dell'occupabilità • al bisogno della persona di spazi e tempi di apprendimento personalizzabili, diversi da quelli tradizionalmente ed istituzionalmente definiti, di opportunità formative diversificabili, flessibili e certificabili: tutto questo per vivere e lavorare in un contesto socio economico globalizzato ed estremamente dinamico in cui si richiedono competenze nuove e costantemente aggiornabili per far fronte ai continui cambiamenti • all'esigenza di rinnovamento che investe, naturalmente, i contenuti della formazione, ma riguarda anche le modalità di erogazione della formazione e le relative misure di accreditamento, poiché consentono di regolare l’accesso a tale diritto in un’ottica di successo formativo e di riqualificazione personale e professionale • alla necessità di personalizzare le azioni formative e di potenziare gli strumenti volti a garantire l’accreditamento nel processo formativo in particolare nei percorsi di istruzione e formazione post-secondaria di Italia, Spagna e Francia. - 3.b. Lo sviluppo del dibattito a livello europeo In relazione al tema accreditamento delle competenze formali, non formali ed informali molti documenti comunitari e nazionali sottolineano la priorità di definire modalità attuabili per l’accreditamento delle competenze, soprattutto per quelle non formali ed informali. Si è ritenuto tuttavia fondamentale analizzare il draft “Conclusion of the Council and the representatives of the Gouvernements of the member States meeting within the Council of Commomn Principles for the identification and and validation of non formal and informal learning” del maggio 2000. Questo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 239 documento, frutto di uno sforzo cooperativo europeo di costruzione di uno spazio comune per la formazione iniziale e continua nella prospettiva degli obiettivi di Lisbona (cittadinanza attiva, possibile realizzazione di ciascun individuo, inclusione sociale e occupabilità), richiede la promozione/costruzione di nuove opportunità finalizzate alla valorizzazione delle competenze del cittadino comunque acquisite. La necessità di accreditare le competenze maturate nei diversi ambiti del formale, del non formale e dell’informale assume un ruolo cruciale per il reinserimento della persona in percorsi di formazione, nel lavoro e nella società civile. Tale assunto informa da un lato molti documenti comunitari, dall’altro costituisce elemento di indubbia condivisione fra gli attori del mondo della formazione ai diversi livelli, nonché del lavoro e della società civile. Il nodo problematico rimane tuttavia come realizzare l’accreditamento in modo tale che esso sia funzionale allo sviluppo di un sistema socio-economico coeso e competitivo, alla crescita formativa, all’occupabilità e alla mobilità della persona, all’autonomia decisionale delle nazioni in ambito formativo. La scelta, che riteniamo emerga dall’analisi del documento e lo differenzia da altri, consiste nel definire un set di principi comuni tale da consentire l’evolvere di metodologie e procedure in considerazione di alcune tematiche chiave. Il set di principi ipotizza procedure che evidenziano andamenti circolari, composte da processi che potrebbero essere definiti: -buttom up, in quanto caratterizzati da spinte propulsive endogene ai sistemi e riferibili soprattutto alle persone -top down, in quanto muovono da un contesto più ampio di soggetti con funzioni di decisione, quali le istituzioni politiche nazionali e/o regionali, oppure con funzioni di validazione e riconoscimento delle competenze possedute dalla persona, gli attori del mondo del lavoro e della formazione. Il documento indica come fondamentale per dare efficacia ai processi di validazione l’entrata e il coinvolgimento di un ampio gruppo di stakeholder. I processi buttom up sono quelli che nei sistemi della formazione e del lavoro favoriscono la crescita di consapevolezza di come l’accreditamento costituisca una questione prioritaria da sviluppare ed implementare a livello nazionale, nel rispetto delle competenze di ciascuno Stato membro; promuovono così l’attuazione delle riforme e lo sviluppo della fiducia reciproca fra gli attori chiave. In relazione alle persone vengono segnalati come fondamentali i processi finalizzati a promuovere l’adesione volontaria all’accreditamento delle proprie competenze. Per favorire ciò si devono inventare nuove modalità di incentivazione che stimolino nel soggetto l’interesse per l’apprendimento continuo. In tale prospettiva l’accreditamento costituisce un passaggio fondamentale che deve scaturire da una scelta autonoma della persona in modo tale da motivare lo sviluppo di pratiche più coerenti e compatibili negli ambiti del formale, del non formale e dell’informale.. I processi top down sono quelli che favoriscono la crescita del bagaglio di competenze dell’individuo facilitando i passaggi tra i diversi sistemi formativi nazionali dell’istruzione formale, non formale ed informale. Allo scopo diventa essenziale rendere chiare ed ufficiali in particolare le procedure per l’accreditamento delle esperienze di apprendimento non formale. La mobilità tuttavia non può limitarsi ai contesti nazionali, ma deve potersi estendere anche a livello comunitario. In tale prospettiva si indicano come prioritari quei processi che mirano ad assicurare trasparenza e maggior comparabilità alle diverse modalità di accreditamento seguite nei paesi e, al tempo stesso, a Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 240 consentire lo sviluppo di riferimenti e di principi comuni a livello europeo, ai quali le politiche nazionali degli Stati si possano adeguare in forma non obbligatoria ma volontaria. Set di principi comuni per • assicurare maggior comparabilità alle diverse modalità seguite nei paesi • dare enfasi al processo di apprendimento reciproco • definire i modi per rendere ufficiale l’accreditamento delle esperienze di apprendimento non formale, in quanto quest’ultimo fattore costituisce una tematica chiave al fine di rendere l’apprendimento più interessante e rilevante per l’individuo • chiarire che lo sviluppo di riferimenti e di principi comuni a livello europeo è utile, ma non obbligatorio, alle politiche nazionali degli Stati; questi ultimi però sono determinanti nel contribuire allo sviluppo della fiducia reciproca fra gli attori chiave e alla promozione dell’attuazione delle riforme • affermare che l’accreditamento è una questione prioritaria da sviluppare ed implementare a livello nazionale nel rispetto delle competenze di ciascuno Stato membro Il documento contestualizza il set di principi nell’ambito delle seguenti tematiche: 1. scopo dell’accreditamento 2. titoli individuali 3. responsabilità delle istituzioni e dei portatori d’interesse 4. confidence e trust 5. imparzialità 6. credibilità e legittimità 1. SCOPO DELL’ACCREDITAMENTO L’accreditamento ha come obiettivo la piena valorizzazione delle conoscenze e competenze comunque e dovunque acquisite dall’individuo. In questo modo supporta la formazione lungo tutto l’arco della vita, l’occupabilità e la cittadinanza attiva. Può essere usato per scopi formativi (implementazione dell’apprendimento continuo) e sommativi (certificazione): • l’accreditamento dei risultati di apprendimento, siano questi acquisiti in contesti formali. non formali ed informali, ha lo scopo di mettere in evidenza (in valore) tutte le conoscenze e competenze possedute da un individuo • l’accreditamento dei risultati di apprendimento supporta la lifelong learning, l’occupabilità e la cittadinanza attiva. Infatti in relazione all’apprendimento continuo ne può facilitare l’evoluzione progressiva sia sul piano dell’istruzione sia su quello della formazione, in relazione all’occupabilità può consentire un reinserimento nel mercato del lavoro, in relazione alla cittadinanza attiva può costituire elemento determinante per la mobilità geografica ed occupazionale con vantaggi sia per lo sviluppo dell’organizzazione di appartenenza sia per la persona • l’accreditamento dei risultati di apprendimento, indipendentemente da dove siano acquisiti, possono essere utili per scopo SOMMATIVO. Con sommativo s’intende l’accreditamento che risulta in un riconoscimento formale (per esempio attraverso un certificato o un diploma) • l’accreditamento dei risultati di apprendimento, indipendentemente da dove siano acquisiti, possono essere utili per scopo FORMATIVO. Con formativo s’intende il processo di identificazione dei risultati di apprendimento senza riconoscimento Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 241 formale (per esempio per lo sviluppo personale e/o di carriera). L’accreditamento formativo può potenzialmente fornire la base per un riconoscimento formale. 2. TITOLI INDIVIDUALI L’adesione alle procedure di accreditamento è volontaria e i risultati appartengono all’individuo che ha diritto al rispetto della privacy: • l’accreditamento è, in linea di principio generale, volontario e dipende dall’individuo attuarlo o meno • nel caso in cui l’accreditamento sia parte di un sistema obbligatorio di misure, deve avvenire in modo tale da assicurare trasparenza, chiarezza e privacy • nel caso in cui l’accreditamento sia attuato obbligatoriamente nell’ambito di un’organizzazione pubblica o privata, in tale caso deve basarsi sul dialogo sociale • nel caso di accreditamento sommativo, è diritto dell’individuo far valere il risultato dell’accreditamento. Tale diritto dovrebbe essere stabilito in modo trasparente all’inizio del processo stesso di accreditamento • disposizioni speciali dovrebbero essere riservate agli individui con bisogni particolari al fine di garantire equità nell’accesso all’accreditamento • i risultati dell’accreditamento devono appartenere all’individuo. Qualora tali risultati siano assunti da altri soggetti va assicurata la privacy 3. LA RESPONSABILITÀ DELLE ISTITUZIONI E DEGLI STAKEHOLDER Gli organismi dei sistemi formativi formali, non formali ed informali dovrebbero dotarsi di dispositivi tali da garantire agli individui la possibilità di avere accreditato quanto appreso in modo comprensibile, a livello europeo ed internazionale; dovrebbero dotarsi inoltre di servizi informativi, di accompagnamento e counselling: • i risultati dell’accreditamento devono essere presentati in modo tale che questi possano essere compresi a livello europeo ed internazionale. Quando possibile si devono usare strumenti e format europei quali il CV e il framework Europass per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze • la privacy del cittadino deve essere rispettata • l’accreditamento deve essere supportato da servizi quali informazione, accompagnamento e counselling • i sistemi educativi dell’istruzione e della formazione dovrebbero prevedere una base legale e pratica in grado di garantire agli individui la possibilità di avere accreditato quanto appreso • le imprese, le pubbliche organizzazioni e i settori economici devono fornire una base pratica in grado di garantire agli individui la possibilità di avere accreditato quanto appreso • l’accreditamento deve diventare parte integrante dello sviluppo delle risorse umane nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni e dovrebbe fondarsi sul dialogo sociale • le organizzazioni, incluse le ONG, al di fuori dei sistemi educativi formali dovrebbero fornire la base per garantire agli individui la possibilità di vedere accreditato quanto appreso 4. CONFIDENCE E TRUST Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 242 La trasparenza delle procedure e dei criteri adottati e la facilità di ottenere informazioni costituiscono un presupposto basilare per ottenere fiducia sui risultati dell’accreditamento: 4.1 trasparenza delle procedure • il processo di accreditamento deve dare fiducia a tutti in quanto la persona/candidato in esame ha acquisito le conoscenze e le competenze in questione (la validità del processo deve essere garantito) • gli schemi di accreditamento devono essere disegnati in modo tale che i potenziali utenti, individui o istituzioni, siano in grado di osservare e giudicare l’intero processo di accreditamento • la base (metodologia) per l’accreditamento dovrebbe essere sviluppata con chiarezza (esami scritti, test pratici, autovalutazione, coinvolgimento in settori specifici di attività, altro) • si dovrebbero evidenziare informazioni chiare relativamente ai tempi e ai costi 4.2 trasparenza dei criteri individuati • i requisiti che gli individui devono possedere devono essere descritti con chiarezza in modo tale da facilitare l’affidabilità (si prevedono due organi di accreditamento che agiscano indipendentemente ma che raggiungano le stesse conclusioni) • i criteri usati dai valutatori nell’attribuzione di valore ai risultati di apprendimento devono essere più chiari possibile 4.3 disponibilità e accesso all’informazione • lo scopo, i criteri e i requisiti per l’accreditamento (punti di riferimento e standard), come i risultati, devono essere presentati in modo trasparente e chiaro, in modo da convincere e coinvolgere l’individuo che si deve accreditare 5. IMPARZIALITÀ Elementi essenziali sono la deontologia e competenza professionale da parte del valutatore: • i valutatori dovrebbero, soprattutto nel caso di valutazione sommativa, operare condividendo un codice di condotta ed evitando la combinazione di ruoli incompatibili e tali da compromettere la confidence e l’imparzialità • il valutatore deve essere professionalmente competente e avere accesso ad una formazione sistematica sia iniziale sia continua. Dove possibile le reti di valutatori, locali, regionali e nazionali, dovrebbero essere costruite al fine di assicurare lo sviluppo professionale e delle pratiche coerenti 6. CREDIBILITÀ E LEGITTIMITÀ Altro elemento essenziale è costituito dal coinvolgimento di un ampio target di stakeholder: • lo sviluppo, l’implementazione ed il finanziamento di un meccanismo di accreditamento deve coinvolgere tutti gli stakeholder (per esempio coinvolgendo i partner sociali, nei casi in cui siano valutate le esperienze di lavoro, e le NGO, nei casi in cui invece vengano valutate le attività di volontariato e nella società civile • gli organi di valutazione hanno bisogno di essere imparziali e dovranno coinvolgere tutti gli stakeholder in modo significativo, senza un interesse predominante. I sistemi di accreditamento, a tutti i livelli di operatività, dovrebbero organizzarsi in modo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 243 tale da salvaguardare l’imparzialità e da permettere la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. - 3.c. Il tema dell’accreditamento nel progetto Per quanto detto sopra in tema di accreditamento, nel progetto si è superata l’idea originale di un modello comune, che sarebbe in contrasto con le linee di indirizzo comunitarie che vedono l’accreditamento come una misura tipica dell’ambito della sussidiarietà e non delle scelte comuni. In coerenza con le indicazioni rilevabili nella letteratura recente a livello comunitario si sono dunque privilegiate due direzioni: • messa in trasparenza delle procedure di accreditamento nei sistemi formativi in accesso a percorsi di formazione superiore non universitaria in Francia, Italia e Spagna • incentivazione all’adesione volontaria da parte del soggetto all’accreditamento stesso con il coinvolgimento degli stakeholder (i test) - 3.d. Le procedure dell’accreditamento Il dibattito svoltosi nel convegno di Napoli il 17 dicembre 2003 tra i partner ha evidenziato come nei singoli stati: • se da un lato c’è sempre più consapevolezza (espressa anche nelle norme legislative) della necessità di validare apprendimenti non formali ed informali • dall’altro le procedure di validazione non sono definite in modo chiaro e soprattutto non sono diventate prassi consolidate. La Francia costituisce il paese europeo in cui l’accreditamento è più avanzato in relazione alle modalità di riconoscimento e di validazione degli apprendimenti non formali (VAE – Validation des acquis dell’experience). Nel tempo si sono infatti maturate esperienze e consolidate prassi significative. Ricordiamo che fin dal 1985 è messo in atto il dispositivo del “bilancio di competenze” come sostegno sia alla riqualificazione professionale del lavoratore, sia alla crescita delle competenze dell’impresa. Dal 1992 inoltre il sistema educativo nazionale riconosce le competenze acquisite al di fuori dei contesti formali. Inoltre è interessante notare come in Francia le Camere di Commercio, a partire dalla norma europea EN 45013, abbiano avviato delle procedure e delle norme per la certificazione personale. All’esperienza francese è assimilabile quella belga. In Italia l’applicazione dei principi enunciati nelle direttive comunitarie è parziale e a macchia di leopardo: recepiti nella legislazione nazionale, risultano trovare applicazione pratica solo in misura limitata ed in modo differenziato nei diversi contesti territoriali regionali. Per la Spagna c’è ancora un problema di recepimento dei principi sul diritto all’accesso alla formazione professionale durante tutto l’arco della vita professionale, che sta per essere colmato con la riforma che è in via di applicazione sperimentale. Italia e Spagna, assimilabili a Grecia e Portogallo, evidenziano dunque una situazione in cui lungo è ancora il percorso per consentire il passaggio dalle dichiarazioni d’intenti all’attivazione di prassi consolidate. Paradossalmente in un paese come la Germania, in cui l’apprendimento nel luogo di lavoro costituisce una modalità sistematica di istruzione e formazione (nel quadro del sistema duale), l’accreditamento incontra forti resistenze. Ciò forse trova giustificazione nel fatto che il sistema duale ritiene di coniugare efficacemente, sul piano pedagogico, saperi pratici e teorici, e di fornire, su quello relazionale, un’offerta differenziata, evitando forme di dispersione. Se tutto ciò può Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 244 funzionare per la formazione iniziale, certamente risulta inadeguato in una prospettiva di formazione continua. Attualmente comunque il dibattito sull’accreditamento in Germania, come del resto in Austria, rimane strettamente legato a quello della modularizzazione dell’insegnamento e della formazione. 4. ESEMPIO DI BEST PRACTICE - V.A.E. Si è ritenuto opportuno proporre in dettaglio il modello francese V.A.E., in quanto ritenuto il più formalizzato. V.A.E. è un dispositivo istituzionale di certificazione fondato sulla validazione delle competenze maturate dall’esperienza. Sono qui riportate alcuni punti chiave per capire “concretamente” come funzioni il dispositivo. • - (Perché) - La validazione delle competenze che nascono dall’esperienza permette di ottenere completamente o in parte il diploma che corrisponde all’esperienza di una persona e alle sue qualifiche al fine di: evolversi nel lavoro effettuare una riconversione professionale ridurre il percorso di formazione riprendere gli studi presentarsi ad un concorso che esige il possesso di un diploma In Francia, più di 700 diplomi per l’insegnamento tecnologico e professionale sono accessibili attraverso VAE • (la procedura) - La domanda della validazione delle competenze maturate dall’esperienza è un percorso individuale. Si effettua la domanda ai servizi accademici competenti, in particolare all’ accademia scelta; si può depositare una sola domanda nello stesso anno, per lo stesso diploma e in una sola accademia. Per diplomi diversi non si possono depositare più di tre domande nel corso dello stesso anno. • (Help) - I DAVA (dispositivi accademici per la validazione delle competenze) forniscono informazioni sui testi giuridici, i principi, le diverse tappe del percorso e i diplomi. Il DAVA può ugualmente accompagnare il percorso della VAE. L’accompagnamento ha tre obiettivi principali di supporto al candidato, consistenti in : o scelta del diploma che corrisponde meglio all’esperienza professionale e personale o guida nella scelta e nella descrizione delle attività professionali o extra professionali in relazione al diploma scelto o analisi e formulazione dell’esperienza professionale maturata In particolare le azioni di accompagnamento sono attuate da insegnanti e esperti di validazione. Se una persona decide di richiedere la validazione delle sue esperienze si dovrà aprire un dossier: sarà dopo aver esaminato questo dossier, ed eventualmente aver ricevuto a colloquio la persona, che la commissione deciderà di attribuire l’intero o solo una parte del diploma prescelto. • (Fasi) - Il percorso si articola in: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 245 1. ACCOMPAGNAMENTO (facoltativo) attraverso i DAVA che forniscono aiuto in relazione a: - scelta del diploma - descrizione delle attività lavorative - preparazione del dossier 2. PREPARAZIONE, ELABORAZIONE E ARCHIVIAZIONE DEL DOSSIER: - iscrizione al diploma da parte del candidato - richiesta di VAE presso i servizi accademici - presentazione agli stessi del dossier 3. COLLOQUIO CON LA COMMISSIONE: - avviene su richiesta del candidato o della commissione 4. DELIBERA E DECISIONE DELLA COMMISSIONE: - consegna di una parte del diploma - esami o altri VAE - notifica al candidato - consegna del diploma • Attività e attori 1. LA COMMISSIONE: - il dossier del candidato è sottoposto alla commissione del diploma - la commissione, detta giuria, è composta da professionisti (in parte occupati e in parte salariati) e da insegnanti. - si può riunire più volte in un anno. 2. LA DECISIONE DELLA COMMISSIONE: - la commissione prende la sua decisione a partire dall’analisi del dossier del candidato ed, eventualmente, sulla base del colloquio. - la commissione valuta l’esperienza del candidato in rapporto alle esigenze del diploma richiesto - la commissione delibera: 1. di attribuire l’intero diploma 2. di attribuire solo una parte del diploma. In questo caso essa indica la parte del diploma che viene attribuita e della quale il candidato conserva il beneficio per 5 anni; la prova o le prove d’esame che deve affrontare nel periodo di 5 anni 3. di non attribuire nulla. - la decisione della commissione viene trasmessa al rettore che informerà il candidato. la decisione della giuria è insindacabile. 3. IL PROSEGUO DEL PERCORSO Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 246 Se il candidato non ha ottenuto niente o solo una parte del diploma: - può completare la sua esperienza professionale per acquisire le competenze che gli mancano - può iniziare un percorso di formazione - può presentarsi alle prove d’esame. 4. IN COSA CONSISTE IL DOSSIER DELLA VAE? - Il dossier comprende due libretti : a. IL LIBRETTO CON LA RICHIESTA DELLA VAE In questo libretto il candidato: - menziona il diploma che ha scelto e indica se desidera beneficiare di un colloquio con la commissione - presenta il suo percorso professionale, le attività che ha svolto e che sono in rapporto con questo diploma - precisa il suo percorso di formazione. - allega i documenti che attestano i 3 anni di attività e le fotocopie dei diplomi o le attestazioni delle qualifiche già ottenute. E’ a partire da queste informazioni che sarà esaminata la richiesta da parte della Divisione per gli esami e i concorsi dell’accademia. L’accettazione della domanda o il suo rifiuto motivato saranno notificati al candidato. b. IL LIBRETTO CON LA PRESENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ Il candidato presenta le principali occupazioni o compiti che ha effettuato. Per riempire questo libretto è aiutato da un questionario - guida che riporta: - il contesto lavorativo - le attività e compiti realizzati - gli strumenti utilizzati (attrezzatura, materiali, risorse….) - l’entità delle sue responsabilità. 5. IN CHE COSA CONSISTE IL COLLOQUIO: - un colloquio può avere luogo in seguito alla richiesta della commissione o del candidato. - il colloquio è destinato a completare o esplicitare le informazioni contenute nel dossier redatto e a verificare l’autenticità delle dichiarazioni del candidato - il colloquio non è un esame orale ma un modo per comprendere meglio le occupazioni svolte - l’accettazione della domanda non implica automaticamente il superamento della VAE - la decisione della commissione dipende soprattutto dalle informazioni fornite nei libretti 1 e 2 e dal colloquio. 6. STRUTTURA DEL DOSSIER DI VALIDAZIONE DELLE COMPETENZE MATURATE DALL’ESPERIENZA: Ciascun dossier scritto presentato dal candidato è composto di due parti: - amministrativa, che allega le copie dei documenti di riconoscimento, del livello di formazione Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 247 e del percorso professionale del candidato, come anche una scheda della richiesta di validazione delle competenze maturate dall’esperienza - motivante la richiesta di validazione, che raccoglie tutti i documenti di natura professionale che attestano l’esperienza acquisita in rapporto alle esigenze dello standard del diploma desiderato. 6.1 LA PARTE AMMINISTRATIVA Questa parte comprende gli elementi ritenuti obbligatori: - copia della carta d’identità del candidato - scheda della richiesta di validazione delle competenze maturate dall’esperienza che precisa: o il titolo esatto del diploma desiderato, o la lingua scelta obbligatoria all’esame o la seconda lingua scelta o l’indicazione se il candidato desidera beneficiare o no di un colloquio con la commissione - descrizione del percorso professionale in rapporto con la richiesta di validazione che precisa: o il nome dell’azienda o il periodo di impiego o il tipo di impiego o il tipo di contratto (di durata indeterminata, determinata,….) o la durata settimanale del lavoro - gli allegati con le dichiarazioni dei periodi di lavoro, la copia del certificato o un’attestazione di lavoro o una copia del primo o ultimo stipendio in caso di assenza dei documenti precedenti. In caso di lavoro di volontariato all’interno di un’associazione, il candidato allega un documento dell’associazione che precisa le date e il numero di ore effettuate alle dipendenze di quest’ultima - descrizione ed eventuali certificazioni dei percorsi formativi in cui vengono precisati: o i diplomi o titoli ottenuti o le annotazioni agli esami sostenuti o le esperienze formative professionali ricevute (stages,….) o gli attestati di validazione delle competenze professionali o dell’esperienza precedentemente ottenuti). 6.2 LA PARTE GIUSTIFICATIVA comprende i seguenti elementi: 1. presentazione delle motivazioni e del progetto: il candidato presenta in un documento sintetico (massimo 1 o 2 pagine) le ragioni per le quali desidera far validare la sua esperienza per ottenere il diploma desiderato all’interno di un progetto professionale 2. presentazione del curriculum vitae 3. presentazione delle attività professionali Tali elementi costituiscono il cuore del dossier di validazione e dovranno essere compilati dal candidato nel modo più preciso e dettagliato. Le principali parti da compilare, per il periodo di lavoro considerato, sono le seguenti: o descrizione dell’azienda Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 248 o descrizione dell’impiego o del ruolo ricoperto all’interno della struttura dell’impresa o descrizione dettagliata delle attività legate all’impiego. Il candidato allega al dossier tutti i documenti di natura professionale al fine di appurare la descrizione delle attività, precisando: o gli strumenti e le risorse messe a disposizione dall’impresa all’interno del quadro delle sue attività o il modo preciso di utilizzo di questi strumenti o il grado di iniziativa e di autonomia nell’esercizio delle sue attività o l’autocontrollo o controllo da parte di un’altra persona dell’azienda o le modalità di organizzazione dell’attività all’interno dell’impresa e con quali limiti o le responsabilità esercitate nell’impresa, specificando in quale ambito, di fronte a chi, con quali limiti; i risultati attesi dall’azienda all’interno del quadro delle sue attività; i risultati quantitativi e qualitativi o l’evoluzione delle sue attività: natura delle evoluzioni e capacità d’adattamento del candidato a queste evoluzioni, le possibilità di introdurre innovazioni (fornire degli esempi precisi che illustrino come ha potuto proporre e mettere in atto delle innovazioni significative nel quadro delle attività), le costrizioni relative all’esercizio delle sue attività. Il candidato deve essere in grado di identificare le costrizioni del regolamento, giuridiche e deontologiche legate alla sua attività o le relazioni interne legate alla sua attività: direzione dell’azienda, collaboratori diretti, altri servizi; il candidato deve precisare la natura e il contenuto di queste relazioni. o le relazioni esterne, prestatori di servizi, clienti…… Riguardo alla lingua parlata nel paese comunitario in cui il candidato vive e richiede la validazione dell’esperienza e ad altre lingue, il candidato può inserire nel suo “dossier di validazione” elementi per la dimostrazione della conoscenza della lingua del suo paese o di altre lingue. Deve, in questo caso, rispondere nella lingua scelta a una serie di domande, su carta, la cui risposta fornisca esempi d’attività significative nelle quali ha praticato questa lingua. Il candidato è anche invitato a fornire, come prova nel suo dossier, documenti autentici che illustrino la sua capacità di comprendere un messaggio orale o scritto in una lingua straniera e ad esprimersi in questa lingua all’interno del quadro della sua attività professionale. L’esame delle competenze linguistiche si effettua a partire dalla descrizione delle attività e/o dei moduli formativi che sono stati seguiti, dei quali il candidato è invitato a citarne il contenuto. 7. IL POSIZIONAMENTO Il percorso istituzionale che permette di costruire itinerari di formazione individuali in corsi di diploma o qualifica. 7.1 Il posizionamento: - è una “misura di mezzo” tra ciò che è acquisito da una persona e ciò che deve acquisire per ottenere il livello finale di un diploma o di un concorso o per adempiere all’esercizio di un mestiere o impiego - ha dunque come obiettivo di mettere in luce le competenze della persona in questione riguardo le esigenze di riferimento del diploma o dell’impiego considerato - permette di definire un percorso di formazione individuale Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 - p. 249 riveste un carattere istituzionale nel quadro dei percorsi formativi forniti dall’Educazione nazionale. Allo scopo le diverse modalità e gli strumenti usati devono essere convalidati da un ispettore professionalmente competente. 7.2. Gli obiettivi del posizionamento sono: - misurare un intervallo tra una situazione attuale e una situazione alla quale si aspira - permettere di valutare il “sapere” e il “sapere come” per ciascuna delle discipline che costituiscono il tirocinio che porta al diploma - costruire un piano individuale di formazione evidenziando per ciascuna disciplina: o gli obiettivi (in accordo con il referentiel) o i contenuti (programma di formazione) o i tempi (precisi, differenti per ciascun individui) o le modalità (organizzative: impiego del tempo personale, autoformazione,…..) o i mezzi (materiale, risorse,….) - strutturare, mettendo in risalto i prerequisiti, un documento che costituisce il percorso individuale di formazione, formalizzato in un contratto pedagogico 7.3 le condizioni del posizionamento: - esplicitazione degli obiettivi del percorso di formazione attraverso la definizione di: o accesso ad un concorso o diploma o evoluzione individuale o collettiva di uno o più posti di lavoro o riconversione su un mestiere ben remunerato - la possibilità di realizzazione del percorso individuale di formazione - la possibilità che la persona disponga di un margine di libertà nell’elaborare il percorso - la possibilità di negoziare la proposta di percorso di formazione, in un colloquio dedicato allo scopo 7.4 gli strumenti- metodi e tecniche di posizionamento: per trovare o costruire gli strumenti pertinenti a individuare il posizionamento, è necessario riferirsi al referentiel di competenze corrispondente all’obiettivo del percorso di formazione: référentiel dei concorsi référentiel di diploma référentiel di mestiere référentiel di impiego o di attività professionali. L’esistenza di tali référentiels di competenze è una condizione indispensabile per l’elaborazione degli strumenti di posizionamento. 7.5 alcune domande per collocare il candidato in modo corretto e funzionale al posizionamento: - l’obiettivo a cui mira la persona è chiaro? (concorso- esame- diploma- cambiamento di lavoro- perfezionamento –evoluzione del posto di lavoro….) - l’obiettivo è riferibile ad un référentiel di competenze? (référentiel concorso- réfèrentiel diploma- rèfèrentiel mestiere- référentiel posto di lavoro) - l’obiettivo comporta integrazione con ulteriori competenze al référentiel ? - esistono degli strumenti di posizionamento per il référentiel considerato o devono essere costruiti all’interno di un cahier di compiti precisi? - esistono delle risorse umane in grado di utilizzare questi strumenti e, all’interno di un colloquio, di aiutare la persona in questione ad elaborare il suo progetto di formazione? Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 250 7.6 criteri di elaborazione di un posizionamento: - le prove del posizionamento sono inerenti alla formazione e devono essere stabilite in rapporto alle fasi del tirocinio - il posizionamento non è “un esame” di lunga durata, ha lo scopo di fare “dei controlli giudiziosi” che permettano di verificare o stabilire se il candidato possiede o non le competenze richieste: la durata complessiva è di una giornata, da 1 a 3 ore per disciplina, 1 ora per gli ambiti generali, 3 ore per l’ambito professionale. - gli obiettivi del posizionamento, le modalità di passaggio, le condizioni di gestione e comunicazione dei risultati devono essere espliciti - le consegne date in base alla performance, le raccomandazioni dell’orientamento, le condizioni di realizzazione saranno esplicite e formulate in un linguaggio accessibile e semplice - le condizioni di realizzazione delle prove e i criteri di valutazione dei risultati devono essere definiti con precisione - le prove devono dar luogo al riconoscimento delle competenze descritte in termini di competenze padroneggiate; devono riportare il sapere, il sapere come, il saper essere (riferito alla situazione lavorativa) - il posizionamento deve essere percepito dal candidato come un mezzo indispensabile e utile per la definizione e la gestione, la più efficiente possibile, della sua formazione, e non come un esame - le situazioni scelte devono, inoltre, scostarsi dal “dovere scolastico” per permettere l’esplorazione delle caratteristiche e qualità personali delcandidato. L’aspetto formale del “test” di semplici conoscenze teoriche sarà evitato - gli strumenti di valutazione offriranno, per quanto possibile, modalità d’accesso diversificate e saranno proposti, almeno parzialmente, su supporti diversi (dossier cartacei, nastri video, cassette audio, strumenti informatici, applicazioni pratiche, manipolazioni… ). Si eviteranno riferimenti aneddotici o troppo marcati con la realtà e supporti di realizzazione legati ad una tecnologia suscettibile di divenire rapidamente obsoleta, a materiali superati - gli strumenti saranno facilmente adattabili, riutilizzabili, e trasferibili ad altre situazioni di valutazione senza modificazioni profonde - gli strumenti devono avere una veste che faciliti la comunicazione. ESEMPIO DI DOSSIER DI POSIZIONAMENTO NEL QUADRO DELL’INGRESSO NELLA FORMAZIONE BTS ANIMAZIONE E GESTIONE TURISTICA LOCALE Composizione del dossier di posizionamento Scheda generale che precisa il nome del tirocinante, il suo livello di studi o di diploma, gli ambiti di formazione legati al diploma desiderato, le date, il programma e la durata del posizionamento per l’ambito di formazione, il titolo del diploma desiderato. Scheda tecnica descrittiva della formazione per il diploma desiderato, che comporta i seguenti punti: - titolo della formazione - nome del dispositivo della formazione Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 - - p. 251 nome e coordinate della persona interessata obiettivo della formazione durata totale e luogo della formazione volume orario per ambito della formazione sulla base del référentiel del diploma condizioni e modalità della formazione nome e coordinate della persona di contatto nell’azienda (per una formazione alternativa) nome dell’istituto autore del posizionamento test di posizionamento per ambito di formazione da realizzare sulla base di una consegna precisa, un tempo stabilito e con il supporto di risorse forniti o non. Questi test danno luogo per ciascun ambito di formazione ad una griglia di valutazione delle capacità testate, valutate dal formatore di quell’ambito scheda generale del posizionamento valutata per ambito dal formatore specifico la valutazione sintetica delle conoscenze e delle capacità una proposta di formazione in termini di volume orario per il relativo ambito 5. CONCLUSIONI In A.R.G.O. si sono analizzati numerosi documenti dell’UE – comunicazioni, conclusioni, risoluzioni, raccomandazioni, direttive, dichiarazioni – che, pur non avendo valore vincolante, esercitano funzioni di stimolo all’azione e alla collaborazione in uno spirito di lealtà e fiducia reciproca (mutual trust). Tutti questi documenti, espressi in tempi diversi, sono indirizzati ad individuare, nella società della conoscenza, il luogo dove riconoscere e realizzare i bisogni delle persone. Nell’esaminare il panorama legislativo europeo a proposito delle competenze e del loro accreditamento si può constatare come tutti i documenti facciano riferimento sostanzialmente a quattro ambiti, identificati in documenti: • di indirizzo, che indicano, una volta analizzata la situazione in essere, la strada da seguire con i diversi percorsi possibili nell’ambito dell’occupazione, della mobilità, dell’istruzione e della formazione, della formazione permanente • tecnici, che riguardano più specificamente competenze, qualifiche, diplomi • economici, che riguardano gli investimenti da indirizzare al campo dell’istruzione e della formazione • di cooperazione europea, che insistono sulla necessità che gli stati membri cooperino anche nel campo della formazione e dell’istruzione, coordinando sforzi e azioni, a tutto vantaggio dei cittadini europei Successivamente in A.R.G.O. si è sviluppato il confronto fra le modalità di riconoscimento delle competenze nei paesi partner. Lo scambio di informazioni e pratiche, l'uso condiviso di modelli, metodi e strumenti devono essere a questo punto molto attivi, soprattutto sul tema del riconoscimento, la valorizzazione e la certificazione, e quindi la trasferibilità, delle competenze, acquisite in processi di apprendimento non formali e informali, oltre che naturalmente formali, in qualunque paese dell'UE. Ancora in A.R.G.O. si è riflettuto sull’evoluzione del dibattito europeo condividendo la convinzione che, a differenza di quanto ipotizzato in fase progettuale, risultasse coerente con le più recenti indicazioni comunitarie non tanto la definizione di un comune modello europeo di Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 252 accreditamento quanto piuttosto elaborare e sviluppare degli strumenti utili per l'accreditamento delle competenze acquisite in un percorso di apprendimento non formale e/o informale, riferito in maniera specifica alla figura professionale del tecnico superiore per l'organizzazione e il marketing del turismo integrato. L'utilizzo di questi strumenti può dare la possibilità a chi ne usufruisce di promuovere lo sviluppo del suo capitale individuale a favore dell'occupabilità, anche rientrando nei percorsi formativi A.R.G.O. è stato pensato e progettato per rispondere alle necessità, da più parti riscontrate e messe in luce nei paesi europei, di rendere possibile ad un maggior numero di persone di valutare e valorizzare la proprie competenze per godere pienamente della cittadinanza europea. E’ stato compito dei partner del progetto mettere in pratica le intenzioni espresse e arrivare a produrre strumenti per l’accreditamento delle competenze, acquisite in un percorso di apprendimento non formale o informale, riconosciuti e condivisi da tutti nella prospettiva di contribuire a garantire effettivamente l’occupabilità. L’analisi svolta ha evidenziato come le metodologie e le procedure adottate negli stati partner siano molto diverse e non vi siano evidenti punti di contatto. Sembra quindi molto difficile poter uniformare i diversi sistemi, anche se è possibile valutarne l’efficacia o il livello di applicazione. Del resto il rendere uniformi i diversi sistemi è improponibile anche in considerazione del fatto che, come già precedentemente affermato, l’accreditamento appartiene a quella che è definita area della sussidiarietà dell’educazione. E’ condivisa invece dai partner la necessità di: • rispettare l’autonomia di scelta di ciascun paese (evitare omologazioni) • mettere in trasparenza le diverse procedure attuate per l’accreditamento (chi, come, che cosa) • favorire la diffusione e la trasformazione in prassi efficaci delle procedure (attività di disseminazione) • sviluppare altre misure di supporto all’adulto che vuol valorizzare ed implementare il suo bagaglio formativo (test). Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 253 PARTE TERZA Realizzazione di test e prove simulate Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 254 SEZIONE 1 PREMESSA I partner coinvolti nello sviluppo delle batterie di test si sono suddivisi in due gruppi di lavoro. Il primo gruppo ha sviluppato di pari passo la descrizione dettagliata della figura professionale e una batteria di test. La metodologia seguita per la definizione della figura professionale è l’organizzazione in modo gerarchico delle competenze, in quanto funzionale ad entrambi gli obiettivi. Le singole abilità e conoscenze sono state strutturate partendo da azioni più complesse e scindendole in sub-azioni componenti arrivando fino a sette livelli gerarchici di definizione. Da questa descrizione puntuale sono state ricavate alcune domande aperte e schede risposta a queste correlate. Sono stati elaborati punteggi e pesi legati sia alla presenza sia alla correttezza della risposta. Il gruppo ha sottoposto il Pretest così ottenuto ad operatori esperti per arrivare, attraverso l’analisi delle risposte, alla strutturazione di domande chiuse. Al termine del lavoro è stato elaborato un test a risposte chiuse. Il secondo gruppo ha cominciato la propria attività in un momento successivo ed ha proceduto a riorganizzare il materiale esistente secondo una metodologia diversa, funzionale allo sviluppo di test ma anche alla progettazione della formazione, attraverso il raggruppamento delle competenze in cluster omogenei. Successivamente ha sviluppato quesiti a risposta multipla correlati direttamente alle competenze descritte. Il partner francese ha segnalato, per alcune competenze, un problema di definizione del livello professionale che in alcuni casi risultava troppo elevato. Si è proceduto quindi alla definizione, in alcuni casi, di due livelli di possesso. Il sistema di correzione prevede dei punteggi che definiscono il possesso o meno dei singoli cluster di competenze. Ciò consente di valutare il possesso di gruppi di competenze e quindi di progettare percorsi formativi personalizzati per quelle che risultassero carenti. Il test è stato tarato attraverso la somministrazione ad operatori del settore. Il Gruppo ha sviluppato anche un test a domande aperte per la valutazione delle competenze trasversali ed una metodologia per la correzione. Questo test non consente una elaborazione automatica dei risultati e necessita per la correzione dell’intervento di un operatore specializzato. E’ stata aggiunta una scheda di autovalutazione per aiutare le persone che iniziano a valutare le proprie capacità in relazione al profilo a comprendere meglio l’insieme delle competenze che questo presuppone. I partner hanno deciso di sviluppare la sperimentazione solo dei test del secondo gruppo per ragioni di tempi e risorse. Il test prodotto dal secondo gruppo è disponibile on-line sul sito del progetto. Per la parte delle competenze tecnico professionali la correzione avviene in modo automatico. Alla base del lavoro dei due gruppi ci sono delle premesse metodologiche comuni e di seguito descritto. MODELLI E METODOLOGIE CRITERI PER LA MISURA DELLE COMPETENZE scopo di questo intervento è indicare modelli e metodologie per la corretta determinazione delle competenze inerenti la figura professionale del «Tecnico Superiore per il Marketing Turistico», e Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 255 designare le più appropriate procedure sperimentali per verificare, sul campo,l'efficacia e l'affidabilità degli strumenti predisposti. Riteniamo necessario definire preliminarmente alcuni punti chiave relativi a tutte le situazioni in cui si intendono misurare competenze di base e professionali. Essi sono: a) Inaffidabilità delle Prove non Tarate Qualsiasi Test che non sia stato sottoposto a quel preciso processo statistico denominato «TARATURA» è una prova inaffidabile. Non è possibile esprimere giudizi corretti sui soggetti esaminati se il Test non ha superato positivamente il processo informatizzato di taratura preliminare. Il grafico di pag. 7 illustra sinteticamente i processi inerenti alla taratura dei Test. b) Obsolescenza rapida Le Prove, i Test e qualsiasi altro strumento d'indagine utilizzato per la rilevazione e la valutazione delle competenze sono soggetti ad obsolescenza in tempi sempre più brevi. Infatti accade frequentemente che i cambiamenti professionali, cognitivi e sociali, intervenuti nei soggetti e nell'ambiente in cui essi vivono, comincino a rendere inaffidabili i risultati ottenuti con le prove utilizzate che devono essere quindi modificate e d, in qualche caso, sostituite. É necessario, quindi, che venga operato un controllo continuo ed una revisione (almeno annuale) di tutte le prove create e somministrate utilizzando opportuni «strumenti-software» docimologici. c) Definizione del grado di accuratezza Estremamente importante è la determinazione del «Grado di Accuratezza scientifica» a cui si desidera che la fase di rilevazione debba giungere. Cerchiamo di chiarire questo punto chiave con un esempio. Se si desidera un elevatissimo grado di accuratezza scientifica, le procedure sperimentali da mettere in atto per la costruzione dei Test e per la loro validazione sono estremamente complesse e necessitano di un lungo periodo di tempo (anche 2 o 3 anni nei casi più difficili). Viceversa, se perseguiamo un livello di accuratezza appena sufficiente, le procedure da mettere in atto saranno più snelle e di conseguenza più rapide. In conclusione è necessario essere consapevoli che maggiore è l'accuratezza scientifica delle procedure che si vorrà ottenere e maggiore sarà il lavoro da svolgere ed il tempo necessario. d) Definizione dello standard minimo Un’ulteriore problematica, ma certo non meno importante, inerente alla definizione delle Competenze Professionali è la determinazione, in ogni Test creato, dello «standard minimo» accettabile (Padronanza). Precisiamo immediatamente che la definizione del suddetto «Livello Soglia» non può essere effettuata se la prova non è stata già sottoposta positivamente al processo di taratura. Solo a partire da un Test ampiamente tarato può essere attivato quel processo di analisi che conduce all'individuazione del livello più opportuno da attribuire alla prestazione minima ammissibile. Normalmente, le attuali procedure docimologiche fissano la suddetta soglia al valore di «0.40» espresso in Punti Z (calcolati con l'utilizzo di Media e Deviazione Standard della popolazione di riferimento) ma è possibile prescegliere valori maggiori o minori in base agli obiettivi di selezione che si intende perseguire. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 e) p. 256 Distinzione fra la rilevazione di abilità cognitive e professionali Un errore che può essere comunemente compiuto in queste situazioni è quello di non riuscire correttamente a distinguere, a livello misurativi, fra abilità cognitive ed abilità professionali siano esse di base oppure avanzate. Tale distinzione è fondamentale in quanto le procedure rilevative sono notevolmente diverse nei due casi. Al fine di agevolare la distinzione fra abilità cognitive ed abilità professionali riportiamo sinteticamente le più recenti conoscenze in campo cognitivo relative al funzionamento della mente umana, individuate nelle seguenti aree cognitive: o linguistico-espressiva o logico-linguistica o matematico-numerica o logico-matematica o spaziale-formale o spaziale-espressiva o logico-spaziale o manipolativa o motoria o cinestesica o musicale o relazionale Qualsiasi attività umana presuppone quasi sempre il possesso di più di una delle aree cognitive identificate. E' molto difficile, quindi, che esista un’attività “pura” per una delle aree cognitive. E' in linea di massima è opportuna anche una rilevazione di abilità intellettive trasversali alle Aree Cognitive. La più importante di tali abilità è la Capacità di Pianificazione (Planning,) ma certamente andrebbero valutate anche le capacità di memoria a breve termine (linguistica, numerica, spaziale, operazionale) e le capacità di attenzione (immediata, sostenuta e di resistenza alla distrazione) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 257 PROCESSO GENERALE DI TARATURA DI UNA PROVA PROCESSO DI TARATURA INTRINSECA INIZIO FASE DI TARATURA INTRINSECA INTRINSECA SOMMINISTRAZIONE DI TARATURA «ANALISI GENERALE» ED «ANALISI DEGLI ? ITEMS PARAMETRICA» SI FINE FASE DI TARATURA NO CREAZIONE CORREZIONE DELLA PROVA DELLA PROVA PROCESSO DI TARATURA ESTRINSECA INIZIO FASE CORRELAZIONE CON CRITERIO SI DI TARATURA ESTRINSECA E PROVE PARALLELE PER CONTROLLO VALIDITÀ E FEDELTÀ DELLA PROVA ? DI TARATURA ESTRINSECA NO TARATURA Intrinseca CORREZIONE della prova FINE FASE Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 258 LA COSTRUZIONE DEI TEST Per costruire una prova/test è necessario creare gli Item (stimoli, quesiti, domande, ecc.) che andranno a comporla. Prima di creare gli Item di una prova oggettiva, è necessario che sia stata eseguita una corretta analisi degli obiettivi in modo tale da: a) definire in modo preciso l’abilità generale che si intende rilevare attraverso la prova (ad esempio la conoscenza delle figure geometriche regolari) b) definire, per ogni abilità generale, delle sotto-abilità come ad esempio la conoscenza e comprensione dei termini geometrici, le capacità di calcolo di aree e perimetri, ecc. c) definire un adeguato numero di Item per ognuna delle singole sotto-abilità individuate. Nel caso in cui le suddette sotto-abilità fossero ancora troppo macroscopiche è necessario suddividerle prima in ulteriori sotto-abilità fino a che siano sufficientemente semplici da poterle misurare attraverso l’uso di Items ben definiti. I due modelli rappresntati nelle pagine successive indicano, schematicamente, le modalità da perseguire per la creazione degli Item di un qualsiasi Test o di una qualsiasi Prova oggettiva. Il primo modello è realizzato con una modalità grafica ed ha finalità esplicative mentre il secondo si presenta in forma di tabella e può essere utilmente adoperato dai Committenti per documentare l'attività svolta nella fase di costruzione degli Item. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 MODELLO GRAFICO PER LA CREAZIONE DEGLI «ITEMS» DI UN TEST O DI UNA PROVA OGGETTIVA I T E M N° 1 SOTTOABILITÀ 1 I T E M N° 2 I T E M N° 3 DEFINIZIONE OGGETTIVA DELL’ABILITÀ GENERALE I T E M N° 4 SOTTOABILITÀ 2 I T E M N° 5 I T E M N° 6 SOTTOABILITÀ 3 I T E M N° 7 … … … ECC. I T E M N° 8 … … … ecc. p. 259 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ESEMPIO DI SCHEDA PER LA CREAZIONE DEGLI « ITEMS » DI UN TEST O DI UNA PROVA OGGETTIVA DEFINIZIONE DELL’ABILITÀ GENERALE ABILITÀ N° 1: DEFINIZIONE OGGETTIVA DELLE SOTTOABILITÀ 1.1. 1.2. 1.3. …… ecc. ITEMS 1.1.1. (1) 1.1.2. (2) 1.1.3. (3) 1.1.4. (4) 1.2.1. (5) 1.2.2. (6) 1.2.3. (7) 1.3.1. (8) … … ecc. p. 260 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 261 TIPOLOGIE E MODALITÀ DI COSTRUZIONE DEGLI ITEM Nel creare una prova è possibile scegliere tra varie tipologie di item. Nelle pagine seguenti vengono descritti i diversi tipi di Item ed vengono evidenziati i relativi aspetti positivi e negativi. Prima di passare al loro esame è necessario chiarire una distinzione di base importantissima. Gli Item possono essere sempre distinti fondamentalmente in due grandi classi : a) ITEM A PRESTAZIONE: consistono nell’esecuzione di un compito, spesso con realizzazione di un prodotto, ben definito nei criteri e nelle condizioni d’esecuzione. Per la misurazione della performance, in tali Item è possibile l’utilizzo di due tipologie di scale di misurazione: o Scala diretta Con l’utilizzo di tale scala il punteggio viene assegnato in modo direttamente proporzionale alla grandezza di alcuni indici, quindi i soggetti con una prestazione migliore avranno un punteggio più alto. Se, ad esempio, utilizzo come indice per l’attribuzione del punteggio la «quantità di lavoro svolta» sto utilizzando una scala diretta dato che i soggetti migliori risulteranno essere quelli che ottengono un punteggio più alto vale a dire coloro che hanno svolto una maggior quantità di lavoro. Scala inversa Con l’utilizzo di tale scala il punteggio viene assegnato in modo inversamente proporzionale alla grandezza degli indici considerati, quindi i soggetti con una prestazione migliore saranno quelli che ottengono un punteggio più basso. e, ad esempio, utilizzo come indice per l’attribuzione del punteggio il «numero di errori» sto utilizzando una scala inversa dato che i soggetti migliori risulteranno essere quelli con un punteggio più basso vale a dire coloro che hanno fatto il minor numero di errori. b) ITEM A SCELTA: consistono nella selezione di alternative, cioè nella scelta di una o più risposte esatte all’interno di un insieme di risposte possibili. Complessivamente le alternative non devono essere mai meno di 3 mentre, in teoria, non vi è un limite teorico superiore. In pratica, vedremo successivamente che non viene mai superato, ad esempio, il numero di 9 alternative in Item a «Scelta Multipla» e le 16/20 alternative in «Item a Corrispondenze». Le alternative esatte possono essere più di una, ma mai tutte (lo stesso vale per le alternative errate). Tale vincolo è dovuto ai programmi di elaborazione dati e non a questioni teoriche. Inoltre le altre risposte, sebbene non esatte, devono essere possibili al fine di riuscire a discriminare la persona che ha acquisito le giuste competenze ed abilità da coloro che non le hanno ancora conseguite ed evitare anche che l’Item risulti troppo facile con una immediata individuazione delle alternative in quanto palesemente sbagliate. Infine, il numero di alternative possibili da fornire come risposta deve essere adeguato all’età dei soggetti. Un Operatore deve essere sempre in grado, sia che gli venga presentato un Item sia che ne debba costruire uno «ex novo», di stabilire se esso è «A Prestazione» oppure «A Scelta», in quanto l'assegnazione dei punteggi e tutte le successive elaborazioni dei dati dipendono in modo assoluto proprio da questa distinzione preliminare. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 262 DISTINZIONE FONDAMENTALE DEGLI ITEM ITEM A PRESTAZIONE Esecuzione di un compito, spesso con realizzazione di un prodotto, ben definito nei criteri e nelle condizioni d'esecuzione. ESEMPI MODALITÀ DI MISURAZIONE: - Peso / Forza - Quantità - Punti Scala Diretta - Tempo d'esecuzione Scala Inversa - Numero di errori ITEM A SCELTA SELEZIONE DI ALTERNATIVE cioè scelta di una o più risposte esatte all'interno di un insieme di risposte possibili (distrattività). Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 TIPOLOGIA CLASSICA DEGLI ITEM o ITEM «VERO / FALSO» o ITEM A «CORRISPONDENZE» o ITEM AD «INTEGRAZIONE LINGUISTICA» o ITEM A «SCELTA MULTIPLA» o ITEM A «MISURAZIONE» (PRESTAZIONE) NUOVE TIPOLOGIE DEGLI ITEM o ITEM «VERO/FALSO MULTIPLI» o ITEM A «CORRISPONDENZA MULTIPLA» o ITEM AD «INTEGRAZIONE DI DIAGRAMMI» o ITEM A «SCELTA MULTIPLA CON A. G.» o ITEM A «SCELTA MULTIPLA DI PROCEDURE» o ITEM A «LEGAME CAUSALE» p. 263 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 264 TIPOLOGIA CLASSICA DEGLI «ITEM» a) ITEM «VERO/FALSO»: È UN ITEM «A SCELTA» A DUE ALTERNATIVE ESEMPI: • La pelle è la sede del senso del tatto? V F • Il dinamometro è uno strumento che misura la velocità del vento? • Nei paesi mediterranei si coltiva l'olivo? V F V F ATTENZIONE: E’ oramai condivisa l’opinione che gli item «vero/falso semplice» siano SUPERATI e non siano più utilizzati in test o prove sommative e nella valutazione delle competenze professionali. Le motivazioni principali di tale convinzione sono: 1) l’alta probabilità di risposte casualmente corrette (50%) e il fatto che non esista la distrattività. 2) i bambini dai 5 / 6 anni in su sono già in grado di gestire risposte multiple a 3 o 4 alternative con probabilità d'errore molto più bassa (1/3 o 1/4). 3) non possono contenere più di una idea e quindi limitano la possibilità di costruzione dell'item. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 265 TIPOLOGIA CLASSICA DEGLI «ITEM» b) ITEM A «CORRISPONDENZE» ESEMPIO: Collega con delle frecce ogni fiume con la città che la attraversa. FIUMI 1) ADIGE 2)ARNO 3)PIAVE 4) PO 5) TEVERE (1° Elenco) CITTÀ BELLUNO BOLOGNA FIRENZE GENOVA MILANO ROMA VERONA VICENZA TORINO UDINE ANCONA (2° Elenco) ATTENZIONE: L'Item «A Corrispondenze» è, in effetti, un insieme di più item «A Scelta» con numero di alternative pari al numero di elementi del secondo elenco (a destra). L'esempio visto è, dunque, un insieme di 5 diversi item che «mettono in comune» le alternative in modo che la scelta esatta relativa ad ognuno di essi sia un «distrattore» per gli altri. Inoltre, come si può notare, sono state aggiunte ulteriori alternative distraenti. Gli elementi del 2° Elenco devono essere in numero almeno doppio rispetto a quelli dell'Elenco di partenza (1°). Durante la «correzione» della prova è necessario tenere conto di ciò e non bisogna conteggiare l'item «A Corrispondenze» come un unico stimolo. ASPETTI POSITIVI 1) facilita la ricerca dei distrattori 2) racchiude in un unica modalità risolutiva, più conoscenze da valutare. ASPETTI NEGATIVI 1) difficoltà di correzione 2)è difficile usarlo per valutare conoscenze complesse Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 266 TIPOLOGIA CLASSICA DEGLI «ITEM» c) ITEM AD «INTEGRAZIONE LINGUISTICA» ESEMPIO: Completa gli spazi vuoti del testo scegliendo le parole corrette fra quelle scritte nell'elenco in basso. LE PIANTE E L'INVERNO Le piante per vivere e crescere hanno bisogno, oltre che di nutrimento e di aria, di __________, di __________ e di ___________. D'inverno, però, le giornate sono __________ perciò la luce ___________; il sole è meno forte e, quindi, sulla terra arriva meno ___________. L'acqua in circolazione nel terreno e nei fiumi o torrenti è __________ perchè si trova __________ o sotto forma di neve. 1) acqua 2) aumenta 3) calore 4) clorofilla 5) 6) 7) 8) congelata corte diminuisce foglie 8) 9) 10) 11) freddo fusto linfa luce 12) 13) 14) 16) lunghe molta poca potature ATTENZIONE! Gli item ad «Integrazione linguistica» sono ormai SUPERATI e non vanno più utilizzati in test o prove sommative e nella valutazione delle competenze professionali. Le motivazioni principali del loro abbandono sono: 1) La ricerca sul campo ha dimostrato che le abilità linguistiche implicate nella risoluzione sono eccessivamente determinanti rispetto alle abilità che sono il vero oggetto della misurazione (inquinamento dei risultati) 2) Tali quesiti misurano più facilmente il nozionismo poiché risulta molto difficile realizzare item ad «integrazione linguistica» che misurino abilità cognitive più complesse. L'item «Ad Integrazioni» è, in effetti, un insieme di più item «A Scelta» (uno per ogni integrazione) con numero di alternative pari al numero di elementi dell'elenco allegato (in basso). L'esempio riportato è, dunque, un insieme di 8 diversi item che «mettono in comune» le alternative in modo che la scelta esatta relativa ad ognuno di essi sia un «distrattore» per gli altri. Inoltre, come si può notare, sono state aggiunte ulteriori alternative distraenti. Durante la «correzione» della prova è necessario tenere conto di ciò e non bisogna conteggiare l'item «Ad Integrazione Linguistica» come un unico stimolo. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 267 TIPOLOGIA CLASSICA DEGLI «ITEM» d) ITEM «A SCELTA MULTIPLA SEMPLICE» ESEMPI: Item 13 Quale dei seguenti elementi consente una variazione del voltaggio della corrente in un circuito elettrico? 1) 2) 3) 4) Interruttore Reostato Deviatore Resistenza ASPETTI POSITIVI Gli aspetti positivi degli Item «a scelta multipla semplice» sono: 1) rapidità di costruzione da parte dell'Operatore 2) rapidità di somministrazione 3) facilità di comprensione da parte dell'alunno 4) rapidità di elaborazione (con il trattamento informatizzato dei dati non è necessaria nemmeno una correzione preliminare) ASPETTI NEGATIVI Gli aspetti negativi degli Items «A Scelta Multipla Semplice» sono: 1) Inducono alla misurazione del nozionismo da parte dell'Operatore 2) Sono inadatti alla misurazione di abilità cognitive complesse. 3) Inducono l'alunno a rispondere troppo rapida- mente. ATTENZIONE! Gli item «a scelta multipla semplice» sono SCONSIGLIATI in test o prove sommative e nella valutazione delle competenze professionali. Il loro uso va limitato a quelle situazioni in cui è necessaria la misurazione di molte nozioni costituite da nuclei informativi semplici. NON sono adatti alla valutazione di procedure o di capacità complesse. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 268 TIPOLOGIA CLASSICA DEGLI «ITEM» e) ITEM A «MISURAZIONE» (Prestazione) ESEMPI: Item N° 8 Esegui le 6 operazioni sottostanti. Puoi usare il retro del foglio per eseguire i calcoli. Per ogni operazione completamente esatta ti verranno assegnati 3 punti. Il tempo massimo che ti è concesso è di 9 minuti. Non preoccuparti se al termine del tempo previsto vi saranno ancora delle operazioni da completare. a) b) c) d) 378 x 23 = 494 x 386 = 23450 : 234 = ……. Item N° 2 Esegui con righe e squadre la proiezione ortogonale completa della piramide a base quadrata visibile nel foglio da disegno che ti è stato consegnato. Verranno valutati gli errori commessi e, pertanto, il punteggio massimo possibile è 0 (zero). Il tempo stabilito per l'esecuzione dell'Item è di 18 minuti. ASPETTI POSITIVI L'unico aspetto positivo degli Items «A Misurazione» è la possibilità di valutare abilità non misurabili con gli Item «A Scelta» oggi a disposizione. ASPETTI NEGATIVI Gli aspetti negativi degli Item «A Misurazione» di una prestazione sono: 1) Devono essere corretti dall'Operatore con a) notevoli perdite di tempo ed energie b) possibilità di introdurre elementi di soggettività 2) Inducono l'Operatore a non sforzarsi di ricercare Item «A Scelta» adatti alla valutazione delle abilità in esame 3) Consentono scarse possibilità di trattamento statistico con povertà conseguente delle elaborazioni relative ai processi di Taratura delle Prove. ATTENZIONE! Gli item «a misurazione» di una prestazione sono molto usati dagli Operatori anche quando potrebbero essere sostituiti da un insieme di Item «a scelta». Visti i numerosi aspetti negativi, sono vivamente SCONSIGLIATI in test o prove sommative e nella valutazione delle competenze professionali. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 269 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» f) ITEM «VERO/FALSO» MULTIPLO (ATTENZIONE! E' UN ITEM «A PRESTAZIONE»!) ESEMPIO: Problema N° 7: Un signore ha acquistato un televisore che costa £. 890'000. Versa subito 210'000 Lire e si impegna a pagare 8 rate mensili. In questo caso, però, il prezzo del televisore verrà maggiorato del 10% per il pagamento degli interessi. RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE: Puoi calcolare subito a quanto ammonta ogni rata? Puoi calcolare subito a quanto ammontano gli interessi? Puoi calcolare subito quanto costa il televi- sore? Puoi calcolare quanto pagherà con le sole rate? Devi sottrarre gli interessi dal costo del te-levisore? Devi aggiungere a quanto versa subito gli interessi da pagare? Devi aggiungere al costo del televisore gli interessi da pagare? V V V V V V V F F F F F F F Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 FORME - (Base x 2) + (Lato Obliquo x 2) AREE (Base + Altezza) : 2 - Base + Altezza + Lato Obliquo Trapezio Scaleno Diagonale Maggiore x Diagonale Minore) : 2 - Lato x 4 Base x Lato Obliquo - (Altezza x 2) + (Lato Obliquo x 2) Lato x Lato Diagonale Maggiore + Diagonale Minore) : 2 - (Diagonale Maggiore + Diagonale Minore) + (Lato Obliquo x 2) Parallelogramma Base x Altezza - Base Maggiore + Base Minore + Lati Obliqui (Base x Altezza) : 2 - (Base x 2) + Altezza Rombo [(Base Maggiore + Base Minore) x Altezza] : 2 - (Base x 2) + (Altezza x 2) Rettangolo - (Lato Obliquo x 2) + Base [(Base Maggiore + Lato Obliquo) x Altezza] : 2 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEMS» Triangolo Isoscele - Lato x 3 ITEM «A CORRISPONDENZA» MULTIPLA PERIMETRI p. 270 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 271 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» g) ITEM AD «INTEGRAZIONE DI DIAGRAMMI» ESEMPIO N° 1: Item N° 9 Completa gli spazi vuoti del Diagramma scegliendo le parole corrette fra quelle scritte dell'elenco in basso. Legenda: = è causa Localizzazione Geografica Vicinanza al mare Densità di Popolazione Disponibilità di manodopera Disponibilità d'energia 01) Alberi da Legname 02) Altitudine 03) Clima 04) Città 05) Consumo d'Elettricità 06) Materie Prime 07) Natura del Territorio 08) Prodotti dell'Industria 09) Sviluppo Industriale 10) Scambi Commerciali Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 272 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» h) ITEM AD «INTEGRAZIONE DI DIAGRAMMI» - (TIPOLOGIA AD INCLUSIONE CONCETTUALE) ESEMPIO N° 2: Inserisci in modo logico nelle caselle dei grafici le regioni geografiche sotto elencate ESEMPIO: 1. Spagna 4. Regione Balcanica 7. Galizia Soluzione: 2. Regione Iberica 5. Portogallo 8. Regione dell'Atlante 3. Marocco 6. Andorra 9. Andalusia Portogallo Andalusia Regione Iberica Spagna Galizia Andorra Item N° 1 1. Isole Shetland 4. Isole Britanniche 7. Irlanda 2. Islanda 5. Ulster 8. Inghilterra LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» 3. Scozia 6. Gran Bretagna 9. Isole Baleari Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 273 i) ITEM AD «INTEGRAZIONE DI DIAGRAMMI» - (TIPOLOGIA A COMPLETAMENTO RELAZIONALE) ESEMPIO N° 3: Inserisci in modo logico le frecce di collegamento all'interno della rete concettuale facendo attenzione al significato dei due diversi tipi di freccia (vedi leggenda). Prototisti Assorbimento Animali Funghi Fotosintesi Protozoi Eucarioti Alghe Leggenda: = fa parte di ... Ingestione Piante = usa il sistema di nutrizione Soluzione: N.B. Item a Prestazione Prototisti Assorbimento Funghi Animali Fotosintesi Protozoi Eucarioti Alghe Ingestione Piante Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 274 ITEM AD «INTEGRAZIONE DI DIAGRAMMI» - (TIPOLOGIA A COMPLETAMENTO GRAFICO) ESEMPIO N° 4: Completa il circuito della «Porta NOR» inserendo negli appositi tondini grigi il simbolo del corretto elemento funzionale. ATTENZIONE: Gli Item ad «Integrazione di Diagrammi» sono utilissimi nella rilevazione di strutture relazionali complesse. ASPETTI POSITIVI o Possono essere valutate abilità complesse o Misurano la «comprensione profonda» e non il nozionismo ASPETTI NEGATIVI o Sono difficili da realizzare per l'Operatore o I Soggetti devono essere abituati all'uso di diagrammi o Rendono lenta l'immisione dati e sono difficili da correggere (quando necessario) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 275 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» j) ITEM A SCELTA MULTIPLA AD «ALTERNATIVE GENERALI» I nuovi Item a Scelta Multipla ad «Alternative Generali» devono essere utilizzati al posto dei classici Item a Scelta Multipla «Semplice». ESEMPI: Item 19 Un Allievo ottiene in una prova di storia 12 punti, mentre il punteggio medio della classe è 9. Quale sarà il risultato, in «Punti Z» di quell'Allievo: 1. +1 2. -1 3. +0.5 4. -0.5 5. Nessuna 6. Tutte 7. Manca 9. Assurdità Item 27 Quale delle seguenti affermazioni è tratta dal libro «Disputandis urbae et naturam» scritto da Galileo Galilei. 1. Le cose sono legate da legami indissolubili: non si può cogliere un fiore senza turbare una stella. 2. Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato. 3. Tutto ciò che conta può essere contato perchè ciò che oggi non può essere contato, sarà contato domani. 4. Nessuna 5. Tutte 6. Manca 7. Assurdità Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 276 Item 9 L'oggettività di una prova comporta necessariamente: 1. Risultati validi 2. Risultati osservabili 3. Risultati differenziabili 4. Risultati misurabili 5. Esatte (1) e (3) 6. Esatte (2) e (4) 8. Tutte errate 9. Tutte esatte 7. Esatte (3) e (4) OSSERVAZIONE - IL PROBLEMA DELL'«A CASO» E QUELLO DELLA «MEMORIA» NEGLI ITEM A SCELTA MULTIPLA Una critica che viene ordinariamente posta agli Item a Scelta Multipla da parte degli Operatori è quella che l'Allievo può ottenere un buon punteggio anche rispondendo completamente «a caso». Ciò è falso sia dal punto di vista pratico che teorico. Se gli Item sono correttamente costruiti (almeno 4 alternative semplici ed almeno 1 o 2 generali), la prassi docimologica quotidiana mostra che un soggetto che risponda completamente a caso si colloca sempre agli ultimi posti del suo gruppo. Da un punto di vista teorico, poi, la probabilità che un soggetto risponda correttamente a caso, per esempio, ad un Item a 8 alternative è di 0.125 cioè un ottavo (1/8). Ma, la probabilità che risponda esattamente a due Items successivi è pari ad 1/8 per 1/8 cioè 1/64 (0.012). La probabilità per 3 Item scende ad 1/512 (1/8 x 1/8 x 1/8) e così via. Come si può notare, nel caso di Item correttamente costruiti, la possibilità che un soggetto ottenga casualmente un buon risultato in un Test è praticamente nulla. Un'altra critica che viene frequentemente posta agli Item a Scelta Multipla da parte degli Operatori è quella che l'Allievo risulta eccessivamente facilitato in quanto deve solo scegliere fra alternative senza sforzarsi di ricordare. Gli Item a Scelta Multipla ad «Alternative Generali» consentono di superare questo dilemma. Per comprendere in modo corretto il problema, è necessario tener presente i due diversi tipi di memoria utilizzati in queste situazioni: 1) la Memoria di «Riconoscimento» è quella che ci consente di affermare, osservando più entità, quali di esse abbiamo già visto e quali no. Negli Item «A Scelta Multipla» semplice questa viene utilizzata normalmente per individuare l'alternativa corretta 2) la Memoria di «Rievocazione» è quella che ci consente di recuperare un'informazione dal nostro «archivio» mentale in presenza di un opportuno stimolo. E' quella che utilizza, ad esempio, un allievo quando gli viene posta una domanda durante un'interrogazione. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 277 Gli Item a Scelta Multipla ad «Alternative Generali» obbligano l'alunno ad utilizzare entrambi i due suddetti tipi di memoria. L'alternativa generale «Nessuna» costringe, infatti, il soggetto a rievocare la risposta giusta in quanto essa gli è necessaria per poter correttamente giudicare come «errate» tutte le precedenti alternative «normali». Un qualsiasi Item a Scelta Multipla correttamente costruito deve, pertanto, prevedere sempre l'alternativa generale «Nessuna» (oppure «Tutte Errate»). Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 278 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» k) ITEM A SCELTA MULTIPLA «PROCEDURALI» ESEMPIO N° 1: ITEM N° 3 - SITUAZIONE (Domanda) Un’impiegata che lavora alle dipendenze di un vostro subordinato ha chiesto di parlarvi a proposito dell’incompetenza manageriale del vostro subordinato e di sue possibili violazioni della politica aziendale e della legge. E' solo un anno che occupate la vostra posizione, ma durante questo periodo non avete avuto sentore di problemi in relazione al subordinato in questione. Né voi né la vostra azienda avete una politica di «porta aperta», quindi ci si aspetta che gli impiegati comunichino le loro preoccupazioni ai loro immediati superiori prima di portare la cosa all’attenzione di qualcun altro. L’impiegata che desidera incontrarvi non ha discusso la questione con il suo superiore a causa della natura delicata della questione stessa. QUALE DELLE SEGUENTI PROCEDURE METTERESTE IN ATTO: ITEM N° 3 - ALTERNATIVE ( Possibili Risposte ) ALTERNATIVA 1 a) Rifiutate di incontrare immediatamente l’impiegata b) Informate, intanto, il vostro subordinato che l’impiegata ha cercato di aggirare la catena gerarchica senza pero specificare il contenuto della richiesta. c) Incaricate un vostro assistente di controllare, nel frattempo, i rapporti fra il subordinato e l’impiegata. d) Chiedete consiglio su come comportarvi in questa situazione a un collega più anziano che ritenete abbia maggiore esperienza di voi. ALTERNATIVA 2 a) Incontrate subito l’impiegata da sola ed ascoltate le sue ragioni b) Incaricate un vostro assistente di indagare sulle sue accuse se queste vi sembrano fondate c) Incontrate il subordinato per sentire la sua versione della storia d) Prendete i provvedimenti del caso nel confronti del subordinato se le accuse sono veritiere e nei confronti dell’impiegata se le accuse sono false. ALTERNATIVA 3 a) Rimproverate l’impiegata per aver ignorato la catena gerarchica e non la ascoltate subito b) Rifiutate, poi, d’incontrare l’impiegata se prima non discute della questione con il vostro subordinato. c) Incontrate, successivamente, l’impiegata ma solo alla presenza dello stesso subordinato. d) Decidete, seduta stante, cosa fare al termine del colloquio di confronto. ALTERNATIVA 4 a) Fate in modo di saperne di più a proposito dell’impiegata prima di prendere qualsiasi successiva decisione. b) Se le informazioni pervenute sono positive (persona attendibile), incontrate l’impiegata da sola ed ascoltate le sue ragioni c) Incontrate il subordinato da solo per sentire la sua versione della storia d) Indagate personalmente sulle accuse dell’impiegata se queste vi sembrano fondate e) Prendete i provvedimenti del caso nel confronti del subordinato se le accuse sono veritiere e nei confronti dell’impiegata se le accuse sono false. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 279 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» l) ITEM A SCELTA MULTIPLA «PROCEDURALI» ESEMPIO N° 2: PROVA DELL'AREA LOGICO-MATEMATICA Per risolvere bene questa prova devi leggere attentamente ogni problema che ti verrà proposto, ragionare ed immaginare come lo risolveresti. Di seguito a ciascun problema troverai 4 diversi modi per risolverlo. Solo uno é quello giusto mentre gli altri sono sbagliati. Segna con una crocetta il riquadro che contiene il giusto metodo di risoluzione del problema. Problema di esempio: La Mamma ha speso in un negozio 23.600 lire. Ha acquistato 3 scatole di biscotti a 1400 lire l’una. Poi ha comprato 4 buste di piselli surgelati. Quanto é costata ogni busta di piselli? 1) Trovo il costo totale dei piselli. 1) Trovo il costo totale dei biscotti. 2) Divido il costo totale dei piselli per 4 che e’ il numero di buste. 2) Sottraggo, da quanto ha speso la Mamma. il costo di tutti i biscotti. 3) Sottraggo, da quanto ha speso la Mamma, il risul- tato ottenuto al punto 2. 3) Divido il risultato del punto 2 per il numero di buste di piselli. 1) Moltiplico il costo di una scatola di biscotti per il numero di scatole. 1) Trovo il costo totale dei biscotti. 2) Sottraggo, dal risultato del punto 1, quanto ha speso in tutto la Mamma. 3) Divido per il numero di buste di piselli 2) Divido, il risultato del punto 1, per il numero di buste di piselli. 3) Sottraggo, da quanto ha speso la mamma, il risultato del punto 2 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 280 ITEM A SCELTA MULTIPLA «PROCEDURALI» ESEMPIO N° 3: ITEM N° 27 Qui sotto puoi osservare 4 sequenze di immagini che rappresentano la formazione di una molecola di Ozono. Solo una di esse può essere corretta. Metti una crocetta sul numero di quella che ritieni giusta o sul N° 5 se credi che nessuna di esse sia esatta. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 281 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEM» m) ITEM A «LEGAME» - (TIPOLOGIA «STANDARD 5» o «ABCDE») In questa nuova tipologia di quesiti la domanda è costituita sempre da due asserzioni e da un «legame» che le unisce. Tale legame può essere di tipo causale, temporale o logico. ESEMPIO N° 1: ITEM N° 5 Il Protestantesimo è un'eresia perché non riconosce l'autorità del Papa. Scegli una delle seguenti possibilità: 1 Ambedue le asserzioni ed il legame sono veri A 2 Solo le asserzioni sono vere mentre il legame è falso B 3 Solo la prima asserzione è vera C 4 Solo la seconda asserzione è vera D 5 Ambedue le asserzioni sono false E Come si può osservare, la presente tipologia di Item «A Legame» (Standard 5) prevede sempre le 5 medesime alternative in quanto la struttura del quesito continua ad essere la stessa qualsiasi siano le asserzioni ed il legame prescelti di volta in volta. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 282 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEMS» n) ITEM A «LEGAME» - (TIPOLOGIA «A COMPLETAMENTO») ESEMPIO N° 2: (TRATTO DALL'ACCESS TEST «AL42») Item N° 1 La plastica spugnosa, di cui misurare la densità, doveva avere una forma cubica regolare (di 5 centimetri di lato) perchè ... 1 altrimenti non poteva essere spedita alle fabbriche che la lavoravano 2 altrimenti le misurazioni della densità potevano essere falsate 3 altrimenti gli operai più giovani della fabbrica non potevano tagliarla 4 altrimenti la sua sofficità poteva variare di molto 5 (nessuna) Item N° 2 Il reostato Hoan faceva passare una maggiore quantità di corrente quando ... 1 il cursore Djon veniva spostato verso l'alto trascinato dalla barretta Baì 2 la barretta Baì non era collegata al Djon tramite il perno Fueng 3 il contenitore Toki era fatto di un metallo contro le interferenze magnetiche 4 la batteria Katan non era collegata al Misun tramite un cavetto elettrico 5 (nessuna) Come si può osservare, la presente tipologia di Items «A Legame» (Completamento) prevede una prima frase «di partenza» e un numero determinato di frasi «di arrivo» connesse da un legame causale, temporale o logico. ATTENZIONE: La tipologie di Item «A Legame» sono adatte, in genere, per soggetti delle Scuole Medie e Medie Superiori e per adulti con buono o ottimo livello culturale. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 LE NUOVE TIPOLOGIE DI «ITEMS» ITEM A «MATRICE LOGICA» ESEMPIO N° 1 - TIPOLOGIA «336» (TRATTO DALL'ACCESS TEST «LS4») ESEMPIO N° 2 - TIPOLOGIA «54» p. 283 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 284 Gli Item «A Matrice» sono spesso utilizzati per sondare le capacità di ragionamento spaziale dei soggetti operando con figure geometriche, disegni e forme varie. Il loro compito è quello di scoprire alcune «regole» logiche che sono state applicate ai disegni contenuti in una Tabella. Si prega di osservare l'Esempio N° 1 visibile nella pagina precedente. Come è possibile osservare vi è una Tabella fatta da 3 righe e 3 colonne con all'interno delle figure tranne che nell'ultima casella con un punto interrogativo, in basso a destra. Sul lato destro della Tabella, vi sono altre 6 caselle staccate che contengono, al loro volta, un disegno. Il compito dei Soggetti è quello di scoprire quale di queste 6 caselle è quella che manca logicamente nel posto vuoto in basso a destra dove c'è il punto di domanda. Infatti, le forme presenti nelle caselle della Tabella non sono messe a caso ma rispettano delle precise «regole» tenendo presente che la Tabella si «legge» sempre da sinistra verso destra e dall'alto in basso! Nella Tabella, infatti, vi sono 3 tipi diversi di figure: un Cubo, un Cilindro ed un «Sole». Notiamo che in tutte le caselle della prima riga vi sempre un Cubo e in quelle delle seconda riga troviamo sempre un Cilindro. Da ciò comprendiamo, allora, una prima regola che dice: «in ogni riga vi deve essere sempre la stessa figura». In base a questa regola, allora, la figura che manca nella casella col punto di domanda dovrà essere sicuramente un «Sole». ATTENZIONE! Questo non basta! Vi possono essere, infatti, altre regole che é necessario scoprire per individuare la corretta risposta! Come possiamo osservare, nella prima colonna le figure sono libere, nella seconda colonna i disegni sono contornati con un tondo mentre nell'ultima colonna sono racchiusi in un quadrato. Questa è una seconda regola! In base ad essa, allora, nella casella vuota non basta mettere la figura di un «sole» ma dobbiamo cercare, invece, un «Sole» racchiuso in un quadrato. Osservando le caselle staccate a lato, si scopre che il Sole all'interno di un quadrato è proprio la Casella N° 4. É necessario, infine, fare molta attenzione al fatto che le regole devono funzionare in orizzontale (per righe) ed in verticale (per colonne) ma mai in diagonale. Con lo stesso sistema logico è realizzato l'Esempio N° 2 ma esso è più semplice in quanto costituito solo da una riga. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 285 INDICAZIONI OPERATIVE PER LA COSTRUZIONE DEGLI ITEM INDICAZIONI GENERALI 1) Importanza obiettivi o dedicare agli obiettivi più importanti un numero maggiore di Item 2) Numero item o il numero degli Items non deve essere mai minore di dieci (10). In linea di massima, maggiore è il numero di Items più «precisa» è la prova creata. 3) Difficolta' degli item o gli Item devono essere equamente ripartiti secondo la loro difficoltà di risoluzione. È necessario realizzare circa un terzo di Item «facili», un terzo di «media difficoltà» e l’ultimo terzo di Item ragionevolmente «difficili». Gli Items devono essere ripartiti nel Test in base alla loro difficoltà. E' errato porre nel test prima gli Items facili, poi quelli medi ed infine quelli difficili. 4) Carico cognitivo o il numero di Item deve essere fissato in relazione al carico cognitivo del Test predisposto ed in base al tipo di abilità in esame: o maggiore è il carico cognitivo minore deve essere il numero di Items (comunque non meno di 10) o per abilità percettive o manipolative il numero di items deve essere elevato (non meno di 30 o 40) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 286 5) Ordine dei quesiti o gli Item devono essere raggruppati il più possibile per: o «argomento» (Item di uno stesso obiettivo didattico) o «continuità logica e cronologica» (ad esempio, conservare coerenza nella analisi di nessi causali o nella successione temporale degli eventi) o «tipologia» (non alternare in modo confuso, ad esempio, Item «a prestazione» con Item «a scelta» oppure diverse tipologie di Item a scelta) 6) Grafica ed impaginazione o gli Item devono essere scritti con caratteri facilmente leggibili lasciando ampio spazio fra un quesito ed un altro. Uno spazio anche maggiore deve essere lasciato fra sezioni diverse della Prova. In Test «percettivi» controllare maggiormente la «distanza» fra Items e la «trasparenza» delle pagine. 7) Modalita' di esecuzione o Ogni prova deve prevedere: esempi iniziali per consentire di familiarizzare con il compito proposto tempi massimi di esecuzione consegne scritte realizzate il più possibile con un linguaggio semplice e chiaro esclusione del «foglio risposte» individuale: i «fogli risposte» sono schede in cui ogni soggetto segna, item per item, quella che ritiene la risposta giusta lasciando «pulito» il Test vero e proprio che può essere così riutilizzato. Tale pratica è negativa in quanto l’uso di un foglio a parte per le risposte può provocare: interferenze nel processo di pensiero risolutivo della prova un sovraccarico della memoria a breve termine errori nel riportare l’alternativa prescelta nel Test sul Foglio risposte (scambio di riga, errori di casella, ecc.) o il controllo delle condizioni logistiche e strumentali o o o o IL METODO «CERT» Nella rilevazione di competenze professionali relative a soggetti adulti riteniamo di estrema rilevanza l'applicazione del Metodo «CERT» sviluppato dall'Équipe di Ricerca di Dieudonné Leclercq del Dipartimento di Tecnologia dell'Educazione dell'Università di Liegi.Il suddetto metodo parte dal presupposto che essere competenti significa avere la capacità di fornire risposte a problemi ma anche, al tempo stesso, di valutare quanto si è certi della correttezza delle risposte fornite. Questo significa sapere, ma anche saper valutare le proprie conoscenze e quindi avere una visione realistica di sé. Il «Metodo CERT» consente di rispondere alle seguenti domande: o quanto sa il soggetto di quel particolare argomento? o quanto è realistica l’immagine che egli ha della sua competenza? Sa valutarsi? o si sovrastima? Si sottostima? E quanto? o è coerente nell’autovalutarsi? Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 287 In sistesi si riportano alcune indicazioni al fine di fornire una prima possibilità di approccio conoscitivo sul metodo CERT. a) l'indice di realismo e la misurazione della autostima dei soggetti Nella vita e nel lavoro ognuno è chiamato più o meno frequentemente a risolvere problemi: fornire informazioni tecniche non di routine ad un cliente, applicare una procedura insolita per ottenere il risultato voluto, individuare cosa sostituire in uno strumento non funzionante, ecc. In tutte queste situazioni ciò che importa è: o individuare una soluzione o valutare le probabilità della sua correttezza o essere consapevoli delle conseguenze di un eventuale errore. Questi fattori condizionano il comportamento concreto delle persone. Essere competenti significa avere, tra le varie caratteristiche, la capacità di fornire risposte a problemi e, al tempo stesso, di valutare quanto si è certi della correttezza delle risposte fornite. Questo significa sapere, ma anche saper valutare le proprie conoscenze e quindi avere una visione realistica di sé. b) Il Metodo CERT si fonda su due componenti fondamentali: o l’impiego di Test formati da Item A Scelta multipla con soluzioni generali o l’indicazione, quesito per quesito, da parte di chi risponde, del Grado di Certezza con cui ha risposto. Pertanto, compilare un Test costruito con il Metodo CERT comporta per ogni Item: o scegliere l’alternativa ritenuta corretta. o dichiarare quanto si è certi della correttezza della risposta fornita. Questo significa che è necessario: i. scegliere una Fascia di certezza ii. indicare un Grado di certezza, cioè la probabilità della risposta di essere esatta. In base ai principi teorici precedentemente espressi relativi al Metodo CERT, una risposta esatta, accompagnata da un alto grado di certezza, dovrà ottenere un punteggio superiore alla stessa risposta con un grado di certezza inferiore. Al contrario, nel caso di risposta sbagliata, la penalità da assegnare ad una certezza elevata sarà superiore alla penalità ottenuta da un grado di certezza inferiore. In sintesi: i. Risposta corretta + Certezza elevata = Alto Punteggio ii. Risposta corretta + Bassa certezza = Basso Punteggio iii. Risposta errata + Certezza elevata = Alta Penalità. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 288 iv. Risposta errata + Bassa certezza = Bassa Penalità. In base al principio appena illustrato, alla fine della prova, viene attribuito un punteggio globale unitario che è la combinazione di due dimensioni: o le conoscenze possedute (numero di risposte corrette) o la capacità di valutarle (gradi di certezza). c) Il realismo e i risultati Chi è convinto al cento per cento di rispondere correttamente ad ogni domanda che gli si pone, ed invece le sbaglia tutte, non ha certamente una visione realistica di sé, si sovrastima e, probabilmente, in campo professionale, può essere considerato "pericoloso" per l'organizzazione a cui appartiene. Viceversa, chi risponde correttamente a quasi tutti Items proposti ma ritiene che le sue risposte possano essere con alta probabilità errate si sottostima ampiamente e, come nel caso precedente, dimostra un bassissimo grado di realismo. Possedere una visione realistica di sé, in relazione alle proprie conoscenze, significa sapersi autovalutare, dimensione questa fondamentale in ogni situazione. Riteniamo che poter misurare correttamente tale capacità costituisca, oggi, un fatto innovativo di sicuro interesse per l'ambiente del lavoro. Attraverso una serie di specifici calcoli, basati sul numero di risposte corrette ed i relativi gradi di certezza, è possibile infatti stimare esattamente l’Indice di Realismo di chi ha risposto al Test, la sua eventuale Sovrastima e Sottostima, ed infine la sua Coerenza nell’autovalutarsi. Risulterà, dunque, possedere il massimo di Realismo colui che fornirà, alle domande del Test, risposte tutte corrette con certezza 100 o tutte risposte sbagliate con certezza 0 (zero). Al contrario, risulterà completamente «irrealista» chi risponderà sempre correttamente o sempre in modo errato rispettivamente con il grado 0 (zero) e 100 di certezza. d) Analisi generale» del test Dopo l'applicazione di una prova è possibile elaborare delle semplici ma importantissime formule di calcolo che ci consentono di operare quella che viene definita come «Analisi Generale» del test. Tale «Analisi Generale» fornisce delle informazioni di base estremamente rilevanti per controllare se la prova costruita è adatta al campione esaminato ed inoltre consente di operare confronti fra i risultati di classi diverse. L' «Analisi Generale» della Prova consiste in: 1. Calcolo e controllo dell' «Indice di Facilità» 2. Calcolo e controllo dell' «Indice di Varianza» 3. Calcolo e controllo dell' «Indice di Omogeneità» L' «indice di facilità» del test Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 289 L'«Indice di Facilità» è un parametro numerico che indica quanto una prova sia globalmente facile o difficile rispetto al campione di soggetti che è stato esaminato. L' «indice di varianza» del test L' «Indice di Varianza» è un parametro numerico che indica quali siano le capacità discriminative di una Prova cioè quanto riesce a differenziare i soggetti dotati di diverse capacità. L'«Indice di Varianza», a differenza dell'Indice di Facilità, è influenzato dal numero di soggetti del campione esaminato. Più basso è il numero di soggetti, più è possibile che un «outsider» (soggetto fuori dalla normalità) influenzi i risultati dell'Indice. Il «Range» (oscillazione massima ammissibile) dell'Indice di Varianza, pertanto, non è unico ma cambia in relazione alla numerosità del gruppo di Soggetti sottoposto all'analisi. La ricerca docimologica ha stabilito i seguenti «Range» dell' «Indice di Varianza»: L' «indice di omogeneità» del test L' «Indice di Omogeneità» è un parametro numerico che indica il grado di «coerenza interna» del Test e cioè quanto i suoi Item stiano valutando tutti lo stesso oggetto della misurazione. Nel momento in cui la Prova è stata creata, infatti, ogni Item dovrebbe essere stato predisposto in modo tale da valutare un aspetto particolare dell'abilità generale che costituiva l'obiettivo della misurazione. Pertanto, se il Test è stato costruito correttamente, tutti gli Item dovrebbero essere «omogenei» (cioè «simili» nelle modalità di misurazione ed il Test avrà complessivamente un alto «Indice di Omogeneità». Se, viceversa, uno o più Item stanno misurando «altro» rispetto all'obiettivo del Test, allora essi risulteranno «disomogenei» ed il Test avrà un insufficiente «Indice di Omogeneità» complessivo. Il controllo degli indici generali del test Nella pagina successiva è possibile osservare la tabella operativa che deve essere utilizzata per l'effettuazione dell'«Analisi Generale» del Test. Questa va compilata utilizzando i simboli grafici, visibili ai piedi della Tabella stessa, i quali vanno inseriti negli appositi spazi relativi agli Indici secondo le indicazioni fornite dai «Parametri per la Classificazione». Al termine, è necessario compilare la sezione «Risultati» individuando, tramite le regole visibili nell'apposito riquadro, se un Test è da eliminare, rivedere oppure «ottimale». Se il Test è da «eliminare» è inutile procedere all'Analisi Parametrica degli Item (che analizzeremo successivamente) e, pertanto, sarà necessaria una completa rivisitazione della stessa Prova con una sua strutturazione «ex novo». e) l’analisi parametrica degli item L'«Analisi Parametrica degli Items» è così poiché si basa sull'esame di 6 Parametri fondamentali di ogni Item e sulla valutazione comparata dei risultati emersi dalla loro analisi. La scelta di utilizzare solo l'Analisi Parametrica degli Item non è dovuta al fatto che riteniamo l'Analisi «per Modelli» poco attendibile. ma perché risulta inadatta agli scopi degli Utenti. L'«Analisi degli Item per Modelli», infatti, per la sua complessità teorica ed operativa, è più consona al mondo della ricerca scientifica in ambito psicologico. Viceversa, l'Analisi Parametrica degli Item può essere utilizzata, senza alcuna controindicazione, da tutti coloro che costruiscono Test per la valutazione oggettiva Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 290 delle abilità in qualsiasi campo d'indagine sia esso scolastico, sociometrico o relativo alla ricerca cognitiva ed aziendale sul campo. L'«indice di facilità» dell'ITEM L'«Indice di Facilità» è un parametro numerico che indica quanto un Item sia facile o difficile rispetto al campione di soggetti che è stato esaminato. L’ «indice di varianza» dell'item L' «Indice di Varianza» è uno dei parametri numerici utilizzati per determinare quali siano le capacità discriminative di un Item, cioè quanto riesca a differenziare gli soggetti dotati di diverse capacità. L’«indice di omogeneità» dell’item L' «Indice di Omogeneità» è un parametro numerico che indica quanto l'item stia valutando lo stesso oggetto della misurazione di tutti gli altri. Nel momento in cui la prova è stata creata, infatti, ogni item dovrebbe essere stato predisposto in modo tale da valutare un aspetto particolare dell'abilità generale che costituiva l'obiettivo della misurazione e, pertanto, ciascun item dovrebbe essere «coerente» con tutti gli altri. Il «rapporto a/r» dell’item (rapporto Absent/Right) In un Item il numero di risposte «non date» non deve essere troppo elevato in quanto ciò produrrebbe i seguenti effetti negativi: 1. un elevato numero di risposte «non date» può indicare che l'Item è ambiguo (non consente ai soggetti di decidere quale sia la risposta esatta e quali le errate) 2. un eccessivo numero di risposte «non date» non consente una corretta elaborazione statistica dei restanti parametri degli Item. L' «indice di discriminatività» dell'item L' «Indice di discriminatività» è il migliore parametro numerico per avere un’indicazione su quali siano le capacità discriminative di un item cioè quanto riesca a differenziare le competenze dei soggetti. L' «analisi delle alternative» dell'Item L' «analisi delle alternative» dell'item non è un parametro numerico unitario semplice (derivabile da un'unica formula), ma è costituito da un processo di valutazione di come i soggetti del campione abbiano risposto alle diverse alternative dell'item stesso. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 291 SEZIONE 2 IL LAVORO DEL GRUPPO 1 Il lavoro di questo gruppo per l’elaborazione dei test è iniziato con la descrizione dettagliata delle competenze tecnico professionali del “Tecnico Superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato” espresse in forma sintetica e organizzandole in modo analitico-gerarchico. Le singole abilità e conoscenze sono state strutturate partendo da azioni più complesse e scindendole in sub-azioni componenti arrivando fino a sette livelli gerarchici di definizione. Da questa descrizione analitica sono state ricavate alcune domande aperte e schede risposta a queste correlate (PRETEST). Sono stati elaborati punteggi e pesi legati sia alla presenza che alla correttezza della risposta. Il gruppo ha sottoposto il Pretest, così ottenuto, ad operatori esperti per arrivare, attraverso l’analisi delle risposte, alla strutturazione di domande chiuse e alla predisposizione di un test. Si ringraziano per la cortese disponibilità dimostrata le seguente aziende i cui esperti hanno partecipato alla fase di sperimentazione del PRETEST: VVS Viaggi Vacanze Soggiorni Padova Jokey Viaggi Bresseo di Teolo Renbel Travel Verona Europlan Bardolino Di seguito un diagramma di flusso che descrive le attività di Gruppo 1 per la elaborazione dei test: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Definizione Profilo professionale ordinato in modo gerarchico AVVIO SI’ Livello sufficiente dettaglio p. 292 OUTPUT PROFILO DETT. INPUT DATI NO Migliore specifica Elaborazione pretest domande aperte e schede di correzione PRETEST & SCHEDE CORREZIONE SI’ Raccolta dati Attraverso somministrazione esperti NO Ulteriori sommminstrazioni SU INFORMAZIONI INTERVISTE ESPERTI TEST MULT. CHOICE TEST VALIDATO DA SPERIMENTAZIONE Definizione test Per beneficiari finali Sperimentazione sul target di progetto OUTPUT PRETEST SCHEDA MODALITA’ INPUT RISPOSTE ESPERTI TEST GRUPPO 1 PER BENEFICIARI INPUT DATI SPERIMENTAZIONE ED EVENUTUALI MODIFICHE Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 293 1. METODOLOGIA SEGUITA PER LA DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PROFILO PROFESSIONALE IN UNA MAPPA DELLE COMPETENZE Al fine di poter elaborare dei test, le competenze “ideali” possedute dalla figura professionale vanno articolate in termini unità di competenza costituite da conoscenze e da abilità operative in quanto parti costitutive delle competenze stesse, in altre parole si deve costruire una struttura gerarchica che definiamo Mappa delle competenze Le conoscenze vanno codificate, poi, in termini di «reti concettuali» - nozioni collegate da legami logici, causali, temporali, ecc. - espresse in modo «inclusivo» mentre le «abilità» operative vanno definite in termini di «procedure» organizzate gerarchicamente. Per essere chiari, facciamo un esempio con un argomento noto: la guida di un autoveicolo. Immaginiamo che la Figura Professionale da definire sia quella, ad esempio, di un Autista di Taxi. Una competenza tecnico professionale espressa in modo generale potrebbe essere o Essere in grado di condurre il Taxi rispettando il Codice Stradale. La competenza in esame è costituita da unità di competenza, conoscenze (codice stradale, motore e meccanica dell'auto) e abilità operative (guidare). Il lavoro che un Esperto (ad esempio il miglior Tassista di Roma) dovrebbe fare è fornire consulenza nello splittare le conoscenze e le abilità inerenti alla competenza. Affinché quanto precedentemente espresso risulti chiaro, facciamo vedere operativamente come si dovrebbe procedere. Ogni conoscenza viene codificata in base ai concetti in essa inclusi che a loro volta sono scomposti in concetti ancora più semplici ed, infine, spiegati con una o più definizioni. Nella spiegazione di ogni concetto devono essere incluse anche le sue “relazioni” ( logiche, causali, temporali...) con gli altri eventuali concetti con cui esso si collega. Bisogna notare come le singoloe abilità siano azioni collegate in una successione temporale (cioè procedure) organizzate in modo gerarchico, cioè un’azione più complessa è scissa, se necessario, nelle sue sub-azioni componenti. SCHEDA DELLA FIGURA PROFESSIONALE «TASSISTA» COMPETENZA (1): Guida del Taxi rispettando il Codice Stradale. 1. Codice Stradale 1.1 Segnali 1.1.1 Segnali di Pericolo Questo tipo di segnali hanno tutti una forma triangolare ed indicano ... 1.1.1.1 Attraversamento pedonale Questo segnale indica la presenza di ..... 1.1.1.2 Curva pericolosa 1.1.1.3 (...omissis) 1.l.2 Segnali di Divieto (...omissis) 1.2 Incroci 1.2.1 Incroci a 2 vie (...omissis) ecc. 2. Motore 2.1 Componenti del motore 2.1.1 Pistoni Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 294 I Pistoni sono dei cilindri che scorrono nella camera di scoppio (vedi diagramma 3). Essi sono connessi all'albero a camme tramite.... Servono per trasformare l'energia di scoppio in movimento .... 2.1.2 Albero a camme (...omissis) 2.1.3 Candele (...omissis) 2.2 Funzionamento (...omissis) ecc. 3. Accensione dell'autoveicolo 3.1 Innestare il freno a mano o controllare che sia inserito 3.2 Premere la frizione e tenerla sempre premuta 3.3 Innestare la chiave d'accensione 3.4 Ruotarla, attendere l'avvio e rilasciarla 4. Partenza 4.1 Preparare l'auto 4.1.1 Sistemare specchietti 4.1.2 Mettere la cintura 4.1.2.1 Agganciare la cintura 4.1.2.2 Tensionare la cintura (...omissis) 4.2 Inizio movimentazione (...omissis) 5. Guida (...omissis) 6. Arresto (...omissis) 7. Parcheggio 7.1 Parcheggio con auto ferma in linea (avanti-retro) con la nostra auto 7.1.1 Accostare con auto muso a muso 7.1.2 Arretrare diritti fino a che lo specchietto della mia auto arriva alla mezzeria della macchina ferma. 7.1.3 Ruotare velocemente tutto a destra il volante arretrando molto lentamente (...omissis) 7.2 Parcheggio con auto ferma inversa rispetto alla nostra auto (...omissis) .... e così via ...... Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 PROFILO PROFESSIONALE DETTAGLIATO GERARCHICO – MAPPA DELLE COMPETENZE E ORGANIZZATO p. 295 IN MODO Profilo professionale dettagliato e organizzato in modo gerarchico 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (T.I.C) nell’attività professionale quotidiana 1.1 Padroneggiare le tecniche di raccolta e trattamento delle informazioni nell’attività professionale quotidiana 1.1.1 Essere in grado di raccogliere dati e informazioni utili per l’attività professionale 1.1.1.1 Conoscere le fonti più idonee per raccogliere dati e informazioni utili 1.1.1.1.1 Persone fisiche 1.1.1.1.2 Istituzioni 1.1.1.1.3 Aziende, associazioni, enti vari non istituzionali 1.1.1.1.4 Mezzi di comunicazione (stampa, radio, TV, internet…….) 1.1.1.2 Saper utilizzare le fonti più idonee per raccogliere dati e informazioni utili 1.1.1.2.1 Saper contattare e comunicare con persone e aziende, enti, associazioni (con chi,dove, quando, come parlare) 1.1.1.2.2 Conoscere le modalità per comunicare con le istituzioni del territorio (a quali istituzioni chiedere che cosa, come, quando, dove, a chi rivolgersi….) 1.1.1.2.3 Essere in grado di utilizzare i mezzi di comunicazione per raccogliere informazioni 1.1.1.2.3.1 Stampa (nazionale, internazionale, locale, specializzata) 1.1.1.2.3.2 Radio-TV: canali nazionali, internazionali, locali, programmi specializzati 1.1.1.2.3.3 Internet (utilizzando motori di ricerca, siti professionali, portali turistici ecc.) 1.1.1.2.3.4 Posta elettronica: a chi e come chiedere informazioni 1.1.1.2.3.5. Newsgroup o chat su internet 1.1.2. Essere in grado di elaborare le informazioni utili 1.1.2.1 Essere in grado di scrivere documenti o report con software diversi utilizzando funzioni avanzate (indici, modelli, stili, incorporazione di oggetti dinamici, ecc.) 1.1.2.2 Essere in grado di utilizzare un foglio di calcolo per effettuare analisi statistiche ed elaborazioni grafiche 1.2 Avvalersi di tecniche di comunicazione e di informazione (T.I.C) nell’attività professionale quotidiana 1.2.2. Valutare l’utilizzo attuale delle Tecniche di Informazione e Comunicazione e delle loro potenzialità rispetto agli obiettivi strategici dell’azienda 1.2.2 Conoscere le strategie di marketing e di comunicazione possibili con le T.I.C. 1.2.3 Essere in grado di integrare le politiche di marketing dell'azienda con le opportunità Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 296 offerte dalle T.I.C. 1.2.4 Essere in grado di fornire servizi aggiuntivi agli utenti attraverso le T.I.C. 1.2.5 Conoscere gli strumenti utilizzabili attraverso le T.I.C. per integrare il SIM (Sistema Informativo di Marketing) 1.2.7 Essere in grado di definire gli obiettivi di marketing di un sito o di un programma radiotelevisivo 1.2.7 Valutare le opportunità dell'e-commerce con riferimento al prodotto turistico offerto 1.2.8 Essere in grado di gestire le problematiche organizzative legate all'introduzione del commercio elettronico in azienda 1.2.10 Essere in grado di strutturare una presentazione utilizzando un software per presentazioni multimediali 2. Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione applicate al settore turistico 2.1. Elaborazione di un’analisi SWOT: acronimo di Strengths (Punti di Forza), Weaknesses (Punti di Debolezza), Opportunities (Opportunità), Threats (Minacce). L'analisi SWOT è una delle metodologie attualmente più diffuse per la valutazione di progetti e fenomeni. Si tratta di un procedimento di tipo logico, mutuato dall'economia aziendale, che consente di rendere sistematiche e fruibili le informazioni raccolte circa un tema specifico e fornisce informazioni fondamentali per la definizione di politiche e linee di intervento. L'esaustività e la bontà della valutazione condotta con metodologia SWOT, quindi, sono funzione della completezza dell'analisi "preliminare". Il fenomeno o il progetto oggetto di valutazione, infatti, devono essere approfonditamente studiati al fine di mettere in luce tutte le loro caratteristiche, strutturali e congiunturali, ed evidenziare eventuali relazioni e sinergie con altre proposte e situazioni. Per fare ciò non è sufficiente conoscere nel dettaglio il tema specifico, ma si rende necessaria la piena conoscenza del contesto all'interno del quale questo si colloca. Una volta raccolte tutte le informazioni che si ritiene siano necessarie per la definizione di un quadro quanto più completo possibile del tema specifico e del contesto all'interno del quale questo si colloca, è possibile procedere alla valutazione. Attraverso l'analisi SWOT è possibile evidenziare i punti di forza e di debolezza al fine di far emergere quelli che vengono ritenuti capaci di favorire, ovvero ostacolare o ritardare, il perseguimento di determinati obiettivi. Più specificamente nell'analisi SWOT si distinguono: 2.1.1 fattori endogeni che possono essere punti di forza o punti di debolezza. Si considerano tutte quelle variabili che fanno parte integrante del sistema stesso, sulle quali è possibile intervenire per perseguire obiettivi prefissati. 2.1.2 fattori esogeni che possono costituire opportunità o rischi, ossia l’insieme delle variabili esterne al sistema che però possono condizionarlo sia positivamente che negativamente. In quest'ultimo caso non è possibile intervenire direttamente sul fenomeno, ma è opportuno predisporre strutture di controllo che individuino gli agenti esogeni e ne analizzino l'evoluzione al fine di prevenire gli eventi negativi e sfruttare quelli positivi. L'efficacia di questa metodologia d'indagine dipende, in modo cruciale, dalla capacità di effettuare una lettura "incrociata" di tutti i fattori individuati nel momento in cui si definiscono le politiche. E' Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 297 necessario, infatti, appoggiarsi sui punti di forza e smussare i difetti per massimizzare le opportunità e ridurre i rischi. Per rendere più agevole tale lettura "incrociata" i dati vengono, solitamente, presentati in forma di tabella sintetica e poi descritti più diffusamente. L'analisi, dunque, si sostanzia nella classificazione dei risultati dell’ indagine "preliminare" all'interno di un diagramma predefinito che agevoli l'individuazione delle priorità di intervento ed offra un valido supporto all'attività di programmazione. Inoltre, attraverso l'individuazione delle opportunità e dei rischi connessi all'adozione di un determinato progetto o di una particolare politica, si offre al decisore la possibilità di fare leva su aspetti sinergici o su opportunità esogene e di individuare le azioni preventive da attuare per limitare l'impatto di eventuali fattori di rischio. Nel complesso, dunque, la valutazione SWOT è un utile strumento a sostegno delle attività operative di soggetti pubblici e privati. Per realizzare un’analisi SWOT, propedeutica alla definizione di un piano marketing, occorre raffigurare un quadro d’insieme contenente le potenzialità turistiche espresse o latenti di un territorio e i plus o minus dello stesso. L’analisi SWOT viene fatta attraverso la ricognizione [da effettuare tramite interviste ad opinion leader, analisi dei dati sui flussi turistici in possesso degli organi preposti (APT, Regione, Comuni, Provincia), interviste motivazionali dirette ai turisti, censimento diretto sul territorio] dei principali fattori che attribuiscono valore alla risorsa turistica e che possono essere compresi nell’analisi SWOT come punti di forza o di debolezza. Tali fattori possono essere: 2.1.1.1 Fattori naturali, costituiscono l’insieme delle attrattive utilizzabili a fini turistici per valorizzare il territorio. Possono essere considerate come entità a se stanti, e dunque capaci da sole di attrarre potenziali turistici, o in maniera integrata tra di loro attraverso una comunicazione dedicata. Alcuni fattori naturali possono essere la posizione geografica, il Clima, l’Idrografia, l’Orografia, la Flora e la Fauna esistente; 2.1.1.2 Fattori sociali, sono l’insieme delle caratteristiche sociali di una zona che caratterizzano il territorio. Possono essere la Lingua regionale, la Mentalità della popolazione residente, il senso di Ospitalità nei confronti dei turisti, gli Usi e i costumi, la Storia, la Cultura, la Gastronomia locale e le specialità alimentari, la Politica locale di accoglienza dei turisti, il Costo della vita, l’Ecologia, il senso di Sicurezza degli ospiti; 2.1.1.3 Fattori strutturali, sono l’insieme degli elementi artificiali costruiti dall’uomo che rendono usufruibili le potenzialità espresse dai due fattori precedenti. Sono le Comunicazioni ferroviarie, le Comunicazioni aeree, l’insieme della Rete di trasporti urbani (bus, tram, taxi) e la loro fruibilità, esistenza di fonti energetiche, la dotazione di attrezzature alberghiere ed extralberghiere, i Teatri, i Musei, gli Stadi, le Guide turistiche. 2.1.1.4 Fattori aggiunti o strumentali sono l’insieme delle attività ideate per permettere la divulgazione, la diffusione della conoscenza dei fattori esistenti in un territorio e la fruibilità delle stesse. Sono l’insieme delle iniziative pubblicitarie, delle Manifestazioni culturali, degli Avvenimenti sportivi, del Materiale promozionale predisposto, delle forme di Assistenza ai turisti, delle modalità attuative di strumenti pubblici per il Controllo costi, di un Marchio d’Area a garanzia del turismo. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 298 2.2 Costruzione di un piano di marketing strategico. Partendo dai risultati dell’analisi SWOT e alla luce delle sue risultanze, devono essere sviluppate alcune analisi sull’ambiente interno al territorio, sull’ambiente esterno e sulla concorrenza. 2.2.1 Analisi dell’ambiente esterno all’area di riferimento. 2.2.1.1 nota: azione sviluppata al punto 3.6.1. In questa fase si utilizzano i dati emersi dalle analisi quantitative e qualitative sviluppate in precedenza 2.2.1.2 Segmentazione del mercato turistico in relazione ai punti di forza delineati nell’analisi SWOT; 2.2.2 Analisi dell’ambiente interno, inteso come stato di fatto del territorio. 2.2.2.1 nota: azione sviluppata al punto 3.6.2. In questa fase si utilizzano i dati emersi dalle analisi quantitative e qualitative sviluppate in precedenza 2.2.2.2 analisi delle potenzialità di crescita; 2.2.2.2.1 valutare il livello di know – how delle imprese e degli enti preposti al turismo; 2.2.2.2.2 valutare la tipologia e la qualità dei servizi offerti sul territorio; 2.2.2.2.3. valutare l’assetto sociale in termini di: 2.2.2.2.3.1. governo della città (eventuali piani urbanistici, iniziative di valorizzazione della cultura e del turismo, ecc.) 2.2.2.2.3.2. coinvolgimento dell'associazionismo tra privati e fra enti 2.2.2.2.3.3. capacità di sviluppo dei servizi da parte dei privati e del pubblico 2.2.2.2.3.4. condizioni di legalità e coesione sociale sul territorio (calcolo dell’indice di criminalità) 2.2.2.2.3.5. ammontare degli investimenti in comunicazione turistica 2.2.2.2.4 valutare il Rapporto qualità \ prezzo dei servizi offerti; 2.2.2.2.5 analizzare l’esistenza di un’immagine complessiva della marca, se esiste, o del territorio sul mercato turistico; 2.2.3. Analisi del mercato turistico : 2.2.3.1 individuare i bisogni e le attese del cliente e/o consumatore per qualificare la domanda; 2.2.3.1.1 analizzare i fattori che influenzano la domanda: 2.2.3.1.1.1. motivi del viaggio, 2.2.3.1.1.2. tempo libero a disposizione, 2.2.3.1.1.3. reddito 2.2.3.1.1.4. propensione al consumo (marginale e non) 2.2.3.1.1.5. prezzo dei servizi 2.2.3.1.1.6. moda turistica, 2.2.3.1.1.7. fattori naturali 2.2.3.1.1.8 fattori sociali 2.2.3.1.1.9 fattori economici. 2.2.4 Analisi della concorrenza attuale o potenziale 2.2.4.1. identificazione dei Competitor d’area, di settore o di prodotto, 2.2.4.2. identificazione delle loro strategie, dei loro obiettivi, dei loro punti di forza e debolezza, della capacità di risposta competitiva che dimostrano 2.2.4.3. confronto tra aziende/aree/territori con prodotti simili, venduti agli stessi prezzi e rivolti alla medesima clientela Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 299 2.2.4.4. confronto tra aziende/aree/territori che offrono gli stessi prodotti o gli stessi servizi o prodotti sostitutivi 2.3. Identificazione della strategia di marketing: individuazione ed elaborazione del marketing mix (il marketing mix è l’insieme degli elementi che l’azienda può utilizzare per mettere a punto la migliore strategia relativa al mercato che intende aggredire); attraverso l’utilizzo degli elementi del Marketing Mix, sapientemente miscelati, si riescono a creare prodotti /servizi che rispondono esattamente alle aspettative del consumatore; gli elementi del marketing mix sono: la distribuzione, la comunicazione, il prezzo, il prodotto 2.3.1. la distribuzione. Elaborare una strategia distributiva significa individuare il canale distributivo (Place) compatibile con la restante strategia che assicura la reperibilità del prodotto turistico dal consumatore prescelto attraverso l’identificazione dei target. Place può essere efficacemente studiata ed analizzata sotto tre aspetti, che, pur differenti tra loro, possono essere integrati e sfruttati nel miglior modo: 2.3.1.1. il punto di vendita inteso come migliore localizzazione dal punto di vista fisico del punto vendita; 2.3.1.2. il merchandising, inteso come insieme di metodologie e tecniche atte ad incrementare, anche attraverso stimoli psicologici, le vendite. 2.3.1.3. il canale distributivo che è l’insieme dei passaggi che la merce o il prodotto fa per arrivare al consumatore. Svolge una serie di fondamentali funzioni tra cui: 2.3.1.3.1 funzione produttiva, intesa come arricchimento di valore dovuto al trasferimento nello spazio, nel tempo e nelle quantità di un prodotto 2.3.1.3.2 funzione finanziaria, in quanto gli operatori che partecipano al processo distributivo pagano i prodotti che acquistano dai loro produttori e dunque l’azienda produttrice non deve aspettare che il prodotto faccia tutti i passaggi e venga venduto sul mercato. 2.3.1.2.3 funzione economica, direttamente correlata alla precedente, in quanto i diversi operatori che intervengono nella catena distributiva si accollano gli eventuali rischi di invenduto sollevando ogni altro soggetto dal rischio che il prodotto una volta arrivato sul mercato non incontri i gusti e le preferenze dei consumatori. 2.3.1.4.Si distinguono nella prassi commerciale tre tipi di canali distributivi: 2.3.1.4.1 canale lungo, in cui il bene o il servizio passa dal produttore, al grossista, al dettagliante ed infine al consumatore; 2.3.1.4.2. canale medio o breve, in cui il bene o il servizio passa dal produttore, al dettagliante, al consumatore; 2.3.1.4.3 canale diretto o corto, in cui bene o il servizio passa direttamente dal produttore al consumatore. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 300 2.3.1.5. Il canale distributivo del prodotto turistico ha delle peculiarità in quanto è composto da intermediari turistici che non acquistano il prodotto ma fanno solo da intermediari tra il produttore e il turista. 2.3.1.5.1. gli intermediari turistici sono: 2.3.1.5.1.1 Tour operator: impresa specializzata nella pianificazione e nella realizzazione di viaggi/vacanze preconfezionati e prepagati che vengono venduti al pubblico dagli agenti di viaggio (dettaglianti) 2.3.1.5.1.2 agenzie di viaggio, (retailer o dettaglianti): operatori che vendono al pubblico singoli servizi di biglietteria (aerea, marittima, terrestre, ferroviaria, ecc.), alberghieri o al dettaglio i Package dei tour Operator 2.3.1.5.1.3 tour organizer, impresa specializzata che opera solo su commessa fornendo opera di consulenza, prestazione diretta di alcuni servizi e definizione di un prezzo del committente.complessivo per l'intero package erogabili solo nei confronti 2.3.1.5.1.4. wholesaler, impresa che acquista gli invenduti di altri tour operator e li rivende direttamente al pubblico 2.3.1.6. la qualificazione giuridica degli intermediari. Dal punto di vista giuridico FATTORE COMUNE di tutte queste forme di intermediazione è il rappresentare una attività di agenzia ex art. 1742 Codice civile. 2.3.1.6.1. Art. 1742 Codice Civile:” col contratto di agenzia una parte assume stabilmente l’incarico di promuovere per conto dell’altra verso retribuzione la conclusione di contratti in una zona determinata”. 2.3.1.6.2..L’attività di agenzia presuppone un mandato ex art. 1703 codice Civile: “il mandato è il contratto mediante il quale una parte si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra”. Il MANDATO può essere: 2.3.1.6.2.1. CON RAPPRESENTANZA, in cui i mandatari operano in nome e per conto del mandante (ex art. 1704) spendendone il nome; 2.3.1.6.2.2. SENZA RAPPRESENTANZA: i mandatari operano in nome proprio ma per conto dei mandanti (ex. Art 1705). Così l’Agente di viaggio agisce in base ad un mandato con rappresentanza del T.O. spendendone il nome. Qualsiasi atto nell’esecuzione del contratto viene fatto dal mandatario (agente di viaggio) è come se fosse stato fatto dal mandante (T.O.). Unico contratto perché gli effetti sono in capo al mandante.Il Tour operator agisce invece come mandatario senza rappresentanza agendo in nome proprio ma per conto del mandante (fornitore del servizio). Necessitano due contratti uno di acquisto (intermediazione) e uno di vendita (trasferimento degli effetti del contratto in capo al mandante) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 301 2.3.1.7. la caratteristica del canale distributivo turistico è che non si realizza la c.d. “funzione economica” perchè i soggetti che intervengono nella distribuzione del prodotto turistico non acquistano nè rivendono nulla, ma assemblano, ideano e creano, combinando tra loro i diversi addendi che compongono un pacchetto, un nuovo prodotto. 2.3.1.8. I contratti alla base dell’intermediazione, ossia gli accordi pattizi tra fornitore del servizio e tour operator possono essere stipulati sotto forma di: 2.3.1.8.1. allotment, contratto mediante il quale il Tour Operator impegna anticipatamente i servizi turistici ad un prezzo concordato riservandosi di recedere dall’impegno, senza il pagamento di penali, entro una scadenza prestabilita (termine di release), trascorsa la quale pagherà una penale progressiva nel tempo fino a raggiungere l'intero prezzo di acquisto. 2.3.1.8.2. vuoto per pieno, in cui il Tour Operator acquista e paga prima della stagione turistica, i servizi turistici (posti letto in albergo, spazio aereo, posti ristorante, ecc.) per un periodo determinato, assumendo direttamente il rischio dell'invenduto e spuntando prezzi assai bassi che in genere riversa sul cliente 2.3.1.8.3. tariffe confidenziali, in cui il tour operator ottiene un prezzo di favore a cui aggiunge una provvigione di agenzia. Non vi è qui alcun impegno e non vi è dunque alcun rischio 2.3.1.9. Le principali funzioni svolte dall’intermediario turistico sono: 2.3.1.9.1. ramificazione territoriale, in quanto attraverso l’inserimento in un catalogo turistico il fornitore usufruisce della distribuzione e dei fornitori (agenzie di viaggio) del tour operator e dunque arriva a clienti/turisti in tutte le zone in cui non era presente 2.3.1.9.2. assistenza pre e post vendita al turista, 2.3.1.9.3. merchandising, identificazione del punto vendita con loghi, marchi, slogan e allestimenti coordinati. 2.3.1.9.4. punto vendita: ogni dettagliante diventa venditore del fornitore. 2.3.1.9.5. centrale finanziaria, il TO incassa e paga trattenendo la differenza come provvigione 2.3.1.9.6. informazioni sul mercato, l’ADV conosce il cliente ed ha conoscenza diretta di quello che cerca. 2.3.2 la comunicazione. Per elaborare la strategia promozionale si utlizzano 2.3.2.1. il mix promozionale: insieme di metodi che vengono utilizzati dall’azienda per comunicare con il pubblico potenziale. Il mix si compone di: 2.3.2.1.1. Pubblicità, termine generico con cui si intende qualsiasi forma di presentazione e promozione di idee, beni o servizi effettuata da un soggetto ben identificato, solitamente dietro compenso. Si divide in: 2.3.2.1.1.1. Pubblicità inserzionistica, che è qualsiasi forma, a pagamento, di presentazione o promozione realizzata da un definito offerente attraverso qualsiasi mezzo che non comporti contatti diretti. Può essere utile quando si devono introdurre Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 302 nuovi prodotti, quando si devono incentivare le vendite nei confronti della concorrenza o quando necessita un richiamo e un rafforzamento dell’immagine aziendale. 2.3.2.1.1.2 Pubblicità tramite i Mass Media, che è l’utilizzo di forme stampate o audiovisive. 2.3.2.1.1.3 Pubblicità esterna, che è l’impiego ottimizzato della cartellonistica, dei manifesti, e permette di utilizzare al massimo il potere visivo delle immagini che arrivano prima e si fermano più a lungo delle parole. 2.3.2.1.2 Pubbliche Relazioni, che comprendono una molteplicità di iniziative tese a mantenere, migliorare o proteggere l’immagine di un’azienda o di un prodotto nei confronti degli utenti potenziali o reali. E’ l’insieme continuo e pianificato di contatti e rapporti condotti a livello personale teso soprattutto alla conservazione e alla formazione dell’immagine. 2.3.2.1.3 Promozione delle vendite, che comprendono tutti gli incentivi di breve periodo volti a incoraggiare gli acquisti o le vendite. 2.3.2.1.4 Vendita personale, ossia la presentazione orale ad uno o più acquirenti potenziali 2.3.2.2. analisi delle tecniche di comunicazione; 2.3.2.2.1. Valutare l'insieme dei segnali che l'impresa deve emettere per raggiungere destinatari specifici quali i clienti, i distributori, gli azionisti, le istituzioni pubbliche, il personale interno. 2.3.2.2.2.elaborare una comunicazione efficace tenendo conto di alcuni elementi: 2.3.2.2.2.1. La fonte o emittente: chi emette il messaggio; 2.3.2.2.2.2. La codifica: la trasformazione del pensiero che si vuole trasmettere in forma simbolica. L'emittente, tenendo conto delle caratteristiche del target a cui vuol far pervenire il messaggio, definisce quali simboli (linguaggio, suoni o immagini), dovranno essere utilizzati per comunicarlo; 2.3.2.2.2.3. Il canale: il mezzo attraverso il quale il messaggio raggiunge il ricevente. Si dovrà stabilire quale mezzo di comunicazione utilizzare per far pervenire il messaggio al destinatario (televisione, stampa, radio, ecc.); 2.3.2.2.2.4. Il destinatario: colui a cui il messaggio è rivolto; 2.3.2.2.2.5. La decodifica: il processo attraverso il quale il ricevente assegna un significato ai simboli emessi dalla fonte. Il messaggio trasmesso, una volta ricevuto dal destinatario, verrà da esso interpretato; 2.3.2.2.2.6. La risposta: la reazione del target al ricevimento del messaggio; 2.3.2.2.2.7 Il feed-back: la parte di risposta che il ricevente rimanda all'emittente. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 303 2.3.2.2.3. verifica dell’efficacia della comunicazione; 2.3.2.2.4 analisi dell'andamento delle vendite successiva all’azione di comunicazione; 2.3.2.3 elaborazione degli strumenti di comunicazione; 2.3.2.3.1. creazione di catalogo, depliant, la brochure o folder. Tali strumenti assolvono la duplice funzione commerciale, in quanto contengono i prezzi, le condizioni, gli sconti e le promozioni, e promozionale, in quanto è il principale strumento con cui si comunica con il mercato. 2.3.2.3.2. elaborazione della strategia creativa di un catalogo o di un depliant; 2.3.2.3.2.1. valutazione del posizionamento di mercato desiderato e corrispettiva attribuzione di un ruolo preciso ed identificabile al prodotto in relazione al target cui ci si rivolge; 2.3.2.3.2.2. dedicare particolare attenzione alla copertina, in quanto la maggior parte dei lettori non va al di là; 2.3.2.3.2.3. invogliare il consumatore con materiali e grafica ed esprimere posizionamento in maniera molto diretta; 2.3.2.3.2.4. elaborare un testo accattivante, in quanto il consumatore legge se si riesce ad interessarlo 2.3.2.2.2.5. prendere a riferimento 5 componenti: 1 Obiettivi: cosa realizzare attraverso l’uso della brochure 2 Target: chi è il nostro consumatore 3 Benefici: quali saranno i benefici del cliente attraverso l’acquisto del package 4 Supporto: dare un motivo al consumatore per credere ai benefici. 5 Tono: assegnare una personalità al prodotto cercando di comunicarla in quanto spesso si vende la marca e non il prodotto. 2.3.3 il prezzo Elaborare la strategia di prezzo, ossia determinare l'importo che viene corrisposto per l'ottenimento di un bene o un servizio di cui siano stati determinati utilità e valore. E' una delle variabili del marketing mix insieme a prodotto, promozione e distribuzione. Infatti il consumatore paga un certo prezzo per un dato prodotto, che viene promosso con specifiche modalità e che viene distribuito attraverso un dato canale. Il prezzo influenza direttamente il livello della domanda, determina la redditività dell'attività, influenza la percezione del prodotto o della marca fornendo un'idea di qualità e permette un confronto diretto con i beni succedanei presenti sul mercato. 2.3.3.1. Il processo di formazione del prezzo si articola in diverse fasi quali: 2.3.3.1.1 fissazione degli obiettivi che possono essere orientati: 2.3.3.1.1.1 Alla sopravvivenza. Si mira alla sensibilità del mercato rispetto alla riduzione di prezzo, soprattutto in corrispondenza di Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 304 situazioni di eccesso di capacità produttiva, forte concorrenza, cambiamento nei gusti dei consumatori. 2.3.3.1.1.2 Al profitto. Si procede alla stima della domanda e dei costi e si opta per quel prezzo che permette di massimizzare il profitto, il flusso di cassa, o la redditività dell'investimento. 2.3.3.1.1.3 Alle vendite. Si mira a massimizzare il volume di affari o la quota di mercato, o ad assicurare un determinato tasso di crescita delle vendite. 2.3.3.1.1.4 Al comportamento della concorrenza. Il fine è quello di stabilizzare i prezzi per allinearli con quelli dei concorrenti. 2.3.3.1.2. La determinazione della domanda che è influenzata da alcune variabili: 2.3.3.1.2.1. possibilità e volontà del mercato di pagare un determinato prezzo; 2.3.3.1.2.2. immagine del prodotto che consente prezzi più elevati; 2.3.3.1.2.3 concorrenza, la cui assenza o presenza permette variazioni sostanziali; 2.3.3.1.2.4 ulteriori esborsi che si devono affrontare per svolgere il viaggio 2.3.3.1.3 La stima dei costi, ossia l'impegno economico che un'azienda deve sostenere per realizzare la produzione del prodotto turistico. I costi fissano il livello minimo al di sotto del quale la produzione viene effettuata in perdita. Nella fissazione del prezzo l'impresa cercherà di coprire tutti i costi, siano essi di produzione, di distribuzione, di vendita più il margine di guadagno.Tale valutazione si effettua analizzando: 2.3.3.1.3.1 Costi fissi, ossia quei costi indipendenti dalla quantità prodotta (es. il canone d'affitto); 2.3.3.1.3.2 Costi variabili, quindi direttamente connessi al livello di produzione (es. il costo del materiale utilizzato). 2.3.3.1.3.3 costi totali, ossia l'insieme dei costi fissi e dei costi variabili 2.3.3.1.3.4 costi diretti, attribuibili direttamente ad un'unità di prodotto (es. il costo delle materie prime) 2.3.3.1.3.5 costi indiretti, non riferiti al prodotto (es. le spese di ricerca e sviluppo, l'affitto, ecc.). 2.3.3.1.4 valutazione dei fattori interni ed esterni al territorio o alla singola azienda 2.3.3.1.4 1 fattori interni o endogeni: 2.3.3.1.4.1.1 obiettivi strategici, che dipendono dai convincimenti imprenditoriali e dalle stime occupazionali a disposizione; 2.3.3.1.4.1.2 posizionamento, in quanto attraverso la fissazione del prezzo si ottiene il punto di contatto tra ciò che l’azienda vuole essere e ciò che di fatto è nella mente del consumatore; Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 305 2.3.3.1.4.1.3 obiettivi di marketing, in quanto tutte le decisioni devono essere omogenee ed integrate in un ottica globale di marketing; 2.3.3.1.4.1.4 caratteristiche del prodotto, in termini di capacità di erogazione e sua sostituibilità; 2.3.3.1.4.1.5 i costi di produzione che varia da azienda ad azienda e dunque non permettono il solo effetto imitativo tra concorrenti; 2.3.3.1.4.2 fattori esterni o esogeni : 2.3.3.1.4.2.1 qualità del prodotto o del servizio, intesa sia come qualità intrinseca, che come capacità dell’azienda di far percepire la qualità del servizio erogato; 2.3.3.1.4.2.2 domanda, disaggregando la domanda si ottengono, attraverso la segmentazione, target che devono avere almeno due requisiti: il desiderio di acquistare quel prodotto e la reale disponibilità finanziaria all’acquisto; 2.3.3.1.4.2.3 struttura dei costi, in quanto ogni azienda ha una propria struttura dei costi per cui occorre verificare la capacità del prezzo di remunerare o coprire il complesso dei costi; 2.3.3.1.4.2.4 grado di competizione, caratteristico di ogni settore e di ogni segmento; 2.3.3.1.4.2.5 grado di differenziabilità del prodotto, ossia possibilità di personalizzazione del prodotto che consente di dissociarsi dal prezzo di mercato: si può basare tanto su elementi reali che su elementi non esistenti o non fondamentali, perché l’importante è che questi vengano percepiti come tali dal mercato. 2.3.3.1.5 La scelta del metodo per la determinazione del prezzo che può essere basata su criteri razionali/matematici o irrazionali/empirici; 2.3.3.1.5.1 criteri razionali/matematici 2.3.3.1.5.1.1 Metodo full costing: metodo di calcolo che permette la determinazione del costo pieno del prodotto attraverso la sommatoria dei costi dei suoi singoli componenti. E’ il metodo di calcolo che nel campo turistico viene utilizzato dai Tour Operator per la definizione del prezzo di un pacchetto turistico. Schematicamente il tour Operator individua una serie di costi specifici, ossia di costi immediatamente riconducibili all’acquisizione di uno specifico servizio, a cui aggiunge un Mark UP, ossia una quota di costi comuni, oneri figurativi e utile desiderato. I costi comuni sono i costi generali ossia tutti quei costi non riferibili direttamente all’acquisizione di un bene o servizio, mentre gli oneri figurativi sono una quota ipotetica di mancati ricavi che si sarebbero ottenuti con investimenti alternativi Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 306 2.3.3.1.5.1.2 Metodo direct costing. metodo di calcolo basato sulla determinazione degli oneri e dei costi che si sostengono per una intera produzione e non per un singolo prodotto. metodo usato quando non è utile o risulta impossibile determinare i costi specifici dei singoli componenti del prodotto, in quanto c’è una forte incidenza dei costi fissi. Per questo motivo si ricorre al cosiddetto “Break Even Point” (B.E.P.), ossia al punto di pareggio tra costi e ricavi o punto critico in cui i costi eguagliano i ricavi. Con il B.E.P. si effettua una previsione della produzione che occorre vendere per assicurare la copertura dei costi ed il conseguimento di un utile. 2.3.3.1.5.2 criteri irrazionali/empirici; 2.3.3.1.5.2.1 metodo del valore percepito in cui la determinazione del prezzo viene effettuata, invece che a partire dai costi sostenuti dal venditore, utilizzando il valore percepito dall'acquirente, che si cercherà di aumentare utilizzando gli elementi del marketing mix non legati al prezzo. Il fattore determinante nell'adozione di tale metodo è l'individuazione del valore che il mercato attribuisce all'offerta. Il problema che si pone è sostanzialmente quello di effettuare una determinazione quantitativa della percezione della qualità, ostacolo che si cerca di superare con l'adozione di metodologie di misurazione delle preferenze di consumo tramite, ad esempio, ricerche di mercato. 2.3.3.1.5.2.2 metodo della determinazione del prezzo sulla base dei prezzi della concorrenza, in cui si determinano i prezzi basandosi sull'analisi della concorrenza. In tal modo non si tiene conto del fatto che la dinamica dei costi è diversa da azienda ad azienda e dunque è diversa anche la redditività: il terrore di “essere fuori mercato” rende necessario e vitale l’adeguamento a quanto fanno gli altri in termini di prezzo trascurando tutte le altre variabili del marketing mix. 2.3.3.2. valutare la peculiarità del prezzo in campo turistico, occorre dunque tener conto: 2.3.3.2.1. l’immaterialità del servizio offerto, che rende difficile la percezione da parte del cliente di cosa sta acquistando, della qualità insita nel prodotto e soprattutto del rapporto prezzo/qualità che viene invece sviluppato a posteriori, una volta consumato il servizio; 2.3.3.2.2. una struttura dei costi totali delle aziende turistiche che in genere presenta una forte incidenza dei costi fissi; 2.3.3.2.3. una modesta dimensione rispetto al mercato con esclusione delle grandi imprese di trasporto e delle compagnie aeree; 2.3.3.2.4. una strategicità del personale nella qualità dei servizi; 2.3.3.2.5. un costo unitario che è direttamente influenzato dalla Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 307 quantità dei servizi erogati; 2.3.3.2.6. l’alta deperibilità dei prodotti; 2.3.3.2.7. alcuni elementi dei prodotti turistici (pacchetti all inclusive) sono determinati dagli enti pubblici e quindi non manovrabili (ad esempio gli ingressi ai musei); 2.3.3.2.8. lo sfasamento temporale che esiste tra il momento in cui si crea il prezzo ed il momento in cui si eroga effettivamente il servizio; 2.3.3.2.9. l’elevato coinvolgimento psicologico ed emotivo del turista; 2.3.3.2.10. l’impossibilità di stoccaggio ed immagazzinamento dei prodotti turistici. 2.3.4. il prodotto: elaborare la strategia di prodotto. Il prodotto costituisce un elemento che tende al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze del mercato obiettivo o target, nella convinzione che il consumatore non acquista il prodotto di per sé, ma, piuttosto, per i vantaggi che ne può trarre. Con il termine prodotto, dunque, si intende, in senso lato, tutto ciò che può essere offerto ai consumatori per soddisfare un loro desiderio o bisogno. Nella prassi comune, tuttavia, si associa alla parola "prodotto" un oggetto fisico, anche se, a ben vedere, essa racchiude un concetto più esteso, comprendendo anche servizi, persone, luoghi, attività, organizzazioni e idee. Ogni prodotto va “posizionato” nella mente del consumatore come bene adatto al soddisfacimento di un certo potenziale o reale bisogno. 2.3.4.1. il prodotto turistico va inteso nel senso più ampio possibile: con il termine di “prodotto” si intende un insieme più o meno coordinato di servizi che vengono erogati ai turisti. Si compone sempre di due fattori che sono caratteristici del settore: 2.3.4.1.1. fattori ambientali, rappresentati dal complesso delle attrattive materiali ed immateriali che caratterizzano l'area di destinazione delle vacanze ed il tipo di soddisfazioni psicofisiologiche che i turisti ritengono di poter trarre da esse; 2.3.4.1.2. fattori strumentali, costituiti dal complesso dei servizi offerti dalle imprese turistiche che, attraverso le loro prestazioni, rendono effettivamente fruibili le attrattive espresse dai fattori ambientali. 2.3.4.2. Il prodotto turistico può essere dunque definito come l’insieme dei fattori naturali, culturali, religiosi, umani, commerciali, infrastrutturali, di accessibilità di un’area. Il prodotto “vacanza” non è solo un insieme di singoli fattori materiali ed immateriali, ma è un insieme di componenti interdipendenti e complementari. 2.3.4.3. caratteristiche del prodotto turistico 2.3.4.3.1. intangibile, in quanto si vende qualcosa di immateriale e non un bene concreto, testabile e su cui dunque fare agevolmente delle politiche di marca; 2.3.4.3.2. inseparabile, in quanto non è separabile l’aspetto produttivo e l’aspetto del consumo: mentre infatti i prodotto industriale si progetta su specifiche tecniche, si crea e poi al momento giusto si vende, il servizio si crea e si eroga all’istante con la partecipazione del cliente; Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 308 2.3.4.3.3. complesso, in quanto formato da più componenti che coesistono e che pariteticamente contribuiscono alla soddisfazione del cliente; 2.3.4.3.4. non immagazzinabile, in quanto proprio perché inseparabile non permette un immagazzinaggio del prodotto: nelle aziende industriali il magazzino svolge anche una funzione di “polmone” che assorbe i momenti di surplus produttivo da utilizzare poi in un secondo momento nei momenti di massima richiesta del prodotto, mentre in campo turistico ciò che non si vende oggi non si può vendere domani; 2.3.4.3.5. agevolmente differenziabile, in quanto basti pensare a come spesso delle destinazioni uguali vengano vendute in maniera diversa sia dal punto di vista della tipologia di vacanza che della tipologia di target; 2.3.4.3.6. eterogeneo dal punto di vista tipologico, in quanto tutte le località in linea teorica potrebbero essere prodotto turistico; 2.3.4.3.7. deperibile, in quanto non può essere conservato per essere poi venduto in periodo di forte richiesta; 2.3.4.3.8.. fruibile solo quando il cliente è presente ed ha già acquistato; 2.3.4.3.9. difficilmente programmabile per la difficile prevedibilità dei flussi e dei comportamenti della domanda. 2.3.4.4. da un punto di vista tecnico nel turismo il prodotto può essere: 2.3.4.4.1. incoming (o inbound) per indicare tutti i servizi sia ricettivi che complementari (visite, escursioni, tour ecc.) offerti ai turisti in arrivo 2.3.4.4.2. outgoing (o outbound) in riferimento al turista in partenza. 2.3.4.4.3. sia i servizi incoming che outgoing possono assumere la forma di : 2.3.4.4.3.1. servizi isolati semplici se prevedono una sola prestazione (per esempio un trasporto aereo o una prenotazione alberghiera); 2.3.4.4.3.2.. servizi isolati composti se prevedono più prestazioni (per esempio un trasporto aereo e una prenotazione alberghiera); 2.3.4.4.3.3.. complessi quando si ha un insieme di servizi isolati tra i quali quelli di trasporto e di ricettività che vengono venduti in maniera unitaria. Questi servizi complessi sono indicati nella prassi comune come prodotto turistico o Package turistico se organizzato da un operatore autorizzato che intende poi rivenderlo. Il Package è l'integrazione di più servizi turistici quali i servizi di trasporto e di soggiorno, in particolari aree o località di destinazione che i tour Operator acquistano, assortiscono e vendono al pubblico ad un prezzo unitario. 2.3.4.5. elementi costitutivi di un pacchetto turistico sono: 2.3.4.5.1. periodo è l’intervallo di tempo che intercorre tra il momento della partenza e quello dell’arrivo del turista, inteso sia come durata (una Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 309 settimana, un week end, ecc.) sia come epoca (estate, inverno, alta stagione, ecc.). 2.3.4.5.2. servizi sono le prestazioni fornite ai viaggiatori. Generalmente si parla di: 2.3.4.5.2.1 servizi palesi per indicare quelli visibili al cliente (trasporti, alloggio, escursioni, ecc.) 2.3.4.5.2.2 servizi occulti per indicare quelli di cui il viaggiatore non ha percezione (i fax e le telefonate per le prenotazioni e le conferme, il lavoro di organizzazione, ecc.), 2.3.4.5.2.3 servizi primari quelli senza i quali il viaggio non può esistere (trasporto e ricettività) 2.3.4.5.2.4 servizi secondari quelli che invece lo migliorano e lo perfezionano. I servizi secondari possono a loro volta essere di: 2.3.4.5.2.4.1. accoglienza (servizi offerti al viaggiatore in arrivo o in partenza quali interpreter assistance o meeting, transfer), 2.3.4.5.2.4.2 di accesso (insieme di servizi che permettono la massima fruibilità del territorio visitato quali visite e escursioni) 2.3.4.5.2.4.3 accessori (servizi che vengono messi a disposizione del viaggiatore per assisterlo quali cambio valute, spedizione bagagli assicurazione, ecc.). 2.3.4.5.3. L’itinerario è l’insieme di elementi (percorso, periodo, mezzi di trasporto e servizi) che permette di soddisfare lo scopo del viaggio. Tali elementi si condizionano a vicenda e vanno scelti in maniera conseguente. 3. Censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico 3.1. effettuare un’analisi socioeconomica del territorio; 3.1.1 analizzare l’evoluzione della popolazione e delle attività economiche (artigianato, piccola industria e terziario avanzato) e dei loro flussi in entrata e in uscita; 3.1.1.1.rilevare presso il Comune, la Provincia e la Camera di Commercio i dati relativi le licenze rilasciate; 3.1.1.2 l’indotto creato dalle varie attività; 3.1.1.3 la presenza di distretti industriali o di centri di eccellenza; 3.1.1.4 presenza di Ente Fiera e l’entità delle sue attività; 3.2. analizzare l’accessibilità ed il livello di utilizzo delle risorse turistiche ambientali ed infrastrutturali; 3.2.1 censire ed analizzare le risorse accessibili e non; 3.2.1.1 raccogliere la documentazione utile presso gli enti preposti (Curia,Comuni, Provincia, Demanio, Associazioni, Fondazioni, Privati); Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 310 3.2.1.2. analizzare e valutare il grado e le modalità di fruibilità delle risorse, interrogando gli enti preposti (Curia , Comuni, Provincia, Demanio, Associazioni, Fondazioni, Privati); 3.2.1.3 analizzare la frequenza delle visite alle risorse accessibili attraverso la rilevazione diretta e indiretta. Rilevazione indiretta attraverso i dati da analisi statistiche dell’APT, proloco o della Provincia o interrogare direttamente i custodi di alcuni siti (vedi chiese, ville private, ecc.) 3.2.1.4 analizzare le potenzialità attrattive di risorse non accessibili e valutare l’importanza storico-artistica dei siti, il contesto ambientale, la loro rilevanza nel contesto territoriale; 3.2.1.5. valutare l’impegno economico necessario per rendere disponibili tali risorse attraverso un ipotesi di budget che preveda; 3.2.1.5.1 quantità e qualità delle risorse umane per rendere accessibili i siti considerati; 3.2.1.5.2 costi di manutenzione ordinaria e straordinaria; 3.2.1.5.3 ricavi da biglietteria e/o da finanziamenti da privati, e/o regionali, e/o nazionali e/o comunitari, 3.3. valutare il livello di integrazione tra i siti di interesse e la loro raggiungibilità; 3.3.1 analisi delle modalità di raggiungimento dei siti di interesse; 3.3.1.1. consultare una cartina stradale del territorio; 3.3.1.2. rilevare i percorsi dei mezzi pubblici; 3.3.1.3. consultare una cartina della sentieristica; 3.3.2 verificare l’esistenza di itinerari che connettono i siti in esame; 3.3.3 definire nuovi itinerari percorribili; 3.3.3.1. analizzare l’esistenza di tematismi in grado di collegare il territorio; 3.3.3.2. studiare connessioni storico-artistiche, enogastronomiche, tradizioni artigianali, paesaggistico-ambientali; 3.4. analizzare la filiera turistica locale, ossia le attività collegate al turismo. Essa è composta da: - trasporti (di tutte le tipologie compresi il noleggio di auto, cavalli, biciclette, scooter, etc.); - intermediazione (agenzie viaggi e tour operator); - informazione (servizi di accoglienza pubblica e privata); - alloggio (tutte le attività ricettive, alberghi, campeggi, agriturismi, appartamenti, case per ferie); - ristorazione (dalla ristorazione rapida allo slow food); - intrattenimento (diurno e di prima serata, dallo sport al cinema); - shopping e artigianato (dal merchandising alle produzioni locali, dal mercatino locale alle “abilità” di nicchia). 3.4.1 censire il numero delle imprese coinvolte nella filiera turistica presenti sul territorio di interesse; attraverso una ricerca da effettuarsi presso gli enti preposti al rilascio delle licenze: Provincia, Comune, Camera di Commercio; 3.4.2 valutare le loro caratteristiche tipologiche; 3.4.2.1 analizzare il target di clienti cui si riferiscono e la tipologia dei servizi erogati verificando la categoria di appartenenza (ad esempio alta, medio , bassa – numero delle stelle per le strutture ricettive, ecc). Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 311 3.4.2.2.verificare l’eventuale assegnazione delle certificazioni ISO 9000, ISO 14.000, EMAS; 3.4.2.3 verificare l’appartenenza a catene internazionali; 3.4.2.4. verificare l’appartenenza ad un marchio di qualità; 3.4.2.5. verificare l’esistenza di consorzi, cooperative o altre forme associate per la gestione di tutto o parte dell’attività tipica. 3.5 Analizzare il livello di infrastrutturazione del territorio in termini di 3.5.1 modalità di raggiungimento dell’area; e distanze da aeroporti, stazione ferroviaria, caselli autostradali, strade statali, strade provinciali, ecc.; 3.5.1.1 consultare una cartina stradale 3.5.1.2 ricerca diretta sul territorio 3.5.2 studiare il sistema viario del territorio e il suo stato di percorribilità; 3.5.2.1 verificare la raggiungibilità dei siti di interesse turistico; 3.5.2.2.verificare la possibilità di transito e stazionamento di bus turistici; 3.5.2.3.verificare presenza e dislocazione di piste ciclabili; 3.5.2.4.verificare la presenza e la navigabilità di eventuali corsi fluviali e/o canali collettori; 3.5.2.5.verificare la presenza e l’efficienza del trasporto pubblico; 3.6 analizzare le tendenze del mercato turistico, l’offerta e la domanda turistica esistente attraverso l’analisi dei dati forniti dagli organi pubblici preposti (Azienda di Promozione Turistica, assessorato al turismo della Regione, assessorato al turismo della Provincia, uffici statistica del comune, della locale C.C.I.A.A., della Provincia e della Regione, ufficio studio dell’ENIT),; 3.6.1. analisi quantitativa e qualitativa della domanda in termini di consistenza dei flussi turistici, tendenze future, potenzialità di crescita e mercati di provenienza, provenienza geografica, tipologie di turismo prevalente, tipologia di alloggio preferita, motivazioni principali, durata media del soggiorno, modalità di prenotazione.. (tramite le succitate fonti). 3.6.2. analisi quantitativa e qualitativa dell’offerta turistica esistente in termini di : 3.6.2.1.consistenza del patrimonio ricettivo. 3.6.2.2 consistenza e composizione del patrimonio agenziale 3.6.2.3 esistenza di forme di associazionismo e modalità di intermediazione nella vendita del prodotto turistico; 3.6.2.4 consistenza e fruibilità delle risorse naturali 3.6.2.5 consistenza, fruibilità e capacità di attrazione delle risorse naturali, sociali, strutturali e aggiunte identificate con l’analisi SWOT 3.6.2.6 grado di conoscenza delle risorse da parte del pubblico potenziale 3.6.2.7 capacità di attrarre i consumi turistici (rapporto numero dei turisti/residenti) 3.6.3 consistenza della situazione ambientale in termini di qualità (grado di conservazione della natura, delle acque, dell'aria, grado di contenimento dell'inquinamento acustico, esistenza di aree protette) e delle pressioni esercitate sull'ambiente (popolazione, infrastrutture, agricoltura, industria, esistenza di una rete di monitoraggio della gestione dei rifiuti) 3.6.4 rilevazione dei principali indicatori turistici: 3.6.4.1. Dimensione media degli esercizi ricettivi – Alberghi. Algoritmo di calcolo: (Numero letti esercizi alberghieri per stelle (1....5) + Numero letti residenze turistico alberghiere) / (Numero esercizi alberghieri per stelle (1....5) + Numero Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 312 residenze turistico alberghiere) Interpretazione: Dimensione media degli esercizi alberghieri (numero medio di posti letto per esercizio); 3.6.4.2.Utilizzazione lorda – Alberghi. Algoritmo di calcolo: [(Presenze totale alberghi + Presenze residenze turistico alberghiere) * 100) / (Numero letti alberghi per stelle (1....5) + Numero letti residenze turistico alberghiere) * 365] Interpretazione: Indice di utilizzazione delle strutture alberghiere 3.6.4.3.Rilevazione del movimento turistico: Utilizzazione lorda - Altre strutture. Algoritmo di calcolo: (Presenze totale altre strutture * 100) / (Numero letti altre strutture * 365) Interpretazione: Indice di utilizzazione delle altre strutture; 3.6.4.4.Indice di utilizzazione lorda (U.L.): rapporto tra le presenze registrate negli esercizi e la disponibilità di letti alberghieri espressi in termini di giornate-letto: UL=P/(L*G)*100 dove P = presenze registrate negli esercizi, L = letti degli esercizi corrispondenti, G = numero delle giornate di disponibilità dei letti al lordo delle chiusure stagionali 3.6.4.5.Rilevazione del movimento turistico: Percentuale presenze in alberghi – Stranieri. Algoritmo di calcolo: (Presenze stranieri alberghi + Presenze stranieri residenze turistico alberghiere)/ (Presenze totale alberghi + Presenze totale residenze turistico alberghiere) * 100 Interpretazione: Peso delle presenze straniere negli alberghi e nelle residenze turistico alberghiere sul totale delle presenze negli alberghi e nelle residenze turistico alberghiere 3.6.4.6. Durata media del soggiorno. Algoritmo di calcolo: Presenze totale / Arrivi totale. Interpretazione: Numero medio di nottate trascorse da un cliente in una struttura ricettiva. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 313 4. Analisi del mercato turistico di riferimento del territorio 4.4 Identificare il segmento di mercato turistico locale. 4.1.1. suddividere in gruppi di utenti omogenei e significativi, dove ogni gruppo può essere selezionato come obiettivo da raggiungere con una specifica azione di marketing. 4.1.2.individuare quali percezioni, necessità, esigenze, preferenze, caratteristiche od altri simili aspetti motivazionali, di scelta o di comportamento collegano fra loro un medesimo gruppo di acquirenti. 4.1.3. utilizzare criteri per la segmentazione in base a criteri Socio demografici, Economici, Psicografici, Motivazionali o ricorso a più criteri incrociabili 4.5 Identificare le caratteristiche di un segmento di mercato : 4.2.1. quantificabile 4.2.2. misurabile 4.2.3. identificabile 4.2.4. raggiungibile 4.2.5. difendibile 4.2.6 appetibile 4.6 identificare il grado di attrattività di un segmento 4.3.1. sufficientemente grande, 4.3.2. delimitato 4.3.3 potenziale 4.3.4. insoddisfatto 4.3.5. remunerativo 4.4. per ogni segmento identificato definire il posizionamento della zona, della marca, della singola azienda. Il posizionamento è necessario per capire come i consumatori percepiscono il prodotto tramite un esame delle immagini che questo proietta nelle loro menti e dei bisogni che soddisfa. 4.4.1. definire lo spazio che il prodotto o la marca può occupare in un dato mercato ed il modo in cui sono percepiti da un gruppo rilevante di consumatori rispetto ai prodotti concorrenti. 4.4.2. misurare le percezioni che gli acquirenti hanno riguardo alle alternative che loro offre il mercato 4.4.3. definire gli obiettivi del posizionamento 4.4.3.1. obiettivo di difesa, permette di mantenere le posizioni raggiunte dal prodotto nel segmento in cui opera. 4.4.3.2. obiettivo di riposizionamento, permette di spostare il prodotto in un segmento più idoneo creatosi per varie concause 4.4.3.3. obiettivo di appoggio, permette di entrare con un nuovo prodotto non innovativo in un nuovo segmento. 4.4.3.4. obiettivo di lancio, permette di introdurre un prodotto altamente innovativo sia per i consumatori che per il mercato Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 314 5. Partecipare alla definizione e alla promozione della vocazione e dell’immagine turistica del territorio in accordo con i soggetti pubblici e privati coinvolti 5.3 interagire con i soggetti pubblici e privati per la definizione dell’immagine turistica del territorio; 5.1.1. individuare i soggetti pubblici interessati allo sviluppo turistico di un territorio (CCIAA, assessorati regionali, provinciali, comunali, associazioni Pro loco, Rappresentanti dei patti territoriali, Enti parco, associazioni di categoria confcommercio e confesercenti) 5.1.2. individuare i soggetti privati (consorzi e cooperative di albergatori, associazioni ristoratori e albergatori, singoli imprenditori locali); 5.1.2.1. analisi della filiera turistica. 5.1.2.2 Nota: azione già svolta nel punto 3 5.4 definire le politiche di intervento per la creazione dell’immagine turistica 5.2.1. approfondire la conoscenza del potenziale naturale e culturale per poterlo rendere un elemento essenziale dell’offerta. (nota: azione già sviluppata al punto 3) 5.2.2. realizzare inventari del potenziale turistico prendendo in considerazione insiemi geografici coerenti e non unità amministrative 5.2.3. promuovere una politica di tutela del patrimonio che garantisca l’attrattiva della zona e la perennità del potenziale 5.2.4. incitare i poteri locali che amministrano l’area a dotarsi di schemi di protezione e valorizzazione abbinati a misure operative 5.2.5 far partecipare la popolazione alla protezione e alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali, 5.2.6. programmare attività di sensibilizzazione e di educazione in materia di ambiente, con il sostegno ad associazioni locali di tutela al patrimonio e dell’ambiente. 5.2.7. personalizzare l’accoglienza, sviluppare il contatto, i rapporti interpersonali, un ambiente culturale, una “filosofia dell’ospite”. 5.2.8. prevedere programmi di formazione all’accoglienza turistica associando le organizzazioni socio-professionali del settore alberghiero, le organizzazioni agricole e di alloggi rurali. 5.2.9. promuovere l’uso dei prodotti locali e della cucina tradizionale 5.3. definire le politiche di intervento per la promozione della vocazione turistica del territorio 5.3.1 creare itinerari di scoperta con un’adeguata segnaletica e opportuni supporti didattici 5.3.2. definire ed attuare un programma di valorizzazione dei siti e dei monumenti di particolare interesse che garantisca la promozione globale della zona 5.3.3. definire piani relativi al paesaggio che valorizzino l’immagine globale della zona 5.3.4. mettere a disposizione del pubblico documenti di informazione 5.3.5. organizzare l’attività promozionale in base ad un’immagine comune del territorio e in base alla clientela su cui si desidera puntare. 5.3.6.rendere la zona presente sul mercato del turismo attraverso un piano di comunicazione sui mass media e l’ideazione di iniziative promozionali. 5.3.6.1.creazione di un consorzio per la promozione. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.3.6.2 formazione commercializzazione. dei fornitori del servizio per p. 315 l’assistenza alla Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 316 6. Stabilire relazioni e sinergie tra portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio 6.1 intrattenere relazioni e collaborare con gli attori pubblici e privati per l’avvio dei piani di sviluppo definiti; 6.1.8. conoscere i piani di sviluppo a livello locale e regionale. Ad esempio i P.I.T. (Piano Integrato Territoriale) e i P.I.L.S. (Piano Integrato Locale Strategico), 6.1.9. definire l'idea guida del piano turistico e presentarla agli attori locali; 6.1.10. conoscere l’intera filiera turistica presente sul territorio e le relativa dinamiche 6.1.11. individuare gli attori coinvolti nel piano di sviluppo e il loro contributo all’interno della compagine; 6.1.12. schematizzare l'articolazione generale del piano, identificando il ruolo di ciascun partner ed il valore aggiunto dallo stesso apportato. 6.1.13. individuare gli elementi di specificità dei soggetti pubblici e privati coinvolti; 6.1.14. utilizzare tecniche adeguate di negoziazione e concertazione 6.1.14.1. organizzare focus group per la definizione degli obiettivi; 6.1.14.2. organizzare forum di discussione per l’attivazione del piano 6.1.14.3. organizzare incontri di monitoraggio per la verifica dello stato 6.1.14.4. di realizzazione ed eventuale predisposizione di azioni di miglioramento o rimodulazione degli obiettivi; 6.1.8. schematizzare l'articolazione generale del piano, identificando il ruolo di ciascun soggetto ed il valore aggiunto dallo stesso apportato. 6.2 stabilire canali di comunicazione efficaci ed efficienti tra i diversi soggetti coinvolti. 6.2.1. costruire un’immagine condivisa del territorio, evidenziando e comunicando a tutti i punti di forza e di debolezza; 6.2.2. attivare ed incrementare una comunicazione in rete su tutto il territorio; 6.2.3. responsabilizzare l’intera filiera sulla fruibilità del territorio e sulla partecipazione ad eventi organizzati; 6.2.4. stesure cadenzate di report sull’andamento del piano; 6.2.5 formulazione condivisa di azioni di miglioramento; Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 317 7. Organizzare un’offerta turistica integrata relativa ad uno specifico territorio nel rispetto della normativa vigente; 7.1. Progettare il Pacchetto Turistico 7.1.1 Elaborare un’analisi SWOT del territorio: acronimo di Strengths (Punti di Forza), Weaknesses (Punti di Debolezza), Opportunities (Opportunità), Threats (Minacce).; (nota: azione già sviluppata al punto 2.1) 7.1.2. censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico (nota: azione già sviluppata al punto 3) In questa fase se ne utilizzano i risultati 7.2 Confezionare il Pacchetto Turistico Il pacchetto turistico è l'integrazione tra servizi turistici quali il servizio di trasporto e di soggiorno in particolari destinazioni che i tour Operator acquistano, assortiscono e vendono al pubblico ad un prezzo unitario 7.2.1 assemblare i pacchetti turistici 7.2.1.1 contattare gli operatori locali appartenenti alla filiera turistica; 7.2.1.2 rilevare i costi dei servizi richiesti; 7.2.1.3 individuare il mark-up per ciascuna tipologia di servizio; (nota: analisi già sviluppata al punto 2.3.3.1.5.1.1). 7.2.1.4 negoziare i prodotti con i fornitori del servizio; 7.2.1.5 applicare le politiche di pricing ai prodotti/servizi in corso di elaborazione. (nota: azione già sviluppata al punto 2.3.3;) 7.2.2 predisporre i contratti con strutture ricettive e di ristorazione, compagnie di trasporto passeggeri, guide ed accompagnatori, autonoleggi ed altri fornitori di servizi turistici, gli eventuali corrispondenti; 7.2.2.1 redigere le diverse tipologie contrattuali tipiche del settore in base alla normativa vigente: vuoto per pieno, allotment e accordi similari; nota: azione sviluppata nel punto 7.5; 7.2.2.2 stipulare contratti con i differenti fornitori dei servizi di viaggio; 7.3 Distribuire il pacchetto turistico: vedi punto 2.3.1.1 7.3.1 Assistere il responsabile della funzione nello sviluppo dei canali commerciali; 7.3.1.1 attivare una rete distributiva nel settore turistico; 7.3.1.1.1 recuperare presso gli enti preposti (ENIT, Province, Associazione di categorie, corrispondenti esteri, ecc.) l’elenco degli operatori turistici (agenzie di viaggio, Tour operator) per categoria e tipologia, utili a distribuire il prodotto confezionato; 7.3.1.1.2 contattare a livello nazionale ed internazionale gli operatori che, dal materiale recuperato, risultano distribuire il proprio segmento di prodotto; 7.3.1.1.3 affidare a tale operatori la distribuzione del proprio prodotto turistico; 7.3.1.1.4 individuare canali di distribuzione telematici; 7.3.1.1.4.1 censire gli strumenti di Information and Comunication Tecnology (portali turistici, CRS, GDS,) utili a distribuire il proprio prodotto turistico; (Cfr. punto 1.1 e 1.2) 7.3.1.1.4.1.1 navigare in internet Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 318 7.3.1.1.4.1.2 intervistare alcuni operatori che usufruiscono di tali strumenti, 7.3.1.1.4.1.3 rivolgersi a professionisti del settore 7.3.1.1.4.1.4 consultare stampa di settore 7.3.1.1.4.2 definire accordi di inserimento del proprio prodotto all’interno degli strumenti telematici in base alle strategie di distribuzione analizzate al punto 2.3.1.1; 7.3.1.1.4.3 creazione di un sito telematico o inserimento sul sito esistente della possibilità di teleprenotazione dell’offerta turistica territoriale affidando la gestione ai tecnici competenti; 7.3.2 Monitorare l’andamento di mercato del prodotto turistico, 7.3.2.1 rilevare con cadenza prestabilita il volume di vendita del prodotto turistico 7.3.2.1.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.3.2.2 rilevare la tipologia di prodotto maggiormente venduto; 7.3.2.2.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.3.2.3 rilevare le nazionalità degli acquirenti; 7.3.2.3.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.3.2.4 rilevare la capacità di spesa dell’acquirente per nazionalità; 7.3.2.4.1 analizzare la documentazione amministrativa e i libri contabili; 7.4 Promuovere l’offerta turistica 7.4.1 partecipare a fiere e manifestazioni nazionali ed internazionali; 7.4.1.1 ricercare le informazioni necessarie a consentire la partecipazione alle manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali di settore; 7.4.1.1.1 contattare gli Enti preposti alla promozione nazionale ed internazionale (Enit, Regioni, Province, Enti fiera, Consorzi di promozione turistica, Enti di promozione turistica internazionali, ecc.); 7.4.1.1.2 consultare la stampa di settore; 7.4.1.2 prendere contatti con i referenti esterni che organizzano gli eventi e le manifestazioni di interesse per il settore; 7.4.1.3 definire i termini economici, spaziali, temporali della partecipazione a fiere e manifestazioni; 7.4.1.3.1chiedere ai responsabili dell’organizzazione logistica della manifestazione preventivi diversificati a seconda dello spazio occupato; 7.4.1.4 predisporre il materiale informativo da distribuire durante gli eventi e le manifestazioni a cui si intende partecipare; 7.4.1.4.1 creazione di catalogo, depliant, brochure o folder a seconda della strategia di comunicazione definita (nota: azione analizzata al punto 2.3.2) 7.4.1.5 gestire la sistemazione logistica, l'arredamento e quant' altro occorra per l'ubicazione di stand all'interno di fiere e manifestazioni cui si partecipa; Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 319 7.4.1.6 pianificare iniziative a latere per rendere produttivo l'investimento; 7.4.1.6.1 distribuzione di inviti agli operatori del settore per promuovere la propria presenza all’interno della manifestazione; 7.4.1.6.2 partecipazioni ufficiali a convegni e dibattiti all’interno della manifestazione 7.4.1.6.2.1 concordare con gli organizzatori della manifestazione la possibilità di intervento; 7.4.1.6.3 indire conferenze stampa per la promozione del prodotto; 7.4.1.6.3.1 contattare i referenti della stampa nazionale e delle riviste di settore; 7.4.2 organizzazione di eventi promozionali locali e/o internazionali 7.4.2.1 organizzazione di educational rivolti ad operatori del settore; 7.4.2.1.1 definire alcune date in cui offrire a stampa ed operatori selezionati ospitalità per la presentazione e promozione dell’offerta turistica territoriale; 7.4.2.1.2 inviare gli inviti agli operatori e raccogliere le adesioni; 7.4.2.1.3. realizzare visit tour della zona per far conoscere sia le realtà turistiche che le forme di ricettività presenti sul territorio 7.4.2.2 indire conferenze stampa; 7.4.2.2.1 contattare i referenti della stampa nazionale e delle riviste di settore; 7.4.2.3 presentazione del prodotto turistico presso le sedi estere della Camera di Commercio (ICE) ad operatori stranieri; 7.4.2.3.1 contattare le sedi estere della Camera di Commercio; 7.4.2.3.2 richiedere preventivo per la presentazione; 7.4.2.3.3 definire la data della presentazione; 7.4.2.3.4 commissionare all’Ente l’organizzazione dell’incontro e l’invito agli operatori; 7.4.2.4 creazione di campagne di offerte speciali per l’immissione del prodotto sul mercato; 7.4.3 organizzazione di campagne promozionali visive nazionali ed internazionali; 7.4.3.1 contattare ed affidare l’incarico a professionisti del settore; 7.4.4 adozione delle tecniche ICT (information & Comunication tecnology); (Cfr.punto 1.2) 7.4.4.1 costruzione di un sito web per la promozione del territorio e della sua offerta turistica; 7.4.4.1.1 affidare l’incarico a tecnici competenti; 7.4.4.1.2. dare le specifiche di marketing e commerciali del sito 7.4.4.2 interagire con altri siti tematicamente simili 7.4.4.2.1 effettuare scambio link 7.4.4.2.2 realizzazione di advertising reciproco; 7.4.4.2.3 posizionamento nei motori di ricerca; 7.4.4.2.4. intraprendere azioni di comarketin 7.4.4.3 creazione di mailing list 7.4.4.3.1 acquistare mailing list di settore da specifiche aziende; 7.4.4.3.2 selezione di indirizzi tra gli operatori, stampa, clienti nazionali ed internazionali 7.5 Conoscenza e gestione della Normativa vigente in ambito turistico 7.5.1 applicare le normative regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali nell’organizzazione e gestione dell’offerta turistica; 7.5.1.1 conoscere le principali leggi sul turismo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 320 7.5.1.1.1. legge quadro per il turismo Legge 17.05.1983 n. 217, 7.5.1.1.2 le conseguenti leggi regionali di attuazione, 7.5.1.1.3 codice civile per tutto quanto non regolamentato, in tali leggi, 7.5.1.1.4. legge 1084 del 1977, 7.5.1.1.5.D.Lgs 111/1995, 7.5.1.1.6. legge 730 del 1985 (agriturismi) 7.5.1.1.7 legge quadro 135/01 Riforma della legislazione nazionale del turismo, relative attuazione regionali e le convenzione comunitarie che regolano i rapporti tra operatori turistici; 7.5.2 orientarsi tra i principali contratti che regolamentano i rapporti giuridici tra gli attori del processo di erogazione, vendita e consumo dei servizi turistici; 7.5.2.1 saper stipulare il contratto di albergo, i contratti di intermediazione, il contratto di organizzazione di viaggio, i contratti per la distribuzione dei pacchetti turistici, il contratto di assistenza turistica, ecc. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 321 8. Gestire un progetto turistico; 8.1 Definire un progetto turistico in base al piano strategico 8.1.1. creare un’immagine turistica del territorio condivisa e partecipata tra gli attori sociali (nota azione già sviluppata nel punto 5) 8.1.2. pianificare un progetto turistico 8.1.2.1. stesura di un piano di lavoro che possa essere monitorato in tutte le sue fasi: 8.1.2.1.1. nome(i) attività, del Piano di lavoro 8.1.2.1.2.una spiegazione, se necessaria, di cosa è il lavoro. 8.1.2.1.3.data di inizio e data di fine. Se i membri del team non possono rispettare le date, devono comunicarlo al project manager tempestivamente. 8.1.2.1.4.ore di impegno stimate. 8.1.2.1.5.costi stimati. Se i membri del team non riescono a completare il lavoro nei costi stimati, devono comunicarlo al project manager tempestivamente. 8.1.2.1.6.Deliverable. I responsabili devono comprendere l'oggetto da consegnare o il componente (una parte di una deliverable più grande) atteso. 8.1.2.1.7.correlazioni. Assicurarsi che i soggetti coinvolti siano consapevoli della relazione tra le altre attività - quelle in attesa, o quelle che devono essere terminate prima che questa attività possa partire. 8.1.2.1.8.altre risorse. Se più risorse lavorano sulla stessa attività, tutti devono comprendere chi è responsabile, cosa deve fare per ciascuna attività. 8.1.2.2. accertarsi che il progetto sia chiaro a tutti i soggetti coinvolti e che gli stessi siano consapevoli delle loro responsabilità; 8.1.2.2.1 Valutare tutte le informazioni che possono essere già disponibili per il progetto. Ciò include qualsiasi precedente documento, memoria, etc. effettuare alcune analisi di costi/benefici o valutazione della proposta. Tutte queste informazioni dovrebbero essere raccolte come punto di partenza per comprendere il lavoro da realizzare. 8.1.3. gestire il progetto turistico 8.1.3.1 assistere il Capo Funzionale del progetto per capire il processo di approvazione del Progetto, delle singole fasi e della sua rendicontazione. 8.1.3.2. Incontrarsi con gli interessati appropriati e intendere la loro percezione del progetto. Prima di incontrare i vari interessati, assicurarsi di avere familiarità con le informazioni di base che sono necessarie per definire un progetto di simili dimensioni. 8.1.3.3.Descrizione Abbreviata del Progetto. Assicurarsi di scrivere il contenuto per il lettore e non per sé stessi. Le informazioni devono essere facilmente comprensibili dal lettore. 8.1.3.4. formulare una bozza del piano di lavoro, sulla base delle informazioni note al momento. Le informazioni inserite nel Piano di Lavoro servono da input alla Definizione Abbreviata del Progetto. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 322 8.1.3.5 Documentare, esplicitare e fare accettare dal management, utenti ed interessati (stakeholders) le procedure di gestione del progetto. 8.1.3.6. fare circolare la Descrizione Abbreviata del Progetto e le Procedure di Project Management in formato bozza per raccogliere le osservazione e creare il consenso. La prima bozza può andare ad un gruppo ristretto di parti interessate. 8.1.3.7. aggiornare i documenti sulla base delle osservazioni accumulate. (feedback). 8.1.3.8. effettuare Audit esterni che dovrebbero essere attivati come parte di un intero programma di gestione della qualità 8.1.4. monitoraggio e andamento del progetto 8.1.4.1. individuare gli interventi sui prodotti / servizi nel rispetto degli obiettivi progettuali 8.1.4.2 definire i tempi di attuazione del progetto e monitorarne la corretta cadenza (diagramma di Gantt). 8.1.4.3 monitorare costantemente il diagramma di flusso delle attività in essere in maniera tale da intervenire con eventuali ed opportune azioni correttive 8.1.4.4 elaborare indicatori utili a valutare il corretto andamento del progetto 8.1.4.5 monitorare il grado di interesse e di partecipazione dei soggetti coinvolti 8.1.4.6 monitorare l’effettiva fruibilità del sistema integrato 8.1.4.7. definire un piano congiunto di gestione del rischio per assicurare proattivamente che il progetto resti in linea con gli obiettivi preposti. 8.1.4.8. elaborazione di piani integrativi; 8.1.4.9. applicazione di strategie di problem solving :Analisi Causa - Effetto, Origine della causa e Analisi di Pareto. 8.1.4.10 formulazione ed analisi di opportuni indicatori; 8.1.4.11.valutazione e monitoraggio del percorso critico del progetto. Il percorso critico è la sequenza di attività che deve essere ultimata per concludere in tempo e con gli obiettivi prefigurati l'intero progetto. Se il progetto si discosta da quanto pianificato, almeno un'attività sul percorso critico non è stata svolta dovutamente. E' importante comprendere il percorso critico per sapere quali attività devono essere perfezionate per completare coerentemente il progetto. 8.1.4.12. aggiornare in tempi cadenzati il piano di lavoro in base alle risultanze del percorso critico 9. Monitorare la qualità dell’offerta turistica integrata 9.1 Sviluppare una cultura della qualità nel settore del turismo, 9.1.1. attuare piani di qualità che stabiliscano obiettivi prioritari, strumenti e procedure di controllo e revisione 9.1.2. programmi di formazione alla qualità di tutti gli operatori 9.1.3 assistenza tecnica ai professionisti del settore 9.1.4 creazione di una struttura di coordinamento ad hoc per controllare, nel tempo, l’applicazione dei piani di qualità 9.2 sorvegliare costantemente la qualità dell’offerta globale nella zona 9.2.1. mediante moduli per la valutazione del grado di soddisfazione della clientela 9.2.2. agevolare la creazione di un sistema di informazione appropriato per la prenotazione dei servizi in loco (alloggi, attività ricreative, risorse della zona) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 323 9.2.3. identificare un insieme di indicatori per misurare il grado di soddisfazione del cliente interno ed sterno; 9.2.4 analizzare i dati di misurazione raccolti per determinare come i processi di lavoro possono essere migliorati. 9.2.5. implementare i miglioramenti identificati e proseguire costantemente nel monitoraggio; 9.3 conoscere i principali sistemi di certificazione della qualità: Es. ISO 9000, Iso 14.000, EMAS; 9.4.Conoscere gli strumenti della qualità: 9.4.1. il ciclo P-D-C-A 9.4.2. Il brainstorming 9.4.3. la matrice di priorità 9.4.4 la selezione ponderata 9.4.5 il diagramma di Pareto 9.4.6. il diagramma causa/effetto 9.4.7 la stratificazione 9.4.8 i diagrammi di flusso 9.5 Sviluppare un Piano della Qualità dell’offerta turistica integrata 9.5.1. identificare i criteri di completezza e di correttezza, 9.5.2 le attività di controllo e di garanzia della qualità. 9.5.3 descrivere i processi e le attività che si effettueranno per assicurare il corretto svolgimento del progetto. 9.6. Monitoraggio del piano di qualità 9.6.1. Rivedere il Piano di Qualità su base mensile o al completamento delle maggiori fasi progettuale. La revisione dovrebbe appurare se il Piano di Qualità è ancora adeguato per assicurare che gli obiettivi del progetto siano raggiunti secondo le aspettative del cliente. 9.6.2 Fornire un feedback costante a tutti gli stakeholder sul processo di qualità e la metrica raccolta. Ciò può essere adottato dall'organizzazione per ampliare la metrica da utilizzare e costituisce un valido input per le best practices riutilizzabili. Questo passo viene saltato se l'organizzazione non sostiene l'utilizzo di queste informazioni o non raccoglie le metriche standard dei progetti. 9.7. Conoscere ed avere attitudine con le tecniche del Controllo Qualità Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 324 PRETEST PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE INERENTI LA FIGURA PROFESSIONALE DEL «TECNICO SUPERIORE PER L'ORGANIZZAZIONE ED IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO ITEM N° 01 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali sono i principali fattori ambientali e strumentali che contribuiscono a valorizzare una risorsa turistica. PREMESSA AGLI ITEMS N° 2, 3, 4, 5, 6 e 7 Il Soggetto deve immaginare di dover predisporre un piano di marketing strategico per lo sviluppo di un prodotto turistico relativo ad uno specifico territorio. Le aree di intervento da prendere in considerazione sono: - Analisi del territorio inteso come ambiente socioeconomico di riferimento e analisi della concorrenza attuale e potenziale (item n. 02 e 03)(I3) Gestione del marketing mix turistico: 1. strategie di «Prodotto» e confezionamento del prodotto turistico (item 04) 2. strategie di distribuzione del prodotto turistico (item 05) (I5) 3. strategia di pubblicizzazione del prodotto turistico (item 06)) 4. Strategie di «prezzo» del prodotto turistico. ((item 07) - definizione dell’immagine turistica di un prodotto (item 09) Per ciascuna delle suddette aree è stata formulata, qui di seguito, una specifica domanda tesa a mettere in luce le competenze del Soggetto stesso nei settori interessati: ITEM N° 02 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni metterebbe in campo concretamente per effettuare un'analisi del contesto socioeconomico in cui il prodotto turistico verrebbe sviluppato. Tale analisi non deve essere generica ma finalizzata a mettere in luce quelle specifiche caratteristiche del territorio che possono essere rilevanti per la creazione di un prodotto. E' necessario indicare le fonti d'informazione da cui verrebbero desunti i dati necessari e le modalità attuative per reperirle. ITEM N° 03 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni metterebbe in campo concretamente per effettuare una analisi della concorrenza attuale e potenziale rispetto al prodotto turistico che verrebbe sviluppato. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 325 ITEM N° 04 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni specifiche metterebbe in campo concretamente per «confezionare» un prodotto turistico, indicando altresì le strategie e le azioni attraverso cui si sfruttano le caratteristiche del prodotto turistico che verrebbe sviluppato. ITEM N° 05 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, come è possibile attuare una politica distributiva efficace del prodotto turistico che verrebbe sviluppato nel territorio di riferimento. ITEM N° 06 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni metterebbe in campo concretamente per effettuare una «Pubblicizzazione» ed una «Promozione» del prodotto turistico che verrebbe sviluppato. E' necessario descrivere, se conosciute, anche specifiche procedure o tecniche di presentazione pubblicitaria e specifiche attività promozionali mettendole in relazione anche con quei soggetti istituzionali e provati sul territorio che possono svolgere una funzione di supporto o con cui è necessario coordinarsi . ITEM N° 07 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, i metodi matematici e le valutazioni empiriche attraverso cui si effettua una «Strategia di determinazione del Prezzo» del prodotto turistico che verrebbe sviluppato. ITEM N° 08 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni metterebbe in campo concretamente per effettuare una analisi dello specifico mercato turistico locale in cui il prodotto turistico verrebbe sviluppato. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 326 ITEM N° 09 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni metterebbe in campo concretamente per attivare collaborazioni con soggetti pubblici e privati finalizzate alla definizione valorizzazione e dell'immagine turistica di uno specifico territorio. E' necessario identificare i soggetti pubblici e privati ed inoltre specificare quali azioni di definizione e promozione sarebbe possibile attuare operativamente in relazione ai suddetti soggetti. ITEM N° 10 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali sono le principali normative regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali inerenti allo sviluppo di un polo turistico con particolare attenzione alle norme preposte alla tutela del consumatore. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 327 PREMESSA AGLI ITEM N° 11 e 12. Il Soggetto deve immaginare di aver già definito e messo in realizzazione uno specifico prodotto turistico e di dover procedere ora alla sua gestione ed al suo monitoraggio All'interno di tale obiettivo è possibile enucleare le seguenti 2 aree d'intervento: o controllo, guida e valutazione della realizzazione e dell'andamento del prodotto turistico o attivazione di sistemi di controllo e certificazione della qualità (anche ISO). Per ciascuna delle suddette aree è stata formulata, qui di seguito, una specifica domanda tesa a mettere in luce le competenze del Soggetto stesso nei settori interessati. ITEM N° 11 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni metterebbe in campo concretamente per gestire e controllare la realizzazione operativa di uno specifico progetto di promozione turistica territoriale. Il Soggetto indichi, inoltre, quali azioni effettuerebbe per valutare, in generale ma concretamente, l'andamento organizzativo, commerciale ed economico di uno specifico progetto di promozione turistica territoriale. ITEM N° 12 Il Soggetto indichi, in base alle sue conoscenze ed esperienze, quali azioni metterebbe in campo concretamente per monitorare la qualità del prodotto turistico in realizzazione. Il Soggetto indichi, inoltre, quali sono le principali normative inerenti a sistemi ISO di controllo e certificazione della qualità di prodotti in ambito turistico. Il soggetto deve infine esplicitare, se di sua conoscenza, specifiche tecniche, all'interno dei suddetti sistemi ISO, per l'implementazione di un «Sistema Qualità» inerente al prodotto turistico in esame. p. 328 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 SCHEDE PER ESAMINATORE Le Schede di seguito riportate sono funzionali alla correzione degli item dei pretest per la valutazione delle competenze inerenti alla Figura Professionale del «Tecnico Superiore per l'Organizzazione ed il Marketing del Turismo Integrato» ITEM N° 1 - Principali fattori ambientali e strumentali che contribuiscono a valorizzare una risorsa turistica. N° INDICATORI PRIMARI 1 FATTORI NATURALI: 2 FATTORI SOCIALI: 3 FATTORI STRUTTURALI: 4 FATTORI AGGIUNTIVI: SUB-INDICATORI - Posizione Geografica - Clima - Idrografia - Orografia - Flora - Fauna - Situazione ecologica territoriale - Lingua locale - Mentalità della Popolazione - Ospitalità - Usi e Costumi - Gastronomia locale e specialità alimentari - Politica locale di accoglienza dei Turisti - Costo della vita - Sicurezza territoriale - Ferrovie - Aeroporti - Autobus a lunga percorrenza - Rete trasporti urbani (bus, tram, taxi, ...) - Attrezzature alberghiere - Musei - Teatri - Stadi - Strutture di assistenza ai Turisti - Iniziative Pubblicitarie locali - Manifestazioni Culturali - Avvenimenti sportivi - Materiale promozionale - Assistenza ai Turisti - Meccanismi di Controllo Costi - Marchio d'area a garanzia della qualità turistica PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 2 2 3 4 PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 1: PUNTEGGIO TOTALE p. 329 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 2 - Analisi generale dell'ambiente socioeconomico di riferimento. N° 1 2 3 INDICATORI PRIMARI ANALISI DELL'AMBIENTE ESTERNO: ANALISI DELL'AMBIENTE INTERNO: ANALISI GENERALI DI MERCATO: SUB-INDICATORI PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 PUNTEGGIO TOTALE - Analisi del mercato globale per i servizi offerti - Segmentazione del mercato - Identificazione dei bisogni dei turisti in loco - Identificazione di nicchie per tipo di servizio offerto - Analisi dei flussi turistici attuali - Analisi dei trend dei flussi turistici più importanti - Livelli di spesa medi pro-capite del turista attuale - Concorrenza indiretta attuale o potenziale - Analisi degli assetti politici e sociali - Situazione attuale del Territorio - Potenzialità di crescita - Livello di knowhow delle imprese e degli enti interessati - Servizi già offerti sul territorio - Rapporto qualità/prezzo dei servizi offerti - Indice di gradimento dei servizi - Vendite per mercato obiettivo - Immagine della marca sul mercato turistico - Individuazione bisogni ed attese del Cliente - Motivazioni al viaggio - Tempo libero a disposizione - Propensione al consumo - Prezzo dei servizi - Moda turistica - Fattori naturali, sociali ed economici PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 2: ITEM N° 3 - Analisi della Concorrenza attuale e potenziale. N° INDICATORI PRIMARI SUB-INDICATORI PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 - Competitor d'area - Competitor di settore - Competitor di prodotto - Strategie a Lungo Termine - Obiettivi - Punti di Forza e Debolezza - Capacità di risposta competitiva dimostrata 1 IDENTIFICAZIONE DEI COMPETITOR: 2 CARATTERISTICHE DEI COMPETITOR: 3 CONFRONTO CON PRODOTTI IDENTICI - Confronto fra Aziende O SIMILARI VENDUTI - Confronto fra Aree AGLI STESSI PREZZI - Confronto fra Territori ED ALLA STESSA CLIENTELA: PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 3: PUNTEGGIO TOTALE p. 330 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 4 - Confezionamento del Prodotto Turistico. N° 1 2 3 INDICATORI PRIMARI DEFINIZIONE CARATTERISTICHE DI BASE DEL PRODOTTO TURISTICO: TIPOLOGIA DEL PRODOTTO TURISTICO: ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PRODOTTO TURISTICO: SUB-INDICATORI PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 PUNTEGGIO TOTALE - intangibile: si vende qualcosa di immateriale e non un bene concreto - indivisibile: non è direttamente separabile l’aspetto produttivo e l’aspetto del consumo - complesso: formato da più componenti che coesistono e che pariteticamente contribuiscono alla soddisfazione del cliente - non «immagazzinabile»/«deperibile»: in campo turistico ciò che non si vende oggi non si può vendere domani. - differenziabile: destinazioni uguali vengono vendute in maniera diversa sia dal punto di vista della tipologia di vacanza che della tipologia di target. - eterogeneo: tutte le località in linea teorica potrebbero consentire la creazione di un prodotto turistico - difficilmente programmabile: difficile prevedibilità dei flussi e dei comportamenti della domanda - servizio isolato semplice - servizio isolato composto - servizio complesso o package - periodo di durata - servizi offerti - itinerari previsti PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 4: ITEM N° 5 - Distribuzione del Prodotto Turistico. N° 1 2 3 INDICATORI PRIMARI SCELTA DEL TIPO DI CANALE DISTRIBUTIVO: CARATTERISTICHE DEL CANALE DISTRIBUTIVO: TIPOLOGIE CARATTERISTICHE E FUNZIONI DELL'INTERMEDIARIO TURISTICO DA PRESCEGLIERE SUB-INDICATORI PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 - lungo - medio - corto - contratto di allotment - contratto «vuoto per pieno» - contratto a «tariffa confidenziale» - tour operator - agenzie di viaggio - tour organizer - wholesaler - ramificazione territoriale - assistenza pre e post vendita al turista - merchandising - Punti vendita - Centrale finanziaria PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 5: PUNTEGGIO TOTALE p. 331 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 6 - Pubblicizzazione e Promozione del Prodotto Turistico. N° INDICATORI PRIMARI 1 TIPOLOGIA DELLA PUBBLICITÀ DA UTILIZZARE: 2 STRUMENTI OPERATIVI GENERALI: 3 TECNICHE DI ELABORAZIONE DI UNO STRUMENTO COMUNICATIVO SU CARTA: 4 REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ FIERISTICHE: 5 REALIZZAZIONE DI EVENTI PROMOZIONALI: 6 TECNICHE PROMOZIONALI «ICT» (Information & Comunication Tecnology) SUB-INDICATORI - Pubblicità inserzionistica - Pubblicità tramite i Mass Media - Pubblicità esterna - Pubbliche Relazioni - Promozioni - Presentazione personale - catalogo - depliant - brochure - valutazione del posizionamento di mercato desiderato e corrispettiva attribuzione di un ruolo preciso ed identificabile al prodotto in relazione al target cui ci si rivolge - creazione Copertina (elemento fondamentale) - scelta materiali e grafica - elaborazione testo accattivante - identificazione del Target - identificazione dei benefici per il cliente che acquisto lo specifico prodotto turistico - Supporto psicologico: motivazioni al consumatore per credere ai benefici - Tono: assegnare una personalità al prodotto - contattare gli Enti preposti alla promozione nazionale ed internazionale (Enit, Regioni, Province, Enti fiera, Consorzi di promozione turistica, Enti di promozione turistica internazionali, ecc.) - consultare la stampa di settore - prendere contatti con i referenti esterni che organizzano gli eventi e le manifestazioni di interesse per il settore - definire i termini economici, spaziali, temporali della partecipazione a fiere e manifestazioni - predisporre il materiale informativo - gestire la sistemazione logistica, l'arredamento e quant'altro occorra per l'ubicazione dello stand - distribuzione di inviti agli operatori del settore - organizzazione di educational rivolti ad operatori del settore - conferenze stampa - presentazione del prodotto turistico presso le sedi estere della Camera di Commercio (ICE) ad operatori stranieri - creazione di campagne di offerte speciali per l’immissione del prodotto sul mercato - Pubblicità televisiva PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 2 1 3 2 - creazione siti web per la promozione del prodotto - interazione con altri siti tematicamente simili - posizionamento nei motori di ricerca - creazione di mailing list di operatori e privati PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 6: PUNTEGGIO TOTALE p. 332 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 7 -Tecniche di determinazione del Prezzo del Prodotto Turistico. N° INDICATORI PRIMARI 1 LIVELLI DI PREZZO SOSTENIBILI DALL'UTENZA: 2 OBIETTIVI DI DETERMINAZIONE DEL PREZZO: 3 IDENTIFICAZIONE DEI COSTI PER LA PRODUZIONE DEL PRODOTTO TURISTICO: 4 METODI PER LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO: PUNTEGGIO PRESENZA SUB-INDICATORI SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 - Identificazione della possibilità e volontà del mercato di pagare uno specifico livello di prezzo - Identificazione del prezzo che il mercato assegna al prodotto in base alla sua «immagine» - Obiettivo di sopravvivenza - Obiettivo di massimizzazione del profitto - Obiettivo di massimizzazione delle vendite - Obiettivo di allineamento ai prezzi della concorrenza - Costi fissi, ossia quei costi indipendenti dalla quantità prodotta (es. il canone d'affitto) - Costi variabili, quindi direttamente connessi al livello di produzione (es. il costo del materiale utilizzato) - Costi diretti, attribuibili direttamente ad un'unità di prodotto (es. il costo delle materie prime) - Costi indiretti, non riferibili al prodotto (es. le spese di ricerca e sviluppo, l'affitto, ecc.) - Metodo «full costing»: metodo di calcolo che permette la determinazione del costo pieno del prodotto attraverso la sommatoria dei costi dei suoi singoli componenti. - Metodo «direct costing»: metodo di calcolo basato sulla determinazione degli oneri e dei costi che si sostengono per una intera produzione e non per un singolo prodotto - Metodo del «valore percepito» in cui la determinazione del prezzo viene effettuata, invece che a partire dai costi sostenuti dal venditore, utilizzando il valore percepito dall'acquirente che si cercherà di aumentare utilizzando gli elementi di marketing non legati al prezzo. - Metodo della determinazione del prezzo sulla base dei «prezzi della concorrenza». PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 7: 4 5 PUNTEGGIO TOTALE p. 333 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 8 - Analisi di uno specifico mercato turistico locale N° 1 2 3 4 5 INDICATORI PRIMARI SUB-INDICATORI PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 - suddivisione in gruppi di utenti omogenei e significativi, dove ogni gruppo può essere selezionato come obiettivo IDENTIFICAZIONE da raggiungere con una specifica azione di marketing DEL SEGMENTO DI - individuazione di quali percezioni, necessità, esigenze, MERCATO preferenze, caratteristiche od altri simili aspetti motivaTURISTICO zionali, di scelta o di comportamento collegano fra loro LOCALE: un medesimo gruppo di acquirenti - quantificabilità - misurabilità - identificabilità - raggiungibilità CARATTERISTICHE - difendibilità DEL SEGMENTO DI - appetibilità MERCATO: - grandezza - delimitabilità - potenziale di sviluppo turistico - remuneratività - Consistenza del patrimonio ricettivo. - Consistenza e composizione del patrimonio agenziale - Rilevazione esistenza di forme di associazionismo e mo dalità di intermediazione nella vendita del prodotto tu ristico; RILEVAZIONE DELL'OFFERTA - Consistenza e fruibilità delle risorse naturali TURISTICA GIÀ - Consistenza, fruibilità e capacità di attrazione delle risorse sociali, strutturali e aggiunte ESISTENTE: - Grado di conoscenza delle risorse da parte del pubblico potenziale - Capacità di attrarre i consumi turistici (rapporto numero dei turisti/residenti) - Dimensione media degli esercizi ricettivi RILEVAZIONE - Indice di utilizzazione lorda DEI PRINCIPALI - Rilevazione del movimento turistico INDICATORI - Durata media del soggiorno TURISTICI: - obiettivo di difesa: permette di mantenere le posizioni raggiunte dal prodotto nel segmento in cui opera - obiettivo di riposizionamento: permette di spostare il prodotto in un segmento più idoneo creatosi per varie POSIZIONAMENTO concause DEL PRODOTTO - obiettivo di appoggio: permette di entrare con un nuovo TURISTICO: prodotto non innovativo in un nuovo segmento - obiettivo di lancio: permette di introdurre un prodotto altamente innovativo sia per i consumatori che per il Mercato PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 8: PUNTEGGIO TOTALE p. 334 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 9 - Collaborazioni con Soggetti Pubblici e Privati nel campo turistico N° INDICATORI PRIMARI 1 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI (interessati allo sviluppo turistico di un territorio): 2 POLITICHE DI INTERVENTO PER LA CREAZIONE E PROMOZIONE DELLA VOCAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO: 2 SVILUPPO RELAZIONI: 3 CREAZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE: SUB-INDICATORI PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 - CCIAA - assessorati regionali - assessorati provinciali - assessorati comunali - associazioni Pro loco - rappresentanti dei patti territoriali, - rappresentanti di enti parco - rappresentanti di associazioni di categoria - rappresentanti ConfCommercio - rappresentanti ConfEsercenti - approfondire la conoscenza del potenziale naturale e culturale del territorio - realizzare inventari del potenziale turistico - promuovere una politica di tutela del patrimonio - prevedere programmi di formazione all’accoglienza turistica - promuovere l’uso dei prodotti locali e della cucina tradizionale - creare itinerari di scoperta del territorio - definire ed attuare un programma di valorizzazione dei siti e dei monumenti di particolare interesse - predisporre e mettere a disposizione del pubblico documenti di informazione sulle risorse territoriali - rendere la zona presente sul mercato del turismo - Identificazione degli elementi di specificità dei soggetti pubblici e privati coinvolti - Definizione del prodotto turistico e presentazione agli attori locali - Identificazione dei P.I.T. (Piano Integrato Territoriale) e dei P.I.L.S. (Piano Integrato Locale Strategico) e dei soggetti che li gestiscono - Identificazione dell' intera filiera turistica presente sul territorio e delle relativa dinamiche - costruire un’immagine condivisa del territorio, evidenziando e comunicando a tutti i punti di forza e di debolezza; - attivare ed incrementare una comunicazione in rete su tutto il territorio; - responsabilizzare l’intera filiera sulla fruibilità del territorio e sulla partecipazione ad eventi organizzati; - stesure cadenzate di report sull’andamento del piano - formulazione condivisa di azioni di miglioramento PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 9: PUNTEGGIO TOTALE p. 335 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 10 - Principali normative regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali inerenti allo sviluppo di un polo turistico con particolare attenzione alle norme preposte alla tutela del consumatore N° 1 2 INDICATORI PRIMARI LEGISLAZIONE COMUNITARIA ED ALTRI REGOLAMENTI: LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE: SUB-INDICATORI - Decreto Legislativo n° 392/1991 - Direttiva CEE N° 82/470 per Agenti di Viaggio e Turismmo - Legge 428/1990 - DL 111/1995 su Direttiva CEE N° 90/314 - Reg. CEE N° 3652/1991 - Codice di comportamento HOTRE/ECTAA / 1996 - Legge N° 135 / 2001 - Legge Regionale sugli organismi operanti nelle professioni turistiche PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 PUNTEGGIO TOTALE 3 3 PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 10: ITEM N° 11 - Gestione e controllo della realizzazione operativa del Prodotto Turistico e valutazione generale del suo andamento N° INDICATORI PRIMARI 1 STESURA DI UN PIANO DI LAVORO: 2 GESTIONE DEL PROGETTO: 3 CONTROLLO DEL PROGETTO: SUB-INDICATORI PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 - Definizione attività e relativa spiegazione - Data di inizio e data di fine di ogni attività - Ore di impegno stimate - Costi stimati - Deliverable. I responsabili deveno comprendere l'«oggetto» da consegnare o il componente (una parte di una deliverable più grande) atteso - Correlazioni. Assicurarsi che i soggetti coinvolti siano con sapevoli della relazione tra le attività (ordini di priorità) - Altre risorse. Se più risorse lavorano sulla stessa attività, tutti devono comprendere chi è responsabile e cosa deve fare per ciascuna attività - Incontri funzionali con il Capo gestione del Progetto - Incontri funzionali con Partner ed Operatori di Progetto - Definizione e condivisione di una descrizione abbreviata del Progetto - Definizione e condivisione delle procedure di gestione del Progetto - Definizione di procedure ricorrenti di feedback - Monitoraggio tempi (anche con diagramma di Gant) - Monitoraggio grado di interesse dei soggetti coinvolti - Monitoraggio grado di partecipazione dei soggetti coinvolti - Monitoraggio e risoluzione di difficoltà realizzative - Valutazione e monitoraggio del percorso critico del progetto. Il percorso critico è la sequenza di attività che deve essere ultimata per concludere in tempo e con gli obiettivi prefigurati l'intero progetto. - Aggiornamento in tempi cadenzati del piano di lavoro in base alle risultanze del percorso critico. PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 11: PUNTEGGIO TOTALE Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 336 ITEM N° 12 - Controllo Qualità del Prodotto Turistico. Norme ISO. N° INDICATORI PRIMARI 1 PROMOZIONE DEL CONCETTO DI QUALITÀ: 2 MONITORAGGIO SPECIFICO DELLA QUALITÀ: 3 NORME ISO: 4 STRUMENTI DEL «SISTEMA QUALITÀ»: 5 PIANO DELLA QUALITÀ: SUB-INDICATORI - programmi di formazione alla Qualità di tutti gli operatori del prodotto turistico - assistenza tecnica costante sui «sistemi qualità» agli operatori del prodotto turistico - creazione di una struttura di coordinamento per controllare, nel tempo, l’applicazione del Piano Qualità - moduli per la valutazione del grado di soddisfazione della clientela - creazione di un sistema di informazione appropriato per la prenotazione dei servizi in loco (alloggi, attività ricreative, risorse della zona) - identificazione di un insieme di indicatori per misurare il grado di soddisfazione del cliente - analisi dei dati di misurazione raccolti per determinare come i processi di lavoro possono essere migliorati. - implementazione dei miglioramenti identificati - prosecuzione costante del monitoraggio - ISO 9000 - Iso 14.000, - EMAS - ciclo P-D-C-A - brainstorming - matrice di priorità - selezione ponderata - diagramma di Pareto - diagramma causa/effetto - stratificazione - diagrammi di flusso - criteri di completezza e di correttezza - attività di controllo e di garanzia della qualità - feedback sul corretto svolgimento del progetto - revisione Piano di Qualità su base mensile o al completamento delle maggiori fasi progettuali. - controllo adeguatezza del Piano Qualità agli obiettivi - feedback costante a tutti gli stakeholder sul processo di qualità e la metrica raccolta PUNTEGGIO PRESENZA SCALA PUNTEGGI DI SVILUPPO DELL'INDICATORE 1 2 3 4 5 2 3 4 4 4 PUNTEGGIO GLOBALE ITEM N° 12: PUNTEGGIO TOTALE Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 337 CONSEGNE ALL’ESAMINATORE PER LA SOMMINISTRAZIONE Le consegne sono strumenti utili all’esaminatore nel momento in cui somministra il test per la Valutazione delle Competenzeinerenti alla Figura Professionale del «Tecnico Superiore per l'Organizzazione ed il Marketing del Turismo Integrato» DATI ANAGRAFICI E CURRICULUM Inserire qui spazi da compilare con dati anagrafici e campi inerenti al Curriculum Vitae secondo il Modello Europeo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 338 CONSEGNE PER L'ESECUZIONE DEL TEST Il Soggetto interessato alla valutazione delle proprie conoscenze preliminari inerenti alla Figura Professionale del «Tecnico Superiore per l'Organizzazione ed il Marketing del Turismo Integrato» troverà in allegato alla presente introduzione due elaborati. Il primo contiene una serie di quesiti a risposta aperta tesi a mettere in luce le sue competenze di base in alcune attività lavorative legate al settore del Turismo. Il secondo contiene una serie di Item strutturati a risposta multipla finalizzati a sondare le competenze dell'esaminato nel settore Informatico e, per la precisione, nell'uso dei principali programmi gestionali (Word, Excel, Access, Powerpoint). Oltre a fornire una risposta per ognuna delle domande formulate, viene richiesto al Soggetto di esprimere anche un giudizio sulla qualità o correttezza della risposta fornita. In particolare, il Soggetto troverà al termine di ogni quesito, una scala di valutazione formulata nel seguente modo: FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Il Soggetto deve esprimere un giudizio sulla qualità della risposta fornita scrivendo nelle apposite caselle (Valutazione del Soggetto) un valore che esprime la probabilità con cui ritiene di aver risposto correttamente alla domanda. Facciamo, qui di seguito, un esempio. Se dopo aver risposto alla prima domanda di un Test, scelgo la Fascia «1» e scrivo nella relativa casella «10», significa che mi dichiaro "Molto incerto" e che secondo me la mia risposta ha solo 10 probabilità su 100 di essere corretta o qualitativamente accettabile. Se, invece, alla seconda domanda scelgo la Fascia «6» e segno nella casella il numero «100», vuol dire non solo che sono "Certissimo" della qualità o correttezza della risposta fornita ma anche che tale certezza è pressoché assoluta (100). CONSEGNE PER IL SUBTEST «SETTORE TURISMO» [Per il Test su Fogli eseguito con carta e penna.] Per ognuna delle domande, il Soggetto ha a disposizione per la risposta una intera pagina (fronte e retro) in cui dovrà comunicare le proprie conoscenze in merito all'argomento identificato da ciascun quesito. [Per il Test informatizzato eseguito al computer. Il Test può essere consegnato in Dischetto oppure Scaricato dal Sito.] Per ognuna delle domande, il Soggetto ha a disposizione per la risposta un file di Word in cui è prevista una specifica pagina per ogni quesito. Non è consentito variare i Margini, il Font (che deve essere il Times New Roman) nè il Corpo o grandezza dei caratteri che deve essere lasciato sempre a 12. Non è consentito l'uso del grassetto mentre è possibile il sottolineato. Il soggetto deve usare le normali convenzioni di scrittura dividendo, ad esempio, il Testo in paragrafi con capoverso rientrato ed utilizzando, se necessario, titoli ed elenchi puntati. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 339 Note per il candidato a. Bisogna rispondere alle domande in modo estremamente sintetico indicando ad esempio: o tutti i concetti richiesti dal quesito opportunamente spiegati o metodi operativi utilizzabili o soluzioni già conosciute per il problema posto o procedure risolutive. b. NON bisogna inserire nelle risposte parti discorsive (come, ad esempio, il racconto di proprie esperienze di vita o di lavoro) nè bisogna usare uno stile di scrittura «narrativo». E' necessario, viceversa, esprimere le proprie conoscenze in modo schematico, essenziale e riassuntivo. c. Ogni domanda va letta con estrema attenzione in tutte le sue parti tenendo presente che i quesiti sono sempre molto articolati e che, quindi, la risposta per essere efficace deve toccare tutti i punti segnalati all'interno del quesito stesso. d. [Per il Test su Fogli eseguito con carta e penna.] o Il tempo globale per l'esecuzione della prova è di (...omissis). Nel caso il Soggetto termini il proprio lavoro prima del tempo prestabilito, è pregato di ricontrollare quanto già eseguito operando eventuali risistemazioni o miglioramenti oppure una «messa in bella» di quanto prodotto. o Quando verrà dato il segnale di tempo scaduto, il Soggetto dovrà fermarsi ed inserire il Test stesso e tutte le pagine relative alle domande nell'apposita busta fornita dagli Esaminatori avente, in frontespizio, il nome e cognome del Soggetto compilatore. La busta, accuratamente richiusa, dovrà essere immediatamente consegnata agli stessi Esaminatori. e. [Per il Test informatizzato eseguito al computer e consegnato in Dischetto.] o Il tempo globale per l'esecuzione della prova è di (...omissis) ed ha inizio da momento in cui viene consegnato al Soggetto il Test su Floppydisk. Nel caso il Soggetto termini il proprio lavoro prima del tempo prestabilito, è pregato di ricontrollare quanto già eseguito operando eventuali risistemazioni o miglioramenti oppure una «messa in bella» di quanto prodotto. o Quando verrà dato il segnale di tempo scaduto, il Soggetto dovrà fermarsi e registrare il file su cui sta lavorando. E' necessario usare la funzione «Salva con Nome» e dare al file, come denominazione, il proprio Cognome e Nome. f. [Per il Test informatizzato eseguito al computer e Scaricato dal Sito.] o Il tempo globale per l'esecuzione della prova è di (...omissis) ed ha inizio da momento in cui il Soggetto scarica dal Sito il file del Test (fine download). Quando il Soggetto avrà terminato il proprio lavoro di compilazione dovrà usare la funzione «Salva con Nome» e dare al file, come denominazione, il proprio Cognome e Nome. Il suddetto file dovrà essere accluso in allegato ad una E-Mail inviata al seguente indirizzo di posta elettronica: (...omissis) entro e non oltre il tempo massimo concesso. Per la valutazione del rispetto del tempo consentito farà fede sia la data e l'ora d'invio dell'E-Mail sia il tempo assoluto intercorso fra il momento dello Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 340 scaricamento del file dal Sito e l'arrivo reale dell'E-Mail stessa presso il succitato indirizzo di Posta elettronica. o Nella pagina successiva il Soggetto potrà osservare alcune domande di esempio ed una loro possibile soluzione. L'argomento trattato non è inerente alla Figura Professionale del Tecnico Superiore per il Turismo Integrato in quanto lo scopo dell'esempio è far vedere «come» si deve rispondere alle domande e non «cosa» rispondere. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 SUBTEST «SETTORE TURISMO» DOMANDE DI ESEMPIO E LORO POSSIBILI SOLUZIONI Inserire qui una Domanda «Esempio» e la sua relativa soluzione p. 341 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 342 CONSEGNE PER IL SUBTEST «SETTORE INFORMATICO» [Per il Test su Fogli eseguito con carta e penna.] o Per ognuna delle domande, il Soggetto ha a disposizione un «Foglio Risposte» in cui dovrà segnare l'alternativa che ritiene esatta in merito all'argomento identificato da ciascun quesito. [Per il Test informatizzato eseguito al computer. Il Test può essere consegnato in Dischetto oppure Scaricato dal Sito.] o Il Soggetto ha a disposizione per la risposta un file di Word in cui sono elencati tutti gli Items del Test. Il soggetto deve scrivere accanto a ciascun quesito il numero dell'alternativa che ritiene sia quella esatta. [Per il Test su Fogli eseguito con carta e penna.] o Il tempo globale per l'esecuzione della prova è di (...omissis). Nel caso il Soggetto termini il proprio lavoro prima del tempo prestabilito, è pregato di ricontrollare quanto già eseguito operando eventuali correzioni. o Quando verrà dato il segnale di tempo scaduto, il Soggetto dovrà fermarsi ed inserire il Test stesso ed il «Foglio Risposte» nell'apposita busta fornita dagli Esaminatori avente, in frontespizio, il nome e cognome del Soggetto compilatore. La busta, accuratamente richiusa, dovrà essere immediatamente consegnata agli stessi Esaminatori. [Per il Test informatizzato eseguito al computer e consegnato in Dischetto] o Il tempo globale per l'esecuzione della prova è di (...omissis) ed ha inizio dal momento in cui viene consegnato al Soggetto il Test su Floppydisk. Nel caso il Soggetto termini il proprio lavoro prima del tempo prestabilito, è pregato di ricontrollare quanto già eseguito operando eventuali correzioni. o Quando verrà dato il segnale di tempo scaduto, il Soggetto dovrà fermarsi e registrare il file inerente al «Foglio Risposte» su cui sta lavorando. E' necessario usare la funzione «Salva con Nome» e dare al file, come denominazione, il proprio Cognome e Nome. [Per il Test informatizzato eseguito al computer e Scaricato dal Sito.] o Il tempo globale per l'esecuzione della prova è di (...omissis) ed ha inizio da momento in cui il Soggetto scarica dal Sito i file del Test e del «Foglio Risposte» (fine download). Quando il Soggetto avrà terminato il proprio lavoro di compilazione dovrà usare la funzione «Salva con Nome» e dare al file inerente al «Foglio Risposte», come denominazione, il proprio Cognome e Nome. Il suddetto file dovrà essere accluso in allegato ad una E-Mail inviata al seguente indirizzo di posta elettronica: (...omissis) entro e non oltre il tempo massimo concesso. Per la valutazione del rispetto del tempo consentito farà fede sia la data e l'ora d'invio dell'E-Mail sia il tempo assoluto intercorso fra il momento dello scaricamento del file dal Sito e l'arrivo reale dell'E-Mail presso il succitato indirizzo di Posta elettronica. [Per il Test informatizzato eseguito ON-LINE sul Sito.] o Il tempo globale per l'esecuzione della prova è di (...omissis) ed ha inizio da momento in cui il Soggetto visualizza la prima videata inerente al Test. [ Inserire qui di seguito istruzioni dettagliate di compilazione in base a come è stato strutturato il Sito per l'esecuzione ON-LINE del Test]. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 SCHEDA TEST PER I CANDIDATI (ESPERTI DEL SETTORE) • AZIENDA NOME Indirizzo Indirizzo e Fax Tel e.mail ANNO DI COSTITUZIONE RAGIONE SOCIALE ATTIVITÀ PRINCIPALI PRODOTTI SERVIZI OFFERTI MERCATO • • • Regionale Nazionale Internazionale Specificare___________________ NUMERO DI ADDETTI FATTURATO p. 343 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 344 SOGGETTO INTERVISTATO NOME RUOLO RICOPERTO ANNI DI ATTIVITÀ NEL SETTORE ATTIVITÀ PRINCIPALI FORMAZIONE PRINCIPALI COMPETENZE Con l'apposizione della firma si autorizza la Fondazione Giacomo Rumor Centro Produttività Veneto (CPV) al trattamento dei dati ai sensi del D. Lgs. n. 196/2003 (Privacy) Data: ____________ Firma: ___________________________ Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 345 ITEM N° _____ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 346 ITEM N° _____ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ p. 347 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 VALUTAZIONE DEI GRADI DI CERTEZZA ITEM N° 1 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% 1 2 Incerto 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 4 5 6 VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 2 Incerto 3 Parzialmente Certo 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 3 Incerto 3 Parzialmente Certo 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 4 Incerto 3 Parzialmente Certo 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 5 Incerto 3 Parzialmente Certo 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 6 Incerto 3 Parzialmente Certo 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 7 FASCE DI 3 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 348 CERTEZZA: Molto Incerto Incerto Parzialmente Certo Certo Molto Certo Certissimo PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% 50%-70% 70%-85% 85%-95% 95%-100% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% 70%-85% 85%-95% 95%-100% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% 70%-85% 85%-95% 95%-100% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% 70%-85% 85%-95% 95%-100% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo PROBABILITÀ: 0 -25% 25%-50% 70%-85% 85%-95% 95%-100% FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto 2 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo PROBABILITÀ: 0 -25% 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 8 3 Parzialmente Certo Incerto 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 9 3 Parzialmente Certo Incerto 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 10 3 Parzialmente Certo Incerto 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 11 3 Parzialmente Certo Incerto 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: ITEM N° 12 VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 349 PRIMA VERSIONE DEL TEST PER ACCREDITARE COMPETENZE DEL TECNICO SUPERIORE L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO PER Nel seguente test una o più risposte sono esatte. BARRARE VERO (v) O Falso (F). La comunicazione interpersonale si basa sulle impressioni che ci formiamo percependo la realtà per come la vediamo e la ascoltiamo. Gli elementi che concorrono alla formazione delle nostre impressioni personali e delle impressioni che facciamo al nostro interlocutore sono Informazioni non verbali Il tono della voce che può assumere aspetti di aggressività a volte non voluti (distrattore) Informazioni verbali Informazioni culturali specifiche o generiche, scritte o orali che intendiamo veicolare (distrattore) V V V V V F F F F F Gli elementi che si ritrovano sempre in qualsiasi processo comunicativo sono: il codice, il canale, la decodifica, il feedback v F Il mezzo, il timbro di voce, la gestualità, la risposta (distrattore) V F Il contenuto del messaggio, Il tono della voce, la postura e la capacità di comprensione V F (distrattore) Il punto di partenza per la definizione di un piano marketing è l’analisi SWOT che si basa sulla raffigurazione di un quadro d’insieme contenente le potenzialità turistiche espresse o latenti di un territorio e i suoi plus o minus. I principali strumenti con cui si raccolgono le informazioni sono: ricognizione diretta tramite interviste ad opinion leader analisi dei dati sui flussi turistici in possesso degli organi preposti Benchmarking con altre zone (distrattore) interviste motivazionali dirette ai turisti censimento diretto sul territorio Numero dei turisti presenti nella zona in rapporto alla popolazione residente (distrattore) V V V V V V F F F F F F L’analisi SWOT si basa su: fattori endogeni ossia punti di forza o punti di debolezza. costi fissi e costi variabili (distrattore) fattori esogeni che possono costituire opportunità o rischi strutture di controllo che permettano di individuare gli agenti esogeni (distrattore) Calcolo del moltiplicatore turistico (distrattore) V V V V V F F F F F p. 350 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 I fattori che rappresentano le potenzialità turistiche di un territorio sono: Fattori naturali i motivazionali (distrattore). Fattori sociali Fattori strutturali Fattori aggiunti o strumentali i di attrattività (distrattore). i di competitività (distrattore) V V V V V V V F F F F F F F Per la costruzione di un piano di marketing strategico territoriale è necessario conoscere: l’ambiente esterno in termini di consistenza dei flussi turistici presenti sull’area di riferimento La segmentazione del mercato turistico in relazione ai risultati emersi dall’analisi SWOT L’ Analisi dell’ambiente interno, inteso come stato di fatto del territorio. L’ analisi delle potenzialità di crescita; alisi del mercato turistico lisi della ricchezza del paese ospitante (distrattore). alisi della concorrenza attuale o potenziale L’analisi della potenzialità di crescita della ricettività del luogo (distrattore). Il grado di cultura dell’accoglienza della popolazione (distrattore) V F V F V V V V V V V F F F F F F F Per l’applicazione concreta del piano di marketing strategico occorre definire il marketing mix che è: l’insieme delle condizioni aziendali interne che permettono l’applicazione della strategia identificata (distrattore) l’insieme degli elementi che l’azienda può utilizzare per mettere a punto la migliore strategia relativa al mercato che intende aggredire Le variabili da considerare per immettere un prodotto sul mercato (distrattore) L’analisi delle aspettative del consumatore e dunque le risposte alle strategie aziendali (distrattore) V F V F V F V F V V V V F F F F Il marketing mix è costituito da: distribuzione, comunicazione, prezzo, prodotto prezzo, pubblicità, promozione e prodotto (distrattore) prodotto prezzo, pubblicità promozione (distrattore) personale, politica, prodotto, prezzo (distrattore) p. 351 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Il marketing non differenziato è: Un marketing diretto a tutto il mercato Un'unica strategia di marketing (distrattore) Un'unica azienda che opera sul mercato (distrattore) V V V F F F V V V F F F V F V F V F V F V F V F V F V F V F Il marketing differenziato è: un marketing diverso a seconda dei clienti una strategia di marketing diversa per più segmenti (distrattore) una strategia diversa per ogni azienda (distrattore) La distribuzione in una ottica di marketing è: il punto di vendita inteso come scelta della migliore localizzazione dal punto di vista fisico (distrattore) il merchandising, inteso come insieme di metodologie e tecniche atte ad incrementare, anche attraverso stimoli psicologici, le vendite (distrattore) il canale distributivo, ossia l’insieme dei passaggi che il prodotto fa per arrivare al consumatore (distrattore) Tutti e tre gli elementi precedenti in relazione alle politiche aziendali e al momento del ciclo di vita aziendale e del prodotto La distribuzione svolge una serie di funzioni tra cui: funzioni produttive, intese come arricchimento di valore dovuto al trasferimento nello spazio, nel tempo e nelle quantità di un prodotto funzioni finanziarie, in quanto gli operatori che partecipano al processo distributivo pagano i prodotti che acquistano dai loro produttori e dunque l’azienda produttrice non deve aspettare che il prodotto faccia tutti i passaggi e venga venduto sul mercato. funzioni economiche, in quanto i diversi operatori che intervengono nella catena distributiva si accollano gli eventuali rischi di invenduto sollevando ogni altro soggetto dal rischio che il prodotto una volta arrivato sul mercato non incontri i gusti e le preferenze dei consumatori. Funzioni di trasporto, in quanto premette l’avvicinamento del prodotto al consumatore eliminando le distanze e permettendo di acquistare facilmente (distrattore) Funzioni di vendita, in quanto rende il prodotto disponibile sul luogo di consumo (distrattore) p. 352 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Il canale distributivo del prodotto turistico è composto da intermediari turistici che non acquistano il prodotto ma fanno solo da intermediari tra il produttore e il turista. Nel turismo pertanto non esiste: il rischio di invenduto, a meno che non si tratti di un vuoto per pieno la funzione finanziaria perché i servizi turistici si pagano solo dopo averli venduti (distrattore) la funzione produttiva perché chi eroga il servizio è solo il fornitore mentre gli altri soggetti svolgono una mera funzione di intermediari. (distrattore) V V F F V F Per elaborare la strategia promozionale si utilizza il mix promozionale che si compone di: Pubblicità, Pubbliche Relazioni, Promozione delle vendite, Vendita personale, passaparola, direct mail Pubblicità inserzionistica, Pubblicità sui Mass Media, Pubblicità esterne (distrattore) cartellonistica, depliant, cataloghi, vendita diretta (distrattore) V F V F V F Nella scelta e nell’elaborazione degli strumenti di comunicazione occorre tener presente: il posizionamento di mercato desiderato e la corrispettiva attribuzione di un ruolo preciso ed identificabile al prodotto in relazione al target cui ci si rivolge Il segmento di clientela cui ci si rivolge e il livello di spesa prescelto L’ammontare del budget di spesa interno I benefici per l’azienda che derivano dalla creazione di un piano di comunicazione (distrattore) V F V V V F F F Il prezzo per il marketing è: qualcosa di incontrollabile perché imposto dal mercato (distrattore) è di competenza di altri settori aziendali perché influenza la percezione del prodotto o della marca fornendo un'idea di qualità (distrattore) dipendendo dalla concorrenza e influenza direttamente il livello della domanda (distrattore) rende l’offerta quanto più attrattiva possibile perché permette un confronto diretto con i beni succedanei presenti sul mercato. V V F F V F V F Il processo di formazione del prezzo dipende: dagli obiettivi aziendali, soprattutto se mirati alle vendite (distrattore) V F Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 dagli obiettivi aziendali, soprattutto se mirati al comportamento della concorrenza (distrattore) Dalla possibilità e dalla volontà del mercato di pagare un determinato prezzo in relazione all’immagine e alla concorrenza p. 353 V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V V F F V F I metodi con cui viene calcolato il prezzo turistico sono: metodo full costing che permette la determinazione del costo pieno del prodotto attraverso la sommatoria dei costi dei suoi singoli componenti. metodo direct costing che si basa sulla determinazione degli oneri e dei costi che si sostengono per una intera produzione e non per un singolo prodotto metodo del valore percepito che si basa sul valore percepito dall'acquirente e non sui reali costi sostenuti dal venditore (distrattore) metodo della determinazione del prezzo sulla base dei prezzi della concorrenza, in cui si determinano i prezzi basandosi sull'analisi della concorrenza (distrattore) Il prodotto turistico si compone: di un insieme coordinato di servizi che vengono erogati ai turisti, basato su fattori ambientali e fattori strumentali di un insieme di elementi che tendono al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze del mercato obiettivo o target attraverso la fruizione di servizi di alloggio e trasporto (distrattore) di servizi, persone, luoghi, attività, organizzazioni e idee piuttosto che un oggetto fisico e pertanto necessita di essere “posizionato” nella mente del consumatore come bene adatto al soddisfacimento di un certo bisogno che è solo potenziale (distrattore) del complesso delle attrattive materiali ed immateriali che caratterizzano l'area di destinazione delle vacanze ed il tipo di soddisfazioni psicofisiologiche che i turisti ritengono di poter trarre da esse (distrattore) Da un punto di vista tecnico nel turismo il prodotto può essere: incoming (o inbound) e outgoing (o outbound) costituito da servizi isolati semplici o composti o servizi complessi nel paese di destinazione (distrattore) costituito da servizi isolati semplici o composti o servizi complessi nel paese di destinazione (distrattore) Per censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico è necessario raccogliere informazioni da varie fonti. In particolare occorre: effettuare un’analisi socioeconomica del territorio V F Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 354 analizzare l’accessibilità ed il livello di utilizzo delle risorse turistiche ambientali ed infrastrutturali valutare il livello di integrazione tra i siti di interesse e la loro raggiungibilità analizzare la filiera turistica locale Fare un censimento della popolazione (distrattore) Analizzare le attività economiche esistenti (artigianato, piccola industria e terziario avanzato) (distrattore) V F V V V V F F F F Le fonti documentali per censire ed analizzare le risorse turistiche sono: Curia Comuni Provincia Demanio Associazioni Fondazioni V V V V V V F F F F F F APT proloco CCIAA (distrattore) Unione delle Camere di Commercio (distrattore) Regione Unione industriali (distrattore) V V V V V V F F F F F F Per analizzare l’offerta e la domanda turistica esistente su un territorio si utilizzano i dati forniti dagli organi pubblici. L’analisi quantitativa dell’offerta turistica esistente si effettua in termini di : consistenza dei flussi turistici tendenze future potenzialità di crescita dei mercati di provenienza provenienza geografica (distrattore) tipologie di turismo prevalente (distrattore) tipologia di alloggio preferita (distrattore) durata media del soggiorno motivazioni principali (distrattore) modalità di prenotazione (distrattore) V V V V V V V V V F F F F F F F F F V V V V V V V V V F F F F F F F F F L’analisi qualitativa dell’offerta turistica, invece, si effettua in termini di : moltiplicatore turistico (distrattore) consistenza dei flussi turistici (distrattore) tendenze future(distrattore) potenzialità di crescita dei mercati di provenienza(distrattore) provenienza geografica tipologie di turismo prevalente tipologia di alloggio preferita durata media del soggiorno (distrattore) motivazioni principali modalità di prenotazione Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 355 Le attività individuate da una filiera turistica locale, sono: trasporti intermediazione organizzata informazioni sui servizi turistici Fornitura di alloggio Impianti di ristorazione Locali di intrattenimento Locali per lo shopping e l’artigianato Possibilità di transito e stazionamento di bus turistici (distrattore) presenza e dislocazione di piste ciclabili (distrattore) presenza e l’efficienza del trasporto pubblico (distrattore) V V V V V V V V V V F F F F F F F F F F Per identificare un segmento di mercato occorre: suddividere il mercato in gruppi di utenti omogenei e significativi Identificarne le caratteristiche (distrattore) individuare il livello di spesa che lega fra loro un medesimo gruppo di acquirenti (distrattore) Predisporre un certo tipo di prodotto e con un test di mercato verificarne il gradimento sul mercato (distrattore) V F V F V F V F Il posizionamento turistico di un territorio o di una località è: la percezione che il turista ha del prodotto turistico in relazione alle immagini che questo proietta nella sua mente e dei bisogni che soddisfa lo spazio che il prodotto turistico occupa in un dato mercato rispetto ai prodotti concorrenti (distrattore) La distanza che separa il prodotto turistico dal luogo di provenienza del consumatore (distrattore) la percezione che gli acquirenti hanno riguardo alle alternative che loro offre il mercato (distrattore) V F V F V F V F Volendo sviluppare una risorsa turistica occorre valutare l’impegno necessario in termini economici. Cosa occorre prevedere nel budget? quantità e qualità delle risorse umane per rendere accessibili i siti considerati; V F costi di manutenzione ordinaria e straordinaria V F ricavi da biglietteria e/o da finanziamenti da privati, e/o regionali, e/o nazionali e/o V F comunitari Investimenti per l’allestimento del sito V F Costi di pubblicizzazione e promozione V F Costi per l’integrazione tra i diversi siti di interesse (distrattore) V F Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 356 Costi per migliorare la raggiungibilità (distrattore) V F Investimenti per deviare e/o cambiare i percorsi dei mezzi pubblici (distrattore) V F Investimenti per la creazione di attività commerciali e di servizio in loco V F (distrattore) Per la creazione dell’immagine turistica di un territorio occorre un’azione sinergica tra diversi soggetti pubblici interessati. In particolare: CCIAA Assessorato al turismo regionale assessorati al turismo provinciale assessorati al turismo comunale associazioni Pro loco Rappresentanti dei patti territoriali Enti parco associazioni di categoria consorzi e cooperative di albergatori (distrattore) Unindustria (distrattore) UnionCamere (distrattore) Confidi regionali e provinciali (distrattore) V V V V V V V V V V V V F F F F F F F F F F F F Per la creazione di una azione sinergica tra diversi soggetti pubblici preposti al turismo occorre : conoscere i piani di sviluppo a livello locale e regionale quali i P.I.T. (Piano Integrato V F Territoriale) e i P.I.L.S. (Piano Integrato Locale Strategico) (distrattore) conoscere l’intera filiera turistica presente sul territorio, gli attori da coinvolgere, il ruolo di V F ciascun partner, le singole iniziative in atto o in itinere Per riuscire a coordinare l’azione dei diversi soggetti interessati sarebbe necessario padroneggiare alcune tecniche di negoziazione e concertazione. Le principali sono: focus group V F forum di discussione V F incontri di monitoraggio per la verifica dello stato di realizzazione ed eventuale V F predisposizione di azioni di miglioramento o rimodulazione degli obiettivi Tecniche di team building (distrattore) V F Tecniche di problem solving e problem setting (distrattore) V F Tecniche di coaching (distrattore) V F Le politiche di intervento che permettono il miglioramento di un’immagine turistica passano attraverso: Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 357 la creazione di itinerari basati sulle risorse turistiche locali che prescindano dalle ripartizioni amministrative e riguardino invece insiemi geografici coerenti (distrattore) La creazione di una politica di tutela del patrimonio turistico che garantisca l’attrattiva della zona (distrattore) La sensibilizzazione e l’educazione in materia di ambiente, con il sostegno delle associazioni locali, della popolazione locale (distrattore) La sensibilizzazione e l’educazione in materia di ambiente e di tutela del patrimonio del turista residente (distrattore) La creazione nella cultura della popolazione residente e degli operatori turistici di una corretta “filosofia dell’ospite” e la predisposizione e il funzionamento di tutti i servizi predisposti per il turista V F V F V F V F V F Per attuare politiche di intervento tese alla promozione turistica di un territorio occorre: organizzare una strategia promozionale basata su un’immagine comune del territorio e relativa alla tipologia di clientela su cui si desidera puntare. creare itinerari di scoperta con un’adeguata segnaletica e opportuni supporti comunicativi per promuovere il territorio (distrattore) Trovare i migliori canali che permettono di mettere a disposizione del pubblico documenti di informazione e guide promozionali (distrattore) Offrire servizi gratuiti che aumentino il valore e dunque la percezione del ridotto acquistato a parità di spesa (distrattore) V F V F V F V F Per organizzare un’offerta turistica integrata relativa ad uno specifico territorio nel rispetto della normativa vigente occorre, dopo aver censito ed analizzato le caratteristiche e le risorse di un polo turistico, confezionare un Pacchetto Turistico. A tal fine occorre rilevare i costi dei servizi richiesti (distrattore) V F negoziare i prodotti con i fornitori dei singoli servizi che si intendono predisporre e V F stipulare appositi contratti contattare gli operatori locali appartenenti alla filiera turistica (distrattore) V F individuare il mark-up per ciascuna tipologia di servizio (distrattore) V F Una volta predisposto il pacchetto turistico occorre provvedere ad una sua corretta politica distributiva. In particolare sarebbe opportuno attivare direttamente una rete distributiva aprendo un sito internet (distrattore) Affidare ad alcuni operatori specializzati la distribuzione del proprio prodotto turistico Promuovere il pacchetto creato sulla stampa di settore (distrattore) individuare i canali di distribuzione telematici (portali turistici, CRS, GDS,) utili a distribuire il proprio prodotto turistico (distrattore) partecipare a fiere e manifestazioni nazionali ed internazionali (distrattore) organizzare eventi promozionali locali e/o internazionali o organizzare educational rivolti V V V V F F F F V F V F p. 358 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ad operatori del settore (distrattore) Le normative nazionali che disciplinano i rapporti giuridici tra gli attori del processo di erogazione, vendita e consumo dei servizi turistici sono: la legge quadro per il turismo Legge 17.05.1983 n. 217, e le conseguenti leggi regionali di attuazione (distrattore) la legge 1084 del 1977 Il D.Lgs 111/1995 legge 730 del 1985 realtiva agli agriturismi (distrattore) legge quadro 135/01 Riforma della legislazione nazionale del turismo, le relative attuazione regionali e le convenzione comunitarie che regolano i rapporti tra operatori turistici; (distrattore) V F V V V V Da un punto di vista legislativo le agenzie di viaggio sono: mandatari senza rappresentanza (distrattore) Mandatari con rappresentanza personalmente responsabili (distrattore) Mandanti (distrattore) V V V V F F F F V F V F V F V F V V V V F F F F Da un punto di vista legislativo i tour operator: Agiscono in nome e per conto altrui e quindi sono mandatari con rappresentanza (distrattore) Agiscono in nome e per conto altrui e quindi sono mandatari senza rappresentanza Agiscono in nome proprio e per conto altrui e quindi sono mandatari con rappresentanza (distrattore) Agiscono in nome proprio e per conto altrui e quindi sono mandatari senza rappresentanza (distrattore) I contratti alla base dell’intermediazione, assumono la forma di: allotment, usato per la creazione di pacchetti (distrattore) allotment usato per la creazione di viaggi da catalogo vuoto per pieno, usato per la creazione di pacchetti turistici vuoto per pieno, usato per la creazione di viaggi su misura o per individuali (distrattore) Il termine APT nel settore turistico indica le: F F F F p. 359 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Aziende Provinciali per il Turismo (distrattore) Aziende di Promozione Turistica Aziende di Programmazione turistica (distrattore) V V V F F F V V V F F F Il termine IAT, invece, indica le: Imprese di Accoglienza Turistica (distrattore) Informazione e accoglienza turistica Insieme di aziende turistiche (distrattore) Alle volte i progetti di sviluppo territoriale sono gestiti da associazioni senza scopo di lucro. Queste ultime però: Non possono produrre direttamente viaggi (distrattore) Possono produrre viaggi solo per i propri associati Possono rivendere viaggi a tutti come i Tour operator (distrattore) V V V F F F Per gestire un progetto turistico in base ad un piano strategico occorre Stendere un piano di lavoro che possa essere monitorato in tutte le sue fasi Ottenere finanziamenti comunitari o agevolativi per poter gestire economicamente le risorse umane e gli investimenti necessari (distrattore) Accertarsi che il progetto ideato sia chiaro a tutti i soggetti coinvolti e che gli stessi siano consapevoli delle loro responsabilità (distrattore) Ideare iniziative che poggiano su elementi duraturi nel tempo e potenzialmente immutabili quali ad esempio l’immagine turistica del territorio (distrattore) V F V F V F V F Per assicurare il corretto monitoraggio del progetto ideato occorre individuare i singoli interventi nel rispetto degli obiettivi progettuali e dei tempi previsti V F monitorare la corretta cadenza dei tempi di attuazione del progetto attraverso strumenti V F specifici quali ad esempio il diagramma di Gantt (distrattore) monitorare il grado di interesse e di partecipazione dei soggetti coinvolti applicando V F laddove necessarie strategie di problem solving, Analisi Causa - Effetto, Origine della causa e Analisi di Pareto (distrattore) Per sviluppare una cultura della qualità nel settore del turismo occorre agevolare la creazione di un sistema di informazione appropriato per la prenotazione dei V F servizi in loco (alloggi, attività ricreative, risorse della zona) (distrattore) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 360 attuare piani di qualità che stabiliscano obiettivi prioritari, strumenti e procedure di controllo e revisione sorvegliare costantemente la qualità dell’offerta globale nella zona (distrattore) Identificare un insieme di indicatori per misurare il grado di soddisfazione del cliente interno ed sterno (distrattore) Svolgere programmi di formazione alla qualità rivolti a tutti gli operatori del settore (distrattore) V F V F V F V F I principali strumenti sviluppare una cultura della qualità nel settore del turismo sono: Il diagramma di Ishikawa (distrattore) La ruota di Deming o ciclo P.D.C.A. Il brainstorming Il diagramma causa/effetto Il diagramma di Pareto I diagrammi di flusso Il data miner e l'information broker (distrattore) Il Benchmarking (distrattore) Il Decision Support Systems (DSS) (distrattore) V V V V V V V V V F F F F F F F F F Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 361 TEST PRODOTTO DAL GRUPPO IL TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO Il seguente test è composto da una serie di item numerati da 1 a 48. Per ogni Item è presentata una serie di possibili risposte, una sola delle quali è esatta, mentre tutte le altre sono errate. In alcuni Item può accadere che nessuna delle alternative proposte sia esatta oppure che siano tutte ugualmente esatte. In questi casi è necessario apporre una crocetta sulle speciali alternative denominate, appunto, «Tutte Esatte» oppure «Nessuna Esatta». Alcune volte possono essere esatte combinazioni specifiche di alternative semplici e, in tal caso, va segnata la combinazione che include TUTTE ed ESCLUSIVAMENTE le alternative esatte. ATTENZIONE! MAI ed in nessun caso devi segnare più di una crocetta in un Item! La risposta esatta è sempre una sola! Esempio N° 1 di item Tra i paesi elencati quale non appartiene all’Unione Europea? a. Italia b. Francia c. Finlandia d. Spagna e. Lussemburgo f. Grecia La risposta esatta è la n° 3 Esempio N° 2 di item Quali tra i seguenti mezzi appartengono ai cosiddetti “mass media”? a. telefono b. aereo c. radio d. televisione e. poste f. internet g. lettera h. risposte n° (1), (3), (4) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 362 i. risposte n° (3), (4), (6) j. tutte esatte k. nessuna esatta La risposta esatta è la n° 9 Dopo ogni item si chiede al candidato di esprimere il cosiddetto “grado di certezza” cioè la percentuale di sicurezza con cui ritiene che sia esatta la risposta che ha dato. Tale grado di certezza va espresso in percentuale su una griglia predisposta e suddivisa in intervalli, scegliendo l’intervallo che ritiene adeguato e scrivendo al suo interno la percentuale che corrisponde al suo grado di certezza. Esempio: ITEM N° 1 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 80 Nell’esempio qui sopra ci si ritiene sicuri della risposta data, e quindi nella casella della “valutazione del soggetto” si è indicata una percentuale dell’80%, compresa tra il fra il 70% e l’85%, che corrisponde alla colonna “certo”. Se viceversa si fosse molto incerti della risposta data, bisognerebbe scrivere nella colonna 1 (molto incerto) un numero compreso fra 0 e 25. E così per ogni item Item N° 1 (1/1) La comunicazione interpersonale si basa sulle impressioni che ci formiamo percependo la realtà per come la vediamo e la ascoltiamo. Quale o quali dei seguenti elementi concorrono alla formazione delle nostre impressioni personali e delle impressioni che facciamo al nostro interlocutore ? a. Informazioni non verbali b. Il tono della voce c. Informazioni verbali d. Informazioni culturali e. Informazioni specifiche o generiche, scritte o orali che intendiamo veicolare f. Esatte la (1), la (3) e la (5) g. Esatte la (1), la (3) e la (4) h. Esatte la (1) e la (3) i. Tutte esatte j. Nessuna esatta Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 363 ITEM N° 1 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 2 (1/2) Quali sono gli elementi che si ritrovano sempre in qualsiasi processo comunicativo? a. Il codice, il canale, la decodifica, il feedback b. Il mezzo, il timbro di voce, la gestualità, la risposta c. Il contenuto del messaggio, Il tono della voce, la postura e la capacità di comprensione d. Esatte la (1) e la (2) e. Esatte la (2) e la (3) f. Tutte esatte g. Nessuna esatta ITEM N° 2 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 364 Item N° 3 (2/1) Il punto di partenza per la definizione di un piano marketing è l’analisi SWOT che si basa sulla raffigurazione di un quadro d’insieme contenente le potenzialità turistiche espresse o latenti di un territorio e i suoi plus o minus. Quali sono i principali strumenti con cui si raccolgono le informazioni? a. b. c. d. e. f. g. h. i. j. k. ricognizione diretta tramite interviste ad opinion leader analisi dei dati sui flussi turistici in possesso degli organi preposti Benchmarking con altre zone interviste motivazionali dirette ai turisti censimento diretto sul territorio numero dei turisti presenti nella zona in rapporto alla popolazione residente esatte la (1), la (3) e la (6) esatte la (1), la (2), la (4) esatte la (1), la (2), la (4) e la (5) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 3 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 4 (2/2) Su quali elementi si basa l’analisi SWOT? a. b. c. d. e. f. g. h. i. j. fattori endogeni ossia punti di forza o punti di debolezza. costi fissi e costi variabili fattori esogeni che possono costituire opportunità o rischi strutture di controllo che permettano di individuare gli agenti esogeni calcolo del moltiplicatore turistico tutte esatte nessuna esatta risposte esatte N° (1) e (3) risposte esatte N° (2), (4) e (5) risposte esatte N° (1), (3) e (4) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 365 ITEM N° 1 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 5 (2/3) Quali sono i fattori che rappresentano le potenzialità turistiche di un territorio? a. b. c. d. e. f. g. h. i. fattori naturali,fattori motivazionali, fattori sociali, fattori di attrattività fattori sociali, fattori di attrattività, fattori aggiunti o strumentali, fattori di competitività fattori sociali, fattori naturali, fattori aggiunti o strumentali, fattori di competitività fattori naturali, fattori strutturali, fattori aggiunti o strumentali, fattori sociali fattori naturali, fattori aggiunti o strumentali, fattori di attrattività, fattori di competitività esatte le risposte N° (1), (3), (4) esatte le risposte N° (1), (3) (5) esatte le risposte N° (2), (4), (5) tutte esatte j. nessuna esatta ITEM N° 5 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 6 (2/4) spostare a 3/ Che cosa è necessario conoscere per costruire un piano strategico di marketing territoriale? a. l’ambiente esterno in termini di consistenza dei flussi turistici presenti sull’area di riferimento b. la segmentazione del mercato turistico in relazione ai risultati emersi dall’analisi SWOT c. l’ analisi dell’ambiente interno, inteso come stato di fatto del territorio. d. l’ analisi delle potenzialità di crescita; e. l’analisi del mercato turistico f. l’analisi della concorrenza attuale o potenziale g. l’analisi della potenzialità di crescita della ricettività del luogo h. esatte le risposte N° (1), (3), (4), (5) e (7) i. esatte le risposte N° (3), (4), (6) e (8) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 366 j. tutte esatte k. nessuna esatta ITEM N° 6 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 7 (2/5) Che cos’è il marketing mix? a. l’insieme delle condizioni aziendali interne che permettono l’applicazione della strategia identificata b. l’insieme degli elementi che l’azienda può utilizzare per mettere a punto la migliore strategia relativa al mercato che intende aggredire c. le variabili da considerare per immettere un prodotto sul mercato d. l’analisi delle aspettative del consumatore e dunque le risposte alle strategie aziendali e. esatte le risposte N° (2) e (4) f. esatte le risposte N° (2), (3) e (4) g. esatte le risposte N° (1), (3) e (4) h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 7 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 8 (2/6) Da che cosa è costituito il marketing mix? a. b. c. d. e. f. prezzo, pubblicità, promozione e prodotto prodotto, prezzo, pubblicità, promozione personale, politica, prodotto, concorrenza distribuzione, comunicazione, prezzo, prodotto tutte esatte nessuna esatta 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 367 g. esatte le risposte N° (1) e (4) ITEM N° 8 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 9 (2/7) Che cos’è il marketing non differenziato? a. b. c. d. e. f. g. un marketing diretto a tutto il mercato un'unica strategia di marketing un'unica azienda che opera sul mercato esatte le risposte N° (2) e (3) esatte le risposte N° (1) e (3) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 9 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 10 (2/8) Che cos’è invece il marketing differenziato? a. b. c. d. e. f. g. una strategia diversa per ogni azienda una strategia di marketing diversa per più segmenti un marketing diverso a seconda dei clienti esatte le risposte N° (1) e (3) esatte le risposte N° (2) e (3) tutte esatte nessuna esatta Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 368 ITEM N° 10 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 11 (2/9) Che cos’è la distribuzione in una ottica di marketing? a. il punto di vendita inteso come scelta della migliore localizzazione dal punto di vista fisico b. il merchandising, inteso come insieme di metodologie e tecniche atte ad incrementare, anche attraverso stimoli psicologici, le vendite c. il canale distributivo, ossia l’insieme dei passaggi che il prodotto fa per arrivare al consumatore d. tutti gli elementi precedenti in relazione alle politiche aziendali e al momento del ciclo di vita aziendale e del prodotto e. nessuno degli elementi precedenti ITEM N° 11 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 12 (2/10) Quali fra queste funzioni svolge la distribuzione? a. funzioni produttive, intese come arricchimento di valore dovuto al trasferimento nello spazio, nel tempo e nelle quantità di un prodotto b. funzioni finanziarie, in quanto gli operatori che partecipano al processo distributivo pagano i prodotti che acquistano dai loro produttori e dunque l’azienda produttrice non deve aspettare che il prodotto faccia tutti i passaggi e venga venduto sul mercato. c. funzioni economiche, in quanto i diversi operatori che intervengono nella catena distributiva si accollano gli eventuali rischi di invenduto sollevando ogni altro soggetto dal rischio che il prodotto una volta arrivato sul mercato non incontri i gusti e le preferenze dei consumatori. d. funzioni di trasporto, in quanto premette l’avvicinamento del prodotto al consumatore eliminando le distanze e permettendo di acquistare facilmente p. 369 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 e. f. g. h. i. funzioni di vendita, in quanto rende il prodotto disponibile sul luogo di consumo esatte le risposte N° (1), (2) e (3) esatte le risposte N° (1), (2), (3) e (5) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 12 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 13 (2/11) Quale o quali fra i seguenti elementi non esistono neI canale distributivo del prodotto turistico? a. il rischio di invenduto, a meno che non si tratti di un vuoto per pieno b. la funzione finanziaria perché i servizi turistici si pagano solo dopo averli venduti la funzione produttiva perché chi eroga il servizio è solo il fornitore mentre gli altri soggetti svolgono una mera funzione di intermediari. c. esatte le risposte N° (1) e (2) d. esatte le risposte N° (1) e (3) e. esatte le risposte N° (2) e (3) f. tutte esatte g. nessuna esatta ITEM N° 13 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 14 (2/12) Da che cosa è composto il mix promozionale? a. cartellonistica, depliant, cataloghi, vendita diretta b. pubblicità inserzionistica, pubblicità sui mass media, pubblicità esterne c. pubblicità, pubbliche relazioni, promozione delle vendite, vendita personale, passaparola, direct mail Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 370 d. tutte esatte e. nessuna esatta ITEM N° 14 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 15 (2/13) Che cosa occorre tener presente nella scelta e nell’elaborazione degli strumenti di comunicazione? a. il posizionamento di mercato desiderato b. l’ attribuzione di un ruolo preciso ed identificabile al prodotto in relazione al target cui ci si rivolge c. Il segmento di clientela cui ci si rivolge d. il livello di spesa prescelto e. l’ammontare del budget di spesa interno f. esatte le risposte N° (1), (3) e (5) g. tutte esatte h. nessuna esatta ITEM N° 15 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 16 (2/14) Che cos’è il prezzo per il marketing? a. qualcosa di incontrollabile perché imposto dal mercato b. competenza di altri settori aziendali perché influenza la percezione del prodotto o della marca fornendo un'idea di qualità c. dipendente dalla concorrenza, influenza direttamente il livello della domanda d. rende l’offerta quanto più attrattiva possibile, perché permette un confronto diretto con i beni succedanei presenti sul mercato e. esatte le risposte N° (2) e (3) f. esatte le risposte N° (3) e (4) g. esatte le risposte N° (1), (3) e (4) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 371 h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 16 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 17 (2/15) Di che cosa si compone il prodotto turistico? a. di servizi, persone, luoghi, attività, organizzazioni e idee piuttosto che un oggetto fisico e pertanto necessita di essere “posizionato” nella mente del consumatore come bene adatto al soddisfacimento di un certo bisogno che è solo potenziale b. di un insieme di elementi che tendono al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze del mercato obiettivo o target attraverso la fruizione di servizi di alloggio e trasporto c. di un insieme coordinato di servizi che vengono erogati ai turisti, basato su fattori ambientali e fattori strumentali d. del complesso delle attrattive materiali ed immateriali che caratterizzano l'area di destinazione delle vacanze ed il tipo di soddisfazioni psicofisiologiche che i turisti ritengono di poter trarre da esse e. esatte le risposte N° (2) e (4) f. tutte esatte g. nessuna esatta ITEM N° 17 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 18 (2/16) Da un punto di vista tecnico nel turismo, come può essere il prodotto? Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 a. b. c. d. e. f. g. h. i. j. k. p. 372 incoming (o inbound) outgoing (o outbound) costituito da servizi isolati semplici e composti nel paese di partenza costituito da servizi isolati semplici e composti nel paese di destinazione costituito da servizi complessi nel paese di partenza costituito da servizi complessi nel paese di destinazione esatte le risposte N° (1) e (2) esatte le risposte N° (3), (4), (5) e (6) esatte le risposte N° (1), (2) (4) e (6) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 18 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 19 (2/17) Da un punto di vista legislativo le agenzie di viaggio sono: a. b. c. d. e. f. g. h. mandatari senza rappresentanza mandatari con rappresentanza personalmente responsabili mandanti esatte le risposte N° (1) e (3) esatte le risposte N° (2) e (3) esatte le risposte N° (3) e (4) nessuna ITEM N° 19 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 373 Item N° 20 (2/18) Da un punto di vista legislativo come agiscono i tour operator? a. b. c. d. e. f. g. h. i. agiscono in nome proprio e per conto altrui e quindi sono mandatari con rappresentanza agiscono in nome e per conto altrui e quindi sono mandatari con rappresentanza agiscono in nome proprio e per conto altrui e quindi sono mandatari senza rappresentanza agiscono in nome e per conto proprio agiscono in nome e per conto altrui e quindi sono mandatari senza rappresentanza esatte le risposte N° (1) e (3) esatte le risposte N° (2) e (3) esatte le risposte N° (3) e (4) nessuna ITEM N° 20 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 21 (2/19) A volte i progetti di sviluppo territoriale sono gestiti da associazioni senza scopo di lucro, che però: a. non possono produrre direttamente viaggi b. possono produrre viaggi solo per i propri associati c. possono rivendere viaggi a tutti come i Tour operator d. esatte le risposte N° (1) e (3) e. esatte le risposte N° (2) e (3) f. tutte esatte g. nessuna esatta ITEM N° 21 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 374 Item N° 22 (2/20) Quale forma assumono i contratti alla base dell’intermediazione? a. b. c. d. e. f. g. h. i. allotment, usato per la creazione di pacchetti allotment usato per la creazione di viaggi da catalogo vuoto per pieno, usato per la creazione di pacchetti turistici vuoto per pieno, usato per la creazione di viaggi su misura o per individuali risposte esatte le N° (1) e (2) tutte esatte risposte esatte le N° (3) e (4) risposte esatte le N° (2) e (3) nessuna esatta ITEM N° 22 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 23 (3/1) Per censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico, che cosa è necessario fare per raccogliere informazioni da varie fonti? a. effettuare un’analisi socioeconomica del territorio b. analizzare l’accessibilità ed il livello di utilizzo delle risorse turistiche ambientali ed infrastrutturali c. valutare il livello di integrazione tra i siti di interesse e la loro raggiungibilità d. analizzare la filiera turistica locale e. fare un censimento della popolazione f. analizzare le attività economiche esistenti (artigianato, piccola industria e terziario avanzato) g. risposte esatte le N° (1), (2), (4) e (6) h. risposte esatte le N° (1), (2), (3) e (4) i. risposte (1), (2) e (3) j. tutte esatte k. nessuna esatta Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 375 ITEM N° 23 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 24 (3/2) Quale dei seguenti elenchi è un corretto insieme di fonti documentali per censire ed analizzare le risorse turistiche? a. CCIAA, Comuni, Proloco, Provincia, APT, Unione industriali, Unione delle Camere di Commercio. b. Unione industriali, Fondazioni, Demanio, Unione delle Camere di Commercio, Associazioni, Regione. c. Curia, CCIAA, Comuni, Proloco, Provincia, APT, Unione delle Camere di Commercio, Associazioni. d. Curia, Comuni, Proloco, Provincia, APT, Fondazioni, Demanio, Associazioni, Regione. e. Tutte Esatte f. Nessuna Esatta ITEM N° 24 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 25 (3/3) Volendo sviluppare una risorsa turistica, che cosa occorre prevedere nel budget, per valutare l’impegno necessario in termini economici? a. quantità e qualità delle risorse umane per rendere accessibili i siti considerati; b. costi di manutenzione ordinaria e straordinaria c. ricavi da biglietteria e/o da finanziamenti da privati, e/o regionali, e/o nazionali e/o comunitari d. investimenti per l’allestimento del sito e. costi di pubblicizzazione e promozione f. esatte tutte le risposte da (1) a (4) g. esatte le risposte N° (1), (2), (3), (5) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 376 h. esatte le risposte N° (2), (3), (4) e (6) i. tutte esatte j. nessuna esatta ITEM N° 25 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 26 (3/4) Quali sono le attività individuate da una filiera turistica locale? (Indica la risposta in cui sono elencate tutte queste attività) a. trasporti, intermediazione organizzata, fornitura di alloggio, impianti di ristorazione b. intermediazione organizzata, informazione sui servizi turistici, locali di intrattenimento, locali per lo shopping e l’artigianato c. informazioni sui servizi turistici, possibilità di transito e stazionamento di bus turistici, presenza e efficienza del servizio pubblico d. fornitura di alloggio, impianti di ristorazione, locali di intrattenimento, locali per lo shopping e l’artigianato e. intermediazione organizzata, possibilità di transito e stazionamento di bus turistici, presenza e dislocazione di piste ciclabili, presenza e l’efficienza del trasporto pubblico f. esatte le risposte N° (1), (2), (4), (5) g. esatte le risposte N° (1), (2), (4), (5) h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 26 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 377 Item N° 27 (3/5) In quali termini si effettua l’analisi quantitativa dell’offerta turistica? a. consistenza dei flussi turistici, tendenze future, provenienza geografica, tipologia di turismo prevalente b. tendenze future, consistenza dei flussi turistici, tipologia di turismo prevalente, tipologia di turismo preferita c. potenzialità di crescita dei mercati di provenienza, provenienza geografica, motivazioni principali, tipologia di alloggio preferita d. provenienza geografica, tipologie di turismo prevalente, tipologia di alloggio preferita, modalità di prenotazione e. durata media del soggiorno, consistenza dei flussi turistici, tendenze future, potenzialità di crescita dei mercati di provenienza f. motivazioni principali, modalità di prenotazione, consistenza dei flussi turistici, durata media del soggiorno g. tutte esatte h. nessuna esatta ITEM N° 27 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 28 (3/6) In quali termini invece si effettua l’analisi qualitativa dell’offerta turistica? (Indicare la risposta che contiene tutti gli elementi da considerare) a. moltiplicatore turistico, consistenza dei flussi turistici, provenienza geografica, tipologia di turismo prevalente, tipologia di alloggio preferita b. consistenza dei flussi turistici, tendenze future, potenzialità di crescita dei mercati di provenienza, tipologia di turismo prevalente, durata media del soggiorno c. tendenze future, tipologia di turismo prevalente, tipologia di alloggio preferita, durata media del soggiorno, motivazioni principali d. potenzialità di crescita dei mercati di provenienza, provenienza geografica, tipologie di turismo prevalente, durata media del soggiorno, moltiplicatore turistico e. consistenza dei flussi turistici, tipologie di turismo prevalente, tipologia di alloggio preferita, modalità di prenotazione, motivazioni principali f. provenienza geografica, tipologia di turismo prevalente, tipologia di alloggio preferita, motivazioni principali, modalità di prenotazione g. tutte esatte Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 378 h. nessuna esatta ITEM N° 28 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 29 (4/1) Quali sono le principali variabili di segmentazione del mercato di consumo? a. b. c. d. e. f. g. h. i. Geografiche socio-demografiche psicografiche comportamentali risposte esatte le N° (1) (2) (3) risposte esatte le N° (1) (2) (4) risposte esatte le N° (2) (4) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 29 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 30 (4/2) Che cosa occorre per identificare un segmento di mercato? a. suddividere il mercato in gruppi di utenti omogenei e significativi b. identificarne le caratteristiche c. individuare il livello di spesa che lega fra loro un medesimo gruppo di acquirenti Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 379 d. predisporre un certo tipo di prodotto e con un test di mercato verificarne il gradimento sul mercato e. risposte esatte le N° (1) e (2) f. risposte esatte le N° (3) e (4) g. risposte esatte le N° (1), (2) e (4) h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 30 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 31 (4/3) Che cos’è il posizionamento turistico di un territorio o di una località? a. La distanza che separa il prodotto turistico dal luogo di provenienza del consumatore b. lo spazio che il prodotto turistico occupa in un dato mercato rispetto ai prodotti concorrenti c. la percezione che il turista ha del prodotto turistico in relazione alle immagini che questo proietta nella sua mente e dei bisogni che soddisfa d. la percezione che gli acquirenti hanno riguardo alle alternative che loro offre il mercato e. esatte le risposte N° (1), (2) e (4) f. tutte esatte g. nessuna esatta ITEM N° 31 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 32 (4/4) Quali possono essere gli obiettivi del posizionamento? a. obiettivo di difesa, permette di mantenere le posizioni raggiunte dal prodotto nel segmento in cui opera. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 380 b. obiettivo di sperimentazione, permette di verificare l’attenzione del mercato al prodotto c. obiettivo di riposizionamento, permette di spostare il prodotto in un segmento più idoneo creatosi per varie concause d. obiettivo di appoggio, permette di entrare con un nuovo prodotto non innovativo in un nuovo segmento. e. obiettivo di lancio, permette di introdurre un prodotto altamente innovativo sia per i consumatori che per il mercato f. obiettivo di stazionamento, permette di uniformare l’offerta in attesa di analisi di mercato g. esatte le risposte (1) (4) (5) h. esatte le risposte (1) (4) (5) i. esatte le risposte (1) (3) (4) (5) j. tutte esatte k. nessuna esatta ITEM N° 32 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 33 (5/1) Fra quali soggetti pubblici interessati occorre un’azione sinergica, per la creazione dell’immagine turistica di un territorio? a. CCIAA, Unioncamere , Assessorato al turismo regionale, assessorati al turismo provinciale, assessorati al turismo comunale, Unindustria, enti parco b. CCIAA, enti parco, associazioni di categoria, consorzi e cooperative di albergatori, UnionCamere, Unindustria, , Confidi regionali e provinciali c. Assessorato al turismo regionale, assessorati al turismo provinciale, assessorati al turismo comunale, rappresentanti dei patti territoriali, associazioni di categoria, Unioncamere, Un industria d. Confidi regionali e provinciali, consorzi e cooperative di albergatori, enti parco, associazioni di categoria, associazioni Pro loco, Unioncamere, Unindustria e. associazioni di categoria, Assessorato al turismo regionale , assessorati al turismo provinciale, assessorati al turismo comunale, associazioni Pro loco, consorzi e cooperative di albergatori, Confidi regionali e provinciali, f. CCIAA, assessorato al turismo regionale, assessorati al turismo provinciali, assessorati al turismo comunali, associazioni Pro loco, rappresentanti dei patti territoriali, enti parco, associazioni di categoria g. tutte esatte h. nessuna esatta Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 381 ITEM N° 33 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 34 (5/2) Attraverso quali azioni passano le politiche di intervento che permettono il miglioramento di un’immagine turistica? a. la creazione di itinerari basati sulle risorse turistiche locali che prescindano dalle ripartizioni amministrative e riguardino invece insiemi geografici coerenti b. la creazione di una politica di tutela del patrimonio turistico che garantisca l’attrattiva della zona c. la sensibilizzazione e l’educazione in materia di ambiente, con il sostegno delle associazioni locali, della popolazione locale d. la sensibilizzazione e l’educazione in materia di ambiente e di tutela del patrimonio del turista residente e. risposte esatte le N° (1), (3) f. risposte esatte le N° (2), (3) g. risposte esatte le N° (3), (4) h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 34 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 35 (5/3) Quali sono le condizioni che favoriscono lo sviluppo della marca turistica? a. riconoscibilità della marca che deve permettere di identificare facilmente il prodotto turistico b. il prodotto turistico è percepito come il migliore per rapporto tra valore offerto e prezzo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 c. d. e. f. g. p. 382 capacità di assicurare uno standard di qualità comune proporzionate dimensioni della domanda per la categoria del prodotto economie di scala tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 35 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 36 (5/4) Che cosa occorre per attuare politiche di intervento tese alla promozione turistica di un territorio? a. creare itinerari di scoperta con un’adeguata segnaletica e opportuni supporti comunicativi per promuovere il territorio b. trovare i migliori canali che permettono di mettere a disposizione del pubblico documenti di informazione e guide promozionali c. offrire servizi gratuiti che aumentino il valore e dunque la percezione del ridotto acquistato a parità di spesa d. organizzare una strategia promozionale basata su un’immagine comune del territorio e relativa alla tipologia di clientela su cui si desidera puntare e. esatte le risposte N° (1), (3) e (4) f. esatte le risposte N° (1), (2) e (3) g. esatte le risposte N° (2), (3) e (4) h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 36 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 37 (6/1) Che cosa occorre per la creazione di una azione sinergica tra diversi soggetti pubblici preposti al turismo? Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 383 a. conoscere i piani di sviluppo a livello locale e regionale quali i P.I.T. (Piano Integrato Territoriale) e i P.I.L.S. (Piano Integrato Locale Strategico) b. conoscere l’intera filiera turistica presente sul territorio, gli attori da coinvolgere, il ruolo di ciascun partner, le singole iniziative in atto o in itinere c. tutte esatte d. nessuna esatta ITEM N° 37 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 38 (6/2) Quali sono le principali tecniche di negoziazione e concertazione che sarebbe necessario padroneggiare per riuscire a coordinare l’azione dei diversi soggetti interessati ad una azione sinergica come quella di cui si parla nelle due domande precedenti? a. b. c. d. e. f. g. h. i. tecniche di team building, problem solving, problem setting forum di discussione, tecniche di problem solving, tecniche di coaching tecniche di problem solving, problem setting, tecniche di coaching focus group, forum di discussione, incontri di monitoraggio per la verifica dello stato di realizzazione ed eventuale predisposizione di azioni di miglioramento o rimodulazione degli obiettivi focus group, forum di discussione, tecniche di team building risposte esatte le N° (1) e (4), risposte esatte le N° (2) e (5) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 38 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 39 (7/1) Per organizzare un’offerta turistica integrata relativa ad uno specifico territorio nel rispetto della normativa vigente occorre, dopo aver censito ed analizzato le caratteristiche e le risorse di un polo turistico, confezionare un Pacchetto Turistico. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 384 A tal fine che cosa occorre? a. rilevare i costi dei servizi richiesti b. negoziare i prodotti con i fornitori dei singoli servizi che si intendono predisporre e stipulare appositi contratti c. contattare gli operatori locali appartenenti alla filiera turistica d. individuare il mark-up per ciascuna tipologia di servizio e. risposte esatte le N° (1), (2) e (3) f. risposte esatte le N° (1), (3) e (4) g. tutte esatte h. nessuna esatta ITEM N° 39 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 40 (7/2) Una volta predisposto il pacchetto turistico occorre provvedere ad una sua corretta politica distributiva. In particolare sarebbe opportuno a. attivare direttamente una rete distributiva aprendo un sito internet b. promuovere il pacchetto creato sulla stampa di settore c. individuare i canali di distribuzione telematici (portali turistici, CRS, GDS,) utili a distribuire il proprio prodotto turistico d. partecipare a fiere e manifestazioni nazionali ed internazionali e. organizzare eventi promozionali locali e/o internazionali o organizzare educational rivolti ad operatori del settore f. affidare ad alcuni operatori specializzati la distribuzione del proprio prodotto turistico g. tutte esatte h. tutte esatte, eccetto la N° 2 i. nessuna esatta Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 385 ITEM N° 40 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 41 (7/3) Da che cosa dipende il processo di formazione del prezzo? a. dagli obiettivi aziendali, soprattutto se mirati alle vendite b. dagli obiettivi aziendali, soprattutto se mirati al comportamento della concorrenza c. dalla possibilità e dalla volontà del mercato di pagare un determinato prezzo in relazione all’immagine e alla concorrenza d. esatte le risposte N° (1) e (2) e. esatte le risposte N° (1) e (3) f. esatte le risposte N° (2) e (3) g. tutte esatte h. nessuna esatta ITEM N° 41 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 42 (7/4) Quali sono i metodi con cui viene calcolato il prezzo turistico sono? a. metodo full costing che permette la determinazione del costo pieno del prodotto attraverso la sommatoria dei costi dei suoi singoli componenti. b. metodo direct costing che si basa sulla determinazione degli oneri e dei costi che si sostengono per una intera produzione e non per un singolo prodotto c. metodo del valore percepito che si basa sul valore percepito dall'acquirente e non sui reali costi sostenuti dal venditore d. metodo della determinazione del prezzo sulla base dei prezzi della concorrenza, in cui si determinano i prezzi basandosi sull'analisi della concorrenza e. esatte le risposte N° (1) e (2) f. esatte le risposte N° (1) e (3) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 386 g. esatte le risposte N° (1), (2) e (4) h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 42 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 43 (7/5) Quali sono le normative nazionali che disciplinano i rapporti giuridici tra gli attori del processo di erogazione, vendita e consumo dei servizi turistici? a. la legge quadro per il turismo Legge 17.05.1983 n. 217, e le conseguenti leggi regionali di attuazione b. la legge 1084 del 1977 c. il D.Lgs 111/1995 d. legge 730 del 1985 realtiva agli agriturismi e. legge quadro 135/01 Riforma della legislazione nazionale del turismo, le relative attuazione regionali e le convenzione comunitarie che regolano i rapporti tra operatori turistici; f. risposte esatte le N° (1) e (5) g. risposte esatte le N° (2) e (3) h. tutte esatte i. nessuna esatta ITEM N° 43 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 44 (8/1) Che cosa occorre per gestire un progetto turistico in base ad un piano strategico? a. accertarsi che il progetto ideato sia chiaro a tutti i soggetti coinvolti e che gli stessi siano consapevoli delle loro responsabilità b. ottenere finanziamenti comunitari o agevolativi per poter gestire economicamente le risorse umane e gli investimenti necessari c. stendere un piano di lavoro che possa essere monitorato in tutte le sue fasi p. 387 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 d. Ideare iniziative che poggiano su elementi duraturi nel tempo e potenzialmente immutabili quali ad esempio l’immagine turistica del territorio e. esatte le risposte N° (1) e (3) f. esatte le risposte N° (2) e (4) g. tutte esatte h. nessuna esatta ITEM N° 44 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 45 (8/2) Che cosa è necessario fare per assicurare il corretto monitoraggio del progetto ideato? a. individuare i singoli interventi nel rispetto degli obiettivi progettuali e dei tempi previsti b. monitorare la corretta cadenza dei tempi di attuazione del progetto attraverso strumenti specifici quali ad esempio il diagramma di Gantt c. monitorare il grado di interesse e di partecipazione dei soggetti coinvolti applicando laddove necessarie strategie di problem solving, Analisi Causa - Effetto, Origine della causa e Analisi di Pareto d. tutte esatte e. nessuna esatta ITEM N° 45 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 46 (9/1) Quali azioni bisogna mettere in atto per sviluppare una cultura della qualità nel settore del turismo? a. agevolare la creazione di un sistema di informazione appropriato per la prenotazione dei servizi in loco (alloggi, attività ricreative, risorse della zona) b. identificare un insieme di indicatori per misurare il grado di soddisfazione del cliente interno ed esterno c. sorvegliare costantemente la qualità dell’offerta globale nella zona d. svolgere programmi di formazione alla qualità rivolti a tutti gli operatori del settore Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 e. f. g. h. p. 388 esatte le risposte N° (2), (3) e (4) esatte le risposte N° (2), (3), (4) e (5) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 46 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 3 Parzialmente Certo Incerto 25%-50% 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 47 (9/2) In che modo è possibile monitorare la qualità dei servizi offerti? a. b. c. d. e. f. g. h. i. j. k. elaborare questionari di valutazione della soddisfazione del cliente istituire un ufficio reclami istituire un premio qualità per le imprese territoriali attuare audit interni di valutazione analizzare la crescita di fatturato delle imprese turistiche creazione di una struttura di coordinamento ad hoc per controllare, nel tempo, l’applicazione dei piani di qualità esatte le risposte N° (1) (2), (3) e (4) esatte le risposte N° (2), (3), (5) e (6) esatte le risposte N° (1), (2), (4) e (6) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 47 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: Item N° 48 (9/3) Quali sono i principali strumenti per sviluppare una cultura della qualità nel settore del turismo? a. la ruota di Deming o ciclo P.D.C.A. b. il brainstorming Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 c. d. e. f. g. h. i. j. p. 389 il diagramma causa/effetto il diagramma di Pareto i diagrammi di flusso risposte esatte le N° (1), (2), (3), (4) risposte esatte le N° (2), (3), (5) risposte esatte le N° (2), (4) (5) tutte esatte nessuna esatta ITEM N° 48 FASCE DI CERTEZZA: 1 Molto Incerto PROBABILITÀ: 0 -25% VALUTAZIONE DEL SOGGETTO: 2 Incerto 25%-50% 3 Parzialmente Certo 50%-70% 4 5 6 Certo Molto Certo Certissimo 70%-85% 85%-95% 95%-100% Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 ITEM N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 RISPOSTA ESATTA 7 1 9 8 4 10 2 4 1 3 4 6 1 3 7 4 3 7 2 5 2 8 8 4 9 9 5 6 8 1 3 9 6 9 6 4 2 4 2 6 3 5 7 3 1 8 9 9 p. 390 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 391 CRITERI PER LA CORREZIONE Questo test è stato costruito con il metodo CERT, pertanto per ogni Item bisogna 1) Scegliere l’alternativa ritenuta corretta. 2) Dichiarare quanto si è certi della correttezza della risposta fornita. Questo significa che è necessario: a) scegliere una Fascia di certezza, b) indicare un Grado di certezza, cioè la probabilità che ha la risposta di essere esatta. In base ai principi teorici del Metodo CERT, una risposta esatta, accompagnata da un alto grado di certezza, dovrà ottenere un punteggio superiore alla stessa risposta con un grado di certezza inferiore. Al contrario, nel caso di risposta sbagliata, la penalità da assegnare ad una certezza elevata sarà superiore alla penalità ottenuta da un grado di certezza inferiore. In sintesi come già precedentemente evidenziato Risposta corretta + Certezza elevata = Alto Punteggio Risposta corretta + Bassa certezza = Basso Punteggio Risposta errata + Certezza elevata = Alta Penalità. Risposta errata + Bassa certezza = Bassa Penalità. Alla fine della prova, viene attribuito un punteggio globale unitario che è la combinazione di due dimensioni: o le conoscenze possedute (numero di risposte corrette) o la capacità di valutarle (gradi di certezza). Concretamente si propone il seguente procedimento: a. assegnare un punto positivo +1 ad ogni risposta esatta b. assegnare un punto negativo -1 ad ogni risposta errata c. trasformare la percentuale del grado di certezza in decimali, positivi o negativi a seconda che si riferiscano a risposte esatte o errate. Es. +90% di certezza relativo ad una risposta esatta diventa + 0,9 e 90% di certezza relativo ad una risposta errata diventa – 0,9. d. fare la somma algebrica del punteggio ottenuto nella risposta all’item e del relativo grado di certezza espresso in decimali. Esempio: [(risposta esatta = punti 1) + (certezza 90% = 0,9) darà una somma di punti 1,9 ] oppure [( risposta errata = punti – 1) + (certezza 90% = - 0,9) darà una somma di punti -1,9. In questo modo ad ogni item corrisponderà un punteggio che va da un minimo di – 2 (risposta errata con grado di certezza di 100%) ad un massimo di + 2 ( risposta esatta con grado di certezza di 100%). e. fare la somma algebrica di tutti i punti così ottenuti: si otterrà un punteggio totale che sarà compreso fra – 96 e + 96. f. si consiglia di ritenere superato il test se il candidato ha dato almeno 30 risposte esatte su 48 (= punti 12 dati dalla differenza fra punti 30 delle risposte esatte meno punti 18 delle risposte errate) con un grado di certezza medio del 60% (parzialmente certo), che corrisponde a punti 7,2 ( 0,60 x30 = punti 18 delle risposte esatte, a cui Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 392 vanno sottratti i punti delle risposte negative, cioè – 0,60 x 18 = 10,8). In totale quindi il candidato dovrebbe ottenere almeno punti +19,2. Per praticità di calcolo è possibile arrotondare a 20. g. Un altro metodo di calcolo prevede che invece della somma algebrica venga fatta la moltiplicazione fra il punteggio della risposta all’item e il punteggio del grado di certezza. In questo caso però quest’ultimo deve rimanere sempre positivo, per evitare che il prodotto di due numeri negativi porti ad un risultato sempre positivo. Con quest’ultimo metodo il punteggio totale ottenibile va da – 48 a + 48 e la soglia da raggiungere per considerare superato il test è di + 7,2 (differenza fra risposte esatte e risposte errate = 12 x 0,60 di certezza media) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 393 GRIGLIA DI CORREZIONE Item n° 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. Punteggio per risposta esatta o errata Punteggio per grado di certezza Punteggio totale per item Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. p. 394 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 47. 48. Totali p. 395 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 396 SEZIONE 3 IL LAVORO DEL GRUPPO 2 1. LA METODOLOGIA PER COMPETENZE: DAL MODELLO DI COMPETENZE ALL’AUTODIAGNOSI 1 - L’approccio teorico di riferimento L’adozione della metodologia per competenze nella fase di definizione del profilo di competenze di una figura professionale (cosiddetto “modello di competenze”), può essere utilizzata nell’ambito di un’iniziativa formativa, oltre che per l’identificazione degli obiettivi formativi, anche ai fini di individuazione del fabbisogno formativo dei partecipanti, sulla base del quale impostare la microprogettazione formativa, nonché di monitoraggio dello sviluppo delle competenze individuali [GERLI, 2002]. Volendo definire l’approccio proposto, ci si riferisce a un insieme di metodologie e di strumenti avente lo scopo di identificare, monitorare e valutare le competenze individuali [BOYATZIS, 1982]. Tali competenze sono identificate in quanto direttamente correlate con l’ottenimento di una prestazione lavorativa efficace e, nell’ambito del presente progetto, sono declinate in una forma coerente e compatibile con il modello delle Unità Capitalizzabili e, in particolare, con la componente delle “competenze obiettivo” (essere in grado di). 1.1Definizione di competenza e approccio learning-oriented Il contributo che rappresenta il primo passo verso la nozione di competenza che si è adottata è quello di McClelland [1973, 1985]. Esso ha aperto una strada originale nel campo delle scienze sociali applicate al management e ha posto le premesse, da un punto di vista operativo, per lo sviluppo di strumentazioni di gestione delle risorse umane che vengono incontro alle necessità delle imprese derivanti dal mutato contesto [RATTI, 1998]. Contestando gli approcci basati sulle caratteristiche personali generiche (o “grandi tratti della personalità”) rispetto alla loro capacità di spiegare il successo degli individui, e contestando in modo particolare la validità dei test d’intelligenza e attitudinali nella loro capacità di predire i comportamenti individuali, lo studio di McClelland si incentra sull’analisi delle motivazioni degli individui come fattori in grado di spiegare il livello della performance lavorativa [CAMUFFO, 1997; COMACCHIO, 1998]. I tre tipi di motivazioni che egli individua (la tensione al risultato, il desiderio di potere e il desiderio di affiliazione) sono presenti nei soggetti in modo diverso, ossia con una differente dominanza relativa. Secondo McClelland, gli individui possono cambiare, se lo vogliono, il proprio profilo motivazionale, purché tale cambiamento sia coerente con il contesto di riferimento e, in particolare, con le sue norme e i suoi valori. Conseguentemente, la competenza viene definita come un sistema di schemi cognitivi e comportamenti operativi causalmente correlati al successo nel lavoro. La valutazione delle competenze parte dal criterio del successo per identificare a ritroso le caratteristiche che sembrano spiegare il successo stesso [RATTI, 1998]. Ma il contributo di McClelland è apprezzabile anche dal punto di vista degli strumenti di rilevazione che fornisce: oltre a una particolare forma di Test di Appercezione Tematica, con cui un soggetto costruisce e narra Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 397 una storia sulla base dello stimolo provocato da un disegno, cui segue poi un’analisi tematica del racconto, McClelland contribuisce allo sviluppo della Behavioral Event Interview5. Boyatzis [1982] approfondisce tali concetti e, facendo riferimento anche al lavoro di Klemp [1980], definisce la competenza come una “caratteristica intrinseca di un individuo e causalmente correlata a una prestazione efficace o superiore nella mansione”. Dalla definizione che egli dà si colgono due elementi di fondo: il primo è il nesso tra la competenza e un insieme di elementi legati alla natura umana di una persona, mentre il secondo è il rapporto con l’attivazione di un comportamento, con un’azione che conduce a prestazioni efficaci o superiori. Infatti, secondo Boyatzis [1982], una competenza: “può essere una motivazione, un tratto, un aspetto dell’immagine di sé o del proprio ruolo sociale, una skill, o un corpo di conoscenze (...). Siccome le competenze sono caratteristiche interiori si possono considerare generiche. Una caratteristica generica può apparire in diverse forme di comportamento e in una grande varietà di azioni (...). L’azione specifica è la manifestazione della competenza in risposta alle richieste di una particolare posizione e di un particolare contesto organizzativo. In una posizione o in un ambiente organizzativo diversi la competenza si potrebbe manifestare in azioni specifiche diverse.” Da tale definizione si coglie come sia l’azione la modalità tramite la quale il possesso della competenza si esprime, concetto che viene confermato dalla nozione di efficacia della prestazione: in particolare, una prestazione viene definita efficace in una determinata posizione quando si ottiene un risultato definito attraverso specifiche azioni, rimanendo coerenti con le politiche, procedure e condizioni dell’ambiente organizzativo. Dal punto di vista della prestazione erogata, Boyatzis distingue due tipi di competenze: le competenze di soglia, che sono quelle caratteristiche essenziali per lo svolgimento di una mansione ma che non sono correlate a una performance superiore, e le competenze, che differenziano una prestazione lavorativa superiore. Le due dimensioni principali entro cui le competenze, secondo Boyatzis, possono collocarsi sono quelle del livello e del tipo. Sono tre i livelli su cui ogni competenza può essere riscontrata: a) il livello della motivazione (un interesse ricorrente per uno stato, o condizione desiderata, che guida, dirige e seleziona il comportamento dell’individuo) e del tratto (il modo caratteristico in cui, per disposizione naturale, una persona reagisce a un insieme di stimoli), maggiormente profondi nell’individuo; b) il livello dell’immagine di sé (la percezione che un soggetto ha di se stesso e la valutazione che egli dà di quell’immagine) e del proprio ruolo sociale (la percezione che un individuo ha di un insieme di norme di comportamento considerate accettabili e appropriate nei gruppi o nelle organizzazioni cui appartiene). Questa definizione comprende sia il concetto di sé che la stima di sé, che derivano da una valutazione e interpretazione della propria immagine, nell’ambito dell’ambiente sociale di riferimento; c) il livello della skill, ossia l’abilità di dimostrare un sistema e una sequenza di comportamenti che siano funzionalmente correlati all’ottenimento di un traguardo in termini di prestazione. Trattandosi di un livello legato al comportamento, esso si contraddistingue per una relazione diretta tra le azioni compiute e il risultato in termini di prestazione6. 5 L’intervista degli episodi comportamentali è uno strumento di raccolta delle informazioni utilizzabili per cogliere le competenze necessarie all’ottenimento di una performance superiore. 6 Nel presente documento i termini skill, capacità e abilità saranno considerati come sinonimi. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 398 Esistono forti collegamenti tra questi livelli: il livello intermedio, quello dell’immagine di sé e del ruolo sociale, svolge un ruolo di mediatore della motivazione e del tratto nel determinare l’effettivo comportamento, mentre i comportamenti effettivi, viceversa, tramite la loro influenza sul livello delle skill, possono avere un impatto sul livello delle motivazioni e dei tratti tramite il livello dell’immagine di sé e del ruolo sociale [COMACCHIO, 1998]. La seconda dimensione è relativa ai tipi di competenze, secondo cui esse si differenziano in base al diverso comportamento che attivano: il possesso, ad esempio, della competenza “empatia” implica un insieme di comportamenti che sono diversi da quelli attivati dal possesso della competenza “iniziativa”, e così via. In tal senso, la ricerca condotta da Boyatzis e dalla società McBer ha individuato 21 competenze verificate a livello di skill, sei delle quali sono state individuate come presenti anche a livello di motivazione o di tratto7. La definizione di tipi di competenze è rilevante dal momento che esse interagiscono tra di loro e devono pertanto essere considerate in modo contestuale [BOYATZIS, 1982]: “the competencies affect one another and operate in context with one another”. Partendo dalle assunzioni di Boyatzis, gli Spencer [SPENCER e SPENCER, 1993] offrono un concetto di competenza maggiormente operativo ai fini gestionali. Figura 1: L’iceberg delle competenze Parte visibile Parte invisibile Conoscenze Skill Immagine di sé Motivazioni Tratti Essi, benché diano una definizione di competenza molto simile a quella di Boyatzis, fatta eccezione per il riferimento a un criterio di misurazione della performance (competenza è “una caratteristica intrinseca di un individuo che è causalmente correlata a una performance, riferita a un criterio prestabilito, efficace o superiore nella mansione”), non operano una distinzione formale tra tipi e livelli delle competenze, limitandosi a definire cinque modalità in cui le competenze si possono presentare: 7 Esse sono: autodiagnosi, concettualizzazione, attenzione alle relazioni personali, attenzione all’impatto personale sugli altri, sviluppo degli altri, uso diagnostico dei concetti, orientamento all’efficienza, pensiero logico, gestione dei processi di gruppo, memorizzazione, obiettività, positività nei confronti degli altri, proattività, autostima, autocontrollo, conoscenze specialistiche, spontaneità, tenacia e adattabilità, uso di presentazioni orali, uso del potere di socializzazione, uso del potere unilaterale. Tali competenze sono raggruppabili in quattro cluster: goal and action management cluster, leadership cluster, human resource management cluster, directing subordinates cluster. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 399 1) motivazioni: schemi mentali, bisogni e spinte interiori che guidano, dirigono e selezionano il comportamento di una persona verso certi scopi e certe azioni e lo allontanano da altri (ciò che un soggetto costantemente pensa o desidera, e che guida e dirige il suo comportamento); 2) tratti: caratteristiche fisiche e reazioni costanti a situazioni o informazioni; 3) concetto di sé: atteggiamenti, valori, l’immagine di sé di una persona; 4) conoscenza: informazioni di cui una persona dispone su un campo specifico; 5) skill: abilità di compiere un certo compito fisico o mentale. La Figura 1 indica come le skill e le conoscenze tendano a essere caratteristiche personali maggiormente osservabili, mentre le competenze al livello di motivazioni e tratti siano quelle più profondamente radicate nella personalità di un individuo, e quindi anche le meno visibili. Le competenze manifestate al livello di “immagine di sé” si collocano, invece, in un punto intermedio rispetto alle due precedenti. Benché tutte le competenze possano essere oggetto di apprendimento e di valutazione, quelle legate agli aspetti più difficilmente visibili (motivazioni e tratti) si prestano più difficilmente all’identificazione e allo sviluppo, soprattutto perché necessitano di tempi di apprendimento molto ampi e di tecniche e strumenti in grado di intervenire in profondità nell’individuo. Viceversa, skill e conoscenze, collocandosi ai livelli maggiormente visibili, sono relativamente più facili da identificare e da sviluppare. Il grado di visibilità delle competenze è, quindi, direttamente connesso con il grado di complessità che deve contraddistinguere un programma di formazione per migliorare il possesso delle stesse. Il contributo degli Spencer risulta concreto anche per quanto riguarda il rapporto causale tra competenza e performance. Innanzitutto essi definiscono come competenze discriminanti o distintive quelle caratteristiche che distinguono le persone con prestazioni superiori da quelle con prestazioni medie (considerando performance superiore una deviazione standard al di sopra della prestazione media), e come competenze di soglia le caratteristiche essenziali che chiunque ricopra la posizione deve possedere per raggiungere un livello minimo di efficacia, ma che non distinguono chi ottiene una performance superiore da chi ne consegue una media. A partire da queste definizioni, gli Spencer sottolineano l’importanza del legame causale tra possesso della competenza e performance superiore. Ciò implica che la competenza possa essere considerata predittiva di comportamenti e risultati: “motivazioni, tratti e immagini di sé predicono le skill di comportamentoazione, che a loro volta predicono i risultati della performance della mansione”. Inoltre, “le competenze contengono sempre un’intenzione, che è la forza della motivazione o del tratto che dà origine a un’azione in vista di un risultato. (...) Un comportamento senza intenzione non definisce una competenza. (...) E una caratteristica non è una competenza se non predice qualcosa di significativo nella vita reale”. Benché la competenza implichi volontà e intenzione [RATTI, 1992], essa deve necessariamente, per essere tale, tradursi in azione concreta e perché ciò accada è indispensabile che le condizioni del contesto siano compatibili con i comportamenti da attivare. In altri termini, le competenze sono solo una delle cause del successo nello svolgimento di una certa attività lavorativa: sono una condizione necessaria ma non sufficiente, dal momento che i risultati organizzativi sono influenzati anche dall’ambiente organizzativo in cui il soggetto è inserito [CAMUFFO, 1998; CAPALDO ET AL., 1996]. L’approccio per competenze, allora, riconosce le caratteristiche individuali necessarie per realizzare performance efficaci e superiori nello svolgimento di una mansione e, per questa via, può costituire le fondamenta di un percorso di riferimento e di crescita professionale per le persone. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 400 1.2 Il modello competency-based nella formazione La metodologia delle competenze può trovare applicazione in diversi ambiti legati alla gestione delle risorse umane, e tra questi vi è senza dubbio la formazione. Impostare la formazione in un’ottica competency-based significa innanzitutto spostare il focus da un approccio teaching oriented a un approccio learning oriented. Un orientamento al teaching presuppone un’enfasi sulle discipline che vengono insegnate piuttosto su ciò che l’individuo apprende. Questo significa concepire la formazione come una black box all’interno della quale i docenti, possessori del processo, “spingono” argomenti e materie dando per scontato che l’apprendimento avvenga dati certi input, sui quali quest’ottica si focalizza. Coerente con questo approccio è la tendenza alla massimizzazione dell’efficienza didattica, tramite l’utilizzo ripetuto di vecchi materiali didattici e la scarsa innovazione degli argomenti (minimo mezzo) o tramite l’incremento del numero di studenti o di aule per docente (massimo risultato). Viceversa, un orientamento al learning centra la propria attenzione sui risultati del processo formativo, intesi come benefici per i soggetti destinatari e, conseguentemente, per l’ambiente economico e sociale, in un’ottica di estrema responsabilità della formazione nei confronti degli individui. L’attenzione si sposta dalle discipline ai problemi che tramite esse dovranno poter essere risolti. Questo tipo di logica è generato da un forte commitment sulla crescita delle persone e, quindi, da un chiaro orientamento al cliente. Conseguentemente, mettere al centro dell’attenzione i soggetti e osservarne i benefici in termini di apprendimento significa considerare anche lo sviluppo di alcune loro caratteristiche, come conoscenze e competenze, derivante dall’attività di formazione, nonché promuoverne l’acquisizione e identificare metodologie per la loro rilevazione. Non solo: l’ottica del learning porta con sé anche la focalizzazione sul momento della creazione e della gestione della conoscenza, intesa come la fonte di valore principale per un’impresa: un processo formativo che adotta questo approccio ha, come ulteriore beneficio, il fatto di essere pienamente coerente con i processi di sviluppo e diffusione della conoscenza individuale. I rischi che derivano dalla mancata adozione di un’ottica centrata sul learning sono molteplici: dallo scollamento rispetto alle reali esigenze allo spreco di risorse, dalla perdita del controllo del processo formativo alla creazione di un sistema autoreferenziale. In particolare, un’analisi dei fabbisogni competency-based consente di impostare percorsi formativi in modo maggiormente adeguato. L’efficacia si può riscontrare nel fatto che, definendo un profilo di competenze atteso, si fissano degli obiettivi di apprendimento misurabili, il cui raggiungimento può pertanto essere valutato senza il rischio di ambiguità di interpretazione; in più, è possibile definire con precisione il tipo di contenuto che deve essere erogato attraverso l’attività dei corsi d’aula in termini di obiettivi, intesi come competenze da apprendere e sviluppare. In tal modo, si risponde in maniera più puntuale ai fabbisogni formativi individuati e, di conseguenza, anche gli obiettivi di apprendimento si presentano con un maggior grado di chiarezza e di evidenza. Questo fatto ha delle implicazioni anche in termini di efficienza, come la maggior focalizzazione nei confronti di obiettivi formativi definiti in modo preciso e coerente con le reali esigenze da colmare, che rappresenta una condizione per un uso efficiente delle risorse. La dimensione economica di un approccio per competenze è evidenziata anche dal fatto che il possesso delle stesse negli individui è correlato a una prestazione efficace nello svolgimento della mansione. Di conseguenza, un percorso formativo che, fin dall’analisi dei fabbisogni, si proponga di sviluppare nei partecipanti delle competenze legate a prestazioni efficaci, si traduce in risultati e performance individuali e organizzative migliori. La focalizzazione sulle competenze individuali, inoltre, emerge non solo nella fase di analisi dei fabbisogni, ma pervade l’intero processo: perciò l’attività didattica deve essere coerente con Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 401 un’impostazione basata sulle competenze e gli strumenti di valutazione devono consentire di individuare il grado di possesso delle competenze dopo l’erogazione dell’attività formativa. In tal senso, il processo che può essere seguito per la progettazione e la realizzazione di un’iniziativa secondo un approccio per competenze viene di seguito sintetizzato: Definizione preliminare di un profilo di competenze attese (skill tecniche e trasversali) relativo alla figura professionale oggetto di formazione, (cosiddetto “modello delle competenze”) mediante, ad esempio: o analisi della letteratura specialistica esistente; o ricerche mirate; o focus group o panel con esperti del settore; o interviste a referenti esperti; o Interviste a Best performers; Rilevazione delle competenze di tipo tecnico e trasversale8 possedute dai partecipanti prima dell’avvio dell’attività formativa, al fine di determinare il fabbisogno formativo e, conseguentemente, orientare la microprogettazione didattica; Microprogettazione formativa coerente con le competenze da sviluppare: traduzione degli obiettivi formativi espressi in termini di competenze critiche (a seguito dell’analisi dei fabbisogni) in attività didattiche, e connesse metodologie coerenti, rivolte all’apprendimento delle competenze specificamente identificate; Rilevazione delle competenze tecniche e trasversali possedute da ciascun allievo al momento della conclusione dell’attività formativa; Valutazione del livello di apprendimento mediante il confronto tra il profilo finale di competenze possedute dall’aula e quello espresso inizialmente. 2 Applicazione del modello: gli output ottenibili 2.1 L’autodiagnosi L’autodiagnosi delle competenze, come documentato in numerosissime esperienze condotte a livello internazionale e, altresì, in molta letteratura specialistica, rappresenta una soluzione potente ed efficiente per orientare l’analisi individuale. La prerogativa dell’autodiagnosi, infatti, è riconducibile alla sua valenza soggettiva; essa costituisce uno strumento messo nelle mani del destinatario per favorire un processo di identificazione del proprio “sé reale” e di acquisizione della consapevolezza della propria situazione, anche in senso longitudinale. Lo scopo dell’attività di analisi delle competenze in autodiagnosi non è, infatti, di tipo valutativo in senso stretto, quanto piuttosto di aiuto alla riflessione e di acquisizione di maggior consapevolezza in relazione ai punti di forza e debolezza del soggetto. In tal senso, il modello delle competenze sviluppato con riferimento a una figura professionale può essere utilizzato come base per la predisposizione di un questionario da somministrare in autodiagnosi per la rilevazione delle competenze di un individuo. Ciò può avvenire anche in più momenti nell’ambito di un’iniziativa formativa. 8 Nell’ambito del presente progetto le competenze trasversali sono riferibili al modello di Boyatzis e Kolb [1995] che distingue i cluster di tipo relazionale, realizzativo, analitico e percettivo. Tale classificazione è direttamente riconducibile a quella in competenze relative al “relazionarsi”, “affrontare” e “diagnosticare”, individuata come riferimento nell’accordo 19/11/2002 sugli standard minimi di competenze nei percorsi IFTS. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 402 La struttura di riferimento del questionario di autovalutazione è rappresentata dallo Skill Profile sviluppato da Boyatzis e Kolb (1995), una tecnica di valutazione di un insieme di capacità operative (skill) che si fonda sul giudizio delle persone che ricoprono un determinato ruolo. In sostanza, si tratta di un questionario attraverso cui si chiede agli intervistati di esprimere, su una certa scala di valutazione, il livello possesso di un insieme di abilità predefinite (Camuffo, 1998). L’autodiagnosi si concretizza in pareri espressi dal soggetto stesso, che è chiamato a pronunciare un giudizio sull’effettivo grado di possesso di un insieme di skill. Lo Skill Profile consente, quindi, di individuare un profilo di Abilità Possedute, ossia permette di analizzare il profilo delle competenze, considerando la valutazione che lo stesso soggetto attribuisce al suo grado di possesso di un insieme di capacità. Attraverso elaborazioni di tipo quantitativo, lo Skill Profile consente di identificare quali siano le abilità maggiormente possedute dai soggetti e quali siano le abilità rispetto alle quali manifestano maggiori difficoltà. In sintesi, attraverso lo Skill Profile è possibile dire quale sia il profilo di competenze che i partecipanti all’attività formativa ritengono di possedere. Nel caso di applicazione nell’ambito di un processo formativo, la prima prospettiva utilizzabile per l’identificazione dei fabbisogni formativi nei partecipanti può essere allora quella fornita dall’autovalutazione, da parte degli stessi, delle proprie competenze. In un’ottica longitudinale, l’autovalutazione, effettuata da parte di ciascun destinatario dell’iniziativa formativa, coglie ed esplicita la prospettiva individuale allo sviluppo delle competenze su cui è stato progettato il corso. L’autovalutazione viene condotta tramite la somministrazione di un questionario, costruito sistematizzando le competenze individuate in un modello delle competenze, attraverso cui si chiede al soggetto compilatore di esprimere un giudizio, su una certa scala di valutazione, circa il possesso dell’insieme di abilità predefinite. Il ricorso a tale strumento consente pertanto di individuare il grado di possesso di un insieme di conoscenze e abilità operative possedute dal soggetto stesso. Il risultato che emerge dalla compilazione del questionario è il profilo di Abilità possedute. Ogni soggetto, quindi, identifica il proprio grado di possesso di un insieme di skill e conoscenze che fanno riferimento allo specifico profilo/figura professionale, soffermandosi su ciascuna di esse e valutando il grado di intensità con cui ritiene di possederle. In particolare, per ogni capacità il compilatore indica a quale delle seguenti affermazioni si avvicina maggiormente il suo livello di possesso: 1. Mi manca questa capacità 2. Sto solo ora imparando questa capacità 3. So farlo in modo non del tutto adeguato 4. So farlo sufficientemente bene 5. So farlo bene 6. So farlo molto bene 7. So farlo in modo ottimo. Nel caso di applicazione nell’ambito di un processo formativo, l’autodiagnosi, quindi, consente di individuare il profilo delle Abilità Possedute di tutti i partecipanti singolarmente e dell’aula complessivamente considerata e, attraverso elaborazioni di tipo quantitativo, permette di identificare le abilità maggiormente possedute e quelle su cui investire maggiormente in termini formativi. I questionari possono essere somministrati in corrispondenza di momenti ben precisi e Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 403 definiti del programma di un corso e, in particolare, all’inizio e alla fine dello stesso. La scelta di procedere a una misurazione iniziale e finale consente di cogliere l’evoluzione dell’apprendimento (Figura 2). E’ raccomandabile che la somministrazione dei questionari ai partecipanti dell’iniziativa venga accompagnata dalla presenza di un esperto delle competenze che illustra gli aspetti salienti della metodologia competency-based, le finalità dei questionari, nonché le modalità operative utilizzate. Per la realizzazione dei diversi step di raccolta delle informazioni possono essere predisposti sia questionari cartacei, sia questionari informatizzati, disponibili on line. Nel caso di somministrazione on line è necessaria la presenza di una sezione esplicativa dei presupposti e delle finalità dello strumento. Al fine di presentare ai partecipanti i risultati dell’attività di analisi e monitoraggio delle competenze svolta durante il loro corso, può essere previsto un intervento dedicato che, a conclusione dell’iniziativa formativa, fornisca un feedback sullo sviluppo conseguito dall’aula, sia in forma aggregata che a livello di singolo partecipante. Infatti, a ciascun allievo può essere consegnata, individualmente e in busta chiusa, la rappresentazione in forma grafica del proprio patrimonio di competenze nei diversi momenti di rilevazione, con una breve spiegazione dei risultati e della modalità di interpretazione degli stessi, e con la possibilità di richiedere eventuali chiarimenti direttamente all’esperto. Figura 2. Esempio di output ottenibile dalla somministrazione del questionario di autovalutazione, a livello individuale o di aula Abilità possedute iniziali Abilità possedute finali 1. Conoscenza della normativa 7 11. Competenze trasversali 6 2. Analisi del territorio 5 4 10. Information & communication technology 3. Analisi dell'offerta 3 2 1 9. Monitoraggio e valutazione della qualità del prodotto turistico integrato 4. Analisi della domanda 8. Project management 5. Marketing del prodotto turistico integrato 7. Networking 6. Promozione del prodotto turistico integrato p. 404 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 2.2 Il Ruolo Atteso Un ulteriore utilizzo del modello di competenze può essere finalizzato alla raccolta di un profilo di Ruolo Atteso nei confronti della figura/profilo professionale. Ad un panel di esperti, o tramite focus group o interviste individuali può essere somministrato il questionario di Skill Profile in modalità “Ruolo Atteso”, finalizzato a raccogliere un giudizio quantitativo sul grado di importanza attribuito all’insieme di conoscenze e capacità operative individuate come necessarie per svolgere il ruolo organizzativo oggetto della formazione. Si determina un profilo di Ruolo atteso in termini di competenze, chiedendo di esprimere un giudizio di rilevanza sull’insieme di conoscenze e capacità operative definite nel modello di competenze, sulla base di una scala di valutazione che prevede la possibilità di scelta tra le seguenti affermazioni: 1. È una capacità che non è richiesta 2. È una capacità che è raramente richiesta 3. È una capacità richiesta qualche volta 4. È una capacità richiesta regolarmente 5. È una capacità importante per svolgere efficacemente il lavoro 6. È una capacità molto importante per svolgere efficacemente il lavoro 7. È una capacità assolutamente indispensabile per svolgere efficacemente il lavoro. Il profilo di Ruolo atteso può essere confrontato con quello raccolto in autodiagnosi per orientare l’attività formativa e per valutare il raggiungimento degli obiettivi formativi (Figura 3). Figura 3. Esempio di output ottenibile dalla somministrazione del questionario di autovalutazione, a raffronto con il profilo di Ruolo Atteso Abilità possedute iniziali Abilità possedute finali Ruolo Atteso 1. Conoscenza della normativa 7 11. Competenze trasversali 6 2. Analisi del territorio 5 4 10. Information & communication technology 3. Analisi dell'offerta 3 2 1 nitoraggio e valutazione della qualità del prodotto turistico integrato 4. Analisi della domanda 8. Project management 5. Marketing del prodotto turistico integrato 7. Networking 6. Promozione del prodotto turistico integrato Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 405 Possono essere raccolti profili diversi di Ruolo Atteso, sulla base dello stesso modello di competenze, per differenziare gli obiettivi formativi in termini di differente intensità della rilevanza delle competenze, in funzione di specifici destinatari, o di specifici corsi (es. livello base, livello avanzato, livello evoluto) (Figura 4). 3 Considerazioni finali Valutare l’efficacia di una iniziativa formativa significa verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi inizialmente definiti con riferimento al percorso realizzato. Poiché, inoltre, l’obiettivo primario e imprescindibile di una qualsiasi iniziativa di formazione è quello di innescare un processo di apprendimento nei partecipanti, appare evidente come l’efficacia della formazione debba essere misurata lungo una duplice direttrice, ovvero debba verificare: o se il cambiamento vi è stato, o se il cambiamento è avvenuto nel senso voluto. Per poter misurare il cambiamento è necessario avere un punto di riferimento. La valutazione dell’apprendimento non può che riguardare, infatti, i cambiamenti realmente intervenuti e, dunque, scaturire dall’analisi dell’intensità della variazione nel possesso dei partecipanti di uno o più requisiti. In altri termini, la precisa consapevolezza delle caratteristiche della popolazione cui l’intervento è destinato diventa una condizione necessaria per la misurazione del cambiamento e, quindi, per la valutazione dell’azione formativa. La valutazione dell’efficacia di un intervento formativo non può che partire, allora, dall’analisi dello sviluppo maturato nei partecipanti relativamente al possesso delle loro competenze. Il modello presentato consente di orientare il processo di analisi dei fabbisogni, in quanto il fabbisogno può essere individuato o sulla base delle competenze rispetto alle quali i vari soggetti, tramite l’autovalutazione, hanno dimostrato di avere delle carenze in termini assoluti, oppure dal confronto (gap analysis) fra il profilo delle Abilità Possedute dai partecipanti e il profilo di Ruolo Atteso raccolto ed elaborato sulla base delle indicazioni degli esperti. Inoltre, la valutazione dell’apprendimento prende avvio dall’analisi dello sviluppo delle competenze dei partecipanti, considerando l’autodiagnosi da essi compiuta in momenti diversi dell’iniziativa formativa, con riferimento sia alle skill tecniche che a quelle trasversali, e supportando eventualmente il confronto con test statistici non parametrici. Figura 4. Esempio di distinzione di più profili di Ruolo Atteso p. 406 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Ruolo Atteso Liv Top 1. Conoscenza della normativa Ruolo Atteso Liv Middle 7 11. Competenze trasversali 6 2. Analisi del territorio 5 4 3. Analisi dell'offerta 10. Information & communication technology 3 2 1 9. Monitoraggio e valutazione della qualità del prodotto turistico integrato 4. Analisi della domanda 8. Project management 5. Marketing del prodotto turistico integrato 7. Networking 6. Promozione del prodotto turistico integrato Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 407 Riferimenti bibliografici BOYATZIS R. (1982), The Competent Manager: A Model for Effective Performance, Wiley Interscience, New York. BOYATZIS R., KOLB D. (1995), From Learning Styles to Learning Skills: The Executive Skills Profile, in “Journal of Managerial Psychology”, vol.IO, n.5. CAMUFFO A. (1997), La Natura delle Competenze Manageriali, in “Economia & Management”, n.5. CAMUFFO A. (a cura di) (1998), Piccoli Grandi Capi. Competenze per la Produzione Flessibile, Etas, Milano. CAMUFFO A. (2000), Il Valore delle Competenze, in “Sviluppo & Organizzazione”, n.178. CAPALDO G., VOLPE A., ZOLLO G. 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CONOSCENZA DELLA NORMATIVA 1.01 Conoscere ed essere in grado di applicare la normativa regionale, nazionale, comunitaria e internazionale relativa all’ambito turistico 1.02 Conoscere la L. 217/83 (Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica) e le leggi regionali di attuazione 1.03 Conoscere la L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio) 1.04 Conoscere il D.Lgs 111/95 (Attuazione della direttiva N. 90/314/CEE concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti “tutto compreso”) 1.05 Conoscere la L. 730/85 (Disciplina dell’agriturismo) 1.06 Conoscere la legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo), le relative leggi regionali di attuazione e le convenzioni comunitarie che regolano i rapporti tra operatori turistici 1.07 Conoscere le principali condizioni contrattuali alla base dell’intermediazione di servizi turistici (allotment, vuoto per pieno, tariffe confidenziali, ecc.) 1.08 Conoscere ed essere in grado di interpretare la normativa civilistica relativa al contratto di agenzia 1.09 Conoscere ed essere in grado di interpretare la normativa civilistica relativa al contratto di mandato 1.10 Essere in grado di predisporre i contratti con strutture ricettive e di ristorazione, compagnie di trasporto, guide e accompagnatori, autonoleggi, corrispondenti, intermediari e altri fornitori di servizi turistici o di assistenza turistica 1.11 Conoscere ed essere in grado di interpretare le principali disposizioni normative (regionali, nazionali e comunitarie) in tema di finanziamenti e agevolazioni per il settore turistico 1.12 Essere in grado di gestire tutti gli adempimenti amministrativi connessi alla richiesta e alla gestione di finanziamenti pubblici (presentazione domande, risposte a bandi, rapporti con enti finanziatori, gestione dei budget, rendicontazione, ecc.) 2. ANALISI DEL TERRITORIO 2.01 Conoscere le fonti di dati e di documentazione da consultare per condurre un’analisi del territorio 2.02 Essere in grado di condurre un’analisi socioeconomica di un territorio, considerando le variabili relative alla popolazione e alle attività economiche 2.03 Essere in grado di classificare le risorse turistiche ambientali e infrastrutturali in funzione della loro accessibilità, del loro livello di utilizzo e della loro potenzialità attrattiva 2.04 Essere in grado di valutare l’importanza storico-artistica di un sito 2.05 Essere in grado di valutare il livello di integrazione e di integrabilità, dal punto di vista territoriale, di più risorse turistiche, consultando cartine/mappe e definendo itinerari 2.06 Essere in grado di valutare il livello di integrazione, dal punto di vista storicoartistico/culturale/paesaggistico/enogastronomico, di più risorse turistiche 2.07 Essere in grado di valutare il livello di infrastrutturazione di un territorio 2.08 Essere in grado di calcolare e interpretare i principali indicatori turistici riferiti a un territorio (dimensione media esercizi ricettivi, indice di utilizzazione lorda, indice di rilevazione del movimento turistico, durata media del soggiorno) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 409 3. ANALISI DELL’OFFERTA 3.01 Essere in grado di raccogliere dati e informazioni utili per la valutazione dell’offerta turistica in un territorio 3.02 Conoscere le fonti più idonee per tenersi aggiornati sull’andamento dell’offerta turistica in un territorio 3.03 Essere in grado di valutare le potenzialità di crescita dell’offerta turistica in un territorio 3.04 Essere in grado di condurre l’analisi di una filiera turistica, considerando le differenti attività economiche in essa coinvolte (trasporti, intermediazione, informazione, alloggio, ristorazione, intrattenimento, shopping e artigianato) 3.05 Essere in grado di condurre un’analisi quantitativa e qualitativa dell’offerta turistica di un territorio, considerandone le dimensioni rilevanti (patrimonio ricettivo, patrimonio agenziale, forme di associazionismo, modalità di intermediazione, ecc.) 3.06 Essere in grado di identificare la concorrenza attuale e potenziale d’area, di settore e di prodotto 3.07 Essere in grado di interpretare strategie, obiettivi, punti di forza e di debolezza, capacità di risposta competitiva dei concorrenti attuali e potenziali 3.08 Essere in grado di confrontare aree e aziende turistiche che offrono prodotti simili (concorrenti diretti) o sostitutivi (concorrenti indiretti) 3.09 Essere in grado di condurre e formalizzare una valutazione di economicità relativa allo sfruttamento di una risorsa turistica, specificando le risorse necessarie per renderla disponibile e i proventi ottenibili 4. ANALISI DELLA DOMANDA 4.01 Essere in grado di raccogliere dati e informazioni utili per la valutazione della domanda turistica in un territorio 4.02 Conoscere le fonti più idonee per tenersi aggiornati sull’andamento della domanda turistica in un territorio 4.03 Essere in grado di valutare le potenzialità di crescita della domanda turistica in un territorio 4.04 Essere in grado di condurre un’analisi quantitativa e qualitativa della domanda turistica di un territorio, considerandone le dimensioni rilevanti (flussi, provenienza, tipologia, motivazioni, durata, tendenze, ecc.) 4.05 Essere in grado di individuare i bisogni del cliente di un prodotto turistico 4.06 Essere in grado di condurre un’analisi di segmentazione della domanda di prodotti turistici secondo dimensioni significative (di tipo demografico, economico, motivazionale, ecc.) 4.07 Essere in grado di valutare le caratteristiche di un segmento di mercato 4.08 Essere in grado di valutare la redditività di un segmento di mercato 4.09 Essere in grado di identificare il target di clienti cui si può rivolgere una risorsa turistica 4.10 Conoscere le caratteristiche dei consumatori che utilizzano i servizi Internet ed essere in grado di confrontarli con il target che si intende servire 4.11 Comprendere il comportamento dei cliente turistico al fine di migliorare il processo di acquisizione, fidelizzazione e “customer retention” 4.12 Conoscere i fattori (sociali e personali) che influenzano il comportamento di consumo turistico 4.13 Conoscere le fasi del processo d’acquisto del prodotto turistico ed essere in grado di influenzarli Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 410 5. MARKETING DEL PRODOTTO TURISTICO INTEGRATO 5.01 Essere in grado di identificare i principali punti di forza/punti di debolezza di un territorio/prodotto turistico 5.02 Essere in grado di identificare le principali fonti di opportunità/rischi nei confronti di un territorio/prodotto turistico 5.03 Essere in grado di identificare la strategia di sviluppo e il posizionamento di un territorio/prodotto turistico 5.04 Essere in grado di determinare il posizionamento di un territorio/prodotto turistico rispetto a concorrenti di area, settore, prodotto, in riferimento a bisogni e richieste della domanda 5.05 Essere in grado di distinguere il concetto di prodotto turistico globale (ottica del turista) da quello di prodotto turistico specifico (ottica del produttore), ed essere in grado di integrare tali ottiche 5.06 Essere in grado di identificare le caratteristiche e gli attributi del prodotto turistico globale (ottica del turista) e del prodotto turistico specifico (ottica del produttore) 5.07 Conoscere gli elementi costitutivi di un pacchetto turistico 5.08 Essere in grado di assemblare un pacchetto turistico 5.09 Essere in grado di elaborare la strategia di prodotto più coerente con gli obiettivi strategici del prodotto turistico 5.10 Essere in grado di identificare gli elementi che influenzano il processo di formazione del prezzo del prodotto turistico 5.11 Conoscere i metodi di determinazione del prezzo 5.12 Essere in grado di elaborare la strategia di prezzo più coerente con gli obiettivi strategici del prodotto turistico 5.13 Conoscere le tipologie di canale distributivo di un prodotto turistico e le loro caratteristiche 5.14 Conoscere le fonti da utilizzare per identificare l’elenco degli operatori, nazionali e stranieri, utili a distribuire il prodotto turistico 5.15 Essere in grado di valutare vantaggi e svantaggi di un canale distributivo telematico per un prodotto turistico 5.16 Essere in grado di determinare i canali distributivi più coerenti con gli obiettivi strategici del prodotto turistico 5.17 Essere in grado di sviluppare e tenere sotto controllo un piano di marketing 6. PROMOZIONE DEL PRODOTTO TURISTICO INTEGRATO 6.01 Conoscere gli elementi di base del processo comunicazionale (fonte, codifica, canale, destinatario, decodifica, risposta, feedback) 6.02 Conoscere la funzione e gli obiettivi della comunicazione aziendale 6.03 Essere in grado di valutare vantaggi e svantaggi dei diversi strumenti di comunicazione 6.04 Essere in grado di utilizzare la forma di pubblicità più adeguata rispetto agli obiettivi strategici del prodotto turistico e al dimensionamento delle risorse disponibili 6.05 Essere in grado di determinare il mix promozionale più adeguato rispetto agli obiettivi strategici del prodotto turistico e al dimensionamento delle risorse disponibili 6.06 Essere in grado di ricercare le informazioni necessarie per la partecipazione a Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 411 manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali 6.07 Essere in grado di identificare le iniziative collaterali e il materiale di supporto più idonei a valorizzare la partecipazione a manifestazioni fieristiche (conferenze stampa, partecipazione a convegni, materiale informativo, inviti, ecc.) 6.08 Essere in grado di curare l’organizzazione di eventi promozionali 6.09 Conoscere gli enti preposti alla promozione turistica nazionale e internazionale 6.10 Conoscere la stampa di settore 6.11 Essere in grado di valutare vantaggi e svantaggi di forme di promozione su web del prodotto turistico 6.12 Essere in grado di contribuire alla costruzione di un sito web con finalità promozionali del prodotto turistico 6.13 Conoscere le modalità per massimizzare l’efficacia di un sito web con finalità promozionali 6.14 Essere in grado di integrare tutti i canali di relazione con i clienti 6.15 Essere in grado di identificare e valutare i canali di informazione turistica on line (siti di settore, portali turistici on line) 6.16 Essere in grado di integrare tutti gli strumenti di comunicazione (tradizionali e on line) 7. NETWORKING 7.01 Essere in grado di individuare i soggetti pubblici e privati con cui interagire per definire un’immagine turistica condivisa di un territorio 7.02 Essere in grado di contribuire alla definizione delle politiche di intervento per la creazione e la promozione dell’immagine turistica 7.03 Essere in grado di identificare i potenziali partner pubblici e privati coinvolgibili nello sviluppo di un polo turistico 7.04 Essere in grado di interpretare i piani di sviluppo a livello locale e regionale (es. PIT, PILS) 7.05 Essere in grado di identificare il contributo dei diversi attori coinvolti in un piano di sviluppo 7.06 Conoscere le principali tecniche di negoziazione e concertazione 7.07 Conoscere il contenuto e le finalità dei principali modelli di intesa (dichiarazione di intenti, protocollo di intesa, convenzione, ecc.) 7.08 Essere in grado di identificare i canali di comunicazione più efficaci ed efficienti per mettere in contatto i diversi attori coinvolgibili nello sviluppo di un territorio 7.09 Essere in grado di favorire la comunicazione in rete tra gli attori coinvolti nello sviluppo di un territorio 8. PROJECT MANAGEMENT 8.01 Essere in grado di pianificare un progetto turistico, in termini di tempi, risorse, impegno, costi, risultati 8.02 Essere in grado di condurre un’analisi economico-tecnica di un progetto turistico 8.03 Essere in grado di sviluppare la programmazione delle attività e delle risorse di un progetto turistico 8.04 Essere in grado di monitorare costantemente l’avanzamento delle attività di un progetto turistico 8.05 Essere in grado di elaborare indicatori utili a valutare il corretto andamento di un progetto turistico 8.06 Essere in grado di redigere la documentazione di avanzamento e di consuntivo di un progetto Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 412 turistico 8.07 Essere in grado di tracciare diagrammi di Gantt 8.08 Essere in grado di valutare e monitorare il percorso critico di un progetto turistico 9. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEL PRODOTTO TURISTICO INTEGRATO 9.01 Essere in grado di monitorare l’andamento di mercato di un prodotto turistico, considerandone i volumi di vendita e la tipologia di acquirenti 9.02 Essere in grado di predisporre strumenti per la rilevazione della customer satisfaction 9.03 Essere in grado di identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare la soddisfazione del cliente interno e esterno 9.04 Essere in grado di identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche promozionali 9.05 Essere in grado di identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche distributive 9.06 Essere in grado di identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche di prezzo 9.07 Essere in grado di monitorare i risultati delle attività di marketing in rete 9.08 Conoscere gli elementi di base degli strumenti di Total Quality Management quali: analisi causa/effetto, ciclo Plan-Do-Check-Act, diagramma di Pareto 9.09 Essere in grado di implementare piani di miglioramento continuo della qualità dell’offerta turistica integrata 9.10 Conoscere il significato delle certificazioni ISO 9000, 14000 e EMAS ed essere in grado di verificarne l’assegnazione ad una impresa turistica 9.11 Essere in grado di identificare gli elementi fondamentali di un Piano della Qualità dell’offerta turistica integrata 10. INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY 10.01 Essere in grado di scrivere documenti o report con Word utilizzando funzioni avanzate (indici, modelli, stili, incorporazione di oggetti dinamici, ecc.) 10.02 Essere in grado di utilizzare un foglio di calcolo per effettuare analisi statistiche ed elaborazioni grafiche 10.03 Essere in grado di strutturare una presentazione utilizzando un software per presentazioni multimediali 10.04 Essere in grado di effettuare ricerche in Internet (utilizzando motori di ricerca, siti professionali, portali turistici ecc.) 10.05 Essere in grado di utilizzare la posta elettronica 10.06 Essere in grado di utilizzare newsgroup o chat su Internet come strumento di comunicazione nell’ambito delle proprie attività 10.07 Valutare l’utilizzo attuale di Internet e le sue potenzialità rispetto agli obiettivi strategici dell’azienda 10.08 Conoscere le strategie di marketing e di comunicazione possibili in Internet 10.09 Essere in grado di integrare le politiche di marketing dell'azienda con le opportunità offerte da Internet 10.10 Essere in grado di fornire servizi aggiuntivi agli utenti attraverso un sito Internet Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 413 10.11 Conoscere gli strumenti utilizzabili in Internet per integrare il SIM (Sistema Informativo di Marketing) 10.12 Essere in grado di definire gli obiettivi di marketing di un sito 10.13 Valutare le opportunità dell'e-commerce con riferimento al prodotto turistico offerto 10.14 Essere in grado di gestire le problematiche organizzative legate all'introduzione del commercio elettronico in azienda 11. COMPETENZE TRASVERSALI 11.01 Essere in grado di comprendere ed affrontare situazioni imprevedibili ed incerte, identificandone le cause e valutandone gli effetti 11.02 Essere in grado di adattarsi ai cambiamenti, modificando i propri piani d’azione al verificarsi di certi eventi o quando gli eventi attesi non si verificano 11.03 Essere in grado di raccogliere, selezionare, interpretare e trasmettere informazioni 11.04 Essere in grado di effettuare presentazioni/esposizioni orali in pubblico per comunicare progetti e iniziative 11.05 Essere in grado di organizzare, elaborare e sintetizzare in schemi grandi quantità di dati e informazioni provenienti da fonti diverse 11.06 Essere in grado di stabilire un ordine di priorità nelle azioni da compiere, valutandone costi e benefici 11.07 Essere in grado di stabilire gli obiettivi da raggiungere ai fini della realizzazione di progetti/attività 11.08 Essere in grado di valutare i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi fissati per la realizzazione di un’attività, ricercando le cause degli eventuali scostamenti e programmando eventuali azioni correttive 11.09 Essere in grado di avviare nuovi progetti o iniziative 11.10 Essere in grado di trovare modi diversi per raggiungere gli obiettivi, valutando vantaggi e svantaggi di ogni alternativa 11.11 Essere in grado di convincere gli altri su idee o progetti 11.12 Essere in grado di condurre una trattativa efficace considerando il punto di vista dell’interlocutore 11.13 Essere in grado di comunicare facilmente con gli altri 11.14 Essere in grado di stabilire relazioni basate su fiducia ed affidabilità 11.15 Essere in grado di capire le ragioni dei disaccordi o dei conflitti ed essere in grado di attivarsi per risolverli Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 414 Correlazioni tra il profilo previsto ed il modello di competenze individuato per il tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato Figura/Profilo professionale di partenza 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività professionale quotidiana Riferimento ai Cluster del Modello di competenze finale 3. analisi dell’offerta 4. analisi della domanda 10. information & communication technology 2. Utilizzare le tecniche di marketing e della 6. promozione del prodotto turistico comunicazione (anche quelle legate alle integrato nuove tecnologie) applicate al settore turistico 3. Censire e analizzare le caratteristiche e le 2. analisi del territorio risorse di un polo turistico 4. Analizzare la struttura e le tendenze del 3. analisi dell’offerta mercato e il sistema di offerta turistica del territorio 4. analisi della domanda 5. Partecipare alla definizione e alla 7. networking promozione della vocazione e dell’immagine turistica del territorio in accordo con i soggetti pubblici e privati coinvolti 6. Stabilire relazioni e sinergie tra portatori 7. networking d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio 7. Sviluppare e realizzare un’offerta turistica 1. conoscenza della normativa integrata (azioni e prodotti) nel rispetto del sistema qualità e della normativa vigente 5. marketing del prodotto turistico integrato 8. Gestire un progetto turistico 5. marketing del prodotto turistico integrato 8. project management 9. Monitorare la qualità dell’offerta turistica 9. monitoraggio e valutazione della integrata qualita' del prodotto turistico integrato Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 Cluster del Modello di competenze finale p. 415 Riferimento alla Figura/Profilo professionale di partenza 1. conoscenza della normativa 7. Sviluppare e realizzare un’offerta turistica integrata (azioni e prodotti) nel rispetto del sistema qualità e della normativa vigente 2. analisi del territorio 3. Censire e analizzare le caratteristiche e le risorse di un polo turistico 3. analisi dell’offerta 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività professionale quotidiana 4. Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio 4. analisi della domanda 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività professionale quotidiana 4. Analizzare la struttura e le tendenze del mercato e il sistema di offerta turistica del territorio 5. marketing del prodotto turistico integrato 7. Sviluppare e realizzare un’offerta turistica integrata (azioni e prodotti) nel rispetto del sistema qualità e della normativa vigente 8. Gestire un progetto turistico 6. promozione del prodotto turistico integrato 2. Utilizzare le tecniche di marketing e della comunicazione (anche quelle legate alle nuove tecnologie) applicate al settore turistico 7. networking 5. Partecipare alla definizione e alla promozione della vocazione e dell’immagine turistica del territorio in accordo con i soggetti pubblici e privati coinvolti 6. Stabilire relazioni e sinergie tra portatori d’interesse finalizzate allo sviluppo turistico del territorio 8. project management 8. Gestire un progetto turistico 9. monitoraggio e valutazione della qualita' 9. Monitorare la qualità dell’offerta del prodotto turistico integrato turistica integrata Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 416 10. information & communication technology 1. Utilizzare le risorse e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’attività professionale quotidiana 11. competenze trasversali --- Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 417 Descrizione dei livelli professionali del “Tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato” Nelle interviste effettuate con gli esperti del mondo del lavoro e con opinion leader che hanno contribuito alla costruzione delle competenze ed alla loro suddivisione in unità di competenze, è emerso come la figura professionale di Tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato, condivisa dal partenariato transnazionale di A.R.G.O., sia effettivamente una figura “ a banda larga”. Tale figura rappresenta infatti un set di competenze che possono essere declinate in una pluralità di profili professionali diversi in relazione: • alle opportunità di occupazione riferite alle specificità territoriali • al livello delle competenze. La declinazione delle competenze riferita alle specificità territoriali non è stata esaminata in A.R.G.O., in quanto ciò risulterebbe contraddittorio ai fini dell’occupabilità. In ciascun Paese d’Europa, ma anche in ciascuna realtà territoriale, esistono specificità locali che il professionista in organizzazione e marketing per il turismo integrato deve possedere per trovare occupazione in quel territorio. In caso di mobilità lavorativa tali competenze possono essere implementate e riqualificate dal cittadino. Si è ritenuto opportuno, ai fini degli obiettivi progettuali di elaborazione dei test in vista dell’accreditamento delle competenze, distinguere quelle in esito dai profili professionali in due macroaree, in relazione ai livelli di performance da raggiungere da parte del soggetto. Di seguito vengono descritti due differenti livelli di profilo professionale, collegati alla figura del Tecnico per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato. Le domande, che testano o meno la presenza skill identificate, richiamano il livello di professionalità testato. Si presume pertanto che le curvature possano essere duplici: livello a) debba necessariamente essere in possesso di tutte le skill identificate, anche se la posizione raggiunta, talora non richieda più che vengano esercitate tutte livello b) deve possederne solo alcune, in relazione alle responsabilità che detiene e ai compiti che normalmente svolge. TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO - LIVELLO A) Si tratta di una figura professionale che ha una formazione specifica e superiore nel settore del turismo, ha conseguito un diploma e/o ha frequentato corsi specialistici nel settore turistico. Nel caso in cui non possegga un diploma ha comunque maturato un’esperienza nel settore turistico di almeno 5 anni, svolgendo attività di supporto al management aziendale nelle azioni di organizzazione, gestione e sviluppo, contribuendo alla definizione e alla realizzazione degli obiettivi di impresa. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 418 TECNICO SUPERIORE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL MARKETING DEL TURISMO INTEGRATO - LIVELLO B) Si tratta di una figura professionale che ha frequentato corsi specialistici nel settore turistico. E’ occupato in questo ambito da almeno 10 anni con esperienza in più funzioni e avendo rivestito ruoli diversificati. Esercita responsabilità direttive. Contribuisce alla definizione ed implementa gli obiettivi e le strategie del business turistico che gestisce, sovrintende alla gestione delle attività, gestisce rapporti e relazioni con i soggetti pubblici e privati che, insieme, sviluppano le politiche turistiche territoriali. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 419 Correlazioni tra cluster e skill individuate e domande del test per il tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato CLUSTER 1. CONOSCENZ A DELLA NORMATIVA CODIC E SKILL 1.01 1.02 9 DESCRIZIONE SKILL Conoscere e saper applicare la normativa regionale, nazionale, comunitaria e internazionale relativa all’ambito turistico Conoscere la L. 217/83 (Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica) e le leggi regionali di attuazione Le risposte esatte sono segnate con un asterisco DOMANDE E RISPOSTE9 LIV ELL O Skill valutata nelle domande del cluster “Conoscenza della normativa” La definizione di animatore turistico inteso come “chi, per professione, organizza il 1,2 tempo libero di gruppi di turisti con attività ricreative , sportive culturali” è contenuto nella legge: a. *L. 217/83 (Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica) b. L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio) c. Legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.03 Conoscere la L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio) p. 420 1,2 Si definisce contratto di intermediario di viaggio: a. Qualunque contratto tramite il quale una persona si impegna a suo nome a procurare ad un’altra per mezzo di un prezzo globale, un insieme di prestazioni comprendenti il trasporto, il soggiorno separato dal trasporto o qualunque altro servizio che ad essi si riferisca b. *Qualunque contratto tramite il quale una persona si impegna a procurare ad un’altre, per mezzo di un prezzo, sia un contratto di organizzazione di viaggio, sia uno dei servizi separati che permettono di effettuare un viaggio o un soggiorno c. Qualunque persona che abitualmente assuma l’impegno definito di organizzazione di viaggio, sia a titolo di attività principale o meno, sia a titolo di attività professionale o meno La L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al 1,2 contratto di viaggio) sancisce che: a. L'organizzatore di viaggi non può aumentare il prezzo globale concordato inizialmente con il viaggiatore b. L'organizzatore di viaggi può aumentare il prezzo globale inizialmente concordato, ma in caso di disdetta il viaggiatore ha diritto al rimborso di tutte le somme da lui pagate all’organizzatore di viaggi c. *L'organizzatore di viaggi non può aumentare il prezzo globale se non in conseguenza di variazioni del corso dei cambi o delle tariffe dei vettori e a condizione che questa possibilità sia stata prevista nel documento di viaggio Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.04 Conoscere il D.Lgs 111/95 (Attuazione della direttiva N. 90/314/CEE concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti “tutto compreso”) Il D.Lgs 111/95 (Attuazione della direttiva N. 90/314/CEE concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti “tutto compreso”), all’Art 12 che disciplina le modifiche delle condizioni contrattuali ai pacchetti turistici definisce che, dopo la partenza, quando una parte essenziale dei servizi previsti dal contratto non può essere effettuata, l’organizzatore: a. *Predispone adeguate soluzioni alternative per la prosecuzione del viaggio programmato non comportanti oneri di qualsiasi tipo a carico del consumatore, oppure rimborsa quest ultimo nei limiti della differenza tra le prestazioni originariamente previste e quelle effettuate, salvo il risarcimento del danno b. L'organizzatore gli mette a disposizione un mezzo di trasporto equivalente per il ritorno al luogo di partenza o ad altro luogo convenuto, e gli restituisce la differenza tra il costo delle prestazioni previste e quello delle prestazioni effettuate fino al momento del rientro anticipato c. L'organizzatore comunica al viaggiatore le nuove necessità intervenute consentendogli di scegliere entro 2 giorni se proseguire il viaggio o di dare disdetta, ricevendo in questo caso congruo indennizzo p. 421 1,2 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.05 Conoscere la L. 730/85 (Disciplina dell’agriturismo) p. 422 La L. 730/85, che disciplina le attività agrituristiche, all’art. 10 afferma che “La 1,2 Regione in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale e regionale econ la pianificazione territoriale, redige il programma agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali. Tale programma è redatto: a. Sulla base delle proposte delle autorità di amministrazione e gestione delle riserve e dei parchi naturali b. *È redatto sulla base delle proposte degli Enti locali sentite le autorità di amministrazione e gestione delle riserve e dei parchi naturali , e le associazioni e organizzazioni agrituristiche operanti nella Regione c. È redatto sulla base delle proposte delle associazioni e organizzazioni agrituristiche operanti nella Regione, sentiti gli Enti locali 1.06 Conoscere la legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo), le relative leggi regionali di attuazione e le convenzioni comunitarie che regolano i rapporti tra operatori turistici La legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) definisce 1,2 sistemi turistici locali a. *i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate b. i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti alla stessa regione, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate c. i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse,, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 423 I contenuti della Carta dei diritti del turista, redatta dal Ministero dell'industria, del 1,2 commercio e dell'artigianato sentite le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del settore turistico, nonché le associazioni nazionali di tutela dei consumatori sono espressi nella legge: a. L. 217/83 (Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica) b. L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio) c. *Legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo 1.07 Conoscere le principali condizioni contrattuali alla base dell’intermediazione di servizi turistici (allotment, vuoto per pieno, tariffe confidenziali, ecc.) Skill valutata nelle domande del cluster “Conoscenza della normativa” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 1.08 1.09 1.10 1.11 1.12 Conoscere e saper interpretare la normativa civilistica relativa al contratto di agenzia Conoscere e saper interpretare la normativa civilistica relativa al contratto di mandato Saper predisporre i contratti con strutture ricettive e di ristorazione, compagnie di trasporto, guide e accompagnatori, autonoleggi, corrispondenti, intermediari e altri fornitori di servizi turistici o di assistenza turistica Conoscere e saper interpretare le principali disposizioni normative (regionali, nazionali e comunitarie) in tema di finanziamenti e agevolazioni per il settore turistico Saper gestire tutti gli adempimenti amministrativi connessi alla richiesta e alla gestione di finanziamenti pubblici (presentazione domande, risposte a bandi, rapporti con enti finanziatori, gestione dei budget, rendicontazione, ecc.) Skill valutata nelle domande del cluster “Conoscenza della normativa” Skill valutata nelle domande del cluster “Conoscenza della normativa” Skill valutata nelle domande del cluster “Conoscenza della normativa” Skill valutata nelle domande del cluster “Conoscenza della normativa” Skill valutata nelle domande del cluster “Conoscenza della normativa” p. 424 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 2. 2.01 ANALISI DEL TERRITORIO 2.02 2.03 2.07 Conoscere le fonti di dati e di documentazione da consultare per condurre un’analisi del territorio p. 425 Per effettuare l’analisi socioeconomica di un territorio, vi concentrate su: 1,2 a. L’analisi delle variabili demografiche della popolazione locale (quantità, densità, età sesso, razza, occupazione), tipologia di nucleo familiare (numero di coppie, single, n° di figli per famiglia) tasso di scolarizzazione, flussi migratori e immigratori Saper condurre un’analisi b. La valutazione di quei fattori che influenzano il potere d’acquisto della socioeconomica di un popolazione (costo della vita, tassi di interesse, propensione al risparmio), territorio, considerando le soffermandovi sui livelli di distribuzione del reddito, distinti per classi sociali variabili relative alla e livello di professionalità popolazione e alle attività c. *L’analisi del modo in cui la popolazione di un territorio esprime economiche comportamenti di consumo e di acquisto in relazione alle sue caratteristiche demografiche e sociali Saper classificare le risorse Per identificare l’attrattività delle risorse turistiche e ambientali di un territorio, 1,2 turistiche ambientali e nell’area considerata valutate: infrastrutturali in funzione a. La disponibilità di strutture ricettive (n° posti disponibili, ubicazione, livello della loro accessibilità, del loro di servizio…), di mezzi di trasporto fruibili da parte dei clienti obiettivo, di livello di utilizzo e della loro infrastrutture realizzate per il loro impiego (strade, sentieri, eliporti, potenzialità attrattiva porticcioli ecc.) b. *Impatto ambientale di strutture e infrastrutture sul territorio e loro Saper valutare il livello di compatibilità da un lato con il “prodotto turistico” atteso dal turista obiettivo, infrastrutturazione di un dall’altro con le opportunità di sviluppo economico che tali strutture e territorio infrastrutture consentono c. La disponibilità attuale di strutture ricettive, di mezzi di trasporto, di infrastrutture realizzate per il loro impiego e il loro potenziale sviluppo in relazione alle caratteristiche del territorio Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 2.05 Saper valutare il livello di integrazione e di integrabilità, dal punto di vista territoriale, di più risorse turistiche, consultando cartine/mappe e definendo itinerari 2.06 Saper valutare il livello di integrazione, dal punto di vista storicoartistico/culturale/paesaggistic o/enogastronomico, di più risorse turistiche Saper calcolare e interpretare i principali indicatori turistici riferiti a un territorio (dimensione media esercizi ricettivi, indice di utilizzazione lorda, indice di rilevazione del movimento turistico, durata media del soggiorno) 2.08 p. 426 Nel progettare un itinerario che includa componenti artistiche, paesaggistiche ed 1,2 enogastronomiche, vi concentrate sulla necessità di: a. *Collegare comuni/località di elevata notorietà turistica ad altri privi di un’immagine forte, ma in grado di apportare nel Sistema Turistico Locale un valore unico (culturale, paesaggistico, enogastronomico), attrattivo da un punto di vista turistico che comunichi un’immagine coerente e definita del territorio b. Identificare percorsi fisici che colleghino località e siti di interesse turistico, ottimizzando spostamenti e costi per i turisti obiettivo c. Collaborare con enti locali, associazioni di categoria, soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo economico di un territorio per sfruttare strutture e infrastrutture già realizzate e valorizzarle economicamente Per misurare la situazione del mercato turistico in un territorio, in un dato periodo, vi 1,2 basate sull’analisi di: a. Numero di arrivi e di presenze, durata media del soggiorno, spesa media giornaliera dei turisti, distinta per tipologia di turista (nazionalità, numerosità del nucleo familiare ecc.) b. Numero di arrivi e di presenze, durata media del soggiorno combinata con dati relativi all’offerta turistica ricettiva (dimensione media degli esercizi ricettivi e tasso di occupazione dell’hotel) e dei servizi di agevolazione (per es. trasporti) e di supporto (negozi, esercizi dedicati all’intrattenimento) c. *Numero di arrivi e di presenze, durata media del soggiorno, spesa media giornaliera dei turisti, distinta per tipologia di spesa (alloggio, vitto ecc.), combinata con dati relativi all’offerta turistica ricettiva (dimensione media degli esercizi ricettivi e tasso di occupazione dell’hotel) e dei servizi di agevolazione (per es. trasporti) e di supporto (negozi, esercizi dedicati all’intrattenimento) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 3. ANALISI DELLA OFFERTA 3. 01 Saper raccogliere dati e informazioni utili per la valutazione dell’offerta turistica in un territorio 3.02 Conoscere le fonti più idonee per tenersi aggiornati sull’andamento dell’offerta turistica in un territorio Saper valutare le potenzialità di crescita dell’offerta turistica in un territorio Saper condurre l’analisi di una filiera turistica, considerando le differenti attività economiche in essa coinvolte (trasporti, intermediazione, informazione, alloggio, ristorazione, intrattenimento, shopping e artigianato) 3.03 3.04 3.05 Saper condurre un’analisi quantitativa e qualitativa dell’offerta turistica di un territorio, considerandone le dimensioni rilevanti (patrimonio ricettivo, patrimonio agenziale, forme di associazionismo, modalità di intermediazione, ecc.) p. 427 Dovete analizzare l’offerta turistica di un territorio. Dopo aver distinto gli operatori 1,2 per tipologia di servizio offerto (vitto, alloggio, intrattenimento ecc.), per quantificare gli operatori e valutare il livello di servizio offerto, ricorrete alle seguenti fonti informative: a. Pubblicazioni e ricerche di settore riguardanti la spesa turistica nel territorio b. *Camere di commercio, Associazioni Commerciali di categoria, Pagine Gialle c. L’Azienda di Promozione Turistica del territorio considerato Skill valutata in cluster “Analisi del territorio” 1,2 Nell’analizzare il livello di servizio offerto da una località turistica ai suoi visitatori, 1,2 prendete in considerazione: a. Le esigenze dei turisti in termini di servizi, qualità attesa e disponibilità alla spesa, confrontandole con i servizi offerti dagli operatori turistici locali (albergatori, ristoratori, agenzie di viaggio ecc.) b. *Le esigenze dei turisti in termini di servizi, qualità attesa e disponibilità alla spesa, confrontandole con i servizi offerti dalle imprese locali tipicamente turistiche (albergatori, ristoratori, agenzie di viaggio ecc.) e non (negozianti, fornitori di servizi di trasporto, artigiani) c. Quantità e qualità di tutti i servizi offerti da quegli operatori che costruiscono il sistema di offerta turistico locale (albergatori, ristoratori, agenzie di viaggio, negozianti, fornitori di servizi di trasporto, artigiani) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 3.06 Saper identificare la concorrenza attuale e potenziale d’area, di settore e di prodotto 3.07 Saper identificare la concorrenza attuale e potenziale d’area, di settore e di prodotto 3.08 Saper interpretare strategie, obiettivi, punti di forza e di debolezza, capacità di risposta competitiva dei concorrenti attuali e potenziali 3.09 Saper confrontare aree e aziende turistiche che offrono prodotti simili (concorrenti diretti) o sostitutivi (concorrenti indiretti) p. 428 Rispetto all’offerta del segmento “viaggi di avventura”di un tour operator (per 1,2 esempio, Boscolo Tour), identificate chi sono, a vostro avviso, i suoi concorrenti: a. Altri tour operator che offrono prodotti e servizi simili agli stessi clienti a un prezzo simile (ad esempio, Avventure nel mondo) b. Le altre aziende che offrono lo stesso prodotto o la stessa tipologia di prodotto (ad esempio, Alpitour, Valtur, Viaggi del Ventaglio) c. *Tour operator, agenzie o altri operatori turistiche che cercano di conquistare la quota di consumo di clienti interessati a fare viaggi avventurosi Nell’analisi della concorrenza di area/prodotto, normalmente, procedete nel seguente 1,2 modo: a. *Identificate i concorrenti, analizzando a chi si rivolgono i turisti in alternativa a voi, cercate di capire come il loro servizio e il vostro sono percepiti dai clienti, con particolare riferimento ai fattori più rilevanti nella scelta b. Identificate i concorrenti, concentrandovi su quelli che offrono il vostro stesso servizio in aree simili alla vostra e valutate le motivazioni per cui alcuni clienti li preferiscono a voi c. Ai vostri clienti chiedete di valutare il vostro servizio rispetto a quello di altri concorrenti, considerando tutti gli aspetti che entrano in gioco (località, prodotto, prezzo, comunicazione ecc.). Sulla base delle informazioni ottenute, modificate i vostri comportamenti. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 4. ANALISI DELLA DOMANDA 4.01 Saper raccogliere dati e informazioni utili per la valutazione della domanda turistica in un territorio 4.03 Saper valutare le potenzialità di crescita della domanda turistica in un territorio 4.04 Saper condurre un’analisi quantitativa e qualitativa della domanda turistica di un territorio, considerandone le dimensioni rilevanti (flussi, provenienza, tipologia, motivazioni, durata, tendenze, ecc.) Conoscere le fonti più idonee per tenersi aggiornati sull’andamento della domanda turistica in un territorio 4.02 p. 429 Dovendo valutare l’andamento nel tempo della dimensione fisica ed economica della 1,2 domanda turistica di un territorio, caratterizzata da un’area balneare e un’area interna, procedete nel seguente modo: a. Quantificate i flussi turistici dell’ultimo anno a livello comunale, distinguendo tra località balneari e interne e raccogliete i dati sulla spesa media giornaliera dei turisti, distinguendo per tipologia di spesa (alloggio, vitto, shopping, trasporto, divertimento ecc.) b. *Quantificate i flussi turistici degli ultimi tre anni a livello comunale, distinguendo tra località balneari e interne e raccogliete, per lo stesso periodo, i dati sulla spesa media giornaliera dei turisti, distinguendo per tipologia di spesa (alloggio, vitto, shopping, trasporto, divertimento ecc.) c. Quantificate la spesa media giornaliera dei turisti, distinguendo per tipologia di spesa (alloggio, vitto, shopping, trasporto, divertimento ecc.), valutando separatamente località balneari e località interne Per tenervi aggiornati sull’andamento della domanda turistica di un territorio, ricorrete alle seguenti fonti informative: a. *L’Azienda di Promozione Turistica del territorio considerato, pubblicazioni e ricerche di settore che descrivono tendenze di consumo b. Pubblicazioni e ricerche di settore riguardanti la spesa turistica nel territorio c. L’Azienda di Promozione Turistica del territorio considerato e pubblicazioni e ricerche di settore riguardanti la spesa turistica nel territorio 1,2 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 4.05 Saper individuare i bisogni del cliente di un prodotto turistico 4.09 Saper identificare il target di clienti cui si può rivolgere una risorsa turistica 4.06 Saper condurre un’analisi di segmentazione della domanda di prodotti turistici secondo dimensioni significative (di tipo demografico, economico, motivazionale, ecc.) p. 430 Per identificare il target obiettivo di un prodotto turistico: 1,2 a. Analizzate le caratteristiche (socioeconomiche, demografiche, comportamentali) dei turisti che attualmente usufruiscono del prodotto b. Valutate la disponibilità alla spesa dei turisti che visitano l’area dove è localizzato il prodotto in esame e scegliete il target più redditizio c. *Analizzate le caratteristiche del prodotto turistico in esame, cercando di capire quali esigenze è in grado di soddisfare; poi provate a identificare il profilo del turista che esprime queste esigenze, descrivendone le caratteristiche (socioeconomiche, demografiche, comportamentali) Ritenete utile segmentare la domanda di prodotti turistici perchè: 1,2 a. *Identificando i segmenti interessati a un dato prodotto turistico è possibile razionalizzare gli sforzi delle imprese turistiche e incrementarne i risultati b. Identificando i segmenti interessati a un dato prodotto turistico è possibile incrementare la soddisfazione dei clienti, a patto che le imprese turistiche siano disposte a sostenere gli investimenti necessari c. Non ritenete utile segmentare la domanda di prodotti turistici perché ogni turista esprime un bisogno unico che va soddisfatto al meglio con un servizio ad hoc Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 4.07 4.08 4.10 p. 431 Saper valutare le caratteristiche Dopo aver identificato alcuni segmenti di clientela potenzialmente interessati al 1,2 di un segmento di mercato prodotto/territorio turistico di cui vi occupate, scegliete i più interessanti da servire in base alle seguenti caratteristiche: Saper valutare la redditività di a. *Numerosità del segmento e disponibilità di reddito tale da garantire un segmento di mercato interessanti guadagni, attenzione alle mode del momento b. Numerosità del segmento, disponibilità di reddito tale da garantire interessanti guadagni nel breve e lungo periodo, assenza/carenza di concorrenti che soddisfino completamente gli appartenenti a questo segmento c. Ricerca di un tipo di servizio molto particolare, seguendo le mode turistiche del momento, e conseguente disponibilità, per ottenerlo, a spendere più di turisti appartenenti ad altri segmenti Conoscere le caratteristiche dei Per conquistare nuovi clienti residenti nei Paesi dell’Est Europa, avete deciso di 1,2 consumatori che utilizzano i creare un sito web e di promuoverlo nei motori e nei portali turistici di quei Paesi. servizi Internet e saperli Prima di farlo, vi assicurate che: confrontare i con il target che a. I portali turistici e i motori di ricerca di qui Paesi siano numerosi e ricchi si intende servire di informazioni b. *Coloro che in quei Paesi utilizzano Internet siano la stessa tipologia di persone potenzialmente interessata alla vostra offerta turistica e in grado di acquistarla c. Il numero di connessioni Internet e numero di persone che lo utilizzano sia almeno pari a quello dell’Italia Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 4.11 Comprendere il comportamento dei cliente turistico al fine di migliorare il processo di acquisizione, fidelizzazione e “customer retention” 4.13 Conoscere le fasi del processo d’acquisto del prodotto turistico e saperle influenzare 4.12 Conoscere i fattori (sociali e personali) che influenzano il comportamento di consumo turistico p. 432 Avendo riscontrato, nel territorio considerato, un elevato ricambio turistico (turn 1,2 over) che richiede uno sforzo molto elevato nell’acquisizione di clienti sempre nuovi, ritenete che sia utile: a. Facilitare la conoscenza della località turistica, attraverso un’intensificazione delle azioni promozionali (presenza a fiere, redazionali su riviste di settore ecc.) b. *Spingere gli operatori che sono entrati in contatto diretto con i turisti (albergatori, agenzie locali ecc.) a mantenere con loro un contatto per comunicare loro promozioni, offerte e novità della nuova stagione c. Fornire informazioni ai potenziali turisti sui vantaggi che l’offerta turistica locale presenta rispetto a quella di altre località concorrenti Nella scelta di una località/prodotto turistico, da parte dei turisti, ritenete che 1,2 influiscano: a. Nello stesso modo aspetti culturali legati alla provenienza geografica e alla formazione personale, classe sociale di appartenenza, età e fase della vita familiare (single, sposato con figli piccoli, sposato con figli grandi ecc.), occupazione, reddito e stile di vita, opinioni e atteggiamenti maturati sulla base di esperienze personali o di conoscenti b. Aspetti culturali legati alla provenienza geografica e alla formazione personale, classe sociale di appartenenza, età e fase della vita familiare (single, sposato con figli piccoli, sposato con figli grandi ecc.), occupazione, reddito e stile di vita c. *A seconda del tipo di prodotto turistico acquistato tutti o solo alcuni dei fattori precedentemente descritti e, in ogni caso, con un livello di influenza differente a seconda delle situazioni Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5. MARKETI NG DEL PRODOTT O TURISTIC O INTEGRAT O 5.01 Saper identificare i principali punti di forza/punti di debolezza di un territorio/prodotto turistico 5.02 Saper identificare le principali fonti di opportunità/rischi nei confronti di un territorio/prodotto turistico Nell’analizzare punti di forza e di debolezza di un territorio turistico, prendete in 2 considerazione: a. Le richieste espresse dai turisti in riferimento ai servizi recettivi e il loro gradimento rispetto alle attrattive naturalistiche e culturali b. *Le attrattive locali storico-naturalistiche e culturali, le caratteristiche sociali che hanno impatto sul turista (senso dell’ospitalità, sicurezza sociale, politiche di accoglienza), i servizi infrastrutturali di trasporto e quelli ricettivi, le iniziative volte alla divulgazione dell’offerta turistica locale e della sua immagine c. L’offerta degli operatori turistici locali (servizi ricettivi, di intrattenimento, di assistenza al turista) incrociata con le richieste espresse dalla domanda turistica attuale Per identificare le opportunità di sviluppo del territorio/prodotto turistico e le 2 minacce cui prestare attenzione: a. *Confrontate i punti di forza e di debolezza del territorio/prodotto turistico con le richieste e le tendenze del “consumatore”, incrociandole con la capacità di soddisfarle da parte di operatori locali e dei loro concorrenti, tramite le loro offerte b. Confrontate i punti di forza e di debolezza che il territorio/prodotto turistico presenta con i punti di forza e di debolezza di altre località concorrenti o potenzialmente tali, indipendentemente dalla distanza fisica c. Valutate quali territori/prodotti turistici presentano caratteristiche simili a quelle del territorio/prodotto che avete analizzato e, sulla base di questo confronto, definite opportunità da perseguire e rischi da evitare p. 433 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.03 5.04 5.05 p. 434 Saper identificare la strategia Il posizionamento di un territorio/prodotto turistico si esprime attraverso: 1,2 di sviluppo e il posizionamento a. Le scelte di prodotto, servizio, prezzo e comunicazione necessarie per di un territorio/prodotto soddisfare le richieste del cliente turistico b. L’immagine che il territorio/prodotto turistico intende avere sul mercato Saper determinare il c. *La sua capacità di soddisfare le attese dei clienti obiettivo in maniera posizionamento di un distintiva o esclusiva rispetto ai concorrenti. territorio/prodotto turistico rispetto a concorrenti di area, settore, prodotto, in riferimento a bisogni e richieste della domanda Saper distinguere il concetto di In un sistema di offerta turistica, il prodotto turistico si può definire come: 1,2 prodotto turistico globale a. *Un insieme di fattori d’attrattiva, realizzati, o più semplicemente (ottica del turista) da quello di organizzati, ed erogati dai singoli operatori turistici per far fronte prodotto turistico specifico alla domanda turistica attuale e potenziale (ottica del produttore), e saper b. L’insieme di servizi erogati dai singoli operatori turistici con integrare tali ottiche l’obiettivo di sviluppare un business turistico nel territorio c. I servizi collegati al comparto ricettivo sviluppati dagli operatori turistici in un determinato territorio a vocazione turistica Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.06 Saper identificare le caratteristiche e gli attributi del prodotto turistico globale (ottica del turista) e del prodotto turistico specifico (ottica del produttore) 5.07 Conoscere gli elementi costitutivi di un pacchetto turistico p. 435 Nel caso di un ristorante, il cui titolare organizzi un corso di cucina della durata 1,2 di un week-end, finalizzato a far conoscere e valorizzare un prodotto tipico locale, il prodotto turistico di cui usufruisce al potenziale turista è composto dai seguenti elementi: a. Il servizio di ristorazione, quello correlato al personale di sala, e il corso di cucina. b. *Il servizio di ristorazione, quello correlato al personale di sala, il corso di cucina, il servizio di pernottamento offerto da strutture alberghiere della destinazione, il patrimonio naturalistico locale visitabile in loco c. Il corso di cucina, il servizio di pernottamento offerto da strutture alberghiere della destinazione, e il patrimonio naturalistico locale visitabile in loco Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.08 Saper assemblare un pacchetto turistico 5.09 Saper elaborare la strategia di prodotto più coerente con gli obiettivi strategici del prodotto turistico Il titolare di un albergo situato in una località sciistica non ancora molto nota, ma 2 in via di sviluppo, intende differenziarsi dagli altri albergatori che operano nello stesso comparto e stanno nascendo numerosi. La sua struttura, su cui ha già investito negli ultimi anni, è confrontabile con gli altri hotel della sua categoria e non rappresenta un ambito su cui ritiene di fare ulteriori investimenti. Su quali elementi può agire per incrementare il valore della sua offerta? a. *Sui servizi strettamente connessi all’offerta dell’albergo (per es. arricchendo il buffet della prima colazione, sviluppando condizioni agevolate per i clienti fidelizzati ecc.), sviluppando partnership con operatori locali (ristoratori, maestri di sci, noleggiatori di attrezzature sportive) offrendo ai clienti la possibilità di fruire dei loro servizi a condizioni agevolate, sui servizi offerti dall’ambiente (per es. predisponendo percorsi eno-gastronomici, segnalando attrattive culturali locali e costi/orari per la loro fruizione) b. Sui servizi strettamente connessi all’offerta dell’albergo (per es. arricchendo il buffet della prima colazione, sviluppando condizioni agevolate per i clienti fidelizzati ecc.) e informando di più i clienti su questi miglioramenti, valorizzandoli c. Mantenendo stabili i servizi strettamente connessi all’offerta dell’albergo, ma creando numerose partnership con operatori locali (ristoratori, maestri di sci, noleggiatori di attrezzature sportive) offrendo così ai clienti la possibilità di fruire dei loro servizi a condizioni agevolate p. 436 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.10 Saper identificare gli elementi che influenzano il processo di formazione del prezzo del prodotto turistico 5.11 Conoscere i metodi di determinazione del prezzo p. 437 Nel fissare il prezzo di un prodotto turistico è necessario tenere in considerazione: 2 a. Il posizionamento che intende trasmettere al mercato e i costi che la struttura deve sostenere per produrre, comunicare e distribuire il prodotto così come lo ha progettato b. *I prezzi definiti dai concorrenti, il prezzo massimo che i clienti attuali e potenziali sono disposti a pagare per l’acquisto del prodotto considerato, i costi che la struttura deve sostenere per produrre, comunicare e distribuire il prodotto, il posizionamento che si intende trasmettere al mercato c. I costi che la struttura deve sostenere per produrre, comunicare e distribuire il prodotto che ha definito e i prezzi praticati dai concorrenti che vengono presi in considerazione dai potenziali clienti al momento della scelta Il metodo di fissazione del prezzo basato sui costi (cost plus pricing) prevede: 1,2 a. Di identificare il punto di pareggio tra costi fissi e variabili che si ottiene dividendo i costi fissi per il margine di contribuzione (prezzo – costi variabili); ad esempio, un hotel che ha costi fissi annuali di 300.000 euro, costi variabili per camera allocata per notte di 20 euro e ha un prezzo di vendita della camera per notte di 40 euro, ha un BEP a 15.000 unità vendute b. Identificare il valore attribuito dall’acquirente a un dato prodotto e sulla base di questo definire il prezzo, facendo attenzione che superi sempre il valore complessivo dei costi sostenuti per produrlo c. *Di aggiungere un ricarico (markup) standard al costo del prodotto; ad esempio un ristorante, per decidere il prezzo a cui vendere una bottiglia di vino che gli costa 8 euro applica un markup del 100% e ne determina il prezzo di vendita a 16 euro Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.12 Saper elaborare la strategia di prezzo più coerente con gli obiettivi strategici del prodotto turistico In una località turistica frequentata da un pubblico giovane, un albergatore apre 2 una discoteca collegata al suo albergo, ma fruibile anche indipendentemente. Coerentemente con l’albergo anche la discoteca ha un posizionamento alto e si propone come un locale di prestigio. Nel territorio esistono molte discoteche, ma solo un’altra dello stesso livello di quella aperta dall’albergatore. Quale strategia di prezzo attuereste voi? a. Stabilireste prezzi bassi per penetrare rapidamente larga parte del mercato, attraendo così un’ampia fascia di clientela, in parte sottraendola anche alla discoteca concorrente diretta; dopo un anno alzereste i prezzi per supportare l’immagine elevata del locale. b. Applichereste un prezzo alto da subito confrontabile con quello della discoteca concorrente diretta, o anche lievemente superiore per supportare l’immagine elevata del locale c. *Applichereste un prezzo alto da subito confrontabile con quello della discoteca concorrente diretta, per supportare l’immagine elevata del locale, ma nel periodo di avvio dell’attività sviluppereste un’intensa attività di promozione che preveda sconti, agevolazioni e buoni omaggio, con l’intenzione di abbandonarle o diminuirle una volta creata notorietà del nuovo locale p. 438 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.13 Conoscere le tipologie di canale distributivo di un prodotto turistico e le loro caratteristiche 5.16 Saper determinare i canali distributivi più coerenti con gli obiettivi strategici del prodotto turistico p. 439 Un’agenzia viaggi, situata in una località balneare, propone principalmente 1,2 servizi di incoming, rappresentati prevalentemente da servizi di prenotazione alberghiera e di affitto in appartamento (70% fatturato) e, in misura inferiore, dall’organizzazione di trasferimenti ed escursioni in loco (30% di fatturato). Per distribuire i suoi servizi si appoggia a numerose agenzie di viaggio e Tour Operator: Decide di operare una selezione degli intermediari e per farlo: a. *Effettua un’ analisi del valore che questi producono per l’agenzia, prendendo in considerazione il fatturato che generano, i margini che consentono, i Paesi che servono e le loro potenzialità di sviluppo b. Seleziona i T.O. e le agenzie con cui collabora da più tempo e con cui si è creata una relazione di fiducia c. Seleziona i T.O. e le agenzie presenti nei Paesi con i quali intende operare, sulla base del fatto che da sempre l’agenzia opera con i turisti provenienti da quelle nazioni Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.14 Conoscere le fonti da utilizzare per identificare l’elenco degli operatori, nazionali e stranieri, utili a distribuire il prodotto turistico p. 440 Un’agenzia di viaggi che propone principalmente servizi di incoming, per 1,2 ampliare il suo giro di affari decide di mettersi in contatto con dei Tour Organizer, cioè degli intermediari specializzati nell’organizzazione di tour (pellegrinaggi, tour eno-gastronomici ecc.) con cui avviare una collaborazione. Per identificarli, ricorre a: a. Enti del turismo nazionali, regionali o locali b. *Riviste destinate agli agenti di viaggi, associazioni di categoria, fiere del settore c. Guide turistiche e Aziende di Promozione Turistica 5.15 Saper valutare vantaggi e svantaggi di un canale distributivo telematico per un prodotto turistico Internet rappresenta un nuovo canale distributivo per i prodotti turistici. I 1,2 vantaggi che può offrire sono: a. Incrementare la vendita dei servizi turistici degli operatori attraverso il semplice fatto di avere realizzato un sito web che presenta l’azienda e i servizi b. *Presentare la propria offerta a potenziali clienti localizzati in numerosi Paesi target non raggiungibili facilmente con i canali tradizionali e attraverso una gestione corretta dei contatti ottenuti attraverso il sito, incrementare le vendite c. Facilitare per il cliente la confrontabilità dell’offerta con altri concorrenti, aiutandolo a selezionare l’offerta migliore Internet rappresenta un nuovo canale distributivo per i prodotti turistici. Rispetto 1,2 al sistema di intermediazione, gli svantaggi che può avere sono: a. *Consentire al cliente di acquistare direttamente servizi e pacchetti turistici bypassando gli intermediari tradizionali che non siano riusciti a costruire un valore supplementare rispetto a quello della semplice intermediazione nella transazione b. Fare scomparire numerosi intermediari turistici, senza consentire lo sviluppo di nuovi operatori sul mercato c. Sostituire completamente le vendite di servizi e pacchetti turistici off line. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 5.17 Saper sviluppare e tenere sotto controllo un piano di marketing La realizzazione di un piano di marketing richiede: 2 a. La scelta delle componenti di marketing (prodotto, servizio, prezzo, canale distributivo, comunicazione) identificate come necessarie per raggiungere un pubblico obiettivo coerentemente con il posizionamento considerato b. *La definizione degli obiettivi strategici dell’impresa, delle azioni necessarie per raggiungerli, delle risorse (umane ed economiche) che ne consentano la realizzazione, di un sistema di controllo che consenta di monitorare nel tempo il raggiungimento degli obiettivi, l’adeguatezza delle azioni e delle risorse identificate, e di intervenire in caso di scostamenti c. La stesura del budget che determini ricavi attesi e costi sostenuti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali stabiliti per l’anno in corso. p. 441 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6. 6.01 PROMOZI ONE DEL PRODOTT O TURISTIC O INTEGRAT O 6.02 Conoscere gli elementi di base del processo comunicazionale (fonte, codifica, canale, destinatario, decodifica, risposta, feedback) Conoscere la funzione e gli obiettivi della comunicazione aziendale p. 442 Qualunque forma di comunicazione per potersi svolgere correttamente richiede la 1,2 presenza di: a. *Un mittente, un destinatario, un messaggio espresso in un codice che accomuni mittente e destinatario, un canale attraverso il quale inviare il messaggio e meccanismi di feedback che il mittente attua allo scopo di valutare che il messaggio abbia raggiunto correttamente il destinatario b. Un mittente, un destinatario, un messaggio espresso in un codice che accomuni mittente e destinatario e un canale attraverso il quale inviare il messaggio, una motivazione nel destinatario che riduca il fenomeno della percezione selettiva c. Un mittente, un destinatario e un messaggio trasmesso attraverso un canale che ne consenta il raggiungimento, comunque da valutare attraverso meccanismi di feedback attuati dal mittente La comunicazione del prodotto/territorio turistico è: 1,2 a. La combinazione delle variabili controllabili di marketing che si impiegano al fine di conseguire gli obiettivi predefiniti nell’ambito del mercato obiettivo b. Lo strumento del marketing mix che consente al prodotto turistico di raggiungere il mercato obiettivo c. *Un elemento del marketing mix attraverso il quale si comunica la propria offerta al mercato Gli obiettivi della comunicazione sono: 1,2 a. Rendere noto il marchio di un prodotto turistico o il nome di una località nella fase di promozione b. *Costruire l’immagine e la notorietà del marchio del prodotto turistico o di una località, incrementando il flusso turistico c. Ricordare il marchio di un prodotto turistico o di una località in fase di declino per incrementarne le vendite Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6.03 Saper valutare vantaggi e svantaggi dei diversi strumenti di comunicazione 6.04 Saper utilizzare la forma di pubblicità più adeguata rispetto agli obiettivi strategici del prodotto turistico e al dimensionamento delle risorse disponibili p. 443 Le pubbliche relazioni che si possono esprimere attraverso la sponsorizzazione di eventi 1,2 locali, l’organizzazione di eventi collegati alla propria attività, la gestione continua delle relazioni con la stampa, rappresentano: a. L’insieme di strumenti di comunicazione con cui l’impresa turistica instaura e gestisce il proprio rapporto con la clientela in modo diretto b. Un insieme di attività di comunicazione con lo scopo immediato dello stimolo d’acquisto c. *Azioni di comunicazione che innalzano l’immagine positiva dell’impresa La selezione dei mass media attraverso i quali realizzare campagne pubblicitarie si pone 1,2 l’obiettivo di: a. *Individuare il modo più efficace per raggiungere il numero desiderato di esposizioni all’audience obiettivo b. Ridurre al minimo l’investimento c. Raggiungere un numero più basso di esposizioni all’audience obiettivo, ma a più elevato impatto Il mezzo pubblicitario rappresentato dal canale televisivo presenta i seguenti punti di 1,2 forza : a. Capacità di raggiungere un elevato numero di esposizioni e di essere in grado di veicolare messaggi complessi b. *Capacità di veicolare efficacemente messaggi ad elevato coinvolgimento emotivo e di costruire rapidamente la notorietà del marchio c. Capacità di informare in maniera approfondita su prodotti e servizi comunicati Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 444 Il mezzo pubblicitario rappresentato dalla stampa e, in particolare dai periodici, presenta 1,2 i seguenti punti di forza : a. *Possibilità di creare dei collegamenti tra contenuto del messaggio pubblicitari e i temi trattati nel quotidiano/periodico b. Possibilità di trasmettere efficacemente messaggi ad elevato contenuto emotivo a un target localizzato in un’area geografica specifica c. Capacità di raggiungere un numero di esposizioni maggiore rispetto a quello reso possibile dalla televisione e di essere in grado di veicolare messaggi complessi Il mezzo pubblicitario rappresentato dalle affissioni: 1,2 a. Rappresenta un canale di comunicazione a basso costo e in grado di veicolare messaggi complessi b. *Consente di creare rapidamente notorietà di marchio nel territorio in cui sono realizzate le affissioni, ma ha costi elevati rispetto alla copertura che consente di raggiungere c. Non consente di effettuare un controllo preciso sulle esposizioni raggiunte, ma ha un costo ridotto Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6.05 6.06 Saper determinare il mix promozionale più adeguato rispetto agli obiettivi strategici del prodotto turistico e al dimensionamento delle risorse disponibili Saper ricercare le informazioni necessarie per la partecipazione a manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali p. 445 Nel caso del lancio di una nuova struttura turistica, sceglierete gli strumenti di 1,2 comunicazione in grado di: a. Favorire il riacquisto del servizio nella struttura considerata b. *Creare consapevolezza del marchio della struttura c. Generare una preferenza del marchio della struttura rispetto a prodotti concorrenti Per comprendere se la fiera cui intendete partecipare è adeguata a promuovere la vostra 1,2 offerta turistica ritenete importante raccogliere dagli organizzatori le seguenti informazioni: a. Gli elenchi degli espositori dell’anno precedente, i costi di partecipazione e il numero di visitatori attesi b. *Il tipo di mercato raggiunto in termini di espositori e visitatori (business e consumer), l’affluenza passata e prevista, la provenienza geografica di visitatori ed espositori, il tipo di attività svolta dai visitatori business, i costi di partecipazione c. Se si tratta di una fiera prevalentemente rivolta a un target business o a un target consumer Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6.07 Saper identificare le iniziative collaterali e il materiale di supporto più idonei a valorizzare la partecipazione a manifestazioni fieristiche (conferenze stampa, partecipazione a convegni, materiale informativo, inviti, ecc.) 6.08 Saper curare l’organizzazione di eventi promozionali 6.09 Conoscere gli enti preposti alla promozione turistica nazionale e internazionale p. 446 Nel caso in cui abbiate deciso di partecipare a una fiera di settore, vi concentrate sulle 1,2 seguenti attività: a. *Dopo aver prenotato il vostro spazio espositivo, predisponete con l’anticipo necessario tutto il materiale informativo riguardante la vostra attività (brochure e dépliant) da portare, identificate i vostri clienti ed eventuali clienti potenziali da invitare, definite in che modo comunicare la vostra presenza in fiera (stampa, internet ecc.) e focalizzate l’attenzione sugli obiettivi di vendita, contatti, conoscenza dei trend in atto che vi aspettate di raggiungere b. Vi preoccupate per prima cosa di esserci, poi predisponete la documentazione che descrive in dettaglio i vostri servizi e inviate alla fiera una persona della vostra struttura che in quel momento è libera da altri impegni c. Vi concentrate al massimo sul diffondere la notizia che sarete presenti alla fiera coinvolgendo clienti, stampa e facendo anche pubblicità all’evento, aspettando di essere presenti in fiera per comprendere quali sono le informazioni che dovrete portarvi a casa Gli enti di promozione turistica, molto utili sia per il turista che per gli operatori del settore 1,2 turistico, sono rappresentati da: a. *Enti nazionali che promuovono il turismo del loro Paese a livello internazionale, enti regionali ed enti locali che si occupano della promozione delle località e delle attrazioni regionali a livello internazionale e regionale b. Associazioni di categoria del settore turistico ed enti nazionali che promuovono il turismo del loro Paese a livello internazionale c. Consorzi e sistemi di prenotazione ed associazioni di categoria del settore turistico Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6.10 Conoscere la stampa di settore 6.11 Saper valutare vantaggi e svantaggi di forme di promozione su web del prodotto turistico 6.14 Saper integrare tutti i canali di relazione con i clienti 6.15 Sapere identificare e valutare i canali di informazione turistica on line (siti di settore, portali turistici on line) p. 447 Un operatore turistico desidera fare un’inserzione su alcuni giornali locali per comunicare 1,2 una promozione sul proprio servizio, prevista per la stagione in corso. Per reperire i nominativi delle testate più diffuse, può: a. Ricercarle in Internet, facendo attenzione a che si tratti di giornali che prevedano delle sezioni dedicate alle inserzioni turistiche b. *Ricercarle in Internet, rivolgersi alle associazioni turistiche locali e domandare ai clienti abituali quali giornali locali leggono c. Rivolgersi alle associazioni turistiche locali, cercando di reperire anche le informazioni sul numero di copie vendute nei diversi giorni della settimana Skill valutata nell’ambito dei cluster “Information & Communication Technology” Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 6.12 6.13 6.16 Saper contribuire alla costruzione di un sito web con finalità promozionali del prodotto turistico Conoscere le modalità per massimizzare l’efficacia di un sito web con finalità promozionali Saper integrare tutti gli strumenti di comunicazione (tradizionali e on line) p. 448 Una località balneare storica, caratterizzata da una clientela Nord Europea, si pone il 2 duplice obiettivo di aumentare la sua visibilità e notorietà in tutte le città europee e di sviluppare nuovi mercati, in particolare i Paesi dell’Est, per incrementare il numero di visitatori e compensare le fasi di recessione in atto nei mercati storici. Per farlo utilizza i seguenti strumenti di comunicazione: pubbliche relazioni, eventi, azioni di informazione sistematiche sulla stampa per generare attività di publicity, pubblicità su TV e giornali, sponsorizzazioni, pubblicazioni monografiche da allegare a riviste turistiche, fiere in Italia e all’Estero, sito web della località, adeguatamente promosso su motori e portali dei Paesi target. Secondo voi, con quali strumenti raggiunge i due differenti obiettivi? a. L’obiettivo di aumentare la visibilità e notorietà della località lo raggiunge principalmente attraverso il sito web e le fiere b. *L’obiettivo di aumentare la visibilità e notorietà della località lo raggiunge principalmente attraverso la pubblicità su TV e giornali e le pubblicazioni monografiche da allegare a riviste turistiche. Il sito web, sempre richiamato in tutte queste comunicazioni, fornisce approfondimenti e informazioni di dettaglio su località e servizi c. L’obiettivo di sviluppare nuovi mercati lo ottiene principalmente attraverso le sponsorizzazioni e le attività di pubbliche relazioni, quello di aumentare la sua visibilità e notorietà attraverso il sito web Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 7. NET WORKING 7.01 p. 449 2 Saper individuare i soggetti La costruzione di un’immagine condivisa di un territorio richiede il coinvolgimento di: pubblici e privati con cui a. Enti locali (regione, comuni), aziende di promozione turistica, associazioni di interagire per definire categoria collegate a figure imprenditoriali che gestiscono il business turistico (es. un’immagine turistica associazione albergatori, associazioni agenzie di viaggio), istituzioni preposte allo condivisa di un territorio sviluppo formativo delle persone da impiegare nel business turistico del territorio (scuole, enti di formazione) b. *Enti locali (regione, comuni), aziende di promozione turistica, associazioni di categoria collegate a figure imprenditoriali che gestiscono i business del territorio (es. associazione albergatori, associazioni commercianti, associazioni industriali), istituzioni preposte allo sviluppo formativo delle persone da impiegare nei business del territorio (scuole, enti di formazione) c. Enti locali (regione, comuni), aziende di promozione turistica, associazioni di categoria collegate a figure imprenditoriali che gestiscono i business del territorio (es. associazione albergatori, associazioni commercianti, associazioni industriali) 7.02 Saper contribuire alla definizione delle politiche di intervento per la creazione e la promozione dell’immagine turistica Un’Azienda di Promozione Turistica per promuovere il patrimonio culturale ed ambientale 2 del territorio di sua pertinenza presso l’utenza turistica nazionale e internazionale, quali attività dovrebbe sviluppare a vostro parere? a. Partecipazione a fiere locali e internazionali destinate agli operatori del settore, organizzazione di attività di interesse turistico (manifestazioni, spettacoli, itinerari e pacchetti turistici sul territorio) b. *Attività di sportello, realizzazione e distribuzione di materiale informativo – promozionale (guide, ecc) - cura e promozione del sito Web ed altri strumenti internet, organizzazione, in forma diretta e/o in collaborazione con organismi pubblici o privati, di manifestazioni, eventi, spettacoli, itinerari sul territorio, raccolta e gestione dei reclami c. Vendita di prodotti editoriali per turisti, organizzazione, in forma diretta e/o in collaborazione con organismi pubblici o privati, di manifestazioni, eventi, spettacoli, itinerari sul territorio Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 7.05 Saper identificare il contributo dei diversi attori coinvolti in un piano di sviluppo 7.03 Saper identificare i potenziali partner pubblici e privati coinvolgibili nello sviluppo di un polo turistico 7.04 Saper interpretare i piani di sviluppo a livello locale e regionale (es. PIT, PILS) 7.07 Conoscere il contenuto e le finalità dei principali modelli di intesa (dichiarazione di intenti, protocollo di intesa, convenzione, ecc.) Conoscere le principali tecniche di negoziazione e concertazione 7.06 p. 450 L’APT di una località balneare si pone come finalità quella di contribuire alla conoscenza e 2 allo sviluppo della ricchezza e del patrimonio culturale ed ambientale del territorio della Regione circostante. Per riuscire a farlo, secondo voi, chi dovrebbero essere i destinatari delle sue azioni? a. *Turisti attuali e potenziali, operatori turistici, giornalisti ed operatori dell’informazione, Enti locali, Associazioni e consorzi di operatori turistici locali b. Turisti attuali e potenziali, operatori turistici, giornalisti ed operatori dell’informazione, c. Turisti attuali e potenziali, operatori turistici locali e dei paesi target, giornalisti ed operatori dell’informazione, Enti locali, Associazioni e consorzi di operatori turistici locali Skills non valutabili in maniera generale Skill valutata con test su competenze trasversali Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 7.08 Saper identificare i canali di comunicazione più efficaci ed efficienti per mettere in contatto i diversi attori coinvolgibili nello sviluppo di un territorio 7.09 Saper favorire la comunicazione in rete tra gli attori coinvolti nello sviluppo di un territorio p. 451 L’APT di una località balneare è un’azienda a capitale misto pubblico e privato operante 2 nel settore del turismo. Su conferimento della Provincia, esercita la funzione di informazione ed accoglienza turistica nell’ambito territoriale di riferimento, mediante la gestione degli uffici IAT provinciali istituiti nel medesimo territorio, inclusa l’assistenza qualificata ad operatori del settore turistico e della comunicazione, finalizzata alla promozione economica della zona ed alla valorizzazione e promozione del territorio provinciale. L’ A.P.T. persegue obiettivi di promozione del territorio, coinvolgendo nelle proprie attività di informazione ed assistenza diversi interlocutori, con finalità generali e non nell’interesse di specifici destinatari. Una funzione naturale e distintiva dell’ A.P.T. consiste quindi nel costituire, sviluppare, animare una rete territoriale diffusa e trasversale, promuovendola e valorizzandola presso l’utenza turistica ed il pubblico in generale Il principale valore aggiunto che il sito internet può fornire rispetto alla mission dell’APT è rappresentata, a vostro avviso, da: a. La diffusione su ampia scala di una “vetrina” di tutte le iniziative di promozione turistica del territorio e la possibilità di raggiungere target di turisti molto lontani e non a conoscenza di tali iniziative b. Mantenere una relazione costante e interattiva con turisti attuali e potenziali dell’area, in grado di amplificare azioni di marketing e comunicazione sviluppate nel territorio c. *Le potenzialità di sviluppare e consolidare relazioni di rete e comunità, capaci di includere tutti gli interlocutori, in grado di differenziare e valorizzare l’A.P.T. rispetto alle agenzie che vendono servizi turistici del territorio on line Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 8. PROJECT MANAGE MENT 8.01 Saper pianificare un progetto turistico, in termini di tempi, risorse, impegno, costi, risultati 8.03 Saper sviluppare la programmazione delle attività e delle risorse di un progetto turistico 8.07 Saper tracciare diagrammi di Gantt 8.02 Saper condurre un’analisi economico-tecnica di un progetto turistico 8.05 Saper elaborare indicatori utili a valutare il corretto andamento di un progetto turistico p. 452 La pianificazione di un progetto turistico richiede: 1,2 a. L’assegnazione delle attività necessarie allo sviluppo del progetto a risorse dedicate che se ne assumono la responsabilità, l’esplicitazione dei costi connessi alla realizzazione delle attività stesse, un tempo di inizio e un tempo previsto di conclusione delle attività stesse b. *La formalizzazione degli obiettivi del progetto, la definizione delle attività da sviluppare, i tempi di inizio e di fine di ogni attività, la successione temporale /contemporaneità di tali attività, le risorse umane responsabili delle attività e quelle con cui collaborano, le giornate uomo necessarie a svilupparle e i costi connessi, l’identificazione di appositi momenti di controllo c. La formalizzazione degli obiettivi del progetto, la definizione delle attività da sviluppare, le risorse umane responsabili delle attività e quelle con cui collaborano, le giornate uomo necessarie a svilupparle e i costi connessi, l’identificazione di appositi momenti di controllo Per valutare il corretto andamento di un progetto turistico, vi basate sui seguenti elementi: 2 a. *Raggiungimento degli obiettivi totali e parziali dichiarati del progetto, rapporto tra costi pianificati e costi sostenuti disaggregati per tipologia di costo (es. costi legati alle infrastrutture, costi delle risorse umane coinvolte ecc.), rapporto tra tempi pianificati e tempi che si sono resi necessari, disaggregati per tipo di attività b. Monitoraggio continuo delle attività necessarie al raggiungimento degli obiettivi del progetto, attraverso riunioni con il team di lavoro che riferisce sull’andamento del progetto e presenta i problemi riscontrati da risolvere per procedere c. Rapporto tra costi pianificati e costi sostenuti disaggregati per tipologia di costo (es. costi legati alle infrastrutture, costi delle risorse umane coinvolte ecc.), rapporto tra tempi pianificati e tempi che si sono resi necessari, disaggregati per tipo di attività, motivazioni degli scostamenti e formalizzazione delle azioni svolte per limitarne l’impatto Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 8.04 Saper monitorare costantemente l’avanzamento delle attività di un progetto turistico 8.06 Saper redigere la documentazione di avanzamento e di consuntivo di un progetto turistico 8.08 9. 9.01 MONITOR AGGIO E VALUTAZI ONE QUALITA’ DEL PRODOTT O TURISTIC. Per tenere sotto controllo lo sviluppo di un progetto turistico: a. *Nei momenti di controllo identificati in fase di pianificazione, valutate il progressivo raggiungimento degli obiettivi collegati alle singole attività, gli eventuali ritardi rispetto ad attività, tempi e costi non rispettati, ne identificate le motivazioni e valutate come recuperare i surplus di costi e giornate. Redigete una pianificazione aggiornata che salvaguardi il budget complessivo temporale ed economico. b. A metà del progetto valutate il progressivo raggiungimento degli obiettivi del progetto stesso, gli eventuali ritardi rispetto ad attività, tempi e costi non rispettati. Identificate i surplus di tempi e costi da recuperare al termine del progetto e ne date informazione a tutti coloro che sono coinvolti nello sviluppo. c. Quotidianamente monitorate le attività svolte e le ore spese dal tema di progetto per svilupparle. In caso di ritardo, intervenite per chiedere spiegazioni ai vostri collaboratori e “riallinearli”, cercando di responsabilizzarli sull’obiettivo da raggiungere Saper valutare e monitorare il percorso critico di un progetto turistico Saper monitorare Skill valutata nell’ambito dei cluster analisi del territorio e analisi della domanda l’andamento di mercato di un prodotto turistico, considerandone i volumi di vendita e la tipologia di acquirenti p. 453 2 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 454 9.02 Saper predisporre strumenti per la rilevazione della customer satisfaction Il titolare di un ristorante organizza un corso di cucina della durata di un week-end, 1,2 finalizzato a far conoscere e valorizzare un prodotto tipico locale. Al termine del week end, desidera valutare il gradimento del cliente rispetto alle variabili dell’offerta da lui controllabili. Per questo motivo, chiede agli ospiti di esprimere il loro gradimento rispetto: a. *Al servizio di ristorazione, a quello correlato al personale di sala e al corso di cucina b. Al servizio di ristorazione, a quello correlato al personale di sala, al corso di cucina, al servizio di pernottamento offerto dalle strutture alberghiere del luogo, al patrimonio naturalistico locale visitabile in loco c. Al corso di cucina, al servizio di pernottamento offerto da strutture alberghiere della destinazione, al patrimonio naturalistico locale visitabile in loco 9.03 Saper identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare la soddisfazione del cliente interno e esterno La misurazione della customer satisfaction di un servizio turistico può avvalersi di molti 1,2 indicatori. Fra quelli elencati di seguito, quali vi sembrano i più completi? a. Dati provenienti dall’analisi sistematica dei reclami scritti inoltrati dai clienti al Personale b. Valutazioni qualitative positive e negative espresse verbalmente dai clienti al Personale della struttura turistica e dal Personale riportate alla Direzione c. *Valutazioni quantitative raccolte attraverso questionari somministrati al turista al temine del suo soggiorno riferite a tutte le componenti del servizio di cui ha fruito, integrate con indicatori che misurano la fidelizzazione dei clienti 9.04 Saper identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche promozionali Un operatore turistico ha partecipato a una fiera di settore, con l’obiettivo di incrementare 1,2 il suo giro di affari per l’anno successivo. Per misurare il raggiungimento di questo obiettivo, secondo voi deve prendere in considerazione: a. Un indicatore che mette in rapporto il numero di visitatori dell’evento con il numero di visitatori target del suo servizio b. Un indicatore che mette in rapporto il numero di visitatori target del suo servizio turistico con il numero di visitatori del suo stand c. *Un indicatore che mette in rapporto il numero di visitatori contattati con il numero di prenotazioni ricevute Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 9.05 9.06 9.07 9.08 Saper identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche distributive Saper identificare e analizzare un insieme di indicatori per misurare l’efficacia e l’efficienza delle politiche di prezzo Saper monitorare i risultati delle attività di marketing in rete Conoscere gli elementi di base degli strumenti di Total Quality Management quali: analisi causa/effetto, ciclo Plan-Do-Check-Act, diagramma di Pareto p. 455 Skill valutata nel cluster Marketing del prodotto turistico Skill valutata nel cluster Marketing del prodotto turistico Skill valutata nel cluster Information e Communication Technology Un operatore turistico, desidera sapere in che modo è distribuito il suo fatturato tra i suoi 1,2 clienti. Con chi realizza l’80% del fatturato, con chi il 15%, con chi il rimanente 5%. Per questo motivo, decide di utilizzare l’analisi ABC (analisi di Pareto) procedendo nel seguente modo: a. Ordina i clienti per fatturato in ordine crescente, una volta ordinati in ordine crescente, calcola il fatturato cumulato (somma progressiva), esprime in percentuale sul totale il fatturato cumulato e il numero cumulato di clienti b. *Ordina i clienti per fatturato in ordine decrescente, una volta ordinati in ordine decrescente, calcola il fatturato cumulato (somma progressiva), esprime in percentuale sul totale il fatturato cumulato e il numero cumulato di clienti c. Ordina i clienti per fatturato in ordine decrescente, una volta ordinati in ordine decrescente, calcola il fatturato cumulato (somma progressiva) e il numero cumulato di clienti Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 9.09 Saper implementare piani di miglioramento continuo della qualità dell’offerta turistica integrata 9.11 Saper identificare gli elementi fondamentali di un Piano della Qualità dell’offerta turistica integrata 9.10 Conoscere il significato delle certificazioni ISO 9000, 14000 e EMAS e saperne verificare l’assegnazione ad una impresa turistica p. 456 L’implementazione di piani di miglioramento continuo della qualità di un servizio turistico 2 o di un sistema turistico integrato richiede che: a. Venga misurata costantemente la qualità del servizio erogata, tenendo traccia di tutti i reclami e le non conformità riscontrate e utilizzandoli per attivare azioni correttive b. * In maniera sistematica, vengano identificati gli obiettivi della qualità che si intende raggiungere, alcuni indicatori in grado di misurarne il raggiungimento e dei momenti di controllo in corrispondenza dei quali identificare eventuali scostamenti. La valutazione di risultati e scostamenti consentirà di pianificare obiettivi di miglioramento incrementali, assicurando un miglioramento costante. c. Vengano identificati alcuni indicatori in grado di misurare il livello di qualità raggiunto; l’analisi di questi indicatori porterà a definire nuovi obiettivi o a mantenere la situazione attuale se giudicata soddisfacente L’acquisizione di una certificazione ISO 9000 da parte di una struttura turistica le consente 1,2 di: a. Disporre di un’organizzazione più efficiente che assicura una riduzione dei costi di gestione della struttura stessa b. Ottenere un riconoscimento esterno della qualità del servizio offerto con un conseguente incremento dei ricavi c. *Tenere sotto controllo i processi direzionali e di gestione dell’impresa, assicurandone la conformità rispetto agli obiettivi aziendali e alle attese del mercato. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 10. 10.01 INFORMA TION & COMMUNI CATION TECHNOL OGY Saper scrivere documenti o report con Word utilizzando funzioni avanzate (indici, modelli, stili, incorporazione di oggetti dinamici, ecc.) 10.02 Saper utilizzare un foglio di calcolo per effettuare analisi statistiche ed elaborazioni grafiche Saper strutturare una presentazione utilizzando un software per presentazioni multimediali Saper effettuare ricerche in Internet (utilizzando motori di ricerca, siti professionali, portali turistici ecc.) Saper utilizzare la posta elettronica Saper utilizzare newsgroup o chat su Internet come strumento di comunicazione nell’ambito delle proprie attività 10.03 10.04 10.05 10.06 Skill valutabile con una prova pratica Skill valutabile con una prova pratica Skill valutabile con una prova pratica Skill valutabile con una prova pratica Skill valutabile con una prova pratica Skill valutabile con una prova pratica p. 457 Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 10.07 Valutare l’utilizzo attuale di Internet e le sue potenzialità rispetto agli obiettivi strategici dell’azienda 10.10 Saper fornire servizi aggiuntivi agli utenti attraverso un sito Internet 10.12 Saper definire gli obiettivi di marketing di un sito p. 458 Un operatore turistico ha realizzato un sito web che descrive la sua attività e i servizi 2 offerti. Per valutare se lo ha fatto sfruttando al meglio le potenzialità che Internet gli offre, analizza il suo sito prendendo in considerazione i seguenti aspetti: a. *La coerenza dell’immagine della sua azienda trasferita sul sito rispetto a quella trasmessa attraverso gli altri strumenti di comunicazione, la sinergia tra sito e politiche di marketing off line in atto ( ad esempio, azioni per entrare su nuovi mercati Paese), l’informazione sul sito di tutte le attività promozionali tradizionali in corso, la capacità di fornire ai suoi clienti attuali e potenziali nuovi servizi attraverso il sito (ad esempio, un servizio di prenotazione on line), la possibilità di creare attraverso il sito un rapporto diretto con i visitatori b. L’aggiornamento delle informazioni on line, la coerenza dell’immagine della sua azienda trasferita sul sito rispetto a quella trasmessa con gli altri strumenti di comunicazione, la sinergia tra sito e politiche di marketing off line in atto ( ad esempio, azioni per entrare su nuovi mercati Paese), l’impatto grafico del sito e la sua capacità di attrarre il visitatore c. L’aggiornamento delle informazioni on line, l’impatto grafico del sito e la sua capacità di attrarre il visitatore, l’accreditamento su tutti i motori di ricerca e i portali di settore dei Paesi nei quali intende essere reperito, la messa a punto di strumenti statistici per rilevare i percorsi on line dei suoi visitatori Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 10.08 Conoscere le strategie di marketing e di comunicazione possibili in Internet 10.09 Saper integrare le politiche di marketing dell'azienda con le opportunità offerte da Internet p. 459 Un agenzia specializzata in incoming desidera utilizzare il proprio sito web per entrare in 2 contatto con nuovi Tour Operator situati in Paesi ad elevato potenziale di sviluppo con cui, tuttavia, l’agenzia non ha mai lavorato. Per farlo, decide di: a. Indicare sempre sul sito le fiere di settore a cui l’agenzia intende partecipare frequentate dai Tour Operator situati nei Paesi target e fornire loro la possibilità di richiedere in anticipo, utilizzando il sito, un appuntamento da fissare in fiera e del materiale informativo sull’agenzia e i suoi servizi b. Accreditare il sito dell’agenzia sui principali motori di ricerca dei Paesi target, sulle directory e i portali settoriali di quei Paesi, studiando attentamente le keyword con le quali i T.O. potrebbero cercare potenziali fornitori e prevedere sul sito meccanismi a supporto del passaparola on line, per consentire agli utenti di segnalare il sito ad altri c. *Accreditare il sito dell’agenzia sui principali motori di ricerca dei Paesi target, sulle directory e i portali settoriali di quei Paesi, studiando attentamente le keyword con le quali i T.O. potrebbero cercare potenziali fornitori e prevedere già dalla home page una sezione dedicata alle informazioni di interesse per i Tour operator, dalla quale sia possibile entrare in contatto diretto con l’agenzia Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 460 1,2 10.11 Conoscere gli strumenti utilizzabili in Internet per integrare il SIM (Sistema Informativo di Marketing) Un campeggio situato in una località montana gestisce l’acquisizione dei nuovi clienti, che rappresentano ogni anno il 20% dei clienti totali, attraverso il sito web. Tuttavia, perde sistematicamente le informazioni riguardanti quei clienti che, entrati nel sito non hanno successivamente effettuato una prenotazione, pur avendo visitato le sezioni che descrivono i servizi del campeggio e, in alcuni casi, mandato delle mail. Per potere raccogliere anche queste informazioni e mantenere il contatto con questi potenziali clienti, da contattare per azioni commerciali future, il titolare del campeggio ritiene fondamentale: a. *Utilizzare le informazioni presenti nel gestionale (che associa i dati anagrafici ai consumi dei campeggiatori attuali) per segmentare la clientela attuale e definire i criteri di segmentazione da applicare anche ai potenziali clienti, creare dei form di richiesta di informazione sul sito in grado di associare la richiesta informativa all’ indirizzo e-mail e dati riguardanti le caratteristiche del cliente, coerenti con la segmentazione identificata b. Creare dei form di richiesta informazione sul sito in grado di associare la richiesta informativa con le caratteristiche demografiche del cliente (es. Paese, n° componenti familiari, età) e l’indirizzo e-mail, raccogliere statistiche di navigazione sul sito da richiedere al provider c. Raccogliere statistiche di navigazione sul sito da richiedere al provider in grado di risalire al Paese di provenienza e di misurare la permanenza dei visitatori nelle singole sezioni del sito 10.13 Valutare le opportunità dell'e-commerce con riferimento al prodotto turistico offerto Nel vendere sul web un prodotto turistico al cliente finale ritenete che un operatore 1,2 turistico debba tenere presente che: a. *Potenzialmente Internet consente un elevatissimo numero di transazioni di piccolo importo ad alto margine; gli svantaggi sono rappresentati dal fatto che è necessaria una diffusione che renda possibile questi vantaggi e che si riscontra ancora diffidenza nei confronti dei pagamenti elettronici b. I vantaggi sono rappresentati dal fatto che tutti possono facilmente ampliare i loro ricavi vendendo on line; tuttavia, il prodotto turistico non è adatto ad essere venduto on line Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 461 c. Internet consente di vendere on line i servizi turistici in tutti quei Paesi che senza Internet era molto difficile raggiungere soprattutto per una piccola struttura 10.14 Saper gestire le problematiche organizzative legate all'introduzione del commercio elettronico in azienda Un’azienda turistica ha sviluppato un sito web da utilizzare a supporto delle azioni di 2 marketing e comunicazione off line. Per gestirlo ha identificato la necessità di avere un responsabile del progetto web che dovrebbe svolgere i seguenti compiti: a. Gestire le azioni commerciali e di comunicazione off line e fare in modo che il sito le rifletta dandone informazione e amplificandole, aggiornare i contenuti on line e rispondere alle mail con la massima tempestività b. *Recepire le linee strategiche definite dall’azienda e declinarle su web, gestire i rapporti con terze parti esterne (provider, società di web designing, motori di ricerca e portali) e coordinarne le attività, definire i criteri di valutazione del sito coerentemente con l’obiettivo di misurare l’efficacia delle azioni di comunicazione svolte on line e off line, progettare il sito dal punto di vista editoriale, scrivere i testi e aggiornarli c. Sostituirsi a tutti i fornitori esterni (provider, società di web designing, società che curano l’accreditamento nei motori di ricerca e nei portali di settore) per sviluppare dall’interno dell’azienda tutte queste attività, assicurandole così una notevole riduzione di costi Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 462 Test relativo ai cluster delle competenze tecnico-professionali per il tecnico superiore per l’organizzazione e il marketing del turismo integrato Indicare la risposta corretta (una sola) tra le scelte proposte. Risposte parzialmente corrette non vengono considerate corrette. Per ogni risposta corretta viene assegnato 1 punto Per ogni risposta errata o assenza di risposta viene sottratto 1 punto La prova si considera superata in presenza di almeno 46 risposte corrette per il profilo 2 (TOT domande 70), 36 risposte corrette per il profilo 1(domande 53). Durata prevista: Profilo 2: 2h e 30 minuti Profilo 1: 2h Num Livello ero 1. 1,2 2. 1,2 10 DOMANDE E RISPOSTE10 La definizione di animatore turistico inteso come “chi, per professione, organizza il tempo libero di gruppi di turisti con attività ricreative , sportive culturali” è contenuto nella legge: a. *L. 217/83 (Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica) b. L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio) c. Legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) Si definisce contratto di intermediario di viaggio: Le risposte esatte sono segnate con un asterisco Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 3. 1,2 4. 1,2 p. 463 a. Qualunque contratto tramite il quale una persona si impegna a suo nome a procurare ad un’altra per mezzo di un prezzo globale, un insieme di prestazioni comprendenti il trasporto, il soggiorno separato dal trasporto o qualunque altro servizio che ad essi si riferisca b. *Qualunque contratto tramite il quale una persona si impegna a procurare ad un’altre, per mezzo di un prezzo, sia un contratto di organizzazione di viaggio, sia uno dei servizi separati che permettono di effettuare un viaggio o un soggiorno c. Qualunque persona che abitualmente assuma l’impegno definito di organizzazione di viaggio, sia a titolo di attività principale o meno, sia a titolo di attività professionale o meno La L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio) sancisce che: a. L'organizzatore di viaggi non può aumentare il prezzo globale concordato inizialmente con il viaggiatore b. L'organizzatore di viaggi può aumentare il prezzo globale inizialmente concordato, ma in caso di disdetta il viaggiatore ha diritto al rimborso di tutte le somme da lui pagate all’organizzatore di viaggi c. *L'organizzatore di viaggi non può aumentare il prezzo globale se non in conseguenza di variazioni del corso dei cambi o delle tariffe dei vettori e a condizione che questa possibilità sia stata prevista nel documento di viaggio Il D.Lgs 111/95 (Attuazione della direttiva N. 90/314/CEE concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti “tutto compreso”), all’Art 12 che disciplina le modifiche delle condizioni contrattuali ai pacchetti turistici definisce che, dopo la partenza, quando una parte essenziale dei servizi previsti dal contratto non può essere effettuata, l’organizzatore: a. *Predispone adeguate soluzioni alternative per la prosecuzione del viaggio programmato non comportanti oneri di qualsiasi tipo a carico del consumatore, oppure rimborsa quest ultimo nei limiti della differenza tra le prestazioni originariamente previste e quelle effettuate, salvo il risarcimento del danno b. L'organizzatore gli mette a disposizione un mezzo di trasporto equivalente per il ritorno al luogo di partenza o ad altro luogo convenuto, e gli restituisce la differenza tra il costo delle prestazioni previste e quello delle prestazioni effettuate fino al momento del rientro anticipato c. L'organizzatore comunica al viaggiatore le nuove necessità intervenute consentendogli di scegliere entro 2 giorni se proseguire il viaggio o di dare disdetta, ricevendo in questo caso congruo indennizzo 5. 1,2 La L. 730/85, che disciplina le attività agrituristiche, all’art. 10 afferma che “La Regione in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale e regionale econ la pianificazione territoriale, redige il programma agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali. Tale programma è redatto: a. Sulla base delle proposte delle autorità di amministrazione e gestione delle riserve e dei parchi naturali Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 464 b. *È redatto sulla base delle proposte degli Enti locali sentite le autorità di amministrazione e gestione delle riserve e dei parchi naturali, e le associazioni e organizzazioni agrituristiche operanti nella Regione c. È redatto sulla base delle proposte delle associazioni e organizzazioni agrituristiche operanti nella Regione, sentiti gli Enti locali 6. 1,2 La legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) definisce sistemi turistici locali a. *i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate b. i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti alla stessa regione, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate c. i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse,, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale 7. 1,2 I contenuti della Carta dei diritti del turista, redatta dal Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato sentite le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del settore turistico, nonché le associazioni nazionali di tutela dei consumatori sono espressi nella legge: a. L. 217/83 (Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica) b. L. 1084/77 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio) c. *Legge quadro 135/01 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) 8. 1,2 Per effettuare l’analisi socioeconomica di un territorio, vi concentrate su: a. L’analisi delle variabili demografiche della popolazione locale (quantità, densità, età sesso, razza, occupazione), tipologia di nucleo familiare (numero di coppie, single, n° di figli per famiglia) tasso di scolarizzazione, flussi migratori e immigratori Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 465 b. La valutazione di quei fattori che influenzano il potere d’acquisto della popolazione (costo della vita, tassi di interesse, propensione al risparmio), soffermandovi sui livelli di distribuzione del reddito, distinti per classi sociali e livello di professionalità c. *L’analisi del modo in cui la popolazione di un territorio esprime comportamenti di consumo e di acquisto in relazione alle sue caratteristiche demografiche e sociali 9. 1,2 Per identificare l’attrattività delle risorse turistiche e ambientali di un territorio, nell’area considerata valutate: a. La disponibilità di strutture ricettive (n° posti disponibili, ubicazione, livello di servizio…), di mezzi di trasporto fruibili da parte dei clienti obiettivo, di infrastrutture realizzate per il loro impiego (strade, sentieri, eliporti, porticcioli ecc.) b. *Impatto ambientale di strutture e infrastrutture sul territorio e loro compatibilità da un lato con il “prodotto turistico” atteso dal turista obiettivo, dall’altro con le opportunità di sviluppo economico che tali strutture e infrastrutture consentono c. La disponibilità attuale di strutture ricettive, di mezzi di trasporto, di infrastrutture realizzate per il loro impiego e il loro potenziale sviluppo in relazione alle caratteristiche del territorio Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 466 10 1,2 Nel progettare un itinerario che includa componenti artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche, vi concentrate sulla necessità di: a. *Collegare comuni/località di elevata notorietà turistica ad altri privi di un’immagine forte, ma in grado di apportare nel Sistema Turistico Locale un valore unico (culturale, paesaggistico, enogastronomico), attrattivo da un punto di vista turistico che comunichi un’immagine coerente e definita del territorio b. Identificare percorsi fisici che colleghino località e siti di interesse turistico, ottimizzando spostamenti e costi per i turisti obiettivo c. Collaborare con enti locali, associazioni di categoria, soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo economico di un territorio per sfruttare strutture e infrastrutture già realizzate e valorizzarle economicamente 11 1,2 Per misurare la situazione del mercato turistico in un territorio, in un dato periodo, vi basate sull’analisi di: a. Numero di arrivi e di presenze, durata media del soggiorno, spesa media giornaliera dei turisti, distinta per tipologia di turista (nazionalità, numerosità del nucleo familiare ecc.) b. Numero di arrivi e di presenze, durata media del soggiorno combinata con dati relativi all’offerta turistica ricettiva (dimensione media degli esercizi ricettivi e tasso di occupazione dell’hotel) e dei servizi di agevolazione (per es. trasporti) e di supporto (negozi, esercizi dedicati all’intrattenimento) c. *Numero di arrivi e di presenze, durata media del soggiorno, spesa media giornaliera dei turisti, distinta per tipologia di spesa (alloggio, vitto ecc.), combinata con dati relativi all’offerta turistica ricettiva (dimensione media degli esercizi ricettivi e tasso di occupazione dell’hotel) e dei servizi di agevolazione (per es. trasporti) e di supporto (negozi, esercizi dedicati all’intrattenimento) 12 1,2 Dovete analizzare l’offerta turistica di un territorio. Dopo aver distinto gli operatori per tipologia di servizio offerto (vitto, alloggio, intrattenimento ecc.), per quantificare gli operatori e valutare il livello di servizio offerto, ricorrete alle seguenti fonti informative: a. Pubblicazioni e ricerche di settore riguardanti la spesa turistica nel territorio b. *Camere di commercio, Associazioni Commerciali di categoria, Pagine Gialle c. L’Azienda di Promozione Turistica del territorio considerato 13 1,2 Nell’analizzare il livello di servizio offerto da una località turistica ai suoi visitatori, prendete in considerazione: a. Le esigenze dei turisti in termini di servizi, qualità attesa e disponibilità alla spesa, confrontandole con i servizi offerti dagli operatori turistici locali (albergatori, ristoratori, agenzie di viaggio ecc.) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 467 b. *Le esigenze dei turisti in termini di servizi, qualità attesa e disponibilità alla spesa, confrontandole con i servizi offerti dalle imprese locali tipicamente turistiche (albergatori, ristoratori, agenzie di viaggio ecc.) e non (negozianti, fornitori di servizi di trasporto, artigiani) c. Quantità e qualità di tutti i servizi offerti da quegli operatori che costruiscono il sistema di offerta turistico locale (albergatori, ristoratori, agenzie di viaggio, negozianti, fornitori di servizi di trasporto, artigiani) 14. 1,2 Rispetto all’offerta del segmento “viaggi di avventura”di un tour operator (per esempio, Boscolo Tour), identificate chi sono, a vostro avviso, i suoi concorrenti: a. Altri tour operator che offrono prodotti e servizi simili agli stessi clienti a un prezzo simile (ad esempio, Avventure nel mondo) b. Le altre aziende che offrono lo stesso prodotto o la stessa tipologia di prodotto (ad es., Alpitour, Valtur, Viaggi del Ventaglio) c. *Tour operator, agenzie o altri operatori turistiche che cercano di conquistare la quota di consumo di clienti interessati a fare viaggi avventurosi 1,2 Nell’analisi della concorrenza di area/prodotto, normalmente, procedete nel seguente modo: a. *Identificate i concorrenti, analizzando a chi si rivolgono i turisti in alternativa a voi, cercate di capire come il loro servizio e il vostro sono percepiti dai clienti, con particolare riferimento ai fattori più rilevanti nella scelta b. Identificate i concorrenti, concentrandovi su quelli che offrono il vostro stesso servizio in aree simili alla vostra e valutate le motivazioni per cui alcuni clienti li preferiscono a voi c. Ai vostri clienti chiedete di valutare il vostro servizio rispetto a quello di altri concorrenti, considerando tutti gli aspetti che entrano in gioco (località, prodotto, prezzo, comunicazione ecc.). Sulla base delle informazioni ottenute, modificate i vostri comportamenti. 1,2 Dovendo valutare l’andamento nel tempo della dimensione fisica ed economica della domanda turistica di un territorio, caratterizzata da un’area balneare e un’area interna, procedete nel seguente modo: a. Quantificate i flussi turistici dell’ultimo anno a livello comunale, distinguendo tra località balneari e interne e raccogliete i dati sulla spesa media giornaliera dei turisti, distinguendo per tipologia di spesa (alloggio, vitto, shopping, trasporto, divertimento ecc.) b. *Quantificate i flussi turistici degli ultimi tre anni a livello comunale, distinguendo tra località balneari e interne e 15. 16. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 468 raccogliete, per lo stesso periodo, i dati sulla spesa media giornaliera dei turisti, distinguendo per tipologia di spesa (alloggio, vitto, shopping, trasporto, divertimento ecc.) c. Quantificate la spesa media giornaliera dei turisti, distinguendo per tipologia di spesa (alloggio, vitto, shopping, trasporto, divertimento ecc.), valutando separatamente località balneari e località interne 17. 1,2 Per tenervi aggiornati sull’andamento della domanda turistica di un territorio, ricorrete alle seguenti fonti informative: a. *L’Azienda di Promozione Turistica del territorio considerato, pubblicazioni e ricerche di settore che descrivono tendenze di consumo b. Pubblicazioni e ricerche di settore riguardanti la spesa turistica nel territorio c. L’Azienda di Promozione Turistica del territorio considerato e pubblicazioni e ricerche di settore riguardanti la spesa turistica nel territorio 18. 1,2 Per identificare il target obiettivo di un prodotto turistico: a. Analizzate le caratteristiche (socioeconomiche, demografiche, comportamentali) dei turisti che attualmente usufruiscono del prodotto b. Valutate la disponibilità alla spesa dei turisti che visitano l’area dove è localizzato il prodotto in esame e scegliete il target più redditizio c. *Analizzate le caratteristiche del prodotto turistico in esame, cercando di capire quali esigenze è in grado di soddisfare; poi provate a identificare il profilo del turista che esprime queste esigenze, descrivendone le caratteristiche (socioeconomiche, demografiche, comportamentali) 19. 1,2 Ritenete utile segmentare la domanda di prodotti turistici perchè: a. *Identificando i segmenti interessati a un dato prodotto turistico è possibile razionalizzare gli sforzi delle imprese turistiche e incrementarne i risultati b. Identificando i segmenti interessati a un dato prodotto turistico è possibile incrementare la soddisfazione dei clienti, a patto che le imprese turistiche siano disposte a sostenere gli investimenti necessari c. Non ritenete utile segmentare la domanda di prodotti turistici perché ogni turista esprime un bisogno unico che va soddisfatto al meglio con un servizio ad hoc 20. 1,2 Dopo aver identificato alcuni segmenti di clientela potenzialmente interessati al prodotto/territorio turistico di cui vi occupate, Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 469 scegliete i più interessanti da servire in base alle seguenti caratteristiche: a. Numerosità del segmento e disponibilità di reddito tale da garantire interessanti guadagni, attenzione alle mode del momento b. *Numerosità del segmento, disponibilità di reddito tale da garantire interessanti guadagni nel breve e lungo periodo, assenza/carenza di concorrenti che soddisfino completamente gli appartenenti a questo segmento c. Ricerca di un tipo di servizio molto particolare, seguendo le mode turistiche del momento, e conseguente disponibilità, per ottenerlo, a spendere più di turisti appartenenti ad altri segmenti 21. 1,2 Per conquistare nuovi clienti residenti nei Paesi dell’Est Europa, avete deciso di creare un sito web e di promuoverlo nei motori e nei portali turistici di quei Paesi. Prima di farlo, vi assicurate che: a. I portali turistici e i motori di ricerca di qui Paesi siano numerosi e ricchi di informazioni b. *Coloro che in quei Paesi utilizzano Internet siano la stessa tipologia di persone potenzialmente interessata alla vostra offerta turistica e in grado di acquistarla c. Il numero di connessioni Internet e numero di persone che lo utilizzano sia almeno pari a quello dell’Italia 22. 1,2 Avendo riscontrato, nel territorio considerato, un elevato ricambio turistico (turn over) che richiede uno sforzo molto elevato nell’acquisizione di clienti sempre nuovi, ritenete che sia utile: a. Facilitare la conoscenza della località turistica, attraverso un’intensificazione delle azioni promozionali (presenza a fiere, redazionali su riviste di settore ecc.) b. *Spingere gli operatori che sono entrati in contatto diretto con i turisti (albergatori, agenzie locali ecc.) a mantenere con loro un contatto per comunicare loro promozioni, offerte e novità della nuova stagione c. Fornire informazioni ai potenziali turisti sui vantaggi che l’offerta turistica locale presenta rispetto a quella di altre località concorrenti 23. 1,2 Nella scelta di una località/prodotto turistico, da parte dei turisti, ritenete che influiscano: a. Nello stesso modo aspetti culturali legati alla provenienza geografica e alla formazione personale, classe sociale di appartenenza, età e fase della vita familiare (single, sposato con figli piccoli, sposato con figli grandi ecc.), occupazione, reddito e stile di vita, opinioni e atteggiamenti maturati sulla base di esperienze personali o di conoscenti b. Aspetti culturali legati alla provenienza geografica e alla formazione personale, classe sociale di appartenenza, età e fase della vita familiare (single, sposato con figli piccoli, sposato con figli grandi ecc.), occupazione, reddito e stile di Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 24. 2 25. 2 26. 1,2 27. 1,2 p. 470 vita c. *A seconda del tipo di prodotto turistico acquistato tutti o solo alcuni dei fattori precedentemente descritti e, in ogni caso, con un livello di influenza differente a seconda delle situazioni Nell’analizzare punti di forza e di debolezza di un territorio turistico, prendete in considerazione: a. Le richieste espresse dai turisti in riferimento ai servizi recettivi e il loro gradimento rispetto alle attrattive naturalistiche e culturali b. *Le attrattive locali storico-naturalistiche e culturali, le caratteristiche sociali che hanno impatto sul turista (senso dell’ospitalità, sicurezza sociale, politiche di accoglienza), i servizi infrastrutturali di trasporto e quelli ricettivi, le iniziative volte alla divulgazione dell’offerta turistica locale e della sua immagine c. L’offerta degli operatori turistici locali (servizi ricettivi, di intrattenimento, di assistenza al turista) incrociata con le richieste espresse dalla domanda turistica attuale Per identificare le opportunità di sviluppo del territorio/prodotto turistico e le minacce cui prestare attenzione: a. *Confrontate i punti di forza e di debolezza del territorio/prodotto turistico con le richieste e le tendenze del “consumatore”, incrociandole con la capacità di soddisfarle da parte di operatori locali e dei loro concorrenti, tramite le loro offerte b. Confrontate i punti di forza e di debolezza che il territorio/prodotto turistico presenta con i punti di forza e di debolezza di altre località concorrenti o potenzialmente tali, indipendentemente dalla distanza fisica c. Valutate quali territori/prodotti turistici presentano caratteristiche simili a quelle del territorio/prodotto che avete analizzato e, sulla base di questo confronto, definite opportunità da perseguire e rischi da evitare Il posizionamento di un territorio/prodotto turistico si esprime attraverso: a. Le scelte di prodotto, servizio, prezzo e comunicazione necessarie per soddisfare le richieste del cliente b. L’immagine che il territorio/prodotto turistico intende avere sul mercato c. *La sua capacità di soddisfare le attese dei clienti obiettivo in maniera distintiva o esclusiva rispetto ai concorrenti. In un sistema di offerta turistica, il prodotto turistico si può definire come: a. *Un insieme di fattori d’attrattiva, realizzati, o più semplicemente organizzati, ed erogati dai singoli operatori turistici per far fronte alla domanda turistica attuale e potenziale b. L’insieme di servizi erogati dai singoli operatori turistici con l’obiettivo di sviluppare un business turistico nel territorio c. I servizi collegati al comparto ricettivo sviluppati dagli operatori turistici in un determinato territorio a vocazione turistica Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 471 28. 1,2 Nel caso di un ristorante, il cui titolare organizzi un corso di cucina della durata di un week-end, finalizzato a far conoscere e valorizzare un prodotto tipico locale, il prodotto turistico di cui usufruisce al potenziale turista è composto dai seguenti elementi: a. Il servizio di ristorazione, quello correlato al personale di sala, e il corso di cucina. b. *Il servizio di ristorazione, quello correlato al personale di sala, il corso di cucina, il servizio di pernottamento offerto da strutture alberghiere della destinazione, il patrimonio naturalistico locale visitabile in loco c. Il corso di cucina, il servizio di pernottamento offerto da strutture alberghiere della destinazione, e il patrimonio naturalistico locale visitabile in loco 29. 2 Il titolare di un albergo situato in una località sciistica non ancora molto nota, ma in via di sviluppo, intende differenziarsi dagli altri albergatori che operano nello stesso comparto e stanno nascendo numerosi. La sua struttura, su cui ha già investito negli ultimi anni, è confrontabile con gli altri hotel della sua categoria e non rappresenta un ambito su cui ritiene di fare ulteriori investimenti. Su quali elementi può agire per incrementare il valore della sua offerta? a. *Sui servizi strettamente connessi all’offerta dell’albergo (per es. arricchendo il buffet della prima colazione, sviluppando condizioni agevolate per i clienti fidelizzati ecc.), sviluppando partnership con operatori locali (ristoratori, maestri di sci, noleggiatori di attrezzature sportive) offrendo ai clienti la possibilità di fruire dei loro servizi a condizioni agevolate, sui servizi offerti dall’ambiente (per es. predisponendo percorsi eno-gastronomici, segnalando attrattive culturali locali e costi/orari per la loro fruizione) b. Sui servizi strettamente connessi all’offerta dell’albergo (per es. arricchendo il buffet della prima colazione, sviluppando condizioni agevolate per i clienti fidelizzati ecc.) e informando di più i clienti su questi miglioramenti, valorizzandoli c. Mantenendo stabili i servizi strettamente connessi all’offerta dell’albergo, ma creando numerose partnership con operatori locali (ristoratori, maestri di sci, noleggiatori di attrezzature sportive) offrendo così ai clienti la possibilità di fruire dei loro servizi a condizioni agevolate Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 472 30. 2 Nel fissare il prezzo di un prodotto turistico è necessario tenere in considerazione: a. Il posizionamento che intende trasmettere al mercato e i costi che la struttura deve sostenere per produrre, comunicare e distribuire il prodotto così come lo ha progettato b. *I prezzi definiti dai concorrenti, il prezzo massimo che i clienti attuali e potenziali sono disposti a pagare per l’acquisto del prodotto considerato, i costi che la struttura deve sostenere per produrre, comunicare e distribuire il prodotto, il posizionamento che si intende trasmettere al mercato c. I costi che la struttura deve sostenere per produrre, comunicare e distribuire il prodotto che ha definito e i prezzi praticati dai concorrenti che vengono presi in considerazione dai potenziali clienti al momento della scelta 31. 1,2 Il metodo di fissazione del prezzo basato sui costi (cost plus pricing) prevede: a. Di identificare il punto di pareggio tra costi fissi e variabili che si ottiene dividendo i costi fissi per il margine di contribuzione (prezzo – costi variabili); ad esempio, un hotel che ha costi fissi annuali di 300.000 euro, costi variabili per camera allocata per notte di 20 euro e ha un prezzo di vendita della camera per notte di 40 euro, ha un BEP a 15.000 unità vendute b. Identificare il valore attribuito dall’acquirente a un dato prodotto e sulla base di questo definire il prezzo, facendo attenzione che superi sempre il valore complessivo dei costi sostenuti per produrlo c. *Di aggiungere un ricarico (markup) standard al costo del prodotto; ad esempio un ristorante, per decidere il prezzo a cui vendere una bottiglia di vino che gli costa 8 euro applica un markup del 100% e ne determina il prezzo di vendita a 16 euro 32. 2 In una località turistica frequentata da un pubblico giovane, un albergatore apre una discoteca collegata al suo albergo, ma fruibile anche indipendentemente. Coerentemente con l’albergo anche la discoteca ha un posizionamento alto e si propone come un locale di prestigio. Nel territorio esistono molte discoteche, ma solo un’altra dello stesso livello di quella aperta dall’albergatore. Quale strategia di prezzo attuereste voi? a. Stabilireste prezzi bassi per penetrare rapidamente larga parte del mercato, attraendo così un’ampia fascia di clientela, in parte sottraendola anche alla discoteca concorrente diretta; dopo un anno alzereste i prezzi per supportare l’immagine elevata del locale. b. Applichereste un prezzo alto da subito confrontabile con quello della discoteca concorrente diretta, o anche lievemente superiore per supportare l’immagine elevata del locale c. *Applichereste un prezzo alto da subito confrontabile con quello della discoteca concorrente diretta, per supportare Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 473 l’immagine elevata del locale, ma nel periodo di avvio dell’attività sviluppereste un’intensa attività di promozione che preveda sconti, agevolazioni e buoni omaggio, con l’intenzione di abbandonarle o diminuirle una volta creata notorietà del nuovo locale Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 33. 1,2 p. 474 Un’agenzia viaggi, situata in una località balneare, propone principalmente servizi di incoming, rappresentati prevalentemente da servizi di prenotazione alberghiera e di affitto in appartamento (70% fatturato) e, in misura inferiore, dall’organizzazione di trasferimenti ed escursioni in loco (30% di fatturato). Per distribuire i suoi servizi si appoggia a numerose agenzie di viaggio e Tour Operator: Decide di operare una selezione degli intermediari e per farlo: a. *Effettua un’ analisi del valore che questi producono per l’agenzia, prendendo in considerazione il fatturato che generano, i margini che consentono, i Paesi che servono e le loro potenzialità di sviluppo b. Seleziona i T.O. e le agenzie con cui collabora da più tempo e con cui si è creata una relazione di fiducia 34. 1,2 c. Seleziona i T.O. e le agenzie presenti nei Paesi con i quali intende operare, sulla base del fatto che da sempre l’agenzia opera con i turisti provenienti da quelle nazioni Un’agenzia di viaggi che propone principalmente servizi di incoming, per ampliare il suo giro di affari decide di mettersi in contatto con dei Tour Organizer, cioè degli intermediari specializzati nell’organizzazione di tour (pellegrinaggi, tour enogastronomici ecc.) con cui avviare una collaborazione. Per identificarli, ricorre a: a. Enti del turismo nazionali, regionali o locali b. *Riviste destinate agli agenti di viaggi, associazioni di categoria, fiere del settore c. Guide turistiche e Aziende di Promozione Turistica 35. 1,2 36. 1,2 Internet rappresenta un nuovo canale distributivo per i prodotti turistici. I vantaggi che può offrire sono: a. Incrementare la vendita dei servizi turistici degli operatori attraverso il semplice fatto di avere realizzato un sito web che presenta l’azienda e i servizi b. *Presentare la propria offerta a potenziali clienti localizzati in numerosi Paesi target non raggiungibili facilmente con i canali tradizionali e attraverso una gestione corretta dei contatti ottenuti attraverso il sito, incrementare le vendite c. Facilitare per il cliente la confrontabilità dell’offerta con altri concorrenti, aiutandolo a selezionare l’offerta migliore Internet rappresenta un nuovo canale distributivo per i prodotti turistici. Rispetto al sistema di intermediazione, gli svantaggi che può avere sono: a. *Consentire al cliente di acquistare direttamente servizi e pacchetti turistici bypassando gli intermediari tradizionali che non siano riusciti a costruire un valore supplementare rispetto a quello della semplice intermediazione nella transazione b. Fare scomparire numerosi intermediari turistici, senza consentire lo sviluppo di nuovi operatori sul mercato c. Sostituire completamente le vendite di servizi e pacchetti turistici off line. Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 475 37. 2 La realizzazione di un piano di marketing richiede: a. La scelta delle componenti di marketing (prodotto, servizio, prezzo, canale distributivo, comunicazione) identificate come necessarie per raggiungere un pubblico obiettivo coerentemente con il posizionamento considerato b. *La definizione degli obiettivi strategici dell’impresa, delle azioni necessarie per raggiungerli, delle risorse (umane ed economiche) che ne consentano la realizzazione, di un sistema di controllo che consenta di monitorare nel tempo il raggiungimento degli obiettivi, l’adeguatezza delle azioni e delle risorse identificate, e di intervenire in caso di scostamenti c. La stesura del budget che determini ricavi attesi e costi sostenuti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali stabiliti per l’anno in corso. 38. 1,2 Qualunque forma di comunicazione per potersi svolgere correttamente richiede la presenza di: a. *Un mittente, un destinatario, un messaggio espresso in un codice che accomuni mittente e destinatario, un canale attraverso il quale inviare il messaggio e meccanismi di feedback che il mittente attua allo scopo di valutare che il messaggio abbia raggiunto correttamente il destinatario b. Un mittente, un destinatario, un messaggio espresso in un codice che accomuni mittente e destinatario e un canale attraverso il quale inviare il messaggio, una motivazione nel destinatario che riduca il fenomeno della percezione selettiva c. Un mittente, un destinatario e un messaggio trasmesso attraverso un canale che ne consenta il raggiungimento, comunque da valutare attraverso meccanismi di feedback attuati dal mittente 39. 1,2 40. 1,2 La comunicazione del prodotto/territorio turistico è: a. La combinazione delle variabili controllabili di marketing che si impiegano al fine di conseguire gli obiettivi predefiniti nell’ambito del mercato obiettivo b. Lo strumento del marketing mix che consente al prodotto turistico di raggiungere il mercato obiettivo c. *Un elemento del marketing mix attraverso il quale si comunica la propria offerta al mercato Gli obiettivi della comunicazione sono: a. Rendere noto il marchio di un prodotto turistico o il nome di una località nella fase di promozione b. *Costruire l’immagine e la notorietà del marchio del prodotto turistico o di una località, incrementando il flusso turistico c. Ricordare il marchio di un prodotto turistico o di una località in fase di declino per incrementarne le vendite Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 476 41. 1,2 Le pubbliche relazioni che si possono esprimere attraverso la sponsorizzazione di eventi locali, l’organizzazione di eventi collegati alla propria attività, la gestione continua delle relazioni con la stampa, rappresentano: a. L’insieme di strumenti di comunicazione con cui l’impresa turistica instaura e gestisce il proprio rapporto con la clientela in modo diretto b. Un insieme di attività di comunicazione con lo scopo immediato dello stimolo d’acquisto c. *Azioni di comunicazione che innalzano l’immagine positiva dell’impresa 42. 1,2 43. 1,2 La selezione dei mass media attraverso i quali realizzare campagne pubblicitarie si pone l’obiettivo di: a. *Individuare il modo più efficace per raggiungere il numero desiderato di esposizioni all’audience obiettivo b. Ridurre al minimo l’investimento c. Raggiungere un numero più basso di esposizioni all’audience obiettivo, ma a più elevato impatto Il mezzo pubblicitario rappresentato dal canale televisivo presenta i seguenti punti di forza : a. Capacità di raggiungere un elevato numero di esposizioni e di essere in grado di veicolare messaggi complessi b. *Capacità di veicolare efficacemente messaggi ad elevato coinvolgimento emotivo e di costruire rapidamente la notorietà del marchio c. Capacità di informare in maniera approfondita su prodotti e servizi comunicati 44. 1,2 Il mezzo pubblicitario rappresentato dalla stampa e, in particolare dai periodici, presenta i seguenti punti di forza : a. *Possibilità di creare dei collegamenti tra contenuto del messaggio pubblicitari e i temi trattati nel quotidiano/periodico b. Possibilità di trasmettere efficacemente messaggi ad elevato contenuto emotivo a un target localizzato in un’area geografica specifica c. Capacità di raggiungere un numero di esposizioni maggiore rispetto a quello reso possibile dalla televisione e di essere in grado di veicolare messaggi complessi Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 477 45. 1,2 Il mezzo pubblicitario rappresentato dalle affissioni: a. Rappresenta un canale di comunicazione a basso costo e in grado di veicolare messaggi complessi b. *Consente di creare rapidamente notorietà di marchio nel territorio in cui sono realizzate le affissioni, ma ha costi elevati rispetto alla copertura che consente di raggiungere c. Non consente di effettuare un controllo preciso sulle esposizioni raggiunte, ma ha un costo ridotto 46. 1,2 Nel caso del lancio di una nuova struttura turistica, sceglierete gli strumenti di comunicazione in grado di: a. Favorire il riacquisto del servizio nella struttura considerata b. *Creare consapevolezza del marchio della struttura c. Generare una preferenza del marchio della struttura rispetto a prodotti concorrenti 47. 1,2 Per comprendere se la fiera cui intendete partecipare è adeguata a promuovere la vostra offerta turistica ritenete importante raccogliere dagli organizzatori le seguenti informazioni: a. Gli elenchi degli espositori dell’anno precedente, i costi di partecipazione e il numero di visitatori attesi b. *Il tipo di mercato raggiunto in termini di espositori e visitatori (business e consumer), l’affluenza passata e prevista, la provenienza geografica di visitatori ed espositori, il tipo di attività svolta dai visitatori business, i costi di partecipazione c. Se si tratta di una fiera prevalentemente rivolta a un target business o a un target consumer 48. 1,2 Nel caso in cui abbiate deciso di partecipare a una fiera di settore, vi concentrate sulle seguenti attività: a. *Dopo aver prenotato il vostro spazio espositivo, predisponete con l’anticipo necessario tutto il materiale informativo riguardante la vostra attività (brochure e dépliant) da portare, identificate i vostri clienti ed eventuali clienti potenziali da invitare, definite in che modo comunicare la vostra presenza in fiera (stampa, internet ecc.) e focalizzate l’attenzione sugli obiettivi di vendita, contatti, conoscenza dei trend in atto che vi aspettate di raggiungere b. Vi preoccupate per prima cosa di esserci, poi predisponete la documentazione che descrive in dettaglio i vostri servizi e inviate alla fiera una persona della vostra struttura che in quel momento è libera da altri impegni c. Vi concentrate al massimo sul diffondere la notizia che sarete presenti alla fiera coinvolgendo clienti, stampa e facendo anche pubblicità all’evento, aspettando di essere presenti in fiera per comprendere quali sono le informazioni che dovrete portarvi a casa Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 49. 1,2 p. 478 Gli enti di promozione turistica, molto utili sia per il turista che per gli operatori del settore turistico, sono rappresentati da: a. *Enti nazionali che promuovono il turismo del loro Paese a livello internazionale, enti regionali ed enti locali che si occupano della promozione delle località e delle attrazioni regionali a livello internazionale e regionale b. Associazioni di categoria del settore turistico ed enti nazionali che promuovono il turismo del loro Paese a livello internazionale c. Consorzi e sistemi di prenotazione ed associazioni di categoria del settore turistico 50. 1,2 Un operatore turistico desidera fare un’inserzione su alcuni giornali locali per comunicare una promozione sul proprio servizio, prevista per la stagione in corso. Per reperire i nominativi delle testate più diffuse, può: a. Ricercarle in Internet, facendo attenzione a che si tratti di giornali che prevedano delle sezioni dedicate alle inserzioni turistiche b. *Ricercarle in Internet, rivolgersi alle associazioni turistiche locali e domandare ai clienti abituali quali giornali locali leggono c. Rivolgersi alle associazioni turistiche locali, cercando di reperire anche le informazioni sul numero di copie vendute nei diversi giorni della settimana 51. 2 Una località balneare storica, caratterizzata da una clientela Nord Europea, si pone il duplice obiettivo di aumentare la sua visibilità e notorietà in tutte le città europee e di sviluppare nuovi mercati, in particolare i Paesi dell’Est, per incrementare il numero di visitatori e compensare le fasi di recessione in atto nei mercati storici. Per farlo utilizza i seguenti strumenti di comunicazione: pubbliche relazioni, eventi, azioni di informazione sistematiche sulla stampa per generare attività di publicity, pubblicità su TV e giornali, sponsorizzazioni, pubblicazioni monografiche da allegare a riviste turistiche, fiere in Italia e all’Estero, sito web della località, adeguatamente promosso su motori e portali dei Paesi target. Secondo voi, con quali strumenti raggiunge i due differenti obiettivi? a. L’obiettivo di aumentare la visibilità e notorietà della località lo raggiunge principalmente attraverso il sito web e le fiere b. *L’obiettivo di aumentare la visibilità e notorietà della località lo raggiunge principalmente attraverso la pubblicità su TV e giornali e le pubblicazioni monografiche da allegare a riviste turistiche. Il sito web, sempre richiamato in tutte queste comunicazioni, fornisce approfondimenti e informazioni di dettaglio su località e servizi Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 479 c. L’obiettivo di sviluppare nuovi mercati lo ottiene principalmente attraverso le sponsorizzazioni e le attività di pubbliche relazioni, quello di aumentare la sua visibilità e notorietà attraverso il sito web 52. 1,2 La costruzione di un’immagine condivisa di un territorio richiede il coinvolgimento di: a. Enti locali (regione, comuni), aziende di promozione turistica, associazioni di categoria collegate a figure imprenditoriali che gestiscono il business turistico (es. associazione albergatori, associazioni agenzie di viaggio), istituzioni preposte allo sviluppo formativo delle persone da impiegare nel business turistico del territorio (scuole, enti di formazione) b. *Enti locali (regione, comuni), aziende di promozione turistica, associazioni di categoria collegate a figure imprenditoriali che gestiscono i business del territorio (es. associazione albergatori, associazioni commercianti, associazioni industriali), istituzioni preposte allo sviluppo formativo delle persone da impiegare nei business del territorio (scuole, enti di formazione) c. Enti locali (regione, comuni), aziende di promozione turistica, associazioni di categoria collegate a figure imprenditoriali che gestiscono i business del territorio (es. associazione albergatori, associazioni commercianti, associazioni industriali) Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 480 53. 2 Un’Azienda di Promozione Turistica per promuovere il patrimonio culturale ed ambientale del territorio di sua pertinenza presso l’utenza turistica nazionale e internazionale, quali attività dovrebbe sviluppare a vostro parere? a. Partecipazione a fiere locali e internazionali destinate agli operatori del settore, organizzazione di attività di interesse turistico (manifestazioni, spettacoli, itinerari e pacchetti turistici sul territorio) b. *Attività di sportello, realizzazione e distribuzione di materiale informativo – promozionale (guide, ecc) - cura e promozione del sito Web ed altri strumenti internet, organizzazione, in forma diretta e/o in collaborazione con organismi pubblici o privati, di manifestazioni, eventi, spettacoli, itinerari sul territorio, raccolta e gestione dei reclami c. Vendita di prodotti editoriali per turisti, organizzazione, in forma diretta e/o in collaborazione con organismi pubblici o privati, di manifestazioni, eventi, spettacoli, itinerari sul territorio 54. 2 L’APT di una località balneare si pone come finalità quella di contribuire alla conoscenza e allo sviluppo della ricchezza e del patrimonio culturale ed ambientale del territorio della Regione circostante. Per riuscire a farlo, secondo voi, chi dovrebbero essere i destinatari delle sue azioni? a. *Turisti attuali e potenziali, operatori turistici, giornalisti ed operatori dell’informazione, Enti locali, Associazioni e consorzi di operatori turistici locali b. Turisti attuali e potenziali, operatori turistici, giornalisti ed operatori dell’informazione, c. Turisti attuali e potenziali, operatori turistici locali e dei paesi target, giornalisti ed operatori dell’informazione, Enti locali, Associazioni e consorzi di operatori turistici locali Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 55. 1,2 p. 481 L’APT di una località balneare è un’azienda a capitale misto pubblico e privato operante nel settore del turismo. Su conferimento della Provincia, esercita la funzione di informazione ed accoglienza turistica nell’ambito territoriale di riferimento, mediante la gestione degli uffici IAT provinciali istituiti nel medesimo territorio, inclusa l’assistenza qualificata ad operatori del settore turistico e della comunicazione, finalizzata alla promozione economica della zona ed alla valorizzazione e promozione del territorio provinciale. L’ A.P.T. persegue obiettivi di promozione del territorio, coinvolgendo nelle proprie attività di informazione ed assistenza diversi interlocutori, con finalità generali e non nell’interesse di specifici destinatari. Una funzione naturale e distintiva dell’ A.P.T. consiste quindi nel costituire, sviluppare, animare una rete territoriale diffusa e trasversale, promuovendola e valorizzandola presso l’utenza turistica ed il pubblico in generale Il principale valore aggiunto che il sito internet può fornire rispetto alla mission dell’APT è rappresentata, a vostro avviso, da: a. La diffusione su ampia scala di una “vetrina” di tutte le iniziative di promozione turistica del territorio e la possibilità di raggiungere target di turisti molto lontani e non a conoscenza di tali iniziative b. Mantenere una relazione costante e interattiva con turisti attuali e potenziali dell’area, in grado di amplificare azioni di marketing e comunicazione sviluppate nel territorio c. *Le potenzialità di sviluppare e consolidare relazioni di rete e comunità, capaci di includere tutti gli interlocutori, in grado di differenziare e valorizzare l’A.P.T. rispetto alle agenzie che vendono servizi turistici del territorio on line 56. 1,2 La pianificazione di un progetto turistico richiede: a. L’assegnazione delle attività necessarie allo sviluppo del progetto a risorse dedicate che se ne assumono la responsabilità, l’esplicitazione dei costi connessi alla realizzazione delle attività stesse, un tempo di inizio e un tempo previsto di conclusione delle attività stesse b. *La formalizzazione degli obiettivi del progetto, la definizione delle attività da sviluppare, i tempi di inizio e di fine di ogni attività, la successione temporale /contemporaneità di tali attività, le risorse umane responsabili delle attività e quelle con cui collaborano, le giornate uomo necessarie a svilupparle e i costi connessi, l’identificazione di appositi momenti di controllo c. La formalizzazione degli obiettivi del progetto, la definizione delle attività da sviluppare, le risorse umane responsabili delle attività e quelle con cui collaborano, le giornate uomo necessarie a svilupparle e i costi connessi, l’identificazione di appositi momenti di controllo Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento - Fase 20002006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 57. 1,2 58. 1,2 59. 1,2 Per valutare il corretto andamento di un progetto turistico, vi basate sui seguenti elementi: a. *Raggiungimento degli obiettivi totali e parziali dichiarati del progetto, rapporto tra costi pianificati e costi sostenuti disaggregati per tipologia di costo (es. costi legati alle infrastrutture, costi delle risorse umane coinvolte ecc.), rapporto tra tempi pianificati e tempi che si sono resi necessari, disaggregati per tipo di attività b. Monitoraggio continuo delle attività necessarie al raggiungimento degli obiettivi del progetto, attraverso riunioni con il team di lavoro che riferisce sull’andamento del progetto e presenta i problemi riscontrati da risolvere per procedere c. Rapporto tra costi pianificati e costi sostenuti disaggregati per tipologia di costo (es. costi legati alle infrastrutture, costi delle risorse umane coinvolte ecc.), rapporto tra tempi pianificati e tempi che si sono resi necessari, disaggregati per tipo di attività, motivazioni degli scostamenti e formalizzazione delle azioni svolte per limitarne l’impatto Per tenere sotto controllo lo sviluppo di un progetto turistico: a. *Nei momenti di controllo identificati in fase di pianificazione, valutate il progressivo raggiungimento degli obiettivi collegati alle singole attività, gli eventuali ritardi rispetto ad attività, tempi e costi non rispettati, ne identificate le motivazioni e valutate come recuperare i surplus di c