e in qualche disegno, che ci consente di avanzare delle attendibili ipotesi circa la configurazione originaria dell'edificio.
Le vicende che contrassegnarono la storia del duomo reggino nel corso dei secoli e che condussero alla sua totale scomparsa sono già state ricostruite in due articoli da Pietro D e Nava
nel 1 9 4 1 ( 3 ) e da Mirella Mafrici nel 1 9 7 7 ( 4 ) . La chiesa, costruita dai normanni abbastanza attendibilmente nell'ultimo ventennio dell'XI secolo ( 5 ) , conobbe, come tutti i monumenti coevi
(3) P. D E NAVA, Note topografiche e ricordi della vecchia Reggio:
l'antica cattedrale, parte I, in « Brutium », XX (1941), n. 1, pp. 7-10; parte I I , ìbidem, n. 2, pp. 17-21. Il De Nava attinse le sue notizie ai numerosi manoscritti contenenti gli atti delle visite pastorali conservati
presso l'archivio arcivescovile di Reggio.
(4) M. MAFRICI, La cattedrale di Reggio Calabria: vicende costruttive,
in «Brutium», LVI (1977), n. 1, pp. 2-7. L'articolo della Mafrici ha il
pregio di presentare una ricca bibliografia, che mi dispensa pertanto dall'obbligo di riproporla in queste pagine. Sono da aggiungere: G. SANTAGATA,
Il duomo di Reggio Calabria prima e dopo il terremoto 1908, in « Terra
di Calabria », a cura di L. Pellegrini- editore, Cosenza, 1964, pp. 60-62;
IDEM, Il duomo di Reggio Calabria, in « Calabria Sacra » dello stesso autore, Reggio Cai, 1974, pp. 353-359; R.G. LAGANÀ, Storia di Reggio: la
ricostruzione della cattedrale alla fine del 1700, parte I, in « Questioni »,
Reggio Cai, I l (1974), n. 3, pag. 5 e segg.; IDEM, La cattedrale ottocentesca, parte I I , ivi, I I I (1975), n. 4. («Questioni» era un periodico che
si pubblicava dattiloscritto e stampato in offset, la cui diffusione era limitata all'ambiente universitario locale; i pochi numeri pubblicati sono
ora pressoché introvabili). R.G. LAGANÀ, La cattedrale, in: F . ARILOTTA - R.G.
LAGANÀ - L. LUCRITANO, Immagine di una città - Reggio Calabria anno 1900,
Reggio Cai, 1977, pp. 30-31; L. SPINELLI - R.G. LAGANÀ, La basilica cattedrale di Reggio Calabria, ivi, 1978 (opuscolo divulgativo illustrato). È
«spiegabile come il prof. Corrado Bozzoni, autore di un recente studio
sull'architettura calabro-normanna (C. BOZZONI, Calabria normanna, Roma,
1974), abbia tralasciato di accennare al duomo reggino; probabilmente gli
sarà sfuggito l'articolo del De Nava, che avrebbe potuto indurlo a
sottolineare la concordanza del nostro monumento con le fabbriche calabresi della prima generazione normanna.
(5) Dopo la conquista della città di Reggio, sottratta ai bizantini
nel 1060 dal Guiscardo, e passata quindi la metropolia da Bisanzio a
Roma con la morte dell'ultimo metropolita greco, Stefano, nel 1079
(cfr. D. STIERNON, Basile de Reggio, le dernier métropolite grec de Calabre, in «Rivista di Storia della Chiesa in Italia», XVIII (1964), n. 2,
Pp. 189-226), i normanni lasciarono indubbiamente ai greci la loro cattedrale per edificarne una nuova, confacente alle esigenze del rito latino
del nuovo vescovo. Poiché il clero greco, per officiare secondo il proprio rito, aveva una propria cattedrale, non è certamente ammissibile
e
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e in qualche disegno, che ci consente di avanzare delle atten