TAVOLO A21 “QUALITÀ DELLA VITA E MOBILITÀ SOSTENIBILE A PARTIRE DAI PLESSI SCOLASTICI”
MAURIZIO COPPO
RESPONSABILE DELLA SEGERTERIA TECNICA DELLA CONSULTA NAZIONALE SULLA SICUREZZA STRADALE
COORDINATORE DEL GRUPPO DI ELABORAZIONE DEL PIANO NAIZONALE DELLA SICUREZZA STRADALE
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
TORINO, 18 / 11 / 2008
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
A. IL CONTESTO EUROPEO E ITALIANO
B. NATURA DEL PROBLEMA
C. L’EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
D. TRE PROGETTI NOTEVOLI DELLA COMPETIZIONE
PROMOSSA DALLA CONFERENZA DI VERONA
MAURIZIO COPPO
E.
I CARATTERI STRUTTURALI DELLA FORMAZIONE ALLA
MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE
F.
CULTURA – MOBILITÀ – AMBIENTE
18 NOVEMBRE 2008 / 2
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL CONTESTO EUROPEO E ITALIANO
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 3
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
L’ITALIA È PASSATA DA 13 ANNI DI EVOLUZIONE REGRESSIVA (CRESCITA DI
MORTI E FERITI) AD UNA FASE DI INTENSO E STABILE MIGLIORAMENTO
VITTIME E COSTO SOCIALE
VARIAZIONE MEDIA ANNUA
VARIA
AZIONE MEDIIA ANNNUA
8%
7,2%
5,1%
6%
MORTI
4%
3,2%1,8%
2%
0%
-0,3%
-2%
-4%
CS
-0,5%
-1,4%
,
-3,0%
, %
-2,8%
-3,4%
-4,7%
-6%
1981 - 1989
MORTI
FERITI
COSTO SOCIALE
MAURIZIO COPPO
FERITI
0,8%
1990 - 1996
1997 - 2002
2003 - 2006
-234
+304
-1.311
+47.884
+114.279
-45.537
+3.198
+8.835
-5.180
18 NOVEMBRE 2008 / 4
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL RISULTATO È UNA DELLE MAGGIORI RIDUZIONI DI MORTI E FERITI
DAL 1953 A OGGI.
SOLO TRA IL 1972 E IL 1978 SI È AVUTA UNA RIDUZIONE DI VITTIME DI
ANALOGA INTENSITÀ
VARIAZIONE DI:
2003 - 2006
2003 – 2007
MORTI PER ANNO
- 1.311
- 1.937
FERITI PER ANNO
- 45.537
45 537
- 56.500
56 500
- 5.180
- 6.845
COSTO SOCIALE PER ANNO
STIME SU DATI DEL MINISTERO
DELL’INTERNO
DELL
INTERNO
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 5
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CONFRONTO ITALIA – UE15: TASSI DI MORTALITÀ
24
23
22
21
20
19
UNIONE EUROPEA
A 15 PAESI
18
TTASSO DI MORTALITA'
UNO DEI RISULTATI DALLA
NUOVA FASE DI
MIGLIORAMENTO DELLA
SICUREZZA STRADALE È IL
RIALLINEAMENTO CON
LL’EVOLUZIONE
EVOLUZIONE DELLA
UE15 (L’ITALIA AVEVA
SEGUITO UN’EVOLUZIONE
REGRESSIVA, IN
CONTROTENDENZA
RISPETTO
ALL’EVOLUZIONE DELLA
UE 15)
17
16
15
14
13
12
11
ITALIA
10
9
8
7
6
1950
1955
It (ns)
MAURIZIO COPPO
1960
1965
UE15
1970
1975
1980
1985
1990
Trend IT (nuova serie)
1995
2000
2005
2010
Trend UE15
18 NOVEMBRE 2008 / 6
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
NONOSTANTE QUESTI IMPORTANTI RISULTATI L’ITALIA SLITTA AL TERZULTIMO
POSTO NELLA GRADUATORIA DI SICUREZZA DELLA UE15
1970
1980
1990
2000
2002
2006
1
GRECIA
12,5
SVEZIA
10,2
REGNO UNITO
9,1
REGNO UNITO
5,7
REGNO UNITO
5,8
OLANDA
4,5
2
REGNO UNITO
13,5
REGNO UNITO
10,7
SVEZIA
9,1
SVEZIA
6,7
OLANDA
6,1
SVEZIA
4,9
3
SPAGNA
16,2
FINLANDIA
11,5
OLANDA
9,2
OLANDA
7,3
SVEZIA
6,3
REGNO UNITO
5,5
4
SVEZIA
16,3
DANIMARCA
13,5
DANIMARCA
12,3
FINLANDIA
7,7
FINLANDIA
8,0
DANIMARCA
5,7
5
IRLANDA
18,3
OLANDA
14,2 ITALIA (ns)
12,6
GERMANIA
9,1
GERMANIA
8,3
GERMANIA
6,2
6
ITALIA (ns)
20,5
GRECIA
15,1
FINLANDIA
13,0
DANIMARCA
9,3
DANIMARCA
8,6
FINLANDIA
6,4
7
PORTOGALLO
21,2 ITALIA (ns)
16,3
IRLANDA
13,6
IRLANDA
11,0
IRLANDA
9,7
FRANCIA
7,8
8
FINLANDIA
22,9
IRLANDA
16,6
GERMANIA
14,0 ITALIA (ns)
12,2
AUSTRIA
11,9
LUSSEMBURGO
7,9
9
OLANDA
24,5
SPAGNA
17,5
LUSSEMBURGO
18,7
LUSSEMBURGO
13,2 ITALIA (ns)
12,2
AUSTRIA
8,9
10
DANIMARCA
24,6
GERMANIA
19,3
FRANCIA
19,8
AUSTRIA
13,4
BELGIO
12,7
IRLANDA
9,0
11
GERMANIA
27,3
BELGIO
24,3
BELGIO
19,9
FRANCIA
13,6
FRANCIA
12,9
PORTOGALLO
9,2
12
BELGIO
31,8
FRANCIA
25,4
AUSTRIA
20,3
BELGIO
14,4
SPAGNA
13,1
SPAGNA
9,5
13
FRANCIA
32,4
AUSTRIA
25,9
GRECIA
23,1
SPAGNA
14,6
LUSSEMBURGO
14,0 ITALIA (ns)
14
AUSTRIA
33,6
LUSSEMBURGO
27,0
SPAGNA
23,3
GRECIA
19,3
GRECIA
14,9
BELGIO
10,2
15
LUSSEMBURGO
39,0
PORTOGALLO
30,3
PORTOGALLO
30,4
PORTOGALLO
21,2
PORTOGALLO
16,1
GRECIA
15,0
UE 15
22,8
UE 15
18,0
UE 15
15,5
UE 15
11,1
UE 15
10,2
UE 15
9,6
7,6
E DIVENTA …
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 7
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
. . . IL PAESE DELLA UE15 CON IL PIÙ ALTO NUMERO DI MORTI PER INCIDENTI
STRADALI IN ASSOLUTO
OLANDA
730
AUSTRIA
730
SVEZIA
445
IRLANDA
368
FINLANDIA
336
DANIMARCA
306
LUSSEMBURGO
MAURIZIO COPPO
36
1.000
0
LUSSEMB
BURGO
969
DANIM
MARCA
PORTOGALLO
FINLLANDIA
1.069
IRLANDA
BELGIO
2.000
S
SVEZIA
1.657
AUSTRIA
GRECIA
3.000
OLANDA
3.297
PORTO
OGALLO
REGNO UNITO
BELGIO
4.104
G
GRECIA
SPAGNA
4.000
REGNO UNITO
4.709
SP
PAGNA
FRANCIA
FR
RANCIA
5.091
5.000
GERM
MANIA
GERMANIA
6.000
ITALIA
MORTI PER INCIDENTI
STRADALI NEL 2006
ITALIA
5.669
18 NOVEMBRE 2008 / 8
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL PRIMATO DELLA MORTALITÀ E LO SCADIMENTO NELLA GRADUATORIA DI SICUREZZA
STRADALE È DETERMINATO DAL FATTO CHE, NEL NOSTRO PAESE, LA RIDUZIONE DELLE
VITTIME PROCEDE PIÙ LENTAMENTE CHE NEGLI ALTRI.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 9
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
DUE QUESTIONI DI FONDO
A.
QUALI SONO LE CAUSE DELL’INVERSIONE DI TENDENZA E
DEL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA STRADALE,
STRADALE DOPO
13 ANNI DI EVOLUZIONE REGRESSIVA?
B.
PERCHÉ L’ITALIA MIGLIORA PIÙ LENTAMENTE DI MOLTI
ALTRI PAESI?
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 10
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
TRE FATTORI PRIMARI DI MIGLIORAMENTO
I.
AZIONE NORMATIVA NAZIONALE (TRE REVISIONI DEL CODICE
DELLA STRADA:
STRADA L.
L 151/03;
151/03 L.
L 160/07;
160/07 L.
L 125/08))
II. PROGRAMMI E INTERVENTI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI (46
PROGRAMMI DI ATTUAZIONE NAZIONALI E REGIONALI; 2.600
PROPOSTE PER MIGLIORARE LA SICUREZZA STRADALE; 1.500
COMUNI E PROVINCE; 1.100 PROGETTI FINANZIATI; 1.200 MILI0NI
DI EURO DI FINANZIAMENTI NAZIONALI E LOCALI)
III. RAFFORZAMENTO DELL’AZIONE DI CONTROLLO (DA 20.000 A
110.000 CONTROLLI/MESE)
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 11
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
I PRINCIPALI FATTORI PRIMARI DI DEBOLEZZA
I.
DISCONTINUITÀ DELL’AZIONE E DEI FINANZIAMENTI
II. PROCEDURE STRAORDINARIAMENTE COMPLESSE
III TEMPI ESTREMAMENTE LUNGHI
III.
IV. SOSTANZIALE ASSSENZA DI AZIONI DI MONITORAGGIO E
VALUTAZIONI DEI RISULTATI
V. SCARSA SELETTIVITÀ E SCARSA EFFICACIA RELATIVA DELLE
MISURE ADOTATTE
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 12
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
UN RISULTATO DELLA SCARSA SELETTIVITÀ E DELLA EFFICACIA DELLE
MISURE INTRAPRESE
NEL NOSTO PAESE TUTTE LE COMPONENTI DI MOBILITÀ PIÙ
DEBOLI O A RISCHIO PRESENTANO LIVELLI DI MORTALITÀ
MOLTO ELEVATI . . .
. . . BAMBINI, ADOLESCENTI E GIOVANI RIENTRANO NELLA
CATEGORIA DI COMPONENTI DEBOLI E A RISCHIO
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 13
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
MORTI A CARICO DELLE DUE RUOTE A
MOTORE. 2004
PEDONI, CICLISTI, CONDUCENTI
DI DUE RUOTE A MOTORE
1.600
1.500
1.400
1.300
1.200
1.100
1.000
PEDONI UCCISI. 2005
900
900
800
800
700
00
700
600
600
CICLISTI UCCISI. 2005
500
400
300
300
300
200
200
200
100
100
100
0
0
0
MAURIZIO COPPO
FINLANDIA
DANIMARCA
SVEZIA
AUSTRIA
BELGIO
PO
ORTOGALLO
GRECIA
REG
GNO UNITO
SPAGNA
FRANCIA
400
Italia
Olanda
Francia
Re
egno Unito
Spagna
Belgio
Portogallo
P
Austria
Finlandia
D
Danimarca
Svezia
Grecia
Irlanda
Lusssemburgo
Italia
Re
egno Unito
Spagna
Francia
Grecia
P
Portogallo
Belgio
Austria
Olanda
Irlanda
Svezia
Finlandia
D
Danimarca
Lusssemburgo
400
00
ITALIA
500
18 NOVEMBRE 2008 / 14
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
GIOVANI E ANZIANI
MAURIZIO COPPO
Lussemburgo
o
Irlanda
a
Danimarca
a
Finlandia
a
Svezia
a
Austria
a
Belgioo
Olanda
a
Portogalloo
Grecia
a
Regno Unito
o
Spagna
a
0
Francia
a
0
Lussemburgo
o
200
Danimarca
a
200
Finlandia
a
400
Svezia
a
400
Irlanda
a
600
Austria
a
600
Olanda
a
800
Belgio
o
800
Portogallo
o
1000
Grecia
a
1.000
Regno Unito
o
1200
Spagna
a
1.200
Italia
a
1400
Francia
a
1.400
Italia
a
MORTI PER INCIDENTI STRADALI TRA LA
POPOLAZIONE ANZIANA (>64 ANNI) NEL 2005
GIOVANI (TRA 18 E 24 ANNI) UCCISI. 2005
18 NOVEMBRE 2008 / 15
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
NATURA DEL PROBLEMA
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 16
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LE VITTIME DI INCIDENTI STRADALI TRA I BAMBINI
Nei 31 Paesi europei che partecipano alla Conferenza interministeriale di Verona sulla
sicurezza stradale (i 27 Paesi dell’UE più Croazia, Turchia, Norvegia e Svizzera) gli
incidenti stradali del 2002 hanno provocato la morte di 1.800 bambini (meno di 14 anni).
Questa fascia di popolazione è quella con i più bassi tassi di mortalità sia perché ha una
mobilità più contenuta della popolazione adulta (e, quindi, ha una minore esposizione al
rischio) sia perché la mobilità dei bambini è sottoposta a particolari tutele e cure.
Uno dei provvedimenti adottati in modo sistematico per migliorare la sicurezza della
mobilità infantile è la sua gestione da parte dei genitori (più in generale degli adulti). I
bambini non si spostano per andare a trovare gli amici, per andare in palestra o a scuola:
vengono trasportati.
Questa cura parentale non pone fine alla mortalità infantile per incidenti stradali e, nello
stesso tempo, determina una “espropriazione” della gestione autonoma della mobilità,
condizione che costituisce un rilevante limite nel loro processo di sviluppo.
Gli effetti
dopo
i 14 annii (in
dopo i 16
ff tti di questo
t limite
li it sii vendono
d
d
(i alcuni
l i PPaesii europeii d
anni) quando i giovani cominciano a guidare i ciclomotori, i quadricicli e i motocicli senza
aver avuto esperienza di una propria autonoma gestione della mobilità.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 17
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CONFRONTI INTERNAZIONALI
BAMBINI MORTI PER INCIDENTI STRADALI OGNI 100.000
BAMBINI. ANNO 2001
QUESTA LINEA DI AZIONE PAGA UN
COSTO RILEVANTE IN TERMINI DI
PROCRASTINAZIONE DI ALCUNI
ASPETTI DELLO SVILUPPO DEI BAMBINI
MA I RISULTATI IN TERMINI DI
SICUREZZA NON SONO DEL TUTTO
SODDISFACENTI PERCHÉ I TASSI
ITALIANI DI MORTALITÀ
À INFANTILE
RESTANO PIUTTOSTO ELEVATI.
MAURIZIO COPPO
5
0
5,0
4,5
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
Rep Corea
N. Zelanda
USA .
Polonia .
Luussemburgo
Belgio
Portogallo
Irlanda
Francia
Islanda
Spagna
Canada
Grecia
Italia
Ungheria
Slovenia
Repubblica…
Australia
Danimarca
Finlandia
Austria
Germania
Svizzera
RRegno Unito
G
Giapppone
Olanda
Svezia
Norvegia
IN
N ITALIA LA MOBILITÀ INFANTILE
N N
È
FORTEMENTE PROTETTA E GESTITA DA
ADULTI (DAI GENITORI) PER EVITARE I
RISCHI TIPICI DELLA MOBILITÀ
INFANTILE AUTOGESTITA.
5,5
18 NOVEMBRE 2008 / 18
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
I TASSI DI MORTALITÀ NELLE DIVERSE FASCE DI ETÀ
Con il passaggio alla fascia di età 14-17
14 17 anni il tasso di mortalità si alza da 1 a 9 morti per
100.000 abitanti e continua a salire nella fascia di età dei neopatentati (18-20) e dei giovani adulti
(21-24 anni), quando si raggiungono i più alti tassi di mortalità (20 morti per 100.000 abitanti).
TASSI DI MORTALITÀ PER CLASSI DI ETÀ
ETÀ. ITALIA
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
2006
Media 2006
2002
Media 2002
6
4
2
0
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 19
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LE VITTIME DI INCIDENTI STRADALI TRA I BAMBINI
La popolazione di età compresa tra 14 e 17 anni è quella che risente
meno delle politiche di sicurezza stradale attuate nel periodo.
EVOLUZIONE DEI TASSI DI MORTALITÀ ITALIA. 2002 - 2006
0%
-10%
-20%
RIDUZIONE MEDIA
-30%
-40%
40%
-50%
-60%
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 20
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
UNA FALSA COSCIENZA:
L’IDEOLOGIA DEI GIOVANI COME AGENTI DI INSICUREZZA
I GIOVANI E LE STRAGI DEL SABATO SERA
I GIOVANI E L’ABUSO DI ALCOOL
I GIOVANI E LA DROGA
I GIOVANI E I MOTORINI
I GIOVANI E LE MOTOCICLETTE
I GIOVANI E LA TRASGRESSIVITÀ
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 21
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CIÒ CHE ACCADE IN REALTÀ
DEPRIVAZIONE DELLA GESTIONE AUTONOMA DELLA MOBILITÀ
NELL’INFANZIA A CAUSA DI UN AMBIENTE URBANO TROPPO
PERICOLOSO
ACCETTAZIONE BONARIA DEI CICLOMOTORI TRUCCATI
(“EDUCAZIONE” ALLA ILLEGALITÀ?)
PROPOSTA DEL MEZZO DI TRASPORTO INDIVIDUALE E DELLA
VELOCITÀ COME VALORI GIOVANILI “SIMPATICAMENTE
TRASGRESSIVI”
MOTORINI DELLE
CARENTE PREPARAZIONE ALLA GUIDA DEI MOTORINI,
MOTOCICLETTE E DELLE AUTOMOBILI
DIFFUSIONE DI COMPORTAMENTI CONTRASTANTI CON I
VALORI DELLA SICUREZZA STRADALE
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 22
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PER COMPRENDERE QUANTO SIANO DANNOSI QUESTI COMPORTAMENTI / A
Uno strumento chiave è costituito dal
RAFFORZAMENTO SELETTIVO DEI CONTROLLI
(sulle tratte stradali, sui luoghi, negli orari di
massimo rischio) e,
e a tale fine,
fine diventa
decisivo CONOSCERE IN MODO PUNTUALE LA
DISTRIBUZIONE
DEI
FATTORI
E
DELLE
SITUAZIONI DI RISCHIO sul territorio, nel
tempo, per profili sociali, etc.
MAURIZIO COPPO
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA. DENSITÀ DI
CONTROLLI/ANNO
22%
20%
18%
16%
14%
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
FINLAND
ESTONIA
SWEDEN
CROATIA
NETHERLANDS
SLOVENIA
PORTUGAL
FRANCE
SPAIN
GREECE
CYPRUS
GERMANY
BELGIUM
POLAND
HUNGARY
SWITZERLAND
AUSTRIA
DENMARK
ITALY 2007
UNITTED_KINGDOM
IRELAND
ITALY 2002
L’obiettivo è determinare una PERCEZIONE
DIFFUSA DI CERTEZZA DEL SANZIONAMENTO nei
confronti dei comportamenti ad alto rischio
(guida in stato di ebbrezza, velocità
eccessiva, mancata utilizzazione di casco e
cintura, guida aggressiva, etc.).
24%
QUOTA DI CON
NDUCENTI CONTRO
OLLATA SUL TOTA
ALE
Il superamento della SOGLIA DEL 10% di
controlli/anno favorisce il passaggio
pro-gressivo da comportamenti trasgressivi
e a rischio a comportamenti virtuosi, tanto
iù ampio
i e rapido,
id quanto maggiore
i
l
più
è la
quota di controlli.
18 NOVEMBRE 2008 / 23
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PER COMPRENDERE QUANTO SIANO DANNOSI QUESTI COMPORTAMENTI / B
NUMERO MEDIO DI CONTROLLI MENSILI
120.000
100.000
80.000
60.000
40 000
40.000
20.000
0
2006
2007 1
1°
SEM
2007 2
2°
SEM
2008
PERCEZIONE SOGGETTIVA DI :
SOSTANZIALE
CERTEZZA DI
IMPUNITÀ
SANZIONE
PERMANENZA DI
COMPORTAMENTI
A RISCHIO
MAURIZIO COPPO
ABBANDONO DEI
COMPORTAMENTI
A RISCHIO
18 NOVEMBRE 2008 / 24
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PER COMPRENDERE QUANTO SIANO DANNOSI QUESTI COMPORTAMENTI / C
La ricerca europea SARTRE3 (anno 2003)
rileva l’autovalutazione dei cittadini
europei relativamente alla sicurezza dei
t
ti di guida.
id
proprii comportamenti
Poiché la domanda posta è se ritengano
di guidare in modo più sicuro della
media,, q
qualora i cittadini abbiano una
piena consapevolezza del proprio stile di
guida, il risultato obbligato – se il
campione non è distorto – è che il 50%
guida meglio della media e il 50%
guida
id peggio
i della
d ll media.
di
QUOTA DI CONDUCENTI CHE PENSANO DI GUIDARE IN
MODO PIÙ SICURO DEGLI ALTRI
80%
75%
70%
65%
60%
55%
50%
45%
MAURIZIO COPPO
40%
ITA
ALY
IRELAN
ND
PORTUG
GAL
GERMAN
NY
CROATTIA
HUNGA
ARY
ESTON
NIA
UNITED_KINGDO
U
OM
DENMA
ARK
SWITZERLAN
ND
AUSTR
RIA
SLOVEN
NIA
FRAN
NCE
CYPRUS
ND
POLAN
NETHERLANDS
SLOVAK
KIA
GREEECE
SPA
AIN
CZECH REP.
SWED
DEN
BELGIU
UM
FINLAN
ND
In realtà i cittadini europei si valutano
benevolmente e mediamente il 60%
ritiene di guidare meglio della media.
Gli italiani arrivano al 77%, 3 su 4
sono convinti di guidare meglio della
media.
18 NOVEMBRE 2008 / 25
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PER COMPRENDERE QUANTO SIANO DANNOSI QUESTI COMPORTAMENTI / D
Esiste una correlazione tendenziale tra
la densità di controlli e la consapevolezza dei comportamenti di guida.
Ad un estremo la
l Finlandia
Fi l di con una
densità di controlli del 20% e solo il
45% di cittadini convinti di guidare in
modo più sicuro della media; all’altro
estremo l’Italia
l Italia con una densità di
controlli dell’1,3% e il 77% dei cittadini
convinti di guidare meglio della media.
Ai fini della sicurezza stradale, il
risultato più rilevante del sistema di
dissuasione/controllo/sanzionamento è
quello di far crescere la consapevolezza
dei conducenti sui fattori di rischio, far
comprendere meglio – e non in termini
astratti – quali siano i comportamenti di
guida a rischio.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 26
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
INOLTRE …
SI TENDE TROPPO SPESSO A RIUNIRE NELLA GENERICA CATEGORIA DEI
GIOVANI, SOGGETTI E COMPONENTI DI MOBILITÀ AFFATTO DIVERSI
SI DOVREBBE DISTINGUERE ALMENO TRA CINQUE TRA SITUAZIONI DI
BASE STRUTTURALMENTE DIVERSE
POPOLAZIONE PRESCOLARE (1-5)
POPOLAZIONE SCOLARE (6-9)
POPOLAZIONE SCOLARE (10-13)
POTENZIALI CONDUCENTI DI CICLOMOTORI E MOTOCICLI
DEPOTENZIATI (14-17)
NEOPATENTATI (18-20)
GIOVANI ADULTI (21-24)
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 27
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
L’EDUCAZIONE STRADALE IN EUROPA
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 28
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
FARE SICUREZZA STRADALE SIGNIFICA ANCHE SCEGLIERE TRA DUE
CULTURE DELLA MOBILITÀ ALTERNATIVE
Roma, 1953,
quartiere di edilizia
economica e
popolare S. Saba.
SCEGLIERE UNA
LINEA DI AZIONE . . .
. . . E ACCETTARNE
LE IMPLICAZIONI
L’EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE COSTITUISCE UNA
COMPONENTE CHIAVE DELLA CULTURA DELLA MOBILITÀ.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 29
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PER ESAMINARE GLI ORIENTAMENTI EUROPEI IN MATERIA DI
EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE / CULTURA DELLA
MOBILITÀ FAREMO RIFERIMENTO A DUE “FONTI”:
LA CONFERENZA MINISTERIALE DI VERONA 4
IL PROGRAMMA DI RICERCA DELLA UE “ROSE 25”
MA PRIMA ESAMINIAMO ALCUNI CLIP SULLA SICUREZZA
STRADALE CHE HANNO PER PROTAGONISTI I BAMBINI
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 30
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
MAURIZIO COPPO
““CREATIN
NG AWA
ARENESSS IN EU
UROPE”
S MATERIA
SU
ALI RACCOLTTI DAL MINISSTERO DEI TRASPORTI
T
DELL’AUSTRIA DURANTTE IL SEMESSTRE DI PR
D
RESIDENZA
I CLIP PER LA SICUREZZA STRADALE E I BAMBINI / A
700073.mpg
700035.mpg
Could y
you live with the shame? IE,, 60”
700041.mpg
30 Km/h. IS, 50”
Slow down. UK,, 31”
700010.mpg
Enjoy speed … until the end. CZ, 60”
18 NOVEMBRE 2008 / 31
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
MAURIZIO COPPO
““CREATIN
NG AWA
ARENESSS IN EU
UROPE”
S MATERIA
SU
ALI RACCOLTTI DAL MINISSTERO DEI TRASPORTI
T
DELL’AUSTRIA DURANTTE IL SEMESSTRE DI PR
D
RESIDENZA
I CLIP PER LA SICUREZZA STRADALE E I BAMBINI / B
700001.mpg
Seat belts save lives. AT, 30”
700027.mpg
Let us keep to the speed limits. Child. FR, 30”
700074.mpg
It’s 30 [Mph] for a reason. UK, 30”
18 NOVEMBRE 2008 / 32
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
MAURIZIO COPPO
““CREATIN
NG AWA
ARENESSS IN EU
UROPE”
S MATERIA
SU
ALI RACCOLTTI DAL MINISSTERO DEI TRASPORTI
T
DELL’AUSTRIA DURANTTE IL SEMESSTRE DI PR
D
RESIDENZA
I CLIP PER LA SICUREZZA STRADALE E I BAMBINI / C
700037.mpg
Pay attention or pay the price
price. Attention
Attention. IE
IE, 45”
45
700068.mpg
Stop -> look -> listen -> live. UK, 20”
18 NOVEMBRE 2008 / 33
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA QUARTA CONFERENZA INTERMINISTERIALE DI VERONA
SULLA SICUREZZA STRADALE, ANNO 2006
LA CONFERENZA DI VERONA
LA QUARTA CONFERENZA DI VERONA
NEL 2003 IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI
TRASPORTI ITALIANO CONVOCA UNA
CON
CONFERENZA
N TRA I M
MINISTRI
N S EUROPEI
U O ((DELL’UNIONE
UN ON
EUROPEA E DELL’AREA EFTA) COMPETENTI IN
MATERIA DI SICUREZZA STRADALE E PRESENTA IL
PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE
DELL’ITALIA. LA CONFERENZA INDIVIDUA ALCUNI
PROBLEMI EMERGENTI DI SICUREZZA STRADALE E SI
CONCLUDE CON UN DOCUMENTO DI IMPEGNI
FIRMATO DAI MINISTRI EUROPEI.
LA CONFERENZA DI VERONA DEL 2006 È FOCALIZZATA
SU QUATTRO TEMI:
NEGLI ANNI SUCCESSIVI LA FORMULA DELLA
CONFERENZA SI STABILIZZA, DIVENTA LA SEDE DI
CONFRONTO E DIBATTITO SUI PRINCIPALI FATTORI
DI RISCHIO E SULLE PIÙ PROMETTENTI STRATEGIE DI
SICUREZZA STRADALE. LA PARTECIPAZIONE SI
ALLARGA AD ALTRI PAESI (FEDERAZIONE RUSSA E
STATI UNITI D’AMERICA)
D’AMERICA).
MAURIZIO COPPO
I
I.
LA MOBILITÀ DEI BAMBINI E LA CONSAPEVOCONSAPEVO
LEZZA DELLA SICUREZZA STRADALE;
II.
LA SICUREZZA PER I CONDUCENTI DI DUE RUOTE A
MOTORE;
III POLITICHE E PIANI DI SICUREZZA STRADALE
III.
STRADALE;
IV. L’INNOVAZIONE, NON SOLO TECNOLOGICA, NELLA
SICUREZZA STRADALE.
ACCANTO AI GRANDI TEMI DI GOVERNO DELLA
SICUREZZA STRADALE A SCALA NAZIONALE, LA
CONFERENZA SCEGLIE DI SVILUPPARE UN’AZIONE DI
PROMOZIONE DI ESPERIENZE CONCRETE, CON TEMPI DI
ATTUAZIONE BREVI, COSTI CONTENUTI E ALLA PORTATA
DI AMMINISTRAZIONI LOCALI DI MINUTE DIMENSIONI
DIMENSIONI.
18 NOVEMBRE 2008 / 34
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA QUARTA CONFERENZA INTERMINISTERIALE DI VERONA
SULLA SICUREZZA STRADALE, ANNO 2006
I Mi
Ministri
i t i dei
d i Trasporti
T
ti d
deii PPaesii M
Membri
bid
dell’Unione
ll’U i
europea, dei Paesi che stanno per accedere e di quelli
candidati a farlo, l’Islanda,la Norvegia e la Svizzera,
con la p
partecipazione
p
dei rappresentanti
pp
della
Federazione Russa e degli Stati Uniti d’America,
alla presenza del Signor Jacques Barrot, Vice Presidente
della Commissione europea, Commissario responsabile
della politica comunitaria dei trasporti,
trasporti
incontrandosi informalmente a Verona su iniziativa del
Signor Alessandro Bianchi, Ministro dei Trasporti della
Repubblica italiana, del Signor Cesare de Piccoli, Vice
Ministro dei Trasporti della Repubblica Italiana e della
Signora Susanna Huovinen, Ministro dei Trasporti e delle
Comunicazioni della Finlandia;
ognuno di loro responsabile della sicurezza stradale nel
proprio Paese;
consapevoli . . . [omissis] . . .
concordano:
d
...
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 35
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA QUARTA CONFERENZA INTERMINISTERIALE DI VERONA
SULLA SICUREZZA STRADALE, ANNO 2006
concordano:
sulla necessità di creare condizioni normative, amministrative ed economiche
che siano più favorevoli ad ampliare e innovare costantemente le politiche di
sicurezza
i
stradale
d l e per sviluppare
l
attività innovative nelle
ll situazioni di
d
sicurezza stradale più critiche;
nel promuovere la cooperazione internazionale nel campo della sicurezza
stradale attraverso lo scambio di buone pratiche e di approcci innovativi sulla
sicurezza stradale;
la Conferenza, in linea con i risultati del “Rapporto di medio termine”, centra
l’attenzione sui seguenti temi :
1. la mobilità dei bambini e la consapevolezza della sicurezza stradale;
2. la sicurezza degli utenti dei veicoli a due ruote a motore;
3. i Piani e le politiche di sicurezza stradale;
4. l’innovazione nella sicurezza stradale, comprese le nuove tecnologie.
al fine di trovare soluzioni per i problemi più critici, nei modi più efficaci e
segnala l’attenzione che deve essere destinata alle seguenti misure ...
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 36
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA QUARTA CONFERENZA INTERMINISTERIALE DI VERONA SULLA
SICUREZZA STRADALE, ANNO 2006
LA MOBILITÀ DEI BAMBINI E LA CONSAPEVOLEZZA DELLA SICUREZZA STRADALE
La conferenza centra l’attenzione sulla promozione di
una mobilità autonoma e sicura dei bambini
attraverso piani, linee guida e incentivi per le
autorità di governo regionali e locali e per le scuole,
finalizzati a:
1) garantire a tutti i cittadini più giovani il diritto di
acquisire consapevolezza sulla sicurezza
stradale e la possibilità di scegliere tra diverse
modalità di trasporto attraverso un’ampia
gamma di programmi di educazione che
coinvolgono
i l
ib
bambini,
bi i i genitori,
it i glili iinsegnantiti e
le autorità locali;
2) promuovere la realizzazione di Piani di
sicurezza stradale da parte degli istituti
scolastici, con la stretta collaborazione tra
scuola, genitori, autorità locali e comunità
locale;
3) stimolare politiche innovative regionali e locali e
Piani per la creazione di un ambiente urbano
MAURIZIO COPPO
4)
5)
6)
più sicuro e più favorevole alla mobilità dei
bambini, alla socializzazione e al gioco;
stimolare la partecipazione (condivisione di
responsabilità) dei decisori, dei tecnici, dei
docenti, dei genitori e dei bambini alla
definizione di Piani di sicurezza stradale urbani
e interventi focalizzati in modo specifico sui
bambini;
rafforzare e fornire supporto alle strutture
amministrative e alle iniziative di informazione,
di costruzione di una maggiore consapevolezza
e di addestramento professionale di soggetti
pubblici
bbli i e privati
i ti che
h possono partecipare
t i
a
progetti di miglioramento della sicurezza
dedicati alla mobilità autonoma e sicura dei
bambini;
sostenere lo sviluppo e la diffusione delle più
interessanti esperienze al fine di disseminare e
consolidare la conoscenza delle migliori pratiche
e creare una nuova cultura della sicurezza
stradale.
18 NOVEMBRE 2008 / 37
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA COMPETIZIONE EUROPEA PER MIGLIORARE LA SICUREZZA STRADALE DEI BAMBINI
I ministri della sicurezza stradale europei, su proposta del
gruppo di lavoro tecnico costituito dal Governo italiano,
dal Governo del Regno Unito (in quanto presidenza di
turno) e della Commissione europea (direzione della
sicurezza stradale della DG TREN) stabiliscono che:
L’azione promozionale avrebbe assunto il carattere di
una competizione paneuropea riservata a regioni e
amministrazioni locali ;
Ci sarebbe stata una selezione delle tre migliori
esperienze;
La valutazione sarebbe stata gestita dalla Comissione
europea attraverso la struttura tecnica attivata per
valutare le proposte del “roasd safety charter”, in
modo da garantire la massima trasparenza ed
equanimità;
equanimità
Ogni paese avrebbe costituito un “focal point” a
supporto della partecipazione e dello sviluppo delle
proposte.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 38
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
FINALITÀ
LA COMPETIZIONE DI VERONA È MOTIVATA DA TRE RAGIONI PRINCIPALI
La possibilità di abbassare il numero di morti e feriti tra i cittadini più
giovani.
L opportunità di rafforzare la capacità dei bambini di diventare utenti della
L’opportunità
strada autonomi e sicuri e di essere consapevoli dei rischi stradali prima
di diventare conducenti di motorini, motocicli, automobili, al fine di abbassare
il tasso di mortalità degli adolescenti e dei giovani adulti;
La possibilità di coinvolgere l’intera comunità locale nella costruzione di un
ambiente urbano coerente con il livello di sicurezza necessario per consentire
una mobilità autonoma dei bambini. Questo implica una efficace e concreta
gli uffici tecnici municipali,
p , la p
polizia locale,, la scuola,, le
collaborazione tra g
associazioni dei genitori, etc. per aumentare gli standard di sicurezza in
alcune zone urbane e su alcune strade.
Sotto questo profilo, costruire una mobilità autonoma e sicura diventa UNA PALESTRA
NON SOLO PER I BAMBINI MA, ANCOR PIÙ,
Ù PER GLI ADULTI CHIAMATI A IMMAGINARE,
COLLABORARE, REALIZZARE SPECIFICI MIGLIORAMENTI DELLA SICUREZZA STRADALE DEL
LORO AMBIENTE/TERRITORIO.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 39
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA COMPETIZIONE EUROPEA PER MIGLIORARE LA SICUREZZA STRADALE DEI BAMBINI
SEI CRITERI DI RIFERIMENTO
MAURIZIO COPPO
1)
La soluzione al problema del miglioramento della sicurezza stradale dei bambini non
sta nel ridurre o eliminare la gestione autonoma della mobilità dei bambini ma nel
migliorarne
i li
la
l loro
l
consapevolezza
l
dei
d i rischi
i hi stradali
d li e la
l loro
l
capacità
i à di adottare
d
comportamenti adeguati. Nel lungo periodo, i bambini che avranno appreso questi
comportamenti e questi valori svilupperanno un diverso atteggiamento nei confronti
della mobilità.
2)
L’obiettivo è quello di rendere più sicura la mobilità dei bambini su determinati
percorsi, con l’intento di creare un “percorso formativo” completo e atto a costruire
gradualmente una mobilità autonoma e sicura per la popolazione più giovane.
3)
La maggior parte delle azioni necessarie possono essere attivate a livello locale, con
piccoli interventi e modeste risorse. Il requisito più impegnativo per avviare un
progetto pilota sui percorsi autonomi casa-scuola è capacità di suscitare una
p
attiva tra uffici tecnici comunali,, scuola,, polizia
p
locale,, amministra-tori,,
cooperazione
genitori e studenti per decidere:
o dove realizzare i percorsi sicuri;
o come assicurare i voluti livelli di sicurezza;
o che tipo
p e livello di controlli esercitare sui bambini.
18 NOVEMBRE 2008 / 40
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA COMPETIZIONE EUROPEA PER MIGLIORARE LA SICUREZZA STRADALE DEI BAMBINI
SEI CRITERI DI RIFERIMENTO
MAURIZIO COPPO
4)
È il momento di compiere un salto qualitativo: occorre immaginare parti di
città le cui strade siano pensate e gestite non solo per i veicoli a motore;
occorre ristabilire
b l un piùù corretto equilibrio
ilib i tra utenze motorizzate
i
e
utenze non motorizzate in determinate strade (in particolare quelle
utilizzate dai bambini) e curare gli aspetti qualitativi e ambientali di
queste strade. Le priorità tra veicoli e pedoni, in questo specifico ambito,
d
devono
essere riviste.
i i
5)
Occorre concretizzare queste idee con il supporto di una efficace
collaborazione tra uffici tecnici municipali, le forze di polizia locale, le
scuole le associazioni dei genitori
scuole,
genitori, etc
etc.
6)
In questa logica la costruzione di una mobilità sicura ed autonoma per i
bambini diventa una palestra di formazione non soltanto per i bambini
più, per
p gli
g adulti chiamati ad immaginarla,
g
a
stessi ma, ancor p
cooperare e a realizzarla, apportando miglioramenti specifici alla
sicurezza stradale in parti limitate ma significative della propria città.
18 NOVEMBRE 2008 / 41
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CARATTERI FONDAMENTALI DI UN PROGETTO PILOTA / A
MAURIZIO COPPO
a)
Individuazione
d dua o e di
d massima
ass a di
d un
u sistema
s s e a di
d percorsi
pe co s p
protetti
o e o, p
piùù ge
generalmente,
e a e e, d
di
percorsi che possano essere resi più sicuri, attraverso interventi di regolamentazione del
traffico e/o di riorganizzazione della rete stradale, in modo da eliminare tutte le condizioni
di rischio per la mobilità dei bambini (per esempio nei percorsi casa-scuola) secondo le
p
di mobilità delle diverse fasce di età.
capacità
b)
Definizione delle misure di assistenza, protezione e controllo da parte della polizia locale
o di altri soggetti che, attraverso accordi volontari, assumano formalmente l’impegno a fornire
un’adeguata assistenza agli utilizzatori dei percorsi protetti.
c)
Informazione e sensibilizzazione dei genitori e degli altri soggetti coinvolti nella
costruzione di una mobilità sicura ed autonoma dei bambini nelle. Verifica del progetto
generale. Raccolta delle adesioni.
d)
Progettazione tecnica e realizzazione degli interventi sulle strade interessate.
e)
Analisi di sicurezza ai percorsi così realizzati – con riguardo alla mobilità dei bambini - e
certificazione formale dei livelli di sicurezza del percorso per la mobilità dei bambini,
specificando le eventuali condizioni restrittive e le prescrizioni (supporti delle forze di polizia,
nuove regolamentazioni del traffico, etc.). Senza questa verifica (che non può essere fatta
dallo stesso soggetto che ha progettato o realizzato gli interventi sulla rete stradale o che
gestisce questa specifica mobilità), i percorsi non possono essere considerati protetti.
18 NOVEMBRE 2008 / 42
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CARATTERI FONDAMENTALI DI UN PROGETTO PILOTA / B
MAURIZIO COPPO
f)
Formazione e addestramento dei soggetti che hanno sottoscritto gli accordi volontari, per
l’assistenza all’uso dei percorsi protetti, in modo da essere certi che saranno in grado di
assicurare un’assistenza qualificata per fronteggiare ogni eventuale situazione imprevista.
g)
Seconda fase di informazione, sensibilizzazione dei genitori, riguardante le modalità
d’uso dei percorsi protetti per la sicurezza e l’autonomia della mobilità dei bambini, le
forme di collaborazione con i soggetti competenti e le modalità per contattarli in merito ai
possibili difetti o agli eventuali potenziali miglioramenti (a questo punto si tratta di “istruzioni
istruzioni
per l’uso”.
h)
Avvio del progetto per la costruzione della mobilità autonoma e sicura dei bambini e
monitoraggio - da parte dell’Amministrazione locale – del funzionamento e dei risultati
ottenuti.
i)
Verifica ciclica del funzionamento del progetto e dei risultati ottenuti. Identificazione dei
potenziali miglioramenti per l’implementazione dei progetti medesimi.
18 NOVEMBRE 2008 / 43
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
MONITORAGGIO, VERIFICA, INTERVENTO E OBIETTIVI “NASCOSTI”
È necessario costituire una struttura tecnica in grado di assicurare:
il controllo costante degli standard di sicurezza;
l’attivazione tempestiva di procedure di intervento e supporto;
la gestione dei percorsi protetti e della mobilità infantile;
Il monitoraggio e la verifica;
gli eventuali interventi correttivi o di rafforzamento.
Un altro aspetto fondamentale è quello di controllare come la realizzazione e la
gestione dei percorsi protetti incida sull
sull’atteggiamento
atteggiamento nei confronti della
sicurezza stradale da parte:
dei bambini e degli adolescenti,
dei genitori,
delle figure “tecniche”
tecniche e politiche coinvolte (tecnici dell’amministrazione
dell amministrazione locale e
decisori politici, insegnanti, forze di polizia, etc.).
Questa parte di monitoraggio assume un rilievo fondamentale in relazione al fatto
che
h il progetto per la costruzione di una mobilità autonoma e sicura dei
bambini è inteso come azione destinata a modificare atteggiamenti,
comportamenti e sistemi di valori non solo nei bambini ma anche
degli adulti.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 44
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL CONCORSO
PARTECIPANTI
Comuni, Province, Regioni.
Altri soggetti, in partenariato con Comuni, Province e Regioni.
La numerosità e completezza dei soggetti coinvolti costituisce fattore di merito.
AMMISSIONE
Presentazione della proposta entro i termini
Soggetti dell’intervento: popolazione con meno di 15 anni di età
Descrizione delle condizioni di iniziali (ante intervento)
Descrizione dei principali indicatori di sicurezza stradale
Obiettivi specifici del progetto
Sistema di monitoraggio (indicatori, parametri, soggetti che effettuano il
monitoraggio)
CRITERI DI VALUTAIZONE
Innovazione
Natura e caratteristiche degli obiettivi
Visibilità del progetto e modalità di comunicazione e diffusione del progetto
Impegno e coinvolgimento dei soggetti che possono contribuire a migliorare la
sicurezza stradale
Chiarezza della domanda
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 45
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
I RISULTATI
21 proposte hanno raggiunto meno
della metà del punteggio massimo;
11 proposte si collocano tra la metà
e i 2/3 del punteggio massimo;
4 proposte (elaborate dai Comuni di
Bolzano e Cesenatico in Italia, dalla
Regione di Offenbach, Germania e
dal Municipio di Tampere hanno
raggiunto tra i 2/3 e l’80% del
punteggio massimo;
3 proposte,
t elaborate
l b t dal
d l Comune
C
di
Verona, dalla Provincia del Noord Brabant, Olanda e dal Comune di
Reggio Emilia hanno raggiunto più
d ll’80% del
dell’80%
d l punteggio
t
i massimo
i
teorico e sono state considerate le
proposte vincenti.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 46
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
I RISULTATI
PUNTEGGIO DELLE PROPOSTE
100
94
87
90
82
78
80
72
69
6766
6564
62
70
575756
55
515150
48
45
4342
4141
3938
3736
35
3231
3030
60
50
40
30
2323
20
8
10
000
0
1
3
MAURIZIO COPPO
5
7
9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39
18 NOVEMBRE 2008 / 47
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA RICERCA
Programmi e misure adottate in 25 paesi dell’unione, individuazione delle migliori prassi di
educazione stradale. La ricerca è costituita da: un rapporto di sintesi sulle best practices; 25
pp
nazionali;; 193
93 schede relative ad altrettante iniziative nel campo
p dell’educazione alla
rapporti
sicurezza stradale. Le conclusioni alla quali giunge la ricerca sono state assunte come riferimento
dalla commissione europea – DG TREN per lo sviluppo e il miglioramento dei programmi di
educazione alla sicurezza stradale nei paesi membri.
Nelle diverse iniziative proposte come riferimento da rose 25
25, si evidenziano una serie di
condizioni e di elementi strutturali che caratterizzano le iniziative di maggior successo:
l’articolazione delle attività formative per fasce di età;
la continuità e la rilevanza delle stesse attività;
la promozione di modelli di comportamento coerenti con i valori proposti dalle attività di
formazione;
la partecipazione di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’esercizio di
una mobilità
bili à sicura
i
e sostenibile
ibil proposta aglili studenti;
d i
la determinazione di obiettivi specifici per ciascuna attività e il monitoraggio dei risultati;
la valutazione dei risultati conseguiti, l’individuazione delle migliori prassi e la loro
promozione
promozione.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 48
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / A
Slovenia - azione “Bambini in auto” - attività informative per i genitori
relativamente all
all’uso
uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di sicurezza
per i bambini con successive azioni di controllo della polizia che
verificano l’effettiva adozione di tali sistemi.
Belgio – azioni per l’ “Uso sicuro dei ciclomotori” - attività informative
seguite da attività di controllo.
La Polizia fornisce informazioni agli alunni della scuola secondaria che
hanno superato i 16
6 anni relativamente agli obblighi e le responsabilità
sociali legati all’uso dei motorini. Le comunicazioni riguardano
soprattutto gli aspetti legati alla velocità.
A seguito delle comunicazioni della Polizia, gli studenti hanno una
p p
per riportare
p
i loro motorini entro i limiti legali.
g Dopo
p
settimana di tempo
questo periodo cominciano le attività di controllo con l’applicazione di
sanzioni e, in casi estremi di violazione, la confisca dei veicoli.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 49
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / B
In alcuni Paesi (Germania, Austria ed altri) è abbastanza diffusa la prassi di
g
seminari tra esperti
p
di sicurezza stradale e docenti su temi specifici
p
organizzare
che richiedono conoscenze o schemi di valutazione particolari.
L’obiettivo è di fornire ai docenti un quadro conoscitivo adeguato, schemi e
parametri di valutazione specifici,
p
p
, riferimenti per
p l’organizzazione
g
dei corsi,, etc.
Queste iniziative si inquadrano nell’attività di formazione dei docenti e
nella raccolta di dati e informazioni.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 50
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / C
Belgio, Germania, Austria, Regno Unito, Danimarca –
corsi finalizzati a incentivare i ragazzi più grandi ad assumere la
responsabilità di tutelare la sicurezza stradale di quelli più piccoli.
Iniziative circoscritte agli immediati dintorni della scuola, alle fermate
degli autobus che servono la popolazione scolastica.
In un caso è stato affidato agli adolescenti uno spazio di
informazione/sensibilizzazione dedicato ai ragazzi più giovani. In tutti i casi, i
ragazzi hanno risposto molto bene alla responsabilizzazione e hanno assunto
comportamenti ed atteggiamenti molto più coerenti con i valori della sicurezza
e della sostenibilità.
Resta da segnalare che in tutti questi casi il gruppo di
adolescenti è stato individuato e gestito da personale docente adeguatamente
addestrato nella materia della sicurezza stradale e l’iniziativa si è svolta in
contesti molto controllati dove la continuità e la rilevanza della formazione alla
mobilità sicura e sostenibile era assicurata da tempo.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 51
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / D
Germania, per raggiungere un più sicuro e conveniente livello di sicurezza nel
t
trasporto
t pubblico,
bbli glili alunni
l i più
iù anziani,
i i ttra i 13 e i 18 anni,i vengono assuntiti
come vigilanti – le cosiddette “bus guards” – a protezione degli alunni più
giovani.
Per fare
P
f
questo,
t le
l future
f t
“b guards”
“bus
d ” devono
d
frequentare
f
t
un corso base
b
di seii
giorni che li mette in grado di risolvere gli eventuali problemi. Vengono
preparati, cioè, ad identificare i conflitti e a risolvere le situazioni critiche più
frequenti.
Durante il servizio di scorta, indossano divise speciali, con gilé e cappelli da
baseball che li identificano nel loro ruolo.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 52
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / E
Austria - “Azione Canguro”
un gruppo di espertiti visita
i it asili
ili e scuole
l per di
dimostrare
t
aii b
bambini
bi i glili effetti
ff tti
dell’uso dei sistemi di sicurezza in auto.
Per questo, utilizzano un pupazzo più grande che rappresenta il canguro
mamma nella
ll cuii ttasca, come simulazione
i l i
d
delle
ll cinture
i t
di sicurezza,
i
viene
i
protetto il piccolo canguro. Durante la visita, i bambini ascoltano la storia del
piccolo canguro, che è ben protetto nella tasca della sua mamma, ma che
invece si ferisce quando vuole passare a sedere fra le sue braccia. I bambini
ricevono
i
adesivi
d i i e materiali
t i li iinformativi
f
ti i di vario
i titipo che
h mostrano
t
aii genitori
it i
quando tornano a casa.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 53
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / F
L’obiettivo principale del progetto, nei Paesi Bassi, è quello di avere un genitore in ogni
scuola primaria (i cosiddetti “traffic
traffic parents
parents”)) in rappresentanza tutti i genitori e come
intermediario tra la scuola e le famiglie.
I “Traffic Parents” acquisiscono conoscenze sulla sicurezza stradale e portano avanti
progetti analizzano la qualità dei percorsi casa-scuola con gli alunni,
progetti,
alunni conducono studi sul
traffico, organizzano campagne informative per i genitori.
A supporto del progetto è stato costruito anche un sito web.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 54
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / G
Danimarca, “test dei pedoni”.
In un predeterminato periodo,
periodo la classe guidata da un insegnante e da un genitore viene
condotta a percorrere a piedi il percorso abituale casa-scuola di ciascun alunno, fino a
raggiungerne l’abitazione dove il gruppo viene accolto in casa oppure lascia un manifesto
sulla porta per poi continuare il tragitto.
In una giornata, la classe può visitare fino a cinque o sei abitazioni.
Prima e durante il percorso, gli alunni discutono dell’ambiente
stradale, del traffico, di come muoversi in maniera sicura, a cosa
porre attenzione e così via.
via
Alla fine del periodo, la classe viene sottoposta ad un piccolo esame. Un membro della
Polizia incontra la classe nella fase di preparazione oppure nel giorno dell’esame. Dopo
questo addestramento,
addestramento i ragazzi possono chiedere di percorrere brevi distanze ed
attraversamenti in coppia, non più in gruppo, sotto il controllo dei poliziotti o dei genitori.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 55
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / H
Repubblica Ceca, Ungheria, Austria, Repubblica Slovacca - azione “Apple-Lemon”.
La Polizia misura la velocità dei veicoli e poi, in certi casi, li ferma.
In base alla velocità dei veicoli, i ragazzi conferiscono al conducente,
in caso di guida entro i limiti, una “mela”, come simbolo di guida
sicura oppure,
sicura,
oppure in caso di superamento dei limiti,
limiti un “limone”
limone ,
a testimonianza di una guida troppo veloce.
L’azione tende ad influire sui comportamenti di guida e stimola i ragazzi a riflettere sui
loro stessi comportamenti.
comportamenti
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 56
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
ESEMPI DI AZIONI FORMATIVE SEGNALATE IN ROSE 25 / I
Germania - “Junior Road Safety School”
i bambini si recano in un
un’area
area protetta che simula ll’ambiente
ambiente stradale,
stradale senza i reali pericoli
del traffico.
Uno dei grandi fattori di successo di questa azione è dato
dalla significativa durata delle esercitazioni pratiche;
le attività comprendono otto visite, ciascuna di due ore.
Inoltre sono previste diverse ore di lezioni teoriche.
Un ulteriore fattore di successo è dato dal coinvolgimento degli agenti di polizia che
vengono ingaggiati nell’ambito delle Junior Road Safety Schools in luogo o a supporto
degli istruttori. A conclusione sono previste esercitazioni pratiche su strada.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 57
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
TRE PROGETTI NOTEVOLI DELLA COMPETIZIONE
EUROPEA PROMOSSA DALLA CONFERENZA DI VERONA
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 58
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
PROPONENTE
Comune di Verona (260.000 abitanti; 35.600 giovani sotto i 15 anni)
ALTRI PARTECIPANTI
11 partecipanti: Regione Veneto, Provincia di Verona, Centro Servizi Amministrativi
(pubblica istruzione), Unità locale socio
socio-sanitaria,
sanitaria, Università di Verona, Polizia di Stato,
Carabinieri, Protezione civile e associazioni volontarie, Stampa e televisione locale, AMT
e APT (trasporto pubblico locale) e Taxi, Associazione Industriali
STATO DELLA SICUREZZA STRADALE
16 morti e 2000 feriti in generale
191 feriti tra i minori e, tra questi, 7 feriti gravi
INTERVENTO DIRETTO
15.000 giovani di età compresa tra 7 e 15 anni
ANTECEDENTI (segue)
Anno 1998: azione formativa per un piano della mobilità della popolazione in età
scolare a cura della polizia locale. Individuazione e controllo da parte della polizia
locale dei punti pericolosi dei principali percorsi casa-scuola. Istituzione del “Vigile dei
bambini” per assistere la mobilità infantile di prossimità.
Anno 2000: progetto “Vado a scuola da solo” per migliorare l’autonomia dei bambini
(messa in sicurezza della rete stradale per un raggio di 300 ml dalla scuola ed
educazione)
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 59
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
ANTECEDENTI (seguito)
Anno 2003: diversi servizi di “Pedibus”, con i Servizi Culturali del Comune e la FIAB
Anno 2004: partecipazione al programma internazionale “The Children’s City” ,
costituzione del Laboratorio, indagine sulla mobilità infantile e sui percorsi casascuola (emerge che solo il 25% dei bambini va a scuola da solo)
Anno 2004: Individuazione fattori critici sui percorsi per le 69 scuole elementari di
Verona e utilizzazione dei dati per definire una rete di percorsi sicuri utilizzabili a
qualunque età (anche dai bambini). Azione reiterata e affinata nel 2006.
TTriennio
i i 2003
2003-2005:
2005 seii settori
tt i ttecnici
i i (d
(decentramento,
t
t M
Mobilità,
bilità Educazione,
Ed
i
LLavorii
Pubblici, Strade e giardini, Servizio biciclette) e la FIAB, nell’ambito del Piano
“Vado a scuola da solo”, svolgono un’azione formativa per docenti, funzionari
pubblici e polizia locale e guidano un’esercitazione dei bambini “Misuriamo il
traffico” p
per favorire la consapevolezza
p
sulla mobilità urbana e sui problemi
p
del
traffico dei bambini. Aumento dei servizi di pedibus (400 bambini).
2004-2005: Programma “Io senza la mia macchina” per favorire la mobilità non
motorizzata e il trasporto pubblico.
2002-2006:
2002 2006: 60 interventi infrastrutturali per la messa in sicurezza di altrettanti
punti critici nei percorsi casa-scuola. Supporti cartografici e suggerimenti su internet
per assistere i genitori a gestire lo sviluppo di una mobilità infantile sicura.
Modificazione del PUT di Verona per accogliere le indicazioni basate sulle
esperienze
di mobilità infantile.
p
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 60
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
OBIETTIVI (generale)
(g
)
Garantire le condizioni per una mobilità autonoma della popolazione tra 7 e 15
anni.
Garantire una mobilità non motorizzata sicura e confortevole a tutti i cittadini di
Verona: “... se i bambini possono muoversi liberamente, tutti gli altri possono fare lo
stesso.”
Migliorare la qualità della vita dei cittadini di Verona. Costruire una rete completa
di percorsi per la mobilità non motorizzata. Creare le condizioni per una nuova fase
della mobilità urbana, senza un uso improprio della mobilità su veicoli a motore.
OBIETTIVI (dettaglio)
Creare una rete di almeno due percorsi sicuri per quartiere, informare la
popolazione sui nuovi percorsi pedonali/ciclabili, rinnovare la segnaletica, usare
forme e colori per consentire un’identificazione
un identificazione agevole di tutta la rete
Programma di controllo-repressione per garantire la sicurezza della rete
Rendere consapevoli della nuova rete e dei suoi vantaggi il 50% dei cittadini in
generale e l’80% della popolazione obiettivo (tra 7 e 15 anni) fare in modo che
p
almeno il 50% della p
popolazione
scolare p
possa muoversi autonomamente all’interno
del proprio quartiere (si tratta di 7.500 ragazzi)
5 ore di TV locale e 5 ore di radio locale e almeno un articolo al mese sui
quotidiani locali di informazione/promozione della rete sicura e della mobilità non
motorizzata
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18 NOVEMBRE 2008 / 61
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
OBIETTIVI (dettaglio) seguito
Trovare la soluzione per la messa in sicurezza di almeno un punto critico per ogni
percorso (2 percorsi per ciascuno dei 26 quartieri, per un totale di 52 percorsi) e
monitorare l’efficacia degli interventi.
Addestrare 60 vigili ogni anno a gestire la rete sicura; addestrare almeno 60 vigili
d bambini
b b ogni anno; educare
d
l
00 adulti
d l a collaborare
ll b
ll della
d ll
dei
almeno
100
all controllo
rete sicura (operatori di esercizi pubblici in prossimità della rete sicura) e i 2/3 dei
conducenti professionali del TPL e dei Taxi.
Assicurare almeno 1 pedibus per scuola (69 scuole con bambini in età di pedibus)
R li
Realizzare
almeno
l
un corso per studenti
d ied
docentii sulle
ll strade
d sicure
i
per ognii scuola.
l
Creare un rapporto annuale sullo stato di attuazione del progetto e sui risultatti
conseguiti
Integrare i dati nel sistema informativo territoriale integrato del Comune di Verona
Creare il Consiglio dei bambini
Organizzare un incontro trimestrale del Laboratorio per analizzare e valutare
l’attuazione del programma
MISURE E INTERVENTI ATTUATIVI
Attribuzione del compito di verifica, indirizzo e coordinamento al Laboratorio della
Città dei Bambini
Messa in sicurezza di percorsi urbani, basati sulla rilevazione dei percorsi casa
scuola realizzata negli anni precedenti.
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18 NOVEMBRE 2008 / 62
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
MISURE E INTERVENTI ATTUATIVI (seguito)
Estensione dei percorsi sicuri ad altri soggetti/finalità.
/
Inserimento della rete di
strade sicure nel Sistema Informativo Territoriale del Comune di Verona.
Redazione di un manuale di comportamento per i gestori del progetto.
Predisposizione di un piano di controlli con un programma attuativo settimanale al
f di
d tenere sotto costante controlli
ll i comportamenti dei
d diversi
d
ll
fine
tipi d
di utenti d
della
strada
Informazione e sensibilizzazione sugli obiettivi e i vantaggi del progetto attraverso i
media locali
C
Campagna
di iinformazione
f
i
d
dedicata
di
iin modo
d specifico
ifi aglili iinsegnantii con almeno
l
un
incontro per ogni scuola e la preparazione di almeno 150 insegnanti
Un incontro ogni anno per ogni quartiere al fine di sensibilizzare i genitori e gli
adulti sulla mobilità infantile
I t
Interventi
ti per migliorare
i li
l’l’arredo
d urbano
b
d
della
ll rete
t di strade
t d sicure
i
Rafforzamento dell’educazione dei giovani al fine di consentire un più ampio e
agevole sviluppo della loro mobilità autonoma
Formazione di soggetti della polizia locale, dei vigili dei bambini e di altre forze di
controllo/prevenzione,
indicazione
controllo/pre en ione seguendo
seg endo le indica
ione del manuale
man ale di cui
c i sopra.
sopra
Formazione dei conducenti professionali
Organizzazione di incontri con i genitori sull’utilizzazione dei percorsi sicuri
Monitoraggio sull’attuazione da parte del Laboratorio
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18 NOVEMBRE 2008 / 63
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
INDICATORI DI PRESTAZIONE, RIFERIMENTI E MONITORAGGIO
Il Comune di Verona punta a realizzare almeno il 70%
% delle misure indicate nei
primi 18 mesi di attuazione. Per la realizzazione delle verifiche saranno utilizzati i
servizi del SIT. I dati di monitoraggio proverranno da tutti i soggetti attuatori/gestori.
I di
i
Indicatori
– Estesa delle strade messe in sicurezza secondo gli standard assunti
– Quota di popolazione servita (tra quella residente a non oltre 100 ml dalla
strada sicura)
– Numero di incidenti
– Costi sociali
– Quota di utilizzatori (distinti per età) rispetto alla popolazione servita
– Ore lavorate dai p
poliziotti di quartiere
q
– Numero di multe per quartiere
– Numero di multe per quartiere, relative alle strade sicure
– Ore di corso somministrate agli studenti, per fascia di età
– Numero di incontri
– Quota di spostamenti dei giovani (7-15 anni) sulle strade sicure rispetto agli
spostamenti dei giovani nel complesso
– Articoli e trasmissioni che trattano del tema
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 64
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
Indicatori (segue)
– Sondaggio
S d
i sull’accettazione
ll’
tt i
d
dell’iniziativa
ll’i i i ti
– Numero di interventi realizzati
– Costo medio per intervento
– Numero di incidenti prima e dopo dell’intervento
– Costo sociale prima e dopo l’intervento
– Atti amministrativi a favore dell’attuazione del programma
– Popolazione che ha seguito i corsi di informazione /sensibilizzazione sulla
popolazione nel complesso
– Quota di cittadini che concordano sull’iniziativa
– Servizi di pedibus organizzati
– Eventi riguardanti la materia
– Visitatori annui del sito dedicato alle strade sicure
– Numero di riunioni del Consiglio dei bambini
ALTRI ASPETTI (innovazione, rilevanza, originalità)
Il Laboratorio e il Sistema Informativo Territoriale sono le strutture che sollecitano,
forniscono supporto e verificano la concertazione/partenariato
Il progetto tende a ribaltare alcune priorità consolidate e a porre al centro i diritti
dei bambini e di altre figure sociali a muoversi e a sviluppare la propria autonomia
Misure tecnicamente semplici ma di profondo impatto culturale
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 65
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI VERONA
ALTRI ASPETTI (innovazione, rilevanza, originalità) (segue)
Il modo di far cooperare i diversi Centri di Responsabilità del Comune di Verona
sono innovativi
Il manuale dei comportamenti che dovranno essere tenuti dai gestori/realizzatori
del progetto, elaborato e condiviso da Prefettura, Polizia di Stato, Carabinieri,
Centri di Responsabilità equivale ad un protocollo di concertazione.
COSTI
L’approvvigionamento
pp
g
finanziario è fornito dal bilancio ordinario,, con particolare
p
ma
non esclusivo riferimento ai capitoli dedicati alla manutenzione stradale
Vengono sommate le risorse di diversi capitoli. La destinazione dell’aggregato
finanziario è progettata in modo concertato
La durata del Piano e di 3 anni
Il costo complessivo viene stimato in 4,2 milioni di Euro (1,4 M€/y) suddivisi in:
Risorse umane:
30%
Lavori sulla rete
60%
Interventi informativi e di sensibilizzazione
10%
25.000 ore/uomo
Investimento procapite:
5,3 €/pop
Costo sociale procapite:
550 €/pop
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 66
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI REGGIO EMILIA
PROPONENTE
Comune di Reggio Emilia (160.000 abitanti; 24.600 giovani sotto i 15 anni)
ALTRI PARTECIPANTI
9 partecipanti: Consulta della Mobilità, Consulta scolastica; Scuola primaria Matilde
di Canossa; FIAB; Polizia comunale; associazione dei genitori della scuola Matilde
di Canossa; Dipartimenti 1, 4 e 5;
DURATA DEL PROGETTO
12 mesi
STATO DELLA SICUREZZA STRADALE
32 morti e 2.300 feriti in generale
INTERVENTO DIRETTO
70 giovani di età compresa tra 6 e 10 anni
SITUAZIONE
La scuola Matilde di Canossa è stata momentaneamente spostata per lavori di
manutenzione dello
diventati più llunghi,
d ll stabile.
b l I percorsi casa scuola
l sono d
h ill
traffico è aumentato, i ciclisti devono affrontare maggiori rischi.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 67
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI REGGIO EMILIA
OBIETTIVI (generale)
(g
)
Educare alla mobilità sostenibile
Ridurre la congestione del traffico nei periodi di picco
Migliorare la qualità dell’aria
Rendere la zona della scuola più vivibile e sicura
Stimolare la mobilità autonoma dei bambini
OBIETTIVI (dettaglio)
Educare all’uso della bicicletta
Evidenziare gli aspetti positivi della mobilità non motorizzata (attività fisica)
Sviluppare la mobilità indipendente e renderla sicura
Sviluppare abilità manuali dei bambini
Riorganizzare ll’area
area di parcheggio delle biciclette della scuola
Aumentare il numero di bambini che usa piste ciclabili sicure nei percorsi casa-scuola
Prima fase: raggiungere il 15% di adesioni al Bici Bus (30 adesioni rispetto ai 190
bambini trasferiti)
Seconda fase: raggiungere il 35% di adesioni al Bici Bus (70 adesioni su 190
bambini).
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 68
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI REGGIO EMILIA
MISURE E INTERVENTI ATTUATIVI
Gli alunni che aderiscono al progetto formeranno un convoglio di ciclisti (Bici
Bus) accompagnato da volontari (genitori, insegnanti, membri della FIAB,
volontari del quartiere)
Sarà costituito un percorso sicure per biciclette e pedoni, con nuova
segnaletica, punti di raccolta e assistenza della polizia locale nei punti di
maggiore complessità
Le “fermate” del Bici Bus saranno ben segnalate e recheranno indicazioni sui
tempi di percorrenza per arrivare alla scuola
Gli studenti arriveranno alle fermate con la propria bicicletta e attenderanno
per unirsi ad un convoglio Bici Bus per andare a scuola; l’opposto al ritorno a
casa
L’area di parcheggio delle bici avrà una sezione riservata agli
utenti/componenti del Bici Bus e sarà sorvegliata
Ai componenti del Bici Bus sarà fornito un casco e giubbetti colorati e riflettenti
Ogni classe svilupperà degli workshop sulla mobilità sicura e sostenibile, su
come usare in sicurezza la bicicletta, sul Bici Bus
Saranno svolti corsi di formazione per gli accompagnatori
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 69
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI REGGIO EMILIA
INDICATORI DI PRESTAZIONE, RIFERIMENTI E MONITORAGGIO
Numero di scolari che aderiranno al Bici Bus
Numero di scolari che utilizzeranno lo scuolabus
Numero di scolari coinvolti nelle attività formative
Indicatori
Questionario somministrato alle famiglie per esaminare il grado di soddisfazione e
per misurare i cambiamenti di scelte di mobilità
p
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 70
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI REGGIO EMILIA
ALTRI ASPETTI (innovazione, rilevanza, originalità)
Le famiglie vengono informate direttamente ed invitate a partecipare ad incontri
pomeridiani di illustrazione del progetto e dei suoi vantaggi. Illustrazione del
progetto sul sito internet del Comune. Lettere alle famiglie. Comunicati stampa.
Opuscoli.
Il progetto tende a modificare abitudini consolidate (usare l’automobile per
qualsiasi spostamento) e, soprattutto, usare l’automobile per accompagnare i
bambini a scuola come forma di protezione del bambino dai rischi del traffico
È stato costituito un team di gestione e coordinamento con il compito di assicurare la
piena ed efficace cooperazione di tutte le componenti
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 71
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI REGGIO EMILIA
COSTI
La maggior parte dei costi non sono quantificati perché assumono la forma di
impegno di personale dell’Amministrazione comunale o di altri organismi che
partecipano ala definizione e attuazione del progetto.
Anche l’azione di informazione e formazione viene sostenuta direttamente
dall’Amministrazione comunale
Spese vive per la manutenzione delle biciclette e per la segnaletica: € 25.000
I kit ((casco e giubbetti
g
) per
p il Bici Bus è fornito dalla Provincia di Reggio
gg Emilia
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 72
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
PROPONENTE
Comune di Finale Emilia (15.400 abitanti; 2.100 giovani sotto i 15 anni)
ALTRI PARTECIPANTI
10 partecipanti: Regione; Consiglio comunale; Sistema scolastico; Polizia municipale;
Consulta degli insegnanti e dei genitori; Associazioni volontarie; Associazioni dei
commercianti; Proprietari dei negozi; Istituti di credito e principali imprese del
comune; Unione dei comuni settentrionali.
DENOMINAZIONE DEL PROGETTO
“Cappuccetti gialli vanno a piedi” (riferimento alla favola di
cappuccetto rosso e al fatto che i bambini per essere ben visibili
avranno mantelline, magliette, zaini, giubbetti, etc. giallo vivo)
DURATA DEL PROGETTO
24 mesi
STATO DELLA SICUREZZA STRADALE
2 morti e 54 feriti in generale
INTERVENTO DIRETTO
1.164 g
giovani di età compresa
p
tra 5 e 15 anni
SITUAZIONE
Forte congestione del traffico dovuta all’inadeguatezza della rete stradale
esistente. La città è attraversata da una strada provinciale con elevati volumi di
traffico e con elevati indici di incidentalità.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 73
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
OBIETTIVI (generale)
Il progetto riguarda l’intera
l intera città perché le strade e le piazze sono di tutti e
debbono poter essere usate da ognuno.
La comunità di Finale Emilia vuole compiere un primo passo verso un differente
stile di mobilità.
La qualità della vita si può riconoscere dalla possibilità dei bambini di giocare,
giocare
passeggiare, andare in bicicletta da soli.
Costruire un tessuto di relazioni dirette (non mediate dai genitori) e
sicure tra bambini e la comunità locale e gli spazi urbani. Questa
condizione esisteva a Finale Emilia fino a venti anni addietro e la si vuole
ricostruire, tenendo conto delle nuove condizioni.
OBIETTIVI (dettaglio) segue
Obiettivi relativi alla rete stradale
Moderazione del traffico
Riorganizzazione della rete stradale (riduzione delle carreggiate,
costruzione di piste ciclabili separate, etc.)
Pedonalizzazione di alcune zone in prossimità dei percorsi casa
casa-scuola
scuola
Creazione di una rete continua e completa di percorsi protetti per la
mobilità non motorizzata
Riorganizzazione delle intersezioni stradali
R
Regolamentazione
l
t i
d
della
ll sosta
t
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 74
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
OBIETTIVI (dettaglio) seguito
Obiettivi relativi alla consapevolezza e alla cultura della sicurezza stradale
Motivazione della opportunità di migrare dalla mobilità motorizzata alla
mobilità pedonale e si bicicletta
Riduzione del livello di rischio per gli utenti vulnerabili
Creare una città migliore, più stimolante e più vivibile dove i cittadini
possono muoversi più liberamente, con maggiore sicurezza in uno spazio
riqualificato
Ridurre
d
lo
l stress dei
d genitori
Valorizzare la funzione delle strade e delle piazze come spazi di incontro
e socializzazione e non solo come strumenti per massimizzare i flussi di
traffico.
Creare una maggiore sensibilità per la qualità dell’ambiente urbano
Offrire ai bambini ampie porzioni di spazio urbano come terreno di
gioco dove sviluppare la propria capacità di muoversi in un ambiente
p
sicuro ed amico, di costruire relazioni sociali, di diventare consapevoli
del rischio stradale.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 75
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
MISURE E INTERVENTI ATTUATIVI (segue)
Misure infrastrutturali
Messa in sicurezza di due intersezioni (creando un sistema completo di
intersezioni sicure)
Estensione dei percorsi protetti (pedonali e ciclabili) da 7,0 a 12,9
chilometri
Estensione delle zone a traffico limitato e delle aree pedonali da 7,7 a
9,1 ettari
Misure per rafforzare la cultura della sicurezza stradale
Aumento e aggiornamento dei corsi di educazione alla sicurezza
stradale
Accompagnamento dei bambini sui percorsi protetti e illustrazione dei
comportamenti sicuri e delle situazioni di rischio con la supervizione di
insegnati e polizia locale
Approfondimento dei comportamenti di mobilità sicuri ed esame finale.
Rilascio, ai meritevoli, di una patente di “perfetto ciclista”
Corsi per il CIG
Distribuzione di materiali didattici e informativi, diversificati per fascia
di età
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 76
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
MISURE E INTERVENTI ATTUATIVI (seguito)
Misure relative ai percorsi casa-scuola
Separazione fisica dei percorsi casa-scuola da quelli utilizzabili da
traffico motorizzato
Aggiornamento della segnaletica e del segnalamento specifico dei
percorsi
Riduzione delle carreggiate e dissuasori per creare zone a 30 Km/h in
prossimità dei percorsi casa
casa-scuola
scuola
Telesorveglianza per verificare il pieno soddisfacimento degli standard
di sicurezza assunti come riferimento
Organizzazione dei volontari per l’assistenza ai bambini nei punti di
intersezione tra percorsi casa
casa-scuola
scuola e traffico veicolare (nelle zone a 30
Km/h). I volontari saranno facilmente riconoscibili dai bambini .
Distribuzione di gadget (cappelli, ombrelli, zainetti, etc.) e capi di
vestiario (mantelline, magliette, etc.) con un logo predeterminato e di
colore giallo acceso per riconoscere i bambini
Identificazione della rete di percorsi casa-scuola sicuri tramite cartelli che
ripropongono il logo e i colori del progetto.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 77
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
INDICATORI DI PRESTAZIONE,, RIFERIMENTI E MONITORAGGIO
Riduzione degli incidenti stradali (-30%)
Aumento del numero di bambini che vanno a scuola da soli (dal 4%
attuale al 10%)
Aumento delle zone a traffico limitato e delle aree pedonali in
prossimità della rete dei percorsi casa-scuola (+10%)
Riduzione della velocità media dei veicoli (-30%) nelle aree limitrofe
Aumento ((dal 5% al 50%)) dei genitori
g
disposti
p
ad accompagnare
p g
i
bambini nei punti di accesso alla rete di percorsi sicuri e a lasciarli
andare a scuola da soli (ma con la sorveglianza di volontari)
Per assicurare il monitoraggio sarà effettuata un’indagine
un indagine diretta sulla
mobilità infantile e su come i bambini vanno a scuola e sarà rafforzato
l’ufficio di polizia locale con l’apporto degli Uffici tecnici del Comune
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 78
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
rilevanza originalità)
ALTRI ASPETTI (innovazione
(innovazione, rilevanza,
Il progetto punta a modificare comportamenti radicati
delle famiglie e cambia il modo stesso in cui viene
concepita la sicurezza stradale e la mobilità infantile.
Ib
bambini
bi i partecipano
i
all progetto come ad
d un gioco
i
e
nelle fasi iniziali sono gratificati/premiati da gadget
come i cappelli, gli zainetti, gli ombrelli, le mantelline
tutte di una stessa linea e con lo stesso colore giallo che li
rende molto visibili.
Il progetto viene pubblicizzato nell’Unione dei Comuni
dell’area nord (9 comuni per 82.000 abitanti) con
l’obiettivo di estenderlo a tutto il comprensorio.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 79
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
IL COMUNE DI FINALE EMILIA
COSTI
Il progetto in attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza
Stradale ha un costo complessivo di 3,1 milioni di Euro (2,1 milioni
a carico del Comune di Finale Emilia))
Il progetto per la mobilità autonoma dei bambini ha un costo
complessivo di 0,5 milioni di Euro per le attività di promozione ed
educazione e per gli interventi sulla rete stradale
Costi aggiuntivi e non quantificati derivano dall
dall’impegno
impegno della
polizia locale e dai gadget e dalle mantelline colorate per i
bambini (offerti dagli istituti di credito locali)
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 80
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
I CARATTERI STRUTTURALI DELLA FORMAZIONE
ALLA MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 81
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PROFILI FORMATIVI
A) EDUCAZIONE STRADALE,
B) EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE,
C) FORMAZIONE ALLA MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE
Educazione stradale che riguarda la conoscenza delle regole del Codice della Strada
e da ampio spazio alle abilità necessarie per muoversi sulla strada senza trasgredire
le norme vigenti;
Educazione alla sicurezza stradale che si concentra maggiormente sui fattori di rischio
al fine di trasferire la consapevolezza sui rischi connessi al mancato rispetto delle
norme del Codice della Strada e, più in generale, sui comportamenti a rischio (ad
esempio mettendo in guardia gli adolescenti dall’usare
dall usare il ciclomotore in condizioni di
stress, stanchezza, malessere, etc.);
Formazione alla mobilità sicura e sostenibile che compie un ulteriore passo in avanti,
prendendo in esame gli stili di vita e i modelli di mobilità e tratta non solo dei rischi
connessi al mancato rispetto delle norme del Codice della Strada o dei comportamenti
di guida insicuri in generale ma anche delle scelte sul tipo di mobilità e delle
implicazioni di tali scelte sul versante della sicurezza, dell’impatto ambientale,
della coesione sociale, etc.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 82
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PROFILI FORMATIVI
À
CONDUZIONE, CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO, STILE DI MOBILITÀ.
Lo sviluppo di un’azione di formazione alla mobilità sicura e sostenibile nei confronti della
popolazione in età prescolare e scolare comporta in generale un apparato strutturato e
p
in g
grado di garantire:
g
complesso
l’erogazione di conoscenze “tecniche” relative al Codice della Strada e alla conduzione
dei mezzi di trasporto per muoversi nel traffico nell’ambito delle diverse modalità di
spostamento (a piedi, in bicicletta, con ciclomotore o motociclo) e nelle diverse condizioni
(
(con
la
l pioggia,
i
i di notte,
tt in
i condizioni
di i i di congestione
ti
d
dell ttraffico,
ffi etc.);
t )
la formazione di una consapevolezza del rischio e delle sue implicazioni sia per quanto
riguarda le situazioni oggettivamente a rischio, sia per quanto riguarda i comportamenti a
rischio
lo sviluppo di atteggiamenti consapevoli e coscienti circa gli stili di vita e di mobilità, le
relative implicazioni economiche, sulla salute, sull’impatto ambientale, sulla sicurezza
personale e della comunità, creando una più completa conoscenza delle situazioni relative
alla sicurezza (riconoscimento di comportamenti a rischio, di situazioni di rischio, di
modalità di spostamento a rischio) e alla sostenibilità (l’impatto ambientale dei diversi
sistemi di trasporto, la sostenibilità a breve e a lungo termine, stili di vita e stili di mobilità,
etc.) e sviluppando una maggiore consapevolezza delle implicazioni connesse ai diversi
modelli di mobilità (conseguenze economiche, ambientali, sulla sicurezza e sulla salute).
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 83
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PROFILI FORMATIVI
OBIETTIVI SPECIFICI, MONITORAGGGIO, VALUTAZIONE, SCELTA
Un ulteriore punto di fondamentale importanza è rappresentato dal monitoraggio degli
effetti delle attività di formazione; dalla valutazione di efficacia delle stesse; dalla
individuazione delle migliori prassi.
Le condizioni che sembrano garantire i migliori risultati e che si collegano alla possibilità
di sviluppare il monitoraggio e la valutazione delle attività, con l’individuazione delle
migliori pratiche e la loro progressiva diffusione, sono essenzialmente tre:
la definizione di obiettivi specifici per ciascuna iniziativa (il che favorisce anche una
migliore e più finalizzata definizione dei contenuti dell’iniziativa stessa);
la definizione preventiva dei parametri attraverso cui valutare i risultati e
l’efficacia del corso;
la presenza di una struttura di monitoraggio e valutazione per l’individuazione
delle migliori prassi e per la loro diffusione.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 84
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
PROFILI FORMATIVI
COMPLETEZZA E COERENZA
È indispensabile coinvolgere nel processo di formazione alla mobilità sicura e sostenibile
tutte le figure che costituiscono il riferimento sociale diretto dei soggetti di formazione
per assicurare una sostanziale coerenza tra i comportamenti
p
p
dei quali
q
i soggetti
gg
di
formazione hanno esperienza diretta e i valori trasmessi nel processo di formazione.
Da ciò deriva come componente essenziale dell’azione di formazione il pieno
coinvolgimento dei genitori, da un lato, e della polizia locale, dall’altro, nel processo di
educazione e formazione
formazione:
i genitori e, più in generale, i parenti e gli adulti prossimi ai più giovani che devono
essere informati e responsabilizzati sui contenuti del corso e sui rischi che derivano dal
mostrare comportamenti trasgressivi rispetto ai valori e alle regole trasmesse nel corso
di formazione alla mobilità sicura e sostenibile.
la polizia locale che deve fornire una esplicita e coerente rappresentazione di come i
valori della sicurezza e della sostenibilità siano fatti rispettare attraverso azioni di
prevenzione, controllo, dissuasione e repressione.
istituzioni, rappresentanze economiche e sociali, associazioni civili, per fornire
testimonianze sulle azioni intraprese per migliorare la sicurezza stradale.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 85
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA DIMENSIONE PROGRAMMATORIA
IL DIRITTO ALLA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO / A
Per garantire a tutti i cittadini, anche ai più giovani, il diritto a conoscere le condizioni
e i fattori di rischio connessi a determinate situazioni di mobilità (soggettive e
oggettive) occorre assicurare a tutta la popolazione in età scolare un processo
formativo che consenta di evitare sia i comportamenti di guida rischiosi, sia le
condizioni di rischio intrinseco e che soddisfi cinque requisiti fondamentali:
GENERALITÀ
L’azione formativa deve riguardare tutta la popolazione scolastica. Non è
soddisfacente che la distribuzione territoriale e sociale della formazione alla
mobilità sicura e sostenibile sia basata unicamente sulla sensibilità, e sulla
p
dei singoli.
g L’azione formativa deve definire i tempi
p e i termini con cui
disponibilità
investirà tutta la popolazione scolastica.
CONTINUITÀ
Per essere efficace, l’azione formativa deve avere un carattere di continuità, deve
svilupparsi in ogni anno scolastico e accompagnare il giovane con continuità lungo
tutto il percorso formativo che lo conduce alla maturità e all’esercizio consapevole
dei propri diritti e dei propri doveri nel campo della mobilità (e non solo in
questo).
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 86
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA DIMENSIONE PROGRAMMATORIA
IL DIRITTO ALLA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO / B
COERENZA DELLA SEQUENZA FORMATIVA
La sequenza formativa che si sviluppo nel tempo (indicativamente su un arco di 13 anni o più)
deve necessariamente diversificarsi in relazione all’età e alla diversa collocazione dei soggetti
nel sistema della mobilità (pedoni, conducenti di mezzi non motorizzati, conducenti di
ciclomotori, conducenti di motocicli e autovetture). La sequenza formativa deve mantenere una
sua sostanziale coerenza lungo tutto il periodo.
RILEVANZA
I moduli formativi e l’azione formativa svolta in ciascun anno scolastico deve avere una
specifica rilevanza, in termini di contenuti, di impegno richiesto e di durata. Azioni formative
molto limitate in generale risultano poco efficaci. A causa di questo criteri alcuni Paesi tendono
a fissare
fi
un monte
t ore di fformazione
i
alla
ll mobilità
bilità sicura
i
e sostenibile
t ibil predefinito.
d fi it IIn Ol
Olanda,
d il
Paese che ha raggiunto i più elevati livelli di sicurezza stradale, la formazione alla mobilità
sicura e sostenibile impegna l’equivalente di una settimana ogni anno scolastico.
PROPORZIONALITÀ E SPECIFICITÀ
L’azione formativa deve essere sensibile al livello e alle caratteristiche dell’incidentalità locale,
deve cioè avere un carattere di proporzionalità al danno sociale (occorre intensificare l’azione
formativa laddove il rischio è maggiore) e di specificità (occorre formare alla consapevolezza
del rischio, partendo dai fattori di rischio più prossimi e presenti nel territorio)
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18 NOVEMBRE 2008 / 87
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA DIMENSIONE PROGRAMMATORIA
ANALISI DELLA DOMANDA FORMATIVA E DIMENSIONAMENTO DELL’OFFERTA
SODDISFARE IL DIRITTO ALLA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO STRADALE SECONDO I
DELL’AZIONE
PRINCIPI E I CRITERI INDICATI SOPRA (GENERALITÀ DELL
AZIONE FORMATIVA,
CONTINUITÀ DELL’AZIONE, COERENZA DELLA SEQUENZA FORMATIVA, RILEVANZA DEI
MODULI FORMATIVI, PROPORZIONALITÀ E SPECIFICITÀ DELLA FORMAZIONE) IMPLICA
ADOTTARE UNA DIMENSIONE PROGRAMMATORIA CHE COMPORTA TRE AZIONI
FONDAMENTALI:
L’ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DELLA DOMANDA (IMPLICITA) DI
FORMAZIONE;
IL DIMENSIONAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA DI RIFERIMENTO E DELLA
SUA DISTRIBUZIONE NEL TEMPO E NELLO SPAZIO;
LA PREDISPOSIZIONE DELLE RISORSE CHE, NELL’AMBITO DEI VINCOLI DATI,
CONSENTONO DI EROGARE LL’AZIONE
AZIONE FORMATIVA PIÙ PROSSIMA ALL
OFFERTA
ALL’OFFERTA
FORMATIVA DI RIFERIMENTO
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 88
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CULTURA – MOBILITÀ – AMBIENTE
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18 NOVEMBRE 2008 / 89
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA FORMAZIONE ALLA MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE / A
LA FORMAZIONE ALLA MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE RICHIEDE:
LA COMPOSIZIONE IN UN PROGETTO UNITARIO DEI PROFILI DI
FORMAZIONE CON LE DIMENSIONI DELLA PROGRAMMAZIONE;
LA COSTRUZIONE DI UN AMBIENTE URBANO COMPATIBILE CON LA
MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE;
L’ESERCIZIO DI NUOVI MODELLI DI MOBILITÀ, GENERATI SIA DAI
PROCESSI FORMATIVI, SIA DAI VINCOLI POSTI DAL NUOVO AMBIENTE
URBANO.
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18 NOVEMBRE 2008 / 90
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA FORMAZIONE ALLA MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE / B
LA COMPOSIZIONE DELLE TRE LINEE DI AZIONE IN UNA STRATEGIA
UNITARIA COMPORTA LA COLLABORAZIONE ATTIVA DI SETTORI E
ORGANISMI MOLTO DIVERSI:
SISTEMA SCOLASTICO;
FORZE DI POLIZIA STRADALE;
UFFICI PREPOSTI AL GOVERNO DELLA MOBILITÀ E DELLE
INFRASTRUTTURE;
UFFICI PREPOSTI GOVERNO DEL TERRITORIO;
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE;
RAPPRESENTANZE ECONOMICHE E SOCIALI;
ASSOCIAZIONI CIVILI;
ALTRI.
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 91
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
LA FORMAZIONE ALLA MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE / C
PER GOVERNARE EFFICACEMENTE LE AZIONI DI UN INSIEME COSÌ
ARTICOLATO DI SOGGETTI E RICONDURLE AD UN DISEGNO UNITARIO
SONO INDISPENSABILI:
UNA STRUTTURA TECNICA DI GOVERNO;
LA PREDISPOSIZIONE DI UNA STRUMENTAZIONE DI SUPPORTIO
(PER IL MONIRTORAGGIO, L’ANALISI DEI RISULTATI, LE
VALUTAZIONI DI EFFICACIA,
EFFICACIA LA DIFFUSIONE DELLE MIGLIORI
PRATICHE;
UNA SEDE DI CONFRONTO, VALUTAZIONE, CONCERTAZIONE E
PARTENARIATO;
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 92
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
C
CARATTERI
E
CONTENUTI
DELLA FORMAZIONE
PROGRAMMAZIONE
OG
O
DELL’AZIONE
FORMATIVA
FORMAZIONE ALLA
MOBILITÀ SICURA E
SOSTENIBILE
COSTRUZIONE DI UN
AMBIENTE URBANO
COMPATIBILE CON LA
MOBILITÀ SICURA E
SOSTENIBILE
COSTRUZIONE DI UNA
NUOVA CULTURA DELLA
SICUREZZA STRADALE
PREDISPOSIZIONE DI
STRUTTURE TECNICHE E SEDI
DI CONCERTAZIONE
COSTRUZIONE DI NUOVA
STRUMENTAZIONE TECNICA
PROGETTAZIONE,
ATTUAZIONE E GESTIONE
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18 NOVEMBRE 2008 / 93
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CHAMBERY / 1
PROBABILMENTE UNO DEGLI ESEMPI PIÙ COMPLETI DI INTERAZIONE VIRTUOSA TRA PROCESSI FORMATIVI,,
PROGRAMMAZIONE E COSTRUZIONE DI UN AMBIENTE URBANO CHE ORIENTA I COMPORTAMENTI DEI
CITTADINI VERSO UNA MOBILITÀ SICURA E SOSTENIBILE È RAPPRESENTATO DA CHAMBERY
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 94
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CHAMBERY / 2
1)
2)
3)
4)
IL RAPPORTO TRA SPAZIO PEDONALE E SPAZIO PER LE AUTOMOBILI SI INVERTE
LA CHICANE RENDE IMPOSSIBILE UNA VELOCITÀ ELEVATA
LO SPAZIO PEDONALE È PROTETTO
LA SCUOLA È SEGNALATA MA ANCHE SE NON LO FOSSE SAREBBE MOLTO DIFFICILE INVESTIRE UNO STUDENTE
MAURIZIO COPPO
18 NOVEMBRE 2008 / 95
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CHAMBERY / 3
DA INCROCIO PERCORRIBILE AD ALTA VELOCITÀ
MAURIZIO COPPO
A ROTATORIA A DOPPIA DEFLESSIONE
18 NOVEMBRE 2008 / 96
I PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE IN EUROPA
CHAMBERY / 4
DA ASSE DI SCORRIMENTO VELOCE . . .
MAURIZIO COPPO
. . . A VIALE ALBERATO DOVE È OGGETTVAMENTE
DIFFICILE RAGGIUNGERE UN’ALTA
UN ALTA VELOCITÀ
18 NOVEMBRE 2008 / 97
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maurizio coppo - Provincia di Torino