Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996
IL MENSILE GAY ITALIANO
Copia gratuita (€ 2,5 in edicola e libreria)
n. 90 dicembre 2006
Aids
il peso del silenzio
israele
pride blindato
mines
diventare gay
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Giovanni Dall’Orto
Stefano Bolognini
Stefano Bolognini
Gianni Rossi Barilli
Copia gratuita (€ 2,5 in edicola e libreria)
n. 90 dicembre 2006
Aids
il peso del silenzio
gerusAlemme
un pride a porte chiuse
mines
per diventare gay
Gianni Rossi Barilli
G.B. Brambilla
Carmine Urcioli
Francesco Gnerre
Vincenzo Patanè
Francesco Belais
Roberto Cangioli
Internet
Libri
Cinema
Pride chart
Musica
Paolo Belmonte
Paolo Belmonte
E. Menzione -S. Lollini
Massimo Basili
Roberto Cangioli
Roberto Schinardi
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Night spots-Valentina Gautier
Night spots-Pier
Guida ai locali d’Italia
La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5
gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda)
e le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio:
il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date.
ottobre 06
IL MENSILE GAY ITALIANO
Il peso del silenzio
Copertina di Fabio Sanvito
Linea Aids
Il Pacs della discordia
Violenze in provincia
Cronaca Italia
Cronaca Estero
Razzolano male
Un pride a porte chiuse
Paternità assistita
Altre famiglie
Intervista a Ralf König
Mines: Per diventare gay
Signorini grandi firme
Nel nome di Dior
Lettere al direttore
Il diavolo veste Prodi
Jean-Michel Basquiat
Edito da Pride_società cooperativa > Amministratore unico_Frank Semenzi > Direttore responsabile_Giovanni Dall’Orto
Vicedirettore_Gianni Rossi Barilli > Art director_Marco Burzoni > Segreteria di redazione_Veruska Sabucco.
Stampato dal Centro Arti Grafiche di Fino Mornasco (CO).
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apertura lun/ven ore 15/20 o su appuntamento > email: [email protected]
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Pubblicità Roma > Stefano Bolognini 347 7934646 > email: [email protected]
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Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996
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Esce un volume testimonianza
di fotografie sulla vita quotidiana
delle persone sieropositive.
Giovanni Dall’Orto
[email protected]
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Il peso
del silenzi
Nel corso degli anni la questione Aids è diventata
praticamente invisibile. Specie nella comunità gay.
Le persone che vivono con l’Hiv sono diventate
quasi esseri di un altro pianeta che non vivono
“davvero” in mezzo a noi.
Questa rimozione serve a tenere in piedi l’illusione
per cui l’Aids e l’Hiv non sono “davvero” problemi
che riguardano tutti noi, e che non è vero che la
prossima persona di cui ci innamoreremo potrebbe essere una di loro. O che potremmo essere noi,
uno di loro.
Contro questa rimozione l’Associazione solidarietà Aids di Milano ha prodotto un volume, Il peso
del silenzio, che raccoglie attraverso le foto di Max
Peef le storie di diverse persone Hiv positive, sia
eterosessuali che gay, sia singles che in coppia.
Già dal titolo è evidente il senso di questa proposta: il silenzio sull’argomento, l’invisibilità sociale
delle persone sieropositive, finisce per essere un
peso, un pesante limite per la loro vita. Per questo le persone che si raccontano in queste pagine
hanno voluto fare un coming out e offrire una testimonianza del fatto che il loro è solo un altro modo
di vivere, con le speranze e gli affetti di tutti. Ed
ovviamente, qualche problema in più.
Il peso del silenzio è venduto per l’autofinanziamento dell’Asa a 20 euro: si trova presso la libreria
“Babele” o direttamente presso l’Asa, via Arena 25
Milano (www.asamilano.org).
cultura+attualità
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Nicolò
Donatello
Gigi & Fabio
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www.lila.it
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48587
Aiutaci a realizzare il progetto Counselling, per offrire ogni giorno informazioni e consulenze relative
all’infezione HIV attraverso i nostri centralini telefonici.
Puoi sostenerci inviando un SMS al costo di 1 euro al numero 48587 dal tuo telefonino (per clienti TIM,
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1°dicembre 2006 Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS
dal 1°al 10 dicembre
vola un messaggio
sicuro di arrivare
cultura+attualità
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Funzionano i servizi telefonici e le linee d’informazione su Hiv e Aids?
Sì, e nel nulla sulla prevenzione all’aids del nostro paese,
rappresentano un punto di riferimento.
Linea-Aids
Stefano Bolognini
[email protected]
Disegno di Massimo Basili
800 861 061: “Risponde il servizio ‘telefono verde
Aids’ dell’Istituto superiore della sanità. Si prega di
attendere in linea, gli esperti vi risponderanno appena
possibile. Grazie”.
Dopo poco meno di trenta secondi di attesa,
accompagnati dalle note di “What a wonderful
world” di Luis Armstrong, una voce femminile,
molto gentilmente, ci da il suo “buongiorno”.
“Buongiorno. Chiamo da Roma. Mi servono alcune
informazioni”.
“Mi può dire quanti anni ha?”. “29”. “È la prima volta
che chiama?”. “Sì” “Bene, mi dica”.
“Esistono differenze nella prevenzione tra sesso gay
o etero?”
“No. Non cambia assolutamente nulla. Il preservativo
è necessario sia nel sesso etero che in quello gay. Il
virus non fa alcuna distinzione. Lo può prendere una
coppia gay, una lesbica o un eterosessuale che ha
avuto tre rapporti nella vita. Chiunque. Il preservativo
è indispensabile”.
“E in una coppia gay ‘aperta’ sono necessarie le
precauzioni?”
“Certo. In una coppia gay o eterosessuale il rapporto
penetrativo deve essere protetto con il preservativo.
Sia il rapporto orale, pene-bocca, che quello genitale,
pene-ano.” “Grazie, arrivederci”. “Arrivederci”.
800 713 713: “Gay help line. Benvenuto. Stiamo
trasferendo la tua chiamata ad un operatore”.
Trascorrono 5 secondi netti. “Pronto ciao sono
*** . In cosa posso esserti utile?”. “Volevo farti alcune
domande sulla prevenzione”. “Fammele pure”.
“Esistono differenze nella prevenzione tra sesso gay
o etero?”
“No, non esistono”. “No?”. “No, sia per il sesso gay
che per quello etero la prima protezione fondamentale
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pride
10 attualità+cultura
è il preservativo, da utilizzare fin dall’inizio del
rapporto e anche per i rapporti orali. Esistono poi
creme spermicide, ma il preservativo è assolutamente
fondamentale”. “E in una coppia aperta?”. “È sempre
meglio usarlo”. “Ok, grazie”. “Sicuro che non vuoi
sapere altro? Abbiamo un medico, se gli scrivi una mail
all’indirizzo [email protected] ti risponderà a
qualsiasi dubbio, qualsiasi”. “Grazie infinite” “Posso
chiederti come ti chiami e quanti anni hai?”. “Stefano,
29. Ciao e grazie sei stata molto gentile”.
“Quello del ministero“, ci spiega Raffaele Lelleri,
responsabile salute di Arcigay, “non è un vero  e
proprio servizio di counselling. È una info-line, a
domanda diretta rispondono e sovente suggeriscono il
centro più vicino dove fare il test.
È diverso per Arcigay, Lila (Lega italiana lotta all’Aids),
e Asa (Associazione di solidarietà Aids), che instaurano
un rapporto con la persona che telefona per cercare
di comprendere cosa ci sta dietro ad una richiesta e
offrono informazioni anche a persone già in terapia.
Con due domande apparentemente banali
abbiamo sollecitato due telefoni gratuiti, quello
istituzionale del ministero della salute e la “Gay
help line” di Arcigay Roma, per ottenere alcune
informazione sulla prevenzione di Hiv-Aids.
Abbiamo ottenuto risposte scientificamente
corrette, ma mentre il telefono verde del
ministero è risultato molto tecnico e generico, da
parte di Arcigay (associazione che non ha un unico
numero Aids nazionale, ma tutti gli operatori
delle numerose linee amiche sono reperibili al sito
http://www.arcigay.it/show.php?278) si è andati
ben oltre ad un contatto di semplice informazione
con una cortese offerta di consulenza, gratuita ed
approfondita.
Secondo Lelleri le richieste di gay o etero alle
linee amiche sono simili: “Non esistono dati, ma una
specificità gay che merita attenzione è l’invisibilità
che genera un rapporto non cristallino con il medico
di base, e numerose sono le richieste telefoniche che
riceviamo su come fare il test senza avere l’impegnativa
del medico.
Molti osservatori comunque suggeriscono che la
maggior parte delle richieste di aiuto arrivano dagli
eterosessuali. Arcigay Trieste, ad esempio, ha un
forum alla pagina www.arcigay.it/trieste ‘invaso’ da
etero, che evidentemente non hanno altri canali per
richiedere informazione senza peli sulla lingua. Stiamo
pensando di nazionalizzare quel servizio”.
In futuro, conclude Lelleri, sarà necessario
“fare un salto di qualità nella prevenzione,
Dall’altra parte del cavo.
sul fatto che i farmaci di oggi sono efficaci. Altri
immaginano di morire in poco tempo e vanno in
depressione assoluta.
Da una parte è vero che le terapie farmacologiche
offrono oggi una notevole serenità, ma non bisogna
né enfatizzare né sottovalutare il problema. Con
il virus tutto cambia e il problema, se non è
farmacologico, è sociale.
Scambiamo due parole con Lina, una volontaria del
telefono amico dell’Asa, Associazione solidarietà
Aids, lo 02 58107084, che risponde da lunedì a
venerdì dalle 9 alle 19.
Lina, perché si diventa volontari di un
telefono amico sull’Aids?
Chi fa volontariato nelle nostre strutture sovente
ha amici o parenti sieropositivi o è direttamente
sieropositivo.
Spesso esiste un collegamento personale tra il
volontario e la malattia.
Chi vi chiama?
Chiamano soprattutto uomini.
Il nostro centralino risponde dal 1986 e il nostro
lavoro è molto cambiato. Sovente le domande ci
arrivano via mail ([email protected]). Dopo un
paio di mail la gente telefona.
Quali sono i dubbi più frequenti?
Le domande sono sempre le stesse.
La nostra spina nel fianco è il rapporto orale. Non
esiste una risposta netta, sicura e chiara. È a rischio
se c’è contatto con lo sperma, ma sull’argomento
c’è una grande confusione.
Il 60% delle telefonate poi le consideriamo
“immotivate”. Vengono da persone che hanno
paura di essersi contagiate con modalità assurde
come il morso di una zanzara o per aver mangiato
in un ristorante con un cuoco con un cerotto sulla
mano.
Sono moltissime, poi, le telefonate di persone che
hanno ricevuto un test positivo.
Come vi comportate?
Siamo il loro primo contatto e chi chiama è molto
spaventato.
Alcuni sottovalutano il problema: “ci sono le terapie”
dicono, e i medici stessi tendono a rassicurare
pride
dicembre 06
Cosa intendi?
Il grosso problema dell’Hiv oggi è la paura di
essere scoperti. Il sieropositivo vive in incognito,
non lo comunica al partner e se prende coscienza
della malattia ha rapporti non protetti.
Quali dubbi esprime il paziente
sieropositivo rispetto alle terapie?
Il sieropositivo è terrorizzato dalla lipodistrofia.
C’è qualche differenza nelle richieste
che
ricevete
di
omosessuali
e
eterosessuali?
No, non esistono differenze. La confusione è sui
rapporti orali, tutti trovano seccanti i rapporti
orali con preservativo.
Rispondere ad un “telefono amico”
vi rende osservatori privilegiati della
lotta all’Hiv-Aids, nel nostro paese. A
che punto siamo?
La prevenzione fa acqua da tutte le parti e in
Italia ha fallito. Ne stiamo raccogliendo i frutti:
solo la città di Milano ha oggi 10.000 persone
sieropositive.
Se qualcuno volesse collaborare con voi
come deve fare?
Telefonare all’associazione e seguire un colloquio.
Organizziamo dei corsi per operatori telefonici
due o tre volte all’anno.
La scelta del volontariato è difficile: c’è differenza
tra il pensare di fare il volontario e farlo realmente.
differenziando il messaggio in quattro modi: se
non conosci il tuo stato sierologico, fai il test; se sei
sieronegativo, non prendere l’Hiv; se sei sieropositivo,
non re-infettarti né infettare; ed infine, se sei
sieropositivo, se segui alcune regole, puoi vivere in
modo relativamente soddisfacente con l’Hiv”.
In attesa di una vera prevenzione nel nostro paese,
chi chiama i numeri di informazione aids?
La Lila, che ha help-line telefoniche su tutto il
territorio nazionale (http://www.lila.it/sedi_
centralini.htm), divulgherà proprio in questi giorni
dati delle chiamate ricevute.
A “Pride” anticipa che (su otto sedi delle quindici
territoriali), da gennaio a settembre di quest’anno
i contatti sono stati più di 4000, di cui almeno il
10% ha riguardato richieste di informazioni per
rapporti o uomo-uomo (387) o uomo-trans (60).
Gli operatori hanno rilevato che i gay che
chiamano fanno domande esplicite e mirate
con più frequenza degli eterosessuali e con
maggiore consapevolezza rispetto ai rischi, ma
rilevano anche, purtroppo, nell’esiguità dei dati a
disposizione, una percentuale ancora troppo alta
di comportamenti a rischio praticati.
Per questo è probabile che una telefonata possa
essere davvero d’aiuto.
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cultura+attualità
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A sorpresa passa a Brescia un ordine del giorno a favore dei Pacs che palesa
sia la notoria omofobia del centrodestra, sia quella solo nascosta di parte del
centrosinistra.
La “leonessa d’Italia” è un poco più gay, dopo
l’approvazione, il 30 ottobre scorso, di un
documento che impegna il comune a sostenere
la campagna informativa sui Pacs e a sollecitare i
presidenti di camera e senato perché pongano in
discussione, al più presto possibile, una legge per
le unioni civili.
L’approvazione è stata tutt’altro che scontata,
sia per le numerose assenze di consiglieri che
avevano presentato la mozione stessa, sia per il
clima omofobo in cui si è svolta la discussione.
L’opposizione di centrodestra si è naturalmente
schierata a difesa della famiglia tradizionale ed
eterosessuale, “questi diritti distruggono la società,
noi difendiamo la famiglia fondata da persone di diverso
sesso che procreano, se non c’è l’intenzione di fondare
una società naturale non ha senso legiferare, i Pacs
non danno diritti ma ammazzano definitivamente il
matrimonio”, ha tuonato Adriano Paroli (Forza
Italia).
Identico il discorso di Massimo Bianchini
(Lega) mentre Antonio D’Azzeo (An) è scivolato
addirittura nella violenza verbale: “L’amore non è
un contratto, voi volete solo i benefici senza averne gli
obblighi e questo è immorale”.
Clima più disteso nel centrosinistra? Macché.
I Ds si sono schierati quasi compattamente a
favore dell’ordine del giorno. Quasi, perché è
mancato all’appello nientemeno che il sindaco
della città, il cattolicissimo Paolo Corsini, che
avrebbe preferito votare un documento “sintesi
dell’intera coalizione”.
La Margherita, ahinoi, si è invece schierata
compattamente contro la mozione, come il
centrodestra: “Siamo perfettamente al corrente
che c’è bisogno di maggiore chiarezza legislativa per
quanto riguarda le coppie di fatto”, ha dichiarato
la capogruppo Giovanna Giordani, “ma, in
quanto cattolici, siamo profondamente contrari ad una
parificazione tra coppie etero e quelle omosessuali”.
Il documento sui Pacs, allora, non è passato?
No, è passato, grazie alla Casa delle libertà,
contraria geneticamente alle unioni civili, ma che
nel frangente decide di astenersi dalla votazione
per fare un dispetto al centrosinistra e cioè
“far emergere in questo modo le contraddizioni del
centrosinistra.
Da un lato infatti la sinistra più radicale voleva
dimostrare quanto tenesse al documento, dall’altro
sindaco e Margherita speravano in un nostro appoggio
perché l’ordine del giorno non passasse. Sottraendoci
alla votazione, abbiamo messo in luce come i moderati
del centrosinistra siano ostaggio dei più radicali”.
Furiose le polemiche registrate il giorno
dopo nel centro-sinistra e viva, giustamente,
l’esultanza della comunità gay locale premiata
dal miope opportunismo politico di entrambe
le coalizioni: “Siamo contenti di questo inatteso
successo in consiglio comunale”, ha dichiarato Luca
Trentini, presidente del circolo Arcigay locale.
“ Ringraziamo i Ds, i Verdi e la lista civica per il
voto favorevole. Siamo rammaricati per le posizioni
Stefano Bolognini
[email protected]
personali del sindaco, in aperto dissenso con la sua
maggioranza. Temo che questi siano i prodromi del
futuro Partito democratico”.
Giovanna Giordani ci ha comunque messo una
pezza ad uso e consumo dell’elettorato cattolico:
il voto di centrodestra è stato “un giochetto
squallido”, ma “nulla di tragico, il dispositivo dell’ordine
del giorno non diceva grandi cose”.
Altro che “giochetto squallido”! Brescia palesa
che volenti o nolenti, se vogliamo diritti gay, è
assolutamente necessaria la complicità (anche
Intervista virtuale al
sindaco di Brescia
Il sindaco di Brescia Paolo Corsini, dei Ds, ha
rifiutato di rilasciare dichiarazioni a “Pride” sulla
vicenda.
Ne ha però rilasciate ad altre testate, che
abbiamo utilizzato per creare un’intervista
“virtuale”.
Perché un diessino dice “no” ai Pacs?
“Pur nel massimo rispetto di chi ha stili di vita
diversi dai miei, il cambiamento dei costumi
di per sé non legittima una norma. Non è una
novità che io rivendichi la mia libertà di coscienza
quando sono in ballo decisioni che attengono alla
sensibilità etica. Mi sono dissociato alla Camera
sulla fecondazione eterologa, mi sono dissociato
sul referendum. Non sono come quelli che
difendono a spada tratta il matrimonio e la
famiglia, poi sono divorziati e di famiglie ne hanno
due. Sono coerente con la mia vita personale,
con le mie convinzioni, non mi dissocio da me
stesso”. (“Il Giorno”, 8 novembre 2006).
La destra con la sua mossa è riuscita
a dimostrare che occorrono i suoi voti
(sia quando vota a favore, sia quando
si limita a non votare contro) per fare
la politica che il centrosinistra porta
avanti. Non le pare grave?
“La loro astensione è stata incoerente e
strumentale, ma si è rivelata un boomerang.
Hanno dichiarato che andandosene volevano
mostrare le spaccature della maggioranza, che
miope) del centrodestra.
La mozione ha stanato tutta l’omofobia del centrosinistra cattolico, operazione di sdoganamento,
evidentemente utile per il futuro all’elettorato gay.
È annunciata la
presentazione della stessa mozione,
in altri comuni e
province: che sia
giunta l’ora di non
concedere sconti
al centrosinistra?
erano ugualmente evidenti e hanno avuto quale
risultato l’approvazione di una richiesta su cui non
erano d’accordo. Con il loro voto contrario non
sarebbe passata”. (“Il Giorno”, 8 novembre 2006).
Lei però sperava che non passasse...
“...Non sono contrario a legiferare sui diritti dei
singoli conviventi all’eredità o all’accesso libero
presso il partner ricoverato, ma non posso
accettare altra famiglia che quella tra un uomo
e una donna che generano figli. Come del resto
recita il programma dell’Unione”. (“Il Giorno”, 8
novembre 2006).
Un amministratore deve rispondere
solo alla propria coscienza o deve
garantire i diritti di tutti?
“Le mie convinzioni personali non attengono
solo alla mia vita, ma alla società. Gli omosessuali
sono persone, da rispettare. Ho ricevuto lunedì
sera l’Arcigay per parlare di iniziative culturali
a cui ho promesso l’appoggio del Comune,
così come ho accettato di ricevere la ragazza
di Mazzano fatta oggetto di minacce da parte
dell’estrema destra. Ma una cosa sono i diritti
delle persone, altro parlare di diritti legati alla
sessualità” (“Bresciaoggi”, 8 novembre 2006).
Come concilia il fatto di essere in un
partito non confessionale, come i Ds,
con la sua posizione sui Pacs? Molti partiti cattolici in Europa hanno votato a
favore, segno che essere cattolico non
implica essere per forza contro i Pacs.
O no?
[Silenzio].
dicembre 06
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14 attualità+cultura
Come vivono lesbiche e gay nella tollerante provincia italiana? Benissimo,
almeno finché rimangono nascosti e non danno pretesti a nessuno per
prendersela con loro. Se però qualcuno li prende di mira, allora cominciano
i guai. Com’è successo a Mazzano (Brescia).
Gianni Rossi Barilli
Doriana Di Giovanni è una giovane donna lesbica
che non ha problemi ad apparire tale, né pensa a
nascondere con chissà quali precauzioni il fatto di
avere una relazione di coppia con un’altra donna.
Probabilmente proprio per questo si è trovata a
fare i conti con l’odio e l’ignoranza di chi considera inaccettabile che gli omosessuali vivano come
persone normali.
Tutto è cominciato lunedì 23 ottobre. “Sono
tornata a casa subito dopo mezzanotte”, racconta
Doriana, “e ho trovato la casa distrutta. Tutto sottosopra, urina e sperma sul letto, un orologio, una macchina fotografica e tutta la biancheria intima rubati.
E una svastica come firma della visita. Ho chiamato i
carabinieri, che sono arrivati per effettuare i rilievi del
caso e mi hanno detto che secondo loro, a giudicare
dalle modalità di scasso, erano stati gli zingari. Ma
da quando in qua gli zingari vanno in giro a disegnare
svastiche, visto che sono stati perseguitati dai nazisti
come dovrebbe sapere chiunque abbia fatto le scuole
medie?”.
Le sorprese investigative, comunque, non erano
finite. “Il giorno dopo”, continua infatti Doriana,
“sono andata a fare la denuncia al comando dei
carabinieri di Mazzano. E qui il comandante mi ha
comunicato la sua sfiducia nella possibilità che eventuali testimoni potessero farsi avanti. Poi, quando gli
ho detto che sono omosessuale e che non è la prima
volta che subisco un’aggressione per questo motivo
(quando avevo diciassette anni ho subito uno stupro
punitivo), mi ha spiegato che non poteva inserire le
parole omosessuale e lesbica nel verbale perché non
sono parole italiane. Secondo lui, essendo termini di
derivazione greca, non fanno parte della nostra lingua. E’ perfino andato a prendere il dizionario e l’ha
consultato davanti a me. Per scoprire ovviamente che
la parola omosessuale esiste eccome, ma per farla
mettere nel verbale ho dovuto insistere”. Vien da
chiedere al comandante dei carabinieri della stazione di Mazzano: come avrebbe reagito alla richiesta di accludere al testo della denuncia parole
di derivazione greca come telefono o termometro?
Dopo qualche altra prova della scarsa disponibilità dei carabineri di Mazzano, Doriana decide
di rivolgersi alle associazioni glbt bresciane, che
pride
dicembre 06
a loro volta denunciano l’accaduto chiedendo la
collaborazione del mondo politico e dell’intero
movimento glbt. A questo punto scoppia il caso,
la stampa ne parla, viene presentata un’interrogazione parlamentare, alcuni politici bresciani di sinistra si mobilitano e il prefetto sposta la titolarità delle indagini dai carabinieri di Mazzano a quelli
del capoluogo. Doriana viene anche invitata da
Bruno Vespa a partecipare a Porta a Porta e finisce
su Raiuno a testimoniare di quello che le accade.
Nel frattempo però non cessano gli atti di intimidazione nei suoi confronti. “Una settimana
dopo la devastazione dell’appartamento”, racconta,
“uscendo dal supermercato ho trovato una svastica
disegnata a pennarello sul tappo della benzina della
mia auto. Cinque giorni dopo ne è comparsa un’altra
incisa sulla carrozzeria. E quando sono andata dal
carrozziere per far valutare i danni, sull’auto ne hanno notata un’altra ancora, lunga circa 80 centimetri.
C’era scritto ‘muori lesbica’”. E purtroppo non è
finita. Il 17 novembre qualcuno scrive di nuovo
“muori”, firmando con una svastica, sul cofano
dell’auto di Doriana.
Lo sfregio questa volta è lungo circa un metro.
Che si tratti di una persecuzione sistematica è
piuttosto evidente, ma questo, almeno a Mazzano, non è servito ad accrescere la solidarietà
intorno a Doriana e alla sua compagna. Si è fatta sentire anzi una certa ostilità, di cui si è reso
in certo modo interprete il sindaco di Mazzano
Luigi Elisetti, della Margherita, che si è premurato di far sapere a Doriana che nel territorio
del suo comune esistono altre coppie omosessuali e nessuna ha mai subito violenza. Un fine modo
per affermare che chi riceve dei torti ne è in parte
responsabile?
Al comune di Mazzano viene rivolta una petizione, corredata da molte firme, che chiede una discussione pubblica degli episodi di omofobia delle
scorse settimane. Mentre su iniziativa dell’Arcigay
di Brescia, con l’adesione di numerose forze politiche e associazioni, viene convocata per il 25
novembre una manifestazione nazionale di solidarietà alle ragazze di Mazzano, nell’ambito della
giornata internazionale contro la violenza sulle
donne.
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cronaca
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Roma:
“Via le lesbiche dalla scuola”.
Questa scritta, insieme ad altre
dello stesso tenore, è comparsa
il 12 novembre sui muri del liceo
Aristofane, nel IV municipio della
capitale. La vicepreside dell’istituto,
nel commentare l’episodio, ha
cercato di minimizzare parlando
di “bravate” e attirandosi le ire
delle associazioni glbt romane. Il
ministero della pubblica istruzione,
intanto, ha inviato un ispettore per
accertare i fatti e per gli opportuni
eventuali provvedimenti.
Torino:
Rovinafamiglie
Bagarre da grandi occasioni, l’8 novembre, alla commissione affari sociali della
camera.
Scena del crimine, una teoricamente innocua audizione di associazioni familiari
nell’ambito di un’indagine conoscitiva parlamentare sulla condizione della famiglia in Italia. Invitati a parlare del tema, esponenti di diverse sigle cattoliche e
laiche.
Nel mucchio però, secondo i rappresentanti del centrodestra e quelli cattolici
del centrosinistra, c’era un’intrusa: la Lega italiana famiglie di fatto (Liff). Le
famiglie di fatto, hanno argomentato i dissenzienti, non sono famiglie e quindi
non hanno nessun titolo ad essere ascoltate, a meno che non si voglia infliggere
un’irrimediabile ferita al dettato costituzionale che all’articolo 29 riconosce la
famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il presidente della commissione affari sociali, Mimmo Lucà, non ha tuttavia accolto questa lamentela. Perciò, in risposta alla volontà di sentire anche le famiglie di fatto, i deputati presenti della Casa delle libertà hanno abbandonato l’aula
al gran completo, mentre la maggior parte dei cattolici dell’Unione sono rimasti
a sottolineare che non ritenevano “opportuno” far parlare la Liff, per l’occasione rappresentata dal presidente Aurelio Mancuso e dalla vicepresidente
Adele Parrillo.
L’audizione comunque c’è stata e ha dato modo a Mancuso e Parrillo di illustrare
in una sede istituzionale le molte ragioni che consiglierebbero di riconoscere
una buona volta il valore giuridico delle convivenze more uxorio. Il centrodestra,
nel frattempo, improvvisava una conferenza stampa volante per manifestare la
propria indignazione di fronte a tale eventualità.
L’episodio, oltre a confermare che la destra italiana è tra le più retrograde d’Europa, ha rimesso il dito sulla piaga della spaccatura interna alla maggioranza di
centrosinistra sul tema dei Pacs. Che viene d’altra parte ribadita continuamente
sia da chi nel centrosinistra li vuole che da chi non li vuole.
Tra le prese di posizione più recenti a favore, si può citare quella del presidente
della camera Fausto Bertinotti: “La legge sulle unioni civili è nel programma e
va fatta”. Oppure quella del presidente della commissione affari costituzionali
Luciano Violante: “Dobbiamo approvare la proposta di legge di Franco Grillini sui Patti civili di solidarietà e convincere una parte della Margherita e una parte
dell’Udeur a sostenerla”.
Il ministro della famiglia Rosy Bindi, tuttavia, ha ribadito l’11 novembre, rispondendo alla domanda di un giornalista, che “il termine Pacs non esiste nel
vocabolario del centrosinistra”.
Nel perdurare di questa varietà di pareri, il consiglio dei ministri si è trovato
ad affrontare il mese scorso la patata bollente del recepimento di una direttiva
europea sulla libera circolazione dei cittadini della Ue e dei loro familiari, che
riconosce come relazioni di tipo familiare anche le convivenze. Dopo un dibattito che ha riassunto le abituali divisioni tra laici e cattolici, la direttiva ha passato
provvisoriamente l’esame di palazzo Chigi ed è stata spedita per un parere alle
commissioni parlamentari competenti. Dopodiché tornerà al consiglio dei ministri che la dovrà approvare in via definitiva.
Per il ministro Bindi si tratta comunque di “una direttiva europea che, di fatto, nel
nostro paese non ha nessuna efficacia, perché non essendo nel nostro paese regolamentate forme di convivenza diverse dalla famiglia non siamo in grado di riconoscere
la figura del partner come requisito di libera circolazione”.
tra i pochi, per non dire inesistenti,
segnali di apertura di dialogo tra
la chiesa cattolica e la comunità
glbt, c’è da segnalare un incontro
che si è svolto a alla villa Lascaris
di Pianezza (Torino) il 9 novembre.
Il gruppo “Fede e omosessualità”
del comitato Torino pride 2006
si è incontrato con don Ermis
Segatti, referente della cultura per
la diocesi. Non sono stati riferiti
risultati eclatanti, ma il solo fatto
che l’iniziativa si sia svolta è di per
sé una notizia.
Milano:
è scomparsa il 7 novembre, a soli 58
anni, l’ex parlamentare del Psi Alma
Agata Cappiello. Fu lei, nel 1988,
a presentare la prima proposta
di legge sul riconoscimento delle
coppie di fatto etero e omosessuali,
riuscendo per la prima volta a far
parlare dell’argomento all’interno
delle istituzioni.
Il suo importante ruolo nelle
battaglie laiche è stato ricordato
anche da numerosi esponenti della
comunità glbt.
Roma:
grande successo su Raiuno per
la fiction “il padre delle spose”,
interpretata da Lino Banfi e da
sua figlia Rosanna (nei panni di
una donna lesbica convolata a
giuste nozze con un’altra donna
in Spagna). La fiction, andata in
onda il 20 novembre, ha superato
i sette milioni di spettatori con
un incoraggiante 27% di share.
Molto soddisfatti i commenti delle
associazioni glbt. Lividi, invece,
quelli dei politici cattolici militanti,
che hanno duramente criticato la
messa in onda della fiction e hanno
sommerso le agenzie di stampa con
deliranti proclami sull’opportunità
di trasmetterla. Per questi politici,
gli italiani non devono sapere che
anche gli omosessuali hanno dei
diritti. Altrimenti potrebbero
anche crederci.
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cronaca
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A che bagno votarsi?
“Onorevole Guadagno, ma allora è vero che lei frequenta il bagno
delle donne!”. È iniziata così, nel pomeriggio del 27 ottobre,
una memorabile sceneggiata della deputata di Forza Italia Elisabetta Gardini in uno dei bagni di Montecitorio, contro
il diritto di accesso alla toilette delle signore dell’onorevole
Vladimir Luxuria, all’anagrafe Guadagno.
Fumante di muliebre sdegno, la signora Gardini ha cominciato
a strillare come una pescivendola che la collega transgender,
essendo un uomo, non poteva frequentare la toilette riservata alle donne, prendendosela prima con le allibite addette alle
pulizie che secondo lei non avevano impedito l’oltraggio, e annunciando poi un
formale reclamo ai “questori” della camera.
Luxuria ha in seguito confidato a un giornale i suoi sospetti sulla premeditazione
dell’attacco da parte della Gardini, che avrebbe pianificato il tutto per far parlare
di sé con poca spesa. Ma l’interessata, che non per nulla è approdata alla politica
dalla fiction televisiva, ha sostenuto che la sua “è stata una reazione fisica”.
Ha anche raccontato di essersi sentita “violata nell’intimo”, “stuprata” e “traumatizzata” per la presenza di una persona transessuale nel bagno delle signore.
Sarebbe stato quindi il caso di far intervenire lo psichiatra di Montecitorio per
lenire almeno un po’ tutto questo onorevole disagio. Invece della faccenda ha
dovuto realmente occuparsi l’ufficio del questori di Montecitorio, che si è perfino diviso al proprio interno per via della richiesta di punire Vladimir Luxuria
avanzata da qualche esponente del centrodestra.
Come la deputata Giorgia Meloni (An), che ha chiesto un richiamo per iscritto, mentre il centrosinistra una volta tanto al completo faceva quadrato a favore
della libera scelta della toilette da parte del deputato transgender. Puntando
anche il dito sull’indubbia mancanza di stile della signora Gardini, che non contenta di aver provocato tanto inutile rumore è pure partita lancia in resta in una
campagna per l’istituzione del “terzo bagno” riservato ai transessuali presenti
alla camera.
Il tutto è finito com’era ovvio nel dimenticatoio dopo qualche giorno, ma non
prima che una nutrita schiera di politici avesse il modo di esprimere pareri più
e meno a vanvera sulle necessità fisiologiche di Luxuria e sull’opportunità di
espletarle nella toilette delle femmine, dei maschi o in altri luoghi. Offrendo così
l’ennesima desolante immagine della classe dirigente di questo paese.
Equidistanza alla veronese
“Verona non è una città di destra”, ha autorevolmente sostenuto il sindaco di
centrosinistra Paolo Zanotto in un suo articolo pubblicato da “Il Corriere
di Verona” a fine ottobre. “Sta invece nel rifiuto degli opposti estremi la solidità
della comunità veronese, non facile agli entusiasmi, ma sempre pronta a farsi carico
con discrezione e attenzione dei problemi degli ultimi, dei meno fortunati. (...) Verona,
quindi, non si riconosce né nelle manifestazioni razziste, né tantomeno nelle sfilate
gay...”.
Queste sconcertanti affermazioni hanno suscitato numerose e indignate proteste dentro e fuori Verona, alle quali il sindaco Zanotto non si è neppure preso
la briga di rispondere pubblicamente. Solo in via ufficiosa ha fatto sapere che,
parlando di “sfilate gay”, si voleva riferire alla “Frocessione” organizzata il 19
ottobre in città in occasione della recente visita di papa Benedetto XVI da associazioni glbt, atei e centri sociali.
Il coordinamento Facciamo breccia, che è stato tra i promotori di “Layca”, ha
definito “offensive” le parole di Zanotto “perché non si possono comparare le manifestazioni razziste, finalizzate a negare diritti a donne e uomini provenienti da altri
paesi, con una manifestazione gay, lesbica e trans che ha per fine l’affermazione
di dignità e diritti a tutt’oggi negati”. Il sindaco, inoltre, ha parlato senza essersi
adeguatamente informato, “perché la Frocessione si inseriva in una serie di iniziative
che, nell’arco di tre settimane, ha spaziato dalla presentazione di libri e riviste alla
manifestazione di piazza, dalle feste a un convegno cui sono intervenuti auterevoli
studiosi/e”.
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Cofferati a muso duro
La quarta edizione del festival internazionale Gender bender, dedicato come
sempre alle nuove frontiere dell’identità sessuale e come sempre ospitato dal
Cassero di Bologna, si è chiusa il 5 novembre con un ottimo succeso di pubblico.
Gli organizzatori, soddisfatti, hanno ringraziato anche la curia bolognese, il cui
critico interesse nei confronti della manifestazione ne ha indubbiamente facilitato la buona riuscita.
Tutto è iniziato con un anonimo editoriale apparso sul settimanale diocesano
“Bologna sette”, pubblicato come inserto domenicale bolognese di “Avvenire”,
che esprimeva il disappunto della chiesa cattolica per i contenuti di Gender
bender e per il fatto che l’iniziativa fosse finanziata con denaro pubblico. “È lecito
spendere soldi pubblici”, si domandava il commento, “per finanziare spettacoli di
pornostar mascherate da artisti?”. E proseguiva: “Mettere in scena la masturbazione
o piccanti rapporti omosessuali è forse un servizio sociale primario?. (...) Non possiamo
accettare un’invasione barbarica che oltraggia la fede e la ragione dei bolognesi”.
Le geremiadi dei preti contro l’espressione della libertà sessuale e contro i finanziamenti pubblici che non sono destinati a loro non sono certo una novità.
Risulta invece senz’altro inconsueta, nel pavido panorama italiano, la replica del
sindaco di Bologna Sergio Cofferati alle proteste della curia. “Solo la censura,
il pregiudizio e l’intolleranza”, ha infatti risposto il sindaco, “rischiano di riportarci
ai tempi dei barbari. Penso
che la libera espressione
nell’arte e nella cultura rappresenti una delle
grandi conquiste dell’uomo
nell’epoca moderna e sia
la ricchezza del vivere civile in uno stato laico”.
A questo punto, alla gerarchia non è rimasto
che tentare la carta del
vittimismo. In un comunicato, l’arcidiocesi ha
fatto sapere che le dichiarazioni di Cofferati
“sconcertano e addolorano” e che la chiesa “non
censura nessuno ma non
accetta di essere censurata, perché non può abdicare al suo dovere-diritto
di parlare per il bene e la
dignità della persona umana”.
Nel frattempo, migliaia
di bolognesi accorrevano
felici al Gender bender.
Un italiano in Europa
Riccardo Gottardi, ventinovenne ricercatore universitario, è stato confermato co-presidente di Ilga-Europe, sezione europea della International lesbian and gay association, nel corso del
congresso dell’organizzazione che si è
svolto qualche settimana fa a Sofia, in
Bulgaria.
Gottardi è al suo quarto mandato e per
un altro anno sarà alla guida di Ilga-Europe, cui aderiscono 250 associazioni
di tutto il continente, insieme alla belga
Deborah Lambillotte.
“Gli obiettivi che mi vedranno più impegnato nei prossimi mesi”, ha dichiarato
Gottardi, “saranno la nascita dell’Agenzia per i diritti umani dell’Unione europea,
promessa dal presidente della commissione José Manuel Barroso, e la difesa della
libertà di manifestare di gay e lesbiche in
tutti i paesi europei, dopo i divieti e gli attacchi violenti recentemente subiti dai gay
pride in paesi come la Polonia, la Romania, la Lituania e la Russia”.
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Il Bush dimezzato
Le elezioni di medio termine del 7 novembre hanno avuto pessimi risultati per il
partito repubblicano e per il presidente Bush, che sarà costretto negli ultimi due
anni di mandato a fare i conti con un parlamento dominato dai suoi avversari. Il
partito democratico ha infatti riconquistato dopo dodici anni la maggioranza sia
alla camera dei rappresentanti che al senato, ottenendo così un forte potere di
condizionamento sulle scelte politiche della Casa Bianca.Tra le conseguenze certe
di questo esito elettorale c’è da registrare il definitivo tramonto della campagna,
promossa dalla destra del partito repubblicano e dallo stesso George Bush, per
bandire i matrimoni omosessuali attraverso un emendamento alla costituzione
federale.
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Parigi:
gli ultimi dati statistici confermano
il successo dei Pacs a sette anni
dalla loro istituzione. Dal 1999 il
ministero della giustizia ha registrato
263.064 contratti contro 33.562
dissoluzioni, pari a circa il 13%. Il
numero delle registrazioni è inoltre
in crescita costante ed è stato
quest’anno doppio rispetto al 2004
e quattro volte superiore rispetto
al 2001. In un’intervista rilasciata a
“Tetu”, il deputato socialista JeanPierre Michel, a suo tempo relatore
della legge in parlamento, ha
constatato che “il Pacs ha risposto a
una domanda sociale forte” e che ora
si tratta di andare avanti, aprendo il
matrimonio e l’adozione alle coppie
omosessuali.
Nuova Delhi:
benché l’omosessualità sia tuttora
punita con il carcere e i pregiudizi
restino largamente diffusi, il 37%
dei maschi indiani celibi tra i 16
e i 25 anni dichiara di aver avuto
almeno un’esperienza gay nel corso
della vita. Lo ha rivelato un’indagine
effettuata in undici città con 2.559
interviste per conto del quotidiano
“India today”. Se si considera che
solo il 46% ammette di aver avuto
rapporti sessuali tout court, è una
percentuale di tutto rispetto.
Sydney:
I repubblicani e la destra religiosa che li ha sostenuti con entusiasmo possono
per ora consolarsi festeggiando la vittoria del bando alle nozze gay e lesbiche
nei referendum popolari che si sono svolti in coincidenza con le elezioni di
medio termine in otto stati. In sette di questi (Colorado, Idaho, South Carolina,
South Dakota, Tennessee, Virginia e Wisconsin) gli elettori hanno approvato un
emendamento alla costituzione statale che elimina per l’appunto la possibilità di
aprire agli omosessuali l’istituto matrimoniale, definendolo come l’unione esclusiva
tra un uomo e una donna. Dopo queste consultazioni sono ben ventisette (su
cinquanta) gli stati dell’Unione che hanno preventivamente sbarrato la strada alle
rivendicazioni coniugali della comunità omosessuale.Tuttavia, proprio i referendum
del 7 novembre su questo argomento rappresentano a ben guardare un serio
campanello d’allarme per i progetti del fondamentalismo. Innanzitutto perché in
Arizona, per la prima volta, è stata bocciata dagli elettori la proposta di bandire
le nozze gay, e non si tratta di uno stato che vanti una tradizione particolarmente
liberal. In secondo luogo perché anche negli stati in cui i quesiti omofobici sono
passati, lo scarto tra i sì e i no è stato meno ampio che in passato. Nel complesso,
l’opposizione all’idea di blindare per legge la famiglia eterosessuale ha convinto
oltre il 40% dei votanti, mentre solo due anni fa, in occasione di analoghe
consultazioni svolte in undici stati in contemporanea con le elezioni presidenziali,
si era attestata intorno al 30%.
La sonora sconfitta politica del cristiano “rinato” George Bush toglie forza in
prospettiva al disegno di trasformare l’America in una democrazia governata
secondo le leggi dell’Antico Testamento, mentre i sondaggi d’opinione rivelano al
contrario che il no ai matrimoni omosessuali, pur essendo ancora maggioritario
nel paese, diminuisce costantemente con il tempo. Dimostrazione evidente del
fatto che le ragioni dei gruppi di pressione glbt acquistano terreno sulla demagogia
terroristica della destra religiosa. Una prova di questo, sul terreno strettamente
politico, l’hanno data anche le elezioni di medio termine, in cui parecchi omofobi
militanti hanno perso il seggio. A cominciare dal senatore repubblicano Rick
Santorum, reso celebre dalle sue dichiarazioni di odio verso i gay. All’opposto, le
associazioni glbt hanno celebrato questo passaggio elettorale come quello in cui
è stato eletto il maggior numero di rappresentanti apertamente omosessuali e
gay friendly.
uno scelto pubblico di 10.000 fans
adoranti ha assistitito l’11 novembre
al primo concerto di Kylie Minogue,
amatissima icona gay, tornata sulle
scene dopo una pausa resa necessaria
dalle cure per un cancro al seno che
le era stato diagnosticato un anno e
mezzo fa. Kylie, che per l’occasione
ha sfoggiato un copricapo di piume
su corsetto rosa e gonna fluente,
andrà ora in giro per il mondo
con il suo tour. Durante il periodo
di riposo forzato ha scritto un
libro per bambini (La principessa
showgirl) e creato un nuovo profumo
(Darling).
Città del Messico:
l’assemblea municipale della grande
metropoli messicana ha approvato
il 9 novembre una normativa che
riconosce le unioni omosessuali,
ispirata al modello dei Pacs francesi.
“Queste riforme”, secondo il deputato
gay David Sanchez del partito della
rivoluzione democratica,“causeranno
un effetto a catena che nessuno potrà
fermare”. Il Messico è il secondo
paese al mondo, dopo il Brasile,
per numero di fedeli cattolici. Il
provvedimento è stato approvato
con 43 voti a favore e 17 contrari,
mentre all’esterno centinaia di
persone manifestavano contro i
diritti delle coppie omosessuali.
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Sudafrica alla meta
Dal 14 novembre scorso, il Sudafrica è diventato il quinto
paese al mondo (dopo Olanda, Belgio, Spagna e Canada) ad
autorizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. E il
primo in assoluto a riconoscere diritti alle coppie gay e lesbiche
nel continente africano, dove molte nazioni continuano ad
applicare i rigori del codice penale agli atti omosessuali anche
tra adulti consenzienti. La nuova legge sudafricana, chiamata
“Civil unions act” e approvata dall’assemblea nazionale con
230 voti a favore, 41 contrari e 3 astensioni, consente “l’unione
volontaria di due persone che viene solennizzata e registrata con il
matrimonio o con l’unione civile”. Il governo aveva originariamente
proposto di concedere agli omosessuali solo l’istituto
delle unioni civili, ma questa scelta aveva suscitato la dura
opposizione dei gruppi glbt, confortati dal parere di autorevoli
costituzionalisti, contro la creazione di uno status separato
rispetto agli eterosessuali. Tanto più che la nuova legge è nata
in seguito a un’espressa sentenza della corte costituzionale,
che nel 2004 aveva giudicato discriminatoria la definizione di
matrimonio in vigore dal 1961 [“l’unione volontaria (...) di un
uomo e una donna, con l’esclusione di tutti gli altri”], dando
tempo al parlamento fino al primo dicembre di quest’anno
per rimediare.
Il rimedio in effetti è arrivato, anche se le vecchie norme
sul matrimonio eterosessuale non sono state nel frattempo
abrogate, con il rischio di controversie legali a catena già
minacciate dagli avversari del diritto alle nozze gay, tra cui tanto
per cambiare si trova in prima fila la chiesa cattolica accanto
ai partiti tradizionalisti. Questo aspetto della questione ha
sollevato critiche da parte delle associazioni glbt, così come
l’articolo 6 del Civil union act che garantisce ai pubblici ufficiali
la possibilità di rifutarsi di celebrare nozze omosessuali
per ragioni di coscienza. Si tratta di una palese disparità
di trattamento nei confronti di gay e lesbiche, visto
che un analogo diritto non è ovviamente previsto nel
caso di matrimoni etero. La democrazia sudafricana
nata dalle lotte contro l’apartheid non ha dunque
rispettato del tutto l’impegno a garantire pari dignità a
tutti i cittadini, sancito anche da una delle costituzioni
più avanzate al mondo. Eppure, la memoria ancora
fresca della lunga battaglia contro la discriminazione
dei neri è stata un elemento politicamente decisivo per
arrivare a legalizzare i matrimoni omosessuali. Parecchi
leader dell’African national congress, a cominciare dai
principali membri del governo in carica, hanno usato infatti
a piene mani questo argomento nel corso del dibattito che
ha portato all’approvazione del Civil union act. “Quando
abbiamo conquistato la nostra democrazia”, ha dichiarato
per esempio il ministro degli interni Nosiviwe MapisaNqakula, “abbiamo cercato di distinguerci da un passato
doloroso e ingiusto dichiarando che mai più un sudafricano
avrebbe dovuto essere discriminato sulla base del colore,
del credo, della cultura o del sesso”. Il ministro della difesa
Mosuia Lekota ha invece ricordato che le radici della legge
sui matrimoni omosessuali si trovano in lunghi anni di lotta
contro l’apartheid, costati il carcere e l’esilio anche a molte
persone omosessuali. “Questo paese”, ha aggiunto, “non può
permettersi di essere una prigione di pregiudizi superati che
non hanno basi nella società moderna. Dobbiamo consegnare
alle future generazioni una società più democratica e tollerante
di quella che è stata consegnata a noi”.
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Santo subito
Ha fatto parecchio discutere, in Gran
Bretagna e non solo, una recente e netta
presa di posizione di Elton John contro
l’omofobia delle religioni. In un’intervista
recentemente rilasciata al mensile musicale
dell’ “Observer”, la pop star ha espresso
il suo pensiero in proposito senza peli
sulla lingua. “Io penso”, ha spiegato, “che la
religione abbia sempre cercato di promovere
l’odio contro le persone gay. (...) Se fosse per
me, io bandirei la religione completamente. Le
religioni organizzate non sembrano funzionare.
Trasformano le persone in lemming veramente
odiosi”. Sir Elton ha anche aggiunto che “il mondo
si sta avvicinando alla terza guerra mondiale” e si
è chiesto: “Dove sono i leader di ciascuna religione?
Perché non si riuniscono in conclave? Perché non
si mettono insieme?”. Tra le reazioni a queste
parole provenienti dall’interno della comunità
glbt britannica, c’è da registrare il tentativo di
riportare all’ovile la pecorella smarrita da parte
della pastora Jane Clark della Metropolitan
community church (la chiesa più gay friendly al
mondo), che ha rivolto al cantante un appello
a non disperare: “Prima di abbandonare del tutto
la religione, venga a vedere come la pratichiamo
noi”. Il segretario della Gay and lesbian humanist
association, George Broadhead, ha invece
definito “autoevidenti” le affermazioni di Elton
John sull’omofobia delle religioni, pur giudicando
ingenua l’idea di metterle al bando:“Ogni tentativo
di bandire la religione la renderebbe solo più forte
e determinata. Il giusto approccio è discutere e
dibattere cercando di convincere le persone credenti
che si sbagliano riguardo agli omosessuali”.
Scienziati pazzi
La supertennista Martina Navratilova ha denunciato in una lettera aperta i
demenziali esperimenti condotti all’università dell’Oregon per “convertire”
all’eterosessualità alcuni innocenti montoni con tendenze omosessuali, con l’idea
di trovare una cura da utilizzare per l’omosessualità negli umani. Aprendo il
cervello ai poveri ovini, i ricercatori starebbero cercando di dimostrare l’efficacia
di un metodo per alterare le preferenze sessuali.
“Com’è possibile che nel 2006”, ha scritto Navratilova, “una rinomata università possa
condurre esprimenti tanto crudeli e omofobici? Io vi prego rispettosamente di voler far
cessare queste ricerche rivoltanti e poco giudiziose. Troverete di sicuro un modo per
destinare a progetti più interessanti i milioni di dollari di tasse attualmente inghiottiti
da questi esperimenti, come per esempio il finanziamento di un centro gay e lesbico
per incoraggiare al dialogo e alla tolleranza verso le persone di qualsiasi preferenza
sessuale”. Brava Martina.
L’Iran uccide ancora
Secondo notizie diffuse dal sito web Iranfocus, che ha citato come fonte l’agenzia
di stampa ufficiale iraniana Irna, il 14 novembre si sarebbe svolta in Iran, nella
città di Kermansha, l’ennesima impiccagione di un omosessuale. Il condannato,
Shahab Darvishi, è stato giudicato colpevole di stupro e sodomia, oltre che di aver
organizzato un giro di corruzione, ed è stato giustiziato su una pubblica piazza
di fronte a centinaia di persone che, secondo il resoconto, avrebbero applaudito
all’impiccagione.
La persecuzione degli omosessuali resta uno dei punti più qualificanti della lotta
islamista alla corruzione dell’occidente. E l’ondata di indignazione internazionale
contro l’esecuzione di due giovani omosessuali avvenuta nel luglio dello scorso
anno non ha smosso di un millimetro il programma di repressione violenta del
regime degli ayatollah.
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Libertà di genere
Figli del secolo XXI
“Separare l’anatomia da ciò che significa essere un uomo
o una donna”. Questo il principio stabilito dall’Ufficio
di sanità di New York, che autorizzerà chi lo desidera
a cambiare sesso sul certificato di nascita, anche
senza un intervento chirurgico di riassegnazione.
Sarà sufficiente una dichiarazione medica che attesti
l’appartenenza al sesso opposto, illustrando le ragioni
che la rendono permanente, e dimostrare di aver
vissuto nel genere “adottivo” per almeno due anni.
Con un semplice provvedimento amministrativo
che non ha sollevato eccessive obiezioni è stata
così introdotta una novità non meno importante
del riconoscimento giuridico del matrimonio gay.
Ammettere che il genere non è tanto questione
di organi genitali quanto di identità personale
significa rinnegare la rigida polarizzazione tra i sessi
che ha dominato il mondo da qualche millennio a
questa parte, il che ha senza dubbio risvolti sociali
interessanti.
Sulla strada di New York si è avviata anche la
Spagna di Zapatero, dove la nuova legge sull’identità
sessuale ha superato senza scosse il primo passaggio
parlamentare. Una volta approvata, permetterà alle
persone transessuali di registrare ufficialmente il
cambio di sesso senza la necessità di un’operazione
e riconoscerà alle coppie lesbiche di essere madri
in due, senza il bisogno che la madre non biologica
di eventuali figli passi attraverso il faticoso iter
dell’adozione.
Dawn Airey, top manager di BskyB (rete satellitare del
gruppo Murdoch), è considerata la donna più potente
della Tv britannica e si è piazzata al quattordicesimo
posto, ma al primo tra le donne, nella classifica dei
101 omosessuali più influenti del Regno unito. Ora,
a 45 anni, ha annunciato che avrà una figlia dalla sua
compagna e coetanea Jacquie Lawrence, pioniera dei
programmi televisivi gay e lesbici in Inghilterra. Il padre
della bimba, che si è impegnato ad avere un ruolo attivo
nella sua educazione, è un amico gay che ha donato il
suo seme alla coppia.
Nel comunicare il lieto evento ai media, Dawn si
è augurata che la sua futura figlia abbia un carattere
forte e si riveli “un prodotto del XXI secolo”. Di sicuro
la piccola non avrà niente da temere da nessuno se
prenderà esempio da tanta madre, soprannominata
Scary Airey dai colleghi per via del suo amabile
comportamento sul lavoro e diventata celebre grazie
alla sua formula delle tre effe per aumentare il pubblico
quando era a capo di Channel 5: “Films, footbal and
fucking”.
Il suo non è comunque il primo caso di famiglia
omosessuale con figli a BskyB.Di recente, infatti,
il presentatore di Sky news Martin Popplewell è
diventato padre di due bambini avuti da una coppia
lesbica. Entrambe le donne sono state fecondate
artificialmente con il suo sperma. Il primogenito, Dillon,
è nato in maggio, mentre sua sorella Anna è arrivata in
ottobre.
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cultura+attualità
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Un leader degli evangelici fondamentalisti americani costretto ad
ammettere di aver avuto rapporti sessuali con un prostituto.
E uno dei massimi consulenti del Vaticano in tema di omosessualità
(cioè di omofobia) accusato di abusi su giovani seminaristi.
Ma allora è proprio un vizio?
Razzolano
Paolo Belmonte
Noi maligni, confortati dalle analisi degli psicologi, l’avevamo sempre pensato: dietro ogni omofobo militante può nascondersi un omosessuale
represso. La cosa però non appare evidente agli
occhi dei più fino a quando qualcuno di questi psicopatici signori non viene pescato proprio con le
mani nella marmellata.
Èquanto è successo, per esempio, al reverendo
Ted Haggard, pesce eccezionalmente grosso
nella hit parade dell’omofobia made in Usa. Notissimo telepredicatore apocalittico, fondatore della
New life church di Colorado Springs che conta
14.000 adepti, e soprattutto presidente dell’Associazione nazionale degli Evangelici, che raccoglie negli Stati uniti milioni di fondamentalisti esagitati e traboccanti di odio contro i gay.
Forte di un solido e prolifico matrimonio eterosessuale, il reverendo Haggard è stato fino al
mese scorso uno dei più indomiti paladini della
crociata contro le nozze gay abbracciata anche
dal presidente Bush. Poi ha dovuto dimettersi in
tutta fretta, in seguito alle rivelazioni fatte in Tv
dal signor Mike Jones, di professione prostituto, che ha spiattellato ai quattro venti di aver avuto per anni rapporti sessuali a pagamento con il
reverendo. E di avergli per giunta anche procurato della droga con cui condire gli incontri erotici.
“La gente potrà anche pensare che quel che ho fatto
è immorale”, ha detto Jones, “ma penso di aver fatto
un gesto morale sbugiardando qualcuno che predica
una cosa facendo l’opposto alle spalle degli altri”.
In un primo momento Haggard, sostenuto da
esponenti di spicco del blocco fondamentalista, ha
negato tutto, tentando di accreditare la tesi di un
complotto politico organizzato ai suoi danni dalla
lobby gay. Ma in America anche i prostituti, come
le stagiste della Casa Bianca, sono previdenti. Il
signor Jones infatti aveva conservato messaggi
vocali ricevuti dal reverendo da cui risultava che
nella sua versione c’era un bel po’ di vero.
Così Ted Haggard ha dovuto arrendersi all’evidenza, dimettendosi dagli incarichi che ricopriva
ed esponendosi all’evangelico ludibrio.
“Il fatto è”, ha scritto in una lettera indirizzata ai
membri della sua congregazione, “che sono colpevole di immoralità sessuale. E mi assumo la responsabilità dell’intero problema. Sono un ingannatore e
un bugiardo. C’è una parte della mia esistenza così
ripugnante e oscura che ho dovuto
combatterla per tutta la mia vita
adulta”. Quanti omofobi professionisti arruolati nei ranghi delle
varie religioni potrebbero sottoscrivere queste parole?
Non lo ha fatto, almeno per ora,
monsignor Tony Anatrella,
teologo gesuita francese, psicanalista e consulente di fiducia del
Vaticano in materia di anatemi
pseudoscientifici contro i gay. È
l’autore, tanto per citare un fatto
recente, della voce “omosessualità e omofobia” contenuta nel Lexicon pubblicato nel 2003 a cura del
Pontificio consiglio per la famiglia
allo scopo di illuminare le menti
cattoliche sulla corretta interpretazione della morale sessuale.
Questa voce sostiene, tra le altre scempiaggini, sia l’esistenza di una correlazione diretta tra
omosessualità e pedofilia sia la possibilità di guarire i gay dalla loro “malattia”.
Proprio a proposito di un tentativo di guarigione un po’ troppo ravvicinato, però, monsignor
Anatrella è stato chiamato in causa da Daniel
Lamarca, un ex seminarista che ha raccontato
di sedute di “lavoro corporale” (ovvero sesso allo
stato puro) impostegli dal gesuita nel 1987 per
“curare” la sua omosessualità.
E saltata fuori poi anche una denuncia depositata a
fine ottobre presso il tribunale di Parigi per abusi
sessuali che sarebbero stati compiuti da Anatrella
su un giovane fedele. La denuncia di questi abusi
sarebbe stata fatta prima che alla magistratura al
cardinale di Parigi Jean-Marie Lustiger, che avrebbe promesso di occuparsi personalmente della
questione, adoperandosi in realtà per insabbiare
il potenziale scandalo.
Ted Haggard
Il monsignore si è difeso dalle accuse parlando di
“assolute calunnie”, ma con i precedenti che la
chiesa cattolica ha in materia di molestie sui minori organizzare una difesa a prova di dubbio non
sarà facile.
Tanto più che, come dimostra il caso del reverendo Haggard, l’eccessivo accanimento contro i gay
rischia di costituire un grave indizio a carico.
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36 attualità+cultura
Il fanatismo religioso e le ragioni di sicurezza di un paese
in guerra hanno avuto la meglio sui diritti glbt. Il pride di
Gerusalemme, convocato per il 10 novembre, si è potuto
svolgere solo all’interno di uno stadio e gli organizzatori
hanno dovuto rinunciare alla marcia per le vie della città santa.
Un pride
a porte chiuse
Paolo Belmonte
1
Ebrei ultraortodossi, imam fondamentalisti e
cristiani tradizionalisti ce l’hanno fatta. Volevano
impedire la marcia glbt a Gerusalemme, e tanto
hanno detto e tanto hanno fatto che un risultato
l’hanno ottenuto. Alla vigilia del pride, e all’indomani
della strage di Beit Hanun in cui diciotto civili
palestinesi sono morti per un “errore tecnico”
dell’artiglieria israeliana, la polizia ha fatto sapere
che non era in grado di garantire la sicurezza
dell’evento.
Gli organizzatori della Jerusalem open house
hanno dovuto così piegarsi alle cause di forza
maggiore e, per evitare di procrastinare per
l’ennesima volta la data della manifestazione, hanno
deciso di accettare una soluzione di compromesso:
tenere il pride all’interno dello stadio dell’università,
nei sobborghi della città.
Qui il 10 novembre si è radunata una folla di circa
4.000 persone (più o meno lo stesso numero
che aveva sfilato per le strade di Gerusalemme in
occasione del pride cittadino dello scorso anno).
L’evento mondiale che i gruppi glbt avevano
in mente di promuovere è irrimediabilmente
sfumato, dimostrando tra l’altro che Israele non
è quella “democrazia normale” che certa acritica
propaganda occidentale si sforza di dipingere
a dispetto di ogni evidenza. Le tappe salienti di
questo mancato Worldpride lo attestano senza
possibilità di equivoci. La manifestazione si sarebbe
infatti dovuta svolgere nell’estate del 2005, ma
allora fu necessario rinviarla per evitare pericolose
sovrapposizioni con il ritiro da Gaza dell’esercito
israeliano. Tutto rimandato quindi all’agosto del
2006, quando la guerra con il Libano ha consigliato
un ulteriore spostamento. A novembre poi sono
saltati fuori altri motivi di sicurezza a rendere
pride
dicembre 06
impraticabile l’idea di una pacifica sfilata in città...
Gran parte del merito per questo risultato va
ai gruppi di ebrei fanatici, che nelle settimane
precedenti la manifestazione hanno fatto tutto ciò
che potevano per creare un clima di tensione: dai
blocchi stradali e agli scontri con la polizia fino alla
minaccia di scatenare la terribile pulsa denura, la
maledizione che dovrebbe causare la morte del
destinatario entro un anno.
Rabbini ultraortodossi la scagliarono per esempio
contro il primo ministro Rabin, assassinato
da un fanatico nel 1995, e nell’estate del 2005
contro il primo ministro Sharon, che dal gennaio
di quest’anno è ricoverato in ospedale in stato
vegetativo a causa di un’emorragia cerebrale.
Di cosa sia capace di fare la destra religiosa ebraica
si era comunque già avuto un assaggio al pride
di Gerusalemme dell’anno scorso, quando un
manifestante è stato pugnalato e ferito per la strada,
durante il corteo, da un “pio” contestatore.
Gli ebrei tradizionalisti non sono stati comunque i
soli a far sentire la propria voce contro il “sacrilegio”
costituito dal pride a Gerusalemme. Anche gli
islamici e i cristiani ci hanno messo del loro. Su
tutti spicca per l’ennesima volta il Vaticano, sempre
determinato a non essere secondo a nessuno,
quando si tratta di omofobia. Pochi giorni prima
della data prevista per il corteo è arrivato da Roma
l’anatema papale, che definiva come un’offesa ai
credenti lo svolgimento del pride a Gerusalemme.
Proprio per non arrendersi del tutto di fronte
all’intolleranza altrui, gli organizzatori dell’evento
hanno accettato di trasferirlo all’interno di uno
stadio, scartando l’ipotesi, avanzata anche da
esponenti religiosi moderati, di trasferirlo nella
più laica Tel Aviv. Dal palco dello stadio, Elena
Canetti della Jerusalem open house ha spiegato
così questa scelta: “Come lesbica e come donna,
come ebrea e come semplice essere umano, ho il diritto
di vivere la mia vita apertamente nella mia città, vicino
alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei vicini e ai miei
compagni di lavoro. Se fossimo fuggiti in un’altra città,
Tel Aviv, Amsterdam o San Francisco, l’avremmo data
vinta alla prevaricazione e alla violenza”.
2
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3
1 - Un’immagine del pride nello stadio di Gerusalemme.
Tutte le foto del servizio sono dell’agenzia Bau Bau
Photowire.
2 - Così Stefano Disegni ha commentato l’avvenimento
sul settimanale “Left”.
3 - Fanatici ebrei protestano contro il gay pride
il 2/11/2006.
4 - L’incontro (nel marzo 2005) dei rappresentanti
cattolici, islamici, ortodossi ed ebrei per impedire
lo svolgimento del gay pride.
5 - Un manifestante sanguina dopo essere stato
accoltellato da un fanatico ebreo durante il gay pride di
Gerusalemme, il 30/6/2005.
Identità “fuorifuoco”
4
5
Israele, agosto 2006. Nei tre episodi del documentario Fuorifuoco viene raccontato il difficile
confronto tra diverse identità nel coacervo
israeliano di questi tempi. Quattro giovani
ragazze lesbiche mostrano il paese mentre è
in guerra contro il Libano, e raccontano della
loro esperienza nell’esercito. Quello che doveva essere il Worldpride organizzato da lesbiche e gay ebrei praticanti dell’Open house
di Gerusalemme, è costretto a limitarsi a un
piccolo presidio, causa guerra in Libano. Viene
a contestarli il gruppo Queeruption, gridando
slogan contro le operazioni militari nei territori palestinesi, cominciano tafferugli  tra la polizia e i manifestanti e diverbi tra i manifestanti
stessi. Infine un ragazzo gay arabo-israeliano,
mentre si traveste come drag queen, racconta
della sua identità di gay, che tiene nascosta alla
sua famiglia, e della sua identità di palestinese,
difficilmente accettata dagli ebrei di Tel Aviv
e perciò a volte soffocata. La questione dell’identità omosessuale si intreccia con la difficile vita quotidiana di un paese spaccato. Realizzato da Daniele Salaris ed Ernaldo Data il
documentario è stato premiato al Torino film
festival ed è stato occasione di animati incontri
pubblici a Torino e Milano.
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cultura+attualità
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La paternità assistita nelle coppie gay è un fenomeno assai
più diffuso di quanto si pensi. Anche se per le leggi italiane
è raggiungibile solo rivolgendosi all’estero.
Susanna Lollini
Ezio Menzione*
Sul numero di ottobre di “Pride”, all’interno di un
bel dossier sull’omogenitorialità (termine brutto
per indicare una cosa bella: coppie omosessuali
che decidono di avere un figlio e si impegnano
per averlo) venivano dedicate poche righe alle
coppie gay maschili che hanno un figlio attraverso inseminazione artificiale e utero in affitto. Vi
si diceva che il fenomeno era, per il momento,
molto limitato, anche per motivi economici, e ciò
giustificava il fatto che, all’interno del servizio, lo
si prendesse in considerazione in via molto marginale.
È vero, per il momento le coppie gay maschili italiane che hanno avuto un bimbo attraverso
meccanismi che chiameremo di “paternità assistita”, sono ancora assai poche, ma nient’affatto
trascurabili, né come numero né come rilevanza
del fenomeno. Vi sono coppie maschili che (al di
là del dibattito se sia giusto o meno che esse abbiano un figlio) hanno deciso di averlo e lo hanno
avuto. Anzi, alcune sono già al secondo figlio e,
per quanto ci risulta, almeno una è addirittura al
terzo.
Certo, non è facile per una coppia gay mettere
al mondo un bambino. Ma non è nemmeno impossibile.
Non lo si può fare in Italia. Almeno, non legittimamente. Il che significa che, anche ammesso che
Paternità assistita
una coppia trovasse una struttura sanitaria privata
disposta ad assisterla, poi ne deriverebbero grosse complicazioni legali che si ripercuoterebbero
sia sui due padri (o almeno sul padre biologico)
che, almeno psicologicamente, sul figlio. Occorre
dunque andare all’estero: la scelta oggigiorno è
fra gli Stati uniti e alcuni paese dell’Est europeo.
La nostra esperienza indica come preferibile la
scelta degli Stati uniti, dove la pratica è perfettamente legale e i risultati dal punto di vista giuridico garantiti. Per di più, negli Usa vi sono agenzie
che operano da anni e dunque danno un’assoluta
garanzia in tutti i passaggi necessari.
Nel nuovo Est europeo la legislazione sembra
essere molto meno certa e l’esperienza meno
consolidata; dunque potrebbe essere rischioso
scegliere di avere lì il figlio. Ovviamente, i costi
negli Usa sono effettivamente molto alti, anche se
non del tutto proibitivi; nell’Est europeo sarebbero molto inferiori. Ma in questi casi la sicurezza
del risultato vale la spesa.
Quali sono i passaggi per avere un figlio? Tralasciamo quelli a monte della decisione: riflettere
sulla natura del desiderio di paternità, fare una
approfondita analisi delle motivazioni reali, insomma, investigare dentro di sé e, soprattutto,
domandarsi se si sarà in grado di donare quanto
meno serenità ed equilibrio al bimbo o alla bimba
in un contesto sociale che rischia di essere marginalizzante. Se tale analisi darà risultati positivi, i
due padri prenderanno contatto con un’agenzia,
supponiamo californiana, e vi si recheranno, dopo
avere stabilito quale dei due sarà il padre biologico. L’agenzia curerà ogni aspetto sanitario e legale
della filiazione, senza tralasciare, con empirismo
tipicamente americano, alcun dettaglio, compresi
i risvolti psicologici.
L’agenzia mette a disposizione un ovulo o più di
una donatrice (anonima, ma di cui si conoscono le
caratteristiche, soprattutto sanitarie), che verrà
fecondato artificialmente con gli spermatozoi del
padre biologico. L’ovulo fecondato sarà posto a
dimora nell’utero di una madre surrogata, insomma una mamma portatrice, che fin da subito si impegna (ovviamente dietro compenso) a condurre
la gravidanza fino a compimento e rinunciare alla
maternità al momento stesso del parto. Il figlio,
riconosciuto dal padre biologico, nascerà così figlio legittimo del signor tal dei tali e senza mamma, situazione legittima anche in Italia. Il neonato
potrà così essere portato in Italia col suo bravo
passaportino ed essere accudito ed allevato dai
due padri conviventi.
Raccontata così sembra semplice. Ma le cose possono complicarsi. Innanzitutto, dal punto di vista
sanitario: come spesso accade nella fecondazione
artificiale, non è affatto detto che l’impianto dell’ovulo abbia successo: talora occorre più di un
tentativo (e ciascuno di questi ha un costo non indifferente). Poi, nonostante tutte le precauzioni,
possono sorgere questioni sia sanitarie che legali:
le agenzie propongono contratti molto dettagliati
(com’è d’uso negli Stati uniti), ma possono accadere fatti o scelte che mettono in crisi la buona
riuscita: tipicamente, la madre surrogata potrebbe, alla fine, non rinunciare alla maternità o il di
lei marito (se sposata) potrebbe rivendicare la sua
paternità, anche se sarebbe dimostrabile che biologicamente il figlio non è suo.
Insomma è un percorso pieno di possibili intoppi,
tutti previsti dai contratti e quindi regolabili, ma
che, se non adeguatamente affrontati, alla fine potrebbero risolversi in una mancata paternità. Per
questo è consigliabile che gli aspiranti padri siano
assistiti da un legale sia negli Usa (dove poter contare su un avvocato specializzato è assolutamente
necessario) che in Italia.
Ognuno può nutrire l’idea che crede sulle coppie
di padri e l’opportunità che abbiano figli. Sta di
fatto che però il fenomeno esiste e si va diffondendo, anche se, in questo come in altri campi,
chi ritiene di volere esercitare quello che reputa
un proprio diritto (il diritto alla paternità, appunto) è costretto a recarsi all’estero, perché in Italia
vige il divieto più assoluto (che spazia fino al divieto di adozione), laddove una regolamentazione
più moderata sarebbe molto più logica.
*avvocati a Roma e Pisa, autori di un libro di prossima
pubblicazione sulla paternità assistita.
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40 attualità+cultura
Torino ospita fino al 7 gennaio prossimo una mostra fotografica collettiva dedicata
alla vita gay, lesbica, transessuale e transgender. Un dizionario per immagini di
identità e relazioni finalmente libere di esistere ed essere rappresentate.
Si intitola “Altre famiglie/Other families” e la si
può visitare a palazzo Cavour, in via Cavour 8
a Torino, fino alla fine delle festività natalizie. Il
curatore, Peter Weiermair, l’ha definita “una riflessione sull’identità di protagonisti” che “sono alla
ricerca di una nuova autocoscienza non solo nel campo erotico-sessuale, ma anche in quello delle relazioni
sentimentali, di amicizia e dei rapporti umani”. La
mostra è stata organizzata nell’ambito delle iniziative culturali del Torino pride 2006 e propone
le opere di fotografi americani, europei e australiani tra cui figurano nomi molto noti, come Nan
Goldin e Stanley Stellar.
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Esce in Italia l’ultimo, esilarante libro del fumettista tedesco
Ralf König, considerato ormai un classico nel fumetto gay... e
non solo.
Lo abbiamo intervistato in occasione della sua presenza alla
Fiera del fumetto 2006 di Lucca.
Massimo Basili
[email protected]
In Italia ha cominciato ad avere un certo seguito
solo negli ultimi anni, dopo l’uscita per le edizioni
Kappa di Palle di toro e Super Paradise. Nel resto
dell’Europa è letto ed apprezzato almeno dal 1990,
quando la pubblicazione sulla rivista spagnola “El Vibora” lo ha fatto conoscere anche al di fuori della
ristretta cerchia delle pubblicazioni gay.
Incontro Ralf König durante il sabato della kermesse
fumettistica di Lucca, attorniato da ragazzini vocianti
travestiti come i personaggi dei cartoni animati. Il
timido Ralf sembra un po’ a disagio ma, appena
comincia a parlare del proprio lavoro, si rilassa e si
dimostra una persona squisita e disponibile.
È cambiato molto il tuo lavoro di autore
di fumetti gay rispetto all’epoca dei tuoi
esordi?
Quando ho iniziato questo mestiere, negli anni
ottanta, ero più giovane e inesperto… All’epoca
c’erano solo fumetti d’avventura e di fantascienza,
mentre quello che facevo io era completamente
nuovo. Il mio intento era raggiungere anche i lettori
non abituali di fumetti e di interessarli parlando di
argomenti forti, veri.
Volevo che si smettesse di raccontare i gay con
l’approccio medico, clinico, che si usava ai tempi.
Volevo cominciare a sdrammatizzare il mondo da
cui venivo: i gay meritavano come tutti di essere
trattati con ironia e umorismo.
All’inizio le mie storie erano vignette rivolte solo al
mondo gay. Poi portai i miei lavori ad un editore di
Berlino, Rosa Winkel, che fece un salto sulla sedia
esclamando “Che razza di roba è questa?”. Però mi
permise di pubblicare il mio primo libro e di farmi
conoscere dal grande pubblico.
I miei esordi coincidono anche con il mio coming
out: ricordo che sentivo l’esigenza di disegnare
per chiarire meglio a me stesso quel particolare
momento della mia vita.
Vedremo ancora libri dedicati a Conrad
e Paul, la coppia protagonista di molti
dei tuoi libri tradotti in italiano?
Lo sposo baci la sposa non sarà l’ultimo, però sto
seriamente pensando di liberarmi di quei due, si
stanno imborghesendo un po’ troppo… (Ride).
Ho voglia di fare qualcosa di diverso, ormai passo
anche le estati con loro, gli ho dato così tanto
spessore che ora loro si prendono un po’ troppe
libertà…
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44 attualità+cultura
In questo libro, comunque, affronto il tema dei
Pacs. L’idea mi è venuta quando sono stato invitato
al municipio di Colonia per l’unione civile di una
coppia lesbica, unione che è finita dopo appena
un anno, nonostante al matrimonio le mamme
avessero pianto disperate, come si conviene ad un
matrimonio tradizionale…
Se potessi, ti sposeresti?
Assolutamente no. (Ride). Non avendo esperienza
di matrimoni, ho dovuto immaginare come si
gestisce un ménage. Quando ho cominciato a far
fumetti non avrei mai pensato che ai gay fosse
finalmente data la possibilità di sposarsi.
Pensi che il mondo gay sia molto cambiato
negli ultimi anni? Cosa pensi dei gay che
oggi hanno vent’anni? Pensi che per loro
sia più facile essere omosessuali oggi,
rispetto a quando avevi tu quell’età?
E cosa pensi di internet come nuovo
strumento di socializzazione tra gli
omosessuali?
No, il mondo gay è sempre lo stesso, pregi e difetti
compresi… (Ride di gusto).
Però sicuramente “venir fuori” come gay è più
facile ora, almeno in Germania; non so qui da voi in
Italia… Si vedono gay in televisione, al cinema, nei
libri, nella pubblicità…
Io credo di aver contribuito anche coi miei fumetti
a migliorare la situazione degli omosessuali. Per il
resto, non so se internet abbia migliorato la vita
dei gay. So solo quanto ha cambiato il mio, lavoro,
perché personalmente passo un sacco di tempo
nelle chat gay!
Quali sono le regole per scrivere una
buona storia umoristica?
Regole non ne conosco, a dire il vero, perché
l’umorismo è un fattore molto soggettivo.
Secondo me la situazione comica nasce da
piccoli spostamenti dell’osservazione della realtà.
Guardare con attenzione quel che mi succede
attorno è fonte di grande umorismo, la vita di tutti
i giorni è umorismo.
è mai capitato che una storia pensata per
il pubblico gay piacesse di più al pubblico
più vasto, e viceversa?
Io pubblico le storie più audaci, quelle rivolte
al pubblico gay, per l’editore Maennerschwarm,
mentre mi rivolgo al pubblico ampio attraverso
Rowholt. Però non lavoro mai a compartimenti
stagni, perché se gli etero leggono e apprezzano
i miei lavori più estremi come Palle di toro sono
felicissimo, e non solo perché vendo di più… Càpita
spesso che le mie storie piacciano al pubblico
intero, senza distinzioni, mentre all’inizio la maggior
parte dei miei lettori erano solo i gay, oppure le
donne piuttosto che gli uomini etero. Se una storia
è fatta bene piace a tutti…
Hai mai ricevuto proteste da qualcuno
che si fosse sentito offeso dai tuoi
fumetti?
Nel 1993 il Dipartimento bavarese per l’assistenza
giovanile, fortemente influenzato dalla Cdu (la
Democrazia cristiana), riuscì a far sequestrare
più di mille copie di Palle di toro, accusandomi di
oscenità e di corrompere i giovani.
Per fortuna i lettori capirono che il libro a fumetti
era stato concepito per raccontare un certo tipo
di ambiente gay ed era rivolto ai gay, non certo per
essere letto dai bambini! Scoppiò un grosso scandalo,
è vero, ma la maggior parte dell’opinione pubblica
rimase dalla mia parte, così dissequestrarono i miei
libri senza alcun procedimento penale nei miei
confronti.
Hai seguito da vicino la realizzazione dei
film tratti dai tuoi fumetti?
Non tanto… Tutti lo vogliono, il film tratto da Der
Bewegte Mann, è il secondo successo in assoluto
della storia del cinema tedesco... però a me non
è piaciuto affatto, è troppo influenzato dalle
commedie tedesche scollacciate del dopoguerra.
Sono comunque grato a chi ha realizzato i film
tratti dai miei fumetti, perché hanno permesso ad
un gran numero di persone di venire a conoscenza
del mio lavoro.
Le tue storie trattano spesso di
pornografia e di pratiche bareback,
descrivono con disincanto certi ambienti
gay molto riconoscibili. Ha mai ricevuto
proteste da parte della comunità gay?
Dall’83 abbiamo a che fare con l’Aids.All’epoca c’era
omertà, non se ne parlava abbastanza, c’è voluto
molto tempo prima che le cose migliorassero un
po’. Io uso come provocazione la descrizione dei
rapporti gay non protetti perché ignorare questi
temi, da gay che parla anche ai gay, assolutamente
non si può. Ho dedicato tutto Super Paradise a
parlare di Aids, mostrando sia personaggi che si
comportano in maniera scellerata, sia personaggi
dalla condotta più opportuna e sana. Non faccio
prediche, sta al lettore capire cosa è saggio fare.
Preferisci
realizzare
storie
brevi,
basate sulle battute, oppure storie più
articolate?
Le storie brevi devono essere, per forza di cose,
concise, le gag devono essere fulminanti. Invece
le storie lunghe hanno bisogno di spazio affinché
la storia si sviluppi adeguatamente. Mi piacciono
entrambe le forme di racconto, ma dipende molto
anche dalle idee che mi vengono in quel momento:
in base a questo determino la lunghezza delle
storie.
Disponibile in italiano
Nel 1994 la Blue press (oggi Coniglio
editore) ha pubblicato una raccolta di storie
brevi Conrad e Paul ne “Gli albi di Blue” (Lire
5000); nel 2000 Mare nero (ancora Coniglio
editore) ha pubblicato la storia Il condom
assassino (da cui hanno tratto il film Killer
condom; Lire 14.000). Entrambi gli albi sono
praticamente introvabili, però in qualche
negozio dell’usato si possono rintracciare,
oppure li si può chiedere direttamente a
Coniglio editore (www.coniglioeditore.it).
Sempre Coniglio nel 2004 ha pubblicato
cinque tavole di storie brevi intitolate Cannolo
al limone all’interno del primo numero di
“Happy boys” (euro 4,90) versione rivista.
Si trova ancora nelle librerie gay, quelle
specializzate in fumetti, oppure direttamente
tramite la casa editrice.
La rivista Linus (www.linus.net) ha
pubblicato negli anni scorsi varie storie di
König: Pretty baby, Un uomo in bilico, Beach
boys, Come conigli. Quest’ultimo uscirà
raccolto in volume nel maggio 2007 per
Baldini Castoldi Dalai editore.
Infine Kappa edizioni (www.kappaedizioni.
it) ha pubblicato finora quattro volumi. In
ordine di uscita (non necessariamente di
uscita in patria): Super Paradise, Palle di toro,
Roy&Al, Lo sposo baci la sposa, quest’ultimo
appena presentato a Lucca 2006. Tutti i
volumi costano 13 euro, tranne Roy&Al (12
euro). Sono disponibili nelle librerie di varia,
nelle librerie gay e nelle fumetterie.
Sei metodico o estemporaneo nel tuo
lavoro?
Decisamente estemporaneo. Ci sono momenti in
cui lavoro come un pazzo e momenti in cui non
disegno affatto, perché sento il bisogno di lasciar
sedimentare le idee.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho appena terminato un libro ispirato alla Lisistrata
di Aristofane, che racconta dello sciopero del
sesso delle donne ateniesi nei confronti dei loro
uomini per far cessare la guerra del Peloponneso.
Io ho immaginato che la punizione di queste donne
diventasse invece l’occasione per gli uomini di
sperimentare il sesso gay per la prima volta…
L’ho disegnato in un mese e mi sono divertito
veramente tantissimo.
Poi ho terminato una storia in due parti, una
favola ispirata alle Mille e una notte. Il protagonista
è un genio della lampada talebano la cui missione
è scoprire come vivono i gay. Il libro ha fatto
scoppiare alcune polemiche sulla scia di quello
che è successo a proposito delle vignette danesi
su Maometto. Ma io non amo affatto la guerra,
l’approccio fondamentalista non è proprio nelle
mie corde…
Ralph Koenig allo stand del suo editore a Lucca.
Foto di Edith Gallon
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...sembravi una introversa e invece eri solo persa / sembravi una innocente ma ti eri
fatta il continente / Però ogni notte esco perché non ho mai smesso / di cercare una
donna che mi faccia ancora fesso / ma sto studiando sai per diventare gay / e dire
allegramente bambine mie goodbye…”.
Per diventare gay
Roberto Cangioli
Sono alcuni stralci del testo di “Per diventare
gay”, la canzone composta da Mines (non si pronuncia “mains” in quanto Mines è semplicemente
l’abbreviazione del suo cognome, al secolo Maurizio Minestroni) ultimamente scoperta e lanciata
da Fiorello dai microfoni di Viva radio 2.
Il suo “Per diventare gay”, che rischia di diventare
un tormentone, ci ha piacevolmente incuriositi.
Non potevamo quindi lasciarci scappare l’occasione per conoscere Mines e capire il perché di
questo testo.
“Pride” lo ha incontrato pochi giorni prima che
firmasse il contratto con la Universal, che ha deciso di ristampare il suo Cd Di bar in bar e di pubblicare anche un remix dance della canzone che ha
già suscitato polemiche... anche da parte dei gay.
L’improvvisa notorietà, grazie alla trasmissione di
Fiorello, ha fatto piovere sul cantautore di Recanati una serie di proposte e il pretesto per trascorrere un po’ di giorni a Milano, nella speranza
di concludere un contratto discografico.
Va subito detto che Mines è un personaggio genuinamente semplice e ironico, con cui è piacevole scambiare quattro chiacchiere parlando di
musica, di donne e amici gay, mentre sorseggia il
suo cocktail preferito, il Bloody Mary. Ah, dimenticavo… è anche figo!
Non ho trovato la data di pubblicazione
sul tuo Cd Di bar in bar: quando è uscito?
Non è ancora uscito ufficialmente. È un’autoproduzione. Sono in trattative con alcune case discografiche e sto valutando le varie proposte. [Pochi
giorni dopo questa intervista Mines ha però firmato
un contratto con la Universal, che ristamperà il Cd
con una bonus track: il remix in versione dance di
“Per diventare gay”, ndr]. È grazie a Viva radio 2 e
a Fiorello che il brano “Per diventare gay” sta diventando una specie di tormentone…
Una risonanza inaspettata?
Sì, perché ho sempre composto brani, ma per
molti addetti ai lavori non era ancora il tempo di
lanciarsi sul mercato. Questo brano mi ha aperto
delle porte. Finora sono stato costretto a suonare in qualsiasi occasione mi si fosse presentata:
conventions, matrimoni ecc.
Sul tuo sito (www.mines1.net) ho letto
che hai girato mezza Europa ma poi hai
dicembre 06
pride
48 attualità+cultura
deciso di tornare in “provincia”. Come
mai?
Perché comunque se non realizzi i tuoi obiettivi
diventi un nomade, e non è esattamente quello
che cercavo. Allora ho aperto uno studio di registrazione a Recanati, la mia città natale, dove
arrangio anche brani di altri cantautori e musicisti
locali.
Comunque è stato più semplice tornare che continuare a peregrinare. Però all’improvviso quando
capita l’opportunità, o sono richiesto, riparto e
ricomincio. Riesco ad adattarmi bene ad ogni occasione in quanto suono chitarra, tastiere e anche
la fisarmonica. Quest’ultima fa parte del mio periodo “bucolico”.
Torniamo a “Per diventare gay”. Come
ti è venuta l’idea di questo brano?
In modo del tutto naturale, io sono etero e volevo dire qualcosa contro le donne, ben inteso, non
contro le donne in generale, piuttosto dei miei
rapporti fallimentari con le donne, quindi mi è venuta in mente questa formula. Se però ho avuto
contatti è stato grazie a Fiorello, senza il quale il
brano sarebbe rimasto nell’anonimato più totale,
in quanto vivo in provincia.
Non ti dispiace il fatto che un brano con
un testo così equivocabile possa diventare il trampolino di lancio della tua
carriera?
No, va bene così, potrebbe essere un’etichetta
che uno si porta appresso, ma comunque farò altre cose. Se qualcuno penserà che sono gay vorrà
dire che non ha capito niente del pezzo.
Non mi spaventa il fatto che possa essere etichettato come gay, anzi potrebbe esser un motivo in
più per giocare sulla cosa.
Io vedo questo brano anche e soprattutto come
modo per contrastare i bigotti che hanno pregiudizi nei confronti dei gay. Di fatto qualche amico
si è allarmato: “Ma cosa scrivi? Ti prendono per
frocio!” Ed io ho risposto: “Ah, sì? Dove sta il problema?”.
Queste persone vanno affrontate sul piano della
loro ignoranza totale. Anzi, sono pronto a combattere contro i pregiudizi, se debbo scontrarmi
pride
dicembre 06
per questa cazzata, ben venga, ognuno ha i suoi
gusti sessuali…
Il tuo album è pieno di testi e situazioni
ironiche ed ho trovato almeno altri due
riferimenti a temi glbt, li ripercorriamo
assieme?
In questo album ci sono alcuni riferimenti al mondo gay, ma sono abbastanza casuali appunto perché sono etero, anche se ho effettivamente molti
amici gay.
Ma andiamo per ordine: “Trans” racconta la confessione che un uomo fa alla sua donna su un’avventura con tre trans. Non si aspetta perdono
perché l’ha tradita, ma che lei capisca. Di fatto è
una confessione anche a se stesso (“… non trovo
una ragione per non farlo…” recita il testo); è una
situazione che lui percepisce come intrigante, cui
non può, e non vuole, sottrarsi.
“L’italiana che sta a Soho”, è dedicata ad un mio
amico gay che vive a Londra: Luca è un ragazzo
della mia città che ho conosciuto quando avevo
13-14 anni. Credo che abbia scoperto di essere
“diverso” prestissimo perché durante l’adolescenza aveva già accettato (e dichiarato) la sua
omosessualità. Per diversi anni Luca è cresciuto
frequentando il mio giro di amici etero, facendosi adorare per le sue infinite qualità, ma diciamo
che oltre che da noi (amici più stretti) è sempre
stato accettato e benvoluto da tutti (e questo in
un piccolo paese di provincia negli anni ’80...). Poi
con Luca frequentavamo anche locali gay, dove lui
ci presentava altri amici gay; nelle disco in Romagna ci si divertiva e a nostro modo ci si sballava,
poi ognuno era libero di scegliersi il suo partner!
Via! Libertà totale! All’insegna dello sballo e della
trasgressione: a quell’età ognuno seguiva i propri
istinti e faceva le sue esperienze sessuali. Ricordo
che tutto era molto divertente, che non c’erano
troppi tabù, che essere gay o etero non faceva
differenza!
Insomma, Luca è una persona splendida alla quale
sono molto legato, è “L’italiana che sta a Soho”.
C’è infine un altro brano, cui tengo molto, ed è
“La ballata del dandy”. Inevitabilmente quando
si dice dandy si pensa subito ad Oscar Wilde.
Questo è un brano composto vent’anni fa, era un
periodo in cui veniva esaltato il culto del gusto
estetico, in cui si vestiva seguendo determinati
canoni e con gli amici si condivideva la passione
per la letteratura di fine ’800. A Bologna, a quel
tempo, frequentavo l’università, ci si comportava
in maniera coerente a questa moda: era qualcosa
che si respirava nell’aria.
Anche in “La marchigiana” reciti “ma
senza prima uscire 4 volte con te, no, no,
no non lo sopporterei e davvero diventerei gay”, ma allora è una fissa?
No, è una citazione! La marchigiana è una donna
marchigiana che parla con la “U”, con l’accento
tipico marchigiano, e alla fine lui dice che non la
sopporta più.
Come filo conduttore il disco è un po’ contro le
donne, ma è un etero che è contro le donne, in
maniera ironica, ovviamente. Il fatto di aver avuto
tanti amici gay, soprattutto in passato, quando si
frequentava i locali... certe cose restano, non ho
nessun timore a parlarne.
Anzi, ti dirò che ho sempre preferito i locali gay a
quelli etero perché ci si diverte di più, le persone
hanno più fantasia, quelli etero a volte sono proprio di una banalità sconcertante. Per locali gay
però non intendo quelli dove ci si ghettizza, quelli
dove appena entri ti palpano il culo, come è successo a me una volta anni fa a Milano, al Segreta.
A proposito di gay: ti ha scritto qualche
gay che ha ascoltato il brano alla radio?
Sì, certo, ad esempio mi è arrivata una e-mail di
un certo Angelo di Roma che dice: “Ciao, ho sentito il tuo brano, deduco che tu sia etero, non si studia
per diventare gay, tu non sai che cosa significa essere
gay, se puoi rimani etero che è meglio”.
Non ha inteso che la mia canzone era anche volta
ad abbattere i pregiudizi, e poi ci sono i miei amici
a farmi da testimone o, come li chiamo io, le mie
amiche.
Che dire, in bocca al lupo?
Crepi!
Chi è Mines
Mines possiede un bagaglio musicale non indifferente: già a vent’anni, assieme al gruppo
Les Antipops, proponeva spettacoli d’autore.
La gavetta svolta nei locali italiani ed europei
come intrattenitore gli ha permesso di perfezionare la sua tecnica musicale, spaziando
dalla canzone d’autore al pop britannico.
Nel 1995, assieme ad un gruppo di musicisti
jazz, riesce a pubblicare un tributo live a Serge Gainsbourg (distribuito dalla Harmony
music), autore francese particolarmente
caro al nostro musicista. Il disco gli dà una
certa notorietà in terra francese, tanto che
per due anni Mines si stabilisce a Parigi.
Nel 1997 torna in Italia e si specializza nella
realizzazione di prodotti audio-digitali. Alle
serate nei locali alterna il lavoro nel suo studio di registrazione, arrangiando e collaborando spesso con altri autori locali.
Dopo aver registrato con altri cantautori milanesi il disco Radio pesci fuor d’acqua,
incomincia a comporre i brani per un suo
nuovo lavoro.
Siamo nel 2005, è la volta della sua partecipazione alla XVI edizione del festival Musicultura. Nonostante una giuria composta
da studenti trami contro di lui (a questa
dedicherà il brano “United against Mines”),
riesce ad entrare in finale ed il suo brano
“Per diventare gay” viene incluso nella compilation del Festival.
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dicembre 06
pride
50 attualità+cultura
Il re del gossip Alfonso Signorini, neodirettore di “Chi” e coautore di Verissimo,
svela piccanti segreti dei Vip nel suo libro Il Signorini, un gustoso vizionario che
sta facendo tremare l’alta società italiana.
Signorini grandi firme
Roberto Schinardi
È l’indiscusso re del gossip nazionale, salito da un
paio di mesi alla direzione di un settimanale cult
per gli amanti dello “spetteguless” certificato,
“Chi”.
Ed è ormai un vero e proprio prezzemolino della
Tv, da Markette a Buona domenica, anche perché
adesso la televisione la crea in prima persona, essendo coautore di Verissimo, la vetrina del sabato
di Canale 5 più amata da chi non resiste alla tentazione di sapere l’ultima follia Vip della settimana.
Stiamo parlando del vulcanico Alfonso Signorini,
una laurea (con lode) in filologia medioevale e
umanistica alla Cattolica e un diploma al Conservatorio in pianoforte, autore di un libro che sta
facendo tremare i vertici del patinato universo
delle celebrities nazionali, Il Signorini – chi c’è c’è, chi
non c’è s’incazza.
Si tratta di una sorta di Mereghetti dell’alta società, un selezionato Who’s who degli italiani top
del mondo dello spettacolo e non (anche politica,
editoria, avvocatura, persino dame di carità e veggenti), un gustoso “vizionario” capace di svelare
segreti imbarazzanti e piccanti curiosità nascoste
tra le pieghe dorate di un ambiente in cui le troppe luci “mascherano” a dovere dinamiche spietate
o intime bizzarrie: dall’odio inveterato di Sandro
Meyer per Raffaella Carrà e Vanessa Incontrada
(“‘si può farne tranquillamente a meno’ è il suo
commento più benevolo” spiega Signorini) alle
gaie vacanze da famiglia allargata di Dolce & Gabbana con i rispettivi fidanzati. Scopriamo così tra
le pagine de Il Signorini che i due stimati stilisti non
hanno amici nel mondo della moda e frequentano
soprattutto Silvia Toffanin e il fidanzato Pier Silvio
Berlusconi, che era stato concepito proprio nella
Villa Olivetta di Portofino ora proprietà di D&G.
Domenico è fidanzato da quattro anni e ha l’hobby di cambiare l’arredamento di casa ogni sei
mesi, mentre Stefano ha un ragazzo da un anno
e mezzo ma ai traslochi preferisce i pesi della palestra. I paragrafi che hanno sicuramente causato
raggelanti brividi ai diretti interessati sono quelli
finali di ogni capitolo, intitolati cripticamente Anonimus: 14 ritratti sulfurei di altrettanti “insospettabili” Vip, tra cui spicca “un’icona della seduzione
maschile”, un attore segretamente gay descritto
come “bellissimo, occhi verdi, sguardo magnetico, addominali scolpiti” che conviveva fino a poco tempo
fa col suo agente talmente innamorato di lui da
farsi disegnare sulle pareti di cristallo della doccia
pride
dicembre 06
la sagoma del suo corpo da dio greco. Attualmente sarebbe innamorato di un dentista moro, molto bello e “molto sposato”.
Ma non manca la dama romana la cui vera passione sono i cavalli e le donne: sta infatti vivendo una
bellissima storia d’amore con una signora il cui
cognome “è troppo ingombrante”.
Ci sono persino il direttore di un giornale sposato
ma innamorato di Giorgio, napoletano di ventisei
anni che lo ricatta minacciandolo di rivelare tutto,
la padrona di casa dal nome altisonante e con cani
affetti da aerofagia, che serve regolarmente cibo
scaduto per disprezzo nei confronti degli ospiti, e
infine la showgirl “sempre in pista” e col debole
dell’alcol, già passata almeno due volte dal chirurgo plastico per rifarsi la faccia.
Abbiamo contattato Signorini in una delle pochissime pause che si concede tra la chiusura del numero settimanale di “Chi” e le rapide fughe nella
redazione di Verissimo.
Quanto conta il rapporto personale con
i Vip per fare un buon lavoro da colorista?
Secondo me è fondamentale: si deve passare attraverso le “forche caudine dell’amicizia”. Quando entri in un rapporto confidenziale con il personaggio in questione la tua amicizia si trasforma
in un’arma a doppio taglio: da un lato ti consente
di appropriarti della persona più che del personaggio, dall’altro ti vieta però di rivelare determinate cose di cui vieni a conoscenza come amico.
È una chiave di lettura contrastante, necessaria
per entrare a fondo nella personalità di chi hai di
fronte, ma che ti allontana dal personaggio perché devi fare i conti con le censure che l’amicizia
t’impone.
Per quel che mi riguarda è stato uno strumento
fondamentale, perché nel mio libro non descrivo
personaggi che tutti noi conosciamo, ma m’interessava fornire al lettore tutto ciò che ruota intorno alla vita vera di ciascuno di loro.
Dal libro emerge bene il fatto che non è
solo questione di persone ma anche di
spazi, cioè riuscire ad arrivare all’abitazione del Vip. Quanto si riesce in realtà
a penetrare nelle case dei personaggi
famosi: è necessario avere un’amicizia
pregressa?
Sì, fondamentalmente sì. Il Vip viene monitorato ventiquattr’ore al giorno attraverso i giornali
e le Tv, quindi difende in modo abbastanza strenuo l’ultima fetta di privato che gli resta, ossia la
casa.
L’abitazione diventa così per i personaggi pubblici
veramente il nido pascoliano, il luogo inaccessibile
ai più. Entrare nella casa del personaggio significa
penetrare nel suo cuore: si rivela in tutta la sua
essenza di persona.
A volte lo squallore di una casa o di un ambiente
riflette quello della persona, la sua solitudine o
la sua trascuratezza. La ricerca quasi maniacale e
preziosa del dettaglio ne rivela invece la squisita
eleganza e gusto.
E una casa che, nella sua esperienza, si
è distinta per bellezza?
Mi ricordo una casa bellissima di due personaggi che purtroppo non ci sono più, Marcello Mastroianni e sua moglie Flora. Si trova a Roma, era
una casa molto borghese con l’enciclopedia Trec-
cultura+attualità
cani in bella vista, con il sofà dai cuscini a mezzo punto che Flora ricamava. Con quel guizzo di
artista meraviglioso che era Mastroianni quando
riponeva sullo sciacquone del water la Legion
d’onore e l’Oscar alla carriera a sottolineare che
tutto nella vita si perde e tutto è vanità.
Invece nella casa di Lucherini parla di
questo gioco che ha molto successo,
quello della camiciaia in cui bisogna
trovare nomi celebri a partire dalle iniziali… Proviamo a farlo noi: se io le dicessi G. G. riguardo all’anonimus gay, lei
che mi risponderebbe?
Neanche sotto tortura potrei dare alcun indizio,
è pericolosissimo questo gioco! Mi limito a essere
atrocemente vero ma, per sopravvivere, mi devo
appellare all’anonimato… A me viene in mente
Gene Gnocchi…
Il Signorini mette in luce che il gossip è
molto amato, anche se pochi lo ammettono…
Nella nostra cultura è ancora un tabù, anche se
ultimamente è stato fatto molto e io stesso credo
di aver contribuito allo sdoganamento del gossip
nel nostro paese.
Intendere il gossip come sinonimo di superficialità, di leggerezza, di ‘froceria’ è assolutamente
sbagliato: se fatto bene, con gusto, eleganza ma
anche spessore, è una chiave di lettura per interpretare il costume e la società.
Nella sua esperienza, c’è il rischio concreto di querele, in questi casi?
Io, in dodici anni di carriera, non sono mai stato
querelato neanche una volta. In primo luogo perché ho sempre raccontato la verità, e poi perché
ho sempre cercato, anche nei casi più delicati, di
condurli in modo equilibrato, senza mai ledere la
dignità e l’onore della persona, che restano fondamentali.
Nel libro dice che secondo lei “l’orgoglio gay è esploso forse nella direzione
sbagliata”…
Il mondo gay è mediaticamente sconosciuto ed
è esploso all’improvviso: rimane moltissimo da
fare.
Credo che a livello mediatico la cultura gay non
sia assolutamente rappresentata, perché ciò che
passa del mondo omosessuale sono le manifestazioni colorite come il gay pride. Io non ho nulla in
contrario al gay pride, ma non è la vera rappresentazione iconografica della cultura gay, lo è solo
parzialmente.
Oppure arriva il travestitismo alla Platinette, il
“frocismo” alla Malgioglio o quest’ansia disperata
di parlarne ad ogni costo, come il “furor sacro” di
cui è vittima Alessandro Cecchi Paone.
Mi piace molto poco parlarne: non amo sbandierare la mia sessualità, anche se me lo si chiede
non trovo niente di particolarmente scabroso nel
dire di essere gay, ma non amo che diventi un argomento di conversazione, renderlo “spettacolare” come un fenomeno da baraccone.
Ma riguardo a Platinette emerge chiaramente una grande stima nei suoi confronti, parla di “genialità”…
Anche se non condivido il suo travestitismo esasperato, come ho già detto a lui di persona. Il
desiderio maggiore di Mauro (Coruzzi, alias Pla-
tinette, ndr) è proporsi in video proprio come
Mauro, ma il pubblico vuole la maschera, vuole il
suo travestimento, vuole Platinette, anche se lei
stessa è mediata dal genio di Mauro: è una doppia
verità che compone la complessità del suo essere.
Ho scelto Platinette perché non è mai scontato, anche nelle sue manifestazioni più colorite
e comunque sottende a un fondo di verità e di
autenticità che vanno premiati. Essere autentici
in televisione è davvero molto difficile, la Tv è il
regno della “non verità”.
E che pensa di questi coming out sempre
più frequenti, magari anche solo “parziali” come la Tamaro o Capezzone?
Sarebbe meglio non farli. Se si fanno, devono entrare nella logica di chi non rivela nulla e svela
l’acqua calda. Dire: “Attenti, attenti, faccio il mio
coming out, la mia confessione” è già di per sé sbagliato. Non sono per queste forme di manifestazioni.
Mi piacerebbe che le persone si qualificassero per
quello che hanno da dire e non per come scopano.
Nel libro accenna con garbo alla liaison
tra Florinda Bolkan e Marina Cicogna
come “una delle storie d’amore più belle del novecento”, ma aggiunge: “Ah,
poterla raccontare…”
Una storia meravigliosa come quella meriterebbe
altre sedi e altri trattamenti, ma dobbiamo sempre avere presente un comandamento: il rispetto.
Se anche una sola riga viene a minare l’intimità,
il desiderio di proteggersi della persona, bisogna fare una marcia indietro, seppure col nobile
obiettivo di raccontarla nelle sue espressioni più
belle, più vere e autentiche.
Raccontare una storia come quella verrebbe
quanto meno a ledere questo principio, e io stesso non la racconterei.
51
mentale: uno in realtà ci nasce!
Un personaggio femminile che invece
ama in maniera particolare è la Marini…
Valeria è meravigliosa, e le voglio molto bene. Lei
è davvero fantastica, è una persona molto buona.
Ricordo tanti episodi in cui, nel casino della sua
vita e della mia, lei è sempre stata presente. Sono
affezionatissimo a lei. Ha un solo difetto: è disordinatissima, come la sua casa.
Un’ultima domanda non di gossip: che
cosa pensa dei matrimoni e delle adozioni gay?
Sono assolutamente contrario al matrimonio gay
e alle adozioni.
Ritengo che un bambino, per avere un suo equilibrio psicologico, abbia bisogno di un riferimento
materno e paterno assolutamente insostituibili.
Sono contrario al matrimonio, anche se lo rispetto, perché semplicemente non lo farei mai, come
non andrei mai a un gay pride: non amo la spettacolarizzazione dei sentimenti.
Sono invece favorevole ai Pacs: è giusto che due
persone dello stesso sesso che decidono di vivere
in comune possano godere degli stessi diritti di
cui gode una coppia eterosessuale.
Nel capitolo sulle icone gay ha scelto
personaggi insoliti che non ci saremmo
aspettati: Marina Doria, Irene Gergo,
Afef Jnifen e Rita Rusic. Donne sicuramente molto forti ma abbastanza lontane dall’immaginario omosessuale…
È scontato mettere tra le icone gay Raffaella Carrà, Patty Pravo o Maria Callas. Volevo modernizzare l’icona gay. Gli omosessuali sono dei trend
setter straordinari: hanno una marcia e una sensibilità in più rispetto alla norma.
Sì, però Afef le ha tirato un bicchiere
d’acqua in faccia!
Afef in realtà è un uomo! È un capobranco, una
donna con gli attributi. Col cognome che ha potrebbe stare in un salotto a limarsi le unghie e
darsi lo smalto e invece va in giro in bicicletta,
puoi parlare di sesso con lei come con un camionista. Non è certo un’icona gay tradizionale ma
quella che conosco io icona lo è, eccome!
Come mai ha messo sul viale del tramonto personaggi ancora in auge come
Alessandra Borghese, Ilaria D’Amico e
Lina Sotis?
Bisogna vedere che cosa s’intende per “essere
in auge”. Se significa andare sui giornali allora sul
viale del tramonto non ci sarebbe nessuno. Io intendo il “viale del tramonto” come una categoria
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54 attualità+cultura
Tra un proclama contro lo scandalo della fame nel mondo e un elogio della vita claustrale
delle monache, papa Benedetto non tralascia mai di cambiarsi d’abito. Con una mondana
strizzatina d’occhio alle griffe profane e un’altra ai revival di moda pontificale.
Nel nome di Dior
Salve
Regina!
Papa Wojtyla, con l’onnipresente veste bianca,
ci aveva abituati alla spartana essenzialità nell’abbigliamento. Il suo successore Ratzinger, invece,
non si rassegna a concentrare in una sola mise
l’immagine da consegnare ai posteri. Volendo, il
look papale offre già di per sé un sacco di occasioni previste dal cerimoniale per sfoggiare una
grande varietà di colori, tessuti e accessori. E
papa Benedetto sembra ben determinato a non
lasciarsene scappare proprio nessuna. Nelle sue
apparizioni pubbliche non desidera tuttavia limitarsi a questo, come documentano diverse scelte
che ne punteggiano il pur breve pontificato.
Gli dobbiamo tanto per cominciare il prepotente
ritorno in auge del camauro, il copricapo di velluto rosso bordato di pelliccia bianca (ermellino,
naturalmente) amatissimo dai papi rinascimentali
e completamente negletto dagli ultimi tre pontefici. La passione per i cappelli è d’altro canto
evidente sia in servizio (si veda la varietà delle mitrie o il repechage del cappello pastorale a larghe
tese) che fuori (chi si ricorda il berretto bianco da
baseball con la visiera calata sulla fronte durante
le vacanze sulle Alpi?).
Per non dire delle scarpe. I giornali di tutto il
mondo hanno scritto e commentato di quelle
rosse firmate Prada che hanno spedito in pensione i modelli vetusti cari ai calzolai della Santa Sede
e dimostrato che al tradizionalismo religioso si
possono ben accompagnare attitutudini estetiche
rivoluzionarie. Come del resto attestano anche
gli occhiali Serengeti che sua santità ha indossato in varie occasioni o, per altro verso, i turiboli
che in mano sua si trasformano in altrettante pochettes dorate o argentate a seconda delle circostanze. Ma qui entra in campo un’altra speciale
caratteristica di questo papa: la grazia inimitabile
di gestualità e portamento che renderebbe prezioso qualunque straccetto. Figuriamoci dunque il
suo guardaroba.
Benedetto XVI avrebbe insomma tutte le carte
in regola per diventare un’icona gay. Proprio per
questo non riusciamo a spiegarci perché ce l’abbia
tanto con gli omosessuali.
è ora di cambiare
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Colpi di testa
Prendo il velo?
Scarpe rosse eppur
bisogna andar
Prendo il pelo!
Papa-Osiris
Sempreverde
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58 lettere al direttore
Scrivete a PRIDE
via A. da Recanate 2 - 20124 MILANO
[email protected]
specificando se volete che siano pubblicati
o no il vostro nome e l' indirizzo email.
Per lasciare spazio a tutti, siate brevi.
In caso contrario taglieremo la lettera.
La redazione.
Ebbene sì, sono proprio un asino
Il provicario di Bologna, il vescovo Ernesto Vecchi (il vice del titolare cardinal
Caffarra), riferendosi alla polemica sui finanziamenti al festival Gender bender
organizzato dal Cassero, ha detto “bravo l’asino” al sottoscritto, reo di aver
criticato i giganteschi finanziamenti alle scuole confessionali.
Ebbene sì, lo confesso, sono un asino! Perché continuo a non capire il perché di
questa tardiva critica visto che il festival è alla quarta edizione e che la prima è
stata finanziata dalla giunta di centrodestra di Guazzaloca (lì zitti, nessuna critica
dall’arcivescovado).
Non riesco a capire il perché di questi toni così esagitati e men che meno per
quale motivo si criticano i finanziamenti, dato che proprio di finanziamenti pubblici
vive la chiesa cattolica di stato.
Per dipanare questo mistero provo ad avanzare alcune ipotesi:
1) 20 giorni prima Casini ha fatto visita all’esimio cardinale di Bologna Caffarra,
nessuno sa cosa si sono detti; possiamo immaginare maliziosamente che Casini,
che pare sia in tour per gli arcivescovadi italiani, abbia chiesto di picchiare duro
sulla giunta di centrosinistra con qualsiasi pretesto per dare una mano all’esangue
Udc (tra breve infatti ci saranno i congressi della Margherita e il bel Pier spera che
molti scontenti del costituendo partito Democratico gli cadano in braccio);
2) la Curia bolognese, come le altre del resto, ha bisogno di quattrini e una bella
polemica sui soldi dati agli immorali non è un buon viatico per chiederne tanti
per sé? D’altra parte quella di batter cassa è ormai la principale occupazione della
gerarchia;
3) si sa che si discute di Bologna come possibile sede del gay pride del 2007: fare
una bella polemica, di quelle esagerate, con tanto di insulti non è un bel modo per
fare terra bruciata alla manifestazione?
4) tra 3 o 4 mesi il presidente della Cei (conferenza episcopale italiana) andrà
in pensione (con grande pena per Luciana Litizzetto che non potrà più fare il
suo tormentone a Che tempo fa? di Fabio Fazio: Eminenzaaaaaa……) e lo sanno
anche i sassi che il Caffarra si vedrebbe molto bene su quella ambitissima poltrona
che dà visibilità a non finire, ma soprattutto potere, potere, potere… E quale
miglior modo di farsi notare dal papa tedesco se non fare un gran casino a Bologna
contro rossi e froci? Contro Sodoma e Gomorra? Contro sesso e libertini?
D’altra parte è proprio questo papa che ha fatto coincidere fede con morale e
l’etica con l’ossessione proibizionista in materia sessuale e familiare. La linea è
nota: no ai matrimoni gay (distruggono la famiglia: potenza dell’omosessualità!),
no all’eutanasia (se si toglie il potere della chiesa cattolica sulla morte cosa ci
rimane dell’influenza ecclesiastica?), “scuola libera” (ovvero cacciate i quattrini per
le scuole confessionali). Polemica perfetta, quindi, quella di Bologna.
Tuttavia continuo a dare ragione a Vecchi, sono un asino! Si perché non riesco a
capire perché la curia bolognese si sia avventurata su di un terreno così scivoloso,
quello dei finanziamenti pubblici, del loro utilizzo e delle “priorità”, quando tutti
sanno che sono sempre lì con il cappello in mano a chiedere soldi, soldi, soldi
allo stato, ai comuni, alle province, alle regioni. Vogliamo fare un confronto, caro
Vecchi, tra i quattrini che vanno ai gay in Italia e quelli che vi cuccate voi? Se si
invoca trasparenza sui finanziamenti pubblici, sempre definiti “non prioritari,” alle
organizzazioni lgbt, perché questa trasparenza non vale per le curie?
Allora quest’asino che scrive è così asino che non sa: quanti soldi gli enti locali
versano nelle casse degli arcivescovadi? Quanti fondi vanno alle curie dalla grande
truffa dell’8 per mille? Come vengono usati? Quanti soldi vanno per il restauro
dei luoghi di culto? Quanto ci costano gli insegnanti di religione nominati dagli
pride
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60 lettere al direttore
Ancora a proposito di tessere
arcivescovadi? Quanti fondi vanno agli oratori? Quanti finanziamenti pubblici vanno
alle organizzazioni collaterali? E quanto costa allo stato in termini di mancato
introito, di mancato gettito fiscale, l’esenzione Iva alle attività commerciali della
chiesa cattolica? Mamma mia che asino che sono, non so dare risposta a un sacco
di domande, e temo di averne dimenticata qualcuna, persino.
Chissà se il gentile provicario mi vorrà mandare qualche risposta e vorrà
gentilmente far valere quella trasparenza nell’uso dei fondi pubblici sui quali magari
ragionare se erano finanziamenti prioritari o meno.
Un’ultima considerazione: la morale. Anche nella vicenda “Gender bender”
la gerarchia ha rivendicato il ruolo di polizia morale, di guardiana dell’etica, di
interprete di un presunto sentimento di maggioranza circa la “natura” umana, la
sessualità e l’immaginario.
Che persino un festival possa impensierire i nostri poliziotti etici la dice lunga sulla
fragilità della presunta egemonia etico-morale della chiesa cattolica italiana. Ma ciò
che interessa è la superbia di chi si crede depositario della verità e in base a ciò
distribuisce patenti di legittimità e di fattibilità. La misura della crisi di credibilità e
di autorità nonché di autorevolezza.
L’evidente perdita di egemonia culturale nella società riaccompagna all’aumento
di aggressività e alla pretesa di trasformare la propria agenda politica in leggi dello
stato. Pretesa che in Italia trova ancora ascolto in una classe politica pavida e
subalterna.
Per fortuna a Bologna il sindaco ha risposto per le rime. In curia sono rimasti
di sasso, non erano più abituati a trovare sulla propria strada un politico, un
amministratore che non piega la testa e non porge l’altra guancia. Un esempio da
seguire.
On. Franco Grillini, presidente onorario Arcigay
Ps. Mentre scrivo queste righe arriva la notizia della vittoria di Ortega, ex leader
sandinista, in Nicaragua. Il suo vice è uno della “contra”, l’ex guerriglia fascista, il suo
alleato il primate Obando y Bravo che gli ha chiesto di mettere fuorilegge aborto e
omosessualità, subito accontentato. Come volevasi dimostrare dove agguantano il
potere il “peccato diventa reato”... e i gay finiscono in pasto al codice penale.
AU G U R I D I B U O N E F E S T E DA
A N D R O M E DA D I S C O
S A B AT O 2 D I C E M B R E
Replico alla risposta “Sempre a proposito di tessere...” di Aurelio Mancuso pubblicata su “Pride” di ottobre 2006, a pagina 53.
Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay, scrive che la tessera Arcigay è circolare e quindi dà la possibilità ai soci di entrare nei circoli Arci.
Io ho provato venerdì ad entrare in un circolo Arci di Padova con la tessera
Arcigay, ma non ci sono riuscito. Mi sono quindi fatto rilasciare la presente dichiarazione, timbrata e firmata:
“Segnaliamo che l’Arci nuova associazione ha dato indicazioni nei suoi circoli di non tenere valide le tessere Arci Gay, Arci Lesbica, Arci Caccia, Arci Pesca, in quanto associazioni
diverse i cui organi direttivi non partecipano in alcun modo alle decisioni di Arci nuova
associazione e viceversa.Tutti coloro che hanno tali tessere dovranno fare tessera Arci.”
Mi pare che questa dichiarazione sia chiarissima e che non lasci spazio ad “interventi chiarificatori tra Arci locali e Arci Gay”.
(Alla mail è allegata riproduzione della dichiarazione, NdR)
Davide Guglielmo (Padova) - [email protected] 
“Pride” ha chiesto ad Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay, di rispondere
alla lettera::
Caro Davide, il circolo Arci di Padova, che ti ha rilasciato la dichiarazione, ha fatto confusione. Ho parlato con la presidente provinciale dell’Arci, con cui abbiamo da molti anni
relazioni stabili e assieme a cui abbiamo promosso diverse iniziative, e mi ha smentito
che il comitato provinciale abbia mai emanato una simile disposizione. È̀ vero invece che
l’Arci di Padova, come molte altre organizzazioni territoriali, si trova a dover fronteggiare
una continua pressione da parte degli organi di controllo, che interpretando in modo non
corretto la normativa vigente, contestano la circolarità del tesseramento Arci non solo tra
le associazioni federate, ma addirittura dentro il circuito Arci Nova. 
Stiamo lavorando a livello nazionale affinché si arrivi ad una circolare ministeriale finalmente chiarificatrice di una situazione che si protrae purtroppo da molti anni.
Il circolo in questione, nato da poco, quindi, per non avere possibili problemi, ha dato una
lettura restrittiva di raccomandazioni svolte dal comitato Arci, in occasione dei corsi di
formazione interna rivolti ai gestori dei locali. 
La presidente Arci mi ha assicurato un suo personale intervento nei confronti del circolo.
Nel caso la situazione non mutasse, ti invito a scrivermi direttamente, così da permettermi ulteriori passi formali. Grazie per la segnalazione.
Aurelio Mancuso (segretario Arcigay) - [email protected]
Autostrada A1
Uscita Fidenza
Per Soragna (Parma)
Tel. +39 0524 597204
Busseto
SORAGNA
Uscita FIDENZA
MILANO
A1
Fidenza
Salsomaggiore
BOLOGNA
PARMA
VENERDI 8 DICEMBRE
S A B AT O 9 D I C E M B R E
S A B AT O 1 6 D I C E M B R E
discoteca
grande festa del magnum club
con spettacolo di Miss Grace
A P E R T O S A B AT O 2 3 ,
e del suo esilarante gruppo
LU N E D Ì 2 5 , S A B AT O 3 0
DOMENICA 31 VEGLIA
D I S . S I LV E S T R O
pride
dicembre 06
2006
61
NUOVA
APOLLION
SAUNA
sala fumatori
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dicembre 06
pride
62 lettere al direttore
Integrazione o vampirizzazione?
Ancora una volta sul difficile rapporto tra il mondo glbt e quello eterosessuale.
Ancora una volta il luogo è un locale gay (e non uno qualunque, bensì il circolo
Arcigay per eccellenza, il Cassero di Bologna). Ancora una volta la sensazione di
un equivoco (per cercare di usare una parola che lascia ancora spazio alla buona
fede).
Il tema: le serate del sabato… un luogo ormai terra di nessuno, o meglio terra di
eterosessuali arroganti, che hanno capito che è una bazza dover pagare una tessera (che tanto dura un anno), sopportare di stare in un luogo “di froci” (perché
comunque la maggioranza di loro ancora ci chiama/considera così) e pagare 6 euro
(in lista) per ascoltare e ballare djs per i quali, in qualunque altro locale, dovrebbero sborsare almeno quattro volte tanto.
Risultato: un’atmosfera tanto spiacevole quanto più responsabile di un graduale
continuo allontanamento da parte del pubblico gay e lesbico, sfrattato dalla propria casa. Così come è accaduto anche nel party di chiusura del festival (peraltro
riuscitissimo) Gender bender… una serata che avrebbe dovuto comunicare il tripudio della libertà espressiva dei generi/al di là dei generi e che invece è diventata
una serata standard di un qualunque club eterosessuale di provincia pieno di gente
che, se intervistata, non avrebbe saputo spiccicare una parola della differenza tra
outing e coming out (solo per fare un esempio banale).
Ora mi domando: perché io, gay, con una buona cultura musicale e che quindi
vorrebbe godere dei djs invitati (grazie a dio, finalmente, in un locale gay!), mi devo
sentire in un ambiente che dovrebbe essere casa mia e non lo è più???
Va benissimo aprire le proprie porte e cercare l’integrazione e la conoscenza
reciproca tra comunità, gruppi, persone che hanno diverse mentalità, sensibilità,
affettività ma quando questo diventa solo sfruttamento e vampirizzazione non ha
più tanto senso.
Quello che mi indigna di più è comunque che questo fatto sia oramai sulla bocca di
tutti (noi gay e lesbiche) e ciononostante non si prendano iniziative per cercare di
riarginare la situazione. Il dio denaro è così potente? (Certo, gli eterosessuali sono
tanti e bevono tanto, quindi tanti soldi nelle casse del locale!!). E delle questioni di
principio non ci si occupa più?
Vogliamo l’integrazione? Ok, ma senza dimenticare che il luogo dove si svolge
tutto questo è la casa delle comunità glbt, non una discoteca qualunque con un
buon rapporto qualità/prezzo.
Allora facciamo qualcosa che renda questo fatto indimenticabile: ad esempio con
visuals più marcatamente “scandalosi”, quasi da urtare il gusto di quelli che comunque sono lì con un occhio semichiuso in parte ancora schifati di stare a contatto
con gay, lesbiche e transessuali. E se la selezione “naturale” non funziona, bene,
non è forse giunto il momento di una selezione effettiva, fatta alle porte del locale,
che riequilibri un po’ il pubblico della serata? “Loro” lo fanno da sempre nei “loro”
locali più “in”. Vogliamo che anche il nostro locale sia veramente un esempio di
punta nella ricerca della qualità del divertimento “gay”? È giunto il momento di
difenderci!
Franco Giorgi (Bologna) - [email protected]
Abbiamo chiesto una risposta al Cassero. Ha risposto Sandro Mattioli, della segreteria:
Sono un po’ perplesso sulla necessità di rispondere ad un singolo socio al quale non piace
il sabato sera, che è al contrario frequentato da un numero oscillante fra 800 e 1000
persone. È̀ vero che la serata è più orientata al clubbing e non è molto caratterizzata
come serata gay, e di questo abbiamo già parlato con il direttore artistico, esprimendo
alcune perplessità, ma è anche vero che se diverse centinaia di persone omo o eterosessuali, maschi e femmine, vengono a ballare nel luogo storico dei froci credo che non sia
un risultato da poco.
Inoltre vorrei che questi lamentosi cessassero di considerare solamente la serata del sabato sera, compiendo nei fatti una improbabile equivalenza Cassero=disco del sabato. Al
Cassero vengono offerte proposte musicali di ogni tipo al mercoledì, al venerdì, al sabato
e alla domenica: possibile che questo socio non trovi una serata di suo gradimento, con
gente e musica più confacente ai suoi gusti?
Rispetto l’opinione di tutti e tutte per carità, ma una volta tanto vorrei che si provasse
a considerare il Cassero nel suo complesso: le serate servono a finanziare decine di
iniziative che l’associazione porta avanti ormai da tempo come il centro di documentazione, il consultorio, il telefono amico, i gruppi scuola, giovani, liberamente, le iniziative
contro l’Aids, quelle con Cgil a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici omosessuali, quelle
a ricordo delle vittime omosessuali del nazi-fascismo ecc. Tutte attività che richiedono
investimenti di tempo e denaro, tutte attività delle quali chi ha scritto quelle lettere non
sa evidentemente niente.
Ciò detto è facile lavorare per il cambiamento: oltre a scrivere lettere ai giornali, se Franco
Giorgi ha voglia di cambiare le cose al Cassero venga a lavorare dall’interno per mutare
pride
dicembre 06
lettere al direttore
63
in meglio quello che non gli piace. Troppo comodo lasciare che siano gli altri a faticare
salvo poi lamentarsi perché non gli piace il lavoro altrui. In questi giorni al Cassero
stiamo lavorando alla preparazione del bilancio preventivo 2007, che sarà un bilancio
partecipato, è sufficiente entrare in sede o aprire il sito del Cassero e leggere le date
delle riunioni e delle assemblee dei soci e delle socie, alzare la mano e dire la propria
opinione: basta offrirsi di organizzare una serata alternativa o indicare proposte pratiche
e soprattutto praticabili.
Non abbiamo mai detto di no in modo pregiudiziale a nessuno. Io stesso quando ho
cominciato a lavorare al Cassero l’ho fatto entrando e dandomi da fare, non è difficile,
basta incominciare a far seguire i fatti alle parole.
Sandro Mattioli
Un chiarimento
Ciao Giovanni, ti scrivo a proposito dell’articolo di Gianni Rossi Barilli pubblicato
su “Pride” in cui sono intervistata anch’io.
L’articolo mi piace perché fa una bella panoramica sulle varie posizioni, ma devo
dire che non mi ritrovo per nulla nella definizione di “dirigente” data nell’occhiello,
e se l’avessi saputo prima ve l’avrei specificato.
Ormai avrai un po’ capito come sono fatta e quale sia il mio modo di fare politica:
io non dirigo nulla e nulla voglio dirigere.
Una delle ragioni per cui la breccia mi corrisponde è che la leadership è condivisa,
orizzontale e non gerarchica. Quindi la definizione di dirigente è molto lontana da
me, direi l’opposto delle mie pratiche politiche.
Avrei preferito essere definita “attivista”, “militante’”o altro.
Non voglio polemizzare, ma ti/vi chiederei semplicemente se su “Pride” fosse possibile pubblicare questa lettera di chiarimento.
Nicoletta Poidimani - [email protected]
Voglio Antonio!
Salve, sono Fabio, romano 27enne.
Vi scrivo perché seguo spesso Open space, il reality gay su Gay.tv e vi scrivo per
sapere perché non ne parlate su “Pride”, rivista che io prendo sempre e amo
leggere, ma ho notato che se ne parla su giornali etero e che tra noi gay non
c’è solidarietà né voglia di “aiutarci” a vicenda per sfatare questa “etichetta” che
oramai il gay ha, cioè di femminella.
Vi scrivo per sapere il perché di questo silenzio, e in più anche perché sono
completamente innamorato di Antonio, uno dei protagonisti del programma.... Be’
una foto sua, nudo o quasi, non mi dispiacerebbe... sono sicuro di non essere
l’unico ad avervi scritto per lui, è veramente il ragazzo ideale, sensibile, bello,
giovane, un bel sorriso e una voglia di... averlo!
A presto, spero mi rispondiate.
Fabio De Rosa - [email protected]
Una risposta alla contestazione
Mi rivolgo alla lettrice anonima che ha scritto la lettera “Due decensioni irritanti”
puublicata su “Pride” di novembre. Sono l’autore di una delle recensioni contestate.
Pur non avendo capito bene cosa mi venga contestato, provo comunque a
rispondere.
Le mie recensioni di fumetti su “Pride” si occupano delle novità a fumetti di un
qualche interesse per i lettori gay di una rivista gay (o meglio glbtq) come
“Pride”.
Ovvio che anche i gusti personali influenzino la scelta degli albi dei quali occuparmi,
tanto che in redazione, avendo dichiarato la mia insofferenza per certi manga
boy’s love, abbiamo delegato la brava e competente Veruska Sabucco ad occuparsi
dei manga in questione quando se ne presentasse l’occasione. Ho accennato ai
boy’s love per poi parlare dei manga di Ebine Yamaji solo per spiegarne la stretta
parentela, anche se poi i lavori di Yamaji se ne discostano in modo particolare
perché, secondo me, sono molto più attenti alle questioni di interesse glbtq come
il coming out, il rapporto coi genitori, ecc...
Liberissimi i gay di leggere tutti i fumetti boy’s love di questa terra. Io segnalo solo
quando vengono venduti ad un pubblico gay fumetti che all’origine erano destinati
a tutt’altro pubblico, lasciando peraltro inediti in Italia fior di manga espressamente
pensati per il pubblico omosessuale.
Massimo Basili - [email protected]
dicembre 06
pride
64 l’opinione
il diavolo veste prodi
Gianni Rossi Barilli
Il sindaco di Verona Paolo Zanotto, cattolico margheritino, ha scritto nero su bianco qualche settimana
fa che la sua città (cioè lui) “non si riconosce né nelle manifestazioni razziste, né tantomeno nelle sfilate gay”.
Essere omosessuali politicamente impegnati ed essere razzisti, nella mente di un pio eterosessuale di centrosinistra, sarebbero allo stesso titolo pericolose dimostrazioni di estremismo da mettere all’indice.
In conversazioni private Zanotto ha poi chiarito che parlando di “sfilate gay” ce l’aveva con i veronesi
del circolo Pink che hanno avuto l’irriverente audacia di organizzare una “frocessione” per rispondere in
allegria a una visita del papa in città. Quegli stessi, per inciso, che da undici anni insistono senza riuscirci
per cancellare un vergognoso documento di condanna della risoluzione di Strasburgo del 1994 sui diritti
di omo e transessuali approvato dal consiglio comunale della moderata Verona (all’epoca di centrodestra).
Quel che più conta, in ogni caso, è che Zanotto non ha mai smentito né corretto in pubblico le sue affermazioni sull’equiparazione tra razzisti e gay.
E poco importa davvero che in cuor suo sia disposto a una cristiana deroga per gli omosessuali che non disturbano il manovratore. Anche perché non disturbarlo, di questi tempi, è un’impresa impossibile. Almeno
per chi non sia disposto a sottoscrivere che gay, lesbiche e transessuali sono esseri inferiori cui spettano
di conseguenza diritti minori.
Prendiamo per esempio il dialogante circolo Arcigay Orlando di Brescia, che si è trovato a fronteggiare
l’aperta ostilità del sindaco Paolo Corsini, cattolico diessino, per aver osato proporre un ordine del giorno
del consiglio comunale a favore dei Pacs. In polemica con la sua maggioranza, che ha osato a sua volta
approvare la proposta dell’Orlando, Corsini ha tenuto fermissima la propria opposizione a una legge sui
diritti delle coppie di fatto. E ha rivendicato il diritto di continuare a dire no perché l’ha sempre pensata
così. La coerenza è una merce così rara tra i politici che è proprio un peccato vederla applicare sempre ai
misteri della fede anziché alle semplici banalità della ragione.
Quella di Corsini, comunque, non è affatto rara nell’ampia componente omofobica del centrosinistra
prodiano. Passiamo infatti a Padova, altra città amministrata dalla stessa coalizione che governa a
Roma, dove il gruppo consiliare della Margherita sta facendo ostruzionismo duro all’approvazione di un
documento pro Pacs da più di un anno. E minaccia tremenda vendetta se appena qualcuno osserva, come
ha fatto di recente il consigliere dei Ds Alessandro Zan, che prima o poi bisognerà metterlo in votazione.
Queste situazioni “di sofferenza” della politica dei diritti non si possono affatto considerare semplici
manifestazioni di arretratezze locali. Sono al contrario spie di una strategia nazionale connaturata a questo
centrosinistra, della quale abbiamo avuto numerose prove negli ultimi mesi.
Per limitarci agli eventi più recenti basterà citare un increscioso incidente capitato alla camera il mese
scorso, quando l’opposizione di destra ha organizzato un agguato “anti Pacs” alla commissione affari sociali.
Il casus belli è stato offerto dall’audizione di varie associazioni nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulla
condizione della famiglia in Italia.
Tra gli invitati figurava anche la Lega italiana famiglie di fatto (Liff), la cui semplice presenza ha fatto gridare
allo scandalo i rappresentanti della sedicente Casa delle libertà. Che per meglio capitalizzare il proprio
dissenso hanno deciso di abbandonare l’aula per andare a lamentarsi con i giornalisti. Il fatto più spiacevole
è stata però la sostanziale coincidenza di pareri tra la destra e gli esponenti della Margherita, che pur
rinunciando a sabotare materialmente l’audizione della Liff hanno voluto mettere a verbale che mescolare
le famiglie di fatto con quelle di diritto è inaccettabile, oltre che inopportuno.
Si può poi aggiungere che all’interno dell’Unione (denominazione politica piuttosto infelice) è in atto una
serrata guerriglia delle parole tra laici che propugnano la necessità di una legge sulle coppie di fatto e
cattolici che proclamano il contrario. Il tutto porta a concludere che il governo guidato dal cattolico Prodi,
in barba agli impegni pre-elettorali, aspetterà che passi la legislatura senza fare nulla, onde evitare di creare
ulteriori stress e rischi di sconfitta sul campo alla sua risicata maggioranza parlamentare.
Ciò che potrebbe in questo contesto fare qualche differenza è l’impegno della comunità glbt per alzare il
livello dello scontro, prendendo spunto dalle lotte vincenti delle innumerevoli categorie in rivolta che sono
riuscite, lamentandosi, a mutare i contenuti della legge finanziaria più mutevole della storia repubblicana.
Ma per arrivare a questo bisognerebbe agire, mentre al momento pare che il movimento glbt si appassioni
maggiormente a dividersi al proprio interno sul modello degli amici e compagni dell’Unione. Ci si accapiglia
con gran gusto, ad esempio, su dove organizzare il pride nazionale del 2007, sottraendo preziose energie
all’eventuale pianificazione di una strategia politica di qualche respiro.
Alla fine, come già in parecchi dicono apertamente, ci ritroveremo con ben due (mini) pride nazionali. Ma
con zero leggi che riconoscano i nostri diritti.Vogliamo rifletterci su?
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65
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66 memoranda
Fino al 28 gennaio, alla Triennale di Milano potrete
a scuole d’arte e vi conobbe molti futuri graffitoammirare una grande retrospettiva dedicata all’arartisti, tra cui Keith Haring. Lì i rapporti bisestista nero americano Jean-Michel Basquiat, wild boy
suali erano pura e sbandierata normalità.
della pittura contemporanea.
Intanto visse senza fissa dimora e sbigottiva gli
Scomparso nel 1988 non ancora ventottenne, fu
amici dicendo che si prostituiva a Times square,
artista di culto tanto in vita quanto leggendario da
beccandosi pure la sifilide. Non prese il diploma
morto. E come diceva il suo amico Andy Warhol: e nel 1979 andò a vivere nel West village, con un
“La morte significa un sacco di soldi, tesoro”.
amico prostituto, a casa di un gay con cui aveva una
La morte può farti sembrare realmente una star. relazione sadomaso e che gli comprava materiale
Oggi le opere di Basquiat valgono milioni di dollari
per dipingere.
e stanno facendo la gioia di case d’asta ed eredi. Dichiarava che preferiva fare sesso con gli uomini.
Iene fameliche che lui aveva detestato in vita. DeViveva di piccoli espedienti e furti. Era molto belnunciando, con i suoi quadri, tutta la rabbia verso il
lo e sexy, balbettava infantilmente ed era alto 1 e
padre e il mondo dei ricchi galleristi “bianchi”.
75 con corpo atletico, ballava hip-hop in maniera
Immaturo emotivamente come un bambino, a causa
curiosa e aveva una cresta di dreadlocks tinti di
del pessimo rapporto col padre e con una madre in
biondo. Impossibile non notarlo al Mudd club: dicura psichiatrica, per lui morire fu una scorciatoia
venne l’amante del cantante d’avanguardia tedesco
per non crescere mai. Le droghe gli fornivano la via
Klaus Nomi, colui che solo quattro anni dopo
di fuga da una realtà che lo terrorizzava, ma furono
sarebbe stato la prima celebrità a soccombere per
anche principale fonte della sua ispirazione artistiAids. Basquiat gli passò la gonorrea quattro volte e
ca. Ogni quadro era come un pezzo di se stesso, ci
Nomi lo mandò al diavolo.
camminava e dormiva sopra, ci mangiava e persino
Intanto era riuscito a farsi notare dal mondo delscriveva i numeri di telefono o le ordinazioni per il
l’arte col nome di Samo perché, furbamente, i suoi
cibo take away.
enigmatici graffiti erano tutti concentrati nei presOttenne subito un immenso successo. Era il talento
si delle famose gallerie d’arte. Il fenomeno era di
Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat
( foto di Christopher Makos 1982 )
GiovanBattista Brambilla
[email protected]
Basquiat: il piccolo principe
giusto, a New York, nel momento giusto degli anni
’80. Ma lui non voleva solo essere un artista “nero”,
visto in modo esotico: voleva diventare un artista
famoso. A tutti i costi. Per ironia della sorte divenne proprio l’artista nero più famoso della storia.
Nato nel 1960, il 22 dicembre (quindi a giorni cadrebbe il suo 46mo compleanno), a Brooklyn, non
apparteneva affatto alla gente dei ghetti. Anzi, veniva da una famiglia di media borghesia d’origine
haitiana.
Da parte di madre era invece portoricano. Con lei,
da bambino, andava ai musei e aveva una mania per
Guernica di Picasso. E per gli scherzi del destino, il
gallerista Tony Shafrazi che fu arrestato per aver
oltraggiato questo capolavoro con uno spray rosso
nel 1974, divenne poi uno dei suoi agenti.
moda, fu invitato ad esporre lavori alle mostre ed
ebbe immediato successo. Un talento così selvaggio, violento ed originale non s’era mai visto.
Passando da una ragazza all’altra ebbe anche, per
due mesi nel 1982, una relazione importante con
la cantante Madonna. Di lì a poco lei divenne famosissima.
Ed anche lui voleva diventarlo. Faceva finta d’essere
un teppista ma aspirava alle tipiche cose borghesi.
Odiava il padre per le sue amanti bianche ma finiva
sempre per imitarlo. Il rapporto col genitore fu la
causa di tutti i suoi tormenti e della sua rovina.
Non si sentì mai veramente accettato. Considerava
il suo idolo Andy Warhol come vero surrogato
di padre. Era riuscito ad avvicinarlo per vendergli
cartoline e magliette dipinte, ma Andy non voleva
E lo spray sarà pure l’inizio artistico di Basquiat, saperne. Ne vietava l’ingresso alla Factory e aveal seguito dei “graffitisti” metropolitani nel 1978, va paura che fosse uno di quei ragazzini graffitari
con la firma di Samo (cioè: “Same old shit”, “la solidisposti a tutto, pure spruzzare vernice sui suoi
ta vecchia merda”). Sua madre, stanca dei continui
quadri, pur di farsi pubblicità. Da quando, nel 1968,
tradimenti del marito, incominciò ad andare fuori
la lesbica Valerie Solanas aveva cercato d’uccidi testa. Un giorno Jean-Michel, che già tutti i suoi
derlo a colpi di pistola, Andy provava terrore per
insegnanti consideravano un piccolo genio irregli svitati.
quieto, si mise per dispetto i vestiti al contrario: seNel 1982, per tre settimane, Basquiat ebbe una recondo la madre voleva dire che era gay e lo riempì
lazione gay con il giovane pittore David Bowes.
di botte. I suoi divorziarono nel 1967.
Per tre anni fece sesso pure col suo assistente
Dai 12 ai 14 anni Basquiat seguì il padre, cui fu affiStephen Torton.
dato, a Portorico. Lì (lo raccontò lui stesso) ebbe le
Anche il critico René Ricard, cui si deve il più
sue prime storie di sesso e furono con uomini. Con
importante articolo su Basquiat nel 1981, se ne
un barbiere che si travestiva da donna e con un dj. innamorò. Non ricambiato. Ricard andò a racconRaccontò anche che si vendeva per pochi dollari.
tare in giro delle enormi dimensioni dei genitali di
Ritornato a New York, nel 1975, scappò per la priBasquiat: “Mi disse che aveva scopato con uomini più
ma volta da casa, perché il padre lo aveva ferito (al
grandi di lui. Mi mise il cazzo intorno al collo tipo stola.
sedere) con un coltello da cucina, dopo avergli fatEra enorme, davvero imponente, non circonciso. Voleva
to confessare che faceva sesso con un suo cugino.
essere nelle condizioni di farmi vedere il suo pene. Lo
Andò a vivere da punk allo Square park, dormendo
usò come esca. Aveva costante bisogno di qualcuno con
dentro scatoloni di cartone. Qui finì per conoscere
cui fare sesso. La sua vita era sesso. Usava il sesso come
solo spacciatori e gay che battevano in loco. Aveva
arma, e a quel punto tirava fuori il cuore. Era impossibigià seri problemi di droga. Ripescato dalla polizia, le per una donna stare veramente con lui. L’amore della
otto mesi dopo, fu rimandato a casa. Venne iscritto
sua vita fu solo Andy”. Strano a dirsi, ma in nessuno
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BASQUIAT di Andy Warhol ( 1984 )
memoranda
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dei lavori di Basquiat emerge qualcosa d’erotico o
pornografico, né figurano allusioni, in nessun modo,
al mondo gay o all’epidemia dell’Aids, che in quei
giorni seminava terrore. Tutti elementi che invece
erano a fondamento dei lavori del suo amico Keith
Haring (morto per il virus solo un anno e mezzo dopo Basquiat). Come, d’altronde, non vi sono
espliciti riferimenti alla droga.
Alla fine Basquiat riuscì ad entrare nelle grazie di
Warhol, nel 1982. Avevano lo stesso gallerista e Basquiat usciva con una delle collaboratrici di Warhol.
Andy, da vero re dei voyeur, s’intrufolò nella vita di
coppia, sperava addirittura che avessero un figlio.
Nei suoi diari di quegli anni Warhol cita Basquiat in
continuazione, e anche se tra i due la relazione non
fu mai fisica, ebbe un che di sessuale. Lo fotografò
come il David di Michelangelo e gli scattò pure delle polaroid porno. Ne era davvero affascinato, amava sinceramente l’arte rivoluzionaria di Basquiat e
la sua vitalità.
Andy annotò: “Jean si è svegliato e stava davanti ai
telefoni con una grossa erezione, sembrava avesse una
mazza da baseball nelle mutande. Penso che questo
voglia dire essere giovani, dimenticavo queste cose.”
Ma Warhol aveva il terrore della gente drogata e
molti dei suoi migliori amici erano morti per droga.
Non riuscì ad aiutare Basquiat in nessun modo. Un
giorno cinicamente gli disse:“Se vuoi diventare una leggenda come John Belushi non hai che da continuare così.”
Jean-Michel Basquiat ( foto di James van der Zee 1982 )
Eppure tra i due fu vero ed assoluto amore.Warhol
lo vedeva o gli telefonava tutti i giorni, ovunque
fosse. Fu anche l’unica persona per cui mostrò,
sorprendentemente, gesti affettuosi in pubblico.
Basquiat era al settimo cielo.
I due collaborarono anche ad una serie di dipinti a
quattro mani. Per Andy volle dire tornare ai pennelli
dopo 24 anni. Ma quando i quadri vennero esposti,
nell’autunno del 1985, ottennero scarse critiche e
i giornali descrissero Basquiat come la “mascotte”
di Warhol, sminuendone l’importanza.
Reso paranoico dall’eroina, Basquiat ripudiò
Warhol, esattamente come aveva fatto col vero
padre.
I due non si parlarono più ed Andy nei suoi diari lo
rimpiangeva sinceramente.
Purtroppo Warhol morì improvvisamente nel febbraio del 1987, per complicazioni seguite ad una
banale operazione alla cistifellea.
Basquiat non ne ebbe più pace ed iniziò un suicidio
volontario, tra sensi di colpa e solitudine, che lo
avrebbe portato ad un’overdose fatale un anno e
mezzo dopo: il 12 agosto 1988.
WARHOL-BASQUIAT PAINTINGS
manifesto della mostra alla
Shafrazi Gallery ( 1985 )
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pride
70 rubriche
di Carmine Urciuoli
[email protected]
internet
libri
cinema
chart
musica
Quanto sei bella Gayroma.it
Il sito della comunità glbtq romana si è rifatto il look, grazie al nuovo designer Antonello Martone.
Molte più pagine e possibilità di comunicare, tanti passi in
avanti da maggio del 2000, quando sull’onda del world pride aprì il portale dedicato alla comunità glbtq romana che
ora vanta 1000 contatti al giorno e con le sue rubriche
più ricche è diventato punto di riferimento importante
nel panorama digitale dell’Urbe.
Tra i collaboratori, con il promotore Mauro Cioffari, Saverio Aversa, Lavinia Capogna, Filippo Gennaretti, Giuseppe
Galizia, Domenico Morgavi, Alberto Cicala, Andrea Falconetti, Piero Sapienza, Olivier Di Gianni, Celeste Buratti e
tanti altri.
http://www.gayroma.it
Lesbico starbene
L’orientamento sessuale non implica maggiori possibilità di
contrarre infezioni veneree, ma la doppia discriminazione
dovuta al genere (femminile) e all’orientamento sessuale
(omo e bi piuttosto che etero) ha un impatto significativo
sul benessere delle donne.
In Europa solo una piccola percentuale delle donne lesbiche dichiara la propria omosessualità e questo non
facilita il lavoro dei medici, che basano le diagnosi su un
comportamento delle pazienti,che suppongono essere
eterosessuali.
L’Ilga ha raccolto dalle organizzazioni lgbt in giro per il
mondo materiale difficilmente reperibile e lo ha reso disponibile a tutti per informare sulle attività organizzate
per il benessere psicofisico delle lesbiche e delle bisessuali.
http://doc.ilga.org/ilga/publications/other_publications/lesbian_and_bisexual_women_s_health_report
Dèi di Stadio e di trincea
È uscito il 28 settembre il calendario 2007 dei rugbysti
francesi, 65 foto di Mariano Vivanco sotto la direzione artistica di Susanna Cucco.
Bello come i precedenti, è
reso ancora più audace dai
nudi quasi integrali e dalle
pose ammiccantissime dei
giocatori. Si può acquistare
nella boutique di stade.fr, il
sito della squadra nazionale
di rugby.
http://www.stade.fr
Sul calendario 2007 dei
marines Usa ci sono ragazzi bellissimi tra mostruosi
ordigni militari.
I proventi derivanti dalle
vendite del calendario andranno in sostegno
dei 26.000 marines
invalidi dopo le azioni
militari ed alle famiglie
dei 2600 ragazzi morti. Tutti tra i 18 e i 24
anni di età.
Piuttosto che raccogliere i soldi dopo per i
morti non sarebbe meglio pensarci prima di
fare guerre balorde ?
http://www.freedomisnotfree.com
>> EROSSTRIP
pride
dicembre 06
Più ameno il calendario degli uomini sudtirolesi “Men in
the Alps”. Fascino alpino nei fusti d’alta montagna che
compongono dodici mesi di delizie semi-italiche. Anche
qui i proventi verranno dati in beneficenza, per la lotta
contro l’Aids.
http://www.pit-pic.it/Default.aspx
L’igiene digitale dei fanciulli
Con il sito hot114.it ha aperto finalmente in Italia uno
strumento utile, corretto ed innovativo contro la pedofilia
online.
Il fine di hot114.it (il 114 è il numero “Emergenza infanzia”), realizzato dal Telefonoazzurro, è di combattere la
produzione e la trasmissione del materiale pedopornografico, ma anche responsabilizzare i genitori a un uso
consapevole e partecipato con i figli del medium per prevenire il cyberbullismo e combattere il razzismo anche di
genere e sessualità.
E con attenzione a non discriminare le conversazioni mediate da Pc, che possono stabilirsi senza finalità oscure, tra
un adulto ed un minore.
Il sito è realizzato nell’ambito del programma europeo
Safer Internet.
http://www.hot114.it
WiFi a colpi di Fon
Rispondo a diversi lettori che inviano domande su questa
comodissima tecnologia.
Il WiFi (Wireless fidelity, “fedeltà senza fili”) è un sistema
di trasmissione di dati senza fili.
Due terminali con WiFi si “vedono” come in una rete
locale tradizionale (o Lan) ed è possibile realizzare una
rete senza fili (o Wlan) a casa nostra direttamente con
terminali abilitati (una chiave Usb che abilita un pc al WiFi
costa sui 20 €) o ricorrendo ad Access point, per migliori
performance. In questo modo a casa possiamo anche condividere la stessa connessione internet tra più postazioni.
Negli spazi pubblici ci sono grandi reti senza fili (dette
Wan) realizzate da Access point detti HotSpot, che consentono l’accesso dei terminali ad Internet.
Per utilizzare un HotSpot è previsto di solito un costo di
attivazione (€ 3,50 per Telecomitalia) ed una tariffa oraria
(€ 2,50 per Telecomitalia). Ma ci sono anche reti libere (un
elenco su http://www.freenetworks.org), come Fon, la più
grande community WiFi del mondo.
I suoi membri, detti Foneros, condividono l’accesso Internet senza fili di casa e in cambio utilizzano WiFi gratis
ovunque trovano un Access point di un altro Fonero.
http://help.virgilio.it/guide/index.jsp?id=5081
(tutto sul WiFi) http://it.fon.com (il sito di Fon)
Due gallerie con bodybuilders per la striscia erotica di questo mese.
Per gli amanti dei muscoli e dei palestrati.
http://www.gayjackgalleries.com/youngmuscles
http://www.tylersroom.net/freesites/stud_0330aIs
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dicembre 06
pride
72 rubriche
AA.VV._Omo sapiens.
Studi e ricerche sugli
orientamenti
sessuali
di Francesco Gnerre
[email protected]
internet
libri
cinema
chart
musica
Dalla nascita dei movimenti di liberazione omosessuali moderni
negli anni Settanta del Novecento,
e in alcuni casi anche prima, nelle
università di molti paesi occidentali
sono stati condotti importanti studi e ricerche sull’omosessualità, e
in generale sulle sessualità, spesso
da parte di studiosi gay e lesbiche.
Il vissuto (“lived experience”) come
punto di partenza dell’analisi scientifica non solo non è stato un ostacolo, ma spesso un valore aggiunto,
la garanzia di una conoscenza più
diretta. Questo non è avvenuto in
Italia, dove il mondo accademico,
di fronte ai temi della sessualità e
dell’omosessualità in particolare, ha
espresso e spesso esprime ancora, disagio e imbarazzo se
non avversione e ostilità.
Gli studi condotti in Italia, frutto dell’impegno e della militanza di singoli studiosi indipendenti, ignorati o guardati con
diffidenza e snobismo dalla cultura ufficiale e accademica,
sono rimasti così relegati molto spesso nella cerchia di un
ristretto gruppo di lettori.
Le conseguenze sono state catastrofiche. In mancanza di
un sapere legittimato e istituzionale che dalle università, attraverso la mediazione della scuola e dei mass media, possa
raggiungere un pubblico più vasto, da noi hanno dominato
luoghi comuni e stereotipi, che imperversano ancora sui
giornali e nelle televisioni, dove ancora si fa confusione tra
coming out e outing o si allude all’ipotetica omosessualità di
qualche personaggio con volgari doppi sensi.
Da pochissimi anni la situazione sta lentamente cominciando a cambiare e questo volume è un felice esempio di questa inversione di tendenza.
Annunciato come il primo di una collana, il libro nasce dalla
collaborazione di alcuni studiosi e ricercatori universitari
con una associazione di movimento, il Di’gay project onlus
di Roma, che ha istituito un premio per le migliori tesi di
laurea e di dottorato sugli orientamenti sessuali. La collaborazione tra due realtà finora così distanti, costituisce un’importante novità nel panorama culturale italiano e sembra
superare finalmente la radicata diffidenza tra ricerca scientifica e impegno pubblico, tra studio e militanza.
Curato da Domenico Rizzo, ricercatore di storia contemporanea presso l’università di Napoli, il volume raccoglie i
contributi di alcuni degli autori delle tesi più interessanti
che hanno partecipato alla prima edizione del premio nel
2005, a cui si aggiungono interventi di docenti e ricercatori
che da qualche anno conducono ricerche sugli orientamenti sessuali con diversi approcci disciplinari e metodologici.
Le prime due parti, introdotte da Luca Pietrantoni, ricercatore di psicologia sociale, e da Vittorio Lingiardi, do-
SEGNALAZIONI
Al Berto, Lunario, Azimut,
Roma 2006, pp.131, euro11.
Alberto Raposo Pidwell Tavares, poeta e
pittore portoghese tra i maggiori del novecento, nato nel 1948 e morto nel 1997,
è anche autore, con lo pseudonimo di Al
Berto, di questo originale romanzo, che è
un canto d’amore e di dolore fatto di prosa
e poesia, di riferimenti letterari e musicali,
di erotismo gay e vagabondaggi.
pride
dicembre 06
A cura di Domenico Rizzo.
Carocci - Roma 2006 pp. 271 - euro 21,50
cente di psicopatologia generale,
presentano lavori che si muovono
nell’ambito delle scienze psicologiche, con particolare attenzione ai
rapporti all’interno della famiglia (il
coming out come processo familiare,
le coppie gay, la maternità lesbica)
e all’omofobia (esterna e interiorizzata, studiata sia come una delle
componenti socio-culturali più dannose per i soggetti che la subiscono
sia come disturbo delle persone
che ne sono affette).
La terza sezione è introdotta da
una rassegna dei più recenti studi
che si collocano in una prospettiva
queer presentati da Marco Pustianaz, professore associato di letteratura inglese. Comprende tre
saggi che analizzano testi letterari a
partire dall’ipotesi decostruzionista.
Tra questi il contributo su Jeanette Winterson della vincitrice dell’edizione del premio della sezione dottorato di
ricerca, Silvia Antosa.
Segue una sezione di storia con un saggio di Lorenzo Benadusi sull’arte di vivere nell’Italia fascista attraverso le
biografie di tre artisti gay molto diversi tra loro (Giovanni
Comisso, Ottone Rosai e Filippo De Pisis).
Una quinta sezione, sociologica, introdotta da Luca Trappolin, dottore di ricerca in sociologia, è dedicata ai media e ai
processi culturali (il gay marketing, la storia e le vicissitudini
della rivista “Babilonia” e della stampa gay, i siti web di storia
e cultura omosessuale in Italia).
Conclude il volume una sezione dal titolo “Vicina Europa”
che presenta una rassegna della produzione scientifica sulle
omosessualità dei paesi europei a noi più prossimi, la Spagna, la Germania e la Francia.
Al di là dei contenuti dei singoli saggi, tutti di grande interesse, su cui non è possibile soffermarsi in questa sede,
la pubblicazione rivela una inedita attenzione reciproca tra
ambito scientifico e impegno pubblico, che nella attuale fase
di stagnazione politica e culturale sembra essere uno dei
pochi segnali positivi.
L’auspicio è che il libro arrivi nelle biblioteche scolastiche,
non solo universitarie ma anche delle scuole superiori, e
che i docenti se ne servano per provare a combattere le
stupidità, i luoghi comuni e l’omofobia che ancora caratterizzano le nuove generazioni.
Errata corrige per Jaime Bayly L’uragano ha il tuo nome
recensito il mese scorso è stato scritto “Editore Antonio
Torsello Sellerio”. In realtà Antonio Torsello è il traduttore insieme ad Angelo Morino e l’editore è Sellerio di Palermo. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori”.
Reinaldo Arenas, Adiòs a mamà
(Dall’Avana a New York), edizioni Socrates,
Roma 2006, pp. 120, euro 10.
Fuggito da Cuba nel 1980, Reinaldo Arenas,
noto in Italia per il romanzo autobiografico Prima che sia notte, non troverà mai “un
luogo ospitale per la sua indomita ribellione”
e morirà nel 1990 a New York suicida, sperando forse di trovare in questo modo una
fine più degna di quella riservata negli Stati
uniti ad un profugo cubano, omosessuale
e malato di Aids. Questo libro raccoglie
otto racconti postumi, scritti tra il 1963 e
il 1987, tutti attraversati da una straordinaria capacità affabulatoria e dall’amore-odio
per la sua isola.
Christophe Honoré, La dolcezza,
Playground, Roma 2006, pp. 114, euro 10.
Teneri e appassionati come i ragazzini di
Tony Duvert, crudeli e spietati come i protagonisti del Signore delle mosche di William
Golding, Steven e Jérémy hanno undici anni,
vivono una intensa storia d’amore e compiono “atti barbarici” ai quali gli adulti cercheranno di dare una qualche spiegazione.
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dicembre 06
pride
74 rubriche
shortbus
di Vincenzo Patanè
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internet
libri
cinema
chart
musica
È in arrivo il sesso disinibito e spinto nonché, come è
stato sbandierato ai quattro venti, autentico.
Sto parlando di Shortbus, diretto da John Cameron Mitchell (quello del musical Hedwig – La diva con qualcosa in
più), grande evento-scandalo dell’ultimo festival di Cannes,
coraggiosamente distribuito dalla Bim a partire dai primi
di dicembre.
Il film è la storia di sette personaggi
newyorchesi dai più svariati orientamenti sessuali, le cui vicende si incrociano nello Shortbus. Questo è un
locale underground decisamente stravagante retto da Brothel Madame (Justin
Bond) nel quale si fa musica dal vivo,
si recita, si espongono opere d’arte
e, perché no?, si fa sesso, anche in più
persone.
Tra i protagonisti troviamo due giovani gay molto carini – Jamie (PJ DeBoy)
e James (Paul Dawson), quest’ultimo
a disagio e alla continua ricerca di se
stesso – in dubbio se allargare la loro
relazione ad un terzo ragazzo: Ceth
(Jay Brannan). Per cercare di chiarirsi
sulla bontà della coppia aperta vanno
in terapia presso la sessuologa Sofia
(Sook-Yin Lee), la quale però da parte
sua paradossalmente ha non pochi problemi sessuali, tanto che finge sempre
di aver raggiunto l’orgasmo con l’insipido marito Rob (Raphael Barker).
Severine (Lindsay Beamish) è invece
una ragazza complessata, che vive in un
magazzino e si prostituisce facendo la
padrona sadica per clienti masochisti.
Così come per il suo precedente film
,Cameron Mitchell, (ormai senza alcun
dubbio uno dei registi di spicco della
cinematografia gay) ha creduto fortemente nell’impresa,
lottando per trovare un produttore e mettendoci dentro
tutto se stesso, con ardore e magari qualche ingenuità.
Così ha impiegato ben due anni e mezzo per portare a
conclusione il film, girato con attori non professionisti,
alcuni dei quali peraltro se ne sono andati sbattendo la
porta quando hanno visto cosa si combinava sul set, mentre i rimanenti hanno contribuito scegliendosi il partner e
inventando volta per volta delle situazioni.
Il risultato è una storia corale (cosa frequente nel cinema americano degli ultimi anni, si pensi a Altman o al film
che ha vinto l’Oscar, Crash) in cui i vari personaggi sono
visti quasi con un accento minimalista, a piccoli tocchi che
però permettono una non banale introspezione. Dietro,
presenza pesante ma nello stesso tempo praticamente invisibile, c’è New York con la sua quotidianità.
zanti. E che sa coinvolgere lo spettatore, grazie anche al
modo di girare, spezzettato e frenetico.
Il fulcro della storia è il sesso, incontenibile e visto in tutte
le salse, tanto che l’intero film sembra quasi un inno al
sesso. A dominare è però soprattutto un bisogno disperato di contatto fisico. Per ottenerlo praticamente tutti i
personaggi passano da un’esperienza ad un’altra, evidenziando quanto siano fluide le identità sessuali.
In quest’ottica, quelli che alla fine sembrano vincenti e che
riescono a superare i propri malesseri sono proprio quelli
che abbattono le barriere, che sanno adattarsi a nuove
situazioni e hanno il gusto di tentare nuovi orizzonti, non
reprimendosi.
La prestigiosa rivista di cinema “Variety” ha affermato
che si tratta del “film a più
alto contenuto erotico realizzato in America al di fuori dell’industria porno”. Magari non
sarà del tutto vero (Bruce
LaBruce dove lo mettiamo?)
ma è innegabile che raramente si vedono cose così sugli
schermi (la Bim ha garantito
che le copie italiane non saranno censurate ma, questo
sì, purtroppo vietate ai minori
di 18 anni): sesso orale, masturbazioni femminili, orge,
un autopompino, fustigazioni,
un’eiaculazione sparata su un
dipinto espressionista astratto e altro ancora. Tutto ciò,
tralasciando il fatto se il sesso
sia stato effettivamente consumato sul serio sul set e non
solo simulato.
Brilla di luce propria la storia gay, molto naturale nel raccontare la storia di coppia di James e Jamie, tra dubbi e
bugie.
Certamente, qualsiasi sia il giudizio che possa dare lo
spettatore su di loro, siamo lontani mille miglia dagli abusati stereotipi del cinema americano.
Qui l’omosessualità non è per niente repressione o infelicità ma una condizione tipica dell’essere umano. Tutto qui.
Bello il finale musicale
en travesti e con un’orgia
capace di far riaccendere le luci a New York,
spente per un black out.
www.shortbusthemovie.
com
Il film irriterà sicuramente molti benpensanti per la sua
trasgressività, ma altro non è se non una commedia colorita e vivace che diverte, regala qualche momento emozionante e fa riflettere con la sua ironia e le battute sfer-
Ne hanno parlato molto i giornali ed è stato presentato alla neonata Festa del Cinema
di Roma. Mi riferisco al film egiziano The Yacoubian building diretto da Marwan Hamed,
che sta mettendo in crisi il mondo arabo, tanto che 112 parlamentari egiziani ne hanno chiesto il ritiro dalle sale e regista e
attori sono stati minacciati. Tratto dal best seller di ‘Ala Al Aswani, edito in Italia da Feltrinelli, tocca molti argomenti delicati,
dalla corruzione del potere politico all’estremismo religioso.
Ma è soprattutto l’omosessualità a dare fastidio.Tra le tante storie che si intrecciano in un decaduto palazzo del Cairo, spicca
infatti quella del giornalista omosessuale Hatim, il quale si innamora di Abdu, un giovane e prestante soldato; questi, pur avendo moglie e un figlio, intreccia una relazione con lui, affascinato dalla sua personalità e dal lusso. Col tempo però la vicenda
si ingarbuglierà, con tragici risvolti. Un film importante, dunque, in un momento politicamente così delicato. Per questo non
si può non sperare che esca al più presto sui nostri schermi. Distributore cercasi. (www.yacoubian-lefilm.com)
pride
dicembre 06
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dicembre 06
pride
76 rubriche
di Francesco Belais
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internet
libri
cinema
chart
musica
L’argomento principe di queste ultime settimane è stato sicuramente quello della nuova
legge finanziaria. Senza entrare nei meriti o demeriti della stessa, c’è da notare però
che ha avuto una particolare attenzione per la musica. Nei comma 6 e 7 dell’articolo
20, è stato incluso il riconoscimento di un credito d’imposta a favore delle imprese
discografiche che sostengono investimenti produttivi e promozionali di artisti emergenti
alla loro prima o seconda opera.
Questo ha un gran valore culturale e significa un grande ritorno per chi ha investito nei
giovani artisti oltre a valorizzare la produzione discografica del nostro paese.
Detto ciò, siamo arrivati a dicembre, ultimo mese dell’anno e ultima puntata di questa
rubrica, che dai prossimi numeri sarà sostituita da una nuova, della quale non vi anticipo
nulla. Dal settembre 2003, quando abbiamo cominciato, ad oggi sono stati tanti i dj – o
meglio Dee gay – che si sono raccontati a “Pride” senza veli, e molti altri ce ne sarebbero.
Davvero non credevo che fossimo così tanti!
Ringrazio tutti di cuore, così come ringrazio voi lettori per avermi seguito fin qua. Che
altro dire? Sicuramente tanti auguri di buone feste e… alle prossime rubriche!
Sempre vostro…
Francesco.
dj Pagano
Età: 30
segno zodiacale: Toro
nato a Catania, residente a Londra
(www.djpagano.it).
È il resident dj di Heaven, Area e Barcode
Vauxhall di Londra ed ha suonato in molti
club italiani ed internazionali.
Nel marzo 2007 sarà allo Space di Miami per
il gay Circuit party americano:
Winter party festival.
Come, quando e perché hai
cominciato a fare il dj?
Ho iniziato a 16 anni, suonando la
domenica pomeriggio in un locale
della mia città: mi piaceva l’idea di far
casino e condividere la mia musica
preferita con i miei coetanei.
Suoni solo in locali gay o
anche etero?
Suono in entrambi i tipi di locali da
sempre. Ho il problema però che
in quelli gay vengo facilmente…
distratto dalla clientela!
Credi che per un club gay sia
più indicato un Dj gay?
Sicuramente!
Un
dj
etero
difficilmente accetta la richiesta di
suonare l’ultimo remix di Madonna!
Fai anche un lavoro di
giorno?
Suonare in discoteca è solo la
punta dell’iceberg del lavoro del dj!
Durante la settimana lavoro come
“il mio agente”, “il mio addetto Pr”,
faccio il produttore discografico
e sono il direttore e fondatore di
una casa discografica indipendente
chiamata Deviate records.
(www.deviaterecords.com)
Qual è la cosa più
imbarazzante che ti è
capitata durante una serata?
Durante una data negli Stati uniti,
dove hanno l’abitudine di avere un
solo dj che suona per 5/7 ore, dovevo
andare in bagno. Il locale era troppo
pieno per andare da qualunque
parte. Scesi dalla consolle e feci la
pipì dentro ad una bottiglietta di
plastica in un angolo, pensando che
nessuno mi vedesse.
pride
dicembre 06
Invece, uno dei buttafuori non vide
la bottiglietta e bussando sulla mia
spalla inorridito voleva cacciarmi dal
locale, inoltre non voleva credere
che fossi il dj …
Quella più divertente?
Sempre negli Stati uniti una
ragazza cubana di nome Mercedes
continuava ad offrirmi il suo corpo
durante il mio set.
Quando le dissi di lasciar perdere
che non ci usciva niente, se ne andò
via tutta incazzata dicendo che tanto
avevo il culo grosso!
Sei single?
No. Da due anni ho un compagno
italo-americano di terza generazione,
nato e cresciuto in Usa si chiama
Salvatore Caruso ma non parla
italiano: solo per questo è il mio mito!
Come mai hai deciso di
trasferirti a Londra?
Per perseguire la mia carriera nella
musica.
Pagano & Marco Gee
My body + my soul
(Deviate records)
Una delle ultime produzioni
di DJ Pagano, che ospitiamo
questo mese in rubrica. Una
mano di vernice nuova al
classico dei Marvin Gardens
di qualche anno fa.
Altered minds
(Gonzalo & Jimenez)
Dance music programme
(Latin quarter mix)
(Deviate records)
Ottima produzione di due
tra i più famosi dj della scena
gay londinese.
Philippe B
Ibiza mi amor (Glitter)
House un po’ commerciale
ma molto divertente,
classico brano da pista.
Michael Kaiser
Summer (Resolution)
Lui è uno dei dj resident
del mitico Queen di Parigi
e questa è una delle sue
ultime produzioni.
Tommy Marcus
Let’s get physical (Resolution)
Brano divertente e
coinvolgente prodotto
dal dj resident del Juice di
Amsterdam, molto noto
anche nella scena gay
internazionale.
Martijn Ten Velden
I wish U would (Ego)
Ottima traccia prodotta
da Ten Velden, olandese
trapiantato a Londra, che sta
girando tutto il mondo con
i suoi set.
Bryan Jones
Face it (Move muzik)
Un nome altisonante, di
rollingstonesiana memoria,
per un dj produttore di
Chicago che sforna questo
brano davvero bellissimo.
The Beginerz
present Def E
Music Harmony (Kidology)
Nuova produzione del duo
inglese che ha ottenuto
il successo anni fa con
l’indimenticabile brano
“Reckless girl”.
Cosa pensi della scena gay
italiana?
Ha fatto e sta facendo passi da
giganti.
Ma-Fra
Double zero (Stop & go)
Quando la musica house
sposa il pop… e che pop! Il
campione è, infatti, l’incipit
della mitica “Mi vendo” di
Zero.
Un tuo messaggio per i
lettori di “Pride”.
Non abbiate mai vergogna di
quello che siete. La società accetta
sicuramente di più un uomo gay che,
senza arroganza, ha la dignità di dire:
“sono fatto così, e allora?” In fondo
ad essere omosessuali non si fa del
male a nessuno… retorica, ma molti
sembrano dimenticarlo.
Michael Quinn
Who knows
(Francesco Belais remix)
(Portamento records)
Una traccia electro alla
quale ho lavorato insieme a
Mr. Sara Galli, a breve sarà
disponibile per download su
HYPERLINK “http://www.
beatport.com” www.
beatport.com
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rubriche
Dischi sotto l’albero
di Roberto Cangioli
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internet
libri
cinema
chart
musica
Parafrasando l’introduzione del libro di Marco Mancassola
Last love parade: “Che la musica dance sia alienante, che
tutto è già stato fatto e che i giovani non hanno ideali,
sono luoghi comuni già consumati”.
Ma ci sono ancora tanti musicisti, dj e addetti ai lavori
che non vogliono sposare queste affermazioni. Uno tra
questi è sicuramente Bob Sinclar, produttore e dj
parigino già da anni sulla breccia. Tra i primi pionieri di
quel “french touch” che verso la fine del secolo scorso ha
contribuito a rilanciare Parigi come uno dei fulcri della
house music (sua l’idea di campionare la voce di Jane Fonda
durante una lezione di aerobica e di riproporla nel brano
“Gym tonic”), dopo tre album consacrati ad una dance dai
contorni sofisticati, in cui non nasconde la sua passione
per i musicisti come Cerrone, Christophe Le Friant (altro
alias) ha stupito i suoi fan con una svolta pop.
Suoi i tormentoni della scorsa stagione “Love generation”
e “World, hold on”, che in Italia hanno impazzato sulle
labbra dei più giovani grazie agli spot di Tim. Il suo quarto
album, Western dream, ha così scalato le classifiche, ma
ha soprattutto creato una schiera di fan gay che nelle
discoteche hanno scandito all’unisono le parole ed il
ritmo di questi due brani, emblematici della nuova sterzata
di quello che a questo punto possiamo considerare un
artista a tutto tondo (anche Madonna lo ha voluto come
ospite in apertura al suo concerto parigino dello scorso
agosto).
Certamente se il video di “Love generation” è piaciuto
anche ai bacchettoni per la freschezza del racconto
(un bambino effettua il giro degli Stati uniti in una sola
giornata a bordo della sua mountain bike), sicuramente
sorprenderà ancor di più il nuovo “Rock this party
(everybody dance)”, già in rotazione nei network nazionali
da qualche settimana.
In questa nuova realizzazione il bambino del video
precedente si lancia in un’interpretazione dei miti della
musica rock e dance, dai Beatles ad Angus Young passando
da John Travolta fino agli eroi rap dell’ultima generazione.
Per lanciare il nuovo singolo a fine ottobre è stato ripubblicato il suo ultimo album con un nuovo repackaging,
contenente per l’appunto anche “Rock this party” ed un
bonus Dvd, un’occasione per un bel regalo da mettere
sotto l’albero e per scoprire soprattutto che i dj non
producono solo musica da ballare, ma da ascoltare in
compagnia con gli amici del cuore, magari attorno ad un
fuoco scoppiettante.
Da oltre Manica invece vi segnaliamo (ancora?!?) i signori
del Pop. A pochi mesi dall’uscita del nuovo Fundamental
i Pet shop boys tornano con il primo live della loro
carriera. Concrete è il resoconto del concerto tenuto lo
scorso maggio al Memorial theatre con la Bbc Orchestra,
ospiti Robbie Williams e Rufus Wainwright. Il Cd è uscito
in contemporanea al Dvd documentario A life in pop,
tributo al duo gay che ha rivoluzionato la storia del pop
e che a più di 20 anni da “West end girl” rimane tuttora
punto di riferimento per le nuove generazioni.
pride
dicembre 06
Se poi cercate un album più intimo, da ascoltare assieme
al vostro partner, la proposta arriva direttamente da
New York dove è stato recentemente dato alle stampe
(Pigeonhole Records) il primo album di Robert
German (www.robertgerman.com), Sirens of Brooklyn.
Nato in Oklahoma e trasferitosi nella “grande mela” nel
1999, Robert ha vissuto una turbolenta relazione che lo
ha ispirato a scrivere il brano “Marlboro man” (incluso
nell’album), un country-blues dai toni espliciti (“…amo
un Marlboro man, mi ha preso il cuore nelle sue mani ed
io ho gettato i miei pantaloni a terra...”). Il testo racconta
dell’amore per un uomo rude che non accetta la propria
omosessualità, ma è costretto ad ammetterla; ed è tanto
vicino ai temi toccati dal film Brokeback mountain, che il
singolo è stato recentemente distribuito come allegato al
Dvd della premiata pellicola.
L’impronta vocale di Robert, legata al folk e al blues, lo
avvicina sorprendentemente ad Ani Difranco, giusto a
metà strada tra Louis Armstrong e Tori Amos.
L’intero album si dipana in una serie di canzoni
autobiografiche al contempo satiriche ed amare, che
narrano situazioni tipiche dell’immaginario gay, come il
ragazzo incontrato alla stazione in “Follow me home”
(“… potrò andare a casa e gettarmi sul letto da solo, a meno
che tu non mi segua…”) o l’illusione di un amore sincero
subito svanita dopo la scopata in “This 2 shall pass” (“…
hai pensato di farmi avvizzire come quella cosa che hai tra le
gambe, non appena hai finito di fottermi…”).
Non male come inizio…
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dicembre 06
pride
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marroni, maschile e non effeminato, passivo per
chi volesse saperlo, non cerco sex o avventure
ma una persona interessante d’età tra i 30 e i 40
anni, per conoscenza e tutto quello che di bello
potrebbe venirne fuori. Non frequento e non sono
tipo da una botta e via. Ast. bsx, già impegnati e chi
ha solo tempo da perdere. Non rispondo a squilli
e Sms, indispensabile Mms con foto chiara del viso,
che ricambio.
20100, Milano
Tel. 339 7604566
Milano e provincia, se sei un boy max 34enne, normalissimo, in cerca di rapporti duraturi, cerchiamo
la stessa cosa. Sono tipo “giusto” e gradevole.
20100, Milano
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genere che perverranno ancora
in redazione, saranno cestinati
d’ufficio e la somma versata in
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• Eventuale supplemento per cellulare o e-mail:
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scrivi qui il tuo indirizzo:
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• Per farlo dovrete compilare in stampatello in tutte le sue parti il modulo pubblicato in questa pagina, una lettera per spazio, lasciando gli spazi fra parole. Dovrete poi aggiungere, per rimborso spese di segreteria, la
somma corrispondente alla lunghezza del testo scelto (da 3,00 Euro a 9,00 Euro) in francobolli di piccolo taglio
(non inviate banconote per posta!).
• Per ricevere le risposte al vostro annuncio è possibile utilizzare il servizio “fermoposta” offerto dagli uffici
postali. Per farlo si indica come mittente il proprio numero di documento d’identità (per esempio: Fermo Posta,
Carta d’identità 1234567) e l’ufficio postale scelto (per esempio 20100 Milano Cordusio). La persona che si presenterà con il documento “Carta d’identità 1234567” all’ufficio postale indicato potrà ritirare la corrispondenza tenuta “ferma in posta” per lei, appunto. Si raccomanda di andare a controllare almeno una volta alla settimana: la posta non ritirata da voi viene distrutta dopo 15 giorni. I minorenni non possono utilizzare questo
servizio. Chi risponde ad un annuncio con Fermo posta deve affrancare con 0,57 Euro. Con bollo di posta prioritaria 0,62 Euro + 0,15 Euro.
• In alternativa è possibile indicare un numero di cellulare; in tal caso occorre aggiungere una fotocopia leggibile del
contratto di attivazione e di un documento d’identità corrispondente al nome dell’intestatario del contratto, oppure più semplicemente, se si tratta di un “ricaricabile”, della scheda telefonica corrispondente al numero indicato.
La redazione provvederà a telefonarvi sul numero che avete indicato per verificare che non si tratti di uno “scherzo” di cattivo gusto; per questo occorre aggiungere 6,00 Euro per coprire le spese da noi sostenute. Le richieste
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• Pride si riserva il diritto di modificare il testo degli annunci che fanno riferimento alla prostituzione, sono diretti a minorenni, o sono comunque contrari alle leggi italiane.
dicembre
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EUROPA
PIEMONTE
SCIG
Il gruppo Sci Gay Milano ha organizzato dal 10 al 17 marzo 2007 una
settimana bianca a Chatel in Francia www.chatel.com, nel comprensorio
Portes du Soleil www.portesdusoleil.com, con 650km di piste, 7
snowparks, 240km di pista di fondo. Albergo tre stelle con piscina, sauna,
idromassaggio e bagno turco con mezza pensione. Disponibili camere
singole, doppie, triple. Info: www.scigay.it o 328 9051559 (dopo le 18).
TORINO
ALTERNATIVE HOLIDAYS
Alternative Holidays presenta l’evento gay dell’inverno 2007. Dal 10 al
17 marzo, nella località sciistica di Val Thorens, la più alta d’Europa nel
territorio delle Trois Vallées nelle Alpi francesi, uno spazio sarà riservato
a 350 sciatori e snowboardisti esperti e principianti, con attività sportive,
spettacoli ed escursioni. Sarà possibile l’uso esclusivo del villaggio Club
Med. Nel pacchetto sono inclusi Ski & Lift Passes. Un team di istruttori
qualificati sarà a completa disposizione. Compresi nel prezzo: tre pasti
a buffet al giorno, snack e consumazioni al bar per tutta la durata del
soggiorno. I prezzi della settimana bianca (escluse le tasse aeroportuali),
partono da 1953 euro a persona per una sistemazione in camera doppia.
Info: 800 688 606, www.alternative-holidays.com
ITALIA
MEN IN THE ALPS
Men in the Alps è il calendario realizzato con la collaborazione dell’Arcigay
di Bolzano. Il ricavato della vendita va in beneficenza: una parte ad una
casa di accoglienza per malati di Aids e una parte ad un’associazione che
si occupa dei bambini “farfalla”. Info:www.men-in-the-alps.com
  
CASTRO MARKET
Basta collegarsi al sito del primo negozio tutto gay in Italia www.
castromarket.it per scoprire una miriade di prodotti per trascorrere le
prossime festività in gayezza (la consegna degli ordini avviene entro 24/48
ore. Castromarket offre film a tematica gay in Dvd, abbigliamento della
linea gay d’oltreoceano Priape, gadgets con i colori della bandiera gay,
libri, calendari, fotografia di nudo maschile, guide gay, fumetti, underwear
di Calvin Klein, 2xist, HOM, Levis e Bike, hard con sex accessori, Dvd gay
hard e per un Natale “fantastico e sicuro” profilattici e lubrificanti. Oltre a
collegarsi al sito, è possibile per ordinare e chiedere informazioni anche
chiamare al numero verde gratuito 800 993305 da lunedì al venerdì dalle
9:30 alle 19 (da cellulare 075 8583526).
ORSI A ZONZO
Domenica 31 dicembre, a Milano, T – Bear, via Breda 158. Festa di
Capodanno. Dalle 23 buffet caldo e freddo per tutta la notte, brindisi di
mezzanotte, lotteria di San Silvestro con premi, alla mattina colazione per
tutti. Musica commerciale con J.Claude DJ, go go bear & chaser.
Molti altri appuntamenti sono previsti per dicembre con gli Orsi a zonzo.
Venerdì 8, Bears in Paradise al Classic club di Rimini. Gradito l’abbigliamento
bianco. Sabato 9 ritrovo alla sauna Hobby One alle 14, serata al Time
to Move di Godega St. Urbano (Tv), www.timetomove.it Sabato 16 al
TheBlock, dopo il ritrovo pomeridiano alla sauna Blu. Pomeriggio ritrovo
alla Blù Sauna di Padova, la sera proseguiamo alla discoteca The Block.
Centinaia di panini per tutti. Info: www.block.it Lunedì 25 ritrovo alle 14
alla sauna Hobby one e sera al Time to move di Godega (Tv). Lotteria con
lettori Dvd, home teather, cellulari, impianti hi fi. Spettacolo di Drag queen
con Miss Pomponia e La Karl du Pignè. Musica commerciale con J.Claude
DJ, go go bear & chaser, spuntino per tutti e a tarda notte cioccolata calda
con panettone. Info: www.orsiazonzo.it,347 4639986.
NO VAT 2007
L’edizione 2007 della manifestazione nazionale No Vat. Più
autodeterminazione meno vaticano è prevista per sabato 10 febbraio
2007 a Roma, per riaffermare una cultura laica che valorizzi i percorsi di
autodeterminazione. Dalla nascita di Facciamo Breccia, la mobilitazione
No Vat è luogo di incontro per una politica complessiva contro l’invadenza
del Vaticano di numerose soggettività, oltre a quelle lgt. Info:www.
facciamobreccia.org
pride
dicembre 06
ALTRE FAMIGLIE
Sarà possibile visitare la mostra fotografica Altre famiglie / Other
families. Identità, immagini, generi, orientamenti, a cura di Peter
Weiermair, fino al 7 gennaio 2007. La sede della mostra è palazzo Cavour
(via Cavour 8), aperto al pubblico dal martedì alla domenica dalle 15
alle 19, giovedì fino alle 23. L’ingresso è gratuito. Altre Famiglie / Other
families è uno sguardo sulle posizioni sociali legate alla vita gay, lesbica,
transessuale e transgender. Le figure contemporanee presentate nelle
fotografie, nelle video proiezoni e video installazioni, sono alla ricerca di
una nuova autocoscienza nel campo erotico-sessuale e in quello della
relazioni sentimentali, di amicizia e dei rapporti umani. Sono previste visite
guidate per le scuole. Info: comitato Torino pride 2006, via Avogadro 30,
011 4325504/05, [email protected],www.torinopride2006.it
ZÌ BARBA
Zì Barba, ristovineria-pub di Torino (via Silvio Pellico 13/E) è il posto
in cui cenare, bere una bottiglia di vino o trascorrere un serata con gli
amici. Musiche lounge, chill out, acid jazz, buddha bar, pop e jungle. Tutti
i giovedì, dalle 22, serata jazz, con ascolto delle più famose incisioni.
Dicembre è dedicato a George e Ira Gershwin. Mercoledì 13: festa nordica
della luce; cocktail fiammeggianti a lume di candela. Domenica 31: cenone
di Capodanno. È necessaria la prenotazione. Bears & chasers benvenuti.
Apertura anche il lunedì.Info www.zibarba.it, 347 8611930.
LES FOLIES SCANDAL
Les Folies Scandal è ogni sabato alla discoteca Chalet del Valentino
(viale Virgilio 25, parco del Valentino) con ospiti, ragazzi immagine e
spettacoli. Da sabato 25 novembre si festeggiano i 5 anni della serata
gay: il 9 dicembre ospiti i Coors, che presenteranno due loro spettacoli.
Domenica 31 dicembre Gran Gala’ di Capodanno. Dalle 20:30 cena buffet
sino alle 23 in collaborazione con Quimanj. Spettacolo con dj Virus, voice
Dennis De Vianza & drag queen. Danze sino alle 8 del mattino con due
sale: dance dj Moira voice Jessica Roy; house dj Mirko Paoloni voice Isa
Kent. La lotteria offrirà ricchi premi ed omaggi firmati Les Folies. I go go
boys animeranno la notte con 3 strip. Solo su prenotazione, in omaggio le
bottiglie di champagne per ogni comitiva di 3 persone. Info e prenotazione
Roby 347 5811687, www.lesfoliescandal.it
NOVARA
LOVE KILLS
Chiara Iezzi, del duo artistico Paola e Chiara, espone la sua mostra
Love Kills fino all’8 dicembre, presso la galleria Urbano Quinto. Info:
[email protected]
LOMBARDIA
VALLISTEEEDIGEI
Continuano i venerdì notte Outlimits firmati Vallisteeedigei a Paderno
Franciacorta (via Ugo Foscolo 2, Br). Tre digei, ospiti, sorprese e musica.
Sabato Vallisteee sono al Remember di Caselle di Sommacampagna (via
dell’Artigianato 48 , Vr). Ingresso libero. Capodanno grande festa sempre
al Remember. Info: 347 1509452, 347 2563585, www.digei.eu
MILANO
BINARIOUNO
Oltre alle date del sabato, Binario1 organizzerà il Virgo’s party per
Sant’Ambrogio la sera del 7. Il 16 super sport party con i principali gruppi
sportivi gay (Kaos, A.t.omo,Gruppo pesce,Tricyclo, Sci.G).
Il 25 Christmas party e il 31 Capodanno con sorprese ed ingresso a
15 euro con consumazione esclusa. Info: 329 9440960, 329 4583608,
[email protected] Binario1 è in via Plezzo 16.
BEERBANTI
Beerbanti è il bar/pub/piadineria in zona Tortona, nel cuore del nuovo
quartiere della moda milanese. È aperto dal lunedì al sabato sino alle due
di notte. Aperto a tutti senza tessere, offre un’ampia sala interna e un
esterno sfruttabile nei mesi estivi.
Il tutto è accompagnato da ottima musica e soprattutto dalla cordialità e
dalla simpatia di Lorenzo,Paolo ed Ivan. Beerbanti si trova in via Solari al
52. Info: 02 42297612.
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dicembre 06
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LIBRERIA BABELE
Il primo dicembre dalle 19 alle 21 si terrà presso la Libreria Babele di via
san Nicolao 10 il casting del film Lettere. Si cercano uomini e donne dai
18 ai 60 anni. Portare foto e presentazione. Info: [email protected], 02
36561149.
e Francesco Belais nell’house room, nel privé Max Greco e Giammy
Giammy. Sabato 30 chiuso. Domenica 31 party New year eve 2007, con
tutti i djs resident del Billy e guest star Kareem Junior e go go boys. Billy
è in via Gatto ang.v.le Forlanini. Info: www.billyclub.it, [email protected],
Chicco 335 8327777, Massimo 338 3332783.
BLEND
 Ultimo mese dell’anno per le serate del giovedì, ultime quattro serate
prima del mese di chiusura (gennaio) del locale. Il 7 Moira dj, senza togliere
lo spazio sul palco alla regina indiscussa del cabaret drag, La Cesira,
sarà la sponsor dell’evento disco. Giovedì 14 Rina e Leonora della nuova
compagnia Legnanese. Il 21 Natale Blend, le drag saranno vestite a tema
e pronte a foto ricordo. Il 28 ultima serata con una carrellata di tutte le drag
che hanno condiviso il 2006 con Blend. Riapertura il primo febbraio. Info:
www.ondablend.it, 393 3360025.
ONEWAY
Tutti i venerdì, dalle 22:30, il nuovo venerdì “orso” milanese: one-bearbar, musica, atmosfera e qualche bocconcino da mangiare. Sabato notte
house & commercial music sino all’alba, pizza snack. È a disposizione
una sala per fumatori. Eventi di dicembre: sabato 2 serata Magnum club,
giovedì 7 serata di beneficenza con il Magnum club (raccolta fondi per la
lotta all’Aids), con incasso devoluto all’ass. Essere Bambino di Brescia.
Lunedì 25 Mega Magnum tombolata. Domenica 31, dalle 23, San Silvestro
night con buffet, brindisi, prima consumazione e guardaroba   a 15 euro.
Oneway è in via Cavallotti 204, a Sesto S. Giovanni. Info: 02 2421341,
www.oneway.it, [email protected]
CAFÉ ATLANTIQUE
Lunedì 4, alle 20:30, finale del concorso MR. Stripman. I 18 finalisti,
selezionati nel corso dell’anno nelle migliori discoteche italiane,
approderanno per la finalissima al Café Atlantique.
Giuria tecnica e giuria stampa designeranno MR.Stripman stampa, cinema,
Italia 2006. Pre show con cena-buffet e live con il bossa nova quartet di
Eclesio Souza Ramos, i virtuosismi canori di Elaine Mata Jones e Sneja
acrobata di danza aerea sulle selezioni musicali di Fabio De Vivo. A seguire
Enrico Lo Gallo Dj. Prenotazioni: 20:30 cena buffet 25 euro (ingresso
compreso), solo ingresso 15 euro (consumazione compresa). Info: www.
misterstripitalia.com
BILLY
Sabato 2 dicembre, per festeggiare l’inizio del mese festivo, alla consolle
del Billy si alterneranno i djs Luca Volpi, Nunzio da Vinci, Bruno Bolla e Phil
Romano nell’house room, mentre nel privé sounds room dj Giammy
Giammy. Sabato 9 la serata ospiterà Guy Williams, supportato dai djs
resident Matteo Ltd e Francesco Belais nell’house room, nel privé sounds
room si alterneranno Luca Volpi e Giammy Giammy.
Sabato 16 dj Aron, Luca Volpi, Nunzio da Vinci e Bruno Bolla nell’house
room, il privé sarà diretto dal dj Giammy Giammy. Sabato 23 party Under
the christmas tree. Djs resident Matteo Ltd, Nunzio da Vinci, Phil Romano
DNA
Parte giovedì 14 la nuova gay night alla discoteca Codice a barre
sull’Alzaia naviglio grande 98. Una location dallo stile raffinato e moderno
e che dispone di due privé per feste private. L’hip hop commercial house di
Moira dj e l’house music di Karl Ewart sono due degli ingredienti di questo
nuovo giovedì notte, dalle 23:30 in poi. Ingresso in lista 10 euro compresa
la consumazione. Info: Luca 338 2250952, www.mrstripitalia.com
THERMAS
Sauna Thermas club è bagno turco, idromassaggio, sauna finlandese,
bar, paninoteca, area relax e fumatori, video xxx, dark room e... Aperta
tutti i giorni da mezzogiorno a mezzanotte. Giovedì, venerdì e sabato
chiusura alle 2. Promotions: ingresso 12 euro dopo le 20, 10 euro under
25. Location: via Bezzecca 9, Tel. 02 5450355, www.thermasclub.com
CAPODANNO 2007
Il bastione di Porta Venezia sarà la location per l’evento di Capodanno
2007.- Un
gioco di 2luci13-11-2006
avvolgerà l’intero
bastione
che 1
ospiterà un party
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18:07
Pagina
che comincerà con una cena-buffet alle 20 e andrà avanti fino al mattino.
Tre piani di musica, tre dj ed una terrazza panoramica riscaldata con vista
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Linea gay: Lunedì, martedì, giovedì e venerdì, dalle 20.00 alle 23.00
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www.arcigaymilano.org
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appuntamenti
su Milano. I biglietti sono in prevendita presso l’Afterline o il Rha Bar. Info
e liste uomini: 338 2250952, tavoli 328 7022099, donne 348 4408696, 393
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AFTERLINE
Nuove iniziative per il mese natalizio all’After line. Da mercoledì 6 si
inaugura la serata karaoke con competition presentata da Luca Magli e
Sasà. I vincitori avranno la possibilità di incidere un disco con una casa
discografica.
Il giovedì continua il Black Out party, con spazio disco illuminato da luci
e laser. Possibilità di inviare videomessaggi per il single party. Giovedì,
in promozione, terzo drink gratuito e per chi arriva entro le 22 un drink in
omaggio (solo a dicembre). Tutti i venerdì strip integrale ed animazione ed
il Free entry alla Perversion night all’X club con musiche di Fabio Locati,
spettacoli hard, camerini, labirinti e dark room. Sabato disco con Andi
dj e free entry per l’X club. Domenica, lunedì e martedì lounge bar. Sala
fumatori interna. Info: www.gaystreet.it, Luca 338 2250952
[email protected]
DEPOT
Giovedì 7 dicembre nottata LSD (leather) prolungata in vista della festa
del giorno seguente. Venerdì 8 tutti nudi per il naked party extra, dalle
22 alle 6. Il 30, black out party, dalle 22 alle 6 l’unica luce a disposizione
sarà quella dei bracciali luminosi consegnati all’ingresso. Domenica 31
doppio appuntamento al Depot. Dalle 15 alle 20 si terrà il naked party che
chiude quest’anno: dall’una fino a mattina il locale si riveste e propone
di festeggiare con un po’ di sex. Rimangono validi tutti gli appuntamenti
“canonici” del calendario Depot: www.depotmilano.com
X CLUB
All’X club la settimana comincia con il Naked party del mercoledì, nudi o
in slip o boxer, con la possibilità di ritirare un buono per l’ingresso gratuito
all’After Line. Tutti i giovedì Orgia party con sex live show che coinvolge il
pubblico. Anche in questo caso, sarà possibile ritirare il free pass all’After
Line. Venerdì Perversion night con go go boys nudi e sex live show. House
music di Fabio Locati. Dopo le cinque del mattino colazione offerta .
Sabato sera altri spettacoli con sesso dal vivo e musica sino alle otto. Al
bar panini, dolci e bevande. Info: www.xclubmilano.com, info: 328 7022099.
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FLEXO
Giovedì 7, al Flexo niente Naked party ma Mixed party con l’ attigua
sauna Metrò, regolare invece il naked di martedì 26. Domenica 31 buffet di
capodanno e spettacolo hard.
METRÒ CIMIANO
Aperture straordinarie della Metrò Cimiano giovedì 7 dicembre, lunedì 25
e martedì 26. Apertura non stop da sabato 30 a lunedì 1 gennaio con la
possibilità d’ingresso all’attiguo Flexo con un prezzo speciale.
METRÒ
Nuova gestione della sauna Metrò, nuovo look con nuovi colori, nuove
zone video, servizio bar con primi piatti. Nuovo servizio massaggi con
nuovi massaggiatori. Le domeniche pomeriggio del 3 e del 17 saranno
arricchite da buffet, così pure domenica primo gennaio. Lunedì 25 apertura
alle 14, domenica 31 chiusura alle 22.
ARGOS
Giovedì 7 serata La cage aux folles drag show con Danì, Lilli Dupont e
Mercedes più strip all’una. Venerdì 8 spettacolo con due strip e show
di Mercedes, con inizio all’una. Venerdì 22 di nuovo La cage aux folles.
Per il 24/25/26 dicembre il locale resterà aperto con possibilità di show a
sorpresa. Dom 31 serata di Capodanno con drag show e strip con buffet,
spumante e tanta musica mista (chiamare Enzo per info). Per venerdì 5
gennaio Befanissima: serata La cage aux folles. Lunedì, mercoledì e giovedì
cruising bar. Martedì due spettacoli di strip con due boys e Mercedes in
show alle 24:30. Ingresso consentito anche alle donne. Venerdì spettacolo
di strip man con un boy e Mercedes show all’una. Sabato spettacoli con
due strip men e Mercedes in show all’1:30. Domenica spettacolo di strip
man all’una. Lun, mar, mer, gio, dom apertura alle 22 e chiusura alle 3,
venerdì e sabato alle 6. Info: 339 7798450 (Enzo). Argos club cerca nuovi
strip men. Contattare Enzo ore pasti o recarsi direttamente al circolo. Argos
Club è in via Resegone 1, raggiungibile dal passante ferroviario fermata
Lancetti, bus 90/91/92 e tram 3. Ingresso con tessera Uno card.
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90 appuntamenti
BRESCIA
OUTLIMITS
L’Oulimits di Paderno Franciacorta (Bs) prosegue coi suoi sabati notte
capitanati da Alby La Nuit e dai suoi bellissimi ragazzi. All’out si balla in
due sale separate con musica house nella prima e commerciale nuova e
revival nella seconda con Graziano Dj da Verona e Dj Moon da Milano.
Dicembre, oltre al sabato, serate speciali per le festività. Giovedì 7 Like a
virgin party, 25 Natale, 31 dicembre in attesa del Capodanno con canti,
balli e bicchieri di spumante fino al mattino inoltrato. Venerdì notte sempre
Valliestee digei e Mozart dj. Info: www.outlimits.it Per contatti, compleanni,
informazioni: 338 1866150, 335 6089210.
MANTOVA
LA SALAMANDRA
Il comitato provinciale Arcigay la Salamandra di Mantova propone la
Festa al palazzo gli Astri del Duca, nei saloni affrescati di Ca’ degli Uberti
in piazza Sordello 13. Una festa gay & friendly. Cena a buffet durante
tutta la serata, dancers, strippers, drag and theatrical animation, musica
e sorprese. Necessaria prenotazione entro il 28 dicembre. Info: info@
mantovagay.it, www.mantovagay.it, tel. Antonio 340 2304223, Davide 340
8244132. Ingresso con tessera Arci, 50 euro dalle 22.
VARESE
ZSA ZSA
Zsa Zsa disco pub è aperto dal giovedì alla domenica:
ogni giovedì torneo di karaoke. Informazioni 349 2505942, 348 7441635.
Ogni venerdì Zsa Zsa “The friday music”e ogni sabato “Gold club”.
Special open: giovedì 7 dicembre e lunedì 25 dicembre. 31 Happy new
year, con cena buffet dalle 21 e disco night/animation show time fino al
alba.
News: Dj Marg/electro-pop/dance/anni 80’music, Dj Ivan/commercial/
house music, Dj Fil/RnB/commercial/house music, Dj Grisun from Zurich/
revival/commercial/musica italiana Domenica: cucina siciliana, chef
Ginevra, dalle 19:30 alle 21, a 5 euro compreso il buffet . Zsa Zsa è in via
Orrigoni 7. Tel. 0332 232626, info e privé: 349 1734234, www.zsazsa.it
pride
dicembre 06
VENETO
VERONA
SKYLIGHT
Aperture straordinarie per lo Skylight a dicembre. Il 7 dicembre, lo Skylight
si trasferisce ancora al Molo 5 a Marghera (via dell’Elettricità, 2) e continua
la collaborazione col Trash & Chic con un party in costume. Il 25 dicembre
straordinaria apertura per Natale, con in regalo un ospite live. 31 dicembre
Capodanno Pink & White. Ospite dal The Cook di Londra Dj Tatu. Lo
show è dedicato al rosa e al bianco, le docce saranno a sorpresa per i
boys Skylight sempre poco vestiti. Apertura alle 24, liste aperte fino alle
2. Ingresso intero 20 euro, ingresso in lista 15 euro. Altri ospiti del sabato
saranno Federica Babydoll il 9 dicembre e Walter S. il 16 dicembre con
esibizione dal vivo dei Tributo zero. Lo show sarà dedicato agli anni ‘70 e
a Renato Zero. Apertura anche il 30 dicembre. Info: www.skylightdisco.
com, [email protected], 338 2390848, 347 4200010. Skylight è a
San Bonifacio (Verona), in via Fontanelle 28. Autostrada A4, uscita Soave/
San Bonifacio, seguire le indicazioni per l’Ospedale (lo Skylight si trova di
fronte). Tutti i sabati apertura alle 24.
REMEMBER
Ogni giovedì e domenica il Remember propone karaoke. Sabato disco
con vallisteeedigei e Lalla voice in consolle per la serata a 360°. 24 e
25 dicembre brindisi. 31 dicembre vallisteeedigei e Lalla voice. Entrata
libera. Remember discopub è in via dell’artigianato 48, a Caselle di
Sommacampagna (Vr),
uscita autostrada A4 Sommacampagna direzione aeroporto. Info: 346
3738859, [email protected]
CIRCOLO PINK
Il programma di dicembre del Pink è il seguente.
Venerdì primo, 8 e 29 dicembre, 19-21: TransgenderPink lo spazio trans;
22 l’Apostroforosa, serata prevenzione Aids, proiezione video, esposizione
manifesti e preservativi a go go. Sabato 2, 9, 16, 23, ore 16-18: gruppo
giovani. Lunedì 4 “Chi ha paura dell’Aids?”, serata di prevenzione e
informazione Hiv. Venerdì 8, ore 21, inaugurazione mostra di pittura
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dicembre 06
pride
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“APNEA” (espongono Roberto Aere e Daniela Migaldi). Lunedì 11: Direttivo
aperto. Venerdì 15, alla Chimica, 19-21, Transgender Pink, aperitivo alle
19.30 con l’Apostroforosa. Lunedì 18: incontro/dibattito “Transessualità e
prostituzione” con: Ornella e Pia Covre (del comitato per la difesa dei diritti
delle prostitute). Domenica 31 veglionissimo di fine anno, musica, danze
fino a mattina dalle 22. Info: http://www.circolopink.it
PADOVA
FLEXO
Sabato 4 novembre si è inaugurato ufficialmente il nuovo Flexo di Padova,
all’interno di una struttura polifunzionale che comprende la sauna metrò
Padova e il nuovo cruising disco bar. Lo spazio comprenderà sauna,
palestra, centro estetico, cocktail bar, dance floor, aree cruising, naked
privé parties, giardino ed idromassaggio esterno, con nuovi spazi in
preparazione. L’appuntamento con i gruppi dei Magnum e Beardoc, con
special Dj Set avrà luogo ogni primo sabato del mese, il 2 dicembre e il 6
gennaio i prossimi eventi. La nuova struttura è in via Turazza 19, int. 3. Tel.
049 8074707, apertura dal mercoledì alla domenica dalle ore 21. Novità:
ingresso per le donne alle quali saranno riservate la zona del bar e della
pista e la sala fumatori. Non potranno accedere ai piani superiori riservati
ai maschietti. Il sabato è riservato agli uomini. La serata disco del sabato
è gestita da Dj T. Morris, nelle serate Magnum e Beardoc si alterneranno
vari Dj. Serate speciali per dicembre, giovedì 7, lunedì 25 e martedì 26.
Domenica 31 Capodanno 2007 con buffet e spettacolo hard.
PRVLG
Si scrive Prvlg e si legge Privilege, il nuovo punto d’incontro che illuminerà
le notti padovane. Davide ed Erri propongono drink e stuzzicheria, tutti i
pomeriggi ricchi aperitivi e venerdì dalle 18 Fish and spritz. Inoltre feste a
tema e musica con talentuosi dj.
METRÒ
Aperta per tutte le festività, la sauna Metrò festeggia il capodanno
con un’apertura no stop da sabato 30 a lunedì primo gennaio. Stretta
collaborazione con l’attiguo nuovo Flexo club dove l’ingresso riserva il
salto della coda e una riduzione al costo d’ingresso.
pride
dicembre 06
SONIQUE
Nella location del nuovo Flexo si anima il venerdì sera dance aperto a gay,
lesbiche e amici. La serata Sonique ha una selezione musicale tra le più
apprezzate del momento con Dj Maurice.
THEBLOCK
Domenica 31 dicembre TheBlock diventa un antico castello medioevale.
Sensuali paggi offriranno una cena a buffet accompagnata da balli e da
rappresentazioni allegoriche. Lady Pam dirigerà la caccia al cinghiale tra
canti gregoriani e tornei di cavalieri. Dicembre sarà ricco di appuntamenti
e ospiti. Sabato 9 dj Rob Sykes; sabato 16 Andy J dj per la strip night. Il
16 il privé sarà dedicato a bear e amici in collaborazione con orsiazonzo.
Sabato 23 festa per il compleanno di Chicca. 7 dicembre con White night
e 5 gennaio per Epifania. Info: 333 9060434, 348 4500418, www.block.it
Block è in via Volta 1/7, Limena Pd.
VENEZIA
PORTO DE MAR
Tutte le sere un programma differente per il Porto de mar. Dal mercoledì
hard alla domenica con karaoke, dalla musica dal vivo del giovedì alla disco
night e al party show del venerdì e del sabato. La seconda domenica del
mese il party semi-naked O sopra o sotto o niente con animazione hard.
Per gli appuntamenti durante le feste natalizie: www.portodemar.com, 346
2113085. PDM Porto de Mar è in via delle Macchine 41, Marghera (Ve).
METRÒ
La sauna Metrò è aperta per tutte le festività. La sola chusura anticipata
sarà il 31 dicembre, ma sarà possibile continuare la serata al Flexo disco
cruising di Padova con ingresso ridotto.
night>spots
Con l’uscita del suo nuovo Cd Streghe, Valentina Gautier si
conferma come una delle cantanti italiane più friendly e attente
verso la comunità gay.
Stregati da Valentina
93
È una piacevole sorpresa la determinazione con cui un’artista
come Valentina Gautier ha deciso di rivolgersi con le sue canzoni
(anche) alla comunità gay. La sua
scelta di offrire nel 2006 la sua
canzone “Be free” come sigla ufficiale del festival di cinema lesbico e gay di Torino e soprattutto
del gay pride nazionale di Torino
poteva infatti anche essere giudicata un gesto episodico. Invece,
adesso che è infine uscito il suo
nuovo Cd, Streghe, ci si accorge
del fatto che non si trattava affatto di un gesto isolato.
La comunità gay e i suoi riti e miti
sono ben presenti a Valentina. Lo
dimostra il fatto che in occasione del lancio del disco, la cartella
stampa che è stata distribuita a
tutti i giornalisti nomina senza
nessuna vergogna la simpatia della Gautier per il mondo gay.
Non solo quindi, nella presentazione del Cd l’artista nomina al
posto d’onore, già alla seconda
riga del testo, il suo contributo al
festival di cinema nonché al gay
pride nazionale di Torino, ma non
contenta ci insiste pure, tornando
sull’argomento nella presentazione di “Un anno di amore”, cover
da Mina, la cui scelta è giustificata così: “Non solo è un coraggioso
tributo all’icona per eccellenza della
musica italiana, Mina, ma anche un
tributo alla comunità omosessuale
per la quale ‘Un anno d’amore’ è un
autentico cult”.
Tanto di cappello ad una coerenza
d’azione che non ha per ora altri
paralleli in Italia. Se si aprissero le
candidature al ruolo di “madrina
canora” della comunità gay italiana, Valentina Gautier meriterebbe senz’altro una nomination
speciale.
dicembre 06
pride
94 appuntamenti
VICENZA
JOY & MUSIC – REMEMBER DISCOPUB
La discoteca Joy & music diventa esclusivamente gay con il Remember
per la serata All inclusive party, domenica 10 (entrata, prima consumazione,
buffet, karaoke e disco a 12 euro). Info e liste: Pat 348 2302232,
[email protected]
Joy & music è in via Monte Cimone, Cornedo Vicentino (Spagnago). Uscita
autostrada A4 Montecchio, direzione Valdagno. Dopo 15 km a sinistra.
LIGURIA
GENOVA
L’APPRODO
In occasione della giornata mondiale della lotta all’Aids, il comitato
provinciale Arcigay L’Approdo organizza, per tutta la cittadinanza, le
seguenti attività. 30 novembre, ore 16, presso la sala del camino di palazzo
Ducale (p.zza De Ferrari), Raffaele Lelleri, responsabile salute di Arcigay
nazionale, presenta i risultati della ricerca Modidi sui comportamenti
sessuali della comunità lgbt. Dal 30 novembre all’11 dicembre, nell’atrio
di palazzo Tursi, via Garibaldi, mostra fotografica “Aids - no, grazie”:
trent’anni di campagne di affissione.
Primo dicembre, ore 20:30, presso la sala Chierici della biblioteca Berio:
Ahi l’amore, spettacolo multimediale.
ATTITUDE
Prosegue la programmazione invernale per la serata Attitude (la serata
top-house genovese firmata Cool-made crew). Ogni domenica tra le 20 e
l’una Andrea Mocce Dj è accompagnato da go go dancer e Onirika. Serate
a tema, ospiti e altro. Dalle 20 alle 22 ingresso, buffet e drink a 8 euro,
dalle 22 all’una ingresso e drink 10 euro. Da segnalare le Queen Night del
24 e del 31 dicembre entrambe con orario prolungato. Info e programma
www.attitudeclub.it Attitude, c/o Nuhar Club, è in via alla Chiesa della
Maddalena 20r (a 100mt. dal comune). Info: Santy 334 1974008, Ricky
338 3471611, tavoli Vip Mirko 348 2906880.
pride
dicembre 06
BANANANAS
Prosegue il sabato notte di Banananas.
Dalle 23:30 il sound happy di Essi J viene condito da quello house di
Matteo Ferrari dj. A scaldare la notte la voce di Kabiria e le hot performance
di Onirika e dei cool made boys. Sorprese e guest si alterneranno a far
capolino nelle serate. Sul sito web sono disponibili informazioni, la gallery
e il guestbook:www.banananas.it Banananas è al Batik_disco, via Mura
Delle Grazie 21 (Zona piazza Sarzano-Genova centro). Info: Santy 334
1974008, Ricky 338 347161, Woman zone Paola 334 7128375, [email protected] (Chiusura liste all’una)
GOOSE’S
Nel “pollaio” del giovedì notte genovese di Goose’s, rivolto ovviamente
ad un pubblico glbt & friends, troveranno spazio striptease integrali dei
cool-made boys, sonorità commerciali, trash, revival e qualche accenno al
passato con mazurche, tanghi programmati da Luca Calcagno dj. È una
serata divertente, disimpegnata e un po’ pazza per ritrovarsi e conoscere
magari un nuovo amore. Goose’s apre le sue porte i giovedì dalle 21 a La
Madeleine disco-cafè (via della Maddalena 103, Genova centro). La serata
Goose’s Praga il 7 dicembre avrà orario prolungato dalle 21 fino alle prime
luci dell’alba e sexy hot Show. Info: www.gooses.it, Santy 334 1974008,
Ricky 338 3471611. Ingresso libero, consumazione facoltativa).
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
STEAM SAUNA
Per le feste di Natale la sauna Steam informa di alcune piccole variazioni
di orario. Il 24 dicembre chiusura ore 23. Il 25 dicembre apertura ore 15.
Per San Silvestro apertura ore 14 e chiusura all’alba. Panettone e brindisi
a mezzanotte.
appuntamenti
EASY SUNDAY
Le domeniche Easy Sunday non si fermano per Natale e Capodanno, anzi
riservano molte sorprese al Capital town – Le club (via don Minzoni
5/C), ogni domenica. Alle 21 cena nel ristorantino, poi, dalle 23, iniziano
le danze con gli ospiti nelle due sale, house e commerciale, con musiche
di Jacqueline More, Dano Deep, Dj Bolognese, Matty P, Karma e altri. Info
e prenotazioni: www.gaybologna.com, 335 6666933, 335 345018, 339
6278524.
THE LOFT
Gli appuntamenti del venerdì del The Loft, il disco pub di Via delle
Moline 16, partono dalle 23. La trendy g&l night ospiterà ogni notte
musica commerciale a cura di Matty P., Fvln, Karma e altri dj. Info:www.
gaybologna.com, 335 6666933, 335 345018, 339 6278524.
RED CLUB
Red club è una discoteca aperta tutti i sabati dalle 23. Per dicembre
aperture speciali: giovedì 7 Immaculate party e lunedì 25 Christmas party.
Domenica 31 Happy new year party, veglione con animazione, brindisi, e
altro. Red Club è in via del Tipografo 2. Info: [email protected], 335
8130394
BLACK SAUNA
La Black sauna offre 2000 mq di superfice pulitissima, con due piscine, due
saune finlandesi, bagno turco, vasca idromassaggio con docce meraviglia,
cromo e aromaterapia. Servizio massaggi, bar, dark, relax, parcheggio,
aria condizionata. A dicembre, apertura straordinaria tutti i giorni dalle 14.
Domenica 31 dicembre party di capodanno con brindisi e buffet. La sauna
è in via del Tipografo 2. Info: 051 6011241, [email protected]
REGGIO EMILIA
GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA ALL’AIDS
In funzione della giornata mondiale della lotta all’Hiv/Aids, Reggio Emilia
ha fatto uno sforzo collettivo, unendo associazioni, scuole, piazze e locali,
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gay, etero, misti, per tentare di fermare il virus attraverso l’informazione
e la prevenzione. Dal 28 novembre al 12 dicembre, numerose saranno le
iniziative all’interno della città. Info e programma completo e aggiornato:
www.arcigayreggioemilia.org, [email protected]
RIMINI
CLASSIC CLUB
Sabato 2 il Classic club festeggia il suo 19esimo compleanno. In house
style room: Mr Alex G. & Nikos Dj, in Deko pop session room: Kylie Dj,
Special night guest: Dj Francesco Belais e Regina Miami. In Eccentrix
Matiné (dalle 5): Gibo Dj & Stano voice, special matiné guest: Giaga Dj e
Pepe Dj. Venerdì 8 appuntamento con Orsi a Zonzo: Tigro espone i suoi
lavori nella sala esposizioni, musica commerciale con J.Claude Dj, go go
bear & chaser e spuntino per tutti. Il 31 festa speciale. Il programma su
www.clubclassic.net  Ogni sabato dell’anno  via Feleto 15, Rimini.
TOSCANA
VERSILIA
FREEDOM
Freedom Rooms & Beds di Viareggio continua il suo percorso in nome di
Bruno Brescia, con la gestione del fratello di Bruno, Giorgio, che accoglierà
con gioia i clienti storici e tutti coloro che vogliono passare piacevoli
giornate e serate nel comfort più totale. Freedom è in via F. Filzi 53, 55049,
Viareggio. Info: www.freedombandb.com, [email protected]
FIRENZE
TABASCO
Nuovi appuntamenti al Tabasco. Ogni mercoledì a torso nudo, con della
buona musica e un drink. Venerdì, in collaborazione con la Marcuzzi,
“tabarcuzzi”, con animazioni e spettacolo. Natale e Capodanno aperti
fino all’alba. Dal 10 gennaio al 14, la kermesse della moda, Pitti immagine
uomo, la moda al Tabasco. Info: www.tabascogay.eu, 055 213000.
dicembre 06
pride
96 appuntamenti
FABRIK
Sabato 16 al Fabrik è “Bear butch”, la festa per orsi & friends in
collaborazione con bearsking.com. Il 31 dicembre, dalle 22:30 alle 6,
“New year’s Party”, con Lorenzo dj. Il Fabrik è aperto tutti i giorni dalle
21:30(domenica e festivi apertura dalle 16, eccetto il 25/12, 31/12 e il
primo gennaio, con apertura alle 21:30). Only for men. Ingresso riservato
ai soli soci Arcigay/Unocard. Infotel: 349 8906645, www.fabrikfirenze.it
UMBRIA
PERUGIA
“EDUCARE ALLE DIFFERENZE”
Nelle scuole italiane, come in quelle di altri paesi, il fenomeno delle
prepotenze scolastiche è ancora frequente. I bersagli di tali azioni
sono spesso persone come i disabili e gli omosessuali, socialmente
stigmatizzati.
Arcigay Arcilesbica Omphalos ha attivato, per i primi mesi del 2007, nella
provincia di Perugia, il corso di aggiornamento “Educare alle differenze”,
rivolto a tutti i docenti delle scuole medie e superiori. Il corso, autorizzato dal
ministero della pubblica istruzione, sarà tenuto da psicologi ed altri esperti
del settore. Info: Stefano Bucaioni, 339 8508056, [email protected]
LAZIO
ROMA
APOLLION SAUNA
La sauna Apollion in via Mecenate 59 A,tra il Colosseo e la stazione Termini,
è stata completamente ristrutturata per offrire un luogo di relax e incontro
tra i più moderni comfort. Con nuovo bagno turco con cromoterapia,
piscina idromassaggio con cascata, sauna con aromaterapia, camerini e
sala fumatori. La sauna sarà aperta per tutte le feste.
Info: 338 2433416, www.apollionsauna.com
pride
dicembre 06
GAY & GEO
Il gruppo Gay&Geo, gli escursionisti gay, si incontrerà il 17 alle 11 alla
stazione metro di Anagnina, al bar Tex, per partire alla volta di Conca
del lago di Nemi, lungo una panoramica mulattiera che porta al tempio
di Diana, al museo delle Navi. Alla fine della giornata il gruppo terrà una
conviviale cena in una “fraschetta”. Info: [email protected] 
SKYLINE
Skyline, il cruising bar in piazza san Giovanni (via Pontremoli 59), segnala
la nuova apertura del lunedì dalle 22:30 alle 3 per il Naked party. La
domenica il locale sarà aperto anche di pomeriggio, dalle 15:30 alle 20:30
con la messaggeria e il tea party. Alle 22:30 riprenderanno le normali
attività. Sorprese per la notte di capodanno. Info: www.skylineclub.it, 06
7009431.
FREQUENCY
Il Frequency, il cruising in via Enea 34 (metro Furio Camillo), sarà aperto
per tutte le feste natalizie per gli appuntamenti fissi settimanali (giovedì
Extreme naked party; venerdì Black out night e domenica Underwear vs
naked), eccetto la vigilia di Natale. La notte di Capodanno serata speciale.
Info: 340 6939719, www.thefrequency.it
GLOSS
Il giovedì e la domenica dalle 23 appuntamento al Gloss (via Monte
Testaccio 44), la serata gay più giovane della capitale. Info: www.gloss.it
COCK’S
Cock’s evolution. Il più grande cruising di Roma annuncia nuovi orari,
nuovi prezzi e nuovi eventi.
Il locale sarà aperto tutti i pomeriggi, sette giorni su sette dalle 15. Dalle
15 alle 16 free entry, dalle 16 in poi 5 euro compresa consumazione. Tra le
novità: tunnel bar, giovedì serata “buio profondo” con mistery naked boy, il
venerdì “totally free”, free-entry senza obbligo di consumazione, il sabato
sex-live show e la domenica serata naked/underwear. A breve il mercoledì
“orgy party” e il sabato “after hour”. Info: www.thecocks.it
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dicembre 06
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appuntamenti
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CAMPANIA
CALABRIA
NAPOLI
COSENZA
SUERTE
Il gruppo Suerte ricorda i consueti appuntamenti settimanali: il locale
del venerdì è l’Hemingway discoclub con la serata Lucignolo. Il locale si
trova in via Niccolò Tommaseo nel cuore del salotto chic di Napoli. L’altro
appuntamento del gruppo Suerte è ogni domenica al SudTerranea club
con Il rivolto!. Il locale si trova in Vico primo Quercia (vicino a piazza Dante)
e ha 2 dancefloor, 2 sale con bar di cui una per fumatori e zona harem.
Durante le festività sono previste altre serate speciali. Info: 349 6748557,
338 7999165, [email protected]
ELEGANCE
Elegance è la serata disco gay e lesbica ogni sabato dalle 23 presso il
privé della discoteca Scorpion health club di via Repaci Rende(Cosenza).
Info: 349 7586424, www.discoelegance.tk
PRINCE
Disco bar con Karaoke e serate video musicali a tema per la comunità
glbt. L’appuntamento è ogni giovedì dalle ore 21:30 al Prince Café
di via Busento 29 Roges di Rende (Cosenza). Info 349 7586424, www.
discoelegance.tk
RED MOON
Capodanno al Red Moon con Tonj Madrid e Dea, lo spettacolo Angeli
e demoni, special guest Gino Curcione in “scostumatissima tombola”,
discoteca con area cruising, stanzette, dark, labirinto,video xxx, bar, dj
manu, parcheggio custodito. Red Moon è presso il centro direzionale isola
a/7. Info: 081 5625298. Per posti letto in B&B 340 3264821.
BLU ANGELS
La sauna Blu Angels sarà aperta tutti i giorni festivi e prefestivi dalle 14. È
l’unica sauna al sud a tre piani, con sauna finlandese, bagno turco, vasca
idromassaggio, dark room, stanzette relax, bar, sala massaggio, sala
lettura,video xxx, massima pulizia e igiene. Blu Angels è presso il centro
direzionale isola a/7. Info 081 5625298.
KAPSULA
Da venerdì primo dicembre apre Kapsula con Fallo di Venerdì, la nuova
one-night gay di Napoli, dalle 23. Info:www.kapsula.it
 
DEPOT
Il club di Napoli si prepara a festeggiare il capodanno con tutti i suoi
clienti. Depot aprirà all’una per dare a tutti la possibilità di brindare a
casa. Rimangono validi tutti gli altri appuntamenti fissi del mese. Maggiori
informazioni nella pagina pubblicitaria su “Pride” o su www.depotmilano.com
SICILIA
PALERMO
ARTICOLO TRE
Venerdì primo dicembre Articolo Tre è al Rise Up per la giornata mondiale
della lotta contro l’Aids. Sarà presente con un opuscolo informativo
sulla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e sull’uso del
preservativo, distribuito congiuntamente ad un condom. Ancora, come è
stile di Gaetano e Marcello, i regali alla clientela non finiscono qui, e la serata
si tingerà di rosso con le magliette per la prevenzione all’Aids. Durante le
danze saranno proiettati dei video spot informativi sull’Aids e sull’uso del
profilattico. Parteciperà anche il Pegaso di Catania, un sodalizio tra i due
più grandi circuiti commerciali glbtq siciliani, con l’ulteriore presenza degli
Orsi siculi. Info: www.articolo3palermo.org
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100
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night>spots
101
A Milano c’è un nuovo negozio gay (ma, per una volta, anche
“etero friendly”). A poca distanza dalla Darsena e dalla stazione di Porta Genova è stato infatti inaugurato il 31 ottobre
Pier, su un centinaio di metri quadrati, arredati con stile e con
grande attenzione ai particolari.
Il nome del negozio gioca sia con quello di Pierpaolo Perseu,
personaggio della comunicazione milanese e amministratore
dell’agenzia pubblicitaria “6X6 advertising”, sia sulle “Pr” svolte
dall’agenzia stessa, la prima in Italia a specializzarsi nella pubblicità rivolta al mondo gay.
“Pier”, ha dichiarato Perseu durante l’inaugurazione, “vuole essere un punto di ritrovo, un ambiente ricco di sorprese. Non solo un
negozio per idee regalo, ma anche una finestra sul meglio che l’arte,
la moda, la letteratura e l’entertaining riservano all’uomo”.
Sui due piani del nuovo negozio si trovano spazi tematici dedicati a vari tipi di proposte per idee regalo: un’ampia scelta di
libri di narrativa, testi orientali e fumetti manga, libri fotografici
sulla figura maschile e femminile, riviste internazionali, e poi le
proposte di intimo e di swimwear di Rufskin, i gioielli di Visetti,
e infine uno spazio dedicato al turismo, con le guide delle maggiori
capitali europee e una piccola agenzia di consulenza viaggi.
Pier si propone anche come galleria d’arte: al momento dell’inaugurazione erano in esposizione le proposte del design d’arredamento
Lemani, le illustrazioni di Bodo Klös, le sculture di Emilio Casarotto
e le opere in vetro dell’artista Mauro Bonaventura.
Pier è in viale Gorizia 8, telefono 02 89075230.
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MILANO
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI | SPEDIZIONE CON |CORRIERE ESPRESSO IN 24/48 ORE
Via Antonio da Recanate 7 (MM staz. Centrale) 20124
tel. 02-67391224 fax 02-67847756
Buono d’ordine per corrispondenza
...............................................................................................
Aperto dal lunedì al sabato (orario continuato)
nome
da
inviare
a:
SKH
h. 9,30 - 19,30
Via Antonio da Recanate 7
...............................................................................................
cognome
20124 - Milano
ROMA
Via S.Gallicano 13 (Trastevere)
...............................................................................................
DVD ............ DVD ............ DVD ............
tel. 06-58335692 fax 06-58390427
via e numero
Chiuso il lunedì,
DVD ............ DVD ............ DVD ............
...............................................................................................
aperto dal martedì al sabato. h. 10,00 - 20,00
città
DVD ............ DVD ............ DVD ............
VERONA
...............................................................................................
cap
Via Giolfino 12 (zona P.ta Vescovo)
DVD ............ DVD ............ DVD ............
tel. 045-8486888 fax 045-8403289
...............................................................................................
PAGO ALLEGANDO ASSEGNO
Chiuso il mercoledì e il giovedì,
provincia
aperto venerdi, sabato, domenica, lunedì, martedi,
PAGHERÒ CONTRASSEGNO AL CORRIERE
...............................................................................................
h.12,00 - 22,00
telefono (obbligatorio per avvertire della spedizione)
SPEDIZIONE RISERVATA CON IMBALLO ANONIMO SPESE SPEDIZIONE 11,00 Euro NON INVIARE FRANCOBOLLI
8-11-2006 16:32:54
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dovecosa
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ALESSANDRIA
Associazioni
Gruppo di Azione Gay c/o Il
Gabbiano Via Galilei 38 T. 0131
232120
ANCONA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali T. 071 65318, lun e
mart, 9:30 - 13
Acigay Arcilesbica Caleido
Corso Mazzini 64 T. 071 203045 F.
071 203050 www.gay.it/arcigay/
ancona
GayLib T. 347 4758758
Le Brigante c/o Casa della donna
Via Cialdini 23 T. 071 204680, ogni
2° e 4° merc
AOSTA
Associazioni
Acigay Arcilesbica 28 Giugno c/
o Ravet Michel Viale IV Novembre
(San Vincent) T. 329 6034973, 0165
32034, giov, 21:30 - 23:30 www.
gay.it/arcigay/aosta
Arcigay Articolo3, c/o Espace
Populaire, v.JC Mochet 7,11100,
T.329/6862948, articolo3aosta@
libero.it, arcigayaosta.blogspot.
com
AREZZO
Hotel
Agriturismo Savorgnano
Loc. Savorgnano 5 Subbiano
T. e F. 0575 422010 www.
agriturismosavorgnano.com, info@
agriturismosavorgnano.com
ASCOLI PICENO
Turismo
Alternative Holidays
Man Around Italia - Viaggi
e vacanze gay Largo La
Spezia 6 (San Benedetto del
Tronto) T. 800688606 www.
alternativeholidays.it
ASTI
Locali e Disco
Il Boschetto Bar Viale Partigiani
34
T. 0141 352471, 347 5811687
BARI
Associazioni
Arcigay G. Forti Ufficio Nuovi
Diritti CGIL CAAF CGIL ARDO Bari
Arcigay Donne Via Gian Domenico
Petroni 33 T. 080 5542139,
T. e F. 080 5522036 www.
arcigaybari.it, [email protected],
[email protected]
Associazione Donne Lesbiche
c.p. 421 Trani
Desiderandae Gruppo Lesbico
Separatista c/o G.E.P. Via Abate
Gimma 88 T. 333 715518
Locali e Disco
El Merendero Disco SS
100 uscita Adelfia Rutiliano
347/3160103 - one night sab.
North Wind Disco Pub Via
Giannone 18 (zona Campus)
347/6106295 One Night Mart.
Dr.Push Up c/o Gilda Art Privé
viale Einaudi 60 - Dom 21:30-02,
340/3523807
Novantagradi c/o Zenzero,
Traversa Colletta 12, domenica.
T.340/3523807
Radio
Pride to be… Ven 17-18 su
controradio 97,300 MHz
Saune
Millenium Bath Via Adriatico 13
080/5342530
BELLUNO
Associazioni
Centro Amicizia e Libertà (Loc.
COI - Zoldo Alto) 0437/789309
www.centroamicizia.org
BERGAMO
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 035/361674 giov.
14-20
Aiuara Gruppo Volley Gay e
Lesbico 347/3411621 giov. 21-23
[email protected]
Triangolo Rosa - gruppo lesbico
b.go S.Caterina 90 335/6067158
[email protected]
Locali e Disco
Divina Fashion Bar b.go S.
Caterina 1 035/218421 19-2 Chiuso
Dom - www.bardivina.it
Get Up Club via Bianzana 46
035/344460 mar-giov Cruising vendom Disco - dalle 22 - Chiuso Lun
Mamo’s Bar Via Baschenis 13/a
035/270014 - dalle 17 chiuso Lun
www.mamos.it
Ristoranti
Brodo di Giuggiole Via Colleoni
10 (Dalmine) 035/566581 Chiuso
Lun sera Sab mezzogiorno
Enoteca Boschini Via Pignolo 50
Il Gattopardo ristorante e pizzeria
Via Ronchetti 9 (Nembro) Chiuso
Lun
La Gatta al Lardo Osteria Pizzeria
Via Giovanni XXIII 42 (Verdello)
Trattoria Anita Via al Luio 60
035/521830 (Alzano Lombardo)
Chiuso Lun e Mart a pranzo
Osteria dei Briganti Via
Tiraboschi 10 (Trescore B.)
035/4258664 Chiuso Mar e Sab a
mezzogiorno
Saune
The City Sauna via Clementina 8
035/240418 14-02 chiuso Mart
Sex Shop
Center Fantasy Via Manzù
3/d (Curno) 035/614111 www.
centerfantasy.it
Altro
Comotti gomme V.Giovanni
XXIII 1, 24052, Azzano S.Paolo
T.035/532110, F.035/532014,
[email protected]. Sconti per
lettori di “Pride”.
BOLOGNA
Associazioni
Arcigay Nazionale Via Don
Minzoni 18 051/6493055 www.
arcigay.it [email protected]
Arcigay “Il Cassero” Via Don
Minzoni 18 - C.P. 691 051/6494416
www.cassero.it cassero@cassero.
it
Arcilesbica Via Don Minzoni
18 Tel e Fax 051/6492684 www.
arcilesbica.it
Cgil - Sportello per i diritti Via
Boldrini 8 051/253138 mart 15-18
CODS - Coord. Omosessuali DS
via dlla Beverara 6 368/7120627
[email protected]
LILA Lega Italiana Lotta AIDS Via
Agucchi 290/a 051/6347644-646
www.lilabologna.it
M.I.T. Movimento Identità
Transessuale Via Polese 15
051/271666 www.mit.bo.it lun-gio
10-18 ven 10-14
Visibilia Associazione Lesbica
Separatista Casella Postale
Agenzia 2 40123 Bologna
0516494276 www.visibilia.org
[email protected]
Gruppi Sportivi
Gruppo Pesce - Gruppo Sportivo
Gaylesbico lun giov 19.30-20.20
c/o Piscina Vandelli 338/5965683
www.gruppopesce.org
Hotel
Hotel Roma - P.za V. Veneto 4
(Porretta Terme) 0534/21535 Fax
0534/21692
Locali e Disco
Bart Via Polese 47/a 051/243998
[email protected]
Capannina, via S.Vittore 29/2,
051/581115 F.051/3370283, info@
capannina.info
Easy Sunday dom 20.30 c/o
Capital Town Via D. Minzoni 5/c
335/6666933
Ganesh - Via Polese 47/c
051/5877771 19-3
Melograno gay pub, v.Saragozza
32/a, tutti i giorni, 329/4011698,
338/5227619
Movida Club - Via S.Felice 6b
- 051/232507 17-06
Red Club - Via del Tipografo
2 sabato 051/531512, www.
discoredclub.com
Tel e Fax 0472/520157 www.
sonnenheim.net
Locali e Disco
Samba Café p.za Domenicani 28
0471/978593
BRESCIA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 348/8239534 me-ve
14-18
Arcigay “Orlando” Via V.Paitone
42 030/4 8901
www.arcigaybrescia.it
Pianeta Viola c/o ARCI via Villa
Gloria 10/a 030/2410604 gio 21
Hotel
Touring Hotel Via Grigolli 10
(Desenzano) 030/9120346 www.
hoteltouring-gardalake.it
Locali e Disco
Antico Borgo (dalla giò) bar gay/
lesbico via Borgo Trento 38
Art Club c/o Centro comm. Garda
1 via Mantova 1/a (Desenzano)
030/9991004 mer-ven (donne) sab
23-5 www.artclubdisco.com
La Stria bottiglieria con cucina via
Poli 26 (Montichiari) 030/9657175
http://utenti.lycos.it/lastria
Little Italy, via Mier 27, Iseo
Centro , 349/3763150
Out Limits - Via U. Foscolo
2 (Paderno F.C.) 030/657536
335/6089210 ven (donne e non
solo) e sab 22.30-05 www.
Radio
outlimits.it
Radio Gays Radio Città del Capo
Re Desiderio Pub vicolo Lungo 11
(circuito Popolare Network) 96.3
www.redesiderio.com
Mhz mart 22-23
Scarabeo - vicolo Duomo 13
(Desenzano) 030/9140085
Ristoranti
Trap - Via Castagna 55
Pizzeria Ristorante Speedy Via
328/4523880 ven-dom www.
Saragozza 65 Chiuso Lun
Trattoria Papa Re p.zza dell’Unità trapmad.it
Valliesteeedigei, serate
6 - 051356120 Chiuso Dom
itineranti.347/1509452,
Saune
347/2563585, www.
Black Sauna Via del Tipografo
vallisteeedigei.it
2, 14-02 ven-sab 24ore no stop T.
Ristoranti
051/6011241
Al Cantuccio via Matteotti 46
Cosmos Sauna Via Boldrini 22
(Rezzato) 030/2793110 chiuso lun
051/255890 Dom-Gio 12-01.30
e mar sera
Ven-Sab 12-03
Cantina santa Giustina wine
Steam Via Ferrarese 22/i 051/363953 dalle 14 steamsauna@ bar salita S.Giustina 6 (Salò)
0365/520320 19-02 chiuso lun
hotmail.com
www.cantinasantagiustina.com
Altro
[email protected]
About Gay portale gay www.
Open Bar, c.so Martiri della
aboutgay.com
Libertà 30, chiuso dom. aperto
All Male Studio Produzione
dalle 7 alle 20, merc. chiusura 1.
Film Hard PO Box 3157 Bologna
Saune
349/4303135 casting@aboutgay.
Splash Club via Faustinella
com
Caractère Composizioni floreali e (Desenzano) 030/9142299 www.
splashclub.it
addobbi via dei Mille 7-2/d
Shop/Altro
Leshom Appartamenti in affitto
Eros Veneziani Lo Sfizio via
www.leshom.it
Badetto 58/e (Ceto) 0364/434345
Sergio Perini Studio fotografico
Misspupazzi Ag. Arte e
347/5551881 [email protected]
BOLZANO
Spettacolo, eventi Via Mengoli 24
Associazioni
- 051/5884553
Arcigay Centaurus Via Galilei
Lucas Kazan Production Via
4/a 0471/976342 www.centaurus. del Molin 45/f (Desenzano)
org
333/2017811 produzioni
GayLib gay e lesbiche
cinematografiche
liberaldemocratici 335/6622440
Leshom Appartamenti in affitto
[email protected] www.gaylib.it
www.leshom.it
BRESSANONE
Hotel
Ristoranti
Hotel Garden via J.Skasa 68
Le Rouge Bar Discopub, Vicolo
(Ortisei) 0471/796021
Garni Hotel Sonnenheim - 39037 Fornai 4A, T.3478622858
- Maranza 90 (Rio di Pusteria)
BRINDISI
Associazioni
Collettivo Attika via Cappuccini
8 tel e fax 0831/563051 attika95@
virgilio.it
Hotel
B&B Lune Saracene SP 28
Ostuni - Francavilla Km 13 (S. M.
Salentino) 0831/966294 www.
lunesaracene.it
CAGLIARI
Associazioni
Kaleidos Ass. di cultura
omosessuale via G. Leopardi 3
349/2639791 arco.kaleidos@
tiscalinet.it
Locali e Disco
Go Fish via G.B. Venturi 12/4
333/2342055 070/45453169 one
night giov e sab www.go-fish.it
Rainbow Café Via Rossini 16 ang.
Via Verdi 347/6078384
GRAN CANARIA
Pasion Tropical c/o Las Adelfas
6, Playa del Ingles, San Augustin
- 0034/928770131, www.pasiontropical.com
CASERTA
Associazioni
Coming Out Circolo di Iniziativa
e Cultura Gay, via Battisti 69, cap.
81100
349/0915305 - 347/8157060
www.comingoutcaserta.it info@
comingoutcaserta.it
Coordinamento
Campano Trans FTM
33/3583697,coordinamentoftm@
comingoutcaserta.it
105
CESENA
Associazioni
Nuova Gay Lesbica - Circolo
di Cultura Omosessuale “Dario
Bellezza” c/o Coordinamento
del Volontariato di Cesena via
Pio Battistini 20 - 349/1232516
[email protected]
[email protected]
Mar
dalle 21
CESENATICO
Locali e Disco
Pata Gay c/o Pata Pata via Saffi
43 one night dom
COSENZA
Associazioni
Arcigay c/o Casa delle culture,
C.so Telesio29, 339/364704
[email protected]
Locali e Disco
Disco Elegance c/o Scorpion
(v.Repaci,Rende).Ogni sab. h.23.
Altro
Libreria Universitaria Domus
Corso Italia 74
CREMONA
Associazioni
Arcigay “La Rocca” via Speciano
4 - 347/2783901 dom 20.30-22.30
www.arcigaycremona.it
La Goccia Omosessuali
credenti via De Berenzani 18/c 0372/471622 - 347/4116736 1° - 3°
sab 17 Mer 21-23 Telefono amico
FANO
Altro
Bar Caffè degli scomposti, v.s.
Francesco 45, aperto lun-ven17:302, chiuso dom. T.349/3658649
CATANIA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 347/0921708 info@
riccardodisalvo.com, giardina.
[email protected], riceve per
appuntamento
Arcigay, v. Kennedy 80 c/o
Pegaso’s T.349/8845809,www.
arcigaycatania.it
I fratelli dell’Elpis p.zza Falcone 4
095/535077 - gay crenti
Open Mind Circolo Gay Lesbo
Trans Via Gargano 33 095/532685
[email protected]
Woo ragazzi/e omosessuali c/o
Arci territoriale via Landolina 41
- mer 21.30
Hotel
Hotel mele, via Leonardi 24, 95131
- 095/327542, 348/0442389,
www.hotelmele.com, hotelmele@
libero.it
Locali e Disco
Codice Rosso cruising bar via
Conte Ruggero 48 340/9076099 392/7158125 mar-dom dalle 14
Pegaso’s Circus v.le Kennedy
80 (lidi Playa) 095/7357268
348/3534166 one night sab e
prefestivi www.pegasos.it
Pegaso’s club via Canfora 9
349/1732207 gio-dom
Villa Romeo via Platamone 20
Disco ven Avana Pub gio-dom
Saune
Terme di Achille via Tezzano
13 095/7463543 333/4305708
mar-dom 14-24 sab no stop www.
termediachille.com
Sauna Mykonos - gio-dom 17-00
095/531355
FERRARA
Associazioni
Arcigay “Circo Massimo”
via Contrada della Rosa 14
0532/241419 www.circomassimo.
org [email protected]
FIRENZE
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 347/8269203 ven
21-22.30
Arcigay Il giglio rosa055/7874685, F 055/9393112315,
339/1143617 www.arcigayfirenze.
it, [email protected] giovani gruppogiovani@
arcigayfirenze.it, consulenza
[email protected]
Azione Gay e Lesbica via Pisana
32/34r - 055/220250 www.
azionegaylesbica.it
Ireos via Serragli 3/5 055/216907 [email protected] test
HIV counseling tourist info lun-ven
16-19 mer 21.30-23 gruppo donne
gio 21.30
Hotel
Medici Hotel via de’ Medici 6
T. 055/284818 F. 055/216202
[email protected]
Soggiorno Gloria via Nazionale
17 - 055/288147 www.
soggiornogloria.com
Locali e Disco
Crisco via S.Egidio 43r 055/2480580 www.crisco.it
Fabrik Cruising bar via del Lavoro
19 (Calenzano) 349/8906645
tutti i giorni dalle 21:30. www.
fabrikfirenze.it
Piccolo Cafè borgo Santa Croce
23r
Tabasco Disco p.zza Santa Cecilia
3 055/213000 www.tabascogay.it
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dovecosa
Y.A.G. B@R via de’ Macci 8r 055/2469022 www.yagbar.com
Radio
La casalingay Controradio 93.6 e
98.9 MHz gio 11.15
Ristoranti
Cantina Barbagianni Via S.Egidio
13 - 055/2480508 ch. dom
High Caffetteria/pub, v.dei Renai
27/A.T.055/2347082 aperto 7g su
7, lun-ven 8:30, sab-dom 12-1
Saune
Florence Baths via Guelfa 93r 055/216050 www.florencebaths.it
Altro
Extro parrucchieri via Avane 58
(Empoli)
FORLI’
Altro
Edizioni ZOE libri a tematica gay
e lesbica C.P. 7149 - 0543/473235
[email protected]
GENOVA
Associazioni
Arcigay L’Approdo c/o “Tito
Nischio” corso Torino 46/1 347/0011818
www.arcigaygenova.it tel. Amico
010/565971 mar e gio 21
Arcilesbica Le Ninfee c/o “Tito
Nischio” corso Torino 46/1 gio 21
- 010/565971 - 346/3766885
http://leninfe.altervista.org,
[email protected]
Coordinamento Nazionale FTM
340/7627302 http://ftminfoline.
tripod.com [email protected]
CRISALIDE AzioneTrans
promozione diritti transessuali e
transgender c/o D.S. Corso Torino
46/1 347/8105031 - 339/6845584
www.crisalide -azionetrans.it
Ufficio Nuovi Diritti CGIL via
S.Giovanni d’Acri 6 - 010/6028217
9.30-17 liguria.nuovidiritti@mail.
cgil.it
Hotel
Bel-Fast B&B via Balbi 23
- 010/2541386 - 349/3602068 3490541345 [email protected]
Locali e Disco
Aqua Club Bar Salita Salvatore
Viale 15/r 010/588489 mer-dom
21-03 (anche sauna)
Banananas c/o Mas_nada disco,
p.zza Piccapietra, 334/1974008,
338/3471611, donne 334/7128375,
www.banananas.it,info@
banananas.it
Attitude c/o Nuhar, V.Chiesa della
Maddalena, www.attitudeclub.it
Goose’s c/o Madeleline café,
v.d.Maddalena 103R, www.
gooses.it
La Cage Bar via Sampierdarena
167/r - 010/6454555 mar-dom
22-03
Virgo Discoclub via Carzino 11/13
349/3665182 www.virgoclub.com
Ristoranti
Osteria Cesira Salita Salvatore
Viale (adiacente Aqua Club)
Saune
Aqua Club (vedi sezione Locali
e Disco)
GROSSETO
Associazioni
Arcigay “Leonardo da Vinci”
Via Parini 7/e 347/0788972 339/4409049 www.grossetogay.it
IVREA
Associazioni
Arcigay “Ottavio Mai”
via Peretti 2 - 347/0893376
- 340/8240249 www.arcigay.
it/ivrea
L’AQUILA
Associazioni
MOA Movimento Omosessuale
Aquilano c/o Arci casa delle
associazioni via del Gatto 2 339/6759228 [email protected]
LATINA
Associazioni
Collettivo di cultura
omosessuale c/o PRC p.zza
Prampolini 33 - 0773662476 mer
21-24
LIVORNO
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 0586/882415 lun-ven
10-19
LUCCA
Associazioni
L’Altro Volto via S.Gemma
Galgani 46 - 339/1547985 www.
altrovolto.it
Locali e Disco
HUB Disco (invernale) - Acqua20
(estivo) Via di Poggio 1 (Ponte
S.Pietro) 389/6262642 www.
hub.fm
LUGANO SVIZZERA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 004191/9951794 lunven 10-18
Locali e Disco
D.Loft via Maraini 34 00411919803450 www.dloft.com
Saune
Gothic vicolo Vecchio 3
(Massagno) 004191/9675051
www.gothicsauna.com
MANTOVA
Locali e Disco
Le Coco Cafè via Umberto I 69
(Medole)
MESSINA
Associazioni
Les Marais via C.Battisti 18 090/6406160 - 347/3330389Hotel
B&B Ginostra loc. Ginostra
(Stromboli - Eolie) 090/9811787
- 388/0426790 ginostrabb@
hotmail.com
Shop
Libreria Hobelix - Via dei Verdi
21 Friendly
pride
dicembre 06
MILANO
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori
di Omosessuali via Bezzecca 3
- 02/54122111 - gio 14-17.30 info@
agedo.org www.agedo.org
“Centro di Iniziativa Gay”
C.I.G. Arcigay via Bezzecca 3
- 0254122227 lun-ven 17-20
gruppo cultura mer 21-23 gruppo
accoglienza dom 15-20 Tel. Amico
02/541222227 lun-ven 20-23
genitori gay 1° lun 21-23 www.
arcigaymilano.org
Arcilesbica Zami c/o CDM c.so
Garibaldi 91 02/29014027
Crisalide AzioneTrans c/o C.I.G.
via Bezzecca 3
AsA - Associazione Solidarietà
AIDS via Arena 25 - 9-19
02/58107084 www.asamilano.org
CODS - Coord. Omosessuali DS c/o
Fed. Ds regionale via Volturno 33
- 02/636911 - 3398049084
Collettivo Donne Milanesi c.so
Garibaldi 91 - 02/290114027
CoMoG Coord. Moto Gay e Lesbico
347/1959335 www.comog.it
GayLib Gay e Lesbiche
Liberaldemocratici 338/7554565
www.gaylib.it
GLO Gruppo di Liberazione
Omosessuale - Partito della
Rifondazione Comiunista c/o
Circolo Ottobre 17 via Confalonieri
10 - 02/6684834 www.ecn.org/
glomilano
Gruppo di oggettività Lesbica
c/o Libera Università delle Donne
Corso di Porta Nuova 32
- 02/6597727 gio 20.30-22.30
universitàdelledonne.it
Joy Gruppo studentesco Università
Statale c/o aula A lun-ven 15.3017.30 [email protected]
Il Guado Gay Cristiani via Soperga
36 - 02/2840369 www.guado.org
[email protected], 346/3081901
(sera, tranne merc)
Il Triangolo silenzioso Gay
non udenti c/o Cig Arcigay - via
Bezzecca 3 Fax 02/54122226
www.arcigaymilano.org/
triangolosilenzioso
La Fonte cattolici gay www.
gruppolafonte.it
Leather Club Milano C.P. 3750 20090 (Vimodrone) www.lcmilano.
com
LILA Lega Italiana Lotta AIDS
viale Tibaldi 41 - 02/89400887
centralino AIDS 02/58103515
www.lilamilano.it
Linea Lesbica Amica
02/63118654 gio 19-21 in
italiano, inglese, spagnolo www.
linealesbica.it
MagnumClub Gruppo
Orsi 347/4327489 www.
magnumclubitalia.com
Orsi Italiani C.P. 15028 - 20148
Milano T. e F. 02/4818685 www.
orsiitaliani.com orsiitaliani@
writeme.com
Pr.I.M.O. Network Italiano (Ass.
Professionisti Imprenditori e
Manager Omosessuali) via V.
Colonna 19 www.primo-net.it
Recycle via Calabria 5 02/37615631 ven sab dom sole
donne
Tricyclo, ciclisti gl: www.
tricyclomilano.blogspot.com,
[email protected], 333/6589646
YAG c/o IULM, c/o via Carlo Bo1,
plesso1, ven h.11 www.yahulm.it/
yag, www.yagmilano.com, info@
yagmilano.com
Gruppi sportivi
ATOMO Associazione tennisti
omosessuali p.zza Risorgimento 6
www.atomoitalia.com
GATE Volley squadra di pallavolo
347/2631440 www.gatevolley.it
Gimgroup Atletica leggera e
Fitness 339/2455200 http://
it.groups.yahoo.com/group/
gimgroup [email protected]
Gruppo Pesce - Gruppo sportivo
gay lesbico www.gruppopesce.
org/milano 340/5246398 orari
Gruppo SCI.G Sciatori gay
- via Bezzecca 3 328/9051559 347/7927709 www.scigay.it
Hotel
Hotel Charly via L. settala 76 02/2047190 www.hotelcharly.com
[email protected]
Hotel Garda via Napo Torriani 21
T. 02/66982626 F. 02/66982576
[email protected]
Locali e Disco
Afterline Discopub via
Sammartini 25 02/6692130 tutti i
giorni www.afterline.com
Argos Disco Bar via Resegone 1
339/7798450
Beerbanti via Solari 52 02/42297612
Billy c/o Amnesia via Gatto
ang. Forlanini c/o De Sade via
valtellina 21 (estivo) 335/8327777
- 338/3332783 one nigjht sab 24
www.billyclub.it
Binario 1 via Plezzo 16 (Lambrate)
02/21597436 - 329/4583608 329/9440960
Cig @ Borgo del tempo perso via
F.Massimo 36 339/4418441 one
night dom
Company Club via Benadir 14 02/2829481 drkroom - chiuso lun
Cruising Canyon 24 ore su 24 via Paisiello 4 02/20404201
Depot cruising bar via dei Valtorta
19 - 02/2892920 tutti i giorni
www.depotmilano.com
Elephant, via Melzo 22 02/29518768
Flexo via Oropa 3 - 02/26826709 339/7379579 tutti i giorni dalle 21,
dom dalle 15 www.flexoclub.it
G Lounge via Larga 8 335/7578894 www.glounge.it
Pop stars gio 23
Al Grigliaro, via Archimede 43
- 02/747142, 02/7385628. Chiuso
lun e giov a pranzo
H.D. via Caruso ang. via Tajani
- 02/718990 lun mar ven sab, lun
strip
Illumined cruising tutti i giorni
24h/24 - via Napo Torriani
12, 02/66985060, www.clubillumined.com
Kickoff party for lesbians & gay
friends c/o Black Hole via Cena 1
ven 22.30
Kitsch!,ven. T.389/7822475,
320/3094664
Le Maschere via Maiocchi 12
- 02/20240176 - 339/5621382
10.30-02
Next Groove Café via sammartini
23 - 348/7444957 - 10-02
Nuova Idea via de Castilla 30
- 0269007859 gio-dom
Ondanomala via Lampugnano 109
- 393/3360025 - one night giov
www.ondanomala.tv
One way Disco via F. Cavallotti
204 (esto .Giovanni) ven-dom
02/2421341 www.oneway.it
Pape satan Disco via Canonica 23
one night dom
Purex c/o Café Dalì l.go schuster 3
- one night dom
Rhabar Alzaia Naviglio Grande 150
02/42297592 tutti i giorni 19-02
www.rhabar.it
Strass Bar Resturant & Disco c/o
Karma Diamond via F.Massimo 36 340/7150082 2° e ultimo gio 21.30
T2 Discoclub via Breda 158
- 02/27005565 - 02/2550220 vensab 23-06
The Sanctuary via Cadore aperto
24h/24 tutti i giorni 339/3364783
wwww.thesanctuary.it
The Rose via IV Giugno 63 02/97297159 - lun-sab 06.30-19
20.30-01 www.the-rose.it
x Club via sammartini 23 02/6707068 www.xclubmilano.it
Vertigo,v.Monfalcone 1,Cinisello
B., T.348/8606696
Radio
L’Altro Martedì Radio Popolare
(107.6 MHz) via Ollearo 5 T.
02/392411 F. 02/39273117
Ristoranti
Al grigliaro, chiuso lun e giov a
mezzoggiorno, via Archimede 43
- 02/747142, 02/7385628
Cavallini, v.M.Mauro 2, 02 6693174
L’Incontro via sammartini 23
- 02/6690142
New York Café via Rosmini 2/A
Ristorante Pizzeria Primo Atto via
J. Da Tradate 16 - 18-03 chiuso mer
347/2206061
Saune
Metro Milano Cimiano via Oropa
3 - 02/28510528 mar-gio 14-02
ven-sab 14-04 dom 14-02 www.
metroclub.it
Alexander’s Club Sauna via
Pindaro 23 - 02/2550220 tutti i
giorni 13-01
Magic Sauna via Maiocchi 8
(4°piano) 02/29406182 10.30-24
chiuso mar
Metro Milano Centrale via
Schiapparelli 1 - 02/66719089 - 1202 www.metroclub.it
Royal Hammam via Plezzo 16
- 02/26412189 Tutti i giorni 12-02
weekend no stop
Terme di Milano via Varese 4 02/5450355
Thermas via Bezzecca 9 02/5450355 Tutti i giorni 12-00
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tessera
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Bushido Sex Shop via A, Doria
48/a - 02/6706420 - lun 14.3019.30 mar-sab 9.30-19.30
Europa92 Sexy Shop via
Sammartini 25 - 02/66982448
Magic America via Legnone
Night Shop via Settala 9 - 18-02
- 02/29414989
Studio Know How entertainment
(“Pride” in vendita) via Antonio
da Recanate 7 T. 02/67391224 F.
02/67847756
Shop
Castro Market, www.
castromarket.it
Gli Joskaw Parrucchieri via Nava
3 (ang. Viale Zara)
Intrecci Parrucchieri via Larga 2
- 02/72022316
La Milanottica via Vitruvio 43
- 02/6693723
Libreria Babele Galleria
(“Pride” in vendita) v. S.Nicolao 10,
02/86915597 www.libreriababele.
it
Pier, v.le Gorizia 8
Officina Hard Ninozari c/o
Libreria Babele abbigliamento
articoli leather Laboratorio Via
Salutati 15 347/0640427 www.
ninozari.it
Orea Malià Parrucchieri via P.
Castaldi 42 - Via Marghera
Pronti all’imbarco Agenzia
Viaggi via Fiamma 31 T.
02/36504844 www.imbarcogay.it
“Tit for Tat” Libreria Libertario
c.so di Porta Romana 115
Altro
Gay.tv TV Satellitare www.gay.tv
Il dito e la luna casa editrice
lesbica [email protected] C.P. 10223 F.
02/55210359
Hammam delle Rose viale
Abruzzi 15
Leshom Appartamenti in affitto
www.leshom.it
Lightbites lampade e cornici
www.lightbites.it
Massaggi terapeutici antistress
shiatsu e sportivi - via Sammartini
47 - 347/2364970, www.
ilmassaggiatore.eu
Raffaele Buccomino Servizi
fotografici 338/1637336
www.digilander.libero.it/
raffaelebuccomino
Studio di Psicologia via Settala
6 - 338/1199735 - 339/7447553
MODENA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 059/525391 - sab
13-17
Arcigay Matthew Shepard via
Giardini 476/n (scala N, direz.
70) 059/342369 - 348/7669298
lun 21-23 mart 16-19 www.
arcigaymodena.org modena@
arcigay.it
Ristoranti
Antica Masone enoteca con
cucina via Masone 16 059/238036
NAPOLI
Associazioni
Arcigay “Antinoo” vico san
Geronimo 17 lun-ven 17-21 T. e F.
081/5528815 www,arcigaynpoli.
org
Arcilesbica “Le Maree”
c/o Amnesty International via
S.Giuseppe dei Nudi 80 (2°piano)
081/5496956 sab 17-21
Ponti Sospesi gruppo
omosessuali credenti http://
pontisospesi.nelweb.it
Hotel
Casa Vacanze via S.Gregorio
Armeno - 320/0123663
Dolce sonno Morelli
via Domenico Morelli 49 081/2452291 - 338/3576314
Holiday in Naples Discesa della
Sanità 20 T. e F. 081/5443281
www.holidayinaples.it info@
holidayinaples.it
Dolce Riposo B&B , vic.giganti
55A,T. 081/2110040, 347/3609058
www.bebdolceriposo.it, raffr@
libero.it
Locali e Disco
Disco Underground vico S.M.
dell’Aiuto 4 ven 23 - 349/6748557
Il Giardino dei Cedri via Marconi
(adiacenze Rai) sabato estivo
328/3071105
Kontatto c/o Antica Birreria viale
Kennedy (Edenlandia) gio 21.30
- 328/3071105
Madison Disco via Sgambati 47
sab 338/6175071
SudTerranea vico Primo Quercia 3
one night dom 349/6748557
Sunrise p.zza Porta Nuova 8 081/0607400
Depot via della Veterinaria 72
- 081/7809578 www.depotnapoli.
com
Saune
Blu Angel Sauna Centro
direzionale Isola A/7 081/5625298
Altro
Freelovers Group organizzazione
serate 328/3071105 www.
freelovers.it
Redmoon wine bar, centro
direzionale isola A/7 081/5625298
Suerte Group organizzazione
serate 349/6748557
NOVARA
Locali e Disco
B-Bar via Bottelli 10 (Arona) gay
friendly - chiuso lun
OSTUNI
Hotel
Pietrefitte T. 348/0446507,
320/6508874, www.pietrefitte.
com
PADOVA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali
T. 329/396948 - gio 20.30-22
Circolo “Tralaltro” via S.Sofia 5
T. e Linea amica 049/8762458
www.tralaltro.it
[email protected]
Cods Veneto c/o Circolo “Il porto”
via Marolo 52 (Portello) 3° sab
16 - 349/1442959 cods.veneto@
libero.it
FUORI!
www.fuorigroup.com cimanera@
inwind.it
GLO Gruppo di Liberazione
Omosessuale - c/o PRC via Bettella
2/ter - 338/2375135 glo-padova@
virgilio.it
GRUPPO EMMANUELE
omosessuali credenti C.P. 23
- 35100 Padova Centro gruppo_
[email protected]
Lesbikers 347/6021398
[email protected]
LIBIDO c/o Radio Gamma 5 via
Belzoni 9 (Cadoneghe) 049/700700
lun 18.30-20 [email protected]
Locali e Disco
Anima bar, dalle 21 alle 2,
chiuso mar - via Vicenza 15 348/7264713, www.animanight.
com, [email protected]
Bertelli’s via A.Gritti 3 (Ghetto)
347/8809766
Crocodile Pub via del Santo 93
- 049/8760481 dalle 19 alle 2
- chiuso mer
Flexo via Turazza 19, int.3
- 049/8074707, 339/7379579 merdom festivi e prefestivi dalle 21
www.flexoclub.it
Sonique, c/o Flexo, V.sopra
Love, 22:30-4, via Bernina 18 -
349/1335741, www.lovedisco.net
Officina Cruising via A.Volta 12
(Limena) 349/0941909 gio-dom 2203 www.clubofficina.com
Perché No Café via Manzoni 4
- 049/687775 www.xcheno.it
Slam bar gelateria pasticceria via
Oma 58 (Casale di Scodosia)
The Block via A. Volta 1/7
(Limena) Estivo Papessa Club,
Via Mameli 11, Maserà PD
333/9060434 www.block.it one
night sab e prefestivi
Tiratardi Pub via Palermo 20
049/652089 www.tiratardipub.it
Radio
nu.di sabato 13.30 su Radio Base
- Popolare Network (Pd, Ve, Tv)
www.radiobase.net
Ristoranti
Hosteria Padovanino via
S.Chiara 1
Nane della Giulia via S.Sofia 1
18-02
Saune
Blu Sauna via J. Avanzo 47 049/603888 www.blusauna.it
Metro Club via Turazza 19 049/8075828 14-02
www.metroclub.it
PALERMO
Associazioni
AGEDO via dello Spezio43 ,
mar14/21, gio 14/16, T.091/
6112505,www.geocities.com/
agedopa, [email protected]
Arcilesbica Lady Oscar
via E. Ximenes 95 www.
ladyoscarpalermo.it l.oscar@
katamail.com
Articolo 3, P.tta Resuttano, T.
347/0337472 (lu/me/ve/ 16:3019:30), articolo3palermo@yahoo.
it, www.articolo3palermo.org
Associazione Koinonìa
via Spezio 43 - 338/6697407
[email protected]
Articolo3, c/o Circolo Prc Vella
p.zza Resuttano 347/0337472,
[email protected]
Centro d’Arte e Cultura Gay
“Piero Montana”
via B. Mattarella 64 (Bagheria)
merc-ven 17.30-20
Locali e Disco
Chatoull’s Bar via Mazzini 1
Exit Bar p.za S.Francesco di Paola
091/6111990 - 348/7814698 21-3
chiuso mar
I grilli bar l.go Cavalieri di Malta
11
Malox P.za della Canna 8/9
Shop
Cittacotte di Vizzari via Vittorio
Emanuele 120
Esclusivamente occhiali via
M.Stabile 140
I fiori blu libreria via Vittorio
Emanuele 143
Libreria AltroQuando via Vittorio
Emanuele 145
Magia via XX Settembre 19 gioelli,
paesi, culture
PARMA
Associazioni
AGEDO
Associazione Genitori di
Omosessuali 0521/481485 - marven 20-22
Arco Gay credenti di Pr e Re
348/7388180 gio 20-3 www.
arcoparma.it accoglienza@
arcoparma.it
Contatto Universitari gay e
dovecosa
107
dicembre 06
pride
lesbiche 347/8275616 - mer 21.30
http://comunita.gay.it/contatto_
parma contatto_parma@hotmail.
com
Gruppo Pesce vedi Gruppo Pesce
Reggio Emilia
Locali e Disco
Boy Tube giugno-settembre
c/o Dadaumpa via E.Lepido 55
ottobre-giugno c/o Hippopotamus
via E.Lepido 28 - 0521/483813
- 339/6123883 - 349/1400676 one
night giov 23-04
Disco Andromeda via Gramsci 5
(Soragna) sab e prefestivi dalle 22
0524/597204
Extreme via Montesporno 16/a
mer-dom 348/7249394
Sogood via Montesporno 16/b
one night sab 349/5567247 3475022865
PERUGIA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 0742/651363 lungiov 9-13
Arcigay “Omphalos” via Fratti 18
- 0755/723175 www.omphalospg.
it [email protected]
Locali e Disco
Superbia Disco via Togliatti
2 (Umbertide) one night sab
347/5222333 - 334/1643245
www.superbiadisco.com
PESARO URBINO
Associazioni
Arcigay “Agorà” via Schiavini 2,
61100,347/1671968 - 389/9725980
www.arcigaypesaro.it
Shop
Genny Random Factory Clothing
& Entertainment v.le Carducci
202/10 (Marotta) 0721/961185
Sex Shop
Sexy Moon via Nazionale
Adriatica 21/23 (Gabicce mare) T. e
F. 0541/953608
PESCARA
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 085/61757 lun-marmer 14-16
Jonathan Diritti in movimento c/o
Arci - Via Palermo 41 347/6163260
www.alinvolo.org
Locali e Disco
Oasi Club viale Saline 5 SS
Adriatica km 439,4 (Marina di Città
di S.Angelo) 085/9500722 sauna
e bar tutti i giorni 19-00 sab e
prefestivi 19-01 www.oasi-club.it
Phoenix via Caravaggio 109 merdom 085/73689 - 338/5252134
www.phoenixclub.it
PIACENZA
Associazioni
Coming Out comingout_pc@
yahoo.it
Arcigay L’A.T.Omo, str.Malchioda
39, 333/4778288, piacenza@
arcigay.it
Locali e Disco
Chikos Discoclub c/o ex Ice disco
via Aguzzafame 87 0523/498699
- 335/6089210 (gay) -sab estivo
22.30-05 www.outlimits.it
PIOMBINO
Associazioni
Arcigay “Lorenzo il Magnifico”
c/o Arci N.A. Via Tellini 58
0565/221310 www.gaypiombino.it
PISA
Associazioni
108
dovecosa
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali 338/2167949 lun-ven
20-22
Arcigay Pride via S.Lorenzo 38
- 050/555618 www.gay.it(pride
www.gaytoscana.it
Locali e Disco
Special Toys c/o Ex Carmilla, v.S.
Casciani 8, www.revolutiongroup.
it, [email protected],
334/1260270
Hotel
B&B Casa Madrigal via Porta
a Mare 13 - 050/23161 www.
casamadrigal.it
Colors via Mossotti 10 050/500248 www.colors.fm
Ristoranti
Alle Bandierine via Mercanti 4
- 050/500000
Saune
Siesta Club 77 via Porta a Mare
25/27 - 050/2200146
tutti i giorni 15-01
Altro
Gay.it l.go Ciro Menotti 19/2 050/315551 www.gay.it
PISTOIA
Associazioni
Arcigay “La Giraffa” c/o CGIL
via Puccini 104 Uff. Nuovi Diritti
- 333/6676873 www.gaypistoia.it
[email protected]
PORDENONE
Locali e Disco
Heaven Club via Friuli 16
(Fontanafredda) 0434/999828 mer,
ven, sab e dom 22-03
PRATO
Ristoranti
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Ristorante Pizzeria via Cavallotti
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Chiuso martedì - 0574/30849
RAVENNA
Associazioni
Arcigay “Evoluzione” via
G. Rasponi 5 - 0544/219721 347/8469427
Ristoranti
Blu Bar, V.le Da Verrazzano
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aperto,T.333/2420334
Hotel
Zeus via Vivaldi 66 (Lido di Classe)
0544/939172 www.zeushotel.it
Locali e Disco
Calipsho bar gelateria via M.Polo
22 (Lido di Classe) 0544/939234
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Verrazzano 24 (Lido di Classe)
0544/948207 www.sexycactus.
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Altro
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Associazioni
Amici di Tondelli www.caropier.
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via Emilia all’Ospizio 102
- 0522/332372 - 347/9723684
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Locali e Disco
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Castello 6 (Arceto di Scandiano)
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Associazioni
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21 - 347/3244320,328/3123955
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arcigay.it
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VII 120 - 06/398051 www.ens.it
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Nazionale corso Italia 25 viale Ceccarini 140 (Riccione)
06/8476390 www.cgil.it/org.diritti
0541/690352
Ufficio Nuovi Diritti CGIL
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Roma e Lazio via Buonarroti 39
T.328/2289088 www.villamadana. - 06/49205327 www.lazio.cgil.
it
it/nuovidiritti/
Locali e Disco
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www.gayroma.it
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338/4655512, www.fuera.it
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ROMA
Sequestre 20 -347/2446721 www.
Associazioni
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P.Vittorio) T.06/64821660
13.30-15
- 328/8333486, 328/3631863,
Archivio Massimo Consoli
[email protected]
[email protected]
B&B Testaccio, P.zza S.ta Maria
Arcigay Roma Gruppo ORA
Liberatrice 4, 06/57285791, www.
c/o Arci via Goito 35/b,
bebtestaccio.com
T.06/64501102, F.06/64501103,
Hotel Derby,v.Vigna Pozzi 7(l.
[email protected], helpline
go7chiese), T.06/5136978, www.
lun,mer,sab 16-20, T.800/
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Locali e Disco
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15 - 06/4180211 roma@
Testaccio 39/44 06/5743448
arcilesbica.it
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via S.Giovanni in Laterano 8 9-18 www.mariomieli.org info@
06/7009871 www.comingout.it
mariomieli.it
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Coordinamento glbt UAAR
via Zurla 68 - 347/8797063
Unione degli atei e degli agnostici Giardino dei Ciliegi via dei
razionalisti http://comunita.gay.
Fienaroli 4 - 06/5803423
it/uaar
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06/5742693 www.digayproject.org via dei Magazzini Generali (gio),
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lun/mar/ven 19-21, mer/giov 17-19,
sab 15-17, www.contattoglbt.it
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c/o Pdci - via Boston 132
- 329/2238336 pasolini.pdci@
email.it
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21-23 davide.gionata@inwind it
Associazioni
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dell’Università di Torino l.go
Omosessuali 079/219024 mar
Montebello 31bis 340/2975722
18-20
[email protected]
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16/c - 079/219024 www.
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T. e F. 0461/260201 www.
- Popolare Network (Pd, Ve, Tv)
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nu.di sabato 13.30 su Radio Base
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- Popolare Network (Pd, Ve, Tv)
Villadossola T. 347/7745941
www.radiobase.net
www.arcigayverbania.it, info@
Saune
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VERONA
(Godega S.Urbano) 0438/388256
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Hotel
Zsa Zsa
Casal dei Pazzi B&B 045/597249
via Orrigoni 7 - 0332/232626
347/8149538 casaldeipazzi2005@
- info/liste 349/1734234libero.it
346/2211545 gio-dom www.
Locali e Disco
zsazsa.it
Bar Al Semaforo
Saune
via Unità d’Italia 100 (S.Michele)
Flug 3343 Sauna
045/976401
via Paradisera 58 (Gallarate)
Café Bukowski vic Amanti 6
0331/245959 - 335/8190705
chiuso mar
VENEZIA
Bar Campofiore
Associazioni
via Campofiore 35
AGEDO Associazione Genitori di
0458032534
Omosessuali 041/5340796 marCyber Club Internet Café
mer 21-22.30
via S.Antonio 13
Hotel
045/8015550
Hotel Il Lato Azzurro via Forti 6
mar-dom 15-01
(Isola di S.Erasmo) - 041/2444900
Remember Pub
via dell’Artigianato 48
Locali e Disco
(Caselle di Sommacampagna)
Porto de Mar cruising bar via
045/8581778
dovecosa
109
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pride
18-02 chiuso lun
Romeo’s Disco Bar
via Giolfino 12 - 338/4037781
ven sab dom disco 23 www.
romeosclub.it
Skylight
via Fontanella 28 (S.Bonifacio)
045/7612587 - 338/2390848
- 347/4200010 www.skylightdisco.
com
Ristoranti
Al Bracere via Adigetto 6/a 045/597249
Al Boscarel, Vicolo Boscarello
5(Rigaste), 045/8004574, chiuso:
lun e mar a pranzo.
Saune
The City Sauna via Giolfino 12
- 045/520009
Shop
Opera Prima via Pascoli 25 (Affi)
Sex Shop
Studio Know How
(“Pride” in vendita)
via Giolfino 12 T. 045/8486888 F.
045/8403289
Altro
Kakaoo, abbronzatura&estetica,
V.P.ta S.Zeno4, 045/594374, www.
kakaoo.it, [email protected], chiuso:
dom-lun
I Max parrucchieri/truccatori,
v.Monte Ortigara 12 (Bussolengo),
045/6701077, [email protected],
chiuso lun.
VICENZA
Associazioni
Gay Bassano
l.go Pardini 8 - 338/7784510
[email protected]
La Parola Gay Credenti - C.P. 101
- 347/4920873 - mart. 20:30-23
Moto Leather Club Veneto C.P.
823 - 35122 Padova
333/8227620 www.mlcv.it
VITERBO
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di
Omosessuali
0761/481873 - mar-ven 16-18
Arcigay Dionysios
via Monte Asolone 4
0761/321860 [email protected]
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Dicembre