Biblioteca
Critica
diretta
da
della
Italiana
TOBBACA
FBANCESCO
TOMMASO/
LA
Letteratura
CASINI
E L' ESILIO
GIOVINEZZA
DI
MÀMIANI
TERENZIO
(da
carteooi
IN
a.
e
ricobdi
FIRENZE
e. SANSONI,
1890
EDITORE
inediti)
.
BIBLIOTECA
CRITICA
DELLA
ITALIANA
LBTTBRATUM
DIBETTA
TORRAOA
FBANOESOO
IN
O.
e.
FIRENZE
SANSONI,
1896
EDITORE
TOMMASO
LA
CASINI
E
GIOVINEZZA
L' ESILIO
DI
TEEENZIO
(da
MÀMIANI
cabteooi
IN
O.
e.
e
ricordi
FIRENZE
SANSONI,
1896
EDITORE
inediti)
PROPBIETÀ
Firenze
-
Tip.
LETTERARIA
G.
Carnesecchi
e
Pigli.
/^(2H-7J2.
A
Ferdinando
li devota
Martini,
amicizia.
-
M532716
16
per
segno
agosto 1896,
GIOVINEZZA
LA
^
MAMIANI
TERENZIO
DI
I
Il
di
di
padre
quei
di
non
animi,
senza
cui
*
Le
come
le
G.
lettere,
Perticari,
Tarono
«
di
dicono
le
attinsi
Pesaro,
A.
e
Antaldi,
erronee
poiché
M.
forza
inesatte.
scioso
increvittòrie
momento
un
attirarli
di
questo
breve
scrìtto
l'aria
e
di
libro
suo
scrisse
ai
Poco
del
suoi
o
Mamiani
della
e
il
per
nella
conservate
sé,
a
rinfrescando
reazione
giovinezza
negli
uomini
le
e
della
ecc.
ed
sogno
i frutti
Procacci,
sulla
o
un
d'estate
ch'egli
ancora,
cotesti
per
un
fran-
radice
senza
avevano
specialmente
rantotto*;
qua-
diabolica
una
come
Mamiani
del
prima
Per
la
per
del
carte
inedite
li
travano
s' incon-
quali
repubblicani
uragano
cui
i biografi,
cose
che
maturare
fonti,
Oliveriana
ordini
avuto
aver
furono
•e
degli
dovevano
cte
altro
uno
era
Rivoluzione
nella
passata
imperiali,
passate
erano
in
novità
le
cte
universale,
era
Eovere
città
nostre
nell'avvenire.
effetti
eserciti
storditi
stampo,
perturbazione
napoleonica
degli
vecchio
veduto
senza
;
della
nobili
quei
avevano
^rtifiziata
Mamiani
nelle
rado
di
uno
l'età
di
gentiluomini
non
"ìe8e
Terenzio
guente,
se-
Biblioteca
ricordanze,
concittadini
nulla
mi
gio-
sorvolano
LA
GIOVINEZZA
restaurazione.
Nulla
testi
uomini
tavo
era
i
finito
dei
TERENZIO
insomma
insegnato
avevano
il decimonono
e
MAMIANI
si
iniziato
era
chiuso
interamente
tempi nuovi,
di
capo
Rovereschi
difficili al
feudo
di
del
pontifici,fu
di
legittimitàpapale
della
vecchia
ebbe
mai
titoli
:
fosse, dell'ordine
nel
1789!), cui
di Santo
Stefano
ei
quando
fu
assunto
armi
cominciavano
a
della
battaglia
saranno
parse
nella
città
«
dei
o
di
repubblicani
Faenza
preavvisi
tutto
era
e
in
del
la
e
di
cose
non
verno,
go-
agli altri
che
del
gravissimo
francesi
del
e
Eomagna;
lutto
il
lorché
al-
1797,.
cisalpini
la
notizia
papalini gli
dei
finimondo,
confusione,
forse
magistrato
bimestre
fuga
; e
tanto, secondo
capo
primo
rumoreggiare
della
antiquate
e
pensione
ogni
il
presidenti
o
Commendatore
sembrargli
per
dotta
ri-
(ne fu vestito propria
Gonfaloniere
dovette
conda
se-
dello
ormai
aggiunto
o
bel
zione
dell'amministra-
cura
buona
una
esercitare
L'officio
vi
le
unita
era
città
era
nelle
avere
Croce,
turno, l'officio del
municipale.
di
Gran
di
dover
di
gli pesava
alla
nella
liberarsene,
primeggiare
gli bastava
quello
del
grette
mai
seppe
ristrette
pure
conte
sostenitore
tenace
alle idee
non
di
ambizione
cittadina
vita
nobiltà
momenti
piccola
l'aristocrazia
educato
;
nobiltà,
fosser
suoi
la
rese,
pesa-
Cresciuto
una
nerosi.
ge-
in
cortigiani dei legati
tutta
per
ultimo
e
in
quale
un'accolta
resi
Lizzola.
settecento
nella
romano,
a
in
Sant'Angelo
metà
Stato
decimo
principato, e
le
cuori
di
titolata
servigi eminenti
per
nei
Mamiani
Francesco
famiglia,
antica
una
timenti
sen-
dell'edifizia
più gagliarde
Gian
era
ai
e
comprendere
potevano
non
fatte
eran
tali uomini
Di
dai
si
co-
perché,
;
idee
alle
legittime aspirazioni, che, dopo il rovescio
napoleonico,
a
fatti,coi quali il secolo decimot-
grandi
l'animo
avendo
DI
tanto
e
più
spavento
che
»»
LA
«econdo
la
arditi
più
GIOVINEZZA
formare
la
il dabben
ufficiali,e poi scappò
inchinare
il terribile
il vittorioso
che
lasciò
via,
in
dietro
Bonaparte:
i
e
«
sotto
la
Dopo
due
anni
liberare
»
le
Gian
"5onte
lui
a
r ultimo
«etto
"3i fosse
le
animato:
lui
per
proposta, che
una
e
mai
democrazia,
procurata
nobili, che
nel
vile
di
e
cui
nella
spogliandosi degli
erano
adorni,
tutti, aderenti
«tessi hanno
dubbio
Ciò
non
che
all'empio
rinunziato
mai
ostante,
lo stesso
più
per
al
possano
usare
nostro
alcuni
ribelli
provvidenza
di
dare
quei
membri
ai rivoluzionari
nostro
aver
verso
ceto,
fiamme
d'oro, questi
che
da
sé
caderebbe
non
loro
a
distintivi
alle
come
luogo
di
e
Libro
partito,
ci
non
la sedicente
ordini
col
il
adunque
d'unirsi
onorevoli
perfino
e
pubblica piazza
da
plice
sem-
maggiori iniquità.Avendo
le
commettere
per
liberi
ribrezzo
ebbero
non
più
cosa
divina
e
avuto
anni, che
consiglio
della
discor-
sentimenti
Disse
questo paese
a
tratto
un
per
in
consiglio
avevano
la
due
Dopo
€
possiamo adunarci;
nuovamente
non
il
e
patemi
un
quali
all'antico.
radunati
più
-cittadini,ora
fra'
mutazioni
gravi
magnifico Gonfaloniere:
aravamo
da
a
Gonfaloniere
fece
dicembre,
mostrano
il ritorno
mondo
ai
primo
significato,e gli pareva
alcun
del
il 14
reggeva
i Russi,
e
Nel
pochi
vennei;p,
ritornato
1799.
ve-
francese.
agente
un
all'officio del
del
si tenne
il
giacobini
democratico
chiamato
che
generale,
di
Mamiani,
bimestre
dover
a
scapparono
gli Austriaci
Marche,
nuovo
di
governo
Francesco
lari, fu di
per
di
trovarsi
gli
magistrati pontifici; e
direzione
le
con
capite^ cosi dicevano,
giorni di poi un*amministrazione
il paese
difendersi
per
si nominassero
non
per
dai
pensava
Gonfaloniere, che
generale
presidente
il
43COVO,
civica
guardia
poco,
5
MAMIANI
cronista, e si
nii
una
Ma
diceva
la
se
TERENZIO
di
espressione
-dagli invasori.
armi
DI
in
la
consiglio.
massima
6
GIOVINEZZA
LA
finché
moderazione,
si sta
ai
magistratura,
nobili
quei
che
del
fu
presto,
idee
si
mente
ormai
si
ben
E
il Gonfaloniere
del
Governo
visse
tanto
nel
appunto
della
coi
1831, che
del
che
della
né
nuove
della
e
pilifieri
dei
ribelli fin dalla
in
prove
vide
ciullezza.
fansua
casa
crescere
a
spiriti
nella
Sinigaglia;
vicina
quell'anno
pur
lui faustissima
per
la
contro
quali
però
immaginato
lontà
vo-
riuscire
doveva
avrebbe
la
solennemente
dominio
che
il buon
un
decadenza
temporale;
suo
dell' interno
in
sepolcrale celebrandolo
benefico, cittadino
de' suoi
religione ",
lascia
modesto
di vedere
regime
un
«
voluzion
ri-
sto
giu-
uomo
probo
principi, zelatore
intravedere
petua
per-
la morte
ma
il dolore
gli risparmiò
ministro
fedele
e
Terenzio, natogli
imbrancato
i
dal
parte principale in quel Governa
tempo
a
integerrimo
suddito
che
a
narono
tor-
Le
patria
figlistessi
operosi.Non
aver
iscrizione
Una
e
affermò
Terenzio
suo
della
manifeste
liberali, tra
pontefice dal
lo colse
quasi
troppo profonda-
e
secondogenito
di
Francesco
figliuolopotesse
del
diffuse
austro-russa,
più caldi
Gian
conte
il
settembre
paterna
dei
posta
pro-
tornati, i semi
frutto.
diventavano
italico
vedere
reazione
uno
La
».
primogenito Giuseppe, impiegato poi
Segno
da
tutti
approvata
senza
l'aria: i
con
Mamiani,
il
liberaleschi
il bossolo-
medesimo
fossero
l'amore
ebbe
ne
lora
e
prescrivere
a
processo
fu
non
restare
conservatori
tenaci
rei in
troppo
respirava
stato
ora
nel
che
trionfo, perché i Francesi
penetrate;
erano
di
formare
Croce
anche
se
rei
includere
magro
e
il processo
per
devono
non
potevano
erano
libertà
il
che
a
i
limitarsi
Gran
cavalier
gettati non
tatti
appariscono
pieni voti, ma
e
di
si propone
MAMIANI
teiminato
contro
signori elezionari,
delia
TERENZIO
è
non
fabbricando
aderenti,
DI
roso,
ope-
simo
caldis-
nell'elogiola
LA
ed
mano
il
né
bugiarda
vi
non
che
è certo
verso
i
che«
le
né
il vecchio
se
coetaneo
che
amorevolezze
della
la
per
di
affettuosa
sempre
che
cevano
pia-
al
suo
è
anche
ed
dolci
dalle
tani,
Mon-
Vittoria
contessa
fidinoli nutrirono
i
quale
rìgido
temperati
la
moglie,
modo
ogni
esempio
per
modo
in
Leopardi;^
rigori furono
suoi
i
padri,
Monaldo
parente
e
fu
molti
a
essi le asprezze
per
tanti altri nobili
superba
che
Ad
ramente,
ve-
pesarese
accennate
Mamiani
ebbe
né
parti sue
biasimo.
a
è
ma
gentiluomo
sono
lode
a
figliuoli,
non
a
noto
né
tornano
poi
mentre
buone
men
parere
non
del
poeta;
e
memoria
"
le virtù
esagerate,
sono
potevano
poiché
»,
volle,
la
Terenzio
come
7
MAMIANI
figliofilosofo
del
cuore
TERENZIO
DI
GIOVINEZZA
menti
senti-
sempre
riverenza.
II
Delle
potè
e
:
in
degli ordini
frate
un
carico
e
il
1
La
parentela
che
donne;
Tnna
Mamiani
TAdelaide
delle
e
madre
non
tra
sono
e
Terenzio
e
stampato.
i
ben
non
nn
pare,
Giacomo
di
e
i
Leopardi.
chiariti:
erano
veri
ad
lui i due
primi
Mamiani
di Becanati,
Ma
cotesti
ragazzi
rudimenti
era
sposò
Montani
Antici
Tin-
aveva
il piccolo Terenzio
i
neppure
Leopardi
prete
da
ma
figUe di Giallo
Taltra,
da
passeggio
Filippo ;
apprendere
potevano
non
detto
fratello
minor
accolto, alla pressione
sopfatta da Napoleone I,
vestitosi
al
ciullezza
loro fan-
stato
era
che
cappuccino,
sappiamo
nella
ebbero
monastici
di accompagnare
suo
ch'essi
Mamiani
casa
Sant'Angelo
figliuolinon
dei
maestri
dei
poco
di
feudatario
il conte
nell'educazione
porre
nulla,
che
cure
per
Gian
e
ne
di
via
cesco
Frannacque
particolari
ogni
modo
è
cugini,
come
molte
certo
che
volte
nealogici
ge-
como
Giasi è
8
LA
del
leggere
DI
GIOVINEZZA
dello
e
TERENZIO
scrivere, che
MAMIANI
ebbero
invece
da
cesco
Fran-
Scavolini.
Né
fortune, anche
fendali
e
permettere,
il lusso
Credo
ai
del
nel
marchese
facitore
di
versi
Merloni,
inutilmente
eccellente
i due
nobili
taldi; dall'uno
dei
di
due
e
strepito delle
lo
Italia
"
annue
il Catasto
Secondo
aveva
un
ma
non
è
da
a
ingegno
di
il Perticari
e
quasi
a
e
moneta
in
1778
esempi
romani
insieme
con
le terre
l'
del-
quelPestimo
generale
era
dalla
inframmettenze
1801. Gian
4509,
moderna,
da
nell'animo
per
al
l'An-
civile:
e
serbare
dalle
aiuti,
mento
insegna-
un
privata
sveamore
consigli e
corse
dal
scudi
che
tacere
degli interessati,
vero.
di
rendita, ragguagliata
:
di
vita
il paese
estimo
rafino
Se-
colo
di cal-
patriottico suscitato
pesarese
e
il Brunacci
studioso, posero
ebbe
murattiane
fremito
tra
e
cattedra
giovinetto,allorché
che, liberando
Mamiani
una
un
e
retore
lettere, dall'altro
nella
armi
Perticari
che
alla
Ginnasio,
delle
ancora
centrale
speranza
di
poi i primi conforti
liberi sensi. Era
allora
fioriva
dimostrava
quali egli
rettitudine
avviato
Bologna.
larghi
al
complementare
continui
di
che
furono
deputati
fosse
Perotti, buon
trarre
volontà
tenace
particolare, e gli
tutti
di
tentato
figliuoli.
v'insegnavano,
e
matematico
nell'università
e
ai
saresi,
pe-
virgiliana eleganza,
di
piccolo Mamiani,
gliatissimo
casate
Giulio
conte
Antaldi;
latini
avea
sublime
Al
del
preti, Alessandro
gli altri, due
maggiori
civico, che
onoraria
terre
Cisalpina;^
della
giovinetto Terenzio
Antaldo
delle
precettoripropri
Ginnasio
direzione
la
sotto
il
che
studi
primi
altre
come
di mantenere
adunque
forzate
di
scarsa
e
spogliazione
recente
imposizioni
le
per
si poteva
la
per
di titoli
ricca
Mamiani,
famiglia
la
che
porterebbe
di circa
era
basato
alquanto
Francesco
tremila
sulle
inferiore
a
lire
nunzie
deal
GIOVINEZZA
LA
austriache
Stato
francesi,
e
se
TERENZIO
ch'esso
di
capi
è
lasciò
nella
grandissima;
patria
la
Il
le classi
V
da
Perticari
casa
del
padre
marziale
dei
vincoli
Pepe,
in terra
d'esilio,con
conobbe
e
D'Ambrosio
e
il
suo
leniva
Non
combattendo.
coetaneo
e
Becanati
di
prosa
anche
se
dell'ingegno
nel
Leopardi),
non
gli
nelle
fu
ospitalità
nel
stanze
paterne
Mamiani
o
al
come
sero
fosmeno
alsuo
di
(e la precocità
minore
che
la perizia
abbastanza
soccorse
toccate
versi,
la intenzione
n'ebbe
non
dei
orazioncella,
confinato
il
come
quei capitani
e
giovinetto
qualche
parente
; ma
al
Guglielmo
ferite
delle
di
essere
sollecita
quei fatti
se
so
la
tusiasmo
l'en-
splendore
quei valorosi,
il dolore
capaci d'inspimre
la
di
altri
per
fin d'allora
il cavalleresco
Filangieri, cui
Antaldi
casa
amò
e
tificio.
pon-
dovevano
dopo vent'anni
cogliere
ac-
ritrovi
lo
prestanti figure e
generali napoletani, stringendo
d'amicizia, che
rinnovati
di
le
ad
con
giovenile: negli eleganti
ammirò
alla
sorti
qualsiasi politica novità, segui quelle vicende
dell'età
quel
del governo
l'odio
ostante
non
furono
disponevano
imminente
restaurazione
impressione
migliori
si
onde
ripugnanza
Mamiani,
di
moto
marchigiana
e
elette
più
forte
un
cotesto
a
aiuti, ma
desiderio
nel
nella
e
vero,
gioventù romagnola
e
confermate
moto
di
prontezza
e
costituire
potesse
ne
9
MAMIANI
indipendente. Mancarono,
sapienza
fu
DI
dell'arte.
È
ad
noto
scriveva
e
versi;
non
modo
che
era
e
dello
nelle
sott'occhio
maestro
il
suo
una
in
del
lettera
villa
cui
la
vedeva
Perticari, era
che
il
nell'estate
per
la
ganza
l'ele-
e
zione
perfe-
somma
senza
tassi
sin-
gli studi
purezza
giovinetto
di
nella
sicuro
di ardore
per
già
Terenzio
1815
ben
pieno
entusiasmo
scrivere, di
cosette
nel
ancor
nell'ortografia,
ma
letterari:
al
ogni
misura.
conte
quell'anno,
Ho
scriveva
e
non
so
10
GIOVINEZZA
LA
all'idea
resistere
da
e
riferinne alcun
alcuno
come
del
«Sovente
dettato.
la tentazione
significarlei
miei
affezione, che
furono
sempre
insipidicaratteri. Quindi
quanto
per
libri, ecco
essendo
della
più
questo
lendosi
ticari
le
a
convinto
di
non
di
buon
della
al
»
«
a
seppe
leggiadria
Minerva
degli
»,
"
cata
deli-
di
contento
giunto
silenzio
de' suoi
fermissimo
è
ella
momento
».
gli
errori
»
:
»,
meriti
al
piacere
«
frutto
«
di
ancora
o
le tante
l'ode
».
»
critiche
coraggio
non
di
tare
imiscito
riu-
esser
somma
a
tenue
saper
conchiudere,
per
lingua
la
scrivendo
assai
e
la
con
correggesse
Per-
suo
quello stile,che
Voleva,
di
si faceva
ode,
adoprare
aó-
letterari, stante
pur
manierar
Dojgp
».
il Mamiani
mandare
confessando
«
di farmi
degnata
suoi
studi
sua
Perticari, interrompendo
sua
di
discerneva
non
solamente
elegante poeta
somma
piA
questioni letterarie
una
che
di
grado
il punto
di Parini
il bello
di
son
seguitava
potergli
a
campo
maestro
lettura
e
in
insufficienza
in
dei
scuse,
saggio
quali tocchino
inviare
minciava)
co-
importunarla
scusa,
cui ella si è
con
esser
mettere
«
sacro
poi qualche
se
la
ad
chiederle
ammirator
proemiuzzo
alcun
«
un
gentilezza,
sua
sempre
sua
ecco
il
di
e
io, non
se
(cosi
fia il più prezioso del
(che per me
più splendido, un
più gradito pegno
donarmi
a
mondo),
ottenerla;
a
signorile
e
tormentata,
fra
pronto
son
ho
la
frastornarla
io
di
pronta
0
lo addietro
a
da
alfin risoluto
mente
certa-
la brama
rispetto
accolti
co* miei
anche
nobiltà
raffrenato
di
che
poeta
scrittore
scrìverle, pure
sentimenti
dere
ve-
Mamiani,
grandissimo
ho
di
cortesia, hannomi
pur
il
certa
per
far
tratto, per
predicò,
lo
volgare, almen
non
MAMIANI
principi movesse
migliore, fu, se non
sua
prosatore,
decoro
di
TERENZIO
umili
quali
poi nell'età
DI
un
si
cità
sempliche
il
occupazioni della
e
lo chiarisse
meno
al-
12
GIOVINEZZA
LA
Ma
invece
tu
il titolo
di
tali
Anche
oltramontani,
saggia
di
cosa
fortuna
Sant'Angelo
vi
di
e
che
vi
ode
qualche
settimana
sarebbe
stato
di
era
alla scuola
l'arte,e mescolando
Mamiani
non
buona
pieno
di
del
questa
è
delle
a
massima
domandato,
sale
con
un
che
sorpassa
Il fatto
più
di
stile. Il
dere,
Corrisponsoverchie,
vien
amorevolezza
fraterna
lettera, oh!
e
di
nel
in
poesia, se
che
e
i buoni
che
tal lettura
che
consultare
le rettoriche
è
a
mi
un
la
esser
quanto
più suffragi,la
cerco
fui sazio. E
speso
tutte
far
e
aristotelico, è questo
non
che
mi
mai
eloquenza
«
inopportune
potrebbe comparirmi
non
avea
ammirazione:
consigli con
quelli, che dedicaronsi
che
dovette
sure
cen-
gli rispose subito,
ma
inchieste
tentar
alle
sullo
e
gazzo
ra-
scrisse
gli ri-
un
:
momenti
il poco
qualche
una
lettera
le
poetiche
sorte
ha
furono
più
studio,
di
Aristarco
dare
saputo disgra-
dell'universo
consigli del
vorevole
fa-
più
io la trascorsi
valse
di
e
mia
aspetto
e
tratto
ogni espressione di ringraziamento
Oh!
volte né
di
e
il
all'amico
conforti
tanta
a
poeta
prima di
lingua
censore,
grande
mano
con
e
tollerab
in-
figlia,
la
con
il Perticari
ancora
male,
a
veramente
gratitudine. Io
letteraria
toccar
ranza.
igno-
rimandasse
non
Ma
cortesia, ma
dar
e
che
sulla
suo
gratitudine
diceva,
il
amorevolezze
n'ebbe
se
grazia
se
studiare
agli avvertimenti
e
e
sa
scerti
pa-
Monti, il quale
il
d'abbecedario!
gli bisognava
di
capitarono
genero
poi; chi
gentilmente, facendo
molto
rire
abor-
proprio
era
lettera
ancora
paziente
tanto
delle
non
invece
e
l'ode
e
villeggiare col
giunse, per
che
pudica^
no!
giarono
fre-
te
a
interprete
ah
ragazzo,
che
non
che
piuttosto nell'antica
letture, resta
come
vuoi
tu
déiV Enriade:
il csiuìov
ciprie saette
di
MAMIANI
preferisci ì libri francesi,
lidi
i
TERENZIO
DI
Perticari
»?
ebbero
GIOVINEZZA
LA
sugli studi
del Mamianì
essi
per
scrittori
italiani, per
francesismi
i
e
si
il
dai
suoi
dei
barbarismi
che
di
scrivere
suo
a
l'ode
dei
cercò
e
e
si fece
pieghevole
dar
frutti
alla
seguirono
Dante
acerbi
meno
di pensiero
corretto
e
Parini,
esercitarsi
;
sponeva
si di-
fosse
non
stata
quei mesi
In
consigliatrice del
dovette
mente
sua
ingegno
suo
che
del
lettura
il Petrarca
e
nutrimento
del
comandatogli
rac-
orrore
per
pid perspicuo
natura
lettera
ticari, il Mamiani
vitale
nefica:
be-
migliori
il Cesarotti,
primi maestri,
più
suggeritagli dalla
studio
abbandonò
assai
prosatori del Cinquecento. Cosi la
varia
la
13
MAMIANI
alla lettura
avviato
essi
fortificando
venne
;
e
e
TERENZIO
giovinetto un'efficacia
egli fu
già
dei
DI
Per-
suo
senza
nello
posa
dello
scrivere, perché poco dopo egli si trovò in
di dar
di sé un
tazione
dissersaggio notevole
con
una
grado
sulla
poesia musicale, ch'ei
nell'Accademia
fu
a
ammesso
citare
re-
Pisaurica.
Ili
L'Accademia
gno
di
italico, era
il
classicismo,
meo
la
e
della
varia
e
delle
una
di irradiazione
coltura
Pesaro, ristorata
e
fu
rocche
alla
la
filologiadi
Amati,
la
critica
elegante
di
si
quale
Giulio
letteraria
Montalti
Cesare
conferirono
il
primo
nell'Accademia
poiché
sua
che
esperimento
fu
il 3 febbraio
dissertazione
a
1816
ei fu
Sulla
un
di
e
poesia musicale.
e
di Girolamo
a
Betti,
Luigi
sostomo
Cri-
Mamiani.
diede
di
sé
letterario,
argomento
ammesso
rietà
se-
Salvatore
il Mamiani
intorno
;
di Bartolora-
Ferrucci, la filosofia civile di Terenzio
Ma
centro
romagnola
e
Perticari
di
Ke-
lato
incastel-
era
principal
archeologica
la dottrina
Borghesi,
latinità
il
del
tempo
marchigiana
molteplice,
splendore
in cui
lungamente
coltura
nel
leggervi
La
scelta
una
del-
14
LA
rargomento
potè,
se
grido grandissimo
per
tutta
quel tempo
il
del
cigno
il
la necessità
di versi
si dibatteva
genio
farlo
affaticava.
Cominciò
di
idee
favella, e lamentando,
omai
non
della
i nervi
e
letterato
favella; onde
sua
che
quasi
chiamarsi
scrittori,che, dimentichi
dei
vocaboli,
delle
del
dire,
miserissima
onde
fra
quella
le tante
delle
che
volgeansi,
nervi
nel
nude
alla
di
belle
la
per
guerra
a
forme
si
grandosi
ralledella
gerazioni,
esa-
il
guasto
avea
«
avvi
Non
ci
perdute glorie
parole; accusando
delle
e
di
una
di
le
di
proprietà
costrutti
sorda
e
linguaggio,
perfino
mancasse
opere
que' primi cioè, che
Trecento,
divino
nostra
il genere
della
ignoranza
nostro
questo
inferma
de' corretti
e
loro
meditazione
modesto
cui
in
oratore
estinto
que' malvagi
moveano
che
piuttostoperché
nazionale.
la
opera
forse
può
solamente
(son queste le prime parole) che
italiano
della
soccorra
con
inevitabili
senza
non
lingua
e
la restaurazione
modernità
della
lingua
studi
giovane
dell'opera dei puristiper
l'abuso
si
di
e
il
adunque
stione
que-
illustrissimi
compagnia,
lor
la
con
volto
accademici
degli
della
accinse
dell'uso paesano;
sarà
egli si
turale
na-
era
come
alla
intorno
la tradizione
all'ordine
rispondeva
sangue
crata
consa-
gloria nascente
relazione
in
procedimento
nel
degnavano
buona
la
tutta
purissimo Perticari, si
del
di rinnovare
tal
dar
e
in cui
la tornata,
orazione, fu
argomento
suo
allor
che
per
prose
allievo
un
un
sua
in
decretava
l'occasione, il Mamiani,
fosse
ne
trattare
a
Eossini, al
natale
forse
e
per
pesarese.
in
né
di
suscitato
avevano
città
sua
la
ìesse
conte
celebrar
Qual
a
della
suggerita
esser
di Gioacchino
speciali onoranze;
giovine
a
già
che
le musiche
TAccademia
quale
MAMIANI
m'inganno,
non
dal
V Italia
TERENZIO
DI
GIOVINEZZA
pedanti que' pochi,
de' nostri
diedero
que' secondi,
padri
forme
che
e
le ag-
GIOVINEZZA
LA
DI
giunsero gentilezza e copia nell'aureo
i nostri
che
avvenne
di
corruzioni,
misura.
lo idioma
di
avea
in
nepoti (se
avriano
un
argine
un
saputo
della
si
(esclamava)
ingegni dalle
caledonie,
da
e
dalla
scrive
da
de'classici accanto
cinta
di
sottil
un
velo
cerchi
d'oro, posta
di
Miledi
una
in rotondo
di
sventolante
colle
sembri
il
scuola
nastri
vele
al vento
è
ai
dei
padri
corruzione, molti
pensamenti
ha
nessuno
mali
la
strumento
favella».
»
dotti
le
come
procedettero
quale
che
Sia
io
le
scusato
danni
il
di Fidia
per
miniatura
cuffia
ras-
fortuna,
nobile
una
della
all'uso
tinuava
con-
glior
mi-
cademia
quesito proposto dall'Ac-
une
e
i rimedi
e
stata
di tanta
profondi
«con
gli altri. Se
delle
una
e
fonti
sia
gravissimi
mio
lo
lo stile
vascello
giorni nostri
voglio considerare
recò
ceduto
pro-
chi
da
grande
Per
risposto
sìa
e
noi
a
un
».
cagioni
hanno
additando
avvertito
al
; e
circa
mantovana
in
e
gì*Italiani
ricondurre
a
favella
sorta
alemanne
annodate
che
penne,
spiegate
Mamiani,
intesa
di
poveri
un'inglese
guardafante
e
di
Venere
treccie
ad
canto
frutti
Perocché
una
le
con
e
da
come
Tali
inteso
non
V intende.
non
questo è
a
parole
turba
novissimo
Babele,
chi
«
:
galliche,
quel linguaggio
lodato
e
Cesarotti
cogliea questa
padovana
modo
tal
in
veementi
con
dettature
strane
menti
delinea-
dosela
linguaggio antico, piglian-
buon
col povero
specialmente
Preso
».
i nostri
stabiliva)
si
non
mutato
tra-
era
tempi
gli ultimi
scagliava
del
i corruttori
amarissimi
nobiltà
antica
sua
corruzione
riconoscere
appena
Taire, il Mamiani
contro
tal
a
futuri
quale pe'
ogni
già perduto
natio, di evidente, si
nel
gergo,
avendo
di
pieni
eran
fuggivano
ardiri, che
italiano
di
puro,
Onde
Cinquecento.
giorni tutti
licenze, di
Talché
quanto
miseri
15
MAMIANI
TERENZIO
onde
l'opera
in quanto
ed
discorso:
che
non
giori
mag-
in
è
sica;
mu-
«
universali
«e
voi,
uno
alla
o
sa-
16
GIOVINEZZA
LA
DI
pienti accademici,
non
oso
non
è
avvi
in
che
sconcia
tanto
i suoi
il vostro
incolpatene
recandosi
indòtto
ogni maniera
di
sostanza
il Mamiani
fece
il
letterari,a,basti
«
è
alla
lingua,
in
la
ella
ormai
di
il
come
ordinare
è
il
lungo
linguaggio nazionale;
disegnato
senza
con
tacere
un
accattate,
menti
ragiona-
o
di
mezzo
opportune
antichi
franchezza
attenuare
e
che
ma
vano
pro-
avesse
fosse
e
facilità
le
originale
e
non
sui
modi
corruzione
sue
pesse
sa-
gare.
volper
del
le
digressioni
dei
tisti;
cinquecen-
l'elogio
i
vuole,
si
se
ricevuti
concetto
degli
certa
lungo
derivando
anche,
sufficiente
mostrar
di-
Per
a
storia
ragionamento
un
meno
poesia drammatica
dalla
sommo
».
suoi, pensieri in forma
riuscire
può
poesia
sua
giovinetto disserente
con
di
i
ciosa
perni-
musica
dalla
per
questo:
accolgono
gl'insegnamenti
esporre
che
è
umano,
stati
saranno
quale
società
cosa
s' intrattenne
di erudizieni
modo
Notevole
il teatro
dalla
mitologia,
tesoreggiare
tastasio,
la
nella
di
si
sull'animo
cognizioni in sostegno
sulla
con
gli accoglie perché
riceve
mostra
già in grado
cui
imberbe
sommamente
ardore
cosi
che
esempi,
ogni
è
tesi, il Mamiani
sua
inutile
saputo
però
e
proprio
a
fondamentale
sommo
filosofìa,dalla
ad
lo
che
un
gli errori della
perché
sugli effetti dell'armonia
una
di
come
cenno»
musica
commovimento
ed
non
politezza non
e
parole
concetto
con
e
moltitudine, ed
dalla
poiché
quale
ingresso solenne
opera
rapidamente
e
il
di civiltà
rozze
piccolo
Il
moderna
diletto
vero
istruire ;
questa dissertazione,
suo
un
tenuissima.
La
voglia
generoso,
alle
in
».
Della
sé
maestri
io
se
apparisca, quanto
animo
isdegna d'inchinarsi
ed
lettere ; ed
di
leggiero ardimento,
un
imperito discepolo
onore
maravigliarvi,
a
quest'oggi favellarvi
già questo
cosa
avrete
non
MAMIANI
TERENZIO
difetti
del
della
Mesua
LA
GIOVINEZZA
TERENZIO
DI
17
MAMIANI
rifa
L'esagerazione
poesìa melodrammatica.
nelle pagine ov' è descritta
la decadenza
musica
per
si intende
vi- considerò
innanzi
che
la
concludendo,
vedessero
la versione
lingua
"
di
tra le stesse
come
ed
civile
comunanza
il
Per
».
;
non
fece
ascoltare,
si è
barbare
duto
cre-
dei
uno
più potenti
prodigi nella
si possano
^
accademico
discorso
suo
nazionale
arabico,^ perché
nazioni
fosse
poesia musicale
alti mezzi, pei quali operar
la
sità
neces-
egli parlava
che
e
inno
un
la
il Mamiani
che
puristirigidissimi:ai quali
a
che
il teatro
a
altro
del dramma
propugnata
e
migliori sorti
facilmente, chi pensi
risollevare
di
ma
il Metastasio
dopo
capolino
il Mamiani
ebbe
credo
che se ne
piacesse
comincoraggiamenti ; non
invece
il padre suo, cui i circoli frequentati
dal figliopoco
quelli ch'erano, agli
garbavano, come
il buon
occhi suoi, inquinati di liberalismo.
Però
chio
vecdi sottrarlo ad ogni pevenne
pensando al modo
ricolo
decise di mandarlo
e
perché i suoi ardori
a Koma,
plausi
ed
letterari
patriotticie
fu
patema
scuole
delle
sottane
nere
il 21 ottobre
il
di
studiare
Padri
e
raccomandandosi
da
2
Di
questa
cenno
appena
un
T.
Ancona,
M.f
n' ho
trovato
Casini
volgarìzzamanto
che
certamente
versione
una
è
vero
che
sorte
che
a
Milano,
non
delle Vite dei Santi
umiliasse
tradusse
era
i suoi
Tinno
dal testo
ossequi
arabico
;
francese.
suo
Mamiani
del
orazione
il
al Perticari
fosse
che
a
letterarie,dicendogli che si
cose
a
ma
fino
atto; tanto
allegramente
messo
Il Mamiani
il
ad
le
la decisione
E
Terenzio
po' tra
un
giovinetto, ignaro della
scriveva
l'aspettava,
"
a
di recarla
1816
intrattenendolo
temperassero
ecclesiastiche.
nascosta
tenuta
il momento
venuto
si
maggior
Morelli, 1888,
l'autografo
fra
p.
sulla
biografo
le carte
di
musicale
(D. Gaspabi,
egli
10), ma
poesia
non
Giuliano
la lesse
fa
Vita
di certo
Vanzolini.
2
di
:
18
bella
alla
dì
€
GIOVINEZZA
LA
Io
Costanza
la
me
censore
era
bacio
mancandomi
la
tranquillo ".
Ma
di
dell*
perché privo
morti,
me
tranquillità fu
la
del
:
del
mio
tuttavia, non
almeno
sto
ne
rotta
inter-
bruscamente
prendere la
di
padre
gione
ra-
deiramico
incoraggiamento,
de*
sola
Bassville\
lui la lontananza
lietamente
società
dall'ordine
MAMIANI
cantar
per
non
passo
del
e
al
e
sconforto
TEKENZIO
DI
via
di Boma.
IV
A
e
giunse il Mamiani
Soma
in
forse
di
Io
€
il
giorno
in
conferirlo
di
di
questa
a
sue
non
Cielo
vorrà
dotte
meno
ha
mi
Mecenate
di
che
suo
sue
Boma;
-«
Il
del
moso:
fa-
: sono
monta
cessate
per
gentilissime
fortuna,
giunto
tardo
non
mi
tanto
nel
Monti,
in
taluno
in
rispose;
non
non
era
per
passato
accoglienze fattegli
signor Borghesi
mi
la
romani
imbrancarsi
un
dal
mese
che
Borghesi
predica
tutto
Il
non
rità
oscusore,
cen-
nostra
perdita,
Terenzio
ma
soave
».
trascurato
sempre
le
me
il Cielo
ma
parte alla mia
fu
perbia.
su-
conferenze?
per
de' letterati
carteggio
commendatizie
e
la prego
! Io
i
cosi
Tevere,
sorte
sono
questa
provvedere
a
iesi
che
cora
an-
suocero
di rivederla.
In quale
togliermi la speranza
il mio
i miei poveri studi, senza
si rimangono
amicizia
le
che
era
veva
paterno (cosi gli scri-
la mia
perdo?
invidiato
il mio
"5ol
lo
io
del
capitale, e oggi
gran
quell'amico,
Dunque
Perticari, che
quello
de
lunque
qua-
per la città eterna.
l'aere
poi), ma
deciso
gl'impedi
compagnia
respiro più
non
sera
a
al
corse
dolce
genitorihanno
miei
ieri
nella
Milano
a
che
ammirazione
primo pensiero
suo
dell* 8 novembre,
sera
animo
disposizione di
una
entusiasmo
Il
la
non
coi
Il Perticari,
perfino
aspettò
di
letterati
scriveva
e
comandandomi
rac-
di
cor-
dall'Amati.
giorno, oltre gli
20
si valse
molta
con
larghezza
conversazioni
inviti
nel
dei
in
del
-avuto
caldissime
ariette
Perticari
il
filologa
consorte
terarie
let-
dagli
e
all'amico
arrivato
perfino
metastasiane
di
e
a
maestro,
e
suo
primi giorni
dai
motivo
tratto
il nostro
Boma
a
fino
speranza
n'aveva
e
era
sue
arcadico, si trasferi
Criornale
dei
andata
aveva
1817,
le
Eoma.
questa
Terenzio
della
desideri
del
promotori
1818
Di
dai
riprendere
per
Perticari, allorché
col
sospinto
pesarese,
MAMIANI
TERENZIO
DI
GIOVINEZZA
LA
scrivere
lettere
perché
tasse;
s'affret-
infiorargli le
a
il 22;
eleganze. Cosi
arcaiche
di
lettere
gennaio:
cosi
della
certa
che
dunque
la
quel
solo
ha
al
voi
della
colmo
il mio
da
il mio
fra
non
del
la
vi
compiango,
queste
pigro
virtù.
Già
mi
ha
mi
la
viverò
abbracciavi, già....ma
a
sorte
di
un
la scienza
baciari
che
della
mia
la
d'accanto
basta
siete
omaggi?
verde
de
e
è
mi
mio,,
frequenza
animo,
figuro li dolci
che
Che
tutto.
è
ma.
voti, eccomi
meritati
doppia gloria
core?
l'amico
altra
di
nel
labbro
toma
non
ben
passo;
tranquillo
mente
secolo, che
li
lei ;
sogno?
i miei
alla
mezzo
a
oro,
e
mura:
di
in
Ma
il mio
Duca,
da
plerò
contem-
impresso
quel
mente
nel
poco?
Giulio?
labbra?
sue
trasporta
disgiungono
cosi
compiti
coronate,
corte, al fraudolento
Io
ho
il
fra
caro
felicità,torna, già
teste
0
mio
non
dunque
Mentore,
ora,
le
mi
lune
del
deliro,
ecco
raffrenare
riabbracciarla
volto, che
non
parlato;
non
piacer.
ascolterò
nobile
ah!
s'impara
di
penderò
deliro?
mai
alquante
voce
novamente
bene,
io posso
modo
speranza
pensare
rara,
il nostro
del
sorprese
qual
in
soffrir
a
le
è
breve
che
Difatto
gioia è cosi
! la
Ah
«
li
età,^
uomo
e
de
voli
convene-
troppo
lusin-
GIOVINEZZA
LA
^ghiera per
quest'idea
me
L'entusiasmo
del
si
se
doloroso
di
-o
lo
noia
a
Giulio
dottrina
la
della
Perticari
filosofia dava
nella
«espirare
la venuta
consolazione
4i
Marco
da
Il Perticari
del
l)re
giunse
1818,
e
vi
a
tutti i letterati. Se
4a
genitore da lontano
e
Soma
con
regole,
Non
gli fu dato
"la
«e
"
cui
con
grande
potè scrivere
L'amico
vostro
1819) si
e
trova
la
moglie nel
novem-
con
lui
o
parve
richiamato
di
allontanava;
d'addio
astretto
salutare
ventura
a
al
suo
in
verendi
re-
che
po' troppo
un
lettera
della
lui i
quando
e
; il
lungo
a
per
fosse
pur
il Mamiani
vigilavano
sottratto
né
che
durò
non
si
non
di lettere,
concittadino.
dolore
una
visita
una
il diletto
si ch'ei
tempo
come
che
non
vigilava,
fecero
loro
di
dimora, festeggiatissimo
si fosse
pesarese
stanza
Co-
era
sua
padri dell'Apollinare;
giovine
era
ragione
ben
incolto
non
nobile
conversazioni
dalle
traeva
che
implorava
suo
fermò
poi
e
si sarebbe
seco
aveva
l'arte,
del-
gusto
poesia;
e
cosa:
pesaresi,egli che
amici
uomo
del
meno
al
bellezza
di
e
solitudine
sua
gli
l'altro
e
tutt' altra
lui
alla
Terenzio
Procacci, buon
tanto
ma
alla
in
mano
degli
pagnie
com-
dell'uno
archeologia
conversazione,
Il povero
Sapienza
le erudite
stata
sposava
la
va,
Pote-
imperizia paleografica.
sua
portato quel fiore di coltura
Monti.
di
le
disciplina
alla
sebbene
sarebbe
filologicasi
amabile
xiomo
troppi discorsi
burlando
con
la
i
la
un
tra
di Gesù.
frequentare
dell'Amati,
e
in
il vivere
recarsi
per
».
di proposito,
come
Compagnia
liberamente
Borghesi
venisse
Ma
della
fuor
era
tristezza
biblioteciie ; poteva
fossero
Boma
accresceva
uggiosa
uscir
del
di cammino
collegio ecclesiastico, sotto
un
vero,
nelle
fuor
apparirà
non
in
21
MAMIANl
trascorro
e
pensi ch'egli
ferrea, ma
è
TERENZIO
giovinetto
esilio,cui
pareti
non
DI
il
alle
patria.
gli amici,
fu
molto
Perticari.
(cosi il 15
tembre
set-
partire in questa notte»
22
TERENZIO
bene
sommo
io mi
inviata
insubordinazioni
meritata
non
di
certo
ferro.
impero
sull'animo
piango
nel
; non
non
del
di
dubitando
fate
quale
amabile
mi
consolatrice.
della
vostra
Pesaro
solo
Quello
oh!
in
del
amicizia,
paterni
verso
con
di
nuovo
;
se
ho
cui
plirete
sup-
d'ignorante^
parte la
vostra
salutatemi
discaro
sono
è
onorarmi
a
sdegno
addosso
di
;
mi
speranza
seguite
l'idea
non:
venerabilissima
non
questa
alcuna
senza
in
Li
lavoro;
con
me,
e
giovane
del
efficaci conforti
Giungendo
benigna
conforti
neppure
di
amato-
essere
Questa lettera ci dipinge assai bene
».
dell'animo
Boma
in mia
lo
cui
per
Pesaro,
il titolo
Salutate
e
esercita
mio
da
e
quali
che
nean-
questi giorni, mi
esatta
soffra
senza
sofferenza.
generosità,
a'
e
egli^
patema,,
potervi
non
giungere
non
Addio
Perticari
lasciasse
fo
dunque,
alla collera
il
caso
quale, dice
vili.
vostra
tanto
quasi i miei, mi
lo stato
la
non
compatirmi,
forse
un
la
gli altri
e
assai
da
ve
accusano.
Biondi, Amati
tutti
in
per
vile fortuna
copia
almeno
che
signora,
sapranno
minacciarmi,
bisogni. Sf, carissimo
a' miei
amico,
la
della
punto
so-
trovato
sono
compire
ordinario
primo
mie
dell'amicizia:
disturbi, nei quali mi
vietarono
le
ove
mio
tranquillo,però
è
cuore
il bacio
imprimere
mi
Addio
sono
la
dei
fondo
padre
incontro
essendoché
oppresso,
da
pubblica,
freno
un
circostanze
poiché
a
tiranni
; i miei
tali
;
giunge
ostinatezza, la forza
del
in
terrore,
abbracciarvi, addio; vado
al
di rivedem
trovo
di
lettera
una
saprà pormi
ma
MAMIANI
coraggio di contradirli
aver
gnate
di
DI
l'inibiscono, ed
non
ha
il
godere
senza
me
GIOVINEZZA
LA
alla
patria
Mamiani,
speranza
sua
Terenzio
e
di
egli
come
trovare
ìi^
tristezza.
avrà
quella malinconica
ricevuto
serenità
brotti
i rimche
era
GIOVINEZZA
LA
in
lui
DI
abituale; di distrarsi
salvo
la
caccia
teatrale
già
si venivano
anche
più
di
giovine
molte
qualche
e
le tornate
sioni,
occa-
sentazione
rappre-
accademiche
studi
agli
e
età
i
mancavano
medesimo,
cui
giovinetta,
una
donna;
la
era
virtiu)sa, del
soave
di
biografi,
il Mamiani
tardi
bella
i
dicono
assai
scrisse
marina
diradando,
S'innamorò:
certo
che
;
c'erano
non
sulla
23
MAMIANI
principali.
promotori
e
TERENZIO
ed
anche,
grande
di
mo,
ani-
nulla
ingegno
era
^
insperabile:^
Pesaro
che
moglie
di
di
l'amata
da
che
Filippo Eonconi,
stato
accadde
la più
filosofici,
e
indi
anni, dell'amico
le
due
gioie dell'
infermò,
che
nel
di
che
spero
tanto
sa
mi
vorrete
riflettendo
1
; sia
appunto
Nell'epigrafe
donna
italiana
e
che
da
funeraria
ìeggenì
Ini
stesso
in
una
:
«
la bella
donna
affetti
un
a
Io
a
il Mamiani,
calda
avea
presso
affezione
dunque
condonare
l'inurbano
Scelta
procurata
voi
quale
la vostra
dell'altrui
che
dre,
pa-
Firenze, donde
penetrarsi
mio
col
amico, giustificandosi
non
benedetta
al
1826.
marzo
riconciliando
si
una
anche
il 21
recarsi
scriveva
meritarmi
dimostrate
r anima
di
fece,
Ma
anni
suoi
parer
eh' ei
Perticari.
:
venuto
era
silenzio
lungo
un
tali titoli da
mi
nei
il permesso
qualche tempo
dopo
cosi
si
frattempo
ottenne
voi
vivamente
cosi
versi
di
quel tempo
e
prima guida
durevoli
degli
a
adunque
scrisse
e
perdita
Giulio
fiore
nel
in
grave
furono
non
mori
e
Percosso
amore
lei
gli fece
esortatore
suo
agli studi
a
l'amore
e
sanno
Baldeschì
Per
s' infiammò,
Boma
la morte
Cintia
Passeri.
petrarcheggiando;
amara
tutti
e
fu
Terenzio
Battista
reduce
d'amore,
già maritata,
era
Giovanni
il contino
meno
ma
bel-
disgrazie:
mio
dere
proce-
stato, il quale è di pre-
il Mamiani
d'iscrieioni
dettò
ramata
per
moderne
(Pesaro, Nobili, 1829,
in
pag.
lingua
114).
24
GIOVINEZZA
LA
DI
travagliatissimo, né
sente
isperassi nel tempo
dell'anima
intomo
al
presto la tristezza
in
del
Terenzio
brave
i nomi
del
ch'egli
perentorio di
la
sotto
più
si recò
a
da
di
invece
lettere
fino
Firenze.
e
Di
con
la
spaventavano;
ordine
tornare
a
non
di
via
militare
di professore
oltre
padre,
in
la
Pesaro,
per
del
casa
se
l'incarico
morte
del
Capponi,
ormai
tenne
la
la vita
figlio un
1828, lo richiamò
novembre
il 14
nante
riso-
voce
liberalesca:
del
al
riprendere
che
donna
sua
pece
lo
scrisse
ebbe
cioè
dissiparono
nell'intimità
della
nell'Accademia
tanto
a
saperlo
il Mamiani
autorità
Torino, dove
di
:
; e
della
Giordani
giorno
allontanarsi
patema
sentiva
anno
bel
un
ali* Antologia,
Leopardi,
Colletta, del
Niccolini, del
tanto
del
Tommaseo,
raccoglieva
dell'amata
e
intinte
tutte
persone,
non
se
giovine poeta.
seguiva da Pesaro
di
figliuoloe gli spiaceva
tante
si
dell'arte
l'eco festosa
idilli del
di
padre
e
Mamiani,
non
degli
uno
il
Ma
se
che
collaborazione
filosofia
del
tollerarlo
d'ogni profonda piagna
letteraria
la
ripresi della
MAMIANI
potrei
medicatore
Vieusseux,
sopravvisse
io
società
La
».
gli studi
non
TERENZIO
un
duta
acca-
patria.
VI
alla
Besi
memoria
migliori agli
la
Soma
fine
mosse
di
dare
a
pensare
di
di tre
tre
mesi
mesi, dal
di
di
buona
artisti
di
di
pietà
di
e
trattenne
onestamente
dì
ancora
vettero
doassetto
in corte
Sant'Angelo,
al
a
favorevole, Terenzio
luglio all'ottobre
vita
e
si
e
e
S'agitava
soluzione
una
volta
po' d'ordine
feudo
del
questione
quella
più
un
affari domestici.
procurarne
a
quegli uffici
figliale suggeriva, i fratelli Mamiani
r affetto
che
paterna
città
nell'eterna
del
'29. E
furono
lieta,nella
letterati, nell'ammirazione
pagnia
com-
dei
LA
GIOVINEZZA
quali Terenzio
non
direi
passo,
vigile custode
in
notare
«
e
la
vita
Gran
glia
gli
(segnava
nomia
è
ogni
pensiero,
di
»
;
cato,
pubbli-
esser
Mamiani,
gli
de-
pur
anche
ma
servigio alle
Thorvaldsen
profondo
vestire
suo
^
anni
la
e
Bena-
Dimostra
«
:
riconcentrato.
e
oltre
è
non
fiso-
sua
il
affabile che
e
loro
che
teori-
sue
lo scultore
quando
il
dalla
raccogliere
in
giudizi
renzio
Te-
gli artisti; e
allora
anche
sentire
Il
vita
nostra
singolari, non
più semplice, modesto
Canova!
a
quel tempo.
e
un
allora
sentiva, perché
di
parte
stato
era
Cominciò
e
diario) circa sessant'
esprime
Quanto
di
notizie
conoscere
nel
finché
vedeva
felicissimo
Fu
fece
goduti,
l'amicizia, per
impressioni
estetiche.
mesi
meriterebbe
n'erano
cercò
ne
bocca
di
parte
tre
affetti del
e
romana
stadio;
suo
gran
spigolare
pensieri
nello
padre.
che
diario, che
si posson
sulla
ciò
de' fatti è
questo
intimi
il
censore
diario
un
mai
avea
25
MAMIANI
e
quasi di ogni
e
memoria
da
TERENZIO
nella meditazione
monumenti,
suo
DI
chese
mar-
il decente:
di questa
graziosi per altro e gentili i modi ». Più
che
il Mail racconto
miani,
prima impressione è notevole
la
sotto
scultore
;
e
si gran
le
in
piena
e
Infatti
1851-56,
e
nato
di
Bcnltore
del
a
del
ciò
che
danese
ne
del
il 19
dice
del
e
e
più
coperte
son
le
artista
1770:
me
opere
per
la
grafie
le bio-
si veggano
Reukont,
sale
dovunque
e
novembre
il Mamiani
Thielb
ne
Sono
valdsen
Thor-
L'amico
l'andare.
Thorvaldsen
volami).
che
"
famoso
prossimi,
Copenhagen
Hillbbup,
quattro
biografie:
studio
marmi
alcuni
per
agli studi, perché vi hanno
quasi impedito
era
il libro
allo
di modelli
inteUigenza
dello
nelle
allo
intorno
visita,anche
luoghi distinti,ma
numero
pareti
'
dirsi
può
camere
Benaglia
fa
settembre,
9
occorrono
non
r amico
con
del
danese, dopo un'altra
particolari che
ito
data
e
mente
special-
gen,
(Copenha-
26
aintayamì
non
pur
dirò
discernere
a
vita
della
sìa
sorte
reputazione degli uomini
Tborvaldsen
Venne
non
so
dal
se
ivi scultore
e
che
trovato
i moderni
felicemente.
in
suo
ministro
di
giovine
scultore.
Il
vivere
vedova,
Dary,
ministro
Boma
a
del
più
maritata
di
Francia
detto
allora
chiaramente
Canova
di
1
Intera
Chi
colkzione
con
il
sono
Priamo
voglia
tavole,
l'addietro
per
ed
di
Bapimento
Achille,
conoscere
di
fatti da
tutte
dichiarazioni
i lavori
le opere
di
M.
^
di
qui
assai
voce
pregio
gran
lui
e
scultore
Thorvaldsen
ad
celebra-
ora
Briseide
Missirini).
scelto
fu
cosi felicemente
Tuttavia
dello
valdsen,
Thor-
spargersi
a
si pose
Allora
statua.
in
ornamento
Dimostrò
il rilievo
viva.
di Boma.
re
cominciò
riformava
la
tissimi, quali
e
suo,
donzella
commise
Camuccini,
d'Alessandro.
Trionfo
il Thorvaldsen
del
dal
lodato
e
l'ingegno
altri rilievi
rilievi per
che
sticamente
dome-
a
tuttor
l'impero,
al
innanzi
né
sposa
sotto
fregi e
fu
l'affidò
prese
fanciulla
molti
scolpire il
come
d'una
un
a
condotto
né
al
più. Suppliva
avea
donna,
tal
qualche
quale partendo
ministro
padre
presentato
117
Avea
pure.
scultori
palazzo
che
il
con
fu
e
lucro alcuno
popolana, già
Germania,
25 anni
passarono
nulla
e
presso
però
greci, vi si ado-
maritaggio, quindi Thorvaldsen
altro
a
artisti
affatto
traesse
riputazione
donna
una
che
patria. Era
indefessamente;
dei
pertanto
senza
elogio dagli
bisogno
severità
e
pensionato,
serbavano
non
ispecie.
in
della
comune
della
arbitra
Soma
sull* antico
Non
Boma
scalpello, né
scarso
né
Studiò
legno.
semplicità
dimora
dallo
dal
i bassorilievi
la
assai
della
in
sia
a
la
dimostra
degli artisti
e
o
che
essa
di Danimarca
principe
d'ingegno.... Qni
cosa
quanto
e
gli errori, che
or
opera
Thorvaldsen
del
della
volubilità
MAMIANI
le bellezze
or
qnal
in
mancano
TEBENZIO
DI
GIOVINEZZA
LA
e
la Preghiera
le commissioni
danese
cerchi
(Roma,
1831
la
28
LA
GIOVINEZZA
DI
ripreso dall* abituale
a
liberarlo né
date
le
scientifico
casti
forze; anche
d* iscrizioni
-e
l'inno
sorella.
gli
di
le
»
:
ma
non
facile
poeta
premiò
che
giornalisti,
a
e
non
simile».
affermando
Scelta
lodi
stentate
avea
ziato
annun-
della
bensi
valeano
Veramente
tanta
le
e
l'arti
a
pur
sé
fama
ecc.
conformità
felice
in-
nio
d'AntoDio!
Per
«
Ardeva
di
morivano
darsi
raccoman-
L'Accademia
dette
non
correva
la
un
sua
non
torto
d'innanzi
vedeasi
di lui....Insomma
tra
rato,,
figu-
sentirsi
morte
con
poesia:
il Mamiani
tutta
pedestri adulatrici
stesso:
meno
a
condizioni.
misere
sua
nere
ge-
ardito
a
della
mie
dame
una
forte
scriveva:
s'accattano
gran
comuni
l'ottenne!
non
un
«
tare
rappresen-
continuò
E
quale
all'intelligenza dei
notizia
con
menzionò
all'Accademia,
infiniti che
scherma
sua
"
son
essere
francese,
gloria
conobbe
or
aperto
e
la
leggendo
scrittorellì
a'
alla
le
un
lava
S' arrovel-
dovrebbe
che
fece altro.
della
dolore.... Non
di
Betti
che
nuovo
rassomiglianza
dell'amore
giornali
lo stile deve
ne
Gaulmier,
quale
il tirar
torto, si propone
a
i concetti
e
civile:
; si che
delli
lasciato
insieme
ma
o
EaflFaele,pubblicato per le nozze
dalla
uscir
volgare schiara, nella
esser
una
gli giovava
S.
passioni
l'Europa
per
Salvatore
sue
in
Machirelli.
dai
onde
lirica affatto
di
più
a
Per
pare
»
nelle
guadagnare
»
gli bruciavano
moderne^
»,
né
ceo
Li-
arden-
convertiva
morale,
cure
meno
o
una
fiducia
si
legna
date
critiche
acerbe
fisica
più
da
aveva
tormento
censure
amori
gli
letterato, Odoardo
le
per
un
stimolato
energia muscolare
amico
un
disegno d'istituire
non
spaccar
valsero
non
le
Era
debolezza
(^ di
di
al
gloria, e
continuo
l'esercizio
con
s'involse.
la
di
cagione
poco
Cassi
quale
Virginia, né
letterario, né
di
sete
sorella
della
nozze
e
quali
ne'
tissima
-«
tristezza; dalla
Francesco
con
MAMIANI
TERENZIO
tutto
po' troppo
condizione
e
GIOVINEZZA
LA
del
quella
^
amori
traeva
A
spesso
interrompere
pesaresi
e
prese:
qui
però
giovinezza
La
di
anni
e
dolorosa
via
della
di
insignito
plaudiva,
al
dei
uno
*
Si
tre
del
di
or
altissimi
sono
Mamiani
più
vedano
voi.).
per
forti
le
della
Mamiani
si
è
e
politici
perché
della
posthumes
sua
d^A.
che
Eoma,
1847
turo
ma-
lo
e
la
le
nel
sua
ire
rivide
1870^
vato
le-
monumento
gratitudine
E.
della
battere
d'Italia
della
luzione
rivo-
l'uomo,
a
al
innanzi
anni,
vi
la
età
finita:
nel
la
nota
ch'egli
accingeva
;
propugnatori
Oeuvres
meditazioni
quali
cacciavano
Eoma
segno
le
e
seconda
era
Lo
di
ozi
anche
soglia
offici
tre
interiori,
grandissima
consiglio,
corte
giano,
marchi-
cause
dei
1831,
parte
dell'esilio.
implacabili
gli
l'abbandoniamo,
sulla
di
esagerati.
del
la
trovò
da
dolore
del
tristezza
Mamiani
moti
conosciuta
lo
1830,
i
vennero
storia
vita.
al
il
Musa
piuttosto
giudizi
a
fu
presente
procedente
29
MAMIANI
cui
la
ma
;
sebbene
TERENZIO
francese,
poeta
disperati
lo
DI
versa
libertà.
Gaulmier
(Parigi,
1
TERENZIO
La
mattina
delle
del
consiglio
da
e
era
lunga
discussione
o
Legato
zione
dei
paesi
di
fu
poi
sé
e
ultimo
il
tra
Marche
nel
dell'Umbria
e
Mamiani,
il
mano
quale
nel
ferma
le
e
giovine
breve
e
e
sicura
venire
a
una
in
avevano
che
tanto
la
il
speranze
delle
Bomagne,
periodo
retto
di
meno
più
rivoluzionario
il
Minist^
mise,
pro-
giorno
di
capitolazione
provincie
poco
che
qual-
Il cardinale
delle
allora
patti
Antonio
Governo
durato
dopo
e
accordata
rivoluzione.
papa;
degli
Tamministra-
fosse
pubblicata
del
(proposto
che
stenza
resi-
e
cose
di
dicata
giu-
della
mani
sue
che
del
e
atto
plauso
alla
la
Giovanni
coloro
nome
sottoscritta
Ancona,
sorto
tutti
a
deliberazione,
partito
nelle
insorti, pur
partecipato
per
fu
cardinale
rimettere
amnistia
modo
e
di
e
generale
il
pontificio,
Benvenuti,
il
accettato
giorni
a
delle
stato
impossibile,
pareva
nanzi
in-
raccolsero
si
l'idea
quello
verno
Go-
Bisorgimento
nostro
Abbandonata
in
pochi
Ancona,
del
del
fuggendo
erano
gravissima
storici
che
animi
si
in
una
dagli
armata,
italiane, che
Bologna
variamente.
col
unite
ESILIO
i membri
1831,
incalzanti
presero
fu
poi
IN
marzo
Austriaci
ridotti
prima
25
provinole
agli
quale
MAMTANI
due
che
mesi
unite,
delle
! Terenzio
trentenne,
aveva
con
dell' interno,
si
32
TEEENZIO
rifiutò
dì
che
parendogli
misera
del
altri
in
quella
rivoluzionario,
i
e
del
la
marzo,
del
0
seppe,
28
spogliati delle
li
di
San
forte
a
poco,
quali quattro
inni
sacri
ma
gli
stampa;
carissimo
1
Si
veda
in
che
presso
«
4pB
al
suo
la
nota
i
incatenati
dal
da
era
lui
cuore,
A.
rone
ba-
donde
fere
pestiferti
sof-
patimenti
1799.
poco
vedute
aveva
mare
le
come
e,
Venezia
a
carceri
dei
riuscito
fuggiaschi
Lido;
al
il Mamiani
tutte
trasse
famigerato
trascinati
al
e
non
brutalmente,
ancora
gettate
e
nave
giorno seguente
austriaca:
repubblicani cisalpini nel
narrò,
la
il
trasferiti nelle
dell'arresto
Governo
Partirono
della
Sant'Andrea
furono
lacerate, disperse
per
di
del
italico.
insultati
e
Severo, memori
momento
stesso
e
Pepolì,
salvamento,
a
cavano
cer-
tonio
Zanolini, An-
capitano
Baratelli, furono
nel
di
dai
«
loro
Mamiani,
Ollini, e Olivieri,
Loreto, dove
peggio, scherniti
rinchiusi
Al
il
corvetta
una
cose
Flaminio
poi,
di
al
uffici
esercito
ma
acque
da
catturata
fu
vecchio
e
patriottismo,
Orioli, Carlo
alti
in
volle, condurli
non
nelle
r Isotta
tutti
giarono
Noleg-
Marsiglia,
a
Antonio
nave
generali Zucchi,
gloriosi avanzi
sera
oltre
Sarti, Francesco
Petrucci, stati
dispose
Isotta, capitano
il fiore del
v'era
si
novantasette,^ quasi tutti
valore; che,
su
Silvani, Pio
Pietro
di
le promesse
dell* esilio.
brigantino
numero
del
e
scampo
e
il
modenesi:
e
ingegno
che
la via
troppo
«
e
mantenute,
Lazzerini, perché li trasportasse
romagnoli
fu
state
»
che
prevedendo
patrioti a prendere
vi s' imbarcarono
deir
indegnissimo
sarebbero
questo fine
ESILIO
quella capitolazione,
a
atto
«
; e ben
»
non
a
Sante
nome
suo
fosse
risoluzione
Legato
con
il
apporre
IN
MAMIANI
»,
carte
sue
»,
salvare
quello
tra
le
ordinati
innanzi
di
egli
come
in
un
cui
bretto,
liera
TEEENZIO
notando
venuto
eh* ei fu
una
bollo
bel
in
della
leggere
a
cordicella
fermata
ceralacca
della
a
grandissima
passi accennanti
politici,forse per trame
credeva
doversi
indizi
amici
dei
riavesse
nerale
ge-
fu
il
dato
quale
matita
di
contrassegnò
materia
libretto
suo
gli fu
non
le
di
relazioni, a fatti
a
al
che
processo
ei
il Mamiani
m'è
ricordi,non
riuscito
che egli
restituito,
allora
per
registrare nelle molte
di
mancato
impressioni
posteriorivicende,
sue
Direzione
I. E.
sentimenti,
a
con
glierne
probabilmente per raccosegnalare al Governo
pontificiosugli
da
; certo
bianche
vi
passato
tra-
e
dei dorsi
poveri profughi romagnoli. Come
avrebbe
non
giunto
conosciute:
all'un
«
morie
me-
fare, opiù
questo
di sapere
impressioni e
e
di persone
e
i
rossa
intime
polizia nelle provincie venete »,
un
poliziesco e attento revisore,
industria
con
veduti
33
ESILIO
Venezia, il libretto gli fu sequestrato,
a
da
un
IN
ricordanze
luoghi
di
MAMIANI
di
carcere
almeno
sino
delle
notizia
la
e
pagine
al
che
momento
ospitale di Francia.
Ad
ogni modo, giacché m'è occorsa
opportunitàdi
miani
citar di nuovo
questo libretto,aggiungerò che il Main Roma
cominciò
« piacere
a scriverlo
per solo suo
potè
la terra
toccare
utile »,
e
de' fatti è gran
più
si
nel
presente
parte di
nel
prolunga
»
:
con
che
ricordi
e
resi
e
che
discendente
rovereschi
tutte
Eiferirò
Casiki
e
di
come
vita
qualche
del
tratto
molto
che
un
pezzo
una
seggiata
pas-
seguita
quadretti còlti sull'atto
in quel tempo,
romana
sin
d'una
cortigianimedicei,
le ribellioni
di
descrizione
la
altrettanti
felici della
quale
reminiscenza
Pincio,. e per
rivelano
insieme
marchigiano,
a
sono
tócchi
con
al
con
la
per
la memoria
€
vita, la
nostra
passato
si apre
mattutina
che
considerato
avendo
sentimento
d'allora
il contino
famiglia di feudatari
avesse
l'anima
artistico
più singolare ; sotto
e
aperta
politico.
la data
8
del
34
31
Sono
è
stata
dei
MAMIANI
si
di
1829
agosto
«
TERENZIO
ito
parla
un'accademia
accademico
è
giardino
zucche
un
è
cortesia
non
questa
V'ho
al
solito
e
grave
il B.
stizzivasi
fuor
di
ipso facto al lume
del
a
r Italia
e
dei
causa
il mondo
se
continuato
da
il
interessante
'31;
e
Eoma
via
le linee
di Venezia
che
si fanno
è
alla
morte
e
di
sempre
sconde
na-
in cattedra
s'arrendeva
pitavano
Stre-
decisioni.
mai
senza
ecc.
loro
fra
del
sofi:
filo-
tutto, ed
mondo;
il Mamiani
ci avviciniamo
del
si
;
ma
».
Pesaro,
giovine poeta, già caldo
si trovò
ec.
pensiero da letterati
ridono
segnate
delle
dire
iniziale
sue
romantici,
con
commenti
non
dell* Italia
a
fina
sua
terati
questi let-
a
diario, il quale diventa
suo
via
cioè
questa
umano
ne
un
signor
Mon-
«
:
cicaleggiare
nuovi
sfolgorante delle
la
Tornando
uditi
alcuno
se
sentirli, il sapere
di
Betti) dettava
giudizio, un
un
difendono
il
modo
d'
su
quantunque
casa,
Dante,
sotto
per
molti
lezioni,dei
Manzoni,
fuori
metter
essi
di
Salvatore
di
nome
sua
gli ho
(si può giurare che
il
m'ha
trovato
sentenziosa
frasi, delle varie
sue
letteraria
in
mane
lo conoscessi.
e
verme
ferrarese
giovine
porati
por-
stemma-
risplende
conversazione
una
invitato
romani,
voce
col
susine
descritta
parare
im-
preziosi,cioè raponzoli e
dentro
giorni
». Pochi
germi
i
Lo
colore.
d'ogni
il
Dio
fatta
padri
Gesù, che
di
fecondane
e
sonetti,
greci, che
de' reverendi
frati
e
Muzzarelli
del
musica,
cuor
talvolta
e
dopo
e
inezie:
solite
-
di nome,
quei poveri papagalli. Molti
a
v'assistevano
io
poetica
roba
verbum
Collegio de' nobili, ove
al
latini, e anche
terzine, ottave, versi
ad
scolastica, cosi:
letteraria, cioè
signori convittori;
tutta
ESILIO
festa
una
desinare
appresso
perdoni loro;
IN
matita
ai
aveva
più
sempre
rivolgimenti
rossa
più frequenti!
d'entusiasmi
sore
revi-
dal
In
tria
pa-
tici,
patriot-
Delegato pontificio,mon-
86
TERENZIO
concittadini
Loiano
a
;
MAMIANI
; e
già operante
il Governo
che
città
sino
alle
trovò
costituito
da
presieduto
e
formato
a
Bologna
della
recare
baluardo
d'assedio.
si vuole
fatto
la
di
resa
Questa
al
nel
tario
di
T incarico, fu di
Mamiani
nota
dalla
di
servire
la mattina,
mi
istrada
disgrazia
e
civile, prima
partecipare
polizia
nell'Assemblea
nazionale
come
fu
per
nel
austriaca:
patria
col
che
an^me
quel
questrato
se-
come,
braccio
deputato
radunatasi
a
libretto
militare, ei le prestasse l'opera della
reggimento
aveva
imparato
segnata
la
esercito
verno
deputato al Go-
per
là
Ancona,
sotto
in Pesaro
nuova
portarmi
è l'ultima
toltagli l'occasione
un'impresa
Ancona;
ritornare
l'atto di adesione
come
innanzi
notte
risoluto
avevo
».
La
seppe
Giu-
suo
di
subito
Bologna,
a
Domenico
il fratello
qui
Ho
gno,
inge-
per
conte
improvvisato
19.
e
commesso
tornato
del
rispedire
centrale.
nunziata
Sono
«
tempissimo,
per
un
Governo
di Lucano,
nascita
quel Governo
a
pontificioche
stretto
che
subito
renzio
Te-
febbraio
10
provvisorio di
e
sta
que-
sempre
per
del
provincia pesarese,
e, adempiuto
in patria con
l'animo
di accorrere
nuovo
mi
gli fu
per
mattina
Barilari
porale,
tem-
T infervorato
e
per
de^
suo
pochi giorni
in
Petrucci, il
Paolo
Mamiani:
la
insigni
Pietro
Paoli, l'avvocato
fatto, e
estese
na,
Cisalpi-
sopra
Cassi, il traduttore
cittadini
il marchese
si
Comitato
un
Francesco
di
di
cessato
Pesaro
a
esercitava
e
vanni
Gio-
Il dominio
«
marchigiane,
terre
arrivando
vi
è
rivoluzione
ultime
da
dal
suscitati
dichiarava:
e
ordinato
della
patrioti
pontefice
romano
La
».
vecchi
che
provincia,
e
diritto
di
il
libertà
di
trovò
vi
Bologna
degli entusiasmi
febbraio
deirS
creto
grida
provvisorio presieduto
dei
uno
fu testimonio
e
a
prolegato bolognese
le
fuggiva
giunto
indipendenza
Vicini,
il
incontrò
Clarelli, che
monsignor
ESILIO
IN
in
e
in
mente
segre*
Bologna
TERENZIO
il 26
febbraio,
delle
è
qui
-è noto
per
non
MAMIANI
poi
e
il
luogo
ciò
che
deirinterno
dire, anche
ne
scrissero
:giaschi pontificiprigioni
abbastanza
perché
gli storici
di
quella
ai
Torniamo
rivoluzione.
verno
Go-
nel
il 4 marzo,
fu costituito
di
memoranda
ma
che
unite
37
ESILIO
ministro
come
provinole
IN
felice,
in-
fug-
Venezia.
a
n
Nelle
t' altro
"5izia
carceri
che
di San
lieti:
delle
segrete molti
Scarso
4a11a
conforto
il
forti
esempio,
si consolava
della
notte
il famoso
pei
concepiva
denso
forestieri
alle
bilance
imponesser
che
siete
né
di
serrar
La
ire
dura
alle
né
nel
diceva
prigionia
mesi, finché
la
e
e
era
non
mio
Il
podere
voi
in
il mio
del
né
gemme,
:
m*è
è
talento
a
grado
legge.
ardiva
veruno
nome
nano
risuo-
monarchi
alcun
messe;
e
parole
giustizia il peso
genti
mia
la
fortunati!
parlar
fiere
avean
brando;
la falce,
stender
O
e
cupa
jjaesani:
e
di
del
gridasse
voi
componeva
e
nella
e
patriarchi, dove
Non
che
le sembianze
matita
a
simo
incertis-
prigione
idillio ai
tiranni
vita.
rono
questo si fiaccalo Zanolini, per
per
ritraendo
neiraer
stidiose
fa-
la
che
volta
una
mentre
e
il Mamiani
compagni,
spor-
sapersi commiserati
dal
non
anime;
la
e
vi lasciò
anche
veneziana,
Ma
tut-
prigioniericontrassero
loro
destino.
quelle
"iei
veniva
cittadinanza
era
de'
qualcuno
e
giorni passavano
l'angustia, l'oscurità
per
infermità,
i
Severo
dei
Signor
d'or
fasciato
disserrar
l'incertezza
diplomazia
T
cieli,
il crine
Olimpo.
della
europea,
sorte
durarono
insistendo
presso
38
MAMIANl
TERENZIO
il Governo
fra
austriaco,
i catturati
nelle
pontifici:fu
liberazione
la
ottenne
altro
Civitavecchia
a
che
Delle
ed
lungo
si
non
piegò
r
dovettero
cagione
ai
patrioti
sottoscrivere
a
avvenire,
volle
che
una
d'agosto i profughi
e
furono
che
arrivò
nave
Terenzio
mese,
una
fu
bella
Mamiani
piena
stampata
documento
come
l'incerta
scrivo
volte
mìe
più
lettere
vi
di
aspettiamo
di
conto
madre,
che
né
delle
e
essendo
Venezia
giunga.
a
:
a
far
dì
Siamo
avremo
vela
per
più
a
del
che
caso
cuji egli
Vi
deller
almeno
vecchia
porto di Civita-
pratica, e poi domani
Marsiglia. Se rispondete
a
spedizione
poi le ritirerete
lettera
fossero
a
delle
vostro
temi
Da-
signora,
vi
mia
altra
che
Parigi.
della
quella
Con
la
la
sinora
proscritto.«
una
qui nel
tempo, pregai per
riceverle,
là
vita
salute, di
tardata
liati,
esi-
piuttosto
si
con
colà, altrimenti
nostre.
cose
chiarazi
di-
Giuseppe
perché
pur
sicurezza
speranza
sera
vostra
stata
giungendo
Gentilomo
la
scrivermi
subito, potete
allorché
spropositi,
terribile
e
con
domani
:
di
dell'animosa
affrontava
degli
al fratello
riferirò,non
zeppa
primi
Civitavecchia, ai 3 dì quel
scrìveva
lettera, che
gliori,
mi-
della
tutti i nomi
da
; e
per
dei
vincolo
poi designati solamente
Marsiglia
a
del
conoscevano
non
ma
si
chi
chia,
porto di Civitavec-
nel
cosa
a
esilio. Ai
perpetuo
già qualche
sapevano
rose,
dolo-
fedeltà
trentotto
ancora
erano
molto^
perdonò
Papa
eccettuò
a
legno^
ansie
di
di
condannati
un
navigazione
dichiarazione
grazia
dalla
ma
il
nulla:
moda
andare
che
quasi
sa
al
sioni
quel porto le decigorio
prese il pontefice Gre-
pratiche
esser
diti
sud-
in
avrebbe
loro conto
sopra
lentissima
con
aspettare
per
sul
XVI.
in
mandati
furono
guerra,
quelli
erano
liberazione
una
austriaco, poiché i profughi, imbarcati
da
di
Loreto, che
di
acque
per
ESILIO
IN
dicevar.
mie
robe^
il
signor
pervenute
agio.
Se
a
la
fortuna
le
TERENZIO
MAMIANI
vi presenta
occasione
assai, perché chi
gradirò
Dico
ho
il simile
dentro
il cartone:
le
queste che
fatto
perire
letterari
le mie
per
:
in
io la
madre
molta
ditmi:
salutatemi
sini, Paoli
d'attorno
al
di
scrivere
al
il numero
sarò
privazione
Del
forze: la cagione
mie
La
libera
patria
forse
lasciare
vita
per
di
facilmente
santa
e
la
di
delle
speranze
rendevano
ai
opere
d'ingegno,
a
vere;
vi-
di
solo
pane
alcuna
delle
».
visione
di
d'una
fulgida
il
come
la
di
gli onori
derelitta
memori
Era
atti
di
ozt
e
e
i
; dimentichi
del
solamente
bella
popoli aspettanti
virtù
una
consorte
desiderata
e
di
Mamiani,
tranquillità degli
la
luce
questi proscrittidal
e
agi
d'Italia.
per
darò
maggiore
illuminava
gli
questo,
mi
di riuscirvi.
un
la radiosa
;
esuli, insigni quasi tutti per
per
bella!
lungamente
tutto
che
qual-
patria per
spero,
dimentichi,
sempre
ho
tranquillizzatevi:ninna
sarà,
cosi
e
l'incapa'cità
assai
in
bene
mezzo
guadagnare
abbandonare
figliuoli0 la sposa
bene-
a
:
e
rifugiati, tra
resto,
signorile, di perdere
degli studi,
nome
e
salute
un
dell'esilio
giovani i più
papa,
piena
procurarmi
indipendente
e
sgrazie.
di-
signora
sta
mese,
davvero
tribolato
il cammino
Petrucci
ritornare
è
bella
era
causa
alla
qualche
di
contento
patimento
o
studi
mie
maggiori
pregatela
e
francese, dubito
decorosa.
poco
altri
ed
parte
giorni,
dei
giorno, piuttosto che
via
fra le
comuni.
possibile per
il buon
All'ultimo
isbaglio, m'hanno
mia
innanzi
gire
tra
ma
che
ispecie
più ricevere
poesie
allegro. Io godo
per
l'Italia?
Qavardini, Salvatori, Cassi, Baldas-
i
sufficientemente
scudo
de' suoi
gli amici
e
mie
per
cura
amerei
Per
conto
Baccomandate
in
quelle
due
molte
certo
per
le
in Francia,
rivedrò
quando
sa
vestire.
mare
39
ESILIO
d'inviarmele
carte,
fra
da
robe
IN
la
causa,
i nomi
domestiche
e
degli
e
civili,
valore; poiché
quei
40
TERENZIO
trentotto, che
le
essi
infelici
provato:
di
giudice
dal
del
opinione popolare
«
stati
italiani
festa
del
essere
orrenda
di
dal
al
fu
dei
dopo
i vóti
per
rinunciando
sorse
da
l'esilio in
a
sostenendo
diritti
civili
ei fu
d'Ancona
costretto
per
donde
Marsiglia,
relegazione, ritornò
al '35 in Torretta,
Eomagna,
Furono
vi
col
e
mori
poi
a
in Italia
Vicini
del
esiliati
da
governo
la
fuggire dopo
tardi,
; e
tutti
i ministri
papale,
commutato
confinato
Massalombarda,
compianto
promotore
la vendetta
più
dinale
car-
il riconoscimento
:
capo
a
evitare
gnosa
sde-
dal
aperto
e
e
citando
eser-
lettera
israeliti
'31
nimi
una-
italico
Bologna
una
viso
agli
del
quasi
magistratura
a
rivoluzione
quella,
capitolazione
riparò
e
della
con
offertogli nella
ufficio
in
cese,
fran-
Italiana,
il regno
r avvocatura,
principale
1845.
restituito
pontificia,visse
dei
di
poi
Lione, fu
di
Kepubblica
ristaurazione
la
Consalvi
e
di
la
putato
all'ufficio;de-
preponderanza
legislativo della
poco
slativa,
legi-
ricordandogli
costituente
alla
l'
al-
a' francesi
rinunziò
e
avversione
sua
Consulta
Petiet
collegi elettorali; durante
un
che
»
di Stato
ossequio
diedero
che
all'Assemblea
Corpo
quale
coloro
Vespro
Cento
escluso, per la
del
Cisalpina
colpo
per
della
usci
tivo,
Corpo legisla-
il
contro
parte
alle violenze
si oppose
del
putato
de-
onde
nella
chiamato
far
a
tra
inviato
Eeggio,
e
membro
e
dopo Marengo,
;
sero
aves-
patriota
e
concittadini
dai
quale usci protestando
Trouvé
che
illustre
Cispadana;
cassazione
eletti
rapida commemorazione)
Modena
repubblica
a
pontificio.Era
avvocato
di
sacrate
cittadini
migliori
una
1771, fu
Assemblee
la
costituita
vittime
veramente
dominio
Cento,
nel
nato
alle
fu
di
Vicini
ì
del
inopportuna
è
Giovanni
designò
fra
ricerca
terre
(non
XVI
sacerdotale, furono
sua
affannosa
con
IN
Gregorio
Tira
placare
ESILIO
MAMIANI
piccola
i
buoni
del
sino
terra
nel
governo
TERENZIO
da
lui
MAMIANl
bolognese,
molti
agli
altri
ciambellano
di
podestà
Bologna,
nel
mori
'49, del
complessione
tutti,
di
e
modi
gentiluomo
»;
Orioli,
in
nato
studi
degli
il
accaduta
nel
bolognese,
degli
e
che
nel
nel
di
al
grado
prove
prima
stretto
coi
alla
Bonaparte,
del
di
colonnello
dopo
e
e
partecipe
gloriosa difesa
si ritirò
a
nel
fatti
di
Saint-Cloud,
come
Venezia
come
1855; l'incaricato
e
perché
sua
opera
»
il ministro
;
'31
alla
armi
e
le
nato
scuola
campagne
imperiale,
per
e
di
d'intimi
ministro
del
della
faentino,
tutte
le
lito
sa-
vigliose
mera-
Bautzen,
legami
delle
*49, dopo
bibliotecario
del
»,
ogni
Wagram
del
probità
una
«
per
diocre
me-
sionato
appas-
messo
in
di
che
più
carattere
d'artiglieria
campi
i
di
«
repubblicano
tempo
fatte sui
tore
loda-
nelle
e
illustratosi
Modena,
napoleoniche
studi
morte
sua
parchissimo
Armandi
Damiano
negli
professò poi
l'ammirabile
V Italia
operoso
Sarti
di
aveva
logna
Bo-
polizia,Pio
disse
tutti
fessore
pro-
di
e
alla
della
a
liberare
1778, cresciuto
militare
caro
che
sino
cuore
patriota, e
marina, Pier
e
guerra
1847
disinteresse
un
di
concetto
Viterbo,
Corfù, cultore
in
trentuno
»»
con
tipo di
vero
Perugia
concittadino
di gran
e
fervente
era
di
il ministro
del
uomini
e
dal
suo
un
generoso
scrupolosa
l'esilio
1857;
ingegno
«
università
romana
di
«
era
dell'istruzione, Francesco
d'archeologia, disciplina
nell'università
anni
affabile
piccolo villaggio presso
un
suoi
eh'
bella presenza,
ministro
al '14
1811
Minghetti
con
'96, poi
ultimi
squisitamente aggraziati,
poi durante
e
il
Cesare
del
dal
e
negli
dice
di
e
fisica nelle
di
tornò
quale
robusta
italico
regno
dove
l'
del-
partecipe
1775,
repubblicani
nel
corte
ministro
esteri, il conte
nel
nato
entusiasmi
di
41
ESILIO
il Mamiani
affari
degli
Bianchetti
e
oltre
presieduto, cioè,
interno, quello
IN
la
armi
quale
imperiale, morendo
portafoglio della giusti-
42
zia
vecchio
e
italico, non
ebbe
Silvani
diritto
la
sulla
fine
del
e
'47;
lettere
il 1860
e
di
del
Per
nato
Provincie
di
uffici dei
unite
furono
Gregorio
XVI
il conte
Tiberio
Perugia
nella
Borgia
Consulta
Filippo
Canuti
ferrarese
l'avvocato
Petrucci
1777, reduce
pesarese,
dall'esilio
della
Consulta;
il conte
più operosi
ed
ardimentosi
dato
1877, lo-
dini,
Al-
Governo
dei
novero
Soffondi
Pietro
bolognese;
di
rappresentante
prefetto di Fermo;
bolognese, prefetto di Ascoli;
Delfini
nella
nel
la
Pesaro
insigne {nato
nel
e
del
nel
'63), rappresentant
nella
Urbino
Popoli bolognese,
promotori
propria
il marchese
Consulta;
1846, morto
di
l'anconitano
e
ciascuno
naturalista
provincia
Carlo
nel
all'Assemblea
Antonio
e
Bologna
Antonio
su
nel
perugino,
nel
letterarie,
e
principali
Orlandi, che rappresentarono
nell'Assemblea
in Francia
nel
I.
e
1791,
legislature
Napoleone
legislativa
nel
in
regno
il conte
stri,
mini-
romana
tre
compresi
mori
dei
esule
storiche
opere
ma
di preparare
vi
consiglio
del
senatore
forlivese, deputato di Porli
Pietro
al
cattedra,
municipale
parecchie
tenuti
avere
l'avvocato
in Francia
panale
e
giurisprudenza,
segretario di Stato
proscrittida
città
civile
'49, deputato per
morto
di
1824
l'incarico
bolognese,
pur
di
alla
con
l'aggiunto
regno
sino al 1846, allorché
quali è importantissimo il libro
il
Pietro
vissuto
'47,poi deputato all'Assemblea
l'assedio
le
e
Koma
a
codici
Zanolini
autore
delle
recatosi
dal
sino
restituito
e
dell'amministrazione
durante
dopo
IX
dei
al
'48, capo
tra
Pio
del
tonio
funzioni), An-
le
assumerne
cospirando
e
riforma
di
sino
di
avvocato
senatore
e
patria università,
da
Antonio
studioso
magistrato
scrivendo
perché
poco,
Leopoldo Armaroli,
tempo
nella
richiamato
per
ESILIO
bolognese, professore
civile
insegnando,
fu
titolare
(che il ministro
maceratese,
IN
MAMIANI
TERENZIO
che
fu
movimento
dei
e
44
Spagna
duro
MAMIANI
al
grado
salito
era
lo fé'
generale,
esilio
in
Non
fu
soldato
né
generale Qian
il
in Forte
1776
vizio
ficiale
italico
regno
ridursi
nella
a
vita
a
stessa
avea
in
che
patria
di
figura
che
di
che
lo
avea
fu
il
generale
soldato
nel
breve
1767, fu capitano di
della
prima
durante
^
combatté
nell'Italia
e
durante
alla
dei
Eaab
principali
il
campo
terribili
specialmente
visse
nelle
dei
Bonapai-te
via
dell'
sino
la
sua
povertà
miseria,
ma
sino
questi
tre
e
al
'31;
a
a
e
Tivoli
nel
esercito
Marengo
poi
e
nell'esercito italico
dagnò
gua-
colonnello, facendo
alla
prodigi
costretto
Parigi, dove
morte,
mandata
co-
seguente
;
dopo
amministratore
sostenne
alla
a
Wagram
a
vieri,
Oli-
napoleoniche
Regina
Marche,
esilio,riparò
"5on
a
dragoni
bile
no-
aveva
l' anno
tornò
allora
di
suc-
rifugiatosi in Francia
campagne
grado
nàto
francesi
entrò
al
Alessandro
nell'effimero
'99, ne
insegne
meridionale;
le
sul
testa
le
sotto
volontari:
romana;
del
potuto
proscritto.Altra
cavalleria
repubblica
la reazione
avrebbe
periodo rivoluzionario
brigata di
una
il Ma-
applausi festosi
risonante
quel papa
del
anch'egli
abitata
rivedere
di
gradi
Parigi, forse
a
aveva
nell'agosto del '47, quando
"}essore
tutti i
via
e
miani, mori
la
sott'uf-
come
nell'esercito
Francia;
lungamente
ser^
preso
'31, dovette
nel
generale
nel
nato
era
avea
via
percorso
1844.
Sercognani
del
cispadane
un
questo
nel
ospedale
Bologna,
di
stenti
molti
Busi, che
milizie
stentata
casa
la via
quello di colonnello
fatto
:
insieme
infelice
presso
nelle
sino
la
un
Clemente
d'artiglieriae
intermedi
in
zione
rivolu-
colonnello;
dopo
meno
Urbano
vent'anni
a
dove
mori
valoroso
meno
di
gli apri
ma
Francia,
valorosissimo
ESILIO
IN
TflEENZIO
con
a
lottò
valore,
la restaurazione,
beni
dei
ribattere
la
.lungamente
dignitosa
accaduta
di
nel
fierezza
1847.
generosi soldati, altri di minor
la
canto
Ac-
grado
MAMIANI
TERENZIO
proscrittidall'Italia:
uscivano
nelli, che
da
elegante
in operoso
tratto
nazionale
partecipe
alla
di
uomo
molte
nella
finanza
il faentino
in
di
e
seguaci di Marte,
mini, poi esulò
al
Croce
in
dei
coi
di
Valdarno
trentotto
che
offeso
il governo
si
qualche
senza
polizia e
atto
(nacque
nel
1806
e
l'esilio:
dubbio
in
odio
del
mori
di
una
di
scosto,
na-
sino
'55
Santa
a
XVI
Il
si
nella
vero
no-
pie
com-
lista,
particolar moda
dovettero
l'amore
meritò
testa
colerosi.
i
certo
lor
che
nel
in
dimostrare
Achille
don
compiuti alla
cittadini, compresi
avessero
;
testi
co-
con
confratelli
Gregorio
pontificio,ma
loro
dai
assisteva
Foligno
subito
finalmente
che
sappia
indipendenza,
bolognese
ritornandone
gli atti di eroismo
d'altri
nomi
Paolo
giornata di Ei-
nella
proscrittida
pagna
cam-
capitano,
insieme
prete romagnolo,
mentre
di
di
anni
breve
di
Bruschi
registrato
Sile, morto
senza
per
un
grado
leonico,
napo-
'39; il maggior
capitano
dalla
1848, glorioso per
battaglia
un
Francia
perseguitato
tano
capi-
Inghilterra:
la
dopo
e
valorosamente
in
lico
ita-
il '15
in
Palata, il quale alla
di
si batté
compagnia
nel
mori
d'essere
parroco
Moli-
Carlo
quindici
a
col
in cui militò
Lugo,
finalmente, degno
Rebigiani,
fini esule
Kivarola,
tevole
no-
nell'esercito
che
e
chese
mar-
parte
il pesarese
condannato
dove
Ispagna,
Pescantini
una
il
e
Montallegri, già ufficiale
cardinale
del trentuno,
esule
avuta
pontificia,e
Sebastiano
dal
aveva
superiore, poi dopo
poi carbonaro,
carcere
1814;
avventure,
ufficiale
stato
era
napoleonica
del
Ancona;
Eagani,
'36 ; Cesare
cavalleria
d'un
guardia
della
militare
che
di
presa
nel
Parigi
nella
Zappi,
nella
nari,
in
poi
congiura
Daniele
trasformato
s'era
avvocato
ufficiale
brillante
già
bolognesi Ippolito Be-
intelligente colonnello
e
mori
e
i
45-
ESILIO
IN
della
Timoteo
nel
padre
tutti
patria
Vicini
pito
1883) fu col-
Giovanni,
dal
46
TERENZIO
quale
ESILIO
IN
differente (cosi informava
era
non
MAMIANI
di condotta
polizia bolognese)
faentino,
dei
stato
Ai pensare;
e
bollenti
più
la
tardi
più
dini
Luigi Balnei
repubblicani
della
Cisalpina, fu esiliato forse per timore
si risvegliassero in lui gli antichi
spiriti;il medico
tempi
sconi
r architetto
e
qualche parte
avuto
il
fuga
tecnico
che
Di
r agosto
del
Marsiglia
lieta
li
papa
ohe
di
acque
Loreto,
novella, da
condannati
aveva
il Mamiani
no
l'aneddoto
patrizio
r esilio
fra
era
potevano
insomma
capo
di
la
dei
quei
bisognosi
dal
esilio.
tutti
il lor dolce
paese
Mamiani),
fare
che
«
che
certo
dei
fatto
Ha
»;
di
il
pochi
il
Narrano
affermazione
uno
vitavecc
Ci-
console
lo stesso
disposti,e
condizioni
:
appena
; mentre
vero
timenti
sen-
giovine
cui
ricominciar
a
gli oppressori della
contro
presenti le misere
che
a
calma
trentotto
da
nel-
pervenire gli aiuti della famiglia, uno
meno
lotta
erano
il
tornato
questa
nel-
già intraveduta,
è
propositi patriottici,
e
ebbero
perpetuo
a
1853.
stati catturati
rispondesse tranquillamente:
benissimo, poiché sarei
o
essi
rarese
fer-
Eleonoro
austriaca
erano
sbarcando
e
libraio
adunque
nave
eh'
quelli
capitano
nel
mori
furono
sulla
fini direttore
del
del
ho
Sèvres, di
a
ravennate
vi
e
infelici
condotti
1831
del
Brasile
trentotto
a
poco
nel
e
alla
anconitano,
che
fratello
e
avevano
null'altro
ceramica
imolese,
Pomatelli
esulò
questi
Fantini
un
Francesco
di
Fu-
costrinse
negoziante
faentino
Montallegri
Soragni,
che
bolognese
officine
nelle
già ricordato, di
la
Luzi
chimico
Malaguti
Anastasio
movimento
di Domenico
Faustino
nelle
nel
ravennati
Loreta
pontificiodi Ravenna;
prolegato
potuto sapere
di
Clemente
che
«
a
me
toccato
a
tutti
in
cui
poi
patria
dovevano
tana
lonesser
lasciato
avevano
(scrisse cinquant' anni
il territorio
da
francese
gli esuli veri ed i sbandeggiati fossero
dopo
reva
pa-
i miei
TERENZIO
^concittadinia
e
piangere
^
».
quello
e
A
che
li
avevano
Giovanni
altre
per
Vicini, che
missione
del
si
Ministero
i
mantenesse
patti
vani, almeno
Delfini, il Pusconi,
sotto
della
Parecchi
si sparsero
miglior
i
alcuni
soli
e
tentativi
pochi,
lor
dimora
il
come
poterono,
alle
subito
cordando
ac-
loro.
case
Marsiglia, altri
in
Francia,
pochissimi
carono
cer-
rica:
Inghilterra, in Ispagna, in Ame-
in
sorte
furono
ma
;
altre, città della
per
affinché
il papa
Baldini, il Pescantini,
la
fermarono
Tintro-
capitolazione d'Ancona,
generale
il
gli altri,
tra
ottenere
per
dalla
compagni
loro
presso
condizioni, ritornar
certe
dei
di
e
condotti
preceduti;
adoperava
allora,
per
vie
francese
r amnistia
colà
parecchi
trovarono
libertà
ogni
di rammaricarsi
gli esuli
Marsiglia
austriaca
nave
allora
anco
pur
47
ESILIO
interdicevasi
cui
diritto
ogni
IN
MAMIANI
più si affrettarono
Parigi,
a
l'emigraz
del-
allora
centro
politica italiana.
Ili
Terenzio
di
settembre
alloggio
per
Parigi
logia,
15
or
ottobre
altro, più che
delle
e
e
gli
alcnn'
16
fu
del
1830.
e
nella
casa
umile,
anni^
1881,
in
e
considerazioni
della
grande
lo scritto
nella
deir
di
del
Stato,
dopo
miani,
Ma-
Anto-
Nuova
dove
emigrazione
sulla
città
via
ospitale, sino
aprile 1882;
generale
gli uomini
con
1
di
via
della
ma
eh' ei die
e
appresso
mezzanino
un
modesto
un
poco
volta, più innanzi,
sé, egli parla
artistica
donde
un'altra
in
in
metà
la
verso
stanza
prese
dimora
dicembre
francesi, aggiungendo
letteraria
in
altra
relazioni
sue
Parigi
a
Verneuitle,
fa cinguanV
e
di
e
si trasferi
che
qui
1831,
passò
finché
Cito
giunse
via
tempo
Clichy,
^
del
nella
poco
Beaune,
di
Mamiani
per
liana
ita-
terati
i filosofi,i let-
cultura
la
fica,
scienti-
rivoluzione
48
al
dell* esìlio.
tenniiìe
ragguardevoli
avanzi
delle
ad
accostò
Si
del
coi
allora
insigni
che
società
varia
secolo
mezzo
ricordi
ritrasse
poi
impressioni, e
di
e
vivissime
erano
italiana, che
causa
stranieri
la
per
nella
del
veniva
nobiltà
Mamiani,
fatto
nel
: "
assai, sebbene
d*anni;
figliuoli
».
animi,
e
fatica
e
conferire
il Mamiani
che
V
per
aperte
le
inasprite,far
e
tui-pitudiniche
della
del
polizia,massime
1831
non
si
Baccolse
poi
costituivano
era
a
ma
codeste
per
sue
una
far
nostri
gli
conoscere
fosse
stato
dei
paesi
tirannidi
vano
ave-
l'Europa
delle
secolari
dei
governanti
forte
fatti
e
voce
di
documenti,
importante
cominciò
e
prima
dove
pontificio,
alcuna
ricerche
nostro
tanissime
in età lon-
non
inorridire
fine
questo
gli servirono
politica;
levata
ogni
condizioni
Stato
dozzine
figliuolide'
l'opera
nello
occupavo
zione
che la reden-
bisognava
che
piaghe
tica
poli-
patria trascinava
innanzi, le miserrime
italiani, svelare
ne
parecchie
dei
bene
senti
me
la
era
fruttificare
passione della
la
io
credetti
dovere
al
agli
innanzi
stimassi
io
che
la
per
preoccupazione priuci-
la
agli stranieri, più particolarmente che
fatto
di
Naturalmente
proscritti.
dei
indugiato
tempo
un
simpatie
grandeggiando
d' allora
avrebbe
Pur
un
Parlamento
dal
degli altri esuli,
come
stento, patimento
e
le
onoranda
io insin
fu
e
dopo
freschezza
quale,
(scrissepiù tardi)
d'Italia
francese:
capitale
caldissime
e
l'occupazione, anzi
pale
gli artisti più
e
stupenda
con
politici
uomini
il Mamiani
che
mezzo
salotti ai teatri, dai caffè alle trattorie,
dai
Accademia,
nella
vivessero
vano
veni-
loro
per
e
«
gli
erano
quali
ai
autorevoli
più
multiforme,
e
ciò
»,
esuli;
alle persone
«
ventuno,
i nuovi
d' amicizia
subito
italiana
colonia
proscrizioni
ESILIO
IN
gli scienziati, i poeti, i ^osofi
con
air
della
aggregarsi
si strinse
e
MAMIANI
TERENZIO
testa.
proche
pubblicazione
appena
ar-
rivato
al concittadino
ottobre
"
dolgo
Mi
voi
con
al
saluti
voi,
da
che
speranza
a
utile
vostro
dove
Eomagna,
l'agitazioneper
ordini
negli
in tutto
noto,
al Mamiani
per
sulla
politicadel
Ministero
radunati;
dicembre
1
Stato
La
in
'31
lettera,
Roma,
destinatario,
1888,
pagg.
dai
Casini
profittoi
Mi
fatti
vivissima
fu
indirizzo, conservasi
fosse
commessigli
mandata
per
documenti
e
Ministero
perché sequestrata
da
informazioni
e
già
D.
nel
amico
un
la cugina
e
me
in-
francese
Archivio
R.
polizia
dalla
Gaspabi,
ad
da
volevate
che
scriveste
pubblicata
facevano
cesenate, rispondeva il
senza
che
quelli
con
casione
egli colse l'oc-
Périer, ed
politicadel
fu
e
coi
anche
Eomagna
sulla
certo
62-63:
saluti
«
carteggio
teneva
consigli
averne
a
^
:
nulla
posso
qualche miglioramento
amico, forse
un
a
lume
qualche
al
e
la
spose,
rigiudiziari: il papa
di Porli!
le stragi di Cesena
e
con
mettere
cosa
e
capo
per
di
Scusate
pur
1831
quella agitazione, dalla
Durante
3
se
dendo
se-
case
come
anziani.
Tanno
almeno
ottenere
dasse
an-
piglio
patria,ma
loro, specialmente
case
come
le
utile alla
amministrativi
com'è
noia,
minutamente,
solo coi fuorusciti
alle
rimasti
liberali
imparare
comunale:
tassa
comandandomi,
riuscire
per
Godo
cuore.
eccettuò
degli
eravate
Né
».
certa
ricordiate
ne
ve
del
Albani, il quale,
governo,
una
rivaletevi
e
il Mamiani
di
da
quando
avvenuta
briga
buon
stri
vo-
dalla
molta
a
de'
commesso
Vorrei
bene.
cardinale
del
prefetto del
possidenza
vi torni
non
la faccenda
sua
sentirvi
del
che
caso
Tobblio
dimenticanza
dalla
assaissimo
intanto
che
a
incaricato
lo abbiate
non
spero
proceda
non
penna
28
Marsiglia:
spondend
ragionevolmente, perché ri-
molto
me;
del
lettera
una
Petrucci, rimasto
Pepoli
per
da
ritraggo
Parigi, come
a
49
ESILIO
IN
MAMIANI
TERENZIO
giunse
non
di
vita
di
T,
M.,
duco
de-
cesenate
la sorella
cioè
per
^
50
TERENZIO
torno
alle nostre
moto
le mie
rilevato
ad
bubna
Non
parliamo più
farci
vogliamo
ridere:
che
presso
del
intervento,
subito
ognuno
è inutile l'insistervi sopra.
domina
reale
il
prolungata
la
tempo
i
più
che
vuole.
è
in
può
con
motivato,
imbrogliare
certo
è almeno
che
in
seguito
Protocollo.
tal
lunga
a
domandava
di
presente
della
non
conferenza
e
io
Eomagna,
fatto
giungere
Nota,
ove
delle
si
anche
se
qualche attiva
l'Austria, Eoma
quello
che
Laura
Ohini
della
di
potrà
ne
danno.
Bisogna
Massa
Cesena,
autore
la
di
e
e
per
per
carte:
se
intanto
Virginia
il conte
di
francese
condizione
essi
che
(essi,
mente
facil-
schiettezza
di entrare
in
loro. Tutto
Francia
risultare
non
questi diplomatici
corrispondenza
e
assai
forma
genuina
semplicitàe
con
la
istante, ed ho subito
un
di
cercato
comunicazione
nel
vogliono. Immaginerete
mani
con
che
le
alcuna
quello
in
e
perduto
alle
narra
Ho
cose.
ho
non
scuno
cia-
Ministero
il
sulla
istrutto
essere
oggi
muoverà
si
ad
pace
per
tutte
nuovo
passo
s'intende, i Eomagnoli)
che
di
più
intervento
secondo
sappiate che
Intanto
che
presumersi
da
un
poco
non
una
Principi s'affaticano
i
cui
se
interesse
Un
il fatto sta
:
dunque
voglia TAustria,
pace,
povero
interpretazioni, siccome
strane
si
Non
appunto
nostro
Gabinetti, ed è quello di
ora
aver
questo principio
che
giorno
politico ha
sa,
credo
pel
non
dagliare
scan-
impossibile,
speranza
dal
cosi
lo
quantunque
e
cosa
posto in
ho
particolare, tuttavia
un
qualche
paese.
sia
ESILIO
servirvi
Per
relazioni
acque
specialmente
IN
provincie.
piccole
certe
munì
MA
è
intomo
mescolare
Mamiani
Odoardo,
tragedie ingiustamente
lo stato
mediata
im-
qualche
ciò fa
credere,
fra
mantenuta
ora
ai nostri
tornerà
non
una
la
tutto
dimenticate.
a
stro
no-
prudenza
moglie
cioè
affari,
a
al-
Giovanni
il Fabbri
llate,
cese-
52
È
TERENZIO
noto
come
nella
il ministro
che
cui
in
il vecchio
contro
la penna
Ma
pari
Il Mamiani
che
r
affermato
r unico
in
ricordava
condusse
che
il ministro
dell'interno
tutti i suoi
colleghi
verbale
al
nome
Journal
che
della
seduta,
del
soir
l'ignoto
mostra
esso
due
il
basse
diatribe
nazionale,
causa
onorevoli;
le
quali
Vedasi
tenne
seconda, che
in
furono
non
qualunque
1
che
non
furono
dubbio
fine
la
nota
1831;^
il
suo
nel
voluto
ho
ragioni: prima,
due
dissidi
nei
dal
tanto
polemica
impugnate
la
e
a
il processo
pubblicate
pubblicazione
sopra
B.
di
che
contrario
apposto
apportarono
mai
sione
discuse
aveva
Mamiani,
la
gli rispose
firmato
per
modi
stato
essere
avviso
l'emigrazione italiana, lungi
alle
generale
al
aveva
dicembre
aneddoto
come
se
verno
Go-
del
d'Ancona
di
sua
avesse
particolari della
lettere
15
della
lealmente
stato
però,
e
tificato
mor-
di
convenzione
era
Le
trattato.
du
ricordare
alla
rimase
e
subito
rammentando
i
trale.
cen-
i membri
scrisse
perfettamente
prese
V Italie
Benvenuti,
risoluzione
e
quale
conto
col cardinale
Terrore
de
tener
unanimi:
levarono
vigorosa apologia,
una
dissentire; e l'Armandi
a
si
l'opuscolo
senza
quella
stati
rettificando
che
Armandi,
che
erano
subito
di
unite
resistenza:
il
importants
lesse
al trattato
opposizione
efficace
accusatrici
voci
évènements
aux
condotta
provinole
una
die fuori
e
avuta
aveva
artigliere di Bautzen,
difendersi
a
delle
austriaco
alte
trentuno,
dotta,
con-
giustificata dall' impossibilità
il Governo
era
sospettata la
generale Armandi,
pienamente
d'esilio
terra
del
il
guerra,
ali* esercito
opporre
nella
della
ESILIO
assai
rivoluzione
appare
ora
IN
perché fosse
e
che
MAMIANI
verità
nestaron
fu-
che
mescolarsi
danno
alla
dignitosi
di codeste
da
delle
alcuno,
e
tere
letglie
to-
posteriori
TERENZIO
affermazioni
di
del
essersi
non
che
egli voluto
dalla
procedevano
ai
lettori
da
scritta
a
codeste
«ebbene
fu
non
gì' intendimenti
egli lo
aver
due
del
della
più
dell*
tardi
die,
uomo
riferire
Ma
con
che
citando
qualche
che
il
vero
è
ad
«
un
con
che
esempio
che, almeno
che
nel
non
staccarsene,
di
giovani
agli eserciti,
denari
la
mai
aggiungeva
; e
testa
im-
nostre
pugno
tener
quel po'di
e
sé di
a
e
«Ho
orme
»
idee
Italia
diversi
cagione
e
armi,
poi
le
congiunte
inesperti dovea
e
disciplina »,
pensato
che
le
Giovine
conobbe:
tanto
e
Mazzini,
sempre
scorgevasi
Savoia.
sentieri
incontrate
il torto
r
il generale
vive
accennò
della
convincermi
a
in
sarebbero
baldanzosi
né
le forze
e
Per-
casa
persuadere
a
nel
fondatore
allorché
erano
primevansi
"5he
tuna
inoppor-
in
1815
Mazzini,
esattissimo
del
csLTìeggìo bastò
fu
preparata
lettera, scriveva, in risposta alle mie;
sua
si
dal
vere
muo-
politicamente avversario, giudizio abbastanza
ma
-quali
doveva
(intimo amico
inutili. Il Mamiani
col
.Mamiani,
almeno
o
vrebbe
do-
che
nuove:
giudicandola
sin
dlta-
quale si riporta
Corsica
disperdere
relazioni
sue
la
più
poter fresen-
al Mamiani
si rivolse
in tentativi
nazione
equo;
Il Mazzini
si dovevano
gli esuli
i modi
Terenzio
aprile 1832,
lui conosciuto
non
di
a
Pesaro), scongiurandolo
a
fra
meditazioni
e
Mazzini
tato
trat-
un
importantissimo,
Napoli, guidata
insufficiente
che
a
lieto
sono
di
la redenzione
ch.e dalla
armata
Pepe.
Pepe, da
ticari
il 12
di
regno
Guglielmo
del
sospettate,
circa
pareri
indagini
a
Marsilia
pel
e
torto
a
alla firma
affrettare
Giuseppe
spedizione
una
da
di
de'
documento
un
materia
lettera
una
diversità
proposito
questo
a
dare
è
alcuno
piegare
efficaci per
praticamente
tare
da
Mamiani,
53
ESILIO
IN
viltà.
gli pareva
una
e
più gravi cagioni di discordia
Altre
lia. E
MAMIANI
e
con
qual
spedizione
tempo
delle
di
sue
54
TERENZIO
relazioni
a
la
generale
lasciò
d'
alla
d'Italia,
albertine
del
'33. Ad
uomini
cose
e
erano
dimenticare
la
Savoia,
di
ogni
modo
le
tra
che
di
un
di
Napoli.
io
l'Italia
e
da
Voi
come
parla
preordinato
giova
chiaro.
che
travederlo
generale,
in
ma
questo? Non
del
fatto, e
dal
disfatta
poi, il
se
addietro
mal
stato
voi
v'illudete:
che
di
dieci
Stato
attribuito
a
politiche,,
basti,
non
è
per
un
come
il tedesco,
e
il
generale
e
non
abbastanza
esatti. Levare
si
poli
Naleverà
aspetterà l'esito
riescisse
propizio,,
anni, perché gli animi
Italia
cose
quest'accordo
il Piemonte
depongono
in
le fasi
il Piemonte
sventuratamente
Credo
alle
di malcontento
positivi ed
sul-
mie
ostino
l'accordo
e
effetti
negli
fatti trascorsi
respignere
che
giorni. Vi
liberazione.
non
sollevarci:
dati
successo
d'uno
fatto
nello
credete
per
eccoci
possa
sopra
arme:
v'è
Non
dai
zione
determina-
le idee
tutte
isolato
a
il Mazzini)
punto del Eegno
un
la
abbastanza
basti
non
due
giovino, anzi
fatto
un
da
quest'ora
tentarne
forse
dimenticò
la
sopra
vero
tentativo
al
fiducia
sua
provate oggimai
italiano
1821
di
imparato
conoscere
a
parziali non
abbiamo
paese
operarsi
modi
Abbiamo
nostre.
la
del
vedo
già
sapea
conoscete
sui
i moti
tempo:
divido
non
tentativo
in
pressioni
re-
voglia
chi
(gli scriveva
Ebbi
«
ch'io
Generale,
confesso
che
lettera
vostra
del
carte.
sue
le
conoscenza
generale Pepe, la quale il Mamiani
aver
dob*
non
mezzo
relativa
si
nel '34
se
state
lettera
iso-
i tentativi
'32, e
piena
con
deva
inten-
ma
movimento
un
vani
di
si
pensava
genovese
nel
spedizione
v'
la
e
idee
sue
che
potrà
del
le
dimenticare
giudicare
non
r;agitatore
disciplinarla per
e
erano
trascinare
biamo
ESILIO
giudicava pericolosi e
e
queste
:
IN
intorpidita gioventù
prepararla
a
lati
Mamiani,
col
scuotere
MAMIANI
ogni
speranza,
disfatta
degli
noi, ci scredita, e rovina
riti
attere
la
altri:
la in-
MAMIANI
TERENZIO
fluenza
che
si rompono
per
fermo
dair
i
il
che
noi
interno:
di
fuorché
a
la
Generale
del
progetti
fatte;
del
mese
il
e
e
agli italiani soggiornanti
nei
internarsi
alle
qui,
che
di
meno
cosa:
di
bisogno
di
mezzi
alle
forti
somme
sarà
per
spedirli co'
di
loro
i
contro
dirò
è, a
mio
con
che
almeno
abiti
da
meno
di far
dal
nistero
Mi-
noi
di
Aggiucesi
fran-
napoletana
e
son
altre
colpi;
dopo
lo
passano.
vasta
Più
la influenza
sogno
bi-
sbarco,
senza
e
tali uomini
che
hanno
hanno
montanari
che
mente
difficil-
riescire
House;
una
paesi pe'quali
credere,
di
questo
anche
molti
a
mese
franchezza
di
quello
d'armi
bisogno
sussistenza, i Còrsi
insorgere
vi
un
in Corsica
spedizione.Aggiugnete
reggono
fosse
vesti, non
danaro
non
giorno 28
italiane.
cose
potrebbe
han
i Còrsi
ranno
sa-
posti dalle autorità
la
vi
spese
il
allontanare
gli.ostacoli
caccia, le quali
dacché,
far
intercetterebbero
la
da
di
e
da
fatto
doppiezza proposta
essenziali
quando
combinate
a
di
le
i
oggi
nuova
sparse
valessero, le squadre piemontese
non
che
Camere,
siamo
dove
gnete
iniqua
legge
modo
deposito statuiti,
nuove
probabilmente
progetto. Il secondo
la
di
luoghi
tutti,
a
In
del
partecipato
effetto,forse, delle
primo
passare
quando
e
attuale,
in
intese
porranno
l'ordine
forse
scorso
rientrare
è
lo
ostacolo:
porranno
moti,
ignota
spedizione.
fondere
dif-
D'altra
combinata
autorità
Le
venir
che
i
noti, ed io n' ebbi
son
diverse.
cinque parti
altro
il Ministero
e
la
traspiri,fatta
nuova
da
cosa.
noni sarà
se
individui,
tre
o
ha
far
tengo
:
avviarsi
Còrsi, sotto
impossibile,sempre,
che
devono
quali
uomini
liberazione
possiamo
riescirà
due
di
Còrsi,
300
con
lavori, essenzialissima
spedizione
una
della
non
su'
è
non
milioni
22
a
segnale
esuli
i
centralizzare
parte,
ceppi
principi
i
parte
D'altra
centrale.
55
ESILIO
IN
da
farsi
mente
specialdel
nerale
Ge-
nel napoletano di
56
TERENZIO
quel ch'egli
gioverà
lui, come
in
carsi.
a
Le
la fiamma
foyer sia
in
da
modo
essere
il rischio
sé
siete
suir
animo
Non
:
in
ardente
ed
del
è lontano
egli può
o
mai, checché
di
indegno
ai
impreca
stimo
di
le
pure,
persona
del
ma
bensì
so
mi
mondo,
sono
di
o
di
lode
al Giornale:
non
vel
voi;
certo
vi
sono
desidero
non
di
Vi
intomo
d'uomini;
amo
e
dalle
non
mai
sono
e
e
caldo.
tare
disconten-
non
immune
fondete
con-
applaude
buono
che, stando
schiettezza.
poca
lodo, perché
ma
studi
sogno.
bi-
sembro
certo:
core
potrà incolparmi
ai fatti,nessuno
d'invidia,
da
benché
che
esser
il
mi
non
vi
fatto
suo
remo
concorre-
Inesorabile
in
con
pure
non
turba
conviene
mi
qualità,e specialmente
:
se
;
a
zienza.
pa-
al
avesse
ne
è
intollerante
sono
io
comuni
tutti noi
sincero
e
a
egli potrà
cui
che
dicano,
ché,
per-
[anche
chiamato
giudicio pensato.
senza
questo,
indurlo
e
essere
franco
vi
biasimare,
né
Porse
in
po' di stima, colla
un
principi,non
prima
Generale,
sicuro
Questo io vi dico
e
tutto
assicurarglielo, quand'egli
ad
Tafifare,come
se
lettera, oprare
per
gloria
esser
in
falso, possiate, o
non
il tempo,
e
il
quando
piccolo ritardo,
un
scrivo
pare
tempo,
probabilità
maggiori
posto
vi
maturandolo,
se,
dere
accen-
procede
Piemonte
per
Vi
male?
va
ad
solo
ma
che
altro
punti,
retrocedere,
di
accie-
presto questo foyer potrà
perché,
noi
e
presumersi,
voce,
che
Il
ad
mai
luoghi,
in
sagrificati
conviene
vari
sua
fede
io ho
sono
non
in
attività.
credere
acceso:
è da
diversi
piena
farci
correremmo
voi
in
si
gioveranno
non
nemiche
le forze
ed
che
ma
la
Comunque,
momento;
italiane;
spedizioni
ESILIO
credono.
uomini
gli
vicende
distrarre
al
certo
tutti
IN
altri
ed
stesso
influenza
neir ultime
MAMIANI
a
di
accuse
relazioni,
malignità,
grato
della
grato dell'opuscolo inviatomi:
paia
vivamente
ch'io
che
lo
faccia
voi scriviate
mosso
qual-
MAMIANI
TERENZIO
che
pel
cosa
i vostri
adunque,
se
tempo:
avete
sincera
eh' è
e
utili
voi
se
che
la
reggete
non
lode
la vostra
di
anzi
frutto
dirvi
un
degni. Scrivete,
e
tutti
che
segno
per
57
ESILIO
questo .è
:
scritti siccome
io lo terrò
impresa,
è
Giornale
nostro
riconosco
IN
di
che
cortesia
non
scienza
co-
».
IV
Non
le lodi del Mazzini
ostante
miani
s' indusse
non
moderando,
e
Nello
stesso
e
Margherita
lodati
letterari
die
1832
alle
Castellani
allora
raccolse
in
fuori
dilette
«
cugine
filosofiche.
Parigi
della
queir
in
anno
di metri
cristiano
poi
e
altre
Poiché
Mamiani,
rettificherò
del
Mounier
in
16o
nuova
(1857);
m'è
Baudry
vi
fu
XXXI-416,
di pag.
edizione
con
del
(1843)
di
intitolato
ammende
delV
:
Poesie
autore
composizioni, Italia,MDCCCXLIX):
miracolosamente
tutte
Mounier
per
di
scampato
alla
del
poeta
mano
T edizione
del
ne
'57; ma
servito
vi
mancano
^
poesie
alla
del
1849
aggiunta
del
zione
ediLe
(un volume
Mamiani,
di
parecchie
l'esemplare,
prezioso
poi alla
Fra
del
fiorentina
sottocchio
dispersione,
e
delle
di Terenzio
e
ho
la
ad
col motto:
ripetuto:
la imolese
mezzo
mente
prima-
lihertas,
stampe
segui
non
riate
sva-
gnata,
contrasse-
e
sua,
universalmente
da
e
intitolata
1836
Mv^ae,
sulle
cercata
raccolse
giambi,
vos
caduto
errore
un
ma
quali
dei
poeta
nomina,
il discorso
parigina
concetto
componendo
gl'intentidell'arte
mundi
dulcissima
'
il
mostrare
per
le
sacri,
classica:
venne
parigina
Barbier,
Augusto
poesie
d'argomenti,
nell'edizione
forma
la
e
Massa
quattro Inni
e
il sentimento
metto
volu-
un
dopo come
espressione di un
filosofico della religione civile e per V armonia
fra
la
qualche
per
Laura
"
contenente
e
si spegnesse,
meditazioni
nelle
e
Italia,
Giovine
che
politica,si
la
anno
dedicato
nella
però lasciando
per
negli studi
anno
collaborare
a
non
passione
sua
ali* opuscolo, il Ma-
per
le
stamperia
le pp.
65-80.
rezioni
cor-
Le
58
MAMIANI
TERENZIO
i molti
che
miani
fu
fecero
Carlo
che
Botta, il quale,
è il Camillo
noioso,
;
avvertimenti
'33, il
ottobre
in un'
villa
amena
un
che
segno
far
delle
proverbio, il
sotto
questa
1815,
ed
Mia
intenzione
a
lettera
per
è
quella
errori
di
volume,
mio
alcune
!
:
sponeva
nel
mortaio,
fatto
fiasco
saranno
utili
con
a
al
tutto
occupato
».
e
Ella
e
per
a
Perciò
alla
in
poema
è
troverà
.in capo
vede
che
rammarico
con
il
dere
ren-
per
una
particolari
per
mente
vera-
zione
dell'edi-
fronte
dirlo
Cotesti
quale
indicate
turbolento
meno
qualche bibliofilo,ma
Mamiani,
poco
tanto
legge
onde
più temperato
ho
Botta
1815
si
rianti
quelle va-
correzioni
mio
del
procurato in
me
L'avvertimento, che
del
l'acqua
altre
Questo
pugno.
che
il secolo
moderna,
con
è lo stesso
parigina
di
la torinese.
errata-corrige da
tendo
in-
parigina
priva
adomano
della
Venezia
edizione
e
copia
una
corretta
oggi da
anch'essa,
che
un
infortunato
al
sulla
riceverlo
offrirle
più
il
mando
le
di
presentarle quest'ultima,
Parigi,
di
matita
ricevuta
eseguita
annotazioni
a
di
a
dice
come
pregandola
era
colli
darle
per
bigello,
mio
veneziana, ch'io credeva
annesso
istampa
col
punto
ap-
sentii. Pure
ne
scambiare,
Camillo^
presi partito
troverà
scarlatto
senza
non
di
quei
fare
come
so
dissi,
fa
or
tutti
:
piacere che
il mio
ma
che
rischio
suo
dell' edizione
:
il
Torino,
nuziosi
mi-
e
le
già
come
versi
lodi. Non
sue
a
benignamente.
torinese
bellissimi
pareggi
vaglio, ed
Lessi,
«
sua
del 10
lettera
per
sui colli di
posta
i suoi
anno,
risuonarono
un
regalo :
suo
quanti
con
accompagnava,
poema
altra
ogni
sopra
Si senta
canavesano.
della
quel noioso
di
caro
ma
del Ma-
poesie
alle
testimonianza
a
fargli dono
volle
allo storico
opera
accoglienza
lieta
approvazione,
sua
ESIUO
IN
suo
ho
stato
pe-
frase
che
il
fiasco,
potevano importar
quale appunto in quel tempo, era
prepararsi per il ^orso di filosofia che
il
60
TERENZIO
lio. Non
si
creda
quello ch'egli
che
Mamiani
del
antica
al
alla
coniare
patria
che
egli
la
di
maturando
ed
fra
die
cui
d'ogni
occasione,
parte
quali
a
ricordar
non
scrittagli dal
Sismondi
gli
patria
loro
con
Si
veda
in
fine
la
nota
anni
il
che
C.
venne
zione
concilia-
di
polemiche
venuti
della
i
tra
stupenda
una
commozione,
senza
effusione
nazioni
me-
cipio
prin-
egli
di
in tristissimi
le
signor
mon-
seguire
Mamiani,
le
conforto
nanzi,
in-
di
proscritto;
nostro
dignità
dell'ingegno.^
^
fatto
provincia
cui
narrare
grande
tutte
la
dine
gratitu-
sua
sistema
rileggere
con
presso
in
suo
il
italiani
esuli
onorando
della
posso
gio
omag-
come
l'elogio
nella
il
dicato
de-
e
gli incoraggiamenti
consolare
lettera, ch'io
per
il
riuscirgli efficace
dovette
1834
avevano
onore
detto
Aristotele,
e
nel
filosofico del
esplicando
Platone
filosofia
della
opere
stri
mae-
della
allorché, cinque
di
serie
lunga
tatore
spet-
«
d'altri
ogni opportunità
libro
primo
fatto
Pesaro,
pontificio
di
fuor
del
una
suo
pubblicamente
aveva
Sarebbe
fortuna
di
cioè
fu
Parigi
segno
in
Olivieri, Delegato
taurense.
e
d'oro
medaglia
una
in
ripetere
all' Ateneo
rinnovamento
municipale
concittadini,
ai
può
uditore
e
della
proposito,
professate
pubblicato
Magistrato
dell'esule
civiltà
Del
italiana,
si
altro
ad
ronco-
principi
V esilio l'ebbe
lezioni
delle
Frutto
libro
di
i
certamente
appena
ordine
d'altro
».
non
conversazioni
pesarese
scrisse
stesso
ricreò
la
se
quale
ESIUO
dalle
proscritto
filosofia, della
sua
che
però
il
derivasse
niane
IN
MAMIANI
cevano
fa-
tempi
civili
vita
patia
sim-
e
il
con
nome
tezza
l'al-
MAMIANI
TERENZIO
Non
è mio
Inogo
della
vita
del
di
dame
che
il
ciò, di rifar
quale anzitutto
obliato.
francesco
essendo
e
agitazioni turbolente
si
Confortato
del
concittadini
fin da
si volse
minore
fratello
morali
e
al
del
tempo
altra
del
Perticari
che
furono
via
Mamiani
dietro
del
e
agli esempi
Cassi.
redenzione
agraria, massime
rivivere
dei
le memorie
in Italia
vini,
sono
forse
delle
il
scienze
scientifici,
e
di
fisica, il
intendendo
cosi
economico
delle
essere
avviamento
di
scritti
razionale
cose
d'altri
luminosi
studt
suoi
sopra
l'enologia
Pe-
mentre
meno
mineralogia
suoi
regno
s'incamminava
e
doveva
politica: i
e
dalle
più
non
quel miglioramento
che
cese,
fran-
positive,a queste
applicazioni pratiche,
campagnuole
alla
Dei
di
specialmente
a
scienze
allettato
era
delle
primo
Merloni,
discipline letterarie
cercò
egli
delle
Terenzio
secoli;
naturalista
del
esempi
a
mento
rinnova-
quel
giovinetto Giuseppe Mamiani,
dalle
per
anch'
cultori
di
che, al calmarsi
trucci, del fisico Paoli, del matematico
suoi
Qian-
conte
tra noi alla invasione
seguite
;
seguitarono
in
1793, crebbe
dagli
Giuseppe
vecchi
cuore
degli studt
carteggio,
conservatori,
francese
e
solo
ma
brevemente
tenaci
quei
determinando
venne
d* Italia.
di
mente
nel
animi
nel
il fratello
e
rivoluzione
con
nato
degli
parigino,
primogenito
uno
la
sentire
e
pensare
ma
il
Era
dopo
lui
la storia
sia lecito rinfrescare
mi
Mamiani,
anche
che
fra
sarebbe
non
minutamente
principali spigolando
innanzi, passato
nome
perché
nell' esilio
Mamiani
i tratti
ho
del
da
61
ESILIO
intendimento, anche
il
questo
IN
la
tecnologia
necessità
e
migliori
polazion
po-
di far
l'esportazione
che
su
queste
62
materie
date
ci abbia
IN
MAMIANI
TERENZIO
quel
ESILIO
tempo;
dove
ma
tamente
compiu-
rispecchiasi T intelligente operosità
è
Giuseppe
nelle
d'
contribuì
quale
propugnò
fu
cui
promotore
ingegno
elementare
denari,
di
e
dell'
la
poderi sperimentali.
Né
lettere, come
dagli elogi che
parecchi
appare
concittadini
suoi
ingegno
poi
o
V esercizio
per
dalle
Del
Giulio
Mamiani
rigido, Giuseppe
empiti
gli
e
li affermò
anzi
di
dei
dopo
poco
il
primi
Terenzio
suo
si spense,
del
che
che
i beni
e
gli
minor
tello,
fra-
liberali,
1831
tando
accet-
nel
e
governo
dall' esilio
tematici,
ma-
cittadino
patriotticadi
Pio
'46
IX:
ciare
riabbrac-
di
stre,
trilu-
che
più
buoni, sul finire
dei
compianto
a
tal
modo
la
e
lui
in
cessione
a
il carico
di
Giuseppe,
d'
inviargli regolarmente
di
tra
ma
scudi
cento
questi
dalla
fratelli
cento
vendita
ogni
Non
scudi,
de' suoi
pubblicazioni periodiche
il
quale
gl'interessi
curare
romani.
mendo
te-
confiscati
essere
assunse
presto potè ricavare
collaborare
fece
due
giunto in Francia,
appena
proscritto potessero
ne
i
tra
si
somma
rendita,
affettuosa
Terenzio,
paterni,
dell' esule
gran
il
stima
la
tanta
Mamiani,
mesi
fra
reduce
tutto
sopra-
chiuso
suo
la consolazione
e
1847.
Era
per
all'iniziativa
l'
del-
dino
Comman-
sentimenti
di
di
insigni
tre
come
i suoi
Comitato
avuto
aver
di
franchezza, nel
con
sempre
parte del
far
plaudendo
mai
carità,
[del
rivoluzionari
ismentl
non
pure
ma
ardori
buone
opere
carattere
ebbe
non
le
con
di
Uomo
Fagnani.
di
Federico
Monte,
dei
mezzo
per
egli compose
di liberale
biografie
dottissime
'Guidubaldo
e
illustratisi
quale
gnamento
dell'inse-
il vanto
senza
alla
nella
e
pratica
agricoltura
fu
ria
agra-
ornamento,
e
ardore
singolare
con
conte
dell' Accademia
Esercitazioni
di
^pesarese,
del
quattro
era
e
ciò
scritti
o
una
e
che
dal
enciclope-
MAMIANI
TERENZIO
diche
(non
so
sia
se
Eotteck),
dal
e
Parigi,
a
Terenzio
miseri
che
dava
potè,
del
chiedere
qualche
esser
documenti
degli studi,
dell'esule.
Dopo
gli
non
stampa
del
fu còlto
da
consenti
(cosi il
perciò
iscrivo
non
in
oculista
mio
minuto
per
Sono
Oliveriana
ne
dal
le
di
raccontati
brevi
conte
per
Camerino,
non
è
Mamiani.
senza
tratti
T,
lo più
1817
di
mezzo
Savini,
errori, anche
e
in
delle
1885,
di
gravi,
non
sue
pag.
io
»
alla
quale
lettere
20);
metteva
com-
ma
saputi evitare
tra
libreria
intera
una
peribile
quasi irre-
opuscolo
i suoi
il
spiegato
e
:
carissimo
suo
il
giorai
peg-
risolvere
passarono
un
meglio
o
anni
due
settimane;
fece
cura
teggiare
car-
male
cambiamento,
il
nove
da
passato
Vanzolini,
altre
di
Il mio
«
due
o
di
1847,
Ginliano
\Mamiani
a
al
malore
dura
ringraziare il
trentanove,
carte
cari:
che
consistesse
di
e
{Il
che
come
speranze
tempo
mese
metodo
mutare
fratello
con
pubblicò
a
in
al
^
notabile,
modo
poi
degli
una
il
luce,
delle
molto
Il
sovente.
in tutte
fiero
un
suoi
in
chie
parec-
della
'37) che
marzo
sensibilmente
cangia
non
21
a
Binnovamento
per
coi
^
alcune
alla
sentimenti,
dei
frequentemente
d'occhi
far
francese
mentre
date
intero
vertà;
po-
zionata
spropor-
affari;pure
curioso,
o
per
filosofia il Mamiani
vero
al fratello
sue
quei
della
il Governo
domestici
utile
la
di
pungolo
dir
d'un
tica,
democra-
italiani
a
che
lettere
ai loro
di
occhi, che
lode
dusse
con-
e
fatto, rifiutare,o meglio
Delle
accenno
meriterebbero
il
il sussidio
agli emigrati.
eh' ei
modesta
gli esuli
Wel-
dal
diceva, alla
come
n'ebbe
e
pensi
com-
piccolo alloggio
un
tra
n'ebbe
e
diretto
vita
duramente
sentirono
si riferiscono
è
di
fu
all'entità
di
la
con
franchi,
non
si che
meno
e
contento
due
da
pranzetto
lavorò,
lo Staats-lexieon
pecuniari, per
cker
che
noto
63
ESILIO
IN
primi
52
anni
al
seppe,
fratello Giu-
la
pubblicazione
dai
biografi del
64
TERENZIO
tutti
guarirlo
pensato
quelle
trasferirsi
a
"
:
posto idoneo
d'
Dopo
perché
dopo
come,
dei
:
né
Si
rallegrava
E
casa.
per
intanto
«
Della
quale incomodo
merita
se
indietro
ottobre) imparo
sono
della
applicare
posso
di
coltura,
agri-
la
delle
buone
Virginia
è stato
la
dall'aria
per
alla
ancora
nuove
piuta
com-
lettera
che
i suoi
si, che
compenso
gli
che
guarigione
di
rigione
gua-
ore,
perfetta ».
(cosi nella
e
siglio
con-
rinato,
essere
guarigione
il suo?
sarebbe
di
di
già
poche mezz'
sembra
sicura
è
non
alcune
non
mi
prima
e
trattati
andato
luce
belli,sani, graziosi? vorrei
questo bene
che
qual-
alfine di accostarsi
tolleranza
avendo
da
12
«
La
di
annunziava
era
e
riesca
cagionatogli
ov'
testi
co-
Svizzera,
economica,
lettera
Versailles,
veva
(scri-
i comuni
la
visitare
vanni
Gio-
di passeggiarvi
sinistra
a
buoni
stessa
rava
du-
notizie di
creduto
architettura
medici, sentisse
guardando
massime
certi
peggioramento
di
vivace
troppo
ma
il
e
sorta
zione,
consola-
grande
venuta
sua
di
nella
Ma
".
sono
veduto
tante
ho
per
la
costi
ginnastica,
educazione
esservi
eccellente,
qui
e
ora
amico
e
mìa
diritta
a
che
bene, portando
di
in
concittadino
Ho
€
tante
V altro
ier
in modo
fatto
cattedra
malattia
la
suo
con
qualche
per
È partito
io ho
riscosso
salutando
dentro
amici.
visitarlo.
a
ho
ne
che
paesi
il
*38) il Marzetti
il 4 agosto
scritti
pro-
non
ora
anno
verseggiatore
Parigi
a
altri
rincresce, perché
altr'
lo trovò
Marzetti, buon
si recò
una
per
mi
un
malato
e
ancora,
saro
Pe-
d'aver
nuova,
dov'erano
chiesto
non
da
poter intraprendere alcuna
non
».
che
prescrizioniper
e
notizia
rispondono
ma
da
stato
d'aver
e
l'attendere
:
occupazione
che
altra
Corfù,
in
trentuno,
scuole
uno
consigli
poi soggiungeva,
;
ESILIO
IN
Iacopo Salvatori,
mandato
aveva
del
f
in
il dottore
gli amici,
gli
MAMIANI
vano
venidel
il male.
figliuoletti
la
Virginia
all'afSizione
TERENZIO
che
dee
ottime
della
di
di
ferinamente
grandi
nobili
e
che
adagi
d'
ogni
ella
piene
fece
scientifici
studi
le lettere di
da
lodatori
accenni
piacerà assai
modo
per
non
certo,
non
buon
r
anno
fatto
aveva
Ma
a
gioco
nell'intelletto
la
quale
né
offenda
Cosi
stesso
nella
la
opuscolo politico.Nostro
son
il
anni
ranti
dimo-
matori
Libri, estidel
turalista
na-
noi
di
assai
rimpatriare:
in
rientrare
d'impararlo:
alle mie
contradica
mia
esservi
dignità
né
il
rattere
ca-
dispostissimo a farlo
chiavi
in
quei
dell' 11
termini
pubblicò
parere
in
marzo
e
nell'animo
avuto
il Savonarola
lettera
il Mamiani
e
per
non
italiano, sono
delle sante
Mamiani
sembra,
sapere,
il permesso
ottenere
professavano Dante,
Cjlbvri
si fa
degli scritti
e
meglio; che ho sempre
desidero
».
le
più importano
d'altro
esempio
genere;
per
al
come
rispondesse Terenzio
cose
cosa
non
e
la riverenza
che
lui
quello che occorre
Chiesa
gradirò
e
è
se
convinzioni
di
amare
dagli eterni
e
affatto
so
grazia di Santa
che
pelli
pe' ca-
quale per molti
e
gli scienziati
il
pesarese.
il sentire
gli
Io
essa
Giuseppe
delle ricerche
a
fratello, che
€
fra
matematico
e
gli
ad
e
Parigi, l'Arago i^ecialmente
e
qualche
vi trascina
cuore
col
contradire
a
modo
di
Terenzio,
intermediario
in
miranda
l'am-
con
».
uomo
Degli
rallegro
cui
a
prima
senza
discordano
quali
continua
orazioni,
bene
tal
Le
punto di guarire,
sue
mi
pel
scolpiti nel
ha
danno
principi e
per
filosofie,le
le
tutte
mi
forza
vi
quale
cose;
Giovannino.
chiuderò
non
il bene
praticare
a
alle
Io
de' vostri
parecchi
a
di
in
studi, anzi
la
natura,
fatto
doverlo
de' vostri
rallegrarmi
madre
s'io sto
raccomando.
mi
nuovo
di
che
65
ESILIO
stare
signora
Ditele
consolazione.
IN
il male
cagionarle
nnove
credo
MAMIANI
e
e
modi
i loro
1839:
guaci
se-
nel-
Parigi il famoso
intorno
alle
cose
ita^
5
66
TERENZIO
liane, che,
segnò il
se
mazziniano
moderato,
si
piegasse
di riforme
il Mamiani
che
cotesti
anni
intorno
fratello
italiano
e
né
attenzione
quello
fiorente
allora
dei vostri
Eicordatemi
di
si fatto
Eoma
si lascia
e
ch'io
aiutare
della
ravigliosa
d'Italia.
fosse
».
e
Molto
sua
per
di vederlo
i nuovi
penna
e
studi
tanti
i
ogni
buon
si
cassa
una
de'
il
Dite
«
al Baldi
Album
apparecchiato
in
con
ogni
ad
ma-
cantone
il Mamiani
d'altra
popolo
ne
delle
parte
ritrarrà
prestare l'opera
che
in
risparmio (e
e
allo
pascolo
ma
dovervi
risparmi),
il rinnovamento
:
daranno
e
italiano
di
in
scritti;probabilmente
profittiche
cassa
maestro
giornali che
male
gravi
rallegrò
comuni.
gran
nélV
moltiplicano
si
poveri
instituita
si dicesse
assai
vetemi
Scri-
contemporanei
articolo
suo
un
«
tale,
na-
incoraggiatelo
lettera
un' altra
:
amici
e
i
esatto
città
sua
ingegni
al Cassi
tutti
dizioni
con-
lare
partico-
con
nella
cicaleggio degli scioli;
eh' io penso
sua
letto
agli
tali
in
; e
godo
Sono
ignorante
Terenzio
quegli degli
addietro
rapidità
nuoceranno
sono
»
ho
eh' io
e
di
e
giudizio
e
versione, poiché è si
nuova
arringo
dassini
studi
timento
sen-
profittevoli,ma
di belli
e
affettuosamente
alcuna
stile
di studi
il
praticabilinelle
facevasi
che
al
popolo
cittadini
nei
tutti
Seguiva
ciò
tra
il
educare
d' intendimenti
fini.
dei
e
del
private
lettere
egualmente
tutti
il filosofo
patria
riprovazione
nelle
afforzare
non
Curia
opuscoli politici di
suoi
migliori per
e
rettitudine
con
bisogni
ad
scriveva
; modi
d'allora
dei
che
destare
unitario
pensati
nei
liberale
potrebbe farsi
raffronto
ai modi
per
la
erano
espose
ciò
e
in
tito
par-
la
perché
tornare
eh*
Singolare
governo.
partito
nel
certamente
lasciar
dal
definitivo
ingresso
suo
a
ESILIO
IN
distacco
suo
fatto
era
banditore
suo
il
e
non
romana
MAMIANI
traendone
nostre
Pesaro
voleva
buoni
si
che
spici
au-
plebi, « pasta
68
i modi
d'una
similmente
la faccia
Francia.
Dio
a
quello
altri
a
punti:
di zelo
scaldarli
che
si tenta
onde
ormai
amici
gli
convincere
perché
perseveranza;
diverrà
coi
ho
:
che
ciò
lunga
al
vi
sia
mondo
lo
desidero,
ami
chi
ma
lo
non
credo
sima,
sé medee
con
spondo
ri-
chiaro
in
un
e
le
tutte
l'intelletto,e che
dà
di
più
di ferrea
nessuna,
confuso
giaceva
a
ma
svogliati
po' più
un
e
per
voi:
! direte
italiane; oltre che l'amore
menti
li
tepidi, con
pronunziato
po' più definito
è
sudare
nuove,
pazienza
e
tissimi
mol-
in
da
più
massime
via
vanità
gl'impazienti. Quanta
io
la
migliaia,
a
è
non
di gran
se
eterna
sono
mata
chia-
popoli
costi si tenta
delle
armarli
e
dei
calamita
volgevano
tosto
e
i convertiti
Oggi
forestiera^
non
e
sorridevano
ne
bugiarda
questa
a
la
grazie
amici
ESILIO
indigena
rigenerazione
i miei
IN
MAMIANI
TERENZIO
la
me
nostra
patria^
feconda
razione,
mode-
».
VI
di
L'opera
che
si
se
gli
il Mamiani
di
contro
dalla
l'esule, e il
24
aprile
ho
sentito
ha
se
e
fare
credo
suo
:
le
lettere
sue
nome
non
dai
orrore
(gli
da
lodare!
le tiene
il segno
qui
ma
ben
chiuse.
della
quando
croce
universale»
di
e
dai
retrivi
:
il solo
a' nostri
della
more
ti-
Quanto
«
ha,
il
Betti
poesie, che
le
nessuno
gli adepti
triva
nu-
senza
Salvatore
le vostre
Perché
si
Eoma
cettate
interJerano spesso
il carteggiare con
Eoma
o
intelligenza,
pronunziato
timidi
scriveva
era
era
'40) leggerei
del
che
lui
Corte
in
e
l' affetto
e
polizia,pericolQSO
senza
volentieri
che
tere
queste let-
da
come
attività
con
la stima
l'odio
di
e
veniva,
conciliato
aveva
anche
0
propaganda
ritrae, proseguendo
accresceva
fa
civile
o
vostro
tanto
chi le
nome
più venerabili;
compagnia
vo-
TERENZIO
glion
metter
Mamiani,
di
cui
MAMIANI
a' fanciulli
paura
ecco
E
vi scrivo
; essendo
posta si leggerebbero
chi
e
innocentissime
codesto
a
Illustre
né
Mamiani,
al
r
questo
sue
d'oscuro
Oinnasi,
da
Giovanni
periodico
ho
non
veduto
anche
ed
lettera
m'
e
ch'io
tassare
mi
gli amici
scrivo
le
non
cose
non
lo
a
villania,
rimango
Che
e
cosa
tarda
amici
mai
mi
accaduto?
un
e
più
mi
fa
dell' ultima
vostre
che
carità, prego
corrivi:
non
poco
un
di scrivermi,
passi
delle
troppo
mortificatissimo
era
di botto
essere
o
mai
falso
notizia
certi
d' alcuna
modi
d'
ch'io
e
più
sfingi...Per
con
pensato
l' autore
è
cessato
e
:
singolarmente
e
che
rispetto degli
adunque
ho
Alpi,
chiari
frasi
leggiamo
paio d'anni, in
nulla
nascondo,
altrui
poi questo
mai
un
ha
lettera
una
ove
stato
questa
peggio
a
pesaresi, i
in
giovine faentino,
delle
si fanno
certe
e
riuscite
erano
Toi
sua
già
il Marzetti
capire perché
suoi
in
paesi
io
Ora
Ma
gliarlo
meravi-
proprio
cenno
Un
essere
è
far
che
'41,
cotesti
letto.
né
è
ciò
V Avoltoio
trovato.
stranamente
pur
in
comparso,
intitolato
nei
quello che
cioè
poco,
potevano
piuttosto dovette
chiudo.
sapere
troppo
per
conosceva,
novembre
e
L'autore
».
scrivergli, o gli scrivevano
di
Marzetti,
articolo
certo
Eaoul-Rochette,
cav.
notare
a
Di
primo
credersi
cognato,
ebbe
colore.
fa
mi
lo
ché
ben-
raccomandata
è
raflfreddamento,
bazzecola
altra
presente
mio,
si
smisero
tratto
fratello, del
Un'
ben
alla
sopra,
Parigi medesimo
paure;
egli
tempo
parole
"
che
per
che
certissimo
s'impensieriva
improvviso
quali d'un
al
Italia
le
meraviglia
la
a
il
Ecco
:
è il motivo,
questo
malignerebbe
amico
impostarla
della
si
sicché
:
chiarissimo
faccia
perché
vi
loro
bero,
lettere, si commentereb-
le mie
quanto
sa
gridino
il Mamiani!
non
qua
69
ESILIO
IN
ho
quello
di
osato
discreti; il far
par
peggio
che
».
Lo
dirò brevemente.
70
TERENZIO
sebbene
che
l'aneddoto
ho
l'articolo
emigrati
fare
raccolta,
di
versi
Francesco
mesi
dopo,
nella
nel
due
di
ne
Nobili.
Maria
dalla
Marzetti,
talti
da
e
che
del
usanze
di
che
fu
Ministero
costituzionale
viltà,
raccolta
e
lo
il
Curia
VAvoltoio
tutto
si
modellato
novello
IX.
delle
Alpi
falsifica,sacro
il sestodecimo
ì
«
Ma
lazione,
d'adu-
scusato
dalle
quei liberali
a
primo
deggiato
sban-
qualche
di
invettive
compilatori
È nella nera
che
vile
cidel
nell'articolo
e
laborator
i colfucina
tratto, essendo
quasi irreperibile),ove
Gregorio
nel
documento
alcun
profano,
Mon-
tributo
di violente
infelice.
e
Giovanni
cardinale, il quale
sfogo
intessuto
(ne riferirò
romana
da
come
trovò
raccolta
un
tonio
An-
stomo
Luigi Criso-
di
Consiglio
del
Ciacchi, il Magistrato,
della
della
latina
approvato
spìacque
tutto
da
facilmente
di Pio
sdegno
giornale luganese,
Valorani,.
Cesare
dubbio,
del
ricelli,
Tor-
di Francesco
fattene
e' è
anche
dei
carmi
e
di
pur
presidente
1848
la
contro
e
grafica
tipo-
Vaccolini, di
ode
essere
l'animo
nel
officina
Eoverella,
latine
un'
poteva
conoscevano
poi
Giovanni
non
: era,
tempo,
pubblicata
Parenti, di Vincenzo
pid altri,e
Ferrucci
fu
sonetti
V'erano
le versioni
con
a
buona
Eicci, di Domenico
Mezzanotte,
nicipale,
mu-
compilarla
Ignazio Montanari; e pochi
datale
Marcantonio
Angelo
al
porporato, promosse
faceva
sione,
per ogni occa-
compilatori, di Pellegrino Farini,
di
dagli
promosse
1838, la raccolta
veste
di Annesio
XVI
italiani, e deputò
e
maggio
splendida
se
Giuseppe
e
Alph
Lngano
a
Gregorio
allora
latini
Cassi
gere
leg-
delle
si stampava
al cittadino
onore
come
di
e
Luigi Ciacchi, il Magistrato
il pesarese
per
già
àeWAvoltoio
politici.Allorché
cardinalato
una
che
importanza,
dì trovare
insperata
incriminato
giornale clandestino
ESILIO
molta
abbia
non
fortuna
la
avuto
IN
MAMIAXI
per
il Montanari
assomigliandolo
oro
ha
al
TERENZIO
Magno
di
questo
amplissimo
padre
dei
che
ci si
degli
Varsavia
Cesena,
le
mina.
ed
paese,
fatica.
In
del
Torrido
ai
grandi
profano,
prete
a
tanto
per
intorno
Anzi
a
che
dovere,
di
chia,
cornac-
di
perduto
sbardellato
le istoriette
devote,
que' sassi
andrà
imbrattare
Che
se
libertà
di
il
tempo
i santi
munirti
prediando
stu-
greca
stesso
tripudio
e
la
essere
Montalti,
o
rispettare te
hai
niero
stra-
concettuzzi
Procuste.
maestri
a
sua
lo
diserta, giammai
letto
oggi
penisola si coprirà
però sia
tuo
e
la
sinistra
de' miserabili
Lazio
apprendesti
lo scordare
il tuo,
che
Morte
:
col ritomo
fronteggiare
de' codardi....
entro
mezzo
Pesaro
sabbia
elefanti, era
non
a
l' intera
ma
nel
di sedizione,
predica
a
fa
paura
Benvenuti,
e
l'onda
la
nome
contro
tuo
degli
polmoni
rosso,
petti che
e
dei
vello
Qualunque
per
lingua
latina
sacri
mas-
Torricelli, che
Governo
un
col
sola,
l'aria
questi canori
e
i
la
cardinal
al
l'Italia
altri
erba.
del
da
Ciacco
Quando
per
stro
mo-
Università
Anche
il mantice
insultava
Pesaro
bella
di
scettrato
alle promesse,
Maria
rabbia
avrà
superba
allo
bastardi...
lui
stancare
un
avvolgerassi
la
i di
Francesco
a
ad
sua,
deranno
ricor-
posteri
le tresche
oltramontana
sorte
moria
me-
soldatesche,
magistrature
sassi
ogni
estorsioni, le straniere
ed
non
zarci
for-
per
toilette
tiranni/
non
fede
rotta
dura
la
sull'eccidio
Gregorio
e
sgherri, le
e
s'inchina
i
arti,
ferocissimi
gridava
certa
! Se
cancellare
a
proscrizioni, le
le
scherzi:
brigava
di
di
interdette, i suoi
brutti
delle
e
d'Europa,
benedizioni
amorose
àélV
mali
Portogallo, la
gravose,
ai
giungerà
non
restitutore
e
ci strozza
e
libera, la di lui protezione
di
1831
scienze
addosso,
serra
immensi
le
studi
lettere, delle
silenzio,
del
71
ESILIO
proteggitore
e
nome,
delle
IN
popoli appellandolo. Impudente
schiavitù
al
MAMIANI
era
ed
e
il
la
litto
de-
avvisa-
72
TERENZIO
IN
MAMIANI
ESILIO
menti, perché le pratiche religiosee gli spiritualiesercizi
le veci
tengono
la base
di
È
Santa
santa
una
il
de'
begli occhi
cor
selvaggi
poi
il fior
da
far
può
entrare
di
di Balaam.
Né
bastava
più grande
del
degli
della
Mettiti
in
ha
fame
poeti
l'autore:
incoronarvi
alle
della
di
vicine
I
via,
e
bugiardi
panegirici di venduti
leranze
rono:
per
cro
E
Dante
e
si
allusioni
muove
e
di
».
tra
brani
di
encomi
ambizione
di
figli di
san
assiepano
L' Italia
in
messa
si moriva
gli orrori
tra
che
nandoti
accen-
si stende
le trecche
fatta
abborre
vanitosi
de' suoi
in
sua
un
Dell'
esilio
lira,
carcere
e
per
articolo,
coperti insulti,
ad
ludibrio
i vostri
poeti, ed
scrittori, incoraggiando
prostituirela
non
pur
la matta
e
in mercato
foglie di cavoli.
Nazioni
concettini.
incensi.
raccolta, ai quali, conchiudendo,
Su
«
i
agli
crudele
la rassegna
tono
questo
ti
e
ed
bertà,
li-
parola
innanzi
è fiera
pria,
tutto,
per
Su
».
randolo
latina, disfio-
libertà
lupa
pasto che
pullulano
tutti i
grida
il
dopo
col dito
ladra
la
si
acquista
offerirle frodati
per
di
stuprato
avere
inginocchiarti
Sveva
Vergine
guardia:
Domenico
di
ol-
di
dell'Asino
pregi, della
de' suoi
t'impose
Eoma
più
bello
più
si
groppa
Cassi, di
della
scrittori
intero
che
dubbio,
o
redito
e
concittadini
sulla
te,
a
ai
spiega
viaggio
un
a^ suoi
Parnaso
lampo
al
conservare
da
v' ha
non
di
giovinetto adorno,
un
reduce
copia
in
a
tesca.
pre-
i trionfi
amando,
riamata
angelo per
un
virgineo. Allorché
si
servitù
pudicamente
d'impalmarsi
diritto
a
canta
Cecilia
come
cognizioni
altari
che
Vergine
peregrine
il
alla
formano
e
spirar di favonio^ ed
della
soccorsa
tramonti
in Italia,
rassegnazione
allo
il dimando
fosse
morale
pastorello Marzetti,
Cecilia, ed
pago
della
i
le scel-
tiranni, la perde-
accattando
Galileo
la
si fece
vita
ma-
gridare alla gente:
veramente
furono
fatti in
feroce
di
foglietti
TERENZIO
volanti
degli estratti,e
Lugano
e
ai
in
buste
chiuse
principali
cittadini
mandati
di
queir età) la credenza
Mamiani,
fuor
poteva,
persone
le
e
fu sempre
fece,
anni
più
qualche
scaduto
un
effetto
non
ho
La
vostra
che
mi
di
mai
né
è
franchezza;
so
pensato
di
piena
articolo
parole
d' animo,
mutato
il
:
e
Cassi, per
il silenzio
che
una
io
era
benevolenza
e
giornale eh' io
veduto.
nemmanco
amorevoli
mi
rimango
ne
veva
scri-
rivedere
di
e
più che
Dopo
grazia
vostra
che
uomo
riferito
avea
il
che
Terenzio
«
sogna
bi-
Pur
déìVAvol-
carissimo
mi
porre
com-
a
tanto
ultimo
quale
quale
di
dell'articolo
stato
scritto né
lettera
avete
; al
dalla
non
le
diflfusione.
che
Qualcuno
poco
addentro
la
poi (2 luglio *45):
anno
liani
ita-
bisognava
parola
voli
note-
gli esuli
cosi
ragione di oflFendersi
di
lettera.
vostra
tra
alla
e
coloro
il Marzetti
e
da
esplicita riprovazione
lealtà
avuto
avevano
per
di
rale
gene-
Terenzio
di
quanto
credere
e
sorse
avvalorata
conoscere
procurarne
della
credettero
esempio,
di
a
lodato
già gli
toio
e
conto
ne
lui,
raccolta
parecchi superstiti
nessuno
pesaresi
l'articolo
Mamiani
di
cose
tener
dove
dura
indizi, perché, si dice,
della
fosse opera
ancor
da
grande
cura
poeti
i
Pesaro;
che
la credenza
e
con
tutti
a
73
ESILIO
IN
(me lo affermarono
spontanea
e
di
MAMIANI
fu prova
molto
tento
con-
».
VII
Sino
al
1842
sì
sono,
sieno
sino
rimasti
al
giorno
è
per
può dire,
della
tempo
Mamiani
le lettere
del
suo
copiosissimo
giorno
il
d'esilio;ma
in
ritorno
corso
e
ci
da
ci
quelPanno
del
patria l'epistolario
permette
delle
seppe
Giu-
principali che
i documenti
vita
sua
al fratello
di Terenzio
sue
quasi
di
seguire
vicende, il cammino
74
TERENZIO
dei
suoi
volle
posterità,! ho
potuto esaminare
tometti,
il Mamiani
dimora
scrisse
parigina
'48
e
l'eleganza
date
esser
preziosissimi che
degli
storico, non
sacrifizi
a
che, passata
ripeto per
la millesima
il ricevere
oltre
quello
dirvi
che
di
che
è
fatto
rivedrò
si possa
dei
e
J
M.
Sono
nelV
in
Ma
feudo
allora
per
che
descritte,
Oliveriana
di
in
che
quanto
era,
comprendeva
ora
discesa
Lizzola, antico
vano
i
; e
parte, da
G.
PesarOy Pesaro,
mi
Ki-
«
io vi
farmi
lettera
son
cari
forse
ridere
a
è
riposto nell'animo
e
va
ai
dei
gli alti pioppi
alla fonte.
non
Cosi
pioppi
bei
conti
Terenzio,
il papa
per
tire
sen-
a
lissimamente
quali probabiche
farò
ho
dirò
cosa
voi
Sant'Angelo
sulla
».
che
vole
note-
patria :
ninna
con
Vi
più
1841),che
del
più, ma
credere.
di
la
paesi,
mai
desideri
generosi
cominciò
volta
una
cotesti
indovinate?
l'uomo
desiderio
sapeva
T.
non
frondeggiano
Sant'Angelo
un
di
momento
anzitutto
e
il Mamiani
conversare
nuove
uno
rivedere,
il
che
di riveder
e
scenza
cono-
questi minutari,
ciò
dicembre
terebbero
meri-
d'Italia.
in
fratello;
desiderio
piacere quanto
tanto
col
23
nel
redenzione
anche
quarantina,
presto (cosi il
spondete
nostre
comunicare
carteggio
la
cose
studiato, dei
cosa
a
prepotente
un
e
alcuna
il
più compiuta
la
preparare
per
documenti
come
alla
abbastanza
restringerò qui
offre
delle
del
belle, ben
assai
sua
anche
tutte
sono
stampe,
sono
e
ancora
Attingendo
mi
esse
uomini
volti
alle
della
fortunosi
lui
per
forma
squisita della
di
anni
che
lettere
quattro anni
lettere, che
queste
; e
due
nei
alla
screti
agio quattro di-
le molte
negli ultimi
e
Municipio
assicurare
mio
a
minutate
sono
ove
il
di lui, che
intendimento
civile
con
ESILIO
IN
le carte
pensieri. Fra
pesarese
'47
MAMIANI
Mamiani,
che
ben
gli avrebbe
Le
carte
tip. Federici,
1896.
Vanzolini,
di
lo
a
di
76
TERENZIO
insieme
col
marchese
la
Costa
negozio della
i miei
potei dunque
miei
di
Firenze
censura
facevano
ostante
la
mostra
che
dei
più
della
in
andasse
in
faccenduola
ordine
nulla, andai
la
quale
Lucca.
da
quella
era
nelle
disgrazia^ la
di
lor
data
Eomagna
parlandosi
se
di
Lucca
città. Mi
fu
e
poesie,
con
pure
da
che
le
fino di cacciar
fretta
bitando
du-
non
pel passaporto,
il carico
il mio
vistare
lungo
cose
fu
delle
cognizione d'un
avevano
precedeva
che
gran
Sarda
risposto che
mani
sua
ha
!
novembre:
mie
delle
ambasciata
teva
po-
Mamiani
17
all' ambasciata
Domandai
venuto
dal
partirmene subito, e
per
di
Lucca
del
all'ordine
ottobre, misi
in
furono
di
raccontato
stampa
tivo!,
tenta-
ribelli del trentuno
fratello
al
la
nell' Italia
il duca
dei
uno
a
nulla
rivolta,infelice
se
eccolo
cosa
lettera
di
ogni mia
di
porte
appena
metà
cose
la
una
Compita
alla
le
figurarsi
ci
sicuro
sapere
polizie italiane
le
tutte
Non
».
viveva
doveva
la
nova,
Ge-
tagli della
e
si preparavano
scoppiò
dei
importante perché
non
a
mani
a
scioglimento
uno
però
che
e
squarci
è
alle
tentato
luglio il Mamiani
17
agitazione;
stesso
raccolta
Italia, e
più aprire
Come
al
Savigno,
di
; li
fatto
compiuta
hanno
miei
Milano
a
nell' agosto
:
grande
amici
Lucca.
a
verrà
Eaccolta
una
mentre
l'avrei
mi
e
Questo
nel
venire
non
non
stampare
rivoluzionari
moti
eentrale
e
mai
di
e
unite
inedite.
appunto
facoltà
freddura, la lettera
rientrare
per
s' intavolava
fosse
non
volta
prima
moltissime
sospenderlo
e
fino
speciale del
favore
la
per
di
poveri versi. Gli
a
«
poesie
perché
tale
ESILIO
col
e
procuravanmi
ogni modo,
di
mie
stampa
amici
occasione
Genova
aggiunta
con
IN
quest'ora sarei partito,se
A
delle
ordinate
Non
dì
Manzi.
stampa
MAMIANI
veramente
tempo,
d'
un
avendo
di Lucca
passaporto
ma
mese
mutato
1'
che,
dine
or-
per
nimenti
gli avve-
aspetto
quei rifuggitiche
TERENZIO
vi
da
stanziano
di farmi
buon
qui aspettando
più
se
che
a
io
forse
che
pensare
le miserie
quello
che
da
tratterrebbe
il
perché
ogni
e
fieramente.
Meglio,
non
ha
uomo
lucchese
ciò, lungi dair
lasciare
di
mille
Francia;
dell'alterezza
né
più frequentava,
i dotti
i
e
"
Non
Carlo
Pepoli)
e
posso
che
ci
viva
siepi,la qual
io. La
fanno
boria
della
ed
patria; quindi
che
lo capo.
per
turba
:
uomo
dire
sia
e
posso.
e
mi
d'
oro
Mamiani,
anni
del
amici
della
sul
raccolta
italiana:
finire
del
e
per
'43
della
vederli
meglio
i suoi
integrità
e
come
che
e
infelice
sentirli il
e
ho
questo
sceverato
nobiltà
stra
mae-
troppo pensare
io
grilli,
essere
le
per
continuo
al mondo
unica
a
cesi.'
fran-
àcchioccolata
e
nostra
debbe
alcuni
per
causa
strombazzare
ha
esilio,
suo
li fossi
per
coglieva
rac-
di amici
de' letterati
nessuno
sdegno
di-
per
all' umiliazione
Ciascuno
ma
dell'esule
fa
toma
».
sospesa,
di tutti i popoli, mi
il Michelet
Ma
cotesto
un'eccezione
lumaca
lo
scordarla.
molti francesi, si
primi
sapienza francese,
educatrice
e
(scriveva
cosi
loro
alla miseria
meno
provati
e
il Michelet
veggo
dubito
fo
nei
come
me,
martella
più ristretta
sempre
letterati, facendo
pochi più fidati
vederla
il
di
superba
appunto
il desiderio
intanto
e
cerchia
una
mi
è
sia
grandezza
costoro
solamente
stata
era
nosco
Co-
sollecita
la
e
suoi, il mio
attenuarlo, acuiva
la
in
di
m'arrabbio
ciò
e
boria
volte, non
gli umori
licenza
La
la
so
Francia.
Ma
altro,sprona
ora
sa
sterminato
Lucca.
a
Dio
Non
e
in
tombolo
meritata
ben
prosperosa
Ogni
Parigi
qualunque
vedere
oltremodo,
che
mango
io ri-
corta
verranno.
morirmene
e
ricevute
ordini, che
quando
dolente
dovrò
farvela
nuovi
e
d' Italia
cadere
di
cotali
vivo
ne
A
deva
inten-
non
Tinnanzi
per
nuovi.
favorevoli
verranno
tacervi
avere
ordini
e
77
ESILIO
IN
tempo, T ambasciatore
partire senza
istruzioni
nuove
MAMIANI
d'animo
dalla
ed
78
MAMIANI
TERENZIO
anche
molto
il
aflfezionato
pensiero,
suo
il Mamiani
le
lettere
sue
che
sperò
1844
gli cagionava
il
ventura,
quale
desiderato
fece
stesso
lasciasse
caldi
venir
Margherita
che
ogni
di
primi
lontana
la mia
migliori
ho
soflferto
ragione
d' Italia
al
e
D'Ancona,
Lucca
mi
avrebbe
il termine
sapere
Italia
giù
molto
la
speranza
dubbioso
qui veduti
le
quale
stesse.
non
Se
sospira
giugno):
era
o
di
né
stato
pareva
i sintomi
ripetano
più
la
quantunque
ed
sappia
io
da
di cadere
rigi
Pa-
quel cantuccio
a
poco
verità
dopo
tera
(let-
intende
il Duca
animi
qualche
il cielo
credevo
che
bisogna uscirne
Ma
degli
di
posso
non
negativa del Duca
in
Se
cose.
che
Io
; e
La
cagionato.
rivedere
che
si
lo
«
tare
d'aspet-
occasione
e
quello
una
questa
chiaro
»
ora
vi nascondo
a
molto
desiderio
delle
che
a
fatto dire
sia
mio
dolore
tanto
il Duca
dolore.
all' animo,
pesa
fino
in
24
diviene
straniera,
immenso
indicibile
con
primitivo
certezza
difende
perché
l'animo
il
(cosi al Vieusseux,
vero
terra
un
tombolo
Lucca,
a
mi
trovi
non
che
in
inutili ; si
furono
ma
in Lucca
mi
soffro
e
cugina di lui
la
sovra
era
mal
anno
Torino, perché si
più quieti. Non
e
natura
sopportar la vita
di
che
giugno)
stoica
che
l)ene
andata
mia
queir
raccolse
probabilità, avendomi
tempi
e
si
di
Piemonte,
Castellani,
speranza
La
«
in
Terenzio
della
non
ottenergli il
per
di
Corte
e
delle
mente
massima-
e
suo
primavera
uffici alla
Montani
sua
disegno.
ai
Nella
permesso.
finale
Toscana,
s'adoperò
lungo
a
:
sollecitudini
delle
amico
d'Ancona,
pre
sem-
delPanima
sull'esito
di
era
Lucca, dal quale
la salute
piene
sono
dagli amici
Sansone
da
di
tempo
l'incertezza
pratiche condotte
All'Italia
».
al duca
molto
per
del
all'Italia
anche
e
ESILIO
IN
tornato
fa, io porrò
anno
d'
sia
crastinare
pro-
Italia,perché è
inquietezza politicafin
essendo
le
poi quel principe intende
cagioni sempre
di
solo
aspet-
TERENZIO
tare
la
non
vedo
difficoltà eh'
niun
del
tentativo
poteste
parlando
lume
cavar
mi
partitoche provveda
avvenire,
e
coscienza
io
fedele
sforzo
ogni
alla
patria
Il tentennante
il si,
per
in
e
il Mamiani,
è sorella
insulta
alle
colà
vivere
'44) a
lettera
dello
una
al
quale seguitava
terra, che
potè,
per
migliori; proprio
Lucca
!
A
distrarlo
Mamiani
nel
non
nel
1845
delle
dal
armi;
m' è riuscito
che
ma
di
al fratello
detto
quanto
per
sapere
chi
di
sfida
:
«
Voi
mi
fosse
avete,
; e
abbia
io
la
un
Ma
in
il duca
di
diceva,
il
ebbe
prima,
fino
una
alla
indagato,
persona
vero
non
non
se
arrivò
non
poco
'31,
del ritorno
cercate
luglio di quell'anno egli inviò
cartello
nel
profugo
non
Giuseppe,
disegni.
e
speranze
pensiero
per
di
diceva
», come
aveva
occasioni
d'onore,
questione
prova
intanto
Grecia, che
disgustato, uscire
come
(cosi
si proponeva
insomma
accolto
tempi
andar
«
in
e
;
tempo
fosse
ne
sperare
di
francese, di filosofia,
confidare
l'aveva
quanto
»
di
diavolo
di
mai
incipiente prosperità
cui
«
stesso
a
vivere
miserie
lezioni
in
dalla
la
e
si decise
non
pensiero di
del
letteratura, di qualche
avere
scrittore,
come
cessando
non
il
nostre
dando
anche
Lucca
mente
d'Italia
vera
di
pur
nell' autunno
scriveva
non
nella
Francia
in
».
principe
lui, volgeva
giorni
alli miei
gli studi italiani,la
rimanere,
nostra
qualche
parte col ricordarmi
in
per
Eosso
esatto
a
mendicare
a
abbandonare
consolerammi
fatto
appigliarmi
astretto
e
Del
darmene
e
infelicemente
meno
qualche cattedra
una
forza
è
verrò
s'io
ciò,
certo
Vi
ripetersi.
per
cavalier
col
di
intorno
Ormai
ragguaglio.
puerile sia
nanzi
in-
Lucca
a
parendomi
autunno,
e
pazzo
se
gravi di fatto, io
lasci venire
mi
prossimo
tenutissimo
sarei
egli
79
ESILIO
IN
dimostrazioni
delle
cessazione
la fine
che
MAMIANI
e
a
cui
proprio
chiamato
TERENZIO
anima
un'
bassa,
rincontro
vi
non
suo
Giannone
Libri
cosa
giunsero
ai
fini
moderna
Poiché
«
le
a
volta
mia
l' onor
hinc
inde
giorno ed
il
da
scosso
infine
il
di
sfida
non
la
discorso
che
e
cosi
morale
aveano
a
da
questa
soddisfazione.
forse
in
sfidato,
non
del
ha
Né
capitolo.
e
sempre
giorni
forza
di sfida
i
fissato
per
viltà,
il
ma
riconoscendo
ritrattato
le
parole
necessitato
l' esito
crediate
in
padrini
armi,
Libri
parte
mancato
questa
è stato
me
lettera
le
mia
è
a
guagliar
rag-
risposto
uguale
scelte
veemente
per
mia
e
una
gravissimo,
torto
suo
anche
perentori. Già
termini
lo
ed
esempi
questi ultimi
ed
mandare
ma
noi buoni
badessa
strani
nominati,
luogo;
un
lo scritto
e
gannino
quanto s'in-
di
nuovo
in
il 28
lettera, la quale
sempre
sonosi
desima
me-
Cauteretz, dove
sola
una
nel tenore
mio
pienissima regola
erano
di
e
viaggio,
egli scrisse
una
parer
vita
lieto
un
aver
con
accidenti
alcuni
salvar
per
da
nell'estate
e
di
scioperato
vostre, vi scrivo
della
oscura.
mostrare
non
trovo
che
è rimasta
bella
a
io mi
Sappiate dunque
introdotti
servirà
Pietro
Pepe
là
Di
una
descrittiva.
tanto
vevano
Do-
».
Guglielmo
a
bagni
prosa
ciarlerò
pacifico
ai
avendo
mente
immediata-
faccenda
mi
mettersi
affermano
che
partite
lettere
tre
nella
agosto.
e
falsis-
questioni politiche,come
Giuseppe
intero,
per
coloro
di
di
primi
se
; e
dell'onore
pacificamente,
il Libri
a
questo foglio
avrà
regole
cagione
potè
al fratello
riferirò
sfida
Mamiani,
la
il Mamiani
accompagnando
le
voi
riconoscete
non
la
mezzo
del
; ma
altro
per
ricevere
immischiati
padrini
e,
Guglielmo
di
state
dall'essere
appare
agosto
e
secondo
corso
chiamo
calunniatore
e
dal
pienamente
esservi
La
mentitore
imputazioni datemi,
il
ESILIO
ipocrita. Io
ventiquattr'ore
ritrattate
le
sime
di
IN
vile, un
un
vilissimo
un
termine
in
MAMIANI
e
l'atto
materiale,
ch'io
non
TERENZIO
annoveri
de'
però
tempi
della
per
vita
fare
salute
all'
e
discosta
di
che
di
luogo
che
anni
di
ombra
più
alte
fatto
de' Pirenei
montagne
e
Eaux
e
derli
ve-
a
abito
in
ninno
gantissimo
ele-
terebbe
sospet-
e
vero
per
infermità
che
un
descrivere
Lasciatemi
da
perché
senso
gran
da
Francia
vezzosi
goduto
avevo
non
di
Pirenei
il
dici
tre-
aperta,
campagna
aspetto di selvaggia
Cauteretz
dirupati Appennini. Oh
che
di
un
nelle
natura.
simi
gli altisgioghi che fanno vista di competere con le Alpi,
rappresentano molto bene i nostri più erti e più
Questi
ma
e
ha
me
a
damente
como-
bagni. Concorrevi
della
altra
è
non
de' Pirenei.
Cauteretz,
a
più piccolo male,
di civetteria.
e
cagion
per
giorni
femmine
e
egli
stato,
aggiu-
Barège,
da
sguardi
e
il
avessero
vanità
eh'
fatto
vallata
una
a
costo
a
offesa
siamo
mese
maschi
parte di loro
in buona
un
ogni parte
atti
con
mattie
qualche
due
o
altri siti di
e
da
gente
e
di
dopo il
uno
qualche lega
S. Sevère
di
di
Due
da
Già
questi bagnanti
poco
quanto deve
fermandoci
e
solo
quantità
può
non
sospettare a' francesi
posta in fondo
da
Bonnes,
le
e
i bagni minerali
prescritti
più di dugento leghe, ma
corso
terra
pregiudizi
italiano
un
suo.
stati
notabili.
più
i
81
ESILIO
viaggio col Libri, al quale
erano
assai
grossa
onor
in
Abbiam
città
Ma
si risenta
non
paura
IN
fra
lasciare
misimi
di
il duello
moderni.
sua
voluta
MAMIANI
li riveste
colore
declivi
e
e
mi
di
il vo' ritrovare
e
gradevolissima
boschi
suolo
e
e
Casihi
serre
di
Io
inerpico per queste
domando
tratto
un
tortuose
luce,
ora
balze
una
e
ora
mille
immensa
bello
par
a
vo
veggomi
ancora
per
zonzo
con
una
e
fuga
accidenti
valle
da
con
forma,
questi
nuovo
sempre
perché
innanzi
l' orrore
di
fanno
che
il sentiere
spesso
ad
mi
continuo
prospettiva!
diletto,né mai
sono
quanto
il variar
e
non
me
stesso
sorpresa
di monti
bizzarri
gremita
di
con
di
ca-
82
solari
di
e
giovani
verdissimi
da
verso
dirvi quanto
intomo
la
massi
di
e
via
ed
fianchi
tali
due
gigantesche
ogni
fa
biancheggia
fiume
in
fuori, ogni
tutto
la
fiera
che
culti
e
vedi
spuntare
ti credi
tu
civili. E
cavalcatrici,
dà
loro
lor
tornano
o
altra
monti.
Ma
"^ontra
talvolta
varcano.
con
nastri
ed
ad
per
fiocchi
di
che
del
da
e
dai
per
e
luoghi
di
gente
e
sono
a
vedute
lieri
cava-
alla
Luz,
di
questi
s'in-
alBfatto diversa
baschi
contadini
selvaggi quanto
neri, calzoni
giante
ondeg-
più
con
Gaur,
grazia
tanta
velo
quel
belle
due
o
cappelloni
sperticati
pur
qua
selvatica
paiono,
decantate
e
roni
bur-
rumore
una
insieme
lago
fieri
a
parte del
Dal
cosi
e
quella via, e
tanto
che
piacere inaspettato tu
amazzone
altre
pita
preci-
cupi
solitaria
d' un' «rta
al
specie
Portano
e
all'
di
mezzo
in
leghe discosto
o
li
per
fiume
latte.
e
con
cima
vanno
spagnoli, quasi
che
mille
a
!N'el
perto
co-
trasparentie
e
riesce
luogo
altro
giù
e
qualunque
muta
cappellini. Elle
di Gavami
valle
in
di
belle davvero
quel vestito
sui
0
o
è
che
cocuzzolo
domandarle,
cosi
e
nondimeno
dalla
doccio.
fosse
del
sembianza
abetaie
spumeggiando
cosa
all'altra
qualcun
e
limpidissime
come
di
sinistra enormi
veementissimo
infinito
acque
mena
Tuna
A
".
guise
minute
ma
prei
sa-
non
ruina
in nudo
fosche
casca
rimbombo
corso
là
picciolo
Spagna,
terminante
pareti, a
intervallo
poco
e
suo
Qave,
fosse
su
da
mille
da
dì
frequenti e stipate «
istrane
incappellato
solcato
il
e
chi
a
frastagliato in
e
massime
intere
rupi
cosi
e
ripidi gioghi, qualcuno
Totto
e
darebbe
monti,
sterminata
una
di
addossate
e
di
pittorescadivenga d'ogni
e
destra
roccie, anzi
sovrapposte
alcuna
A
scena.
scorrere.
il Ponte
alpestre
tenuti
prati
fanno
vi
gole
queste
chiamato
luogo
un
ameni
con
rigagnoletti che
fra
poi
ESILIO
IN
selvette,
cento
Internandosi
e
MAMIANI
TERENZIO
il paese
di feltro
corti di color
nero
fosco,
84
TEEENZIO
vette
certo
parer
dell' assunzione
al
IN
appena
gli
ESIUO
di Giovanni
papato
la
pervenne
Mastai,
notizia
suo
taneo
coe-
concittadino.
quasi
e
non
MAMIANI
Vili
Ma
l'amnistia
degli
al ritorno
poneva
credè
non
largita
di
a
di
in
giorni
che
io
voi
e
giunto
tacerò
raccontato;
ho
avuto
a
un
bolognese
ed
fra
da
anche,
l'uso
altrettanto
turco
e
e
verde
la
il cristiano
se
com'
mei
per
ed
conserva
di
innanzi
da
ad
Chàlons
ho
mattina
potuto
degno
d'
servi
es-
parte del cammino
di
bravo
somma
mi
subito
tra
e
si
nunziava,
an-
vinato
indo-
asiatica
e
il greco
il
fresca
uomo
quegli
liano,
ita-
mezzo
e
vita
parlare
e
gnone
Avi-
viaggio
Del
egli medesimo
pronunzia petroniana
perché
il turco, in
quel
da
quello
accaduto
taceva, l'avrei
d'un
liana.
ita-
terra
levantino
quarant'anni
vecchio
furbesco,
che
mezzo
Smime,
perché, dopo
il
un
compagno
misto
un
dirò
che
in Genova
Sono
accidente
occorso
solo
a
nel
lettere
BulVErcolano.
essendo
non
il 9
Marsiglia
ciò
tutto
d'esilio rimasta
di
prestissimamente
a
di
questo m'è
e
giunse il
toccata
: €
tre
Alberta
dove
compagno
dire
imbarcarmi
dopo
ore
vuol
credevamo,
acqua
per
e
due
il che
:
Carlo
re
le
appena
suo
che
pensando
Genova,
il 12 febbraio
Parigi, scriveva
il
avanzano
ma
mettendo
pro-
finito l'esilio », fu lieta
è traccia
amici
Filippo Canuti,
due
mi
agli
a
e
spose)
patria (egli ri-
in
appena
vi
fratello,
col
mandò
disceso
corse,
grazia
»; pure
Alpi, è
'47. Non
del
carteggio
A
le
il permesso,
dato
febbraio
tornerò
non
luglio 1846
cui il Mamiani
esuli condizioni
porta dell'onore
l'Italia, e
glien' ebbe
Terenzio
io
«
:
valicate
«
riveder
10
la
per
chi abbia
il 16
IX
potersi sottoporre, chiedendo
fedeltà
che
Pio
da
e
quegli
o
MAMIANI
TERENZIO
Sgangherati
costui
Giuseppe
rispose : je
né
io né
buona
le
Naples
a
de
maison
anni
a
da
segno
di
fuor
del
del
La
sa
vero,
mio
non
toma
non
ha
dolce
il gusto.
«econdi
in
amano
me
far
fini.
grado
Tutto
di
Terenzio
a
sé
e
del
migliorando
a
segno
conto
e
già comincio
43I bel
Simo
fanno
«
suo
arrivo
all'aria
in
farebbero
me
a
non
in
chi
sono
: «
Non
al
realmente
luogo
a
al
e
prima
».
iscrisse
non
avesse
salute
del
consueto
vo
s'io debbo
temperatis-
infinite
il buon
Di
so
clima
Veramente
che
posso
peranco
quanto
doppio
carne.
accoglienze
non
febbraio, dandogli
il
e
giano
festeg-
mi
e' è
non
Genova
a
serena
altro
o
agli amici,
mangio
rimettermi
trasformato
questi popoli
il 29
non
se
o
non
il farò
novelle
che
piuttosto alle
di
ma
questi ottimi genovesi.
coronano
che
a
miracolo
0
nulla,
mandar
cuore
e
e
politico,io
e
ha
non
o
solo, perché io
all'animo
dir
a
somma
carezzano
nessuno
a
civile
fratello
al
di
bene
In
gli hanno
me
per
scrivervi
occupato
patria
tutti mi
Quanto
loro
stato
vero
Qui
parlo che
non
felice,e chi potendo
sento
forestierie
le
angustia
bella, vivace,
clima
temperato.
amico, io mi
o
isventura
per
del
e
e
è grandiosa
all'
è
nova
Ge-
che
prima volta,
mente
sua
dopo
profondo
misura, Genova
questa carissima
occhi
ed
di
dell'aria
quanto sia lieto
a
corrotto
fuor
popolazione
a,u8tera, operosa;
ognun
air atto
e
della
assai
che
italiana
intenso
credibile, ponendo
ricinto.
suo
bella
più
Parigi è grande
se
venendo
e aggiungo
poter significarsi,
non
m' è sembrata
«
m' è stato
assenza
qualche
assicura
la terra
toccare
in
ci
Ora
che
dunque
rieovrarci
per
mancarci.
per
arrivo, il piacere di
quindici
bagnes. Caso
aux
andasse,
ove
sainté, il Marchetti
son
non
Si chiama
Mamolo.
domandato
e
soldi
avessimo
85
ESILIO
San
di
porta
Marchetti,
vais
voi
galere
deir
la
come
IN
che
essi
qui
mi
premiano
desiderio
operato
: or
gran
86
TERENZIO
cosa
la
per
coscienza
fortuna
la
ha
arrivo
suo
cuore
della
suadersi
ciliazione
trascorso
che
la
al
cardinale
di
Stato, questa
scrivo
ho
che
Pasquale
da
Lui
coloro
ai
sul
Stato
è
e
di
proprio
fo
di
adempierla
già lungo tempo
di
tutti
concordemente
Tatto
calcare
vera
sincero
della
Emanuele
mia
si
del
esser
e
e
di
di promessa
questa
e
le
sua
che
Santità
che
cui
quali sole
e
si rivolse
in
sottoscrivere
stata
fermezza
nel
della
questa
A
trar
endurre
con-
nostra
occasione
monsignor
quelli
il permesso
era
voler
l'espressioneamplissima
».
ottenere
tendo
in-
dini
a' concitta-
possono
rigenerazione
in
e
lealtà,quanta
sembrano
ricevere
genti.
vi-
esso
promessa
persuado
e
lo
pertubar
leggi in
alle
profonda
a
solazione
con-
ammirazione
volere
non
maggior
ossequio
Muzzarelli
tata
decre-
e
somma
ed
cotale
tanto
in
stima
costretto
di
le vie
mio
scere
cono-
il desiderio
voluta
di Sua
mente
scrivo
degni
perché l'aiutasse ad
senza
e
plauso
con
onore
stabile
e
far
profittaredi quell'atto solenne
con
miei
scrisse
marzo
supplicarla di
volentieri
che
poste dal
reverendissima^
Eminenza
sincerità
più
tanto
E.
È
con
Io
patria. V.
di
e
con-
Gizzi, segretario di
dell'amnistia
civile.
obbedire
alla
1*8
e
per*
a
di
le condizioni
e
Y intenzione
popoli
quali piace
promettano
la
del
giorno
modo
un
perfetta spontaneità, con
con
il mondo
tutto
cercare
per
Padre
di cotesti
di
«
:
godere
poter
di
Vostra
Santissimo
di
che
cominciò
Lomonaco
lettera
dal
mese
dell'amnistia;
air Eminenza
al
un
coscienza
sua
alla concessione
papa
ben
e
fuor
cosa
il Mamiani
opportunità
tra
ingrata,
non
rapirle ogni
Genova
a
ferma
con
pure
".
ancora
era
Dicasi
infelice, ma
potuto
del
gentilezza
Non
è
ESILIO
IN
comune?
patria
V Italia
:
MAMIANI
di
stessi
tutti
a
rifiutarsi
a
giorni
rimpatriare,^
la formola
imposta
Carla
di grazia
gli esuli;
segnarla gli
TERENZIO
MAMIANI
87
ESILIO
IN
accennandole
esponeva lungamente le ragioni,
in più lettere al fratello,
per esempio,in
che
poi an-
questa
del 23
luglio:« Lasciamo gliequivocie le restrizioni
mentali ai discepoli
disdice assolutamente
di Escobar; a me
di resistere da una
plicare,
parte e dall'altra di supstar fermo
sui miei diritti e chiedere
graziae
mercato
voler salvare i principi
e far buon
indulgenza,
delle parole.Presentai la mia domanda, promisiquello
che onestamente
poteva, detti pienaassicurazione per
la mia condotta futura,di più non debbo e non voglio.
Se
la
voi,se al Perfetti
a
pazienza,dura
per me
a voi
il
e
ad altri miei cari amici dura
e
l'amore d'intercedere
dell'essere
agli amici metà
e
le vostre
corona
successo
di
ancor
mio, perché porrete
vi stanca
la mia
resistenza
reputate che
ovver
l'operamia ogni ufScio tornerà
l'animo pel già fatto e ve
con
dal mio lato
sempre ; ma
Il rimedio
cardinal
amici
mesi,senza
Terenzio
Livorno
n' ebbe
alle
e
il 26
ringrazio
tenuto
rimedio
per
al male
».
cose
ponteficeil permesso
lo
nel territorio pontificio
spazio
per
sottoscrivere
alcuna
di
carta.
obbligo
notizia in Genova
sue,
una
lettera
giungessivolle
luogo ieri. Né
il papa
a
settembre
una
Francesco
accolto
oh che
ottenermi
agosto;e dato
si recò difilato a Koma.
ha davvero
settembre)^m'
ed
il 14
partiai primidi
Civitavecchia
che io
domandare
dal
gli ottenne
fratello: oh che buono!
1
senza
segretariodi Stato,il
nuovo
cardinale Ferretti (cosiin
pure
resto
ne
se
il quale a preghieradei parentie
Ferretti,
di dimorare
ordine
io vi
vano,
trovo
non
lo trovò il
del Mamiani
di tre
merete
mi col-
e
insperateconsolazioni.Ma
di mille
cuore
dovrò
premure,
fine all'esilio in cui vivo da sedici anni
il
nuovo
uomo!
degno
di
riparlare
udienza
come
e
per
Il
«
fetti
Perun
Innanzi
al papa e
la quale ebbe
me
né il cardinale hanno
mosso
pa-
TERENZIO
rola
del
mio
di
Tanto
Mamiani,
riabbracciare
mesi
È
Pio
piamente
le
nella
Mamiani,
dominio
di
indipendenza.
giorni
e
".
del
l'esilio
a
correva
amici
gli
è
m'
buono
finiva
cosi
dell'interno
saro
Pe-
indi
e
a
glieri
consi-
i
tra
città
che
sé
che
stessa
la
tutta
uno
si
dei
e
vide
da
nascere
innalzato
patria
addita
della
accolse
ne
a
nel
restituita
modi
alle
sua
tempi
monumento
italiana,
nei
quei
e
un
rinnovata
vita,
fattori
lo
è
la
secolo
mezzo
un
spoglie,
Terenzio
come
ministro
appena
e
per
fratello
indizio
per
pochi
silenzio
IX.
trascorso
fortunosi,
a
il
sedeva
di
li
permissione
tal
;
l'ho
che
io,
di
quale
della
relativo
e
soggiungo
il
a
ciò
a
comodo
sommo
buono,
pochi
altro
d*
o
ESILIO
IN
sottoscritto,
aver
non
temporaria
riuscito
MAMIANI
unità
ch'ei
future
e
pugnò
prozioni
genera-
della
sua
NOTE
Nota
Intorno
alla
che
alcuni
cenni
postuma
97.
erano
1878,
H
compagni
Gaspabi
documento
{Vita
del
l'elenco
dei
numero
fu
dell'
profughi
e
soli
dimostrando
nomi,
dello
Zanolini.
L*
ad
ogni
98,
dei
e
questo
dà
Valeri,
la
indicazione
stamente
manife-
nacque
Pietro
profughi,
a
medesimo,
Antonio
di
noverò
contenente
il documento
nome
l'elenco
modo,
di
numero
esattissima
del
mano
Ro-
accennò
Eoma,
compilatore
del
errore
di
cortese
cosi
ripetizione
dalla
Ecco,
dal
Stato
adunque,
66)
p.
Stato
ma
sua
ei
eh'
trioti,
pa-
diede
nella
compreso,
Mam.j
in
altri;
trascritto
nello
è detto
lui
:
di
J«o^to
da
poi ripetuto
ZANOum
ove
T.
di
Archivio
B.
rintracciatomi
97
»
dei
scampo,
avvenuta
sgg.),
87
pp.
uno
Antonio
rivolttzione
novantasei
a
avevano
vicende
alle
e
cercato
profughi,
La
operetta.
fino
un
legno
dei
uno
(Bologna,
«
àéìTIsotta
cattura
quel
su
A
Maranesi.
compagni
del
nella
rivo-
Mamiani:
Nomenclatura
lueionet partiti
Addi
28
Capitano
1-2.
da
marzo
Sante
Popoli
che
degli Individui,
Ancona
Lazzarìni
conte
imbarco
con
col
Marsiglia
per
Carlo
98
—
di
presero
come
Brigantino
individui
Bologna
con
domestico
3.
Manzieri
Antonio
)
4.
Manzieri
Giovanni
)
^^
^^^^
parte
siegue:
Pontificio
Isotta,
Venezia)
(condotti
a
Zncchi
Reggio
di
finto
:
^0
NOTE
^^
5.
RampoUini
Antonio
6.
RampoUini
Gaetano
Caroli
7-8.
9.
Sigismondo
Ansaloni
10. Ansaloni
\
Gaetano
(
(
)
Ansaloni
Giulio
12.
Ansaloni
Luciano
15.
Marranesi
Francesco
di
Elena
con
S***^
^®^^*
Modena
con
sua
Pietro
^
J
16.
Prediali
17.
Boni
18.
Roselli
19.
Bianchi
20.
Poggiolini
21.
Silvani
22.
Zanolini
Antonio
2a.
Morandi
Antonio
24.
Marchi
Francesco
25.
Morandi
Francesco
26.
Longoni
Pio
27.
Aguzzoli
Antonio
28.
Guidetti
Giuseppe
29.
Ravina
30.
Marconi
31.
Collina
32.
Monti
33.
Malaguti
34.
Sarti
35.
Petrucci
36.
Barbani
Ippolito
f
Antonio
ì ^el^ì
Pietro
Stati
\
Antonio
/
Marco
Antonio
Avv.to
Avv.'®
\
di
Bologna
Modena
di
di
Bologna
Giuseppe
Giovanni
Primo
f
di
^^
(
Giacomo
/
Faustino
dottor
di
Pio
Bologna
Pietro
marchese
di
Lucio
dottor
37.
Olivieri
38.
Monari
Cesare
39.
Orioli
Francesco
40.
Mamiani
41.
Bisci
Bologna
dì
Alessandro
di
Bologna
Modena
Bologna
professore
in
Bologna
Terenzio
Antonio
[14*"] Marranesi
Pietro
Gaetano
42.
Franchini
43.
Forghieri
44.
Livrì
Antonio
45.
Poggi
Carlo
46.
Tervanni
Anselmo
di
Antonio
Bologna
\
)
^^
Modena
moglie
Estensi
\
Giovanni
Marcani
Ferrara
Pietro
11.
13-14.
di
Estensi
suo
figlio
92
NOTE
88.
MoUni
89.
Menghetti
90.
Bonetti
91.
Luigi
dottor
dottor
Luigi
Federico
Francesco
Bompani
92.
Margaritis
Pietro
93.
Canevazzi
Antonio
94.
Rizzi
95.
Pozzuoli
96.
Kìya
97.
Casali
Ignazio
Giulio
di
di
questi nomi,
(n. 13-14^")
altri
fu
sbagliata l'indicazione
37
essere
assunti
e
fittizi,
Olivieri
di
cosi
altrimenti
che
fuorviare
si
pur
appariscono
Imola
del
p.
altrove
306);
di tornare
in
mi
li da
la
ma
28
Mo^
che
della
ravano
spe-
polizia:
di
di persone
taluni
tradotte
rivoluzione
mio
per
debbano
mancanza
tutte
altro
un
che
par
profughi
come
su
Ollini]
per
future
spiegare
dell'anno
queste
incertezze
sugli uomini
lavoro
Trentuno.
Nota
Nel
xième
si
patria (es. n.
(Ofr. G. Vicini, La
1889,
occasione
della
ricerche
saprebbe
Venezia
a
(n.86)
li per
le
Marror
e.
p.
Ulini
cognomi
forse
non
Ancona
avrò
ecc.).Alcuni
fretta
nella
inesattamente:
Maranesi,
per
scusabile
errore
con
scritti
randi,
1831,
Bologna
Francesco
nesi
da
| Estensi
)
Ferrara
dell'imbarco, furono
nomi,
Bologna
\
di
Giuseppe
Alcuni
di
Journal
du
année^
494),
n.^
legge quanto
Soir
del
B
giovedì
il titolo
sotto
15
dicembre
1831
de
Bevolution
La
(deti-
1830,
segue:
Correspondance,
A
Monsieur,
tre excellente
dans
les
une
vous
serais
feuille
les deux
brochure
quels Je
rendre
Je
le Redacteur
M.
crois
publique
imprimée
devoir
la
de
la
obligé
inflniment
lettres
Revolution.
qui suivent.
à Paris, avance
reclamer;
correspondance
je
ne
que
M.
publier
mieux
eue
dans
Armandi
quelques
puis
j ai
de
avec
vo-
ayant,
faits contro
faire
lui
quo
de
à
cet
w
93
NOTE
egard.Je
vons
aerai,
Monsieur,extrèmement
obligéde
cet faveur.
Je suis etc.
Mamiani
Ancien
de l'interleur da Goayemement
Ministre
A M. le General Armandi
Bologne.
ancien Ministre de la guerre dn Gonver-
Provisoire de
nement
de
Bologne.
Monsienr le General,Après avoir la ropascnle que
de pabliersons le titre de Mapa/rie dans lesevenemens
vons
venez
lie
de V Ita-
centraleje me vois dans la necessité de relever une erreure
qui vons a echappé.Yons dites,à Toccasion de la capitulation
d*Ancone, qne la resolntion d^entrer en negociations
dinal
avec le CarBenvenuti fnt priseà runanimité par les membres dn Gonvernement. Je dois vons
rappeler,Monsienr,qne cette nnanimité
il y
fnt pas complète,
ne
pnisqne,sur neuf membres deliberans,
qui fut
d'un avìs absolument
en
ent
ce
fut precisementmoi:
nn
la dite resolntion enonce
oppose;et yous savez que
de
e'est pour cela que le procès-verbal
dee votea,
fut priseà la majorité
qu'elle
nnanimité;et e'est encore pour cela que je refusai de
convention lorsqu'elle
fut concine. J'ai tonte raison de
M. le General,
amour
croire,
pour la verìtévons trouverez
que par
Je
à
donne
cette
lettre
la publicité
tonte
juste que je
possible.
et
à
non
signerla
suis etc.
Paris,l.«
Decembre
1831.
Mamiani
Aneien
Ministre
de
IMnterieor da Goayernement
de
Bologne.
des circoComte, Je me souviens parfaitement
de dire
est
lettre.Il
dans
votre
juste
question
convention
la
amenerent
d'Ancone,
debats
les
qui
pendant
Monsienr
le
stances dont il est
que
été d'un avis contraire à celui des autres membres
a été rede la seance
le procès-verbal
du conseil. Mais comme
avez
vons
signépuet vous-méme
vetu de toutes les signatures,
vons
avez
et
simplementsans prendreacte de votre opposition
la resolution comme
unanime,
la motiver,
sans
je pouvaisregarder
discussion
la
diversité
des
été
la
;
eùt
pendant
opinions
quellequ'
rement
et
diversitédont je n' ai pas oublió de faire mention dans
Au
l
fond
une
majoritéde huit voix
sur
neuf
ne
mon
écrit.
diflfère
pas beau-
y4:
NOTE
de
coup
devais
runanìmité)
Je
saia
vois
que
aant
de
la
la
étre
perauadé,
Paria,
3
con
un'
la
quale
richiede
oggi
ricollega
pei
eateso
Abbiamo
di
rimangono
di
il
rilievo
maggior
Mi
creda
General
di
cui
alla
devo
Bue
Richelieu,
temps
Abkakdi
si
25
marzo
ella
conserva
insieme
innanzi,
giorno
lume
per
La
di
lei
che
riapondere
prego
farò
di
ricamente
catego-
acusare
1831.
d'Orleana
n.o
17.
ato
que-
la convenienza.
colle
un
prove
piacere
delicatezza.
Obb.o
fu
la óonvenzione.
d'accordo
io mi
ed
doloroao,
Ma
comunicata
mandato
apprezzare
porci
come
gentilezza.
venir
del
e
atima
decembre
però
e
il dovere
lei
trattare
a
vorrà
per
di
e
lei oaaervazioni.
apero
eaige
deve
mi
maggior
giuata
verace
Hotel
bìen
méme
en
il
Caval.»^
2
Yeuilléz
medesima,
alla
Dev.o
Parigi,
diaaimnler
OUveriana,
lo
deatinati
darà
quell'atto
con
Le
scritta
tardi
del
intereaae
comune
un
agréez
come
più
aeduta
giuate
ritardo
breve
et
agis-
en
luce:
che
al
mi
alle
de
je
pregiatiaaimo.
commiasari
quattro
qu'
penaer.
questione
alla
Mamiani
della
documento
Queato
alla
venire
domani
dell'atto
Tidée
nell'
generale
stesso
di
0
croire
dell' Armandi
Mamiani
corriapondenza
la
appunto
copia
Comte,
riapoato immediatamente
Avrei
lo
del
Conte
Signor
de
lettera
questa
meritevole
parmi
maniere
puinque
1831.
carte
si
pur
prie de
voua
avoir
diatinguée.
T ensemble.
supprìmés
avoìr
je
auqael
lecteur,
pour
jamaia
plua
dello
altra
je
le
di
le
tra
ancora
maia
votre
decembre
L'originale
les
Monaieur
lea
ce
à
due
eat
de
pouvaia
ne
le
pour
ìmportans
peu
deplait,
aorte, je
qui
assez
fàché
vous
aentìmena
mea
details
maintenent
cela
jnatice
en
dea
epargner
c^etait
et
Servitore
Armandi.
che
di dare
95
NOTE
C
Nota
Chenes
J'ai
rendrai
me
d'un
des
études
losophie,
je n'en
oublier
dout
leurs
par
sérieuses,
et
servent
meditations,
qu'
tems
de
elle
m'a
déja
ignorance
est
absolue
De
jeunesse
ma
intelligence
de
les
obscurité
ni
du
de
compte
donne
avec
un
de
la
capable
la
à rendre
d'espérance
de
opinion
tout
du
public
de
que
comprendre
de
votre
reussir.
vous
Je
avez
et
de
pouvais
de
imprimé
ouvrage,
suis
de
bien
tout
et
provenait
quand
faire, mais
le
rendre
me
m'
et
n'écris
n'y
a
le
frais:
les
point
suis
quelqu'
engager
mais
fois
restreint,
je
lu
ai
qu' aucune
vos
a
un
pas
des
je l'avoue, e' est
reconnaissant
moi,
réso-
parte
ma
difficiles. Je
si je puis
cependant
J'ai
tonte
que
ne
Universelle,
Bibliothèque
compte
mais
étre
dout
sans
l'attentìon
je chercherai
benne
doit
aucune
la faculté
ne
incapacité
livre
ere
aucune
je
que
mon
livre; j'en
convain
idées,
étranger
simple.
votre
me
pu
des
sur
dans
peu
deduction
d'inquiétude
lecteurs
de
fante, qu'
votre
Cette
d'éveiller
rédacteurs
et j'ai
lu.
moyens
abonné,
de
doute
sans
le plus
lecture
j' avais
des
méme
la
que
nombre
moi
la
étre
ou
notions.
aujourd'hui j'ai perdu
m'assure
style,
votre
premières
et
démème
en
sujet,
un
les
attrait
aucun
si absolument
ce
assez
eu
cbapitres,
style, ni de
sujet m'était
je n' ai pas
de
pestive.
intem-
votre
comprendre
traitiez
phi-
activité
une
intérét;
l'élégance
et
la
compatriotes
par
mon
fait
vous
que
entrepris
provenait
ne
but
dont
qu'on
premiers
m'a
métaphysique,
ce
cependant
trois
n' ai
la
pour
votre
et
à
de
aujourd' bui
serait
ajouté
souflfert,
s' appliquer
leurs
faire
avec
les fait soufiFrir:
qui
utilment
je le crois
Pesaro
averti
je
comprendre
lument
de
monde
le
Italten,
tant
les profondeurs
pourraient
ne
vivement
a
l'élévation
et
mais
lettre
Magistrats
aux
il
ont
dans
plus
bien
qui
ceux
espérances,
possible
mìlitaire, que
ou
Votre
dicace
s'il est
Vous
méme
nobles
plonger
se
point, il
politique
ou
de
d'un
C'est
interét.
je vois
tant
fait rhon-
avez
qui venait
ce
mon
que
1835.
qui l'accompagnait.
tout
que
mai
4
m'
vous
que
livre
vivement
tromper
vu
le
et
pensant
en
exciterait
ont
qui
la lettre
Mars,
16
d'admiration
sentiment
ceux
le
justice
proBcrit
un
à
m'écrir
de
neur
hier/Monsienr,
re^u
près Genève,
sans
vous
en
me
méme
doute
jugez
tems
96
NOTE
j'en
humilìé
sui
Vìdee
à
voub
que
Kecevez
tona
saccès
Yos
désir
de
bì
Je
sni
Be
entre
flatteuBe
ponr
avec
et
nature,
relations
anx
manière
tonte
bien
une
le
ponr
voeux
roccasion
que
Bonelle
mes
B^enfant
qnejerépond
formée.
étes
voub
il
combien
quandjesens
de
snccès
rexpression
préBent
de
nona
que
cet
joindre
une
considération
Monsieur
'
devoué
Votre
J.
(fuori)
Monsieur
Monsieur
T.
rue
de
de
Mamiani
Clichy
la
66
Paris.
Rovere
0.
mon
L.
senriteur
DE
perd*
commencées
mei.
haute
pour
de
connaissance
ayez
yous
ouvrage,
sincère
bien
SiSHONDI
une
L:^_.
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