La “PROVINCIALE„
di Foggia
La Biblioteca Provinciale di Foggia ripete le sue origini da quella comunale. istituita il 1833 con deliberazione del Decurionato. sindaco Angelo Siniscalco, in un
periodo di notevole arricchimento culturale della Città dauna, che fin dal 1700 era
autorevolmente riconosciuta quale «una delle più rinomate non soltanto del Regno ma
dell'Europa tutta, e per il Tribunale della Dogana, che l'adorna (va), e per jt commercio, che la rende (va) invidiosa ad altre piazze mercantili, ed anche per la principale fiera di maggio».
Dotata nel 1800 di una cattedra di Agronomia. Foggia otteneva dal Murat,
dieci anni dopo, una delle Società di agricoltura da lui decretate nel Napoletano, e che
in prosieguo, estendendo la loro competenza alle «manifatture e ai commerci», si trasformarono in Società economiche, denominazione mantenuta allorquando, dopo il
ritorno dei Borboni, che ne determinarono la crisi, nel 1817 furono ricostituite con
titolo regale.
L'orientamento galileano di uomini egregi, in parte, adusi al «travaglio» carbonico; la collaborazione di consapevoli funzionari statali e di operosi esponenti della
giovane borghesia agraria, diedero un impulso nuovo alla Città che, in gara di opere
con la Capitale, quello stesso anno inaugurava il Tribunale di Commercio, l'anno
successivo ,la Camera Consultiva di Commercio, nel 1824 la Villa e l'Orto Botanico
nel 1828 il Real Teatro Ferdinando.
L'apertura della pubblica libreria - sebbene non mancassero collezioni private, anche
cospicue - fu occasione di nuovo slancio della generosità civica, a suo tempo stimolata dall'Illuminismo, àuspici i conterranei Pietro Giannone e Celestino Galiani. Non era trascorso
un anno dalla festa inaugurale dell'istituto, allogato con una raccolta di circa duemila
volumi nella prisca sede municipale di Palazzo Arpi in Piazza Mercantile, che già si registrava il primo incremento straordinardinario il fondo bibliografico donato, raro exemplo,
come testimonia5
va una lapide, da Gaetano Varo, «gentiluomo» di. Troia. Non mancarono quindi
altri notevoli apporti, come i depositi delle case religiose soppresse e le provviste degli
avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione staffa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero quelle del marchese
De Piccolellis, del senatore Emilio Perrone e di altri benemeriti.
L'entusiasmo, che qualificò l'adesione della cittadinanza, non fu deluso dalla
Municipalità presieduta da Lorenzo Scillitani, che onorevolmente gli corrispose.
Trasferit a a San Gaetano, presso il famoso Collegio delle Scuole Pie (1867), la
Biblioteca vi fu sistemata con dignità pari alle aspirazioni di quel geniale amministratore, cui si deve anche la istituzione di una biblioteca popolare, inaugurata il
1871.
Purtroppo g li anni successivi al sindacato Scillitani non sorrisero alla colt ura. Neutri i Governi, che alle biblioteche degli enti locali non pr estavano curiosità, a
nessuna delle successive amministrazioni civiche si palesò non diciamo l'esigenza di
una sede stabile e funzionale, ma almeno il danno dei traslochi ai quali - e furono
molti in un secolo! - si sottopose quell'istituto. Esso sembrò trovar pace allorquando
fu ricondotto dal dest ino nella sede di San Gaetano, restaurata dal podestà Alberto
Perrone, per accoglierlo a pianterreno con un museo e una pinacoteca. Riordinato in
sufficiente numero di sale e corridoi, con l'aggiunta di scaffalature metalliche, corredato di nuovi cataloghi a schede, in sostituzione dei vecchi registri, nonostantela deficienza numer ica degli impiegati, potè riacquistare l'antico titolo di nobiltà cittadina,
grazie anche alla passione di coloro - il pubblicista Oreste de Biase e il prof. Rodolfo Santollino - ai quali prima e dopo ne fu affidata la direzione. Pertanto allo spirare del 1939, vigilia della radiazione dai quadri comunali, come vedremo, il suo
registro d'ingresso segnava 65.000 pezzi, compresi 141 manoscritti, 4 incunaboli e
492 edizioni cinquecentine.
«Ma la nuova Foggia e il suo rapido sviluppo culturale ' meritavano ' ben
altro del vecchio e fatiscente, sebbene ricco e invidiabile deposito di libri della Comunale»: con questa autorevole patente del prof. Barberi, erudito e solerte soprintendente bibliografica del tempo, Foggia acquistava un istituto di grado superiore, fondandosi la nuova Biblioteca provinciale intitolata alla memoria del foggiano ing. Gaetano Postiglione (atto 25 febbr. 1933 del Preside di Capitanata prof. Giustiniano
Serrilli), alla quale nel 1940 (deliberazione n. 90 del 19 gennaio) era incorporata
quella civica.
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In via del lutto provvisoria. nella sede medesima dell'Amministrazione, lo
storico palazzo del Tribunale della Dogana, le erano destinati cinque locali a pianterreno e due saloni superiori, nei quali trovarono posto un primo tempo circa
10.000 volumi, trasferiti dagli uffici dell'ente Provincia, che li accrebbe sia acquistando (1938-1939) le librerie degli insigni comprovinciali estinti Nicola Zingarelli
e Romolo Caggese, sia accettando in donazione (1939) quella del consigliere nazionale, anch'egli dauno. Gabriele Canelli.
In base alla relativa «pianta organica», il complesso degli uffici risultò costituito da un direttore nella persona del dott. Arturo Marrone, tre impiegati di concetto, un distributore e due fattorini; ma fu subito ridotto, per discutibili motivi di
bilancio.
Fin dall'impianto, e con un «crescendo» sensibile, dopo la straordinaria a ccessione delle raccolte comunali, il numero dei frequentatori raggiunse un indice così
alto (circa 200 il giorno, da assicurare all'iniziativa il suggello del successo. Nè
trascurabile fu l'incitamento alla lettura, alle ricerche bibliografiche, agli, studi er uditi, e quindi alla vitalità dell'istituto, dato dal terzo Corso ministeriale di preparazione agli uffici e ai servizi. delle biblioteche popolari, svoltosi appunto nel Capoluogo.
Sopraggiunta lo guerra, per la disorganizzazione che caretterizzò il nostro
fronte interno, non furono adottate sufficienti misure cautelative a favore del patrimonio culturale. Della Biblioteca fu incassata, senza essere trasferita in luogo sicuro, soltanto una parte delle sezioni pili pregevoli, sì che durante le incursioni aeree,
che straziarono la indifesa città, due bombe cadute sul deposito centrale dell'istit uto,
distrussero tra l'altro quasi tutto il fondo storico «Caggese» e le collezioni dei periodici.
Agli effetti del bombardamento si aggiunsero i danni causati dalla occupazione alleata e dal successivo insediamento di fortuna in Biblioteca degli uffici dell'Amministrazione provinciale.
I provvedimenti eletti dal Ministero della P. I., tramite la Soprintendenza bibliografica interregionale, e quelli dell'Amministrazione provinciale di Capitanala, il favore delle
Autorità locali e della cittadinanza, la solerzia del personale, non mancarono purtuttavia
alla rinascita dell'istituto, rivolti da una parte a sanare le ferite della guerra, dall'altra a
sviluppare le iniziali premesse, in modo da assicurare alla Capitanata un centro bibliografico
moderno e funzionale.
MARIO SIMONE
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ANNOTAZIONI
Senza pretesa di sfoggiare una facile erudizione, si accolgono in questa sede i richiami e le annotazioni essenziali sull'argomento, per incitare a
nuove ricerche e sollecitare l'atteso racconto della Cultura in Terra Capitana.
1 - Il quadro più vasto della vita foggiana dall'ultimo decennio del
sec. XVIII alla fine del XIX rimane l'opera dei due cronisti locali VILLANI. La nuova Arpi (Salerno 1 8 4 6 ) di Ferdinando raccoglie le notizie più
antiche sulla Biblioteca Comunale; Cronistoria di Foggia, 1848-1840 (Napoli
1 9 1 3 ) , riapparsa col titolo Risorgimento Dauno in «nuova edizione riveduta
secondo la mente dell'A. e annotata da Mario Simone (Foggia, Studio Editoriale Dauno 1 9 6 0 , in «Raccolta di Studi Foggiani a cura del Comune»,
nuova serie 1 9 6 0 , vol. I. Presentazione del sindaco prof. Vittorio de Miro
d'Ajeta), di Carlo quelle del periodo risorgimentale. Purtuttavia, ci è possibile risalire alle loro taciute fonti bibliografiche tra le quali primiera l'opuscolo
Solenne inaugurazioni di una pubblica biblioteca in Foggia, capitale della Capitanata
(Foggia, 1834), contenente il manifesto del sindaco Siniscalco, il discorso
dell'intendente Lotti, vari componimenti poetici e note con cenni su personaggi locali.
Della Pubblica Biblioteca di Foggia diè cenno il suo primo direttore,
CASIMIRO PERIFANO, in «Poligrafo della Capitanata, giornale di scienze lettere ed arti» da lui diretto (vol. II, luglio 1834),
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quale introduzione al Discorso inaugurale. pronunciato nella cerimonia di
apertura dal colto e operoso «cav. Gaetano Lotti, intendente di Capitanata». Lo stesso anno, in «Annali civili del Regno delle due Sicilie» di Napoli
(vol. IV), apparve un altro breve scritto - Pubblica Biblioteca in Foggia - con
le sole iniziali di RAFFAELE LIBERATORE. A distanza di un trentennio
seguì la corrispondenza del NEUGEBAUR, Die stadtbibliothek zu Foggia in
Apulien (in «Serapeum», 1864). Non mancarono altri studiosi di ricordare
quella civile istituzione: GIUSEPPE GABRIELI, Biblioteche di Puglia in
«Japigia», organo della Deputazione di storia patria per la Puglia (Bari
1930) e GALLO, Biblioteche pugliesi, in «Accademie e Biblioteche d'Italia»
(Roma 1930).
Tra i giornalisti locali ORESTE DE BIASE pubblicò, rimaneggiandoli, due scritti - La Biblioteca Comunale di Foggia - in «Accademie e Biblioteche d'Italia» (1931) e in «Ospitalità Italiana» (Milano 1933). Al soprintendente bibliografico FRANCESCO BARBERI dobbiamo i contributi
più notevoli, apparsi il 1931 nel predetto archivio del Ministero della P. I.
dir. g.le Acc. e Bibl., (1931) col titolo La Biblioteca Provinciale «Gaetano Postiglione» di Foggia. e in «Japigia» (1942): Le attuali condizioni delle biblioteche
pugliesi. Anche il successore soprintendente dott. BENIAMINO
D´AMATO ebbe assidua cura della« Provinciale», che ricordò in Situazione
delle biblioteche appulo-lucane (Bari 1952). Esaurienti cenni anche in G. CECCHINI. Le biblioteche pubbliche degli enti locali (Roma 1957), e in tutti gli
annuari ufficiali. Per ultimi: AMMINISTRAZIONE PROVINCIALI DI
CAPITANATA, La Biblioteca. Provinciale di Foggia - Storia, struttura, regolamento (Foggia, Studio Editoriale Dauno 1959, in «Atti documenti e studi dauni», Serie Istituti d'arte e di cultura); Il servizio bibliografico di Puglia e Lucania a cura e con Presentazione di ANTONIO CATERINO, attuale soprintendente bibliografico interregionale (Bari, Favia 1960).
2 - Il giudizio sulla importanza di Foggia nel 1700 è rilevato da un
rapporto dell'Uditore dell'Esercito su gli spettacoli pubblici nel Regno (in
CROCE, Teatri di Napoli, IV ed., Bari 1947). Per ultimo, sull'ambiente culturale della città è ritornato MAR. SIM.: Teatro a Foggia e Il suo Paese (a
proposito di Umberto Giordano) in «Quaderni Musicali» (Foggia 19571959). Per una più larga informazione, oltre i citati VILLANI, si consultino: BENEDETTO BIAGI, Profili di scienziati, con. appendice su La Società
economica di Capitanata, e MICHELE PAPA, Economia ed economisti di Foggia
(Foggia, 1930-1933).
3 - Per gl'incunaboli, comunque acceduti alla Biblioteca oggi funzionante, si vedano l'Indice degli incunaboli posseduti dalle biblioteche di Puglia in
«Japigia» (1939) e di RAFFAELE FIORILLO, Incunaboli posseduti da alcune
biblioteche della Provincia di Capitanata (1934).
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4 - Sui mss. della «Comunale», trasferiti alla «Provinciale» o a questa
diversamente pervenuti, conosciamo l'unico elenco curato da CARLO
VILLANI, e compreso nel vol. IV di Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia a cura di MEZZATINTI, PINTOR e SORBELLI ForlìFirenze 1930...), oltre gli accenni di alcuni altri scrittori locali. Il relativo
inventario presso la nostra Biblioteca, comprende copie in lingua latina e
italiana di opere letterarie, filosofiche ed ascetiche, compiuti lavori e zibaldoni di autori dauni. Tra i loro autografi, più notevoli. Nosologia positiva,
1. (Le angionosi) di VINCENZO LANZA. Vita ed arte di SAVERIO
ALTAMURA, Istituzioni di matematica teorica e pratica, Geometria teor ica, Elementi di astronomia, Aggiunta all'aritmetica e fisica generale di
G IUSEPPE ROSATI, detto «l´Enciclopedico». Sulla famosa istituzione
della «R. Dohana menae pecudum» risultano cinque mss. con lo stesso titolo, ma con varianti nel testo; ANDREA GAUDIANI, Notizie per il buon
governo della Regia Dogana. Ancora: il carteggio del diplomatico TUGINI,
le Memor ie per la città di Foggia, attribuite dal Biagi al sacerdote GEROLAMO CALVANESE; ventisei tomi dell'avvocato SAVERIO CELENTANO, tra i quali Statali per la Città di Foggia e Istruzioni della Regia
Dogana, di cui trattano anche altre carte. Un quaderno di TEDESCHI
contiene un Diario dal 1799 al 1828 dei fatti avvenuti in Ascoli Satriano.
Delle più recenti accrezioni - oltre che di tutte le opere di ROMOLO
CAGGESE, compresi 500 articoli per la stampa quotidiana e periodica -:
gli originali di NICOLA ZINGARELLI, come il testo inedito su le rime
del Petrarca di cc. 223, e le «Rime» nell'intendimento generale, nell'ordine e
nel significato, di cc. 1021 (testo) + cc. 421 (note).
5 - Su le condizioni della «Provinciale» in seguito all'ultimo conflitto:
MINISTERO DELLA P. I., Dir. g.le Acc. e Bibl., Ufficio studi: La ricostruzione delle Biblioteche italiane dopo la guerra 1940-45. vol. I - I danni; vol. II, La ricostruzione, (Roma, s. d.), e inoltre: Gli istituti d'arte e di
cultura di Foggia danneggiati a causa della guerra, relazione alla Società
Dauna di Cultura del suo consigliere segretario generale MARIO SIM ONE nella inaugurazione del 6 febbraio 1949, presente per il Governo l'on.
Perrone-Capano, sottosegretario di Stato alla P. I. (in «Bollettino» della S.
D. C., n. 1). Il 21 marzo 1953, promosso dal medesimo ente, si tenne un
convegno su la vita e i problemi delle biblioteche di Capitanata, dal quale
partì il seguente o. d. g. accolto dall'VIII Congresso dell'Associazione Italiana per le Biblioteche (in «Accademie e Biblioteche d'Italia» 1953): (A bibliotecari e i bibliofili, esaminata la situazione delle biblioteche pubbliche in
questa provincia, danno atto al Ministero della P. I. dell'incremento dato
loro in questi ultimi anni, anche per l'interessamento della Soprintendenza
Bibliografica per la Puglia e la Lucania, e formulano il voto che: 1) siano
legislativamente meglio regolate le funzioni delle Soprintendenze bibliografiche e i loro rapporti con gli enti amministrativi cui le biblioteche appartengono; 2) sia fatto obbligo alle Provincie e ai Comuni di istituire un regolamento organico per
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le biblioteche da essi dipendenti, 3) i sussidi ministeriali e i fondi stanziati in
bilancio dagli enti predetti siano adeguati alle esigenze funzionali e culturali
degli istituti bibliografici».
6 - Alle nuove fortune della nostra «Provinciale», e di tutti gli altri istituti di cultura e bibliografici italiani, sono legati i nomi dei dottori Guido Arcamone e Carlo Frattarolo, rispettivamente direttore g.le e direttore c. d. del
Ministero della P. I., per le Accademie e biblioteche nel periodo della ricostruzione postbellica.
M. S.
ACCADEMIE E BIBLIOTECHE D'ITALIA
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