Scheda obiettivi 2005
Obiettivo
S.O. Dipartimento di Salute Mentale
Azioni
Risultato atteso
Tempistica
Personale
1. Integrazione e modalità di lavoro condiviso con l’area distrettuale
1.1. Definire modalità di lavoro condiviso per migliorare i programmi comuni intorno a bambini e adolescenti, persone con handicap e anziani e con i medici
di famiglia.
1.2.
Piani di Zona e collegamenti per i Piani delle
Attività territoriali.
-
-
-
Partecipazione dei responsabili delle UO del DSM alla riunione di coordinamento distretti.
Aderire e contribuire alla formulazione del Piano
operativo della microarea.
Una riunione al mese con prevalente rife- 28/02/2005
rimento alle questioni della salute mentale.
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
Direzione
D.S.M.
Partecipare al progetto Habitat e al lavoro nelle microaree.
Dedicare almeno un operatore del CSM al gruppo di coordinamento e al lavoro operativo nella microarea.
Almeno due progetti integrati per area di- 31/12/2005
strettuale intorno a due persone individuate dal CSM.
Almeno due progetti integrati per area distrettuale intorno a due persone individuate dai servizi partner.
Definizione degli indicatori di salute mentale per il lavoro nelle microaree
Valutazione quantitativa degli indicatori
(anno di riferimento 31.12.2004)
Ottenimento degli obiettivi assegnati al
D.S.M.
Un corso concluso entro il 1° semestre
nell’area 1 – C.S.M. Barcola – Aurisina ed
entro il 2° semestre nell’area 3 – C.S.M.
Domio.
U.O. C.S.M.
S.A.R.
Sottoscrizione formale del protocollo tra
responsabile di U.O. C.S.M. e responsabile del Distretto.
U.O. C.S.M.
Affrontare nei PAT le situazioni complesse e ga- rantire accesso delle persone con disturbo mentale severo alle risorse della comunità.
-
-
Organizzare un corso di formazione nelle aree territoriali con le associazioni del volontariato e
le istanze del territorio.
C.S.M. Barcola
– Aurisina,
C.S.M. Domio
1.3.
Progetti comuni per
migliorare la cultura e la pratica della prevenzione.
1.3.1.
Favorire l’accesso ai percorsi distrettuali e au- mentare il numero dei progetti personalizzati per
persone con disturbo mentale severo anche
al fine di fronteggiare lo stigma. (prevenzione
terziaria).
Migliorare l’applicazione del protocollo per
l’attivazione dei canali preferenziali di accesso
per utenti del D.S.M. per visite congiunte e specialistiche
1.3.2.
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
1
Obiettivo
Azioni
Affrontare il disagio adolescenziale e giovanile
quando assume la forma del disturbo del comportamento alimentare e dell’esordio psicotico.
1.3.2.a.
Definire i percorsi per l’accoglienza e del trattamento delle persone con disturbi del comportamento alimentare.
Condividere il lavoro di progettazione con tutti i
partner della rete territoriale.
Promuovere conoscenza ed informazione tra i
cittadini e gli operatori.
Progettare un opuscolo informativo sul servizio e
le modalità di accesso.
Acquisire consulenza esterna di dietista / nutrizionista per un tempo parziale (max. 6 ore settimanali)
1.3.2.b.
Definizione di un progetto di prevenzione per il
riconoscimento precoce e l’intervento di rete in
soggetti all’esordio psicotico, con il
coinvolgimento di tutti gli attori della rete.
Vedi successivamente
1.3.3.
.Sostenere il counselling distrettuale per familiari
a caregivers di persone con decadimento demenziale.
Contribuire all’attuazione di due corsi di formazione per familiari e caregivers.
Acquisire consulenza esterna per il coordinamento dell’attività per l’Alzheimer per un tempo
parziale (max. 10 ore settimanali).
1.3.4.
Avviare un programma di monitoraggio
sull’uso degli psicofarmaci nelle persone anziane coinvolgendo in ogni distretto l’UVG e
l’MMG.
1.3.5.
Progetti per la salute mentale di genere.
Individuare le forme diverse dell’associazionismo
e promuovere reti informali.
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
Risultato atteso
-
Tempistica
Personale
U.O. C.S.M.
S.A.R.
Formalizzazione delle procedure condivise (un protocollo)
Attivazione del servizio in tutte le aree distrettuali a partire dal secondo semestre.
Un opuscolo informativo
Direzione
D.S.M.
-
Vedi dopo.
-
Nell’anno due corsi di formazione per familiari e caregivers.
U.O. C.S.M.
Direzione
D.S.M.
-
Vedi dopo.
U.O. C.S.M.
31/12/2005
Promuovere percorsi formativi comuni.
Operare per un approccio integrato (maternità, conflitti familiari e di coppia, violenza).
2
S.A.R.
Obiettivo
Azioni
Risultato atteso
Tempistica
N. 1 rassegna cinematografica che affronti le problematiche di genere (Androna)
N. 1 iniziativa pubblica di rete.
1.3.6.
Mantenere i livelli di attività del “Progetto Amalia e “Telefono speciale” in connessione con gli operatori del distretto e delle U.O.
Aumentare almeno del 15% gli utenti del 31/12/2005
D.S.M. inclusi nel “Progetto Amalia”.
Valori 2004 = 86 persone
Personale
U.O. C.S.M.
2.
Migliorare l’ appropriatezza dell’uso di psicofarmaci nei servizi per la salute mentale e nelle strutture
residenziali per anziani
2.1.
Acquisire il prontuario e discutere le linee guida
Stampare e diffondere il prontuario e le linee
guida nel DSM e nelle unità operative aziendali
interessate ed ai MMG.
Attivare incontri seminariali di approfondimento
sul tema entro il primo quadrimestre.
Predisporre il piano personalizzato per
l’assunzione degli antipsicotici atipici (anche in
ottemperanza a quanto previsto dalla nota
ministeriale) con particolare attenzione
all’insorgenza di disturbi collaterali (per es.
aumento del peso corporeo) per le persone
trattate nel primo trimestre dell’anno in corso.
Produrre un piccolo manuale informativo sull’uso
degli psicofarmaci da mettere a disposizione
delle persone che li assumono, dei familairi e dei
MMG.
Monitorare puntualmente la spesa per gli
psicofarmaci per le singole UO.
2.2.
Concordare con il Distretto le azioni relative al
monitoraggio delle terapie con psicofarmaci in
casa di riposo.
Compilare in ogni area una lista di anziani accolti
nelle case di riposo che assumono psicofarmaci
atipici con il contributo in ogni distretto dell’UVG
e dell’MMG.
Revisionare il piano terapeutico relativo agli
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
-
N. 1 pubblicazione che contiene le linee
guida sull’uso degli psicofarmaci.
31/12/2005
-
N. 3 incontri seminariali entro il primo
quadriemstre.
100% dei piani terapeutici.
30/04/2005
-
N. 1 manuale informativo sull’uso degli
psicofarmaci.
31/12/2005
-
N. 1 report quadrimestrale per UO.
-
100% dei piani terapeutici revisionati
-
3
31/12/2005
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
DirezioneD.S.M.
Obiettivo
3
Azioni
psicofarmaci atpici per gli anziani accolti nelle
case di riposo. Coinvolgere in ogni distretto
l’UVA e l’MMG.
2.3.
Attivare un programma di farmaco vigilanza.
Tutte le U.O. partecipano al progetto coordinato
dall’istituto Mario Negri.
Risultato atteso
Tempistica
Personale
-
100% delle schede compilate.
30/04/2005
-
Due schede condivise per la valutazione. 31/12/2005
Una visita incrociata per quadrimestre.
100% schede compilate.
Raggiungimento di valori alti della scala di
valutazione.
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
-
100% programmi revisionati.
31/12/2005
S.A.R.
-
Disponibilità padiglione H.
31/12/2005
S.A.R.
Evitare pratiche stigmatizzanti
3.1.
Migliorare la qualità
e la fruibilità di tutti gli ambienti e le strutture dedicate
ad accogliere ed ospitare
persone con disturbo mentale e i loro familiari
3.1.1.
Dedicare un gruppo dipartimentale al monitoraggio e alla valutazione.
Promuovere in particolare nei luoghi dell’abitare
assistito la personalizzazione degli ambienti, la
qualità degli stessi, delle relazioni e dei programmi abilitativi.
Formulare e condividere due schede di valutazione (una per i gruppi di convivenza ed una per
i C.S.M.) da utilizzare in verifiche e controlli tra
pari.
Promuovere incontri mensili crociati del gruppo
dedicato.
Individuare in ogni U.O. due operatori dedicati.
Controllare e valutare le procedure d’acquisto e
di esecuzione dei servizi per le mense, i pasti, le
pulizie.
Obiettivo specifico del Servizio Abilitazione e Residenze
3.1.2.
Riordinare la rete delle strutture residenziali.
Costituire nuclei di convivenza per meglio valorizzare le capacità relazionali degli ospiti.
Incrementare programmi di uscita dalla residenza.
Revisionare il programma terapeutico individuale
di tutti gli ospiti.
3.1.3.
Nell’ambito del coordinamento delle risorse informali disporre del padiglione H per attività formative (teatro).
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
4
Obiettivo
Azioni
Risultato atteso
3.1.4.
Contribuire al miglioramento della qualità
dell’habitat ed alla fruibilità degli spazi verdi del Organizzazione dei falò di San Giovanni
parco di San Giovanni.
Partecipare all’attivazione di iniziative ed eventi
volti a restituire alla città un parco più vivibile ed
accessibile.
4.
Presa in carico, continuità terapeutica e lavoro di gruppo
4.1.
Presa in carico
4.1.1. Qualità e appropriatezza dei percorsi di
cura individuali per le persone ad alto rischio di
deriva sociale
Sviluppare il programma individuale per le 27
persone già incluse nel programma “Persone
ad altissimo carico” ( prosecuzione 2004).
Verificare lo stato di avanzamento del
programma.
Sperimentare forme di lavoro in comune tra
differenti U.O. (in particolare U.O. 1, UO 3 e
SAR).
4. 1.2. Persone internate in OPG
Definire nel quadrimestre un programma
dettagliato con visite ed accordi con l’istituto
d’internamento per le tre persone tuttora
internate.
Definire il programma teraputico – riabilitativo e il
budget di cura comprensivo del costo globale
dell’intervento necessario.
Prevedere in accordo con la direzione
dipartimentale l’utilizzo di eventuali risorse
aggiuntive.
Obiettivo specifico per il C.S.M. Barcola –
Aurisina
4.1.3. Progetto Aurisina. Miglioramento della
qualità della vita quotidiana per le persone lungoassistite o alte utilizzatrici dei CSM a rischio di
marginalizzazione
Definire un programma di attività del Centro
Diurno (con partecipazione di maestri d’arte,
associazioni di volontariato, ARSI)
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
-
-
-
Personale
30/06/2005
S.A.R.
Report sullo stato di avanzamento del
31/05/2005
programma e BPRS – FPS (marzo –
maggio).
Valutazione degli esiti ad un anno (ottobre 31/12/2005
– novembre) con interrogazione del
sistema informativo.
TSO = 0
gg. TSV+TSO in SPDC e in C.S.M. < dato
2004
-
Rientro di almeno due persone.
-
15 persone coinvolte settimanalmente nei
programmi del Centro Diurno provenienti
dal CSM Barcola – Aurisina, 10 dal
C.S.M. Domio.
5
Tempistica
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
31/12/2005
C.S.M. Domio e
C.S.M. San
Giovanni
S.A.R.
31/12/2005
C.S.M. Barcola
Obiettivo
Azioni
Mettere a punto un progetto per forme di
ospitalità solidale ed inusuale in collaborazione
con associazioni e cooperative, e per foresteria
per stage prolungati.
Estendere la convenzione con ARSI ed altre
associazioni e/o favorire la costituzione di
un’associazione di scopo.
Definire percorsi di sostegno alla vita quotidiana
per utenti del DSM individuati da tutte le UO.
Attivare sostegno alla vita quotidiana (pasti e
pulizie) presso il domicilio, gruppi residenziali per
almeno 8 utenti dell’altipiano (tramite
convenzione ARSI, moduli o altro).
Ottimizzare l’uso della sede attraverso:
Acquisto degli arredi per la zona notte.
Adeguamento dei servizi Global Service
per pasti, pulizie, guardaroba.
Acquisizione di un pulmino a nove posti
specificatamente per la funzione di navetta.
Sperimentare forme di scambio tra differenti
U.O. (CSM Barcola, Domio, S.A.R.) con
l’impegno di almeno due operatori nel Centro
Diurno di Aurisina provenienti dalle altre U.O.
C.S.M. .
Risultato atteso
Apertura fino alle 19 per almeno tre giorni
alla settimana
Disponibilità di apertura nei fine settimana
per progetti particolari.
-
4.1.4. Giovani all’esordio psicotico e per loro
famiglie.
4.1.4.a. Riconoscimento
Definire un progetto di prevenzione per il
riconoscimento precoce e l’intervento di rete per
giovani (16 – 30 anni) all’esordio psicotico, con il
coinvolgimento di tutti gli attori della rete.
Attivare il gruppo di progetto
Definire la composizione del gruppo
collaborativo, che include MMG, Operatori dei
Servizi sociosanitari (DSM, UOT, Distretti, DDD,
DIP), associazioni e soggetti collettivi della
comunità.
Progettare programmi formativi destinati al
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
6
Tempistica
18 persone coinvolte settimanalmente nei
programmi del Centro Diurno.
5 provenienti dal C.S.M. Maddalena,
5 dal C.S.M. via Gambini,
3 dal C.S.M. San Giovanni ,
5 dal Servizio Abilitazione e Residenze
31/12/2005
N. 4 riunioni del gruppo di progetto.
Programma formativo definito.
Linee guida per l’accoglienza della
domanda concordate.
Personale
C.S.M. Maddalena, C.S.M.
Domio, via
C.S.M. via
Gambini,
C.S.M. San
Giovanni e
S.A.R
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
Obiettivo
Azioni
gruppo collaborativo
Predisporre un percorso di accoglimento della
domanda non stigmatizzante
Procedere ad un follow up degli esordi 2004.
4.1.4.b. Lavoro terapeutico
Coinvolgere la famiglia.
Offrire informazione utile entro 48 ore.
Coinvolgere i famigliari nel gruppo esordio.
Coinvolgere i giovani nel gruppo esordio.
Usare il farmaco secondo le indicazioni delle
linee guida.
Programmare un intervento terapeutico e di
ascolto, sia individuale che familiare.
mettere in atto un intervento formativo e/o
riabilitativo (corso).
Continuare il lavoro terapeutico per almeno sei
mesi e l’osservazione per almeno un anno.
4.1.4.c. Sostegno alla famiglia
Tenere attivo un gruppo esordio ogni 6 mesi.
Richiedere la partecipazione di almeno una
famiglia per Unità Operativa (figlio o figlia di età
compresa tra i 16 e 30 anni, al primo contatto
con i C.S.M., con comportamenti e sintomi che
rimandano all’area della psicosi, o del distrubo
grave della personalità a rischio di psicosi)
Quattro incontri di almeno due ore in un mese.
Migliorare il lavoro del gruppo dipartimentale
dedicato.
Somministrare il questionario per la valutazione
del carico all’inizio ed alla fine del corso.
4.1.5. Sperimentare budget di cura personalizzati
Individuare tutte le persone già ospiti di strutture
residenziali o che fruiscano di prestazioni del
privato-sociale.
Definire per esse un programma terapeutico
personalizzato tenuto conto delle risorse già
utilizzate ed investite.
4.1.6. Famiglie affidatarie
Definire dispositivi amministrativi ed economici.
Definire un progetto per la promozione e la comunicazione sociale sul tema.
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
Risultato atteso
Tempistica
Personale
31/12/2005
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
-
100% verifica esordi 2004.
-
N. persone coinvolte > esordi 2004
L’80% delle persone all’esordio nel 2005
sono incluse nell’progetto.
-
Due gruppi esordio per anno.
Riduzione del carico familiare percepito
-
Piano terapeutico legato al costo per
almeno l’80% delle persone.
31/12/2005
U.O. C.S.M.
S.A.R.
-
Delibera e avvio sperimentale del programma.
N. 2 associazioni coinvolte
N. 1 articolo sui media di promozione.
31/12/2005
U.O. C.S.M.
S.A.R.
7
Obiettivo
Azioni
Individuare e coinvolgere le associazioni.
Risultato atteso
Tempistica
4.2.1. Organizzazione del tempo interno (prosecuzione 2004).
Un’incontro al mattino cinque giorni su sette per
le persone che sono accolte nel C.S.M. o in day
hospital.
L’attività si articola attraverso gruppi tematici scadenzati per una gestione mirata delle persone che hanno
più bisogno e che spesso sono quelle cui ci si rivolge
meno all’interno del C.S.M. Nelle residenze un incontro a settimana in ogni casa.
Favorire riconoscimento reciproco, conoscenza condivisa dei problemi, nozioni elementari su alcuni temi
importanti per le persone (modalità di cura, definizione del proprio problema, T.S.O., progetto di cura, farmaci, ecc.).
Incontri con persone per gruppi omogenei per interessi, per progetti: gruppi di familiari, borsisti,
gruppi di attività (lettura, scrittura, ricerca,).
Finalizzati a promuovere processi di soggettivazione,protagonismo, reciprocità.
Attività pomeridiane, feriali e/o festivi, di gruppo
per promuovere l’integrazione tra dentro e fuori,
tra C.S.M. e laboratori del S.A.R. e nella comunità.
Organizzazione d’attività e di incontri con gruppi
ed associazioni del territorio.
Specifico per il C.S.M. San Giovanni
Riportare a 4 i p.l. residenziali utilizzati per il territorio di competenza.
Adattamento al CSM del questionario utilizzato
negli obiettivi 2004 dal SPDC per la valutazione
del clima di lavoro.
Mantenimento per il 2005 dei valori 2004 con- 31/12/2005
siderando accettabile il risultato se l’aumento è
contenuto entro il 30% rispetto ai valori 2004.
Mantenimento dei passaggi ripetuti delle
persone già note in S.P.D.C.
Valori 2004 =
Richieste di T.S.O. valori > 2004
Valori 2004 - 24 richieste
Giornate di T.S.O valori > 2004.
Valori 2004 – 158 giornate
Giornate di T.S.O. in S.P.D.C. valori >
2004
Valori 2004 – 50 giornate
Giornate di T.S.O. ripetuti valori > 2004.
Valori 2004 – 89 giornate.
Persone con T.S.V. e delle giornate di
T.S.V. nel S.P.D.C. valori > 2004
Valori 2004 – 174 persone e 855 giornate.
Personale
4.2. Continuità
terapeutica/accoglienza
-
Riduzione del 10% delle giornate
d’ospitalità 24 ore nel C.S.M. per l’utenza
che nel 2004 ha avuto permanenza continuative superiori ai 90 giorni.
Valori 2004 – 2545 giornate su 14 persone; mediana 124 giorni
-
Tasso di occupazione dei 4 p.l. dedicati
all’attività territoriale < 120%
Il questionario per la valutazione del clima
di lavoro, messo a punto e sperimentato
nell’ultimo trimestre, rileva il vissuto
dell’equipe.
-
4.2.2. Accoglienza
Garantire bassa soglia d’accesso per favorire l'emersione della domanda da parte delle fasce deboli.
Definire procedure per l’ospitalità diurna e i
compiti degli operatori.
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
8
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
C.S.M. San
Giovanni
31/12/2005
U.O. C.S.M.
31/12/2005
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
Obiettivo
Azioni
Predisporre piano di dimissione con definizione
degli operatori di riferimento.
Accogliere la domanda in tempo reale nel
C.S.M. dodici ore al giorno per sette giorni su
sette predisponendo in via sperimentale accessibilità anche notturna (vedi dopo).
Garantire presenza adeguata e funzionale di dirigenza e comparto anche sabato e domenica.
Notificare le richieste di A.S.O. e T.S.O. anche
alla Direzione.
Attivare canali di comunicazione privilegiata con
“sensori” esperti della comunità.
Obiettivo specifico del S.P.D.C.
4.2.3. S.P.D.C.
Accoglimento con intervista dell’infermiere per la
raccolta dei dati.
Colloquio di valutazione con un operatore oltre al
medico in servizio.
Accordo e collegamento strategico con le Unità
Operative C.S.M.
Utilizzo del questionario per la valutazione del
clima e del carico di lavoro.
4.2.4. Obiettivo specifico del C.S.M. Domio
Razionalizzazione ed ottimizzazione dell’impiego della risorsa ospitalità notturna.
Evitare la permanenza prolungata in ospitalità
notturna dell’utenza.
Ridurre il rischio di adattamento regressivo e di
assuefazione alla permanenza prolungata.
Attivare tutte le risorse disponibili (D.S.M., Distretto, Comune) al fine di evitare che il C.S.M.
svolga funzioni residenziali per persone con difficoltà di reinserimento sociale e familiare.
Mobilizzare le risorse umane del C.S.M. al fine di
ridurre inerzie e tempi morti nel reperimento della risorsa residenziale.
Attivare una gestione attenta e continuativa delle
convienze favorite dagli operatori del C.S.M. (via
Barbaro e via Pitacco).
Verificare e monitorare la residenzialità nelle
strutture residenziali del D.S.M. e/o di altre a-
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
Risultato atteso
-
-
-
-
9
Tempistica
Personale
31/12/2005
S.P.D.C.
31/12/2005
C.S.M. Domio
Valutazione del questionario per la valutazione del clima e del carico di lavoro.
Il questionario per la valutazione del clima
e del carico di lavoro 25 giorni su 30 deve
rivelare assenza di carico eccessivo.
Diminuzione delle persone permanenza
continuative superiori ai 90 giorni.
Valori 2004 = 7 persone
Riduzione del 10% delle giornate
d’ospitalità nel C.S.M. per l’utenza che ha
avuto permanenze continuative superiori
ai 90 giorni.
Valori 2004 = 1189 giornate su 7 persone.
Tasso di occupazione dei p.l. < 2004
Valori 2004 = 88%
Obiettivo
4.3. Lavoro di gruppo
Azioni
genzie convenzionate (Comunità San Martino al
Campo).
4.3.1. Motivare, valorizzare, promuovere il protagonismo degli operatori
4.3.1.a. Integrazione di ruoli e di funzioni
Attribuzione ad ogni operatore del comparto di due
dei tre livelli di attività seguenti e di tutti e tre ai dirigenti medici e psicologi. (prosecuzione 2004).
Attività di staff e/o di coordinamento.
Partecipazione ad almeno un’attività di gruppo.
Attività professionale specifica.
Tutti i dirigenti medici e psicologi seguono un numero
congruo di persone che identificano nelle riunioni di
programmazione con il responsabile.
4.3.1.b. Valorizzare il lavoro degli infermieri, abbreviare tempi di risposta e di presa in carico
dell’utenza in crisi, promuovere l’intervento a
domicilio.
In subordine alla disponibilità economica che dovrà
essere verificata per incentivare specificamente questo obiettivo:
Estendere l’attività territoriale e di accoglienza
del CSM dopo le ore 20
Definire consensualmente dettagli del progetto
tra le figure professionali interessate.
Applicare sperimentalmente un progetto per
1. Servizio notturno attivo al CSM (raccolta ed
orientamento chiamate, accoglimento diretto
in casi limitati).
2. Reperibilita’ infermieristica di zona su
S.P.D.C.
3. Servizio infermieristico di continuità
assistenziale per persone in carico defintie
ad alta priorità.
Attivare sperimentalmente il progetto in almeno
un C.S.M.
4.3.1.c. Specifico per il C.S.M. Maddalena:
Migliorare la qualità del lavoro di gruppo.
Individuare operatori esperti (lavoro nei servizi di
salute mentale > 10 anni) ed operatori da formare ((lavoro nei servizi di salute mentale < 2 anni).
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
Risultato atteso
-
-
-
10
Tempistica
Personale
31/12/2005
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
31/12/2005
C.S.M. Maddalena
100% schede individuali di attribuzione di
incarico per ogni operatore (prosecuzione
2004).
N. accoglimenti notturni in Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura < 2004.
Riduzione degli accoglimenti in S.P.D.C.
dei CAP.
Soddisfazione dell’utenza e degli operatori
Calcolo del carico percepito da parte degli
operatori impegnati.
N. 1 incontro settimanale tra operatori.
Attribuzione di almeno 5 CAP per operatore giovane.
Obiettivo
5.
Azioni
Istituire incontri finalizzati tra gli operatori individuati.
Riorganizzare le modalità di lavoro.
-
Personale
31/12/2005
C.S.M. Maddalena
Report quadrimestrale dei volumi e delle attività.
Revisione cartelle 2004 con particolare attenzione alla codifica diagnostica ICD 10.
Codifica diagnostica in tutte le nuove cartelle
2005.
Produrre scheda dettagliata per ognuna delle
sette U.O.
-
N. 3 report annuali.
100% schede revisionate e diagnosi 2004
100% cartelle e diagnosi 2005 complete.
Scheda di budget per U.O.
31/12/2005
Direzione
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
31/12/2005
U.O. C.S.M.
S.P.D.C.
S.A.R.
Formazione mirata del personale
-
-
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7.
Tempistica
Sistema informativo e centri di costo per U.O.
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6.
Risultato atteso
Report CAP seguiti dall’operatore giovane.
Partecipazione a gruppi con utenti e/o familiari.
Migliorare le conoscenze degli operatori nelle
aree crisi e presa in carico continuativa con replica del corso crisi (prosecuzione lavori in corso).
Progettare programmi formativi destinati al gruppo collaborativo del progetto esordio: intervento
terapeutico - riabilitativo assertivo comunitario
Progettare programma formativo per il coinvolgimento dell’utenza e la riabilitazione di base (v.
Progetto Aurisina)
Attivare programma formativo sperimentale col
distretto sull’intervento di comunità (Distretto 1)
Formazione dei formatori:
Modulo / Master per operatori dei paesi in via di
sviluppo (in collaborazione con OMS)
Master infermieristico internazionale (in collaborazione con OMS)
Progettazione di un Master internazionale in salute mentale comunitaria
Definizione formazione attiva - passiva tramite
scambi e visite, da effettuare e da accogliere,
con servizi partner in Italia ed in Europa.
Garantire sedi aziendali accoglienti e percorsi chiari per l’utenza
Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
11
Obiettivo
Azioni
Risultato atteso
Mantenere pulite ed ordinate le sedi di lavoro
Valutazione positiva di una commissione
con una segnaletica esterna ed interna compledi cittadini/e sulla qualità della segnaletica
ta, aggiornata ed omogenea rispetto alle indicae del decoro e della pulizia ambientali.
zioni aziendali.
Curare anche logisticamente percorsi chiari per
l’utenza, spazi di attesa quanto più accoglienti
possibile ed ambienti complessivamente dignitosi.
Individuare con le associazioni di familiari e di
utenti maggiormente rappresentative forme di
partecipazione alla valutazione della qualità
dell’habitat.
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Gli obiettivi, le azioni ed i risultati con sfondo grigio sono quelli incentivati.
12
Tempistica
31.12.2005
Personale
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1. Integrazione e modalità di lavoro condiviso con l`area distrettuale