I presupposti del
comportamento motivato
Comportamento come luogo privilegiato per
il processo di comprensione dell’intera
gamma delle espressioni della mente sana e
di quella malata; l’osservazione dei
comportamenti normali e dei suoi correlati
patologici costituisce un punto di partenza
necessario per l’indagine delle
manifestazioni psicopatologiche.
I PRESUPPOSTI DEL COMPORTAMENTO MOTIVATO…
Comportamento
realtà complessa, caratterizzata
dall’integrazione di diverse
funzioni
VOLONTA’
MOTIVAZIONE
ATTIVITA’
I PRESUPPOSTI DEL COMPORTAMENTO MOTIVATO…
VOLONTA’
Il concetto di volontà è stato oggetto di ampie dispute e riflessioni
nel corso dei secoli, nel tentativo di individuare e definire il
processo grazie al quale l’essere umano interagisce attivamente con
l’ambiente che lo circonda.
Con volontà si intende
la facoltà di decidere consapevolmente il proprio
comportamento in vista di un determinato scopo, valutandone le
conseguenze e i mezzi per perseguirlo.
Utilizzare il concetto di attività nella descrizione dei fenomeni
psicopatologici permette di vedere il problema della volontà da un
punto di vista più facilmente operativo e descrittivo.
I PRESUPPOSTI DEL COMPORTAMENTO MOTIVATO…
ATTIVITA’
Articolata in risposte motorie secondo vari livelli di
complessità:
Movimenti volontari (corteccia frontale),
indotti per soddisfare un bisogno.
Riflessi inconsci iniziati dalla
stimolazione sensoriale
I PRESUPPOSTI DEL COMPORTAMENTO MOTIVATO…
ATTIVITA’ MOTIVATA
comportamento diretto ad un fine in conseguenza di
una attivazione indotta da
uno stato
fisiologico
interno
uno
stimolo
esterno
una
rappresentazione
derivante
dall’apprendimento
o dall’esperienza
I PRESUPPOSTI DEL COMPORTAMENTO MOTIVATO…
MOTIVAZIONE
•La motivazione è l'espressione dei motivi che inducono un
individuo a una determinata azione. Da un punto di vista psicologico
può essere definita come l'insieme dei fattori dinamici aventi una
data origine che spingono il comportamento di un individuo verso
una data meta; ogni atto che viene fatto senza motivazioni rischia di
fallire.
•La motivazione svolge fondamentalmente due funzioni: attivare e
orientare comportamenti specifici. Nel primo caso si fa riferimento
alla componente energetica di attivazione della motivazione. Nel
secondo caso si fa riferimento alla componente direzionale di
orientamento
•L’intensità della motivazione verso qualsiasi obiettivo è
determinata da due fattori: la motivazione a raggiungere un
traguardo e la probabilità di successo.
I PRESUPPOSTI DEL COMPORTAMENTO MOTIVATO…
MOTIVAZIONE
Sistema della ricerca
Rilevatori del bisogno
(ipotalamo
ventromesiale e
laterale)
Consumazione dei
bisogni
Sistema del
piacere
(connessioni
dopaminergiche
meso-corticolimbiche)
COMPORTAMENTO
verso un fine
ATTIVITA’, VOLONTA’,
IMPUT MOTIVAZIONALI
DECISION-MAKING
COMPORTAMENTO MOTIVATO
Risultato di un complesso sistema di integrazione di
funzioni, ciascuna delle quali presenta un correlato
anatomo-funzionale ben definito
MARCATORE
SOMATICO
FUNZIONI ESECUTIVE
SISTEMI DI
ELABORAZIONE
EMOTIVA
La possibilità di potenziare un comportamento
motivato sulla base dell’apprendimento e
dell’esperienza dipende dal
RINFORZO
conseguente al raggiungimento del fine
I circuiti neurofisiologici che sono alla base
dei meccanismi di rinforzo della sequenza
Fine - Ricompensa - Rinforzo
sono il sistema mesolimbico, il nucleo accumbens
e l’area ventrotegmentale.
Il ruolo della corteccia frontale diviene sempre più importante nel
condizionare i meccanismi diencefalici e limbici tanto maggiore è lo
sviluppo delle strutture cerebrali…
EVOLUZIONE
Le cortecce prefrontale dorsolaterale e orbitofrontale mediano le
funzioni esecutive che comprendono l’abilità d’organizzazione di risposte
comportamentali finalizzate alla risoluzione di problemi complessi e la
capacità di modificare e mantenere atteggiamenti comportamentali
appropriati alle circostanze ambientali, generando programmi motori ed
usando abilità verbali che guidino il comportamento.
FUNZIONI MOTORIE
CIRCUITI MOTORI
da
area motoria supplementare
CIRCUITI OCULOMOTORI
da
campo visivo frontale
ALTRE FUNZIONI
CORTECCIA
PREFRONTALE
DORSOLATERALE
CORTECCIA
ORBITOFRONTALE
LATERALE
PORZIONE
MEDIALE
PORZIONE
LATERALE
CINGOLO
ANTERIORE
CORTECCIA PREFRONTALE DORSOLATERALE
Funzioni Esecutive e Cognitive
CORTECCIA ORBITOFRONTALE LATERALE
Comportamento Sociale
PORZIONE MEDIALE
PORZIONE LATERALE
processamento delle urgenze
appetitive e controllo dello
stato interno dell’organismo
integrazione dell’analisi
qualitativa dell’oggetto con
le associazioni emotive
CINGOLO ANTERIORE
motivazione
I CIRCUITI CORTICO-SOTTOCORTICALI
A: Origine del circuito dorsolaterale
Aree 9 e 10 di Brodmann colorate di blu.
B: Origine del
circuito
orbitofrontale.
In rosso: giro retto e
giro Mediale
orbitale di area 11.
In verde: giro
laterale orbitale
di area 11 e giro
frontale mediale
inferiore di area 10
e area 47.
In viola: insula.
C: Origine del circuito del cingolato.
In rosso: porzione anteriore area 24 di Brodmann.
Sezione
anatomica
generale dei
circuiti
fronto
subcorticali.
BLU
Circuito
dorsolaterale
VERDE
Circuito
orbitofrontale
laterale
ROSSO
Circuito del
cingolato anteriore
STRIATO
GLOBO
PALLIDO
TALAMO
MEDIO
DORSALE
I CORRELATI ANATOMICI DEL COMPORTAMENTO
I circuiti fronto-subcorticali rappresentano
un sistema preposto all’organizzazione
dei rapporti cervello-comportamento
La sregolazione dei circuiti che originano
dalla corteccia frontale è alla base
di una grande varietà
di disturbi cognitivi e neuropsichiatrici
I CORRELATI ANATOMICI DEL COMPORTAMENTO:
LA CORTECCIA ORBITOFRONTALE
•
Regolazione degli affetti
•
Comportamento morale
•
•
Processi cognitivi
Meccanismi di ricompensa
Regolazione degli affetti
La corteccia orbitofrontale sembra
regolare gli affetti negativi, soprattutto
la paura
Comportamento morale
Lesioni nella corteccia orbitofrontale
disgregano il comportamento morale e di
giudizio
Processi cognitivi
Quando la corteccia orbitofrontale
è compromessa, l’inizializzazione delle
risposte alternative è danneggiata
probabilmente perchè l’associazione
tra una risposta corretta ed il suo
valore di ricompensa è alterata
Meccanismi di ricompensa
La funzione della corteccia
orbitofrontale è di creare
un’associazione tra comportamento e
ricompensa
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