SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO
ENTE
1)
Ente proponente il progetto:
CARITAS ITALIANA
La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere
«la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello
sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente
funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).
È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II.
Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso
cristiano della Carità.
La Caritas diocesana di Trapani, dal 1996 con l’obiezione di coscienza prima e con il Servizio Civile Nazionale dal
2002, promuove la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie
parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni del territorio, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della
giustizia sociale e della pace, e dell’educazione alla mondialità nel rispetto della diversità, con particolare attenzione
agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.
La Caritas Diocesana di Trapani rappresenta simbolicamente lo strumento pastorale della diocesi per la promozione
ed il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali, sia all’interno di specifiche competenze diocesane, che
all’Estero, in terra di missione, in seguito ad accordi intercorsi con l’Ufficio Missionario della diocesi (vedi
convenzione) che già dal 1996, in seguito ad un gemellaggio ha intrapreso iniziative di promozione in Madagascar
dapprima con l’ECAR - l’Arcidiocesi di Fianarantsoa, con la quale la Caritas diocesana ha sottoscritto un accordo di
partenariato nel marzo 2004(vedi accordo), e successivamente con le suore Nazarene in Madagascar, in partenariato
dal 2009 (vedi accordo)per la realizzazione del presente progetto di servizio civile, .
Nello specifico il Progetto denominato Namanstika-nostri amici-Trapani, è il terzo progetto che la Caritas
diocesana di Trapani presenta come servizio civile all’estero in terra di missione, a seguito dei precedenti
denominati MISAOTRA, MIARAKA che attualmente vede impegnati a Fianarantsoa, 8 volontari, a
sostegno dei poveri e dei bambini che si trovano nella città e vengono accolti nelle sedi degli enti partner di
cui sopra. L’esperienza di missione all’estero in diocesi risale al 1996 quando l’Ufficio missionario,
intraprese l’attività di servizio fuori dall’Italia per volere del vescovo tutt’ora in essere S.E.Mons. F.
Miccichè, prima in Tunisia e dal 2000 in Madagascar dove ha sostenuto diverse iniziative, quali: interventi
socio-assistenziali, come la partecipazione anche economica alla costruzione di 1 preventorio per bambini
rachitici, 2 lebbrosari, 1 dispensario, 1 orfanotrofio, case di accoglienza per ammalati ed anziani, 1 clinica
cattolica; interventi di Educazione e promozione culturale, con l’apertura ed il mantenimento si scuole,
centri sociali per i bambini e il sostegno ai poveri; adozioni a distanza di bambini per sostenerli nello studio;
sostegno di istituti di ordine religiosi presenti sul territorio; realizzazione di servizi igienici; progettazione e
direzione dei lavori per la costruzione di una Casa di accoglienza di proprietà della diocesi di Trapani.
Le strutture di cui sopra sono gestite e sostenute dalla Suore Nazarene, Carmelitane e i Frati Gesuiti tutti
facenti parte dell’ECAR di Fianarantsoa e da alcuni volontari della diocesi, che due volte l’anno vanno in
Madagascar a svolgere anche attività di supporto socio-educativo e promozione culturale, a favore di
bambini, giovani, donne, anziani e ammalati.
L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:
CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI
Via C.so Vittorio Emanuele 44 – cap. 911100 città Trapani – Tel. 0923432236 Fax 0923432235
E-mail [email protected]
Persona di riferimento: Don Sergio Librizzi
2)
Codice di accreditamento:
NZ01752
3)
Albo e classe di iscrizione:
NAZIONALE
1° classe
CARATTERISTICHE PROGETTO
4)
Titolo del progetto:
Namanstika-nostri amici-Trapani
5)
Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO
Area di intervento: Educazione e Promozione culturale(Area Prevalente), Assistenza
Codice: F11 (Area Prevalente), F07
6)
Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell’area geografica
dove si realizza il progetto; precedente esperienza dell’ente proponente il progetto nel
paese o nell’area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei
partner esteri:
DESCRIZIONE GEO-POLITICA
DOVE SI TROVA IL MADAGASCAR
Il Madagascar, è uno stato insulare situato nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di
fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del
mondo.
Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali si trovano solo in Madagascar. Fra
gli esempi più noti di questa eccezionale bioversità ci sono la famiglia dei lemuri, tre famiglie endemiche di
uccelli, le numerose specie di camaleonti, dei bovinia metà tra cammelli e mucche, in quanto ancora allo
stato primordiale, gli zebù (vedi foto), e i tipici baobab, e gli alberi di immagine dei baobab - Toliara cocco(vedi
foto).
LA STORIA
Madagascar, che ha storicamente una posizione marginale rispetto alla vita politica africana, è tornato nel
luglio del 2003 (dopo la crisi politica del 2002) a essere parte attiva dell'Unione Africana. Durante la seconda
guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in
mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy. Nel 1942 l'isola fu invasa dalla
Gran Bretagna che la riconsegnò ai "francesi liberi" di de Gaulle l'anno dopo. Nel 1947, una rivolta
indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla
di 60.000 - 100.000 morti, ma nei primi anni '50 la Francia diede inizio a una serie di riforme che
consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la
Repubblica del Madagascar nell’ ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il
Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente. Tsiranana condusse una
politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un
malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di
transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica
estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito
legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta. Il regime di Ratsiraka iniziò a
vacillare negli anni '80, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento
internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni
multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafon, si alternarono alla guida del paese
fino al 2001. Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si
conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso
Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio.
SITUAZIONE ODIERNANel gennaio 2009 ricominciarono, nuove guerriglie interne, che terminarono con la
presa delle capitale Antananarivo da parte della popolazione e il ribaltamento dello status politico quo, e
l’assalto al palazzo del governatore, Ravalomanana, che terminò con la sua messa in fuga. Nella capitale,
sono state, abbattuti, e presidiati, il palazzo del governatore, i luoghi di riunione politica e sono stati attaccati
a fuoco tutte le aziende, i supermercati, ed i negozi del presidente Ravalomanana. Per sedare la situazione
le forze dell’ordine hanno dovuto intervenire sulla folla in rivolta, tale situazione è durata per parecchi mesi,
dal momento che la cosa continuava di notte, portata avanti da bande armate, che commettevano razzie e
derubavano case di missionari, suore ed istituti religiosi. Tale movimento rivoluzionario, risultò più assopito,
nelle altre città del Madagascar, come Fianarantsoa ed Antsiranana dove grazie all’esistenza dei telefonini,
la popolazione e stata all’ertata, e quindi ha saputo far fronte all’ondata rivoluzionaria. Dall’Agosto ad oggi, la
situazione sembra essersi stabilita, anche se al momento si è in una condizione di “Governo Fantoccio”, che
mantiene uno stato di calma apparente, mantenuto solamente dalle forze dell’ordine e da uno stato
militarizzato.
FORMA DI GOVERNO
La costituzione vigente (quella del 1998) prevede come istituzioni principali del paese il Presidente, il
Parlamento (detto "Assemblea Nazionale"), il Senato, il Primo Ministro col suo gabinetto, e un potere
giuridico indipendente. Il presidente viene eletto per suffragio universale e rimane in carica 5 anni; può
essere riconfermato due volte. L'Assemblea Nazionale comprende centosessanta rappresentanti eletti con
voto diretto ogni cinque anni. Il Senato comprende 90 senatori, due terzi dei quali eletti da legislatori locali e
un terzo scelto dal presidente, tutti in carica per sei anni. Il Primo Ministro e un consiglio di altri ministri si
occupano della gestione del governo e dell'applicazione della legge; il Primo Ministro è scelto dal
Presidente. Il Presidente può sciogliere l'Assemblea Nazionale; da parte sua, l'Assemblea può votare una
mozione di censura e rimuovere dall'incarico i ministri. La Corte Costituzionale ha lo scopo di giudicare della
costituzionalità delle nuove leggi.
DIVISIONE POLITICA INTERNA
Il Madagascar è suddiviso amministrativamente in enti di quattro livelli principali:
A.
B.
C.
D.
provincia (faritany mizakatena) regione (faritra)
distretto (fivondrona o departemanta)
comune (firaisana e kaominina)
Ogni provincia prende il nome dal suo capoluogo:
1. la Provincia di Antananarivo comprende le regioni di Bongolava, Itasy e Vakinankaratra , 2. la Provincia di Antsiranana
comprende le regioni di Diana e Sava, 3. La Provincia di Fianarantsoa comprende le regioni di Amoron'i Mania, AtsimoAtsinanana, Haute Matsiatra, Ihorombe e Vatovavy-Fitovinany, 4. La Provincia di Mahajanga comprende le regioni di
Betsiboka, Boeny, Melaky e Sofia, 5. La Provincia di Toamasina comprende le regioni di Alaotra Mangoro, Analanjirofo e
Atsinanana, 6. La Provincia di Toliara comprende le regioni di Androy, Anosy, Atsimo-Andrefana e Menabe
ISTRUZIONE
L'istruzione in Madagascar è regolata secondo le linee impostate dalla riforma scolastica del 1978, voluta
dal governo socialista di Ratsiraka con lo scopo di democratizzare, nazionalizzare e decentrare il sistema
scolastico. Le scuole sono organizzate in quattro fasi: educazione di base (sei anni), formazione secondaria
di base (quattro anni), formazione secondaria specializzata (tre anni) e formazione universitaria (impartita
dall'Università del Madagascar, fondata nel 1961 con sede nella capitale, o da altri istituti superiori
equiparati). Nonostante gli sforzi messi in atto dai governi succedutisi alla guida del paese negli anni, il
livello di analfabetismo in Madagascar è ancora piuttosto elevato (intorno al 60% della popolazione).
LINGUA
In Madagascar, si parla in modo preponderante il malgascio, il francese è considerata lingua nazionale che
tutti conoscono e si studia nelle scuole, essa rappresenta il dominio della francia quando il marasca era una
sua colonia. Inoltre nelle zone del nord dove è molto intenso il turismo si parla parecchio l’inglese
MONETA
La moneta di stato sono gli ARIARI, che hanno un valore pari alla metà dell’EURO; altra moneta è il
FRANCO MALGASCIO, ormai desueto, e si trova solamente in qualche paese interno.
CONTESTO ECONOMICO
Dal 1968 al 1991, sotto il governo di Ratsiraka, il Madagascar ha allacciato legami politici soprattutto con
paesi socialisti e non-allineati come Corea del Nord, Cuba, Libia e Iran. Il successivo presidente Zafy ha
cercato di ampliare la rosa dei contatti internazionali del paese. Dal 1997 il Madagascar ha iniziato ad aprirsi
ai mercati mondiali. I suoi rapporti commerciali sono comunque
più orientati verso l'Oceano Indiano (Mauritius, Comore, Réunion) e l'Europa (soprattutto Francia, Germania,
Svizzera) che verso l'Africa.
Ci sono rapporti importanti anche fra Madagascar e Regno Unito, Russia, Giappone, India e Cina.
Ravalomanana ha coltivato anche le relazioni con gli Stati Uniti, grazie alle quali il Madagascar fu una delle
prime nazioni a beneficiare dell'iniziativa Millennium Challenge Account.
Più in generale, Ravalomanana ha teso coscientemente a rafforzare i rapporti con i paesi anglofoni per
controbilanciare il rapporto di sudditanza politica e culturale del Madagascar nei confronti della Francia.
Nosy Iranja, insieme a Nosy Be e l’isola di San Marie, sono delle mete
turistiche molto apprezzate dagli starnieri. Soprattutto l’isola di San
■Foto: Don Mario Bonura e
Marie, che è situata di fronte le Mauritius, nel periodo di agosto, è una
L’arcivescovo di Fianarantsoa
meta molto rinomata,
per gli amanti dell’ambiente
in quanto è possibile avvistare il passaggio delle balene. Le principali
risorse economiche del Madagascar oltre sono al turismo, sono
l'esportazione tessile, con la produzione di cotone e varie specie di
Foto: Don Mario Bonura ,Suor
canapa la produzione agricola e l'estrazione mineraria. Inoltre vi è da
Agnese Brusasco, responsabile delle
ricordare l’importanza della pesca, soprattutto, molto praticata nelle zone
suore Nazarene, una volontaria
vicine all’oceano, dove di pescano ricci grandissimi, mentre nel territorio
dell’estremo sud dell’isola vi è Forthfen, patria delle aragoste. Il turismo è
soprattutto orientato al mercato dell'ecoturismo, e sfrutta la presenza di habitat quasi incontaminati e la
straordinaria biodiversità dell'isola (l'attrazione principale per i turisti, in questo senso, sono le
numerosissime specie di lemuri e le spiagge coralline del nord, intorno a Nosy Be). L'esportazione tessile e
di abbigliamento è rivolta soprattutto agli Stati Uniti e ai mercati europei, e avviene rispettivamente nel
contesto degli accordi e Everything But Arms. L'esportazione agricola è centrata su prodotti di volume ridotto
e alto valore, come la vaniglia (il Madagascar è il primo produttore al mondo, con circa metà della
produzione mondiale), litchi e oli essenziali. L'estrazione mineraria è soprattutto svolta da società straniere;
si estraggono soprattutto il menite e nickel.
Nel 2000, il Madagascar ha intrapreso la preparazione di una strategia di riduzione della povertà secondo
quanto previsto dagli standard dell'iniziativa HIPC. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale
hanno approvato nel 2004 il lavoro svolto dal governo del paese, approvando la qualificazione del
Madagascar.
LA CARITASDIOCESANA DI TRAPANI E I SUOI PARTNER
La Caritas di Trapani in collaborazione con il Centro missionario diocesano, promuovono il presente
progetto denominato Namanstika-nostri amici-Trapanii in sinergia con, L’ARCIDIOCESI DI
FIANARANTSOA, LE SUORE NAZARENE E LE SUORE CARMELITANE, attraverso apposito accordo di
partenariato. Entrambi i partner secondo quanto di seguito descritto garantiscono la realizzazione delle varie
attività indicate nel presente progetto, grazie ad un’attenta conoscenza dei bisogni del territorio, ed un’attiva
partecipazione e distribuzione dei servizi umanitari offerti dalla caritas diocesana e dai vari movimenti in
aiuto al terzo mondo a favore del territorio e della popolazione malgascia. In tal modo si ha la certezza che
tutti gli aiuti e qualsiasi tipo di intervento a favore della suddetta popolazione possa giungere a buon fine.
Tale atteggiamento dei partner ne va sia dell’affidabilità degli stessi, quanto della buona riuscita degli
interventi promossi in territorio italiano e nello specifico nella diocesi di Trapani
LA CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI ED IL CENTRO MISSIONARIO – ATTIVITA’
PREGRESSA IN TERRA DI MISSIONE
Il Centro Missionario della diocesi di Trapani, è co-promotore insieme alla Caritas diocesana di Trapani,
nella realizzazione dei progetti di Servizio Civile all’estero. Dal 2000 ad oggi esso svolge la sua missione
pastorale in Madagascar a favore dei bambini, delle donne e degli uomini indigenti, dei senza tetto, degli
anziani, dei bambini rachitici. Ogni anno Il Centro Missionario di cui il Direttore è Don Mario Bonura, un
prete diocesano, responsabile dell’Ufficio Missionario della diocesi per volere del Vescovo, organizza 2
missioni in Madagascar una durante il periodo di quaresima ed una durante il periodo estivo. Solitamente in
tutte le sue missioni viene accompagnato da circa 20 volontari della diocesi, simpatizzanti del centro
missionario, o semplicemente chiunque si voglia avvicinare, e quindi sperimentare l’esperienza in terra di
missione, che nella fatti specie è il Madagascar.
Il viaggio è strutturato, sulla falsa riga di un pellegrinaggio, dal momento che ci si parte dalla capitale
Antananarivo, che si trova al centro e si va verso il sud, passando per Antsirabè, Fianarantsoa, e tutti i
villaggi che si incontrano durante tutto il tragitto, per poi al ritorno risalire.
Inoltre la diocesi opera in modo più consistente e reale attraverso l’invio di 2 Container l’anno, contenenti:
materiale didattico, vestiario, generi alimentari non deteriorabili, strumenti tecnici per la formazione, libri, ecc.
•L’Ufficio Missionario della Diocesi di Trapani e la Cartas diocesana di Trapani hanno svolto tale
servizio a favore del popolo malgascio, secondo quanto segue:
TIPOLOGIA DI INTERVENTO
1. Dal 2001 Esperienze di conoscenza e
formazione missionaria in Madagascar con
volontari della Diocesi di Trapani
2. Dal 2001 ad oggi esperienze di
evangelizzazione in terra di missione, animata
dai volontari del Centro missionario
3. Dal 2001 ad oggi sostegno alle missioni
cattoliche presenti nella diocesi di Fianarantsoa
4. Dal 2001 promuove adozioni a distanza
5. Dal 2004 realizzazione del CDS (Dispensario
per la cura e la prevenzione delle malattie)
ATTIVITA’
• Viaggi Missionari in Madagascar;
• Conoscenza dei luoghi;
• Contatti con il popolo Malgascio;
• Contatti con le associazioni cattoliche in
Madagascar;
• Contatti con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa
• animazione presso i villaggi a favore dei bambini;
• alfabetizzazione nelle scuole a favore dei bambini;
• animazione presso il preventorio delle Suore
Teresiane di Fianarantsoa
• animazione presso il villaggio dei catechisti di
Padre Daniele- Gesuita a Fianarantsoa
• animazione per i bambini presso il villagio di
Zazafusi delle Suore Nazarene
•Villaggio dei catechisti: costruzione dei pannelli
solari per riscaldare l’acqua, costruzione dei servizi,
Wc e docce, cucina, costruzione delle case;
•Preventorio per bambini rachitici: aiuti monetari;
•Lebbrosari: aiuti monetari;
•Dispensari: acquisto di medicine;
•Orfanotrofi: adozioni a distanza, aiuti monetari;
•Scuole cattoliche, invio di materiale didattico, libri,
banchi;
•Centri sociali per il sostegno ai poveri:
animazione e assistenza
•Case di accoglienza per ammalati e anziani:
animazione e assistenza
•Istituti di ordini religiosi che operano nel
territorio: Aiuti in denaro, invio di volontari
• Dal 2001 Il centro Missionario promuove adozioni a
distanza, realizzando 522 adozioni, a favore di
bambini che vanno a scuola, di ragazzi e giovani che
vogliono iscriversi alle scuole superiori o nei corsi di
formazione, a favore di seminaristi.
• Aiuti economici per la Costruzione di un’ala della
Clinica appartenente all’Arcidiocesi di Fianarantsoa,
6. Dal 2006 avvio del progetto “Casa di
accoglienza – Amboaloboca”
7. Attivita’ di sensibilizzazione
8. Assistenza e Sostegno
9. Centro polivalente
10. SCV all’Estero – PG MISAOTRA E MIARAKA
e di tutto il dispensario che si trova al suo interno.
• Costruzione della “Casa di Accoglienza della
diocesi” ad Amboaloboca-Fianarantsoa, per
l’accoglienza di volontari in missione
•I momenti di sensibilizzazione sono organizzati dal
Centro Missionario, in diocesi attraverso:
►momenti di preghiera: incontri per
sensibilizzare la comunità alla missione;
►organizzazione di eventi pubblici per
raccogliere fondi: Una nota per (estate 2008);
►cene di beneficenza;
►vendita di oggetti del Madagascar;
►Produzione e vendita di film sul Madagascar
per raccolta fondi
►Realizzazione di calendari
►Produzione di panettoni
► Incontri con i giovani nelle scuole e nelle
parrocchie
• Distribuzione di coperte ai barboni e ai senza tetto
• Distribuzione di cibo
• acquisto di riso
• Distribuzione di indumenti
• Distribuzione di materiale didattico
Dal 2007 è attivo un centro polivalente dell’ufficio
missionario della diocesi di Trapani dove si svolgono
le seguenti attività:
- formazione professionale
- attività di alfabetizzazione
- accoglienza per anziani e poveri
- sede per i volontari
- laboratori igienico-sanitari
Dal Gennaio 2010, è iniziata la prima esperienza di
servizio civile all’estero, proseguita nel 2011, con 2
Progetti che hanno visto impegnati 4 ed 8 volontari
in servizio civile che hanno svolto attività di
volontariato internazionale.
L’ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA – PARTNER dal 2004
L’ARCIDIOCESI SI FIANARANTSOA opera in territorio malgascio dal 1900, formando i preti diocesani in
Europa, ed inviandoli presso i territori cattolici dell’arcidiocesi, dove è necessario un apporto educativo,
sociale e culturale, sia per la formazione degli adulti ed il loro accompagnamento e supporto cattolico e
culturale, quanto per i bambini e la loro educazione. I preti diocesani, quindi svolgono un servizio molto
attivo sul territorio, che permette loro di avere un monitoraggio costante dei bisogni presenti sul territorio, e
facendo da ponte con varie associazioni mondiali, che possono
essere d’aiuto alla realtà malgascia. Proprio attraverso questo contatto tra il Centro missionario della diocesi
di Trapani, ed alcuni preti malgasci che si trovavano in Italia è stato possibile prendere contatti con
l’arcidiocesi malgascia ed attivare, tutta una serie di aiuti umanitari, organizzare viaggi, e preparare
container, fino ad arrivare all’odierna collaborazione, grazie alla quale la diocesi di Trapani, già da anni
gestisce dei contatti stabili che gli hanno permesso di realizzare quanto di seguito descritto ed ampiamente
esplicitato nel seguente paragrafo.
L’arcidiocesi inoltre, sul territorio malgascio opera attraverso la collaborazione dei vari ordini di suore
presenti nel territorio, quali le suore nazarene, carmelitane, francescane, ecc. ed i frati, gesuiti, e salesiani
ecc. Tali collaborazioni consentono allo stato ecclesiale di avere un pieno controllo su tutte le realtà
cattoliche che operano sul territorio, creando una rete completa ed efficiente di tutti i servizi ivi presenti, e
che realmente vengono offerti. In tal modo questo pieno controllo e continuo monitoraggio, consente che
tutti i servizi attivati arrivino a buon fine e vengono dispersi
SUORE NAZARENE (PARTNER dal 2008)
Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse collaborano con
l’arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per facilitare in loro in processo di
scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in attivo corso di taglio, cucito, e si
occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del Madagascar sono responsabili di
lebbrosari . Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari che vanno in missione per periodi dell’anno
presso le loro case, da medici che li raggiungono per durante l’anno le raggiungono per avviare dei corsi di
puericultura, educazione igienico-sanitaria, prevenzione. Tra le suore molte sono di origine italiana, altre sono
consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio spendibili a favore della popolazione, tra di esse vi
sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta gestiscono scuole per i bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i
volontari corsi in lingua francese e malgascia.
-
INTERVENTI OFFERTI
1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini;
2. Gestione di lebbrosari;
3. Gestione di preventori per il rachitismo;
4. Gestione di casa di accoglienza;
5. Gestione di Centri polivalenti, dove si svolgono le seguenti attività:
●A. Formazione professionale per le donne;
●B. Alfabetizzazione;
●C. Formazione per i volontari;
●D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
- 1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un’equipè medica si presta volontariamente ad
offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini della città presso il centro polivante
- 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il territorio del Madagascar e si trovano
tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a contenere i bisogni di 55 persone uomini, donne,
bambini e anziani affetti dalla lebbra . Manca qualunque tipo di assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun
aiuto da paesi e organizzazioni occidentali, solo qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco).
- 3. Gestione di preventori per il rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il
Madagascar per la cura del rachitismo.
- 4. Gestione di casa di accoglienza: Le suore gestiscono diverse case di accoglienza, per minori accompagnati dai
nonni, anziani senza famiglia, donne con bambini.
- 5. Gestione di Centri polivalenti: Le suore gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che
coinvolgono in media 100 adulti e 100 bambini:
●A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa di accoglienza gestiscono un
centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le donne, quali, maglieria e ricamo, tali corsi sono
gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti dai volontari.
●B. Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne, tali corsi sono gestiti
dalle suore e dai volontari.
● C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono organizzati dei corsi in Lingua malgascia francese, inoltre
vengono preparati dei corsi di primo soccorso e di conoscenza dei rischi possibili presenti nel territorio.
●D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale: Periodicamente le suore vengono raggiunte da medici che vanno in
missione in Madagascar, per fare percorsi di prevenzione a favore della popolazione femminile, sulle malattie
veneree, corsi di puericultura, corsi di igiene e profilassi.
7)
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
7.1 ANALISI DEL TERRITORIO
SETTORE DI INTERVENTO - Servizio Civile All’estero
Il progetto denominato “Namanstika”, parola malgascia che in italiano vuol dire “NOSTRI AMICI”, è promosso
dalla Caritas diocesana di Trapani in collaborazione con l’Ufficio Missionario della diocesi, in accordo di
partenariato con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa, e le Suore Nazarene, che in Madagascar, contribuiscono a
rendere vari servizi a favore della popolazione malgascia.
Tale intervento è stato pensato per sostenere le attività che l’ufficio missionario della diocesi di Trapani, ha già
attivato dal 1996, con attività di sostegno economico a distanza e in loco, anche attraverso la realizzazione di
una struttura sita in Fianarantsoa che da quest’anno sarà gestita dalle Suore Nazarene e dai volontari della
diocesi che periodicamente ormai da anni vanno in Madagascar a svolgere servizio.
A tal proposito il presente progetto è stato pensato per dare continuità alle scorse esperienze di Servizio Civile
cominciate nel 2010, grazie al progetto MISAOTRA, realizzato da 4 volontari, continuate nel 2011 con il progetto
MIARAKA con 8 volontari ed inoltre per sostenere e accompagnare, il personale già esistente in loco, quali le
suore e i volontari al fine di essere d’aiuto nella gestione delle attività di servizio ivi previste, secondo i principi di
una pedagogia dei fatti della Caritas, che attraverso il dono svela gli adempimenti di un servizio offerto al
prossimo, nel segno della pace e della non violenza.
Namanstika, infatti vuole essere per il territorio malgascio un opera segno, per promuovere delle forme di
servizio all’estero.
AREA DI INTERVENTO - Educazione e Promozione culturale (area
prevalente), Assistenza
Il progetto Namastika-nostri amici si realizzerà nell’area dell’educazione e della Promozione culturale, a
favore di bambini, giovani, adulti, anziani, poveri, che devono essere sostenuti in un processo, costante e
continuo di educazione all’igiene, alimentare, assistenza medico sanitaria, sostegno nell’alfabetizzazione,
formazione professionale.
L’intervento mira soprattutto a formare la popolazione malgascia al miglioramento della qualità della vita a
partire dal soddisfacimento di esigenze primarie e primordiali per l’uomo, quali:
-
miglioramento della condizione igienico sanitaria personale;
miglioramento di una condizione ambientale e di gestione della vita;
miglioramento del grado di alfabetizzazione;
al fine di:
- aumentare il gap generazionale, e quindi diminuire la mortalità infantile;
- aumentare il numero delle abitazioni e imparare a saperle gestire;
- aumentare il numero dei bambini che vanno a scuola;
- promuovere la cure di sé, la famiglia e il patrimonio territoriale.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Fianarantsoa si trova a 1000 metri sul livello del mare e a 600 km dalla costa, per cui, pur essendo una
regione tropicale, presenta estati poco piovose e fresche ed inverni caldi ed umidi. La popolazione,
composta da circa 100 mila abitanti, vive essenzialmente coltivando riso o altri ortaggi come manioca,
carote, pomodori. Si tratta di agricoltura di sussistenza, e le famiglie sempre numerose, non sempre arrivano
ad avere sufficiente riso per nutrirsi per sei mesi, dato che i raccolti sono 2 l’anno. L’assistenza sanitaria è
svolta da medici dell’unico ospedale in cui lavorano i Padri Camilliani, e da un dispensario sorti di recente
grazie agli aiuti della Diocesi di Trapani. Le realtà più bisognose di un sostegno sono un preventorio per
bambini rachitici e il lebbrosario.
La provincia di Fianarantsoa è la seconda provincia più grande del Madagascar. Il suo capoluogo è la città
di Fianarantsoa.La provincia si trova nella parte centro-meridionale dell'isola, in una zona ricca di foreste e
acqua, e ad ovest confina con la provincia di Toliara. Fianarantsoa è una zona turistica e ha numerose
ricchezze naturali: fra queste anche due parchi naturali, il Parco Nazionale di Ranomafana e il Parco
Nazionale dell'Isalo.Storicamente, con la dominazione dei Betsileo, Fiaranantsoa si divideva in cinque regni
autonomi, ma adesso, anche per effetto della suddivisione del periodo coloniale, la provincia di Fianarantsoa
è popolata da altri gruppi etnici, che in passato non vi risiedevano. Della provincia di Fiaranantsoa fanno
parte le città di Mananjary, Manakara, Farafangana, Vangaindrano, Ikongo e Ihosy.
Regione
Capoluogo
Popolazione[1]
Superficie (km²)
Haute Matsiatra
Fianarantsoa
1.231.600
21.080
Amoron'i Mania
Ambositra
699.209
16.141
Vatovavy-Fitovinany
Manakara
1.102.450
19.605
Atsimo-Atsinanana
Farafangana
654.410
18.863
Ihorombe
Ihosy
199.187
26.391
▪ Fonte esterna: dati ricavati da internet
7.2 ANALISI DEI DATI GENERALI
LE FONTI INTERNE ED ESTERNE DI RILEVAZIONE DEI DATI
Tali notizie sono state recuperate sia attraverso fonti interne, quali la caritas diocesana di Trapani, e le esperienze
pregresse dai volontari in servizio civile, quanto dal centro missionario e dall’arcidiocesi di Fianarantsoa, per tutto
quanto riguardante i dati socio-demografici. Le foto ed il materiale che da qui emerge filmato invece è stato redatto dai
volontari che vanno in missione ogni anno in Madagascar e nello specifico le immagini qui riportate fanno riferimento
all’ultimo viaggio. Per quanto concerne le notizie geografiche si fa riferimento in parte ad internet. In parte ad interviste
rilasciate dai volontari, la stessa cosa è da considerare per quanto concerne le notizie storiche, che in parte sono
emerse soprattutto gli ultimi aggiornamenti da un’intervista rilasciata da un prete italiano di Alcamo, che si trova in
Madagascar in quanto responsabile del centro dei salesiani.
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO PRESENTA I SEGUENTI INDICATORI DI DISAGIO :
▪ Fonte interna: dati ricavati dalla Diocesi di Trapani, e dall’Arcidiocesi di Fianarantsoa
Il riferimento a quanto riportato sopra, è difficile poter estrarre dei dati oggettivi, e quindi degli indicatori di
riferimento precisi riferiti alla popolazione, i rilevatori esposti di seguito infatti vengono comunicati
dall’Arcidiocesi di Fianarantsoa, e confrontati con dati riportati su internet, dal momento che non tutta la
popolazione è censita, soprattutto di quella che vive nei villaggi così è difficile rilevare lo stato di bisogno
reale.
SITUAZIONE SOCIO-DEMOGRAFICA
- 60% della popolazione vive in villaggi fatti di capanne
- 40% mortalità infantile;
- 50% dei bambini non ha genitori
- 50% della popolazione non vive oltre i 50 anni
- 90% delle acque è inquinato
- 60% della popolazione vive nelle capitali e nei paesi, ma solo il 40% della popolazione vive in case
costruite di mattoni, il restante 20% vive in strutture fatte di legna e fango
- 40% della popolazione vive in villaggi, a volte non identificati, all’interno di capanne, fatte con fango
e paglia (così detti villaggi di paglia)
CONDIZIONE IGIENICO SANITARIA
- 60% della popolazione non fa uso dell’assistenza medico sanitaria
- 80% della popolazione non conosce i servizi igienici (Bagni-docce)
- 80% della popolazione versa in condizioni igieniche al di sotto della norma
- scarsa presenza di servizi assistenziali pubblici (ospedali, preventori)
- 70% della popolazione è a rischio delle malattie veneree
- 50% della popolazione è affetta da malaria
- 50% della popolazione è affetta da malattie gastro intestinali
- 50% della popolazione è affetto da psoriasi
- 90% della popolazione è affetto da carie
- 40% della popolazione è affetto da malattie alle vie respiratorie
ISTRUZIONE
- 70% di bambini non va a scuola
ECONOMIA
- 50% della popolazione vive di una agricoltura di sussistenza
- 40% della popolazione vive dell’artigianato locale
- 10% della popolazione viene formato verso attività produttive
- 10% della popolazione vive in condizioni agiate, o perché impegnato politicamente, o perché
produttore di riso, di marmi o topazi, e addetti alla ristorazione e di questo 10% il 5% sono stranieri
europei, in maggioranza italiani, che sono impegnati nelle cave di marmo, albergatori, ristoratori
Questi indicatori rilevano una condizione dello stato paragonabile ad uno stato europeo del 1° dopoguerra,
sia per le condizioni igienico-sanitarie, ma forse ancora più arretrate dal punto di vista culturale ed
economico
7.3A.ANALISI DELLE RISORSE ESTERNE
Le risorse esterne vengono rappresentate da tutti quegli enti, associazioni, ordini religiosi, ecc, che
svolgono attività umanitaria e sostegno anche economico alla realtà malgascia in Fianarantsoa:
1.ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO
Suore Teresiane
Le suore Teresiane che da tempo operano nel territorio del Madagascar, offrono il loro servizio a favore di minori
affetti da rachitismo e dello loro mamme. I preventori si trovano su tutto il territorio dell’isola.
INTERVENTI OFFERTI
1. Gestione di preventori per il rachitismo;
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
▪ 1.Preventorio: gestito da 4 suore, di cui 2 rwandesi, si trova appena fuori città. Le suore accudiscono
circa n. 70 bambini rachitici che hanno tra i 3 e ai 12 anni, per un periodo variabile che può andare dagli 11
mesi ai 2 anni, con un rientro nelle proprie case di un mese all’anno.
Il rachitismo è parecchio diffuso in Madagascar, per la scarsità dell’allattamento al seno dovuto alle
frequenti gravidanze delle madri e alla cattiva nutrizione (il formaggio, il latte e più in genere i derivati, non
sono molto consumati, dal momento che acquistarli non è possibile per l’eccessivo costo, rispetto ad una
economia familiare molto povera, per altro gli zebù, che sostituiscono le mucche, producono poco latte).
Inoltre le usanze prevedono che i bambini siano sempre molto coperti, e questo impedisce l’azione dei raggi
solari sulla calcificazione delle ossa.
I bambini infatti vengono seguiti, durante il periodo che precede l’intervento per prepararli all’operazione, e
per il periodo successivo allo stesso per la riabilitazione. Inoltre in questo servizio vengono affiancate dalle
madri, per sostenere le suore nelle loro attività, soprattutto per il periodo estivo, quando il numero delle
consorelle diminuisce per la pausa estiva.
Il preventorio è fornito di una mensa, di camerette e di una grande sala per la fisioterapia con pochi
elementari attrezzature. Durante la riabilitazione i bambini vengono coinvolti in varie attività; quali: laboratori
ludico-ricreativi; educativi; alfabetizzazione.
2. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO
Suore e Frati Trappisti- Maroumbe
Le suore e i frati trappisti, nella provincia di Fianarantsoa gestiscono diverse strutture di comunità cattoliche,
che una parte gestiscono sia come alloggi per i pellegrini, che per i seminaristi, nell’altra parte invece vi
abitano delle famiglie che hanno intrapreso un percorso di formazione professionale, infatti vi sono
laboratori di falegnameria, e di artigianato in genere.
In ogni villaggio vi è una chiesa, e circa 50 seminaristi, la messa della domenica e le attività di catechesi
diventano momenti di condivisione, di festa e di crescita per l’intero paese.
INTERVENTI OFFERTI
- 1. Formazione agricola per adulti
- 2. Alfabetizzazione per bambini
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
- 1. Formazione agricola per adulti : la comunità cattoliche si predispongono come se fossero dei veri e
propri villaggi, che si autogestiscono, attraverso un’economia di sussistenza, e la produzione di artigianato
locale.
Gli adulti circa 200 tra uomini e donne sono occupati nella produzione agricola, organizzata in corsi di
formazione.
- 2. Alfabetizzazione per bambini: Attività di accompagnamento scolastico per 100 bambini, inoltre sono
adibiti degli spazi all’aperto e degli spazi educativi, come scuole,e asili
3. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO
Associazione Exodus - Don Mazzi L’associazione Exodus, ha i sui campi base ad Ambalakilonga -
Villaggio dei ragazzi, ed a Orphelinat Catolique di Fianarantsoa - Madagascar centro-sud.
Il Villaggio "Ambalakilonga" è un villaggio sorto nelle vicinanze del Grande Orfanotrofio di Fianarantsoa, una
delle maggiori città del Madagascar.Il fuoco del viaggio è comunque spostato verso Ambalakilonga, il
villaggio dei ragazzi. La finalità di Ambalakilonga è fungere da cerniera tra l'orfanotrofio e la società sì da
permettere un reinserimento sociale positivo. I ragazzi si trovano di fronte al disagio dell'assenza di una
famiglia di origine e la durezza di una società (quella malgascia) particolarmente provata in termini di
sviluppo economico, gestione politica, educazione e sanità. Il Villaggio, costruito da una famiglia di
commercianti svizzeri (Famiglia Frigerio) è affidato per la gestione alla Fondazione Exodus, diretta da don
Antonio Mazzi. Le strutture sono già ben avviate e sta prendendo vita la gestione continuativa da parte di un
gruppo di educatori e volontari provenienti dalle Comunità Exodus.L'Esperienza ha il suo cuore nella
coabitazione di tre realtà: L'Orphelinat Catolique, Ambalakilonga, la Fondazione Exodus.
INTERVENTI OFFERTI
1.Orfanotrofio
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17 anni. In questo momento la
presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è
diretta da Suor Annunziata Di Girolamo, dell'Ordine delle suore Nazarene. Suora Annunziata, chiamata
famigliarmente Ma Mère è coadiuvata da 9 suore malgasce e alcune collaboratrici esterne.
4. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO
Trapani per il Terzo Mondo
Nel febbraio dell'anno 2000 veniva costituita l'associazione Trapani per il Terzo Mondo. Dalla prima
ricognizione effettuata nel marzo del 2000 i componenti dell’associazione si erano resi conto, della gravità
della situazione in cui verteva il territorio malgascio, dove la condizione igienica-assistenziale sicuramente
molto grave, non era altro che un sintomo della situazione culturale, per cui bisognava agire su due fronti,
prima su quello scolastico-educativo e di conseguenza su quello medico-igienico-sanitario.
INTERVENTI OFFERTI
1.assistenza socio-sanitaria
2. medici in missione
3. adozioni a distanza
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Assistenza socio-sanitaria
Scuola elementare Maneva-Alakamisy (Betafo), inaugurata il 12 novembre del 2000;
Scuola di taglio e cucito presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);
Acquisto, su donazioni, di attrezzature sanitarie oculistiche
Progetto”tanto con poco” diritto all’acqua: n°5 pozzi d’acqua a Bemaneviki
Spedizione di n°4 container ( abbigliamento, giocattoli, farmaci, materiale didattico, ecc…)
Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per gli ospedali di Fianarantsoa, Bemaneviky Antsirabe
Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per il carcere di Antsirabe (sedie dentistiche, sterilizzatori,
incubatrici
Progetto “un caldo sonno”: realizzazione di copertine per neonati presso lo studio del dott. Vito Accardo
Cure mediche a due bambine malgasce all’ospedale “Carlo Besta” di Milano
Progetto “Tonga Soa” anno 2004: ospitalità a 8 bambini, 2 suore e 1 accompagnatore provenienti
dall’Istituto Cattolico di Ankofafa di Fianarantsoa.
Progetto “Tonga Soa” anno 2005: ospitalità a 8 bambine, 2 suore missionarie dell’Istituto delle “Figlie di
Maria Ausiliatrice” di Ivato.
2. Medici in missione
Ogni anno partono in Missione medici Trapani per dare avvio a processi di prevenzione e ad iterventi
chirurgici per la popolazione malgascia che risulta affetta da queste patologie: infezioni cutanee, ferite
lacerocontuse infette, pediculosi, scabbia, piritiryasi versicolor, aids, malattie virali, peste, bilharziosi,
malaria, flogosi delle vie respiratorie. Inoltre, a causa della malnutrizione i bambini presentavano uno
sviluppo somatico inferiore alla media. Una delle patologie particolarmente evidenti anche oggi durante le
missioni che effettuiamo, è la carie, segno d'errata igiene alimentare e orale. Inoltre, il tasso di mortalità
neonatale e quello per emorragia post-partum nella madre è tuttora elevatissimo.
3. adozioni a distanza
L’associazione cura fino ad ora N° 230 adozioni a distanza presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);
5. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO
Associazione Reggio terzo mondo ONG
RTM è un organismo di volontariato internazionale di ispirazione cristiana, collabora in piena comunione
con la Chiesa locale attraverso il Centro Missionario Diocesano, Caritas, Case della Carità e Servi della
Chiesa. Sostiene iniziative legate al Commercio Equo e Solidale attraverso progetti e collaborando con la
Cooperativa Ravinala.
RTM è un organismo riconosciuto idoneo dal Ministero Affari Esteri italiano, dall’Unione Europea, dalla
Repubblica del Madagascar, dalla regione Emilia-Romagna e dall’UNMIK (in Kosovo).
Collabora inoltre con organismi Nazionali e Internazionali: CARITAS, CEI, FAO, OMS, PAM.
INTERVENTI OFFERTI
1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo
2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo
3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza
Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo
Ad oggi RTM ha inviato in 20 progetti più di 300 volontari (di cui più di 160 per un periodo di 2 anni), I
progetti di volontariato sono predisposti ed attuati in collaborazione con le Chiese locali, associazioni, gruppi
di base e ONG locali. Inoltre è promotore di progetti di servizio civile all’estero
2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo
Promuove nel territorio, scuole-formazione per formare gli abitanti del posto a delle forme di produzione e di
vendita, infatti si fa promotore della vendita dei prodotti artigianali attraverso delle forme di commercio equo
e solidale.
3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza
Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità
Svolge attività di sensibilizzazione e conoscenza dei problemi legati al sottosviluppo dei paesi poveri
attraverso l’adesione e la collaborazione con diverse associazioni internazionali, quali :
- F.O.C.S.I.V. (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontari)
- EURONAID (Associazione ONG europee attive nella sicurezza alimentare)
- CIDSE (Coordinamento ONG di sviluppo delegate delle conferenze episcopali)
- ONG Italiane (Piattaforma italiana ed europea delle ONG di sviluppo)
6. ENTI PRESENTI SUL TERRITORIO
Gesuiti
Il 17 ottobre 1948 partì dalla Sicilia il primo gruppo di gesuiti italiani diretto alla diocesi di Fianarantsoa. Cinque anni più
tardi arriveranno i gesuiti della Provincia di Torino per inserirsi nel lavoro apostolico della diocesi di Antananarivo, così è
riferito dalla "memoria storica", cioè al P. Sante Zocco, amministratore della diocesi di Fianarantsoa, missionario
veterano,
grande
conoscitore
della
storia
della
Compagnia
di
Gesù
in
quest'isola.
"Nel 1947 - comincia - c'era stato un movimento di ribellione contro il colonialismo francese, un movimento in favore
dell'indipendenza, purtroppo soffocato nel sangue con massacri sia da parte francese, sia da parte malgascia. C'è chi
parla di 100.000 morti, ma nessuno è riuscito mai ad accertare con precisione la verità. Il vescovo di Fianarantsoa di
allora, mons. François Xavier Troyer temette l'espulsione di tutti i francesi, compresi i missionari, che a quel tempo
erano la quasi totalità del clero della sua diocesi. Si recò quindi a Roma, dal P. Janssens, superiore generale della
Compagnia di Gesù, chiedendogli dei missionari che potessero rimpiazzare i francesi, se fosse stato necessario. Il
generale inviò il vescovo dal superiore dei gesuiti di Sicilia che proprio in quel momento stava cercando un nuovo
campo di apostolato per i confratelli che prima della guerra avevano lavorato nel Bengala indiano, ma che ora, per
ragioni politiche, non potevano tornarvi. Da allora ad ora grandi cose sono state fatte in Madagascar dai padri gesuiti,
ed è giusto annoverare tra i Missionari, oltre che P. Zocco, anche Padre Daniele, ch ormai da 50 anni cerca di fare
apostolato nei villagi malgasci formando gruppi di famiglie all’evangelizzazione, da portare presso i villaggi. Inoltre nel
villaggio, vi è un’area riservata agli anziani, una ai bambini, i quali vengono scolarizzati ed educati fin dalla prima
infanzia, e vengono anche accolte ragazze con bambini. Alla costruzione del villaggio dei catechisti ha anche
contribuito la Diocesi di Trapani, con dei fondi raccolti attraverso l’ufficio missionario.
Padre Daniele nella Citta di Fianarantsoa, ha fondato un villaggio, dove forma delle famiglie sia nella sia
professionalmente, che apostolicamente, il tutto si svolge all’interno di quello che viene denominati “Villaggio dei
Catechisti”, dove 100 famiglie ricevono una formazione per un anno, successivamente alla quale sono inviti presso i
villaggi ad evangelizzare e a formare quella parte del popolo malgascio, che è molto numerosa, a migliorare le proprie
condizioni di vita, attraverso un accompagnamento costante di questi catechisti. Inoltre è necessario aggiungere che
l’apostolato Gesuita, si sviluppa in tutto il Madagascar, a favore di adulti, donne e uomini e bambini.
INTERVENTI OFFERTI
1. Formazione professionale
2. Scuola dei catechisti
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Formazione professionale
Il villaggio Gesuita presente a Fianarantsoa prepara gli ospiti del villaggio alla formazione professionale.
I corsi sono rivolti sia agli uomini 50, quanto alle donne 50.
Gli uomini sono impegnati in laboratori di falegnameria e saldatura dello stagno, le donne alla produzione di
abiti merletti e capi in lana.
2. Scuola dei catechisti Sistema portante del villaggio è la scuola dei catechisti, dove vengono formate le
100 famiglie ospiti del villaggio.
Il periodo di formazione dura 1 anno al termine del quale le famiglie si trasferiranno presso i villaggi del
Madagascar più in difficoltà per educarli alla civiltà attraverso l’evangelizzazione.
7.3B ANALISI DELLE RISORSE INTERNE
Al momento la Caritas diocesana di Trapani, oltre agli interventi, di cui al punto 6, elencati come esperienze
pregresse, per cui si fa riferimento a tutti gli interventi ivi messi in pratica a favore della popolazione malgascia,
esercita, ed esplicita anche un servizio stabile, continuo e permanente, presso i tre centri polivalenti, qui di seguito
ampliamente specificati, strutture presso le quali i 9 volontari in SCV andranno a svolgere il proprio servizio:
Le sedi presso le quali i volontari andranno a svolgere il servizio sono tre CENTRI POLIVALENTI:
1. CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA – 3 volontari
2. CASA SUORE CARMELITANE– 3 volontari
3.CASA SUORE NAZARENE– 3 volontari
Il centro ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, appartiene alla diocesi di fianarantosoa, ma è gestito dalle suore
Nazarene (vedi accordo di partenariato), gli altri 2 centri CASA SUORE CARMELITANE , CASA SUORE NAZARENE,
invece sono delle suore nazarene e dalle stesse sono gestiti (vedi accordo di partenariato).
1.CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA – COD. HELIOS 24319
IL CENTRO “ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA” - è un Centro polivalente che si trova a Fianarantsoa, costruito con i fondi
raccolti dall’Ufficio Missionario della diocesi di Trapani, in collaborazione con l’arcidiocesi di Fianarantsoa, e gestito dalle suore
Nazarene. Tale struttura si divide in due parti un piano terra ed un primo piano.
Il primo piano di un’ala è riservata ai volontari, alle suore e ai preti italiani che vanno in missione, il piano terra invece è
organizzato come una sorta di centro di ascolto, infatti giornalmente si ricevono i poveri, gli anziani e chiunque abbia bisogno di
forme di assistenza.
L’altra ala al primo piano è adibita a laboratori igienico sanitari, laboratori di puericultura, laboratori di sostegno scolastico,
laboratori di educazione all’alimentazione; il piano inferiore, invece è sistemato per la formazione professionale, con la
strutturazione di attività laboratoriali rivolte sia agli uomini che alle donne, quali falegnameria, saldatura a stagno, carta, cucito,
ricamo, al fine di educare i corsisti ad una cultura dello sviluppo e alla valorizzazione dell’artigianato locale, attraverso l’evoluzione
in piccole aziende.
Gli utenti che afferiscono in tale sede sono tutti quei poveri che hanno bisogno di un assistenza sanitaria, immediata, di visite
mediche generiche, di un pasto caldo, di una doccia, ed inoltre tutti i bambini dei quartieri limitrofi che devono fare i compiti, per
cui si può tener conto di una utenza fissa di circa 100 adulti e 50 bambini al giorno, per le attività fisse, e di altri 500 utenti
bisognosi satellitari che si rivolgono al servizi sporadicamente o quando hanno bisogno
2. CASA SUORE CARMELITANE– COD. HELIOS 111585
IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE CARMELITANE” – è un centro polivalente che accoglie donne in difficoltà, senza tetto,
famiglie povere, poveri dei quartieri vicini. Questa sede è stata accreditata nel 2009, in seguito all’accordo di partenariato
intercorso tra la Caritas diocesana di Trapani e le Suore Nazarene.
Tale struttura, esiste da circa 20 anni, originariamente era gestita da suore Carmelitane, infatti è stato mantenuto lo stesso nome,
adesso invece anch’essa è stata assorbita dalla congregazione delle suore nazarene. Presso tale sede che è mantenuta e
governata dalle sole suore e dalle novizie, sono stati destinati 3 volontari del presente progetto.
La CASA è costituita da diversi piani, nel piano terra, vi è un grande salone nel quale le suore fanno accoglienza ogni mattina alle
donne e distribuiscono loro materiale didattico per i bambini, alimentari, materiale per l’igiene personale. Inoltre vi è una grande
mensa per i poveri. Al primo piano, vi sono delle camere dove a giorni alterni vi sono dei medici che fanno delle visite, e altre
invece riservate a donne che con bambini si trovano senza casa, al secondo piano vi sono saloni adibiti per il sostegno scolastico
dei bambini, e per le attività ludiche degli stessi. Gli utenti che afferiscono in tale struttura non sono quantificabili dal momento che,
questo è nato e si strutturato come un centro polivalente dove si offre assistenza alle persone del territorio limitrofo che realmente
hanno bisogno, orientativamente si fa riferimento a circa 200 adulti, 200 poveri,e 100 bambini.
3.CASA SUORE NAZARENE– COD. HELIOS 111584
IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE NAZARENE” è gestita per l'appunto dalle suore nazarene, così come la
sede di cui sopra, anche questa struttura è stata accreditata nel 2009, in seguito all’accordo di partenariato intercorso
tra la Caritas diocesana di Trapani e le Suore Nazarene. La casa delle suore nazarene, è la prima casa, costruita in
Fianarantsoa per le suore, presso tale struttura afferiscono tutte le novizie della diocesi di Fianarantsoa, in quanto
rappresenta la casa madre delle stesse, ed è gestita dalla Superiora, suor Agnese Brurasco. Presso tale sede vi è un
alloggio per i poveri, servizio mensa con adeguati servizi igienici, locali per il sostegno scolastico dei bambini, stanze
per fare visite mediche. Rispetto alle precedenti due struttura questa risulta essere la più piccola, per cui riesce a
coprire i bisogni di un’utenza più costante pari a 50 adulti e 50 bambini.
INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI QUANTITATIVI CHE MISURANO LA
PROBLEMATICA SPECIFICA SUI QUALI SI INTENDE INTERVENIRE PER APPORTARE
CAMBIAMENTO*
Dall’analisi degli indicatori sopra riportati, sono emerse le criticità qui di seguito riportate e sulle quali risulta necessario
intervenire, al fine di apportare cambiamento al contesto e rispetto al precedente progetto. Tali criticità non possono
essere espresse in valori numerici definiti, dal momento che, da un’analisi condotta presso la diocesi non è stato
possibile rilevare dei dati quantitativi certi circa la popolazione, e più nello specifico, degli indigenti; inoltre per una più
facile lettura di tali dati essi sono stati suddivisi in 4 campi d’azione.
1. A. MINORI
2. B. POVERI
3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE
4. D. MISSIONE
• A.1 Il 30% dei bambini non possiede alcun tipo di alfabetizzazione
• A.2 Il 30% dei bambini non frequenta la scuola con assiduità e profitto
• A.3 Il 70% dei bambini trascorre il tempo in strada
• A.4 Il tasso di mortalità infantile è del 10% nel primo anno di vita
•B. 1 Il 50% della popolazione vive in strada
• B.3 l’80% della popolazione non è alfabetizzata
4D.
MISSIONE
3C.
CONTESTO
SOCIOAMBIENTALE
2B.
POVERI
1A.
MINORI
INDICATORI DI BISOGNO INIZIALE
•C.1 l’80% della popolazione non conosce le norme igieniche, né gli strumenti adeguati per condurre
un’appropriata igiene
• C.2 il 60% della popolazione non gode di assistenza sanitaria
• C.3 il 70% della popolazione non partecipa attivamente alla vita della comunità
• D.1 il 60% dei giovani Italiani non sono consapevole di ciò che fanno i missionari italiani all’estero
LA SCELTA DELLE SEDI
Secondo quanto sopra esposto, gli interventi proposti nei tre centri polivalenti, mirano ad un’educazione globale
dell’individuo e alla promozione della sua cultura, oltre che l’educazione al volontariato e all’animazione del territorio.
Essi si esplicitano su 4 campi d’azione:
1. A. MINORI
2. B. POVERI
3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE
4. D. MISSIONE
Il presente progetto denominato MIARAKA-INSIEME_TRAPANI, si propone quindi, di agevolare il processo di
crescita della popolazione malgascia a partire da forme di educazione e promozione che coinvolgono tutto il popolo,
affinchè tale intervento possa sortire un effetto moltiplicatore e nel tempo.
Ormai da anni, infatti, le sedi dove andrà a svolgersi il SCN offrono un intervento educativo rivolto a quanti della città
di Fianarantsoa lì afferiscono. Al momento tale intervento è gestito dalle suore Nazarene, da formatori del luogo e da
volontari-missionari della diocesi che periodicamente vanno presso la sede di Fianarantsoa, da preti diocesani, e da 4
volontari attualmente in servizio presso la sede – CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA.
Le sedi che sono state scelte per la realizzazione del progetto, hanno tutte le stesse caratteristiche. Esse si trovano
tutte e tre ad una distanza limitrofa, e nelle città di Fianarantsoa, sono tutte strutture gestite dalle suore in
collaborazione con l’Arcidiocesi, e la tipologia di servizio offerto e pressocchè simile.
La scelta del servizio ricade su queste sedi operative, al fine di dare continuità e sostegno alla popolazione
interessata, nel tempo ed in modo assiduo, ciò lo si può evincere anche dalla tipologia degl’interventi, dal momento
che le tre strutture, sono dei centri polivalenti, che assistono l’utenza, in tutti i suoi bisogni, dal vestiario, all’assistenza
sanitaria, al servizio mensa, o nello specifico per i bambini in tutte le attività para-scolastiche, ciò da un lato facilita ai
volontari lo svolgimento del servizio, dal momento che si svolge all’interno della sede,e allo stesso tempo permette di
dare all’utenza un’assistenza più completa.
Inoltre i tre centri si trovano, al centro della città di Fianarantsoa, e vicini tra di loro così che per i volontari sarà facile
incontrarsi e scambiarsi le proprie esperienze, organizzare momenti di formazione ed attività intercentri.
DESTINATARI DIRETTI DEL PROGETTO
UNIVERSO DEI DESTINATARI DIRETTI
● 500 minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni non compiuti
● 300 adulti uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni
● 300 anziani uomini e donne dai 50 anni in poi
● poveri della città
CARATTERISTICHE DEI DESTINATARI DIRETTI
Nella provincia di Fianarantsoa i minori che vanno a scuola sono circa il 30%, di cui il 10% è sostenuto dalle adozioni
a distanza, e del restante 20% solo il 5% seguono delle scuole di formazione professionale e secondaria, qualcuno di
essi è sostenuto dalla diocesi. Invece i bambini che abitano nei villaggi limitrofi alla capitale non vanno a scuola, e
calcolare il numero dei dispersi risulta impossibile dal momento che di questi non vengono registrate nemmeno le
nascite.
L’intervento educativo nei confronti di questa fascia della popolazione è senza dubbio di grande importanza, in quanto
oltre ad una preparazione scolastica di base che può garantire una condizione lavorativa futura migliore, si
propongono al minore attività educative quali il sostegno scolastico, attività di animazione, facendo in modo che il
bambino trascorra parecchio del suo tempo in contesti educativi.
La diocesi inoltre si è anche occupata dell’accudimento, e assistenza degli anziani i quali non avendo un posto dove
andare spesso sono ospiti in alcune strutture delle suore missionarie, ed in alcuni casi hanno anche in carico i nipoti.
Altro servizio viene offerto ai poveri e ai senza tetto, verso i quali si cercherà di tamponare le esigenze giornaliere:
l’offerta di un pasto caldo, di coperte durante l’inverno, vestiario adeguato, assistenza socio-sanitaria
BENEFICIARI
○ il contesto territoriale cittadino – terra di missione
○ il territorio ecclesiale
○ rete dei servizi assistenziali presenti a Fianarantsoa (associazioni, enti profit-no profit, ecc.)
○ missionari che si trovano in loco
○ i volontari che si trovano in loco ed in Italia
CONCLUSIONI
La Caritas diocesana di Trapani per la prima volta promuove un progetto di Servizio civile all’Estero a favore della
popolazione malgascia al fine di implementare lo sviluppo socio-culturale, di tale popolo attraverso il sostegno e
l’aiuto che 4 volontari possano apportare in terra di missione, insieme ai missionari italiani e non e ai volontari che già
si trovano in loco. L’innovatività dell’intervento e quindi la ricchezza dello stesso è da ricondurre al lungo periodo in
cui i volontari si protrarranno in terra d missione, ciò sarà garanzia di un servizio che si svolgerà nella continuità e
nell’assiduità di un impegno speso nel quotidiano.
I volontari avranno come punti di riferimento le Suore Missionarie Nazarene e i frati Missionari, nonché preti
dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa che interfacceranno l’iniziativa tra la diocesi di Trapani, quindi la Caritas, L’ufficio
Missionario, ed il contesto nel quale i volontari in SCV andranno a svolgere il loro servizio.
Il servizio svolto dai volontari apporterà presso la sede un aumento della gestione dell’utenza di circa il 30%
dal momento che le suore che per il momento sono 12, non hanno un valore stabile nel tempo perché
vengono continuamente trasferite, l’unica che rimane di più è la superiora, inoltre le figure esterne che si
alterneranno per la gestione dei vari laboratori, tenuto inoltre conto della giovane età dei volontari, e della
scarsa e sicuramente profana esperienza all’estero.
Qui di seguito viene riportata una tabella con l’individuazione e l’analisi delle problematiche specifiche su cui
si intende agire con il seguente progetto, per poi definire gli indicatori di bisogno della situazione di partenza
Tali problematiche vertono su 4 campi d’azione:
1. A. MINORI
2. B. POVERI
3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE
4. D. MISSIONE
SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO
Il progetto “Namanstika-amici nostri-Trapani” riveste un’importanza sociale, quella di provocare negli abitanti del posto
una rivoluzione culturale, ma non data da motori di cambiamento esterni e fattori estranei ad essi stessi, ma a partire
dal modo personale di condurre la vita. Il progetto infatti mira alla realizzazione di attività che oltre a strutturarsi in
laboratorio, assolveranno ad una promozione culturale, al fine di causare delle innovazioni negli uomini per farsi essi
stessi motori di cambiamento positivo nei confronti degli altri abitanti della città.
Ciò è possibile agendo non su un sistema riproduttivo fine e se stesso, ma incidendo sul loro modo di vita, e quindi
apportando una forma di cambiamento di tipo socio-culturale, atto alla crescita della comunità tutta.
Il progetto infatti intende proporre dei nuovi stili di vita, che migliorino la qualità della stessa, al fine di dare
un’organizzazione ed una programmazione a partire dalla gestione della quotidianità e della vita familiare.
8) Obiettivi del progetto
PREMESSA
Conformemente alla natura di organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di
promuovere “la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana in vista della giustizia sociale e della pace,
con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica” (art. 1 Statuto); accogliendo l’appello del
Santo Padre alla Giornata Mondiale della Gioventù dell’Anno giubilare ("… Nel corso del secolo che muore, giovani
come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni
contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete a essere strumenti di
violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario”…); Caritas Italiana offre una
seppur piccola risposta all’anelito di pace che sale dalle popolazioni vittime di guerre, conflitti armati, vessazioni
continue ed oppressioni, promuovendo la sperimentazione di forme di intervento nonviolente e non armate in
situazioni di crisi.
Il Progetto recepisce e valorizza l’esperienza del servizio civile in zone di crisi che dal 2001 in avanti la Caritas Italiana
ha proposto col Progetto Caschi Bianchi ad oltre 200 giovani obiettori di coscienza e volontarie/e in servizio civile
unitamente agli interventi di Caritas italiana e delle Caritas diocesane in progetti a livello internazionale.
Le prospettive aperte dalla legge 230/98 (Nuove norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile) e
confermate dalla legge 64/2001 (Istituzione del servizio civile nazionale) relativamente alla possibilità di attuare
progetti di servizio civile all’estero e di sperimentare forme di difesa civile nonviolenta, concorrendo alla difesa della
Patria con mezzi ed attività non militari, riconoscono alla componente civile un ruolo determinante nel lento e faticoso
processo che da un conflitto (sia esso latente o palese) porta dal confronto al dialogo, fino alla riconciliazione e al
perdono, sia sul terreno civile che religioso. Tale istanza, ha ottenuto il più alto riconoscimento nell’Agenda per la
Pace delle Nazioni Unite, attribuendo alla componente civile, denominata poi ‘Caschi Bianchi’, azioni di
mantenimento della pace e ricostruzione della fiducia prima, durante o dopo un conflitto.
La Rete Caschi Bianchi.
Il presente progetto si inserisce nel quadro delle azioni promosse dalla ‘Rete Caschi Bianchi’, organismo costituito nel
1998 al fine di collegare iniziative ed esperienze di organismi italiani impegnati a promuovere e sviluppare forme di
intervento civile nelle situazioni di crisi e/o di conflitto.
In particolare gli enti di servizio civile, Gavci, Associazione Papa Giovanni XXIII e Volontari nel mondo-FOCSIV,
unitamente a Caritas Italiana hanno sottoscritto nel 2001 un accordo specifico ed elaborato un progetto generale di
“Servizio civile in missioni umanitarie e corpi civili di pace – Caschi Bianchi”, nel 2007 gli stessi organismi hanno
aggiornato il quadro di riferimento dei progetti Caschi Bianchi di ciascun ente sottoscrivendo il documento “Caschi
Bianchi Rete Caschi bianchi, un modello di servizio civile”, a cui il presente progetto si ispira.
Giovani per la riconciliazione.
La proposta dei Caschi Bianchi prevede l’invio all’estero in aree di crisi o conflitto, di volontari e volontarie, secondo la
legislazione vigente, per promuovere, sostenere e sviluppare nelle comunità locali iniziative di prevenzione, intervento,
riconciliazione, valorizzando così i giovani come operatori di pace.
Una proposta educativa per i giovani e le comunità.
Il Progetto Caschi Bianchi è concepito e realizzato come progetto formativo, a partire dalla ovvia constatazione che è
rivolto prima di tutto a giovani nella fase delle decisioni per il proprio percorso di vita, rispetto al mondo del lavoro e
l’assunzione di responsabilità personali e sociali. Il progetto si propone quindi un coinvolgimento personale, ai fini di
una ricaduta positiva sulle future scelte di vita.
L’obiettivo non è l’invio di “professionisti della pace”, ma l’accompagnamento di giovani all’interno di esperienze che
uniscano l’autonoma responsabilità dei soggetti a momenti di verifica e tutoraggio individuali e di gruppo, valorizzando
le risorse dei contesti specifici di inserimento.
Oltre ad abilitare strettamente all’attività all’estero e ad un proficuo inserimento nel progetto, la formazione è finalizzata
più ampiamente ad offrire percorsi di cittadinanza attiva, di confronto con la complessità della mondializzazione ed alla
comprensione del rapporto tra problematiche internazionali e quelle locali.
Destinatari dell’attività formativa non sono considerati in maniera esclusiva i giovani che partecipano al progetto, ma
anche le comunità di provenienza e di destinazione, come pure le realtà progettuali nei quali si inseriranno, favorendo
e stimolando occasioni di confronto sui temi della pace, nonviolenza e obiezione di coscienza, mettendo a
disposizione strumenti e competenze di base per collegarsi con iniziative all’estero in aree di crisi o conflitto e/o
svolgere attività di informazione – sensibilizzazione in Italia.
In particolare per questo progetto Caritas Italiana vuole valorizzare la sua “prevalente funzione pedagogica” ponendo
attenzione prioritaria alla crescita formativa della persona, accompagnando i giovani e le comunità in percorsi di
responsabilità personale e di assunzione di impegni sociali.
La proposta, rivolta a tutti i giovani, presuppone il coinvolgimento delle loro comunità di provenienza in un percorso
che prevede:
 il confronto sulla dimensione valoriale della prossimità, condivisione e riconciliazione;
 la presenza attiva accanto e dentro le situazioni delle persone e delle popolazioni vittime della violenza;
 l’acquisizione delle capacità di agire insieme ad altri, moltiplicando le forze nel lavoro di rete e nella
metodologia della mediazione;
 con la necessaria attrezzatura culturale e motivazionale alla comprensione delle problematiche internazionali
e delle radici storiche, psicologiche, religiose dei conflitti.
Il percorso progettuale intende così privilegiare l’ottica dell’investimento e del reinvestimento, in modo da favorire un
ritorno pedagogico, sia per i giovani che partecipano al progetto, che per la comunità di provenienza così che
anch’essa ne esca arricchita. In questa prospettiva si considerare fondamentale l’azione di animazione e
sensibilizzazione.
Dentro al conflitto, insieme alla comunità.
Nei limiti della sperimentazione di una nuova figura di operatore in situazione di crisi, il progetto lungi dall’esaurirsi in
una sorta di “palestra di addestramento”, ha come obiettivo qualificante quello di rispondere in maniera efficace ai
bisogni delle realtà in cui si va ad operare, favorendo il positivo inserimento e l’utile apporto alle comunità ed attivando
con esse iniziative di dialogo e riconciliazione.
Viene favorito uno stile di presenza improntato alla prossimità ed alla condivisione, in vista di azioni orientate al
cambiamento culturale ed al coinvolgimento, nella misura del possibile, delle parti in conflitto, assumendo quale
riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta.
In questo quadro la finalità ultima del progetto è la difesa della patria in modo non armato e nonviolento attraverso la
promozione della pace e la cooperazione internazionale.
FINALITA’ GENERALI
Perseguiti con modalità diverse, rispondenti ai differenti contesti dei paesi nei quali si realizza il progetto:
Proporre ai giovani un percorso personale e comunitario, articolato in esperienza all’estero in zone di crisi,
prestazione del servizio in progetti di costruzione della pace e formazione, in continuità con i valori dell’obiezione di
coscienza al servizio militare;
Sperimentare iniziative di prevenzione, mediazione, trasformazione dei conflitti e riconciliazione, attraverso la
costituzione di comunità di giovani all’estero in servizio civile, contribuendo alla definizione del profilo professionale di
operatore internazionale denominato ‘Casco Bianco’;
Favorire l’incontro in contesti internazionali di giovani in servizio civile e giovani locali, per promuovere la cultura della
pace nella prospettiva del superamento delle cause strutturali della violenza e valorizzando le esperienze di base dei
costruttori di pace;
Inserire il servizio civile internazionale in cammini e progetti già avviati tra le chiese, favorendo lo scambio e
l’interazione fra e con le comunità e le istituzioni ecclesiali e civili locali, promuovendo sinergie e integrazioni nel
rispetto delle identità di ciascuno;
Favorire attraverso la crescita umana e professionale dei giovani all’estero, occasioni di scambio e crescita reciproca
tra comunità che inviano e comunità che accolgono, contribuendo alla sensibilizzazione delle Caritas diocesane e
delle chiese locali alle problematiche internazionali della pace e della mondialità.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
A. MINORI
B. POVERI
C. CONTESTO
SOCIO-AMBIENTALE
►
►
1. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO
2. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA
►
D. LA MISSION
►
3. ACQUISIZIONE DI UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’INDIVIDUO IN RELAZIONE
ALL’AMBIENTE
4. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE: ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,
CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585
CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
2B. POVERI
A. MINORI
1. OBIETTIVO GENERALE:A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO
SITUAZIONE DI PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI
(Degli indicatori di bisogno)
(Situazione di arrivo)
•1.A.a Il 30% dei bambini non frequenta la
1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%. Per
scuola con assiduità e profitto
cui il tasso dei bambini che non frequentano la scuola
varierà dal dal 30% al 10%.
(durata 9 mesi)
•1.A.b Il 30% dei bambini non possiede alcun
1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%. Per cui
tipo di alfabetizzazione, cioè non è mai venuto il tasso dei bambini analfabeti diminuirà dal 30% al 20%.
a contatto con un’agenzia socializzante
(durata 9 mesi)
• 1.A.c il 70% dei bambini trascorre il tempo in 1 A.c Aumento dei bambini impegnati in attività
strada
pomeridiane del 20%. Per cui Il tasso di bambini che
trascorrono il loro tempo per strada varierà dal 70% al
50%
(durata 9mesi)
• 1.A.d Il tasso di mortalità infantile è del 10%
1A.d Aumento della qualità della vita del bambino del
nel primo anno di vita
20%,
(durata 9mesi)
2. OBIETTIVO GENERALE: B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA
SITUAZIONE DI PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI
• 2.B.a Il 50% della popolazione vive in strada 2.B.a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone
senza tetto del 10%, con una diminuzione dello stato di
disagio e di abbandono dal 50% al 35%
(durata 9 mesi)
• 2. B.b
l’80% della popolazione non è 2.B.b Aumento dell’alfabetizzazione degli adulti, del 30%,
alfabetizzata
di conseguenza la popolazione che non possiede un
percorso di alfabetizzazione di base diminuisce dall’80%
al 50%.
(durata 9 mesi)
4D. LA
MISSIONE
3C. CONTESTO
SOCIO-AMBIENTALE
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE DI UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’INDIVIDUO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE
SITUAZIONE DI PARTENZA
• 3.C.a l’80% della popolazione non
conosce le norme igieniche, né gli strumenti
adeguati per condurre un’appropriata igiene
OBIETTIVI SPECIFICI
3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della
popolazione del 10%, pertanto il tasso di scarsa
condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.
(durata 9 mesi)
• 3.C.b Il 60% della popolazione non gode
3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di
di assistenza sanitaria
assistenza medico-sanitaria presente sul territorio del
10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza
sanitaria diventerà del 50%. (durata 9 mesi)
•3.C.c Il 70% della popolazione non
3.C.c. Aumento della popolazione della vita comunitaria
partecipa attivamente alla vita della
del 10% , per cui il tasso della popolazione non
comunità
partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al
60%
(durata 9 mesi)
4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
SITUAZIONE DI PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI
• 4.D.a il 90% dei giovani della diocesi di
4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad
Trapani non è sensibilizzata all’esperienza
esperienze missionarie all’estero del 20%, per cui il
di volontariato all’estero
tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di
disinteresse ad un 20% di partecipazione
(durata 12mesi)
9) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E L’ARTICOLAZIONE
DELLA PROPOSTA.
Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio civile, alla
trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il
rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico.
Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e
l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane.
I giovani portano il loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra
comunità ‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità innovative di analisi,
progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della
popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali.
Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei contesti di servizio, senza nulla dare per scontato,
coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori, religiosi/e, la comunità locale) nell’accogliere ogni
volta queste figure.
La definizione operativa del ruolo è in capo al responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di
servizio civile della Caritas diocesana e al/i responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si svolge il servizio.
Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri
operatori, prevedendo gradualità e considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall’organizzazione.
Il progetto prevede compiti a prevalente contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’. Per
attività ‘con’ si intendono quelle che prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte a rendere più
efficaci le attività ‘con’.
In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione.
Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione allo
Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi
che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via
di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di
progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione
di circostanze favorevoli al conflitto
Principi, metodologici e di stile degli operatori della Caritas Italiana all’estero:
La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della Caritas all’estero risponde ai seguenti principi:
Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale
Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura
delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi,
vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di
sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare.
Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento
L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i
bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non
è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il
territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le
persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in
cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni.
La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione
Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un
processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni
con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene
conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora
un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della Caritas in generale e del progetto di servizio
civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che
qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono
positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso
allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e
accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile.
La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete
Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la Caritas Italiana intende attuare un’operazione di supporto alle reti già
esistenti: Caritas diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra
loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere l’intervento rispondente ai bisogni
della comunità.
Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la Caritas Italiana intende attuare un'operazione di collegamento con il network
di Caritas Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento.
La nonviolenza
La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale1 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle
varie forme in cui si esprime.
La dimensione politica: la promozione e l'advocacy
proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della Caritas è volto a valorizzare e
responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di interventi
assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi,
autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e
collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle
ingiustizie.
Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e discernimento
anche nella relazione)
L'approccio d'area
E’ una metodologia che è stata utilizzata dalla Caritas Italiana soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di
crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in
quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il “Progetto
Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel 1999. L’ “approccio d’area” consiste in
uno stile progettuale che:
nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto
della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento;
adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni;
definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con
l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci;
fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo.
Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e comunità
accogliente
Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di
valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto.
Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato.
Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci
sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo Caritas, un tesoro da re-investire perché sia di
nuovo capitalizzato.
L’articolazione della proposta
Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12
mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di
inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico
rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio.
1
Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore
9.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI
OBIETTIVI.
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE (Prevalente)- ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE:- ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’ 1.A.a.1 a
Attività di affiancamento per lo svolgimento dei compiti
quotidiani
1.A.a.1 Accompagnamento
●Dal 1° al 2° mese riepilogo
Studio della lingua malgascia, e del francese
scolastico
degli anni precedenti e
Utilizzo, esercitazione ed applicazione della
svolgimento dei compiti
matematica
Somministrazione di schede logico cognitive
Somministrazione di schede per il riconoscimento
delle abilità
Strutturazione di un Portfolio e di un PEI
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’ 1.A.a.1 b
Studio della lingua malgascia, e del francese
Utilizzo, esercitazione ed applicazione della
● dal 3° al 7° mese
matematica
svolgimento dei compiti
Utilizzo di mappe concettuali
assegnati
Utilizzo di materiale educativo per la stimolazione
cognitiva
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’ 1.A.a.1 c
●dal 8° al 9° integrazione e
Somministrazione di test di verifica su tutte le materie
potenziamento con attività
Visione di filmografia educativa
psico-didattiche e svolgimento
Visione e partecipazione a giochi di intelligenza
dei compiti
interattivi
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’ 1.A.b.1.a
a.
AZIONE GENERALE
Accoglienza
● Dal 1° al 2° mese i minori
Forma di apprendimento ludico
1.A.b.1
vengono accolti e si lavorerà
Pregrafismi
Corso di alfabetizzazione
sulla conoscenza e
Prelettura
sull’acquisizione degli
Prescrittura
elementi base della lingua
Esercizi di base
Francese e Malgascia
Somministrazione di schede di verifica
ATTIVITA’1.A.b.1b
● Dal 3° al 5° mese verranno
somministrate le prime
nozioni numeriche
ATTIVITA’1.A.b.1 c.
● Dal 6° al 8° mese
preparazione generale
ATTIVITA’1.A.b.1 d.
● Dal 8° al 9° mese
preparazione per l’inserimento
scolastico
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Conoscenze degli Insiemi e degli elementi di base
della matematica
Esercizi di matematica di base
Somministrazione di schede di verifica
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Nozioni di letto-scrittura
Risoluzioni di problemi semplici
Nozioni di cultura generale
Nozioni di geografia
Nozioni di storia
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Somministrazione di test di verifica
Esercitazione di dettatura, copiatura e di sintesi
Presentazione delle quattro operazione
Somministrazione di schede di cultura generale.
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.c.Aumento dei minori impegnati in attività pomeridiane del 20%
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’ 1.A.c.1a.
● Dal 1° al 2° mese
laboratorio di canto
1.A.c.1
Attivazione di laboratori
socio-educativi
ATTIVITA’1.A.c.1b.
● Dal 2° al 4° mese
laboratorio di teatrale
ATTIVITA’1.A.c.1c.
● Dal 4° al 6° mese
laboratorio di ballo
ATTIVITA’ 1.A.c.1d.
● Dal 6° al 8° mese
laboratorio scenografico
ATTIVITA’1.A.c.1 e.
●9° mese rappresentazione
ATTIVITA’ 1.A.c.1f.
●COLONIA ESTIVA
MESI ESTIVI
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Vocalizzazioni
Interpretazioni di canzoni
Solfeggio
Individuazione di voce solista
Costituzione di un coro
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Drammatizzazione
Recitazione
Costituzione di una rappresentazione
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Balli di gruppo
Balli africani
Costituzione di un corpo di ballo
Costituzione di una coreografia
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Costruzione di scenografie
Attività artistiche
Attività grafico-pittoriche
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Sintesi di tutte le attività precedenti
Costituzione di un saggio finale
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
 Durante i mesi estivi verrà realizzata una colonia
estiva, al mare, e lì verranno organizzate le seguenti
attività:
Attività ludica
Attività balneare
Giochi di gruppo
Attività socializzanti intercentro
gite
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della vita del bambino del 20%
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’1.A.d. 1 a
AZIONE GENERALE
Accudimento degli infanti;
●Servizio nursery
1.A.d.1
Attività ludico-ricreative;
Attivazione di Asilo nido
Manovre di massaggio per un corretto funzionamento
degli arti;
Indicazioni ai genitori sull’accudimento dei neonati e
corrette pratiche di allattamento;
Indicazioni ai genitori su pratiche igienico-sanitarie
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE:- ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’
DELLA VITA
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10%
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’ 2B a.1 a.
●Durante tutto l’anno si
AZIONE GENERALE
ascolto
procederà a sostenere i
rilevazione dello stato di salute
2.B a.1
poveri- senza tetto
rilevazione della condizione igienico sanitaria
visite domiciliari
attivazione di interventi specifici attraverso l’impiego
di personale specializzato
sistemazione in eventuale case di accoglienza
ATTIVITA’ 2.B a.2 a.
AZIONE GENERALE
2.B a.2
Garantire un minimo vitale
per la sopravvivenza
●Durante tutto l’anno si
sosterranno i poveri
attraverso:
ATTIVITA’
2.B a.2 b
●assistenza presso il
centro polivalente
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Sportello d’ascolto
Monitoraggio della condizione psico-fisica
Verifica della condizione igienico-sanitaria
Verifica della condizione di salute
Verifica della condizione alimentare
Giro per le strade delle città
Cura dei poveri senza tetto
invio verso figure specializzate
monitoraggio del disagio
Sostegno psicologico
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
sostegno per garantire un minimo vitale
accoglienza e cura dei senza tetto
cure igienico-sanitarie
servizio mensa
servizio docce
visite mediche
terapia di gruppo
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’ 2B.b 1.a
2.B.b 1.
prime forme di letto scrittura
Organizzare Corsi di
● laboratorio di
primi
elementi di matematica
alfabetizzazione per adulti
alfabetizzazione
spiegazione dell’uso dell’euro
simulazioni
somministrazione di schede di verifica
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE:- ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE DI UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’INDIVIDUO IN RELAZIONE
ALL’AMBIENTE
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso di
scarsa condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’ 3.C.a. 1a
3.C.a. 1
●Corsi di igiene e profilassi
puericultura
Educazione all’igiene e
Indicazioni e cura sulla conoscenza delle malattie
conoscenza delle malattie
tropicali
Indicazioni sulla malattie veneree
Norme igieniche e di pronto soccorso
Buone prassi sull’alimentazione
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul
territorio del 10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria diventerà del 50%.
ATTIVITA’ 3.C.b. 1. a.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
3.C.b. 1.
Strutturazione di una carta dei servizi
Imparare a conoscere i ●Mappatura del territorio
Indicazione delle cliniche pubbliche o degli ospedali
servizi presenti nel
presenti sul territorio
territorio
Indicazione di personale medico e paramedico che
riceve gratuitamente presso il centro polivalente o
presso altri istituti
OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita comunitaria del 10% , per cui il tasso della popolazione
non partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%
AZIONE GENERALE
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’ 3.C.c. 1.a
3.C.c. 1.
Incontri pomeridiani per adulti, bambini, e anziani
Promuovere interventi di
● laboratori socializzanti
Discussione di quanto avvenuto durante la settimana
integrazione e
Organizzazione di eventuali attività inerenti il centro
socializzazione tra la
Organizzazione di momenti di condivisione
popolazione
Attività di catechesi
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE:- ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del
20%, per cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di disinteresse ad un 20% di partecipazione
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a
AZIONE GENERALE
Publicizzazione del progetto e del servizio
Sensibilizzazione sul senso della missione
4.D.a. 1.
• 1° mese prima della
Meeting con i giovani del centro missionario
partenza
Attività di animazione,
Incontri formativi/informativi sul servizio civile
sensibilizzazione e
all’estero
conoscenza della missione
promozione della missione
Conoscenza del popolo malgascio
in Italia e nel paese dove si
Presentazione al vescovo della diocesi della partenza
svolge il servizio
Presentazione alla comunità della missione
Attività di educazione all’ igiene
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b
Testimonianza del servizio civile vissuto in terra di
missione
Sensibilizzazione del territorio attraverso mostre
fotografie pro-Madagascar, in collaborazione con
●6° mese
l’Ufficio missionario della diocesi
rientro formazione di metà
Organizzazione e promozione di cene ed eventi sul
servizio
territorio, per la raccolta di fondi da portare per il
(durata 1 mese)
ritorno in Madagascar
Promozione, divulgazione e vendita di prodotti
dell’artigianato
Presentazione del servizio presso le realtà cattoliche
dell’Arcidiocesi
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c
Animazione presso le sedi dell’Arcidiocesi, e le
●Animazione in terra di
comunità cattoliche ivi presenti (vedi il villaggio dei
catechisti cfr.p.7)
missione
Promozione del volontariato per e con altri volontari
Dal 7° all’11° mese incontri
missionari presenti nell’Arcidiocesi
periodi di testimonianza
Coinvolgimento della popolazione locale in queste
dell’esperienza
attività di promozione, animazione ed
evangelizzazione sul territorio
Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio
civile all’estero ed in Italia, arricchito da testimonianze
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d
dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con
la partecipazione del direttore dell’Ufficio Missionario,
●rientro dal Madagascar per il
con il Direttore della Caritas diocesana e con il
fine servizio e promozione
Vescovo, e i giovani della diocesi che si vogliono
della missione in diocesi
avvicinare al mondo del volontariato
(ultimo mese)
Preparazione di una manifestazione finale per la
conclusione del servizio civile, da organizzarsi presso
la villa comunale della città, con la realizzazione di
banchetti equo e solidali, promozione delle adozioni a
distanza, reporter costituiti da video proiezioni e
filmati, distribuzione di materiale informativo
Redazione di un giornalino
DIAGRAMMA DI GANTT
Attività
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE
DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO
Obiettivo
specifico:
1.A.a Aumento della frequenza
scolastica del 20%
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
ATTIVITA’ 1.A.a.1 a
●Dal 1° al 2° mese riepilogo degli anni
precedenti e svolgimento dei compiti
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’ 1.A.a.1 b
● dal 3° al 7° mese svolgimento dei
1.A.a.1
compiti assegnati
Accompagnamento
ATTIVITA’ 1.A.a.1 c
scolastico
●dal 8° al 9° integrazione e
potenziamento con attività psico-didattiche
e svolgimento dei compiti
Obiettivo specifico:
1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati
del 10%
ATTIVITA’ 1.A.b.1a.
● Dal 1° al 2° mese i minori vengono
accolti e si lavorerà sulla conoscenza e
sull’acquisizione degli elementi base della
lingua Francese e Malgascia
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’1.A.b.1b
●
Dal
3° al 5° mese verranno
1.A.b.1
somministrate le prime nozioni numeriche
Corso di
ATTIVITA’1.A.b.1c
alfabetizzazione
● Dal 6° al 8° mese preparazione
generale
ATTIVITA’1.A.b.1 d.
● Dal 8° al 9° mese preparazione per
l’inserimento scolastico
OBIETTIVO SPECIFICO:
1.A.c.Aumento
impegnati in attività pomeridiane del 20%
dei minori
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
ATTIVITA’ 1.A.c.1a.
● Dal 1° al 2° mese laboratorio di canto
ATTIVITA’1.A.c.1b
● Dal 2° al 4° mese laboratorio di teatrale
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’1.A.c.1c
1.A.c.1
● Dal 4° al 6° mese laboratorio di ballo
Attivazione di
ATTIVITA’1.A.c.1 d.
laboratori socio● Dal 6° al 8° mese laboratorio
educativi
scenografico
ATTIVITA’1.A.c.1 e.
●9° mese rappresentazione
ATTIVITA’1.A.c.1 f.
●COLONIA ESTIVA
MESI ESTIVI
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della
vita del bambino del 20%
AZIONE GENERALE
1.A.d.
Attivazione di Asilo
nido
ATTIVITA’
●Servizio nursery
(9 mesi)
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di
vita delle persone senza tetto del 10%
ATTIVITA’ 2B a.1 a.
●Durante tutto l’anno si procederà a
sostenere i poveri- senza tetto
AZIONE GENERALE
2.B a.1
visite domiciliari
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
AZIONE GENERALE
2.B a.2
Garantire un minimo
vitale per la
sopravvivenza
ATTIVITA’ 2.B a.2 a.
●Durante tutto l’anno si sosterranno i
poveri
ATTIVITA’
2.B a.2 b
●assistenza presso il centro polivalente
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento
dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%
AZIONE GENERALE
2.B.b 1.
Organizzare Corsi di
alfabetizzazione per
adulti
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
ATTIVITA’ 2B.b 1.a
● laboratorio di alfabetizzazione
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE DI UNA CULTURA
CHE VALORIZZI L’INDIVIDUO IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE
OBIETTIVO GENERALE
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione
igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso di scarsa
condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’ 3.C.a. 1a
3.C.a. 1
●Corsi di igiene e profilassi
Educazione all’igiene e
conoscenza delle malattie
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei
servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul territorio del
10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria
diventerà del 50%.
AZIONE GENERALE
ATTIVITA’ 3.C.b. 1. a.
3.C.b. 1.
Imparare a
●Mappatura del territorio
conoscere i servizi
presenti nel territorio
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita
comunitaria del 10% , per cui il tasso della popolazione non
partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%
AZIONE GENERALE
3.C.c. 1.
ATTIVITA’ 3.C.c. 1.a
Promuovere interventi di
● laboratori socializzanti
integrazione e socializzazione tra
la popolazione
4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO
DELLA MISSIONE
D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di
partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20%, per
cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di
disinteresse ad un 20% di partecipazione
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a
• 1° mese prima della partenza
conoscenza della missione
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b
●6° mese
AZIONE GENERALE
rientro formazione di metà servizio
(durata 1 mese)
4.D.a. 1.
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c
Attività di animazione,
●Animazione in terra di
sensibilizzazione e promozione
missione
della missione in Italia e nel
Dal 7° all’11° mese incontri
paese dove si svolge il servizio
periodi di testimonianza
dell’esperienza
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d
●rientro dal Madagascar per il fine
servizio e promozione della
missione in diocesi
(ultimo mese)
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
9.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE
ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA
LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ.
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE:- ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
numero
Professionalità
9
insegnanti
(3 per ogni
centro)
Elenco attività in cui è coinvolto ed eventuale spiegazione della coerenza con
la professionalità indicata
Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione
▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione
▫ preparare i bambini ad andare a scuola
▫ accompagnamento scolastico
▫ motivare i bambini allo studio
▫ controllare che i bambini vadano regolarmente a scuola
▫ coordinarsi con la pedagogista per pianificare la metodologia didattica più
appropriata
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per
adulti
1
Pedagogista
▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione
▫ rimotivare ed incentivare gli adulti sull’importanza dello studio
▫ dare nozioni scolastiche utili alla di vita quotidiana
▫ contestualizzare lo studio
RESPONSABILE DELLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE CHE SI SVOLGNO AL
CENTRO SIA PER GLI ADULTI CHE PER I BAMBINI
Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione
▫ affianca le insegnanti nel corso di alfabetizzazione
▫ monitora l’andamento didattico del corso
▫ programma dei piani individuali per i bambini
▫ coordina il lavoro educativo svolto dalle insegnati
▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini
▫ monitora la frequenza scolastica dei bambini
▫ programma dei percorsi facilitatori per i bambini con difficoltà
▫ cura il rapporto con le insegnanti della scuola e la famiglia
▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini
▫ collabora con le maestre del pomeriggio circa le strategie educative più
appropriate da utilizzare
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per
adulti
▫ coordina le insegnanti nei piani didattici
▫ fa sostegno al gruppo classe
▫ cerca di inserire gli adulti in contesti educativi
6
3
Animatori
(1 animatore per
ciascun
laboratorio che
si alterna nel 3
centri)
Educatrici alla
prima infanzia
(1 per ogni
centro)
Azione Generale 1.A.c.1 - Attivazione di laboratori socio-educativi
▪ laboratorio di canto
- lezioni di canto, e solfeggio
▪ laboratorio di recitazione
- Lezioni di recitazione, e teatro
▪ laboratorio di ballo
- lezioni di ballo africano, attività psico-motoria
▪ laboratorio scenografico
- Responsabile del laboratorio grafico pittorico e artistico
▪ preparazione della manifestazione finale
- Organizzazione e realizzazione dello spettacolo
▪ colonia estiva
- Strutturare e organizzare i giochi in spiaggia
- Preparare attività ludico-ricreative intercentro
- Organizzare escursioni limitrofe alla città
Azione Generale 1.A.d. Attivazione di Asilo nido
▫ gestisce e organizza le attività del nido;
▫ collabora con la puericultrice per l’organizzazione delle attività;
Azione generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie
1
Puericultrice
(che alterna la
sua presenza nei
3 centri)
▫ Co-docenti con la puericultrice nel corso di puericultura
Azione Generale 1.A.d. Attivazione di Asilo nido
▪ Responsabile delle nursery
▪ cura il rapporto madre-infante
▪ coordina le attività da svolgersi presso la nursery
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle
1
Psicologa
(che alterna la
sua presenza nei
3 centri)
malattie
▪ Docente del Corso di puericultura
COORDINATRICE E RESPONSABILE DELLO SPORTELLO DELL’ASCOLTO
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▫ Verifica della situazione familiare
▫ verifica dello stato psicologico dei poveri
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▫ colloqui individuali con tutti i soggetti afferenti allo sportello
▫ mediazione intrafamiliare
▫ sostegno al ruolo ricoperto dai genitori
▫ valorizzazione del ruolo genitoriale
▫ Sostegno psicologico ai bambini
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle
malattie
▫ dinamiche relazionali
▫ terapia di gruppo
▫ valorizzazione della persona, dal principio della motivazione
Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e
socializzazione tra la popolazione
▫ organizza e gestisce momenti di gruppo, sia per adulti che per bambini
▫ facilita le relazioni interpersonali
1
Medico
(che alterna la
sua presenza nei
3 centri)
RESPONSABILE DELL’EQUIPÈ MEDICA
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▪ visite mediche a domicilio
▪ somministrazione di cure
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▪ visite ambulatoriali
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle
malattie
▪ organizzazione e programmazione dell’intero corso
▪ indicazioni su alcune malattie generiche
▪ indicazioni di pronto soccorso
▪ indicazioni di cure di primo soccorso
▪ discussione e illustrazione delle malattie più frequenti che possono colpire
uomini, donne bambini e anziani
1
Ginecologa
(che alterna la
sua presenza nei
3 centri)
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▫ Colloqui con le donne che hanno problemi ginecologici
▫ cure ambulatoriali
▫ visite ambulatoriali
▫ sportello orientativo
▫ redazione e distribuzione di opuscoli, e materiale informativo
▫ controlli periodici per donne
▫ sostegno ad una maternità consapevole
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle
malattie
1
1
1
Medico esperto
in malattie
infettive
(che alterna la
sua presenza nei
3 centri)
Alimentarista
(che alterna la
sua presenza nei
3 centri)
Medico igienista
(che alterna la
sua presenza nei
3 centri)
▫indicazioni su come riconoscere e prevenire le malattie veneree
▫ indicazioni di igiene sulle malattie veneree
▫ cure da seguire
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle
malattie
▪ distribuzione di materiale informativo sulle malattie infettive
▪ prevenzione delle malattie di rischio
▪ cura delle malattie
▪ indicazioni su accorgimenti da utilizzare per la contrazione di malattie mortali
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle
malattie
▫ norme da utilizzare prima dopo e durante la somministrazione di cibo
▫ porre attenzione determinati cibi a rischio di tipo
▫ indicazioni su come rendere potabile l’acqua
▫ buone prassi per una alimentazione quanto più possibile sana
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle
malattie
▪ indicazioni di igiene ingenerale
▪ indicazioni sull’igiene personale
▪ strumenti e mezzi da utilizzare per l’igiene
1
Infermiera
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▪ monitoraggio dello stato di salute dell’utente
▪ quando necessario attivazione di interventi specifici
▪ somministrazione cure mediche ambulatoriali
▪ verifica se l’utente è in buone condizioni alimentari
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▪ giro per le strade della città
▪ monitoraggio della condizione psico-fisica dei poveri che vivono in strada
▪ presa in carico di quelli molto gravi
▪ somministrazione di cure ambulatoriali
▪ eventuali ricoveri per quelli molto malati, o per donne con bambini.
3
3
Responsabili dei
Centri:
- Casa Suore
Nazarene
- Casa Suore
Carmelitane
- Arcidiocedi di
Fianarantsoa
Catechiste
Responsabili e coordinatrici di tutte le attività che si svolgono presso i 3
Centri polivalenti, si interfacciano con le istituzioni di Fianarantsoa, con
l’Arcivescovo e con i Padri Gesuiti.
Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e
socializzazione tra la popolazione
▫ accompagnamento pastorale e catechesi alle famiglie
▫ accompagnamento pastorale e catechesi agli anziani
▫ catechesi dei bambini
12
Suore dei 3
centri polivalenti
(4 per centro)
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▪ ascolto
▪ rilevazione dei bisogni
▪ sostegno nelle necessità quotidiane
▪ verificare se sono soddisfatti le condizioni del vivere quotidiano
▪ giro per le strade della città
▪ distribuzione di cibo, coperte, bevande
▪ accompagnamento in strutture di cura se malati
▪ accompagnamento in case di ricovero se in grave stato socio-assistenziale
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▪ verifica delle condizioni abitative
▪ verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell’abitazione
▪ verifica dei bisogni educativi dei bambini
▪ verifica dello stato di benessere del nucleo
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per adulti
▪sostegno scolastico nei corsi di alfabetizzazione per adulti
Azione Generale 4.D.a. 1. - Attività di animazione e sensibilizzazione in
Italia e nel paese dove si svolge il servizio
▪ accompagnamento dei volontari durante l’attività di
▪ sensibilizzazione in terra di missione
▪ Sostegno nelle attività
▪ Supporto motivazionale
Azione Generale 3.C.b. 1. - Imparare a conoscere i servizi presenti nel
territorio
▪ preparare una carta dei servizi
▪ creare la mappa del territorio e dei servizi
3
Inservienti
(1 per centro)
3
Volontari del
loco
▪ gestione del servizio mensa
▪ Gestione dei servizi igienici
▪ Gestione di chiusura, apertura e controllo dei centri di ascolto
I volontari accompagneranno gli operatori in tutte le attività
9.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL PROGETTO.
PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E
L’ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA.
Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio civile, alla
trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il
rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico.
Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e
l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane.I giovani portano il
loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra comunità
‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità innovative di analisi,
progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della
popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali.Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei
contesti di servizio, senza nulla dare per scontato, coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori,
religiosi/e, la comunità locale) nell’accogliere ogni volta queste figure.La definizione operativa del ruolo è in capo al
responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di servizio civile della Caritas diocesana e al/i
responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si svolge il servizio. Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in
servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri operatori, prevedendo gradualità e
considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall’organizzazione.Il progetto prevede compiti a prevalente
contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’. Per attività ‘con’ si intendono quelle che
prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte a rendere più efficaci le attività ‘con’.
In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione.
Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione allo
Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi
che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via
di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di
progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione
di circostanze favorevoli al conflitto
►Principi, metodologici e di stile degli operatori della Caritas Italiana all’estero:
La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della Caritas all’estero risponde ai seguenti principi:
Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale
Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura
delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi,
vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di
sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare.
Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento
L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i
bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non
è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il
territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le
persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in
cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni.
La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione
Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un
processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni
con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene
conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora
un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della Caritas in generale e del progetto di servizio
civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che
qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono
positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso
allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e
accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile.
La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete
Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la Caritas Italiana intende attuare un’operazione di supporto alle reti già
esistenti: Caritas diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra
loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere l’intervento rispondente ai bisogni
della comunità.
Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la Caritas Italiana intende attuare un'operazione di collegamento con il network
di Caritas Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento.
La nonviolenza
La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale2 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle
varie forme in cui si esprime.
La dimensione politica: la promozione e l'advocacy
proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della Caritas è volto a valorizzare e
responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di interventi
assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi,
autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e
collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle
ingiustizie.
Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e
discernimento anche nella relazione)
L'approccio d'area
E’ una metodologia che è stata utilizzata dalla Caritas Italiana soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di
crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in
quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il “Progetto
Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel 1999. L’ “approccio d’area” consiste in
uno stile progettuale che:
nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto
della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento;
adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni;
definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con
l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci;
fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo.
Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e
comunità accogliente
Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di
valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto.
Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato.
Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci
sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo Caritas, un tesoro da re-investire perché sia di
nuovo capitalizzato.
L’articolazione della proposta
Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12
mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di
inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico
rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio.
Il volontario in servizio civile e la vita comunitaria
I volontari in servizio civile durante il tempo di missione in Madagascar faranno vita comunitaria come descritto al
punto 7. La vita comunitaria, rappresenta un momento di crescita per il giovane in quanto si mette alla prova non solo
nel servizio ma anche nella vita, attraverso l’organizzazione del proprio tempo relativamente agli altri,
nell’organizzazione degli spazi, il rispetto dei tempi di ciascuno. La vita comunitaria prevede anche l’autogestione della
casa, quindi, cucinare, tenere puliti i locali, condividere i momenti formali ed informali, i momenti pubblici e quelli
privati. Durante tutto il tempo i volontari non saranno da soli ma sempre accompagnati dalla responsabile della casa e
dalle altre suore Nazarene.
2
Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore
*DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DEI VOLONTARI
►*N.B. I volontari andranno a svolgere in tutte e tre le sedi le stesse attività, per cui il servizio è
descritto non per sede ma per attività◄
AREA D’INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)- ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE:- ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440, COD. HELIOS 24319,
- CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 111585
- CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEL BAMBINO
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr.8) 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20%
Codice e titolo
attività
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
(cfr. punto 9.2)
AZIONE GENERALE
1.A.a.1
Accompagnamento
scolastico
●Aiutano gli insegnanti nell’attività di accompagnamento scolastico
●Collaborano proponendo delle attività semplificate lo studio della lingua malgascia
●Affiancheranno l’insegnante e la pedagogista nel monitorare il livello di conoscenze acquisite dal
bambino
●Verificano con l‘insegnante oggettive difficoltà di apprendimento del bambino e programmare con
l’insegnante e su specifiche indicazione delle stesse, dei percorsi didattici specifici (PEI)
●Collaborano con l’insegnante per la strutturazione di giochi logico-matematici da sottoporre ai bambini
●Collaborano con l’insegnante e la pedagogista nella scelta di materiale socio-educativo per la
stimolazione cognitiva da somministrare ai bambini
● Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività metacomunicative;
RUOLO E METODOLOGIA
I bambini frequenteranno il centro polivalente dal lunedì al Venerdì, dove verranno seguiti oltre che dai
volontari in servizio civile anche da un’insegnate e dai volontari, al fine di fare i compiti assegnati dalle
maestre della scuola, ed inoltre arricchendo la loro preparazione con delle attività specifiche di
stimolazione cognitiva.
Il ruolo dei volontari in servzio civile nello specifico, sarà quello di accompagnare, supportare e
coadiuvare il ruolo degli insegnanti, utilizzando dei metodi didattici semplici, interessanti ed interattivi, in
modo da attirare l’attenzione ei bambini e da coinvolgerli nello studio giocando. Inoltre dovranno porsi a
metà tra l’insegnante ed il bambino, in modo da facilitare, le dinamiche d’insegnamento della maestra e
da agevolare l’apprendimento dei bambini, attraverso l’utilizzo di giochi educativi e socializzanti, e la
somministrazione di schede didattiche, o l’utilizzo di materiale povero con cui realizzare qualcosa di
educativo: cartelloni, ricerche, ecc.
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%
Codice e titolo
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
attività
(cfr. punto 9.2)
● Sostegno agli insegnanti e a volontari, per aiutare i bambini ad apprendere le prime forme di scrittura e
lettura;
AZIONE GENERALE ●Collaborano con le suore per svolgere attività di accoglienza e socializzazione per mettere a proprio
agio e bambini e far percepire loro un ambiente familiare e protetto;
●Strutturano insieme agli insegnanti delle lezioni interattive in modo da rendere più semplice la lezione e
1.A.b.1
facilitare l’apprendimento di specifici argomenti
Corso di
●Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività metaalfabetizzazione
comunicative;
RUOLO E METODOLOGIA
Tale intervento è strutturato per fornire un primo livello di alfabetizzazione ai bambini, che in età scolare
ancora non hanno ancora acquisito alcune forma di conoscenza di base circa le discipline didattiche, al
fine di fornire loro una preparazione minima per l’inserimento nelle classi scolastiche.
Tale attività didattica che si svolge presso il centro polifunzionale è prevista dal lunedì al Venerdì, in
questo periodo il ruolo dei volontari in servizio civile, non è quello sostituire agli insegnanti, ma essi
devono attivare dei metodi di interazione facilitatori, devono aiutare gli insegnanti ad accelerare e mediare
i meccanismi di apprendimento dei bambini, utilizzando un linguaggio molto semplice, delle tecniche che
possono essere musicali, per l’insegnamento della matetica, o audio visive per l’insegnamento
dell’italiano, utilizzare forme di video socializzazione, attività ludiche-educative, attraverso attività di
cartellonista e fumettistica.
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.c.Aumento dei minori impegnati in attività pomeridiane del 20%
Codice e titolo
attività
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
(cfr. punto 9.2)
●affiancano gli animatori e i volontari locali nella realizzazione dei laboratori di canto, recitazione, ballo e
scenografia;
AZIONE GENERALE ● collaborano con gli animatori e i volontari del posto per contribuire alla programmazione di attività
ludico ricreative da svolgere con i bambini
●Sostengono gli animatori e i volontari locali nella gestione delle attività e dei relativi laboratori da
1.A.c.1
sottoporre ai bambini
●Aiutano gli animatori e i volontari locali a governare e a gestire i bambini durante le attività bambini
Attivazione di
●Organizzano insieme agli anziani e ai volontari del posto momenti di rappresentazione e saggi dove
laboratori sociocoinvolgono sia i genitori dei bambini che tutta la comunità di riferimento
●affiancano i bambini durante la partecipazione ai laboratori, aiutandoli nelle attività ludiche e artistiche e
educativi
mediando il rapporto educativo con gli adulti
RUOLO E METODOLOGIA
L’attivazione dei laboratori socio-educativi, è importante per aumentare il grado di socievolezza dei minori,
al fine di aumentare il grado di confronto ed ampliare il loro livello di conoscenza legato alla quotidianità,
soprattutto per migliorare il grado di socialità non solo con i coetanei ma anche con gli adulti.
Tali attività si svolgono dal Lunedì al Venerdì, presso i locali del centro polivalente, in queste azioni
vengono coinvolti i volontari, gli animatori e i bambini che hanno le abilità di cui sopra, quindi inerenti al
ballo, al canto alla recitazione e alla attività grafico pittoriche, più un educatore del centro.
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di aiutare ed agevolare la comunicazione tra adulto e
bambino nella realizzazione delle attività ludiche, a partire dal punto di vista del bambino, ed
utilizzando il saper dei grandi che si mettono a disposizione per a realizzazione dei laboratori. Inoltre il
volontario. Il tutto ha come valore finale quello di creare una rappresentazione finale al fine di presentare
alla comunità il lavoro svolto dai bambini insieme agli adulti.
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.d. Aumento della qualità della vita del bambino del 20%
Codice e titolo
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
attività
(cfr. punto 9.2)
AZIONE GENERALE
1.A.d.1
Attivazione di Asilo
nido
● Aiutano gli assistenti e l’educatrice per l’infanzia nell’accudimento degli infanti
●Collaborano con la puericultrice del dare sostegno ai genitori circa il comportamento da tenere con i
neonati e le pratiche di igiene e sicurezza
●Affiancano insieme all’educatrice le attività ludico ricreatine che svolgono con i bambini
●Affiancano nella gestione dell’asilo le figure competenti
● Sostengono i genitori degli infanti ad esercitare il proprio ruolo
RUOLO E METODOLOGIA
L’ Asilo Nido è stato attivato per fornire un aiuto alle donne impegnate, e per accudire gli infanti e dare
loro una vita regolare fin dall’infanzia.
Nel nido sono impegnate, una puericultrice, educatrici alla prima infanzia, ed i volontari in servizio civile
che si alternano tra la mattinata ed il pomeriggio.
Il ruolo dei volontari in servizio civile in quest’attività è quello di aiutare supportare e collaborare la
puericultrice, e l’educatrice all’infanzia, nelle attività di cura e ludiche rivolte ai minori e nelle attività della
co-getione dell’asilo, attraverso la collaborazione nell’organizzazione della struttura, utilizzando le
competenze in loro possesso sia a livello relazionale con i bambini che di coordinamento delle attività.
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA’ DELLA VITA
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10%
Codice e titolo
attività
(cfr. punto 9.2)
AZIONE GENERALE
2.B a.1
visite domiciliari
AZIONE GENERALE
2.B a.2
Garantire un minimo
vitale per la
sopravvivenza
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
●Accompagnano le suore presso il domicilio degli utenti abbandonati
●Agevolano la relazione d’aiuto tra le suore e gli utenti abbandonati
●Sosterranno le suore nelle situazione di bisogno che si proporranno
●Aiutare le suore nel cercare di rilevare i bisogni degli utenti abbandonati
RUOLO E METODOLOGIA
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di accompagnare le suore, nelle attività che svolgono
durante la domiciliare, mediando il rapporto con l’utenza, quindi cercheranno di rendere l’atmosfera più
semplice e leggera durante la visita soprattutto se in presenza dei minori. Essi utilizzano ed attivano dei
canali comunicativi molto semplici, ed informali. Inoltre aiuteranno le suore nel rilevare i bisogni
coadiuvandole, nell’ascolto e nella relazione d’aiuto, attraverso la compilazione di schede conoscitive
individuali, si cercherà di archiviare i singoli casi, e attraverso l’ascolto si cercherà di carpire i reali
bisogni.
●Supportano l’equipè nella gestione dello sportello
●Sostengono l’equipe dello sportello nella gestione della relazione d’aiuto
●Coadiuvano l’equipè dello sportello nella compilazione di schede conoscitive degli utenti
●Mediano la relazione tra gli utenti e l’equipè dello sportello
●Aiutano i volontari e le suore nell’accoglienza delle persone anziane
RUOLO E METODOLOGIA
2 gg a settimana Lunedì e giov. dalle ore 9.30 alle 12.30, presso il Centro polivalente le Suore insieme ai
volontari fanno centro d’ascolto, e una buona fetta degli afferenti al servizio è data dagli anziani, ai quali si
cerca di fare sostegno psicologico e morale, di assisterli nell’emergenza, di assicurarsi che hanno un
minimo vitale, spesso vengono sottoposti a visita dai medici che si trovano presso il centro.
Il ruolo dei volontari è quello di agevolare l’equipe nella reazione d’aiuto e di accogliere gli anziani quando
arrivano in struttura, attraverso delle modi affettuosi e forme di accoglienza.
●Sostengono l’equipe durante l’ascolto con il povero
●Coordinano e gestiscono lo sportello durante l’apertura al pubblico
●Supportano con le suore i poveri durante l’attesa e li accolgono
●Aiutano le suore a gestire situazioni di emergenza durante l’apertura dello sportello
●Accompagnano le suore nel giro della città per monitorare la presenza dei poveri e lo stato in cui
vertono, al fine di procurare le giuste cure
●Aiutano le suore nel somministrare cibi caldi, coperte, medicine per strada ai barboni
●Aiutano le suore a trovare soluzioni per far accogliere i povere in alcune strutture
Verificano insieme alle suore
RUOLO E METODOLOGIA
Dal momento che il numero dei poveri è numeroso ed il tasso di morte elevatissimo, le suore Nazarene
dal Lunedì al venerdì di mattina, pomeriggio o sera,svolgono attività di sostegno ai poveri, sia presso lo
sportello del Centro polivalente, che in strada, cercando di verificare lo stato effettivo di salute e ridurre
quanto il più possibile il rischio di morte, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità, di coperte
per ripararsi dal freddo della notte, dal momento che non hanno indumenti adatti, di somministrare loro
eventuali medicine, o farli controllare da qualche medico.
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%
Codice e titolo
attività
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
(cfr. punto 9.2)
●Aiutano gli insegnanti nello svolgimento delle attività didattiche
AZIONE GENERALE ●Collaborano con gli insegnanti nello strutturare le attività
●Sostengono gli allievi/adulti nei processi di apprendimento
2.B.b 1.
Organizzare Corsi di ●Sostengono e accompagnano gli allievi nello svolgimenti dei compiti
●Co-gestiscono con le insegnanti in gruppo classe
alfabetizzazione per ●Aiutano gli insegnanti nell’utilizzo di metodologie di insegnamento semplici attraverso l’utilizzo di
adulti
semplici strumenti, come le simulazioni, video proiezioni, esempi riconducibili alla vita quotidiana
●Aiutano le insegnanti nella somministrazione di specifiche schede di apprendimento
●Agevolavo i rapporti tra docenti e allievi
RUOLO E METODOLOGIA
I corsi di alfabetizzazione vengono al fine di fornire un’alfabetizzazione di base all’adulto per poi affrontare
meglio la parte teorica dei corsi.
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di agevolare i processi di apprendimento degli allievi
favorendo il rapporto con le insegnanti, attraverso l’utilizzo di strumenti quali: video proiezioni, simulazioni,
che renderanno più semplice ed agevole l’apprendimento.
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ACQUISIZIONE DI UNA CULTURA CHE VALORIZZI L’INDIVIDUO IN
RELAZIONE ALL’AMBIENTE
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione igienica della popolazione del 10%, pertanto il tasso
di scarsa condizione igienica diminuisce dall’80% al 70%.
Codice e titolo
attività
(cfr. punto 9.2)
AZIONE GENERALE
3.C.a. 1
Educazione all’igiene e
conoscenza delle
malattie
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
●Affiancano i formatori durante la lezione per gestire l’ordine della classe
●Agevolano l’apprendimento delle tematiche attraverso l’affiancamento di qualche adulto in difficoltà
●Agevolano le spiegazioni collaborando con i docenti durante la lezioni, facendo esempi semplici delle
spiegazioni delle varie tematiche, e prestandosi a simulazioni.
●Facilitano l’apprendimento attraverso la creazione di opuscoli esplicativi
●Mediano i rapporti tra i docenti ed il gruppo classe
RUOLO E METODOLOGIA
I corsi verranno svolti per moduli presso il centro polivalente, 2 volte a settimana dalle ore 16.30 alle ore
18.30, da personale medico e paramedico e sostenuti dalle suore e dai volontari, l’accesso è libero, vi
possono partecipare sia gli adulti uomini e donne che gli anziani.
Il ruolo dei volontari è quello di mediare il rapporto tra i docenti e la classe degli allievi, cercando di
facilitare da una parte le spiegazione dei docenti e dall’altra l’apprendimento dei discenti, attraverso
simulazioni, filmati, ecc.
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.b. Aumento della conoscenza dei servizi di assistenza medico-sanitaria presente sul
territorio del 10%, per cui il tasso di popolazione privo di assistenza sanitaria diventerà del 50%.
Codice e titolo
attività
(cfr. punto 9.2)
AZIONE GENERALE
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
●Supportano l’equipè e le suore in un’attività di orientamento e consulenza a chiunque si avvicina allo
sportello informativo
●Collaborano con le suore nel mantenimento di uno sportello di orientamento dei servizi
●Collaborano con le suore nell’attività di pianificazione del territorio
3.C.b. 1.
Imparare a
conoscere i servizi
presenti nel territorio
●Somministrano delle schede conoscitive agli utenti
●Accompagnano gli utenti presso le strutture presenti sul territorio
●Aiutano l’equipè operativa e le suore nella creazione di opuscoli per la mappatura del territorio
Collaborano con l’equipe nel prendere provvedimenti per specifiche problematiche.
RUOLO E METODOLOGIA
Tale servizio verrà offerto presso il centro in ore pomeridiane 1 volte a settimana giov. dalle ore 16.30
alle ore 18.30, sotto forma di consulenza, dove in un primo tempo si esporrà il problema al personale ivi
presente e successivamente si vedrà l’eventuale provvedimento da prendere.
Il ruolo dei volontari è quello di collaborare insieme all’equipè nella gestione di questo sportello di
orientamento e mappatura del territorio, attraverso l’utilizzo di schede conoscitive, distribuzione di
opuscoli, guide per la città.
OBIETTIVO SPECIFICO 3.C.c. Aumento della popolazione alla vita comunitaria del 10% , per cui il tasso della
popolazione non partecipante alla vita comunitaria diminuirà dal 70% al 60%
Codice e titolo
attività
(cfr. punto 9.2)
AZIONE GENERALE
3.C.c. 1.
Promuovere interventi
di integrazione e
socializzazione tra la
popolazione
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
●Sostegno degli anziani durante le attività che andranno a svolgere
●Coadiuvano gli altri volontari del loco nell’inserimento degli anziani nelle vaie attività
●Sostengono gli anziani durante i vari laboratori
●Mediano le relazioni tra l’anziano e il referente dell’attività prestabilita
●Sostengono l’anziano nell’ambito relazionale
●Mediano il rapporto e facilitare la relazione con lui all’interno dell’attività di cui lo steso è responsabile.
RUOLO E METODOLOGIA
Il ruolo del volontario in servizio civile è quello di curare l’inserimento degli anziani all’interno delle attività
del centro, attraverso la vicinanza e delle forme di comunicazione improntate sull’accoglienza
●Preparano insieme alle sure gli incontri di catechesi
● Partecipano agli incontri di catechesi con la comunità
● Partecipano alla preparazione di momenti di condivisione con la comunità
● Collaborano nella progettazione e nella programmazione di eventi collettivi da organizzare presso il
centro
●Partecipano ei momenti di confronto con la comunità circa l’andamento della vita comunitaria
RUOLO E METODOLOGIA
I momenti di catechesi vengono strutturati dai catechisti e dalle suore sostenute dai volontari e da tutte le
persone che fanno parte della vita del centro, 1 volta a settimana il Sabato dalle ore 16.30 alle ore 20.30.
In questo caso il ruolo del volontario, è quello di organizzare insieme alle suore questi momenti di
condivisione, scegliendo le tematiche su cui discutere, e cercando di orientare sempre insieme alle suore
o a figure di riferimento presenti nella comunità, gli argomenti verso situazioni che possano procurare una
crescita socio-ambientale nell’individuo.
4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del
20%, per cui il tasso di maggiore sensibilizzazione passa dal 90% di disinteresse ad un 20% di partecipazione
Codice e titolo attività
(cfr. punto 9.2)
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile
Durata 3 mesi
AZIONE GENERALE
4.D.a. 1.
Attività di animazione e
sensibilizzazione
in
Italia e nel paese dove
si svolge il servizio
1 mese prima della partenza in italia
●Pubblicizzano il del progetto e il servizio civile all’estero
●Sensibilizzano il territorio sul senso della missione
●Organizzano incontri formativi ed informativi con i giovani del territorio
●Distribuiscono depliant e materiale informativo sul servizio civile all’estero
●Partecipano a momenti ad incontri con l’Ufficio Missionario
●Preparazione alla partenza: frequenza corso di lingua francese (vedi conv. Piramide cfr.32)
1 mese durante il rientro di metà servzio
●Sostengono sul territorio il tema della Missione in collaborazione dell’ufficio missionario
●Sensibilizzano il territorio attraverso mostre fotografiche pro-Madagascar, in collaborazione con
l’Ufficio missionario della diocesi
●Promuovono il servizio civile all’estero attraverso la partecipazione nelle scuole, nelle associazioni
●Organizzano e promuovono cene ed eventi sul territorio, per la raccolta di fondi da portare per il
ritorno in Madagascar
●Promuovono e divulgano la vendita di prodotti dell’artigianato malgascio sul territorio
1 mese al rientro dal Madagascar per il fine servizio
●Collaborano all’ Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio civile all’estero ed in Italia,
arricchito da testimonianze dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con la partecipazione del
direttore dell’Ufficio Missionario, con il Direttore della Caritas diocesana e con il Vescovo, e i giovani
della diocesi che si vogliono avvicinare al mondo del volontariato
●Collaborano con gli altri volontari alla preparazione di una manifestazione finale per la conclusione del
servizio civile, da organizzarsi presso la villa comunale della città, con la realizzazione di banchetti
equo e solidali, promozione delle adozioni a distanza, reporter costituiti da video proiezioni e filmati,
distribuzione di materiale informativo
●Realizzano la redazione di un giornalino in collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel servizio civile
all’estero
►dal 7° all’11° mese incontri periodici di sensibilizzazione formazione
●Preparano con la responsabile delle suore missionarie momenti di confronto circa l’esperienza vissuta
● Presentazione all’Arcidiocesi di Fianarantsoa il risultato del servizio svolto
●preparano dei momenti di animazione sul territorio coinvolgendo tutte le realtà che durante l’anno di
servizio hanno conosciuto
●Promozione del volontariato per e con altri volontari missionari presenti nell’Arcidiocesi
●Coinvolgimento della popolazione locale in queste attività di promozione, animazione ed
evangelizzazione sul territorio
METODOLOGIA
L’animazione diventa un’azione sul territorio nel momento in cui il volontario va ad esplicitare il suo
servizio a favore di una crescita della comunità tutta. Per cui nel presente progetto sono previsti due
momenti di animazione uno in Italia ed uno più breve all’estero, dove il ruolo del volontario è quello del
promuovere il volontariato in quanto tale ed il servizio civile all’estero, come opportunità di crescita
personale e ricchezza per il paese di missione. Dal momento che per realizzare tutto ciò è importante la
conoscenza della lingua, durante questo periodo è prevista la frequenza di un corso di lingua francesce
presso un istituto in convenzione con la Caritas.
10)
9
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
11)
Modalità di fruizione del vitto e alloggio:
Sede ( come da punto 19)
N° posti con vitto e alloggio
CENTRO ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA, VIA
ANBOZONTANY N. 301 B. P. 1440 - cod. Helios 24319
CENTRO CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY,
VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS 11158
CENTRO CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA
IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
3
3
3
Totale 9
Modalità di fruizione:
I volontari faranno vita comunitaria ed usufruiranno del vitto e dell’alloggio presso le strutture di cui sopra.
Tutte e tre le strutture sono dotate di stanze dove poter dormire e locali mensa dove poter mangiare, per cui
gli stessi usufruiranno del vitto e dell’alloggio relativamente alla sede dove sono stati assegnati. Inoltre i
volontari potranno mangiare sia nel servizio mensa quando sono in servizio che con le suore quando sono
liberi.
Tutte e tre i centri sono gestite dalle Suore Nazarene che si i occuperanno dei volontari in servizio civile, per
tutto il tempo di permanenza degli stessi in Madagascar.
Le sedi si mantengono in regime di autogestione, presso di esse i volontari condurranno la loro vita privata,
e comunitaria, dormiranno, mangeranno ed usufruiranno di quanto la casa mette loro a disposizione .
12) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
36
14)
Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
6
15) Mesi di permanenza all’estero ed eventuali particolari obblighi dei volontari durante il
periodo di servizio
Il progetto prevede una permanenza all’estero non inferiore a 9 mesi:
● Stesura delle relazioni mensili da inviare in Italia (report), incontri settimanali dell’équipe locale di progetto;
● Seguire le indicazione dei referenti dei progetti;
● Mantenersi in comunicazione costante (mails, telefono) con la Caritas diocesana;
● Condurre uno stile di vita sobrio, semplice, responsabile ed armonico rispetto al lavoro di equipe;
●Condurre un comportamento di vita adeguato al contesto socio-culturale in cui si è inseriti, partecipando:
-1. a momenti di preghiera e condivisione organizzati dalla comunità;
● obbligo alla partecipazione ai seguenti momenti di formazione specifica da svolgersi in loco con formatori della
formazione specifica, esperti esterni del luogo e la OLP:
- 1. Partecipazione a momenti di verifica periodici, con la compilazione di materiale cartaceo, che prevede moduli
settimanali di programmazione, calendarizzazione, e relazione delle attività svolte presso la sede di realizzazione del
progetto, materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla Caritas diocesana di Trapani nel momento della
presa in servizio;
- 2. partecipazione a momenti di monitoraggio del servizio, attraverso la compilazione di schede di monitoraggio,
materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla Caritas diocesana di Trapani nel momento della presa in
servizio;
- 3. studio della lingua locale nei primi mesi di servizio;
● Rispetto della cultura locale;
● Rispetto delle norme e delle indicazioni per la sicurezza raccomandate dai partner locali e dalla Caritas di Trapani;
● Flessibilità a svolgere il servizio in numerosi e differenti settori, ambiti e fasi di intervento, relativamente alle attività
previste nel progetto, possibile impiego nei giorni festivi, alternanza di lavoro individuale ed in equipe, flessibilità di
orario.
●RISPETTO PER LA VITA COMUNITARIA: mantenere l’ordine ivi presente, rispettare gli equilibri della casa,
rispettare le regole della casa, collaborare con gli ospiti, partecipare alle attività che le suore della casa fanno
regolarmente, condurre uno stile di vita adeguato
Durante il periodo di permanenza in Italia 3 mesi:
● Partecipazione al percorso formativo di corso di inizio, metà e fine servizio a livello diocesano di formazione
residenziale organizzata a livello diocesano, per i quali è previsto il rientro dei volontari in sede italiana; ogni corso
residenziale prevede una durata minima di tre giornate, ed una condivisione dell’esperienza con gli altri giovani in
servizio presso le sei italiane. A questo fa seguito un periodo di permanenza comunitaria presso la sede italiana, nel
caso in cui i volontari scelti per il servizio siano di città diverse, al fine di sia socializzare tra di loro come gruppo
durante il primo periodo, e quindi venire a conoscenza del Madagascar attraverso i referenti del progetto MIARAKAINSIEME a Trapani, quanto nei mesi successivi, per raccontare l’esperienza e far conoscere la missione.
● Svolgimento delle attività di animazione e sensibilizzazione in Italia con la Caritas diocesana capofila del progetto;
● Disponibilità al rientro in Italia o al trasferimento temporaneo della sede in caso di:
richiesta da parte dei propri referenti della Caritas diocesana per ragioni di sicurezza
partecipazione ad eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale, per la
del servizio civile all’estero, e la valorizzazione del volontariato internazionale.
promozione
● Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di
attuazione svolti su base periodica e previsti a metà e a fine servizio organizzati a livello diocesano, regionale,
interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto.
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Particolari condizioni di rischio per la realizzazione del progetto connesse alla situazione
politica e sociale esistente nell’area d’intervento prescelta:
Rischi politici:
Da una consultazione avvenuta tra il direttore della Caritas diocesana di Trapani e un referente del Ministero degli estero, è
emerso che il Madagascar, risulta tra i paesi ove non sussistono rischi di conflitto politico-sociale.
I volontari, quindi, non corrono alcun rischio dal punto di vista politico, criminale e sociale, dal momento che l’ultima rivoluzione
risale a dopo la seconda guerra mondiale, dove il regime da democratico si è instituito in repubblicano, oggi la situazione data
questa tranquillità polita sembra essere rena anche dal punto di vista criminale, dal momento che non sono presenti clan, né da
punto di vista sociale, poiché il popolo ancora vive in una condizione di “salute sociale sana”, dal momento che non sono presenti
promiscuità razziali, né di cultura, o di situazioni economiche particolari, che possono causare eclatanti divisioni sociali.
Fianarantsoa, anche se è una delle provincie più grandi presenta un tessuto sociale molto sano, per cui non vi è rischio di attacco
o di forme di discriminazioni nei confronti dello straniero in genere, e nella fattispecie dei missionari, anzi le figure ecclesiali
vengono bene accette e rispettate.
Inoltre vi è da aggiungere che i volontari lavoreranno sempre in equipe e anche quando non sono in servizio saranno sempre
accompagnati, dai loro responsabili che comunque vigileranno su di loro.
Rischi sanitari
Qualche appunto bisogna fare sulle malattie endemiche, infatti, una scarsa ed inadeguata alimentazione l’inquinamento delle
acque, e dagli ambienti interni ed esterni molto sporchi, spesso sono cause per la contrazione della malaria, una malattia verso
cui si può essere più a rischio, e la contrazione di allergie.
Rischi legati alla quotidianità
La struttura dove i giovani andranno a svolgere il servizio non presenta particolari difficoltà di gestione di rischio, né particolari
tipologie di utenza affette da malattie riconosciute infettive, i volontari per altro sono sempre affiancati in tutte le attività dalle suore
e dai formatori del luogo, inoltre gli interventi sono stati strutturati in modo che si svolgono tutte durante la giornata, per qualsiasi
evenienza comunque presso il centro quasi ogni giorno interviene una equipè di medici. La struttura dove i ragazzi risiedono, è
adiacente al centro polivalente, ed è abitata dalle suore e da altri volontari, inoltre è custodita da un guardiano, che abita con la
sua famiglia in una casetta accanto alla struttura. Inoltre entrambe le strutture sono recintate da mura di cinta.
17) Accorgimenti adottati per garantire i livelli minimi di sicurezza e di tutela dei volontari a
fronte dei rischi evidenziati al precedente punto 16) e di quelli sanitari:
La Caritas diocesana di Trapani anche se non si registrano gravi rischi di tipo politico sul territorio, e
qualcuno di tipo sanitario, vuole comunque dare delle indicazioni fornendo una corretta e puntuale
informazione circa le norme di sicurezza che i volontari devono rigorosamente rispettare, e che varranno
scritte su un opuscoletto illustrativo e consegnate prima della partenza ai volontari:
Indicazioni da seguire sui rischi politici:
○ CONSULTARE sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: nel
caso di uscite serali, visite non previste a istituzioni governative e/o religiose, ecc.);
○INFORMARSI sulle particolari esigenze dei vari paesi e sui comportamenti da tenere nel caso di incontri formali e/o formali
(abbigliamento consigliato, argomenti da escludere nella conversazione, particolari riti e tradizioni, ecc.);
○ MONITORARE costantemente la situazione politica e sociale del Paese in modo da comunicare tempestivamente, laddove
necessario, al responsabile della sede Caritas di Trapani per prendere insieme decisioni rapide in caso di deterioramento delle
condizioni di permanenza dei volontari;
○CONSIDERARE le peculiarità specifiche dei singoli Paesi, legate soprattutto alle tradizioni religiose degli stessi. In particolare,
tener presente le festività delle diverse comunità e le eventuali difficoltà a svolgere attività in tali giorni;
○INFORMARSI sui particolari comportamenti da tenere in luoghi di culto o di rito, dal momento che ci sono molti animisti, ed i
cattolici sono solo una minoranza;
○EVITARE di sostare troppo a lungo in luoghi turistici troppo affollati quali moschee, mercati, sinagoghe ecc. o luoghi di ritrovo di
minoranze;
○EVITARE di sostare nelle vicinanze di caserme, stazioni di polizia o luoghi connessi a funzioni pubbliche (ambasciate e
ministeri). Nel caso in cui ciò non sia evitabile, ridurre la permanenza a quanto strettamente necessario;
○UTILIZZARE particolari accorgimenti nelle comunicazioni di servizio da e per l’Italia. In particolare, omettere sempre i nominativi
delle persone locali che collaborano al progetto, non specificare i dettagli delle attività da svolgersi (percorsi che
devono essere attuati, orari, incontri, luoghi da visitare).
Indicazioni da seguire sui Rischi sanitari:
Per evitare le malattie endemiche che si posto contrarre sul posto, la Caritas diocesana di Trapani, si assicura che:
Ci si accerta che il volontario prima della partenza si sia sottoposto alle necessarie vaccinazioni, quali:
profilassi del tifo, e dell’antitifo, l’antimalarica, febbre gialla, profilassi delle epatiti.
Verranno indicate delle norme di igiene e profilassi, come:
▪ non bare acqua non imbottigliata;
▪ non mangiare cibi non protetti da incarti;
▪ utilizzare le zanzariere per dormire;
▪ utilizzare sterilizzanti, come l’amuchina gel , e salviette umidifica;
▪ essere minuti di prodotti paramedici e medicine da banco, per un soccorso immediato;
▪ sarebbe bene camminare il più possibile coperti, soprattutto i piedi;
▪ utilizzare shampoo per la pediculosi;
▪ utilizzare prodotti antistaminici;
▪ utilizzare antiparassitari;
▪ utilizzare repellenti.
Verrà organizzato prima della partenza, un Corso di pronto soccorso, di igiene e profilassi e di prevenzione,
presso la diocesi tenuto da un medico volontario
Indicazioni di “Buone prassi”da seguire per non incorrere in rischi quotidiani:
●Evitare di andare in giro da soli, soprattutto nei mercati;
●Evitare di girare con il buio;
●E’ vietato allontanarsi dalla casa senza averlo comunicato alle Suore responsabili;
Gli Ospedali più vicini si trovano nei paesi della capitale, ad Antananarivo e qui di
seguito sono descritti i recapiti e le modalità di raggiungimento:
 Cenhosoa (Previously HOMI) Tel: + 261 20 23 397 51, indirizzo: Route de Tamatave
Tananarive – Antananarivo, fax: + 261 20 23 645 69;
 Centre de Diagnostic de Tananarive Tel: + 261 2 30760, indirizzo: BP 5120 - 101
Lot IVL - 176 Anosivavaka – Ambohimanarina, Antananarivo;
 Clinic Saint Francois d'Assise Tel: + 261 2 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera RajaonaleAnkadifotsy, Antananarivo 101, fax: + 261 2 230 95;
 Clinic St. Francois d'Assise Tel: + 261 32 12 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera RajaonaleAnkadifotsy, Antananarivo 101;
 Espace Medical Tel: + 261 20 23 625 66, indirizzo: 65 bis Rue Pasteur-Rabary, Antananarivo;
 Hopital Josephe Ravoahangy Tel: + 261 2 279 79, indirizzo: Andrianavalona-Ampefiloha,
Antananarivo101.
Essi possono essere raggiunti in un minimo di 20 minuti ad un massimo di 40, sia con i mezzi di
trasporto disponibili in loco che con le Jeep disponibili nelle sedi.
18) Particolari condizioni di disagio per i volontari connesse alla realizzazione del progetto:
I volontari possono riscontrare particolari condizioni di disagio in merito a :
1. difficoltà linguistiche;
2. abitudini alimentari diverse;
3. mancanza di corrente per sere alterne (anche se sporadica);
4. è possibile che per alcuni giorni i telefoni non funzionino, e che la connessione ad
internet risulti difficoltosa;
5. mancanza di acqua calda;
6. può capitare che manchi l’acqua;
7. mancanza di acqua potabile;
8. mancanza di riscaldamento ,
9. Clima variegato, sbalzi di temperatura, vote causa di influenze, escursioni termine
repentine tra la notte ed il giorno;
10. Ambienti molto sporchi, ed odori molti forti.
19) Sede/i di attuazione del progetto di appoggio in Italia ed Operatori Locali di Progetto:
Sede di
N. attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
N. vol. per
sede
Cognome e nome
Data di
nascita
C.F.
BONURA MARIO
1
CARITAS
DIOCESANA DI
TRAPANI 3
TRAPANI
CORSO V.
EMANUELE,
44
7073
9
BONURA AURELIA
BONURA PIETRO
20) Sede/i di attuazione del progetto all’estero ed ente/i partners:
N.
1
1
1
Ente che ha presentato il
progetto
ARCIDIOCESI DI
FIANARANTSOA
CASA SUORE
CARMELITANE
CASA SUORE
NAZARENE
Paese estero
Città
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per
sede
Ente partner paese
estero
Personale di riferimento sede
estera (cognome e nome)
MADAGASCAR
FIANARANTSOA
24319
3
ARCIDIOCESI DI
FIANARANTSOA
SANTO ZOCCO
MADAGASCAR
FIANARANTSOA
111585
3
SUORE NAZARENE
RAVAOARISOA MARIE
CLAIRE
MADAGASCAR
FIANARANTSOA
111584
3
SUORE NAZARENE
BRUSASCO ADELAIDE
21) Modalità di comunicazione della presenza dei volontari all’autorità consolare o diplomatica
italiana presso il paese in cui si realizza il progetto:
In Madagascar non vi è l’ambasciata italiana, essa si trova a Pretoria, per cui per i primi contatti si è
proceduto telefonicamente con l’Ufficio degli esteri in Italia, che ci ha fornito questi indirizzi:
Personale
presso
sede/ufficio
<javascript:form2.submit()>
Sede:
AMBASCIATA
PRETORIA
Codice
Sede:
3810100
Paese:
SUD
AFRICA
Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia (Canc. Dipl. anche a Cape Town nel mese di febbraio: 2 Grey's Pass - Gardens 8001)
Prefisso
telefonico:
002712
Pretoria;
Fuso
orario:
+1
Indirizzo
e-mail
Sede:
[email protected]
Altre e-mail sede: Amb. Elio Menzione <mailto:[email protected]> ; Cons. Pier Attinio Forlano: [email protected] 1°
Segretario Mauro Lorenzini: [email protected] 1° Segretario Jacopo Martino [email protected] N;A
Home
Page:
www.ambpretoria.esteri.it
<http://www.ambpretoria.esteri.it/>
Indirizzo
Cancelleria
Consolare:
796
George
Avenue,
0083
Arcadia
Accreditamenti secondari Capo Missione: Maseru (Lesotho), Antananarivo (Madagascar) e Port Louis (Isole Mauritius)
Addetti Militari: Col. Pilota Roberto Duraccio Tel.+ 27 12 3624001 Fax +27 12 3624009
Circoscrizione: Cancelleria consolare con circoscrizione: il distretto di Pretoria, il Lesotho, Madagascar e Mauritius (D.M. 033/424
bis
del
19.05.2003).
Note: Durante i periodi di permanenza del Capo Miss. a Capetown (variabili) l'Amb. in Pretoria continua a funzionare. Indirizzo e
recapiti telefonici della Cancelleria Diplomatica di Capetown sono indicati tra parentesi accanto a quelli della sede di Pretoria.
Numeri
Telefonici
Telefoni Sede: 0027124230000 <javascript: callPhoneNumber('0027124230000')> AMBASCIATA PRETORIA (Centralino)
0027124230001
<javascript:
callPhoneNumber('0027124230001')>
AMBASCIATA
PRETORIA
(Segreteria)
0027124230013
<javascript:
callPhoneNumber('0027124230013')>
AMBASCIATA
PRETORIA
(Segreteria
2)
0027124230022
<javascript:
callPhoneNumber('0027124230022')>
AMBASCIAT
A
PRETORIA
(Contabilita')
0027124230015
<javascript:
callPhoneNumber('0027124230015')>
AMBASCIATA
PRETORIA
(Archivio)
0027214235157 <javascript: callPhoneNumber('0027214235157')> AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town
0027214235158 <javascript: callPhoneNumber('0027214235158')> AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town 2
Fax
Sede:
0027124305547
(Canc.Dipl.
Cape
Town
002721-4245559)
Cellulari
reperibilità
Sede:
0027827815972
<javascript:
callPhoneNumber('0027827815972')>
Telefoni Cancelleria Consolare: 0027124230014 <javascript: callPhoneNumber('0027124230014')> Cancelleria Consolare
Pretoria
0027124230024
<javascript:
callPhoneNumber('0027124230024')>
Cancelleria
Consolare
Pretoria
Fax
Cancelleria
Consolare:
0027124305547
(Canc.Dipl.
Cape
Town
002721-4245559
Successivamente sono state inviate due lettere per conoscenza, circa l’intenzione da parte della
diocesi di Trapani ad attuare un progetto di servizio civile in Madagascar in collaborazione con
l’Arcidiocesi di Fianarantsoa e Le suore Nazarene, spiegando inoltre che a queste comunicazioni ne
faranno seguito altre, nell’eventualità dell’approvazione del progetto.
Nel momento dell’approvazione del progetto, la notizia ufficiale sarà subito comunicata all’autorità
consolare, e successivamente accompagnata da una e-mail ed una lettera in cartaceo inviata in
modalità di raccomandata con ricevuta di ritorno all’ambasciata di Pretoria, con la data di inizio e
fine servizio ed in allegato il progetto, preservandoci di comunicare l’elenco dei volontari in un
successivo tempo alla selezione degli stessi avvenuta; in un altro momento, secondo le modalità
che gli stessi ci indicheranno, prima della presa in servizio dei giovani, si faranno altre eventuali
comunicazioni.
N.B. tale prassi è stata seguita all’avvio dei precedenti progetti, MISAOTRA-GRAZIE e MIARAKAINSIEME, secondo quanto segue:
- contatto telefonico con l’ambasciata malgascia a Roma;
- lettera di partenza dei volontari presso l’ambasciata malgascia a Roma, per ricevere il visto della
missione;
- lettera di comunicazione partenza giovani all’ambasciata di Pretoria.
Riferimenti ambasciata Malgascia in Italia:06/36307797- 06/36300183, Consolato Generale, Repubblica del
Madagascar,Via R. Zandonai, 84/a- Roma
Qui di seguito è indicato il contenuto delle lettere e l’indirizzo a cui sono state inviate:
Il progetto di servizio civile è stato comunicato per conoscenza alle autorità consolari, con una lettera di
presentazione via mail di seguito allegata inviata al direttore della Caritas diocesana di Trapani al segretario
all’ indirizzo e-mail qui di seguito:
Indirizzo e-mail Sede: [email protected]
E’ stata inviata un’ulteriore lettera, con raccomandata con ricevuta di ritorno controfirmata, dal fiduciario del
vescovo dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa Padre Zocco(dal momento che il vescovo era fuori sede), dalla
responsabile delle Suore Nazarene Adelaide Brusasco “in religio” Suor Agnese, dal direttore della Caritas
diocesana di Trapani, e dal Direttore dell’ufficio Missionario Don Mario Bonura, di cui in allegato la lettera e
qui di seguito l’indirizzo:
Sede:AMBASCIATAPRETORIA
CodiceSede:3810100
Paese:SUDAFRICA
Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia
22) Modalità di collegamento e comunicazione con la sede italiana dell’ente proponente il
progetto assicurata ai volontari:
Il collegamento con la sede della Caritas Diocesana di Trapani viene garantito attraverso i seguenti contatti:
Contatti
Direttore della Caritas diocesana Don Sergio Librizzi
Segreteria Servizio Civile
Segretaria Servizio Civile
Recapiti
Tel. 0923/432234-432407
Tel. 0923/432236
Tel. +39/3341692631
[email protected]
Ufficio Servizio Civile
Tel. 0923/432409 -432406
Ufficio Missionario
Tel. 0923/432232
Caritas Fax
0923/432235
Indirizzo e-mail
[email protected]
[email protected]
1° OLP - PADRE MARIO BONURA
Tel.+39347/3216348
[email protected]
2° OLP - AURELIA BONURA
Tel.+39349/6776611
3° OLP - PIETRO BONURA
Tel.+39347/6161318
La Caritas Diocesana di trapani offre il proprio sostegno a distanza ai volontari in servizio civile in Madagascar,
mantenendo stretti contatti sia telefonici, che sia attraverso e-mail, con l’invio da parte dei volontari di report, relazioni,
programmazioni, all’ufficio servizio civile della Caritas diocesana, e gli OLP, e la segretaria del servizio civile, il
direttore dell’ufficio missionari. Quest’ultimo inoltre durante l’anno effettua dai due ai tre viaggi in Madagascar, nei
periodi di Febbraio e Agosto, accompagnato da un gruppo di 20 volontari, per andare monitorare i lavori che la
diocesi sta facendo in Madagascar, e nella fattispecie, per andare a monitorare il servizio dei volontari e sostenerli
nelle loro eventuali difficoltà.
Il collegamento con l’Ufficio della Caritas Italiana viene garantito attraverso i seguenti contatti:
Contatti
Ufficio Servizio Civile
Segreteria
Caritas Fax
Indirizzo e-mail
Olp del progetto/ Direttore dell’Ufficio Missionario
Indirizzo e-mail
Recapiti
Tel. 06/54192247-265-423
Tel. 06/541921
065410300
servizio [email protected]
Tel.+39347/3216348
[email protected]
Contatti dalla sede all’estero in Italia
Contatti
Segreteria Arcidiocesi
Olp del progetto/ Suor Agnese (Adelaide Brusasco)
Recapiti
[email protected]
tel.002721/ 22 204 78 – 2220531-Fax 002721/2224854
Cell. 002721-4030543 - tel. 002721/7591999
23) Modalità e tempi di eventuali rientri in Italia dei volontari durante il periodo di permanenza
all’estero:
Si prevede un unico rientro della durata orientativa di un mese, non prima del terzo mese di servizio all’estero. Tale
periodo permette di effettuare una prima verifica dell’inserimento dei volontari nel progetto all’estero ed ha lo scopo di
svolgere il corso di formazione di metà servizio e di porre in essere il cosiddetto “piano di animazione”, vale a dire il
coinvolgimento dei volontari in una serie di attività di promozione, animazione e sensibilizzazione sulle tematiche
riguardanti il sevizio svolto ed i valori ad esso riconducibili (vedi voce punto 25)
24) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati alla precedente voce 16):
Per l’impiego dei volontari previsti nel progetto, sarà perfezionata la stipula di una polizza assicurativa integrativa per
missionari, che svolgono servizio all’estero.
Tale assicurazione è stata accordata con Allianz S.P.A., tipologia: “Polizza cumulativa Infortuni Enti Religiosi”, già
stipulata per lo scorso progetto con N. 069973650.
Tale ASSICURAZIONE prevede un indennità pro-capite per ciascun volontario, da integrare a quella di servizio civile,
per gli spostamenti interni al Madagascar, a copertura dei rischi di malattia, invalidità permanente e morte, per tutte le
24 ore anche al di fuori dell’orario di servizio.(vedi polizza allegata stipulata per lo scorso progetto).
25) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale
del servizio civile e dell’obiezione di coscienza alle armi della Caritas Italiana.
La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai
valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte
dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.
ATTIVITA’ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE
● Sito Caritas Italiana www.caritasitaliana.it
○ Foglio informativo quindicinale on line InformaCaritas di Caritas Italiana
● Mensile della Caritas Italiana Italia Caritas
○ Blog del tavolo ecclesiale www.esseciblog.it
● Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana, presso i gruppi
giovanile delle Azioni Cattoliche diocesane.
○Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo).
● In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana
è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC.
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA
DELL’AVVIO DEL PROGETTO
Per la promozione e la sensibilizzazione del servizio civile in Italia la Caritas diocesana di Trapani, si
avvale della collaborazione dell’Ufficio della Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Catechistico e
dell’Ufficio Missionario, la sinergia tra questi uffici della diocesi farà da volano per la promozione del
progetto e per la valorizzazione delle esperienze dei giovani in esso coinvolte
►L’attività di promozione e sensibilizzazione che precede l’avvio del servizio ha inizio con la pubblicazione ufficiale sulla
gazzetta ufficiale dell’approvazione dei progetti di servizio civile:
1° fase : Organizzazione e partecipazione da parte dei volontari a campi/meeting, della durata di due/tre giorni, di
sensibilizzazione al volontariato e la promozione dei progetti di servizio civile, organizzati sul territorio dalla diocesi e dai tre uffici,
di cui sopra: Ufficio Catechistico, Ufficio della Pastorale Giovanile e l’Ufficio missionario, a cui si fanno partecipare tutti i giovani
della diocesi appartenenti alle varie realtà ecclesiali: quali azione cattolica, scout, catechisti, giovani volontari, giovani missionari,
dove il servizio per il prossimo ed il volontariato si fanno testimonianza, attraverso la distribuzione materiale informativo, video
proiezioni, rappresentazioni;
2° fase: interventi nelle scuole superiori, nelle Università, nelle agenzie socializzanti presenti in città ed in tutta la provincia, di
circa 3 ore, sul servizio e le sue esplicitazioni;
3° fase: incontri di promozione durante la permanenza dei ragazzi in Italia, attraverso interventi in parrocchia, annunci verbali a
messa, riunioni, meeting, testimonianze di servizio;
4° fase: volantinaggio, con pieghevoli, materiale informativo, depliant per strada nelle parrocchie, nei luoghi frequentati dai
giovani, nelle università, nelle scuole, negli enti pubblici, per promuovere l’approvazione del progetto;
5° fase: Comunicati alle Caritas parrocchiali attraverso l’invio di materiale informativo elettronico, e illustrativo, quali foto,
reportage, filmati sul servizio civile, attraverso l’Ufficio comunicazione della diocesi, e le reti locali private;
6° fase: Comunicati stampa sul giornale della diocesi “Lettera Aperta” sulle attività e il progetto di servizio civile, attraverso l’Ufficio
stampa della diocesi e la stampa locale;
7° fase: organizzazione di eventi per la promozione del progetto di servizio civile all’estero attraverso la realizzazione di: cene
missionarie, raccolte di beneficienza, spettacoli;
►Si impegnano inoltre i seguenti strumenti specifici di promozione:
- realizzazione di pieghevoli, locandine, calendari e video contenenti una prima informazione sul servizio civile volontario;
- creazione di portachiavi, manufatti e prodotti artigianali;
- distribuzione di magliette e cappellini in occasione di manifestazioni locali;
- realizzazione di power point.
A livello locale, la promozione del progetto viene attuata anche grazie al coinvolgimento degli operatori parrocchiali, delle agenzie
educative presenti nel territorio e grazie all’utilizzo di uno sportello di segretariato attivo presso la Caritas diocesana di Trapani dal
Lunedì al Venerdì dalle ore 10:00 alle13:00.
La partecipazione del contesto ecclesiale e cittadino è necessaria in quanto risulta evidente la ricaduta pastorale e sociale dei
soggetti coinvolti in un ambito comunitario aperto ad accogliere i positivi risvolti dell’azione educativa.
Tutto ciò per dare avvio ad una prima fase di:
- informazione sulle attività del servizio civile e le sedi di attuazione;
- sensibilizzazione circa gli obiettivi in ordine al sevizio da svolgere e legate alle tematiche della promozione umana, della
pace e della nonviolenza.
►La metodologia utilizzata sarà:
- Animazione territoriale;
- Formazione/informazione dei giovani sul volontariato;
►Quanto sopra risulta propedeutico e funzionale ad un secondo momento di :
- avvio al tirocinio osservativo
- conoscenza della realtà diocesana
- presa del servizio.
Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto:36
ATTIVITA’ DI PROMOZONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO
SVOLGIMENTO DEL PROGETTO
Durante il servizio l’attività di promozione e sensibilizzazione si svolgerà attraverso l’ animazione territoriale grazie ad
una collaborazione interdiocesana, e ad una cooperazione con il personale volontario dell’ Ufficio Servizio Civile della
Caritas diocesana di Trapani e L’Ufficio Missionario, e l’ufficio stampa e comunicazione. L’intervento sarà così
articolato:
- costituzione di un’equipe di volontari che si faranno portavoce dei valori della pace e della non violenza nei
laboratori parrocchiali e nei convegni interdiocesani
-
costituzione di un’equipe di servizio civile in ogni parrocchia
redazione di un giornalino del servizio civile, con foto e reporter delle attività che si andranno svolgendo
durante il servizio da distribuire nelle parrocchie, nelle piazze e nei luoghi di aggregazione giovanile, nei
centri per disabili, servizi sociali, informagiovani, scuole. La redazione del giornalino coinvolgerà i minori del
progetto e le loro famiglie.
►I volontari dedicheranno una parte consistente del tempo di servizio per la realizzazione delle attività di cui sopra,
coadiuvando il personale stabile e volontario, del servizio civile ed altri volontari attraverso:
●la redazione dei report mensili (almeno 9) e di monitoraggio (almeno 4);
●la redazione di dossier tematici (contesto regionale, nazionale; minoranze; conflitti; diritti umani;
progetti di sviluppo);
●la raccolta di materiale video e fotografico in formato digitale;
►Il materiale prodotto, in accordo con i volontari, verrà impiegato per:
●la realizzazione del giornalino del servizio civile
○ la stesura di relazione di inizio, in itinere e finale dell’attività di servizio civile svoltasi all’estero;
●la realizzazione del calendario fotografico dell’Ufficio civile della Caritas diocesana di Trapani, in collaborazione con
L’Ufficio Missionario della diocesi ;
●la realizzazione di una mostra fotografica sul servizio civile all’estero;
○ la produzione dei DVD in distribuzione nelle oltre parrocchie della Diocesi in occasione delle
campagne di Avvento e Quaresima, e di eventi particolari, sul servzio civile all’estero;
●la produzione di DVD tematici nello specifico sul Madagascar e sull’attività di volontariato a Fianarantsoa;
►I volontari inoltre, in occasione del rientro intermedio e finale dal Madagascar, verranno coinvolti per:
●organizzare e condurre incontri nelle scuole medie superiori, nei gruppi parrocchiali, nelle
associazioni e movimenti, nelle università, nelle agenzie socializzanti;
●Partecipare, in qualità di testimoni privilegiati della Caritas diocesana di Trapani a testimonianza sul territorio del
servizio che stanno svolgendo all’estero
●attraverso la stampa locale (conferenza stampa);
●attraverso l’indirizzo e-mail della diocesi
●attraverso la produzione di brochure e locandine;
●attraverso le attività di sensibilizzazione in occasione della festa dell’obiezione di coscienza e del
servizio civile (15 Dicembre);
● la realizzazione di spettacoli teatrali, in luoghi pubblici ed animazione di strada.
►La metodologia utilizzata sarà:
- Animazione territoriale
- Formazione/informazione dei giovani sul volontariato
- Coinvolgimento delle scuole, parrocchie e agenzie socializzanti
►Quanto sopra risulta funzionale alla promozione di una cultura di volontariato e di servizio rivolto al
prossimo al fine di:
- Avvicinare il mondo giovanile ai luoghi di servizio;
- Promuovere tematiche inerenti alla pace e alla solidarietà
- Promuovere lo stesso servizio civile.
Totale ore dedicate durante lo svolgimento del progetto:40
Totale del ore di sensibilizzazione: 76
26) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento
27) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
28) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento
Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si
prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto:
incontro di metà servizio (al 3°-6° mese) di una o più giornate
incontro di fine servizio (al 12° mese) di alcune giornate residenziali
Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante
gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito il questionario di monitoraggio e valutazione del progetto
come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato.
Nello specifico la diocesi di Trapani somministra settimanalmente delle schede ai volontari, circa il monitoraggio delle
attività che si svolgono presso il centro:
Le schede sono:
1. programmazione delle attività settimanali
2. calendarizzazione delle attività
3. Relazione personale, dove vengono evidenziate sia i rapporti con l’equipe degli educatori
referenti, sia con il personale di riferimento del Servizio civile della Caritas, OLP, RLEA, sia
con gli altri volontari in servizio.
La fase del monitoraggio, che prevede 3 momenti
- Iniziale, sulla percezione che i volontari hanno del servizio;
- in itinere, per vedere le impressione generali sul percorso di volontariato;
- finale a conclusione del servizio, dove verrà somministrata una scheda di gradimento, rivolta al personale del
servizio civile, una riguardante i volontari ed una riguardante la tipologia di utenza, con eventuali suggerimenti utili alla
stesura dei progetti a venire. L’intero monitoraggio viene settimanalmente supervisionato dall’ESPERTO DI
MONITORAGGIO e da 1 psicologa, 1 pedagogista e 1 sociologa, figure esterne alla caritas che si cureranno
dell’osservazione dei dati, dell’analisi degli stessi e della stesura di una relazione finale, dove emergeranno dei punti di
forza e di debolezza del servizio, che verranno riferiti al personale del servizio civile, OLP, RLEA e FORMATORI, i
quali apportando le giuste modifiche al sistema cercheranno di migliorare la qualità del servizio.
29) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
30) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Tra i requisiti si richiede:
 Spiccata predisposizione verso le relazioni umane;
 Disponibilità a mettersi in formazione per accrescere il proprio bagaglio culturale;
 Titolo di studio di scuola superiore, poiché le attività previste dal progetto richiedono una
preparazione culturale di base del volontario;
 Dimostrazione di buone capacità relazionali e dialogiche per il lavoro di equipe;
 Che i giovani considerino l’esperienza del sevizio civile come un impegno fattivo ed
effettivo, nel rispetto dell’orario settimanale di servizio, e nel rapporto con le figure
professionali e non, presenti;
 Buona predisposizione e versatilità a lavorare con le famiglie disagiate nel rispetto della
dignità di ciascuno, preservando il codice etico, diritto di tutti;
 Disponibilità e apertura verso la cultura presente in loco;
 Capacità di entrare in relazione con il team di lavoro presente nella sede locale
 Disponibilità alla vita comunitaria, al dialogo e al confronto
31) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
32) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Partner NO PROFIT
Apporto al progetto
Associazione
Perchisoffre onlus
risorse
tecniche
e
strumentali necessarie per
l’attuazione del progetto
- attività e risorse materiali
ed economiche
- promozione di iniziative
specifiche
rivolte
alla
promozione del progetto
- attività di informazione
continua
- realizzazione fattiva del
progetto
L’ ufficio fornirà al progetto un
apporto
necessario
e
indispensabile per lo svolgimento
dell’azione progettuale:
- assicurazione integrativa,
descritta al p. 24
del
progetto
- equipaggiamento
dei
volontari
missionari
descritta al p. 9.1 – Attività
4.D.a.1
Apporto al progetto
Ufficio Missionario
C.F. 93002030810
Partner PROFIT
COMAS s.r.l.
P.I. 01552540815
Sial srl
P.I. 01870280813
Odontoiatra
Giuseppe Lombardo
P.I. 02162190819
Adelkam snc
P.I. 01743150813
Ottica Focus
P.I. 01951500816
- sostegno materiale ed
economico alle attività del
progetto
fornitura
di
risorse
funzionali alle attività del
progetto
- sostegno materiale ed
economico alle attività del
progetto
fornitura
di
risorse
funzionali alle attività del
progetto
- supporto attraverso attività
socio-saniatarie
- attività di informazione e
prevenzione
igienicosanitaria
Pubblicizzazione
del
progetto
- cura dell’organizzazione
dei viaggi da e per il
Madagascar
(sede
del
progetto)
- supporto logistico e
informativo viaggi
- sostegno materiale ed
economico alle attività del
progetto
fornitura
di
risorse
funzionali alle attività del
progetto
Riferimento
Lettera di
18/02/2011
partner
del
Lettera di
23/02/2011
partner
del
Riferimento
Lettera di
23/02/2011
partner
del
Lettera di
28/02/2011
partner
del
Lettera di
25/02/2011
partner
del
Lettera di
16/02/2011
partner
del
Lettera di
24/02/2011
partner
del
Pubblicizzazione
progetto
Litotipografia Abate
P.I. 02152030819
Bar Ristorante Panorama srl
P.I. 01179410814
Farmacia
Di Rando Francesca
P. I. 02130180819
del
- supporto attraverso attività
di pubblicizzazione
fornitura
di
risorse
(locandine,
brochure,
volantini) funzionali alle
attività del progetto
- promozione di iniziative ed
eventi volte alla raccolta di
sostegni
materiali
ed
economici
- supporto attraverso attività
socio-sanitarie
- attività di informazione
igienico-sanitaria
Lettera di
21/02/2011
partner
del
Lettera di
21/02/2011
partner
del
Lettera di
16/02/2011
partner
del
33) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
34) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa
35) Eventuali tirocini riconosciuti:
Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa
36) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas
Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite
durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da Caritas Italiana).
La singola Caritas diocesana rilascia – su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla leggeulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata.
Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte:
- dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino
Mattarelli”, come da convenzione allegata;
- dell’Ente E.N.G.I.M.- Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo, come da convenzione allegata;
Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana,
dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli” e
dall’Ente di formazione E.N.G.I.M.- Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo:
COMPETENZE TRASVERSALI
- Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività
organizzate dall’associazione.
- Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia
- Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da
raggiungere
- Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non
- Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari
- Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità
- Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza
- Lavorare in team per produrre risultati collettivi
-
Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e
procedure già calibrati e condivisi
Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.
-
COMPETENZE SPECIFICHE
- Conoscere gli elementi teorici e pratici di base nel campo della cooperazione internazionale e solidale
- Conoscere gli elementi di base nella relazione sociale negli ambiti di lavoro del progetto
- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della relazione interculturale
- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della tutela dei diritti umani
- Avere la capacità di adeguarsi al contesto: linguaggio ed atteggiamenti
- Avere la capacità di assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia
- Conoscere e saper convivere con situazioni climatiche e culturali differenti;
- Saper realizzare attività educative con mezzi poveri.
- Saper convivere con persone con cultura e fedi religiose differenti.
- Aver Acquisito stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia;
- Conoscere la lingua del paese di destinazione
- Conoscere elementi teorico-pratici del quadro istituzionale nell'ambito dei progetti di cooperazione.
- Aver sviluppato capacità di problem solving;
Formazione generale dei volontari
37) Sede di realizzazione:
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente
-
La formazione generale si terrà nelle sedi sottoindicate, di appartenenza della diocesi:
Sede Caritas Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani
Sede Seminario Vescovile – Via Cosenza, 90 – Erice
Sede Estiva del Seminario Vescovile- Misericordia- C.da Valderice 91100 TP
-
La formazione permanente si terrà a livello diocesano presso
Sede Caritas Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani
38) Modalità di attuazione:
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente
39) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed
il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti
tecniche e metodologie.

Metodologia
Per ogni obiettivo formativo viene considerato:
- la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo
- dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà
- dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà
- dal saper fare al saper fare delle scelte
- dallo stare insieme al cooperare
ed in relazione a questi livelli la dimensione:
- individuale della persona
- la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza
- la società, il mondo
attraverso:
- lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo)
- elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore
complessivo)
- testimonianze e/o visite ad esperienze significative
Articolazione della proposta e numero ore di formazione previste;
totale nei primi 5 mesi di servizio: 42 ore.
La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:
Uno o più corsi di inizio servizio di alcune giornate (possono essere anche residenziali)
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno
proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio.


Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento
raggiunti;
Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive
condivisioni e confronti in gruppo.
41) Contenuti della formazione:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed
il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi
Una prima fase di 33ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari”in cui
presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del
gruppo.
Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo
istituzionale.
La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:






Moduli Linee Guida UNSC
L’identità del gruppo in formazione




Dall’obiezione di coscienza al servizio 
civile nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
Il dovere di difesa della Patria
La difesa civile non armata e
nonviolenta
La protezione civile

La solidarietà e le forme di cittadinanza




Servizio civile nazionale,
associazionismo e volontariato
La normativa vigente e la Carta di
impegno etico

Moduli Caritas
Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione
Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni
Sostenere la motivazione
Sostenere l’orientamento per il futuro
Tempistica
3
Modalità (1)
1F–2I
2
2F
2
2
2F
1F–1I
Cenni sulle emergenze in ambito internazionale e
l’approccio psicosociale della Caritas
La comunicazione interculturale, la gestione del
conflitto e l’educazione alla cittadinanza attiva e alla
responsabilità ambientale
L’approccio alla riconciliazione
1
5+3
1F
2 F – 6I
Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale in
generale e in particolare le specificità dei progetti
all’estero
1
1F
1
1F
Comprendere il significato di concorrere alla difesa
della patria


Diritti e doveri del volontario del
servizio civile
Presentazione dell’Ente




Il lavoro per progetti


Conoscere la specificità della Caritas come ente
ecclesiale
Lo stile e il metodo Caritas in ambito internazionale
I caschi bianchi per il diritto internazionale e la rete
caschi bianchi in Italia
I progetti internazionali e il piano di impiego
Abilitare e sostenere la comunicazione e
l’animazione del territorio durante e dopo il servizio
2
2F
5
3F+2I
3
3
2F–1I
2F–1I
33
20F – 13
(1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali
Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei
volontari in formazione.
Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le
tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo.
Una seconda fase di 9ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre
partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima
fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari.
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno
proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza
svolta.
42) Durata:
Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
43) Sede di realizzazione:
La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento italiana:
Sede Caritas Diocesana, Corso V. Emanuele, 44 91100 Trapani
La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento estera:
Arcidiocesi di Fianarantsoa, via Anbozontany n. 301 b. P. 1440, cod. Helios 24319
Casa Suore Nazarene
CASA SUORE CARMELITANE, AMBUZUNTANY, VIA AMBO 08 NTA, B.P. 1440, COD. HELIOS
111585
CASA SUORE NAZARENE, ZAZAFOTSY, VIA IHOSY 313, COD. HELIOS 111584
44) Modalità di attuazione:
La formazione specifica è effettuata In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente
45) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
ITALIA
●Bonura Aurelia
○Bonura Pietro Fabio
Esperti esterni della formazione specifica:
o Inguì Salvatore
●Lentini Andrea Guglielmo Baldassare
ESTERO
Formatori specifici della formazione specifica:
○Santo Zocco
●Maria Adelaide Brusasco
Esperti esterni della formazione specifica:
○Zoeè Marie Francoise
●Ravaoarisoa Marie Claire
46) Competenze specifiche del/i formatore/i:
47) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Formazione specifica in ITALIA
Formatori specifici (F.S.)
Bonura Aurelia Monia
Bonura Pietro Fabio
Bonura Mario
Totale ore (F.S)
Esperto esterno (E.E.)
Inguì Salvatore
Area di
intervento
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Settore
Tecniche-metodologia Ore e modalità
Servizio
Civile
all’estero
- lezione interattiva
- simulazioni di
situazioni
- Brainstorming
- role playing
ore 10 (5 incontri di 2
ore)
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
- lezione interattiva e
frontale
- Prove pratiche
Ore 10 (5 incontri di 2
ore)
Servizio
Civile
all’estero
- Osservazione
partecipante
- Brainstorming
- simulazioni di
situazioni
Ore 10 (5 incontri di 2
ore)
Area di
intervento
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Settore
Servizio
Civile
all’estero
30 ore
Tecniche-metodologia ore
- lezione interattiva
- debriefing
Ore 10 (5 incontri di 2
ore)
Lentini Andrea Guglielmo
Baldassare
Assistenza F08)
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
- lezione frontale
- debriefing
Totale ore (E.E)
Tot ore (F.S)+ (E.E)
Ore 10 (5 incontri di 2
ore)
20 ore
50 ore
Formazione specifica all’Estero
Formatori
specifici (F.S.)
Zocco Santo
Area di intervento
Settore
Tecniche-metodologia
Ore e modalità
Educazione e
promozione culturale
(Area prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
ore 16 (8 incontri di 2
ore)
Maria Adelaide
Brusasco
Educazione e
promozione culturale
(Area prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
- lezione interattiva
- simulazioni di
situazioni
- Brainstorming
- role playing
- lezione interattiva e
frontale
- Prove pratiche
Totale ore (F.S)
Esperto esterno
(E.E.)
Zoeè Marie
Francoise
Ravaoarisoa
Marie Claire
Ore 14 (7 incontri di 2
ore)
Area di intervento
Settore
Tecniche-metodologia
30 ore
ore
Educazione e
promozione culturale
(Area prevalente, F12,
Assistenza F08)
Educazione e
promozione culturale
(Area prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
- lezione interattiva
- debriefing
Ore 10 (5 incontri di 2
ore)
Servizio
Civile
all’estero
- lezione frontale
- debriefing
- osservazione
partecipante
- Role playing
Ore 10 (5 incontri di 2
ore)
Totale ore (E.E)
Tot ore (F.S)+
(E.E)
20 ore
50 ore
48) Contenuti della formazione:
Formazione specifica in ITALIA
Formatori
specifici
Bonura
Mario
Area di intervento
Settore
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
Moduli
3.
Interculturalità
multireligiosità
Contenuti
e
Attività di riferimento
del progetto
Storia politica, geografica e
sociale del Madagascar
Storia delle tradizioni popolari
malgasce
Relazioni interculturali nel
paese
Come condurre un’attività di
sensibilizzazione nel territorio
delle missioni estere.
AZIONE GENERALE
4.D.a. 1.
Attività di animazione,
Bonura
Aurelia
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
1. La missione: animare e
costruire
L’importanza della promozione
e della sensibilizzazione per un
progetto estero
Metodi e criteri di accoglienza
dei missionari nel territorio
malgascio
organizzazione logistica di una
sede d’accoglienza
Bonura
Pietro
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
2. La Prevenzione come
salvaguardia della salute
Area di intervento
Settore
Moduli
Elementi di medicina di base, di
igiene e profilassi
Tecniche di primo soccorso
L’importanza delle Vaccinazioni
Prevenzione e cura delle
malattie
a
trasmissione
sessuale
Contenuti
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
4. La missione come prima
forma di rieducazione
Il volontariato, formula ideale di
reinserimento sociale
Servizio
Civile
all’estero
5. Il progetto educativo
come progetto di vita
Esperti
esterni
Inguì
Salvatore
Lentini
Andrea
Guglielmo
Baldassare
Conoscere il diverso, accettare
sé stessi
Conoscere ed interiorizzare
l’esperienza della missione
Vivere il volontariato come
scelta di vita.
sensibilizzazione
e
promozione
della
missione in Italia e nel
paese dove si svolge il
servizio
Attività di riferimento
del progetto
AZIONE GENERALE
4.D.a. 1.
Attività di animazione,
sensibilizzazione e
promozione della
missione in Italia e nel
paese dove si svolge il
servizio
Formazione specifica all’ Estero
Formatori
specifici
Maria
Adelaide
Brusasco
Zocco
Santo
Esperti
esterni
Zoeè Marie
Francoise
Ravaoarisoa
Marie Claire
Area di
intervento
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Settore
Servizio
Civile
all’estero
Moduli
Contenuti
Cenni di pedagogia
Cenni di infermieristica
7. Assistenza agli adulti e ai
bambini
Informazione e Sostegno alla
genitorialità
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Area di intervento
Servizio
Civile
all’estero
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Educazione e
promozione
culturale (Area
prevalente, F12,
Assistenza F08)
Servizio
Civile
all’estero
6. La missione
volontariato
e
il
Settore
Servizio
Civile
all’estero
8.
Pedagogia
alfabetizzazione
ed
9. Animazione e
sensibilizzazione territoriale:
educare alla convivenza
Essere
un
missionario,
promuovere l’integrazione
Volontariato:Azione
di
solidarietà sociale
Orientarsi nel territorio
moduli
Dalla Pedagogia Generale alla
Pedagogia Interculturale
L’educatore: Alterità,Identità e
Diversità
La Convivenza pacifica
La catechesi, l’incontro tra
spirito e corpo
Attività di riferimento
del progetto
Attività 2.B.a.1
Attività 2.B.a.1 2.B.a.2 –
3.C.a.1
Attività 3.C.a.1.
Attività 3.C.c.1
Attività 1.A.d.1
Attività 3.C.c.1
Attività 4.D.a.1.
Attività 3.C.b.1.
Attività di riferimento del
progetto
Attività 1.A.a.1
Attività 1.A.b.1
Attività 1.A.d.1
Attività 2.B.b.1
Attività 1.A.c.1
Attività 4.D.a.1
Attività 3.C.c.1
49) Durata:
LA FORMAZIONE SPECIFICA AVRA’ UNA DURATA COMPLESSIVA DI 100 ORE
Altri elementi della formazione
50) Modalità di monitoraggio del percorso di formazione (generale e specifica) predisposto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento
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