il perito
agrario
Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995
Rivista del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
3° Congresso
internazionale
LA QUALITÀ
DEGLI
ALIMENTI
■ Ritorna il pollo
brianzolo
■ Gli alberi e la storia
■ L’OIGA per l’agricoltura
giovane
Anno LII - N. 5 Settembre/Ottobre 2005
N.5
il perito agrario
sommario
Anno LII - N° 5
Settembre-Ottobre 2005
DIRETTORE
RESPONSABILE:
Andrea Bottaro
DIRETTORE
DI REDAZIONE:
Piero Pecciarini
DIRETTORE
EDITORIALE:
Andrea Silenzi
HANNO COLLABORATO:
Andrea Bottaro, Franco Amoruso,
Maurizio Arduini, Bruno Boatto,
Matteo Bertelli, Giovanni Cattarruzzo,
Giovanni De Luca, Salem El Sheik,
Giannantonio Genchi, Habtom Hasmelash,
Fabio Iencenella, Jan Kas, Valentino Marcon,
Filippo Ninci, Hasim Ogut, Piero Pecciarini,
Vincenzo Pilo, Luigi Rossi
EDITRICE: IACICO S.r.l.
Via Angelo Poliziano, 80 - 00184 Roma
Tel. 064873183 - Fax 064873144
PUBBLICITÀ: Opsai srl
Via Monte Rosa, 19 - 20149 Milano
Tel. 024694949 - Fax 0248018114
DIREZIONE: Collegio Nazionale dei Periti Agrari
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Tel. 06 48906713 - Fax 064882150
e-mail: [email protected]
CONSIGLIO NAZIONALE:
Andrea Bottaro (presidente)
Piero Pecciarini (vice presidente)
Domenico Di Biase (segretario)
Paolo Vigato (tesoriere)
Carmelo Abate (consigliere)
Mario Calcagnile (consigliere)
Raffaele Ferraiuolo (consigliere)
Fabio Gardini (consigliere)
Giuseppe Giordano (consigliere)
Angelo Orsini (consigliere)
Roberto Pierini (consigliere)
Periodico bimestrale in abbonamento
Abbonamento annuo: € 5,00
Una copia: € 2,00
PROGETTO
GRAFICO:
Marco De Angelis
STAMPA: Grafica Ripoli
Via Paterno, s.n. - 00010 Villa Adriana (RM)
Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86
del 14/02/1986
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. 45%
(Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO Roma)
Finito di stampare: Novembre 2005
Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli
autori e non impegnano il CNPA né la redazione
del periodico
Editoriale
Quattro conti congressuali
di Andrea Bottaro
3° CONGRESSO INTERNAZIONALE
La qualità degli alimenti
1ª GIORNATA IN GRECIA
I Periti Agrari nella filiera agroalimentare
di Andrea Bottaro
Alimentazione e cultura del luogo
di Habtom Asmelash
Cibo e identità culturale
di Machmoud Salem El Sheik
2ª GIORNATA IN TURCHIA
Metodologie e sistemi per il miglioramento ed il controllo dei prodotti agroalimentari
di Luigi Rossi
La sicurezza della filiera agroalimentare
di Giannantonio Genchi
Sistema di autocontrollo HACCP
di Franco Amoruso
Qualità delle produzioni nelle strutture agroturistiche
di Filippo Ninci
Il controllo della qualità alimentare in Turchia
di Hasim Ogut
3ª GIORNATA IN TURCHIA
Identificazione dei microrganismi patogeni
negli alimenti attraverso metodologie di biologia molecolare
di Matteo Bertelli
Effetto economico della rintracciabilità delle carni
di Fabio Iencenella
4ª GIORNATA “MARE NOSTRUM”
Qualità agroalimentare e consumatori
di Giovanni De Luca
La rintracciabilità di OGM e le sue implicazioni per la biodiversità
di Jan Kas
Esempio di produzione di qualità: la mela del Friuli
di Giovanni Cattaruzzi
Sofisticazioni: sistemi di riconoscimento
di Valentino Marcon
Strategie nazionali, comunitarie, internazionali a confronto in materia di promozione
e tutela della qualità dei prodotti agroalimentari
di Vincenzo Pilo
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24
Conclusioni
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Ordine del Giorno
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I microcorsi
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Progetto comune dei Tecnici Laureati
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La Regione Sicilia interviene e corregge
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Ritorna il pollo Brianzolo
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Gli alberi e la storia “Patriarchi Verdi
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OIGA: idee e progetti per l’agricoltura giovane
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News
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Giurisprudenza
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Editoriale
di Andrea Bottaro
Quattro conti congressuali
L’
alimentazione è il primo anello verso la qualità della vita. Questa è la sintesi del 3° Congresso
Internazionale.
Prende il via la seconda fase di programmazione, già iniziata dal CNPA con il Congresso del 2004, per fornire le risposte all’ allarme che proviene dai consumatori, per la sempre più evidente “disarmonia” tra uomo
e l’alimentazione, un argomento ormai centrale rispetto alla qualità della vita dell’uomo.
Dal confronto congressuale sono emerse indicazioni di diffidenza nei confronti delle attività, che, per soddisfare le richieste di mercato, forzano la costruzione di prodotti e disorientano il consumatore che chiede
più semplicità, sicurezza e qualità.
Sono anche emersi interrogativi nei confronti della competitività delle produzioni che, per gli alti costi di
produzione, soffrono, in un contesto di globalizzazione dei mercati.
Tuttavia, la tecnologia e i sistemi di gestione proposti da ricercatori e professionisti, se opportunamente sostenuti dalle politiche di riconoscimento e difesa dei prodotti tipici, in grado di indirizzare le produzioni verso
le dinamiche internazionali imponendo una riqualificazione competitiva delle produzioni, possono dare il
loro contributo allo sviluppo della qualità che oggi si trova, in uno scenario di forti urgenze, di fronte a sistemi e problemi complessi.
La struttura dei servizi che possono essere forniti dai professionisti è funzionale all’obiettivo di garantire l’esigibilità dei diritti da parte del consumatore e, in rapporto a ciò, spetta agli organismi esponenziali di categoria definire i confini entro i quali si realizza tale mandato sviluppando tutte quelle attività che permettano di rispondere a bisogni emergenti collegati alla richiesta di sicurezza e qualità.
Le richieste di maggiore qualità nella domanda di alimenti, la centralità della persona nell’esigibilità dei
diritti, la necessità di garantire una particolare attenzione alla prevenzione in coerenza con i valori dell’agricoltura, gli interventi legislativi che nel corso degli ultimi anni sono intervenuti in materia, non ultime le
norme europee di indirizzo specifico, impongono un ulteriore sforzo di programmazione che, accettando i
concetti di integrazione e sinergia già presenti al Congresso di Abano Terme, permetta di strutturare la capacità di risposta della Categoria con maggiore efficacia e concretezza.
Saranno elaborate tutte le complementarietà necessarie a garantire la tutela dei consumatori tramite prodotti alimentari ad alto standard di qualità, nonché un nuovo approccio operativo rivolto all’informazione, a
livello preventivo, al consumatore ed agli studenti giovanissimi.
La connessione esistente tra diritti del consumatore e sana alimentazione richiede una relazione più accorta che deve essere costruita attraverso una più costante presenza dei tecnici che svolgono, con l’azione professionale, un’azione propulsiva e di orientamento, sia del produttore che del consumatore. Il programma
merita il totale sostegno del CNPA.
Il Congresso ha confermato, accrescendolo, il ruolo centrale dei Periti Agrari nella direzione delle prestazioni professionali per le produzioni alimentari di sicurezza e qualità, capace di rispondere alle articolate
esigenze che anche il rispetto del territorio pone.
Maggiore qualità degli alimenti vuol dire innovazione nel rispetto della tradizione, ricerca, formazione ed è
su questa triplice direttrice che vogliamo agire per assicurare la qualità del prodotto cercando di essere attivi nelle politiche di sistema per la salvaguardia della salute del consumatore ricordando che “Gran parte del
progresso nella qualità della vita è il risultato dell’opera di individui impegnati a fare ciascuno il proprio
dovere con abilità e coscienza. (Laurence Peter).
Perito Agrario 5/2005 - 3
CONGRESSO
La qualità degli alimenti
Il contributo dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
Mar Mediterraneo
3-4-5-6 ottobre 2005
Salone Congressi MSC OPERA
n attesa degli
atti congressuali per i
quali occorrerà
il tempo tecnico
per la loro stesura, di seguito viene riportata la
sintesi dei lavori e degli interventi
relativi alla celebrazione del 3°
Congresso Internazionale dei Periti
Agrari e dei Periti Agrari Laureati
che è iniziato con un felice prologo.
A bordo della nave MSC Opera il
Presidente Bottaro, il giorno 2 ottobre 2005, ha accolto l’On.le Enzo
Russo, Assessore alla Agricoltura
della Regione Puglia.
Bottaro ha presentato le motivazioni ed il percorso del Congresso, itinerante nel Mar Mediterraneo, ringraziando l’Assessore per aver con-
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sentito di avere a bordo alcune delle
produzioni pugliesi di alta qualità.
L’olio della Puglia è uno dei prodotti agricoli di maggior vanto di queste terre ed è per i Periti Agrari motivo di orgoglio portarli, assieme al
vino della Sardegna, quali testimoni
congressuali di classe.
Ha comunicato all’Assessore che la
Categoria dei Periti Agrari è presente in Puglia in maniera massiccia
in ogni provincia e che, data la vocazione del territorio, non poteva
essere diversamente.
L’On.le Russo ha comunicato che è
priorità delle attività del suo assessorato attivare tutte le azioni necessarie a garantire l’ottenimento della
massima qualità degli alimenti.
Il licenziamento del decentramento
alle province delle attività agricole
Il Presidente Bottaro incontra l’On.le
Russo
sarà il primo passo per pervenire ad
un maggior dinamismo. La conferenza degli Assessori all’agricoltura
Regionali, della quale l’on.le Russo
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
è il coordinatore, privilegerà il rapporto con i rappresentanti delle libere professioni che saranno chiamati a
fornire il loro contributo per la formazione, di concerto con le autorità
regionali, della “via verde” che
guarda con grande attenzione alle
produzioni del Mediterraneo.
Il Congresso ha avuto inizio con la
visita del Comandante in seconda
Francesco Saverio Veniero e la seguente apertura dei lavori con l’Inno di Mameli.
L’Ufficiale ha portato il benvenuto
ed i saluti del Cap. Raffaele Pontecorvo Comandante della MSC Opera, impegnato nelle improrogabili
attività di bordo, anticipandone la
successiva visita. Ha espresso i complimenti per l’idea congressuale che
ha privilegiato la logistica della nave, prima esperienza in merito per la
MSC Opera, e per la scelta dell’argomento. Anche in navigazione la
qualità degli alimenti rappresenta
un importante punto di riferimento
per la vita di bordo. Somministrare
il nutrimento a circa 2200 passeggeri
L’inno di Mameli apre il Congresso
Perito Agrario 5/2005
e 700 uomini di
equipaggio è una
grave e continua
responsabilità cui
l’organizzazione
di bordo fa quotidianamente fronte e dunque il tema congressuale
è molto sentito
ed augura i migliori risultati al
Congresso.
Ha fatto seguito
l’indirizzo di saluto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi;
Sono intervenuti
in diretta - audio
- l’On. TERESIO DELFINO, Sottosegretario di Stato al Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali che,
nell’augurare ottimi risultati al
Congresso ha evidenziato l’impegno che il Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali nella trattazio-
ne del tema della sicurezza e qualità degli alimenti. Ogni sforzo per
pervenire a risultati che possano
garantire il consumatore. Si è complimentato per la scelta del tema
congressuale, così attuale ed importante per la collettività.
- Il sen. CESARE CURSI, Sottosegretario di Stato della Salute, ha ricordato la sua partecipazione anche al
Congresso Nazionale di Abano
Terme dove la sicurezza alimentare
è stato il tema dominante e, riprendendo il binomio qualità e sicurezza, ha informato che è impegnato
in prima persona nella ricerca dei
mezzi che possono portare gli alimenti ad un livello di garanzia per il
cittadino. Salutando cordialmente
il Presidente ed il Congresso ha assicurato la sua attenzione verso i risultati congressuali .
Sono intervenuti con video pre-registrati
- PIETRO PANUNZI, Presidente Consiglio Nazionale Geometri, nel
portare i saluti dei Geometri Italiani ha ricordato il comune lavoro
che stanno compiendo i tre Consigli Nazionali nella strada della fusione che, una volta realizzata, con-
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CONGRESSO
sentirà di raggiungere insieme una
grande forza capace di vincere le
sfide del futuro e di quanti hanno
finora approfittato della divisione
tra le Categorie.
- BERARDINO CANTALINI, Presidente
Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, nel comunicare che contemporaneamente allo svolgimento del
Congresso dei Piriti Agrari si svolge
quello dei Periti Industriali e per
questo non può intervenire ma ritiene importante portare al Congresso un messaggio di fraterna solidarietà. L’Albo unico, il DPR 328,
la riforma delle professioni e la riforma della scuola media superiore
sono argomenti che, con coesione e
in sintonia di obiettivi, stiamo portando avanti insieme. Qualche risultato insieme lo abbiamo ottenuto
ma c’è la delusione che il legislatore
che promette ma non mantiene.
Forse entro la fine della legislatura
qualche altro risultato lo si può ottenere perché i periti agrari, geometri e periti industriali stanno agendo
con assoluta coesione di intenti. Si
augura che dal Congresso possano
uscire un messaggio di ancor maggiore coesione e spinte al legislatore
che possa bene interpretare che l’azione che stiamo compiendo è volta
a favore dei laureati triennali.
- RAFFAELE GULIZIA, Presidente
EurEta Italia, ha portato i saluti al
Congresso e comunicato che il
Consiglio Direttivo di EurEta ha
deliberato l’entrata dei Periti
Agrari nella organizzazione, associazione europea per l'alta ingegneria e professionisti tecnici, che
consente di assicurare un riconoscimento reciproco di professionisti registrati per permettere l'esercizio della loro professione nell'Europa intera. Ciò sarà possibile
tramite una registrazione e certificazione dei professionisti che soddisfano i minimi requisiti di una
piattaforma comune di formazione stabiliti dall'EurEta.
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Gli scopi dell’EurEta sono l'accrescimento della reputazione del tecnico ed etica dei professionisti registrati e, tra le altre cose, monitorare
e verificare i titoli dei professionisti
e lo stato delle loro formazioni culturali e professionali. Comunque
nel sito dell’EurEta si possono trovare tutte le indicazioni e le informazioni sulla struttura.
Ha ritenuto opportuno ricordare
che, rispetto alla libera circolazione
dei professionisti, la azione dell’EurEta e dell’On. Stefano Zappalà,
che ha sposato la causa dei tecnici,
sono stati determinanti per l’approvazione della direttiva sui tecnici
che ha reso giustizia a quanti sono
stati precedentemente delusi dalla
dir. 48/89.
Oggi il Titolo comune di Ingegnere
tecnico che conferisce EurEta ai
propri registrati è riconosciuto senza
dubbi a livello europeo ed internazionale e può rappresentare l’inizio
di quel percorso comune che stanno
compiendo i periti industriali con i
geometri ed i periti agrari.
Gulizia informa che nel mese di
marzo il Presidente Bottaro ha chiesto di verificare se lo stato professionale dei periti agrari fosse coerente
con le richieste dello statuto di Eureta e, dopo la verifica compiuta dagli organi preposti di EurEta, comunica ufficialmente che i periti agrari
possono iscriversi a questa associazione che ha sede a Zurigo.
Augura al Congresso ottimi risultati
e si congratula con il CNPA per
aver portato i periti Agrari in congressi a livello internazionale.
È stata data lettura agli indirizzi di
saluto pervenuti dal Sottosegretario
di Stato sen. Pasquale Giuliano, dall’Avv.Antonio Buonfiglio Presidente Agea, dal Agr. Gilberto Bucci
Presidente Oiga, dal Geom. Fausto
Savoldi Presidente Cassa Nazionale Geometri, dall’Ing. Sergio Polese
Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri e dalla dr.ssa Leonella Festa
– cancelliere del CNPA presso il Ministero della Giustizia
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
1ª giornata
IN GRECIA
I Periti Agrari
nella filiera
agroalimentare
PER. AGR. ANDREA BOTTARO
PRESIDENTE CONSIGLIO NAZIONALE
DEI PERITI AGRARI
E DEI PERITI AGRARI LAUREATI
Il Consiglio Nazionale ha organizzato il 3°
Congresso Int e r n a z i o n a l e,
che si svolge itinerante nel mar
Mediterraneo a
bordo della Motonave MSC Opera,
sul tema
“LA QUALITÀ
DEGLI ALIMENTI “
Il contributo dei Periti Agrari
e dei Periti Agrari Laureati
Le scelte congressuali trovano spunto dalla consapevolezza che nelle
economie avanzate lo sviluppo sociale ed economico consente una
maggior disponibilità e varietà di alimenti e questo fatto ha determinato
la scomparsa di molte malattie innalzando così la durata media della
vita.
È un dato statistico corretto ma, perché questo possa continuare nel tempo, senza stravolgere altre condizioni
naturali, è necessario che il tutto possa avvenire in modo armonico senza
effetti negativi e collaterali causati
da fattori di rischio non calcolati.
Alla base di ogni aspettativa è comunque da inserire l’alimentazione;
lo stato di salute dell’individuo dipende dal giusto apporto di energia,
di nutrienti e di sostanze ad azione
protettiva che siano di qualità.
È dunque fondamentale avere le filiere alimentari ad alto standard di
qualità e sicurezza capaci di aumentare ed esaltare le valenze nutrizionali degli alimenti anche tramite le
innovazioni di sistema e di processo
che, nella loro applicazione, tengano
sotto controllo gli eventuali fattori
di rischio per la salute umana.
Sovente l’informazione non giunge
all’utente finale. È importante, qualificante e doveroso coinvolgere il
consumatore ed informarlo su quanto è connesso alla qualità e sicurezza
degli alimenti.
La sicurezza alimentare è stata oggetto di discussione a settembre del
2004 nel Congresso Nazionale dei
Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Abano Terme ed ora, per
completare la tematica, la Categoria
Tavolo della Presidenza
Perito Agrario 5/2005
7
CONGRESSO
vuole fornire il suo ulteriore contributo per analizzare e chiarire l’argomento della qualità degli alimenti partendo dal sistema produttivo
per arrivare, dopo il controllo sulla
loro preparazione e conservazione,
al consumo.
In questo percorso tanti sono i rischi
e le attenzioni che devono essere
poste alla problematica: dalla qualità e rischio chimico e microbiologico
alla moderna biotecnologia.
Il Congresso, che si tiene a bordo
della Motonave Opera nel percorso
che tocca Grecia,Turchia e Croazia,
ha come obiettivo il confronto e lo
scambio di conoscenze fra Categorie professionali e professionisti e,
nel contesto internazionale, la connessione tra produzione, ricerca e
mercato; tematiche di grande importanza per il percorso cognitivo.
Ci si propone di dibattere, con le figure professionali capaci di programmare e condurre i diversi processi adeguati, quali siano i problemi
legati alla produzione di alimenti di
8
qualità e l’utilizzo razionale delle
tecnologie tradizionali e innovative
per pervenire ad un sistema di filiera che garantisca la sicurezza dei
prodotti alimentari .
In questo ambito, con la trattazione
di argomenti di interesse agro-industriale, la professione di Perito
Agrario diviene centrale e dunque
la Categoria è chiamata ad indicare
le linee che il C.N.P.A. dovrà seguire
nella sua azione futura in un contesto che vede nella globalizzazione
dei mercati una necessità di regole
ben precise atte a garantire la qualità degli alimenti.
Il contesto internazionale consente
di sviluppare le tematiche congressuali da un punto di vista più ampio
rispetto a quello tradizionale allargando gli orizzonti della Categoria;
in particolare sono al centro degli
interventi e del dibattito i temi della
qualità e della sicurezza globale in
modo da fornire indicazioni in una
ampia ottica che va al di là dei semplici interessi professionali.
Alimentazione
e cultura
del luogo
HABTOM ASMELASH
ESPERTO DI COOPERAZIONE
INTERNAZIONALE
CON I PAESI DELL’AFRICA
La cooperazione Internazionale in termini
sia di disegno
dei progetti, implementazione
e monitoraggio
comporta l’operatività in molte aree geografiche
come l’Africa, l’Asia e America Latina e, quando si lavora in aree rurali o agricole si studia anche sociologia rurale, la matrice di tutte le attività.
Dietro la sociologia c’è un collegamento culturale in cui si innesca un
rapporto non solo tecnico, ma anche
economico che, a volte, può essere
la causa di conflitti o può essere addirittura anche un momento di pacificazione.
C’è una cultura, che nasce sin dal
tempo degli egizi, che spinge l’uomo
a trasformare i prodotti della terra
in prodotti edibili.
L’approvvigionamento della materia prima è determinato anche dalla
geografia; se si osserva l’emisfero
nord si coltiva il frumento, per trasformarlo in pane, mentre in India
si trova il riso; in Africa troviamo il
frumento e poi cereali in particolare
l’orzo. Sull’Altopiano Etiopico –
Eritreo si coltiva il tef e poi il mais, la
iuca e, addirittura, la banana come
fonte di alimento nutritivo.
La geografia ed il territorio, con le
implicazioni pedo-climatiche, determinano le risorse naturali e da queste anche la preparazione del cibo è
legata alla cultura del luogo.
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
Però, a volte, tutto è snaturato. In
Italia 20 anni fa l’ananas ed il dattero
si consumavano a Natale mentre oggi si consuma tutti i giorni perché la
globalizzazione dei mercati non rispetta quella logica di cultura di cibo che c’era una volta.
E poi la cultura del cibo ha anche
una sua ritualità, i ruoli, la quotidianità e l’avvenimento cioè ogni soggetto della famiglia e, specialmente
nei Paesi in via di sviluppo, la donna.
In Africa tutta la condizione della
famiglia come il prelievo dell’acqua,
la trasformazione dei cereali in farina è sulla spalla della donna, che è
aiutata dai piccoli e da ogni individuo che partecipa alla preparazione
di questa grande tradizione; chi porta l’acqua chi la farina e la fa cuocere, chi prende il legname, ecc. questa
è la quotidianità, poi c’è l’avvenimento quando c’è l’ospite.
L’ospite è sacro specialmente in alcuni popoli. Nel Sinai, in occasione
di un progetto sugli studi di fattibilità, occorreva fare una indagine su
tutte le attività rurali dei beduini che
hanno consentito l’instaurazione del
rapporto solo dopo aver rispettato la
Perito Agrario 5/2005
ritualità del consumo insieme del
the.
E poi il susseguirsi dei cibi; ogni popolo a tavola si comporta in una maniera diversa; in Medio – Oriente Libano, Giordania e nello stesso Yemen, l’ordine dei cibi che si consumano durante i pasti sono completamente diversi. Ad esempio in Libano iniziano con un’abbondanza di
verdure crude così abituano lo stomaco al futuro cibo. Non iniziano
con un grande carico di proteine che
farebbe faticare il fegato o altri organi. Iniziano con calma infatti il
lungo loro pranzo dura a volte 2 o 3
ore e, a volte, 5 –6 ore quando hanno
degli ospiti.
Nello Yemen quando viene preparato il pranzo con carne di pecora,
piuttosto che di capra, una parte viene usata per il brodo che servirà anche per cuocere il riso e, prima di
mangiare, bisogna bere un brodo
chiamato Marakè.
Quindi nel rapporto con il cibo c’è
una cultura di base. In Europa la verdura e la frutta sono consumate al
termine del pasto invece in altri Paesi, per cultura, sono poste all’inizio.
Ai fini dei progetti di cooperazione è
necessario quindi, come primo atto,
pervenire alla conoscenza della sociologia rurale e cultura del paese
ospitante.
Però, mentre si parla della qualità
del cibo occorre ricordare che una
parte del mondo, 800 milioni di abitanti di cui 2oo di bambini, soffre ancora la fame e la mal nutrizione.
La concentrazione di questi popoli
dannati del mondo sono Asia ed
Africa sub–sahariana: la sicurezza
alimentare si basa su tre pilastri o
gambe di sostegno per cui gli alimenti devono essere:
1) disponibili: sufficienti per quantità
e qualità, di origine sicura, prodotta
o importata a livello locale o nazionale;
2) accessibili: distribuiti, e disponibili localmente e devono essere economicamente raggiungibili;
3) utilizzati nel miglior modo possibile, devono essere sufficienti in
quantità qualità e varietà secondo il
bisogno individuale.
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CONGRESSO
Cibo e identità
culturale
PROF. MAHMOUD SALEM ELSHEIK
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
DELEGATO DEL RETTORE
PER I PAESI DEL MEDITERRANEO
Il Professore, non potendo intervenire personalmente per improvvisi gravi problemi personali, ha inviato una
comunicazione Congressuale.
CIBO E IDENTITA’
CULTURALE
Res non naturalis. Così i medici e i
filosofi antichi, a cominciare da Ippocrate, definirono il cibo, includendolo fra le “cose” della vita che non
appartengono all’ordine “naturale”
bensì a quello “artificiale”. Ossia alla cultura che l’uomo stesso costruisce e gestisce.
Sì, perché anche se il concetto di cibo si collega immediatamente al
concetto di Natura, il cibo subisce
un processo culturale che prevede
l’addomesticamento, la trasformazione e la reinterpretazione della
Natura.
Questo processo di elaborazione accompagna il cibo lungo tutto il percorso che lo conduce alla bocca dell’uomo. E si tratta appunto di iter
culturale. In quanto, a differenza
dell’animale, l’uomo non utilizza solo e semplicemente ciò che trova in
natura, ma crea il proprio cibo.
Il cibo quindi è cultura quando si
prepara, perché una volta acquisiti i
prodotti-base della sua alimentazione, l’uomo procede alla loro trasformazione mediante il fuoco e l’uso di
una elaborata tecnologia che si
esprime nelle pratiche di cucina.
Il cibo è cultura anche quando si
consuma, perché l’uomo, pur potendo mangiare di tutto, sceglie il proprio cibo, con criteri legati sia alle
sue condizioni economiche, ai valori
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nutrizionali, al gusto, sia a certi valori simbolici (ma anche ambientali)
di cui il cibo stesso è investito.
Attraverso tutti questi processi il cibo si configura come elemento decisamente caratterizzante dell’identità umana e come uno dei più efficaci strumenti per comunicarla. Come la lingua parlata, il sistema alimentare contiene e trasporta la cultura di chi la pratica, è depositario
delle tradizioni e dell’identità di
gruppo. Costituisce pertanto uno
straordinario veicolo di auto-rappresentazione e di scambio culturale: è strumento di identità, ma anche
il primo atto che si compie per entrare in contatto con culture diver-
punto della pax romana, imposta
con la forza; ma soprattutto quella,
successiva, di una lunga coabitazione, o meglio di un grande mescolamento di etnie, di religioni, di nazionalità, di culture, verificatisi alla fine del primo millennio in Spagna,
ma anche in Sicilia. E sono questi i
tratti costitutivi di una “civiltà mediterranea”, ben anteriore a quella
che sarà poi chiamata “civiltà europea”. Della quale radici e valori
umanistici vengono, a guardare bene, dalla riva sud del Mediterraneo.
Questa visione globale, cara pure a
Braudel, ci porta a considerare anche l’omogeneità degli spazi, dove
le divisioni continentali e statuali
se, giacché mangiare il cibo altrui è
più facile – almeno in apparenza –
che decodificarne la lingua. Più ancora della parola il cibo si presta a
mediare fra culture diverse, aprendo i sistemi di cucina a ogni sorta di
invenzioni, incroci e contaminazioni.
In questa ottica ci piace ricordare
l’interculturalità del Mediterraneo,
costituita anche attraverso il cibo.
La storia racconta di passate stagioni di unità mediterranea, quella ap-
sbiadiscono e si stemperano nella
Mediterraneità.
Mediterraneità che passa attraverso
il mare, l’ulivo, le viti, il grano, elementi che accomunano le popolazioni del bacino rispetto ad una presunta e mai definita “civiltà europea”. Normalmente le culture si diversificano anche con le consuetudini alimentari: le zone dell’olio e
del burro, la cultura del vino e quella della birra, vero “vallum” che dall’antichità divide l’Europa.
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
2ª giornata
IN TURCHIA
Metodologie
e sistemi
per il miglioramento
ed il controllo
della qualità
dei prodotti
agroalimentari
DR. AGR. LUIGI ROSSI
DIRETTORE ENEA/BIOTEC
La qualità e la
sicurezza dei
prodotti agroalimentari rappresentano, nell’attuale contesto nazionale e
internazionale,
tematiche strategiche di importanza
Perito Agrario 5/2005
decisiva per le implicazioni sociali,
economiche e politiche che da esse
possono scaturire. Nelle evoluzioni
più recenti il consumatore assume
un ruolo sempre più centrale quale
destinatario naturale dell’offerta, come colui cioè che ricerca l’utilità
orientando le proprie scelte sui beni, servizi e qualità che sono maggiormente in grado di soddisfare le
sue esigenze di consumo. L’esteriorità degli alimenti e la capacità di
soddisfare desideri sempre più lontani dalle necessità biologiche, abbinate alla capacità di favorire la salute e il benessere fisico dell’uomo, acquisiscono in questo contesto il valore di elementi prioritari.
In questo panorama sono cresciute
notevolmente l’attenzione e la competenza del consumatore, portato
sempre più a condizionare, per il soddisfacimento delle sue esigenze, numerosi aspetti dei sistemi produttivi,
contribuendo all’evoluzione del concetto di “qualità nel sistema agroali-
mentare”. Egli si è fatto partecipe, infatti, attraverso la richiesta di requisiti
sempre più specializzati, dell’ampliamento della definizione della qualità
verso un binomio qualità-sicurezza
alimentare sempre più stretto. La qualità, quindi, è percepita dal consumatore come idoneità di un prodotto per
quello che riguarda le caratteristiche
di pregio e di eccellenza insite nel prodotto stesso sul piano chimico, fisico e
sensoriale; a questo deve associarsi il
possesso di quei requisiti di sicurezza
richiesti da un mercato sempre più attento, consapevole e spesso sensibile
oltre le soglie fissate dalla normativa.
La convergenza di competenze
scientifiche e tecnologiche di elevata
specializzazione, quali quelle derivanti dai settori della diagnostica
chimica e molecolare avanzate, dall’analisi spettroscopica, delle tecniche di analisi non distruttive e della
sensoristica, è ritenuta il fattore strategico per la modernizzazione e l’innovazione del sistema agroalimentare nazionale, per la valorizzazione di
alcune sue produzioni tipiche, per lo
sviluppo socio-economico locale e
per la crescita di competitività dei
relativi settori produttivi sullo scenario internazionale. Le principali
tematiche affrontate riguardano:
• Miglioramento e caratterizzazione
della qualità nutrizionale,
• Sicurezza alimentare
• Origine territoriale e rintracciabilità
• Prolungamento della shelf life.
• Controlli non distruttivi.
• Relazioni ambiente/tipicità.
• Customer Satisfation e comunicazione.
11
CONGRESSO
La sicurezza
della filiera
agro-alimentare
PER.AGR. GIANNANTONIO GENCHI
LIBERO PROFESSIONISTA
ISCRITTO AL COLLEGIO DI MATERA
ESPERTO DI SETTORE
Negli ultimi decenni si sta assistendo ad un
crescente interesse dei mercati dei prodotti
alimentari e degli organi competenti verso le tematiche di salvaguardia della salute dei consumatori e di sicurezza dei prodotti alimentari in genere ed al relativo rispetto
delle norme cogenti e/o volontarie
che la filiera o il singolo produttore
devono rispettare.
Tra le norme ritroviamo i sistemi
UNI EN ISO 9001:2000 Sistemi Gestione Qualità, dove attraverso una
perfetta organizzazione aziendale e
con la predisposizione e l’implementazione di procedure operative
orientate alla produzione di qualità,
si riesce ad ottenere un prodotto
sempre più rispondente alle richieste
del consumatore finale e quindi in linea con quanto previsto dalle norme
vigenti e dalle specifiche tecniche
che l’azienda stessa si è data rispetto
al percorso della materia prima nelle
fasi di trasformazione in prodotto finito ed il percorso del prodotto finito
fino all'invio al cliente.
La Filiera produttiva tende quindi a
diventare sempre più importante
soprattutto perché nella filiera sono
compresi tutti i processi di produzione, dal campo al prodotto finito,
al consumo, coinvolgendo ogni operatore e sito di produzione.
Riguarda singolarmente ciascun
prodotto.
12
È evidente dalla definizione di filiera
come le nuove necessità di garanzia
imposte dalle norme vigenti e gli
standard specifici stabiliti dal mercato di sbocco delle produzioni (mediati dai grossi gruppi di distribuzione) impongono un compattamento
di tutti i soggetti che entrano a far
parte a ciascun livello della filiera
produttiva verso un obiettivo di miglioramento della qualità e soprattutto verso una suddivisone chiara
delle attività e delle responsabilità.
All’interno della filiera produttiva il
principale strumento necessario a
risalire ai flussi di prodotti è la messa a punto di un sistema di rintracciabilità.
La sicurezza alimentare nei processi
di filiera “è la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un
alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta a far parte di un alimento
o di un mangime attraverso tutte le
fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione.
Tracciabilità (tracking): è il processo
che segue il prodotto da monte a
valle della filiera, può essere definito come l'insieme delle informazioni
sull'origine delle materie prime utilizzate, sul luogo di produzione, sulle tecniche di produzione seguite.
Rintracciabilità (tracking):è il processo che raccoglie, archivia e collega tutte le informazioni precedentemente rilasciate, fino all’anello più
lontano della filiera reso disponibile
I sistemi di rintracciabilità/tracciabilità così illustrati potrebbero essere messi a punto per un discorso
di corretta gestione aziendale e/o
di filiera produttiva oppure possono diventare strumento di promozione e garanzia della qualità delle
proprie produzioni attraverso l’accreditamento di Organismi di controllo.
Questi ultimi effettuano verifiche e
controlli circa le modalità di gestione dei sistemi di tracciabilità, la loro
rispondenza agli adempimenti citati
nella norma UNI EN 10939, e la rispondenza di quanto realizzato rispetto al disciplinare ed alle proce-
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
dure operative messe a punto dalla
stessa azienda/filiera.
L’adozione di sistemi tracciabilità/
rintracciabilità potrebbe nell’immediato rivelarsi un importante veicolo
di promozione dell’immagine aziendale, infatti attraverso la modifica
dell’etichettatura
(INDICODEAN) per la identificazione dei lotti
di produzione, si riesce a fornire al
consumatore interessato tutte le informazioni relative alle modalità di
produzione e trasformazione del
prodotto acquistato.
Si forniscono, inoltre, delucidazioni
circa le procedure di produzione, di
verifica e controllo adottate in ambito di filiera.
Lo strumento della certificazione
all’interno delle filiere produttive,
quindi, rappresenta un’importante
metodo di garanzia sia per la sicurezza alimentare dei prodotti sia
per gli aspetti qualitativi che di ciascun prodotto si intendono mettere
in luce.
L’Unione Europea ha negoziato i
Protocolli degli Accordi sulla Valutazione della Conformità e l’Accettazione dei Prodotti Industriali.
L’accordo quadro stabilisce i principi e le procedure generali simili
per tutti i paesi che hanno firmato
un PECA, mentre allegati settoriali
fissano dettagli dei settori tecnici
selezionati dai Paesi candidati.
Se un prodotto è coperto da un accordo PECA esso potrà essere testato e certificato in un Paese Candidato in base alle normative comunitarie e potrà conseguentemente
circolare liberamente sul mercato
europeo senza ulteriori procedure.
I prodotti certificati nei paesi UE
potranno a loro volta circolare nei
paesi candidati firmatari dell’accordo, senza dover essere testati e certificati in base alla normativa locale.
Il Perito Agrario è destinato a svolgere un ruolo di primaria importanza all’interno della filiera per quanto concerne i suddetti processi evolutivi.
Perito Agrario 5/2005
Sistema
autocontrollo HACCP
PER.AGR. FRANCO AMORUSO
LIBERO PROFESSIONISTA
ISCRITTO AL COLLEGIO DI LATINA
ESPERTO DI SETTORE
Norme generali di igiene dei prodotti alimentari e le modalità di verifica
della loro osservanza
Tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salubrità
dei prodotti alimentari
Il sistema di autocontrollo
HACCP (Hazard Analysis
and
Critical
Control Points Analisi del rischio e dei punti
critici di controllo) è stato ufficialmente proposto nel '71 negli stati
Uniti durante la "National Conference on Food Protection, anche se
i concetti base sono stati adottati per
le missioni spaziali NASA sui cibi
degli astronauti. Pubblicato successivamente su una linea guida Codex
"Guidelines for the application of
the hazard analysis critical control
points", è stato adottato dalla CEE
per tutto il settore alimentare con la
Direttiva 93/43 del giugno '93. Tale
direttiva e successive integrazioni
sono state recepite dall'ordinamento
italiano tramite i Decreti Legislativi
n° 155 e 156 del 26/05/97.
Il Decreto legislativo n°155 aggiorna la normativa quadro in materia di
tutela igienico sanitaria dei prodotti
alimentari non disciplinati da norme
settoriali specifiche ed introduce obblighi a carico di tutti quei soggetti
(industrie alimentari art.2), pubblici
o privati che esercitano, a scopo di
lucro o meno, una o più attività riguardanti le fasi successive alla produzione primaria.Tali fasi includono
la raccolta, la macellazione e la mungitura e tutti gli stati compresi tra la
produzione e la commercializzazione di prodotti alimentari, ovvero la
preparazione, la trasformazione, la
fabbricazione, il confezionamento, il
deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la
fornitura, compresa la somministrazione, al consumatore.
Quindi le industrie alimentari (come
sopra definite) che manipolano, trasformano, immagazzinano, commercializzano, somministrano alimenti
e/o bevande si trovano di fronte di
fatto ad una cogenza.
Al responsabile dell'industria ali-
13
CONGRESSO
mentare (art.2), ovvero il titolare o il
responsabile specificamente delegato, viene quindi richiesto che in tutte
le fasi sopra descritte sia garantita
l'igiene del prodotto alimentari, vale a dire siano adottate misure idonee a garantirne la sicurezza e la salubrità degli alimenti (a garantire
cioè alimenti idonei al consumo
umano dal punto di vista igienico)
Per risultare conformi alla direttiva e
ai decreti legislativi il responsabile
dell'industria alimentare deve creare
un sistema di autocontrollo, o sistema
HACCP, basato sui seguenti principi
di sicurezza (art. 3 del Decreto):
(procedure ed istruzioni; che prevedano la pianificazione ed esecuzione controlli e sorveglianza
per la gestione dei CP)
5. Determinazione di procedure per
la gestione delle azioni preventive e correttive efficaci (fino al ritiro dei prodotti dal commercio e
all'avviso dell'autorità competenti della natura del rischio) per limitare gli eventuali rischi (nel caso di rilevamento di anomalie o
non conformità) con verifica della
loro efficacia
6. Determinazione del sistema di
gestione della documentazione
1. Analisi dei rischi* (hazards analysis) associati ad ogni fase del processo (rischi che potrebbero rivelarsi critici per la sicurezza e salubrità degli alimenti)
2. Identificazione e monitoraggio
dei punti critici di controllo*
(CCP) della filiera alimentare
(cioè i punti nei quali effettuare i
controlli al fine di prevenire i rischi; eventualmente anche controlli analitici dei prodotti presso
laboratori autorizzati)
3. Determinazione dei limiti critici
(o tolleranze che possono essere
accettate nei controlli)
4. Determinazione del sistema di
monitoraggio dei punti critici
(manuale di corretta prassi igienica e di autocontrollo con le relative procedure, istruzioni e registrazioni)
7. Riesame periodico del sistema
adottato in particolare in funzione di variazione dei processi o
delle loro caratteristiche
* necessario ad evidenza dell'attività
svolta un documento/ procedura/ registrazione scritta.
Questo sistema di sicurezza dei prodotti (che può essere riassunto e
meglio gestito con un manuale
art.4) è basato sul processo endogeno all'azienda di rilevamento ed individuazione di ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicu-
14
rezza degli alimenti nonché sulla garanzia che vengano individuate e
costantemente applicate, mantenute ed aggiornate le opportune procedure di sicurezza avvalendosi dei
principi sui quali è basato il sistema
HACCP (analisi dei rischi e controllo dei punti critici).
In pratica l'applicazione del sistema
di autocontrollo comporta lo spostamento della responsabilità del controllo sulla igienicità delle lavorazioni dalla pubblica autorità competente agli operatori che devono effettuare un'attenta opera di prevenzione ed intervento con il supporto di
laboratori di analisi autorizzati.
Viene mantenuto in ogni caso il
controllo ufficiale da parte degli organi di vigilanza, conformemente a
quanto previsto nel Decreto legislativo n°123 del 3 marzo 1993, con
particolare attenzione ai punti critici di controllo evidenziati, per verificare la correttezza delle operazioni
di sorveglianza disposte dal responsabile e la conservazione del materiale scritto e dei documenti compilati riguardanti la natura, la frequenza ed risultati relativi al procedimento di autocontrollo.
Si noti quante siano, al di là dell'aspetto cogente, le similitudini con la
realizzazione di un sistema qualità
ISO 9000.
Il sistema di autocontrollo HACCP
è cogente e sorvegliato dai controlli
USL; la certificazione ISO 9000 ovviamente facoltativa. Ma un corretto
sistema HACCP significa rispondere in buona parte ai requisiti centrali ISO 9001:2000 (7. "Realizzazione
del prodotto" e parte delle misurazioni del paragrafo 8.), per cui vale
la pena prendere in considerazione
la certificazione ISO 9001:2000. In
questo caso il tutto si integra nei documenti classici del sistema qualità.
Facciamo infine notare che gli organismi di certificazione non rilasciano
la certificazione ISO 9001:2000 se
alla base non esiste comunque la
conformità HACCP.
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
Qualità
delle produzioni
nelle strutture
agroturistiche
PER.AGR. FILIPPO NINCI
LIBERO PROFESSIONISTA
ISCRITTO AL COLLEGIO DI FIRENZE
ESPERTO DI SETTORE
La qualità delle
produzioni nelle strutture agrituristiche, riassume in sé la
“Certificazione
di filiera “ ed i
“Metodi di controllo HACCP “ che sono argomenti
di dibattito in questo congresso. Le
leggi e normative speciali per le attività agrituristiche sono tutte a carattere regionale e differiscono nella
forma e nella sostanza per le opportunità che nelle aziende agrarie hanno per la ricezione degli ospiti e per
la somministrazione di alimenti e
bevande.
Per chiarezza e brevità viene presa
ad esempio una normativa regionale
per ben comprendere tutte le implicazioni che possono derivare dall’applicazione della norma e le opportunità derivanti dalla stessa.
Ritengo che la normativa di riferimento più completa ad oggi sia quella della Regione Toscana che dopo
la legge 23/06/2003 n° 30 ( Disciplina attività agrituristiche in Toscana
), ha emanato un Regolamento di
Attuazione DPGR del 3/8/04 n°
46/R in cui viene spiegato ed approfondito il rapporto di principalità tra
l’attività agricola e l’attività agrituristica, la ricezione e la somministrazione di alimenti e bevande all’interno delle strutture ed il rapporto tra
alimento produzione e territorio.E
già qui all’interno dell’azienda si atPerito Agrario 5/2005
tua il processo di filiera, nel modo
più semplice e più remunerativo per
l’imprenditore agricolo, si produce
per vendere direttamente in azienda
sia allo stato fresco ( frutta verdura
etc) sia conservato ( marmellate,
succhi etc) manipolato ( carni verdure etc) e trasformato ( vino, olio,
distillati etc). La produzione di tutti
questi prodotti soggiace al controllo
di qualità che il produttore esegue
all’interno dell’azienda, quindi razionalizzazione dei trattamenti antiparassitari e anticrittogamici, concimazioni organiche, attenzione alle
cause esterne di inquinamento, quali strade, fabbriche, liquami etc,
pulizia e massima
cura per tutti i
processi di trasformazione
(
frangitura, vinificazione, etc ) e di
consumo interno
previa cottura e
manipolazione.
In tutti questi momenti per mantenere la tipicità dei
prodotti, più che
alle regole d’igiene in senso stretto viene tenuto
conto delle tradizioni.Vale quindi la regola della continuità. Mantenere negli anni sistemi
particolari per produrre e conservare senza interrompere le vecchie
usanze che ci hanno portato ad ottenere prodotti prelibati, sani, di alta
qualità. Si pensi al Lardo di Colonnata, alla Salama da sugo ferrarese,
al Pecorino di Fossa. Quindi la qualità come risultato di un controllo diretto di tutta la fase produttiva e la
chiusura della filiera in azienda è la
grande opportunità per l’imprenditore e per il fruitore che direttamente viene a conoscenza della genuinità del prodotto che gli viene offerto
nell’azienda.
Sempre più si sta andando verso la
multicoltura e sull’allevamento di
diverse specie (animali di bassa corte) suini, bovini ecc. per variegare
l’offerta ed allargare il più possibile
direttamente, in azienda, la vendita
dei propri prodotti. Nello specifico
vedremo anche le possibilità di macellazione aziendale che la Regione
Toscana ha voluto introdurre nel
Regolamento per le attività agrituristiche.
Parlando di qualità si deve parlare
anche di Autocontrollo (Haccp) che
si espleta in tutte le sue funzioni nella gestione delle attività ricettive e di
ristorazione, anche qui sia possibile
controllare e fornire un buon servizio ai consumatori.
In ultima analisi qualità delle produzioni nelle strutture agrituristiche,
vuol dire maggiori possibilità di
commercializzazione del prodotto,
riduzione dei costi di produzione e
vendita, ottimizzazione del rapporto
produttore – consumatore che permette reciproche soddisfazioni, godimento della genuinità dei prodotti
e degustazioni sul campo per i fruitori, maggiori introiti e soddisfazioni
per l’imprenditore agricolo che si
impegna a continuare così la sua
opera di presidio e mantenimento
del territorio difendendone e valorizzandone cultura e tradizioni.
15
CONGRESSO
Il controllo della
qualità alimentare
in Turchia
DR. HASIM OGUT
SOTTOSEGRETARIO
AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA
DELLA TURCHIA
Ho lavorato in
Italia, a Roma,
dal 1982 al
1987; 5 anni
molto produttivi quando ho
iniziato degli
importanti progetti di collaborazione con l’Italia.
Attualmente in Turchia 11 milioni
di bovini sono rappresentati da razza frisona italiana e sono stati introdotti i kiwi in Turchia, oggi autosufficiente nella produzione di questo
frutto.
Anche le attrezzature meccaniche
per l’agricoltura si sono sviluppate
in Turchia ed alcune industrie italiane che producono apparecchiature
nel campo lattiero caseario esportano o producono anche in Turchia.
I negozianti che sono appunto partiti ieri (3 ottobre 2005) aumenteranno e svilupperanno ancora di più le
collaborazioni tra Italia e Turchia, e
ogni sforzo sarà fatto per poter incrementare questa collaborazione
di carattere tecnico economico fra i
duePaesi.
L’agricoltura in Turchia è un settore molto importante sia sul piano
economico sia sul piano sociale. In
qualche modo l’agricoltura è già
fortemente già in linea con l’Unione Europea se noi parliamo di frutta
e verdura in generale e, in altri settori, ed in particolare nei processi di
lavorazione della carne abbiamo
spazi di miglioramento.
Nei colloqui con gli Italiani noi andremo a definire quali sono le prio-
16
rità che dobbiamo adottare e, poiché il tema di questo Convegno è la
qualità alimentare, affronterò alcuni
temi ed elementi che caratterizzano
il lavoro che in Turchia si sta facendo
proprio sul tema del sistema di controllo della qualità alimentare.
La Turchia ha molte e diverse zone
agro ecologiche 20 zone diverse e,
grazie a questa diversità si possono
coltivare tante varietà di vegetali,
escluse quelle tropicali, e proprio
grazie a queste diversità agro ecologiche già dal 1980 la Turchia ha
cominciato ad essere autosufficiente
per quanto riguarda la produzione
agro alimentare.
In questi anni siamo diventati autosufficienti in alcune produzioni ma
poi abbiamo visto che oltre la quantità occorre produrre prodotti di
qualità. I consumatori vogliono cibo, ma cibo di alta qualità, proprio
per questo il Ministero dell’Agricoltura della Turchia ha deciso di modificare alcune leggi che riguardano
la produzione agro alimentare e soprattutto di rafforzare il sistema che
riguarda il controllo della qualità.
In Turchia il Ministero dell’Agricoltura che appunto si chiama
M.A.R.E. è responsabile del quadro
di leggi che riguardano la sicurezza
alimentare.
Ci sono 3 leggi fondamentali che riguardano la sicurezza alimentare:
1) la salute delle piante e la quarantena delle piante;
2) la salute degli animali e la quarantena degli animali;
3) qualità alimentare e sicurezza;
L’Autorità competente nel Ministero si chiama G.D.P.C. (Direzione
Generale Protezione e Controllo).
Il Direttorato Generale delle Protezione e Controllo è una delle 4
direzioni generali del Ministero
dell’Agricoltura. La direzione centrale è situata ad Ankara e c’è una
sezione in ciascuna provincia nelle
81 province della Turchia. Abbiamo ben 39 laboratori per il controllo della qualità e di ricerca sull’alimentare e per il controllo della
qualità, qui vengono indicati i vari
servizi di questa direzione generale
c’è un dipartimento per un controllo della qualità per i mangimi e per
la registrazione dei prodotti.
Ci sono 3 leggi fondamentali che riguardano l’implementazione del
regolamento, la comunicazione e le
circolari ministeriali.
Il periodo di adesione all’Europa è
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
estremamente importante per questo è stato adottato un calendario
che riguarda la legge turca per gli
alimenti, l’implementazione e la regolazione e per queste siamo fortemente impegnati con comitati
scientifici ben 18 che operano in
questo settore.
La Turchia ha una politica di approccio estremamente moderna
per quanto riguarda la legislazione
relativa al food e la lista delle tematiche su cui stiamo facendo l’armonizzazione con l’approccio Europeo sono varie e sono quelle dettate dall’UE è molto lunga.
In tutto questo processo di armonizzazione vengono utilizzati fondi
e competenze nazionale comunque
ci si avvale anche del supporto, degli Stati membri che danno l’assistenza proprio per l’armonizzazione alle norme europee.
Chi fa i controlli e le ispezioni in
Turchia? E in quale fase vengono
fatte?
Perito Agrario 5/2005
Noi abbiamo una ispezione che viene fatta direttamente in campo dove si controllano i prodotti destinati all’esportazione e i prodotti che
dall’estero entrano in Turchia. Così
pure anche il cibo prodotto per
consumo locale e quello importato
vengono effettuati le analisi dei
campioni dei controlli e si applicano degli standard di riferimento.
Nella lista dei tecnici che si occupano dei controlli figurano 540 ingegneri, veterinari chimici biologi e
altri tecnici per un numero totale di
800 persone.
Per quanto riguarda i controlli della qualità il suggerimento che ci
viene dalla Commissione Europea,
con cui c’è una stretta collaborazione, è quello di adottare la legislazione del 2003. Quindi un importante lavoro di registrazione ci
aspetta aiutando il sistema agroalimentare, di industrie di trasformazione e di lavorazione del prodotto, ad adottare questi regolamenti.
La popolazione turca ha raggiunto i
70 milioni di persone e l’economia
turca sta crescendo molto rapidamente.
Il tasso di crescita l’anno scorso è
stato del 9,9% tutto questo fa au-
mentare richiesta di
prodotti
agroalimentari di qualità e ci aspetta c’è un lavoro enorme perché
dobbiamo completare l’adattamento della nostra legislazione alle linee volute dall’UE rafforzando la
capacità di fare i controlli, di fare
ispezioni e la capacità organizzativa in un unico dipartimento tutte
queste attività
È necessario anche aumentare
quella che è la capacità dei nostri
impianti di trasformazione di processamento e anche far si che gli
agricoltori migliorino la loro capacità di produrre materia prima.
Ci aspettiamo la piena collaborazione con il sistema italiano che
comprende il Ministero, gli organismi di tecnici, le agenzie pubbliche,
l’Università e le compagnie private.
Ci aspettiamo proposte di collaborazione in cui si possa prevedere un
accordo bilaterale con il Ministero
dell’Agricoltura italiano e con la
vostra organizzazione volto alla
realizzazione di questi obiettivi che
sono stati indicati e considero questo congresso un evento molto importante che mi fa riflettere sulle
opportunità di realizzare questa
collaborazione con l’Italia.
17
CONGRESSO
3ª giornata
IN TURCHIA
Identificazione
dei microrganismi
patogeni
negli alimenti
attraverso metodiche
di biologia molecolare
- Prevenzione: pulizia durante la lavorazione dei cibi
- Si diagnostica per coltura e si tratta con il trimethoprim
- Performance = promotori della
crescita con effetto antimicrobico
- Prevenzione = usati su animali sani
per prevenire la infezione
- Terapia = usati per sradicare le infezioni
- Uso degli antibiotici negli allevamenti
- Diffusione delle infezioni da prione attraverso gli allevamenti
- Necessità di individuare i derivati
della carne nei mangimi
Metodologia corrente
- Individuazione multipla di più specie di animali mediante PCR
- cervo, alce, pecora, capra, maiale
(primo interesse)
- cane, gatto, cavallo, pollo, oca e tacchino (secondo interesse)
- Sviluppo di nuovi ELISA test
- Usato per individuare materiale
bovino
DR. MATTEO BERTELLI
RICERCATORE
UNIVERSITÀ DI SIENA
Risulta importante verificare
le origini delle
contaminazioni
alimentari che
possono essere
causate dalla
presenza di tossine. I microrganismi potrebbero
anche essere morti tipo Clostridium
botulinum e Staphylococcus aureus.
Ai fini conoscitivi occorre informare:
- sulle infezioni alimentari ed i microrganismi vivi che se ingeriti si
moltiplicano provocando l’infezione; Salmonella
- Listeria monocytogenes: bacillo
gram (+); tollerante al freddo ed ai
Sali; presente ovunque; trovato in
terra, acqua e contamina il latte;
contamina tutti i cibi durante la lavorazione.
- Infetti (2500 per anno):
- Causa gastroenterite che può degenerare a batteriemia In (20%
tasso mortalità)
18
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
Effetto economico
dlla tracciabilità
delle carni
PER.AGR. FABIO IENCENELLA
LIBERO PROFESSIONISTA
ISCRITTO AL COLLEGIO DI ANCONA
ESPERTO DI SETTORE
Negli ultimi decenni, il consumatore ha sviluppato una sensibilità crescente
verso i requisiti
di qualità e sanità degli alimenti.
Tale fenomeno si è accentuato con
l’insorgenza della BSE nei bovini e
negli ovini.
Attraverso la tracciabilità è possibile
ricostruire la storia dell’animale dalla sua nascita fino all’arrivo delle sue
carni sul banco di vendita e dare garanzie al consumatore.
In tal senso un ruolo importante è
stato svolto da alcune A.P. fra cui la
Bovinmarche, che ha promosso e
diffuso un sistema di certificazione
elettronica volontaria delle carni.
Le contrattazioni effettuate per tramite di Bovinmarche, evidenziano
una costanza di prezzo nel tempo, ad
un livello di circa 50% più alto del
mercato di Modena e di circa il 30%
del mercato di Macerata.
Il ruolo dei tecnici agricoli è stato e
sarà determinante in ogni segmento
della tracciabilità.
Perito Agrario 5/2005
19
CONGRESSO
4ª giornata
“MARE NOSTRUM”
in navigazione
Qualità
agroalimentare
e consumatori
PER.AGR. GIOVANNI DE LUCA
LIBERO PROFESSIONISTA
ISCRITTO AL COLLEGIO DI TERAMO
ESPERTO DI SETTORE
Il problema della qualità degli
alimenti è un tema di grande rilevanza e la
conferma di tutto ciò viene dai
comportamenti dei consumatori che
tendono sempre più a privilegiare,
nell’alimentazione, la qualità anziché
la quantità.
Il consumatore chiede qualità e sicu-
20
rezza e ne chiederà sempre più in futuro, soprattutto dopo i vari scandali
che hanno colpito le produzioni zootecniche e le ultime notizie allarmanti fornite dai mezzi di comunicazione.
Dalle interviste periodiche, fatte dalla
Commissione Europea a gruppi selezionati di cittadini dei paesi che fanno parte dell’UE, sui temi della politica agricola, pur con differenze marcate tra i diversi paesi, emerge che i cittadini europei non vogliono solo alimenti sani ma anche di qualità.
Il prezzo dei prodotti agro-alimentari non preoccupa i consumatori europei, ma la qualità degli alimenti sì.
Il consumatore chiede un’agricoltura capace di produrre alimenti di
qualità e soprattutto sicuri, quindi
una politica agricola e alimentare
migliore dell’attuale.
Inoltre pretende una maggiore informazione sui prodotti agricoli.
Le misure previste, finanziate total-
mente dal Fondo Europeo (Feaog)
ed introdotte con nuovi capitoli del
Regolamento (CE), n.1257/1999, riguardano gli incentivi a favore degli
agricoltori che parteciperanno a programmi comunitari o nazionali intesi
a migliorare la qualità dei prodotti
agricoli.
L’Unione Europea, nei Consigli di
Berlino e Goteborg, ha ribadito i
principali obiettivi della politica agricola comunitaria, ordinandoli secondo le priorità.
Si vuole così: una agricoltura competitiva, metodi rispettosi dell’ambiente, in grado di fornire i prodotti di
qualità che il pubblico desidera.
In futuro gli agricoltori saranno sempre più coinvolti per la qualità certificata, la tracciabilità e la sicurezza
dei prodotti -agro alimentari.
In essi è ribadito il principio che la
responsabilità di garantire l’igiene
degli alimenti è del produttore, il
quale, oltre a possedere e rispettare
i requisiti previsti (strutture conformi, protezione dei prodotti da contaminazione, rispetto delle norme igieniche in tutte le fasi del processo produttivo) deve tenere e conservare le
registrazioni relative alle operazioni
svolte e le misure adottate (natura e
origine degli alimenti somministrati
agli animali, medicinali veterinari
impiegati, prodotti fitosanitari utilizzati, malattie e infestanti che hanno
interessato la coltura).
Infatti la Commissione europea ha
approvato una serie di programmi
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
che comprendono misure promopubblicitarie atte a mettere in risalto i
vantaggi dei prodotti comunitari come la qualità, l’igiene e la sicurezza.
Bisogna diffondere la cultura della
qualità dei prodotti agricoli.
Lo scopo di queste azioni promozionali è quello di migliorare la competitività dei prodotti comunitari di qualità sui mercati extracomunitari.
La promozione di prodotti di qualità
può rappresentare una carta vincente
per il mondo rurale, soprattutto per
le zone svantaggiate, in quanto garantirebbe, da un lato, il miglioramento dei redditi degli agricoltori e
favorirebbe, dall’altro, la permanenza della popolazione rurale nelle zone
suddette.
Infatti, i pochi comparti che continuano ad accrescere le esportazioni sono
quelli agro- alimentari, cioè pasta, vini, formaggi, carni conservate ecc.
Un ulteriore contributo alla diffusione e quindi alla salvezza dei prodotti
tipici di qualità si può ottenere con
un’azione di sensibilizzazione e educazione alimentare delle nuove generazioni.
Il consumo di prodotti alimentari tipici garantiti è utile da diversi punti
di vista:
-salute della popolazione;
-sbocco economico per le produzioni
tipiche delle aziende agricole mediopiccole, che producono prodotti genuini ma naturalmente a costi maggiori di quelli dell’industria alimentare di massa e che hanno una posPerito Agrario 5/2005
sibilità di mercato, soltanto se maggiormente “apprezzati”da una popolazione educata a valutarli;
-mantenimento di una tradizione alimentare che è parte costitutiva della
nostra identità etnico culturale.
È necessario pertanto passare da una
agricoltura di quantità a una di qualità, la nostra agricoltura si avvia a una
nuova era, quindi serve una nuova
mentalità.
Il cambio di mentalità passa attraverso una maggiore imprenditorialità
degli agricoltori.
La qualità e la sicurezza di un prodotto agro alimentare nasce dal campo ed è il risultato della combinazione
di una serie di fattori naturali e umani.
Affinché il prodotto finale risulti sicuro e di qualità è fondamentale che
tutti questi fattori concorrano in modo sinergico.
Sarebbe sufficiente che uno solo di
essi risultasse carente per penalizzare il prodotto stesso.
Per fare ciò è necessario una certificazione dettagliata del prodotto, che
garantisca oltre che la qualità anche
la sicurezza del prodotto stesso.
Naturalmente le istituzioni dovranno
fare la loro parte difendendo e valorizzando le nostre specificità nazionali, sia in sede comunitaria che internazionale.
I consumatori pretendono una maggiore conoscenza di quello che mangiano e a mio avviso penso che sia un
sacrosanto diritto.
La rintracciabilità
di organismi
geneticamente
modificati nella catena
alimentare e le sue
implicazioni
per la bio-diversità
e la salute umana
DOTT. JAN KAS
ORDINARIO PRESSO L’ISTITUTO
DI TECNOLOGIA CHIMICA
UNIVERSITÀ DI PRAGA
L‘ICT è stato
fondato 53 anni
fa nel 1953 dopo
la separazione
dall‘Università
Tecnica Ceca,
che condivide
ancora con l‘ICT lo stesso campus
mentre la FFBT è stata creata nel
1952 come Facoltà di Tecnologia
dell‘Alimentazione e, da allora, si è
occupata dell‘educazione e ricerca in
tutti i campi della scienza dell‘alimentazione e tecnologia. Abbiamo
programmi specifici sia al primo livello che a livello master in biochimica generale e applicata, suddiviso in
tre ulteriori sottoprogrammi: Biochimica, Biochimica e Genetica dei microorganismi e ingegneria biomedica
(biochimica clinica).
La Repubblica Ceca, come luogo di
nascita di Johann Gregor Mendel, ha
sempre attratto l’interesse di studiosi
nel campo della genetica pertanto,
non è una sorpresa che Organismi
Geneticamente Modificati siano stati
creati e studiati in Laboratori Ceci da
oltre trent’anni .
La ricerca iniziò prevalentemente
con lo studio delle piante e la necessi-
21
CONGRESSO
tà di risolvere problemi a stretto contatto con la coltivazione di piante geneticamente modificate su piccoli
campi sperimentali. Questa prima
orientazione nella ricerca incentivò
la creazione della Commissione Ceca
per (lo studio) delle piante transgeniche.
L’argomento degli Organismi Geneticamente Modificati è da noi sempre stato trattato con la massima
cautela in preparazione per gli sviluppi legislativi internazionali e le regole di coesistenza di differenti tipi
di attività agricole furono definite e
messe in pratica.
Gli approcci generali sulla linea di
condotta per la bio-sicurezza sono
espressi sistematicamente in molti
documenti governativi dagli enti ministeriali responsabili (principalmente da quelli dell’ambiente, dell‘agricoltura e della salute).
22
Il regime regolatorio (legislazione)
su organismi geneticamente modificati e prodotti genetici è incluso principalmente nell’Atto 78/2004 e in Atti connessi che sono brevemente descritti sull’NBF alle pagine 11-14.
L’NBF Ceco, insieme alle NBF di altri paesi che hanno portato a termine
i loro progetti(circa quaranta), possono essere visualizzati sul sito web
dell’UNEP.
Tutti gli individui o organizzazioni
preparati ad utilizzare GMOs (notificatori-informatori) non ancora autorizzati a piazzarli (collocare) sul
mercato, hanno il dovere di proporre
il loro progetto contenente tutti i dati
prescritti al ministero dell’ambiente,
l’autorità responsabile per la valutazione dei progetti e la loro eventuale
approvazione. Tutte le richieste sono
registrate e spedite per valutazione
alla commissione ceca per l’utilizzo di
organismi e prodotti geneticamente
modificati, al ministero della salute e
al ministero dell’agricoltura.
La Lecitina è tipica della soya, attivatore e terminatore indicano modificazione genetica (strumenti per il trasferimento genetico- del gene),
ESPSH sintesi è l’enzima responsabile per gli attributi del RR semi di soya.
Tecniche PCR sono generalmente
utilizzate, per il saggio quantitativo
sui livelli raccomandati dall’Unione
Europea (rilevamento di 0.9%
GMOs).
Siamo convinti che GMO approvati
come alimenti sono inoffensivi e non
rappresentano pericolo per la popolazione.
Ciò nonostante controlli accurati in
tutti i casi devono essere una parte
integrale della valutazione dei rischi
e le implicazioni sulla biodiversità
devono essere valutate caso per caso.
Ci sono molti fattori che devono essere considerati nella valutazione dei
potenziali rischi incluse le tecniche di
transgenosi, condizioni climatiche e
geografiche, selezione dell’organismo ospite, erbe e piante coltivate
nella zona, etc.
Esempio di produzione
di qualità:
la mela del Friuli
PER.AGR. GIOVANNI CATTARUZZI
LIBERO PROFESSIONISTA
ISCRITTO AL COLLEGIO DI UDINE
ESPERTO DI SETTORE
Descrizione
del progetto
Il lavoro è la
sintesi di un
progetto integrato finalizzato alla valorizzazione di un
prodotto tipico della regione Friuli
Venezia Giulia che non è mai stato
promosso sul mercato in maniera
adeguata. Si tratta di un progetto di
valorizzazione di cinque varietà di
mela ottenute in questa Regione
(Golden Delicious, Red Delicious,
Imperatore, Granny Smith e Royal
Gala), la cui realizzazione ha inteso
studiare ed evidenziare, in un’ottica
interdisciplinare, ogni aspetto ritenuto peculiare ed utile e che potesse
contribuire a rideterminarne l’immagine del frutto verso il consumatore e quindi il posizionamento sul
mercato. È stato così redatto un
programma di lavoro composto da
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
azioni da sviluppare sia sul prodotto
che sulla filiera. Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati è stato ritenuto opportuno attivare la forma
dell’approccio collettivo, interessando direttamente (aggregandoli in associazione) un numeroso gruppo di
produttori friulani fortemente motivati.
Il patrimonio storico
legato al prodotto
La prima sezione del progetto attiene alla redazione del dossier per
l’ottenimento del marchio comunitario più prestigioso che è la Denominazione di Origine Protetta. Ambivalente è il motivo di questa scelta.
La qualità della mela e le correlazioni
con le componenti pedoclimatiche.
Con l’apporto del geologo e dei climatoligi dell’ARPA regionale è stata sviluppata un’analisi delle caratteristiche dei suoli friulani e dei dati
climatici (cinquantennali) con l’obiettivo di correlarli (attraverso un
successivo studio di tipo agronomico) con le caratteristiche morfologiche e chimico-fisiche dei frutti ottenuti in questa Regione.
Componenti organolettiche e metodi
innovativi per la caratterizzazione
La semplicità di un frutto come la
mela è solo apparente e può riservare notevoli originalità anche sotto
l’aspetto organolettico.Allo scopo di
approfondire le conoscenze sul frutto friulano, abbiamo deciso di utilizzare uno strumento decisamente interessante. Il panel test per l’analisi
sensoriale, spinto alla descrizione
delle singole componenti dell’aroma
della polpa.
Ulteriori analisi chimiche
per la caratterizzazione del prodotto
A completamento dell’analisi sensoriale è stata utilizzata la tecnica della
micro estrazione in fase solida
(SPME) mediante gas-cromatografo per la determinazione delle sostanze volatili che determinano gli
aromi individuati.
Garanzie sulla qualità così dimostrata
A garanzia del rapporto di fiducia
con il consumatore, è stato redatto
un disciplinare di produzione che
rappresenta la sintesi delle peculiarità della mela friulana, evinte attraverso le
sopra citate ricerche, e
che i produttori intendono trasmettere in
modo certo ai consumatori stessi.
Azioni sulla filiera per
un rapporto moderno
con la distribuzione
ed il consumatore
Il progetto integrato di
valorizzazione della
mela friulana, prevede
un’ulteriore serie di
azioni mirate a completare il potenziale di
qualità a disposizione
dei produttori. Se da
un lato il marchio della
DOP andrebbe a coprire l’esigenza di ga-
Perito Agrario 5/2005
rantire in particolare l’esclusività
dell’origine territoriale e di riflesso
anche la qualità organolettica, dall’altro si rende necessario evidenziare più efficacemente l’attuazione
delle tecniche di produzione a basso
impatto ambientale, più consone a
garantire elevati standards di salubrità.
Piano di comunicazione
e studi di mercato
La disponibilità di una gran mole di
dati reperiti durante lo sviluppo del
progetto, rappresenta una formidabile e strategica dotazione di elementi utilissimi per impostare l’indispensabile strategia di comunicazione sui media. L’abbondante e referenziata disponibilità di dati permette di poter dosare le informazioni e
creare interesse in maniera ripetuta
e costante nel tempo sul prodotto.
Al fine di calibrare al meglio il target o le modalità di comunicazione
al target stesso delle informazioni
conoscitive sulla mela friulana è stata realizzata una ricerca di mercato
sia verso i consumatori che verso la
catena distributiva nei suoi vari livelli. I dati ottenuti sono stati alla
base della progettazione dell’azione
pubblicitaria avendo fornito proprio
i livelli di priorità che consumatori e
commercianti attribuiscono alle diverse componenti di qualità del frutto friulano e in quale forma e da
quale mezzo sono disposti a recepire
meglio i messaggi di promozione.
Conclusioni
Gli aspetti che determinano la qualità, come noto, sono molteplici ed un
lavoro preciso ed interdisciplinare
(hanno collaborato a questo progetto periti agrari, agronomi, esperti
d’arte, geologi, esperti del clima, nutrizionisti, ecc…) possono essere la
chiave per sviluppare in modo innovativo anche l’approccio con il consumatore fornendogli informazioni
sempre certe ed originali, semplici,
ma mai banali.
23
CONGRESSO
Sofistificazioni:
sistemi
di riconoscimento
DR. VALENTINO MARCON
ORDINARIO DI ZOOTECNIA
UNIVERSITÀ DI PORTLAND (USA)
Le dinamiche
che nel recente
periodo stanno
caratterizzando
il settore agroalimentare, con
la crescente disponibilità di alimenti e l’inasprimento della concorrenza sui mercati internazionali, hanno focalizzato l’attenzione degli operatori e dei consumatori sugli aspetti
connessi alla sicurezza e alla qualità
dei prodotti alimentari.
Tali tematiche costituiscono anche
priorità della Politica agricola comune e sono destinate ad assumere un
ruolo ancor più rilevante a seguito
dell’allargamento dell’Unione Europea, che rende più stringente la necessità di garantire ai consumatori
comunitari il rispetto di standard
produttivi omogenei sotto il profilo
della sicurezza e della qualità.
L’esigenza di corrispondere alle
crescenti richieste di tutela che provengono dai consumatori e dagli
24
operatori rende necessaria per l’Ispettorato una accresciuta capacità
di intervento sul territorio nazionale e su tutte le filiere produttive dell’agroalimentare e dei mezzi tecnici
di produzione per l’agricoltura. In
aggiunta, le norme interne dettate
per l’ordinamento del lavoro nella
Pubblica Amministrazione impongono l’aumento dell’efficienza, la
razionalizzazione dei costi e la migliore utilizzazione delle risorse attraverso il conseguimento di obiettivi concreti e la valutazione dei risultati conseguiti.
Conseguentemente nel 2002 sono
stati espletati i lavori per la predisposizione del provvedimento di razionalizzazione della struttura operativa dell’Ispettorato, previsto dalla
Legge 19 gennaio 2001, n. 3, che ha
concluso il proprio iter procedurale
con l’emanazione del decreto 13 febbraio 2003, n. 44.
Il riordino della struttura risponde,
infatti, alla finalità di incrementare la
funzionalità dell’Ispettorato. La strategia individuata per conseguire tale
obiettivo prevede una più diffusa
presenza degli uffici periferici sul territorio, ridisegnando la circoscrizione di competenza di ciascun ufficio
ed aprendo anche nuove sedi, il miglioramento della operatività dei laboratori ed il potenziamento delle
funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento delle attività demandate agli uffici centrali.
Strategie nazionali,
comunitarie
e internazionali
a confronto,
in materia
di promozione
e tutela della qualità
dei prodotti
agroalimentari
DR. VINCENZO PILO
DIRETTORE GENERALE MIPAF
Definizione
dei concetti di
qualità e tipicità
A livello mondiale il concetto
di qualità prevalente è legato al
livello di rispetto del parametro igienico-sanitario.
Tale concetto si è via via rafforzato
per effetto dei ricorrenti fenomeni di
contaminazione ed insicurezza degli
alimenti.
Gli avvenimenti legati alle vicende
della BSE, della diossina, dell’influenza aviaria, della lysteria nei formaggi,
delle micotossine, ecc., per citarne alcuni, altro non sono che l’espressione
più appariscente di una fenomenologia purtroppo vera ed assai diffusa. È
pertanto assolutamente condivisibile
ogni forma di attenzione e di vigilanza
su tali fondamentali problematiche.
Peraltro non è certamente condivisibile l’orientamento, espresso in particolare dai Paesi di cultura anglosassone, di far assurgere al livello di concetto esclusivo di qualità un parametro, appunto quello igienico-sanitario,
che invece deve essere inteso solo come uno dei parametri interessati, in
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
quanto prerequisito, tra l’altro dovuto
ai sensi di legge.
Il produttore agricolo è abituato per
cultura e tradizione a considerare la
qualità un valore assoluto, collegato a
particolari caratteristiche organolettiche, del prodotto e connesse all’applicazione di determinate modalità tradizionali di produzione.
In tale ambito si inserisce la concezione italiana, ma come visto anche francese, spagnola, ecc., di considerare la
qualità che caratterizza un prodotto
alimentare come un insieme armonico di effetti espressi dall’ambiente
(specie il clima ed il territorio), l’ingegno umano, la cultura, l’arte e le tradizioni di un determinato areale. Di qui
il valore di inimitabilità dei prodotti tipici, per i quali è dimostrabile la connessione strettamente legata all’ambiente pedoclimatico in cui si svolge la
coltura, alle sue caratterizzazioni varietali e, a parità di altre condizioni, alla tecnica colturale o di allevamento
adottata, nonché alle tematiche di lavorazione, maturazione, conservazione, ecc..
Le strategie
e gli strumenti di tutela della qualità
Iniziative nazionali: fin dalla prima
metà del secolo appena concluso, l’esigenza di tutelare insieme la qualità
e la tipicità di determinati prodotti di
riconosciuto prestigio, ha costituito
un momento di grande attenzione
per le Autorità politiche di alcuni
Paesi europei e per i sistemi economici interessati.
L’intento era quello sia di tramandare
nel tempo, in modo “leale e costante”
le caratteristiche originali dei relativi
prodotti,sia di proteggerli sul mercato
dalle diverse forme di usurpazione,già
allora diffuse nella catena produttiva
e commerciale.È così che viene avviata la politica della radicazione geografica di taluni prodotti alimentari, della
protezione dei rispettivi nomi geografici è,soprattutto,della fissazione rigida
delle regole di produzione attraverso
appositi “disciplinari”.
Perito Agrario 5/2005
Iniziative internazionali
L’Unione Europea: proprio nel periodo di massimo impulso dell’attività
nazionale per la tutela legale delle
produzioni di qualità a denominazione
di origine, la Comunità europea, nell’ambito del Grande Mercato Unico
ed in vista dei processi di globalizzazione che già si delineavano, soprattutto a seguito della iniziative congiunte italiane e francesi propone l’adozione di una serie di provvedimenti
normativi diretti a preordinare anche a
livello europeo una strategia di riconoscimento e tutela della qualità dei
prodotti agroalimentari, legati al territorio e alla tradizione che li esprime.
In questo senso vengono adottati: il
reg. (CE) n. 2091/91, sui metodi di produzione biologica dei prodotti agricoli e zootecnici e dei loro trasformati; il
reg, (CE) 2081/92, sulla protezione
delle denominazioni di origine (DOP)
e delle indicazioni geografiche (IGP);
il reg. (CE) 2082/92 sulle attestazioni
di specificità (AS) completato dalle
norme di attuazione di cui al reg. (CE)
n. 1843/39.
L’Organizzazione Mondiale per il
Commercio (WTO) ed altri rapporti
internazionali:il WTO ha preso il posto
del GATT (nato nel lontano 1947) all’inizio del 1995.La sua nascita è sancita dal “Final Act”dell’Uruguay Round
firmato nell’aprile 1994 nel corso del
meeting ministeriale di Marrakesh.
La creazione del WTO è da ritenere
la più importante riforma del commercio internazionale dopo la seconda guerra mondiale.
Va comunque precisato che il WTO
non fa parte del sistema delle Nazioni
Unite e che l’Accordo che lo istituisce e ne regola il funzionamento, si
compone a sua di una serie di Accordi derivati, fra i quali –per la materia
che qui ci interessa – spiccano quelli
per: l’agricoltura, le misure sanitarie
e fitosanitarie e quello sui diritti di
proprietà intellettuale attinenti il
commercio (Accordo Trips).
Lo scenario dell’agricoltura italiana
conta su un modello produttivo contraddistinto da una duplice vocazione: da una parte quella delle produzioni di tipo “commodity”, cui si affianca, dall’altra parte, un gran numero di produzioni “speciality”, la cui
elevata legata alle zone di provenienza e alle tecniche di produzione e trasformazione, è riconosciuta come tale
da ampie fasce di consumatori, non
solo nazionali ma anche esteri.
Le commodities devono soddisfare
determinati parametri di qualità e per
questo la strada obbligata è quella di
dar luogo ad uno o più programmi di
filiera supportati da una seria contrattazione interprofessionale e la relativa certificazione qualitativa, all’occorrenza potrà giovarsi su base volontaria delle usuali procedure UNI-ISO.
25
CONGRESSO
Conclusioni
Prima di trarre le conclusioni dei lavori congressuali il Presidente ha
ringraziato coloro che hanno reso
possibile la celebrazione del Congresso; dai Relatori che hanno dato
corpo alla tematica congressuale
consentendo di far conoscere nuove
realtà e problematiche e, conseguentemente, arricchendo culturalmente,
ai Congressisti ed accompagnatori
per la loro costante presenza e senso
di appartenenza.
Continua Bottaro : all’inizio di un
Congresso si introducono i lavori ponendo sul tavolo dati, ipotesi e dubbi
e, alla fine dei lavori, dopo qualche
riflessione, è necessario formulare
proposte ed avanzare richieste.
I professionisti ritengono che, se si
vuole perseguire la qualità, occorre
intervenire negli investimenti strutturali che aiutano l’impresa agricola
altrimenti, senza risorse che possano
aiutare il produttore non si riuscirà a
pervenire ad uno standard accettabile di qualità che oggi è indispensabile
per sostenere il mercato.
Dai lavori congressuali è emersa la
necessità della valorizzazione delle
produzioni tipiche che possono già
dare, con la certezza della provenienza, garanzia al consumatore. Per
questo è necessario legiferare subito
in tema di etichettatura degli alimenti. Ma non solo quella, tanto attesa,
relativa al pollame. Quando dieci anni fa si parlò della “mucca pazza”
qualcuno disse “…. ora aspettiamoci
il pollo pazzo”. Bene questo è arrivato. Non vorremmo rimanere il attesa
del “maiale tonto” e così via. Tutto
ciò che è alimento deve essere etichettato e chiaro nella sua tracciabilità e rintracciabilità.
E per questo occorrono i controlli
che oggi sono indispensabili e necessari alla sicurezza e qualità degli alimenti. Le norme già esistenti, se ap-
26
plicate, renderebbero più sicuro il
mercato globalizzato che, è dimostrato, non ha regole certe in questo
ambito.
Da quanto si è udito è delineata la
necessità di maggiore impegno nella
ricerca e che questa possa fornire dati sicuri e verificati. Solo dallo studio
approfondito, metodico e continuo si
possono avere certezze da trasmettere al consumatore con continuità e
determinazione.
In tema di OGM è emerso che,
parallelamente al grande impegno
pubblico e privato per creare nuovi
organismi geneticamente modificati
con specifiche caratteristiche, è necessario incentivare la ricerca sulle
possibili ricadute a lungo termine
sulla biodiversità.
La conservazione del patrimonio genetico dei vegetali e degli animali è
alla base per qualsiasi futura ricerca
di nuove varietà, di nuovo materiale
e, nel caso fosse necessario, occorrerebbe fare un passo indietro su alcuni OGM che minacciano l’estinzione
di alcuni soggetti oggi presenti ed attivi.
Malgrado la comunità scientifica sia
certa della innocuità a breve termine
degli OGM siamo comunque attenti
all’impatto che questi avranno sull’ambiente, sulla salute umana e dunque non bisogna abbondare ma intensificare gli studi sull’argomento e
da tecnici, al fine di evitare facili allarmismi di quanti prima cavalcano
la tigre e poi da questa si fanno guidare, chiediamo con forza regole certe e dati operativi verificati.
In relazione alla globalizzazione dei
mercati, la qualità degli alimenti riveste grande importanza soprattutto
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
perché coinvolge trasversalmente
tutti i soggetti, produttori o tecnici,
che nel proprio ambito territoriale,
producono, trasformano e commercializzano prodotti alimentari con diverse metodologie.
Così in più Paesi è possibile produrre
adottando sistemi simili ma non
uguali che, anche rispettando le normative vigenti, possono penalizzare i
produttori che operano in realtà più
restrittive.
Uno degli obiettivi da raggiungere è
proprio lo standard di filiera che i
Tecnici Agricoli europei devono impegnarsi a raggiungere confrontandosi e dialogando sui limiti da adottare nel paese di origine.
Il Consiglio Nazionale assume l’impegno di iniziare il dialogo con le altre
realtà professionali omologhe degli
altri Stati dell’Unione Europea.
Il primo risultato raggiunto è l’accordo di collaborazione che è stato accettato con calore dal Sottosegretario
all’Agricoltura della Turchia l’On.
Hasim Ogut.
Nei prossimi mesi formalizzeremo il
protocollo d’intesa.
Anche alla luce della riforma della
scuola media superiore, così detta “riforma Moratti” che sposta in avanti il
completamento del percorso formativo del futuro Perito Agrario, è necessario attuare un percorso formativo
specialistico a livello universitario che
consenta la formazione di un tecnico
altamente specializzato nella sicurezza
e nella qualità degli alimenti.
Il CNPA proporrà il nuovo percorso
accademico alla università Telematica
UniMarconi che ha già chiesto l’approvazione del percorso di laurea L
della classe 20 ed è in attesa dei dovuti pareri per il riconoscimento.
In questo contesto, vista la specifica
preparazione e competenza dei Periti Agrari in materia, è certo il riconoscimento di un congruo numero di
crediti formativi.
Bottaro ribadisce che dai lavori congressuali è emersa la disinformazione che molto spesso accompagna il
consumatore nelle scelte alimentari
Il Miur
Perito Agrario 5/2005
e, come accennato nella relazione introduttiva, è necessario intervenire
con un primo gesto operativo di informazione, nell’anello più debole
della catena sul quale si può intervenire ancora a livello di salvaguardia: il
bambino.
Per avviarlo nella giusta strada verrà
verificata la possibilità di predisporre un opuscolo illustrato, di facile lettura, da distribuire agli alunni delle
scuole elementari i cui contenuti saranno relativi alle modalità di prevenzione tali da garantire qualità e sicurezza alimentare, nel rispetto delle
tradizioni dei diversi popoli in modo
da far conoscere ai bambini, in questa società multietnica, le abitudini
alimentari dei compagni di banco appartenenti a culture diverse.
Nelle conclusioni Bottaro ha ricordato che è ormai l’ora, per coloro
che partecipano al raggiungimento
della qualità, di intensificare l’impegno : Politici – Dirigenti – Studiosi –
Professionisti devono accelerare i
tempi.
Come Categoria il CNPA indicherà
le proposte Congressuali che mirano
ad ottenere un nuovo quadro giuridico che copre tutti gli effetti connessi con i prodotti alimentari “dai campi alla tavola” e pertanto, con forza e
determinazione, saranno chiesti :
- sistemi di controllo più certificati a
livello nazionale mediante l’utilizzo
di Professionisti specializzati ad hoc;
- l’intensificazione del dialogo tra i
produttori, consumatori ed i tecnici;
La Categoria dei Periti Agrari e dei
Periti Agrari Laureati, che ha dimostrato con le relazioni congressuali la
perfetta conoscenza nei processi di
qualità, ritiene di aver fornito il proprio contributo alla trattazione del
tema e si rende disponibile per fornire alla collettività il proprio impegno
e la sua professionalità assicurando
la propria presenza nella strada della
garanzia.
Dopo i ringraziamenti e le conclusioni il Congresso ha approvato l’Ordine del Giorno.
27
CONGRESSO
Ordine del Giorno
I Periti Agrari ed i Periti Agrari Laureati d’Italia nell’ottica di una azione tecnico-culturale già da tempo
iniziata e profusa per il miglioramento delle produzioni, al fine di assicurare ai consumatori la qualità dei
prodotti alimentari, hanno celebrato nei giorni 3-4-5 e 6 ottobre 2005 nel Mar Mediterraneo (Mare Nostrum), in questo interessante bacino ove si affacciano antichi Paesi ricchi di storia e tradizioni, il loro 3°
Congresso Internazionale.
I Periti Agrari e di Periti Agrari Laureati ancora una volta si sono responsabilmente e professionalmente
impegnati a promuovere con approfondite analisi, costruttive relazioni, un tema di si grande valenza come
quello su “la qualità degli alimenti, una scelta obbligata”.
Udita la relazione introduttiva del Presidente Nazionale Andrea Bottaro che ha illustrato in maniera esauriente e chiara il significato, l’importanza, l’interesse trasversale che la Qualità degli alimenti riveste nella
moderna società e come, in un contesto globalizzato, forze mercantili, utilizzando prodotti di basso costo e
scarsa qualità, generano scompiglio nei mercati e aggiungendo le sofisticazioni determinano sfiducia e diffidenza nei consumatori, ha richiamato la necessità di rivalorizzare l’agricoltura quale settore primario.
Udite le articolate e specifiche relazioni sapientemente esposte con apprezzabile competenza dai Signori
relatori che hanno esteso la trattazione del tema evidenziandone problematiche collaterali che vanno ad
investirlo.
Uditi i Periti Agrari che con i loro interventi hanno dimostrato, analizzando tematiche di settori specifici,
non solo la valenza tecnica del titolo, ma anche capacità e competenze che la Categoria ha e può esprimere
svolgendo un ruolo primario e determinante per conferire valore aggiunto al prodotto di qualità.
Recepito, nel confronto diretto con qualificati esperti che operano nel contesto comunitario ed internazionale, a livello politico, scientifico, e tecnologico la necessità di operare con strategie comuni fra i Paesi produttori agricoli si è pervenuti alle seguenti conclusioni su quanto sia necessario ed opportuno :
1. promuovere e diffondere un sistema di certificazione qualitativa dei prodotti alimentari nelle forme idonee quali l’informatica.
2. sanare il rapporto fra produzione e consumo fornendo una informazione corretta ai consumatori i quali
vanno a determinare sempre più la qualità identificando la cultura degli alimenti;
3. diffondere la conoscenza del cibo come identità culturale facendone conoscere le qualità nutrizionali, organolettiche ed il suo percorso di filiera;
4. gestire la qualità con piani organici di applicazioni tecnologiche;
5. operare in sintonia con il mondo della ricerca al fine di recepire le innovazioni tecnologiche per applicarle quali tecnici costantemente aggiornati non esclusa una particolare attenzione alle biotecnologie;
6. applicare il controllo sistematico di processo nel sistema agroalimentari.
Alla luce di quanto sopra la Categoria si propone come interlocutore nei confronti del Legislatore e, con la
sua competenza tecnica e qualificata, del mercato per rispondere alle richieste di qualità sostanziale che da
questo provengono. Si rende altresì disponibile a collaborare a vari livelli con i tecnici di altri Paesi attraverso scambi di conoscenze ed esperienze e ad accettare proposte operative bilaterali.
I Periti Agrari ed i Periti Agrari Laureati chiedono che sia attivato il sistema di formazione ed informazione che possa garantire professionalità agli operatori del settore.
Gli stessi, considerati i cambiamenti socio-economici in atto, chiedono inoltre che a livello nazionale e comunitario, nelle sedi politiche, tecnico-amministrative, accademiche, e dei professionisti siano presi quei
provvedimenti normativi che indichino le condizioni operative del sistema di filiera dalla produzione al
consumo, in una logica di progresso civile che, rimodulando e gestendo controlli, garantisca ai cittadini la
qualità e sicurezza alimentare indispensabile al civile progresso.
Mar Mediterraneo, li 6 ottobre 2005
I contenuti dell’Ordine del Giorno approvato dal Congresso saranno oggetto di attenzione da parte del
CNPA che si attiverà per realizzare le indicazioni emerse.
28
Perito Agrario 5/2005
CONGRESSO
I microcorsi
Nei giorni congressuali, al termine
dei lavori, si sono svolti i microcorsi formativi di base e l’intervento dell’Enpaia – Gestione Separata
dei Periti Agrari.
Formazione continua
obbligatoria
PER. AGR. ANGELO ORSINI
PER. AGR. ALBERTO ORSINI
DR. MATTEO BERTELLI
ESPERTI DI SETTORE
Nell’ambito
congressuale sono stati realizzati n.3 corsi-base
validi ai fini della formazione
continua di eccellenza, riguardanti le tematiche:
- analisi dell’acqua e terreno
per le produzioni di qualità sicura : le produzioni alimentari
necessitano di
attenta valutazione
delle
componenti acqua e terreno,
poste a “ culla”
della nascita e
crescita degli
alimenti che “assimilano” sia le sostanze “benefiche” come anche
quelle “indesiderate” presenti nel
Perito Agrario 5/2005
terreno e nell’acqua di coltivazione.
Il processo di assimilazione delle sostanze comporta anche l’accumulo
di sostanze “potenzialmente nocive”
che se non raggiungono concentrazioni di “fitotossicità” causando la
morte del vegetale, determinano il
trasferimento delle stesse direttamente nel ciclo della catena alimentare umana, “ alterandone “ la “qualità e sicurezza” nei riguardi del consumatore.
Uno degli obiettivi è quello di fornire ai tecnici che svolgono assistenza
nelle diverse fasi produttive, elementi verificatori della “qualità e sicurezza” del terreno che ospiterà la
coltivazione alimentare e dell’acqua
di irrigazione utilizzata, perché siano idonei allo scopo.
- analisi delle matrici alimentari nelle produzioni di qualità: i diversi
prodotti alimentari destinati al consumo umano, oltre a rispondere ai
“criteri commerciali” di pezzatura e
altri aspetti esteriori di varia tipologia, per soddisfare alle ormai “indispensabili” necessità di qualità e sicurezza, devono essere verificati anche negli aspetti “sostanziali di contenuto” per garantire al consumatore l’assenza di sostanze che poten-
zialmente incidono negativamente
sulla salute umana.
L’obiettivo è quello di fornire esempi di alcune modalità e tecniche di
controllo a cui sottoporre le matrici
alimentari per verificarne la qualità e
sicurezza prima del conferimento al
consumatore.
- procedure di gestione di filiera in
qualità e sicurezza : uno dei sistemi
“concreti ed efficaci” per garantire
la sicurezza e la qualità delle produzioni alimentari e di conseguenza tutelare il consumatore, è costituito
dalle “procedure di gestione della filiera” . I sistemi gestionali, se ben applicati, tracciano e controllano tutto il
percosso vitale del prodotto alimentare “dal campo al piatto” e sono uno
strumento operativo per la pianificazione aziendale di tutte quelle
azioni determinanti per il raggiungimento dell’obiettivo costituito da:
“commercializzare un alimento di
qualità da consumare con sicurezza”.
Verranno illustrate esperienze pratiche di “gestione di filiera delle produzioni alimentari” e saranno fornite indicazioni generali programmatorie per un concreto ed efficace sistema coordinato di controllo delle
produzioni alimentari .
Apertura dei microcorsi
29
CONGRESSO
b) pensione di vecchiaia;
c) pensione di anzianità;
d) pensione di invalidità;
e) pensione ai superstiti.
DR. FRANCO BOATTO
GESTIONE SEPARATA
DEI PERITI AGRARI
ENPAIA
tuale.
Il Regolamento prevede due scadenze contributive:
1) acconto da versare entro e non oltre il 30 novembre dell’anno stesso;
2) saldo da versare entro e non oltre
il 20 luglio dell’anno successivo.
La scadenza per la comunicazione
reddituale è posta a 30 giorni dalla
Gli iscritti all’Albo dei Periti
Agrari e dei Periti Agrari Laureati che esercitano attività autonoma di libera
professione senza vincolo di subordinazione, ancorché svolgono contemporaneamente
attività di lavoro subordinato, sono
obbligatoriamente iscritti alla Gestione Separata istituita nell’ambito della Fondazione Enpaia, ai sensi del
D.Lgs. 103/96.
Sono dovuti alla Gestioni tre diverse
contribuzioni e previsti dei minimali contributivi per il soggettivo ed integrativo.
Sono previste due differenti tipologie di scadenze:
a) scadenza del versamento contributivo;
b) scadenza comunicazione reddi-
data prescritta per la presentazione
della dichiarazione annuale dei redditi, negli ultimi anni quindi posta al
30 novembre dell’anno successivo al
reddito che si dichiara.
La Gestione prevede l’erogazione
delle seguenti prestazioni:
a) indennità di maternità;
ti gli anni in cui esercitavano la libera professione. Detta facoltà è riconosciuta a tutti gli iscritti che abbiano maturato almeno cinque anni di
iscrizione alla Gestione e può essere
esercitata entro cinque anni dalla
maturazione del quinquennio di anzianità contributiva.
Gestione Separata
Periti Agrari
30
Riscatto
Coloro i quali esercitavano l’attività
di Perito Agrario prima del 1996
possono richiedere il riscatto di tut-
Perito Agrario 5/2005
PROFESSIONE
Progetto comune
dei Tecnici Laureati
l giorno 14 settembre 2005 è avvenuta la storica riunione dei Consigli Nazionali delle Categorie dei
Geometri, Periti Industriali e Periti
Agrari.
Non è mai accaduto prima. Erano
presenti tutti i componenti dei tre
Consigli Nazionali con i relativi Presidenti , Piero Panunzi per i Geometri, Berardino Cantalini per i Periti
Industriali, Andrea Bottaro per i
Periti Agrari, che hanno introdotto i
motivi ed gli obiettivi dell’incontro
ed i Presidenti e rappresentanti delle Cassa di Previdenza.
All’ordine del giorno la costituzione
dell’Albo Unico dell’Ordine dei
Tecnici per l’ingegneria e la modifica
al DPR 328/2001 per la parte relativa
alla modifica dell’accesso agli albi.
Per il primo argomento si tratta di
delineare un’opportunità per i numerosissimi giovani che stanno conseguendo la laurea triennale nelle
classi tecniche e che cercano oltre a
una propria identità anche concreti
spazi di mercato e, contemporaneamente di salvaguardare il futuro di
intere categorie professionali costituite dai tecnici diplomati da elevare
al livello dei laureati triennali.
I
32
Ciò stante la disciplina innovativa
prevede:
- la riunione, in unico albo, dei tecnici che abbiano conseguito la laurea di primo livello nelle classi di indirizzo tecnico previste e precisate
dalla legge e che intendano esercitare l’attività professionale nell’ambito delle competenze che attualmente sono ricollegabili alle professioni tradizionali dei geometri, dei
periti industriali e periti agrari e
quelle che, in futuro, saranno assegnate a quei tecnici intermedi. La
composizione dell’Albo Unico è
prevista in tre Sezioni: dei Tecnici di
Ingegneria Civile; dei Tecnici di Ingegneria Industriale; dei Tecnici di
Ingegneria Agraria. Ciascuna delle
quali è prevista ripartita in settori di
abilitazione.
- la definizione di una norma transitoria che stabilisca le modalità di
“traghettamento” degli attuali tecnici diplomati, regolarmente iscritti
all’albo ed esercitanti la professione, che comporterebbe l’automatica
iscrizione nel nuovo Albo, senza necessità di laurea, ma con l’obbligo di
aggiornamento mediante un percorso di formazione continua sottopo-
sta a stretta verifica e controllo (certificazione) da parte dei Consigli
Nazionali e dell’Università.
Al Senato della Repubblica sono
state depositate due iniziative di
legge finalizzate alla istituzione del
nuovo ordine dei tecnici laureati in
ingegneria rispettivamente, la prima
n. 3485 dal sen. Francesco Moro e
da altri senatori recante “Delega al
Governo per l' istituzione dell' Ordine dei tecnici laureati per l' ingegneria e l' unificazione del Collegio dei
geometri, del Collegio dei periti industriali e dei periti industriali laureati e del Collegio dei periti agrari e
dei periti agrari laureati, nonché delega per l' unificazione delle rispettive Casse di previdenza e assistenza”;
la seconda, n. 3547, dal sen. Tino
Benin e altri senatori, recante “Istituzione dell' Ordine dei tecnici laureati per l' ingegneria e delega al
Governo per l' unificazione del
Collegio dei geometri, del Collegio
dei periti industriali e dei periti industriali laureati e del Collegio dei
periti agrari e dei periti agrari laureati, nonché delega per l’unificazione delle rispettive Casse di previdenza e assistenza”.
Perito Agrario 5/2005
PROFESSIONE
Le proposte sono già state assegnate
alla prima commissione giustizia del
Senato in sede referente in data
21/07/2005. La commissione stessa
ha provveduto tempestivamente a
richiedere i pareri previsti dalle altre commissioni del Senato.
Il processo di unificazione ha interessato e sta interessando tutte le parti
politiche al punto che, d’iniziativa del
Sen. Giovanni Vittorio Battafarano
(DS-U), cofirmatario il Giancarlo
Pasquini (DS-U), il giorno 5 Ottobre
2005, annunciato nella seduta n. 878, è
stata presentata la proposta di legge
3618 recante “Delega al Governo per
l’istituzione dell’Ordine dei Tecnici
laureati per l’Ingegneria e l’unificazione del Collegio dei geometri, del
Collegio dei periti industriali e del
Collegio dei periti agrari.”
Queste le sintesi degli interventi:
Piero Panunzi (Presidente Consiglio
Nazionale Geometri): «Si tratta di
un progetto lungimirante di straordinaria portata innovativa che costituisce una precisa proposta di chiarezza nell’ambito confusionario delle riforme, le quali si accumulano e
non concedono ulteriori ambiti di
estinzione. A conclusione di importanti procedimenti iniziative abbiamo avuto oggi la possibilità di incontrarci e di passare alla fase attutiva
del progetto dell’unificazione con
determinata unità di intenti»
Berardino Cantalini (Presidente
Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati): «Spesso la politica agisce unilateralmente, sembra che ignori il dovere di salvaguardare il futuro di intere categorie professionali costituite dai tecnici diplomati da elevare al
livello dei laureati triennali. Abbiamo verificato che, sulla nostra proposta, esiste una larga possibilità di
intesa tra importanti esponenti di
tutti i partiti.
Ciò nonostante, bisogna sensibilizzare ancora di più l’interesse per gli
oltre 170 mila professionisti la cui
funzione è quella di collaborare
Perito Agrario 5/2005
giorno per giorno a proseguire l’interesse pubblico. Professionisti che
hanno scelto questa occasione per
dare segnali unitari e forti per stimolare il più possibile l’attenzione della
“politica” rispetto alle proprie aspettative. Il problema va affrontato con
necessario rigore e impegno. È,
quindi, necessario costruire una
commissione che si interessi costantemente del problema e che operi
come una vera e propria “unità di
crisi».
parte le questioni che nel passato
hanno potuto differenziare le posizioni dei rispettivi ordini professionali, dando un chiaro segnale di non
accettare più la tendenza al “dividi et
impera”. L’obbiettivo prefissato è
estremamente importante, per cui
tutta la categoria dei periti agrari è
impegnata affinché il problema venga risolto positivamente».
I Presidenti ed i Rappresentanti delle Casse di Previdenza si sono dichiarati pronti e d’accordo a seguire
Ministero della Giustizia
Andrea Bottaro (Presidente Consiglio Nazionale Periti Agrari e dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati): «Uniti, come non mai, da principi e programmi unitari abbiamo la
grande possibilità di conseguire gli
obiettivi prefissati. Infatti, già in precedenti esperienze abbiamo avuto
modo di verificare che, insieme, i nostri ordini professionali esprimono
una imponente forza persuasiva a cui
i politici prestano attenzione. Condivido l’invito a lavorare mettendo da
il processo di unificazione considerando che da un lato esistono già gli
strumenti per farlo e che dall’altro
occorre verificare attentamente le
modalità di perequazione e di allineamento dei diversi sistemi previdenziali.
È seguita una ampia ed articolata
discussione dalla quale è emersa l’esigenza di proseguire celermente
nella strada della unificazione e della costituzione del nuovo soggetto
professionale.
33
PROFESSIONE
La Regione Sicilia
interviene e corregge
l fatto : nella Gazzetta Ufficiale
della Regione Siciliana, n.38 di
venerdì 9 settembre 2005, è stato
pubblicato il “Bando relativo alle
disposizioni attuative del Piano Regionale di sviluppo rurale - misura
H – Imboschimento delle superfici
agricole – 2000/2006” che, al punto
12.10. affidava la redazione del progetto esecutivo agli iscritti agli albi
provinciali di Ordini e Collegi, secondo le competenze professionali.
E fin qui tutto bene ma al successivo
sub a), contrariamente ad ogni logica, prevedeva che tra gli elaborati a
corredo del progetto esecutivo doveva esserci: “relazione tecnico
agronomica redatta da un dottore
agronomo o forestale e sottoscritta
dal richiedente… omissis” .
Tale disposizione è da considerarsi
illegittima in quanto non rispettosa
delle competenze professionali attribuite al Perito Agrario dalla legge
434/68 così come modificata dalla L.
54/91, e contraria anche a quanto
stabilito dal D.M. 15 maggio 1993 n.
372, peraltro confermato dalla decisione del Consiglio di Stato in sede
giurisdizionale Sezione IV, N. 915/96
inerente le prestazioni professionali
dei periti agrari in materia boschiva.
Il Presidente Bottaro, allertato dal
Cons.Abate, considerato il proficuo
rapporto di collaborazione istaurato in occasione della discussione sulla potenziale ricettazione dei fitofarmaci e gli intenti di collaborazione emersi nell’incontro di febbraio
u.s., si è prontamente attivato espri-
I
34
mendo all’On.le Leontini,Assessore
all’Agricoltura Regione Sicilia, la
spiacevole situazione originata dal
bando che però si sarebbe potuta risolvere con immediatezza grazie alla sensibilità che già in precedenza
è stata dallo stesso dimostrata.
Infatti Bottaro, pur ipotizzando che
il testo del bando così come trascritto, fosse il mero risultato di una svista da parte del redattore materiale
dell’articolato, ha rappresentato che
se non fosse stato modificato avrebbe avuto l’effetto di limitare la competenza dei Periti Agrari e che pertanto si rendeva necessaria una modifica della disposizione richiamata
che contrastava e limitava l'esercizio della professione di Perito Agrario.
Il Presidente Bottaro dopo aver
espresso personalmente le doglianze
della Categoria ha chiesto l’inserimento nel bando dei tecnici abilitati
in materia boschiva ed una riapertura dei termini di scadenza almeno
per 40 giorni. Il 20 ottobre 2005,
mercè il pronto interessamento del
dr. Michele Lonzi, Capo di Gabinetto dell’Assessore Leontini, è stata
apportata la rettifica a margine che
restituisce quanto ingiustamente
tolto ai Periti Agrari ed agli altri
professionisti abilitati all’esercizio
della professione in materia boschiva
ingiustamente esclusi.
La collaborazione aperta e schietta ha trovato subito risposte concrete che hanno evitato indebiti favoritismi.
REGIONE SICILIANA
Palermo 20/10/2005
ASSESSORATO
AGRICOLTURA E FORESTE
DIPARTIMENTO FORESTE
SERVIZI TECNICI
PROT. 1405/st
OGGETTO: Disposizioni attuative
del Piano Regionale di Sviluppo
Rurale - Misura H - Imboschimento
delle superfici agricole - 2000-2006.
Bando pubblicato nella GURS n°
38 del 09/10/2005. AVVISO DI
RETTIFICA
AVVISO DI RETTIFICA
L’art 12 punto 10 lettera a) del bando relativo all’attuazione della misura H del PSR, pubblicato nella
GURS n° 38 del 09/10/2005, viene
parzialmente modificato come di
seguito:
le parole “relazione tecnico agronomica redatta da un dottore agronomo
o forestale…” vengono sostituite dalle seguenti: “relazione tecnica redatta
da tecnico abilitato all’esercizio della
professione in materia boschiva”.
I termini di presentazione delle
istanze, di cui all’art 10 del medesimo bando, vengono prorogati al
30/11/2005.
firmato
IL DIRIGENTE GENERALE
(ing. Maurizio Agnese)
Perito Agrario 5/2005
BIODIVERSITÀ
Ritorna il pollo Brianzolo
di Maurizio Arduini
ontro quelli cinesi, torna in
campo il pollo
brianzolo. La ricomparsa di questo prodotto avicolo particolare si deve a un allevatore della
Coldiretti di Milano e Lodi, Marco
Legramanti di Melzo, che dopo
un’approfondita ricerca storica e
uno studio sul patrimonio genetico
(insieme a uno specialista del settore) ha fatto rinascere il pollo brianzolo, scomparso nelle nostre campagne da oltre 40 anni. Incrociando
due razze pure si dà vita a un esemplare nostrano più forte di quelli
normalmente in commercio o che
possono arrivare dall’estremo oriente, con tutti i rischi che ne derivano.
Si tratta di un animale completamente italiano e di qualità superio-
C
re. “Grazie alla metodologia dell’allevamento non servono farmaci.
La carne è delicatissima, ma al tempo stesso compatta, non si sfilaccia,
anche perché l’animale viene cre-
sciuto in campo aperto dove trova il
nutrimento che gli serve” spiega Legramanti che proprio in questi giorni ha assistito alla nascita dei primi
pulcini, che nell’arco di 6 mesi arriveranno, per crescita naturale, a pesare fra i 1.300 e i 1.600 grammi. Il
pollo brianzolo, che ha la sua zona
d’origine fra la Martesana, la Brianza e le Valli del Lario (coprendo
quindi le province di Milano, Como
e Lecco), ha un piumaggio prevalentemente bianco, con una tollePerito Agrario 5/2005
ranza di un diverso colore non superiore al 20 per cento, ha una buona
consistenza delle carni con particolare sviluppo dei muscoli pettorali e
delle coscie, non ha tare da stabulazione, il colore della pelle e quello
delle zampe è giallo.
Si tratta di un esemplare che fino ai
primi anni Trenta del 1900 era allevato nelle cascine per il consumo familiare e per la vendita e che viene
citato in diversi documenti storici
sui mercati agricoli milanesi e lombardi. “La biodiversità dei prodotti
tipici, come ad esempio quella del
pollo brianzolo, rappresenta un patrimonio storico, culturale ed economico non solo del mondo agricolo, ma di tutta l’Italia, che va valorizzato e protetto” afferma la Coldiretti di Milano e Lodi.
Le ultime apparizioni ufficiali di
questo pollo risalgono al 1959 durante le Giornate avicole brianzole
che si tennero a Erba. Alcuni rari
esemplari sono sopravvissuti in
qualche remota cascina lombarda,
dove sono rimasti a testimonianza
di un periodo della nostra storia. Il
tipico lombardo è quindi sparito dagli allevamenti, sostituito da polli industriali, con differente patrimonio
genetico (magari importato dall’estero), cresciuti in batteria, che hanno progressivamente invaso le tavole degli italiani.
Ma ora il brianzolo è tornato, pronto
a mostrare tutto il suo valore.
35
AMBIENTE
Gli alberi e la storia
“Patriarchi Verdi”
di Piero Pecciarini
Firenze l’Accademia dei
Georgofili ha allestito un
Mostra fotografica e pomologica che raccoglie le immagini di
oltre cento alberi di grande valore.
Alcuni di questi ultramillenari che
fruttificano ancora. Un evento con
l’obiettivo di stimolare in chi apprezza il mondo naturale il desiderio di vedere da vicino questi alberi
e riavvicinare l’uomo alla natura.
“Patriarchi vegetali un patrimonio
da salvare” è la catalogazione particolarmente incentrata sulle piante
da frutto che raggruppa esemplari
per specie ed in ordine geografico
partendo dal nord. I patriarchi comprendono castagni, olivi, peri, ciliegi, noci, meli, albicocchi, ginepri,
corbezzoli, sorbi, pini, faggi, gelsi,
querce e lecci. Sono visibili le foto
della piante riprodotte nel Catalogo
edito dalla Polistampa e curato da
Elvio Bellini Direttore del dipartimento di ortofrolocoltura dell’Università di Firenze.
A
36
Alcuni esempi da ammirare fra i
130 alberi secolari catalogati: un olivo di Massarosa (Lucca) che ha tremila anni, un castagno di più di 400
anni che si trova nel Comune di Firenzuola, il melo più vecchio del
mondo, il pero più grande d’Europa. Di ogni pianta è stata indicata
l’ubicazione in modo che chiunque
voglia vederla può andare a fargli
visita, la circonferenza del tronco,
(un castagno nell’Appennino bolognese di quasi 9 metri di circonferenza nel cui interno è stata ricavata una osteria, in un altro a Barga
(LU) vi è un capanno di caccia),
l’altezza, il diametro della chioma,
l’età.
Nella Mostra sono bene esposti su
tavoli anche alcuni frutti di questi alberi. I Georgofili per la prima volta si
sono fatti promotori di un simile catalogo che, come ha spiegato il presidente dell’Accademia Prof. Franco
Scaramuzzi, “Si distingue dalla passata letteratura per essere incentrato
sulle piante da frutto e non su quelle
forestali”.
Ecco come si viene a conoscenza che
nel nostro Paese non vi sono solo illustri e magnifici monumenti storici
unici al mondo, ma vi sono anche
monumenti naturali,“patriarchi verdi”, piante antichissime spesso legate
ad aneddoti, curiosità, avvenimenti
storici, religiosi e ad antiche credenze
e tradizioni popolari tali da destare
interesse culturale. In alcuni casi si
tratta di specie botaniche di particolare pregio da conservare per il valore genetico e paesaggistico. Gli organizzatori della Mostra Bellini e Guidi
spiegano che in alcune Regioni questi alberi sono tutelati da apposite
Leggi, ma è compito di tutti di garantirne la sopravvivenza per tramandarli alle generazioni future affinché
anche queste possano ammirarli.
Un patrimonio naturale unico nel
nostro Paese da difendere e valorizzare per divulgare la cultura degli
alberi.
Perito Agrario 5/2005
IMPRENDITORIA
OIGA: IDEE E PROGETTI
PER L’AGRICOLTURA GIOVANE
Continua la campagna di informazione dell’Osservatorio
del Mipaf. Tutte le novità on line su www.oigamipaf.it
Osservatorio per l’Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura – OIGA - consolida la
sua posizione di interlocutore a sostegno dei giovani agricoltori attraverso proposte innovative e intense
attività di comunicazione e formazione.
Come punto di riferimento fondamentale a livello nazionale, lo sportello informativo continua la sua
missione di supporto ai giovani nell’avviamento e nella conduzione
dell’impresa agricola.
Il Sottosegretario alle Politiche agricole e forestali, con delega all’imprenditoria giovanile,Teresio Delfino, sottolinea che “favorire l’insediamento dei giovani in agricoltura
è una delle esigenze primarie e fondamentali dell’agricoltura italiana.
Il ricambio generazionale è indispensabile per favorire il processo
di modernizzazione e il rilancio del-
la competitività del sistema agroalimentare nazionale”.
Il presidente dell’Osservatorio, Gilberto Bucci, rileva che l’OIGA interpreta efficacementele esigenze
dei giovani italiani in agricoltura a
livello nazionale ed europeo”. A testimonianza del lavoro svolto sino
ad ora dall’Osservatorio, ci sono
importanti risultati raggiunti negli
ultimi anni. “Abbiamo dato il nostro contributo – ha aggiunto ancora il presidente - alla formulazione
della politica agricola nazionale ed
europea proponendo tra l’altro,
nell’ambito della politica per lo sviluppo rurale 2007/2013,all’interno
di provvedimenti per l’accesso al
credito ed il miglioramento della
competitività, l’innalzamento del
Premio di primo insediamento da
25.000 a 55.000 euro.
“Sulla stessa scia – afferma Bucci gli studi sull’imprenditoria giovanile,
Gilberto Bucci, Presidente dell’OIGA
L’On. Teresio Delfino, Sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali
L’
Perito Agrario 5/2005
in collaborazione con l’INEA per
monitorare la situazione italiana e
confrontarla con le altre realtà europee nonché la stretta collaborazione con Sviluppo Italia per la gestione ottimale delle risorse del decreto legislativo 185/2000.”
In tale ottica, l’OIGA rappresenta
uno “strumento unico per costruire
il futuro dell’agricoltura” i cui obiettivi mirano al rilancio delle azioni in
favore dell’insediamento giovanile
in agricoltura ed, in particolare, all’attuazione del “pacchetto giovani”, strumento indispensabile per il
raggiungimento degli obiettivi di
sviluppo nelle aree rurali in grado di
rispondere alle esigenze di crescita
dell’impresa giovane sotto il profilo
dell’insediamento e del consolidamento, degli investimenti, del territorio, dei servizi, dell’accesso al credito e al capitale fondiario.
A supporto degli interventi che
qualificano l’azione politica svolta
dall’OIGA negli ultimi anni si affiancano, inoltre, le azioni di comunicazione per rendere accessibili a
tutti gli interessati i servizi offerti
dall’Osservatorio.
Attraverso la distribuzione della cdcard e della brochure informativa
(allegata alla rivista), nell’ambito di
una campagna divulgativa, attuata
con la collaborazione di alcune riviste di settore, si offre una guida analitica indirizzata alle nuove generazioni che intendono affacciarsi al
mondo dell’imprenditoria agricola
ed alle opportunità di finanziamento
e formazione offerte dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria. Divisa sempre in due menù, uno
per chi è già imprenditore agricolo
e un’altra dedicata a chi vede nell’agricoltura un’opportunità per il futuro, la cd-card contiene una ricca
sezione dedicata alle ultime leggi
del settore e un ricco spazio con numerosi “Link utili”.
Per maggiori informazioni collegarsi al sito: www.oigamipaf.it
37
NEWS
LA PRESIDENZA AD HONOREM
AL PERITO AGRARIO
ATTILIO TABACCHI
Il Consiglio Direttivo del Collegio
Provinciale dei Periti Agrari e dei
Periti Agrari Laureati di Modena in
data 20 giugno 2005 ha conferito al
Per. Agr. Attilio Tabacchi la Presidenza ad honorem, per i meriti e per
l’assiduo impegno dedicato al Collegio in tanti anni di attività, rappresentandolo per 23 ANNI quale Presidente, fornendo al Collegio un validissimo contributo, partecipando
attivamente a tutti gli impegni di
rappresentanza e seguendo in prima
persona tutte le problematiche inerenti l’agricoltura.
Il Per. Agr. Attilio Tabacchi iniziò
l’attività lavorativa alla fine degli anni quaranta, quale Tecnico Agrario
presso aziende agricole. Nell’anno
1951 intraprese l’attività professionale presso la Società Solplant, ottenendo l’incarico di tecnico commerciale dei prodotti per l’agricoltura.
Il desiderio di difesa della professionalità del perito agrario lo convinse nei primi anni sessanta ad
iscriversi all’Albo Professionale e a
38
partecipare assiduamente alla vita
del Collegio.
Nell’anno 1972 con la qualifica di
Tesoriere, venne eletto dal Consiglio Direttivo e da quel momento si
impegnò progressivamente a fare
conoscere e a fare valere il titolo di
perito agrario, in ogni riunione tecnica e socio-economica dell’ambiente agricolo modenese.
Nel 1977 ha ottenuto la carica di
Consigliere, presso la Camera di
Commercio di Modena, quale iscritto al sindacato Agenti di Commercio, carica mantenuta sino all’anno
1995.
Nell’anno 1982 venne eletto Presidente del Collegio, carica ricoperta fino al 20 giugno 2005, per un lunghissimo periodo ha dato lustro alla categoria professionale del perito agrario.
Dall’anno 1986 ai primi anni 2000
ha rappresentato il Collegio nel
Consiglio d’Amministrazione del
Consorzio Obbligatorio Fitosanitario della Provincia di Modena.
Nell’anno 1989 ha contribuito alla
costituzione, insieme ad altri otto
colleghi tecnici agricoli, dell’Associazione dei Tecnici Agricoli della
Provincia di Modena, associazione
che si propone di tutelare,
promuovere e aggiornare
la figura professionale del
Tecnico Agricolo, a integrazione dell’operato degli Ordini e Collegi Professionali dei: Periti Agrari, Dr. Agronomi e Forestali, Medici Veterinari,
Agrotecnici e Geometri.
Per l’assidua e continuativa collaborazione offerta
al Collegio Provinciale dei
Periti Agrari e dei Periti
Agrari Laureati di Modena, con grande professionalità ed esperienza, in data 14/12/2001 è stato insignito dal Prefetto della
Provincia di Modena, dell’Onorificenza di Cavaliere della Repubblica.
NORME
Decreto Legislativo 19 agosto 2005,
n. 192 (in G.U. n. 222 del 23 settembre 2005 - Suppl. Ord. n. 158) - Attuazione della direttiva 2002/91/CE
relativa al rendimento energetico
nell'edilizia : ai fini progettuali nell’esercizio della professione di Perito
Agrario si rammenta che è opportuno portare a conoscenza degli iscritti, qualora non si fosse già provveduto, che sono escluse dall’applicazione
del decreto a margine solo le seguenti categorie di edifici:
a) gli immobili ricadenti nell'ambito
della disciplina della parte seconda
e dell'articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22
gennaio 2004,n.42,recante il codice
dei beni culturali e del paesaggio;
b) i fabbricati industriali, artigianali
e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati
per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili;
c) i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati.
RINNOVO DELLE CARICHE
DEI COLLEGI
COLLEGIO DI CHIETI
data elezioni: 05/05/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Nicola D’Ortona
V.Presidente Nicola Santoleri
Segretario Rossella Forgione
Tesoriere
Umberto Del Re
Consigliere Francesco Labbrozzi
Consigliere Marcello Scardapane
Consigliere Silvio D’Annunzio
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Mario Rucci
Membro Eff. M. Cristina Di Lello
Membro Eff. Alberto Di Domenica
Membro Sup. Nicola Picciotti
Perito Agrario 5/2005
NEWS
COLLEGIO
DI REGGIO CALABRIA
data elezioni: 04/09/2005
Membro Eff. Savino Caporale
Membro Sup. Savino Pettorruso
Consiglio del Collegio
Presidente
Beniamino Denisi
V.Presidente Francesco Posterino
Segretario
Vincenzo Bombino
Tesoriere
Girolamo Fazari
Consigliere Vittorio Tripodi
Consigliere Pasquale Zumbo
Consigliere Giuseppe Giofrè
A seguito delle dimissioni presentate dal Membro effettivo dei Revisori dei Conti Per. Agr. Giampreti
Alessandro e dal Membro supplente
dei Revisori dei Conti Per. Agr. Milanesi Federica, sono stati chiamati a
sostituirli rispettivamente il Per.
Agr. Pacchioni Daniele ed il Per.
Agr. Sbrighi Mario nell’elezione del
giorno 04 luglio 2005. Pertanto la
composizione del Consiglio e del
Collegio dei Revisori dei Conti risulta essere la seguente:
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Carmela Tedesco
Membro Eff. Agostino Giovinazzo
Membro Eff. Tommaso Macheda
Membro Sup. Domenico Varamo
COLLEGIO DI FORLÌ CESENA
data elezioni: 19/09/2005
COLLEGIO DI POTENZA
data elezioni: 24/09/2005
Consiglio del Collegio
Presidente
Mauro Finiguerra
V.Presidente Emanuela De Blasiis
Segretario
Pierangela Vulpio
Tesoriere
Giuseppe Troia
Consigliere Michele Santarsiero
Consigliere Francesco Muscio
Consigliere Fabio Finiguerra
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Vincenzo Mauro Rosa
Membro Eff. Antonio Lovito
Consiglio del Collegio
Presidente Paolo Lombardini
V.Presidente Pier Francesco Cornacchia
Segretario Aride Poletti
Tesoriere
Franco Plachesi
Consigliere Antonio Spinelli
Consigliere Marco Casali
Consigliere Marino Dall’Agata
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente Davide Bagnoli
Membro Eff. Maurizio Ranalli
Membro Eff. Daniele Pacchioni
Membro Sup. Mario Sbrighi
COLLEGIO DI PISA
data elezioni: 24/09/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Giulia Parri
V.Presidente Pietro Castellani
Segretario Valerio Bolognesi
Tesoriere
Riccardo Ancillotti
Consigliere Marco Malacarne
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Stefano Benvenuti
Membro Eff.. Giovanni Ciampalini
Membro Eff. Stefano Magna
Membro Sup. Gino Fabrizio
COLLEGIO DI VICENZA
data elezioni: 08/10/2005
Consiglio del Collegio
Presidente
Eugenio Bortoli
V.Presidente Ennio Nardotto
Segretario
Fabio Fontana
Tesoriere
Rinaldo Arnaldi
Consigliere Andrea Marin
Consigliere Guido Povolo
Consiglire
Luigi Turra
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Ciani Patrizia
Membro Eff.. Silvano Faltracco
Membro Eff. Guglielmo Furlan
Membro Sup. Pierluca Zanin
Questo numero de “Il Perito Agrario” ha dedicato quasi tutte le pagine al Congresso Internazionale dei Periti
Agrari e dei Periti Agrari Laureati e pertanto non abbiamo potuto dare spazio agli articoli dei quali, in estrema
sintesi, diamo l’annuncio per il prossimo numero:
XIV CONGRESSO NAZIONALE DELLA CATEGORIA
nostro servizio: – tema e luogo di svolgimento
Formazione : di Giuseppe Giordano : decreto 17 ottobre 2005 – MIUR – l’istruzione tecnica ai licei tecnologici
– l’istruzione professionale alle regioni – Commissione per l’istruzione tecnica agraria.
Formazione: nostro servizio: firma del protocollo per l’ istituzione a Sciacca (Ag) del polo di interesse universitario in Sicilia, tra il Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Agrigento e l’Università Telematica Guglielmo Marconi di Roma. Prossimi simili appuntamenti in Umbria ed in Campania.
Formazione: nostro servizio: conferenza a Marsala – ITAS
Perito Agrario 5/2005
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GIURISPRUDENZA
Corte di giustizia C.E.,Sez.V-11-32004, in causa C-396/01-Jann, pres.;
Bahr, est.; Geelhoed, avv.gen.Commissione (avv. Wainwright)
c.Irlanda (avv. o’Hagan).
Acque - Tutela delle acque – Inadempimento di uno Stato – Direttiva 91/676/CEE – Protezione della
acque dai nitrati provenienti da fonti agricole – Individuazione delle acque colpite o che potrebbero essere
colpite dall’inquinamento – Acque
dolci superficiali e acque sotterranee. (Dir. CEE 12 Dicembre, n. 676,
art. 3, n. 1, all. I, sub A, punti 1 e 2)
Acque – Tutela delle acque – Inadempimento di uno Stato – Direttiva 91/676/CEE – Protezione delle
acque dai nitrati provenienti da fonti agricole – individuazioni estuari,
acque costiere e marine, laghi naturali d’acqua dolce e altre acque dolci che hanno subito o rischiano di
subire un processo di eutrofizzazione in assenza di misure previste dall’art.5 della stessa direttiva – Compito degli Stati. (Dir. CEE 12 dicembre 1991, n. 676, art. 3, n. 1 art5, all.I,
sub A, punto 3)
Acque – Tutela delle acque – Inadempimento di uno Stato – Direttiva
91/676/CEE – Protezione delle acque
dai nitrati provenienti da fonti agricole – Adozione programmi d’azione
diretti a prevenire e ridurre l’inquinamento nelle zone di cui all’art. 3, nn.
2e 4 – Compito degli Stati membri.
(Dir. CEE12 dicembre 1991, n. 676,
art.3, nn. 3e 4, art. 5, all. III)
Ai sensi dell’art. 3, n.1 della dir.
91/676/CEE, in combinato disposto
con l’allegato I, sub A. punti 1 e 2, gli
Stati membri sono tenuti a individuare
come acque inquinate o che potrebbero
diventarlo non sole le acque destinate
al consumo umano, ma anche tutte le
acque dolci superficiali e le acque sotterranee che contengono o rischiano di
contenere una concentrazione di nitrati superiore a 50 mg/l(1).
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Ai sensi dell’art.. 3, n.1, della direttiva, in combinato disposto con l’allegato I, sub. A, punto 3, è compito degli Stati membri individuare gli
estuari, le acque costiere e marine, i
laghi naturali d’acqua dolce e le altre acque dolci che hanno subito o rischiano di subire un processo di eutrofizzazione qualora non siano
adottate le misure previste dall’art.5
della stessa direttiva (2).
Ai sensi dell’art.5 della direttiva gli
Stati membri devono adottare programmi d’azione diretti a prevenire
e a ridurre l’inquinamento delle acque provocato o indotto da nitrati di
origine agricola nelle zone vulnerabili designate ai sensi dell’art.3, nn. 2
e 4, della direttiva: tali programmi
devono contenere in particolare le
misure obbligatorie di cui all’allegato II e predisporre un sistema organizzato e coerente di azioni (3).
Contratti agrari- Affitto di fondi rustici – Affitto a coltivare direttoDurata – Contratti in corso – Novazione soggettiva – Novazione oggettiva – Presupposti. (C.c., artt. 1230,
1231; ; 1.3 maggio 1982, n. 203, art. 2)
In tema di affitto agrario, al fine di
stabilire la scadenza del rapporto di
affitto ai sensi dell’art.2, legge n. 203
del 1982, la riduzione ad un solo familiare avvenuta nel corso del rapporto non comporta alcuna novazione, neppure soggettiva, ove risulti in
modo in equivoco la continuità funzionale dell’impresa agraria, mentre
la novazione oggettiva postula il mutamento dell’oggetto o del titolo della
prestazione, ai sensi dell’art. 1230 c.c.,
e non è ricollegabile alle mere modificazioni accessorie, ex art. 1231 c.c. (1).
Cass.Sez. Un.Civ. – 19-12-2003, n.
19551 – Iannurberto, pre. ; Napoletano, est.; Palmieri, P.M. (parz. diff.)
– Di Pietro (avv. Capponi) c. Consorzio Idrico Alto Calore (avv. Pepe). (Cassa con rinvio Trib. Sup. Acque 5 luglio 2001)
Espropriazione p.p.u.- Occupazione
temporanea e d’urgenza – Risarcimento del danno- Liquidazione del
danno da occupazione illegittima –
Suolo agricolo – Riferimento alla
classificazione urbanistica – Necessità- Rilevanza delle caratteristiche
ed abitudini del bene in relazione alla utilizzazione intermedia consentita dagli strumenti di pianificazione
del territorio – Ammissibilità – Onere della prova – Disciplina. (L.23 dicembre 1996, n. 662, art.3, comma 65;
l. 8 agosto 1992, n. 359; d. l. 11 luglio
1992, n. 333, art. 5, comma 2; l. 22 ottobre 1971, n. 865, artt. 2,16)
In tema di liquidazione del danno da
occupazione illegittima di un suolo
agricolo, la valutazione del danno deve
essere compiuta sulla base della classificazione urbanistica, senza che i criteri di classificazione dell’area possano
essere obliterati per dare prevalenza ai
criteri di effettualità; tuttavia, la riconosciuta inedificabilità ex lege, e la conseguente esclusione della valutabilità
del bene come edificatorio, non comportano che necessariamente i suoli
che tale qualifica non posseggono debbano essere valutati in base alla loro
utilizzazione agricola, essendo tale
conseguenza stabilita soltanto nei giudizi di opposizione della stima dell’indennità di espropriazione ; pertanto, al
proprietario è consentito di dimostrare
, avuto riguardo alle obiettive ed intrinseche caratteristiche ed attitudini
del fondo, in relazione alle utilizzazioni consentire dagli strumenti di pianificazione del territorio, che il valore
agricolo del terreno, all’interno della
categoria suoli in edificabili, sia mutato
in conseguenza di una diversa destinazione del bene ugualmente compatibile con la sua ormai accerta inedificabilità, e che, di conseguenza, esse, in
quanto suscettibile di sfruttamento ulteriore e diverso da quello agricolo, abbia un’ effettiva valutazione di mercato che rispecchi siffatte possibilità di
utilizzazione intermedia tra quella
agricola e quella edificatoria (1).
Perito Agrario 5/2005
INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI
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