VALERIA VERRASTRO
Archivista di Stato
direttore coordinatore presso l’Archivio di Stato di Potenza
LE FONTI ARCHIVISTICHE RELATIVE AL VIAGGIO DI
IN BASILICATA.
L’ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA
ZANARDELLI
La documentazione sul viaggio di Giuseppe Zanardelli in Basilicata conservata nell’Archivio di Stato di Potenza consiste in un solo fascicolo del
fondo Prefettura.1
Diversamente da quella conservata presso l’Archivio centrale dello Stato,
la documentazione di Potenza riflette più direttamente l’attività della maggiore autorità preposta al governo della Provincia, il prefetto appunto, impegnata in un’intensa opera di organizzazione, vigilanza e controllo dell’ordine
pubblico in occasione dell’importante evento.
Si tratta di una documentazione di indubbio interesse nonostante la
sua non rilevante consistenza. La sua lettura, infatti, offre la possibilità di
ripercorrere in modo del tutto particolare alcuni momenti del viaggio
compiuto da Zanardelli in Basilicata, facendolo rivivere lontano dai toni
spesso trionfalistici con cui ce lo raccontano le cronache giornalistiche
coeve2, quasi dietro le quinte, lì dove maggiormente si agitavano i contrasti e le tensioni causati dalle difficili condizioni di vita in cui si dibatteva
la provincia.
Una parte della documentazione, precedente all’espletamento della
visita, riflette le richieste dei vari Comuni, molti dei quali desiderosi di
essere prescelti quali tappe del viaggio del primo ministro. Così il sindaco
di Melfi scrive in una lettera del 24 agosto 1902 indirizzata al prefetto di
Potenza:
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Credo dover mio partecipare alla S.V. illustrissima che, avendo d’incarico del
Consiglio pregato S.E. il Presidente dei Ministri di degnarsi visitare questa
città in occasione del suo prossimo viaggio in Basilicata, il medesimo con
dispaccio del 18 volgente mi assicura, che non solo gradì l’invito, il quale
risponde ad un suo vivo desiderio, ma era già nei suoi propositi di fare una
tale visita. Non mi fece cenno circa il giorno del suo arrivo, ma non dubito,
che sarà pubblicato l’itinerario preciso abbastanza in tempo, per poterlo
degnamente ricevere. E poiché la S.V. illustrissima certamente lo saprà prima
di tutti, così io la pregherei di avvertirmene appena il potrà, pel motivo suddetto.
Ma il 21 settembre è il sottoprefetto a telegrafare preoccupato:
Circola qui voce che Sua Eccellenza contrariamente programma concordato
farà pranzo stazione Rocchetta anziché Melfi fermandosi qui soltanto una
ora banchetto qui stabilito per settanta coperti. Urgono informazioni per
evitare coazioni per danni da parte assuntore banchetto.
Il programma del viaggio, in verità, provocò parecchi malcontenti nel
circondario di Melfi, come si arguisce anche dalla seguente nota apparsa sul
Mattino di Napoli del 24 settembre:
Nel programma del viaggio è fatto al Circondario di Melfi picciol segno
d’onore. In una sola giornata il venerando vecchio, come se la fatica dei giorni innanzi fosse poca, dovrà partire da Matera, accoglier voti ed augurii a
Palazzo San Gervasio, salire a Venosa e trattenervisi qualche ora; accettare,
nella lugubre valle di Santa Venere, gli omaggi delle rappresentanze di
Avellino; ascender quasi di sera a Melfi: e di qui, apparendo pel tempo strettamente indispensabile d’un banchetto, fuggire a Rionero. Un programma
da sfibrare le più gagliarde tempre, e un programma in cui la notte, consigliera di riposo, dovrebbe far vedere e studiare i bisogni nostri…3
Grande preoccupazione trapela anche dalla lettera che il 13 settembre il
sottoprefetto di Matera invia al prefetto di Potenza, nella quale viene lamentato lo scarso spazio riservato a Matera nel programma del viaggio:
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Fissata qui notizia che S.E. Zanardelli verrebbe Matera giorno 23 dopo
lunga fermata Altamura per colazione offertagli dalla Provincia Bari. Notizia
impressiona penosamente cittadinanza poiché se S.E. arriverà qui tardi ripartendone successivo giorno molto presto riesce impossibile esporgli condizioni città circondario, più ancora poiché contadini dei quali ho già esposte
condizioni in relazione ordine pubblico per prossimo inverno astenendosi
quel giorno dal lavoro vorrebbero mandargli una loro commissione che in
così breve fermata non potrebbe essere ricevuta ciò che susciterebbe malumore.
Il sottoprefetto prega pertanto il prefetto di interessarsi affinché la sosta
di Zanardelli a Matera venga prolungata, anticipandone l’arrivo ad un’ora
non successiva al mezzogiorno del 23 e posticipando al 24 la colazione
offerta in Altamura.
Ma anche altri Comuni si propongono per l’accoglienza di Zanardelli,
come si deduce dalle copie delle deliberazioni di varie amministrazioni
comunali. Il 2 settembre, ad Avigliano, il Consiglio comunale, su precedente deliberato della Giunta, propone di far voto tramite telegramma a
Zanardelli perché in occasione del suo giro “si degni di onorare di sua visita
anche Avigliano, come centro più popoloso della Provincia, e patria dei fratelli Vaccaro e di Nicola Palomba”. Il Consiglio decide inoltre di nominare
nel proprio seno una commissione che in un memorandum rappresenterà al
presidente del Consiglio le condizioni del Comune. Il memorandum dovrà
contenere i seguenti postulati: diminuzione del canone del dazio di consumo; sgravio della tassa fondiaria; sussidio per le frane che minacciano l’abitato; realizzazione della strada per Baragiano, variante alla strada IrpinoLucana; istituzione di una scuola pratica di agricoltura. Contemporaneamente, il sindaco dà lettura della lettera con la quale il collega di
Palmira, l’attuale Oppido Lucano, gli chiede di unirsi all’iniziativa presa dai
comuni dell’Alta Valle del Bràdano per sostenere insieme la sosta di
Zanardelli in quella zona.
Anche il Consiglio comunale di Craco chiede la visita di Zanardelli, e
con delibera del 28 agosto autorizza il sindaco alle relative spese.
Con minori pretese, la Giunta municipale di Vietri di Potenza, per bocca
del suo sindaco, fa presente il proprio interesse ad “ossequiare S.E. il
Presidente dei Ministri Zanardelli nel momento che tornando di costà, passerà per la stazione ferroviaria Romagnano-Vietri.” Ad Abriola, con delibe-
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razione del 7 settembre 1902, la Giunta municipale decide “che una rappresentanza del Comune, composta di 2 o 3 individui scelti dalla Giunta nel
seno del Consiglio, rechisi a visitare S.E. il Presidente de’ Ministri a Corleto
Perticara, ovvero a Potenza”.
Più movimentata e vivace appare l’aria che si respira a
Campomaggiore, a viaggio ormai iniziato. Il 21 settembre, infatti, il capitano dei Carabinieri segnala al prefetto una manifestazione popolare svoltasi nella piazza del municipio, dove, come egli stesso scrive, “si radunò la
maggior parte di quei popolani, invocando l’andata in quel paese di S.E.
l’onorevole Zanardelli, allo scopo di constatare personalmente le loro
miserande condizioni.” Il giorno successivo il sindaco informa il prefetto
circa gli eventi accaduti, comunicandogli l’iniziativa programmata per il
27 settembre, data originariamente prevista per l’arrivo di Zanardelli a
Potenza:
si riversava in questa casa comunale quasi tutta la popolazione, chiedendo
di recarsi in codesto capoluogo, onde implorare da S.E. Zanardelli quella
grazia che valga a dirimerla dalle angustie in cui volge da tanti anni. Fui sollecito -continua il sindaco-, di sedare subito gli animi, e dichiarai che ben
volentieri potrebbe recarsi in Potenza, usando il massimo rispetto verso tutti,
senza punto uscire in manifestazioni non consentite dalla legge. All’uopo
furono raccolte circa 150 firme nel memorandum che dovrà consegnarsi al
presidente del Consiglio de’ Ministri. Per tal fatto mi preme manifestarle che
il mattino del 27 andante muoveranno per cotesta villa circa numero 200
persone, alle quali non mancherò di unirmi in una ad altri intesi cittadini.
Prego poi vivamente la lodata Signoria Vostra illustrissima di concorrere col
suo valevole appoggio agli onesti e giusti desideri di questa cittadinanza, perché il primo ministro dia benevolo ascolto.
Ma dove le autorità ministeriali ripongono tutte le loro energie, è nel
mantenimento dell’ordine pubblico, nel far sì che la visita si svolga senza
incidenti, in un’atmosfera di calma e di tranquillità sociale. Molto temute
sono le manifestazioni dei socialisti, con il loro inevitabile corredo di slogan
e di scritte sovversive. Diverse sono le segnalazioni, contenute spesso in telegrammi cifrati, trasmesse dal ministero dell’Interno al prefetto perché prenda più precise informazioni circa il verificarsi di eventuali manifestazioni
sediziose.
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Il 19 settembre, ad esempio, il capitano della divisione dei Carabinieri di
Potenza, sollecitato in tal senso dal prefetto, riferisce allo stesso circa la riunione svoltasi a Muro Lucano fra i due partiti politici ivi esistenti, finalizzata alla redazione del memorandum da presentare a Zanardelli in occasione
della sua fermata nella stazione di Bella-Muro. Alla riunione, riferisce il
capitano, non erano intervenute, sebbene invitate, le due Società Operaie
ostili all’amministrazione comunale di Muro Lucano, le quali avevano deciso di recarsi allo scalo ferroviario unitariamente e con la propria bandiera,
presentando a Zanardelli un distinto memorandum. “Non risulta -scrive
tuttavia il capitano-, che le società predette vogliano fare chiassoso atto di
protesta contro l’attuale amministrazione comunale”. Tale voce, si legge
ancora nella lettera, “sembra che sia stata fatta circolare da malintenzionati
per ottenere dalle autorità superiori la proibizione alle stesse società di recarsi alla Stazione e menomare in tal guisa l’ascendente che hanno sul popolo.”
Alla stazione di Bella-Muro, assicura ad ogni modo il capitano, si recherà “il
signor comandante la Sezione di Muro Lucano col maggior numero di militari che sarà possibile pel mantenimento dell’ordine pubblico.”
Riguardo invece alla sosta fatta da Zanardelli alla stazione di Palazzo San
Gervasio il 27 settembre, dal ministero si telegrafa al prefetto su quanto ivi
accaduto. Fermatosi il treno che aveva condotto il presidente nella stazione,
vi fu urlo formidabile Viva Socialismo partito dalla folla di contadini, moltissimi dei quali recavano sopra aste targhetta con scritto Viva Socialismo.
Giustizia pel sangue di Candela. Libertà Calcagno. Riduzione spese militari.
Riduzione lista civile, ed altro.
È chiaro qui il riferimento ai sanguinosi fatti verificatisi a Candela l’8
settembre 1902, costati la vita a cinque persone e l’arresto di altre. Il ministero chiede pertanto al prefetto di verificare l’esattezza della notizia e di
informare circa gli eventuali provvedimenti adottati. Sollecitato dal prefetto,
il sottoprefetto di Melfi, con lettera dello stesso 27 settembre, conferma l’esattezza delle scritte sopra le targhe esposte dai contadini socialisti di Palazzo
San Gervasio, smentendo però le notizie ricevute da Roma circa le grida
sediziose. Le targhe, precisa il sottoprefetto, erano state da lui stesso tollerate
giusta gli ordini dati in tal senso dall’onorevole Giustino Fortunato, il quale
si trovava a Palazzo ad attendere il presidente del Consiglio per accompagnarlo a Melfi. Nella lettera di rassicurazione che il prefetto può così inviare
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a Roma, si aggiunge la notizia che Zanardelli, sceso dal treno, in una sala
della stazione ricevette il memorandum presentatogli da una rappresentanza
della lega dei contadini.
Dei due importanti discorsi che Zanardelli tenne a Melfi e nel capoluogo
di provincia il 26 ed il 29 settembre, già pubblicati in varie sedi4, è presente
nell’incartamento solo la sintesi, elaborata dal prefetto, di quello svolto a
Potenza, sintesi prontamente trasmessa a Roma. Della visita a Potenza, tra
l’altro, il prefetto traccia un dettagliato ed entusiastico resoconto che rende
efficacemente l’idea di un’accoglienza che dovette essere realmente calorosa
e festosa e che richiama alla mente le analoghe notizie trapelate dai resoconti
dell’agenzia Stefani5.
Dei 98 memorandum inviati a Zanardelli6, in verità, poche sono le copie
conservate nel fascicolo dell’Archivio di Stato di Potenza, dove si trovano
riunite solo quelle dei Comizi agrari di Potenza, Melfi e Matera7 e dei
Comuni di Matera, Muro Lucano, Melfi, San Fele, Castelgrande e
Acerenza8. Accanto ai memorandum, inoltre, è un opuscolo contenente i
voti espressi a Zanardelli dalla Congregazione di Carità di Melfi9 e un
appello non datato di suor Anna Ulderica Tazzioli, direttrice
dell’Orfanotrofio delle Gerolomine di Potenza10.
Altri documenti presenti nel fascicolo sono successivi al viaggio.
Una nota del Ministero degli interni del 10 ottobre sollecita al prefetto
di Basilicata la trasmissione dell’elenco completo delle associazioni operaie e
politiche di Potenza e della provincia che si presentarono a Zanardelli nel
corso del viaggio. Su successiva richiesta del prefetto, dai vari comuni giungono i telegrammi di risposta dei carabinieri. I dati emergenti, in verità,
appaiono piuttosto incompleti, in conseguenza forse del fatto che le risposte
non arrivarono da tutti i Comuni. Non si fa alcun riferimento, ad esempio,
alla società di mutuo soccorso e previdenza di Potenza che pure, per l’arrivo
nel capoluogo del primo ministro, predispose un apposito manifesto, una
copia del quale è conservata all’interno del fascicolo11. Nondimeno, pur in
considerazione della loro incompletezza, i dati contenuti nei telegrammi
forniscono un quadro abbastanza chiaro del notevole grado di partecipazione all’evento da parte della società civile, rappresentata da numerose associazioni di lavoratori12. Come infatti è stato recentemente rilevato, anche se “il
contatto tra Zanardelli e i lucani fu quasi sempre mediato dalla presenza dei
rappresentanti politici”, il viaggio del presidente del Consiglio ed il successivo progetto di legge speciale "non interessarono solo i grandi notabili, ma
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provocarono -e fu un fenomeno davvero nuovo per la Basilicata- la mobilitazione di istituzioni, associazioni e vasti strati sociali."13
Nel fascicolo è anche la pratica riguardante il quadro che, con delibera
del 3 ottobre 1902, il Consiglio provinciale aveva deciso di donare all’illustre uomo politico, accogliendo il voto dei consiglieri Salomone e Severini.
Il far sulla tela qualcuna delle scene più vive del lungo viaggio -aveva dichiarato quest’ultimo-, il raggruppare possibilmente in un dipinto le nostre
fogge pittoresche e la prestanza delle donne, da lui felicemente ricordate nel
suo discorso di Potenza, acciocché possa, nella dolce quiete di Maderno, aver
sempre presente il ricordo di una buona azione e di un atto di sincero
patriottismo, credo che sia pensiero affettuoso e cortese e tale da essergli
molto gradito.
Dopo lunghe e tortuose trattative, la realizzazione del quadro era stata
affidata all’artista lucano Andrea Petrone14.
L’eco del viaggio giunge sino al 1903, quando, il 23 gennaio, la
Deputazione Provinciale delibera darsi “voto di plauso” alla Deputazione
politica di Basilicata per l’opera “patriotticamente spiegata presso il Governo
del re in difesa dei contribuenti della Provincia” e sollecita lo stesso governo
perché voglia prendere nella maggiore considerazione il memorandum sottoscritto da tutti i deputati politici, proponendo contestualmente al
Parlamento un provvedimento speciale per la riduzione dell’imposta fondiaria in attesa della formazione del nuovo catasto.
Ma ciò che nell’Archivio di Stato di Potenza veramente rimane come
testimonianza tangibile della politica inaugurata da Zanardelli a favore della
Basilicata 15 , è il fondo archivistico del Commissariato civile per la
Basilicata16, organo istituito con la legge per la Basilicata del 31 marzo
1904, n. 14017, conosciuta anche col nome di legge Zanardelli. Il fondo
comprende carteggi dal 1905 al 1923, anno in cui il Commissariato venne
soppresso. Il Commissariato nacque come organismo preposto alla programmazione, progettazione ed esecuzione di un nutrito numero di opere di
infrastrutturazione nella regione, nonché alla gestione dei fondi ad essa
destinati18. Il commissariato fu soppresso nel 1923. Un fondo archivistico
di notevole consistenza, con i suoi oltre 2000 fascicoli, 89 fasci e 42 registri,
ma tuttora poco conosciuto e poco studiato, il cui attento esame, invece,
come è stato recentemente scritto, potrebbe “portare alla formulazione di
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giudizi più attenti e calibrati sulla effettiva portata degli investimenti e sulle
dinamiche politiche e strategiche che consentirono un discreto ammodernamento della regione”19. E ciò, soprattutto a fronte delle numerose polemiche che hanno accompagnato la vita del Commissariato, “soprattutto in
merito alle scelte operate per la conduzione dei lavori, ai tempi di esecuzione degli stessi e alla gestione dei fondi.”20 Una attenta disamina del materiale documentario, ad esempio, permetterebbe di meglio valutare l’enorme
mole degli interventi realizzati, solo in parte sinteticamente descritti nelle
relazioni di alcuni prefetti-commissari21: dalle opere forestali e pubbliche,
documentate nelle 430 buste della serie “Affari comunali”, alle strade nazionali e provinciali, dalle opere di bonifica alle numerose sistemazioni idrauliche. Fra i carteggi di particolare interesse, ad esempio, nella maggior parte
dei casi corredati da idonea cartografia, ricordiamo quelli riguardanti la
costruzione del nuovo abitato di Campomaggiore; il progetto della centrale
idroelettrica sul fiume Bràdano del 3 aprile 1908; le bonifiche realizzate nei
territori di Atella, Lagopesole, Calciano, Garaguso, Lauria e Nova Siri, oltre
che nel comprensorio di Metaponto tra i fiumi Bradano e Basento; le sistemazioni idrauliche montane realizzate nelle vallate dell’Ofanto, del
Bradano, del Basento, del Sinni, del Noce e del Platano; gli atti relativi alla
realizzazione di quindici strade provinciali22 e di sette strade nazionali23.
Quando, nell’agosto del 1902, cominciò a diffondersi la notizia del viaggio di Zanardelli in Basilicata, sul “Giornale del Popolo” si leggeva la
seguente nota polemica:
Non c’è bisogno di intraprendere un viaggio circolare per conoscere le condizioni economiche della Basilicata. Le fonti di informazione sono sepolte
negli Archivi dello Stato…24
Probabilmente, è ancora troppo presto per formulare un giudizio sereno
e compiuto sulla politica inaugurata da Giuseppe Zanardelli in Basilicata.25
Per arrivarvi, sarà necessario un lungo e paziente lavoro di scavo in quel
complesso mondo di fonti archivistiche che abbiamo appena cercato di
descrivere. Fonti archivistiche che, parafrasando le parole del famoso giornale genovese, per tanti versi anche oggi possiamo definire “sepolte”, nella
misura in cui ancora troppo poco, su di esse, si sono posati gli sguardi dello
studioso e dello storico.
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Note
1 Archivio di Stato di Potenza, Prefettura, Gabinetto, I versamento, b. 359, fasc. 93.
2 Giuseppe Zanardelli nel corso del viaggio fu accompagnato da vari cronisti che scrissero su diversi giornali come “La Tribuna”, “Il Mattino”, “Il Corriere di Napoli”, “Il Pungolo”, “Il
Resto del Carlino”, “L’Italie”, “Il Travaso delle Idee”, “L’Osservatore romano”, “Roma”,
“Gazzetta di Messina e delle Calabrie”, “La Provincia di Brescia”, “La vendetta senese”,
“L’Osservatore Cattolico”, “Avvenire d’Italia”, “Il Popolo romano”, “La Perseveranza”: cfr.
Omaggio a Zanardelli. 1902-2002, a cura di Domenica Malvasi, Comune di Montalbano
Jonico, 2002. Una delle cronache più complete del viaggio di Zanardelli in Basilicata è
quella di Mario Dilio, basata sulla vasta documentazione contemporanea, costituita in
primo luogo dai resoconti quotidiani dell’agenzia d’informazione Stefani: cfr. Mario Dilio, Il
viaggio di Zanardelli in Basilicata, Bari, Adriatica, 1970. L’autore aveva precedentemente
pubblicato il racconto del viaggio in quattro articoli comparsi nel corso del 1969 sul periodico lucano “Basilicata”: cfr. Mario Dilio, L’on. Zanardelli in Basilicata all’inizio del secolo. Il
memorabile viaggio, in “Basilicata”, a. XIII, 1969, n. 1-2, pp. 25-29; id., Il memorabile viaggio
di Zanardelli in Basilicata. Le miserie ridestate, in “Basilicata”, a. XIII, 1969, n. 3-4, pp. 16-20;
id., Il memorabile viaggio di Zanardelli in Basilicata. Il Presidente oltre Eboli, in “Basilicata”,
a. XIII, 1969, n. 5-6, pp. 18-25; id., Col discorso di Potenza si conclude il viaggio di Zanardelli
in Basilicata. Combattere insieme una grande battaglia, in “Basilicata”, a. XIII, 1969, n. 7-8,
pp. 11-17. Un resoconto particolareggiato della parte del viaggio dedicata a Moliterno fu
redatta dal sindaco del tempo, Vincenzo Valinoti Latorraca, il quale ne fece uno dei capitoli della sua opera, rimasta inedita, intitolata Monografia storica della città di Moliterno:
cfr. L’ospite illustre. Narrazione e pensieri sul viaggio di Zanardelli in Basilicata, Comune di
Moliterno, 2002, pp. 28-59. Sul viaggio di Zanardelli si soffermò anche Pietro Lacava nel
corso di una commemorazione dell’illustre uomo politico: cfr. Pietro Lacava,
Commemorazione di Giuseppe Zanardelli. Potenza, 8 giugno 1904, Potenza, Stabilimento
tipografico Carlo Spera, 1904, pp. 30-36.
3 Cfr. Ricordi dell’autunno 1902. L’on. Zanardelli a Melfi (26 settembre). Un comizio socialista a Melfi (26 ottobre), Roma, Tipografia nazionale di G. Bertero e C., 1915, p. 3.
4 Il discorso tenuto a Melfi è pubblicato nel volume citato alla nota immediatamente precedente, alle pp. 13-15; il discorso di Zanardelli fu preceduto da quello di Fortunato, pubblicato nello stesso volume alle pp. 10-13 oltre che in: Giustino Fortunato, Il Mezzogiorno e
lo Stato italiano, Firenze, Vallecchi, 1973, vol. II, pp. 499-500. Per il discorso tenuto a Potenza
cfr. Giuseppe Zanardelli, Discorso pronunziato a Potenza il 29 settembre 1902 dall’On.
Zanardelli Presidente del Consiglio dei Ministri, s.l., s.n., 1902; il discorso di Potenza è stato
recentemente riproposto nei volumi: Eugenio Sanjust, L’Inchiesta Zanardelli sulla Basilicata,
Rionero in Vulture, Calice editori, 1996, pp. 11-29; L’ospite illustre. Narrazione e pensieri...
cit., pp. 63-74.
5 Così scrive, tra l’altro, il prefetto: “È giunto ora da Rionero S.E. Presidente Consiglio
accompagnato da S.E. Talamo e da on. Fortunato e da sindaco di Melfi e ricevuto stazione da on. senatori Carmine e Tommaso Senise, da on. deputati Branca, Lacava, Torraca,
Fortunato, Gianturco, Grippo, Materi, Donnaperna, Mango, Ciccotti, da tutte autorità civili
e militari, da moltissimi consiglieri provinciali, da numerose rappresentanze associazioni
operaie con bandiere. Appena entrato treno stazione S.E. viene accolto entusiastica ovazione anche da parte pubblico imponente che gremisce piazzale stazione e durante tutto
il percorso viene fatto segno spontanee vivissime dimostrazioni, che si accentuano quando lunghissimo corteo entra nella città tutta imbandierata e festante. Sindaco, associazione democratica e società operaia hanno pubblicato manifesti invitanti onorare degnamente Primo Ministro.”
6 Cfr. Inchiesta Zanardelli sulla Basilicata (1902), a cura di Paola Corti, Torino, Einaudi,
1976, p. XXXVII, note 68 e 69.
7 Memorandum dei Comizii agrarii di Potenza, di Melfi e di Matera, Potenza, Tipografia
lucana, 1902. Altri esemplari del memorandum sono conservati presso la Biblioteca provin-
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ciale di Potenza e presso la Biblioteca Giustino Fortunato a Rionero in Vulture. Nel 1976 il
memorandum fu ripubblicato da Pietro Borraro in appendice agli atti del secondo convegno di storiografia lucana: cfr. Studi lucani. Atti del II Convegno Nazionale di Storiografia
Lucana, Montalbano Jonico - Matera, 10-14 settembre 1970, parte seconda, a cura di
Pietro Borraro, Galatina, Congedo editore, 1976, pp. 445-457.
8 Memorandum per la città di Matera a Sua Eccellenza Cav. Giuseppe Zanardelli
Presidente dei Ministri, Matera, Tipografia municipale, 1902; Memorandum pel Comune di
Muro Lucano, Muro Lucano, Tipografia Augusto Ercolani, 1902; A Sua Eccellenza Giuseppe
Zanardelli Presidente del Consiglio dei Ministri. Memorandum per Melfi, Melfi, Tipografia
Antonio Liccione; Municipio di San Fele, Memorandum sui bisogni locali a Sua Eccellenza il
presidente del Consiglio dei Ministri, Muro Lucano, Tipografia Augusto Ercolani, 1902; Per il
Comune di Castelgrande in Basilicata. Memorandum a S.E. Giuseppe Zanardelli Presidente
del Consiglio dei Ministri nel settembre 1902, Muro Lucano, Tipografia Augusto Ercolani,
1902; Comune di Acerenza. Memorandum a S.E. il presidente dei ministri Giuseppe
Zanardelli, Potenza, Stabilimento tipografico C. Spera, 1902. I memorandum dei Comuni di
Potenza, Matera, Melfi e Lagonegro sono stati pubblicati nel già citato testo curato da
Paola Corti: cfr. Inchiesta Zanardelli… cit., pp. 31-63. Sui memorandum cfr. anche Antonio
Cestaro, Zanardelli e i Memorandum della Basilicata, in “Territorio”, 34, 1977, vol. 3, pp. 2123. Nel volume della Corti, alle pp. 67-70, è anche la petizione firmata da 555 lavoratori di
Potenza e la petizione della Società di Mutuo soccorso di Matera.
9 I voti della Congregazione di Carità di Melfi, Melfi, Tipografia Giuseppe Grieco, 1902.
10 A Sua Eccellenza Giuseppe Zanardelli Presidente del Consiglio dei Ministri. Eccellenza,
esiste in questo capoluogo di provincia un Istituto per l’infanzia abbandonata, sotto il
nome “Orfanotrofio delle Gerolomine”. Esso ospita ed educa ben 24 orfanelle, tolte alla
miseria e all’abbandono; e loro somministra ogni cura fino a che siano giunte al diciottesimo anno di età. Ma per quanto sia lodevole lo scopo, per tanto le sue risorse sono meschine, e non bastano né agli attuali bisogni, né alle esigenze di un maggiore sviluppo. La
carità pubblica, cui spesso fa appello, è quasi sempre insufficiente alla richiesta, per la
generale miseria che pesa da più tempo sull’intera Provincia. A tal fine la sottoscritta, la
quale, da dieci anni, ha l’interna direzione dell’Istituto e veglia con amore alla educazione
delle infelici a lei affidate, a nome delle stesse supplica l’Eccellenza Vostra perché si degni
di venire in aiuto del pio Stabilimento, e compia un atto generoso, che alla visita della
Basilicata dia carattere precipuo di benevolenza e di carità. La supplicante Suor Anna
Ulderica Tazzioli direttrice dell’Orfanotrofio.
11 Questo il testo del manifesto:
Società di Mutuo Soccorso e Previdenza. Fratelli operai, la nostra Provincia, un dì agiata,
versa oggi in tristissime condizioni economiche; per cui i suoi figli fuggono lontano in cerca
di quel pane che qui non trovano. L’elevatezza delle tasse e lo zelo incomposto di agenti
fiscali, più solleciti di far carriera che di far giustizia, ci han condotti al presente disagio; ed
ora siamo costretti a chiedere soccorso per i nostri bisogni materiali, che ci hanno resi
inapprezzabili anche i benefizi morali. Ad estremi mali occorrono pronti ed estremi rimedii.
L’uomo illustre, che consacrò la sua esistenza ai più puri ideali, ha sentito il nostro grido di
angoscia; e, nello slancio del suo cuore nobilissimo, nella smania delle sue preoccupazioni
patriottiche, è accorso a stenderci la mano fraterna. Accogliamolo con la solita nostra
affettuosa espansione, e mostriamoci dignitosi anche nelle nostre miserie. Tutta la vita politica di Giuseppe Zanardelli ci affida che non mancherà di mantenere quelle promesse,
che lealmente e solennemente farà a noi. E, per far sì che Egli possa giovare in modo sensibile alla nostra stremata economia, insisteremo perché abbiano la precedenza i provvedimenti proposti dal Rappresentante del nostro Collegio, rispondendo essi pienamente alle
necessità immediate di questo capoluogo e della nostra diletta Provincia. Fratelli operai,
v’invito dunque a trovarvi la mattina del… alle ore… nel solito locale, per dare il saluto allo
Statista insigne al grido di Viva l’Italia! Viva il re! Potenza, 26 settembre 1902. Il segretario F.
Carcavallo. Il Presidente M. Carbonara. (Potenza, Tipi C. Spera)
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Queste le associazioni dei vari Comuni che mandarono proprie rappresentanze:
Avigliano: società operaia, società agricola, società previdenza e lavoro; Baragiano: lega
contadini; Bella: società operaia di mutuo soccorso; Bernalda: società operaia ed agricola; Castelmezzano: società operaia; Corleto Perticara: società operaia; Ferrandina:
società operaia; Forenza: lega dei contadini; Genzano di Lucania: circolo agricolo;
Lagonegro: società operaia; Lauria: società “La fratellanza”, società “La perseveranza”,
società officine elettriche; Marsiconuovo: società operaia; Matera: comizio agrario,
società operaia di mutuo soccorso, società dei calzolai, casino sociale; Melfi: società operaia; Moliterno: sezione unione nazionale magistrale locale <sic>; Montalbano Jonico: congregazione di carità, società operaia, circolo Eraclea; Montemilone: società operaia;
Palazzo San Gervasio: società operaia, circolo socialista; Paterno: società operaia;
Pietrapertosa: società operaia; Rionero in Vulture: circolo democratico; Rotonda: società
operaia di mutuo soccorso “La fratellanza”; Salandra: società operaia; San Fele: unione
sociale; San Mauro Forte: società operaia; Saponara di Grumento: circolo sociale; Tursi:
società operaia; Venosa: società operaia, circolo progressista dei lavoratori.
13 Domenico Sacco, Introduzione, in L’Ospite illustre. Narrazione e pensieri... cit., p. 12.
14 Anche l’artista lucano Michele Tedesco (Moliterno 1834-Napoli 1918), con il quale pure
il Consiglio provinciale era stato in trattative, realizzò un dipinto, oggi nel Museo Provinciale
di Potenza, raffigurante una scena simbolica del viaggio di Zanardelli.
15 Cfr. SVIMEZ, Legislazione per il Mezzogiorno (1861-1957), vol. I, 1861-1924, Roma, Giuffrè,
1957, pp. XIV-XVI. Il testo della legge n. 140 del 1904 è riportato nel volume alle pp. 903940.
16 Cfr. Gregorio Angelini, I fondi dell’Archivio di Stato di Potenza, in “Bollettino storico della
Basilicata”, 2, 1986, p. 203.
17 Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno del 20 aprile 1904, n. 93.
18 Cfr. Donato Verrastro, L’istituzione del Commissariato civile per la Basilicata, in
“Basilicata Regione Notizie”, 97, 2000, p. 85.
19 Ivi.
20 Ivi.
21 Per effetto dell’articolo 24 della legge n. 445 del 9 luglio 1908, infatti, le funzioni di commissario civile furono deferite al prefetto di Basilicata. Nella biblioteca dell’Archivio di Stato
di Potenza si conservano le due relazioni dei prefetti-commissari Adolfo Cotta e Giuseppe
Visconti, le quali si riferiscono al periodo di attività del Commissariato che va dal 1 luglio
1914 al 30 giugno 1919: cfr. Commissariato civile per la Basilicata, Relazione del prefetto
commissario civile Adolfo Cotta (Dal 1° Luglio 1914 al 31 Luglio 1916), Potenza, Tip. Coop.
“La Perseveranza”, 1916; Commissariato civile per la Basilicata, Relazione del prefetto
commissario civile Giuseppe Visconti (Dal 31 Luglio 1916 al 30 Giugno 1919), Potenza,
Società Tipografica “La Perseveranza”, 1920. Altra pubblicazione interessante per l’attività
del Commissariato, rintracciata anch’essa nella biblioteca dell’Archivio di Stato, è la
seguente: Commissariato civile per la Basilicata, Tipi di case coloniche in relazione ai concorsi a premio di cui all’Art. 34 della Legge 31 Marzo 1904, N. 140, Potenza, Tipi Garramone
e Marchesiello, 1911. Il Commissariato, inoltre, pubblicava mensilmente un bollettino, che
successivamente si fuse con quello delle Cattedre ambulanti d’agricoltura della Basilicata:
alcune copie si conservano presso la Biblioteca provinciale di Potenza (i nn. 3 e 7 del 1909
ed il n. 5 del 1910), altre presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze (i nn. 6 e 7/9 del
1910, ed il n. 1 del 1911).
22 Si tratta delle seguenti Strade Provinciali: la n. 6 Tricarico-Corleto Perticara; la n. 12 AgriSinni; la n. 13 Potenza-Sant’Arcangelo; la n. 21 Albano di Lucania-Marsico Nuovo; la n. 29
da Rocca Imperiale allo Spirito Santo di Civita; la n. 55 da Rotonda, per Viggianello, alla
Strada Nazionale del Sinni presso Favale; la n. 117 dalla Rotonda-Valsinni alla stazione di
Amendolara; la n. 118 Litoranea tirrena da Sapri al confine di Catanzaro; la n. 154
Prolungamento della Strada Provinciale Rotonda-Valsinni verso Bernalda e Ginosa; la n.
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209 dalla Nazionale dell’Agri per Stigliano alla Strada Provinciale Potenza-Spinazzola; la n.
210 Prolungamento della Strada Provinciale 13 fino all’incontro della Provinciale di ValsinniBernalda; la n. 211 Prolungamento della provinciale Miglionico-Pomarico fino all’incontro
della Provinciale verso Ginosa; la n. 212 Prolungamento della Brienza-MontemurroRomagnano al Monte; la n. 213 da Moliterno alla Nazionale del Sinni fra Latronico e Lauria;
la n. 214.
23 Si tratta delle seguenti Strade Nazionali: la n. 53 (già Nazionale n. 55 quinquies) dalla
stazione ferroviaria di Calitri per Laurenzana, Corleto Perticara, Senise, Terranova del
Pollino a Castrovillari; la n. 54 (già Nazionale n. 55) Contursi-Barletta; la n. 55 (già Nazionale
56 e 56 quater) Appulo-Lucana; la n. 56 (già Nazionale n. 58) Val d’Agri; la n. 57 (già
Nazionale n. 59); la n. 57 bis; la n. 58 (già Nazionale 57 e 57 bis);
24 Cfr. Tommaso Pedio, La Basilicata dopo l’unità d’Italia. Viaggio di S.E. Zanardelli in
Basilicata, in “Dimensione”, a. 3, 1982, fasc. 1, p. 34.
25 Sul dibattito suscitato dalla Legge Zanardelli per la Basilicata cfr. Sergio De Pilato, G.
Zanardelli e la Legge speciale per la Basilicata. Discorso tenuto per il cinquantenario della
Legge, Napoli, Istituto meridionale di cultura, 1955; La Basilicata negli ultimi 50 anni.
(Celebrazione del Cinquantenario della Legge Zanardelli 1904 tenuta nel Salone della
Camera di Commercio di Potenza), in “Aspetti Letterari”, a. XV, 1955, fasc. II; Odo
Spadazzi, Inchiesta sulla Lucania a 50 anni dalla legge Zanardelli, Roma, G. Quattrucci,
1958; Domenico Sacco, Introduzione, in L’Ospite illustre. Narrazione e pensieri... cit., pp. 916.
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Archivio di Stato di Potenza - Consiglio Regionale della Basilicata