n. 1
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R-R
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R-R
ARTICOLI SACRI
a SENIGALLIA
ARTICOLI SACRI
a SENIGALLIA
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 11 gennaio 2007 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
RIFLESSIONI DELL’INIZIO
Buon anno!
Che anno farà?
Viaggio intorno
al mondo
D
a pochi giorni, salutato
dai botti e dai tappi di
spumante, l’anno nuovo ha
fatto irruzione nella nostra
vita. Buon anno! abbiamo
detto a tutti, stringendo
tante mani per esprimere ai
nostri compagni di viaggio,
imbarcati con noi sulla nave
della vita, l’auspicio di tanta
felicità.
Non c’è nulla di più bello e di
più sacro di questo intreccio
di mani, fatto a Capodanno:
dovrebbe essere il simbolo
di una volontà di amore, di
apertura, di dialogo, di impegno a costruire un fitto
reticolato di solidarietà tra
tutti gli uomini, nella giustizia e nella fratellanza.
Se davvero ognuno di noi,
per rendere il mondo più
umano, mettesse nel corso di
tutto l’anno lo stesso puntiglio con cui in quelle ore ha
fatto e ricevuto gli auguri, la
causa della pace nel mondo
sarebbe già mezza risolta.
Mi piace questo bisogno
che abbiamo di sperare, di
aspettarci sempre qualcosa
di migliore. Per i cristiani il
tempo è sacro, da quando
Dio lo abita. Il tempo, la storia, la mia storia, non è una
serie di avvenimenti che si
susseguono senza senso ma,
al contrario, lo spazio che
mi è dato per realizzare il
progetto che Dio ha su di me,
un ritaglio di infinito in cui
diventare uomo.
Con molta probabilità, il
2007 sarà molto simile al
2006. Certo, ci sono anni più
belli, fatti di soddisfazioni
lavorative, di gioie immense, ed altri più difficili in
cui sperimentiamo il fallimento affettivo o il lutto di
una persona cara. Entrambi
sono abitati dalla tenerezza
di Dio.
Non lasciamoci, perciò, sopraffare dalla ineluttabilità
del male. Poniamo gesti significativi di riconciliazione.
Svegliamo l’aurora. Proclamiamo sempre più con le
opere e sempre meno con le
chiacchiere che Gesù Cristo
è vivo e cammina con noi.
Gesualdo Purziani
CHIESA
a cura della redazione
8-9
ARCEVIA
Matteo Pettinari,
giovane missionario
in partenza
a cura di L. Mandolini
5
IDEE
Invervista
al sindaco
Silvio Purgatori
di U. Martinelli
L’unità
possibile
11
Per ragionare
ancora
sulla fede
di Vittorio Mencucci
12
Veglia
ECUMENICA
ore 21 in Cattedrale
Giovedì
18 gennaio
insieme a comunità
ortodosse e protestanti
del nostro territorio.
Un caldo invito
a partecipare
In ogni Parrocchia
“Preghiera per
l’ecumenismo”
nelle Messe
dal 18 al 25 gennaio
R
itorna ormai come parte integrante del ciclo
liturgico la Settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani (18-25 gennaio), sul tema “Fa sentire
i sordi e fa parlare i muti” (Mc 7,31-37). La ripetitività rischia di rendere questo appuntamento un
fatto dovuto e comportare una certa stanchezza.
Molti avrebbero voluto vedere risultati più immediati ed evidenti. Sappiamo invece che i molti
passi compiuti in avanti, veramente importanti e
insperati, non sono tuttavia sufficienti per dare
ali all’entusiasmo, soprattutto in considerazione
delle difficoltà che si riscontrano non solo tra le
Chiese, ma anche all’interno di esse, sia per motivi di carattere giuridico e amministrativo, sia
per le sopraggiunte sfide etiche che riguardano i
temi della vita e della famiglia e inoltre per la trasformazione del quadro in cui il movimento ecumenico agisce. A buon diritto, in considerazione
di ciò si può parlare di “Ecumenismo in cambiamento” come ha fatto il card. Kasper nella prolusione alla assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per l’unione dei cristiani (13-18 novembre
2006). Per chi prega senza porsi questioni teologiche complesse, come è della grande parte dei
fedeli delle nostre Chiese, uno slancio nuovo si
può trarre, in modo particolare quest’anno, proprio a partire dalla domanda: da dove nasce la
preghiera per l’unità dei cristiani? Naturalmente
la risposta di sempre e da sempre: dal cuore di
Cristo, la sera in cui fu tradito, quando confidò
al Padre la preoccupazione per la sorte dei suoi
che sarebbero rimasti nel mondo (Gv 17). Tale
preghiera nasce anche dal cuore delle Chiese che
soffrono per il disagio di vivere dispersi e separati,
esiliati dal calore di una casa comune dove regni la
piena comunione, l’armonia e la pace: “Vi lascio la
pace, vi do la mia pace” (Gv 14,27).
Quest’anno l’invocazione dell’unità sgorga da
Umlazi (Sudafrica): dal luogo che fu segnato dal
razzismo e ancora soffre per la povertà, malattie, umiliazione. L’impegno unitario dei cristiani
per rispondere efficacemente al grido dei poveri
dovrebbe essere più forte di ogni ragione di divisione. L’urgenza della giustizia e della carità va
di pari passo con l’urgenza della predicazione del
Vangelo. Nessuno ha mai pensato che l’ecumenismo sia una specie di salotto buono dove svolgere
sottili o sofisticate discussioni teologiche storiche
o letterarie, ma semmai un luogo di appassionata e
tenace ricerca dei necessari chiarimenti dottrinali
sul contenuto della fede comune e ciò nonostante
quest’anno siamo richiamati dal tema biblico scelto e soprattutto dal volgere dei tempi e degli eventi
del nuovo secolo a un diverso modo di procedere,
nella preghiera, nella testimonianza, nell’intervento sociale e nel dialogo, partendo da una rinnovata
attenzione al luogo da dove nasce l’ansia o meglio
la nostalgia dell’unità. Ci sono mondi di povertà
materiale e morale e spirituale, povertà e umiliazione, abbandono e solitudine.
Siamo richiamati dal Vangelo proposto per la settimana ecumenica a farci carico insieme di questo
mondo, ancor più di quanto si stia facendo e da
qui far salire con rinnovata intensità la preghiera
per l’unità della fede e della carità dei cristiani che
hanno in comune l’invocazione al Padre: “Dacci
oggi il nostro pane quotidiano” (Mt 6,11) e la responsabilità di dividere il pane tra i fratelli: “Date
voi stessi da mangiare” (Mt 14,16). Essendo uniti
in questa prospettiva di amore disinteressato, lasciando da parte ogni arroccamento confessionale,
si diffonderebbe nel mondo il profumo della speranza tra i poveri e il vangelo riacquisterebbe il sapore di una buona notizia. L’ecumenismo dei gesti
concreti, di cui ha parlato Benedetto XVI all’inizio
del suo pontificato, ha un ampio spazio di azione
nella situazione attuale di mondi lontani e pur vicini ad ogni Chiesa che abbia occhi per vedere il
volto dei poveri e orecchi per ascoltare ciò che lo
Spirito dice oggi ai cristiani.
Elio Bromuri
DOMENICA 14 GENNAIO “GIORNATA DELLE MIGRAZIONI”: LA RACCOMANDA IL NOSTRO VESCOVO
Le Marche
dal PAPA
Pellegrinaggio a Roma
in occasione della
“visita ad limina”
dei Vescovi delle Marche
Mercoledì
14 febbraio
ore 10: Udienza del Papa
ore 12: S.Messa in S.Pietro
€ 25 per viaggio e foulard
Iscrizioni e informazioni
presso la propria parrocchia
La famiglia migrante
L
a “Giornata delle migrazioni”, che quest’anno celebreremo domenica 14 gennaio è
un’importante occasione per riflettere sul tema
che viene proposto: “La famiglia migrante”.
Giornata del migrante… cioè della famiglia migrante, perché in ogni tipo di migrazione vi è
quasi sempre coinvolta, in prima persona, una
famiglia. Anche quando parte il singolo, la partenza porta a un distacco, che spesso è strappo
lacerante per tutti i membri della famiglia, come
pure, anche se meno spesso, l’approdo ad altro
Paese è ricongiungimento ed abbraccio caloroso fra chi ha sofferto per lungo tempo lontananza e solitudine. E poi chi emigra ha un progetto che lo sorpassa: sia chi invia mensilmente
le rimesse ai familiari e punta alla costruzione
di una sua casa da godersi assieme ai suoi al ritorno in patria, sia chi accantona i risparmi per
potersi fare finalmente una sua famiglia dove ha loro legame con la famiglia, sia quella di origine,
trovato lavoro o poterla richiamare da lontano sia quella che si forma nel contesto della migraper vivere finalmente tutti assieme al calore di zione. E’ un legame che incide profondamente
un proprio focolare. Anche nel nostro territorio nella vita e nelle scelte della persona. Come sapil numero degli immigrati si aggira, secondo re- piamo, difficili e complesse sono le situazioni
centi statistiche, intorno al 5% della popolazio- familiari degli immigrati.
ne ed è destinato a raddoppiarsi nel giro di 10- “Vorrei chiedervi di incoraggiare le nostre fami15 anni. Quanti provengono da altri paesi sono glie italiane - scrive ai sacerdoti di Senigallia il
per metà circa cristiani (soprattutto cattolici e Vescovo Giuseppe in occasione di questa giorortodossi) e per metà islamici e di altre religioni. nata - a sviluppare rapporti di amicizia con le
Essi cercano accoglienza economica, civile, cul- famiglie immigrate e i loro figli. Auguro vivaturale, ma anche accoglienza religiosa. A tutti mente che le nostre Parrocchie siano per gli imloro siamo chiamati a testimoniare il Vangelo, migrati “una casa lontana da casa”.
ma soprattutto ai cristiani non possiamo far Le offerte raccolte in questa “Giornata” saranno
mancare la nostra cura e sollecitudine pastora- trasmesse alla “Migrantes” per la cura pastorale
le: nella Chiesa non devono sentirsi né stranieri, delle famiglie migranti: famiglie degli immigrati,
né ospiti, ma fratelli. Nel rivolgere l’attenzione degli emigranti, dei marittimi, dei fieranti e ciragli immigrati non si può non considerare il censi, dei Rom e Sinti.
2
11 gennaio 2007
attualità
pena capitaleSaddam giustiziato, quale rapporto tra autorità e giustizia?
Quando lo Stato uccide
N
ei giorni scorsi, prima e dopo l’impiccagione di Saddam, si è aperto un dibattito sul
rapporto tra pena di morte e Stato. Ecco l’opinione di Luciano Eusebi, ordinario di Diritto
penale nell’Università Cattolica.
“Parmi assurdo che le leggi, che detestano e puniscono l’omicidio, ne commettano uno esse
medesime, e per allontanare i cittadini dall’assassinio, ne ordinino uno pubblico”. Attraverso
queste parole, del 1784, Cesare Beccaria coglie
ciò che davvero fa prevenzione: non la paura,
che riduce il cittadino nel rapporto con lo Stato a un corpo da condizionare, bensì l’autore-
articoli firmati
volezza dei precetti
normativi e, dunque,
il consenso che su di
essi lo Stato riesca a
ottenere dai cittadini per convinzione.
Se la legge penale
afferma
l’intangibilità della vita e lo
Stato uccide (uccide freddamente
una persona legata
e ormai inoffensiva), allora il valore
della vita inevitabilmente decade nella
percezione sociale:
del resto, se lo Stato
uccide, il cittadino
potrebbe avere motivi ben più solidi
per uccidere chi sia
libero e lo minacci. Se la nostra idea di prevenzione non è più
alta e più razionale di quella fondata sulla minaccia di un male che rappresenti la ritorsione
del male compiuto, dobbiamo riconoscere che
il terrorista suicida ci mette, culturalmente, in
scacco: rende impotente la forza dell’avversario
perché accetta in partenza il massimo del male
che quest’ultimo può applicare su di lui.
La giustizia non consiste nella reciprocità dei
comportamenti, ma nell’affermare dinanzi al
male – anche attraverso la sanzione – ciò che
è altro dal male. Certamente si tratta di contrastare l’affermarsi di una volontà criminosa, di
annullarne gli eventuali vantaggi, di costruire
un percorso orientato alla presa di distanze dal
male compiuto e alla riparazione che costerà sacrificio. Ciò, tuttavia, non implica affatto che la sanzione debba essere pensata a sua
volta come un male, cioè come negazione della
re altà esistenziale, o della stessa vita, del suo
destinatario. Non è vero che uccidendo o, più
garbatamente, buttando via le chiavi diminuiscono i tassi di criminalità: in questo modo,
non si agisce nel solco dei valori che la giustizia
intende affermare e gli stili comportamentali,
nella società, non migliorano. Non a caso, mai
se ne sono constatati effetti tangibili sui tassi di
criminalità. È vero, piuttosto, che nulla rafforza
di più l’autorevolezza delle norme, cioè la loro
credibilità, e nulla è temuto di più dalle stesse
organizzazioni criminali, del fatto che chi abbia
delinquito sia recuperato alla vita sociale e rinneghi le esperienze del passato.
Ciò dimostra che la legge non è solo forza, ma
ha capacità di persuasione. E, in tal modo, ciò
toglie capacità di aggregazione alle proposte di
vita fondate sull’illegalità, contribuendo in concreto a chiudere posti di lavoro criminale.
Vi è, dunque, continuità fra una riflessione razionale sulla giustizia e la consapevolezza biblica ed evangelica per cui il giusto è chi – sul
modello di Gesù giusto per gli ingiusti – afferma il bene dinanzi al male: non a caso Norberto Bobbio ammoniva a non rifiutare la pena di
morte solo in base ai dati sulla sua inefficienza
preventiva, ma per ragioni di fondo relative al
ruolo della dignità umana nei comportamenti
verso ciascun altro individuo.
Luciano Eusebi
riflessioni proposte dagli ‘addetti ai lavori’
la vicenda di piergiorgio welby, storia di umana sofferenza e bieca strumentalizzazione
Questione di vita o di morte
L
a morte di Piergiorgio Welby avvenuta in
prossimità del Natale è stata un evento drammatico per tutti gli italiani e merita, anzi impone,
delle considerazioni molto profonde.
Per chi, come colui che scrive si ritiene cristiano questa morte equivale a ricevere un sonoro
ceffone! Non infatti è possibile accettare passivamente la vicenda di Welby, non tanto nella sua
essenza (che sarebbe comunque degna di molti
approfondimenti), ma nelle modalità con cui è
stata condotta.
Il 22 settembre 2006 Piergiorgio Welby (affetto
da una grave forma di distrofia muscolare) balza all’attenzione della cronaca con un appello
al Presidente della Repubblica affinché avvii un
cammino parlamentare perchè gli sia concessa
la possibilità di porre fine alla sua esistenza. Dal
quel momento sino al giorno della sua morte avvenuta il 21 dicembre 2006 - inizia sui media
un pressing a tutto campo su questo argomento, prendendo spunto dalla pietà umana che la
vicenda di Welby suscita. Infatti egli vive grazie
ad un respiratore artificiale che gli permette di
respirare insufflando aria attraverso una tracheostomia.
In questo periodo tutti coloro che (per la verità
molto pochi) si dichiarano contrari a porre fine
all’esistenza di Welby vengono tacciati di clericalismo, di servilismo verso il Vaticano o peggio.
In questa sorta di gogna mediatica che è continuata per diversi mesi una specie di “cultura della morte” ha preso il sopravvento in modo così
netto che il rifiutare l’eutanasia a Welby sembrava qualcosa di immorale o di scandaloso.
E’ inaccettabile che questa cultura si sia sostituita
alla nostra capacità critica in maniera così massiccia da fare in modo che Piergiorgio Welby fosse solamente aiutato a morire e nessuno invece si
sia dato da fare semplicemente per fargli riprendere ad amare la vita.
Penso di riconoscermi in una cultura che inneggia alla Vita, alla sua bellezza e pienezza sino alla
fine: in questa vicenda tutto ciò è stato calpestato
nel più assoluto silenzio, permettendo così che
le sofferenze e la malattia di Welby fossero stru-
mentalizzati da uno sparuto gruppo politico sino ed infine l’annuncio della morte di Welby in un
ad un epilogo che era oramai scritto da mesi.
periodo di sciopero della stampa.
E la nostra passività si è palesata non solo dal Quest’ultimo finale predisposto con estrema cura
punto di vista culturale senza che nessuna voce e con pochi scrupoli. Visto che il medico curanautorevole si levasse se non quella di qualche te non era disponibile per quanto programmato,
isolato intellettuale cattolico. Ma il problema che è stato contattato un medico disposto a questa
più ci coinvolge in prima persona è legato al fatto “nobile opera” che è arrivato da Welby la sera preche apparentemente nessuno si è interessato af- cedente all’evento, ha preparato l’occorrente ed il
finché Welby e la sua famiglia fossero stimolati a giorno successivo ha proceduto alla sua opera.
riprendere il gusto di vivere.
Un po’ come un “angelo della morte” ha svolto il
Non vorrei comunque essere frainteso: con que- suo compito di fronte ad un pubblico; difatti la
ste considerazioni non voglio entrare nel meri- morte di Piergiorgio Welby, è avvenuta alla preto della scelta personale di Welby, che rispetto senza di esponenti del partito radicale oltre che
moltissimo come essere umano soprattutto per dei suoi più stretti familiari. La fine di questo
le sofferenze che ha dovuto sopportare, e nean- povero uomo invece di essere vissuta nel masche nelle problematiche di tipo legale che pure in simo riserbo e nell’intimità della propria casa e
questa vicenda hanno svolto un ruolo non mar- dei propri familiari è stata fatta diventare qualginale e meriterebbero approfondite riflessioni di cosa di “pubblica utilità”. E’ stata trattata come
carattere tecnico. Non è comunque in ogni caso una pubblica esecuzione dove è ammesso anche
accettabile che le sue sofferenze ed il desiderio il pubblico, persone che hanno il piacere di guardi interrompere la propria esistenza siano state dare qualcuno morire. E così è stato per Welby
utilizzate da qualcuno, cioè da esponenti politici, alla cui morte hanno partecipato spettatori che
che le hanno sfruttate per i propri scopi politici.
altro non aspettavano che la sua morte in modo
Non mi risulta che Piergiorgio Welby fosse da da poter dare pubblicità e risalto a come fosse
giovane un attivista politico, per cui è molto pro- avvenuta.
babile che lui e la moglie Mina si siano avvicinati Beh, questa cultura di sciacallaggio non può esa queste persone non per una empatia, per una sere accettata cosi come non è proponibile che
sorta di vicinanza morale o per una condivisio- coloro che hanno gestito la vicenda Welby posne di comuni sofferenze, ma solamente perché le sano indicarsi come modelli da seguire additanesigenze di Welby di porre fine alla sua esistenza do questa vicenda come punto di riferimento
convergevano con quelle dei radicali e così que- per una società cosiddetta avanzata.
sti ultimi potevano utilizzarle per la loro causa Ancora più amarezza desta il fatto che molto spapolitica.
rute (anche a posteriori) siano state le voci che
Così invece di trovare qualcuno che lo facesse di si sono ribellate al modo in cui questa vicenda
nuovo innamorare della vita Welby ha trovato è stata gestita. Proprio questo silenzio-assenso
intorno a se solamente persone che lo hanno in- della società civile ha prodotto l’effetto che qualcitato ad andare ancora di più verso la morte.
cuno sperava cioè che tutto ciò sia stato corretto
La storia di Welby ha avuto una regia sinistra ed e ben fatto e che chiunque ed in qualsiasi modo
al contempo magistrale: cominciata con l’ appel- possa porre fine alla propria esistenza. E’ proprio
lo al Presidente della Repubblica per alzare il tiro questa, invece, la cultura di morte da aborrire: il
e porre proprio questa vicenda (comune peral- nostro messaggio è che la vita è bella, piena di
tro a migliaia di altre persone) sotto i riflettori; Amore e che vale la pena di essere vissuta sino in
quindi l’attenzione della stampa sempre alta per i fondo. Proprio l’esatto contrario di ciò che hanno
continui ricorsi legali, poi un periodo di calo del- cercato di “insegnarci” in questi giorni.
l’attenzione (durante l’organizzazione del finale)
Gabriele Pagliariccio - medico
Asteriski
* Merry christmas:
abolito? In Inghilterra
– dove gli stranieri sono
molto più numerosi che
in Italia – il 74 per cento
delle aziende ha abolito i
Christmas parties per evitare di turbare i fedeli di
altre religioni e in molte
città le celebrazioni ufficiali parlano di vacanze
invernali, non di Natale.
“L’ultima follia del politicamente corretto” per
il quotidiano Guardian.
Un po’ come le recenti
polemiche italiane su
Rinascente ed Ikea che
non vendono il presepe.
Noi vi proponiamo: per
il prossimo anno, non
entrate né comperate
nei negozi dove non c’è il
presepio! Il “Natale etico”
Sempre in Inghilterra
invece nasce il “Natale
etico” con l’invito a diminuire le portate del
pranzo e i soldi sprecati
per gli auguri. Con questa risorsa l’Ethical Christmas ha totalizzato nel
2005 oltre 360 milioni di
sterline, 500 milioni di
euro, un terzo in più del
2004: sempre una goccia,
soltanto il 5 per cento nel
mare del Natale consumistico che assorbe ben
14, miliardi di sterline, oltre 21 miliardi di euro.
* Arcevia : la Pasquella. Bella festa per la Pasquella, domenica 17
dicembre 2006, con i
“Pasquellari” di Cabernardi. “La Pasquella – commenta egregiamente il
sindaco Silvio Purgatori
– è il canto rituale di questua e di augurio che ci
lega a testimonianze vive
di una cultura popolare
che è giusto recuperare
nella sua interezza e nel
suo reale significato. Con
tale iniziativa Arcevia
vuole riproporsi come
luogo ideale per festeggiare una ricorrenza
come quella del Natale,
la cui attesa ogni anno è
intimamente grande per
i suoi significati religiosi
ed umani, legati ad una
vita nuova, che nasce nel
segno della Speranza”.
* Gruppo di Preghiera di
Padre Pio “Beato Pio IX”
Venerdì 29 dicembre, alle
ore 16,30, nella chiesa
dell’Opera Pia si è recitato il santo Rosario e
celebrate la santa Messa
alle ore 17,00. In tale occasione si è ringraziato il
Signore con il “Te Deum”
per tutti i benefici che
il Signore ci ha concesso
durante l’anno, specie
per quello della vita: libero, intelligente, pieno
d’amore che ci permette
di avviarci verso la vera
patria, il Paradiso.
* Pellegrinaggio Recanati/
Loreto. Si terrà sabato 27
gennaio 2007 la 7^ marcia della Pace da Recanati
a Loreto dalle ore 18 alle
ore 23. Tutti sappiamo
quanto sia importante
chiedere in ginocchio o
marciando questo dono.
Infatti quell’indefinibile
Bush sta ipotizzando una
bomba atomica da cento
miliardi di dollari quando
ne basterebbero quindici
per debellare l’Aids.
Giuseppe Cionchi
11 gennaio 2007
attualità
WELFARE La richiesta di finanziamento alla Regione da parte di 14 associazioni
Priorità autosufficienza
I
n vista dell’approvazione del bilancio
regionale, ed a ridosso della stesura
del Piano sanitario regionale, il Comitato
Associazioni Tutela (Cat) - composto da
14 associazioni di volontariato e di utenti
- chiede al Consiglio regionale “che non venga ancora una volta dimenticato il finanziamento riguardante l’assistenza residenziale
rivolta ad anziani malati non autosufficienti.
Un finanziamento che continua ad essere
rinviato determinando il permanere, per
il 90% degli anziani non autosufficienti
ricoverati, di livelli di assistenza incompatibili con le esigenze dei malati. Servizi che
la Regione si era impegnata a realizzare con
il Piano sanitario 2003-2006”. Il Cat ricorda
che a fronte di circa 4.000 anziani non
autosufficienti ricoverati nelle Case di Riposo, sono meno di 400 quelli che ricevono
un’assistenza adeguata secondo gli standard
previsti dalla normativa regionale. “Nel
triennio 2003-2006 – si afferma - la regione
si era impegnata alla realizzazione di 3.820
posti letto (posti già di gran lunga insufficienti a coprire il fabbisogno residenziale)
rivolti a persone non autosufficienti; non
solo le previsioni non sono state raggiunte
ma l’offerta di posti letto è rimasta inalterata rispetto al 2003. Oltre 2.200 anziani
non autosufficienti hanno una assistenza
sociosanitaria giornaliera pari a 40-50
minuti; circa mille ricevono all’interno delle
strutture poco più di 10 minuti al giorno di
assistenza; per i malati di Alzheimer e altre
forme di demenza i posti residenziali sono
qualche decina in tutta la regione”. “I segnali
purtroppo, anche per il 2007, continuano a
non essere incoraggianti – denuncia il Cat
-; nei mesi scorsi la regione ha prorogato
i termini per il rispetto degli standard di
assistenza delle residenze protette a tutto il
2007 e in nessuna dichiarazione è emerso
l’impegno - nonostante l’aumento su base
triennale del 4,2% del finanziamento da
parte del governo nazionale - a rispettare le
indicazioni del piano sanitario 2003-2006”.
Il Comitato chiede pertanto alla giunta e
al consiglio regionale “di dimostrare con i
fatti che la risposta ai bisogni dei malati non
autosufficienti - al di la delle dichiarazioni
- è davvero una priorità. E i fatti, in questo
caso, sono delibere che contengono impegni
di spesa”.
R.S.
Diabete. La Regione
istituisce un call center
L
e complicanze del diabete sono
spesso frutto di carenza di adeguata
informazione e formazione dei pazienti
che ogni giorno devono compiere scelte
importanti per la propria salute, dall’alimentazione all’autocontrollo dei valori
glicemici. Per questo, per prevenirle e
accrescere la rete informativa a disposizione dei malati, la giunta regionale
ha deciso di istituire un Call center,
stanziato 186 mila euro per l’attuazione
del progetto.
Sarà il Comitato tecnico di coordinamento regionale per la gestione del
diabete a individuare le quattro sedi
tecniche per la gestione del Call center
in considerazione dei criteri geografici,
dei Centri di rete e di quelli pilota.
Il Call center è stato strutturato in tre
fasi di intervento di cui la prima (3-6
mesi) costituita dalla selezione degli
operatori telefonici che dovranno interagire con i pazienti; la seconda (7-11
mesi) prevede l’arruolamento e il follow
up dei pazienti reclutati su indicazione
del diabetologo e la terza (un anno) per
l’analisi e la validazione dei dati.
Per la prevenzione delle complicanze
del diabete, la regione Marche sta procedendo con l’attuazione di una serie
di azioni - come la realizzazione della
rete regionale condivisa tra tutti i centri
di diabetologia e i medici di medicina
generale, l’organizzazione di programmi
di formazione a distanza con l’università telematica di Chieti e l’istituzione
del Call center – che hanno l’obiettivo di
favorire la comunicazione permanente
tra i vari attori del sistema, accrescere
l’appropriatezza degli interventi, motivare e qualificare i medici e intervenire
direttamente sulle complicanze.
Foto Libero Api
L
Piano
Vaccini
TEMPI MODERNI
La Regione approva
il piano nazionale
vaccini, con
particolare attenzione
agli immigrati.
Tra le priorità
del programma
l’eliminazione
del morbillo e della
rosolia congenita
e Marche approvano il “Programma di attuazione del
piano nazionale vaccini nelle Marche” e pongono, tra
le priorità, particolare attenzione agli immigrati. Per loro,
tra i soggetti a rischio, sono previste strategie aggiuntive
e mirate poiché spesso, sottolineano gli amministratori, questa fascia di popolazione non viene raggiunta dai
normali sistemi di ricerca. Ad esempio nel 2006 alcune
epidemie di morbillo nelle Marche, ma non solo, sono
insorte proprio nella popolazione nomade, passando poi
alla popolazione residente.
Uno dei punti di rilievo del programma regionale è il
completamento del piano di eliminazione del morbillo
e della rosolia congenita, un obiettivo europeo rispetto
a cui le Marche hanno già deliberato un piano specifico che prevede il passaggio dall’attuale copertura del 87%
circa al 95%.
Un altro capitolo del programma regionale è dedicato ad
alcune vaccinazioni introdotte più recentemente: quelle
contro la malattia invasiva da pneumococco nell”infanzia,
contro il meningococco C e contro la varicella. Infine il
Un’indagine di Riza Psicosomatica
Popolo
di cagnarotti
Se la prende con tutti, dai genitori ai lavavetri
ai semafori, nel traffico, in ufficio, per questioni di soldi e nella vita di coppia. E’ questo
il ritratto di un italiano su tre, almeno secondo una ricerca della rivista “Riza Psicosomatica” sui comportamenti di circa 1000 italiani
tra i 25 e i 60 anni. Si litiga più facilmente con
gli sconosciuti (27%), ma anche, a sorpresa,
con i genitori anziani (21%), con i lavavetri e
gli ambulanti (17%) o con i sottoposti in ufficio (13%). Un po’ meno con i figli (10%) o con
il partner (8%), con i quali si cerca più spesso
un canale di mediazione. Ma dopo risse, discussioni e scatti d’ira si prova un senso di liberazione (27%) o di distensione (22%).
Ma attenzione: pessimo carattere e litigio fa-
programma regionale definisce in dettaglio le modalità di
offerta dei vaccini indicando quando l’offerta va effettuata attivamente e gratuitamente e quando è prevista una
partecipazione alla spesa, ridotta rispetto a quella attualmente praticata, al fine di facilitare l’accesso a questo importante strumento di prevenzione.
Il programma regionale, insieme con l’altro documento
approvato dalla Giunta Regionale nel mese di novembre
2006 sulla razionalizzazione e il miglioramento qualitativo dei servizi di vaccinazione, spiega la Giunta, “mette le
basi per un importante miglioramento di questo fondamentale settore della prevenzione”.
Nel corso del 2007 verrà iniziata l’informatizzazione su
scala regionale degli archivi, che consentirà da un lato
una maggiore semplicità ed immediatezza nella gestione
e nel controllo dell’attività, e dall’altro la possibilità di accesso ai pediatri di libera scelta e ai medici di medicina
generale, per una collaborazione ancora più stretta. Sempre nel 2007 è previsto un piano di formazione che coinvolgerà tutti gli operatori addetti alle vaccinazioni.
cile non sono, per la maggior parte degli intervistati, elementi negativi. Anzi. Di porgere l’altra guancia gli italiani non ne vogliono
proprio sapere. La maggior parte pensa che
non convenga: per sei italiani su dieci (il 56
per cento), il cattivo carattere è addirittura
una qualità. Perchè vuol dire avere più libertà
(22%), non sentire obblighi nei confronti del
prossimo (16%) e aver maggior rispetto da
parte degli altri (15%). E se per ottenere questo si va incontro a continui litigi (per il 26%),
antipatia (12%) e solitudine (5%), ben venga,
fa parte del gioco.
Insomma, quanto litigano gli italiani? Il 30%
spesso o addirittura quotidianamente. Il 53%
risponde con un evasivo “ogni tanto”, il 14%
dice di perdere le staffe solo raramente. I pacifisti ad oltranza sono ormai ridotti ad appena il 3 per cento. Gli scontri si scatenano nel
traffico (29%), ma dovunque per questioni di
soldi (il 25%). Il 17% dice di litigare sul luogo
di lavoro, il 14 in famiglia. In coda alla lista, i
litigi della vita di coppia (il 10 per cento).
Va detto che gli italiani litigano più con colleghi e sconosciuti che con moglie e marito.
Questo accade, spiegano gli esperti di Riza
Psicosomatica, perché “col partner conviene
sempre negoziare mentre con i sottoposti in
ufficio o con i genitori troppo anziani è più
facile tener testa”. A furia di reprimere le nostre reazioni più naturali, finiamo per diventare aggressivi e sfogarci con i più deboli alla
prima occasione. Nel traffico poi, protetti da
lamiere e finestrini dell’auto, diamo il peggio
di noi stessi contro passanti, automobilisti
inesperti o lavavetri.
I motivi che portano alla lite sono diversi. Per
esempio il bisogno di sfogarsi (32%), il fatto
di aver di fronte qualcuno di più debole (24%),
la sicurezza di non rischiare nulla (19%), il bisogno di imporre le proprie ragioni (12%), la
necessità di difendere i propri principi (8%).
E dopo lo sfogo cosa succede? Il 17% prova
rabbia, il 13 un vago senso di colpa, il 9 euforia e, infine, il 7 un po’ di vergogna. E via,
avanti di questo passo.
3
Block Notes
Ecosistema
Bambino:
brilla Pesaro
E’ stato presentato a
Roma il X rapporto
di Legambiente sulle
politiche per i minori
di quattordici anni
delle città capoluogo:
tra le marchigiane
brilla Pesaro, quinta
in classifica generale e
prima città del centro
Italia. Ancona in 17^
posizione. Macerata
sufficiente e Ascoli
Insufficiente. Urbino
new entry classificata
al 47^ posto.
Constatato che nessun
comune può essere
inserito nella prima
fascia
dell’Ottimo,
tra le magnifiche 4
di quest’anno non
figura nessuna città
marchigiana:
a
meritarsi
caramelle
e dolci della Befana
sono infatti Torino,
Ravenna, Firenze e
Roma, ma Pesaro,
pur
abbandonando
la vetta degli anni
passati,
figura
all’ottima 5^ posizione
– fascia Buono, primo
capoluogo di provincia
del centro Italia.
Di seguito si piazzano
Ancona, quest’anno
alla 17^ posizione
– nella fascia discreto,
Macerata alla 39^ e
Urbino -new entry di
quest’anno- alla 47^
entrambe nella fascia
sufficiente,
chiude
Ascoli Piceno, fanalino
di coda, nella fascia
degli insufficienti.
La
classifica
di
Ecosistema Bambino
viene stilata in base
ai dati - relativi al
2005 - che le stesse
amministrazioni
f o r n i s c o n o
rispondendo
al
questionario redatto
da
Legambiente,
che valuta le forme
di
partecipazione
avviate per favorire
un ruolo attivo dei
bambini nella città,
le strutture dedicate
alle politiche per
l’infanzia, il rapporto
di
collaborazione
tra amministrazione
comunale
e
associazioni no profit,
i servizi e le iniziative
di aggregazione e di
animazione culturale.
“Anche se le cose non
sembrano andar male
– commenta Luigino
Quarchioni, Presidente
Legambiente Marche
– si può fare molto
di più nel settore
delle politiche per
l’infanzia, che restano
centrali per il nostro
futuro, nell’accrescere
consapevolezza
e
formazione delle nuove
generazioni,
anche
nello specifico dei temi
ambientali”.
4
11 gennaio 2007
Senigallia
città In vista della scadenza per le iscrizioni, gli istituti aprono le porte
Le scuole si presentano
Istituto Alberghiero ‘Panzini’
Domenica prossima 14 gennaio dalle
ore 15,00 alle 19.00, alunni, docenti, personale della scuola e dirigente
scolastico dell’Istituo Professionale
Alberghiero ”Alfredo Panzini” di Senigallia, in via Capanna, saranno presenti nel loro istituto per accogliere e
far trascorrere un pomeriggio diverso a tutti quei genitori e ragazzi che
vogliono rendersi conto di persona
che cosa offre la scuola, quali corsi
si possono frequentare e quali sono i
relativi piani di studio. È un servizio
che l’istituto vuole offrire per aiutare
i giovani delle classi terze della scuola media nella loro scelta, ma potrà
anche diventare un’occasione di svago, una “gita”, una visita guidata dagli
alunni e docenti del Panzini.
Tutti quindi sono invitati a visitare
una delle scuole più all’avanguardia
a livello nazionale: laboratori di sala,
cucina e ricevimento con gli ultimi
tipi di attrezzature; laboratori informatici aggiornati continuamente,
aule capienti per poter impartire al
meglio ai suoi alunni insegnamenti
pratici e teorici.
Il Panzini è “La scuola di oggi per il
tuo domani” e propone l’ultima giornata di “Scuola Aperta”: domenica
14 gennaio, dalle ore 15,00 alle 19,00,
presso la sua sede di via Capanna,
62/a, a Senigallia vicino al Palazzetto
dello Sport.
Come sempre un buffet con i prodotti delle esercitazioni degli alunni,
attenderà i visitatori che saranno ac- elementari della città avrà luogo, nei
colti con la consueta ospitalità.
locali della Scuola Media “Marchetti”,
Senigallia Nord Mercantini
un incontro per una completa e personalizzata informazione sul Piano
Anche l’Istituto Comprensivo Seni- dell’Offerta Formativa che l’Istitugallia Nord-Mercantini ha avviato to ha definito per l’anno scolastico
la raccolta delle iscrizioni per l’anno 2007/2008, le cui iscrizioni scadono il
scolastico 2006/07; iscrizioni da effet- 27 gennaio prossimo.
tuare entro il 25 gennaio 2006 presso Sarà l’occasione anche per avere
la Segreteria in Via Puccini, 22. Come diretta conoscenza della struttura
ampiamente noto, i genitori possono, scolastica nella quale i propri figli
in piena autonomia, esprimere le scel- potranno frequentare il triennio di
te loro consentite dalle disposizioni scuola media nonché dei servizi, dei
ministeriali: istituto, plesso scolastico, laboratori e delle attrezzature di cui
orari. Per ovvii motivi organizzativi potranno usufruire.
ed educativi è consigliata l’iscrizione L’autonomia didattica ha messo in
alla scuola più vicina a casa.
condizioni la Scuola Media MarchetPer consentire a tutti i genitori di es- ti di consolidare, non solo quanto già
sere ben informati, sarà data possibi- è stato realizzato in fatto di innovalità di intervenire ad assemblee pro- zioni negli ultimi quindici anni, ma
grammate per le seguenti date:
anche di ampliare ed arricchire la
- 14 gennaio, alla “Mercantini, dalle proposta didattico-culturale con opore 17 scuola aperta; dalle ore 18 as- portunità opzionali che rendano il
semblea con il Dirigente Scolastico.
percorso formativo sempre più per- 16 gennaio, ore 18: assemblea presso sonalizzato ed adeguato ai bisogni
la Scuola di Scapezzano
dell’alunno.
- 18 gennaio, ore 18: assemblea presso Il curricolo comune - obbligatorio
la Scuola di Cesano
settimanale, proposto dal Ministero
- 19 gennaio, ore 18: assemblea presso P.I. di 29 ore, è integrato, nel nostro
l’elementare di Cesanella
Istituto, di una ulteriore ora di lette- 20 gennaio, ore 18: assemblea pres- re per un totale di 30 ore settimanali
so la scuola “Puccini”. Per qualunque uguali e comuni a tutti gli studenti.
ulteriore informazione è possibile A questo curricolo, uguale e comune
chiedere un colloquio con il Dirigen- a tutti, l’Istituto propone attività opte Scolastico, in Via Puccini,22.
zionali-facoltative di indirizzo specifico: strumento musicale – multiSenigallia Sud Marchetti
medialità – linguistico – europeo a
Giovedì 11 gennaio alle ore 18, per tempo prolungato.
i genitori delle classi 5^ delle scuole
a cura di L.M.
notizie della settimana
Succede a Senigallia
* Schianto tra due auto a metano. Carambola stradale in via Corinaldese, prima del cavalcavia dell’A14 nel quartiere di Borgo Ribeca.
Ma nonostante la gravità dell’incidente ed i
danni subìti dai due mezzi, non ci sono stati
feriti. Soltanto un comprensibile spavento per
i protagonisti dello schianto. Apprensione per
qualche minuto si è invece avuta perché si è
temuto il pericolo di una esplosione, in quanto le vetture incidentate erano alimentate a
metano. Nell’urto le bombole si sono danneggiate e proprio per evitare la dispersione del
gas nell’aria ed una possibile combustione, i
vigili del fuoco hanno provveduto a chiudere
gli impianti di alimentazione.
* Disavventura a lieto fine per un senigalliese
che il giorno di Natale aveva inavvertitamente
smarrito il proprio borsello, contenente denaro e documenti. Poco dopo, quando ancora
stava cercando di ricostruire dove lo avesse
perso, un giovane ha suonato al campanello
dell’abitazione e lo ha restituito alla moglie.
* Pronte le case popolari di via Piave, vuote
da mesi per ritardi imputabili al Comune che
non è stato ancora in grado di rilasciare l’agibilità: queste le dichiarazioni del presidente
della Camac, l’impresa che ha realizzato parte delle abitazioni ad edilizia popolare dove
dovrebbero tornare a vivere gli inquilini delle
case demolite. I lavori sono ultimati nei soli
14 appartamenti realizzati per conto del Comune dalla Camac, che dell’intero complesso
deve riservarne una porzione all’edilizia popolare. La restante porzione di Peep è invece
a carico dell’ex Iacp che ha il cantiere fermo.
* Banda dei sassi: uno dei giovani sgarra di
nuovo. Avrebbe molestato alcune ragazzine
e avrebbe estorto denaro ad altri adolescenti
ospiti come lui della comunità. Tutto questo
gli è costato la revoca del provvedimento di
messa in prova e un processo con rito abbreviato per i reati di tentato omicidio pluriaggravato continuato e danneggiamento, che si
celebrerà il 31 gennaio davanti al Tribunale di
Ancona. L’imputato è il più grande dei quattro
giovani che si resero responsabili del lancio
di sassi contro un pullman della Croce Gialla
di Camerano, in transito nella notte tra il 10
e l’11 dicembre 2005, all’altezza del cavalcavia
150, sulla A14 tra Marzocca e Montignano.
a denti stretti
Negozi
Le fatiche del commercio. Il franchising spazza via le botteghe di
Corso 2 giugno, dove si alternano
le stesse vetrine, mentre alcuni
studi di professionisti traslocano
in via Piave, nuovo polo commerciale. Un effetto omologazione
che sta investendo in maniera
pressante la strada urbana più
trafficata, ma solo dai pedoni. Le
boutique dei pionieri, i primi ad
aver scommesso nel commercio
in centro storico stanno sparendo,
perché inghiottite da un sistema
che, anziché valorizzare i piccoli imprenditori, spiana la strada
alle grandi catene. Una tendenza
rimarcata dall’arrivo del 2007 che
porterà una nuova ondata di cambiamento lungo corso 2 Giugno.
Cambiamento che non sarà sinonimo di novità perché ai negozi
che chiudono farà seguito l’espansione di attività già presenti sulla
via. Quindi per un negozio che
chiude non ce n’è uno che apre, ma
uno che si allarga. “Quello che sta
accadendo mi sembra molto chiaro – commenta sulla stampa Ettore Coen, del movimento “Vivere il
centro” -. Il centro sta diventando
un oligopolio, in particolare il corso. Il numero di attività sta calando perché gli esercizi commerciali
che chiudono vengono rimpiazzati
da altri già presenti che non fanno
altro che estendersi, come già era
accaduto lo scorso anno. Ad esempio due storici negozi di calzature
sono stati occupati dalle attività
confinanti. Penso a Bozzi dove si
è allargato Terranova – spiega
– o Mandolini che è servito all’ampliamento di Sapere”. Il centro, è
sempre più vuoto, anche di case,
i negozianti gettano la spugna e
cercano una boccata d’ossigeno per
le finanze delle proprie attività in
altre zone della città.
Liceo Classico:
inaugurazione
e domande
abato 13 gennaio abbandonati da anni
S
sarà
inaugurata nella vecchia sede del
ufficialmente la nuo- liceo. Ho più volte in
va sede in via Rossini
del liceo classico Resta
comunque aperto per
l’Amministrazione il
dubbio se intervenire per il recupero di
palazzo Gherardi o
optare per la vendita.
E adesso Forza Italia
riporta l’attenzione sul
destino dell’edificio
lungo i Portici Ercolani, dicendosi preoccupata per lo stato
di abbandono. Il
capogruppo di Forza Italia Alessandro
Cicconi Massi: “La
scelta di trasferire il
liceo classico in altra
sede visti i problemi
strutturali del vecchio
palazzo Gherardi, era
stata accompagnata
dalla rassicurazione
che Comune e Provincia avrebbero trovato un accordo per
la sistemazione del
palazzo in modo tale
da restituirlo al prestigioso istituto cittadino - lamenta Nulla
di questo è stato fatto
e a ciò si aggiunga il
grave e ancora irrisolto episodio di furti e
scomparse di beni che
erano colpevolmente
questi anni interrogato l’assessore ai Lavori
pubblici, Mangialardi,
circa le ipotesi sul futuro del palazzo storico. Non ho avuto mai
una risposta se non
quella che le attuali risorse economiche dell’ente non avrebbero
consentito una sistemazione del palazzo”.
Risponde l’assessore
ai Lavori, Mangialardi: “Il Comune sta
effettuando una vasta
ricognizione del proprio patrimonio per
valutare con esattezza
quelle parti inutilizzate o sottovalutate.
Solo a ricognizione
ultimata valuteremo il
da farsi. E’ chiaro che
si tratta di una struttura che necessità di
interventi sostanziali,
anche sul piano del ripristino architettonico,
ma questa non è certo
una novità. Posso assicurare che presto
decideremo che fare
dell’immobile. Intanto procederemo con
l’intervento di sistemazione del del primo
tratto dei Portici Ercolani”.
la provincia ha presentato il documento
Bilancio sociale
L
a Provincia di Ancona ha
presentato presso la Loggia dei Mercanti del capoluogo (Via della Loggia) il Bilancio Sociale della Provincia di
Ancona per il periodo 20022005. “Un terra responsabile”
è il titolo di questa giornata,
nel corso della quale è stata
illustrata questa nuova forma
di rendicontazione con cui la
Provincia ha cercato di innovare profondamente il modo
per comunicare ai cittadini
ciò che l’Istituzione ha attuato. Sarà così possibile verificare in maniera più immediata e
diretta la corrispondenza tra
i valori enunciati e le scelte,
le azioni realizzate, le risorse
impiegate e i risultati eseguiti. Da strumento di verifica e
a cura di
controllo, il Bilancio Sociale
può tra l’altro assolvere a un
altro importante ruolo, divenendo un supporto per la
programmazione
dell’Ente,
in grado di assicurare sia un
incremento del grado di partecipazione e coinvolgimento
degli attori rilevanti alla definizione di politiche di sviluppo, sia un contributo alla
maturazione di una nuova
cultura della responsabilità
che favorisca nuovi modelli di
corretta ed equilibrata gestione dell’interesse pubblico.
Non si tratta dunque di un
semplice documento di rappresentazione dei risultati, ma
di uno strumento di cambiamento del modello di amministrazione.
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Anche quest’anno siamo
arrivati al Natale. In tutte le
case cristiane, il posto d’onore dovrebbe essere dato al “presepio”, il
simbolo primo del cristianesimo. Se non
c’è abbastanza spazio per farlo con tanti
personaggi, è sufficiente che venga rappresentato soltanto con Gesù, la Madonna e
San Giuseppe. Poche sere fa, il TG regionale, ha trasmesso la notizia che ad Urbino c’è un’intera via dedicata ai presepi. Chi
può vada ad ammirarli. E’ possibile pure,
per maggiormente entrare nello spirito cristiano del Natale, visitare i presepi viventi
che vengono realizzati anche in località
vicine a noi, tra le quali citiamo Barbara,
Mondolfo, Arcevia, Genga ecc.
• Auguri da tutte le parti, via internet, conla posta tradizionale, per strada, nei negozi,
nei depliant pubblicitari. Tutto un augurio,
però - come mi è capitato di leggere - festeggiano tutti, ma c’è il rischio che manchi il festeggiato.
• Sono tanti gli appuntamenti natalizi di
carattere musicale, c’è rischio di perdersi tra le miriadi di proposte cittadine. Di
bello c’è che accanto alle corse folli per gli
acquisti, si ha la possibilità di ritagliarsi un
po’ di tempo per la meditazione e la riflessione.
• Il ricco calendario di iniziative natalizie
porterà qualche turista invernale nella nostra città? E’ la domanda che molti si fanno, guardando con grande nostalgia l’estate scorsa, estate di pienoni. Non sarebbe
male lanciare la ‘Spiaggia di Velluto’ come
proposta appetibile anche in inverno.
• Approfitto di questa rubrica per rivolgere,
come Parroco di Santa Maria Goretti, gli
auguri a tutti, lettori di Voce Misena e non,
per un sereno e cristiano Natale e per un
2007 ricco di pace e serenità. Arrivederci,
su questa rubrica, a gennaio. Come ho già
fatto presente altre volte, le vostre segnalazioni saranno pubblicate, quindi aspetto
di riceverne.
11 gennaio 2007
vita missioanaria
5
chiesa Matteo Pettinari, giovane di M.San Vito, in partenza per l’Africa
Matteo è sui passi
della Missione
I compagni di strada
Dopo tanti anni, nella Chiesa senigalliese è nata una vocazione missionaria:
Matteo Pettinari, Missionario della Consolata è in partenza per la Costa
d’Avorio. Domenica scorsa il mandato del Vescovo Orlandoni.
A Chiaravalle erano presenti anche alcuni novizi dei Missionari della Consolata e giovani che si sono lasciati coinvolgere da questa spiritualità missionaria. Ecco i loro pensieri per Matteo:
La Chiesa diocesana di Senigallia ha
vissuto un emozionante e particolare
evento, domenica 7 gennaio alle 18,
presso l’Abazia di Chiaravalle: Matteo Pettinari, un giovane di Monte San
Vito, ha ricevuto il mandato missionario dal Vescovo Giuseppe Orlandoni
durante la Santa Messa. Il 16 gennaio
prossimo, infatti, Matteo partirà per
la Costa d’Avorio dove inizierà la sua
esperienza di Missionario della Consolata. Ha vissuto la sua professione
temporanea lo scorso agosto.
Tra qualche giorno sarai in Costa
d’Avorio, fa un certo effetto...
Cerco di non pensarci troppo: faccio
sempre così quando sono nell’imminenza di una ‘partenza’ importante
cerco di vivere giorno dopo giorno
in semplicità. Poi mi immergo fino al
collo quando sono ‘arrivato’. In queste festività ho trascorso giorni molto
intensi, per i quali mi viene da dire
soltanto ‘grazie’. Tutto quello che sto
ri della Consolata a Torino: mi sono
sentito a casa, subito, una fraternità
che mi ha coinvolto immediatamente.
Grazie a questa mia storia, mi sento
completamente, fino al midollo, della
diocesi di Senigallia e completamente
dei Missionari della Consolata.
Penso che sia molto importante, per uno che parte, sapere che hai tante persone, una Chiesa intera che ti sostiene. L’augurio che faccio a Matteo è di saper incontrare la
gente, di saper accogliere ciò che la gente gli comunicherà
con la propria vita: la gioia di essere con.
Un cammino particolare, in cui la
vocazione missionaria e quella diocesana si sono incontrate spesso...
Sì, è così. E mi vengono in mente le
parole del Vescovo Giuseppe. Più volte mi ha detto che in questo cammino
di discernimento avrei dovuto rispondere al Signore con un ‘sì’ che coinvolge l’intera Chiesa diocesana. Qui sono
cresciuto, qui è nato il desiderio donarmi al Signore. Come questo ‘incrocio’ possa continuare non lo so, ma di
sicuro nella fedeltà al quotidiano, alla
mia vocazione, vivrò in modo ancor
più forte la comunione alla mia chiesa.
a cura di Laura Mandolini
Auguro a Matteo che in lui arda per davvero il fuoco della
missione, che è la ricerca della comunione perfetta con il
Signore. Solo questo rende possibile l’annuncio e le opere
di carità che ne conseguono.
vivendo è un dono grande di Dio.
In questo percorso, quali esperienze
significative ti vengono in mente?
Alcuni momenti forti del mio percorso
vocazionale fanno da sfondo a questa
partenza. Ricordo un fine settimana
dal 6 all’8 dicembre del 1998, quando
ho partecipato ai miei primi esercizi
spirituali organizzati dal Seminario
diocesano di Senigallia, in quarta superiore. Erano guidati da un padre
missionario della Consolata e per me
è stato l’inizio di un cammino nuovo.
Dopo non sapevo bene cosa fare della
mia vita, ma avevo intuito che qualunque cosa avesse chiesto Lui, l’avrebbe
fatto per farmi felice. Sono entrato nel
Seminario regionale di Ancona. Qui
ho fatto discernimento vocazionale,
capendo pian piano che la missione era il mio posto. In seminario mi
hanno aiutato a capire ancor meglio
la mia strada e nel 2004 sono andato
a trovare la comunità dei Missiona-
Piero De Maria - Cuneo, novizio
Marco - Cuneo, novizio
Francesco - calabrese, amico
In questo stà la vera missione: rispondere alla missione
che Dio ci ha assegnato, qualunque essa sia. Quello che mi
ha spinto verso i missionari della Consolata è stata l’accoglienza, lo spirito di fratellanza che è uno dei gradini della
sapienza, uno di quei gradini che permettono all’uomo di
congiungersi spiritualmente agli altri e, attraverso gli altri,
a Dio.
Pietro - Toronto, novizio
La cosa che ho scoperto e che è importante per me, e che
lo sarà anche per Matteo quando si trasferirà, che tutte
le difficoltà sono un dono di Dio e la cosa più importante
che ho scoperto, in questi mesi, è di ascoltare e vedere. E’
questa è una cosa che mi ha aiutato molto, anche quando ho fatto un’esperienza breve lavorando con i poveri in
America. Sarà un aiuto anche per Matteo, ne sono certo.
Sergio - Spagna, novizio
testimonianze Padre Francesco, di Ostra, è Missionario della Consolata
P. Discepoli: ‘la Chiesa è viva’
P. Francesco Discepoli, domenica scorsa, era doppiamente emozionato: Matteo è Missionario della Consolato ma
anche figlio della Chiesa di Senigallia,
proprio come lui che partì giovanissimo per il Sudafrica. Da qualche anno
è in Italia per curare la formazione
dei novizi, ma lui scalpita e spera di
passare il prossimo Natale nel suo Sudafrica. Più che un desiderio, sembra
una bella certezza.
Una nuova vocazione missionaria a
Senigallia e per di più nel suo Istituto...
Siamo di nuovo di fronte ad un fenomeno comune nel nostro Istituto.
Molte vocazioni arrivano dai seminari diocesani e questa è una bella
cosa. Il nostro fondatore ha iniziato
la famiglia dei Missionari della Consolata proprio partendo dal contesto
diocesano. Vedendo che nella diocesi
di Torino c’erano molti sacerdoti e seminaristi, gente che aspirava alla missione, ecco che lui indica la via della
missione. Per cui questa intuizione
iniziale continua ed è ancora valida.
Il clero, prima di tutto, è quello che
deve essere missionario. Se percepiamo un clero missionario, la vocazione
missionaria entra nella vocazione cristiana, che purtroppo nell’Occidente
è stata sdoppiata: vocazione cristiana,
vocazione missionaria. Non si può
essere cristiani senza essere missionari. Quindi il primo sentimento è
questo, molto bello, perché Senigallia
- di nuovo – ridà un sacerdote per le
missioni. Vuol dire che allora siamo
proprio sulla linea buona come diocesi, per cui mi sento orgoglioso perché
io appartengo a Senigallia. Ricordo
quando sono partito, mons.Ravetta,
fu contento a tal punto che diceva:
“Non mi preoccupano molto se par-
tono i seminaristi perché tanto se ne
parte uno è segno che ne arriveranno
altri”. Poi, dopo, mons.Odo Fusi Pecci
mi ha accolto molto bene ed ha avuto
un senso paterno nei miei confronti.
Un vescovo che mi ha sempre impressionato e che si è sempre interessato,
chiedendomi dove andavo e di andarlo a trovare.
Come cambia l’essere missionari?
Il nostro padre Allamano diceva che
la vocazione missionaria è la vocazione di coloro che amano il Signore.
Può sembrare molto superficiale detta adesso, ma detta ai suoi tempi era
molto profonda. Intanto per missione
lui intendeva la missione fuori, evangelizzazione tra i popoli, tra i più poveri, evangelizzazione a vita. Questo
era tutto incluso nella parola missione
e così si andava. Chi è che può andare?
Diceva: questa vocazione è per coloro
che amano il Signore. Amare vuol dire
corrispondere all’amore del Signore,
che si riscopre oggi nella nuova terminologia. E’ Lui che mi ama in proporzione della mia generosità e di quello
che Lui vede in me. Mi chiama per
una missione specifica nella Chiesa.
Quindi, ogni cristiano, per il fatto di
essere un altro lui che corrisponde al
suo amore, diventa missionario e lui
gli darà una missione. Può essere una
missione a formare una famiglia, può
essere una missione a una professione
qualunque, può essere una missione
ad essere sacerdote, ad essere religioso, ad essere contemplativo.
Può essere missione anche, tra le missioni, la “missione”, quella proprio di
andare, continuare il suo ministero. E’
una cosa molto bella. Questo è quello che si presenta oggi ai giovani. Una
volta forse, almeno ai miei tempi, era
molto più marcato l’andare, il fare del
bene, il vivere con i poveri, la dimen-
sione umanitaria. Grazie al cielo e al
Concilio, questa dimensione umanitaria è passata ai laici e, quindi, noi
riscopriamo la nostra vocazione, che
è proprio questa: di continuare la presenza del Cristo risorto in mezzo agli
uomini. Vocazione tutta privilegiata,
proprio in mezzo agli ultimi, in mezzo
a quelli che non conoscono Lui. Oggi
si va in modo particolare come mandati da Lui. Quindi è un Lui che per
Dio si fa uomo, accetta il vivere umano, vive la situazione umana in un
modo diverso.
Chi è il missionario, oggi?
Oggi il missionario non porta più la
sua cultura, se stesso. Deve scendere
giù, nella situazione delle persone alle
quali sei inviato. Perciò il primo passo è quello dell’incarnazione. scendere allo stesso piano, cercare di capire,
di essere accolto non come uno che
va a dare ma come uno che accetta
di camminare insieme. E’ su questo
rapporto che la missione è cambiata
moltissimo, per cui se io guardo a me
stesso dico che noi siamo stati in un
certo senso “favoriti” in Sudafrica in
quanto per molti anni non ci hanno
permesso di fare opere sociali. Una
cosa meravigliosa perché allora siamo
proprio dovuti scendere (bianchi nel
contesto nero, quindi rigettati a lavorare in mezzo agli africani) e per forza
dovemmo iniziare proprio da zero per
cercare di essere accettati. Andare là
come se uno non avesse quasi niente:
un fratello in mezzo ai fratelli. E questo abbassamento, questo annichilirsi
in mezzo alla gente è la missione di
oggi.
E allora si sposta pure il concetto di
missione. Una volta si parlava di missione solo pensando al terzo mondo.
Oggi c’è un contesto di vera missione
anche in Italia.
Il sì che Matteo ha detto al Signore, alla sua Chiesa, possa
essere un sì quotidiano, delle piccole cose. Ogni volta che
vedo partire un missionario è un rafforzamento della mia
fede, della fede della Chiesa.
I sacerdoti ‘di’ Matteo: seduti, da destra, don Giancarlo
Giuliani, parroco a Chiaravalle; don Giancarlo Cicetti, parroco
a Ostra Vetere (dove Matteo ha collaborato da seminarista);
in piedi, da destra: p. Francesco Discepoli, Missionario della
Consolata, don Pietro Landi, parroco di Monte San Vito;
p. Camerlengo, provinciale dei Missionari della Consolata;
Matteo e don Aldo Piergiovanni, direttore della Caritas di
Senigallia.
Chiaravalle, 7 gennaio 2007,
S. Messa del Mandato
6
16 novembre 2006
Chiesa
C’è vita
in parrocchia
Presepio a Barbara
Controbilanciate da condizioni climatiche favorevoli, le ristrettezze del calendario non hanno
impedito al Presepe Vivente di passare agli archivi con un consuntivo più che soddisfacente. Con
soli 5 spettacoli in programma, compreso quello
inusuale di domenica 7 gennaio (abitualmente,
infatti, le repliche terminano il giorno dell’Epifania), l’edizione 2006-07 della sacra rappresentazione ha trovato un solido alleato nel quadro
metereologico, che ha favorito un costante e numeroso afflusso di spettatori. E chi è stato sedotto
dalla tradizione e dall’unicità della Natività barbarese, giungendo dai comuni limitrofi o dai centri
marchigiani più distanti ma anche dalle località
ubicate al di là dei confini regionali, è rimasto
ammaliato dal suo volto teatrale, dalla sua capacità, quasi magnetica, di coinvolgere gli astanti
nello spirito natalizio, dall’imponenza e dalla cura
scenografica nonché delle attenzioni prestate alle
qualità degli abiti, alla costruzione delle capanne,
delle botteghe e alla rievocazione dei mestieri
artigianali. Argomentazioni con cui la sacra rappresentazione, promossa dagli ‘Amici del Presepe’,
dalla Pro loco e dal Comune, si riproporrà il prossimo Natale, sperando di dare continuità al trend
positivo dell’appuntamento più famoso del centro
collinare e che gl ha conferito maggiore notorietà.
Leonardo Pasqualini
Montignano, piccoli gesti di carità
La Caritas parrocchiale di Montignano si è sforzata di cercare le persone più bisognose da aiutare e crede di averle individuate negli anziani
del paese. E’ per questo, ad esempio, che è nato
“Un anziano per amico”, un appuntamento settimanale in cui ci si ritrova tutti insieme nel salone della parrocchia per una partita a carte e,
perché no, anche per “beciaccolare” un po’. Un
momento di convivialità che, giunto già al secondo anno, continua ad essere sempre atteso
e seguitissimo. Ma la Caritas parrocchiale non è
solo questo. Nata intorno a cinque o sei persone, nel corso dell’anno, avvalendosi dell’aiuto di
tanti “volenterosi”, ha portato avanti numerose
attività. Mi riferisco alla tombolata di gennaio,
alle gite in giugno e settembre, rispettivamente
ai Santuari di Collevalenza e di Loreto, alla serata dedicata al teatro con scenette dialettali,
svoltasi in agosto, senza dimenticare la vendita
dei dolci in ottobre, la festa di S. Martino a novembre ed i mercatini natalizi a dicembre, in
cui si raccolgono fondi destinati a varie iniziative
benefiche. Ed, ancora in giugno, la giornata dell’anziano, il cui coronamento è stato un pranzo
che ha visto la partecipazione di non meno di
cento persone, e le domeniche alla mensa della
Caritas diocesana, che ci ha visti “cuochi per un
giorno”, in sostituzione dei volontari che vi cucinano abitualmente.
LA PARROCCHIA DEL PORTO AD ASSISI
A casa di Francesco
Bellissima giornata, quella
del 3 gennaio, per la comunità del Porto. In tanti, un
pullman pieno tra adulti,
ragazzi e bambini, ci siamo
ritrovati, insieme al parroco don Gesualdo, per un
pellegrinaggio ad Assisi,
sulle orme di S.Francesco.
Raggiunta la basilica, sempre suggestiva, insieme ad
altri gruppi provenienti da
tutta Italia, nella cappella
di S. Caterina abbiamo vissuta la Messa animata da
una corale proveniente dagli Stati Uniti. Al termine,
tempo libero per il pranzo.
Dopo, muniti di audioguide, abbiamo seguito
un frate che, dopo averci
parlato del periodo storico
di S.Francesco, ci ha guidato nella visita completa
della basilica, della cripta
alla chiesa inferiore e poi a
quella superiore e alla sala
dei cimeli con gli oggetti
del santo. Dopo una visita
in centro, con bei palazzi
antichi e una bella fontana, la chiesa di S.Maria
sopra Minerva e infine la
suggestiva Basilica di S.
Chiara, ci siamo diretti a
S.Maria Degli Angeli, dove
abbiamo potuto visitare
la Porziuncola, luogo altamente emozionante per la
spiritualità che ne emana,
e la “Cappella del Transito”, dove morì il santo della
pace e della povertà.
Paola Sbordoni
CHIESA La morte di don Sigefrido Messina, per tanti anni parroco a Ripe
Il saluto a don Sigefrido
Le tappe
della sua vita
1921 - Nato il 1° agosto
a Monteporzio
1945 - Ordinato sacerdote il 18 marzo a San
Francesco in Corinaldo
1945 - Il 22 agosto è vice
parroco ad Arcevia
1947 - E’ professore nel
Ginnasio al seminario e
viceparroco a Roncitelli
1949 - Vice-rettore del
seminario e presta servizio a Scapezzano
1959 - Viene nominato
parroco in sostituzione
di don Eugenio Giulianelli
1959 - Viene nominato vicario foraneo delle
parrocchie di Ripe e di
Monterado
1982 - E’ ancora parroco della parrocchia di
S.Pellegrino di Ripe
C
ordoglio e commozione per l’ultimo saluto
a don Sigefrido Messina,
spentosi 85enne giovedì 30
dicembre 2006 all’Ospedale di Senigallia dopo essere
stato, per ben quarant’anni,
parroco a San Pellegrino
di Ripe. E’ stata propria la
bella chiesa parrocchiale ad
ospitare il rito di commiato,
presieduto dal vescovo diocesano monsignor Giuseppe
Orlandoni. Io sono il Buon
Pastore: sono risuonate in
chiesa le parole della parabola narrata nel Vangelo
di Giovanni, scelto proprio
per sottolineare il lungo e
prezioso ministero che don
Sigefrido ha svolto nella
cittadina a partire dal 1959,
come parroco titolare sino
al 1999, quindi come parroco emerito e coadiutore del
parroco attuale don Emanuele Lauretani. E proprio
don Emanuele ha voluto
portare il saluto di tutta la
comunità.
C
arissimo don Sigefrido,
così,
affettuosamente,
amiamo rivolgerci a te, in
questo momento così doloroso per tutti noi! Avremmo
tanto voluto che tu fossi rimasto in mezzo a noi an-
cora per tanto
tempo, come ti
abbiamo augurato nel marzo
2005, in occasione del tuo 60^
anniversario di
sacerdozio!
La tua scomparsa, per noi,
non è solo la
perdita di un
sacerdote, ma
ancor più di un
fratello o meglio
di un padre!
Si, perché tu, dal lontano
settembre 1959, ci hai accompagnato come un padre, come un buon pastore,
in ogni vicenda familiare e
comunitaria, condividendo
con noi i momenti lieti e dolorosi della nostra vita.
Ora possiamo dirti veramente grazie! Sei stato un sacerdote sempre con noi, ci hai
trasmesso l’amore per il culto di Dio, in particolare per
il canto e la musica sacra.
Hai avuto cura del tempio
del Signore , hai favorito la
nascita della parrocchia
di Passo Ripe e del Gruppo
Scouts, hai accompagnato
con saggezza la casa di riposo. Ora puoi dire con San
Paolo: “Ho combattuto la
buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato
la fede. Ora mi resta solo
la corona di giustizia che il
Signore, giusto giudice, consegnerà a me e a tutti coloro
che attendono con amore la
sua manifestazione”.
Si, don Sigefrido, hai conservato una fede semplice, ardente, orante fino all’ultimo,
e sei stato il custode della
fiamma della fede di noi ripesi negli anni difficili della
seconda parte del 900, anni
pieni di cambiamenti culturali, di tensioni sociali, di
sfide inattese per la Chiesa.
Solo il Signore saprà ricompensarti.
Grazie da tutta la comunità
parrocchiale.
Emanuele Lauretani
LUTTO Anna Paolinelli Casavecchia ha lasciato un grande vuoto
Il sorriso di Anna
Q
uesti ultimi giorni dell’anno sono senza invadenza né protagonismi. Ed
stati per noi comunità parroc- è proprio questo che apprezziamo in
chiale del Duomo, giorni intensi di un periodo storico in cui la fretta e la
riflessione, fede, condivisione nella superficialità impediscono di curare le
prova: Anna ha lasciato questo mondo relazioni e stare con le persone vicine.
per essere accolta nella casa del Padre. Questo stile Anna ce lo ha mostrato in
Giorni sì di dolore, perché la sofferenza maniera chiara, sia nella sua famiglia,
e la morte fanno parte della nostra vita sia nella famiglia parrocchiale. Il ricorin questo momento, ma anche di spe- do va agli anni di catechismo con i più
ranza e gratitudine perché la malattia piccoli, ai tanti incontri di confronto e
di un’amica e di una sorella nella fede di approfondimento fatti con le famie la sofferenza della sua famiglia sono glie – sia in parrocchia che diocesani
stati per noi dei veri “esercizi spirituali”, –, ai momenti spensierati e gioiosi delle
un momento per riflettere sulla gran- gite e dei campi-famiglia, alle chiacdezza e la bontà di Dio – anche se dif- chierate pomeridiane nella segreteria
ficile da comprendere – e sull’esempio parrocchiale. E il pensiero va anche
di gratuità e di disponibilità che Anna alla tenerezza che ci ha sempre traci lascia come grande tesoro da custo- smesso nella sua vita con Nello e la sua
dire prezioso ed imitare sempre.
famiglia. Non a caso l’abbiamo salutata
Una preghiera dei fedeli al suo fune- proprio domenica 31 dicembre, domerale diceva così: “Fa bene al cuore, o nica dedicata alla Sacra Famiglia e duDio, pensare che Anna non ci è stata rante la messa delle ore 10, momento
tolta prematuramente, ma che ci è sta- di condivisione dell’Eucaristia con la
ta donata per questi anni per impara- comunità per anni.
re a sorridere e amare gratuitamente”. Anche in questi ultimi mesi di malattia,
E’ vero: la sua dote più grande è stata durante i quali è stato più difficile manquella di essere sempre disponibile e tenere la serenità e vivere intensamente
attenta a ogni persona e ogni situazio- e con la stessa lucidità, Anna ci ha dato
ne, sempre serena e pronta ad aiutare, una grande lezione, e cioè la dignità e
la forza di continuare il cammino della vita, superando giorno dopo giorno
gli ostacoli che si presentavano con
la stessa serenità e lo stesso sorriso di
sempre, appoggiandosi alla propria famiglia e alla bontà di Dio. E’ difficile per
noi uomini accettare il limite, il fatto di
non poter oltrepassare certi confini che
sono la malattia, il mistero della vita e
della morte. L’esperienza di sofferenza
e malattia di Anna ci apre, invece, alla
speranza, non frutto dei nostri calcoli o
delle nostre previsioni, ma dono di Dio
che ci aiuta a dare senso al presente ed
a trovare ragioni per andare avanti. E ci
rafforza come comunità in uno stile di
condivisione e vicinanza fraterna per
continuare a camminare insieme.
La comunità parrocchiale
del Duomo
TERRA SANTA Prendendo spunto dal discorso del Papa al Corpo diplomatico del Vaticano
Tre popoli che hanno bisogno di sperare
L
a comunità internazionale faccia
sentire il fiato sul collo ai leader
della regione perché abbiano sempre
più a cuore le sorti dei rispettivi popoli”. È quanto dichiara il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa,
commentando il discorso di Benedetto
XVI al corpo diplomatico nel quale si
richiama l’attenzione degli ambasciatori alle vicende mediorientali, Israele,
Palestina, Libano, Iraq e Iran. “Gli appelli del Papa per una soluzio ne giusta
e pacifica dei conflitti in questa Terra,
così come il richiamo alle condizioni
dei cristiani che qui vivono - afferma
il Custode - sono sempre più pressanti.
Sono un monito alla comunità interna-
zionale affinché si muova con urgenza. dei luoghi più critici del conflitto, a
Il Papa ricorda che la pace nel mondo è Gaza per poi proseguire a Nazareth,
legata anche alla soluzione dei conflitti Ramallah e Gerusalemme.
mediorientali”. Secondo Pizzaballa “è “Il Coordinamento, nato all’indomani
vero ci sono timidi segnali di dialogo dello scoppio della seconda Intifada,
tra israeliani e palestinesi ma sono an- (2000), intende proprio far sentire tutta
cora troppo tiepidi. La situazione resta la vicinanza della Chiesa ai nostri fedetesa e la crisi sembra allargarsi anche a li.
Paesi della regione come l’Iran. Se non La Chiesa italiana, da sempre in prima
si registra un cambiamento di rotta ra- linea nel campo della solidarietà, insiedicale la crisi potrebbe degenerare. Il me alle altre chiese sta facendo molto,
Papa questo l’ha ben capito e lo ricorda anche con iniziative concrete, per allesempre”.
viare le condizioni dei cristiani. Ma biUn richiamo reso ancora più attuale sogna fare molto di più per evitare che
dalla visita in Terra Santa del Coordi- i cristiani abbandonino questa terra.
namento dei vescovi americani ed eu- Occorre premere affinché si trovi una
ropei che si apre l’ 11 gennaio in uno soluzione al conflitto in atto”.
16 novembre 2006
Chiesa
dalla visita pastorale
Piticchio, Ripalta e Montale, prime tappe del viaggio
Incontri di vita
I
l primo incontro della sua seconda visita pastorale a Piticchio, Ripalta, Montale (frazioni di Arcevia)
il Vescovo Giuseppe lo ha dedicato
ai bambini e ragazzi del catechismo,
riuniti nella chiesa di Piticchio, sabato
pomeriggio 9 dicembre, presenti anche numerosi genitori.
Sorridente, monsignor Orlandoni si
è presentato come il succesore degli
Apostoli, il pastore della Diocesi, che
ha il compito di trasmettere gli insegnamenti di Gesù con l’aiuto di fedeli
collaboratori. Ha parlato dell’amore
di Cristo per tutti gli uomini, dell’Avvento e del vero significato del Natale,
invitando ad allestire in ogni casa il
presepe ed a fare festa per la nascita
del Redentore.
Alle catechiste ha espresso, con parole rincuoranti, viva riconoscenza
per il loro impegno nel trasmettere la
fede.
Domenica 10 dicembre, a Montale, la
celebrazione della Messa è stata arricchita dal Sacramento della Cresima, che il Vescovo ha impartito a dieci ragazzi. Emozione e felicità hanno
dominato negli animi e nei volti dei
numerosissimi presenti, soprattutto
nei momenti in cui i cresimandi ricevevano lo “Spirito Santo” e durante la
sentita omelia.
Poi, mons. Orlandoni ha celebrato la
Messa anche nella chiesa di Piticchio,
dove i fedeli hanno ascoltato, con
estrema attenzione, la sua avvincente
omelia sulla seconda domenica d’Avvento e sulla sua visita pastorale. Al
termine, si è recato nel teatrino parrocchiale per un incontro con l’associazione Pro Loco e, rivolgendosi ai
presenti, li ha invitati a collaborare
costantemente per il bene della comunità.
Il lunedì successivo, di sera, il Vescovo ha avuto un cordiale colloquio col
gruppo della “Comunità d’ascolto”,
nella cappella annessa alla chiesa di
San Sebastiano di Piticchio. Premurosamente si è informato sull’andamento del cammino di fede ed ha esortato
i partecipanti a dare continua testimonianza della loro fede. Più tardi,
ha parlato ai membri del Consiglio
Pastorale e degli Affari Economici. E’
stato un incontro molto sereno e significativo. Infatti, il Vescovo ha rilevato più volte l’importanza dell’azione
dei membri di questi due “Consigli”
per il bene della comunità, della parrocchia, della diocesi. Ha detto anche
che “Ogni membro deve impegnarsi a
dare il meglio di sé, secondo i propri
carismi ed essere animato costantemente dalla carità”.
la settimana del Vescovo
Il mercoledì sera, lo ha trascorso a Ripalta, dove ha celebrato la Messa ed
ha avuto un incontro molto amichevole con la gente del luogo nel circolo
Acli.
Il giovedì pomeriggio, a Montale, si è
intrattenuto a parlare con le suore ed
il parroco don Mauro sulla vita della
Comunità. Alle 21, in chiesa, c’è stato
un incontro di preghiera comunitaria
per chiedere al Signore che la “visita pastorale” rafforzi la nostra fede,
renda più costante la nostra testimonianza, aiuti a superare l’egoismo, per
mettere al servizio della Chiesa i propri carismi e funzioni come le membra di un unico corpo.
Anche negli incontri con il Direttivo
del Circolo ACLI e con i due “cori
parrocchiali”, con i quali ha concluso la sua visita pastorale a Piticchio,
venerdì 15 dicembre, il Vescovo ha
avuto parole di incoraggiamento per
le loro lodevoli attività, dando anche
stimolanti consigli riguardo l’impegno e la costanza del dono dei propri
carismi per il bene della comunità,
della parrocchia, della diocesi. Diocesi di Senigallia che egli deve guidare
sulle vie del Signore, secondo gli insegnamenti del Buon Pastore, nell’unità
della Chiesa.
Carla Carignani
P R O G E T TO
C U LT U R A L E
Cara
Democrazia
PRECARIETÀ DEL LAVORO, GIOVANI, FAMIGLIE:
QUALE IMPEGNO SOCIALEDEILAICI?
con
Savino Pezzotta
presidente della Fondazione per il Sud
fatto aprire appositamente per noi.
Speriamo ardentemente che questa
esperienza positiva muova altri giovani a vivere come un appuntamento annuale fisso un tempo di esercizi
spirituali, sapendo che l’impegno
profuso è largamente accompagnato
dai frutti di gioia spirituale che si gustano nel resto dell’anno. Insomma,
come dice la Parola di Dio: “gustate e
vedete quanto è buono il Signore”.
E nel frattempo anche altri decidevano di trascorrere due giorni (6 e
7 gennaio) per prendersi cura della
propria interiorità: trenta adulti giovani, di Ac e non solo, erano a Fonte
Avellana dove il priore, padre Alessandro Barban, li ha fatti riflettere
sulla teologia del vangelo di Luca.
Andrea Franceschini
Azione Cattolica - Senigallia
Diocesi di Senigallia
Una
FESTA
giornata
di pace
per ragazzi,
giovani
della
e adulti
Sarà con noi don Tadja,
nuovo parroco di Solakova Kula,
la parrocchia della Bosnia
gemellata con la Diocesi di Senigallia
pace
Domenica 21 gennaio
2007
Palazzetto dello Sport - via Capanna - Senigallia
Ore 10.00
Arrivi
“Peace - attack”
giochi e attività per i ragazzi dell’Acr
SEN IGALLIA
CHIESA DEI CANCELLI
Ore 14.30
“Tutti insieme per la pace”
Ragazzi, giovani e adulti giocano insieme alla pace
venerdì 26 gennaio 2007 ore 21.00
Ore 17.00
S.Messa
con il Vescovo Giuseppe
Ore 18.00
Saluti e conclusione
Sabato 13 gennaio
ore 11,00: Inaugurazione al Liceo Classico “Perticari”
ore 16,30: Inizio Visita Pastorale a Serra de’ Conti - ore
18,00: S.Messa al Monastero
Domenica 14 gennaio - Serra de’ Conti
ore 10,00: S.Messa nella Chiesa Parrocchiale
ore 11,00: Ragazzi del Catechismo
ore 12,30: Agape con sacerdoti e collaboratori
ore 16,30: Incontro con i gruppi
ore 17,00: S.Messa e Benedizione delle famiglie
Lunedì 15 gennaio - Serra de’ Conti
ore 15,30: Incontro con il Consiglio Comunale
ore 17,00: Incontro con il Co.Ge.S.Co.
ore 18,00: Colloquio con il Parroco
ore 20,30: Caritas, Unitalsi e Volontariato
Martedì 16 gennaio - Serra dei Conti
ore 19,00: S.Messa di S.Antonio a Piana e incontro con
gruppo pastorale
ore 20,30: Consiglio per gli Affari Economici
ore 21,00: Consiglio Pastorale Parrocchiale
Mercoledì 17 gennaio
ore 8,00: S.Messa a Vallone
ore 10,00: S.Messa a Serra
ore 16,00: Benedizione degli animali
ore 18,30: Benedizione “Stalla sociale”
ore 19,00: S.Messa a S.Fortunato
Giovedì 18 gennaio
ore 9,30: Aggiornamento del Clero in Seminario
ore 17,30: Vespro e S.Messa al Monastero a Serra
ore 20,30: Catechisti e pastorale giovanile a Serra
Venerdì 19 gennaio
ore 20,30: Veglia di preghiera al Monastero di Serra
per conclusione Visita Pastorale alla Vicaria.
Tempo di esercizi spirituali
U
agenda
Mercoledì 10 – Venerdì 12 gennaio
Pellegrinaggio con i Sacerdoti a Subiaco-Montecassino
tra loreto e fonte avellana, per molti un inizio anno di spiritualità
na palestra per la felicità. Se permanente. Il titolo del corso era:
chiamare “esercizi spiritua- “Pregare e decidersi: come Maria”,
li” un tempo di 2 o 3 giorni di ritiro ed il filo conduttore consisteva nel
ha senso, vuol dire che il silenzio e ripercorrere l’itinerario spirituale
la preghiera sono una vera “palestra” di Maria soffermandosi in particodello spirito, un’occasione dunque lare sui temi classici della preghiera
per allenare il nostro cuore ha gu- e della conversione. L’impressione a
stare il buon sapore di Dio. Anche caldo è stato di due giorni veramenquest’anno la diocesi ha organizzato te intensi, dove nella pace dell’anima
gli ormai tradizionali esercizi spiri- si è potuto scendere nella profondità
tuali per i giovani. Dal 5 al 7 gennaio del proprio cuore, lì dove si muoLoreto, nella casa per esercizi Maris vono le grandi domande che danno
Stella, 27 giovani hanno vissuto alcu- senso alla vita, insieme alle piccole e
ni giorni intensi di ritiro per impara- grandi scelte che decidono lo scorrere a pregare e a scegliere secondo il re dei nostri giorni.
vangelo. Sono stati guidati da p. Ste- Le due serate sono stati impreziositi
fano Vita, della famiglia francescana anche da una splendida adorazione
della Fraternità di Betania, origina- animata da violino, flauto, tastiere e
rio della nostra diocesi e figlio del chitarra, e da una suggestiva preghienostro conosciuto e stimato diacono ra in santa Casa, che p. Stefano ha
7
Dialoghi sociopolitici dei giovani di Ac
Il Settore Giovani dell’Ac di Senigallia promuove un ciclo di
tre incontri ‘Dialoghi sociopolitici’ per formarsi e far crescere
la passione per l’impegno politico e sociale. Primo incontro
venerdì 12 gennaio, dalle 19 alle 21, presso la nuova sede
di Ac (via Cavallotti, 4) sul tema: Pensieri, ideologie e partiti,
con relatore Luca Giancarli, presidente Acli di Chiaravalle.
Informazioni: 340 8068140 Giovanni e 333 2779105 Marica.
Gli altri incontri si terranno il 18 febbraio (Dottrina sociale
della Chiesa) e il 4 marzo (La Costituzione italiana).
in vista dell’incontro con il papa
Agorà giovane
I
l conto alla rovescia
per il grande incontro
dei giovani italiani con il
papa è iniziato. Sono state
aperte infatti le iscrizioni all’Agorà dei Giovani,
l’evento in programma
l’1 e 2 settembre prossimi a Loreto, su invito del
Servizio Nazionale per la
Pastorale Giovanile della
Cei. Come riferito in più
occasioni, l’iniziativa rientra nel cammino triennale
pensato dai vescovi italiani per i giovani, un itinerario dedicato all’ascolto,
alla missione che ruoterà
intorno a momenti significativi, tra cui la Giornata
mondiale della gioventù di
Sydney del 2008.
La prima tappa è appunto
il meeting di Loreto a cui
dovrebbero partecipare
fino a 500mila giovani
italiani, che arriveranno
nelle diocesi delle Marche
e dell’Emilia Romagna già
dal 29 agosto per l’esperienza dei gemellaggi. Momenti di preghiera, iniziative culturali, occasioni
di scambio per arrivare
pronti all’agorà dell’1 e 2
settembre con Benedetto
XVI nella grande spianata di Montorso, dove già
Giovanni Paolo II incon-
trò migliaia di giovani nel
1995 e nel 2004.
La campagna di iscrizioni
è supportata a livello diocesano dalla distribuzione di un kit informativo
inviato a tutte le 26 mila
parrocchie italiane, che
contiene le indicazioni
per l’accoglienza dei giovani. Il kit propone una
presentazione dell’intero
progetto Agorà, un manifesto dell’incontro di
Loreto, un espositore da
collocare in chiesa o nei
locali parrocchiali maggiormente frequentati da
adolescenti e giovani. Nell’opuscolo, dal titolo “Tre
anni giovani nella Chiesa
italiana”, viene presentato l’intero percorso 2007,
2008, 2009. ‘’L’obiettivo è
quello di promuovere un
nuovo slancio della pastorale giovanile, una sempre maggiore soggettività
delle nuove generazioni
nella missione della Chiesa ed un crescente coinvolgimento dei giovani
nel cammino della Chiesa’’. Tra i depliant anche
il progetto ‘’Sms08: Save
Money for Sydney’’, che
ha l’obiettivo di favorire
la partecipazione italiana
alla prossima Gmg.
11 gennaio 2007
il paginone
11 gennaio 2007
il paginone
Pianeta Terra:
che anno farà?
Il 2007
annuncia
alcune
importanti
scadenze
per l’Europa
e promette
la maturazione
di alcuni
processi
da tempo
in corso
negli altri
continenti
EUROPA
ASIA E OCEANIA
Per l’Europa l’anno si è aperto con un ulteriore allargamento,
appendice di quello realizzatosi il 1° maggio 2004 con l’ingresso nell’Unione europea di 10 Stati dell’Europa centro-orientale.
Dal 1° gennaio 2007 fanno parte dell’Unione due ulteriori Paesi ex comunisti: la Romania e la Bulgaria. Si tratta di un incremento consistente dal punto di vista della popolazione (oltre 30
milioni di nuovi cittadini europei). In particolare, la Romania
diventa il 7° Paese dell’Unione per popolazione, ma è improbabile che con il reddito medio mensile di 260 euro dei suoi abitanti essa possa svolgere un ruolo attivo nell’Unione.
Il 2007 potrebbe riaprire anche il discorso sulla Costituzione
europea: e la presidenza tedesca nel primo semestre dell’anno
potrebbe dare all’Unione la leadership necessaria ad un rilancio.
Ma il nuovo anno sarà soprattutto quello del cambio della guardia alla guida di due grandi Stati del continente, con la contestuale uscita di scena di due figure che hanno dominato la vita
politica dell’ultimo decennio: Tony Blair e Jacques Chirac.
Le dimissioni di Blair dalla carica di Primo Ministro sono attese entro l’estate: nella annuale conferenza del partito laburista svoltasi lo scorso settembre il Premier ha annunciato che
sarebbe stata l’ultima cui avrebbe partecipato come leader del
partito. Blair non ha annunciato una data, ma il mese di aprile,
in cui si compiranno dieci anni dal suo arrivo al n. 10 di Downing Street (un traguardo riuscito negli ultimi due secoli solo
a Robert Liverpool e a Margaret Thatcher) potrebbe essere il
momento giusto. Al suo posto andrà quasi certamente l’attuale
Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown, che da anni si sta
scaldando a bordopista. Il nuovo leader laburista, che gode di
un enorme prestigio in Gran Bretagna, erediterà però un partito col fiato corto: dopo dieci anni di governo, il Labour Party
arranca nei sondaggi con otto punti di ritardo rispetto ai conservatori di David Cameron.
In Francia l’ormai certa conclusione dell’era Chirac sarà segnata
da un duello fra due cinquantenni, entrambi innovatori nel loro
schieramento: il ministro dell’Interno Sarkozy, portabandiera di
un neogollismo rinnovato, e la presidente socialista della Regione Poitou-Charantes, Segolène Royal. Entrambi i personaggi si
sono segnalati per la propensione a rompere schemi di ragionamento consolidati e per qualche tendenza populista. A tutto ciò
la Royal aggiungerà il pizzico di novità e di colore della prima
seria candidatura femminile all’Eliseo.
Nel resto d’Europa non sono attesi appuntamenti elettorali di
rilievo. Si voterà per rinnovare i parlamenti in Irlanda, Belgio
(ove è nuovamente a rischio la sopravvivenza dello Stato nazionale), Finlandia, Svizzera, Croazia e, alle soglie del Continente, in Turchia. In Austria e in Olanda due lunghe crisi di
governo post-elettorali potrebbero chiudersi con il ritorno alle
urne, se i partiti non troveranno un accordo.
Il 2007 potrebbe essere un anno importante per due vecchi microconflitti europei: quello nord-irlandese - ove le istituzioni
autonome potrebbero essere riattivate, dopo le elezioni parlamentari in calendario per il 7 marzo - e quello basco, anche se
il cessate il fuoco annunciato dall’Eta la scorsa primavera è più
che mai a rischio dopo il micro-attentato del 30 dicembre all’aeroporto di Madrid.
Se il secolo ora enunciato sarà il momento dell’Asia, occorrerà
non distogliere gli occhi da India e Cina, le due grandi potenze
in formazione. Esse avranno sempre più un ruolo globale non
solo dal punto di vista economico, ma anche politico, rappresentando due modelli diversi, e quasi contrapposti, per l’Asia di
domani. Passata la luna di miele che ha seguito la sua ascesa al
potere, il 2007 sarà un anno decisivo per il nuovo primo ministro conservatore giapponese, Shinzo Abe, fautore del superamento del pacifismo imposto al Sol Levante dalla Costituzione
del 1946 e favorevole ad un ruolo più assertivo del suo Paese in
Asia, specie di fronte alla minaccia nucleare nord-coreana.
I militari che hanno preso il potere in Thailandia nello scorso
settembre dovrebbero restituire il potere ai civili già nel corso
dell’anno, mettendo così fine ad una parentesi inquietante, che
interrompe una promettente transizione democratica.
Agli antipodi tornerà alle urne l’Australia, ove il primo ministro
John Howard potrebbe cercare il quinto mandato elettorale o cedere il passo al suo ministro del tesoro, Costello.
Con la sua leadership è in discussione il modello di
una Australia assertiva sullo scacchiere dell’Asia
meridionale e del Pacifico, ove Howard è stato
uno dei più stretti alleati di Bush.
MEDIORIENTE
Il Medio Oriente non smetterà di essere la spina nel fianco della politica internazionale. La ripresa del dialogo fra il governo
israeliano di Ehud Olmert e il Presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen si intreccerà con lo scontro fra quest’ultimo
e il governo di Haniya, il primo ministro di Hamas . Sul fronte libanese, dopo la guerra fra Israele ed Hezbollah dell’estate
2006 un conflitto ancor peggiore è in agguato: quello fra le due
coalizioni (quella pro-siriana guidata da Hezbollah e quella
antisiriana raccolta attorno al primo ministro Siniora) in cui è
spaccato il Paese. Il rischio di una riedizione della guerra civile che dilaniò il Paese dei cedri dal 1976 al 1991 è davanti agli
occhi di tutti ed è auspicabile che il suo ricordo abbia efficacia
dissuasiva. L’Irak, libero ormai dallo spettro di Saddam Hussein, affronta un anno cruciale per capire se potrà sopravvivere
come Stato o se l’attuale guerra civile fra sciiti e sunniti aprirà la
via alla formazione di tre entità indipendenti a base curda, araba-sunnita e sciita. Un simile scenario potrebbe essere il vero
big bang della politica medio-orientale, mettendo in discussione i confini artificiali della “mezzaluna fertile” e riaprendo sia la
questione curda (specie in Turchia), sia quella arabo-persiana,
nell’attuale confine irano-irakeno.
Anche nel 2007 la politica del presidente iraniano Mahmoud
Ahmadinejad sarà uno dei grandi capitoli di discussione. La
corsa al nucleare irakena - assieme a quella della Corea del
Nord - terrà aperto il delicato dossier della proliferazione nucleare. Resterà aperto anche il tema della cosiddetta guerra al
terrore: fronti caldi di questa saranno il conflitto in Afghanistan
e le vicende interne del Pakistan (soprattutto nelle zone tribali
al confine afgano).
40 anni
da quel
“grido
di pace”
Dalla “Populorum
Progressio” di Paolo VI
al messaggio
di Benedetto XVI
AMERICHE
Dopo la lunga serie di processi elettorali del 2006 (in vari Stati latino
americani, ma anche in Canada e
negli Stati Uniti), il 2007 potrebbe essere un anno interlocutorio
per il continente americano. Negli Stati Uniti cominceranno a
delinearsi i tratti della corsa alla
successione di George W. Bush
alla Casa Bianca, mentre il Presidente dovrà fare i conti con la
nuova maggioranza democratica nel Congresso, cercare una
via d’uscita dal pantano irakeno
e lavorare per un modus vivendi con i sempre più numerosi
nemici che sono saliti al potere
negli scorsi anni in America Latina. Il suo avversario principale,
il Presidente venezuelano Hugo
Chavez, continuerà a svolgere un
ruolo da protagonista, soppiantando
ormai Fidel Castro come incubo numero uno dell’amministrazione Usa a
sud del Rio Grande. Le sole elezioni importanti nell’anno in corso saranno quelle
previste in Argentina, ove il peronista Nestor Kirchner cercherà la rielezione, fronteggiato forse da un rivale del suo stesso partito.
In Canada, invece, il primo ministro conservatore
Stephen Harper dovrà dimostrare di avere il consenso per continuare a governare il Paese, che guida - con
un esecutivo di minoranza - dal febbraio 2006. Il nuovo leader dell’opposizione liberale, Stephane Dion (eletto il 2 dicembre), potrebbe lanciargli una sfida, costringendolo ad elezioni
anticipate, già nel nuovo anno, ma non è da escludere che le
elezioni slittino al 2008. Dion si muove sotto i migliori auspici cabalistici: tutti i suoi predecessori alla guida del suo partito
(salvo uno, a fine ottocento) sono stati prima o poi Primi Ministri.
AFRICA
Il continente nero rischia di attraversare anche il 2007 come
fonte solo di problemi e senza segni di speranza. Mentre sembra ridursi il conflitto in Congo - dopo le elezioni del 2006 - i
due principali focolai di guerra restano il Darfur e la Somalia,
cui si aggiungono - per ora in tono minore - l’Uganda, la Costa d’Avorio, le tensioni tra Eritrea ed Etiopia, e le inquietudini
che attraversano la Nigeria (gigante africano con i suoi quasi
cento milioni di abitanti). Proprio le elezioni nigeriane saranno il grande evento politico atteso nel nuovo anno, con la successione al Presidente Olesegun Obasanjo, che conclude il suo
secondo mandato. Se la successione si realizzerà, sarà il primo
passaggio di poteri fra due presidenti eletti democraticamente
nella quarantennale storia del Paese. Oltre che in Nigeria si voterà anche in Senegal, ove a 81 anni il Presidente Abdoulaye
Wade cercherà un secondo mandato. La sottoalimentazione, la
depressione economica, l’avanzata dell’Islam nell’Africa centrale e la diffusione dell’Aids nella parte meridionale del continente saranno fra i grandi temi del 2007 africano.
a cura di Marco Olivetti
Q
uaranta anni è un tempo ricorrente nell’Antico della legge naturale che delinea quelli che chiamiamo
Testamento, per la maturazione di una genera- diritti universali. Di fronte al dibattito sulla negoziabizione, come quella che nel deserto attende l’ingresso lità o meno dei principi il papa fa notare la contraddinella Terra Promessa. E quaranta anni sono passati da zione di chi afferma l’esistenza di diritti universali asquando Paolo VI rivolse al mondo la grande enciclica soluti ma ne ritiene relativo il fondamento. I diritti che
Populorum Progressio. “I popoli della fame interpella- ‘riconosciamo’ come dovuti alla persona umana sono
no oggi in modo drammatico i popoli dell’opulenza. La fondati sulla sua natura. E per questo sono universali e
chiesa trasale di fronte a questo grido d’angoscia” scri- inalienabili. Proprio questo riconoscimento allora non
veva con forza papa Montini e affermava determinato: ammette indifferenza e provoca assunzione di respon“lo Sviluppo è il nuovo nome della Pace”. Il 2007 segna sabilità. Il Messaggio propone alcuni ambiti in cui oggi
il quarantesimo anno da quel grido tuttora drammati- la violazione dei diritti è grave. Il mancato rispetto delcamente vivo. Tuttora nel mondo l’angoscia della fame la vita innanzi tutto, che si constata nella fame come
non è stata vinta. Tuttora conviviamo con gli squilibri nell’aborto, nell’eutanasia e nel disporre della vita di
che vedono distrutte ogni anno derrate alimentari in- chi non può difendersi, come gli embrioni. Anche l’atvendute superiori al fabbisogno alimentare delle po- tentato alla libertà religiosa, afferma il papa, ferisce la
polazioni che hanno fame. Tuttora l’ostinazione a non pace. La libertà religiosa, come la libertà d’espressione
governare un mercato incapace di includere gli esclusi, in genere, è la forma più alta di esercizio di umanità,
per renderlo autenticamente libero e liberante, lede quello nel quale l’uomo si interroga sulla propria origipesantemente la dignità della vita umana. Non stiamo ne e scopre nella relazione con Dio e con gli altri uomiparlando di una minoranza, ma di un miliardo e tre- ni il significato della propria esistenza.
centomila persone che vivono con meno di un dollaro Il papa indica ancora nelle gravi disuguaglianze, in
al giorno, di due miliardi che vivono con meno di due sintonia con la Populorum Progressio , le ferite attuali
dollari: la metà della popolazione mondiale!
alla pace: non c’è solo un problema di fame, c’è una più
Sono cifre che ripetiamo spesso, con la sgradevole sen- complessiva disuguaglianza nell’accesso ai beni, che
sazione che il ripeterle possa renderle consuete e per penalizza in particolare l’Africa. Vi sono disuguaglianquesto accettabili. Pensando allo scandalo di queste ze più quotidiane e meno visibili tra uomini e donne.
cifre e al grido della Populorum Progressio Benedetto Preoccupante, inoltre, è la prospettiva degli squilibri
XVI propone il Messaggio per la Giornata Mondia- nello sfruttamento energetico. Il papa si chiede, parle della Pace 2007 nel quale ripropone il tema della lando delle regioni più povere del pianeta, “Come reauniversalità dei diritti umani e del dovere della corre- giranno gli esclusi?” richiamando alla mente “la collera
sponsabilità di tutti che, sola, consente di onorarli. I dei poveri” di cui aveva parlato Paolo VI.
Messaggi per Giornata Mondiale della Pace, avviati “Urge pertanto, pur nel quadro delle attuali difficoltà
da Paolo VI e proseguiti da Giovanni Paolo II hanno e tensioni internazionali, impegnarsi per dar vita ad
prodotto negli anni, quella che proprio papa Woytila un’ecologia umana che favorisca la crescita dell’ albero
ha definito una “grammatica della Pace”. Alcuni hanno della pace”. È la frase che introduce la riflessione finasegnato in modo profondo anche la cultura non catto- le che ripropone il legame tra corresponsabilità interlica. Due esempi per tutti: il famosissimo “Ogni uomo nazionale nella estensione dei diritti di “cittadinanza
è mio fratello” del 1971, divenuto linguaggio universale, mondiale” - come l’aveva chiamata Giovanni Palo II - e
e il più recente “Non c’è Pace senza Giustizia, non c’è costruzione della Pace, passando attraverso il rafforzaGiustizia senza Perdono” del 2004.
mento del sistema delle istituzioni e del diritto interCon il Messaggio per il 2007 Benedetto XVI ritor- nazionali e non attraverso l’armamento atomico, come
na a collocarsi nel sentiero dei suoi predecessori. alcuni stati sembrano preferire.
Dopo un pensiero rivolto alla innocenza dei La chiesa italiana ha celebrato anche quest’anno la
bambini, il papa introduce il tema che dà ti- Marcia della Pace nella notte d’avvio di un nuovo anno.
tolo al Messaggio: “La persona umana cuore La dedica alla fatica di costruire la Pace attraverso la
della pace”. Benedetto ricorda, parafrasan- lotta contro le disuguaglianze, rilanciando il Messaggio
dola, la definizione di persona umana di del papa e avviando il 40° anniversario della PopuloJacques Maritain, il filosofo caro a papa rum Progressio .
Montini, e parla della necessità di creare A quarant’anni di distanza la nostra generazione saprà
un autentico “umanesimo integrale”. Se dare risposte efficaci a quel “grido d’angoscia”? Saprela Pace, scrive Benedetto, è “la capacità mo costruire e custodire l’albero della Pace? È un imdi vivere gli uni accanto agli altri intes- pegno che chiama in causa personalmente chi scrive e
sendo rapporti di giustizia e di solidarie- chi legge queste righe. Sapremo essere responsabili dei
tà” allora questa dipende dal cuore degli nostri figli, dei nostri fratelli e di noi stessi?
uomini in cui è scritta la “grammatica”
Riccardo Moro
Sfide alla pace: a colloquio con mons. Valentinetti, presidente di pax christi
La tentazione
della violenza
S
e crediamo nel rispetto della vita dobbiamo crederci sempre, a tutti i livelli.Per questo diciamo
che l’embrione è vita come diciamo che non si può togliere la vita con la pena di morte”. Lo afferma mons.
Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e presidente di Pax Christi Italia, commentando
la recente iniziativa del governo italiano di chiedere
alle Nazioni Unite una moratoria sulla pena di morte, dopo il dibattito seguito all’esecuzione, in Iraq, di
Saddam Hussein e di altri.
Come giudica l’iniziativa del governo italiano contro la pena di morte?
L’iniziativa è stata lodevole. Va nella direzione del rispetto della vita, che è sacra ed inviolabile e non può
essere mai toccata, anche quando ci troviamo davanti
a persone che hanno commesso crimini efferati. Finalmente si pone il problema all’interno di un consesso internazionale. La questione della pena di morte va
infatti affrontata nella dimensione del diritto internazionale, dove tra i principi universali è compreso anche il diritto alla vita. Gli Stati dove ancora si esercita
la pena di morte devono allora interrogarsi se veramente è una prassi da continuare”.
Il nuovo segretario dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha ri-
trattato la sua prima affermazione su questo tema
sostenendo che ogni Stato deve decidere da solo.
Ha riportato la questione in ambito internazionale. Sappiamo però che Usa, Russia e Cina e altri
non hanno molta intenzione di desistere.
Solo un organismo internazionale può affrontare la
questione della pena di morte nell’ambito del diritto
internazionale, non lo possono fare i singoli Stati in
nome di un diritto che va al di là della possibilità dello
Stato di legiferare. Si sposta il soggetto del diritto: non
è più lo Stato ma la comunità internazionale a dover
prendere coscienza di quanto il valore della vita sia
fondamentale”.
Perché un cristiano dovrebbe essere “sempre” contro la pena di morte?
Se crediamo nel rispetto della vita dobbiamo crederci
sempre, a tutti i livelli ed essere coerenti. Per questo
diciamo che l’embrione è vita come diciamo che non
si può togliere la vita con la pena di morte. E poi la
pena capitale viene concepita all’interno di una logica vendicativa. Ma nel momento in cui esiste un
processo e l’accertamento di responsabilità, la pena
dovrebbe essere un cammino verso il ravvedimento e la riabilitazione, per ridare alla persona - quindi
anche a Saddam Hussein - la capacità di comprende-
re di aver sbagliato. In questo cammino di rinascita
trova poi spazio la logica di perdono, scelta nobile e
capace di favorire gesti di riconciliazione. Ricordiamo
il messaggio di Giovanni Paolo II di qualche anno fa:
‘Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza
perdono’. Anche se in molte circostanze si fa fatica a
capire la logica del perdono, il cristianesimo non può
rinunciare a questa dimensione, perché sarebbe come
svuotarlo di una grossa parte della sua essenza e teologia, sulla quale si fonda la redenzione dell’umanità”.
Se dovesse leggere alcuni segnali degli ultimi
anni… Non c’è il rischio che in maniera sottile si
insinui un cambiamento di coscienza pericoloso?
Sicuramente il rischio esiste e lo avvertiamo anche
nell’opinione pubblica a noi vicina. Dobbiamo preoccuparcene ed essere convinti e convincenti nel dire
che la strada della pena di morte, dell’occhio per occhio, del dente per dente non porta al futuro. Occorre
ribadire con la ragione che queste non sono state, non
sono e non saranno mai scelte per fermare la violenza
e costruire la giustizia e la pace. Occorre quindi essere promotori di una cultura e di una comunicazione capaci di liberare le coscienze da ombre di morte,
vendetta e violenza.
a cura di Patrizia Caiffa
11 gennaio 2007
Territorio
arcevia A colloquio con il sindaco, Silgio Purgatori
il circolo ‘o.franceschini’ di brugnetto
Cultura in paese
Un 2006 importante
I
risultati raggiunti sono stati numero- ni sociali ed economiche. Intendo per di pubblica illuminazione, alla manusi e di qualità.” Così si esprime il pri- questo sviluppare sempre più il gioco tenzione straordinaria del vicolo dei
mo cittadino di Arcevia, relativamente di squadra non solo con i soggetti eco- macelli.”
al bilancio del 2006. “Quello che si è nomici e sociali ma anche con i diversi Le linee progettuali continuano ad
concluso è stato comunque un anno livelli istituzionali.”
essere tradotte in concreto. “Sono in
importante per Arcevia” ribadisce Sil- Il sindaco entra nei dettagli, rimar- corso d’opera i lavori di ampliamento
vio Purgatori, che sottolinea la solerzia cando l’importanza del dialogo, della del cimitero di Castiglioni (297.500,00
con cui l’Amministrazione sta affron- concertazione, del confronto e della euro) e la sistemazione delle strade
tando i primi impegni del 2007, nella pazienza nel creare positive reti.
comunali di S.Ginesio, accesso Macertezza dell’insostituibilità dell’ente “Abbiamo cercato di reperire risorse gnadorsa, tratto S.Donnino-Civitalba,
locale.
ovunque esisteva una possibilità, cer- Barasta-Castiglioni 1° lotto e Collina
“Il Comune può svolgere un ruolo cen- cando la collaborazione dei vari Mi- di Piticchio (progetto portato avanti
trale, non solo attraverso il proprio nisteri, della Regione Marche, della tramite la Comunità Montana per un
intervento diretto, ma ancor di più po- Provincia e della Comunità Montana, importo di 410.000,00 euro).”
nendosi come catalizzatore delle indi- verificando l’ipotesi di attingere alle Prioritaria l’attenzione alla salute, cervidualità cittadine e delle organizzazio- risorse comunitarie (infatti i lavori del cando di limitare al massimo i disagi e i
rifacimento di corso Mazzini, di piaz- trasferimenti dell’utenza.
za Garibaldi e del nuovo impianto di “Nel 2006 abbiamo contribuito al rafilluminazione del capoluogo, sono stati forzamento della struttura sanitaria
realizzati con un progetto presentato dotandola di apparecchiature per la
alla Regione Marche nel 2002).”
teletrasmissione a distanza di immaViabilità, recupero e consolidamen- gini video per diagnostica medica con
to dell’esistente, valorizzazione delle sistema wireless: al fine di garantire
strutture architettoniche hanno man- alla popolazione un miglior livello di
tenuto il profilo di precetti-guida del- servizio.”
l’iter amministrativo, di cui Purgatori In questa direzione, ad affiancare gli
ripercorre le principali tappe.
amministratori sono stati numerosi
“Sono stati portati a compimento lavori cittadini, in un momento di particolaper le opere pubbliche (1.190.628,00 re risveglio del senso di appartenenza
euro) relative alla sistemazione del- e della maturazione della dimensiola strada comunale Conce/S.Croce, al ne della solidarietà. “Infine” chiude il
consolidamento di una parte della cin- cerchio Purgatori “ si è proceduto alla
ta muraria del capoluogo, al lavoro di valorizzazione del sistema produttivo e
restauro e riqualificazione dei Fontanili delle eccellenze di Arcevia sotto il prodi Vado, Appurano, Prosano e Palazzo, filo culturale.”
alla messa in sicurezza dell’impianto
Umberto Martinelli
Caccia ai caprioli
Dopo la provincia di Pesaro Urbino inizia anche nella provincia di Ancona la mattanza dei caprioli. Da una nota del presidente del WWF Marche, Vittorio Palazzini, si evince la preoccupazione per questa specie. “ Il WWF Marche estremamente
preoccupato per questa iniziativa della Provincia di Ancona.
I cacciatori impongono le loro “leggi” e le Amministrazioni
Provinciali eseguono senza un minimo di consultazione con
soggetti diversi dal mondo venatorio. Si comincerà a sparare
ai caprioli anche nella Provincia di Ancona non certamente
perché questo splendido animale è in esubero, infatti attualmente in questa provincia non vi sono densità tali di capriolo da giustificare tecnicamente un prelievo sostenibile sulla
specie. Si darà inizio alla mattanza solo perché i cacciatori
lo chiedono, vogliono emulare la vicina Provincia di Pesaro
dove si continua il prelievo di caprioli in base a censimenti
fatti dagli stessi cacciatori e validati solo dall’ ufficio caccia
del Presidente della Provincia anche lui cacciatore.
A Serra de’ Conti lavori in corso
Via 1° Maggio, nel corso degli ultimi anni, è divenuta una delle principali arterie di Serra de’ Conti. Una via i cui lavori di
adeguamento risalgono a oltre 30 anni orsono, realizzati tramite un “cantiere scuola”. Dopodiché nulla o pressoché nulla,
nonostante che sia notevolmente aumentato il numero dei
residenti ed il traffico viario e nonostante le numerose richieste formulate a vario livello. Lavori che chiaramente comportano un considerevole impegno finanziario ma che sono oggi
più che mai improrogabili. Ora l’Amministrazione comunale
ha organizzato per le ore 21 di giovedì 11 gennaio presso la
residenza municipale un pubblico incontro per illustrare i
nuovi intereventi che saranno eseguiti in via 1° Maggio. Si
tratta di lavori che ci si augura vengano realizzati in maniera
molto più soddisfacente rispetto a quelli relativi all’adeguamento dell’impianto della pubblica illuminazione del centro
storico, che attualmente mostrano gravissime lacune ed imperfezioni, soprattutto in corso Roma, ove in alcuni tratti i
selcini malposizionati evidenziano crepe e distacchi gli uni
dagli altri d’estrema pericolosità per i passanti.
Mondolfo e le sue bellezze nella piazza di Bruxelles
Marche ed Europa
L
a recente giornata delle Marche a 1463, e la suggestiva città di Mondolfo
Bruxelles ha visto fra le protagoniste fortificata quasi negli stessi anni dal Marpure la città di Mondolfo, che è cam- tini. Una città e un palazzo a confronto
peggiata con una gigantografia nel cuore per un solo istante: una magica sovrappostesso del capoluogo belga. Durante le sizione di epoche, stili e culture che fanno
manifestazioni nella capitale dell’Unione delle Marche una regione di piccoli cenEuropea, infatti, promosse dalla Regione tri in grado di relazionarsi con l’Europa.
Marche, sono state proiettate, in nottur- Forse solo un grande artista come René
na, alcune significative immagini delle Magritte (Lessines 1898 - Bruxelles 1967),
Marche, tali da qualificare la Regione nel il maggior esponente del surrealismo belMondo e, fra queste, vi era un acquerel- ga, avrebbe potuto lasciarci un’immagine
lo raffigurante Mondolfo nel XVII secolo. tanto “improbabile” ma così altrettanto
“E’ stata proiettata – spiega il presidente efficace!”.
di Archeoclub Mondolfo, Claudio Paoli- Non nasconde certo la sua soddisfazione
nelli, il disegno con la veduta “a volo il Presidente di Archeoclub Mondolfo.
d’uccello” eseguito nel 1626 da Francesco “Sono anni che come associazione lavoriMingucci, e presente nel Codice Barber- amo in stretta intesa con le istituzioni
iniano della Biblioteca Apostolica Vati- del territorio per valorizzare i diversi siti
cana. Il nostro Castello appare racchiuso storico-artistici presenti nell’intero Codalle mura martiniane, con in primo pia- mune. Si tratta infatti di un patrimonio
no il Convento Agostiniano e la porta di culturale di primaria importanza, che va
S.Maria. Evidente è il palazzo municipale dapprima individuato, censito e studiato
e, ad un buon osservatore, non sfugge per essere, quindi, adeguatamente valonemmeno il mastio della possente rocca”. rizzato. In tale direzione, ad esempio, lo
Evidentemente il Castello di Mondolfo sforzo condotto nell’ano appena passato
nella raffigurazione seicentesca qualifica per il restauro della Fiaccola Votiva Perla Regione. “Vedere l’immagine del Cas- petua presente nel Parco della Rimemtello di Mondolfo proiettata sulla fac- branza a Mondolfo, altro manufatto di
ciata del palazzo municipale di Bruxelles stile liberty che - fra l’altro – testimonia
– prosegue Paolinelli - ha suscitato un una professionalità un tempo assai difinaspettato confronto tra l’imponenza del fusa nella nostra Città a Balcone sul mare,
municipio tardogotico fiammingo, eretto quella dei cementisti”.
sulla Grand Place dal Van Rujsbroeck nel
Alessandro Berluti
11
D
uemilasei da incor- Sebastianelli (il popolare
niciare per il Circolo “fabbro del Brugnetto”)
Culturale “Oscar France- con un criterio di conschini” di Brugnetto. Gra- servazione e tutela degli
tificante il consuntivo del- arredi e delle attrezzature
la attività della istituzione che vi erano conservanella annata appena tra- te. In estate il Circolo ha
scorsa, così come ci è sta- come sempre animato la
to illustrato dal presiden- tradizionale “Tavolata del
te del sodalizio, Simone Borgo”, ed ha promosso
Mandolini. Le iniziative una varietà di spettacoli,
messe in cantiere hanno da “Il galletto meravigliofatto registrare ampi con- so” a “Lino il topolino cosensi, ed hanno soddi- raggioso”, a “Le nozze di
sfatto una molteplicità di Pulcinella” andate in scena
interessi di aggregazione, proprio in occasione della
a partire dagli incontri del monumentale “tavolata”.
ciclo “Per saperne di più”, Apprezzamento e parteciche hanno caratterizzato pazione ha fatto registrare
il primo scorcio del 2006. anche il corso di ginnastiInserita in un percorso ca per adulti.
formativo che viene ri- Quanto al 2007 da poco
proposto -su una molte- iniziato, il direttivo lo ha
plicità di argomenti- anno salutato riproponendo, il
dopo anno, l’iniziativa si 6 gennaio, l’atteso e ormai
è articolata su tre appun- tradizionale
“Concerto
tamenti ospitati nella Sala dell’Epifania” nella chiesa
della Comunità, e dedicati parrocchiale di San Mirispettivamente al disagio chele Arcangelo, protagiovanile (relatrice la dot- gonisti i componenti del
toressa Laura Pedrinelli), Coro Polifonico “David
al rapporto fra l’alimenta- Brunori” di Moie, diretto
zione ed il rischio cardio- dal maestro Michele Quavascolare (relatrice la dot- gliani. E intanto Simone
toressa Silvana Manfrini, Mandolini conferma l’inresponsabile del Centro tenzione del sodalizio di
antidiabetico dell’ospedale stabilizzare l’apertura podi Senigallia) e alla pre- meridiana della Bibliotevenzione delle patologie ca, di recente dotata di un
oncologiche, tema la cui nuovo sistema informatiillustrazione è stata affida- co, e che può ormai offrire
ta al dirigente medico del a chi la frequenta anche la
reparto Oncologia dottor possibilità di accedere al
Massimo Marcellini. Tra servizio Internet.
le altre iniziative gestite
Raoul Mancinelli
in corso d’anno, vanno segnalate la collaborazione
offerta al comune di Ripe
per l’allestimento della
kermesse “La bottega delle tradizioni”, indirizzato
alla valorizzazione dell’artigianato artistico e nel cui
contesto è stata inaugurata nel centro urbano di
Brugnetto la caratteristica
“Bottega di Bino”, riaperta al pubblico da Fulvio
appena 10 righe
CORINALDO: niente grazia per Fabrizio
Catalani, in carcere in Marocco.
Neanche in occasione dell’ultima festività
musulmana del 31 dicembre il re del Marocco Mohamed VI ha concesso la grazia
a Fabrizio Catalani, originario di Corinaldo, in carcere in Marocco dal settembre
2005 con l’accusa di possesso di sostanze
stupefacenti. Deve scontare due anni e
quindi resterà in carcere fino al prossimo
mese di settembre.
Monterado: tentativo di furto.
Cercano di far saltare il bancomat della
Banca Popolare di Ancona di Ponte Rio
ma fanno male i conti e devono scappare
senza il bottino. Un forte botto ha svegliato i residenti della zona, che hanno subito
allertato i Carabinieri, ma non è bastato a
far saltare il bancomat. I malviventi, dopo
aver dato qualche colpo presumibilmente
con delle spranghe nel vano tentativo di
riuscire ad aprire la cassaforte, sono scappati a mani vuote.
Ostra Vetere: “Guinness dei primati”.
Una nuova sfida di Tony di Modugno che
tornerà sul palco per superare il suo primato mondiale di canzoni non stop. Nel
gennaio 2005 l’artista aveva raggiunto il
primato cantando ininterrottamente per
54 ore, ma l’anno dopo è stato superato
da un cantante tedesco che ha prolungato di un’ora il record. Ora l’artista pugliese ma con origini ostraveterane ci riprova. E, questa volta, vuole superare le 60
ore di canzoni non stop. Ma c’è anche un
altro artista ad Ostra Vetere. Si tratta del
Mago Ciccio, che cercherà di realizzare in
un’ora di tempo 600 sculture di palloncini
in modo di superare il record mondiale
detenuto da un americano con 535 sculture. Il Comune ha organizzato, questo
nuovo appuntamento con il “Guinness dei
primati”, a partire dalle ore 16 di giovedì
18 fino a domenica 21 gennaio nella sala
cinema “Alberto Sordi”.
Ostra: fattibile la rotatoria di Casine.
Animato e molto interessante l’incontro
tenuto a Casine per affrontare le problematiche della viabilità della frazione, alla
presenza dell’Assessore Provinciale alla
viabilità Quercetti, dei tecnici della Provincia e del Sindaco Cioccolanti. Si è trattato soprattutto della realizzazione di una
rotatoria nell’incrocio con Via Arceviese.
Corinaldo: polacco muore in auto.
Il corpo di Onichimiuk Andrezej è stato ritrovato all’interno della sua vettura senza
vita. L’uomo è morto in macchina, colto
molto probabilmente da un arresto cardiaco. Non ha avuto neanche il tempo di
chiamare qualcuno. L’auto era parcheggiata lungo la via e forse stava per scendere. La luce interna dell’auto era accesa
e Andrezej aveva in mano le chiavi della
vettura e il cellulare, preso probabilmente per chiamare i soccorsi. Era di origine
polacca, aveva 54 anni ed era residente a
Corinaldo da diverso tempo con la moglie.
12
11 gennaio 2007
Cultura
idee Lo sviluppo del dibattito sul valore del sapere scientifico in rapporto ai valori etico - religiosi
Ragionare sulla fede (3)
N
el discorso di
Ratisbona BenedettoXVI sostiene che la ragione
non si identifica con
il sapere scientifico
tanto da relegare i
valori etici e religiosi nell’ambito della
decisione soggettiva
del tutto a-razionale.
La riconquista di un
più vasto orizzonte
della ragione, tale
da
comprendere
anche il discorso
etico e religioso, sta
avvenendo nel dibattito filosofico su
due linee. Nella scorsa puntata ho descritto lo sviluppo del
dibattito sul valore del sapere scientifico, ora mi prefiggo
di esporre l’analogo processo nel dibattito sui valori etici
e religiosi.
Nell’immediato dopoguerra la scuola filosofica di Francoforte, contro la riduzione della ragione all’uso strumentale
che ne fa la scienza, rivendica il diritto di un uso critico
per smascherare le disumanità del sistema costruito dalla razionalità strumentale a servizio del capitalismo. Nel
1972 esce in Germania il volume Riabilitazione della filosofia pratica curato da Manfred Riedel, ma scritto da tanti
autori che pur nelle diverse prospettive, condividono l’opinione che sia possibile ridare un fondamento razionale all’etica, sottraendola alla soggettiva decisione, troppo spesso dominata dagli interessi privati e persino dal capriccio.
All’inizio del nuovo millennio anche nel nostro ambiente
culturale (vedi: Bolaffi, Marramao in Frammento e sistema)
si nota un senso di saturazione dell’ondata di nichilismo
e il bisogno di porre nuove basi etiche per la convivenza
pacifica. La realizzazione di questo progetto non passa attraverso la ricostruzione del discorso metafisico, come nel
pensiero classico, ma a partire da una riflessione filosofica
su delle esperienze condivise. Paul Ricoer sente che la tempesta nichilistica gli ha sottratto tutte le certezze: non so
più chi sono, da dove vengo, dove vado… ma son certo che
in questa situazione che vivo c’è qualcosa di intollerabile,
un bambino che muore di fame. E’ il punto di Archimede che mi permette di ricostruire una nuova dimensione
etica condivisa. Per Hans Jonas l’etica della responsabilità
(dal latino respondeo) comporta un dover rispondere; ma
a chi? Non più a chi è superiore, ma a chi per le condizioni
di vita, non per dignità, mi è inferiore, ossia non ha la possibilità di realizzare se stesso.
L’uomo che muore di fame, o per malattia senza che nessuno lo curi, l’uomo indigente mi interpella con il suo
sguardo e mi chiama a rispondere, non con parole, a lui
non servono le parole, ma con l’impegno per mutare quella
situazione che ingiustamente degrada la sua umanità. Tra
le più significative è la proposta di Emmanuel Lévinas. Nel
sistema capitalistico l’uomo si caratterizza come soggetto
di bisogni. Il bisogno nasce da una carenza in me, mi spinge a prendere i frutti della natura per mangiarli. L’oggetto
altro cessa di esistere nella sua alterità e rinsalda la forza
del soggetto, ossia viene ridotto a me medesimo. La stessa logica viene applicata alle persone, non vengono considerate nella loro alterità, ma semplicemente in funzione
di me. L’Occidente ha colonizzato il mondo distruggendo
ogni diversità e tutto riconducendo ai propri schemi culturali.
Ulisse incarna questo modo di essere: può girare tutto il
mondo, ma sempre ritorna a Itaca. Abramo ha il coraggio
di lasciare la sua terra e di insediarsi nella diversità. Questa è la logica del desiderio che non nasce da una carenza
propria, ma dal rivelarsi dell’altro attraverso il volto che è
l’epifania della persona. L’altro in quanto tale è sempre oltre i miei schemi.
Le cose le domino con il mio sguardo, sono semplicemente mio oggetto. Con l’altro sto “faccia a faccia” nella reciprocità; debbo riconoscere la sua dignità come esigo che
venga riconosciuta la mia. Viviamo un momento aurorale
di speranza in cui può inserirsi l’annuncio del messaggio
evangelico, purché ripensato in rapporto ai nostri problemi e riespresso con il nostro linguaggio.
Vittorio Mencucci
Libri Manlio Brunetti approfondisce, nel suo ultimo lavoro editoriale, il legame tra la Parola rivelata e l’approccio umano alla fede
Bibbia e dintorni, per credere oggi
H
o avuto più di una volta l’impressione che l’Autore
(Ortensio da Spinetoli, ‘Bibbia parola umana e divina’,
n.d.r.) non potesse non rendersi conto di lasciar sospesi
problemi, di bloccare conclusioni necessarie, di fingere di
non vedere pararglisi contro obbiezioni; o che, affascinato da qualche intuizione promettente, abbia poi evitato
di misurarne da tutte le parti la valenza esplicativa. Sarei
tentato di sospettare che il giusto rispetto dell’ortodossia
abbia frenato il libero movimento della ragione. Mi assumerei pertanto il compito, più che il rischio, di far riemergere i problemi dribblati, d’inoltrarmi per quei tratti di
cammino non percorsi dall’autore e di arrivare là dove altri
non si sono sentiti di giungere”. Muove da questa premessa il percorso narrativo dell’ultima speculazione del prof.
Manlio Brunetti, ‘Bibbia e dintorni – alla luce della Ragione’, approdato in molte famiglie grazie alla consueta iniziativa natalizia della Banca delle Marche. Dedicato alla lungimiranza culturale di Tonino Perini, presidente emerito
dell’istituto di credito, l’ultima fatica letteraria di Brunetti
è un’indagine dell’intelletto sulla credibilità e sulla veridicità della Bibbia. “Il senso di questo libretto è che, ai nostri
giorni in cui la modernità, per il diffondersi del relativismo
e dell’indifferentismo e per il sovraccredito ottenuto dal
ostra v. In scena il testo teatrale dello scrittore fanese
pensiero scientifico e dalla tecnologia, è una sfida al pluralismo religioso, se non proprio alla religione in se stessa,
bisogna rimuovere le religioni rivelate dall’autoreferenzialità e sospingerle, se non ad un ecumenismo dommatico
impossibile, almeno all’autogiustificazione”.
La Ragione è la bussola del viaggio analitico dell’autore di
origini barbaresi: “Un cattolico crede a tutto a quello che il
Magistero gli propone come da Dio rivelato, perché è convinto (è stato convinto o ha potuto convincersi) di avere
valide ragioni per credere…. Ascolta e risottopone al vaglio
della Ragione le sue personali opinioni, quando le veda discordare dalle indicazioni del Magistero e si accorga non
essere rigorosamente verificate sul piano della scienza e
della filosofia. Ma non si può pretendere da lui che abdichi alla Ragione”. Con approccio tomista Brunetti sviscera
i termini del rapporto tra Ragione e Fede, precisando che
fra di esse “non c’è contraddizione, perché i campi dell’una
e dell’altra sono distinti. Ma può e deve esserci collaborazione: quella di fungere entrambe da criterio esterno di riconoscimento e valutazione”.
Un concetto reso ancor più chiaro con una massima di
Gerardo di Ripamuscosa (sec. XI): “Fede e ragione sono,
ambedue, raggi dello stesso Sole”. Entro questo binomio,
Serra de’ conti Due belle opere ancora visitabili
L’ipocondriaco di Anselmi L’arte della Natività
A
A
d Ostra Vetere è in programma il quarto spettacolo teatrale del cartellone, che andrà in scena sabato
prossimo, 13 gennaio alle ore
21,30 nella sala cinema-teatro
“Alberto Sordi”. “L’Ipocondriaco”, una commedia in due atti
di Luciano anselmi rivisitata
dal regista Davide Giovagnetti,
con Ilaria Verdini e lo stesso
Davide Giovagnetti, Patrizia
Giacchetti, Marco Cavalletti
e Gloria Santilli. Lo spettacolo, prodotto dal Laboratorio
di Arte e Spettacolo “Iride” di
Falconara e dal Gruppo “TeaTroTre” di Ancona, è diviso in
due atti di mezzora l’uno. Veloce, dinamico, brillante. Diverte
il pubblico e allo stesso tempo
lo fa riflettere e prendere conoscenza di quella che è una
vera e propria malattia. La scena nella sua semplicità rende
la camera da letto di Agnese e
Andrea Sciorilli (i due protagonisti) colorata e vivace, gli attori si propongono al pubblico
sicuri e mai scontati, dinamici
nei movimenti e con battute
esilaranti.
L’autore dello spettacolo, Luciano Anselmi (1934-1996), è
nato e vissuto a Fano. Narratore, commediografo, giornalista (per ‘Il Mondo’, ‘il Resto del
Carlino’, il ‘Corriere della Sera’),
ha curato una scelta dall’epistolario di Marcel Proust (La
Nuova Italia, 1972) e pubblicato due diari, una raccolta di
poesie, saggi su Proust, Simenon, De Gaulle.
Tra i suoi romanzi: Gli anni e gli
anni (Rusconi, 1976) e Piazza
degli Armeni (Bompiani, 1982).
Una parte dei suoi articoli ed
elzeviri sono raccolti in I gatti
di Léautaud (1991) e Cronache
di un guidatore (1996). I suoi
otto brevi romanzi gialli sono
compresi ne Il liocorno blu e
altre inchieste del commissario
Boffa (Camunia, 1992). Il regista Davide Giovagnetti è fondatore, nel 1987, del gruppo
teatrale Centro Lettura Attività
Espressive Teatrali di Ancona.
A. Maria Montevecchi
tradizionalmente conflittuale, Brunetti sviscera i concetti
interconnessi di Rivelazione ed Ispirazione, sottolineando
più volte la compenetrazione fra il messaggio divino di salvezza e l’espressione culturale umana.
Le argomentazioni, problematiche e profonde, vengono
illustrate anche attraverso riflessioni ipotetiche e dubbi.
Porsi talune domande - si premura di specificare lo scrittore – non equivale “a negare che ci siano prove del fatto
dell’Ispirazione e della Rivelazione. Noi non l’abbiamo negato”.
Prosegue Brunetti nelle pagine conclusive: “Noi,dunque
(ribadendo), non abbiamo pregiudiziali diffidenze e riserve
nei confronti della Bibbia e, soprattutto, del Nuovo Testamento; ma non neghiamo l’autorità di Dio quando esortiamo l’uomo a “sapere aude”, cioè ad avere il coraggio di
servirsi della Ragione, senza della quale non risulterebbe a
lui né la possibilità dell’esistenza di Dio e della Rivelazione,
né la Sua autorità veritativa. Per questo non ci sentiamo di
dubitare della Scienza, della Filosofia, dell’esperienza della
vita, della storiografia: non c’è bisogno di sminuire la Ragione per ‘credere’; anzi diciamo che c’è proprio bisogno
della Ragione per ‘credere dignitosamente e moralmente’.
Leonardo Pasqualini
Serra de’ Conti è possibile ancora ammirare
due splendide ricostruzioni della Natività, già visitate da un pubblico molto
numeroso. Un pregevole
Presepe realizzato dall’artista Bruno d’Arcevia: nel
chiostro di San Francesco,
che occupa un’ala dell’attuale palazzo municipale,
è stato collocato un Presepe realizzato dal pittore,
caposcuola del “neo-manierismo” italiano. Bruno
d’Arcevia, fra i più celebrati protagonisti dell’arte
contemporanea, è legato
da un lungo rapporto di
frequentazione con Serra,
che ospita alcuni suoi mirabili lavori. In occasione
delle festività natalizie, ha
deciso di mettere a disposizione della Amministrazone Comunale una elegante e vivace scena della
Natività che ha realizzato
e decorato personalmente
alcuni anni or sono;
Un’altra grande ricostruzione della Natività presso
la chiesa parrocchiale di
Santa Maria de Abbatissis.
Proseguendo una tradizione consolidatasi nell’arco
di lunghi ed operosi anni,
il parroco don Severino
Sebastianelli ha stimolato
una equipe di valenti collaboratori che hanno realizzato nel presbiterio della chiesa un monumentale
Presepe. La singolarità del
lavoro sta nella sua ambientazione: la scena della Nascita di Gesù è stata
infatti collocata in un caratteristico contesto marinaresco, con sullo sfondo
una veduta dell’Adriatico,
e come contorno oggetti, arredi ed attrezzi tipici
della tradizione marinara
marchigiana.
Entrambi i presepi resteranno in visione del pubblico sino alla prima domenica di febbraio.
Raoul Mancinelli
Laurea Ad Urbino il card. honduregno Mariadiaga
Porpora e politica
L
unedì 15 gennaio Il card. Oscar Rodrialle ore 16,00 si gez Maradiaga, priterrà in Urbino un im- mate
dell’Honduras,
portante incontro-di- una delle nazioni più
battito sul tema: “La povere e dimenticate
Politica nell’era globale” dell’America
Latina,
al quale parteciperà il “creato” cardinale a soli
Card. Oscar Rodriguez 58 anni e inserito nella
Maradiaga. Al conve- lista dei papabili nelgno, che sarà presie- l’ultimo Conclave, ha
duto dal dott. Enzo saputo negli anni farsi
Romeo, giornalista del apprezzare dentro e
Tg2, interverrà il dott. fuori la Chiesa, sopratSavino Pezzotta,
tutto per le sue
Presidente della
prese di posiFondazione per
zione contro il
il Sud.
debito estero,
L’incontro
si
la povertà, gli
terrà presso il
squilibri nella
Giardino d’Indistribuzione
verno del Palazdella ricchezzo Ducale.
za. In patria è
Martedì 16 gennaio considerato una sorta
alle ore 11.00 l’Univer- di eroe nazionale e un
sità degli Studi “Carlo ambasciatore del suo
Bo” conferirà al Card. Paese, ma c’è anche chi
Oscar Rodriguez Ma- lo vorrebbe morto per
radiaga la Laurea ad la lotta intrapresa conHonorem in Scienze tro la corruzione e il
Politiche.
narcotraffico.
11 gennaio 2007
Spettacolo
CORINALDO Il gemellaggio con Arcore pensando al tenente Casati
Quando la storia rivive
D
opo il gemellaggio con la
cittadina di Nettuno, nel nome
di Santa Maria
Goretti, la Città
di Corinaldo si
gemellerà, domenica 14 gennaio
2007, con la Città
di Arcore, in provincia di Milano.
Il Comune di Arcore e il Comune
di Corinaldo sono
legati dalla figura
del S. Ten. di Fanteria Alfonso Casati (Medaglia alla
memoria), nato a
Milano il 13 luglio
1918, vissuto ad Arcore e deceduto a Corinaldo il 6 agosto 1944, ove si compì la sua straordinaria seppur breve
vita, cadendo sotto il fuoco nemico per la liberazione
del patrio suolo dall’oppressione nazista. Fra le due municipalità intercorrono buoni e cordiali rapporti di amicizia, affermatisi nel corso di incontri e scambi di visite,
avvenuti in occasione di manifestazioni patriottiche di
carattere nazionale quali il 4 novembre, il 25 aprile e il 2
giugno, e di carattere locale come la Liberazione di Corinaldo (10 agosto 1944), nonché di convegni e giornate
di studio di carattere storico; momenti che hanno portato le due comunità ad approfondire maggiormente la
reciproca conoscenza e i reciproci legami. Nell’ultimo
incontro avuto ad agosto 2006, le due rappresentanze
civiche hanno manifestato la volontà di costituire e sottoscrivere patto di amicizia e gemellaggio, per consolidare gli attuali rapporti.
La due comunità hanno concordato di avviare una fase
di reciproche consultazioni preliminari, nelle rispettive
il taccuin
TEATRO
Ostra - Venerdì 19 gennaio 2007, Nuovo Teatro Nuovo - Mercadante - Teatro
Stabile di Napoli “Le intellettuali” di
Molière, traduzione di Cesare Garboli
con Salvatore Caruso, Beatrice Ciampiglia, Arturo Cirillo.
Montemarciano - Teatro Alfieri, 14
gennaio, A perdida d’occhio, ore 17, Storie di Kiriku, teatro per ragazzi.
Fabriano - Al teatro ‘Gentile’ arriva il
13 e il 14 gennaio Mariangela Melato in
Sola me ne vo’ che debutta in anteprima
nazionale in un one woman show con la
regia di Giampiero Solari - Info biglietti
0732 3644.
MOSTRE
Falconara Marittima - Aeroporto Sanzio, Wintertime, una mostra fotografica
di S.Wittmer e S. Marcelli. Fino al 31
gennaio 2007. Un incontro di immagini,
di dimensioni 300x200 cm, di due artisti
tanto diversi.
Ancona - Mole Vanvitelliana, Lorenzo Viani. Pittore e scrittore espressionista. Ore 16.30/20.00-sab e festivi
10.30/12.30-15.30/20. Nel 70° anno dalla
morte (Viareggio 1882 - Lido di Ostia
1936), la rassegna analizza ed attraversa il percorso umano ed artistico di un
sedi istituzionali e tra di loro sui temi che possono essere di comune interesse e che in via approssimativa si
indicano nei seguenti: scambio di visite tra i cittadini dei
due Comuni, al fine di creare legami d’amicizia che si
protraggono nel tempo, nati da una conoscenza più approfondita delle reciproche culture; scambio di giovani
singoli o associati per scopi turistici, culturali e di studio; iniziative di carattere sportivo, culturale, turistico
ed economico; creazione di itinerari turistico, culturali
nei due Comuni.
Le manifestazioni per il gemellaggio avranno inizio sabato 13 gennaio, ad Arcore, con l’accoglienza e il saluto alla delegazione di Corinaldo capeggiata dal sindaco
Livio Scattolini, alle ore 14.30, presso il Municipio di
Arcore, “Villa Borromeo d’Adda”. Visite alle scuderie e
alla cappella Vela, concerto di musica classica (a cura
dell’Associazione Culturale Natura e Arte).
Il programma di domenica 14 gennaio, con il patrocinio
e la partecipazione dei Comuni di Arcore, Bellano, Biassiono, Casatenovo, Lomagna, Missaglia e con la significativa partecipazione dei Comuni di Carpi, Corinaldo,
Monza e Muggiò, prevede: ore 8.30 – Corteo, accompagnato dal Corpo Musicale, Città di Arcore; deposizione
di corone d’alloro al Monumento alla Resistenza e al
Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Ore 9.30 - S.
Messa nella Chiesa Parrocchiale del Rosario. Ore 10.30
– Auditorium Don Oldani, dedicazione della giornata
all’idea della Libertà, nella memoria dei Martiri di Valaperta e dei Martiri Arcoresi nella guerra di Liberazione. Cerimonia ufficiale di gemellaggio fra il Comune di
Arcore e il Comue di Corinaldo, nel nome del S. Ten.
Alfonso Casati, Medaglia d’Oro al Valore Militare, eroe
della guerra di liberazione, morto a Corinaldo il 6 agosto
1944, combattente con il C.I.L. per la liberazione della
Città. Interventi del Sindaco di Arcore Marco Rocchini
e del Sindaco di Corinaldo Livio Scattolini. Nel 62° anniversario dell’eccidio di “Valaperta”, orazione ufficiale del
prof. Raffaele Mantegazza. Ore 12.30 – Chiusura delle
cerimonie.
Ilario Taus
13
ARCEVIA Appuntamento di solidarietà ed arte
Andiamo a teatro
D
opo “’l sogn d’ Ce- no, Alessandra, Eugenio,
sar” (allestito da “La Cristina, Laura, Michesciabica” di Marzocca), le, Ornella, Giuseppina,
domenica 14 gennaio, Emanuela). La coordinasarà la compagnia “Corte trice Sandrina Ottaviani
Rossa” di Fossombrone a ribadisce la linearità deldare continuità e svilup- l’itinerario promozionale,
po al progetto “Andiamo il quale fonde cultura,
a teatro”.
solidarietà, enogastroAl “Misa” di Arcevia, nomia (previste le tappe
l’appuntamento è fissato a “I Cappuccini”, al “Pialle 16. Saranno i passi nocchio” e alla “Shagiadella drammaturgia di ra”, tutti nel centro storiThorton Wilder a tenere co). In più: l’aiuto ai 300
desta l’attenzione degli bambini indiani, adottati
spettatori, per quattro a Warangal (affinché
atti tutti da gustare nel “possano avere una vita
gioiello
storico-archi- più dignitosa”).
tettonico della Perla dei Per la prevendita: 0731Monti. Verrà inscena- 9127 (Pro Loco). Per inta “La sensale dei ma- formazioni: 339-3227572
trimoni” per la regia (Sandrina).
di Simone Orciari, che
U.M.
ha raccolto l’invito del
pool promotore, costituito dall’associazione
India nel Cuore e dalla
Pro-Arcevia (patrocinio
dell’Amministrazione
Comunale).
All’insegna dello slogan
“Viviamo Arcevia d’inverno”, tutti torneranno
a fare squadra.
Opereranno lo staff tecnico (Giuseppe Felicetti,
Paolo Agostinelli ed affini), il fotografo-cameraman Massimo Mori
e la sua Digital Photo, il
gruppo di volontariato
(Isabella, Daniele, Renata,
Patrizio, Arianna, Stefa-
di Tullio Piersantelli
grande protagonista dell’Espressionismo
con più di 60 oli, numerosi disegni, xilografie e testi letterari.
LETTERATURA
Senigallia - Nell’ambito del ciclo di incontri ‘Auto&voli’, il 17 gennaio 2007
Salvatore Ritrovato, Dentro il Paesaggio,
Poeti e Natura, edizioni Archinto. Un
excursus sulla poesia dagli anni Cinquanta ad oggi, sugli autori che hanno
fondato la loro poetica sul rapporto
uomo-ambiente. Sala del Trono di Palazzo del Duca, ore 17.30.
MUSICA
Senigallia - Giovedì 18 gennaio, presso
il locale SottoZero, Sotto Zero Jazz, ore
21.30 Cyrano Quartet.
EVENTI
Senigallia - Scuola di pace venerdì 12
gennaio, alle ore 21, a San Rocco. Interviene Lisa Clark, vicepresidente dei
Beati costruttori di Pace sul tema “Le
donne per la pace nei territori di guerra”.
Ha vissuto a Sarajevo, per lunghi periodi
è stata in Kosovo, in Palestina. Da circa
sei anni vive in Congo dove, dopo anni
di guerra, sta lentamente crescendo la
democrazia e la pace.
IL LIBRO
L’albero della vita
di Louis de Wohl
Torna un grande successo di Louis de Wohl, l’autore di romanzi storici che fin dagli anni quaranta ha dato voce alle grandi figure e alle
grandi questioni antiche e moderne in pagine di forte e appassionante letteratura. Dopo L’ultimo crociato e La liberazione del gigante, ripubblicati in questa collana, ora L’albero della vita ci dà un affresco
avvincente della vita dell’impero romano del IV secolo. Elena, Costantino il Grande,
Costanzo e le lotte per il potere e per l’Impero sono restituite con la precisione dello
storico e il fascino di una viva narrazione. Con passione e acume de Wohl fa entrare il
lettore tra le battaglie feroci, a seguire gli inizi del cristianesimo nel cuore dell’Impero,
e a sorprendere i vizi e le ombre di grandi personalità. Veniamo così coinvolti in uno
dei periodi più vivaci e importanti della storia del mondo
BUR - Euro 9,00
Cinema multisala GABBIANO
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da venerdì 12 gennaio 2007
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L’ARIA SALATA
Regia di Alessanro Angelini. Con Giorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon, Katy Louise Saunders, Sergio Solli, Paolo
De Vita, Paolo Pierobon. 85’. Italia 2006.
Fabio lavora in carcere come educatore. Fronteggia ogni giorno,
con le sue belle maniere, i volti segnati e gli scatti d’ira dei detenuti che vanno a colloquio da lui e s’impegna per far loro trovare la strada giusta, che conduca a un permesso o a uno sconto
di pena. Un giorno, un collega gli affida il caso di un tizio che
è appena stato trasferito da un altro penitenziario: Luigi Sparti,
assassino, dietro le sbarre da venti calendari. Quello che né il
collega né il carcerato sanno è che Sparti (Colangeli) è il padre
di Fabio (Pasotti), sparito da decenni nel nulla per scontare la
pena, mentre la sua famiglia, fuori, si ritrovava ugualmente
condannata a una vita segnata dal suo gesto. Nonostante la
sorella Cristina si opponga all’idea di cercare il contatto con
quell’uomo, Fabio vuole un padre, per colmare il vuoto del passato ora che si affaccia sulla soglia di una vita adulta e Sparti
desidera un figlio, perché questo è il suo modo di immaginare
un futuro.
Le luci della sera
Regia di Aki Kaurismaki 78’. Francia - Germania 2006
Koistinen, guardiano notturno di un importante centro commerciale, conduce una vita solitaria. Non ha mai avuto una compagna e quindi il giorno in cui una bionda avvenente lo avvicina
e sembra interessata a lui se ne innamora. La donna è però solo
un’esca per consentire una rapina a una gioielleria di cui Koistinen sarà involontario complice. Kaurismaki torna a fare l’unico
cinema che sa fare. Il suo è uno sguardo costantemente alla
ricerca di solitudini che cercano di colmare il vuoto della vita non
sapendo mai bene da che parte cominciare. Lo fa con quello stile
rarefatto che ne connota lo stile e con un’attenzione al cinema del
passato che trasuda da ogni fotogramma.
venerdì e sabato: 20.30 - 22.30
domenica: 16.30 - 18.30 -20.30 - 22.30
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14
11 gennaio 2007
Sport
calcio La Vigor Senigallia in un bell’ incontro al ‘Bianchelli’ si impone sul Montegranaro
L’anno nuovo porta bene
VIGOR 3 – MONTEGRANARO 0
I
l girone di ritorno inizia bene per la Vigor. Un tre a zero,
contro una diretta interessata alla permanenza in Eccellenza, fa morale. Si può dire che la partita odierna, con la
squadra rossoblu in campo, per il gioco che ha svolto, la determinazione nei contrasti e la grande voglia di ben figurare
di fronte al proprio pubblico, è stata una delle più belle viste
al comunale da inizio campionato. I ragazzi si sono espressi,
specialmente nel primo tempo, ad alto livello, giocando un
calcio fatto di scambi veloci e continue inventive che spesso
hanno messo in serie difficoltà la difesa avversaria. Un incontenibile Camilletti ha dato “il la” a questa vittoria, mettendo a segno una rete su rigore e una bellissima seconda
per tempismo e precisione. Per ottenere questo, non si può
non menzionare tutto il complesso, i giovani Paupini, Guerra, Bertozzini e Moschini, autore quest’ultimo della terza
rete. Nella squadra ha fatto il debutto stagionale Bartoccetti,
proveniente da Pesaro, in sostituzione dell’indisposto Goldoni. Buona la sua prestazione ma comunque da rivedere
in altre occasioni. Inizio incontro con le squadre a studiarsi,
poi improvviso al 4° il colpo di testa di Moretti che Moroni,
d’intuito, devia in calcio d’angolo. Passata la paura, la squa-
dra si distende e crea la più grossa occasione della partita per
andare in rete. 5°, lungo lancio di Bertozzini per lo smarcato
Traiani, pronto ad inserirsi in area. Il portiere ospite in uscita
gli impedisce la realizzazione. L’incontro si svolge prevalentemente al centrocampo con la Vigor sempre in fase offensiva. 34°, De Filippi dal limite impegna Mandorlini. Al 39°,
Montanari viene trattenuto in area: l’arbitro decreta il rigore
che Camilletti trasforma di precisione. 43°, Quintili, su punizione dal limite, sfiora il montante. 44°, Camilletti serve
De Filippi in area: il successivo tiro sorvola di poco la traversa. 47°, nel tempo di recupero, Sciarra manca la sfera; ne
approfitta Camilletti ,che superato il portiere in uscita, da
posizione decentrata mette comunque in rete. Inizio ripresa
con Camilletti superstar. Per ben due volte insidia la porta
di Mandorlini che si salva con difficoltà. 63°, Stroppa colpisce l’incrocio dei pali; 72°, Sanda di testa impegna Moroni
in angolo. 85°, su calcio d’angolo battuto da De Filippi il colpo di testa di Moschini non perdona. Per il ragazzo è il suo
primo gol in questo campionato. 91°, Moretti colpisce la traversa: Moroni manda in angolo. 94°, altra traversa del Montegranaro: troppo tardi. Negli spogliatoi Giuliani esordisce:
“Abbiamo iniziato questo girone di ritorno nel migliore dei
modi. La vittoria odierna ci fa fare un buon salto in classi-
Basket maschile serie b1
basket marzocca c2
Ultimi secondi fatali
N
on è bastato il grande cuore espresso in
campo per battere la blasonata squadra
del Forlì. I ragazzi di Bianchi in diverse occasioni dell’incontro si sono sentiti superiori
e solo la sfortuna nel trovarsi tre elementi
come Radovanovic, Mariani e Bazzoli, infortunati chi può chi meno, non ha permesso di
poterli utilizzare con dovizia in campo. Inizia bene la Goldengas con canestri a ripetizione di Filattiera e Graziani. Al 9°, massimo
vantaggio della serata: 24-10, poi chiusura
del primo quarto su 24 a 15. Nel secondo
quarto c’è il recupero del Forlì con Tassinari
e Davolio che prima agguantano il pareggio
al 13° (30-30) poi lo chiudono in vantaggio
sul 37-44. Terzo quarto coi senigalliesi in
rimonta e sempre a stretto contatto con gli
avversari (26°: 52-52). Chiusura in favore
del Forlì con 54 a 62. E’ nel quarto quarto
che la Goldengas, pur priva dei tre elementi
sopracitati, si esprime ai massimi livelli: 35°
(64-66), 28° (75-76), un minuto dalla fine:
78-80. A questo punto alcuni errori a cane-
Buona prestazione
stro danno la possibilità al Forlì di prendere
il sopravvento. Il presidente Moroni a fine
incontro dice: “Abbiamo giocato una grande
partita contro una delle più forti squadre del
girone, giocandola alla pari fino alla fine. Di
più non potevamo fare, constatata l’indisponibilità a tempo pieno di Mariani, Radovanovic e poi Bazzoli. Quest’ultimo da venti
giorni non si allenava e da lui non si poteva
pretendere di più”. Prossimo incontro, domenica, in trasferta a Cento.
Goldengas: Filattiera 22, Graziani 11, Mariani 4, Maggio 5, Raminelli 15, Grosso, Bazzoli 12, Casagrande 7, Radovanovic 2, Catalani. Allenatore: Bianchi.
Forlì: Chiumenti 2, Tassinari 19, Frassineti 6,
Michelon 5, Cardinali 15, Piani, Compagni 4,
Soave 2, Amoroso 17, Davolio 14. Allenatore: Garelli. Arbitri: Scudiero e Migotto.
Classifica: Mestre 26, Treviglio 22, Forlì 22,
Casalpusterlengo 20, Omegna 18, Fidenza
18, Porto Torres 18, Ozzano 18, Lumezzane
16, Riva del Garda 14, Vigevano 12, Goldengas 10, Gorizia 8, Ancona 8, Trieste 2.
G.M.
Crollo in trasferta
CHIETI 72 – FREDDE BONTA’ 28
S
erata da dimenticare la trasferta contro
la corazzata Chieti da parte delle ragazze guidate dall’allenatore Luconi; la mancanza in campo della Satolli non può giustificare una così cocente sconfitta. Sabato
13, prima di ritorno, trasferta a Pesaro.
Chieti: Diodati 5, De Luca 15, Mazzoni
7, Thompson 1, Cardinale 9, Di Rocco, Di
Matteo 17, Poliandri 4, Crestani 14, Marino. Allenatore: Maione.
Fredde Bontà: S.Lucarelli 4, Marcelletti 4,
Bugari, M.Lucarelli, Albano 2, Ceccarelli 10, Ricci 2, Riccio, Bedini 6. Allenatore:
Luconi. Arbitri: Di Benedetto e Lobascio di
Bari. Parziali: 22-0; 37-9; 61-18.
Classifica: Chieti 22, P.S.Elpidio 22,
S.Marino 22, Triestina 20, Dueville 18, Sulmona 16, Fredde Bontà 12, Forlì 10, Monfalcone 10, Pesaro 10, Abano Terme 8, Pescara 6, Alpo 4, Civitanova 2.
G.M.
a ripe una bella atmosfera per un meeting speciale
Incontro tra maratoneti
B
uona l’organizzazione da parte del dott.Stefano Ripanti, nonché sponsor della riunione da parte della “Futur
Sporter Medicale Physiotherapy” di Pianello di Ostra e della “Life Service” srl di Ripe che si sono riuniti presso i locali
della Pro loco di Ripe alta. Un ringraziamento va all’assessore allo sport del Comune di Senigallia, dott.Fabrizio Volpini,
che ci ha onorato con la sua presenza, non solo come rappresentante istituzionale ma anche come ottimo maratoneta.
Tanto è vero che ha portato a termine diverse maratone con
il suo tempo migliore in 2:59’. Hanno preso parte: Riccardo
Quattrini il migliore maratoneta del momento e di sempre,
portanto a termine anche 4 maratone in un solo mese e sempre sulle 2:30’ ca.; Lucio Pierfederici, vecchia gloria, perché
ormai ha appeso le scarpe al chiodo ma con una prestazione
ancora a tutt’oggi di altissimo livello in 2:32’; Flaviano Polinori, il due volte campione del mondo della Km 100; campione italiano della Km 50 su pista e con un tempo di 2:44’
sulla maratona; Ferdinando Marconi, attuale campione regionale sulla distanza, portando a termine nella sua carriera
ben 78 maratone; Jean Claude Filippini, con 15 gare al suo
attivo e con il miglior tempo di 3:37’; Annibale Montanari,
con il suo record invidiabile di ben 143 maratone e presiden-
E
ASCOLI 82 – MIU J’ADORE 95
’ stata una trasferta positiva per gli
uomini di Ligi. L’incontro ha visto gli
ospiti sempre in vantaggio con nessuna
possibilità da parte dei locali di poter insidiare la sicura vittoria dei biancorossi. Con
questa vittoria il Marzocca rimane sempre
in corsa per le posizioni al vertice.
Ascoli: Di Silvestro 5, Sacripanti 4, Mazzella 34, Bassi, Zolicoffer 27, Stirpe 6, D.
Mattei, M.Mattei, Abbassi, Roscioli 6. Al-
lenatore: Montaguti. Miu J’Adore: Nobili
22, Papa 22, P.Bartoli, Carboni 2, Gurini 16, Granarelli 10, Ganzetti 2, Mosca
14, Paolini, R.Bartoli 7. Allenatore: Ligi.
Arbitri: Scanu di Monsano e Balletti di
Jesi. Classifica: Recanati 24, Macerata 24,
Cagli 22, Miu J’Adore 22, Supernova 21,
S.Benedetto 20, Fabriano 20, Urbino 18,
Jesi 16, Ascoli P. 12, Chiaravalle 10, Ascoli 9, San Severino 6, Pedaso 4, Pisaurum
(PU) 4, Potenza Picena 4.
G.M.
Lo ‘Zeppa bike’
I
CICLISMO
GOLDENGAS 78 – FORLI’ 84
fica. Ad un primo tempo, esaltante da parte della mia squadra, ha fatto seguito un periodo di relativa stasi nel secondo
ed è comprensibile visto che stavamo vincendo per due a
zero. Sono contento per Moschini che ha messo a segno la
sua prima rete in questo campionato”. Domenica prossima
si giocherà il derby di sempre: Jesina-Vigor in campo neutro
per la squalifica dello stesso, forse a Falconara.
Vigor : Moroni 7, Bertozzini 7,5, Montanari 6,5, De Filippi 6,5, Turchi 7, Bartoccetti 6,5, Paupini 7 (70° Moschini 7),
Traiani 6,5, Morganti 6 (60° Sintini 6), Savelli ng (29° Guerra
7), Camilletti 7,5. A disp. Memé, Giraldi, Morbidelli, Simic.
All. Giuliani.
Montegranaro: Mandorlini, Cardinali, Acciarini (68° Sanda),
Appignanesi, Sciarra, Strappa, Ulissi (46° Curzi), Paniccià
(46° Marani), D’Ascanio, Moretti, Quintili. A disp. Mercuri,
Milanovic, Trobbiani. All. Emili. Arbitro: Sacchi di Macerata.
Spettatori 450 circa. Recuperi: 2 + 5.
Classifica: Recanatese 36, Fossombrone 35, Pian S. Lazzaro
31, Fermignano 31, Urbino 27, Civitanovese 27, Castelfrettese 26, Vigor 24, Jesina 24, Monturanese 24, Cingolana 24,
Chiaravalle 22, Acqualagna 18, P.S.Elpidio 17, Montegranaro
15, Caldarola 14, Real Vallesina 13, Montegiorgese 12.
Giancarlo Mazzotti
l Trofeo “Zeppa Bike” di ciclocross si
risolve nell’arrivo solitario di Mirko Meschini (biancorosso del team Cingolani),
che solo nelle ultime centinaia di metri
riesce ad aver ragione di Paolo Eugeni. La
laurea della fascia che inquadra i corridori
maturi viene consegnata ad Alessio Olivi
(3° assoluto), in grado di annullare quasi
per intero il gap della partenza (secondo
scaglione a muoversi una quindicina di secondi dall’avvio del primo). Nella graduatoria dei veterani, il pianellaro è seguito da
Giovanni Tittoni e da Gilberto Antognoli
(prossimo a mettere in sella anche il giovanissimo erede, secondo i migliori dettami
della bici educativa). Chiude soddisfatto
Roberto Baldoni (bronzo di settore), presidente-atleta del Team Ponte, sodalizio
promotore della manifestazione con il
contributo del locale Ragamon Bike. Sulle
sponde recanatesi del fiume Musone, nella Zona Industriale “Squartabue”, affronta
sorridentemente la fatica pure patron Flavio Montecchiari (quinto senior) contitolare dello Zeppa Bike, il nuovo e già trafficatissimo “emporio” delle due ruote di
Villa Musone, che ospita l’atto di chiusura
della festa fuoristrada, con ricca premiazione, riscaldata anche dal vin brulè, offerto ai graditi ospiti.
te del Comitato della “Colle-Mar-Athon” (Barchi-Fano), gara
nazionale ed internazionale, fiore all’occhiello della Regione
Marche, la cui 5^ edizione avrà luogo il 6 maggio 2007; Simone Mandolini con 3 maratone e record personale di 3:44’;
Giovanni Forace oltre ad aver movimentato allegramente la
serata con le sue canzoni e chitarra, accompagnato anche da
Riccardo Quattrini, ha un personale di 3:27’; Ivaldo Pierini il
primo maratoneta della storia della Società Atletica Senigallia con la sua partecipazione a quella di Russi (RA) con 2:46’;
Mauro Barzon (non udente) di Ostra ma che gareggia con
l’atletica Senigallia in 3:24’; Franco Bittoni giovane che ha ancora tanta strada da percorrere e migliorarsi in 3:30’; Roberto
Canestrari in 3:26’; Robert Mead, anche per lui ancora margini di miglioramenti con (per ora) 3:06’; Loriano Brunetti
oltre che maratoneta è anche il fotografo ufficiale dell’Atletica Senigallia (con 3:21’); Salvatore D’Amico con un tempo
di 3:15’; Osvaldo Perini, Presidente pro tempore dell’Atletica
Senigallia in 2:46’; Sandro Petrolati che fa parte del Consiglio
dell’Atletica e responsabile in parte del settore giovanile in
3:17’; Roberto Pongetti il tecnico del computer dell’Atletica
in 3:39”; Francesco Mancini in 3:38’; Giorgio Perini in 3:14’;
Giancarlo Mazzotti, collaboratore di Voce Misena, che a 56
Dopo le sette ripetizioni del circuito di un
paio di chilometri, infila la quarta piazza
open Roberto Manna (Cicli Catena - Mondolfo). Vincitori di categoria sono Luca
Piangerelli, Paolo Eugeni, Fabrizio Pirani,
Raffaele Egidi. La cronaca è presto configurata. Meschini comanda alla fine del
primo anello. Dalla chiusura del secondo
in avanti è tandem, con Eugeni a fare spesso l’andatura, cercando anche di strappare.
A campana abbontandemente suonata, la
progressione di Meschini è incontenibile.
Domenica prossima, appuntamento-clou:
Cannella di Senigallia metterà in palio i
titoli marchigiani uispini. Due le prove
(primo avvio alle 14,15). Giancarlo Cercamondi e consoci cannellesi monitoreranno l’anello e lo spessore organizzativo in
vista del Campionato Italiano Ciclocross
Uisp 2008. Classifiche. Primavera: 1.Luca
Piangerelli (Pianello); 2.Andrea Animali;
3.Riccardo Costantini. Cadetti - Juniores:
1.Mirco Meschini (Cingolani); 2.Roberto
Manna. Seniores: 1.Paolo Eugeni (Comaf
Tiralento); 2.Alessandro Alessandrini;
3.Roberto Baldoni. Veterani: 1.Alessio Olivi (Cingolani); 2. Giovanni Tittoni (Whistle); 3.Gilberto Antognoli (Cicli Basili).
Gentlemen: 1.Fabrizio Pirani (Cingolani).
Umberto Martinelli
anni l’ha portata a termine in 3:22’ ed ancora oggi con i suoi
76 anni lo vediamo su strada a gareggiare; Loris Duscio che,
fra le tante, conta pure quella di Parigi, mentre l’ultima del
10 dicembre scorso a Reggio Emilia (il suo miglior tempo è
di 3:58’); Paolo Bartolacci che ancora non vuole appendere
le scarpe al chiodo e nonostante provenga dal mezzofondo
veloce ha un tempo di tutto rispetto: 3:23’; Antonio di Nardo, con la sua specialità di velocità assoluta (anche campione italiano dei m 100), gareggia anche in maratona con
il tempo appena appena sopra le 4 ore, ma da parte sua ha
dichiarato che non è finita e riproverà per migliorarsi ancora
nei prossimi 5 anni; Fiorenzo Filippini con 41 maratone di
cui 9 all’estero è passato nella storia del podismo senigalliese,
unico atleta a terminare la maratona con un peso corporeo
superiore a quello prima della partenza; Paolo Altea di Piagge (PU) con 3:22’; Raimondo D’Amato, ottimo specialista nel
mezzofondo su pista, ma anche con un buon tempo in maratona di 2:47’; Fausto Perini 2:46’; Claudio Marocchi con 3:11’;
Maurizio Cuttone (velocista) ma con 3:07’; Marco Falcinelli
in 3:12’; Alberto Piergentili in 3:50’; Carlo Massacci in 3:32’;
Gilberto Volpini in 3:13’.
Continua - Leonardo Pazzani
11 gennaio 2007
penultima
LA
PAROLA Le nozze di Cana
DI DIO C
14 GENNAIO 2007 II domenica del tempo ordinario
erto, che il Messia poteva iniziare il
ministero di predicazione pubblica in
tanti modi, ma questo ci sembra abbastanza originale! Che il primo miracolo di Gesù
potesse consistere nel provvedere il vino ad
una festa di matrimonio forse un po’ troppo
allegrotta, a ben pensarci non ce lo aspettavamo. Già questo primo miracolo di Gesù
dovrebbe quindi bastare, per farci capire
che forse con Lui i nostri schemi non funzionano, in Lui tutto è nuovo, tutto è inedito,
tutto è originale. Tutto questo è sicuramente
bello, ma costringerà il discepolo, costringerà ciascuno di noi, ad una ginnastica di
mente e di cuore non indifferente! Con Gesù
Cristo qualcosa di nuovo erompe nel tempo,
quel qualcosa che trasforma il succedersi casuale degli eventi in “storia di salvezza”, nella
storia degli uomini entra in gioco la novità,
in quella storia che altrimenti è il ripetersi
frustrante di momenti sempre uguali. Nel
tempo c’è invece un momento culminante
che potrà dare senso nuovo a tutti gli alti
momenti, c’è un’ora, come la chiama Gesù
nel vangelo di oggi, che non è uguale alle altre, ed alla quale è legato il destino di tutta
la storia e di ogni storia. Il momento dell’incontro con Cristo, nella vita di ciascuno di
noi, è il momento di grazia per il quale nulla è più uguale a prima, momento del quale
ogni uomo ha estrema fame e ardente sete.
Il maestro di tavola si trova ad essere testimone ed annunciatore che un tempo nuovo
è arrivato, un tempo tutto da gustare: “Tutti
servono da principio il vino buono e, quando tutti sono un po’ brilli, quello meno buono, tu invece hai conservato fino ad ora il
vino buono!”
Eppure ci domandiamo: quanto ancora abbiamo gustato del buon vino della nuova
Alleanza? Oppure siamo rimasti alle vecchie
giare per la purificazione rituale dei giudei,
segno di una vecchia e vuota religiosità? Con
il miracolo del buon vino Gesù vuole dun-
Isaia 62,1-5
Salmo 95
1Cor 12,4-11
Gv 2,1-12
di don Emanuele
Lauretani,
parroco a Ripe
indirizzare a: La Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
e-mail: [email protected]
Dedicato ad Anna
Cara Anna, Dio non poteva farmi regalo
migliore: la tua amicizia. La tua disponibilità illimitata ci ha legate sempre più.
Mi hai insegnato, e non solo a me, quanto è bello condividere gioie e dolori, perché insieme abbiamo trascorso gli anni
più belli della nostra vita con tutte le
sfaccettature che essa ci presentava. Ora
che ci hai lasciato per andare in un altro
mondo, sicuramente migliore di questo,
io non lo accetto facilmente, mi sembra
che tutto ciò sia solo un brutto sogno e
che una di queste sere ci vediamo per organizzare una cenetta con gli amici come
facevamo sempre. Poi però mi arrendo
alla realtà e nella mia mente affiorano
mille ricordi, mi basta sentire una canzone dei nostri tempi e ricordo che bastava
uno sguardo e scattava in noi la voglia di
ballare. Se apro il quaderno delle ricet-
que dare un segno, il segno che si inaugura
la sua epoca, l’epoca messianica, che troverà
il suo compimento alla fine dei tempi, ma è
già presente nell’esperienza di fede dei credenti. E’ l’epoca nuova dell’amore al posto
del timore, dello Spirito che scavalca la legge, della grazia che annulla la colpa, della figliolanza che soppianta la servitù. E’ l’epoca
nuova della gioia, dell’esultanza nello Spirito,
epoca nuova che nei Vangeli viene inaugurata da Maria che concepisce e da alla luce
il figlio Gesù.
Nel Vangelo secondo Giovanni, Maria compare per la prima volta proprio nel momento chiave delle nozze di Cana, come per ribadire che il suo compito è proprio quello di
presentare Cristo al mondo. Maria sembra
tentare Gesù, sì, tentarlo come Eva tentò
Adamo. Ma una tentazione fu per la rovina
dell’umanità, l’altra provocò l’inizio della
storia della salvezza al posto di quella della disperazione. Maria la ritroveremo sotto
l’albero della croce, fedele in tutto al suo
Signore, e lì sarà, come alle nozze di Cana,
chiamata di nuovo donna dal Cristo: “Donna
ecco il tuo figlio”, dirà Gesù alludendo al discepolo amato. E’ chiamata donna per essere
la nuova Eva, madre della nuova umanità.
i Lettori scrivono...
te, trovo le tue e penso a quando ce le
scambiavamo e ridevamo dicendo che
anche noi ci scambiavamo le figurine;
come queste tanti altri ricordi nelle cose
semplici di tutti i giorni, ed è proprio per
queste cose semplici della mia quotidianità e per il tuo meraviglioso sorriso che
ti ricorderò sempre e non solo io, ma tutti quelli che ti hanno conosciuta. Ciao
La tua amica Anna
Unità nella divesità
Abbiamo abbastanza religione per
odiare il prossimo, ma non per amarlo”. Parole che sembrano rispecchiare
il momento attuale e storico, specie per
questo tempo di preghiera, per l’Unità
dei cristiani e per il Dialogo Interreligioso. Unità e dialogo che dovrebbero
iniziare nel nostro cuore, nella nostra
famiglia, ovunque siamo, viviamo, operiamo. Sono tante le mancanze di amore, accoglienza e rispetto verso l’Uomo,
la Persona, di qualsiasi età, sesso, cultura, razza e credo. L’uomo, la persona,
secondo il pensiero di alcuni mistici, è
la seconda Eucarestia: questo per dire
quanto è più importante delle tradizioni
religiose. Un piccolo fratello ecumenico
diceva che: “quando l’elemento, il fattore religioso, diventa religione (mettere,
legare insieme, relegare), le tradizioni
finiscono per essere la verità.
La Verità è una ed è Cristo Signore della storia, che non ha nulla a che vedere
con le religioni, ma può trovare in esse
una espressione. Vivere l’Ecumenismo, è
svolgere un compito: la liberazione dell’Uomo dall’errato concetto di Dio, dall’errato concetto di sé.
Enrico Greppi - Senigallia
Un Natale vissuto intensamente
Pio IX
oggi
a cura
del Servizio
animazione
dell’Opera Pia
Mastai - Ferretti
U
n Natale particolarmente ricco di incontri
ha caratterizzato le festività di quest’anno
all’Opera Pia. Come sempre infatti si può contare sul desiderio di tanti gruppi di condividere
un momento di festa con gli anziani residenti all’Opera Pia.
In preparazione al Natale hanno aiutato a
creare un clima di festa e gioia la “Corale dell’Immacolata”, con i tradizionali canti natalizi,
e “Tomas e i suoi amici”, che hanno animato
una piacevole festa per lo scambio degli auguri.
Un’incontro tutto speciale si è avuto con alcuni bambini della Scuola Materna Pascoli, che
hanno proposto i loro canti e regalato la loro
gioia di vivere.
Nel periodo delle vacanze scolastiche due
sono stati i gruppi dei ragazzi del catechismo
che hanno animato pomeriggi di festa e canti: i
ragazzi della parrocchia di Montignano e i ra-
gazzi della parrocchia di Castelleone di Suasa.
E poi ancora un concerto di musica del complesso senigalliese “Chitarre e chitarrine” , che
ha proposto brani pieni di ricordi: quella degli
anni della gioventù.
E non potevano mancare due tombolate natalizie, con ricchi premi, guidate dal servizio
animazione, e tutto si svolto in una casa addobbata a festa con i lavori che nei mesi precedenti erano stati preparati insieme dagli ospiti.
L’aspetto più bello di tutta questa presenza di
gruppi, corali e complessi è che molti vengono ormai costantemente da diversi anni, segno
che si è creato un vero e proprio legame. E’ la
forza dei legami che rende più leggero il peso
di una solitudine che in molte situazioni di
vita è inesorabilmente presente. Allora diventa facile lasciarsi trasportare dal clima di festa
che si respira e gustare di più la bellezza del
tempo di Natale.
15
IN BREVE
MONTERADO
Grande successo del Gruppo Corale Strumentale, diretto
da Angela Tommasetti, sabato 30 dicembre, dalle ore 21
in poi, per il Concerto natalizio che ha visto un pubblico
stipato in ogni angolo della chiesa. Per la precisione
storica: è stata la decima edizione concertistica del Gruppo
che – prima corale – ora si è completato con il Gruppo
strumentale. Il coro era formato da: Valentina Ambrogiani,
Sofia Bacchiocchi, Ylenia Baldetti, Alessia Bellucci Aurora
Casagrande, Daniele Casagrande, Federica Casagrande
Paoloni, Riccardo Ciofi, Mattia Gemignani, Rebecca
Gemignani, Niccolò Guidarelli, Edoardo Guidi, Giovanni
Mancini, Francesco Marini, Noemi Montanari, Diego
Paolini, Lorenzo Paolini, Alex Pompili, Tamara Roma,
Serena Allegrezza, Lorenzo Antonelli, Nancy Casagrande,
Angelica Casagrande Paoloni, Sara Casagrande Paoloni,
Cecilia Guidarelli, Alessandra Mancini, Lucia Marinelli,
Jessica Morganti, Alessandro Nicoletti, Mirco Pacenti,
Serena Rossini, Stefania Angelucci, Michela Casagrande
Paoloni, Matteo Cavalletti, Marika Discepoli, Laura
Francesconi, Maria Grazia Matteucci, Valeria Montanari,
Letizia Petrolati, Emanuela Spadoni, Claudia Tommasetti.
I musicisti, diretti da Cristian Malerba, erano: Marina
Carboni e Cristian Malerba alle tastiere, Giacomo
Antonelli e Vanni Nicoletti alle chitarre, Federico Ciofi
al basso, Lucia Malerba al clarino e al sax, Laura Fabbri
al flauto, Claudio Procaccini e Lamberto Muscellini alle
percussioni. I brani eseguiti sono stati ben trenta!
AUGURI A GISELDA E ATTILIO
Attilio Giacometti e Giselda Bartoli
hanno celebrato il 50° di Matrimonio
nella Chiesa del Monastero delle
Clarisse di Serra de’Conti il 6 gennaio
scorso, alle 11. Ha celebrato la S.Messa
Padre Fermino Giacometti, fratello
di Attilio.I figli Patrizio, Giacinto e
Domenico, le nuore, i nipoti, parenti
ed amici presenti alla cerimonia augurano loro gioia,
pace e felicità.
CONCERTO DELLA CORALE CALICANTO
Ha riscosso un notevole successo di pubblico e di
consensi all’Auditorium S.Rocco strapieno, l’esibizione
dell’Accademia Corale Calicanto, un ideale viaggio
musicale attraverso i secoli riferito a brani di noti autori
da M.Praetorius, a F.Schubert sino al contemporaneo
M° Roberto Beccaceci di Ancona (presente in sala)
oltre a coinvolgenti spirituals. Il ricco repertorio
corale, molto apprezzato con prolungati applausi
per l’originalità interpretativa ed i particolari effetti
di gradevole coralità, è stato eseguito dal giovane
promettente organista Enrico Lombardi di Senigallia,
con la magistrale direzione del M° Stefania Imperiale,
che vanta esperienze in precedenti analoghi Concerti
nonchè di collaborazione con la Corale della Parrocchia
del Portone.
Alberto Bruschi
IN RICORDO DI DANIELE
Domenica 7 gennaio, nella chiesa parrocchiale di san
Francesco in Corinaldo, è stata celebrata una Messa in
suffragio di Daniele Tranquilli in occasione dell’ottavo
anniversario della sua morte. I genitori, i nonni, i parenti
e gli amici ne mantengono vivo il ricordo attingendo al
suo indimenticabile esempio di giovane forte e coerente
nella fede.
COMPLIMENTI A SUSANNA E ROBERTO
Susanna e Roberto Mancini, figli del nostro fedele
abbonato Delio, si sono entrambi laureati con 110 e lode.
Susanna, il 14 dicembre 2006, in “Chimica farmaceutica”
all’Università di Bologna, mentre Roberto “Interpretetraduttore”, pochi mesi fa, a Forlì. I genitori, i parenti e
tutti gli amici, a cui si unisce anche la redazione di Voce
Misena, esprimono auguri vivissimi.
Settimanale della Diocesi
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di chi ha qualcosa di bello
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che deve e può crescere.
Grazie per averci letto,
grazie per quello che vorrete
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