COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
Provincia di Grosseto
Rassegna Stampa
Giovedì 30 settembre 2010
Sì trasversale in Regione: avanzo di
68.000 euro Via libera ai conti del
Parco
GROSSETO - Via libera, da parte del consiglio regionale della
Toscana, al conto consuntivo del Parco della Maremma. "Il
conto consuntivo lo approviamo ai sensi della legge sul Parco e
stiamo parlando di un avanzo di amministrazione pari a 68.000
e 234 euro su un totale di 2 milioni e 360 mila, di cui 1 milione e
400 mila erogati dalla Regione Toscana". Lo ha detto Vincenzo
Ceccarelli (Pd), presidente della commissione Territorio e
Ambiente, invitando i colleghi a leggere con attenzione la
relazione al conto consuntivo 2009 dell'Ente Parco. Nel corso
del dibattito nell'aula del consiglio regionale hanno annunciato il
voto contrario i consiglieri Giuseppe Del Carlo (Udc), Gianluca
Lazzeri (Lega Nord), Marco Carraresi (Udc) e Antonio Gambetta
Vianna (Lega Nord). I consiglieri dell'Udc "senza mettere in
dubbio la regolarità dei conti ma andando oltre nella
valutazione" e i consiglieri della Lega Nord "perché contro i
Parchi". Alessandro Antichi (Pdl), annunciando il voto
favorevole, ha invece parlato di un "conto corretto che si
inserisce in una buona amministrazione dell'ente"; sulla stessa
lunghezza d'onda anche Marta Gazzarri (Idv), che ha dichiarato
di apprezzare la diminuzione delle spese relative al personale.
L'aula si è quindi espressa a maggioranza. Intanto ieri il
presidente del Parco, Giampiero Sammuri (che è anche
presidente di Federparchi) commentando quanto accaduto alle
Cinque terre, ha fatto il punto sulla realtà della Maremma. "A
una rigorosa tutela ambientale - sottolinea - si è unito lo
sviluppo sostenibile e gli esempi sono tanti e vanno dalla Sicilia
alle Dolomiti alla Valle d'Aosta". Un esempio su tutti: "Il parco
della Maremma oggi ha più di 100 attività agrituristiche. Solo
dieci anni fa non ne possedeva neanche un terzo". Alla natura
per i parchi si sono poi aggiunte anche le offerte del territorio
con i prodotti tipici. E i numeri parlano da soli.
IL TIRRENO
Il poker cala l’asso: no al Marraccini
Tutti i candidati contro il progetto di
una moschea all’ex cinema
Ma il portavoce ufficiale della comunità precisa che la trattativa
d’acquisto sta andando avanti
GROSSETO. Quattro candidati, ma un programma unico: no
alla moschea all’ex Marraccini. Tra i motivi della destituzione del
presidente e del rinnovamento invocato dalla comunità
musulmana grossetana c’è la questione che per mesi ha tenuto
sotto assedio gli animi in città.
La paventata creazione di una moschea nei locali dell’ex cinema
di via Mazzini. A febbraio il Pdl annuncia che il presidente
Rhallab ha presentato un’offerta di acquisto dell’ex cinema per
farci una moschea. La città si spacca. Chi grida allo scandalo per
la vicinanza con il duomo, tanto più che poco tempo prima il
vescovo aveva pensato all’ex cinema come sede del Museo di
Arte Sacra. Chi (Pdl) raccoglie firme contro i musulmani, e chi
(Lega Nord) propone un referendum. Il sindaco frena perché il
luogo non è destinato al culto. Ma, per prudenza, le associazioni
di categoria propongono di costruirci un tempio sì, ma dello
shopping. A quel punto, si dice il Comune, tempio per tempio
meglio investire in cultura e arriva la proposta di farne un
contenitore di eventi. Con quali soldi? Quelli della Banca di
Credito Cooperativo che a sua volta vuole comprare.
Ma qui, il colpo di scena: c’è una controversia legale sulla
legittima proprietà del bene e il Monte dei Paschi impone l’alt. Il
Marraccini non si può vendere né ai musulmani né a
nessun’altro.
Il polverone si abbassa, le grida si quietano. E sulle ceneri della
polemica spuntano a poco a poco i musulmani. Che riescono
finalmente a dire la loro ed è un fulmine a ciel sereno. L’idea di
fare la moschea al Marraccini a loro non è mai piaciuta. «Non
vogliamo andare contro l’opinione pubblica - spiegano oggi i
candidati - e tantomeno privare i grossetani di un luogo loro
caro. E poi, se per comprare e sistemare il Marraccini servono
tre milioni di euro, con 200mila ci compriamo un capannone
che ha pure i parcheggi. E questo lo pensavamo anche all’inizio
dell’anno». Voci di dissenso si erano levate in qualche occasione,
ad esempio dalla comunità turca. Gli albanesi, dal canto loro,
hanno già allestito una moschea in affitto in via Genova. Oggi,
però, la spaccatura nella comunità musulmana è insanabile e
dimostra che quella della moschea in via Mazzini è stata una
scelta portata avanti non dall’intera base, ma solo dal presidente
Rhallab, l’unico, tra l’altro, accreditato come portavoce ufficiale
della comunità presso le istituzioni locali. Che oggi conferma la
sua scelta: «Le cose al Marraccini stanno andando avanti e
faremo sapere tutto quando avremo le carte». (f.f.).
il Giornale della Toscana
Rossi, ecco la manovra: tagli anche a
sanità ed edilizia I CONTI DELLA
REGIONE: BLOCCO DELLE
ASSUNZIONI NELLE ASL
Nero su bianco ecco i risparmi della Regione. Sono contenuti
nel documento preliminare al bilancio 2011 approvato in giunta
lo scorso lunedì. Trenta pagine, dove, per rispondere alle
richieste del governo, si prevedono risparmi per circa 84 milioni
(tra cui un taglio di 20 milioni sull'edilizia residenziale
pubblica), un recupero di circa 230 milioni sui trasferimenti agli
enti locali, il blocco delle assunzioni del personale
amministrativo delle Asl. E in futuro si ipotizza anche la
revisione dei criteri di accesso alle prestazioni sociali.
Regione, ecco la manovra della giunta Rossi
FIRENZE
Nero su bianco ecco i risparmi della Regione. Sono contenuti nel
documento preliminare al bilancio 2011 approvato in giunta lo
scorso lunedì. Trenta pagine, dove, per rispondere alle richieste
del governo, si prevedono risparmi per circa 84 milioni (tra cui
un taglio di 20 milioni sull'edilizia residenziale pubblica), un
recupero di circa 230 milioni sui trasferimenti agli enti locali e,
tra le altre, si ipotizza in futuro la revisione dei criteri di accesso
alle prestazioni sociali.
Partiamo dalle cifre. Sono oltre 57 milioni i risparmi attesi dalla
giunta regionale sulle spese di funzionamento della macchina.
Di questi 11.840.000 euro arriveranno dalla riduzione della
spesa così come previsto dal governo. Il taglio più consistente è
quello legato alla "comunicazione e convegnistica" (3.342.000
curo). Altri 2.087.000 euro arriveranno dai risparmi su
"consulenze e ricerche" e a questi si aggiungono i 561.000 euro
della "formazione" e i 650.000 euro per le missioni. Per quanto
riguarda il personale si prevede di recuperare 200 mila euro sui
dirigenti, un milione sia sul "piano occupazionale" sia sul
"tempo determinato" e tre milioni sul "tempo indeterminato". Si
trovano altri 45.887.000 che arrivano dal taglio delle Apt
(8.940.000 euro), dalla riduzione delle spese di enti, agenzie
dipendenti e fondazioni regionali (8.859.000 euro) e inoltre: 5
milioni dalla riduzione del 10% dei costi funzionamento che
passeranno agli enti locali, 4,5 milioni di risparmi legati al
Consiglio regionale (in parte dovuti alla riduzione dei
consiglieri), 2.938.000 euro sull'acquisto di beni e servizi. E
ancora: 690mila euro dal taglio dei "costi della politica"
(riguarda la trasformazione in gettoni di presenza delle
indennità dei membri dei vari enti regionali), 260 mila euro per i
tagli ai canoni di locazione (su una spesa nel 2010 di 4.750.000
euro). Infine la Regione prevede 15 milioni di euro di oneri
finanziari del debito. A 57milioni vanno aggiunti altri
25.949.000 che la giunta troverà attraverso una revisione dei
programmi regionali: 20 milioni arriveranno dall'edilizia
residenziale, 2 milioni dalla cooperazione internazionale, 1,2
dalla caccia, 1.519.000 dalla cultura, 1.230.000 dal sociale. Nel
complesso dunque i risparmi previsti ammontano a 83 milioni e
676 mila euro. Ma secondo i conti della Regione mancherebbero
ancora circa 236 milioni chepotrebbero essere recuperati dal
taglio dei trasferimenti agli enti locali. Ipotizzabile dunque un
effetto domino sul fronte di tariffe e tagli ai servizi.
Entriamo nello specifico di alcune voci di risparmio degli enti. Si
prevede la soppressione dei Cda di Ars e Irpet e la loro
sostituzione con un comitato di indirizzo e controllo con gettone
di presenza di 30 euro a seduta. Medesimo adeguamento
coinvolgerà anche Ardsu, Enti Parco e Lamma. Saranno poi
omologati numero (tre) e compenso dei collegi sindacali
(massimo 3% dell'indennità del governatore per il presidente e
del 2% per gli altri membri). Si punta poi sul potenziamento
della centralizzazione degli acquisti presso la Regione e la
massima riduzione delle sedi in locazione (che oggi costano
intorno ai 5,7 milioni). Negli indirizzi della Regione si trovano
inoltre la riduzione del 5% della spesa per il personale, il 50%
delle spese per la formazione del personale e 1'80% delle spese
di rappresentanza. Per quanto riguarda le fondazioni (ed
esclusione Scuola di musica di Fiesole di quella di Polizia locale e
della í onasterio) il contributo per le spese di funzionamento
arriverà in base al programma di attività. Anche in questo
campo arriverà il gettone di 30 euro o la riduzione del 10% del
compenso. La giunta ha confermato inoltre la soppresione delle
14 Apt con ilpassaggio dell'accoglienza alle Province e della
promozione ad Apet con una cabina di regia sul turismo
composta dal l'assessore regionale e da quelli provinciali.
Ribadita anche la soppressione dell'Arsia dal prossimo primo
gennaio mentre all'Ente parso di San Rossore saranno attribuite
le funzioni del settore "Incremento ippico" della Regione.
Un capitolo a parte merita la sanità. La Regione punta a
chiudere in pari i bilanci sia nel 2010 e nel 2011 ma non sarà
risparmiata dai tagli: «La Giunta ritiene opportuno impegnare
anche le Aziende Sanitarie al rispetto del blocco assunzione
personale amministrativo, ovvero alla riassunzione di un
numero pari a 2 su 10 cessati, alla riduzione del 10% delle spese
generali di funzionamento degli Enti, nonché alla presentazione
di un piano occupazionale per la garanzia delle assunzioni
necessarie a mantenere i livelli essenziali di assistenza», si legge
nel documento. Non saranno toccate invece le risorse destinate
alla formazione.
Fin qui i risparmi. La Regione punta però a far cassa anche
rafforzando la lotta all'evasione (nel 2009 ha portato 110 milioni
di euro) attraverso la creazione di un'apposita infrastruttura
regionale e rafforzando la collaborazione con gli enti locali. Tra
le novità anche un servizio di sms e mail per avvertire che il
bollo auto è in scadenza. Su Irap e Irpef invece si lascia aperta la
porta a un ritocco ma solo dopo che arriverà il decreto legislativo
sul federalismo regionale.
Oltre alle cifre vengono alla luce anche i progetti della Regione, a
partire da una legge che dia poteri speciali al presidente Rossi in
fatto di opere strategiche, così da "aggirare" limiti imposti dal
patto si stabilità. Indirizzi per il futuro che riguardano da vicino
anche l'attesa riforma dei servizi pubblici. Per il trasporto nel
2011 si prevede una razionalizzazione attraverso una maggiore
integrazione con i servizi ferroviari. Per il futuro l'idea è quella di
un'unica azienda di trasporto per la Toscana. Per quanto
riguarda servizio idrico e rifiuti si prevede di passare da 9 a 4
Ato. L'obiettivo è quello di altrettante aziende: una sola società
di gestione per l'acqua e tre per i rifiuti. Il primo passaggio
formale sarà la nomina dei commissari liquidatori. Per il servizio
idrico «il commissario scrive la giunta -, in attesa della riforma
organica, procederà ad affidare il servizio di gestione nell'attuale
Ato 1 per adeguare gli attuali affidamenti non a norma». Per
quanto riguarda i rifiuti il commissario «avrà il compito di
procedere all'affidamento del servizio nei tre ambiti (...). In
particolare dovrà iniziare le procedure di gara negli attuali Ato
Centro ed Ato Costa (da due anni inadempienti rispetto agli
obblighi della legge regionale) e completare le procedure già
avviate nell'Ato Sud». Si prevede che l'accorpamento porterà un
risparmio di 2 milioni di curo (sui 9,5 di costi attuali). Da
segnalare infine anche l'ipotesi di «revisione dei criteri d'accesso
allo stato sociale» per cui in futuro si potrebbe assistere a una
restrizione delle prestazioni con conseguenti risparmi.
[AM]
IL TIRRENO
Bocciata la mozione sui rimborsi
L’aveva presentata la Lega: «Allevatori
becchi e bastonati»
Chiedeva di snellire i tempi per i rimborsi con importi pari ai
prezzi che sono imposti dal mercato
AMIATA. Mentre gli allevatori chiedono il via libera a sparare ai
lupi, o ai cani inselvatichiti, in consiglio regionale la
maggioranza ha bocciato una mozione sul tema, presentata dalla
Lega Nord.
Mozione che chiedeva alla Giunta regionale uno snellimento
delle procedure di rimborso, con importi rispondenti ai prezzi di
mercato ed ai costi effettivamente sostenuti. Tra le richieste
anche quella di ampliare la copertura assicurativa allo
smaltimento dei capi e consentire alle aziende allevatrici di
assicurare solo i capi al pascolo.
Una bocciatura che ha fatto infuriare Antonio Gambetta Vianna,
consigliere regionale della Lega Nord, che aveva firmato la
mozione stessa. «La sinistra - scrive - ha condannato a morte le
greggi e gli allevatori. Ringraziamo chi in consiglio regionale si è
astenuto dal voto sulla mozione sulla legge regionale 26/05
“Tutela del patrimonio zootecnico soggetto a predazione””, non
facendola approvare. Una mozione che avrebbe permesso agli
allevatori di accedere ai contributi per coprire la perdita delle
proprie greggi sbranate dai predatori».
«Mentre la Lega e il Pdl hanno votato a favore di questa mozione
per tutelare gli allevatori e il loro bestiame - prosegue il leader
del Carroccio in Palazzo Panciatichi -, tutta la sinistra, Pd, Idv e
Fds, ha espresso un non voto ideologico soltanto perché la
mozione era stata presentata dalla Lega. Così non si fanno gli
interessi dei cittadini, bensì quelli di partito».
«Noi stiamo dalla parte degli allevatori e delle loro greggi,
mentre la sinistra ha dimostrato di stare dalla parte dei lupi e
degli altri predatori. Gli allevatori, grazie alla scelta della
sinistra, dovranno ancora sorbirsi l’uccisione delle proprie
greggi perché non ci sarà una sufficiente prevenzione e,
soprattutto, continueranno a essere“becchi e bastonati”. Oltre a
perdere il proprio bestiame, dovranno sorbirsi i costi di
smaltimento delle carcasse. È naturale che, alla fine gli allevatori
abbandonino le carcasse creando un serio danno all’ambiente».
la Repubblica
Quel partito alle corde e l´attesa di un
segnale
MASSIMO VANNI
E ora il Pd? Da che parte pensa di ricominciare dopo le cento
assemblee che lo schiacciano fino a farne un accessorio politico?
Un mese fa ha scosso il Pd nazionale sbadigliando davanti al
Nuovo Ulivo e chiedendo la rottamazione dei vertici. Adesso il
sindaco Matteo Renzi inaugura un rapporto tra amministrazione
e cittadini fuori da ogni mediazione politica e istituzionale. Non
tutte le assemblee sono state un successo, nonostante la
spettacolarità connaturata alla scelta della contemporaneità: in
piazza San Marco o al Lotto zero la partecipazione non c´è stata.
C´è stato però l´effetto generale: dopo il rigido inverno del
decennio Domenici, l´amministrazione diretta dal sindaco Pd si
riaffaccia alla città e migliaia di fiorentini riaprono il loro banco
dei prestiti di fiducia.
Una volta c´erano le sezioni del Pci a tenere i collegamenti, a
spiegare le scelte di Palazzo Vecchio, a mediare, a incanalare il
dissenso. Oggi il Pd ha lasciato il campo e Renzi adesso lo
dissoda. Mentre il sindaco si posiziona sul macro come l´antiBersani di un Pd che non raccoglie neppure quando
il Pdl sprofonda e getta nel micro ponti di collegamento diretto
con la città, il Pd fiorentino che da oltre un anno non fa sentire la
sua voce con una iniziativa pubblica, se ne sta in disparte a
litigare sul nuovo segretario metropolitano. Il segretario
regionale Andrea Manciulli è invece in tour istituzionale in Usa.
Le cento assemblee, che Renzi progetta di trasformare in
laboratori permanenti, by-passano, rendono inutile il partito
come associazione che concorre alla vita politica. E per tutta
risposta il responsabile enti locali Stefano Bruzzesi scrive una
nota con il timbro solenne del Pd toscano: «Grazie
all´amministrazione fiorentina per il successo dell´iniziativa». Il
sigillo di un´abdicazione? Forse il Pd ha chiarito se è d´accordo
con Renzi sullo sviluppo dell´aeroporto? O magari sulla
Cittadella viola? Potrebbe farlo adesso. Se non sarà troppo tardi.
Cutini presenta il gruppo consiliare
"Futuro e libera per l'Italia"
GROSSETO - Laura Cutini ufficializza la nascita del gruppo
consiliare Futuro e Libertà in Provincia. Oggi alle 10 nella sala
del Consiglio di palazzo Aldobrandeschi Cutini spiegherà le
ragioni di questa scelta, che ormai prelude alla nascita di un
nuovo soggetto politico autonomo dal Pdl. Ci sarà anche
Riccardo Sarra, vice coordinatore regionale.
Rivelazioni e attacchi dei due
consiglieri del Pdl. "C'è una delibera
introvabile": è giallo "Terzo centro
commerciale a Poggetti Nuovi" Lolini e
Colomba: "E un altro in via Matteotti
col pressing delle associazioni
GROSSETO - A Grosseto potrebbe sorgere un terzo centro
commerciale. Non solo, ma nei locali attualmente occupati
dall'Oviesse potrebbe trovare sede una nuova media struttura di
vendita su "richiesta" delle associazioni di categoria. Le
rivelazioni di Lolini e Colomba Sono le pesanti rivelazioni che i
consiglieri di opposizione, Mario Lolini (Pdl) e Luigi Colomba
(Buongoverno-Socialdemocrazia), fanno attraverso una lunga
nota stampa "condita" anche di mistero. Quello di una delibera
che, a loro dire, sembrerebbe fantasma. "Il commercio di
vicinato langue" La bordata di Lolini e Colomba arriva
prendendo spunto dai recenti dati congiunturali sul commercio
e dalle considerazioni espresse dalle associazioni di categoria
sullo stato di forte difficoltà in cui è costretto a dibattersi il
comparto. E attaccano a testa bassa. "Il grido di dolore (delle
categorie, ndr) - scrivono - trova evidente dimostrazione anche
agli occhi del cittadino qualunque che assiste alla chiusura di
piccoli negozi e, recentemente, alla loro sostituzione con
abitazioni al piano terra. Invitiamo tutti a fare una passeggiata
per il centro storico e verificare come antiche vetrine siano state
sostituite da portoni, portoncini, rigidamente blindati, di
ingresso ad appartamenti". "Stravolto il Piano strutturale" A
fronte di questa situazione, Lolini e Colomba rivendicano ali 'ex
Amministrazione di centrodestra di aver approvato, nel 2006,
un Piano strutturale "...che prevedeva un solo ipermercato al
Commendone, ammettendo solo trasferimenti, puntualmente
localizzati per le altre grandi distribuzioni di vendita e, primo
caso in Toscana, contingentando il numero di nuove medie
distribuzioni di vendita. E' di tempi recenti - sottolineano poi - la
vicenda del recupero dell'ex fornace Chigiotti, nella quale sarà
inaugurato a breve un nuovo centro commerciale. Ed è sempre
di tempi recenti l'acceso dibattito politico che è conseguito alla
notizia del procedimento in Regione per l'apertura del suddetto
centro. La conseguenza di quel dibattito politico, che vide
l'attuale maggioranza del Comune in forte fibrillazione, fu secondo i due consiglieri - l'approvazione di una delibera di
Consiglio con la quale fu sospeso l'iter di adozione della variante
normativa al Piano strutturale, fin quando non fosse stato
definito il Regolamento urbanistico con le decisioni da assumere
in materia di urbanistica commerciale, con particolare
riferimento alla evoluzione della ex Fornace Chigiotti". "Bonifazi
tradisce quanto annunciato" "In quella seduta del Consiglio attaccano i due esponenti di centrodestra - il sindaco, nello
sciorinare i dati del Piano strutturale a lui del tutto
incomprensibili, affermò categoricamente che con il
Regolamento urbanistico si sarebbe effettuata un'inversione di
tendenza, non ammettendo più nuove grandi e medie
distribuzioni di vendita". Al sindaco, Lolini e Colomba imputano
di essersi dimenticato di richiamare l'articolo 26 del Piano
"...che prescrive il riuso del patrimonio edilizio liberato dal
trasferimento delle grandi e medie distribuzione di vendita per
attività commerciali di vicinato nel limite del 30% del volume e
per altre funzioni non commerciali il residuo 70%". "Il
regolamento urbanistico? Mistero" Ma secondo i due esponenti
del Pdl "...ad oggi del Regolamento urbanistico non si sa
assolutamente nulla, se non quanto si è potuto intuire con la
presentazione di bozze parziali e provvisorie alla quarta
commissione consiliare,che non ne viene più investita da
maggio. "Dalle bozze spunta un terzo Centro" Da tali bozze è
emersa la possibilità di un terzo centro commerciale a Poggetti
Nuovi, a nord del capoluogo, "...con grande gaudio - ironizzano delle piccole attività commerciali e in piena linea con quanto
atteso dalle associazioni di categoria e con quanto affermato
solennemente dal sindaco". "...e in via Matteotti un altro" Ma
Lolini e Colomba si lasciano andare anche ad altre indiscrezioni.
"A Grosseto gira voce, alquanto insistente, che nell'attuale sede
della Oviesse di via Matteotti (che si trasferirà al Casalone, ndr),
aprirà una nuova media struttura di vendita. Ci chiediamo, vista
l'evidente contrasto con gli indirizzi del Piano strutturale, se tale
iniziativa abbia qualcosa a che fare con una recente richiesta
delle associazioni di categoria, improvvisamente e
immotivatamente, di una modifica della delibera di Giunta n.
446/2009, in palese contraddizione con le recenti denunce a
mezzo stampa sulla crisi del commercio di vicinato a Grosseto".
"Categorie in pressing" "E ci si chiede anche se la recentissima
delibera di giunta n. 494 del 21 settembre che ha modificato la
delibera 446, abbia a che fare con la suddetta istanza e se, per
concludere, tutto ciò abbia a che fare con l'apertura di una nuova
media distribuzione di vendita in via Matteotti. Ci si chiede
infine - concludono Lolini e Colomba - se il rallentamento del
Regolamento urbanistico possa agevolare tale iniziativa". Il
"mistero" della delibera introvabile I due consiglieri
del Pdl vanno giù pesante e denunciano anche che "...della
delibera di giunta n. 494 non vi è traccia fisica in comune.
Sebbene dichiarata immediatamente eseguibile, non è stato
possibile visionarla né presso l'ufficio deliberazioni né presso la
segreteria generale, forse perché, a oggi, non è stata ancora
redatta dal direttore generale (stranamente non dagli Uffici
commercio e urbanistica). Il 28 settembre sono pervenute ai
capigruppo le copie degli atti deliberati il 21 settembre, ma
manca quella delibera. A questo punto sarebbe opportuno che
chi di dovere si attivasse per verificare la legittimità di tali
comportamenti".
IL TIRRENO
Comunità islamica alle urne A Grosseto
domenica i musulmani eleggono il loro
leader
Si presentano in quattro ma l’attuale capo, che si è proclamato
da solo, non ci sta
Votano anche le donne Sulle schede le foto dei candidati
FRANCESCA FERRI
GROSSETO. La comunità islamica grossetana si spacca in nome
della democrazia. Domenica prossima i musulmani maremmani
andranno alle urne per votare, per la prima volta, il consiglio del
Centro culturale islamico, l’organo di rappresentanza della
comunità locale. Sfiduciato e destituito l’attuale presidente,
Mohamed Rhallab, salito in carica per autonomina dodici anni
fa.
Alla nuova guardia si candidano giovani trentenni con un’idea in
comune: nessuno faccia la moschea all’ex cinema Marraccini, nel
cuore storico della città.
È stata proprio la polemica intorno alla paventata realizzazione
di una moschea nell’ex cinema una delle scintille che hanno
convinto la comunità a voltare pagina. Fortemente voluta dal
presidente Rhallab, la moschea in centro non piaceva e non
convinceva gran parte dei musulmani, ma la battaglia è andata
avanti lo stesso tra la levata di scudi della città. «È stato chiaro a
quel punto - spiega Anouar Khamiss, uno dei candidati - che non
ci sentivamo più rappresentati da Rhallab». «Il presidente
Rhallab ha fatto molto - spiega l’imam Mohamed Dehami - ma
oggi la comunità, composta da centinaia di persone, ha bisogno
di rappresentanti eletti da tutti».
Le votazioni, uniche nel loro genere in Toscana, si terranno
domenica 3 ottobre nella moschea di via Irlanda 11. Al voto sono
ammessi uomini e donne della comunità che conta 3mila
persone di diverse nazionalità, dal Magreb all’Asia, di fede
musulmana. I quattro candidati, tutti operai edili marocchini o
tunisini, sono Hicham Essafa, 33 anni, Mustafa Hamid, 31 anni,
Abderrahim Errami, 32 anni, e Anouar Khamiss, 37 anni. Sulle
schede ci saranno anche le loro foto, per permettere di votare
anche a chi non sa l’italiano. Con loro si eleggeranno anche i
dieci membri della giunta, uno per ciascun paese musulmano
rappresentato in provinvia. Il consiglio rimarrà in carica tre
anni.
Sul voto pesa però la rivolta del presidente Rhallab. «Queste
elezioni sono illegali - spiega - e non ci saranno avvicendamenti
fino a marzo». Dal vortice della polemica, promettono però gli
islamici, soffieranno presto nuove brezze di democrazia.
Grosseto L’APPELLO NON TOCCATE IL
«118»
di ROBERTO DESIDERI*
OMBRE e luci di una sanità maremmana che deve fare i conti
con una scarso numero di abitanti dislocati su un enorme
territorio. Purtroppo facciamo i conti con un sistema di
spartizione delle risorse finanziarie che non tiene conto di
numerose varianti e per questo la nostra provincia è
«martorizzata» a livello sanitario. E’ vero che non abbiamo una
popolazione numerosa, ma è pure vero che è una tra le più
anziane della regione, il che significa quindi avere un alto tasso
di incidenza sulle prestazioni sanitarie. E poi abbiamo un
territorio vastisimmo che deve fare i conti con distanze notevoli
da coprire, facendo i conti con i secondi per salvare vite umane.
La spartizione delle risorse finanziarie dovrebbe tenere conto
anche di questi aspetti. Non soltanto del numero di abitanti. E
questo è uno dei grossi intoppi.
PER FORTUNA di chi gestisce le risorse, i maremmani sono
gente paziente. Abituata a sopportare, ma ad un certo punto si
deve dire basta e puntare i piedi. E per questo sarebbe utile uno
spessore politico più forte. In grado di attirare maggiori soldi sul
territorio. Sono molti i settori della nostra sanità che languono.
Che mostrano il segno dei tempi. Per fortuna tra le tante ombre,
abbiamo anche qualche luce. Importante. Come l’efficienza del
servizio 118. All’avanguardia, su un territorio così vasto riesce a
dare risposte in tempi rapidissimi. Pare che ci sia all’esame di
«rivederlo». Di riorganizzarlo. Non c’è n’è bisogno, perché
questo significherebbe sicuramente tagliare e peggiorare. Per
favore non mettiamo le mani dove le cose vanno bene.
Utilizziamole per migliorare ciò che non funziona.
*Commissario
Tribunale del malato
IL TIRRENO
«Più Apt in Provincia, che spreco»
D’accordo con Lamioni: rivedere i
criteri per le risorse
GUIDO FIORINI
GROSSETO. Gianni Lamioni ha lanciato il sasso, tirando per la
giacca la politica su molte questioni. E Gianni Chelini, assessore
provinciale al turismo, raccoglie subito l’invito.
In particolare su area vasta, turismo, autostrada, edilizia.
«Quello del presidente della Camera di Commercio - dice Chelini
- è una provocazione che merita di essere raccolta. Sono
d’accordo con lui su molti aspetti».
Intanto l’area vasta. Lamioni ha parlato di Grosseto come un
vaso di coccio fra i vasi di ferro.
«Sono sostanzialmente in linea con Lamioni. Ma punterei il dito
soprattutto sulla distribuzione delle risorse. Il sistema, così
com’è concepito, non può funzionare. Il principio che prevede
un contributo per ogni testa, ci fa uscire con le ossa rotte. Noi
abbiamo il 20% del territorio della Toscana e appena il 5% della
popolazione. Ci rimettiamo sempre. E pensare che noi abbiamo
distanze enormi e quindi maggiore necessità di infrastrutture.
Un esempio chiaro? La sanità. Prato ha più popolazione di noi
ma, viste le distanze ridotte, ha un solo ospedale. Noi dobbiamo
gestire, oltre a Grosseto, Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano,
Castel del Piano. Credo che la componente territoriale vada
inserita. E poi mica sempre è così. Nella zootecnia, il criterio
cambia. Noi saremmo avvantaggiati per il numero dei capi, ma
in realtà il conto non torna».
Veniamo all’Apt. Cosa ne pensa l’assessore al turismo?
«La posizione della provincia l’ha già espressa il presidente
Marras. E Lamioni è sulla stessa linea. Io mi sento di confermare
che, con un “brand” come il nostro, con il nomeMaremma da
promuovere, non possiamo stare “sotto” Toscana Promozione
che, fra l’altro, ha come primo scopo l’attrazione di investitori
stranieri. La promozione ce la facciamo benissimo da soli e il
direttore Tapinassi e gli uffici stanno lavorando benissimo. Se
vogliono risparmiare, impongano una sola Apt per Provincia. Ce
ne sono alcune che ne hanno due (Pistoia, Lucca e Livorno ndr)
e una con tre (Siena, ndr). Questo sì che è spreco di risorse. Noi,
nel nostro piccolo, abbiamo riunito tutto sotto l’Apt Maremma,
abolendo l’Amiata (che invece è rimasta su Siena, ndr)».
Edilizia e autostrada. Due temi legati.
«Sull’edilizia sono anch’io con Fusini. Si “spacchettino” i grossi
lavori per far accedere le imprese locali, abolendo il massimo
ribasso. Questo faciliterebbe anche i pagamenti da parte degli
enti pubblici. Sull’autostrada, è imbarazzante che si parli ancora
di cambiare tracciato. È già tutto approvato, ho letto anche
manifesti con scritte “grazie Matteoli”. Bene, si parta e in fretta,
senza altri ritardi. E si prediliga l’imprenditoria locale».
Seggi aperti dalle 9 alle 22 nella
moschea di via Irlanda: iniziativa
all'avanguardia in Italia Gli islamici al
voto per il presidente Svolta a Grosseto:
domenica le elezioni per scegliere il
capo comunità
Giancarlo Capecchi GROSSETO - Il Corriere lo aveva
annunciato quando ancora si parlava della moschea al
Marraccini e alcuni musulmani si facevano anche fotografare,
intenti a pulire per la fretta che avevano di entrare possesso
dell'ex sala cinematografica. Una "provocazione", come venne
definita, che innescò polemiche che non hanno fatto bene
nessuno. Ma la comunità musulmana, che questi anni è molto
cresciuta, sentiva il bisogno di essere rappresentata, per crescere
insieme a quella grossetana, attraverso elezioni che già due anni
fa erano state richieste da tunisini e turchi. Non n'era fatto
niente, non sappiamo perché, ma due mesi fa, più o meno,
l'imam Mohamed Dehami rilanciò l'idea che trovò subito
apprezzamenti. "Vogliamo un presidente eletto da tutti e un
consiglio che rappresenti tutti i Paesi di origine dei musulmani
di Maremma". Ecco quindi la raccolta di firme tra islamici, il
bando, seguito qualche scaramuccia, anche qualche malumore
da chi le elezioni non gradiva ed ecco spuntare infine, al termine
del tempo a disposizione, le candidature richieste. la prima
volta, sicuramente in Toscana, ma loro dicono anche in Italia,
che i musulmani partecipano a un'elezione diretta per eleggere
presidente del centro culturale islamico e giunta esecutiva. In un
comunicato, 0 Centro di via Irlanda 11, dove si trova la moschea
che ospiterà domenica i votanti (seggio aperto dalle 9 alle 22),
spiega che gli eletti rimarranno in carica per tre anni e che i
candidati alla presidenza sono tre marocchini e un tunisino:
Essafa Hickam 33 anni, Hamid Mustafa 31 anni, Errami
Àbderrahim 32 anni e Khamiss Anouar, tunisino, 37 anni.
Naturalmente parteciperà alle votazioni anche l'imam Mohamed
Dehami. Notizia delle votazioni è stata data anche alla Questura
di Grosseto. Si voterà inserendo nell'urna la scheda con i dati
anagrafici e la foto del candidato che aspira alla presidenza
mentre saranno le varie comunità a esprimere il loro
rappresentante nel consiglio. Scheda con foto per evitare
difficoltà, come avviene in molti paesi arabi, a coloro che, sono
naturalmente pochissimi, non sanno leggere e scrivere e quindi
riconoscono la persona da votare dalla foto. L'imam è
soddisfatto: "Ringraziamo - ha dichiarato - per la disponibilità e
il lavoro di tanti anni Mohamed Rhallab che ha svolto le funzioni
di presidente, ma oggi la comunità ha bisogno di riconoscersi,
tutta, in una persona eletta democraticamente che rispetti il
mandato che le viene affidato da tutti. Non si può essere
rappresentanti a vita, è giusta l'alternanza. L'invito a tutti i
musulmani, dai magrebini ai pakistani, dagli albanesi ai turchi,
dagli altri africani al Bangladesh, è quello di partecipare al voto
in assoluta serenità e tranquillità per dare una dimostrazione di
grande democrazia a chi ci ospita. Noi operiamo sicuramente
per garantire l'arricchimento di ognuno, italiano, cattolico o
musulmano che sia, e per convivere in pace, serenità,
collaborando e crescendo insieme come comunità". Al voto in
moschea di domenica sono ammesse anche le donne che hanno
costituito un'associazione per contribuire a realizzare gli
obiettivi che l'imam Dehami ha annunciato per una convivenza
pacifica e costruttiva in Maremma.
la Repubblica
Lucca, centrodestra alla resa dei conti
Silurato il presidente del consiglio
comunale. Il Pd: pronti per il voto
Quattro anni fa il precedente: l´allora sindaco Fazzi liquidato
dopo una lite con Pera
PIETRO JOZZELLI
LUCCA - La città del centrodestra, il fiore all´occhiello di
Berlusconi, è a un passo dalle elezioni anticipate per
l´implosione del centrodestra. Martedì notte, la prova generale:
una mozione di Forza Lucca (sette consiglieri, tuttora nel Pdl,
ma autonomi dal gruppo) ha silurato il presidente berlusconiano
del consiglio comunale con l´appoggio dei voti del Pd. Un avviso
in chiaro al sindaco Favilla: la prossima volta, tocca a te. Se il
primo cittadino non riesce a ricucire le ferite interne, tra
quindici giorni potrebbe presentarsi dimissionario e aprire al
voto a maggio. Non è la prima volta che il centrodestra mangia il
suo primo cittadino: accadde lo stesso quattro anni fa, quando
Pietro Fazzi fu liquidato dopo la lite con Marcello Pera. Questa
volta, quasi in parallelo con le difficoltà nazionali, si compie la
parabola di una forza politica, sulla carta maggioritaria, ma così
divisa da odi e rivalità interni che a tutto pensa meno che a
governare. Il Pd si prepara al voto, dice il capogruppo
Tambellini. Ma la città guarda con disagio e vive con stanchezza
l´implosione del gruppo dirigente.
Chi sono gli uomini neri della destra lucchese in lotta fratricida?
Uno è Maurizio Dinelli, ex capogruppo di Forza Italia in
consiglio regionale, estromesso da Denis Verdini dall´assemblea
toscana e per questo gliel´ha giurata: ha guidato lui l´attacco di
Forza Lucca contro la maggioranza del Pdl, dicendo no
all´offerta di due assessori fatta dal sindaco. Un altro è Pietro
Fazzi, l´ex sindaco sfiduciato dal suo partito, che si prepara al
gran ritorno come candidato sindaco della destra se Favilla
lascia. Fazzi e Favilla smentiscono, ma in piazza Napoleone,
nessuno ci crede. Il terzo è Favilla, che ha di che meditare sulle
alleanze che si è scelto. Lanciato sindaco dalla lista civica
Governare Lucca che mise insieme Forza Italia e i vecchi
democristiani lucchesi, Favilla si è iscritto al Pdl per averne le
grazie: per ora, si è inimicato i vecchi democristiani e rischia che
Fazzi sia scelto al suo posto. Verdini tenta di tirare le briglia a
questi cavalli imbizzarriti.
Ma anche la mitica Lucca, emblema nazionale del successo del
centrodestra, non sembra più disposta a riconoscergli poteri
taumaturgici. Quello che sta crollando, non è soltanto un gruppo
dirigente, perennemente in lotta. Ma la politica che aveva
annunciato di voler fare. Tutto è fermo a Lucca, la giunta non
decide alcunché, il Comune rischia di perdere i 2,4 milioni dei
fondi regionali per l´autosufficienza, nessuno sa se la giunta si
impegnerà o no a trovare quei 16 milioni necessari a finanziare i
progetti di sviluppo sostenibile che uniti ad altri 20 della
Regione metterebbero in moto la città. Ma seccherebbero per un
anno la possibilità di indebitamento.
Favilla in crisi può assumersi impegni di questa portata? Ha la
forza di portare a compimento la variante urbanistica che
dovrebbe riequilibrare gli indici di urbanizzazione concessi dal
regolamento in eccesso a quelli indicati nel piano strutturale?
Ato, i commissari gestiranno la
transizione
A POCHI mesi dalla soppressione degli Ambiti territoriali
ottimali la Regione annuncia l’avvio di una fase di transizione
che precederà la riforma dei servizi pubblici. La proposta di
legge permetterà di individuare quattro commissari,- uno per
l’acqua e tre per i rifiuti, che avranno il compito di completare e
continuare a gestire i due importanti servizi essenziali.
La newsletter di Scarlino Energia
"stuzzica" l'associazione del cigno per le
site campagne di sensibilizzazione
"Anche i rifiuti di Legambiente
finiscono negli impianti"
GROSSETO - Se non è polemica, almeno una provocazione lo è
di sicuro. Nella newsletter di Scarlino Energia, ieri è stata presa
di mira Legambiente e la sua iniziativa Puliamo il mondo.
"Migliaia di tonnellate di rifiuti raccolti nel week end da
Legambiente e volontari. Ma sono tutti rifiuti indifferenziati.
Che quindi vanno o in discarica o... nei termovalorizzatori", si
ironizza nella newsletter. "Da molti anni - si legge - Legambiente
ci delizia con iniziative di sensibilizzazione ambientale circa le
pulizie di spiagge, pinete, boschi e parchi. Queste attività, come
dimostra l'ampia rassegna stampa di questi giorni, sono
tendenzialmente rivolte ai ragazzi ed agli studenti, proprio per
l'alto valore educativo-formativo insito nell'agire in prima
persona e fare qualcosa di concreto per l'ambiente. Sicuramente
- si osserva nella newsletter - dovranno passare molti, ancora
troppi anni prima che queste campagne possano essere
considerate 'inutili' o 'demodé', in quanto le virtù della
cittadinanza non sembrano proprio migliorare con il passare del
tempo, anzi, a voler essere sinceri, stiamo semmai registrando
una generale regressione nel sentimento civico della
popolazione. Quindi ci sarà ancora tanto bisogno di
Legambiente e di tutte le altre associazioni che organizzano
simili campagne". Fin qui, quindi, nulla da ridire da parte di
Scarlino Energia. Che invece solleva un'altra questione: "Queste
raccolte di rifiuti una tantum sono sicuramente un bene, e
l'abbiamo detto, però evidenziano una cosa che molti
'ambientalisti' e comitati fanno finta di non vedere (o
raccontare): queste tonnellate di spazzatura raccolte sono
tutti rifiuti indifferenziati! Lo spazzamento stradale, lo
svuotamento dei cestini (perché anche in caso di porta a porta i
cestini rimangono, specialmente nei luoghi turistici, nei centri
storici, nei parcheggi) e - appunto - le iniziative tipo Spiagge
pulite, creano valanghe di rifiuti indifferenziati. E questi ci
saranno sempre. Magari passando il tempo e con un po' di
ottimismo, la percentuale relativa seguirà un trend in
diminuzione, ma ci sarà sempre del rifiuto indifferenziato da
trattare e smaltire. Ed oggi, anche in base alle disposizioni
normative, qualsiasi rifiuto indifferenziato con sufficiente potere
calorifico non può essere smaltito in discarica se prima non si è
cercato, almeno, il suo recupero energetico". L'eterna battaglia
tra chi vuole gli impianti e chi li vede come il diavolo, dunque,
continua.
Gli ambientalisti chiedono spiegazioni
sulla struttura del parco di Montioni
"Quale sarà il futuro del podere
Zonfone?"
Da diverso tempo le Bandite di Scarlino e il comune di
Follonica sono tornati in possesso e disponibilità del podere
Zonfone localizzato all'interno del parco di Montioni e ricadente
nel patrimonio agroforestale della Regione Toscana. Come ben
sappiamo tale area agricola è costituita da diversi ettari di
vigneto, oliveta, bosco e strutture abitative e funzionali
all'azienda stessa. La conduzione viene concessa dalle Bandite di
Scarlino ai soggetti che sono un possesso dei requisiti specifici,
essere agricoltori iscritti all'albo degli imprenditori agricoli come
prima cosa. Dopo la morte del precedente locatario, la
conduzione passò ad altro soggetto, rivelatosi poi, a successivo
controllo , non rispondente ai criteri per poter occupare il bene .
Sono seguiti ritiri della concessione, ricorsi al Tar e Consigio di
Stato, che hanno determinato il ritorno del bene alla comunità e
la necessità di effettuare un bando pubblico per l'affidamento
dell azienda agricola. Da notare che il canone per tale bene era di
pochissime migliaia di euro all'anno. Si ritiene che Bandite di
Scarlino e comune di Follonica abbiano ben agito opponendosi
al tentativo del soggetto precedente di poter disporre di un bene
della comunità al quale non aveva diritto. Da ricordare anche
che nel periodo dell'occupazione è stato contestato e sanzionato
l'uso di rifiuti tossico nocivi, traversine ferroviarie, come
recinzione della proprietà. Oggi siamo in attesa di nuovo bando .
Sarebbe importante sapere quali soggetti possono partecipare a
questo e se si potrà concedere la conduzione a chi realmente ne
avrà bisogno per vivere e non solo per avere una casa in
campagna a disposizione a prezzi modici alle spalle della
comunità. 'Ambientalisti del Golfo
LA MANOVRA DELLA REGIONE TAGLI
PER 84 MILIONI, BLOCCO DI
ASSUNZIONI NELLA SANITA’,
RIVOLUZIONE NEI SERVIZI Venti
milioni in meno per le case, 4
commissari per gli Ato
— FIRENZE —
VENTINOVE pagine che riassumono mesi di annunci, misure
correttive, tagli alla spesa, rivoluzioni nei servizi pubblici e nella
sanità. Un documento preliminare per la finanziaria regionale
ricco di mumeri e tabelle, che contiene le scelte della giunta
toscana per ridurre la spesa del 2011, farla scendere da 2
miliardi e 178 milioni a quota 1.858, considerando i 320 milioni
della manovra governativa. Le operazioni di riorganizzazione
della spesa porteranno un risparmio di 83 milioni e 676mila
euro: 11,8 milioni per le riduzioni imposte dalla legge; 45,8 per
le decisioni prese dalla giunta e dal consiglio regionale e per i 15
milioni di interessi passivi sul debito risparmiati; 26 milioni per
i tagli al sociale, alla cultura, alla caccia, alla cooperazione e
soprattutto (20 milioni) all’edilizia residenziale, ovvero le case
popolari e per le giovani coppie. I capitoli più interessanti sono i
conclusivi: a partire dai tagli al sistema sanitario regionale, che
nel 2010 avrà 35 milioni di euro in meno e l’anno prossimo 40.
Le Aziende sanitarie dovranno rispettare il blocco delle
assunzioni degli amministrativi, potendone riassumere 2 ogni 10
cessati e dovranno ridurre del 10 per cento le spese generali. La
giunta si impegna a mantenere 100 milioni di euro di
investimenti nella sanità e di ricostruire i 27 milioni di euro del
fondo della non autosufficienza, utilizzando i residui. Oltre ai
tagli dei consigli d’amministrazione e dei gettoni, alla
soppressione delle Apt, il capitolo più succoso è quello sul
servizio idrico e la gestione dei rifiuti: dai 6 Ato per l’acqua e 3
per i rifiuti, la Toscana passerà a un solo ambito territoriale per
il servizio idrico e conserverà i tre per i rifiuti, affidandoli a
commissari. Il commissario regionale per l’acqua liquiderà i 6
Ato e lavorerà per favorire l’aggregazione delle aziende di
gestione, con l’obiettivo di arrivare, nel lungo termine, ad
un’unica azienda. Sui rifiuti i commissari dovranno accelerare le
procedure di gara per l’affidamento dei servizi, soprattutto
nell’Ato Centro e nell’Ato Costa, inadempienti da due anni. I
commissari saranno affiancati da 9 assemblee consultive
formate dai sindaci dei comuni di ambito. L’operazione porterà
un risparmio di 2 milioni di euro sui 9,5 totali.
P.D.B.
Rifiuti Dopo le anticipazioni del
Corriere la Sinistra chiede di
rinegoziare tutto La spaccatura nell'Ato
diventa caso politico Rifondazione fa
muro: "L'addendum mette a rischio la
differenziata"
GROSSETO - (g.d'o.) La spaccatura dei sindaci sull'addendum
alla convenzione tra Ato rifiuti e Unieco, registrata lunedì nel
corso dell'assemblea dei soci, quando il punto non è stato
discusso per mancanza di numero legale, rischia ora di aprire
crepe politiche nelle Amministrazioni in cui siede anche la
Federazione della Sinistra. Ieri la segreteria provinciale di
Rifondazione ha diramato una nota nella quale fa letteralmente
a pezzi il contenuto dell'addendum, contro il quale si era già
espressa su queste colonne il sindaco di Follonica Eleonora
Baldi. Rifondazione l'aggiunta, proposta ma non ancora
discussa, "peggiorativa nei confronti dell'Ato in genere e dei
Comuni in particolare". Il Prc evidenzia un particolare della
proposta, che è il vero nodo del contendere: "I Comuni debbono
assumersi direttamente l'impegno del conferimento di una
quantità costante ed elevata di indifferenziato alla Unieco (oggi
Futura) impedendo di realizzare gli obiettivi di raccolta
differenziata". Insomma, la Sinistra teme che gli sforzi compiuti
per andare verso una raccolta differenziata spinta nel capoluogo
come in altre realtà della provincia venga vanificata. E le parole
rassicuranti di Bonifazi, che ieri sul Corriere ha sostanzialmente
ribadito la compatibilità fra il percorso di rafforzamento della
differenziata e l'attivazione dell'impiantistica (a Strillale e a
Scarlino), tanto più che "è praticamente impossibile arrivare
a rifiuti zero". Per Rifondazione è l'esatto contrario. La quantità
di indifferenziato da fornire a Unieco "dovrà essere garantita dai
Comuni con una fideiussione pari al valore di un conferimento
annuo, mentre nella vecchia convenzione (del 2005, ndr)
l'impegno era in capo all'Ato, che poteva anche provvedere con
flussi provenienti da altre province, qualora fosse cresciuta la
raccolta differenziata nei nostri Comuni, come tutti auspicano".
Rifondazione spinge perché sia il contenuto stesso della
convenzione ad "essere ridiscusso e rinegoziato". Infatti "il
fissare una quantità costante ed elevata di indifferenziato che
ogni Comune dovrà conferire presso gli impianti di Strillale per
costituire Cdr che finirà poi all'inceneritore non è stata una
scelta corretta". Secondo Rifondazione "le quantità sono state
determinate su numeri non corretti provenienti dal Piano
provinciale dei rifiuti adottato nel 2002, ripresi poi dal Piano
industriale del 2005 e infine dal Piano straordinario dell Ato
Toscana sud. Si definiva un trend di crescita deirifiuti del 5%
annuo, tale da far prevedere una produzione per il 2006 di
181.557 tonnellate, mentre dai dati della Provincia si hanno
169.707 tonnellate". Non solo. Rifondazione fa presente che
mentre la Regione "pone l'obiettivo della riduzione di rifiuti del
15% rispetto al dato del 2004, perché i Comuni dovrebbero
pagare a una società privata se non conferiscono, nel rispetto
degli obiettivi regionali della diminuzione dei rifiuti e
dell'aumento della differenziata fino ad almeno il 65% la
quantità di indifferenziato fissata erroneamente in quella
convenzione". La preoccupazione principale di Rifondazione è
che i Comuni che portano avanti il porta a porta (Grosseto e
Follonica in primis) vadano in difficoltà e che salti il percorso.
Per questo chiedono se "i sindaci si siano resi conto delle insane
condizioni di questa convenzione?". E chiedono che della
vicenda se ne parli nei consigli comunali "organi democratici che
rappresentano i cittadini". Anche perché - per stessa
ammissione di Bonifazi - è molto probabile che dell'addendum
l'assemblea dell Ato Toscana sud non discuta più, visto il
commissariamento che potrebbe avere luogo in tempi piuttosto
brevi. Ma la discussione potrebbe spostarsi nelle aule della
politica.
Bramerini: "Presto i commissariamenti
degli Ato"
GROSSETO - Mentre si discute sull'addendum alla
convenzione tra Ato rifiuti e Unieco, l'ipotesi di un
commissariamento delle tre autorità sui rifiuti e di quella per
l'acqua si fa più concreta. L'assessore regionale all'Ambiente,
Annarita Bramerini, ha infatti annunciato che nei prossimi
giorni sarà proposto in consiglio regionale un documento che
avierà la riforma dei servizi pubblici in Toscana a partire da
quella degli Ato che, in base alla Finanziaria, saranno soppressi
entro la fine dell'anno. La proposta di legge permetterà di
individuare quattro commissari, che avranno il compito di
completare e continuare a gestire il servizio idrico e quello
dei rifiuti. Il provvedimento, che sarà allegato alla legge
finanziaria regionale in pubblicazione entro dicembre 2010,
prevederà quindi la realizzazione di un unico ambito per l'acqua
e la prosecuzione del lavoro nei tre ambiti dei rifiuti(dove l'Ato
sud ha già pubblicato il bando di gara per l'affidamento del
servizio). La norma, che rientra nel percorso di riduzione dei
costi complessivi della gestione e della politica, produrrà un
risparmio di almeno 1 milione e 200mila euro l'anno. "Si tratta
di una soluzione - spiega Bramerini - che la Regione ha
individuato alla luce di un quadro normativo nazionale non
sempre coerente, in cui la Finanziaria abolisce gli Ato, il codice
ambientale li mantiene, il ministro Calderoli sta lavorando alla
riforma delle autonomie locali e la Regione Veneto ha fatto
ricorso alla Corte costituzionale dichiarando la soppressione
degli Ato illegittima". Ai commissari saranno affiancate
assemblee consultive formate dai sindaci appartenenti
all'ambito di riferimento, la cui composizione riprodurrà
sostanzialmente la composizione delle assemblee dei
rappresentanti in seno alle attuali Autorità".
Massa Marittima La minoranza
concentra le proteste su Coseca e
carenza di scuolabus L'assemblea cerca
provvedimenti anticrisi n sindaco: "Nel
2011 sarà impossibile mantenere k
tariffe invariate
MASSA MARITTIMA - "Ogni anno il Comune incassa sempre
meno e se nel 2010 ci siamo impegnati a mantenere le tariffe
invariate e non aumentare le tasse, dubitiamo che nel 2011 sia
ancora possibile mantenere questa condizione". Così il sindaco
di Massa Marittima ha presentato la situazione del Comune, in
forte debito a causa del lodo Pizzarotti ma con un'ingente
somma di denaro ancora da riscuotere dal ministero
dell'industria. "Si è verificato - ha sottolineato il sindaco - un
minor introito da parte dei cittadini dovuto essenzialmente alla
crisi finanziaria che stiamo attraversando. E' nostro compito
comunque verificare la veridicità dell'Isee di molte famiglie".
Legato al momento economico non certo positivo, è stato
affrontato anche il tema dell'edilizia, un problema che riguarda
non solo Massa con le sue frazioni ma anche tutti i comuni
limitrofi. Approvati, anche se con non poche polemiche e con il
voto sfavorevole dell'opposizione, i regolamenti di contabilità
dell'istituto Falusi e il nuovo statuto societario del Coseca.
Mentre Santini si è dichiarato sfavorevole anche ad affidare
nuovamente al Consorzio Coseca la gestione della pulizia urbana
e gestione dei rifiuti, gli altri consiglieri di minoranza hanno
contestato il fatto di non potersi esprimere su un argomento
tanto complesso sul quale non si sono potuti preparare
approfonditamente a causa della mancanza di tempo. Il primo
cittadino si è cosi dichiarata propensa ad organizzare un
incontro con l'Ato. Un accesso dibattito è stato inoltre sollevato
per la mancanza di autobus scolastici mentre il "discobus è stato
portato avanti per l'intera estate nonostante la mancanza di
giovani che ne usufruissero". Durante la seduta è stato
approvato all'unanimità anche il protocollo d'intesa con la
Parrocchia per l'uso del chiostro di San Pietro all'Orto. La
struttura infatti è di è di proprietà della chiesa per la parte
coperta che poggia sulla Chiesa di Sant'Agostino e la canonica
mentre è di proprietà comunale per la parte centrale scoperta e
lo spazio che si sviluppa lungo i lati del Complesso. "La
restituzione della struttura al patrimonio architettonicomonumentale e religioso - ha spiegato l'assessore Michelini - ha
reso necessario concordare forme d'uso che, nel rispetto della
storia e del contesto sociale e religioso in cui è ubicata,
consentano anche il suo ritorno alla fruibilità pubblica". La
struttura potrà essere utilizzata per iniziative di carattere
religioso, culturale, educativo, artistico, scientifico, ricreativo e
del tempo libero, turistico e di promozione della città. Chiara
Calcagno
IL TIRRENO
Tornano gli esami notturni E ora la
prestazione la prenota direttamente il
medico
La misura dell’Asl 9 per ridurre ulteriormente le liste d’attesa:
risonanze dalle 20 alle 24
GROSSETO. Un taglio netto alle liste d’attesa, da sempre cruccio
della sanità pubblica. L’Asl 9 si è rimboccata le maniche e ha
deciso di dare risposte alle segnalazioni di ritardi, molte arrivate
attraverso il nostro giornale, soprattutto in alcuni reparti. Dati
alla mano, il direttore sanitario dell’Asl 9 di Grosseto, Danilo
Zuccherelli, smentisce chi polemizza sulle attese record per farsi
gli esami. E testimonia lo sforzo fatto dall’azienda per andare
incontro all’utenza.
La realtà - secondo lui - dice esattamente l’inverso e cioè «che
esiste mediamente una situazione molto soddisfacente per le
prime visite, con tempi accettabili. Quasi dappertutto è possibile
fare una prenotazione entro 15 giorni in una postazione
dell’Asl mentre ce ne sono altre, è vero, in cui esistono tempi più
lunghi dei 15 giorni, ma non è questa la regola. Le situazioni più
in sofferenza sono le ecografie soprattutto internistiche e alcuni
accertamenti sul versante dell’urologia e dell’ortopedia, anche se
ci stiamo “attrezzando” per riportare anche questi settori
all’interno dei tempi previsti dalla Regione Toscana: che sono 15
o 30 giorni».
I numeri. Al 15 settembre il monitoraggio delle nove prestazioni
specialistiche ambulatoriali (ginecologia, cardiologia,
otorinolaringoiatria, ortopedia, neurologia, dermatologia,
oculistica, urologia e chirurgia) rilevava che per fare un esame
urologico i tempi d’attesa sono di 57 nell’Amiata grossetana, 48
nelle Colline metallifere, 21 a Grosseto e 2 nelle Colline
dell’Albegna. Per l’ortopedia 36 giorni a Grosseto, 33 nelle
Colline dell’Albegna, 21 nelle Colline metallifere, 10 nell’Amiata
grossetana.
Le misure. Che cosa vuole dire “attrezzarsi” per abbattere i
tempi? Significa che per le risonanze magnetiche (che fino a oggi
sono stati uno dei tasti dolenti della sanità) sono stati comprati
nuovi macchinari ed è stato assunto personale. Sono tornati
anche gli esami in notturna dalle 20 alle 24, e le liste d’attesa
sono crollate da nove mesi a meno di due. Intanto l’Asl sta
pensando a una sperimentazione coi medici di famiglia. Presto
arriverà «un nuovo programma telematico tramite il quale i
medici di famiglia, nel momento in cui prescrivono gli esami di
laboratorio, se autorizzati dal paziente invieranno la richiesta
direttamente all’azienda per l’accettazione. Successivamente
ricevono il referto nel proprio pc e lo archiviano nella cartella del
paziente. Questo nuovo programma era già partito con successo
in via sperimentale, nella zona-distretto Amiata grossetano. Il
progetto, reso possibile grazie alla collaborazione dei medici di
famiglia (al momento sono un centinaio) è destinato a snellire le
procedure e a velocizzare l’accettazione nei punti prelievo
aziendali, poiché non è necessario che l’operatore digiti l’elenco
degli esami da fare, ma è sufficiente la lettura della ricetta con il
lettore ottico, in un tempo molto più rapido rispetto al sistema
tradizionale e riducendo al minimo il margine di errore. Il
referto sarà inviato direttamente anche al medico di famiglia che
lo archivia nella cartella del paziente o, se è stata attivata la
Carta sanitaria, nel fascicolo sanitario. Al momento sono circa
100 i medici che hanno aderito, cosicché circa la metà dei
cittadini della provincia potranno usufruire di questo servizio
con l’obiettivo di coinvolgere il totale dei medici di famiglia».
(El. Gi)
IL TIRRENO
Referti truccati, chiesti 3 anni per il
radiologo Il pm ne vuole altrettanti
anche per l’assicuratore, la sentenza a
novembre
GUIDO FIORINI
GROSSETO. Tre anni e mezzo per Federico Mannarelli, tre anni
per Enzo Betti. Queste le richieste del pubblico ministero, Fabio
Maria Gliozzi, di fronte al giudice dell’udienza preliminare
Marzo Mezzaluna per il primo processo legato all’“Operazione
Pandora”.
Un’operazione curata dalla polizia stradala sulle truffe alle
assicurazioni sui rimborsi per gli infortuni dovuti a incidenti
stradali. Operazione che, fra l’altro, sta andando avanti su nuovi
filoni, seguiti dal pm Pizza.
Le richieste sono arrivate in sede di rito abbreviato, per cui il
Gup emetterà una sentenza, prevista dopo le repliche il prossimo
19 novembre.
Le accuse ruotano intorno al capo di imputazione principale, la
corruzione, e contemplano anche l’accesso illegale ai sistemi
informatici (dell’Asl 9, ndr), il falso e il peculato.
In sostanza il tecnico di radiologia Federico Mannarelli, 34 anni,
difeso dall’avvocato Roberto Cerboni, è accusato di essersi
introdotto nel sistema informatico dell’Asl, aver prelevato alcuni
referti, e aver usato i radiogrammi (chiamati comunemente
“lastre”, ma non ditelo a un dottore... ndr) per falsificare
accertamenti per le assicurazioni. In sostanza, anche in presenza
di una semplice contusione, secondo la tesi dell’accusa, il
Mannarelli avrebbe prelevato dall’archivio informatico un
radiogramma compatibile, per età e struttura, che presentava
fratture, giustificando così rimborsi gonfiati. In un caso un
paziente è stato anche ingessato: radiogramma a parte, è curioso
capire come un medico possa ingessare un arto che, a un occhio
esperto, non si presenta “rotto”. Ma tant’è.
L’assicuratore Enzo Betti, 57 anni, difeso dall’avvocato Cristiano
Conte di Roma, è invece accusato di aver offerto soldi al
Mannarelli affinché gli indirizzasse i pazienti che il primo aveva
visto a radiologia in seguito a incidenti stradali e che avevano
bisogno di assistenza nelle pratiche medico-legali.
Tornando al Mannarelli, si sarebbe introdotto abusivamente nel
sistema informatico della radiologia utilizzando illegittimamente
le password di due colleghi e poi firmando i referti a nome loro,
uno dei quali, difeso dall’avvocatessa Giada Algeri, si è costituito
parte civile. Per l’Asl 9, invece, l’avvocato è Luciano Giorgi.
Quello di ieri di fronte al Gup è, comunque, solo il primo
processo di un’indagine molto ampia, portata avanti su più
filoni. I fatti contestati a Mannarelli e Betti risalgono all’aprile
del 2007. Ma già nello scorso marzo altre 17 persone, fra cui
medici e avvocati, sono stati iscritti nel registro degli indagati.
Santucci e Fornai sul tetto d’Europa In
Maremma due medaglie d’oro
Pattinaggio artistico Grande vittoria a
Vic nonostante i problemi fisici
HANNO salvato l’onore dell’Italia ancora una volta con due
superprestazioni da incorniciare. Marco Santucci, il pattinatore
dell’Hc Castiglione, e Giulia Fornai della Polisportiva
Barbanella: ai campionati Europei di pattinaggio artistico che si
sono disputati a Vic in Spagna, i due atleti maremmani hanno
centrato la medaglia d’oro, anche se il resto degli azzurri ha
chiuso la manifestazione in chiaro scuro. Se Giulia Fornai ha
confermato la crescita costante laureandosi campionessa degli
obbligatori fra i juniores, a impressionare è stato comunque
Marco Santucci fra i seniores. Santucci, alle prese con un
problema al ginocchio che lo ha fortemente penalizzato, ha
comunque sbaragliato la concorrenza nella prova degli
obbligatori, confermandosi un atleta dalla spessore mondiale.
Purtroppo per Marco le sue condizioni non gli hanno permesso
di centrare altre medaglie: solo un ottavo posto nel libero ed un
quarto nella combinata, a causa di un programma lungo,
condizionato dal problema al legamento del ginocchio sinistro, a
cui ha fatto da complice una pista tecnicamente difficile da
pattinare, estremamente scivolosa e di minime dimensioni, che
ha dato del filo da torcere al gigante dell’Hc Castiglione, e a
molti altri pattinatori. Marco Santucci ha comunque saputo
lasciare un segno indelebile nella trasferta catalana: è stato
l’unico senior italiano a vincere la medaglia d’oro nel singolo. Da
qui a breve Marco avrà la possibilità di riscattare la prestazione
sottotono del libero con il trofeo di Noain in programma dal 7 al
10 ottobre e ha commentato così i prossimi impegni: «Tornerò
in Spagna con la voglia di riscattarmi, non sarò preparato come
per un campionato ufficiale, ma avrò con me tutta la voglia di far
vedere qualche asso nella manica che all’Europeo è di certo
mancato». A Marco Santucci e a Giulia Fornai sono arrivati
durante questi giorni molti attestati di stima da tutta la
provincia, anche dalle massime autorità cittadine: i due atleti
rappresentano le punte di diamante della specialità, e
sicuramente potranno ripetersi ai prossimi campionati mondiali.
Ancora medaglie quindi, in due sport che sono considerati
minori, ma che hanno bisogno di dure giornate di allenamento
quotidiano. Santucci e Fornai, adesso, proseguiranno nelle
sedute per prepararsi al meglio per le prossime gare, a
cominciare dai prossimi campionati del mondo.
Il paese ricorda Silvano Signori
Intitolata una strada al "senatore della
gente"
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA -Una strada per il senatore. Ad
oltre
sette anni dalla morte, il Comune di Castiglione della Pescaia, di
cui era
stato consigliere comunale, ha deciso di intitolare una strada al
Senatore
della Repubblica ed ex Sottosegretario alla Difesa, Silvano
Signori.
Tirlese di nascita, di famiglia e di cuore, al punto che è il
cimiterino
della frazione ad averlo accolto, per cinque Legislature ricoprì
per il
Psi, il ruolo di appassionato 'senatore della gente'. Anche per le
sue doti
di umanità e semplicità, che gli sono sempre state compagne, il
sindaco
e la Giunta di Castiglione, hanno voluto dedicargli una strada,
intendendo
così rendere omaggio e memoria a questo loro concittadino. Nei
giorni scorsi, alla presenza dei familiari e di tanti amici ed ex
compagni
di partito, tra i quali Eugenio Mencacci, attuale assessore della
giunta
Faenzi, si è svolta la cerimonia di inaugurazione. Una palina con
su
riportato il cognome e nome del senatore, è stata scoperta nella
zona
d'ingresso in paese, dalla Castiglionese,
Paolo Pisani
Castiglione della Pescaia Boom di
presenze tra i banchi. Gli anziani
tornano a scuola I segreti antitruffa
arrivano anche a Tirli e Vetulonia
CASTIGLIONE DELLE PESCAIA - I carabinieri insegnano agli
anziani a difendersi da ladri, truffatori e scippatori: tutti a scuola
per frequentare un corso ad hoc che mostrerà loro le tecniche
che i malviventi usano per trarre vantaggio dalla loro buona fede
e i sistemi per non cascarci. Così i castiglionesi over 70 potranno
riconoscere più facilmente un malintenzionato. I corsi, proposti
dal comando della stazione carabinieri di Buriano, sono
patrocinati dal Comune di Castiglione della Pescaia. Martedì si è
tenuto il primo dei tre appuntamenti al centro sociale di
Buriano, al quale hanno partecipato il comandante della
stazione di Buriano e promotore dell'iniziativa, maresciallo Ivan
Carito e il comandante della compagnia carabinieri di Grosseto,
capitano Edoardo Campora. Il consigliere con delega al sociale,
Edoardo Mazzini, ha introdotto l'iniziativa dell'Arma quale
importante strumento per spiegare agli anziani come
riconoscere i millantatori. Si tratta di un progetto innovativo che
punta a fornire agli anziani, che vivono nelle aree periferiche a
maggiore rischio, la giusta consapevolezza per evitare che si
trasformino in vittime di truffatori. Un piano per la sicurezza che
vede coinvolti in prima linea le forze dell'ordine per sviluppare
una linea della prevenzione sempre più efficace". Il secondo
appuntamento si terrà oggi a Tirli, alle 16 all'ex scuola e U terzo
domani a Vetulonia alle 17 nella sala conferenze del nuovissimo
centro diocesano. Lo slogan dell'iniziativa è Fidati solo di chi
conosci. "Il progetto ha lo scopo di mettere in contatto esperti
della sicurezza con persone della terza età - ha proseguito
Mazzini - partendo dalle zone più a rischio del nostro territorio,
quelle maggiormente periferiche rispetto al capoluogo. In questo
modo si potranno fornire tutte le informazioni utili per evitare di
cadere vittime dei reati che più di frequente colpiscono la
categoria, come truffe, scippi, furti in appartamento e all'uscita
dagli uffici postali o dagli istituti di credito. Nella realizzazione
di questa campagna di formazione e informazione, che verrà
condotta in collaborazione con l'amministrazione comunale, ci
avvarremo della consulenza qualificata di personale dei
carabinieri che provvederà direttamente a dare agli anziani tutte
le indicazioni necessarie ad evitare di essere raggirati e derubati.
E' prevista, inoltre, la distribuzione di opuscoli e materiale
informativo. E' nostro interesse proteggere le fasce più deboli
dai reati più diffusi".
MaremmaNews
Anziani a scuola anti-truffa: successo di pubblico a Buriano
Domani appuntamento a Tirli e venerdì a Vetulonia
Buriano: I carabinieri insegnano agli anziani a difendersi da ladri, truffatori e scippatori: tutti a scuola per
frequentare un corso ad hoc che mostrerà loro le tecniche che i malviventi usano per trarre vantaggio dalla loro
buona fede e i sistemi per non cascarci.
Così i castiglionesi over 70 potranno riconoscere più facilmente un malintenzionato. I corsi, proposti dal
comando della stazione carabinieri di Buriano, sono patrocinati dal Comune di Castiglione della Pescaia.
Martedì si è tenuto il primo dei tre appuntamenti al centro sociale di Buriano, al quale hanno partecipato il
comandante della stazione di Buriano e promotore dell’iniziativa, maresciallo Ivan Carito e il comandante della
compagnia carabinieri di Grosseto, capitano Edoardo Campora.
Il consigliere con delega al sociale, Edoardo Mazzini, ha introdotto l’iniziativa dell’Arma quale “importante
strumento per spiegare agli anziani come riconoscere i millantatori. Si tratta di un progetto innovativo che
punta a fornire agli anziani, che vivono nelle aree periferiche a maggiore rischio, la giusta consapevolezza per
evitare che si trasformino in vittime di truffatori. Un piano per la sicurezza che vede coinvolti in prima linea le
forze dell’ordine per sviluppare una linea della prevenzione sempre più efficace”.
Il secondo appuntamento si terrà domani, giovedì 30 settembre a Tirli, alle 16 all’ex scuola e il terzo venerdì 1°
ottobre a Vetulonia alle 17 nella sala conferenze del nuovissimo centro diocesano. Lo slogan dell’iniziativa è
“Fidati solo di chi conosci”.
“Il progetto ha lo scopo di mettere in contatto esperti della sicurezza con persone della terza età, - ha
proseguito Mazzini - partendo dalle zone più a rischio del nostro territorio, quelle maggiormente periferiche
rispetto al capoluogo. In questo modo si potranno fornire tutte le informazioni utili per evitare di cadere vittime
dei reati che più di frequente colpiscono la categoria, come truffe, scippi, furti in appartamento e all’uscita dagli
uffici postali o dagli istituti di credito. Nella realizzazione di questa campagna di formazione e informazione, che
verrà condotta in collaborazione con l’amministrazione comunale, ci avvarremo della consulenza qualificata di
personale dei carabinieri che provvederà direttamente a dare agli anziani tutte le indicazioni necessarie ad
evitare di essere raggirati e derubati. E' prevista, inoltre, la distribuzione di opuscoli e materiale informativo. E’
nostro interesse proteggere le fasce più deboli dai reati più diffusi”.
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Rassegna Stampa - Comune di Castiglione della Pescaia