Toscana & Turismo – La Congiuntura 2006
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
IRPET e Settore Sistema statistico regionale
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell'Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
2
IRPET
REGIONE
TOSCANA
Istituto
Regionale
Programmazione
Economica
Toscana
TURISMO & TOSCANA
La congiuntura 2006
a cura di
IRPET- Settore Sistema Statistico Regionale
Firenze, giugno 2007
3
AVVERTENZE
I dati utilizzati per la preparazione del presente rapporto congiunturale sul turismo sono stati forniti, per quanto
riguarda le presenze e gli arrivi in Toscana, dal Settore Sistema Statistico Regionale, mentre i dati relativi all’Italia
sono elaborazioni Irpet su dati di fonte Istat (provvisori 2006).
I dati sulle presenze turistiche 2006 sono da considerarsi provvisori, perchè suscettibili di possibili modifiche da parte
delle Province.
Le stime relative ai primi sei mesi del 2007, ottenute attraverso proiezioni con il metodo delle serie storiche, sono
state curate dal Settore Sistema Statistico Regionale con la collaborazione dell’Ufficio Statistica della Provincia di
Grosseto.
I dati sulla spesa turistica sono tratti dall’indagine dell’Ufficio Italiano Cambi.
L’intero rapporto è disponibile su Internet nel sito IRPET: http//www.irpet.it
RICONOSCIMENTI E RINGRAZIAMENTI
Il presente rapporto costituisce il prodotto di un gruppo di lavoro Irpet- Settore Sistema Statistico Regionale.
I singoli contributi possono essere attribuiti come segue:
Coordinamento: Lorenzo Bacci (Irpet)
Capitoli 1-3: Lorenzo Bacci (Irpet)
Capitoli 4-5: Francesca Dodero (Regione Toscana)
Elaborazioni statistiche: Sonia Nozzoli (Irpet)
Allestimento editoriale: Patrizia Ponticelli (Irpet)
Un ringraziamento sentito va ai componenti l’Osservatorio Regionale del Turismo per i suggerimenti e gli spunti
interpretativi forniti per la lettura ed interpretazione dei dati.
4
Indice
SINTESI DEL RAPPORTO
5
1.
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
9
2.
IL TURISMO IN TOSCANA NEL 2006
2.1
La Toscana nel contesto italiano
2.2
La dinamica a livello locale
2.3
Le risorse turistiche locali
2.4
Possibili interpretazioni delle dinamiche locali
2.5
Un focus sull’origine delle presenze internazionali
2.6
Esercizi ricettivi e prodotti turistici
13
13
14
19
21
23
27
3.
LA BILANCIA TURISTICA IN TOSCANA E NELLE SUE PROVINCE
31
4.
LA CONGIUNTURA TURISTICA NEL PRIMO SEMESTRE 2007
35
5.
L’EVOLUZIONE STRUTTURALE DEL TURISMO IN TOSCANA
5.1
L’offerta ricettiva regionale
5.2
Domanda e offerta ricettiva per Azienda Promozione Turistica (APT)
5.3
Domanda e offerta ricettiva per risorsa turistica
5.4
Domanda per Apt e Risorsa
5.5
Evoluzione delle strutture ricettive e delle presenze turistiche nel tempo
37
37
41
44
46
48
APPENDICE STATISTICA
51
5
Sintesi del rapporto
Il 2006 rappresenta per la Toscana il secondo anno di consistente crescita del turismo dopo tre anni di
declino delle presenze; se l’anno precedente, che aveva segnato una brusca inversione di tendenza
rispetto ad un percorso declinante, è stato letto come il periodo della ripresa, il 2006 rappresenta a tutti gli
effetti un anno di consolidamento del nuovo percorso di crescita.
Le presenze turistiche aumentano di circa il 7,6% e il loro ammontare supera così la soglia dei 40
milioni (41,1 milioni) il valore in assoluto più alto fino ad oggi registrato nella nostra regione.
Il ritorno del turismo toscano su un sentiero di espansione non sembra inoltre destinato ad esaurirsi in
tempi brevi: da un lato le indagini sul campo realizzate (dal Settore Sistema Statistico Regionale) in
occorrenza della Pasqua scorsa, indicano la tendenza, specie per il periodo estivo, ad una ulteriore
crescita, in secondo luogo, le previsioni sul primo semestre 2007 risultano anch’esse fortemente orientate
al rialzo e indicano una crescita stimata nel periodo Gennaio-Giugno 2007 attorno al 6,0%.
La buona performance del turismo toscano nel 2006 risulta attribuibile tanto alla componente italiana
che straniera delle presenze, componenti che contribuiscono alla crescita in modo quasi paritetico. Le
presenze italiane aumentano del 6,8%, registrando un incremento assoluto di 1,38 milioni di presenze,
quelle straniere del 8,4% con una variazione assoluta di 1,51 milioni di unità.
Il giudizio sull’anno 2006 è particolarmente positivo per due ordini di considerazioni: anzitutto si ricorda
che tale crescita segue ad un anno di forte espansione, il 2005, nel corso del quale le presenze totali
erano cresciute del 7,6% (gli italiani del 6,9%, gli stranieri del 9,5%); in secondo luogo si segnala che la
performance toscana risulta nettamente più elevata di quella stimata a livello nazionale: le presenze
crescono in Italia del 3,7%, meno della metà che in Toscana (+7,6%), in particolare sul fronte del turismo
straniero la performance regionale (+8,4%) supera quella nazionale (+6,4%) di 2,0 punti percentuali
mentre sul versante dei turisti nazionali lo scarto è di oltre 5,1 punti con la Toscana che cresce del 6,8% e
l’Italia dell’1,7%.
Se il risultato nazionale dovesse essere confermato dai dati definitivi si tratterebbe del secondo anno
consecutivo in cui la Toscana realizza un vantaggio sostanziale rispetto all’Italia; in tal caso si aprirebbe,
in positivo, un vero e proprio caso Toscana.
Stabilire quali siano le determinanti del successo della Toscana e del suo recupero di competitività non
è agevole: le variabili cui possono essere imputati i buoni risultati raggiunti cambiano a seconda della
provenienza dei turisti, del tipo di turismo analizzato e del tipo di ricettività considerata.
Una prima considerazione generale è che il successo del 2006 non è addebitabile ad un rimbalzo
congiunturale. Già con il 2005 la Toscana ha recuperato i volumi di presenze che aveva prima del 2001,
gli incrementi dell’anno successivo non sembrano quindi imputabili al recupero di una carenza di domanda
degli anni precedenti. Ciò non toglie che alcune delle spiegazioni, a nostro avviso, più promettenti per
spiegare il successo attuale affondino le loro radici proprio nel periodo di crisi 2002-2004 e nella risposta
competitiva (contenimento dei prezzi e up-grading del servizio offerto) data dalle strutture ricettive della
nostra regione.
Per quanto riguarda nello specifico i turisti stranieri le principali circostanze cui deve essere ricondotta
la crescita delle presenze internazionali sono le seguenti: a) un reddito mondiale che, stimolato dalla
crescita del commercio internazionale, aumenta di circa il 3,9%, confermando la ripresa dello scorso anno
(+3,3%); b) un tasso di cambio che, pur in presenza di una leggera rivalutazione dell’Euro (il dollaro si è
ulteriormente svalutato di un punto percentuale), può essere considerato tutto sommato stabile; c) una
crescita dell’economia mondiale che, pur essendo trainata da paesi emergenti come la Cina, l’India o la
Russia, coinvolge in modo rilevante anche i principali mercati di origine (in larga misura paesi UE) dei
turisti stranieri che si rivolgono alla Toscana; d) una sostanziale assenza di shock (tipo guerre, attentati,
6
epidemie ecc.) con effetti destabilizzanti per il turismo internazionale nelle destinazioni europee, che può
aver contribuito a potenziare gli effetti espansivi della dinamica dei redditi.
A conferma della centralità della variabile reddito nello spiegare la ripresa dei flussi turistici verso
l’Italia, e nello specifico verso la Toscana, si fa notare che i paesi che sono maggiormente cresciuti in
termini di presenze sono anche quelli che in genere hanno sperimentato variazioni del PIL più
significative. A livello dei paesi UE12, che rappresentano circa la metà delle presenze straniere che si
rivolgono alla Toscana, a fronte di una crescita del PIL del 2,7% le presenze nella nostra regione sono
aumentate del 9,3%. Le presenze di turisti provenienti da paesi come la Spagna o l’Olanda, dove il PIL
cresce rispettivamente del 3,9% e 2,9%, sono aumentate di oltre l’11%; paesi come l’Irlanda la cui
economia cresce oltre il 5% incrementano le loro presenze in Toscana di oltre il 30%. I paesi nuovi
aderenti UE, che notoriamente crescono a ritmi accelerati (sette paesi su dieci crescono oltre il 5%),
aumentano le presenze in Toscana di oltre il 25%, raggiungendo così un peso di circa il 3%. Altre realtà
storicamente più legate all’Italia per quanto attiene ai flussi turistici e ad essa più vicine geograficamente
come Francia e Germania, pur restando meno dinamiche in termini economici, realizzano incrementi di
presenze comunque consistenti (rispettivamente +11,3%; +5,9%). Sul versante extra europeo fatti salvi i
casi di realtà turistiche emergenti come il Brasile, che tuttavia hanno un peso limitato, gli incrementi
risultano più modesti: gli USA (+7,9%) crescono sotto la media ed anche realtà in forte sviluppo come la
Cina mostrano incrementi di presenze contenuti (+7,2%).
La forte attenzione del turismo straniero verso la Toscana avvantaggia quest’anno tutte le risorse
turistiche della regione che spuntano variazioni delle presenze internazionali superiori al 7% (balneare
+9,9%; terme e campagna-collina entrambe +9,4%, montagna +7,0%). Solo le città d’arte realizzano
risultati inferiori (+6,3%); riguardo quest’ultime si ricordi però che si tratta della risorsa che per prima ha
dato segnali di ripresa (già nel 2004) e che negli ultimi tre anni ha segnato un incremento cumulato di oltre
il 20%.
Per quanto riguarda il turismo nazionale la crescita del 2006, che in Toscana si attesta al 6,8%, è in
larga misura spiegata dalla dinamica della spesa delle famiglie che, dopo tre anni di incrementi
ampiamente inferiori all’unità, aumenta di oltre l’1,5%. Tale incremento, come messo in evidenza dall’Istat,
è in parte determinato da una crescita del reddito disponibile (+2,7% in termini nominali) e in parte ancor
più rilevante da una riduzione dei risparmi delle famiglie.
La performance toscana sul mercato turistico italiano risulta assai più elevata di quanto si stima a
livello nazionale: la crescita della nostra regione non dipende quindi solo dall’incremento dei turisti italiani
a scala nazionale, ma anche dalla capacità della Toscana, in competizione con le altre regioni italiane, di
intercettare una quota crescente delle presenze di provenienza nazionale.
La mancanza di informazioni sull’andamento del turismo nelle altre regioni rende però difficile una
valutazione più circostanziata di questa presunta maggior capacità competitiva della Toscana all’interno
del panorama nazionale.
Un parziale aiuto alla lettura viene dall’indagine Istat sui viaggi e vacanze degli italiani che, ogni anno,
stima l’insieme dei comportamenti turistici posti in essere dai residenti nazionali (compresi viaggi per
motivi di lavoro, vacanze in seconde case, soggiorni presso amici e parenti, viaggi e vacanze all’estero
ecc.). Da tale indagine emerge che, nel 2006, la Toscana, ospitando il 10,2% dei viaggi effettuati dagli
italiani, si colloca al vertice della graduatoria delle regioni italiane più visitate, seguita da Emilia (10,2%) e
Lombardia (9,9%). Il fatto che nel 2005 la Toscana si posizionasse al quarto posto nella medesima
graduatoria con solo il 9,3% dei viaggi, sembra confermare che la nostra regione ha acquisito nel tempo
una crescente capacità attrattiva nei confronti dei turisti di origine italiana.
Come già accennato lo scorso anno, un elemento che può aver giocato un ruolo centrale nel
determinare il recupero di competitività del turismo toscano, è rappresentato dalla dinamica dei prezzi. Le
forti difficoltà degli scorsi anni sembrano aver attivato, pur con un certo ritardo, una spinta al contenimento
della crescita dei listini e in taluni casi una tendenza alla loro riduzione. Questa circostanza, già osservata
7
nel 2005 e ulteriormente confermata dai dati UIC per il 2006, sembra aver avuto un impatto rilevante per
una regione tutto sommato “cara” come la Toscana.
Nonostante la riduzione dei prezzi abbia condotto a un calo della spesa pro capite l’incremento del
numero delle presenze internazionali è risultato così rilevante, specie negli esercizi a maggiore capacità di
spesa, da portare comunque a un aumento della spesa dei turisti stranieri nel 2006 (+5,3%).
Inoltre il contenimento dei prezzi sembra aver avuto una particolare rilevanza per la componente
italiana che, pur avendo segnato una ripresa dei consumi grazie al miglioramento delle aspettative dei
consumatori, sconta comunque vincoli di bilancio stringenti (parte dei maggiori consumi è finanziata da
una riduzione del risparmio).
Coerentemente, le presenze di provenienza nazionale, con una certa attenzione ai prezzi, hanno
privilegiato maggiormente le risorse turistiche più a buon mercato della regione piuttosto che quelle
tradizionalmente più care. La crescita dei turisti italiani si è così concentrata sulle realtà balneari (+8,9%) e
su quelle di campagna-collina (+9,6%); crescono invece sotto la media le realtà d’arte (+5,8%), la
montagna (+3,0%) le realtà di altro interesse (+1,1%) e le terme (+0,7%).
A ulteriore conferma di una certa attenzione al costo della vacanza, soprattutto nella componente
nazionale, si osserva che l’incremento dei turisti italiani è per circa un terzo (32,5%) spiegato
dall’incremento di presenze nei campeggi e per un altro 36,5% da presenze in alberghi di media categoria
(tre stelle ed RTA). Sul versante degli stranieri la sensibilità al prezzo appare più contenuta e la crescita è
imputabile tanto ad alloggi di livello intermedio e a buon mercato (gli alberghi a tre stelle spiegano il 18,9%
della crescita e gli altri esercizi extra alberghieri il 23,0%) quanto ad esercizi di categoria elevata (gli
esercizi a 5 e 4 stelle spiegano circa il 30,7% della crescita delle presenze straniere).
In sintesi le strategie di contenimento dei prezzi degli anni più recenti sembrano aver condotto la
Toscana a un recupero di competitività sia nei confronti del turismo straniero, grazie anche dalle
dinamiche dei redditi dei nostri mercati di riferimento, sia, soprattutto, verso il turismo di origine nazionale.
Tale recupero di competitività e le buone prospettive di crescita per il prossimo anno non debbono tuttavia
distogliere gli operatori dal sentiero virtuoso imboccato per tornare ad arroccarsi su posizioni di rendita
con un gioco al rialzo dei prezzi.
A tale proposito si ricorda che un recupero di margini, affinché non sia effimero e non si risolva in un
gioco a somma negativa, è possibile solo in presenza di un miglioramento del servizio offerto al turista,
servizio che ricordiamo riguarda però un vasto insieme di elementi. L’alloggio rappresenta infatti solo una
parte del paniere di consumo del turista e ad esso si affianca una ampia gamma di altri beni e servizi:
dalla ristorazione, ai trasporti, alla fruizione di beni museali e del patrimonio storico artistico, agli esercizi
balneari, all’intrattenimento e via dicendo.
Affinché si realizzi un up-grading delle località turistiche che consenta di recuperare livelli di prezzo,
occorre che la qualità dell’offerta complessiva realizzi un salto di qualità. Per quanto le informazioni
disponibili sembrano suggerire, gli sforzi maggiori, sia in termini di prezzi che, talvolta, di qualità del
servizio sono stati fatti fin’ora soprattutto a livello di strutture ricettive: affinché il processo di up-grading
possa condurre a risultati positivi, duraturi ed acquisibili da tutti, occorre auspicare un maggior
coinvolgimento da parte di tutte le componenti del sistema turistico.
8
1.
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Secondo le previsioni del WTO (World Tourism Organization), dopo la fase di rallentamento del 20022003, il turismo internazionale sarebbe tornato a seguire un sentiero di crescita accentuato: in particolare
nel periodo fra il 1995 ed il 2020 il WTO prevede per gli arrivi internazionali aumenti medi annui del 4,1% a
livello mondiale. Le nuove macro regioni emergenti, come l’Asia Orientale-Pacifico, dovrebbero spuntare
tassi medi annui particolarmente elevati (+6,5%) mentre le realtà dell’Europa dovrebbero sperimentare
una crescita più rallentata (+3,1%).
In base agli ultimi dati disponibili l’Italia sembra essersi inserita a pieno in tale scenario di sviluppo e,
confermando il successo del 2005, realizza nel 2006 una crescita delle presenze complessive del 3,7%,
che si attestano così a circa 368,4 milioni di pernottamenti.
Limitatamente ai flussi internazionali la performance italiana, con una crescita del +6,4% delle
presenze straniere, oltrepassa non solo le previsioni WTO per l’intero continente europeo ma anche quelle
a livello mondiale.
Le presenze di origine italiana, che rappresentano ancora la maggior parte dei pernottamenti nel
nostro paese (pesano per il 57,1% del totale), risultano anch’esse in crescita pur su valori meno rilevanti
(+1,7%).
Anche sul versante degli arrivi si registrano aumenti sostanziali con un incremento nettamente più
elevato che in termini di presenze (+5,3% per gli arrivi totali): la maggior crescita degli arrivi è
particolarmente evidente per la componente straniera (che cresce del +8,1%), meno per quella italiana
(+3,1%).
Le differenze osservate nei tassi di crescita di presenze e arrivi si riflettono ovviamente in una
variazione della permanenza media che diminuisce sia nella componente italiana che, soprattutto, in
quella straniera attestandosi su valori che restano nell’ordine delle 3,87 giornate per gli stranieri e delle
4,06 per gli italiani. Prosegue quindi a ritmi accelerati quella tendenza alla riduzione della durata media del
soggiorno che, pur essendo in atto da anni ha accelerato in modo sostanziale nel periodo post 2001. Si
tenga infatti conto che nel primo anno del nuovo secolo la permanenza media degli stranieri era di circa
4,10 giorni, quella degli italiani di circa 4,43 giorni e quella del totale visitatori di circa 4,28 giorni.
Oltre ai dati provvisori sul 2006 l’Istat ha reso disponibili a livello nazionale i dati definitivi degli anni
precedenti; è quindi possibile correggere la traiettoria di crescita, in particolare per l’anno 2005, che nello
scorso rapporto era stata tratteggiata, come quest’anno per il 2006, sulla base di proiezioni realizzate con
le informazioni all’epoca disponibili (Graf.1.1).
9
Grafico 1.1
PRESENZE TURISTICHE IN ITALIA PER COMPONENTE NAZIONALE ED ESTERA. 1999-2006
Variazioni % su anno precedente
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT
12
10
8
6
Italiani
4
Stranieri
2
TOTALE
0
-2
-4
-6
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006(*)
(*) proiezioni su dati provvisori e incompleti
Il percorso evolutivo delle presenze turistiche registrate a livello nazionale appare più netto e lineare.
Dopo il 2000 la crescita delle presenze rallenta bruscamente, in parte per un raffreddamento della
domanda mondiale, che determina una scarsa crescita del PIL nella maggior parte dei paesi avanzati, in
parte per gli attentati dell’11 Settembre che pongono un freno soprattutto agli spostamenti internazionali.
Nei due anni successivi la svalutazione del dollaro (-30% in due anni) e il connesso rallentamento
dell’economia nazionale portano ad una perdita rilevante sul fronte del turismo straniero e, seppur fra
alterne vicende, di quello nazionale. Quando poi nel 2004 le economie europee ritrovano il proprio
sentiero di crescita, le presenze straniere riprendono ad aumentare in modo consistente. Quelle italiane,
viceversa, viste le difficoltà dell’economia nazionale che, dopo la falsa partenza del 2004 riprende a
crescere solo nel 2006, registrano dapprima un calo e poi nei due anni successivi una ripresa via via più
consistente.
I positivi risultati riguardanti il movimento turistico degli esercizi ricettivi sono ulteriormente confermati
dai risultati dell’indagine campionaria sul turismo internazionale, incoming ed outgoing, condotta oramai
da molti anni, dall’Ufficio Italiano Cambi (UIC).
I dati di fonte UIC mostrano infatti un incremento sostanziale delle entrate valutarie derivanti da turisti
stranieri (+6,7%) a fronte del quale si registra una crescita delle spese turistiche degli italiani all’estero
(uscite) decisamente meno elevata (+2,2%). A seguito di queste variazioni il saldo, positivo, della bilancia
dei pagamenti turistici italiana passa da 10.4 miliardi di euro nel 2005 a 12,0 nel 2006 (Graf. 1.2).
Riguardo l’incremento della spesa turistica dei visitatori stranieri due ulteriori considerazioni ne
sottolineano la rilevanza. In primo luogo, la spesa dei turisti stranieri in seconde case od ospiti di parenti e
amici si riduce leggermente nel corso del 2006; ciò implica che la crescita della spesa turistica
complessiva (degli stranieri) è in larga misura attribuibile alla ricettività ufficiale ed in particolare al
comparto alberghiero che aumenta molto più di quello extra-alberghiero. In secondo luogo la spesa
pro capite negli alberghi non manifesta segnali di aumento (semmai stabilità dei prezzi) e la crescita della
spesa appare quindi attribuibile perlopiù ad un incremento di pernottamenti.
10
Grafico 1.2
BILANCIA TURISTICA ITALIANA. 2001-2006
Milioni di euro correnti
Fonte: elaborazioni IRPET su dati UIC
40.000
30.000
20.000
10.000
0
-10.000
-20.000
-30.000
2001
2002
Entrate
2003
2004
Uscite
2005
2006
SALDO
Il fatto che la maggiore spesa turistica internazionale sia dovuta ad una più elevata capacità di
attrazione, piuttosto che al rialzo dei prezzi, sembra essere il segnale di una rinnovata capacità
competitiva del sistema turistico nazionale.
Se, sulla base dei dati oggi disponibili, il 2006 sembra configurarsi per l’Italia come un anno
particolarmente positivo, occorre verificare quali possano essere state le ragioni di tale evoluzione.
L’evoluzione del reddito nei paesi di residenza dei turisti, le variazioni dei tassi di cambio, i differenziali
nell’evoluzione dei prezzi interni e il verificarsi di eventi eccezionali (attentati, conflitti, ecc.), vengono
generalmente proposti come le principali variabili esplicative di un qualsivoglia tipo di domanda turistica
(tanto nazionale quanto internazionale). Rispetto a queste variabili il 2006 presenta i seguenti caratteri
distintivi:
1. una crescita vigorosa del commercio internazionale di beni e servizi, che in termini di volumi è
aumentato del 9,2% (contro il 7,4% del 2005);
2. una dinamica del commercio internazionale che, assieme a quella degli investimenti, determina una
crescita reale del reddito mondiale di entità elevata (+3,9%), che conferma la ripresa economica
registrata nell’anno scorso (+3,3%);
3. una crescita economica che, pur se diffusa su tutte le aree geoeconomiche, è stata trainata anche
quest’anno dai principali paesi emergenti: l’India è cresciuta del 9,2%, la Russia del 6,7% e la Cina,
nonostante le restrizioni monetarie imposte per frenarne l’inflazione interna (che ha superato il 3% al
2006) al 9,2%. Anche i paesi sviluppati hanno mantenuto un ritmo di sviluppo consistente; gli Stati
Uniti sono cresciuti del 3,3%, il Giappone del +2,2% e la ripresa si è finalmente estesa anche al
complesso dei paesi UEM;
4. una contenuta rivalutazione dell’Euro sul Dollaro che in corso d’anno è passato da una quotazione di
1.188 al quarto trimestre 2005, a 1.289 nel quarto trimestre 2006 (la quotazione media annua è
passata da 1.244 a 1.256);
5. una crescita sostanziale dei paesi europei che, nonostante la parziale svalutazione del dollaro,
sembrano aver definitivamente abbandonano il sentiero di bassa crescita del PIL degli anni
2002-2003: la crescita del PIL ha riguardato sia i paesi membri di più antica data (i paesi EU 12
crescono del 2,7% contro l’1,4% del 2005), sia, soprattutto i nuovi paesi membri (Polonia, Repubblica
Ceca, Slovenia e Slovacchia crescono tutte oltre il 5%, Estonia, Lettonia e Lituania spuntano tassi
addirittura doppi). Fra gli stati membri più rilevanti per il turismo in Italia spuntano crescite economiche
11
rilevanti, la Spagna (+3,9), l’Olanda, (2,9%), l’Austria e il Belgio ( entrambe + 3,1), la Germania
(+2,7%) e, in minor misura, la Francia (+2,2%);
6. una performance dell’economia italiana (+1,9%) che, pur restando tra le più modeste dell’area Euro
rappresenta una svolta netta rispetto alla stagnazione dell’anno precedente (+0,1% nel 2005);
7. un panorama internazionale tutto sommato privo, almeno rispetto a quanto occorso in anni precedenti,
di fenomeni destabilizzanti (attentati, catastrofi naturali ecc.) con rilevanti ricadute sui flussi turistici
internazionali.
Le dinamiche delle presenze registrate in Italia nel 2006 appaiono quindi in larga misura riconducibili
all’evoluzione delle classiche determinanti della domanda turistica.
La crescita delle presenze nazionali (+1,7%) è da mettere in relazione all’aumento della spesa delle
famiglie (+1,5%) attivato dalla ripresa economica percepita, ed effettivamente realizzata, dal paese.
L’incremento nei consumi dei residenti difatti è solo in parte addebitabile alla crescita del reddito
disponibile (aumentato del +2,7% in termini nominali); all’interno del progressivo miglioramento del clima
di fiducia dei consumatori che ha avuto luogo nel 2006, i maggiori consumi delle famiglie, sembrano
essere stati finanziati in parte consistente da una riduzione (-7,6%) dei risparmi delle famiglie1. Una
ulteriore spinta alla crescita dei consumi turistici all’interno del paese deriva poi da una tendenziale
sostituzione dei consumi turistici all’estero (che si riducono in termini reali dell’1,2%) con consumi sul
territorio nazionale che crescono, così, leggermente di più (+1,6%) dei consumi complessivi delle famiglie
(+1,5%).
Per quanto concerne la crescita delle presenze straniere (+6,4%) le determinanti principali sono da
individuare nella solida crescita del PIL sperimentata dalla maggior parte dei paesi di origine dei turisti
stranieri che si rivolgono all’Italia. Sebbene i paesi extra-europei abbiano costituito i principali artefici della
ripresa economica mondiale anche i paesi membri dell’aera Euro, che costituiscono i principali mercati
turistici di riferimento per l’Italia, hanno tratto benefici consistenti dal consolidamento della fase di
espansione: la crescita economica sperimentata dai paesi EU12 nel corso del 2006 (+2,7% ) è stata quasi
il doppio che nel 2005 (+1,4%).
Il riassestamento del quadro geo-politico internazionale, riducendo le inibizioni nei confronti degli
spostamenti a lungo raggio, può infine aver contribuito a rafforzare ulteriormente le dinamiche derivanti
dall’evoluzione delle variabili esplicative sopra indicate, favorendo un incremento di attrattività da parte
delle regioni italiane nei confronti dei turisti stranieri.
A tale proposito si veda l’approfondimento su “Il reddito disponibile delle famiglie italiane” all’interno del rapporto annuale Istat su “La situazione
del Paese nel 2006”.
1
12
2.
IL TURISMO IN TOSCANA NEL 2006
2.1
La Toscana nel contesto italiano
Il 2006 ha rappresentato un anno estremamente positivo per il turismo della Toscana. Nel corso dell’anno
appena trascorso il sistema turistico regionale ha infatti registrato un incremento delle presenze turistiche
di circa il 7,6%; queste ultime hanno così oltrepassato nel 2006 la soglia 40 milioni (41,1 milioni) di
pernottamenti.
Entrambe le componenti della domanda hanno contribuito alla crescita complessiva con un incremento
dell’8,4% per quanto attiene agli stranieri e del 6,8% per quanto attiene agli italiani; in termini di variazioni
assolute l’incremento è stato simile nelle due componenti (+1,38 milioni di presenze rispetto al 2005 per gli
italiani e +1,51 milioni per gli stranieri) anche se quella straniera segna un di più di oltre 130 mila unità
(Graf. 2.1).
Grafico 2.1
PRESENZE TURISTICHE IN TOSCANA PER COMPONENTE NAZIONALE ED ESTERA. 1998-2006
Variazioni % su anno precedente
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
10
8
6
4
2
0
-2
-4
-6
-8
1998
1999
2000
2001
Italiani
2002
Stranieri
2003
2004
2005
2006
TOTALE
Il giudizio molto positivo sull’anno appena concluso deriva anche dalla constatazione che esso segue
ad un anno di analoga forte espansione. In termini di variazioni complessive il 2006 è risultato infatti
pressoché identico al 2005 (le presenze totali sono cresciute nel 2005 del 7,6%, quelle italiane del 6,9 e
quelle straniere 9,5%).
La positività della performance regionale è ancora più evidente se confrontata con il risultato
nazionale; le presenze turistiche complessive crescono in Toscana del +7,6%, ovvero più del doppio che a
livello nazionale (+3,7%). Tanto per la componente nazionale che per quella straniera, la dinamica
regionale si pone ben al di sopra di quella italiana, con una differenza positiva di 2,2 punti percentuali per
quanto attiene agli stranieri e, soprattutto, di 5,1 punti percentuali per quanto attiene ai turisti italiani.
La tendenza alla riduzione della quota di presenze toscane sul totale italiano, che iniziata nel 1998 è
proseguita fino al 2005, sembra essersi definitivamente interrotta. La maggior crescita delle presenze
13
regionali, precedentemente illustrata, porta di fatto ad un recupero di peso rispetto al totale nazionale,
confermando l’inversione di tendenza occorsa nel 2005. Il peso della Toscana sul totale nazionale passa
così dal 9,3% del 2004 al 9,8% del 2005 all’11,2% del 2006 riconquistando la posizione detenuta prima
del 2000 (Graf. 2.2).
Grafico 2.2
PRESENZE TURISTICHE IN TOSCANA PER COMPONENTE NAZIONALE ED ESTERA. 1998-2006
Peso % Toscana su Italia
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
15
13
11
9
7
1998
1999
2000
2001
Italiani
2002
Stranieri
2003
2004
2005
2006
TOTALE
2.2
La dinamica a livello locale
Le dinamiche turistiche osservate a livello regionale possono rappresentare, come molti altri fenomeni
economici e sociali, una mera astrazione, un valore medio fra situazioni locali fra loro molto diverse. Le
spiegazioni del successo o dell’insuccesso turistico di talune realtà locali non sempre sono rintracciabili in
dinamiche esogene oppure nel mix di diverse tendenze generali all’interno dei diversi spaccati che
compongono il turismo toscano. Per meglio comprendere quali siano state le dinamiche del turismo
regionale e verificarne i possibili meccanismi esplicativi nelle diverse realtà locali proponiamo una analisi
dei dati con un dettaglio a livello di APT.
Il grafico successivo confronta, a livello di APT, le variazioni percentuali delle presenze 2005/2006 con
quelle del quinquennio precedente (2000/2005) (Graf. 2.3).
Nel 2006, e si tratta di una circostanza eccezionale, tutte le 15 APT toscane vedono incrementare i
rispettivi livelli di presenze turistiche.
Le uniche realtà che registrano incrementi sensibilmente sotto la media (minori del 2,5%) sono Siena
(2,3%), Lucca (1,8%) e Chianciano (+1,5%) e, a maggior distanza, l’Amiata (+0,5%); si tratta di APT che
hanno realizzato ottimi risultati nel medio periodo, come nel caso di Lucca e dell’Amiata, oppure, nei
restanti casi, di luoghi che nel 2005 hanno registrato i migliori risultati relativi con incrementi di presenze
attorno o superiori al +20%.
14
Grafico 2.3
PRESENZE TOTALI NELLE APT TOSCANE
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
VARIAZIONI % 2006/2005
VARIAZIONI % 2005/2000
Livorno
Amiata
Prato
Lucca
Arcipelago
Grosseto
Pisa
Siena
Arezzo
Arezzo
Grosseto
Prato
Firenze
Firenze
Versilia
TOTALE
TOTALE
Livorno
Montecatini T.
Pistoia Abet.
Massa Carrara
Pisa
Pistoia Abet.
Versilia
Siena
Montecatini T.
Lucca
Arcipelago
Chianciano T.
Chianciano T.
Amiata
Massa Carrara
-10
-5
0
5
10
15
-30
-20
-10
0
10
20
30
Dal lato opposto, le migliori performance 2006 si riscontrano nelle APT più strettamente legate al
balneare, come Livorno (+11,9%) e l’Arcipelago (+9,5%), oppure in alcune realtà minori (Prato) in crescita
per la loro prossimità ad altri poli di attrazione. Le restanti APT presentano risultati in linea con quelli medi
regionali.
Il quadro presentato appare ancor più positivo se si pensa che nel 2005, ben 13 delle 15 APT hanno
sperimentato risultati positivi e che in un’ottica di medio periodo (2000-2005) i tre quarti dei territori
considerati (10 APT) realizzano, in linea con la media regionale, una crescita.
Se il 2005 fu indicato come l’anno della ripresa turistica regionale il 2006, può ben essere definito
come la prima tappa di consolidamento della nuova traiettoria di crescita turistica intrapresa dalla regione.
In linea con quanto fatto nei precedenti rapporti, confrontiamo il dato 2006 con quello del quinquennio
precedente e definiamo “in espansione” le APT che sperimentano una crescita in entrambi i periodi; “in
ripresa” quelle che sperimentano un calo nel periodo 2000-2005 ed una crescita nel 2006; in difficoltà
congiunturale quelle che crescono nel quinquennio ma subiscono un calo nell’ultimo anno; in crisi quelle
che registrano una perdita sia nel breve che nel medio periodo.
È significativo che le due categorie relative alle situazioni di “crisi” e di “difficoltà congiunturale”, che
negli anni prima del 2005 erano risultate densamente popolate, stavolta non accolgano al loro interno
nessuna realtà locale.
Le APT toscane, nel 2006, possono essere raggruppate in sole due categorie come segue:
1. dieci APT (Grosseto, Amiata, Lucca, Prato, Arezzo, Siena, Livorno, Firenze, Pisa, Pistoia-Abetone)
fanno registrare tassi di crescita positivi, tanto nel periodo 2000-2005, quanto nel corso del 2006;
15
2. cinque APT (Versilia, Montecatini, Arcipelago, Chianciano, Massa Carrara), a fronte di una crescita
media negativa nel periodo 2000-2005, fanno registrare un tasso positivo nel 2006;
Positiva
Negativa
Variazione 2005-2006
Tabella 2.4
LE DINAMICHE TURISTICHE DELLE APT NEL BREVE E NEL MEDIO PERIODO
Positiva
Grosseto (E)
Amiata (E)
Lucca (E)
Prato (E)
Arezzo (E)
Siena (R)
Livorno (E)
Firenze (R)
Pisa (D)
Pistoia Abet. (R)
Variazione 2000-2005
Negativa
Versilia (R)
Montecatini T. (C)
Arcipelago (R)
Chianciano T. (R)
Massa Carrara (R)
ESPANSIONE
RIPRESA
DIFFICOLTÀ
CONGIUNTURALE
CRISI
I valori fra parentesi riportano la collocazione delle
APT nell’anno precedente.
(E) = espansione
(R) = ripresa
(D) = Difficoltà congiunturale
(C) = Crisi
Nel 2006 sembra proseguire quel processo di ascesa per i prodotti turistici locali che, iniziato nel 2005,
ha ospitato sia processi di passaggio dalla crisi alla ripresa o dalla ripresa all’espansione, sia situazioni di
consolidamento dei sentieri di crescita imboccati. In questo percorso virtuoso le caselle che nella tabella
precedente ospitano le situazioni di crisi o di difficoltà congiunturale si sono progressivamente svuotate a
vantaggio di situazioni di crescita.
Così mentre alcune realtà già in espansione nel 2005 confermano la loro capacità di crescita
(Grosseto; Amiata; Lucca; Arezzo; Prato; Livorno), altre passano dalla ripresa o dalla difficoltà
congiunturale all’espansione (Siena, Firenze, Pisa, Pistoia). Alcune realtà, profondamente toccate dalla
crisi degli anni passati, che hanno già raggiunto situazioni di ripresa nel 2005 confermano il proprio
posizionamento e quindi la tendenza verso una progressiva espansione. Anche Montecatini, in cui il
motore termale non sembra più sufficiente a sostenere da solo la crescita turistica del sistema, passa
quest’anno dalla situazione di crisi a quella di ripresa.
La disaggregazione delle presenze a seconda dell’origine dei flussi (italiani e stranieri) aggiunge
importanti elementi di riflessione (Graf. 2.5).
16
Grafico 2.5
PRESENZE DEI TURISTI ITALIANI E STRANIERI NELLE APT TOSCANE
Variazioni 2006/2005
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
20
Prato
Versilia
15
Lucca
Pisa
Montecatini T.
10
Arezzo
Pistoia-Abetone
5
Stranieri
Livorno
Grosseto
Arcipelago T.
TOSCANA Firenze
Chianciano T.
Siena
0
-7
-2
3
8
Amiata
-5
13
Massa Carrara
-10
Italiani
Termale
Città d’Arte e Affari
Balneare
Montagna
Nella maggior parte delle APT toscane la crescita nel 2006 è imputabile tanto alla componente
straniera quanto a quella nazionale, tuttavia, eccezion fatta per alcune realtà in cui l’incremento degli
italiani e degli stranieri assume entità analoghe (Firenze, Livorno; Arcipelago), nella maggior parte dei casi
il successo sul versante degli stranieri è più elevato che su quello degli italiani (specie a Prato, in Versilia,
a Montecatini ed a Pisa, mentre Pistoia, Arezzo, Grosseto e Siena mostrano valori più bilanciati).
Solo due casi, quelli di Chianciano e soprattutto di Lucca, la crescita è invece dovuta solo alla crescita
degli stranieri che bilancia il calo sul versante dei turisti di origine nazionale.
In altri due casi, quelli dell’Amiata e di Massa Carrara, la crescita delle presenze è dovuta viceversa
solo alla componente italiana che compensa il calo sul versante dei turisti stranieri. La mancata crescita
sui mercati stranieri di queste due APT non deve tuttavia preoccupare più di tanto: si tratta infatti realtà
che, in entrambe i casi, hanno raggiunto performance molto elevate sui mercati esteri nel corso dell’anno
precedente.
Il fatto che i maggiori incrementi sul versante straniero si realizzino in realtà tutto sommato periferiche,
rispetto ai principali circuiti turistici internazionali che investono la regione, quali Prato e Montecatini (si
potrebbe aggiungere anche Chianciano che nel 2005 ha sperimentato una crescita delle presenze
straniere di oltre 40 punti), oppure in realtà che hanno migliorato la loro accessibilità come Pisa, e per suo
tramite la Versilia, induce a supporre che non sempre la crescita delle presenze in un luogo corrisponda
ad una maggiore capacità di attrazione del luogo stesso. In altre parole è possibile che in alcune delle
realtà locali menzionate l’incremento di visitatori stranieri sia legato a flussi di turismo organizzato che nel
sistema locale pernottano soltanto, dedicando il resto della giornata, e delle capacità di spesa, ai circuiti
17
turistici di maggiore attrazione della Toscana2.
Spostando l’angolo di analisi dall’origine dei flussi alle strutture ricettive ove alloggiano i turisti si
colgono ulteriori dettagli utili per la lettura del turismo nel 2006 (Graf. 2.6).
Grafico 2.6
PRESENZE NELLE STRUTTURE ALBERGHIERE ED EXTRALBERGHIERE NELLE APT TOSCANE
Valori 2006/2005
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
Firenze
Montecatini T.
15,0
Versilia
Arcipelago T.
Livorno
Arezzo
10,0
Grosseto
TOSCANA
Esercizi extralberghieri
Amiata
Prato
5,0
Massa Carrara
Chianciano T.
Pisa
Siena
0,0
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
Lucca
-5,0
Pistoia-Abetone
-10,0
Esercizi alberghieri
Termale
Città d’Arte e Affari
Balneare
Montagna
Nella maggior parte delle APT la crescita riguarda tanto il comparto alberghiero che quello degli
esercizi complementari. Non i tutti i casi tuttavia il contributo alla crescita delle presenze è simile nei due
comparti. Nel caso di Massa Carrara, di Arezzo, dell’Arcipelago e di Chianciano le due componenti
presentano tassi di incremento tutto sommato simili; nelle realtà di Grosseto, Prato, Livorno e Pisa la
crescita è più intensa nel comparto alberghiero che negli esercizi complementari, viceversa nelle APT
della Versilia, di Montecatini e di Firenze, la crescita riguarda in maggior misura le strutture extra
alberghiere.
Fra le realtà in cui solo una parte delle strutture contribuisce alla crescita troviamo, da un lato l’APT
dell’Amiata che aumenta le presenze solo sul versante del turismo extra alberghiero mentre il turismo in
strutture alberghiere si riduce, dall’altro i casi di Lucca e di Pistoia-Abetone, che invece crescono solo sul
versante alberghiero ma non sulla ricettività complementare.
In recenti indagini condotte sul turismo di Montecatini Terme emerge con molta chiarezza che la maggior parte del turismo straniero che
soggiorna nel comune non ha interesse per i trattamenti termali ma è piuttosto orientato alla visita delle principali città d’arte del resto della
regione. I curandi termali, che oggi rappresentano meno di un quarto del totale d elle presenze di Montecatini, sono per la stragrande maggioranza
(oltre il 90%) rappresentati da turisti italiani. Si stima così che i turisti stranieri interessati alle cure termali nel 2006 siano poco più del 2% del totale
presenze di quel comune.
2
18
2.3
Le risorse turistiche locali
Un’altra ottica di lettura utile a comprendere le dinamiche in atto è quella che guarda alle diverse tipologie
di turismo che compongono il sistema turistico regionale. Esse, come noto, sono governate da logiche
diverse da caso a caso, a seconda del tipo di competitor con cui le realtà locali si confrontano, delle
diverse caratteristiche dei turisti (provenienza, capacità di spesa ecc), del diverso grado di maturità
turistica raggiunto, ecc.
Individuare le diverse tipologie di turismo non è però una operazione né agevole né lineare. Dato che
non si conoscono le motivazioni che stanno alle spalle della visita del turista l’unica informazione utile può
essere tratta dal tipo di località visitata sia esso un luogo di montagna, balneare o una città d’arte.
La scelta di un turista di soggiornare in una località dipende però da una pluralità di fattori, da una
offerta turistica integrata, e non può essere ricondotta all’attrattività di una singola risorsa; inoltre le diverse
risorse turistiche si intrecciano e rafforzano a vicenda secondo modalità molto diverse da luogo a luogo, in
modo tale che la capacità di attrazione di una località è sempre frutto di un mix unico di diversi elementi di
offerta. Tenere in considerazione questa molteplicità di elementi ed il loro diverso modo di integrarsi non è
possibile se non a livello di aree territoriali circoscritte.
Per cercare di comprendere quali siano state le diverse capacità di attrazione esercitate dalle varie
risorse turistiche della regione è quindi necessario accettare alcune drastiche semplificazioni. Di seguito
facciamo quindi riferimento alle risorse turistiche prevalenti, individuate a livello dei singoli comuni della
regione (ciascuno dei 287 comuni della Toscana è classificato in base ad una ed una sola risorsa turistica)
ed illustriamo le dinamiche sperimentate dalle singole risorse nel complesso (ovvero aggregando le
presenze dei comuni classificati in base alla medesima risorsa turistica).
In quest’ottica, le risorse turistiche principali su cui è imperniato il sistema regionale (Graf. 2.7) restano
quella balneare, con il 40,2% del totale presenze, e quella di arte e affari con il 34,8%, seguite dal termale
(9,4%), dalla campagna e collina (6,9%), dalle realtà di altro interesse (6,2%) ed infine dalla montagna
(2,6%).
Grafico 2.7
DISTRIBUZIONE PRESENZE DEI TURISTI ITALIANI E STRANIERI PER RISORSA. 2006
Valori % su totale regionale
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
60
Italiani
Stranieri
TOTALE
40
20
0
Are e affari
Montagna
Balneare
Termale
19
Campagna collina
Altro
L’importanza relativa delle diverse risorse cambia però radicalmente a seconda dell’origine dei turisti:
per gli stranieri contano in primo luogo le città d’arte (45,1% delle presenze), seguite dal balneare (24,8%)
e dalla campagna-collina (9,6%); per i turisti italiani conta prima di tutto il mare (54,1%) seguito dalle realtà
di arte e affari (25,4%) e dal termale (9,4%).
Per quanto attiene le altre risorse turistiche gli italiani sembrano più interessati alla montagna (3,2%
delle presenze italiane contro 1,9% di quelle straniere) e gli stranieri alla campagna-collina (4,4% delle
presenze italiane contro 9,6% di quelle straniere) e alle realtà di altro interesse (3,3% delle presenze
italiane e 9,3% di quelle straniere).
Per quanto riguarda il termale il peso di tale risorsa nel turismo straniero (9,3%) e italiano (9,4%) è
apparentemente il medesimo. Se però andassimo a vedere la nazionalità di coloro che realmente
effettuano le cure termali vericheremmo che in alcune terme (soprattutto nelle grandi realtà termali) questi
sono prevalentemente (turisti o pendolari) italiani. Ciò implica che larga parte delle presenze turistiche
straniere che pernottano in località termali è rappresentata da soggetti (spesso gruppi organizzati) attratti
da altre risorse della regione (soprattutto città d’arte) che utilizzano l’ospitalità delle città termali, molto
competitive in termini di prezzi, per il mero pernottamento.
Questo fenomeno però è limitato alle terme maggiori come Montecatini, e in minor misura Chianciano,
dove più grandi sono state, e sono tutt’oggi, le difficoltà nel riconvertire l’offerta dal modello sanitario di
massa a quello del benessere di qualità. Le cosiddette “terme minori” che invece sono riuscite a
trasformare e rilanciare la propria offerta già da molto tempo (si pensi ad esempio alle terme di Saturnia,
di Monsummano o di San Casciano dei Bagni), vedono invece una presenza equilibrata tanto di curisti
italiani che stranieri.
Anche se la delimitazione dei diversi turismi presenta le difficoltà cui abbiamo accennato, la lettura per
risorsa turistica si conferma centrale per comprendere i mutamenti in atto: una ulteriore conferma si
ottiene verificando le dinamiche dei diversi turismi della regione che risultano fra loro fortemente diverse.
Le differenze inoltre non attengono solo alla entità delle variazioni ma, come messo in evidenza nel
grafico 2.8, anche al diverso contributo offerto dalla componente italiana e da quella straniera3.
Come nel 2005 tutte le risorse turistiche segnano risultati positivi; ciò nonostante le differenze di
velocità fra le diverse tipologie di turismo appaiono particolarmente rilevanti. A fronte di un turismo
montano e termale che nel complesso cresce attorno al 4,5%, le città d’arte aumentano le presenze del
6%, mentre le realtà balneari, di campagna e di altro interesse superano tutte il 9% di incremento.
Analogamente allo scorso anno, anche nel 2006 la maggiore variabilità dei risultati resta legata alla
componente italiana piuttosto che a quella straniera: quest’ultima presenta infatti variazioni molto positive
in tutte le tipologie di risorsa che, con la sola eccezione delle realtà di altro interesse dove le presenze
straniere crescono di oltre il 13%, si collocano fra il 6.3% delle città d’arte ed il 9.9% delle realtà balneari.
Al contrario il turismo di origine nazionale, pur segnando risultati sempre positivi, oscilla fra valori attorno
allo 0,7% nelle realtà termali e crescite consistenti dell’8,9% nel balneare e del 9.6% nella campagna e
collina.
3
I numeri riportati nel grafico a fianco delle singole risorse indicano la variazione complessiva delle presenze.
20
Grafico 2.8
PRESENZE ITALIANE E STRANIERE PER RISORSA TURISTICA IN TOSCANA
Variazioni % 2006/2005
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
15
Altro interesse
Balneare
9,4%
9,1%
Stranieri
10
Termale
Montagna
4,6%
4,4%
Campagna
Arte e Affari
6,1%
TOSCANA
9,4%
7,6%
5
0
0
2
4
6
8
10
Italiani
2.4
Possibili interpretazioni delle dinamiche locali
Descritta l’evoluzione del turismo nei diversi territori della regione e a seconda del tipo di risorsa turistica
prevalente proponiamo una sintesi dei principali risultati emersi.
Innanzitutto si osserva che la competitività della Toscana nel quadro delle regioni italiane risulta in
ulteriore crescita anche nel 2006. Come nell’anno precedente, anche nel 2006 la crescita della nostra
regione è risultata superiore alla media nazionale sia sul versante straniero (Toscana 8,4%; Italia 6,4) sia
soprattutto su quello nazionale (Toscana 6,8%; Italia 1,7).
Tale recupero di competitività non ha tuttavia riguardato tutte le realtà locali e tutte le risorse della
regione con analoga intensità. Le realtà maggiormente trainanti sono state quella balneare, di campagnacollina e di altro interesse, su un tono minore l’arte e affari seguita a distanza da montagna e terme.
Mentre campagna-collina ed altro interesse, che rappresentano però risorse minori nel panorama
regionale, confermano il percorso virtuoso dello scorso anno, per il balneare si tratta di un risultato
rilevante che compensa la crescita leggermente minore spuntata nel 2005. Per quanto riguarda invece le
città d’arte, e il ragionamento vale in parte anche per la montagna, il fatto che l’incremento del 2006 risulti
leggermente più contenuto appare tutto sommato fisiologico: la montagna è una delle poche risorse che,
salvo un calo nel 2004, ha mantenuto un profilo di crescita consistente dal 2000 ad oggi; le città d’arte
sono invece l’unica risorsa che ha realizzato incrementi consistenti per tre anni consecutivi.
Tornando a concentrare l’attenzione sull’ultimo anno i risultati spuntati dalle diverse realtà-risorse
trovano spiegazioni diverse da caso a caso.
Per quanto riguarda il balneare, cresciuto nel complesso del 9,4% nel 2006, quasi il 70% (68,6%)
dell’incremento è attribuibile alla componente nazionale che oltre a pesare di più (conta per circa il 65,4%
delle presenze balneari) in queste realtà è anche cresciuta più che altrove (+8,9% contro una media
21
regionale di +6,8%). Anche la componente straniera è cresciuta più della media regionale (+9,9% contro
+8,4%) ma dato il suo peso modesto ha offerto un contributo alla crescita minore.
Le performance realizzate dalle realtà balneari pur restando differenziate appaiono tutte estremamente
positive; unica eccezione quella di Massa Carrara dove ad risultato analogo alla media delle realtà
costiere sul turismo italiano si è associato un calo consistente sul versante straniero.
Abbiamo visto che il di più di crescita sperimentato dalla Toscana rispetto alle altre regioni italiane si
concentra soprattutto sul turismo di provenienza nazionale; ebbene questo vantaggio è in larga misura
(per quasi il 70%) da attribuire alla riconquistata capacità competitiva delle realtà della costa. Quali sono le
ragioni di questo rinnovato successo? La spiegazione a nostro avviso più convincente, anche se
difficilmente verificabile in termini empirici, è che, come già sostenuto nello scorso anno, molte realtà della
costa, che sono state più esposte alla competizione di prezzo di altre destinazioni in anni passati, abbiano
rivisto al ribasso od almeno contenuto la crescita dei prezzi. Tale fenomeno occorso soprattutto a livello di
strutture ricettive, ma probabilmente meno negli altri esercizi i cui servizi rientrano nel paniere di spesa del
turista, ha condotto ad un recupero di competitività che sta dando i suoi frutti nel tempo4.
Vista la scarsa crescita del reddito disponibile delle famiglie degli ultimi anni e considerato che, nel
2006, la maggiore spesa per turismo sembra essere associata più a uno smobilizzo dello stock di
risparmio piuttosto che ad un rilevante incremento del reddito disponibile, appare evidente come la
variabile prezzo abbia rappresentato un elemento di competitività importante rispetto ad altre realtà
nazionali ed estere.
Per quanto concerne le città d’arte, le cui presenze totali crescono del 6,1% nel complesso, le
considerazioni sono speculari rispetto alle realtà balneari. Qui la crescita appare trainata prevalentemente
dal turismo straniero che contribuisce all’incremento complessivo per oltre il 64%. Tale risultato dipende
più dal forte peso della componente straniera (rappresenta circa il 62% delle presenze delle città d’arte)
piuttosto che dalla crescita specifica del turismo straniero (+ 6,3% contro +8,4% a livello regionale).
Diversamente dalle realtà balneari, nelle città d’arte i risultati sono alquanto diversi fra loro; le
differenze osservate però sembrano almeno in parte collegate ai risultati degli anni precedenti: le realtà
che nel 2006 realizzano le variazioni più modeste come Siena (+2,3%) e, in minor misura, Firenze (+7,8)
sono difatti quelle che negli anni precedenti hanno spuntato le variazioni più rilevanti. In un ottica di medio
periodo (ultimi cinque anni) sono invece le città d’arte “minori” di Lucca e di Arezzo, che si segnalano per
un sentiero di crescita ininterrotto, mentre realtà di maggiore visibilità come Pisa sperimentano una ripresa
netta solo nell’ultimo anno.
Anche riguardo le realtà di campagna e collina la crescita complessiva (+9,1%) è da attribuirsi
prevalentemente (per circa il 66%) alla componente estera delle presenze. In questo caso il contributo è
spiegato tanto dal forte peso delle presenze straniere (rappresentano oltre i due terzi del totale presenze
di campagna) quanto da una dinamica più positiva che nel resto della regione (+9,4 contro +8,4% in
Toscana). Anche i visitatori nazionali però crescono più della media regionale (+9,6 contro +6,8% in
Toscana): il recupero di attrattività verso i turisti italiani (che coinvolge soprattutto le strutture extra
alberghiere) potrebbe anche qui essere spiegato da comportamenti volti a contenere la dinamica dei
prezzi.
Per quanto riguarda il termale poi il buon risultato complessivo (+4,6%) deriva esclusivamente dalla
crescita del turismo straniero che spiega oltre il 96% dell’incremento complessivo. La crescita dello 0,75%
della componente italiana è ben poca cosa rispetto al risultato segnato nel 2005 (+6,4%). Dato che, come
accennato in precedenza i turisti interessati ai trattamenti termali sono, almeno nelle grandi terme, quasi
Una parziale conferma dell’importanza della variabile prezzo si ottiene analizzando la spesa pro capite giornaliera dei turisti stranieri ricavabile
dai dati UIC. Emerge chiaramente che le realtà balneari in cui la spesa media procapite si è maggiormente ridotta (fatto che suggerisce una
possibile riduzione dei prezzi) sono quelle che sono cresciute di più non solo sul fronte del turismo straniero ma anche di quello nazionale.
Viceversa le realtà che hanno rivisto al rialzo i prezzi o li hanno mantenuti stabili e questo sembra essere il caso di Massa Carrara e di Grosseto
sono quelle che hanno spuntato i risultati peggiori.
4
22
esclusivamente di provenienza nazionale, il fatto che dopo il risultato positivo dello scorso anno, che
interrompeva la traiettoria di declino interrotto avviata già all’inizio degli anni ’90, si sia tornati a crescite
quasi nulle fa temere che il momento della ripresa per questo tipo di turismo, almeno nelle due grandi
stazioni termali di Montecatini e Chianciano, sia ancora lontano.
Questi timori vengono ulteriormente confermati se all’interno della risorsa si distinguono le grandi
terme di Montecatini e di Chianciano dagli altri comuni termali della regione. Emergono infatti differenze di
performance molto nette: le grandi terme segnano una crescita molto contenuta (+3,7%) dovuta
esclusivamente alla componente straniera la cui crescita (+9,2%) compensa integralmente il calo dei
turisti italiani (-1,2%); nelle realtà “minori” viceversa si registrano risultati positivi (+7,2%) tanto fra i
visitatori stranieri (+10,0%) che tra quelli italiani (+5,4%).
Passando al turismo montano troviamo l’unica situazione in cui l’incremento realizzato nel complesso
delle presenze è frutto sia del turismo nazionale (che spiega circa il 45% della crescita) sia di quello
straniero (che contribuisce per il restante 64%). In questo caso la componente più rilevante per questo
tipo di turismo, quella italiana, che rappresenta quasi i due terzi delle presenze, è cresciuta poco (+3,0 )
rispetto al turismo straniero (+7,1%) che, pur pesando meno, ha dato il suo contributo.
Fra le realtà più legate alla risorsa montana i risultati sono molto diversi: mentre l’APT dell’Amiata
realizza una crescita molto contenuta, circa il +0,5%, dopo la fortissima crescita dell’anno precedente
(oltre +25%), l’APT di Pistoia-Abetone con una crescita del 5,4% conferma il buon risultato dell’anno
precedente (+4,6%)
Infine, le realtà di altro interesse (che nella nostra analisi raggruppano per semplicità le località di
interesse religioso, quelle lacuali e la categoria residuale di “altro interesse") presentano dinamiche
interessanti, anche se il loro peso sul totale regionale (6,2%) resta modesto. Tali realtà spiccano per i
risultati raggiunti tanto lo scorso anno (nel 2005 sono aumentate di oltre un quarto) quanto per quelli di
quest’anno (+9,4%).
Scendendo nel dettaglio di queste risorse si nota che il risultato complessivo è frutto di due diverse
velocità: da un lato le realtà di interesse religioso crescono ma sotto la media (+4,3%), dall’altro quelle di
altro interesse, che in larga misura sono realtà periferiche rispetto alle principali città d’arte della regione,
spuntano crescite molto più consistenti (+9,5%). Anche la risorsa lacuale, seppure di trascurabile
importanza per dimensioni assolute (si tratta di poco più di 5 mila presenze) offre il suo contributo in
positivo segnando un incremento che supera il 25%.
2.5
Un focus sull’origine delle presenze internazionali
La progressiva riduzione della velocità di crescita del turismo straniero che caratterizza gli anni 2001-2002
e le perdite di presenze registrate nel 2003-2004 (nel biennio gli stranieri calano di oltre l’11,4%) hanno
sollevato negli anni scorsi notevoli preoccupazioni sul futuro della Toscana nei mercati turistici
internazionali.
Il risultato del 2006, con una crescita dei turisti stranieri dell’8,4%, che conferma ulteriormente la
ripresa del 2005 (+8,5%), sembra allontanare, almeno nel breve periodo, la prospettiva di un declino della
Toscana sui mercati esteri.
A ulteriore conferma della capacità di reazione del sistema turistico regionale si noti che nel 2006,
come nell’anno precedente, la crescita degli stranieri risulta in Toscana il doppio della media nazionale.
Almeno rispetto al resto d’Italia, la Toscana sembra riconquistare competitività e, con essa, quote di
mercato, arrivando così a rappresentare circa un ottavo (12,4%) del totale dei turisti stranieri che
pernottano in Italia.
23
Se negli anni di maggiore difficoltà le perdite sui mercati esteri, superiori a quelle sul mercato
nazionale, hanno ridotto la specializzazione della Toscana sul versante straniero, le buone performance
del turismo internazionale degli ultimi due anni hanno contribuito a riportare il baricentro del turismo
toscano in direzione del turismo straniero: oggi il quest’ultimo rappresenta oltre il 47,5% del totale
presenze regionali, con punte del 70,9% nell’APT di Firenze, attorno al 61% in quelle di Siena e
Montecatini, del 57,2 e 52,3 rispettivamente a Prato e a Lucca 5.
Grafico 2.9
PRESENZE TURISTICHE STRANIERE IN TOSCANA
Variazioni % su anno precedente
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
-10
-5
0
5
10
15
20
Il dettaglio per nazionalità offre come spesso accade, una forte varietà di comportamenti; prima di
entrare nel dettaglio di quanto occorso nell’ultimo anno proponiamo una rapida riflessione sui mutamenti
di medio periodo che si sono osservati nella proiezione internazionale della Toscana.
Tanto nella fase di maggiori difficoltà del turismo straniero, nel triennio 2001-2004, quanto nella fase di
ripresa, nel biennio 2004-2006, l’evoluzione dei principali mercati esteri è risultata molto diversa da paese
a paese (Tab. 2.10).
Il calo registrato dalle presenze UE nel primo periodo, viene sostanzialmente compensato dalla
crescita degli ultimi due anni; l’effetto congiunto delle due fasi si traduce in una sostanziale stabilità delle
presenze di origine UE.
Viceversa altri mercati rilevanti come quello americano e giapponese registrano riduzioni nella fase di
recessione assai meno accentuati delle crescite successive; altre realtà ancora, meno importanti in termini
di dimensioni attuali dei mercati, come l’insieme dei paesi Asiatici ed Africani, vivono una fase di
ininterrotta espansione.
La stabilità delle presenze europee e la crescita di quelle extra europee si traduce in un sensibile calo
della quota di mercato UE che dal 62,8% del 2001 si riduce al 58,7% nel 2006; viceversa realtà come gli
Usa passano dall’11,8% al 13,1%. Altre aree geoeconomiche, come Asia e Africa, pur realizzando
Nei casi di Montecatini Terme e, in minor misura di Prato, i turisti stranieri sono per la maggior parte turisti organizzati che pernottano localmente
e realizzano escursioni giornaliere nelle altre principali città d’arte della Toscana.
5
24
Tabella 2.10
TURISTI STRANIERI PER PAESE E AREE GEO-ECONOMICHE DI PROVENIENZA.
Tassi di variazione 2001-2004, 2004-2006 e 2001-2006
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
UE15
di cui Germania
di cui Paesi Bassi
di cui Regno Unito
di cui Francia
di cui Spagna
di cui Belgio
di cui Austria
di cui Danimarca
Africa
USA
Altra America
Giappone
ASIA
Australia N. Z. e altri
TOTALE STRANIERI
2001-2004
2004-2006
2001-2006
-16,3
-29,8
-10,0
-5,4
6,4
10,9
-10,2
-19,9
-8,0
21,1
-16,3
-21,7
-7,2
9,5
-2,7
-3,3
19,5
8,5
33,2
24,0
23,4
36,9
19,4
-1,9
53,2
13,8
41,4
40,1
14,1
64,7
28,9
10,7
0,0
-23,8
19,9
17,2
31,2
51,8
7,3
-21,5
41,0
37,8
18,4
9,7
5,9
80,3
25,5
7,1
crescite considerevoli, restano mercati rilevanti solo in prospettiva, dato che oggi hanno un peso ancora
modesto nel turismo straniero della nostra regione (l’Asia passa dall’1.9% nel 2001 al 3,2% nel 2006;
l’Africa dallo 0.7% allo 0,9%).
Anche all’interno dei paesi UE si osservano cambiamenti di grande rilievo. Realtà come la Germania,
che nel 2001 rappresentavano il principale mercato estero della regione con il 28,5% delle presenze
straniere, riducono la loro quota al 20,9% nel 2006. In modo analogo sperimenta un crollo la quota
dell’Austria che passa dal 3,4% al 2,5%.
Altri paesi come Regno Unito, Olanda e Belgio accrescono leggermente il loro peso, mentre altri paesi,
magari inizialmente di ridotta consistenza, aumentano la loro quota in modo considerevole (la Spagna
passa dal 2,7% nel 2001 al 3,8% nel 2006; la Danimarca dall’1,5% al 2,0%; la Francia dal 5,5% al 6,7%).
Nell’arco degli ultimi cinque anni la composizione delle presenze straniere in Toscana si è quindi
fortemente modificata e ancor più forti sembrano essere le tendenze in atto. Per tale ragione, facendo un
compromesso fra sintesi e dettaglio, riteniamo opportuno un ulteriore approfondimento.
Passando da un’ottica di medio periodo ad una di breve, la base dati per un raffronto fra paesi risulta
più ricca e permette un livello di dettaglio maggiore consentendo, sia alcune aggregazioni più in linea con
gli attuali assetti geo-economici, sia alcuni approfondimenti su singoli paesi emergenti.
In tabella 2.11 proponiamo, per gli ultimi due anni, alcune informazioni relative ai paesi a nostro avviso
più significativi.
I paesi dell’Europa a 15 assieme alla Svizzera rappresentano quasi il 65% del mercato straniero della
Toscana. Fra tali paesi la Germania, pur mantenendo un ruolo di spicco (20,9% del totale turisti stranieri)
viene ad essere affiancata da molti altri paesi che iniziano ad avere una consistenza ragguardevole e
manifestano tassi di crescita decisamente elevati. Olanda, Francia, e Regno unito da soli rappresentano
quasi un altro quarto del totale turisti stranieri.
Con la sola eccezione del Regno Unito, probabilmente penalizzato dalle vicende del tasso di cambio
nel corso del 2006, e dei paesi di lingua tedesca (Germania ed Austria) attratti sia da mete est-europee
sia da competitori come la Croazia, tutti i restanti paesi UE sperimentano tassi di crescita superiori alle
due cifre.
25
Tabella 2.11
TURISTI STRANIERI PER PAESE E AREE GEO-ECONOMICHE DI PROVENIENZA
Valori assoluti in migliaia, peso % al 2006 e tasso di variazione 2005-2006
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
Germania
Paesi Bassi
Regno Unito
Francia
Spagna
Belgio
Austria
Danimarca
Irlanda
Altri UE15
TOTALE UE15
Nuovi paesi UE
Svizzera
Altra Europa
Africa
U.S.A.
Canada
Brasile
Altra America
Giappone
Cina
Altri Paesi ASIA
Australia, N.Z.
TOTALE STRANIERI
2006
2005
Peso 2006
Var. 2006/05
3.964
1.658
1.585
1.308
734
561
491
393
226
538
10.920
563
1.188
994
175
2.551
348
133
331
651
252
374
514
18.996
3.743
1.485
1.565
1.175
660
534
466
329
174
486
10.130
447
1.115
858
153
2.366
332
108
317
663
235
336
478
17.536
20,9
8,7
8,3
6,9
3,9
3,0
2,6
2,1
1,2
2,8
57,5
3,0
6,3
5,2
0,9
13,4
1,8
0,7
1,7
3,4
1,3
2,0
2,7
100,0
5,9
11,7
1,3
11,3
11,2
5,1
5,3
19,4
30,0
10,7
7,8
26,0
6,6
15,9
14,9
7,9
4,9
23,8
4,2
-1,8
7,2
11,3
7,6
8,3
Tale circostanza, oltre a sottolineare la percezione della ripresa economica del 2006 come un fatto non
effimero da parte dei consumatori UE, evidenzia anche una rinnovata capacità di attrazione della Toscana
nei confronti delle mete turistiche dei suoi competitori.
Al di fuori dei mercati UE, tradizionali sbocchi del turismo toscano, si affermano con forza come realtà
emergenti in forte crescita e già con una certa consistenza, sia il raggruppamento dei paesi nuovi aderenti
UE6, sia quello degli altri paesi europei7;il primo gruppo, che pesa già per il 3% del totale, cresce nel 2006
di oltre il 25%; il secondo ben più consistente (5,3% del totale stranieri) cresce di quasi il 16%.
Fuori dal continente europeo spiccano per peso gli Stati Uniti (con una quota del 13,4%) che,
nonostante la leggera svalutazione del dollaro, continuano a crescere del 7,8% nel 2006. A fianco degli
Usa si affermano poi con un peso consistente il Canada, che cresce di quasi 5 punti, ed il Brasile che, pur
restando ancora un mercato nascente mostra tassi di crescita molto elevati (attorno al 24%)
Infine fra i paesi asiatici spicca la Cina che, pur rappresentando ancora un mercato ristretto (oggi pesa
per appena l’1,3%) presenta enormi potenzialità viste le dimensioni del paese. Nonostante la Cina resti
una realtà su cui concentrare gli sforzi per una maggiore penetrazione dell’immagine della Toscana, il
ruolo di questo mercato deve essere letto, a nostro avviso, soprattutto in termini potenziali.
Nella categoria Nuovi Paesi UE sono stati aggregati i seguenti: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Cipro,
Malta, Estonia, Lettonia, Lituania.
7 Nella categoria Altra Europa sono stati aggregati i seguenti paesi: Islanda, Norvegia, Turchia, Russia, Liechtenstein, Romania, Bulgaria, Albania,
Ucraina, Bielorussia, Moldova, Bosnia-Erzegovina, Iugoslavia, Macedonia, Altri Paesi Europa.
6
26
Le sorti del turismo toscano nell’immediato sembrano essere più legate a ciò che accade in mercati,
anche molto piccoli, dove la Toscana gode di una grande apertura, piuttosto che in mercati enormi ma
ancora largamente inesplorati e difficilmente penetrabili8.
2.6
Esercizi ricettivi e prodotti turistici
Le dinamiche illustrate nei paragrafi precedenti si traducono in performance affatto diverse nelle diverse
tipologie di esercizi ricettivi e nelle loro diverse categorie.
Il grafico 2.12 mostra la variazione percentuale delle presenze (rispetto all’anno precedente) nelle
diverse tipologie di esercizio per gli anni 2005 e 2006.
Grafico 2.12
PRESENZE TURISTICHE TOTALI PER TIPOLOGIA RICETTIVA
Variazioni % su anno precedente
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
2005
2006
Altri es.
Altri es.
Campeggi
Campeggi
Agriturismi
Agriturismi
RTA
RTA
1 Stella
1 Stella
2 Stelle
2 Stelle
3 Stelle
3 Stelle
4 Stelle
4 Stelle
5 Stelle
5 Stelle
-20
-10
0
10
20
30
40
-10
0
10
20
30
Distinguiamo anzitutto fra i due grandi comparti: quello alberghiero fa registrare nel 2006 una crescita
del 6,6%, mentre in quello extra alberghiero le presenze in strutture alberghiere crescono dell’8,7%.
Rispetto all’anno precedente si osserva quindi un leggero rallentamento nella componente extra
alberghiera, cresciuta nel 2005 dell’11,7% ed una accelerazione in quella alberghiera che nell’anno
precedente era cresciuta del 4,5%.
A titolo di esempio si consideri che l’incremento di turisti dalla Cina verso la Toscana degli ultimi tre anni rappresenta poco più della metà di
quello dei turisti provenienti dall’Olanda.
8
27
La quota di presenze detenuta dal settore alberghiero si attesta al 54,5% nel 2006 mentre quella del
comparto extra alberghiero è pari al 45,5%.
Distinguendo ulteriormente all’interno dei due comparti si osservano interessanti elementi di
differenziazione.
Le dinamiche sperimentate dalla ricettività alberghiera presentano elementi di forte continuità con
quelle degli anni precedenti.
Nel 2006 prosegue infatti la tendenza, oramai di medio periodo, che vede le performance crescere
progressivamente via via che dalle categorie alberghiere di minor qualità si procede verso quelle di fascia
superiore, evidenziando così un percorso congiunto di imprenditori e turisti indirizzato verso
l’innalzamento della qualità dei servizi offerti/domandati. In particolare, alle ottime performance della
categoria di lusso (5 stelle +8,4% e 4 stelle +9,7%), e alle buone performance delle categorie intermedie
(3 stelle +5,2% e RTA +20,2%) si affianca il processo di forte riduzione delle presenze nelle categorie
inferiori (2 stelle -1,0% e 1 stella -8,4).
Nel comparto extra alberghiero, dopo la forte crescita dell’anno precedente, i risultati delle diverse
categorie ricettive pur restando positivi rallentano in modo talvolta considerevole. La migliore performance
resta anche nel 2006 quella fatta registrare dagli agriturismo (+14,7%) seguiti dai campeggi (+8,1%) che
addirittura accelerano rispetto all’anno 2005. Gli altri esercizi extra-alberghieri viceversa segnano una
crescita che pur restando molto positiva (+7,3%) è comunque molto più contenuta che nell’anno
precedente (+17,1% nel 2005)
Il grafico 2.13 disaggrega la variazione percentuale delle presenze nei diversi esercizi ricettivi secondo
l’origine dei flussi.
Grafico 2.13
PRESENZE TURISTICHE ITALIANE E STRANIERE PER ESERCIZI RICETTIVI
Variazioni %
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
25
RTA
15
Altri es.
Agriturismi
4 stelle
Campeggi
Stranieri
2 stelle
-10
-5
5
-5
5 stelle
3 stelle
0
5
10
15
20
25
1 stella
-15
Italiani
Analogamente a quanto osservato nel 2005 anche nel 2006 si osserva una sostanziale concordanza
nelle variazioni che turisti italiani e stranieri realizzano nelle diverse tipologie ricettive; in generale, salvo
l’unica eccezione degli alberghi a due stelle che sperimentano un calo sul versante italiano (-3,5%) ma
segnano un recupero su quello straniero (+3,0%), le due componenti presentano variazioni di segno
concordante e laddove gli italiani sono in crescita lo sono anche gli stranieri.
28
A fronte di una concordanza nel segno, le due provenienze presentano comunque importanti elementi
di differenziazione nell’intensità delle variazioni sperimentate.
In generale la componente italiana cresce di più nelle sistemazioni di lusso come i 5 stelle (stranieri
+4,8%; italiani + 16,4%) e negli agriturismo (stranieri +12,5%; italiani + 18,4%). Viceversa gli stranieri
crescono maggiormente negli altri esercizi extra alberghieri (stranieri 11,0%; italiani 3,5%) e negli alberghi
a quattro stelle (stranieri +11,10%; italiani +7,6%).
I campeggi (stranieri +8,3%; italiani +7,9%) e le categorie intermedie, quali gli alberghi a tre stelle
(stranieri +4,3%; italiani +5,9%) e le residenze turistiche alberghiere (stranieri +18,9%; italiani +21,0%),
mostrano variazioni molto simili fra italiani e stranieri.
Solo gli alberghi con una sola stella proseguono il loro sentiero di declino sia sul versante del turismo
nazionale (-6,3%) che su quello straniero (-10,9%).
Allungando l’ottica di analisi e tracciando l’andamento delle diverse categorie ricettive nel periodo
2001-2006 (Graf. 2.14) appare chiaro come nel medio periodo la ricettività toscana stia lentamente
mutando.
Grafico 2.14
PRESENZE TURISTICHE PER TIPOLOGIA RICETTIVA. ANNI 2001-2006
Valori assoluti in milioni
Fonte: elaborazioni IRPET su dati Settore Sistema Statistico Regionale
12
10
8
6
4
2
0
5 e 4 stelle
3 Stelle
2 e 1 stelle
2001
2002
RTA
2003
Agritur.
2004
2005
Campeggi
Altri es.
2006
Le componenti del sistema che sembrano affermarsi come i segmenti trainanti dell’offerta turistica
toscana sono rappresentati, da un lato dalla ricettività alberghiera di alta categoria (gli alberghi a 4 e 5
stelle), dall’altro dagli altri esercizi extra alberghieri e dagli agriturismo. Nel quinquennio considerato i primi
crescono di oltre il 28,5% i secondi rispettivamente del 24,4% e di oltre il 50%.
Viceversa restano l’asse portante in termini di capacità di accoglienza complessiva, anche se il
numero di presenze che intercettano resta più o meno costante, gli alberghi a tre stelle ed i campeggi; nel
quinquennio considerato i primi vedono una flessione del -0,4% i secondi una crescita del 2,5%.
Sul fronte opposto perdono posizioni senza soluzione di continuità gli alberghi a 2 e una stella che
dal 2001 al 2006 sperimentano una flessione di quasi il -37,0%.
29
3.
LA BILANCIA TURISTICA IN TOSCANA E NELLE SUE PROVINCE
Le stime UIC della spesa dei turisti stranieri nelle province toscane (entrate valutarie) e quelle della spesa
dei residenti in queste ultime per turismo all’estero (uscite valutarie), permettono di calcolare una “bilancia
dei pagamenti turistica” per le singole province della regione.
Si tratta ovviamente di una bilancia dei pagamenti turistica parziale, in quanto riferita alla sola spesa
dei turisti stranieri in ingresso ed alla spesa dei residenti per solo turismo all’estero: i dati analizzati non
offrono quindi alcuna rappresentazione dei fenomeni di spesa in entrata ed in uscita, da e verso altre
regioni italiane.
Le informazioni tratte da questa fonte restano comunque assai rilevanti in quanto, seppur campionarie
e quindi necessariamente affette da errore, offrono informazioni non solo sulle presenze, ma anche sui
comportamenti di consumo dei turisti e quindi sulla spesa da questi posta in essere.
Il surplus della bilancia dei pagamenti turistica toscana nel 2006 fa registrare un ulteriore incremento
del 5,6% rispetto al 2005, anno in cui il saldo era già cresciuto del 5,9%.
Anche se nel 2006 l’incremento registrato in Toscana appare nettamente inferiore alla media nazionale
(+14,5%) il risultato deve comunque essere considerato molto positivo. Si tenga difatti conto che mentre a
livello nazionale il risultato positivo fa seguito ad una riduzione del 14,0% nel 2005, in Toscana
l’incremento cumulato nel biennio è di circa l’11,6%.
Se poi andiamo a vedere quali sono le variazioni delle entrate e delle uscite valutarie che stanno dietro
questo aumento del saldo della bilancia dei pagamenti si ottiene ulteriore conferma della solidità della
crescita turistica della Toscana nel 2006. Difatti mentre nel 2005 il miglioramento della bilancia dei
pagamenti risulta imputabile tanto alla crescita della spesa dei turisti in ingresso quanto alla sostanziale
stagnazione della spesa turistica in uscita da parte dei residenti, nel 2006 la situazione appare ben diversa
e l’incremento del saldo si realizza in un contesto in cui i residenti aumentano la loro spesa all’estero di
oltre il 4,7% (da 946 a 990 milioni di Euro). L’incremento delle entrate valutarie, che crescono del 5,3%
(passano da 3296 a 3471 milioni di Euro), permette di più che compensare l’aumento dei movimenti in
uscita.
La crescita complessiva della spesa dei turisti stranieri in Toscana è attribuibile essenzialmente al
maggior numero di pernottamenti, incremento che compensa il calo della spesa turistica pro capite
osservato in tutte le tipologie di ricettività9.
Specie nel comparto alberghiero, ma anche in quello extra alberghiero come nelle seconde case, si
osserva nel 2005 una riduzione della spesa pro capite, che nel complesso si riduce del 4,6%.
L’incremento complessivo della spesa dei turisti stranieri in Toscana sembra quindi dipendere
esclusivamente dall’aumento delle presenze e non da aumenti dei prezzi che, in tutte le forme di ricettività
e soprattutto nel comparto alberghiero, sembrano aver piuttosto sperimentato una riduzione.
In termini di ripartizione provinciale delle entrate e delle uscite valutarie, il dato 2006 mostra una
sostanziale continuità con gli anni precedenti (Graf. 3.1).
9
Non solo ma rispetto al 2005 si è anche verificato un cambiamento qualitativo del tipo di strutture ricettive utilizzate, cambiamento che avrebbe
dovuto portare ad un aumento di spesa pro capite: difatti sono cresciuti i pernottamenti nelle strutture ricettive, in particolare negli alberghi, mentre
quelli in seconde case e presso parenti e amici si sono ridotti nel primo caso e sono cresciuti molto poco nel secondo. Data la maggior spesa
pro capite di coloro che pernottano in strutture ricettive rispetto a chi è ospite di parenti e amici oppure pernotta in una abitazione (in affitto o in
proprietà), in assenza di variazioni dei prezzi rilevanti, ci saremmo aspettati, che il mutamento di composizione dei turisti portasse ad una
maggiore spesa media pro capite. Il fatto che, ciò nonostante, la spesa media pro capite sia diminuita è sintomatico di una riduzione di prezzi che,
sia nel comparto alberghiero che in quello extra alberghiero e, in minor misura nelle seconde case, è risultato consistente.
30
Grafico 3.1
BILANCIA TURISTICA PROVINCIALE DELLA TOSCANA. 2006
Milioni di euro correnti
Fonte elaborazioni IRPET su dati UIC
2.000
Entrate
Uscite
SALDO
1.500
1.000
500
0
-500
Arezzo
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Pisa
Pistoia
Prato
Siena
Sul versante delle entrate la provincia di Firenze mantiene inalterata la sua posizione di vertice
intercettando circa il 53,6% della spesa dei turisti stranieri, seguono Siena (14,0%), Pisa (7,8%), Livorno
(5,9%); le altre province non presentano quote superiori al 5%. All’interno di questo quadro di sostanziale
stabilità l’unico mutamento di rilievo è quello relativo alla provincia di Pisa, che forse grazie alla maggiore
accessibilità sviluppata dall’aeroporto negli anni più recenti, passa da una quota di spesa del 6,5% nel
2003 al 7,8% attuale.
Sul versante delle uscite, ovvero della spesa per turismo all’estero effettuata dai residenti, la situazione
appare più equilibrata. Nonostante la sua dimensione demografica (26.7% della popolazione toscana) i
residenti della provincia di Firenze non riescono infatti a spendere all’estero tanto quanto i turisti stranieri
consumano a Firenze. In particolare la provincia di Firenze detiene una quota delle uscite per turismo pari
al 32,2% nel 2006; seguono Pisa (12,1%), Lucca (10,4%), Livorno (8,8%), Arezzo (8,1%), Grosseto (7,1),
Siena (6,7%), Prato (5,3%), Pistoia (4,7%) e Massa Carrara (4,4%).
L’analisi dei soli flussi della bilancia dei pagamenti non permette di trarre conclusioni, né rispetto al
grado di effettiva turisticità delle diverse province toscane, né rispetto alle propensioni di spesa per viaggi
all’estero dei loro residenti. I dati presentati sono infatti influenzati dalla diversa dimensione demografica
dei territori che tende a premiare sia in uscita, ma anche in entrata, le realtà locali di maggiore
dimensione. Per ovviare a tale inconveniente proponiamo una lettura in termini pro capite (Tab. 3.2).
I valori della prima colonna rappresentano una buona proxy del grado di turisticità delle diverse
province (quanti euro entrano nelle tasche di ogni residente come risultato della spesa dei turisti stranieri
nella provincia): si nota anzitutto come, in media, ogni residente toscano nel 2006 abbia “ricevuto” 959
Euro, dai turisti stranieri che hanno soggiornato nella regione con un incremento del 4,7% rispetto al 2005.
Come nel 2005, Firenze e Siena sono le uniche due province i cui cittadini hanno “ricavato” dai turisti
stranieri somme maggiori della media, segno questo di un turismo culturale basato su alta qualità, alta
capacità di spesa dei turisti ma anche prezzi elevati da parte dell’offerta.
Interpretando i valori della seconda colonna come spesa media dei cittadini toscani all’estero, si nota
come, in media, ogni cittadino nel 2005 abbia speso 273 Euro all’estero; tale spesa media pro capite
registra un incremento del 4,0% rispetto all’anno precedente. Sul versante della spesa turistica in uscita la
concentrazione dei valori è molto minore e le differenze fra province molto più attenuate che in termini di
31
Tabella 3.2
ENTRATE E USCITE VALUTARIE PRO CAPITE PER RAGIONI TURISTICHE (EURO CORRENTI)
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT e UIC
Firenze
Siena
Lucca
Pisa
Livorno
Grosseto
Massa Carrara
Pistoia
Arezzo
Prato
TOSCANA
Entrate Valutarie
Pro capite
Uscite Valutarie
Pro capite
1924
1856
728
683
610
519
319
312
250
91
959
330
252
271
302
259
319
219
168
238
214
273
spesa in entrata. In questo caso le province i cui cittadini spendono in turismo internazionale somme
superiori alla media regionale sono rappresentate da Firenze, Grosseto, Pisa e appena sotto la media
Lucca.
Una comparazione delle entrate e delle uscite valutarie pro capite rende infine possibile suddividere le
province in due classi:
1. province i cui abitanti hanno speso in turismo internazionale più di quanto da esso hanno ricavato
(province con saldo negativo della bilancia dei pagamenti turistici); nel 2006, entrano a far parte di
questa categoria soltanto Prato e, con un saldo tendenzialmente nullo, Arezzo. Inoltre, è da notare
che, in entrambe le province, l’entità del saldo del 2006 risulta, molto meno negativa rispetto a quanto
a quanto fatto registrare nel corso del 2005.
2. province che hanno ricavato dal turismo internazionale più di quanto i propri cittadini abbiano speso
per i propri soggiorni all’estero (province con saldo positivo della bilancia dei pagamenti turistici); nel
2006 entrano a far parte di questa categoria tutte le rimanenti province toscane, compresa Massa
Carrara che nel 2005 spuntava invece un déficit.
In conclusione, i risultati fatti registrare nel 2006 evidenziano come il flussi di pagamenti internazionali
relativi al versante turistico abbiano contribuito ad accrescere il benessere regionale. Questo risultato si
affianca al buon risultato spuntato sull’altro pilastro della base dell’esportazione regionale, quello delle
esportazioni (bilancia commerciale) che nel 2006 ha visto un forte miglioramento.
32
4.
LA CONGIUNTURA TURISTICA NEL PRIMO SEMESTRE 2007
La “Rilevazione statistica del movimento dei clienti negli esercizi ricettivi” è la rilevazione completa degli
arrivi e delle presenze degli esercizi alberghieri ed extralberghieri; essa è prevista nel Programma
Statistico Nazionale ed è la fonte delle statistiche ufficiali dell’Istat e della Comunità Europea.
Questa indagine, per la sua natura censuaria, presenta il vantaggio di fornire una informazione molto
dettagliata (presenze e arrivi per ogni provenienza, per ogni tipologia ricettiva e per comune come minimo
dettaglio territoriale), ma permette di ottenere i dati statistici solo dopo alcuni mesi dal verificarsi del
fenomeno. Per la complessità della rilevazione, infatti, le Province non riescono a rispettare le scadenze,
anche se in alcuni casi il ritardo è abbastanza contenuto.
Per colmare il ritardo nell’invio dei dati da parte delle Province, il Settore Sistema Statistico Regionale
della Regione Toscana, in collaborazione con il Servizio Statistica della Provincia di Grosseto, ha messo a
punto tecniche di stima dei dati sul movimento turistico basate su modelli di serie storiche strutturali.
Utilizzando tale metodologia10 sono state stimate per il primo semestre 2007 circa 16.405.800
presenze, corrispondenti ad un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel 2006 si è registrato un incremento annuale delle presenze del 7,6%, tale risultato positivo sembra
quindi perdurare anche per i primi sei mesi del 2007 (Tab. 4.1).
Tabella 4.1
PRESENZE TURISTICHE PER TIPOLOGIA RICETTIVA, RISORSA TURISTICA E PROVENIENZA NEL PRIMO SEMESTRE 2007. TOSCANA
Valori assoluti e variazioni %
Fonte: Stima del Settore Sistema Statistico Regionale - Proiezione con la metodologia delle serie storiche
Italiani
Gen-giu 2007
Stranieri
Gen-giu 2007
2007/2006
2007/2006
TOTALE
Gen-giu 2007
2007/2006
Tipologia ricettiva
Esercizi alberghieri
Esercizi extralberghieri
TOTALE
4.926.972
3.171.950
8.098.922
3,9
3,0
3,5
5.207.730
3.099.209
8.306.939
5,4
14,1
8,5
10.134.702
6.271.160
16.405.861
4,7
8,2
6,0
Risorsa turistica
Arte/Affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse*
TOTALE
2.807.144
251.161
3.398.861
852.703
418.853
370.194
8.098.922
3,9
-7,4
4,2
2,0
6,2
3,4
3,5
4.124.437
14.697
1.692.702
928.725
688.045
726.055
8.306.939
8,3
18,1
6,7
13,9
13,8
1,2
8,5
6.931.581
398.136
5.091.569
1.781.428
1.106.899
1.096.249
16.405.861
6,5
0,6
5,0
7,9
10,8
2,0
6,0
*La risorsa turistica "Altro interesse" comprende la risorsa lacuale, religiosa ed altro
10
Nota metodologica:
Dati in possesso: Le serie storiche di dati disponibili sui flussi turistici regionali coprono il periodo 01.01.1998 – 31.12.2006.
Previsione da effettuare: Periodo: Dal 01.01.2007 al 30.06.2007.
Prima di procedere alle elaborazioni i dati sono stati organizzati secondo nove variabili temporali, per i flussi alberghieri ed extralberghieri, e
secondo diciotto variabili temporali, per i flussi ordinati secondo la classificazione delle ri sorse turistiche.
A ciascuna delle variabili sopra indicate si sono applicati i modelli teorici strutturali. Le procedure utilizzate sono quelle fornite dai sistemi STAMP e
FORECAST che si basano sulla decomposizione della serie temporale in componenti quali il trend, la stagionalità, il ciclo e una componente
irregolare. Per stimare le componenti italiana e straniera singolarmente si è adottata un’ulteriore procedura di stima previsionale basata sui modelli
stagionali di tipo ARIMA(p.d.q)(P,D,Q) che si è dimostrata più robusta nella valutazione dei dati dei primi mesi dell’anno.
33
L’incremento stimato delle presenze riguarda sia gli esercizi alberghieri che gli extra alberghieri
(rispettivamente +4,7% e +8,2%), sia i turisti italiani (+3,5% ) che la componente straniera (+8,5%).
Rispetto allo stesso periodo del 2006 si evidenziano incrementi positivi per tutte le risorse turistiche;
l’unico segno negativo si stima nelle presenze dei visitatori italiani per la risorsa ‘Montagna’ (-7,4%), che
peraltro presenta un forte incremento dei turisti stranieri (+18%) e che quindi raggiunge anch’essa nel
complesso risultati positivi.
34
5.
L’EVOLUZIONE STRUTTURALE DEL TURISMO IN TOSCANA
5.1
L’offerta ricettiva regionale
L’offerta turistica Toscana nel 2006 è costituita da 10.938 strutture: il 27% (2.973) sono strutture
alberghiere, il restante 73% (7.965) strutture extra alberghiere. Il numero dei posti letto è
complessivamente pari a 475.328, di cui 183.153 nelle strutture alberghiere e 292.176 nelle strutture
extra alberghiere.
Tali dati derivano dalla rilevazione statistica del movimento dei clienti negli esercizi ricettivi, che rileva
su base mensile anche il numero delle strutture esistenti (indipendentemente se aperte o chiuse) e dei
relativi posti letto, e fanno riferimento al valore medio annuo11 elaborato in base ai dati mensili delle
strutture esistenti in ciascuna provincia.
Nell’attuale patrimonio alberghiero risultano più numerose le strutture di media-bassa categoria: gli
esercizi da 1 a 3 stelle rappresentano infatti circa l’80% del complesso delle strutture dell’ospitalità
alberghiera toscana; all’interno di queste categorie, quella degli alberghi a 3 stelle ha il peso maggiore sia
per numero di strutture (47%, con 1.386 strutture), che per numero di posti letto (46%, con 183.153 posti
letto).
Tra le strutture “tetto” complementari12 la tipologia ricettiva più consistente risulta essere quella degli
“Affittacamere e Case appartamenti per vacanze” sia per il numero di strutture (49% sul totale delle
strutture extra alberghiere, con 3.903 strutture), che in termini di posti letto (20% sul totale dei posti letto
negli esercizi extra alberghieri, con 59.936 posti letto).
Grafico 5.1
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DELLA TOSCANA PER CATEGORIA. 2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
4 stelle
13%
5 stelle
R.T.A.
1%
6%
1 e 2 stelle
33%
3 stelle
47%
11
Valori medi annui:
N° medio esercizi = (S i=1...12 n° esercizi mese i )/12
N° medio posti letto = (S i=1...12 n° posti letto mese i )/12
12
Per strutture “tetto complementari” si intendono gli esercizi extra alberghieri al netto dei campeggi.
35
La dimensione media degli alberghi toscani è di quasi 62 posti letto, mentre le strutture “tetto”
complementari risultano di minore capacità, con una dimensione media di 15.
L’indice di utilizzazione lorda13 degli esercizi alberghieri risulta essere 33,6%, quello delle strutture
extra alberghiere del 21,3%, non considerando i campeggi e i villaggi turistici caratterizzati per la loro forte
stagionalità.
Grafico 5.2
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI ESERCIZI EXTRA ALBERGHIERI DELLA TOSCANA PER TIPOLOGIA. 2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Altri Esercizi
3%
Campeggi e V.T.
3%
Alloggi agrituristici
45%
Affittacamere
e C.A.V.(*)
49%
(*) La voce “Affittacamere e C.A.V. comprende: Affittacamere, case/appartamenti per vacanze,
residence, residenze d’epoca e affittacamere gestiti in forma non imprenditoriale.
La voce “Altri esercizi” comprende: Ostelli per la gioventù, case/appartamenti per ferie, rifugi alpini, aree di sosta.
In un’ottica di medio periodo l’offerta ricettiva toscana evidenzia un forte aumento: nel 2001 erano
presenti 7.572 esercizi, per un totale di 404.519 posti letto; negli anni 2002-2006 si registra un incremento
di 3.367 esercizi ricettivi (+44,5%) e 70.809 posti letto (+17,5%).
In termini percentuali il maggior incremento, nel periodo analizzato, si è registrato per gli esercizi extra
alberghieri con un aumento del 73%, riconducibile soprattutto alla capacità ricettiva degli esercizi
agrituristici (+ 67,3%) e degli affittacamere (+90,9%); in termini assoluti gli agriturismi hanno avuto un
aumento di 1.437 strutture e più di 19.000 posti letto, la seconda tipologia un incremento di 1.859 strutture
e quasi 22.600 posti letto.
Gli esercizi alberghieri hanno registrato nello stesso periodo una sostanziale stabilità (0,6%),
denotando però una forte tendenza alla riclassificazione degli esercizi di bassa categoria, con
conseguente trasferimento del numero di posti letto verso le categorie più alte e le residenze
turistico/alberghiere; si osserva infatti che dal 2001 al 2006 il numero degli alberghi ad 1 e 2 stelle
diminuisce quasi del 24%, gli alberghi a 5 stelle raddoppiano, ed incrementano il loro numero sia le
strutture a 4 e 3 stelle (+33,8% e +11,7%) che le residenze turistico/alberghiere (+44,9%). Tale tendenza
viene evidenziata anche dall’indice di qualità degli esercizi alberghieri14 che è passato da 2,9 a 4,9.
13
14
Indice di utilizzazione lorda: (presenze/(posti letto X 365)) X100
Indice di qualità delle strutture alberghiere=posti letto alberghi 3,4,5 stelle/posti letto alberghi 1,2 stelle.
36
Tabella 5.3
NUMERO MEDIO ESERCIZI RICETTIVI E POSTI LETTO(*) PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA. TOSCANA. 2001 E 2006 E VARIAZIONE %
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Tipologie strutture ricettiva
2001
5 stelle
4 stelle
3 stelle
1 e 2 stelle
RTA
TOTALE ALBERGHIERO
Agriturismi
Campeggi e Villaggi turistici
Affittacamere e C.A.V.
Altri es.
TOTALE EXTRA ALBERGHIERO
TOTALE
16
294
1.241
1.273
133
2.957
2.134
228
2.044
209
4.615
7.572
N. esercizi
2006
33
394
1.386
969
192
2.973
3.571
234
3.903
257
7.965
10.938
Var. %
2001
Posti letto
2006
Var . %
100,9
33,8
11,7
-23,9
44,9
0,6
67,3
2,7
90,9
22,9
72,6
44,5
2.211
35.498
75.469
37.747
12.715
163.640
24.761
164.415
37.352
14.353
240.880
404.519
4.523
48.861
84.306
28.098
17.365
183.153
43.870
172.215
59.936
16.155
292.176
475.328
104,6
37,6
11,7
-25,6
36,6
11,9
77,2
4,7
60,5
12,6
21,3
17,5
(*) N° medio esercizi = (S i=1...12 n° esercizi mesei )/12
N° medio posti letto = (S i=1...12 n° posti letto mese i )/12
Per analizzare la diffusione territoriale delle strutture ricettive, vengono di seguito riportate due carte
tematiche che evidenziano la distribuzione a livello comunale degli esercizi alberghieri ed extra alberghieri
(Fig. 5.4 e 5.5). Si rileva anche visivamente che i primi risultano essere più concentrati dei secondi, come
evidenziato anche dall’indice di concentrazione15 che risulta essere dello 0,73 per gli esercizi alberghieri e
dello 0,58 per gli extra alberghieri. Si conferma tra il 2001 e il 2006 l’accentuazione di tale divergenza: nel
periodo i valori dell’indice si riducono per entrambe le tipologie di strutture, ma con una contrazione
proporzionalmente maggiore negli esercizi complementari (per gli alberghieri il valore dell’indice passa da
0,76 a 0,73, per i complementari da 0,63 a 0,57).
Nell’ 82% dei comuni toscani sono presenti meno di dieci alberghi, in 30 comuni tra i 10 e i 25, in 12
comuni tra 26 e 50, 8 comuni appartengono alla classe 51-250 e soltanto nel comune di Firenze sono
localizzati più di 250 alberghi (375 alberghi).
Le strutture extra alberghiere invece si distribuiscono nel modo seguente: nel 32% dei comuni toscani
sono presenti meno di 10 strutture, in 105 comuni tra 10 e 25, in 57 comuni tra 26 e 50, 32 comuni
appartengono alla classe 51-250 e, anche per questa tipologia, soltanto il comune di Firenze rientra
nell’ultima classe (499 strutture complementari).
Infine, l’indice di densità ricettiva16 è passato per gli esercizi alberghieri da 7,1 nel 2001 a 7,9 nel 2006,
per i complementari (compresi i campeggi e i villaggi turistici) da 10,5 a 12,7.
15
Indice di concentrazione di Gini (R=Σi (pi-qi)/Σi pi): se R=1 si ha massima concentrazione, se R=0 si ha equidistribuzione; calcolato a livello
regionale su osservazioni comunali, offre una misura, seppur approssimativa, della concentrazione territoriale degli esercizi.
16
Indice di densità ricettiva:
Numero di posti letto es.alberghieri/Superficie in Km 2
Numero di posti letto es. extra alberghieri/Superficie in Km 2
37
Figura 5.4
NUMERO DI STRUTTURE ALBERGHIERE IN TOSCANA PER COMUNE. 2006
Valori assoluti
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Figura 5.5
NUMERO DI STRUTTURE EXTRA ALBERGHIERE IN TOSCANA PER COMUNE. 2006
Valori assoluti
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
38
5.2
Domanda e offerta ricettiva per Azienda Promozione Turistica (APT)
Tra le Apt toscane, l’Apt di Firenze risulta al vertice della graduatoria in termini di numero di strutture
ricettive, sia per quelle alberghiere che per quelle complementari, con il 21,7% del totale regionale;
seguono l’Apt Siena (con il 15,4% delle strutture totali), che è seconda anche per la percentuale di
strutture extra alberghiere (18,6% del relativo valore regionale), e Grosseto (con il 12%), che invece
supera Siena per la maggiore percentuale di strutture alberghiere (8,4%). La più elevata presenza di
strutture alberghiere, dopo Firenze, si registra però nell’Apt Versilia (12,7% del totale regionale)
(Graf. 5.6).
Grafico 5.6
STRUTTURE RICETTIVE PER APT E TIPOLOGIA. TOSCANA. 2006
Valori %100=totale Toscana per tipologia
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Firenze
Siena
Grosseto
Pisa
Arezzo
Chianciano T.
Livorno
Versilia
% Es. totali
% Es. alberghieri
Arcipelago
% Es. extralberghieri
Lucca
Montecatini T.
Massa Carrara
Amiata
Abetone
Prato
0
5
10
15
20
25
La ricettività alberghiera rappresenta più del 60% del totale degli esercizi ricettivi nelle Apt della
Versilia (78,1%) e di Montecatini Terme (63%); al contrario il comparto extra alberghiero ha un peso
particolarmente elevato nelle Apt di Siena (88,4%), Prato (83%), Grosseto (81%) (Graf. 5.7).
39
Grafico 5.7
STRUTTURE RICETTIVE PER TIPOLOGIA E APT - TOSCANA 2006
Valori percentuali 100=totale APT
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Versilia
78,1
Montecatini T.
21,9
63,0
Arcipelago
37,0
45,4
Massa Carrara
54,6
45,2
Chianciano T.
54,8
35,6
Abetone
64,4
33,5
Livorno
66,5
29,2
Toscana
70,8
27,2
72,8
Firenze
24,0
76,0
Lucca
23,7
76,3
Amiata
21,6
78,4
Arezzo
20,7
79,3
Pisa
20,5
79,5
Grosseto
19,0
Prato
81,0
17,0
Siena
83,0
11,6
0%
% Es. alberghieri
% Es. extralberghieri
88,4
20%
40%
60%
80%
100%
Anche in termini di presenze turistiche l’Apt di Firenze si colloca al primo posto, con il 27,2% delle
presenze toscane. Al secondo posto con grande distacco l’Apt di Grosseto, che rappresenta il 13,6% delle
presenze totali, ma supera Firenze se si considerano solo le presenze nel comparto extra alberghiero
(21,4% di Grosseto, contro 20,5% di Firenze).
L’Apt di Siena, che occupava il secondo posto per numero delle strutture, si colloca al sesto posto per
le presenze totali (6,8%); la precedono le Apt di Livorno, Arcipelago toscano e Versilia (con
rispettivamente 11,1%, 7,5%, 6,9%) (Graf. 5.8).
Osservando il peso delle presenze distinte per tipologia ricettiva, viene solo in parte confermata la
netta caratterizzazione di alcune Apt emersa nell’ analisi per tipologia ricettiva delle strutture.
Infatti, mentre l’Apt di Montecatini (63% di strutture alberghiere) registra ben il 91,8% di presenze in tali
strutture, nell’Apt Versilia, con il 78% di strutture alberghiere, la percentuale di presenze negli esercizi
alberghieri rappresenta solo il 67,4%,
In particolare, l’Apt di Siena, che detiene ben l’88,4% di strutture extra alberghiere, ospita in tali
strutture solo il 48% delle presenze totali dell’Apt, mentre il 52% si concentra nelle strutture alberghiere,
che pure rappresentano solo l’11,4% del totale provinciale. Analoga situazione si verifica per l’Apt di
Firenze che, con il 24% di strutture alberghiere, registra il 65,7% delle presenze.
Queste differenze possono essere in parte spiegate dalla elevata dimensione media delle strutture
alberghiere (58,7 posti letto a Siena, 73,5 a Firenze, valore medio regionale pari a 61,6), contro valori più
contenuti relativi alle strutture extra-alberghiere (19,2 a Firenze, 13,9 a Siena, per la Toscana 36,7).
Inoltre, il tasso di utilizzazione lorda delle strutture alberghiere risulta mediamente più elevato rispetto alle
strutture extra alberghiere (per la Toscana nel complesso l’indice risulta pari, rispettivamente, a 33,6%.
40
Grafico 5.8
PRESENZE TURISTICHE PER APT E TIPOLOGIA DI STRUTTURA RICETTIVA. TOSCANA. 2006
Valori percentuali 100=totale Toscana per tipologia
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Firenze
Grosseto
Livorno
Arcipelago
Versilia
Siena
Es. extralberghieri
Es. alberghieri
% Presenze totali
Pisa
Montecatini T.
Chianciano T.
Massa Carrara
Arezzo
Lucca
Prato
Abetone
Amiata
0
5
10
15
20
25
30
35
Grafico 5.9
PRESENZE TURISTICHE PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA RICETTIVA E APT. TOSCANA. 2006
Valori percentuali 100=totale APT
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Montecatini T.
91,8
Chianciano T.
8,2
75,8
Abetone
24,2
72,8
27,2
Prato
67,7
32,3
Versilia
67,4
32,6
65,7
Firenze
Lucca
34,3
62,8
37,2
Arcipelago
56,0
44,0
% Presenze es. alberghieri
Arezzo
54,9
45,1
% Presenze es. extralberghieri
TOSCANA
54,5
45,5
Siena
52,0
48,0
Pisa
51,8
48,2
Amiata
47,7
Massa Carrara
52,3
35,7
64,3
Livorno
29,7
70,3
Grosseto
28,5
71,5
0%
20%
40%
60%
41
80%
100%
5.3
Domanda e offerta ricettiva per risorsa turistica
La risorsa ricettiva che detiene il maggior numero di strutture totali (36,5%) ed extra alberghiere (38,7%)
rispetto al totale regionale, è la risorsa Arte/Affari; mentre la risorsa Balneare detiene il maggior numero di
strutture alberghiere (34,3%) ed è la seconda per numero di strutture in totale. Tali risorse insieme alla
risorsa Campagna/collina rappresentano il 76% delle strutture ricettive regionali (Graf. 5.10).
Grafico 5.10
STRUTTURE RICETTIVE PER RISORSA TURISTICA E TIPOLOGIA TOSCANA 2006
Valori percentuali 100=totale Toscana per tipologia
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Arte/Affari
Balneare
% Es. totali
Campagna/Collina
% Es. alberghieri
Termale
% Es. extralberghieri
Montagna
Altro interesse
0
10
20
30
40
Analizzando il peso che le macro tipologie ricettive rappresentano all’interno della risorsa, vediamo che
per tutte le risorse il peso preminente risulta essere quello della tipologia extra alberghiera; la percentuale
più alta si registra nella risorsa Campagna/collina con l’88,5% di strutture extra alberghiere (Graf. 5.11).
Grafico 5.11
STRUTTURE RICETTIVE PER TIPOLOGIA E RISORSA TURISTICA. TOSCANA. 2006
Valori percentuali 100=Totale Risorsa
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Termale
45,7
54,3
Balneare
44,1
55,9
Toscana
27,2
72,8
Montagna
26,9
73,1
Arte/Affari
22,8
Campagna/Collina
85,2
11,5
0%
% Es. extralberghieri
77,2
14,8
Altro interesse
% Es. alberghieri
88,5
20%
40%
60%
42
80%
100%
La distribuzione delle presenze turistiche per risorsa (Graf. 5.12) vede al primo posto con netto
distacco dalle altre la risorsa Balneare, che totalizza il 40,2% delle presenze totali regionali e il 52,7%
delle presenze nelle strutture extra alberghiere; la percentuale più alta di presenze per le strutture
alberghiere si registra nella risorsa Arte/Affari (43,7%), alla quale contribuisce in maniera rilevante l’Apt di
Firenze con quasi 6.000.000 di notti vendute negli esercizi alberghieri (Tab. 5 Appendice statistica).
Grafico 5.12
PRESENZE TURISTICHE PER RISORSA TURISTICA E TIPOLOGIA DI STRUTTURA RICETTIVA. TOSCANA. 2006
Valori percentuali 100=totale Toscana
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Balneare
Arte/Affari
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Montagna
0
10
20
30
% Presenze totali
40
Es. alberghieri
50
60
Es. extralberghieri
Osservando la distribuzione delle presenze per tipologia di struttura ricettiva all’interno delle risorse, si
rileva che alcune risorse la cui percentuale di strutture alberghiere è inferiore alle complementari (o
viceversa), hanno un peso maggiore nelle presenze; esempio più evidente è la risorsa Arte/Affari che, con
solo il 22,8% di strutture alberghiere, totalizza il 68,5% di presenze nelle stesse strutture; analogamente la
risorsa Termale, per la quale le strutture alberghiere rappresentano il 46% delle strutture totali, realizza
l’85,2% di presenze alberghiere sul totale (Graf. 5.13).
Grafico 5.13
PRESENZE PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA RICETTIVA E RISORSA TURISTICA. TOSCANA. 2006
valori percentuali 100=totale Risorsa
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Termale
85,2
14,8
68,5
Arte/Affari
Montagna
31,5
57,5
42,5
% Presenze es. alberghieri
Balneare
40,4
Altro interesse
59,6
44,3
Campagna/Collina
55,7
32,3
0%
20%
% Presenze es. extralberghieri
67,7
40%
60%
43
80%
100%
5.4
Domanda per APT e Risorsa
I grafici che seguono mostrano il contributo di ciascuna Apt nelle singole risorse in termini di presenze
(Graff. da 5.14 a 5.18).
La maggiore concentrazione si verifica per la risorsa Arte/Affari, dove l’Apt di Firenze rappresenta da
sola il 55% delle presenze, e per la risorsa Termale, dove l’Apt di Montecatini detiene il 47% delle
presenze, seguita da Chianciano con il 30% delle presenze.
Grafico 5.14
COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRESENZE DELLA RISORSA ARTE/AFFARI PER APT. 2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Montecatini T.
Lucca Prato
1%
Abetone 5%
3%
Chianciano T.
1%
Arezzo
2%
5%
Siena
11%
Firenze
55%
Pisa
15%
Massa Carrara
1%
Grosseto
1%
Grafico 5.15
COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRESENZE DELLA RISORSA BALNEARE PER APT. 2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Massa Carrara
8%
Versilia
17%
Livorno
26%
Arcipelago
19%
Grosseto
30%
44
Grafico 5.16
COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRESENZE DELLA RISORSA CAMPAGNA/COLLINA PER APT. 2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Abetone
2%
Prato
2%
Amiata
2%
Montecatini T.
7%
Chianciano T.
3%
Arezzo
5%
Firenze
25%
Siena
32%
Grosseto
1%
Livorno
2%
Pisa
18%
Massa Carrara
1%
Grafico 5.17
COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRESENZE DELLA RISORSA MONTAGNA PER APT. 2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Versilia
4%
Amiata
23%
Firenze
22%
Prato
1%
Grosseto
7%
Lucca
13%
Massa Carrara
0%
Arezzo
11%
Abetone
19%
45
Grafico 5.18
COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE PRESENZE DELLA RISORSA TERMALE PER APT. 2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Massa Carrara
0%
Pisa
5%
Siena
6%
Lucca
1%
Livorno
3%
Grosseto
6%
Montecatini T.
47%
Firenze
2%
Chianciano T.
30%
5.5
Evoluzione delle strutture ricettive e delle presenze turistiche nel tempo
Considerando i dati dell’intervallo temporale analizzato (1993-2006) relativi alle strutture ricettive per
tipologia, si evidenzia come non si arresta la tendenza alla crescita del numero delle strutture extra
alberghiere (passando da poco meno di 3.000 nel 1993 a quasi 8.000 nel 2006), a fronte di una
sostanziale stabilità delle strutture alberghiere (Graf. 5.19). Nonostante sia rimasto pressoché invariato il
numero delle strutture alberghiere, risulta incrementato il numero dei posti letto (da 132.500 a 183.100)
con conseguente aumento della dimensione media (da 45 nel 1993 a quasi 62).
Grafico 5.19
NUMERO MEDIO(*) STRUTTURE RICETTIVE PER TIPOLOGIA. TOSCANA 1993-2006
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
9.000
Numero medio es. alberghieri
8.000
Numero medio es. extra alberghieri
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
(*) N° medio esercizi = (S i=1...12 n° esercizi mesei )/12
46
2003
2004
2005
2006
Analizzando la serie dei dati sulle presenze e sui posti letto per tipologia ricettiva, si evince che anche
nel triennio di crisi per il turismo toscano (2002-2004), nel quale si è osservato il calo delle presenze, i
posti letto di entrambe le tipologie continuavano comunque a crescere (Graf. 5.20).
Grafico 5.20
PRESENZE E NUMERO DI POSTI LETTO(*) PER TIPOLOGIA RICETTIVA. TOSCANA.1993-2006
Numeri indici a base fissa. 1993
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
270
240
210
180
150
120
90
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
Presenze es. alberghieri
Presenze es. extralberghieri
Posti letto es. alberghieri
Posti letto es. extralberghieri
2006
(*) N° medio posti letto = (S i=1...12 n° posti letto mesei )/12
La tabella 5.21 prende in esame i numeri indici della serie storica delle presenze totali per le 15 Apt
toscane. Posto come anno base il 1993, si possono osservare le variazioni (in aumento o in diminuzione)
delle presenze registrate tra i vari anni e l’anno scelto come base di raffronto.
Tabella 5.21
PRESENZE PER APT. TOSCANA. 1993-2006
Numeri indici a base fissa anno 1993
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale
Apt
Abetone
Amiata
Arcipelago
Arezzo
Chianciano T.
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa Carrara
Montecatini T
Pisa
Prato
Siena
Versilia
1993
1996
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
92,9
107,0
118,6
118,2
106,3
112,8
114,5
121,8
126,7
124,6
123,3
122,0
108,3
142,5
121,5
62,2
116,0
137,0
130,6
108,2
124,1
118,3
139,6
141,3
147,1
129,6
146,6
119,1
155,8
133,3
61,0
129,5
138,6
133,0
114,4
133,9
126,4
146,7
144,9
151,7
140,3
158,5
127,8
181,0
140,1
60,1
132,1
143,0
131,9
111,0
135,1
134,2
162,8
157,0
150,0
141,9
163,7
132,5
179,0
139,1
61,2
138,6
136,6
135,0
115,9
129,2
139,2
161,8
161,3
146,1
140,4
165,4
137,3
202,0
135,2
61,5
149,2
134,5
134,8
105,1
122,4
150,4
160,9
163,5
138,9
127,5
159,1
129,0
186,4
125,4
60,4
132,8
120,7
139,9
79,8
126,9
143,2
148,3
176,0
114,9
128,5
161,5
134,5
163,3
128,9
63,2
166,3
125,7
148,6
95,0
140,0
153,4
150,8
181,4
117,3
127,5
160,8
140,7
209,4
138,7
66,4
167,2
137,6
161,1
96,4
150,9
166,0
168,7
184,7
124,2
137,1
174,4
156,8
214,3
149,4
47
Si osserva in generale che le Apt presentano un andamento tendenzialmente crescente tranne alcuni
decrementi nel triennio già citato 2002-2004; si differenzia l’Apt di Lucca che invece ha mantenuto un
andamento positivo anche nel triennio di crisi.
Le Apt della Versilia e di Massa Carrara hanno risentito maggiormente della difficoltà nel triennio 20022004, ma negli ultimi anni hanno avuto comunque una ripresa; mentre le Apt di Chianciano Terme e
Montecatini Terme hanno avuto una crescita dal 1993 al 2000 e successivamente un comportamento
altalenante
L’Apt dell’Abetone infine ha avuto un decremento delle presenze dal 1993 al 2001, e una ripresa negli
ultimi anni, che comunque non le ha permesso di raggiungere le presenze del 1993.
48
APPENDICE STATISTICA
49
Tabella 1
PRESENZE PER RISORSA TURISTICA E NAZIONALITÀ IN TOSCANA
Alberghieri
Esercizi 2006
Extralberghieri
TOTALE
Alberghieri
Esercizi 2005
Extralberghieri
TOTALE
Italiani
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/collina
Altro interesse
TOTALE
3.527.070
458.170
4.639.082
1.751.295
461.903
437.404
11.274.924
1.971.532
242.369
7.062.194
284.365
493.712
286.495
10.340.667
5.498.602
700.539
11.701.276
2.035.660
955.615
723.899
21.615.591
3.314.707
444.429
4.215.801
1.762.296
439.076
437.798
10.614.107
1.881.787
235.432
6.533.806
259.002
433.103
278.556
9.621.686
5.196.494
679.861
10.749.607
2.021.298
872.179
716.354
20.235.793
Stranieri
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/collina
Altro interesse
TOTALE
6.281.311
157.332
2.047.187
1.534.380
454.820
685.407
11.160.437
2.532.885
212.664
2.797.164
284.834
1.423.477
1.123.216
8.374.240
8.814.196
369.996
4.844.351
1.819.214
1.878.297
1.808.623
19.534.677
5.915.162
159.749
1.857.286
1.423.044
440.491
628.311
10.424.043
2.374.304
185.959
2.552.056
239.935
1.276.779
969.568
7.598.601
8.289.466
345.708
4.409.342
1.662.979
1.717.270
1.597.879
18.022.644
TOTALE
Arte/affari
9.808.381
4.504.417
Montagna
615.502
455.033
Balneare
6.686.269
9.859.358
Termale
3.285.675
569.199
Campagna/collina
916.723
1.917.189
Altro interesse
1.122.811
1.409.711
TOTALE
22.435.361
18.714.907
Fonte: dati Regione Toscana Settore Sistema Statistico Regionale
14.312.798
1.070.535
16.545.627
3.854.874
2.833.912
2.532.522
41.150.268
9.229.869
604.178
6.073.087
3.185.340
879.567
1.066.109
21.038.150
4.256.091
421.391
9.085.862
498.937
1.709.882
1.248.124
17.220.287
13.485.960
1.025.569
15.158.949
3.684.277
2.589.449
2.314.233
38.258.437
50
Tabella 2
MOVIMENTO TURISTICO NELLE APT TOSCANE
Alberghieri
Esercizi 2006
Extralberghieri
TOTALE
Alberghieri
Esercizi 2005
Extralberghieri
TOTALE
Italiani
1 - Versilia
2 - Arcipelago
3 - Montecatini T.
4 - Chianciano T.
5 - Firenze
6 - Grosseto
7 - Livorno
8 - Massa Carrara
9 - Pisa
10 - Siena
11 - Arezzo
12 - Pistoia Abet.
13 - Lucca
14 - Prato
15 - Amiata
TOTALE
1.115.598
1.371.129
806.645
838.978
2.189.335
1.161.146
925.229
361.642
724.796
652.799
385.929
221.967
281.632
122.528
115.571
11.274.924
771.852
828.834
29.476
167.279
1.064.263
2.948.085
2.042.378
784.657
730.805
420.317
177.073
75.178
127.225
91.648
81.597
10.340.667
1.887.450
2.199.963
836.121
1.006.257
3.253.598
4.109.231
2.967.607
1.146.299
1.455.601
1.073.116
563.002
297.145
408.857
214.176
197.168
21.615.591
1.099.165
1.242.704
792.316
847.044
2.078.522
1.052.703
789.016
327.996
668.728
639.503
354.863
206.163
287.371
113.426
114.587
10.614.107
702.614
763.286
22.603
161.961
920.097
2.767.420
1.859.489
725.129
704.127
426.949
173.727
80.199
152.049
87.463
74.573
9.621.686
1.801.779
2.005.990
814.919
1.009.005
2.998.619
3.820.123
2.648.505
1.053.125
1.372.855
1.066.452
528.590
286.362
439.420
200.889
189.160
20.235.793
Stranieri
1 - Versilia
2 - Arcipelago
3 - Montecatini T.
4 - Chianciano T.
5 - Firenze
6 - Grosseto
7 - Livorno
8 - Massa Carrara
9 - Pisa
10 - Siena
11 - Arezzo
12 - Pistoia Abet.
13 - Lucca
14 - Prato
15 - Amiata
TOTALE
788.244
363.885
1.173.379
365.282
5.153.837
433.961
427.949
149.444
712.636
803.416
213.474
72.111
262.087
216.207
24.525
11.160.437
147.836
536.735
147.658
217.438
2.766.167
1.050.664
1.153.423
134.644
608.416
925.623
314.576
34.486
195.252
69.600
71.722
8.374.240
936.080
900.620
1.321.037
582.720
7.920.004
1.484.625
1.581.372
284.088
1.321.052
1.729.039
528.050
106.597
457.339
285.807
96.247
19.534.677
691.057
351.648
1.059.403
345.786
4.946.332
388.306
380.338
151.575
618.466
785.096
202.137
59.640
228.692
185.852
29.715
10.424.043
128.662
473.520
131.649
211.031
2.423.670
960.813
1.035.541
145.440
569.230
887.718
275.918
37.823
182.655
61.957
72.974
7.598.601
819.719
825.168
1.191.052
556.817
7.370.002
1.349.119
1.415.879
297.015
1.187.696
1.672.814
478.055
97.463
411.347
247.809
102.689
18.022.644
TOTALE
1 - Versilia
1.903.842
919.688
2 - Arcipelago
1.735.014
1.365.569
3 - Montecatini T.
1.980.024
177.134
4 - Chianciano T.
1.204.260
384.717
5 - Firenze
7.343.172
3.830.430
6 - Grosseto
1.595.107
3.998.749
7 - Livorno
1.353.178
3.195.801
8 - Massa Carrara
511.086
919.301
9 - Pisa
1.437.432
1.339.221
10 - Siena
1.456.215
1.345.940
11 - Arezzo
599.403
491.649
12 - Pistoia Abet.
294.078
109.664
13 - Lucca
543.719
322.477
14 - Prato
338.735
161.248
15 - Amiata
140.096
153.319
TOTALE
22.435.361
18.714.907
Fonte: dati Regione Toscana Settore Sistema Statistico Regionale
2.823.530
3.100.583
2.157.158
1.588.977
11.173.602
5.593.856
4.548.979
1.430.387
2.776.653
2.802.155
1.091.052
403.742
866.196
499.983
293.415
41.150.268
1.790.222
1.594.352
1.851.719
1.192.830
7.024.854
1.441.009
1.169.354
479.571
1.287.194
1.424.599
557.000
265.803
516.063
299.278
144.302
21.038.150
831.276
1.236.806
154.252
372.992
3.343.767
3.728.233
2.895.030
870.569
1.273.357
1.314.667
449.645
118.022
334.704
149.420
147.547
17.220.287
2.621.498
2.831.158
2.005.971
1.565.822
10.368.621
5.169.242
4.064.384
1.350.140
2.560.551
2.739.266
1.006.645
383.825
850.767
448.698
291.849
38.258.437
51
Tabella 3
PRESENZE DEI TURISTI STRANIERI NELLE APT TOSCANE PER ALCUNE NAZIONALITÀ. 2006
Francia
Germania
Regno
Unito
Spagna
Svizzera
USA
Giappone
Altri
TOTALE
Versilia
66.374
338.435
98.458
Arcipelago
29.360
419.915
26.133
Montecatini Terme
121.893
200.452
99.247
Chianciano Terme
43.612
116.934
74.587
Firenze
598.806
754.518
692.762
Grosseto
57.521
536.940
37.129
Livorno
47.335
620.575
38.475
Massa Carrara
22.179
127.320
9.250
Pisa
96.953
334.422
165.026
Siena
132.020
306.569
187.079
Arezzo
33584
83692
48899
Pistoia - Abetone
11.467
12.310
11.386
Lucca
30.370
70.509
77.442
Prato
12.143
17.209
13.957
Amiata
4.363
24.549
5.249
TOTALE TOSCANA
1.307.980
3.964.349
1.585.079
Fonte: dati Regione Toscana Settore Sistema Statistico Regionale
7.203
4.238
59.794
5.023
526.989
7.559
6.437
2.387
31.342
41.049
10641
5.258
10.963
14.253
1.282
734.418
67.716
184.197
11.087
40.839
141.872
328.244
250.088
17.496
49.727
62.020
3464
2.580
21.114
2.881
5.107
1.188.432
54.318
11.966
174.769
77.285
1.621.854
34.339
15.979
8.635
68.402
316.381
84443
8.220
61.532
7.668
5.676
2.551.467
1.822
946
26.252
2.439
517.383
1.189
1.896
687
10.499
13.873
4217
349
4.820
64.365
184
650.921
301.754
223.865
627.543
222.001
3.065.820
481.704
600.587
96.134
564.681
670.048
259110
55.027
180.589
153.331
49.837
7.552.031
936.080
900.620
1.321.037
582.720
7.920.004
1.484.625
1.581.372
284.088
1.321.052
1.729.039
528050
106.597
457.339
285.807
96.247
19.534.677
Tabella 4
PRESENZE DEI TURISTI STRANIERI NELLE APT TOSCANE PER ALCUNE NAZIONALITÀ. 2005
Francia
Germania
Regno
Spagna
Unito
Svizzera
USA
Giappone
Altri
TOTALE
Versilia
59.423
312.653
89.577
Arcipelago
25.803
382.874
28.163
Montecatini Terme
102.492
195.890
99.482
Chianciano Terme
41.451
140.234
72.516
Firenze
553.324
704.828
675.523
Grosseto
48.030
485.801
44.009
Livorno
41.051
556.775
35.553
Massa Carrara
17.591
140.304
9.921
Pisa
79.252
315.167
164.251
Siena
116.061
310.850
186.521
Arezzo
35.522
76.596
48.912
Pistoia - Abetone
9.263
10.167
15.932
Lucca
29.036
68.362
73.515
Prato
10.211
14.887
12.451
Amiata
6.632
27.484
8.693
TOTALE TOSCANA
1.175.142
3.742.872
1.565.019
Fonte: dati Regione Toscana Settore Sistema Statistico Regionale
6.026
2.356
56.245
2.827
484.051
5.739
4.141
2.498
25.967
37.509
9.901
4.067
9.613
8.618
608
660.166
58.780
178.812
11.262
27.941
134.540
313.262
224.742
18.704
50.255
61.977
6.401
1.698
19.456
2.578
4.306
1.114.714
36.365
10.785
162.896
72.919
1.496.586
29.335
14.487
6.942
66.850
325.771
74.671
4.317
51.758
7.498
4.431
2.365.611
1.860
821
16.342
2.257
545.486
1.123
1.306
2.092
6.488
16.205
2.816
178
4.687
61.332
88
663.081
255.035
195.554
546.443
196.672
2.775.664
421.820
537.824
98.963
479.466
617.920
223.236
51.841
154.920
130.234
50.447
6.736.039
819.719
825.168
1.191.052
556.817
7.370.002
1.349.119
1.415.879
297.015
1.187.696
1.672.814
478.055
97.463
411.347
247.809
102.689
18.022.644
52
Tabella 5
PRESENZE TURISTICHE PER APT, RISORSA PREVALENTE E TIPOLOGIA DI STRUTTURA. 2006
Esercizi alberghieri
Es.extra alberghieri
di cui Agriturismi
Es. totali
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa)
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa )
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa )
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa)
APT
Risorsa
Versilia
Montagna
Balneare
TOTALE APT
0,3
99,7
100,0
1,1
28,4
4,3
95,7
100,0
8,7
8,9
5,3
94,7
100,0
0,2
1,9
1,6
98,4
100,0
4,3
16,8
Arcipelago
Balneare
TOTALE APT
100,0
100,0
25,9
100,0
100,0
13,9
100,0
100,0
5,0
100,0
100,0
18,7
Montecatini
T.
Arte/Affari
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
TOTALE APT
3,9
91,4
4,0
0,8
100,0
0,8
55,1
8,6
1,4
10,1
24,1
62,4
3,4
100,0
0,4
7,5
5,8
0,4
41,1
17,0
30,4
11,5
100,0
1,8
2,8
1,5
1,7
4,4
85,9
8,8
1,0
100,0
0,7
48,1
6,7
0,8
Chianciano
T.
Arte/Affari
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
TOTALE APT
12,2
83,8
3,2
0,8
100,0
1,5
30,7
4,2
0,8
43,8
37,1
14,3
4,8
100,0
3,7
25,0
2,9
1,3
51,3
21,1
21,2
6,4
100,0
11,6
17,5
5,4
4,8
19,8
72,5
5,9
1,8
100,0
2,2
29,9
3,3
1,1
Firenze
Arte/Affari
Montagna
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
TOTALE APT
80,7
2,2
0,0
2,6
14,4
100,0
60,4
26,4
0,1
20,9
94,4
50,9
1,8
1,5
13,5
32,4
100,0
43,3
14,9
10,0
26,9
88,0
34,6
5,3
3,8
29,5
26,8
100,0
26,8
16,1
10,8
25,7
69,3
70,5
2,1
0,5
6,3
20,6
100,0
55,0
21,5
1,5
25,0
90,9
Grosseto
Arte/Affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
TOTALE APT
6,1
1,3
84,4
7,7
0,6
100,0
1,0
3,3
20,1
3,7
1,0
2,8
1,3
92,3
3,1
0,5
100,0
2,5
11,7
37,4
22,0
1,0
12,5
8,0
58,0
18,2
3,3
100,0
7,5
18,6
72,8
39,9
2,2
3,7
1,3
90,0
4,4
0,5
100,0
1,5
6,8
30,4
6,4
1,0
Livorno
Balneare
Termale
Campagna/Collina
TOTALE APT
98,6
0,6
0,8
100,0
20,0
0,2
1,1
95,2
3,3
1,5
100,0
30,8
18,7
2,5
62,2
12,1
25,7
100,0
20,1
6,8
4,5
96,2
2,5
1,3
100,0
26,4
3,0
2,1
Massa C.
Arte/Affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
TOTALE APT
17,9
0,7
73,1
0,0
4,4
4,0
100
0,9
0,6
5,6
0,0
2,4
1,8
0,9
0,0
96,1
0,1
1,5
1,4
100
0,2
0,1
9,0
0,2
0,7
0,9
7,0
0,0
3,6
6,7
34,6
48,2
100
0,1
0,0
0,2
0,5
0,8
3,2
6,9
0,3
87,9
0,1
2,5
2,3
100
0,7
0,3
7,6
0,0
1,3
1,3
Pisa
Arte/Affari
Termale
Campagna/Collina
TOTALE APT
78,3
10,7
11,0
100,0
11,5
4,7
17,3
71,9
1,9
26,2
100,0
21,4
4,5
18,3
37,6
3,2
59,1
100,0
9,5
3,0
16,7
75,2
6,4
18,3
100,0
14,6
4,6
18,0
Siena
Arte/Affari
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
TOTALE APT
67,5
11,1
21,1
0,3
100,0
10,0
4,9
33,5
0,4
48,8
4,6
45,2
1,3
100,0
14,6
10,9
31,7
1,3
37,2
8,3
52,1
2,4
100,0
20,3
16,7
32,0
4,4
58,5
8,0
32,7
0,8
100,0
11,5
5,8
32,3
0,9
53
Tabella 5 segue
Esercizi alberghieri
Es.extra alberghieri
di cui Agriturismi
Es. totali
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa)
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa )
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa )
%
Presenze
(100=tot
Apt)
% Pres.
(100=tot
reg.le per
risorsa)
APT
Risorsa
Arezzo
Arte/Affari
Montagna
Campagna/Collina
Altro interesse
TOTALE APT
81,7
10,0
6,1
2,2
100,0
5,0
9,7
4,0
1,2
43,4
11,4
23,8
21,4
100,0
4,7
12,4
6,1
7,5
48,2
12,7
20,2
19,0
100,0
12,2
12,5
5,8
16,1
64,5
10,6
14,1
10,8
100,0
4,9
10,9
5,4
4,7
Abetone
Arte/Affari
Montagna
Campagna/Collina
TOTALE APT
35,2
51,6
13,2
100,0
1,1
24,6
4,2
44,9
46,0
9,1
100,0
1,1
11,1
0,5
67,8
21,1
11,1
100,0
3,1
3,8
0,6
37,8
50,1
12,1
100,0
1,1
18,9
1,7
Lucca
Arte/Affari
Montagna
Termale
TOTALE APT
82,2
14,6
3,2
100,0
4,6
12,9
0,5
79,6
18,4
1,9
100,0
5,7
13,1
1,1
54,7
40,9
4,4
100,0
6,7
19,5
2,0
81,2
16,0
2,7
100,0
4,9
13,0
0,6
Prato
Arte/Affari
Montagna
Campagna/Collina
Altro interesse
TOTALE APT
94,8
0,7
4,5
0,0
100,0
3,3
0,4
1,7
0,0
68,9
7,1
19,0
5,0
100,0
2,5
2,5
1,6
0,6
9,6
35,0
50,5
4,9
100,0
0,2
3,0
1,2
0,4
86,4
2,8
9,2
1,6
100,0
3,0
1,3
1,6
0,3
Montagna
92,4
21,0
Campagna/Collina
7,6
1,2
TOTALE APT
100,0
Fonte: elaborazione del Settore Sistema Statistico Regionale
76,1
23,9
100,0
25,6
1,9
68,0
32,0
100,0
26,4
3,6
83,8
16,2
100,0
23,0
1,7
Amiata
54
I flussi turistici in Toscana
Pesi e tendenze
22 giugno 2007
1
Le presenze in Toscana negli ultimi 5 anni
(2001/2006)
totale
Totale presenze per anno- Toscana
2001-2006
42.000.000
40.000.000
38.000.000
36.000.000
34.000.000
32.000.000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Dopo il 2001 un andamento omogeneo per
Italiani e stranieri
Italiani
Presenze italiane per anno- Toscana
2001-2006
22.000.000
21.000.000
20.000.000
19.000.000
18.000.000
17.000.000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2
Il peso relativo delle tipologie di offerta negli ultimi 5 anni
Totale
Totale presenze per risorsa- Valori %
medi- Toscana 2001-2006
10,1%
2,6%
6,6%
5,5%
Il mare per gli Italiani
Città d’arte per gli stranieri
Mare
Arte/Affari
Terme
Montagna
34,4%
40,8%
Campagna/collina
Altro interesse
Italiani
Stranieri
Presenze di italiani per risorsa- Valori %
medi- Toscana 2001-2006
10,8%
3,0%
4,2%
3,4%
Presenze di stranieri per risorsa- Valori
% medi- Toscana 2001-2006
9,4%
Mare
2,1%
9,2%
7,9%
Arte/Affari
Arte/Affari
Terme
Terme
Montagna
25,7%
52,9%
Campagna/collina
Altro interesse
Mare
Montagna
43,9%
27,6%
Campagna/collina
Altro interesse
3
Il peso relativo delle tipologie di risorsa
negli ultimi 5 anni
(2001/2006)
Totale
45
40
35
Il peso del mare tende a
ridimensionarsi e in quantità
maggiore gli stranieri .
Aumentara per gli Italiani
Totale presenze per risorsa e anno- Valori %Toscana 2001-2006
30
25
20
15
Il peso dell’arte aumenta
complessivamente soprattutto per il
maggiore interesse degli stranieri
10
5
0
Mare
Arte/affari
Terme
Montagna
Campagna/collina
Altro
Le terme: una generale diminuzione
più forte per la componente italiana
Stranieri
Italiani
60
Presenze di italiani per risorsa e anno- Valori %Toscana 2001-2006
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
50
40
30
20
10
0
Mare
Arte/affari
Terme
Montagna
Campagna/collina
Altro
Presenze di stranieri per risorsa e anno- Valori %Toscana 2001-2006
Mare
Arte/affari
Terme
Montagna
Campagna/collina
Altro
4
La mappa delle presenze medie in Toscana negli ultimi 5 anni (2001/2006)
Firenze, Grosseto e Livorno e
l’Arcipelago toscano le destinazioni
leader
Presenze italiane per Destinazioni - ToscanaValore medio 2001-2006
13%
6%
7%
Versilia, Pisa, Siena e Montecatini nel
gruppo delle destinazioni di rilievo
5%
19%
3%
1%
2%
1%
1%
Firenze e l’egemonia del turismo
straniero: 40% del totale
8%
Presenze totali per APT- Valori %- Toscana- Media 2001-2006
Livorno
11,3%
4,0%
15%
6,9%
Grosseto
10%
5%
13,1%
4%
6,6%
2,5%
1,0%
2,1%
1,2%
0,7%
Firenze
Presenze straniere per Destinazioni Toscana- Valore medio 2001-2006
9%
2%
8%
7%
6,8%
9%
26,1%
7,9%
4,4%
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
2%
Arcipelago
5,5%
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
1%
2%
1%
Firenze
0%
5%
39%
5%
7%
3%
5
La mappa delle presenze medie in Toscana negli ultimi 5 anni (2001/2006)
Firenze riproduce la tendenza
generale: caduta e ripresa. Tende a
diminuire per gli Italiani e a
aumentare per gli stranieri.
Totale presenze per anno e Destinazione - Valori %- Toscana 2001-2006
30
25
Grosseto in progressiva crescita per gli
Italiani e in controtendenza, negli anni
di crisi per gli stranieri.
20
15
10
Livorno tende a diminuire soprattutto
per gli Italiani
5
0
Pisa
Versilia in aumento
Versilia
2001
2002
Arcipelago Toscano
2003
Livorno
Grosseto
Firenze
2004
2005
2006
Presenze di STRANIERI nelle prime 6 Destinazioni per anno- Valori %- Toscana 2001-2006
Presenze di ITALIANI nelle prime 6 Destinazione per anno- Valori %- Toscana 2001-2006
20
45
18
40
16
35
14
30
12
25
10
8
20
6
15
4
10
2
5
0
0
Pisa
2001
Versilia
2002
Arcipelago Toscano
2003
Livorno
2004
Firenze
2005
Grosseto
2006
Pisa
Grosseto
2001
2002
Montecatini T. Val di
Nievole
2003
Siena
2004
Livorno
2005
6Firenze
2006
La mappa delle presenze medie in Toscana ( 2001/2006)
Mare
Grosseto e Livorno: oltre il 56% del turismo
balneare.
Arcipelago toscano e Versilia al seguito
Totale presenze MARE per Destinazioni Valori %- Toscana-Media 2001-2006
Massa
Carrara
9%
Versilia
16%
Arcipelago
Toscano
19%
Livorno
27%
Grosseto
29%
Totale presenze nelle prime 5 APT per risorsa MARE- Valori %- Toscana
2001-2006
Tendenza complessiva: Grosseto cresce
progressivamente e Livorno è discontinua ma
tende a riprendere peso soprattutto per gli
stranieri.
La Versilia: sostanzialmente stabile fra alti e
bassi ma in aumento per gli Italiani
L’Arcipelago perde peso per gli stranieri
Massa Carrara in progressiva diminuzione,
soprattutto per gli Italiani
Presenze di stranieri nelle prime 5 APT per risorsa MARE- Valori %Toscana 2001-2006
Presenze di italiani nelle prime 5 APT per risorsa MARE- Valori %- Toscana
2001-2006
35
35
35
30
30
30
25
25
25
20
20
20
15
15
15
10
10
10
5
5
5
0
0
Massa Carrara
Versilia
2001
Arcipelago
Toscano
2002
2003
2004
Grosseto
2005
2006
Livorno
0
Massa Carrara
Versilia
2001
2002
Arcipelago
Toscano
2003
2004
2005
Livorno
2006
Grosseto
Massa Carrara
Arcipelago
Toscano
2001
Versilia
2002
2003
2004
Grosseto
2005
2006
Livorno
7
Le tendenze dei flussi turistici in Toscana (2001/2006) Arte/affari
Firenze, Pisa e Siena: oltre l’80% del
totale! L’egemonia di Firenze è
ancora più forte.
Totale presenze per risorsa ARTE/AFFARI e Destinazione - Valori %Toscana- Media 2001-2006 Siena
Abetone-Pistoia12%
Pisa
Arezzo
Montagna
15%
5%
Pistoiese
Lucca
1%
5%
Tendenze:
Firenze : stabile con oscillazioni e nell’ultimo
periodo peso Italiani in crescita e stranieri in
flessione.
Pisa: calo italiani e stabili gli stranieri
Lucca e Prato: perdono gli Italiani e stabili
gli stranieri.
Prato e Arezzo leggero incremento per gli
stranieri.
Firenze
54%
Chianciano TermeVal di Chiana
2%
Montecatini Terme-Val di Nievole
Firenze
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia-Montagna Pistoiese
Prato
Presenze di italiani nelle prime 6 APT per risorsa ARTE/AFFARI- Valori %Toscana 2001-2006
Totale presenze nelle prime 6 APT per risorsa ARTE/AFFARI- Valori
%- Toscana 2001-2006
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Prato
3%
45
Chianciano Terme-Val di Chiana
Grosseto
Pisa
Arezzo
Lucca
Presenze di stranieri nelle prime 6 APT per risorsa ARTE/AFFARI- Valori %Toscana 2001-2006
70
40
60
35
30
50
25
40
20
30
15
10
20
5
10
0
APT 14 Prato
APT 11 Arezzo
APT 13 Lucca
APT 10 Siena
APT 9 Pisa
APT 5 Firenze
APT 14 Prato
APT 13 Lucca APT 11 Arezzo APT 10 Siena
APT 9 Pisa
APT 5 Firenze
0
APT 14 Prato APT 11 Arezzo APT 13 Lucca
APT 9 Pisa
APT 10 Siena
8
APT 5 Firenze
Le tendenze del peso dei flussi turistici negli ultimi 5 anni (2001/2006)
Terme
Montecatini e Chianciano, da sole
oltre il 62% ma hanno ridotto nel
tempo il loro peso (negli anni 90
rappresentavano oltre l’80%).
Chianciano pesa di più per gli Italiani
Totale presenze per risorsa TERME e APT- Valori %- ToscanaMedia 2001-2006
33,25%
Chianciano
1,83%
5,62%
Tendenze
Le due leader continuano a perdere peso
(Chianciano di più), flessione anche per
Pisa.
Siena e Grosseto aumentano peso.
Gli stranieri tendono flettere a Chianciano e
Montecatini e aumentano su Siena e
Grosseto
2,39%
0,04%
5,12%
Montecatini
4,00%
0,47%
47,28%
Montecatini Terme-Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Lucca
Chianciano Terme-Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Presenze di stranieri nelle prime 6 APT per risorsa TERME-Valori %Toscana 2001-2006
Presenze di italiani nelle prime 6 APT per risorsa TERME- Valori %- Toscana 20012006
50
Grosseto
80
70
40
60
50
30
40
30
20
20
10
10
0
0
Grosseto
Livorno
Siena
Pisa
2001
2002
Grosseto
2003
2004
2005
Montecatini
Terme-Val di
Nievole
2006
Livorno
Siena
Pisa
Chianciano
Terme-Val di
Chiana
Chianciano
Terme-Val di
Chiana
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Montecatini
Terme-Val di
Nievole
9
Le tendenze dei flussi turistici per tipologie di offerta negli ultimi 5 anni (2001/2006)
Montagna
Un maggiore equilibrio del peso delle
destinazioni.
L’Amiata pesa più delle altre, una
tendenza che caratterizza gli ultimi 5
anni.
Totale presenze per risorsa MONTAGNA e APT- Valori %4,9%
Toscana- Media 2001-2006
22,7%
Amiata
20,8%
0,9%
5,2%
13,2%
Tendenze:
L’Amiata ha aumentato il peso,
Firenze in flessione e Montagna
Pistoiese stabile.
Aumento degli stranieri per l’Amiata
Totale presenze nelle prime 6 APT per risorsa MONTAGNA- Valori %Toscana 2001-2006
Versilia
Firenze
Grosseto
Massa Carrara
Arezzo
Abetone-Pistoia-Montagna Pistoiese
Lucca
Prato
Amiata
Mont. Pistoiese
30
25
25
20
11,4%
20,5%
Presenza di stranieri nelle prime 6 APT per risorsa MONTAGNA- Valori %Toscana 2001-2006
Presenza di italiani nelle prime 6 APT per risorsa MONTAGNA- Valori %Toscana 2001-2006
30
0,5%
50
40
20
30
15
15
10
10
20
5
10
5
0
Versilia
Arezzo
Lucca
2001 2002
2003
AbetonePistoiaMontagna
Pistoiese
2004
2005
Amiata
Firenze
0
Versilia
2006
Arezzo
Lucca
2001
2002
2003
Firenze
2004
2005
Amiata
2006
AbetonePistoiaMontagna
Pistoiese
0
Versilia
Abetone-PistoiaMontagna
Pistoiese
Arezzo
Lucca
Amiata
10
2001 2002 2003 2004 2005 2006
Firenze
Le tendenze dei flussi turistici rispetto alle tipologie di offerta negli ultimi 5 anni (2001/2006)
Campagna/collina
Totale presenze per risorsa
CAMPAGNA/COLLINA e APT- Valori %
Toscana- Media 2001-2006
Siena, Firenze e Pisa le destinazioni
leader.
Una relazione forte con il richiamo
delle Città d’arte
31,3%
Siena
5,4%
Pisa
19,8%
Tendenza:
Aumento per Firenze e Siena,
flessione per Pisa
Nel complesso una oscillante pur
con l’incremento degli ultimi anni
Totale presenze nelle prime 6 APT per risorsa CAMPAGNA/COLLINA- Valori %Toscana 2001-2006
35
1,8%
1,7%
1,6%
Montecatini Terme-Val di Nievole
Chianciano Terme-Val di Chiana
Firenze
Grosseto
Livorno
Massa Carrara
Pisa
Siena
Arezzo
Abetone-Pistoia-Montagna Pistoiese
Prato
Amiata
6,9%
3,1%
Firenze
1,4%
2,2%
1,4%
Presenze di italiani nelle prime 6 APT per risorsa CAMPAGNA/COLLINA- Valori
%- Toscana 2001-2006
23,4%
Presenze di stranieri nelle prime 6 APT per risorsa CAMPAGNA/COLLINA- Valori
%- Toscana 2001-2006
40
30
35
30
25
30
25
20
25
20
15
20
15
10
15
10
5
5
0
0
Livorno
Arezzo
Montecatini
Terme-Val di
Nievole
2001
2002
2003
Pisa
2004
Firenze
2005
2006
Siena
10
5
0
Chianciano
Terme-Val di
Chiana
Arezzo
Montecatini
Terme-Val di
Nievole
2001
2002
2003
Pisa
2004
2005
Siena
2006
Firenze
Livorno
Arezzo
Montecatini
Terme-Val di
Nievole
2001
2002
2003
Pisa
Firenze
11
2004
2005
2006
Siena
Dove vanno gli italiani
Presenze di ITALIANI per APT- Valori %- Toscana- Media 2001-2006
13,4%
Livorno
Vanno al mare: Grosseto, Livorno,
Arcipelago.
Firenze l’altra grande destinazione
5,9%
7,2%
4,7%
17,9%
2,6%
1,4%
2,1%
1,0%
0,9%
Grosseto
Tendenze:
Grosseto in progressivo aumento,
anche la Versilia recupera dopo
anni di ridimensionamento
8,1%
Firenze
Arcipelago
14,7%
10,1%
5,5%
4,4%
Presenze di ITALIANI nelle prime 6 APT- Valori %- Toscana 2001-2006
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
20
18
16
14
12
Livorno, Pisa, Arcipelago, e Firenze
Diminuiscono progressivamente
peso
10
8
6
4
2
0
Pisa
2001
Versilia
2002
Arcipelago Toscano
2003
Livorno
2004
Firenze
2005
Grosseto
200612
Cosa preferiscono gli stranieri
Più arte e meno mare
Presenze di STRANIERI per risorsa- Valori %- Toscana- Media 20012006
Presenze di STRANIERI per risorsa e anno- Valori %- Toscana 2001-2006
9,4%
2,1%
9,2%
Mare
7,9%
Arte/Affari
Terme
Montagna
43,9%
Campagna/collina
27,6%
50
45
40
35
30
25
20
15
10
Altro interesse
5
0
Mare
Dove vanno gli stranieri
8,9%
Versilia
LI
1,9%
6,5%
PI
8,8%
Terme
Montagna
Campagna/collina
Altro interesse
Firenze, Livorno, Siena, Pisa, Versilia
Tendenza ad un aumento
dell’attrazione di Firenze
Presenze di STRANIERI per APT- Valori % - Toscana- Media 2001-2006
7,8%
Arte/Affari
Presenze di STRANIERI nelle prime 6 APT- Valori %- Toscana 2001-2006
Siena
45
2,4%
0,6%
2,1%
1,3%
0,4%
5,3%
Firenze
35
30
25
38,6%
5,5%
6,8%
3,1%
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
40
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
20
15
10
5
0
Pisa
Grosseto
2001
2002
Montecatini T. Val di
Nievole
2003
Siena
2004
Livorno
2005
13
Firenze
2006
Gli stranieri
Presenze di STRANIERI per i primi 10 paesi di provenienza- Valori %Toscana 2006
Germania
17%
11%
U.S.A.
Paesi Bassi
11%
Regno Unito
Francia
Svizzera
28%
Spagna
9%
3%
4%
4%
5%
8%
Giappone
Belgio
Austria
14
Dove vanno i I Tedeschi
Presenze di TEDESCHI per APT- Valori %- Toscana 2006
13,5%
19,0%
15,7%
2,9%
3,2%
5,1%
8,4%
10,6%
8,5%
0,3%
0,6%
0,4%
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
2,1%
7,7%
1,8%
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
Distribuzione equilibrata
Ma la tendenza è all’aumento della
polarizzazione su Firenze
Presenze di TEDESCHI nelle prime 6 APT- Valori %- Toscana 2001-2006
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
Pisa
Versilia
Grosseto
2001
2002
2003
Arcipelago
Toscano
2004
2005
Firenze
2006
Livorno
15
Dove vanno i Francesi
Presenze di FRANCESI per APT- Valori %- Toscana 2006
0,3%
0,9%
2,3%0,9%
5,1%
2,6%
2,2%
10,1%
9,3%
3,3%
7,4%
1,7%
3,6%
4,4%
45,8%
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
Più forte concentrazione su Firenze e
la tendenza sembra proseguire
Presenze di FRANCESI nelle prime 6 APT- Valori %- Toscana 2001-2006
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Versilia
Pisa
Livorno
2001
2002
Siena
2003
2004
2005
Montecatini
Terme
2006
Firenze
16
Dove vanno gli Americani
Presenza di AMERICANI per APT- Valori %- Toscana 2006
0,3%
12,4%
2,4%
0,2%
0,5%
2,1%
0,3%
3,3%
6,8%
3,0%
2,7%
0,3%
0,6%
1,3%
63,6%
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
Ancora più forte polarizzazione e maggiore stabilità
Non si è recuperato il peso ante 11 settembre
Presenze di AMERICANI nelle prime 6 APT- Valori %- Toscana 2001-2006
70
60
50
40
30
20
10
0
Lucca
Pisa
Arezzo
Montecatini
Terme- Val di
Nievole
Siena
Firenze
17
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Dove vanno gli Inglesi
Presenze di INGLESI per APT- Valori %- Toscana 2006
0,6%
2,3% 2,4%
10,4%
11,8%
3,1%
0,7%
4,9%
43,7%
4,7%
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
6,3%
0,9%
6,2%
1,6%
0,3%
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
Solo Firenze ha recuperato dal 2001
Presenze di INGLESI nelle prime 6 APT- Valori %- Toscana 2001-2006
50
40
30
20
10
0
Versilia
Pisa
Chianciano
Terme- Val di
Chiana
2001
2002
2003
Montecatini
Terme- Val di
Nievole
2004
2005
Siena
2006
Firenze
18
Dove vanno i Olandesi
Presenze di OLANDESI per APT- Valori %- Toscana 2006
4,1%
1,0%
0,2%
2,2% 1,2% 3,8%
3,4%
7,5%
7,0%
2,9%
10,0%
1,1%
27,1%
18,8%
9,7%
Versilia
Montecatini Terme- Val di Nievole
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Lucca
Amiata
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme- Val di Chiana
Grosseto
Massa Carrara
Siena
Abetone-Pistoia- Montagna Pistoiese
Prato
Preferiscono il mare ma è diminuito il
perso a favore di Firenze
Presenze di OLANDESI nelle prime 6 APT- Valori %- Toscana 2001-2006
30
25
20
15
10
5
0
Grosseto
Siena
2001
Montecatini
Terme- Val di
Nievole
2002
2003
Pisa
2004
Livorno
2005
2006
Firenze
19
Permane una forte concentrazione dei flussi
Esistono grandi potenzialità inespresse nell’Altra Toscana
Occorrono programmi per uno sviluppo sostenibile che sappiano
capitalizzare il potere di attrazione che ha la Marca Toscana
e coinvolgere tutte le realtà
Grazie per l’attenzione
20
REGIONE TOSCANA
OSSERVATORIO REGIONALE DEL TURISMO
SETTORE SISTEMA STATISTICO REGIONALE
Aprile 2007
L’ANDAMENTO DELLA PASQUA E
LE PREVISIONI DELLA STAGIONE ESTIVA 2007
Le variazioni percepite degli esercenti di alberghi, alloggi agrituristici e campeggi
Indagine campionaria
INDICE
PREMESSA.............................................................................................................................2
1. INTRODUZIONE ...............................................................................................................2
2. PRINCIPALI RISULTATI SUL PERIODO PASQUALE ......................................................2
4. CONCLUSIONI ..................................................................................................................4
5. TAVOLE............................................................................................................................6
APPENDICE - NOTA METODOLOGICA .............................................................................12
APPENDICE – IL QUESTIONARIO ......................................................................................15
1
Premessa
L’Osservatorio Regionale del Turismo e l’Area di Coordinamento Politiche per il Turismo,
il Commercio e le Attività Terziarie hanno promosso anche quest’anno un’indagine volta
a conoscere l’andamento della stagione turistica nel periodo pasquale e le previsioni per
l’estate 2007.
L’indagine è stata realizzata dal Settore Sistema Statistico Regionale con la
collaborazione dell’Istituto di Ricerche Economiche e Sociale IRES Toscana.
Ne è emerso un quadro generale ampiamente positivo se si considera che viene
confermato il dato 2006 che aveva registrato una notevole crescita rispetto al 2005.
1. Introduzione
L’indagine aveva l’obiettivo di stimare l'andamento del movimento turistico in
Toscana nel periodo pasquale e la formulazione delle prime previsioni per la stagione
estiva sulla base delle percezioni degli esercenti delle strutture ricettive: alberghi,
campeggi e alloggi agrituristici.
Sono state rilevate dai gestori le informazioni riguardanti:
• l’apertura nel periodo pasquale
• la composizione della clientela nel periodo pasquale (italiani, stranieri o entrambi)
• la variazione percepita delle presenze turistiche nel periodo pasquale rispetto
all'anno precedente
• l'entità della variazione percepita in termini di percentuale di aumento o
diminuzione di presenze rispetto all'anno precedente
• le previsioni sulla composizione e sulle presenze della stagione estiva 2007.
L’indagine è stata svolta sul complesso dei campeggi, mentre per le altre tipologie di
struttura è stata eseguita su base campionaria. Sono state intervistate
complessivamente 2.194 strutture, di cui 1.108 alberghi, 892 alloggi agrituristici e 194
campeggi. La rilevazione è stata eseguita con tecnica CATI (Computer Assisted
Telephonic Interviewing) e si è svolta nel periodo compreso tra il 9 e il 13 aprile 2007.
Informazioni dettagliate sulla tecnica di campionamento e la precisione delle stime sono
contenute nell’appendice metodologica.
2. Principali risultati sul periodo pasquale
L’apertura delle strutture ricettive
Nei periodi principali della Pasqua sono state aperte quasi tutte le strutture.
Complessivamente sono state aperte circa l’85% delle strutture, di cui un 77% per
l’intera settimana. Le strutture chiuse sono state in prevalenza campeggi, strutture
agrituristiche e alberghi 1 o 2 stelle, le risorse turistiche meno impegnate sono state
quelle di montagna e marine. Le strutture con maggiori quote di apertura sono state
quelle alberghiere con almeno tre stelle e per la risorsa turistica arte.
2
La composizione della clientela
La clientela è stata composta prevalentemente da italiani (44%) o mista (italiani e
stranieri) (41%), poche sono state le strutture che hanno dichiarato un’esclusiva
presenza di stranieri (8%), concentrate soprattutto in alloggi agrituristici e nella
campagna e collina.
Le variazioni della clientela complessiva rispetto alla Pasqua precedente
Complessivamente gli esercenti hanno dichiarato una notevole stabilità delle
presenze rispetto all’anno precedente. Sono infatti il 56% le strutture che hanno
dichiarato una stabilità, mentre fra gli altri prevalgono per circa un punto
percentuale coloro che hanno dichiarato un aumento.
In termini di variazione percentuale percepita (tavola 15) però il valore della
variazione è risultato negativo con una stima puntuale di -0,5 (e un intervallo di
confidenza compreso nell’intervallo -1,5 e +0,5). Quindi gli esercenti hanno
mediamente percepito le diminuzioni con un’intensità maggiore di quella riservata
agli aumenti.
Fra le strutture in cui la numerosità della clientela è risultata più stabile vanno citati
gli agriturismi. I maggiori incrementi invece si sono registrati nei campeggi e negli
alberghi 4-5 stelle, le diminuzioni più sensibili negli alberghi fino a due stelle. Fra le
risorse turistiche con maggiore stabilità della numerosità della clientela complessiva
vanno citate quelle legate alla montagna e all’arte, mentre i maggiori incrementi si
sono registrati in collina e campagna e le diminuzioni più sensibili nelle località
termali e marine.
Le variazioni della clientela italiana rispetto alla Pasqua precedente
Complessivamente gli esercenti hanno dichiarato una notevole stabilità delle
presenze di italiani rispetto all’anno precedente. Sono infatti il 59% coloro che hanno
dichiarato una complessiva stabilità, mentre fra gli altri prevalgono per circa 2 punti
percentuali coloro che hanno dichiarato una diminuzione. In termini di variazione
percentuale percepita (tavola 15) infatti il valore della variazione è compreso in un
intervallo negativo tra i valori -2,1 e -0,1 con una stima puntuale di -1,1.
Fra le strutture in cui la numerosità della clientela italiana è risultata più stabile
vanno citati gli agriturismi. I maggiori incrementi si sono registrati invece negli
alberghi con 4-5 stelle e nei campeggi mentre una diminuzione piuttosto sensibile si
riscontra negli alberghi fino a due stelle.
Fra le risorse turistiche in cui la numerosità della clientela italiana è risultata più
stabile vanno citate quelle legate all’arte, i maggiori incrementi si sono registrati in
collina e campagna e le diminuzioni più sensibili nelle località marine, termali e di
montagna.
Le variazioni della clientela straniera rispetto alla Pasqua precedente
Complessivamente gli esercenti hanno dichiarato una notevole stabilità delle
presenze di stranieri rispetto all’anno precedente. Sono infatti il 61% coloro che
hanno dichiarato una complessiva stabilità, mentre fra gli altri prevalgono per oltre 4
punti percentuali coloro che hanno dichiarato un aumento. In termini di variazione
percentuale percepita (tavola 15) infatti il valore della variazione è compreso in un
intervallo positivo tra i valori +0,8 e +3,2 con una stima puntuale di +2,0.
Fra le strutture in cui la numerosità della clientela straniera è risultata più stabile
vanno citati gli alberghi fino a due stelle. Tutte le altre tipologie di struttura hanno
invece dichiarato in prevalenza un incremento delle presenze.
3
Fra le risorse turistiche in cui la numerosità della clientela straniera è diminuita va
citata esclusivamente quella marina, tutte le altre risorse hanno invece registrato
incrementi di una certa importanza.
3. Previsioni per la prossima stagione estiva
Previsione della composizione della clientela nel periodo estivo
Le previsioni per la prossima stagione estiva propendono per una maggiore presenza
straniera rispetto al periodo pasquale. Infatti il 14% delle strutture ritiene che la
futura clientela estiva sarà composta esclusivamente da italiani, l’11% solo da
stranieri, mentre il 71% prevede che sia mista (italiani e stranieri).
Le strutture che hanno dichiarato un’esclusiva presenza di stranieri sono concentrate
soprattutto in alloggi agrituristici e nelle risorse delle campagne e colline, quelle che
hanno dichiarato un’esclusiva presenza di italiani sono invece prevalentemente
concentrate negli alberghi 1 e 2 stelle e nelle risorse di montagna.
Previsione delle variazioni della clientela della stagione estiva rispetto allo scorso anno
Complessivamente gli esercenti prevedono per il periodo estivo una notevole stabilità
delle presenze rispetto all’anno precedente, con una prevalente percezione di
incremento. Sono infatti il 44% coloro che hanno dichiarato una complessiva stabilità,
mentre fra gli altri prevalgono per oltre 9 punti percentuali coloro che hanno
dichiarato un aumento. La stabilità è prevalentemente riferita alla clientela italiana,
mentre per quella straniera è previsto un incremento.
Fra le strutture in cui la numerosità della clientela è prevista maggiormente in
crescita vanno citati gli alberghi con almeno tre stelle e i campeggi. Per nessuna
tipologia di struttura le percezioni di diminuzione superano quelle di incremento. Fra
le strutture a maggior incremento sia per gli italiani che per gli stranieri ci sono
alberghi a 4-5 stelle e campeggi.
Fra le risorse turistiche in cui la numerosità della clientela è prevista in maggiore
incremento vanno citate quelle legate all’arte, al mare, alla collina e alla campagna.
Una previsione di riduzione è invece legata alle località termali. Per gli italiani fra le
risorse turistiche a maggior incremento c’è il mare, mentre a riduzione ci sono le
terme e la montagna. Per gli stranieri invece le previsioni sulle presenze sono
abbastanza omogenee fra le risorse.
4. Conclusioni
Il periodo pasquale che si è appena concluso ha dimostrato una sostanziale tenuta del
sistema ricettivo toscano. La maggioranza delle strutture interpellate infatti hanno
dichiarato una sostanziale invarianza delle presenze rispetto allo scorso anno. In
termini molto modesti si è riscontrata una leggera tendenza alla sostituzione di parte
della clientela italiana con quella straniera, sulla linea di quanto emerso già
nell’indagine del 2006.
Le strutture che sembrano aver sofferto maggiormente un calo di presenze sono
quelle alberghiere fino alle 2 stelle, mentre per tutte le altre tipologie si riscontra
una prevalenza di incremento delle presenze. Il fenomeno può essere spiegato con la
sostituzione della preferenza dei clienti abituali di queste strutture con quella verso
4
altre strutture di pari interesse qualitativo ma con una diversa impostazione
turistica, come gli agriturismi e i campeggi.
Fra le risorse turistiche di maggior e nuovo interesse c’è senz’altro da segnalare la
collina e la campagna, che cattura probabilmente una quota dell’interesse
tradizionalmente assegnato alle città d’arte e al mare.
Per la prossima stagione estiva, le previsioni da parte dei gestori sembrano essere
positive, con un diffuso ottimismo per le presenze di stranieri. In tutte le tipologie di
struttura e per le tutte le risorse turistiche è previsto un incremento delle presenze,
con qualche incertezza soltanto per le risorse termali.
Oltre la metà di coloro che hanno dichiarato una stabilità per il periodo pasquale ha
dichiarato che altrettanto stabile sarà il periodo estivo, ma per il 24% di questi è
invece prevedibile un aumento e solo per un 11% una riduzione. Anche per una metà
di coloro che hanno dichiarato una diminuzione nel periodo pasquale la previsione
per l’estate è di aumento o di stabilità. Ne risulta una percezione sostanzialmente
positiva dell’evoluzione della stagione, basata su quanto registrato nel periodo
pasquale e sulle prime prenotazioni.
5
5. Tavole
Tavola 1. Le aperture nella settimana di Pasqua (percentuali di riga e marginali assolute).
Aperto tutta
la settimana
Aperto per
alcuni giorni
Chiuso
Totale
N
73.6
76.4
83.6
88.6
59.3
9.2
6.5
7.6
4.0
14.9
17.2
17.2
8.8
7.4
25.8
100
100
100
100
100
3632
1256
1465
425
226
82.3
66.4
71.7
77.5
77.5
81.6
76.6
5366
7.7
11.6
10.8
7.7
5.2
5.1
8.3
578
10.0
22.0
17.6
14.8
17.3
13.3
15.1
1060
100
100
100
100
100
100
100
2080
693
1718
867
1260
386
Tipologia di
struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
7004
Tavola 2. Composizione della clientela nella settimana di Pasqua (percentuali di riga e marginali
assolute).
Tipologia di
struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Clientela
italiani
Clientela
Straniera
Clientela
italiana e
straniera
Nessuna
clientela
Totale
N
51.7
44.9
33.2
12.7
42.5
11.3
3.4
4.6
2.0
1.8
22.9
47.5
60.8
85.3
55.7
14.1
4.2
1.4
0.0
0.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
3006
1040
1336
394
167
32.3
61.3
52.5
49.1
41.1
34.6
43.5
2586
7.4
7.4
3.2
6.8
13.2
11.3
7.6
448
52.9
18.5
40.0
38.1
33.3
40.6
40.8
2422
7.4
12.8
4.2
6.1
12.4
13.4
8.2
486
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1872
540
1416
738
1042
335
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
5943
6
Tavola 3. Variazione delle presenze dei clienti italiani rispetto alla settimana Pasqua 2006
(percentuali di riga e marginali assolute).
Aumento
Tipologia di
struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Stabilità Diminuzione
Cambio
gestione/
nuova
struttura
Non sa
valutare
Totale
N
15.5
14.4
20.5
20.7
26.2
64.8
51.9
54.3
55.2
52.4
16.1
28.2
18.5
17.4
16.5
2.1
4.6
4.1
3.6
3.7
1.4
0.9
2.6
3.1
1.2
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
2241
961
1256
386
164
14.1
20.0
15.3
20.4
23.0
18.3
17.3
866
63.2
52.9
59.0
51.6
58.1
56.3
58.6
2934
18.8
21.6
20.5
21.5
13.4
21.4
19.1
959
2.8
1.9
4.3
2.5
4.0
2.0
3.2
162
1.0
3.7
0.9
4.0
1.5
2.0
1.8
88
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1598
431
1311
642
775
252
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
5009
Tavola 4. Variazione delle presenze dei clienti stranieri rispetto alla settimana Pasqua 2006
(percentuali di riga e marginali assolute).
Aumento
Tipologia di
struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Stabilità Diminuzione
Cambio
gestione/
nuova
struttura
Non sa
valutare
Totale
N
20.6
15.7
18.1
21.2
24.2
63.2
60.1
58.6
59.6
61.1
12.7
15.9
17.2
13.1
11.6
1.2
5.1
3.1
3.5
3.2
2.2
3.2
3.0
2.6
0.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1028
529
873
344
95
19.1
20.0
10.8
24.1
26.2
18.3
19.1
548
61.1
62.9
66.8
53.9
56.3
61.1
60.7
1744
15.7
8.6
16.2
14.5
11.3
18.3
14.7
422
1.7
3.6
3.8
3.0
4.5
1.1
2.8
81
2.5
5.0
2.5
4.5
1.6
1.1
2.6
75
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1128
140
611
332
485
175
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
2870
7
Tavola 5. Variazione delle presenze di tutta la clientela rispetto alla settimana Pasqua 2006
(percentuali di riga e marginali assolute).
Aumento
Tipologia di
struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Stabilità Diminuzione
Cambio
gestione/
nuova
struttura
Non sa
valutare
Totale
N
18.5
14.5
23.5
26.5
30.5
61.4
53.7
49.8
48.6
47.3
16.2
26.2
20.3
18.8
17.4
2.0
4.4
4.2
3.6
3.6
1.8
1.2
2.2
2.5
1.2
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
2835
997
1317
393
167
17.7
22.3
16.3
22.5
26.9
19.0
20.0
1090
59.4
52.9
57.4
49.6
53.0
56.6
55.9
3049
18.9
19.1
20.8
22.2
14.6
21.4
19.2
1049
2.6
2.3
4.2
2.3
3.8
1.7
3.1
169
1.4
3.4
1.3
3.3
1.6
1.4
1.8
100
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1734
471
1356
693
913
290
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
5457
Tavola 6. Previsione della composizione della clientela nella stagione estiva (percentuali di riga e
marginali assolute).
Tipologia di
struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Clientela
italiani
Clientela
Straniera
Clientela
italiana e
straniera
Struttura
chiusa
Non sa
valutare
Totale
N
13.5
19.7
12.4
2.4
8.8
18.8
2.8
1.9
2.6
1.3
63.2
68.0
82.9
93.9
87.2
1.1
3.6
0.5
0.0
0.0
3.4
5.9
2.2
1.2
2.7
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
3632
1256
1465
425
226
5.0
27.1
19.4
20.4
8.2
11.7
13.6
951
13.6
8.9
0.9
5.1
22.3
19.7
10.8
760
77.3
55.8
75.5
69.4
64.6
65.0
70.8
4960
0.8
3.3
1.0
2.0
1.3
1.0
1.3
94
3.3
4.8
3.1
3.2
3.6
2.6
3.4
239
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
2079
693
1717
868
1261
386
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
7004
8
Tavola 7. Previsione della variazione delle presenze della clientela italiana nella prossima stagione
estiva (percentuali di riga e marginali assolute).
Aumento
Stabilità
Diminuzione
Non sa
valutare
Totale
N
17.1
15.8
16.9
27.1
21.5
49.6
46.2
53.4
54.6
55.2
17.7
18.9
14.3
10.4
10.8
15.6
19.1
15.3
8.0
12.6
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
2909
1176
1430
414
223
17.7
16.0
18.4
16.1
19.6
13.4
17.6
1084
49.5
47.7
55.9
42.9
49.8
52.0
50.4
3100
17.4
17.9
10.7
23.9
16.3
18.3
16.4
1008
15.3
18.4
14.9
17.0
14.2
16.3
15.6
960
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1781
608
1686
806
963
306
Tipologia di struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
6151
Tavola 8. Previsione della variazione delle presenze della clientela straniera nella prossima stagione
estiva (percentuali di riga e marginali assolute).
Aumento
Stabilità
Diminuzione
Non sa
valutare
Totale
N
23.6
22.0
26.3
41.2
21.8
46.2
42.5
47.4
45.4
53.4
17.3
15.8
10.9
5.8
9.7
12.9
19.7
15.5
7.5
15.2
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
3100
963
1275
415
206
30.8
22.6
18.5
20.5
28.9
18.4
25.1
1494
39.9
46.1
54.0
46.4
45.4
50.7
46.1
2745
16.7
13.5
10.5
15.6
15.0
17.2
14.6
870
12.6
17.8
17.0
17.5
10.7
13.6
14.3
850
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
1959
482
1367
674
1140
337
Tipologia di struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
5959
9
Tavola 9. Previsione della variazione delle presenze complessive (clienti italiani e stranieri) nella
prossima stagione estiva (percentuali di riga e marginali assolute).
Aumento
Stabilità
Diminuzione
Non sa
valutare
Totale
N
25.5
21.9
26.4
40.2
28.0
43.5
40.8
45.4
44.5
46.7
18.4
18.6
14.3
7.5
12.9
12.6
18.6
14.0
7.8
12.4
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
3591
1212
1457
425
225
31.6
22.1
21.9
20.5
30.7
18.3
26.0
1798
38.4
43.1
51.4
40.2
42.2
49.9
43.6
3014
17.6
18.1
11.9
23.1
16.1
19.3
16.7
1156
12.4
16.7
14.9
16.2
11.0
12.5
13.7
945
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
2065
670
1701
850
1244
383
Tipologia di struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Totale
N
6913
10
Tavola 10. Principali statistiche sulle variazioni percepite.
Variazioni
percepite riferite
alla clientela italiana
Variazioni
percepite riferite
alla clientela straniera
Variazioni
percepite riferite
alla clientela complessiva
Tipologia di struttura
Alloggio Agrituristico
Albergo 1-2 stelle
Albergo 3 stelle
Albergo 4-5 stelle
Campeggio
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
510
0.0
-0.2
+1.7
-2.1
291
0.0
-5.8
-3.5
-8.1
351
0.0
-0.3
+1.6
-2.2
209
0.0
+0.6
+2.7
-1.4
131
0.0
+1.1
+4.3
-2.1
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
240
0.0
+5.3
+8.5
+2.0
154
0.0
0.0
+2.2
-2.1
239
0.0
+0.3
+2.7
-2.1
186
0.0
+2.0
+3.8
+0.1
77
0.0
+0.9
+3.5
-1.6
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
591
0.0
+1.0
+2.8
-0.8
303
0.0
-5.3
-3.2
-7.5
370
0.0
-0.4
+1.4
-2.3
215
0.0
+1.5
+3.3
-0.4
135
0.0
+0.5
+3.6
-2.6
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
397
0.0
-1.9
-0.1
-3.6
166
0.0
-1.7
+1.4
-4.9
374
0.0
-1.0
+0.8
-2.9
213
0.0
-2.7
+0.2
-5.6
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
303
0.0
+0.9
+2.7
-0.8
52
0.0
+5.6
+12.7
-1.6
197
0.0
-1.8
-0.1
-3.5
113
0.0
+5.3
+9.9
+0.8
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
N
Mediana
Media
V. sup. 95%
V. inf. 95%
421
0.0
-1.3
+0.5
-3.1
180
0.0
-0.1
+2.9
-3.0
385
0.0
-1.6
+0.1
-3.4
232
0.0
-1.7
+1.1
-4.5
Risorsa turistica
Arte e Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
208
0.0
+3.2
+6.1
+0.4
134
0.0
-2.3
+1.3
-5.9
134
0.0
+5.3
+9.5
+1.1
97
0.0
+2.6
+6.1
-0.9
241
0.0
+3.9
+6.7
+1.0
155
0.0
-1.1
+2.2
-4.4
11
Appendice - Nota Metodologica
Popolazione
La popolazione di riferimento è costituita da 7.004 strutture, di cui 3.632 alloggi agrituristici, 3.146
alberghi e 226 campeggi.
Disegno campionario: campione e ambiti di stima
La rilevazione effettuata è di tipo campionario per gli alloggi agrituristici e gli alberghi, totale per i
campeggi. Il disegno campionario è di tipo stratificato per le variabili:
Ø tipologia della struttura (alloggi agrituristici, alberghi con 1 o 2 stelle, alberghi con 3 stelle,
alberghi con 4 o 5 stelle, campeggi);
Ø risorsa turistica prevalente (arte e affari, montagna, mare, terme, collina, altra risorsa).
Sono stati quindi definiti 30 strati.
Tavola 11. Popolazione delle strutture ricettive toscane per tipologia e risorsa prevalente.
Risorsa prevalente
Tipologia di struttura
Alloggi agrituristici
Alberghi 1-2 stelle
Alberghi 3 stelle
Alberghi 4-5 stelle
Campeggi
Totale
Arte e
Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e
campagna
Altra
risorsa
Totale
1114
351
411
184
20
2080
396
143
122
10
22
693
537
411
518
101
151
1718
307
219
275
62
4
867
1013
92
87
47
21
1260
265
40
52
21
8
386
3632
1256
1465
425
226
7004
Il campione progettato è costituito da 2.226 strutture, di cui 892 alloggi agrituristici, 1.108 alberghi e 226
campeggi (Tavola 12).
Tavola 12. Campione programmato delle strutture ricettive toscane per tipologia e risorsa prevalente.
Risorsa prevalente
Tipologia di struttura
Alloggi agrituristici
Alberghi 1-2 stelle
Alberghi 3 stelle
Alberghi 4-5 stelle
Campeggi
Totale
Arte e
Affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e
campagna
Altra
risorsa
Totale
189
101
106
104
20
142
62
50
7
22
91
119
133
57
151
89
81
96
38
4
245
31
27
28
21
136
23
29
16
8
892
417
441
250
226
520
283
551
308
352
212
2226
Le strutture effettivamente contattate sono state 2.194, di cui 892 alloggi agrituristici, 1.108 alberghi e
194 campeggi (Tavola 13).
Tavola 13. Campione contattato delle strutture ricettive toscane per tipologia e risorsa prevalente.
Risorsa prevalente
Tipologia di struttura
Arte e
Collina e
Altra
Montagna
Mare
Terme
Affari
campagna
risorsa
Alloggi agrituristici
189
142
91
89
245
136
Alberghi 1-2 stelle
Alberghi 3 stelle
Alberghi 4-5 stelle
Campeggi
Totale
101
106
104
16
516
62
50
7
17
278
119
133
57
132
532
81
96
38
3
307
31
27
28
19
350
23
29
16
7
211
Totale
892
417
441
250
194
2194
12
Gli ambiti di stima per i quali sono state effettuate le stime sono:
1. la regione
2. la tipologia della struttura (alloggi agrituristici, alberghi con 1 o 2 stelle, alberghi con 3 stelle,
alberghi con 4 o 5 stelle, campeggi)
3. la risorsa turistica prevalente (arte e affari, montagna, mare, terme, collina, altra risorsa).
Il peso campionario (coefficiente di riporto all’universo) attribuito a ciascuna unità del campione è
ottenuto dal rapporto tra la numerosità dello strato della popolazione e quello del campione
effettivamente contattato:
wh =
dove
Nh
nh
h
wh
generico strato
Nh
nh
numero delle unità (strutture ricettive) dello strato h nella popolazione
peso campionario dello strato h (coefficiente di riporto all’universo)
numero delle unità (strutture ricettive) dello strato h nel campione contattato
Stima della percentuale della popolazione
E’ possibile stimare la percentuale della popolazione π a partire dalla proporzione campionaria p ;
infatti quando la dimensione del campione è sufficientemente grande, la distribuzione campionaria
approssima la distribuzione normale; ciò consente di calcolare l’intervallo di stima per π basata sulle
percentuali campionarie.
Per il calcolo della stima delle percentuali della popolazione si è utilizzato la seguente
π = p±z
dove
π
p
z
p (100 − p )
(n − 1)
n
N
(N − n )
(N − 1)
p (100 − p )
(n − 1)
(N − n )
(N − 1)
percentuale della popolazione
proporzione campionaria
corrispondente al livello di confidenza scelto
corrisponde a σˆ p ovvero alla stima della deviazione standard
della distribuzione campionaria (errore standard) delle
percentuali
numero delle unità che compongono il campione
numero delle unità della popolazione
La precisione della stima
Per quanto riguarda la stima delle percentuali1 sono stati calcolati i semi-intervalli di confidenza per i
diversi ambiti di stima e per diversi valori puntuali delle stime2.
Tali valori sono riportati nella tavola che segue.
1
Si
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
tratta delle domande del questionario:
A.1 Apertura dell’esercizio nella settimana di Pasqua.
A.2 Composizione della clientela della settimana di Pasqua.
A.3 Valutazione delle presenze dei clienti italiani rispetto alla Pasqua del 2006 (aumento, stabilità, diminuzione).
A.4 Valutazione delle presenze dei clienti stranieri rispetto alla Pasqua del 2006 (aumento, stabilità, diminuzione).
A.5 Valutazione delle presenze di tutta la clientela rispetto alla Pasqua del 2006 (aumento, stabilità, diminuzione).
B.1 Previsione della composizione della clientela della prossima stagione estiva.
B.2.1 Previsione dell’andamento delle presenze di clienti italiani nella prossima stagione estiva rispetto a quella del 2006
(aumento, stabilità, diminuzione).
Ø B.2.2 Previsione dell’andamento delle presenze di clienti stranieri nella prossima stagione estiva rispetto a quella del 2006
(aumento, stabilità, diminuzione).
Ø B.2.3 Previsione dell’andamento delle presenze di tutta la clientela nella prossima stagione estiva rispetto a quella del 2006
(aumento, stabilità, diminuzione).
2
E’ stata calcolata la stima anche per i campeggi, nonostante la rilevazione sia stata totale, per tener conto dell’effetto dei mancati
contatti.
13
Tavola 14. Precisione delle stime di proporzioni
Dimensioni
Universo Campione
Ambito di stima
10
20
Stime puntuali delle percentuali
30
40
50
60
70
80
90
7004
2194
1,0
1,4
1,6
1,7
1,7
1,7
1,6
1,4
1,0
3632
1256
1465
425
226
892
417
441
250
194
1,7
2,4
2,3
2,4
1,6
2,3
3,1
3,1
3,2
2,1
2,6
3,6
3,6
3,7
2,4
2,8
3,8
3,8
3,9
2,6
2,9
3,9
3,9
4,0
2,7
2,8
3,8
3,8
3,9
2,6
2,6
3,6
3,6
3,7
2,4
2,3
3,1
3,1
3,2
2,1
1,7
2,4
2,3
2,4
1,6
2080
693
1718
867
1260
516
278
532
307
350
2,2
2,7
2,1
2,7
2,7
3,0
3,6
2,8
3,6
3,6
3,4
4,2
3,2
4,1
4,1
3,7
4,5
3,5
4,4
4,4
3,7
4,6
3,5
4,5
4,5
3,7
4,5
3,5
4,4
4,4
3,4
4,2
3,2
4,1
4,1
3,0
3,6
2,8
3,6
3,6
2,2
2,7
2,1
2,7
2,7
Tipologia di struttura
Alloggi agrituristici
Alberghi 1-2 stelle
Alberghi 3 stelle
Alberghi 4-5 stelle
Campeggi
Risorsa prevalente
Arte e affari
Montagna
Mare
Terme
Collina e campagna
Altra risorsa
Semintervalli di confidenza al 95% per le stime di proporzioni in funzione del valore delle stime puntuali.
Stima della media della popolazione
E’ possibile stimare la media della popolazione µ a partire dalla media calcolata sul campione m . Il
valore osservato dello stimatore m identifica la stima puntuale. Con applicazione delle tecniche del
calcolo delle probabilità è possibile stabilire i limiti dell’intervallo di confidenza, con un livello di
probabilità prescelto del 95%. Per il calcolo si è utilizzata la seguente formula
µ =m± z
dove
µ
m
z
s=
n
N
s
n
(N − n )
(N − 1)
media della popolazione
media campionaria
corrispondente al livello di confidenza scelto
∑ (x
i
− m)
(n − 1)
2
deviazione standard campionaria
numero delle unità che compongono il campione
numero delle unità della popolazione
La precisione della stima
Per quanto riguarda la stima della media3 sono stati calcolati gli intervalli di confidenza al 95% complessivi
(tavola 14). Gli intervalli di confidenza per ciascuna tipologia di struttura e per ciascuna risorsa turistica
sono contenuti in tavola 10.
Tavola 15. Precisione delle stime della media
Variazioni
Variazioni percepite per la clientela italiana
Variazioni percepite per la clientela straniera
Variazioni percepite per la clientela complessiva
3
Si
Ø
Ø
Ø
Intervallo di confidenza
N
Stima
puntuale
Inferiore
Superiore
1492
-1.1
-2.1
-0.1
896
+2.0
+0.8
+3.2
1614
-0.5
-1.5
+0.5
tratta delle domande del questionario:
A.3.1 Percezione della variazione in termini percentuali delle presenze dei clienti italiani rispetto alla Pasqua del 2006.
A.4.1 Percezione della variazione in termini percent uali delle presenze dei clienti stranieri rispetto alla Pasqua del 2006.
A.5.1 Percezione della variazione in termini percentuali delle presenze della clientela complessiva rispetto alla Pasqua del
2006.
14
Appendice – Il questionario
Buongiorno/Buonasera, sono (NOME E COGNOME) un rilevatore della Società …stiamo svolgendo una
indagine per conto della Regione Toscana per conoscere l'andamento turistico nel periodo Pasquale e le
previsioni per la stagione estiva. Possiamo fare alcune brevi domande al titolare,o a un responsabile?
Informativa ex art.13 del D.Lgs 196/03:
Per ciò che riguarda le informazioni sull’andamento della stagione Pasquale, il Titolare del trattamento dei
dati è la Regione Toscana Giunta regionale. Il responsabile del trattamento dei dati è la Società …..
Sez. 1a - IL TURISMO IN TOSCANA A PASQUA 2007
QA.1. Il Vostro Esercizio è stato aperto nella settimana di Pasqua (2 - 9 aprile 2007)?
SI, per tutta la settimana
[ ]1
SI, per alcuni giorni
[ ]2
NO
[ ] 0 andare alla sezione 1b
QA.2. La Sua clientela, nella settimana di Pasqua, è stata composta:
Solo da italiani
Solo da stranieri
Sia da italiani che da stranieri
Non ho avuto clienti
[
[
[
[
]1
]2
]3
]4
andare alla QA.3 (1)
andare alla QA.4 (1a)
andare alla QA.3, QA.4 e QA.5
andare alla QB.1
QA.3. Considerando le presenze dei clienti italiani ha osservato un aumento, una diminuzione
o una stabilità rispetto alla settimana di Pasqua 2006?
Aumento
[ ]1
Diminuzione
[ ]2
Stabilità
[ ]3
Cambio gestione, nuova struttura [ ] 4 andare alla sezione 1b
Non so
[ ]5
QA.3.1 (Se Aumento/Diminuzione) Indichi l'aumento/diminuzione in termini percentuali?
(indicare il numero) ………….……
(oppure indicare un intervallo di massima:.….. [….]1
[….]2 (2)
QA.3.2 Non so/non risponde:.….. [….]99 (2a)
QA.4. Considerando le presenze dei clienti stranieri
ha osservato un aumento, una
diminuzione o una stabilità rispetto alla settimana di Pasqua 2006?
Aumento
[ ]1
Diminuzione
[ ]2
Stabilità
[ ]3
Cambio gestione, nuova struttura [ ] 4 andare alla sezione 1b
Non so
[ ]5
QA.4.1 (Se Aumento/Diminuzione) Indichi l'aumento/diminuzione in termini percentuali?
(indicare il numero) ………….……
(oppure indicare un intervallo di massima:.…. [….]1
[….]2 (3)
QA.4.2 Non so/non risponde:.….. [….]99 (3a)
15
QA.5. Infine, considerando le presenze di tutta la clientela (italiani più stranieri) ha osservato
un aumento, una diminuzione o una stabilità rispetto alla settimana di Pasqua 2006?
(3b)
Aumento
[ ]1
Diminuzione
[ ]2
Stabilità
[ ]3
Cambio gestione, nuova struttura [ ] 4 andare alla sezione 1b
Non so
[ ]5
QA.5.1 (Se Aumento/Diminuzione) Indichi l'aumento/diminuzione in termini percentuali?
(indicare il numero) ………….……
(oppure indicare un intervallo di massima:.….. [….]1
[….]2 (4) (4a)
QA.5.2
Non so/non risponde:.…..
[….]99 (4b)
Sez. 1b – PREVISIONI PER LA STAGIONE ESTIVA 2007
Vorremmo ora chiederle qualche previsione sulla stagione estiva con riferimento alla sua
attività
QB.1. Prevede che la sua Clientela sarà composta da?
Solo da italiani
[ ] 1 andare alla QB.2.1 e riportare le stesse risposte nella QB.2.3 (5)
Solo da stranieri
[ ] 2 andare alla QB.2.2 e riportare le stesse risposte nella QB.2.3 (5a)
Sia da italiani che da stranieri[ ] 3 fare tutte e tre le domande QB.2.1, QB.2.2 e QB.2.3
Struttura chiusa
[ ] 4 andare alla Q2.1
Non So/Non Risponde
[ ] 5 fare tutte e tre le domande QB.2.1, QB.2.2 e QB.2.
QB.2. Sulla base delle prenotazioni e/o informazioni a sua disposizione quale andamento
prevede per la prossima stagione estiva?
PRESENZE
B.2.1 Presenze dei clienti italiani
B.2.2 Presenze dei clienti stranieri
B.2.3 Presenze complessive (6)
Aumento (1)
Stabilità (2)
Calo (3)
Non so (4)
BUONASERA E GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE
16
Riconoscimenti:
L’indagine è stata promossa dall’Osservatorio Regionale del Turismo e dall’Area di Coordinamento Politiche per il Turismo,
Commercio e Attività terziarie.
L’indagine è stata progettata e realizzata dal Settore Sistema Statistico Regionale che si è avvalso dell’Istituto di Ricerche
Economiche e Sociali IRES Toscana.
Maggio 2007- Anno IX, Supplemento n. 7 a Informazioni Statistiche- Mensile della Giunta Regionale Toscana.
Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 3821 del 29 Marzo 1989.
17
Premessa
In occasione della presentazione delle indagini e delle analisi effettuate
come ogni anno dall’Osservatorio Regionale del Turismo, è stato
programmato un incontro di lavoro dedicato all’approfondimento delle
innovazioni introdotte dal Piano Regionale dello Sviluppo Economico
previsto dalla L.R. n. 35/2000.
Come noto questo importante strumento di programmazione è oggi in fase
di approvazione da parte del Consiglio Regionale dopo l’approvazione da
parte della Giunta regionale e della prevista fase di concertazione con le
rappresentanze delle Istituzioni, delle forze economiche e sociali.
Per agevolare il confronto è stato predisposto il presente materiale di lavoro
redatto estrapolando e sintetizzando gli elementi espressamente dedicati al
settore del Turismo contenuti nella proposta della Giunta regionale.
Oltre a riportare le più significative parti del PRSE relative al quadro di
riferimento del settore turismo, sono state raccolte le misure di intervento
relative ai due Assi che hanno diretta attinenza al settore: l’Asse 4 (che
comprende anche gli interventi a sostegno del Commercio, non riportati nel
presente documento) e l’Asse 2 relativo alle azioni di Promozione turistica e
di Marketing di destinazione.
Nella parte finale sono riportate le disposizioni valide per la complessiva
attuazione del PRSE e il quadro finanziario generale che riporta, sia le
previsioni finanziarie specificamente destinate al Turismo (ricompresse
nell’Asse 4 con il Commercio), sia quelle per la promozione turistica e
marketing di destinazione (ricompresse nell’Asse 2 Promozione e
internazionalizzazione).
1
I riferimenti normativi del PRSE e le relazioni
con altri piani e programmi regionali
Il Piano regionale dello sviluppo economico (PRSE) per gli anni 2007–2010 programma e
realizza, in attuazione della legge regionale 20 marzo 2000, n. 35 (“Disciplina degli interventi
regionali in materia di attività produttive extragricole”), le politiche di sviluppo economico in
materia di industria, artigianato, commercio, cooperazione e turismo e delle altre attività
produttive del settore secondario e terziario. Il Piano mette in atto, nel proprio ambito di
intervento, le proposte contenute nel nuovo Programma Regionale di Sviluppo (PRS) 2006-2010,
sperimentando e approfondendone le linee strategiche individuate nei Programmi Strategici
Integrati. Esso inoltre recepisce gli obiettivi delle politiche comunitarie nel campo delle politiche
economiche e di coesione, nel quadro del processo di Lisbona e di Goteborg e dà attuazione ai
Progetti Integrati Regionali (PIR) di riferimento definiti nel PRS, ed in particolare:
•
•
•
•
Lo spazio regionale della ricerca e dell’innovazione (sottoprogetto 2)
Internazionalizzazione, cooperazione, promozione, marketing territoriale
Distretto integrato regionale
Innovazione e sostenibilità dell’offerta turistica e commerciale
Il PRSE, che opera nel quadro degli orientamenti strategici della programmazione regionale,
espressi nel PRS 2006-2010, e delle politiche territoriali, espressi nel Piano di Indirizzo
Territoriale (PIT), assume la caratteristica di un atto di programmazione settoriale e integrato,
comprendendo nella sua strategia di intervento un insieme di politiche (progetti, leggi,
regolamenti, misure ed azioni) orientate al raggiungimento di un comune obiettivo. Si tratta
dunque di una strategia al tempo stesso economica, finanziaria e territoriale. Inoltre il PRSE
inserisce nel proprio modello di azione anche alcuni dei principali orientamenti della
programmazione negoziata: la concertazione, un partenariato che si impegna nella realizzazione
degli obiettivi, il carattere integrato e locale dell’intervento territoriale.
Il PIT costituisce il contenuto territoriale di riferimento per le politiche di settore, definendo
strategie ed azioni in connessione con la programmazione dello sviluppo e con la partecipazione
“dal basso” degli Enti Locali. Il PRSE elabora politiche integrate e coerenti, caratterizzate
dall’intersettorialità, dal partenariato e dal raccordo con i sistemi locali. Il collegamento con i
contenuti strategici del nuovo PIT consentono di inquadrare tematiche di assoluta rilevanza
regionale come la mobilità, la logistica, la distribuzione commerciale, il ruolo della rete urbana
nel rafforzamento del sistema insediativo, le reti tecnologiche e di diffusione dell’innovazione, le
reti ecologiche ed i corridoi ambientali nelle maglie dei corridoi infrastrutturali nazionali ed
europei, così come delineati dallo “Schema di sviluppo dello Spazio Europeo”. Il PRSE fa proprie
le quattro strategie di rango regionale del PIT:
•
la mobilità e la logistica: strategia finalizzata allo sviluppo della piattaforma logistica
costiera nel quadro del riequilibrio e dell’integrazione fra i vari modi di trasporto ed in
relazione al quadro degli interventi nazionali e regionali sull’alta capacità e alla rete
transeuropea di trasporto, anche nell’ottica di potenziare l’attrattività delle destinazioni
turistiche toscane tenuto conto delle indicazioni del Master plan aeroportuale toscano;;
•
la qualità del sistema insediativo e l’area centrale metropolitana: strategia finalizzata al
rafforzamento del ruolo della rete delle città capoluogo quali capisaldi del sistema
insediativo toscano attraverso una migliore integrazione con le altre risorse regionali per
consentire una maggiore coordinazione delle diverse politiche settoriali in ragione dei
diversi contesti locali: il miglioramento dei sistemi di mobilità interni e transregionali al
fine di favorire efficaci connessioni tra i luoghi della residenza, del lavoro, del tempo
libero; il riferimento ai diversi caratteri dei contesti contesti urbani per la valorizzazione
dei fattori identitari: architettonici e paesaggistici ma soprattutto funzionali, per
ricomporre il tessuto urbano in un complesso dotato di funzioni e servizi di qualità per i
residenti per la definizione delle azioni di tutela, valorizzazione e progettazione dei
luoghi della Toscana in una ottica di sviluppo;
2
•
•
la ricerca applicata e l’innovazione: strategia finalizzata al rafforzamento della sinergia
delle rete degli atenei toscani con il sistema economico regionale per innalzare il livello
di innovazione tecnologica, organizzativa, di processo e di prodotto, suscitare nuove
opportunità d’impresa e per l’impresa, al fine di accrescere le capacità di competere del
sistema economico toscano potenziando il coinvolgimento del settore terziario, con
particolare riferimento al turismo e al sistema della distribuzione commerciale;
le reti ecologiche ed i grandi corridoi ambientali: strategia finalizzata al riconoscimento
del sistema delle aree protette come risorsa di rango regionale per rafforzare, in
collaborazione con le altre regioni e le istituzioni locali, la rete delle continuità
ambientali, puntando anche al riposizionamento dell’offerta turistica ambientale
coinvolgendo maggiormente i territori montani, con particolare riferimento all’Appennino
tosco-emiliano.
In questo contesto si collocano anche le strategie di valorizzazione economico-produttiva delle
aree rurali e dei centri storici che possono trovare nello sviluppo sostenibile del turismo le
ragioni per il rafforzamento delle identità insediative e produttive locali in un equilibrato rapporto
con adeguate e innovative forme di distribuzione commerciale basate sulle reti di piccole e medi
esercizi.
Anche le aree costiere, interessate negli ultimi anni da fenomeni di riduzione dei flussi turistici,
dovranno avvantaggiarsi delle politiche di qualificazione delle infrastrutture funzionali ad un
equilibrato sviluppo di una nuova offerta turistica e commerciale maggiormente integrata con il
patrimonio ambientale e culturale, anche delle aree interne. Il modello di programmazione
regionale è concertato, decentrato e negoziato con le forze economiche e sociali e con il sistema
delle autonomie locali, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale e verticale.
Per raggiungere una maggiore coerenza strategica e programmatica tra livello regionale e livelli
locali e per sviluppare la governance cooperativa il PRSE in sede di attuazione farà riferimento il
Patto per lo sviluppo locale (PASL) che ciascun territorio sta sottoscrivendo con la Regione
Toscana: i contenuti dei Pasl rappresentano il quadro di riferimento strategico per l’allocazione
prioritaria delle risorse del Prse, coerentemente con i criteri di eligibilità degli interventi e
rispetto ai quali saranno anche i territori a dover operare nel quadro delle medesime coerenze
con i programmi e le risorse gestite direttamente, per esempio nel campo delle politiche del
lavoro e della formazione e per il Piani locali di sviluppo rurale. La governance cooperativa si
declina secondo il principio di reciprocità e di complementarietà delle politiche e delle risorse tra
livelli istituzionali, nel quadro della cooperazione che viene fissata con i PASL, oltre che con gli
attori socio-economici del sistema produttivo regionale. L’attuazione delle previsioni dei PASL
dovrà altresì tener conto delle previsioni di cui alla L.r. 82/2000 (vedi par. 2.4).
La conseguente declinazione territoriale delle scelte definite nei Programmi Strategici e negli
specifici Progetti Integrati Regionali costituisce la maglia territoriale del PRS, coerentemente con
le scelte del PIT, che ne costituiscono il riferimento.
Le linee di intervento del Prse si svilupperanno in raccordo con gli indirizzi per il Piano regionale
di azione ambientale nel quadro della nuova strategia dell’Unione europea in materia di sviluppo
sostenibile approvata dal Consiglio dell’Unione europea nel giugno 2006. Il Prse svilupperà
strumenti di attuazione negoziale e concertativa in parte già sperimentati nel quadro della
programmazione dei fondi strutturali 2000-2006 (progettazione integrata) e dell’aggiornamento
del Prse 2004-2005 (contratti di programma in attuazione dei bandi di alleanza strategica e di
filiera per le imprese).
Il PRSE attribuisce centralità, intendendo contribuirvi in modo determinante, agli obiettivi
contenuti nel “Nuovo Patto per lo Sviluppo” tesi a favorire processi permanenti e crescenti di
domanda di lavoro stabile e qualificata.
Il raccordo con le politiche per la qualificazione della forza lavoro diviene per certi versi
sostanziale in una strategia integrata per la crescita e sviluppo dell’economia regionale, in
quanto se uno degli obiettivi cardine del Prse è il sostegno all’incremento della produttività del
sistema produttivo, i vertici di un potenziale triangolo competitivo sono costituiti oltre che
dall’innovazione e dall’organizzazione, anche dal capitale umano, inteso come opportunità di
3
incrementare la domanda di personale qualificato. I tre fattori (innovazione, organizzazione,
qualificazione risorse umane) devono muoversi in maniera sinergica in modo da produrre effetti
superadditivi: una componente delle politiche industriali pertanto – in forma integrata – dovrà
essere svolta in modo significativo dalle politiche per il lavoro.
Il PRSE si pone pertanto come finalità la creazione delle migliori condizioni, sia di contesto, sia
specifiche nei confronti degli attori economici e sociali, per l’innovazione e l’incremento della
produttività. La crescita e la stabilità dell’economia regionale, cui il PRSE contribuisce con le
politiche che intende mettere in atto, si pone come obiettivo la promozione dell’occupazione di
qualità migliorando pertanto la coesione sociale.
La sviluppo sostenibile del territorio che accompagna processi di crescita si deve porre
necessariamente il problema della garanzia di una offerta qualitativa di lavoro, di lavoro
qualificato esso stesso e sempre meno precario e con maggiore stabilità nel tempo, assumendo
la coesione sociale come obiettivo per le dinamiche medesime della crescita: se la crescita è una
delle possibili cause che si registrano nei ritardi dell’economia regionale è anche vero che da
sola, non sana i problemi che produce. Solo come componente dello sviluppo sostenibile la
crescita aiuta a risolverli, ed uno di questi problemi è rappresentato della crescita della qualità
del lavoro, alla quale il Prse, rispetto ai propri strumenti a disposizione, intende contribuire.
L’evoluzione del sistema turistico nel contesto socio-economico regionale
In Toscana, come in tutte le economie sviluppate, il terziario rappresenta di gran lunga il settore
prevalente (il suo peso in termini di valore aggiunto supera il 70%). Le caratteristiche di questo
settore sono tuttavia estremamente eterogenee e quando si mette in evidenza la sua centralità
nello sviluppo delle economie moderne si intende far riferimento a comparti e ruoli particolari
che hanno i diversi servizi erogati.
La contrapposizione, spesso presente nelle analisi, con l’industria è in realtà largamente
artificiosa e si basa sulla assunzione che, se la capacità di esportare è l’elemento cruciale per
valutare la competitività di un sistema, allora la perdita di industria a favore del terziario va
vista con una certa preoccupazione. In realtà, i modi in cui si realizza oggi la produzione si
basano su di una spiccata divisione del lavoro per cui le singole fasi dell’intera filiera produttiva
vengono realizzate in imprese e in luoghi diversi (spesso anche molto lontani tra di loro); ciò
non consente di dividere così nettamente la capacità di esportare tra attività industriali ed
attività terziarie. Vi sono attività terziarie che vendono direttamente all’estero i servizi prodotti e
soprattutto vi sono attività terziarie che sono fondamentali affinché l’industria possa prima
produrre (es.:progettazione) e poi vendere (es.: pubblicità) i propri prodotti; il legame quindi del
terziario con i grandi mercati internazionali può essere diretto od indiretto per cui la qualità ed il
prezzi dei servizi è fondamentale per la competitività dei nostri prodotti.
1
“Il territorio agro-forestale … assume… un’incidenza preponderante, pari al 94,7% del territorio regionale,
mentre le aree urbane occupano il 4,6% del territorio e gli agglomerati industriali, al di sopra dei 50 ettari di
estensione, circa l’1%.” IRPET, PIANO DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 Analisi socioeconomica e
ambientale, Firenze 2006
2
A partire dei dati del Censimento realizzato nel 2001, l’Istat ha individuato in regione 15 distretti
industriali, nelle cui industrie principali erano attivi circa 180.000 addetti (Istat, 8° Censimento generale
dell’Industria e dei Servizi – Distretti Industriali e Sistemi Locali del Lavoro 2001).
3
Bacci L., Casini Benvenuti S., L’articolazione territoriale dello sviluppo: distretti e città in Toscana, IRPET,
Firenze 2006.
4
Viene considerata in questo caso la perimetrazione ufficiale”allargata” dell’area che comprende tutti i
comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia.
5
Cfr. Andrea Bonaccorsi e Giampiero M. Gallo, Un benchmarking regionale su scala europea, Centro Studi
Confindustria Toscana, 2006, p. 59-60.
6
Rientrano in questa classificazione i settori classificati: DG - Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali;
DL-Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, ottiche e di precisione; DM -Mezzi di trasporto; KKProdotti delle attività informatiche, professionali ed imprenditoriali; OO-Prodotti di altri servizi pubblici,
sociali e personali.
4
Vi è poi tutta una parte di attività terziarie che rivolgono i propri servizi ai consumatori, che sono
dunque ben distanti dai grandi mercati internazionali ma che non per questo sono meno
fondamentali nel determinare la competitività di un sistema: servizi per il consumo più efficienti
di fatto abbassano il costo della vita e concorrono quindi a determinare il livello dei prezzi che le
imprese praticano anche sui mercati internazionali. Non diversamente operano i servizi pubblici.
Nell’ambito delle attività terziarie private, la Toscana vanta una più elevata specializzazione nel
commercio e negli alberghi e pubblici esercizi; si tratta di due attività che per quanto trattate
spesso assieme (nelle classificazioni ISTAT più aggregate appartengono alla stessa branca di
attività economica) presentano, assieme ad elementi comuni, anche caratteri tra loro diversi per
le considerazioni fatte sopra:
•
•
il commercio è una attività che si rivolge soprattutto ai consumatori (al minuto) o alle
imprese locali (all’ingrosso), ma serve anche la domanda turistica ed è una componente
essenziale dell’offerta turistica di un’area;
il turismo è una attività che almeno in parte si rivolge a soggetti non residenti, e, per
quella parte, è dunque equiparabile alle esportazioni.
La Toscana nel corso dell'ultimo decennio ha progressivamente aumentato il suo potenziale di
attrazione della domanda turistica interna ed internazionale. Questa tendenza, attenuatasi solo
nel periodo 2002 -2004 per il mutato quadro economico e politico internazionale e per la
riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, ha portato ad un importante incremento di
presenze turistiche, di spesa e occupazione diretta e indotta.
Lo scenario internazionale in rapida trasformazione - con nuovi dinamici mercati emergenti nell'
Est europeo e nell'Area asiatica - è destinato, nei prossimi anni, ad avere riflessi significativi su
una regione come la Toscana che da tempo ha acquisito una sua specifica identità molto legata
a fattori qualitativi di carattere ambientale, culturale e sociale.
In Toscana la presenza di un sistema terziario ampio e variegato, fortemente radicato sulle
risorse storico-artistiche, paesaggistiche e ambientali della regione da vigore ad un sistema di
offerta turistica fortemente attrattivo, anche rispetto alla domanda internazionale, e ad un
sistema distributivo che, anche grazie alla diffusa rete di piccoli negozi, realizza una importante
connessione tra le piccole produzioni di qualità ed i consumatori.
In questo contesto l’integrazione nelle aree rurali delle attività terziarie e di un turismo
sostenibile rappresentano un punto di forza che occorre ulteriormente sviluppare
Il turismo riveste una importanza cruciale per l’economia della regione e trae alimento, oltre che
dall’attrazione rappresentata dalla risorsa “mare”, dalle immense dotazioni artistiche ed
ambientali che offre la Toscana. In effetti, se si escludono le due regioni italiane in cui il turismo
è forse l’attività principale (Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta), la Toscana per numero di
presenze per 1000 abitanti segue solo il Veneto.
Il turismo rappresenta inoltre per la Toscana un importante canale di apertura internazionale del
sistema regionale.
Nel corso degli anni la componente straniera è stata quella più dinamica e rappresenta oggi
attualmente quasi la metà del totale delle presenze turistiche della regione.
L’anno 2005 ha segnato un recupero del trend positivo, che si era registrato negli anni ’90, dopo
alcuni anni di difficoltà. Le presenze turistiche sono tornate a crescere in Toscana con una
variazione positiva (+7,6%), che non sembra essere il frutto di un mero rimbalzo congiunturale
dal momento che le stime sull’andamento dell’annata 2006 sembrano confermare il nuovo trend
di crescita (il primo semestre 2006, rispetto al primo semestre 2005, registra una variazione di
circa il +5%).
Tab. 13 - Le presenze turistiche in Toscana per tipologie ricettive
5
Anno
Alberghiero
1993
76,5
2000
100,0
2001
99,2
2002
96,5
2003
91,8
2004
91,3
2005
95,4
Fonte: Istat (2005) e Regione Toscana
Extra-Alberghiero
67,6
100,0
107,4
110,6
109,9
101,6
113,5
Totale
72,9
100,0
102,5
102,2
99,2
95,5
102,8
La performance toscana nel 2005 appare ancor più apprezzabile se confrontata con il dato
dell’Italia; sul versante nazionale la variazione complessiva delle presenze (italiane e straniere)
nel 2005 è infatti più contenuta .
Il turismo internazionale è cresciuto in Toscana di circa l’8,4%, più del doppio di quanto
registrato a livello nazionale (+3,6%), e dato che la nostra regione è fortemente specializzata
sul versante straniero (i turisti provenienti dall’estero rappresentano in Toscana il 47% del totale
contro il 41% in Italia), tale incremento si riflette in misura ancor più accentuata sul risultato
complessivo.
La migliore performance toscana rispetto al resto d’Italia è legata anche alla componente
nazionale che in regione cresce del 6,8%.
La maggiore crescita della Toscana nell’ultimo anno, rispetto al resto del paese, sembra quindi
dipendere, in modo pressoché paritetico, da entrambe le componenti dei flussi turistici, sia
quella straniera che quella italiana (rispettivamente +1,4 e +1,3 milioni di presenze).
Diversamente da quanto osservato sulla componente straniera, la crescita delle presenze di
origine nazionale in Toscana sembra aver interessato non solo le risorse di punta della regione
ma, all’interno di un trend più uniforme, anche tutte le altre risorse turistiche.
Fig. 5 - Andamento delle presenze turistiche in Toscana – Variazioni % 2006 su 2004
Queste considerazioni si basano, naturalmente, sull’evoluzione delle presenze registrate nelle
strutture ricettive ufficiali, trascurando quindi tutte le altre forme di turismo (case in proprietà,
case in affitto, presso amici e parenti) che in realtà hanno una notevole incidenza sul fenomeno
complessivo, specie per le risorse “balneare”, “campagna/collina” e “montagna”.
L’Unione Europea ha riconosciuto il ruolo fondamentale del turismo nell’ottica di una sempre
maggiore integrazione europea, sia in termini culturali che economici e occupazionali. Del resto
è facile capire quanti siano i vantaggi derivanti dall’ampliamento dell’Unione: esiste un
potenziale di 3 milioni di posti di lavoro supplementari e di 46 miliardi di Euro in più in termini
6
di contributo al PIL. Un mercato interno sempre più grande, con maggiori opportunità e minori
barriere e ostacoli per le imprese, per le professioni, per i turisti.
Sul fronte turistico la Toscana offre numerose possibilità: dal turismo d’arte a quello balneare e
l’agriturismo. Non tutte questa attività hanno presentato le stesse dinamiche: nel lungo periodo
alla forte espansione delle aree balneari si è associata una certa saturazione delle città d’arte
(anche se si resta su tassi di crescita decisamente elevati). Negli anni più recenti, inoltre, le
dinamiche sembrano seguire logiche di comportamento più orientate ad un turismo attento ai
livelli qualitativi elevati dell’offerta ricettiva, grazie anche ai miglioramenti realizzati in molte
strutture: nel caso degli alberghi, è decisamente aumentata la preferenza per gli alberghi a 4 e
5 stelle e nei residence; mentre nelle strutture extra-alberghiere quelle più tradizionali
(campeggi) sono quelle meno dinamiche.
Dopo la crescita del settore nel corso degli anni novanta, vi è stata una fase di debolezza,
dovuta anche ai problemi geopolitici, alla quotazione dell’euro e al calo del potere di acquisto
delle famiglie, che ha portato cambiamenti nelle scelte localizzative (per tipologia ricettive e per
località di interesse) rispetto a quelle tradizionali.
In relazione all’andamento economico del settore, si osserva che, nel periodo 2002-2004,
all’incremento quantitativo e qualitativo dell’offerta non ha corrisposto un altrettanto dinamismo
economico, probabilmente a causa della situazione economica di gran parte delle famiglie,
legato anche all’introduzione dell’euro. Le presenze in questi anni diminuiscono, impattando
conseguentemente sul valore aggiunto prodotto dal settore. A partire dal 2001, (come del resto
comunque succede negli altri aggregati territoriali) la Toscana registra una perdita di
competitività in questo comparto, dal momento che segna nel 2002-2004 un trend decrescente,
per riprendere tuttavia nel 2005, con una crescita dell’7,6%.
Analisi Swot per il Turismo
Il turismo rappresenta per la Toscana, oltre che un fondamentale fattore propulsivo
dell’economia, anche un importante canale di apertura internazionale del sistema regionale.
Dopo una fase di prolungata crescita, si è aperto un periodo difficile per il turismo toscano, che
pur ricalcando l’andamento negativo registrato a livello nazionale, assume dei caratteri di
maggiore criticità, imputabili fondamentalmente proprio alla maggiore caratterizzazione
straniera della domanda. Una larga parte delle presenze turistiche trova motivazione proprio nel
patrimonio culturale e nelle attività culturali che esercitano un forte potere di attrazione e
costituiscono un elemento di precisa identità della regione.
Il trend della spesa pubblica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e
culturale è crescente sia in valore assoluto che proporzionale, denotando una forte propensione
all'investimento in beni culturali da parte dei soggetti pubblici, ed in particolare degli Enti Locali.
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Turismo e Commercio
Turismo e Commercio
La Toscana registra oltre 40 milioni di presenze e, in Il valore aggiunto del turismo per ULA è andato, a
termini di arrivi il dato toscano rappresenta circa il partire dal 1995, crescendo fino al 1999, mentre
10% di quello nazionale. Questi dati collocano la inizia a declinare dal 2000 fino a che non si colloca
7
Per la comparazione è stato costruito un indicatore (indicatore di Lafay) che prende in considerazione sia il
dato relativo alle esportazioni che quello relativo alle importazioni (stimate dall’Irpet) in modo da
considerare come ogni settore contribuisce con il proprio specifico saldo al saldo commerciale complessivo
del sistema regionale. Per ogni settore è possibile indicare se il contributo è positivo (il che equivale a dire
che la regione è specializzata in quel particolare tipo di produzione), nel caso in cui l’indicatore sia al di sopra
dell’asse che indica lo zero, o negativo (il che equivale ad essere despecializzati in quel particolare settore
produttivo) nel caso sia al di sotto.
7
Toscana al secondo posto tra le regioni italiane nel 2003 su 24,9 migliaia di euro, un livello tra l’altro
rispetto al movimento dei flussi turistici
più basso di quello del Centro (25,9) e del valore
medio nazionale (26,19)
Diffusa conoscenza della Toscana nel mondo ed un Sistema di promozione territoriale non ancora
flusso
importante
di
turisti
che
rinnovano sufficientemente articolato, in grado di promuovere
costantemente questo patrimonio immateriale
la Toscana e le sue singole componenti territoriali
Forte attrattività turistica derivata da un progressivo Rapporto qualità/prezzo non ottimale dell’offerta di
apprezzamento della marca turistica toscana a livello servizi turistici
internazionale
Forte vocazione ad uno sviluppo sostenibile del Sistema fieristico non ancora in grado di attrarre
turismo nelle aree interne e nei centri minori
manifestazioni importanti e di fornire una spinta
propulsiva al settore congressuale
Ridotta propensione all'aggiornamento professionale
e manageriale
Scarsa capacità di integrare le politiche di
qualificazione del prodotto turistico
rispetto alle
esigenze del mercato internazionale
a causa della
mancanza di coordinamento tra le attività dei
soggetti pubblici e privati;
Insufficiente integrazione tra le azioni di promozione
dei
soggetti
pubblici
e
le
azioni
di
commercializzazione delle imprese
RISCHI
OPPORTUNITA’
Tassi costanti di crescita del movimento turistico
mondiale
Incremento della presenza di voli negli aeroporti
regionali con incremento della filiera dei servizi
complementari legati alle compagnie aeree
Riconoscibilità internazionale della qualità territoriale
dell’offerta
Forte concorrenza di nuovi paesi emergenti
nell’industria del turismo
Crescente standardizzazione e concentrazione di
destinazione dell’offerta turistica da parte dei tour
operator
Diffusa presenza di micro-impresa correlata ad un
sistema di inurbamento policentrico che permette
un’ampia copertura territoriale, anche a vantaggio
delle produzioni tipiche e dell’occupazione
Valorizzazione dell’elemento esperienziale nell’atto
del consumo correlato a fattori ambientali e culturali
Fluttuazione tasso di cambio euro/monete rilevanti ai
fini turistici
Rischi per il pluralismo e l’equilibrio tra le diverse
tipologie delle strutture di vendita
Potenziale omologazione nel prodotto e nel modello
distributivo
Ricca dotazione di risorse storiche, culturali e Perdita di competitività dell’offerta turistica delle aree
ambientali la cui conservazione e valorizzazione costiere e montane
rappresentano un area di potenziale business molto
promettente
Infrastrutture
architettonico
fieristiche
di
grande
interesse Progressiva riduzione della capacità di attrazione dei
segmenti di offerta turistica;
Una conoscenza della Toscana nel mondo: della sua Rapporto qualità/prezzo delle destinazioni turistiche
localizzazione, della sua storia, delle sue produzioni, toscane non adeguato alle aspettative della domanda
assai diffusa ed articolata
interna ed estera che ha portato ad identificare la
Toscana come una regione “troppo cara”.
grande opportunità di espansione dell’offerta turistica
articolata e di qualità rispetto alle nuove tendenze
della domanda turistica interna e internazionale in
progressiva crescita;
Possibilità di sviluppare una nuova offerta turistica
attraverso la valorizzazione della Toscana meno
conosciuta e dei piccoli centri
8
8 Marco Bellandi e Annalisa Caloffi, Politiche per l’innovazione e politiche urbane, in “Politiche economiche e
per la competitività di città e di reti urbane nella futura programmazione comunitaria in Regioni Ob2”,
Progetto di ricerca per il Gruppo di Contatto del Dipartimento delle Politiche di Sviluppo (Ministero
dell’Economia), Iris, Istituto ricerche interventi sociali, Prato, 2006.
9
la classificazione, conforme agli standard internazionali, prevede quattro categorie: il commercio in
tecnologia (cessioni e acquisti di brevetti e di invenzioni, know how), le transazioni in marchi di fabbrica e
disegni, i servizi con contenuto tecnologico e i servizi di ricerca e sviluppo, oltre a una classe residuale.
10
Dal punto di vista di una singola regione, un indicatore che può essere impiegato è quello delle
esportazioni nette di beni e servizi (saldo export-import) sia nei confronti dei paesi stranieri che rispetto alle
altre regioni. Tale saldo, infine, può essere rapportato al PIL regionale.
11
Si riprendono in sintesi le previsioni di Toscana 2020 i cui aggiornamenti, in corso di
elaborazione, saranno riportati nella versione definitiva del Prse
12
Cfr. E. Rullani, in “Toscana 2020, una regione verso il futuro”, IRPET, Firenze 2005, pag. 304.
Con un euro all’1,30 sul dollaro la produttività può crescere solamente dilatando alcune fasi
essenziali della filiera in aree extra-euro. Concorrenti delle imprese toscane non sono solamente
le imprese americane e/o cinesi, in quanto si pone un problema di allineamento alle strategie
delle altre imprese europee, tedesche e francesi soprattutto, che spesso producono intere fasi
in aree extra-euro per avvantaggiarsi dello “sconto” di costo del 30% che permette
l’abbattimento dei prezzi di vendita.
13
il riferimento è alla dinamica dei prezzi relativi
14
Il riferimento è al periodo 1971-2001; cfr. Irpet, “Toscana 2020. Una Regione verso il futuro”, A. Petretto
(a cura di), Regione Toscana e Irpet, anno 2005, pag.151-159
9
La strategia regionale nel campo dello sviluppo economico per il periodo
2006-2010
Il riferimento europeo delle politiche regionali è rintracciabile anche per il settore del turismo
(“La nuova politica europea del turismo” – Documento di lavoro della Commissione – 2006): da
un lato, per quanto riguarda i fondi strutturali (FESR e FEASER) la centralità del turismo deriva
dalla funzionalizzazione degli interventi di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale per
lo sviluppo socio-economico dei territori e come potenziale per lo sviluppo del turismo
sostenibile; dall’altro, la promozione di un turismo sostenibile, dove l’obiettivo prioritario della
crescita e dell’occupazione deve accompagnare la promozione di obiettivi sociali e ambientali.
Il Programma Regionale di sviluppo 2006 – 2010, partendo dall'analisi delle dinamiche di
sviluppo socio - economico, pone al centro della politica industriale regionale la tematica della
competitività del sistema produttivo regionale, della qualità delle nostre produzioni e dell’offerta
turistica. L'azione della regione è dunque finalizzata prioritariamente al sostegno della capacità
innovativa delle imprese in tutte le sue componenti, tecnologica, organizzativa e commerciale.
L’esigenza di accelerare i processi di riorganizzazione del sistema dell’offerta turistica toscana
per fronteggiare la crescente competitività di nuove destinazioni internazionali, impone un
radicale cambiamento nella definizione della serie di prodotti turistici di qualità che la Toscana è
in grado di esprimere superando il concetto della mera promozione delle destinazioni e
concentrando le azioni sulla definizione di specifici prodotti turistici innovativi strettamente
collegati alla Marca turistica Toscana e alle azioni di commercializzazione del sistema delle
imprese turistiche.
Nello specifico le azioni della Regione dovranno mirare a:
•
sostenere in tutti i settori dell’economia regionale l'evoluzione dei modelli organizzativi
delle imprese, favorendo la creazione di reti di imprese e altre forme più strutturate di
integrazione;
•
incrementare in tutti i settori dell’economica regionale la capacità innovativa delle
imprese, intesa soprattutto come capacità di generare innovazione piuttosto che – nel
caso del settore manifatturiero - di accedere all’innovazione incorporata in nuovi
strumenti o macchinari e, quindi, prioritariamente attraverso il sostegno alle attività di
sviluppo precompetitivo delle imprese;
•
elevare la capacità delle imprese di acquisire nuovi mercati, mediante azioni di sostegno
alla promozione, commercializzazione e internazionalizzazione;
•
ridurre l'impatto ambientale delle produzioni e il consumo energetico, sollecitando anche
processi di certificazione da parte delle imprese;
•
promuovere forme di turismo sostenibile anche attraverso forme di
certificazione di qualità e razionalizzare le azioni di marketing di destinazione
collegandole a prodotti turstici innovativi;
•
agevolare l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, attraverso la
realizzazione di un efficace sistema a rete di garanzia.
Il sistema delle politiche economiche regionali
Come evidenziato dal PRS ed in particolare dal PIR “Innovazione e sostenibilità dell’offerta
turistica e commerciale” e dai documenti programmatici della Conferenza Regionale del Turismo
del 6 e 7 giugno 2006, si rende necessario un salto di qualità delle politiche per lo sviluppo di un
turismo sostenibile e fortemente orientato all’innovazione.
Gli obiettivi individuati in questo ambito sono definiti come segue e trovano attuazione
particolare nell’asse IV:
•
rafforzamento del modello di coordinamento tra le politiche di sviluppo locale in rapporto
alla qualificazione del sistema dell’offerta turistica identificabile con la Marca Toscana,
puntando all’identificazione di prodotti-tematici turistici specifici fortemente orientati
all’innovazione;
10
•
concentrazione delle azioni di sostegno su programmi integrati strettamente collegati
all’offerta di prodotti turistici di qualità, compatibili con le politiche di sostenibilità dello
sviluppo e ad alto valore innovativo;
•
integrazione con gli interventi di carattere infrastrutturale finalizzati ad una maggiore
accessibilità e funzionalità complessiva delle destinazioni turistiche rispetto sia all’attività
dei principali aeroporti toscani, che al sistema interno della mobilità regionale;
•
integrazione delle politiche e delle azioni di qualificazione dell’offerta turistica con la
programmazione e attuazione delle politiche di formazione professionale;
•
razionalizzazione e ottimizzazione delle attività di marketing di destinazione in rapporto
alla commercializzazione dell’offerta turistica sui mercati interno ed estero aumentando il
coordinamento tra gli interventi di livello regionale e locale.
•
sviluppo della concertazione e della governance cooperativa a livello territoriale per
garantire il necessario equilibrio tra le diverse forme di distribuzione commerciale;
•
potenziare l’integrazione tra gli strumenti della pianificazione territoriale e della
programmazione degli insediamenti commerciali;
•
promuovere interventi di qualificazione urbana funzionali allo sviluppo dei centri
commerciali naturali e a progetti integrati per la crescita di nuove potenzialità di servizio,
e di filiera (commercio-turismo – cultura - artigianato –agroalimentare) nei territori della
Toscana, coerenti con la valorizzazione delle identità locali e supportati da adeguati
strumenti e iniziative di comunicazione, anche sui rapporti di qualità/prezzo e di tutela dei
diritti dei consumatori;
•
azioni per la strutturazione di reti commerciali di qualità mediante aggregazioni e
collaborazioni tra imprese per ambiti tematici e/o territoriali, e per la qualificazione del
ruolo dei Centri di Assistenza Tecnica con priorità ad interventi per l’aggregazione tra
imprese e per la crescita professionale degli operatori;
11
La struttura degli obiettivi del PRSE
L’obiettivo globale del PRSE si può così definire:
Sostenere la crescita sostenibile dell’economia regionale attraverso il miglioramento della
competitività e dei livelli occupazionali – con particolare attenzione a quella femminile - del
sistema economico toscano
Questo obiettivo viene perseguito con una strategia che si compone di quattro assi di intervento
Gli assi attuano gli indirizzi contenuti nei PIR per gli ambiti di competenza della Direzione
Generale. Ad ognuno degli assi corrispondono altrettanti obiettivi generali.
L’articolazione della strategia del PRSE (che deriva dai Programmi strategici del PRS) procede
con la definizione di obiettivi operativi che sovrintendono ad aree di intervento che sono in
seguito dettagliate con l’indicazione di specifiche linee di intervento, articolate in azioni.
Un'altra fonte di indicazioni utili alla programmazione delle politiche economiche regionali è
costituita dalla nuova programmazione dei fondi strutturali comunitari e dalle conseguenti
relazioni che essa genera con la dimensione regionale delle politiche a favore dello sviluppo
economico.
Gli ambito di intervento del Piano sono pertanto riconducibili ai seguenti quattro assi
direttamente corrispondenti ai Pir di riferimento:
Asse 1
Verso lo spazio regionale della ricerca e dell'innovazione (sottoprogetto 2 del PIR 1.1)
Asse 2
Internazionalizzazione, cooperazione, promozione, marketing territoriale (PIR 1.2)
Asse 3
La riorganizzazione dei distretti industriali e dei sistemi produttivi: il distretto integrato
regionale. Il sistema delle politiche industriali (PIR 1.3)
Asse 4
Innovazione e sostenibilità offerta turistica e commerciale (PIR 1.4)
12
La struttura degli obiettivi (globali e specifici) del PRSE 2006-2010
ASSE
ASSE I
Verso lo
spazio
regionale
della ricerca
e
dell'innovazi
one. Il
distretto
tecnologico
Promozione
della
ricerca
industriale e del trasferimento
tecnologico
attraverso
il
rafforzamento dei nodi regionali
della
conoscenza
tecnica
e
scientifica, della loro capacità di
relazione con i sistemi produttivi
locali e con i principali centri
internazionali della innovazione
tecnologica e organizzativa
ASSE II
Internazional
izzazione,
cooperazione
, promozione,
marketing
territoriale
Accompagnare la presenza
delle imprese nei mercati
internazionali e favorire le
interconnessioni del sistema
produttivo
regionale
con
l'esterno
ASSE III
Riorganizzazi
one dei
distretti
industriali e
dei sistemi
produttivi
locali
Obiettivi operativi
Obiettivi generali
Incrementare
l’efficienza
dei
sistemi
produttivi
regionali
attraverso azioni finalizzate a
sostenere
processi
di
riorganizzazione
e
diversificazione
dei
settori
industriali
verso
tipologie
produttive
a
più
elevato
contenuto di conoscenza.
Potenziamento delle attività di ricerca industriale ad alto
contenuto tecnologico tali da permettere ricadute economiche
sui processi innovativi, generativi di innovazioni di prodotto
oltre che di processo attraverso la valorizzazione delle
specificità produttive e tecnologiche regionali in ogni sua
articolazione organizzativa (distretti e filiere industriali, cluster
tecnologici, gruppi strategici, reti di subfornitura, aree di
eccellenza tecnologica)
Sviluppo di iniziative di sistema volte ad orientare il sistema del
trasferimento tecnologico e dei servizi per le imprese alla
domanda di innovazione, potenziandone il ruolo di collegamento
tra settori produttivi e il sistema regionale del trasferimento
Valorizzazione delle eccellenze e delle specializzazioni
produttive nelle tecnologie chiavi abilitanti
sostegno a programmi di investimento delle imprese per
l’innovazione anche attraverso il sostegno alla domanda di
servizi avanzati e qualificati , ivi compresa il sistema delle
certificazioni
Favorire la diffusione degli strumenti di responsabilità sociale
delle imprese e la promozione di una cultura impre nditoriale
basata su criteri etici, anche mediante il sostegno diretto
all’acquisizione della certificazione di responsabilità sociale
SA8000
Consolidare l’infrastrutturazione dei centri di competenza,
organismi che operano nel campo della R&S e laboratori
tecnologici misti pubblico-privati
Promuovere la presenza dei prodotti e produzioni regionali sui
mercati internazionali
Attivare ed assistere gli investimenti esteri più utili al
rafforzamento della competitività dei sistemi produttivi locali
Attivare un sistema regionale di marketing turistico di
destinazione
Sostenere le relazioni i rapporti tra le realtà produttive e
professionali locali con altri scenari produttivi in grado di
consentire proficue forme di internazionalizzazione
Sostenere l’evoluzione dei modelli organizzativi delle i mprese,
favorendo la creazione di reti, fusioni e accorpamenti,
supportando processi di riorganizzazione delle filiere produttive
Ridurre l’impatto ambientale delle produzioni e il consumo
energetico mediante interventi di tipo infrastrutturale e
attraverso il sostegno diretto agli investimenti innovativi delle
imprese con particolare riferimento al miglioramenti dei
rendimenti energetici
Favorire l’immissione di crescenti contenuti di conoscenza nei
prodotti supportando processi di trasferimento tecnol ogico nelle
imprese mediante al sostegno alla domanda di investimenti
Potenziare e qualificare il sistema delle infrastrutture per lo
sviluppo economico attraverso interventi finalizzati alla loro
integrazione con il sistema della logistica, la qualificazione in
termini di sostenibilità ambientale delle aree destinate ad
insediamenti produttivi per migliorare l’offerta di servizi
qualificati ed avanzati alle imprese (ICT, reti energetiche,
certificazione) nel quadro della riqualificazione territoriale ed
urbanistica specie nei comuni a maggiore densità insediativa di
PMI (distretti industriali, sistemi produttivi locali, poli di
produzione).
Sostenere l’accesso al credito delle imprese, in tutti i settori,
attraverso sia il potenziamento del sistema dei fidi e confidi, sia
attraverso il sostegno alla domanda diretta di imprese di
strumenti di ingegneria finanziaria
13
ASSE
ASSE IV
Innovazione
e
sostenibilità
offerta
turistica e
commerciale
Obiettivi operativi
Obiettivi generali
Sviluppare,
qualificare
e
promuovere
il
sistema
dell’offerta
turistica
e
commerciale
regionale
attraverso
processi
di
innovazione
che
devono
riguardare le imprese e i
territori
nell’ottica
della
sostenibilità
ambientale,
sociale ed economica
Rendere più efficaci le politiche pubbliche e più
funzionale il rapporto tra azione pubblica ed esigenze
delle imprese turistiche e commerciali
Migliorare la qualità urbana, territoriale dell’offerta
turistica e commerciale
Potenziare e rendere più efficiente il sistema di
comunicazione, promozione e marketing
Migliorare il livello di accoglienza e i servizi per turisti e
consumatori
Sostenere le imprese nei processi di sviluppo aziendale,
di qualificazione, di innovazione, di integrazione di filiera
e aggregazione territoriale
L’individuazione della struttura degli obiettivi del Piano per il periodo di programmazione 20062010 si fonda, oltre che sui documenti di programmazione regionali, sulle indicazioni e sugli
orientamenti comunitari per la politica di coesione, nonché sulle criticità evidenziate
dall’osservazione del contesto socio-economico di riferimento - che rappresenta una
fondamentale base conoscitiva per l’affermazione delle scelte prioritarie.
14
Gli Strumenti di attuazione previsti dal PRSE
sostenere l’innovazione e sostenibilità offerta turistica
Come evidenziato nell’introduzione alle presenti linee di intervento e in quelle riferite all’Asse 2
Internazionalizzazione, i settori del Turismo e del Commercio necessitano di un forte impulso
all’innovazione al fine di interpretare al meglio le sfide della competitività che lo stesso PRS ha
individuato.
I Soggetti protagonisti del nuovo modello organizzativo
In particolare, per quanto attiene al Turismo le linee di intervento di seguito definite saranno
progressivamente, in modo sempre più stretto, collegate alle politiche di innovazione di Prodotto
e di Sistema attraverso specifiche indicazioni che saranno identificate da una Cabina di regia
regionale per l’Innovazione del Turismo di cui saranno chiamate a far parte rappresentanze
degli EE.LL. , dell’ UNCEM, delle categorie economiche, delle OO.SS.
La Cabina di regia regionale per l’Innovazione del Turismo sarà affiancata dal Comitato
tecnico-scientifico per l’innovazione del turismo che sarà istituito tenuto conto delle
indicazioni e delle esigenze della Cabina di regia regionale per l’Innovazione del Turismo e di cui
faranno parte esperti del settore e del mondo accademico e di Toscana Promozione.
In raccordo con la Cabina di regia regionale per l’Innovazione del Turismo opereranno specifici
tavoli settoriali riferiti ai Prodotti Turistici Tematici ritenuti strategici che coadiuveranno la
Cabina di regia regionale per l’Innovazione del Turismo nell’esercizio delle proprie attribuzioni e
competenze.
In questo contesto organizzativo è essenziale il raccordo con l’attività dell’Osservatorio
Regionale del Turismo che dovrà essere in grado di fornire alla Giunta regionale, alla Cabina
di regia regionale e ai Tavoli settoriali riferiti ai Prodotti Turistici Tematici gli elementi conoscitivi
necessari a garantire, da un lato, una corretta e coerente programmazione delle politiche di
sviluppo e innovazione, dall’altro le migliori condizioni per valutare costantemente gli effetti
indotti dall’attuazione delle politiche.
La Giunta regionale, provvede a dare attuazione agli interventi con propri atti e provvede alla
costituzione:
•
della Cabina di regia regionale per l’Innovazione del Turismo
•
del Comitato tecnico-scientifico per l’innovazione del turismo
•
dei Tavoli settoriali riferiti ai Prodotti Turistici Tematici
I Progetti speciali di interesse regionale
Al fine di garantire la necessaria integrazione degli interventi a supporto dello sviluppo
sostenibile dei settori del turismo e del commercio, la Giunta regionale si avvale anche dello
strumento dei Progetti speciali di interesse regionale.
I Progetti speciali di interesse regionale possono avere validità pluriennale e rispondono
anche ad uno solo dei seguenti requisiti:
a) attivare interventi integrati a sostegno di aree interessate da fenomeni di crisi,
stagnazione o ritardo dei processi di innovazione;
b) attivare interventi integrati a carattere regionale con valenza sperimentale e settoriale
I Progetti speciali di interesse regionale possono prevedere l’utilizzo di una o più linee di
intervento tra quelle definite dal presente PRSE e possono integrarsi con le azioni di sostegno
previste dai PIR definiti dal PRS.
15
Nel periodo di validità del presente PRSE la Giunta regionale attiva prioritariamente i seguenti
Progetti speciali di interesse regionale:
-
sviluppo sostenibile del turismo e del commercio delle aree montane;
sviluppo sostenibile del turismo e del commercio delle aree termali;
sviluppo sostenibile del turismo e del commercio delle aree costiere;
sviluppo sostenibile del turismo e del commercio delle città d’arte;
sviluppo sostenibile del turismo e del commercio delle aree interessate dalla Rete
escursionistica Toscana (ex L.R. n. 17/97);
sviluppo sostenibile del turismo e del commercio delle aree interessate dalla Via Francigena e
dagli itinerari degli Etruschi;
sviluppo sostenibile del turismo e del commercio delle aree interessate dal sistema regionale
dei percorsi cicloturistici.
qualificazione delle risorse umane per la qualificazione dell’offerta turistica integrata e per la
qualità e sicurezza del lavoro.
Turismo accessibile.
16
L’Asse 4: Innovazione e sostenibilità offerta turistica
La centralità del turismo e, negli ultimi anni, anche del commercio nell’economia della Toscana è
riconosciuta a pieno titolo. Anzi turismo e commercio, di fronte alla crisi, o stagnazione, che ha
interessato altri settori produttivi, stanno acquistando maggiore peso economico e
considerazione politica.
Permane tuttavia il giudizio che turismo e commercio siano attività cha hanno minore esigenza
di innovazione, sviluppo e qualificazione, in quanto vivono in modo meno diretto l’evoluzione del
ciclo economico e le modificazioni della domanda. In realtà turismo e commercio sono i due
settori che maggiormente si legano alle condizioni sociali ed economiche di una regione e di
queste risentono.
Le azioni verso i sistemi turistici e commerciali hanno una forte e intrinseca trasversalità con
quasi tutti i temi dello sviluppo, rilevanti connessioni con gli altri Assi e una forte connotazione
territoriale.
In particolare non sempre il significato di servizio e di integrazione, che il turismo e il commercio
hanno è indagato a sufficienza, e non si tiene conto che tali settori:
•
offrono uno sbocco occupazionale alternativo alle mancate opportunità di occupazione
offerte dal sistema delle imprese di produzione;
•
svolgono un ruolo promozionale, anche sui mercati internazionali, delle produzioni
tipiche locali a sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria nelle aree montane e rurali
a rischio di spopolamento;
•
rappresentano un punto di forza per il mantenimento delle identità locali nell’ottica di
uno sviluppo sostenibile e dell’integrazione con i settori produttivi;
•
una parte importante di lavoratori stranieri presenti sul territorio regionale svolge
un’attività autonoma; il commercio e il turismo rappresentano settori di integrazione di
cittadini extracomunitari maggiormente aperto e percorso nei processi reali di
integrazione sociale;
•
nelle aree rurali e montane e nelle aree non sufficientemente servite dalla media e
grande distribuzione commerciale il commercio riveste funzione di servizio strategica ed
essenziale per occupazione e vivibilità.
La struttura degli obiettivi dell’Asse 4
L’obiettivo fondamentale è quello di sviluppare, qualificare e promuovere il sistema dell’offerta
turistica e commerciale regionale attraverso processi di innovazione che devono riguardare sia le
imprese e i territori nell’ottica della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Il tema della qualità va considerato sia in termini generali (come innalzamento dei livelli
qualitativi attuali), ma è necessario anche dare indicazioni più specifiche, classificabili in aree
principali, che dovrebbero, in una certa misura, guidare la selettività degli interventi:
Qualità territoriale; il rilievo è assegnato, oltre che alla dotazione infrastrutturale, alla
qualità del paesaggio e ai sistemi di informazione per il pubblico (dalla segnaletica ai
punti informativi), al fine valorizzare le singole destinazioni turistiche locali da collegare
sempre di più, con il concetto di “Marca Toscana”, a specifici Prodotti turistici tematici;
Qualità strutturale e gestionale delle strutture di accoglienza turistica (strutture ricettive)
e dei servizi; a questo riguardo sono indicati diversi strumenti, quali: certificazione di
qualità delle strutture; marchi di prodotto collegati alla “Marca Toscana”, basati su
accordi volontari da parte degli operatori privati che definiscano disciplinari il cui rispetto
17
sia garantito anche dall’uso del marchio; certificazione ambientale (Emas, ecolabel e
altre forme di certificazione);
Qualità delle risorse umane, sviluppando politiche formative degli operatori e dei
lavoratori, anche con specifico riferimento ai temi della sostenibilità e del turismo
ambientale;
Qualità dei servizi commerciali: sostenendo reti di qualità, centri commerciali naturali e
riqualificazione urbana, anche attraverso una differenziazione dell’offerta commerciale ,
che si collega alle attività agricole e artigianali locali, nella logica della filiera corta.
Grande importanza va poi attribuita alla sostenibilità ambientale e sociale dello sviluppo turistico
e commerciale e alle opportunità offerte dalla significativa presenza in molte aree, di risorse
culturali e naturali per la creazione/rafforzamento di offerte turistiche integrate e innovative sui
mercati.
Infine, centrale è il sostegno all’introduzione di processi di innovazione per aumentare la
competitività dell’offerta turistica e commerciale puntando alla creazione di reti integrate di
servizi turistici e commerciali che, mettendo a sistema le imprese disposte ad integrare le
proprie offerte rispetto a prodotti innovativi, consentano di presentare alla domanda interna ed
estera un’ampia scelta di pacchetti di offerte collegate alle risorse storico-artistiche, culturali,
ambientali, termali, eno-gastronomiche e allo spettacolo.
18
Linee di intervento e Obiettivi operativi dell’Asse 4
Linea di intervento 4.1.
Rendere più efficaci le politiche pubbliche e più funzionale il rapporto tra
azione pubblica ed esigenze delle imprese turistiche e commerciali
Nei settori del turismo e del commercio il rapporto tra le politiche pubbliche, amministrative, di
programmazione, urbanistiche e promozionali, e l’evoluzione dei due settori è molto diretto per
cui bisogna rendere più efficace e mirata l’azione delle diverse Amministrazioni (Regione,
Province, Comuni, Comunità Montane, etc.) al fine di raggiungere i risultati prestabiliti.
A tal fine occorre:
•
Rafforzare i sistemi locali promuovendo e supportando specifici programmi integrati
finalizzati allo sviluppo sostenibile del turismo, privilegiando il raccordo con altri settori
economici e produttivi, l’integrazione tra i piani e gli strumenti della pianificazione
territoriale e la coerenza con le varie tipologie dei prodotti-tematici turistici;
•
Concentrare le azioni sul rafforzamento dei prodotti-tematici tradizionali (arte/cultura,
balneare, montano, termale) e sulla strutturazione dei nuovi (cicloturismo,
escursionismo, enogastronomia, Etruschi, Via Francigena, turismo accessibile) puntando
sulla loro integrazione per favorire la presenza di flussi nelle zone meno conosciute e una
maggiore destagionalizzazione.
•
Sostenere interventi di riqualificazione urbana distinti tra le città d’arte a maggiore
capacità attrattiva, per sviluppare interventi di sostenibilità dell’accoglienza, e i piccoli
borghi utilizzando i primi come “veicolo” promozionale per i secondi. In questo contesto
saranno sviluppate politiche integrate tra turismo e commercio, finalizzate alla
valorizzazione del commercio di vicinato, delle botteghe e dei mercati storici.
•
Garantire condizioni di equilibrio tra grandi, medie e piccole strutture di vendita per
evitare situazione di desertificazione commerciale con effetti sulla qualità della vita
urbana e rurale;
•
Garantire la presenza diffusa di botteghe e di mercati che animano le città ed borghi e
sono forme complementari di presidio territoriale;
•
Sostenere interventi per la qualificazione dei mercati, delle fiere, della rete di ristorazione
e dei centri commerciali naturali, che costituiscono essenziali attrattori turistici e sono
anche componenti del capitale sociale locale;
•
Promuovere una maggiore interazione tra il sistema diffuso delle attività commerciali e le
esigenze di commercializzazione delle produzioni locali tipiche, ed in particolare di quelle
prodotte dalle PMI agricole e manifatturiere;
•
Sostenere programmi integrati di qualificazione del sistema delle botteghe e dei mercati
storici e di tradizione per preservare gli elementi di identità e di qualità dei centri storici e
delle città d’arte.
Gli obiettivi operativi riguardano:
•
•
la definizione di regole e strumenti per sviluppare l’integrazione tra piani e strumenti
della pianificazione territoriale e della programmazione di settore, e le azioni di
qualificazione della rete delle imprese ricettive e commerciali, favorendo lo sviluppo della
concertazione locale;
la costituzione di adeguati parchi progetti per la realizzazione di infrastrutture pubbliche
per il turismo fortemente orientati alla creazione di forme innovative di offerta in grado di
garantire la tutela e la valorizzazione delle identità locali, oltre che del patrimonio
ambientale e culturale e puntando ad un più significativo rilancio occupazionale anche
nelle aree meno sviluppate e in grado di contribuire alla destagionalizzazione delle attività
turistiche e terziarie.
19
•
•
•
la promozione dello sviluppo sostenibile e la ricerca di un equilibrio fra le varie
componenti del commercio, attraverso azioni di sistema, capaci di unire l’intervento
congiunto della Regione e degli Enti locali su alcuni punti prioritari;
l’adeguamento e completamento di strutture espositive e congressuali di interesse
regionale sia per la promozione di iniziative a carattere nazionale e internazionale, sia
per promuovere le produzioni locali ;
analisi dei sistemi turistico e commerciale attraverso i due Osservatori
o Per il commercio l’Osservatorio dovrà servire a fornire il quadro costantemente
aggiornato delle condizioni del settore al fine definire politiche di insediamento
delle grandi e medie strutture di vendita coerenti con gli obiettivi di equilibrio e
di sostenibilità e in particolare con l’esigenza di limitare il consumo di suolo;
o Per l’Osservatorio regionale del turismo vanno rafforzati i sistemi di rilevazione
del movimento turistico, attraverso un nuovo modello organizzativo partecipato
dalla Province e dalle categorie del settore, che consentano una efficace analisi
del sistema turistico.
La Linea di intervento 4.2.
Migliorare la qualità urbana e territoriale dell’offerta turistica e commerciale
La qualità delle città e del paesaggio sono componenti centrali del modello toscano e della sua
capacità di attrazione, di cui si avvantaggiano l’offerta turistica e commerciale. Nella
“Dichiarazione di Malaga” sono evidenziate tre caratteristiche rilevanti del commercio: motore
economico, infrastruttura comune ed elemento caratterizzante dei centri storici e delle aree
urbane. In Toscana le opportunità di sviluppo delle capacità competitive dei territori e delle
imprese sono profondamente legate ai caratteri ed ai valori storico culturali. Questa
considerazione è evidente per le attività del commercio e del turismo, per cui vi è l’esigenza di
promuovere e valorizzare, nelle città, nei centri minori e nei territori della regione, il ruolo che
svolgono queste attività di solida tradizione, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
•
identità e qualità dei centri urbani e delle risorse territoriali;
•
patrimonio culturale da conoscere, tutelare e valorizzare;
•
risorsa economica strategica per la commercializzazione delle produzioni toscane e per
l’attrazione dei flussi turistici.
Il policentrismo urbano e territoriale della Toscana (così articolato e connotato da variegate
vocazioni turistiche e residenziali) richiede un’offerta di strutture ricettive, commerciali e di
servizi diffusa sul territorio.
Per preservare e sviluppare le potenzialità competitive regionali è necessario intervenire, in
modo contestuale, sulla qualificazione fisica degli ambiti urbani e rurali, sullo sviluppo di un
turismo di qualità e su un adeguato e moderno sistema distributivo.
Le priorità della tutela del paesaggio e della qualificazione delle attività turistiche e commerciali,
specie per i centri urbani, devono essere declinate a livello locale ponendo la massima
attenzione alla qualità complessiva dell’offerta territoriale di servizi, e quindi in un’ottica di
sistema, anzitutto fra turismo e commercio.
Nella strategia di creare una gestione integrata dei centri urbani vanno individuati e preparati i
potenziali soggetti gestori del centro città.
Gli obiettivi operativi riguardano:
•
•
sostegno agli EE.LL. e a soggetti pubblici per la qualificazione delle infrastrutture
turistiche, espositive, congressuali, termali e turistico-sportive;
interventi di qualificazione urbana funzionali allo sviluppo dei centri commerciali naturali
ed ai progetti integrati, e di filiera (commercio-turismo –artigianato –agroalimentare),
sviluppando aggregazioni e collaborazioni tra imprese per ambiti tematici e/o territoriali,
anche attraverso la cooperazione tra diversi formati di vendita;
20
•
•
•
interventi per il contenimento e alla mitigazione delle esternalità negative delle aree
connotate da forte concentrazione di insediamenti commerciali (parchi commerciali di
fatto) che determinano condizioni di criticità territoriali e ambientali sul contesto;
realizzazione di progetti organici di intervento per i contesti urbani di valore e per il
patrimonio edilizio pubblico, che comprendano interventi su infrastrutture e azioni per
migliorare l’accessibilità, favorendo le modalità a basso impatto ambientale (biciclette,
treno, bus), per la pedonalizzazione, per l’integrazione tra varie funzioni e residenza;
sostenere interventi innovativi di qualificazione urbana, quali “riabilitazione dell’ambiente
fisico”, “salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-culturale” e “promozione
dell’imprenditorialità, dell’occupazione e dello sviluppo delle comunità locali” funzionali
allo sviluppo degli attrattori della domanda turistica tradizionale, con particolare
attenzione a quella interessata a specifici interessi (turismo di nicchia);
Gli strumenti di intervento consistono in progetti integrati di riqualificazione del sistema turistico
e di quello distributivo che realizzino anche forme di stabile aggregazione operativa tra le micro
imprese e raccordi di collaborazione tra pubblico e privato per favorire l’integrazione tra
imprese.
La Linea di intervento 4.3.
Sostenere le imprese nei processi di sviluppo aziendale, di qualificazione, di
integrazione di filiera e di aggregazione territoriale migliorando il livello di
accoglienza e i servizi per turisti e consumatori
Un’offerta turistica matura come quella Toscana deve essere in grado di svilupparsi, investendo
nelle strutture con un’ottica di innovazione e di sviluppo sostenibile. Oltre alla necessaria azione
di contenimento dei prezzi, occorre che le imprese turistico-ricettive della Toscana siano in
grado di offrire al turista strutture di alta qualità con servizi moderni tali da giustificare i prezzi
proposti. Per fare questo devono essere sostenuti investimenti che necessitano di risorse
finanziarie che spesso le imprese hanno difficoltà a reperire: la possibilità di accedere ai
contributi pubblici può essere da stimolo ad investire. Lo sviluppo di settori in cui vi è una
presenza estesa di piccole e medie imprese, diffuse su tutto il territorio regionale, ma
concentrate in alcune aree urbane e turistiche, richiede che le imprese migliorino le loro
prestazioni, offrendo servizi innovativi sempre più rispondenti alle attese dei consumatori e dei
turisti.
Per questo, date le caratteristiche dimensionali e organizzative di gran parte delle imprese
turistiche toscane è necessario puntare a forme di collaborazione e integrazione che permettano
loro di sfruttare al meglio le potenzialità presenti.
La ridotta dimensione delle imprese turistiche toscane costituisce un freno alla loro capacità di
porsi sul mercato globale fortemente concorrenziale. D’altra parte proprio la loro ridotta
dimensione costituisce una caratteristica il cui effetto non secondario è quello di contribuire a
mantenere la tipicità del territorio che è uno dei suoi fattori di maggior attrazione. Pertanto, è
necessario non solo incentivare al massimo la creazione di reti di imprese quali i consorzi, ma
anche aiutare, almeno per un periodo, forti investimenti in comunicazione e promozione per
poter commercializzare in modo associato la propria offerta. Ciò equivarrebbe alla rimozione di
un ostacolo che impedisce alle piccole imprese del turismo di battersi ad armi pari sul mercato
globale
Gli obiettivi operativi riguardano:
•
sostenere le imprese singole o associate nei loro programmi di qualificazione e di
innovazione, con particolare riferimento alla sostenibilità ambientale e sociale, alla sua
certificazione, e al recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio;
21
•
•
•
•
•
favorire le imprese nell’adeguamento, ampliamento e realizzazione di strutture che si
configurano come offerta complementare al turismo, con particolare riferimento alle
attività congressuali, termali, del turismo sportivo (piscine, centri benessere, maneggi,
campi da golf ecc.), culturali e ambientali, annesse alle strutture ricettive;
organizzare reti turistiche e commerciali e relazioni tra imprese, mediante aggregazioni
e collaborazioni per ambiti tematici e/o territoriali, comprendenti anche programmi di
crescita professionale, incentivando in particolare la partecipazione delle imprese a
titolarità femminile;
sviluppare programmi integrati di intervento in stretto raccordo con il sistema della
formazione professionale e dell’istruzione al fine di accompagnare il processi di
innovazione dell’offerta turistica con adeguate e specifiche professionalità;
favorire l’utilizzo di servizi qualificati di consulenza, assistenza e la fornitura di servizi
innovativi alle imprese operanti nel settore del turismo da parte di consorzi;
sostegno
dell’aggregazione
delle
imprese,
finalizzata
alla
promozione
e
commercializzazione dell’offerta turistica strutturata su sistemi/club di prodotti
incentivando in particolare la partecipazione delle imprese a titolarità femminile.
L’accoglienza, la presenza e qualità dei servizi per turisti e utenti di una regione, di una città o di
un territorio sono elementi che contribuiscono a determinare il successo e lo sviluppo di un
settore e di un’economia locale. Nel panorama del turismo mondiale, per mantenere e
aumentare gli attuali livelli di attrazione, è necessario che la Toscana faccia investimenti mirati
incentrati sulla sostenibilità e sulla qualità dell’accoglienza. Lo sviluppo di un turismo sostenibile
basato sulle certificazioni ambientali è una necessità imprescindibile se si considera che a fronte
di una popolazione residente di oltre 3,5 milioni di abitanti si contano circa 35 milioni di
presenze turistiche.
L’ottenimento delle certificazioni ambientali da parte delle imprese
turistiche potrà conseguire il duplice scopo di produrre risparmio di risorse (energia, acqua, etc.)
da un lato e di andare incontro ad un target di utenti che pongono il rispetto dell’ambiente come
una delle condizioni nella scelta della destinazione turistica.
Ulteriori obiettivi operativi riguardano:
•
•
•
•
•
•
armonizzare delle politiche dei soggetti pubblici e privati in materia di certificazioni di
qualità partendo dall’esperienza di Benvenuti in Toscana e puntando ad un marchio
regionale per la qualificazione dell’offerta turistica orientandola sia verso l’individuazione
di prodotti turistici tematici, per garantire adeguati standard nel rapporto qualità/prezzo,
sia per la tutela del consumatore-turista;
valorizzare l’identità culturale della Toscana e in questa ottica rafforzare i sistemi locali
supportando specifici progetti e programmi integrati finalizzati allo sviluppo sostenibile
del turismo;
promuovere e sostenere le forme di dialogo sociale per il potenziamento e la
qualificazione dei servizi di accoglienza turistica e dei servizi commerciali ai fini di una
maggiore integrazione tra popolazione residente e popolazione turistica;
realizzare un sistema regionale integrato di servizi per il turismo e commercio connessi
all’offerta culturale, ambientale e ai servizi per la mobilità e l’accoglienza anche
attraverso la realizzazione della card regionale “Amica Toscana”;
la realizzazione o adeguamento della rete di uffici di informazione e accoglienza turistica
a carattere regionale;
la realizzazione, recupero, adeguamento e ristrutturazione di immobili, aree e itinerari
funzionali alla valorizzazione a fini turistici del patrimonio storico/archeologico,
ambientale e culturale ad elevato potere di attrazione turistica con particolare
riferimento alle testimonianze legate alla Via Francigena e alla civiltà Etrusca.
22
Linea di Intervento 4.1.
Rendere più efficaci le politiche pubbliche e più funzionale il rapporto tra
azione pubblica ed esigenze delle imprese turistiche e commerciali
Azione Osservatorio Regionale del Turismo
Obiettivi e finalità
Sostenere l’attività di conoscenza e di partecipazione per una migliore efficacia delle politiche
per il turismo attraverso l’Osservatorio regionale del Turismo.
Per il turismo si tratta di studiare la consistenza dell'offerta, delle caratteristiche delle imprese e
dinamiche dei prezzi dei servizi, dei flussi turistici, dei rapporti di lavoro e formazione
professionale, del ricorso al credito e al sostegno finanziario pubblico, del marketing e
promozione e cooperazione internazionale. Per ciascuna delle attività sono altresì esaminati in
dettaglio i vari aspetti legati alla sostenibilità
Classificazione della linea di intervento
Servizi
Descrizione e contenuto tecnico
L’Osservatorio regionale sul turismo
effettua studi ricerche ed analisi, produce report,
pubblicazioni interventi formativi.
I lavori dell'osservatorio sono rapportati alla programmazione regionale, in particolare al
programma annuale delle attività di promozione economica, nonchè all'istituendo osservatorio
nazionale sul turismo.
Beneficiario ultimo
Regione Toscana, Enti locali, Università, Unioncamere Toscana
Procedure di attuazione
Normativa di riferimento (comunitaria, nazionale e regionale)
L.R. 11 agosto 1999 n. 49
Legge regionale 20 marzo 2000 n. 35 “Disciplina degli interventi regionali in materia di attività
produttive”
Legge regionale 3 gennaio 2005 n.1 “Norme sul governo del territorio”
Legge regionale 23 marzo 2000, n. 42 (Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo)
modificata dalla Legge regionale 17 gennaio 2005, n. 14
Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 215 del 20 novembre 2003
Modalità di attuazione
La Giunta regionale definisce le procedure per la gestione annuale dell’Osservatorio approvando
il programma di monitoraggio e valutazione e i contenuti dei report prima della loro
pubblicizzazione.
Priorità e criteri di selezione degli interventi da finanziare
Priorità e criteri sono definiti dall’art. 81 del Testi Unico delle leggi sul Turismo (L.R. n. 42/2000
e s.m.)
23
Linea di Intervento 4.2
Migliorare la qualità urbana e territoriale e il livello di accoglienza dell’offerta
turistica e commerciale e i servizi per turisti e consumatori
Azione Infrastrutture per il turismo
Obiettivi e finalità
L’azione ha come obiettivo il potenziamento e la realizzazione di infrastrutture che permettono
una maggiore fruizione turistica in armonia con lo sviluppo sostenibile del territorio, ed è
finalizzata alla valorizzazione integrata del patrimonio disponibile dell’ente locale ed alla
qualificazione dell’offerta turistica di competenza degli stessi.
Classificazione della linea di intervento
Infrastrutture
Descrizione e contenuto tecnico
L’azione è rivolta espressamente a soggetti pubblici e/o privati a prevalente capitale pubblico,
partecipate dalla Regione Toscana, per la realizzazione, nell’ambito di programmi integrati
orientati allo sviluppo sostenibile delle attività turistiche e riferiti a sistemi turistici locali, di
interventi di:
a) Adeguamento, ampliamento e realizzazione di strutture che si configurano come offerta
complementare alla ricettività;
b) Strutture congressuali,
c) Qualificazione dell’offerta per la nautica da diporto;
d) Impianti di risalita;
e) Interventi finalizzati alla valorizzazione dell’offerta termale. Per tali interventi sono
annualmente riservate specifiche risorse da destinare al cofinanziamento di progetti di
qualificazione per l’ottenimento del marchio di qualità ambientale termale di cui alla
legge nazionale di riordino del termalismo, nonché, alla qualificazione delle terme
pubbliche partecipate dalla Regione anche attraverso aumenti di capitale;
f) Interventi per migliorare e qualificare la fruizione della Rete Escursionistica Toscana e
itinerari turistici con valenza storico/culturale di interesse regionale (ex: Via francigena, i
percorsi degli Etruschi)
g) Realizzazione o adeguamento di uffici di informazione e accoglienza turistica,
h) Realizzazione, recupero, adeguamento e ristrutturazione di immobili finalizzati alla
valorizzazione a fini turistici di aree ad elevato potere di attrazione turistica e di aree e
strutture di interesse storico/archeologico, ambientale e culturale.
Beneficiario ultimo
Enti locali, soggetti pubblici, società o fondazioni immobiliari a prevalente capitale pubblico che
abbiano affidato la gestione delle strutture di loro proprietà a idonei soggetti privati individuati
con procedura di evidenza pubblica.
Soggetti pubblici e/o a prevalente capitale pubblico senza scopo di lucro, soggetti di diritto
privato senza scopo di lucro, nonché società o fondazioni immobiliari pubbliche che abbiano
affidato la gestione delle strutture ad altro soggetto imprenditoriale.
Procedure di attuazione
Normativa di riferimento (comunitaria, nazionale e regionale)
L.109/93
D.lgs. 123/98
L.R.42/2000,
L.R.35/2000,
24
Modalità di attuazione
L’intervento verrà attuato mediante l’emanazione di un bando pubblico. I criteri e le modalità
per la stesura del bando saranno definiti con Delibera di Giunta regionale
Priorità e criteri di selezione degli interventi da finanziare
Gli specifici criteri e parametri di priorità per la valutazione dei progetti tengono conto delle
seguenti priorità:
valenza territoriale dell’intervento in rapporto a programmi integrati di più EE.LL. e
soggetti pubblici.
rivitalizzazione aree montane e termali
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Linea di intervento 4.3
Sostenere le imprese nei processi di sviluppo aziendale, di qualificazione, di
integrazione di filiera e aggregazione territoriale migliorando il livello di
accoglienza e i servizi per turisti e consumatori
Azione Aiuti alle imprese operanti nel settore del turismo
Obiettivi e finalità
Sostegno alla diversificazione dell’offerta ricettiva e alla qualificazione delle attività turistiche
collegate all’offerta termale, congressuale, espositiva e alle risorse culturali, ambientali e
produttive, puntando alla valorizzazione del patrimonio edilizio e alla massima diffusione delle
certificazioni ambientali e sociali, attraverso modalità e soluzioni innovative e forme integrate di
azione
Classificazione della linea di interventi
Regime di aiuto
L’azione configura un sistema di aiuto diretto alle singole imprese. L’aiuto sarà applicato in
conformità al Regolamento (CE) n.70/2001 del 12.01.2001 (PMI) e successive modifiche o al
Reg “de minimis”.
Gli interventi potranno usufruire di un prestito rimborsabile o di un contributo in conto interessi
o conto impianti. Con il bando di attuazione della presente azione potranno essere attivate una o
più delle forme di contribuzione sopra descritte.
Descrizione e contenuto tecnico
Nell’ottica della qualificazione dell’offerta turistico ricettiva si colloca l’aiuto per interventi
innovativi per l’adeguamento e miglioramento delle strutture turistiche ricettive e complementari
allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico sanitaria,
accesso ai portatori di handicap, sicurezza nei luoghi di lavoro, antisismica, protezione
dell’ambiente alla realizzazione e qualificazione di strutture complementari alle attività
turistiche.
Il livello di innovazione previsto per l’accesso all’aiuto è definito nell’ambito del protocollo
“Benvenuti in Toscana” sulla base di specifici disciplinari riferiti agli aspetti strutturali e di servizi
dell’offerta turistico ricettiva collegati ai prodotti turistici tematici
Gli investimenti previsti sono indirizzati all’adeguamento, ampliamento e realizzazione di
strutture turistico ricettive, e di servizi ed attrezzature complementari connesse alle strutture
turistico-ricettive e gestite in maniera unitaria dalle imprese turistico-ricettive;
Beneficiario ultimo
Medie, Piccole e Micro imprese che esercitano le attività ricettive di cui al Titolo II “Imprese
Turistiche”, della L.R. 42/2000 e successive modifiche, PMI che operano nel settore multimediale
che effettuano produzioni sul territorio toscano.
Procedure di attuazione
Normativa di riferimento (comunitaria, nazionale e regionale)
Reg. 70/2001
D.lgs. 123/98
L.488/99
LR. 35/2000
Modalità di attuazione
I criteri e le modalità per la stesura del bando saranno definiti con Delibera di Giunta regionale,
che individuerà l’Organismo Intermedio che dovrà gestire l’azione.
26
Le domande di aiuto saranno esaminate secondo quanto previsto dal D.lgs. 123/98, Art.5,
comma 2, che prevede la procedura valutativa regolata da un bando di gara. La selezione delle
iniziative ammissibili è effettuata mediante valutazione comparata, nell’ambito di specifiche
graduatorie, sulla base di idonei parametri oggettivi predeterminati
Priorità e criteri di selezione degli interventi da finanziare
Le priorità e i criteri di selezione degli aiuti saranno definiti nel bando attuativo, sulla base di
quanto stabilito dalla delibera di Giunta regionale.
E’ prevista la priorità per interventi collegati alla valorizzazione del patrimonio edilizio e alla
certificazione ambientale e sociale, attraverso modalità e soluzioni innovative e forme integrate
di azione.
Azione Innovazione e qualificazione dei servizi turistici aggregati
Obiettivi e finalità
L’obiettivo è quello di qualificare le attività di promozione e commercializzazione dell’offerta
turistica e l’innovazione nelle imprese turistiche e nei servizi al turista. In particolare si
interviene al fine di promuovere l’aggregazione delle imprese operanti nel settore turistico
finanziando, con contributi in conto capitale, progetti realizzati da consorzi e finalizzati ad
aumentare la qualità dei servizi al turista; garantire un più incisivo e duraturo posizionamento
sui mercati strategici; aiutare le imprese singole a rendere compatibili le loro attività e i loro
servizi con l’ambiente, nell’ottica di una sviluppo ecosostenibile, socialmente sostenibile e
compatibile con l’eredità dei territori Le attività finanziabili riguardano il sostegno allo sviluppo
delle attività di consorzi costituiti tra imprese operanti nel settore del turismo, anche partecipati
da enti locali o soggetti pubblici aventi come obiettivo la promozione e la commercializzazione
dell’ offerta turistica e lo sviluppo di servizi qualificati per la domanda turistica
Classificazione della linea di intervento
Il sostegno è concesso alle condizioni previste dal Reg. CE n.1998/2006 “de minimis”.
Considerata la natura giuridica dei consorzi di cui al successivo punto “Beneficiario ultimo” e per
il tipo di investimento si configura una forma di aiuto indiretto ai singoli consorziati, pertanto
l’importo complessivo dell’aiuto previsto dal Reg. 1998&2006 è verificato in termini di ricaduta
sui singoli consorziati
Descrizione e contenuto tecnico
L’azione configura un sistema di aiuto diretto alle imprese operanti nel settore del turismo, nella
misura del 50% della spesa complessiva prevista, per l'acquisizione di servizi qualificati e servizi
comuni per le imprese. Non è consentito il cumulo con altre forme di aiuti regionali, nazionali e
comunitari per lo stesso servizio finanziato a valere sulla presente misura.
L’azione propria di questa misura è quella di favorire il sostegno all’utilizzo di servizi qualificati di
consulenza, assistenza e fornitura di servizi innovativi alle imprese operanti nel settore del
turismo da parte di consorzi di imprese costituiti espressamente per tali obiettivi. Gli interventi
finanziabili sono finalizzati:
all’introduzione di innovazione tecnologica con particolare riferimento all’informatica,
telematica e comunicazione sul web e servizi di teleprenotazione
promozione e commercializzazione di servizi turistici organizzati intorno ai prodotti turistici
tematici utilizzando in modo mirato gli strumenti di marketing consolidati e innovativi
fornire alle imprese aderenti servizi collettivi finalizzati all’ottimizzazione dei processi e dei
prodotti, compresi servizi complementari alla ricezione
Beneficiario ultimo
Consorzi di piccole e medie imprese, imprese associate come definite dalla Raccomandazione
della Commissione 2003/361/CE; aventi sede operativa o unità locale nelle aree di operatività,
esercenti una delle attività turistiche previste dalla L.R. n. 42/2000 e/o come identificate dalla
Delibera della Giunta Regionale che definisce le attività aggiuntive finanziabili ai sensi della L.
488/92 per il turismo.
27
Procedure di attuazione
Normativa di riferimento (comunitaria, nazionale e regionale)
L. 135/2001
L.r 35/200
L.r. 6/2000
L.r. 42/2000
Modalità di attuazione
Il sistema agevolativo è attuato tramite bandi .
La Giunta regionale stabilisce i criteri e le modalità per l’attuazione degli interventi e individua
APET Toscana promozione l’Organismo Intermedio per la gestione dell’azione.
Priorità e criteri di selezione degli interventi da finanziare
Gli specifici criteri e parametri di priorità per la valutazione dei progetti oggetto della domanda
di finanziamento individuati dalla Giunta Regionale tengono conto delle seguenti priorità:
Validità progettuale rilevata attraverso :
Individuazione di interventi strettamente collegati a Prodotti turistici tematici;
Raccordo con le azioni di promozione e qualificazione dei servizi di accoglienza definiti dalle
Agenzie per il Turismo
Integrazione con gli altri settori produttivi (artigianato di qualità, agroalimentare…)
Rappresentatività dei Consorzi accertata mediante l’individuazione di parametri oggettivi
Azione Aiuti per la certificazione dei servizi turistici
Obiettivi e finalità
L’obiettivo è quello di sostenere le imprese singole nei loro programmi di qualificazione e di
innovazione, con particolare riferimento all’innovazione di processo, prodotto, organizzazione e
di offerta, alla sostenibilità ambientale e sociale, prevedendo contributi in conto capitale per le
spese sostenute per acquisire consulenze strettamente connesse ai programmi da realizzare,
secondo quanto previsto dall’articolo 5 del Regolamento comunitario n. 70/2001, come
modificato dal Regolamento (CE) n. 364/2004;
Classificazione della linea di intervento
Regime di aiuti. L'azione configura un sistema di aiuto diretto alle imprese operanti nel settore
del turismo, nella misura del 50% della spesa complessiva prevista, per l'acquisizione di servizi
qualificati, ai sensi dell’articolo 5 del Regolamento CE 70/2001, come modificato dal
Regolamento (CE) n. 364/2004, e servizi comuni per le imprese. Non è consentito il cumulo con
altre forme di aiuti regionali, nazionali e comunitari per lo stesso servizio finanziato a valere
sulla presente misura
Descrizione e contenuto tecnico
Le attività finanziabili riguardano interventi finalizzati alla qualificazione dell’offerta di servizi
turistico-ricettivi, con particolare riferimento a: consulenze in materia ambientale per
l’adeguamento alla normativa comunitaria e il miglioramento delle prestazioni ambientali
dell’impresa e in particolare per l’adesione ai regolamenti comunitari EMAS e per la certificazione
ambientale e sociale con particolare riferimento a ISO 14001, ECOLABEL e SA 8000. inoltre per
la consulenza in materia di innovazione con particolare riferimento all’innovazione di processo,
prodotto, organizzazione e di offerta
Beneficiario finale
Organismo intermedio
Soggetti destinatari dell’intervento
Medie, Piccole e Micro imprese (come definite ai sensi della Raccomandazione della Commissione
2003/361/CE del 6.5.2003), anche di nuova costituzione, operanti Turismo: imprese che
28
esercitano le attività ricettive di cui al Titolo II
successive modifiche.
“Imprese Turistiche”, della L.R. 42/2000 e
Normativa di riferimento (comunitaria, nazionale e regionale)
Reg. 70/2001
D.lgs. 123/98
LR. 35/2000
Modalità di attuazione
Il sistema agevolativo sarà attuato tramite procedura a bando.
La valutazione delle domande sarà effettuata da parte del Segretariato tecnico, presieduti dal
responsabile dell’ l’Organismo intermedio o da suo delegato , che opera sulla base di quanto
disposto dai criteri definiti dalla Giunta regionale.
29
L’Asse 2
Internazionalizzazione, cooperazione, promozione,
marketing territoriale
Come già richiamato, le attività di promozione turistica e di marcheting di
destinazione trovano nell’Asse 2 del PRSE la loro naturale collocazione.
Per questo riportiamo nel presente documento di lavoro gli elementi salienti relativi
alle linee strategiche e agli obiettivi operativi che sovrintendono al nuovo asetto
organizzativo di queste attività così importanti per il riposizionamento del sistema
dell’offerta turistica toscana e dei sui Prodotti Turistici Tematici.
I profondi mutamenti del quadro mondiale richiedono una più organica definizione della
proiezione internazionale della Toscana a sostegno dei distretti industriali, turistici, rurali, della
valorizzazione delle risorse artistiche e culturali, delle azioni internazionali per la sostenibilità
dello sviluppo. La sfida strategica si sta spostando verso l’insieme delle relazioni con le realtà
emergenti più lontane dal paradigma europeo: Asia e Cina in primo luogo, ma anche, in
prospettiva, sud America, ed altri paesi in via di sviluppo, con i quali costruire progetti di
cooperazione.
E ciò dovrà avvenire intensificando la valorizzazione dell’immagine della “Marca Toscana” nella
sua globalità, anche attraverso un collegamento più sinergico tra iniziative di carattere
economico e iniziative di carattere culturale, considerando sempre di più la necessità di
integrare la strategia per l’internazionalizzazione (così come quella per l’attrazione degli
investimenti) con le opportunità offerte dalla cooperazione transfrontaliera e internazionale.
Lo sviluppo di una proiezione e di una visibilità internazionale della Toscana può e deve basarsi
sempre più sul patrimonio storico, culturale, artistico, ambientale, visto come una delle maggiori
risorse sulle quali spostare in avanti una delle nuove frontiere dello sviluppo, costituire un
terreno di avanzamento della ricerca e dell’innovazione, consolidare l’identità del territorio
regionale attraverso le tante realtà locali, qualificare e fidelizzare i flussi turistici, puntare sui
prodotti di qualità a forte radice territoriale.
Collocare la Toscana in questa nuova sfida al mutato contesto internazionale richiede una più
stretta integrazione fra le diverse istituzioni, aspetti, settori, attori della proiezione estera della
Toscana per superare la soglia critica degli interventi, selezionarne gli obiettivi prioritari,
ricercandone le relazioni, concentrando su di essi l’insieme delle risorse, facendo emergere
l’identità regionale complessiva nella sua proiezione internazionale. La sfida è quella di
qualificare il modo di stare della Toscana nella globalizzazione nell’ottica di una maggiore e più
qualificata internazionalizzazione della propria economia, della propria società, del proprio
modello di vita, nel quadro di una sua sempre maggiore apertura.
Il ruolo dello sportello regionale per l’internazionalizzazione SprinToscana dovrà essere
maggiormente sviluppato e potenziato per favorire i processi di internazionalizzazione delle
imprese, alternativa agli interventi di mera delocalizzazione produttiva che rischiano di sottrarre
produzione, valore e lavoro al mercato toscano.
Le strutture estere svolgeranno azione di supporto al sistema delle imprese per quanto riguarda
l’offerta dei servizi di informazione, assistenza e consulenza sui mercati riferimento.
Per il turismo, a fronte di una domanda che si mantiene elevata si deve lavorare molto
sull’offerta per proporre prodotti innovativi e adeguarli continuamente al mutare delle richieste.
Inoltre appare necessario privilegiare un’ottica di intervento che vada oltre la promozione del
singolo territorio e destinazione turistica, verso i sistemi di prodotto, ovvero passare alla
promozione di veri prodotti turistici, secondo le varie possibili declinazioni dell’identità e della
marca toscana.
30
Rispetto all’offerta di turismo congressuale la Toscana rappresenta una tra le prime destinazioni
italiane. Per mantenere elevato il livello di competitività della nostra offerta è necessario creare
le condizioni per una più forte innovazione organizzativa dei nostri Convention Bureau.
E’ necessario incoraggiare i promotori dell’offerta, pubblici e privati, a curare attentamente la
formazione dei prodotti turistici tematici, innovando sia i prodotti, sia gli strumenti della
promozione, sostituendo ad un’offerta ancora troppo segmentata un’offerta inclusiva di tutte le
componenti dell’accoglienza: ricettività, ristorazione, servizi, trasporti.
Pur nella differenza dei ruoli e degli strumenti, la promozione e la commercializzazione del
prodotto turistico devono essere strettamente legate . Va perseguita una maggior integrazione
tra le azioni di
promozione realizzate da Toscana Promozione e dalle APT e la
commercializzazione realizzata dai consorzi di imprese turistiche, che dovranno sempre più
caratterizzarsi come soggetti strategici per supportare la creazione e il rafforzamento di reti di
piccole e medie imprese in grado offrire servizi qualificati al turista e rispondere, grazie e
politiche innovative, alle crescenti esigenze della domanda.
In tal senso, va anche messa a punto e razionalizzata l’organizzazione regionale in materia di
promozione. Al fine di mettere in relazione l’immagine dei prodotti turistici tematici collegati alla
Marca Toscana con le destinazioni locali e con il sistema delle imprese che svolgono le azioni di
commercializzazione, sarà realizzato un progetto di comunicazione integrata che consentirà di
ottimizzare e armonizzare gli interventi promozionali attuati da Toscana Promozione con quelli
dei tanti soggetti pubblici e privati che intendano concorrere alla promozione dell’offerta turistica
toscana.
Relativamente alla promozione dell’offerta turistica, come evidenziato dal PRS ed in particolare
dal PIR “Innovazione e sostenibilità dell’offerta turistica e commerciale” e dai documenti
programmatici della Conferenza Regionale del Turismo del 6 e 7 giugno 2006, emergono alcune
importanti consapevolezze:
•
•
•
•
•
•
la Toscana mantiene una forte attrattività, anche a livello internazionale come
destinazione turistica: è chiaramente percepita una Marca Toscana. La nostra regione è
inoltre in grado di esprimere un’offerta turistica dalle grandi potenzialità, sia rispetto ai
segmenti tradizionali, sia rispetto a nuovi prodotti tematici che già si stanno affermando;
la complessità dei mercati e dei target di riferimento è molto elevata e occorre una alta
specializzazione per operare azioni di marketing che possano avere successo: ogni
mercato è una realtà a sé e richiede strumenti e azioni specifiche;
occorre un maggiore e più forte coordinamento da parte della Regione nella fase di
definizione degli strumenti di programmazione delle azioni sui mercati esteri;
occorre un forte coordinamento da parte di Toscana Promozione rispetto alle iniziative
promozionali sui mercati esteri, sia in termini di eventi che di comunicazione delle
caratteristiche dell’offerta turistica che dovrà puntare sulle varie tipologie di prodotto
collegate alla Marca Toscana (superando il concetto di “prodotto-destinazione”);
è necessario garantire uno strettissimo raccordo tra la comunicazione promozionale
dell’offerta turistica e le proposte commerciali strettamente collegate ai prodotti tematici
riferiti alla Marca Toscana;
occorre potenziare la rete di informazione e accoglienza turistica intervenendo, sia sulla
qualità dei servizi offerti dagli uffici di informazione, sia costituendo un sistema integrato
anche per la “profilazione” dei turisti che accedono ai servizi per sviluppare azioni di
fidelizzazione.
Tenuto conto di tali considerazioni le azioni di promozione dell’offerta turistica sui mercati esteri
sono realizzate, ai sensi della normativa vigente, esclusivamente da Toscana Promozione che,
sulla base dell’Accordo di programma, può avvalersi delle Agenzie per il Turismo.
Sarà aggiornata, di concerto con i soggetti interessati, l’organizzazione della promozione
turistica anche con eventuali modifiche delle normativa di settore.
31
La struttura degli obiettivi dell’asse 2
Obiettivi operativi
1. Promuovere la presenza dei prodotti e delle produzioni
mercati internazionali
regionali sui
I risultati del progetto “MonitorAzione” costituiscono la base per definire nuove strategie per
rendere maggiormente competitive le imprese toscane (piccole, piccolissime e medie).
L’obiettivo è quello di realizzare, attraverso la sperimentazione di un modello su alcuni settori
pilota, un sistema di assistenza alle imprese flessibile e differenziato che le supporti nel loro
percorso verso l’internazionalizzazione sui mercati esteri.
In questa ottica il coordinamento fra Regione Toscana, Apet (Toscana Promozione) e le Camere
di commercio, le province, le Apt e tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono allo
sviluppo e al sostegno della promozione e internazionalizzazione delle imprese toscane sui
mercati esteri dovrà essere maggiormente rafforzato e integrato.
2. Attivare ed assistere gli investimenti esteri più utili al rafforzamento della
competitività dei sistemi produttivi locali
3. Attivare un sistema regionale di marketing turistico di destinazione
La forte competitività mondiale delle destinazioni turistiche induce a concentrare e
coordinare gli sforzi
dell’intero
territorio toscano
per proiettare una propria
immagine forte e coerente.
Sarà quindi necessario agire:
a. qualificando le azioni di promozione sui mercati esteri concentrando su Toscana
Promozione l’operatività e la realizzazione delle iniziative;
b. riorganizzando, per la promozione sui mercati esteri, il Sistema di relazioni tra
Toscana Promozione e le destinazioni turistiche toscane anche attraverso lo
strumento dell’accordo di programma, individuando nella convergenza delle risorse
dei soggetti pubblici sui programmi di attività di Toscana Promozione la condizione
per la realizzazione delle iniziative;
c. dando attuazione al programma strategico di comunicazione rendendolo
strettamente funzionale alle politiche di riorganizzazione e coordinamento del
sistema di comunicazione dei prodotti turistici tematici, delle destinazioni e delle
azioni di commercializzazione;
d. potenziando la funzionalità del sito turismo.toscana.it in stretto raccordo con il
portale regionale intoscana.it e con il portale nazionale italia.it ;
e. promuovendo un più forte coordinamento
f. qualificando i servizi di accoglienza al turista riconoscendo a tale attività la
necessaria funzione strategica per la fidelizzazione dei flussi turistici e potenziando
le iniziative per la profilatone del cliente/turista;
g. realizzando una rete di intermediari indipendenti per supportare la presenza nei
mercati estreri delle imprese turistice.
4. Sostenere le relazioni i rapporti tra le realtà produttive e professionali
locali con altri scenari produttivi in grado di consentire proficue forme di
internazionalizzazione
Negli ultimi anni è emersa l’esigenza di fornire informazioni, servizi e tecniche specifiche, di
contatto operativo tra i sistemi locali e i potenziali investitori o intermediari e di reperimento di
risorse finanziarie e professionali funzionali al sistema degli interventi. La risposta a queste
32
esigenze può venire dal rafforzamento delle capacità di Toscana Promozione e dall’avvio di
progetti di rete tra imprese, enti locali e fornitori di servizi avanzati.
Linee di intervento e Obiettivi operativi dell’Asse 2 - Promozione
Azione Le attività di promozione attuate da Toscana Promozione
Per armonizzare e ottimizzare le azioni è necessario definire le modalità e i criteri per la
costituzione della Rete regionale dei soggetti pubblici e privati che concorrono alla
realizzazione delle iniziative promozionali e di sostegno ai processi di internazionalizzazione. In
linea generale, i soggetti facenti parte della Rete regionale si impegnano insieme a Toscana
Promozione a non effettuare iniziative promozionali concorrenti fra di loro, e nel caso decidano
di agire in modo autonomo ma comunque sinergico con Toscana Promozione, i soggetti della
Rete si impegnano ad informarne Toscana Promazione.
Tenuto conto delle specificità che caratterizzano le attività di promo-commercializzazione
dell’offerta turistica sui mercati esteri, è necessario ristrutturare il modello di relazione tra le
attività svolte da Toscana Promozione e quelle delle Agenzie per il Turismo
Toscana Promozione assume il ruolo di Punto di riferimento operstivo del sistema regionale e nel
contempo è necessario che il mix di servizi offerti direttamente si sposti verso un’offerta a
maggiore valore aggiunto (supporto operativo, training, servizi di consulenza, ecc.) e un
miglioramento della qualità dell’offerta attuale. Si ritiene inoltre opportuno che tutte le
competenze residue in ambito promozionale ancora in capo alla Regione vengano trasferite a
Toscana Promozione.
Al fine di garantire una maggiore efficacia nelle azioni di promozione turistica e marketing di
destinazione è necessario riorganizzare l’operatività di Toscana Promozione costituendo, al suo
interno, una specifica struttura dedicata a tali attività e alla promozione del turismo di affari, a
supporto delle attività dei convention bureau e dei poli espositivi di interesse regionale
In accordo con le indicazioni del Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 si assumono si
assumono i seguenti obiettivi di carattere generale:
promozione dell’economia toscana sui mercati internazionali;
sostegno ai processi di internazionalizzazione delle imprese toscane di beni e servizi;
promozione degli investimenti esteri in Toscana (marketing territoriale).
In coerenza con gli obiettivi sopra elencati sono previsti i seguenti risultati:
progressivo recupero delle quote di mercato delle esportazioni toscane e dei flussi
turistici, attraverso la differenziazione dei mercati e dei prodotti;
aumento del numero delle imprese esportatrici toscane;
miglior distribuzione dei flussi turistici ed espansione dei flussi verso le località minori;
aumento degli investimenti esteri in Toscana e degli investimenti toscani all’estero come
quota del complesso degli investimenti complessivi.
L’obiettivo specifico a regime è una destinazione crescente di risorse del Programma annuale
delle iniziative di promozione economica verso i servizi e le attività ad alto valore aggiunto con
conseguente diminuzione dei servizi tradizionali, mentre lo sfruttamento più efficiente delle
risorse a disposizione dovrebbe permettere di aumentare l’efficacia dell’impatto sulle imprese.
Classificazione della linea di intervento
Servizi
Descrizione e contenuto tecnico
33
La promozione dell’economia toscana sui mercati internazionali, è perseguita attraverso azioni
volte al recupero delle esportazioni delle imprese toscane manifatturiere ed agro-alimentari.
Le azioni sono focalizzate principalmente sui settori/paese specifici individuati nel documento
che individua le linee strategiche, al fine di evitare una frammentazione eccessiva delle risorse
su una molteplicità di interventi, spesso incapaci di raggiungere la massa critica necessaria per
impattare sul mercato di destinazione. E’ comunque necessario operare per un sensibile
contenimento del numero delle azioni promozionali, concentrando gli interventi su iniziative
strategiche.
Con riferimento al turismo le azioni sono dirette all’attrazione di flussi crescenti di incoming
provenienti sia dalle altre regioni italiane che dai Paesi esteri e ad una loro miglior distribuzione
sul territorio e nell’arco dell’anno.
La strategia generale di comunicazione dovrà avere il suo “focus” sul prodotto turistico tematico
ma nella forte connotazione unitaria della Marca Toscana, nella quale si inseriscono i singoli
prodotti legati ai singoli territori. Il sistema generale della promozione toscana dovrà essere
orientato al momento finale della commercializzazione e pertanto dovrà operare in stretta
connessione con le imprese e le loro aggregazioni nelle reti e nei Consorzi.
Secondo le indicazioni contenute nel PRS 2006-2010, gli interventi promozionali dovranno
essere fortemente caratterizzati da elementi di innovatività:
−
orientati a rendere strutturale la presenza all’estero delle aziende toscane,
attraverso il progressivo ridimensionamento della quota di promozione basata sulla
partecipazione a fiere, puntando a un vero e proprio radicamento sui mercati, con
particolare attenzione alle problematiche delle piccole imprese e dell’artigianato;
−
mirati all’aumento della quota di prodotti esportati ad alto contenuto qualitativo e/o
tecnologico, dei prodotti agro-alimentari di qualità, delle produzioni dell’artigianato
artistico, alla valorizzazione del ruolo del settore dei servizi pubblici locali nei
processi di internazionalizzazione e cooperazione della Toscana;
−
con particolare riferimento al turismo, volti a ricercare la massima
armonizzazione tra le azioni di marketing pubblico e commercializzazione
promossa dai privati, privilegiando forme aggregate di imprese operanti nei
diversi settori collegati al turismo, e orientando l’azione sui prodotti con il
supporto di un piano strategico di comunicazione.
Saranno attuate azioni sperimentali, tese alla costruzione di nuove relazioni collaborative con
soggetti dotati di specifiche competenze (quali Università e Poli tecnologici) ed un nuovo modello
organizzativo delle missioni di diplomazia commerciale operate dalla Presidenza della Regione
Toscana, accompagnato da una sistematica azione di follow up e verifica dei risultati.
Al fine di ampliare in chiave pluriennale l’attività di programmazione delle azioni promozionali
sarà prevista l’organizzazione di missioni esplorative, volte ad individuare i settori e le azioni più
consone ai mercato prioritari, al fine di delineare anticipatamente opzioni programmatiche per
gli anni successivi.
Beneficiario finale
APET-Toscana Promozione, APT
Procedure di attuazione
Normativa di riferimento (comunitaria, nazionale e regionale)
L.R. n. 35/2000;
Legge istitutiva Toscana Promozione
34
Modalità di attuazione
Toscana Promozione, agenzia pubblica partecipata da Regione Toscana, Unioncamere, ICE ed
ENIT, gestisce le “Attività di promozione economica per le risorse dell’agricoltura,
dell’artigianato, della PMI industriale e del turismo”, approvate annualmente dalla Giunta
Regionale; tale atto funge da base per il coordinamento dei piani degli altri attori del sistema.
Inoltre Toscana Promozione assume il ruolo prioritario di “Cabina di regia operativa” del sistema
regionale.
Procedure amministrative, tecniche e finanziarie adottate
Il PRSE, anche attraverso i suoi aggiornamenti, rappresenta lo strumento pluriennale della
programmazione regionale nel campo della promozione cui fa seguito la programmazione
annuale e la pianificazione operativa degli interventi.
L’attuazione annuale delle politiche di promozione economica e di sostegno ai processi di
internazionalizzazione si articolerà sulla base delle seguenti fasi e strumenti:
§
§
§
§
§
TP trasmette entro il mese di gennaio apposita Relazione sulle iniziative realizzate l’anno
precedente;
ai fini della definizione del Programma annuale delle iniziative di promozione economica
la Giunta regionale, in accordo con i Soggetti costituenti Toscana Promozione, entro il
mese di febbraio dell’anno precedente approva apposite Linee strategiche, tenuto conto
della Relazione di TP sull’attività svolta l’anno precedente;
sulla base delle Linee strategiche TP attiva un processo di ricognizione e di verifica delle
esigenze espresse dagli attori del sistema; a seguito di tale processo, entro il 31
maggio, elabora un Documento tecnico propedeutico alla definizione del Programma
annuale delle attività di promozione economica;
l’approvazione del Programma annuale delle attività di promozione economica da parte
della Giunta regionale è prevista entro il 30 giugno, previa apposite consultazioni e
concertazione con i soggetti pubblici e privati interessati;
Entro il 30 settembre di ogni anno TP, previa ricognizione delle iniziative programmate
dai soggetti costituenti la Rete e coerenti con il Programma annuale, definisce il Quadro
di
riferimento
operativo
regionale
per
le
azioni
di
promozione
e
internazionalizzazione del Sistema Toscana.
Il Programma annuale dovrà contenere specifiche indicazioni in merito alla predisposizione di
iniziative ed eventi che potranno svolgersi nel triennio successivo e che, per rilevanza o per
caratteristiche tecnico/organizzative, richiedano un adeguata preparazione e un forte,
preliminare coinvolgimento degli attori del sistema.
Il coordinamento fra Toscana Promozione e gli altri enti del sistema viene sviluppato attraverso
le seguenti modalità:
§
comuni protocolli di intesa, convenzioni o Accordi di programma sviluppati in sede di
condivisione, da per quanto concerne il turismo, entro il 15 ottobre di ciascun anno;
§
disciplina delle modalità per lo scambio di informazioni all’interno della Rete in merito
alle iniziative promozionali;
§
in linea generale, i soggetti facenti parte della Rete si impegnano insieme a Toscana
Promozione a non effettuare iniziative promozionali concorrenti fra di loro e, nel caso
decidano di agire in modo autonomo ma sinergico con Toscana Promozione i soggetti
della Rete si impegnano ad informarne Toscana Promozione;
§
le iniziative di promozione autonome svolte dai soggetti componenti la Rete non
ricevono alcun finanziamento né servizio aggiuntivo.
Per quanto riguarda il Comitato tecnico di TP, esso deve assumere il ruolo di fornitore di input
per la predisposizione delle Linee di indirizzo, del Programma stesso e del Quadro di riferimento
operativo regionale. Il Comitato tecnico ha altresì il compito di valutazione delle azioni
intraprese.
In corso d’opera il Comitato Tecnico valuta le eventuali modifiche più rilevanti al Programma
annuale delle attività di promozione economica e al “Quadro di riferimento operativo regionale”
per le azioni di promozione e internazionalizzazione e fornisce input alla Giunta e al Direttore di
35
TP e, previa valutazione, la Giunta regionale le approva. In caso di urgenza il Direttore di TP
dispone l’attuazione degli interventi necessari direttamente, previa informativa preliminare alla
Giunta Regionale e al Comitato Tecnico.
Al fine di verificare e valutare la rispondenza e i relativi livelli di efficienza ed efficacia delle
iniziative realizzate con la programmazione dell’anno precedente, sono attivate opportune
analisi. Le analisi fanno riferimento alle attività realizzate da Toscana Promozione e sono
finalizzate a promuovere il miglioramento delle politiche regionali e degli altri soggetti operanti
nel settore. Per la valutazione degli interventi attuati la Giunta regionale si avvale dell’Istituto
Regionale per la Programmazione Economica (Irpet) o, se del caso, di un soggetto valutatore
esterno e neutrale rispetto ai soggetti coinvolti.
Toscana Promozione è tenuta a redigere un apposito resoconto sull’efficacia di ciascuna delle
iniziative attuate, nonché relazioni periodiche sull’attività svolta e una relazione annuale, per
permettere alla Giunta regionale di acquisire tutte le informazioni utili alla valutazione del
Programma attuato, relazionare al Consiglio regionale in merito e per fornire elementi per la
definizione della programmazione degli anni successivi.
I risultati della valutazione dovranno essere alla base della fase di programmazione futura.
Priorità e criteri di selezione degli interventi da finanziare
Le priorità e i criteri di selezione saranno definiti annualmente dalla Giunta Regionale nell’atto di
approvazione del Piano di promozione economica.
Azione Marketing turistico di destinazione
Obiettivi e finalità
Nell’attuale panorama del turismo mondiale, a fronte di una costante crescita dei flussi si assiste
all’emergere di tante nuove destinazioni che determinano un contesto di concorrenza sempre
più ampio e globalizzato. La Toscana continua ad esercitare una grande attrattiva, ma per
mantenere e aumentare gli attuali livelli è necessario promuovere il sistema con investimenti
mirati in immagine del territorio e qualità dell’accoglienza. L’azione prevede la realizzazione di
iniziative per la promozione della domanda turistica a favore delle aree turistiche delle zone
interessate dal POR. Consiste in una serie di interventi promo-pubblicitari rivolti ai mercati
turistici italiani ed esteri e di iniziative destinate ad aumentare la qualità dei servizi di
informazione ed accoglienza turistica..
Classificazione della linea di intervento
Servizi
Descrizione e contenuto tecnico
La forte competitività mondiale delle destinazioni turistiche induce a concentrare e coordinare gli
sforzi dell’intero territorio toscano per proiettare una propria immagine forte e coerente.
Questa Azione è perciò fondamentale per fornire la cornice nell’ambito della quale tutti i soggetti
pubblici armonizzano i propri interventi e i soggetti privati si confrontano quando interagiscono,
nella loro attività di promo-commercializzazione, con il settore pubblico.
L’azione agisce su due fronti:
a.
la qualificazione dei servizi di accoglienza , per mettere gli uffici di informazione previsti
dalla L.R. 42/2000 in condizione di offrire la miglior assistenza al turista potenziale o già
in loco;
b. la promozione del sistema turistico toscano, attraverso le azioni di comunicazione delle
APT e di Toscana Promozione.
36
Toscana Promozione ed APT agiscono con un’unica strategia di comunicazione.
Il sistema locale è attivato, sia a livello pubblico, sia a livello privato, in quanto le APT formulano
i loro progetti e li confrontano a livello di territorio con gli enti locali e le imprese. I progetti
sono presentati dalla Provincia.
Beneficiario ultimo
Toscana Promozione, APT
Procedure di attuazione
Normativa di riferimento (comunitaria, nazionale e regionale)
L.R. 42/2000
Reg. 18/2001
Modalità di attuazione
Le tipologie di intervento sono le seguenti:
finanziamenti alle Agenzie per il Turismo per le attività di informazione, accoglienza
e promozione turistica locale (LR. 42/2000);
progetti locali di promozione turistica. Nascono su istanze territoriali, con il
coinvolgono delle componenti locali , le rappresentanze dei soggetti pubblici e le
categorie economiche interessate. Possono avere carattere ordinario se regolati da
strumenti di programmazione generale o assumere la caratteristica di progetti
speciali
Progetti di rilevanza regionale e progetti interregionali. I progetti di rilevanza
regionale sono promossi direttamente dalla Regione Toscana. per qualificare
ulteriormente l’offerta regionale su segmenti innovativi o per favorire l’aggregazione
a livello di prodotti turistici . Possono anche
nascere nell’ambito dei Progetti
interregionali o mediante Accordi di Programma con ENIT e d’intesa con altre regioni
italiane.
Priorità e criteri di selezione degli interventi da finanziare
Gli specifici criteri e parametri di priorità per la valutazione dei progetti oggetto della domanda
di finanziamento individuati da Toscana Promozione tengono conto delle seguenti priorità:
capacità di attrazione di flussi turistici (intaliani o esteri)
coerenza con gli obiettivi del Piano di promozione economica, con particolare riguardo ai
prodotti turistici e alle linee di comunicazione del Piano strategico regionale;
aggregazione di soggetti pubblici territoriali;
livello di integrazione delle risorse finanziarie tra i soggetti pubblici e privati coinvolti
coordinamento con le azioni promozionali dei soggetti privati
integrazione con la promozione degli altri settori economici
37
L’attuazione del PRSE
Linee guida per la gestione del PRSE.
Le modalità di gestione degli interventi del PRSE si basano sulla conferma ed il rafforzamento
delle scelte adottate nel periodo di programmazione precedente con particolare riferimento
all’esperienza dei programmi relativi ai fondi strutturali comunitari e sull'introduzione da
parte della nuova disciplina regionale in materia di programmazione di alcuni elementi
innovativi, resisi necessari alla luce sia dei cambiamenti in atto nell'architettura dei sistemi
istituzionali regionali e locali.
Le linee guida della Regione Toscana per la gestione degli interventi del PRSE prevedono:
−
−
−
−
−
−
−
di favorire la massima integrazione tra l'amministrazione degli interventi dei fondi
strutturali, del FAS e quelli ordinali regionali per garantire sia la massima coerenza e
complementarietà delle Linee di intervento (così come previsto dal Quadro strategico
nazionale approvato dal Cipe il 23/2/2006), sia una più elevata funzionalità del
sistema amministrativo regionale,
di estendere, in coerente attuazione del principio di sussidiarietà, il processo
di decentramento istituzionale e favorire un maggiore coinvolgimento degli Enti locali,
ed in particolare delle Province, del Circondario e delle Comunità montane nella
attuazione degli interventi del PRSE;
di ricorrere, per i regimi di aiuto, al regime "de minimis", per casi eccezionali e
limitati;
di verificare preventivamente che la soglia minima del contributo sia riferita ad un
volume di investimento capace di produrre effetti qualitativamente apprezzabili,
nonché ad un giusto rapporto con i costi delle procedure amministrative ed istruttorie;
di procedere alla verifica, per quanto riguarda le infrastrutture, della presenza di entrate
nette tali da coprire parte del costo degli investimenti e pertanto ridurre il
cofinanziamento regionale e favorire una migliore distribuzione delle risorse sul
territorio;
di individuare e sperimentare forme di ingegneria finanziaria territoriale a sostegno della
realizzazione da parte degli enti locali degli investimenti infrastrutturali, anche
attraverso il coinvolgimento di finanza privata;
di attribuire premialità ad interventi infrastrutturali realizzati con forme di partenariato
pubblico/privato.
Nell'attuazione del PRSE, la governance istituzionale si prospetta nel quadro ordinamentale
vigente e nella specificità del modello regionale della concertazione e del modello di governance
cooperativa. Da un lato, il sistema di gestione degli incentivi alle imprese a regia regionale
attraverso gli organismi intermedi,(secondo le competenze previste dalla legge regionale
87/1998) dall'altro le Province e il Circondario Empolese-Valdelsa come enti di riferimento e di
programmazione delle politiche di sviluppo socioeconomico del territorio e di raccordo con la
programmazione delle Comunità montane.
In questo senso, la complessità del governo delle competenze territoriali caratterizzano
il
processo
di programmazione regionale nei rapporti con il livello locale: la Provincia (e il
Circondario) è individuata come snodo intermedio, sede di coordinamento e di concertazione a
scala locale di tale processo, nel quadro delle attribuzione riconosciute dalla disciplina regionale
alle Comunità montane, ai Circondari e alle autonomie funzionali.
In tale processo, centralità assume lo strumento del PASL, come strumento di coordinamento
programmatico e funzionale per l’attuazione del Prse. In sede di attuazione si farà riferimento a
quanto previsto dalla delibera GR n.149/2007 ed eventuali successive modificazioni e
integrazioni.
38
Obiettivi orizzontali
A rafforzamento della strategia ambientale del Prse, in fase di attuazione del programma, tutte
le linee di attività dovranno prevedere criteri di selezione e valutazione degli interventi in cui la
componente di miglioramento ambientale dovrà assumere un valore nell’attribuzione dei
punteggi non inferiore al 25% del totale del punteggio assegnabile.
Analogamente, dovranno essere inseriti nei criteri di selezione e valutazione delle varie linee di intervento
specifiche premialità per quegli interventi che prevedono nuova occupazione femminile . Inoltre, a parità di
qualità progettuale (a seguito di specifica valutazione del merito del programma di investimento presentato)
potranno essere attribuite specifiche priorità alle imprese femminili., così definite dalla disciplina vigente.
Attività di sorveglianza
assistenza tecnica)
del
Programma
(monitoraggio,
valutazione,
In attuazione del regolamento di attuazione della L.R. n.61/2005 il PRSE ogni anno dovrà
elaborare un Rapporto di monitoraggio strategico e un Rapporto di valutazione. Tali previsioni, in
sede attuativa, al fine di evitare duplicazione di interventi e per un criterio di economicità del
procedirmento, dovranno coordinarsi con l’attività di monitoraggio strategico di cui alla decisione
GR n.2 del 25/9/2006 (che assume a unità di rilevazione i PIR) e soprattutto con i sistemi di
sorveglianza esterni alla Regione di programmi (POR) e linee di finanziamento (FAS) che hanno
procedure e tempistiche definite. In assenza di una struttura ancora definita di coordinamento
interno, e comunque in presenza di vincoli esterni alla Regione delle modalità di attuazione della
sorveglianza di parti del Prse, si procederà ad una analisi della problematica per organizzare un
sistema di sorveglianza, soprattutto per quanto attiene al monitoraggio, che possa essere allo
stesso tempo efficiente nella acquisizione della qualità del dato, e efficace dal punto di vista della
verifica puntuale della sovrapposizione delle linee di intervento dentro i vari programmi.
Potranno essere individuati momenti unitari di verifica dell’andamento del Prse, a prescindere
dalle varie linee di programmazione finanziaria di riferimento.
L’Assistenza tecnica alla valutazione del PRSE sarà svolta dall’Irpet e dovrà coordinarsi,
integrandosi, con l’attività di valutazione del POR “obiettivo competitività regionale e
occupazione/Fesr”.
Le procedure di attuazione delle misure del PRSE.
Le procedure di attuazione delle Azioni del PRSE vengono adottate nel rispetto delle normative
nazionali e comunitarie e secondo le seguenti tipologie di procedure di programmazione, selezione
e attuazione degli interventi:
a)
procedure attuative semplificate, standardizzate, automatiche e valutative, per i regimi di
aiuto (sul modello dei "bandi aperti" e delle graduatorie attuate con il meccanismo dello
"scorrimento delle domande ammissibili delle graduatone") che prevedono, al contempo, una
più ampia e specifica attività di verifica e controllo da parte dell'Amministrazione regionale e
che garantiscono una maggiore velocità della spesa;
b) procedure valutative di selezione per le infrastrutture che considerano le priorità in relazione
all'importanza strategica ed all'impatto sui territori e, in tale contesto, con possibili raccordi
con gli Enti locali;
c) procedure attuative, già utilizzate sia nella fase di programmazione del DOCUP e
nell'attuazione delle iniziative avviate a livello regionale nell'ambito della programmazione
negoziata, che prevedono un maggiore coinvolgimento nell'individuazione e nell'attuazione
degli interventi mediante le forme di concertazione con gli Enti locali e le parti sociali e che
concorrono ad accrescere e qualificare ulteriormente l'impatto sul territorio. In tal modo
potrà essere assicurata l'integrazione tra tipologie di intervento, tra linee di intervento, tra
diversi programmi regionali.
39
Ai fini dei controlli gli uffici regionali potranno avvalersi della collaborazione di altre
amministrazioni ed enti, competenti settorialmente o territorialmente per materia.
In relazione alla complessità e quantità delle operazioni di attuazione degli interventi, e
alle nuove funzioni ed adempimenti previsti dalla nuova disciplina regionale in materia di
programmazione, verrà assicurata dalla Direzione generale organizzazione e risorse una
adeguata dotazione di personale qualificato a rafforzamento degli uffici interessati.
Interventi urgenti ed imprevisti
Nel caso di interventi urgenti ed imprevisti (art.3, comma 3, lett. A) la Giunta Regionale, con
proprio provedimento, nel rispetto dei vincoli di destinazione previsti dal bilancio regionale, può
destinare specifiche risorse a favore di imprese e/o di enti locali. Sulla proposta di intervento
viene acquisito il parere della Comissione consiliare competente per materia, la quale si esprime
entro 20 giorni dall’avvenuto ricevimento della comunicazione da parte della Giunta.
Gestione amministrativa
I compiti di gestione del programma, a livello di Linea di intervento e di Azione, nonché la
responsabilità dell'efficacia e della regolarità della sua attuazione competono ai Settori competenti
per materia.
In particolare essi sono responsabili:
-
-
-
-
dell'istituzione, nel quadro della organizzazione del sistema di sorveglianza, di un processo
di di raccolta di dati finanziari e statistici, affidabili, sull'attuazione necessari
all'attività di sorveglianza e di valutazione degli interventi del programma in analogia con
le procedure adottate per gli interventi finanziati con i fondi strutturali comunitari;
dell'adozione,
da parte
degli
organismi
che
partecipano
alla
gestione
e
all'attuazione dell'intervento, di un sistema contabile distinto o di una codificazione contabile
appropriata per la registrazione di tutti gli atti contemplati dall'intervento, in analogia a quanto
previsto dalle disposizione di gestione dei Fondi strutturali;
della regolarità delle operazioni finanziate a titolo dell'intervento, segnatamente dell'attuazione
di misure di controllo interno, compatibili con i principi di sana gestione finanziaria;
dell'attuazione delle osservazioni o richieste di misure correttive o raccomandazioni di
adattamento eventualmente proposte dal settore responsabile del controllo e monitoraggio
del PRSE;
del rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità.
In caso di rendicontazione di progetti cofinanziati con risorse regionali o altre rispetto a quelle previste dal
POR “Obiettivo competitività regionale e occupazione”/FESR (o del Docup obiettivo 2 2000-2006), il
Responsabile del Settore di riferimento dovrà garantire l’applicazione di tutte le disposizioni, ivi comprese
quelle relative alla verifica delle entrate nette e in materia di controlli, previste dai regolamenti sui Fonsi
strutturali.
La gestione tecnico-amministrativa delle misure del PRSE, ivi compresi gli adempimenti connessi
all'espletamento delle attività di sorveglianza, monitoraggio e valutazione degli interventi,
avviene, a seconda delle caratteristiche degli interventi, attraverso le seguenti modalità
operative:
− gestione interna alla Regione: in casi molto limitati e per misure di esclusiva
competenza regionale;
− gestione operativa esterna alla Regione: il ricorso a strutture di supporto operativo
esterne riguarda le misure di prevalente carattere gestionale e di mera attuazione
per interventi di esclusiva competenza regionale;
− gestione affidata alle Province e altri EE.LL per le materie di competenza.
Le modalità attuative dovranno garantire il più alto grado di semplificazione dei procedimenti
attuativi ed escludere qualsiasi rischio di duplicazione delle funzioni o complicazioni procedurali e
40
amministrative in grado di pregiudicare l'attuazione efficiente ed efficace degli interventi del
programma.
Per garantire il buon funzionamento delle procedure di gestione e di attuazione del PRSE, e
favorire quindi il conseguimento degli obiettivi del programma, la Regione emana specifiche
direttive sia agli Enti gestori, sia ai beneficiari finali degli interventi per garantire i flussi
informativi necessari agli Organi della Regione per la realizzazione delle attività di sorveglianza del
Prse.
Informazione e pubblicità
La Direzione generale dello sviluppo economico provvede a rendere pubblico
il
PRSE,
informandone i potenziali beneficiari finali, le organizzazioni professionali, le parti economiche e
sociali, gli organismi per la promozione delle pari opportunità tra uomini e donne e le
organizzazioni non governative che possono essere interessate alle possibilità offerte
dall'intervento.
Per tutte le iniziative, interventi e investimenti che godono di un cofinanziamento regionale deve
essere assicurata adeguata pubblicità alla partecipazione della Regione, in analogia a
quanto previsto dalla disciplina di attuazione dei fondi strutturali per il periodo 20072013, pena la revoca del contributo. Sul concetto di adeguatezza si farà riferimento a tale
disciplina.
Tutti gli Organismi esterni incaricati della gestione amministrativa e/o contabile delle Azioni del
PRSE sono tenuti a rispettare le direttive che saranno emanate dall'Autorità di gestione in materia
di pubblicità ed informazione.
Il mancato rispetto della clausola di informazione e pubblicità è motivo di revoca del
finanziamento regionale.
Tutta l’attività di Informazione e pubblicità si svolgerà nell’ambito della Programmazione
unitaria regionale ai sensi della decisione GR. n.2 del 27/06/2005.
41
Disposizioni finanziarie
Ai sensi dell'articolo 10, comma 3 della L. R. 35/2000, la prima tabella allegata riporta le
proiezioni del Piano finanziano, articolato per Assi del Piano regionale dello sviluppo economico per
gli anni 2007_2010 per quanto riguarda le risorse regionali, quelle trasferite dallo Stato, dalla
proiezione annuale del POR obiettivo CREO/Fesr 2007-2013 e da altri finanziamenti. Le risorse
relative ai rientri dei fondi di rotazione sono stimate così come le risorse FAS, non essendo al
momento adottata la delibera Cipe di riparto tra la quota Stato e la quota Regioni.
Le due tabelle successive riportano invece l’allocazione delle risorse regionali sulle UPB (unità
previsionali di base) del bilancio pluriennale vigente 2007/2009. Gli stanziamenti di bilancio
indicati si riferiscono alle sole risorse regionali (PIR, extra-PIR, cofinanziamento POR del FESR)
con l’esclusione della stima dei rientri dei fondi di rotazione e delle risorse relative al
Programma straordinario degli investimenti i cui interventi, avviati sulla base di precedenti
deliberazioni del Consiglio Regionale, sono in corso di completamento.
La definizione delle risorse di co-finanziamento regionale al Programma Operativo Regionale
2007-2013, coerente con gli stanziamenti di bilancio, dipenderà dall’approvazione definitiva
dello stesso documento.
Le risorse FAS e FESR/Stato del POR, invece, verranno iscritte in bilancio rispettivamente dopo
le delibere Cipe di riparto e dopo la conclusione della programmazione comunitaria.
Relativamente all’annualità 2007, le risorse regionali indicate si basano sugli stanziamenti
iniziali del bilancio di previsione e sono relative ad inter venti del vigente PRSE, prorogato al
biennio 2006/2007 con deliberazione 137/2005, che si ritiene opportuno realizzare secondo le
procedure ivi previste.
Con atto della Giunta regionale sono articolate le risorse destinate ai singoli interventi inseriti
all’interno delle Linee di azione ed ai singoli progetti integrati di innovazione (asse 1 e 3) ed ai
progetti speciali di interesse regionale (asse 4).
Tramite il Documento di programmazione economica e finanziaria, e la manovra di bilancio
annuale potranno essere rimodulate le risorse allocate tra i PIR nonché tra le specifiche linee di
intervento. A tal fine, l’art. 15, comma 3, della L. R. 36/2001 prevede che annualmente, prima
delle legge di bilancio, il Consiglio Regionale approvi tra l’altro l’eventuale provvedimento di
rimodulazione, per la parte ancora non impegnata, dei piani e programmi regionali vigenti.
La rimodulazione delle risorse del POR Obiettivo “CREO/FESR” seguiranno le procedure di gestione
del programma previste dai Regolamenti comunitari e dalle disposizione di attuazione,
comunitarie, nazionali e regionali.
I termini di operatività dei fondi di rotazione attualmente costituiti con risorse nazionali e/o
regionali è fissata al 31.12.2010. In corrispondenza di tale scadenza ne verrà disposta la
riacquisizione al bilancio regionale per l’intero importo. Gli interessi sulle giacenze maturati su detti
fondi sono annualmente reintroitati al bilancio regionale.
I fondi di rotazione che saranno costituiti nel periodo di vigenza del presente programma saranno
specificatamente disciplinati con gli atti di costituzione coerentemente con quanto sopra previsto.
In particolare, con delibera della Giunta Regionale, sono disciplinati gli ulteriori aspetti di dettaglio,
quali importo massimo concedibile, criteri per l’accesso al Fondo, rilascio fideiussioni, ecc…
I fondi di rotazione costituiti nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali (obiettivo
POR_Creo/fesr) avranno la durata del Programma medesimo e saranno disciplinati secondo le
specifiche disposizioni dei Fondi strutturali.
42
PRSE 2007-2010 - tutti gli anni
PIR
PRSE asse
POR
FESR
1
2
3
4
Verso lo spazio regionale
della ricerca e
dell'innovazione
Internazionalizzazione,
cooperazione,
promozione, marketing
territoriale
La riorganizzazione dei
distretti industriali e dei
sistemi produttivi locali: il
sistema delle politiche
industriali regionali
Innovazione e
sostenibilità offerta
turistica e commerciale
Totale
extra PIR
Stato
TOTALE
extra POR
Regione
Regione
FAS
Regione
Regione rientro fondi
Regione
Spesa pubblica
Programma straordinario degli investimenti
extra POR
extra PIR
Regione
Regione
Totale
5.000.000
27.906.384
38.050.604
8.556.096
83.922.151
0
950.000
93.428.247
159.385.235
5.000.000
9.072.192
14.079.528
0
60.760.000
0
53.424.331
114.184.331
137.336.051
0
7.500.000
27.098.756
41.811.084
19.811.020
70.936.720
56.000.000
25.572.060
14.609.764
22.680.412
0
27.006.400
20.000.000
6.680.816
78.687.096 116.621.628
28.367.116
242.625.271
76.000.000
86.627.207
111.000.000
227.319.800
352.229.640
33.687.216
90.977.392
468.619.594
739.928.318
7.500.000
11.544.000
Nota: risorse PRSE 2007-2010 al netto del programma straordinario degli investimenti (per gli anni 2007-2010).
43
111.000.000
11.044.000
500.000
11.044.000 13.000.000
24.044.000
PRSE 2007-2010 - anno 2007
PIR
POR
PRSE asse
FESR
1
2
3
4
Verso lo spazio regionale
della ricerca e
dell'innovazione
Internazionalizzazione,
cooperazione,
promozione, marketing
territoriale
La riorganizzazione dei
distretti industriali e dei
sistemi produttivi locali: il
sistema delle politiche
industriali regionali
Innovazione e
sostenibilità offerta
turistica e commerciale
Totale
Stato
extra PIR
extra POR
Regione
Regione
FAS
Regione
Regione rientro fondi
TOTALE
Regione
Spesa pubblica
Programma straordinario degli investimenti
extra POR
extra PIR
Regione
Regione
Totale
5.000.000
6.976.596
9.512.651
2.139.024
19.339.223
950.000
22.428.247
38.917.494
5.000.000
2.268.048
3.519.882
0
15.190.000
13.106.700
28.296.700
34.084.630
0
7.500.000
6.774.689
10.452.771
4.952.755
19.417.245
14.000.000
9.571.800
3.652.441
5.670.103
0
7.501.600
5.000.000
1.520.204
19.671.774
29.155.407
7.091.779
61.448.068
19.000.000
25.148.704
20.000.000
53.941.800
85.169.261
9.021.804
23.344.348
113.688.551
181.515.733
7.500.000
11.544.000
Nota: risorse PRSE 2007-2010 al netto del programma straordinario degli investimenti (per gli anni 2007-2010).
44
20.000.000
11.044.000
500.000
11.044.000 13.000.000
24.044.000
PRSE 2007-2010 - anno 2008
PIR
POR
PRSE asse
FESR
1
2
3
4
Verso lo spazio regionale
della ricerca e
dell'innovazione
Internazionalizzazione,
cooperazione,
promozione, marketing
territoriale
La riorganizzazione dei
distretti industriali e dei
sistemi produttivi locali: il
sistema delle politiche
industriali regionali
Innovazione e
sostenibilità offerta
turistica e commerciale
Totale
Stato
extra PIR
extra POR
Regione
Regione
FAS
Regione
6.976.596
9.512.651
2.139.024
28.860.976
2.268.048
3.519.882
0
15.190.000
6.774.689
10.452.771
4.952.755
23.464.985
14.000.000
5.382.260
3.652.441
5.670.103
0
6.501.600
5.000.000
1.720.204
19.671.774
29.155.407
7.091.779
74.017.561
19.000.000
20.425.769
Regione rientro fondi
13.323.305
45
27.000.000
27.000.000
TOTALE
Regione
Spesa pubblica
31.000.000
47.489.247
28.513.305
34.301.235
60.800.000
92.027.461
8.221.804
22.544.348
128.535.109
196.362.291
Programma straordinario degli investimenti
extra POR
extra PIR
Regione
Regione
0
Totale
0
-
PRSE 2007-2010 - anno 2009
PIR
POR
PRSE asse
FESR
1
2
3
4
Verso lo spazio regionale
della ricerca e
dell'innovazione
Internazionalizzazione,
cooperazione,
promozione, marketing
territoriale
La riorganizzazione dei
distretti industriali e dei
sistemi produttivi locali: il
sistema delle politiche
industriali regionali
Innovazione e
sostenibilità offerta
turistica e commerciale
Totale
Stato
extra PIR
extra POR
Regione
Regione
FAS
Regione
6.976.596
9.512.651
2.139.024
17.860.976
2.268.048
3.519.882
0
15.190.000
6.774.689
10.452.771
4.952.755
13.527.245
14.000.000
5.284.000
3.652.441
5.670.103
0
6.501.600
5.000.000
1.720.204
19.671.774
29.155.407
7.091.779
53.079.821
19.000.000
20.501.367
Regione rientro fondi
13.497.163
46
32.000.000
32.000.000
TOTALE
Regione
Spesa pubblica
20.000.000
36.489.247
28.687.163
34.475.094
55.764.000
86.991.461
8.221.804
22.544.348
112.672.967
180.500.149
Programma straordinario degli investimenti
extra POR
extra PIR
Regione
Regione
0
Totale
0
-
PRSE 2007-2010 - anno 2010
PIR
POR
PRSE asse
FESR
1
2
3
4
Verso lo spazio regionale
della ricerca e
dell'innovazione
Internazionalizzazione,
cooperazione,
promozione, marketing
territoriale
La riorganizzazione dei
distretti industriali e dei
sistemi produttivi locali: il
sistema delle politiche
industriali regionali
Innovazione e
sostenibilità offerta
turistica e commerciale
Totale
Stato
extra PIR
extra POR
Regione
Regione
FAS
Regione
6.976.596
9.512.651
2.139.024
17.860.976
2.268.048
3.519.882
0
15.190.000
6.774.689
10.452.771
4.952.755
14.527.245
14.000.000
5.334.000
3.652.441
5.670.103
0
6.501.600
5.000.000
1.720.204
19.671.774
29.155.407
7.091.779
54.079.821
19.000.000
20.551.367
Regione rientro fondi
13.497.163
47
32.000.000
32.000.000
TOTALE
Regione
Spesa pubblica
20.000.000
36.489.247
28.687.163
34.475.094
56.814.000
88.041.461
8.221.804
22.544.348
113.722.967
181.550.149
Programma straordinario degli investimenti
extra POR
extra PIR
Regione
Regione
0
Totale
0
-
Tabella sintetica per U.P.B.
UPB
2007 (*)
2008
2009
2010
Totale
511
10.754.500
10.754.500
10.754.500
10.754.500
43.018.000
513
5.687.800
3.396.000
3.280.000
4.330.000
16.693.800
514
37.986.468
53.208.221
32.288.221
32.288.221
155.771.131
531
245.245
240.245
215.245
215.245
915.980
532
4.255.000
4.255.000
4.255.000
4.255.000
17.020.000
533
918.559
918.559
918.559
918.559
3.674.236
534
3.046.600
2.046.600
2. 046.600
2.046.600
9.186.400
541
250.000
200.000
200.000
200.000
850.000
542
5.020.000
1.020.000
1.020.000
1.020.000
8.080.000
543
1.947.000
1.947.000
1.947.000
1.947.000
7.788.000
544
250.000
721
16.235.600
16 .457.205
16.656.063
16.656.063
66.004.931
86.596.772
94.443.330
73.581.188
74.631.188
329.252.478
250.000
I suddetti importi sono al netto delle risorse regionali di cofinanziamento POR dettagliate di seguito
514
7.091.779
7.091.779
7.091.779
7.091.779
28.367.116
(*) Risorse per interventi in corso di realizzazione di cui alla proroga del PRSE
2004/2005 disposta con deliberazione C.R. 137/2005.
L’apporto economico del turismo
L’apporto economico del Turismo
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Mercury srl
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell'Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
2
L’economia del turismo
INDICE
1.
Evoluzione della spesa turistica...........................................................................................................1
2.
2.1
2.2
Le regioni: il posizionamento relativo della Toscana..........................................................................1
I consumi turistici degli stranieri in Toscana...................................................................................3
I consumi turistici degli italiani in Toscana .....................................................................................4
3.
Il valore aggiunto attivato dal turismo ..................................................................................................4
4.
Dipendenze ed interconnessioni..........................................................................................................6
5.
Entrate, uscite e saldo ..........................................................................................................................6
3
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
1.
1
Evoluzione della spesa turistica1
Nel corso del quinquennio che va dal 2001 al 2005, si è creata una forbice tra l’andamento della componente
nazionale e di quella estera; ciò vale sia per la Toscana e sia per l’Italia.
Per quanto riguarda la spesa degli stranieri, la flessione che ha interessato la nostra regione è avvenuta
successivamente a quella complessiva in Italia, ma è stata di entità nettamente superiore e si è protratta per più
tempo. Tale diversità è imputabile anche al fatto che per la regione rivestono una importanza considerevole alcuni
mercati che hanno avuto difficoltà economiche (Germania e Giappone), mentre per il mercato statunitense si può
parlare di effetto post 11 Settembre. Dal 2005, tuttavia, è in atto una notevole crescita che nel 2006 ha portato i livelli
di spesa degli stranieri ad un livello superiore a quello del 2001. Nel 2005 il livello della spesa regionale risultava
ancora inferiore a quello del 2001, mentre quella nazionale l’aveva di poco superato.
Per quanto riguarda la spesa degli italiani, nel quinquennio in analisi è aumentata sia in Toscana che in Italia ma
ad un ritmo più vivace per la prima che per la seconda.
Graf. 1 – Spesa dei turisti italiani e stranieri in Toscana e Italia. Anni 2001-2005 (Indice anno base 2001=100).
120
100
80
2001
Stra_Toscana
2002
2003
Ita_Toscana
2004
Stra_Italia
2005
Ita_Italia
Fonte: elaborazioni Mercury su dati IRPET
2.
Le regioni: il posizionamento relativo della Toscana
Da un semplice esercizio di comparazione tra il rank delle regioni per incidenza relativa delle presenze ed il rank
delle stesse per incidenza relativa della spesa, emerge che la Toscana è la terza regione italiana per appeal turistico
valutato in termini di presenze (11,4% del totale nazionale), dopo Veneto e Trentino-Alto Adige e seguita da EmiliaRomagna. Se si considera la spesa, la nostra regione slitta in seconda posizione (ex-equo con l’Emilia-Romagna)
con una incidenza relativa rispetto al totale nazionale del 10,5%, evidenziando che il turista toscano medio ha
maggiore capacità di spesa rispetto ad altre realtà turistiche come il Trentino-Alto Adige, ove la presenza di tante
piccole strutture diffuse a gestione familiare e le vacanze montane, determinano un livello di spesa media inferiore.
Nel 2005, la spesa turistica in Toscana è stimata per 9.315 milioni di euro, pari al 10,5% di quella
complessivamente intercettata a livello nazionale; rispetto all’anno precedente ha segnato una crescita del +3,3%,
superiore al dato medio nazionale (+2,0%), ma – come già evidenziato in precedenza – è parzialmente attribuibile ad
un effetto di rimbalzo della componente estera.
La base dati principale per l’analisi de L’apporto economico del Turismo è costituita da stime dell’Istituto Regionale di Programmazione
Economica della Toscana (IRPET). Si ringrazia Stefano Casini Benvenuti dell’IRPET per disponibilità e la gentile collaborazione.
1
2
L’apporto economico del turismo
Graf. 2 – Rank delle regioni italiane per incidenza sul totale nazionale di presenze e spesa. Anno 2005 (valori in
percentuale)
Presenze
Spesa
Veneto
16,0
Trentino-A. A.
Toscana
10,7
Emilia-R.
10,2
Lazio
Lombardia
Lazio
Trentino-A. A.
Sicilia
Campania
8,9
7,5
Campania
5,4
Liguria
3,9
Sicilia
3,9
Marche
3,5
Puglia
3,0
Piemonte
2,9
Sardegna
2,9
Friuli-V. G.
2,4
Calabria
Abruzzo
2,2
2,0
11,5
Veneto
Toscana
Emilia-R.
Lombardia
11,4
Puglia
Liguria
Piemonte
Sardegna
Marche
Friuli-V. G.
Calabria
Abruzzo
Umbria
1,6
Umbria
Valle d'A.
0,9
Basilicata
0,6
Molise
0,2
Valle d'A.
Basilicata
Molise
10,5
10,5
10,2
9,8
7,5
6,0
5,2
4,8
4,6
3,4
3,1
2,8
2,6
2,4
2,3
1,2
1,0
0,4
0,2
Fonte: elaborazione Mercury su dati IRPET e ISTAT
In termini di peso dei consumi turistici sul totale dei consumi interni, la Toscana mantiene la terza posizione con
una incidenza costante del 16,2% preceduta dal Trentino Alto Adige (35,9%) e dalla Valle d’Aosta (33,7%), che
peraltro hanno registrato un ulteriore significativo miglioramento dall’anno 2004. In totale le prime sei regioni
intercettano il 71,2% della spesa.
Graf. 3 - Peso dei consumi turistici sul totale dei consumi interni. Anno 2005 (valori percentuali)
7,5
5,9
5,3
5,2
4,4
Lombardia
Molise
Basilicata
Piemonte
9,1
Calabria
9,1
Puglia
9,2
Umbria
Sicilia
Lazio
ITALIA
Marche
Friuli-V.
G.
Abruzzo
Emilia-R.
Sardegna
Veneto
Liguria
Toscana
Valle d'A.
TrentinoA. A.
16,2 14,7 13,8
13,6 12,9 12,4 12,1 11,4
10,5 10,5 9,2
Campania
35,9 33,7
Fonte: elaborazioni su dati IRPET e ISTAT
Per quanto riguarda le componenti di spesa, la domanda straniera ha nella nostra regione una incidenza relativa
maggiore rispetto alla media nazionale (37,1% contro 32,9%). Posta pari a 100 la spesa degli italiani, in Toscana il
64,3% è speso da italiani provenienti da fuori regione, mentre per quanto riguarda il territorio nazionale il peso
relativo della medesima componente è del 61,4%.
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
3
Graf. 4 - Composizione della spesa: residenti nella propria regione (regionali), italiani nelle altre regioni (italiani) e
stranieri. Toscana e Italia. Anno 2005 (valori in percentuale)
Toscana
Stranieri
37,1%
Italia
Stranieri
32,9%
Regionali
22,5%
Altri Italiani
40,4%
Regionali
25,9%
Altri Italiani
41,2%
Fonte: elaborazione Mercury su dati IRPET
Tab. 1 - Spesa turistica per provenienza e regione di destinazione anno 2005. Milioni di euro correnti
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino-Alto A.
Veneto
Friuli-Venezia G.
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Spesa
degli
stranieri
1.160
313
4.394
2.584
4.114
921
1.184
1.432
3.455
463
359
4.743
267
29
1.269
557
81
213
1.104
469
29.112
Valori
assoluti
Spesa
degli
italiani
1.878
582,6
4.669
4.024
6.040
1411,7
2.864
7.865
5.860
634,1
2160,4
3.899
1771,9
172,2
3.328
3649,5
242,2
1872,7
4.227
2293,1
59.445
Spesa
Totale
3.038
896
9.063
6.608
10.154
2.333
4.048
9.297
9.315
1.097
2.519
8.642
2.039
201
4.597
4.207
323
2.086
5.331
2.762
88.557
Composizione
%
Spesa
Spesa
degli
degli
stranieri
italiani
38,2
61,8
34,9
65,0
48,5
51,5
39,1
60,9
40,5
59,5
39,5
60,5
29,2
70,8
15,4
84,6
37,1
62,9
42,2
57,8
14,3
85,8
54,9
45,1
13,1
86,9
14,4
85,7
27,6
72,4
13,2
86,7
25,1
75,0
10,2
89,8
20,7
79,3
17,0
83,0
32,9
67,1
Spesa
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,1
100,0
100,0
100,1
100,0
100,0
100,0
100,0
Spesa
degli
stranieri
5,8
38,5
-5,1
9,7
-10,2
-24,4
5,7
-8,3
5,9
63
12,5
17,4
-3,6
-44,2
-5,7
-0,7
28,6
-21,7
5,3
5,2
1,2
Var.%
2005/2004
Spesa
degli
italiani
0,5
1,6
0,2
4,2
2,1
-2,3
1,0
1,7
1,8
1,8
2,3
1,4
2,1
4,0
4,0
4,2
2,2
5,2
6
3,7
2,4
Spesa
Totale
2,5
12,0
-2,5
6,3
-3,3
-12,4
2,3
0,1
3,3
21
3,7
9,6
1,3
-7,5
1,1
3,5
7,8
1,7
5,9
4,0
2,0
Tasso var. medio annuo
2005/2000
Spesa
Spesa
Spesa
degli
degli
Totale
stranieri
italiani
3,5
3,1
3,3
31,7
5,2
11
-1,4
5,3
1,7
17,5
5,8
9,5
-2,0
0,8
-0,4
-8,2
0,8
-3,4
-4,6
5,3
1,8
-3,7
4,5
3,0
-1,6
4,4
1,9
2,5
-1,6
0,0
-1,6
4,0
3,1
-4,7
0,9
-2,4
2,5
4,3
4,1
6,7
3,5
3,9
0,6
4,8
3,6
5,9
3,3
3,6
27,5
1,9
5,8
0,2
6,1
5,4
11,9
5,0
6,3
2,6
5,8
5,2
-0,5
3,8
2,3
Fonte: elaborazioni Mercury su dati IRPET
2.1
I consumi turistici degli stranieri in Toscana
Per il 2005, i consumi turistici effettuati dagli stranieri in Toscana sono stimati a 3.455 milioni di euro, con una
crescita del 5,9% rispetto all’anno precedente. Dopo i cali registrati negli anni precedenti (-14,5% nel 2003 e –2,5%
nel 2004), la variazione positiva del 2005 indica un recupero nei confronti di mercati esteri seppur sostanzialmente
ancora modesto. Se il contenimento dei prezzi osservato sia nella media regionale sia a livello di singoli luoghi ha
giocato un ruolo rilevante per la crescita competitiva della regione Toscana, per la componente straniera i risultati
prescindono dalle azioni compiute a riguardo, dato che la spesa si è maggiormente concentrata nelle località più
conosciute ed in strutture di alta qualità.
La regione Toscana mantiene comunque il suo appeal verso l’estero, tanto che le presenze estere continuano ad
avere una incidenza relativa superiore a quella media nazionale (47% per la Toscana contro il 41% in Italia). I Paesi
che accrescono maggiormente le presenze in Toscana sono Gran Bretagna (22,6%), Spagna (19,6%), Francia
4
L’apporto economico del turismo
(11,2%), Usa (7,2%) e Giappone (6,3%) ma l’origine principale dei flussi turistici rimane la Germania (20,8%).
I buoni risultati in termini di spesa sono da riferirsi all’aumento del turismo nord europeo e al ritorno del turismo di
lunga distanza, in particolare statunitense e giapponese. Mentre per Giappone e USA determinante è il tipo di
alloggio (elevata qualità), per gli inglesi è significativa la composizione più articolata del paniere. In
ridimensionamento la spesa di tedeschi. Buoni i risultati conseguiti dal mercato spagnolo che si colloca al quarto
posto in termini di livelli di \ giornaliera.
La spesa pro-capite giornaliera di stranieri si aggira intorno agli 89 euro, portando la Toscana in sesta posizione
dopo Lombardia (116 euro), Friuli Venezia Giulia (106), Lazio(98), Liguria (95) e Campania (90).
Non di scarsa rilevanza è la tipologia di destinazione scelta. Il maggior afflusso di turisti stranieri in Toscana verso
città d’arte si traduce in spese giornaliere nettamente superiori alla media (108 euro per il turismo culturale e 127 per
il turismo del territorio), mentre è in calo la destinazione balneare che contrae il suo peso economico.
2.2
I consumi turistici degli italiani in Toscana
Nel periodo che va dal 2000 al 2005, i consumi turistici di connazionali nella regione presentano un tasso di
variazione medio annuo positivo del 4,4% contro il –1,6% dei clienti esteri
Per quanto riguarda il 2005, la componente italiana ha giocato un ruolo di indubbia importanza con una spesa
stimata a 5.860 milioni di euro ed una crescita del’1,8% rispetto all’anno precedente.
Dato che il maggior afflusso di turisti italiani si concentra nelle coste, il comportamento di consumo dei clienti
nazionali è assimilabile a quello del mercato tedesco: la vacanza verso località balneari è prevalentemente stanziale,
il paniere di spesa giornaliero è inferiore alla media (solitamente non più di 78 euro) con particolare attenzione al
contenimento dei consumi nella voce “ricettivo” e contemporaneo aumento delle altre voci meno direttamente
coinvolte nel prodotto turistico e più indicative di residenti che di turisti.
3.
Il valore aggiunto attivato dal turismo
I consumi turistici effettuati sul territorio Toscano hanno attivato un valore aggiunto stimato per circa 6.120 milioni
Euro, pari al 7,1% del valore aggiunto complessivo generato in Toscana; mentre a livello nazionale i consumi turistici
hanno attivato un valore aggiunto di 69.861 milioni di euro pari al 4,9% del totale valore aggiunto attivato nel sistema
economico nazionale.
È interessante considerare, inoltre, in che misura il valore aggiunto turistico toscano contribuisce alla formazione
del valore aggiunto nazionale. Se il v.a. turistico toscano pesa complessivamente per l’8,8%, dal grafico sottostante
si nota una certa differenziazione del peso relativo nelle diverse branche di attività economica, ciò evidentemente in
relazione alla struttura del sistema economico regionale.
Graf. 5 – Incidenza del valore aggiunto turistico della Toscana sul totale valore aggiunto turistico dell’Italia, per
branche di attività economica. Anno 2005 (valori percentuali)
21,2
8,8
5,6
Totale
Servizi vari
Attività
ricreative
1,8
Intermed.
monetaria
e finanziari
Locaz.
fabbricati e
attività
Commercio
Altri
prodotti
manifatt.
Tessile e
cuoio
Alimentari
Prodotti
energetici
4,5
2,2
Trasporti
3,7
2,1
Agricoltura,
pesca
12,9
8,9
6,0
Costruzioni
6,3
Alberghi e
ristoranti
12,4
14,7
Graf. Fonte: elaborazioni Mercury su dati IRPET
Il valore aggiunto preso in considerazione è la somma del valore aggiunto diretto, ossia ciò che risulta dalla
attivazione prima della spesa turistica sui settori di attività economica e del valore aggiunto indiretto, ossia di quelle
risorse aggiuntive imputabili all’interdipendenza settoriale, che derivano dal fatto che, le attività economiche attivate,
attivano a loro volta altri settori economici. Si noti che per la stima si è tenuto conto sia della ricettività ufficiali sia di
quella componente di domanda che usufruisce di abitazioni di proprietà o in affitto (cosiddette “seconde case”).
Il turismo toscano ha mediamente una maggiore capacità di attivazione rispetto al turismo medio nazionale; ciò si
emerge sia se si prende in considerazione il valore aggiunto pro-capite sia se si considera l’incidenza percentuale
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
5
del valore aggiunto turistico sul valore aggiunto complessivo attivato per branche di attività economica (Graf. 6).
Tab. 2 – Valore aggiunto turistico pro-capite e valore aggiunto totale pro-capite. Toscana e Italia. Anno 2005
V.A. turistico
1.692
1.189
Toscana
Italia
V.A. altri settori
22.145
22.933
V.A. totale
23.838
24.123
Fonte: elaborazioni su dati IRPET
Graf. 6 – Incidenza del valore aggiunto attivato dal consumo turistico sul totale valore aggiunto della branca.
Toscana e Italia. Anno 2005 (valori percentuali)
57,5
32,0
Toscana
4,3
1,2
7,1 4,9
Servizi vari
Attività
ricreative
5,0 1,9
Locaz.
fabbricati e
attività
Intermed.
monetaria
e finanziari
2,8 3,4 1,4 1,9
Totale
12,2
7,0
Trasporti
2,1
Alberghi e
ristoranti
1,5 0,8
Commercio
1,7 2,4
Costruzioni
5,2
Altri
prodotti
manifatt.
1,9
Tessile e
cuoio
Prodotti
energetici
18,2
13,4
Alimentari
12,1
6,4
Agricoltura,
pesca
17,8
13,3
6,4
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury su dati IRPET
La tabella sottostante mostra la scomposizione del valore aggiunto per branca di attività a seconda che sia attivato
dalla spesa degli italiani o degli stranieri, mettendo a confronto il quadro regionale con il dato nazionale.
Da notare la maggiore relativa capacità attivazione della branche Alberghi e ristoranti da parte del turismo toscano
rispetto al quadro nazionale; tale aspetto è ulteriormente enfatizzato per la componente degli stranieri. Analogo
discorso vale per la branca Locazione fabbricati, impulso rafforzato in corrispondenza della componente nazionale.
Tab. 3 – Valore aggiunto attivato dal consumo turistico in Toscana ed in Italia. Italiani e stranieri. Anno 2005 (valori
percentuali)
Agricoltura, pesca
Prodotti energetici
Alimentari
Tessile e cuoio
Altri prodotti del manifatturiero
Costruzioni
Commercio
Alberghi e ristoranti
Trasporti
Intermediazione monetaria e finanziaria
Locazione fabbricati e attività di noleggio
Attività ricreative
Servizi vari
Totale
Italiani
1,5
4,5
3,5
1,1
2,9
1,1
3,7
32,2
2,4
1,1
27,1
1,4
17,5
100,0
Toscana
Stranieri
1,4
5,6
3,7
1,9
3,0
0,8
4,7
44,1
3,4
1,1
14,7
1,5
14,2
100,0
Totale
1,5
4,9
3,6
1,4
2,9
1,0
4,1
36,5
2,7
1,1
22,6
1,4
16,3
100,0
Italiani
6,3
3,5
5,0
2,0
7,2
1,0
17,1
21,1
5,5
1,8
15,4
7,2
6,9
100,0
Italia
Stranieri
5,7
3,4
4,9
2,0
6,5
0,8
14,9
32,1
5,1
1,7
9,9
6,3
6,5
100,0
Totale
6,1
3,5
5,0
2,0
7,0
1,0
16,4
24,9
5,4
1,8
13,5
6,9
6,7
100,0
Fonte: elaborazioni su dati IRPET e CISET
La tabella sottostante, invece, evidenza la diversa capacità di attivazione del turismo che si avvale di strutture
ricettive usualmente indicate come ufficiali e di quella componente che si identifica con il soggiorno in abitazioni di
proprietà o in affitto. Tale valutazione rappresenta una innovazione nelle analisi.
6
L’apporto economico del turismo
Tab. 4 – Valore aggiunto attivato dal consumo turistico in Toscana. Ricettività ufficiale ed abitazioni. Anno 2005
(valori percentuali)
Ricettività ufficiale
1,3
5,7
3,7
2,0
3,1
0,5
5,7
55,6
3,4
1,1
1,3
1,7
15,0
100,0
Agricoltura, pesca
Prodotti energetici
Alimentari
Tessile e cuoio
Altri prodotti del manifatturiero
Costruzioni
Commercio
Alberghi e ristoranti
Trasporti
Intermediazione monetaria e finanziaria
Locazione fabbricati e attività di noleggio
Attività ricreative
Servizi vari
Totale
Abitazioni
1,6
4,2
3,5
0,9
2,8
1,4
2,7
19,7
2,1
1,2
41,3
1,1
17,5
100,0
Fonte: elaborazioni su dati IRPET
4.
Dipendenze ed interconnessioni
Non vi è necessariamente una correlazione positiva tra flussi turistici e benefici, economici e non, attivati in una
certa destinazione/territorio. Il grado/la capacità di attivazione del turismo, come di ogni altra attività, dipende – tra
l’altro - dalla struttura del sistema economico, dal grado di dipendenza verso l’esterno e quindi dal fatto che non tutte
le attività atte a soddisfare la domanda possono essere presenti o meno sul territorio, non tutti gli effetti di attivazione
rimangono all’interno del sistema economico ma vi sono delle dispersioni (leakages) all’esterno. A questi elementi si
aggiunge il fattore della stagionalità proprio della domanda turistica per cui la capacità di adeguamento del sistema
produttivo è difficile o può avvenire con lag che penalizzano il soddisfacimento della domanda.
Gli effetti della spesa, turistica e non, come sottolineato si propagano all’esterno del territorio regionale (essendo
tale sistema economico strutturalmente aperto), ciò implica che ogni regione trasmetta all’estero effetti di attivazione
della spesa che avviene all’interno del proprio territorio, analogamente riceverà gli effetti derivanti dalla capacità
attivazione della spesa effettuata in altre territori regionali2.
Per la Toscana gli effetti trasmessi dell’economia regionale alle altre economie ragionali risultano
significativamente maggiori rispetto a quelli ricevuti.
Graf. 7 – Valore aggiunto: effetti trasmessi, ricevuti e saldo. Anno 2005 (valori assoluti)
1.518
1.622
1.504
1.489 1.419
1.063
713
548
103
-70
-165
-441
Emilia-Romagna
Veneto
Trasmessi
5.
Toscana
Ricevuti
Campania
Saldo
Entrate, uscite e saldo
Considerando da un lato le risorse spese in Toscana dai regionali, dagli italiani provenienti da altre regioni e dagli
stranieri, e dall’altro le risorse che i toscani spendono al di fuori del territorio regionale (all’estero e nelle altre
destinazioni regionali), la Toscana si qualifica tra le regioni con il maggiore saldo positivo.
2
M. Manente, Rapporto sul Turismo Italiano, XV Edizione (Mercury, 2006)
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
7
È questo, ormai, un dato strutturale di forza dell’economia regionale.
Con un valore pari a 4.419 milioni euro, nel 2005 la regione conferma la sua seconda posizione preceduta dal
Trentino-Alto Adige e seguita da Veneto ed Emilia-Romagna. In realtà si può parlare di primo posto perché l’analisi
relativa al Trentino A:A. dovrebbe essere scomposta in quella delle due province autonome.
La Toscana nel 2005 ha evidenziato un incremento del 7% rispetto al 2004 in particolar modo dovuto alle buone
performance del mercato estero. Rispetto al 2004 la spesa all’estero dei toscani è diminuita (-7%) mentre è cresciuta
la propensione a effettuare vacanze all’interno nei confini nazionali con relativo aumento della spesa nei confini
regionali (1,8%) e nelle altre regioni (2,3%).
Accennando brevemente ai risultati delle altre regioni, Piemonte, Lombardia, Molise e Basilicata si caratterizzano
per un saldo strutturalmente negativo dato dalla più elevata propensione alla spesa turistica dei residenti fuori dalla
regione e dalle problematiche legate al sistema d’offerta (per Piemonte e Lombardia) e dalla scarsa capacità di
attrazione turistica (Molise e Basilicata). La Campania presenta risultati alternanti e registra un saldo negativo per il
2005 (-257 mln di euro), mentre le altre regioni riscontrano un buon andamento del settore.
Tab. 5 - Spesa turistica anno 2005. Milioni di euro correnti
REGIONI
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino-Alto Adige
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Fonte: elaborazione IRPET
Spesa degli
stranieri
(1)
1.160
313
4.394
2.584
4.114
921
1.184
1.432
3.455
463
359
4.743
267
29
1.269
557
81
213
1.104
469
29.112
Spesa all'estero
(2)
1.539
92
5.166
580
1.682
536
505
1.404
946
210
380
2.360
325
38
850
464
69
155
430
271
18.002
Spesa nella
regione di
residenza
(3)
701
13
1.881
460
2.342
472
383
2.236
2.095
25
593
1.902
723
89
1.433
2.265
83
1.124
3.037
1.104
22.959
Spesa degli
altri italiani
(4)
1.178
570
2.788
3.564
3.699
940
2.481
5.629
3.765
609
1.568
1.998
1.049
83
1.895
1.384
159
749
1.190
1.190
36.485
Spesa nelle
altre regioni
Saldo totale
(5)
4.093
165
9.057
1.038
2.718
721
1.548
3.084
1.856
948
1.158
3.853
462
171
2.572
928
306
407
923
478
36.485
(1+4) - (2+5)
-3.294
627
-7.041
4.529
3.413
604
1.611
2.574
4.419
-86
388
527
529
-96
-257
549
-135
399
942
909
11.110
Per una valutazione della promozione regionale
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Mercury srl
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
2
L’economia del turismo
INDICE
1.
L’immagine della Toscana ...................................................................................................................1
2.
Alcune riflessioni sui piani promozionali delle regioni ........................................................................4
3.
Programma Promozionale della Toscana per il 2006 ........................................................................5
4.
Distribuzione delle risorse per area .....................................................................................................6
5.
Realizzazione delle iniziative ...............................................................................................................7
6.
Analisi di impatto...................................................................................................................................7
7.
Il Piano di promozione 2007 della Regione Toscana .........................................................................9
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
1.
1
L’immagine della Toscana
La Toscana, insieme alla Sicilia ed alla Sardegna, è, notoriamente, la sola regione ad essere identificata anche
come prodotto turistico con propria autonomia, oltre che in modo indiretto attraverso le sue eccellenze artistiche e
culturali.
Toscana significa paesaggio di grande tradizione storica, significa pluralità di tante piccole destinazioni amene
piene di ricchezze d’arte, significa vino e Chianti, significa pinete e mare e tante altre cose. È un grande contenitore
che proprio per la ricchezza delle sue opzioni assume una specifica valenza, sia per gli stranieri che per i residenti
nelle altre regioni d’Italia.
Generalmente e necessariamente i turisti stranieri hanno meno consapevolezza, rispetto a quelli italiani, del
posizionamento e del ruolo di altre regioni nelle quali la forza di un prodotto di grande qualità assume un ruolo
preferenziale che nasconde il riferimento ai confini amministrativi, come si verifica per Roma rispetto al Lazio, per
Venezia rispetto al Veneto e in altri casi simili.
Per questo motivo sembra di grande rilievo presentare una indagine effettuata dalla Doxa sull’attrattività delle
regioni italiane per conto della Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo e del Ponatas (Programma
Nazionale di Assistenza Tecnica ed Azioni di Sistema).
Più precisamente la ricerca è relativa all’Attrattività delle regioni meridionali, ma abbiamo appositamente chiesto
anche di elaborare i dati relativi a tutte le regioni italiane, in funzione dell’analisi che segue.
La ricerca riguarda l’attrattività verso il mercato interno ed ha per oggetto, perciò, le valutazioni dei residenti in
Italia, per i quali la concezione di regione ha comunque un certo significato.
Da tale analisi, condotta nel corso del 2006, risulta che in base ai dodici parametri individuati la Toscana è
inequivocabilmente la destinazione regionale con il maggior appeal, precedendo l’Emilia Romagna.
Fatta cento la voglia di Toscana, l’Emilia Romagna presenta un valore pari a 88,3%.
In particolare la Toscana occupa la prima posizione della graduatoria per la gastronomia ed i vini, per la pluralità
dei turismi che è possibile praticare e per la presenza di molte città attraenti. Da notare il forte divario esistente fra la
prima e la seconda con riferimento agli ultimi due parametri indicati.
La Toscana si colloca in seconda posizione dopo l’Emilia Romagna e prima del Trentino A., per le informazioni ed i
servizi di assistenza al turista e per la qualità della ricettività, in particolare di quella alberghiera. Per lo stile di vita ed
il modus vivendi della popolazione locale è preceduta dall’Emilia Romagna, mentre precede la Sicilia. Anche in
termini di sicurezza dei luoghi e per il turista si riconoscono meriti alla regione, preceduta solo dal Trentino A. A. e
dalla Emilia Romagna, così come per l’accoglienza e la disponibilità verso l’ospite e per la qualità delle infrastrutture
il posizionamento nella quarte fila appare buono. Senpre positiva appare la valutazione relativa alla qualità del mare
e delle coste, parametro per il quale la destinazione si colloca al sesto posto, ma comunque appare come la prima
regione del Centro Nord. Una valutazione appena un po’ più critica è relativa all’appeal della montagna che vede la
regione in ottava posizione, preceduta dalle regioni dell’Arco alpino e dall’Abruzzo.
La Toscana è, secondo le opinioni correnti, anche regioni con prezzi superiori alla media, ma in termini di
convenienza fondata sul rapporto qualità/prezzo la sesta posizione fra le regioni italiane assume una valenza
positiva. Per questo parametro, che appare sempre più decisivo per le vacanze mass-market, ed in particolare per
quelle balneari, al primo posto si colloca l’Emilia Romagna seguita dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Sicilia e dalla
Campania.
Nel complesso si può parlare di una vera e propria leadership d’immagine, anche se nel passaggio dall’immagine
alle scelte concrete dei “clienti-turisti” si verificano non poche vischiosità dovute a vincoli di varia natura che di fato
spesso orientano la selezione in un modo diverso da quello preferenziale.
Con riferimento alla componente estera è stata effettuata una indagine parallela, condotta sempre dalla Doxa, in
collaborazione con Mercury Srl ed il TCI, condotta presso la popolazione di tre paesi europei ( Regno Unito,
Germania e Francia) e di due extraeuropei (Stati Uniti e Giappone). Risulta che in termini di notorietà le destinazioni
italiane delle quali si è sentito maggiormente parlare sono nell’ordine Roma (indicata dal 64,3% degli intervistati),
Venezia (35,9%), Milano (27,5%) e Firenze (23,4%); seguono la Sicilia (19,0%), Napoli (16,4%), la Toscana (10,4%),
Torino (8,2%), Pisa (7,3%) ed il Piemonte (4,7%).
2
Per una valutazione della promozione regionale
Graf. 1 - Posizionamento della Toscana fra le regioni in base ai parametri di appeal turistico indicati dai residenti in
Italia.
GASTRONOMIA - VINI
ACCOGLIENZA E OSPITALITA' DEGLI ABITANTI
Sicilia
19,6
Toscana
14,1
Emilia-R.
4,9
Calabria
10,6
Puglia
7,8
Campania
13,5
Toscana
10,4
Puglia
16,7
Campania
13,3
Sicilia
16,9
Emilia-R.
9,9
Calabria
CONVENIENZA ECONOMICA
SICUREZZA DEI LUOGHI E DEL TURISTA
Emilia-R.
31,0
Calabria
6,1
13,8
Trentino-A.A.
Puglia
13,2
Toscana
Sicilia
13,0
Lombardia
Campania
Toscana
4,9
13,9
13,4
9,4
Liguria
3,5
6,9
Veneto
INFORMAZIONI E SERVIZI PER IL TURISTA
Emilia-R.
15,3
Trentino-A.A.
5,5
PLURALITA' DEI TURISMI POSSIBILI
Toscana
12,8
6,9
Veneto
5,7
Lazio
5,5
QUALITA' DELLE INFRASTRUTTURE
34,9
Lombardia
Lazio
10,7
Emilia-R.
Sicilia
10,5
Lazio
Emilia-R.
6,8
Toscana
Veneto
6,5
Veneto
5,3
14,2
Sardegna
8,2
Sardegna
23,4
Trentino-A.A.
8,7
Lombardia
Emilia-R.
Toscana
10,5
Lazio
5,7
QUALITA' DELLA RICETTIVITA'
22,3
Toscana
Liguria
17,0
Emilia-R.
Trentino-A.A.Alto
31,8
15,0
11,4
10,6
6,9
5,6
Fonte: elaborazione su indagine Doxa
Queste valutazioni corrispondono a quelle risultanti da altre indagini e sono una testimonianza di quanto affermato
anche a proposito del mercato dei residenti. Firenze è una delle città pivot dell’Italia e la solo regione che presenta,
come tale, un grado di notorietà maggiore, e la Sicilia. Il fatto che Pisa appaia in ottava posizione è una
testimonianza del ruolo delle città d’arte minori.
Passando dalle valutazioni sull’immagine alle scelte effettive il 28% di coloro che hanno visitato l’Italia è stato in
una località del Veneto, il 27% in località del Lazio, il 19% in Toscana e l’11% in Campania e Lombardia.
La corrispondenza fra immagine e realtà non appare stretta, come è normale che sia, ma il ruolo della Toscana è
comunque di grande rilievo.
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
Graf. 2 - Posizionamento della Toscana fra le regioni in base ai parametri di appeal turistico indicati dai residenti in
Italia (segue)
QUALITA' DEL MARE E DELLE COSTE
APPEAL DELLA MONTAGNA
Sardegna
Trentino-A.A.
29,2
49,7
Valle d'Aosta
Sicilia
20,3
23,1
Piemonte
13,5
Calabria
Puglia
Veneto
12,5
Campania
Abruzzi
5,5
PRESENZA DI CITTA' INTERESSANTI
1,8
Toscana
1,3
Emilia R.
44,1
17,0
Toscana
22,4
Sicilia
3,9
2,8
MODUS VIVENDI DELLA POPOLAZIONE LOCALE
Toscana
Lazio
6,0
Friuli Venezia Giulia
4,9
Toscana
8,3
Lombardia
14,4
Sicilia
8,8
10,3
Veneto
6,3
Puglia
7,3
Umbria
6,2
Trentino-A.A
7,3
Campania
Campania
4,2
5,8
Fonte: elaborazione su indagine Doxa
Graf. 3 - Le destinazioni italiane più note per i residenti in USA, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito
Roma
64,3
Venezia
35,9
Milano
27,5
Firenze
23,4
Sicilia
19,0
Napoli
18,7
Toscana
10,4
Torino
8,2
Pisa
7,3
Piemonte
4,7
Lago di Garda
4,5
Verona
3,8
Capri
3,3
Vaticano
3,1
Sardegna
3,0
Fonte: elaborazione su indagine Doxa
3
4
Per una valutazione della promozione regionale
2.
Alcune riflessioni sui piani promozionali delle regioni
I piani promozionali hanno la finalità di attrarre i clienti dai loro paesi di origine nel paese di destinazione. Molte
sono le tecniche e le modalità con le quali sono realizzati, anche in corrispondenza alle diverse organizzazioni
turistiche che le regioni e gli enti locali si sono dati. Anche altre istituzioni, come alcuni comuni più turisticamente
rilevanti, le province (Piano triennale di promozione turistica della Provincia di Livorno, Piano promozionale turistico
triennale della Provincia di Arezzo, Piano promozionale triennale della Provincia di Lucca ecc…) e le camere di
commercio redigono propri piani promozionali, spesso coordinandosi fra loro e anche a livello regionale o nazionale
con le altre istituzioni.
Alcune regioni procedono realizzando piani promozionali triennali che si articolano in piani operativi annuali, altre,
in particolare al Sud, redigono solo il piano per la campagna pubblicitaria; altre ancora presentano un documento di
poche pagine che di fatto viene riaggiornato di anno in anno.
Una quantificazione delle attività di promozione svolte dalle regioni portò a stimare, nel 2002 (Rapporto sul turismo
italiano), l’ammontare complessivo delle azioni promozionali svolte dalle regioni e dagli altri enti in circa 180 mln di
euro, per un ammontare pari a circa nove volte quello del quale allora disponeva l’ENIT per la promozione all’estero.
Il livello di collaborazione fra enti appare molto diversificato da caso a caso, molto forte in Emilia Romagna perché
raccolto accanto alle Unioni di prodotto, più flessibile ma comunque presente anche nel caso della Toscana.
Nel contesto indicato le due regioni indicate, fino al 2006, si sono differenziate per avere seguito una diversa linea
strategica. Nel caso dell’Emilia Romagna la promozione turistica viene svolta secondo un Piano predisposto dalla
unica APT regionale e da APT servizi, principalmente in funzione di alcune grandi filiere che si identificano in Club di
prodotto, che hanno dato luogo alla struttura operativa delle Unione di prodotto ove sono compresenti diverse
istituzioni, camere di commercio comprese, e le associazioni di categoria.
Per entrambe le regioni non assumono valore strategico, ai fini della promozione, i Sistemi Turistici Locali (STL).
Il Piano generale di promozione turistica 2007 è stato predisposto dalla APT attraverso un metodo di condivisione
e scambio con le quattro Unioni di Prodotto che caratterizzano il sistema regionale: Costa Adriatica; Città D'Arte,
Cultura e Affari; Terme, Salute e Benessere; Appennino e Verde.
Alle Unioni di prodotto è affidata la gestione di alcune attività di promozione attraverso propri piani o programmi
accettati a livello di APT regionale.
Per l’anno 2007 si prevedono 2,75 mln di euro di spesa per la Costa Adriatica, cofinanziati per il 50% dalla
regione; 782mila euro di spesa per le terme ed i benessere (cofinanziamento del 60%); per le Città d’arte , cultura e
affari una spesa del 1,125 mln di euro (cofinanziamento del 60%) e per l’Appennino 720milaeuro (con finanziamento
del 60%).
Per la realizzazione del Piano Annuale di Promozione 2007 l’APT regionale prevede una spesa di 9,1 mln di euro,
per il 79% imputabile alla Regione Emilia Romagna, per il 12% all’Unioncamere regionale e per il resto a committenti
diversi.
Nella matrice prodotti/mercati esteri oltre ai prodotti che fanno riferimento alle 4 unioni, si scompone il prodotto
montano in bianco e verde e si considerano anche il comparto del MICE (meeting, Incentive, Congressi ed Eventi) e
per l’enogastronomia.
Ovviamente la promozione è diversificata a seconda dei bacini di origine.
Nella impostazione del Piano 2007 si pone anche particolare attenzione ai siti ed ai portali internet, nonché alle
facilitazioni aeree per favorire voli ed anche pullman low cost, anche attraverso azioni di comarketing. Ovviamente si
prevede anche la partecipazione a fiere e workshops.
Di particolare interesse risultano i Progetti Start che sono in fase di decollo e restano nel palinsesto della APT per
un massimo di tre anni, per poi entrare nella competizione del mercato. Nel 2007 escono dal palinsesto i progetti sul
Congressuale, sui Castelli e le Dimore storiche, sulla Terra dei motori e sui Parchi naturali. Restano nel palinsesto
quelli relativi al turismo etico e accessibile, al Turismo associativo e il Progetto notte. Entrano nuovi progetti
innovativi e speciali di promo-commercializzazione.
Si evidenzia la necessità di svolgere azioni mirate verso quei segmenti particolarmente soggetti alla concorrenza
dei prezzi, come il mass-market balneare.
Nel caso del Veneto che è la regione leader del turismo italiano per il movimento attivato, il Piano di promozione
turistica in corso si propone di vendere la regione e la Marca Veneto come prodotto unitario sul mercato interno ed
internazionale, con l’obbiettivo di fidelizzare e consolidare i mercati tradizionali Europei, come Germania, Austria,
Belgio, Est Europa, Francia, Regno Unito, penisola Iberica, Nord Europa; i mercati degli USA, del Canada e del
Giappone. Il tutto senza trascurare mercati emergenti e potenziali quali Cina, Corea, India, Israele, dove evidenziare
le caratteristiche del prodotto turistico veneto.
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
5
Il bilancio per il 2007 prevede una dotazione finanziaria complessiva di 21,6 mln di euro, dei quali 14,250 mln per
la realizzazione di iniziative finalizzate allo sviluppo unitario e complessivo del sistema turistico regionale e il resto
per le iniziative contenute nei Piani di attività proposti dalle Strutture Associate e dai Sistemi Turistici Locali.
Le azioni del Piano si riferiscono ad attività di supporto e di animazione locale, a progetti integrati di sviluppo
turistico (come ad esempio il transfert da e per gli aeroporti), a manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero, sia in
collaborazione con l’ENIT che in forma autonoma a comunicazione e promozione e alla promozione integrata del
Sistema veneto.
Il Piano esecutivo annuale di promozione turistica per il 2007, dopo avere definito le strategie regionali di
intervento (riconoscimento del turismo come volano dell’economia locale, miglioramento della qualità dei servizi,
riqualificazione dell’offerta attraverso la rigenerazione delle località più affermate e favorendo turismi di nicchia,
miglioramento della ricettività, aggiornamento degli operatori, aumento dell’accessibilità e fruibilità, selezione delle
manifestazioni fieristiche interne da valorizzare ecc…), individua i fattori chiave dell’agire nella comunicazione, nella
innovazione, nella promozione e nella integrazione delle diverse promozioni.
Le azioni previste dal Piano annuale sono: attività di supporto e animazione locale (attività di supporto dell’offerta,
studio ed analisi del movimento turistico, interventi strumentali di raccordo dei portali telematici); progetti integrati di
sviluppo turistico (iniziative in materia di movimentazione dei turisti, supporto turistico al sistema veneto);
manifestazioni fieristiche in Italia ed all’estero in collaborazione con Enit ed organizzata autonomamente; azioni di
comunicazione e promozione, promozione integrata del Sistema veneto. Le azioni di promozione sono svolte in
collaborazione con i consorzi riconosciuti come strutture associative ed i Stl.
Il Piano esecutivo annuale si integra con i programmi interregionali, con gli Interreg ed i Docup vigenti.
Da notare che con provvedimento n. 65 del 15 giugno 2006 il Consiglio regionale ha approvato il Programma
triennale di sviluppo dei sistemi turistici locali per il periodo 2006-2008 disciplinando, tra l'altro, i criteri di ripartizione
delle risorse finanziarie per singolo sistema turistico locale (STL) con un a serie di parametri complessi che integrano
e diversificano il contributo base.
3.
Programma Promozionale della Toscana per il 20061
In Toscana l’attività di promozione del turismo è inquadrata all’interno del più generale Piano di promozione delle
attività produttive, ed è gestita da Toscana Promozione, anche con la finalità di realizzare una integrazione
orizzontale fra le varie attività produttive.
È in fase di ipotesi da realizzare un Piano triennale della promozione turistica 2007-2009, che si articolerà in piani
annuali.
In un primo momento viene preso in considerazione il Programma promozionale per il 2006, per valutarne anche i
risultati in termini di monitoraggio. Successivamente si presenteranno le linee guida e le innovazioni del Piano di
promozione 2007.
Il programma promozionale della Regione Toscana per il comparto del turismo per il 2006 ha stanziato €
1.803.000 dei quali 1.500.000 fondi regionali e € 303.000 Docup. Rispetto al piano approvato a fine 2005, il
programma effettivo ha visto incrementare di circa il 90% le risorse destinate al settore turistico, ben oltre gli
incrementi degli altri comparti oggetto del piano (intersettoriale, agricoltura, artigianato PMI).
Tab. 1 – Programma promozionale 2006
P.P. delibera n° 1265 del 27.12.2005
Totale
Regione
1.850.826,00
1.500.000,00
P.P. delibera n° 988 del 27.12. 2006
Totale
Regione
3.331.305,00
2.852.805,00
Var. % 2006/2005
Totale
Regione
80%
90%
Fonte: IRPET, Piano di promozione economica 2006 Regione Toscana – Rapporto di Monitoraggio
L'incremento rispetto al 2005 è stato pari all'80% per quanto riguarda il finanziamento totale alla promozione del
turismo regionale, mentre è del 90% l'incremento dei fondi strettamente regionali (di fatto lo stanziamento iniziale era
identico a quello dell'anno precedente). Grazie all'incremento maggiore di questi ultimi rispetto all'incremento delle
altre fonti, l'incidenza degli stessi sul totale disponibile passa dall'81% all'86%
Per la misura 2.7.2 "Marketing Turistico di Destinazione" sono stati impegnati 308 mila Euro, in parte finanziati con
risorse comunitarie DOCUP 2000-2006 i cui destinatari sono stati gli Enti Locali, le APT e l'Agenzia Toscana
Per la redazione di questo paragrafo e dei successivi si ringraziano Filippo Gabbani e Laura Morelli di
Toscana Promozione e Laura Lattarulo dell’IRPET.
1
6
Per una valutazione della promozione regionale
Promozione, mentre i destinatari la misura 1.4.2 B "aiuti per la qualificazione dei servizi turistici" sono le imprese ed i
consorzi turistici, individuati mediante bandi di gara
Per quanto riguarda quest'ultima misura sono stati approvati 29 progetti per un totale di € 2,6 milioni.
L'agenzia Toscana Promozione svolge per conto della Regione l'attività di promozione presso i bacini stranieri di
domanda e dispone, oltre ai fondi regionali, di altre fonti finalizzate alla promozione a scala regionale; le fonti
principali sono: Unioncamere, Ministero delle Attività Produttive ed ENIT. Nel 2006 Toscana Promozione ha gestito
circa 20 milioni di Euro, al netto delle spese di funzionamento (non solo riferite al settore turistico)
Dal bilancio 2006 dell'Agenzia, si evince che, oltre ai finanziamenti provenienti dalla Regione (68%), Unioncamere
(7%) ed ENIT (1%) ben il 24% è costituita da introiti provenienti dall'Attività dell’Agenzia, principalmente da
contribuzioni dei privati che partecipano, insieme ad essa, a workshop e a fiere.
Facendo riferimento alle ripartizioni del macrovoci in cui è suddiviso il Programma Promozionale, nel 2006 al
turismo sono destinate il 30,3% delle risorse contro il 16,9% del 2005; tenendo conto esclusivamente dei
finanziamenti della regione le percentuali assumono un valore rispettivamente del 33,5% e del 17%.
Nel 2004 le risorse destinate al turismo erano € 1.735.000 regionali più DOCUP 368.935, per un totale di €
2.103.935.
Considerando il numero delle iniziative intraprese nel 2006 per il turismo sono state 66, contro le 75 del 2005 e le
81 del 2004
Si può rilevare che, nel settore turistico a fronte di una diminuzione sia in termini di numero di iniziative che di
risorse del 2005 rispetto al 2004, nonché di composizione interna delle risorse impiegate complessivamente nel
programma promozionale, si è assistito ad una riaffermazione dell'importanza del settore nel 2006. nonostante il
prosieguo della tendenza per quanto riguarda le iniziative, infatti, i finanziamenti sono cresciuti e l'incidenza sul totale
delle attività finanziate, è aumentata. Si può affermare che si è assistito ad una razionalizzazione degli interventi,
limitandone la dispersione, evitando la partecipazione in attività che non hanno apportato alcun ritorno.
4.
Distribuzione delle risorse per il turismo fra le aree di origine
Per analizzare le spese effettivamente sostenute l'IRPET ha effettuato una analisi sulla competenza epurando il
2006 dalle iniziative effettuate a completamento dell'attuazione del piano 2005 e che l'Agenzia, imputa invece per
cassa.
Nel 2006 la distribuzione delle risorse nelle diverse aree vede l'Unione Europea come principale mercato target,
seguito dall'Italia e dalla Toscana a conferma che il movimento interno, scarsamente considerato, è un aspetto
tutt'altro che trascurabile. Il terzo posto della Toscana è tale se si considerano le aree con un certo grado di
definizione, perché in realtà la categoria "resto del Mondo", di fatto è la terza generica destinazione.
Rispetto al 2005 sono aumentati gli investimenti in promozione ovunque tranne che in Asia Orientale (-17%).
Da notare il caso degli investimenti sull’Italia che decuplicano, per la scelta di porre maggior attenzione al mercato
interno.
L'Europa presenta una voce unica in quanto le disaggregazioni non sono omogenee fra i due anni considerati.
Graf. 4 - Distribuzione percentuale del valore delle iniziative turistiche verso i diversi mercati territoriali.
32,5
25,4
24,6
10,4
UE
Italia
resto del
Mondo
Toscana
2,7
2,4
2,1
America
Settentrionale
Asia Orientale
Europa
Orientale
Fonte: Mercury su IRPET, Piano di promozione economica 2006 Regione Toscana – Rapporto di Monitoraggio
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
7
Tab. 2 – Le risorse stanziate per area di interesse: valori assoluti e variazione percentuale della spesa
2005
Europa
2006
Vriazioni
801.107
957.348
19,5
63.330
704.013
1011,7
Toscana
113.335
287.193
153,4
RM
610.639
681.877
11,7
Asia orientale
126.723
66.022
-47,9
59.417
75.124
26,4
1.774.551
2.771.577
56,2
Italia
america sett
TOTALE
Fonte: IRPET, Piano di promozione economica 2006 Regione Toscana – Rapporto di Monitoraggio
5.
Realizzazione delle iniziative
Tab. 3 - Ambiti di promozione al turismo in Toscana e percentuale di realizzo. Anno 2006
Categorie turistiche promosse
Interventi di comuniazione a valenza strategica
Invito e formazione operatori stranieri
Sostegno alle manifestazioni fieristiche e congessuali
Interventi presso le GDO e altri circuiti di distribuzione c ommerciale
Interventi di comunicazione di valenza ordinaria
Format di eventi settoriali
Progetti di settore
Fiere, seminari e workshop
DOCUP misura 2.7.2
Totale
Previsione
100.000
100.000
268.000
85.000
50.000
50.000
1.829.805
570.000
308.406
3.361.211
Percentuale di realizzazione
57
98
97
100
97
100
58
87
190
82
Fonte: IRPET, Piano di promozione economica 2006 Regione Toscana – Rapporto di Monitoraggio
6.
Analisi di impatto
È stato effettuato poi un questionario, rivolto agli attori che hanno partecipato alle iniziative realizzate da Toscana
Promozione, per capire le motivazioni e le aspettative. Dai risultati emerge che il motivo principale è costituito dal
rafforzamento della propria quota di mercato e dalla ricerca di potenziali partner, dalla volontà di acquisire nuovi
ordini, dal raccogliere informazioni sul mercato obiettivo, entrare in nuovi mercati e cercare distributori. La priorità è
la stessa riscontrata nel 2005.
Il livello di soddisfazione, ovvero il giudizio ex post sul raggiungimento delle aspettative, fornisce un quadro
sostanzialmente roseo. Il 67,7% giudica l'efficacia delle iniziative buona, il 7,8% addirittura ottima e il 20,4%
mediocre. Solo il 4.2% la ritiene scarsa. Rispetto al 2005 si nota un maggior apprezzamento delle iniziative. Al buono
e all'ottimo corrispondevano infatti percentuali pari rispettivamente al 60.2% e al 6.3%
Questi sono i risultati, che potremmo definire ex ante in quanto non si sono ancora manifestati gli effetti, del
questionario distribuito durante o nei giorni immediatamente successivi all'evento considerato.
I giudizi dopo 3 mesi dalla conclusione dell'evento risultano un po’ cambiati con la tendenza ad un inasprimento
degli atteggiamenti estremi. Si verifica un lieve innalzamento di coloro che pensano che l'iniziativa sia stata ottima
(8,7%), diminuiscono di 2,7 punti percentuali coloro che la valutano buona (65%) e diminuiscono coloro che la
valutano mediocre, mentre percentualmente triplicano quelli che sono più insoddisfatti (dal 4,2% al 12,6%).
8
Per una valutazione della promozione regionale
Graf. 5 - Distribuzione percentuale del grado in cui sono state soddisfatte le aspettative in merito alle iniziative o ai
servizi realizzati nell’anno 2006. Valutazione ex-ante ed ex post.
67,7
65,0
ex ante (subito)
ex post (tre mesi dopo)
20,4
13,6
12,6
7,8
4,2
scarsa
mediocre
buona
8,7
ottima
Fonte: Mercury su IRPET, Piano di promozione economica 2006 Regione Toscana – Rapporto di Monitoraggio
Scomponendo il giudizio vari aspetti in cui è stato possibile disaggregare le iniziative si vede che il giudizio migliore
è stato raggiunto dall'assistenza dell'Agenzia Toscana Promozione nell'assistenza fornita ai partecipanti. Per valutare
la percezione di coloro che si sono avvalsi dell'ospitalità di Toscana Promozione, sono stati distribuiti questionari a
255 aziende, su un totale di 292, che hanno partecipato. Il giudizio risulta complessivamente buono, ma si rilevano
anche alcuni aspetti qualitativi da dovere migliorare.
Le punte più alte di insoddisfazione derivano dalla considerazione della qualità del design e dell'allestimento e
dalla mediocre idoneità dei partner selezionati e dalla ridotta efficacia delle azioni di comunicazione dell’evento.
In nessun caso comunque,giudizi scarsi o mediocri superano la buona soddisfazione.
Tab. 4 – Distribuzione percentuale dei giudizi sugli aspetti che hanno concorso alla realizzazione delle iniziative
Idoneità partner selezionati
Preparazione dell'evento
Organizzazione logistica
Assistenza fornita da Toscana Promozione
Qualità ed efficacia delle azioni di comunicazione sull'evento
Informazioni sulle potenzialità del mercato
Fiere: qualità del design, allestimento
Fiere: visibilità aziende toscane
Scarsa
4,5
2,3
2,3
1,1
2,3
7,3
13,6
6,2
Mediocre
19,2
13,6
8,5
5,1
19,8
13,0
16,9
14,1
Buona
48,6
62,1
59,9
45,8
51,4
40,1
41,2
36,2
Ottima
7,9
14,1
19,8
44,1
14,1
11,3
9,0
19,8
Fonte: IRPET, Piano di promozione economica 2006 Regione Toscana – Rapporto di Monitoraggio
Nella tabella riportiamo alcuni dei principali eventi di carattere fieristico a cui la Agenzia Toscana Promozione ha
partecipato. Queste sono manifestazioni aventi una netta connotazione turistica, ma occorre tener ben presente,
data la forte intersettorialità del comparto, come anche le iniziative volte principalmente ad altri settori, con diverso
grado di incidenza, possano concorrere alla formazione nell'immaginario collettivo di un'aspettativa-turistica di una
destinazione. È per questa ragione che non si può sostener che non abbiano, comunque, una valenza anche di
promozione turistica eventi come il London International Wine, o l'Italian Lifestyle negli Emirati. E' infatti ormai
largamente condiviso che tutto, concorre all'immagine, e quindi all'attrattività turistica, di una destinazione.
Appare significativo verificare il livello di ripetizione delle iniziative, parametro in base al quale tutti i macro-settori
di intervento risultano rinnovarsi oltre il 60% a comprova di un continuo processo di rinnovo
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
9
Tab. 5 – Giudizi e impegni finanziari sulle manifestazioni alle quali gli operatori hanno partecipato nell’anno 2006
Manifestazione
Giudizio*
(max 2 min -2)
FITUR
CBR, Caravan Boot Reisemarkt
BIT
Salone Vacanze
Holiday World
SITC
SMT
ITB
MITT
MITT-workshop
Vakentierbeurs
Beijing International Tourism Expo
Travel Trade Italia
IGTM
WTM
seminario turistico a New York con ENIT
Grande Evento Russia - workshop turismo
BTC
0,33
0,71
0,57
1,11
0,50
1,33
0,90
0,33
0,75
1,00
0,73
0,75
0,47
1,00
0,42
1,29
0,90
0,50
Località
Madrid
Monaco di Baviera
Milano
Bruxelles
Praga
Barcellona
Parigi
Berlino
Mosca
Mosca
Utrecht
Pechino
rimini
andalusia
Londra
New York
Mosca
Firenze
Impegno Toscana
Promozione per azienda
2.900
1.408
5.038
2.366
1.740
387
3.668
3.076
2.000
832
1.352
3.606
917
2.319
881
1.390
650
14.453
Impegno di
Toscana Promozione
Totale
17.400
16.905
20.913
1.300
13.920
1.163
40.350
39.990
20.000
11.645
17.580
18.030
49.523
11.598
12.343
34.750
12.355
144.532
*L’indicatore di sintesi dei giudizi espressi in risposta alla domanda “Come giudica complessivamente l’efficacia dell’iniziativa” è calcolato
attribuendo un valore maggiore di zero a pareri positivi (buono 1, ottimo 2) e minori di zero a giudizi negativi (scarso -2, mediocre -1), ponderato
sul numero di risposte fornite.
Fonte: IRPET, Piano di promozione economica 2006 Regione Toscana – Rapporto di Monitoraggio
7.
Il Piano di promozione 2007 della Regione Toscana
Il Piano di promozione economica per le risorse dell’agricoltura, dell’artigianato, delle piccole e medie imprese
industriali e del turismo, relativo all’anno 2007, parte dalla valutazione dell’andamento dell’economia regionale per
soffermarsi sul commercio estero, sulle principali esportazioni, moda compresa e sui principali comparti produttivi.
Molto ridotta è, in via preliminare, l’analisi che riguarda il fenomeno del turismo.
Per quanto riguarda il comparto del turismo, anche come conseguenza del monitoraggio effettuato dall’Irpet
sull’anno 2006, emergono alcune consapevolezza quali la forte attrattività e la percezione della Marca Toscana, la
complessità dei mercati e dei target si riferimento, la necessità generalizzata di un maggiore coordinamento delle
iniziative, la necessità di un rapporto più funzionale fra promozione e commercializzazione, la necessità di una
migliore rete di informazione e di accoglienza turistica.
Sono state evidenziate anche le esigenze di internazionalizzazione del comparto, rafforzando la presenza delle
imprese toscane nel segmento business travel ed in particolare nel congressuale e negl incentive, nel mercato del
turismo via internet, strettamente interrelato con le offerte low cost, e nei cataloghi dei maggiori tour operator.
Sulla base di queste considerazioni si vogliono introdurre elementi di discontinuità rispetto alle modalità di
realizzazione delle azioni promozionali del passato, scegliendo di passare dalla promozione del singolo territorio e
delle destinazioni turistiche a quella dei sistemi di prodotto, scegliendo di fatto una linea analoga a quella adottata
dall’Emilia Romagna con le unioni di prodotto. In altre parole si vuole passare dalla promozione dell’immagine di
Marca Toscana come valore unico e unificante e “dalla promozione dei singoli territori e destinazioni a quella di veri
Prodotti Turistici Tematici”.
In tal senso i prodotti turistici tematici identificati per il 2007 sono:
1.
Mare, integrando l’offerta balneare tradizionale con quella culturale, ambientale e con gli eventi;
2.
Terme;
3.
Ambiente (Parchi, montagna estiva, golf);
4.
Montagna (neve);
5.
Congressuale e incentive, in stretto raccordo con il Progetto nazionale Italia for events;
6.
Via Francigena;
7.
Etruschi;
8.
Itinerari d’autore (Toscana da scoprire);
9.
Turismo scolastico;
10.
Benvenute in Toscana (offerta turistica rivolta alle donne);
10 Per una valutazione della promozione regionale
11.
Cicloturismo;
12.
Enogastronomia;
13.
Toscana Underground, per il turismo escursionistico legato alla speleologia.
Intorno a tali prodotti dovrà essere aggregato il sistema delle imprese e delle istituzioni locali.
Per il 2008 sarà realizzato anche un Programma strategico di comunicazione che identificherà le Linee guida alle
quali si dovranno attenere gli operatori nella loro promozione, per poter disporre dei fondi regionali, statali e
comunitari.
La promozione turistica sui mercati esteri è competenza esclusiva di Toscana Promozione, per cui le Agenzie per
il turismo non potranno operare in tal senso. Si spera che anche gli enti locali ed altri enti pubblici non operino sul
mercato per proprio conto e riconducano la loro attività sui mercati esteri a quella di Toscana promozione. Questa
ultima dovrà promuovere la sottoscrizione di un apposito accordi di programma quadro per coordinare l’attività dio
promozione fra tutti gli enti interessati.
Le imprese turistiche, per avvalersi dei contributi finanziari, dovranno sottoscrivere specifici disciplinari di qualità
definiti nell’ambito del protocollo Benvenuti in Toscana, opportunamente rivisto e riorientato in chiave tematica. In
attesa della definizione del Programma strategico di comunicazione dovrà essere sottoscritto un accordo di
programma quadro nel qual collocare le azioni da svolgere.
Si prevede:
lo sviluppo di azioni di comarketing con gli aeroporti toscani e le linee aeree, con particolare attenzione alle low
cost;
la valorizzazione del canale Internet, attraverso il potenziamento del sito sul turismo regionale;
la realizzazione di un calendario di un calendario dei grani eventi;
la ricerca di una maggiore specializzazione delle sedi estere anche attraverso azioni di scouting di piccoli e medi
tour operator indipendenti;
la sperimentazione della card turistica “Amica Toscana”, fondata sulla fruizione organizzata di servizi per il turista
scontati, dal biglietto per il pullman all’ingresso ai musei.
La strategia di promozione che si intende adottare è basata sia sulla differenziazione per mercati di origine che per
canali, distinguendo fra i mercati tradizionali dell’Unione Europea, gli Stati Uniti ed i prodotti emergenti, insistendo
molto sul turismo intermediato ed integrando la Marca Toscana con il Brand Italia.
Come prodotto tematico si focalizza l’attenzione sul business tourism, in particolare congressi ed incentives.
In una chiave di internazionalizzazione si propone anche di rivedere il suolo delle tre maggiori borse turistiche
regionali: Borsa del turismo congressuale (BTC), Borsa europea del turismo associato (BETA) e Borsa del turismo
sportivo (BTS).
Le azioni individuate per il turismo si svolgono secondo la linea dei prodotti tematici individuati, declinando in tal
senso la Marca Toscana. Per ognuno dei prodotti si prevedono azioni specifiche e le borse e gli workshops ai quali è
opportuno partecipare.
Un ruolo fondamentale è attribuito agli interventi intersettoriali come moneto di raccordo e di valore aggiunto fra le
diverse attività, in particolare con la cultura, l’ambiente, la moda e l’agricoltura (vino e prodotti tipici, agriturismi ecc.).
Mercato
dell’occupazione
in Toscana
Mercato del lavoro in Toscana
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Mercury srl
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
Territoriale Toscana
INDICE
1.
1.1
1.2
2.
3.
4.
2
La Toscana nel quadro nazionale........................................................................................................2
Le caratteristiche delle strutture ricettive della ricettività e della ristorazione ..............................4
Lavoratori dipendenti ed indipendenti...........................................................................................10
La Toscana per risorsa turistica prevalente ......................................................................................11
3.1
Il territorio ............................................................................................................................................12
Quadro regionale ...........................................................................................................................13
APT 1 - Versilia……………………………………………………………………………………………13
APT 13 - Lucca……………………………………………………………………………………………13
APT 8 - Massa-Carrara…………………………………………………………………………………..14
APT 9 - Pisa……………………………………………………………………………………………….14
APT 3 - Montecatini Terme-Valdinievole……………………………………………………………….15
APT 12 - Abetone-Pistoia-Montagna Pistoiese………………………………………………………..15
APT 5 - Firenze……………………………………………………………………………………………16
APT 14 - Prato…………………………………………………………………………………………….16
APT 7 - Livorno……………………………………………………………………………………………17
APT 2 - Arcipelago Toscano……………………………………………………………………………..17
APT 11 - Arezzo…………………………………………………………………………………………..18
APT 10 - Siena…………………………………………………………………………………………….18
APT 4 - Chiamciano Terme-Val di Chiana……………………………………………………………..19
APT 6 - Grosseto………………………………………………………………………………………….19
APT 15 - Amiata…………………………………………………………………………………………..20
La stagionalità del lavoro dipendente nell’industria della ricettività e della intermediazione..........21
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
1
Premessa e note metodologiche
L’analisi del mercato del lavoro del turismo pone di fronte a diverse problematiche. Tra queste rientrano
sicuramente l’intersettorialità propria del comparto, nonché la stagionalità del lavoro che porta ad usufruire di risorse
umane per periodi temporanei; sono presenti anche forme di lavoro irregolare e si fa spesso ricorso al lavoro
familiare. Si tratta, quindi, di forme di attività non sempre rilevate nelle statistiche ufficiali.
La molteplicità, parzialità e attendibilità dei dati è un fattore da tempo discusso nel settore turistico, nella analisi
economica, che ha portato a sviluppare il “conto satellite” tuttora in fase di difficile messa a punto. Inoltre le analisi di
flusso spesso non offrono valori comparabili a livello interregionale o a livello nazionale, anche perché valutazioni
campionarie si mescolano con quelle presso le strutture ricettive. Relativamente al lavoro poi, la necessità di
ricorrere ad archivi amministrativi strutturati per altre funzioni, non consente di avere un quadro completo e
pienamente corrispondente alla realtà del mercato.
Nella realizzazione di questa analisi abbiamo fatto riferimento a molteplici fonti ed in particolare, come sintesi, all’
Archivio Statistico delle Imprese Attive (cioè le imprese che hanno svolto un’attività produttiva perlomeno sei mesi
nell’anno di riferimento), tale banca dati fornisce sicuramente utili informazioni sul numero delle imprese e dei relativi
occupati a tempo pieno o parziale, e fornisce una distinzione tra lavoro dipendente ed indipendente1.
Anche con riferimento a questa fonte, tuttavia, il dato richiederebbe un supplemento di analisi sia per la mancanza
di alcune informazioni, quali i riferimenti alle unità locali e la durata dei contratti, sia perché il suo aggiornamento è
collegato, in parte, ad archivi amministrativi ed al Censimento delle imprese, strumenti validi in generale ma delicati
da usare in un settore stagionale e parcellizzato come quello turistico. Il problema della parzialità della fonte è
evidente nel fatto che per valutare la stagionalità si è dovuto fare riferimento all’archivio INPS (Osservatorio sul
lavoro dipendente).
Un ulteriore limite è dato dal fatto che le varie fonti o producono dati poco attendibili in tempi brevi, oppure dati più
affidabili con notevoli ritardo, e spesso in tempi non più utili per scelte operative. Per questo motivo l’analisi che
proponiamo arriva fino al 2004, ultimo anno con dati definitivi al momento della redazione di questo lavoro.
Nella analisi che presentiamo, i dati sono riferiti al settore turistico allargato ed ai singoli settori che lo compongono
(cfr. Prospetto 1).
Prospetto 1 – Turismo: settori di attività economica analizzati
ATECO 2002
- Lettera H:
55.1
55.21
55.22
55.23
55.23.1
55.23.4
55.23.5
55.3
55.4
- Lettera I:
63.30.1
63.30.2
- Lettera O:
92.3
92.52
92.53
92.72.1
93.04.1
93.04.2
Descrizione
Alberghi
Ostelli della gioventù e Rifugi di montagna
Campeggi ed aree attrezzate per roulette
Altri tipi di alloggio
Villaggi turistici
Affittacamere brevi soggiorni, case ed appart. per vacanza, b&b, residence
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Tour Operator
Attività delle agenzie di viaggio e turismo e dei
Attività delle guide e degli accompagnatori turistici
Altre attività dello spettacolo, di intrattenimento e divertimento
Gestione di musei e del patrimonio culturale
Gestione degli orti botanici, dei parchi naturali e del patrimonio naturale
Gestione di stabilimenti balneari: marittimi, lacuali e fluviali
Servizi di centri per il benessere fisico
Stabilimenti idropinici ed idrotermali
Da ISTAT, Statistiche in breve, Struttura e dimensione delle imprese (Ottobre 2006)
“Tra i lavoratori indipendenti sono da considerare:
- i titolari, soci e amministratori di un’impresa a condizione che lavorino effettivamente nell’unità, che non siano iscritti nei libri paga e che non
siano remunerati attraverso fattura o abbiano un contratto di collaborazione coordinata e continuativa;
- i soci di cooperativa che lavorano effettivamente nella società e che non percepiscono alcuna retribuzione contrattuale come corrispettivo, né il
versamento da parte della società di contributi previdenziali in qualità di lavoratori dipendenti;
- i parenti o affini del titolare o dei titolari, che prestano lavoro senza il corrispettivo di una prefissata retribuzione contrattuale né il versamento di
contributi previdenziali”.
1
2
Il mercato del lavoro
1.
La Toscana nel quadro nazionale
Nell’arco del periodo 2001–2004, la Toscana così come l’Italia in generale hanno visto crescere sia il numero di
imprese sia il numero di addetti, seppure con dinamiche diverse. Tale dato, tuttavia, non ci consente di trarre
conclusioni definitive in quanto non associabile al numero di mesi di lavoro. Potrebbe infatti essere un segnale di una
crescente parcellizzazione, maggiore offerta di manodopera, assunzioni salariali al ribasso.
Le imprese toscane dedite ad attività pertinenti il turismo sono passate da 23.313 unità del 2001 a 24.371 del
2004. Il tasso medio annuo di crescita è stato +1,5%, in linea con quello dell’intero Paese (+1,4%) che nel medesimo
periodo ha visto crescere le proprie imprese da 292.032 a 304.794. La cadenza di crescita non è stata regolare, ma
ha avuto il maggiore impulso, sia per la Toscana quanto per l’Italia, tra il 2002 e il 2003 (cfr. Graf. 1),
presumibilmente come effetto di rimbalzo della crisi post 11 Settembre. Supponendo un tasso di crescita analogo a
quello del periodo 2003-2004 si stima che le imprese turistiche toscane abbiano raggiunto, nel 2006, le 25.200 unità
e che gli addetti siano superiori a 93 mila.
Graf. 1 – Trend di imprese ed addetti in Toscana e Italia. Anni 2001-2004 (Tasso di variazione medio annuo)
Imprese
Addetti
7,0
5,1
3,2
4,2
2,4
1,6
3,0
2,2
1,7
3,5
0,2
-0,3
2002/2001
2003/2002
Toscana
2002/2001
2004/2003
2003/2002
Toscana
Italia
2004/2003
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Tab. 1 – Imprese e addetti dei settori turistici. Toscana e Italia. Anni 2001-2004
Imprese
2001
2002
2003
2004
Toscana
23.313
23.244
23.997
24.371
Addetti
Italia
292.032
292.636
299.794
304.794
Toscana
82.756
84.546
88.866
91.490
Italia
929.316
968.372
1.036.459
1.072.357
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Più consistente è stata, sia per la Toscana quanto per l’Italia, la variazione in termini occupazionali. Nella nostra
regione, infatti, gli addetti sono passati da 82.756 del 2001 a 91.490 del 2004, con un incremento medio annuo
(composto) del 3,4%, contro una variazione media nazionale del +4,9%. Anche in questo caso la variazione annua,
ha avuto il maggiore impulso tra il 2002 e il 2003.
La diversa dinamica è collegabile a molteplici fattori dei quali, tuttavia, non possiamo avere certezza assoluta. Tra
queste la tendenza ad utilizzare meno la leva del personale nei momenti di crisi al fine di preservarne la
professionalità all’interno delle imprese, realizzando invece azioni di marketing legate al prezzo e investimenti in
qualità ed innovazione, consapevoli di un prodotto valido a livello territoriale in grado di facilitare l’uscita nei momenti
di crisi. Segnale quindi di professionalità e preparazione a livello di imprenditori e dipendenti.
L’incidenza delle imprese toscane dei settori turistici presi in esame rispetto alle medesime imprese italiane è
dell’8,0%; incidenza sostanzialmente invariata rispetto al 2001. Per quanto riguarda invece gli addetti, la Toscana
pesa nel territorio nazionale per l’8,5% (8,9% nel 2001), con un indice di specializzazione2 di 1,2, entrambi indicatori
2
Indice di specializzazione:
æ AstT
ö æ A stI
ö
ç
÷ ¸ç
÷
AT ø è AI ø
è
Dove:
AstT=Addetti nei settori turistici della Toscana
AT= Totale addetti della Toscana
3
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
di una specializzazione relativa della Toscana.
Se si amplia l’orizzonte e si considera il complesso degli occupati in tutti i settori di attività (quindi turistici e non
turistici), il peso relativo della Toscana sull’Italia in termini di addetti è del 6,9%. Sempre in termini di addetti, la
Toscana accentua la propria incidenza nel panorama nazionale in alcuni settori, ovvero sul fronte della ricettività,
degli stabilimenti balneari e dei centri per il benessere fisico.
Nel posizionare la regione Toscana all’interno del quadro nazionale, accanto alla distribuzione settoriale (riportata
nella tabella sottostante) è interessante tener presente anche la dimensione media delle imprese (numero medio di
addetti per impresa). La nostra regione, ad esempio, sul fronte della ricettività ha una dimensione media inferiore
rispetto a quella nazionale, 5,4 contro 6,4; mentre si posiziona leggermente al di sopra di questa nell’ambito della
ristorazione, 4,1 contro 3,8. Per quanto riguarda, invece, i settori dell’intrattenimento, spettacolo, cultura, la
dimensione media toscana è di 2,2 in linea con il dato nazionale di 2,4, ma si noti che entrambi sono inferiori alla
dimensione media delle imprese dei settori turistici complessivamente presi in esame, ovvero 3,8 per la Toscana e
3,5 per l’Italia.
Tab. 2 – Imprese e addetti per settore turistico. Toscana e Italia. Anno 2004.
Ricettività
Ristoranti
Spettacolo,
intrattenimento,
musei,
patrimonio
culturale
Imprese
3,9
10,4
3,4
9,9
Addetti
3,3
6,2
4,0
6,6
Intermediazione e
guide
turistiche
Bar
Toscana
Italia
18,7
13,6
30,7
31,7
32,3
39,0
Toscana
Italia
26,8
24,7
33,9
33,9
26,0
28,4
Stabilimenti
balneari
Centri per
il
benessere
fisico
3,3
1,8
0,6
0,7
100,0
100,0
2,7
1,5
1,1
0,9
100,0
100,0
Totale
settori
turistici
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Graf. 2 – Incidenza relativa della Toscana sul totale nazionale. Imprese e Addetti (valori in percentuale). Anno
2004
7,0
Imprese
8,5 8,0
6,5
9,8
Centri per il
benessere
fisico
9,0
Stabilimenti
balneari
7,8
Spettacolo,
intrattenimento,
musei,
patrimonio
6,6
Intermediazione
e guide
turistiche
8,5
Bar
7,8
Ristoranti
9,3
15,7
8,0
8,5
Totale settori
turistici
15,0
Ricettività
11,0
Addetti
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Il tasso di attività, misurato dal rapporto tra addetti al settore turistico e popolazione complessiva, evidenzia una
maggiore importanza in Toscana (25,4‰) rispetto al complesso nazionale (18,3‰). Invece gli addetti per
1.000 presenze presentano un valore inferiore nella nostra regione rispetto all’Italia (2,6‰ contro 3,1‰),
rivelando così una più alta produttività.
AstI=Addetti nei settori turistici dell’Italia
AI= Totale addetti dell’Italia
4
Il mercato del lavoro
Graf. 3 – Addetti nel turismo per 1.000 Abitanti. Toscana e Italia. Anno 2004
25,4
0,8 0,7
1,6 1,2
0,7 0,3
0,3 0,2
Spettacolo,
intrattenimento,
musei,
patrimonio
Stabilimenti
balneari
Centri per il
benessere
fisico
5,2
Intermediazione
e guide
turistiche
6,6
Bar
6,2
Ristoranti
8,6
4,5
Ricettività
6,8
Toscana
Totale settori
turistici
18,3
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Graf. 4 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Toscana e Italia. Anno 2004
0,2 0,2
0,1 0,0
0,03 0,03
Stabilimenti
balneari
Centri per il
benessere
fisico
Toscana
3,1
Totale settori
turistici
0,1 0,1
Spettacolo,
intrattenimento,
musei,
patrimonio
Ristoranti
0,7 0,9
Intermediazione
e guide
turistiche
0,9 1,1
Bar
0,7 0,8
Ricettività
2,6
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
1.1
Le caratteristiche delle strutture ricettive della ricettività e della ristorazione
In questa sezione soffermiamo l’attenzione sui settori della ricettività e della ristorazione (HO.RE.CA.), dove si
concentrano l’81,8% delle imprese turistiche toscane e l’86,7% degli addetti; in particolare di questi settori si analizza
la struttura per classi dimensionali di addetti.
Nel quadriennio 2001-2004, la crescita media della Toscana, sia in termini di imprese sia di addetti, è inferiore alla
media nazionale. Il dettaglio per classi dimensionali evidenzia che ciò si è verificato in tutte le classi eccezion fatta
per le micro imprese. Le aziende con addetti da 1 a 5 a livello nazionale sono leggermente diminuite, mentre a livello
regionale restano pressoché invariate. Poiché a fronte di tale dinamica si registra un aumento occupazionale, è
plausibilmente imputabile, in parte, all’uscita da forme non regolarizzate per la quale sarebbe interessante valutare
gli effetti della legge sull’immigrazione; inoltre è possibile ipotizzare un processo di crescita dimensionale delle
imprese di questi comparti chiave per il turismo, il cui sottodimensionamento è imputabile a forme di organizzazione
familiare o ricorso a forme di lavoro non sempre regolarizzate.
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
Graf. 5 – Trend 2001-2004. Imprese (Tasso di variazione medio annuo composto)
9,9
7,9
6,9
10,6
1,5
0,1
-0,3
1-5 addetti
8,4
6-9 addetti
0,0
10-19 addetti 20-49 addetti
Toscana
3,3
oltre 50
1,2 0,9
Media
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Graf. 6 – Trend 2001-2004. Addetti (Tasso di variazione medio annuo composto)
7,9
10,4
10,0
3,4 4,5
2,0
1,6 1,9
1-5 addetti
7,9
6,5
6-9 addetti
10-19 addetti 20-49 addetti
Toscana
oltre 50
3,7
5,0
Media
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Graf. 7 – Distribuzione delle imprese per classi dimensionali: Toscana e Italia. Anno 2004 (valori percentuali)
82,3 85,8
11,7 9,0
1-5 addetti
6-9 addetti
4,8 4,0
0,9 1,0
0,2 0,2
10-19 addetti
20-49 addetti
oltre 50
Toscana
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Graf. 8 – Toscana: Distribuzione imprese ed addetti. Anno 2004
50,6 51,2
20,9 17,4
1-5 addetti
6-9 addetti
15,2 14,1
10-19 addetti
Toscana
6,7 7,6
6,7 9,7
20-49 addetti
oltre 50
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
5
6
Il mercato del lavoro
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
7
Tab. 3 – Toscana e Italia: imprese per classi di addetti. Distribuzione percentuale. Anno 2004
Alberghi
Toscana
Italia
Ostelli e rifugi
Toscana
Italia
Campeggi
Toscana
Italia
Altri tipi di alloggio
Toscana
Italia
di cui:
Villaggi turistici
Toscana
Italia
Affittacamere
Toscana
Italia
Agriturismo
Toscana
Italia
Ristoranti
Toscana
Italia
Bar
Toscana
Italia
Totale
Toscana
Italia
1-5 addetti
6-9 addetti
10-19 addetti
20-49 addetti
oltre 50
Totale
60,4
60,0
20,7
20,0
13,8
13,8
3,8
4,8
1,4
1,4
100,0
100,0
72,2
89,3
16,7
7,9
8,3
2,6
*
*
*
*
100,0
100,0
63,8
76,3
20,4
13,3
11,2
6,6
4,6
3,4
0,0
0,5
100,0
100,0
95,6
94,0
2,9
3,0
0,9
1,9
0,5
0,8
*
0,4
100,0
100,0
58,6
66,7
24,1
12,2
*
10,4
*
6,0
*
4,7
100,0
100,0
97,1
97,0
2,1
1,8
*
0,8
*
0,2
*
0,1
100,0
100,0
97,9
98,3
*
1,1
*
*
*
*
*
*
100,0
100,0
78,1
82,3
15,7
12,0
5,4
4,8
0,7
0,8
0,1
0,1
100,0
100,0
90,3
93,9
7,2
4,5
2,2
1,3
0,4
0,2
*
0,0
100,0
100,0
82,3
85,8
11,7
9,0
4,8
4,0
0,9
1,0
0,2
0,2
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Tab. 4– Toscana e Italia: addetti per classi di addetti. Distribuzione percentuale. Anno 2004
Alberghi
Toscana
Italia
Ostelli e rifugi
Toscana
Italia
Campeggi
Toscana
Italia
Altri tipi di alloggio
Toscana
Italia
di cui:
Villaggi turistici
Toscana
Italia
Affittacamere
Toscana
Italia
Agriturismo
Toscana
Italia
Ristoranti
Toscana
Italia
Bar
Toscana
Italia
Totale
Toscana
Italia
1-5 addetti
6-9 addetti
10-19 addetti
20-49 addetti
oltre 50
Totale
21,3
20,3
18,8
17,7
22,3
22,3
13,8
17,3
23,8
22,5
100,0
100,0
28,8
66,3
21,7
19,3
19,1
11,2
*
*
*
*
100,0
100,0
30,5
36,9
25,4
19,3
24,4
18,1
19,7
18,4
0,0
7,3
100,0
100,0
72,6
53,0
10,6
7,7
5,7
8,9
7,1
8,0
*
22,4
100,0
100,0
13,5
10,2
24,8
6,5
*
10,1
*
13,4
*
59,8
100,0
100,0
83,5
79,9
8,8
7,4
*
6,2
*
2,9
*
3,6
100,0
100,0
68,8
88,2
*
4,2
*
*
*
*
*
*
100,0
100,0
51,3
51,0
26,8
22,4
16,2
15,8
4,6
5,8
1,1
5,0
100,0
100,0
70,9
74,3
16,4
12,2
9,1
6,4
3,1
2,3
*
4,8
100,0
100,0
50,6
51,2
20,9
17,4
15,2
14,1
6,7
7,6
6,7
9,7
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
8
Il mercato del lavoro
Se i bar continuano a mantenere la dimensione dominante come addetti tra le piccole imprese, gli esercizi ricettivi
– in particolar modo quelli alberghieri - mostrano una situazione più equilibrata, sebbene anche in questo caso le
imprese minori accolgono quasi 1/3 dell’intero personale. In proposito va sottolineato che le varie tipologie ricettive
mostrano una discreta variabilità; negli alberghi sussiste un sostanziale equilibrio di addetti nelle diverse classi usate
per raggrupparli. È soprattutto tra gli affittacamere e gli agriturismi che troviamo una concentrazione degli addetti
nella classe minore (da 1 a 5 addetti).
Graf. 9 – Ricettività, ristorazione e bar: incidenza percentuale della Toscana sull’Italia per classi dimensionali.
Anno 2004 (valori percentuali)
7,5 8,4
10,1 10,2
1-5 addetti
6-9 addetti
9,2 9,2
7,6 7,5
10-19 addetti 20-49 addetti
Imprese
7,4 5,8
7,8 8,5
oltre 50
Media
Addetti
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Tab. 5 – Incidenza percentuale della Toscana su Italia. Imprese e addetti. Anno 2004 (valori percentuali)
Alberghi
Imprese
Addetti
Ostelli e rifugi
Imprese
Addetti
Campeggi
Imprese
Addetti
Altri tipi di alloggio
Imprese
Addetti
di cui:
Villaggi turistici
Imprese
Addetti
Affittacamere
Imprese
Addetti
Agriturismo
Imprese
Addetti
Ristoranti
Imprese
Addetti
Bar
Imprese
Addetti
Totale
Imprese
Addetti
1-5 addetti
6-9 addetti
10-19 addetti
20-49 addetti
oltre 50
Totale
8,8
9,1
9,0
9,2
8,7
8,6
6,9
6,9
8,8
9,2
8,7
8,7
3,3
3,2
8,6
8,4
13,0
12,8
*
*
*
*
4,1
7,5
8,5
10,1
15,7
16,1
17,3
16,5
13,8
13,1
0,0
0,0
10,2
12,2
17,7
17,5
16,9
17,5
8,7
8,2
10,7
11,2
*
*
17,4
12,8
4,0
3,5
*
*
*
*
*
*
*
*
4,5
2,7
22,4
23,3
25,8
26,5
*
*
*
*
*
*
22,4
22,3
9,4
8,8
*
*
*
*
*
*
*
*
9,4
11,3
7,4
8,6
10,1
10,2
8,8
8,7
6,7
6,8
4,1
1,9
7,8
8,5
6,4
7,5
10,4
10,5
11,1
11,2
11,1
10,6
*
*
6,6
7,8
7,5
8,4
10,1
10,2
9,2
9,2
7,6
7,5
7,4
5,8
7,8
8,5
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
9
Graf. 10 – Dimensione media: Toscana ed Italia. Anno 2004
154,8
122,7
28,2 28,3
12,6 12,7
2,4 2,2
7,1 7,0
1-5 addetti
6-9 addetti
4,0 3,6
10-19 addetti 20-49 addetti
Toscana
oltre 50
Media
Italia
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Tab. 6– Toscana e Italia: numero medio di addetti. Anno 2004
Alberghi
Toscana
Italia
Ostelli e rifugi
Toscana
Italia
Campeggi
Toscana
Italia
Altri tipi di alloggio
Toscana
Italia
di cui:
Villaggi turistici
Toscana
Italia
Affittacamere
Toscana
Italia
Agriturismo
Toscana
Italia
Ristoranti
Toscana
Italia
Bar
Toscana
Italia
Totale
Toscana
Italia
1-5 addetti
6-9 addetti
10-19 addetti
20-49 addetti
oltre 50
Totale
2,8
2,7
7,3
7,1
12,9
13,1
28,9
28,9
139,3
133,9
8,0
8,1
2,1
2,1
6,8
7,0
12,1
12,3
*
*
*
*
5,3
2,9
2,8
2,4
7,3
7,1
12,7
13,4
25,2
26,6
-
5,9
4,9
1,5
1,6
7,3
7,1
12,3
13,0
30,4
29,0
*
*
2,0
2,8
1,9
2,1
*
*
*
*
*
*
*
*
8,0
13,5
1,5
1,4
7,3
7,1
*
*
*
*
*
*
1,7
1,8
1,5
1,6
*
6,8
*
*
*
*
*
*
2,1
1,8
2,7
2,3
7,1
7,0
12,3
12,5
28,0
27,7
69,0
150,2
4,1
3,8
2,4
2,0
6,9
6,9
12,6
12,6
26,5
27,7
*
*
3,0
2,6
2,4
2,2
7,1
7,0
12,6
12,7
28,2
28,3
122,7
154,8
4,0
3,6
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
L’incidenza delle imprese toscana dei comparti della ricettività, ristorazione e bar ha un peso sul complesso del
Paese abbastanza omogeneo, quale che sia la dimensione in termini di addetti.
La dimensione media di queste strutture nel loro complesso è peraltro modesta: ancora nel 2004 mediamente
toccava appena le 4 persone in Toscana e le 3,6 in Italia. Questo valore medio risentiva fortemente dell’incidenza,
nel panorama turistico complessivo, delle piccole strutture.
10 Il mercato del lavoro
1.2
Lavoratori dipendenti ed indipendenti
In questa sezione si propone l’analisi degli occupati sulla base della forma di lavoro dipendente o indipendente (in
merito si veda la nota in Premessa).
La variazione degli occupati del comparto turistico precedentemente evidenziata durante il quadriennio 2001-2004,
è il frutto di due differenti tassi di crescita relativi al lavoro dipendente ed il lavoro indipendente.; l’aumento maggiore
si è verificato in corrispondenza del lavoro dipendente sia in Italia (+7,7%) che in Toscana (+5,2%) per i lavoratori
dipendenti, mentre il lavoro indipendente registra una espansione più contenuta (+1,4% per la Toscana e +1,8% per
l’Italia).
Nel corso del periodo in analisi (2001-2004), in Toscana ristoranti, bar ed esercizi alberghieri sono stati i settori
che hanno offerto le maggiori opportunità occupazionali; infatti, il numero dei dipendenti è cresciuto di +3.842 unità
nei ristoranti, +1.695 nei bar e +1.104 negli esercizi alberghieri, tutti e tre i settori con tassi medi annui di crescita
inferiori alla media nazionale. L’unico segmento per il quale si registra una flessione del lavoro dipendente è
l’intermediazione e guide, -136 unità, che si è tradotto in una variazione media annua del -2,6%, superiore al dato
medio nazionale che ha segnato una flessione del -0,8%.
Per quel che concerne il lavoro indipendente nella nostra regione, è stato ancora il comparto della ristorazione ad
espandersi maggiormente con +1.487; anche il tal caso il tasso di crescita medio annuo è stato inferiore a quello
nazionale (+8,9% Toscana, +10,2% Italia). Gli altri comparti non evidenziano sostanziali modifiche; una lieve
flessione per alberghi e bar, mentre i rimanenti evidenziano stazionarietà o crescita a tassi eterogenei.
Tab. 7 – Lavoratori dipendenti ed indipendenti per tipologia di servizio turistico; Toscana e Italia. Anno 2004.
Distribuzione %
Alberghi
Toscana
Italia
Esercizi complementari
Toscana
Italia
Ristoranti
Toscana
Italia
Bar
Toscana
Italia
Agenzie di viaggio, TO e guide
Toscana
Italia
Attività delle spettacolo,
intrattenimento e divertimento
Toscana
Italia
Gestione musei, orti botanici, parchi
naturali e patrimonio culturale
Toscana
Italia
Gestione di stabilimenti balneari
Toscana
Italia
Servizi dei centri e stabilimenti per il
benessere
Toscana
Italia
Stabilimenti idropinici ed idrotermali
Toscana
Italia
Totale
Toscana
Italia
Incidenza Toscana su Italia %
Totale
Dipend. Indipend.
addetti
T.v.m.a. 2004/2001
Totale
Dipend. Indipend.
addetti
Dipend.
Indipend.
Totale
addetti
78,0
77,7
22,0
22,3
100,0
100,0
8,7
8,6
8,7
2,6
4,8
-1,3
0,5
1,7
3,8
45,9
55,3
54,1
44,7
100,0
100,0
10,2
14,9
12,3
1,4
1,8
7,2
1,4
4,4
1,6
54,8
55,9
45,2
44,1
100,0
100,0
8,4
8,8
8,5
8,9
10,2
3,8
1,5
6,5
6,0
38,8
38,1
61,2
61,9
100,0
100,0
8,0
7,7
7,8
7,0
11,6
-1,1
1,9
1,8
5,1
55,3
68,1
44,7
31,9
100,0
100,0
5,7
9,8
7,0
-2,6
-0,8
3,3
2,3
-0,1
0,1
41,3
46,6
58,7
53,4
100,0
100,0
7,2
8,9
8,1
2,5
10,7
0,5
3,7
1,3
6,7
63,6
82,2
36,4
17,8
100,0
100,0
5,1
13,4
6,5
10,3
8,2
0,0
0,3
6,1
6,6
35,5
39,0
64,5
61,0
100,0
100,0
14,3
16,6
15,7
6,6
11,2
2,7
4,2
4,0
6,7
52,1
51,4
47,9
48,6
100,0
100,0
6,3
6,1
6,2
5,8
9,6
10,2
5,3
7,8
7,4
97,6
96,1
2,4
3,9
100,0
100,0
13,7
8,5
13,5
2,4
3,2
0,0
-2,6
2,3
2,9
54,1
55,3
45,9
44,7
100,0
100,0
8,3
8,8
8,5
5,2
7,7
1,4
1,8
3,4
4,9
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana 11
2.
La Toscana per risorsa turistica prevalente
L’analisi procede con una spaccatura del territorio ragionale per risorsa turistica prevalente. Si ricorda che l’ISTAT
classifica i Comuni italiani sulla base della risorsa turistica prevalente, ciò fa sì che una singola destinazione sia
classificata o come marina o montana o collinare, piuttosto che termale o lacuale. Va evidenziato che sovente tali
località possono avere una molteplicità di offerta di turismi, ma tale molteplicità di risorse non appare in tale
classificazione che, tuttavia, rappresentazione pare utile per trarre indicazioni di massima sulla capacità
occupazionale dei diversi turismi toscani.
Le destinazioni che nel periodo 2001-2004 hanno espanso maggiormente il bacino occupazionale sono state, in
primo luogo, le località d’arte e affari che hanno registrato una crescita di +4.106 unità (con una crescita media
annua del +3,4%), seguite dalle località balneari con un incremento di +1.875 addetti (+2,6%) e le località della
montagna e collinare con +1.042 unità in termini assoluti ed una variazione relativa media annua del +5,9%.
Per quanto riguarda i singoli settori, da segnalare la flessione del -2,2% registrata dalla ricettività delle località
termali che si traduce in un -205 per il periodo 2001-2004
Tab. 8 – Evoluzione del mercato del lavoro: addetti. Anni 2001 e 2004 (tasso di variazione medio annuo)
Risorsa
Arte e affari
Balneare
Campagna e collina
Termale
Montagna
Religiosa
Lacuale
Altro interesse
Toscana
Italia
Ricettività
1,8
2,1
4,1
-2,2
-1,7
n.s.
n.s.
20,3
2,2
3,4
Ristorazione
4,3
3,7
4,7
4,6
5,7
n.s.
n.s.
5,2
4,3
5,6
Totale
HO.RE.CA
3,6
3,1
4,6
0,6
3,4
n.s.
n.s.
8,5
3,7
5,0
Attività delle
agenzie di
viaggio e degli
operator
4,8
-8,0
13,2
5,5
-2,0
n.s.
n.s.
-11,7
-0,1
0,1
Attività
intrattenimento,
spettacolo, ricreative
ed altri servizi
0,4
2,0
19,7
2,9
1,5
n.s.
n.s.
2,1
2,4
6,6
Totale
3,4
2,6
5,9
1,0
3,2
n.s.
n.s.
7,2
3,4
4,9
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Tab. 9 – Distribuzione % degli addetti per risorsa prevalente. Anno 2004
Risorsa
Arte e affari
Balneare
Campagna e collina
Termale
Montagna
Religiosa
Lacuale
Altro interesse
Toscana
Ricettività
Ristorazione
Totale
HO.RE.CA
40,8
30,4
6,4
12,3
3,6
n.s.
n.s.
6,4
100,0
50,3
25,6
7,7
4,2
4,2
n.s.
n.s.
7,8
100,0
47,4
27,1
7,3
6,7
4,0
n.s.
n.s.
7,4
100,0
Attività delle
agenzie di
viaggio e degli
operator
60,5
25,4
3,1
3,7
1,5
n.s.
n.s.
5,7
100,0
Attività
intrattenimento,
spettacolo, ricreative
ed altri servizi
37,6
37,6
7,4
9,9
1,9
n.s.
n.s.
5,5
100,0
Totale
46,8
28,1
7,2
6,9
3,8
n.s.
n.s.
7,1
100,0
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
L’offerta ricettiva dislocata nelle località d’arte e affari, balneari e termali presenta una dimensione media
leggermente superiore a quella media nazionale; mentre montagna, località collinari/campagna presentano una
struttura media di dimensioni più contenute sia rispetto alla media regionale sia rispetto al dato nazionale.
Sul fronte della ristorazione, eccezion fatta per la montagna, le diverse località si trovano in linea o al di sopra della
struttura media nazionale di questo settore.
12 Il mercato del lavoro
Tab. 10 – Dimensione media delle imprese per risorsa prevalente e settori di attività. Anno 2004
Risorsa
Arte e affari
Balneare
Campagna e collina
Termale
Montagna
Religiosa
Lacuale
Altro interesse
Toscana
Italia
Ricettività
Ristorazione
Totale
HO.RE.CA
5,6
5,5
3,6
5,8
3,6
n.s.
n.s.
7,0
5,4
5,2
3,8
3,4
3,2
3,4
2,8
n.s.
n.s.
3,6
3,6
3,1
4,2
3,9
3,3
4,5
3,0
n.s.
n.s.
4,2
4,0
3,5
Attività delle
agenzie di
viaggio e degli
operator
3,1
4,3
1,9
2,6
1,9
n.s.
n.s.
2,4
3,2
4,1
Attività
intrattenimento,
spettacolo,
ricreative ed altri
servizi
2,1
2,8
2,9
8,7
2,4
n.s.
n.s.
2,2
2,6
2,6
Totale
3,8
3,7
3,2
4,7
2,9
n.s.
n.s.
3,8
3,8
3,4
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
3.
Il territorio
L’analisi a livello territoriale può essere aperta evidenziando il grado di specializzazione nel comparto turistico delle
diverse province toscane. Come già evidenziato precedentemente, la Toscana presenta un indice di specializzazione
turistica maggiore rispetto all’Italia con un valore dell’indice di 1,2, valori dell’indice maggiori di 1 stanno ad indicare,
infatti, una maggiore qualificazione relativa.
Partendo da questa premessa, nella tabella a seguire si propone l’indice di specializzazione della dieci province
regionali, costruito rapportando la realtà provinciale a quella regionale3. Grosseto (1,9), Livorno (1,5), Massa-Carrara
(1,2), Lucca (1,3) e Siena hanno una maggiore concentrazione relativa nel settore turistico rispetto alla struttura del
sistema economico toscano. Mentre Firenze e Pistoia risultano in linea con il quadro regionale, le restanti province si
posizionano al di sotto.
Tab. 11 – Indice di specializzazione (Addetti). Anno 2004
Massa-Carrara
Lucca
Pistoia
Firenze
Prato
Livorno
Pisa
Arezzo
Siena
Grosseto
Toscana
Ricettività e ristorazione
1,2
1,3
0,9
0,9
0,4
1,5
0,7
0,7
1,3
2,0
1,0
Totale settori
1,2
1,3
1,0
0,9
0,4
1,5
0,7
0,7
1,3
1,9
1,0
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
L’analisi prosegue con un dettaglio della Toscana per Aziende di Promozione Turistica, in particolare sono messi
in evidenza alcuni aspetti relativi alla consistenza delle imprese e degli addetti.
Indice di specializzazione:
æ AstPi
ö æ AstT
ö
ç
÷ ¸ç
÷
APi ø è AT ø
è
Dove:
AstPi=Addetti nei settori turistici della Provincia i-esima
APi= Totale addetti della Provincia i-esima
AstT=Addetti nei settori turistici della Toscana
AT= Totale addetti della Toscana
3
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana 13
3.1
Quadro regionale
Dopo Firenze che si colloca decisamente al primo posto, il maggiore numero di imprese e di addetti si trovano
nell’ambito territoriale delle Apt della Versilia, di Pisa, di Livorno e di Grosseto.
Per quanto riguarda gli addetti, a segnare il maggior sviluppo è stata l’Apt di Prato (7,7%), seguita da Arezzo,
Lucca, Livorno e Massa Carrara.
Quanto alle dimensioni medie, ottenute rapportando gli addetti osservati nel 2004 alle imprese rilevate nel
medesimo anno, presentano valori superiori a quelli della Toscana (che ha una dimensione media di 3,8 addetti per
impresa) Montecatini Terme–Valdinievole, Firenze, Chianciano Terme–Val di Chiana e l’Arcipelago Toscano.
Identico valore a quello medio regionale si riscontra per l’Apt di Grosseto.
Graf. 11 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
2,6
1,5
0,7
Ricettività
0,1
0,3
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Tab. 12 – Imprese, addetti e dimensione media osservata per il settore turistico nelle Apt della Toscana.
Imprese
Versilia
Lucca
Massa -Carrara
Pisa
Montec. T – Valdiev.
Abetone –Pistoia –Montagna Pistoiese
Firenze
Prato
Livorno
Arcipelago
Arezzo
Siena
Chianc. T. –V. Chi.
Grosseto
Amiata
Toscana
2.093
1.352
1.549
2.176
861
767
5.566
876
2.006
816
1.775
1.659
676
1.892
307
24.371
Addetti
7.772
4.625
4.945
7.065
3.803
2.315
24.570
3.186
7.128
3.261
5.928
5.889
2.876
7.215
810
91.490
Dimensione
media
3,7
3,4
3,2
3,2
4,5
3,0
4,4
3,6
3,6
4,0
3,3
3,5
4,3
3,8
2,6
3,8
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Incidenza sulla Toscana
Imprese
Addetti
8,6
8,5
5,5
5,1
6,4
5,4
8,9
7,7
3,5
4,3
3,1
2,5
22,8
26,9
3,6
3,5
8,2
7,8
3,3
3,6
7,3
6,5
6,8
6,4
2,8
3,1
7,8
7,9
1,3
0,9
100
100
Variazione 2001-2004
Imprese
Addetti
-0,5
2,8
3,4
4,1
-0,3
4,0
2,8
3,5
0,2
0,3
2,4
1,6
3,8
2,8
7,7
0,4
4,1
-0,8
-2,1
2,6
4,3
3,9
3,3
2,2
3,0
1,4
3,8
4,1
2,7
1,5
3,4
14 Il mercato del lavoro
APT 1 - Versilia
Graf. 12 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,8
Ricettività
3,2
1,6
0,7
0,1
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 13 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
Alberghi
Rifugi di montagna
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale
imprese
352
*
12
45
addetti
1.853
*
74
83
*
30
*
551
517
35
178
394
*
2.093
*
49
*
2.442
1.572
129
418
1.168
*
7.772
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
14,6
9,6
27,3
6,6
6,1
6,4
2,3
2,1
dimensione
media
valori assoluti
5,3
1,8
6,1
1,9
*
1,6
*
4,4
3,0
3,7
2,4
3,0
*
3,7
*
1,9
*
7,4
6,6
3,7
7,0
48,5
*
8,6
T.V.M.A
2004/2001
imprese
addetti
-2,3
0,7
0,0
9,5
2,9
5,3
4,0
0,8
*
1,8
*
7,9
6,6
4,3
7,3
47,8
*
8,5
*
14,5
*
3,8
-3,8
6,5
-3,2
0,1
*
-0,5
*
19,7
*
6,9
0,3
1,5
-2,0
3,9
*
2,8
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
APT 13 - Lucca
Graf. 13 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
5,6
4,0
1,0
Ricettività
0,4
0,1
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 14 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
Alberghi
Ostelli della gioventù
Rifugi di montagna
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
valori assoluti
imprese
addetti
87
631
*
*
*
*
*
*
95
153
*
82
10
451
531
37
133
*
11
1.352
dimensione
media
7,2
*
*
*
1,6
*
126
18
1.802
1.492
103
311
*
44
4.625
*
1,5
1,8
4,0
2,8
2,8
2,3
*
4,0
3,4
incidenza dell'Apt su totale Toscana
imprese
addetti
3,6
3,3
*
*
*
*
*
*
4,9
3,9
*
5,2
5,3
6,0
6,7
3,9
5,2
*
8,1
5,5
*
4,6
4,4
5,8
6,3
3,4
5,5
*
4,5
5,1
T.V.M.A 2004/2001
imprese addetti
2,4
-0,4
*
*
*
*
*
0,0
20,7
21,9
*
22,1
12,6
6,2
-0,7
8,5
2,1
*
40,1
3,4
*
24,1
8,2
9,9
2,2
2,2
-9,4
*
35,1
4,1
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana 15
APT 8 - Massa-Carrara
Graf. 14 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
3,7
2,5
0,7
Ricettività
0,5
0,0
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 15 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Ostelli della gioventù
Rifugi di montagna
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
144
*
*
37
26
addetti
702
*
*
143
88
4,9
*
*
3,9
3,4
*
21
*
459
572
27
121
150
9
1.549
*
75
*
1.681
1.563
65
235
439
22
4.945
*
3,6
*
3,7
2,7
2,4
1,9
2,9
2,4
3,2
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
6,0
3,6
*
*
*
*
18,9
12,4
1,3
2,3
*
1,3
*
6,1
7,3
2,8
4,8
18,5
6,6
6,4
*
2,8
*
5,4
6,6
2,2
4,1
18,0
2,2
5,4
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-4,4
*
*
-1,7
2,7
addetti
0,2
*
*
2,2
-4,6
*
17,3
*
2,4
-2,2
0,0
3,5
0,0
31,0
-0,3
*
20,9
*
8,9
2,2
0,0
2,0
4,6
-5,1
4,0
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
APT 9 - Pisa
Graf. 15 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,5
Ricettività
2,7
1,8
0,3
0,1
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 16 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Ostelli della gioventù
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari:
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
117
*
10
137
addetti
966
*
64
267
8,3
*
6,4
1,9
*
108
18
720
771
95
244
68
12
2.176
*
210
37
2.574
2.091
253
510
207
127
7.065
*
1,9
2,1
3,6
2,7
2,7
2,1
3,0
10,6
3,2
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
4,9
5,0
*
*
5,1
5,6
7,1
6,9
*
6,9
9,5
9,6
9,8
10,0
9,6
8,4
8,8
8,9
*
7,7
9,3
8,3
8,8
8,4
9,0
8,5
13,0
7,7
T.V.M.A
2004/2001
imprese addetti
1,8
-6,2
*
*
0,0
0,4
12,6
14,5
*
17,3
14,5
3,1
0,5
12,3
3,0
0,5
2,9
2,8
*
23,6
3,0
6,1
3,4
9,4
8,2
3,5
1,1
3,5
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
16 Il mercato del lavoro
APT 3 - Montecatini Terme-Valdinievole
Graf. 16 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,7
Ricettività
0,8
1,9
0,3
0,0
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 17 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
dimensione
media
valori assoluti
Alberghi
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
imprese
190
*
22
addetti
1.436
*
48
7,6
*
2,2
*
17
*
239
298
37
63
11
861
*
30
*
884
831
97
372
232
3.903
*
1,8
*
3,7
2,8
2,6
5,9
21,1
4,5
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
7,9
7,4
*
*
1,1
1,2
*
1,1
*
3,2
3,8
3,9
2,5
8,1
3,5
*
1,1
*
2,8
3,5
3,2
6,5
23,8
4,3
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-2,5
*
22,4
addetti
-3,2
*
16,3
*
19,3
*
3,9
-2,0
0,0
-1,5
30,1
0,2
*
17,6
*
3,8
-0,6
-2,5
13,5
-2,9
0,3
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
APT 12 - Abetone-Pistoia-Montagna Pistoiese
Graf. 17 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
6,3
4,7
0,8
Ricettività
0,5
0,3
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 18 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
Alberghi
Ostelli della gioventù
Rifugi di montagna
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
valori assoluti
imprese
addetti
65
259
*
*
*
*
*
*
14
26
*
*
271
301
30
77
*
*
767
dimensione
media
4,0
*
*
*
1,8
*
*
936
789
125
163
*
*
2.315
*
*
3,5
2,6
4,2
2,1
*
*
3,0
incidenza dell'Apt su totale Toscana
imprese
addetti
2,7
1,3
*
*
*
*
*
*
0,7
0,7
*
*
3,6
3,8
3,2
3,0
*
*
3,1
*
*
3,0
3,3
4,1
2,9
*
*
2,5
T.V.M.A 2004/2001
imprese addetti
-1,0
-1,6
*
*
*
*
*
*
0,0
-1,6
*
*
4,4
-3,8
3,6
1,8
*
*
0,0
*
*
9,4
-1,1
13,4
-6,6
*
*
2,4
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana 17
APT 5 - Firenze
Graf. 18 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,8
Ricettività
2,6
1,5
0,2
0,1
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 19 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
dimensione
media
valori assoluti
Alberghi
Ostelli della gioventù
Rifugi di montagna
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
imprese
481
8
*
18
498
addetti
6.048
46
*
81
1.003
12,6
5,8
*
4,5
2,0
*
425
40
1.481
1.810
331
894
*
38
5.566
*
774
52
7.857
6.712
1.015
1.646
*
132
24.570
*
1,8
1,3
5,3
3,7
3,1
1,8
*
3,5
4,4
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
20,0
31,3
32,0
42,4
*
*
9,2
7,1
25,9
25,8
*
27,2
21,2
19,8
23,0
34,9
35,2
*
27,9
22,8
*
28,4
13,1
25,3
28,2
33,7
28,9
*
13,6
26,9
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-0,8
-3,9
*
0,0
11,8
addetti
5,5
-5,9
*
5,1
-1,3
*
14,8
30,5
3,2
-2,8
2,0
5,4
*
13,5
1,6
*
17,0
15,5
5,9
1,5
0,0
2,8
*
18,7
3,8
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
APT 14 - Prato
Graf. 19 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
5,5
1,1
Ricettività
0,4
0,3
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 20 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Rifugi di montagna
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
25
*
*
35
addetti
387
*
*
65
15,5
*
*
1,9
31
*
280
389
42
96
*
876
60
*
1.070
1.306
134
178
*
3.186
2,0
*
3,8
3,4
3,2
1,9
*
3,6
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
1,0
2,0
*
*
*
*
1,8
1,7
2,0
*
3,7
4,9
4,4
3,8
*
3,6
2,2
*
3,4
5,5
4,4
3,1
*
3,5
T.V.M.A 2004/2001
imprese
4,4
*
*
10,4
addetti
9,7
*
*
2,1
27,4
*
10,4
-2,9
3,4
4,6
*
2,8
29,0
*
13,9
3,5
6,7
4,1
*
7,7
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
18 Il mercato del lavoro
APT 7 - Livorno
Graf. 20 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,4
Ricettività
1,1
0,1
1,8
0,2
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 21 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Ostelli della gioventù
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari: marittimi, lacu
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
135
*
34
124
addetti
961
*
302
354
7,1
*
8,9
2,9
*
86
10
702
652
68
192
80
16
2.006
*
161
13
2679
1713
322
480
281
32
7128
*
1,9
1,3
3,8
2,6
4,7
2,5
3,5
2,0
3,6
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
5,6
5,0
*
*
17,3
26,3
6,4
9,1
*
5,5
5,3
9,4
8,3
7,2
7,6
9,9
11,8
8,2
*
5,9
3,2
8,6
7,2
10,7
8,4
11,5
3,2
7,8
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-0,7
*
1,0
9,7
addetti
7,5
*
3,0
0,6
*
16,8
26,0
0,6
-2,1
8,7
-0,5
1,3
21,1
0,4
*
25,8
12,3
4,8
1,6
16,8
0,5
3,2
-1,3
4,1
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Statistico Regionale su dati ISTAT
APT 2 – Arcipelago Toscano
Graf. 21 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,6
Ricettività
0,5
0,1
1,2
0,0
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 22 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Ostelli della gioventù
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari: marittimi, lacu
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
143
*
24
135
addetti
1.280
*
112
279
8,9
*
4,7
2,1
*
111
*
253
174
39
29
17
*
816
*
189
*
849
444
184
62
41
*
3.261
*
1,7
*
3,4
2,6
4,7
2,1
2,4
*
4,0
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
5,9
6,6
*
*
12,2
9,8
7,0
7,2
*
7,1
*
3,4
2,2
4,1
1,1
2,1
*
3,3
*
6,9
*
2,7
1,9
6,1
1,1
1,7
*
3,6
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-1,4
*
-2,6
1,0
addetti
2,0
*
0,0
2,5
*
5,3
*
-0,8
-3,4
0,9
11,4
0,0
*
-0,8
*
11,4
*
1,0
-0,3
-29,1
15,1
0,9
*
-2,1
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana 19
APT 11 – Arezzo
Graf. 22 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
6,3
4,5
1,0
Ricettività
0,6
0,2
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 23 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
dimensione
media
valori assoluti
Alberghi
Ostelli della gioventù
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
imprese
111
*
*
100
addetti
653
*
*
221
5,9
*
*
2,2
*
69
24
620
664
72
192
*
1.775
*
116
49
2.470
1.810
217
513
*
5.928
*
1,7
2,1
4,0
2,7
3,0
2,7
*
3,3
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
4,6
3,4
*
*
*
*
5,2
5,7
*
4,4
12,7
8,3
8,4
7,6
7,6
*
7,3
*
4,3
12,3
8,0
7,6
7,2
9,0
*
6,5
T.V.M.A 2004/2001
imprese
0,9
*
*
17,9
addetti
3,5
*
*
11,6
*
23,1
19,7
4,6
-1,4
6,9
3,7
*
2,6
*
19,8
16,7
7,2
2,0
10,1
-3,7
*
4,3
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
APT 10 – Siena
Graf. 23 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,9
Ricettività
2,8
1,6
0,2
0,1
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 24 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
144
*
415
addetti
1.309
*
651
9,1
*
1,6
*
363
29
480
393
64
147
*
10
1.659
*
553
43
2.032
1.313
181
337
*
45
5.889
*
1,5
1,5
4,2
3,3
2,8
2,3
*
4,5
3,5
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
6,0
6,8
*
*
21,5
16,8
*
23,2
15,3
6,4
5,0
6,8
5,8
*
7,4
6,8
*
20,3
10,8
6,5
5,5
6,0
5,9
*
4,6
6,4
T.V.M.A 2004/2001
imprese
1,2
*
9,4
addetti
2,8
*
3,3
*
9,8
24,6
4,1
0,7
4,6
1,4
*
12,6
3,9
*
10,2
11,6
3,6
2,7
6,0
4,1
*
5,3
3,3
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
20 Il mercato del lavoro
APT 4 – Chianciano Terme-Val di Chiana
Graf. 24 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
1,1
Ricettività
2,2
0,8
0,3
0,0
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 25 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
214
*
100
addetti
1.213
*
167
5,7
*
1,7
76
19
141
153
21
42
*
676
135
26
653
432
50
70
*
2.876
1,8
1,4
4,6
2,8
2,4
1,7
*
4,3
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
8,9
6,3
*
*
5,2
4,3
4,9
10,1
1,9
1,9
2,2
1,7
*
2,8
5,0
6,4
2,1
1,8
1,7
1,2
*
3,1
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-1,5
*
8,6
addetti
-2,7
*
15,3
5,3
46,8
4,7
-0,4
3,4
14,5
*
2,2
16,6
32,6
7,9
5,5
-0,5
14,1
*
3,0
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
APT 6 – Grosseto
Graf. 25 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
0,4
Ricettività
0,9
1,5
0,1
0,0
Ristorazione Intermediazione
Attività
e guide
ricreative e altri
turistiche
servizi turistici
Totale
Tab. 26 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Ostelli della gioventù
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Villaggi turistici
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Gestione di stabilimenti balneari: marittimi,
lacu
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
6,6
7,3
*
*
18,4
23,1
7,9
11,4
imprese
158
*
36
153
addetti
1.411
*
265
442
8,9
*
7,4
2,9
*
117
14
739
550
38
118
93
*
208
116
2.844
1.512
121
340
267
*
1,8
8,3
3,8
2,7
3,2
2,9
2,9
*
7,5
7,4
9,9
7,0
4,0
4,6
11,5
*
1.892
*
7.215
*
3,8
*
7,8
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-1,2
*
0,9
9,7
addetti
0,0
*
7,3
11,8
*
7,6
28,9
9,2
6,4
4,0
6,0
10,9
*
12,6
26,0
4,6
-1,6
2,8
-6,2
0,0
*
16,8
94,7
6,6
1,5
-1,8
-1,5
7,0
*
7,9
*
1,4
*
3,8
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana 21
APT 15 – Amiata
Graf. 26 – Addetti al turismo per 1.000 presenze. Anno 2004
1,0
ricettività
3,5
2,1
0,3
0,1
ristorazione intermediazione
attività
ricreative e altri
servizi turistici
media
Tab. 27 – Imprese ed addetti (valori assoluti ed in percentuale). Anni 2001 e 2004
valori assoluti
Alberghi
Campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni
Altri tipi di alloggio
di cui
Affittamere per brevi soggiorni ecc.
Agriturismo
Ristoranti
Bar
Attività di intermediazione
Attività ricreative
Servizi dei centri per il benessere fisico
Totale complessivo
dimensione
media
imprese
44
*
27
addetti
197
*
37
4,5
*
1,4
19
*
103
99
12
17
*
307
25
*
274
209
17
63
*
810
1,3
*
2,7
2,1
1,4
3,7
*
2,6
incidenza dell'Apt su
totale Toscana
imprese
addetti
1,8
1,0
*
*
1,4
1,0
1,2
*
1,4
1,3
1,3
0,7
*
1,3
0,9
*
0,9
0,9
0,5
1,1
*
0,9
T.V.M.A 2004/2001
imprese
-5,4
*
34,9
addetti
-8,0
*
33,2
33,4
*
7,5
-1,6
33,9
6,7
*
4,1
35,0
*
9,6
2,0
-2,1
12,7
*
2,7
(*) Il valore di alcune celle può essere oscurato per il segreto statistico
Fonte: elaborazioni Mercury e Settore Sistema Statistico Regionale su dati ISTAT
4.
La stagionalità del lavoro dipendente nell’industria della ricettività e della
intermediazione
Come già sottolineato in premessa, la mancanza di un adeguato sistema di statistiche per il monitoraggio del
mercato del lavoro, ha necessariamente dirottato l’analisi verso informazioni rilevate a scopi amministrativi per
quanto riguarda l’elemento della stagionalità. L’analisi è necessariamente parziale in quale le informazioni disponibili
fanno riferimento al solo lavoro dipendente per l’anno 2004.
La variabilità assoluta, misurata col campo di variazione, nell’intera regione è pari a 14.403, data dalla differenza
tra il valore massimo di occupati (nel mese di luglio, 26.912) ed il valore minimo (nel mese di febbraio, 12.509).
Sebbene misura imprecisa, la differenza è fortemente indicativa di come la stagionalità giochi un ruolo di primissimo
piano sull’occupazione.
Nel dettaglio provinciale, luglio rappresenta il mese di massima occupazione in sei delle dieci province toscane.
Per Pistoia, Pisa, e Siena, invece, il valore massimo è in corrispondenza di agosto.
Peculiare e diverso da tutte le altre province è l’andamento dell’occupazione riscontrabile nel settore della
ricettività in Prato. Caratterizzata da un turismo d’affari-industriale, registra il maggior numero di lavoratori dipendenti
nel bimestre maggio-giugno e poi a settembre con la ripresa del lavoro dopo la pausa estiva.
I valori minimi sono di pertinenza del mese di febbraio, ove si eccettuino Massa-Carrara, Lucca e Firenze, che
registrano il più basso numero di dipendenti in gennaio, e Livorno, che nel 2004 lo ha registrato in dicembre.
Le fluttuazioni stagionali nel numero di lavoratori dipendenti delle agenzie di viaggio e guide e accompagnatori
turistici, sono meno accentuate rispetto a quelle riscontrate nell’ambito delle imprese ricettive. Nel 2004 per l’intera
regione il campo di variazione oscilla tra il minimo di febbraio 1.562 lavoratori ed il massimo di agosto 1.759.
In Livorno l’indice segna il valore massimo nei mesi di luglio e di agosto. Pisa lo spunta addirittura nell’intero
trimestre giugno-agosto, e nel mese di ottobre. Ed è interessante, oltre che fortemente significativo, osservare come
tre province – Firenze, Arezzo, Grosseto – segnino il valore massimo nel mese di dicembre, e che Pistoia lo registri
nel mese di novembre, quello di minore flusso turistico verso la nostra regione.
Vi è la consapevolezza che il mercato del lavoro presenta anche molti aspetti qualitativi, in particolare per quanto
riguarda il problema delle funzioni svolte e dell’aggiornamento e qualificazione degli operatori, nonché dei vari livelli
professionali. Quella prospettata è solo una analisi della sua dimensione quantitativa.
22 Il mercato del lavoro
Graf. 27 – Lavoratori dipendenti occupati negli esercizi ricettivi in complesso. Toscana, Veneto, Emilia-Romagna e
Italia.. Anno 2004 (Numeri indice, base mese di massima occupazione = 100)
100
80
60
40
Toscana
Veneto
Emilia-Romagna
dicembre
novembre
ottobre
settembre
agosto
luglio
giugno
maggio
aprile
marzo
febbraio
gennaio
20
Italia
Fonte: Mercury da elaborazioni Federalberghi su dati INPS
Graf. 28 – Lavoratori dipendenti occupati nelle agenzie di viaggio e guide turistiche. Toscana, Veneto, Emilia-Romagna
e Italia.. Anno 2004 (Numeri indice, base mese di massima occupazione = 100)
100
80
Toscana
Veneto
Fonte: Mercury da elaborazioni Federalberghi su dati INPS
Emilia-Romagna
Italia
dicembre
novembre
ottobre
settembre
agosto
luglio
giugno
maggio
aprile
marzo
febbraio
gennaio
60
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana 23
Tab. 28 – Lavoratori dipendenti occupati negli esercizi ricettivi in complesso, per mese e province della Toscana. Anno 2004 (Numeri indice , base mese di massima occupazione =
100)
Massa Carrara
Lucca
Pistoia
Firenze
Prato
Livorno
Pisa
Arezzo
Siena
Grosseto
Toscana
Gennaio
31,0
25,9
45,6
81,6
74,5
19,4
70,4
70,2
42,8
29,9
46,9
Febbraio
31,7
28,1
36,8
83,1
71,7
21,0
69,3
69,1
37,6
29,8
46,5
Marzo
35,9
33,7
57,6
88,1
71,7
27,7
72,5
74,3
53,3
37,3
54,4
Aprile
46,2
50,1
79,3
92,6
73,3
54,1
81,7
84,5
82,4
58,5
71,4
Maggio
57,7
62,6
85,9
99,0
100,0
74,9
87,8
87,0
89,5
71,8
82,5
Giugno
87,9
91,8
89,7
98,5
100,0
92,8
94,6
92,7
95,4
91,2
94,5
Luglio
100,0
100,0
97,1
100,0
82,1
100,0
98,9
100,0
99,2
100,0
100,0
Agosto
99,0
99,8
100,0
95,5
81,7
99,4
100,0
98,0
100,0
98,4
98,8
Settembre
85,7
88,6
92,6
98,4
100,0
88,6
98,0
94,6
98,3
87,1
93,5
Ottobre
45,8
47,9
79,3
97,8
78,5
46,8
93,4
89,5
88,4
56,1
72,4
Novembre
34,6
28,4
49,1
93,5
77,3
19,8
81,3
81,6
57,0
33,5
53,8
Dicembre
36,2
27,8
54,7
89,5
76,5
19,0
82,8
74,3
48,3
31,6
51,5
Fonte: Mercury da elaborazioni Federalberghi su dati INPS
Tab. 29 – Lavoratori dipendenti occupati nelle agenzie di viaggio e guide turistiche, per mese e province della Toscana. Anno 2004 (Numeri indice , base mese di massima
occupazione = 100)
Massa Carrara
Lucca
Pistoia
Firenze
Prato
Livorno
Pisa
Arezzo
Siena
Grosseto
Toscana
Gennaio
69,5
90,7
85,6
89,6
88,9
73,6
92,1
93,9
93,2
76,4
88,8
Febbraio
71,2
89,5
89,2
90,3
87,8
78,6
92,8
95,1
89,8
76,4
89,9
Fonte: Mercury da elaborazioni Federalberghi su dati INPS
Marzo
74,6
92,6
91,9
92,7
88,9
80,3
93,5
95,1
93,2
77,8
92,1
Aprile
81,4
92,0
92,8
94,3
92,2
90,5
98,6
98,8
90,7
83,3
95,5
Maggio
93,2
93,8
91,9
95,0
93,3
94,6
98,6
96,3
95,8
86,1
97,3
Giugno
84,7
100,0
94,6
96,0
96,7
96,6
100,0
93,9
97,5
90,3
99,0
Luglio
86,4
98,1
92,8
96,6
97,8
100,0
100,0
93,9
96,6
97,2
99,8
Agosto
96,6
97,5
94,6
95,9
100,0
100,0
100,0
91,5
96,6
98,6
100,0
Settembre
100,0
99,4
96,4
96,6
98,9
93,9
97,8
92,7
100,0
93,1
99,5
Ottobre
84,7
95,7
97,3
96,8
91,1
81,4
100,0
95,1
95,8
91,7
96,2
Novembre
66,1
94,4
100,0
98,4
94,4
78,0
97,1
98,8
95,8
98,6
96,1
Dicembre
66,1
91,4
95,5
100,0
91,1
75,6
95,7
100,0
97,5
100,0
95,7
Terme e Turismo della salute in Toscana
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Unioncamere Toscana e Mercury srl
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
2
L’economia del turismo
INDICE
1.
La struttura del lavoro...........................................................................................................................1
2.
Dalle terme al turismo della salute.......................................................................................................1
3.
3.1
3.2
3.3
3.4
L’indagine ..............................................................................................................................................2
Le modalità.......................................................................................................................................2
I curandi............................................................................................................................................3
Le prestazioni...................................................................................................................................4
Il fatturato .........................................................................................................................................4
4.
Il caso dell’Emilia-Romagna: un confronto..........................................................................................5
5.
Il turismo delle città termali...................................................................................................................6
6.
Una valutazione d’insieme ...................................................................................................................6
7.
Per una vision della rete termale regionale.........................................................................................7
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
1.
1
La struttura del lavoro
In linea generale si può affermare che il comparto termale si presenta ad essere interpretato secondo diverse
letture: come turismo delle città termale, in molte delle quali, anche di lunga tradizione, è passato dall’essere la
motivazione principale del soggiorno, a rappresentare una componente secondaria; come soggiorni propriamente
termali, valutati in base al numero degli arrivi e delle prestazioni effettuate; come benessere termale, cioè come
l’insieme del movimento attivato per la effettuazione di trattamenti benessere e fitness in un contesto termale e,
generalmente, con l’uso di prodotti termali. Infine, particolarmente a partire dalla seconda metà degli anni novanta, i
grandi centri benessere e fitness non termali, con localizzazione prevalente intorno alle grandi città.
Nella breve analisi che segue la valutazione congiunturale dell’andamento delle terme e del benessere termale
della Toscana viene collocata nel contesto storico che ha caratterizzato l’evoluzione del comparto, con un breve
bechmarking e con alcune valutazione di sintesi sulle prospettive di sviluppo. Come base di riferimento è stata svolta
una indagine presso tutti gli stabilimenti termali attivi.
Si ricorda che la seguente scheda sulle terme ed il benessere può essere considerata una anticipazione di un
“rapporto regionale” più ampio che sarà presentato da Unioncamere nell’Autunno 2007.
2.
Dalle terme al turismo della salute1
Nella terza edizione del Rapporto sul turismo italiano (anno 1988) fu presentato un capitolo dal titolo Dal turismo
termale al turismo della salute, replicato ed ampliato al convegno di Budapest dell’AIEST del 1989 con il titolo From
thermalism to health tourism. Queste due pubblicazioni, che proponevano l’integrazione fra terme e benessere e la
concezione di benessere termale come valore aggiunto, determinarono una serie di reazioni negative sintetizzabili
nell’accusa di eresia, in particolare anche da parte dei gestori delle terme locali.
L’accusa era di propendere verso una concezione di benessere, più precisamente di benessere termale e di
contaminare il soggiorno termale con quello turistico. Tale scelta avrebbe portato allo “snaturamento” dell’attività
termale, perciò si trattava di un ragionamento da rifiutare in toto.
In realtà l’atteggiamento degli addetti nasceva dalle difficoltà della situazione, ed in particolare dalla perdita di
credibilità che il comparto stava assumendo verso il Servizio Sanitario Nazionale, dipendeva poi anche
dall’atteggiamento superficialmente interessato con il quale, fino a pochi anni prima, erano stati prevalentemente
gestiti gli stabilimenti termali, ed in particolare quelli ex Eagat. In particolare poiché, per giustificare l’effettuazione
delle cure, bastava mostrare la prima e l’ultima impegnativa, molti, nel frattempo, facevano altre vacanze. Tale
possibilità fu impedita da diverse restrizioni che si verificarono a partire dalla metà degli anni Ottanta, ed in
particolare dalla limitazione ai casi di effettiva necessità della concessione di un periodo aggiuntivo di ferie per cure
termali, mentre prima chiunque effettuasse le cure ne aveva diritto. Nel caso delle terme di Tivoli, la restrizione della
possibilità di fruire di un periodo aggiuntivo di ferie per l’effettuazione delle cure termali portò, in due anni, ad una
diminuzione di oltre il 70% dei frequentatori e, qualche anno dopo, alla chiusura degli stabilimenti, poi riaperti solo ad
inizio degli anni Duemila.
In realtà, come indicato in un articolo comparso su Ilsole24ore dell’ottobre 19952, la gestione dell’attività termale
era completamente fuori dal mercato; erano istituzioni che si aggiungevano e talvolta si contrapponevano ad altre e
come tali non soggette alle regole del mercato. L’appartenenza e la identificazione con il Servizio Sanitario Nazionale
portavano ad escludere qualsiasi forma di marketing perché dal SSN era proibita la pubblicità; allo stesso modo la
gran parte delle entrate era determinata dai contributi dello stesso SSN, per cui questa era la principale voce di
entrata che si voleva preservare.
Vi era la dichiarata preoccupazione che un maggiore orientamento al benessere avrebbe potuto determinare una
contaminazione delle terme come presidio sanitario, con il rischio che il SSN non avrebbe più riconosciuto il
comparto termale.
In realtà il benessere stava di fatto diventando un vero e proprio “mercato della salute”: era proprio questa l’eresia
che non si accettava. La conseguenza è stata che tale comparto, che aveva nelle terme il proprio contesto naturale,
si è sviluppato in modo del tutto autonomo fuori dal contesto termale, con le beauty farm e i centri benessere, fino ad
arrivare ad essere una delle principali innovazioni del modus vivendi di oggi.
1 Per queste valutazioni si rimanda ad una recente analisi condotta da Mercury srl per conto dell’Irpet, con oggetto principale il caso di Montecatini
Terme.
2 Emilio Becheri, Le terme: da fuori a dentro il mercato . Il Sole 24 ore, 10 ottobre 1995.
2
Terme e Turismo della salute in Toscana
Fig. 1 - L’eresia del benessere termale
L’ERESIA DEL “BENESSERE TERMALE ” (2)
PARADOSSO
proprio mentre si sviluppano
i centri benessere & fitness
?
Fino a metà anni novanta
vision quasi esclusivamente
sanitarizzata-assistita
Linee strategiche definite
dalle grandi terme pubbliche
ANNI 1985-2000: GRANDI CRISI
DELLE TERME EUROPEE
CRISI PI Ù ACCENTUATA DI
QUELLE ITALIANE
?
§ Crisi trascinata
dalle grandi terme
sanitarizzate
§ Privatizzazioni
anni 2000
fallite o in grandi
difficoltà
SÌ
Reagiscono,
integrano
MANCATA O RITARDATA
e guadagnano
INTEGRAZIONE
NO quote di mercato
FRA TERME E BENESSERE
le piccole e medie
terme private
Fonte: elaborazioni Mercury per IRPET
In realtà l’opzione a favore del benessere termale si è verificata prima presso alcune terme minori, alcune delle
quali allora marginali. Nessuna delle grandi terme nazionali ex Eagat ed ex Iri, fino a tutti gli anni Novanta, è stata
toccata da questo processo, mentre molteplici delle cosiddette terme minori si sono orientate al benessere termale
godendo di un forte sviluppo ed aumentando la loro fama, come nei casi - per limitarsi alla Toscana - di Grotta Giusti
di Monsummano Terme, di Saturnia o di Fonteverde a San Casciano dei Bagni.
Ora la convinzione della necessità di un connubio fra terme e benessere, e la conseguente concezione di turismo
termale, sono ampiamente accettate, ma il ritardo con il quale si è determinato tale riorientamento ha inciso
negativamente su alcune delle principali destinazioni termali. A livello regionale ne sono un esempio evidente
Montecatini Terme e Chianciano Terme.
L’evoluzione degli ultimi anni ha portato ad un cambiamento sostanziale delle grandi città termali della Toscana,
mentre si sono sviluppate, nel senso del benessere termale, alcune località minori come quelle sopra indicate.
In primo luogo Montecatini, ma anche Cianciano, pur se in misura meno accentuata, sono divenute destinazioni
caratterizzate da un presenza ridotta del movimento propriamente termale, che ormai rappresenta una quota
compresa fra il 10% ed il 20% delle presenze.
Altri turismi si sono sviluppati nelle due località, in primo luogo collegati agli itinerari regionali ed all’attività
congressuale e delle manifestazioni. Gli ultimi orientamenti sono, comunque, verso una valorizzazione del benessere
termale, con una iniziativa già realizzata a Chianciano con le terme sensoriali.
3.
L’indagine
3.1
Le modalità
Nel contesto sopra delineato si colloca l’indagine che anche quest’anno Mercury s.r.l. ha svolto per conto di
Unioncamere Toscana presso gli stabilimenti termali presenti sul territorio toscano per aggiornare l’Osservatorio
Regionale per il Sistema Informativo Terme Toscane (SITET).
I dati sono stati raccolti nel periodo che va dall’ultima settimana di maggio (2007) ed i primi dieci giorni di giugno
(2007). La scheda di rilevazione è stata somministrata con supporto informatico (via e-mail) con possibilità di
restituzione della stessa compilata via fax o via e-mail.
Dei circa trenta stabilimenti termali diffusi sul territorio toscano, circa sei non sono aperti al pubblico; a questi
vanno aggiunti altri tre chiusi mentre la rilevazione era in corso di svolgimento.
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
3
Per i 23 (circa) stabilimenti quali possibili rispondenti, il tasso di risposta è stato del 77% (65% delle risposte via fax
e 35% via e-mail). Poiché alcuni solleciti sono ancora in corso, i dati nella presente documentazione sono da
considerarsi come provvisori. Si tenga presente che la dimensione dei non rispondenti è tale da rappresentare il 58% circa del sistema termale toscano.
La scheda di rilevazione è stata strutturata in sei sezioni:
1. Termale, all’interno della quale sono stati rilevati i dati relativi a curandi e prestazioni;
2. Benessere, all’interno della quale sono stati rilevati i dati relativi ad arrivi e prestazioni;
3. Occupazione, volta a rilevare numero di dipendenti, stagionali e collaborazioni esterne;
4. Fatturato, distinto tra termale, benessere ed eventuali altri componenti;
5. Percezioni sulla stagione 2007;
6. Altre informazioni relative ad investimenti, azioni promozionali, ecc.
Nella presente scheda sono riportati solamente parte delle informazioni raccolte, precisamente di tipo quantitativo,
mentre un quadro esaustivo sull’intera rilevazione verrà fornito nei mesi a seguire.
L’analisi è relativa al biennio 2006-2006, mentre le precedenti edizione del SITET, coprono il periodo che va dal
1995 al 2005.; a queste si rimanda per un completamento dell’indagine.
3.2
I curandi
Le elaborazioni condotte nel corso degli anni hanno portato a distinguere fra curandi (coloro che effettuano le
prestazioni termali, turisti e non), turisti della destinazione termale, cioè curisti (curandi che sono anche turisti) e
turisti per altre motivazioni.
Limitando l’analisi al movimento degli stabilimenti appare evidente che nel periodo 2006-2006, a livello regionale,
continua il trend in diminuzione dei curandi assistiti dal servizio sanitario nazionale, quasi compensato dall’aumento dei
clienti privati delle terme tradizionali, per cui il totale dei curandi è rimasto sostanzialmente invariato nei due anni di
riferimento.
Il comparto in forte espansione, secondo un trend in atto da alcuni anni, è quello del benessere termale che in
termini di arrivi di curandi, nel 2006 pesa oltre un quarto del totale curandi. Dieci anni fa le prestazioni benessere
incidevano solo per circa il 2% sul totale. Si noti che il dato è riferito solo alle prestazioni benessere che si effettuano
presso in ambiente termali, ed esclude le prestazioni di tale natura effettuate in altro ambiente (alberghi, centri
benessere e fitness e altri), che si stimano essere notevolmente superiori.
Tab. 1 - Curandi termali ed arrivi per il benessere rilevati negli stabilimenti termali della Toscana (*). Anni 2005-2006
(Valori assoluti e percentuali)
Assistiti
2005
2006
102.296
99.150
2006/2005
-3,1
2005
2006
46,6
43,4
2005
2006
60,6
58,8
Privati
Totale
Benessere
valori assoluti
66.569
168.865
50.833
69.569
168.719
59.880
Variazione percentuale
4,5
-0,1
17,8
composizione percentuale (totale generale = 100,0%)
30,3
76,9
23,1
30,4
73,8
26,2
composizione percentuale (totale termale = 100,0%)
39,4
100,0
41,2
100,0
Totale generale
219.698
228.599
4,1
100,0
100,0
Fonte: indagine Mercury presso gli stabilimenti termali
(*) Dati provvisori
Gli arrivi per il benessere registrano un aumento di quasi il 18% in un solo anno, con la conseguenza che il
comparto termale complessivamente considerato aumenta del 4,1% il numero degli arrivi termali; mentre se si
considerano le prestazioni, a causa del minore numero medio di quelle dei clienti benessere, il termale
complessivamente considerato subisce una flessione del 1,2%.
4
Terme e Turismo della salute in Toscana
3.3
Le prestazioni
A circa 229 mila arrivi corrispondono, nel 2006, circa 2,9 milioni di prestazioni, per una media di 12,6 prestazioni a
cliente.
Tab. 2 - Prestazioni termali e benessere rilevate negli stabilimenti termali della Toscana (*). Anni 2005-2006 (Valori
assoluti e percentuali)
Termali
Benessere
Totali
202.076
218.060
variazione percentuale
7,9
Composizione percentuale
7,0
7,6
prestazioni medie per arrivo
4,0
3,6
2.906.916
2.873.079
valori assoluti
2005
2006
2.704.840
2.655.019
2006/2005
-1,8
2005
2006
93,0
92,4
2005
2006
16,0
15,7
-1,2
100,0
100,0
Fonte: indagine Mercury presso gli stabilimenti termali
(*) Dati provvisori
Il dato risulta assai differenziato fra prestazioni tradizionali, ove a circa 169 mila arrivi corrispondono circa 2,7
milioni di prestazioni per una media di 15,7 e quelle benessere ove a quasi 60 mila arrivi corrispondono solo 218 mila
prestazioni, per una media di 3,6.
Ne consegue che la permanenza media in una destinazione di coloro che effettuano prestazioni tradizionali è
maggiori di quelli che effettuano trattamenti benessere. Va comunque precisato che nel comparto termale spesso ad
una cura termale a pagamento si associa almeno una prestazioni pagata in proprio.
La principale prestazione termali tradizionali è quella delle cure idroponiche, praticate nelle due principali località di
Montecatini e Cianciano; identificano circa il 41% del totale delle prestazioni. Seguono le cure inalatorie con il 30%,
per cui le due principali prestazioni considerate insieme, rappresentano circa il 70% del totale.
3.4
Il fatturato
Da notare che in termini di fatturato (Tab. 4) l’incidenza delle prestazioni benessere arriva quasi al 30% a fronte di
una incidenza che in termini di prestazioni è solo intorno all’8%.
Se ne deduce che il costo di una prestazione termale è di circa 8,3 euro a persona, mentre per il comparto
benessere supera i 40 euro, è cioè ben cinque volte tanto. Il prezzo medio del totale delle prestazioni (terme più
benessere) è intorno a 10,8 euro. Con riferimento agli arrivi, la situazione si presenta con un certo riequilibrio perché
ad ogni curando tradizionale corrisponde un costo medio delle prestazioni di circa 131 euro, a quelli benessere di
circa 151 euro, per una media di circa 136 euro.
È evidente, comunque, che nel computo della movimentazione attivata il comparto del benessere determina un
maggiore valore aggiunto.
Tab. 3 - Fatturato terme e benessere termale, rilevato negli stabilimenti termali della Toscana (*). Anno 2006 (Valori
assoluti e percentuali)
Termale
2005
2006
21.371.164
22.063.313
2006/2005
3,2
2005
2006
72,1
70,9
Fonte: indagine Mercury presso gli stabilimenti termali
(*) Dati provvisori
Benessere
valori assoluti
8.270.480
9.070.682
variazione percentuale
9,7
composizione percentuale
27,9
29,1
Totale
29.641.644
31.133.995
5,0
100,0
100,0
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
5
I dati di sintesi presentati fanno riferimento al complesso del sistema termale regionale e sono il risultato della
sommatoria dei due mercati nei quali si è scomposto il termale. L’andamento delle cosiddette terme “minori” è
sempre stato migliore rispetto alle due terme “maggiori”, con valori tendenzialmente positivi o di mantenimento delle
posizioni, a fronte di una variazione tendenzialmente negativa.
4.
Il caso dell’Emilia-Romagna: un confronto
Il Consorzio Termale dell’Emilia Romagna compie annualmente una analisi sull’andamento delle 22 imprese
termali aderenti. Complessivamente la dimensione è notevolmente superiore a quella del sistema termale toscano, in
quanto gli arrivi di clienti sono stimati in circa 328 mila e le prestazioni effettuate in circa 6,5 milioni, rispettivamente il
44% in più e il 128% in più, più del doppio.
Tab. 4 - Bechmarking tra il sistema termale della Toscana e dell’Emilia Romagna. Anno 2006 (Valori assoluti e
percentuali)
Assistiti
Privati
Toscana
Emilia Romagna
99.150
246.221
69.569
25.456
Toscana
Emilia Romagna
-3,1
-2,0
4,5
8,3
Toscana
Emilia Romagna
43,4
75,0
30,4
7,8
Totale
Benessere
valori assoluti
168.719
59.880
271.677
45.337
variazioni percentuali
-0,1
17,8
-1,2
21,1
composizione percentuale
73,8
26,2
82,8
20,2
Riabilitazione
Totale generale
11.070
228.599
328.084
3,8
4,1
1,6
3,4
100,0
100,0
Fonte: Consorzio Termale dell’Emilia-Romagna ed indagine Mercury presso gli stabilimenti termali
La diversa rilevanza delle prestazioni rispetto agli arrivi di curandi dipende anche dal fatto che in Emilia Romagna
sono prevalenti le cure inalatorie, che si caratterizzano per cicli di prestazioni superiori di 24 unità. Le cure inalatorie
rappresentano più della la metà di quelle effettuate, mentre quelle idroponiche sono circa un decimo.
In termini di variazioni percentuali, il basso peso relativo del comparto privato esistente nel campo delle terme
tradizionali (+8,3%) non riesce a compensare la diminuzione degli arrivi assistiti (-2,0%) per una diminuzione del
totale del termale tradizionale dell’1,2%. Complessivamente gli arrivi per benessere e terme aumentano dell’1,6%,
mentre ilo corrispondente valore è del 4,1% in Toscana, anche per la maggior quota di trattamenti benessere . Da
notare che nel caso dell’Emilia Romagna sono evidenziate a parte le cure di riabilitazione, che aumentano del 3,8%.
Anche le prestazioni effettuate diminuiscono dell’1,2% in linea con il dato riferito alla Toscana.
Con riferimento al comparto benessere gli arrivi nella regione emiliana aumentano del 21,1%, più di quanto
avviene in Toscana ove l’aumento è del 17,8%.
L’incidenza del comparto benessere è relativamente maggiore in Toscana in quanto riguarda più di un quarto degli
arrivi, mentre nel caso dell’Emilia Romagna circa il 14%.
Il fatturato complessivo aumenta del 2,6%, mentre nel caso della Toscana l’aumento percentuale è quasi doppio
corrispondendo al 5%. In Toscana il fatturato del comparto termale aumenta del 3,2%, mentre in Emilia-Romagna
l’aumento è del 2,9%.
Il giro d’affari attivato dalle terme in Emilia Romagna è stimato pari a 97,1 milioni di euro, cioè 3,1 volte maggiore.
L’indotto attivato è stimato in 736 milioni di euro in Emilia R. ed in circa 401 milioni di euro in Toscana per la
maggiore incidenza dei curisti rispetto ai curandi non turisti e del comparto benessere rispetto al termale tradizionale.
Il moltiplicatore è rispettivamente di 7,6 e di 12,9.
Si ricorda, a tal proposito, che l’incidenza dei curisti sul totale dei curandi è di circa il 52% in Emilia-Romagna e di
più del 75% in Toscana.
La componente straniera è molto ridotta, ma mentre in Emilia-Romagna è quasi inesistente rappresentando solo lo
0,6% degli arrivi, in Toscana rappresenta circa il 5,0%, quasi tutta nel segmento benessere.
Di fatto, dunque, si può affermare che il sistema termale delle due regioni non è recepito come una offerta delle
specifica, forse per la presenza di richiami molto più forti. Comunque nel caso della Toscana è in atto una attenzione
sempre maggiore dei turisti esteri all’offerta di benessere termale.
Più in generale si rileva che gli arrivi di stranieri per il comparto termale rappresentano una componente
determinante in Veneto, nel Trentino-Alto Adige ed in Campania, segnatamente a Ischia, mentre sono quasi assenti
in tutte le altre destinazioni.
6
Terme e Turismo della salute in Toscana
5.
Il turismo delle città termali
L’analisi che finora si è svolta è stata incentrata sul comparto propriamente termale, ma gli stabilimenti sono
inseriti in un contesto ambientale che si caratterizza per la presenza di molte tipologie di ricettività e di altri turismi,
con grandi modifiche realizzate nel corso degli ultimi venti anni.
La principale e più sostanziale è data dal fatto che se le grandi città termali restano tali sul piano dell’immagine, in
realtà le modifiche che si sono realizzate nella composizione della clientela, da un punto di vista sostanziale, non le
fanno più essere città termali. Nei casi di Montecatini Terme e di Chianciano Terme gli arrivi per prestazioni termali o
di benessere termale rappresentano una quota molto ridotta del mercato, mentre in termini di presenze la quota di
mercato sale a poco più del 30%, perché la permanenza media di chi effettua prestazioni termali è quasi tre volte
rispetto a quella dovuta ad altre motivazioni. Nel caso di Montecatini e Chianciano a fronte dei circa 55.000 arrivi di
curandi, rilevati per l’anno 2005, stanno circa 580 mila arrivi negli esercizi ricettivi nella prima località, e circa 260
mila nella seconda. Ciò significa che la quota di arrivi termali a Montecatini terme è inferiore al 10%, mentre a
Chianciano può essere stimata vicina al 20%.
Tab. 5 - Presenze turistiche nelle località indicate. Anno 2006 (Valori assoluti e percentuali)
Monsummano Terme
Montecatini Terme
Castiglione d'Orcia
Rapolano T.
Chianciano Terme
Montepulciano
Monticiano
S. Casciano dei Bagni
San Quirico d'Orcia
Bagni di Lucca
Totale
Italiani
25.485
684.341
22.408
54.276
729.405
82.372
14.820
36.644
86.959
14.739
1.751.449
Valori Assoluti
Stranieri
17.128
1.125.363
13.193
21.430
276.102
97.446
10.185
16.971
47.884
8.971
1.634.673
Totale
42.613
1.809.704
35.601
75.706
1.005.507
179.818
25.005
53.615
134.843
23.710
3.386.122
Italiani
21,2
-0,7
-0,7
34,8
-1,7
-0,9
-17,2
15,3
10,0
10,6
0,6
Var % 2006/2005
Stranieri
59,6
10,2
18,1
54,5
5,3
12,9
-32,4
17,8
-0,9
26,7
9,7
Totale
34,2
5,8
5,5
39,8
0,1
6,1
-24,2
16,1
5,9
16,2
4,8
Fonte: Servizi Statistici Provinciali
Inoltre la componente straniera che determina quasi la metà del movimento (48%) e che nel caso di Montecatini è
nettamente prevalente rispetto a quella nazionale, ignora quasi del tutto la presenza degli stabilimenti termali perché
soggiorna per motivazioni d’arte o culturali o per la partecipazioni a eventi, quali convegni e manifestazioni.
Nelle città termali di grande tradizione, dunque, esistono di fatto due mercati del turismo fra loro separati in casa:
quello propriamente termale e del benessere termale, e quello più articolato, più complesso e più dinamico
rappresentato dal soggiorno per praticare i diversi turismi che la Toscana rende possibili, compresa la partecipazione
a eventi e manifestazioni.
Complessivamente le destinazioni termali della Toscana, indicate in tabella, aumentano le presenze del 4,8%, a
causa di un forte aumento di quelle estere (9,7%), dovute ad altre motivazioni, mentre risulta più contenuto l’aumento
relativo ai nazionali (0,6%).
Si calcola che delle presenze rilevate nel complesso di queste località quelle termali siano intorno al 42%.
Complessivamente la percentuale di domanda rilevata nelle località termali, in prevalenza non attribuibile al
comparto, risulta pari a circa il 3,8 rispetto al totale della domanda nazionale, valutata in circa 360 milioni nel 2006. E’
da precisare, tuttavia, che la classificazione adottata dall’Istat per le località si fonda sulla risorsa prevalente, ma è
inficiata da un approccio storico che continua a considerare termali località per le quali prevedono altre motivazioni,
mentre non considera altre località presso le quali le terme stesse hanno assunto maggiore valenza.
6.
Una valutazione d’insieme
Come già in precedenza sottolineato, l’attività termale ha visto un forte allargamento del proprio spettro di
prestazioni ed il proprio paradigma di riferimento attivando un po’ ovunque il comparto del benessere termale. Le
terme sono passate attraverso varie generazioni di attività ed oggi non hanno più solo funzione terapeutico-curativa;
la sesta generazione di attività adotta una concezione olistica di promozione del proprio stato psico-fisico che
prevede la partecipazione diretta alla gestione dei propri trattamenti per favorire una maggiore consapevolezza che
porta alla costruzione di un proprio percorso.
Osservatorio Regionale del Turismo in Toscana
7
Per farsi un’idea delle tendenze in atto basti pensare che nel 2005 ogni famiglia italiana ha speso in media,
secondo le valutazioni dell’Istat, più di 900 euro per l’acquisto di beni e servizi per l’igiene e la cura della persona
(saponi, profumi, cosmetici, acconciature, saune, solarium, massaggi, manicure, ecc.), per un totale di 21,4 miliardi
di euro. Nel periodo 1985-2005, che corrisponde alla fase di riorganizzazione del settore termale, la spesa in
questione si è accresciuta poco meno del 55% nella valutazione a prezzi costanti, facendo salire la sua incidenza sui
consumi non alimentari delle famiglie oltre la soglia del 3%. Si tratta di un aumento particolarmente consistente dato
che, nello stesso arco di tempo e sempre in termini reali, le spese per alberghi e ristoranti si sono accresciute del
46%, quelle per mobili e arredamenti del 34%, quelle per abbigliamento e calzature del 18%, e via dicendo. Tassi di
crescita più elevati si sono registrati solo per i cellulari (+404%), le prestazioni ambulatoriali (+97%), le assicurazioni
(+90%), i trasporti (+71%), i servizi ricreativi e culturali (+67%).
In questo contesto un’idea forza che da anni si chiede di portare avanti al comparto termale è quella della
attivazione e della valorizzazione del benessere termale come valore aggiunto rispetto al benessere tout court che
può essere praticato ovunque, e che ha visto una grande espansione dei propri centri di riferimento. Il benessere
praticato in ambiente termale trae forza dalla utilizzazione di prodotti e trattamenti termali, anche se olisticamente
ispirati, e dalla particolare situazione di relax e relazionale con le quali, da sempre pur nel mutare delle funzioni, si
identificano le destinazioni termali.
Se con riferimento alla quinta generazione di attività termale e di promozione del proprio benessere psico-fisico il
Benessere Termale non cura soltanto una tipologia di malattia, ma, senza perdere nulla della sua scientificità
terapeutico-preventiva, si prende cura della salute dell’uomo in senso generale e completo, si può parlare oggi di
sesta generazione di attività termale per intendere la fruizione sensitiva del benessere termale: il prodotto si articola
in una serie di attività che implicano la partecipazione attiva e convinta del soggetto che, pur all’interno di certe
regole e di certi schemi di massima, può combinare e decidere le proprie modalità di fruizione, senza, di fatto, il
vincolo, di un periodo minimo di durata. Inoltre, la fruizione sensitiva può essere sia l’oggetto specifico del soggiorno,
sia una pertinenza-integrazione con altri turismi, così come accade, ad esempio, nel caso di convegni e, più in
generale, di eventi che associano alla motivazione principale del soggiorno la pratica di esperienze di benessere.
Nell’ambito della sesta generazione rientra anche il recupero in atto e la rivalutazione delle cure termali occidentali,
contrapposte a quelle orientali. Questo processo ha favorito la diffusione della pratica dei soggiorni weekend e short
break, ritenuti dalla concezione sanitarizzata incompatibili con le terme.
7.
Per una vision della rete termale regionale
La Toscana è sempre stata una regione leader per il termalismo italiano, più sul piano della qualità che su quello
della quantità. In particolare l’immagine termale è stata determinata per lungo tempo dai due sistemi termali più
famosi, quelli di Montecatini Terme e di Chianciano Terme. Per lungo tempo, fin dai primi anni del 1900, queste due
località pivot hanno trascinato le altre località medie e minori, con effetti positivi fino ai primi anni Novanta quando si
è verificata la seconda grande crisi del comparto ed è iniziata una fase discendente che, almeno per il comparto
tradizionale, dura tuttora.
Alla fine degli anni Settanta nelle due località si concentravano il 75% degli arrivi termali nella regione e si
orevedevano buone prospettive di sviluppo anche con la attivazione di linee di prodotti termali derivati per la bellezza
ed il benessere. Attualmente (stime 2006) Montecatini e Chianciano raccolgono meno della metà degli arrivi termali
tradizionali diretti verso la Toscana e circa un quarto del benessere termale.
Ad inizio degli anni Novanta gli stabilimenti termali delle due località, insieme a quelli delle Terme di Casciana,
venivano “parcheggiati” all’IRI in attesa di essere attribuite agli Enti Locali, con la prospettiva di una successiva
privatizzazione. L’IRI realizzò una analisi di mercato di ogni singolo stabilimento termale e di tutte le dodici terme ex
Eagat, evidenziando come in realtà non fossero mai stati compiuti studi orientati al mercato e come non esistesse un
vero e proprio piano industriale e neppure un bilancio consolidato del gruppo. Fu quello, negli anni 1992-1993, il
primo benchmarking fra le terme italiane che rivelò anche come alcuni parametri delle terme di Montecatini,
segnatamente quello relativo al costo del personale, fossero fuori norma rispetto a quelli delle altre terme italiane ed
in particolare di quelle gestite privatamente.
Nel frattempo le restrizioni imposte dal Servizio Sanitario Nazionale erano considerate causa comune delle
difficoltà in atto, sia per le grandi che per le piccole terme, senza che trasparissero differenze sostanziali.
Si imponeva la necessità di un nuovo atteggiamento più proattivo e più orientato al benessere per reagire a quanto
stava accadendo, ma tale necessità fu capita dalle terme di piccola e di media dimensione (Terme di Casciana
comprese), in prevalenza gestite privatamente, che dovettero reagire in modo immediato alle difficoltà, mentre le
terme di Montecatini e Chianciano, forti della loro immagine e del loro ruolo presunto, continuarono ad essere
arroccate su una concezione quasi esclusivamente sanitaria che non permise loro di reagire in tempo utile.
8
Terme e Turismo della salute in Toscana
Prima di giungere alla storia recente dei due tentativi di privatizzazione si determinò, quindi, una dicotomia con
l’esistenza di due mercati, uno dei quali più reattivo, costituito dalle piccole e medie terme locali, caratterizzate da
una maggiore efficienza; l’altro di dimensione notevolmente maggiore ma con la incapacità di determinare una
reazione positiva, tant’è che anche gli operatori delle ricettività locale, in primo luogo gli albergatori, escutevano altre
tipologie di domande quali quella congressuale e quella d’arte e cultuale centrata su Firenze e sulle altre località
della regione. È opportuno evidenziare, tuttavia, che la diversa capacità di reazione non è legata alla diversa
dimensione, quanto, piuttosto, al diverso atteggiamento manageriale ed alla suddivisione fra terme pubbliche e terme
private.
Ovviamente sull’assetto del termalismo regionale hanno influito i lenti e difficili processi di privatizzazione attivati,
con le grandi difficoltà che si sono riscontrate in primo luogo nel caso di Montecatini Terme ove, dopo la grande crisi
e la rinuncia al progetto del 2000-2001, è in atto un ripensamento che prevede anche un intervento urbanistico di
riqualificazione da parte dell’architetto Massimiliano Fuksas; di rilievo appare il caso delle terme sensoriali di
Cianciano, mentre le Terme di Casciana hanno optato per una propria linea che attribuisce un ruolo rilevante alle
prestazioni di riabilitazione.
Con riferimento alle future prospettive di sviluppo si può osservare che:
−
si potrà parlare di un vero e proprio sistema regionale solo se saranno recuperate e valorizzate in tal
senso, come ville d’eau del benessere termale, le due località pivot di Montecatini Terme e Cianciano Terme. Non
vi sono alternative per attribuire valore aggiunto ad una rete che per il resto è già sufficiente ed apprezzata sul
piano della qualità dal mercato internazionale;
−
l’opzione a favore del benessere termale come valore aggiunto, da un lato rispetto al termale tradizionale,
e dall’altro rispetto al benessere tout court, deve essere forte e decisa;
−
deve essere attivato un evento di tipo artistico culturale che riguarda tutte le terme toscane e sia in grado di
catalizzare l’attenzione dei media internazionali;
−
prendere atto dell’esistenza di alcuni poli termali di rilievo e prevedere azioni mirate in tal senso;
−
promuovere una partecipazione attiva degli operatori privati locali nella gestione delle terme al fine di
ridurre la separazione di fatto esistita fino ad oggi fra gestione delle terme e resto del sistema turistico: tale fatto
dovrebbe incoraggiare una maggiore integrazione delle terme con le policies generali delle località e dei
comprensori;
−
verificare la possibilità di ricondurre tutte le terme, con una posizione attiva e propulsiva, nel sistema delle
terme regionali, in modo da determinare una valorizzazione reciproca;
−
conseguentemente realizzare una vera e propria campagna strategica di comunicazione insieme alla rete
delle altre terme toscane, con proposte innovative;
−
favorire i servizi volti a limitare le esternalità negative derivanti dal turismo di mero pernottamento con, ad
esempio, interventi e servizi per la logistica dei visitatori;
−
servizi orientati al dopo dopo-benessere per favorire, anche da parte dei visitatori termali, una forma di
soggiorno più integrale;
−
definire, attraverso una task force dedicata, proposte differenziate per realizzare una penetrazione del
comparto del benessere termale negli altri turismi presenti, in particolare in quello congressuale e nel turismo
d’arte “appoggiato” su Montecatini;
−
potrebbe essere proposta una campagna specifica per gli stranieri che pernottano nelle destinazioni termali
senza averne consapevolezza perché orientati ad altre motivazioni. Tale progetto potrebbe essere fondato sulla
diffusione di una Toscana terme card (esiste una analoga esperienza in Campania), che collega le risorse
ambientali presenti alla possibilità di fruire delle terme;
−
potrebbe essere cercata una combinazione funzionale efficace fra wellness ed altri turismi, abbinando
strategicamente, e non casualmente come accaduto fino ad oggi, benessere e congressi.
Tutte queste idee ed altre potrebbero dare luogo ad un vero Piano strategico regionale per le terme ed il
benessere, da realizzare in stretta collaborazione con gli operatori.
3
La Toscana e i mercati esteri - le tendenze per il 2008. Indagine sulla domanda organizzata
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
ISNART – Unioncamere Toscana
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
4
SOMMARIO
PREMESSA ....................................................................................................................................6
1. LA LEADERSHIP DELLA TOSCANA ........................................................................................7
1.1 LA DOMANDA ORGANIZZATA EUROPEA.............................................................................7
1.2 LA DOMANDA ORGANIZZATA DAGLI USA.........................................................................13
2. LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLE OFFERTE TURISTICHE PROVINCIALI......................16
2.1 Firenze ....................................................................................................................................19
2.2 Siena .......................................................................................................................................20
2.3 Pisa .........................................................................................................................................21
2.4 Lucca ......................................................................................................................................22
2.5 Arezzo .....................................................................................................................................23
2.6 Livorno ....................................................................................................................................24
2.7 Pistoia .....................................................................................................................................25
2.8 Grosseto..................................................................................................................................26
2.9 Massa Carrara.........................................................................................................................27
2.10 Prato......................................................................................................................................28
NOTA METODOLOGICA..............................................................................................................29
5
Premessa
Il presente studio analizza il grado di commercializzazione della regione Toscana presso
l’intermediazione internazionale e le previsioni di vendita per il 2008.
L’indagine si inserisce all’interno dell’Osservatorio turistico regionale, condotto da Unioncamere
Toscana e IS.NA.R.T che analizza e monitora il posizionamento della regione a livello
internazionale, confrontandolo con le destinazioni “competitor” nazionali.
In particolare, l’indagine condotta sui principali tour operator europei e statunitensi, permette di
evidenziare:
•
il posizionamento della Toscana e delle singole province rispetto alle altre
destinazioni italiane;
•
i prodotti di punta e quelli potenziali richiesti dalla domanda internazionale che
viaggia attraverso il circuito dell’intermediazione.
A livello nazionale, la destinazione Italia e i suoi prodotti turistici più tradizionali (le città d’arte e il
mare) mantengono il forte appeal sui mercati stranieri, sia europei che statunitense sul quale
emerge il turismo enogastronomico.
Dopo i segnali di criticità rilevati per il 2006 sul mercato europeo, si rileva nel 2007 una ripresa ma
la contrazione generalizzata delle percentuali delle richieste e del venduto evidenziano un calo più
diffuso verso le destinazioni italiane che nel totale. Per contro, l’andamento positivo della domanda
organizzata sul mercato statunitense mantiene un trend di crescita ancora maggiore verso l’Italia.
Per il 2008 gli operatori prevedono un incremento del volume complessivo di viaggi organizzati, ed
una stabilità delle quote di domanda per l’Italia, un vero e proprio aumento negli Usa.
La Toscana conferma anche quest’anno la sua leadership come destinazione italiana più richiesta
sui mercati europei e statunitense, grazie soprattutto alle sue offerte turistiche più note: cultura ed
enogastronomia.
6
1. LA LEADERSHIP DELLA TOSCANA
1.1 La domanda organizzata europea
La domanda europea di turismo organizzato tradizionale, che si rivolge cioè all’intermediazione
tradizionale delle vacanza (tour operators e agenzie di viaggio), mostra ancora i contraccolpi del
processo di globalizzazione che ha portato on-line una grossa fetta di mercato.
Questa tipologia di turismo si rivolge oggi non solo agli intermediari specializzati del Web (come ad
esempio Expedia, solo per citare uno tra i più noti), ma si indirizza, ormai, direttamente ai portali
delle strutture ricettive per l’acquisto on-line. Addirittura le indagini TravelCLICK indicano come il
75,2% delle prenotazioni alberghiere mondiali sia avvenuto direttamente dai siti proprietari degli
hotel (con una crescita dal 2004 al 2005 pari al +33%) e solo il 10,6% dal retail. Questa
problematica, denunciata dagli operatori internazionali e italiani dell’intermediazione, è
ulteriormente aggravata dalla prassi ormai diffusa di acquisto dei voli aerei a basso costo sul Web.
In questo scenario, l’andamento della domanda di turismo organizzata in Europa che già nel 2006
aveva segnalato un calo per il 15% circa delle imprese di intermediazione, nel 2007 contiene la
frenata su valori di diminuzione per l’11,5% dei T.O., mentre il 42,4% sostiene un andamento di
stabilità e addirittura il 46,1% segnala una ripresa.
Andamento della domanda di turismo nel 2007 – T.O. Europei
%
In aumento
Stabile
In diminuzione
Totale
volume totale
viaggi organizzati
46,1
42,4
11,5
%
volume totale
viaggi organizzati
verso l'Italia
39,9
45,5
14,6
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
100,0
I mercati che indicano di soffrire maggiormente queste criticità sono quelli francese, tedesco e
svizzero che indicano dal 14% al 18% di imprese un calo della domanda complessiva dei viaggi
organizzati, a fronte di crescite relative ai mercati dell’Est, del Belgio e Olanda e della Spagna.
Rispetto a quanto in generale nel mondo, la domanda di turismo organizzato europeo verso le
località italiane mantiene un andamento stabile per il 45,5% dei tour operators che vendono il Bel
Paese, di crescita per il 39,9%, ma di diminuzione per il 14,6%, evidenziando cioè un calo più
diffuso verso le nostre destinazioni che nel totale.
7
In termini di richieste da parte della clientela, le mete italiane nel 2007 mantengono comunque la
posizione di leadership: 83,5% delle richieste della clientela ai Tour Operators sono sull’Italia, il
37,7% sulla Spagna, il 32,4% sulla Francia.
Le destinazioni più richieste dalla clientela ai T.O. Europei
2007
%
2006
%
2005
%
1° Italia
83,5 Italia
80,4 Italia
88,8
2° Spagna
37,7 Spagna
38,9 Spagna
42,5
3° Francia
32,4 Francia
36,1 Francia
39,1
4° Gran Bretagna
12,8 Germania
15,3 Germania
16,9
5° Germania
12,1 Grecia
14,6 Grecia
16,3
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
I prodotti turistici italiani venduti dai tour operators europei restano quelli tradizionali: cultura per il
72% dei T.O., mare per il 42,4%, montagna per il 23,1%. Seguono i laghi (22,7%),
l’enogastronomia (18,7%), lo sport (17,8%), gli itinerari (17,1%), l’agriturismo (13,1%) ed infine le
terme (7,2%).
Prodotti turistici italiani più venduti dai Tour Operator Europei
(% sul totale Tour Operator)
72,0
Città d'arte
42,4
Mare
23,1
Montagna
22,7
Laghi
18,7
Enogastronomia
17,8
Sport
17,1
Itinerari
13,1
Agriturismi
7,2
Terme
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
8
La leadership della Toscana sul mercato organizzato delle vacanze si conferma anche nel 2007:
la Toscana rappresenta la prima regione italiana venduta dai T.O. europei, al top con una quota
del 22,3%.
Lazio e Veneto sono i competitori diretti della regione e seguono tra le regioni italiane vendute alla
clientela che si affida all’intermediazione turistica; poi Lombardia, Sicilia, Trentino Alto Adige,
Campania e Emilia Romagna.
Graduatoria delle regioni vendute dai T.O.
Europei
(% sul totale regioni italiane vendute)
TOSCANA
22,3
LAZIO
13,5
VENETO
12,9
LOMBARDIA
8,5
SICILIA
6,5
TRENTINO A.A.
6,0
CAMPANIA
4,5
EMILIA ROMAGNA
4,5
UMBRIA
4,0
PIEMONTE
3,3
LIGURIA
3,1
SARDEGNA
3,0
VALLE D'AOSTA
2,4
PUGLIA
1,6
MARCHE
1,4
CALABRIA
1,3
FRIULI V.G.
0,9
ABRUZZO
0,4
MOLISE
0,1
Totale
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Le previsioni per il 2008 indicano una tendenza alla stabilità sia per quanto riguarda la domanda
organizzata verso l’Italia (56,4%) ma ancor più per la Toscana (58,9%). Nel contesto competitivo
nazionale, però, gli operatori segnalano un aumento dei flussi verso l’Italia (37,4%) più di quanto
non indichino un aumento dei movimenti europei verso la Toscana (29,6%).
Andamento previsto per la domanda di turismo verso l'Italia nel 2008 dai
T.O. Europei
In aumento
Stabile
In diminuzione
Totale
In Italia
% % di variazione
14,3
37,4
56,4
-11,2
6,2
in Toscana
% % di variazione
+14,9
29,6
58,9
-19,2
11,5
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Nel complesso, dunque, nel 2008 il 77,9% degli operatori europei venderà le destinazioni
toscane, con diverse incidenze rispetto ai singoli mercati, di cui si segnalano:
9
-
tutti gli operatori austriaci e russi che venderanno l’Italia venderanno la Toscana;
-
a seguire, i mercati più interessati alla Toscana risultano essere Finlandia e Svezia (con
una quota pari all’89,5% dei T.O.), Belgio (85,7%), Ungheria (81,8%), e Polonia (81,8%);
-
sotto la media le quote relative al mercato britannico (65,7%), svizzero, norvegese e
danese (tutti 71,4%) e francese (72,7%).
Quota di T.O. che venderanno la regione Toscana nel 2008
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
Si
No
Totale
100,0
85,7
77,8
71,4
72,7
77,8
71,4
73,7
65,7
100,0
75,0
71,4
81,8
81,8
89,5
0,0
14,3
22,2
28,6
27,3
22,2
28,6
26,3
34,3
0,0
25,0
28,6
18,2
18,2
10,5
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale Europa
77,9
22,1
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Coloro che non venderanno la Toscana sono prevalentemente non interessati alle destinazioni
(67,3%), nel 17,8% dei casi dichiarano di non conoscere le località, mentre si rileva una quota di
operatori europei pari al 14,9% che intendono vendere la Toscana ma non per il 2008.
Motivo di non commercializzazione della Toscana da parte dei T.O. Europei
Non mi interessa la località
Non conosco la località
In futuro lo farò ma non il prossimo anno
Totale
67,3
17,8
14,9
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Un dato particolarmente significativo è quello relativo alla poca conoscenza del territorio da parte
di alcuni mercati, perché mette a fuoco opportunità di attivare iniziative di promo-comunicazione
mirate ai singoli Paesi, in particolare verso il Belgio, l’Ungheria e la Norvegia.
10
Motivo di non commercializzazione della Toscana da parte dei T.O. Europei per area geografica
Non conosco la
località
34,5
24,0
26,6
13,4
8,5
28,1
16,1
5,3
17,5
12,0
29,5
11,8
19,2
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
Non mi interessa la
località
60,0
66,4
60,6
75,2
79,7
56,1
60,8
86,3
80,4
82,0
48,9
76,3
63,0
In futuro lo farò ma
non il prossimo
anno
5,5
9,6
12,8
11,5
11,8
15,8
23,1
8,5
2,1
6,0
21,6
11,8
17,8
TOTALE
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
L’andamento previsto per la domanda da parte di questi mercati nel 2008, seppur
complessivamente stabile, indica per alcuni mercati una tendenza di crescita, in particolare in
Russia (segnalata dal 55,6% degli operatori), in Ungheria (54,5%) e in Finlandia e Svezia (36,8%).
Per contro, si rilevano aree di maggiore criticità nelle vendite previste per il 2008 tra i Tour
Operators di lingua tedesca (Austria e Germania rispettivamente il 21,4% e il 19,8%) e quelli
britannici (17,1%).
Andamento previsto per la domanda dei prodotti turistici in Toscana nel 2008
In diminuzione
21,4
0,0
5,6
7,1
6,1
19,8
14,3
10,5
17,1
5,6
0,0
9,5
0,0
0,0
10,5
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale Europa
29,6
58,9
11,5
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
100,0
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
In aumento
21,4
28,6
27,8
35,7
30,3
25,9
28,6
26,3
20,0
55,6
25,0
23,8
54,5
27,3
36,8
Stabile
57,1
71,4
66,7
57,1
63,6
54,3
57,1
63,2
62,9
38,9
75,0
66,7
45,5
72,7
52,6
11
I prodotti turistici toscani che saranno maggiormente commercializzati nel 2008 risultano le
città d’arte e più in generale il turismo culturale (dal 78% dei T.O. europei), poi il balneare
(18,4%), l’enogastronomia (16,4%), l’agriturismo (13,6%) e gli itinerari (10%).
Quote più basse di operatori venderanno anche il turismo sportivo (8%), le terme (2,4%) e la
montagna (2%).
Rispetto a quanto venduto nel 2007 il prossimo anno crescono le quote di operatori che
venderanno il culturale, il balneare e l’enogastronomico, restano stabili le percentuali di operatori
interessati allo sport e alla montagna, mentre diminuisce la quota di intermediari che
commercializzeranno le terme, l’agriturismo ed i tour.
Relativamente ai prodotti offerti, si rilevano le seguenti specificità di mercato:
-
il turismo culturale, venduto da tutti i mercati, sarà comunque commercializzato in maniera
più diffusa in Spagna, Belgio, Austria, Russia, Ungheria, Regno Unito e Francia;
-
il turismo balenare in Polonia, Russia, Svizzera, Ungheria e Germania;
-
l’enogastronomia in Austria, Finlandia e Svezia, Polonia, Svizzera e Danimarca;
-
gli itinerari prevalentemente in Olanda poi in Ungheria, Norvegia e Belgio;
-
l’agriturismo soprattutto in Olanda, Svizzera, Norvegia, Danimarca;
-
il turismo sportivo interesserà in particolare Finlandia e Svezia, Austria e Olanda.
Quota di T.O. che venderanno i prodotti della regione Toscana nel 2008
Città
Mare
d'arte Montagna Terme Sport Agriturismo Enogastronomia Itinerari
AUSTRIA
BELGIO
CECHIA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
Totale Europa
7,1
92,9
0,0
0,0
14,3
0,0
35,7
7,1
0,0
100,0
16,7
0,0
0,0
16,7
16,7
16,7
14,3
78,6
7,1
0,0
0,0
7,1
7,1
0,0
0,0
40,0
0,0
10,0
10,0
20,0
20,0
0,0
0,0
83,3
4,2
4,2
8,3
16,7
16,7
4,2
25,4
76,2
1,6
1,6
9,5
9,5
17,5
11,1
0,0
60,0
0,0
0,0
0,0
20,0
0,0
20,0
7,1
57,1
0,0
0,0
14,3
35,7
14,3
28,6
8,7
87,0
0,0
0,0
4,3
13,0
4,3
8,7
44,4
88,9
0,0
16,7
0,0
16,7
16,7
11,1
11,1
0,0
100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
40,0
66,7
0,0
0,0
13,3
20,0
20,0
0,0
33,3
88,9
11,1
0,0
0,0
11,1
11,1
22,2
55,6
77,8
0,0
0,0
0,0
11,1
22,2
11,1
11,8
70,6
0,0
0,0
23,5
17,6
29,4
11,8
16,4
10,0
18,4
78,0
2,0
2,4
8,0
13,6
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
12
1.2 La domanda organizzata dagli USA
Contrariamente a quanto avviene in Europa, la domanda di turismo organizzato negli Stati Uniti
risulta in continua crescita, con un aumento del volume totale dei viaggi del 2007 per il 60,5% degli
operatori. Ancor più positivo l’andamento della domanda di viaggi organizzati verso l’Italia che,
vuoi per l’irremovibile consuetudine del turista statunitense a raggiungere l’Europa acquistando
pacchetti, vuoi per il generale recupero che l’immagine dell’Italia ha conseguito sul mercato
americano, fa si che il 62,8% dei tour operators che hanno commercializzato il Bel Paese nel 2007
indichino una maggiore domanda verso le nostre destinazioni.
Andamento della domanda di turismo nel 2007 - T.O. USA
In aumento
Stabile
In diminuzione
%
%
volume totale viaggi
organizzati
60,5
30,2
9,3
volume totale viaggi
organizzati verso l'Italia
62,8
27,9
9,3
Totale
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
L’Italia, infatti, rimane al primo posto tra le destinazioni maggiormente richieste (94,2% di richieste)
agli operatori che la vendono, seguita a distanza dalla Francia che con il 31,4% perde in fascino
(38% nel 2006) e dalla Spagna che nel 2007 ha pareggiato con il 23,3% di richieste la Gran
Bretagna.
Le destinazioni più richieste dalla clientela ai T.O. USA
2007
%
1°
Italia
94,2
2°
Francia
31,4
3°
Spagna
23,3
4°
Gran Bretagna
23,3
5°
Grecia
15,1
6°
Germania
9,3
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
I prodotti turistici italiani più venduti nel 2007 sul mercato statunitense dell’organizzato sono ancora
le città d’arte (per il 77,9% dei T.O.), seguite dal turismo enogastronomico (33,7%), dal balneare e
dai laghi (32,6%), dall’agriturismo (20,9%) e dai tour (19,8%). Il turismo sportivo venduto dal 14%
degli operatori supera quello montano (9,3%) e termale (7%).
13
Prodotti turistici italiani più venduti dai Tour Operator USA
(%sul totale Tour Operator)
77,9
Città d'arte
33,7
Enogastronomia
32,6
Mare
32,6
Laghi
20,9
Agriturismi
19,8
Tour
14,0
Sport
9,3
Montagna
7,0
Terme
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Il primato di vendite della Toscana si conferma anche sul mercato statunitense: in testa alla
classifica del venduto Italia per regioni troviamo quelle realtà territoriali come la Toscana, il Lazio e
il Veneto che grazie alle loro città d’arte ottengono quel valore aggiunto di notorietà che permette il
traino sul mercato di tutto il territorio. In questo ambito, la Toscana costituisce da sola quasi 1/3
delle scelte della domanda organizzata statunitense verso l’Italia, con una quota del 29,8%.
Graduatoria delle regioni vendute dai T.O.
USA
(% sul totale regioni italiane vendute)
TOSCANA
29,8
LAZIO
15,2
VENETO
12,8
LOMBARDIA
8,1
CAMPANIA
8,1
UMBRIA
5,4
SICILIA
5,4
LIGURIA
4,9
PIEMONTE
4,3
PUGLIA
2,0
VALLE D'AOSTA
0,9
TRENTINO A.A.
0,9
MARCHE
0,9
EMILIA ROMAGNA
0,7
ABRUZZO
0,7
SARDEGNA
0,2
Totale
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
14
Seppur con un andamento maggiormente stabile che nel 2007, per il 44,2% degli operatori nel
2008 la domanda di turismo organizzato verso l’Italia crescerà ancora (48,8% dei T.O.).
Ancora più rosee le previsioni sulla domanda per la Toscana sulle quali destinazioni i T.O.
statunitensi indicano un aumento medio del +19,2% nel 47,7% delle imprese, una stabilità nel
48,8% ed una diminuzione solo nel 3,5% (in media del -13,3%). Queste previsioni fanno si che il
93% degli operatori venderà il turismo in Toscana nel 2008. Pochi coloro
che
non
venderanno la Toscana nel 2008 semplicemente per mancanza di interesse specifico alle
destinazioni toscane.
Andamento previsto per la domanda di turismo verso l'Italia nel 2008 dai T.O. USA
In Italia
% % di variazione
+15,7
48,8
44,2
-17,2
7,0
In aumento
Stabile
In diminuzione
Totale
in Toscana
% % di variazione
47,7
+19,2
48,8
3,5
-13,3
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Quota di T.O. USA che venderanno la
regione Toscana nel 2008
Si
93,0
No
7,0
Totale
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
I prodotti turistici toscani che saranno commercializzati dagli operatori negli States si confermano
quello culturale (7 operatori su 10) ed enogastronomico, a seguire l’agriturismo e gli itinerari (che
però rispetto al 2007 saranno venduti solo dal 10,5% degli operatori), poi lo sport, il mare e le
terme.
Prodotti turistici della Toscana commercializzati dai T.O. USA
Città d'arte
Enogastronomia
Agriturismo
Itinerari
Sport
Mare
Terme
venduti nel 2007
che venderanno nel 2008
72,1
33,7
22,1
34,9
7,0
7,0
2,3
70,9
31,4
20,9
10,5
9,3
4,7
3,5
Fonte: rilevazione Isnart per U nioncamere Toscana; giugno 2007
15
2. La commercializzazione delle offerte turistiche provinciali
Le destinazioni toscane che saranno vendute nel 2008, sia sul mercato europeo che statunitense,
riguardano tutti gli ambiti provinciali.
Tra gli operatori europei le province che saranno vendute maggiormente sono quella di Firenze
(65,4% dei T.O.), Siena (43,3%), Pisa (35,5%) e Lucca (28,3%). Seguono Livorno (venduta dal
15,3% degli operatori), Grosseto (14%) e Pistoia (13,4%). Infine, 1 su 10 venderà le località delle
province di Arezzo e Massa Carrara, e solo il 3,7% Prato.
Tra quelli statunitensi emerge una maggiore quota di operatori che venderanno Firenze (80,2%) e
Siena (70,9%), con quote più contenute Pisa (37,2%) e Lucca (34,9%). A seguire le località della
provincia di Arezzo (19,8%), poi Livorno (17,4%), Pistoia (16,3%) e Grosseto (12,8%). Tra il 5-6%
le quote di T.O. che venderanno Massa Carrara e Prato.
Quota di T.O. che venderanno le province della Toscana nel
2008
T.O. Europei
T.O. USA
Firenze
65,4
80,2
Siena
43,3
70,9
Pisa
35,5
37,2
Lucca
28,3
34,9
Livorno
15,3
17,4
Grosseto
14,0
12,8
Pistoia
13,4
16,3
Arezzo
10,6
19,8
Massa Carrara
10,0
5,8
3,7
4,7
Prato
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
La domanda prevista rispetto alle destinazioni provinciali indica per il 2008
-
sul mercato europeo, a fronte di un andamento sostanzialmente stabile, si segnalano però
quote di operatori che prevedono un incremento della domanda turistica verso i territori di
Massa Carrara, Lucca e Pisa, mentre le previsioni rivelano un possibile calo di domanda
verso le località delle province di Prato, Grosseto e Arezzo;
-
sul mercato statunitense solo per la provincia di Massa Carrara si segnalano delle
previsioni di diminuzione, per contro risultano in netta crescita le destinazioni delle province
di Prato, Livorno, Grosseto e Arezzo; maggiori stabilità si rilevano, invece, per Pistoia,
Firenze, Lucca e Siena.
16
Andamento previsto per la domanda delle province in Toscana nel 2008 quota
(% sui T.O Europei che vendono la singola provincia)
Massa Carrara
Lucca
Pistoia
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Siena
Grosseto
Prato
In aumento
33,4
31,0
24,5
28,0
29,7
31,0
29,0
29,7
33,1
31,0
Stabile
52,0
57,4
66,6
62,6
59,2
58,6
51,6
59,6
47,1
44,2
In diminuzione
14,6
11,6
8,9
9,4
11,1
10,4
19,3
10,7
19,8
24,8
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Andamento previsto per la domanda delle province in Toscana nel 2008 (quota %
sui T.O. Usa che vendono la singola provincia)
Massa Carrara
Lucca
Pistoia
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Siena
Grosseto
Prato
In aumento
60,0
58,1
36,4
40,0
90,0
53,8
80,0
53,3
83,3
100,0
Stabile
20,0
38,7
54,5
53,3
10,0
38,5
13,3
43,3
16,7
0,0
In diminuzione Totale
20,0
100,0
3,2
100,0
9,1
100,0
6,7
100,0
0,0
100,0
7,7
100,0
6,7
100,0
3,3
100,0
0,0
100,0
0,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Gli operatori europei che non venderanno la Toscana (complessivamente il 22,1% di quelli che
venderanno l’Italia) indicano nella gran parte dei casi un disinteresse verso le località, ma per
alcune
province
segnalano
un’intenzione
prossima
(ma
non
relativa
al
2008)
di
commercializzarne i territori: si tratta in questo caso prevalentemente delle destinazioni maggiori
delle province di Firenze, Pisa, Siena e Lucca. Un'altra indicazione significativa è quella relativa
alla non conoscenza di alcuni ambiti territoriali che sottende alla necessità di sostegno alla
comunicazione relativamente ai prodotti turistici locali e che riguarda più in particolare le località
delle province di Massa Carrara, Pistoia, Grosseto, Lucca e Prato.
Così anche i tour operators statunitensi che attualmente non vendono la Toscana la
venderanno prossimamente (ma non nel 2008) in particolare con le località delle province di
Siena, Firenze e Pisa, mentre segnalano di non conoscere i territori di Massa Carrara, Prato e
Pistoia.
17
Motivo di non commercializzazione dei T.O. EUROPEI delle province della
Toscana
Non
conosco la
località
In futuro lo
Non mi farò ma non il
interessa la
prossimo
località
anno
Totale
Massa Carrara
29,8
63,3
6,9
100,0
Lucca
18,9
59,1
22,0
100,0
Pistoia
22,2
66,7
11,1
100,0
Firenze
2,5
67,5
30,0
100,0
Livorno
12,4
72,6
14,9
100,0
7,4
63,2
29,4
100,0
Arezzo
16,2
67,6
16,2
100,0
Siena
10,8
62,2
27,0
100,0
Grosseto
19,5
71,7
8,8
100,0
Prato
18,5
73,1
8,4
100,0
Pisa
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
Motivo di non commercializzazione dei T.O. USA delle province della
Toscana
In futuro lo
Non
Non mi
farò ma non
TOTALE
conosco la
interessa la
il prossimo
località
località
anno
Massa Carrara
22,2
66,7
11,1
100,0
Lucca
8,9
80,4
10,7
100,0
Pistoia
12,5
79,2
8,3
100,0
Firenze
5,9
64,7
29,4
100,0
Livorno
8,5
77,5
14,1
100,0
Pisa
3,7
75,9
20,4
100,0
Arezzo
11,6
79,7
8,7
100,0
Siena
8,0
60,0
32,0
100,0
Grosseto
11,5
76,9
11,5
100,0
Prato
14,6
78,0
7,3
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
18
Relativamente ai mercati che venderanno le destinazioni dei singoli ambiti territoriali provinciali, si
evidenziano qui di seguito le quote di operatori dei mercati europei e statunitense che venderanno
i territori nel 2008.
2.1 Firenze
La provincia di Firenze sarà venduta complessivamente dal 65,6% dei T.O. europei e dall’80,2% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono la Russia (94,4%), il Belgio (85,7%) e l’Austria (78,6%). Il prodotto prevalente è
naturalmente la città di Firenze ed il turismo culturale, ma si venderà anche il turismo
enogastronomico. Gli operatori europei nel 2008 venderanno anche l’agriturismo mentre quelli
statunitensi i tour.
Pensa di vendere la provincia di Firenze nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
78,6
85,7
61,1
64,3
72,7
61,7
71,4
57,9
48,6
94,4
75,0
47,6
72,7
72,7
73,7
65,6
80,2
No
21,4
14,3
38,9
35,7
27,3
38,3
28,6
42,1
51,4
5,6
25,0
52,4
27,3
27,3
26,3
34,4
19,8
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
19
2.2 Siena
La provincia di Siena sarà venduta complessivamente dal 43,4% dei T.O. europei e dall’70,9% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono Olanda (63,2%), Russia (61,1%), Finlandia e Svezia (57,9%). Il prodotto
prevalente è la città di Siena ed il turismo culturale, ma si venderà anche l’agriturismo ed il turismo
enogastronomico.
Pensa di vendere la provincia di Siena nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
57,1
57,1
27,8
35,7
48,5
40,7
28,6
63,2
34,3
61,1
41,7
28,6
45,5
36,4
57,9
43,4
70,9
No
42,9
42,9
72,2
64,3
51,5
59,3
71,4
36,8
65,7
38,9
58,3
71,4
54,5
63,6
42,1
56,6
29,1
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
20
2.3 Pisa
La provincia di Pisa sarà venduta complessivamente dal 35,6% dei T.O. europei e dal 37,2% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono l’Austria, la Russia, la Spagna (tutti 50%) e la Germania (43,2%). Il prodotto
prevalente è la città di Pisa e più in generale il turismo culturale, ma si venderà anche il turismo
enogastronomico. Gli operatori europei nel 2008 venderanno anche l’agriturismo mentre quelli
statunitensi gli itinerari.
Pensa di vendere la provincia di Pisa nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
50,0
28,6
33,3
21,4
24,2
43,2
42,9
26,3
28,6
50,0
50,0
33,3
36,4
36,4
26,3
35,6
37,2
No
50,0
71,4
66,7
78,6
75,8
56,8
57,1
73,7
71,4
50,0
50,0
66,7
63,6
63,6
73,7
64,4
62,8
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
21
2.4 Lucca
La provincia di Lucca sarà venduta complessivamente dal 28,4% dei T.O. europei e dal 34,9% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono l’Austria (42,9%), la Russia (38,9%) e il Regno Unito (34,3%). Sia per i tour
operators europei che per quelli statunitensi il prodotto prevalente è il turismo culturale, ma si
venderà anche il turismo enogastronomico e l’agriturismo.
Pensa di vendere la provincia di Lucca nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
42,9
28,6
11,1
28,6
24,2
32,1
28,6
31,6
34,3
38,9
16,7
28,6
9,1
27,3
21,1
28,4
34,9
No
57,1
71,4
88,9
71,4
75,8
67,9
71,4
68,4
65,7
61,1
83,3
71,4
90,9
72,7
78,9
71,6
65,1
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
22
2.5 Arezzo
La provincia di Arezzo sarà venduta complessivamente dal 10,6% dei T.O. europei e dal 19,8% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono l’Austria e la Danimarca (entrambe 21,4%) e la Russia (16,7%). Sia per i tour
operators europei che per quelli statunitensi il prodotto prevalente è il turismo culturale, ma si
venderà anche l’agriturismo ed il turismo enogastronomico.
Pensa di vendere la provincia di Arezzo nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
21,4
0,0
0,0
21,4
12,1
11,1
0,0
15,8
11,4
16,7
0,0
14,3
0,0
9,1
5,3
10,6
19,8
No
78,6
100,0
100,0
78,6
87,9
88,9
100,0
84,2
88,6
83,3
100,0
85,7
100,0
90,9
94,7
89,4
80,2
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
23
2.6 Livorno
La provincia di Livorno sarà venduta complessivamente dal 15,3% dei T.O. europei e dal 17,4% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono la Polonia (36,4%), la Russia (33,3%) e l’Ungheria (27,3%). Per i tour operators
europei si venderà cultura, mare ed in misura minore agriturismo; per quelli statunitensi soprattutto
enogastronomia e cultura, ma anche il mare e l’agriturismo.
Pensa di vendere la provincia di Livorno nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
7,1
0,0
16,7
7,1
6,1
19,8
0,0
21,1
5,7
33,3
0,0
23,8
27,3
36,4
10,5
15,3
17,4
No
92,9
100,0
83,3
92,9
93,9
80,2
100,0
78,9
94,3
66,7
100,0
76,2
72,7
63,6
89,5
84,7
82,6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
24
2.7 Pistoia
La provincia di Pistoia sarà venduta complessivamente dal 13,4% dei T.O. europei e dal 16,3% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono Austria (28,6%), Polonia (27,3%), Finlandia e Svezia (21,1%). Sia per i tour
operators europei che per quelli statunitensi il prodotto prevalente è il turismo culturale, ma si
venderà anche il turismo enogastronomico e l’agriturismo.
Pensa di vendere la provincia di Pistoia nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
28,6
14,3
0,0
14,3
12,1
21,0
14,3
10,5
8,6
5,6
0,0
4,8
0,0
27,3
21,1
13,4
16,3
No
71,4
85,7
100,0
85,7
87,9
79,0
85,7
89,5
91,4
94,4
100,0
95,2
100,0
72,7
78,9
86,6
83,7
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
25
2.8 Grosseto
La provincia di Grosseto sarà venduta complessivamente dal 14,1% dei T.O. europei e dal 12,8%
di quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono la Polonia (36,4%), la Germania (22,2%), e la Svizzera (19%). Per i tour
operators europei si venderà cultura, mare ed in misura minore enogastronomia; per quelli
statunitensi soprattutto enogastronomia, mare e agriturismo.
Pensa di vendere la provincia di Grosseto nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
0,0
0,0
16,7
14,3
3,0
22,2
0,0
15,8
8,6
16,7
0,0
19,0
9,1
36,4
15,8
14,1
12,8
No
100,0
100,0
83,3
85,7
97,0
77,8
100,0
84,2
91,4
83,3
100,0
81,0
90,9
63,6
84,2
85,9
87,2
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
26
2.9 Massa Carrara
La provincia di Massa Carrara sarà venduta complessivamente dal 10% dei T.O. europei e dal
5,8% di quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia
risulta più elevata sono la Russia (22,2%), la Germania (18,5%) e la Polonia (18,2%). Per i tour
operators europei si venderà cultura, mare ed in misura minore agriturismo; per quelli statunitensi
soprattutto cultura ed enogastronomia, ed in misura minore l’agriturismo.
Pensa di vendere la provincia di Massa Carrara nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
14,3
0,0
16,7
7,1
3,0
18,5
0,0
0,0
5,7
22,2
8,3
4,8
0,0
18,2
0,0
10,0
5,8
No
85,7
100,0
83,3
92,9
97,0
81,5
100,0
100,0
94,3
77,8
91,7
95,2
100,0
81,8
100,0
90,0
94,2
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
27
2.10 Prato
La provincia di Prato sarà venduta complessivamente dal 3,8% dei T.O. europei e dal 4,7% di
quelli statunitensi. In Europa, i mercati dove la quota di operatori che venderà la provincia risulta
più elevata sono la Polonia (9,1%), la Germania (7,4%) e la Danimarca (7,1%). Sia per i tour
operators europei che per quelli statunitensi il prodotto prevalente è quello culturale, ma si venderà
anche il turismo enogastronomico e l’agriturismo.
Pensa di vendere la provincia di Prato nel 2008?
AUSTRIA
BELGIO
REP. CECA
DANIMARCA
FRANCIA
GERMANIA
NORVEGIA
OLANDA
REGNO UNITO
RUSSIA
SPAGNA
SVIZZERA
UNGHERIA
POLONIA
FINLANDIA e SVEZIA
TOTALE EUROPA
TOTALE USA
Si
0,0
0,0
5,6
7,1
0,0
7,4
0,0
5,3
2,9
5,6
0,0
0,0
0,0
9,1
0,0
3,8
4,7
No
100,0
100,0
94,4
92,9
100,0
92,6
100,0
94,7
97,1
94,4
100,0
100,0
100,0
90,9
100,0
96,3
95,3
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: rilevazione Isnart per Unioncamere Toscana; giugno 2007
28
NOTA METODOLOGICA
L’universo di riferimento dell’indagine è composto da circa 2.500 Tour Operators europei e 275
statunitensi che trattano, quale meta turistica, l’Italia.
Il campione finale utilizzato, stratificato per Nazione, è pari a 421 unità: detta numerosità determina
stime campionarie che hanno, ad un livello di confidenza del 90%, un margine di errore inferiore al
4,4% (+/-).
Distribuzione delle interviste per Paese
USA
GERMANIA
REGNO UNITO
FRANCIA
SVIZZERA
FINLANDIA e SVEZIA
OLANDA
REP. CECA
RUSSIA
AUSTRIA
DANIMARCA
SPAGNA
UNGHERIA
POLONIA
BELGIO
NORVEGIA
Numerosità
100
81
35
33
21
20
19
18
18
14
14
12
11
11
7
7
421
%
23,8
19,2
8,3
7,8
5,0
4,8
4,5
4,3
4,3
3,3
3,3
2,9
2,6
2,6
1,7
1,7
100,0
La metodologia adottata per la rilevazione del questionario, di durata complessiva media pari a
circa 20 minuti, è stata quella C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interviews).
Le interviste hanno avuto luogo nel mese di aprile 2007 e sono state condotte nelle lingue correnti
nei mercati analizzati.
29
1
Il sistema di ospitalità in Toscana, caratteristiche strutturali e qualitative delle
imprese ricettive
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Centro Studi Turistici
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
2
1.La composizione dell’offerta ricettiva regionale
Il sistema di ospitalità regionale è molto articolato e complesso e coinvolge un grande
numero di imprese, che insieme definiscono l’industria del turismo.
Esercizi alberghieri (Fonte: Settore Statistico Regione Toscana)
Campeggi e villaggi turistici
Agriturismi
Affittacamere e CAV
Altri esercizi ricettivi
Capacità ricettiva ufficiale espressa in posti letto
Abitazioni destinate a Vacanza (stima Mercury, 2004)
Superficie territoriale (kmq) (Fonte Regione Toscana)
-
montagna
collina
- pianura
Litorale (km)
Costa balneabile (km)
Superficie forestale (kmq)
Superficie aree protette (kmq)
Popolazione residente (Fonte Istat)
Stranieri residenti
Comuni turistici
-
comuni a prevalente risorsa turistica “arte/affari”
comuni a prevalente risorsa turistica “montagna”
comuni a prevalente risorsa turistica “balneare”
comuni a prevalente risorsa turistica “termale”
comuni a prevalente risorsa turistica “campagna/collina”
comuni a prevalente risorsa turistica “altro interesse”
Comunità montane
Borghi storici
Agenzie di viaggio e TO (Fonte elenchi provinciali)
Agenzie di viaggio e TO incoming (di cui)
Consorzi Turistici
Uffici informazione e accoglienza turistica (Fonti: APT, Province, Comuni)
Pro Loco (fonte Unpli)
Musei ed istituti (Fonte: Regione Toscana)
-
archeologici
-
d’arte
antropologici – etnografici
naturalistici
storico – documentari
tecnico – scientifici
territoriali
specializzati
altro
-
Musei statali (di cui)
Edifici storico-religiosi
Aree naturali protette della Toscana
-
Parchi nazionali
Parchi regionali
2.973
234
3.571
3.903
257
475.328
161.484
22.993
5.771
15.294
1.928
601
390
Circa 8.900
Circa 1.600
3.619.872
215.490
287
63
55
33
18
85
33
20
78
944
circa 260
70
260
247
516
77
229
38
36
44
5
6
75
6
57
2.527
98
3
3
3
-
Parchi provinciali
Riserve provinciali
A.N.P.I.L.
Campi da golf (Fonte Regione Toscana)
Imprese di ristorazione (Censimento Istat, 2001)
Bar, caffè e gelaterie (Censimento Istat, 2001)
Stabilimenti termali (Fonte Regione Toscana)
Stabilimenti balneari (Anagrafica Strutture ricettive)
Località balneari certificate Bandiera Blu
Località balneari premiate con vele (Legambiente)
Località certificate Bandiere Arancioni (Fonte TCI)
Borghi più belli d’Italia (Fonte ANCI)
Città del vino (Fonte ANCI)
Città dell’Olio (fonte ANCI)
Rete stradale km (Sito Regione Toscana)
Rete autostradale km
Rete ferroviaria km
Aeroporti
Posti barca nei porti turistici
3
41
48
28
6.432
7.720
39
904
15
26
32
16
53
42
11.218
424
1.584
5
circa 14 mila
In questo contesto assume un ruolo determinante l’offerta ricettiva che si compone di
10.938 strutture (fonte Settore Sistema Statistico Regionale – Regione Toscana), le quali mettono a
disposizione dei turisti 475.328 posti letto. Rispetto al totale nazionale (dati Istat anno 2005),
la Toscana con circa l’8% di esercizi ricettivi si posiziona al 3° posto dietro a Veneto e
Trentino – Alto Adige; in termini di posti letto il peso della Toscana sale all’11% ed è
preceduta solamente dal Veneto.
L’offerta ricettiva regionale si caratterizza per una notevole diversificazione, in funzione di
numerosi fattori quali, ad esempio, la varietà paesaggistica e ambientale ma anche i
segmenti di domanda associabili alle molteplici forme di offerta turistica (culturale, di affari,
balneare, naturalistica, termale, montano, …).
L’ospitalità di tipo alberghiero conta di 2.973 esercizi tra alberghi e residenze turistico –
alberghiere, che nel totale garantiscono oltre 183 mila posti letto (il 38,5% della capacità
ricettive regionale).
Limitando l’osservazione ai soli alberghi si può affermare che il livello qualitativo
dell’offerta si posiziona prevalentemente su livelli medio – alti, grazie anche ad una
riorganizzazione del sistema, che negli ultimi anni ha determinato uno slittamento delle
categorie più basse verso quelle più alte. Circa la metà delle imprese e dei posti letto si
concentra nei tre stelle, il 14,4% degli esercizi e il 29,1% dei posti letto nei quattro e cinque
stelle. Gli alberghi a 1 e 2 stelle incidono per circa il 32,6% delle imprese ed per il 15,4%
dei posti letto.
La ricettività complementare si compone di 7.965 attività in grado di garantire una capacità
di oltre 292 mila posti letto. Si tratta di un tipo di ospitalità ben articolato tra le varie
tipologie di esercizio, che permette al turista che arriva in Toscana di poter scegliere tra
un’ampia gamma di sistemazioni alternative.
Gli alloggi agrituristici, con 3.571 unità e 43.870 posti letto, costituiscono certamente un
punto di forza dell’offerta ricettiva regionale, grazie anche alla loro diffusione su tutto il
territorio toscano (circa un esercizio ricettivo su tre è infatti un agriturismo); si ricorda
inoltre che la Toscana si posiziona al primo posto a livello nazionale per la consistenza di
questa tipologia di ospitalità turistica.
La ricettività extralberghiera è composta inoltre da campeggi e villaggi turistici (234
imprese, per una capacità complessiva di oltre 172 mila posti, pari al 36,2% della capacità
4
ricettiva regionale), da strutture con le caratteristiche della civile abitazione (fanno parte di
questa categoria affittacamere, case per vacanza; in totale rappresentano 3.903 esercizi e
59.936 mila posti letto) e da altre strutture destinate alla ricettività complementare
(residenze d’epoca, residence, case per ferie, ostelli per la gioventù, rifugi alpini; si tratta di
257 imprese e oltre 16 mila posti letto).
La dimensione media degli alberghi toscani è di quasi 62 posti letto, mentre le strutture
complementari risultano di minore capacità, con una dimensione media di 15.
Consistenza dell’offerta ricettiva regionale
Tipologia ricettiva
Es. Alberghieri
Es. Extralberghieri
Totale Esercizi
Esercizi
2.973
7.965
10.938
Val. % Posti letto
27,2
183.153
72,8
292.176
100,0
475.328
Val. %
38,5
61,5
100,0
In un’ottica di medio periodo l’offerta ricettiva toscana evidenzia un forte aumento: nel
2001 erano presenti 7.572 esercizi, per un totale di 404.519 posti letto; negli anni 20022006 si registra un incremento di 3.367 esercizi ricettivi (+44,5%) e 70.809 posti letto
(+17,5%).
In termini percentuali il maggior incremento, nel periodo analizzato, si è registrato per gli
esercizi extra alberghieri con un aumento del 73%, riconducibile soprattutto alla capacità
ricettiva degli esercizi agrituristici (+ 67,3%) e degli affittacamere (+90,9%). In termini
assoluti gli agriturismi hanno avuto un aumento di 1.437 strutture e più di 19.000 posti
letto, la seconda tipologia un incremento di 1.859 strutture e quasi 22.600 posti letto.
Gli esercizi alberghieri hanno registrato nello stesso periodo una sostanziale stabilità
(0,6%), mentre in termini qualitativi si è registrato untendenziale spsotamento verso i livelli
di classificazione più elevati: si osserva infatti che dal 2001 al 2006 il numero degli
alberghi ad 1 e 2 stelle diminuisce quasi del 24%, gli alberghi a 5 stelle raddoppiano ed
aumentano sia le strutture a 4 e 3 stelle (+33,8% e +11,7%) che le residenze
turistico/alberghiere (+44,9%).
Numero medio esercizi ricettivi e posti letto(*) per tipologia di struttura- Toscana – Anni
2001 e 2006 e variazione %
Tipologie strutture ricettiva
2001
5 stelle
4 stelle
3 stelle
1 e 2 stelle
RTA
TOTALE ALBERGHIERO
Agriturismi
Campeggi e Villaggi turistici
Affittacamere e C.A.V.
Altri es.
TOTALE EXTRA ALBERGHIERO
TOTALE
N. esercizi
2006 Var %
2001
Posti letto
2 0 0 6 Var %
16
33
100,9
2.211
4.523
104,6
294
394
33,8
35.498
48.861
37,6
1.241
1.386
11,7
75.469
84.306
11,7
1.273
969
-23,9
37.747
28.098
-25,6
133
192
44,9
12.715
17.365
36,6
2.957
2.973
0,6
163.640
183.153
11,9
2.134
3.571
67,3
24.761
43.870
77,2
228
234
2,7
164.415
172.215
4,7
2.044
3.903
90,9
37.352
59.936
60,5
209
257
22,9
14.353
16.155
12,6
4.615
7.965
72,6
240.880
292.176
21,3
7.572
10.938
44,5
404.519
475.328
17,5
Fonte: Settore Sistema Statistico Regionale - Regione Toscana
(*)*N° medio esercizi = (S i=1...12 n° esercizi mese i )/12
N° medio posti letto = (S i=1...12 n° posti letto mese i )/12
Sulla base delle dichiarazioni fornite dagli operatori si può stimare nel 71% la quota di
strutture con apertura continuativa, contro il 29,1% che invece opta per un apertura
stagionale.
5
Le tipologie ricettive a prevalenza di apertura stagionale sono le aree di sosta (86%), i
campeggi (75%) ed i villaggi turistici (62%). Al contrario affittacamere, alloggi privati,
residenze d’epoca e case per ferie tendono a prolungare la propria attività nell’arco di tutti i
dodici mesi.
Circa un quinto degli alberghi dichiara una apertura stagionale; cresce la quota di attività
stagionali tra i cinque stelle (25%), mentre diminuisce per gli esercizi ad una stella
(17,4%). È evidente che la collocazione territoriale delle imprese insieme alla stagionalità
della domanda turistica assumono un ruolo determinante nella scelta di interrompere o
meno l’attività nel corso dell’anno. Inoltre le imprese alberghiere si trovano a fare i conti
anche con gli elevati costi fissi, che mediamente rappresentano il 60-80% del costo di
produzione del servizio. Da una parte l’entità dei costi fissi che richiede investimenti di
capitali cospicui, dall’altra la domanda che presenta elementi di elasticità e stagionalità
talvolta accentuati, accrescono ulteriormente il rischio aziendale. Probabilmente sono
questi i motivi che inducono le strutture a far maggior ricorso all’attività stagionale, in
quanto l’ampliamento della gamma dei servizi forniti non può prescindere da un’attenta
analisi dell’economicità della gestione.
Quota di imprese ricettive ad apertura stagionale
Alb
Aat
Afr
All
Ast
Caf
Cam
Cav
Ost
Ral
Rep
Res
Rta
Vit
Tot. Strutture
0
1
0
20
30
40
50
60
70
80
90
Considerando la capacità ricettività complessiva le province leaders in Toscana risultano
Livorno che rappresenta il 21,8% del totale regionale, Grosseto il 17,7%, Firenze il 15,7%
e Siena il 12,7%. In queste quattro province si concentrano dunque oltre i due terzi della
capacità ricettiva regionale.
Cambiano i risultati se invece si considerano le aziende che effettuano ricettività turistica;
in questo caso le province capofila sono Siena con il 23,1%, Firenze con il 21,1% e
Grosseto con il 13,9%.
Si tratta di differenze determinate dalla diversa composizione dell’offerta ricettiva.
Laddove, ad esempio, sono presenti campeggi o villaggi turistici, aumenta
considerevolmente il peso della capacità complessiva (è il caso di Grosseto, di Livorno e
di Massa Carrara dove queste strutture concentrano oltre la metà dei posti letto totali). Al
contrario nelle aree dove si rileva una forte diffusione di strutture di dimensioni più
contenute, come affittacamere e agriturismo, tende a diminuire il peso dei posti letto a
vantaggio del numero di esercizi (è il caso di Siena e Firenze).
Distribuzione % dell’offerta ricettiva nelle province toscane e dimensione media degli esercizi
Provincia
Esercizi
Posti
letto
Dimensione
media
6
Arezzo
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa Carrara
Pisa
Pistoia
Prato
Siena
Totale
7,1
21,1
13,9
9,3
8,6
3,0
7,5
5,1
1,2
23,1
100,0
3,7
15,7
17,7
21,8
9,1
6,8
6,5
5,1
0,7
12,7
100,0
22,5
32,0
54,6
101,0
45,3
98,1
37,3
42,7
25,4
23,6
43,4
Fra i principali criteri di misurazione della diffusione della capacità ricettiva di seguito
proponiamo una rappresentazione grafica di due indicatori sintetici di densità, ottenuti
rapportando il numero di posti letto alla popolazione residente e alla superficie territoriale.
I valori medi regionali attestano la presenza di 13 posti letto ogni 100 residenti e di 21 posti
letto ogni chilometro quadrato di territorio. In un’ipotetica classifica della densità dell’offerta
misurata in funzione della popolazione residente, la provincia di Grosseto con 39 posti
letto ogni 100 abitanti si colloca al primo posto, seguita da Livorno (31) e Siena (23). Se
invece consideriamo la densità in funzione della superficie territoriale, la provincia di
Livorno con 86 posti letto per kmq, riporta il massimo valore, seguita da Massa Carrara
(28), Pistoia e Lucca (25).
La densità dell’offerta ricettiva nelle province toscane
90
LI
80
(PL/Superficie)
70
60
50
40
MS
PT LU
30
FI
20
PO
10
AR
PI
GR
SI
Toscana
0
0
5
10
15
20
25
30
35
40
(PL/Popolazione)x100
La quota più elevata di attività stagionali si registra nella provincia di Massa Carrara (il
44% del totale), seguita da Livorno (41,6%), Arezzo (39,8%) e Pistoia (37,8%). Da notare
come queste costituiscono aree abbastanza eterogenee sia in termini di composizione
dell’offerta ricettiva, sia per le risorse turistiche presenti, sia per i segmenti turistici
prevalenti.
Al contrario tende a diminuire la percentuale di attività stagionali a Grosseto (29,7%), Pisa
(21,9%), Firenze (20,1%) e Prato (7,2%).
Quota di imprese ricettive ad apertura stagionale nelle province toscane
7
SI
PO
PT
PI
MS
LU
LI
GR
FI
AR
Toscana
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Una ulteriore indicazione sulla localizzazione può essere ottenuta in base alla
classificazione dei comuni regionali a seconda della risorsa turistica prevalente.
I centri d’arte e affari concentrano il maggior numero di imprese ricettive (36,5%), seguite
dalle località balneari (20,6%), e da quelle dove prevale la risorsa collina e campagna
(17,7%). In termini di capacità ricettiva le località costiere raccolgono quasi la metà dei
posti letto regionali; anche in questo caso il dato viene distorto dalla forte diffusione nelle
aree costiere dei campeggi e dei villaggi turistici. Diversamente il peso dei posti letto nei
centri di arte e affari si ferma al 24% del totale regionale, segno che in queste località, oltre
agli alberghi che comunque hanno una dimensione abbastanza elevata, sono molto
diffuse piccole strutture come affittacamere e alloggi privati.
L’incidenza delle strutture ad apertura stagionale è più elevata nelle località balneari
(39%), tuttavia una percentuale simile si riscontra anche nelle aree rurali (37%); al
contrario scende decisamente laddove prevale la risorsa arte e affari (19%).
Composizione offerta ricettiva per risorsa turistica prevalente
Campagna
/Collina
18%
Altro
interesse
7%
Termale
9%
Balneare
21%
Esercizi
Posti letto
Arte/affari
37%
Montagna
8%
Termale
9%
Balneare
48%
Campagna
/Collina
9%
Altro
interesse
5%
Arte/affari
24%
Montagna
5%
8
1.
Analisi qualitativa dell’ospitalità turistica regionale per ciascuna tipologia
ricettiva
Ai sensi della Legge Regionale N. 42/2000, modificata con la LR N. 14/2005, le strutture
ricettive gestite in forma professionale sono soggette alla comunicazione alla Provincia di
tutti i dati relativi alle caratteristiche degli esercizi, alle attrezzature ed ai servizi offerti, oltre
che ai prezzi e ad eventuali promozioni applicate. Tale dichiarazione, che avviene
sottoforma di autocertificazione, va a costituire l’anagrafica ufficiale delle strutture ricettive.
Di norma la comunicazione deve essere presentata entro il 1° ottobre per i prezzi da
praticare nell’anno successivo, ma sono previsti casi particolari che consentono la
trasmissione in altri periodi dell’anno; non vi è obbligo di comunicazione nei casi in cui non
ci siano state variazioni rispetto all’anno precedente.
Sulla base delle informazioni contenute nella banca dati (aggiornata al mese di marzo
2007), è stata effettuata un’analisi su alcuni aspetti di carattere qualitativo dell’offerta:
- localizzazione delle imprese in rapporto alla risorsa turistica prevalente;
- caratteristiche strutturali dell’esercizio;
- servizi, impianti e attrezzature centralizzate garantite agli ospiti;
- lingue straniere parlate dal personale impiegato.
Prima di passare in rassegna i risultati relativi a ciascuna tipologia ricettiva soffermiamoci
su quelle aziende ricettive regionali che hanno ottenuto la certificazione di qualità. Dal sito
internet della Sincert - Sistema Nazionale per l’Accreditamento degli Organismi di
Certificazione e Ispezione – risultano 37 aziende certificate per un totale di 43 certificazioni
rilasciate.
Le tendenze parlano di un numero di aziende certificate destinate a crescere, grazie
anche ad un impianto normativo in grado di adattarsi meglio alle esigenze delle aziende
che operano nel settore turistico e alla maggiore importanza che dalla struttura viene
riversata sul servizio e sul capitale umano (le linee guida UNI pongono l’accento sul valore
strategico del fattore umano). Inoltre, un segnale incoraggiante in merito alla diffusione
della cultura della qualità nel settore turistico è dato dall’accresciuta sensibilità degli
operatori in merito alle norme ISO 14000 sulla gestione ambientale (risparmio energetico
ed idrico, riduzione dell’uso di detersivi, …).
Certificazioni rilasciate alle strutture ricettive regionali (fonte: sito internet Sincert al 30/04/2007)
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Campeggi
Case e appartamenti per vacanza
Residenze turistico-alberghiere
UNI EN ISO
9001:2000
9
1
6
2
1
UNI EN ISO
14001:2004
6
14
1
3
9
Alberghi
Il numero di esercizi alberghieri presenti in Toscana si attesta sulle 2.781 unità per un
totale di 165.788 posti letto. L’albergo medio regionale è dotato di circa 60 posti letto e 28
camere, mentre il rapporto bagni/camere si colloca intorno al 100%.
La distribuzione territoriale degli esercizi alberghieri risulta abbastanza diversificata; in
tutte le province, infatti, il numero di alberghi registrati supera le 145 unità; l’unica
eccezione è data dalla provincia di Prato dove sono 21 gli alberghi operativi. Firenze,
Siena e Lucca (rispettivamente con 550, 492 e 450 esercizi) rappresentano gli ambiti
territoriali con la più alta concentrazione di imprese.
In tutte le province toscane sono presenti alberghi da una a quattro stelle, a dimostrazione
di una sufficiente differenziazione qualitativa del servizio offerto; non si segnalano esercizi
di massima categoria nelle province di Arezzo, Massa Carrara e Prato.
Distribuzione offerta ricettiva alberghiera per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Dalla distribuzione delle strutture alberghiere per ambito territoriale, definito sulla base
della risorsa turistica prevalente, emerge che circa il 63% degli esercizi ed il 65,2% dei
posti letto sono localizzati nelle località balneari o di arte e affari; il 17,5% degli alberghi
regionali si posiziona in aree termali.
Un dato caratterizzante i centri d’arte e d’affari è la forte concentrazione di imprese di
categoria elevata (quasi la metà degli alberghi a 5 stelle si concentrano in questi comuni).
Un discorso analogo, sebbene ponderato con la diversa dimensione del fenomeno, può
essere fatto per le destinazioni di campagna/collina o dove si impongono forme alternative
di turismo (religioso, lacuale, ecc.).
Circa il 5% delle strutture alberghiere censite sorge in edifici riconosciuti di interesse
storico (ai sensi di legge: L. 1089/1939 e L. 1497/1939); si tratta di una percentuale che
tende a crescere per gli esercizi di categoria superiore (per i cinque stelle si arriva al 24%).
In linea con il patrimonio edilizio toscano, con riferimento soprattutto ai centri storici delle
località, il periodo di costruzione degli immobili sede di attività alberghiere non risulta molto
recente: il 72% degli immobili risale a prima degli anni settanta.
La collocazione dell’attività in un edificio tutelato, così come in un palazzo storico, se da un
lato rappresenta un indiscusso elemento di prestigio, dall’altro comporta notevoli
problematiche, anche di natura economica, per eventuali interventi strutturali sull’immobile.
Rimanendo in questo contesto è stato rilevato anche il periodo in cui i singoli alberghi
hanno effettuato l’ultima ristrutturazione dell’immobile. L’anno centrale rispetto al quale si
fanno risalire gli ultimi interventi di ristrutturazione è il 1996, dunque circa un decennio fa.
Per i quattro ed i cinque stelle le ristrutturazioni risultano più recenti. Il 3,7% degli alberghi
10
censiti ha dichiarato di aver effettuato l’ultima ristrutturazione nell’ultimo anno, il 9,7% fra i
cinque stelle.
Distribuzione % strutture alberghiere per periodo ultima ristrutturazione
Periodo
prima del 1970
dal 1970 al 1979
dal 1980 al 1989
dal 1990 al 1999
dal 2000 al 2005
Ultimo anno
Totale
5 Stelle
0,0%
0,0%
3,2%
16,1%
71,0%
9,7%
100,0
4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella
0,3%
1,3%
3,5%
5,3%
1,2%
2,5%
2,9%
7,0%
6,4%
12,5%
20,0%
19,3%
32,8%
40,0%
44,3%
43,6%
54,1%
39,4%
27,6%
22,2%
5,2%
4,3%
1,7%
2,5%
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
2,0%
2,9%
13,9%
39,9%
37,6%
3,7%
100,0
La collocazione degli alberghi in edifici non molto recenti, dove non sempre è possibile
intervenire con interventi strutturali, giustifica solamente in parte la quota contenuta di
strutture in grado di garantire un’ospitalità senza barriere architettoniche e accessibile a
tutti. Infatti, sempre secondo quanto affermato dagli operatori, il 32% degli alberghi
permette l’accessibilità alle persone diversamente abili.
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Categoria
5 Stelle
4 Stelle
3 Stelle
2 Stelle
1 Stella
Totale
Bagni privati
completi
3,7
2,9
2,1
1,4
2,1
2,3
Bagni comuni
completi
21,6
17,3
11,8
4,2
4,4
9,2
Servizi comuni
con WC e lavabo
15,3
14,3
11,7
5,8
5,6
11,3
I risultati dell’elaborazione dei dati relativi ai servizi offerti negli spazi comuni, agli impianti
e alle attrezzature degli alberghi sono presentati nelle tabelle successive.
In questo contesto, tuttavia, ci preme soffermare l’attenzione non tanto sulla quota di
strutture che presenta o meno un determinato servizio, quanto sulla effettiva
corrispondenza tra servizi richiesti nelle schede di rilevazione e le effettive esigenze di
comunicazione delle aziende.
L’analisi di 50 siti internet di esercizi alberghieri regionali (suddivisi per categoria e per
provincia) ha permesso di rilevare su quali elementi di offerta le imprese decidono di
incentrare la loro attività promo-pubblicitaria, che evidentemente riflettono anche i servizi
maggiormente richiesti dalla loro clientela. I risultati che intendono mettere in evidenza la
tendenza del mercato, fanno emergere una sostanziale differenza tra i parametri qualitativi
dei servizi richiesti dalle schede di rilevazione e l’interesse effettivo del mercato. Ciò vale
soprattutto per gli alberghi di elevata categoria in considerazione del fatto che i loro servizi
sono molto più articolati.
Proprio la maggiore complessità di alcuni servizi sembra sfuggire alle rilevazioni ufficiali.
Laddove ad esempio si parla di ristorante, molto spesso i siti degli alberghi tendono a
specificare anche il tipo di cucina offerta (soprattutto se si tratta della cucina tipica toscana
o locale), oppure la eventuale posizione del ristorante se in giardino o su un terrazzo
panoramico. L’accesso ad internet è importante, ma allo stesso modo è fondamentale
comunicare se questo avviene attraverso un sistema WI-FI, oppure se è presente un
internet point. Anche l’accessibilità alla struttura viene comunicata dai siti, ma oltre ai
mezzi con i quali è possibile raggiungerla si fa sempre riferimento alla posizione
dell’albergo (centrale, vicino all’aeroporto, all’autostrada, alla stazione, al mare, …).
11
A questo proposito si riporta l’elenco dei servizi maggiormente citati sui siti delle strutture ,
seguiti dai risultati ottenuti dall’elaborazione dell’anagrafica regionale.
-
ristorante con cucina tipica
ristorante in giardino o posizione panoramica
sala colazioni
banchetti/buffet/cerimonie
enoteca/cantina
bar
servizio in camera
servizio di transfer
sala congressi/meeting
centro benessere
piscina
solarium
terrazze/roof garden
-
sauna/idromassaggio
prenotazione on - line
parcheggio privato
palestra
parco/giardino
giochi per bambini
posizione e accessibilità
internet point /WI-FI
spiaggia privata
tv satellitare
noleggio biciclette
impianti sportivi (tennis, golf)
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati – Val. %
Servizi
Accessibilità a persone diversamente abili
Accettazione animali domestici
Accettazione gruppi
Ascensore
Aria condizionata
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con vetture private
Proprio parcheggio
Propria autorimessa o autorimessa convenzionata
Trasporto clienti stazione
Ristorante
Tavernetta o tavola calda
Bar
Sala separata per soggiorno o svago
Sala televisione
Sala riunioni
Servizio congressi
Accesso internet
Servizio fax
TV satellitare
Proprio parco o giardino
Giochi per bambini
Servizio baby sitting
Animazione
Lavatura e stiratura biancheria
Servizio colazione in camera
Custodia valori in cassaforte
Custodia valori in cassette di sicurezza
Sauna
Impianti termali propri
Fitness/Centro salute
Spiaggia privata
Discoteca
5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella
67,6
60,1
37,2
15,5
14,8
79,4
69,6
64,1
59,1
46,3
97,1
88,8
85,8
71,7
47,6
94,1
79,8
60,6
25,2%
12,2
100,0
97,4
62,1
26,3%
11,6
73,5
76,5
73,4
68,1%
56,1
100,0
96,7
91,2
85,0%
68,5
73,5
78,6
70,1
47,4%
37,4
47,1
35,6
16,3
10,2%
6,9
41,2
29,5
22,5
13,3%
11,0
97,1
78,4
63,2
56,4%
40,9
8,8
8,1
4,1
3,0%
1,8
100,0
97,4
95,5
84,8%
46,5
97,1
78,6
60,2
34,6%
23,4
55,9
81,7
82,5
75,4%
50,6
91,2
69,6
28,7
12,0%
8,1
73,5
61,0
15,6
4,1%
1,6
94,1
81,2
44,1
21,3%
13,4
100,0
96,7
91,0
71,4%
43,5
100,0
93,6
61,5
26,3%
7,9
82,4
68,6
67,2
56,5%
39,4
20,6
21,9
20,2
10,9%
5,1
76,5
48,7
18,2
5,1%
1,8
5,9
10,7
4,5
1,2%
0,2
97,1
88,4
38,6
13,5%
5,1
100,0
95,2
73,3
39,0%
15,4
85,3
81,7
80,9
66,9%
37,6
64,7
61,8
25,9
8,5%
4,3
32,4
21,4
3,1
0,7%
0,4
8,8
1,4
0,6
0,0%
0,0
61,8
23,8
4,9
0,9%
0,4
11,8
10,7
6,3
1,3%
0,8
0,0
2,1
2,3
1,2%
0,4
20,6
24,0
14,2
7,2%
2,8
Totale
32,0
61,1
77,1
47,6
50,9
69,9
87,1
60,9
16,3
19,7
60,5
4,1
85,7
51,3
75,5
27,6
17,3
39,4
79,9
49,5
60,7
15,9
17,2
3,9
34,7
59,4
71,1
23,6
4,8
0,6
6,3
4,9
1,7
12,2
Altri servizi, impianti, attrezzature*
* roof garden, terrazza panoramica, solarium, servizi termali, servizi wellness, biciclette per gli ospiti, internet
point, wireless fidelity, ristorante con cucina alternativa, centro estetico, …
12
Impianti, attrezzature sportive
Impianti, attrezzature sportive
Proprio campo da tennis
Propria piscina coperta
Propria piscina scoperta
Altri impianti, attrezzature sportive proprie
5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella Totale
17,6
20,9
5,3
1,8
0,2
5,9
17,6
7,4
1,7
0,3
0,0
2,0
67,6
53,7
19,6
5,1
2,8
18,6
23,5
21,1
10,6
3,2
1,8
9,0
Bancomat e carta di credito
Carta di credito
Bancomat
5 Stelle
100,0
79,4
4 Stelle
98,3
94,3
3 Stelle
93,6
87,0
2 Stelle
71,9
65,7
1 Stella
47,8
42,9
Totale
82,1
76,0
Mediamente in Toscana gli stranieri determinano circa la metà dei movimenti turistici
annuali; in alcune province, come ad esempio Firenze, si raggiunge anche il 70%. È
evidente che una ospitalità basata su criteri di qualità deve garantire una corretta
accoglienza nelle lingue più diffuse. Dalle dichiarazioni risulta che nel 91,4% degli alberghi
regionali è garantita la conoscenza di almeno una lingua straniera; dal 72,4% negli
esercizi ad una stella al 100% nei cinque stelle. L’inglese è la lingua più conosciuta
(86,9%), seguita dal francese (70,3%), tedesco (50%) e spagnolo (28,4%); in sei alberghi
su cento vengono inoltre parlate altre lingue, come il portoghese, il russo, l’arabo,
l’olandese.
13
Agriturismi
La Toscana per la sua storia, la sua orografia e la sua cultura dell’ospitalità ha fornito un
terreno assolutamente fertile per lo sviluppo dell’agriturismo. Bellezza dei paesaggi,
presenza di aree protette, pregio architettonico degli edifici rurali, presenza delle tradizioni
rurali e qualità delle produzioni agroalimentare tipiche hanno dato un impulso decisivo alla
crescita del settore. Oggi il comparto si presenta come l’offerta regionale tra le più
complete e variegate, sia in termini quantitativi sia qualitativi. Grazie alla diversa
morfologia del territorio gli agriturismi si sono sviluppati non solo nelle aree collinari, ma
anche in montagna e nelle pianure in prossimità della costa e delle principali città d’arte.
L’ampia offerta di attività didattiche e ricreative inoltre contribuiscono ad innalzare il profilo
qualitativo di queste strutture.
La Toscana con 3.571 aziende e oltre 43.800 posti letto si posiziona al primo posto per la
consistenza dell’offerta agrituristica a livello nazionale.
La provincia di Siena, con oltre mille esercizi e quasi 13 mila posti letto, garantisce la
quota maggiore di offerta, seguita da Grosseto con circa 820 aziende e 8.770 posti letto e
Firenze con circa 530 agriturismi ed una capacità di oltre 7 mila posti letto.
A livello regionale, le aziende agricole che offrono ricettività turistica dispongono
mediamente di 12,3 posti letto. Circa il 78% delle strutture prevede almeno una unità
abitativa, mentre il 2% offre ospitalità in spazi aperti per attività di agricampeggio.
Distribuzione offerta ricettiva agrituristica per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
L’offerta agrituristica in Toscana si caratterizza per una notevole diversificazione, spesso
anche all’interno delle singole province, in funzione di numerosi fattori quali, ad esempio,
la varietà ambientale ed i segmenti di domanda associabili all’agriturismo. Questo secondo
fattore determina forse la diversificazione tipologica più rilevante; infatti, spesso il
soggiorno nell’agriturismo in Toscana è associato a motivazioni di ordine culturale (visita
alle città/centri d’arte), naturalistico, sportivo, del benessere, enogastronomico, balneare,
termale e montano. Per queste ragioni la localizzazione delle imprese a seconda della
tipologia turistica prevalente nei diversi comuni risulta piuttosto articolata; la
concentrazione più elevata si ritrova nelle aree a risorsa “arte e affari” (il 30,8% di esercizi)
e in quelle rurali (27,8%). Tuttavia, una discreta presenta di agriturismi si registra anche
nelle località balneari (14,8%), in quelle montane (11%), in quelle termali (8,5%) e laddove
prevalgono forme di turismo minori (7,2%).
Il 24% delle aziende è accessibile alle persone diversamente abili; la percentuale di bagni
privati e comuni a loro destinati oscilla tra il 6,5-7%.
14
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni privati in camere e appartamenti
Bagni comuni per le camere
Val. %
6,5%
6,8%
A differenze di altre regioni italiane, dove l’agriturismo si è sviluppato come sistema di
ristorazione in campagna, in Toscana si è puntato allo sviluppo di un sistema turistico
ricettivo alternativo. Dunque, la quota di attività che oltre all’ospitalità turistica garantisce
anche la somministrazione di pasti, alimenti e bevande si è mantenuta su livelli più bassi (il
20,7%).
La degustazione e l’assaggio dei prodotti aziendali vengono offerti dal 16% degli esercizi;
in questo caso si tratta di un servizio che sicuramente contribuisce ad un arricchimento
dell’offerta aziendale ed allo stesso tempo un sostegno alla commercializzazione dei
prodotti dell’azienda agricola.
Attività di ristorazione agrituristica
Somministrazione pasti, alimenti e bevande
Degustazione, assaggio dei prodotti aziendali
Val. %
20,7%
16,0%
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessibilità a persone diversamente abili
Accettazione animali domestici
Trasporto clienti alla stazione
Giochi per bambini
Campo da tennis
Propria piscina scoperta
Altri servizi, impianti, attrezzature*
Val. %
24,0
53,8
6,0
33,8
46,8
3,9
0,8
*Biciclette e mountain bike, Frigorifero e TV in camera/unità abitativa, aria condizionata, campo di bocce, ping pong,
piscina coperta, …
Dalle dichiarazioni degli operatori risulta che in circa il 70% degli agriturismi si parla
almeno una lingua straniera; inglese (65,2%), francese (39%), tedesco (17,5%) e
spagnolo (6,4%) sono le lingue più conosciute.
15
Affittacamere
Gli affittacamere in Toscana sono quasi 1.900 e offrono una capacità ricettiva di circa 15
mila posti letto; in media ciascun esercizio è dotato di 8 posti letto (la normativa regionale
stabilisce che ciascun affittacamere non deve avere più di 6 camere e 12 posti letto).
Siena e Firenze, rispettivamente con 572 e 545 unità, rappresentano le province con la più
alta concentrazione di imprese: insieme raccolgono circa il 60% della quota di mercato di
queste tipologia ricettiva.
Distribuzione offerta ricettiva negli affittacamere per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
35
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Si tratta di un’attività particolarmente diffusa nelle aree urbane e nei centri d’arte: i comuni
classificati a prevalente risorsa di arte e affari raccolgono oltre la metà di tutti gli
affittacamere regionali (55,8%). Per il resto il grosso dell’offerta si colloca nelle aree rurali
(14,5%) e in quelle balneari (10,8%)
L’accessibilità ai disabili è garantita nel 6,6% degli esercizi. In merito ai servizi offerti va
segnalato come nel 45% delle imprese censite sia presente un parco o un giardino,
mentre in un esercizio su quattro si somministrano alimenti. Inoltre, tra gli impianti
aggiuntivi segnalati dagli operatori si segnala la presenza della piscina in circa 11 strutture
su cento.
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni privati in camere e appartamenti
Bagni comuni per le camere
Val. %
2,4
2,9
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessib. a persone diversamente abili
Accettazione animali domestici
Ascensore
Aria condizionata
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con vetture private
Proprio parcheggio
Val. %
6,6
36,0
9,0
20,4
42,6
69,2
43,0
Servizi
Sala separata per soggiorno e svago
Proprio parco e giardino
Cucina ad uso comune
Lavatura e stiratura biancheria
Somministrazione alimenti
Somministrazione bevande
Somministrazione alcolici
Altri servizi, impianti, attrezzature*
Val. %
41,0
44,6
37,7
16,5
25,0
23,0
9,6
19,0
* Piscina, accesso internet/internet point/WI FI, televisione/TV satellitare, impianti sportivi, attività sportive e
ricreative, …
16
Nei due terzi delle strutture si parla almeno una lingua straniera; inglese (64,2%), francese
(42,6%), tedesco (21,1%) e spagnolo sono quelle più conosciute.
Quattro affittacamere su dieci consentono il pagamento del soggiorno tramite carta di
credito o bancomat.
Bancomat e carta di credito
Carta di credito
Bancomat
Val. %
40,3
38,2
17
Case per ferie
Le case per ferie attive in Toscana sono 180 per un totale di 10.747 posti letto, circa 60
per esercizio.
La provincia di Firenze, con 50 unità, raccoglie il più alto numero di strutture, seguita da
Pisa (36 unità) e Siena (26 unità).
Distribuzione offerta ricettiva nelle case per ferie per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Anche in questo caso siamo in presenza di una tipologia ricettiva situata prevalentemente
nei centri d’arte e d’affari (56%); il 18% si colloca invece nelle località costiere.
Il 48% delle case per ferie consente l’accessibilità alle persone diversamente abili
Il 36,5% offre il servizio di ristorante, al quale vanno aggiunte alcune strutture dove invece
è presente una mensa o refettorio.
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni privati in camere e appartamenti
Bagni comuni per le camere
Val. %
8,4
5,8
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessib. a persone diversamente abili
Ascensore
Somministrazione alcolici
Bar
Ristorante
Tavernetta tavola calda
Sala separata per soggiorno e svago
Sala televisione
Val. %
48,0
48,0
14,0
23,5
36,5
3,0
60,5
68,5
Servizi
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con vetture private
Cucina ad uso comune
Riscaldamento
Aria condizionata
Telefono ad uso degli ospiti
Pronto soccorso od infermeria in locale
Altri servizi, impianti, attrezzature*
Val. %
41,5
70,0
36,0
86,0
16,5
74,0
31,5
43,5
* Parco o giardino, cappella/Chiesa, impianti sportivi, sala riunioni/convegni, parcheggio, biblioteca,
lavanderia, mensa/refettorio…
In due esercizi su tre si parla almeno una lingua straniera: inglese (45,5%), francese
(53%), spagnolo (12,5%) e tedesco (11,5%) quelle più conosciute.
Il pagamento con carta di credito e bancomat è permesso rispettivamente nel 28,5% e nel
37% degli esercizi.
18
Campeggi
I 219 campeggi possono accogliere un totale di 165 mila persone, in media 754 per
struttura. Il numero medio di piazzole è di quasi 200 unità, 24 quelle delle unità abitative
(bungalow), mentre la superficie media di ciascun esercizio è di oltre 46 mila mq.
Due sono le province dove questa tipologia ricettiva fornisce il contributo maggiore; si
tratta di Livorno dove si collocano 64 esercizi per 55 mila posti, e Grosseto con 45 unità ed
un capacità di accoglienza di 48 mila persone. Insieme queste due aree concentrano circa
la metà dei campeggi regionali e il 60% dei posti disponibili. La provincia di Prato
rappresenta l’unico ambito territoriale dove non è presente questa tipologia ricettiva.
Distribuzione offerta ricettiva nei campeggi per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
35
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
I due terzi dei campeggi si posizionano nell’area costiera. Dieci imprese su cento sono
situate nelle località montane, il 9,2% nelle aree rurali, mentre l’8,3% in prossimità di centri
d’arte.
Il 61,1% dei campeggi consente l’accesso alle persone diversamente abili.
Per quanto concerne i servizi, gli impianti e le attrezzature presenti, l’86,9% è provvisto di
bar, il 65,9% di ristorante, il 45,4% di self service o tavola calda, il 72,1% di spaccio
alimentare, il 77,3% di giochi per bambini, il 50,2% di animazione, il 13,5% dispone invece
di una spiaggia privata; il 20,5% ha all’interno della struttura un campo da tennis, il 39,7%
una piscina, quasi sempre scoperta. Molti esercizi prevedono altri impianti sportivi, come
campo da calcio/calcetto, basket, pallavolo, ping-pong, bocce, palestra, .ecc…
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni
Docce chiuse con acqua calda e fredda
Val. %
1,7
4,0
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessibilità a persone diversamente abili
Proprio parcheggio
Accesso con mezzi pubblici
Rifornimento benzina immediate vicinanze
Rimessaggio caravan
Lavaggio auto o caravan ad uso degli ospiti
Accettazione animali domestici
Ormeggio
Val. %
61,1
90,0
41,5
62,4
34,1
15,7
59,8
8,3
Servizi
Servizio fax
Accesso internet
Uso frigorifero/cellette frigorifere
Rifornimento gas liquido
Macchine lavatrici per biancheria
Custodia valori in cassette di sicurezza
Custodia valori in cassaforte
Giochi per bambini
Val. %
55,9
14,0
56,3
40,6
84,3
16,2
40,6
77,3
19
Bar
Ristorante
Self service o tavola calda
Spaccio alimentare
TV satellitare
86,9
65,9
45,4
72,1
39,3
Animazione
Spiaggia privata
Locale TV separato
Servizio bancario
Telefono per uso comune
Altri servizi, impianti, attrezzature*
50,2
13,5
13,5
10,5
81,7
24,0
* sala giochi, camper service, asciugatori, bazar, edicola, tabaccheria, stireria, pista da ballo, teatro, cinema,
servizio navetta, …
Impianti, attrezzature sportive
Impianti, attrezzature sportive
Proprio campo da tennis
Propria piscina coperta
Propria piscina scoperta
Altri impianti sportivi
Val. %
20,5
1,7
38,0
59,8
Nel 90,4% dei campeggi si parla almeno una lingua straniera; inglese (86,9%), francese
(71,2%) e tedesco (67,7%) sono le lingue più parlate, a seguire lo spagnolo (21,4%) e
l’olandese (3,9%).
La possibilità di pagare con carta di credito o bancomat è consentita rispettivamente nel
62% e nel 63,8% delle strutture.
20
Case e appartamenti per vacanze
L’offerta di case e appartamenti per vacanze viene garantita da circa 1.020 esercizi per un
totale di 29 mila posti letto. In media ciascun esercizio dispone di 28 posti letto, 12 camere
e 7,5 unità abitative.
Nella provincia di Firenze si rileva il maggior numero di case e appartamenti per vacanze
(262 unità); tuttavia, in termini di capacità ricettiva Livorno si colloca al primo posto con
8.754 posti letto (il 30% del totale regionale). Anche nella provincia di Siena si osserva una
discreta diffusione di case vacanza, mentre esse risultano marginali nei sistemi di
ospitalità turistica di Pistoia, Massa Carrara e Prato.
Distribuzione offerta ricettiva nelle case e appartamenti per vacanze per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
35
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Le case e appartamenti per vacanze risultano una tipologia ricettiva che ben si adatta
all’offerta ricettiva delle aree balneari (23,6% di imprese e 40,2% di posti letto), dei centri
d’arte e d’affari (31,6% di esercizi e 20,9% di posti letto) e delle località a prevalente
risorsa turistica di campagna e collina (22,7% di esercizi e 18,5% di posti letto). Da
segnalare che nelle località balneari queste strutture presentano una dimensione media
decisamente superiore rispetto alle altre aree.
La conoscenza di almeno una lingua straniera viene garantita dall’83,6% degli esercizi;
l’inglese viene parlato nel 78,5% delle strutture, il francese dal 45,8%, il tedesco dal
31,3%, lo spagnolo dal 12,3%, mentre in 3 esercizi su cento gli operatori sono in grado di
parlare anche altre lingue straniere.
Il pagamento tramite carta di credito (40,2%) e tramite bancomat (36,7%) viene garantito
da una parte minoritaria di strutture.
Bancomat e carta di credito
Carta di credito
Bancomat
Val. %
40,2
36,7
21
Ostelli
L’offerta degli ostelli, strutture ricettive attrezzate prevalentemente per il soggiorno ed il
pernottamento dei giovani, si compone di 46 unità e di 3.639 posti letto; la dimensione
media si attesta così sui 79 posti letto per esercizio.
Firenze, con 14 esercizi e 1.182 posti letto risulta la provincia leader per questa particolare
tipologia ricettiva. Seguono Arezzo e poi Massa Carrara, la quale risulta assolutamente
competitiva in termini di capacità ricettiva degli esercizi (i 5 ostelli presenti superano i mille
posti letto).
Distribuzione offerta ricettiva negli ostelli per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
35
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
La collocazione principale di queste strutture è nelle città d’arte (41,5% di esercizi e 52,6%
di posti letto), tuttavia risulta rilevante l’offerta nelle località balneari (il 7,7% di esercizi e il
23,1% di posti letto).
Le strutture che permettono un agevole accesso ai disabili rappresentano il 61,5% delle
aziende censite.
Il 36,9% ha un proprio bar, il 43,1% un ristorante, il 64,6% una sala comune per il
soggiorno e per lo svago dei propri ospiti.
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni privati completi
Bagni comuni completi
Val. %
8,1
82,2
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessib. a persone diversamente abili
Ascensore
Somministrazione alcolici
Bar
Ristorante
Tavernetta o tavola calda
Sala separata per soggiorno o svago
Sala televisione
Val. %
61,5
27,7
21,5
36,9
43,1
7,7
64,6
50,8
Servizi
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con vetture private
Cucina di uso comune
Riscaldamento
Aria condizionata
Telefono ad uso degli ospiti
Pronto soccorso od infermeria in locale
Altri servizi, impianti, attrezzature*
Val. %
36,9
64,6
33,8
90,8
7,7
58,5
24,6
36,9
* internet point, parco, giardino, terrazza, distributore alimenti e bevande, impianti sportivi e ricreativi, piscina,
lavanderia, …
22
Le strutture in grado di accogliere i propri ospiti in almeno una lingua straniera sono
l’89,2% del totale; l’inglese è la lingua sempre conosciuta, a seguire il francese (63,1%), il
tedesco (38,5%), lo spagnolo (30,8%), altre lingue come l’olandese, il polacco o il russo
nel 9,2%.
Carte di credito e bancomat sono accettate per il pagamento del soggiorno nel 46,2% dei
casi.
Bancomat e carta di credito
Val. %
46,2
46,2
Carta di credito
Bancomat
Rifugi alpini
I rifugi alpini nel territorio regionale sono 29; la loro capacità ricettiva è di 597 posti letto, in
media 21 per struttura.
Lucca e Firenze rappresentano le province con il più alto numero di rifugi alpini
(rispettivamente 9 e 7 unità), mentre Grosseto e Livorno sono sprovviste di questa
tipologia di offerta.
Distribuzione offerta ricettiva nei rifugi alpini per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
35
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Circa 6 imprese su dieci si posizionano in località montane, tuttavia questo tipo di ospitalità
è presente anche nelle aree a prevalente risorsa di campagna e collina.
L’accesso ai disabili è possibile nel 19,4% delle strutture. Il 61,3% è dotato di ristorante, il
41,9% prevede uno spazio alternativo attrezzato per il consumo di alimenti e bevande, il
48,4% dispone di attrezzatura di uso comune per la preparazione di pasti, il 45,2% di bar.
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni privati completi
Bagni comuni completi
Val. %
10,5
77,4
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessibilità a persone diversamente abili
Impianto autonomo di chiarificazione e smaltimento acque reflue
Smaltimento rifiuti
Ristorante
Val. %
19,4
64,5
45,2
61,3
23
Bar
Attrezzatura per la preparazione di pasti di uso comune
Spazio attrezzato per consumo di alimenti e bevande (escluso il ristorante)
Locale ricovero
Pronto soccorso od infermeria in locale
45,2
48,4
41,9
6,5
64,5
Nel 45,2% degli esercizi si parla almeno una lingua straniera: inglese (35,5%), francese
(16,1%), tedesco (9,7%), spagnolo (3,2%).
La carta di credito è accettata nel 16,1% delle strutture, il bancomat nel 25,8%.
Residenze d’epoca
L’offerta toscana di residenze d’epoca si compone di 72 unità per un totale di 1.087 posti
letto; in media ciascun esercizio è dotato di 15 posti letto (la normativa regionale fissa un
limite massimo di 25 posti letto).
Siena con 30 unità e Firenze con 25 rappresentano le province con la più alta
concentrazione di esercizi, mentre Livorno, Massa Carrara e Prato non prevedono questo
tipo di ospitalità.
Distribuzione offerta ricettiva nelle residenze d’epoca per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
L’ubicazione in base alla tipologia turistica prevalente nei comuni toscani mostra come le
residenze d’epoca si siano affermate soprattutto nei centri d’arte (il 62,2% delle aziende);
più bassa la diffusione nelle aree rurali e nei comuni classificati ad “altro interesse”
(rispettivamente il 14,6% degli esercizi).
Difficilmente le strutture sono fruibili da persone diversamente abili (12,2%).
Tra i servizi rilevati, va segnalata la presenza del ristorante (nel 13,4% degli esercizi), il
bar (17,1%), la cucina di uso comune (20,7%), la sala riunioni (26,8%), e il parco o il
giardino (61%), la piscina (31,7%).
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni privati completi
Bagni comuni completi
Val. %
0,8
4,8
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessib. a persone diversamente abili
Accettazione animali domestici
Val. %
12,2
32,9
Servizi
Servizio congressi
Accesso internet
Val. %
9,8
46,3
24
Ascensore
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con vetture private
Proprio parcheggio
Propria autorimessa o rimessa convenz.
Ristorante
Cucina di uso comune
Somministrazione bevande
Somministrazione alcoolici
Bar
Sala riunioni
25,6
42,7
76,8
58,5
14,6
13,4
20,7
39,0
23,2
17,1
26,8
Servizio fax
TV satellitare
Proprio parco o giardino
Giochi per bambini
Servizio baby sitting
Animazione
Custodia valori in cassaforte
Custodia valori in cassette di sicurezza
Spiaggia privata
Discoteca
Altri servizi, impianti, attrezzature*
58,5
59,8
61,0
14,6
23,2
1,2
24,4
12,2
0,0
0,0
17,1
* Sauna, bagno turco, idromassaggio, noleggio biciclette/mtb, centro fitness, …
Impianti, attrezzature sportive
Impianti, attrezzature sportive
Proprio campo da tennis
Propria piscina coperta
Propria piscina scoperta
Altri impianti sportivi
Val. %
1,2
1,2
30,5
3,7
Molto diffusa la conoscenza delle lingue straniere da parte degli operatori (nel 93,9% delle
strutture si parla almeno una lingua): l’accoglienza al turista in lingua inglese è garantita
nel 92,7% delle aziende censite, in francese nel 67,1%, in tedesco nel 30,5%, in spagnolo
nel 25,6%.
La carte di credito viene accettata nel 70,7% dei casi, il bancomat nel 62,2%.
Residence
I 166 residence regionali hanno una capacità ricettiva di 10.772 posti letto, in media 65 per
esercizio.
L’offerta di distribuisce soprattutto nelle province di Livorno (40 unità), Firenze (40 unità),
e Siena (38 unità). Oltre i due terzi dei posti letto si concentrano in queste tre province.
Distribuzione offerta ricettiva nei residence per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Si tratta di un’offerta particolarmente presente nei centri d’arte e d’affari (34,7% degli
esercizi regionali), nelle località balneari (29,5%) e nelle aree rurali (18,7%).
Il 42,5% dei residence consente l’accessibilità alle persone diversamente abili.
25
L’83,9% degli esercizi è dotata di un proprio parcheggio, il 26,9% del bar, il 71% di un
parco o giardino, il 57,6% della piscina; l’accesso ad internet è garantito nel 43,5% delle
strutture.
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessib. a persone diversamente abili
Accettazione animali domestici
Ascensore
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con vetture private
Proprio parcheggio
Propria autorimessa o rimessa convenz.
Somministrazione bevande
Somministrazione alcolici
Bar
Servizio congressi
Val. %
42,5
45,6
24,4
48,2
89,1
83,9
16,1
30,1
18,1
26,9
11,4
Servizi
Accesso internet
Servizio fax
TV satellitare
Proprio parco o giardino
Giochi per bambini
Servizio baby sitting
Animazione
Custodia valori in cassaforte
Custodia valori in cassette di sicurezza
Spiaggia privata
Discoteca
Altri servizi, impianti, attrezzature*
Val. %
43,5
67,9
56,5
71,0
34,7
18,1
7,8
45,1
22,3
6,7
1,0
25,4
* Lavanderia, centro benessere, noleggio biciclette/mtb, internet point/WI FI
Impianti, attrezzature sportive
Impianti, attrezzature sportive
Proprio campo da tennis
Propria piscina coperta
Propria piscina scoperta
Altri impianti sportivi
Val. %
14,0
1,6
56,0
22,3
Nella maggior parte dei residence si parla almeno una lingua straniera (86%);
le lingue più conosciute sono inglese (83,4%), francese (63,7%), tedesco
spagnolo (6,2%). In alcuni casi sono conosciute altre lingue (2,6%), come ad
russo, il danese e il portoghese.
Molte imprese permettono il pagamento tramite carta di credito (71%) o
(83,9%).
nell’ordine
(47,2%) e
esempio il
bancomat
Residenze turistico alberghiere
L’altra tipologia ricettiva che offre ospitalità alberghiera è data dalle residenze turistico
alberghiere. L’offerta regionale si compone di 192 unità per un totale di 17.365 posti letto,
in media 90 per esercizio. Ricordando che la classificazione prevista per queste strutture
fissa tre diverse categorie, vediamo che oltre la metà delle Rta appartiene alla categorie
intermedia dei tre stelle (55,4%), il 33,3% ai quattro stelle, l’11,3% alla categoria dei due
stelle
Livorno rappresenta la provincia leader con 75 strutture e 6.696 posti letto; seguono
Firenze, Pisa, Lucca e Siena.
26
Distribuzione offerta ricettiva nelle residenze turistico alberghiere per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
40
35
30
25
20
15
10
5
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Più dei due terzi delle strutture è situato nei comuni a prevalente risorsa turistica balneare;
si tratta di strutture con una dimensione media superiore rispetto a quella delle altre aree.
Circa l’11-12% degli esercizi si colloca rispettivamente nei centri d’arte e d’affari o nelle
aree rurali.
L’accessibilità ai disabili è garantita nel 51,1% degli esercizi.
Il 59,1% accetta fra i suoi clienti gruppi di turisti, il 42,2% ha un proprio ristorante, il 73,8%
un bar, il 23,6% una sala riunioni, il 14,2% il sevizio congressi, l’84% un parco o un
giardino; l’accesso ad internet è garantito dal 37,3% delle strutture, la sauna dal 6,2%, il
servizio fitness o il centro salute dall’8,4%, mentre il 16% delle Rta ha una spiaggia privata
e oltre la metà possiede una piscina.
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Totale
Bagni privati Bagni comuni
completi
completi
4,3
9,1
Servizi comuni
con WC e lavabo
12,6
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessib. a persone diversamente abili
Accettazione animali domestici
Accettazione gruppi
Ascensore
Aria condizionata
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con vetture private
Proprio parcheggio
Propria autorimessa o rimessa convenz.
Trasporto clienti stazione
Ristorante
Tavernetta o tavola calda/enoteca
Bar
Sala separata per soggiorno o svago
Sala televisione
Sala riunioni
Servizio congressi
Totale
Servizi
Totale
51,1 Accesso internet
37,3
48,0 Servizio fax
72,9
59,1 TV satellitare
56,4
32,9 Proprio parco o giardino
84,0
51,1 Giochi per bambini
44,0
58,7 Servizio baby sitting
19,6
92,9 Animazione
14,7
88,4 Lavatura e stiratura biancheria
28,0
9,3 Servizio colazione in camera
18,2
15,1 Custodia valori in cassaforte
75,6
42,2 Custodia valori in cassette di sicurezza
26,2
4,9 Sauna
6,2
73,8 Impianti termali propri
0,4
44,4 Fitness/Centro salute
8,4
58,7 Spiaggia privata
16,0
23,6 Discoteca
1,3
14,2 Altri servizi, impianti, attrezzature*
18,2
* Solarium, noleggio biciclette/mtb, idromassaggio, bagno turco, enoteca, pizzeria, centro benessere, …
27
Impianti, attrezzature sportive
Impianti, attrezzature sportive
Proprio campo da tennis
Propria piscina coperta
Propria piscina scoperta
Altri impianti, attrezzature sportive proprie
Totale
22,7
4,4
50,2
21,3
Nel 93,3% degli esercizi si parla almeno una lingua straniera; tra le più conosciute l’inglese
(85,8%), il francese (64,9%), il tedesco (44,4%) e lo spagnolo (34,2%).
Il pagamento con carta di credito è ammesso nel 72,9% dei casi, con bancomat nel
67,1%.
Villaggi turistici
I villaggi turistici in Toscana sono 15 e possono ospitare fino ad un massimo di 7 mila
persone, mediamente 470 per struttura. Il numero medio di piazzole è di circa 150 unità,
26 quello delle unità abitative, mentre la superficie media degli esercizi si attesta intorno ai
63 mq.
Così come registrato per i campeggi, anche i villaggi turistici si concentrano soprattutto
nelle province di Livorno e Grosseto; nei due ambiti si collocano 12 strutture e il 90% della
capacità ricettiva complessiva. L’ospitalità turistica delle province di Arezzo, Firenze,
Pistoia, Prato e Siena non prevede invece questa tipologia di offerta.
Distribuzione offerta ricettiva nei villaggi turistici per provincia – Val. %
Esercizi
Posti letto
60
50
40
30
20
10
0
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
Le località balneari rappresentano certamente il luogo favorevole per questo tipo di offerta
(71,4% degli esercizi), tuttavia risulta significativa la quota di imprese situate nelle località
a prevalente risorsa di campagna e collina (19%).
Il 61,9% dei villaggi turistici può essere utilizzato senza difficoltà dalle persone
diversamente abili.
Il 71,4% delle strutture è dotato di bar, il 76,2% di ristorante, il 38,1% di self service o
tavola calda, il 57,1% di spaccio alimentare, l’81% di giochi per bambini, il 57,1% i
animazione, il 42,9% di una spiaggia privata. Il campo da tennis è presente nel 57,1%
degli esercizi, la piscina nel 57,2%.
% servizi igienici accessibili a persone diversamente abili
Accessibilità a persone diversamente abili
Bagni
Val. %
5,8
28
Docce chiuse con acqua calda e fredda
3,6
Impianti, attrezzature e servizi comuni e/o centralizzati
Servizi
Accessib. a persone diversamente abili
Proprio parcheggio
Accesso con mezzi pubblici
Rifornimento benzina vicinanze
Rimessaggio caravan
Lavaggio auto o caravan ad uso ospiti
Accettazione animali domestici
Ormeggio
Bar
Ristorante
Self service o tavola calda
Spaccio alimentare
TV satellitare
Val. %
61,9
76,2
28,6
57,1
9,5
19,0
47,6
4,8
71,4
76,2
38,1
57,1
42,9
Servizi
Servizio fax
Accesso internet
Uso frigorifero/cellette frigorifere
Rifornimento gas liquido
Macchine lavatrici per biancheria
Custodia valori in cassette di sicurezza
Custodia valori in cassaforte
Giochi per bambini
Animazione
Spiaggia privata
Locale TV separato
Servizio bancario
Telefono per uso comune
Altri servizi, impianti, attrezzature*
Val. %
61,9
14,3
42,9
0,0
71,4
25,0
28,6
81,0
57,1
42,9
33,3
9,5
47,6
28,6
* Centro benessere, pista da ballo, sauna, servizio medico, parco giochi per bambini, solarium, tabaccheria
La conoscenza di almeno una lingua straniera è garantita nell’81,0% delle imprese
censite: inglese (81%), tedesco (71,4%), francese (67,7%) e spagnolo (19%) e a seguire
olandese e portoghese.
Il pagamento tramite carta di credito e bancomat è accettato nel 90,5% degli esercizi.
Impianti, attrezzature sportive
Impianti, attrezzature sportive
Proprio campo da tennis
Propria piscina coperta
Propria piscina scoperta
Altri impianti sportivi
Val. %
57,1
4,8
52,4
42,9
29
APPENDICE
L’offerta ricettiva nella Regione Toscana
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere - CAV
Campeggi
RTA
Villaggi turistici
Altri esercizi
Totale
Esercizi
Posti letto
N°
Val. %
N°
Val. %
2.781
25,4 165.788
34,9
3.571
32,6 43.870
9,2
3.903
35,7 59.936
12,6
219
2,0 165.164
34,7
192
1,8 17.365
3,7
15
0,1
7.051
1,5
257
2,4 16.155
3,4
10.938
100,0 475.328
100,0
Dim.
media
59,6
12,3
15,4
754,2
90,4
470,1
62,9
43,5
Apertura (val. %)
Annuale Stagionale
79,4
20,6
50,9
49,1
82,1
18,9
24,6
75,4
69,4
30,6
38,1
61,9
Nd
Nd
70,9
29,1
Consistenza offerta ricettiva alberghiera nella Regione Toscana per tipologia
Tipologia ricettiva
5 Stelle
4 Stelle
3 Stelle
1- 2 Stelle
Totale
Esercizi
Posti letto
N°
Val. %
N°
Val. %
33
1,2
4.523
2,7
394
14,2 48.861
29,6
1.386
49,8 84.306
50,8
968
34,8 28.098
16,9
2.781
100,0 165.788
100,0
Dim.
media
137,1
124,0
60,8
29,0
59,6
Apertura (val. %)
Annuale Stagionale
75,0
25,0
79,2
20,8
78,6
21,4
79,1
20,9
79,4
20,6
Distribuzione dell’offerta ricettiva per risorsa turistica prevalente e periodo di apertura
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Annuale
Stagionale
80,9
19,1
74,1
25,9
61,4
38,6
68,3
31,7
63,4
36,6
68,3
31,7
70,9
29,1
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
30
Gli alberghi
Distribuzione dell’offerta ricettiva per categoria alberghiera e periodo di apertura
Categoria
5 Stelle
4 Stelle
3 Stelle
2 Stelle
1 Stella
Totale
Annuale
Stagionale
75,0
25,0
79,2
20,8
78,6
21,4
79,1
20,9
82,6
17,4
79,4
20,6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Distribuzione strutture alberghiere per provincia
Provincia
Arezzo
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa Carrara
Pisa
Pistoia
Prato
Siena
Totale
5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella
0,0
9,4
4,9
4,5
5,7
42,4
25,4
15,3
19,7
29,2
6,1
6,7
8,0
10,4
13,0
3,0
8,1
11,9
11,0
9,0
15,2
13,1
17,3
16,7
14,2
0,0
1,2
5,0
7,4
7,2
9,1
6,4
5,5
4,0
4,2
6,1
8,4
11,3
11,2
6,9
0,0
2,2
0,4
0,5
0,9
18,2
19,2
20,4
14,6
9,6
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
5,5
19,7
8,9
10,7
16,1
5,2
5,2
10,3
0,8
17,6
100,0
Distribuzione capacità ricettiva alberghiera per provincia
Provincia
Arezzo
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa Carrara
Pisa
Pistoia
Prato
Siena
Totale
5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella
0,0
4,1
3,3
4,2
5,1
49,2
31,6
19,7
22,1
28,9
2,6
6,3
7,1
10,4
11,3
6,2
11,0
14,4
12,8
10,8
6,4
9,6
14,3
14,6
13,3
0,0
1,1
3,9
7,0
9,1
5,0
8,3
4,0
3,6
4,2
10,8
9,6
12,2
10,6
6,4
0,0
2,5
0,5
0,4
0,8
19,9
15,8
20,7
14,3
10,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
3,6
24,8
7,3
12,8
12,7
3,5
5,3
10,9
1,1
18,0
100,0
Distribuzione strutture alberghiere per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella
47,1
43,5
28,2
25,5
32,7
0,0
2,4
8,4
11,3
11,6
17,6
23,5
35,0
33,8
30,9
14,7
14,3
19,0
18,5
14,2
11,8
11,2
5,8
8,0
6,9
8,8
5,2
3,6
2,9
3,7
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
30,5
8,7
32,4
17,5
7,3
3,7
100,0
31
Indicatori statistici per categoria alberghiera
% Bagni
PL/Es
Cam/Es / Camere
139,6
59,4
103,1%
123,5
60,3
102,7%
60,2
28,9
101,5%
32,2
16,0
98,7%
22,7
11,1
78,8%
59,7
28,4
100,3%
Categoria
5 Stelle
4 Stelle
3 Stelle
2 Stelle
1 Stella
Totale
Edificio riconosciuto di interesse storico per gli esercizi alberghieri
Categoria
5 Stelle
4 Stelle
3 Stelle
2 Stelle
1 Stella
Totale
Si
24,2
8,9
4,7
2,8
4,2
5,1
Distribuzione % strutture alberghiere per periodo di costruzione dell’immobile
Periodo
prima del 1500
dal 1500 al 1799
dal 1800 al 1899
dal 1900 al 1949
dal 1950 al 1959
dal 1960 al 1969
dal 1970 al 1979
dal 1980 al 1989
dal 1990 al 1999
oltre il 2000
Totale
5 Stelle
10,0
20,0
40,0
6,7
3,3
10,0
0,0
0,0
3,3
6,7
100,0
4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella
4,5
3,3
2,5
2,9
10,1
6,4
4,6
8,3
9,5
6,4
6,7
6,3
14,6
17,3
23,6
26,8
6,3
13,6
16,0
16,1
17,9
22,1
26,6
22,4
10,1
14,3
11,6
12,2
6,0
7,5
5,6
2,0
9,2
5,3
1,4
1,5
11,9
3,8
1,4
1,5
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
3,4
7,0
7,5
19,0
13,0
22,2
12,6
6,1
4,7
4,5
100,0
Distribuzione % strutture alberghiere per periodo ultima ristrutturazione
Periodo
prima del 1970
dal 1970 al 1979
dal 1980 al 1989
dal 1990 al 1999
dal 2000 al 2005
Ultimo anno
Totale
5 Stelle
0,0%
0,0%
3,2%
16,1%
16,1%
9,7%
100,0
4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella
0,3%
1,3%
3,5%
5,3%
1,2%
2,5%
2,9%
7,0%
6,4%
12,5%
20,0%
19,3%
32,8%
40,0%
44,3%
43,6%
32,8%
40,0%
44,3%
43,6%
5,2%
4,3%
1,7%
2,5%
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
2,0%
2,9%
13,9%
39,9%
39,9%
3,7%
100,0
Strutture alberghiere con sito web
Categoria
5 Stelle
4 Stelle
3 Stelle
2 Stelle
1 Stella
Totale
Sito web
100,0
92,6
73,6
42,4
27,4
61,9
32
Le altre tipologie ricettive
Distribuzione agriturismo per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
30,8
11,0
14,8
8,5
27,8
7,2
100,0
Posti letto
30,5
9,9
13,6
8,7
29,4
7,9
100,0
Strutture agrituristiche con sito web
Totale
Val. %
47,6
Distribuzione affittacamere per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
55,8
4,8
10,8
7,2
14,5
6,8
100,0
Posti letto
54,7
4,9
11,1
7,3
14,7
7,3
100,0
Distribuzione case per ferie per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
56,0
7,0
18,0
3,5
9,5
6,0
100,0
Posti letto
51,6
5,4
27,8
2,5
7,5
5,2
100,0
Distribuzione campeggi per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
8,3
9,6
67,7
1,7
9,2
3,5
100,0
Posti letto
5,9
3,4
81,5
1,6
4,7
2,9
100,0
33
Distribuzione case e appartamenti per vacanze per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
31,6
5,7
23,6
5,3
22,7
11,2
100,0
Posti letto
20,9
3,8
40,2
4,1
18,5
12,5
100,0
Distribuzione ostelli per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
41,5
13,8
7,7
7,7
13,8
15,4
100,0
Posti letto
52,6
5,8
23,1
4,9
5,7
8,0
100,0
Distribuzione rifugi alpini per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
9,7
61,3
3,2
3,2
19,4
3,2
100,0
Posti letto
5,7
65,4
3,6
3,2
19,6
2,4
100,0
Distribuzione residenze d’epoca per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
62,2
0,0
2,4
6,1
14,6
14,6
100,0
Posti letto
63,9
0,0
2,2
6,2
14,6
13,1
100,0
Distribuzione residence per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
34,7
2,6
29,5
6,7
18,7
7,8
100,0
Posti letto
31,4
1,4
37,5
5,4
19,7
4,7
100,0
34
Distribuzione residenze turistico alberghiere per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
12,0
1,8
68,0
6,7
11,1
0,4
100,0
Posti letto
11,2
3,0
75,8
2,9
6,8
0,3
100,0
Distribuzione villaggi turistici per risorsa turistica prevalente
Risorsa turistica
Arte/affari
Montagna
Balneare
Termale
Campagna/Collina
Altro interesse
Totale
Esercizi
0,0
0,0
71,4
0,0
19,0
9,5
100,0
Posti letto
0,0
0,0
73,3
0,0
7,8
18,9
100,0
35
La composizione dell’offerta ricettiva nelle province toscane
L’offerta ricettiva in provincia di Arezzo
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
19,4
34,0
47,2
28,6
8,8
3,4
7,3
1,8
0,0
0,0
2,3
5,2
1,8
14,0
9,8
8,3
0,9
1,6
0,3
0,2
0,6
0,3
1,3
1,9
0,5
0,6
0,0
0,0
100,0
100,0
Dimensione
media
39,4
13,6
8,7
5,6
/
51,8
178,9
19,1
39,6
19,0
10,8
34,3
25,8
/
22,5
Apertura (Val. %)
Annuale
88,9
33,4
82,7
93,8
/
77,8
33,3
75,0
60,0
50,0
60,0
83,3
100,0
/
60,3
Stagionale
11,1
66,6
17,3
6,3
/
22,2
66,7
25,0
40,0
50,0
40,0
16,7
0,0
/
39,7
L’offerta ricettiva in provincia di Firenze
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
23,3
54,8
22,7
9,5
23,1
6,0
13,0
2,3
0,0
0,0
2,1
3,2
0,7
9,2
11,1
8,9
0,6
1,6
0,3
0,2
1,1
0,6
1,7
3,0
0,3
0,9
0,0
0,0
100,0
100,0
Dimensione
media
75,1
13,4
8,3
5,6
/
47,9
407,0
25,7
84,4
20,1
18,0
56,5
94,0
/
32,0
Apertura (Val. %)
Annuale
95,6
52,1
91,7
78,1
/
92,7
52,9
76,9
81,0
66,7
79,2
86,8
100,0
/
79,9
Stagionale
4,4
47,9
8,3
21,9
/
7,3
47,1
23,1
19,0
33,3
20,8
13,2
0,0
/
20,1
36
L’offerta ricettiva in provincia di Grosseto
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
15,9
14,3
53,1
10,3
10,5
1,6
6,2
0,6
0,1
0,4
0,6
1,1
2,9
57,0
6,5
4,2
0,1
0,1
0,0
0,0
0,2
0,0
1,0
2,1
2,4
5,7
0,4
2,5
100,0
100,0
Dimensione
media
49,1
10,6
8,3
5,6
180,0
89,5
1.076,7
35,6
93,0
/
11,7
109,6
130,5
358,7
54,6
Apertura (Val. %)
Annuale
88,2
70,0
93,1
81,7
50,0
54,5
19,6
91,0
100,0
/
100,0
76,5
62,5
50,0
76,5
Stagionale
11,8
30,0
6,9
18,3
50,0
45,5
80,4
9,0
0,0
/
0,0
23,5
37,5
50,0
23,5
L’offerta ricettiva in provincia di Livorno
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Val. %
28,8
18,7
9,3
4,5
0,4
1,3
6,2
18,8
0,4
0,0
0,0
3,9
7,2
0,6
100,0
Posti letto
Val. %
20,3
2,8
0,9
0,3
0,7
0,8
52,7
8,4
0,2
0,0
0,0
2,6
6,4
4,0
100,0
Dim. media
71,1
14,9
9,5
6,2
192,0
65,3
861,9
44,9
59,3
/
/
67,3
89,3
700,0
101,0
Apertura (val. %)
Annuale
Stagionale
80,6
19,4
52,4
47,6
51,7
48,3
66,0
34,0
0,0
100,0
69,2
30,8
30,9
69,1
50,6
49,4
50,0
50,0
/
/
/
/
40,0
60,0
56,0
44,0
37,5
62,5
58,4
41,6
37
L’offerta ricettiva in provincia di Lucca
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
46,7
48,4
16,8
3,6
19,8
3,5
5,0
0,7
0,0
0,0
1,2
1,6
1,5
34,1
4,7
2,8
0,2
0,4
0,9
0,4
0,4
0,1
0,3
0,2
2,3
4,1
0,1
0,1
100,0
100,0
Dim. media
46,9
9,6
8,0
6,6
/
56,7
1.062,3
27,6
82,0
21,3
10,8
24,3
80,9
57,0
45,3
Apertura (val. %)
Annuale
Stagionale
59,2
40,8
74,0
26,0
86,6
13,4
57,7
42,3
/
/
91,7
8,3
0,0
100,0
79,6
20,4
75,0
25,0
50,0
50,0
100,0
0,0
100,0
0,0
84,0
16,0
100,0
0,0
68,3
31,7
L’offerta ricettiva in provincia di Massa Carrara
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
43,4
18,0
26,3
2,2
9,3
0,9
0,0
0,0
0,0
0,0
1,8
3,7
11,7
68,1
2,7
0,8
1,5
3,3
0,6
0,1
0,0
0,0
0,0
0,0
2,4
1,8
0,3
1,1
100,0
100,0
Dim. media
40,6
8,3
9,4
/
/
204,2
571,9
28,1
213,8
21,0
/
/
75,1
350,0
98,1
Apertura (val. %)
Annuale
Stagionale
71,5
28,5
35,1
64,9
76,5
23,5
/
/
/
/
66,7
33,3
4,9
95,1
62,5
37,5
80,0
20,0
50,0
50,0
/
/
/
/
42,9
57,1
50,0
50,0
56,1
43,9
38
L’offerta ricettiva in provincia di Pisa
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
17,2
28,2
39,7
14,7
13,9
3,0
6,9
1,1
0,0
0,0
4,3
7,4
1,3
27,5
11,2
7,2
0,6
0,8
0,1
0,0
0,5
0,2
1,2
2,4
3,1
6,5
0,1
0,9
100,0
100,0
Dim. media
61,0
13,8
8,0
6,2
/
64,8
784,5
24,2
49,8
8,0
14,0
75,4
78,8
292,0
37,3
Apertura (val. %)
Annuale
Stagionale
94,7
5,3
61,2
38,8
94,3
5,7
86,6
13,4
/
/
73,0
27,0
36,4
63,6
83,3
16,7
80,0
20,0
100,0
0,0
50,0
50,0
90,0
10,0
75,0
25,0
0,0
100,0
78,1
21,9
L’offerta ricettiva in provincia di Pistoia
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
50,0
74,4
22,6
5,2
8,7
1,7
10,6
1,5
0,0
0,0
1,4
1,7
1,2
11,7
2,6
1,1
0,3
0,5
0,5
0,2
0,2
0,1
0,9
1,1
0,9
1,0
0,0
0,0
100,0
100,0
Dim. media
63,5
9,8
8,3
6,1
/
50,9
408,6
18,2
55,5
15,7
14,0
52,0
49,4
/
42,7
Apertura (val. %)
Annuale
Stagionale
45,7
54,3
74,7
25,3
84,3
15,7
83,1
16,9
/
/
66,7
33,3
62,5
37,5
71,4
28,6
50,0
50,0
33,3
66,7
100,0
0,0
100,0
0,0
85,7
14,3
/
/
62,2
37,8
39
L’offerta ricettiva in provincia di Prato
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere, Cav, Residence
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi Posti letto
Val. %
Val. %
15,9
54,4
20,5
9,3
43,2
26,2
15,2
3,7
0,0
0,0
0,8
0,7
0,0
0,0
1,5
2,2
2,3
1,8
0,0
0,0
0,8
1,8
0,0
0,0
100,0
100,0
Dim. media
86,9
11,5
15,4
6,2
/
25,0
/
37,0
20,3
/
60,0
/
25,4
Apertura (val. %)
Annuale
Stagionale
100,0
0,0
84,6
15,4
98,2
1,8
83,3
16,7
/
/
100,0
0,0
/
/
100,0
0,0
66,7
33,3
100,0
0,0
100,0
0,0
/
/
92,8
7,2
L’offerta ricettiva in provincia di Siena
Tipologia ricettiva
Alberghi
Agriturismo
Affittacamere
Alloggi privati
Aree di sosta
Case per ferie
Campeggi
CAV
Ostelli
Rifugi alpini
Residenze d’epoca
Residence
RTA
Villaggi turistici
Totale
Esercizi
Posti letto
Val. %
Val. %
19,0
49,0
39,6
21,2
22,1
6,9
5,8
1,3
0,0
0,0
1,0
1,6
0,3
6,9
8,7
6,7
0,2
0,3
0,1
0,1
1,2
0,7
1,5
3,9
0,7
1,3
0,0
0,0
100,0
100,0
Dim. media
60,8
12,6
7,3
5,4
/
38,6
529,3
18,0
45,8
34,0
14,5
62,8
46,5
/
23,6
Apertura (val. %)
Annuale
Stagionale
93,9
6,1
31,7
68,3
90,6
9,4
93,7
6,3
/
/
90,3
9,7
12,5
87,5
89,3
10,7
100,0
0,0
100,0
0,0
84,4
15,6
85,0
15,0
100,0
0,0
/
/
70,3
29,7
40
Il sistema incoming regionale e la commercializzazione del prodotto “Toscana
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Centro Studi Turistici
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
1
Premessa
I fattori che condizioneranno nel futuro il mercato del turismo sono diversi:
1. Autonomia del consumatore e domanda di identità
L’autonomia del soggetto è molto più evidente nei comportamenti turistici, con un
crescente divario tra quelli che sono i bisogni espressi e ciò che il mercato riesce ad
offrire, ovvero tra l’evoluzione della domanda e l’arretratezza dell’offerta.
In particolare è da segnalare come il turismo in questi ultimi anni si è distinto per lo
sviluppo “dal basso” dei bisogni e dei comportamenti. Si è ampliata l’autonomia del turista
per quel che concerne la scelta tra proposte e servizi in grado di rispondere ad una forte
domanda d’identità, con la crescita di una vera e propria “cultura del consumo” più legata
ai reali bisogni dell’individuo, che costringe gli operatori, sia pubblici che privati, a rivedere
le proprie strategie del prodotto e della commercializzazione.
2. Globalizzazione e competitività
Il processo di globalizzazione dei mercati agisce a diversi livelli, fra i quali:
Ø condiziona notevolmente la competitività delle piccole e medie imprese
Ø richiede sempre più l’integrazione fra i diversi servizi dell’offerta
Ø contribuisce a creare nuovi servizi (in particolare: informazione turistica, servizi di
accoglienza e accesso, servizi di intrattenimento e del tempo libero) e nuova
occupazione che si espande al di là del solo settore della ricettività
Ø richiede un ruolo sempre più diversificato dei singoli attori che compongono il settore.
E’ in particolare tutta la filiera del settore che sarà coinvolta in questo processo di
trasformazione di identità professionale per aprire nuovi canali di commercializzazione.
Se per le Piccole e Medie Imprese dei paesi industriali è impossibile mantenere la loro
competitività sul fronte dei prezzi, rimane la necessità di intervenire sulle strategie di
qualità e sul legame tra le imprese e il territorio.
Lo stesso processo di qualificazione investe in questo modo tutto il territorio e le attività più
direttamente coinvolte con il turismo, con l’obiettivo di fare della propria identità territoriale
il motivo di maggiore richiamo rispetto ad altre destinazioni turistiche.
3. Oltre la stagionalità
Com’è già dimostrato dall’andamento dei flussi turistici degli ultimi anni, in Italia la
stagionalità tende ad allungarsi, grazie ad un modo più elastico di organizzare il tempo
lavoro e il tempo libero. Anche nelle stesse zone balneari non esiste più una diretta
correlazione dei flussi con il periodo di alta stagione, creando nuove opportunità per gli
operatori turistici e per l’intera rete commerciale anche nel corso della media e bassa
stagione.
In considerazione dei punti sopraccitati, uno dei principali interrogativi che si pone
l’industria turistica è: quali saranno i comportamenti emergenti che condizioneranno il
mercato turistico dei prossimi anni ? E quali saranno le nuove opportunità per l’industria
turistica ?
L’indagine vuole evidenziare la consistenza del settore incoming presente nell’area
regionale attraverso una analisi del sistema dei consorzi turistici, una analisi dettagliata del
sistema delle agenzie di viaggio che realizzano incoming a livello regionale ed una analisi
dei sistemi di commercializzazione on line attivati da operatori locali.
2
L’indagine mira ad evidenziare, in un momento in cui in tutto il territorio regionale si
avverte la necessità del passaggio da parte degli operatori privati da attività di promozione
ad attività di promo – commercializzazione, l’evoluzione di questo settore negli ultimi anni
e le eventuali aree di sofferenza.
L’indagine permette inoltre di verificare la presentazione di prodotti turistici sul mercato
che vedono una forte integrazione con altri settori produttivi territoriali (agricoltura,
artigianato, cultura…)
1 Rapporto: Analisi quantitativa (n. consorzi, n° e tipologie di imprese consorziate) del
sistema dei consorzi turistici e delle agenzie di viaggio con attività incoming;
2 Rapporto: Indagine campionaria nelle Agenzie di viaggio che effettuano attività di
incoming (analisi cataloghi, analisi prodotti……);
3 Rapporto: Indagine campionaria sui siti internet di consorzi turistici e agenzie di viaggio
incoming che commercializzano l’offerta turistica della nostra regione.
3
Gli scenari di riferimento del turismo italiano e internazionale
In questi anni abbiamo assistito a trasformazioni strutturali, con alcune conseguenze
importanti a livello di apparato produttivo che coinvolgono lo stesso settore turistico, fra le
quali:
• sviluppo del turismo in termini di offerta e investimenti;
• più attenzione da parte degli operatori turistici (pubblici e privati) alle attività di
promozione e di comunicazione;
• una più moderna cultura imprenditoriale anche nel turismo, con una buona parte di
imprese ormai avviate sulla strada della “qualità”, ma anche una parte di imprese
alberghiere di piccole dimensioni ed extralberghiere che non rispondono ai requisiti di
base;
• una graduale introduzione di comportamenti manageriali e un nuovo approccio alle
politiche di gestione delle imprese;
• maggiore identità dei sistemi economici (e turistici) locali.
Da qualche anno in Toscana la tendenza dei flussi turistici è un argomento di discussione
e, talvolta, di approfonditi ripensamenti, anche se i movimenti effettivi che si registrano
annualmente dipendono spesso dall’andamento delle stagioni, dalla quantità di
investimenti realizzati nelle diverse località e dalla capacità di innovazione dell’offerta.
Se osserviamo nel dettaglio la situazione delle singole realtà toscane non possiamo non
sottolineare lo stridente contrasto fra località che presentano un’offerta turistica non
sufficientemente adeguata all’evoluzione del mercato, o quelle che hanno avviato intense
strategie di rilancio, ripensando la propria offerta in termini di arricchimento dei servizi e di
strategie di prodotto e di prezzo.
E' evidente che oggi il turismo presenta numerose sfaccettature, ma per non perdere di
vista il quadro generale è necessario che ci sia la piena consapevolezza degli operatori
del settore che la domanda è fortemente cambiata nel corso degli ultimi anni:
• È aumentata la sensibilità verso il fattore “prezzo”
• Prevalgono le soluzioni di acquisto per i “last minute” o per le proposte di
pacchetti/vacanze convenienti, grazie all’esplosione del fenomeno “low cost”
• Si scelgono accuratamente le destinazioni, grazie ad un atteggiamento più maturo e
selettivo della domanda, e si rivisitano quelle che sono state in grado di garantire la piena
soddisfazione
• Aumentano le scelte di soggiorni brevi: ormai non si parla più di “villeggiatura”, ma di
una frammentazione delle vacanze fino a 3/4 l’anno e ognuna deve caratterizzarsi come
“esperienza di vita”
• Si prediligono le proposte “all inclusive”, malgrado il forte sviluppo del turismo
individuale e auto-organizzato, che garantiscono standard di qualità, flessibilità nel periodo
e di servizi, economicità e trasparenza nel prezzo e nei servizi inclusi
• Aumenta il ricorso ad internet come canale informativo e di commercializzazione, che
garantisce una pronta disponibilità di informazioni sulle destinazioni e sui prodotti, ma
soprattutto permette una comparazione immediata delle proposte
Se analizziamo nel dettaglio l’evoluzione qualitativa della domanda, il filo conduttore del
trend in atto è:
• Il prezzo, come elemento oggettivo
• La qualità, come elemento soggettivo
Il rapporto qualità/prezzo è sicuramente un riferimento significativo, ma spesso non ben
definito, in quanto il prezzo elevato non è sempre sinonimo di una maggiore qualità.
Interpretando l’orientamento della domanda, possiamo affermare che la qualità di un
servizio/prodotto racchiude un insieme di caratteristiche che il turista riconosce utili alle
esigenze personale, e pertanto è disposto a pagare un prezzo aggiuntivo.
4
La stagione turistica 2006
A livello mondiale il 2006 è stato un altro anno positivo, in linea con il trend di crescita del
2004 e del 2005. Si stimano, infatti, in circa 842 milioni i turisti che hanno effettuato
spostamenti nel 2006, ovvero 36 milioni in più rispetto al 2005. Dopo l’incremento a due
cifre del 2004 e il +5,6% dell’anno seguente, quest’anno la crescita si attesterebbe sul
4,5%.
Molte aree hanno registrato incrementi significativi e quelle dove si stimano le variazioni
più importante sono l’Africa con il +8,1% e l’Asia e Pacifico con il +7,6% circa. Segue il
Medio Oriente che registra una crescita media del 3,9%, così come l’Europa, mentre per le
Americhe la crescita dovrebbe attestarsi al +2,1% circa.
Sul continente europeo la crescita maggiore si registra ancora nell’Europa del Nord
(+6,6%), mentre nell’Europa del Sud e area mediterranea la crescita si aggira intorno al
4,2%. L’Europa Occidentale progredisce di circa 4 punti percentuale, mentre l’Europa
Centrale e Orientale cresce di 1 punto rispetto ai livelli del 2005.
Anche per l’Italia i dati sia del WTO, sia i primi dati pubblicati da Istat (gennaio – settembre
2006) indicano risultati decisamente positivi.
La stima del consuntivo del 2006 indica una crescita di circa il 5/6% di arrivi internazionali,
più sostenuta nel settore alberghiero e con una crescita minore nell’agriturismo e nel
settore extralberghiero; inferiore la crescita stimata in termini di presenze turistiche
(intorno al 3/4%).
Una ripresa trainata soprattutto dai mercati internazionali, ma in molti casi è stata
determinata dal cambio di marcia delle aziende. Tuttavia, la chiave di lettura di questa
inversione di tendenza è nelle città d’arte che in questi anni di difficoltà hanno saputo
ridisegnare la loro offerta e in alcuni casi cominciano a raccoglierne i frutti.
In crescita anche i flussi turistici della Toscana: da tutta la regione sono arrivati segnali
positivi e, sia pure con qualche cautela, per l’anno 2006 sono stati stimati incrementi
intorno al 7/8%. Un discreto ottimismo si registra per tutte le tipologie di offerta, in
particolare per le città/centri d’arte con incrementi medi intorno al 6% ed il balneare che
si assesta su una crescita del 9%. Buoni incrementi si rilevano, anche, per l’offerta
campagna/collina, a differenza della montagna e del termale che nel complesso crescono
attorno al 4,5%.
Si stima un incremento delle presenze sia negli esercizi alberghieri ed extralberghieri
rispettivamente del 6% e dell’8%, con un maggior dinamismo della domanda straniera, a
fronte di un incremento leggermente più contenuto dei flussi italiani.
Le prospettive del turismo
Lo scenario resta comunque difficile da interpretare, anche se tra gli operatori delle
strutture ricettive si registra un grande fermento: molte imprese hanno avviato programmi
ed offerte a prezzi differenziati, oppure hanno modificato le strategie aziendali
intensificando le azioni promo-commerciali o hanno arricchito l’offerta.
Ancora oggi molte sono le segnalazioni critiche verso il nostro sistema turistico. Il
principale ostacolo per la vendita del prodotto “Toscana” sui diversi mercati rimane quello
dei prezzi elevati e della competitività: la crisi dei consumi che interessa i diversi Paesi
deve far riflettere sul riadattamento dei prodotti e sulla ricerca di nuove strategie.
Per quanto riguarda le previsioni di sviluppo dei segmenti turistici, in quasi tutti i Paesi
assistiamo ad uno spostamento della domanda verso i prodotti di “nicchia”. Il mercato del
turismo organizzato ha già colto il fenomeno delle “nicchie” e lo dimostra l’aumento di
proposte specifiche, ma anche l’affermazione di operatori specializzati.
Gli incrementi maggiori sono attesi quindi per i pacchetti mirati alle vacanze attive, per le
proposte di ricettività in appartamento o in ville di campagna, per il benessere-wellness,
per varie forme di turismo sportivo, l’enogastronomia, il golf e i bed & breakfast. In
5
aumento anche le richieste di pacchetti per le città/centri d’arte, di breve durata e associati
ad eventi culturali, generalmente arricchiti con percorsi di conoscenza e approfondimenti.
Un dato di grande interesse di questi ultimi anni è proprio l’affermazione dei prodotti di
“nicchia”, diventati ormai un’opportunità che può essere colta. Un’altra novità è il
cambiamento dei contenuti dei pacchetti turistici, per rispondere in modo più adeguato alla
nuova domanda della clientela. Emerge un bisogno di “vacanza attiva” o meglio di
proposte che non si caratterizzano solamente per la tipologia delle destinazioni, ma
sempre più per le attività che si propongono nei pacchetti.
Possono essere iniziative culturali, di animazione, corsi, incontri o pratica di sport, tali da
rispondere ad un comportamento dinamico della clientela. Insomma un turista curioso
culturalmente, giovane nel comportamento che vuole dalla vacanza un giusto dosaggio tra
relax e attività.
6
L’indagine
Nonostante Internet, i portali, le reti telematiche, i call center e tutti gli strumenti che la
tecnologia fornisce, uno dei luoghi privilegiati nel quale si compie l’acquisto di un prodotto
turistico continua ad essere rappresentato dalle agenzie di viaggio. Non solo, ma indagini
recenti dimostrano che sono ancora in grado di orientare buona parte dei loro clienti
nell’acquisto dei viaggi.
Al fine di disporre di ulteriori elementi di valutazione del mercato turistico regionale, ma
soprattutto delle scelte operative adottate da coloro che dallo stesso territorio
commercializzano i diversi prodotti dell’offerta toscana, è stata effettuata un’indagine sul
sistema dell’intermediazione regionale ed in particolare fra le agenzie di viaggio che
dichiarano di effettuare attività di incoming.
Innanzitutto è importante sottolineare che al 31 dicembre 2006, in base ai dati disponibili
presso le province toscane, si contavano 944 agenzie di viaggio. Oltre il 40% sono
localizzate nei vari comuni dell’area fiorentina e pisana e il 60% risulta diversamente
distribuito tra i rimanenti 12 ambiti territoriali.
Le agenzie di viaggio della Toscana
Ambito APT
Firenze
Pisa
Livorno
Arezzo
Siena
Grosseto
Prato
Lucca
Montecatini Terme
Pistoia-Abetone
Massa Carrara
Arcipelago
Versilia
Chianciano Terme
Totale
Val. ass.
274
109
81
80
61
49
44
41
40
36
36
34
34
25
944
Val.%
29,0
11,6
8,6
8,5
6,5
5,2
4,7
4,3
4,2
3,8
3,8
3,6
3,6
2,6
100
(Fonte: Elenchi ufficiali delle province toscane)
Dalle stesse banche dati, integrate con le informazioni raccolte presso il servizio turismo
delle Province, è stato possibile accertare che oltre il 27% degli agenti di viaggio regionali
dichiara di svolgere anche attività di incoming. In questo caso, se escludiamo l’area pisana
che conta ben 66 operatori, la distribuzione territoriale delle agenzie che dichiarano di
commercializzare i diversi prodotti dell’offerta toscana si presenta abbastanza omogenea,
ad eccezione dell’area di Massa Carrara e Prato.
7
Le agenzie di viaggio della Toscana con attività di incoming
Ambito provinciale
Val. ass.
FIRENZE
36
PISA
66
LIVORNO
34
AREZZO
37
PISTOIA
16
MASSA CARRARA
5
LUCCA
14
GROSSETO
10
PRATO
6
SIENA
36
Totale agenzie incoming
260
Val.%
13,9
25,4
13,1
14,2
6,1
1,9
5,4
3,8
2,3
13,9
100
Dopo aver delineato la dimensione quantitativa del settore, prima di passare ad illustrare i
risultati dell’indagine campionaria è opportuno fare una precisazione. I dati sono stati
estrapolati dal database di Toscana Promozione, realizzato recentemente con la
collaborazione del Centro Studi Turistici.
Pur non disponendo di un archivio completo e di tutti i dati qualitativi necessari, in questo
paragrafo abbiamo voluto cercare di dare una dimensione, anche sintetica, dell’operatività
delle agenzie incoming, estendendo il tentativo all’intero ambito regionale.
E’ importante premettere che l’analisi è stata effettuata su 61 agenzie, pari al 23,5% degli
operatori che dichiarano attività di incoming, ma quello che ci preme, tuttavia, non è tanto
dare una dimensione esatta del comparto, quanto fornire un quadro di riferimento per
raccogliere dati utili alla conoscenza del fenomeno.
§ Fra i 61 operatori analizzati, 22 hanno dichiarato sia l’attività di incoming sia quella
outgoing. Indipendentemente dal tipo di attività prevalente, il fatturato medio relativo
all’esercizio di incoming si attesta al 58%.
§ 14 operatori sviluppano l’offerta del turismo congressuale, attraverso il proprio
congress department. Per questa attività il numero medio di addetti è di 2,7 per
struttura.
L’attività prevalente si articola soprattutto sulle proposte legate al filone del turismo
culturale, nelle diverse declinazioni, ma non si sottovalutano le opportunità derivanti
dall’offerta enogastronomica, dall’agriturismo, dal business travel, dal balneare e dal
termale/benessere.
A differenza di quelli appena citati, i segmenti di offerta scarsamente sviluppati dalla rete
dei tour operator e agenzie ricettiviste della Toscana le vacanze studio, le proposte per i
portatori di handicap, l’avventura, l’equiturismo, la caccia e pesca e la montagna.
Se da un alto prevalgono le proposte legate agli aspetti più affermati dell’offerta regionale,
dall’altra è ragionevole supporre che gli operatori sviluppano quei segmenti di nicchia che
consentono un facile posizionamento sul mercato dei pacchetti programmati.
8
I segmenti dell’attività di incoming
Segmenti
Business Travel
Agriturismo
Archeologico
Avventura
Benessere
Caccia-Pesca
Dimore Storiche
Cicloturismo
Crocieristico
Culturale
Ecoturismo
Enogastronomico
Equiturismo
Giovani
Golf
Handicap
Mare
Montagna
Naturalistico
Religioso
Scolastico
Sportivo
Termale
Terza età
Trekking
Turismo Sociale
Vacanze Studio
Gruppi
Viaggi di nozze
Viaggi in pullman
Single
Si
43,6%
44,9%
10,3%
2,6%
34,6%
1,3%
32,1%
29,5%
6,4%
60,3%
15,4%
59,0%
5,1%
12,8%
20,5%
3,8%
37,2%
2,6%
26,9%
11,5%
20,5%
19,2%
28,2%
23,1%
11,5%
17,9%
3,8%
42,3%
20,5%
30,8%
7,7%
No
56,4%
55,1%
89,7%
97,4%
65,4%
98,7%
67,9%
70,5%
93,6%
39,7%
84,6%
41,0%
94,9%
87,2%
79,5%
96,2%
62,8%
97,4%
73,1%
88,5%
79,5%
80,8%
71,8%
76,9%
88,5%
82,1%
96,2%
57,7%
79,5%
69,2%
92,3%
Totale
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
In rapporto alla scelta dei mercati di riferimento, 14 agenzie su 61 operano solo con i
mercati esteri. 25 su 61 operano solo sui mercati italiani e 22 operano indistintamente con
mercati italiani ed esteri.
Le aree di specifico interesse del mercato italiano sono essenzialmente le regioni del
centro-nord. In particolare, il Lazio, la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e l’Emilia
Romagna. I mercati di interesse per il sud sono la Campania, la Sicilia e la Puglia.
Un dato particolarmente interessante è la diffusa e consistente attività di incoming rivolta
all’interno della stessa Toscana.
9
I mercati italiani di riferimento dell’attività di incoming
Mercati
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Si
5,1%
3,8%
3,8%
19,2%
25,6%
9,0%
34,6%
14,1%
33,3%
5,1%
2,6%
25,6%
14,1%
12,8%
23,1%
56,4%
14,1%
23,1%
5,1%
35,9%
No
94,9%
96,2%
96,2%
80,8%
74,4%
91,0%
65,4%
85,9%
66,7%
94,9%
97,4%
74,4%
85,9%
87,2%
76,9%
43,6%
85,9%
76,9%
94,9%
64,1%
Totale
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
In merito all’operatività sui mercati esteri, le segnalazioni raccolte dai 36 tour operator e
agenzie di viaggio fanno riferimento a 32 nazionalità. Ovviamente, il maggior
coinvolgimento degli operatori è sul mercato europeo, in particolare con i paesi di lingua
tedesca, il Regno Unito e i paesi dell’est. Abbastanza sviluppati risultano anche i rapporti
commerciali con gli Stati Uniti, ma non mancano iniziative importanti di apertura a nuovi
mercati.
I mercati esteri di riferimento dell’attività di incoming regionale
Mercati esteri
Australia
Austria
Belgio
Brasile
Canada
Cina
Corea
Danimarca
Egitto
Finlandia
Francia
Germania
Giappone
Grecia
Irlanda
Libano
Lituania
Val. %
2,2
5,2
5,2
1,1
2,2
1,1
0,7
1,9
0,4
1,1
7,5
10,5
1,5
0,4
1,5
0,4
0,4
Mercati esteri
Norvegia
Nuova Zelanda
Olanda
Polonia
Portogallo
Regno Unito
Rep. Ceca
Russia
Slovenia
Spagna
Svezia
Svizzera
Tunisia
Ungheria
Usa
Totale
Val. %
3,0
0,4
6,4
2,6
0,4
10,1
0,7
4,1
0,4
4,1
2,6
6,4
0,7
2,2
12,4
100,0
Il 25,4% delle agenzie monitorate aderisce a Benvenuti in Toscana e il 16,7% a Benvenute
in Toscana.
10
Il tema della relazione fra le proposte commerciali programmate dalle rete dell’incoming e
l’intero sistema turistico regionale può essere interessante da due punti di vista. Da un lato
ci si può infatti chiedere come le attività di tour operator e agenzie di viaggi impattino sul
sistema di offerta e sulla soddisfazione dei turisti, mentre dall’altro può essere interessante
indagare alcuni aspetti qualitativi di queste attività commerciali. In questa parte ci
occuperemo prevalentemente del secondo punto e in mancanza di dati aggiornati, al fine
di avere un riferimento di massima sul modo di operare della rete incoming, proponiamo i
risultati di una ricerca del 2006 realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze presso un
campione di agenzie incoming che commercializzano il “prodotto Firenze”
L’indagine è stata realizzata attraverso l’analisi dei cataloghi e della produzione di
pacchetti/servizi di 21 agenzie e operatori ricettivisti della provincia di Firenze. Il
campione analizzato si presenta sul mercato in qualità di tour operator e utilizza, in
maniera differenziata, supporti informativi cartacei e informatici. Oltre al reparto incoming
(individuali e gruppi), gli operatori dispongono anche di un reparto outgoing.
In merito agli strumenti utilizzati per la promo-commercializzazione del prodotto “Firenze e
provincia”, dall’indagine è emerso che oltre il 50% ricorre alla tecnica del web-marketing,
mentre il 16% degli operatori ricorre congiuntamente agli strumenti del marketing sulla rete
e alla stampa di depliant informativi.
Solo il 34% ricorre al catalogo come abituale strumento di pubblicizzazione e
commercializzazione dei prodotti; il catalogo abbina, infatti, una funzione “tecnica” di
presentazione del prodotto (informazioni generali, descrizione dei pacchetti di viaggio e
delle possibili combinazioni, prezzi, clausole contrattuali, ecc.) ad una promo-pubblicitaria.
È, al tempo stesso, fonte di informazione per il cliente e per l’agenzia dettagliante e
strumento di promozione del prodotto.
In base a quanto emerge dai numerosi studi, si stima che mediamente per ogni 10
cataloghi stampati si realizza una vendita: nell’analisi dei costi di produzione questo
parametro permette di stabilire un’incidenza del 5% sul totale dei costi sostenuti per la
produzione del singolo pacchetto.
Sarà sicuramente la complessità degli aspetti appena descritti che spinge un numero
crescente di operatori ad abbandonare questo tradizionale strumento di pubblicizzazione
a favore delle tecniche di web-marketing (cataloghi elettronici). L’adozione di simili modelli
consente alle aziende di sfruttare pienamente le potenzialità della rete in termini di contatti
e di mercati, ottimizzando la tradizionale attività di vendita che trae vantaggi da:
•
Disponibilità in rete di un’offerta più ampia e diversificata
•
Possibilità di modificare o aggiornare la programmazione in tempi brevi e a costi
bassissimi
•
Riduzione dei costi grazie alla semplificazione dei processi di acquisto
•
Migliore visibilità e promozione grazie alla diffusione capillare di internet
11
Gli strumenti di informazione e promozione del
prodotto
rete/depliant
16%
catalogo
34%
rete
50%
In merito alla caratteristica dei prodotti presentati, e a seguito dell’analisi dei pacchetti, è
stato accertato che il 48% delle proposte pubblicizzate si caratterizza per la “rigidità”
dell’offerta, cioè il singolo viaggiatore/turista non può modificare l’itinerario e i servizi. Il
45% dei prodotti, invece, si contraddistingue per la flessibilità: il programma-base può
essere integrato da una serie di servizi, che possono essere acquistati anche a parte, e
modellato secondo le esigenze specifiche del cliente. Infine, solo il 7% delle proposte
presenta una semi-flessibilità, grazie alla possibilità di modificare la data/durata del
servizio o alcune variabili dei servizi complementari.
I dati comunque mettono in evidenza che gli operatori “ricettivisti” dell’area fiorentina
hanno sviluppato nuove formule produttive, sicuramente spinti dai profondi cambiamenti
del mercato: maggior sensibilità al fattore “prezzo”, un forte aumento delle prenotazioni
alberghiere via web, il forte sviluppo delle compagnie low cost e la ricerca di una flessibilità
nelle proposte, hanno creato e continuano a creare fattori di criticità in tutto il comparto
delle agenzie di viaggio e dei tour operator.
La caratteristica commerciale dei prodotti proposti
rigida
48%
flessibile
45%
parzialmente
rigida
7%
Dalla valutazione complessiva delle proposte disponibili sul mercato (pacchetti, tour,
escursione, visite) per la città di Firenze e provincia è emerso che ben il 76% dei prodotti
propongono una località della provincia fiorentina come meta esclusiva del viaggio, mentre
il 24% propone l’area all’interno di un tour che si snoda per la Toscana e in alcuni casi
attraverso le regioni limitrofe.
12
Specificità della destinazione Firenze e provincia
di transito
24%
esclusiva
76%
L’attrattiva principale della provincia di Firenze ruota essenzialmente sul turismo culturale,
ma non mancano le proposte per le aree rurali e di campagna che inglobano spesso
soluzioni di “vacanze attive”.
I prodotti maggiormente proposti sono le “visite città”, a piedi o con mezzi di trasporto
privati o pubblici, con o senza guida, con o senza ingressi ai musei.
Al secondo posto troviamo l’offerta di soggiorni in campagna o nelle aree rurali della
provincia; in molti casi contengono attività sportive o culturali o di animazione, veri e propri
pacchetti innovativi e rispondenti alle esigenze di target diversi.
Significativa anche l’offerta di pacchetti elastici ed economici per la città di Firenze, legati
spesso a motivazioni culturali e in alcuni casi collegati alle occasioni di shopping.
Le proposte sul turismo enogastronomico e le proposte per l’artigianato tipico provinciale
continuano ad interessare la domanda turistica, come momento trasversale a tutte le altre
tipologie turistiche; si rilevano proposte di degustazione di vini, corsi di cucina,
degustazioni in trattorie della provincia o visite alle botteghe artigiane, soggiorni in ville e
dimore storiche, proposte di soggiorni per i centri d’arte minori e i viaggi con visite
esclusive agli outlet della provincia.
Tipologia di prodotti proposti
Prodotti
Visita città
Soggiorni in campagna
Pacchetti enogastronomia con soggiorni nella città di Firenze
Escursioni
Soggiorni nella città di Firenze con proposte di artigianato
Soggiorni nella città di Firenze con escursioni outlet/shopping
Culturale con soggiorni in ville
Culturale con soggiorni nella città di Firenze
Culturale con soggiorni nei centri minori
Soggiorni in campagna/visita città
Visita città/enogastronomia
Convegni
Totale
Val. %
27,9
23,3
7,0
7,0
7,0
7,0
4,7
4,7
4,6
2,3
2,3
2,2
100,0
Per quanto riguarda le sistemazioni ricettive proposte nei pacchetti, o semplicemente
offerte come servizio isolato, nel 54% dei casi analizzati si rileva un’ampia offerta di
strutture alberghiere. Le strutture tradizionali coprono tutti i potenziali target, anche se
quello di riferimento principale è la clientela che predilige livelli di servizio medio-alti. Infatti,
i tre e quattro stelle costituiscono il 34% dell’offerta ricettiva, contro il 14% degli una-due
stelle e il 6% dei cinque stelle.
13
Per i pacchetti incentrati sul turismo campagna/collina, la sistemazione in strutture
agrituristiche si attesta al 20% dell’offerta, ma non mancano le proposte cali brate su un
target più specifico: i country/relais raggiungono il 6% della programmazione.
“L’altra ricettività” costituisce il 20% dell’offerta complessiva e si distribuisce fra residence,
case e appartamenti per vacanza, bed & breakfast, affittacamere e appartamenti.
Le strutture ricettive proposte
Le strutture ricettive
Agriturismo
Hotel 4 Stelle
Hotel 3 Stelle
Hotel 1-2 Stelle
Residence
Hotel 5 Stelle
Country - Relais
Cav
B&B
Affittacamere
Appartamenti
Totale
Val. %
20,0
18,0
16,0
14,0
6,0
6,0
6,0
4,0
4,0
4,0
2,0
100,0
Per quanto riguarda le destinazioni proposte, la città rimane l’elemento di maggiore
attrazione, ma non mancano le altre destinazioni classiche del turismo provinciale quali
Fiesole, Greve e Impruneta, o il Mugello, la Val di Sieve e la Val d’Elsa.
Le agenzie ricettiviste della provincia continuano a proporre soluzioni di viaggi e servizi per
le aree del Chianti, con un livello di flessibilità pari al 50% dell’offerta complessiva. Un
livello di flessibilità maggiore delle proposte si registra anche per le proposte sul Mugello
(80%), sulla Valdelsa (83%) e sul Valdarno (100%).
La città di Firenze, invece, è presentata con un’offerta rigida (70%); evidentemente
l’articolazione delle proposte non consentono di modificare i pacchetti, se non negli aspetti
marginali.
Località proposta
Località
Firenze
Mugello
Valdelsa Empolese
Val di Sieve
Montaione
Firenze/Fiesole
Figline V.no
Vinci
Impruneta/Greve/Panzano
Impruneta
Greve/Panzano/Barberino/Firenze/Fiesole
Gambassi Terme
Firenze/Petraia
Firenze/Mugello/Vinci
Firenze/Impruneta/Vinci
Chianti fiorentino
Totale
Val. %
53,0
9,0
4,0
4,0
4,0
4,0
4,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
100,0
14
Indagine internet su attività di incoming di agenzie di viaggio
In questa parte del lavoro vengono presentati i risultati dell’analisi dei siti internet delle
agenzie di viaggio che effettuano attività di incoming. In particolare, il monitoraggio è stato
realizzato partendo dai 260 operatori che hanno dichiarato di effettuare attività di incoming
e limitando l’osservazione solo alle 194 agenzie che dispongono di un proprio sito. Fra
queste è stato selezionato un campione di 74 agenzie, cioè quelle rendono disponibile online le informazione specifiche sull’attività di incoming.
Distribuzione territoriale del campione di indagine
Provincia
Firenze
Livorno
Arezzo
Pisa
Lucca
Siena
Grosseto
Pistoia
Prato
Massa Carrara
Totale
Val. ass. Val. %
20
27,0
14
18,9
12
16,2
7
9,5
6
8,1
4
5,4
4
5,4
3
4,1
2
2,7
2
2,7
74
100,0
Sulla base dei dati raccolti è stato accertato che il 61% degli operatori svolgono
esclusivamente attività incoming. Per le altre, valutando le offerte pubblicate sul sito,
abbiamo riscontrato un 33% di agenzie a prevalente attività outgoing e un 5,8% di
operatori a prevalente attività incoming.
Attività delle agenzie
Attività
Incoming
Outgoing (attività prevalente)
Incoming (attività prevalente)
Totale
Val.%
60,9
33,3
5,8
100,0
Un primo risultato derivante dall’analisi dei siti internet riguarda le destinazioni regionali
inserite nelle proposte di viaggio. In totale sono state censite 45 località situate nelle dieci
province regionali. Fra le mete proposte, ovviamente, Siena e Firenze rappresentano le
località più trattate. Seguono l’Isola d’Elba e il Chianti (entrambe con l’8%), Lucca, la
Maremma, San Gimignano e Pisa.
15
Proposte delle agenzie per destinazione
Destinazione
Siena
Firenze
Isola d'Elba
Chianti
Lucca
Maremma
San Gimignano
Pisa
Versilia
Arezzo
Volterra
Costa Degli Etruschi
Casentino
Val.%
9,7
9,7
8,0
8,0
6,9
5,4
5,2
4,9
3,4
3,2
2,9
2,9
2,3
Destinazione
Garfagnana
Cortona
Montalcino
Livorno
Valdarno
Val D'orcia
Montepulciano
Grosseto
Arcipelago Toscano
Val Di Cecina
Amiata
Altre destinazioni
Totale
Val.%
2
2
1,7
1,7
1,4
1,4
1,4
1,4
1,4
1,1
1,1
11,1
100
Prevalgono i pacchetti a contenuto culturale e le proposte legate all’offerta rurale e
agrituristica. Un discreto numero di proposte sono state rilevate anche per l’offerta delle
aree balneari, che insieme alle due precedenti tipologie turistiche costituiscono il 91,3%
dell’attività produttiva delle agenzie. Un discreto quantitativo di proposte si rileva anche per
la tipologia termale e montagna.
Proposte delle agenzie per tipologia turistica prevalente
Montagna
Terme
Mare
Campagna
Arte
0
5
10
15
20
25
30
35
In merito alla sistemazione prevista dalle offerte individuate nei siti internet delle agenzie
incoming, va prima di tutto segnalato come una larga maggioranza dei prodotti turistici
riferiti alla Toscana riguardano solo ed esclusivamente il servizio di pernottamento.
La sistemazione alberghiera è quella maggiormente proposta (28,1%); numerose proposte
prevedono la sistemazione in appartamenti o ville (26,7%) o in agriturismo (20,7%). Resta
comunque varia la gamma di possibilità presentate; infatti, un numero significativo di
offerte fa riferimento all’ospitalità in bed & breakfast (8,1%), in residence (6,7%) o in
dimore storiche (5,2%). Abbastanza contenute le proposte ricettive di villaggi turistici,
campeggi, relais e chateaux e ostelli.
16
Sistemazione prevista
Ostelli
Relais & Chateaux
Campeggi
Villaggi Turistici
Dimore Storiche
Residence
B&B
Agriturismo
Appartamenti - Ville
Alberghi
0
5
10
15
20
25
30
Dalla valutazione sui pacchetti tutto compreso non è stato possibile identificare
agevolmente la caratterizzazione dei servizi inclusi nel viaggio. Alcuni servizi fanno
riferimento ad attività che possono essere realizzate nel corso del soggiorno, come le
escursioni, le visite guidate o shopping tours. Altri, invece, sono riferiti a servizi turistici
quali il noleggio di auto, anche di lusso o con autista, al transfer, al noleggio di barche; una
buona percentuale invece propone corsi di varia natura (di cucina, di pittura, di ceramica),
mentre spesso viene offerta la possibilità di prenotare e acquistare biglietti per traghetti,
per musei, teatri o concerti. Infine, non mancano le proposte legate all’organizzazione di
eventi, di congressi, di viaggi aziendali, ed alla locations per cene di gala o eventi di altro
tipo.
Altri servizi offerti
Servizi
Escursioni e visite guidate
Noleggio auto con autista
Corsi di cucina
Biglietteria/prenotazione traghetti
Biglietteria/prenotazione musei
Organizzazione eventi
Congressi e viaggi aziendali
Shopping tours
Servizio transfer
Noleggio barche
Noleggio auto di lusso - Limousine
Locations per cene di gala ed eventi
Corsi di pittura
Corsi di lingue
Corsi di ceramica
Biglietteria/prenotazione teatri - concerti
Totale
Val. %
22,8
17,1
12,2
11,5
9,7
7,3
7,3
4,1
2,4
0,8
0,8
0,8
0,8
0,8
0,8
0,8
100
I siti internet delle agenzie di viaggio incoming che prevedono offerte speciali costituiscono
il 56,9% del campione. Da segnalare come queste offerte siano sempre riferite a
determinati periodi dell’anno, a specifiche occasioni o a particolari categorie di prodotto.
17
Ben i tre quarti delle agenzie di viaggio presentano sul proprio sito internet pacchetti
turistici tutto compreso.
Offerte speciali e pacchetti turistici
Offerte speciali
Si
57%
Pacchetti turistici
No
43%
No
27%
Si
74%
L’analisi dei pacchetti turistici evidenzia come,in pochissimi casi, le agenzie incoming
fanno specifico ed evidente riferimento ai prodotti turistici tematici regionali inseriti nel
piano promozionale 2007. Tuttavia, la maggior parte delle proposte (72%) può essere
riconducibile in modo più generico ad alcuni di questi prodotti.
Al primo posto si colloca il turismo enogastronomico; a tale prodotto può essere associato
il 23,9% dei pacchetti proposti dalle agenzie. Di seguito si rilevano le offerte legate ai
prodotti “ambiente di Toscana” (9,2%), “Etruschi” (8,3%) e “Costa di Toscana” (8,3%).
Da segnalare, infine che non sono state rilevate proposte riferite ai prodotti “Toscana
Underground” e “Via Francigena”.
Pacchetti riconducibili ai tematismi regionali
Pacchetti
Non previsti
Turismo enogastronomico
Ambiente di Toscana
Etruschi
Costa Toscana
Turismo Scolastico
Terme di Toscana
Itinerari d'Autori
Toscana congressuale
Cicloturismo
Montagna Toscana
Benvenute in Toscana
Totale
Val:%
28,3
23,9
9,2
8,3
8,3
5,5
5,5
4,6
2,8
1,8
0,9
0,9
100
18
I Consorzi turistici della regione Toscana
Dagli indirizzati forniti dalle Agenzie per il turismo, dalle Province, da Toscana Promozione
e dalle Camere di Commercio regionali, e attraverso una capillare ricerca su internet, sono
stati censiti circa 70 realtà consortili fra consorzi, cooperative e associazioni turistiche con
finalità di promo-commercializzazione.
Nella tabella successiva è possibile osservare la localizzazione per i diversi ambiti delle
Apt regionali. Firenze, la Versilia e Grosseto rappresentano gli ambiti maggiormente
rappresentati. Al contrario, Prato risulta l’unica Apt che non presenta attività consortili.
Totale consorzi turistici per Apt
Apt
Firenze
Versilia
Grosseto
Pisa
Siena
Lucca
Livorno
Pistoia-Abetone
Val. %
17,7
16,2
13,2
8,8
8,8
7,4
4,4
4,4
Apt
Massa Carrara
Arcipelago
Arezzo
Montecatini
Chianciano
Amiata
Val. %
4,4
4,4
2,9
2,9
2,9
1,5
100
Totale
L’individuazione per ogni consorzio di una tipologia di risorsa turistica prevalente non è
agevole, in quanto ogni realtà opera su territori abbastanza vasti costituiti solitamente da
più comuni e in molti casi è possibile ricollegarla ad una pluralità di prodotti tematici. Sulla
base delle caratteristiche principali di ciascuna istituzione è stata comunque determinata la
seguente classificazione: il 33,8% dei consorzi rilevati può essere associato
prevalentemente alla risorsa turistica balneare, il 32,4% alla risorsa arte, il 17,6% alla
campagna, l’8,8% alla montagna e il 7,4% al prodotto terme.
Consorzi per tipologia di risorsa turistica
Risorsa turistica
Arte
Campagna
Mare
Terme
Montagna
Totale
Val.%
32,4
17,6
33,8
7,4
8,8
100
In totale sono state censite nella regione Toscana circa 4.500 aziende consorziate, che si
suddividono fra imprese, associazioni e altri enti. In media ciascun consorzio prevede circa
65 soci; si tratta di un numero estremamente variabile che oscilla da un minimo di 8
strutture ad un massimo di oltre 100 aderenti.
Il 32% dei consorzi analizzati è riferito ad un’unica tipologia di impresa; molti di questi
prevedono tra i propri associati solo strutture ricettive, ma ne esistono altri composti ad
esempio esclusivamente da stabilimenti balneari. Il restante 68% può essere considerato
multisettoriale, facendo riferimento a più tipologie di imprese; si tratta di interessanti
esempi di integrazione produttiva tra settori diversi.
L’82% dei consorzi analizzati sono costituiti esclusivamente da soggetti privati, il restante
18% vede una integrazione con soggetti pubblici locali.
19
Tipologia di imprese su Totale consorzi turistici
Tipologia Imprese/ente/associazione
Ricettività
Risotrazione/pubblici esercizi
Attività commerciali
Aziende Agricole
Stabilimenti balneari
Strutture servizio
Enti Pubblici
Agenzie immobiliari
Agenzie di viaggio /Tour Operator
Associazioni
Altre attività (Enoteche, Aziende artigianali, parchi)
Totale
Val.%
56,3
12,1
11,4
5,0
3,7
2,9
2,6
1,9
1,5
1,0
1,5
100
Indagine internet sulle attività dei consorzi
I risultati presentati nelle pagine seguenti sono stati ottenuti analizzando i siti internet dei
consorzi turistici regionali. L’82% delle unità censite ha un proprio sito internet.
Da una prima osservazione dei siti emerge chiaramente come essi siano strutturati
principalmente per la promo-commercializzazione delle risorse e dei prodotti turistici del
territorio di competenza.
Quasi tutti i siti forniscono una descrizione del territorio di riferimento e delle risorse
presenti (84%); tuttavia bisogna sottolineare come solamente in pochi casi questa
descrizione riporta informazioni esaurienti e dettagliate; spesso vengono inserite
solamente indicazioni generali. La maggior parte dei siti, inoltre, riporta un calendario degli
eventi e delle manifestazioni locali.
Oltre alle schede informative sull’area, è facile trovare link con i siti delle Agenzie per il
turismo del territorio di riferimento oppure di altri enti locali corrispondenti.
Descrizione del territorio di riferimento e calendario degli eventi
Descrizione area
Dettagliata
17%
Calendario eventi
Parziale
83%
Presente
56%
Assente
44%
L’analisi dettagliata dei siti ha permesso di individuare i principali servizi offerti da queste
istituzioni ai propri associati.
La maggior parte delle attività riguarda interventi mirati alla promo-comercializzazione dei
prodotti turistici, tuttavia le funzioni svolte non si limitano a questo aspetto ma riguardano
una casistica ben più ampia.
20
Uno dei principali servizi offerti che può essere ricondotto alle attività di promozione e
vendita, riguarda la partecipazione a fiere, mostre e manifestazioni di settore (attuata dal
45,5% dei consorzi). Un'altra attività per la quale questi soggetti si dimostrano
particolarmente attivi fa riferimento all’organizzazione diretta o in compartecipazione di
convegni, eventi o dibattiti di varie tematiche (43,2%).
Anche la prenotazione delle strutture ricettive rappresenta un servizio facilmente
rintracciabile nei siti internet (68,2%); nella metà dei casi è il consorzio a gestire
direttamente il centro di prenotazione, in alternativa svolge una funzione intermediaria
raccogliendo le prenotazioni dei turisti ed inoltrandole alle strutture ricettive. In merito ai
sistemi di prenotazione dell’alloggio va segnalato come molti (circa il 61%) offrono la
possibilità di verificare direttamente la disponibilità delle camere e eventualmente
procedere alla prenotazione; negli altri, invece, è necessario compilare un apposito campo
per poi ricevere dal consorzio la comunicazione all’eventuale disponibilità.
Il 34,1% dei consorzi gestisce direttamente uno più uffici di informazione turistica nel
territorio di competenza; al riguardo va detto che in una larga maggioranza dei siti
analizzati è prevista la possibilità di inoltrare on-line attraverso la compilazione di una
schede appositamente predisposta o tramite e-mail la richiesta di informazioni turistiche.
Il 31,8% dei consorzi svolge attività editoriale di progettazione, realizzazione e
distribuzione gratuita di materiale promozionale e informativo; talvolta si occupa anche
della vendita di questo materiale.
Tra gli altri servizi offerti, si rileva la gestione di servizi turistici vari (servizi di
intrattenimento, strutture ricettive, bar, ristoranti, locali, parcheggi, musei, …), l’assistenza
e la consulenza per i consorziati, anche attraverso l’organizzazione di attività formative e
di qualificazione degli operatori, la realizzazione di campagne pubblicitarie, il monitoraggio
e l’analisi dei flussi turistici del territorio e della soddisfazione dei turisti per i servizi del
territorio nonché la gestione dei loro reclami.
Servizi offerti dai Consorzi (% calcolata su totale dei siti analizzati)
Servizi
Attività mirate alla promo-commercializzazione del prodotto turistico
Partecipazione a fiere/mostre/manifestazioni di settore
Organizzazione diretta o in compartecipazione di
convegni/eventi/dibattiti
Gestione mailing list/newsletter
Gestione centro di prenotazioni strutture ricettive
Gestione ufficio informazioni turistiche
Inoltro richieste di prenotazioni
Attività editoriale di progettazione/realizzazione/distribuzione e vendita
di materiale promozionale e informativo
Gestione servizi turistici
Assistenza e consulenza per i consorziati/ Organizzazione corsi di
formazione e qualificazione per gli operatori
Realizzazione campagne pubblicitarie
Monitoraggio e analisi dei flussi turistici
Assistenza ai turisti/gestione reclami/attività di auditing per valutare la
soddisfazione dei turisti
Organizzazione tour/escursioni/visite guidate
Prenotazione eventi/spettacoli/musei
Altro
Val.%
63,6%
45,5%
43,2%
40,9%
34,1%
34,1%
34,1%
31,8%
31,8%
27,3%
25,0%
15,9%
13,6%
9,1%
6,8%
4,5%
21
Tutti i consorzi tramite i loro siti internet tendono a promuovere prodotti tematici, spesso di
varia natura. In molti casi i siti fanno riferimento ai prodotti turistici tematici previsti dalla
Regione Toscana.
Al primo posto si collocano le varie offerte collegabili al prodotto “Ambiente di Toscana”
che fanno riferimento al contesto naturalistico e paesaggistico dei diversi territori (22,1%);
seguono poi le proposte legate all’offerta enogastronomica (19,6%) e quelle direttamente
coinvolte con l’offerta balneare (10,4%).
Da segnalare come siano state monitorate proposte riferite a tutti i 13 prodotti regionali.
Prodotti tematici proposti
Prodotti
Ambiente di Toscana
Turismo enogastronomico
Costa Toscana
Cicloturismo
Terme di Toscana
Itinerari d'autore
Etruschi
Toscana underground
Montagna Toscana
Toscana congressuale
Via Francigena
Benvenute in Toscana
Turismo scolastico
Totale
Val. %
22,1%
19,6%
10,4%
8,6%
8,0%
7,4%
5,5%
4,9%
4,3%
4,3%
2,5%
1,2%
1,2%
100
Nel 46,8% dei siti internet analizzati sono previste offerte speciali, che solitamente
prevedono sconti in particolari periodi o occasioni (pacchetto benvenuto, speciale weekend) oppure offerte last minute.
Il 59,1% dei consorzi commercializzano tramite sito internet veri e propri pacchetti turistici
che possono durare da qualche giorno ad una settimana. Alcuni siti, inoltre, offrono la
possibilità di creare gratuitamente un pacchetto vacanze personalizzato sulla base di
una lista di preferenze che l’utente è invitato a trasmettere.
Spesso nei siti vengono inserite proposte di itinerari o tour giornalieri, legati a visite a città
o centri d’arte, visita a mostre a cantine, aziende agricole, …
Offerte speciali e pacchetti turistici
Offerta speciale
Si
47%
Pacchetti turistici
No
53%
Si
59%
No
41%
L’ultima informazione raccolta riguarda le traduzioni in lingua straniera dei siti internet.
L’88,6% dei siti esaminati prevede la versione in almeno una lingua straniera, che risulta
22
sempre l’inglese. Alcuni siti, dunque, pur essendo ben strutturati e pur facendo riferimento
ad aree molto frequentate anche dai turisti stranieri, sono solamente in lingua italiana.
Il tedesco rappresenta la seconda lingua utilizzata (36,4% dei siti), seguita dal francese
(25%). Pochi i casi dove vengono utilizzate altre lingue come l’olandese, lo spagnolo, il
giapponese e il norvegese.
% siti internet in lingua straniera
Norvegese
Giapponese
Spagnolo
Olandese
Francese
Tedesco
Inglese
0%
20%
40%
60%
80%
100%
23
I CLUB DI PRODOTTO TERRITORIALI
I concetti chiave dello sviluppo turistico futuro per il nostro territorio stanno, in particolar
modo, nella capacità e nella volontà di rimettere in gioco i risultati positivi degli ultimi anni,
lavorando sui prodotti, migliorando i rapporti con altri soggetti locali, creando proposte
ricche di tipicità e di valori locali.
Per fare ciò ogni progetto deve presentare sempre le condizioni di integrazione fra
prodotto e destinazione, elaborando azioni che rispondano alle esigenze dei vari attori,
pubblici e privati, direttamente coinvolti tenendo presente che gli elementi che
differenziano le varie proposte sono i prezzi, il valore della destinazione, la qualità dei
servizi offerti, le varie opzioni di scelta, il sistema della mobilità, la qualità dell’ambiente.
Sulla base di questi concetti diventa necessario provvedere ad elaborare progetti di
promo-commercializzazione territoriali curando i rapporti con gli altri enti interessati
(protocolli d’intesa, ecc.).
Dalla collaborazione fra pubblico e privato scaturisce una sorta di "puzzle" in cui ogni
singolo "attore" - Province, Comuni, Agenzie per il Turismo, Camere di Commercio,
operatori pubblici e privati - si lega agli altri nella realizzazione di progetti di promo commercializzazione turistica.
Arte e cultura, mare e spiagge, benessere e terme, enogastronomia e tradizioni, natura e
sport: queste, alcune delle "punte di diamante" dell'offerta turistica del nostro territorio.
Attorno a ciascuno di questi elementi turistici si ipotizza la costituzione di "Club di
Prodotto", con il compito di realizzare progetti specifici mirati alla promozione e alla
commercializzazione di ciascun ambito.
LA PROMOZIONE INTEGRATA
Il passaggio da una semplice logica di destinazione o di prodotto, ad una integrazione fra
prodotto turistico e valorizzazione di un intero territorio e dei suoi elementi di
identità, riporta in primo piano la necessità di nuove forme di partnership e collaborazione
fra tutti gli attori locali ed in particolare gli Enti territoriali.
I prodotti agroalimentari e dell’enogastronomia tipica, le nostre risorse storico artistiche ed
ambientali sono fra gli elementi che maggiormente restano impressi nell’immaginario di chi
visita la Toscana e il nostro territorio. Essi quindi concorrono più di altri a qualificare
l’immagine della Toscana nel mondo, svolgendo anche un ruolo positivo per l’affermazione
della “Marca Toscana”.
Tale opportunità può ben concretizzarsi nell’ambito di azioni intersettoriali, in cui sia
possibile, associando il fattore attrattivo del territorio con le sue produzioni, l’ambiente e lo
stile di vita, trasmettere un messaggio complessivo di elevato impatto.
L’utenza turistica può diventare un’opportunità economica per diversi settori economici e
nello stesso tempo un momento per ripensare gli spazi e gli arredi urbani.
Laddove si informa e si accoglie si deve poter informare sulle produzioni tipiche, sulla
cucina tipica, quale è e dove si gusta; attraverso l’allestimento di appositi spazi di
informazione e di vendita sui prodotti locali, fino ad arrivare al concepimento di una vera e
propria rete distributiva che rafforzi i collegamenti tra produttori e venditori, nello spirito di
alcuni importanti iniziative che si stanno realizzando a livello regionale come i progetti
“Benvenuti in Toscana”, “Benvenute in Toscana “ e “Vetrina Toscana” e “Vetrina Toscana
a Tavola”.
Diventa a questo punto indispensabile organizzare una attività di promocommercializzazione integrata per sfruttare questo straordinario mix di risorse e di
opportunità con l’obiettivo di:
24
î Evitare la frammentazione eccessiva delle risorse e competenze, anche al fine di
elevarne il livello qualitativo, di raggiungere un impatto maggiore sui mercati, una
maggiore omogeneità delle azioni promozionali, una conseguente ottimizzazione dei
risultati;
î Creare un immagine unitaria delle produzioni locali che rafforzi il mercato in modo
diretto ed indiretto e migliori complessivamente l’immagine del territorio;
î Creare “sistema” tra i vari attori che a tutti i livelli interagiscono con il sistema
economico locale con lo scopo di ottimizzare l’uso delle risorse e dei risultati;
î Dare coerenza ad un insieme di interventi realizzati in modo puntiforme, da soggetti
isolati, al fine organizzare un sistema integrato di comunicazione di evitare effetti
controproducenti;
î Sperimentare alcune azioni innovative tese alla costruzione di relazioni con nuovi
soggetti, capaci di generare sinergie e proposte innovative;
î rafforzamento dell’integrazione con gli attori e gli strumenti della promozione (Toscana
Promozione – piano promozionale regionale; Provincia – piano triennale promozione
turistica, piano di sviluppo rurale, programma di valorizzazione dei beni culturali; ApT –
piani annuali di attività; CCIAA – iniziative promozionali);
î portare a sintesi le esperienze sin qui svolte nei comparti economici del TURISMO e
dell’AGRICOLTURA, nella valorizzazione delle risorse CULTURALI e nell’attrazione
degli investimenti esteri. (ad es. protocolli d’intesa, accordi ecc. già in essere);
î definire in sede di concertazione (interna all’amministrazione ed esterna) le modalità di
attuazione dei progetti, il monitoraggio e le eventuali variazioni.
FAVORIRE LA FUNZIONE DI INCOMING PRESSO STRUTTURE LOCALI
Appare importante continuare ad incentivare la pratica dell’incoming presso operatori
locali, favorendone l’aggregazione finalizzata alla commercializzazione dei prodotti turistici
locali.
Occorre far raggiungere ai soggetti locali dimensioni in grado di entrare sui mercati
nazionali e internazionali, anche attraverso accordi commerciali e organizzativi con
grandi operatori della domanda, al fine di favorire l’avviamento e l’introduzione sul
mercato.
Significativa in questo senso la nascita di strutture consortili, nate per raggruppare varie
tipologie di ricettività e di offerta turistica di una determinata area così da potersi proporre
in maniera adeguata verso gli operatori, professionali e non, della domanda turistica
nazionale ed internazionale. Tutto questo denota da un lato l’interesse e la fiducia verso il
settore del turismo, dall’altro la volontà di superare diffidenze ed ostacoli per poter lavorare
insieme.
Il sistema dell’offerta turistica di un territorio deve far riferimento a tutti quegli elementi che,
attraverso un processo di integrazione, vengono posti sul mercato in maniera coordinata
piuttosto che in ordine sparso, consentendo così tutti quei processi di valorizzazi one,
ottimizzazione e qualificazione sempre più necessari per essere competitivi. Occorre
quindi continuare a sviluppare quello che sembra essere il limite di fondo della attuale
situazione, individuabile nel prevalere di un’ottica individualista (ogni attore si sente
autorizzato ad essere un decisore autonomo di comportamenti) o nella migliore delle
ipotesi fortemente localistica (i confini comunali/comprensoriali sono barriere e non
cerniere fra elementi dello stesso sistema).
L’attualità del problema è derivata dall’evoluzione del mercato e dell’intero sistema di
relazioni tra domanda ed offerta turistica, giunta oggi ad una fase di sostanziale svolta. Sul
fronte della domanda si è manifestata con forza l’esigenza di forme più personalizzate
25
nell’uso del tempo libero, il consumatore è diventato più esigente, e, come abbiamo visto,
ha trasformato i propri comportamenti di consumo.
Sul fronte dell’offerta occorre prendere atto che le mete della vacanza e i prodotti turistici
sono sempre più sostituibili ed intercambiabili.
Perciò agli operatori non conviene rivolgersi in modo indistinto alla generalità dei
consumatori; è necessario conoscere le loro motivazioni di consumo e progettare soluzioni
per questi nuovi bisogni. In altre parole oggi i prodotti turistici vanno concepiti, progettati,
costruiti e venduti. Orientare la propria offerta verso nicchie di mercato ben caratterizzate
comporta un modo nuovo di pensare al prodotto turistico.
Il passaggio da una semplice logica di prodotto, ad una integrazione fra prodotto
turistico e valorizzazione di un intero territorio e dei suoi elementi di identità, riporta
in primo piano la necessità di nuove forme di partnership fra tutti gli attori locali ed in
particolare fra operatori privati del settore turistico inteso in senso ampio.
In altre parole oggi i prodotti turistici vanno concepiti, progettati, costruiti e venduti.
Orientare la propria offerta verso nicchie di mercato ben caratterizzate comporta un
modo nuovo di pensare al prodotto turistico.
Dall’enfasi posta sulle caratteristiche esteriori della destinazione, si concentra
l’attenzione sui bisogni dell’ospite e sui vantaggi che quest’ultimo può trarre da un
viaggio od un soggiorno all’insegna di nuove motivazioni.
Dall’enfasi sulla standardizzazione e la omogeneizzazione del prodotto si pone
l’attenzione sulla qualità, l’autenticità del bene/servizio offerto
Se da una parte l’intervento pubblico deve consentire una reale integrazione verticale del
processo di programmazione – promozione, rispondendo alle sollecitazioni della domanda
e agli interessi dei vari imprenditori senza ledere gli interessi collettivi e generali coinvolti,
dall’altra l’intervento dei privati deve essere rivolto alla costituzione di prodotti che
presentino tutti gli elementi della competitività ed all’attivazione di tutte quelle nuove forme
di commercializzazione necessarie alla vendita del prodotto in stretta sinergia con gli enti
pubblici.
DIVERSIFICARE E SPECIALIZZARSI
Diversificare e specializzarsi diventano oggi due must: la diversificazione del prodotto e
la specializzazione del mercato sono le due direttrici di riferimento per affrontare il
mercato sempre più competitivo e globale.
Solo definendo mercati e prodotti di riferimento si potranno avviare e sviluppare
aggregazioni efficaci.
In considerazione infatti della dinamica evolutiva della domanda, caratterizzata dalla
tendenza alla selezione degli acquisti, una selezione che fa leva sia sulle
caratteristiche del prodotto sia su quelle della destinazione geografica, diventa
strategico strutturare prodotti specifici in forte integrazione con il territorio di riferimento,
rivolti a target specifici, comunicati, promossi e commercializzati con strumenti mirati e di
volta in volta selezionati.
Ciascuna impresa e ciascuna località turistica debbono individuare una strategia ed un
posizionamento personalizzato. L’offerta di ospitalità, di servizi e di produzioni tipiche non
può più essere diretta ad un solo segmento di mercato, ma deve diversificarsi per
rimanere competitiva. Nel contempo deve specializzarsi, concentrando l’azione di
promozione attorno ad alcuni temi chiari e riconoscibili, per distinguersi, sia nel
messaggio, che negli standard di qualità offerti, nell’affollato panorama di prodotti turistici
proposti.
26
Il sistema di informazione e accoglienza turistica in Toscana – Caratteristiche
strutturali e operative
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Centro Studi Turistici
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
1
SOMMARIO
Premessa..........................................................................................................................3
I servizi di informazione turistica e marketing territoriale...................................................3
Riferimento legislativo.......................................................................................................5
Configurazione dei servizi offerti.......................................................................................5
Ipotesi Minimale................................................................................................................5
Ipotesi Massimale .............................................................................................................6
Definizione delle tipologie di uffici necessari.....................................................................8
Presentazione dei risultati...............................................................................................10
Rapporto tra turisti e uffici informazione turistica ............................................................11
Titolarità e gestione operativa degli uffici ........................................................................13
Logistica e caratteristiche locale .....................................................................................13
Organizzazione dell’attività .............................................................................................14
Personale........................................................................................................................15
Servizi offerti ...................................................................................................................17
Dati sul servizio svolto ....................................................................................................17
Appendice.......................................................................................................................19
2
Premessa
L’attività di promozione del turismo consiste essenzialmente nel realizzare iniziative in
grado di incrementare il movimento dei turisti, attraverso una qualificazione dell’offerta
turistica. Fornire servizi di informazione e assistenza ai turisti, valorizzare le risorse
turistiche disponibili, realizzare progetti, manifestazioni e congressi d’interesse turistico,
diffondere opuscoli e guide ed altro materiale per la conoscenza delle località turistiche,
costituiscono alcuni esempi d’attività promozionale. Si tratta, dunque, di un’attività molto
ampia e articolata, non facilmente ricomponibile, ma senza dubbio decisiva per un settore,
come quello turistico, caratterizzato da una forte competizione e da un raggio d’azione
molto esteso.
In questo contesto i servizi relativi all’accoglienza e all’informazione dei turisti
rappresentano, senza dubbio, attività fondamentali per il settore: la soddisfazione del
turista, passa anche attraverso il comportamento di questi organismi e il tipo di prestazioni
che sono in grado di effettuare.
L’efficacia nel modo di operare degli IAT è legata, essenzialmente, alla loro capacità di
soddisfare le necessità e i desideri dei turisti, i quali devono essere considerati sia come
principali destinatari dei servizi sia, in ottica strategica, come una bussola che orienta
l’attività di informazione e accoglienza turistica.
La principale sfida degli IAT è, dunque, quella di porre attenzione alle esigenze dei turisti e
tradurle in prestazioni di qualità, in grado di suggerire la soluzione giusta, al momento
opportuno.
L’obiettivo del presente progetto è quello di creare un vero e proprio osservatorio di
indicatori dell’informazione turistica in Regione Toscana.
L’importanza strategica dell’informazione turistica richiede un controllo continuo dei livelli
di qualità degli uffici preposti: questo significa l’applicazione di standard di lavoro finalizzati
ad elevare il livello dei servizi offerti. L’operatore pubblico può e deve assumere iniziative
per ottimizzare e migliorare la qualità del servizio; esso può organizzare un’azione
propulsiva all’esterno, ma anche e soprattutto al proprio interno.
Lo studio ha riguardato la raccolta di alcuni elementi qualitativi utili a verificare
l’assolvimento del ruolo istituzionale, attraverso il controllo di indicatori di performance
relativi all’attività di informazione e accoglienza turistica nella provincia.
In particolare, la metodologia adottata per la realizzazione del progetto ha previsto una
rilevazione esaustiva, sulla base di un questionario elaborato dal Centro Studi Turistici di
Firenze, degli uffici informazione turistica presenti sul territorio regionale. L’indagine ha
permesso di elaborare una “mappatura” aggiornata della rete di informazione e
accoglienza turistica, che poi è stata rapportata alle esigenze territoriali poste dallo
sviluppo della domanda turistica.
I servizi di informazione turistica e marketing territoriale
Negli ultimi anni, l’Assessorato al Turismo della Regione Toscana, ha promosso interventi
istituzionali attraverso l'emanazione di leggi e regolamenti che hanno come oggetto la
riorganizzazione dei servizi di informazione e accoglienza turistica per l'acquisizione e la
diffusione di informazioni al turista e agli operatori.
Questo impegno politico, ha creato le condizioni favorevoli per una riqualificazione del
ruolo e delle competenze dei Servizi di informazione e accoglienza turistica secondo
Standard minimi di livello europeo, rafforzandone la funzione importantissima di interfaccia
3
fra l'offerta di risorse del sistema turistico regionale e l’universo della variegata e mutevole
domanda di servizi.
Che tali uffici possano agire in modo efficace e con più alti standard di qualità a supporto
delle azioni regionali, provinciali e locali di promozione, oltre che nelle politiche di
accoglienza, così come avviene in altri paesi europei, è l’obiettivo realistico che si è data la
Regione.
Dando seguito ai risultati della “mappatura” degli "uffici di informazione (IAT)" ed in
relazione all’Articolo 3 (Comma 8 e 10) del Regolamento di attuazione del Testo Unico
delle Leggi Regionali in materia di Turismo la Regione Toscana intende effettuare una
mappatura logica1 del sistema informativo turistico regionale che nell'arco di un
triennio si prefigge l'obiettivo di una riqualificazione del sistema dei servizi di accoglienza,
informazione ed assistenza, con lo sviluppo di funzioni innovative, quali ad esempio
l’informazione on line, la tutela del turista-consumatore, l'introduzione di standard
organizzativi e funzionali in grado di offrire un livello di prestazioni omogeneo in ambito
regionale.
Con questi nuovi strumenti legislativi e con il nuovo progetto, ci sono quindi tutte le
condizioni per considerare la "rete" IAT come strutture di accoglienza turistica anche sul
piano tecnico-professionale, del valore economico e di marketing che effettivamente
rivestono fra le moderne forme di promozione sia pubbliche che private.
L’auspicio è che questi uffici vengano connessi in una rete informatica- telematica
intelligente e coordinati in sistemi territoriali che ne qualificano il ruolo sia sul piano degli
indirizzi e degli obiettivi culturali, sia della dotazione tecnica e delle funzioni operative di
esercizio e gestione.
In un territorio a forte vocazione turistica come quello della Regione Toscana,
l'integrazione delle competenze di un sistema territoriale di servizi di informazione con
degli strumenti formidabili di comunicazione quali i sistemi informativi avanzati e il web,
rappresenta un potenziale enorme per nuove strategie di marketing.
Lo sviluppo di servizi informativi sempre più integrati e connessi, aiuterà anche a scoprire i
punti di debolezza e i vincoli da superare per realizzare un sistema di qualità
dell’accoglienza turistica, diventando uno strumento indispensabile di incontro fra
operatori e utenti.
Il ruolo dei sistemi informativi turistici, specialmente se integrati con le azioni di
promozione di Enti e imprese, si configura come un servizio indispensabile per il sistema
di commercializzazione, oltre che veicolo d’immagine di una località e delle sue politiche di
accoglienza.
Imprenditori turistici e associazioni di categoria, dovrebbero manifestare un concreto
interesse verso le nuove opportunità rappresentate da una "rete di uffici” che svolge
funzioni integrative a quelle aziendali di co-marketing, direct-marketing, ecc., quale può
diventare la rete dei futuri servizi di informazione-accoglienza e promozione turistica della
regione.
Un progetto di riorganizzazione del sistema informativo e della qualità dei servizi turistici di
un territorio deve ispirarsi anche a modelli di lavoro e a criteri organizzativi aziendalistici e
valorizzare le funzioni di promozione – comunicazione - accoglienza dei servizi in
architetture orizzontali “client server” (secondo le esperienze di “customer satisfation”,
ecc.).
E’ stato verificato con ricerche sul campo in diverse regioni che “per il turista
contemporaneo fattori come la rapidità con la quale si ottiene la risposta, la possibilità di
poter attingere informazioni senza limite di orario e di tempo, al di fuori dei vincoli imposti
1
Per mappatura logica si intende la definizione del territorio di competenza dei singoli uffici ed i servizi da erogare
presso gli stessi uffici
4
dagli uffici, specialmente pubblici, e la personalizzazione delle informazioni, costituiscono
elementi per valutare la qualità complessiva dell’offerta turistica di una località”2.
Il ruolo dei sistemi informativi turistici si sta configurando sempre più anche come un
servizio indispensabile per il sistema di commercializzazione, variabile significativa
dell’immagine di una località e delle sue politiche di marketing, oltre che un vantaggio
competitivo nella promozione diretta delle imprese turistiche che vi collaborano con
trasparenza e ne accettano i protocolli di valutazione.
Così come avviene per le imprese, anche l’adeguamento di servizi prevalentemente
finanziati dal “pubblico”, richiede nuove soluzioni organizzative e un programma di
attuazione il cui successo dipende dalle decisioni istituzionali e dalla situazione oggettiva
dei diversi luoghi, ma anche dalla possibilità di coinvolgere nuove figure professionali
con competenze manageriali.
Riferimento legislativo
L’attività degli Uffici di Informazione e accoglienza turistica è disciplinata giuridicamente
dal regolamento di attuazione del testo unico delle leggi regionali in materia di turismo
(L.R. 23 marzo 2000, n. 42). Vengono definite le Caratteristiche degli uffici di informazione
e gli standard dei servizi, l’uso dei segni distintivi, l’affidamento dei servizi a soggetti terzi,
il comitato tecnico di coordinamento per i servizi.
Configurazione dei servizi offerti
Ipotesi Minimale
Il regolamento regionale 23 aprile 2001, n.18/R stabilisce i servizi minimali che gli uffici di
informazione e accoglienza turistica devono garantire.
Uffici di Informazione Regionale
o
o
o
o
o
o
2
Informazioni in merito all’offerta turistica relativa all’ambito territoriale dove ha sede
l’ufficio e in generale sull’offerta turistica del territorio regionale
Informazioni precise e dettagliate sui servizi turistici dell’ambito di appartenenza,
con l’indicazione dei prezzi praticati, sui trasporti, sui pubblici esercizi, sulle strutture
congressuali, sui servizi di pubblica utilità.
Informazioni esaurienti sulle risorse storico – artistiche e naturalistiche e sulle
relative accessibilità, itinerari turistici, manifestazioni ed eventi, tempo libero e sport
nell’ambito di appartenenza, indicando orari e localizzazioni.
Informazioni generali sulle risorse turistiche e sull’offerta turistica dell’intera regione.
Assistenza al turista nella ricerca di disponibilità ricettiva ed eventualmente
effettuare la prenotazione3 di strutture ricettive.
Assistenza al turista per l’inoltro all’autorità competente di reclami per disservizi
mettendo a disposizione specifici modelli e aiutando nella specifica compilazione.
(E. Zampiccoli, Le Giornate della comunicazione turistica, Guaraldi, Rimini,1997, p.83)
3
Non tutti gli uffici di informazione potranno effettuare la prenotazione, ma solo quelli individuati nei Piani triennali
della Provincia (o individuati dalla Regione, per gli uffici informazioni da queste gestiti tramite l’agenzia per il
Turismo). L’ufficio informazioni potrà prenotare presso le strutture ricettive esistenti in un determinato territorio che
sarà definito dalla Provincia. L’Amministrazione Provinciale potrà individuare il territorio di competenza dell’ufficio
informazioni identificandolo con quello del Comune di ubicazione, o anche dei Comuni limitrofi, ovvero con quello
dell’Agenzia per il Turismo. Con apposita convenzione stipulata con i gestori delle strutture ricettive devono essere
precisate le modalità di prenotazione.
5
o
Materiale informativo a disposizione e/o disponibile:
piantine delle località comprese nell’ambito di appartenenza, con l’indicazione
delle principali attrattive e servizi;
carta stradale della regione;
annuari delle strutture turistico – ricettive dell’ambito di appartenenza.
Possono inoltre essere fornite stampe di materiale informativo reperito mediante la
rete telematica.
Schede di valutazione per i visitatori sul servizio richiesto, e per eventuali
suggerimenti per il miglioramento dei servizi.
-
o
o
Uffici di informazione Locale
o
o
o
o
o
o
o
Informazioni sull’offerta turistica del territorio del Comune dove ha sede l’ufficio o in
generale sull’offerta turistica nell’ambito territoriale.
Informazioni precise e dettagliate sulle attrattive e sui servizi turistici del territorio
comunale.
Informazioni generali sulle risorse turistiche e sull’offerta turistica dell’ambito
dell’APT di cui fanno territorialmente parte.
Assistenza al turista nella ricerca di disponibilità ricettiva ed eventualmente
effettuare la prenotazione di strutture ricettive.
Assistenza al turista per l’inoltro all’autorità competente di reclami per i disservizi.
Materiale informativo a disposizione e/o disponibile:
piantine delle località comprese nel Comune o nei Comuni limitrofi, con
l’indicazione delle principali attrattive e servizi;
carta stradale della regione;
annuari delle strutture turistico – ricettive.
Schede di valutazione per i visitatori sul servizio richiesto, e per eventuali
suggerimenti per il miglioramento dei servizi.
Ipotesi Massimale
Di seguito vengono invece elencati tutti i possibili servizi che invece un ufficio informazione
e accoglienza turistica può offrire.
Servizi offerti: FRONT OFFICE
Informazione di base / accoglienza
o
o
o
o
Diffusione gratuita di materiali informativi (kit minimo composto da catalogo
ricettività e ristorazione, cartina turistica, calendario eventi) del Comune, delle località
vicine, di una minima parte della Provincia.
Diffusione gratuita di una selezione dei materiali di tutti i principali Comuni della
Provincia, e/o consultazione in loco di tutti i materiali cartacei realizzati da Consorzi
Turistici, Enti Pubblici e Associazioni di categoria, ecc. del territorio provinciale e una
selezione di materiali delle Province limitrofe e Regione.
Possibilità di consultazione di importanti guide, pubblicazioni, annuari e cataloghi
servizi del territorio locale, regionale e nazionale.
Informazioni dirette all’utente tramite telefono, fax, e-mail, in merito a tutte le risorse
locali e dei Comuni limitrofi.
6
o
o
o
o
o
Informazioni dirette all’utente tramite telefono, fax, e-mail, in merito a tutte le risorse
provinciali e regionali: consultazione tramite PC – internet dell’archivio informazioni
del sistema informativo regionale turismo.
Accoglienza e informazioni in lingua italiana e straniere.
Sistema di segreteria telefonica per informazioni standard di base.
Internet point per autoconsultazione informazioni
Totem – bacheca con schermo e data base definito in autoconsultazione.
Prenotazione – booking
o
o
o
o
o
o
o
o
o
Raccolta prenotazioni, iscrizioni e verifica gratuita disponibilità per iniziative e
manifestazioni promosse dal Comune, Pro Loco e Associazioni locali.
Verifica gratuita disponibilità delle strutture ricettive del catalogo provinciale tramite
segnalazione e strumenti informativi gratuiti (consultazione di siti internet collegati al
sistema informativo per il turista).
Verifica gratuita disponibilità appartamenti in affitto di agenzie, affittacamere.
Prenotazione posti disponibili nelle strutture ricettive locali e provinciali (booking),
con rilascio di voucher a pagamento: alberghi, campeggi, agriturismo, bed and
breakfast, ostelli, ecc. (accordi con operatori, associazioni consorzi).
Rilascio tessere raccolta funghi e frutti di bosco.
Biglietti e prenotazioni per visite guidate, musei, gite, escursioni, gare, premi,
spettacoli, concorsi e ogni altra iniziativa turistica e culturale locale e provinciale.
Vendita gadget di interesse per il turista (linea di prodotti di merchandising
appositamente studiata e realizzata) sia del territorio locale che provinciale.
Vendita guide, carte turistiche, pubblicazioni e libri storici, manifesti, cassette audiovideo, cd-rom e gadget di interesse per il turista (linea di prodotti di merchandising
appositamente studiata e realizzata) sia del territorio locale che provinciale.
Servizio guide e accompagnamento turistico per visite monumenti e strutture locali,
provinciali, noleggio strumenti per interpretariato e descrizione risorse e itinerari.
Servizi offerti: BACK-OFFICE
Redazione Informazioni
o
o
o
o
o
o
Attività standard di Redazione “Data base turismo” (ricerca, trattamento stesura
schede informative, aggiornamento e manutenzione sistema) sulle risorse locali.
Redazione di documenti e comunicati stampa, suggerimenti e collaborazione con
eventuali società specializzate per la realizzazione di opuscoli e guide di
informazione locale.
Indagini statistiche sulle caratteristiche degli utenti del servizio (analisi dell’utenza).
Creazione e aggiornamento di mailing list degli operatori locali, contatti esterni, enti,
ecc. (con criteri informatizzati con protocolli standard e archivio storico) per gestione
mirata della corrispondenza e accordi di collaborazione (direct-marketing).
Gestione archivio reclami e attività di informazione sui diritti a tutela del turista
(sistema di rilevazione, segnalazione – inoltro verifica risposta, valutazione di casi)
Raccolta suggerimenti, segnalazioni, critiche degli utenti al sistema turistico locale
Animazione e marketing locale
o
Supporto nell’ideazione, organizzazione, promozione di iniziative ed eventi locali
(animazione locale), calendario eventi, programmi di visite, mostre, concorsi, itinerari
a tema, ecc.
7
o
o
o
Supporto e collaborazione per realizzazione materiali di documentazione e gadget
(monografie e guide, gestione archivi fotografici, documentazione storica e tradizioni
locali, merchandising).
Gestione diretta visite guidate, accompagnamento gruppi, biglietteria strutture sale
– mostra.
Organizzazione di stage, seminari, corsi di aggiornamento per il personale e per
operatori turistici sulla qualità dei servizi turistici dei luoghi di riferimento.
Definizione delle tipologie di uffici necessari
L'ipotesi di lavoro a sistema si configura in sé come un fattore di qualità che crea nuovi
vantaggi nella capacità di intervento istituzionale delle autonomie locali nel settore dei
servizi turistici, oggi in grande evoluzione grazie alla comunicazione di rete e ai sistemi
informatizzati di promozione locale che altrimenti rischierebbe di generare disparità e
scompensi nell'offerta reale di servizi di un territorio.
Come si può intuire e come confermano molte altre esperienze simili di coordinamento di
sistemi di servizi (dai servizi di relazione col pubblico URP agli ‘Informagiovani’ dei
comuni, ecc.) promuovere un sistema significa prevedere una sua direzione e strumenti di
coordinamento efficaci ed autorevoli, sostenuti da un conveniente impegno economico e
politico.
Infatti per condividere i vantaggi della collaborazione ad un sistema, occorre creare una
cultura dei servizi di accoglienza, in cui gli operatori e gli amministratori si riconoscano, ne
accettino le analisi e le valutazioni effettuate con strumenti concordati e trasparenti, capaci
di mettere in luce i punti di criticità del sistema.
Gli aderenti al sistema debbono anche potersi riferire ad un budget di progetto che
sostenga per alcuni anni gli interventi straordinari che si andranno a prevedere e che sia in
grado di sviluppare un recupero di efficacia del sistema stesso che contribuisca
gradualmente a ridurne i costi complessivi creando nuove forme di autofinanziamento
della rete dei servizi per le strutture coinvolte nella gestione
Aspettative, interventi di aggiornamento, decisioni, ecc. , vanno quindi mediati da una
direzione capace di tradurre i linguaggi specialistici in sequenza di operazioni e programmi
di lavoro che vanno promossi nel tempo per raggiungere gli obiettivi prefissati per la
realizzazione del sistema.
Allo stesso tempo il lavoro svolto deve trovare conferma in atti e documenti che hanno
valore amministrativo (protocolli d’intesa, convenzioni, ecc.) dove periodicamente i
cosiddetti “standard” che si prendono in esame e si decide di raggiungere nel sistema
vengono effettivamente concertati, raggiunti e certificati dai soggetti che hanno titolarità di
gestione.
Inoltre l'idea stessa di sistema rimanda a valori di cambiamento e di evoluzione nel tempo,
infatti non è da escludere che alcuni degli uffici che troviamo oggi vengano chiusi o
spostati in altra sede, che altri nuovi uffici o soluzioni particolari si vengano a creare in
futuro sulla base di esperienze e "modelli" sperimentati anche in altre regioni e all’estero.
Uno schema di massima da seguire per la realizzazione del sistema regionale consiste nel
costruire un modello che prevede diversi tipi di servizi coordinati fra loro da strumenti di
direzione certi ed efficaci e contemporaneamente aperto a tutte le rappresentazioni del
territorio per favorire la capacità di tutti i singoli uffici di strutturare legami e relazioni
8
“orizzontali” con enti e soggetti del proprio territorio e con gli altri uffici locali nel rispetto
degli standard di qualità e degli indicatori concordati a livello regionale.
Se consideriamo il ventaglio dei compiti che rappresenta il panel caratteristico dei servizi
di informazione turistica, si possono prefigurare diverse tipologie di servizi in base alla
quantità e complessità delle attività che si svolgono.
Questo modello “gerarchico - collaborativo” potrebbe essere costituito da più tipologie di
uffici di informazione:
1. Uffici Informazione on line (enti coinvolti Regione – Province – APT)
Sempre di più oggi l’informazione turistica on line acquista importanza all’interno
del sistema più ampio del servizio di informazione e accoglienza turistica.
Sicuramente un sistema innovativo non può prescindere dalla attivazione di un
sistema informativo regionale per il turista on line. La realizzazione di una base dati
da consultare attraverso un sito internet ad accesso gratuito, deve sicuramente
rappresentare un salto qualitativo nell'impegno delle amministrazioni locali per
rendere di pubblico dominio informazioni su risorse e strutture che non sempre
sono conosciute o presentate pubblicamente, di cui non si conoscono elementi
informativi importanti come i prezzi per accedervi, gli orari di fruibilità, chi contattare
per una visita, come raggiungere la risorsa turistica, ecc.
2. Uffici a carattere REGIONALE - Interprovinciali (enti coinvolti Regione –
Province – APT)
Occorre pensare all’istituzione di uffici di informazione e accoglienza turistica nei
punti strategici del nostro territorio (aeroporti Pisa, Firenze – Principali stazioni
ferroviarie regionali – punti di accesso al territorio regionale sul sistema
autostradale – Punti di visita di notevole impatto turistico (Piazza dei Miracoli Pisa,
Piazza del Campo Siena, Piazza della Signoria Firenze …………)
3. Uffici a carattere PROVINCIALE – (enti coinvolti Province ed APT)
che hanno una rappresentatività e una visibilità a livello Provinciale; svolgono una
funzione di riferimento per tutto il territorio provinciale e offrono il livello massimo di
complessità e qualità del servizio auspicabile.
4. UFFICI COMUNALI – (enti coinvolti APT e Comuni)
collocati nei principali Comuni rappresentativi di molteplici prodotti turistici e dell a
maggiore offerta di strutture ricettive e servizi turistici che anticipano una serie di
parametri e indicatori di qualità dei servizi e ne sperimenta il raggiungimento anche
attraverso forme di gestione pubblico - privato;
9
Presentazione dei risultati
Il monitoraggio degli uffici informazione e accoglienza turistica presenti sul territorio
regionale è stato realizzato durante il periodo compreso tra marzo e giugno 2007.
L’indagine ha coinvolto tutti gli uffici della regione; ai responsabili di ciascun ufficio è stato
somministrato, via fax, via email o telefonicamente un questionario strutturato in distinte ed
articolate sezioni volte a monitorare i diversi aspetti dell’attività condotta. In particolare
sono state raccolte e successivamente elaborate informazioni su:
Ø
gestione e titolarità degli uffici
Ø
logistica e caratteristiche del locale
Ø
organizzazione dell’attività
Ø
servizi offerti: front-office e back-office
Ø
statistiche sul servizio svolto
Le schede pervenute possono considerarsi adeguatamente compilate; alcune sezioni,
tuttavia, come i “dati sul servizio svolto”, hanno registrato percentuali di “non risposte” più
elevate.
I comuni sede di uffici di informazione turistica sono complessivamente 185 su un totale di
287 regionali; molte località, come il capoluogo regionale e altri capoluoghi di provincia,
sono realtà che presentano più punti informativi. In totale, in Regione Toscana siamo
riusciti a censire ben 253 uffici informazioni che in molti casi sono integrati da varie
esperienze di informazione turistica prestata presso gli URP comunali o gli Informagiovani.
Infatti, in alcuni casi, laddove non è presente un punto informazione turistica specifico, è la
stessa Amministrazione comunale a garantire questo servizio con proprio personale e
all’interno dei propri locali (ad esempio attraverso l’ufficio cultura, la biblioteca comunale,
punti Informagiovani, ecc…).
Il monitoraggio ha compreso esclusivamente quelle attività che secondo la Legge
Regionale n.42/2000 dispongono dei requisiti necessari per essere definiti Uffici di
Informazione e Accoglienza Turistica (riportati in Appendice).
Molti uffici sono gestiti direttamente dalle amministrazioni pubbliche locali, altri sono curati,
anche attraverso collaborazioni (sia tramite gestioni miste sia attraverso società consortili),
da enti privati, come Pro Loco o Società Cooperative, strutture Consortili o altre tipologie di
aziende private.
In alcuni casi è stata rilevata una gestione non perfettamente professionale, che si
potrebbe definire quasi volontaristica: questo tuttavia non costituisce un aspetto del tutto
negativo in quanto, in tal modo, vengono coperte zone altrimenti sprovviste di punti
informativi, anche se i rischi dovuti alla scarsa professionalità possono nuocere
all’immagine turistica complessiva del servizio e dunque del territorio.
10
Rapporto tra turisti e uffici informazione turistica
Prima di analizzare nel dettaglio i risultati dell’indagine che ha coinvolto direttamente gli
IAT, vediamo come si relaziona la presenza degli uffici alle esigenze territoriali di ciascuna
area regionale; tali esigenze sono state valutate in funzione della consistenza dei
movimenti turistici registrati dalle statistiche ufficiali. L’obiettivo è orientato alla stima della
clientela potenziale dei punti informazione. Al riguardo però è doveroso ricordare i flussi
turistici ufficiali sono solo una parte dei potenziali utenti di uno IAT. Infatti, a beneficiare dei
servizi di informazione e assistenza sono anche i turisti che soggiornano in appartamenti o
case in affitto non rilevati dalle statistiche ufficiali e i cosiddetti escursionisti, vale a dire i
visitatori giornalieri.
Dal rapporto tra arrivi turistici registrati in regione per l’anno 2005 4 e numero di uffici di
informazione turistica presenti, otteniamo un valore pari a 41.252, che indica una media
annua di utenza turistica potenziale per ufficio.
La presenza di uffici informazione è stata valutata anche in relazione ai posti letto di
ciascun area turistica regionale. A livello regionale si può stimare la presenza di un ufficio
ogni 1.823 posti letto; l’area balneare e termale presentano un rapporto molto più alto
rispetto al dato medio regionale.
L’analisi per area turistica ha prodotto i seguenti risultati.
Ø
Nelle località regionali classificate Arte/Affari sono presenti 72 uffici informazione. Il
rapporto tra arrivi e uffici è pari a 69 mila circa, che rappresenta, dopo l’area termale il
valore più alto calcolato a livello regionale.
Ø
Nelle località montane sono presenti 27 uffici. La densità di arrivi turisti per ufficio (10
mila unità circa) risulta molto inferiore al dato medio regionale. Anche il rapporto fra
numero uffici e posti letto riporta valori più bassi rispetto al dato medio regionale.
Ø
Nelle località regionali classificate Termali sono presenti 14 uffici informazione. Il
rapporto tra arrivi e uffici è pari a 81 mila circa, che rappresenta, il valore più alto
calcolato a livello regionale. Risulta invece in una posizione intermedia il rapporto fra
postiletto e uffici (2997 posti letto per ufficio).
Ø
Nelle aree balneari della nostra regione sono presenti 49 uffici. Per queste aree si
registra un numero di utenti potenziali per ufficio (poco più di 54 mila unità) maggiore
rispetto alla media regionale; il rapporto tra posti letto ed uffici segna il valore più alto
(determinato chiaramente dalla forte incidenza di posti letto nei campeggi e villaggi
turistici).
Ø
Nelle località di Campagna /Collina sono presenti 68 uffici. Il rapporto tra arrivi e
numero di uffici si colloca sui livelli più bassi (oltre 9 mila unità), molto al di sotto del
dato medio regionale. Anche il rapporto fra posti letto e uffici turistici determina in
queste aree l’indicatore piùbasso
Ø
Le aree cosiddette di Altro Interesse dispongono di 23 punti informativi. La densità
degli arrivi turistici per ufficio, così come il rapporto fra posti letto e uffici risultano in
una posizione intermedia (31 mila 700 unità – 971 posti letto), inferiore comunque
rispetto al dato medio regionale.
4
Al momento della stesura del testo i dati rifeiriti agli arrivi turistici del 2006 ancora non sono stati pubblicati
11
Presenza degli uffici nelle aree turistiche della regione Toscana
Area Turistica Uffici Arrivi Turistici Arrivi/ Uffici Posti letto Posti letto/ Uffici
Arte/Affari
72
4.995.634
69.384
105.893
1.471
Montagna
27
279.135
10.338
22.519
834
Balneare
49
2.647.726
54.035
228.206
4.657
Termale
14
1.141.811
81.558
41.959
2.997
Campagna/Collina 68
642.199
9.444
40.191
591
Altro Interesse
23
730.211
31.748
22.336
971
Regione
253
10.436.716
41.252
461.103
1.823
12
Titolarità e gestione operativa degli uffici
Nell’ottica di procedere ad una proposta di riorganizzazione del servizio di informazione ed
assistenza al turista a livello regionale, una delle principali problematiche da affrontare
riguarda sicuramente l’accentuata frammentazione dei soggetti gestori l’attività.
Sebbene, infatti, la titolarità degli uffici appartenga alle Agenzie per il Turismo e
prevalentemente alle singole Amministrazioni comunali, la conduzione operativa
dell’attività viene affidata spesso a soggetti esterni tramite convenzione.
Dei 253 uffici censiti, il 29% sono gestiti da Pro Loco ed un'altra quota del 29% da strutture
esterne in convenzione con l’Amministrazione Comunale e/o l’Agenzia per il Turismo
(Consorzi turistici – Cooperative – altre aziende private).
Il 16% di queste strutture sono gestite direttamente dai Comuni, mentre per il 13% di uffici
è stata rilevata un tipo di gestione mista tra Comune e aziende private.
Le Agenzie per il Turismo sono titolari e gestori del 13% di IAT.
Gestione operativa degli uffici
Tipo Gestione ufficio
APT
13%
COMUNE
16%
ESTERNO
29%
MISTA
13%
PROLOCO
29%
Totale complessivo
100%
Logistica e caratteristiche locale
In accordo con i requisiti richiesti dalla normativa regionale, la stragrande maggioranza
degli uffici di informazione turistica della Regione Toscana sono collocati in posizione
centrale o turisticamente strategica. La loro collocazione garantisce comunque una buona
visibilità (96%), sebbene ci siano anche uffici dove non sono presenti vetrine che si
affacciano all’esterno.
I comuni che ospitano punti informativi non sono sempre dotati di segnaletica direzionale
che aiuta l’utente a raggiungere l’ufficio; infatti riguardo all’accessibilità la normativa
stabilisce che gli IAT devono essere “opportunamente segnalati”. Per quanto riguarda le
dotazioni strutturali presenti nei locali tutti sono dotati di impianti di sicurezza a norma;
l’86% degli uffici permettono un agevole accesso ai disabili. I giudizi espressi sulla
condizione degli arredi sono nel complesso positivi: nessun responsabile intervistato ha
valutato i propri arredi in modo negativo.
Suddivisione per posizione ufficio
Posizione ufficio
Totale
Centrale
93%
Non centrale
1%
Strategica
6%
13
Totale complessivo 100%
Accessibilità disabili
Disabili
Totale
Accessibili
86%
Non accessibili
14%
Totale
100%
La superficie complessiva media degli uffici è di 45 mq: si va da una superficie minima di 4
mq ad una massima di 300 mq.
La normativa regionale stabilisce che la superficie destinata al pubblico non può, di norma,
essere inferiore a 20 mq per gli uffici di informazione regionale e di 10 mq per quelli locali.
Superficie complessiva media 45 mq
Organizzazione dell’attività
Le informazioni raccolte sull’organizzazione delle attività prendono in esame il periodo e
l’orario di apertura al pubblico degli uffici. I vincoli previsti dalla legge per gli uffici di
informazione regionale stabiliscono che l’apertura deve essere continuativa in tutto l’anno
(può essere previsto un solo periodo di chiusura non superiore ai 15 giorni), con almeno
10 ore di apertura giornaliera; per gli uffici di informazione locale viene richiesto di
garantire il servizio almeno nei periodi di maggior affluenza turistica.
Sul totale degli IAT della regione censiti, il 61% sono ad apertura annuale, il restante 39%
svolgono la propria attività solo in determinati periodi dell’anno.
Quelli stagionali sono aperti in media per circa 5 mesi e mezzo all’anno; si va da un
minimo di 3 mesi ad un massimo di 10 mesi. Quasi tutti gli uffici garantiscono il servizio
durante il bimestre estivo di luglio-agosto, molti anticipano l’apertura al mese di giugno o al
periodo pasquale.
Suddivisione uffici per tipo apertura
Apertura
Totale
Annuale
61%
Stagionale
39%
Totale complessivo
100%
Gli uffici con apertura stagionale sono aperti in media 5,4 mesi
Per l’analisi relativa agli orari di apertura degli uffici ci limitiamo ad osservare che il numero
medio di ore di apertura settimanale nei periodi di massima attività (che quasi sempre
coincidono con i mesi estivi) è di circa 38 ore: si va da un minimo di 8,5 ore settimanali ad
un massimo di 84 ore. In questi periodi, una buona parte di IAT garantiscono il servizio,
magari con una finestra di poche ore, anche la domenica.
14
Personale
Sul personale impiegato negli IAT sono state raccolte informazioni inerenti solo alcuni
aspetti.
In primo luogo, dalle risposte fornite dagli operatori è possibile osservare che in 1/3 degli
uffici intervistati è presente un solo addetto; un altro 33% di uffici presentano 2 addetti,
mentre nel restante terzo il personale è composto da tre o più unità.
Il totale degli operatori, impiegati negli IAT censiti che hanno compilato questa sezione del
questionario, è di circa 650 unità, con una media di circa 2,6 addetti per attività.
La normativa regionale pone dei vincoli sul numero di addetti presenti negli uffici di
informazione regionale, che non deve mai essere inferiore alle due unità per tutta la durata
dell’orario di apertura.
In media gli operatori impiegati per ogni ufficio sono 2.6 (minimo 1 max 16 a Fi Pzza Stazione)
In merito alla posizione professionale ricoperta, gli operatori si dividono in collaboratori
esterni (collaboratori a progetto) o soci di impresa esterna, in dipendenti a tempo
indeterminato, dipendenti comunali a tempo determinato o di ruolo e in volontari o soci di
associazioni locali (pro loco). A sostegno dell’attività di informazione e accoglienza
turistica vengono talvolta utilizzati stagisti e/o tirocinanti.
Il livello di conoscenza delle lingue straniere tra gli operatori degli IAT appare
soddisfacente, anche se, come vedremo, dei miglioramenti possono essere adottati. In
quasi tutti gli uffici vengono fornite informazioni in lingua inglese, in tre uffici su quattro
anche in francese, in oltre la metà in tedesco.
Circa il 20% degli uffici parla almeno un’altra lingua, prevalentemente lo spagnolo (88%),
ma sono state menzionate anche: russo, giapponese, olandese, ebraico, norvegese,
danese, svedese.
Considerando che, nonostante i periodi di crisi degli ultimi anni, il primo segmento
straniero è costituito da turisti provenienti dalla Germania, la capacità di fornire
informazioni in lingua tedesca appare un po’ carente.
Ricordiamo al proposito che la legge stabilisce che il personale addetto deve conoscere
almeno una lingua straniera per gli uffici di informazione e accoglienza turistica a carattere
locale.
Conoscenza lingue straniere
Lingua parlata:
Inglese
Si
No
Totale complessivo
Lingua
parlata:Tedesco
Si
No
94%
6%
100%
57%
43%
15
Totale complessivo
100%
Lingua parlata:
Francese
Si
No
Totale complessivo
74%
26%
100%
L’aggiornamento degli operatori non è un’attività regolare tra gli uffici regionali (i requisiti
richiesti dalla normativa stabiliscono che il personale degli uffici di informazione regionale
deve essere sottoposto periodicamente a corsi di formazione e di aggiornamento); una
buona parte degli intervistati ha infatti dichiarato che negli ultimi due anni non sono stati
organizzati corsi di aggiornamento.
I risultati dell’indagine sottolineano le esigenze da parte degli operatori di partecipare a
corsi di aggiornamento e/o riqualificazione: oltre due terzi dei responsabili intervistati
ritiene necessarie queste attività per gli addetti degli IAT. Le aree tematiche che si
desidera approfondire riguardano al primo posto le risorse storico-artistiche locali, le lingue
straniere, le tecniche di comunicazione e accoglienza turistica, le conoscenze informatiche
e il marketing turistico territoriale.
La presenza di una dotazione informatica superata viene ribadita anche dalle risposte
fornite in merito agli investimenti urgenti da adottare al fine di migliorare l’efficienza del
servizio di informazione. Infatti, le segnalazioni più frequenti riflettono proprio la necessità
di migliorare anche da un punto di vista tecnologico gli strumenti informatici degli uffici, con
particolare riferimento alla connessione ADSL e a tutte quelle attrezzature che agevolano
la fruizione delle informazioni per l’utente (postazione self-service con accesso ad internet,
sala video, ecc.).
Secondo gli operatori è necessario investire anche sul personale impiegato presso i punti
informativi, sia aumentando il numero di addetti degli uffici, sia puntando su figure
professionali più qualificate; l’auspicio è di veder attivate un maggior numero di proposte
formative e di aggiornamento mirate.
Le altre segnalazioni riguardano interventi strutturali (adeguamento e ampliamento dei
locali, servizi igienici, cambio di sede operativa, ecc.), il materiale informativo (maggiore
disponibilità, nuove pubblicazioni, ecc.), l’allargamento dell’orario di apertura sia in termini
di ore giornaliere che di giorni settimanali, la segnaletica e interventi per migliorare la
visibilità dell’ufficio e altre attrezzature (fotocopiatrice, fotocamera digitale, ecc.).
16
Servizi offerti
Tra le attività necessarie per rispondere alle richieste dei turisti, gli operatori intervistati
segnalano, in ordine di priorità, l’organizzazione e la vendita di escursioni, di gite
organizzate e di visite guidate, l’attivazione del servizio di prenotazione delle strutture
ricettive e in generale dei servizi turistici (musei, trasporti, ecc.), il noleggio di biciclette, il
miglioramento del sistema informativo attraverso un archivio delle risorse del territorio, la
creazione di un sito internet e di un call center e la possibilità di inviare materiale
promozionale. Alcuni hanno poi soffermato l’attenzione sulla necessità di coordinare le
attività sia degli uffici di informazione che in generale dei servizi del territorio.
Qui di seguito vengono presentati i risultati relativi alla sezione del questionario destinata a
monitorare i servizi di informazione e accoglienza turistica offerti dagli uffici.
Per ciascuna voce della tabella seguente viene riportata la percentuale di uffici che
garantiscono quella determinata prestazione.
Principali servizi offerti
Servizi offerti
Informazioni comunali
100%
Informazioni provinciali
90%
Informazioni regionali
65%
Verifica disponibilità strutture ricettive 66%
Prenotazioni - booking
38%
Vendita guide, cartine, gadget ecc
50%
Redazione schede e documenti
59%
Aggiornamento database locale
40%
Analisi utenza servizio
66%
Gestione reclami
36%
Dati sul servizio svolto
Anche la sezione del questionario relativa ai dati sul servizio erogato dagli IAT è stata
compilata in modo parziale e non da tutti gli uffici. Come è già stato mostrato in
precedenza, l’analisi dell’utenza è un’attività che viene svolta solamente da due terzi degli
uffici.
Dai dati raccolti dall’indagine, per l’anno 2006 è possibile stimare il numero medio di utenti
per IAT in circa 25-26 mila unità; è un dato che nasce da dinamiche molto diverse rilevate
per i singoli uffici. Se infatti per alcuni IAT il numero di utenti annui si attesta intorno a
poche centinaia di unità, per molti altri uffici si arriva a qualche migliaio di utenti; infine, per
pochi uffici il numero di utenti per l’anno 2006 si attesta su valori superiori alle 100 mila
unità.
Circa il 46% di utenti hanno origine straniera; nella maggior parte dei casi provengono da
Paesi Europei. Gli italiani che si rivolgono agli uffici toscani arrivano spesso da fuori
regione (35%); un utente su venti risiede nella provincia di appartenenza dello IAT.
Numero utenti medi per anno per ufficio 25.447
17
Provenienza utenti
Provenienza
Provincia
Regione
Italia
Estero
Totale complessivo
Totale
14%
5%
35%
46%
100%
Occorre tenere presente che presso gli uffici di informazione turistica arrivano anche
richieste per telefono, via email e per corrispondenza; tutto questo porta ad aumentare il
numero di contatti annui di ogni ufficio informazione.
Le informazioni più frequentemente richieste agli IAT della provincia riguardano, in ordine
di priorità, le risorse storico –artistiche e naturalistiche (37%), la ricettività (31%), gli eventi
e le manifestazioni locali (17%) e per concludere gli altri servi turistici (15%).
Tipologia di informazioni richieste
Informazioni richieste Totale
Ricettività
31%
Risorse
37%
Eventi
17%
Servizi
15%
Totale complessivo
100%
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Appendice
a) Requisiti richiesti agli uffici informazione (Regolamento di attuazione del Testo Unico delle Leggi Regionali in materia di Turismo Legge Regionale 23 marzo 2000, n.42)
La legge regionale 23 marzo 2000, n.42 ed il regolamento di attuazione del testo Unico definiscono le caratteristiche e gli standard tecnici degli uffici
di informazione e accoglienza turistica e quelli relativi al servizio di informazione e accoglienza. Gli standard tecnici sono adottati dagli uffici di
informazione istituiti a decorrere dal 15 aprile 2000; gli uffici già esistenti a tale data dovranno adeguare i propri standard compatibilmente con le
caratteristiche strutturali dei locali ove sono ubicati.
Abbiamo di seguito elencato alcuni di questi requisiti richiesti agli uffici informazione con la distinzione tra ufficio di informazione regionale e locale.
Successivamente questi requisiti saranno da noi utilizzati per effettuare un confronto con le informazioni a nostra disposizione sugli uffici della
provincia di Pisa. Si ricorda inoltre che la suddetta legge distingue gli uffici di informazione regionale e locale a seconda che eroghino servizi
rispettivamente a carattere regionale e locale.
Uffici di informazione regionale
Uffici di informazione locale
Caratteristiche e standard tecnici degli uffici di informazione e accoglienza turistica
Localizzazione e
accessibilità
Insegne
Caratteristiche
delle strutture
Distribuzione delle
funzioni e arredi
Dotazioni
Situati in luoghi centrali, facilmente raggiungibili, opportunamente segnalati
Presenti e visibili
Superficie destinata al pubblico superiore a venti metri quadri; locali in
perfetto stato di manutenzione
Zona riservata al ricevimento dell’utenza con zona di attesa; ottimo stato di
manutenzione degli arredi
Almeno due personal computer con modem, accesso ad internet, una
stampante a colori, telefono con segreteria, telefax e fotocopiatrice; televisore
collegato a video-lettore; cartine relative alla località (informazioni su altri uffici
informazione, eventi, ecc…)
I locali devono essere esclusivamente adibiti
alle
funzioni
previste
dal
presente
regolamento; opportunamente segnalati
Presenti
Superficie superiori ai dieci metri quadrati;
locali in perfetto stato di manutenzione
Telefono con segreteria telefonica e telefax
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Uffici di informazione regionale
Uffici di informazione locale
Caratteristiche e standard relativi al servizio di informazione e accoglienza turistica
Apertura
Orario
Personale
Servizi di
informazione
e accoglienza
Aperti tutto l’anno (un periodo di chiusura non superiore a 15 giorni l’anno)
Gli orari di apertura possono essere articolati nelle seguenti fasce::
1.Continuativo, con apertura per almeno 10 ore al giorno
2. Spezzato, con apertura per almeno 10 ore al giorno con interruzione
del servizio per non più di due ore, tra le 12,00 e le ore 16,000
Differenti fasce di orari possono essere adottate per particolari periodi
dell’anno o in particolari giorni della settimana in relazione alle esigenze
dell’utenza turistica
Presenza contemporanea di due addetti all’accoglienza e informazione
per tutta la durata dell’orario di apertura. Il personale deve possedere
diploma di scuola media superiore e conoscere almeno due lingue
straniere tra le seguenti: francese, inglese, tedesco, spagnolo,
portoghese; deve saper operare con gli strumenti informatici e telematici.
Deve essere sottoposto periodicamente a corsi di formazione e di
aggiornamento
Gli addetti all’informazione devono fornire informazioni precise e
dettagliate sui servizi turistici dell’ambito di appartenenza (prezzi
praticati, trasporti, servizi di pubblica utilità), sulle risorse storicoartistiche e naturalistiche e sulla relativa accessibilità, itinerari turistici,
manifestazioni ed eventi, tempo libero e sport. Devono fornire
informazioni generali sulle risorse turistiche e sull’offerta turistica
dell’intera regione.
Il personale addetto deve fornire assistenza al turista nella ricerca di
disponibilità ricettiva (eventualmente effettuare la prenotazione) e per
l’inoltro all’autorità competente di reclami per disservizi.
Deve essere distribuito e/o disponibile materiale informativo consistente
in:
1. piantine delle località comprese nell’ambito di appartenenza, con
l’indicazione delle principali attrattive e servizi;
2. carta stradale della regione;
3. annuari delle strutture turistico-ricettive dell’ambito di appartenenza
Devono essere presenti schede per la valutazione del grado di
soddisfacimento del servizio richiesto e per eventuali suggerimenti
Aperti nei periodi di maggiore affluenza turistica
Gli orari di apertura possono essere: continuativo, spezzato, di
sola mezza giornata
Il personale deve possedere il diploma di scuola media
superiore e deve conoscere almeno una lingua straniera tra le
seguenti: francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese
Devono fornire informazioni precise e dettagliate sulle attrattive
e sui servizi turistici del territorio comunale. Devono fornire
informazioni generali sulle risorse turistiche e sull’offerta
turistica dell’ambito dell’A.P.T. di cui fanno parte
territorialmente.
Il personale addetto deve fornire assistenza al turista nella
ricerca di disponibilità ricettiva (eventualmente effettuare la
prenotazione).
Deve essere distribuito e/o disponibile materiale informativo
consistente in:
1. Piantine
delle
località
comprese
nell’ambito
di
appartenenza, con l’indicazione delle principali attrattive e
servizi;
2. carta stradale della regione;
3. annuari delle strutture turistico-ricettive dell’ambito di
appartenenza
Devono essere presenti schede per la valutazione del grado di
soddisfacimento del servizio richiesto e per eventuali
suggerimenti
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Parti sociali ed enti bilaterali del settore turismo in Toscana – Evoluzione, attività, obiettivi
Regione Toscana – Giunta Regionale
Direzione Generale dello Sviluppo Economico
Coordinamento a cura di:
Area Politiche del Turismo, Commercio e Attività Terziarie
Redazione a cura di:
Antonio Michelagnoli Enti Bilaterali
Anno 2007
Distribuzione gratuita
Pubblicazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo della Toscana
AGCI
Associazione
TerritorialeToscana
ENTE BILATERALE INDUSTRIA TURISTICA TOSCANA
ENTE BILATERALE INDUSTRIA TURISTICA TOSCANA
Anno di costituzione: 1996
Parti contraenti: FEDERTURISMO – Federazione Nazionale Industria dei Viaggi e Turismo, CGILFILCAMS Regionale Toscana, FISASCAT-CISL Regionale Toscana, UILTUCS-UIL Associazione Sindacale
con sede in Firenze.
Totale aziende iscritte all’Ebit su tutta la Regione Toscana: circa 180
EBIT è Agenzia formativa accreditata dalla Regione Toscana (cod. 471) e ha un sistema di gestione della
qualità certificato secondo le norme EN ISO 9001:2000 da TUV CERT.
ATTIVITA’
L'EBIT, Ente Bilaterale dell'Industria Turistica Toscana, previsto dall'art 6 del Contratto Collettivo Nazionale di
Lavoro per i dipendenti da aziende dell’Industria Turistica, ha competenza regionale, e il suo scopo
istituzionale è principalmente quello di promuovere la qualificazione professionale dei dipendenti delle
aziende del settore Turistico della Toscana aderenti al sistema Confindustria.
A questo scopo EBIT opera attraverso l'indagine e il monitoraggio delle esigenze del settore Turismo al fine
di proporre le iniziative formative che più rispondono ai bisogni formativi e di qualificazione professionale
emergenti sul territorio.
I corsi, di volta in volta organizzati, vengono comunicati dall'Ente alle Direzioni delle aziende ricettive ed alle
Organizzazioni sindacali, che procedono ad informare i lavoratori. In relazione a specifici periodi dell’anno è
inoltre prevista anche l’assegnazione di borse di studio.
Alla fine di ciascun corso, Ebit svolge un’indagine tra i partecipanti al fine di monitorare il livello di
soddisfazione dei lavoratori e poter, in questo modo, migliorare costantemente il livello della propria offerta
formativa.
Dati generali sui corsi
Corsi attivati durante l’anno (due sessioni autunnale / primaverile)
Dai 15 ai 20 corsi l’anno (il numero varia in base al totale delle persone iscritte)
Partecipanti
Circa 200 iscritti l’anno (il numero varia in base alla stagione di erogazione dei corsi)
Percentuale di soddisfazione (rilevata sulla base dei questionari distribuiti a fine corso): 100%
FORMAZIONE FINANZIATA FSE
Nel corso del 2006 Ebit ha inoltre realizzato il progetto di formazione finanziata FIDELITY - qualificare gli
spazi di mercato del settore del Turismo per aumentare la retention della domanda di mercato (Progetto
Finanziato sul Bando POR Ob. 3 Provincia di Firenze 2005 – Misura D1.1 – Azione D1-7). Il progetto, rivolto a
imprenditori e lavoratori del settore turistico con funzioni di booking, segreteria, ricettività, amministrazione
e pianificazione, si è concluso con un ottimo livello di soddisfazione da parte di lavoratori ed aziende
coinvolte.
Numero aziende partecipanti: 21 (di cui 1 agenzia viaggi, 20 alberghi)
Numero dipendenti partecipanti: 41
Periodo di erogazione della formazione: febbraio – maggio 2006
Ore di aula effettuate: 144
Percentuale di soddisfazione: 100%
OBIETTIVI
EBIT ha come principale obiettivo la formazione professionale nel settore Turismo. L’esperienza maturata in
questi anni di attività ed i confronti con datori di lavoro e lavoratori di tale settore, ha indotto ad indirizzare
l’azione formativa in due direzioni. Da un lato, a cercare di rispondere alla necessità di maggiore
specializzazione professionale per il personale del comparto turistico e, dall’altro, a provvedere ad una azione
trasversale di innalzamento del livello di conoscenze anche per figure a più basso contenuto professionale.
I corsi organizzati da EBIT si articolano in corsi "trasversali", rivolti a tutti gli operatori del settore turismo
(corsi di lingua e corsi di informatica); corsi "specialistici", rivolti alle varie categorie (corsi per Governanti,
per Cameriere ai piani, corsi per Addetti al ricevimento, per Facchini, per Manutentori, Corsi IATA, Internet
per agenzie di viaggio).
Infine l’EBIT si impegna ad attivare tutte quelle collaborazioni necessarie per far crescere la propria capacità
e conoscenza dei fabbisogni formativi del settore turismo e accrescere il patrimonio individuale delle risorse
umane, anche attraverso la formazione su particolari esigenze (es. accoglienza, persone disabili, conoscenza
multietnica).
CONTATTI
Ebit – Segreteria Regionale
Via Valfonda 9 - 50123 Firenze
Tel. 055.2707237 Fax 055.281616
[email protected]
www.ebit.toscana.it
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