Gruppo LA SIBILLA
Mirella Scotto
Pozzuoli e i suoi monumenti storici
Il tempio di Serapide occupa una vasta area nella parte bassa di Pozzuoli.
E’ detto impropriamente “tempio” perché durante lo scavo del 1750 fu rinvenuta una statua del dio
egiziano Serapis; in realtà è un macellum, un mercato pubblico che nel I-II sec. d.C sorgeva nei pressi
della ripa orientale, non lontano dall’emporium della città romana.
Nel corso del 1800, il complesso fu parzialmente utilizzato come impianto termale data la presenza di
acque sorgenti.
Antro della Sibilla
Rimaneggiato in epoca ellenistica e romana l’ Antro della
Sibilla fu certamente collegato al culto oracolare originario
di Apollo. Si accede ad esso attraverso un lungo corridoio
(dromos) di oltre 130 metri. Il dromos
scavato
interamente nella roccia tufacea, a partire dall'esterno
dell'acropoli lungo il ciglione occidentale della collina, si
inabissa fino a giungere in un vasto ambiente rettangolare
con una copertura a falsa volta: l'Antro vero e proprio,
dove la Sibilla dava i suoi responsi. Il corridoio è illuminato
da sei grandi fenditure aperte in gallerie laterali verso il
mare e presenta nella parte superiore una caratteristica
sezione trapezoidale che aumenta l'impressione di altezza,
già notevole (5 metri circa).
Palazzo Vecchione Maglione
Il Palazzo fu realizzato nella prima metà del XVI secolo dall’architetto
Francesco Donadio che firmò il portale con stemma in pietra, purtroppo oggi
illeggibile. Luogo di confine tra sacro e profano, per un passaggio sotterraneo
che lo unisce alla chiesa di Santo Jago utilizzata per l’investitura dei Cavalieri
dell’Ordine del Tempio.
Della maestosa costruzione è
rimasto ben poco, a causa del
tempo che passa e anche della
stessa azione dell’uomo.
Si
trovano
rifacimenti,
ampliamenti fatti nell’XVIII, XIX, XX
sec che hanno alterato il progetto
originario. Gli antichi affreschi
furono opera del Vasari, poi
sostituiti con affreschi più moderni
che hanno alterato il simbolismo
delle varie figure riprodotte nelle
volte a botte del soffitto.
Simbologia
La croce era il simbolo dell’Ordine del Tempio, ripreso poi dai templari.
Simbolo che ritroviamo impresso su un sigillo nel quale è raffigurato
l’agnello sacrificale che porta sulla zampa anteriore piegata una
particolare croce bifide o patente che ha il braccio inferiore linguato,
infisso nello zoccolo sull’astragalo: magico osso che per tradizione
esoterica simboleggia uno degli ossi di vita ma, in questo caso, è un
chiaro riferimento all’indistruttibilità.
L’iconografia
dei
numerosi
affreschi presenti sui soffitti fa
ipotizzare che si trattasse di
stanze ove si praticavano
torture.
Il palazzo fu edificato sulla sede
del Collegium Scabillariorum,
terreno particolare per un
edificio dove si svolgevano
cerimonie iniziatiche. Questo è
espresso negli affreschi nelle
volte di sirene bicodate ed
alate.
Il significato iniziatico-simbolico lo ritroviamo espresso negli affreschi della volta dello scalone che
immette al piano nobile, dove è raffigurato un guerriero spagnolo del XVI sec spalleggiato dalla sagoma
di un uomo non militare, ombra che pare rappresentare la doppia personalità, il dualismo dell’individuo
e del templare.
Nelle vele ritroviamo simboli alchemici (come il
vaso dal quale fuoriescono fiamme). Poi è
raffigurata la luna, volti di putti e ornamenti
vegetali legati a teschi di bue con corna.
Nel salone troviamo motivi ornamentali con grifi,
draghi, cigni e una fascia che decora le pareti con
teste di diavoli e figure animali umanizzate. A
questo si aggiunsero poi rappresentazioni di
strumenti musicali usati durante i riti iniziatici
pagani come il sistro, il flauto, la lira
Altri simboli alchemici che rimandano al rito
iniziatico dei templari, sono le rappresentazioni
delle volte divise in due parti: sulla sinistra
abbiamo un uomo ermafrodito alato con
ornamenti vegetali, mentre, sulla destra un
Baphomet a torso nudo, alato, con lungha barba
che spunta dalle foglie di acanto vicino ad un
altro fanciullo alato ermafrodito ed una donna.
Tale simbologia indica il cambiamento dell’uomo
da animalis a uomo nuovo.
Ulteriori rimandi simbolici ai Cavalieri dell’Ordine del Tempio li ritroviamo
nell’araldica di Pozzuoli che presenta sette teste di animale, numero iniziatico
dei guerrieri Kadosch. Inizialmente si pensò che tali teste fossero quelle di
animali da giardino ma da uno studio più approfondito si evinse la
rappresentazione di aquile reali: sul capo di questi animali abbiamo delle
fiamme che stanno a rappresentare i Guerrieri illuminati
I simboli sono elementi che raccolgono in sé una serie di elementi che trovano
corrispondenza nella storia. Il mondo è pieno di simboli la cui lettura viene
stravolta se fatta con occhi analitici; al contrario una visione d’insieme, che si
mantenga sull’apparenza, sull’immagine superficiale del simbolo, può
sicuramente offrirci una risposta più esaustiva sul suo significato.
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Pozzuoli, la Sibilla e Palazzo Vecchione Maglione