Educare in contesti
culturalmente plurimi
Vobarno, 7 settembre 2006
Chiara Cavagnini
Coop Tempolibero
Esigenza di creare una rete di servizi perché
gli interventi per la promozione e il sostegno
alla comunità interculturale siano coordinati ed
efficaci
Trasformazione delle singole iniziative in un
“sistema organico”
Progettazioni che rientrano in un unico piano
complessivo con valenza distrettuale
Azioni attivate a partire dal 2002
Interventi di facilitazione linguistica e mediazione
culturale in ambito scolastico e comunale;
percorsi formativi per operatori della scuola e degli
enti locali;
apertura di sportelli interculturali finalizzati
all’accoglienza e all’integrazione degli alunni
stranieri e delle loro famiglie;
laboratori e percorsi di educazione interculturale;
costituzione di una rete interculturale fra gli istituti
del territorio del Distretto 12
Integrazione fra scuola e comunità locale
Svolta a livello storico: scuola e comunità
locale sono messe sempre più in relazione
e comunicazione
importanza e necessità
di stabilire un “canale di comunicazione”
Comunità non più data ma prodotta,
costruita con sforzi collettivi
Scuola e comunità locale come habitat di
cittadinanza
Alcuni possibili indicatori di integrazione
Interazione fra istituzione scolastica e
ente locale e/o i servizi sociali
Mutamenti nell’organizzazione scolastica
funzionali all’apertura all’esterno
Circolazione delle informazioni
Alcuni ostacoli all’integrazione e alla
costruzione di comunità
Scarsa interazione nella fase di programmazione
Difficoltà a mantenere canali di comunicazione
stabili per la distanza critica della scuola verso il
lavoro di rete
Pregiudizi da parte degli operatori extrascolastici
sulla chiusura del mondo scolastico
Estraneità degli operatori extrascolastici alle logiche
di funzionamento della scuola
Necessità di un cambiamento dell’agire di ruoli di chi
rappresenta i diversi luoghi
Il progetto
“Educare in contesti culturalmente
plurimi”
Maggiore sistematicità nei rapporti scuola-comune
Attivazione di spazi interculturali
Raccordo stabile con l’équipe
della Tutela Minori
Ottica non scuolacentrica ma orientata a partire dalle
problematiche espresse da scuola e servizi comunali
per creare circoli virtuosi a più livelli
Obiettivi del progetto
Estendere l’esperienza della gestione di uno spazio
interculturale alla rete scolastica distrettuale per creare
un approccio il più possibile condiviso all’accoglienza e
all’integrazione degli alunni stranieri e delle oro
famiglie;
promuovere l’integrazione delle attività con l’équipe
della tutela minori per favorirne l’azione in chiave
interculturale;
promuovere interventi di mediazione linguisticoculturale in grado di valorizzare il ruolo degli insegnanti
e favorire sinergie interistituzionali
Attività del progetto
Attivazione di tre
sportelli interculturali
finalizzati a:
supportare gli insegnanti nella
definizione del percorso
scolastico degli alunni immigrati;
offrire uno spazio qualificato di
ascolto e di risoluzione dei disagi
esplicitati da alunni e famiglie in
ragione della propria convivenza
in un contesto multiculturale;
assicurare un sostegno
specialistico per gli insegnanti
finalizzato all’integrazione dei
materiali didattici con strumenti
e metodologie interculturali
Collaborazione con
l’équipe della Tutela
Minori del Distretto 12
con lo scopo di:
Analizzare ed
eventualmente ridefinire gli
strumenti per la
facilitazione del rapporto
con l’utenza straniera;
approfondire la conoscenza
delle situazioni già in carico
all’équipe, anche attraverso
i mediatori;
favorire il raccordo
dell’équipe con le realtà
istituzionali del territorio
Elaborazione e
gestione di
interventi dedicati
alla mediazione
nelle scuole per:
favorire l’inserimento degli
alunni, in particolare neo
arrivati e delle famiglie;
supportare gli insegnanti nella
comunicazione scritta e orale;
proporre soluzioni in merito
alla gestione di situazioni
conflittuali riconducibili alla
convivenza in contesti
pluriculturali;
supportare l’intervento
dell’équipe della Tutela Minori
Progetto territoriale integrato finalizzato
ad ampliare la logica di lavoro in rete
che caratterizza gli interventi rivolti
all’integrazione dei migranti sul
territorio del distretto 12
Alcune difficoltà
Ampiezza del territorio e ridimensionamento delle
risorse
Condivisione della logica progettuale sottesa alle
attività
Diversificazione nei diversi istituti dell’accesso allo
sportello interculturale e dell’allargamento del
progetto ai servizi sociali e alla tutela minori
Difficoltà da parte dei soggetti coinvolti a definire
ruoli e funzioni nella gestione dei singoli casi
Difficoltà ad interpretare il ruolo della figura dei
mediatori culturali, cui si chiedono competenze a
tutto campo (“La funzione di mediazione è
compito generale e prioritario della scuola
stessa”- Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni
Alcune problematiche emergenti
ed aperte
Presenza di una eterogeneità di competenze e
pratiche circa l’educazione interculturale,
l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri e
delle loro famiglie
Presenza di situazioni diversificate di disagio sociale e
scolastico: dispersione scolastica, atti di bullismo
agito e vissuto, atti ti discriminazione, disagio
economico e isolamento sociale delle famiglie
La sfida dell’educazione in contesti
culturalmente plurimi…
Rafforzamento della logica distrettuale degli
interventi creando un percorso che veda
coinvolti costantemente le scuole, il CTI4, le
amministrazioni locali, l’Ufficio di Piano
Creazione a livello territoriale e di rete
scolastica di modalità di intervento comuni e
condivise nella gestione dei nodi critici
emersi, che richiede una sinergia costante fra
scuole e servizi del territorio
Scarica

Il progetto “Educare in contesti culturalmente plurimi”