Programmi D’azione Regionali e Nazionali Nell’annesso IV Dell’UNCCD La Convenzione delle nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD) Land Care In Desertification Affected Areas From Science Towards Application Programmi D’azione Regionali e Nazionali Nell’annesso IV Dell’UNCCD C. Zanolla V. Petrucci C. Caria C. Zucca G. Enne Serie di Opuscoli: A Numero: 7 Il 17 giugno 1994 le Nazioni Unite lanciarono una Convenzione volta a combattere la desertificazione del mondo attraverso azioni concrete di cooperazione internazionale. Tale Convenzione fornisce una definizione comune di desertificazione in quanto degrado delle terre nelle zone aride, semi aride e sub‐umide secche derivante da vari fattori, tra cui le variazioni climatiche e le attività umane, mentre stabilisce i principi, gli obiettivi e le strategie per piani coordinati d’azione. La Convenzione delle nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione, universalmente conosciuta con l’acronimo UNCCD, è entrata in vigore il 26 dicembre 1996 e, da allora, è stata ratificata da 191 paesi. La Convenzione rappresenta l’unico trattato giuridicamente vincolante sulle questioni inerenti la desertificazione. Fig. 1: Logo dell’UNCCD L’obiettivo dichiarato della UNCCD è quello della lotta alla desertificazione e la mitigazione degli effetti della siccità nei paesi gravemente affetti da siccità e/o desertificazione, in particolare in Africa, attraverso un’azione efficace a tutti i livelli, sostenuta dalla cooperazione internazionale e da accordi di partenariato. La Desertificazione colpisce le terre asciutte di tutte le parti del mondo e i suoi effetti sono riscontrabili a tutti i livelli, dal globale al locale. Nel tentativo di venire a patti con la complessità di questo fenomeno, la UNCCD promuove procedure e misure che integrano gli approcci “top‐down” e “bottom‐up”. L’approccio “bottom‐up” riconosce i diritti delle comunità locali sulle loro risorse; queste giocano un ruolo centrale nell’attuazione della UNCCD in quanto consapevoli della fragilità degli ecosistemi in cui vivono. Tali comunità non sono soltanto invitate a contribuire all’esecuzione dei progetti, come accade nei tradizionali approcci partecipativi “top‐down”, ma devono essere completamente coinvolte nei processi decisionali e di pianificazione. Strategia della UNCCD nella lotta alla desertificazione UNCCD Al fine di creare condizioni favorevoli per la sua attuazione a tutti i livelli, la UNCCD definisce cinque Annessi Regionali: l’Annesso I per l’Africa, l’Annesso II per l’Asia, l’Annesso III per l’America Latina e i Caraibi, l’Annesso IV per il Mediterraneo Settentrionale, e l’Annesso V per l’Europa Centrale e Orientale, recentemente istituito. Ogni Annesso Regionale specifica, tra le altre cose, il campo di applicazione, le finalità e le condizioni particolari di quella regione, fornendo linee guida relative alla preparazione dei Programmi d’Azione che sono gli strumenti chiave per attuare la Convenzione.Ai Paesi Membri interessati è richiesto di elaborare il proprio Programma d’Azione Nazionale (PAN) in cui identificare i principali fattori che contribuiscono alla desertificazione e le misure atte ad affrontare ed attenuare i loro effetti. Ai Paesi Membri è inoltre richiesto di elaborare Programmi d’Azione Regionali (PAR) e Sub‐regionali (PASR). L’Articolo 11 della Convenzione specifica che i Paesi Membri interessati dovranno consultarsi e cooperare per preparare i PAR e i PASR, per “integrare, armonizzare e aumentare l’efficienza del PAN”. L’ANNESSO IV DELLA UNCCD PER SETTENTRIONALE DEL MEDITERRANEO LA REGIONE Oggi si stima che il 32% del Mediterraneo settentrionale, corrispondente a circa 99,4 milioni di ettari, presenti condizioni aride, semi‐aride o sub‐umide secche. Le caratteristiche particolari della regione settentrionale del Mediterraneo, includono: - vaste aree interessate da condizioni climatiche semi‐
aride, siccità stagionale, elevata variabilità delle precipitazioni e piogge improvvise e ad alta intensità; - suoli poveri ed altamente erosivi, inclini a sviluppare croste superficiali; - rilievi con pendii ripidi e paesaggi molto irregolari; - estese perdite della copertura forestale dovute ai frequenti incendi; - condizioni di crisi nell’agricoltura tradizionale associate all’abbandono della terra, al deterioramento del suolo e delle strutture di conservazione dell’acqua; - sfruttamento insostenibile delle risorse idriche che porta a gravi danni ambientali, tra cui l’inquinamento chimico, la salinizzazione e l’esaurimento delle falde acquifere; - concentrazione delle attività economiche nelle aree costiere come risultato della crescita urbana, delle attività industriali, del turismo e dell’agricoltura irrigua. Figura 2: Mappa degli indici di sensibilità alla desertificazione (ISD) nel Mediterraneo settentrionale (Copyright EEA, Copenhagen, 2005, http://www.eea.europa.eul; fonte: PROGETTO DISMED, approccio tecnico: ESA‐MEDALUS modificato) Il processo di attuazione dell’Annesso IV Il gruppo di paesi dell’Annesso IV che per primi hanno ratificato la UNCCD in quanto paesi affetti da desertificazione (Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Turchia) ha agito per collaborare su base regionale e nel giugno del 2000 sono stati approvati i termini di Riferimento (ToR) per l’elaborazione del PAR.Tra il 1999 e il 2002 altri paesi del Mediterraneo del Nord hanno preso parte alla UNCCD, portando all’ampliamento dei membri dell’Annesso IV: Albania, Bosnia Herzegovina, Croazia, Cipro, Malta e Slovenia. L’ex gruppo dell’Annesso IV composto da Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Turchia è stato quindi rinominato come “Sottogruppo dell’Annesso IV”. Figura 3: Paesi Membri dell’Annesso IV della UNCCD (fonte: Nucleo Ricerca Desertificazione, Università di Sassari) Dal 2001 fino al 2004 tali consultazioni sono state rafforzate dagli incontri tenuti nell’ambito del progetto MEDRAP, avente come obiettivo specifico quello di supportare l’elaborazione del Programma d’Azione Nord – Mediterraneo di lotta alla Desertificazione. Durante i suoi incontri tra il 2002 e il 2005, il Gruppo Sub‐Regionale di Paesi dell’Annesso IV ha evidenziato la necessità di: i) riconsiderare i ToR per il PASR; ii) sviluppare una efficiente comunicazione con la comunità scientifica; iii) sensibilizzare tutti gli stakeholders nelle aree affette attraverso la formazione e l’educazione; iv) discutere dei fattori politici, sociali ed economici e della loro relazione con la desertificazione. PROGRAMMI D’AZIONE NAZIONALI NEL GRUPPO SUB‐
REGIONALE DEI PAESI DELL’ANNESSO IV I Programmi d’Azione Nazionali costituiscono gli elementi chiave per l’attuazione della Convenzione negli Stati Membri. Essi forniscono il necessario quadro concettuale e legale che integra le misure politiche ed istituzionali esistenti, volte ad affrontare le questioni legate alla desertificazione, o promuove l’elaborazione di politiche ogni qual volta se ne riscontra la mancanza. Il loro scopo è quello di identificare i fattori che contribuiscono alla desertificazione e le misure necessarie per combatterla.I PAN devono includere strategie di lungo termine e, coerentemente con l’approccio “bottom‐up”, devono essere progettati, attuati e regolarmente rivisti con la partecipazione effettiva delle popolazioni locali e dei gruppi di comunità, delle ONG e della società civile. L’attuazione del PAN è coordinata e monitorata dagli Organi di Coordinamento Nazionali che comprendono rappresentanti delle diverse istituzioni governative. Grecia La Grecia ha firmato la UNCCD il 14 ottobre 1994 e l’ha ratificata il 6 marzo 1997, in virtù della legge 2468. Il Comitato Nazionale Greco per la Lotta alla Desertificazione (GNCCD) costituisce l’Organo Nazionale di Coordinamento per l’attuazione della UNCCD. Il PAN greco è stato elaborato seguendo un processo di partecipazione estensivo che ha coinvolto gli stakeholders a tutti i livelli, la versione finale è stata approvata nel luglio 2001, mediante una Comune Decisione Ministeriale (CMD) 974/27‐7‐2001 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 99605/3719. Gli obiettivi del PAN includono, tra l’altro, l’identificazione e l’estensione delle aree a rischio, la valutazione di efficacia delle misure e delle politiche applicate, la formulazione di una strategia nazionale per prevenire e mitigare la desertificazione e per promuovere l’uso sostenibile del suolo e dell’acqua, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica al fine di incoraggiare la partecipazione attiva delle popolazioni colpite, la selezione delle priorità e delle aree pilota, la riabilitazione demografica e socio‐
economica delle aree colpite. Italia Il Parlamento Italiano ha ratificato la UNCCD il 4 giugno 1997 con la legge n.170. Le linee guida per il PAN sono state elaborate dal Comitato Nazionale ed approvate nel luglio 1999; a dicembre dello stesso anno il Programma Nazionale D’Azione è stato ufficialmente adottato (Risoluzione CIPE 21 Dicembre 1999, n.229). Il PAN identifica chiaramente i principali campi d’intervento che corrispondono ad altrettante priorità: protezione del suolo, gestione sostenibile delle risorse idriche, riduzione dell’impatto delle attività produttive, ripristino della terra, informazione, training e ricerca. Il PAN investe le Regioni e le Autorità di bacino idrografico di un ruolo chiave nell’attuazione della UNCCD. Portogallo Il Governo Portoghese ha firmato la Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione nel 1994 e l’ha ratificata nel 1996. Per elaborare il suo PAN è stato istituito un Gruppo di Coordinamento Interno ed è stato approvato dal Governo il 17 giungo 1999, con la Risoluzione di Gabinetto n ° 69/99. Il PAN include diversi obiettivi strategici che si rivolgono direttamente alle principali questioni ambientali e socio‐economiche: la conservazione del suolo e dell’acqua, il trattenere la popolazione d’età lavorativa nelle aree rurali, il recupero delle aree maggiormente minacciate dalla desertificazione, accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica riguardo alla desertificazione, fare della lotta alla desertificazione una parte integrale delle politiche generali e settoriali. Spagna In Spagna la UNCCD è stata firmata il 14 ottobre 1994 e ratificata il 30 gennaio 1996. Per coordinare l’attuazione delle convenzione, è stato istituito l’Organo di Coordinamento Nazionale (OCN, Organo de Coordination National). Il PAN è stato ufficialmente approvato durante il COP8 nel settembre 2007 e costituisce un’integrazione delle politiche esistenti. In particolare comprende tre parti, incentrate su: 1. principali obiettivi del PAN (contribuire allo sviluppo sostenibile delle zone aride, semi‐aride e sub‐
umide; prevenire e ridurre il degrado del suolo; recuperare le aree affette da desertificazione); 2. analisi della situazione spagnola (le principali cause di desertificazione comprendono: siccità, incendi boschivi, uso improprio delle risorse idriche, fattori socio‐economici, abbandono delle coltivazioni e sovra‐pascolamento); 3. azioni possibili (grande importanza è data alle azioni concrete e alle strategie realizzate o da realizzare in Spagna e parte di specifiche politiche settoriali). PROSPETTIVE FUTURE L’attuazione della UNCCD nelle Sub‐ Regioni dell’Annesso IV registra un avanzamento, nonostante siano state incontrate alcune difficoltà, soprattutto relative ai vincoli politici, alla disponibilità di conoscenza, allo scambio d’informazioni e alla mancanza di fondi.Essendo il PASR uno strumento per armonizzare i PAN dei Paesi interessati, gli sforzi dovranno essere concentrati verso l’istituzione di un possibile quadro di azioni comuni nel Mediterraneo e all’identificazione di strategie congiunte per promuovere misure e politiche combinate al coinvolgimento diretto e formale delle istituzioni. Un’armonizzazione del PAN è comunque un compito particolarmente difficile poiché in tutti i Paesi Europei del Mediterraneo la natura complessa e orizzontale della desertificazione si riflette nelle diverse politiche settoriali. Infatti, i PAN delineano un quadro generale richiamante politiche nazionali già esistenti o evidenziano e propongo misure da adottare. In aggiunta, tutti i PAN fanno riferimento alla pianificazione locale come naturale livello di attuazione, che non è la stessa in tutti i paesi, in cui questo processo è molto più centralizzato. Essi hanno assegnato ai comitati locali o alle autorità il compito di includere sia le misure del PAN nelle politiche locali che quello di pianificare ed implementare programmi d’azione sub‐nazionali. I Piani d’Azione Locali (PAL) dovranno essere un elemento essenziale nella lotta alla desertificazione, riflettendo chiaramente l’approccio partecipativo menzionato dalla Convenzione. Essi possono fornire un contesto favorevole all’implementazione e all’integrazione delle esistenti politiche locali settoriali. I PAL potranno fare riferimento ad aree omogenee colpite o a rischio desertificazione, in cui potranno essere effettuate azioni pilota ed eventualmente trasferite ad altre aree aventi caratteristiche omogenee.Per fornire un input all’elaborazione di piani d’azione locali e sub‐nazionali, e per cercare di far fronte alla complessità dell’applicazione locale delle misure ambientali esistenti, occorre effettuare un’analisi dettagliata e obiettiva dell’attuale situazione della zona. Lo studio, dovrà infine elaborare soluzioni proposte e misure derivanti dalle esigenze e dalle aspettative della popolazione e dalla reale capacità della zona di sostenere tali attività. Il passaggio successivo richiederebbe l’accertamento della conformità delle specifiche politiche di settore che regolano, ad esempio, l’agricoltura, le foreste, il suolo, l’uso dell’acqua in quest’area, alle previsioni del PAN, coerenti e sinergiche così da fornire una base solida per lo sviluppo sostenibile dell’area. Il quadro della situazione attuale del settore, i problemi incontrati dalla popolazione locale e l'analisi delle misure applicabili disponibili, permetterà l'identificazione di piani di intervento locali ad hoc. 
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