Sviluppo della
personalita’
“amicizia e bisogni”
Dario Seghi
Quadro interpretativo dell’evoluzione di una persona
STADI DI
SVILUPPO
Prima fase: orale-
AMBIENTI
ATTITUDINI
POSITIVE
DA ACQUISIRE
EVENTUALI
DISTURBI
OBIETTIVI
EVOLUTIVI
Famiglia
Madre
Fiducia di base
Sfiducia
Diffidenza
Paura
Serenità
Speranza
Apertura
Famiglia
Madre-Padre
Fratelli -sorelle
Autonomia
Dubbiosità
Indecisione
Vergogna
Padronanza di sé
Volontà
Esplorazione
Terza Fase:
genitolocomotoriaedipica
Satellizzazione
(3-5 anni)
Famiglia
Compagni di gioco
Iniziativa
Affermatività
Colpevolezza
Paura
Identificazione col
genitore dello
stesso sesso
Quarta Fase:
periodo di latenza,
età scolare, inizio
desatellizzazione
(6-11 anni)
Famiglia
Classe –Maestri
Banda coetanei
Industriosità
Produttività
Apertura
Inferiorità
Chiusura
Inadeguatezza
Metodo
Senso di
competenza
Socialità
sensorialepreverbale, di
onnipotenza dell’io
(1anno)
Seconda Fase:
anale-muscolare, crisi di
svalutazione (2-3 anni)
Quinta Fase:
Gruppo
Amici
Famiglia
Autostima
Responsabilità
Confusione
dell’identità
Disistima
Superficialità
Identità
Autonomia
Amici
Amico/a
particolare
Famiglia
Intimità
Solidarietà
Comunicazione
Egocentrismo
Isolamento
Apertura alla
diversità
Capacità di sognare
(ideali)
Partecipazione
Partner
Coppia
Capacità di scelta
Impegno e
Coerenza
Improduttività
Capacità d’amare
Ottava Fase: età
adulta
Piena maturità
(30 – 65 anni)
Famiglia propria
Figli
Generatività
Costanza
Sfiducia
Paura
Servizio/Sollecitudi
ne
Equilibrio
Nona Fase:
La vecchiaia
Famiglia allargata
Comunità
Profondità
Fallimento
Disperazione
Saggezza
pubertà
desatellizzazione
Preadolescenza
(12-16 anni)
Sesta Fase:
adolescenza,
Maturazione
personale
Capacità volitiva
( 17-21 anni)
Settima Fase:
Giovinezza
Apertura–Autonomia
( 21-30 anni)
ANALISI ELEMENTI SPECIFICI DELLO
SVILUPPO PERSONALE
Percorso psicologico
Percorso scout

Dall’ attaccamento alla separazione  Dall’ appartenenza alla partenza

Dall’affetto alle regole
 Dalla relazione al metodo

Dall’identità alla diversità
 Dall’autoeducazione alla coeducazione

Dalla stabilità al cambiamento
 Dalla continuità alla discontinuità

Dai sentimenti ai bisogni ai valori
 Dalla scoperta di sé, degli altri, del
mondo, di Dio
Che cosa orientava l’educazione ieri
?

Le regole

Nella famiglia




Nella scuola




Ruoli rigidi Padre autorevole o autoritario, madre affettiva
Struttura forte (La Madre subisce per amore dei figli e della famiglia)
Negazione dei vissuti per superare la fatica
Maggiore autorità degli insegnanti
Maggiore selezione
Negazione dei vissuti per superare la fatica
Nello scautismo



Disciplina
Poca relazione
Negazione dei vissuti per superare la fatica
Che cosa orienta l’educazione oggi?

Le emozioni

Nella famiglia




Ruoli elastici (Padre più affettivo che autorevole che diventa apprensivo)
Struttura debole ( meno conflitti più separazioni)
Esaltazione dei vissuti, rifiuto della fatica
Nella scuola
Minore autorità negli insegnanti, più comprensione
 Minore selezione
 Poca consapevolezza delle emozioni proprie e dei
ragazzi. Scelte emozionali


Nello scautismo



Metodo consapevole
Più relazione e attenzione al ragazzo
Scontro tra proposte entusiasmanti ma faticose e l’esaltazione del vissuto che
scappa dalla fatica
Quale rapporto con le
emozioni/desideri ?
Rimozione:

Blocco le emozioni perchè le considero sbagliate, segno di debolezza,
morali, contrarie ai miei valori.
Non le consapevolizzo ed esse si trasformano, si somatizzano o
diventano comportamento reattivo
Esaltazione:

Considero ciò che sento l’indicazione prima di cosa devo fare, le
emozioni prendono il posto dei valori
Prendo coscienza:

Di ogni sentimento ed emozione ( i sentimenti non
sono morali, ne giusti, ne sbagliati)

Riconosco i bisogni collegati

Percepisco che per realizzarmi pienamente devo
scoprire e realizzare i valori
Quale orientamento per il futuro?

Aumentare la consapevolezza
 Di sé, come persone ed educatori, del proprio
mondo interiore per gestire i vissuti (le
emozioni) in relazione ai bisogni e ai valori.
 Dei ragazzi, dei loro vissuti per gestirli in
base ai bisogni e ai valori e non diventarne
schiavi .
EMOZIONI
GIOIA
RABBIA
BISOGNI
NATURALI
COMPENSAZIONI
VALORI
SCOUT
DI ESSERE
AMATO
FARSI
AMMIRARE
AMARE
DI ESSERE
VALIDO
VANTARSI
DARE
FIDUCIA
DI
FUSIONE
APPARTENENZA
DIVERSI IN
DIALOGO
PAURA
TRISTEZZA
ESPERIENZE
DI AUTONOMIA
INDIPENDENZA
RESPONSABILITA’
DI LIBERTA’
FARE SOLO
CIO’ CHE SENTO
FARE CIO’ CHE E’
GIUSTO
DI
TRASCENDENZA MAGIA
FEDE
RESPONSABILE
Relazione capo-ragazzo
Accoglienza comprensione
Vita di gruppo Amicizia
Servizio
Disponibilità, buona azione
Relazione capo ragazzo
Stima valorizzazione
Individuare i pregi
Sviluppare la competenza
Servizio
Vita di comunità sestiglia
squadriglia clan
Scoperta del proprio ruolo
Collaborazione
Confronto e tolleranza
Diversità come ricchezza
Campi, uscite, imprese, cavarsela
con le proprie mani, competenza,
specialità, esplorazione
Esplorazione, Scoperta
Avventura, Gioco,Difficoltà
accettate e superate
Incontro con Dio in Gesù, nella
natura , nei fratelli
Servizio come missione
I bisogni si realizzano solo mediante
la relazione



Nasciamo da una Relazione
Cresciamo solo mediante Relazioni
Nella Relazione possiamo realizzare i bisogni
fondamentali:
Di essere amati
 Di essere validi
 Di appartenenza
 Di autonomia e libertà
 Di trascendenza

Bisogno di Relazione che si realizza
nell’ Amicizia

Amicizia
Con i compagni di scuola e di gruppo
 Con i genitori
 Con Dio

Il bisogno di amicizia nel bambino




Bisogno del gruppo
Bisogno di appartenenza extrafamiliare
Bisogno di struttura, regole, rituali
Bisogno di giocare insieme, sperimentare,
esplorare, imparare facendo con gli altri.
Il bisogno di amicizia nel
preadolescente




Il bisogno della “banda”
Il bisogno appartenenza
Il bisogno di confronto e di identificazione con
persone dello stesso sesso per il rafforzamento
dell’identità sessuale
La squadriglia scout e il rapporto capo-ragazzo
come risposta a questi bisogni
Quale amicizia con il capo scout

Il capo scout come fratello maggiore

Relazione capo-ragazzo (dimensione affettiva)

Proposta del metodo scout (dimensione regolativa)
Quale amicizia con i genitori?

Il bambino necessità di un rapporto verticale
con i genitori che gli dia:

Attenzione ai suoi bisogni ( dimensione affettiva)

Confine alla propria pulsionalità( dimensione
regolativa)
Quale amicizia con Dio ?



Il bambino può scoprire che Dio è Relazione
Che Dio è Relazione d’Amore e che le relazioni con i
genitori, capi scout, compagni sono segno di quel
bisogno profondo di quella Relazione
Che Dio :
E’ il vero Amico di ogni uomo perché solo Lui ci conosce e
ci comprende pienamente (aspetto affettivo) (Carità)
 Ci insegna la strada della vita per farci felici
(aspetto Morale/Regolativo) ( Verità)


INGREDIENTI BASE
DELL’EDUCAZIONE DI UN
CUCCIOLO D’UOMO
AFFETTO

REGOLE
DOSI PER GLI INGREDIENTI


ECCESSO DI AFFETTO PRODUCE:
UN BAMBINO VIZIATO
ECCESSO DI REGOLE PRODUCE:
UN BAMBINO FRUSTRATO
Dosaggi minimi e massimi degli
ingredienti

AFFETTO: dosaggi
minimi e massimi

REGOLE: dosaggi minimi
e massimi
-autoritarismo
- rifiuto

- accettazione
- lassismo
Combinazione tra ingredienti
minimi e massimi
autoritario
(molte regole)
+
rifiuto
R
I
F (niente affetto)
I
U
rifiuto
T
O ( niente affetto)
AUTORITARISMO
autoritarismo
(molte regole)
+
accettazione
(Molto affetto)
accettazione
(Molto affetto)
+
lassismo
(poche regole)
+
lassismo
LASSISMO
(poche regole)
A
C
C
E
T
T
A
Z
I
O
N
E
AUTORITARISMO


R
I
Genitore violento fisicamente e/o
psicologicamente
Rimarrano tracce emotive
profonde e cercherà di fuggire dalla
situazione fisicamente o
psicologicamente

Genitore iperprotettivo il suo
amore diventa castrante

Genitore autorevole che sa
proporre regole e valori
F
I
U

T
O

Genitore che non ha tempo e/o voglia
di dedicarsi al figlio e gli da come
compensazione molte cose
Il figlio si sente triste per questo e
diventa dipendente e vorace di cose
perché non possono riempire il suo
bisogno di affetto e di regole

Genitore che sa ascoltare e
riconoscere sentimenti e bisogni
del figlio

Il bambino principino centro della
famiglia su cui ruota tutto. E’ un
bambino viziato
LAS S I S M O
A
C
C
E
T
T
A
Z
I
O
N
E
AUTORITARISMO



R


I

F
CAPO IMPALLINATO
Vuole essere ubbidito
Cerca potere
Si copre dietro il metodo e lo vive per sé come
strumento di affermazione
E’ concentrato sulla realizzazione delle attività e i
ragazzi devono essere collaborativi






CAPO MANAGER
Tutto deve funzionare come un grande
ingranaggio
Il rapporto personale non serve basta far applicare gli strumenti del
metodo
E’ frustrato quando i ragazzi non realizzano il metodo e può diventare
aggressivo
CAPO AUTOREVOLE
Propone il metodo ma lo sa adattare ad ogni ragazzo
Non è frustrato se i ragazzi non applicano il metodo come vuole lui, li
sa correggere guardando al positivo che hanno svolto
I
U


T
O



CAPO NOSTALGICO IMMATURO
Vuole continuare a fare lo scout
ma non l’educatore
Si occupa di più delle attività di staff che delle
attività coi ragazzi
Lascia i ragazzi liberi in nome dell’autonomia, in
realtà esprime disinteresse verso di loro









CAPO CHE ASCOLTA
Sa mettersi nei panni dei ragazzi
E’ attento alle emozioni dei ragazzi
Sa capire i bisogni dei ragazzi
E’ elastico e sa mediare tra i suoi progetti e i bisogni dei ragazzi
CAPO COMPAGNONE
Ha paura di proporre, di far fare fatica e quindi di ricevere critiche
E’ uno di loro confondendosi con loro.
Non propone il metodo ma la compagnia

LASSISMO
A
C
C
E
T
T
A
Z
I
O
N
E
Ascoltare per essere ascoltati

Porre attenzione ai figli:
Alle loro esperienze;
 Ai sentimenti che vivono;
 Ai bisogni che esprimono.


Saper esprimere ai figli:
I propri sentimenti;
 I propri bisogni;
 I propri valori

La relazione si costruisce col Dialogo

Dialogo:




Condivisione di esperienze
Condivisione di sentimenti
Condivisione di bisogni
Proporre regole (negoziate dopo l’ascolto e la condivisione)
e valori legati ai bisogni, soprattutto con la testimonianza
coerente della propria vita :

Essere riferimento nella confusione, per favorire:



l’identificazione ( vorrei essere come te)
la reazione all’identificazione (siamo diversi e ci rispettiamo)
l’individuazione ( sono me stesso)
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bisogni