UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di Laurea in Infermieristica
-sede di Portogruaro-
Insegnamento di:
INFERMIERISTICA CLINICA DI BASE
docente: dott.ssa Alida Favro
Programma di insegnamento
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



FINALITA’della disciplina:
introdurre lo studente nella dimensione propria dell’infermieristica
ed avviarlo allo sviluppo di competenze di base in ambito
ospedaliero e territoriale.
OBIETTIVI formativi:
descrivere l’evoluzione storica della professione infermieristica in
Italia e all’Estero e gli organi di tutela della stessa;
identificare le attività professionali e le interazioni con le altre
professionalità;
descrivere principi e caratteristiche metodologiche del nursing;
descrivere le principali procedure di assistenza infermieristica
utilizzate in ambito ospedaliero e territoriale.
PREREQUISITI:
conoscenze dell’anatomia e fisiologia del corpo umano
a cura di : dott.ssa Alida Favro
2
Programma di insegnamento
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CONTENUTI della disciplina:
1° UNITA’ DIDATTICA: la salute e l’assistenza infermieristica
2° UNITA’ DIDATTICA: la specificità dell’infermieristica
3° UNITA’ DIDATTICA: la storia dell’assistenza infermieristica
4° UNITA’ DIDATTICA: il processo clinico di assistenza infermieristica
5° UNITA’ DIDATTICA: le componenti essenziali di base
dell’accertamento clinico-infermieristico
6° UNITA’ DIDATTICA: le componenti essenziali di base degli interventi
infermieristici
7° UNITA’ DIDATTICA: la cura di sé e l’attività-esercizio fisico
8° UNITA’ DIDATTICA: la nutrizione e l’eliminazione
TEMPI:
Il corso prevede n. 50 ore articolate nei mesi di ottobre, novembre, dicembre
a cura di : dott.ssa Alida Favro
3
1° unità didattica
Salute, malattia
e
assistenza infermieristica
a cura di : dott.ssa Alida Favro
4
1° unità didattica: Salute e assistenza infermieristica
a cura di : dott.ssa Alida Favro
5
1° unità didattica
Salute e assistenza infermieristica
LA SALUTE
e
LA MALATTIA
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: Salute e assistenza infermieristica
La salute etimologicamente


In latino, salus (da salvus = salvo) significa
“fortuna, benessere, prosperità”, ma anche
“vita”, e poi “salvezza, sicurezza”.
Oggi spesso si fa riferimento alla salvezza,
all’idea di assenza o superamento di una
malattia, ma si fa altrettanto spesso
riferimento anche al benessere, allo ”star
bene”.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
7
1° unità didattica: Salute e assistenza infermieristica
COSA SIGNIFICA “STAR BENE”
Per alcuni significa “sentirsi a proprio agio in famiglia e con gli amici”
 Oppure “avere un lavoro”
 O “sentirsi in pace con se stessi”
 Per altri “non conoscere malattie più serie del raffreddore, di un’influenza”
 Per altri ancora “fare molto sport”.

La salute è un concetto molto diverso per ciascuno di noi.
La salute oltre ad essere intrinsecamente soggettiva è
fortemente legata a elementi culturali e valoriali, è qualcosa
che può essere definita sia in senso positivo che negativo,
ma anche qualcosa che riguarda più dimensioni
dell’esperienza umana: la vita di relazione, come la vita
spirituale e quella sociale, l’assenza di malattie.
Fin da subito è chiaro la multidimensionalità e al contempo
la relatività del concetto di salute.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
8
1° unità didattica
Salute e assistenza infermieristica
La salute e la malattia


Universalmente usato e apparentemente
facilmente comprensibile secondo il senso
comune, il termine “salute” si presenta, in
realtà, di non facile definizione.
Identificata in passato con l’assenza di
malattia, la salute è oggi considerata un
qualcosa di ben più complesso e di
difficile definizione e quindi di
misurazione.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
9
1° unità didattica: salute e malattia
LA SALUTE NELLA SOCIETA’ ITALIANA

Art. 32 della Costituzione italiana
“La Repubblica tutela la SALUTE come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse
della collettività, e garantisce cure gratuite
agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizioni
di legge. La legge non può in nessun caso
violare i limiti imposti dal rispetto della
persona umana”
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
LA SALUTE e LA MALATTIA NEL MONDO
LA SALUTE e LA MALATTIA
secondo
l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO)
consiste in:
stato di completo benessere fisico,
psichico e sociale e non si riduce alla sola
assenza di malattia”
“la salute è uno
“la malattia è uno stato di disadattamento fisico,
psichico e sociale, caratterizzato dalla
insufficienza o dalla mancanza di salute”
(anno 1946)
a cura di : dott.ssa Alida Favro
11
1° unità didattica: salute e malattia
LA SALUTE
secondo
La Conferenza internazionale sull’assistenza sanitaria
primaria di Alma Ata
“è
un diritto umano fondamentale………
Un risultato la cui realizzazione richiede il
contributo di molti settori, economici e
sociali, oltre a quello sanitario”
(1978)
a cura di : dott.ssa Alida Favro
12
1° unità didattica: salute e malattia
LA SALUTE
alla
Conferenza Internazionale di Ottawa sulla promozione
della salute
venne definita
“misura
della capacità di un individuo o di
un gruppo di realizzare le proprie aspirazioni
e di soddisfare i propri bisogni e di
adattarsi all’ambiente”
(anno 1986)
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia



LA SALUTE
Alessandro Seppilli (Trieste 1902- Perugia 1995), noto
igienista italiano (professore ordinario dell’Università di
Perugia), è stato tra i protagonisti della pianificazione e
realizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, pioniere
dell’educazione sanitaria in Italia (nel 1954) e a livello
internazionale, collaborando con L’OMS. Lasciò un
messaggio forte sulla necessità di una rivoluzione culturale
rispetto alla prevenzione e alla gestione della Sanità Pubblica.
Egli identifica e definisce la salute come:
''una condizione d'armonico equilibrio
funzionale, fisico e psichico dell'individuo,
dinamicamente integrato nel suo
ambiente sociale.”
(anno 1980).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
14
1° unità didattica: salute e malattia
Discussione ed evoluzione del concetto di salute
E’ da sottolineare che la definizione dell’OMS è stata la
prima a dare una valenza positiva alla salute.



La definizione di salute dell’OMS, negli ultimi decenni, è stata
discussa sul piano scientifico per la sua staticità, e superata da
altre concezioni più dinamiche.
Per esempio, dall’idea che la salute è una condizione di
equilibrio attivo tra l’uomo e il suo ambiente naturale,
famigliare e sociale.
La salute infatti dipende anche da diversità genetiche,
psicologiche e comportamentali, ma non da meno da fattori
sociali e culturali come l’istruzione, il lavoro, l’abitazione, la
nutrizione.
Il ministro svedese della sanità, Ingrid Thalen, ha riferito nel 1991 che nel suo paese, dove la
popolazione è fra le più sane e meglio assistite del mondo, la vita degli operai delle industrie
manifatturiere è lunga, in media, dieci anni di meno di quella di coloro che svolgono lavori
più salubri, autonomi e soddisfacenti, e che hanno un livello più alto di istruzione.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
DA UN MODELLO DI SALUTE STATICO A UN MODELLO DINAMICO
SOMA
SALUTE
SALUTE
Soma
O.M.S.
AMBIENTE
EQUILIBRIO
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
I DETERMINANTI DELLA SALUTE
Alcune scelte effettuate sia dalla comunità nel suo complesso che
dal singolo individuo giocano un ruolo determinante sullo stato
di salute.
I determinanti della salute sono la lettura in positivo dei fattori di
rischio o determinanti della malattia, sui quali la sanità pubblica
gioca un ruolo conoscitivo e propositivo. I principali sono:




POPOLAZIONE (natalità, mortalità, speranza di vita, affollamento,
ecc.)
NUTRIZIONE (disponibilità alimentari, sovralimentazione, acqua
potabile, caratteristiche igieniche degli alimenti, ecc.)
CONDIZIONI AMBIENTALI (esposizione alla luce delle abitazioni,
smaltimento rifiuti, approvvigionamento idrico, fognature,
prosciugamento delle paludi, immissione di sostanze chimiche
nell’ambiente interno ed esterno, condizioni climatiche, ecc. )
STILI DI VITA (residenza in città o campagna, consumo di alcol, di
sigarette, eccessi calorici, ridotta attività fisica, entità dei contatti
sociali, ecc.)
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia



La malattia e la salute non possono più essere
pensate solo come dati puramente della medicina.
Sono invece il risultato di un sistema di rapporti
sociali e interpersonali tra chi chiede aiuto per una
malattia fisica o psichica e chi deve curare questa
malattia, tra chi ha la responsabilità dell’ambiente e
chi usufruisce dell’ambiente stesso.
Questo cambiamento di mentalità non è affatto
scontato: la sua accettazione sarà possibile solo
attraverso una profonda revisione culturale.
Per raggiungere questo obiettivo sono necessari da
un lato un adeguamento della preparazione
professionale degli operatori e, dall’altro, una
discussione all’interno della società.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
AMBIENTE E SALUTE





Aria: inquinamento atmosferico urbano (traffico,
riscaldamento domestico, produzione industriale, ambienti
chiusi, luoghi di lavoro, mezzi di trasporto).
Acqua: inquinamento dell’acqua potabile (scarsità in
alcune aree, uso di falde e bacini superficiali, impianti di
depurazione).
Rumore: inquinamento acustico (traffico stradale, scarsa
educazione e stile di guida degli automobilisti).
Rifiuti: raccolta, trasporto, recupero e smaltimento
(raccolta differenziata, sporcizia delle strade, discariche,
inceneritori).
Comunità: invecchiamento della popolazione
(allungamento medio della vita, riduzione della natalità,
modifica della famiglia, città e abitazioni non specifiche
per gli anziani, necessità di assistenza).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
STORIA
DEI CONCETTI DI SALUTE E MALATTIA

Il tentativo di fornire una definizione
esaustiva dei concetti di salute e di malattia
risale il corso dei secoli e la storia dell’uomo
e può essere rintracciato nell’opera di filosofi,
scienziati, letterati, artisti, prima ancora che
di medici e infermieri.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
STORIA DEI CONCETTI DI SALUTE E MALATTIA
Le prime elaborazioni teoriche riguardano il concetto di malattia.


Pensiero arcaico: entità esterna (concetto ontologico) di natura
demoniaca, magica e divina (concetto sacrale). Il malato per propria
colpa o per un disegno imperscrutabile, viene colpito e punito dagli
dei e per essere guarito deve rivolgersi ad una figura sacerdotale
(tuttora largamente rappresentata in determinati strati della
nostra società: fenomeno della paramedicina).
Pensiero presocratico: processo interno dell’organismo, una
dinamica del vivere, più che un’entità sostanziale. Secondo Ippocrate
di Kos, la malattia (discrasia) è una perdita dell’armonia naturale
(eucrasia), garantita dal mantenimento dell’equilibrio degli umori
fondamentali dell’organismo: sangue, flemma, bile gialla, bile nera e
dell’equilibrio con l’ambiente: aria, acqua, clima (concezione olistica).
Distinzione tra normale e patologico (epistemologia delle scienze
sanitarie): la malattia non è un’entità separata dalla persona, ma una
sua manifestazione.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
STORIA DEI CONCETTI DI SALUTE E MALATTIA



Pensiero cristiano: scardina il legame diretto tra malattia e punizione
divina. Dà energia alla naturale propensione all’assistenza ai malati con
l’imperativo etico della carità verso il prossimo. L’essere umano era
visto nel suo insieme, e non veniva fatta una distinzione tra una
superiore cura dell’anima e una inferiore cura del corpo.
Medioevo: apice del pensiero cristiano, la cura e l’assistenza vengono
erogate dal clero secolare nei conventi e monasteri a malati, poveri e
bisognosi chiamati indistintamente pauperes infirmi. Dalla carità
cristiana all’ospitalità disinteressata (Hospitale). Cure e assistenza
indifferenziate. La malattia viene accettata così e la salute viene
recuperata , quando è possibile, seguendo le forze che la natura mette
a disposizione direttamente o tramite chi cura.
Umanesimo: con lo sviluppo delle scienze naturali, della chimica e
della fisica, i concetti di salute e malattia cambiano. L’applicazione del
metodo scientifico elaborato da G. Galilei e da Cartesio a tali concetti li
sottrae dai confini filosofici e religiosi.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
STORIA DEI CONCETTI DI SALUTE E MALATTIA



Seicento e settecento: lo studio sistematico dei fenomeni naturali,
compreso l’uomo, influenzano l’opera dei cosiddetti “medici clinici” che
propongono le prime classificazioni delle malattie, sulla base delle
osservazioni di segni e sintomi (semeiotica) condotte al letto del malato
(Klinè=letto). Con l’avvento delle analisi autoptiche (G.B. Morgagni) si
afferma una nuova concezione della malattia: anatomica e
meccanicistica, basata sull’osservazione delle alterazioni macroscopiche
a carico di organi e apparati.
Ottocento: alcuni studi contribuiscono a diffondere una concezione
della malattia dapprima istologica e poi cellulare.
Con l’opera dei primi microbiologi (Pasteur e Koch) si conoscono i germi
come agenti esterni che penetrano e provocano la malattia. Compresi i
meccanismi dell’infezione e del contagio, le malattie vengono
classificate sulla base della loro causa (concezione eziologica).
Novecento: vengono formulati nuovi modelli interpretativi della
malattia: concezioni molecolari e genetiche.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
STORIA DEI CONCETTI DI SALUTE E MALATTIA

L’accelerazione del progresso scientifico e il peso
crescente della tecnica ha prodotto effetti enormi
nella cura e nell’assistenza alla persona,
rappresentando uno dei principali fattori del
cosiddetto rischio riduzionistico, che implica
l’abbandono di una visione olistica, rintracciabile per
molto tempo nella cultura classica e cristiana, a
favore di un approccio specialistico ai problemi
sanitari che privilegia la centralità della malattia
rispetto alla persona malata, che viene indagata
e trattata considerando porzioni sempre più piccole e
della sola sfera corporea: dapprima organi, poi
tessuti, le cellule, le molecole, i geni, ecc.
(riduzionismo biologico)
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
I PARADIGMI CONTEMPORANEI DI “SALUTE” E “MALATTIA”
presenti nella società e negli operatori sanitari:



Il modello biomedico: fa coincidere la salute con lo stato fisiologico del
corpo (normalità) e la malattia con una sua alterazione (patologia/
disease ). Salute = assenza di malattia. La malattia non la persona è il
principale oggetto di studio.
Il modello olistico: concepisce la salute e la malattia come stati
individuali di natura soggettiva. La salute è centrata sul benessere fisico e
psichico, la malattia è una condizione di sofferenza fisica e psichica
(ilness). La centralità del malato è la base del processo di cura e di
assistenza, superando così la dualità corpo-mente, e questo porta ad
agire con interventi relazionali ed educativi, prima ancora che tecnici.
Il modello armonico: collega più direttamente la salute alla relazione
con l’ambiente, sia naturale che sociale, e non ad un fatto individuale e
soggettivo soltanto, dal momento che i principali rischi di ammalarsi sono
connessi ai comportamenti, stili di vita, condizionamenti ambientali e
socioeconomici, tanto quanto ai fattori genetici, congeniti e biologici. La
salute è un equilibrio sia all’interno del corpo che nell’interazione con
l’ambiente esterno, la malattia è un’alterazione di questo equilibrio
(sickness).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
Filosofia, limiti, luoghi e ruoli di fondo
del modello interpretativo:

Il modello biomedico: visione positivista, concezione meccanicistica dei

Il modello olistico: visione fenomenologica ed ermeneutica, relativismo

Il modello armonico: concezione sociologica dei fenomeni della salute,
fenomeni, principio di casualità.
Riduzionismo biologico, burocratizzazione e tecnicismo.
Il S.S. è fondato sull’ospedale e sulla centralità del medico che cerca di guarire la
malattia.
culturale.
Assolutizzazione della persona assistita, tendenza all’individualismo
professionale.
Il S.S. è fondato sulla centralità della persona assistita in ospedale o a domicilio
attraverso un’equipe interdisciplinare che cura ed educa alla salute.
principio di funzionalità.
Rischio di diffusa medicalizzazione.
Il S.S. ha un’approccio epidemiologico e di tutela della salute collettiva a livello
territoriale attraverso una combinazione della politica sanitaria, ambientale,
sociale ed economica.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
Paradigmi della salute e Sistemi Sanitari


I vari paradigmi concettuali di salute e malattia in realtà sono in
dinamica contaminazione tra loro e questo spiega anche
l’articolazione e la complessità raggiunta dalle diverse
tipologie organizzative dei successivi Sistemi Sanitari
Nazionali, che a partire dalla metà del 1900 si occupano non
solo di cura ospedaliera, ma anche di prevenzione e di
riabilitazione attraverso una rete capillare di servizi territoriali e
di numerose professionalità, nonostante l’opzione biomedica
predominante.
Questo ha comportato anche la sostituzione della tradizionale
concezione del malato-paziente inteso come soggetto passivo
delle cure e dell’assistenza con quella di utente o cliente o
cittadino, cioè soggetto attivo, portatore di diritti, a cominciare
dall’essere protagonista della propria cura e assistenza (selfcare).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
Dimensioni attuali dell’azione
sanitaria
PREVENIRE, CURARE,
PALLIARE, RIABILITARE
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
La prevenzione:
è un insieme di interventi che si propongono di “agire anticipatamente”
sui problemi sanitari. Si articola in:



1° livello (primaria): attività dirette a promuovere condizioni
favorenti la salute e a rimuovere i fattori di rischio attraverso
l’educazione alla salute. L’obiettivo è quello di ridurre la frequenza
delle malattie di una popolazione e quindi di migliorare la qualità di
vita di un gruppo di persone. E’ rivolta a persone sane (promozione
della salute).
2°livello (secondaria): è un insieme di attività finalizzate a
individuare situazioni di malattia nella loro fase incipiente avvalendosi
delle procedure di diagnosi precoce (screening) attraverso
l’educazione sanitaria. Lo scopo è di fermare o rallentare la
progressione delle malattie. E’ rivolta a gruppi o intere popolazioni
(prevenzione delle malattie).
3° livello (terziaria): è un insieme di interventi che hanno lo
scopo di minimizzare le complicanze e gli effetti più gravi della
malattia manifesta, come l’inabilità e la conservazione delle residue
funzioni dell’individuo, attraverso l’educazione sanitaria e/o di
riabilitazione. E’ rivolta a persone malate (prevenzione delle
complicanze).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
29
1° unità didattica: salute e malattia
La cura:


È un insieme di procedimenti terapeutici per
il trattamento di alcune malattie, che si
avvale di mezzi farmacologici, fisici, climatici,
dietetici, chirurgici o altri, adatti a rimuovere
o a migliorare uno stato patologico.
Il termine cura/kura è di etimologia incerta, secondo i
moderni probabilmente deriva dalla radice Ku, Kau, Kav =
osservare, guardare. Il latino cav-ère = stare in guardia.
Il termine latino cura e quello greco therapeia hanno
etimologicamente la stesso significato fondamentale,
quello di sollecitudine, premura, servizio, culto.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
La palliazione


E’ un insieme di rimedi che alleviano i sintomi della
malattia senza intervenire sulla causa e quindi senza
portare a guarigione (terapia sintomatica o
palliativa). L’obiettivo principale delle cure palliative è
la qualità di vita del malato raggiunta attraverso il
mantenimento per il maggior tempo possibile
dell’autonomia della persona (modello olistico).
Deriva dal latino palliāre = coprire col pallio, nascondere. Da
păllium = velo, pallio.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
31
1° unità didattica: salute e malattia
La riabilitazione


È un insieme di attività dirette a rendere di nuovo
abile qualcuno, cioè a recuperare l’autonomia
funzionale, sia fisica, sia psichica che sociale da parte
di coloro che abbiano subito gli effetti di una
malattia o di un evento traumatico (disabilità).
Termine composto da ri-restitutivo e abilitare. Il significato di
ripristinare, ridare efficienza, ricostruire è recente (secondo
dopoguerra) e si deve all’inglese rehabilitate e rehabilitation.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
32
1° unità didattica: salute e malattia
SALUTE/MALATTIA e QUALITA’ DI VITA

Lo straordinario sviluppo scientifico e tecnologico dello scorso
secolo ha migliorato la capacità diagnostica e di trattamento.
(Alcune malattie infettive sono state addirittura debellate, ma altre ne sono comparse e
alcune sono poco note e difficili da curare (AIDS, SARS). Altro problema emergente negli
ultimi decenni sono le malattie cronico-degenerative, anche perché connesse agli odierni
problemi ecologici e di stile di vita (malattie cardiocircolatorie, tumori, malattie respiratorie,
diabete mellito, malattie del sistema nervoso, i disturbi mentali). Non da meno è il problema
dell’invecchiamento e dei suoi effetti sulle malattie e sulla funzionalità (speranza di vita libera
dalla disabilità).


La più ampia disponibilità diagnostica e terapeutica è sempre
però più invasiva o comunque impegnativa, difficile talora da
sopportare in quanto esige un’elevata compliance.
La maggiore varietà terapeutica e la maggiore consapevolezza
del cittadino-utente pongono come centrali il concetto di qualità
di vita, cioè la tutela del benessere in ordine all’impatto della
malattia e dei trattamenti sul suo equilibrio fisico, psichico e
sociale.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
33
1° unità didattica: salute e malattia
QUALITA’ DI VITA
La qualità di vita è definita dall’OMS come:
“percezione soggettiva che un individuo ha
della propria posizione nella vita, nel
contesto di una cultura e di un insieme di
valori nei quali egli vive, anche in relazione
ai propri obiettivi, aspettative,
preoccupazioni”
a cura di : dott.ssa Alida Favro
34
1° unità didattica: salute e malattia
QUALITA’ DI VITA
Nel perseguire la QdV non ci si pone tanto la guarigione o la
cura, ma la tutela del benessere bio-pscico-sociale,
valutando l’impatto della malattia anche dal punto di vista del
significato dell’impatto stesso che la persona gli attribuisce nel
contesto della sua vita quotidiana (coping).

Mentre la medicina tradizionale si occupa della “cattiva salute”,
la valutazione della QdV considera la salute “positiva”, più in
quanto risorsa potenziale per la vita quotidiana che come
obiettivo fine a se stesso.

Nel considerare la persona con disabilità, l’attenzione non è
più solo alla menomazione e alla patologia, ma anche alle
risorse della persona e all’ambiente che la circonda.

a cura di : dott.ssa Alida Favro
35
1° unità didattica: salute e malattia
QUALITA’ DI VITA e concetti di
MALATTIA, MENOMAZIONE, DISABILITA’ e SVANTAGGIO
L’associazione delle informazioni relative a malattia,
menomazione, disabilità ed handicap forniscono un
quadro più ampio e significativo della salute nell’uomo.
A seguito di un evento morboso, malattia o incidente, si può
subire una menomazione che può portare, successivamente, alla
disabilità e quindi all’handicap, cioè a quello svantaggio sociale che
un disabile ha interagendo con l’ambiente.

Si evidenzia quindi che partendo da un danno biologico o
anatomico, inevitabilmente si ha un coinvolgimento anche delle
altre dimensioni della salute

Per questi malati assume significato non tanto la guarigione, che
talvolta non può verificarsi, ma il recupero della salute
possibile e la promozione della migliore qualità di vita.

a cura di : dott.ssa Alida Favro
36
1° unità didattica: salute e malattia
QUALITA’ DI VITA
e concetti di
MALATTIA, MENOMAZIONE, DISABILITA’ e HANDICAP





L’OMS perseguendo la promozione di una “salute positiva”, intesa
come miglior benessere e migliore qualità di vita dei singoli e della
comunità, ha elaborato alcuni concetti che permettono di aggiornare
le classificazioni internazionali del linguaggio sanitario (sia
l’ICD: elenco delle diagnosi mediche, che l’ICIDH: elenco delle
condizione e modalità di funzionamento nelle dimensioni fisiche,
psichiche e sociali. Quest’ultimo nel 2001 è stato rivisto e pubblicato
come la “Classificazione internazionale del funzionamento, della
disabilità e della salute”= ICF).
Tale prospettiva ha ridefinito i termini di:
Menomazione
Disabilità
Handicap
a cura di : dott.ssa Alida Favro
37
Sequenza di Concetti
ICIDH 1980
Malattia
o
disturbo
Menomazione
Disabilità
a cura di : dott.ssa Alida Favro
Handicap
38
Interazione di Concetti
ICF 2001
Condizioni di salute
(disturbo/malattia)
Funzioni e strutture
corporee
(Menomazione)
Attività
(Limitazione)
Fattori
Ambientali
Partecipazione
(Restrizione)
Fattori
Personali
Componenti dell’ ICF
Funzioni
&
Strutture
Corporee
Attività
&
Partecipazione
Fattori
Ambientali
Funzioni
Capacity
Barriere
Strutture
Performance
Facilitatori
a cura di : dott.ssa Alida Favro
40
Partecipazione o Handicap?
Linguaggio
neutrale
• “politically correct”
• uso corretto
– intervento
– opportunità
– aspetti positivi
a cura di : dott.ssa Alida Favro
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1° unità didattica: salute e malattia
Concetti di MENOMAZIONE, ATTIVITA’ e PARTECIPAZIONE
menomazione
attività
(disabilità)
partecipazione
(handicap)
Livello coinvolto:
Livello coinvolto:
Organi e/o apparati
organi e/o apparati
Livello coinvolto:
individuo
Livello coinvolto:
interazione
persona-ambiente
Qualsiasi perdita o
anormalità a carico di
una struttura
anatomica o di una
funzione biologica o
psicologica
Qualsiasi limitazione
nello svolgimento di
un’attività secondo i
parametri
considerati normali
Qualsiasi svantaggio
che limiti o
impedisca il
raggiungimento di
una condizione
sociale normale
a cura di : dott.ssa Alida Favro
42
1° unità didattica: salute e malattia
DISABILITA’,
QUALITA’ DI VITA e INVECCHIAMENTO


Le prospettive di sopravvivenza della popolazione italiana
non sono mai state così favorevole come negli anni
recenti. Ciò, tuttavia, non implica una visione altrettanto
positiva dello stato di salute della popolazione.
L’invecchiamento e l’affermarsi progressivo di
malattie cronico-degenerative rendono sempre più
attuale una valutazione non solo quantitativa (tasso di
mortalità), ma anche qualitativa della sopravvivenza.
La speranza di vita libera da disabilità, cioè in
condizioni accettabili di salute, può essere un indicatore
più corretto e idoneo per valutare lo stato di salute della
popolazione anziana.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
43
1° unità didattica: salute e malattia
DISABILITA’,
QUALITA’ DI VITA e INVECCHIAMENTO


Secondo gli esperti, il paziente geriatrico non ha bisogno di
cure specifiche. Il geriatra dovrebbe avere la capacità di andare
oltre la malattia, per entrare a diretto contatto con il paziente
e cercare di intervenire su tutto ciò che è possibile correggere:
dalle malattie al suo stato funzionale, all'ambiente in cui
vive, per far sì che possa superare un problema acuto
emergente e rimanere nel miglior grado di autonomia funzionale
possibile. È chiaro, dunque, che la pura valutazione medica,
da sola, non è più sufficiente. L'anziano si può trovare in
condizioni di disabilità non solo a causa di una malattia ma per
molti altri fattori, quali la morte del coniuge, la solitudine, la
difficoltà di movimento.
L’obiettivo principale della geriatria attuale è la “funzione”,
vale a dire l’attenzione alle attività quotidiane, insegnando al
malato a convivere il meglio possibile con la propria malattia.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
44
1° unità didattica: salute e malattia
DISABILITA’,
QUALITA’ DI VITA e INVECCHIAMENTO

L’invecchiamento della popolazione è caratterizzato dall’aumento
prevalente degli ultraottantenni (oldest old). In questo gruppo
di soggetti è estremamente frequente la cosiddetta sindrome
clinica da fragilità. Essa esprime una condizione di estrema
instabilità omeostatica che mette l’anziano a rischio di gravi
complicanze, perdita dell’autosufficienza, istituzionalizzazione
e morte anche per eventi di per sé di modesta entità. Nei
confronti dell’anziano fragile la medicina geriatrica propone una
originale metodologia di valutazione, la cosiddetta valutazione
multidimensionale (VMD), ed un modello di assistenza
continuativa (AC) che si sono dimostrati in grado non solo di
ridurre il numero di ricoveri in ospedale ed in istituzioni
residenziali, con conseguente riduzione dei costi sanitari, ma
anche di migliorare la qualità della vita del paziente.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
45
1° unità didattica: salute e malattia
L’ANZIANO FRAGILE
a cura di : dott.ssa Alida Favro
46
1° unità didattica: salute e malattia
L’anziano fragile: domini della fragilità
a cura di : dott.ssa Alida Favro
47
1° unità didattica: salute e malattia
DISABILITA’,
QUALITA’ DI VITA e INVECCHIAMENTO
I fattori che determinano la “fragilità” nell’anziano sono
molteplici. Ciascuno da solo non è in grado di determinare il
tracollo, ma spesso sono sufficienti due o più fattori per far
emergere una situazione di fragilità:








Età: un’età di 75 anni e oltre è considerata cut-off per la
determinazione della fragilità.
Livello economico: stabilisce la possibilità o meno di sottoporsi a delle
cure.
Solitudine: potrà essere relativa se esistono parenti vicini, assoluta se
sono lontani.
Recente ospedalizzazione
Eventi sentinella: la frequenza di cadute e l’insorgenza di
incontinenza.
Disabilità cognitiva o demenza
Depressione
Poli-patologie
a cura di : dott.ssa Alida Favro
48
1° unità didattica: salute e malattia
DISABILITA’,
QUALITA’ DI VITA e ASSISTENZA
INFERMIERISTICA

La QdV è un concetto di estremo interesse per la
professione infermieristica. Alcune infermiere
nordamericane, già negli anni ’50 avevano definito il
proprio campo di attività:
“La natura specifica del nursing è un’attività
rivolta non tanto alla malattia, quanto alle sue
conseguenze sulla persona e, dunque, sulla
qualità della sua vita.”
a cura di : dott.ssa Alida Favro
49
1° unità didattica: salute e malattia
DISABILITA’,
QUALITA’ DI VITA e INVECCHIAMENTO



E’ ormai una convinzione condivisa che il modello di erogazione
dell’assistenza, organizzato attorno alle specialità cliniche e all’ospedale
come sede privilegiata delle stesse, debba essere riconsiderata.
In questa prospettiva la riorganizzazione dell’assistenza attorno ai
bisogni di salute e ai percorsi clinico-assistenziali non è da
intendersi esclusivamente come una risposta ai mutati bisogni clinici, ma
soprattutto come l’unica soluzione possibile per migliorare gli esiti
(outcome assistenziali) e ridurre i costi.
La centralità della persona assistita richiede un impegno
coordinato ed integrato per superare l’attuale frammentazione,
derivante da interventi parcellizzati e disarticolati che contraddistinguono
l’approccio alle patologie piuttosto che alla persona.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
50
1° unità didattica: salute e malattia
DAL CURARE AL PRENDERSI CURA

La malattia è un fenomeno della vita che può essere
considerata sia nella sua forma soggettiva (Illness = sentirsi
male), difficile da misurare, sia nella sua forma oggettiva
(disease = l’aver male), come lesione dell’organismo, misurabile
mediante parametri biofisici o biochimici.
Nel contesto sanitario si tende a trasformare l’illness del
malato in disease, traducendo il suo vissuto del
“sentirsi male” in denominazioni rigorose e neutrali
del linguaggio professionale, che è completamente
spoglio di ogni soggettività in quanto tende a
standardizzare ogni evento o fenomeno, e le
componenti psicologiche e culturali vengono
disattese.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
51
1° unità didattica: salute e malattia
DAL CURARE AL PRENDERSI CURA


Il modello sanitario tradizionale, che si propone di
valutare la malattia sulla base di indici oggettivi di
rendimento funzionale e di adeguatezza alla norma,
tende coerentemente a ridurre l’azione sanitaria alla
cura finalizzata alla guarigione (TO CURE).
Diversamente, il tentativo di recuperare la
dimensione soggettiva della malattia e di
considerare il malato nella sua globalità costituisce il
fondamento di un approccio assistenziale che non si
propone semplicemente di curare la malattia, ma
piuttosto di prendersi cura del malato (TO CARE).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
52
1° unità didattica: salute e malattia
TO CARE (prendersi cura)
=
PRINCIPIO ESSENZIALE DELL’ASSISTENZA
INERMIERISTICA


La discussione teorica che, a partire dalla seconda metà del ‘900
nel Nord America prima e poi in Europa e quindi in Italia, ha
accompagnato il processo di professionalizzazione dell’assistenza
infermieristica, pur nelle sfumature diverse, è basata sul fatto
che non è la malattia l’elemento fondante dell’azione degli
infermieri e cioè della prassi clinica, bensì le sue conseguenze
di tipo fisiologico, psicologico e sociale sul vivere
quotidiano e sull’autonomia della persona malata,
considerata in toto, secondo una prospettiva olistica.
Dunque, il concetto di “prendersi cura” assume un significato
congruente all’etimo stesso del termine ASSISTENZA, che deriva
dal latino AD-SISTERE (stare), “stare accanto” agli assistiti, in
senso soprattutto materiale, non solo spirituale.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
53
1° unità didattica: salute e malattia
TO CARE (prendersi cura)



Fin dai tempi più remoti, questa funzione di vicinanza, di
assistenza, ha rappresentato la materialità della cura.
Assistenza intesa come attività di vita quotidiana in
funzione dei bisogni vitali dell’assistito (mangiare, bere,
lavarsi, camminare, vestirsi, dormire), occupandosi di
sovente in prima persona anche dei riti fondamentali di
passaggio come la nascita e la morte, che implicavano
una conoscenza diretta e immediata del corpo.
“Prendersi cura” e “aver cura” degli altri, del loro
nutrimento, del loro riposo, del loro corpo, attraverso una
serie di pratiche che andavano dall’assistenza al parto
alle attività che permettevano di perpetrare l’esistenza,
via via fino alla cura dell’anziano, del morente e della
salma.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
54
1° unità didattica: salute e malattia
TO CARE e
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Attualmente, risulta sufficientemente
condivisa tra gli infermieri l’opinione che
l’assistenza infermieristica consiste in
una serie di attività che derivano da un
“prendersi cura” della persona nel
soddisfacimento di alcuni bisogni
fondamentali dell’assistito (alimentazione,
respirazione, igiene, mobilizzazione, ecc.).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
55
1° unità didattica: salute e malattia
LA PERSONA
SANA O MALATA
a cura di : dott.ssa Alida Favro
56
1° unità didattica: salute e malattia
PERSONA


Etimologicamente deriva dal latino persōna,
che deriva dall’etrusco phersu = maschera.
Essere umano in quanto oggetto di
considerazione o di determinazione
nell’ambito delle funzioni e dei rapporti della
vita sociale.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
57
1° unità didattica: salute e malattia
PERSONA

“La persona umana non esiste soltanto come
essere fisico: c’è in lui un’esistenza più nobile
e più ricca.
Egli è in un certo senso, UN TUTTO, e non
soltanto una parte; è un universo a se
stesso, un microcosmo, in cui il grande
universo può essere racchiuso mediante la
conoscenza”.
Jacques Maritain, 1963
a cura di : dott.ssa Alida Favro
58
1° unità didattica: salute e malattia
PERSONA




Ogni persona è considerata un INDIVIDUO.
Il termine individuo designa ogni uomo in quanto
SINGOLO ESSERE DIFFERENZIATO dagli altri.
Individuo etimologicamente significa “INDIVISO,
INDIVISIBILE”, sottolinea che l’uomo è un’unità e
non può essere artificiosamente scisso nel suo
interno.
Ogni persona è quindi un essere UNICO E
COMPLESSO, formato da più componenti:
biologiche, psicologiche, sociologiche, che nella
profondità del suo essere egli è piuttosto un tutto
che una parte.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
59
1° unità didattica: salute e malattia
PERSONA


L’Uomo è UNO e sempre nei suoi comportamenti gli
aspetti somatici, affettivi e cognitivi sono correlati.
Le funzioni psichiche: affettività (emozioni,
sentimenti), vita cognitiva (percezione, memoria, intelligenza),
come pure le funzioni fisiche: organi ed apparati,
nonché le funzioni sociali: contesti ambientali
vengono distinte per necessità di studio, ma esse
sono strettamente e inscindibilmente correlate alla
vita quotidiana di ognuno di noi.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
60
1° unità didattica: salute e malattia
PERSONA
Vi sono alcune teorie di riferimento che
permettono di comprendere l’unicità
dell’uomo:

La teoria olistica

La teoria dei sistemi
a cura di : dott.ssa Alida Favro
61
1° unità didattica: salute e malattia
LA TEORIA OLISTICA
I termini “olistico” ed “olisticamente” derivano dal greco e
significano INTERO.



L’OLISMO è fondamentalmente una teoria in base alla quale
l’universo, e in particolare tutto ciò che vive, è visto in termini di
INTERI che interagiscono e che sono più della somma delle loro
singole parti.
Secondo questa teoria se studiamo una parte di una persona,
dobbiamo considerare come questa parte sia in correlazione con
tutte le altre parti della persona stessa (concezione
integralista).
Kurt Goldstein (1878-1965), neurologo e psichiatra tedesco, pioniere della moderna
neuropsicologia e fondatore della teoria olistica, attraverso le sue ricerche sui
cerebrolesi di guerra, giunse a sottolineare l’unità, l’integrazione, la consistenza e la
coerenza della personalità normale. Egli rilevò che i componenti, biologici e psicologici,
della personalità sono sempre strettamente integrati in un tutto “che è più che la
semplice somma di tali componenti” ed al quale deve rivolgersi lo studioso. E’ più utile
studiare clinicamente ed integralmente una persona che non esaminare in
molti soggetti una funzione psichica isolata (Teoria della Gestald).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
62
1° unità didattica: salute e malattia
MODELLO DELLE COMPONENTI DELLA PERSONA OLISTICA

FISIOLOGICA
UOMO-PERSONA

SOCIOLOGICA

a cura di : dott.ssa Alida Favro
PSICOLOGICA
63
1° unità didattica: salute e malattia
LA TEORIA DEI SISTEMI
Definizione di SISTEMA:
connessione di elementi in un tutto organico e funzionalmente unitario.


La teoria dei sistemi cerca di studiare qualsiasi entità come
un aggregato di elementi che nel loro insieme non
costituiscono soltanto un insieme casuale.
Affinchè un qualsiasi oggetto acquisti le caratteristiche di
sistema è necessario che ciascun componente sia ordinato
all’interno del sistema secondo una logica ben definita con gli
altri elementi, anzi soltanto attraverso uno scambio di energia
tra le singole parti, il sistema raggiunge i suoi obiettivi.
ABBEY, nel 1978, definisce sistema “un’unità organizzata,
con un gruppo di componenti che reagiscono tra loro. Il
sistema agisce come un intero. Il cattivo
funzionamento di una delle parti provoca, più che la
perdita di una singola funzione, un disturbo a tutto il
sistema”.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
64
1° unità didattica: salute e malattia
LA TEORIA DEI SISTEMI
L’esigenza di un’unitarietà del sapere ha portato gli studiosi a ricercare e
definire modelli teorici nuovi al fine di trovare uno
SCHEMA DI RIFERIMENTO UNITARIO
nel quale collocare le diverse discipline scientifiche.


L’obiettivo principale della teoria dei sistemi è quello di
“sviluppare una struttura di teoria generale tale da porre
uno specialista nelle condizioni di poter cogliere da altri
specialisti comunicazioni importanti”.
Il biologo LUDWING von BERTALANFFY ha elaborato per
primo la teoria generale dei sistemi e ha ideato la possibilità
di applicazione. Egli riteneva che quando si indaga intorno alla
fenomenologia biologica diventa necessario ricorrere a leggi
compositive più complesse di quelle puramente additive, cioè
ricomporre ciò che è stato anatomizzato.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
65
1° unità didattica: salute e malattia
LA TEORIA DEI SISTEMI

Quando si analizzano strutture
complesse (SISTEMI) legate fra loro da
funzioni altrettanto complesse, è
necessario scomporre l’oggetto di
analisi in unità e funzioni più semplici
(SOTTOSISTEMI). Il sottosistema ha le
stesse caratteristiche del sistema, ma
allo stesso tempo è considerato come
una delle parti del sistema maggiore.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
66
1° unità didattica: salute e malattia
LA TEORIA DEI SISTEMI




Ogni sistema è composto dalla permanenza delle
relazioni delle parti che compongono il tutto.
Fondamentalmente ci sono due tipi di sistema:
APERTI e CHIUSI.
Un sistema in cui gli stadi di equilibrio sono fissati in
modo rigido dalle condizioni iniziali viene definito
SISTEMA CHIUSO (struttura atomica di un cristallo o
la struttura di un ponte).
Un sistema in cui è mantenuto uno scambio continuo
con l’ambiente esterno è un SISTEMA APERTO
(cellula biologica, pianta, animale, essere viventi).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
67
1° unità didattica: salute e malattia
L’uomo e LA TEORIA DEI SISTEMI
L’uomo ha in sé molti sistemi e sottosistemi
in relazione tra loro in un modo integrato che
diventano un solo SISTEMA GLOBALE.
L’uomo scambia continuamente energia con i
sistemi interni ed esterni ad esso
(sistema aperto).
a cura di : dott.ssa Alida Favro
68
1° unità didattica: salute e malattia
Ogni sistema persona ha:




strutture biologiche (età, sesso, razza, ritmi
biologici, genetica, crescita, riproduzione, motilità,
respirazione, regolazione della temperatura,
digestione, eliminazione...)
strutture psicologiche (atteggiamenti, immagine
del corpo, comunicazione, meccanismi di difesa,
stati d’animo, percezioni, concetto di sé,
conoscenza, memoria , processo del pensiero…)
strutture sociologiche (cultura, famiglia,
linguaggio, stile di vita, relazioni con gli altri, ruoli,
scolarità, livello economico, condizione abitativa…)
strutture spirituali (credenze, filosofia di vita,
religione, valori…)
a cura di : dott.ssa Alida Favro
69
1° unità didattica: salute e malattia
MODELLO DELLE COMPONENTI DELLA PERSONA
SISTEMICA
AMBIENTE
AMBIENTE

AMBIENTE
FISIOLOGICA
UOMO-PERSONA

SOCIOLOGICA

a cura di : dott.ssa Alida Favro
PSICOLOGICA
70
1° unità didattica: salute e malattia
I BISOGNI DELL’UOMO
Ogni individuo, con le sue strutture
biologiche, mentali ed emotive, è in
continuo rapporto con l’ambiente e
da ciò emergono
BISOGNI
che chiedono di essere soddisfatti
per garantire la salute e il benessere.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
71
1° unità didattica: salute e malattia
IL CONCETTO DI BISOGNO
Il termine “BISOGNO” è un termine generico, complesso e di
difficile concettualizzazione.




La definizione comune è: mancanza di qualcosa che sia
indispensabile o anche solo opportuno o che si senta il desiderio,
si riferisce a cose materiali, spirituali, morali, affettive.
In realtà all’interno dei vari ambiti disciplinari ha definizioni e
significati diversi.
In ambito BIOFISIOLOGICO è definito come la mancanza di
determinati elementi dell’ambiente interno (es. sostanze nutritive) per
cui è proprio l’alterazione dell’omeostasi (stabilità delle funzioni
vitali fondamentali) che innesca la cascata di reazioni biologiche il cui
scopo è la ricerca di un nuovo equilibrio.
In ambito PSICOLOGICO il termine è legato al concetto più ampio
di motivazione (tensione che mette in moto l’organismo), come
spinta che induce il comportamento umano in direzione di uno scopo
per eliminare la tensione e recuperare uno stato di rilassamento.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
72
1° unità didattica: salute e malattia
I BISOGNI DELLE PERSONE





Sono stati fatti molti tentativi per distinguere e classificare i bisogni
in base alla funzione, al tipo di processo, alla fondamentalità:
La distinzione tra BISOGNI BIOLOGICI (di cibo, aria, riposo,
movimento, ecc.), che se non vengono soddisfatti producono la
morte, e BISOGNI SOCIO-PSICOLOGICI (di affetto, di
comunicazione, di relazione, di stima, ecc.), che se non soddisfatti
producono frustrazione.
La distinzione tra BISOGNI PRIMITIVI (genetici o innati) e
BISOGNI SECONDARI (appresi).
Tra le numerose classificazioni dei bisogni umani una delle più note
è quella dei BISOGNI FONDAMENTALI, cioè presenti in tutte le
persone, di Abraham Maslow, psicologo statunitense (1954).
Tali distinzioni non possono essere assolute perché l’individuo è un
organismo biopsichico e i bisogni comunque interagiscono tra loro e
quello che è importante è comprendere tali interazioni.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
73
1° unità didattica: salute e malattia
I BISOGNI FONDAMENTALI DELLE PERSONE
secondo A. Maslow





Tra il 1943 e il 1954 lo psicologo statunitense Abraham
Maslow concepì il concetto di "Hierarchy of Needs"
(gerarchia dei bisogni o necessità) e la divulgò nel libro
Motivation and Personality del 1954.
Secondo Maslow l’uomo presenta dal concepimento alla morte
costantemente alcuni bisogni, considerati per questo
FONDAMENTALI.
Il soddisfacimento dei bisogni fondamentali ha una GERARCHIA e
quindi ha suddiviso i bisogni a seconda delle PRIORITA’ del loro
soddisfacimento.
Maslow afferma che bisogna che siano, almeno in parte,
soddisfatti i bisogni appartenenti alle categorie situate più in
basso prima di trovare le motivazioni per realizzare quelli
appartenenti alle categorie superiori.
I bisogni umani sono organizzati in una gerarchia di prepotenza
relativa. I nostri bisogni non sono ciechi, sono modificati dalla
cultura, dalla realtà e dalla possibilità, ne segue che la conoscenza
ha un ruolo importante nel loro sviluppo.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
74
1° unità didattica: salute e malattia
La gerarchia dei BISOGNI FONDAMENTALI DELLE PERSONE
secondo A. Maslow


BISOGNI DI AUTOREALIZZAZIONE
Realizzare le proprie aspettative, occupare una posizione soddisfacente nel gruppo
sociale, ecc.

BISOGNI DI STIMA

Stimare se stessi, essere stimati, avere prestigio, ecc.

BISOGNI DI AFFETTO E DI APPARTENENZA

Avere relazioni, affetti, intimità, appartenenza, ecc.

BISOGNI DI SICUREZZA

Protezione da pericoli, malattie, violenze, ecc.

BISOGNI FISIOLOGICI

Fame, sete, riposo, movimento, desiderio sessuale, ecc.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
75
1° unità didattica: salute e malattia
La gerarchia dei
BISOGNI FONDAMENTALI DELLE PERSONE
secondo A. Maslow

In questa scala, conosciuta come “La
piramide di Maslow”, al livello della base, ci
sono tutti i bisogni fisiologici, essenziali per la
nostra sopravvivenza fisica nell'ambiente.
Prima di soddisfare i bisogni più alti nella
scala, l'individuo tende a soddisfare quelli più
bassi, ovvero quelli più importanti per la sua
sopravvivenza. Per quello che riguarda i
bisogni più alti degli individui essi tendono a
variare molto nel tempo. Un successo tende
spesso a essere dimenticato e, il vecchio
obiettivo, tende a essere sostituito da uno più
grande e ambizioso. Mentre i bisogni
fondamentali per la sopravvivenza una volta
soddisfatti tendono a non ripresentarsi,
almeno per un periodo di tempo, i bisogni
sociali e relazionali tendono a innescare nuove
e più ambiziose mete da raggiungere.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
76
1° unità didattica: salute e malattia
La gerarchia dei BISOGNI FONDAMENTALI DELLE PERSONE
secondo A. Maslow


I primi bisogni fondamentali sono quelli fisiologici
come l’aria, l’acqua, il cibo, il sonno. Quando essi non
vengono soddisfatti l’individuo prova malessere, ciò lo
spinge a cercare di soddisfarli in modo da raggiungere
l’omeostasi. Una volta soddisfatti i bisogni biologici,
egli potrà pensare a soddisfare altri tipi di bisogni.
Ad esempio, i bisogni relativi alla sicurezza che
consistono nella possibilità per l’individuo di trovare
una certa stabilità e dei punti fermi in un mondo
caotico. Si tratta di bisogni di natura psicologica. In
generale, agli individui serve la sicurezza di una casa,
di un lavoro e di una famiglia.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
77
1° unità didattica: salute e malattia
La gerarchia dei BISOGNI FONDAMENTALI DELLE PERSONE
secondo A. Maslow



I bisogni di amore e appartenenza riflettono il bisogno che gli
individui hanno di appartenere a gruppi sociali (famiglia, amici,
professione, comunità) in modo da poter essere apprezzati ed
amati dagli altri. Come gli attori hanno bisogno di ricevere
applausi, così gli individui hanno bisogno che ci sia bisogno di
loro.
Nel caso del bisogno di auto-stima, due tipi di bisogni si
possono considerare legati alla stima. Il primo è il bisogno
dell’autostima che deriva dall’essere esperti o capaci nello
svolgimento di un determinato compito; il secondo è quello del
riconoscimento che si riceve da altri individui.
Il bisogno di auto-realizzazione rappresenta il desiderio di
‘divenire fino in fondo quello che si è’, ovvero sviluppare al
massimo ciò che si è capaci di diventare. Tuttavia, solo le
persone che hanno soddisfatto tutti gli altri bisogni sono nella
condizione di portare all’estremo le proprie potenzialità.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
78
1° unità didattica: salute, malattia e assistenza infermieristica
BISOGNI dell’uomo e
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Le varie azioni assistenziali infermieristiche
sono mirate a soddisfare i bisogni
fondamentali della persona allo scopo:
di aumentare l’AUTONOMIA DELL’ASSISTITO
al massimo grado possibile anche quando
questi si dovesse trovare in condizioni di
disabilita’, svantaggio, fragilita’ o
di accompagnarlo ad una MORTE SERENA.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
79
1° unità didattica: salute, malattia e assistenza infermieristica
BISOGNI dell’uomo e
ASSISTENZA INFERMIERISTICA



L’uomo è al centro dell’assistenza infermieristica.
L’infermiere partecipa a perseguire il benessere
della persona, l’aiuta ad esprimere i propri bisogni, i
propri valori e a potenziare le proprie risorse fisiche,
affettive e sociali anche quando le terapie non
dovessero bastare o non fossero più efficaci.
L’assistenza infermieristica è rivolta a persone di
tutte le età, famiglie, gruppi o comunità, malati o sani
in ogni contesto di vita.
a cura di : dott.ssa Alida Favro
80
1° unità didattica: salute, malattia e assistenza infermieristica
a cura di : dott.ssa Alida Favro
81
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Diapositiva 1 - Corso di Laurea in Infermieristica