VERBALE del Comitato Cantonale:
16 ottobre 2013
Bellinzona, Casa del Popolo
ORDINE DEL GIORNO
1.
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3.
4.
5.
Saluto e ordine del giorno
Verbale ultimo Comitato cantonale del 28.8.2013
Comunicazioni della Direzione
Grande Manifestazione del 19 ottobre 2013 a Lugano
Votazione federale del 24.11.2013
- Iniziativa popolare "1:12 - Per salari equi"
- "Modifica delle legge federale concernente la tassa per l'utilizzazione delle strade
nazionali"
- Iniziativa “A favore delle famiglie - Deduzioni fiscali anche per i genitori che
accudiscono personalmente i figli"
6.
7.
8.
9.
Presentazione sulla libera circolazione
Preventivo del Cantone 2014
Appuntamenti e raccolta firme
Varie ed eventuali
Lista degli assenti scusati: agli atti.
1. Saluto e Ordine del giorno
Nadia Pittà Buetti apre la seduta, saluta le/i presenti e sottopone al Comitato
cantonale l’Ordine del giorno (una modifica) che viene approvato all’unanimità.
Ringrazia anticipatamente le relatrici e i relatori, in particolare il Granconsigliere
Franco Celio, invitato per partecipare al breve dibattito sul tema legato all’aumento del
costo della vignetta autostradale, in votazione a novembre.
2. Verbale ultimo Comitato cantonale
Il verbale dello scorso comitato cantonale viene approvato all’unanimità.
3. Comunicazioni della Direzione
 Discorso del Presidente inviato alla stampa con embargo (allegato)
Saverio Lurati spiega che il mese di dicembre verrà convocato un Comitato cantonale
straordinario per un’eventuale decisione relativa al preventivo dello Stato 2014.
In Ticino tira aria di liberalizzazioni e queste arrivano dopo che in altri Paesi, le
medesime esperienze hanno portato i rispettivi governi a fare marcia indietro. Non si
capisce perché si chiedano nuovamente sacrifici ai meno abbienti e si regalino milioni
ai ricchi. Se la direzione presa nel nostro Cantone è questa e si intende perseguire
questa strada, noi non potremo accettarlo e passeremo all’opposizione.
Non digeriremo il taglio ai sussidi delle casse malati, così come la proposta di
un’amnistia fiscale e su queste misure siamo pronti a lanciare il referendum. Il PS si
batte da anni per la redistribuzione del reddito e in questo caso vedremo i più ricchi
arricchirsi ancora di più.
C’è chi ha mitizzato i Casinò e i bordelli sperando di portare ricchezza, ma questo non
è riuscito perchè i problemi che hanno portato sono superiori ai benefici.
Il nostro Cantone deve rimettere in ordine i valori mettendo al primo posto l’uomo e la
donna e il PS sosterrà questa scelta per far uscire il Ticino dalla barbarie; la
manifestazione del 19 ottobre sarà un momento molto importante per le nostre scelte
politiche.
4. Grande manifestazione del 19 ottobre 2013 a Lugano
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Partito Socialista
Sezione ticinese del PSS
Piazza Governo 4
6500 Bellinzona
Telefono 091 825 96 01
Fax
091 825 96 01
[email protected]
www.ps-ticino.ch
Nadia invita gli organizzatori, presenti Giancarlo Nava e Raoul Ghisletta a presentare
brevemente lo scopo e il programma della manifestazione che si terrà a Lugano il 19
ottobre a Lugano, in piazza Riforma (sui tavoli è stata distribuita la locandina).
Raoul presenta brevemente il programma, ricorda le diverse organizzazioni e
associazioni che sostengono/partecipano attivamente alla manifestazione. Spiega
inoltre che dai problemi economici nascono gli atteggiamenti xenofobi e razzisti che
molti agitano; la manifestazione è rivolta anche al sindaco leghista di Lugano, che fino
ad oggi non si è mai distanziato da certe prese di posizione.
Giancarlo ricorda inoltre che la domenica molte persone vengono massacrate dalla
stampa leghista e l’andare in piazza è un modo per dire basta, per far trionfare la
dignità e il rispetto della persona. Non si può rimanere immobili di fronte a questi
affronti personali e la manifestazione rappresenta l’occasione per mobilitarsi contro
questi atteggiamenti inaccettabili.
Si conclude la breve presentazione invitando compagne e compagni a partecipare e
promuovere la manifestazione tra la propria cerchia di parenti/amici e conoscenti.
5. Votazione federale del 24 novembre 2013
5.1 Iniziativa popolare “1:12 – Per salari equi!”
Nadia presenta brevemente la relatrice Denise Maranesi e il relatore Filippo Rivola,
quest’ultimo membro del segretariato centrale della JUSO, particolarmente attivo per
la campagna 1:12 – ai tempi, quando fu lanciata la raccolta firme, membro attivo
della Gioventù socialista ticinese.
Denise spiega che l’iniziativa 1:12 vuole che il salario mensile più alto in un’azienda
non superi di 12 volte quello più basso. Presenta i numerosi argomenti a favore
dell’iniziativa (Presentazione agli atti) e mostra il grosso divario che esiste oggi in
alcune realtà industriali svizzere.
La ricchezza è sempre stata suddivisa in maniera iniqua in Svizzera; il 10% della
popolazione detiene la maggioranza del patrimonio. Coloro che possiedono un
patrimonio hanno dei redditi che ottengono tramite le rendite provenienti dalle loro
ricchezze, quindi senza lavorare. Il patrimonio medio è pari a CHF 373’000 annui per i
più ricchi, rispetto a CHF 44’000 dei meno ricchi. I salari aumentano sì, ma non in
maniera equa.
Filippo Rivola, si presenta brevemente e, allacciandosi a quanto introdotto da Denise,
aggiunge che la disuguaglianza crea problemi e infelicità, mentre l’uguaglianza rende
felici.
Nel 1984 il rapporto tra stipendio minimo e massimo era di 7 volte, ma col passare del
tempo questa proporzione è continuata a crescere fino ad arrivare a 43 volte.
Spiegando ancora alcune argomenti promossi dall’iniziativa, Filippo conclude invitando
a sostenere questa importante iniziativa popolare in cui crede fortemente la sinistra,
ma anche aziende e industrie del mondo economico l’appoggiano – aziende che
rappresentano veramente il modello svizzero, non le realtà rappresentate dalle
multinazionali (banche, assicurazioni, industria farmaceutica, ecc.) che rappresentano
una minima percentuale della nostra economia.
Nadia ringrazia Denise e Filippo – segue un applauso da parte dei presenti – e passa
la parola a Marina che presenta Carmelo, coordinatore per il PS Svizzero della
campagna in Ticino. Carmelo riassume brevemente gli appuntamenti previsti per la
campagna – tra questi ricorda l’appuntamento del 2 novembre, in cui oltre alle
bancarelle, ci sarà a Bellinzona un incontro con Cédric Wermuth, oggi giovane
Consigliere nazionale che ai tempi del lancio dell’iniziativa 1:12 era presidente della
JUSO – giovane, la cui personalità ha segnato sicuramente un importante
cambiamento per la politica dei giovani socialisti e, più in generale, del partito
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socialista. Carmelo conclude invitando nuovamente tutti a mobilitarsi per riuscire in
questa importante iniziativa popolare.
Importante appello alle Sezioni per la segnalazione di giovani socialisti!
Prima di congedare Filippo, Nadia gli ridà la parola affinché Filippo possa approfittare
del Comitato cantonale per lanciare un nuovo appello alle Sezioni del nostro partito:
invita le Sezioni a segnalare la presenza di giovani e offre la sua disponibilità ad
aiutare le sezioni in questa ricerca. La JUSO ritiene importante rilanciare la Sezione
ticinese (GISO) che da alcuni anni è ormai silente. In numerosi cantoni vi è un forte
aumento della partecipazione dei giovani alla politica della JUSO e questo dovrebbe
poter aiutare anche il Ticino a trovare nuove forze giovanili tra le fila del PS Ticino.
 Si invitano pertanto le Sezioni ad attivarsi al proprio interno nella ricerca di giovani
socialisti e prendere poi contatto con Filippo per segnalare possibili nominativi. Grazie!
5.2 "Modifica delle legge federale concernente la tassa per l'utilizzazione
delle strade nazionali" (Aumento a CHF 100 della vignetta autostradale)
Nadia ringrazia nuovamente il Granconsigliere Franco Celio per essersi detto disponibili
a partecipare al breve dibattito sulla vignetta autostradale e passa direttamente la
parola ai due relatori – Franco Celio e Carlo Lepori.
Celio presenta gli argomenti a sostegno della vignetta e si rammarica che
sull’opuscolo informativo, allegato alle schede di voto, manchi la storia della vignetta
autostradale. Il primo aspetto che Celio riprende è il rincaro della vignetta: se
confrontiamo gli stipendi di 30 anni fa con quelli di adesso la somma di 100 franchi è
in linea con il costo equivalente di 30 anni fa.
Rifacendosi ad esempi concreti, spiega come in Italia, Francia e Austria (alcuni paesi
confinanti alla Svizzera) i prezzi delle autostrade siano molto più elevati a confronto
del costo della vignetta autostradale svizzera. Di conseguenza considera l’aumento
della vignetta, un aumento irrisorio rispetto ai costi odierni presenti in Europa.
Aggiunge inoltre che le argomentazioni dei referendari sembrano piuttosto populiste e
poco realistiche.
Carlo Lepori ricorda che vi è effettivamente un’iniziativa che si chiama “vacca da
mungere“ che chiede che i soldi della vignetta vadano destinati per il rinnovo della
mobilità su strada, anche se in realtà l’automobilista paga poco rispetto a quanto
inquina. Ci si può chiedere come mai organizzazioni ecologiste come l’ATA siano
contrarie all’aumento, visto che l’aumento potrebbe essere considerata una misura
deterrente all’utilizzo dell’automobile.
La Confederazione sostiene che la manutenzione delle autostrade costi troppo e per la
costruzione di nuove strade servono più soldi. Gli ecologisti sostengono che non
bisogna dare soldi per finanziare nuove strade, in quanto più strade portano ad un
aumento di traffico.
Celio raccoglie gli argomenti proposti da Carlo, li considera argomenti con una loro
validità, ma in realtà le strade nuove vengono richieste e utilizzate da tutti. L’aspetto
principale è che se dovesse prevalere il No prevarranno comunque gli argomenti di
coloro che difendono l’uso dell’automobile, non certo gli argomenti degli ecologisti. Se
dovesse prevalere il No spadroneggeranno i fautori che vogliono strade dappertutto e
gratis - e questo contro l’interesse e l’obiettivo primo di chi sostiene il No per motivi
ambientali.
Anna Biscossa ricorda che chi attraverserebbe il nostro paese pagherebbe comunque
CHF 40.-; mentre con l’aumento della vignetta, a livello di Ticino, ci troveremmo i
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frontalieri sulle strade cantonali, pur di non pagare CHF 100.- annui per l’utilizzo delle
autostrade.
Matteo Muschietti ribadisce che nel mendrisiotto le strade cantonali sono già intasate
dai frontalieri e solo incentivando iniziative come “Liberalauto” si può incentivare una
diminuzione del traffico.
Manuele Bertoli spiega di non aver ancora preso una decisione, l’elemento che mi
vede piuttosto favorevole è quello “No moneta - No strade!”.
Denise Maranesi è invece convinta di votare contro l’aumento, perché (riferendosi alla
zona di Chiasso e Mendrisiotto) si rimane comunque sempre intasati nel traffico e
oltretutto ci sono innumerevoli, troppi lavori stradali. Ritiene inoltre che si tratti di un
aumento eccessivo – il costo viene più che raddoppiato).
Alberto, riprendendo gli argomenti di Franco Celio e riferendosi ai partiti borghesi,
spiega che questi si preoccupano semplicemente del non pagamento della vignetta,
guai riferirsi alla perdita del valore d’acquisto degli stipendiati.
Graziano Pestoni introduce una riflessione importante, ossia si chiede: se non ci sono i
fondi della vignetta, dove andrà la Confederazione risp. il Cantone a prendere i soldi?
Carlo Lepori conclude informando che il PSS prenderà una decisione a fine ottobre.
 L’esito della votazione sull’aumento della vignetta: 18 contrari, 8 favorevoli, 8
astenuti. La posizione del Comitato cantonale, per diverse ragioni che si basano su
argomenti comprensibili da entrambi i lati, non è unanime, ma prevale il NO - la
contrarietà all’aumento del costo della vignetta.
Nadia, a nome del Comitato cantonale, ringrazia nuovamente i relatori e congeda il
Granconsigliere Franco Celio, ospite della nostra serata proprio per la partecipazione a
questo breve dibattito.
5.3 Iniziativa “A favore delle famiglie - Deduzioni fiscali anche per i genitori
che accudiscono personalmente i figli”
Milena Garobbio spiega che si tratta di un’iniziativa promossa dall’UDC che il PSS
respinge con fermezza. La deduzione è voluta per dedurre le spese subite per le cure
extra-familiari dei figli, mentre l’iniziativa chiede che la deduzione venga applicata
anche ai genitori che accudiscono i figli a casa, senza avere costi effettivi di cura.
Milena riassume i diversi argomenti che portano a rifiutare l’iniziativa e ricorda inoltre
che si tratta di un’iniziativa che prevede alti costi di gestione. In Svizzera la maggior
parte delle donne con figli lavora e le ragioni di ordine finanziario la portano a
respingere l’iniziativa; le perdite finanziarie si aggirano sui 400 milioni per la
Confederazione e 18 milioni per il nostro cantone, mentre il beneficio favorisce
unicamente i redditi alti e non certo quelli bassi.
Manuele Bertoli ribadisce che non si tratta di un privilegio fiscale, bensì di un assegno
familiare solo per alcune famiglie.
Carlo Lepori ricorda che tramite le assicurazioni sociali è già previsto un tipo di
sostegno per i figli (assegni).
Pelin aggiunge che l’iniziativa permette la deduzione di 10'000 a chi in realtà non ha
avuto alcun costo e che, in termini fiscali, la proposta è pericolosa.
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Loredana Schlegel ha assistito ad un dibattito, ma le sembra che si parli solo di madri
e non di padri che accudiscono i figli a casa. Il modello della famiglia tradizione è
fortemente sottolineato da questa iniziativa e non vi è certo la volontà di
considerare/favorire gli attuali modelli di famiglia.
Graziano Pestoni spiega inoltre che da una parte si promette uno sgravio, mentre
dall’altra parte non si vogliono considerare i piccoli redditi.
 Il Comitato cantonale vota unanime contro l’iniziativa.
6. Presentazione sulla libera circolazione
Saverio Lurati introduce il tema riferendosi ad un documento redatto dal PS su questo
tema. Presto si presenterà un’occasione che rimette in discussione la libera
circolazione, ossia l’allargamento del principio alla Croazia. Questo ci permetterà di
rinegoziare e, di conseguenza, i nostri emendamenti in proposito vertono a evitare che
“libera circolazione” significhi “libertà di sfruttamento”.
Inoltre vi è l’intenzione di limitare i permessi a padroncini, come già fatto a Ginevra e
Zurigo. Nel 2012 si parla di 70 milioni di franchi incassati da padroncini; soldi che non
vengono poi spesi nel Cantone.
La seconda proposta che avanziamo va in direzione di uno scambio automatico, con le
autorità italiane, degli eventuali importi incassati, in modo che non ci sia la possibilità
di un’evasione totale rispetto al versamento di contributi.
Se le nostre condizioni non verranno approvate diremo No all’allargamento della libera
circolazione alla Croazia. No alla libera circolazione quale No allo sfruttamento dei
lavoratori.
7. Preventivo del Cantone 2014
Manuele Bertoli spiega che anche quest’anno il preventivo peggiorerà, si è presentato
comunque in maniera equilibrata. Il nocciolo del preventivo è nel trasferimento di
maggiori oneri ai Comuni, pari a 35 milioni; questo rappresenta un terzo del
preventivo. Ribadisce a questo proposito che non sarà facile far passare questa
proposta a livello di Comuni.
Il secondo tema è il taglio di 14 milioni dei sussidi delle casse malati; tema sul quale si
è opposto votando chiaramente No in Consiglio di Stato.
In sintesi, il preventivo non risolve l’importante problema finanziario del nostro
Cantone, perché rimangono 150 milioni di debito, per cui crede che la questione
fiscale debba rimanere aperta. Aggiunge unicamente che la proposta del Partito
Liberale riguardante gli sgravi fiscali è una proposta assurda, che va nella direzione
opposta a quelle che sono le necessità del nostro Cantone.
Pelin, in riferimento al pacchetto di misure rivolte al risanamento proposto dal PLR,
spiega che quanto proposto farebbe credere che finanziariamente non ci siano seri
problemi, in quanto si propone di favorire sgravi fiscali ai ricchi. A questa politica
dobbiamo dire No e sollecitare il referendum.
Raoul G. ribadisce che su quei punti è importante fare la voce grossa e creare subito
un comitato referendario affinché si aprano spazi di manovra per il nostro gruppo
parlamentare. I temi principali su cui far leva sono l’introduzione di una nuova tassa
di CHF 8.- sull’aiuto domiciliare e i tagli ai sussidi di cassa malati.
Manuele Bertoli, alla domanda su come si pone di fronte ad un possibile referendum,
risponde che non ha particolari preclusioni, l’importante è scegliere le battaglie
giuste che pongono un problema rilevante di interesse generale.
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La proposta che viene sottoposta al Comitato cantonale è quella di dare mandato alla
Direzione, affinché valuti – nel corso delle trattative – la possibilità di lanciare un
referendum e prosegua poi con la decisione formale.
 Il Comitato cantonale vota all’unanimità a favore del mandato alla Direzione
affinché valuti la fattibilità di indire o meno un referendum.
8. Appuntamenti e raccolta firme
Nadia ricorda a tutti la partecipazione alla Grande manifestazione di Lugano che si
terrà il 19 ottobre in Piazza Riforma, l’Assemblea PS regionale del Bellinzonese - il 6
novembre, così come i diversi appuntamenti dedicati alla campagna 1:12.
Invita infine compagni e compagne a consultare regolarmente l’agenda pubblicata sul
sito del PS Ticino - anche per quanto concerne lo spazio dedicato alla raccolta firme in
corso
 AVS Plus, Stop alla speculazione sui beni alimentari, Stop-Gripen.
9. Varie ed eventuali
Non vengono segnalati temi particolari; alcuni punti sono stati in parte anticipati nel
corso della serata (es. Appello alle Sezioni – Segnalare alla JUSO giovani socialisti).
Nadia conclude ringraziando nuovamente le relatrici e i relatori intervenuti alla
riunione, così come tutte le compagne e i compagni presenti e chiude la riunione del
omitato cantonale.
Prossimo Comitato cantonale straordinario:
Giovedì 19 dicembre 2013, ore 19.00 a Bellinzona, Casa del Popolo.
Traccia intervento CC del 16ottobre 2013 – S. Lurati
Da qualche parte, nell’alto Sottoceneri, la voglia di liberismo sfrenato sta riattecchendo e ciò
nonostante praticamente tutto il mondo non si sia ancora riavuto dalla precedente epidemia
molto contagiosa di Reganismo rafforzata da un Tatcherismo altrettanto pernicioso e si stia
ancora leccando le ferite. Così, mentre da una parte si chiedono e purtroppo si ottengono
sacrifici destinati alla parte più demunita dei cittadini, dall’altra si annunciano sgravi fiscali da
scodellare a favore di una minoranza che, dopo aver accantonato ricchezza sulle spalle dei
lavoratori senza ridistribuire correttamente quanto andava distribuito, si vede gratificare
ulteriormente tramite una diminuzione delle imposte dovute allo Stato. Peggio di così non
poteva iniziare la discussione su un preventivo che opera tagli unidirezionali, sempre e solo a
sfavore del servizio pubblico e quindi dei servizi offerti ai cittadini di questo nostro vituperato
cantone. Ma quel che più stupisce è che, dimentichi del teatrino dello scorso anno, l’uscita
estemporanea e provocatoria del presidente liberale Cattaneo sia stata applaudita come una
sorta di apparizione mistica da tutti gli altri partiti.
Nessun problema: se questo atteggiamento prelude a una scelta chiara e deliberata per
mettere all’opposizione il PS, ci stanno solo facendo un favore, giacché tutte le volte che si
sono serviti di noi per trovare l’immancabile compromesso, alla fine, a pagare il conto, siamo
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poi rimasti soli. E con grande fatica abbiamo anche dovuto spiegare le scelte operate, non
sempre di buon senso, a tutti i cittadini del cantone.
Ma questa volta non sarà così! E per cominciare già stasera questo comitato sarà chiamato a
pronunciarsi sull’eventuale lancio di un referendum contro il taglio ai sussidi di cassa malati. E
poi, per il resto vedremo, ma credo che difficilmente potremo sottoscrivere questo preventivo,
frutto di un’intesa di chiara matrice di centro destra.
E non potremo farlo per rispetto di tutti quei cittadini ticinesi che devono attingere ai sussidi
cantonali perché con il loro salario non ce la fanno a sbarcare il lunario. Per rispetto di tutte
quelle lavoratrici e lavoratori ed anche artigiani indipendenti che questo mercato del lavoro,
fagocitato dalla finanza, mette in brutale concorrenza quotidianamente senza alcuna rete di
protezione che non sia quella amministrata da uno Stato degno dio questo nome.
Una rete che va difesa e semmai rafforzata e non demolita come si intende fare. Una rete che
abbisogna di persone competenti e motivate e non penalizzate con decurtazioni di stipendio e
l’introduzione di tasse causali inversamente proporzionali al reddito. Una rete che solo chi,
come il PS, si batte con determinazione contro i favori concessi ai ricchi, potrà efficacemente
contribuire ad ammortizzare i disagi che le scelte liberiste quotidianamente stanno
provocando.Scelte che hanno messo in crisi il settore bancario per troppa avidità, ma che
hanno pure mitizzato i casinò e i bordelli come risorse a cui tutta la comunità avrebbe poi
potuto attingere. E adesso i risultati son li tutti da vedere: un mondo profondamente inquinato
che agisce con sistemi mafiosi e ricattatori. Un mondo che trascina a fondo tutti quelli che si
avvicinano, anche se con le migliori intenzioni. E qui ci riferiamo anche al Consigliere di Stato
Michele Barra, cui certamente indirizziamo tutta la nostra solidarietà per il suo travaglio
personale, ma che ingenuamente è stato trascinato in un casino che solo le inchieste in atto,
amministrativa e giudiziaria potranno districare. E noi a quei giudizi ci rimetteremo.
Ma in fondo, tutto questo nostro cantone ha un bisogno urgente di ritrovare una rotta che
rimetta al primo posto di una scala di valori la dignità dell’uomo e della donna. Un scala di
valori che faccia riferimento alla rivoluzione francese dove valori quali la libertà, la fratellanza e
l’uguaglianza abbiano un senso e siano di nuovo un motore capace di trainare visioni
avveniristiche in grado di scaldare gli animi e di ridare speranza al nostro futuro.
Certo che tutto ciò potrà avvenire solo nel rispetto di tutti,senza preconcetti e in un contesto
dove l’avversario, la controparte, sia combattuta con la necessaria determinazione certo, ma
anche nel rispetto delle idee reciproche e delle regole del gioco. E il rispetto, per principio, è
dovuto a tutti indipendentemente dall’origine e dalla provenienza. Saper ascoltare la gente è
certo un merito ma assecondarla in tutto è un pericolo e quando poi si passa all’incitamento
all’odio e al disprezzo si gettano le basi per un mondo rancoroso, inquinato e brutale.
Un mondo che non ci appartiene e che continueremo a denunciare perché con l’odio e la
zizzania non è possibile costruire un futuro per i nostri figli e nipoti. Ed è proprio pensando a
loro, a un mondo capace di accumunare invece che divedere, che abbiamo pensato la
manifestazione di sabato prossimo. Una manifestazione per e non contro. Una manifestazione
che deve essere solo il principio di un lungo percorso capace di far uscire il nostro cantone,
quello vero che io conosco, dall’assopimento culturale che ormai da troppi anni lo
contraddistingue. Quindi, sabato, gioiosamente, tutti in piazza.
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1. Saluto e ordine del giorno 2. Verbale ultimo