Risoluzione del Parlamento europeo sul turismo e lo sviluppo (2004/2212(INI))
Il Parlamento europeo ,
– visto l'articolo 24 dell'Accordo di partenariato ACP-UE firmato a Cotonou il 23 giugno 2000,
– vista la "Dichiarazione delle Fiji", approvata il 20 ottobre 2004 in occasione del settimo seminario regionale dei gruppi
di interesse economico e sociale ACP/UE, sotto l'egida dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP/UE,
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale
europeo e al Comitato delle regioni sugli orientamenti di base per la sostenibilità del turismo europeo (COM(2003)0716),
– vista la sua risoluzione del 14 maggio 2002 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento
europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni su un approccio di cooperazione per il
futuro del turismo europeo(1) ,
– visto il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg il 26 agosto-4 settembre 2002,
– vista la risoluzione sul turismo e lo sviluppo nel contesto della gestione e del controllo del Fondo europeo di sviluppo
(FES), approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE nel marzo 2001 a Libreville(2) ,
– vista la dichiarazione congiunta della Commissione e del Consiglio del 10 novembre 2000 sulla politica di sviluppo,
– vista la sua risoluzione del 18 febbraio 2000 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento
europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Rafforzare il potenziale del
turismo per l'occupazione"(3) ,
– vista la risoluzione sul turismo e lo sviluppo, approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 14 ottobre
1999 a Nassau(4) ,
– visto il codice mondiale d'etica del turismo, approvato dall'Assemblea generale dell'Organizzazione mondiale del
turismo (OMT) a Santiago del Cile il 1° ottobre 1999 e sostenuto dalla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni
Unite, approvata il 21 dicembre 2001 (A/RES/56/212),
– vista la risoluzione sulla dimensione culturale della cooperazione allo sviluppo, soprattutto sotto il profilo del
patrimonio culturale e del turismo, approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE a Strasburgo nell'aprile
1999(5) ,
– vista la risoluzione del Consiglio dei ministri dello sviluppo del 30 novembre 1998 sul turismo sostenibile nei paesi in
via di sviluppo,
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per lo sviluppo (A6-0173/2005),
A. considerando che il turismo costituisce innegabilmente un motore per il progresso dei paesi in via di sviluppo a tutti i
livelli; che è quindi necessario misurarne l'impatto regolarmente e che, in considerazione delle sue competenze, la
commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo è idealmente qualificata per assumere questo compito,
Il turismo, fattore di crescita economica
B. considerando che il turismo è uno degli aspetti fondamentali di qualsiasi politica importante di sviluppo da attuare nei
paesi in via di sviluppo,
C. considerando che i progetti di infrastrutture nei settori delle comunicazioni, dell'energia, delle nuove tecnologie di
comunicazione o in materia di sanità e di salubrità sono necessari allo sviluppo delle attività turistiche nei paesi in via di
sviluppo,
D. considerando fondamentale che i benefici di tali progetti vadano a vantaggio sia delle popolazioni locali che
dell'industria turistica,
E. considerando che le forme di turismo volte a garantire una remunerazione equa ai lavoratori e agli imprenditori locali
devono ricevere dalle autorità un'attenzione particolare, segnatamente il turismo equo,
F. considerando che il progetto dell'OMT "Il turismo sostenibile, strumento di eliminazione della povertà" contribuisce
all'obiettivo di sviluppo del millennio di ridurre la povertà, tentando di creare posti di lavoro per coloro che vivono con
meno di un dollaro al giorno,
G. considerando i negoziati in corso sugli accordi di partenariato economico (APE) che, dal 1° gennaio 2008,
sostituiranno il regime commerciale preferenziale unilaterale che disciplina le relazioni commerciali tra i paesi ACP e
l'Unione europea,
H. considerando che il settore del turismo presenta una trasversalità incontestabile e che, malgrado l'assenza di una
politica comune del turismo, l'attuale dimensione del servizio "Turismo" della Direzione generale "Imprese e industria"
della Commissione si rivela insufficiente,
Il turismo, fattore di protezione dell'ambiente e di conservazione del patrimonio
I. considerando che il turismo può crescere soltanto nel rispetto delle condizioni naturali e culturali nonché delle
tradizioni delle comunità locali ove si sviluppa,
J. considerando che il turismo non dev'essere visto come un nemico dell'ambiente ma, al contrario, come suo alleato, in
quanto la salvaguardia dell'ambiente e del patrimonio è conditio sine qua non della sua produttività,
K. considerando che le forme di turismo rispettose dell'ambiente, come l'ecoturismo, il turismo rurale e il turismo
solidale, devono ottenere un'attenzione speciale da parte delle autorità,
L. considerando che il turismo vive della conservazione e della valorizzazione del patrimonio locale, naturale e
culturale, materiale e immateriale e degli edifici storici,
M. considerando che la sicurezza dei turisti nonché delle strutture e dei siti turistici dev'essere oggetto di un'attenzione
particolare da parte delle autorità,
N. considerando legittimo il fatto che i governi, previa consultazione delle organizzazioni rappresentative del settore
turistico, stabiliscano norme rigorose per la visita dei siti molto frequentati,
O. considerando la necessità di conciliare le prassi energetiche con le politiche dei trasporti nel rispetto della protezione
dell'ambiente e degli obiettivi del Protocollo di Kyoto intesi a uno sviluppo sostenibile,
P. considerando che l'idea di limitare i flussi turistici nei piccoli paesi insulari, nelle zone di montagna o nelle zone
costiere caratterizzate da uno sviluppo turistico eccessivo dovrebbe essere integrata e accettata dalle autorità nazionali
competenti,
Il turismo, fattore di democrazia e di equilibrio politico
Q. considerando che lo sviluppo del turismo può contribuire alla lotta contro il totalitarismo, le dittature e la
concentrazione dei poteri,
R. considerando che in alcuni paesi il turismo è associato a violazioni dei diritti umani, quali lavoro minorile,
prostituzione e sfruttamento sessuale dei bambini,
S. considerando che il terrorismo mondiale volto contro la democrazia e i suoi difensori, agendo su larga scala e
provocando indiscriminatamente numerosissime vittime civili con vili attacchi omicidi, ha preso particolarmente di mira il
turismo e i turisti,
T. considerando che il turismo può essere un'attività democratica che consente la creazione a livello locale, regionale o
nazionale di strutture economiche e sociali rappresentative della società civile,
U. considerando il ruolo federatore del turismo e il suo contributo alla coesione territoriale, sociale ed economica,
V. considerando che attualmente i turisti possono sfruttare la loro libertà di circolazione visitando più destinazioni in un
singolo viaggio, contribuendo così a potenziare la cooperazione regionale e a rafforzare le relazioni fra i paesi,
W. considerando che i governi e in particolare gli operatori turistici degli Stati membri influiscono in maniera
considerevole sulle scelte delle destinazioni turistiche e che una pubblicità negativa fatta ai paesi che non rispettano i
principi democratici e i diritti umani costituisce una forma di deterrente,
X. considerando che il progetto "Commercio internazionale equo nelle reti turistiche" è stato introdotto nel 1999 quale
progetto triennale, con finanziamenti della Commissione europea e del Ministero britannico per lo sviluppo
internazionale, per promuovere pratiche commerciali etiche,
Il turismo, fattore di sanità pubblica e di istruzione
Y. considerando che il livello della sanità pubblica di un paese è uno degli elementi di attrazione,
Z
considerando che il turismo costituisce un vettore della sanità pubblica essendo indispensabile adottare norme di
igiene e misure sanitarie, organizzare campagne di vaccinazione e diffondere le conoscenze in materia di profilassi,
AA. considerando che l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria rappresentano attualmente una piaga a livello mondiale,
AB. considerando il rischio che comporta, per turisti e locali, la trasmissione di malattie altamente contagiose quali
infezioni diarroiche, infezioni respiratorie, febbri di cui sono ignote le cause ed epatiti,
AC. considerando che il turismo è un vettore di istruzione, che consente l'accesso delle popolazioni locali
all'apprendimento delle lingue e delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, consentendo loro di
promuovere il proprio patrimonio culturale nel rispetto dei costumi e delle tradizioni, esigendo dalle stesse popolazioni
una presa di coscienza, ovvero un adeguamento all'evoluzione della società e alle pratiche moderne,
AD. considerando che spetta comunque alle autorità pubbliche vigilare sulla salvaguardia delle tradizioni locali che
rispettano i diritti umani, specialmente quelli delle donne e dei bambini,
Il turismo, fattore di deregolamentazione e abusi
AE. considerando che la creazione di ogni posto di lavoro deve avvenire nel rispetto delle norme dell'Organizzazione
internazionale del lavoro,
AF. considerando che il turismo sessuale dev'essere affrontato con una campagna permanente e comune da parte
delle autorità europee e locali, di concerto con le organizzazioni non governative,
AG. considerando che solamente misure coordinate, la trasmissione di informazioni e l'applicazione di sanzioni nel
rispetto delle norme del diritto internazionale possono avere efficacia reale,
AH. considerando che dare vasta pubblicità alle sanzioni comminate ai turisti sessuali dovrebbe costituire un
deterrente, e che i reati connessi al turismo sessuale devono poter essere perseguiti tanto nel paese di origine quanto
nel paese in cui sono stati commessi,
AI. considerando gli effetti positivi delle politiche e delle misure attuate dagli operatori turistici, dagli agenti di viaggio e
dalle compagnie aeree, come la distribuzione di opuscoli o la diffusione di video in occasione di viaggi verso destinazioni
sensibili,
AJ. considerando l'impatto pregiudizievole della speculazione immobiliare sulle popolazioni locali,
AK. considerando il rischio che gli investitori stranieri e i governi dei paesi in via di sviluppo possano trovare un
interesse reciproco nella pratica della corruzione,
AL. considerando il diritto dei minori ad essere protetti dallo sfruttamento e il diritto alla rieducazione sancito dagli
articoli 32, 34, 35 e 39 della Convenzione sui diritti del fanciullo,
Il turismo, fattore di crescita economica
1. chiede che l'impatto del turismo e il principio del turismo sostenibile e del buon governo siano sistematicamente e
coerentemente integrati nell'elaborazione della politica di sviluppo dell'Unione europea;
2. ritiene che, per essere sostenibile, il turismo debba migliorare la vita delle popolazioni locali, proteggerne l'ambiente
e la salute e sostenere l'economia locale attraverso l'acquisto di generi alimentari ed altre risorse sul posto;
3. chiede alla Commissione di valutare l'opportunità di rafforzare la struttura tecnica della DG Imprese competente per il
turismo, viste l'importanza trasversale del turismo e la serie progressivamente più vasta di iniziative che incidono su di
esso ed hanno origine in altri settori della politica comunitaria;
4. auspica che sia attribuita maggiore importanza al servizio "turismo" della Direzione generale Imprese della
Commissione, attraverso un incremento delle risorse finanziarie disponibili, in modo da contribuire ad un aumento
generale delle proposte politiche per questo settore;
5. auspica una discussione sulla nomina di esperti alla DG Sviluppo e alla DG Commercio;
6. sollecita la promozione di iniziative turistiche controllate localmente volte ad alleviare la povertà, a preservare la
biodiversità e a promuovere i diritti umani;
7. raccomanda che la Commissione metta in evidenza le politiche turistiche nel quadro delle sue politiche di
cooperazione e sviluppo e nel contesto delle sue linee di sviluppo e dei suoi sforzi di consolidamento della struttura
imprenditoriale, segnatamente nelle sue relazioni con i paesi ACP;
8
chiede ai governi dei paesi ACP di prendere in considerazione politiche volte a garantire alle collettività locali sul cui
territorio progetti turistici vengono realizzati i benefici derivanti dal rilascio di permessi e licenze per progetti fondiari;
9. insiste sulla necessità di reinvestire nello sviluppo locale i profitti economici generati dal turismo; chiede agli operatori
turistici di rivedere i loro pacchetti "tutto compreso" che impediscono alle collettività locali di beneficiare delle spese dei
turisti e incoraggia tali operatori, per quanto possibile, ad avvalersi di materiali e personale locali, personale dirigenziale
compreso;
10. incoraggia i governi a promuovere la creazione e/o lo sviluppo di partenariati pubblici e privati nonché a facilitare la
creazione di imprese nel settore turistico;
11. auspica un aumento, ove appropriato, della quota dei progetti a vocazione turistica sostenibili finanziati nel quadro
del Fondo di sviluppo europeo (FES);
12. propone che la questione del turismo, del turismo sostenibile e del loro impatto economico sia parte integrante dei
negoziati in corso sugli APE e che gli interessi dei paesi in via di sviluppo in relazione al mercato europeo siano presi
positivamente in considerazione quando essi sollevino questioni inerenti al turismo in sede di GATS;
13. rileva che in numerosi paesi in via di sviluppo il settore del turismo è fondamentalmente un'attività dei privati e,
come tale, richiede che la Comunità individui il modo per garantire che essi e le altre parti sociali siano pienamente
coinvolti in tutte le discussioni riguardanti politiche di sviluppo aventi un'incidenza sul settore turistico;
14. sottolinea l'urgenza di un sostegno comunitario ai paesi colpiti da catastrofi naturali che penalizzano la loro industria
turistica;
Il turismo, fattore di protezione dell'ambiente e di conservazione del patrimonio
15. chiede l'adozione di un programma congiunto della Direzione generale "Ambiente" e della Direzione generale
"Sviluppo" al fine di esportare le tecniche europee di gestione e di trattamento dei rifiuti sotto forma, in un primo tempo,
di valutazioni di impatto e successivamente attraverso l'attuazione di progetti pilota;
16. chiede che siano introdotte politiche e regolamentazioni in materia di turismo sostenibile, per proteggere e
preservare le risorse naturali, i patrimoni culturali e l'uso tradizionale del sistema di proprietà fondiaria;
17. incoraggia l'ottimizzazione degli strumenti tecnici e scientifici esistenti per prevenire il danneggiamento e/o la
distruzione del patrimonio architettonico e il degrado ambientale;
18. esige che ogni investimento europeo a carattere turistico in un paese in via di sviluppo sia soggetto alle stesse
regole che si applicano alla concessione di un finanziamento comunitario ad un investimento operato all'interno
dell'Unione europea; pertanto, nessun investimento che comporti un degrado dell'ambiente, leda manifestamente i diritti
dell'uomo, violi le condizioni minime di lavoro previste dall'Organizzazione mondiale del lavoro e pregiudichi il modo di
vita della popolazioni indigene e autoctone, il patrimonio storico e culturale del paese beneficiario deve ottenere aiuti
comunitari;
19. chiede un aiuto tecnico comunitario per i paesi che, a fronte di un'attività turistica di massa, si vedano costretti ad
adottare misure di salvaguardia dei propri siti turistici; raccomanda altresì uno scambio delle migliori prassi in questo
settore;
20. incoraggia le autorità locali confrontate ad uno sviluppo turistico troppo rapido ad adottare misure per limitare tali
flussi in caso di necessità;
Il turismo, fattore di democrazia e di equilibrio politico
21. raccomanda di lottare contro le azioni criminali in tutta trasparenza, in modo da scoraggiare attività quali il
riciclaggio del denaro sporco, il turismo sessuale ecc.;
22. raccomanda di lottare contro le azioni criminali in modo da non pregiudicare l'immagine turistica dei paesi;
23. chiede che, allo scopo di facilitare, proteggere e dare sicurezza al turismo, siano adottate iniziative per affrontare i
reati contro il turismo, come la formazione specializzata di servizi di polizia;
24. chiede ai governi dei paesi in via di sviluppo di coinvolgere pienamente le popolazioni locali nelle attività turistiche e
di vigilare su una ripartizione equilibrata dei benefici economici, sociali e culturali generati;
25. deplora le recenti misure segregazioniste adottate dalle autorità cubane per prevenire i contatti personali fra i turisti
e i cittadini cubani operanti nell'industria del turismo;
26. auspica che, nel quadro delle sue attività di aiuto allo sviluppo sostenibile, la Commissione riconosca il diritto di un
paese o di una regione di definire democraticamente le proprie priorità quando finanzia progetti di cooperazione
regionale;
27. chiede ai governi degli Stati membri e alla Commissione di promuovere, con il sostegno degli operatori turistici e di
organizzazioni competenti, standard etici nel turismo introducendo un'etichetta certificata europea del tenore "Turismo
equo";
Il turismo, fattore di sanità pubblica e di istruzione
28. auspica che l'Unione e gli Stati membri mettano a disposizione dei paesi in via di sviluppo a potenziale turistico la
loro esperienza e il loro know-how al fine di garantire la formazione del personale in loco; invita la Commissione a
sostenere i progetti dei paesi in via di sviluppo che richiedono tale know-how;
29. richiama ancora una volta l'attenzione della Commissione sulla necessità di concedere un sostegno finanziario alla
vaccinazione dell'infanzia, in particolare sull'urgenza di procurare vaccini che combinino gli antigeni contro le seguenti
patologie: difterite, tetano, pertosse, epatite B e meningite provocata dall'Haemophilus Influezae di tipo B;
30. insiste sulla necessità di ampliare gli sforzi europei di ricerca in materia di lotta contro la malaria, la tubercolosi e
l'HIV/AIDS;
31. ritiene che i profitti generati dal turismo sostenibile possano contribuire a migliorare il tenore di vita delle popolazioni
dei paesi in via di sviluppo, la loro salute e le infrastrutture di comunicazione, energetiche e tecnologiche;
32. sostiene la necessità di un sostegno finanziario dell'Unione europea all'iniziativa ST-EP ("Turismo sostenibile:
strumento di eliminazione della povertà") dell'Organizzazione mondiale del turismo e ad altre iniziative volte ad alleviare
la povertà nei paesi in via di sviluppo;
Il turismo, fattore di deregolamentazione e di diversi abusi
33. chiede che il summenzionato codice mondiale di etica del turismo sia integrato nel diritto interno di ciascun paese;
34. raccomanda che i governi dei paesi interessati si scambino ogni anno un elenco dei casi di rifiuto di visto giustificati
unicamente da reati di turismo sessuale, crimini contro l'umanità o terrorismo;
35. chiede che la Commissione adotti programmi effettivi su scala europea per la lotta contro il turismo sessuale;
36. chiede, al fine di lottare contro il turismo sessuale pedofilo:
- alla Commissione e al Consiglio di attribuire una maggiore priorità alla lotta contro il
turismo sessuale che coinvolge i bambini, ripristinando fra l'altro la linea di bilancio "Lotta
contro il turismo sessuale che coinvolge i bambini nei paesi terzi" allo scopo di garantire
che risorse siano destinate a questo scopo;
- alla Commissione di riconoscere il collegamento fra pornografia infantile e turismo
sessuale, e di fare in modo che la questione sia sollevata in sede di dialogo politico con i
paesi terzi;
- alla Commissione e agli Stati membri di fare in modo che ai diritti e alle necessità dei
bambini sia attribuita la priorità nel contesto dell'aiuto allo sviluppo, con particolare
riferimento alle esigenze di rieducazione e di reintegrazione dei bambini vittime del
turismo sessuale;
37. invita gli operatori turistici, gli agenti di viaggio, le compagnie aeree che già si sono mobilitate contro il turismo
sessuale sensibilizzando i propri clienti ed informandoli sui rischi giudiziari cui vanno incontro, a proseguire le proprie
azioni e chiede a chi non abbia intrapreso queste iniziative di cominciare a farlo; chiede agli stessi operatori di cooperare
con le autorità per individuare potenziali attività criminali;
38. esige che la Commissione attui azioni concrete di lotta contro il dumping immobiliare legato al turismo previa
consultazione degli organismi rappresentativi del settore;
39. chiede ai governi degli Stati membri di vigilare affinché le norme applicabili alle società europee siano pienamente
attuate all'atto della delocalizzazione o dell'esecuzione di contratti nei paesi in via di sviluppo, tenendo conto in
particolare dei diritti dei lavoratori interessati;
40. esige che i governi dei paesi interessati e gli operatori turistici dell'Unione europea facciano rispettare le regole che
proteggono i diritti dell'uomo, i diritti dei lavoratori conformemente alle condizioni minime previste dall'Organizzazione
internazionale del lavoro, la protezione del consumatore/turista europeo e le raccomandazioni sugli operatori turistici;
41. invita i governi dei paesi in via di sviluppo a instaurare procedure d'accesso ai mercati nazionali trasparenti e
regolamentate conformemente alle raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale del turismo, quale condizione
necessaria ad ogni investimento straniero;
°
° °
42. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
(1) GU C 180 E del 31.7.2003, pag. 138.
(2) GU C 265 del 20.9.2001, pag. 39.
(3) GU C 339 del 29.11.2000, pag. 292.
(4) GU C 59 dell'1.3.2000, pag. 41.
(5) GU C 271 del 24.9.1999, pag. 73.
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Risoluzione del Parlamento europeo sul turismo e lo