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Beilage zu Leonardo 4/2007
Non è vero che la “Variante 95” è fattibile in tempi brevi
La Costituzione impone la protezione dei paesaggi palustri
La Variante 95 distruggerà una parte
sostanziale del nostro territorio, l’ultimo pezzo di pianura libera dagli
insediamenti. I suoi fautori dicono,
tra le altre cose, che il tracciato,
approvato da Berna, è realizzabile in
tempi brevi. Questo non è affatto
vero. È soltanto a denti stretti che i
servizi federali lo hanno valutato nei
suoi grandi principi e con tutta una
serie di vincoli (con compensazioni
agricole ed ecologiche che non
potranno essere oggettivamente trovate), e c’è da scommettere che sarebbero favorevoli al ritiro di un progetto che viola la Costituzione, segnatamente l’articolo 78 sulla protezione
delle paludi e dei paesaggi palustri.
Il tracciato della V95 è stato contestato sin dalla prima ora, ecco forse
perché in tutto questo tempo, non è
stato portato a livello di progetto. Il
30 settembre si voterà infatti sul credito per un primo progetto di massima della V95. Quest’ultima non è
dunque realizzabile in tempi brevi.
Anzi c’è il rischio concreto che non
veda mai il giorno, anche nel caso
(molto ipotetico) di accettazione
popolare.
Costituzione e volontà popolare
Il tracciato della “Variante 95” taglia
e distrugge un paesaggio palustre
d’importanza nazionale. La Costituzione federale prevede tuttavia che:
“le paludi e i paesaggi palustri di particolare bellezza e d’importanza
nazionale sono protetti”. Si tratta
dell’articolo “di Rothenthurm”, voluto dal popolo per proteggere le ultime
zone umide rimaste in Svizzera. I
ricorsi contro la V95 non sarebbero
quindi un semplice pretesto per impedire o ritardare la realizzazione della
strada, bensì avrebbero reali possibi-
lità di successo, poiché l’ubicazione
vincolata necessaria per attraversare
il paesaggio palustre d’importanza
nazionale non è data, essendoci valide alternative di tracciato, tecnicamente realizzabili.
L’ordinanza sulla protezione delle
zone palustri indica all’articolo 5 che
è possibile derogare ai vincoli di protezione solo se gli interventi “hanno
un’ importanza nazionale, sono di
ubicazione strettamente vincolata e
non contraddicono gli obiettivi della
protezione”. E i fautori della
“Variante 95” vogliono addirittura
passarci sopra con un’autostrada!
Non bisogna essere giuristi per capire
che c’è un netto contrasto con la protezione d’un paesaggio palustre d’importanza nazionale. Tanto più che l’
“ubicazione strettamente vincolata”
non è data, poiché sono possibili
diversi tracciati alternativi: la variante 98 breve, la variante in galleria, la
panoramica. Il fatto che autorità di
vario grado siano comunque entrate
in materia sulla “Variante 95” è già
di per sé uno scandalo!
Il ricorso quindi ci sarà sicuramente e
il progetto dovrà passare lo scoglio
dei tribunali, che saranno chiamati a
far rispettare le leggi. A quanto si può
stimare il tempo dei processi: 10? 15?
20 anni? La Variante Panoramica ha
i suoi difetti, ma è realizzabile più
rapidamente, poiché è una soluzione
meno conflittuale: non distruggerà il
territorio agricolo, non consentirà
l’urbanizzazione “selvaggia” del
Piano, non avrà l’ostacolo della zona
palustre d’importanza nazionale,
toglierà tutto il traffico di transito,
nonché quello tra Locarno e Lugano
(abbreviando il percorso). Costerà
meno o in ogni caso non di più, poi-
Citazione
« Se non sarà possibile, in primo luogo attraverso la pianificazione del territorio, garantire la continuità di quella parte (fortunatamente ancora
importante) del Piano assegnata alle attività agricole, allora forse le future
generazioni potranno dire che le nostre non sono state degne di quelle che
le hanno precedute.”
Flavio Cotti, ex Consigliere federale, già presidente del Consorzio Bonifica
Piano di Magadino, Bellinzona, 17.11.1981.
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Annexe au Leonardo 4/2007
ché il tracciato è più corto di 7 km, vi
sono minori esborsi per espropri, non
ci sono svincoli d’accesso alle aree
industriali e commerciali. Votando
“NO” a questo credito di progettazione, il collegamento fra l’A2 e il
Locarnese potrà essere realizzato più
velocemente. Il “NO” alla Variante
95, il 30 settembre, è una questione di
buon senso. Da diversi punti di vista.
(gpt/wh)
Recapiti
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ambiente e della sua Sezione della
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lettrici e dei lettori è auspicata. Inviare
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4/2007
Beilage zu Leonardo 4/2007
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d’informazione della Svizzera italiana
Care Socie, cari Soci dell’ATA,
questo numero del “Bollettino” è dedicato interamente
alla votazione del 30 settembre prossimo sul credito di
progettazione per la famigerata “Variante 95”. Insieme ad
altre associazioni, alle consumatrici, ai contadini, ecc.
l’ATA ha raccolto le firme per il referendum: hanno firmato quasi 16’000 cittadine e cittadini, più del doppio del
necessario per la riuscita del referendum. La mobilitazione è stata così forte perché la posta in gioco è alta: il Piano
di Magadino è l’ultima pianura ancora in gran parte verde
e agricola. L’ATA ha sempre cercato una soluzione di
compromesso che permettesse di salvaguardare il Piano e,
al contempo, di risolvere i problemi di traffico. Su una
soluzione di compromesso, la “Variante 98” proposta
dall’ATA, s’era persino raggiunto un accordo, che però è
stato disdetto unilateralmente dal Dipartimento del territorio. Un’altra soluzione ragionevole, la “Variante
Galleria”, è stata abbandonata per via dei costi. Neppure
l’ultima variante alternativa, la Panoramica, meno cara,
meno lunga, meno invasiva, ha fatto breccia presso la
maggioranza dei nostri politici. E dire che la “Variante
95” attraversa un paesaggio palustre protetto, cosa che
per legge è possibile solo se non ci sono alternative! In
questo caso ne sono state proposte addirittura tre! Perché
dunque questo accanimento sulla “Variante 95”? Perché
è l’unica che permette l’urbanizzazione del Piano, la realizzazione di ulteriori comparti commerciali come il Pian
Scairolo (Grancia) o San Martino (Mendrisio Foxtown),
l’ampliamento dell’aerodromo di Magadino. E chi più ne
ha più ne metta. In questo” Bollettino” cercheremo di
darvi una panoramica dei motivi per dire “NO” a questo
ulteriore colpo inferto al nostro territorio. Ma in fondo
ne basterebbe uno. Come ha scritto Antoine de SaintExupéry: “La terra che possediamo, come la natura in cui
viviamo ogni giorno, non ci appartiene. L’abbiamo presa
in prestito dai nostri figli e a loro dovremo restituirla.
Protetta, migliorata, arricchita”. Accettare la “Variante
95” non risolverebbe i problemi di traffico da e verso il
Locarnese, e l’eredità lasciata ai nostri figli sarebbe solo
un ulteriore nastro d’asfalto con il suo corollario di svincoli e centri commerciali. Perciò, care Socie e cari Soci,
non vi chiediamo solo di votare “NO”, ma anche di far
campagna affinché il verdetto delle urne sia un segnale
chiaro: salviamo il Piano di Magadino! Vi ingrazio fin
d’ora per il vostro aiuto.
Votazione sul credito di progettazione per la «Variante 95 » (collegamento A2-A13)
Il 30 settembre si decide il destino del Piano di Magadino
Il prossimo 30 settembre saremo
chiamati a votare sul “decreto legislativo concernente la concessione di un
credito di CHF 4’66’000.- per l’allestimento del progetto di massima del
collegamento stradale del Locarnese
(A2-A13) e delle relative misure compensatrici”. Si tratta dell’ormai famosa “Variante 95” che taglierebbe il
Piano di Magadino, compromettendo
seriamente l’ultima pianura ancora
ampiamente verde del Cantone.
Contro questo progetto insostenibile
l’ATA aveva lanciato con successo il
referendum, insieme a molte altre
associazioni, a vari partiti e alle organizzazioni agricole. Un deciso “NO”
è indispensabile per la salvaguardia
del territorio, dell’agricoltura e della
biodiversità.
Il Piano di Magadino è il comparto
territoriale ticinese con la maggiore
biodiversità. Centinaia di specie animali che figurano sulla lista rossa (in
pericolo d’estinzione) vi vivono, svernano, si riproducono o semplicemente vi transitano durante le migrazioni.
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Non per nulla sul Piano vi sono diverse riserve naturali d’importanza internazionale, nazionale e regionale. Il
Piano di Magadino è però anche il
granaio del Cantone: produce l’80%
della nostra frutta e degli ortaggi. La
“Variante 95” lo taglierebbe in due,
compromettendo terre agricole e
spazi naturali. È l’ultima pianura che
possiamo salvare in Ticino, tutte le
altre sono già fortemente compromesse. Già solo queste considerazioni
dovrebbero bastare per un deciso
“NO” alla “Variante 95”, un collegamento che il piano direttore qualifica
di “autostrada”.
Gli interessi in gioco
Sul Piano di Magadino vi sono riserve di terreno per costruire svariati
comparti commerciali come quelli di
Lugano sud (Grancia) o San Martino
(Foxtown/ Mendrisio). Gli interessi
in gioco con la prevista autostrada
“Variante 95” e i suoi svincoli sono
quindi enormi. Nel disgraziato caso
che venga realizzata la “Variante 95”,
è fuori di dubbio che i terreni attorno
“E il vecchio diceva, guardando lontano:
immagina questo coperto di grano, immagina i frutti, immagina i fiori e pensa
alle voci, e pensa ai colori. E in questa
pianura, fin dove si perde crescevano gli
alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia,
segnavano i soli il ritmo dell’uomo e delle
stagioni” (F. Guccini)
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agli svincoli e lungo il tracciato saranno l’oggetto di grandi attenzioni ed
interessi. Si tratta in gran parte di terreni già ora in zona edificabile e già
parzialmente edificati, in parte di
scorpori residui (cosa si vorrebbe fare
del terreno tra la ferrovia e l’autostrada?). Sul Piano di Magadino le
aree industriali, artigianali e commerciali dei comuni sono oggi sotto-utilizzate, anche perché troppo grandi
(frutto dell’ingordigia degli anni ’7080).
Soltanto per Camorino, Sant’Antonino, Cadenazzo, Gudo, Contone,
Magadino, Tenero, Gordola, Lavertezzo e Gerra Piano si può calcolare
una zona di aree industriali, artigianali e commerciali di circa 180 ettari
(calcolo fatto sulla base dei dati dei
Piani regolatori, pubblicati dall’Ufficio di statistica). Questa zona risulta oggi utilizzata per meno del 40 per
cento del suo potenziale e quindi con
una riserva di circa il 60 per cento. La
riserva, compresi i terreni edificati e
dismessi, corrisponde a 110 ettari o
poco più, sufficiente per realizzare 4
o 5 superfici e volumetrie analoghe al
comparto Fox-Town di Mendrisio e
quello dei Centri di Lugano Sud messi
assieme (che occupano una superficie
complessiva inferiore ai 20 ha). E
questo, senza allargare di un centimetro la zona edificabile attuale.
Così t’urbanizzo il Piano
Quando saranno servite direttamente
dell’autostrada, ci sarà corsa per
riempire queste aree, così come verrà
occupata la fascia di terreno “residuo” tra la ferrovia e l’autostrada.
Come abbiamo sempre affermato, la
“Variante 95” sarà distruttiva sul
piano del territorio e poco efficiente
per la mobilità, ma sarà un grosso
affare per alcuni ambienti economici.
Del resto alcune domande di costruzione per centri commerciali lungo il
tracciato della “Variante 95” sono
già state presentate e respinte a causa
dell’attuale insufficiente capacità
stradale. Inoltre, c’è la volontà di
ampliare l’aeroporto e circola anche
l’idea di un’area di servizio autostradale sul tracciato del futuro collegamento A2/A13. Non a caso il comitato favorevole alla 95, con l’ingannevole denominazione “Ambiente e
mobilità”, è sostenuto in prima linea
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dalle lobby del cemento e dagli
ambienti economici. Come mai, tutta
questa foga? Anche la Panoramica,
che una valida alternativa, implicherà
dei lavori importanti per le costruzioni. Solo che la “Panoramica” non
permette l’urbanizzazione del Piano e
l’ulteriore espansione delle zone commerciali. L’edificazione di ampie zone
del Piano invece l’obiettivo nascosto
della “Variante 95”.
L’ATA invita le cittadine e i cittadini a
salvare il Piano di Magadino da questo destino, a preservarne le zone
naturalistiche d’importanza nazionale e i terreni indispensabili all’agricoltura ticinese. Chiediamo perciò a tutti
coloro che hanno a cuore il futuro di
questo cantone di respingere fermamente il credito di progettazione della
“Variante 95” in votazione il 30 settembre prossimo.
Salviamo il Piano!
Gian Paolo Torricelli, Presidente
ATA-SI; Werner Herger, segretario
Gian Paolo Torricelli, Docente USI,Presidente ATA-SI
Il Piano di Magadino: un patrimonio da salvare
Il Piano di Magadino è un patrimonio
del Ticino e dei Ticinesi e come tale
va difeso. Ma perché un patrimonio?
E’ uno spazio unico, verde e ancora
(relativamente) libero da insediamenti, che funziona già come grande parco centrale per la Città Ticino (per
pedalate, cavalcate, passeggiate). Ci
è stato tramandato dalle generazioni
precedenti che all’inizio del XX secolo lo bonificarono, trasformando
l’acquitrino nel miglior terreno agricolo, il più fertile e il più produttivo
della Svizzera. Cosa hanno fatto le
generazioni attuali? Purtroppo non
sono state così lungimiranti e forse
non saranno all’altezza dei padri.
Negli anni ’70, quando si trattò di
definire le zone di piano regolatore,
nei comuni del Piano ci fu una vera e
propria corsa alla zona edificabile,
tutti (quelli che contavano s’intende)
dovevano averne un pezzo. Oltre alle
zone residenziali si crearono, a scapito della zona agricola, delle ampie
zone industriali, troppo grandi, tanto
che ancora oggi per più della metà
sono non utilizzate o abbandonate.
Ma a poco a poco il Piano si trasformava, da granaio a deposito e negli
anni ‘80 la sua superficie agricola era
già diminuita del 25% (rispetto
all’immediato dopoguerra).
Vennero poi i primi centri commerciali che occuparono disordinatamente e parzialmente le aree industriali,
ma restò per fortuna un fenomeno
limitato ad alcune zone (come a S.
Antonino, Riazzino o Cadenazzo).
Nel 1995 fu pubblicato il primo
piano contenente la proposta del
tracciato che da quell’anno prese il
nome: la “Variante 95”. E da allora
vi fu una forte opposizione.Vi fu un
negoziato, con le associazioni e i
comuni si trovò una soluzione consensuale, ma in Dipartimento si buttò
tutto alle ortiche. Sono passati oltre
10 anni, le superfici agricole sono
state ulteriormente erose, la zona
residenziale è stata intensamente edificata, ma molte aree artigianali,
industriali e commerciali sono ancora
disponibili, alcune sembrano agricole, ma non lo sono.
Cosa succederà con la Variante 95,
che prevede, tra le opere più costose,
gli svincoli d’accesso diretto a questi
terreni? Basta consultare i piani regolatori e sovrapporre il tracciato per
rendersene conto. Sulla base dei dati
pubblici, per i comuni interessati dal
tracciato, compreso Locarno-Piano,
si può calcolare una zona edificabile
per attività industriali, artigianali e
commerciali di circa 200 ha. Su questi c’è una riserva che si può stimare
in circa 120 ha per nuovi capannoni e
centri commerciali (60% tra terreni
liberi e aree dismesse), senza contare
la striscia di terreno tra l’autostrada e
la ferrovia (che verrà certamente
urbanizzata).
Con la Variante 95, si potrà costruire
l’equivalente di quattro o cinque Pian
Scairolo, senza ampliare di un metro
la zona edificabile. Ecco perché interessa tanto i fautori della Variante 95.
Perché, consentendo di urbanizzare il
Piano, permette di fare grandi affari.
Ma saranno affari per pochi e sarà un
danno per molti. Dal profilo della
viabilità ci sono delle ottime alternative, come la “Panoramica”. Questo
ATA
BOLLETTIN0 4/2007
Beilage zu Leonardo 4/2007
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I vantaggi della Panoramica
I fautori della Variante 95 affermano
che la Variante Panoramica è poco
più di un’ipotesi e che ci vorranno
anni per arrivare ad un medesimo
grado di approfondimento. È un’informazione scorretta, poiché nemmeno la 95 è molto più di un’ipotesi:
ufficialmente non ci sono progetti
elaborati. Il credito di progettazione
su cui dovremo esprimerci è proprio
per realizzare il primo progetto di
massima. La Panoramica, rispetto ai
tempi, non è quindi così in ritardo.
Per portarla allo stesso grado di
approfondimento della 95 non ci
vorrà molto (20 mesi non 20 anni!).
La Panoramica è realizzabile però più
rapidamente della 95, poiché è una
soluzione meno conflittuale, non
distrugge il territorio agricolo e non
ha l’ostacolo della zona palustre
d’importanza nazionale. I suoi costi
sono inferiori a causa del tracciato
più breve, dei minori esborsi per gli
espropri, e perché la 95 domanda
spese ingenti per gli accessi alle zone
industriali e commerciali.
I fautori della 95 dicono anche che
la Panoramica non toglierà traffico
dal Piano. Anche questa è un’informazione scorretta. La Panoramica
toglierà dalla strada attuale (tra
Camorino e la rotonda di Quartino)
tutto il traffico turistico da e per il
Locarnese da Nord e da Sud, tutto il
traffico dal Locarnese al Luganese
(cosa che la 95 non riuscirà a fare),
nonché una gran parte del traffico tra
Locarno e Bellinzona (a dipendenza
della costruzione). Infatti, il tracciato
Locarno-Bellinzona della Panoramica
è solo di un km più lungo rispetto alla
tracciato che risparmia il Piano non è
certamente perfetto, ma è fattibile e
consente di togliere tutto il traffico di
transito. Ma non permette l’edificazione del Piano ed è per questo che è
tanto osteggiato dai fautori della
Variante 95.
Il santo vale la candela? Siamo pronti a distruggere un patrimonio per
una strada? Personalmente sono contrario. Voterò “No” alla Variante 95
per dire “Sì” al Piano di Magadino.
“Sì” al Ticino di domani.
ATA
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95, ma avrà tempi di percorrenza
inferiori (sarà più veloce salire fino a
Robasacco che utilizzare gli assi
attuali dopo la moderazione del traffico, prevista e necessaria). La
Panoramica è però molto più sostenibile della 95 anche dal profilo del
traffico. Tra il Locarnese il Luganese
ha un tracciato più corto di quasi 7
km: ciò vuol dire che per 20’000 veicoli al giorno sulla tratta LuganoLocarno (che sono una stima molto
bassa) si risparmierebbero oltre
10’000 tonnellate di CO2 all’anno
(le emissioni di un’auto di media
cilindrata sono di circa 180g al km di
CO2).
La Panoramica ha anch’essa i suoi
difetti, ma sono minori in confronto
alla 95, che, se realizzata, sarà il principale vettore della cementificazione
del Piano di Magadino (dell’ultimo
pezzo di pianura ancora in gran parte
libero da insediamenti in Ticino).
Non è la panacea, ma è un’alternativa più sostenibile della 95. Il 30 settembre cominciamo con dire un chiaro No a un progetto anacronistico,
non sostenibile e forse anche non realizzabile.
Gian Paolo Torricelli
Il GMT-SI (Gruppo per la moderazione del traffico nella Svizzera italiana)
e l’ATA vi invitano a partecipare:
Venerdì 21 settembre:
Giornata internazionale dell’andare a scuola a piedi
(pedibus):
il GMT-SI mette a disposizione consulenza, documentazione, materiale d’azione (fermate, autocollanti, opuscoli).
Giovedì 18 ottobre, 14.00 - 18.30 a Bellinzona:
Seminario cantonale
“Meglio a piedi sul percorso casa-scuola”
“Meglio a piedi” è un progetto di promozione del percorso casa-scuola a
piedi elaborato dal GMT-SI su mandato del DSS e si rivolge ai gruppi genitori, alle istituzioni scoalstiche e alle autorità comunali e cantonali. In occasione del seminario si esprimeranno diversi esperti per sottolineare l’importanza del muoversi a piedi, Dr. Marco Hüttenmoser e il dr. med. Gian
Antonio Romano, ma anche rappresentanti dei diversi dipartimenti cantonali.
Per informazioni più dettagliate e/o l’ iscrizione vi potete rivolgere a: GMTSI, Christina Terrani, via Gaggio 5, 6934 Bioggio, 091 604 50 29,
[email protected], sito: www.meglioapiedi.ch.
Il sole che indora
le cime degli
alberi, la luna
che s’alza sull’orizzonte colmando lo spazio celeste della sua
tenue luce, così
da poter continuare a sorridere. (A. Passera)
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bollettino ATA 4-07 - APM - Associazione per un Piano di Magadino