FERALE
GUIDO
mm\
01G.\iiiiiFiE
L'DPHii
CON
APPENDICE
INEDITE
LETTERE
CITTÀ
CASA
DI
K'^
CASTELLO
TIPOGEAFICO-EDITEICE
1906
S.
LAPT
PROPRIETÀ
LETTERARIA
INTRODUZIONE
modo
Il
"
col
la
onorare
domandare
al
perciò
suo
fece
esistenza
cogli
paese
Gabriele
diritto
lia
può
sto,
one-
dell'
il
Questo
esule
tin
mantenersi
i mezzi
—
e
ó
illustrare
lavoro,
scritti.
quale
patria,
setti,
Ros-
alla
nostra
venerazione
,.
F.
desiderio
AI
di
avere
con
promessa
uno
studio
poi
nel
la
ha
raccolto
sul
del
vita
in
molti
da
non
nel
poeta
lasciar
Poiché
'
il
Rossetti
Prefazione
alle
Barbèra,
^
ordinate
CjT,
Z.
è
non
Poesie
di
storia
nella
Ci.
Rossetti
che
pare
lumeggiata
modo
in
forse
succede
della
secchezza
la
la
trama.
del
letteraria
ordinate
da
G-.
C,
renze,
Fi-
1861.
Rossetti,
da
come
scorgere,
Benelli,
mi
tessuta
essere
possa
troppo
della
lavoro
e
cui
biografiche
meglio
essere
possa
sia
ne
con
notizie
tuttavia
vita
quale
diligenza
le
Rossetti;
particolari,
sulla
mantenuta.
la
setti/
Ros-
Benelli,'
studio
fu
finora
ducci
Car-
Gabriele
che,
ordinato
e
Giosuè
promessa
disconoscere
bibliografiche
la
non
Sanctis.
Zulia
allo
seguire
opere,
causa,
posso
Benelli
e
sulle
di
signorina
la
far
da
1861
biografia
1898
di
stata
Non
intera
una
rispose
nel
espresso
De
Notizie
Benelli,
biografiche
Firenze,
e
Bocca,
bibliografiche
1898.
raccolte
e
collocarla
basti
Perciò
possa
debba
e
fare
poterlo
in
egli
le
delle
della
dato
opere,
altri
si
a
e
Benelli
di
devono
certo
io
e
pare
ap-
non
se
senza
noscere
co-
lasciò
scritto
preziosi
anche
gli
studi
Ne
a
il
non
sta
preparando
lui
affidati
serie
2^
col
Autobiografia
Rossetti.
Hils
dal
figlio
del
ab
fu
titolo
del
resto
hic
et
ab
Gabriele
di
è
Gli
Rossetti.
I,
ma
venire
in
conoscere
per
vantaggi
quali
con
il problema
vastese
poeta
come
p.
IB)
altri
cogli
William
inglese
innestata,
famil;/ letters, voi.
R.,
dal
ed.
brano
in
:
laziale, 1904.
figlio
Una
gran
dice
il
nel
setti,
Ros-
improvvisatori
ultimi
Soc.
scritti
Michael
qualche
Vedine
in
giti
sfug-
presenta
del
cerche
ri-
comprendere.
hoc, Roma,
tradotta
si
insieme
poeta
Ciampoli.
tizie
no-
le
documenti
italiana,
leggieri
fare
a
potrebbero
del
[Carlo Mascaretti],
di Et
Autobiografia
pubblicata
vita
l'edizione,
Domenico
Scarlatti
d'onde
e
la
luce
delle
parte
dove
Londra,
e
in
accingesse
difi"cile
per
di
può
si
Più
emigrazione
la
maggior
trovare
a
nuovo;
opere.
Napoli,
ricordi,
solo
ognuno
prof.
Amerigo
a
e
personali
tutta
le
chi
carne
rettifi-
venire
la
pare,
studio
di
qualche
tutte
potrebbe,
molti
fatto
venne
archivisti.
o
dallo
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raccolto,
ricerche
essere
dati
inediti
V
vita
trovarne
per
al Tasto
persona
delle
meglio
di
onde
bibliotecari
a
U
è
vastese,
ricavare
pure
stesso
e
ha
carteggiando,
nella
propria
conosciute
sieno
La
'
-
di
che
biografia
la
può
me
potranno
ne
quando
per
dato
sia
sincerità
poeta
seriamente
qualcuno,
luce
di
stesso.
Qualche
ci
spero
inedita,^
di
del
opere
che
ciò
mi
tuttora
il carattere
tessere
possa
Rossetti
importanza
sestine
in
tutte
del
quando
stesso
che
quadro.
questo
a
trascurabile
non
dato
che,
e
tale
e
profitto.'
con
Autobiografìa
ne
io
al
biografia
la
rifatta,
essere
di
Fonte
credo,
che
accingere
potermi
V
credo
io
sfondo
da
fare
a
secondaria,
figura
Risorgimento
nostro
M.
W.
parte
figlio (D.
Veggente
in
e
del-
G.
tudine
soli-
Per
tutte
rifare
a
il
Ne
il
che
di
di
le
del
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prosatore
parendomi
del
si
accinga
'
Mi
e
si
scrive
W.
trovo
che
non
lodi
—
e
delle
Rossetti:
che
del
degli
le
giudicare
per
più
di
denunziazioni
disquisizioni
in
poetiche
„.
a
Pio
materia
Barbera,
e
chiunque
affidate
opere
importanza
l'arte
rettamente
la
ducci
Car-
Rossetti.
di
scritti
che
qual-
tracciato,
spontaneo
"Fra
Son
e
del
magistralmente
siano
possa
come
dal
dato
disegno
l'opera
conoscerli.
senza
ragionate
ci
si
vecchiaia
patriottici,
M.
che
poeta
salvo
raccoltina
presenta
studiare
a
non
tali
sia
resto
di
attenuto,
alla
ch'esso
do
mo-
fondamento,^
cosi
sono
al
Prefazione
nella
quale
mi
modificazione,
leggera
dar
da
tali
sicuro
chiare
nione
d'opi-
son
rilevano.
ne
ordinamanto
r
Per
se
io
sieno
assai
presso
ancora
tuttavia
con
molti
poiché
altri
;
Rossetti
caratteristiche
mitando
li-
Rossetti,
vedere,
potuto
conosciute
opere
posito
pro-
opere.
Londra
a
del
biografia
Ciampoli,
il
poeta
parlare
le
per
ho
di
rinunciato
ho
alle
opere
presso
del
figlio
studio
le
sono
la
ora
per
mio
tutte
scritti
ragioni
queste
parte
opere
Nono,
di
canti
politica
poli
Ciam-
al
capitale,
del
setti
Ros-
della
sua
popolari
sto
piutto-
Gap.
«l'accademia
Poesia
§
Delle
anche
si
le
poesie
poche
opportuno
quei
componimenti
d'occasione
che
ai
componimenti
di
questi
si
dal
ordinata
'
Poesie
di
Rossetti
nella
stesso.-
Filidauro
che
Lahidieme,
glio
me-
mi
poiché
studio
lo
o
di
religioso,
limitarmi
e
arcadica;
puramente
pel
riprodotti
tardi
contiene,
indole
mare
chia-
anni.
storico,
argomento
già
poetica,
quelle
primi
più
a
tralascierò
pure
attività
tratteremo,
raccolta
la
di
poi
trovano
dei
sua
ché,
poi-
quando
potremo
prove,
pertanto
di
che
sua
prime
rimandare
pare
o
della
l'arte
rispecchiano
Di
quello
periodo
parola,
tardi,
più
in
realmente
sono
esse
riunite
di
arcadico
nome
anzitutto
terremo
trovava
secondo
il
il
sotto
noi
furono
se
Rossetti
il
'
scuola
arcadica.
-
Rossetti
di
e
Poesia
1.
raccolte
poesie
Gabriele
I.
e
che
quelli
momento
di
silloge
Cosi
il
Chieti,
O.
Losanna,
dei
numero
De
Laurentiis^
1837.
*
1
Credo
pag.
opporsuao
58
del
lavoro
fare
della
tosto
modificazioni
alcune
Benelli,
dove
è
dato
alla
l'elenco
ta
Nodelle
10
di
componimenti
ad
ridotto, né
molto
essere
dobbiamo
ci
cui
è
Siamo
piena Arcadia;
in
dell'opera,a
prezzo
avviso, indugiarvisi troppo
mio
viene
occupare
lungo.
a
di
folla
una
pastorelli
gelle,
biondi, sensitivi,sospirosi, di Glori, di Filli,di Nisi muove,
di Grlicere
languide e sentimentali
sospira, parla
canta,
limpidetto
rivo,
torelle
a
verdi
pratelli
soavi
agnellette
tutto
è
di
componimenti
di
degni
dell'elogioche
di
se
sia
Casti,
al
Pananti,
Lasciando
la
Iddio
Amantea
è
in
seguito
e
Coriolano
metà
con
tal
che
parte,
1861,
titolo
Clori
216.
il
volubilità
La
le
sotto
X;
dell'uno
contenuti
la
terza
a
IV
no
paio-
epigrammi
dar
gione
ra-
amico
suo
Dio
che
II
e
scusata
di
di
G.
brio,
al
fa,
Clori
metà
dell'altro
Al
qui.
Cosi
strofe,
di
feretro
coititeli
La
una
II
Poesie
in
contenuta
scuola
serie
altri.
del
1*
di
Bruno
consiglio
II
e
poesie
re-
d'essore
Salmodia
della
dei
in
mostrano
è nelle
Roma
questa
trovano
Idillio
sono
di
in
si
raccolta
stessa
tomba
e
mi
tre
pieno
e
non
componimento
mura
La
fa il
che
Salmi
nella
Versi;
meno
Giuseppe
p.
patetico,
possono
notevole
ma
Vlnno
e
dei
l' uomo,
e
che
grazioso
volume
Creazione
il Sonetto
A
le
Guadagnoli, al Giusti;' ed
la
pittore, riprodotta poi nel-
amor
questo
redazione
prima
'
è
solo
parlo
Rossetti
Losanna,
in
raccolte
di
che
raccostarlo, com'egli
al
Ad
di
raccolta
al
esagerato
canzonetta
mal
Tutto
speciale : due
epigrammista
anche
salterio
tor-
margaritine,
perfusi aceto,
italo
Ricciardi
cui
menzione
una
abbastanza
una
di
belando.
brucano
timide
e
patetico usignuolo,
un
fioriti
mirti
languore.
Dei
una
sera
dei
due
tubano
del
tenue
lene
stormire
i rami
tra
gorgheggia
o
sui
o
lo
tra
degli allori,ove
il mormorio
presso
III.
Col
tolo
ti-
per
G.
poleone
Na-
Versi
è
mata
for-
componimenti
due
delle
di
belle
cinque
non
è
nette
canzo-
Versi.
in
contenute
quindicesimo anno
B,icciakdi, Lavori
Napoli, Rondinella,
biografici,
nel
suo
u
dazione
vi
si
la libertà
per
nota,
del
Crudeli, e più
di
I
che
ragguagli
sono
il
donna
po' troppo
un
in
essere
l'editore
della
credette
stesso
Ed
che
altrove
di
tenue
castigato
molti
egli
anche
Losanna,
lasciato,cosicché
la
redazione
divenne
e
cui
quartine.
molto
sua
la
di
di
canzonetta
Chieti
aveva
del
tutto,
della
forse
di
raccolta
poesiola castigata
una
veremo
tro-
non
l'andazzo
mutò
grassoccia
ci presenta
soltanto, e più
tardi
ne
tolse
l'editore
se
Alla
1' editore
il concetto
lascivetta
poesiola
vevano
do-
no
noi, alme-
a
affatto
più
che
quello
ritratto,
nell'arte
Arcadia.
tolse, ordinando
stesso
il
quale
traccia
segui
non
dell'ultima
pastori
del
Rossetti
un'altra
e
sempre,
che
giunta,
poiché egli fu
questa;
ze
bellez-
poesiola perchè
questa
del
sulle
da
togliere due
opportuno
aspetto
un
è
non
Casti.
ancora
redazione
raccolta, e
consta,
col
Amore
arditi
prima
traccie
licenza
arditi, e più
interessante
è
ad
del
si hanno
faccia
una
mi
cui
poi
che
canzonette
perchè gliene
presente
quanto
per
dà
poeta
sua
in
diverrà
che
linguaggio
certe
a
Frugoni
libertà
quella
della
fa pensare
che
e
di
maliziosa
e
prima
camente
arcadi-
e
platoneggiante.
L'altra
cinque
la
beltà
tita
passa
e
l'artificio
mai
dei
in
all'età
giunta
E
—
fin
la
che
ti restino
che
a
pericolosa dell'amore:
qui
e
i desideri
bene,
sta
le
dice,
servi, avvinti
ma
dei
l'arte
e
a
se
te
E
vuoi
dal
vani
gio-
poi egli
insidiosa
dolcezza
paia semplicità.
metà,
il
Clori, comincia
sospiri premeditati,
modo
nelle
quindicesimo
suo
—
gli sguardi
attira
consigliarle
a
nel
di Losanna.
all'erta.
sta
sguardi
amanti
sei
troviamo
accennavo
Glori
A
raccolta
tu
poeta,
:
cui
canzonette
della
anno
il
traccia
degli
di celare
cedere
con-
non
che
gli
desiderio
12
uè
continuo,
si
sguardo che
comprendere
legato
te,
a
può
dai
Pare
poter
in
in
fatto
violento
il
poesia arcadica, che
forma, più che
di
Siamo
entrati
e
vi
estivo]
la seconda
ai
così
alle
strofe
crin
di
della
badava
concetti
parlare
della
gran
cosa,
poesie
del
che
sti
chio
spec-
bella
una
ooìV Invito
alla
fosse
che
a
merita
ner
te-
impersonale
fare
altre
Ovidio
conviene
a
una
bianco
tra
dell'^/"ò' amatoria
nuova
opera
è
non
e
turi,
ma-
dice, sebbene
continuatore
che
poeta,
Alia
Che
La
Già
Veni
si
anni
vare
tro-
al
raccolta
canto
in
ne
nostro
di
zione.
imita-
ìiel
plesso
com-
poeta,
ci
essa
miamo
fer-
momento.
un
'
l'autore
restiamo
superiore
e
ma
fare
a
del
meriggio
degli
tutto
più
dell'anima
Losanna,'
raccolta
amore
di
strano
; sennonché
carattere
in
sempre
Heroides
la
per
consigliano agii
sembrare
quasi
delle
altrove
presente
il Casti
e
cui
e
Ovidio:
ripeta qui
col
semplice artificio,
l' Ovidio
scaglia
il Rossetti
una
altri
pratica.
Può
in
non
potrei dirti,
lo stesso
indifferenza
e
poesia
veder
chi contro
colla
di
gli
cose
basterebbe
lieti.
essere
e
ìiero,
altre
Frugoni
concetti
ciò possa
Tante
che
esser
una
allacciare
di
ancora
mostra
potrai
te
incostanza
tali
si
da
il
che
ciò
uomini:
e
non
veramente
donna
per
tutte
imparerai
le
tu
tu.
è
non
incatenato
collo
ma
mostra
;
l' amante
è
così
lacci
dirtele
a
ma
smentire
finche
quando
ma
parole,
a
sempre
assai
capir più nulla,
sfuggire
mai
promettere
di
(rahriele
canicola
i
addoppia
diva
lascia
lampi
sicula
i
campi;
Rosseiti,Losaaaa,
S. Bonamici
e
C,
1347,
13
Con
monotono
suon
L'
percuotono
aui-e
Lungo
Mille
cicade,
Che
Sul
passeggier
Fin
che
scoppiano
piacer!
ne
il Crudeli
raccolta
creontica, un'
Ode
intimo
tomba
a
eretti
che
Da
sotto
l'ha
far
del
poesia
rilevare
quale
egli
che
'
fu
Il
il
amistà
nella
piantato
che
del
prova
op.
efficacia
del
Fontana
del
del
XVIII
setti,
Rosno
posso-
Crudeli
e
stasiano
meta-
tutto
sebbene
e
siamo
pos-
abbia
del
inizi
agli
tenei'O
e
mentale
senti-
propria dell'Arcadia.
la
breve
2
segg.
—
esplicativa
prosa
-
cit., p.
voce
a
che
accenni
altro,
secolo
noi
del
gusto
ritenere
può
Sonilo.
cantata
obbligati, poesia
Agostino
a
//
Benelli,
Sonno,
suo
insieme
patetica
vero
quale
la maniera
riportare
Gfr.
di
poeta ha
quell'indirizzo puramente
precede
'
si
e
degli
più
fine
che
Basti
fosse
tal
seguace
sulla
di
XIX,
il
teneruzza
una
a
Frugoni,
poetato
vito
in-
è
Idillio
voto
giorno
che
malgrado
a
pensare
e
Ana-
conosciuto.
questa
poiché
L'
fare
altro
ulivo
un
della
Chiappini (Aminta)
a
un
posare
date
acco-
Idillio^ una
Canzonetta.
una
d'infanzia.'
amico
sull'altare,e
dì
e
naso?
Par-
Napoleone
un
giovinetto Federigo
al
il
tardi:
più
parleremo
in
si trovano
Giuseppe
per
cui
con
confratelli
cei'ti suoi
poesie arcadiche
quattro
alla
curiose
uscite
quelle
berteggiava
Altre
quale
di
una
pare
addoppiano
il canto
Strano
Non
strade
le
signor
alunno
e
sola
di
Gabriello
e
primo
soprano
Rossetti,
maestro
con
istrumenti
musica
del
Reale
del
con-
gnor
si-
14
"
"
valletta, che
Amena
"
pastorali capanne.
"
da
pid'onda,
"
la
dorme
nella
avanza
timida
dorme,
lo
"
Questa
contempla,
si
modo
stica;
assenza
ripigliandola
erotico
linguaggio
Arcadia,
che
rispecchianti
corrottissima
e
la
per
Delicato
r
lo
lo
avvicina
deve
essere
del
Conti
Napoli,
di
al
cui
tra
musica
in
15
cietà
quella "so-
vivevano
quale
Rolli,
;
per
di
di
musicalità
no
metastasia-
fluidità
la
catezza
deli-
una
una
come
e
le
Trani,
181U.
sera
le
frequenti
naria
straordi-
le
da
de'
quartine
di ottonari
quartine
per
Napoli,
nella
del
dell' ultima
scorrevole, facile, melodioso,
anni
Angelo
seggiatori
ver-
libertà
di
Rossetti,
Metastasi©
alternati,
ri(3 di
servato
il
è
settenari,
sdruccioli
delle
cantava.
riguardato
metri,
di
e
al
lui
petrarchi-
altri
alla
musa
avvicina
verso
dei
uso
loro
le
tutte
continuavano
condizioni
mezzo
musicale
e
che
che
la
quale
in
che
ganza
l'apparente semplicità, ele-
sotto
galanteria
e
si
molti
quella
distingue
le
in
in
che
di
quasi completa
Aànca-
„
tradizione
la
cui
gregge
di
platonismo
Arcadia,
prima
:
completa
del
di
col
fissa
quasi
assenza
metafisiche,
tal
dire
famoso
un
pastore
dice
e
irrigar
sotto
e
il
verso
sospira
può
Rossetti:
della
in
di
rezzo
davanti,
sul
dubbiosa
e
scena
poesie del
finezze
ad
pastorella
pastorello. Una
destra
e
guardando il suo
un
stro
"
grandeggia
di
e
di lim-
vena
avanza
il
sotto
lon-
mormorando
viva
si
da
fioriti
sgorga
una
serpeggiando
che
che
orno,
"
venate
valletta, passando
"
arboscelli
fianco
Di
pomici
muscose
"
"
di
collinette, sparse
tane
chiusa
è
intorno
ariette
eseguirsi
di
dalla
per
coppiate
ac-
piani
coli' ultimo
signora
febbraio
del
dia
Clau-
1810,
In
tronco,
verso
ad
destinate
e
la
E
fu
musica
nei
egli pensò
italiani,che
Molte
II
più tardi
del
di
versi
dal
dal
di
Morte
di
al
Il
'
credo
E., lo
anche
suoni
buona
e
nella
al
in
di
precedente
tenore,
abbastanza
melologo?
in
divino.
figli
Londra,
remoto
Napoleone
:
le
?
cerca,
Siccome
parole
non
la
anche
dei
dell'arte
conoscenza
e
attende,
in
va
Schultze
può
grotta
una
Eva
ne
oltre
si
condato
cir-
tempestosa,
nascosto
non
alcuni
Acheloo.
scura,
i
però
con
G.
mi
Ulisse, e le sestine
fiume
decreto
poi
arcadici
usciremo
per
improvvisare
aveva
sappia che
voce
del
meno
niente-
piano
non
potesse
si
molte
scioglimento
vi resteremo
notte
tornare
pubblicò
se
Lo
puramente
Caino
del
così
proposto nientemeno
Poesie
col
gregge;
il E.
musica,
un
cosi
cate
musi-
fatto
egli accompagnò
la cantata
Abele,
vedendo
che
tanto
sol-
'
alle
ricordo
di
cui
con
abbastanza;
Ercole
giace
dal
non
sgiunta
di-
fatta
è
Fontana,
soggetto
Rossini.
accodati
Abele
poi
andare
mai
accompagnato
e
detto
pugna
trema
negli ultimi,
questa
questi componimenti
la
caldeggiato, ed
furono
dall'Arcadia,poiché
La
qui
che
Napoli,
su
Canova,
si sia
tali
sia
poe-
poesia religiosa agli
può
musicato
sonno
i moti
che
dei
tore
dell'au-
della
dimostrò
non
Rossetti
Caos, estemporaneo
ancora
lui
una
poesie patriottiche
pare
veramente
il connubio
e
lirica,anzi
cose
; così
Di
dire
l' indole
per
da
dare
a
dialogate
quella.
per
dal
può
che
anni
musica
la
dalla
che
si
sempre
primi
si accinse
quando
note.
Rossetti
oltre
rado
di
studio, poiché
per
della
delle
del
di
uou
vestite
musicabile,
e
anche
e
poesie
esser
poesia
musicale
le
per
credere
rudimentale
di
trovare
del
dernissimo
mo-
16
chiama,
scuote, vede
è
verso
il gregge
tcorge
il sangue
sostenuto,
descritto
ben
le
grave,
sviene
in
isolata
che
"
Glori,
è
il
trova
Neil'
casto
della
La
a
piacere,
fette
è
di
dunque
con
il
in
in
esplorare
strofe tta
si
il
incontra
dolo,
aspettan-
mare
mai
che
non
fu
Ulisse
settenari
e
e
può
più
dire
due
e
per
più
rimati
stro-
forma
la
veramente
arcadico.
Acheloo
che
ha
balbetta
il
nome
pensando
lotta
mentre
in
sorridente,arrossisce
petto
di
col
dolce
un
Deianira,
di mirto
che
il
cuore
da
teiforme
pro-
pitar,
pal-
e
dopo
Amore
di Deianira
suo.
§
D'altri
pur
terno:
ma-
pastorella
patria
l'intonazione
incoronare
è
l'ultima
al-
di dolore
intercalata
vittoria,vedendosi
la
.
strofe
la
giungere
al Rossetti
è l'Alcide
sospira,
di
.
.
morto.
endecasillabi
che
fiume
languida
vesta
qualunque
una
componimento
arcade
za
"al-
lora,
si disco-
poi
,
parla giurandole
; per
melodrammatico
Vero
le
una
chiusa
cadicamente
ar-
Penelope.
stessa
cantala
è
si crede
se
:
morto
Eva
cui
si tratti
tornando
ad
viene
fede
la
„
prima
che
pastore
l'abbraccia,
tradì
Nice,
l'eroe
che
Penelope
la
al
figlio,,. Leggendo
figlio
sentite,
„,
suo
Ulisse
Il
tremule,
patetico
penserebbe,
parola
cadavere.
in
voci
emette
innalzar
al
seno
nessuno
è
"
lo
intorno
strofe
l'occhio
più
può
non
e
ciel
al
mezzo,
figure vive,
l'ultima
però
sul
raccolto
sdolcinata
sovente
sviene
e
il gregge
scade
pastore;
nel
Abele
e
2.
—
Poesia
componimenti
parola,
e
passeremo
d' occasione.
minori
invece
non
a
faremo
studiare
la
nep-
poesia
17
tanto
delle
dalle
cose
all'ombra
che
d'occasione, poesia
cademie
Ac-
prosperò.
cominciando
E
nelle
contenute
ci
si
il
Tempo
trae
un
il Sebeto
piedi;
dei
l'ossa
sul
scompigliate
la
ma
commossa,
Morte,
epicedio
Un
Lisa,
di
tomba
è
di
ma
vale
di
Forse
sonetti
ritorno
con
molti
di
gli
sante
pen-
Né
scarso.
ode
a
Napoli
sono
le
di
di
saidQca
E.
S.
il
guasti
il
Dante
essi
pregio:
la
chiusa.
Lo
del
Petrarca
si
ma
per
la
amarono
donna
vuoto,
memoria
che
nozze,
per
la
per
movenza
parti; peccato
in
cui
poter
nome
il
avere
non
ad
genio
della
cantare
superiore
riconosce
e
l'altro
sposo,
di
la morte
l'er
sonoro
delle
armonia
Due
Losanna.
petrarchesca
sonetto, rimpiange
e
sua,
gonfio,
sione
d'occa-
poesie
uno
l'espressione,
per
giusta
la
di
presentano,
accrescono
felice
più
lo
sposa
assai
raccolta
ci si
contrarli
non
fatto
migliori
magistrato,
facile, per
è
melanconia
accademica
e
Parigi
nella
anzitutto
venerando
che
improvvisatrice
artistico
da
alquanto
di
è
sulla
amicizia
di
una
servile
la
contenute
ed
:
Campochiaro.
di
certo
dall'alto
cielo.
sentimental
valore
che
fausto
Duca
"
quasi
è
tuona
il Pianto
pure
Morte
in
atteso
ghe
al-
colle
,
gran
Pel
è
Astrea
la
e
croccare
allora
pregare.
commemorante
pastorella,pieno
„
di
voce
il Valletta
va,
a
Fato,
facendo
emerge
capo
Valletta:
Nicola
del
va,
no
so-
Labidiense,
Filidauro
dall'urna
comando,
il
che
tal genere
l'epicedioPer
nome
ricevuto
Morte,
di
Poesie
primo
presenta
di
essi, perchè
altrui, egli
ama
la
propria.
Possiamo
uno
per
riunire
Luigi
poi
a
fascio
Quattromani,
poeta
quattro
epicedii
estemporaneo,
18
uno
Faisiello,
Giovanni
per
di
Migliore
saffica
mani,
di
dimenticato
sopravviene
che
raffreddi
ne
classicismo
scarsi
cui
l'autore
che
gli
Certo
non
dà
in
dell'invidia
del
pregi
al
che
Tempo
ali
il
le
solite
tempi
dire
di
che
un
raggio
più
forza
cantare
e
solo
con
del
più
lodi
e
ragione
non
e
Furia
l'apostrofe
colle
sue
epicedii
generiche
del
proprie
due
i
in tutti
brevi
non
di
insigne,
un
può
cedii
epi-
poesia.
credere
che
ispirazione dovesse
di
per
to,
mor-
si
componimenti;
sentita
solenne
napoletano, che
che
riconoscere
a
due
retoriche
tutti
di
musicista
Grazie,
losca
tomba,
i
sono
di
si avrebbe
il
uomo.
solite
in
le
nuU'altro
e
al
Paisiello
di spazzare
tenterà
genere
brilli
non
Eppure
sulla
amplificazioni
tal
non
sforzo.
lo
e
è costretta
elogia
le
linteso
ma-
supplire
l'apostrofe alla
tanto
un
Amantea:
Bruno
Anfione;
e
è
invano
propri
e
di
personificata,e
piange
e
di
nome
Veri
i
morto
di
che
questi
l'artificio
finalmente
che
zioni
figura-
epicedii,freddi, sforzati, in
Fama
fredda
e
Difetti
non
gia,
mitolo-
gelida
all'epicedio del
Talia,
e
vieta
doccia
fetizza
pro-
piena,
simboliche
con
con
la
campo
il poeta
inopportuna
una
ormai
e
quale
continuamente
valore
sebbene
e
oscuro
a
manca
Melpomene,
poesia,
retorica
nezza
pie-
per
sentimento,
gloria più
una
altri tre
tenta
fuoco
al
il calore.
negli
sono
retorica
ne
apostrofe
di
questo
la
e
mai
però
una
trarre
di
improvvisatore,
l' immortalità
né
di
pel Quattro-
buona
ma
calda
fuoco
lodi
le
esagerate
lunga,
verso,
certo
un
quello
è
certo
molto
non
da
animata
sieno
tutti
rotondità
e
i
pel chirurgo
Amantea.
Bruno
e
due
e
e
del
con
il poeta
valoroso
improvvisatore
rurgo
chiil cui
-20
ad
grandi figli,e
di
mai
del
il
vista
canto,
suo
dal
punto
il
e
è
quale
egli non
mosso
logico
nesso
l'autore
del-
letterari
divagando
anche
tuttavia
:
ideali
gli
esporre
perde
lo scopo
e
viene
non
mai
troncato.
Dovrò
basti
tornare
questo
del
di
testimoniano
e
il
si
di
migliori
paiono
mi
che
oltre
il
riguarda
che
dirò
forma,
alla
Quanto
ciò
per
più
canto
questo
su
contenuto.
verso
quelli
tava
l'ot-
come
delle
poesie precedenti,
maturità
maggiore
una
ora
:
poeta.
3.
§
restando
Pure
al
ora
mole,
ispirati da
e
il
Poesie
Gr.
per
poemetti, due
Giuseppe
alcuni
di
pezzi
varie
vario
portanti.
im-
più
di tempo
le
sono
poesie :
celebranti
sonetti
quattro
l'Aggiunta
contare
senza
gior
mag-
'
Napoleone.
e
di
in ordine
posto
frono
of-
si
ben
avvenimenti
primo
odi
Napoleone,
d'occasione
componimenti
veramente
e
storica.
poesia
studio
nostro
Parecchie
tre
la
tra
Tengono
le
d'occasione
Poesia
—
dei
argomento,
quali
ci
di
mo
sia-
già occupati.
Il
poemetti,
Napoli
a
muri
dei
primo
di
l'aquila franca
del
fronte
ed
cavallo
e
'
Poesie
vincitore
ha
poiché
varie
Napoleone
moniana,
a
13i36.
in
Canto,
un
Giuseppe.
Giunge
ricoprendo
colla
Augusto;
dritta
il Grande
la
e
ai
sua
egli incede
Giustizia,
si cruccia
a
manca
del
Fer
Sebezii
ombra
sul
la
suo
toria,
la Vit-
silenzio
di Napoli e Sicilia
glorioso Monarca
I, Pio, Felice, Augusto, Xapoli, Stamperia
peH
gresso
l'in-
che
seppe
GiuSi-
•21
Giustizia
accoglie,
10
gioia quando
torneranno
Abbondanza,
ad
applaudire
i
spiaggia
colle
vola
l'ombra
di Caracciolo
vele
che
il vento
Un
rumore
:
davanti
di
e
Fra
le
giaceva
Il
la
lauro
è
e
Per
la
poeta
e:
Oh
e
non
Virgilio
lo
siamo
È
sa;
mas-
gavazzio
un
il
tomba
posso
del
la
il
latino
poeta
di
gufi
che
onore
;
il
ma
potente
il
va
poeta
dall'avello, s'asside
ciò
cantare
eroi
che
che
quanto
il mondo
i
:
no,
inva-
si scuoteva,
Poi
suo
degli
sotto
non
sono
vedo
!
Tu
ti apparve.
colle
ali, e
d'alloro.
incorona
del
Virgilio ri-
cercavano
egli
moto.
l'aquila coprire
giunti
stizia,
Giu-
alla
di
infelice, esclama,
me
il dì
crani,
d'erbe, nido
ed
sorge
all'eroe
vede
in
leva
che
ventri.
tomba
La
riebbe
Virgilio
narra
i Galli
fiammante
commossi
di
ora
glesi.
in-
navi
Furie.
le
il cantore,
tomba
l'ombra
E
caccia
gli impedivano
trionfò
lagrime
ferrate
dai
dei
spada
sua
giungendo
erbe
le
morte,
unghie
viscere
Giuseppe.
chiamando
mira
della
allor
inonorata, coperta
visitatori
nato
la
poemetto
da
staurata
sboccati
acquose
Giustizia
L'altro
1'
i destrier
L'aquila cede
e
sulla
visceri:
i cerebri
fra
E
mentre
guida
i coscritti
in
placando
alle
strappa
patria.
corre
asciuga
pianti, urli,ribellione,
sangue
un
si
irato
sé
Diguazzano
e
Furie,
l'aquila franca
a
della
florido
regno
dalle
rivolta
a
sono
le
pel
©
gono
Risor-
popoli.
Vittoria
reggia,
Pace
tuo
i martiri
incitati
spingono
di
alla
G-iustizia
popoli
dai
commossi
giunge
Francia,
merito
per
di
piangerai
tu
:
benedetto
sarai
e
G-rande
11
couforta
lo
al
terzo
:
riscatto
:
La
tomba
Cimbrino
del
va
blicano.
repubcol
fra-
22
tello
Drusillo
suo
all'urna
gli
narra
l'opprimeva
che
leone
ingannare
del
suo
tradire
e
di
amor
il
:
vendetta
il franco
:
di
terrore,
Giove
già
ode
invocano
scopre,
le
e
e
di
G.
Gaeta,
si
di
i
il fulmine
le
fecero
suona
e
ma
di
nostri
ideali
il
la
di
si
che
sembrasse
atti
voglia
a
non
si
conseguirla,
affrettarla
mente
stretta-
trattata,
messe
leoniche
naposeguenza
con-
la maggior
per
di
volte
a
tener
ripugnano,
con
d'Italia
che,
ogni
avesse
ormai
chiara
riscoteva
sti
que-
presente
rispondesse
ed
nora,
so-
lismo
servi-
un
severi
ancora
aveva
essi
magniloquente,
dell'unità
e
torno
ri-
concetti, poesia
troppo
esser
espressione
molti,
modi
si
ai
la presa
furono
ne
di
che
concetto
sua
dei
e
cami
car-
Per
larga
Poesia
noi.
crea„,
voglia
la
Pel
le vittorie
che
che
adulazione
poeti
quantunque
quella
che
tra
odi
la materia
d'Italia
non
ad
che
in
parole
e
consistente, imbrattata
un'
non
se
trovato
che
poco
e
anche
di
più
parte
i
tra
due
Calabria
storica
crescere
di
le
sia per
vicende
viene.
figlio maggiore
come
stile, rientrano
e
la
dicatore
ven-
l'aquila
sorge
sonetti
d'occasione
tarderà
parla lungamente
dalla
quattro
di dolore
ricorca.
poemetti,
ricongiungono
poesia
"che
che
si
e
Napoleone
lo
per
i
tre
e
il
ammucchiate,
li benedice
Tutti
sia
padre
il
ossa
figli,poi
di
nell'urna:
gemito
un
per
egli pure
non
affidò
dei
solo
periodo
ma
tente
po-
sangue
giurando, ma
padre mori vittima
agli artigli dell'aquila,e
Si
del
nel
un
tria
pa-
l'empio
e
patria. Segui
indicibile, di stenti,
La
morto.
ferro, ma
si abbeverava
promettendo
Tornò
re.
che
gallo
davanti
e
all'avvicinarsi
solo
fuggi
sia
di
giogo
un
padre,
padre
il
come
sotto
gemeva
del
tomba
alla
agli
visione
avvenimento
approvazioni
e
23
entusiasmi.
suscitava
nel
di bruciare
mi
Carducci,
"
della
nuovo
vero
po-
sovrani
il loro
nume
che
al
trono
ingegni
battaglie
bufera
i
grano
egli
Nice
far
degli
di
altri
vittorie
che
seguì, è
?
della
accordare
poeti
sincroni
quando
ispirata
a
sua
aveva
a
Lidia,
si
il Rossetti
vero,
ma
col
potè
non
quella
cetra
con
fiorì
quel
Napoleone
le
già
non
ma
l'Europa,
la
l' in-
tra
; che
sanguinose
il
trasportava
:
nuovi
re
agitavano
storica
poesia
che
cantava
i
e
sicuro
i turbamenti
di
meno
a
Teo,
„.' Non
le lotte
canto
di
tali scede
con
Glori
e
fra
come
scrive
quanto
napoleonica
troni,
le
e
esatto
giovine Rossetti,
il vecchio
Grecia
fare
il
"
asportava
'"
"
al
tale
era
sul
re
neppure
pertanto
pare
che
furiare
"e
'^
e
poi
incenso.
Non
"
tutti, dal
tugurio,
suo
sdegnarono
di
di
animi
gli
scoteva
Napoleone
fervore
ai
e
Napo-
leonidi.
Non
e
che
è
anche
solo
dato
ho
ne
il valore
grande
può
da
derivante
fu
non
possibile
rendere
variata
Questo
da
veramente
alla
concetto,
per
Tonda
lasciava
il
quello
tra
e
'
Op
al
doveva
cit,
p
Rossetti
per
la
e
esser
XXVI.
veniva
detto.
e
versi.
di-
straordinaria,
al
Da
dare
sulla
lungo
labbro
ciò
stesso
e
di
quello
il notato
sto
que-
mente
sua
che
verso,
a
allo
diversa,
veste
del
di riflettere
gli
cui
per
finzioni
le
di
esercitava
corrente
fantasia,
facilità
immagine
che
lelismo
paral-
degli argomenti
improvvisatore,
stessa
metti,
poe-
riassunto
certo
un
mutare
anche
tre
breve
di
povertà
trattazione
tempo
che
il
sfuggire
la
l'impero
sonante
leggendo
non
dei
artistico
gli
non
scernere
che
teva
po-
paral-
24
di
primi esempi,
i
qui
troviamo
cui
gli ultimi, poiché
non
„
secondo
nei
che
disgrazia
per
ha
risorge Vergilio
dei
al modo
nel
e
una
martiri
sacri
primo poemetto
nel
risorgono
dritti
"
i
Cosi
speciale predilezione.
e
il Rossetti
esse
per
defunti,
di
risurrezioni
nelle
specialmente
lelismo
stesso
il padre
terzo
repubblicano.
Ma
in
alla
nella
di
patrimonio
secche
vediamo
scuotere
dalle
i carcami
guardano
che
e
altrui
aprirsi
la
vermiaose,
cando
È
se
è
lo
che
questo
talora
di
vera
per
di
del
polvere,
battendo
tomba,
è
nel
gere
vol-
l'ossa
delle
versi
muo-
a
tomba
la
l'eccesso, il
ricoprono;
e
le
vedono
e
pubblicano
re-
ossa
due
sono
;
e
figli
agitarsi
fracide, puzzolenti
carni
di sangue
numerose
dell'affetto
martiri
gli zigomi
scostando
maggiore,
troppo
esempio
la
si
sbucare
e
croc-
padre.
libidine
il difetto
e
dei
quella poltiglia
tra
inopportuno
come
la
entro
scheletro
una
lo
poltiglia
e
fantastico
al
tocca
dall'avello
sorgere
mantenere
avvolgono
ne
il realismo
qui
e
ohe
sono
ombre
ossa
spondenza
ri-
che
leggende
Virgilio impacciato
dagli sterpami
cedere
con-
trova
occhiaie, bagnare
; vediamo
„
che
cosa
le
bre
om-
possiamo
regola
"
realistico
delle
Che
che
riaddormentarsi
e
palme
vediamo,
è
è buona
ma
le vuote
cielo
pianto,
poesia,
più
ben
di
e
che
cosa
noi
Invece
arrampicarsi,
di
è
indeterminatezza
quella
al
fantastico
religione, nelle
tutti;
difetto
un
si trova.
parlino
e
volentieri
richiede.
di
resurrezioni
queste
risorgano
allora
nulla:
ancor
mescolanza
la
è
grave
che
è
questo
pure
terzo
e
è
sono
talvolta
di
sozzura
il solo:
;
ne
tune
inoppor-
la
zioni,
personifica-
il
linguaggio,
poemetto
figliale è troppo
in
grave
spression
l'e-
cui
e
to-
gata
perde
e
fratellino,
il
padre
esclama
letto,
ove
Cosi
e
l'efficacia.
tutta
"
eroe
fredda,
che
sforzata
alle
morto
un
Siamo
epicedii
esporre
un
rimasti,
è
al
Monti;
dalla
visioni
quelle
il
incensata
Mercurio
Giunone,
dove
Tebe
Chirone
Alcide
:
l'appoggio
di
è
tutto
la
a
Giove.
il
di
nascita
che
narra
di
piazza
pregare
la
per
una
Griove,
di
tempio
Giunone
di Lucina
impe-
per
avtxx}y."A' ^z'i-.ip
il
leggere
tanto,
intimamente
Tebani
e
e
Varano.
che
uomini
Mercurio
ottenuto
quasi
Par
degli
e
tamente,
cer-
sonora,
sempre
scena
il
e
dei
coro
sopravviene
ha
gelosa
Dei
reggia
il
persuade
degli
'
la
per
ispirò
Personaggi
Chirone;
e
e' è
padre
si
dal
"
Napoleone.
a
storica!
poetando
piacquero
Alcide
quegli
tra
splendida,
prendere
di
Natale
tanto
sol-
classicisti, e
il Rossetti
lui
a
i
tra
ebbero
forma
a
risoi*-
della
d'occasione
dell'ispirazione si lega
poemetti
solenne
che
ebbe
Monti
fonte
Pel
diversità
passati
quale
far
nell'ambito
sempre
che
di
figli;*
politico.
quanta
coloro
attratto
il
vero,
sonante,
figli quasi
programma
siamo
fra
il
che
dei
questi componimenti
e
troviamo
corifeo
ai
morte!
dei
finzione
è la
ma
Accademia
Dalla
e
di
sonno
gelido
o
fraseggiare
preghiere
poesia d'occasione,
da
il
l'invocazione
lunga
troppo
per
ci
.
del
malgrado
a
eccessivamente
oltre
.
del
tomba
salve,
—
.
dorme
—
la
mano
ger-
„
è
gere
salve
,
un
chiama
vede
quando
e
Oli
:
Cimbriuo
dei
nio:j-/.i
di
Eschilo.
'•'
Il
di
Nidale
nel
agosti
del
regal
1309,
e
stamp.
Re
Alcide,
nel
azione
di
teatro
festeggiarsi
Napoleone
Plautina,
il
Carlo
per
il glorioso
Grande,
1899).
di
drauiinatica
San
Pio.
E.., da
G.
la
nome
Felice,
de'
sera
di
S.
Augusto,
M.
presentarsi
rap15
di
peratore
Im-
poli,
(Na-
26
dire
il
mena
parto,
recarsi
per
d' ira
smaniosa
Alcide
Galantide.
Chirone
dopo
dea
sia
due
draghi
nella
entrata
si
dall' infante
Alcide
del
operato,
proprio
in
petto
"Oh
nobil
il
deus
ex
viene
e
finisce
machina,
che
col
giato
can-
spetto
ri-
e
di
e
Giove,
di
nubi
testé
nato,
il
festeggiava
si
quale
pentita
trono
un
sopra
operata
Chirone
discesa
colla
del
quell'altro Alcide
di
stessa
gioia
le lodi dell'Alcide
al mondo
fare
a
loro
trova
amor,
i
Alla
che
esclamano
cor!,,
tutto
E
furor
suo
meraviglia,
in
—
il
"
che
più
la
come
e
serpenti
mostrarsi
col
e
„.
Mercurio.
dei
l'uccisione
narrare
a
nato,
Giunone
fine
tosto
pone
bito
su-
come
strozzarlo.
a
di
ecco
Mercurio
del
stanza
ed
va,
e
a
accinti
sieno
disperazione
venir
narrare
a
di
nascita
stratagemma
furoreggia
Giunone
ecco
ma
;
la
dallo
delusa
fu
Lucina
:
Giunone
vendetta
di
annunciarle
ad
viene
Chirone
e
sopravviene
desiderosa
Aio-
vita
Mercurio
Alcmena
e
Mercurio
tosto
Partiti
presso
di
pericolo
in
sono
nascituro.
il
e
che
e
genetliaco.
drammatica
Azione
come
ma,
né
e' è
non
é
che
degli
si
da
Niente
stessa.
ho
una
fuori
narrare
detto.
Di
della
dalla
esposizione della
si
di
Dei
certa
é
azione
il
commedia.
del
vista
Mercurio,
fatto
ed
da
e
componimento
La
scaltra
e
ohe
da
sua
la ode
Giunone
dramma,
niente
ha
il
svolgersi
l'azione
pubblico,
dunque,
e
personaggi
anche
Chirone
fatti
in-
fortuna
per
nello
attiva
Giunone,
della
che
quattro
parte
tela,
faticosa
Alcmena,
ma
voro,
la-
suo
azione
Unica
vuole,
scena.
avvenimenti
svolge
solo
che
Rossetti
dramma.
né
sulla
ha
il
puerperale
fin
avviene
solo
azione
l'azione
drammatica
non
appare
il
disse
tutti
nutrice
i
ratteri
ca-
Galan-
28
parole
le
nostri
avi
Ad
scende
in
Sorgi,
oltre
più
:
scarso
Sole,
o
pel
e
di
di
E
Nella
pugna
Fien
pregi
il fare
che
futuri, e
sotto
trova
dandone
a
calcolo
solo
nel
cervo
in
la luce
come
in
questo
al
È
Giove,
dopo
il tenue
malo
di
uso
di
cui
menda
Alcide
del
veniente
i trionfi
ed
un
reale.
delle
dell'allegoria
nuanti,
atte-
si
non
qui.
neppure
dagli
qualche
indulgenti
recitativo,
„.
si
spera
che
;
allegorico,
uno
conto
si
non
parlato
aver
Alcide,
tenendo
giorno,
tutto
entusiasmo
con
velo
del
Grande
perciò
altro
un,
brare
adom-
carattere
Napoleoni,
qui
pure
nell'Alcide
voluto
Natal.
due
corso,
lui.
canti
ne
cosi
Compatiamolo
ma
discorso.
scritte
profetizzi
si hanno
nascosto
usati
sono
Gran
Alcide,
poiché
leon,
chiaro
è
il
secoli
:
crine
suo
parole alludenti
le
festeggiava
nei
nato
il colpo,
abbia
nulla
per
vero
è
confine
il flessanime
Apollo
Napoleone
piccola
già
il senno,
Palla
il Rossetti
maiuscolo
:
sicuro
Marte
di
par
Aver
non
nato
:
Al
e
Giove
fecondar.
a
Vibrar
Che
!
:
il GRANDE
il tuo
gli allori
Va
e
terra
o
fia
Cui
annuncia
egli
di
era
come
e
l'apoteosi del
far
a
che
lavoro,
raggiunto,
fu
terra
Pace,
del
fine
il
scendere
primo
nel
modo
Napoleone,
stesso
degli
!
ogni
adulare
contentabilità
tacile
; oh
dunque
„
saranno
messi
29
adulazioni
Delle
credo
non
così
che
Rossetti
cantando
di
del
era
di
divinità
che
ed
forse
esempio
del
Prescindo
di
Rossetti
tardi
dovette
di
fosse
re
il
come
'
Napoleone
il Grande
parve
allora,
'
S.
M.
gioia
1819.
'•
E
di
poi
ricetto
al
il
del
la
nel
'19
due
odi,
Sicilia, V
al
che
fatti
del
salute
ad
fior
quale
ogni
doveva
modo
parteci-
S. M.
altra
a
S. M.
d' Italia.
quello
più
anno
a
da
Tamigi
un
una
re
e
la
repugnare
dei
per
ne
sebbe-
to
Napoli,^ can-
di
luce
Francia
Kossetti
usato
no
Gioacchi-
ne
Napoleoverso
di-
Quanto
che
gli
parve
!
tradimento
„
contenuto
Ferdinando
della
Vedi
più
di
e
:
Per
canto
di
re
poco
Alcide
Napoli
iviperatore di
re
I
dovette
pur
di
glianza
somi-
a
qui,
pongo
Meraviglia
voti.
Natale
al
e
che
quel Ferdinando
Seguono
Monti,
il cor.'
alla
conoscere
Rossetti, che
ultimo
non
;
Alcide
Ferdinando
quando
tanti
dotti
intro-
erano
più tardi,il
anni
servilismo
fatto
aveva
quali
anch'egli conchiudere
cronologia
di
stesso
del
za
esuberannelle
cantate
Teseo
questa
sua
ad
Bonaparte
Bonaparte
molti
ricuperata salute
di
labbro
il
dalla
composto
pieno
del
il
Suona
trovata
dell'antichità
eroi
quale poteva
Ma
tria
pa-
compagnia
esempi
e
fu
gli
ta
patrio-
della
e
buona
una
aveva
lodi
le
tessere
a
in
fu
nò
drammatiche
pagane
patria
la
di fare
certo
fervido
del
resto
Napoleone,
azioni
saggio,
leone
Napo-
a
successivi,
drammatica,
azione
dare
amò
anni
negli
sentì
rivolte
all'ombra
anche
altrimenti
ben
11
dover
di
grata
cosa
direttamente
Società
nella
I
re
Raccolta:
del
regno
Per
delle
la
due
Sebezia, Napoli, stamp.
Ben-elli, op.
cit.. p.
99.
ricuperata
salute
Sicilie,attestato
della
Bibl.
di
di
analitica,
30
idee
alle
pare
il '15
di libertà
^
adulazione:
dei
necessità
poeti da
accademia.
all' accademia
Italia
le
dopo
di
petroniana
tali
tempi,
le
accademia.
il
fresco
imprese
all'afa
nuovo
i
tornò
il soffio
cosi
erano
alV
Ritorno
—
quando
all' arte
di
tali
4.
dopo
che
gii animi, potesse
occupare
sennonché
§
Poiché
costituzione
poesia condita
una
comporre
in
ad
cominciarouo
di
e
Rossetti
quanto
di libertà
che
napoleoniche
mortifera
delle
spirò
cessò, e
vecchie
dette
ce-
nidi
tiran-
restaurate.
di
Sono
storico
argomento
ro
H
tempo
di
i tre
Imio
canti
:
in
ascenda
Tanto
più
Borbone
Borboni,
è
e
vedere
si
se
quello
inneggiò
quanto
scrive
Rossetti, Santa
Maria
"Il
ci
il
culla
stesso
che
alle
vittorie
primo
il
che
rammenta
di
alla
tredici
poeta
anni
di
De
poesia T.
Vetere, 1904,
questa
Capua
in
devoto
tanto
maledisse
sovr'
essi.
Angelis,
p.
infe-
il terzo
qui
prima
26
Gesù,
ad
e
napoleoniche
so,
avvi-
mio
a
sono,
Filidau-
di
giustizia, Descendit
coelum,^
....
'
tempo
degli Angeli
divina
della
Poesie
nelle
questo
di
estemporanei
quattro
contenuti
Labidiense,^
trionfo
ros
al
questo
e
ai
Puoi
Gabriele
seg.
offre
di quegli
arenamenti
esempio di uno
rari
non
negli improvvisatori, il solo però di cui ci resti memoria
Rossetti.
L'editore
nota:
interrotto
pel
"qui il poeta rimasto
per
quarto
l'arrivo
di
iettatore
un
Ahimè!
si udì
qual
Altro
che
iettator
C
.
Qual
.
maligno
Ah!
che
declamare
.
si mi
esser
.
innanzi
a
C.
.
Chi
aia
è necessario
verso
'
In
C.,..
questo
Poesie
un
di
FU.
si
non
di
nome
Lab
,
con
prologo
e
poche
varianti
strugge
Apollo
fugge.
.
sa;
tanto
quattro
riprodotti
in
:
mi
l'estro
poter
strofa:
gelò?
può
non
la seguente
più
!
che
al
sillabe, al quarto
col
titolo
Versi; più
tardi
La
secondo
di
tre.
Redenzione
anche
nella
31
ottave, il secondo
concetti
pei
del
na
come
piena
ma
Monti,
risente
sine
Il
ed entra
lo
e
dell'efficacia
la
tempio augusto
in
Queste
le
Scherzar
che
Quanto
Su
Figlio,
Senza
un
e
che
inferiori
terzo, il primo,
le
e
forma,
la
per
le
mio
e
R.
a
soggiorno.
angosciando
affannosa
in
Madre
Tua
a
questo
oltre
che
lo
stii
lena
cercando.
i
sono
pel
concetti
sebbene
solenne
anche
Per
il
minuziosa
saggio di
cinquantesimo
la
e
per
assai
muni
co-
migliore
il
ricordanza
primo
sciatto
verso
pei
canti
figurazioni puerilmente
Vedi
Evangelica.
CiAMPOLi, nell'opuscolo
G.
;
allor
determinatezza
Arpa
di
crine
! grave
pedestri, il terzo,
per
morte
al
stiracchiate, anche
ottave
sciata!
ango-
d' intorno
oimè
conforto,
alla
Madre
invidiando
sfere
gemi,
tu
cezza
dol-
Che
accarezzavi!
mi
carezze
le
Posponevan
Molto
mie
mente
special-
formavi,
giorno
quel che un
da
^ei
tito
men-
soavi
si
e
ca
var-
bambine
di
materno
gioia
non
sonora.
della
un
gli Angeli
quelle
me
Par
mia
ginocchia
riverenti
E
collo,
del
veli
diverso
le
A
al
la
che
son
le
sentimento,
Maria, vibra
mani
coi
tu
del
questi lamenti
strinsero
si
O
di
parole
affetto
Mi
corda
la
e
il canto
rado
calore
un
:
vina
di-
1' agonia
tutto
di
non
Alfon-
Griustizia
in
poesia,e
vera
delle
contemplare
a
si mantiene
poeta
anima,
di
cielo
cile
fa-
Bassvillia-
poeta
della
così
terzina
la
alla
del
figurazione
dal
nel
nelle
Già
ci richiama
sonora
soglie della
alle
la forma.
e
pure
Giusto.
terzine; migliore questo
per
scende
che
del
iu
citta
scrizion
de-
delle
materiate
bibliografia
anniversario
nativa,
la
per
p,
di
D.
della
12.
32
e
antropomorfiche
d'onore
ricevimento
che
vittorioso
5.
Ed
in
prendere
cui
di
libertà
maggior
^
pel
l'incarico
di
dei
l'autore
alla
attenga
p.
Nel
Napoli, ?,
98); secondo
solo
D.
esemplare
probabile
prima
nel
ediz,
1806.
io
Ciampoli
di
però
al
che
a
San
sono
che
egli
cui
tenne
maggior
per
Monsignor
del
tro
tea-
musica
e
Carlo
Capecelatro
dramma,
traen-
poi
non
"
del
lodramma
me-
la
data
e
delicatezza
orrore
secondo
lizione
il 13
propenso
la
Bexelli
(Vasto)
porre
due
tale
1809.
il frontespizio.
ristampato
dopo
con-
{op. cit.,
manca
1809, ed
marzo
a
è la
cit.,p. 11) Napoli,
fu
ristampato
quale
„
{opuscolo
questa
più
bino
Sa-
in
i libretti
il Melodramma
venisse
(rmZzo
Tacito, quantunque
tanto
Questa
1806.
Siccome
rappresentato
da
e
cera.
sin-
nuovi.
soffre
'
del
po'
più
Rossetti,
direzione
storia,perchè
non
del
riodi
pe-
un
un' arte
a
l'argomento
Plutarco
v' è pure
ma
tempo
saffica
dà
leone,
Napo-
si senta
non
nel
Carlo
drammi
stesso
edite
dalla
di
i due
il Melodramma'
racconciare
un'ode
Dopo
si
di
Napoli
da
San
teatro
lode
in
intramezza
prelude
opere
datogli
comporre
dolo
delle
prima
scrisse
poesie
l'accademia
che
vediamo
anzitutto
E
le
che
per
quel periodo classicheggiante
a
Non
indietro
più esatti, due
essere
questi componimenti,
in
un
generale
un
alquanto
vedemmo,
come
a
Cristo.
per
appartengono
accademici.
anche
o
collegano
che,
e
più
classicheggiante.
tre,
esame
si
che
opere
di
rifarsi
converrà
ora
di
all'entrata
e
Poesia
—
di assistere
par
trionfo
al
§
cui
per
è
soli
per
essere
assai
poco
mesi
dalla
prima
edizione
33
danna
La
del
morte
a
storia
protagonista
breve
in
è
questa
dai
imperatore
che
fa
d'essersi
ucciso
fa
svelare
dopo
giorni
tre
alla
sposa
poi
passare
in
tornano
la
per
Si
più
è
quale
sa
altrove,
(sic) del
Marzio
gli
accorge
lui
a
rivelò
di
neppure
amore
e
parte
Publio
d'essere
in
spasiano
Ve-
e
ne
mentre
ai
gli dà
sicura
in
gabinetto
un
Cenide
stinata
de-
agitato perchè
Epponina
non
furioso
partito
l'amnistia
da
di
Cenide,
Publio
perchè
si trova
presenza
della
Epponina,
desolata
dall'imperatore,
la
di Antioco,
mai.
d'uso
dove
la storia.
appena
intanto
viene
palazzo imperiale
sposa
non
parendole
non
morire.
Publio
di
che
interrogata
e
anni
nove
senatore
notizie
come
riconosciuta
quel luogo.
al
e
viene,
stessa
delusi
ma
anniversario
che
ecco
concede
non
convegno
ardiscono
:
vincitore
e
nono
tosto
ma
casa;
atteggiato
innamorato
ma
;
Marzio, Epponina
d'
nel
legioni,
fatti
sono
Vespasiano
chiede
amico
intimo
Publio
ha
dell'imperatore,
ribelli:
la
perdono,
Epponina,
trionfo
in
ne
sue
raggiunge
Rossetti
di
nipote
elevazione
nulla
di
il
come
ora
torna
della
le
di
proprio nascondiglio
sperando
Roma
cautela
Marzio,
suo
lo
lui
mato
procla-
vendetta
Gallia, finché, scoperti dopo
poca
oda
il
sposa.
la
brucia
e
che
Epponina
a
di
contro
sua
Sabino
temendo
Vespasiano
credere
Giulio
:
Galli
manda
della
e
ascolta
le
donna
la
si
non
teste
pro-
ra
giu-
vendetta.
Al
secondo
nascosto,
dall'amico
prima
nel
atto
da
viene, guidato
ode
le
Vespasiano
sue
sotterraneo
Epponina,
vicende.
induce
poi
Nel
Marzio
Sabino
ove
Publio,
gabinetto
alle
nozze
è
che
di
con
34
Oeuide, perchè
lei,
può
non
e
il furioso
mentre
Ceuide
venuta
di
nome
nel
di
Sabino
mentre
tiene
sicario
fa
Nell'atto
Cenide
si batte
è
Publio,
accusando
di
boschetto
dall'
decidono
commesso
Vespasiano.
ottiene
:
dei
a
la
gli
innocenti.
li sottrasse
conchiuse
le
nozze
la
Si
è
di
esclama
la
li conduce
La
grazia
e
dal
que
adun-
corra
e
Cenide
quella
salvare
:
binetto
ga-
falli ; Sabino
tardi!
vero
nel
poi
per
Troppo
grazia.
di
solo
non
chiede
anche
romana.
al carnefice
implorando
sono
No,
re
implora-
propri
le accuse,
legione
morti.
son
i
ribelle
il male
Marzio
vittime;
sue
nel
tenere
trat-
per
ad
gli
e
Poi
espiare
carcere
che
se
tempo
per
confessano
di tutte
difende
a
po
do-
in cui
scena
insieme
nel
delle
si finse
Galli
salvare
recarsi
prima
Cenide
egli
Publio, già
romana
e
scagionato
ribelle
furore
Ma
perdono
il
egli
è
di
fugge.
mentito.
uccidersi, e
passo
Marzio
una
giunge
un
palazzo,
salvare
aver
Diana, Cenide
che
sopraggiunto
del
questi
la sposa,
un
Marzio
segue
e
di
Cenide
Marzio
di
guardie,
accusa
fare
non
per
armati
con
spada
galleria
via
nina
Eppo-
dalla
mentre
una
corsa
le
contro
Vespasiano
altri
in
terzo
ed
corre
Vespasiano
coniugi,
to
udi-
Vespasiano
a
rapirgli
figli a
scannare.
i due
arrestare
che
sui
di
appena
per
sta
e
costretto
sospesa
vederli
non
per
è
egli
un
stesso, poiché,
Marzio
Publio,
Sabino,
verso
invano
corre,
svelare
a
Sabino,
di
sotterraneo
sé
di
padre
cerca
vista
Epponina,
vendicare
per
Publio
vincere
a
non
ipotetica congiura
una
e
giovane
Muriano
a
giuramento
l'imperatore,
indurre
il
al
mancare
Partito
morto.
egli giurò
così
legione
a
è
Marzio.
spasiano
Ve-
fatta
e
36
dei
e
sposa
solo
virtuoso
sarà
:
di
propria
del
fondo
di
di
comicità
una
Marzio:
che
mai
che
non
di
da
del
e
il marito
difettosi
Meno
curioso
quel
Del
di
e
personaggi
fedele
;
e
bile
no-
un
in
esso
:
legato
che
altri
questo
alla
e
di
all'imperatore
su
e
che
forte
colla
tutti
gli
stesso
altri
quale
sia che
dramma,
pel
di
i
si penil
sono
tico,
simpa-
ma
e
sar
pas-
gelose
disegnati
figura
dello
può
facilità
peratore
im-
altro.
per
si
e
agli amici,
bella
sciarsi
la-
a
più
e
furie
Meglio
bene
seb-
quello, ridicolo
sentimenti,
del
prire
sco-
a
facile
alle
sopra
Marzio,
forte, più
viene
personaggi,
melodramma,
come
sponsabile
irre-
ancora.
da
e
ha
non
è
matrimoniale,
in
Cenide
a
egli
parole magniloquenti
Epponina,
innamorato
Vespasiano,
perdonino.
grandeggia
più
vive
gli
Publio, factotum
senatore
tastasio
di
è la situazione
bastasse,
credulo
cambiano
che
sia
Si
più
conseguenza
non
sono
questo,
a
Cenide
per
virtù
reale
trova
dell'amata
siamo
resto
sopra
e
che
per
contratto
le
per
che
quale
da
convincere
e
e
drammaticità
La
giuramento
un
po' troppo
un
tano,
che
guerra
si
e
poi, quasi
e
di
è
esilerante
dalla
Epponina,
ama
che
quasi
torna
pronunciato
in
mali
comico.
è
E
formale
lo tradisce
propri
Tebaide
imperiale.
più
è
che
degli altri, ma
tempo
personaggio
del
ai
pensare
della
asceta
un
Gallo
non
vizi
sui
piangere
amicizia
sulla
figli,piangere
buon
donna
sigliere
con-
tuosa
affet-
protagonista,
to
sentimen-
suo
l'abnegazione.
avvicina
per
il
melodramma
l'argomento
e
del
pel modo
Rossetti
di
al Me-
trattarlo,
37
la
per
si
non
ma
del
movenza
da
però
del
verso,
dramma
dei
la
più
esteriori
soltanto
la
caratteri
ch'io
riporti
prima
del
secondo
**
chitettura
"
do
"
lato
un
*
"
ba,
vi
non
basta
ta
"innanzi,
Cosi
di
due
fanciulli
scendo
"venti
comincia
l'autore
il
temporale
ben
"
"
"
"
dosi
nota
questa
taoolose
mentale
•
—
con
Da
Lampi
tom-
e
paglia
sulla
fatto, c'è
mal
del
teatro
tuoni
„.
boschetto
è nel
del
quan-
fianco, più
"
pie di pagina:
a
face
una
una
a
Di
mantico,
ro-
Va
cre-
di
Furia
—
fulmini
E
un
scendo
cre-
„.
conchiudere
può
più
reagiva
e
pentirsi
tuoni, venti,
troppo
quanto
archi.
rossiniano.
si
"melodramma
fon-
soltanto,
Marzio
ar-
dall'alto
innanzi
caratteristica
e
veramente
Onde
a
altra
Lampi,
—
quando
scena
nel
di
lume
dormono
che
cuni
al-
regnerebbe
Vi
l'orrore.
veder
farne
temporale,
arde
formatore
in-
di
si scende
cui
tant'ombra
scacciasse
atto
degli
il fioco
se
per
e
a
fondo
nel
al terzo
Diana,
un
"
che
sepolcrale
della
rugginosa.
porta
profonda notte,
una
"
scala
parente
ap-
Basterà
sotterraneo
confusione
la
tra
ferrea
una
"
Orrido
:
micità
co-
sono
formali.
e
la
il concetto
romantici
;
ratteri
ca-
una
irregolare, che
capricciosa
"
per
"
atto
da
descrizione
maestosamente
perde
si
è
romantico
premiata
virtù
dei
vista
è
velata
personaggi
drammaticità;
:
Si
romantico.
sostanziale
finali,
di molti
risentire
non
ariette
le
per
ora
la
col
trionfato,
aveva
possibile
era
con
le
alla
incipiente
Vallar.li
:
Il
avvicinan-
tragedia:
e
rappresentazioni spetromanticheria
-.^
L'Ottocento, Milano,
Mazzoni
1905,
p.
19S.
senti-
38
Dello
stesso
li, devono
Il
Goriolano
di
scelta
presta
far
a
il
delle
l'ultimo
dalla
madre
Rossetti,
di
personificazioni
corda
del
l'a versi
fa
la
meglio
si
nonché
Sen-
che
da
è
tutto
per
ottenere
invece
una
diosità
grani suoi
che
dal-
impacciati
di
piedi,e
i
tra
subiscono
attori
gli
e
sentimento.
continuamente
essi
essere
che
onde
quelle personificazioni
più. che
mane
ro-
moglie,
introdurre
d'azione,
donne
smania,
astratte
cose
sieno
personaggi
dalla
quella
})er
classicità
e
del
episodio della
l'episodio
è
la
vibrare
di
giù
o
abbozzi
delle
e
caratteristiche,di
sue
i due
avviso,
solo
felice, perchè
è
Sabino^
l'ambasceria
Goriolano:
guidate
Giulio
Veturia.^
e
svolge
poemetto
storia
mio
a
essere,
poemetto
del
tempo
cosi
quasi
sivamente
pas-
l'azione.
Non
infruttuosa
in
città
toccar
si
Goriolano
Vendetta,
la
e
che
per
dall'impresa, l'altra
persistervi, e
Vendetta
ha
il sopravvento,
Morte
entra
duce.
Poi
al
mostra
in
mille
al
posto,
suo
non
desistere
la
fugge
la
e
ordini
agli
del
la Vendetta
fino
rabbia,
sua
di
appena
madre
della
la
a
Gloria
pronta
sopravvenir
modi
l'una
la
la
entrambe
persuaderlo, parlando
a
fianchi
ai
cercano
turno,
contra.in-
quanti
mano
avendo
avanza
anch'egli
entra
pallida
la
con
dalla
i consoli
Roma
il Terrore
ambasciata,
a
Gloria
in
tornano
appena
che,
a
vinta, fugge.
'
ciò
le
Il
che
primo
è
dal
primo,
Comprende
pure
di
autografo,
tutto
copiato
aggiunte.
diciannove
è
Napoli.
dieci
numerati
non
V.
e
Benelli,
nel
fogli
op.
è
autografe
sono
il
secondo
non
numerati
secondo.
cit.,p.
le
Li
23.
d'altra
mano
correzioni
il
possiede
e
primo,
zionale
la Na-
39
Ancora
secondo
più difettoso, per
questo
dove
in
abbozzo,
Tevere
a
l'Amor
Figliale
oltre
piangere
inviata
di
ad
l'Amor
e
Vendetta
Giunone,
Ninna
confuso
11
....
E
Dio
che
sa
alcun
mio,
tanta
altro
Un
parti, a
tal
di
segno
Venere
Rossetti
fu
dal
tra
e
I
per
e
Son
Giove
ha
è
la
al
delle
fasti
nuova
indubbiamente
ra
preghie-
la città
di
1032.
tutto
fare
e
il
none
Giudel
versi
600
il
Ma
queste
i classici.
giunte
ag-
La
na
sce-
riempitivo superfluo,
un
di Roma
la
bello
di
nel
ispirazione
sono
a
promessi,
Troia?
il
il Rossetti
stessa
trarne
Venere
destin
che
scena
somiglianze
dal
la
discesa
a
trovava
parole
i
in
de
dall'on-
Roma,
la
condo
se-
sorie,
acces-
emerge
circa
la storia
le
le
è
e
imitare
parve
Ne
questi
Questa
ripigliano
di
gli
generali, poiché
se
fa !
si
come
risparmi
dubbio
egli
propria.
di
segue,
senza
ragione
Eneide^
dunque
muovere
che
comprende
e
me
nea
sponta-
puramente
scene
occupano
tratto
Venere
viene
come
accenna
può
perchè
ne
ne
traccia,
la
Tevere
desiderio
nessuna
deW
del
Giove
che
che
si
sventura
all' Inferno,
poemetto
figura qui
addosso,
tre
che
dialogo
lungo
Griove,
cent'atti
che
sulla
a
da
grandissima sproporzione
la
piangere
mandati
duce
appunto
quali quella
a
ben
gente
grave
abbozzo:
Roma,
compie.
non
con
di
meraviglia
giovin
farsi;
il
sorte
che
la Gloria
e
opporlesi.
Non
Patrio
il
anche
scena
della
pensoso
la
restare
a
entrano
rispetto, è
virgiliano :
soltanto
Giove
:
40
Farce
Fata
tibi;
Moeaia.
di
discesa
di
che
poche,
all' Inferno
Roma,
delle
di tutte
qui scende
ma
non
di
dopo
lui?
Così
al
è
Il
il
avviso, circa
1806, poiché
intonazione
il
vi
'
'^
l'ho
del
Eneide,
Avrei
spostata
artistici.
che
tanti
e
nei
struose
mo-
trova
classici ;
Metamorfosi
certamente.
del
e
far
a
di
mio
nifesta
ma-
cinare
ravvi-
pei napoleonidi,
non
ancora
dell'autore:
tratti
a
possono
scritti
di
cercar
composto,
accanto
risentono
per
componimento.'
esser
che
quelli
a
arcadici
abiti
chiusa
poemetto
tratti
sono
classica
sona,
per-
delle
delle
II
dovette
abbozzo
primo
in
Giunone
che
data
possibile, la
Aletto,
Enea
indugiarsi alquanto
ora
fissare, se
del
sfuggì
non
Converrà
vizi
VII
nel
scende
ciò
una
pale,
princi-
Giunone
pochi esempi
l'Invidia
Rossetti
la
la descrizione
di
aveva
ricordare
basti
che
non
addirittura
e
dall' Inferno
per
personificazioni
nell' Inferno
che
fatto
già
aveva
ira
la Vendetta:
prendere
a
della
le opere
Omero,
chiamato
aveva
tro
con-
ira
per
tutte
non
e
scende
Giunone
di Enea.
le traversie
deìVEtieide
altri
da
an"
ma
ragioni,
Giove,
principali, anzi
cause
le
classici.
verso
cominciare
a
Inferno,
trovare
pervade
che
gelosia
classicità
dei
gelosia
per
all'
Giunone
imitazione
neir
minabile
è la inter-
inopportuna
e
possiamo
noi
questa
Lavimi
promissa
et
più iugombraute
Aucora
tuorum
.'
.
.
urbem
cernes
immota
manent
Cytherea:
metu
valga
per
poco
tutti
gli
dela
poemetto:
I,
257
dovuto
perchè
e
segg.
far
mi
prima,
dà
e
molo
in
nota,
di
questa
rilevare
trattazione,
alcuni
ma
caratteri
41
L'intenerito
Con
Veturia
che
Tenero
Che
potea
più
atteggiata
sentimentale
delicatezza
secondo
Il
al
tardi
Più
tragica.
nel
come
Deh,
....
Ti
coU'orrore
di
fu
la
che
il Rossetti
con
Giove,
può
se
A
in bocca
te
E
le
La
nei
fur
nei
amica
morta
d'Elettra
fendere
of-
catastrofe
una
posteriore
essere
a
tua
il
sa,
furono
la
Foscolo
il viso
fati,
dal
cielo.
fama.
mai
se
figlia.
dato,
tenerne
ricordo
assente
posposto
a
del
scena
.
...
e
guarda
resti
questo
pur
se,
dei
volontà
tua
nella
sicuro
un
mi
non
Sepolcri,
Elettra, qui
di
Venere
chiome
e
gioia
Sepolcri
almen
nei
care
dobbiamo
polcri, si
la
miglior
sull'imporbauza
mie
vigilie,
Sepolcri
ad
le
care
dolci
Onde
d'altro
di
....
palesare
Elettra
fur
Premio
effetto
e
temeva
di
dell'onde,
sen
e
qui;
tenera
bambinella
che
di
paiono
di
mai
....
te
è
padre,
o
cara,
quel
dal
pone
mi
parole
mai
figlia tua,
Sbucciai
a
Sabino
scrupoli.
meno
invece
se
Sorridesti
Se
la chiusa
:
chi
abbozzo
Volsci.
Giulio
per
avrà
pianto,
i
i versi:
1807;
delle
il
piansero
ancor:
necessaria
era
la
gruppo
sassi
dell'autore
piacere
a
un
da'
sol
qui
anche
storia
La
bx'accio,
alto-piumato
formano
non
i sassi
che
in
tacito-eloquente,
gruppo
traer
Ma
l'elmo
genitor,
al
sposa
raccoglie
ch'alza
fronte
Di
prostrata
il bambin
il bambin
E
la
amplesso
un
rialza
che
duce
cara
indovinato
con
Io
ma
fa
ti
non
in
conto.
pubblicati appunto
mi
illudo
mancanza
Ora
il
i
-Se-
1807,
4-2
e
si
secondo
del
abbozzo
tuttavia,
notevolmente
Si
:
in
non
sarà
Il
Rossetti
vi
che
pienezza
lo
il
con
avvicinano
come,
Ma
intanto
tratto
dei
Duce
i romulei
Fende
L'altero
E
nemici
suoi
lo
Coriolan
dirupate
Nudo
nel
E
l'aste
fra
Gli
ondeggian
Con
Telmo
Che
tremole
E
dei
Che
gli
in
si
occhiali
descritto
che
di
il
alto
le
che
brando;
grandeggia
spighe
intorno
versi
della
è
piane
piume
il capo
d'Arcadia,
cuore
siloccate,
fra
sporge
il Tevere
guida
d'intorno
fluttuando
come
Ecco
passo
il
e
porpuree
quest'ultimi
sentita;
è
Volsci
muovon
dall'osservazione
cogli
sfavilla
che
par
fabbro
bronchi.
lentamente,
Eosso-chiomato
Notevole
di
pompeggiano
papavero
una
amici,
lungo
gli
ornato
il
che
fiorite
sparse
pugno
e
Coriolano.
pungola
strade
vie
quasi
più. Romano;
lui
a
fa
gli
a
non
che
sdegno
Sembrar
Le
campi
metto
poe-
fu il Monti.
d'odio
or
quel
a
steriori.'
po-
colare.
parti-
sonorità
che
furor
dal
del
sciolto
verso
sovente
descritto
è
esempio,
per
pare
ap-
qualche
a
una
meraviglioso dell'endecasillabo
molto
autografi
generali
ora
adopera
maestrevolmente,
sempre
altri
scendere
male
di
non
stessa, mentre
i caratteri
ormai
quest'anno il
a
ma
cli'è la
mutata
visti
sono
poemetto;
scrittura
la
per
posteriore
ritenere
quindi
può
all'aure.
l'immagine
natura
ma
più veduta
non
liberamente,
sentita
nei
sorgendo
rata
ispi-
versi
dall'onde
e
in
ramente
libecui
trae
sospiro
un
^
insieme
Alludo
coi
al
specialmente
due
abbozzi
e
del
Discorso
quale
stili'educazione
parlerò più
tardi.
rilegato
Gap.
II.
Poesia
Non
e
le
Rossetti
il
ancora
che
speranze
condivideva,
che
dagli
del
nel
e
i
cantò
Una
venne
Adorammo
nel
Ella
Le
1820.
La
Riprodotta
con
di
sparve
in
nel
la
casione
d'oc-
poesia
al
principio
gloria
nica;
napoleo-
disconobbe
di
poi
do,
Ferdinan-
Veggente
tu
te;
stessa,
gl'inni
usurpati
fallace
qual
Napoli
promessa:
di
fra
luce
nome
fossi
larva
fugace.
sogno
lasciandoci
catene
costituzione
alta
mentre
Sfavillava
tuo
santo
che
la
Ma
vide,
fede
nella
col
credendo
Noi,
'
d'allora
larva
36n
e
ranze
spe-
Libertà:
alla
Qui
si
dell'effimera
fiducioso
zioni
genera-
encomiastica
come
patria
quelle
e
d'Italia
entusiasmi
volto
delle
amava
più
fu,
fulgore
quando,
rimpianse
patria
avvenimenti
suoi
animi
gli
poiché
patriotica
dettatagli
secolo
la
se
la
cantato
aveva
agitavano
anche
nuove,
patriotica
al
nel
in
pie.'
1820,
solitudine.
Napoli,
tip. Nazionale,
e
46
quando
Ma
dal
il
al
di
vampa
Monteforte
a
del
di
amor
deliziando
tolse
la
Guglielmo
Aperse
di
Tirteo,
le
lotte
cetra
l'ode
serie
la
crine,' meravigliosa
Già
fin
la
Carboneria,
le
governi,
trionfo
'20.
nel
sonante
del
sètte
del
plettro
astri
mente
segnata-
segrete,
il
preparare
a
ora
ora
seguitate
per-
il
vista
tarsi
allie-
finalmente
'13 poterono
sul
decasil-
favorite,
di
perdettero mai
non
studio, sebbene
l'interessante
Vedi
—
cogli
le
chi,
ric-
d'Italia.
bella
vicende,
sètte
i tentativi
forte
attivamente
continue
a
falliti
fine, e
secolo
lavoravano
Attraverso
dai
del
dei
e
speranze
l'onda
di
dolcemente
più
Sei pur
per
inizi
dagli
le
e
vello
cer-
la cetra
aveva
con
e
una
al
cuore
accademie
delle
pe
Pe-
sollevate,
dal
su
fino allora
gli ozi
cantare
a
del
sali
patria
quale
sulla
cantato
popolo.
milizie
le
dendo
reale, chie-
poeta, che, gettata risolutamente
Anacreonte
prese
che
destò
si
Sicilie
costituzione,^quando
la
re
trasse
loro
due
torpore, forse più apparente
suo
'
delle
popolo
alle sètte, del dott. Oreste
po' troppo favorevole
Dito,
storia
nella
società
del
Carboneria
ed
altre
Massoneria,
segrete
forse
un
risorgimento italiano,
Tutti
"
genio
in
data
è
la
giurò
Odi
del
e
Di
Faltra
sacro
nel
disposizione data dal Rossetti
l'ode
Sei
(Novena
II, giorno I), ove
il 13, giorno
in cui
nando
Ferdicomposta
il
è
ma
Veggente
dell'autore,
arbitrio
fatti
Di
cronaca.
una
bilissimo
scusa-
puscolo
nell'o-
cittadine
bella.
pur
(Napoli, stamp. della Bibl. analitica, 1820)
II dì
è posta
9 di luglio
prima col titolo
scalia:
didaOi
ha
nella
l'altra
sacro
genio arcano
del 9 di luglio„.
la sera
brigata degli amici
.
o
fatta
nella
Un'altra
e
dopo
1905.
alla
costituzione;
MDOCCXX,
"
ode
questa
posero
come
essendo
non
Sei
ora
Solitudine
bella...
l'ode
ad
attenendosi
arcano,
Veggente
X)ur
fino
nazionale,
ed.
Casa
Torino-Roma,
.
cosuccia
intercalare
desinenze
mi
dati
si
di
conceda
dalLi
società,
a
:
"
con
mento
argo-
didascalia,
la
continua
somministrate
consonanti
rilevare
cerchio
que
dun-
Non
„.
comandamento
"per
(Carducci);
NELLi)
desio
con
né
i versi
spontaneo
moto
si
del
del
dire
possono
Veggente
—
consentaneo
lo
accorse
—
quali
intorno
quasi
fosser
piazza
testimonianza
•'notevole
nei
in
festeggianto
popolo
„
Rossetti
il
a
me
genti
crescenti
E
narra:
adunate
onde
„
(Beper
—
affollate
47
labo
e
l'affetto
per
"
Inno
"
Carducci,
"
"
pure
del
Arrivabene
conte
darlo
a
Duca
di
leggere,
rono
"morte
in
di
segui
l'altra
poche
dal
violato
il Rossetti
mesi,
il
morte,
a
processo
e
inquisito
dal
strofe
costa-
esigilo, e
genio
la
13
giorno
d'accusa
talia,
d'I-
quando,
dopo
fuga
attendi
Caffè
nel
polizia dei
alla
che
arcano,
Sire, che
giuramento
costretto
e
e
tenerlo
di
capi
dalla
fu
di
trenta
il sonetto
e
il
nel
carico
sacro
i suoi
Borbone
e
„.^
Di
ore,
infatti
furono
soli
nove
Canosa
cato
cer-
salva
aver
per
vita.^
la
Non
lui
in
quello
per
Il Eossetti
cantando
'
''
della
anche
leggiadre
Sei
nelle
stato
loco, che
delle
due
sie
poeè
ora
Sicilie
che
pur
al
—
descrizione
arrivo
suo
bella
cogli
e
op.
quello
avvenuto
fantasia.
sua
la
Op. cit.,p. XXX
Benelli,
Vedi
giungerà
mi
—
realmente
come
desiderio
desideri
cui
natio
oppresso
assorto
era
ripetean : Tu taci, o patrio vate ?
guarda:
dall'amplificare quello che lo ririfugge talvolta
non
dà
patria
ch'era
del
stato
simultaneo
grido
patria
carità
solo
giovanili
d'un
di
L'amor
di
comprensione
quella larga
a
amore
pensiero
il
però
ancora
tardi.
più
—
straniera
e
che
anni
trenta
egli improvvisò
che
pia,
le cui
il
scrive
fanciulli,
e
ferocemente
pure
ben
terra
fé
gli
; inno
poeta
Quest'ode,
la
e
Modena
al
"
donne
polizia austriaca
certo
declamato
tempo
da
e
napoletani.
antiche,
lungo
per
alla
molesto
dei
immagini
sommessamente
cantato
pure
"
e
fondo,
a
capo
caldi
già
di
splendido
"
"
animi
gli
da
vibra
popolare poeta, dovette
dal
che, improvvisata
infiammare
che
delle
a
astri
barchette
Malta
sul
vengono
crine.
seg.
cit.,p.
18
forse
che
Probabilmente
e
segg.
è uno
piene
ad
fu
tanto
sol-
di questi
di
ne
don-
incontrarlo
46
cui
la
abbracciare
ad
le
tutte
da
seguirà
nord
cielo
pel
davanti
quelle
esser
tutti
dall'esilio
i moti
l'azzurro
per
tra
di desiderio
struggimento
uno
azzurro,
corritori
predi
riscatto, quando
sentirà
drà
ve-
gio
viag-
nel
quando
;
cuore
santo
nostro
del
nebbie
nel
palpito
un
del
le
infelici
gerà
giun-
quando
penserà
e
tardi
più
paese^
passargli
ugualmente
con
il bel
Inghilterra,
in
Malta
solo
canto,
tutto
marine
sue
tutte
terre
il
dedica
musa
sua
della
mare
patria.
O
Italia,
Quanto
Un
più
Né
lo
pur
in
sento,
pensiero
nelle
la
ed
di
giornate
Charte!
re
alle
dall'esilio
lancia
tan
Sarà
Cracovia.
l'ali insieme
così
rovescia
con
della
popoli,
speranze
il
stesso, il
poeta
delle
Veggente
in
di
tutte
Spagna
libertà
tanto
infelice
nazioni.
solitudine
novena
I.
giorno
II
cia
Gre-
libertà
di
che
bat-
anime
battaglia, ma,
sventure,
Vive
repubblica
sulle
della
cantore
le
a
un
derata,
desi-
perchè
Berchet
denzione
re-
una
il bardo
infiammati
quelli del
di
alla
il
che
alla
inno
soltanto
non
d'Italia, le destino, le spingano
il Berchet
un
Francia
grido
al
la
e
canti
i suoi
alla
applaudirà
fato
la
prepararono
X, scioglierà
sul
ed
mente
popoli oppressi avrà
i
traversie
tante
la
che
redenta, augurerà
piangerà
di
;
luglio
Carlo
finalmente
tregua
rivolto
tutti
'
l'istesso!
è
non
quest'ora:
a
sempre
coloro
affetto
un
sen
avrà
d'Italia,per
m.ia,
l'aurora!
poesia
ma
tutti
come
ride
te
celeste
all'Italia
solo
ma
cuore,
in
fervermi
Sentia
dell'alma
amor
rosea
di
genio
Or
primo
o
tutte
me
co-
dei
le
49
Dal
in cui
anno
in
1821,
della
anno
si
nota
del
produzione poetica
nella
clie coincide
lo
tanto
che
egli
che
anni,
l'uomo,
abbia
non
Non
di
delle
1846,
Veggente
rallentamento
è
danteschi
che
credere
tavia
tut-
a
anche
in
il Salterio
suo
sti
que-
Iddio
più tardi
raccolte
poesie
al
rallentamento
verseggiato
abbiamo
molte
e
di
di studi
occupato.
tennero
il
e
Rossetti,
fervore
quel
con
secolare
specie
una
fino
Napoli,
il Carme
pubblicò
solitudine^
da
fuga
e
nel
Veggente.
Coiniiiciaaio
lumeggiare
è
perchè
poi gli
la
legame,
un
pel
in
E
quanto
salmodie,"
tre
l'aurora.
invita
tutte
Il
le
universale
Dio
mentre
Signore
secoli.
e
incensò
la
che
ne,
NELLI,
op.
-
I
che
il
e
ti
V
p.
no
è, qutil
Sinai,
malvagi,
giusto
a
Pure
Signore.
monia
l'ar-
parlò
un
cosi
e
;
crebbe
fu.
nei
trionfa,
i mali
temere,
raggiunto
e
rava,
ado-
stessa
Allora
Y.
ed
Fattore,
la Terra
non
Bruxelles,
salmi.
rompere
suo
di tutti
che
il
Israele
è
natura
l'errore
ma
sarà
Salterio.
e
al
bruto.
un
opprime
Uomo,
di.,
titoli
ribellarsi
è un'ara.
tomba
chi
Iddio
'
Quel
Beato
cui
i
punì
di
l'ardire
castighi
minacciò
e
di
dal
pailava
l'uomo
profeta
e
salterio
nella
benedire
a
ebbe
l'uomo, ahimè,
Solo
Il
create
parti, tanto
parecchi
Dio
sente
sia
presenti
Il
di
ciascuna
poeta
cose
forma.
la
per
che
delle
intima
connessione
una
a
Rossetti,
liriche
raccolte
servirà
ci
perchè
politici del
ideali
delle
sola
concetto
diviso
sia
riassumere,
male
sarà
non
Salterio,^ che
dal
senz'altro
perciò
o
dalia
1833
Valard,
Sionmano
(V.
Be-
30).
sono
che
rispettivamente:
narà;
Quel
che
fu,
Quel
quel
che
che
fu
e
e,
quel che
e
quel
è ;
che
50
di
Dio, cadrà
sarà
e
l'Odio
Vero
esecrato.
uccidendo,
regna,
è bene
che
profanando
tanto
inrando
lace-
e
i cuori.
diversa
è
Come
Fattore,
è
come
e
suscita
che
sacerdozio
Sono
sia sano,
leggi
re
del
costume
puro
arditi
ma
e
sacerdozio
stessi
nell'
di
schiavi
sacerdozio
; il
gli occhi, monarchi,
consigli:
:
la
falgido legame
nel
grandeggia
un'era
nuova:
Morrei
Quanto
che
beato
ti amo,
si
odo
dal
cielo
cosi
bel
su
vuoi
i
te
che
e
gemiti
ad
sidiosi
in-
i popoli
ad
che
di
sorriso
un
lega
e
sognò
mavera
pri-
con
un
all'altare
si
che
il sole
di
compiesse.
piango
offuscò
dei
Aprite
l'Amore,
come
torni
si
perver-
ecco
risplende
Terra
e
il
principi
reggere
tutti
e
sulla
patria mia,
rovesciò
triste
di
Ormai
se
; i
orecchio
Ed
loro,
sia
.
tutta
fra
mezzo.
regna
Italia, se
notte
i troni
Il
sulle
ne
zelo.
di
più tempo
scende
Pace
ma
Tirannide
noi
porgete
ride
Non
veglino
falso
„
la natura
un
doveri.
e
intrighi
d'armenti
branchi
quai
tratto
un
è
non
di
da
non
e
di
e
traviato
è
di
soggetto,
lotta.
contro
trame
re.
semplici, prudenti,
della
ora
del
custode
primo
Siate
congiurano
sono
"
il
ma
popolo.
forti
sii
l'altare, e
santo
so
fal-
un
uomini.
diritti
s'accordino
giusto,
da
divino
gli
tra
suo
filosofia
complice
giustizia:
e
e
pontefice,
e
Dio
legame
fra libertà
diventi
trono
fanno
o
il
spezzano
volere
il tuo
e
che,
diversità
il diritto
il
! Pure
falsa
una
l'altare, ne
e
sostiene
che
menzogne
delitto, 0
c'è
il trono
contro
dell'amore
da
né
la volle
quale
il vincolo
rotto
traviare
lasciamoci
non
da
la Terra
sereno
il tuo
sul
stati,
sole ! De-
il cielo.
fratelli
bo
nem-
Nella
oppressi, e
52
ch'essi
Pietrocola
sul
del
metro
del
causa
a
mo,
rit-
'
difficile
ormai, quantunque
vieto
E
"monotoni
souo
„.
salterio
sarà
non
giare
indu-
male
alquanto.
"
nità,
"
gendo
"
'•
dita
corpo
"
"
dizione.
lunga
sinuosa
e
vaghezza
"
ardore
"
sacro
"di
Quindi
nel
"
nanzi,
diedi
"
al
breve
"
nostra
più
"
Scriveva
"
"
stanza
più
"
cadenza
"
tutti
i nostri
"
stingue,
"
teri
'
'7.
della
ei
nella
di-
vibrati
ed
trisiUabo
più
essi
/
Collezione
tip. ed., 1861,
più
entusiasmo
sacra,
p.
55.
—
Niun
sillaba
è
uso
;
nella
a
sua
sopra
si
concento
essenziali
contemporanei
so-
trattarsi,
che
punto
e
in
tanto
verso
invariabile
per
due
:
^/o^-.):
(F^t/^'.
piano
Nel
numeri
ai
della
melopea
fatto
ho
udirsi.
melici
poesia
spiegava
perciò malagevole
e
si presta
Eossetii,
Unione
;
di
disceso
cui
è
svigorite...
più
la
quel
periodico
undecima
la
terza
di
ad
soavissimo
ma
la
quanto
ritmica
vivacità
primeggia.
abbia
che
armonioso,
la
si
ai modi
ragionare
nel
duplicato
un
la
e
mi
che
altre
senario
carme
"
"
sulle
sotto
ne
nasconde
dir
nel
pe" quali
metri
ritroviamo
il
e
la tela
Dante
"trapassato
di
forza; così
preferenza
dei
ne
agii
inviluppo
annubilate
quasi
colorire
la
ed
l'energia degli affetti, da
e
prosodia
"verso
quale
la
esteso,
"
la
rapi-
e
breve
nel!'
prodotto, restano,
metro
un
concetto
un
imbarazzato
scema
ne
e
nel
me-
poema,
un
siccome
vesta,
immagini
delle
Or
trovarsi
suol
"
altrui
altezza
naturalmente
dell'uma-
e
prefazione, che giun-
detta
all'entusiasmo
nella
religione
nella
il Rossetti
scrive
seco
na
della
sentimento
vivo
"Il
di-
carat-
maestà;
al
rino,
illustri,To-
yò
"
"
"
primo,
la
per
andamento
costante
suo
D'accordo
col
adattissimo
e
dall'osservare
che
fatto
A
dell'essere
stato
io
nella
In
del
ritmo
la
trovo
il senario
in
soltanto
brevi
gazione
spiequasi
nimenti,
compo-
sia
armonia
sua
quel
stanchezza.
pregio,
la
scuno
cia-
invariabile
parve
quantunque
in
andare
lungo
verso
adoperato
pregio,
piacere
dell'invariabilità
Rossetti
questo che
parte
parte
certa
una
dell'
ormai
Ed
"
in-
caro
di
Op. cit.,p. LTX.
Rossetti, Prefazione
contratto
bella
una
alle anime
d'amor
fuoco
il bisticcio,
facilità,passi
nobile
e
presenta, degna
ci
indugiarci sul
senza
ora,
è
difetto,
un
dall'abito
Rossetti
d'alimento
è
caso
facile
il salterio
che
servir
pieno
tanto
nel
nostro
improvvisazione,
poesia quella
di
nel
troppo
derivante
*
un
tro
me-
tenermi
posso
può
a
il
salterio
"
di
ovvia
questo
all'orecchio,,.^
canto
'
sé,
a
preso
o
"
'^
nel
il senario
se
appunto
al
pure
'
so-
passo
poesia, d'accordo
di
ritmica.,, ingenera
abbandonato
a
ritenere
contabilità,' non
continuo
più
"
della
salmi
cadenza
questo
nel
riconoscere
che
martellare
sua
in sonante
tal genere
un
nel
pregio,
dei
Rossetti
a
Carducci
vero
che
procede.,.
lennemente
col
seconda, pel
; alla
rapidità somma
sua
benfatte,,.^
secolare,^pur
Carme
patrio,
mente
vera-
veniamo
al
se-
cit.
Ibidem.
Nell'opuscolo
in
17 46.
Cornlet,
memoria
Rimo
Per
della
di
la
festa
cacciata
due
fuorusciti
{Alcune
lettere
celebrarsi
da
secolare
degli Austriaci
[Rossetti
e
da
dagli
"ienova
liani
Itanel
Ricciardi], Parigi,
1846.
Il Bedetti
Zanichelli,
1892,
p.
2i) fa, non
poesie
e
so
Inedite
perchè,
due
di
cose
G.
R.
Bologna,
distinte
delle
54
condo
che
L'opera, più
l'autore,
del
lirico
poema
è
Rossetti,
un
di
composte,
parte
scritte
unità
a
il
tutto
modo, poiché,
soggettivo
fece
Egli
due
così,
Sennonché
felici
in
donna
non
risorgimento,
foga incomposta,
carattere
morali.
e
recente,
nei
fece
senza
di
scrisse
pel Regaldi
tutti
per
"
:
soufde
; la
La
Ben
cuore.
quello
che
Victor
poesie
n'est
qu'
un
frolli
insi
Hugo
flé,
souf-
monde
le
remue
nella
ci
non
del
nostro
talora
patria,
il
poesia
del
scapigliata
la
bella
una
a
i bardi
tutti
pi
tem-
giarsi
pompeg-
pari
cuore
inaridi
ci
i nostri
vanamente
preparò
non
ripetere
ce
e
ci
poteva
mais
dal
giunti
smagliante,
impetuosa,
gli animi,
mente
vera-
dalla
D'Annunzio
poesia può
quella
come
ogni
che
paragone
erano
cervello
senza
Rossetti,
la
veste
una
il
ancora
cui
in
che
ad
è continuata
civili
un
certa
Laudi.
delle
volumi
parte
soltanto
portare
per
in
una
e
tenue,
intendimenti
quello
poco
a
presso
costituito
è
ed
precedente
dagli
e
Legame
togli qualche
cedentemen
pre-
accennato,
legame
certo
un
ne
alla
esso
s'è
come
litudine.^
so-
denomina
lo
liriche, in parte già
polimetro.
se
seguita
seguente,
dare
per
in
Veggente
come
poema,
raccolta
una
al
„.
"
"
"
di
Il
vocaboli,
stribuiti
Rime
la
per
Genova.
'
Ciò
Il
1846.
in
per
due
i
secolare,
dire
vuol
in
e
non.
cioè
solitudine.
canti
in
Cacciata
della
aver
di
novità
novene,
ognuna
festa
Veggente
diviso, con
è
poema
in
partizioni
due
nove
degli
parti, digiornate,
Austriaci
da
visto.
Poema
polimetro,
e
Parigi,
cois,
Fran-
55
"
"
diverse
narra
della
Il
patria
dalla
la Chiesa
traviata
trova
presente
chiuso
altero,
scende
armi
e
"
la
gente
"
cui
assoluta
"
reggia
irosa
dei
oscena
sul
muro
'
''
descrivere
Carducci,
Non
tra
è
questa
nel
lo
stesso.
chi
al
del
non
Salterio
che
brava
il Genio
carro
con
feudale
Genio
arricchì
e
si
e
e
la
i
cui
in
pio
tem-
il
vescia
cavalli, ro-
sulla
che
ha
me-
vivi
troppo
credo, della
l'uomo.
ed
astiosi.
1888,
concetto
del
un
dugia
si in-
232.
p.
somiglianza
dell'avvento
Il
luogo
il Rossetti
discorsi, Bologna,
visione
e
servidoramè
trionfale
preti
s'accorga,
vi
redivi-
corsieri, ma
sferza
,
caduti.'
colori
con
ai
tro
die-
e
di corrotto
e
stanza
di
Iddio
"
,
„
maleficio
massa
„
chercuta
genia
al
carro
passa
della
frode,
per
la
li cura,
Studi, saggi
visione
dale,
feu-
gagliardia e
maschia
nemici
orgiastico banchetto
a
splendido
bastardume
e
—
l'antagonista
schianza
loroso.
do-
e
il Genio
splendenti,
aiuto
forto
con-
spontaneo
contro
:
questa
filantropico non
Poi
il confronto
su
,
Genio
allora
vampiri
Tutta
s'avventa
„
anche
...
„,
di
strazio,vede
Solo
affamato.
Gesuiti.
vede
la
tirannide.
e
che
nuova,,
primeggiano,
i
fanno
pace
diplomati,aristocrati,magnati
armento
come
fra
"
in folla
avanzano
nella
patria :
sorge
di
In
imperturbato.
l'avve-
alla
ricche
nell'agone
pensa,
e
rumorosa
ne
visiono
una
e
presente
alla
che
filantropico, pieno
cuore
il
pensa
il passato
e
in
ricorda
città
libri,ma
ha
Egli
spirito
con
libertà,,.'
asservita
i
tra
e
fiere
sette
ispirazionie
della
campi
da
dilacerata
il
di
diverse
passato
e
poeta si ritrae
ispiratricedei
tra
con
il
prevede
e
nire
poeta
disposizioni
"
"
il
quali
nelle
seca
intrin-
regno
informatore
l'Amore
delè
56
una
raduna
poi
di
ombre
magne
le
congresso
a
cabalistiche
scrive
gigantesca
mano
il
Filangeri
presi poi
sé
due
Rossi, si ritira
e
al
che
poeta
della
tardi
più
della
corruzione
la
per
Serio
patria
Chiesa
della
e
Luigi
e
e
Dio,
per
ritrova, parla
lo
gli
Ricci,' che
Scipione
e
Le
accendere
poeti, Luigi
lavorare
a
martiri.
ad
risorgono
Roma
spiriti;parlano
con
dei
ombre
parole, e
lungo
a
di
necessità
riformarla.
Come
già
avevo
da
rilevato
sarà
assai
sono
vicende
le
deve
e
seconda
la
Narra
di
parole
con
da
fuga
gli ospiti
per
Malta
in
luoghi
gli
è
'
di
pieni
svela
che
non
sia
vede
gli
incuora
lo
del
suo
patria,
libera:
a
di
(1786)
che
tendeva
i
Gesuiti, limitando
semplicità evangelica.
passò
alcuni
al
trono
articoli
le
feste,
Perdette
imperiale:
dichiarati
a
il
il concilio
eretici,
e
la
patria, i
gelo
l'arcan-
Pistoia
e
al
presiedette
della
Pistoia
Ricci
di
Prato
imitare
a
le
il Clero
fu
lendo
aboalla
Leopoldo
condannato,
si dimise.
forme
ri-
concilio
Chiesa,
prestigio quando
di
finché
conforti.
i suoi
riconducendo
il
Dante
e
lascierà
mirava
e
da
L'Inghilterra
riforma
una
sua
gratitudine
sperare,
tutti
ha
qui
la
appare
la
non
e
narra
Viaggia
poema.
Scipione
Pistoia
di
nologico.
cro-
e
1820,
passando
vescovo
Ricci, nominato
arciduca
di Toscana
quando
Leopoldo
di Giuseppe
fu
giansenista
II,
di
del
Malta.
a
Italia,
logico
traditore
re
memorie;
i misteri
seconda
una
l'Italia
dimora
sua
dell'
e
espressioni
con
e
la
Michele,
gli
pel
parti
narrando
che
i moti
essa
Inghilterra, e
cari
che
in
si
più organica,
ordine
un
esecrazione
Napoli,
diverse
dell'autore
seguire
il Rossetti
le
Novena,
speranze
naturalmente
meglio
come
fra di loro ;
collegate
è
e
riassunto,
questo
poco
più compatta
le
accennato,
la
figli, dei
i
e
sposa
Poi
i suoi
Francia
delle
e
la
bandiera
l'aquila
posa
cade
anch'essa
Il
'31, si
l'Italia
soccorse
crudele
nario.
sangui-
e
di
grido
un
i
d' Italia
glia
sca-
lanza
fratelle
Miche-
troni, lampeggiano
sul
piantata
Tarpeo
latina.
l'ultimo
Resta
non
rovescia
e
del
macato
sto-
e
Italia,l'arcangelo
tutta
cielo
sulla
e
che
alla
volgono
deluso
ma
moti
visione:
una
per
dal
dei
il Pontefice
ha
egli
si
luglio,
Filippo
contro
echeggia
l'armi,
di
fetto.
af-
intenso
cou
speranze
repressione
la
Polonia,
scende
sue
giornate
Luigi
Allora
le
sogni,
dopo
contro
quali parla
ostacolo
i
sotto
Roma,
colpi dell'angelo
l'ultimo
conta
poeta
di
Chiesa
la
:
canto
ma
della
detta.
ven-
depone
e
l'altare
sul-
la cetra.
il
Veramente
di
fantasmi,
poetici:
allo
si
delle
qui
volte
già
tante
qui
quello
realistico
Il
ombre
a
notare
nel
prima
novena
evoca
le
che, quando
ombre
corra
Carducci,
lesto
dei
a
grandi
ricacciare
Stadi, saggi
e
re,
auto-
si
non
abbia
fantastico
e
sì
quarto
giorno
la
non
dentro
gli
di
però
della
che
tromba
Emilio
232.
che
tomba,
;
p.
che
te
frequen-
Roma,
discorsi,
oltre
altrove
squilla
di
Ed
nostro
dalla
di
contrasto
avemmo
del
sebbene
volte
più
ritornare
risorte
trovammo,
facile
difetti
altri
dell'opera
poema.
stridente
che
parti,
fargli immaginare
non
'
nel
trovano
anche
delle
caratteristici
quasi
"
motivi
dell'arte,,.^
l'organismo
legame
succeder
un
di
variar
un
manca
scarso
sono
da
e
"
"è
poemetto
diera
Ban-
avelli
le
di
ombre
Cesare
tre
e
di
maestà
malo
di
ha
forte
si
sulla
E
cima
di
pontefice
insangmiiata
ciascuna
e
E
le
stelle
due
Lasciando
che
Giunte
alle
Ma
r:[uellaman
E
quai
due
giunta
L'agita
E
l'una
là
in
fìgge
il
sopra
L'altra
Subito
dopo
allo
squillar
Discendono
due
Ondeggiano
Le
E
Fra
due
sul
con
Bandiere
brillano
Castore
più
e
di
nere,
cometa
Bandiere,
due
atto
cheta
nubi
tremenda
quella
parte
e
le
trae
l'aria
fra
d'unica
code
Polluce.
per
va
mano
trionfale,
Vaticano,
Quirinale.
due
trombe
spiriti fulgenti
fremito
alla
vivide,
Polluce
luce
si andaro
e
s'avvia
Si
E
Castore
Tebro
il
Verso
di
collocar
a
che
paro,
a
solchi
sé
a
sfere
Fra
aurata:
levarsi
dietro
:
ardea
stella
Fulgida
più
discesa
più
ambo
;
lieto
loro:
belle
le
un
pio
esem-
nel
osservato
gigantesca
Bandiera
duplice
al
muovere
d'Italia, raccoglie
La
gurazio
fi-
risorte
qui
quello
del
il fato
segnato
può
troviamo
mano
e
solenne
magne
patria.
di
La
Alcide,
ombre
cui
porre
Catilina
colla
della
notevole
più
ancora
parete
più
dell'allegoria, di
uso
Natale
di
a
che
; materiata
certo
congresso
biasimo
poi
Clodio,
muovano
la redenzione
altro
Un
di
Siila,
e
vada
e
armonizzante
poco
un
operare
per
si
che
impedire
per
Mario
capo,
avelli
pietre sugli
grosse
Verre
il
fuori
sporto
avevano
di
Pompeo,
e
stelle.
che
dei
sulla
tiranni
60
"
ciosa
"
quante
"
"
cicli
"
"
"
"
dei
di
fiorita
"di
Né
di
vena
Sul
Veggente
di
indugiamo
nostra
'
Studi, saggi
Fanno
e
parte
Rossetti, Nardini,
C,
Vedi
1847).
anche
stampati
dà,
certo
contro
„
in
solitudine
a
e
soni
di
zare
analiz-
l'illustre
affermarsi,
nell'
tanta
e
si
ove
fatto
di
converrà
che
ci
All'
di
e
zione
esecra-
quando
i buoni
ultimo
e
nella
Austria^
impeto
di tutti
Benelh
setti
Ros-
vien
baluardo
della
segg.
Canni
Cracovia,
dell'opuscolo
(Losanna,
Pepali, Ricciardi, ecc.
dice
tico
cri-
del
la virtuosità
polimetri
234
nel
Monsummano.
dettati
discorsi,p.
e
„.'
l'appunto
per
e
sfog-
a
pertanto, continuando
due
egli
piana
Carducci
non
Cracovia,
ne
Non
festività,che,
di
poeta
quanto
prendendo
l'Austria, e
Sobrieski
;
di
gli animi
di
grossi
sia
:
esagerazione,
; verrò
invase
repubblica
''
modo
al
ai
sdruc-
di strofe
buona
è
del
disinvolta
Sobieski,^
di
che
la
più
rassegna,
V ombra
gli
indugia,
dall'astiosa
talvolta
strofi,
le novità
tripudio
Veggente
si
la
e
prescinda
pensare
anche
sonante
e
meglio
specialmente
la
e
suoi
rima
la
acrobatico
certo
preferenza
ha
nei
orgie levitiche, sul quale
delle
canto
verso
occasione
del
metrica
la
ne
potrei
io
e
materia
che
pur
il
quasi
ogni
sonorità
in
;
scuole,
tale
in
giare
di
mezzo
accolga
non
scorrevole
e
cou
legislatore dell'Arcadia.
e
romantici
le
tutte
al
registrato
il Rossetti
ohe
metriche
è
storico
lo
volumi
"però
abbia
metri
combinazioni
e
rime
e
di
mobilità
e
rime
mai
tronchi
e
versi
disposizioni
mai
quante
con
"
di
varietà
di
Gabriele
Bonamici
{op. cit.,p. 59-00).
e
Sono
{op. cit.,p. 24)
qui
Cracovia
un
come
Pietrocola,
poema
di
L'oiìibra
il canto
polimetrico
separato
parte.
Anche
dal
"'
il Bedetti
61
libertà
polacca,
ultimo
fiorente, cadde
nelle
fino
E
Fia
sul
VeccLiia
il tuo
di
cancrena
te
Che
la
infame
Così
il
tuona
la
causa
rimpianto
per
contro
le
offuscar
menti,
catene
genti!
sdegno
lo
e
in
di
tutta,
!
fan
tante
magnanimo
erompe
spanda?
sostiene
si
poeta,
si
Germania
ad
ove
Per
cipite.
bi-
putta,
esecranda
il famo
spargi
Fucina
cosi
dell'aquila
fetor
tuttavia
terra
già
regno
svergognata
mondo
Austria
E
un
fauci
ingorde
quando,
a
che
di
resto
la
tutta
mali
tanti
l'ingrata
contro
l'ira
poesia, scoppia
dei
popoli,
l'oppressione dell'infelice
il
geme
di
popolo
Polonia.
O
D'atroce
Che
tu
dovesti
Ah,
tu
saresti
gli
Oh,
t'avesser
chi
a
e
la
della
ti
die
prodezza
tua
:
sorte
rendi
tu
appena
arena
alla
il di
maledetto
scorso
salvezza:
tua
lor
lasciata
bassezza,
è
deserta
una
vita
scena
servii
mezzo
lor
a
sforzi
Senza
di
e
secolo
Vienna,
"sia
E
orgoglio
un
Se
infausta
d'Alemagna,
Dite
!
morte
ch'io
ti salvai!
grida
„
Sobieski
gli
dilacerata
ha
Intanto
che
t^i
avvicinasse,
atti
fli
di
d' Italia
le speranze
giorno
della
sacro
si levavano
gli animi,
pareva
papa
beneficio,
gran
patria.
i cuori
invadeva
finalmente
pi imi
grido
il
finalmente
che
I
la
si ridestavano
nuovo
del
clii,immemore
verso
finir
furono
da
redenzione
tutti
della
col
salutati
i
vore
fer-
alto, un
il fervore
dovesse
Mastai
gioia erompente
in
; pareva
ta
lot-
trionfo.
da
petti degli
un
Ita-
6-2
da
liaui, illusi
del
Ad
a
Rossetti
più
ancora,
che
l'ora
il
sorgere
la
giunta,
era
invettive
le
versi
suoi
nelle
e
di
dato
nel
spera
Questo
egli
dei
cai
poesie di
archeologico
prodotti
roso
genele
sue
patria,
la
gioso
reli-
tore
rigenera-
un
della Chiesa,
anche
di Cristo.
'
Visiotie
che
in
e
errore
calda
la
con
è si
gli
nel
autografe
raccolte
dolce
e
libera
conservano
Vasto,
un
nei
tutte
biblica
pai'lo 3Ì
da
scagliate
ferventemente
dettami
nella
del
di
Pontefice
intonazione
Le
tempo
buono
veder
e
nuovo
canta
senti
quel giorno; splendida
a
patria soltanto, ma
immaginosa
Versi
di
puro
dimentica
tanto
a
animo
un
della
non
titolo
fino
prose
sia
gli
speranza,
lo prese,
papato
dimenticare
che
'
il
dell'esule, pronto
se
la
questo
dell'animo
specchio
e
di
palinodia, specchio
sofferenze
terra
dell'Inghil-
vittoria
i canti
contro
sue
che
an-
;
cantò.
e
Splendida palinodia
tutte
patrioti,
maturati
sole;
nuovo
della
certezza
anni
di
vicario
dei
le brume
tra
voleva
del
armi
tanti
quelle
a
non
e
voce
le
di
parve
veder
di
in
poi
lo trasse
la
benedire
a
i desideri
benedire
al
modo
berali
li-
sentimenti
credeva
non
ogni
levava
si
Cristo
forse
cui
arrivare.
che
Pontefice,
nuovo
conseguenze
di
quell'apparenza
quaderno
smentiti
da
ca-
netto
Gabiil
sotto
un'amara
verità.
ha
Si
ai
non
notizia
Ci7.,p. 102).
op.
state
di
stampate
Milano,
dice
e
di
di
fogli volanti,
questo
tempo
a
aver
ma
raccolto
le
pubblicare,
ad
infamia
che
di
colui
poesie
poesie
(cfr. Mazzoni,
nella
certo
tali
altre
come
Londra
migliori
immortale
dell'editore
nome
d'opinione
son
deW
Lode
il
né
1905, p. 590), poiché
volerle
disdoro,
Io
in
impresse
in
il luogo
né
conosce
Versi
di
prefazione
alla
poesie composte
che
che
Pio
così
ha
ma
(cfr.Benelli
sieno
del
al
più
Rossetti,
L'Ottocento.,
Silloge
Pio
per
torneranno
non
IX,
frustrato
a
egli
IX,
proprio
le
spe-
63
nelle
e
poesia Dopo
del
schini, i
i
Secolo
cinque
XIX
secolo
male
„
Gesuiti
1
dallo
e
XII
Santa
in
dire
occorre
non
quel
sua
; di
che
tutti
il fiasco
le
speranze
in
Pio
IX.
Nel
Lo
stato
il
poeta
fiducioso
soli
medici
capaci
mostra
peste
la
patria
d'Italia
austriaca,
la
ranze
ciardi
dalle
fermerò
fecero
Austria
dei
popoli. Ciò
poesie il Rossetti
perchè
lettere
e
nel
di
altrove.
il Ricciardi
da
XVI
non
rallegrarsi
che
in
nel
stesso
del
e
iberica
non
quel
in
i mali
e
malattia
a
del
vecchio
un
barbiere.
Pio
Francia
gliele pubblicasse
che
e
soltanto
basti
guarire
è la
mandò
presto
novembre
in
significa
il
mania
sua
Gregorio
e
il Don
Tutte
religione ripongono
gotta
Questa, questa
ben
la
e
la
papa
:
Napoli
"
sono
sanno
ben
nato
ripristidi
mori
eleggono
vece
più papi
sono
Vili
dei
poco
aver
per
pontificato
che
fece
fu veramente
; Pio
i cardinali
dominare
"
per
Chiesa
breve
suo
accusare
la
bolla
e
rassegna
Ferdinando
assolto
universale
del
che
Pio,
una
VII
specialmente
,
aver
della
potere
per
sfiduciato
in
è
„
male
zione
dell'ele-
si mostra
papi
Pio
:
; Leone
spergiuro
Chisciotte
di
cui
i Lambru-
tra
fuorché
i suoi
e
del
papi
molto
ma
d'Italia
principi
in
IX,
i Gesuiti.
sangue
Il
patti
ai
di
ri,
predecesso-
alla paura
conclave,
Metternick,
e
ai suoi
atti di Pio
primi
Lambruschini,
G-esuiti
tutti
in
del
dubbi
ai
accenna
i
l'elevazione
Per
superiore
IX, pontefice tanto
Pio
a
nell'iuno
cauta
questo
ra;
la
più
tempo
si
1847
Carlo
berto,
Al-
d'Italia,
lebbra
suitica.
ge-
terribile
cacciarli, ma
erano
ora
stampate.
all'amico
non
cune
Al-
Kic-
giornale: ciò si rileva
pubblicò e sulle quali mi
suo
;
64
soffra
ne
spingendo
della
rovina
la
per
essi
i fratelli
lotta
a
dove
Svizzera
misera
la
ora
nazione.
congiurando
e
Da
si annidano
si
Pio
aspetta la
salute.
il
Ma
Pio, chiude
per
ad
atto
Le
e
del
parole
delle
di
del
cuore
eh'
Sappi
vuol
Chi
E
Che
L'
ti
aduli,
io
immenso
tardi
E
?
^è
Segue
/
effimera
Come
immutato
ricevuto
chi
è
ai
da
di
Dio
o
penso;
spera
immenso,
orrendo.
Pio,
fin
ch'ei
noi
del
uomini
più grande
essere
essere
imperatore
di
il
dovere
Consulta
una
volere
deposito
sacro
dagli antecessori,
e
di
che
del
fu
poleone
Na-
se
alla
Francia
far
e
passare
pontificato
si
ingannava
menomazione
alla
e
tata
da-
XIX.
grand'uomo
primo
diceva
merti.
secolo
potuto
successori
nella
che
tacerti,
convien
Il
egli
noto
suoi
vedeva
Viva
1847.
avrebbe
e
or
per
grandi
tre
vero.
dubbio
un
:
,
il
io
odio
dissipa
;
questi versi
:
dir:
più
siccome
un
mente
intera,
popolo
deludi,
no
mia,
decembre
'
amor
del
cosi
Italia
lei
nella
spero
dirti
l'Italia
me
in
Ah
nulla
e
voglio
tutti
il
se
chiude
gloria
con
pensan
Diverrà,
E
temo
inaugurale
dettava
quando
nulla
valevano,
la mente.
certo
erano
io
dica
tei
^
Rossetti
che
discorso
nel
fetiche
pro-
quindi più
attraversato
aver
Stato
quasi
e
quel
per
Pontefice
Consulta
nel
ben
poteva
paiono
d'Italia
i fatti
fervido
tanto
che
lontano
apprezzare
dubbio
un
lui
a
mostrato
era
parole
con
forse
:
s'
che
poeta
a
sua
tito
parvranità.
so-
65
d' Italia
re
"
dell'uman
liberatore
si oppone
Pio
allo
alle
difende
Perchè
il vizio
deve
perchè
a
pensa
tutti
il
?
Romolo
L'Italia
seguono,
creduta
lodi
le
sul
essere
Distinti
Formin
le
3ien
E
Col
Il
Onde
Ma
I
si
De'
-
le
centrai
Fu
Questa,
vera
la
il
atìidati
nona
non
al
infatti
fa
quale può
:
sogno
varj
fuori
veglin
;
sia
re
in
legati
impaccio,
braccio.
si sbandino,
non
armonico,
corpo
mandino
la
e
mi
sono
Ciampoli.
massimo.
parlamento
rispondeva
gloria ?
ricopiate altrove,
redazioni
*
razione
confede-
saria
parlamenti
:
dicembre
collegio anfiziionico,
l' appellassimo
se
giusto
il Rossetti
Cosi
dice
tali
regni
ben
tutte
i lor
della
capo
passato,
senz'altro
mai
sue
IX
prima
suo
che
poesie
ereditarj
il
mente,
parti
collegbin
nel
esecutori
sovran,
le
un
E
Maggio
sia
vari
Ad
ò
popol
gran
due
Pio
Nella
e
convergevano
della
parlamenti
gli
re
il Rossetti
quale
e
dei
Ostilio
nuovo
un
che
il terzo
schema
il
dentro
presidenti
di
senato
i
leggi
sol
titolo
Del
uniti
e
E
nel
fu
avveri
si
anclie
ricrederà,
composte
uno
quale
se
si
Oh,
nelle
possibile.
ancora
'
quasi
dell'Italia
chi
possibile
Evidentemente
confederata
dà
1847, egli
è
come
sarà
e
confederazione italica^ pure
del
essere
cade
cosi
cadre'bbe
:
?
sennonché
:
Ma
liberatore.
vero
Alberto
gli sguardi
?
virtù
Verrà,
Carlo
re
d'
vera
promesse.
Numa.
e
secolo
dalla
essere
uomini
grandi
del
i Gesuiti
difeso
sia
„.'
genere
spirito
mancasse
se
dopo
preferito quella
avesse
decima
questa
note
alla
domanda
portano
anche
; forse
del
saranno
nel
didascalia
una
estesa
Manzoni
e
che
migliorata,
tra
gli
ma
grafi
auto-
66
ben
Han
Gli
armonizza,
in
potevano
Intanto
estorte
rivoluzione
ad
dei
L'anno
1848
riscatto
d'Italia,come
il
ai
il Rossetti
giorno
Degli
altri
al
di
deve
'
prima
resto
dieci
confederazione
già
anni
nel
vittoria
IX.
del
minciata
co-
nuova
1848^
scritto
arrideva
che
neiVInno
e
lo
tale
come
finale
però),
che
Pio
IX,
e
polimetro
Di
martedì
grasso
dello
gnatoria
accompa-
segue,
Il
del
stesso
Iddio
avanti
il
italica
sotto
e
Primato,
la
l'uomo,
presidenza
del
tato
det-
anno,
al
pubblicato
il Rossetti
nevale
car-
1847,
rispetti ricongiungere
Salterio
Negro,
di
serve
che
il
seguono,
Giancarlo
Mafchese
settimana
molti
per
Del
quindi
di
di
nel
e
voiardo
sa-
sacro
era
All'anno
componimenti
poemetto
Roma
nella
si
due
panegirico
un
Pio,
re
congiunge.
Chiarissimo
Al
di
accenna
si
gli
dell'
gendo
assur-
Pio
1' anno
primo
la
prima
fratelli,al
benedizioni
e
cauto
cui
vi
(non
strettamente
è
in
stesso
milanesi
primo
nel
dei
come
gli auspici
sotto
celebra
il
la
; il
giornate
soccorso
armi
si presentava
popoli,
cesse
con-
scoppiò, scoppiò
e
al
figlimandò
teoriche
riforme
; le
ai
cinque
campo
tanto
e
le
tutti
su
bastavano
nelle
in
scese
gli animi,
^
preparata
epopea
li conduce.
i destini
non
era
loro
e
momento
maturavano
od
capo
luce,
e
centro
incerti
giobertiano.
Primato
moto
e
gì' irraggia
questo
IX
:
nel
ancora
erano
soccorso
il sol
luminoso
Fio
sonetto
pianeti
sette
Ma
Tanto
del
italica
confederazione
della
del
terzina
l'ultima
E
e
che
canto
nel
manifesta
Pontefice.
1833
idee
68
"
e
n'ha
più
chi
Non
metta.
ne
il
ed
cade
velo
rato
spi-
appena
„
carnevale,
il papa
apparisce
sorridente.
Pio
E
carnevale
vero
un
di
di
più
cui
tra
di
in forma
mordere
satira
i
contro
più bello,
giuro
Ah,
cercando
andai
Che
bestie
E
cenobitici
per
vidi
ov'eran
Lascivi
campi
Trovai
tigri
caffè
fra
chi
scrive
veder
la
qual dolor,
Ben
pochi
Ma
tanti
Che
E
mi
vidi
ragli
tai
e
che
Sovente
uscian
orecchi
di
ho
riso,
nel
parlar qual
Mi
sentii
tempestar
io
scorsi
!
accorsi,
quelle porte
e
il
pie
in
corte
ne
torsi.
corte
soltanto
beccar
Che
ahi,
ed
assai
volte
da
rettili
nel
quei
più
passar
trovai
lauri
pappagalli
e
gli
nel
fra
licei
e
Camaleonti
Ma
che
sol
Arcadia,
vostra
cigni
turai
m'ascosi
velenosi.
serpi
e
ginnasi
posi
io
piede
io
parla
e
Ahi
A
Il
soldati
dei
quartieri
negli angoli
mordaci
Volli
notti
e
fogli prezzolati,
dei
Cani
Giove
frati
e
ti dan
più
ma
fo, più
su
la
morte.
ho
spesso
di
questo
un
il
pianto,
bastone
manto,
la
tino
la-
luogo
polimetro
porci ghiotti.
conigli.
e
Fin
E
e
ne'
si scrivon
Ove
monaci
pria
e
è
ridotti
bertuccioni
Ne'
del
grau
e
Diogene
dove.
ogni
per
di
più giorni
per
ritrovai
Scorsi
E
del
barba
la
per
che
e
pungere
dubbio
bello,
è,
generica
non
senza
l'unico
quasi
e
e
sfuriata
che
tempi,
v'
pur
potrebbe
Acuta
nella
specialmente
è
decente
più
efficacia.
con
che
satira
profezie,
mente
miserevol-
perde
si
e
cozzaglia
ac-
una
di
immagini,
svapora
quello spirito
atteggiato
di
figurazioni,
narrazioni,
poemetto,
questo
:
^3n
Che
Diventa
Se
bipede
ogni
gli
tu
Ma
vuoi
il mio
Reprima
L'
ignorante
Un
1'
Volpe
E
sarà
di
vii
popol
chi
a
Grattiamoci
perchè
so
Che
A
queste
poesie
non
compresa
un'ode
inedita
che
anch'
dei
è
al
Strenna
di
16
23
G.
giugno
l'anno
scorso
riformata,
prima
sia
L'Agape
?^
adattata
e
redazione
Sulla
sestine
presente
che
ed
dove
Agape
bisogno
interna
del
modo
tra
ode
del
e
poesie
dite
ine-
fase.
IV,
XIII,
L'Agape
l'avevo
raccolta
estemporaneo
parlerò più
Nulla
l'ho
Ora
so
della
„
titolo
vero
c"è
blicana,
repubscritta
già
italico.
il
strofe
al Ricciardi
lettera
cui
giorno.
che
ne
nella
quattro
Lettere
movimento
pare
all'-Esdro
:
Rossetti
Cosi
una
Bajffi,voi.
del
della
quale
In
poesie
tre
il
me-
periodica (RouiB,,
stampa
Europea
Vincenzo
le
presentano
decasillabi.
capo
appartengono
futuro,
delle
raccoltjna
pubblicate
sono
al
ogni
repubblicana.
il
della
IX
; ad
guardia
ci
"Quest'ultima
Pio
lanza
fratel-
V
e
della
esplicativa,
Ricciardi.
Giuseppe
(Rivista
da
raccolte
per
tora
tut-
somiglianza
poesie
Associazione
scrive:
di
era
prosa
1879) mandandogli
il R.
pure
gina
imma-
poeta
cristianesimo,
complesso
1849
marzo
R.
il
nuova
a
delle
tip. del Senato, 1831, p. 201)
dell'ode, ch'è di quartine di
del
appartiene
dell'ode.^
all'amico
della
Album
la
del
breve
una
IX
quale
banchetto
nel
l'autografo
donò
di Pio
:
anch'io.
bestia
nella
essa,
valore
Premessavi
'
:
deggia
ten
:
nell'opuscolo studiato,e
un
studiata,^esse
dileggia
mio
son
in lode
il titolo
Quanto
avaro.
amico
tu,
primi tempi
appunto
somaro,
mi
e
festeggiare
per
si celebri
Agapi
V
doler
sei
taccia.
greggia,
lupo
tanto
bestia
se
un
una
rogna,
dichiaro
eh' io
s' irrita
la
minaccia
anzi
sempre
pecore
la
o
mai
ingannator,
grido
Né
farà
straccia
e
ragione.
tua
coraggio,
forza
niuna
la
l' insulto
che
Platone
sgraffia
e
contar
ila
non
Che
avvoltoio
un
di
implume
minuta
la
;
avanti.
dell'ode
di
Il passato,
sei
il
70
caratteristiche, i medesimi
desime
di
il
fece
poeta
Di
altre
le
tutte
della
vita,
sé
a
di
Negro,
poesie
Rossetti
nelle
stesso
poter,
come
cigno
:
certe
zione
improvvisa-
del
sull'arte
ormai
troppo potevano
vano
dell'
contratti
abiti
gli
fin
il
presso
fu
che
marchese
al
ottave
un
difetti
e
l'augurio
;
più dolcemente,
cantare
predilezioni e
del
pregi
cigno
va-
stese.
Di
questo
congiunte
e
mente
stretta-
queste
a
poesie ispirate
altre
sono
d' Italia
rivoluzione
nella
quale
tante
dalla
speranze
risposto.
aveva
In
Raccolta
una
Per
inni
tre
La
la
sugli Austriaci,
grande
un
di
che
sanno
rendenzione
di
patriottismo
dopo
odi
sei
d'Italia
sono
suo
otto
•
Napoli,
Tip.
'
Napoli,
1848.
'
NELLi,
Palermo,
op.
anni
da
canto
del
sapiente
Vedi
62
e
la
anche
e
giornate
grandezza dell'opera
canti
che
del
in
legatoria
segg.
aveva
e
cui
Rei
bardo
alla
rivolto
alla
;
tria
pa-
lotta
1848.
Indipendenza
F.
rica.
reto-
meriggio
dell'esule
villaggio,
parlare
e
la chiamava
di
con
commuove
ancora
il titolo
ohe
ci,
Austria-
Lombardi
dei
anacronismo
sotto
ultimi
Stamp.
cit.,p.
che
gli
primo
sugli
cinque
sembri
raccolte
i
opuscolo
un
patria nostra,
non
^
vent'
il
della
in
italico,' festeggianti
delle
intendere
G.
di
rare
mo
altri,^incontria-
vittoria
vessillo
entusiasmo
di
Le
Al
e
ed
o
Lombardi
la
per
scelte
riuniti
dei
avvenimento
fervore
quelli
e
vittoria
italica
gioia
Giusti
G.
libertà;
della
L'eco
poesie
delle
Berchet,
Rossetti, G.
il
medesimo
tempo
Euffino,
Italiana^
184S.
Vedi
n.
1.
Be-
71
la
per
e
l'ultima
per
diva
ai
si
cara
e
Tutta
del
la
'48
servir
non
patria
al
più
versi,
trono
cui
su
è
il sangue
sciolse
il
12
tirannide
!
mora
„^
il
e
{Pel
ancora
del
mosse
ed
atterrasse
contro
il
tiranno,
cominci
(op. cit.,p.
questo
del
:
la
Rossetti
63)
termini
quattro
; io
non
contaminatio
;
egli
si
per
verità
una
rimpastava
cosa
e
"
!
mora
dipenden
in-
proclamò
di decadenza
il
rivolse
si
egli
di
13
le
apri-
l'esempio
l'isola
del-
Napoli
alla
lotta
dai
versi,
nulla
comunissima
che
strano
pubblicata
mescolava
si
suoi
inconsultamen-
trova
primi
un'ode
di
E
2)
otto
realmente
il decreto
troppo
nota
clama
pro-
empio.
tratta
di
versi
è
rivoluzione
subito
1'
64,
p.
cogli
trovo
la
Napoli
dissidio
{op. ciL,
e
altri
contenga
in
del
grido
emise
spro,
Ve-
ardita
sorse
Sicilia
imitasse
ribelle
messisi
sfida
del
città
Napoli, dopo
perchè
Benelli
La
'
di
regno
non
Sicilia, dopo
fiera
sovrano,
a
1848),
deputati,
la
Parlamento
Ferdinando,
di
di
1848)
la
minacciava
la
quando
Poi
{Fer
rinnovato
al
dato
gri-
aver
Pagani,
la
del
natalizio
la
dei
quando
che
dopo
Caracciolo
Sicilia
Ragnasco
giorno
e
siciliana
e
del
1
suo
pianto.
nel
e
e
il
e
rappreso
dei
lanciato
aver
del
contro
alla
1848)
gennaro
dopo
nel
Girini,
inno
un
nel
{Napoli
quella
per
napoletana
suoi
plau-
tiranno,
nell'esecrazione
coi
parola,
raggiunta,
ancora
sua
Dei
il
combattevano
rivoluzione
egli segui
alla
che
finiva
patriotico
canto
1' ultima
ora
malediceva
volta
fratelli
suoi
libertà
indirizzava
le
libertà,
di
e
st'ode
que-
la
seguente
dal
Bedetti
strano
nelle
in
tutto
poesie
mente.
frequentissima-
72
col
te
moto
re
fece
non
le
che
il
inforcasse
Sebezio
fidava
Napoli).
In
Carlo
sui
campi
le
ormai
si ha
{Al
Alberto
il
che
zione
libera-
ma
sbrigliato^stem"
nel
Alberto,
duce
Lombardia
perterrit
im-
era
sceso
battaglie dell'indipendenza,
prime
forse
Rossetti, e
l' espressione
lui
in
potè
non
alla
cavallo
di
badire
ri-
augurarsi
e
corresse
e
di
patria {NapoUt
1848)^
Carlo
combattere
il poeta
e
il
ma
Ferdinando
a
della
del
maggio
che
a
modo
sventura
„
giuramento,
popolo,^
il cavallo
re
di
del
sulla
di
15
del
dar
che
catene
piangere
dopo
formula
la
per
la
per
prima
volta
dell' ideale
chiara
tario
uni-
:
Una
Furono
parlando,
ultimi
gli
è
dei
fratelli
scagliare
l' ultima
E
si
'49
scaglia
degli
e
non
Scriveva
'
in
quel
anni
seguenti
è
forse
G.
Q-iusti
:
sette
si
il
dare
può
Stabat
loro
Ricciardi
intra
cui
cidio
l'ec-
occasione
di
di
in
Berchet
molte
Mi
luso
de-
e
del
poesie
poesie, ma
:
nando.
Ferdi-
lacerato
.appropriato,
in
boja
mwns
peccatur
casa,
e
peggior
cecità
dolorosa,
mater
consorti.
anche
G.
G.
stiamo
in
capo
cuore
; dico
molto
a
porge
sul
IX
cui
setti
Ros-
lativo
l'appell'alta
che
il
duole
dirlo,
ma
paese
d'avere
'
Pio
di
sequenza
gli
un
del
battaglia
esecrazione
contro
Iliacos
sanno
Bandiera
di
re.
raccolta
mater,^
r astio
tutto
con
di
canti
Stabat
uno
il
uno
poesia della
l'ultima
:
Italia, ed
Itali
nella
eroi
Storia
(Firenze,
Le
spilla
:
extra.
gli danno
di
accasione
lare
macel-
?
tomba
scritto
dei
et
nel
rateili
f
Mounier,
dei
due
marzo
Bandiera
Bandiera
del
184S.
e
1833), Appendice,
e
È
consorti
p. 315.
dei
prodotto
ridi
suoi
nei
che
astio
più
è
volte
poche
causa
neìVEco
di
ricordare
Vlntio
presente
in
guardia
in
mettere
fu
quando
poi
religiosa,
terra
/
;
liana
ita-
basterà
[est et eritj
che
Cristo
non
e' è
è
bisogno
le
contro
per
di
arti
Inghilterra
in
pre
sem-
scritta
Farisei,
gli Inglesi
restaurata
Chiesa
erat
Vangelo,
rivela
dole
alternan-
qui tutte,
Deus
che
nel
Vicario
suo
Roma
sottotitolo
noi
si
puramente
citarle
sostiene
a
che
l'organo della
senza
col
cui
in
Verbum,
un
e
ed
Rossetti,
quello
intonazione
Londra,
il
pubblicando,
Savonarola,^
di
di
sdegno
andava
Le
altre
con
di
nobile
versi.
altamente
ispirò
la
rarchia
ge-
cattolica.
Un
d'Italia;^
miserie
è
si solleva
poco
tornato
Fossomhrone
ridicolo
il
gli
Di
professione
futuro,
Pare
se
del
prosastici
il
e
sentite
^
'
Queste
È
signorina
in
Di
Luzzi.
numeri
di
col
che
titolo
di
visto
vari
Firenze,
numeri
esatto
:
sia
che
cui
103).
ne
riodico,
pel'autorità
sul-
solo
poetici
e
rendo
le
che
lettere
era
tore,
diret-
pubbliche
vedere.
dell'annata
cosi
questo
pubblicate
Ferretti
lasciati
{op. cit.,p.
1850.
abbia
ed
endeca-
di
gli autografi
S.
a
mento
l'argo-
presente
sestine
esso
possiede
Luzzi
in
il
certa
per
per
poesie
i componimenti
avermeli
per
Benelli
del
da
confutare
tutti
dirette
tutte
il
IX
Madonne
non
II passato,
in
nell'eco
Giovanni
questo
che
(op, eit.) non
delle
alcune
grazie
è
Benelli
la
contenuti
prof.
Pio
più
ma
estemporaneo,^ di
li accompagnavano
che
letteraria
occupa,
Estro
cita
in
Madonne
due
importanza,
fede
ci
che
Le
per
di
attuali
esente
non
in
le
Per
occhi.
di
che
c'è
miracolo
qualche
una
ma
scritta
Rimini,
preteso
movevano
'
di
e
brio,
trivialità
grossolana
certa
il
Del
poesia
fiele è invece
tutto
ma
Roma.
a
nella
sarà
Questa
1849,
tolto
e
le
il
dubbio
precedenti
alla
due
74
sillabi
di
sestine
e
furono
i
quando
E
rigoroso.
del
'51
e
condannati
loro
affettuosa
una
galera,
e
una
sentite
con
liberati
furono
epistola
tini
fioren-
persecuzioni
deputati
i Madiai
che
sestine, e dopo
dine
or-
implorare grazia
a
i
loro, egli accompagnò
per
le
alla
Londra
da
si recò
deputazione
senza
Madiai
coniugi
durante
imprigionati
religiose
alternantesi
settenari
invitandoli
rivolse
venire
a
in
Inghilterra/
Più
poesia, sebbene
sentita
c'è
invettive,
solite
ultimi
espressi gli
è
poeta
stanco,
Addio,
Cui
Or
Ohe
vai
volontà,
Gemendo
io
Precipitando
pii
coppia
Madiai
di
Cfr.
A
di
1903,
Nell'i'co
nella
mia
a
(t.
chiamare
con
dal
p.
'
In
voi.
R.)
XIV,
estreme
giornata.''
Grran
uomini
di
di
Duca
Madiai
Rosa
e
Un'altra
1850).
del
illustri
Toscana
liberati
e
la
per
dalle
ceri
car-
più bei tratti
volge alla moglie
lettera
fase.
al
Ricciardi
I) scrive:
in
unico
{Numero
Nell'eco
primitiva.
sull'autografo {Le idee religiose
la
di chiusa
di
poesia
sua
del
"Io
diversa
versione
Ciampoli
sestine
dei
si
dal
di
Luzzi
dieci
mancano
uno
una
?
lo.
(novembre
cui
....
deputazione
Francesco
ripubblicazione
di
s' ammorza
All'ore
l'armi.
una
:
la' forza
è quella pubblicata
qualche parte
pel L anniversario), ed evidentemente
e
il
Ma
1852).
Epistola gratulatoria {Eco di Savonarola,
Gabriele
idee
Rossetti, Firenze, tip.
religiose di
Le
Claudiana,
e
;
Toscana.
Luzzi,
*
la
ivipetrar grazia
onde
dati
son
:
intera
vigor
senza
lascio
va
spedizione
la
P"r
'
ch'ogni
oimè,
la
vita
la
consacrar
sento,
zione
rigenera-
sono
addio, patria diletta,
sempre
per
godei
la
consigli.'
più
canterà
non
cui
Italia, e
affettuosi
e
nelle
in
per
d'
spirituale
e
assennati
patria
Testamento,
dell'esule
voti
temporale
alla
nel
là ricada
e
qua
e
7
sto
ai
marzo
ch'io
del
esito
non
Rossetti
suoi
1850
componendo
figli
è
{Riv.
e
fetto
l'ef-
:
movente.
com-
pea,
Euro-
compi-
76
anche
mori
se
"
nell'
ormai
"
tentativi
aspirava
fatti da
riporre
ormai
Unica
divergenza
del
poiché
la
di
sonorità
proclamarlo
altri
gli
al
è
adoperare
vero,
esente
da
improprietà
•
Mazzoni,
tarne
can-
Pio
in
sperare
IX
in
Carlo
Alberto.
il Berchet
in
finir
il
del
famoso
nel
gioventù
Mazzini
accogliere
non
libro
;
le
tosio
del
dell'
la
sotto
berti
Gio-
di
di
vocaboli,
L'Ottocento,
p.
zione
improvvisa-
fare
e
di
ma
587.
la
opera
sua
facilità
dubito
non
valsero
al limae
Berchet,
sciatteria
Berchet,
rispetto
questo
Poco
certa
io
quale
risorgimento,
la lima.
il
quel!' invidiabile
Rossetti
per
fu
all'arte
l'esercizio
e
del
il
riscossa, nel
^
;
„
vita
da
possibilità
anche
poi
della
quanto
superiore
ogni
di
certo
verso
poeti
in
i
e
luce.
natura
diedero
tutto
i voti
1796
repubblicani
quando
superiore
se
che
alla
sul
però
alla
venne
popolo
dal
nello
l'avere
si
non
entrambi
speranza
ideali
Primato,
due
essi
furono
un
popoli
loro
caldamente
idee
Ma
i
concordi
ogni
agli
partecipato
si
di
pochi generosi
pontefice liberale,
non
come
rivoluzioni, concordi
le
dormire
e
riunirsi, compiendo
a
nell' incitare
concordi
e
nell'arte
come
l'anima
interpretare
"
l'opera,
con
dividere, concordi
possono
zione
la reden-
sonno.
vita
nella
cosi
rare
dimo-
almeno
potè
promuoverne
e
canto
l'ultimo
patria
E
col
che
oltre
prima,
aiutarne
patria,
nella
nella
anni
tre
pure
sua
labor
a
gliergli
toe
concesse,
poesia
vena
tutti
meditata
espressione,
la
a
a
non
da
non
va
certa
tur-
77
bata
scaturigini,
alle
essere
per
il
i
Berchet,
versi
primi
il
metro
e
del
datosi
la
potè
non
dell'età
più
filtro
mai
matura.
più
onde
quella
poetare
dei
metri
conseguire,
cista,
classi-
d'arte,
intento
con
;
al
tutto
all'agilità
mano
e
brevi
metri
cominciato
aveva
l'espressione,
sciolto
dei
che
scrisse
Parini
endecasillabo
foga
di
bisogno
aveva
limpida.
resa
Poiché
meno
e
tardi
addestrandosi
del
gli
che
arcadico,
neppure
allo
nella
pur
compostezza
propri
l'esempio
sul-
Foscolo
rimase
e
di
rando
cu-
fatta
quella
nelle
il
setti,
Ros-
ormai
niera,
ma-
poesie
Gap.
III.
Poesie
Sotto
titolo
questo
patriotica
un
del
che
Veggente
che
ma
credo
di
di
tardi,
più
malgrado
i
studiare
soggetto
alcuni
di
sia
poe-
sonetti
giosi,
reli-
ne
tutto
un
non
separatamente,
sono
mostrare,
per
del
romantici
romanticismo
e
tratti
patriotici
parti
caratteri
del
che
due
pel
ne
massima
importanza
una
escludano
sono
ducci,
Car-
rientrare,
questa
comuni
essere
per
il
la
si "escludano
ove
non
opportuno
farò
a
forma,
la
per
'
usuraio
avaro
in
si
ove
seguendo
inframezzano
possono
che,
componimenti
sciatti
che
non
e
e.
raccolgo,
componimenti
quei
sopra
Tari
come
Rossetti,
si
egli
rasse
dichia-
avversario.
Tre
leggende
Losanna.
un
La
giovane
che
e
cresciuti
'
Nella
citata
prima,
di
una
Lisa
Elvio,
ed
di
giovanetta
l' ammirazione
raccolta
nella
contenute
sono
di
e
Losanna.
il
raccolta
è
la
angelica
conforto
storia
di
di
bontà,
del
vil-
80
laggio, dopo
in
poi
del
al
morbo
da
è
esso
il
noi
né
fama
né
dove
di
vero
che
sarà
egli
sia
i fanciulli
al
del
villaggio,
giustificare versi
un
Arrestava
chiamavi
In
un
Sapean
Assai
attimo
legger
meglio
in
od
sapean
di
Elvio,
fatto
era
un
quasi
questo
contratto,
Lisa
:
scriverò
notaro
vella
no-
tutta
intrattiene
difficile
computo
questa
speciale.
questi
come
alcun
Se
può
ma
immaginare
posta
che
Anselmo
Quando
é caratteristica
studio
é
questa
semplicità
la
se
riuscito
fece
può
un
pel
soltanto
difficile
narrazfone
vecchio
quasi
ci
la sciatteria
semplicità
la
;
aveva
Estella
Suor
Né
Fusinato
Fu-
era
non
Rossetti
forma
non
dinoccolato
bocca
verismo
vastese,
la
del
a
il Fusinato
né
Schio.
per
spesso
poeta
quanto
di
poeta
del
ma
rispetto
questo
madri,
fa
sue,
assai
del
in
due
al
rasenta
E
Le
tori
cul-
per
borghese
e
di
quelle
a
liriche, ma
sue
tica,
roman-
Carcano,
il
quando
le
richiamare
che
tante, la
ebbero
per
1843
altresì
ma
Sestini,
il
per
novelle
precorritore del
novella
tuttavia
notevole
nel
bensì
altre
soggetto,
tima
vit-
novella
propria
famigliare
più
dettato
le
ultima
componimento
suo
cosi, eroico, che
perchè, composta
ancora
le
strappate
il
e
Grossi,
Tanto
in
vera
una
argomento
sinato.
già
chiami
diremo
argomento,
di
ha
ne
ricongiungersi
non
fra
egli
restia,
ca-
mentre
colera,
muoiono,
quale
l'autore
Sebbene
leggenda,
di
una
dolore.
di
fanciulla
quelle
unirli
per
in
bisognosi
epidemia
una
stanno
nozze
i
soccorso
aver
;
?
studio
cosi
di
81
Sempre
Tu
trovavi
addosso
del
Dairorigine
La
poi
questi
come
Mi
feci
Sarei
dica
Si
'^
"
"
puerile
fiore
**
ai
„
critico,ma
illustre
ingenuità
e
e
la
far
potrebbe
il Carducci
a
che
Prefazione
e
si
se
non
e
ne
alla
poterono
Raccolta
del
volentieri
che
risoluta
far
sua
fra
mitigare
il
p. XLI.
dulgente
in-
musa
i poetanti
contro
che
la
sive
ecces-
cosi
la
diligere al
Barbera,
che
negare
di trovare
si pensasse
a
lettura
di rado
non
El-
il Carducci/
potrà
allora
ed
cara
scrive
meraviglia
scioc-
schietto
più
un
darla
sieno
quasi
sua
Lisa
conveniamo
non
contribuire
poterono
il Rossetti,
; cosi
animosa
vanvera,
per
proprio
scendeva
robusta
clie
e
prosa,
leggende
novella
la
semplicità
è
questa
ma
di altre
esistano
questi pregi
Che
;
fratelli
pomo.
l' ingenuità
per
eleganza
toscana
figli e
tuoi
vuole,
desidererai
vi
col
baston
pie,
strane
e
:
gentiluomo,
contrapposto
altro
di
si
cappello
un
piacerà
Ti
lugubri
né
:
"
coir
"
per
e
ai
bello
si
vecchio,
il
proprio
che
quel
camente
vio
ritingere
l' appareccMo,
grande
l'abito
d'argento
fiacca.
prosa
Signor.
giorno
rivoltar
paruto
Fibbie
un
gaudio,
onorar
per
feci
mi
E
il
era
io
articolo
?
Grande
Ed
fondo,
a
capo
del
legge
:
Bibbia
Sacra
da
storia
mondo
ignoravano
Della
o
la
sapean
Né
lor.
a
l'antica
Conoscean
Circa
calamaro
e
penna
le
cause
Carducci
rigore
va
82
coiiocata
la
non
il
poesie
del
di
raccolta
delle
seconda
La
di
quelle
In
nostri.
La
crociato,
l' infelice
ma
sul
spirare
per
Vera
lungo
che
due
che
dell'uno
divengano
uccidano
due
le
e
duello.
Il
tutti
poiché
in
di
perdonandosi,
divina
che
il
Tasso
di
le
perdona
che
poeta
se
l'era
defunti,
a
una
e
un
abbia
corridore
descritti.
è
per
e
nulla
bosco
è
di
tregende
raccolta
diroccato,
pipistrelli,e
e
cosi
bene
nebulosa
e
strano
silfi venuti
castello
sono
zia
gra-
Torquato
stessa
il noce,
a
d'eremita.
colle
è
Vero
per
vita
busto
un
sotto
folto del
nel
non
e
disfazion
sod-
con
maga
nella
posto
quale
streghe
amorosamente
leggenda
dato
fatato, e gufi
delle
e
Al
si
ritraggono
folletti,coi
coi
fratelli
palese, ed
è
ma
abbracciati
si
con
figli
sposino,
finisce
stessa
dei
due
i due
e
fortemente
cosi
nella
si
detta
ven-
trae
i
muoiono
ottave
streghe,
leggenda
cavalieri
nelle
li
morti,
la
narra
che
i vecchi
romantica
presa
colle
d'oltremonte,
di
essi
si santifica
e
dei
tradita
però
la
sta
sacerdote
notte
che
odino,
fatto
e
spose
ispirazione
La
La
una
claustrale, e più tardi
vita
l'amato
figlie dell'altro
si
legrina
pel-
va
insieme.
facendo
poi adulteri,
tici
roman-
l'amante
un
:
rima,
ingannarono,
la
ritrovare
è
magiche
sul
vergine
Cristo
ottava
stesso
altri
mentre
leggenda
arti
con
curò
romanza
agli
muoiono
e
in
racconto
una
una
per
di
sepolcro
propria
e
è
e
giunge
matrimonio
in
unisce
Berchet
Santa
l'autore
cui
pellegrina
Terra
in
quale egli
vastese.
romantica,
al
care
nel
tempo
leggende,
di
l'epiteto
aggiunge
tipo
ultima
un
i
ciliaboli
con-
duello
bellamente
che
fosca
questa
come
84
Egli parafrasa
del
poemetto
Byron,
costretto
ciò
non
per
taluno
il
dei
modo
che
naturale,
nostri
riduzione
del
serve
Corrado
Corsati'
del
e
la
nella
segue,
del
cantata
parte
che,
e
è
perchè,
sa
naggi,
perso-
partenza
nel
The
tutto
ciò
che
col-
finisce
qualsiasi
amante
un
l'original
nel-
trova
che
Rossetti,
si
non
della
in
essere
manca
dei
azioni
Medora
Corrado
l'episodio stesso,
che
di
ragione
sua
di
quenti,
delin-
che
quella parte
fu
un
come
fatto
Di
l'episodio
pianto
gli
sanguinari,
giustificarele
inoltre, mentre
e
di
Rossetti
a
che
rimproverata
malvagi quasi idealizzandoli.
nella
dialogica,
parte
Bj^ron
uomini
tutto
commento
o
la
del
del
cauto
completo, poiché,
descrizione
è
cioè
cantare
primo
com'è
curare
anche
:
in
non
caratteristica
esagerò quella
difetto
e
trascurare,
a
del
parte
nell'originale
che
all'azione
da
cosi
da
camuffato
è
corsaro.
ben
Ma
cantata
altra
importanza,
noi
per
in
:
ci
essa
inglese, poiché
che
senza
caratteristiche.
sue
vedere
quanto
testo.
Nel
Oh
deem'd
And
The
the
Though
prigionia
soft,
mourn'd
un
prelude
it seem'd
the
dell'amato
finché
with
bone
giorno
that
mantico
ro-
delle
esempio
si
tenga
per
al
the
low
the
on
di
si
reclined,
couch
wing'd
faintly
of
morta
non
grande
perciò
un
hath
storms
floating
è
romantico
anti-
:
this
breath
murmiiring
That
on
fear
dreaming
My
recare
la
parafrasata
tutta
il vastese
si ha
night
col
svestirsi
strettamente
a
stretti
quasi
Basti
Byron
! many
è
debba
il Rossetti
il Rossetti
mostra
assai
rapporti
detto, ha
ho
come
ruder
fann'd
savage
dolore;
ritrova
thy
vind,
sail
gale;
prophetic
the
the
Corrado
più.
dirge,
surge.
juasi impazzisce,
85
e
il Rossetti
:
notti
orride
Sulle
Il
vedove
timor
mio
di
Popolò
(qual rimembranza,
fantasmi
All'auretta
Al
sussurrar
Tu
forse
E
intanto
Il
timor
mi
che
al
di
Corrado
in
Then
There,
lost
to
thine
in
its
Medora
manticismo
Ro-
nell'attesa
me
Without
The
only
Must
pang
be
Grief
Then
The
nella
—
for
give
first
the
me
—
cantata
spugnatura
ne
ali Y
—
del
gelida
—
not
ever
sole
latest
virtue
my
recline:
bi'ave
not
thine.
in
hear
accents
reprove
can
tear
reward
of
classicismo
grave
there
ask'd-a
Rossetti
di
been.
ver
relics
dares
;
damp,
can
thou
not
forgetfulness
dead
last
it had
whose
faintest
unseen
despair
I pass
bosom
my
find
to
fondest
as
thought
one
before.
as
eternal-but
of
r"y
oh
—
swells
sepulcral lamp
a
flame,
its
vain
Remember
sileiice
darkness
the
evermore,
responsive
heart
into
dwells
secret
for
light
my
slow
net
Though
Dio!
sull'origine del
tender
to
centre,
the
Which
O
che
più quello
ancor
canta
tliat
trembles
Burns
Che
ra£fronto
a
confermare
cosi
and
when
Save
'
tempesta.
aucora
affermato
soul
my
Lonely
E
porrò
in
I)
:
Deep
My
l'onda
aquilon,
Corsair
The
funesta
Italia.
in
Nel
idea
(oh
tratti
prora,
mio
convertiva
in
la
su
guardo
hanno
altri
già
miei.
sogni
in
riposavi
credo, a
varranno,
'
dell'onda
due
altri
i
Dei!)
o
seconda.
L'auretta
Ed
volte
Oh, quante
!
piume
to
muchlove!
la stessa
!
;
Se
Medora
avesse
detto
:
;
86
A
si
Mal
Di
sforzo
mio
Ogni
Torna,
fiamma
Fiamma
le
consumar
indarno,
quel
Troverai
i
concetti
lagrima
mai
tra
poesie originali
Ve
ma
il carattere
delicatezza,
E
quasi
per
credo, che
pianta
per
la dolce
questo
il
esotica
reazione
una
divergenze,
stessi.
parafrasi
la
gonfiezza
?
Rossetti
v'è tanto
di
più
di
del
di
sia
non
sai
la
sentimentalità,
importava
trapiantata
delle
convenzionalismo,
precipuo,
riprova
diversità
molte
del
maniera
prima
mi
e
fondo
in
ma
quale
Ora
Romanticismo
alla
.
melanconia
appunto
dare
.
libertà, meno
qui maggiore
è vero,
mercè.
questa
della
Medora
tua
pene
questa
gli
torni
l'accoglie in seno,
fior
spargivi almeno!
un
leggere
esiste
intrinseca
la
che
e
mio.
quando
se
trovar
fortunate
sono
idolo
crudeli
l'urna
delle
sono
sospir.
Corrado,
di
Invece
Se
amato
mio
mio
Una
martir:
nome
Corrado,
Idolo
fato.
avverso
il mio
L'estremo
Vi
balen.
suo
Accresci
poco
resta;
s'appresta
spargere
L'ultimo
sen.
che
ormai
sento
Sarà
dentro
;
in
d'un'urna
Ch'arde
Ma
.
sepolcrale
lampa
Oh
vitale
è
.
cor.
qui
ch'è
non
Ch'a
al
labbro
dal
La
labbro
al
cuore
sospir sovente.
sospir dolente,
o
Torna
O
ardor!
dal
il
Sorge
Da
poco:
il foco
reprime
che
Ah,
E
è
tormentoso
un
È
stessa
me
superar
suolo
far
eh' io
proprio
che
là.
notare,
quello
italico.
Secento
che
qua
una
Come
fu
ne-
87
cessarla
di
di
che
cervello
e
fredda
sonorità
il
di
sentito
Romanticismo
cui
fu
fra
noi
ben
dei
romantici
fatto
metro
e
Metastasio
ai
di
dal
parola)
nel
Settecento
esistevano
è
già
chiaro
mio
dei
sarebbe
non
(J prodromi
si
compiuto
fosse
del
tarono
adat-
che
rono
viola-
non
caratteri
per
sovrapposta
Rinnovamento,
del
del
del
e
ragione
già
gli
de-
cismo/
Romanti-
Flamini
evoluzione
per
molti
:
settecento,
corso
è
che
nostra
F.
alla
e
inglese,
poi propri
maestro
in
adoperare
ben
confermare
per
dare
dell'Arcadia
nell'arte
saranno
continuazione
si
se
il
seguirono
italiano
romantico
significativo
Disse
adatto
più grandi
che
e
con
incontrò
quelli
(si può
abbastanza
'
i
non
gioia
che
nostri,
proprie
massimo
che
la
che
poeta
un
me
elementi
che
dell'arte.
traduzione
una
Il
il terreno
ma
bisogni
movenze
con
bisogni
smo
Classici-
quello
già quelli
vedere
il
fuori,
nostro
l' italianità
nulla
Questo
"questa
idee
di
qui
degli stranieri,
orme
nuove
per
Tanto
ai
convenzionale
fervore
trovò
furono
non
le
le
fiorire.
e
di
che
mostrano
vegetare
venne
il
alla
dell'Umanesimo.
più
e
la
il Romanticismo
quando
nostro
il favore
accolto,
per
un
l'impulso
se
reazione
meno
e
libero
più
dunque
è
che
presso
sincero
e
per
ispirato
e
dell'Arcadia,
più
Settecento
ebbe
più
arte
nel
si
Classicismo
più
Romanticismo
appaia;
cosi
sentimento
Tanto
popoli.
fu
da
Arcadia,
del
pieno
umanistica,
ebbe
si
cuore,
semplice
tenera
dei
dell'arte
coiisegueuza
non
il
il
e
per
artistica
dell'anno
ticismo
Romanbiamento
cam-
luzione
rivola
litica
po-
1903-04).
IV.
CAP.
Poesia
Ed
fu
ella
Col
religiosa
ai
guardo
Inginocchiata
il
E
all'Invincibile
cimieri,
le
dettò.
i
Ella
Al
Qae'
oracoli
Ezechiel
grave
Ella
gemiti
Geremia,
mirandi
i
Al
Isaia,
protratti
flebil
Ella
immagini
ardite
fervido
Al
ispirava
quasi
Per
tutti
spandono
gloria
;
Davide
a
effervescenti.
salmi
Che
La,
cantico
solenne
condottier
Ella
vortici
cavalieri,
e
un
Al
i
fra
disparian
Ella
;
galleggiavano
mentre
Cavalli
E
salvò
popolo
Piumiferi
E
margine
diviso,
gloria
Che
affiso,
cieli
al
Dell'Eritreo
Die
estatica
che
alati
e
or
girano
quattro
i
i
secoli
fra
d'Israel.
venti,
90
Così
preludendo
il Rossetti
cantava
sacra
fu
che
L'Arpa evaìigelica,^
cieco, l'ultimo
suo
dolore, quando
lo
"
vecchio
risponde
"
al
sce
"
"
della
che
anzi
dignità ; queste
"utili
Forse
il fatto
che
tutte
tenendo
non
le
è
e
belle
sono
salterio
potenza
di
Dio,
apostrofi
al
Vangelo
del
dove
piena
sua
Genova,
^
Non
scrivere
'
questo
le
sue
Prefazione
vero
che
cuore,
che
si
esteriore,
e
del
l'uomo
si
che
uma-
genere
ne
me-
rafforza
e
la
belle
e
indulgente,
esemplari
utili
alla
e
prime, già
i
Cosi
; cosi
le
e
mi
prialla
ineggianti
VuomOy
i fervidi
poeta,
tradizionali
civili.
e
creazione
e
nostro
delle
sta
ma
affettuose
struggimenti
di religione
Veggente.
la
D.
del
patria
Iddio
poesia religiosa
espressione
'
affetto
un
naturalmente
accademici,
Ma
della
quella religione
troppo
di
pura
povero
conforto
poesie religiose del
conto
del
di
un
poesie veramente,
sono
studiate, riproduzioni
salmi
di
schiacciare
Carducci
il
letti dai
poesie „.^
civili
e
da
a
natura
della
all'amore
che
no,
perciò
bisogni
arcani
sentimento
"confonde
famiglia
religione;
agli
patria
lo tormentavano
quei canti,
Carducci,
di
ridondanti
di
del
ore
della
pensiero
corpo,
il
padre
e
f
profondo
"e
"
esule
cecità
sua
nelle
l'anima.
scrive
Composte,
"
del
sollevavano
figli suoi, gli
"
il
opprimeva
dell'esule
opera
conforto, poiché
sofferenze
le
l'ultima
poesia
raccolta
alla
religione corrotta, quando
della
schiava,
della
intonazione
laanzoniana
con
G.
Rossi,
è
liriche.
p.
neWArpa
Rossetti
Evangelica]
ha
la
qui
1852.
precisamente
citata,
del
XLII.
era
lo
scopo
del
Rossetti
nello
92
sole
quel
ne
bello
d'Adamo,
vecchio
più
è
:
pre
sem-
eppure
!
„
di
battaglia,
di
delle
Oon
della
ideale
questo
oltre
Utudine,
l'Uomo,
e
due
altri
due
a
e
due
a
anni
dopo
raccolta
una
musicati
"
delle
cantati
e
"
poesia
pure
ben
della
sua
terra
eh'
intende
popoli,
si
come
può
che
quello
"
Londra,
che
La
ne
discepolo
sono,
come
la
è
chiesa,
del
\ ad
dei
uso
and
Benelli
divisa
una
ho
già
e
Morale
accennato
serie
saria
neces-
valore
che
fare
a
| d^Iialia
185).
37
:
Riti, Salmi,
cristiana.
(e si
per
l'Inghilterra.^
\ cristiani
sette
lettera)
dal
per
Oakey,
lirica
accinge
{op. cit., p.
in
Sacramenti
Vangelo,
si
fecero
tanti
Partrigde
dà
raccolta
della
Il
Salmi
e
armonie,
effetto
cielo
la
dedarre
l'Italia
notizie
in
melopea
un
suo
alla
parola
la
gli antichi, egli
Inni
dolce
ritenendo
che
le attribuirono
'
sere
es-
„,
egli
ai
del
ad
esiste
sembrano
e
deli
fe-
religiose.
non
musica,
e
e
ai
atti
solennità
temprate,
religiosa ; ond'e
lirica
noti
nelle
so-
cata
pubbli-
porgere
sacri
inni
e
Iddio
Evangelica,
di
'
ginali,
ori-
in
salterio
all'Inghilterra
anime
"spontaneo
dal
di
completa
inni
Veggente
desiderio
nel
Contrariamente
Italia, dove
dal
tratti
'50,
di sedici
poi VArpa
compose
nel
pubblicò
tratti
salmi
compilazione
poesie religiose che
il contributo
quale egli portò
alla
alla
di
Londra
di
italiana
Chiesa
politica.
collaborò
originale
raccolta
ratore
prepa-
religiosa che
e
redenzione
alla
lotte
tempio,
morale
poeta
delle
e
del
poeta
il
stato
era
speranze
redenzione
quella
prima
il
ora
preludere
doveva
prima
come
cantore
patria, essere
della
la
quindi,
volle
Egli
—
altrove,
Vedi
—
e
Inni
La
75
p.
e
le
e
vita
canti
e
ampie
segg.).
preci,
Accodati
i tre
dodici
\ con
la
nità
Solen-
morte,
alla
sulla
colta
rac-
denzione.
Re-
93
Riconosce
"
di
brevità
"
il
"
di cori
e
acconciamente
"
quel dolce
"
"^
di
re
Vien
Dio
atta
parole,
e
della
i
ha
della
lo
la
costringe
lo
egli, con
liriche
siano
Vero
"(son
sue
che
e
"
chi
parole)...
ritmo,
sé
possa
son
leva
non
la
brama
dizione
che
e
più
hanno
tona
mono-
le parole,
volte
senza
gli dia aspetto
se
piacere,
mira
teri,
carat-
di immagini
muta
anche
non
scelta;
stessi
frase,
poche,
complesso
di
sue
possiede rapidità
atteggiamento,
non
suo
fluidità
rendendo
ricorre
del
le
concetti
la
capace
poesia
difetti
di
varia
la
gli
stessi
poesia
una
ripigliare
e
raccolta
Cosicché,
a
prese
nel
è
egli
novità.
alcune,
raccolta
;
felice
un
di
almeno
delle
nobile
pensiero
stesso
per
si accinge
esser
se
ripetersi spesso
a
poesia
sua
debba
della
Povertà
sue.
che
l'amo-
con
di
intercalari,non
questa
religio-
che
poeta
invece
odi,
pregi, gli
stessi
ma
che
di
in
le opere
tutte
di
ricerca-
l'umanità
nostra
pregi esteriori,
anche
gli
il
questa
fine:
brevità
tengano
pensiero,
che
e
no-
„.
letteratura
suo
il
santifica
concetti, linguaggio
ha
egli
la
il
sublima,
che
con
frequenza
di
ne
la
raggiungere
eccita
prossimo
gareggiare
Rossetti
la
e
il pensare
arricchire
a
di
del
e
naturale
ad
l'affetto
si
dalla
e
che
ma
di sincera
sentimento
l'anima,
commuove
chiaro
trivialità
di rit-
tutte
cose
scelta, che
ma
dalla
lungi
destando
che
ne
inglesi
equidistanti,
;
linguaggio
spontanea
egualmente
e
di intercalari
introdotti
l'armonia;
bile, dizione
"tezza;
modelli
suoi
odi, rapidità di concetti, fluidità
"favoriscono
"
nei
periodico,frequenza
mo
"
Rossetti
ciascuna
anche
veramente
se
ve
belle,
appaga.
a
ottener
sì
alto
scopo
plauso,
ma
94
"destar
sacrifica
pietà,... e
"letterato
dovere
al
del
volentieri
del
la vanità
cristiano
ma
gna
biso-
non
„,
dimenticare,
dal
perchè
bello,
Una
dai
derivi
vero
la
qui
e
l'autore
e
di
di
riprova
della
Salmi
il bene
veste
serie
saltuariamente
quarta,
originale,
e
nei
lega del
di
carati
Rossetti
serie
l'autore
di
poi
Morale
le
tutte
che
la
luce
Nel
quasi
altri
derivi
;
Ad
a
la
e
guente
conse-
sé
stesso
soggettivismo
di forte
della
resto
vismo
soggetti-
a
vasto;
poesia
raccolta,
del
si tien.conto
egli
in
dall'arte
raffronto
il
estraneo
così
del
anche
modo
con
riusci
Italia
il Manzoni
ogni
poesie
è
carattere
tra
tavia
tute
del
stessa.
che
inferiore
le
del
Rossetti,
crepuscolare
se
estranei
tutte
presente
qualche lampo
raccolta
dopo
Manzoni,
può dirlo,tre
raccolta,come
del
opere
complesso
ad
ché
tutto-
accanto
alquanto
tenendo
schema
menda
della
fine
di
talora
una
luce
si
sono
della
fine
la
fa brillare
se
bella
parte
po' troppo soggettivo diviene
un
prevedere
un'opera
che
in
e
in
è
presi
Salmista,
ben
ha,
difìScoltà di mantenersi
in
di Davide
del
di
avere
quali
epigrafe,
fino
cristiana
settima,
verso
facile
era
che
stare
di
titolo
della
ad
vera.
po-
mundiglia.
Lasciando
al
l'oro
dei
Salmi
lavorato, splende
mal
alla
quali
possiamo
ognuno
dei
di
po' troppo
un
dico
quanto
posti quasi
e
è
che
rivestirlo
bisogna
bello
parte parafrasi di versetti
dimentica,
lo
non
; di
gran
mi
Borghi
il Rossetti
alcuno
molto
coltivarono
quale
al
di
non
dei
la
lirica
ligiosa
re-
inferiore
lunga
pare
riore
supe-
che
male
cultori
forse
si
nulla
o
poco
al
be.
conob-
può
della
tere
met-
Uri-
95
in
sacra
ca
suoi
Italia
Padre
Tornielli, le
liriche
mal
dei
cui
tuttavia
potevano
e
tanto
è
a
di Inni
il
Ma
di
primo
luogo.
componendo
cogli
liriche
che
nell'Italia
esercitare
una
ipotetica
votis
non
ha
al
mai
che
concetto
e
cui
nei
di
fermerò
del
la
severa
a
due
versi
potevano
se
mai,
in
erat
in
egli
accenno
sul
insistenza
con
di premio
eternità, una
della
Vergine Maria,
affettuosi
in
gioventù,
Eedeyizione, canti
sulla
che
accodati
si trovano
animi
dar
tre
luogo
canti
proposito più tardi
anche
che
ma
per
sciolsero
che
questo
momento
seismo
si combattevano
riformata
inni
le
più
in
lato
a
così
ai
suoi
Mi
cattolici?
sulle
opinioni
giose
reli-
intanto, prima di rispon-
lQa:hilterra
m
fervore
un
religione
poeti
quei
Rossetti,
vero
negli
torna
parla
il Rossetti
potè
protestanti
È
raccolta
raccolta.^
Come
'
Nessun
meraviglia
certa
una
questa
Inni
; mai
canti
tre
senza
solo
ida
L'Ar-
una
solo,
ma
colta
rac-
biamente
indub-
riformata, quod
anzi
dedicato
pure
non
non
a
di pena
una
aveva
se
esistono
la
efficacia
nessuna
soltanto.
Purgatorio,
Rossetti
tiene
egli
all'Italia
futura
del Rossetti
Il
intendimenti
presente,
Italia
l'aria
sul-
napolitane,
compilarono
stessi
destinava
noiose
poesia cantabile,
costoro
Evangelica, egli
religiose
della
che
tra
e
il buon
talvolta
e
protestante.
poeti
Salmi,
e
togli
ne
barcarole
di dare
i
tra
posto
se
inni
supplire, cantate
brevi
di carattere
meno
suo
e
l' intento
avuto
nostri,
lunghissime
stessa, le svelte
aveva
peculiare degli
carattere
infatti
nessuno
:
pel
do
destan-
il Romanticismo
religioso più dolce, più poetico
non
consentisse, fece si che
E
alla
poi era appunto
Vergine.
forti
battaglie
Inghilterra.
prò
e
contro
che
recchi
pa-
in
il Pu-
96
dere
alla
della
riforma
cioè
a
che
tutti
lo
Chiesa
a
ad
Chiesa
ne
dica,
modo
il
era
soltanto
eterodossia
è
spiega
comprendere
dei
malgrado
riforma
fosse
dovesse
a
forse
degna
degli
intendimenti
Vedi
ora,
accodati
fa
ciò
del
Rossetti,
Se
di
affigliatie
le
a
una
ipotesi
una
bisogno
suoi
pure
lunque
qua-
canti
non
correreb
ri-
furono
cui
opere
dunque
quella
del
Rossetti,
e
di
elogio
guidarono
che
il
per
poeta
ma
l'altezza
cieco
l'ultima
al-
fatica.
Luzzi,
perchè
cattolici-
concetti.
di ricordo
tuttavia
sua
^
vitale
opera
i
anteriore
altri
per
sentisse
tra
poeta
un
ispirate ad
Non
e
poeti
se
anche
mancata.
opera
Italia, o,
sorgere,
troverebbe
suoi,
in
al
e
religiosa
è
pregi,
sorta
che
e
trovare
possano
la lirica
suoi
Se
veri
rimpro-
e
fede,^
Redenzione;
sulla
re
forma-
riformato.
si
come
di
tatto
con-
checché
accuse
rinuncia
sua
che
come
canti
i
aWArpa
meritò
fratelli
alla
cattolico
più
Ciò
per
dai
poesie posteriori
smo,
che
Rossetti,
di
italiana.
più incerto,
tanto
dersi
fon-
vogliono
Chiesa
la
sono
meno
punti
ma
certa
in-
vogliono
tanto
dei
Valdesi,
non
non
e
forse
ed
adepti
ma
abbiano
incerta,
era
di
i suoi
La
e
tentennante
appare
:
sa
Chie-
una
altri
tanti
a
agli anglicani
coi
di
Londra,
farà
sebbene
essi,
poeta?
nostro
apostolici romani,
ogni
la
di
prendere:
simpatizzano
;
in
da
accostarsi
con
italiana
effetto,
via
cattolici
neppure
dal
credo
e
me,
stesso
della
più
seguita
riforma
la
Qual'era
un'altra
facciamocene
domanda,
prima
op.
vi
cit.,p.
tornerò
su
300
e
più
segg.
tardi.
Accenno
e
passo
oltre
Gap.
V.
Prose
critiche
"
vedere
A
chi;
ripensasse
è
mezzogiorno
o
è
cultura
del
bisogno,
un
nel
poetica
del
nota
autore
dalla
Cominciamo
Commento
della
del
alle
tutto
Commedia
'^Divina
quale
dal
tempo,
mento
dell'ordina-
y^^^
farsi
male
sarà
non
di
ordine
in
alle
ora
critiche.
prose
prima
Carducci.
verremo
;
tra
produzione
la
tutta
rassegna
nostro
di
prima
e
prose,
in
passammo
che
e
paese
Vioo„.
G.
Noi
del
teste
scrutare
quali
crebbe
arcade
se
provvisatore
im-
questo
quelle
le
mistero
il
creare
la
di
una
per
questo
sto,
code-
tiitto
sbalordimento,
uno
si
non
sentire
e
sarebbe
anzitutto
una
idea.
Dopo
criterio
convinto
La
Divina
idue
Commedia
Gabriele
primi,
di
il
si
poeta
Dante
in
Rossetti,
cioè
cui
Commento
dà
aW"'
di
Vita
una
assolutamente
possa
la
conoscerne
senza
Alighieri
6
il
sia
quale
espone
seguire,
non
del
l'opera
di
analitico
di
che
comprendere
'
intende
ch'egli
Dante,
in
Prefazione
una
cominento
con
volumi.
editi
Furono
in
Inferno
tanto
sol-
John
Londra,
„
Albermarle
Murray,
di
nel
C.
Roworth,
1S27
(pei
Street;
Bell
tipi
di
Yard,
R.
il
primo
Bar.),
Tempie
Taylor,
Redlion
nel
volume
il
Court,
secondo
1826
(pei
volume
Fleet-Street.)
tipi
98
ed
viLa,
ij^uest'uoposi indugia
a
meglio
che
quei particolari
l'opera.' Quindi
fissa
e
di
delle
poi
della
corte
della
corruzione
il
pose
del
le
"Inferno
di
versi
canto
su
Omette
si
dell'"
che
importanza,
con
pure
apre
Inferno
chiude,
sulla
Divina
studiò
egli
via
reso
ciò
non
sistema
di
in prosa.
al
cessario
ne-
puro
volume,
partizione
primo,
con
allegorico
un
della
Commedia
Lumeggiarla,
sorta
del
disamina
ria
va-
aggiunte
sulla
il
come
scun
cia-
di impaccio
secondo
nel
a
indole
essere
restringe
e
Discorso
un
si
e
pensiero :
Note
le riflessioni
e
„
una
diede
dopo ogni
Esposizione
una
e
però l'esposizione
Trattato
vede
il
Dante
gli
e
potuto
commento.
„,
'
simbolo
quali
testo
un
avrebbero
del
corpo
le note
di
le
Riflessioni di
aggiunte
questioni
secondaria
che
lupa
Chiude
Terra
nel
racchiuda
che
sono
nel
intercalato
è
commento
gruppo
non
selva,
per
la
la
e
Dante.
ragioni
di Firenze,
lonza
conica.
Il
"
la
„
forma
pretazione,
inter-
Grliibelli-
Francia,
di
dentro
di
del
della
tempo
cercando
suo
di
infine
;
tende
in-
significato allegorico
simbolo
corte
Pontificia
discorso
suo
crede
ne
lumeggiar-
a
sistema
fiere, simbolo
tre
della
il leone
il
su
preliminare
suo
anzitutto
Virgilio, ch'egli
nismo;
Discorso
un
preferenza
valgano
capisaldi del
i
porre
a
in
di
poi
per
s'intende,
vita
la
scrisse
vita
le
meritargli
del
Dante
trarre
delle
convinto
spesso
di
questa
voglio
.
dire
cose
poeta
elogio.
che
allo
vita
sua
che
cose
sia
tutto
e
il
studio
che
dopo
Dante
esporrà
minuto
nel
in
erx'ato
fatto
senza
e
conseguenze
di
stesso
il E.03setti
Poiché
suo.
serenamente
quelle
bene,
modo
a
era
preconcetti
ne;
logico trar-
essersi
per
altra
Con
commento.
questa
di
aver
dell'ope'rasua
vita:
egli
premesso
ó
tale
da
ICK)
lame,
valorosi
di
di
"
di
a
nicazione,
senza
"
tendessero,
"
altro
del
sesso
setta
le
tre
ad
e
pieno
pos-
.'
chiusi
ricercare
può
si
in
del
Commento
delV^
Ibidem,
'
Basti
Prefazione
vedere
Y
parte
bolgia
nera
come,
al
per
poema
ossessione
trattato
a
ogni frase,
in
alla
per
setta
certo
e
che
II, parte I, cap.
I.
II.
detto
aver
deve
verso,
ritenendo
II,
dà
terale
significato let-
allusione
voi.
dopo
Dante
eletti
ogni
„,
che
secondo
:
quasi
una
una
voi.
il
esso
tempo,^
Inferno
prove,
politica „," egli
e
con
ogni canto,
dire, del poema,
'
della
dà
crede
l'allegoria morale,
per
in
agli avvenimenti
di
significato politico del
trascurando
morale,
e
di
al
importanza
e
no
era-
principio
Commedia
secondo
l'allegoria storica
Dante,
a
insigni
egli
nulla,
fin da
nella
semplice lettera,
troppa
estesa
più
che
per
riconosciuto
sono
"secondo
Rossetti,
uomini
gli
suffraga
non
abbia
sensi
tre
il
preconcetto
questo
su
suffragare, e
'
di
che
potere.
per
quantunque
si
in-
ne
dell'oc,ed
e
s/, delVo'il,
del
affigliatitutti
Fondato
di
comu-
credenza
nel
così
e
nulla
letterario
secondo
era,
lingue
essa
sapere
la
avversari
li lasciavano
commercio
di par-
interrotta
nella
quali anzi,
ciale
spe-
la setta
un'altra,
non
i loro
che
loro
tale
tutte
"
loro
ciare
squar-
„
E
"
fra
tener
i
di
scito
riu-
gergo
quale fìngendo
parlavano
ragionassero,
"
di
del
mezzo
un
antipapale,
setta
pur
allora
bisogna
lui, da
una
cosa
una
riuscivano
per
tutta
che
tanti
a
fino
era
il velame
E
"per
Ghibellina,
"
non
costituito, secondo
proprio
lare
Dante
scoprire.
è
"
di
esegeti
che
quello
scoperto
mostrare
e
aver
trattare
che
adombrati
col
cardinal
nei
dodici
voli
dia-
i dodici
daci
sin-
da
Prato
in-
101
si
ove
"
natura
"
ben
di
difficile
del
in tutti
dare
poter
onde
idee,
o
più largamente
ordinato
più
lui
per
da,
Benedetto
sarà
"
porporato
per
"
ed
si
XI,
sul
in
entrò
Jacopo
lica
potò
uno
dei
ha
"nome
"
Ricci,
ad
:
mio
uua
le ope-
nomi
sui
dice,
dubbio,
ci ricordiamo
se
mentre
e
arzigogolare
[1
•*
infondato-
Firenze
cui
in
partito,
Commedia
la
XXI)
canto
podestà
era
Priori
fu
non
il
che
Manno
Bran-
era
se
Pazzo
rubicondo
oltre
più
Raffacani,
un
dei
"cosi
messimo
"pena
'
tre
lo
che
con
è
altri
che
scherno
gl'indovini
Oommento
del
"^
di
rimangono
dei beffardi,
si
E
dir
attirano
Purgatorio
.
cosi
e
y,
fino
conchiude:
potremmo,
non
ci rammentassimo
Eh!
—
se
sfido
io!
„.
voi.
che
avanti
foral
„.
giungere,
e
questo
Graiììacane
de' Pazzi,
Pazzin
rossigno
capace
che
il demonio
da
nato
esser
crin
che
rammentiamo
conosceremo
all'Inferno
può
non
Se
diabo-
banda
della
capo
Barbariccia.
in
regalare
potuto
il
che
scorgeremo
cangiarsi
cosi
Rubicante
nono;
"
media
Com-
dell'allegoria contro
metta
creduto
avventura
del
uomini
solo
Ne
....
"
la
che
ora,
il reggimento
sotto
quei magistrati i quali erano
forse
Se rimembriamo
lui, divennero
perciò Malebranche.
il caporale
della
il Gonfaloniere
di giustizia, cioè
città,
"era
"
lavo*-
onde
ca;
che
del
ghibellinesco,
all'ombra
contraria.
parte
••
di
assai
poi
stessa
per
poema
un
fatti
(voi. II, Riflessioni
"
le stesse
resto
svolse
l'indole
per
io
successive, riuscendo
presente
combattuta
battaglia
"
opere
adombrati
sono
"
nelle
chiara;
qualche parte
Del
il Rossetti
questo
è
viato
in
se
modo
in
un'idea
perspicuo.
qui,
spargendo
viene
stesso
i
tutti
qui
commento,
poco,
che
Teniamo
la
sistema
e
sia
sacra,
potesse.
non
ro,
del
perdonare
a
presso
riunire
i volumi
ordinato
sarò
non
il poter
il Rossetti
si vorrà
mi
tutta
^^
che
del
letterale,la
senso
sembra
che
tale
è
sistema
quattro
e
del
scorza
dall'esser
lungi
lacerti
la
oltre
quest'opera
Troppo
da
"
passi
I,
trattato
III.
non
"E
te-
la
102
di
minori
re
tutte
le
quasi
0
di
in
dottor
bolognese,
delle
Colonne,
Maiano,
e
Costumi
e
Dino
di
loro
che
suo
l'autore
dei
appassionato
coi
quali
to
incantamen-
per
ad
loro
e
da
di Dante
preso
in
ogni
vento
—
volere.
che
"sta
"
e
è
serve
parola
offriva
si in verta
dice
dice
Amo
donna
il
misero
Curiosa
piego
del
'^pensiero,
dell'amor
finzione,
una
le
della
intera
è
e
Amore
setta.
"
e
que-
s'è
proprietà;
se
un
speranze
l' impero,
per
fa
tronca
divide
e
si
è
la
Guelfismo,
sia
vita
setta,
il
nismo,
Ghibelli-
cielo
l' impero,
restaurato
l'umanità
del-
felice
lo stato
lo
terra
attuale.
del
le basi
erotiche
'
;
che
.
quando
Queste
Roma
amata
morte
stato
odi
ange-
„,
riflesso
che
due
loro
parte volti
un
l'affetto
donna
la
mascherare
gli
e
fina
ke
„
La
a
non
se
è
non
affetti
timori, gli
non
quasi
terra
"
„
per
dritta
in
l' amore
la donna
per
mente,
"
Rossetti
amore
altro
loro
guida
gustare
finto
melanconia
della
li
divino, pel
'•
amici
Guido
e
questi poeti cantato,
tutti
soave
'^gentile^
licata
"
1'
e
vascel, che
un
a
da
pieno
cosi
i
e
il
e
„
L'amore
e
i due
esser
andasse
mare
per
ad
donna,
poeti
Dante
e
"
voluto
messo
e
di
temporanei
con-
nuovo:
Bene,
Gino,
o
d'amore
Dentini,
del
messer
reggimenti
Frescobaldi, e
—
da
Sennuccio
e
stil
ma
che
cantori
dolce
il notaro
e
l'amoroso
avrebbe
egli
del
e
altro
non
soavi
più
i
carattere,
poeti predecessori
; cosicché
Dante
siciliana
scuola
questo
dei
opere
sarebbero
gergo
della
hanno
Dante
si fondavano
poi questa
gergo,
avevano
; tutte
gergo
talché
quei
su
osservazione:
fosse
benedetti
le
altre
queste;^
'^
A
pieghevole
paurosi
render
ad
sioni
espres-
cosi
e
scris-
agevole
ogni
destinato
Pimdel
uopo
più
e
più
103
i
sero
nella
gliarsi
"
"
a
"
cepire
"
i
"
"
"
"
di
rendea
simo
che
"
è
più,
conciliava
Sennonché
ed
setta;
alla
dei
trovare
un
accenno,
vecchio
il
il
esprimere
un
fra
della
i
vi-
Commedia.
si sia
accorto
lusione,
al-
una
disorganizzare
a
quel
quali
ogni pie sospinto
si viene
e
;
l'attenzione
opera
non
voca-
vastis-
di
pare
ad
Lucifero,
e
apriva
partiti
fra
vivo
si
origine
il Rossetti
con-
illusorio
sua
due
l'arcana
volendo
e
setta
sua
scender
i demoni
immaginare
"vea,,.^ Questa
che
della
in
naturalmente
di
fondato
vivi, de-
e
Allargando
Dio.
e
benevolenza
la
e
di
campo
fé
prima
più
figurato
bolario
Dio, già
e
appi-
nomencla-
La
vita, morti
e
fingere
veder
onde
disegno
morte
amo-
di
quindi
sostegno.
praticata, gli
e
poi gli angeli
e
risolvette
per
avrebbe
frasario
.
Lucifero
disegno
il
morti,
"
di
angeli,
sì stabilita
;..
meschino
men
ed
moni
"
setta
sua
che
mal
limitato
quel
con
allegorica
tura
stesso
comprese
ghibellinesco
poema
riuscirvi
della
"roso
Dante
"
spiritoacuto
suo
lungo
un
"potuto
"
il
poi
fare
così
Dante,
a
giovanile.
età
Ma
"
anteriori
poeti
tutto
il poema.
Koi
ben
"vocaboli
abbi
"ne
"nel
significare
a
scoperto
sesto,
"in
ecc.
„.
doveva
stesse
non
stessa
due,
o
t'imbrogli,
[Comviento
mano
non
uno,
la
nei
o
nella
ben
sappiamo
cosa;
di
tre, nel
modo
Commedia
che
che,
quarto,
nel
una
ancorché
quinto,
le
cangiate
perchè ti trovi
voi. I, trattato
Purgatorio
carte
'^
„,
far
questo
già
del
ha
si
triplice significato,noi
un
O
che
sappiamo
sospettare
poeti
del
Rossetti
al
30J,
ma
nel
che
sistema
III).
glio
l'imbropretazione
d'inter-
suo?
'
sezione
Commento
I, cap.
dell'
XV.
'^
Inferno
voi.
y,,
II,
trattato
II, parte
II,
104
è
allegoria politica
all'allegoria morale,
sminuzzamento
ogni
su
egli
"
"
"
pò
e
di
landò
alla
senno
pura
lettera,
sarebbe
l'andarvi
efficace
del
dolore,
parola
tem-
specu-
bufera
guelfa.
giovinetto
"
dell'
XXIV
anno,
Inferno
„
di
dell'esilio
di
stanze
?
che
Ma
data
la
tata
agi-
canto
sto-
una
circo-
le
e
Rossetti
il
per
„
il
apre
"quasi
con
lotte
quella
In
:
e
credere
potrebbe
contenga
,
Dante
esso
alle
ghibellina
chi
ecc.,
con
dell'affetto
allusioni
parte
E
esprimono
quadretto pastorale
meraviglioso
del
della
che
terzine
piena
che
be
sareb-
Francesca
che
la
tutta
all'esilio
e
dalla
"
di
intorno
e
amor,
sarebbero
non
partigiane
ria
han
quali
perdita
e
magnifiche
tre
crescendo
cosi
il
quelle
e
dalla
cominciano
"
le
sono
di
episodio
sublime
il
allegorico,
parte
vi
riconosca
„.'
Perfino
che
arzigogolare
sebbene
cose
lo
accettare
per
poema,
infinite
che
prendersi
il Rossetti
del
particolare
da
"
fa
accanto
poema
possiamo
non
ma
che
stesso
nel
couteuuta
è
proprio
cosi.
^
Ibidem,
sulle
e
quali
e
ci
come
aver
buon
vuol
dire
"spessissimo
possa
che
loro.
era
e
ciò
HI).
che
—
cosi
in
tenuto
; eppure
i
lo
si
pure
Dante
via!
abbiano
considerazione
più competenti
astrolosfica
quando
gli riesce
che
da
giudicato
più
come
tale
tesse
po-
di parere
^
Purgatorio
nessuna
i
della
Rossetti
contentato
al
;
di
questo
spirito
al
come
sotto
Ora
nello
{Gommenio
credo
ti
par-
dottrinali,
le
sono
capisce.
! si è
le
scienza
nulla
per
scimunito
Eh
alla
sempre,
spiega
Povero
:
più
gongola
come
riesce
„
ricavare
anzi
;
"
dotto
un
trattato
poeta
certo
detto
ricorre
penetrati
essere
medievale
scappar
I,
gli
e
di
accanisce
e
su,
!
giuoco
Naturalmente
XIV.
cap.
il poeta
quali
non
si
Rossetti
arzigogola
letteratura
voi.
il
nelle
quelle
I, Disamina,
voi.
finte
contemporanei;
dotto
che
rispetto
^
si
me
co-
erano
105
egli
Eppure
dell'arte
"
"
"
dusse
politica
ria
l'altro,le
ben
troviamo
ci
è
deve
1' idea
in
pure
condotto
avrebbe
del
forse
fatto
di
di studi
moderna
critica
piano
terreno
altre
pantano,
l'idea
nelle
storico
in
pure,
la
nel
svela
gli
Commento
coli'
che
poetica
visione
che
arcani
all'
comincia
impaluderà
avrebbe
geti
ese-
fervore
della
vanti
limpida
della
sera,
dell'opera
"Inferno,,,
a
purtroppo
sua:
Prefazione
di
al
voi.
pre
sem-
significato
nel
tolda
gente
Vegdella
che
Dante
egli
e
studiare.
narra
sulla
il
e
per
a
senza
lui
con
volta;
sua
avremo
un
per
i canneti
tra
il Rossetti
vena?
mescolarsi
a
fantasia
l'apparire a
crepuscolo
di
impaludare
che
solitudine:
nave,
e
quel
dei
uno
perdersi
a
successive
opere
è
palate,
stram-
malauguratamente
palustre,
e
Rossetti
Null'altro
là
e
qua
diversamente
di
ruscello
un
correre
a
finisce
e
del
come
men
acque
ch'è
l' idea
più cospicui
forse
si
ciò
storica.
quell'idea
prendendo
che
clusioni
con-
che
porto,
dei
uno
danteschi
nelle
se
idee
alle
e
meno
al-
nelle
se
svolta
inauguratore
fortunato
È
e
quale trapela
diverso
ben
a
Rossetti
Dante,
finché
paradossale,
si fosse
se
e
al-
capo
dobbiamo
noi
errato,
pure
esagerazioni
alle
buona,
era
un
al commento,
fondamentale,
mezzo
da
la sto-
e
questi precedenti errori,
a
con-
morale
particolari,
addirittura
volte
a
appunto
prima,
andò
finali
conseguenze
nei
taccia
in
Dante
rossettiano
altro
fetto
per"
fìla.^
sistema
che
più
ricercarlo
in cui
nascosto,
congegnate
del
L'errore
di
tesserne
a
magistero
la filosofìa
mano
per
il
Commedia^
uella
come
riconosce
stesso
si formò
II.
gli
a
106
maggior
poeta
nascosto
sotto
il
quella soglia della
"
traviò
"
"
via
l'autorità
"
quali,
fede
'•
dove
i
*'
chivi
? E
"
do
agli
nel
'^
di
^
"
modo
mio
a
portentosa
bre;
e
esse
scoprendo
le
dove
le
una
crede
di
dare
li
scopre
il
a
una
gli
quando
ar-
in quandalla
meno
suo
di
d'Achille
è
tutto
quelle
tra
Inferno
opere
voi.
^,
in
cangiava
si
in
archivi
tene-
fra
mano
quei
e
mo-
sospirato,,.'
colla
sostegno
un
:
quale,
il
qui.
dei
mentre
di
più,
originale
peccato
Poiché
interpretazione soggettiva
le
forza
per
Commedia
mano
cotanto
sistema
mi
volta, e,
altra
Divina
luce
confessione
"
negar
essi, quasi
quegli
avevo
tallone
dell'
i
dove
letti
La
farmi
interpretare
L'ommento
dal-
testimonianze,
menato
in
andavo
dell'opera rossettiana
di
di
aveva
cosa.
erano
al
come
ma
osano
carte,
dantesca,
per
candida
E
batteva
afforzata
non
le
svolgeva
! Io
che
cose
scri-
massimamente
interpretata,
ch'io
numenti
lume
sono
tutt'altra
face
ne
dove
rileggerli allora, vidi
già
scoperta;
mani,
le
egli
eh' io
alcuni
con
.
„
curiosità.
meraviglia
Oh
incanto,
'•
età
dalla
che
speranza
"
della
false
poema,
ragione
ed
dicendo
si
i libri
'^
E
?
monumenti,
"
'•
occhi
alla
la
toccano
non
se
varcò, perchè
del
mena
gradi
giunto
pure
non
esame
stro
no-
dito
recon-
per
era
persuaso
monca,
par
"
"
che
altri cui
convincerne
"
gradi
che
internamente
sola
"quella
come
e
seguendo
più scrupoloso
m'era
ve,
significato
velame,
ver
del
nell'opera
un
verità
di
immagini
Dal
"
fosse
ci
poi all'assurdo, per
giungerà
a
che
convinzione
la
poco
a
poco
della
fattosi
media
Com-
contemporanei.
II, Introd.,
trattato
IL
108
Ma
insulto
un
cosi
secoli
come
una
Non
.
.
"
should
"we
"
"
of
"
happier
our
"
those
had
found
had
we
chi
in
bursts
in
the
:
ali that
noble
in
these
grado
mal-
a
be
found
him,
of
ignorance
di sciarade.
scriveva
vould
of
we
diventare
rebus,
Rossetti
nei
passata
davvero,
conundrums
which
Commedia
per
di
torto
exchange
in
get
inspiration
tought
il
del
curious
è
sia
questo
la
cui
per
indovinelli,
proteste
sundry
.
che
e
grandiosa,
tutto
aveva
delle
.
pregio
di
sequela
solo, che
me
Dante,
l'opera più
povera
"
del
molto
a
di
genio
al
perda
uon
e
pare,
me
a
him,
or
days
of
rabbinical
ex-
.'
posifcions
,,
credo
Non
del
interpretazioni
sarebbe
cosi
Rossetti
inoltre
la
vedere
chi
legga
non
alquanto
di
po'
un
chiaro
le
tutte
impratichita
nel
le
le
tante,
riuscire
rossettiano
abbia
non
dipanar
a
complessa,
può
sistema
e
non
piuttosto
son
premesse
opere
tutto
è cosi
difficilmente
che
tante,
son
le
di
all'una
materia
delle
alcuna
su
prima
;
preferenza
la
ingarbugliata talora,
citazioni
a
dare
facile
all'altra,ed
che
indugiarmi
opportuno
la
mano
che
matasse
si
innanzi.
trova
si creda
Non
sia
da
rigettare.
trapela
ancora
in
dato
The
ho
No;
e
là
scorra
per
continuare
d'acqua
fresca
Foreign
Quarterly
e
detto
come
in
un'idea
che
il ruscello
si
1' immagine,
Eevieio,
che
n.
buona
palustre
terreno
pura
tutto
di
ruscello
un
un
che
sia zavorra,
tutto
quei punti dove
bere,
sorsata
qua
che
vena
che
però
rida
LXXII.
pida
lim;
bene,
eb-
incontra
una
un
è
buona
po'
di
109
lena
dell'afa
ristora
e
Ed
è
perciò
cosi
essere
cui
si è
credo
che
l'opera sua
trascurata
dimenticanza,
enunciò
ch'io
tra
molti
di
moderna
esegesi dantesca.
il vanto
di
d'averla
e
vedute
quella
e
andò
se
di
Ed
cora
che
o
"
tutte
maggior
illustrarla
„
Ora
che
la
se
possa
'
tutte
che
"
di
quei
a
meglio
sarà
le
{Commento
seconda
negare
Commento
con
del
^
la
verità
'*
Inferno
e
a
hanno
distese
voi.
,^,
esagerata,
giustezza
voi.
al
della
I, Introd.,
non
o
al
pri-
recon-
punto
di
intento
solo
I,
an-
per
sino
se-
signifì-
indicare
egli scrive,
l'opera grande;
è
y,^
posta
ha
Purgatorio
la
della
per
per
ma
cose
furono
esse
affermazione
dell'
solo
minori,
opere
parte
l'ha
poeta
figura
divine
delle
di
Beatrice
non
meditazione,
relazione
prossima
il
Rachele
dottrina
la
Quasi
la
"che
Scienza
Dante
Essendo
Divinità,
V antica
diuturna
dita
"
scrive:
della
con
"
media
Com-
."^
care
'
della
„
Scienza
"
studiate.
il
fondo
a
la
e
gno
de-
continuamente
;^ egli proclama
Storia
più
saranno
altrove
dere
la
che
an-
conclusioni,
conoscere
Dante
concetto
modo,
interpretazione
retta
altro
ogni
in
applicato
anzitutto
che
capito
"
alla
proporzione
"
"
che
di
rese
sono
questo
le
te,,,
Dan-
critica,forse,
ad
che
spetta
con
che
della
trarre
la
larghezza
principi
Egli proclama
di
tempi
nel
errato
altri
Dante
intuito
averlo
ed
intuì
ad
quella
prima
ba
deb-
avvantaggia
"
odierne
avere
di
e
opere
altre
le
"
di
d'uopo
fa
"
di
encomio.
principio
"
sicurezza
Rossetti
moderno,
tutto
con
seguire.
pro-
completa
una
se
formula
la
applicata
il merito
spetta
"
al
certo
si
cui
a
non
Rossetti
Che,
condizioni
possibili dalle
anzi
data
aver
il
pure
principi
in
sepolta
e
mentre
costretti
III).
trattato
v'ha
ninno
prima.
trattato
I.
110
ma
"
"
l'antico
base
'^
quelle prische
plazione
di
primo
genuino
e
un
passo
piccolo,
un
passo
più
della
di
Degna
di
egregio
in
notata
essere
atto
e
causa
"
buon
un
"via
e
.*
'
Commento
F.
•^
e
il
*
'
/
"
Commento
Cfr.
Inferno
dell'
'^
Inferno
„,
di
Flamini,
più largamente
cattoliche
dei
era
commentatori
ire
dell'O^anam
St.
della
dia,
Comme-
più
dalla
ricava
"
del
gatorio
Pur-
nel
complesso
preta
inter-
dai
moderni,^
anche
al
canto
II.
della
Commedia
di
Parte
II,
pp.
I,
i., trattato
d.
Lett.
Ital.
ma
il R.
precedenti,
che
i
come
Infero
nuova,
plice
dal du-
rampolla
1904.
voi.
dottrina
note
I,
voi.
„
Livorno, Giusti,
Compendio
non
L'interpretazione
le
ch'egli
la
uomo
la
XXXII
canto
spesso
contrario
all'
Dante,
significatireconditi
fine supremo,
suo
*
dell'
Flamini,
di
dute
ve-
Dante
terra
il Rossetti
diversamente
molto
non
del
di
appunto
che
gerare
esa-
alle
al
prepara
anche
Figurazione
che
e
il velame
esegeti
figurazione allegorica
„
in
questa
dottrina
stimati
e
governo
danni,
sotto
di
consono
poema
insegnamento
nascosto
questa
recenti
politico. Anzi
il
quaggiù
„.^ È
l'alto
vero
si
nel
trovi
se
egli è, prima
mal
fare
può
non
e
là, anche
ritiene
l'uomo
salvarsi
altissima,
riguardano
essenzialmente
un
governo
per
che
punti
appunto
che
che
"
simbolo
la finezza
riconosce
e
qua
poiché
mostrare
a
mai
or-
è pure
sistema, pienamente
suo
moderne,
"
pretazione
inter-
riscuote
come
lodata
molti
ch'egli
opinione
il
È
sempre
felice
che
Beatrice
e
in
significato
questa
come
/
pur
alla
maestro
suffragi, di
trattare
un
poema
è
ma
giungere
per
considerazioni
meno
alimenta,
rivelazione
piccolo,
molto
l'allegoria morale,
a
si
contem-
rivelata.^
verità
delle
carte
nella
„
mio
maggiori
i
che
della
fonte
avanti
del
e
testamento;
si
mise
159-191.
I.
Il, §
Gap.
la
tanto
a
Dante
8.
svolse
assai
da
tare
susci-
g-ridare
allo
Ili
nei
poi
se
Da
ho
quanto
si possa,
che
se
mi
di
tema
buono
diritto
ha
cui
a
Poiché
sembrar
di
merito
accaniti
ridotta
idee
ai
i
altri
se
delle
esponendo
dobbiamo
fuori
malgrado,
scandalo
di
lui
errato.
il
è
che,
offerse
datore
fonebbe
se
suoi
rosi
valo-
sfrondata
delle
buone
lui
di
erano
un'idea
sia
Phisolophìe
et la
tutti
tificare:
frut-
altri
sue.^
coloro
Ora
che
tano
getloro
quell'intima
calholique
XIII
au
a
veniva
tratti, quasi
per
e
corpo
opere
sono
esagerarla,
fatto
che
e
nelle
nuova
qua
comunque
molti,
che
convenire
l'averlo
dato
l'aver
gettato
aveva
lui
a
sporadicamente
{Dante
di
è
che
spetta
che
ad
lui
Dante
limiti
pete
com-
successivi.
a
pur
gli
ch'egli
ebbe
teneri
le attenuanti
interpretazione
giusti
germe,
opinioni
che
i
prima
spetta
concludere
pure
commentatori
qualche
là
una
dentro
Che
in
dimenticare
avversari,
difensori, di
e
che
interpretazione di
una
assai
troppo
concedergli
e
ciò
per
bisogna
non
i suoi
ha,
che
di
pare
pel Rossetti, attribuirgli quel
pel
talvolta
significato politico.'
esposto
senza
scosti
ne
del
smania
solita
la
per
particolari
com-
siede,
Pa
rigi, 1839).
Gli
'
"bo
vedere
disgusta
Eterno....
che
l' ineffabile
"
tira
come
figlio
cavallo
un
è
lui,
per
simbolo
anche
fin
simboleggiato
di
;
Beatrice
; la
Beatrice
qua!
Teologia quando
del
di
il
*
D.
pur
Alludo
A.
importa se
Virgilio.
non
pasticcetti
specialmente
illustrata
critico
al
parla degli
capire di credere
.'telare sotto
l'apparenza
Foscolo
ideali
che
della
voi.
di
I,
in
che
riforma
qualche
Commedia.
resto,
alto
era
Virgilio
anche
scacciare
si
non
col
vece
è in-
dell'imperatore,
poi
di
"?Purgatorio^,
nostro
Qui
a,l venir
tratta
il Grifone
il Ghibellinismo
conserva
si
il Ver-
si leghi
poco
in
significato di
(l'eresia).{(Jomviento
questi
e
da
principio
primitivo che
sparisce
il gergo
ossia
interpi'etazione
tale
se
del Ghibellinismo
Dio
perciò
;
„
di
trattato
dà
La
il
la
suo
volpe
IV).
Ma
pensiero.
di
Commedia
di Dante,
mistero
e
fa
latamente
ve-
si debba
112
di
li invade
che
piacenza
incontra
nuova
forti
alle
fronte
tener
noi
e
;
minori
buona
maggior
opere
successive,
che
foga
la
per
un'idea
che
opposizioni
sappiamo
pregi
della
sia
accieca,
il Rossetti
contrò
in-
fìerissime.
opposizioni
Assai
li
e
incontreremo,
da
volontà
ed
assai
minori
malgrado
a
nelle
nostra,
parte
attenuanti
potremo
concedergli.
delle
e
del
idee
Commento
'
antipapale.
che
ancora
v'era
di
Roma
di
ribellione
e
sette, né
Chiesa,
e
al
'
anzi
esse
il
d'
da
Dante,
1832.
—
la
Risposta
alle
l'unico
fu
la
a
me
esemplare
possibile vederlo;
piena
sfavorevole
vieiv
und
intelligenza
del
del
Panizzi
Continental
esiste
però
anonima
apparve
Miscellawi
ottobre
op.
cit.,p. 45).
e
per
fra
le
Panizzi,
una
in
1828.
e
sulla
cialmente
spe-
classici,massime
suoi
al British
sia
ricorse,
d'Europa
rossettiano.
sistema
,
GELI3,
non
A.
si
Mi/orma,
la
posto
di
della
settario.
stampato
secondo
delle
l'astio
solo
e
gergo
molti
corte
spirito
fomentarono
Londra,
Osservazioni
credo
alla
ticali,
ere-
persecuzioni
letteratura
da
il
noto
sette
Questo
produsse
nella
Boccaccio.
veramente
al
che
risulta
Terrebbe
le
vigoreggiare
potere dei papi,
come
Petrarca,
le
più
tanto
ch'esercitò
Italia,
il
finite
in-
d'ogni sorta, che,
papi.
dopo
spirito antipapale
influenza
segreta
dei
rito
spi-
fornire
apertamente
vendetta,
la
col
in Italia
sradicarlo
a
Sullo
volume
scritti
opponeva
governo
contro
Sullo
da
si accrebbe
sfuggirne
per
si
chi
nel
volumi
quattro
comincia
apparissero
valsero
che
l'odio
L'autore
traendole
prove,
prima
nei
già esposte
analitico, si ha
trine
dot-
delle
esposizione sistematica, ordinata
Una
tiche
cri-
opere
siccome
ma
Museum,
mi
non
perdita
gran
per
recensione
La
The
l'autore,
Foreign
(Cfr.
T.
De
ReAn-
113
Perciò
"
"
il Rossetti
antica
lettura
la
"Dissimulata
"
battendo
"
"
di lui
gerarchia.
crudele, vesti
romana
l'altra
forza
sordamente
opponendo
il nemico
„.'E
tità
giustifica la
che
la
Chiesa
proprio prestigio,
poiché
riuscì
a
ben
è
reprimerle
ed
anclie
più
parla,
devastato
il fertile
dalla
crociata
tremende
le
Inghilterra,
questi
fatti
di
valgano
che
modificare
a
gione,
ra-
mancò
più crudele,
stesso
di
sa,
perchè
fu
Provenza
vi
i
il
Chiesa
la
in
religione
pare
uni
gli
gli Albigesi,
contro
non
ma
tanto
non
e
giardino
guerre
che
Povera
radicale
Il Rossetti
come
stenza
dell'esi-
perdere
ereticali
più
rumoroso.
san-
quando
che
sette
modo
nel
parve
non
per
nascosto.
noto
scoprire delle
di
in
l'altra
tenerlo
a
vera
interesse,
avevano
armi
parve
fatto
col
sette
propria salvezza,
la
per
delle
e
gergo
frode,
le
di prove
mancanza
gran
la
con
quindi la profonda ipocrisia che
religione, quindi la profanazione che
i settari
e
la
una
;
del
ne
alla
tutta
suo,
contro
e
quasi
segreto
l'una, quanto
l'odio di amicizia,
"iva
"
dotti
di
congiura
offra, nel
"
che
convinto
è
e
Francia
pensi,
suoi
nosce
co-
che
e
criteri
in
proposito.
Dopo
dopo
dimostrato
aver
del
scritti
dunque
aver
Petrarca
i
invettive, restringe
a
Dante
soltanto,
nel
trattata
Riprende
di
'
Sullo
e
Papi
di
il
cioè
parte
fu
a
la
e
visto,
ripiglia
la
di
di
campo
agli
di Roma
corte
rimproveri,
suo
Commento
s'è
quanto
dall'Apocalisse fino
che
oggetto
sempre
affermato
rono
fudi
censure,
osservazione
materia
già
tanto
analitico.
voler
la
vera
spirito antipapale,
cap.
dimostrare
musa
XXII.
che
del
"
cantor
la
nesia
fre-
ghi-
114
bellino
che
;^
„
della
della
la
del
vita
che
accorga
molti
contraddizione
ha
essa
solo
idea
Italia, e
dubbio
Nessun
durò
secoli
Gruelfi
tra
fosse
lui
in
mondo,
il
in
papismo,
con
siamo
"È
a
capo
che
o
rigettare
di
Non
del
dramma
di
perchè
dice
il
Dante
della
il
se
fosse
"
'
al
uguale
storia
si domanda.
?„
una
contrario
dire
solo
Quasi
da
tutte
dramma
un
storia
la
tra
rapporto
le,
di
cui
"
fu
lo
spirito
"
ha
altro
"
Commedia,
dovesse
esser
Dante,
L'idea
e
l'ultima
perchè
(Cap. VII).
storico
la storia
e
l'allegoria
Vita
cui
sotto
la
Convito
è la chiave
di
Roma,
Commedia
sua
non
geroglifica
chiave
della
filosofica
na-
universa-
monarchia
La
tutte,
Vita
della
Nuo-
...
interna
è
pur
...
Il
della
Monarchia
mette
.
parte
è
non
l'Imperador
penna.
sua
Nuova
se
d'una
supremo
capo
della
la
scopo,
di
opere
seme.
motore
Il libro
va.
le
solo
un
"
esistano
tra
vero
il Temi-
che
storia
della
si
E
al
parte
dal
Temistocle,
passa
col
si veli.
"cquero
..
che
rapporto
media,
Com-
d'accordo
„
Come
chia.
Monar-
De
minima
diverso
sia
non
stra
dimo-
XVIII.
cap.
sarebbe
Dante
dissentendo
pienamente
questa
"solo
Metastasio
nel
riguarda l'oggetto
poesia
che
lo
anche
conclusioni,
quasi
guerre
chiaramente
sopratutto
e
che
tutto
si conforma?
scena
opere
tre
di
e
dubbio
assai
ben
per
querele
nessun
spirito antipapale,
cronica
fosse, che
di
aspra
queste
noi
Sullo
stocle
"la
le
quel
'•'
"non
"?
lotta
per
'
deve
la
una
rovesciare
universale
così
Ghibellini;
e
tutte
E
da
la
che
Ghibellino,
in
"
monarchia
una
di
imperatore.^
un
"
nel
conseguenza
stabilirvi
per
di
che
e
;
svolgimento
il desiderio
piena
^
Dante
si
se
in
sono
di
lo
oggetto
punto
anche
poema
vicende
le
politica:
per
dubitando
non
del
tata
documen-
storia
proprie vedute,
tratti
con
per
grande
poeta,
delle
veridicità
la
è
Commedia
del
indubitato,
poema
ma
„.
quelle
(Cap.
chiavi!
quasi
XI).
—
in
vista
Che
esterna
i
legami
116
in
dire
mutata
"
Rattenuto
"
professo,
"
;
di
calcò
analitico,
chè
per-
che
sentarcel
ripre-
la
infatti
timidezza
calcarlo
chiaro,,.
tal
un
desse
affinchè
calcò:
E
co-
lavoro
a
toccare
—
che
di
cercai
bene,
terza
ricongiunge
sull'interpretazione
del
platonico
Sullo
dunque,
come
delle
colossale
più
e
studio
dello
parte
si
cospetto,
di
Dante,
da'
Rossetti
dell'amor
mistero
derivato
Evo
Medio
tipapale
an-
accennai,
del
opere
Il
spirito
misteri
tichi.
an-
'
comincia
Egli
Primo,
di
'
e
che
tempo
Londra,
E.
arcadi
sentivano
certo
da
altra
cosa
nelle
gli
sentire
tre
porre
un
da
scuole
certo
anch'essi!
noi!
e
G.
E.
tendenti
e
quello
Taylor,
1840.
da
premesse
arcane
insegnato
era
paiono
noi,
che
"
antiche
col
d'ogni
prima
:
:
ardito
si
accorsi
conveniva
scrive
culto
....
non
e
rincarata
è
cattolico
Mi
talora
si possa
qui
verità, ma
altra
!
All'ultima
la
o
distinto
stesso
velo
bisognava
o
Egli
qualche
con
presentai
che,
che
rispetto pel
qualche
inoltrato
tasto,
non
la sostanza
fatto
dose.
alto
trattai
argomento
"suono
se
da
che
pel
la
luoghi
prirla
principio,
fatto
ha
non
senza
non
se
molti
"
egli
farraginosa,
in
"
da
nel
Kossetti
qualche parte ripetendo, qualche
che
uno
con
sfoggio di erudizione
ampliando
diventa
detto
il Commento
visto
studio
questo
dal
svolte
ho
come
chi abbia
a
nuove
"
idee,
volume,
suo
idee
le
breve
in
Queste
che
E
a
tarsi
trat-
strare
dimo-
sacerdotali
linguaggio
sentiamo
c'è cosi
che
mi-
te
veramen-
poca
za
distan-
117
?^
"
"
sterioso, il quale
altri
se
avvedesse
ne
loro
idee
di
comunicazione
greta
i
metteva
fra
loro,
"
che
e
alunni
"
"fani„;
"
iniziati,ed
veggenti
tichità, e
"
no
rono
le
a
"
promotori
"
loro
poesia
è
duplice
"
l'apparenza
e
secondo
di
siffatte
antichissima
•^mai;
"
fino
"è
fu
che
"ne, passata
al
del
tempo
subì,
che
;
terzo, che
„
ai
o
la
delle
che
dita
„.^ Ad-
zioni
modifica-
le
e
si
lettere,
nostri
fosse
ne
origi-
generazione
in
giorni
sta
que-
estinta
vi si è
non
passaggio
però
senza
di
Egiziana
Europa
suo
istitutori
significazione, secondo
tutta
fino
segui-
o
sacerdotali, talché
generazione
del
i mezzi
dell'an-
paesi
furono
Risorgimento
poscia protratta
poi
"
pro-
contribuiro-
loro
l'essenza
di
discesa
ma
dei
di
in
che
quelli
scuole
scuola,
ai
sonava
cosa
agli abbagliati
credito,
in
che
senza
principali poeti
religioni
tenervele
"
i
prossimamente
stabilire
a
una
un'altra
"che
secondo,
che
guisa
in
congegnato
era
se-
linguaggio
tale
., ,
"
iu
mai
tata
mu-
l'essenza.
Egli
crede
diremo
religione,
così,
religione dei dotti,ed
una
seconda
la
monoteistica,
fisiche,morali
di
dominio,
credere,
penetrare
nella
essendo
Egli
tutte
'
ha,
moderne
Lettera
a
delle
della
è
S.
finzioni
religion
K.
quanto
Esq,
il
che
e
di
forze
scopo
doveva
popolo
essere
cerdotali,
sa-
iniziati
di
ammessi
vera.
vedute
riguarda
tiene
sette
unico
pochi
a
prima
delle
ad
delle
innegabile,
per
fatta
tutto
la
delle
opera
solo
concesso
il velo
fruizione
alla
quale
antichi:
popolo,
la deificazione
psichiche,
e
e
del
una
plice
du-
una
gli
presso
tutta
politeistica per
di
coesistenza
alla
pertanto
luogo
la
di
geniali
genesi
Prefazione.
e
delle
118
miti, facendo
dei
religioni e
derivare
anzi
molte,
s'è visto,
quasi tutte le favole della mitologia, come
da personificazioni di fenomeni
fisici,morali
o
chici,
psidi
cui
esse
d'accordo
essere
pure
delle
del
cause
si
cui
il
dubbio
dalla
"
"
"
"
egli
scrive
picciol'aradi
Temi
di
il decreto
emanò
là
cento
di
tata;
là
l'errore
"
creare
a
derivino
artificiale
di
finge
di
ma
mi
di
mire
credervi
da
l'altra
avere
così
religione
una
c'è
più
sono
popolo,
'
Parte
altro
elaborata
I,
cap.
X.
e
ma
creazione
forse,
abi-
terra
coi
fantasmi
^
.
religioni
sieno
creazione
ci
non
di
crede,
classi
dita
progre-
dalla
imporre
forte
cosi
di
ma
pri-
zione
distin-
Una
spontanea
accresciuta
come
monoteistica,
inferiore.
non
due
così
una
del-
veli
bizzari
pura,
lasciarsi
fittizia
dubbio,
senza
che
da
:
;
torreggiare
la
coesistenza
religione
primitiva
Panteon
delle antiche
distanti
una
la
imporli agli altri;
la
intellettualmente
tanto
fé
tutta
dominio,
per
inammissibile
pare
grandioso
privilegiata che
casta
una
alcuno:
immortali
i miti
za
sen-
religione
„
che
da
solo
dubbio
di
numi
come
è
teosofia
la
la
travestita
popolo
un
inammissibile
E
su
te;
temu-
e
teologia, dice,
che
edifizi
in
leggi
proposito
ancora,
il
una
sue
meglio,
arcano
ragione
adorare
farli
per
la
usci
alle
rispettate
dir
produsse
sacri
cento
e
necessità
v'ha
Non
legislazione.
nella
falsa
meglio
o
vede
questo
a
per
o,
quando
dare
farle
"La
vera,
filantropia,
"dalla
'•
per
dalla
nacque
di
dobbiamo
noi
e
;
miti
legislatore
esagerato.
'•
^
dei
divina
quanto
ma
lui
con
sorgere
trovava
sanzione
una
allegoria
sono
:
i
miti
tutto
poi dal
sacer-
il
119
ogni modo
ad
dozio.
ma
parte
dei
casi.
dunque
Ma
dei
del
che
questi
c'è
ammessi
sono
celebrazione
di
inutile
Rossetti
tutto
per
fissazione:
una
sacerdotali,
caste
da
il veder
:
"
de'
i
Peripatetici
egli crede
credere
nella
del
e
f
„
Tutto
si
e
può
dire
la
letto
le
seconda
Nella
sia
prima
parte, dopo
Parte
tutti
per
I,
i suoi
chi
'
Parte
I,
Ibidem.
nell'alto
cap.
però
all'Inferno
s-i, forse
e
per
Grecia
che
più
Dante
per
Rossetti.
la
storia
dei
eretica
setta
cacci
tanta
di
nuova
del
fatto
mostri
rivalità
dell'opera,
Epicuro
venerazione
sette.
Vili.
Povero
Medioevo,
Curioso
X.
seguaci
Aristotele;
*
cap.
la
aver
dell'originee dell'espandersidella
'
siamo
profondo
un
parte
precedenti
opere
noi
Iliade,
.
originale,
più
loro:
^
„
la
V
della
volgo
scienza
forma
di
quin-
Virgilio,
e
ecc.,
V Eneide
quelle
opere
leggiamo
del
"
occulta
questo
abbia
chi
di
che
e
settari
dei
,
le
Georgiche,
condizione
Lazio
ripostiglio
le
„
fin
e
Omero
"quando
che
misera
'
settarie
poeti,
l'Eneide^
Odissea,
"
i
"
filosoficlie
le scuole
sette
(risiim teneatis, amici)
da
tanto
"
an-
tato
diven-
è
sette
degli Epicurei
e
filosofi,settari
settari
"?V
cosi
sette
Pittagorici, degli Stoici, dei Platonici,
"
si
culto
ogni
religioni
in
que
dun-
meraviglia
?
pel
e
mo!
Cristianesi-
alla
peculiari
caratteri
goria,
alle-
quanta
nel
Qual
V
ammessi
erano
stesso
non
più sviluppati
tanto
È
"
oggi
e
i Cristiani
tutti
trovino
le
che
forse
culto
ticbe
Ma,
cui
a
simbolismo
quanto
E
misteri
iniziati?
gli
solo
quel simbolismo,
quell'allegoria,
tutta
celebrazione
la
maggior
nella
spontanea
mite
né
più
Virgilio
né
meno.
! Eccolo
rifatto
mago
come
120
della
Manichei
Persia
delle
il derivare
visto
in
Europa,
dei
Catari/
d'oc,
lingua
in
egli crede,
che
eretici
tutti
delle
di
trovatori
delle
stite
esidesimo
me-
scopo
e
della
dottrine
della
massoniche
dai
delle
poi
collo
o'il,
cedenti,
pre-
esistite,ed
eresia, e
logge
dei
d'
opere
Parla
essere
odierne
fatta
propaganda
nelle
settari.
conventicoli
come
Pe-
tori
trova-
lingua
in
vedemmo
crede
dei
trattare
trovieri
e
egli
che
d'amore,
corti
dei
già
come
dei
Tauclieliniani,
a
passa
e
averne
degli Albigesi,
sette
trobusiani, degli Enriciani, dei
Popelicani,
dopo
e
;
setta.
Siamo
di
parlare
rini
trovatori,
e
d'amore
poesia
di
'^
l'amor
puro
lascivo
dei
una
sono
"
bigliamenti,
"
da
della
setta,
e
dei
'
e
dei
11
Patai'ini,
Francia
e
Histoire
?'
et
Parte
fa
Patarini
doctrine
III,
gli
mentre
cap.
in
de
la
II.
II
des
affer-
di
Provenza,
diversi
Manete,
ab-
vestita
.^
„
primo
chiudere
gli
è
trarli
dei
Catari
Vedi
due
di
vinto
con-
d'Italia,
il
di
stessi
sede
"
di
amanti
con
con
tissima
abbondan-
esita
qui
distinte
Italia.
dirlo, e
messe
dottrina
sette
finire
e
la
vedere
a
passare
non
potendo
tro
introdusse
manco
cosa
fatti, cerca
Rossetti
che
posticci amanti
Federigo
non
Pata-
italiana
posticci
la
dei
una
Penelope
lui
per
dei
unica
cioè
là, da
Frine
Così
ed
sola
"
a
settarie, e
l'amor
fautore
poi
Rossetti,
di fronte
opere
che
mare
Il
vi
;
viene
primo
poesia
prima
trovarsi
di
il
Italia,per
Guinizzelli.
Guido
e
in
come
note
parte, dove
terza
II
come
e
della
i caratteri
"
Federigo
idee
alle
parte
nella
interamente
torniamo
a
in
tornati
già
ad
cantore
occhi
altra
l'eviden
al-
signi-
Catari, degli Albigesi
Albigesi in
si dissero
proposito C. Schmidt,
Cathares,
Parigi, 1849.
in
121
ficazioue.
Non
II
stesso,
che
mettere
di
dita
"
sempre
stati
"minciato
il
"
suo
in
di
ai
nella
lotta
coU'am-
cosa
fosse
ere-
per
eh'
settari
in
pure
Roma
loro, quando
sangue
"
segreto;
il favor
comprare
"
Federigo
di
erano
coavesse
imperiali ; quantunque
buoni
con
auspici per loro,
regno
li favorisse
"e
la
acclino
ben
Chiesa
alla
derigo
Fe-
il conte
e
egli spiega
quantunque
sangue
di Tolosa
aiuto
gli eretici,ma
contro
"
dato
che
esempio,
per
negare,
il conte
e
abbiano
Provenza
"
può
di
convinti
venivan
del
sborso
largo
con
cercò
appresso
Pata-
rini,,/
Non
disconoscere
può
doveva
"
nemico
"
papali,
"fine
fisso
e
nel
fossero
non
che
abbia
politico,
avuto
dà
e
dalla
mosse
Chiesa
il pensare
che
e
dei
'
''
'
sioni
tra
a
o
per
tro
al-
tere
ammetuna
dottrine
ma
riforalbi-
quasi
esclusivamente
eccessiva
alle
Federigo
accusasse
per
dar
più
sotto
il credito
rale
natu-
venga
non
accuse
giustificare
per
l' imperatore
diminuirgli
e
peso
una
ai suoi
luce
la sottomissione
popoli.
III,
cap.
L
Parte
III,
cap.
I.
Nel
verso
alle
Chiesa
eretici
porre
Parte
sui
il
cogli
per
valesse
II
quasicchè
la
anti-
aprirgli gli
vuole
all'imperatore
che
connivenza
anatemi,
Federigo
importanza
triplicescomunica,
di
non
movente
un
gli
i Ghibellini
Patarini,^
s'avvicinava
che
religiosa
gesi
di
l'inclinare
ad
che
preconcetto
che
tutti
basta
non
comune
un
dommatico,
fine
per
ciò
ma
politico,,,"
occhi,
la
tali
l'avere
insieme
stringere
fosser
0
"
che
Commento
canti
di
linguaggio
(primo
Sordello)
Ghibellino
volume
trovato
aveva
e
del
il
Manicheo.
"
Purgatorio .,, Riftessoltanto
somiglianze
122
Col
il secondo
comincia
che
il
"
dere
"
scritti
"
variamente
"
gimento
"
fino
"
di
"
sissimi
"
tutti
dire
quanto
massonico,
gli
a
modo
'
idee
suo
Parte
del
che
III,
Commento
che
e
misteri
gli
stes-
l'uma-
e
è realmente
e
plicissima
sem-
massoni
poeti precedenti
e
della
le
e
e
massoniche,
allegorie
VII.
non
sia
C
analitico.
è
la
un
E
massoneria.
egli interpreta
cosa
cap.
cioè,
più proj)riamente manichei,
sottomano,
vengono
E-isor-
europee
dei
massone,
prosatori
simboli
moderno,
oriente
lingue
la natura
cosa
le cerimonie
i
e
del
addesso
donna
del
e
che
dendo
pren-
il gergo
grande
le opere
tutte
son
bel
gli
simili,
muratorj\
sono
La
precursori
base
come
o
lavori
mezzo
per
dunque
è
altri
posteriori a lui,
è
quali
„.'
Dante
gli
sieno
allora,poiché
cambiano
:
sono
lavori
è
inten-
semplicissima,
cosa
a
breve
tutti
tempo
le
tutte
spiegarsi
ch'erano
non
in
i
dal
che
strare
dimo-
di
ma
cento
egli
che
in
segreto
lo
è
per
assunto
e
ghissimi
lun-
tanto
esempi,
Dante,
cento
si riduce
società,
questa
nità
ben
debbano
"perciò
di
poema
tali
di
'^il gran
al nostro
che
volume,
quale
configurati,
credere
a
anzi
suoi,
apparirono,
"
il
mente
oppri-
cinque
accatastando
che
solo
non
sono
riassumere
nei
prove,
Il
assunto.
suo
dimostrare
questo:
di
addirittura
talvolta
viene
secondo
del
erudizione,
di
anche
ma
trattando
viene
capitoli
sfoggio
idee, che
impossibile poter
l'autore
maggior
leggere.
umanamente
quello
che
con
con
vecchie
sorprendente,
deve
chi
per
parte
entriamo
delle
modo
in
qui ampliate
terza
volume,
nell'ambito
risolutezza
E
della
capitolo
quarto
che
poche, spiegando
della
progresso
quale
davvero
si
dalle
124
che
si
non
di
dottrine
dalla
"
che
"
della
"di
terra
"
di
"
politica
tempera
che
la
"
"
anzi
di
cetto
a
"
r
dal
"
dasser
"
"
Europa
mai
specie
Ci
che
cui
a
sarà
dice,
siano
dei
a
l'impero,
»
Parte
Parte
partito
il
III, cap.
cap.
III,
VIII.
cap,
nelle
ultime
nel
e
della
politico, ma
potere
; i
dei
fondare
una
plesso
com-
solo
tico
poli-
Catari
papi
cose
sia
l'ere-
; sennonché
essenzialmente
Ghibellino
VII.
dal
cagionato
importa,
poco
per
e
.^
d'accordo
papato
società,
„
carattere
il
per
ritar-
che
degradazione
la
no-
liberar
a
mai
a
pre-
che
;
ostacoli
avesser
carattere
rovesciare
ma
dilezione
si affaticava
e
noi
aveva
mentre
il
aveva
'
non
il costitutivo
dell'umana
pienamente
Catari
dommatico,
padri
esagerazione
a
;
dei
intento
questo
ma
considerando
religione
apparteniamo
di
se-
alla
miseria
po'
un
la
tendere
flagelliche
la
vergogna,
che
da
1
è
leggeri
occulta, lungi
progresso
dei
onta
era
finora
più grande degli
il
più funesto
la
venuti
universa
questo
di
dommatica
ripristinarne
a
fraterna
giungere
"
siam
detrimento
stri,mirava
"Ad
ancora:
scorgerà
non
e
dottrina
sua
cagionar
"
che
greta scuola
farebbe
precedenti disquisizioni
riflette
ben
dottrina,
,,
dalle
che
mente
diretta-
santissima
.' Ed
le
Massoneria,
la
pratica universale,
paradiso
ciò
tutto
"
suo
scimierie
derivata
essere
Manichea,
del
debolezze
dice
oltre
più
dimostrato
un
risultato, chi
"
chiamate
aver
in costante
"
"
dopo
setta
ridotta
silenzio, perchè
delle
Manete,
che, notate, ha
in contraddizioni
trascurabili
non
Cosi,
sistema.
poi
sotto
passare
possono
indizi
sono
cade
il Rossetti
Sennonché
non
per
ravano
mi-
fondare
religione
125
al
mentre
nuova,
dei
gli sforzi
Manichei
primo
Ghibellini.
a
dimostrare
eretico
a
confessare
alieno
tutto
ed
stesso,
è
un
fare
Ed
che
opinioni
settarie
Liberi
architettonico
crediamo
7,w7newarm
di
Leone
di
/
del
capricci
di
del
Di
un
più
in
gergo
Hipneroto-
Cecaria
di
Speroni,
La
e
re
d'amo-
trattati
Mario
Vida,
Girolamo
Gelli,
Tansillo,^ il
se
Le
grime
la-
Secretum
e
Petrarca.
V
e
Africa
di 200
Evo
barbaro
e
forse
su
un
quali
che
e
a
sieno
le
Io
romantico,
abituati
siamo
a
J^^ Hiiìnerotomachia
'
Questa
poi
è
grossa,
è
veramente
povero
tale
Luigi
da
dare
Tansillo!
e
sarlo
pen-
noi.
''
si
che
argomento.
fantastico
qiiello
cui
volume
vero
questo
po'
un
di
rozzo
:
per
Laura^
e
immaginare
Rossetti
Medio
ponte
Petrarca
pagine
difficile
del
il
sono
capitolo
più
sarà
conclusioni
ancora
Pietro
gine
l'ori-
poche,
V
Giambattista
le
Evo,^
e
son
di
terzo
Medio
infatti
Varchi,
di
colossale
Non
'
San
ben
occupa
non
Sperone
bottaio
Secretum
al
passa
di
glio
me-
nel
opere
del
'
di
Manichei
alle
tali
Benedetto
del
l'Africa
sé.
che
Ebreo,
Equicola,
Il
dei
amatorio,
PolipMU
l'autore
studiato
del
Colonna, La
dell'Epicuro, i dialoghi e
machia
struito;
co-
altro
di fatto
segrete
il gergo
Ritiene
scia
rove-
ricostruire.
viene
lui.
a
ha
non
Muratori,
e
che
dia
glielo
rapidamente
le società
e
studiato
dei
soffio
A
?
faticosamente
per
aver
tanto
dommatica
egli imprende
dove, dopo
avere
che
di
razza
si è costretti
poi
un
carte
demolire
che
di
il soffio
ragazzo
volume,
dopo
di
die
lotta
l'effetto
ricostruire
a
ogni
strano
come
da
da
che
affaticarsi
perchè
partito
castello
un
E
un
fa
quel periodo
me
dunque,
0
?
costoro
erano
tendevano
soltanto
scopo
sospetto.
126
grazia
faccio
del
riassunto
che
"messer
"
di
cui
basti
tutto
dica
gergo..."
è
Canzoniere
s' é
Petrarca
da
!^
Laura
ha
"
"
Oh
rarsi
Figu-
d'Amore,^
"
soldato
"
"
"
d' ira
"di
"
"
"
ferro
stendersi
tutte
le
varsi
sommesse
Credere
che
le
d'
Leonora
Este,
Per
donne
Beatrice
direi
non
da
amate
cosi
ma
dei
non
'
Parte
perchè
*
crede
è
A
una
più quanto
sieno
Sade,
De
curiosi,
e
se
e
apposta
da
questo
d'Amore
regno
questi premassoni,
noW'' Iddio
e
Vuomo.
soggettivismo
muratorie
o
cur-
la
nu-
un
Petrarca
Laura
e
punti
non
e
dal
Sade,
De
Beatrice
di storia
Laura
qualcun'altra,
state
saranno
Commedia
la
: Anche
III, cap. XIII
mascherata^.
rappresentazione
farlo
lui
e
da
dal
Dante,
su
soltanto.
simboli
sognato
da
che
Portinari
furono
non
verga
Vedremo
cinta
certo;
„.
sua
queste
e
Portinari,
di
sola,
irresistibile
spezzate.
congetture
son
la
;
madonna,
"fossero
Leonora
Europa
luogo
età, fremente
in
età
as-
fronte
Vedremo
cadere
o
egli dice,
Tasso,
d'
d'oro
corone
dell'antico
nuocer
a
lunghissima,
celebratissima
stessa
'
di paura.
immobile
e
delle
si offrirebbe
tenergli
lì di
in-
formidabile
che
Roma
e
lasciarlo
e
proseliti
'com'uom
;
magica,
migliaia
le
esercito
un
'
aspetta
imperterrita,
de'
!
tornare
spettacolo ci
che
Roma
contro
tempo
e
oh
! Vedremo
occhi
agli
cadere
far
e
se
opere
qualità
potessimo
se
migliaia
alle
maschere
regno
oh
quei tempi,
a
"
"
fine,
altre
di bacchetta
tocco
un
le
belle
queste
con
sulla
esclama
dietro
"
tutte
mai
se
Rossetti
pel
in
baccanale,
vero
un
mascherato
sono
cosa
il Canzoniere
"
„/
esterna
„
che
di
ente
un
fatta
del Petrarca
me,
eh' io
fantasma,
un
a
.
"il
perciò
"
.
:
po'
un
quasi
è
l'anima
.
auche
e
capitolo
questo
enigma,
un
ragione,
e
legge,
Francesco
madonna
"
chi
a
anche
ci
le
«Jiò
sia
in
poesie
è
lo
che
del
detta
cosi
Oh!
(Cap. VII)
il
che
stesso
mostra
queste
"
è
Rossetti
sognato
una
e
tato
can-
volta
interpretazioni.
Rossetti
?
di
O
127
di cauticchianti
volo
"
essi,
"
e
se
per
danza
"
raccomandar
"
quelli,
"
insinuar
fosse
tempo
rarsi
la
'?'?
"
gato
la
e
e
tempi
ad
titubanza
agire
disporre
E
quasi
un
altro
"
"
"
"
"
"
dicendo
cristiano
dell'età
che
cento
celsi
che
altro
un
"
gran
in lui sì
•
Parte
fino
cap.
anzi
.
.
che
la
?
me
volu-
quanto
„.
voce
ottimo
di
altis-
costan-
trasmessa,
e
e
crescenti,
ai meriti
ec-
.
tutti
riconosciuti
li supera,
stabilire
grandezza
E
sventurata
XIII.
riflessi
quale intendeva
dommatico
patria
IH,
il
noi
a
echi
:
la
generalmente
aggiungeremo
miglioramento
sua
ha
più moltiplicata
ne
del
di
che
non
poeta, che
e
scrittori,quasi
erano
cilmente
fa-
cosi
con
fama
alla
nulla
{notate itene)^
riformatore,
"della
ricostrutto:
teva
po-
bile?
formida-
fine
sulla
ecco
se
rinascenti
là
la
proposito del Petrarca, dice,
a
precedenti
sempre
maturi
sempre
e
avere
poteva
esercito
un
qua
rosimile.
ve-
tanta
di
sa
Come
troncare
bastasse,
non
detrarremo
te
"
"
Roma
filosofo, oratore
han
di
soffio al castello
non
simo
prolunche
fossero
non
dell' idra
teste
venuti
e
perpetua
che
proseliti?
Roma
potè
le
uomo
matu-
non
il Rossetti
setta
tempi
contro
come
"
il
esser
spiega
una
di
i
che
si
in
migliaia
e
credere
noi
finché
melodrammatico
più
infatti
Come
siamo
a
rimanere
Gerusalemme
nuova
di
E
Babilonia
silenzio
tutti,
a
quel tempo
e
segreto,
„
Quadro
setta
sofferenza
rea
del
legge
/
sogno
migliaia
la
per
l'abbon-
che
questi, impor
a
più maturo;
mai,
realità,
tradisse
cautela
e
paventosa
star
nell'apprensione
e
dell'affetto
"
"
adoratori,
subito
di
sul
politica
dopo
si
12S
"
domanda
:
Ebbe
egli
ebbe
torto,
di
torto
assumere
tal
carattere
lo
tere
carat-
„.'
?
No,
non
grande
occhi
anche
agli
per
coltivare
manicheo
E
?
si
poi
tale
e
nostri, ma
può
immaginare
"la
storia
più
proprio
era
ideali
nobili
questi
fa
di
cessario
ne-
essere
manicheo
un
cristiano?
ben
E
"
ofì're
''
"
ciliabili
sono
spiritodella
necessaria
la
e
medesimo
è
da
sistema
"
sia, sistema
"
riforma
delle
costretto
a
riconoscere
"
scrutinati
perchè
vi
da
delle
e
stati
essere
guaci
se-
il Rossetti
che
Manete
fossero
perchè
fra
cui
gli
scrittori
approfittarono di un
dall'Egittoe dalla Per-
ravvisarono
comunicazione
di
si
figurativo derivato
trasmesso
gno
il biso-
forti
menti
D'altronde
ereticali.
ma
necessaria
le forze
tutte
con
lo
era
molti,
sentirono
religione,debbano
di
guaci diffuso,non
ma
da
e
e
la riforma
conseguenza
capaci
lui
"
"
come
caldeggiarono
dottrine
di
che
vero
.
irrecon-
spirito dell'abuso
desiderata
e
quali della
essere
gli antagonisti
®
i
disastrosa
sempre
^
implica
fervide
anime
•'
lo
predicata
i
potevano
tanto
questi :
^
non
coloro
che
cui
riforma
e
ciò
tutto
lotta,
di
rinascente,
sempre
dell'Inquisizione.
.
prolungata
una
"
che
vero
dai
e
veri
se-
Manichei,
proficuo
un
suoi
di
mezzo
.^
loro
„
E
questo
Ammettiamo
dagli
scrittori
nelle
Parte
»
'
grande
che
molti
'
il
preconcetto
abbia
Dante
numeri
e
fatti
allegorie
XIII.
III,
cap.
Parte
IH,
cap.
XIY.
Parte
IH.
cap.
XIY.
e
simbolici
nei
simboli
Rossetti.
molto
preso
ammettiamo
pagani;
del
che
anche
gorie,
alle-
molte
trovino
un
massonici
scontro
rie
129
premassouici,
questo
ma
sul
e
avrebbe
ai
'
ghezza
"
ti gli
al
nota
una
Poggetto
il contrario
mi
sulla
il
toglie
XV
oap,
della
"
"perfetti
"rassomiglia
"
"
"
bisogna
zio, e nel più
Altre
chiuso
opere
la
son
scuola
Armida,
seduce
uno
dei
è
Nova,
in
lei
d'Amore;
in
qual
Da
significa1' inae-
scuola,
quale
s'apprende.
mastro
.
.
(Aminf.a).
il
voler
essere
dal
E.
asserisce
Ciampoli
anche
accenna
anche
è
„
di conclusione
capitolo polemico che serve
si capisce benissimo
che
all'opera, e da questi cenni
di
il
cattolicissimo
Tasso
cosi
Tasso,
scrupoli da
pieno
Tasso
isgravio
giro,,
cosi:
gnamento
Amore,
Al
cen-
edifì-
al
additava
ne
più
dal
è il ricco
quasi centro
duplice
i
edificato
cui
stessa
ei
Tut-
che
da
'Tondo
ch'è
lun-
le indicazioni
dell'uomo.
Vita
"Este-
:
pubblicarlo.
e
dietro
laberinto
della
arma
stessa
sua
felicità:
gran
lui
di
la Chiesa
come
linguaggio
circonferenza:
Tasso
dalla
del
nella
grembo
—
del
che
ciare
bruvalide
il E,, scrive
ma
interne
Il
Dante
alla
andare
derivata
"zione,
"
di
quello
a
tro
ecc.
deirallegoria.
caratteri
volesse
sono
sa
III
parte
coraggio di compirlo
epica, sviluppati
operazioni
dell'autore, divengono
cui è personificata l'illusione
"in
volgari, è particolarizzata con
di
scomunica/
Gerusalemme,
"
ovvie
accusato
infieriva, non
la
techismi
ca-
stica
tomi-
più
ne
si
:
ai
filosofìa
non
dell'azione
agenti
anziché
stato
le ceneri
eretici
fatto
ho
lavoro
so
del
spirituale adoperava
In
"
sia
spargerne
i soli
contro
soltanto
e
ritenere
per
la Commedia
molto
e
peso
cristiano,
alla
e
più
Dante
il cardinal
la salma
non
molte
che
E
volto,
Vangeli
trovato
spiegazioni.
ragioni
di Dante:
poema
si fosse
autore
massonici,
eresia, che
sovercliio
avere
cristiano, essenzialmente
poema
il nostro
se
del
generale
carattere
è
"
devono
questi particolari
né
derivazione,
implica
non
esaminato
e
coscienza
di
posto
di
non
a
c"è.
riesaminato
acconsenti
fascio
aver
nel
fatto
Il
con
non
figlio
a
tutti
ho
del
dall'Inquisitore,
il
sconciare
gli
notizia:
poeta,
i
tra
sig.
W.
mss.
M.,
che
per
capolavoro,
lavoro
Del
altri.
suo
e
che
affidati
mi
egli
al
scrive:
130
Dopo
della
Curia
fosse
da
clie
della
Vita
di
dello
schermo.
do
"
l'uno
l'altro
e
da
due
quei
di
vuol
Del
gergo/
reca
grazia
a
quest'opera
di
Creta
i
"
Mio
"
mente
"
certare
la
di
"
Queir
ne
molto
ierofante
cogli enigmi,
non
è
ne
;
to
crea-
quindi
e
resto
il
del
in
trattato
che
prove
faccio
all'ultimo
stavo
volume
il colosso
come
dire
per
go
ger-
il Rossetti
affermazioni
che
delle
conto
'opere
come
abbia
l'Alighieri
gergo
un
le
da
quello adoperato
mai
che
quello
scritto
nel
mistiche,;
un
primo
stesso
„
troppo
(Parte
III,
lusinghiera
del
opere
ma
saggio
nell'ultimo
cap.
pel
VII).
divino
da
lega
passo
Edipo
discioglie; Sfinge nell'iniziazione,
ei
le
tenebre
la toglie,
benda
crea
e
"pinto
avrebbe
Di
vengo
si, ma
Guido
che
non
chi
—
tutti
e
terracotta.
faceva
che
da
che
piede (e
suo
i Dialoghi,
letto
"il
"
colossale
il
piedi)
padre
'
"
ha
è nato
Gui-
già adoperato
queste
agli altri; e
e
me
di
due
di
suffragio
a
dire
forse
Dante
riportare
la donna
all'altro
se
diverso
altro
in
Amore
Tuno
gergo
parlare
visione
,
predecessori.
suoi
lingua
del
e
di
e
vorrebbe
egli, Dante,
ben
vidgari eìoqueìitiaè
De
il
che
e
nuovo
gergo
non
tolse
di nido
perfezionò
Guinizzelli,
un
altro
lingua,
caccierà
nella
mutare
a
„
Cavalcanti
Guido
della
gloria
la
—
"
che
scrive
sa,
Chie-
cambiato
appare
non
cetto
con-
dommatico,
Dante
a
Cosicché
quando
Dante
cui
gori
ri-
capitolo
fu
chiara
pellegrino, incorandolo
abito
"
in
Nova
colossale
in
più
prova
quale
dalla
il gergo
prima,
la
in
poema
altro
un
era
vede
visto
suo
Dante
con
quale
fatto
il
dei
volume
quarto
d'aver
e
in
passa
amatorio,
questo
Dante
tenuto
dimostrare
uel
e
romana,
il Rossetti
a
cosi
parlato
aver
con
Tasso, specialnon
saprei acper
sé.
l'altrui
le
spiegazioni
nell'epopsi,
e
la
Per
luce.
verità
poeta.
intel-
ei pone
Ecco
la
dipintura
di-
132
slegata
offerta
nel
il Rossetti
cose
su
capitolo
al
The
per
lo
poi
aggiunge
e
nel
apparso
di
sfavorevoli
quelle
articolo
un
era
'
batte
diverse
ve
bre-
critiche
fatte
specialmente
Fraticelli, del-
del
Schlegel,
ormai;
non
interpretazione,
dello
suo
ribatte
e
altro
un
e
al
dette
più già troppo
le
ancora,
contrario
Athenaeum
esaminare
sistema
suo
ci
quale
contento
conclusione
come
per
è
non
da
occasione
prendendo
ancora
indovinelli
Commento.
Sennonché
sistema
di
disorganata
e
rOzanam."
Non
l'ultimo
segna
dal
"
al lettore
colto
"
in
aveva
"
troverai
qui
2
'
del
opere
•
E
E.
Carlo
ci
"ignoranti,
"
"io
non
"vi
è si
Num
fingo?
nisi
'
La
che
a
num
in omni
delle
occupato
dicembre
1832.
nella
Eppure
spirito antipapale
fata
libelli:
non
istizzisce
i
l'altro:
o
con
la
ad
propenso
sua
scusa
il
per
di
Dante,
che
ed
io
critica
gli
oso
che'
che
rettifica,scorgerà
quel grand'uomo
che
cupio refelli.Quid
Nel
quaediune explicetur?
accettare
correzioni, sebbene
mentior?
modo
sovente
l'autore,
Ragionamenti
lS-12.
a
malevoli
acre
e
maligno
G.
dra,
R., Lon-
critici.
suoi
Beatrice
stampata
ut
dirò
18
;
più
„
tutt'altro
dai
tenuto
io
famigliare:
di
gli orgogliosi;
né
conferma
solo
verità*
che
l'uno
né
essere
sua
satira
umilia
non
essa
invocarsi
possa
la
del
Sullo
Habent
ad
labaro,
è
"
ragionato
s'era
e
ne
momenti!
studio
suo
correggendo,
o
mento:
enim
fatto
non
maggio
certi
bersaglio;
beflPa
la
e
"quasi credere
approvando
'^
il
fallato
19
rac-
essenziale
più
AtJienaeum
in
scritto:
Lj'ell, aveva
"hanno
il
dedica
cui
con
del
riscalda
si
di
stesso
troverai
Qui
disposto quanto
e
il The
numeri
nei
come
lettera
Già
1840.
"
:
percorsa
Egli
estesamente
opere
aggiunto
raaggio
Dante.^
di
quanto
mie
altre
lunghissima
Prefazione
nella
condensato
e
via
Beatrice
La
lungo dell'operettache
a
della
passo
Rossetti,
dice
parlare
occorrerà
critici
di
133
"
mi
importaute
"
lo
che
"
che
ho
ordinato
dimostrazione
completa,
"
sotto
il
"
più
la
quelper
connesso
m'inganno,
non
una
più
illustrazione
una
di
animad
tua
si
Dante
che
Dante,
di
Sapienza
di Beatrice
nome
viene
sen
alla
in
evidenza
tutto
e
piena,
riguardo
concisione
maggior
scorto,
poi scoperto;
produrre, se
da
"
maggior
;
già
avevo
"quello
"e
posteriori indagini copiosa-
somministrato
mente
"
da
fa
ora
reclamar
a
versione
.,.
Non
molte,
sono
aggiunge
forse
in
egli meglio
ragionamenti
che
ora
se
Le
Un
'
di
modo
suo
naire
et
le
"scrive,
con
ascritto
„.
ha
fa
La
Firenze
libro
pure
Londra
revisioni
"
la
poi:
di
Deve
pure
assolutamente
l'esemplare
dal
Gabinetto
del
primo
fra
è
di
prima
Beatrice
raffazzonò
le
contener
ma
è
delle
sè„.
del
parti
più
congetture
Largamente
della
in
mano-
questo
idee
mature
probabile
Vasto.
egli mi
letto
aver
tra
glielmo
figlio Gu-
il
stampata,
non
e
Albigese
Chiesa
altre
le
di
a
5, op.
genere,
presso
parte
e
simil
della
ancora
ragionamento
Archeologico
lo
revolution-
pastore
padre in questi soggetti;
anche
troppe ripetizioni, e forse
"accordano
Francia,
scritti
"Confesso
certo
della
il ms.
hérétique,
cit.,p. 33, e De Angeli
manoscritte,
Aggiunge
appieno.
in
ojj.
perfino Dante
completa
egli stesso,
Dante
altri
Beatrice
a
che
prima all'ultima,
preso
titolo:
"mio
"
dalla
e
pubblicò
socialiste,(cfr. Benelli,
amenità
altre
le
;
meritare
scrisse
come
nesso
col
Michele
"
un
L' Aroux
da
per
^
speciale.
lo
cit.,p. 55).
noti
sono
dell'Aroux
tali
Aroux,
francese, Eagenio
tradurlo
e
pubblicarlo
per
Dante
ci
e
due
nei
promessa
non
sono
Rossetti,
presentano
non
a
del
opere
ragionamento,
sconciatura
non
modo
in
sua
che
la
attraverso
parli
ne
la
il Rossetti
che
cose
primo
attenne
successivi
le
vero,
questo
qui aggiunte
cose
dir
a
ci
che
che
di
sieno
non
si
postillato
Beatrice
duto
posse-
è
134
bisogui leggerle
talché
si vuole
penetrarne
dal
fino
al
del
opere
dei
riallacci
che
là
era
nel
Commento
alla
seconda
Così, partendo
«6
col
egizia
antipapale
il
questa
ultimo
per
sott'occhio
ha
ad
Incompiuto
"
del
credo
la
che
le
difficoltà
quale
é
di
quella
Solo
della
crede
commento
la
commento
'
prima
Cuìiimento
canzone
della
del
media^
Com-
il
manca
mento
com-
io
mancanza
ultima
forse
cosi
ardua
nell'ultima
tica.
can-
Paradiso
là
dove
„
del
Convivio^
cantica,
terza
sarebbero
seconda
"
perato
ado-
ordinato.
materia
nel
canzone
della
terza
fa
punta
alle
di tutta
della
Non
"
grete
se-
ni,
sincro-
finale
questa
Dante
ciò
Spirito
fosse
sette
poiché
una
da
trattata
fino
nello
il sistema
molte.
affrontare
una
tratta
e
sieno
cause
terza
sette
su
Commento
di
e
;
„
su
scopo
tutto
Paradiso
la
degli scrittori
al
ogni modo,
tariamente
frammen-
delle
delle
allo
preparazione,
lunga
si
e
sizione
l'espo-
ramente
platoìiico ve-
studiando
linguaggio
che
affermato.
soltanto
venire
per
di
largamente
origini
di Dante
opere
venendo
e
delle
stema.
il si-
ordine
come
dell'Amor
moderne,
e
come
nelle
svolgendo
persiana
e
medievali
sette
; si è visto
cioè
ovo,
sia
pensieri esposti
Mistero
risalire
tutto
in
non
o
minciare
co-
spiritoantipapale
seconda
accennato,
appena
bisogna
svolto
Rossetti
se
dire,
può
platonico, e
la
come
si
che
e
trovare
per
cronologico
anzi
;
sullo
Disquisizioni
sistematica
si
inverso,
infatti
visto
delle
tempo
è
delV Amor
Commento
è
Si
pensiero
Mistero
alle
attraverso
il
l'ordine
che
mai,
se
ordine
per
Purgatorio
e
la
egli
da
secon-
rispettivamente
della
voi.
^,
come
che
prima cantica,^
I,
trattato
III.
e
135
dal
"
modo
cui
cou
Paradiso
che
da
tocca,
uè
altri
disseminati
sono
accenui
nelle
sue
„
si
credere,
potrebbe
tal
in
la cavò
volta
che
entrati
fino
un
rossettiano
Rossetti,
nella
da
Se
ardite
ho
buona
prima
cui
il
suo
è
non
più
da
acerbe
lo
hanno
di
se,
Io
i Lanzi
di
incurante
me
lo
ci
contro
ohe
è
egli
tutto,
raffiguro
talora
dal
descritto
i Lanzi
gli
a
fare
il
del
sistema,
il sistema
so
stes-
affaticarsi
conclusioni
certe
se
e
qua
là,
primitiva,
come
in
guito
se-
tiche
stesso, le cri-
sé
gli applausi dall'altra
si lascia
andare
sicuro
alle
ultime
guenze.
conse-
fino
Francesco
come
D'Azeglio
Gavinana.
si oppongono,
tica.
can-
opere
al
quasi
idea
un
dell'autore.
talora
trae,
trarvi
alle
mente
di
nuto
conte-
terza
ordine
convinto
parte,
ed
non
è
della
seguire
par
cosi ; ha
altro
dare
lo
una
linee
quello
data
me
la moderata
eccitato,
quale
sforzo
da
stesso
se
alle
secondo
è
quello
nella
esame
detto, trapela
è
per
principio egli
convincer
fare
significato politico
a
quale
per
evoluzione
sua
da
che
Paradiso
cantiche,
buona
è
cosi
trarre
morale
prime
è altrettanto
non
è
teologia quale
se
una
„
disposizione però
La
a
di
due
di
che
risolutamente
o
stare
"
del
altro
:
trattato
trattato
se
„,
altro
questioni staccate,
trattare
nelle
c'è
non
facile
più
completo
un
come
cavare
risolutamente
ben
è
commento
sistema
cimentato
Purgatorio
via
opere
fondo.
in
Sennonché
e
potuta
"
pel
e
sua
addietro
tornare
generali
la
por
si fosse
qualora
sarebbe
1' "Inferno,,
per
andare
la
se
campo,
che
al
troppe
Ma
sono
ci
Ferrucnell'ultimo
troppi
anche
sono
le
136
armi
che
d'
più
è
l'erudizione
Rossetti.
ed
cosi
di
rimpiangere
teutonica
debba
ed
presupposti,
faticosamente
può
e
sciupato
rena.
deve
raccogliere
raetope, fregi, ma
"
"
"
"
Io
Dante
dioso
di
nente
"
"
"
"
al
che
in
lo
"tire
ha
dirsi
da
effrenata
a
iperbolico,
Divina
e
rinvenire
da
creda
non
Prefazione
che
di
Vita
Nooa
puossi
del
con
fu
commento,
ben
imponiente-
novità,
più
po-
consen-
vero„.^
il difetto
Egli
Rossetti.
molte
settario
al
intemperanza
attribuire
altri
Commedia,
gergo
non
amico
effrenata
a
di dover
alla
è ciò
:
stu-
esso
filologica;
un
struirlo.
rico-
che
apparato
un
telli,
capi-
degli
intemperanza
timido
è
non
dell'opera del
1
nella
tica
cri-
assai
e
anzi
state
con
la
interprete
e
sono
storica
portato
chi
Sebbene
io
lettore
costruire
Fraticelli
col
linguaggio erotico-platonico, che
un
tra
storia
erudizione
quella
meno
alla
cosi
deve
non
poeta,
affermo
:
dichiarate
ben
e
presentate
e
"
scrittori
falsi
colonne,
moderno
divino
da
a
dottissimo,
uomo
del
di
e
ebbe
potenza
caduto
dire
questo
a
di
opere
antichi
vedute,
"
punto
pertinenti
cose
raccolto
lecito
sia
lode
la
delle
nostri
"
"
denego
non
di
mi
che
materiale
un
può
non
ogni modo,
traviato
basi
del
opere
tanta
Dell'edifizio
sulla
fora
meta-
troppa
uomo
una
pazientemente
Onde
ad
un
stato
essere
abbia
e
edifìzio
e
di
le
tutte
che
costanza
so
spes-
superare,
meravigliosa
ma
da
assimilazione,
un
sopraccarica
Troppa
davvero
è
una
che
servono
Fuori
da
diiScoltà
le
sono
gli
esse
difesa.
di
che
impascio
troppe
:
ed
indosso,
ha
egli
di novità
tale
fondamen-
affigliatoalla
Firenze,
1839
137
Carboneria/
è
ad
certo
di
parla
assai
delle
sette
tiene
molto
che
cosi
le
ai
ragioni,
Qual
le sette
in
di
cari, anche
ben
degli
nel
quale
cui
trovando
tempo
suo
in
e
due
le
succedeva
epoche
al
fin
già
le
Epistole
senza
i
pensatori
Ricci
La
'
in
Be.velli
luce
cit.,p.
'^
Cfr.
22
O.
della
segg.\
op.
cit.
di
anche
che
e
dubitarne
giavano
caldeg-
Commedia
la
aperta
prova
caldeggiarono
da
Dante
segg.) credeva
Ormai
al
te
realmen-
magni
Mazzini.
Carboneria.
permette
Dito,
14
che
quello
Risorgimento,
nostro
{op. cit., p.
non
e
del
nel
cinare
ravvi-
a
successo
la riforma
di
quello
che
offrono
guaggio
lin-
un
tratto
inoltre
ne
in là ; e
alla
fu
religione, e
Petrarca
altrove
d' unità
e
gli ingegni
Griuseppe
a
appartenuto
avesio
op.
del
più
cercare
tutti
fosse
trecento
no
aveva-
che
in
e
concludere
a
suo
riforma
suo
ventù
gio-
successivi,
più
Dante,
Si rammenti
dal
una
e
e
tempo
di Dante?
tempo
efficacia
di libertà
di
quello
la
se, trovando
tempo
ideale
un
ratura.
lette-
passò
gli avvenimenti
nel
e
fossero
ne
nostra
che
tanta
fioriva,"qual meraviglia, dico,
Dante,
metafore
altre
il carbonarismo
allegorico
linguaggio
su
della
inizi
coloro
quell'apocalittico
il Rossetti
se
preparare
in
stato
uno
se
il
e
che
volta
contro
che
noto
quel simbolico,
poeti
nel
fiero
allegorie
su
tempo
un
è
Ora
meraviglia
in
assai
e
gli ideali
ogni
mostra
attiva,
parte
una
condivise
ne
si
tenero,
di
erano
che
fondato
è
vi ebbe
non
le sette
per
denigrano.
le
che
se
modo
ogni
libertà, e
ne
anche
e
un
più
tonava
che
il E.
documento
(V.
pione
Sci-
De
non
nuto
ve-
Angelis,
138
il brutto
contro
e
i fatti
da
parte
fu
che
il
ciò
si
ha
studiati
mantenersi
a
veva
do-
Non
?
balzano,
delle
del
e
la
idee
le
tra
di pura
critico
di trovare
l'evoluzione
e
ro
chia-
piccola
non
fu desiderio
giudizio
ch'egli crede
più
ravvicinamento
un
parallelismo
nel
più ardite
mano
il
pastorale,
Pontefici.
di cervello
bizzarria
non
di
dei
patria,
velarono
che
religione
di
amor
in
impossibile
quasi spontaneo
dunque
col
modo
nel
derivava
potere temporale
venire
Fu
d'Italia
dualismo
quel
spada
al Rossetti
mostravano
l'infelicità
che
delia
cojiuubio
riprova
a
mano
a
tori
scrit-
negli
idee
stesse
sue
setti,
Ros-
in
,
di
fatto
Vide
religione.
i martiri
di
suoi
secolo
"
che
in
ed
secolo
„
quei martiri,
e
del
dolore
che
voce
calma
la
non
verità
ne
trovano
è
nulla
quelle
del
poema?
le
vero,
che
le
che
cose
Come
Giovanni?
"
maligni
E
come
meno
in
gergo
;
:
se
di
forte
in
di
pur
interpreti
non
dal
„
bero
sareb-
non
la
hanno
agrume'
tanti
certe
proprie
sere
es-
profetici
Vangelo
delle
di
luoghi
riconoscendo
sospettare
di
fare
contro
dire
fa
numeri
certi
gli
esempio,
„
da
più
Dante
ad
sospettare
non
casualità
mere
di
non
apertamente
interpretazioni cabalistiche,
"
di
di
Dante
che
nata.
spassio-
e
patriota
che
gli
'savor
dice
Dante
dentro,
esegeti
cose
scrive
maggiore
un
che
:
sfuggire: perchè,
Chiesa, quando
per
di
di
uno
spazzature.
pauroso
un
piango
ne
le
sono,
dovute
Dante
non
tra
Molte
di
caldo
ha
patriotismo
riposata
tranquillo esegeta
io
del
forti
critica
animo
un
un
per
della
egli,
,
voce
gli parlavano
Avemmo
avemmo
la
più
ascoltò
dell'Italia
l'amor
di
vati
ca-
San
proprie
140
di
vere
ribattendo
"
la
"Francese
"
"
"
altera
del
"
"
Chi
cosi
a
"
"
diritto
nello
nam
diritto
scolo
In
anima
amor
Il
venire
come
uomo:
averla
per
prinella
tropin
compenso
delitto
è
non
Francia
in
Se
parte,
un
niu-
che
Germania
un
lano
la
trovò
trovò
le
ebbe
il
il Foloro
anche
chi
di
.,.^
ne
scelta,
Germania
quasi
idee.
nuove
Ma
in
di
una
in
pure
vii
quasi
talora
e
interpretazione
nuova
ha
opere
in
Berlino
a
feroce
oppositore
egli
criterio
banditore
propugnava
l'Oza-
il Délécluze.^
:
fondatore
Mendelssohn,^
ebbe
ebbero
le
lodevole
un
e
che
comporre
le difese
e
difensore
scuola
fine
il Rossetti
con
e
che
neppure
suo,
sul
nel
però
conclusioni,
Un
il libro
Rossetti
fine
sul
malignare
malignare
il
e
di
scrivere
di
accolse
nel
patria
capa-
qual
e
per
dal
.
ha
no
fosse
Rossetti.
un
uomo
falso
E
mira
ne
scrivere
cercarne
a
bassa
Foscolo,
e
la
perde
"
ignora qual
Italia
pensare
se
scris-
:
che
del
cuor
serva
sentirsi
ove
paese
le
alla
venne
"
"
il
Inghilterra
amata,
pò
del
petto
secondo, quando
il
parla
infiamma
libera
"
"
nel
rinunciò
mo
"
falso
bolliva
vero
della
capace
attribuitagli; è
Rossetti.
il
ce
fosse
medesimo
insinuazione
maligna
il Foscolo
die
il Rossetti
riportare quanto
W.
A.
Schle-
gel/
'
-
n
mistero
platonico, Conclusione.
de
inierprétation des ouvrages
Dernière
deux
des
deWAmor
mondes,
Dante
15
febbraio
Alighieri
ou
1834.
poesie
la
E
l'ultimo
amoureuse,
; in
Dante
Revue
pera:
capitolo dell'oParigi, Delahays,
1854.
'
und
Dante
*
il
Bericht
Revue
iiber Rossetti'
der
des
R.'dépourvu
Dichter
deux
du
s
Ideen
seiner
mondes,
sentiment
zu
einer
Zeit, Berlino,
15
de
agosto
la
Erlailterung
neuen
1836.
Dancker,
Lo
poesie'. Questo
1840.
Schlegel
è
des
disse
troppo,
ma
141
Inghilterra,
In
generalmente
tradotto
fu
del
Pauizzi,^ l'opera
favore, e il volume
e
in
del-
togli l'opposizione
ne
del
^
l'Hallam
se
Rossetti
Sullo
dalla
inglese
trovò
spirito
signorina
tipapale
an-
rolina
Ca-
Ward.
in
Balbo,*
e
in
altri
si
generale
discussioni
contro
Berlinese,
e
"would
"
me
"
.^
"
mer
orthodox
an
il fatto
che
di
sé
Dopo
il gran
del
Rossetti
frase
di
bel
un
cui
l'accusa
ignora
non
fu
sprovveduto
crede
se
poco
a
ribatte
"L'Italia
gesto:
egli mi
andò
il E.
cui
con
che
chiasso
scrisse
others
others
a
metteva
ognuno
di
non
forse
l'unica
de
on-
;
So-
"
:
a
mo-
Refor-
troppo
Dante.
ha
che
la
dimenti-
in
poco
pera
l'o-
subito
fece
ne
a
e
nell'Ateneo
chi
nell'interpretazione
stesso
nei
prohihiiorum
Papist,
„
Rossetti
Berlino,
a
republican,
a
positori.
op-
avversari
accolta
di tutti
Dante
some
Sta
ed
prò
librorum
più ragione
del
l'opera
; fu
Index
make
narchist,
che
Roma
a
neW
forse
dire
accaniti
più
discussioni
ebbe
paesi cattolici;
ebbe
forse
ma
può
Cesare
Fraticelli,^in
paesi protestanti
nei
amici
trovò
minori
forti
più
incontrò
Italia, nel
fu
avversari
In
rossettiano
il sistema
Dove
quello
cagione
che
valore
altro
del
di
stesso
lio
esi-
mio
..
'
Remarks
by
Londra,
T.
Moxon,
Art.
'
Op.
cit.
Vita
di
"'
G.
Professor
H.
E.
A.
i?.'«
Disquisizioni
pseudonimo
(è lo
di
F.
B.
a-morale,
M.
dalle
Torino,
Dante,
Pomba,
The
Hallam)
G.
1839.
Divina
Commedia
Fanelli, La
storico-politica, Pistoia, tip. Gino,
"
ZiNELLi,
opere
"
H.
papale:
anti-
1832.
„
cr
spirito
sullo
cit.
??'
'
on
di
Intorno
lui.
Athenaeum,
allo
Venezia,
2
1837-38.
spirito religioso di
1839.
Andreola,
maggio
1840.
patria,
opera
D.
A.
sa-
Anche
desunto
142
canza,
dello
e
che
di
condannava
delle
reso
il
merito
la
'a
une
biblioteche.
almeno
scossa
averne
sia
la
scaffali
negli
avverarsi
tuttora
pare
e
Schlegel
défìnie'
Rossetti
parve
la
che
gli
profezia
Io
polvere,
spetta.
in-
trève
e
guro
m'auche
al
vi.
Gap.
minori.
Prose
Raccolgo
sotto
distinti
ben
all'ultimo
tempo
ultimi
agli
SIC
"
"
la
Tutto
regina
è
non
durò
più
pura
decadenza.
"
lodi
"
'
3
di
che
lo
più
"È
le
per
presentata
aprile 1815).
È
dal
Gabinetto
della
altre
anche
per
e
musicai
l' Italia
classe
un
delle
già
nazioni
Solo
ora
il
naturai
letteratura
di
del
invanita
sei
Vasto.
forse
a
dalle
vermiglio
delle
alla
frode
ricorre
dal
Sebezia
Società
,
oggi tende
che
più vivo,
di
la musica
anch'essa
autografo
archeologico
"
fu
che
»,
ma
alla
flessioni
Ri-
operetta
nostra
pastorella
farlo
setti,
Ros-
Napoli,
l'aurea
l'altra.
riscosso
della
a
prima
e
maestra
né
una
presidente
poeta
presenta
lungo,
a
ha
del
„
l'una
né
Memoria
la
poi
e
vita
riodi
pe-
appartengono
prose
tempo
periodo
un
due
vita.
attuale
stato
ha
dal
sua
si
ci
della
queste
di
ordine
guancie,
sue
della
artistico
valore
di
di
scritti
lontani
passato
anni
in
Prima
ben
e
alcune
poiché
titolo
questo
e
fogli
belle
in
socio
setti,
Ros-
arti, (ai
quarto
duto
posse-
di
144
"
"
"
delle
cittadina
chio
appassite cochette
di
impegno
il
la
sua
le invola
sover-
bel-
.
comincia
Così
il
facile
capolavoro
Ponendo
l'agione
"
delle
l'abuso
'^
che
meraviglia
veduta,
quasi
e
col
che,
successivo
dei
''
qualche
volta
destare
forte
"
in
la
Anche
fece
musica
quello
pel
e
di
che
il
i due
a
tra
le
che
suoni
possa
tamente,
aperla
righe
pur
sorgere
per
sua
sempre
da
ma
lice
fe-
un
assorda
ci
dalla
proviene
la letteratura,
letterario
(i. Verdi.
vecchi
fra-
maggiore
con
più bravo,
musicale
un
sistema, egli scri-
.
venerandi
tedesca
la musica
assurdo
ci
della
credere
dei
italiano,
ebbe, come
pel romanticismo
romanticismo
ideali
ta
cor-
tedesca,^
ha
più
creduto
è
stuono
e
chi
cui
troppo
confessarlo
quasi
musica-
.
di
senza
fusto
Questo.
orrore.
nostra
assegnerà più
l'arte
abbia
il Rossetti
Invece
di
tura
tri-
.
alla
in ciò
pur
nuova
della
innesto
l'età matura
trionfale
fruttifero
e
^
tuttavia
leggere
l'arte
che
fiducia
dispetto
il
il Mazzini
mostrerà
dei
e
trilli,
e
sempre
e
sere
es-
a
posto di pontefice massimo
Italia,
lascerà
deve
mastica
a
anche
passo
in
fare
sacro
stile
con
notomizza,
veramente
il
italiana,
musica
sangue
la
diminuzioni,
Pergolesi
se
Rossini
al
ancor
pieno
degli affetti,condanna
tutto
musica, mostrandosi
'
musica
soltanto
poi
Assegna
"ve,
che
„
riuscendo
sul
scritto
,
tardi
mare
chia-
a
Rossetti,
geniali, e
espressione
gorgheggi,
un
e
principio
come
sincera
la
del
prosastico
sensate
esito
non
garbato.
e
„
eh' io
questo
osservazioni
di
di
cosi
lezza
„
"
bella
esser
e
;
il
suo
fece
Sono
lombardi.
ticismo,
roman-
A.
zoni,
Man-
fratelli
145
'•'
"
mania
di imitar
la musica
quel
folle che
gliamo
"a
a
estranei.
"
"
"
i
che
que
lingua,
sima
se
quel
forse
può
chi
per
che
esser
non
in
che
ed.
Con
bellis-
arte
per
ciò,
come
non
le
spezzò
fortuna
forse
confessare
generale,
di
piccoli, non
quel profitto
dell'arte.
educazione
e
di
Fa
che
quale
nell'Epicedio
più
non
venir
contro
egli
del
La
multiforme
Paisiello
(Versi.
Tumultuosa
la
Ma
nell'arti
Per
te
Tutti
Di
Ed
al
condito
voluttà
di
il
Pirro
la
la
lungo
piacer
e
Rigusterem
Onde
da
martir
alzata
il
Atene,
errore
dall'orecchio
nuovo
Arbace
scene;
ed
Roma
dopo
allor
tenero
Esposta
le
educò
perdute
Rapiti
Il
assordar
semplicità, primiera
ritrovi
vie
Le
straniera
al
gentil
ohe
arene
bizzarria
comica
follia
col
l'attico
il
ver
al
core.
divina,
rammenteranno
Elfrida
Xina,
e
dignitoso
affanno
:
cortina,
disinganno,
sai
ci
vivace,
punge
e
un
credeva.
altera
fastosamente
suU'ausonie
fin
Il
biente,
am-
il Romanticismo
combattendo
cit.):
Osi
si
i
per
tedesca
era
plicherà
ap-
tedesco.
comprese
non
le
sarà
dal
e
lancie
sue
applicato
l'italianità
efficacia
il Mazzini,
che
in
musica
violare
per
diversi
concetti
non
bella
che
e
musica
dalla
senza
comprese
Romanticismo
la tua
l'aver
i maldestri
per
trarne
letterario, egli
dun-
precorre
nell' innesto
trarre
a
che
poco
patriotismo
sulla
vero
possibile
rgli
da-
stracci
e
la tua
lode
gran
di
idee
E,, conservatore
-
a
la fiducia
attendeva
era
torna
alcune
Dopo
Ciò
anche
il
apertamente
preziosi abiti
era
grande pensatore,
pel quale egli si terrà
motivo
'
mia!
il Rossetti
concetto
anche
il
dei
rassomi-
.'-
poiché gli
all' arte
inciò
e
cenci
intedescavano
dove
ecco
^
figliinfrancesassero
non
musica,,
Ed
avendo
Italia
Povera
tuoi
;
mendicando
propria, va
casa
tedesca
piace.
10
146
indugia lungamente
che
quello
Melodramma/
sul
dice
egli
ed
del
proposito
a
è
vole
note-
tista
libret-
:
"
"
caffè
quel
"
"
di
"
sitando
"
stralunato
dir
male.
penna
"
"
chi
vizio
"
"
"
"
"
"
"
"
all'arte
gli
al
cantanti.
del
parto
elegante
il
che
prima
"
di
suono
"
presario gli agita
"
pargliela
"
al
è
'
di
di
termine
Sempre
quella
da
in
camera
di
mira
ecco
mano,
della
Italia
la
pur
il
sua
opera
divina.
d' opera
ad
essa
sei
dei
di
e
un
storpio
uno
argomento
meditarlo,
lavoracchiarne
seconda
borsa
e
;
strap-
giorni
o
dieci
Superbo
predominò
superiore.
al
dell' imdi
fantasia, avido
musica
tanto
la
la
in
fore
;
senza
a
che
Ec-
accreditato
primo
mani,
che
che
pugno
un
forma
preveder
alla
consacra
momenti
lacera
comincia
scudi
dell'altrui
maestri
accresce,
fra le
senza
cinquanta
che
porre
seppe
in
dei
abbracciando
scena
ai
maldicenza.
Sofocle
proporzionato
svilupparlo,
ei
quei
arringo
gli getta
caso
annodarlo,
la
stil di
nobile
Ora
mostruoso.
Venduto
privilegio,
dalla
e
genio, mutila,
corpo
più
cristiere
suo
rivestirsi
e
prendendo
Ora
sua
canora,
perchè
drammi
far
lo
con
materia
nir
di
dall' ozio
intanto
la
pronta
uso.
per
superiori
sublime
avanzano
colo
sol
vi-
Elicona,
impresario monopolista,
miseria
dei
noto
una
è che
di
il
in
talento
Egli
tien
pronto
contribuzione
a
?
mandra
pel
furbo
un
licenza
con
"
servirsene
fra
nel
fonte
il
una
tien
solo
colui
che
di
non
all'altrui
insulta
"
"
vuol
è
ispirato
richieste
capricci di
"il
'•
che
più
sdraiato
mormorazione,
chi
più
siede
che
cedono
gli
tu
cantina
il barbiere
che
a
che
Sai
alle
"
"
oziosi
la
di
crocchio
a
di
corona
"
quel vagabondo
là
Mira
a
del
scapito
Ub
Acciò
quivi
E
venire
qui
Spesso
Pria
musica
Signor
Ed
io
Io
l'aria
Questa
clie
reminiscenza
vederli
di
che
senso
nemici
devono
sul
sacerdoti, e
gustosissima
che
Carlo
che
fu
è dato
ci vien
Goldoni
ha
ci
;
fuori
;
scena...
fondere
quasi
del
e
ripensare
deW
lascialo
nelle
;
buon
l'arte
del-
farsi
scenico
di
la
di accorgersene
dell' arte
palco
bene
così
lettura
a
quella
Amalossunta
parafrasata
garbatamente
cosi
la
fatto
della
scena
cori;
piena
venir
saputo
questi
pure
coi
orchestra
sopra
non
morire.
vo
questi
restar
venire
vo
Io
vuol
ha
il Rossetti
Pure
par
vuol
non
Io
—
non
prim'atto
al
Quella
catene,
—
vuol,
a
:
preghiera.
le
trono.
furore
di
fiera
parte
bene,
la
con
solo
a
vuole
bì
una
badi
trionfale.
l'aria
;
parole.
con
un
carro
Quei
ci
aver
sopra
un
Quei
la
il rondò
voglio
Sopra
le
questi
amor,
debbo
star
vo
concertato
dopo
maestro,
l'aria
duetto
barbari
quei
e
chiede
Quei
il
possa
il pezzo
da
ancor
la
Io
cader
Memorie,
da
e
Giacinto
Gallina.
Restando
egli
trova
ridire
a
dei
cori,
volte
molte
un
recitativo.
Altre
termina
"che
"
le
il
tutte
tesi,tolta
sue
si
belle
Anche
la
quale
mai
sono
arti
esse
dare,
a
per
sono
non
fondate
cessiva
ec-
metri
cosa
esempio,
piuttosto
occasione
ha
di
espresso,
richiederebbe
Riflessioni
le
quale ipotesi
concetto
musica
vaudeville.
lunghezza
inopportunità
osservazioni
sensate
sulla
e
al
dove
grandiosa
aria
contro
la
anche
un'
e
sulla
e
adatti
non
trascina
che
sull'abuso
molto
Melodramma
nel
sempre
pur
di fare
scagliandosi sdegnato
egli
ammesso,
fondate
su
d'un'ipo-
sussisterebbero,
"
quelle
dice
su
„
mostruose
140
"
di
azioni
"
moda,.
uelle
.
quali
.
si
ora
ed
parla
ora
si canta?
„
che
E
diresti
oggi,
breve
prosa,
Questa
del
prosastico
né
senta,
poteva
accademico,
di
c'è
là,
buccia
"
E
da
"
pende
"
multuoso
"
convergendo
"
"
ferite.
"
il
sano
delitto
"
?
di
va
parmi.
'
via
.
di
De
Bonis,
Sebezia
1818.
la
sa
gros-
Vale
la
il
dovette
fede
Chi
urla
e
batte,
e
sarà
stato
intie-
popolo
inaudito
è
mansueto
direbbe
non
!
e
ne-
E
chi
indizio
Ma
?.
.
.
ravvisarlo
le
imperver-
qual
un
e
; l'uno
all'aspetto!
volto
tu-
unanimi
insulti
tutti
essere,
presta
di
popolo
perquote
; chi
!
di
l'ira
attirò
?
Un
moltiplica gli
tatti, ahi!
e
insanguinato
gioiosa rabbia,
con
e
squarcia
Ohimè
!
„
anzi
passo,
nell'apertura
Pronunciata
Società
della
questo
santo
sentimento
bersaglio gli
e
lo
quel
parmi
potrebbe
dalla
e
?
Sciagurato
celeste
si
.
e
che
un'anima
E
G.
ei
direbbe
non
*
Or
!
!
gli
che
Immenso
fando
"
"
l'altro
esultano
"il
ro
lui
vilipende;
e
ed
"
d' infamia
Questi il motteggia, quei
ride
di
po'
pallido
si
solo
in
fiezza
gon-
mica
accade-
accademici.
che
un
rinnova
dalla
liberarlo
intorno,
ad
fare
venerdì
da
si
principio.
tronco
freme
bestemmia,
"chi
"
quel
gli
sdegni,
il
colui
sarà
chi
fatica
involucri
riporti
di
po'
un
vi
se
campagna.
una
dagli
e
eh' io
pena
è
ma
voro
capola-
anche
Cristo,^che
idea, qualche
buona
e
qua
di
il
è
Orazione
predica
come
?
lontani
neìV
Gesù,
di
parroco
Qualche
ben
disgusta
ci
appena
buon
un
tuttavia
Passione
oggi
passare
già detto,
altrimenti,
essere
che
sulla
l'ho
Rossetti
Rossetti, poiché
siamo
vuota
G-abriele
sera
della
del
di
paggio
solenne
martedì
in
adunanza
santo
peggio.
poetica
1817, Napoli,
150
due
Di
io
altri
di
ritengo
le
leggi,
della
religione,
v'è
e
Discorso
Il
"
"
Petrarca,
roso
"
lettatrici
"
il
re
"
"
"
"
fiato
quato,
ad
intonar
calzare
che
"
poso
"
le
ai
del
Poveri
ragazzi,
retorici
'
;
l'amo-
con
mille
.
sde-
lo
con
Ariosto,.
al-
guise
.
spinge-
a
dell'omerico
pindarico
Tor-
Chiabrera
anacreontico
Zappi,.
euripideo Metastasio,
sofocleo
Alfieri,.
Boccaccio,
versatile
Segneri
.
a
del
c'è da
.
a
me-
pomdel-
dal
meravigliarsi se,
con
essi contribuiranno
ammaestramenti,
di
.
.
„
non
Autografo
posseduto
sono
cinque fascicoli
di
egli stesso,
Gruicciardini,del profondo Macchiavelli,
r insinuante
tali
del
tenuto
giovanetti
dice
in
del
dell'
tibie
tinte
campo
discorso
un
tromba
corde
le
il coturno
scolar
ecc.,
ha, secondo
.
"
guerra,
del
sospirare
Filicaia, dell'
le
Roma,
monete,
tonare
trasformarsi
nell'aurea
dell' alcaico
di
pianta
scolastico
dolcemente
a
trattar
a
è
"
l'immaginoso
con
la
con
di
appunti.
Alighieri, a
gnoso
delle
terribilmente
a
glianza,
somi-
cazione.
sull'edu-
e
pace
Rossetti, secondo
il
di
storia
compilazione
dell'anno
ammaestrava
"
di
di
che
collegio
un
tavola
sull'educazione
chiusa
la
di
calendario,
una
l'aria
tutta
me,
del
sione,
Pas-
caratteri
periodi della
che
sulla
il Discorso
e
costumanze
lavoro
; è
romano
per
delle
aggiunta
far cenno,
ora
certi
romane,
dei
tratta
delle
da
loro
tra
Aìitichità
primo'
converrà
posteriori all'orazione
poco
legati
e
Il
scritti
a
archeologico del
irregolare di pagine,
Gabinetto
numero
sto
Vanon
numerate.
•
Veramente
"Nazionale.,
piccole
di
Napoli
Coriolano
poemetto
non
ha
non
numerate.
e
titolo.
è
L'
rilegato
Yeturia
:
sono
autografo
insieme
4
coi
pagine
dalla
posseduto
due
abbozzi
grandi
e
del
2
più
151
nel
perpetuare
Le
altre
di
sono
Rossetti
; basti
Roma
la
chiusa
valore
metà
dal
estratto
vedere
legate pel
di
sia
tra
Ne
terremo
loro, sia
gior
magdel
poche
poiché
cose,
letterario.
del
originale,
cadenza.'
de-
opinioni religiose
dirne
ora
il loro
verso
lavoro
pur
delle
per
grande
è
non
poetica.
trattando
da
intimamente
antipapale,
e
della
scuola
ci restano
ancora
produzione
conto
la
Napoli
posteriori, e
polemico
ultima
alla
che
prose
molto
carattere
di
regno
ma
^
è nep-
secolo
XIX
tutto
all' infuori
Mistero
non
dell' Amor
della
platonici.
e
,
si
batte,
della
Chiesa
dal
pure
'
discorso
potrebbe
da
M.
dre
"
ei
fu
"
di
Napoli
sia
"dal
candidato
trionfò
:
nelle
cattedra.
la
ottenne
p.
"
e
andata
classi
in
le
per
si
di
parla
disegno,
che
neppur
servire
quando
e
Mazzini
e
si
di
rentemente
diffe-
che
{op. ciL,
in
tenne
casa
dalla
rileva
il
discorso
in
casa,
che
sua
è
non
domestiche;
sieno
sia
il discorso
di
W.
Rossetti
M.
scritte,
state
faccio
scritto
che
poterono
romane
ma
di
danza,
stato
letteratura
vi
perchè
Io
il direttore.
e
Antichità
Le
di
scherma,
„,
insegnante
occasione
al
Questo
maestri
tanto.
classi
Considerazioni
Ripubblicate
G.
di
quale
circa
-
qualche
un
sue
in
i
giustificata:
capace
alle
ginnasio
ricordano
di
incarico
1817
favorito
Benelli
padre
il E,, teneva
che
private
credo
pa
Nel
„
ordinato
ben
si
e
un'ipotesi
per
classi
"
la
Evidentemente
versi.
figlio
mio
nell'Università
mio
fatto
gioventù.
Napoli.
incidenza
per
secondo
cosa
che
Bianchi,
certo
un
poli.
Na-
a
; il
sorta
eloquenza
Noto
"Ciò
la
per
Autobiografia
fatto
era
Continua:
segg.).
delle
sua
"
collegio
di
„
la
di
trovo
ma
prove,
importanza
E,, insegnante
Non
di
altri
gli
una
prove
scrive:
cattedra
la
pf»r
sarebbe
12
il
ciò
di
hanno
Tratti
sono
mai
se
interrogato,
insegnante in qualche
stato
Re,
avere
corruzione
riforma.
platonico
mi
me
^
si
non
di
mostrerebbe
ci
perchè
genere,
della
tasto
necessità
dell'Amor
Sennonché
W.
della
e
Mistero
Questo
d' altro
solito
sul
capisce,
non
forse
sa
non
crede
partengano
ap-
1818.
di
G.
con
appendice
con
uno
del
R.,
e
P.
Londra,
note
G.
R.
e
insieme
Ventura
G,
con
a
Taylor,
due
Lugano,
1840.
scritti
1849.
di
152
due
di
articoli
di
simil
coi
Savonarola
della
abusi
gravi
piU
Considerazioni
chiesa
del
decadenza
della
titoli
intorno
latina,
potere,
suo
nell'eco
pubblicati
genere
ai
cagioni
come
Albione
e
Ibe-
limitato
e
scherare
sma-
e
ria}
i danni
invece
era
sempre
del
corruzione
la
rilievo
s'
però egli
Finora
sacerdozio,
del
politici
Cosa
è
in
porre
ca
attac-
del
interno
l'organismo
nell'opuscolo
cattolicismo
a
teocratico;
potere
virulenza
con
e
il
papismo
mano
ro-
?^
trattazione
La
del
caratteri
papato
ora
Il
politico
Rossetti
vi
del
secondo
risguardante
il culto
aver
falsato
il
l'uso
del
Il
il secondo
che
dice
ne
la
al
conservato
sul
prof.
di
letta
la
lettera
lunga
una
Chiesa
il 24
Vasto
è
riprese
in
una
settembre
fu
p.
IX.
è
di
1850, gennaio,
1)
nota
alcune
è
e
in
tutta
185)
da
in
Pio
Ferretti,
e
riformati,
subbuglio dopo
IX,
colla
errato,
quale
È
la
e
va
L' autografo
pagine;
tografo
l'au-
posseduto
dal
minuta
la
"ntenuta
gerarchia cattolica
Inghilteirra.
in
appendice
dall'autografo del prof.
pubblico
la
è
Roma.
a
stampa
è
Quello
Savonarola.
di
Va^to
al
1850.
tornato
la
1847) ;
(annata
(dicembre
104,
Chiesa
la
voi.
I
tacca
; at-
astinenze,
le
di cristiani
adunanza
anglicana
del
£co
mancante
indirizzata
di
accusa
che
del
nel!'
quale fu condotta
Nell'autografo del
Luzzi.
dire
col
Pio
decalogo
; la
celibato,
novembre
poesia
pressione
sop-
transustanziazione
il
{op. eie,
bastanza.
ab-
della
del
immagini
della
di
Benelli
vedemmo
ne
teressant
in-
invettive
già
la Chiesa
44, 70, 102, 183,
pag.
alla
invece
riferito
delle
pubblicato a cinque
aprile 1851)
marzo,
febbraio,
papi
accusa
latino,
fascicolo
nel
Fu
-
dei
conchiude
a
primo
che
prima,
i
politico ; più
e
comandamento
dogma
l'intolleranza;
'
la
parti secondo
due
in
dommatico
:
noi
per
il potere
contro
divisa
è
ad
destinata
tenuta
quando
l'enciclica
veniva
lettera
Luzzi.
ser
es-
nata
ema-
rata
restau-
XI
che
153
dato
ha
stessa
la
"...
:
"l'Anticristo;
"
"
dai
gire
d'a-
Grerusalemme
non
„
fin
allontano
la
sempre
nella
entrare
per
chi
'
abbomino
sandali
miei
santa
dall'abiurare
lontano
era
latina,
Cristo
vie, mi
torte
sue
più dall'empia Babilonia,
"
modo
suo
Chiesa
nell'adorar
io
scotendo
e
delle
polvere
della
così
pensava
scritto
aveva
col
tatto
profezie dell'Apocalisse.
alle
Chi
in
ragione
finitivam
de-
,
il cattolicismo.
fece
Questo
alla
attacco
"
fosse
vi
Chiesa
altra
^
che
"
esaminata,
•'
infatti
di
direi
la
senza
falsa,falsissima, assai
e
all' istante
E
nuncio
"
semplice
e
"
saria
al
del
culto
dottrina
race
"
al
evangelica
nel
e
:
virtuosi
in
e
l'abiurerei
ri-
"solennemente
aderire
si
alla
eh' è
quella
eh' è
terra
è
che
religioni
mezzo
per
a
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non
di molte
stesso
tempo
umano;
genere
"renderci
papismo
non
esitanza
in
dopo:
subito
"Se
attentamente
minima
tempo
„.
se
averla
peggiore
mettere
senza
scrisse:
Cristo
insegna, io, dopo
Roma
pagane;
"
Eucaristia,'^ l'ultimo
dove
papale,
religione
'"
"
U
in
si
utile
la
sola
beati
in
ve-
santa
neces-
e
che
possa
cielo
„.
Già
prima
di
Mistero
e
nel
secondo
'
di
Eco
Mapei,
Mistero
certo
'
103)
estratto
di
Eco
febbraio
scritti
che
Le
e
due
il
giugno
luglio
e
p. 289) dà, errando,
la
Babilonia.
Cosi
di
maggio
(?) colla
dall'eco
di
piaghe
gran
si cangia in
d'
Italia,
politica,
nell'agosto 1850,
primo
il tratto
e
sulla
il
1852.
marzo
mano,
II
stesso
novità
senza
di dommatica
Savonarola,
Savonarola,
di seconda
Aprile
conosce
evangelica
vlqW
pubblicati
altri
due
su
dottrina
Della
dal
Babilonia,^ tornando
Sorvolo
'
nell'eco
pubblicato
avea
poiché
1852.
Quello
semplice
Savonarola.
che
che
la
V Eco
do
citan-
di
narola.
Savo-
{op. cit.,p.
Benelli
1852
millo
{Catolto
come
segue
vide
non
indicazione
Luzzi
{op. cit.,p. 48)
Bexelli
essa
Il
1852.
è
certo
un
154
dell'Apocalisse,
visione
già
forse
Non
ci
molto;
non
più
il
delle
importanti,
artistica,
nella
storia
di
di
chio-
di
nostra
più
abbiamo
lungo
a
nato
esamiche
e
certo
fissarne
il
queste
su
numero
Rossetti,
assegnargli
della
che
maggior
cercheremo
e
più
fermare
ora
del
opere
di
ora
dovremo
piuttosto
partitamente
possibile
per
ci
quali
vecchi
su
battuti.
troppo
indugieremo
sulle
opere,
fra
anche
ribattendo
e
posto
letteratura.
mia
fisiono-
gli
fu
le
tutte
la
che
ci
pete
com-
156
giudizio
concorda
feudo
in
il Carducci
diedero
indulgente,
po' troppo
com'era
quadro,
il Rossetti
piacere
del
quadro
medio
In
possibile,di
è
ci
quanto
fu
la
Senza
dubbio
danno
non
fatto,
più
cercheremo,
per
nella
sua
preferito
fama
avrebbe
meno
circostanze
della
evoluzione
letteraria,
lotta
cadenza
"
e
Invece,
noi
tra
non
Guidiccioni
quel po'
di
e
latino
che
nota
vi
nessuno
ma
della
scuola
Tasso
e
cui
si
si
per
tecipava;
par-
de-
Metastasio
Marino
il cavalier
con
che
romantici
la vecchia
con
teristiche
carat-
cominciato.
era
meridioixale,
alcuna
stesse
aveva
e
le
tutte
compiere
colle
tura,
dura-
me-
invernicia-
gli studi „.'
vano
il Rossetti
E
gusti,
Gennaro
classici
letteraria,la quale
scolava
'
quali
dominava
vi
Filicaia
e
quasi
tra
quassù
"
fini
colie
nell'Italia
sentita
poter
del
più
poeta.
vero
non
celebrità
alla
ma
dal
vita
esteriori
combatteva
che
improvvisatore, impedito da
e
gran
curato
d'arte
rumorosa
riuscire
potuto
arcade
La
all'improvvisazione
criterio
sano
avesse
se
una
nato
dato
l'essersi
con
momento
"
nel
primi piani.
il Rossetti
porre
veva
do-
meno
occupa
nei
noi
genti
emer-
piccolo, poiché s'egli avesse
vena
sua
abbia
"
figure
non
un
luce.
vera
"
certo
ibis:
mo,
pri-
intento
tutto
le
posto
un
tutissimus
quale,
piena luce,
che
XIX
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in
poste
e
il
patriotismo,
suo
al
lui
un
già notato,
secolo
ogni
in
cogliere
dal
pel
secondo,
il
severo
a
ho
di
che
sebbene
Sauctis,
come
al Rossetti
alfeziouato
po' troppo
De
il
e
quello
cou
De
intento
cresciuto
nella
Sancti.'s,La
e
Morano,
tra
giovanile
sua
letleratura
J847,
p.
quella
450.
italiana
coltura
sete
del
sec.
di
e
quei
applauso
XIX,
Napoli,
157
a
conseguire
e
che
lo
celebrità
quella
lusingava,
abbandonò
si
decadenza
ai
però,
non
;
gusti
di
tutto,
e
anzi,
arcadici
poeti
e
di
lingua
molti
che
A
continuò
di
dichiarato
lotta
quella patina
sino
si
Napoli
sua
noi
negli
e
di
anche
si
può
E
male
del
tutti
forse
giacché
in
le
onore
osservare
poemetto
una
una
chezza
ric-
ponendo
sovrap-
intento
la
la
coloro
del
di
nella
che
proprio
la
certo
di
credere
può
che
tale
bitammo
gli adde-
nelle
come
e
di
opere
cede
suc-
difetto
non
?
Mascheromana
Napoleone,
dal
nei
verso,
la Mascheroniana
Giuseppe
Monti
sono
poeta,
imitano,
di
la
rappresentazione
nostro
che
a
Monti
del
cosi spesso
nel
fama
questo tempo
si
Rossetti
materiata
nominammo
del
del
montiana
sempre
dedicare
L'efficacia
benissimo
notare
in
e
Monti,
poi
già
poeta
si incontra
certo
del
tenne
la sonorità
E
conobbe
diretta
personificazioni
:
che
Esagerato
per
niera
ma-
con
venne
necessità
notare:
a
difetto
dell'oltretomba
sue.
tri
al-
d'altri,e
è
mai
componimenti
altri
caratteristica
a
egli
che
una
montiana.
una
con
non
egli
lui
a
come
visione,
derivazione
la
tanto, io credo, per
classicismo
già
avemmo
forma
dagli
invidiare.
Napoleonidi.
ai
poemetti
di
impose
musa
che
l'efficacia
per
fine, quando
alla
novità,
prese
sue,
i romantici
e
quanto
comprese,
il De
parteggiare pei classicisti, poiché
questi
tra
che
tutte
non
della
di credere
alcuna
arcadico
substrato
più tardi,
lo circondavano
che
originalmente,
gli potrebbero
questo
promessa
contemporanei,
d'armonia
e
era
la scuola
segui
senza
o
affettuosità
una
quelli
quello
anteriori
d'Arcadia
grazia
e
di
malgrado
a
gli
mostra
come
Sanctis, pedissequamente
che
che
raffronto
quelli
del
e
non
delle
i poemetti
sarà
date
Rossetti,
e
158
di
generale
in
poeti, si può
avere
si
si
Poiché
della
egli
E
fu
Rossetti
nel
vicissitudini
in
di
quel diretto
avrebbe
solo
letteraria
modo
che
di
dissimili
compiere
elogi
agli
e
italiani
quali già
mai,
o
meglio
i
contro
a
lo
della
da
metà
un
e
patria
in
da
pezzo
del
d'Arcadia,
se
pel
non
suo
vano
ave-
poema
dovevano
poco
cere
pia-
XIX,
secolo
preso
col
prima
presso
piede
tanto
Manzoni
i suoi
fragranti.
si
può
perdurare
a
non
introdotto
aveva
aveva
goriche
alle-
arena
secolo
mezzo
del
Di
germe.
figurazioni
talora
assai
che
egli poteva
solitudine
il nostro
ben
allora, da
quell'evoluzione
autore
fraintese, poiché,
romantici,
malgrado
fino
stato
di ricevere
Foscolo,
il romanticismo
Ma
fuori, più
Monti
Gianni
più splendidi
frutti
del
il romanticismo
già dato
aveva
movenze
al
dal
tagliato
sempre
quasi
lia
Ita-
le note
per
Italia; figurazioni che
in
Bonaparte
impedito
i
che
quelle
in
dall'Italia
in lui
grandiosità
antagonista
discreti
in
di
sbalzato
ingarbugliate
a
;
meglio
o
letteratura
invece
Veggente
una
da
il famoso
nel
potuto
luogo
e
fosse
non
rimase
dele
fe-
contemporanei
quando,
trovò
colla
nel
dar
ancora
si
contatto
che
l'interprete più
suoi
continuato
che
che
trionale.
setten-
svolgersi dell'arte
Inghilterra,
quello
nell' Italia
estraneità
allo
politiche,
meridionale
ancora
di
rispetto
ridionale
me-
dall'ambiente.
creato
carattere
arretramento
dei
gusti
poeta
questo
è
due
letterario
battagliero
e
dei
e
vero
movimento
il Rossetti
vita
il
è
del
questi
nell'Italia
che
riprova
fuori
rapido
di
componimenti
una
era
svolgeva
i
tutti
malgrado
anche
dire
che
dei
metri
dei
intese
non
se
la
gridò
sua
e
frequenti
sia,
poedelle
vo-
159
richiami
luti
alla
mitologia,
in
classici,è
ai
e
fondo
romantica.
La
lancia
prima
nelle
spezzò già
Tasso
che
or
di
Ci
lunghe
oJfron
d'ogni
Che
S'egli
è
un
Non
S'egli
in
maestosi
Curiose
teco,
maldestro
al
Manzoni
di
ragione
stato
a
alcuno
„
se,
modo
nei
di
fu
si
del
che,
e
gran
dichiara
di
che
qualil
scriveva
molta
avuto
fosse
se
d'altra
; ci danno
parte
romantica.
a
quel
Paolo
Dell'arte
Torquato
seguace
curioso
Costa, che
'sull'orme
muovere
strano
mo-
che
gusti
dimenticare,
questo
sermoni
quelle
il Rossetti
in
che
suo
suoi
lo accusi
'su
simile
nei
avrebbe
fede
di
professione
Poiché,
ribatte
da
si
ci
romanticismo
un
muse,
di
rifiutare,e
proposto
bella
"
D'Azeglio,
;
altero.
mentre
forse
delle
seguace
pensiero
che
ad
non
se
;
eletti
io vado
ottave,
esisteva
non
petti
sonanti
alto
contrario
il Rossetti
da
modi
Torquato,
o
i detti
canti
con
numeri
notevoli
e
error
chiaramente
errar
assolve,
fluttuanti,
l'accozzati
duplice
Esprimer
Di
Orlando
di stringar
mal
strani,
s'avvolve
involuti
vanto
è
silfi
e
mendicare
non
error
balbutir
In
trapunti
magia
astuti
defunti
talismani,
e
delirio
suo
menar
di
romantico
pensieri
Fra
E
da
furor
congiunti
tregende
folletti
cui
Tra
una
Torquato
oltramontani
versiere
velami
che
Ghiudon
"
di
busto
fantasie
cervelli
segrenne,
Or
fatto
strambe
a
Garbugli
Con
"
Al
ottave
il Rossetti
:
Ed
in
iJ romanticismo
contro
sicista
clasginando
imma-
luno
poetica che tadei romantici',
io
del
movo',
Tasso,
a
che
an-
noi
:60
è
che
noto
collaborare
foglio
nel
affermava
che
che
cioè
Ne
cosi
è
quello
noto
di
semiseria
chiamati
poeti
tici
roman-
anche
se
si
non
nelle
talora
e
primi
cosi
le
la
che
e
se
che
opere
anche
di
del
bene?
Sempre
da
essere
nelle
Ed
che
or
Viete
E
voci, irte
il fin
sdegno
e
sonante
D'uopo
Sdegnami
di
suo
ha,
tal
ad
esose
il tuo
per
Dante
Dio,
fango
favor,
;
e
Tasso
d'estranea
insozzo
ch'io
passo
lerce,
e
il
me
merce.
serto
lo
di
di
tista
d'arfare
Tasso:
ed
ogni
e
l'affetto
insano
il passato
frasi
di
in
trovare
aspri carmi,
incontro
Tedesche
sermon
non
se
che
del
umano
linguaggio
celarmi
pensier
11 presente,
allor
Franche
Musa,
il
dei
stranieri
e
genio
un
ed
del
cerca
ÌSell'estemporaneo
Il
frasi
tradendo
sosa
pen-
soddisfazione
busto
go^de
spander
cose
dichiarazione
compreso
pel
e
alcune
pabriotismo
ripetuta
tutti
The
gabile
inne-
religioso,e
alla
ottave
Parlando
Mi
la
e
rinunciare
pur
il
è
dal
certa
di
degli
il fervore
e
lingua materna,'
voler
anche
propria
è
crederebbe
si
romantico
sue,
in
gli
non
velle
no-
e
melanconia
quella
all'imitazione
non
di
conto
tener
che
an-
l'importanza;
poesia inglese
non
contrario
altro
tutte
voglia
accorata
anni,
tratti
rilevata
s'incontra
quali
leggende
sulle
già
della
efficacia
si possa
Rossetti, poiché,
componimenti
s'è
quali
pel quale
carattere
nuovo
sui due
dei
Corsair
'
ed
fatto
ispirazione romantica;
chiara
tornare
senza
tutti
romantici
Lettera
del
di
tornare
di
di
dei
'uno
il romanticismo
senza
per
nella
il solo
è
questo
sostenere
che
dai
il Tasso'.
è
lui
fu
azzurro,
il Berchet
Grisostomo,
sue
il Tasso
proprio
morto.
;
il futuro:
a
161
da
Tu
licenza
Più
aònia
"
della
Divina
lontano
regolarmi.
a
nella
apertamente
analitico
servitù
e
nell'arte
Resti
Prefazione
al Commento
Commedia
"
'^
dasse
che
"
volmente
"
derò
"mi
è
.
"di
"
non
gligenza
Vogliono
prezioso
detto
esser
tra
concetti
la
perspicuità
molta
per
dell'esa-
raffinatezcerta
per
ai
il Berchet
che
puristi,ma
espressioni del
queste
romanticismo
ne-
nella
fissava
Lettera
quanta
Rossetti
come
semiseria
e
canoni
di
Griso-
!
stomo
tornando
E
attaccati
0
versi
allo
aristoteliche
meno
Ben
so
che
Trarsi
il
fondo
ignoto
e
branco
chi
fu
.'a verità
error
bello
Contradditorie
in
di
a
confuse
se
non
no
paio-
i classicisti
contro
scoglio
delle
regole
?
losco
carpon
Dichiara
E
un
ottave,
rivolti
ostriche
come
altro
alle nostre
ancora
proprio questi
che
stile
pensai
all'impulso
squisitezzadella
scorrevole
attacchi
essere
somiglianza
più
allo
:
.
„
del
che
piace
mi
certi
che
alila
nocesse
Piuttosto
me.
za,
idee
spirito antipapale
parlo, affinchè
come
elocuzione
"
Sullo
se
„.
pregio dell'operaabbandonarmi
scrivere
t^azie-
tanto
ostinato
peccatore
alle
più
.
"esser
tutti
son
gri-
giunte perdono di avercapire, ma
sappi che,
volume
nel
ancora
.
da
chi
dell'infallibili,
rispon-
mani
a
del
è
non
secolo
colpa, io
badando
.
"
fare
voluto
"
lingua
chiedo
Ti
:
E
mia
cantato
"questa
"
la
A
;
„
non
lui
cui
sol
giova
pria sull'orme,
e
che
è
idee
nuova,
deforme.
chiama
primo aspetto, ma
indipendenza da regole
a
11
162
della
in-aziouaii, riugiovauimento
con
delle
e
"
quindi
torto
Rossetti
alla
"
della
letteratura
"
tutti
sleale,il
egli
decadenza,
della
Sanctis,
De
cioè
e
insieme
col
lo
avessero
meglio
dalla
e
sarebbe
allora
romantiche,
e
non
delle
fra
noi,
lontano
con
se
in
lui
i
gusti
nei
per
i
essersi
nuovo
•
del
contenuto
Op. cit.,pag.
e
461.
che
quali
mai.
al Berchet
e
escluso
lotta, portò
radicati
potè,
ad
altri
trariamente
con-
esuli,
alle
settentrionale
poterono
qui quella
intellettuale
patrioti-
agitavano
s'erano
romantico,
Di
invece
schiere
si
non
e
mantici
ro-
della
nuove
della
nell' Italia
moto
tico
roman-
primi
odi
sue
che
campo
dai
è
gregario,
nuove
preconcetti
trovati
liberarsi
un
dal
Mazzini,
prime avvisaglie
"
idee
primi anni,
al
che
e
semplice
come
commercio
colle
al
contenuto
Strappato
nelle
entrava
dal
tenuto
che
scuola
le circostanze
se
mu-
ragione
dei
uno
favorito.
inconsciamente
che
dar
di
e
seci
estrin-
della
il Rossetti
stato
Berchet,
patria proprio
caratteri
intrinseci, pel
gli intendimenti,
per
eco
fantastico, il
a
:
una
italiana,
pei
se
indurre
caratteri
pei
di
l'ultima
continuatore
può
e
certamente,
vita
infatti
si rileva
scrive
appar-
; è
il
—
;'., poiché
tici?
roman-
nemmeno
decadenza
i caratteri
rettorico
dai
precursore
classica
della
al popolo
quando
romantico,
è
nuova
lia
né
scuola
tiene
questa
Sanctis
lata,
par-
accademie
caldeggiate
il De
poesia, non
^
delle
chiuso
fondatore
è
non
"nuova
"
riforme
le
saranno
lingua
aperta, dall'aristocrazia
all'aria
scuole
Ha
dal
dell'arte
ritorno
e
alla
raccostamento
opportuno
un
scritta
lingua
"
prenderlo,
com-
lotta
tra
sentimentale.
164
Del
resto
la
doppia
al
figlio
Dante
Tornando
a
maggiore
l'aver
roba,
il
qui
suoi
Gabriele
Lasciando
si
polemica,
une
di
altre
buon
di
il
;
periodare
; niente
una
di
sì.
:
che
modelli,
fare:
intinte
intonazione
valore
si
prolissa, piano,
quasi
e
artistico
rivela
nelle
della
zione
erudi-
talvolta
e
forse
meno
essere,
sintetico
musica^
ultime
ingombrare,
sa
prime,
chiaro
e
ciso
pre-
ben
sempre
ricercatezze,
in
niente
epiteti.
sua,
ciò
sulla
malgrado
dovrebbe
è
le
prosatore
a
le
quali
scarso
iperbati, niente
prosa
fatto
delle
assai
quali,
troppo
sfoggio
voler
poeta
merito
un
continuata
fatto, egli
parte
trovare
di
ha
rettorica, e
di
che
ha
Fu
:
Riflessioni
astio, con
immensa
organato
egli
di
nelle
qualche
le
quindi
le
ingombra
E
e
vare
tro-
raro
rispondere
egli
minori
forse
critiche,
ozioso
dovremmo
pure
troppo
e
e
opere
è
non
chiesto
fosse
noi
opere
eccettuino
malanimo,
;
?
le
intinte
sono
clie
volgarità,
riconoscergli.
bisogna
ove
ci
se
prosatore
come
la
siva
ecces-
versi.
Rossetti
E
di
vena:
talora
prosaicità,
trivialità
la
modo
ogni
la
il male
troppa
facile
l'abbondanza
qui
dire,
che
composto
troppo
viva
è,
questo
se
l'aver
della
di
e
rispetto
concludere
fu
abusato
ben
può
Ad
le
possiamo
epiteti,
nei
di
noi
ripetersi sovente,
di
si
padre.
forse
Rossetti
Gabriele,
Rossetti
pel
dobbiamo
noi
Gabriele
del
il difetto
pure
di
paternità
suo
difetto
questo
a
che
scrisse
della
quale
poiché
da
come
si
non
può
principio
aveva
parlava.
credo
ben
sia
dire
cile
fache
protestato
Gap.
Le
Già
volte
più
delle
toccare
opinioni
anzi
poeta
a
;
Pio
IX,
come
ritenesse
la
conquistare
cui
Vangelo,
far
Questo
a
triotica
del
ch'egli
sognava
?
era
in
gli
rinascere
in
Rossetti
?
monarchica
linee
loro
;
ma
lo
?
nel
pontefice
mo
vedemdi
speranze
preparare
il
svolgersi
?
la
era
a
alla
del
culto
puro
Chiesa
qual'era
denzione,
re-
immaturi
ancora
dalla
federativa
era
sognanti
e
Alberto;
li volesse
strapparli
grandi
'31,
sue
Italiani
e
citament
in-
un
successivamente
Carlo
re
al
suggerire
a
compianto,
del
nelle
libertà,
collo
e
di
sperasse
provinciali
l'Italia,
tutta
e
patria
ristretto
un
popoli oppressi
infine, deluso
come
lotta
i
setti,
Ros-
di
da
poco
confini,
parola
finalmente
e
a
a
Gabriele
abbracciare
una
vedemmo
di
avemmo
concetto
suo
poco
i
tutti
rivoluzioni
nelle
a
sorpassarne
per
libertà
il
ad
pensiero,
un
lavoro
politiche
come
fino
campanilismo
relìs^iose
e
del
corso
estendendo
venisse
fino
politiche
uel
vedemmo
e
si
opinioni
Vili.
Papale.
dell'idea
nuova
pa-
Italia
na
repubblica-
166
Cercare
vano
fede
ed
mai
se
:
fede
una
fa
egli
ferma
sempre
nel
politica
Rossetti
monarchico,
l'unica
ma
fu
inconcussa
e
quasi
è
Italia
:
sua
libera
una.
Questa
modo
fede
sua
manifestò
egli
nei
curioso, specialmente
incerto
tentennava
indugiarsi
dai
imposte
altri
tempi,
uomini
anche
addentro
di
soltanto
dire
lui
nei
che
del
segreti
della
egli potè
dopo
solitudine,
comuni
maturi
più
tanti
basti
sperare
nel
e
in
più
e
politica;
momento
un
parte
a
Rossetti,
esclamato
aver
in
erano
furono
imperator d'Austria,
nell'
perfino
che
e
cui
dell'opera
prezzo
che
incertezze
queste
su
do
quanda
principi
credo
Non
in
volte
primi tempi,
i vari
tra
redenzione.
la
sperava
alle
Veggente
in
slancio
uno
d'odio:
Settentrional
Quando
fatto
a
di
Come
fece
nuovo
Democratica
di
Ma
e
quasi
Deh,
Quei
che
regga
or
Perfetto
sia
Ei
Queste
prima
fondo
stato
la
della
è
costante
anche
testa
se
pur
non
:
ferve,
non
salubre.
genti
cosi
cuoio,
soggiungere
me
brama
comprime
incertezze
giunta
in
il
Idumea?
potè
febbre
bastasse
non
dell'
leon
regio poter
che
lacerarti
a
al
calmo,
tratto
un
che
sarà
Sorga
bicipite avvoltoio
l'aquila tarpea
serve
non
il Veneto
V Insubre
e
!
:
a
corpo
e
noi
rassembra,
uman
sarem
le
membra.
far
potrebbero
coerenza
sempre
sapeva
del
Rossetti,
l' idea
quali
dubitare
unitaria
fossero
a
il
ma
e
berale,
li-
i mezzi
167
cui
convenisse
fossero
principi da
i
è
Egli
alle
oggi
darle
appigliarsi
della
egli
:
fu
ebbe,
e
in
altri di fare
Chi
Temi
:
nemico
del
bene,
uomini
che
angeli.
Se
alla
visione
così
del
fa
che
'
"
T
"
in
poscritto
condo
"supremo
di
patriottica
costanza
e
le
non
è
unito
nella
sua
circostanze,
non
ma
mia
^.
di
e
o
il
prima.
G.
Ricciardi:
voler
sempre
opinione;
cangio
grande
mai
stati
le
idee
del
zini,
Maz-
E
quello
precisione
tanta
nel
più
apostolo una
vigore
fatta
e
e
è
sono
avuto
avessero
a
pure
vi fossero
se
e
l'ottimo
che
vi
lettera
lamia
anime
patria
avere
io la pongo
repubblica
nella
trovare
una
sostenere
dell'anima
la
anche
si sarebbe
l'Italia
:
Bruto.
un
costoro
che
senza
meraviglia
Xel
Italia
anche
scrive
:
cercano
cospiratore
Italia
'
;
astuto
della realtà,
chiara
Rossetti,
forse
di
lo stesso.
avezza,
ai vanta
cura
avesse
energia
uomini
molti
che
e
il Mazzini
anima
chi
ricordino
si
ma
all'ozio
forse
è
che
d'ogni
oggetto
e
forsennato
è
so
bene
accarezza
lusso
sogna
Ben
se
o,
stato;
al
forsennato,
in
Tarquinio
continua
generose;
ed
libero
va
snervata,
ohe
un
fanno
ne
lusinga
repubblica
più
E,
E
ti
rito
me-
pel
egli
in solitudine
ma
un
proprie,
consigliò agli
ti
te
Rossetti
pel
sacrificarle
chi
a
simpatico,
teoriche
Veggente
male
abituati
a
Figurando
Ma
ebbe
cosa.
qual-
suona
siamo
che
fu
pronto
medesimo
Patria,
noi
quali
e
sperare
parola
tutt'altro
non
sempre
patria,
Nel
La
opportunista
stato
grande
le
potesse
orecchie, e
significato
l'essere
si
opportunista.
un
nostre
un
cui
conseguirla,
per
cangio
il
di
"La
mia
bene
del-
questa
quell'unico
se-
scopo
168
principi
positività di vedute
e
in
tasioso, immaginoso,
poeti
Tuttavia
stabiliti
e
di
mancò
di
liberali
volta
chiaramente
Pio
che
stesso
già
al
e
di
consistenza
Ne
io
idee
alle
in
che
unità,
che
egli
Tuttavia,
da
un
da
dare
lato
di
stato
cose
dalla
Così
che
dopo
Carlo
nella
deve
venire
Romolo
Alberto
qua"^i
tendo
ammet-
del
setti
Ros-
proprio
di punto
cosi
propugnare
sotto
derazion
fe-
una
certo
un
sotto
poetico
dovrà
sentono
spetto
ri-
unico
un
da
dolce
un
il
sogno
molto
ma
chiaro
l'Italia,
desideri
forse,
rore
er-
spinge
suo
assumere
pure
lontano
poesia
egli
che
allora
di
certo
ma
uno
verso
di-
confederazione.
XIX
soltanto
carezzato,
ac-
verità^ egli si
che
ancora
sogno
aveva
v'era
non
prodotti
punto
si
vi
quel
nell'accarezzare
federale
lato
e
un'amara
schema
uno
questa
e
dapprima.
Versi
tant'oltre
forma
dall'altro
desiderava
da
apparenze
che
l'unità
era
nei
se
smentiti
e
non
mancare,
il ritorno
si anch'essa
ma
parve
rinunciare
unitario,
era
fermamente
dava
Poiché
per
tichi
an-
Primato.
Gioberti,
forte
nostri
altrimenti
federative.
all'ideale
bianco
della
del
ragione
principe
nel
saprei spiegare
r efficacia
nessuna
reale
cosa
dei
prima
il Grioberti
quale
ciso
pre-
accarezzare,
quattordici anni
un
poco
entusiasmo,
maggiore
tanto
con
così
dalle
illuso
ad
IX, tornò
fau-
cosi
espressi egli
fatto, quando,
scrittore
Dante.
questi principi già
a
e
le opere
di
segnatamente
e
uno
scrittore
uno
giudicare
nel
positivo
e
iu
/
dice
non
tre
chi
dopo
verrà,
e
Napoleone
che
Numa;
e
è
fuori
sarà
ma
di
e
che
dubbio,
Pio
voglia
come
dice
IX:
Tulio
nuovo
colo
se-
grand'uomo
il terzo
sia
del
uomini
grandi
Ostilio
alludere
accennai
a
a
169
luogo,
suo
più
lauto
delle
nell'ultima
mesi,
egli esplicitamente
di
Tulio
Ostilio, ossia
federazione
la
da
tanto
di
A
solo
le
nel
perchè
egli
i
tempi
sconfessate
Deluso
nelle
alle
mancò
cominciò
il
contro
serena
Tornò
allora
vide
attuarlo,
e
quale
il
fu per
quale
giunse
molto
inveì
mai
carica
a
riche
teo-
amnesia.
curiosa
dappoiché
a
intero
Alberto
Pio
di
IX
aver
acciecato,
fondo
tutt'altro
al
ideale
il solo
Alberto
quindi,
Contrario
per
traditore, e, quasi
tutto
Carlo
a
le
avere
che
Papato.
Carlo
in
munque
co-
il nostro
fatte, egli rimpianse
sua
però,
sembra
speranze,
quella
pel
mutati
sue
un
ha
opportunista, che,
specie di
in
un
gate
spie-
averne
Sennonché
una
promesse
fiducia
avuto
ideali.
sotto
egli
di
dimenticare
circostanze,
soltanto
soltanto
parte
una
pur
parte
eh'
aspre
; in
gli
a
ultima.
in
vengono
fortemente
le
e
al Pon-
pensasse
la meta
troppo
doveva
non
così
è
in
trovato
unità
vera
essere
Testamento
condiviso
autore
fare
l'unità
e
transitorio,e
cose
ne
forse
parole
la
quella
realmente
è
Gioberti
di
doveva
che
cosi
corso
soc-
stabilita
pensando
Rossetti
preparare
sovrano,
Se
il
stato
uno
meglio
a
pace
a
rispetto
anche
che,
italica,
come
sempre
al
?
chiaro
federazione
atto
quale dipendenza
tal
par
me
la
si fosse
egli
d' Italia
venir
poteva
Alberto, quando,
Carlo
cinque
meriggio
Sardegna
di
re
cosa
sognata,
Presidente
tetìce
che
Pel
italica, raggiunta
tempo
stato
uno
il
invita
dopo
che
pensa,
sei odi
Ora
Napoli,
si
se
suo
sempre
al
contrarissimo
tempo
acremente,
condividere
in
e
rotta
le
neppure
fedele.
Mazzini
completa,
cui
di
capace
uomo
rimase
rio,
unita-
col
contro
opinioni
non
quando, rappatu-
170
matosi
lui, gli restituì
con
la
apprezzò
che
repubblica,
perfetta
già
In
della
"
Se
si
di
pubblicano
nel
'?erano
più
"
sarà
"
Costituzionale
"
"
verno,
blica,
"
'}
facessero,
fiume
bisoguaChi
tutto.
al
11 nostro
al
della
bene
opposizione agli
Re
Costidel
atti
limiti
suoi
re-
Eppure
fedeltà
giura
vigilare
dai
?
ecc.
parlamenti.
Si
più
Gonella
E
„.
Ricciardi,
caro
"adesso:
ciardi
Ric-
rappresen-
"Di
lettera, pia sotto, aggiungeva:
stessa
^
pericolo.
tutti
ecc.
dei
quello.
far
non
all'amico
Al
!
inonda
uscisse
mai
se
fare
corrotto
per
come
l' Italia
senza
se
Lamartine,
per
e
che
eleggere
Guai
voler
di
miglior
tuzione,
farvi
nel
altrimenti
argini,
no
più
Napoli, egli consigliava
a
di
ne
la
stimava
sempre,
1848
aprile
pure.
dite
voi
come
"
recava
accettate
tante,
riteneva
ma
Veggente^
12
riuscire
potete
'•
"
del
lettera
una
la
egli
poterla accogliere
per
che
'*
monarchia,
matura
e
fondo
in
amasse
teoria
nel
stima,
sua
cuore.
non
in
anzi
cantato
aveva
fosse
il
il Rossetti
che
Non
ed
mente
la
tutta
bisogna
selvatichito
farlo
di
capace
parlar
il
coltivare
prima
per
dobbiamo
non
repubrin-
terreno
squisito
cosi
un
per
"
seme
„
.
repubblicanissimo,
E
al
Mazzini,
"
è
quello
"scrittori
Le
'
Rimtta
:
'
pari dell'amico
di
Europea,
Lettere
rendere
al
odioso
Ricciardi
voi.
inedite
Europea,
un'altra
1849
XII,
di
G.
voi.
che
:
^
lettera
"
XIII,
R.
Questa
XIII,
fase.
perlativo,
su-
del
tutte
XV,
è
;
e
nel
III.
XVI,
voi.
ciardi
Ric-
oggetto
tutti
gli
fare
dovrebbero
aono
XIV,
al
mio
Il
il trono
cito
questo
scrive, al pari
ragionevoli
veramente
lettere
Itivista
febbraio
10
fare
può
cui
in
egli parrebbe
datata
si
se
pubblicate
sotto
XII,
il
fase.
in
tolo
tiIV.
172
"
amore
"il
giustiziauniversale,
di
e
pratico
senso
Che
alla
posto
assai
impacciato
"
anche
in
le
vedute
sue
forse
sarebbe
ciò
ma
d'
anzi
non
pesse
sa-
della
raggiri
ammetto,
fossero
trovato
che
;
i tenebrosi
parte
mancava
„.^
realtà
volentieri
tutti
in
„
che
si
prova
ammetto
penetrare
politica
della
sicuro
e
gli
ma
glie
to-
non
praticità
una
grande.
Quando
Italiani
gli
accettare
o
egli getta
da
l' intervento
no
da
che
timore
sedotto
dai
il
del
"
E
"
si
Italia
"
noi
per
"
"
"
:
voi
Firenze,
„.
e
vedrete
da
Purtroppo
e
che
Piemonte
anche
sostenessero
i
sovrani
più
e
'
Up.
^
lo
gli
altri
cit.. p.
Rivista
se
sci,
rove-
è
che
miseria
porsi
i
era
solo
fatti
voi.
XIII,
il Du-
diranno
bisogno
contro
l'Austria,
costretti
meno
fase.
III.
di
dimostrarono
popoli sollevati, i
o
:
avventatezza
una
44.
Europea^
che
Papa,
Modena
abbiam
non
di
il nemico
armato
il
se
di
noi,
pel piccolo
se
braio
feb-
22
non
la nostra
il Ducbin
ragione
aveva
il
E
quell'intervento
;
far
Austriaci
ch'egli
di
rifiutammo
vogliamo
Noi
essere
di aiutarlo
male
vedrete
breve
Tra
gioverà
di
cone
leone
Napo-
imminenti
il
solo
„.
"
soggiunge
I.
degli
meritiamo
il
e
per
promessa
amico,
caro
vento
l'inter-
Luigi
italiani
Napoleone
puerile
che
che
è
colla
presago
che
miseri, ma
siam
di
trono
"Eh,
boria
invocare,
i moti
despoti
'49,quasi
scrive:'^
anzi
favorire
dell'onor
insistente
l'animo
preme
voglia
rialzare
grida
e
accettare,
gli
non
stato
se,
deve
si
a
da
fare
Francia,
sentimento
parte la meschina
debba
si
se
della
armato
parte il malinteso
nazionale, getta
di voler
incerti
stanno
tari,
volona
man-
173
dare
aiuti
schianto,
di
"
"
"
che
tempo
fece
di
Fauciullacci
stro
date
e
vanitosi,
„.' E
sperando?
voi
fosse
de'
"
tutto
lor
nostra
tempra
"
mi
nella
di
guerra
che
contarsi
e
che
ritorno
della
.
ora
che
i
di
e
fiducia, e
pur
le
cose,
'
2
il
Italia
tutta
Rossetti,
nostro
di
vicina
tutti,
del
l'ora
ebbe
spregiavano
risparmiare
pareva
che
compirsi,
per
e
condivideva
fin
da
repubblica
aprile 1849, Rivista
grande
e
che
Europea,
mentre
nutriva
i timori
di
poca
voi.
mente
chiaralo
poter
non
osò
non
che
stesso
salvare
confessare
XIII,
fase.
la
niano
mazzi-
sogno
Italia, vedeva
principio
altri
agli
E
il Rossetti
dall'
lontano
e
proclamata
avesse
il
sé
essere
per
delusioni.
Roma
che
a
di
fuori
poetici
troppo
il
come
entusiasmi
più dolorose
sempre
stesse
nuova
di
la
terra, s'imbrancava
terra
senza
e
idealismi
repubblica,
la
sognando
molto
repubblicani
esultavano
Mazzini
dolorose
entusiasmi
gli
più
moderato,
senza
e
tutti
dalle
sollevazione
creduto
aveva
attuabili, cercava
nuove
delusi
già quasi fissata la data
patria,e aveva
fatto più cauto
rienza,
dall'espedall'esilio,
partenza
gregge
luogo,
la
forse
in
coloro
vii
di
agitatore repubblicano
l'oppressore,
rimaneva
con
Rossetti
dito
condiviso
'48
nel
Se
dita, e
sulle
fatti, andavano
dai
aveva
an-
uomini
Gli
ancora
non
contro
pure
vo-
"che
di
Ricciardi,
grande
popolo,
compatta
del
mani
:
d'Italia?...
bene
decimo
il
date
smentite
male
....
seguaci
i suoi
e
pura
il
lettera:
stessa
di
direste
al
mentre
le
lavo
„
Cosi
coscienza
Nell'ardor
possono
arrivano
non
io
uno
con
impedire
per
composta
pari,
esclamare
colla
stesso
peccato
"l'Italia
"
al
ma
colui
dovette
il Rossetti
e
;
IV.
che
174
a
?'
"
"
intimi
fedeli
e
amici
scriveva
temo
molto,
1849.
Repubblica
il mio
"
durerà
ma
nella
oh
faccenda
la
realtà, lo fauno
della
ed
fiducia
in
riponga
Scusava
piemontese
Milano.
i
fatta
di
della
prima
"
"
"
Ricciardi
al
di
là ; né
lui
a
naro,
"suo
"
"
francese,
suo
naie
suo
a
piovve
inveì
'
cosi
contro
Rivista
col Piemonte
Rossetti
e
:
^
"
di
sparger
la
alle
de-
e
vedere
il
la
e
agitazioni
gior-
vostro
quadra affatto, al-
mi
non
di
e
qua
lombarda
del
contegno
velleità
sangue
guiderdone
mi
Non
manifestando
incessante
riguardo
blicana,
repub-
quella
per
repubbliche,
Il
„.
allora
neppure
abbandonare
'48
messa
pro-
adesso
per
E
il bel
reame
"
meno
piacere
stimolo
come
la
fusione
maggio
di
giornate
guerra,
andava
si
due
fra
Stato
del
può
la
Alberto,
Carlo
ritrarre
per
il 24
che
repubblica
"
"
di
meraviglio
governo
ogni propaganda
della
fine
cani.
repubbli-
manteneva
necessaria
resa
lui
provvisorio,
governo
non
da
astenersi
avevano
scriveva
che
Mazzini
molta
dolo
difenden-
del
le
della
da
dei
dopo
del
che
e
la condotta
inettitudine
di
incertezze,
Lombardia
la
!
chiara
molto
e
ingenerosi
pienamente
La
maneggi
le
spesso
verso
piega
inconscio,
quindi
Alberto
Carlo
attacchi
la visione
forse
è naturale
attenda, giustificandone
dagli
si
cui
.
seguace,
piemontese,
scuola
fronte
principi moderati,
suoi
febbraio
22
?
„
Questi
e
poco
gloriosa parola, a
mia
la
e
Spero
del
lettera
Romana!
tumultua
cuore
"
stranieri.
la
Lombardia,
frequente
di
che
sul
lui, perchè
Eurapea^
voi.
XII,
Alberto
Carlo
e
l'accusa
capo
del
ben
fase.
re
comprese
IV.
di
dovette
traditore
infelice,egli
che
era
175
stato
costretto
elle
mai
se
sulla
colpa
'48
Carlo
sgravar
È
"
:
non
una
lettera
d'una
cui
per
essa
cose,
è
colpa
del
9
non
"
"reame,
reso
immortale.
alla
sventura,
'•
"
"mostruosa
"
'•
Tutti
tiche
han
"
essi
"
afflitto
chiamano
Per
in
si
ma
al
'•
"
ne'
in
ciò
Francia
"
"
Italica
dal
pescare
mincio
'
'
nel
a
Sedetti,
Eivista
lettera
^
per
tutti
disperare
della
voi,
XII,
mente,
aperta-
vergogno
co-
repubblica
una
sta
avvenendo
che
gridano
(cominciando
ambiziosi
e
dirla
che
turbano
più
le
con
schiettezza,
buona
fase.
che
governo
altro
cit.
Europea,
"Mi
coloro
son
dice
un
e
cia
la fidu-
accorata
:
sperare
agitate,
A
op.
lo
il
mai
cesserò
non
non
;
che
facendo
ora
perdette
avvenuto
torbido.
Alberto
forse
dicembre
non
iscusare
„.'
abbominevoli
l'onde
fra
gettano
'•
"
che
tra
un'al-
poli-
calunnia
dalla
Quasi
Indipendenza
Mazzini)
tal
oso
è
che
....
"
sta
Io
Principi
non
in
per
Carlo
su
Così
il 5
E
dopo
vera
ruina,
nostra
capisce
stituzionale.
"
la
Alberto
Ricciardi
E
effervescenze
per
soltanto
confidato
aver
quali
una
Carlo
calunnia
„.
il torto
momento
anche
"
contro
gran
ingratitudine
volontà
qui pubblicamente.
un
scrive
i
noi
;
avrebbe
la
d'
paghiamo
traditore.
gridare
lo
aggiungiamo
generosa
rigettano
che
gloria
una
non
prodotto
^Mazzini
••di
e
coloro
stessi
sé
più
Non
una
:
••
ch'è
quel
e
lo
Del-
sua.
più di noi, perchè più di noi ha perduto
l' indipendenza
della
patria, egli ciò ed un
"
tobre
ot-
giustizia
ei dev'essere
gemiamo
e
certo
pesava
necessità,
Alberto
l'infortunio
in
e
;
delle
uecessità
stata,
re
scriveva
'•'
"
v'era
del
coscienza
dalla
ciò
a
IV.
causa
per
E
„
.
si
co-
per
176
verità
l'armistizio
di
Toscana
Ferdinando
sua;
nutriva,
le
antipatriottico
Lombardia
fu
ma
ebbe
mai
colpa
il
ciò
del
Dal
del
'49,
dei
principi
degli
e
due
altri
d' Italia
della
teatro
il
nuocere,
uno
"
colpo dovesse
Alberto,
tarlo,
"
e
gua
"
"
da
che
anche
ma
la
penna
lui
che
e
italiana,
gli
nel
fuggiti
stavolta
lusingarlo....
dipende
in
nimenti
avve-
Carlo
gran
Stato,
la
causa
dal
lontano
poter
per
riuscire
non
tro
quat-
dallo
e
:
Frenate
la
1849, Rioista
Europea,
liu-
Alberto, pensate
parte
de-
il nostro
...
marzo
di
rispet-
solo
stino
23
moniva
am-
bisogno
ancora
perciò bisogna
e
principio
poiché
troppo
"Abbiamo
contro
ebbe
non
risollevarono
era
non
tardi.
più
erano
al
egli
ma
dell', indipendenza
guerra
torto,
che, dappoiché
l'altro
e
Mazzini
un
causa
favorevole
era
tigiano
par-
attribuire
maturando
d' Italia
il Ricciardi:*
"Carlo
alla
fermamente
la sua,
era
di
ambizione
lo
si andavano
sperò
e
ebbe
fu
riconobbe
abbattimento
Mazzini
del
contegno
fece
pur
stesso
che
ranza
spe-
ripensi quanto
molti,
di bassa
che
male
suo
è
IX,
repubblica
il
grande monoideista,
un
Rossetti
fu il
a
mire
fu
:
Pio
la
il Rossetti
comune
delle
Mazzini
casa
a
poca
contro
chi
a
mai
se
;
torto
sicuro
che
acerbe
parole
esagerate
parere
e
in
vedemmo,
il
Piemonte;
Rossetti
ma
mato
fir-
aveva
Napoli;
a
delle
reggersi.
neppure
possono
Roma,
lo
e
potesse
romana
E
da
in
ancora
padrone
aveva
risultati
Alberto
ritirato
pareva
era
fuggito
era
vero,
s'era
e
i
; Carlo
giornate
gloriose cinque
L'Austria
torto.
frustrando
trionfato
rapidamente
granduca
il
tutto
aveva
non
voi,
XI
II, fase,
IV
177
'•Carlo
'•
bio
che
"che
farà
fortuna
la
lui, ma
la
avesse
lo deterse
gli
e
'•che
"
"
"
'^
da
ogni
Alberto
Carlo
magoghi
sperto,
ma
mettere
'•
tutto
e
Mazzini
aspro,
arriva
di
gridare
prenderne
Pure
l'aver
della
dubbio,
non
del
di
novembre
vedere
23
'
^
2
fama
e
marzo
non
da
solo
re
sangue
:
di dominio
ambizion
pel
sembra
ricredere.
del
rio
deside-
subito
e
e
viro
trium-
gli aprisse
Egli
genovese
comprese
lo
senza
apprezzò
qualche
prima
spargere
mentre
un
era
brutale
rispondere alle
1S49, Rivista
aprile 1349,
a
sempre
anche
molto, se
Mazzini
a
Londra, in una
1850, egli poteva ancora
fatto
l'America
guidato
è
all'opera come
rifletterci
del
aver
di
Romana
però
non
:
senza
4
per
Mazzini
grande
il ritorno
solo
ine-
il posto.
facesse
lo
e
meritava
dopo
lui le
e
egli
il
volere
non
visto
l'anima
come
su
corona,
di sferzarli
pieni
Repubblica
occhi
allora
i de-
tradisce,per
si
propria
gno
re-
che
Chiamiamolo
Non
si stanca
tanto
di
gli
il
si vede
Ora
gettare
per
vara
No-
:
tolse
traditore
quel
i mazziniani
e
non
e
crederli
a
da
la
''
che
r,.'-
Contro
molto
gli
è
repentaglio
a
volle
non
ma
di
su
pesavano
accusa,
traditore.
non
Carlo
E
meritata
il Rossetti.
colpe loro, scriveva
„.'
che
credere
far
spero
si sarebbe
non
vollero
altrove, e
dell'esilio.
la via
aperse
dub-
dell' Italia
e
che
sorte
gran
un
tutto
i dubbi
sua
di
purgarsi
dissiparlodel
dissipò bene
Alberto
egli
da
da
lui, scriveva
su
pesava
lo
ha
Alberto
Europea^
la
di
voce
egoismo,
lettere
voi.
cusarlo
ac-
esser
a
sempre
tera
let-
e
tito
par-
Londra,
non
per
degli emigrati
XIII,
fase.
IV.
Ibidem.
12
178
da
lui
stima
"
in
^
anche
compiange,
lo
e
Lombardia
in
"figli che
più
"
!
male
più
in
E
lui
"
"
da
So
che
"
ha
mandato
forti
Li
le
allora
"
quei
suoi
che
le
fatto
han
cordiali
Ricciardi
perchè
il gran
certo
1851
luglio
pel '52, e
di scrivere
Pistrucci
pel
di
10
il
molte
amichevoli,
e
di speranze
pieno
dire
a
causa
dovettero
col Mazzini
abbastanza
è
alla
fargli perdonare
relazioni
al
concilia
ri-
a
:
mi
pure
s' appros-
tempo
„.
Ma
difese
se
riguardo
la
non
fu
in
Pontefice
perchè
che
di
fare
vita
la
IX,
sperato
di
tutti, il Rossetti
è
facile
mio
questo
tanto
il Rossetti
tutta
Pio
vicario
giustifica, non
del
cui
uno
per
Contro
aveva
principe
speranze
voglio
fu
mai
IX.
Pio
cui
vi
Mazzini,
si ricredette
se
lo
contro
diventato
insieme
il
lo
Rivista
Europea,
voi.
XIV,
'
Rivista
Europea,
voi.
XV,
*
Rivista
,vol, XVI,
fase.
fase.
fase.
vole
colpe-
luogo
II.
III.
non
Non
poetici
III.
:
esecra.
Pontefice,
un
con
inesorabile
brani
quasi
'
Europea
di
il
Cristo, frustrava
compatisce,
sfoggio
autore
è
e
e
:
contro
gli italiani, e che, doppiamente
tutti
quasi
a
Alberto,
Carlo
sempre
perdonare
potè
quest'uno
lo
!
•?
'
sima
le
tale
giovare
può
deve
sue
Mazzini
cose
fu
patria indubitabilmente,
la
ama
scriveva
egli
se
ciò
se
merito
E
colpe „.^
essere
"
Egli
questo
e
non
il Ricciardi
consiglia
lettera
con
dice,
Mazzini
:
d' Italia
quei
son
lo
„/
altra
pubblica.
"
allora
! Destino
però
colpevole,
deh, perchè
:
l'amano
è
non
scrive
e
ammirabile
fu
Roma
Quando
all'esilio.
e
il Mazzini
che
convinto
si è
miseria
alla
tratti
e
tanto
comune
stici
prosa-
più
di
180
io
E
lui, ma
con
che
hanno
noi
per
quello
nubi
le
tra
assorto
bene,
vediamo
lo
di
difesa
le
quando
stare
andiamo
meglio
Il
aver
giudica
col
immaginazioni
alti
soliti
e
Pio
IX,
le
bassi
gli scritti
di
a
Luzzi, dopo
che
di
scrive:
ed
casciarsi,
ac-
inveire
di
riferito
Settembrini
"Se
e
di
:
giacchetta,
camicia.
il
giudizio del
niente
individui
dantesca
terari.
let-
cerimonia
è in
rossettiane,
la
cogliere
lasciamolo
da
abito
maniche
esegesi
di
uomo
quando
popoli
contro
intendimenti
un
casa
la
idolatrato.
con
in
audacie
di
cose,
e
sperare
cercai
conoscere
vediamo
in
ancora
uomini
lettere, trascurando
scritte
sue
trovarlo
a
più
e
eh' io
Rossetti
lo
del
nemico
è
uomini
calunniato
vogliamo
Se
dia
misericor-
sono
ingiustamente
opere
pazioni
preoccu-
esultare,
sprovvista dalle
alla
proposito
0
il
è
Questo
quasi
crede
che
altro
senza
l'ottimo
rettamente
lo
e
prendere generosamente
infelice
un
noi
terra,
senza
vi
ed
piangere
lo sentiamo
e
un
giudicare
e
in
che
credevamo
che
uomo
mondo
questo
a
angeli,
che
e
che
e
mente
relativo, special-
addosso
dirci
agli utopisti, e
versale
uni-
pio desiderio,
molto
appare
dare
e
saranno
fratellanza
semplicemente,
letterarie,
che
astratte
un
stesso
ci
parlare
ascoltiamo
di
noi
a
ieri, come
sempre
interesse
un
quando
teoriche
ideali
resteranno
che
Rossetti
furono
come
degli utopistici
domani,
il
questo
Delle
oggi
d'accordo
pienamente
essere
conoscere.
buone
sono
è
non
di
importa
che
posso
non
e
conversione
e
ducci
Car-
altro
fra
pone
verso
i versi
a
che
i
il papato
in lode
cui
pa-
1^1
re
"
butto
"
"
l'editore
alludere
"
religiosa nel
versione
è
avvenne
non
La
pubblicato
che
faccia
chiaramente
infine
di
il
l'uno
il
"
"
"
"
cera
e
;
costretto
alla
di
si accontentò
Le
idee
in
ortodossia
"
di
se
il papismo
poi
minima
religiosedi
G.
Mistero
E.,
si ha
nelle
ciato
comin-
libro
p.
dell'
17.
per
i
suoi
se-
io
che
li
fece
dolente
di
dispia-
difendersi
cattolico;
amor
che
Dio,
parte
si disse
buon
essere
nel
anche
o
sotto
Tolga
cattolica,,,soltanto
non
cità
feli-
Cristo.
aveva
svelare
un
la
rovesci
di ciò
:
e
scrive
de-
e
Spirito antipapale
pubblicare
a
sa,
Chie-
Evidentemente
nello
nello
se
Chiesa
di
della
Combatteva
riprova
che
gente
Veg-
completa
altare
ciò?
(di Dante)
concetti
dall'accusa
'
alla
scrivere
a
professioni
esser
la
Più
nel
rispetto politico soltanto,
Commento
„
la Chiesa
vendetta
vero
con
l'uomo,
e
l'orgia pretesca,
esegesi dantesca, dove,
condivida
chiare
egli
sospetti mai
alcuno
greti
della
il
l'altro; e
di
opere
nel
"
astiosi
rispetto religioso ?
sotto
e
vece
in-
Scipione Ricci,
ostacolo
ristori
intendeva
sotto
sue
unico
Roma,
sotto
ed
l'Angelo
Italia,e
Che
prof.
tirannide.
corruzione
di
caricati
che
insistenza
sulla
ammiratore
colori
con
Iddio
della
maggiore
torna
si dichiara
d'
il
necessario
deplora
sostegno
in solitudine
Chiesa
è
salterio
già nel
con
e
che
Rossetti,
risolvere, e
che
cose
'33, il Rossetti
nel
si
corrotta
fa
da
facile
è
troppe
Rammentiamo
e
nel
presenti.
tener
e
al papa,
.
non
dimentica
Luzzi
con-
'
„
questione
ritorno
un
conversione,
mai
"
di
politica^
d'una
si tratta
se
senso
codesta
che
fatto
un
conversione
uua
intenderci;
nell'
sta
è
non
platonico di
18-2
dichiarare
"qual'è,
"
"
che
c'è
non
sorte
soli cattolici
anche
dubitò
"
di
dulgenze
"beati
del
e
di
e
Socrate
di
parlare
di
e
di
che
i
che
Roma
vertì
sov-
di
Cristo,
Confucio,
non
e
dell' In-
botteghini
"manifattura
di
Purgatorio
santi
dire
scandalosi
'•
migliori
credenza
la
a
rimane
l'Italia
solo la morale
non
di
quella
che
salvarsi,
possano
latina
intaccare
a
fondamenta
dalle
Chiesa
la
speranza
giunse
ma
„,
ma
finché
di
„,
"screditata
di
officina
mi-
„,
di
oracoli
"
cramentale,
Questo
da
rono
"
"
"
mai
sima,
della
col
falso
di
avverso
"
ro
il
all'età
"
compulso
"
turpitudini
"
"
"
di
emendi
della
sto
e
madre
il mio
è
odio
"offre
caso:
ho
"
"
cipare
da
avvilita,
giogo
di
di
da
coscienza
di
era
obbrobrio
quelle
affinchè
ella
nemico
si tacesse.
amore
per
sua
più
dichia-
io mi
e
Quenon
per
memoranda
l'opportunità
la
di
chiamarsi
se
un'
cercò
dall'essere
traviata
fama,
parlato
Mastai
rilevare
mede-
Nulla
dalla
madre
sarebbe
straniero
accani-
un
figlioche, giunto
Un
perciò
pienezza
che
più
ora
lungi
nacqui,
mala
dovrà
Tale
Giammaria
a
dan
le
sua?
Nella
Ben
devoto.
la
anda-
questa
e
opinione.
ragione, si, sente
purghi,
....
ed
la
titi
smen-
e
pubblicati,
me
in cui
avvertire
che
da
calunnioso.
zelante
piena
ad
errore
"Molti
;
„.
espurgatorio parecchi
siffatta
religione
più
suo
"
"si
altri
più
alla
*"
furono
che
pudore
precede
io
cattolica
sa-
cattolico.
che
esser
nell' indice
in
e
Chiesa
porre
libri
quei
da
buccinando,
tempo
il
e
dolce
un
strombazzando,
"alimentare
'''
rimorso
al lettore
prodotti da
gran
nemico
spionaggio
verità, egli scrive:
vanno
to
di
Versi
di
linguaggio
certo
un'amara
"
"
è
nell'avvertenza
dei
da
affoga il
si
ove
non
Eppure
silloge
cattedre
"segrete
„,
patria
di
si
eman-
oppressa
diuturno
la
ed
sua
183
"
degradata
Chiesa
cadente,
e
"più grand' uomo
del
"dino
gran
"che
strato
non
"stesso
che
nelle
cattolico, conclude
zelante
"
"
dato
rico
dalla
di riformare
di
distruggerlo, affinchè
sua
Romano
popoli,
Perciò
credere
a
"
Pio
più
l'incaIX
non
cattolicismo, ma
fondi
si
egli
il
ohe
Divina
lo
contro
dichiarato
era
col
che
Dispoti-
anzi
Cristo?,,
s'
dimo-
col
il corrotto
quello
"
chiaramente
Fanatismo
Provvidenza
sia
"
ha
Gesù
righe
prime
ce
Inve„
dei
di
Evangelio
pur
del
libertà
la
opportunità
una
il Cattolicismo
altro
congiura
contro
smo
egli possibile
Provvidenza?
IX
Pio
:
esser
un'orrenda
"
"
cosi
il
citta-
gran
è
di
ciò
con
come
pontefice;
preparatagli dalla
proprio
farsi
si
suo,
voglia approfittarsi
unica
è
"
come
non
"si
"
si
e
secol
di
e
di
sulla
nuovo
base.
vera
„
E
dopo
Fu
ciò
fondo
in
al
avvento
il
prof.
Pio
fu
vera
allora
sferzare
fu
sì
politica
che
opera
Mi
il
di
solo
Pio
seppe
certo
di
se
il
e
potesse
IX,
Pio
come
sferzò
XVI
desiderio
e
di
sperò
essere?
egli
perchè
cattolicismo
nel
per
fu
la
rappresentava,
religiosa che
dispiace
Rossetti, ma
non
ch'essa
marcio
mondo,
conversione,
in lode
vi
Gregorio
principio
al
allora
E
egli professa di
come
non
sangue
molto
trovò
l'
del-
esecrazione.
conversione
a
il
non
poesie
fu cattolico
Oppure
per
in
quelle
conosce
E
le
anche
prima
IX?
convincerebbe
ne
se
IX
Pio
per
bravo.
è
il Rossetti
soglio pontificio di
Luzzi
conoscere
capisce qualcosa
ne
protestante
entusiasmo
suo
e
chi
lo
e
nello
persona
se
pure
denunziò
riforma;
di vedere
riforma
attuata
IX.
di
poter
irriverente
sembrare
l'unica
soluzione
neppur
lui
cosa
al
verso
è questa:
problema
fosse
mai:
fu
prò-
184
testante
mentre
cattolico
mentre
perchè
fu
del
d'esser
lo
poco
combatterli;
per
si feri
molto
contro
il
Papismo,
guardia
colto
da
gli Inglesi
di
Papismo
-perciò a
farlo
ricevendo
in
Si
capisce
"
del
frasi
da
ciò
la
stoffa
proprio
avesse
Rossetti,
che
del
il
irritarlo
soltanto,
egli
come
La
"
teologo.
Luzzi,
che
tende
più al polemico
"
esposizione positiva
della
dottrina
assai
col
collaborava:
V
riformata
adepti
un
tutti
Roma
per
a
'
Vedi
'
Cfr.
^
Vedi
?*
Eco
ex
odio
Lozzi,
Le
Appendice,
Le
idee
che
alla
*
di
la
cui
il
La
Chiesa
tra
preti,
ex
e
Rossetti
parte
più
spirito
per
G,
III, XIII,
religiosedi
G.
Ji., p.
XVI.
/?., p. 22.
'^5
liana
itai
suoi
frati,
ex
di
XI.
religiose di
lettere
a
maggior
lettera
armonizza
pare,
annoverava
personale
idee
che
biblica.
Savonarola.
Londra
per
me
a
giornale
numero
Appendice,
Luzzi,
di
di
gran
teologi,
resto,
del
carattere
più
..
del
teologia
non
teologia
negativa
è
zavano
puz-
pungenti.^
e
bene
che
riuscendo
positiva
; vo'
veniva
di fede
non
ironiche
in
porre
""
Tale
dire
gridava
Puseismo,^
ad
assai
scrive
che
compagni
ma
armi
maneggiarle
a
Puseismo,^
ravvedere,
cambio
gli abusi
professare principi
di
e
fìcie.
super-
le
egli
il
contro
di
gli rimproveravano
mente
intimala
affannava
si
fallo dai nuovi
in
spesso
morato
inna-
un
mano
nel
Poiché
che
e
in
pratico
sé.
sto
Que-
religione
sotto
poco
porgli
per
mal
spesso
la
fargli scorgere
per
e
ma
fondo
di conoscerlo
che
rimase
protestante.
a
credette
latina
cattolico,
spiritoreligioso, fu
conosceva
questo
Chiesa
mai
di
Vangelo,
Bastò
della
credeva
pieno
non
e
d'esser
conobbe
non
cristiana;
credeva
e
segg.
ex
nemici
ribel-
185
quando
lione
del
Vangelo.
in
era
non
di
io temo
Ne
interesse, che
per
giudizio
questo
"
"
invece
"
dei
di
capo
"
e
disegno,
loro
nel
dice
vita
una
a
conversione
ciascuno
succedono
non
dove
partirono,
poco
onorevole
andar
di
vergognarsi
di
alla
se
ritornano
o
abbandonano
si
e
ta
aper-
d'accordo^
costituirsi
diversa,
chiesa
una
loro
nari
correligio-
suoi
tranquillamente
fratelli, vorrebbero
loro
di
lettera
una
dei
tatezza
avven-
uno
uniti, e di lavorare
stare
di lavorare
"
"
di
invece
in
molti
che
se
severo,
stessi,Gr. B. Torricelli, lamenta
{Eco^ luglio 1852)
di
tacciato
esser
amor
per
confuso
o
;
„
tal
a
greggia.
Certo
a
produrre
uomo,
un
necessario
ma
anche
opinione
una
da
sé.
nei
da
cani
e
spregio
appartiene
sole
tutte
ingiurie più
schizza
il
ed
banali
ed
lo
volte
colo
gettare il rididi
possono
quello
che
al
sciorinano
che
latino
l'aneddotino
astiose.
delle
più
di
clero
sdegnano
creare
a
possono
piccante
Cosi
non
e
ma
si rifor-
Chiesa.
una
E
del
non
Savonarola,
di
cercano
quanto
le magagne
Poi
mirare
e
religione cattolica;
alla
non
conoscere;
su
tutti.
proseliti vengano
di Londra,
riformati
sembrano
articoli
pure
nep-
i
ufficiale, L' Eco
loro
tale
modi, quanto
che
i
pagliaio aizzati;
lo
i
tale
fecero
non
organo
mostra:
tutti
pubblica
Qaesto
il loro
le
proselitiin
far
a
serenamente,
e
di tutto
fortemente,
l'avversario
combattere
lealmente
di
migliore
il
è
fu
non
che
certo
prima
mancava;
forse
che
è pur
ma
necessario
è
quest'uomo
Mapei
è
tali;
erano
riforma
una
e
il
tanto
tutti
non
si imbranca
il Rossetti
anch'egli
dispiace
dover
la
dire
sua
bava
ciò,
ma
con
contro
è
tutti
il
proprio
gli altri, e
Papismo.
cosi
:
ne
Hi
mi
186
fa
velo
ad
primo
invocare
Neppure
è
nelle
chi
appagare
erudizione
del
nel
tutto
tema
dimostrare,
in
questo
di
giuochi
mascherare
che
la
più forte, anzi
il
deW
che
è
Io
luogo,
io
né
della
ci
quanto
teologia;
sia di
transustanziazione,
e
condannata
dogma.
perchè
1' argomento
addotto
come
assioma
teologia
diritto,
una
sola,
base
ma
fede
allora
io
E
ragione
non
egli
Incarnazione
del
il
Loeros.
si
possa
in
cui
tolga
abbia
dare
allora
tutto
vorrebbe
in
una
capire
come
rendere
conto
naturalmente
che
peso,
si debba
Rossetti
davvero
della
però,
Rossetti
si fondessero
so
vedere
eresia
certo
e
tigliezze
sot-
dogma
come
che
il
la transustanziazione
stata
razionalistica,
no.
e
dal
al
è
nelle
di
:
crate.
consa-
questo
ne
del
ben
-è
ostie
preoccupo
storia
Questo
altrimenti
che
mi
questo
si trovi
materia,
dapprima
al
porre
in
ne
valore
bisogna
che
l'essere
se
di
battere
com-
per
è
Cristo
ora,
nella
vero
spesso
argomento
suo
teologico
competente
sono
il
milioni
addentro
mi
non
un
za
sicurez-
tentativo
che
in
e
con
da
transustanziazione
cielo
in
stesso
tempo
di
spesso
degli argomenti.
credere
irragionevole
metodo;
simboli,
vano
argomento
della
sione
preci-
di
derivare
Eucaristia,
il solo
dogma
di
e
invece
povertà
Cosi, parlando
Ve
conoscenza
bilioso,infarcito
sembra
è
reale,
esattezza
cabale
che
ripetersi
dell'autore, e
di
di
anche
e
trattare, poca
a
il
Rossetti
serenità.
e
che
scarsa
stile
uno
parole,
frequente
serietà
preso
del
discussioni
più apparente
insufificiente
sarei
oggi.
religiosi
nelle
desidera
polemiche
anche
studi
degli
io
perchè
riforma
una
uno
da
tale
un'
cattolica
intransigenza
alla
fila
mente
realcosa
zionalistica
ra-
della
crede.
188
Rossetti,
il
cosi
E
della
dell'organo
di Londra
spirito
lo
loro
detto
del
colla
Chiesa
alla
fedeli;
dei
il
e
lo diede
parole
egli
non
s'altri
so
giudicare
nel
non
debbo
più
preso
alludere
per
soltanto
la Chiesa
tutta
a
delle
colla
caccia
cioè,
0
prie
pro-
accanita
ospitalità inglese,
inglese,
Ciò
è
e
d'aver
falso,
e
religiosa
che
fin
di
fatto
l'altro
riforma
se
della
si
notato
dei
uno
al clero
la
a
cattolica, seppe
il fatto
anglicano
gradi,
malgrado
a
aderì
non
colla
nell'
zelanti
quella
cioè
la
e
e
alla
patizzava,
sim-
Valdese,
giare
incoragche
egli
ristorazione
d'altra
anche
suo,
che
e
delle
cattolico;
riforma
respingere
zione
evolu-
sua
per
altrove,
più
in
„.
che
una
rattere,
ca-
Bibbia
il Dio
ch'egli
accettò
di
trasformato
professò sempre
l'aggressione papale,
gerarchia
mobilità
per
anni,
notevole
ma
l'Inghilterra
chiamava
ultimi
più
fu
alla
lentamente,
avvenne
da
mossa
riconoscenza
il fatto
mostra
ho
pure
solo
fu
sersi
d'es-
"anch'egli
Anglicana,
che,
per
me
ancora,
adorato
lo
come
crede
A
imparzialità
gli
Settembrini,
riforma,
ben
di
il
agli
quasi
idee
sue
anche
o
crede
come
o
severo
Rossetti.
che
taluno
interesse,
troppo
debito
per
un'accusa
quale
per
del
religiose
di
alla
e
stimare
possa
modo
ogni
scagionarlo
d'uno
mi
idee
le
ad
pare:
dire
senso
vanità.
Io
e
il
quale
il
commento
stesso
pure
nep-
indiget reforma-
clero, ma
chiaro
più
del
avevano
voleva
del
composta
na
italia-
falsavano
Ecclesia
non
laborator
col-
comprendere
non
che
frase:
Girolamo
tione^ fra
alle
Savonarola
Poiché
motto.
riformata
l'eco^ e
esser
altri
gli
riformatore
grande
voleva
giornale
del
del
Chiesa
di
mostravano
tutti
lui
cou
e
non
parte
lo trattò
189
verità
per
:
Il
del
meglio
stabile
Vangelo
Tu
stessa,
fin
Ed
in
Il
clero
Ha
E
il
ministri
I
;
che
ha
non
cheroa,
pregi adorna,
il cerca.
distorna;
nel
poi
quel motteo-gio :
il peggio.
l'approvo, e seguo
dir
ben,
con
un'altra
superba,
corregge!
dell'ara
di
frustrar
in
avara.
noi
abuso
e
più turpe
del soglio e quei
la
dio
legge!
i fratelli
divorano
fratelli
manca,
pingue.
bramoso
vii
d'accordo
Yan
molti
e
vari
ver,
goda
genia
Scorge
I
del
il
Una
ai
tuo
di
è ver,
che
vedo
Bianca,
l' invoclii.
quando
pettoruto
interesse
par
Io
si
via
un
libertà.
vera
pochi
ogni superfluo
si
distingue
più
si, quel clero
l'ahua,
Ma
a
lata
intito-
tal
tuo,
sulla
poesia
ai
eccesso
Ah
I=ola
amata
il necessario
che
dovresti
Negar
È
ben
o
nella
fondamento
l'irridi,aimè,
Quasi
Ah,
cattolico
....
i cristiani
Questi
il
Contro
Individui
Ma
i cleri
tutti
Ah,
e
cristiani
io
Protestante
si
Questo
E
poiché
col
cose
loro
sempre
Il
in
„;
prof.
Cristo
di
di
averlo
"fin
che
non
si
me
che
col
cose
loro
d'aver
e
nome.
le
chiamate
dico
rico
Teodo-
con
"
Rossetti
Grabriele
"cristiano
e
„
,
che
si dicesse
stiano
Cri-
giovane, dap^^oichè confessò
allora
"
:
vuole,
poteva
dice
il
fu
altro.
vorrebbe
non
avere
deriso
le
nieut'
il Rossetti
stesso
sia.
nell'Evangelo
e
e
nessuno:
nessun,
che
a
Rossetti
Lazzi
trovati,
ho
conchiudo,
nome,
alcuno:
gonfio d'albagia,
anche
questo
vi
chiamar
pare
Pietrooola
credente
e
dice
n'eccettuo
non
cattolico
o
agnelli!
congiurati
inter,
tutto
d'avarizia
ed
lupi
paion
Vangelo,
clero
un
Pien
son?
il
conosciuto
essere
prof.
Vangelo,
cattolico
Luzzi
;
ma
egli
romano
Cristiano
e
190
"
genuino
nel
senso
era
davvero.
"
della
scritturale
e
parola,
non
'
„
E
ha
non
usando
festeggiato
tutti
quasi
la
il
i
giovanotti,
tenne
qualche
dei
la
^
Del
Mapei,
resto
dà
se
certi
quegli
il Rossetti
genere
Luzzi
prof.
modo
po' più
un
il
anche
Rossetti
dalla
ciò
prof.
Luzzi,
esempio,
per
riformiste,
riguarda
ma
non
Cattolica,
Chiesa
ma
:
cristiano,
non
e
glio
vo-
credo
e
me
e
non
Rossetti.
alla
chi
santi,
po'
un
dovere
mio
Camillo
Mapei
gelo,
Van-
in
il
in
cristiano,
idee
uscire
il
jabriele
^
delle
ho
se
fare
qualche
cattolico
d'esser
bene
perciò
di
del
anche
che
cristiano
all'essere
poi
credo
anche
no
genui-
spirito
permetta
chiami
che
mostrato
anni.^
primi
Quanto
io
protestanti,
all'anima
Cristiano
parola
che
e
di
commesso,
pur
prenda
elastico,
credo
poiché
peccatuccio
l'avrà
ch'io
e
lo
fondo
in
di
Cristiano
contro
sempre
cattolici,
anni
volta
qualche
ma
costume
ho
poiché
;
giovanotto
anche
chiama
egli
bel
com'è
credo
e
ragione
il
prese,
leggera,
eh'
ha
verso
che
Napoli
Rossetti
e
gusti
indulgenza
alla
mancò
anzi
torto,
a
religione
anche
d'
po'
un
il
tutto
è
vero
lo
parola
sarebbe
che
p.
stesso
291.
cristiano
pecchino
senso
un
cristiano
a
sette
a
p.
un
l'o'
segg.
e
più
mondo
questo
volte
298
al
giorno.
?
del
largo.
Neanche
suo
trimenti
Ali
1
1L-
APPENDICE
I.
la
Eccole
preghiera
Spero
carta.
VEco,
ormai
che
chiaro.
Io
mi
Ho
mia
letto
Ode
Mi
siasi
saluti
confettissima.
è
della
e
indisposizione;
sua
suo
servo
il
50
'
15
Devo
Str.
questa
mi
a
mio
nome
già
e
Qualche
poeta.
o
Portland
da
lui
a
nome
altra
pubblicata
creda
compatriota
e
ROSSETTI,
PI.
copiosa
gli autografi;
Ella
1S49.
appendice
dell'egregio
grande
veramente
possiede
del
settembre
sulla
ed
bene,
e
la
piacere.
con
GrABRIELE
Charlotte
che
primo
scorso
stia
scun
cia-
anno.
ringrazio
l'ho
ch'egli
spero
parlar
per
nuovo
L'articolo
fatto, e
ben
Mapei,
rimessa
la
guente
se-
del-
onde
poesia
del
e
nella
indegna
una
all'entrata
Mastai!)
troverà
Voce,
fornirle
d'Agosto,
Italiana
Ragunata
di
numero
la
crederà
la
non
(non
divenir
fino
riuscita
è
(ihe
propongo
il
l'Italia:
per
dovrebbe
futuro
numero
Ferretti
Signor
Pregiatissimo
a
lui
degli
lettera
x'eado
studiosi
di
inedite
lettere
Giovanni
prof.
pubbliche
e
Luzzi,
sentite
ammiratori
egli possiede
{L'amillo Mapei),
e
oltre
o
alla
del
a
tesia
cor-
che
grazio
nostro
questa,
insignificante.
ma
192
II.
Ferretti
Pregiatissimo signor
la
Eccole
grande
di
è
i
circospezione perchè
Si
dolezzati.
di
Roma
Per
illusoria.
restino
scan-
inserite
due
introdotto
30*
la
dopo
C.
Gr.
fabbricazione
una
ma
il
che
più esplicito, ho
vanno
ma
som-
ne
non
tato
trat-
richiede
sostenere
Salvatore,
vero
essere
che
più
di
strofe
il
è
semplici
nientemeno
tratta
non
pei fedeli, ma
importanza
ho
che
L'argomeuto
corretta.
pruova
1850.
d'Aprile
27
che
sestina
finisce:'
Il
Al
Verbo
gran
Chi
volesse
Ei
Ah,
clii
E
tue
com'è
far
prego
di
il
voglio
sorpresa
e
di
La
è
fraudi
già:
il
né
nefando
sul
dorme
popol
covo
stampato).
questo
innesto, che mi
poesia
dissimularle
dispetto
sul
componimento
'
scoperta.
il disse)
Giovanni
sabile.
indispen-
sembra
entrare
compaginazione.
stessa
Non
sia
stringere gli spazi potrà forse
Facendo
nella
merta.
frode,
una
che
Signor
scoperto
Delle
Yi
quest'è
non
meretrice
Mastai,
resto
il
fé
più
prestigio il fé
dell'Apocalisse,
Questo
il
feudal
lode:
dà
Dio
a
spacciò
lioma
comanda
La
(e
avarizia.
origine,
ond'egli ó vera
la
virtù,
scaturigine.
ed
l'inganno
malizia
nequizia
Curia,
Homana
lascivia
d'ogni
svela
che
Quel
Di
la
il culto
cli'è
ingiuria
ch'ogni
suppor
superbia,
Infetti
farebbe
Dio
di
insieme.
caddero
suo
s' insozza
Onde
Di
l'idol
e
papa
di
cui
6
si
che
m'ha
il vedermi
di
parla
rimandare
viaggio^
è
l'io
cagionato
IX
ch'è
e
un
toriiato
un
po'
indietro
vero
a
frutto
Roma.
103
della
:
anzi
la
anche
di
più
Ella
E
fatto
avrebbe
è
dice
non
è
fu
come
è
frutto
più
vi
darle
è
pruova)
fatto
avrebbe
E
vo
avrà
li vuol
pure) io la
esemplare.
sarà
Piemonte,
scorsi
di
prego
mia
sicuramente
e
non
ad
un
gior
mag-
foglio
suo
la mandassi
se
di
maggio
non
M."
il Rev.do
che
nella
(come leggo
Cosi
due
scoraggisce dal
avere
versi
darle
man-
tale accoglimento.
un
dell'Epistola
Vangelo
e
le
d'altronde.
non
si
sarà
messo
vicino,
e
sia.
inserire
La
mi
debbono
meridiano
chi
migliori,
j^composizione
il 5
penna
la franchezza
dimenio
sospettando
se
che
passato
santissimo
del
provien
Ap|)6na
(e
versi, se
il
dirle che
giornali liberi d'Italia,
ma
Ella
questo.
culto
dotto
intro-
nel
Questa
sicuro
mia
abbia
estemporane-o sicuramente.
ripeterò quei
Dal
Qualche
di
miei
altri
Mi
VEstro
per
pato.
stam-
po' di colore,ella
un
son
della
frutto
ha
miei
difetto
è
da molti
;
politica,
prima
maggio
proposito. L'applauso
a
fa al
Wilson
accolta
ben
là, sarebbe
dono
persua-
nella
Oso
dei
di
numero
vuol
dell'Epistola;e
lo
uno
benvenuto
riprodotta
stata
lo
non
„.
sarebbe
pure
questo.
Se
chi
a
il
siate
"
il
tutta
almeno
:
benché
respinge
persone.
scolorito, ed
ch'è
fa
neppur
leggere
di
numero
mi
che
componimento
e
ora,
ma
è
accoglierebbe avidamente.
il
estemporaneo,
;
e
mi
non
Presidente
altri
ch'ella
volta
nell'£co
apporta
componimento,
rifiuta ciò che
VEstro
stampò
che
al
Epistola
questo
seconda
la
ragioni
Le
stagione.
quei
in
versi
altro
di
Monsig.'
Muzzarelli
dell'eco,il faccia
numero
rinviamerli, perchè
ho
non
altro
risposta al Muzzarelli, di già spedita,
riprodotta da molti giornali del
rifiutata. Mi
suo
creda
intanto
sincero
Gabriele
amico
e
fratello
Rossetti
13
194
III.
Stimatissimo
Lodevolissima
di
proposta
che
io
facilmente
scellino,
concorrere
il
si
che
mati
affa-
zio
l'annun-
sommamente
bell'opera,
Quel
vedrò
ricevuto
e
tenderà
in-
ne
dare
posso
è
qaesVobolo
pagherò
la
e
Italiani
poveri
rincresce
a
perchè.
la
quando
e
Mi
risoluzione
la
ho
ne
edificazione.
pur
è
ai
Londra:
in
con
poter
non
lei
economico
pranzo
sono
or
Ferretti,
«iegna di
e
un
stampato
di
Signor
uno
della
vedova.
di
Fra
riso
Pio
Nono
della
che
si
estro
tema,
schizzinosi
più
dell'Sco
Esso
giornali
in
sale
han
Haynau
Catilinarie
Ha
Mapei
e
ha
il P.
ragione
notizie
? Io
e
di
farà
servizio
al
è
ha
non
che
ridere
dirlo.
a
faccia
le
stampa,
beri
tutti i li-
da
tutti
coloro
che
Echeggierà
Gavazzi
faccia
m'
della
più
dal
cui fulmina
pure,
e
il Granerai
Inghilterra
Sessa.
Segua
e
in
su
il
tutto
pulpito
delle
la tirannia
meriterà
tinente.
con-
brave
d'ogni
della
patria,
fede.
da
recenti
interesso
molto
intorno
darmi
sulla
sua
sorte,
al
e
povero
dero
gli desi-
il bene.
creda
intanto
il
suo
Gtabriele
15
50
divenne
disgusto
riprodotto
sarà
ricevuto
Filippiche, con
bravo.
tutto
Mi
intera
che
tico
fana-
Quel
zucca.
che
contrada:
pagina
Piemonte,
general
o
Sento
della
del
ovazione
Bella
lo brama
certissimo
son
e
una
Il
giornale,
suo
Se
Savonarola.
di
occuperà
luogo,
del
lettori
!
vergogna
preteso
siffatto
componimento
sopra
i
torcervi
il grifo neppure
Un
potran
non
filastrocca
miracolo
il
più.
sempre
versi.
che
tale
e
Che
Rimini.
smacca
dettò
mi
e
la noiosa
letto
accreditare
cerca
di
Madonna
sciocco
ho
indignazione
e
Charlotte
settembre
Str.
1850.
Portland
PI.
sincero
Rossetti
196
farà
noi
ei
:
che
ritenere
vuol
convulso,
alla
favorevole
lo tengono
or
li
produce:
!
crisi.
una
dell'umanità!
causa
gran
che
che
cagion
avvicinando
si sta
Francia
In
la
cecità
che
inconseguenza,
gli effetti
abbomina
che
stesso
fosse
Oh
del
temo
ma
contrario.
Salute
prosperità.
e
Il
Rossetti
Gabriele
Il
23
di
settembre
amico
sincero
vostro
1850.
VI.
Ferretti,
Preg. Signor
rimando
Le
che
soli
due
la
che
di
da
sarà
lo
ella
Cagliari
che
Souo
IX
due
ed
notato;
lode, non
fatto
han
le
che
dee
non
tratto
di
permanente
intorno
tutti
passarsi
poetico.
tempi,
i
che
a
alle
10
lire, promesse
protestanti, ella s' indegna
si faran
e
Torino
refrattarjdi
volta.
dice
esecrazione
volanti.
copie
applicarvi un
convenevole
la
ch'io
esemplare,
un
clamoroso
vizio
moltissimo
piaciuta
brama
degnissimo
Toscano
Arcivescovi
iscrizioni
dell'una
ne
fatto
un
mi
che
ciò
agl'Italiani
Pio
è
e
due
de'
parlare altra
potremo
a
ho
che
giornali francesi
è
manderà
bestemmia,
Sulla
'
dispensa
in-
credo
sembra
che
Polidori,
conoscere,
mi
Stimo
inavvertito.
Di
i
B.
il N.
satira,
Tutt'
Madonne;
sulle
L'espulsione
di
della
signor
suocero
gli darò, quando
e
trovato
avvertimento.
mio
poesia
forza
rilevata.
tutti
dovrebbe
che
ho
Roma,'
in
apparsa
si sottoponga
la
che
stesso
Al
vi
né
corretta,
sbagli.
duplice iscrizione,
Alla
senza
poesia già
lette
Mazzini;
dell'altra
di
a
ognuna
lette
seguito,
le
la
sé,
suonano
righe
che
cosa
si
giulode
spondono
si corriinverte.
197
Io
stamente.
che
sia
non
Mi
non
una
creda
ho
ne
inteso
parlare affatto, e ehi
sfacciata
menzogna
dei
Gesuiti
sa
di qua
?
sempre
suo
sincero
amico
Gr. Rossetti
Il
di
d'ottobre
11
1850.
VII.
Pregiatissimo
Il
Per
nuovo
me
l'ho
avendone
del
io
che
sembra
ho
numero
costituzionale
unica
via
di
bestemmia:
Ciò
sacco.
vi
Ora
dracca
è
si
ritornare
stoltissima
di
rivestir
facendo
si sta
già
già fulminato
del
contro
due
amicizia
mi
tira
la
nel
spezza.
della
in
il Times
e
articoli.
A
Bal-
Arcivescovo
Rosso, di che
chiasso,
forti
di
titolo
Pi-
trombe
pretenzione
Demonio
nuovo
le
la
Le
propri.
'1 ministro
con
chi
la
contro
sé
a
come
richiesto
più
componimento
:
la
suo
sembra
Torino
quel
a
Riforma,
i frutti
buonissimo
buono,
il
in
causa
gran
Esortazione
esorbitanti, e
sono
Apocalittica
il
ha
stagione
aggiunge
Westminster
che
la
e
la
mi
Ciò
pronto,
perciò pel prossimo
;
abbracciar
tempi,
Roma
di
dovuto
ha
nelli
dei
ogni
pretensioni
di
?
no
pagine.
moto;
terreno
o
tutto
ultime
fervida
una
uscito
parea
due
guadagni
salvazione.
necessità
dalla
pure
vi è gran
preparato
regno
: e
le
corretto
Piemonte
in
è
Savanarola
affatto
visto
stesso
che
vero
del
numero
non
Sento
signor Ferretti,
vi
ghilterra
Inha
meraviglia.
Vedremo.
La
è
chi
nostra
va
che
dicendo
fondamento
tre
che
a
(e l'ho
spaccia esservi
i cattolici
farvi
Romani
di
autor
manifestiate
obbliga
veracità;
da
una
chi
offre
chi
farsi
a
d'
ascoltato
e
ad
avvertirvi,
io
stesso) che
10 lire per
protestanti
non
manca
chi
non
tal diceria.
l'avete
udita.
abbia
passa
vostro
mi
sono
vi
zione
l'asser-
indurre
L'onor
Io
che
qui
alcun
tant'ol-
esige
viva-
19S
opposto
mente
e
accusa,
confutarla.
di
mezzo
tale
a
vi prego
Xon
è
fornirmi
da
cosa
più
lasciarsi
curo
si-
sar
pas-
cosi.
E
la
protestandovi
amicizia
solita
Il
mi
sinceri ssimo
vostro
G.
Il
-20 di
ottobre
ripeto
EOSSETTI
ISòi).
Vili.
Pregiatissimo
Momento
di
lia stuzzicato
1' ultime
(oltre la poesia
fra
io
mani,
Il
le ho
di
tratto
chiamato
comincia
cui
finisce
ella
è
e
che
circostanza
sa;
pro-
quel
secolo
mio
KIX,
le viene
non
ora
altro.
un
parlo,
da
Eco
in
tratto
del
metà
esemplare
suo
deW
mi
ora
presente,
parrebbe assai
è
che
quello
:
talvolta
si
e
che
le
buon
estrarre
la
biamo
dob-
non
numero
un
Papa
pungiglioni.
nuovo
può
gliene manderò
"M'imbattei
ecc.,,
si
verso
il
Se
dalla
cosi
che
la vespe
i nostri
al
Il
questo.
fra
noi
mandata)
Roma
possiede.
le
ben
che
intitolato
opuscolo
ch'ella
anch'io
il seguente,
è
e
vibrare
a
contribuire
Voglio
si è
grand' importanza
qui il vespaio,
esser
ed
Signor Perretti,
cosi
continui
"
:
e
eccellenti
in
sino
Roma
termine
al
desi
Irlan-
Inglesi ed
del
paragrafo,
ti renderebbe
moderna
quale
„.
E
poi
si trova
alquanto
comincia
"
secondo
per
paragrafo
(cioè circa
prima
Xel
che
tempo
Spagna
l' Inghilterra
e
ecc.
„
e
li
tre
ciò
seguire
pagine)
il
che
quale
cosi:
alla
"
si faccia
gli
con
anni
,
era
si strettamente
fin dove
si segua
giunta
con-
è scritto
:
retrocessero
„.
Tutto
ciò
proposito:
le
"Hoc
fornirà
tempus
3
o
4
pagine dell'eco;
acceptabile
„.
e
ben
a
199
Mi
sarà
queste
sere.
visita
la
cara
Facciamo
ad
eccitar
ch'ella
qualche
annunzia,
mi
anche
cosa
l'Inghilterra
Il
se
elettrica
se
possibile che
più presto.
il Piemonte
che
colà
la Riforma!
il
mento.
risenti-
amico
Rossetti
d'Inghilterra,
ricevere
può
una
di tutta
al bene
l'
del-
numero
nuovo
affari
Dagli
può contribuire
provvida Albione
per
la
riamo
concor-
ISSO.
suo
riscaldano,
si
più
il
al
appaia
£co
del
ottobre
Faccia
S.
P.
di
31
e
sincere
vostro
G.
Il
noi
giustissimo
a
di
una
scossa
Italia.
giusta rappresaglia
Oh,
vesse
promo-
Speriamo.
IX.
Carissimo
Ferretti,
Signor
.
Ho
in
giorno, il
il Ms.
del
voglia che
prossimo
temerei
che
il mio
mio
foglio
un
Avete
preso
quando
il
dello
in
fra
è
di
gusto
far
dovrebbe
corso
stampatore
Son
le
quasi
mani,
e
apparir
vostri
del
circostanza;
desolato
mende
è
e
stampate
pruove
:
chè
per-
tipografiche
e
cose
il
revisore.
Vi
che
verso
il 20
Ciò
era
prego
porre
com-
a
dilazione?
tanta
primo?
affari, non
mi,
soddisfar-
bastano
non
VEco
a
settimane
tre
Perchè
comparire
dei
due
queste
stampa?
a
e
senza
evitare.
amico.
vi
della
le
suo
Inglese, eh'
sarei
Xe
quelle negligenze
caro
lavoro
rivegga
dell' Eco.
dunque
Eppure
Traduzione
e
giorno
del
stampa
invano.
tempo
non
assolutamente
Pensate
della
pruove
di
che
non
ora,
aspettato
del
io
numero
di
bramo
0
l'ho
ma
dall'urgenza
non
le
e
in
ora
principiarsi la
può
reclamata
Dio
;
non
Ms.
mio
cominciamento
di
finora
aspettato
che
non
del
se,
me-
rompeva
interfaccenda
perciò di far
•200
no
solo
il
è
oggi
presto:
giorni,
4
dicembre,
di
16
il
e
de'
primo
4
venti
pel
e
già
è
ci
mauca-
quasi
mente
intera-
scorso.
Ho
il
esaminato
e
gli
Vi
ho
saluto
detto
mi
e
da
terra
che
da
Lombardo
eh' è buona
scorgo
sementa:
giovane
datomi,
raccoman-
buona
potervi gettar
fare
dovrà
voi
continuare.
per
ripeto
il
amico
vostro
G.
Rossetti
1850.
X.
Carissimo
Nella
nuovo
fin
in
è
che
da
ieri,
di
discreta
Ecco
qui.
vostra
ad
Ve
rem.
estensione,
e
l'avrei
mi
lettera
vostra
inaugurale
data
man-
tardi.
giunse
che
credo
pel
entrare
possa
Vi
la
mia
di
un
dopo
casa,
15
anni
abitazione,
nuova
buon
terzo:
38
di
permanenza
si
che
ravvicina
Mor-
Street
Arlington
Ci'escent.
nington
perciò
prego
nell'altra
che
foglio
comparire
dare
la
ma
l'ode
troverete
sembra
cambio
Quest'oggi
del
mi
Ferretti,
pagina.
una
alla
carta
seguente
anno,
L'ode
Signor
al
che
indico,
di
e
correttissimo.
una
farmi,
ansiosamente
giornale
molto
cercarmi
non
vostra
tengo
la mia
questa
mandar
attendo,
Io
Lombax'do
in
colà
e
molto
le
ma
pruove
far
vorrei
che
ciò.
a
Potrete
direzione.
nuova
visita, perchè
casa,
ho
molte
direi
Gracose
da
dirvi.
Il
vostro
G.
27
decembre
1850.
E,
amico
tSSETTI
201
XI.
Pregiatissimo
N'oli
dirvi
so
privo del
piacere
assistere
personalmente
raccolta
mi
che
mi
tiene
che
di
di
tutti
nel
in
quasi immobile
coloro
col
il mio
nell'esprimere
mi
si florida
nulla
0
poco
validi
poiché
assemblea
faran
1' ultimo
io
la
per
sentire
messo
som-
però che
certo
perderà
vi
oratori
concorso
stato
Son
volontà.
sua
altro
vuole, ed
non
.
alla
rassegno
pieno
sarei
non
Iddio
ma
.
.
il loro
Io
che
e
ne' sentimenti
desiderio
manifesteranno
che
lisi
para-
concede
mi
non
vivo
più
scorso
con
pubblica,
colpo di
gennaio,^
Un
casa,
spirito dell'Adunanza,
nello
Adunanza
dello
21
veggo
dovere,
gran
circostanza.
sorprese
partecipare
un
cotesta
a
mi
rammarico
ad
adempiere
solenne
si
per
profondo
qual
con
di
'
Amico
mia
lor
la
senza,
asvoce
potente.
mai
Non
di
tutti
senti,
e
sia
o
al
lettera
La
febbraio
2
assemblea
di
-
han
Roma
Questa
scrittore
loro
del
ma
si
che
ebbe
di
cui
(così
quei
verso
si
Hall,
di
guardare
ri-
contro
fissare
parla
è
all'I
la pubblica
Store
Street
Savonarola)
nobili
e
le
contro
e
protestano
protestato
sull'Inghilterra
pi*e-
que
qualun-
Romano
Music
V Eco
tro
con-
debbon
faiilnaaate
in
luogo
scopo
simpatia
pensiero,
Papismo
può
unirsi
quivi
son
appartengono,
L'assemblea
1851, "nello
la
esprimere
che
1851.
d'Italiani,
febbraio
il 3
data,
ha
da
comune
che
col
pi'opugna-
han
causa
coloro
cui
tentativo
non
far
numero
nazionalità
la
l'audace
•
il
che
umanità
per
Tutti
vagheggio
ne
della
e
nemico.
comune
un
coloro
son
bandiera,
un'unica
sotto
zar
fraterniz-
gl'Italianidebbon
quanti
religione
della
prò
favorevole
opportunità più
una
solo
non
gl'Inglesi, ma
con
a
presentò
cui
in
questa,
no
si
generosi
di
glesi
In-
inique pretensioni
...
attacco
di
paralisi
(cfr. Bexelli,
o^j.
era
ignoto
cit,).
ai
biografi
del
stro
no-
•20J
la
Gran
la
libertà
Bretagna
di
vera
Gesù
altrove,
è
di
il nido
delle
Westminster
di
ha
il
di
Eminenza.
sacristia
Se
Reggia.
che
la
sotto
in
questo
in
corone
illusorie
che
fatto
un
Saggio Uomo
nomato
CattoUcismo^
reale
è
questa
Lo
lium.
di
di
stesso
giuramento
non
di
di
par
di
Dante?
cui
parla
in
remo
scoprila
il
e
gno
inge-
acuto
che
ha
parole
Le
Albione
tre
un
cosi
organizzatore
come
qui
\xn
del
il fatto
Ma
Prudenzia.
manda
fedeli dice
che
tutto
con
mandarlo
1' Empio
il
tale
una
sentire
Gli
nato
forsen-
uom
nella
lettera
e
diabolica
XII.
mandarlo
partibug infideal
nato
Forsen-
potere gli eretici^cioè
suo
giochetti
nel
fé fare
di
dovunque,
mostra
Non
imprudenza.
l'arzigogolante
stessi
e
in
perseguitarli sempre
qual sia
e
di
e
sulla
giuoco di parole
Imprmlenzia;^
terra
i Protestanti,
O
di Diabolica
perseguitare
quanta
(Wiseman),
tra
en-
mano
tiranno.
manda
senta
pre-
e
in
colui
da
tolo
ti-
disorganizzatore del Protestantesimo,
come
il titolo
sotto
Pio
Quell' Empio
:
(Madman)
serio
ha
nasconde
un
futile
un
si
noi
si
da
il titolo di Santa
sotto
questo
assai
Quel
queste:
son
sotto
alle
mentre
il Breviario
perchè tiùplicemente
testa,
ci
Camere
Due
osservato
biato
cam-
magnifico
questi
cardinalizia
Eu
tasca.
del
attentamente,
porpora
paese
concertato
-
esamineremo
ha
illuderci
per
ipocrita, ma
sulle
diplomatica, ch'egli ha
di
a
mira
la
tien
lo
Macchiavelli
fu
di
aspetto
quel
poicder plot, per
E
che
che
adattandosi
gim
ecco
più
vista
Egli
ed
;
Jawkes
Guy
sia
e
di
Parlamento.
maturo.
Ed
composto
con
divisa
di
ed
Italia
quel Vaticano
mai
nuovo
più
in
Roma,
in
disegno
un
tempo
a
successore
sua
in
di
non
preparato
scoi^piare
decorato
del
religion
Inghilterra. Deh
da
vien
perde
non
sede
tattica, ma
circostanze
farlo
la
in
quale siede
il
fraudi,
ch'è
che
eontro
della
pervertita
anche
ciò
tutto
colui
che
certa
averla
Dopo
manometterla
cerca
or
detrimento
popoli, a
Cristo.
diffidi
ch'ella
che
tutt' i
di
macchinazione
un'iniqua
come
Rossetti
parole
ha
tatore
commen-
nello
botto
Stram-
204
questi
di
i catecumeni
sono
convinta
intimamente
è
quale
la
morderla,
che
nutre
in
seno
son
lungi
da
lei, soffogateche
spirito si
o
possono
Ma
seconde.
dalle
come
i
furono
Gesuiti
pernicioso contagio,
Anglicana
pecorone,
stessa
rogna.
cento
Oh
ascetico
tutto
alla tua
patria,più
in
malefizio.
lascio
tutta
a
ch'ella
ma
chi
da
glie
l'ha
accorda
ciò
ho
cui
ed
altro
un
lungo
discorso
mio
discorso
che
mensile
che
certo
far
morir
prima
mostro
parola
diuturno
il
molti
e
n'eppur
di
ch'ivi
di chi
labbra
Papismo
permanente
L'Eco
opuscolo
fatti
stanza
di-
gran
Papismo
offensiva
cede
con-
contro
ella
meno
gli
è diviso
e
1' ho
io
parola,
in
sviluppato
Savonarola
adduco
si
in due
innegabili ch'esso
la
vera
;
;
e
son
tali da
è
un
parti :
al
son
e
accingesse
riguardo
Romano
contro
accennato,
nale
guari impresso nel gior-
ha
le prove
sulle
mio
e
;
L'Inghilterra
al
discusso
non
s'intitola
la
esamino
con
venne
e
prudenza
rapidamente
minutamente
ragioni
Quel
fatto
ho
le
gl'intolleranti,
con
un'arma
innanzi
qui
non
la
potrà nuocerle.
ei
meno
tanto
frutto,
il meritato
perciò quanto
e
fare:
intolleranza:
simpatia.
in
tuo
fatale
prevenir
a
ciò ch'ella
tutto
concessa;
che
di
alla
trasformato
esso
tanto
Tatto
quel
che
persuasa
verrà
dalla
tità,
san-
quel
potresti
insinui
tolleranza
falsa
ti lasciasser
se
raccolto
ha
ne
tolleranza
dalla
debb'esser
ch'io
dalla
con
e
Tullj
molti
rognoso
per
riuscir
Catiline,
disgiunta
sia
non
v' è
dieci
Si usi pur
universale.
l'odio
anacoreta,
untuoso,
che
Roma,
infatuito
si
Chiesa
della
contaminati
Cielo
il
Tolga
dottore
cipalment
prin-
e
sparsero
furon
tuonino
senato
qui
agnelli
ed
che
frati,
i
Divenuto
da
morali,
dall' infetto
qui
monaci,
Pusey,
merà
te-
dello
i lebbrosi
et cute.
faccia
quella
con
che
che
intus
Pusey,
parlare
deh
Ahi
povero
nulla
infermità
quelli che
quel
e
infetto
fu
ne
quel
tu
questa
vipere
quelle che
prime,
mai
i
continente, i preti romanisti,
le
non
s'introdussero
che
piuttosto immorali,
e
bione,
Al-
solerte
che
le
avrà
qui comunicata?
è
la
Ma
quelli.
a
spondere
ri-
nella
dogma,
tradimento
religion di
Gesù
e
205
Cristo.
alla
Nella
seconda
politica, e
fanatismo
anzi
contro
mio
disegno
dispotismo
il ben
di
lo
ha
estendo
di
tutti i
ove
in
cui
che
provo
ai
popoli,
Era
quanta.
Inglese quel lungo
da
fui
cui
colpito
più etlicacemente
uomini
tanti
sera
confortar
specie dommatica
la
dei
mi
quest'agressione papale,
questa
m'arresto
uè
libertà
tutta
paesi europei, onde
repellerla,sotto
politica;
la
in
riguardo
congiura iniqua del
morbo
parte
quale fa qui riunire
la
a
La
quella
Papismo
una
ancbe
il subitaneo
vietato.
è
è
contro
apparire
ma
il
dell'umanità
essere
far
ragionamento,'
me
ch'esso
mostro
del
e
considei'o
l'Inghilterra
è tutta
raziocinii,ma
voli
merite-
ne
di
essenza
fin documenti
arreco
diplomatici.
preferito il
Ho
ivi
esporre
per
meritevol
le mie
idee
meriterebbe
esser
ampiamente
promosso,
la
propugna
per
Quel
esteso
mio
di
più
stesso
ciò
;
e
che
dovrà
sera
favellarsi
legge ch'io
eh'
Britannico
espellere il male,
Vi
nella
far si che
rispettabile società, a
cotesta
presedere,
rapidamente
con
ciò
tutto
accennato,
ho
che
si
non
in
Il
Il
Papismo
di
lettore
lo
avrà
È
Romano?
cui
si
parla
capito
certo
nella
di
da
questo
lettera
IX.
di
emergenza,
mai
più.
esprimere
io
a
1' onore
linee
neglette
sempre
sincerissimo
vostro
sé ; si
questa
sto
dell'Augu-
aver
queste
io
progetto
di
Rossetti
Gabriele
'
molto
dire
di cui
riproduca
dovea
cui
qui
e
legge
potuto
presente
credermi
di
e
lo
un
pregiatissimo amico,
mio
prego,
e
chi
a
considerazione
alla
Italia, e
dell'umanità.
e
avrei
finisce
esso
in
luoghi
Inghilterra,
l'argomento
vicino
sottoporre
oso
Parlamento
onde
adunanza
questa
da
fin
teria,
ma-
giornale italiano, che
dirà
Ragionamento
rola,
Savona-
molti
in
Ci'isto,d'Italia
di
tanto
tocca
il solo
come
causa
in
in
conosciuto
più
di
quest'importante
su
circola
perchè quel foglio mensile
e
continente, in Francia, in Svizzera
del
di
1' Eco
giornale
di
tratta
il Ms.
da
Che
tradurre
è il
cosa
in
glese
in-
•206
XII.
Carissimo
Nella
troverete
segue
preso
fine.
di questo
diavolo
fa, io
si
il
il redattore
voi
Siate
Vi
Mapei.
IO
del
maggio
darmi
del-
sticato
pronotezza
len-
tanta
smania.
(Jhe
tanti
aver
prossimo
voce
a
Credetemi
di
ho
ne
che
Perchè
Numero
o
guardi
ri-
il
perché
vi
esprimo
vostro
G.
Rossetti
sia
un
sempre
il
il
ben
iniquità.
del
spiegherò
desiderio.
tal
l'intendo.
non
uscito
e
il vero,
a
per
quistione
gran
sospesa;
comincia
riconosciuta
una
per
la
confesso
governo
veder
spero
sembra
Ma
strambotto
uno
argomento
per
l'Agression Papale, che
buon
che
maggio,
corrente
Ho
tosto.
che
carta
del
VEco
signor Ferretti,
1851.
XIII.
Caro
dimentico
Non
di
Vi
il
schizzinoso
vogliono
tempo
egli
ha
Se
do
può
dato
il
Vi
é
mia
seguito
da
due
da
in
e
due
altri
che
essendo
che
avran
Vi
farne
ridire.
vi è tutto
di
raccomando
un
il
che
da
e
mese
di
che
spero
nulla
per
buon
abito,
cure,
io
abilità.
saprò interessare
parola solenne
diviso
esser
Evangelica
foglio.
stotfa
articolo
lungo
un
che
promesso
vi trovi
non
talento, istruzione, ed
la
ho
politica. Eccolo
in
comporre
che
Vi
giorni pel primo del
9
nipote.
vedrò
:
Dottrina
Pinzocchero
ben
per
mio
nuovo
sulla
cangia
si
parola
vi avrei
Savonarola,
dommatica
più
la mia
febbraio
pel prossimo
1" Eco
signor Ferretti,
amico,
le
questo
vostre
Articolo
bastantemente
per
titolo:
vi
(il quale
lungo)
1*^' Il
sarà
Mistero
•207
di
pieni
cose
mio
Il
Per
stato
signor Bezzi,
di
quanto
Vi
è
mando
Addio,
lui
si
e
li
troverete
n'è
e
loda,
freddamente
stato
ricevuto!
lui
di
tanto
per
zione,
insinua-
vostra
per
si
lagna.
Valdesi.
poesia pei
fretta
in
sono
trovare,
a
la
ancora
che
coatido
e
;
irreprensibili.
e
nuove
nipote
il
Sacramenti
'2^ I
Babilonia;
di
Il
vostro
Gr. Rossetti
•21 .lei
1S52.
XIV.
Street
Arlington
38
di
VS
del
ottobre
1852
Pregiatissimo amico, signor Ferretti,
mio
Da
àelV
numero
mi
significato
è
piccola poesia, tutta
una
avere
nipote
desiderio
vostro
pel
criHiana,
Eccola,
di Savonarola.
Eco
il
la
e
vostro
di
nuovo
qual la
credo
bramate.
Potete
di
desio
ben
udir
d'Italia,
sua
Vi
dalle
dalla
regalo
perciò
d'una
Augurando
di
vostra
labbra
vostre
quale
e
redenzione
prego
qual sia il
immaginarvi
qual
del
in
appagare
ardentissimo
sia
lo
Papa
parte
stato
sente
predella
nutrire
dobbiam
speranza
servitù
mio
del
e
mia
la
Papismo.
col
brama
visita, al più presto.
felicità
a
voi
e
alla
famiglia mi ripeto
vostra
amico
sincero
Vostro
Rossetti
Gabriele
XV.
Il
Carissimo
funesta
La
mi
Mapei
'
e
Pubblicata
seg).
di
aprile
1853.
signor Ferretti,'
notizia
riesce
22
della
oltremodo
incompleta
morte
dolorosa.
dal
Luzzi
inaspettata
Era
(Camillo
si
del
buon
giovane
Mapei,
p.
e
278
208
si
parea
e
Morto
vigore.
Io
credo
Ma
di
più quel
Ho
de'
di
Xon
è
ho
ha
mi
Non
lasciato
dov'è,
vorrebbe
e
son
prego
tento
malcon-
qui.
altrove
Ve
?
ne
Mapei.
che
è morto
a
Brighton.
incredulo.
di
sete
gran
vi
tornar
signor Albarella.
il
veduto
e
assai
esser
sommamente
ma
una
stampare,
dell'ottimo
uomo,
più
Addio,
rola,
Savona-
di
la liberazione
per
scrive
quel Sangiovanni
buon
Xon
rebbe
fa-
prosa
contenterò.
amico, collocarlo
caro
memoria
conoscea
un
più.
correzione.
la
per
partito, e
voi,
la
per
in
VEco
per
Fateli
situazione
quella
potreste
Io
mi
le pruove
nipote
prego
affliggeanche
versi
alcuni
li mando.
ve
e
mandarmi
di
vi
spira
Apollo
gioventù
a
necrologico
poesia,
una
qui scarabocchiati
Mio
mi
Ciò
!
bada
non
pria.
Madiai,
Era
che
meglio
se
morte
articoletto
un
pure
la
ospedale
in
che
assai
Ma
1
vigoroso
Ditegli che
sé.
Ferretti, credetemi
caro
il vostro
Gr. Rossetti
XVI.
Pregiatissimo amico, sig. Ferretti,
orli
Gli
neri
della
dolorosa
la
di
Signora
famiglia.
mia
Polidori
mia
della
desolazione
foglio vi
questo
annunziano
una
dita
per-
L'eccellente
mia
cera,
suo-
è
è morta,
non
moglie
amorosa
descrivervi
so
dalle
e
duo
la
mie
figlie.
di
Anno
perdite amare
amico
è
lasciati, il
A
stato
e
Cristo.
di
informato,
Io
a
del
ne
ho
quest'ultimo
eh' ei
chiesto
questo.
me
Xapoli,
Sangiovanni
caro
proposito
mal
morto
ora
è per
sia
mio
timo
in-
Mapei
ci ha
dirvi, che
siete
il nostro
pari...
debbo
bestemmiando
morto
conto
Un
al
buon
Pistrucci
Dio
che
209
dice
pi'esente agli ultimi
stato
essere
gmentisce
la
lettera,che
mala
vi
Se
voce.
vi
venite
disingannerà.
Non
di
momenti
lui;
la
mostrerò
chi
so
abbia
e
sua
potuto
spifferarviquesta fola.
Io
sto
lasciar
per
Mia
ed
l'ultimo
Io
e
non
l'Uomo
quindi
che
nacquero
i tre
spiegare
ho
schicchierato
Se
non
volete
lersera
a
ne
cui
col
nerà,
torossa.
signor Alberella,
settimana, onde
un
esservi
il benedetto
costui
A
dove
ivi queste stanche
questa
non
appo
Mapei.
Freme
a
timana.
set-
io
vi
abbraccio.
benissimo,
so
stabilita
favorirmi
passare
dopo questa
sempre^
lasciar
seguirò, per
far
per
è
vogliate dunque
vi prego
dia
si
moglie
io la
Ove
Londra
Uom-Dio
sonetti
ma
;
.
tercessori
in-
de' Santi
all'anima
:
dell' amico
precisione quest' idea,
che
sonetto
stamparli nell'£co, fate
signor Napoletano
parlai del signor
che
so
pur
le anime
miei
maggior
quarto
fra Dio
mediatore
essere
possono
con
uu
altro
vi
e
;
vi
come
sentire.
piace.
farmi
a
venne
Alberella
farò
vi dirò
visita,
quel che
me
disse.
Addio, carissimo
Ferretti, ed
amate
Il vostro
G.
2 di
Il
maggio
del
sincero
Rossetti
1853.
XVII.
Frome-field,
Carissimo
Mio
di
per
Evangelica^
buona
ultimi
Mapei
e
voi
provvisione
numeri
era
avea
parte mia
che
ne
attaccato
Somersctok,
H
dol
novembre
1853
signor Fei'retti,
nipote,ch'io
avervi
Frome
di
presentato
l'avete
di
alla
;
sacre
e
ha
scritto
dell'
Arpa
gradita. Eccovi
per
voi
poesia.
copia
una
molto
poesie
mancano
incaricato, mi
ciò
VEco,
i di cui due
sapete quanto
Ma
di
ciò
una
non
il buon
più, vi
14
210
dico
che
solo
anni
vari
per
Son
io,
3
che
mi
molto
voi, mio
della
io
nel
si
non
ottimo
che
e
amico,
che
ad
associarvi
mi
nel
era
più
sarà
non
Or
esso.
il
giornale
dell'eco
vostro
terzo
più,
l'unico
era
ogni
del
riceverò
ne
prospetto
associa
Torino,
nell'aprir
non
col
novella, che
da
fatto
Ottobre,
detto
E
buona
puntualmente
leggeva,
chi
a
la
moltissimo, poiché
gradito.
mandato
vorreste
non
corrente
anno
?
me
Se
farmelo
potete
debbo
franco,
aver
pronto
son
pagare
il
ed
mercoledì,
farlo.
a
Io
arriva,
ora
meglio
tanto
aspettavo
la
ma
se
ma
;
con
sietà
an-
novella
buona
più.
non
mi
Quanto
uscisse
più,
rincrescerebbe
mi
così
VArpa,
dire
e
che
in
Torino,
e
fino
ne
in
non
Novella.
fare
sono
rivista
una
in
apparse
Milano,
àoi-
l'arrivo
land!,
bottega di Ro-
nella
farne
che
Savonarola
nell' jEco
vendibile
tante
Genova
di
Buona
annunziare
Potreste
quelle
come
della
si trova
Bernersdt.
20
VEco
se
spiace
proposito, bisogna
A
in
di
io
lo scopo
questo
ricevo
l'annuncio
termine
che
perciò
potete
non
è
non
non
ricevea
rincresce
italiano
per
che
Secondo
nel
che
e
Eccolo.
vostra,
settimana.
anno,
Ma
settimane
mercè
154,
mancarne.
letterina.
presente
là
avete
ne
le
e
ho
teraria,
let-
Italia,
io
lette
stesso.
vado
Io
mondo
all'altro
pover'
prego
:
tutto
ecco
Non
stesso.
ciò^ eh'
passato
ancora
sono
io
dire
posso
di
me
uomo.
Leggo
e
lo
sempre
il
signor
farne
Addio,
all'affetto
piacere VEco,
con
ad
mio
Albarella
essi
ottimo
i
miei
e
vi
veggo
che
il
signor
molta
prendono
rerò
Fer-
parte.
complimenti.
signor
Ferretti,
e
credete
sempre
del
Vostro
Oabriele
sincer
amico
Rossetti
Vi
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L`Opera DI Gabriele Rossetti: Con Appendice DI Lettere Inedite