Progetto Sol – Sistema per l’orientamento al lavoro
Progetto Sol
Sistema per l’orientamento al lavoro:
Scuola, Formazione e Impresa si
incontrano.
I percorsi degli studenti lombardi
Relazione finale
di Ivana Pais
Giugno 2006
Progetto Sol – Sistema per l’orientamento al lavoro
Indice
Premessa .............................................................................................p. 3
Capitolo 1: Dopo la maturità: la scelta......................................p. 4
1.1
Gli “indecisi”.................................................................................. p. 7
1.2
Dalla scuola al lavoro......................................................................p. 9
1.3
L’istruzione terziaria.......................................................................p. 11
Capitolo 2: L’informazione e il supporto alla decisione...... p. 15
2.1
La formazione “orientativa”: metodologie didattiche e attività
extra-curricolari...............................................................................p. 15
2.2
La scuola che orienta...................................................................... p. 18
2.3
Le altre fonti di informazione e di supporto alla decisione............ p. 22
Capitolo 3: Il mondo del lavoro: tra sogno e realtà............... p. 27
3.1
Le immagini del lavoro...................................................................p. 27
3.2
Le aspettative: paure e desideri.......................................................p. 31
3.3
Le esperienze lavorative................................................................. p. 35
Conclusioni.......................................................................................... p. 36
Abstract
.............................................................................................p. 38
Nota metodologica........................................................................... p. 39
2
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Premessa
I
l presente rapporto di ricerca è finalizzato alla presentazione dei principali risultati
dell’indagine campionaria condotta nell’ambito del progetto “Sol – Sistema per
l’orientamento al lavoro: Scuola, Formazione e Impresa si incontrano” Fse Ob.3
2004-2005 Azioni di Sistema C1/C2, ID n. 277486.
La ricerca si è posta l’obiettivo di fornire una base informativa attendibile per
l’elaborazione e sperimentazione, nell’ambito del progetto SOL, di percorsi e strumenti
di orientamento che vedano il coinvolgimento attivo dei principali attori del sistema e che
siano coerenti con i fabbisogni dei destinatari intermedi e finali.
L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di 1099 studenti iscritti ad una
scuola secondaria di II grado in Lombardia (classi quarte) ed è stata finalizzata a:
1. far emergere le aspettative degli studenti rispetto alle opportunità di orientamento al
lavoro che gli attori del territorio – scuole, imprese, associazioni di categoria rendono disponibili e stimare il loro grado di partecipazione effettivo e potenziale;
2. individuare i fabbisogni di studenti rispetto all’orientamento al lavoro e il set di
rappresentazioni del sistema delle professioni, dei settori produttivi, del mondo delle
imprese e dei processi organizzati di lavoro, delle modalità e dei canali di incontro tra
domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro;
3. pervenire a una valutazione circa le esperienze di orientamento sperimentate dagli
studenti al fine di individuarne punti di forza e di debolezza;
4. identificare il ruolo giocato dagli “altri significativi” (famiglia, docenti, gruppo dei
pari) nell’orientamento al lavoro.
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Capitolo
1
Dopo
la
maturità:
la
scelta
G
li studenti intervistatati dichiarano di avere le idee abbastanza chiare rispetto al futuro:
più della metà di loro si iscriverà a un corso di laurea, uno su cinque cercherà un lavoro,
una piccola percentuale si iscriverà a un corso post-diploma non universitario; gli
indecisi sono poco più di un quinto del totale.
Graf. 1.1 Gli orientamenti verso il futuro (%- Base = 1084)
Indecisi
21%
Università
29%
Lavoro senza
proseguire gli studi
22%
Corso fp e lavoro
3%
Corso fp
1%
Università e lavoro
24%
La variabile che, più delle altre, spiega le scelte post-diploma è la scuola superiore
frequentata: i giovani che frequentano i licei intendono iscriversi praticamente tutti
all’università, mentre quelli che conseguiranno una maturità tecnica e, ancora di più,
professionale, hanno intenzione di proseguire gli studi in misura più ridotta. Questi
risultati sono in linea con la distribuzione delle immatricolazioni all’università (Miur,
L’università in cifre, 2005).
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Graf. 1.2 Scelta post-diploma per tipo di scuola media superiore (%- Base = 852)
99
100
90
80
70
60
59
60
50
41
40
40
30
20
10
1
0
liceo
istituto professionale
lavoro
istituto tecnico
studio
A monte della scelta della scuola media superiore, la scelta di proseguire gli studi dopo
la scuola secondaria superiore risulta strettamente correlata alla classe sociale della
famiglia e, ancora di più, al background culturale dei genitori. Questo dato, confermato
dalla letteratura in materia, dimostra l’incapacità della scuola di incidere sui meccanismi
di riproduzione delle disuguaglianze sociali. Esperienze efficaci di orientamento
dovrebbero spostare l’asse di influenza dai fattori esterni (familiari e sociali) a quelli
interni (attitudini e interessi individuali); questo, almeno fino alla quarta superiore, non
sembra accadere.
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Graf. 1.3 Scelta post-diploma per classe sociale della famiglia (%- Base = 852)
100
85
90
80
80
67
70
61
60
50
39
40
33
30
20
20
15
10
0
Superiore
Impiegatizia
Autonoma
lavoro
Operaia e assim.
studio
Graf. 1.4 Scelta post-diploma per background culturale della famiglia (%- Base = 852)
100
89
90
80
75
70
62
67
60
50
38
40
25
30
20
33
11
10
0
Alto
Medio-Alto
Medio
lavora
Basso
studia
Un dato molto interessante è dato dall’alta percentuale di intervistati che dichiarano di
voler alternare studio e lavoro: quasi la metà degli studenti che intendono iscriversi
all’università e tre quarti di coloro che desiderano frequentare un corso di formazione
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terziaria non universitaria. I futuri studenti-lavoratori rappresentano il 68% degli
studenti iscritti al liceo artistico e il 46% degli iscritti al liceo socio-psico-pedagogico,
sono in percentuale superiore alla media femmine e stranieri.
Da questo dato si deduce la necessità di ridurre la dicotomia tra orientamento scolastico
e orientamento professionale e di proporre agli studenti percorsi di orientamento che
integrino queste due dimensioni.
1.1 Gli “indecisi”
A
nalizziamo, in primo luogo, le caratteristiche degli “indecisi” (21% del totale),
target privilegiato di ogni processo di orientamento.
Rispetto alla distribuzione media degli intervistati, tra gli “indecisi” si registra una
percentuale elevata di maschi, di iscritti all’istituto tecnico commerciale e per geometri e
all’istituto tecnico industriale, la cui famiglia di appartenenza svolge lavori di tipo
operaio o professioni autonome e dispone di un background culturale medio o basso.
Tra le cause di indecisione, gli intervistati indicano, in prevalenza (58%), l’esigenza di
raccogliere ulteriori informazioni prima di decidere. Gli ambiti di interesse sono così
distribuiti: possibilità di lavoro (25%), corsi di laurea (24%), corsi di formazione non
universitaria (9%). L’ampiezza di questo gruppo di studenti (1 su 10) indica la necessità
di un miglioramento delle azioni di diffusione delle informazioni, prima ancora che di
orientamento in senso stretto.
Una percentuale rilevante di “indecisi” (31%) preferisce attendere il risultato dell’esame
di maturità e, un altro 10% dichiara di avere bisogno di tempo per valutare. Si tratta di
studenti che si troveranno a maturare la propria decisione in tempi molto ristretti e senza
la possibilità di rivolgersi a esperti e consulenti. Proprio per questo, è importante
rivolgere particolare attenzione alle strategie di comunicazione e marketing delle azioni
di orientamento: la posta in gioco è l’auto-esclusione (oppure, la mancanza di
coinvolgimento attivo) proprio delle persone che più ne necessitano.
Solo un intervistato lamenta l’opposizione dei genitori verso la sua decisione. La
famiglia non esercita, quindi, un potere di veto diretto anche se, come si è visto,
mantiene comunque un’influenza “latente”.
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Graf. 1.5 Cause principali di indecisione (Valori assoluti - Base = 233)
Attesa risultato maturità
72
Attesa informazioni su
opportunità lavorative
59
Attesa informazioni su
corsi laurea
57
Bisogno di tempo
24
Attesa informazioni su
corsi post-diploma
Genitori si oppongono
20
1
Se sollecitati a indicare quale sarà probabilmente la loro scelta finale, solo un terzo
conferma la propria indecisione, riducendo al 6% sul totale la quota di coloro che sono
effettivamente disorientati.
Rispetto alla distribuzione delle scelte dei loro colleghi, tra gli “indecisi” si segnala una
percentuale significativamente inferiore di persone che intendono intraprendere gli studi
universitari senza lavorare (12% vs 28%) e una percentuale doppia di studenti
intenzionati a iscriversi a un corso non universitario (9% vs 4%). Si tratta, quindi, di
studenti interessati a intraprendere percorsi meno convenzionali e che, per questo, hanno
bisogno di più ampie informazioni e maggior tempo prima di prendere la propria
decisione.
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Graf. 1.6 Gli orientamenti verso il futuro: confronto tra gli “indecisi” e l’intera
popolazione (Valori assoluti - Base min-max= 233-1084)
30
28
28
26
25
24
25
22
21
20
15
12,1
10
7
5
2
3
1
0
Proseguire gli
studi
all'università
Proseguire gli
studi
all'università e
lavorare
Proseguire gli
Proseguire gli
studi in corso fp studi in corso fp
e lavorare
Indecisi
Cercare un
lavoro senza
proseguire gli
studi
Indecisione
Tutti
1.2 Dalla scuola al lavoro
T
ra coloro che intendono cercare lavoro senza proseguire gli studi (22% del totale),
sono presenti in misura superiore alla media: i maschi, gli studenti stranieri, gli
iscritti agli istituti professionali, coloro che appartengono a famiglie di classe operaia e
con background culturale basso o medio.
Rispetto al momento della scelta, uno su tre ha maturato questa decisione nell’ultimo
anno, ma sono numerosi (24%) anche coloro che hanno iniziato la scuola secondaria
superiore già sapendo che la maturità avrebbe rappresentato l’ultima tappa del loro
percorso di istruzione.
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Graf. 1.7 Momento in cui è stata presa la decisione di interrompere gli studi dopo la
maturità (%- Base = 291)
Prima di iniziare la
scuola superiore
24%
Durante il quarto
anno
36%
Nel primo biennio
15%
Durante il terzo
anno
25%
Interrogati sul motivo per cui hanno deciso di abbandonare gli studi, la maggior parte
degli intervistati condivide più di una affermazione: la scelta di cercare lavoro è spesso
effetti di una serie di concause e di questo deve tenere conto il processo di orientamento.
La motivazione che ha registrato i maggiori consensi è stata “voglio imparare un lavoro
direttamente sul campo”, seguita da “non mi piace studiare”. Gli intervistati dichiarano,
quindi, un rifiuto delle modalità di apprendimento tradizionali e un interesse verso
l’apprendere dal fare. Si tratta di studenti che, se inseriti in processi di formazione
fortemente orientati al fare, forse potrebbero essere mantenuti all’interno del circuito
formativo.
Oltre al disinteresse per gli studi, gli studenti individuano motivazioni di tipo familiare:
in primo luogo, il desiderio di autonomia e di emancipazione dalla famiglia (“non voglio
dipendere economicamente dalla famiglia”), ma anche la preoccupazione per i costi
sostenuti dai genitori (“continuare costerebbe troppo alla mia famiglia”).
A differenza di alcune periodi del passato, in cui una forte attrattività del mercato del
lavoro allontanava i ragazzi dalla scuola, oggi sono pochi gli intervistati che decidono di
abbandonare gli studi perché hanno già trovato lavoro oppure ritengono di trovare facile
accoglienza nel mercato del lavoro.
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Graf. 1.8 Motivazioni della scelta di abbandonare gli studi (Media1 - Base min-max =
285-288)
voglio imparare lavoro sul campo
2,97
non mi piace studiare
2,89
non voglio dipendere economicamente
2,8
penso di trovare facilmente lavoro
2,43
ho voti bassi
2,26
costerebbe troppo
2,06
so dove andare a lavorare
1,85
i miei genitori lo desiderano
1,61
l'università è lontana
1,43
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
1.3 L’istruzione terziaria
L
a quota di intervistati che ha deciso di proseguire gli studi dopo la maturità (57%) è
inferiore ai tassi di passaggio dalla scuola secondaria all’università nel Nord Italia
(72,3%, fonte Miur, La scuola in cifre 2005). A questi, infatti, si deve aggiungere una
percentuale di indecisi.
Coloro che intendono iscriversi all’università si caratterizzano, rispetto all’insieme degli
intervistati, per percentuali superiori alla media di: femmine, iscritti al liceo, la cui
famiglia appartiene alla classe superiore e impiegatizia, con background culturale alto e
medio-alto.
Questa decisione viene presa in larga misura prima dell’inizio delle scuole superiori
(46%): si tratta, quasi esclusivamente (81%), di studenti liceali che, probabilmente,
hanno scelto questo percorso di studi considerandolo fin dall’inizio come un passaggio
obbligato verso l’università.
1
Per facilitare la comparazione tra item oppure quella tra gruppi (ad esempio le motivazioni o i gruppi
disciplinari) in questo grafico (Graf. 1.8) e nei successivi la scala a risposta graduata ‘Per nulla’, ‘Poco’,
‘Abbastanza’, ‘Molto’ è stata trasformata in una scala che varia da 1(‘Per nulla’) a 4 (‘Molto’). Il valore
medio così calcolato, provenendo da variabili quasi cardinali, è da considerarsi un indice sintetico con
finalità esclusivamente descrittiva.
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Questa alta percentuale di decisori “precoci”, soprattutto tra coloro che intendono
proseguire gli studi, ma anche tra chi cerca lavoro, è il risultato di un sistema scolastico
rigido, in cui la scelta della scuola superiore vincola le decisioni successive.
D’altro canto, questo è un elemento da tenere in considerazione nella progettazione dei
percorsi di orientamento, introducendo una dimensione di “lungo periodo” nelle attività
di informazione e supporto alla scelta per studenti delle scuole medie inferiori.
Graf. 1.9 Il momento della decisione: confronto tra chi prosegue e chi interrompe il
percorso scolastico (%- Base minima = 291)
50
46
45
40
36
35
30
25
25
24
20
15
15
26
17
11
10
5
0
Prima di iniziare la scuola
superiore
Nel biennio
Studenti
Il terzo anno
Il quarto anno
Lavoratori
Anche tra coloro che hanno già espresso la propria intenzione di proseguire gli studi, è
utile indagare quanto questa poi si traduca in opzioni precise rispetto a una facoltà o, in
forma più generica, a un gruppo disciplinare.
A fronte di 727 intervistati (su 1099) che hanno dichiarato di voler continuare gli studi,
come unica attività o in alternanza a un’esperienza lavorativa, 441 hanno già deciso la
facoltà a cui iscriversi e 270 il gruppo disciplinare. Restano solo poche persone che
hanno deciso di proseguire il proprio percorso di istruzione, ma non sanno ancora in
quale direzione.
I gruppi disciplinari che raccolgono i maggiori consensi sono: il gruppo umanistico
(lettere, filosofia, scienze della comunicazione), quello psicologico e quello economico.
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Agli ultimi posti nella scala di interesse si collocano, invece, il gruppo agrario, il
conservatorio musicale e il gruppo scienze motorie (Isef).
Le correlazioni più strette sono quelle tra: gruppo disciplinare scientifico e iscritti al
liceo scientifico, istituto tecnico industriale e ingegneria, gruppo economico e istituto
tecnico, commerciale e per geometri, gruppo psicologico e liceo socio-psicopedagogico, gruppo umanistico e liceo classico, accademia belle arti e liceo artistico.
Graf. 1.10
Gruppi disciplinari preferiti dagli intervistati (Media- Base min-max
= 727-733)
umanistico
1,92
psicologico
1,91
economico
1,9
medico
1,89
politico-sociale
1,86
scientifico
1,85
ingegneria
1,85
giuridico
1,73
architettura
1,7
accademia belle arti
1,49
scienze motorie
1,43
conservatorio musicale
1,27
agrario
1,26
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
Le facoltà che, in assoluto, raccolgono il maggior numero di dichiarazioni di interesse
sono: economia e commercio, ingegneria, architettura, psicologia, medicina e chirurgia,
giurisprudenza. Si tratta, in prevalenza, di facoltà “tradizionali”, che permettono di
accedere alla libera professione, mentre le facoltà “nuove” (per esempio, scienze della
comunicazione) non registrano larghi consensi. Tra gli studenti stranieri, questo
fenomeno è ancora più accentuato: i loro interessi sono concentrati quasi esclusivamente
nei gruppi disciplinari di ingegneria ed economia.
Non è possibile sapere se questo orientamento si tradurrà, nei prossimi anni, in una
riduzione degli immatricolati nelle “nuove” facoltà oppure se questo dato è da imputare
a una scarsa conoscenza dell’offerta formativa universitaria. E’ possibile, infatti, che in
quarta superiore, gli intervistati esprimano le proprie preferenze a partire da un quadro
conoscitivo debole mentre poi, in quinta, approfondendo i possibili sbocchi universitari,
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
gli studenti si orientino verso facoltà di cui, l’anno precedente, non conoscevano
nemmeno l’esistenza. L’ampia percentuale di risposte, la scelta di facoltà tradizionali e
coerenti rispetto alla scuola superiore fanno propendere per questa seconda ipotesi.
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Capitolo
2
L’informazione
e
il
supporto alla decisione
G
li studenti intervistati si trovano in una fase delicata del processo di crescita: alle
soglie della maggiore età, devono prendere una decisione importante per il loro
futuro: come abbiamo visto, devono decidere se proseguire gli studi o cercare lavoro e,
nel primo caso, se iscriversi all’università o in un corso post-diploma ma, soprattutto,
devono scegliere un’area disciplinare di specializzazione, che indirizzerà il loro futuro
inserimento professionale.
A differenza della scelta della scuola superiore, in cui la famiglia spesso gioca un ruolo
attivo, di influenza diretta, in questa fase i giovani possono esercitare una scelta più
autonoma. Proprio per questo, è fondamentale che essi dispongano di tutte le
informazioni e del supporto, sia relazionale che tecnico-specialistico, necessario ad
esercitare consapevolmente questa scelta. In questo capitolo, vengono presi in esame tre
ambiti in cui viene esercitato questo supporto alla decisione: la formazione orientativa,
l’orientamento formativo e le altre fonti di informazione e di supporto alla scelta.
2.1
La
formazione
“orientativa”:
metodologie
didattiche
e
attività extra-curricolari
I
confini tra formazione e orientamento sono sempre meno rigidi: la letteratura in
materia è unanime nel sottolineare il ruolo formativo dell’orientamento. E’ meno
diffusa, invece, la riflessione sulla validità orientativa della formazione.
La diffusione di metodologie didattiche innovative permette una partecipazione attiva
degli studenti, coinvolti in attività che facilitano la mobilitazione di capacità più legate
al saper fare e al saper essere che al sapere in senso stretto e che permettono di “mettersi
alla prova” in contesti, reali o simulati, più vicini al mondo del lavoro. La diffusione di
metodologie didattiche innovative, a scuola o in altri luoghi, però, risulta ancora
piuttosto limitata: solo il 18% degli studenti ha effettuato simulazioni di impresa
(prevalentemente negli istituti tecnici e professionali) oppure ha avuto scambi
interculturali/con l’estero (più diffusi nei licei); le esperienze in azienda riguardano un
terzo degli intervistati (soprattutto gli istituti professionali) e la creazione di prodotti la
metà degli studenti. Molto diffuse, invece, le modalità più tradizionali: le visite di
istruzione (94%), le discussioni in classe (93%), la visione di filmati (92%). Stupisce il
fatto che l’11,6% non abbia mai studiato individualmente a casa; a questo gruppo, tra
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
l’altro, appartengono studenti di liceo, dove sono poco diffuse esperienze di orario
prolungato, che potrebbero sostituire lo studio individuale.
Graf. 2.1 Partecipazione alle attività didattiche (%- Base min-max= 1087-1098)
Visite di istruzione
94
Discussione in classe
93
Visione di un filmato
92
Studio individuale a casa
89
Laboratorio informatico
85
Corsi di recupero
Incontri con esperti del mondo del lavoro e/o delle
associazioni
Laboratorio di scienze
67
65
59
Creazione individuale di prodotti
55
Creazione in gruppo di prodotti
51
Esperienze in azienda
39
Scambi con estero / intercultura
18
Simulazioni di impresa
18
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Gli intervistati giudicano utili tutte le attività indicate: in scala da 1 a 4, i giudizi medi
variano da 2,6 a 3,5. Le attività che ottengono le valutazioni migliori sono quelle che
implicano il coinvolgimento attivo degli studenti: in primo luogo, le esperienze in
azienda e gli scambi con l’estero/intercultura (ancora poco diffuse nelle scuole), ma
anche la visione di filmati e le visite di istruzione. Le attività considerate, in termini
comparativi, meno utili sono quelle più legate alla didattica tradizionale: il laboratorio di
scienze, lo studio individuale a casa, il laboratorio informatico e i corsi di recupero.
Lo scarso gradimento di cui gode il laboratorio di scienze dipende strettamente dalle
attività cui si fa riferimento con questa etichetta: se i laboratori rappresentano un setting
in cui l’insegnante “fa” e gli studenti osservano, probabilmente il giudizio negativo
comunica una necessità di maggiore coinvolgimento attivo; nel caso di laboratori
“attivi” in cui ogni studente è messo nelle condizioni di sperimentare in prima persona
un “saper fare”, la valutazione negativa può essere stata determinata, all’opposto, da una
eccessiva esposizione degli studenti al giudizio dei pari.
La valutazione dell’utilità di queste esperienze non presenta variazioni significative in
base alla scuola frequentata dagli intervistati, a indicare un “sentire comune” dei giovani
rispetto alla necessità di una maggiore attenzione alla possibilità di sperimentare sul
campo le conoscenze acquisite a scuola.
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Graf. 2.2 Utilità percepita delle attività didattiche (Media - Base min-max= 195-1027)
Visite di istruzione
3,1
Discussione in classe
3
Visione di un filmato
3,3
Studio individuale a casa
2,8
Laboratorio informatico
2,9
Corsi di recupero
Incontri con esperti del mondo del lavoro e/o delle
associazioni
Laboratorio di scienze
2,9
3,1
2,6
Creazione individuale di prodotti
3
Creazione in gruppo di prodotti
2,9
Esperienze in azienda
3,5
Scambi con estero / intercultura
3,5
Simulazioni di impresa
3,1
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
L’organizzazione, da parte della scuola, di attività extra-curriculari, riguarda più spesso
percorsi di approfondimento culturale (conferenze/incontri con esperti, corsi di lingua,
redazione di giornali, cineforum e cicli di film a tema ecc.) che attività di tipo ludicoespressivo, con l’eccezione dei gruppi teatrali, promossi in più della metà delle scuole
frequentate dagli intervistati.
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Graf. 2.3 Organizzazione delle seguenti attività extra-curricolari nell’ultimo anno (%Base min-max= 1075-1092)
70
Conferenze/incontri con esperti
Gruppi teatrali
63
59
Corsi di lingua e cultura straniere
Redazione giornalino di istituto
51
Cineforum e cicli di film a tema
42
Laboratori multimediali
42
34
Laboratori di attività motorie/danza
Volontariato
24
Laboratori musicali
23
Organizzazione percorsi ambientali
15
13
Laboratori di disegno e pittura
Corsi di canto
11
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Le attività extra-curriculari più apprezzate dagli studenti sono: conferenze/incontri con
esperti, corsi di lingua e culture straniere e laboratori multimediali. Quelli che
incontrano meno interesse sono la redazione del giornalino di istituto e i gruppi teatrali,
entrambi piuttosto diffusi nelle scuole. Trovano maggiore riscontro, quindi, le
competenze “emergenti” rispetto a quelle più tradizionali.
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Graf. 2.4 Utilità percepita delle attività extra-curricolari , laddove organizzate (Media
- Base min-max = 352-667)
3
Conferenze/incontri con esperti
Gruppi teatrali
2,3
3
Corsi di lingua e cultura straniere
Redazione giornalino di istituto
2,1
2,7
Cineforum e cicli di film a tema
Laboratori multimediali
3
2,4
Laboratori di attività motorie/danza
Volontariato
2,9
2,6
Laboratori musicali
Organizzazione percorsi ambientali
2,4
2,6
Laboratori di disegno e pittura
Corsi di canto
1,9
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
2.2 La scuola che orienta
A
nche l’organizzazione di attività esplicitamente finalizzate all’orientamento non
risulta diffusa in modo capillare: nessuna delle attività indicate interessa più della
metà delle scuole frequentate degli intervistati. In termini comparativi, al primo posto
troviamo lo stage/tirocinio presso le imprese (48%), diffuso soprattutto negli istituti
professionali e nel liceo socio-psico-pedagogico, seguito dagli incontri di orientamento
scolastico (46%), organizzati prevalentemente nei licei. In coda, invece, c’è la
simulazione a scuola delle attività di un’impresa, sperimentata prevalentemente negli
istituti professionali.
Graf. 2.5 Organizzazione delle seguenti attività nell’ultimo anno (%- Base min-max=
1089-1096)
2
Il valore minimo (35) riguarda i corsi di canto, frequentati da pochi studenti. La valutazione di questa
attività, quindi, è basata su un numero di giudizi significativamente inferiore rispetto alle altre voci.
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Stage/tirocinio presso
imprese
48
Incontri di orientamento
scolastico
46
Incontri di orientamento
lavorativo
33
Visite di istruzione in
impresa
26
Simulazione a scuola di
attività d'impresa
23
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Dalla domanda relativa agli aspetti più importanti dello stage/tirocinio, emergono due
risposte prevalenti, che ottengono più di un terzo delle risposte ciascuna: la possibilità di
sviluppare abilità pratiche (32,6%) e quella di acquisire informazioni utili per orientare
le future scelte (31,2%). Gli intervistati dimostrano di apprezzare ugualmente, quindi, i
due obiettivi principali dello stage: quello formativo, indicato soprattutto dagli studenti
degli istituti tecnici e professionali, e quello orientativo, più importante per gli studenti
liceali.
Graf. 2.6 Aspetti più importanti dello stage/tirocinio (%- Base = 1072)
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Acquisire nuove
conoscenze
teoriche
Sviluppare abilità
pratiche
Acquisire
informazioni utili per
orientare scelte
future
Capire
organizzazione
lavoro
Mettere in pratica
conoscenze
scolastiche
Verificare attività
per le quali si è
portati
La partecipazione degli studenti alle attività di orientamento proposte dalla scuola è
mediamente alta, varia dal 60% degli stage/tirocini presso le imprese al 79% degli
incontri di orientamento lavorativo, più frequentati degli incontri di orientamento
scolastico (63%). Ne risulta una partecipazione più alta alle attività meno frequenti e, al
contrario, una adesione inferiore alle attività più comuni.
Graf. 2.7 Partecipazione alle attività di orientamento, laddove organizzate (%- Base
min-max = 270-514)
Pagina 21 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Stage/tirocinio presso
imprese
60
Incontri di orientamento
scolastico
63
Incontri di orientamento
lavorativo
79
Visite di istruzione in
impresa
78
Simulazione a scuola di
attività d'impresa
78
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
2.3 Le altre fonti di informazione e di supporto alla decisione
D
all’analisi delle fonti di informazione sui percorsi di studio e lavoro più utilizzate
dagli intervistati, emerge una prevalenza di materiale “non mediato” da operatori
di orientamento: le fonti maggiormente consultate sono gli opuscoli specializzati (61%),
gli articoli su quotidiani e riviste (55%) e i siti internet delle università (44%); solo il
18% ha partecipato a un corso di orientamento promosso dall’Università, il 33% si è
rivolto a un servizio informativo di primo livello (Informagiovani) e il 39% ha
frequentato gli incontri di orientamento organizzati dalla scuola superiore.
Graf. 2.8 Fonti informative utilizzate per la scelta (%- Base min-max= 1093-1097)
Pagina 22 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Opuscoli specializzati
61
Articoli su quotidiani e riviste
55
Siti internet università
44
Materiale prodotto da Università
44
Trasmissioni televisive/radiofoniche
41
Incontri di orientamento organizzati da scuole superiori
39
Servizi di orientamento
33
Siti internet non universitari
30
Incontri di orientamento organizzati da Università
18
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90 100
Rispetto alla varietà delle fonti, in media, gli intervistati utilizzano 3 fonti, solo l’1% le
utilizza tutte. Il gruppo più interessante, per la progettazione di esperienze di
orientamento, è quello composto dagli studenti che non utilizzano alcuna fonte
informativa: si tratta del 6% del totale, ed è composto in percentuale superiore alla
media da maschi, stranieri, iscritti all’istituto professionale industrie e artigianato e,
ovviamente, da coloro che intendono cercare lavoro e interrompere gli studi.
In generale, gli studenti liceali sono quelli che consultano più spesso le fonti
informative, seguiti dagli studenti degli istituti tecnici, mentre gli iscritti agli istituti
professionali si informano meno. Rappresentano un’eccezione a questa regola: la
navigazione su siti non universitari e gli Informagiovani, consultati soprattutto da
studenti degli istituti professionali, e gli incontri di orientamento organizzati dalla scuola
superiore, frequentati prevalentemente da studenti di istituti tecnici e professionali.
Graf. 2.9 Quantità di fonti informative utilizzate (Valori assoluti - Base = 1099)
Pagina 23 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
228
230
220
180
165
155
130
97
80
75
71
53
23
30
-20
12
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Se si guarda al numero di figure di riferimento con cui gli intervistati parlano “spesso”
del proprio futuro professionale, il 27% risponde “nessuno” e il 30% solo una persona.
Graf. 2.10
330
Quantità di figure di riferimento con cui
professionale (Valori assoluti - Base = 1099)
discutere
del
futuro
327
300
280
236
230
180
132
130
104
80
30
-20
0
1
2
3
>3
Pagina 24 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Tra le figure di riferimento con cui gli intervistati discutono delle proprie aspettative
professionali, prevalgono genitori e amici, agli ultimi posti vi sono gli operatori
specializzati e gli insegnanti.
Il futuro professionale viene considerato, quindi, un tema da affrontare nell’ambito di
una relazione di tipo affettivo piuttosto che di una consulenza con operatori qualificati e
questo vale indipendentemente da altri fattori, quali il background culturale della
famiglia.
Graf. 2.11
Persone con cui discutere del futuro professionale (Media - Base
max = 1095-1098)
Con genitori
min-
2,5
Con amici
2,4
Con familiari/amici di
famiglia giovani
2,1
Con familiari/amici di
famiglia adulti
1,9
Con insegnanti scuola
superiore
1,5
Con operatori specializzati
1,1
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
D’altro canto, quando ci si sposta dalla prassi alla teoria (dalla propria esperienza
personale al consiglio che si darebbe a un amico), gli intervistati ritengono che il metodo
migliore per chiarirsi le idee sul lavoro da fare nel futuro sia l’esperienza diretta (“fare
un lavoretto in un’azienda del settore di interesse”) o mediata (“parlarne con chi fa già il
lavoro che vorrebbe fare”) e il colloquio con un esperto di orientamento viene
consigliato in misura maggiore rispetto al colloquio con i genitori; anche in questo caso,
però, gli insegnanti non vengono ritenuti delle figure di riferimento per l’orientamento
professionale.
Graf. 2.12
Consiglio a un amico che non ha le idee chiare sul lavoro che intende
svolgere nel futuro (% - Base = 1089)
Pagina 25 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Fare lavoretto in
azienda del settore
Parlarne con chi fa il
lavoro desiderato
Parlare con
Esperienza di
insegnanti
laboratorio
Parlare con genitori
Colloquio personale
con esperto
orientamento
Esperienza in
azienda organizzata
dalla scuola
Pagina 26 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Capitolo
3
Il mondo del lavoro: tra
sogno e realtà
I
n questo capitolo si analizza il rapporto tra i giovani studenti intervistati e il mondo
del lavoro: qual è il loro grado di conoscenza del mondo del lavoro e delle possibilità
di inserimento lavorativo in seguito a un percorso di studi, quali i fattori per loro più
importanti in un lavoro, quali le strategie più efficaci per la ricerca di un lavoro; le
aspettative e i timori rispetto al futuro; infine, le esperienze lavorative.
3.1 Le immagini del lavoro
I
ntervistati sul fattore più importante nella ricerca di lavoro, un terzo degli intervistati
indica l’aiuto di persone influenti.
Questa risposta indica la percezione, da parte degli intervistati, dell’importanza delle reti
di relazione e del capitale sociale nell’inserimento lavorativo e nella costruzione dei
percorsi di carriera. La formulazione “aperta” della risposta include sia la forma “lecita”
delle segnalazioni, sia quella “illecita” delle raccomandazioni.
Queste opinioni sono parzialmente bilanciate da chi attribuisce grande importanza alla
competenza individuale (24%) e alla tenacia (16%), mentre sono piuttosto scarsi i
fatalisti (“avere fortuna” 9%), i rassegnati (“sapersi accontentare” 9%) e coloro che
attribuiscono importanza all’immagine (“sapersi presentare bene” 8%).
Pagina 27 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Graf. 3.1 Fattori più importanti per trovare lavoro oggi in Italia (% - Base = 1087)
Sapersi
accontentare
Sapersi presentare
bene
Esperienza di
laboratorio
Avere l'aiuto di
persone influenti
Avere fortuna
Essere tenaci nella
ricerca
Essere bravi e
competenti
Le strategie di ricerca del lavoro denotano un atteggiamento attivo, poco orientato alla
delega. Tra i canali di ricerca del lavoro, viene considerato più utile il rapporto diretto
con l’impresa (“fare visita personalmente alle imprese” o “scrivere alle imprese”)
mentre gli altri canali (Centri per l’impiego, Agenzie private di intermediazione
lavorativa, concorsi pubblici, risposta ad annunci sul giornale) vengono considerati poco
utili e tra loro pressoché equivalenti.
Pagina 28 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Graf. 3.2 Utilità delle seguenti strategie nella ricerca del lavoro (Media - Base minmax = 1092-1097)
Fare visita alle imprese
3
Scrivere alle imprese
2,6
Rispondere a annunci
2,4
Partecipare a concorsi
2,5
Rivolgersi a agenzie private di collocamento o lavoro
interinale
2,5
Rivolgersi a centri per l'impiego
2,4
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
Gli intervistati dimostrano una buona conoscenza del mercato del lavoro: interrogati
sulle loro percezioni delle opportunità di inserimento lavorativo dei laureati nelle
diverse discipline, il 59% esprime un’opinione rispetto a tutte i gruppi disciplinari
proposti, solo il 2% dichiara di non essere in grado di rispondere alla domanda.
Inoltre, le opinioni degli intervistati corrispondono, a grandi linee, con le effettive
opportunità di inserimento nel mercato del lavoro: gli intervistati indicano, ai primi
posti, il gruppo ingegneria, il gruppo medico e il gruppo economia; i dati Miur sul tasso
di occupazione a tre anni dalla laurea (2005) confermano questa graduatoria (i più alti
tassi di occupazione riguardano ingegneri, chimici e farmacisti).
Pagina 29 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Graf. 3.3 Percezione delle opportunità di inserimento lavorativo dei laureati nei
seguenti gruppi di facoltà (Media - Base min-max = 1088-1097)
Gruppo ingegneria
3,3
Gruppo medico
3,3
Gruppo economico
3,2
Gruppo architettura
2,9
Gruppo giuridico
2,9
Gruppo scientifico
2,8
Gruppo psicologico
2,6
Gruppo politico-sociale
2,6
Gruppo scienze motorie
2,5
Gruppo agrario
2,5
Gruppo umanistico
2,4
Accademia Belle Arti
2,2
Conservatorio Musicale
2,1
0
1
2
3
4
Rispetto al mondo del lavoro, gli intervistati si auto-dichiarano a conoscenza soprattutto
delle professioni che offrono maggiori possibilità di guadagno e di carriera, mentre sono
meno preparati sulle modalità per sostenere un colloquio di lavoro e sui diversi contratti
di lavoro esistenti. Probabilmente, i primi aspetti sono veicolati da una “conoscenza
sociale” diffusa, mentre questi ultimi richiedono una preparazione specifica, che solo
pochi studenti hanno avuto modo di acquisire e che difficilmente può essere trasmessa
dalla generazione precedente (in particolare, dai genitori).
D’altro canto, queste competenze più strumentali alla ricerca attiva del lavoro
interessano solo coloro che intendono cercare un’occupazione subito dopo la maturità,
mentre gli intervistati intenzionati a proseguire gli studi possono non essersi ancora posti
il problema.
Pagina 30 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Graf. 3.4 Livello di conoscenza dei seguenti aspetti del mondo del lavoro (Media Base min-max= 1089-1094)
Professioni con maggiori possibilità guadagno
2,8
Professioni con maggiori possibilità carriera
2,7
Competenze necessarie a esercizio
mestiere/professione
2,5
Settori che offrono opportunità lavorative
2,3
Contratti di lavoro
2,2
Come sostenere colloquio
2,1
0
1
2
3
4
3.2 Le aspettative : paure e desideri
G
li studenti intervistati tendono ad attribuire a sé stessi le responsabilità del proprio
futuro professionale: l’aspetto che li preoccupa di più è la propria
competenza/abilità, prevalentemente accoppiata, come seconda scelta, al livello di
conoscenza del mercato del lavoro e al livello di preparazione scolastica. Ricevono
pochi consensi, invece, le attribuzioni esterne di causalità quali, ad esempio, la
situazione economica del paese, la flessibilità richiesta dalle imprese.
Pagina 31 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Graf. 3.5 Principali preoccupazioni rispetto al futuro lavorativo (%- Base = 840)
Acquisire nuove
conoscenze
teoriche
Sviluppare abilità
pratiche
Capire
organizzazione
lavoro
Mettere in pratica
conoscenze
scolastiche
Verificare attività
per le quali si è
portati
Acquisire
informazioni utili per
orientare scelte
future
Tra gli aspetti ritenuti più importanti per la “qualità del lavoro”, non c’è una dimensione
prevalente: al primo posto viene indicato l’interesse per il lavoro (dimensione della
complessità), seguito dalla stabilità del posto di lavoro (dimensione economica), dal
rapporto con i superiori (dimensione relazionale).
Graf. 3.6 Importanza dei seguenti aspetti in un lavoro (Media - Base min-max= 10871096)
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Interesse per lavoro
8,8
Stabilità posto di lavoro
8,8
Rapporti con superiori
8,3
Retribuzione
8,2
Utilizzo capacità
8,1
Rapporti con colleghi
8,1
Tempo per sé
7,9
Fare carriera
7,9
Autonomia
7,6
Espressione creatività
7,5
7,1
Utilità sociale
Influenzare decisioni azienda
Prestigio sociale
Tempo necessario per raggiungere lavoro
10
6,8
6,7
6,2
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Tra i settori economici, quelli maggiormente attrattivi per gli intervistati sono legati al
comparto dei servizi: alberghi e ristorazione (soprattutto tra gli studenti degli istituti
professionali), credito/finanza e assicurazioni (in particolare tra gli studenti degli istituti
tecnici), sanità e servizi socio-assistenziali (scelta prevalente tra i liceali). Agli ultimi
posti, invece, si collocano i settori più tradizionali: agricoltura/caccia/pesca, industria e
produzione energia elettrica, acqua e gas.
Il genere continua a rappresentare una variabile fortemente discriminante nel perpetuare
la tradizionale segregazione orizzontale nel mondo del lavoro: le femmine vorrebbero
lavorare soprattutto negli ambiti di cura (sanità e servizi socio-assistenziali), mentre i
maschi sono attratti dalla gestione del denaro (credito, finanza e assicurazioni).
Graf. 3.7 Interesse verso settori elencati (Media - Base min-max = 1091-1097)
Alberghi e ristorazione
2,2
Credito/Finanza/Assicurazioni
2,1
Sanità e servizi socioassistenziali
2
Amministrazione pubblica
1,9
Istruzione/Formazione
professionale
1,9
Telecomunicazioni
1,8
Edilizia/costruzioni
1,8
Trasporti e logistica
1,7
Industria e produzione
energia elettrica, gas e acqua
1,5
Agricoltura/caccia/pesca
1,4
0
1
2
3
4
Lo stesso vale anche per la scelta delle aree aziendali. Quelle ritenute più interessanti
sono: progettazione, ricerca e sviluppo per i maschi, in particolare quelli iscritti al liceo
e agli istituti tecnici; marketing e comunicazione per le femmine, specialmente se
iscritte agli istituti tecnici.
Pagina 33 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Graf. 3.8 Interesse verso aree aziendali elencate (Media - Base min-max= 1088-1094)
Marketing
2,5
Progettazione, ricerca e sviluppo
2,5
Comunicazione
2,3
Gestione risorse umane
2,1
Finanza e controllo di gestione
2,1
Produzione
2
Sistemi informativi
2
Amministrazione del personale
2
Sicurezza e protezione ambientale
2
Distribuzione e logistica
1,8
0
1
2
3
4
Tra le capacità personali, quelle che gli intervistati sono più interessati a mettere in
gioco nella propria esperienza professionale sono quelle “trasversali”: lavorare con gli
altri (soprattutto per le femmine), prendere decisioni in autonomia e organizzarepianificare. Agli ultimi posti vi sono le competenze più tecnico-scientifiche
(matematiche) e quelle più legate all’esercizio fisico (resistenza fisica).
Graf. 3.9 Interesse verso applicazione capacità elencate (Media - Base min-max=
1089-1094)
Lavorare con altri
3,3
Prendere decisioni in autonomia
3,3
Organizzare/pianificare
3,3
Informatiche
2,9
Comunicazione scritta
2,6
Artistiche e creative
2,5
Resistenza fisica
2,3
Matematiche
2,3
0
1
2
3
4
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
3.3 Le esperienze lavorative
Q
uasi la metà (46%) degli studenti ha già avuto esperienze lavorative per le quali ha
percepito un compenso. Si tratta prevalentemente di semplici lavoretti, per avere
qualche soldo, ma il 13% del totale degli intervistati ha svolto lavori attinenti con il
percorso di studi frequentato. Tra questi, la maggior parte frequenta l’istituto tecnico
(43%) o professionale (42%), ma si rileva anche una quota di iscritti al liceo (15%).
Graf. 3.10 Tipo di lavoro svolto (% - Base = 1071)
Sì, lavoretti
26%
No
47%
Sì, aiuto attività
di famiglia
14%
Sì, attinente alla
formazione
13%
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Conclusioni
A
l termine della presentazione dei principali risultati dell’indagine campionaria
condotta tra gli studenti di quarta superiore delle scuole secondarie superiori
lombarde, è possibile trarre alcune implicazioni operative per la progettazione e
l’erogazione di percorsi di orientamento al lavoro.
1. La collocazione temporale degli interventi di orientamento.
A fronte di una scelta, quella tra lavoro e non lavoro, che viene spesso presa già alle
scuole medie, diventa indispensabile progettare un percorso di orientamento che
accompagni gli studenti per tutto il corso degli studi. L’orientamento dovrebbe diventare
un processo continuo di supporto alla conoscenza di sé e delle occasioni offerte dal
mondo della formazione e del lavoro e dovrebbe abbandonare la sua attuale
caratterizzazione a “step”, occasioni una tantum immediatamente precedenti il momento
della scelta.
Al contrario della scelta tra scuola e lavoro, che viene spesso compiuta “in anticipo”,
quella del gruppo disciplinare in cui proseguire gli studi viene, invece, presa “in
ritardo”: sono molti gli studenti che attendono l’esito della maturità e si trovano a
decidere in un periodo, quello estivo, e in una fase, quella di fuoriuscita dalle istituzioni
formative, in cui non hanno a disposizione alcun supporto informativo e orientativo.
Proprio per questo, diventa imprescindibile il passaggio dell’orientamento da una logica
di “corso” a una di “percorso”, che accompagni il ragazzo in tutto il suo percorso di
crescita, indipendentemente dalle istituzioni in cui è inserito e dal calendario delle
scelte. L’allungamento dei tempi dell’orientamento non deve però implicare un
cambiamento nei tempi delle scelte; al contrario, dovrebbe favorire un adeguamento
flessibile sia ai tempi delle istituzioni formative sia a quelli degli studenti.
Emerge la necessità di servizi di orientamento che si sincronizzino con i tempi delle
scelte degli studenti anziché con i tempi del sistema di offerta. In questa logica, per
esempio, si potrebbero sperimentare percorsi di orientamento durante l’estate, di
supporto agli studenti che preferiscono attendere il risultato della maturità prima di
scegliere. Ovviamente, questo servizio dovrebbe integrarsi con il percorso svolto
durante l’anno scolastico ma, d’altro canto, presenterebbe caratteristiche peculiari: la
diversa organizzazione dei tempi di erogazione del servizio di orientamento incide
direttamente sui contenuti, sulle modalità e sugli obiettivi dello stesso.
Le nuove tecnologie possono rappresentare un utile aiuto nel dare risposta alle esigenze
degli studenti. I siti internet, per esempio, sono consultabili 24 ore su 24 e in qualsiasi
periodo dell’anno e possono fornire informazioni e percorsi di auto-orientamento nel
momento stesso in cui lo studente ne avverta la necessità.
Pagina 36 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
La navigazione in internet, inoltre, viene avvertita dai ragazzi come un’esperienza
ludica, che si allontana dalle logiche e dai linguaggi della scuola e delle istituzioni; per
questo, può rappresentare un canale privilegiato per raggiungere gli studenti che
rifiutano i tradizionali “corsi” di orientamento.
2. L’integrazione tra scuola e lavoro
Un altro dato che emerge con forza dall’analisi dei dati raccolti attraverso il questionario
è la sempre maggiore integrazione tra scuola e lavoro all’interno delle biografie
individuali: molti ragazzi intendono iscriversi all’università o a un corso post-diploma e,
contemporaneamente, cercare lavoro; sono molti anche coloro che hanno fatto
esperienze lavorative già durante le scuole superiori.
Da questa tendenza si deduce la necessità di progettare i percorsi di orientamento
scolastico e quelli di orientamento al lavoro non come vie alternative, ma come
un’offerta integrata rivolta a tutti gli studenti.
La caduta dei confini e l’adozione di una logica di integrazione non riguarda solo il
rapporto tra orientamento formativo e lavorativo, ma anche quello tra orientamento e
formazione. Dall’analisi dei dati, emerge con forza l’interesse degli studenti a
sperimentare metodologie didattiche attive, che permettano loro di mettersi alla prova
anche in un contesto di saper fare e saper essere e non solo di sapere.
In questo ambito, il rapporto tra scuola, formazione professionale e impresa può
rappresentare un veicolo di rafforzamento sia della dimensione orientativa della
formazione che viceversa.
3. Il ruolo della famiglia
Dalle risposte date alle domande del questionario emerge la centralità dei genitori nel
processo di orientamento: in primo luogo, il background culturale, ancora più che la
classe sociale, dei genitori risulta strettamente correlato alla decisione di proseguire gli
studi oppure di cercare lavoro; inoltre, i giovani intervistati indicano nei genitori i
“consiglieri” privilegiati cui rivolgersi per un supporto alla scelta.
Se, da un lato, il supporto affettivo dei genitori in un momento delicato del processo di
crescita è imprescindibile; dall’altro, alla famiglia viene delegato un compito di
informazione e orientamento che dovrebbe essere svolto da operatori specializzati e
competenti. Il rischio è quello che la “stratificazione formativa” riproduca in modo
meccanico quella sociale e che i processi decisionali si basino più sulle aspettative
familiari che non sulle caratteristiche e sui desideri degli studenti.
Anche per questo è importante progettare ed organizzare processi di orientamento
continui, integrati ed efficaci: solo un ragazzo informato e auto-consapevole può
prendere decisioni in autonomia, supportato dalla disponibilità di informazioni
facilmente accessibili, dalla consulenza di operatori specializzati e dall’affetto della
famiglia.
Pagina 37 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
Abstract
I
l rapporto presenta i principali risultati di un’indagine campionaria su poco più di
mille studenti frequentanti la classe quarta nelle scuole secondarie superiori
lombarde. La ricerca è stata finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1. far emergere le aspettative degli studenti rispetto alle opportunità di orientamento al
lavoro che gli attori del territorio – scuole, imprese, associazioni di categoria rendono disponibili e stimare il loro grado di partecipazione effettivo e potenziale;
2. individuare i fabbisogni di studenti rispetto all’orientamento al lavoro e il set di
rappresentazioni del sistema delle professioni, dei settori produttivi, del mondo delle
imprese e dei processi organizzati di lavoro, delle modalità e dei canali di incontro
tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro;
3. pervenire a una valutazione circa le esperienze di orientamento sperimentate dagli
studenti al fine di individuarne punti di forza e di debolezza;
4. identificare il ruolo giocato dagli “altri significativi” (famiglia, docenti, gruppo dei
pari) nell’orientamento al lavoro.
Dai risultati dell’indagine è possibile trarre alcuni spunti di riflessione sui processi di
orientamento e in particolare sono stati messi a fuoco le seguenti dimensioni:
− la necessità di passare da una logica di “corso” a una di “percorso” di orientamento, i
cui limiti temporali siano dilatati sia verso la scuola superiore di primo grado sia oltre
l’esame di maturità;
− il superamento della distinzione tra orientamento e formazione e l’implementazione
di pratiche di orientamento formativo e di formazione orientativa, attraverso l’utilizzo
di metodologie didattiche attive e il coinvolgimento delle imprese anche nei momenti
di progettualità formativa e orientativa;
− il rafforzamento del ruolo degli insegnanti e degli esperti di orientamento nel
supportare la scelta degli studenti e una maggiore integrazione, basata su una
differenziazione dei ruoli, tra scuola e famiglia.
La nota metodologica
Pagina 38 di 41
Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
La metodologia
L’indagine survey è stata condotta tramite la somministrazione e l’autocompilazione in classe di un
questionario strutturato a 1.100 studenti di classi del quarto anno di scuole medie secondarie
superiori di 9 province lombarde.
Il piano di campionamento ha tenuto conto delle seguenti variabili campionarie, calcolate sulla
base dei forniti dal MIUR relativi all’anno scolastico 2004-2005 (per il dettaglio vedi Tab. 1):
•
tipo di scuola, suddiviso proporzionalmente tra:
•
Provincia della scuola:
-
La
rete
rilevazione
Liceo Classico;
Liceo Scientifico;
Liceo Artistico;
Liceo Socio-psico-pedagogico (o Istituto Magistrale) ;
Istituto Professionale industrie e artigianato;
Istituto Professionale per i servizi commerciali e turistici;
Altri Istituti Professionali e Istituti d’Arte;
Istituto Tecnico commerciale e per geometri;
Istituto Tecnico industriale;
Altri Istituti Tecnici.
Bergamo;
Brescia;
Cremona;
Lecco;
Lodi;
Milano;
Pavia;
Sondrio;
Varese.
di La somministrazione dei questionari è stata effettuata da una rete di rilevatori di circa 9
intervistatori formati nel corso di un briefing tenutosi a Milano nel mese di Febbraio 2006, avente
lo scopo di: presentare la ricerca e descriverne il disegno, indicare le modalità di contatto con le
scuole, di conduzione delle rilevazioni e illustrare nel dettaglio lo strumento di rilevazione.
A ciascun intervistatore è stato fornito un dossier personalizzato completo di tutto il materiale utile
alla realizzazione delle rilevazioni ed ognuno ha potuto contare su di un coordinamento operativo
costante condotto dall’Istituto IARD (attraverso le figure di due responsabili di field), teso ad
indicare le migliori soluzioni da adottare all’insorgere di specifici problemi garantendo così le linee
d’azione comuni.
I rilevatori sono stati individuati tra gli intervistatori della rete regionale dell’Istituto IARD
selezionando tra studenti o giovani laureati in discipline economiche e sociali.
Per ottimizzare la riuscita della raccolta dei dati, il contatto dell’intervistatore è stato preceduto da
una lettera di presentazione della ricerca inviata all’attenzione del Dirigente Scolastico.
Le rilevazioni
I 1.100 questionari degli studenti sono stati raccolti in classe direttamente dal rilevatore
dell’Istituto IARD.
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Progetto SOL - Sistema per l’Orientamento al Lavoro
La disponibilità dimostrata dai Dirigenti Scolastici è stata positiva, in alcuni casi è stato
manifestato vivo interesse per l’iniziativa ed è stata agevolata la fase di rilevazione nelle classi
La somministrazione è partita i primi gironi di febbraio 2006, gli ultimi questionari sono stati
raccolti verso la fine del mese di marzo 2006. In totale le classi coinvolte sono state 59 così
suddivise:
Il questionario
Le aree tematiche
4 presso Licei Classici;
12 presso Licei Scientifici;
4 presso Licei Artistici;
2 presso Licei socio-psico-pedagogici (o Istituti Magistrali) ;
4 presso Istituti Professionali industrie e artigianato;
6 presso Istituti Professionali per i servizi commerciali e turistici;
2 presso altri Istituti Professionali o Istituti d’Arte;
13 presso Istituti Tecnici commerciali e per geometri;
10 presso Istituti Tecnici industriali;
2 presso altri Istituti Tecnici.
L’indagine si è svolta utilizzando lo strumento tecnico del questionario strutturato composto da 29
domande. Il questionario è stato formulato con domande chiuse a risposta uniche, domande chiuse
a risposte multiple e domande classificatorie. Redatta la prima stesura del questionario, questo è
stato revisionato da parte dell’èquipe di ricerca dell’Istituto Iard.
Le tematiche affrontate nel questionario sono le seguenti:
•
Le scelte scolastiche e/o lavorative post-diploma;
•
Le esperienze formative maturate;
•
Il coinvolgimento in attività di orientamento e/o la partecipazione a campagne informative;
•
La partecipazione ad attività formative extra-curriculari;
•
La percezione del mondo del lavoro;
•
I desideri rispetto al proprio futuro lavorativo;
Il trattamento dei L’affidabilità delle rilevazioni è stata garantita da controlli di qualità, completezza e veridicità sulle
interviste svolte. Per alcune domande si è resa necessaria un’ulteriore fase di codifica delle
dati
risposte.
Il data-entry è stato realizzato da un’agenzia esterna esperta nell’inserimento dati che utilizza
sistemi di controllo che riducono sensibilmente le probabilità di errore.
Sul file dati (tramite il software S.P.S.S.) sono stati eseguiti controlli a più livelli (cleaning dei dati,
controlli di coerenza, rispetto di filtri.)
La durata
La durata complessiva dell’azione di ricerca è stata di 5 mesi.
L’èquipe
•
Struttura interna IARD per le fasi di coordinamento e supervisione scientifica, coordinamento
operativo, segreteria di ricerca e attività amministrative.
•
9 rilevatori per la somministrazione dei questionari
•
2 coordinatori del campo di rilevazione di indagine;
•
1 ricercatore esperto in politiche formative e mercato del lavoro
•
Il questionario
I documenti
allegati
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Tabella 1 Campione finale effettivo degli studenti per provincia e tipo di scuola (V.A.)
Bergamo
Brescia
Cremona
Lecco
Lodi
Milano
Pavia
Sondrio
Varese
Classico
Scientifico
Magistrale
1
1
18
26
0
24
0
0
19
89
45
32
0
36
0
70
0
0
39
222
36
0
0
0
0
45
1
0
0
82
Artistico
0
0
0
0
0
32
0
0
0
32
Professi
onale
industrie
artigian
ato
Professi
onale
servizi
commer
ciali e
turistici
Altri
professio
nali
16
17
0
0
0
47
0
0
0
80
0
16
41
0
0
45
56
0
0
158
0
0
0
0
0
17
0
0
0
17
Tecnico
commerciale
e per
geometri
0
0
12
45
42
51
32
27
14
223
Tecnico
industriale
Altri
tecnici
33
33
0
0
0
66
0
0
18
150
0
45
0
0
0
1
0
0
0
46
TOT.
131
144
71
107
42
398
89
27
90
1099
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